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VISIONI, STRATEGIE E PROGETTI PER IL MATESE CASERTANO

Giovanni Bello, Fabio Ciervo, Constanza De Gaetano, Settimio Ferlisi, Adriana Galderisi, Giuseppe Guida, Antonietta Izzo, Giada Limongi, Roberto Musumeci, Gianfranco Nicodemo, Luigi Petti, Francesco Plaitano, Giacomo Viccione, Valentina Vittiglio, Angela Volpe

Il Matese: criticità e punti di forza

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Adriana Galderisi

Il territorio del Matese rappresenta uno dei tre ambiti di sperimentazione individuati nelle due regioni pilota del Progetto RI.P.RO.VA.RE: Campania e Basilicata. In particolare, la rilettura delle “geografie delle aree interne”, che ha riguardato l’insieme dei comuni delle due regioni (ad esclusione della città metropolitana di Napoli e dei comuni capoluogo di provincia), è stata condotta mediante un set di indicatori articolati in due gruppi: un primo gruppo relativo ai fattori che determinano il “declino” di questi territori, riconducili alle dinamiche di contrazione, non solo demografica ma anche quella del tessuto produttivo, delle aree destinate alla produzione agricola, dei valori del patrimonio immobiliare, di marginalità , riferita non soltanto alla distanza dai poli di erogazione dei servizi, ma anche all’accessibilità digitale, alla marginalità rispetto ai flussi turistici prevalentemente orientati verso le aree costiere e le città d’arte, e infine alle diverse fragilità che caratterizzano i territori interni, da quella socioeconomica, connessa ai livelli di reddito pro-capite o di occupazione, a quelle connesse ai molteplici fattori di rischio, sempre più rilevanti in un contesto climatico in trasformazione; un secondo gruppo riferito invece al “potenziale” di cui questi territori dispongono e che costituisce la base per l’innesco di processi di sviluppo; tra questi, la maggiore efficienza dei territori interni nell’utilizzo delle risorse, in particolare nell’uso della risorsa acqua o nella raccolta differenziata dei rifiuti; la “qualità” del territorio, con riferimento al valore ecologico, la presenza di beni culturali, di produzioni tipiche, la longevità che caratterizza la popolazione di molte aree interne italiane, l’innovazione, riferibile all’incidenza sul totale (spesso cmq non elevato) di imprese legate al terziario avanzato (elettronica, telecomunicazioni, pubblicità) o di imprese creative e culturali (ad esempio attività operanti nel settore della moda, del design, dell’arte, dell’artigianato, comunicazione,

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