Folder liberaria 2014 2015

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NOVITÀ 2014/2015


via Abate Gimma 171 70122 Bari p.IVA: 07256920724 tel. 080 9755483 Giorgia Antonelli, Editore giant@liberaria.it Alessandra Minervini, Editor alesmin@liberaria.it Mattia Garofalo, Rights Manager diritti@liberaria.it Caterina Morgantini, Ufficio stampa comunicazione@liberaria.it Elisabetta Stragapede, Segreteria amministrativa amministrazione@liberaria.it Distribuzione: messaggerie libri www.messaggerielibri.it Per inviare il tuo manoscritto: manoscritti@liberaria.it info e contatti: 373.8623222 080.9755483 www.liberaria.it


LA STORIA DI LIBERARIA di Giorgia Antonelli

Non sempre tutto quello che sembra finito, finisce per davvero. La storia di LiberAria parla di una morte e di una rinascita, parla di qualcosa che va avanti perché la passione e la dedizione sono in grado di arginare ingenuità ed errori lungo la strada. La prima volta LiberAria è nata nel 2008 grazie a un bando regionale: Principi Attivi che premia idee di start up innovative. Il nome LiberAria nasce in quel momento, dall’idea di coniugare la tradizionale funzione di libreria con le nuove tecnologie digitali dell’editoria. Per dare corpo a questa suggestione è stato scelto come logo un gabbiano di carta che vola libero nell’aria.

La passione e la dedizione sono in grado di arginare ingenuità ed errori lungo la strada

Dopo l’esperienza positiva del bando, ho deciso di costruire su quelle basi forti ed aggiungere i tasselli che sentivo mancare. Perciò eccoci qui con una nuova (vecchia) casa editrice, con nuovi collaboratori (di conclamata professionalità) e con altre collane, perché la sfida di raccontare il contemporaneo non si può incasellare soltanto in uno o due generi. Quello che queste pagine stanno per raccontarvi è proprio l’inizio di un rinnovato percorso in cui la passione e l’amore, dell’editore, per le storie si traducono in prodotti culturali destinati alla colletività dei lettori. Giorgia Antonelli Editore LiberAria


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MEDUSE NARRATIVA ITALIANA

a cura di ALESSANDRA MINERVINI

e MEDUSE rappresentano la (ri) emersione di autori italiani che ricordano (per ispirazione e tessuto culturale e stile e suoni e immagini e storie) i Maestri della nostra tradizione letteraria. Le storie delle Meduse nascono per raccontare la mia storia e finiscono per raccontare la tua: la nostra Storia. I fari di queste storie sono i grandi scrittori della tradizione letteraria italiana: Gadda, Calvino, Buzzati, Pavese, Parise, Vittorini, Volponi, Ortese, Sapienza, Ginzburg, Tondelli. La loro scrittura, a volte feroce a volte delicata, ha raccontato il presente rendendolo paradigma del futuro. Gli autori delle Meduse, con le dovute distanze e le debite precauzioni d’umiltà, si rifanno, spontaneamente, alla nostra tradizione letteraria migliore. Il nome della collana Meduse non è affatto casuale ma riconduce a una storia che ha raccontato Italo Calvino nella sua lezione sulla Leggerezza. Calvino parla di come molti scrittori, esordienti soprattutto, siano pietrifi-

cati davanti alla realtà e questo impedisca loro di scrivere e dunque lo scrittore deve cercare di sconfiggere o reagire alla medusa che invece di esortarli, li blocca: “Presto mi sono accorto che tra i fatti della vita che avrebbero dovuto essere la mia materia prima e l’agilità scattante e tagliente che volevo animasse la mia scrittura c’era un divario che mi costava sempre più sforzo superare. Forse stavo scoprendo solo allora la pesantezza, l’inerzia, l’opacità del mondo: qualità che s’attaccano subito alla scrittura, se non si trova il modo di sfuggirle. In certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra: una lenta pietrificazione più o meno avanzata a seconda delle persone e dei luoghi, ma che non risparmiava nessun aspetto della vita. Era come se nessuno potesse sfuggire allo sguardo inesorabile della Medusa”. (Tratto da “Lezioni Americane”, Oscar Mondadori 2000)


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ MAGGIO 2013 MEDUSE

NOEMI CUFFIA

IL METODO DELLA BOMBA ATOMICA

PER I LETTORI CHE...

• in un romanzo cercano una passione moderna e avvincente • si chiedono per chi perderebbe la testa Emma Bovary ai nostri giorni • alla ricerca di una storia d’amore immersiva e magica

• dimensione 14X22 • 152 pagine • 15 € • isbn 978-88-97089-38-4


NOEMI CUFFIA IL METODO DELLA BOMBA ATOMICA MEDUSE

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ull’amore tutti si chiedono come funziona, da cosa dipende, qual è il suo gruppo sanguigno, quando inizia e per quanto tempo dura. Nessuno lo sa. Ma tutti hanno qualcosa da dire o da tacere in proposito, esprimendo un desiderio o raccontando la propria storia. Come fa Noemi Cuffia ne Il metodo della bomba atomica, atteso romanzo d’esordio di questa ragazza torinese che da semplice blogger è diventata un punto di riferimento tra i nativi digitali e gli appassionati della scrittura e della lettura in Rete. Quella che Noemi racconta è una passione amorosa che stravolge la vita di Celeste, Leone e Umberto. Non è il classico triangolo amoroso. È una sorta di doppia spirale in cui la passione nutre e distrugge l’amore e viceversa. Celeste e Leone sono una coppia destinata a stare insieme sin dai tempi dell’infanzia: “Vivendo nello stesso quartiere, si sarebbero frequentati alle elementa-

ri, alle medie, alle superiori, rincorrendosi di due anni, amandosi come fratelli, come amici, come fidanzati in un passaggio che era parso a tutti inevitabile. Il primo bacio non aveva sorpreso nessuno, durante una vendemmia in campagna, nel settembre del 1994, verso il tramonto, dopo essersi tenuti per mano tutto il giorno. Era stato un bacio naturale, simile a mangiare acini di uva”. Ma quando i due, ormai compagni di una vita, assistono al ritrovamento del cadavere di un uomo dalla profondità del lago artificiale emergono vecchi dolori e misteri di cui Celeste pensava di essersi liberata.

NOEMI CUFFIA È nata nel 1980 a Torino dove vive. La sua attività di scrittura attual- ni progetti speciali del Salone del Libro, come mente è molto orientata sulla Rete, dove aggiorna con regolarità un Incubatore e Book to the Future, dedicati alle bookblog: “Tazzina-di-caffè” (segnalato da Simonetta Fiori su piccole case editrici e al digitale. «Repubblica» tra i più influenti blog letterari) con oltre 800 fan e il suo account Twitter @tazzinadi (oltre 4000 follower). Queste attività le hanno consentito di partecipare attivamente a convegni ed eventi legati all’editoria (Librinnovando, Editech, Anteprime, Salone del Libro). Collabora con l’ufficio stampa di alcuTorino


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ GIUGNO 2013 MEDUSE

FABIO LUBRANO

VOLARE SOTT’ACQUA Racconti per chi non ha tempo di leggere

Fabio ha l’invidiabile caratteristica di saper scrivere storie malinconiche con grande ironia, alternando commozione e comicità con uno stile tutto suo

PER I LETTORI CHE...

Matteo B. Bianchi

• amano leggere ma hanno sempre poco tempo • amano qualcuno ma non sono ricambiati • amano le storie che fanno sorridere delle piccole tragedie quotidiane

• dimensione 14X22 • 128 pagine • 12€ • isbn 978-88-97089-37-7


FABIO LUBRANO VOLARE SOTT’ACQUA MEDUSE

Racconti per chi non ha tempo di leggere

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olare sott’acqua è una raccolta di racconti tragicomici, pungenti, imprevedibili: storie che raccontano brevi e brevissimi scorci di vita quotidiana come fulmini a ciel sereno. L’eccezionalità (dell’amore, della vita, dei sentimenti privati) diventa la regola. I personaggi si ritrovano in situazioni diverse (l’inizio e la fine di un amore, un incontro casuale, stress lavorativi, litigi di famiglia) che la rapidità della scrittura di Lubrano cattura con un tono sempre garbato. La vita è difficile, ma basta poco per renderla più leggera, basta l’amore: “Qual è l’emozione più pura che hai provato?” gli chiese lei, un pomeriggio. Gianni non era sicuro di aver capito bene il senso della domanda. “Per pura intendo un’emozione libera da qualsiasi altro sentimento”, spiegò Silvia, “un’emozione che non nasce da un’aspettativa in qualcosa, che non pareggia la frustrazione, non è contaminata dalla passione, dalla rivalsa e così via.” Lì per lì non seppe cosa rispondere.

Gli venivano in mente tanti episodi, ma nemmeno uno che fosse privo di sentimenti accessori. Poi visualizzò l’immagine di una piccola giacca a vento azzurra. “È successo qualche anno fa”, raccontò Gianni, “nevicava. Probabilmente era perché nevicava che...”, e finalmente confessò: “Vedi, sono sempre stato un pinguino in tutte le mie vite precedenti.” Lubrano mette insieme le cose più diverse. Come un quadro di De Chirico. Una scrittura metafisica che gioca con i paradossi dell’esistenza. La ferocia malinconica con cui, in poche battute, inchioda il mondo è tipica degli autori pronti a schierarsi dalla parte del paradosso (e dell’ironia) prima che dalla parte della cosiddetta realtà (e della tragedia).

FABIO LUBRANO È nato a Ravenna nel 1973 e vive a Milano. Nel 1995 ha pubbli- www.fabiolubrano.it cato L’amore è una brutta cosa con un bel nome nei Millelire di Stampa Alternativa. Suoi racconti sono apparsi nelle riviste «‘Tina», «Fernandel» e «Linus» e nelle antologie Kaori non sei unica (Tempi Stretti), Miguel son sempre mi (Tempi Stretti) e Scontrini (Baldini Castoldi Dalai Editori). Con Zandegù ha pubblicato il suo primo romanzo Malinverno e Ok, panico! Guida alle crisi di panico: come procurarsele per vivere sereni. Ravenna / Milano


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ OTTOBRE 2013 MEDUSE

ALESSANDRO GARIGLIANO

MIA MOGLIE E IO

Uno dei testi letterari più belli degli ultimi mesi Giorgio Vasta RCult Repubblica

PER I LETTORI CHE...

• aspettano il grande romanzo sociale italiano • amano le letture impegnate ma non impegnative

• dimensione 14X22 • 236 pagine • 15€ • isbn 978-88-97089-77-3

LiberAria


ALESSANDRO GARIGLIANO MIA MOGLIE E IO MEDUSE

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n esordio potentissimo e atteso da molti noti scrittori della narrativa italiana contemporanea. Con il passo di una ballata, Mia moglie e io mette in scena un protagonista che fa i salti mortali affinché la mancanza di lavoro, e dunque di realizzazione personale, non lo annienti del tutto. Seguendo il ritmo di un montaggio alternato, il protagonista si inventa un mestiere e, con la moglie, mette in scena atti efferati. I due interpretano cadaveri, immaginando le loro storie, e girano cortometraggi che sperano possano dare loro, un giorno, una parossistica notorietà. A questa narrazione si unisce quella dei lavori che il protagonista svolge a tempo determinato: le esperienze da manovale, da commesso libraio e da orientatore. Lavori esercitati con sovrumano impegno e ossessiva epicità. La ballata incede con un registro umoristico: humor nero che informa e deforma. La danza si svolge tra il protagonista e la propria sconfitta, la depressione, che assume di volta in volta sembianze diverse fino a mostrare la sua vera identità ovvero quella di una don-

na con la quale il protagonista instaura un rapporto sensuale e perverso, di repulsione e attrazione. Il controcanto di una tale esistenziale lotta per la sopravvivenza è la dolcissima storia d’amore con la moglie del protagonista: la sua anima complementare. Speculativo lui, pragmatica lei; astrattamente furioso l’eroe, altrettanto dialogante l’amata: pur essendo precaria, insegnante di scuola media, dimostra al marito la possibilità di salvezza.

ALESSANDRO GARIGLIANO È nato nel 1975 a Catania, dove vive. Ha lavorato in ambito editoriale. Collabora con minima&moralia. Ha creato e cura il diario culturale liotroblog.com. Questo è il suo primo romanzo.

Catania


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ NOVEMBRE 2013 MEDUSE

GIOVANNI BATTISTA MENZANI

L’ODORE DELLA PLASTICA BRUCIATA Racconti

Tredici storie amare e spietate sul lento e inesorabile declino della società occidentale

PER I LETTORI CHE...

• cercano un breviario contemporaneo di intelligenza e lucidità • denunciano ogni giorno la disumanità dilagante • pensano che non c’è rosa senza spine, soprattutto se queste rose sono di plastica

• dimensione 14X22 • 170 pagine • 12€ • isbn 978-88-97089-76-6


GIOVANNI BATTISTA MENZANI L’ODORE DELLA PLASTICA BRUCIATA MEDUSE

Racconti n’immensa periferia globale e stereotipata, fatta di svincoli autostradali e capannoni prefabbricati, outlet di cartapesta e cartelloni pubblicitari. Un panorama desolante e spietato, popolato da persone disilluse e incattivite, apparentemente senza prospettive in un contesto sociale degradato e sfilacciato, caratterizzato dalla precarietà e da una pesante crisi economica. In un luogo anonimo e omologante. Quello di Giovanni Battista Menzani è un esordio narrativo potente in cui l’autore, con humour spietato e preveggente, racconta le sorti del nostro tempo con una cifra stilistica disincantata, mai cinica o crudele, ma dotata di grande sensibilità e carica umana. L’odore della plastica bruciata è una raccolta di tredici racconti surreali e grotteschi, piccoli frammenti di una vicenda umana più ampia, assurda e commovente. Un mondo che è il nostro e allo stesso tempo è altro. Un mondo all’eccesso, in cui cose che conosciamo crescono enormemente e giganteggiano, accettate

U

dai personaggi come normali, senza ribellioni o fughe. Perché il loro è un mondo gigante, invisibile, che sta dentro il nostro.

GIOVANNI BATTISTA MENZANI Classe 1968, architetto, è nato a Piacenza e vive sulle colline della val Trebbia. Ha scritto due saggi sull’architettura contemporanea (Basilea. La tradizione del Moderno, Testo&Immagine 2002; Madrid. La nuova capitale, Maggioli, 2008). Inoltre ha curato con Gabriele Dadati il Dizionario biografico fantastico dei piacentini illustri, Codex10, 2012. Piacenza


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ NOVEMBRE 2014 MEDUSE

CHIARA DOTTA

UN SEGRETO CHE NON GUARDO MA CHE STA AL CENTRO DEL CORTILE

Chiara Dotta anima anche lo sfondo su cui si muovono le figure dei personaggi: deve avere un talento particolare, più diffuso tra i fotografi che tra gli scrittori

Dario Voltolini scrittore

PER I LETTORI CHE... • amano le storie in cui ogni famiglia infelice è infelice a modo suo • si identificano in un personaggio femminile mosso dal desiderio amoroso, alla conquista del proprio sogno e capace di affrontare la vita con molta ironia • leggono la prosa sofisticata e vitale di Alice Munro e Flannery O’Connor • dimensione 14X22 • 150 pagine • 15€ • isbn 978-88-97089-81-0


CHIARA DOTTA UN SEGRETO CHE NON GUARDO MA CHE STA AL CENTRO DEL CORTILE MEDUSE

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aria si fa del male da sola. Si autopunisce per un senso di colpa che viene da lontano: dalla violenza infantile, dall’educazione sentimentale, dalla difficoltà di accettare la sua femminilità. Questo scrigno d’amore e ombra è racchiuso dentro la geografia, metaforica, di un cortile in cui è implosa l’infanzia della protagonista. La sua storia è quella di chi crede di poter vivere senza porsi domande e senza prima aver fatto la pace con se stessi, spazzando via il passato e non considerando le proprie aspirazioni. Riuscirà Daria a vincere la paura, il senso di colpa trovando la consapevolezza di sé e la libertà? Più volte Daria sembra non riuscire, in anni fatti di mille fughe incise dentro attimi di luce, nelle pareti strette dell’esistenza. L’esordio letterario di Chiara Dotta non sfugge al dolore ma lo salva, e ci salva, con l’ironia. La sua scrittura succede. Non conta tanto l’avvenimento ma ciò che scatena nella coscienza. L’interesse principale dell’autrice è cogliere, in un piccolo tratto di vita del personaggio, la sua essenza e la sua intera esistenza. È un romanzo di for-

mazione, cioè il percorso dall’infanzia all’adolescenza di una bambina che diventa donna e che fino alla fine tiene il lettore avvinto a un segreto che (forse nessuno) guarda ma che sta al centro della vita. La nostra.

CHIARA DOTTA È autrice di racconti apparsi sulla rivista Linus e Il primo amore, ha collaborato con la Scuola Holden di Alessandro Baricco (che ha frequentato) e ha tenuto corsi di tecniche della narrazione per lo IED di Torino, dove vive. Questo è il suo primo romanzo.

Torino


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ MAGGIO 2015 MEDUSE

FRANCO ARBA

DICONO CHE DOMANI CI SARÀ LA GUERRA

Un libro fatto di appartenenze, dove la tua patria è una sola per sempre, ma la gente è la tua gente ovunque

Michela Murgia

PER I LETTORI CHE...

• amano le classiche storie d’amore e guerra old style

• dimensione 14X22 • 250 pagine • 15€ • isbn 978-88-97089-82-7

S

e la splendida canzone di Sergio Endrigo “La guerra” fosse un romanzo sarebbe questo: l’opera prima di Franco Arba Sanna, promettente esordiente della squadra di “Kalama”, agenzia sarda (http://www. agenziakalama.it/). Il titolo cita volutamente l’incipit de


FRANCO ARBA DICONO CHE DOMANI CI SARÀ LA GUERRA MEDUSE

“La guerra” di Endrigo con la quale ha in comune l’atmosfera bellica e la voce malinconica, drammaticamente incastrata tra il dover fare la guerra e il voler fare la guerra in nome di ideali patriottici. Il protagonista della storia è Enrico, un ragazzo sardo, costretto dalla fame e dalle circostanze sociopolitiche ad arruolarsi nella Grande Guerra. Il lettore si innamora subito di lui: un eroe buono dalla parte dei diseredati dalla memoria bellica collettiva, un personaggio molto intimista che rientra a pieno titolo tra gli eroi romantici della letteratura. Una volta in guerra Enrico combatte per conquistare i suoi due amori: la Sardegna, l’unica terra che lui identifica come patria e che è costretto ad abbandonare, e Paska, la sorella del suo compagno di trincea, di cui si innamora a prima vista e follemente. Enrico è un puro, un eroe buono con uno sguardo innocente sulla vita di cui è affamato: in ogni sua scelta/non scelta è mosso da un’unica speranza cieca, che ricorda quella del grande Gatsby per la sua indole da ostinato sognatore. Una fede che non abbandonerà mai neanche nel tragico epilogo finale. E in comune con l’eroe di Fitzgerald, Enrico ha an-

che qualcos’altro: l’amore incondizionato per Paska. Per la quale è disposto a tutto tranne a rinunciare alla sua personale battaglia: quella per la lealtà, per gli ideali patriottici, per la sua terra. Franco Arba ci consegna un’eredità narrativa potentissima: la coscienza dei posteri. Nel romanzo, la Grande Guerra diventa anche il terreno di una presa di coscienza politica dei tanti soldati, sardi e non, che si trovano uniti nei combattimenti, nella vita di trincea, nella lotta contro le ingiustizie della povertà e nel progressivo ripudio della monarchia. A cento anni dalla discesa in guerra dei soldati italiani LiberAria rende omaggio a una storia ancora attuale d’amore e morte in cui il narratore, pur nascondendosi dentro la testa dei suoi personaggi, non è mai impersonale. Ma un abile prestigiatore di punti di vista, come nei migliori romanzi della tradizione letteraria italiana.

FRANCO ARBA è nato a Nuoro nel 1966. Dopo il diploma lascia la Sardegna e trascorre lunghi anni in Inghilterra, poi Roma, Bologna e Milano, lavorando in ambito turistico e nell’import-export. Dopo la laurea in storia contemporanea e un master in archivistica e biblioteconomia decide di ritornare a vivere a Bologna dove mette su famiglia. Attualmente lavora nel settore siderurgico. Nuoro/Bologna


LE COLLANE • MEDUSE NOVITÀ MAGGIO 2015 MEDUSE

GIUSEPPE SCHILLACI

METRONOMI • LiberAria Edizioni

ÜBER ALLES

La scrittura di Giuseppe Schillaci 'si muove forse tra i due modelli opposti ma non incompatibili di Vincenzo Consolo (prosa lirica, musicalità estenuata) e Leonardo Sciascia (prosa antiretorica e manzoniana)' Filippo La Porta (Left, 2010)

GIUSEPPE SCHILLACI

ÜBER ALLES

PER I LETTORI CHE...

• amano le storie italiane, di provincia, incentrate sulle tragicommedie famigliari • si appassionano alle storie di ragazzini inquieti (allaTruffaut) • dimensione 14X22 • 300 pagine • 18 € • isbn 978 – 88 – 97089 – 84 - 1

I

l romanzo è ambientato principalmente a Palermo, nella borgata di Brancaccio, dove la mafia è una presenza spettrale e invasiva: non si vede, ma si percepisce. La maggior parte delle vicende si concentra nel biennio 2011-2012 ma il 1992, anno delle stragi di Falcone e di Borsellino, ritorna spesso nella narrazione come trauma

NA I T ER RIA P O C SO I V V O R P


GIUSEPPE SCHILLACI ÜBER ALLES MEDUSE

personale e collettivo. In tutti il romanzo il ventennio 19922012 si rivela infatti un periodo di passaggio cruciale in cui la civiltà si sta dissolvendo e l’umanità galleggia in attesa di una nuova era o di un definitivo abisso. Il protagonista si chiama Nico Chimenti e racconta, in prima persona, la storia della morte del suo gemello Leonardo, “il conte”: esplicito riferimento al Conte Mascetti dell’indimenticabile film Amici miei di Mario Monicelli. Nico Chimenti è un uomo ferito, lacerato dall’assurdo che lo circonda, un po’ come Lo straniero di Albert Camus. Il passaggio all’età adulta per lui non è ancora avvenuto e si compie mentre tutto l’esistente torna ossessivamente all’anno della morte del gemello: i compagni di scuola, la musica e il pallone, le prime ragazze. Da questo passato inquieto riemergono i ricordi, i misteri e i segreti di famiglia che cambieranno per sempre le sorti del protagonista legato a una visione ancora infantile e viziata della e dalla vita. Nell’incipit si recita il senso del romanzo: “Perché noi siamo Uber Alles, sopra-tutti, e vogliamo essere i migliori. Perché così è: o sei sopra-tutti, e comandi; oppure stai sotto, ovvio.

Fotti o sei fottuto”. Uber Alles è il nome del gruppo amatoriale in cui Nico e Leo suonavano prima della tragica e ancora non chiarita fine di Leo. Attraverso flashback ed ellissi la narrazione scorre e affonda in un passato labirintico, una storia di famiglia e violenza raccontata con i toni del grottesco e del paradosso. Giuseppe Schillaci mescola bene i tempi e le atmosfere del nomadismo individuale contemporaneo e restituisce un dipinto cinematografico dell’Italia in particolare di Palermo e di Roma: simboli del decadimento ma anche della rassegnata ricerca di radici. La sua scrittura, matura e al tempo stesso svelta, mimetizza la voce del protagonista con le voci di un’Italia che si frantuma e si sfalda in una miriade di mondi irreali, di sogni e di incubi, di delusioni e di solitudini, e in cui l’amore sembra l’unica salvezza ma alla fine si rivela un’illusione, come tutto il resto: “Le isole non stanno da sole, le isole si cercano, tendono a mettersi insieme, e quindi fanno gli arcipelaghi, come delle costellazioni. Infatti neanche le stelle, nel cielo, stanno da sole. Però questo è un altro discorso”.

GIUSEPPE SCHILLACI Vive tra Palermo e Parigi, dove lavora come regista e autore cinematografico. Attualmente è rappresentato dall’agenzia letteraria “Loredana Rotundo”. Nel 2010 è uscito il suo primo romanzo, L’anno delle ceneri per Nutrimenti, candidato al Premio Strega 2010 e finalista al Premio John Fante 2011, per il quale è stato segnalato da «Il Sole 24 Ore» tra i migliori scrittori italiani under 40. Nel 2011 alcuni suoi racconti sono pubblicati sulle riviste Nazione Indiana, Italia Magazine, Sud, Atti Impuri, e tradotti in portoghese dalla brasiliana MundoMundano. Dal 2014, è

redattore del litblog Nazione Indiana. Regista e produttore di film documentari tra cui: The Cambodian Room (Premio Speciale della Giuria al Torino Film Festival 2009); Cosmic Energy (Toronto Hot Docs 2011) e Apolitics Now! (Miglior Documentario Italian Cinema London 2014). Il suo sito è www.giuschillaci.com. Palermo/Parigi


PHILEASfogg phileas FOGG

NARRATIVA STRANIERA

a cura di MATTIA GAROFALO

La collana di narrativa straniera Phileas Fogg nasce in un periodo storico in cui due forze si contrappongono: la globalizzazione effettiva e il bisogno di locale. Ormai tutti hanno accesso agli strumenti di informazione per entrare direttamente in contatto con altre culture e, allo stesso modo, il viaggiare è diventato molto più comune. Questi cambiamenti hanno prodotto il bisogno di avere riferimenti locali molto più forti, perché si sente che la conoscenza di quei luoghi e quelle culture rischia di diventare sempre più superficiale. Convinti che la narrativa abbia la possibilità, ma anche il dovere, di scavare profondamente nelle psiche nazionali, per evidenziare le difficoltà sociali interne, le fratture, ma anche il concetto di estetica e le speranze e delusioni generazionali, questa collana racconterà le diverse Culture del mondo, raccogliendo, anche, le storie che in Italia normalmente non si raccontano. La provenienza dei libri non sarà limitata a un’area geogra-

fica, né a un periodo, né a uno stile particolare. È il contenuto che ci interessa. Nel tempo la nostra speranza è che questa collana riesca a diventare una guida letteraria al nuovo mondo che ci troviamo davanti. Il nome: la collana si chiama Phileas Fogg in onore del protagonista de il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Verne. La ragione per cui ha questo nome è per amore verso un certo tipo di letteratura che ha cresciuto generazioni e generazioni di lettori, infondendo in loro un senso di meraviglia nei confronti del mondo e ancor di più nelle capacità di sognare. Oltre al gesto d’amore, ci mancherebbe, è anche un augurio a noi stessi e una promessa per voi.


LE COLLANE • PHILEAS FOGG NOVITÀ MAGGIO 2013 phileas fogg

GLEN DAVID GOLD

SUNNYSIDE

Traduzione di Daniela Liucci

“ “

Ancora una volta Gold dimostra di essere il romanziere più umano, più affamato e con la maggior tecnica che abbiamo

Junot Díaz

Instancabilmente divertente… ‘Sunnyside’ mette in mostra un’ambizione vertiginosa… Gold è un narratore prodigio Newsweek

PER I LETTORI CHE...

• amano Charlie Chaplin • vogliono conoscere la nascita dello star system e l’America moderna • vogliono conoscere uno straordinario talento narrativo, capace di plasmare qualunque periodo in un racconto avvincente

• dimensione 14X22 • 653 pagine • 22 € • isbn 978-88-97089-40-7


GLEN DAVID GOLD SUNNYSIDE phileas fogg

S

unnyside si apre su una fredda giornata d’inverno del 1916: una come molte altre, se non fosse che in questa il famoso attore Charlie Chaplin viene avvistato in più di ottocento posti simultaneamente. La successiva e straordinaria delusione collettiva, suscitata dalla scoperta che si tratta solo di presunte, dunque false, apparizioni, legherà per sempre il destino di tre uomini ignoti l’uno all’altro: Leland Wheeler, il figlio dell’ultima (e peggiore) star del Wild West, che scoprirà un amore inaspettato sui campi di battaglia francesi; Hugo Black, arruolato per combattere sotto il comando del generale Edmund Ironside nella spedizione senza speranza contro i bolscevichi; infine lo stesso Chaplin, che sarà alle prese con una serie di infinite complicazioni: i magnati degli studios che metteranno in dubbio il suo patriottismo, il suo cuore irrequieto e, cosa ancor più minacciosa, la propria madre. La narrazione di Glen David Gold è ricca e vasta, tanto quanto l’ambientazione e l’elenco dei personaggi

sono arricchiti da una lista strabiliante di persone vere e inventate: Mary Pickford, Douglas Fairbanks, Adolph Zukor, la prima moglie bambina di Chaplin, una scout ladra, il segretario del tesoro, uno studioso di cinema innamorato, tre principesse russe, una quantità industriale di fan e perfino il famoso cane Rin Tin Tin. Leggero ma sempre intenso, coinvolgente nella trama e strabiliante nello stile, Sunnyside è un romanzo ammaliante che ci racconta i sogni, l’ambizione e l’alba dell’epoca moderna.

GLEN DAVID GOLD (1964) è l’autore del romanzo Carter e il diavolo (Baldini Castoldi Dalai 2004), la biografia romanzata di un famoso illusionista. Vive a San Francisco con la moglie, la scrittrice Alice Sebold. Un suo racconto, Le lacrime di Squonk, nel 2002 è apparso sul numero dieci della rivista «McSweeney’s».

San Francisco


LE COLLANE • PHILEAS FOGG NOVITÀ MAGGIO 2013 phileas fogg

GIL SCOTT - HERON

L’ULTIMA VACANZA A MEMOIR

Traduzione di Daniela Liucci

Scott-Heron scrive che è una meraviglia… sia da lettori, sia da fan, non possiamo che piangere la scomparsa di chi è sicuramente stato la pop star meno probabile di tutti i tempi, ma con una mente veramente brillante

PER I LETTORI CHE...

Sunday Times

• amano Gil Scott-Heron e la musica nera • amano la poesia spoken word • vogliono saperne di più sull’America contemporanea e il razzismo

• dimensione 14X22 • 262 pagine • 18 € • isbn 978-88-97089-41-4


GIL SCOTT - HERON L’ULTIMA VACANZA A memoir phileas fogg

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el 1980 Stevie Wonder invitò Gil Scott-Heron e il suo gruppo ad accompagnarlo in un tour attraverso l’America: l’intento era quello di ideare insieme una festa nazionale in onore di Martin Luther King Jr. L’ultima vacanza è il racconto affascinante di cosa è accaduto durante il viaggio, e di come Heron si sia trovato coinvolto in un simile progetto. Cresciuto dalla nonna nel Tennessee, Scott-Heron parte dunque da umili origini per diventare poi uno dei musicisti più importanti della sua generazione: politicamente impegnato e con una forte coscienza sociale, selvaggiamente satirico ma profondamente empatico, viene definito “il padre del rap”. La morte inaspettata, nel 2011, ha determinato la scomparsa di uno degli artisti più eloquenti sulla faccia della terra: come ha avuto modo di dire Sarah Silverman, attrice e comica statunitense, “ha specchiato la bruttezza con la bellezza, l’audacia e il valore”.

Autobiografia sentita e scritta meravigliosamente, L’ultima vacanza è piena di spunti sull’industria musicale, New York, il movimento per i diritti civili, l’America moderna, l’ipocrisia governativa, Stevie Wonder e il nostro posto in questo mondo. È un testamento adatto al genio generoso di Gil Scott-Heron e agli spiriti che l’hanno accompagnato.

GIL SCOTT-HERON È stato un poeta e musicista statunitense, conosciuto dalla fine degli anni Sessanta e inizi dei Settanta come autore di spoken word, poesia recitata su basi musicali. Molto noto è anche il suo attivismo politico. Scott-Heron è famoso in particolare per la sua poesia/canzone The Revolution Will Not Be Televised, un brano parlato di protesta del 1970 con influenze soul e funk. Chicago / New York


LE COLLANE • PHILEAS FOGG NOVITÀ 2014 phileas fogg

KATY DARBY

IL RIFUGIO DELLE PROSTITUTE Traduzione di Daniela Liucci

Un racconto irresistibile di morte, disperazione e ossessione…selvaggiamente e consapevolmente melodrammatico, ma scritto con una tale energia e inventività che è divertimento allo stato puro Sunday Times

PER I LETTORI CHE...

• amano la letteratura Vittoriana • hanno nostalgia dei romanzi da leggere davanti al camino • vogliono appassionarsi a una storia d’amore diversa e innamorarsi di una nuova donna perduta

• dimensione 14X22 • 384 pagine • 18 € • isbn 978-88-97089-75-9


KATY DARBY IL RIFUGIO DELLE PROSTITUTE phileas fogg

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uando leggerai queste parole, e tutte quelle che seguiranno, temo che sarà perché non ci sarò più per dirtele. L’amore è una malattia, non c’è il minimo dubbio, e si è rivelata fatale per tanti uomini nel corso dei tempi…

vastanti del innamorarsi della donna sbagliata – non riesce a prevedere gli eventi macabri e violenti che accadranno, né a fermare la donna che li separerà.

Oxford, 1887: Proprio mentre Vittoria celebra il cinquantesimo anno del suo regno, a poca distanza dai chiostri calmi e le guglie dei college c’è Jericho, un labirinto di strade peccaminose e taverne buie, infestato da ubriaconi, ladri e il peggior tipo di donne sfacciate. Quando Stephen Chapman, un brillante studente di medicina, viene convinto a fare volontariato in un rifugio dedicato a riformare le donne disonorate di Oxford, il suo miglior amico Edward avverte una forma di terrore. Ma persino Edward – che già conosce gli effetti de-

KATY DARBY Ha studiato lettere a Somerville College, università di Oxford, e poi Scrittura Creativa all’università di East Anglia, dove ha vinto il David Higham Award. Le sue opere sono state lette alla BBC Radio e ha pubblicato racconti su varie riviste, tra cui Slice, Mslexia e The London Magazine, oltre ad aver vinto dei premi in vari concorsi internazionali. Insegna scrittura a City University ed è editor della rivista di racconti Litro (www.litro.co.uk). La Spezia / Roma


METRONOMI • LiberAria Edizioni

metronomi SAGGISTICA CONTEMPORANEA

I saggi di questa collana sono i metronomi del nostro Tempo. Tutti partono da una domanda, perchè interrogarsi sul nostro tempo è l’unico modo per comprenderlo e non temerlo, per afferare la realtà mutevole di una contemporaneità in sette ottavi. Così rapida che sembra sfuggire all’istante che vuole intrappolarla. I metronomi intercettano i differenti ritmi che caratterizzano la società, la politica, la moda, la scienza, la famiglia, l’economia, la cultura e l’esistenza nella sua poliedricità e le raccontano per dare loro un tempo nuovo. All’interno dei Metronomi, abbiamo scelto di indagare un aspetto strettamente contingente al nostro tempo, il rapporto, tutto contemporaneo, con le Dipendenze. Una dipendenza è il sintomo esteriore di un meccanismo molto più complesso che si è instaurato nella nostra mente. Le dipendenze sembrano manifestare qualcosa e invece rivelano qualcos’altro. L’idea alla base di que-

sta collana è esattamente questa: un viaggio nelle dipendenze quotidiane, nella routine dei pensieri e dei comportamenti da cui mai avremmo immaginato dipendere. E invece, accade proprio così. Insomma, tutti dipendiamo da qualcosa ma non tutto genera necessariamente una dipendenza. La caratteristica di questi libri è la fusione di una materia nota con qualcosa che appare informe e personalissimo: il capovolgimento del punto di vista. Gli autori di questa collana ampliano i loro punti di vista su una dipendenza fino a intercettare un immaginario comune.


LE COLLANE • METRONOMI NOVITÀ MAGGIO 2013

METRONOMI • LiberAria Edizioni

SILVIA BENCIVELLI

COSA INTENDI PER DOMENICA? La mia (in)dipendenza dal lavoro

Sono sempre più convinta che sia necessario provare ad alzare un po’ la testa. Per orgoglio, per farla finita coi pianti e per confrontarsi con la realtà da adulti. Ma anche perché alzando la testa si guarda più lontano

PER I LETTORI CHE...

• non hanno un lavoro • hanno un lavoro ma non sanno ancora se riusciranno a mantenerlo • amano guardare il mondo da punti di vista originali

• dimensione 11,5X19,5 • 126 pagine • 10 € • isbn 978-88-97089-39-1


SILVIA BENCIVELLI COSA INTENDI PER DOMENICA? La mia (in)dipendenza dal lavoro

METRONOMI • LiberAria Edizioni

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osa intendi per domenica? racconta il mondo del lavoro dal punto di vista di una precaria “orgogliosa”: free lance, indipendente e a partita Iva. Laureata in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pisa, Silvia Bencivelli decide di intraprendere un percorso diverso da quello prefissato diventando giornalista scientifica, occupandosi di progetti che paiono arrivare con il contagocce, alle prese con contratti sempre a termine. Nonostante ciò il suo atteggiamento nei confronti di una scelta rivelatasi tanto complicata si discosta dalla solita rassegnazione, proponendo uno sguardo insolito: quello di chi è felice perché esercita il mestiere cercato e voluto. Le ingiustizie, gli squilibri e le difficoltà quotidiane vengono così affrontate grazie ad uno spirito del tutto nuovo: rimane il dubbio, quindi, che il nostro problema sia quello di una narrazione del lavoro che non ci appartiene, e che sia dunque necessario un cambiamento per capire come vivere serenamente queste nuove modalità contrattuali. In un libro agile, ficcante e provocatorio, Silvia Benci-

velli porta il lettore a riflettere su una questione attualissima e intessuta di pregiudizi e luoghi comuni, tramite l’utilizzo di una prosa tagliente e un senso dell’umorismo secco e sarcastico. Per invitarci a riflettere sul fatto che, in fondo, potrebbe essere persino bello non avere un posto fisso.

SILVIA BENCIVELLI È nata a La Spezia e vive a Roma, è medico ma fa la giornalista scientifica freelance e ha un blog in cui racconta il suo lavoro: www.silviabencivelli.it. Con il corto 2033, girato insieme a Chiara Tarfano, ha vinto il primo premio edizione 2012 del concorso internazionale Short on Work, per la videoricerca sul lavoro, promosso dalla Fondazione Marco Biagi. Collabora con la Rai, per la radio e la televisione, con giornali, riviste e agenzie di comunicazione. Ha ricevuto diversi premi

per il giornalismo scientifico tra cui il premio Piazzano nel 2012. Ha scritto due libri: uno, Perché ci piace la musica, è stato tradotto in francese, inglese e spagnolo.

La Spezia / Roma


LE COLLANE • METRONOMI NOVITÀ SETTEMBRE 2013

ANTONIO CASTAGNA

TUTTO È MONNEZZA

METRONOMI • LiberAria Edizioni

La mia dipendenza dai rifiuti

Da un po¹ di tempo mi chiedo, tutto è monnezza o sono io che non vedo altro che monnezza intorno a me?

PER I LETTORI CHE...

• amano i libri di Latouche e Pallante • hanno a cuore l’ambiente e la sostenibilità • vogliono capire meglio perché i rifiuti sono sempre e soltanto un problema

• dimensione 11,5X19,5 • 146 pagine • 10 € • isbn 978-88-97089-74-2

LiberAria


ANTONIO CASTAGNA TUTTO È MONNEZZA La mia dipendenza dai rifiuti

METRONOMI • LiberAria Edizioni

Sul lungo periodo, diceva Keynes, saremo tutti morti. Parafrasandolo si potrebbe dire che alla lunga tutto ciò che ci circonda è monnezza. Il cibo scaduto, le bucce, gli scarti di cucina, i resti del caffè appena preparato, i vestiti che si indossano, il pc su cui si scrive, i mobili che arredano la casa, l’automobile che passa strombazzando sotto la finestra, la finestra stessa, la lavatrice, che poverina resiste da anni a centinaia di lavaggi e diversi traslochi, per non dire del frigo, la terra delle piante sul balcone, quando diventa dura e piena di radici, il trapano degli operai che stanno ristrutturando l’appartamento sotto, i muri e le mattonelle dell’appartamento sotto, i muri e le mattonelle, i tubi; i muri, le mattonelle, i tubi che compongono questo appartamento quando io stesso o qualcun altro lo ristrutturerà. Da un po’ di tempo mi chiedo, tutto è monnezza o sono io che non vedo altro che monnezza intorno a me?”

Siete convinti di conoscere tutti i possibili accorgimenti per una vita realmente ecosostenibile? A queste e ad altre domande risponde il brillante saggio di Antonio Castagna, che per i rifiuti nutre una vera e propria dipendenza. Tutto è monnezza ci conduce, sorridendo, in giro per l’Italia alla scoperta dei venti modi diversi di calcolare la quantità di raccolta differenziata. Una guida, alternativa e divertente, ma soprattutto utile a chi voglia ri-costruire il proprio catalogo affettivo di azioni ecocompatibili con la ricerca del vero sé.

Sapete che esistono 839 nomi per catalogare i rifiuti?

ANTONIO CASTAGNA Siciliano, vive a Torino. Formatore manageriale, riflette e discute interrotti, 2008. sui temi del proprio mestiere nel blog www.lavorobenfatto.blogspot.it. Collabora con la Provincia Autonoma di Trento in attività di ricerca e formazione sulla riduzione dei rifiuti. È membro dell’associazione ManaManà (www.manamana.it). Ha pubblicato un libro di racconti, Mappumi (Nicolodi 2004) e, con Federico Botta, il reportage Il lavoro dei Rom (Scritturapura 2011). Con Giuseppe Di Bernardo ha realizzato il documentario Teatri Sicilia / Torino


LE COLLANE • METRONOMI NOVITÀ FEBBRAIO 2014

METRONOMI • LiberAria Edizioni

DEMETRIO PAOLIN

NON FATE TROPPI PETTEGOLEZZI La mia dipendenza dalla scrittura

Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi

PER I LETTORI CHE... • • • •

sono cresciuti con le storie di Emilio Salgari si sono innamorati con i romanzi di Cesare Pavese hanno scolpito nel loro cuore le parole di Primo Levi hanno sorriso con Franco Lucentini pensando che nel teatrino quotidiano il “cretino è sempre un altro”

• dimensione 11,5X19,5 • 120 pagine • 10 € • isbn 978-88-97089-78-0

LiberAria


DEMETRIO PAOLIN NON FATE TROPPI PETTEGOLEZZI La mia dipendenza dalla scrittura

METRONOMI • LiberAria Edizioni

Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”. È l’ultima storia scritta da Cesare Pavese su un pezzo di carta, prima di lasciare i suoi lettori, la sua vita, i suoi libri. Il saggio di Paolin parte da questo finale per raccontare un inizio. Anzi, quattro inizi. Seguendo l’auspicio di Pavese l’autore mette in cortocircuito le storie di quattro scrittori torinesi: Emilio Salgari, Franco Lucentini, Primo Levi e lo stesso Pavese che per ragioni simili ma anche differenti hanno vissuto al servizio della scrittura. Demetrio Paolin nel suo libro, come prima era accaduto nella propria esistenza, incrocia le loro opere e i luoghi dove hanno vissuto, meditato, amato le parole fino al punto di doversene liberare per regalarle agli altri, a noi. “Non fate troppi pettegolezzi” è una passeggiata narrativa che riflette sull’arte, sulla ricerca della propria voce e sullo scrivere senza mettere mai nessuno in cattedra ma mescolando gli sguardi agli squarci biografici, dove il racconto dell’Io si amalgama con quello

di tutti noi che amiamo leggere (e scrivere). Il libro si compone di quattro saggi che si rifanno a un modo di raccontare la letteratura alternativo rispetto alla saggistica contemporanea che mette insieme appunto memorie personali, immaginazioni narrative e critica letteraria. L’ordine delle storie narrate è temporale ovvero legato all’anno in cui gli autori sono morti. Del resto come diceva un altro grande scrittore americano: scrivere significa essere pronti a morire, in un certo senso, pur di riuscire a toccare il cuore del lettore.

DEMETRIO PAOLIN È nato a Canelli, in provincia di Asti, ma vive e lavora a Torino. Manifesto e BookDetector. Ha scritto alcuni libri: il saggio Una tragedia negata (VibrisseLibri; Il Maestrale) in cui ha indagato il modo con cui la narrativa italiana ha raccontato gli anni ‘70; il romanzo Il mio nome è legione e il libro di racconti La seconda persona, entrambi editi da Transeuropa. Alcuni suoi saggi e racconti sono apparsi su Nuovi Argomenti e Nuova Prosa, Nazione Indiana e Vibrisse. Ha collaborato con il Corriere della Sera e scrive recensioni per Il Canelli/ Torino


LE COLLANE • METRONOMI NOVITÀ MAGGIO 2014

METRONOMI • LiberAria Edizioni

DARIO DE MARCO

MIA FIGLIA SPIEGATA A MIA FIGLIA La mia dipendenza da... mia figlia!

È vero, non tutti siamo genitori, ma tutti siamo figli. Sembra una scemata, ma pensateci: veniamo tutti da lì, nessuno si è autogenerato, o è stato catapultato dallo spazio. Perciò, qui non si parla di paternità, o genitorialità. Si parla dei figli. Si parla di voi

PER I LETTORI CHE...

• preferiscono una sessione di Gioco dell’oca, con la propria figlia, scomodamente sdraiati per terra alla solita partita di calcio vista in tv schiantati sul divano • ai giardinetti studiano il grado di difficoltà di ogni scivolo, altalena e scala di corda e si cimentano in una ola interiore ogni volta che l’adorata figlioletta raggiunge lo step successivo • scardinano il concetto di “mammo” e agiscono per naturalizzare l’accudimento dei figli e la gestione della casa come attività che sorvolano i ruoli e i generi (sessuali)

• dimensione 11,5X19,5 • 195 pagine • 10 € • isbn 978-88-97089-79-7


DARIO DE MARCO MIA FIGLIA SPIEGATA A MIA FIGLIA La mia dipendenza da... mia figlia!

METRONOMI • LiberAria Edizioni

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osa vuol dire essere dipendenti dalla propria figlia? Vuol dire essere contenti se nel cuore della notte la bambina chiama e per una volta non chiama la mamma ma il papà; vuol dire concentrare tutta la vita di “prima” - lavoro, hobby, relazioni sociali – nelle poche ore di asilo, e trovarsi inaspettatamente senza sapere cosa fare se, ad esempio, una sera lei è andata a dormire dalla nonna. Vuol dire credere che non ci siano distanze, differenze e ruoli e che, se ogni scarrafone è bello a mamma sua, lo stesso vale per il papà. Ma attenzione: questo non è il diario di un papà precario, o di un casalingo disperato, o di un mammo. Mia figlia spiegata a mia figlia di Dario De Marco è il racconto di una dipendenza fortuita – la fine del lavoro proprio in contemporanea con la nascita della sua bambina – che si basa su profonde convinzioni etiche: la parità dei diritti e doveri uomo-donna, e quindi papà-mamma; la considerazione dei bambini piccoli

come esseri viventi e soggetti in tutto e per tutto, non come degli uomini con qualcosa in meno, degli adulti potenziali. Un libretto ironico che mette indirettamente alla berlina le pretese dei genitori, e in generale degli adulti, di imporre un sapere dall’alto.

DARIO DE MARCO È nato a Napoli nel 1975 e vive a Torino. Fa il giornalista da dodici anni, ma sta cercando di smettere (e la crisi gli sta dando una buona mano). Ha contribuito a fondare il mensile culturale Giudizio Universale e ha collaborato con «Il Sole-24Ore» e «Repubblica». Ora scrive di musica su «Blow Up» e di letteratura su «Il Mattino». Ha pubblicato il romanzo Non siamo mai abbastanza (SixtysixthandSecond, 2011). Il suo blog ufficiale è www.dariodemarco.wordpress.com, ma quello su cui ha iniziato a scrivere della sua vita di papà a tempo pieno è www.solopapa.wordpress.com .

Suona la chitarra classica e ama molto cucinare (non altrettanto caricare la lavastoviglie, ma lo fa ugualmente, e con una tecnica di sua invenzione per sfruttare tutti gli spazi). Dal 2008 è il padre di Elsa.

Napoli / Torino


LE COLLANE • METRONOMI NOVITÀ SETTEMBRE 2014

AMLETO DE SILVA

STRONZOLOGY

METRONOMI • LiberAria Edizioni

Gnoseologia della dipendenza dagli stronzi

Cos’è che abbiamo noi e che manca agli animali? La parola, giusto? E cos’abbiamo noi che gli animali non hanno? Ve lo dico io: gli stronzi

PER I LETTORI CHE...

• non credono ai manuali, infatti questo libro non è un manuale • non credono a chi vuole dare il buon esempio, infatti questo libro non lo dà • non credono che la vita sia una cosa seria, a differenza della dipendenza dagli stronzi

• dimensione 11,5X19,5 • 150 pagine • 10 € • isbn 978-88-97089-80-3

LiberAria


AMLETO DE SILVA STRONZOLOGY Gnoseologia della dipendenza dagli stronzi

METRONOMI • LiberAria Edizioni

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uel grande osservatore dei (mal) costumi umani che fu Giacomo Leopardi pensava: “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”. Chi è d’accordo con questo pensiero, deve leggere Stronzology. Dove si ride, dove si stringono i denti, dove si arriccia il naso ma di certo si impara qualcosa. Una sorta di guida autostoppistica (italiana) per riconoscere i tuoi s... (non santi). Leggendo Stronzology. Gnoseologia della dipendenza dagli stronzi di Amleto De Silva, capirete (ed era ora) che lo stronzo non è un alieno che arriva e usa violenza all’improvviso. Non è una persona intraprendente: lo stronzo è per sua natura pavido. Per riuscire a fottervi, ha bisogno di entrare in confidenza. Ma, e qui viene il bello, anche in questo caso, l’infame non vi affronterà a viso aperto. In questo geniale pamphlet, De Silva sostiene un argomento che interessa tutti noi: perché nel lavoro, nella vita, in amore, perfino dal salumiere ci fidiamo degli stronzi? Perché non li (ri)conosciamo. Pro-

babilmente. E anche perché sono ovunque. Stronzology vi farà ridere, certo. Ma solo per non farvi ammettere (almeno fino a quando non lo avrete smesso di leggere) che: stronzo è chi lo stronzo fa. Il fatto che l’autore non riduca il suo pensiero a un mero sfogo “contro il sistema”, ma che al contrario motivi in modo oggettivo, da entomologo dello stronzo, dove come e perché siamo circondati da questa categoria di persone, oggi più che mai, rende la lettura un’esperienza personale. Della serie: è facile smettere di dipendere dallo stronzo se sai come farlo. Un ultimo chiarimento. Resta beninteso che ogni volta che leggete “stronzo”, tenete presente che è declinato al maschile solo per conformità stilistica. In “Stronzology” sono comprese anche le donne. E sono tante.

AMLETO DE SILVA in arte Amlo, è nato a Napoli, cresciuto a Salerno e vive a Roma. Ha esordito come vignettista su Cuore, poi su Smemoranda e altri, vincendo il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi. Autore teatrale con Enrico Montesano, blogger (www.amlo.it), ha pubblicato i romanzi Statti attento

Napoli / Salerno / Roma


GIORGIA ANTONELLI EDITORE

N

el 2004 consegue la laurea in Lettere Moderne, indirizzo storico-sociale, presso l’Università degli Studi di Bari. Intraprende la carriera universitaria e consegue nel 2009 il titolo di Dottore di Ricerca in Storia Contemporanea con una tesi sulla Comunità Europea e Israele. A questa seguono due anni di Assegno di ricerca presso il Dipartimento di Scienze storiche e sociali dell’Università degli studi di Bari. Nel 2009 consegue anche l’abilitazione all’insegnamento di Italiano e Latino nei licei. Ma la sua grande passione resta la letteratura. Fin da bambina coltiva una naturale tendenza alla mitopoiesi e un’adorazione per le parole e i libri, per i quali

decide di vivere fondando LiberAria. Questa è l’idea che muove il suo lavoro: “Mi sembra che la grossa distinzione tra grande arte e arte mediocre si nasconda nello scopo da cui è mosso il cuore di quell’arte, nei fini che si è proposta la coscienza che sta dietro il testo. E qui in qualche modo c’entra l’amore. La disciplina che ti permette di far parlare la parte di te che ama, invece di quella che vuole soltanto essere amata”. (David Foster Wallace)

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giant@liberaria.it

ALESSANDRA MINERVINI EDITOR

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opo averla frequentata, sono diventata consulente resta, sempre, il mio scrittore preferito. alesmin@liberaria.it della Scuola Holden. Mi occupo di progetti editoriali e tengo corsi di scrittura, soprattutto in Puglia. Ho una rubrica settimanale sulla narrazione che si chiama Le notti bianche. Lavoro come storyteller per “Storie di Successo”. Un giorno ho mandato un racconto alla rivista Colla e, dopo un anno, me l’hanno pubblicato, sulla rivista letteraria “Colla”. Ho cambiato molte città, tagli di capelli, e tantissime idee. Ma Fëdor Dostoevskij

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MATTIA GAROFALO RIGHTS MANAGER

S

i è laureato in Lettere Comparate all’Università di Warwick (UK), è nato e cresciuto a Londra e ora abita e lavora a Torino. Ha lavorato presso Codice Edizioni e per il Saggiatore come Rights Manager. Negli anni ha fatto parte di vari comitati editoriali di riviste ed è stato membro dello staff di diversi eventi internazionali (Respiro, FEST, Festival della Scienza di Genova, Festival delle Scienze di Roma). Attualmente è membro del comitato del concorso Esor-dire. Poliglotta, trova nell’incontro delle lingue e delle culture un luogo di libertà assoluta. La sua ossessione continua ad esse-

re Samuel Beckett, ma ogni giorno si ripromette di superarla. Il suo motto e credo personale è una citazione: “Mai provato. Mai fallito. Non importa. Prova di nuovo. Fallisci di nuovo. Fallisci meglio.” Indovinate chi l’ha scritto?

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diritti@liberaria.it


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