voci di una città
voci di una città
Anno 19, numero 36, Dicembre 2012
Ferrara . Voci di una Città - Rivista semestrale di cultura, informazione e attualità. Anno 19, numero 36, Dicembre 2012
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Semestrale di cultura, informazione e attualità
Fondazione Cassa
Dicembre 2012 Italian text with English summary
di Risparmio di Ferrara
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Rivista semestrale di cultura, informazione e attualitĂ della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara
F e r r a r a · V o c i d i u n a C i t Rivista semestrale di cultura, informazione e attualità Anno 19, numero 36 - Dicembre 2012 Registrata presso il Tribunale di Ferrara il 9 novembre 1994 con il numero 13/94. ISSN 1128-3572 Edizione fuori commercio, riservata ai soci e agli amici della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara
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Comitato Editoriale Roberto Pazzi, Leopoldo Santini, Gianni Venturi, Francesca Zanardi Bargellesi Direttore Responsabile Alfredo Santini Coordinamento e cura editoriale Monica Bracardi Impaginazione e realizzazione le Immagini - Ferrara Progetto Derek Bacchus Segreteria di redazione Valentina Lapierre Revisione Angela Ghinato
I n c o p e r t i n a : Paolo Ravenna ritratto nel 1975 da Paolo Monti nella soffitta della casa di via Palestro (Archivio P. Ravenna) Crediti Fotografici Archivio Regione Emilia-Romagna (Copyright): pp. 8, 10-11, 18, 19, 31, 38 Archivio Polizia Provinciale Ferrara: p. 12, 14 Foto Luca Gavagna: p. 14 Archivio Unindustria Ferrara: p. 16 Meridiana Immagini: pp. 15, 20, 28, 30 Archivio CNA: p. 22 Foto Giacomo Agarossi: pp. 24, 26-27 Foto Business Press: pp. 23, 30, 34, 35, 38, 39, 47 Foto Marco Caselli Nirmal: p. 32 Foto Marco Minzoni: p. 34 Archivio ISIT: p. 36 Archivio Unife: p. 43 Foto Francesco Mascellani: p. 42 Archivio Diocesano arte Sacra e Beni Culturali di Ferrara: p. 44 Archivio Direzione Regionale per I Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna: pp. 48, 50-52 Archivio Fondazione Carife: pp. 53, 59, 63 Archivio Studio Paolo Ravenna: pp. 54, 57 Archivio Bianca Doria: pp. 60-61 Archivio Cassa di Risparmio di Ferrara: pp. 63, 65-73
Editore Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara Sede legale, amministrativa e redazionale Palazzo Muzzarelli Crema Via Cairoli, 13 - 44121 Ferrara tel. 0532/205091 - fax 0532/210362 Stampa SATE - via Goretti, 88 - Ferrara
Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara Presidente Piero Puglioli Vice Presidente Pier Carlo Scaramagli Consiglieri Roberto Bonora; Vittorio Borgatti; Andrea Buzzoni; Nicola Gherardi; Riccardo Maiarelli; Massimo Mazzanti; Mario Mazzoni; Francesca Zanardi Bargellesi
Cassa di Risparmio di Ferrara SpA Presidente Sergio Lenzi Vice Presidente Ennio Manuzzi Consiglieri Marco Berti; Antonio Bondesani; Riccardo Fava; Paolo Govoni; Mario Guidi; Massimo Marchetti; Teodorico Nanni; Simonetta Monica Talmelli; Giuseppe Vancini
Presidente del Collegio Sindacale Giantomaso Giordani Sindaci Tullio Chiesa; Stefano Raddi
Presidente del Collegio Sindacale Stefano Leardini Sindaci Andrea Malfaccini; Marco Massellani
Segretario Guido Reggio
Direttore generale Daniele Forin
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a ragione per cui si è dedicata larga parte di questo numero al terremoto che nel maggio del 2012 ha colpito la città e la sua provincia è stata la volontà di fissare nella memoria un evento epocale che ha ferito drammaticamente Ferrara e il suo territorio, di analizzare i danni subiti e la reazione all’accaduto. I punti di vista da cui trattare questo tema così ricco di implicazioni avrebbero potuto essere più numerosi. Lo spazio disponibile ha obbligato ad una scelta difficile. Apre la serie degli articoli il bilancio redatto da Vasco Errani, Presidente Regione Emilia-Romagna Commissario delegato alla ricostruzione, un bilancio che non poteva non muovere da un riepilogo delle terribili conseguenze del terremoto in Emilia, a cominciare dalle sue vittime. Segue l’intervento di Claudio Castagnoli che ricorda i protagonisti delle iniziative prese fino dalle primissime ore per affrontare l’emergenza. È poi Roberto Bonora a farci riflettere sulla peculiarità del sisma che ha sconvolto le province di Modena e Ferrara: mai, prima d’ora, un territorio a così alta vocazione industriale era stato vittima di un terremoto. Successivamente, Paolo Govoni ci introduce nel mondo dei piccoli imprenditori e degli artigiani che hanno visto distrutti o gravemente danneggiati migliaia dei loro capannoni. Segue Giacomo Agarossi che ci fa scoprire i danni arrecati al patrimonio immobiliare rurale, e non solo, ed ai redditi agricoli dell’Alto Ferrarese. È quindi Giulio Felloni a raccontarci la reazione del mondo del commercio volta a superare l’emergenza. Isabella Cattania documenta il crollo del turismo in città. Un’altra vittima è stata la scuola. Mauro Borsarini testimonia dell’attenzione prioritaria che le Istituzioni le hanno dedicato. Pasquale Nappi narra poi che i rilievi effettuati hanno decretato l’inagibilità, totale o parziale, di quattro edifici storici di proprietà dell’Università. Quanto al culto, don Stefano Zanella spiega come siano state colpite soprattutto le chiese, ma anche le canoniche, i locali per il ministero pastorale e gli asili parrocchiali, cosicché cinema, appartamenti, case private, tensostrutture e magazzini sono divenuti luoghi di devozione e sede di catechesi e di convivialità, provocando nella vita pastorale un cambiamento profondo. Carla di Francesco evidenzia che i tempi per il ripristino del patrimonio culturale saranno lunghi, a causa della vastità dell’area colpita e della gravità dei danni subiti, e che
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dobbiamo d’ora in poi “fabrichare con più sicurtà”, ovvero aggiungere alle opere di restauro quei presìdi che rinforzino le strutture e le rendano, nei limiti del possibile, in grado di sopportare possibili ulteriori terremoti. Quanto alla reazione a questa sciagura, ogni articolo conferma che è stata immediata e straordinaria da parte di tutti, che da subito si è dimostrata coi fatti la volontà di ripartire e la capacità di farlo, senza chiedere nulla più del necessario, ma anche nulla di meno. Si è verificato poi un altro terremoto nel terremoto che ha scosso profondamente la nostra rivista, ma soprattutto la città intera e non solo: mi riferisco alla scomparsa di Gaetano Tumiati e di Paolo Ravenna, entrambi componenti del nostro Comitato Editoriale. A rendere loro omaggio è Gianni Venturi. Come lui stesso scrive «ricordare la figura di Paolo Ravenna [...] è in fondo ricostruire la condizione, l’evoluzione, di Ferrara» nel secondo Novecento. Non meno importante è stata la sua figura di intellettuale ebreo che ha posto «in rilievo non solo l’immensa tragedia della Shoah ma la funzione, il ruolo, il senso della cultura ebraica nel panorama della nazione». Gaetano Tumiati durante la seconda guerra mondiale fu fatto prigioniero e internato in Texas dove strinse amicizia con Alberto Burri e Giuseppe Berto. Vinse il premio Campiello nel 1976 con Il busto di Gesso, romanzo che lo introdusse ad una prestigiosa carriera giornalistica: prima inviato speciale de «L’Avanti», poi de «La Stampa» e, infine, vicedirettore di «Panorama». Si segnalano, inoltre, due importanti pubblicazioni legate alla nostra città: il ricco Catalogo generale dei disegni di Giovanni Boldini, curato da Bianca Doria e l’ultimo romanzo del nostro Roberto Pazzi, D’amore non esistono peccati. Da ultimo si rende conto dei provvedimenti disposti dalla Cassa a favore dell’emergenza sisma come, per esempio, l’attivazione del conto “Carife aiuti terremoto” o l’attuazione delle disposizioni legislative in ordine alla sospensione del pagamento dei mutui. Seguono l’apertura delle nuove filiali Active e una carrellata sulle iniziative 2012 dell’Istituto: la fusione delle banche del Gruppo che hanno dato vita a Carife One; il Nuovo Web. Al via per il 2013 il nuovo Programma Socio Carife. [Al
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❧ I l t e r r e m o t o d e l 2 0 e 2 9 m a g g i o 2 0 1 2 / T he M a y 20 t h and 29 t h , 2012 ❧ Bilancio provvisorio di un’esperienza drammatica / A
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❧ Paolo Ravenna e Gaetano Tumiati / Due personaggi indissolubilmente legati alla storia ❧ Giovanni Boldini: i Disegni di una Vita / Il catalogo generale dei disegni dell’artista ferrarese ❧ di Alfredo Santini ❧ Recensione “D’amore non esistono peccati” / Incontri straordinari al “Mon Repos” ❧ di Alfredo Santini ❧ Un ‘De Pisis’ della Carife in mostra in Svizzera ❧ Sisma 2012 / La risposta di Carife all’emergenza terremoto ❧ Iniziative Carife 2012 / Un impegno concreto a favore di famiglie, imprese e territori ❧ Clienti Fedeli ❧ Aperture 2012 / Un nuovo modo di essere “Banca della Consulenza” ❧ Il nuovo Programma “Socio Carife” ❧ Al via le iniziative riservate agli Azionisti della Banca ❧ a cura dell’Ufficio Relazioni Esterne e Stampa ❧ d e l l a
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Gianni Venturi
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Il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 Bilancio provvisorio di un’esperienza drammatica [
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l terremoto in Emilia è un evento che ha lasciato solchi profondi, ha creato sofferenze ed ha aggiunto difficoltà a quelle indotte dalla crisi economica. Ma c’è stata una reazione straordinaria a questa sciagura. Da parte della gente, delle imprese, dei lavoratori, che da subito hanno dimostrato nei fatti che queste comunità così colpite vogliono e sanno come rimettersi in piedi. Senza chiedere nulla di più, nulla di meno. Possiamo dire, a otto mesi dalle scosse del 20 e del 29 maggio, che la fase drammatica dell’emergenza è alle spalle e siamo ormai pienamente entrati in quella della ricostruzione. Siamo consapevoli che niente sarà più come prima, ma determinati a uscire da questa tragedia migliori di prima: nella sicurezza anti simica, nel rispetto dell’ambiente, nell’efficienza energetica, nella qualità del lavoro, nella competitività economica. Guardiamo avanti, dunque, senza dimenticare però che cosa è stato il terremoto in Emilia: oltre trentamila abitazioni dichiarate inagibili; quarantamila lavoratori in cassa integrazione; un’economia diffusa e tra le più avanzate seriamente colpita; interi centri storici – piazze, chiese, palazzi comunali, edifici storici, scuole, luoghi per eccellenza della memoria e dell’identità collettiva – The earthquakes of May 20 and 29 , 2012 ❧ A provisional report of a dramatic experigravemente compromessi. ence ❧ By Vasco Errani ❧ The earthquake in Emilia has left profound scars, caused suffering and added further difficulty to what was already a complex economic situation. There Non possiamo dimenticare, has, however, been an extraordinary response to this disaster. naturalmente, anche il pesantissimo We know that nothing will be the same as before, but we are determined to leave this tragedy bilancio in termini di vite behind and to be better equipped than previously with regard to anti-seismic safety, respect umane, tra cui quelle di operai e for the environment, efficient energy use, quality of work and economic competitiveness. We look to the future, without forgetting what the earthquake meant in Emilia: we can imprenditori colpiti mentre erano not forget the heavy loss in terms of human lives, the many injured and thirteen thousand sui luoghi di lavoro, molti di loro made homeless. già impegnati a ripartire dopo la My thoughts are with the individuals, struggling with the hardships and sacrifices of daily prima scossa. E, ancora i feriti, le life, but also the mayors and administrators, employers, trade unions, volunteers and civil protection technicians, and to all those who have continued to toil tirelessly, day after day. migliaia di sfollati. Eppure di fronte We have worked together right from the start: employers, trade unions and the voluna una distruzione di questa portata, tary sector have helped to shape the process of reconstruction. And because of this, eight che si è combinata con gli effetti di months after the earthquake, I believe that we can finally begin to look to the future with a una crisi economica per certi aspetti greater degree of serenity. th
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senza precedenti, gli emiliano-romagnoli hanno reagito con coraggio, orgoglio, caparbietà. Lo hanno fatto nei giorni immediatamente successivi alle scosse, lo continuano a fare oggi. Penso soprattutto ai singoli cittadini, alle prese con una quotidianità fatta di disagi e sacrifici; ma anche ai sindaci e agli amministratori, agli imprenditori, ai sindacati, ai volontari e ai tecnici della protezione civile e a tutti quanti instancabilmente non hanno smesso di impegnarsi, giorno dopo giorno, permettendo, tra le altre cose, che la scuola a settembre ricominciasse regolarmente e offrendo così una prima, importante occasione di ritorno alla normalità. Dall’inizio abbiamo lavorato insieme. Le Istituzioni hanno condiviso le scelte del commissario in un comitato di governo costituito nei giorni immediatamente successivi ai due terremoti. Imprenditori, sindacati, mondo dell’associazionismo hanno contribuito a delineare l’iter dei provvedimenti
We have the resources required: six billion euros to rebuild and guarantee the safety of homes and buildings, another six billion which companies, and to some extent workers, will have the opportunity to delay tax payments in instalments over two years, starting from next June. Finally: thanks to the commitment of Parliament, the decision to raise the contribution for the reconstruction of damaged houses from 80% to 100%. We encountered considerable difficulties, especially in the startup phase, having to streamline procedures whilst operating in full transparency. This for us is, and will remain, an imperative: maximum effort to simplify procedures and a strong and determined undertaking to respect the rules, all of which must be carried out with the utmost accountability with regard to administrative action. I would also like to remember the extraordinary generosity of the donations which arrived from all over Italy: text messages, concerts, payments made to the Regional Administration and other public and private institutions, etc.. All citizens can trace the money they donated thanks to an online site - http://www.openricostruzione.it/ - which gives an account of the projects funded by voluntary contributions and a work progress report.
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In apertura, a sinistra e in questa pagina: una carrellata sui primi interventi e le prime “reazioni” all’indomani del sisma. On the opening page, here and left: a rundown on early intervention and first “reactions” after the earthquake.
tenere legate la snellezza delle procedure con la necessità di operare in assoluta trasparenza. Questo per noi è, e rimarrà, un imperativo: massimo impegno a far sì che la semplificazione delle procedure sia la più ampia, ma anche forte e determinato impegno volto al rispetto delle regole e alla massima trasparenza dell’azione amministrativa. Vorrei infine ricordare la straordinaria generosità dimostrata con donazioni arrivate da tutta Italia: sms, concerti, versamenti sul conto della Regione e di altri Enti pubblici e privati, ecc. Tutti i cittadini possono seguire il cammino che stanno percorrendo i loro soldi grazie ad un sito on line – http://www.openricostruzione.it/ primo in Italia per completezza e concezione – che dà conto dei progetti finanziati dalle donazioni e dello stato di avanzamento dei lavori. Perché ricostruire non è solo un problema di mattoni ma anche di rispetto di valori decisivi come la solidarietà. ❧
della ricostruzione. Anche per questo credo che, a otto mesi dal sisma, possiamo finalmente cominciare a guardare con più serenità al futuro. Gli strumenti per ripartire ci sono: sei miliardi per ricostruire e mettere in sicurezza abitazioni ed edifici produttivi; altri sei miliardi per dare alle imprese e, in parte ai lavoratori, l’opportunità di posticipare e rateizzare in due anni i pagamenti delle imposte a partire dal prossimo giugno; la legge, approvata a dicembre dall’Assemblea legislativa, per accelerare gli interventi nei centri storici; il protocollo d’intesa firmato con sindacati e imprese per contrastare lavoro nero e infiltrazioni mafiose; l’accordo tra la Cassa Depositi e Prestiti e l’abi, che rende disponibili le risorse. Da ultimo: la decisione, presa grazie all’impegno dei parlamentari, di portare dall’80% al 100% il contributo per la ricostruzione delle abitazioni danneggiate. Ci siamo misurati con difficoltà notevoli, specialmente nella fase di avvio, dovendo comunque
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Un intervento dei Vigili del Fuoco per la messa in sicurezza del campanile di Mirabello (Ferrara). Intervention of the Fire Department to ensure the safety of the bell tower in Mirabello (Ferrara).
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La reazione al devastante “respiro della terra” Coraggio e solidarietà [
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a quel profondo e micidiale “respiro della terra” che dal 20 maggio scorso ci ha fatto scoprire più fragili, sono passati diversi mesi. Se è nelle difficoltà che si vede la capacità di reagire di una comunità, quella ferrarese ha dimostrato una straordinaria forza, capace di gesti di valore e, talvolta, di autentico eroismo, molti dei quali non saranno forse mai scritti o narrati. La vita della nostra gente è stata sconvolta da quanto è accaduto in quella terribile notte e si è ripetuto dopo soli nove giorni provocando nuovi lutti – causa di ulteriore dolore – oltre che l’allargarsi del “cratere” sismico. È cresciuta, così, l’angoscia, ma anche la solidarietà, la voglia di ricominciare, di dimostrare lo spirito di chi è nato in questa terra. Dopo la scossa del 20 maggio, fin dalle prime ore del mattino, in Prefettura c’erano tutti. Il Prefetto, le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco, i rappresentanti delle Istituzioni, tutti determinati a reagire al tremare della terra con la solidità di chi è pronto ad affrontare quello che non si sarebbe mai immaginato di dover affrontare. Poi, è stato un crescendo di fratellanza: tutti intenti a soccorrere, a non sbagliare, ad impegnarsi per aiutare chi ha perso tanto, a volte The reaction to the devastating “earth breath” ❧ Courage and solidarity ❧ tutto. È stata una meravigliosa By C laudio C astagnoli ❧ Several months have passed since the profound and lethal catena della solidarietà e “earth breath” of May 20th which made us discover how fragile we are. If it is when dell’efficienza con i Vigili del faced with difficulties that we see how a community reacts, then Ferrara has shown extraordinary strength. After the earthquake on May 20th, from the early hours of the Fuoco, come ha sottolineato il morning, everyone was in the Prefecture, ready to face the unimaginable. loro comandante, a “segnare” una A wonderful chain of solidarity and efficiency was created, with the Fire Department rete dopo l’altra, stabilizzando tirelessly making safe public and private buildings and churches, as well as recovering historic and artistic treasures. le strutture pubbliche e private, I will never forget the faces of the mayors of the worst hit towns as they entered the mettendo in sicurezza le chiese, Prefecture at about eleven o’clock that morning. Exhausted and stunned but ready to recuperando reperti storicobecome indispensable reference points for the entire community, without a thought for rest, selflessly dedicating all their time and energy to the local people. artistici, senza un attimo di sosta, We must also thank the Municipal Police, the Chief and all of his officers, who worked «consapevoli di giocare in una indefatigably for days; the splendid work of the Army and Civil Defence volunteers: squadra ottimamente organizzata, so many uniforms and so many hearts ready to give themselves to others just for the pleasure of doing it! con le Forze dell’Ordine in
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“difesa” e le Istituzioni a muoversi molto bene a “centrocampo”». Un eccellente lavoro d’équipe, insomma, e mi scuso fino da ora con coloro che non ricorderò come meritano, ma questo è il limite di chi scrive col cuore e non solo con la mente. Come scordare l’opera instancabile di Prefetto, Questore e comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, capaci tutti di uno straordinario impegno comune. E quello delle Istituzioni, Regione, Comune e Provincia, a dimostrazione del fatto che, quando è necessario, si sa fare squadra, con gli uomini giusti, e nel migliore dei modi. Non scorderò mai i visi dei sindaci dei paesi più colpiti, quella mattina quando, verso le undici, entrarono in Prefettura, provati e storditi, ma con quella luce negli occhi di chi era consapevole che avrebbe saputo rendere al meglio, trasformandosi in punti di riferimento imprescindibili per tutta la
After the first moments of fear and pain, the entire community of Ferrara have shown the ability to instantly tune their instruments and, just as quickly, assemble an extraordinary orchestra that can produce the most beautiful sound - that of the iron will to start again, to get up and restart without delay.
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In questa pagina e nella precedente: alcuni interventi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, dalle torrette del Castello Estense al rilevamento di fessurazioni nelle campagne dell’Alto Ferrarese. Here and on the preceding page: some interventions of the Fire Department and the Civil Protection for checks at the turrets of the Este Castle and to the cracking in the countryside of the Upper Ferrarese area.
comunità e lavorando assieme, fianco a fianco con la propria gente, senza pensare al riposo, senza pensare a se stessi, dando tutto quello che si poteva alla popolazione. Non si può dimenticare la Polizia Municipale che, dal comandante all’ultimo agente, ha operato per giorni e giorni: instancabile, fermandosi a riposare un poco solo quando lo sfinimento aveva il sopravvento sulla voglia di non mollare mai. È stato encomiabile anche l’operato dell’Esercito e dei volontari della Protezione Civile: quante divise e quanti cuori protesi al donarsi agli altri solo per il piacere di farlo! Provenienti da tutta Italia, ma soprattutto da ogni paese e località del Ferrarese, dando vita a una catena di solidarietà, incessante
e propositiva, quale solo chi ha cuore sa costruire. C’erano perfino i pagliacci a far sorridere i bimbi, sorpresi e colpiti dal terremoto che speriamo dimentichino in fretta, mentre il primo passo in direzione dell’uscita dal tunnel è stata proprio la riapertura delle scuole che sono il futuro di questo e di ogni territorio. Passati i primi attimi di paura e di dolore, la comunità ferrarese tutta, in ogni sua componente, ha dimostrato, insomma, dopo quella ferita terribile, la capacità di saper accordare immediatamente i propri strumenti e assemblare altrettanto rapidamente una straordinaria orchestra in grado di produrre, all’unisono, il suono più bello, quello della volontà ferrea di rinascere, di rialzarsi e ricominciare subito. ❧
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Gli effetti del sisma e il ripristino di un magazzino secondo le pi첫 aggiornate norme antisismiche. The effects of the earthquake and restoring of a warehouse according to the latest anti-seismic safety standards.
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Fare impresa in un’area terremotata Volontà, pragmatismo e inventiva [
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tremare è stata certamente la terra, sono stati certamente gli edifici storici, le infrastrutture e le abitazioni private, ma le scosse del maggio 2012 hanno colpito in modo esteso e violento anche l’area più produttiva della nostra provincia, quell’Alto Ferrarese che raccoglie la gran parte dell’attività industriale del nostro territorio. Il sisma che ha sconvolto le province di Modena e Ferrara ha avuto infatti una peculiarità rispetto ai terremoti che, in passato, hanno provocato gravi danni nel nostro Paese: oltre alle 27 vittime, infatti, e al dolore incolmabile delle famiglie, il terremoto ha avuto una pesante ricaduta sul sistema produttivo locale. Mai, Doing business in an earthquake zone ❧ Will, pragmatism and creativity ❧ prima d’ora, un territorio a così alta By Roberto Bonora ❧ The earthquakes of May 2012 extensively and violently damaged the most productive district of our province - the upper Ferrara area vocazione industriale era stato vittima which houses most of the industrial activity of the area. The earthquake has had di un terremoto: un’area che, da sola, a heavy impact on the local production system. Never before has a territory with contribuisce per quasi il 2% al pil such high industrial interests (alone it accounts for nearly 2% of the national gdp) been hit by an earthquake. nazionale. È da qui che dobbiamo In the days immediately after the earthquake there was a widespread feeling of bepartire, se si vuole davvero capire wilderment among businesses, but this was soon transformed into an extraordinary cosa abbia significato il terremoto del will to respond. It has been a great test of collective will and pragmatism, tenacity and resourcefulmaggio scorso per Ferrara e per il suo ness; collaboration between businesses, improvised but effective relocation, someterritorio. times to just a few hundred meters from the damaged buildings. All makeshift but L’eccezionalità dell’evento ha fatto functional solutions, in order to maintain the hope of a return to normality in the shortest possible time. sì che, nei primi giorni, anche nelle Over the months it could be said that there has been an improved and positive level imprese fosse presente un sentimento of collaboration with the institutions, although there have been, and still remain, diffuso di smarrimento, ma quasi critical aspects - mainly related to certain excessively bureaucratic procedures, delays and setbacks. However, thanks to the constructive dialogue that now has been subito le comunità colpite hanno established between associations and institutions it was possible to modify and inmostrato una straordinaria volontà tegrate the measures taken as closely as possible to suit the needs of the companies. di reagire, in linea con l’indole e One of the companies involved is Teknotubi of Sant’Agostino, producers of rigid and flexible metal pipes, 60 employees and an annual revenue of 10-12 million lo spirito della gente emiliana. Le euros. The owner, Gianluca Tassinari, states that already after the first shock of imprese, così come i cittadini e le
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Spettacolo all’interno della manifestazione “Estatebambini” in piazza XXIV Maggio A show at the “Estatebambini” festival
Un esempio di delocalizzazione di un’impresa per non interrompere il ciclo produttivo. A destra un’azienda in cui si stanno approntando gli opportuni interventi antisismici. An example of relocation of a manufacturing activity to maintain uninterrupted the productive cycle. Right: appropriate anti-seismic interventions are arranged in a firm.
famiglie, hanno offerto da subito una dimostrazione di grande dignità e di volontà di ripartire al più presto. Sono state messe in campo sino dai primi giorni tutte le energie e le professionalità possibili per rimettere in piedi il sistema produttivo e per rispondere in modo concreto alla necessità di far ripartire le attività al fine di conservare le commesse, il lavoro, l’occupazione. È stata una grande prova collettiva di volontà e pragmatismo, di tenacia e di inventiva: collaborazione
tra imprese, delocalizzazioni improvvisate ma efficaci a poche centinaia di metri dallo stabilimento danneggiato; tutte soluzioni estemporanee, ma funzionali a mantenere viva la speranza di ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile. In questa situazione, che nei mesi si è andata via via consolidando, si può dire sia stata positiva anche la collaborazione con le Istituzioni. Non sono mancati e non mancano tuttora aspetti critici legati soprattutto ad alcune procedure eccessivamente burocratiche, a ritardi, lentezze, iniziali rigidità ingiustificate, ma complessivamente va dato atto di un lavoro svolto in modo efficace e utile. Grazie al rapporto di dialogo che, da subito, si è instaurato tra associazioni di categoria e Istituzioni è stato possibile modificare, integrare e rendere il più possibile aderente alle necessità delle
May 20th they started to get the workshops ready to restart. They had to resume production in time to meet market demands: customers were not prepared to wait so prompt delivery remained a mandatory requirement. They are still not yet operating at 100%, but have chosen to continue and put all their energy into their work.
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Spettacolo all’interno della manifestazione “Estatebambini” in piazza XXIV Maggio A show at the “Estatebambini” festival
imprese i provvedimenti che di volta in volta venivano adottati. Oggi siamo già nella fase della ricostruzione, che vuol dire anche speranza nel futuro e fiducia nella volontà di ripartire. Un segnale importante, in questo senso, arriva da quelle imprese che, anche pochi mesi dopo il sisma e in presenza di una congiuntura economica non certo favorevole, continuano ad investire e a scommettere sui propri prodotti e sulla crescita collettiva. Una di queste è la Teknotubi di Sant’Agostino, azienda in attività da 14 anni, con circa 60 dipendenti e 10-12 milioni di fatturato annuo, che produce tubi in metallo e flessibili, in particolare per il comparto auto motive e movimento terra. «Non ci siamo praticamente mai fermati», racconta Gianluca Tassinari, titolare dell’azienda. «Già all’indomani della prima scossa del 20 maggio abbiamo cominciato ad intervenire per rimettere gli stabilimenti in grado di
ripartire. Fortunatamente eravamo assicurati e questo ci ha consentito da subito di iniziare con i lavori di ristrutturazione e consolidamento. Uno dei due stabili, infatti, ha subìto danni pesanti e non risultava agibile. Abbiamo dovuto riprendere tempestivamente per rispondere alle richieste del mercato: i nostri clienti (Audi, Toyota, Bentley, per citarne solo alcuni) non aspettavano e la fornitura rapida restava un’esigenza inderogabile. Non siamo ancora al 100% e credo che le conseguenze di quanto è successo ce le porteremo dietro per molto tempo, ma abbiamo scelto di continuare e di scommettere ancora su quello che facciamo. Una risposta molto positiva – conclude Tassinari – è arrivata da tutti i nostri collaboratori, che in questi mesi hanno dimostrato un senso di responsabilità e di attaccamento al lavoro veramente encomiabili». ❧
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Un esempio di attivitĂ colpita dal sisma che ha continuato a lavorare anche in una situazione di fortuna. A manufacturing activity hit by the quake, that continued to work in extremely difficult conditions.
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“Siamo qui, non ce ne siamo andati” Piccoli imprenditori e artigiani [
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otto mesi dal terremoto è possibile fare il punto della situazione, analizzando quello che è stato fatto. È con orgoglio che, da piccolo imprenditore, posso affermare come, dopo il dolore e lo sconforto dei primi momenti, i miei colleghi e gli artigiani hanno reagito rimboccandosi le maniche, e rimuovendo le macerie da case e aziende. Il sisma ha distrutto o gravemente danneggiato migliaia di capannoni, ma certamente non la volontà di ripartire. Da subito piccoli imprenditori e artigiani si sono impegnati anima e corpo, sopperendo anche alle lungaggini burocratiche e velocizzando il cammino della ricostruzione. Hanno “W e ’ re still here , we haven ’ t left ” ❧ Small businesses and craftsmen ❧ B y P aolo G ovoni ❧ Eight months after the earthquake it is possible to take mostrato una voglia incredibile stock of the situation, analyzing what has been done. I can testify that, after the di non mollare davanti ad una initial pain and discomfort, my colleagues and craftsmen reacted by rolling up tragedia che poteva completamente their sleeves and removing the rubble from homes and businesses. The earthquake destroyed or severely damaged thousands of warehouses, but distruggere il loro futuro. Tanta certainly did not affect the will to start again. la voglia di reagire, una dote che Many business activities have suffered, not to mention all the small companies rappresenta al meglio il carattere who were not directly involved, but who have seen a drastic reduction or downgrading in their revenues because they no longer have orders from the degli emiliani, gente che non si companies damaged by the earthquake. arrende mai, anche di fronte ad The warehouse of Gianluca Alberghini’s company, far Ltd. of Sant’Agostino, un disastro come quello che ha was damaged but fortunately did not collapse. Often working twenty hours a day, with the constant help of employees, all the material and equipment was spazzato via il frutto dei sacrifici di moved outside and the company has continued production to meet outstanding una vita. Sono state molte le attività orders. At the same time the warehouse was made safe and a request for danneggiate, per non parlare di subsidies was made, for which payment is expected. Giuseppe Ghisellini, owner of a mechanical workshop in Casumaro, had to ask tutte quelle piccole imprese non for a bank loan - like many others - in order to continue working, thus adding colpite direttamente, ma che hanno to the existing mortgage on the warehouse that had collapsed. visto il loro fatturato precipitare o These are small business owners and craftsmen who have managed to overcome many difficulties, and still face many more in the future. Notwithstanding ridimensionarsi fortemente perché serious losses, they have not lost heart and have reacted. The road to a complete sono venute meno le commesse da economic revival is still long, but new buildings and marquees are temporarily parte delle aziende ferite dal sisma.
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E allora, lavorando anche venti ore al giorno con l’aiuto costante dei dipendenti, abbiamo portato materiali e macchinari in strada. E qui abbiamo continuato a produrre per far fronte alle commesse che, fortunatamente, non sono mai venute meno. Contemporaneamente ci siamo adoperati per rimettere il capannone in sicurezza e, anticipando fortemente i tempi di recupero, ad agosto abbiamo ottenuto l’agibilità temporanea e da ottobre dello scorso anno siamo operativi al cento per cento. Abbiamo già presentato la richiesta di contributi della cui erogazione siamo ora in attesa». Anche Giuseppe Ghisellini, titolare di un’officina meccanica per la riparazione di motori diesel e pompe idrauliche che si trova a Casumaro, ha subìto danni
Visitando le zone colpite della nostra provincia, ho incontrato in questi mesi tanti piccoli imprenditori e artigiani che da subito si sono rimboccati le maniche senza attendere i tempi lunghi della burocrazia. Tra questi Gianluca Alberghini la cui azienda, la far srl che produce serbatoi in acciaio per riscaldamento a Dosso, una frazione di Sant’Agostino. «Gran parte del capannone era danneggiato – mi ha raccontato Alberghini –, ma fortunatamente non crollato. replacing company buildings that are not yet accessible. This is Emilia - an extraordinary legacy of small businessmen and artisans who have managed to cope with an earthquake.
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In questa pagina e nella precedente: primi sopralluoghi sui danni subiti da un artigiano e lo sgombero di strutture crollate. Here and on the preceding page: first inspections on the damages suffered by a craftsman and removing of collapsed structures.
capannoni e tensostrutture stanno temporaneamente sostituendo le aziende non ancora agibili; si è fatto di tutto, insomma, pur di far ripartire la produzione, di rispondere alle commesse che o non sono mai venute meno o riprendono ad arrivare. Questa grande voglia di ricominciare è frutto di una fede, di una fiducia in se stessi che fa dire, nonostante tutto: “guardate siamo qui, non ce ne siamo andati”, e anche se ci sono ancora macerie, la macchina è di nuovo in moto e su tanti cancelli si può leggere “siamo aperti”. Questa è l’Emilia di quello straordinario patrimonio di piccoli imprenditori e artigiani che nemmeno il terremoto è riuscito a piegare. ❧
ingenti. Il sisma ha fatto crollare il tetto del suo capannone, tanto da costringerlo a spostare i macchinari in una struttura adiacente, che ha dotato dei necessari impianti tecnologici. Tutto questo per continuare a lavorare, ma a prezzo di grandi sacrifici economici, avendo chiesto un finanziamento alla banca che va ad aggiungersi al mutuo già in essere sul capannone crollato. Piccoli imprenditori e artigiani, dunque, più forti delle tante difficoltà che hanno incontrato e con le quali devono ancora misurarsi, e che, nonostante i gravi danni subiti, non si sono persi d’animo e hanno saputo reagire. Certo, la strada per la rinascita completa di questo tessuto economico è ancora lunga, ma nuovi
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Una stalla-fienile crollata su un trattore. A stable-barn collapsed on a tractor.
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Il comparto agricolo e il terremoto Fatti e considerazioni [
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a vecchia cultura rurale faceva gli scongiuri e temeva gli anni bisestili. Nel 2012, anno bisestile, siamo stati testimoni di un catastrofico terremoto e di una disastrosa siccità che hanno colpito contestualmente il patrimonio immobiliare rurale, e non solo, ed i redditi agricoli di una vasta zona dell’Alto Ferrarese. Il mondo agricolo e il settore agroalimentare hanno subìto gravi danni. Non è questa la sede in cui farne un resoconto dettagliato, ma è giusto evidenziare che anch’essi, ancora così importanti per Ferrara, hanno dovuto pagare un tributo gravoso. È sotto gli occhi di tutti la devastazione The agricultural sector and the earthquake ❧ sistematica, nella zona del “cratere”, F a c t s a n d c o n s i d e r a t i o n s ❧ B y G i a c o m o A g a r o ss i ❧ degli edifici rurali, in massima Old rural culture has always been cautiously afraid of leap years. In the 2012 parte eredità dell’appoderamento leap year we witnessed a catastrophic earthquake and a devastating drought that ottocentesco, che davano al paesaggio extensively damaged not only agricultural buildings but also the farm revenue for a large part of the upper Ferrara area. un aspetto inconfondibile. Sono The world of agriculture and the food industry have suffered serious damage; the totalmente o parzialmente crollati, o systematic devastation in the impact areas of the earthquake is evident for all to sono stati gravemente lesionati, case see. Farm buildings have totally or partially collapsed or are severely damaged. rurali, stalle-fienili, caselle, forni ed Houses, stables, barns, outbuildings, furnaces and edifices that were widely used as warehouses and farm equipment deposits have, in many cases, been reduced edifici che nell’evolversi dell’agricoltura to rubble. avevano mutato destinazione, in un The most obvious and serious repercussions have been with regard to property. rinnovato assetto fondiario che vede Houses will need to be renovated or reconstructed, while buildings used as predominare le piccole e medie aziende warehouses or machinery deposits must be replaced with new, more rational e la scomparsa della zootecnia. Così earthquake-proof structures. Damaged equipment must be replaced or repaired. In the areas most affected by liquefaction (the towns of Sant’Agostino and Miratali fabbricati sono stati in gran parte bello) cracks of various dimensions have opened in the land, small sand volcanoes utilizzati come magazzini e depositi di and craters have appeared and there have been floods of water and mud. Artesian attrezzi che, in moltissimi casi, sono wells and irrigation channels - fundamental for the regulation and flow of water rimasti sotto le macerie. Gli impianti used for irrigation and drainage during rainstorms - have also undergone damage. Products faired better (if we don’t take into account the loss of warehouse and fotovoltaici posizionati sui tetti rovinati finished goods), although this was to be expected. But unfortunately a persistent al suolo sono andati distrutti. Essiccatoi drought that lasted for several months resulted in a vertical collapse of farm ed unità di frigoconservazione e
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Una sequenza che mostra interventi urgenti di miglioramento sismico su una casa padronale: la cosiddetta “cerchiatura”. Sul mattone pulito a vivo, viene steso un materiale di fondo al quale è fatta aderire la rete in acciaio con fratazzatura pesante. Sovrapposti gli angolare in fidsteel vengono fissati con piastre in ferro, sulle quali sono riposizionati i supporti dei lampioni. Infine viene ripristinata la bugnatura e adeguatamente intonacata. A sequence showing urgent interventions on a manor house.
coinvolti non più risanabili per ragioni economiche, allo sgombero delle macerie, alla progettazione di nuove strutture; lavori che richiederanno progetti, pratiche edilizie, permessi richiesti ai Comuni e, in molti casi, alle Soprintendenze, disponibilità di professionisti e di imprese costruttrici e poi, naturalmente, ingenti risorse finanziarie. Il tutto con urgenza perché mancano i ricoveri: in molti casi le attrezzature sono conservate all’aperto e con l’attività produttiva primaverile, ma anche in seguito, prodotti, sementi e concimi dovranno necessariamente essere protetti. L’attrezzatura perduta va ricostituita, quella danneggiata sarà riparata: con la crisi economica in essere è difficile prevedere, infatti, una sua sostituzione. Nelle zone più interessate alla liquefazione (i Comuni di Sant’Agostino e Mirabello) se ne sono viste di tutti i colori: fessurazioni più o meno vaste del terreno, piccoli vulcani di sabbia, crateri, esondazioni di acqua e fango fortunatamente limitate, ondulazioni del terreno, tutti fenomeni di cui ci si è resi conto, in buona parte, dopo la raccolta dei prodotti, ad eccezione di alcune evidenze eclatanti. Ma non è tutto. Canali di irrigazione rivestiti in cemento si sono rialzati, sia pure per brevi spazi, voragini e dossi si sono creati sulle strade ridotte a circuiti da motocross. Danni, infine, hanno subìto i pozzi artesiani – alcuni “sparati in alto”, altri riempiti di sabbia, argilla o limo – e alcune idrovore, fondamentali per regolare l’afflusso delle acque per l’irrigazione e lo smaltimento delle stesse in occasione di nubifragi: danni tali da suscitare gravissime preoccupazioni. Per i prodotti è andata meglio (se si eccettua la perdita di scorte, e di prodotti finiti), né poteva essere diversamente. Ma purtroppo una persistente storica siccità protrattasi per alcuni mesi ha determinato il crollo verticale dei redditi aziendali dovuto ad appezzamenti di soia e mais non trebbiati, all’effetto indotto di aflatossine nel mais, ad un’inconsistente raccolta bietole, ad una scarsa pezzatura dei frutti e a costi onerosi per l’irrigazione di soccorso.
trasformazione hanno subìto offese. Il danno più evidente e più grave è quindi quello al patrimonio immobiliare. Le abitazioni dovranno essere restaurate o ricostruite, mentre i fabbricati con funzioni di magazzino o di ricovero degli attrezzi dovranno essere sostituiti con nuove strutture più razionali; in entrambi i casi, naturalmente, seguendo criteri di intervento antisismici. Un lavoro immane se si pensa all’estensione dell’area interessata dal sisma: dal recupero alla demolizione totale dei fabbricati incomes as a result of plots of soybeans and corn not being harvested, the effect of aflatoxins on corn, poor sugar beet crops and undersize fruit, together with high costs induced by emergency irrigation. Could our grandparents have been right about leap years? How can we face the coming year? Undoubtedly with the same strength of mind with which the emergency was faced from the start. With pragmatism we have rolled up our sleeves and tried to save what could be saved - especially equipment and warehouse goods - removing tiles and rubble and already planning reconstruction. It is remarkable that in a country where, unfortunately, earthquakes are so common, no one has thought of creating a “Code of Behaviour” or “Consolidating Act” at a national level, drawing from the experience gained over decades of disasters. Getting back to agriculture, I would like to express a wish: that in dealing with the reconstruction of rural property the public administration demonstrates swiftness, transparency and common sense, avoiding suffocating bureaucracy; and that company owners, who have suffered real damage, seize this opportunity to carefully rationalize the necessary investment costs.
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Che i nostri nonni avessero ragione sull’anno bisestile? Con quali pensieri affrontare il 2013? Senz’altro con lo spirito forte con cui si è affrontata l’emergenza fin da subito. Con pragmatismo, in genere, ci si è rimboccati le maniche, non avendo neanche il tempo di piangere sui danni subìti, ma ringraziando Dio, anzi, di essere scampati ad una sorte ben peggiore. Anche con rischio personale, si è cercato di salvare il salvabile, soprattutto attrezzature e scorte, di rimuovere coppi e macerie, con il cuore più che con la testa, col pensiero rivolto al mantenimento del processo produttivo aziendale, volendo reagire immediatamente e pensando già alla ricostruzione. Già, la ricostruzione! È singolare che in una nazione in cui i terremoti purtroppo sono all’ordine del giorno, ad ogni accadimento l’amministrazione pubblica ricominci da zero. Non viene il dubbio che siano necessari un “Protocollo” o un “Testo Unico”, a livello nazionale, frutto di tutte le esperienze maturate in questi decenni di disastri, grazie ai quali gli enti preposti siano in grado, in breve tempo, di
dare garanzie e certezze sui provvedimenti, sulle modalità operative e su tutte le procedure di controllo? È possibile, inoltre, che gli italiani godano dello stesso trattamento economico a parità di danni? Non pare che ciò sia accaduto se si confronta l’esperienza de L’Aquila con quella emiliana. Per tornare all’agricoltura, formulo un auspicio: che nella ricostruzione degli edifici rurali le amministrazioni pubbliche dimostrino tempestività, trasparenza e buon senso sottraendosi ad una burocrazia asfissiante; che le Soprintendenze pretendano solo in casi limitati e particolari, ove fossero vincolati, la ricostruzione dei fabbricati rurali crollati o lesionati gravemente, “come erano e dove erano”, per evitare di disseminare le nostre campagne di desolati cumuli di macerie non rimosse; che, infine, i conduttori di aziende, i veri danneggiati, colgano l’occasione per razionalizzare al massimo i costosi investimenti purtroppo necessari. ❧
Operaio al lavoro per liberare attrezzature agricole. A worker is retrieving agricultural equipment from the rubble.
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Palazzo Sacrati-Muzzarelli-Crema. La ristrutturazione avvenuta nel Quattrocento ha inglobato le decorazioni cotto edsu i capitelli lapidei gotici I porticati di Cento (Ferrara) messi ininsicurezza cui si affacciano molte attivitĂ commerciali. Sacrati-Muzzarelli-Crema The arcades Palace. of The Cento restructuring (Ferrara)occurred made safe. in the Under fifteenth-century the porticoes there incorporated are manycotto commercial decorations activities. and marble Gothic capitals
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La forza delle idee è il motore della ripresa La risposta del mondo del commercio [
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a ripresa del territorio di Ferrara e provincia passa attraverso un percorso fondato sulla fiducia e sulla volontà di rilancio, “ingredienti” indispensabili per ridare vitalità al tessuto culturale, sociale e imprenditoriale. Il mondo del commercio è stato operativo da subito nel pieno degli eventi sismici di maggio, prima pensando a superare l’emergenza, poi ad operare per rilanciare l’economia della nostra provincia. L’emergenza è stata affrontata organizzando punti di consulenza mobile sul territorio e numerosi momenti informativi a Cento, Sant’Agostino e Ferrara, mentre dal punto di vista operativo ci si The power of ideas is the driving force behind recovery ❧ The response of the world è attivati tempestivamente per of commerce ❧ By Giulio Felloni ❧ The recovery of Ferrara and province follows a reperire fondi adeguati da poter process based on trust and a willingness to restart, the necessary “ingredients” to revitalize the cultural, social and business life of our area. The business world was operative destinare a commercio, servizi immediately, organizing emergency mobile advice centres and several informative e turismo. L’intero comparto meetings in Cento, Sant’Agostino and Ferrara, whilst, at the same time, making requests del commercio ha realizzato, for the adequate funding to be allocated to business, services and tourism. The associations continued working in a variety of ways: by collaborating with the inoltre, una fitta schiera di azioni, drafting of protocols with regard to Credit and Legality, creating announcements for the politiche e tecniche, sia sul fronte relocation of damaged businesses and innovation, and drafting ordinances aimed at redell’emergenza sia su quello launching companies, house reconstruction and the adaptation of planning regulations. This commitment was also expressed with the investment of resources of over half a volto a facilitare la successiva million euros. ripresa. Un lavoro svolto ai tavoli Now reconstruction must begin. To start this phase we need to temporarily relocate istituzionali regionali e nazionali, approximately sixty companies, ensuring that they remain close to the town centres, as these remain the authentic and natural hubs of commerce. per rendere possibile, innanzitutto, The aim is also to contribute to the preservation of the cultural and artistic heritage of la sistemazione degli sfollati e un our territory by creating events dedicated to the hearts of the cities, where art, culture intervento sugli ammortizzatori and commerce should be encouraged to work together. Finally, we must promote special events, geared at attracting large numbers of tourist to the province of Ferrara. sociali, e canalizzare le tante The goal is to restore local business, services and tourism to a level of excellence, confident manifestazioni di solidarietà that the strength of innovative ideas will be the driving force of our recovery. provenienti dalla società civile.
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Una farmacia approntata in un campo d’accoglienza. A pharmacy arranged in a reception center.
Il lavoro delle associazioni è proseguito con la collaborazione alla stesura dei protocolli relativi al Credito e alla Legalità, alla realizzazione del bando per la delocalizzazione delle imprese danneggiate, a quello per l’innovazione, fino alla collaborazione per la stesura di ordinanze finalizzate alla ripresa delle aziende, alla ricostruzione delle abitazioni e all’adeguamento della normativa urbanistica. L’impegno si è concretizzato anche nell’investimento di risorse complessive pari ad oltre mezzo milione di euro. Tutte queste azioni, condotte in piena sinergia tra soggetti diversi ma animati dall’unico obiettivo di rilanciare il territorio, sono state importanti per rispondere alle esigenze di quanti avevano subìto
Cento, via Matteotti.
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Una “galleria commerciale” costruita con moduli antisismici. A “shopping center” built with earthquake-resistant structures.
danni diretti o indiretti dal sisma, che ha causato anche ferite morali, oltre che materiali, che ci hanno profondamente toccato. Ora si pone la necessità della ricostruzione, un insieme di concrete iniziative e di responsabile fiducia, un cammino lungo il quale la burocrazia può essere letale per un’impresa quanto le calamità naturali. Per avviare la ripresa, è essenziale operare per una delocalizzazione temporanea delle aziende (una sessantina), facendo sì che rimangano comunque vicine ai centri storici, autentici centri commerciali naturali. L’obiettivo è anche quello di concorrere alla salvaguardia del patrimonio culturale ed artistico del nostro territorio allo scopo di realizzare eventi dedicati al cuore delle città dove arte, cultura e
commercio vanno incentivati creando sinergie, dedicate in particolare alle famiglie, e sostenendo gli acquisti in loco per evitare l’impoverimento commerciale dei centri storici. Dobbiamo, infine, promuovere l’offerta in apposite manifestazioni che vadano oltre i confini provinciali e regionali, e attraggano ampi flussi turistici nella provincia di Ferrara. È un’iniziativa che sarà possibile se gli imprenditori potranno accedere ad una fiscalità leggera, grazie alla revisione degli studi di settore e a un’opportuna detassazione. Si tratta di un’attività di promozione che ha l’obiettivo di riportare il commercio, i servizi ed il turismo del nostro territorio a livelli di eccellenza, fiduciosi che la forza delle idee innovative sia il motore della ripresa. ❧
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Maurizio Pollini e Claudio Abbado che, insieme alla “Lucerne Festival Orchestra”, hanno devoluto i proventi del loro concerto in favore del restauro del Teatro comunale di Ferrara. Maurizio Pollini, Claudio Abbado and the “Lucerne Festival Orchestra” gave the proceeds from their concert to support the restoration of the Municipal Theatre of Ferrara.
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Terremoto, crolla il turismo Ma la decisione di ripartire è stata immediata per «L’Osservatore Romano» [
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opo una scossa di terremoto è subito possibile constatare, almeno in linea di massima, quali sono stati i danni a persone, edifici e strutture. L’esperienza però insegna che a questi danni se ne aggiungeranno altri. A cominciare dal crollo, per un inevitabile quanto spietato effetto domino, di interi settori tra i quali spesso c’è il turismo. Ed è quanto successo a Ferrara dopo il sisma del maggio 2012. L’ulteriore prova di come può essere devastante una calamità naturale è infatti racchiusa nei dati forniti dalla Provincia sulle presenze turistiche in città, nei mesi immediatamente successivi, raffrontate con quelle dell’anno precedente: -43,5% nel giugno Earthquake, tourism collapses ❧ But the decision to restart was immediate ❧ By Isabella scorso, -30,5% in luglio; -42,6% Cattania ❧ The damage sustained by buildings and structures after an earthquake can generin agosto, -29,4% a settembre. Un ally be seen immediately. But experience teaches us that these visible damages are also an indication of others. Starting with the decline, as a result of an inevitable and ruthless domino ef‘bollettino di guerra’ che, di riflesso, fect, of entire business sectors, among which we must frequently include the tourism industry. annovera tra i feriti gravi ogni genere This is what happened in Ferrara after the May 2012 earthquake. di struttura ricettiva, ristoranti, attività According to data provided by the Provincial Administration on the number of tourists visiting the city, all operators in this sector recorded a sharp drop in customers and commerciali. Insomma, tutti gli attori therefore a reduction in economic activity both for themselves and, more generally, della filiera turistica hanno registrato for the city’s economy. And we may well wonder what would have happened if the decision to take action had not been immediate. un forte calo di clienti e quindi di In the case of the “Tourism Fair of the 100 Italian Cities of Art” for example, scheduled indotto economico per se stessi e, più for the days immediately following the earthquake, the Province and organizers decided in generale, per l’economia cittadina. to confirm the event. It took place in the castle rooms, ensuring that operators from all over the world could not only admire our city, but also the citizens who demonstrated E c’è da chiedersi che cosa sarebbe their ability to react immediately. accaduto se la scelta di ripartire Likewise with “Ferrara sotto le Stelle”, the “Ferrara Buskers Festival”, the “Internazionale non fosse stata immediata, sia da Festival” and the “Ferrara Balloons Festival”, which were all organized as per normal and produced very good results, even though they were carried out in strict compliance parte delle Istituzioni pubbliche, sia with the stringent safety regulations. dei privati, limitatamente alle loro Two important decisions have also marked the beginning of autumn. The first was to possibilità. A cominciare dalla “Borsa reopen the city theatre, which was severely damaged during the earthquake and, at the same time, “Ferrara Arte” dedicated the Palazzo dei Diamanti autumn exhibition del turismo delle 100 città d’arte to the artists whose works are housed in the Giovanni Boldini Museum, the Museum d’Italia”, da tempo in calendario per of the Nineteenth Century and in the Gallery of Modern and Contemporary Art. The exhibition has received a great number of visitors. i giorni immediatamente successivi
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La “Street Dinner” e il “Ferrara Balloons Festival” sono alcune delle manifestazioni che l’Amministrazione comunale ha scelto di mantenere anche nel “dopo sisma”. The “Street Dinner” and “Ferrara Balloons Festival” are some of the events that the City Council chose to maintain even after the earthquake.
il terremoto nella sede del Castello Estense che, come è noto, è stato danneggiato dal terremoto stesso. Eppure grazie alla sua tempestiva messa in sicurezza, la Provincia e la società organizzatrice hanno deciso di confermare la manifestazione. Così la Borsa si è svolta normalmente nelle sale del Castello facendo sì che operatori provenienti da tutto il mondo abbiano potuto ammirare la nostra città, ma soprattutto una popolazione che aveva saputo reagire immediatamente. È quindi toccato al mondo della cultura, motivazione principale dei flussi turistici a Ferrara, compiere scelte coraggiose e lungimiranti, volute e sostenute dall’amministrazione comunale. Così “Ferrara sotto le Stelle”, il “Ferrara Buskers Festival”, il “Festival di Internazionale” e il “Ferrara Balloons Festival” sono stati organizzati come ogni anno con ottimi risultati, pur nel rispetto rigoroso delle stringenti normative di sicurezza imposte dalla situazione. Due importanti decisioni hanno poi caratterizzato l’inizio autunno. La prima è stata quella di riaprire il
Even private operators, aware of the inevitable, dramatic fall in attendance, continued organizing initiatives, such as “Street Dinner”, which was also filmed by the cameras of Discovery Channel. That’s not all. Although heavily affected by the earthquake, the world of tourism also participated in acts of solidarity, with many facilities opening their doors to those who did not even have a bed to sleep on. All evidence that the city and province have shown, and continue to demonstrate, that they are capable of coping with a disaster that has devastated a large part of the Ferrara territory.
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Teatro Comunale, gravemente danneggiato, così da poter ospitare un grande concerto che Claudio Abbado, Maurizio Pollini e la Lucerne Festival Orchestra hanno voluto offrire alla città, rinunciando a qualsiasi forma di compenso e destinandone il ricavato ai lavori di restauro e alla ripresa dell’attività di questa prestigiosa istituzione culturale cittadina. Contemporaneamente “Ferrara Arte”, nell’intento di sensibilizzare alla salvaguardia delle opere d’arte conservate nei musei ospitati in palazzo Massari, colpito fortemente dall’evento sismico, e di non ‘seppellirle’ nei magazzini per tutto il tempo necessario al restauro dell’edificio, ha voluto dedicare la mostra autunnale del palazzo dei Diamanti, secondo un percorso ragionato, ai principali artisti le cui opere sono ospitate nel Museo Giovanni Boldini, nel Museo dell’Ottocento e nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea. “Boldini, Previati e De Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara” – questo il titolo della rassegna – è stata premiata da un’ottima affluenza di pubblico (quasi 40mila visitatori), andata al di là di ogni più rosea aspettativa, e ha proseguito la sua vita a Firenze. Anche gli operatori privati, consapevoli dell’inevitabile,
clamoroso calo di presenze, hanno continuato nell’organizzazione delle loro iniziative: una per tutte “Street Dinner” che, l’8 settembre, si è svolta regolarmente riempiendo tutti i posti disponibili e, grazie alle telecamere di Discovery Channel, ha contribuito a mostrare, in Italia e all’estero, la determinazione e la capacità della città tutta e dei suoi operatori turistici di andare avanti. Non è tutto. Pur pesantemente colpito dal sisma, il mondo del turismo non ha rinunciato a partecipare alla catena di solidarietà che ha caratterizzato città e provincia: alcune strutture ricettive, di fronte al bisogno e all’angoscia di chi era rimasto senza casa, hanno aperto le proprie porte a chi non aveva più nemmeno un letto in cui dormire. Un esempio di fratellanza riconosciuto e premiato alla bto (Buy Tourism Online), la manifestazione che si è tenuta a Firenze nel novembre 2012. Un ulteriore riconoscimento del fatto che città e provincia hanno dimostrato e stanno dimostrando di saper fare fronte a una calamità che ha messo in ginocchio una buona parte del territorio ferrarese. ❧
“Ferrara sotto le stelle” trasferito da Largo Castello al Campo Scuola per consentirne lo svolgimento nel rispetto delle norme di sicurezza imposte dal sisma. “Ferrara sotto le stelle” transferred from Largo Castello to the Campo Scuola to allow proceedings in compliance with the safety standards imposed by the earthquake.
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“Prima le scuole!” Una priorità condivisa
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ll’indomani delle terribili scosse del maggio 2012, una volta terminata la prima fase di emergenza e di prima assistenza alle persone, le Istituzioni Scolastiche sono state le prime destinatarie di risorse economiche, strutturali e umane per la ricostruzione. “Prima le scuole” è stata la parola d’ordine condivisa dalle Amministrazioni locali coordinate dalla Regione Emilia-Romagna e anche da altri Enti pubblici e privati. Si è pertanto aperta subito, a partire dal mese di giugno 2012, una fase del lavoro di ricostruzione che ha seguito tre direzioni fondamentali. La prima riguarda l’intervento delle “Schools first!” ❧ A shared priority ❧ By Mauro Borsarini ❧ In the aftermath of Istituzioni. Regione Emilia-Romagna, the terrible shock of May 2012, the Educational Authorities were the first recipients Province e Comuni hanno consentito of economic, structural and human resources for reconstruction. “Schools First” was the slogan adopted by local government, coordinated by the Region of Emiliain tempi sufficientemente rapidi la Romagna and by other public and private organizations. predisposizione di moduli scolastici An initial phase of reconstruction work started immediately and followed three provvisori (strutture a breve termine) essential lines of action. The first was the provision of temporary school modules (short term structures) e di edifici scolastici temporanei and temporary school buildings (long term structures) to allow the schools affected (strutture più a lungo termine) per to resume teaching. The second involved the deployment of financial and human consentire alle scuole colpite di resources from the non-public sector: from large national alliances, primarily guided by newspapers or credit institutions, to voluntary associations, individual riprendere l’attività didattica secondo schools, through the teaching staff, students and parents and ordinary citizens. il calendario stabilito, a partire da The third was that of the constant work of those involved in the world of education metà settembre 2012. Parallelamente on a daily basis: school administrators, teachers and caretakers, parents and students. As for the schools that I administer, both Cento and Sant’Agostino, our priority l’Amministrazione Scolastica centrale was to guarantee that lessons began according to schedule. e periferica, in particolare l’Ufficio Even with the inconvenience of afternoon shifts or reduced timetables, starting the Scolastico Regionale dell’Emiliaschool year on time was a strong sign of recovery, because the school is not only the place where we learn, but also a home for the fundamental relationships which Romagna, si è ben adoperato per hold a community together. un coordinamento dei bisogni In the Bassi Burgatti Institute in Cento, a high school with over 1,200 students, delle singole scuole, ha erogato the main building is damaged and unusable. Whilst the Province of Ferrara carries significativi finanziamenti alle scuole
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stesse, sempre in accordo con l’Assessorato Regionale all’Istruzione. La seconda direzione ha riguardato la messa in campo di risorse finanziarie ed umane ad opera di privati: da grandi cordate nazionali, in genere facenti capo a testate giornalistiche o Istituti di Credito, ad associazioni di volontariato, da singole scuole, attraverso il personale docente, gli studenti e i genitori, fino ai semplici cittadini. La terza direzione, fondamentale anche se non sempre valorizzata a sufficienza, è stata quella del lavoro quotidiano e costante dei protagonisti del mondo della scuola: dirigenti scolastici, personale docente e ata, genitori e studenti. Senza questo lavoro di base, per gestire l’emergenza, per riorganizzare il servizio, per ridare un valore alla scuola come momento in cui tutta una comunità ritrova un senso, gli ingenti sforzi economici delle Istituzioni sarebbero stati vani. Certamente non sono mancati disguidi, ritardi, difficoltà, ma ciò non deve offuscare il grande e intenso lavoro compiuto e che si sta compiendo. Per quanto riguarda le scuole che dirigo, Cento e Sant’Agostino, l’obiettivo prioritario per entrambe è stato quello di consentire l’inizio delle attività didattiche secondo il calendario prestabilito. Pur con i disagi dovuti a turnazioni pomeridiane o ad orari ridotti, iniziare la scuola nei tempi previsti è stato un forte segnale di ripresa, poiché la scuola non solo è il luogo dove si apprende, ma anche un luogo di relazioni fondamentali per tenere unita una comunità, dove il tempo viene scandito secondo ritmi che consentono una organizzazione individuale e sociale della vita. Nell’iis Bassi Burgatti di Cento, scuola secondaria di ii grado con oltre 1.200 studenti provenienti da tre province diverse (Ferrara, Bologna e Modena), l’edificio principale è danneggiato ed inagibile. La Provincia di Ferrara eseguirà i lavori di ristrutturazione e di consolidamento antisismico dell’edificio per consegnarlo alla scuola per il mese di settembre 2013, in modo da iniziare il prossimo anno scolastico con tutte le strutture a disposizione. Nel frattempo, questo anno scolastico si sta svolgendo regolarmente attraverso una diversa organizzazione dell’orario
Una classe nella nuova aula antisismica. Students in the new anti-seismic classroom.
out the renovation and anti-seismic consolidation work, the timetable will be re-organized to include afternoon shifts, as the three buildings available are not sufficient to accommodate all classes. In Sant’Agostino the earthquake caused extensive damage to the middle school and to the San Carlo school. After an initial period with reduced working hours and afternoon shifts, followed by the transfer to temporary buildings, the final reconstruction stage for Sant’ Agostino was the building of two new schools, constructed according to the latest anti-seismic and energy saving technology. This was the result of an extraordinary donation by the “Il Resto del Carlino, Mediafriends and Channel 5” group, with a contribution from the Region of Emilia-Romagna. The new primary school in San Carlo will be built with donations from “Lo specchio dei tempi” Foundation of the Turin newspaper “La Stampa”.
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L’inaugurazione della nuova scuola secondaria di i grado a Sant’Agostino (Ferrara), antisismica ed ecologica. The inauguration of the new anti-seismic and ecological secondary school in Sant’Agostino (Ferrara).
che comporta anche turni pomeridiani, in quanto i tre edifici a disposizione, di cui un blocco di moduli provvisori reso disponibile in tempi rapidissimi, non sono sufficienti ad accogliere tutte le classi. Ci si sta preparando al nuovo anno scolastico anche attraverso la predisposizione di un piano di rinnovamento complessivo delle attrezzature dei laboratori, legato in particolare alle nuove tecnologie, grazie alle cospicue donazioni ricevute. A Sant’Agostino il sisma ha provocato ingenti danni ai plessi di San Carlo e al plesso della scuola secondaria di i grado del capoluogo. Dopo un primo periodo legato ad orari ridotti e a turni pomeridiani, dopo un secondo segnato dal trasferimento nei moduli provvisori, per Sant’Agostino si è aperta un’ultima fase di ricostruzione legata alla definitiva edificazione di ben due nuove scuole. La prima, già attualmente disponibile e realizzata in tempi record, è la nuova scuola secondaria di i grado del
capoluogo, con annessi uffici di segreteria. Tale plesso, costruito secondo le più recenti tecnologie antisismiche e di risparmio energetico, è stato il frutto di una straordinaria donazione del gruppo “Il Resto del Carlino, Mediafriends e Canale 5” con il contributo della Regione Emilia-Romagna. Analogamente e ormai in fase di conclusione è la nuova scuola primaria a San Carlo, anch’essa edificata applicando le più recenti norme antisismiche, che sarà resa disponibile ai primi di marzo grazie alla donazione della fondazione “Lo specchio dei tempi” del giornale «La Stampa» di Torino. Nonostante le difficoltà che ancora permangono, il territorio e le comunità dell’Emilia hanno dimostrato di saper reagire all’emergenza attraverso un lavoro comune che sta dimostrando tutta la sua efficacia. La priorità assegnata alle scuole qualifica questo sforzo e lo rende ancor più lodevole. ❧
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Visuale aerea da Google Maps (2008 e 2012) del complesso di Santa Lucia recentemente restaurato secondo precisi criteri antisismici. Il complesso non ha subĂŹto danni e oggi ospita temporaneamente gli uffici del Rettorato. Google Maps aerial view (2008 and 2012) of the complex of Santa Lucia recently restored according to specific anti-seismic criteria. The complex has not been damaged, and now it houses the headquarters of the Chancellorship and many offices of the University of Ferrara.
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Unife: il sisma e l’Università Conseguenze e opportunità
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er lo svolgimento delle proprie attività l’Università di Ferrara dispone di un vasto e importante patrimonio immobiliare costituito da molti edifici storici, talvolta assoggettati a vincolo artistico, e da edifici di costruzione più recente. Quelli più antichi, quasi sempre palazzi appartenuti a nobili famiglie ferraresi, hanno risentito maggiormente del terremoto e i rilievi effettuati hanno decretato l’inagibilità di quattro di essi. Così, palazzo Renata di Francia e palazzo Strozzi, sedi del Rettorato e delle principali attività amministrative, palazzo Tassoni e palazzo Gulinelli, sedi della Facoltà di Lettere e Filosofia, sono risultati The earthquake and the University ❧ Consequences and opportutotalmente o parzialmente inagibili. n i t i e s ❧ B y P as q u a l e N app i ❧ The University of Ferrara has many large and Ma anche stabili più recenti hanno important properties at its disposal. The oldest buildings were those that suffered most damage from the earthquake and subsequent surveys have affirmed that four of them subìto danni che, pur non impedenare unfit for use. The Renata di Francia, Strozzi, Tassoni and Gulinelli palaces are all do di continuarne l’utilizzo, richietotally or partially unusable. dono interventi di ripristino. The earthquake has taught us an important lesson in relation to the recovery and Il terremoto ci ha confermato un renovation work that we are about to start. Historical buildings that have been the subject of restoration work in recent years have not suffered major damage, and this importante insegnamento da tenere demonstrates that anti-seismic operations can be effectively carried out even on old in alta considerazione nell’opera buildings. An example of this is the former convent of Santa Lucia, dating back to di recupero e ripristino che ci 1537, which had just been completed as a student residence, and now temporarily accingiamo ad iniziare: gli edifici houses the headquarters of the Chancellorship and a substantial number of the central administration offices. storici che nel corso degli ultimi Despite having suffered serious damage our University has never closed and all memanni sono stati oggetto di lavori di bers of our community have engaged in passionate and intense work to ensure the conrecupero non hanno subìto danni tinuation of many of our activities. To date, we can perform all our duties in safety and, importanti, e ciò dimostra come for the oncoming academic year, we are able to offer the same courses that we offered last year. What has driven us is the need to recover quickly in order to continue to be interventi di adeguamento e di an efficient and organized unit at the service of the whole community. miglioramento anti sismico possano Additionally, our university has made available our expertise and equipment for the essere efficacemente effettuati anche use of the whole territory in order to deal with emergency situations, safety, reconstrucsu edifici antichi. tion and restoration. With regard to the issue of resources, thanks to the fundamental financial support from Così è avvenuto per l’antico convento di Santa Lucia, risalente al 1537, che 41
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appena ultimato come studentato, ospita provvisoriamente la sede del Rettorato e una parte consistente degli uffici dell’amministrazione centrale. Altri edifici storici sui quali, invece, essenzialmente per carenza di fondi, non è stato possibile intervenire, hanno subìto danni più rilevanti che ne hanno imposto la chiusura. Ciò nondimeno, le attività ospitate presso questi ultimi sono state rapidamente trasferite in altre sedi, in modo da garantire l’adempimento di tutti i compiti di istituto. Desidero evidenziare che la nostra Università pur avendo subìto gravi danni non si è mai fermata: fino dalle prime ore successive al terremoto del 20 maggio tutte le componenti della nostra comunità hanno intrapreso un lavoro intenso e appassionato per garantire la continuazione delle tante attività che ci occupano. Abbiamo cercato di reagire il più rapidamente possibile e credo che ci siamo riusciti grazie all’impegno davvero straordinario di tutti. Ad oggi, con un risultato che negli ultimi mesi non era per nulla scontato, siamo in grado di svolgere tutte le nostre funzioni nella massima sicurezza, tanto che l’anno accademico che ci accingiamo ad inaugurare ci vede in grado di garantire la stessa offerta didattica dello scorso anno. Lo dovevamo in primo luogo ai nostri studenti e a noi stessi. Ma la nostra convinzione, ciò che ci ha spinti e sorretti durante questi problematici ultimi mesi e che ancora ci spronerà nel futuro, è la necessità di rimetterci presto in piedi soprattutto per poter continuare ad essere una realtà efficiente e organizzata al servizio dell’intera collettività. In questa occasione sono emerse nitidamente la forza, l’energia e le competenze che possono essere sviluppate da una istituzione universitaria: la presenza di tanti colleghi esperti nelle più diverse discipline – dagli ingegneri ai medici, dagli architetti agli storici dell’arte, dai geologi agli economisti –, unitamente ad una efficiente e ramificata organizzazione tecnica e amministrativa, ci hanno consentito di rispondere agli eventi con rapidità ed efficienza. Non solo, con un impegno ancora in atto la nostra Università ha messo a disposizione di tutto il territorio le proprie competenze ed attrezzature per affrontare le situazioni di emergenza, messa in sicurezza, ricostruzione e restauro. Per quanto concerne il tema, particolarmente critico in questo momento storico, delle risorse indispensabili
Altre immagini del complesso di Santa Lucia che documentano gli interventi antisismici. More pictures of the complex of Santa Lucia, documenting the anti-seismic interventions.
the Ministry and the liquidation of insurance claims, we have obtained the financial resources and can now start planning the necessary recovery and restoration interventions. Our commitment is to turn a crisis into an opportunity for growth, dedicating certain lines of research work to reconstruction. We need to involve researchers on specific topics, whilst also providing scholarships, fellowships and grants. Important results can be achieved through agreements with external bodies, both public and private, to develop the field of urban planning and design, protection of the city and landscape, as well as the preservation and restoration of the architectural heritage. Higher education is an investment for the future and not just a cost, and it is even more important in the period of severe economic and social hardship that our country is currently experiencing.
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Un momento dei rilievi dei danni subiti dal palazzo di Renata di Francia, sede del Rettorato dell’Università di Ferrara. Surveys about damages suffered by the palazzo of Renata di Francia, seat of the headquarters of the Chancellorship of the University of Ferrara.
a realizzare i tanti interventi necessari, oggi, a pochi mesi di distanza dal sisma, grazie al fondamentale aiuto finanziario del Ministero e grazie a quanto ci verrà riconosciuto dalla compagnia presso la quale avevamo assicurato tutti gli edifici universitari per i danni causati da eventi sismici, abbiamo reperito le risorse finanziarie e siamo in grado di iniziare a programmare gli importanti interventi di recupero e restauro del nostro patrimonio immobiliare che, è bene ricordarlo, è parte rilevante del complessivo assetto urbano della città. Ora il nostro impegno è quello di trasformare un momento di crisi in un’opportunità di crescita, orientando alcune linee di ricerca in direzione della ricostruzione. In tale prospettiva è necessario coinvolgere i ricercatori, soprattutto i più giovani, su temi specifici, prevedendo anche borse di studio, assegni di ricerca e sovvenzioni. Molto spesso, importanti risultati possono essere raggiunti attraverso accordi con soggetti esterni, sia pubblici che privati, che prevedano forme di collaborazione che si sviluppino, ad
esempio, nel campo della pianificazione e progettazione urbana, della tutela della città e del paesaggio, nonché della conservazione e del restauro dei beni architettonici. Le azioni da porre in essere per realizzare tali obbiettivi sono molte: l’organizzazione di corsi universitari, stages operativi e programmi di tirocinio; la formazione di giovani professionisti competenti nell’uso delle nuove metodiche e tecniche di progettazione; la ricerca e l’applicazione sperimentale di nuovi metodi e tecnologie di analisi; convegni, incontri di studio, pubblicazioni e la comunicazione in rete. L’alta formazione è un investimento per il futuro e non una semplice spesa, tanto più importante nei momenti di forte disagio economico e sociale come quelli che il Paese sta vivendo. L’Università di Ferrara è sempre disponibile ad aprire una discussione con tutti i soggetti che condividano l’importanza dell’alta formazione per la costruzione di un Paese competitivo e nuovamente in crescita, con lo scopo di fornire proposte per un modello innovativo di sviluppo. ❧
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Il Cristo ligneo dell’altare maggiore della Cattedrale simboleggia i danni subiti dalla chiesa. The wooden Christ from the high altar of the Cathedral symbolizes the damages suffered by this church.
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Terre degli Estensi - Terrae mutatae Un cambiamento profondo nella vita pastorale
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olidarietà, aiuto, partecipazione e sostegno sono state tra le parole più adoprate in questi otto mesi trascorsi dal terremoto che il 20 e il 29 maggio 2012 ha colpito in prevalenza l’Emilia. Sono parole ancora sulla bocca di tutti e riassumono i sentimenti espressi alle popolazioni terremotate. Quanto avvenuto è stato tragico, tanto più perché inatteso in una zona, la pianura padana, impropriamente ritenuta da molti a basso rischio sismico. Non sono stati risparmiati “i luoghi e i beni della memoria”: i cimiteThe land of the Estensi - Terrae mutatae ❧ A profound change in pastoral ri, le chiese, le opere di rilevanza life ❧ By don Stefano Zanella ❧ Solidarity, help, participation and support were among the words most used during the eight months since the earthquake storico-artistica in esse custodite, in Emilia on the 20th and 29th of May, 2012. These words are still on everyone’s le testimonianze della pietà popolips and summarize the sentiments expressed towards the earthquake victims. lare; senza dimenticare i campanili, “Places and objects of memory” were not spared: cemeteries, churches, works of historical and artistic importance, steeples, civic towers, monuments and so on. Above le torri civiche, i monumenti civili all in the countryside, the church is the identity of the town; it is the collective meme così via. È vero che la caduta ory and at the same time the memory of each of the inhabitants and it is also the della chiesa di Buonacompra o di perfect meeting point. We are told that the current “earthquake statistics” for the Archdiocese of FerraraMirabello, per portare un esempio, Comacchio are as follows: of the 222 buildings damaged, 113 are churches and 47 non hanno suscitato l’allarme e are rectories. l’apprensione di quando ad Assisi Inside the city walls of Ferrara the figures are daunting: of a total of 36 existing churches, only 6 are open and officiating. What could be done? cadde il soffitto della basilica suForced to make a virtue of necessity, rectories, cinemas, apartments, private houses, periore di San Francesco. Ma per marquees and warehouses have become places of worship and home to catechesis and conviviality. gli abitanti di Buonacompra o di Unfortunately, all these adopted solutions are destined to remain for months, perMirabello le loro chiese rivestono haps years, considering the lengthy restoration schedule that lies ahead, together la stessa rilevanza della basilica di with the high costs and complexity of the bureaucratic procedures, which are still being finalized. Assisi, senza contare l’incommenThe Archdiocese of Ferrara-Comacchio, in order to operate in a uniform manner, has surabile legame affettivo che hanno drawn attention to the training of the technicians, inviting them to make a cultural con esse.
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In particolare nelle campagne la chiesa è l’identità dell’abitato, è la memoria collettiva e nel contempo la memoria di ciascuno degli abitanti; è, inoltre, il centro di aggregazione per eccellenza, il luogo che segna le tappe della vita di ognuno: la nascita, la fanciullezza, il matrimonio e il chiudersi dell’esistenza terrena. Passando a dati concreti, osservo che i “numeri del terremoto” per l’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, ad oggi, sembrano questi: su 222 edifici danneggiati (chiese, case canoniche, locali per il ministero pastorale, asili parrocchiali, campanili, ecc.), 113 risultano essere le chiese, su un totale di 213 (53%), e 47 le case canoniche. Limitando l’attenzione alla Ferrara entro le mura i dati sono sconfortanti: su un totale di 36 chiese esistenti (30 quelle effettivamente aperte prima dell’evento sismico) solo 6 risultano aperte e officianti. Un numero veramente esiguo, un problema per la comunità dei fedeli, tanto più preoccupante se si considera che di queste sei solo tre possono svolgere regolarmente la loro attività pastorale. Come muoversi? Costretti a fare di necessità virtù, canoniche, cinema,
appartamenti, case private, tensostrutture, magazzini sono divenuti luoghi di culto e sede di catechesi e di convivialità. Una soluzione temporaneamente ottimale è stata l’utilizzazione della chiesa di San Giovanni, chiusa da decenni, ove Santo Spirito ha trovato sede grazie alla disponibilità del Comune e all’intraprendenza operativa dei francescani dell’Immacolata e dei parrocchiani. Purtroppo sono tutte soluzioni, quelle adottate, che perdureranno mesi e mesi, e forse anni, considerati i tempi di restauro che si prospettano lunghi sia per l’entità dei costi sia per la complessità dell’iter burocratico, ancora in fase di definizione. Ben più sentita della conoscenza dei dati, dei numeri e delle percentuali è l’ansia di dare una risposta alla domanda che ciascuno si pone: adesso cosa facciamo? Le soluzioni da adottare sono difficili, non sono univoche, e a volte appaiono suffragate da opinioni diverse sia dal punto di vista tecnico che scientifico o storico-artistico. L’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, al fine di perseguire un cammino uniforme, ha puntato l’attenzione sulla formazione dei tecnici, invitandoli ad una riflessione culturale sulle chiese, gli edifici che hanno subìto i maggiori danni, data la loro singolarità di beni verso i quali convergono molteplici discipline: teologia, liturgia, storia ecclesiastica e civile, architettura e arte. Senza trascurare i condizionamenti derivanti dalla loro rilevanza storicoartistica, dal luogo ove essi sorgono e dal plurisecolare apporto della pietà popolare. Oggi più che mai è possibile notare che nel panorama della produzione contemporanea, pur così sensibile verso le molteplici forme di espressività artistica, non esistono più criteri orientativi per la promozione di un’arte sacra cristiana. Questo fenomeno, d’altro canto, s’inserisce perfettamente nella generale crisi della capacità odierna di coniugare fede e vita, fede e cultura. Solo radicando in modo vivo e partecipato la propria persona nell’esperienza storica di Cristo crocifisso e risorto, l’artista può adoperarsi affinché le proprie capacità creativo-espressive, e perciò le proprie vicissitudini professionali, diventino veicolo di quell’esperienza che testimoni e rappresenti così, per altri uomini, circostanza favorevole per l’incontro con Cristo. Il secondo problema è legato alla vita pastorale che col terremoto ha subìto un cambiamento che durerà
reflection on churches and the buildings that have suffered the most damage. Guidance on the promotion of Christian sacred art no longer exists. This phenomenon, on the other hand, fits perfectly in the general crisis of today’s incapacity to unite faith and life, faith and culture. Another problem is related to pastoral life which, with the earthquake, has undergone a change that will last over time. I think that the earthquake, despite having shaken the earth spreading desolation and death, has created a new opportunity for Christians: the risen Jesus Christ brings the promise that the last words on the journey through life and history are not pain and death, but joy and resurrection. Pastoral activities were numerous in this period. The wonderful moments of summer activities for children and young people in the areas of our region most affected by the earthquake were created in Bondeno, Scortichino, Vigarano Mainarda, San Benedetto, etc. Whilst places intended for recreational and commercial activities (cinemas, kindergartens, gymnasiums) have been transformed into places of worship (San Benedetto, Vigarano Pieve, Santo Spirito, etc.). These small signs of solidarity are a demonstration of the potential that each of us has to live in the world as an example of charity and faith.
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nel tempo. Ritengo che il terremoto, nonostante abbia scosso la terra seminando desolazione e morte, abbia creato una nuova opportunità: per i cristiani, in Gesù Cristo risorto è data la promessa che l’ultima parola del cammino nella vita e nella storia non sono il dolore e la morte, ma la gioia e la risurrezione. In Gesù è assicurato che il dolore offerto per amore, vissuto in comunione con lui crocifisso e con tutti i crocefissi della storia, e offerto in oblazione al Padre, è fonte di risurrezione. Dio è presente, con una presenza d’amore, anche nelle situazioni di sofferenza e di dolore. È necessario esercitarsi quindi nella scoperta dei segni della sua presenza, imparare a trasformare la sofferenza e il dolore che si abbattono su ciascuno e sulla comunità in sofferenza attiva, partecipare alla sofferenza degli altri, vivendola insieme e non aggravandola con i propri egoismi, vincere i limiti dell’attuale condizione umana offrendo il proprio dolore insieme con quello di Cristo, con la fiduciosa
speranza di cooperare così alla nuova creazione. Le azioni pastorali sono state molteplici in questo periodo: momenti straordinari di attività estive per i bambini e i ragazzi delle zone del nostro territorio più colpite dall’evento sismico sono stati creati a Bondeno, Scortichino, Vigarano Mainarda, San Benedetto, ecc.; mentre luoghi destinati ad attività ludico-commerciali (cinema, asili, palestre) sono stati trasformati in luoghi di culto (San Benedetto, Vigarano Pieve, Santo Spirito, ecc.). Va sottolineata la solidarietà e la disponibilità da parte di alcuni assistenti diocesani e parrocchiali dell’Azione Cattolica Italiana a sostituire alcuni sacerdoti che, dopo il sisma, hanno avuto bisogno di cercare un momento di pace e di serenità interiore, vista la pressione psicologica esercitata dall’evento. Questi piccoli segni di solidarietà sono una cartina di tornasole delle potenzialità che ciascuno di noi ha per vivere nel mondo come esempio di carità e di fede. ❧
Una funzione religiosa svolta sotto una tensostruttura, esempio delle situazioni di fortuna in cui la Chiesa sta portando avanti la sua attività pastorale a sostegno dei fedeli. A religious service takes place under a tensile structure, as an example of the precarious situations in which the Church is carrying out his pastoral work in support of the faithful.
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Il crollo della chiesa di Buonacompra (Ferrara). The collapse of the church of Buonacompra (Ferrara).
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Terremoto e beni culturali a Ferrara e nel suo territorio “Fabrichare con più sicurtà”
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a città di Ferrara è rimasta sufficientemente lontana dagli epicentri delle due scosse del 20 e 29 maggio per non vedere il ripetersi della tragedia del 1570, quando fu quasi distrutta dal sisma del quale conosciamo gli effetti dalla precisa testimonianza del Libro o Trattato de’ diversi terremoti dell’antiquario e architetto ducale Pirro Ligorio. Il patrimonio monumentale è rimasto segnato da lesioni, da sconnessioni murarie, da piccoli crolli localizzati; ma solo le due torrette del Castello sono quasi esplose, ruotate e miracolosamente rimaste in bilico, e i camini di palazzo Massari e la Madonna di Santa Maria in Vado The earthquake and cultural heritage in Ferrara and territory ❧ “ B u i l d w i t h s a f e t y ” ❧ B y C a r l a D i F r a n c e s c o ❧ The city of Ferrara was volati letteralmente in strada, sufficiently distant from the epicentres of the two earthquakes of the 20th and 29th of diventando il simbolo di un disastro May to avoid a repeat of the tragedy of 1570, when it was almost totally destroyed by appena sfiorato. an earthquake. We know this from the precise testimony recorded in the “Libro o Trattato de’ diversi terremoti” (Treaty on Earthquakes) by Pirro Ligorio, antiquarian and Disastro che invece si è manifestato ducal architect. The monuments and artistic heritage, however, have suffered serious in tutta la sua gravità nei Comuni damage. dell’Alto Ferrarese e nelle tante The most critical consequences can be seen in the towns and many villages which have developed around the churches in the Upper Ferrara area. The first difficult problem frazioni, nate attorno alle chiese, to be addressed here was that of the bell towers which had suffered grave damages. che caratterizzano la storia Solutions have been found for all of them, and at present they are propped up, fitted dell’antropizzazione di questo with support hoops and generally held together while waiting for restoration. “Temporary structures” and “safety measures” were therefore the passwords in the territorio. I crolli dell’oratorio first months of the emergency. Ghisilieri a San Carlo di The Ministry for Cultural Heritage then established the Regional Crisis Unit (u.c.r.), with Sant’Agostino, di San Paolo a the task of coordinating the Superintendencies during emergency operations and guiding the subsequent reconstruction work. The u.c.r. has launched various activities involving Mirabello e di San Martino a groups of technicians working on site: the first priority, carried out in collaboration with Buonacompra di Cento sono the Fire Department, was to make-safe bell towers and dangerous buildings. l’immagine stessa della grande At the same time, the recovery of works of art, archives and libraries began, saving them from the dangers of damaged or collapsing buildings. vulnerabilità delle chiese nei The works of art were mainly held in the Ducal Palace in Sassuolo, where a laboratory confronti del terremoto e, nello has been set up for the first emergency operations, directed by the Superintendence stesso tempo, della fragilità delle
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costruzioni di quest’area, tradizionalmente realizzate con malte di scarsissima qualità. Il primo difficilissimo problema da affrontare è stato quello dei campanili che, salvo rare eccezioni, hanno subìto danni gravissimi: per tutti si è riusciti a trovare soluzioni che oggi ce li fanno vedere puntellati, cerchiati, sostenuti in attesa dei lavori di restauro e consolidamento. I campanili di San Lorenzo di Casumaro, quello della parrocchiale di Sant’Agostino e tutti quelli dell’area colpita dal sisma stanno a testimoniare il grande lavoro di salvaguardia effettuato, e a smentire la campagna diffamatoria che voleva il patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna demolito da ignoranza e incapacità, complici gli uffici di tutela. Il caso della demolizione di quello di Buonacompra, irrecuperabile, non fa la regola, e quello di Poggio Renatico, la cui demolizione spettacolare è stata veicolata dai media come la soluzione ordinaria adottata in questo sisma, era di recente costruzione e non un bene culturale. “Opere provvisionali” e “messa in sicurezza” sono state invece le parole d’ordine dei primi mesi dell’emergenza. Presso la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia-Romagna è stata istituita l’Unità di Crisi Regionale (u.c.r.) del Ministero per i Beni Culturali con il compito di coordinare le
of Modena. The first artworks to arrive here were from the church of Mirabello, the Assumption by Guercino from the Rosario in Cento and the Guercino paintings from Renazzo and Corporeno. We can also find a Benedetto Gennari canvas, depicting St. Anthony of Padua and Child, reduced to crumpled fragments. Today, eight young restorers are carrying out the first urgent operations for the protection of these works of art. A systematic survey of the damage, building by building, shows that out of a total of 2,000 buildings damaged in the earthquake impact zone, about 620 belong to the province of Ferrara, including 160 churches, whilst over 350 properties are located within the Municipality of Ferrara. What does the future hold for the cultural heritage damaged by the earthquake? By the end of March the 2013 program of interventions will be launched, backed by Regional law no. 16/2012 on reconstruction. The buildings will be restored, but we must be aware of the length of time required for the restoration of this part of our cultural heritage, partly because of the vastness of the area affected and also as a result of the severity of the damage suffered. In Ferrara, where the damage is not serious but widespread, the events of 1570 have been forgotten, and the city incorrectly considered itself to be free from the dangers of earthquakes. We must henceforth “build with safety”, combining the restoration operations with safeguards that will reinforce the structures and make them, as far as possible, able to withstand any further earthquakes.
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In questa pagina e nella precedente: l’oratorio Ghisilieri a San Carlo (Ferrara). Dalle macerie viene estratta una scultura ora ricoverata nel palazzo Ducale di Sassuolo (Modena) dove sarà restaurata. Here and on the preceding page: San Carlo (Ferrara), oratorio Ghisilieri. A sculpture is extracted from the rubble; it is now sheltered in the Ducal Palace of Sassuolo (Modena), to be restored.
Soprintendenze nelle operazioni di emergenza e guidare la successiva attività di ricostruzione, relazionandosi con i molteplici enti ed organismi coinvolti nel sisma, in particolare la Regione, le Curie, i Comuni. La macchina dell’u.c.r. ha avviato fino da subito un’attività diversificata, organizzata in gruppi di tecnici sul campo: in primo luogo quella, svolta con la collaborazione dei Vigili del Fuoco, rivolta alla messa in sicurezza di campanili ed edifici pericolanti. Contemporaneamente, si è dato avvio al recupero di opere d’arte, archivi e biblioteche da sottrarre al pericolo dei luoghi e degli edifici danneggiati o crollati: queste complesse operazioni sono state realizzate per intero dai funzionari delle Soprintendenze, con il sostanziale aiuto dei Vigili del Fuoco. Le opere d’arte sono state concentrate nel palazzo Ducale di Sassuolo, nel quale è stato allestito il laboratorio per le prime operazioni di emergenza diretto dalla Soprintendenza di Modena: qui, tra le prime arrivate, sono quelle dalla chiesa di Mirabello, l’Assunta del Guercino dal Rosario di Cento e i Guercino da Renazzo e Corporeno; e qui è ricoverata la tela di Benedetto Gennari raffigurante Sant’Antonio da Padova e il Bambino, ridotta in frammenti accartocciati, proveniente dall’oratorio
Ghisilieri di San Carlo. Oggi, sotto la guida dei restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure e dell’Istituto Superiore di Restauro e Conservazione, istituti di alta formazione per il restauro del Ministero, otto giovani restauratori svolgono le prime urgenti operazioni per la salvaguardia delle opere. Dall’attività di ricognizione sistematica del danno, edificio per edificio, risulta che su un totale di circa 2.000 edifici danneggiati nell’area del “cratere”, circa 620 appartengono al territorio provinciale di Ferrara; tra questi vi sono 160 chiese, mentre oltre 350 sono gli immobili ubicati nel Comune di Ferrara; si tratta della concentrazione più consistente dell’intera area, in considerazione anche dell’elevato numero di beni tutelati di proprietà privata presenti nel centro storico. Passata l’emergenza ci si chiede quale futuro possiamo ragionevolmente immaginare per il patrimonio culturale colpito dal sisma. Premesso che nei mesi tra dicembre e febbraio sono stati finanziati dal commissario delegato interventi per la restituzione di alcune chiese alla loro funzione e la conclusione delle opere di messa in scurezza degli edifici con danni più gravi, entro il mese di marzo la stretta collaborazione instaurata tra gli uffici
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Alcuni esempi di “messa in sicurezza” a Bondeno e a San Lorenzo di Casumaro (Ferrara). Some examples of safety measures in Bondeno and San Lorenzo di Casumaro (Ferrara).
Le prime opere ricoverate nel palazzo Ducale di Sassuolo provengono dalla chiesa di Mirabello (Ferrara). The first works of art transferred to the Ducal Palace of Sassuolo (Modena) come from the church of Mirabello (Ferrara).
Una tela distrutta dalla chiesa di San Carlo (Ferrara), in attesa di essere restaurata. A destroyed canvas from the church of San Carlo (Ferrara), waiting to be restored.
commissariali, la Direzione Regionale, le Diocesi e i Comuni consentirà di varare il programma e il piano 2013 degli interventi, previsto dalla legge regionale n. 16/2012 sulla ricostruzione. Gli edifici, dunque, saranno restaurati. Ma dobbiamo essere consapevoli che i tempi per il ripristino del patrimonio culturale saranno lunghi, a causa della vastità dell’area colpita e della gravità dei danni subìti. Per Ferrara, dove il danno non è grave ma diffuso, è necessaria una riflessione particolare, perché la memoria di quanto accaduto nel 1570 si era persa e la città si
riteneva a torto indenne dal pericolo di un sisma. La lettura in questa occasione della testimonianza di Pirro Ligorio ci aiuta a comprendere meglio i fenomeni di danno che abbiamo diffusamente osservato sugli edifici storici, in particolare le chiese; ma soprattutto ci ricorda che pur se la città è stata risparmiata da conseguenze severe, dobbiamo d’ora in poi “fabrichare con più sicurtà”, ovvero aggiungere alle opere di restauro quei presìdi che rinforzino le strutture e le rendano, nei limiti del possibile, in grado di sopportare possibili ulteriori terremoti. ❧
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La Fondazione e la Cassa di Risparmio di Ferrara
Filippo de Pisis, Fiori grandi di Casa Massimo, Collezione d’Arte della Fondazione Carife. Il dipinto è stato esposto alla mostra “Boldini, Previati e de Pisis. Due secoli di grande arte a Ferrara” organizzata a Palazzo dei Diamanti, con le opere provenienti da Palazzo Massari, inagibile dopo il sisma.
Paolo Ravenna ritratto da Paolo Monti nel 1975 nella soffitta di casa Tumiati-Ravenna di via Palestro. In quel periodo il grande fotografo milanese stava realizzando un reportage sul centro storico di Ferrara.
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Paolo Ravenna e Gaetano Tumiati Due personaggi indissolubilmente legati alla storia di Ferrara e dell’Italia [di Gianni Venturi]
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ottenere la massima attenzione). «Ecco!» – e tirò fuori l’ultima bozza del suo libro sulla Sinagoga dei Sabbioni – «Ci sono riuscito». Cosa significa quella frase? Significa che per Ravenna si stava ricomponendo il circuito tra una memoria familiare privata a cui dedica un libriccino non venale per i familiari, La tovaglietta del nonno rabbino. Le feste ebraiche in casa Ravenna-Modena uscito nel dicembre del 2011 e la consapevolezza del ruolo che la grande cultura ebraica ha avuto nello sviluppo di quella nazionale. La memoria privata coltivata come solido ancoraggio nel momento della tragedia e della fuga avventurosa in Svizzera nel 1943 dove Paolo con la famiglia incontra la collettività ebraica e soprattutto un amico: il grande scenografo e illustratore Emanuele Luzzati con il quale avrebbe progettato un libro di ritualità familiare se la morte di Luzzati nel 2006 non avesse annullato quel piano: «Questo menabò doveva guidare le illustrazioni di Lele Luzzati per il mio libretto di ricordi familiari. Secondo la sua richiesta glielo inviai, ma purtroppo il progetto non fu realizzato per la sua scomparsa» (p. 4). Così commenta Adriano Prosperi: «Dava il titolo al libretto il tappetino del nonno rabbino Pardo di Verona uno dei pochi oggetti salvati» nella fuga in Svizzera. Il soggetto collettivo con cui il racconto è condotto, prosegue Prosperi, «era la famiglia e la scansione era quella delle feste ebraiche: un calendario festivo di una famiglia ebraica ricollocato nel contesto di paesaggi e di interni dispersi dalla distruzione della persecuzione e della guerra». Alcuni momenti di questo “menabò” illustratissimo sono memorabili come le feste
icordare la figura di Paolo Ravenna (1926-2012) attraverso una biografia è in fondo ricostruire la condizione, l’evoluzione, di Ferrara, nel secolo breve. In altri termini le vicende sue e quelle della sua famiglia s’intrecciano indissolubilmente con le storie di una città ma anche di un periodo cruciale del Novecento. In più il matrimonio con Roseda Tumiati lo colloca in contatto con una famiglia di intellettuali ferraresi che molto influirono sulla cultura ferrarese e italiana. Da qui la necessità di tenere assieme il senso dell’opera di Paolo Ravenna a Ferrara e la prospettiva non solo ferrarese che quell’opera ha significato. Vale a dire precipuamente, ma non solo, l’intreccio tra la sua condizione di cittadino e cittadino ferrarese influente e la sua missione di intellettuale: e di più intellettuale ebreo che pone in rilievo non solo l’immensa tragedia della Shoah ma la funzione, il ruolo, il senso della cultura ebraica nel panorama della nazione. Ringrazio di cuore l’amico Adriano Prosperi che mi ha concesso di poter fruire della splendida lezione sulla figura di Paolo Ravenna appena scomparso e sul significato dell’opera estrema, quel La sinagoga dei Sabbioni che è stata non l’opera conclusiva ma un testamento morale, una dichiarazione d’intenti, il punto fermo da cui ripartire. E le parole finali quelle che rappresentano il punto di ri-partenza sono affidate all’ultimo mio ricordo. L’andai a trovare con Portia Prebys in campagna. Appena entrati Paolo ci impose silenzio. «Adesso parlo io» – disse – «se no mi dimentico» (era una civetteria per
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tensioni xenofobe, ha fatto dei suoi ebrei una classe di buoni cittadini, rispettosi delle leggi leali allo stato, alieni dalla corruzione e dalla violenza. Sotto questo aspetto l’integrazione dell’ebraismo italiano è peculiare nel mondo, ma forse più peculiare è l’equilibrio dell’ebraismo torinese-piemontese che si è facilmente integrato pur senza rinunciare alla propria identità, i tal ya’» (p. 17). Lo stesso si potrebbe dire per l’ebraismo ferrarese e per il suo storico insediamento, frutto della politica estense rinascimentale a cui Paolo Ravenna dedicò personalmente una importante serie di studi che si riassumeranno nella storia della Sinagoga dei Sabbioni da Ser Mele, il fondatore della Sinagoga, alla descrizione bassaniana dei Finzi-Contini. Nella ricca bibliografia di Ravenna gli scritti sulla storia della Comunità sono numerosi e straordinariamente accurati. Già nel 1974 il primo intervento sulla scuola ebraica dopo le leggi razziali nel saggio Una scuola nel Ghetto per gli “Annali del Liceo Ariosto”, ripreso e ampliato in Bassani, insegnante negli anni Trenta per gli atti del convegno bassaniano “Bassani e Ferrara, le intermittenze del cuore” del 1995, e soprattutto i due saggi fondamentali sul cimitero ebraico: L’antico orto degli ebrei - il cimitero ebraico di Ferrara del 1998 e Le lapidi ebraiche nella Colonna di Borso d’Este a Ferrara del 2002, quest’ultimo tra le più impressionanti testimonianze del rapporto di intolleranza e di esclusione che il governo pontificio, successo a quello estense dopo il 1598, condusse nei riguardi degli ebrei ferraresi confinandoli nel Ghetto, chiuso la notte da cancelli di ferro, e che usò, con la soppressione del cimitero ebraico, le lapidi di marmo per innalzare la colonna su cui sedeva la statua del duca Borso. Ravenna studiò quelle lapidi, ne ricompose la provenienza e le testimoniò con un ricco apparato fotografico. Non va poi dimenticato il progetto museologico per il costituendo Museo ebraico di Ferrara condotto assieme a Alessandra Mottola Molfino, del 1996, che produsse il prezioso anche se piccolo museo collocato nella Sinagoga dei Sabbioni. Tracce, spie di quel pensare in grande che avrebbe permesso a Ravenna di essere tra gli interlocutori e responsabili del meis, il Museo dell’Ebraismo italiano ora in fase di costruzione nel luogo più odioso delle memorie ebraiche: quel carcere di via Piangipane dove furono internati gli ebrei ferraresi per il viaggio senza ritorno.
di Purim (marzo-aprile) «in cui si usa uscire in maschera» o quelle di Pesach, la Pasqua ebraica, dove fortissima è l’influenza memoriale delle celebri pagine di quella festività nodo centrale del Giardino dei Finzi-Contini, il libro più conosciuto del “suo amico” Giorgio Bassani, e qui negli appunti di Ravenna si parla degli «zuccherini divisi in due sacchi, quelli rotondi profumati col vino, da noi preferiti, distinti da quelli secchi all’uovo» (p. 17) o delle «azzime confezionate nella stanza di via Vignatagliata [dove si trova la sinagoga]» o degli «scacchi, la minestra di verdure che ci accompagnerà nei prossimi giorni» (ivi). Sono testimonianze che, nella memoria, si accompagnano al mio ricordo personale della celebrazione del quarantesimo anniversario della pubblicazione del Giardino nel 2002 alla Sinagoga di via Mazzini, quando il commento al romanzo era accompagnato dalla spiegazione dei cibi ebraici condotta da Jenny Bassani Liscia, sorella di Giorgio, e il canto rituale era eseguito da Enrico Fink, il figlio di Guido che con Paolo Ravenna era stato alunno alla scuola ebraica di via Vignatagliata dove Giorgio Bassani insegnava dopo l’esclusione degli ebrei dalle scuole pubbliche a seguito delle leggi razziali. Memorie private dunque, ma di un privato che si allargava alla vita pubblica nazionale. Quindi un lato privato che si affianca alla grande opera che un intellettuale come Ravenna conduce non solo in quanto ebreo, ma nella difesa dei valori della cultura nazionale, operando all’interno di imprese di altissimo profilo che si concretizzano nella gigantesca impresa del salvataggio e restauro delle mura estensi, nella sua attiva e fondamentale presenza in Italia Nostra raccogliendo il testimone dal suo “primo amico” in senso dantesco così, come per Dante, Guido Cavalcanti; il primo amico che per lui fu Giorgio Bassani. In questo senso la memoria privata diventa testimonianza pubblica a cominciare dal titolo della grande mostra i tal ya’. Isola della rugiada divina: duemila anni di arte e vita ebraica in Italia che si tenne a palazzo dei Diamanti nel 1990, il cui catalogo ha per prefazione uno scritto di Primo Levi. L’autore di Se questo è un uomo scrisse parole decisive che innestano la questione ebraica in una questione italiana: «È stato detto che ogni paese ha gli ebrei che si merita: l’Italia postrisorgimentale, paese di antica civiltà, etnicamente omogeneo e indenne da gravi
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La ricostruzione della storia dell’ebraismo a Ferrara si accoppia e prosegue parallela ai grandi interventi sull’urbanistica e sul paesaggio ferrarese effettuati sotto la bandiera di Italia Nostra e trova un’ulteriore spinta in due opere monumentali che lo stesso Ravenna volle e perseguì fino al loro adempimento: quelle di Adriano Franceschini e di Aaron di Leone Leoni: del primo, Presenza ebraica a Ferrara. Testimonianze archivistiche fino al 1492 (Firenze, Olschki, 2007) e del secondo, La Nazione ebraica spagnola e portoghese di Ferrara (1492-1559), 2 tomi (Firenze, Olschki, 2011). Le opere, fondamentali per la cultura ferrarese, vennero pubblicate per l’appassionato interesse di Ravenna e per la liberalità della Fondazione e della Cassa di Risparmio di Ferrara di cui Ravenna è stato consigliere e membro del comitato direttivo fin dal primo numero della elegante rivista «Ferrara. Voci di una città». I ferraresi ben sanno quanto la città e la sua storia culturale debbano al maestro Adriano Franceschini, maestro nel senso più ovvio del termine poiché per tutta la vita insegnò nelle scuole elementari, per dedicarsi nelle ore libere a quelle ricerche d’archivio che gli permisero di pubblicare opere fondamentali quali i tre volumi di Artisti a Ferrara in epoca umanistica e rinascimentale e l’ultimo sulla presenza ebraica a Ferrara. Paolo Ravenna nella premessa di questo volume – Storia di una iniziativa – scrive: «In sostanza lo scavo archivistico che Franceschini stava svolgendo aveva finito col coinvolgere una parte significativa della cultura più radicatamente ferrarese». La conoscenza delle fonti ebraiche, il lavoro d’archivio intrapreso da Franceschini sono naturalmente condivisi dalla «cultura più dichiaratamente ferrarese». Nella storia delle ragioni che portarono le “nazioni”, le comunità, portoghesi e spagnole a insediarsi a Ferrara investigate da Aaron di Leone Leoni che vede concludersi contemporaneamente la fine di questo fondamentale lavoro e la sua vita, Ravenna è costantemente presente nella progettualità che ha permesso la pubblicazione di questo libro affiancando con una discreta e appassionata presenza la curatela affidata e svolta in modo esemplare da Laura Graziani Secchieri. Si arriva così al momento più difficile e complesso per capire come e in che modo nasca un concetto di “cultura” che affonda le sue radici nel contesto particolare della continuità della presenza dei Ravenna
Paolo Ravenna ritratto accanto a un bastione delle mura di Ferrara, il cui restauro fu da lui tenacemente promosso all’inizio degli anni Novanta.
a Ferrara e nello stesso tempo, partendo proprio da questo dato soggettivo, come Paolo si batta tutta la vita perché la soggettività si riversi nel dato oggettivo di una cultura che approda al riconoscimento di una “italianità” o meglio di una internazionalità che trascende il dato legato alle origini di una terra d’appartenenza. Con lo stesso punto di vista di Bassani, che ambientando l’intera opera in una città prima di «pianura» poi indicata con una f. puntata e infine col suo nome, Ferrara, la rende metafora di una condizione umana e nello stesso tempo storica, città reale ma anche possibilità per attuare la conoscenza di una parte non certo secondaria della cultura: quella ebraicità per cui Ferrara non avrebbe potuto avere quel passato e questo presente.
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la figura di un uomo prima italiano che ebreo «Perché faceva parte di quella generazione di italiani che ha creduto onestamente nel fascismo approdandovi spesso da sponde opposte». È dunque un percorso che permetterà poi al podestà ebreo di ri-conquistare la fiducia dei concittadini anche dopo la fine della guerra, mentre Paolo dopo la morte di Italo Balbo protettore del padre e dopo le leggi razziali, cresciuto alla scuola ebraica di via Vignatagliata, accetterà l’altro polo del dualismo manniano, quella «civilizzazione» che rappresenta in un certo senso l’acquisizione del primato morale della democrazia sull’ideologia condivisa in gran parte dagli ebrei ferraresi nati dopo l’unità nazionale. Una profonda convinzione che lo porta a scrivere questa volta sì in prima persona La famiglia Ravenna 1943-1945 del 2001. Una serena e per questo ancor più coinvolgente storia delle vicende della famiglia travolta e decimata dalla Shoah ma anche di quelli che si salvano. Primo fra tutti il cugino Eugenio detto Gegio Ravenna che ritorna, unico sopravissuto della famiglia, dall’inferno di Auschwitz pur creduto morto, e che Bassani immortalerà nella straordinaria “storia ferrarese” de La lapide in via Mazzini. Ormai il tragitto è compiuto e Paolo può dedicarsi anche a progetti meno laceranti quali quelli che si compiono nella lunga militanza con Italia Nostra, a cui approda per invito e desiderio di Giorgio Bassani primo presidente e cofondatore con la figlia di Croce, Elena, della benemerita associazione. E anche in questa impresa assunta con un grande senso civico da ferrarese e da italiano la nota fonda della presenza ebraica costante: da Bruno Zevi a cui viene affidata la ristrutturazione e il restauro della mirabile cerchia delle mura ferraresi alla moglie Tullia Zevi a Tina Ottolenghi e ad altri intellettuali ebrei-italiani. Poi il progetto e l’attuazione del parco urbano che si titolerà allo scrittore amico e alle campagne per il riconoscimento dell’importanza paesaggistica del parco del Delta, e non ultima la presenza attiva nel progetto del Museo ebraico nazionale. Di questo inserimento della cultura e del pensiero ebraico nella storia di Ferrara e della sua cultura rimane a monito e ad appassionato suggerimento la dedica: «Nel ricordo di Ida Ascoli Magrini, Geri Bonfiglioli, Giampaolo Minerbi, Tina Ottolenghi, Franco di F. Ravenna e Leone Ravenna».
Paolo Ravenna ha tentato di costruire sull’intreccio tra memoria privata e contributo pubblico italiano quel rapporto che è stato la dannazione e la scoperta del più grande intellettuale (e per me scrittore) del Novecento: Thomas Mann. Tutti sanno che lo scrittore tedesco fuggito in America nel 1933 perché non gradito al nazismo, nel suo primo romanzo I Buddenbrook descrisse la decadenza e rovina di una famiglia potente di Lubecca in cui velò le vicende della sua famiglia, i Mann che governarono la città anseatica per ridursi con Thomas e i suoi fratelli ad abbandonare quella posizione in cui si riconosceva il concetto di germanicità ovvero le solide basi su cui era nata quella borghesia che aveva imposto al mondo il concetto romantico di “Kultur” ovvero l’espressione dei valori che la borghesia aveva incarnato e che l’ultimo discendente racconta nella sua decadenza. Questa “Kultur” che Mann rivendica come origine del proprio lavoro e nello stesso tempo come prodotto della sua condizione borghese è poi quella che in qualche modo condiziona uno degli aspetti più sofferti e complessi della personalità di Paolo Ravenna, l’essere figlio di quel «podestà ebreo» che fu caso unico nella politica e che, ancora Mann lo ripete, rappresenta una prevaricazione della politica sulla cultura che lo scrittore tedesco chiama «civilizzazione». Il caso di Renzo Ravenna rimane dunque la montagna che il figlio Paolo deve scalare, una montagna che non può essere conquistata da soli ma ha bisogno di una mediazione che oggettivizzi la storia, che ne veda e ne condanni l’aspetto politico ma ne salvi in qualche modo l’aspetto culturale e ne individui soprattutto l’origine. Paolo allora affida la stesura dell’opera a una giovane ricercatrice della Scuola Normale di Pisa, Ilaria Pavan, che rispondendo a un’intervista fatta da Stefano Lolli giornalista di una testata ferrarese rivela quanto fosse stata dubbiosa nell’intraprendere una storia che è nello stesso tempo individuale e di una città per non cadere nell’apologia, ma che questa preoccupazione gli è stata risolta dalla collaborazione con Paolo Ravenna. «Mi ha subito conquistato, innanzitutto con la storia di quest’uomo tipico dell’Italia del suo tempo, quindi con la ricchezza dei materiali d’archivio, infine per non avermi mai nascosto una sola carta, per la sorridente ossessione di andare a stanare in soffitta anche il più polveroso degli articoli». È possibile dunque per la storica ricostruire
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(1984) con prefazione di Giorgio Bassani. Gaetano era il più trepidante e compartecipe: con consigli, battute, ricordi. Discendono i fratelli Tumiati da una importante generazione di ferraresi tra cui vanno ricordati Gualtiero Tumiati attore e regista, Domenico scrittore e drammaturgo, intellettuali di caratura nazionale e capaci di influenzare anche le scelte letterarie di d’Annunzio. Gaetano parte volontario per la Libia durante la seconda guerra mondiale. Fatto prigioniero, è internato in un campo di concentramento del Texas; qui conosce grandi intellettuali, dal pittore Alberto Burri allo scrittore Giuseppe Berto: da questa prova comincia la sua nascente vocazione allo scrivere, esperienza che viene descritta in Prigionieri nel Texas del 1985, ma la notorietà gli viene dal romanzo Il busto di Gesso che vince il Campiello nel 1976 aprendogli la strada alle esperienze giornalistiche più prestigiose. Precedentemente era diventato famoso come giornalista: inviato speciale per «L’Avanti» in Cina e in Corea del Nord; direttore de «L’illustrazione italiana» e inviato speciale de «La Stampa»; vicedirettore di «Panorama». La sua tempra morale si esplicita nel “clan” Ravenna-Tumiati nell’appassionato ricordo di suo fratello Francesco, partigiano, catturato dai nazifascisti e fucilato nel 1944, a cui dedica il libro Morire per vivere. Vita e lettere di Francesco Tumiati medaglia d’oro della Resistenza (1997). Ebbi il privilegio di conoscerlo nella esperienza comune della rivista della Fondazione e della Carife «Ferrara. Voci di una città» di cui fu vicedirettore. Una rivista che ha espresso al meglio le possibilità culturali della città. Tumiati ne era un pilastro. E per l’ampio respiro che volle dare agli articoli e ai temi e per l’attenzione ironica, affettuosa e intelligente alle scelte. Se forse si farà un bilancio di quella stagione ci si accorgerà come quella rivista sia stata un punto fermo per l’ampliamento della “voce” di Ferrara fuori dalle mura cittadine. E se Gaetano non ci sarà più a consigliare, spronare, entusiasmare, quella esperienza non deve essere chiusa perché è stata un volano in cui l’economia si sposava con la cultura. Onore dunque a due personaggi che sono stati e sono indissolubilmente legati alla storia e alla cultura di una città Ferrara e di una nazione Italia. ❧
Gaetano Tumiati con Giuseppe Berto: si conobbero in Texas, dove erano prigionieri durante la seconda guerra mondiale.
Di Gaetano Tumiati (1918-2012) non ricordo solo la statura e la voce, ma l’intelligenza così spesso condivisa e compartecipata. Era il fratello della mia grande amica Roseda, moglie di Paolo e compagna appassionata ed effervescente di una stagione per me, ma non solo, memorabile all’Istituto tecnico “Vincenzo Monti” di Ferrara dove insegnavano Roberto Pazzi, scrittore, Elettra Testi scrittrice e studiosa di letteratura, Gianni Giordani, economista, Alberto Rossatti attore e voce storica della rai. Roseda condivideva con la famiglia di letterati da cui proveniva il gusto della scrittura e mi volle al suo fianco nella presentazione dei suoi romanzi, tra cui l’indimenticabile La pace del mondo gelatina
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Giovanni Boldini: i Disegni di una Vita Il catalogo generale dei disegni dell’artista ferrarese
[di Alfredo Santini]
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due brevi pagine, una, molto toccante, di Emilia Boldini Cardona, che rievoca la figura umana e artistica del marito; l’altra di Vito Doria, il direttore del Centro Studi Boldiniani dal 1977 al 1996, che sottolinea la straordinaria vitalità dei disegni dell’artista. Nelle pagine che aprono il Catalogo dei disegni degli Archivi Boldini, Jean-Paul Goujon analizza la tecnica del disegno, anzi del ‘segno’ del Maestro, mentre due saggi un po’ più lunghi introducono al volume delle riproduzioni. Ne Il Colore nel Disegno Vittorio Sgarbi sostiene che Boldini, lasciata per esperienze più moderne la lezione dell’Accademia, che imponeva il disegno, non la dimenticò mai del tutto, anzi! Nelle opere della maturità: «… quei barbagli elettrici, quegli sfarfallii pastosi, così legati alla materia pittorica, mantengono ancora il disegno come fondamento» (p. 9). Ne La Vita nel Segno la curatrice dell’opera, Bianca Doria, informa che il catalogo raccoglie circa tremila
lla fine del 2011 è stato pubblicato dall’editore skira il Catalogo generale dei disegni di Giovanni Boldini, curato da Bianca Doria. Si tratta di un’opera importante, presentata in un elegante cofanetto rosso scuro sui cui lati appaiono tre bellissimi disegni, riproduzioni scelte fra i soggetti che più affascinarono e impegnarono il Maestro ferrarese: un nitido paesaggio lagunare, un’eterea gentildonna in abito fluttuante, il famoso ritratto di Giuseppe Verdi col cilindro. Il cofanetto ospita tre volumi: due di uguale altezza, che presentano, rispettivamente, il catalogo dei disegni provenienti dagli archivi del pittore e quello dei disegni custoditi a Ferrara nel Museo Boldini; mentre un terzo tomo, più alto, consente, in pagine più spaziose, di ammirare i disegni di qualità particolarmente alta. Ciascun volume si apre con uno o più saggi. Introducono il Catalogo dei disegni del Museo Boldini
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In questa pagina e nella precedente: Gondole e Giuseppe Verdi. Alcuni esempi del corpus grafico raccolti da Bianca Doria.
arroganti, la folla e la solitudine, gli oggetti d’ogni giorno e le sontuose carrozze di chi poteva permettersele, in un mondo ora scomparso, di cui Boldini ci consegna l’imperitura testimonianza. Un’opera che parla con la bellezza delle immagini e ci consente di immergerci nella purezza nativa di un artista che rifuggiva da qualsiasi approccio intellettualistico all’arte. Un catalogo fondamentale per comprendere un genio di straordinaria sensibilità, che da un lato seppe intuire le bellezze più fugaci e rivelarne i magici giochi di seduzione, ma dall’altro non rinunciò mai a cogliere la realtà con profondo lirismo, con lo sguardo sensibile di un vero poeta della vita. Grande riconoscenza, dunque, alla curatrice e alla sua meticolosa ricerca, che ci permette ora di fruire e gioire di tanta bellezza. ❧
disegni, fra schizzi e lavori compiuti, ed è il più ricco fra quanti ne sono stati pubblicati finora. Auspica che sia utile agli studiosi per approfondire la conoscenza di un grande artista cui la critica non ha ancora reso pienamente i meriti dovuti. Non ci nasconde la sua entusiastica ammirazione per l’opera grafica del Maestro, che spazia fra i generi più diversi: dal paesaggio alla natura morta, dall’architettura agli animali e alla figura umana colta nei momenti più vari, dal ritratto alla caricatura. Al centro di tutto s’impone il segno vivido dell’artista, che in ogni pagina insegue e raggiunge la Vita. Ed è quello che veramente ritrova chi sfoglia questi volumi, preziosi nell’accurata veste editoriale, nella bella carta, nella stampa nitida: la vita di chi vive nel lusso e quella di chi lavora duramente, i volti delicati e quelli
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Recensione “D’amore non esistono peccati” Incontri straordinari al “Mon Repos”
[di Alfredo Santini]
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i sono libri che parlano di altri libri, romanzando i protagonisti che già si sono depositati nella memoria, nell’affetto, nelle abitudini dei lettori. Romanzi cioè che parlano di altri romanzi o di altre creature della letteratura, non creandone di nuovi, ma quasi limitandosi a reinventare i personaggi già noti. Una letteratura della letteratura insomma, una specie di galleria di interviste immaginarie a quei personaggi che avremmo sempre sognato di incontrare anche nella vita. Chi non ha sognato a scuola di Paolo e Francesca? O al cinema e a teatro di Giulietta e Romeo? Sono diventati nell’immaginario collettivo care presenze, a cui spesso la mente ritorna quando deve fare paragoni, confronti, previsioni soprattutto se il lettore rammenta come visse la stagione dei primi amori...
Appartiene a questa categoria di romanzi l’ultimo di Roberto Pazzi, che ha al suo attivo diciotto romanzi e sei raccolte di poesia, tradotto complessivamente in ventisei lingue, premio Selezione Campiello e finalista allo Strega ben due volte, che nella nostra città ha insegnato per tanti anni e tiene annualmente un corso di scrittura creativa molto seguito. Un uomo si risveglia in un luogo dove non è mai stato, un grande hotel di un certo lusso, sulla riva di un lago o di un mare, difficile dire. Come è difficile ricordarsi esattamente chi sia, da dove venga perché si trovi al “Mon Repos”, come apprende chiamarsi l’albergo misterioso. Il soggiorno forzato in quel luogo lo porta a conoscere però straordinari personaggi, tutti come lui ospiti del sito, che sono coppie d’amore di ogni genere,
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etero e omo, da Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca, Eloisa e Abelardo a Oscar Wilde e Bosie, Proust e l’autista Agostinelli, la Yourcenar e la sua amica Grace. A poco a poco il dottor Mercuzio – è il nome con cui lo chiamano Giulietta e Romeo – sprofonda nella malia degli straordinari personaggi, i più amati nella sua vita di lettore forte, rendendosi conto di essere capitato non sa come in una sorta di paradiso laico, dove al posto dei santi sono i miti dei personaggi più belli della letteratura, tutti collegati in qualche modo dalla passione amorosa...
Un ‘De Pisis’
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Ma la vicenda si impernia su una bellissima figura femminile di cameriera che cerca di risvegliare alla vita l’incantato protagonista. Non sveleremo il finale a sorpresa. Diremo solo che la lettura di questo avvincente romanzo offre fra l’altro il piacere di ripassare la storia dei libri forse più belli che avevamo letto, ripercorrendo autori come Dante, Shakespeare, Leopardi, Proust in una galleria di ritratti che sfidano le mode e i luoghi comuni. Che è il potere dei classici, quello di durare per sempre. ❧
Carife
La Cassa di Risparmio di Ferrara conferma ancora una volta il suo impegno a rendere accessibile al grande pubblico, in Italia e all’estero, la propria collezione d’arte. Dopo il Ritratto di Gabriele Tadino di Tiziano Vecellio, prestato alle Scuderie del Quirinale per la mostra “Tintoretto”, è stata la volta del dipinto di Filippo de Pisis Frutta in riva al mare, oggetto di ammirazione al Museo d’Arte Mendrisio, in Svizzera, nell’ambito della rassegna “De Pisis e Montale. ‘Le occasioni’ tra poesia e pittura” (aperta dal 28 aprile fino al 26 agosto). Curata da Paolo Campiglio in collaborazione con
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mostra
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Svizzera ❧
Simone Soldini, Maddalena Tibertelli de Pisis ed Elisa Camisasca – catalogo con testi dei curatori e di Gianni Venturi e Franco Contorbia –, la mostra intende riflettere sui rapporti tra la pittura di Filippo de Pisis e la poesia di Eugenio Montale, ma anche tra la poesia del pittore e la pittura del poeta: i due si conobbero nel 1919 a Rapallo, diventando da subito amici, come dimostrano numerose attestazioni di stima reciproca. Frutta in riva al mare, rimanda al soggiorno di De Pisis a casa di Marino Moretti a Cesenatico, nell’estate del 1917.
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Sisma 2012 La risposta di Carife all’emergenza terremoto
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cura dell’Ufficio
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e ricerche e le analisi e di Modena. Quindi, è stata formulate per l’anno che si costituita una Commissione EMERGENZA TERREMOTO è appena concluso, avevano – composta da Prefettura, previsto una moderata Amministrazione Provinciale, contrazione per la nostra Carife e Fondazione – per economia. valutare gli interventi più urgenti IBAN Poi, nel maggio 2012, lo scenario e destinare le relative somme di IT 98U 06155 13000 000 000 037 519 è nettamente peggiorato. Gli denaro. eventi sismici di forte magnitudo Le linee guida attorno alle Indicando la causale “Terremoto Emilia 2012” e le numerose scosse di quali si è svolta l’azione di assestamento, restano impressi Carife vanno dagli interventi nella memoria collettiva. organizzativi (interni ed esterni), Il 2012 passerà alla storia purtroppo – per l’Emilia in a quelli di sostegno al reddito, e per la ricostruzione. generale, per il nostro territorio in particolare – come Sul piano organizzativo, sono stati sottoposti ad “l’anno del terremoto”. Ferrara, “città patrimonio evacuazione per motivi di sicurezza i locali della sede dell’unesco” ne reca evidenti i segni nelle case, nei storica di corso Giovecca 108 e, attraverso un Disaster palazzi, nelle chiese, persino nel suo Castello; così come Recovery Plan, sono state attivate postazioni alternative l’Alto Ferrarese, tra i principali motori dell’economia in via Bologna 389 per garantire la continuità operativa. provinciale, ha pagato un prezzo altissimo. A livello territoriale, sono state chiuse le filiali di La Cassa di Risparmio di Ferrara ha attuato, fin da Mirabello e Cento 2, mentre Banca Modenese ha chiuso subito, una serie di provvedimenti tempestivi, finalizzati le filiali di Mirandola e Finale Emilia. a superare le emergenze. In sinergia con la Fondazione Il primo sportello è stato sostituito da una sede Carife e coordinandosi con le principali Istituzioni provvisoria in una struttura prefabbricata, mentre la locali, ha attivato un conto corrente di solidarietà filiale di Finale Emilia è stata riaperta a fine agosto, denominato “carife aiuti terremoto” volto alla raccolta dopo aver ottenuto l’agibilità sismica. fondi per le zone colpite nella provincia di Ferrara Anche l’organizzazione aziendale si è attivata per dare
“CARIFE AIUTI TERREMOTO”
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In questa pagina: due esempi di “sedi provvisorie”, durante l’emergenza terremoto, per le filiali di Modena e Mirandola. Nella pagina precedente: la campagna promossa da Fondazione Carife e Carife per raccogliere fondi da destinare agli aiuti.
risposte efficaci in tempi rapidi alla popolazione ed ha costituito un’apposita task force, suddivisa in due gruppi operativi: uno per dare attuazione alle disposizioni legislative in ordine alla sospensione del pagamento delle linee di credito a scadenza per il periodo maggiosettembre (poi prorogato al 30 novembre 2012); l’altro si è occupato dei vari accordi proposti dalla Regione Emilia Romagna, dell’applicazione delle iniziative prese dall’Istituto, delle convenzioni abi-Cassa Depositi e Prestiti, relative ai finanziamenti per il contributo a fondo perduto e dare alla clientela risposte veloci. Il coordinamento della task force è stato affidato a un comitato-guida con compiti di indirizzo e poteri decisionali, mentre – per quanto attiene agli aspetti comunicativi – hanno fatto riferimento all’Ufficio Relazioni Esterne sia per una corretta informazione all’esterno che alla clientela attraverso la rete. Carife, assieme a molti tra gli istituti bancari che operano sui territori colpiti, ha adottato nell’ambito delle misure a sostegno al reddito una “moratoria emergenza sisma” nel pagamento delle rate di mutuo per 12 mesi, in linea con quella abi-Famiglie, emanata in precedenza.
Per rendere ancor più rapido il riavvio dell’economia del nostro territorio, il primo intervento della Cassa a favore della popolazione colpita dal sisma ha riguardato lo stanziamento di un plafond, destinato sia ai privati cittadini che alle imprese, di complessivi 50 milioni di euro, per finanziamenti chirografari a copertura delle spese di prima necessità. La Cassa ha aderito, inoltre, a tutti i protocolli e convenzioni proposte dalla Regione Emilia Romagna finalizzati al sostegno sia dei privati cittadini – con interventi di riparazione, ripristino e ricostruzione di beni immobili a uso abitativo – che delle attività produttive danneggiate dal sisma. ❧
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Iniziative Carife 2012 Un impegno concreto a favore di famiglie, imprese e territori
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l 2012 è stato un anno in cui Carife ha messo in atto numerose azioni concrete a favore di imprese e famiglie per il rilancio dell’attività e il consolidamento del rapporto con i territori in cui opera. Già da inizio anno, in un momento di profonda crisi finanziaria, con tensioni di liquidità diffuse nel sistema bancario e la conseguente politica di contenimento dei prestiti, l’Istituto di credito ferrarese si è posto in controtendenza e, attento ai bisogni dei privati e delle famiglie, ha proposto mutui con durata fino a 35 anni. Ad aprile sono state presentate le nuove iniziative che Carife ha messo in campo per sostenere le famiglie, le imprese e i soci, come ad esempio la rateizzazione dei pagamenti delle imposte 2012 (ires, irap, imu, le tredicesime e quattordicesime mensilità ai dipendenti), e la sospensione per 12 mesi delle rate dei mutui “prima casa” ai clienti che hanno subìto eventi particolarmente negativi (come la cessazione o la sospensione del rapporto di lavoro, l’insorgenza di condizioni di non autosufficienza o decesso). Durante il mese di luglio la Banca ha lanciato il nuovo Web@Carife per offrire ai clienti servizi di Internet e Mobile Banking ancora più sicuri, intuitivi e ricchi di nuove funzionalità.
In ottobre Cassa di Risparmio di Ferrara e Arca sgr e hanno siglato una partnership di distribuzione decennale grazie al quale la Banca ha messo a disposizione della propria clientela tutta la gamma di prodotti Arca. Il 21 dicembre in Castello Estense è stato rinnovato per il quarto anno consecutivo l’accordo con la Provincia per l’anticipo della cassa integrazione straordinaria (Cigs) ai lavoratori destinatari dell’ammortizzatore sociale. Nel 2012 hanno beneficiato di questa possibilità 657
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A sinistra il Pala Carife. In questa pagina la “Sfilata d’Amore e Moda” in cui è stato assegnato il “Premio Carife” ad un’azienda di moda terremotata, simbolo della ripresa produttiva.
lavoratori di 24 imprese del territorio, che salgono a 40 da quando quattro anni fa è stato avviato tale accordo. In un difficile contesto, come l’anno appena passato, la Banca non ha voluto far mancare il proprio sostegno alle organizzazioni e le comunità locali per le iniziative di carattere culturale, sociale e sportivo. Pur con un ridimensionamento delle risorse a disposizione, che ha reso necessaria un’attenta razionalizzazione e ottimizzazione delle stesse, si è riusciti a mantenere alta la qualità complessiva degli interventi. Fondamentale è risultato il supporto della Banca per le attività in campo culturale, con la sponsorizzazione delle prestigiosa mostra “Sorolla. Giardini di luce”
al palazzo dei Diamanti, le numerose attività del Teatro Comunale, il Premio Estense, i Premi “Natta e Copernico”, e con l’intuizione di Ferrara Arte che è riuscita nei mesi successivi al terremoto ad improvvisare una mostra con opere ferraresi, tra cui anche due quadri di proprietà della Fondazione Carife, dedicata a “Boldini, Previati e De Pisis”, che ha riscosso un successo inaspettato. Per rilanciare il turismo che in città e nella provincia ferrarese ha subìto una grande flessione a causa del terremoto, la Banca ha sponsorizzato una serie di manifestazioni che hanno contribuito a favorire lo sviluppo economico del territorio, tra cui il ritorno della storica tappa della corsa “Mille Miglia”, della “Sfilata d’Amore e Moda” di Comacchio con il
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prestigioso Premio Carife, il festival delle 100 città d’arte “Arts and Events”, l’antico Palio della città, i concerti per i giovani “Ferrara sotto le stelle”, il Buskers festival, la Street Dinner, il Balloons Festival,
nonché tutte le manifestazioni locali, tra cui le più importanti sagre paesane, che attirano ogni anno migliaia di visitatori. Durante il 2012 la Banca si è confermata principale
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sostenitrice dello sport locale in tutte le sue espressioni, con particolare attenzione ai settori giovanili e all’educazione allo sport nelle scuole, attraverso i progetti del Coni, premiati durante il “Galà dello Sport” alla Sala Estense. Allo scopo di sancire ulteriormente la partnership con la Pallacanestro Ferrara e dare un valore aggiunto alla sponsorizzazione, Carife ha stipulato un nuovo accordo con la società di basket per la sponsorizzazione del Palasport, che dall’autunno ha assunto la denominazione di “pala carife”. L’attenzione allo sviluppo economico del territorio, oltre che alla promozione culturale, sportiva e sociale, confermano ancora una volta i tratti caratteristici dell’essere Banca di Carife. ❧
Nella pagina precedente in alto la “Mille Miglia” e sotto la squadra di ginnastica ritmica A.G.E.O. Putinati. In questa pagina la squadra K.A. Group Carife di volley.
Clienti Fedeli ❧
In occasione dell’incontro commerciale di febbraio, con oltre 300 colleghi, responsabili di tutte le Unità Operative della Banca, sono stati premiati i clienti più fedeli dell’Istituto. Si tratta di persone che hanno rapporti accesi da oltre 50 anni, qualcuno anche da più di settant’anni, come Giuseppe Grazzi, con Carife dal lontano 1936, e Giulio Benini, con il suo libretto di Piccolo Risparmio Speciale nominativo, acceso il 10
novembre del 1941 presso la filiale di Migliarino. E poi Giampaolo Maietti, con un libretto datato 1947 e Gian Pietro Zerbini, a cui è stato emesso un libretto nel 1961. A consegnare un piccolo riconoscimento, una spilla d’oro con le iniziali della Cassa di Risparmio di Ferrara e un attestato di ‘fedeltà’, sono stati il presidente Sergio Lenzi e il direttore generale Daniele Forin.
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Aperture 2012 Un nuovo modo di essere “Banca della Consulenza”
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cura dell’Ufficio
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l progetto di sviluppo territoriale approvato dal Consiglio di Amministrazione ad inizio anno, ha previsto l’ampliamento della rete distributiva della Banca attraverso l’apertura di nuovi sportelli. Il piano di ampliamento ha riguardato sia la città di Ferrara, nella quale Carife non apriva un nuovo sportello da circa quindici anni, sia altre zone in cui opera la Banca e che non risultavano adeguatamente presidiate. La prima nuova apertura è stata la filiale di Medolla, di Banca Modenese, durante il mese di febbraio; in estate ha iniziato a svolgere attività di consulenza la filiale di Cona, presso il nuovo Polo Ospedaliero di Ferrara, per poi diventare pienamente operativa con l’inaugurazione del 7 settembre alla quale hanno partecipato autorità cittadine, i vertici della Banca e dell’Ospedale. In novembre è stata aperta a Roma, quartiere Boccea, la sedicesima filiale della capitale, che appartiene alla divisione Banca Popolare di Roma, situata nella parte nord occidentale dell’area metropolitana. Lo sportello si trova in un’area residenziale ad alta densità di popolazione e attività. L’inaugurazione si è tenuta il 29 novembre alla presenza di un numeroso pubblico e dei vertici della Banca.
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Nella pagina precedente e nella foto in basso il nuovo “Spazio Consulenza Carife” di via Putinati. In alto l’immagine della filiale di Boccea a Roma.
Il 7 dicembre a Ferrara si è concretizzato il progetto “banca della consulenza”, con l’apertura e l’inaugurazione del nuovo Spazio Consulenza Carife in via Putinati 155/b. Lo Spazio Consulenza rappresenta il primo degli sportelli innovativi con orari estesi e dotati di ambienti comodi e accoglienti, che permettono di assistere con la massima cura ed attenzione i clienti. Lo Spazio Consulenza è infatti aperto dal lunedì al venerdì, con orario continuato dalle 9 alle 20, garantendo quindi una flessibilità che vuole andare incontro alle esigenze della clientela. All’interno sono presenti due ambienti: lo spazio Carife Active, un’area automatizzata dedicata alle operazioni che il cliente potrà gestire facilmente in autonomia, come il versamento di contanti e assegni e il prelievo; lo Spazio Consulenza, un ambiente accogliente in cui il cliente sarà assistito dai consulenti per i servizi bancari, le esigenze di finanziamento e la gestione del portafoglio investimenti.
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L’inaugurazione del nuovo Spazio di Consulenza “Carife Active”, presso il Centro commerciale “La Fattoria” di Rovigo.
L’idea di interior design, sviluppata da Carife per il nuovo Spazio Consulenza di via Putinati, ha voluto coniugare arredi essenziali e tecnologia di ultima generazione con richiami forti al territorio a cui si riferisce.
un ambiente accogliente in cui il cliente è assistito per i servizi bancari, le esigenze di finanziamento e la gestione del portafoglio investimenti. L’apertura di Carife Active conferma l’importanza dell’area rodigina per la Cassa di Risparmio di Ferrara dove sono già presenti nove sportelli. Presenti all’inaugurazione, oltre ai vertici Carife, il sindaco di Rovigo Bruno Piva e il direttore del Centro Commerciale Marco Cavallaro.
L’8 dicembre la Cassa di Risparmio di Ferrara ha inaugurato “Carife Active”, un nuovo sportello automatico con area consulenza presso il Centro Commerciale “La Fattoria” di Rovigo. L’area automatizzata è pensata per le esigenze degli esercizi commerciali del Centro, che possono accedere tutti i giorni e in qualsiasi orario per gestire in autonomia le operazioni, come il versamento di contanti e assegni e il prelievo; l’area Consulenza rappresenta
Infine, il 10 dicembre è stata inaugurata la nuova agenzia 2 della Divisione Banca Popolare di Roma, di via Mario Chiri, trasferita solo di pochi metri dalla vecchia sede, in un’ottica di ottimizzazione degli spazi ed efficientamento dei costi. ❧
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Il nuovo Programma “Socio Carife” Al via le i n i zi a t i v e ri s e r v at e a g li Az io n is t i d e lla B a nc a
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cura dell’Ufficio
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È
partita la nuova iniziativa commerciale della Carife dedicata esclusivamente ai propri Soci. Il nuovo Programma Socio Carife vuole infatti premiare la fiducia, la fedeltà e il senso di appartenenza condiviso da tutti i Soci della Banca.
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• la Sicurezza - al Conto Socio è abbinata gratuitamente la polizza “Infortuni correntista” e sono stati previsti sconti per le Polizze “Imprevisti” e “Sanitaria”. Ma i vantaggi non terminano qui: infatti, aderendo al Programma Socio Carife, i Soci potranno accedere alla prestigiosa raccolta punti carife premia, che consentirà di ricevere premi di grande prestigio ed utilità. Tutte le informazioni sul nuovo Programma Socio Carife saranno disponibili in un’area dedicata sul sito www.carife.it
Molti sono i vantaggi esclusivi dedicati ai Soci, titolari di almeno 100 azioni: • il Conto Socio - un conto corrente evoluto e ricco di servizi gratuiti, che include il servizio di Home Banking Web@Carife e la carta Bancomat; • la Carta Socio - la nuova carta di credito di Mastercard, che in futuro consentirà di effettuare i pagamenti senza dover consegnare la tessera all’esercente (utilizzando la tecnologia Paypass contactless); • gli Investimenti - oltre alla gratuità nella gestione del dossier titoli, sono stati previsti rendimenti esclusivi e vantaggiosi per i prodotti Gran Deposito Socio e Time Deposit Socio; • i Finanziamenti - i Soci potranno accedere a finanziamenti con tassi decisamente migliori rispetto alla clientela ordinaria;
Programma Socio Carife: per essere protagonisti di opportunità esclusive! ❧
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voci di una città
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Anno 19, numero 36, Dicembre 2012
Ferrara . Voci di una Città - Rivista semestrale di cultura, informazione e attualità. Anno 19, numero 36, Dicembre 2012
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Semestrale di cultura, informazione e attualità
Fondazione Cassa
Dicembre 2012 Italian text with English summary
di Risparmio di Ferrara