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Le origini italiane
from TYPO STORIES
by LUCIA
Da sempre interessato alla calligrafia e alla storia della stampa e del lettering italiano, nel 1950 Hermann Zapf si trovava a Firenze quando gli venne l’idea di creare un carattere che combinasse una struttura Roman con una sans-serif. Durante le sue ricerche, capitò nella Basilica di Santa Croce dove, fronteggiando le pietre sepolcrali dei più illustri artisti del Quindicesimo secolo, trovò l’ispirazione per il suo nuovo font, Optima. Zapf rimase così colpito dalla bellezza delle capitali romane che iniziò a disegnare il suo nuovo alfabeto su una banconota da mille lire, non avendo il suo taccuino appresso.

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Tornato a Francoforte e nei successivi sei anni, Zapf perfezionò il suo design del carattere. La sua idea principale nel creare questo font era quella di sfuggire alla monotonia delle linee prettamente dritte delle capitali romane dall’impronta squadrata, ma comunque partire da queste per creare un carattere nuovo e unico.
Fu così che nel 1952 Zapf consegnò i suoi disegni alla D. Stempel AG Foundry per creare un set di punzoni metallici destinati alla stampa. Più in particolare furono realizzati dal famoso incisore August Rosenberg, che finì il lavoro nel 1958.
All’inizio Zapf voleva nominare il nuovo fint “Neu Antiqua” riprendendo l’ispirazione ai caratteri romani, ma fu scelto il nome Optima dalla fonderia.
Optima è il primo carattere tipografico tedesco non basato sull’allineamento della linea di base standard che era stato utilizzato fino a questo momento. Zapf afferma: “Questa linea di base non è l’ideale per un Roman, poiché è stata progettata per l’altezza x elevata delle lettere Fraktur e Textura. Pertanto, troppi caratteri tedeschi hanno ascendenti troppo lunghi e discendenti troppo corti. Le proporzioni di Optima Roman sono ora nella sezione aurea: l’altezza x minuscola equivale al minore e ascendenti-discendenti al maggiore. Tuttavia, le linee curve delle radici di ciascuna lettera derivano da considerazioni tecniche sulla produzione di caratteri piuttosto che da considerazioni puramente estetiche.”
Le correzoni di Zapf per Optima.

Optima è un carattere dalla forma umanistica organica e dinamica, dotato di una buona leggibilità. Si adatta perfettamente sia a brevi che lunghi testi, sia web che stampati. Si basa su uno schema di variazione di larghezza della linea e per questo ogni lettera presenta molte aree concave. Essendo un alfabeto basato sulle capitali Romane, e in particolare ispirato alle iscrizioni uppercase della Colona Traiana (113 d.C.), le sue maiuscole sono inscritte in forme geometriche quadratiche, un esempio sono la “R” e la “E” che occupano metà di questo quadrato mentre la “M” lo occupa interamente, diventando la lettera più ingombrante dell’alfabeto.
Per quanto riguarda l’alfabeto lowercase, Le letteresono dotate di una spiccata sinuosità data dalla prevalenza di linee curve affiancate da aste verticali molto più geometriche.
Presentano anch’esse delle concavità agli estremi delle ascendenti o discendenti, sempre dovute allo schema di variazione della linea, che rende alcuni tratti più spessi di altri. Lettere significative sono la “i” e la derivata “j”, che presenta una discendente in più della prima, in cui la convessità è presente su tutti i lati della lettera. Queste zone di vuoto vengono ricompensate dal puntino di forma circolare.
La prima versione di Optima, come molti altri caratteri sans-serif, non prevedeva uno stile corsivo, ma l’obliquo con le forme inclinate verso destra. La famiglia del carattere comprendeva altri pesi quali il Medium e il Bold. Nel 2002 viene riprogettata la famiglia del carattere, dando vita all’Optima Nova: questa nuova versione contiene sette pesi del carattere, aggiungendo a quelli già esistenti il legero, demi e pesante, rimuovendo l’extra bold; inoltre viene introdotto il corsivo.

