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Un font internazionale
from TYPO STORIES
by LUCIA
La prima grande apparizione del font è negli Stati Uniti. Qui Mike Parker, conosciuto al giorno d’oggi come “padre fondatore dei font”, entra a far parte dell’importante azienda Mergenthaler Linotype Company e, al momento di commercializzare la nuova macchina tipografica Linotype, Parker decide di adottare l’Helvetica come font di lancio. Visto il grande successo, l’azienda Linotype pubblica nel 1983 una nuova versione di Helvetica, l’Helvetica Neue. Con questo perfezionamento del font, ne hanno regolato il peso, la proporzione e la spaziatura dei caratteri che ne migliorarono la resa su carta stampata, adattandosi alle tecnologie del tempo. Da questo momento l’Helvetica inizia ad essere sempre più utilizzato nella cartellonistica pubblicitaria delle grandi metropoli. Un esempio è la segnaletica stradale di New York che tra gli anni ‘80 e ‘90 è stata uniformata con questo font.
Nel 1984 l’Helvetica è incluso nei font di sistema del sistema operativo Mackintosh di Apple, permettendone anche la diffusione nella grafica digitale. Al giorno d’oggi sono innumerevoli gli utilizzi di Helvetica, basti pensare ad alcuni celebri loghi come Post-it, Jeep, Skype, Toyota, e così dicendo. Il font è talmente popolare che, nel 2007, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, il regista Gary Hustwit pubblicò il film-documentario “Helvetica”, una pellicola che ripercorre la storia e la fortuna del font.
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Eugenio Carmi, Cartelli antinfortunistici per gli operai Italslider, 1965.
Viene utilizzato il font Helvetica per le avvertenze.
«Helvetica fu un grande salto dal XIX secolo… Ci impressionò molto per la sua neutralità, parola che amavamo molto. Perché in alcuni casi il carattere deve essere neutrale, non deve portare un significato intrinseco nel suo aspetto. Il significato deve uscire dal testo, non dal carattere tipografico»
-Wim Crouwel