l eonar do r amondetti | architecture po rtfo lio
leonardo ramondetti nato il 18.08.1990 residente in via fontanelle borgo san dalmazzo 12011 cuneo, italy leonardoramondetti@gmail.com +39 3396664681 http://leonardoramondetti.wordpress.com/
Cv curriculim vitae
educazione e formazione 10.2012 | 10.2014 politecnico di torino I facoltà di architettura, corso di laurea magistrale in architettura costruzione-città voto di laurea magistrale di secondo livello: 110 e lode|110 10.2009 | 07.2012 politecnico di torino II facoltà di architettura, corso di laurea triennale in architettura per il progetto voto di laurea triennale di primo livello: 110|110 09.2004 | 07.2009 scuola superiore, liceo scientifico giuseppe peano cuneo voto di diploma: 84|100
workshop e concorsi ottobre 2014 concorso lisboa open room, archmedium agosto 2014 computational morphogenesis | workshop di modellazione parametrica e construzione marzo 2013 progetto pro-rom | workshop di autocostruzione marzo 2011 concorso IMoV, International Museum of Volcanoes, Lanzarote, arquideas
esperienze lavorative 02.2010 | 05.2012 tirocinio presso lo studio dell’architetto luca ghirardo, torino 06.2008 | 08.2008 stage presso lo studio dell’architetto dario castellino, cuneo
lingue italiano inglese | certificato FCE livello B2
software autodesk autocad revit architecture grasshopper sketchup pro | v-ray adobe photoshop | illustrator | fireworks microsoft office | open office lumion
altro fotografo amatoriale musicista 2|3
progetti e competizioni 6
8
16
V less
chelas, lisboa. cinque esplorazioni ricerca | urbanistica | paesaggio 2014
residenza | paesaggio 2014
LISBON lisbon open room spazio pubblico | uso misto OPEN 2014 ROOM
urbanistica | uso misto 2013
abitare sopraelevato 22
residenza | tecnologia 2012 | 2013
minimum existent cube 26
rifugio | prefabbricazione 2012
la città mobile 28
urbanistica | flessibilità 2012
abitare la prossimità 34
urbanistica | progetto del verde 2011 | 2012
ecofarm novalesa 38
42
less. esercizi di sottrazione
cusco città lineare 18
green box
ristrutturazione | montagna 2011 | 2012
tecnologia | bioclimatica 2011 | 2012
ri-abitare il fiume stura 44
residenza | riqualifiazione 2010 | 2011
linea nella terra 46
museo | paesaggio 2011
approfondimenti
workshop, esperienze lavorative e interessi architettura e modellazione parametrica
48
revit | materiali | fran silvestre navarro arquitectos 2013 | 2014
fracshell. computational morphogenesis modellazione parametrica | padiglione | materiali 2014
58
conoscere l’urbanistica contemporanea 52
parco | urbanistica | villette | OMA 2011 | 2012
progetto pro-rom
conoscere l’architettura contemporanea 54
materiali | struttura | henke schreieck architekten 2010 | 2011
64
conoscere la città storica 56
quadrilatero torino | rilievo | progettazione interna 2009
autocostruzione | materiali | torchis 2011 | 2012
62
66
Lu Da
studio dell’arch. luca ghirardo 2010 | 2012
studio dell’arch. dario castellino 2008
fotografia 68
4|5
V chelas, lisboa. cinque esplorazioni periodo: febbraio 2014 | dicembre 2014 studio: tesi di laurea magistrale in architettura costruzione cittĂ , politecnico di torino relatore: arch. angelo sampieri pubblicato su: tesi meritevoli pubblicazione polito.it, territoridellacondivisione.wordpress.com consultabile su: territoridellacondivisione.wordpress.com, leonardoramondetti.wordpress.com, issuu.com/leonardoramondetti
chelas, lisboa. cinque esplorazioni abstract Oggetto di questo lavoro è il quartiere Chelas di Lisbona, decostruito entro cinque esplorazioni tese a fare emergere caratteri peculiari di questa parte di città. Le cinque esplorazioni seguono logiche tra loro differenti e adottano differenti strumenti d’indagine, arrivando a formulare domande che non consentono risposte univoche, tanto meno progetti capaci di risolvere la complessità entro uno scenario pacificato e unitario. Non si tratta di eludere le possibilità del progetto, quanto di discutere, in un contesto di crisi profonda della città europea contemporanea, il potenziale di progetti impossibili, l’inefficacia di progettualità rimediali, l’urgenza di azioni incisive e risolute. 1. La prima esplorazione si affida all’o ggettività della geografia quantitativa: un atlante prova a restituire Chelas, a Lisbona, in Portogallo, attraverso l’uso di indagini statistiche ed elaborazioni cartografiche. Mappe e dati. 2. La seconda esplorazione tenta una ricostruzione storica dei luoghi. Chelas è riletto quale laboratorio in cui la cultura architettonica portoghese del secondo novecento mette a punto una propria specifica espressione della tarda modernità: una megastruttura organica e democratica, da subito deflagrata in un mare di frammenti non ricomponibili. 3. La terza esplorazione prova a restituire un’esperienza dei luoghi. Fotografie e racconti catturano passaggi di un territorio costretto nella morsa di una trasformazione difficile, duramente segnata dalla crisi economica e demografica in corso. 4. La quarta esplorazione guarda al futuro e al suo progetto. Al palinsesto di progetti impliciti che Chelas nasconde. Progetti impossibili in questo momento storico, che meritano però di essere messi in evidenza per essere eventualmente ripresi una volta che nuove e più favorevoli condizioni potranno riscoprirne il potenziale. 5. La quinta esplorazione torna al presente, esorta rispetto la necessità di fare i conti con lo stato di emergenza che segna i luoghi, e sollecita l’urgenza di un’azione capace di salvare il salvabile, anche a costo di rinunciare, temporaneamente, o per sempre, a pezzi di città eccedenti, non riciclabili.
6|7
less
less. esercizi di sottrazione
periodo: febbraio 2014 | dicembre 2014 studio: tesi di laurea magistrale in architettura costruzione città, politecnico di torino relatore: arch. angelo sampieri pubblicato su: tesi meritevoli pubblicazione polito.it, territoridellacondivisione.wordpress.com consultabile su: territoridellacondivisione.wordpress.com, leonardoramondetti.wordpress.com, issuu.com/leonardoramondetti “Less. Esercizi di sottrazione” è l’ultima esplorazione compiuta all’interno della ricerca “Chelas, Lisboa. Cinque esplorazioni”. L’o biettivo è quello di rispondere, in modo provocatorio, distopico, ma non cieco riguardo a possibilità di realizzazione, ad alcuni quesiti che coivolgono la periferia della capitale lusitana non meno di quelle di altre città europee. Cosa fare di quei grandi tasselli urbani non funzionanti né funzionali che pervadono la città oggi? Come agire in un contesto di forte crisi economica che non permette né operazioni di riciclo come né una completa negazione di queste parti di città? L’insufficienza di fondi costringe a una limitazione dei fulcri di azione in modo tale da garantire che tali azioni siano incisive. Ma se l’o bbiettivo è salvare il salvabile la vera sfida è costituita da quei territori che per forza di cose devono essere sottratti. Nelle pagine seguenti vengono riportate delle sperimentazioni di sottrazione che mirano a porre l’attenzione sul come e sul se sia possibile operare in questi termini in modo architettonico. Negare, mettere in stand by alcune parti del territorio tentando di aumentare la qualità di vita delle rimanenti.
8|9
sottrazione di volumi privati eccedenti. erosione puntuale: negazione della metĂ dei duplex
piano quarto
piano quinto
appartamento
TRASFORMAZIONE Eliminazione di un appartamento T3 con conseguente creazione di uno spazio sociale condiviso al quarto piano e di una terazza privata potenzialmente colonizzabile al quinto piano. Processo: - eliminazione delle partizioni non portanti interne - eliminazione del vano scala esterno con rispettiva chiusura del solaio - realizzazione di parapetti per la messa in sicurezza
0
1
5
10
REALIZZAZIONE FINALE Totale superďŹ cie sui due piani: 140 mq Un appartamenti duplex T3: - area totale per appartamento: 70 mq + - ambiente potenzialmente colonizzabile da parte degli inquilini: 35 mq + - ambiente destinato ad attivitĂ sociali di condominio o colonizzabile: 35 mq
10|11
sottrazione di volumi privati eccedenti. erosione lineare: negazione della metĂ della superficie dei duplex
piano quarto
piano quinto
appartamento TRASFORMAZIONE Eliminazione della parte superiore dei due appartamenti T3 con creazione di una terrazza privata al quinto piano, colonizzabile da parte degli abitanti Processo: - eliminazione delle partizioni non portanti interne - chiusura del vano scala al quinto piano - realizzazione di parapetti per la messa in sicurezza al quinto piano
0
1
5
10
REALIZZAZIONE FINALE Totale superďŹ cie: 140 mq Due appartamenti duplex T3: - area totale per appartamento: 35 mq + - ambiente destinato terrazza privata o ambiente colonizzabile per appartamento: 35 mq
12|13
sottrazione di superfici pubbliche eccedenti. rinaturalizzazione della spina centrale
sottrazione di superfici pubbliche eccedenti. parcellizzazione e privatizzazione dello spazio di prossimitĂ
14|15
LISBON OPEN ROOM
lisboa open room
periodo: settembre 2014 | ottobre 2014 concorso: Archmedium LOR, Lisboa Open Room Lisbona è una città fortemente colpita dalla crisi finanziaria e che oggigiorno tenta di reagire attraverso operazioni di agopuntura urbana e interventi sociali minori. Alla luce di queste considerazioni il concorso pone la necessità di riscrivere un tassello del tessuto urbano del centro storico al fine di creare un ambiente in grado di adattarsi ad ospitare diverse funzioni, da realizzare tenendo conto delle difficoltà finanziarie attuali. La proposta mira quindi alla creazione di uno spazio flessibile. Il miradouro si configura come una piattaforma neutra su cui viene posto un edificio quadrato di 600 mq. Questo spazio è composto da 24 pareti mobili di 3mx3m, in grado di scorrere su rotaie poste su pavimento e soffitto, creando un ambiente aperto o chiuso, o composto da una serie di comparti minori. Il tentativo è quello di costruire un “costitutional toy”, uno spazio dinamico in grado di esser configurato a seconda delle esigenze degli utenti che lo vivono
localizzazione all’interno del tessuto urbano
immagine del miradouro
struttura interna del padiglione
possibilitĂ di configurazione del padiglione
1
2
3
5 6
4
7
1. entrata 2. spazio essibile 3. wc 4. area bar
5. giardino 6. miradouro 7. entrata da campo santa clara
16|17
cusco città lineare periodo: aprile 2013 | luglio 2013 corso: atelier di progettazione architettonica e urbanistica docenti: arch. pierre alain croset, arch. angelo sampieri pubblicato su: territoridellacondivisione.wordpress, polito.it esposto a: presentazione dell’unità di progetto Il progetto si sviluppa a Cusco, città peruviana che corre per il fondovalle del rio Huatanay, caratterizzata oggi da un’enorme crescita demografica incontrollata. Il progetto ipotizza la conversione dell’attuale linea ferroviaria in disuso in un servizio di trasporto metropolitano e quindi la creazione di nuovi luoghi di centralità presso le fermate attraverso una nuova interpretazione della “kancha” ovvero il recinto inca contenente diverse funzioni sociali.
concept
pianta piano terra e piano primo 1. hotel 2. ambulatorio (piano primo e secondo), hotel (piano terzo e quarto) 3. uffici (piano primo e secondo), hotel (piano terzo, quarto e quinto) 4. albergo sociale, residenza 5. casa del quartiere, scuola dei mestieri 6. luogo ristorazione 7. biblioteca del quartiere 8. palestra La scelta di posizionare l’intervento a cavallo del rilievo ha come scopo primario il risanamento di una frattura oggi presente all’interno del tessuto urbano della città di Cusco. Il tema della kancha quale recinto viene reinterpretato come blocco compatto progressivamente scavato internamente al fine di creare scorci visuali e luogi dell’aspettativa che sfociano nei due ampi salotti urbani interni.
5
6 7 8
rappresentazioni dell’intervento
18|19
concept
pianta piano terra e piano primo 1. laboratorio 2. spazio espositivo
+12.00
+13.00
3. aula 4. aula video
8
8
7
4
5. spazio polifunzionale 6. locale ristorazione 7. cucina
1
6
3
8. locale tecnico
1
3
+10.00
+5.00
2
+0.00
5
prospetti prospetto est
prospetto costruttivo facciata est
prospetto sud
prospetto ovest
1. copertura piana con soletta di calcestruzzo armato, doppia membrana impermeabilizzante, pannello isolante, membrana impermeabilizzante, solaio prefabbricato in calcestruzzo armato, pannello isolante, barriera al vapore, finitura di intonaco interno. 2. serramento superiore apribile, telaio in alluminio nero. 3. scuretto in alluminio nero. 4. pavimentazione interna in magnesite levigata, solaio in calcestruzzo armato, isolante, intonaco bianco interno. 5. soletta in calcestruzzo. 1
+6.20
4
+3.10
2
3 prospetto nord
5
+0.00
sezione prospettica
20|21
abitare sopraelevato periodo: settembre 2012 | febbraio 2013 corso: atelier di progettazione architettonica e tecnologia docenti: arch. gustavo ambrosini, arch. guido callegari esposto a: architettura in città 2013, torino In un periodo in cui il consumo del suolo sta raggiungendo livelli preoccupanti il progetto si pone come obbiettivo l’utilizzo delle coperture come nuovo territorio per l’edificazione; cogliendo attraverso questo intervento, l’o pportunità di sperimentare nuove tecnologie, risolvere questioni sociali e riqualificare vecchi fabbricati. Nello specifico l’area di progetto consiste in alcuni fabbricati residenziali situati in via Giovanni Roveda. Dall’analisi del sito è emerso come questa zona periferica della città necessiti di essere rivitalizzata mediante l’inserimento di un nuovo tipo di popolazione. Per questo motivo e per la vicinanza del sito alla sede del Politecnico di Torino si è optato per la realizzazione di una residenza studentesca. Questa si sviluppa lungo tutta la lunghezza del fabbricato; verso sud-est sono stati posti i servizi e gli spazi collettivi, mentre a nord-ovest sono state situate le camere. La connessione fra questi luoghi avviene mediante spazi di distribuzione interna e ambienti polifunzionali. l’intera struttura viene realizzata mediante l’accostamento di tre moduli scatolari con struttura portante in x-lam.
concept 1
2
3
4
5
6
spaccati assonometrici
rappresentazioni dello spazio polifunzionale interno con funzione di serra bioclimatica
22|23
piante, prospetti e sezioni prospetto ovest
prospetto nord
sezione A-A’
pianta livello 2
sezione B-B’
pianta livello 1
sezione C-C’
prospetto sud
rappresentazioni volumetriche
particolari costruttivi
1- attacco all’esistente e solaio pavimento in doghe di rovere 20 mm sistema di riscaldamento radiante a pavimento 45 mm massetto in cemento con passaggio di impianti 70 mm doppio pannello isolante ad alta densità 50+50 mm telo protettivo pannello portante multistrato di legno (5 strati) trave secondaria in acciaio 300 mm solaio esistente
2- facciata ventilata doghe ad incastro rheinzink su binari in alluminio (spessore 1 mm interasse 500 mm) sottostruttura di profi di alluminio intercapedine areata 30 mm guaina impermeabilizzante pannello in OSB 18 mm doppio pannello isolante 50 mm pannello portante multistrato di legno a fibre incrociate (5 strati) intercapedine per gli impianti 40 mm, riempimento con isolante pannello in OSB 18 mm pannello un fibro gesso 12 mm intonaco
rappresentazioni dell’intervento
2425
minimum existent cube periodo: novembre 2012 corso: atelier di progettazione architettonica e tecnologia docenti: arch. gustavo ambrosini, arch. guido callegari Il progetto ha come scopo la creazione di un modulo prefabbricato facile da realizzare, trasportare, montare ed eventualmente smontare. Utilizzando questo tema come base di partenza si è voluto esplorare lo spazio minimo di abitazione creando un modulo base composto da camera e bagno in uno spazio di 16 mq, ovvero 4mx4m. Il modulo creato ha un aspetto neutro e risulta flessibile in quanto di possibile applicazione sia interventi di sopraelevazione o “architettura parassitaâ€? sia nella creazione di moduli per rifugi o bungalow minimi.
concept
piante e sezioni del fabbricato
rappresentazioni dell’intervento
26|27
la città mobile periodo: settembre 2012 | dicembre 2012 corso: tesi di primo livello in architettura per il progetto relatore: arch. antonio di campli Il progetto si pone come scopo, dopo aver preso in esame esempi di architetture radicali degli anni Sessanta e Settanta, la creazione di una parte di città al di fuori di una configurazione rigida e precisa dello spazio, in grado di ospitare all’interno una residenza per studenti mobile atta a creare un ambiente flessibile, in cui l’utente possa esercitare un ruolo attivo.
New Babylon è una città ludica, un’o pera collettiva, edificata dalla creatività architettonica di una nuova società errante, di una popolazione che costruisce e ricostruisce all’infinito il proprio labirinto in un nuovo paesaggio artificiale Constant Nieuwenhuys Ipotizzando il passaggio sotterraneo dei treni che uniscono la stazione di Torino Lingotto a Torino Portanuova, è stato progettato un parco con all’interno una residenza per studenti sul sedime ferroviario preesistente; riprendendo il carattere di mobilità che presenta oggi il luogo. Si è voluta proporre la creazione di un’architettura mobile, un organismo mutante a seconda della volontà dell’utente; in netta contrapposizione con la rigidità del tessuto urbano storico.
28|29
layers di progettazione per l’elaborazione del masterplan
ferrovia esistente
reticolo delle interazioni
binari per il movimento delle cellule abitative
percorsi di connessione
permeabilità totale alta permeabilità mediapermeabilità bassa permeabilità permeabilità nulla
servizi per gli studenti
cellule abitative per gli studenti
nuova vegetazione
contesto e contatto con l’esistente
masterplan
studi sui possibili schemi di aggragazione nelle varie aree e sulla loro conformazione
30|31
composizione della cellula abitativa
composizione del tessuto connettivo
composizione delle cellule connettive
schema del sistema distributivo
L’elemento naturale del parco costituisce un’importantissima parte della progettazione poichè crea e caratterizza i diversi paesaggi che condizionano la disposizione delle cellule abitative che saranno libere di disporsi nel background che preferiscono. Si avranno così diversi scenari: 1. la comunità 2. la radura 3. il filare 4. il lago 5. il canneto Ognuno di questi avrà delle proprie caratteristiche: il luogo della condivisione, il luogo della privacy, il luogo per l’inverno, quello per l’estate, quello per lo sport e quello per il riposo.
32|33
abitare la prossimità periodo: ottobre 2011 | luglio 2012 corso: laboratorio di progettazione urbanistica docente: arch. antonio di campli Il progetto svolto all’interno di questo laboratorio intende avviare una riflessione sul senso e su forme di progetto innovative degli spazi urbani entro la dimensione dell’abitare la prossimità. L’esercizio proposto riguarda il progetto di un insieme di residenze modulari per studenti, attrezzature collettive e sistemi di spazi aperti all’interno dell’attuale sedimento ferroviario fra la stazione di Torino Porta Nuova e di Torino Lingotto. Al fine di sperimentare nuove strategie insediative gli studenti sono invitati ad utilizzare come materiali residenziali container prefabbricati individuando logiche di montaggio, giaciture al suolo e forme di definizione degli spazi di prossimità innovativi. Le quantità residenziali da inserire devono poter ospitare circa 2000 studenti. La ridefinizione del sedime ferroviario è da pensare come un grande parco urbano attrezzato.
L’elemento artificiale che diventa naturale, l’elemento naturale che diventa artificiale. Su questa forte contrapposizione e inversione d’essere si fonda il principio del progetto che propone la creazione di un parco rigido, suddiviso in filari e zone a canneto o a radura; da cui emergono nuvole architettoniche, ovvero enormi strutture in cemento che ospitano residenze per lo studentato, locali di aggregazione degli studenti e pubblici per coloro che usufruiscono del parco cittadino. Il filare come specchio del paesaggio piemontese e come memoria dei binari della ferrovia che incidevano il luogo, elemento che crea curiosità e genera spazi ibridi. La nuvola come l’intruso; l’o ggetto che caratterizza e sconvolge il luogo dando una centralità e negandola allo stesso tempo.
34|35
layers di progettazione per l’elaborazione del masterplan
contesto esistente
percorsi di connessione
permeabilità totale alta permeabilità mediapermeabilità bassa permeabilità permeabilità nulla
linee ferroviarie
nuova vegetazione
attività al suolo
residenze sopraelevate
masterplan
vista dell’elemento architettonico inserito nel parco
36|37
ecofarm novalesa periodo: ottobre 2011 | luglio 2012 corso: laboratorio di progettazione architettonica docente: arch. roberto dini pubblicato su: ArchAlp, luglio 2012
Il progetto si pone come obiettivo la valorizzazione dell’antico borgo di Novalesa, riflettendo su temi comuni alla maggior parte dei centri montani dell’arco alpino. Il ripopolamento, la visibilità e le ragioni di marketing urbano, uniti ad un design capace di coniugare tradizione e innovazione, si pongono come elementi cardine di una nuova concezione dei borghi alpini. L’eco-farm proposta è formata da tre maniche di edifici, ognuna di queste a una quota differente. I tre corpi presentano coperture continue in acciaio sotto le quali sono presenti casette separate, ognuna ospitante una diversa funzione. La copertura é continua e rigirando anche sui due lati esterni della manica e sotto gli edifici di legno si presenta come elemento continuo unificante. L’ecofarm ospita all’interno sia locali di carattere produttivo, come le stalle per l’allevamento, sia di matrice culturale. Nel primo corpo sono situate le strutture ricettive: la reception, la sala proiezioni o assemblee, la sala espositiva e i locali per la ristorazione e la rivendita dei prodotti. Nella seconda manica si trovano invece gli appartamenti famigliari insieme al laboratorio artigianale e al caseificio. Nella manica a monte sono poste le stalle e le rimesse. Il progetto della fattoria si inserisce in più ampio progetto, a livello di masterplan: un percorso didattico che si sviluppa in tutta Novalesa, seguendo un sentiero parallelo alla via Maestra, che conduce attraverso alcune edifici che ospitano all’interno servizi di genere sia culturale sia gastronomico.
masterplan spazio verde strade carrabili strade pedonali fiumi
elementi di design urbano 1 percorso didattico 2 strada maestra 3 percorso fiume
a fattoria didattica b residenziale c servizio ristorazione d azienda agricola
e artigianato f residenze e servizi g scuola e municipio
i palestra di roccia l residenziale m albergo
h centro anziani
38|39
concept e schema delle funzioni
pianta generale e prospetti ovest dei tre edifici
40|41
green box periodo: ottobre 2011 | luglio 2012 corso: laboratorio di progettazione tecnologica docente: arch. mario voerzio Il progetto ha come scopo lo studio di una casa a consumo minimo attraverso studi di carattere bioclimatico. Il progetto si ĂŠ sviluppato a partire dalle analisi del luogo: vantaggi e gli svantaggi che derivano dalla posizione geografica e dalla vicinanza ad altri edifici, dal movimento del sole e dalla provenienza del vento; in modo tale da riuscire a sfruttarne le caratteristiche. A questo ĂŠ stato accompagnato lo studio di materiali, tecnologie e tecniche impiantistiche al fine di creare un edificio a basso consumo energetico.
concept 1
2
3
4
sezione e scelte tecnologiche
analisi delle ombre e dei venti
camino di vetro con anima in ghiaia e tubature in cui scorre acqua percorre tutta la villa in verticale ed è munito di bocchettoni che tramite ventilazione forzata portano aria calda o fresca all’interno dei locali
pannelli fotovoltaici posti sulla copertura orizzontalmente per una superficie di 10.24 metri quadrati
5
1. ombre 23 dicembre
2. ombre 21 giugno
1. venti invernali freddi
2. venti estivi caldi
soletta con spessore 10 cm con motore meccanico che permette uno sporto mobile fino a 3m per coprire la sera solare
vasca contenente 6.72 metri cubi di acqua che durante il peiodo estivo viene fatta scorrere lungo il camino centrale creando una cascata fra la ghiaia ceh raffresca l’ambiente, durante la notte viene aperta la soletta che copre la vasca per disperdere il calore; mentre nel periodoinvernale viene svuotata onde evitare problemi dovuti al congelamento dell’acqua
serra solare su parete sud
ventola posta nell’intradosso della copertura permette di regolare il flusso d’aria in ingresso anche in caso di scarsa ventilazione naturale e la chiusura nel periodo invernale setto di calcestruzzo sulla parete nord che convoglia i venti nell’intradosso della copertura durante il periodo estivo
solette calpestabili dei balconi interni alla serra in vetro contenente acqua che una volta riscaldata viene inviata alla caldaia fornendo supporto all’impianto
impianto geotermico verticale con profondità 100m
stufa in pellet collegata al camino di vetro munito di ventole che portano all’interno dei locali il calore durante il periodo invernale; la massa termica della ghiaia che costituisce l’anima del camino permette di immagazzinare il calore che viene poi rilasciato gradualmente nell’arco della giornata
filo reticolare con vegetazione sulla parete ovest
rappresentazioni del funzionamento del progetto bioclimatico 1
estate giorno
2
estate notte
3
inverno giorno
4
inverno notte
42|43
ri-abitare il fiume stura periodo: ottobre 2010 | luglio 2011 corso: laboratorio di progettazione architettonica professoressa: arch. francesca camorali Ri-abitare il fiume stura è un progetto che si situa nel quartiere popolare di “barriera di Milano” nella zona settentrionale di Torino. Il progetto si pone l’o biettivo di svolgere il ruolo di filtro fra il futuro Parco dell’Arrivore e il confine urbano. A tal fine viene sfruttato il dislivello per la creazione di due fronti. Al fronte strada, che presenta un’architettura a maggiore densità edilizia, viene contrapposto il fronte fiume dove vengono presentate una serie di ville. Tale contrapposizione viene ulteriormente accentuata dai caratteri architettonici, con una forte chiusura dell’edificato verso via Botticelli, e una massima apertura verso il parco. Di legante fra queste due entità si situa una strada pedonale che attraversa trasversalmente il nuovo tassello urbano connettendolo con il territorio limitrofo.
pianta piani terra
masterplan dell’area e schizzi dell’intervento
+ 0.00 m
- 0.50 m - 0.50 m - 0.50 m
- 4.00 m
rappresentazioni dell’intervento
44|45
linea nella terra periodo: febbraio 2010 | marzo 2010 concorso: IMoV, International Museum of Volcanoes, Lanzarote Il progetto per il concorso IMoV ha come obbiettivo la creazione di un museo dei vulcani all’interno del parco naturale dell’isola di Lanzarote. Il progetto proposto si sviluppa all’interno di un cono vulcanico, come fabbricato ipogeo ospitante uffici, sale espositive e locali museali; avente solo due affacci esterni verso il paesaggio dell’isola in cui si trovano bar e ristorante. Il museo è organizzato ad arco le cui estremità sono congiunte da una passerella vetrata che attraversa il cratere permettendo al visitatore di immergersi nel vulcano. La scelta di sviluppare l’intero corpo come architettura ipogea risponde alla volontà di garantire il minimo impatto possibile della costruzione sull’ambiente circostante. A tal fine i materiali proposti per le parti a vista sono vetro e corten, materiale quest’ultimo che riprende il colore della terra dell’isola.
1
6
4
5
3 17 2
16
7 8
15
6 9 10
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legenda 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9.
ingresso guardaroba uffici ricostruzione di un’eruzione tipologia di vulcani sala audiovisiva vulcani famosi nel mondo tipologie di rocce vulcaniche galleria fotografica
10. riproduzione del paesaggio vulcanico 11. ristorante 12. passerella 13. auditorio 14. bar 15. sala per le esposizioni temporanee 16. negozio di souvenir 17. wc
46|47
architettura e modellazione parametrica periodo: settembre 2013 | febbraio 2014 corso: modellazione digitale parametrica docente: arch. andrea tonin Il lavoro svolto consiste in uno studio del progetto di fran silvestre navarro “casa en la ladera de un castillo� attraverso un’analisi architettonica e tecnologica. A tale ricerca viene abbinato l’apprendimento del software per la progettazione parametrica revit architecture di autodesk, utilizzato per la riproposizione del fabbricato.
inquadramento
spaccato assonometrico
sezione prospettica edificato
48|49
particolare costruttivo
Dettagli Costruttivi - Scala 1:20 1 - rivestimento in intonaco fibrorinforzato pigmentato bianco 10 mm, pannello isolante in polistirene espanso 40 mm, con graffe in acciaio di ancoraggio su malta di aggrappo 7 mm, setto in calcestruzzo armato 150 mm, malta 7 mm, pannello di rivestimento in polistirene espanso 30 mm con finitura in lamiera di alluminio 3mm 2 - copertura formata da rivestimento in lamiera gracata di alluminio laccata bianca 3 mm, membrana impermeabilizzante, malta 20 mm, tavelle in laterizio forato 40 mm 3 - pavimentazione in pietra 20 mm su massetto in calcestruzzo 50 mm 4 - pannello isolante in polistirene espanso 40 mm, barriera al vapore, solaio in calcestruzzo armato 300 mm, malta 15 mm, finitura in pannello di cartongesso 15 mm 5 - parete in blocchi di pietra 160 mm, setto in calcestruzzo armato 200 mm 6 - lucernaio con infisso in acciaio e vetrocamera 8/12/6 mm 7 - canale di raccolta delle acque meteoriche in lamiera di alluminio 3 mm su muretto in laterizio forato 115 mm 8 - pavimentazione sikafloor in resina 5 mm, malta di allettamento 20 mm soletta in calcestruzzo armato 150 mm, strato di ghiaia 150 mm
50|51
analisi del progetto di rem koolhaas per il parco della villette periodo: ottobre 2011 | luglio 2012 corso: laboratorio di progettazione urbanistica docente: arch. antonio di campli
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conoscere l’architettura contemporanea periodo: ottobre 2010 | luglio 2011 corso: laboratorio di costruzione dell’architettura docente: arch. mario voerzio L’approfindimento svolto in questo laboratorio riguarda le metodologie di costruzione e la conoscenza dei materiali attraverso lo studio e la riprogettazione della Haus Boos, un edificio esistente realizzato dallo studio Henke Schreieck architekten nei pressi di Vienna. É stato effettuato un rilievo della costruzione in base a materiale fornito e reperito, successivamente é stata progettatta e calcolata una ipotetica struttura in acciaio per l’edificio e infine é stata elaborata un’ipotesi di impianto elettrico. Sono inoltre stati svolti degli studi di approfondimento sul materiale in facciata, legno di rivestimento non trattato.
piante interne e impianto elettrico
prospetti
pianta piano terra
prospetto nord
pianta piano primo
prospetto ovest
impianto elettrico piano terra
prospetto est
impianto elettrico piano primo
prospetto sud
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conoscere la città storica periodo: ottobre 2008 | luglio 2009 corso: fondamenti di geometria e disegno docente: arch. laura blotto Il lavoro svolto è consistito nel rilievo e nella riprogettazione degli spazi interni di un edificio a corte posto nel quadrilatero romano della città di Torino, all’incrocio fra via Giuseppe Barbaroux e via San Tommaso. Inizialmente è stato realizzato un inquadramento fotografico atto alla definizione e al rilievo di prospetti e piante del piano terra e del piano nobile, conl’ausilio di documenti pervenuti all’interno dell’archivio storico della città di Torino. Al rilievo è seguita la ridefinizione dell’assetto abitativo del piano nobile, con la realizzazione di quattro appartamenti serviti dalle due scale esistenti, tenendo conto dei vincoli strutturali del fabbricato.
particolare e sezione
progetto di ristrutturazione e prospetto su via san tommaso
particolare del potone di accesso
pianta piano nobile
B
B’
sezione B-B’
prospetto su via san tommaso
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computational morphogenesis periodo: febbraio 2014 | agosto 2014 corso: workshop di computational morphogenesis docente: arch. mario sassone presentato a: conferenza IASS-SLTE, Brasilia 2014 L’o biettivo del workshop consisteva nella realizzazzione di tre padiglioni presso il cortile della sede di design del Politecnico di Torino con l’utilizzo di diversi materiali: mattoni, cemento e legno. Nello specifico si è scelto di approfondire lo studio del legno cercando attraverso il software parametrico grasshopper di creare una struttura frattale costituita da triangoli equilateri e uguali in pianta. I materiali utilizzati sono stati legno, modellato in sfere e listelli, barre filettate, colla, e pannelli in policarbonato per la copertura. La creazione di questo padiglione mira a dimostrare la maggiore tenuta di una struttura frattale ai
fracshell: progetto parametrico in grasshopper
immagine di visualizzazione dei tre padiglioni
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spazio espositivo a massa 60|61
progetto pro-rom periodo: marzo 2013 | giugno 2013 corso: scienza dei materiali-workshop di autocostruzione docente: arch. simonetta pagliolico Questo workshop aveva come obbiettivo la realizzazzione di pannelli per la copertura esterna di un container da realizzare con l’utilizzo di tecniche di autocostruzione tipiche di lughi in via di sviluppo. In questo caso si é approfondito in modo particolare l’uso del torchis, un impasto di terra, sabbia, paglia e acqua. Nello sviluppo del pannello si é studiato come portare la luce all’interno del container e come riuscire a isolare meglio il pannello. Sono state quindi sviluppate due soluzioni un pannello con una finestra e un secondo con l’utilizzo di bottiglie piene di acqua.
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Lu esperienza presso lo studio dell’arch. luca ghirardo periodo: febbraio 2010 | giugno 2012 I due anni di tirocinio presso lo studio dell’architetto Luca ghirardo mi hanno permesso di confrontarmi in modo diretto e professionale con numerose tematiche architettoniche. In seguito viene riportato il lavoro svolto per la riqualificazione di una casa di montagna.
prospetti
sezione interna e piante
prospetto sud
sezione interna
prospetto nord
pianta piano terra
pianta piano primo
prospetto ovest
pianta piano secondo
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Da esperienza presso lo studio dell’arch. dario castellino periodo: giugno 2008 | agosto 2008 Il tirocinio bimestrale presso lo studio dell’architetto Dario Castellino mi ha dato la possibilità di affrontare i temi dell’architettura: il rilievo, la progettazione e il cantiere. In seguito sono riportati alcuni lavori svolti dallo studio durante il mio periodo di tirocinio e a cui ho potuto assistere in modo diretto.
egidio piccardi showroom
recupero della borgata di paralup
spazio espositivo a massa 66|67
fotografia
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via fontanelle n째27 borgo san dalmazzo 12011 cuneo, italy leonardoramondetti@gmail.com +39 3396664681 http://leonardoramondetti.wordpress.com/
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