ANNO II N°14 - NOVEMBRE 2008
ITALY
DICEMBRE 2008 N°15
® LIFE PEOPLE MAGAZINE WWW.LIFEPEOPLE.IT
PEOPLE
MARA VENIER LA MADRINA DI LIFE PEOPLE
MODA
DOLCE & GABBANA Il tandem dello stile italiano
LIFE VIP
LE MILIARDARIE D’EUROPA
DESIGN
Griffe design allestire l'alta moda
LA FENICE DELL'ELEGANZA by Alan A. Parker
Fano (PU) - Via Montevecchio, 98 - Tel. 0721 828261 - Fax 0721 828888 e-mail: info@arredarelatavola.com www.arredarelatavola.com
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editoriale
LA CADUTA DEL POTERE
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uando, senz'altra precisazione, si dice: il Potere, tutti capiscono: il Potere politico. Non è un'opinione, è un fatto. Mille espressioni lo provano. Prendere il Potere, esercitare il Potere, battersi per la conquista del Potere, si tratta sempre del Potere politico. Il Potere è un fatto. E' nella realtà che discerniamo i tre Poteri i quali, a lungo termine, governano il mondo: il Potere spirituale, il Potere politico e il Potere economico. Il Potere spirituale Dei tre Poteri che governano il mondo, è il più importante . Vale a dire, il Potere dello spirito. Che cosa bisogna intendere per "spirito "? Tutto quel che distingue l'uomo dall'animale nella gerarchia ascendente della vita: dal minerale al vegetale, dal vegetale all'animale, dall'animale all'uomo. La diversità spirituale è infinita. Consideriamo la fede e l'intelligenza. Nell'intelligenza distinguiamo: la filosofia e la scienza. La fede, la filosofia e la scienza sono i tre aspetti del Potere spirituale che, più di ogni altro Potere, governano il mondo da quando il mondo esiste. Ancora una volta, questa non è un'opinione, è un fatto. Ai nostri giorni come cento anni fa, tra mille anni, cinquemila anni e oltre, i grandi e piccoli gruppi sociali si definiscono e si distinguono dai loro caratteri spirituali. Le civiltà sono anzitutto delle realtà di ordine spirituale. I grandi fondatori dell'umanità sono dei capi spirituali. In che consiste questo Potere? Esattamente: in niente. Voglio dire: in niente di ciò che evoca normalmente l'idea di Potere, in cui trapela sempre il potere di costringere con i mezzi fisici. Via via che è più elevato, più puro, più essenziale, il Potere spirituale è spogliato di poteri materiali. A questo riguardo, per noi cristiani, Gesù Cristo è il Potere supremo del non-Potere assoluto. Egli parlava " come qualcuno che ha autorità" - dice il Vangelo. Lo spirito parlava allo spirito, con la sola autorità della persona. Tutti gli altri Poteri ne furono progressivamente sommersi. Se si osserva la sua durata e la sua espansione, è innegabile che il Potere religioso è il maggiore dei Poteri spirituali. Il Potere politico Il Potere politico, l'abbiamo detto, è il Potere per eccellenza. Il suo carattere è fatto di costrizione, cioè l'uso della forza o la minaccia di usarla. E', a questo riguardo, l'opposto esatto del Potere spirituale.Il Potere politico, al contrario, non si concepisce senza la forza. In se stesso, è l'espressione della necessità. L'uomo è un essere individuale e sociale. In quanto è sociale, deve organizzarsi. L'organizzazione esige un Potere per assicurare, contemporaneamente, il " bene comune ", cioè le condizioni di vita del gruppo sociale, e la protezione dei diritti individuali che, in parte dipendono dalla società e, in parte, sono in conflitto con essa. Ogni Potere tende sempre necessariamente a raggiungere il limite estremo delle sue possibilità, cioè della propria essenza. Il Potere politico tende dunque, di per sé, a utilizzare al massimo i mezzi della forza. Ma si scontra con altri Poteri che lo ostacolano: il Potere spirituale anzitutto. Questi Poteri di resistenza al Potere politico assoluto vengono insieme fusi sotto il nome di Libertà. La società, al suo vertice, appare come Potere; alla sua base, appare come Libertà. Chi dice Potere, vede anzitutto la società politica organizzata. Chi dice Libertà, vede anzitutto l'individuo nella sua resistenza alle costrizioni della società politica organizzata. Il Potere economico La ricchezza è un Potere, diretto sui beni, indiretto sugli uomini. In senso più generale, l'attività economica è un'attività trasformatrice della natura per ottenerne dei beni. Il lavoro, l'invenzione, l'innovazione, l'organizzazione, sono le caratteristiche dell'attività economica Il Potere economico gode oggi di un curioso privilegio. Lo si considera, infatti, come il Potere onnipotente, sia che gli si imputino tutti i mali di cui soffriamo, sia che si conti soprattutto su di esso per salvare il mondo dalla crisi in cui è sprofondato. E' un Potere molto importante, ma non è il più importante e non lo è mai stato nella Storia. Non è mai stato dominante, ne per il bene, ne per il male, e ai nostri giorni meno che mai. L'ordine del mondo è legato all'equilibrio dei tre grandi Poteri : spirituale, politico, economico. Questi con il passare del tempo si sono sempre più indeboliti a causa del misconoscimento dei principi sui quali si fondano e si giustificano. Bisogna anzitutto lavorare alla restaurazione di questi principi. Se non ci si applica a questo, le conseguenze, insegnate dalla Storia come dalla ragione, sono prevedibili. L'anarchia aumenterà e finirà come finisce ogni anarchia: con la dittatura della forza e del caos, che non lascerà alla civiltà altro che la dubbia speranza di rifiorire. DIRETTORE EDITORIALE GIACOMO BERTULLI
Via Francesco d’Assisi, 33 - 61032 Fano (PU) contacts 0721 804479
FALL/WINTER 2008-2009 Grazia Pi.
Adele Fado
Cocò
JFour
Pollini Foulard
Light Time
Flavio Castellani
Kiss Me Pssy
Tunnel
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INDEX
FASHION WEAR: VERRI, LA FENICE DELL’ELEGANZA 14 CASHMERE, LA FIBRA DEI RE 18 APPUNTI DI MODA: L’ARMADIO 2009 DI CATHERINE E JELIZA ROSE 24 GRIFFE STORY: DOLCE & GABBANA IL TANDEM DELLO STILE ITALIANO 27 STATUS SYMBOL: MOON BOOT CAMMINANDO SULLA STORIA 30 THE STYLIST: GIANNI RENZI IL MONDO AI PIEDI 32 CHARME: NATALE IN BLACK (E CHIC) 36 BEAUTY: A PROPOSITO DELLA VITA… 38 LIFE STYLE: IL PROFUMO CREATO SU MISURA 40 PEOPLE GOLD HISTORY: BUONGIORNO! IL MOBILE ENTERTAINMENT PARLA EMILIANO 42 GOLDEN HISTORY: DAVID KARP IL NUOVO TALENTO DELLA NET-ECONOMY 44 LIFE VIP: LE MILIARDARIE D’EUROPA 47 MARA VENIER LA MADRINA DI LIFE PEOPLE 50 LIFE BIOGRAPHY: DUSTIN HOFFMAN IL PRINCIPE DI HOLLYWOOD 52 PLATINUM THE CLUB: THE CARNEGIE CLUB 56 SELEZIONI: BERLUCCHI FRANCIACORTA EXTREME 61 SUA MAESTA’…IL PEPE 63 DREAM INSIDE: SIGNORA DEL VENTO LUSSO A GONFIE VELE 67 DESIGN GRIFFE DESIGN ALLESTIRE L’ALTA MODA 72 LA MAISON: LE PIU’ BELLE ABITAZIONI DEL MONDO, VILLA GIRASOLE 85 DECORTREND 88 TOP DESINGER: RON ARAD, LA FARFALLA DEL DESIGN 91 WORLD PROJECTS: TORRE DELLE ARTI IL SENSO DI MILANO PER L’AVANGUARDIA 96 CHIC & SHOCK 99 (UN)CONVENTIONAL ART: HANNES BROECKER L’ARTE DA BERE 103 SPEED AUTO: WIESMANN GT MF4 LA PROF DI TEDESCO 106 “PARK ASSIST VISION” LA SVOLTA SARA’ FIRMATA VOLKSWAGEN 110 MOTO: DUCATI STREETFIGHTER LA REGINA È NUDA 112 NAUTICA: SLY YACHTS SULL’ONDA DELLA FANTASIA 115 HI-TECH PANASONIC OFFICE 119 IL FUTURO DELL’ENERGIA, TUTTI I VANTAGGI DELL’ENERGIA SOLARE 120 TRAVELS ITINERARI DEL GUSTO ORAVIAGGIANDO.IT 125 SAN FRANCISCO ON THE ROAD 126
Life People n°15 DICEMBRE 2008
REDAZIONE Direttore Editoriale Giacomo Bertulli Dialoga con l’editore Indirizzo Messenger giacomo.bertulli@libero.it Direttore Responsabile Francesco Sabbatucci Management Grafico Gianni Gulletta Direttore commerciale Stefano Marangoni Servizi giornalistici: Lorenzo Bertozzini Laura Camilloni Marco Correggiari Francesco Furiassi Daniele Galvani Matteo Garofoli Giulia Giovanelli Stefano Mascioni Vito Pavone Jean-Claude Poderini Luca Paolo Rossi Federico Sperindei Giovanni Zerba Alan Parker (www.alanparker.it) Consulenze legali rivista Life People Studio legale Andreoni Collaboratori esterni per la fotografia Alessandro De Pace 340/3928004 Giovanni Furlani Fotografo, Via einaudi 112/a, Z.I. Bellocchi, Fano (PU) Cell 340/7245855 Per make up & hair styling Make up Artist Lea Padilla 320 8665525 Editing versione russa Manina Anhlea Photo Selection Elisa Penna Si ringrazia per la rubrica The Stylist Luca Paolo Rossi PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE Provincia di Pesaro, Rimini e Repubblica di San Marino Tel. 329 2005433 Provincia di Ancona Tel. 348 8552098 E-mail: redazione@lifepeople.it
Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright
FASHION
CULTURA DELLA MODA E DELLA BELLEZZA
WEAR: VERRI, LA FENICE DELL'ELE-
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GANZA CASHMERE, LA FIBRA DEI RE 18 APPUNTI DI MODA: L’ARMADIO 2009 DI CATHERINE E JELIZA
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ROSE GRIFFE STORY: DOLCE & GABBANA IL TANDEM DELLO STILE
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ITALIANO STATUS SYMBOL: MOON BOOT CAMMINANDO SUL-
30 THE STYLIST: GIANNI RENZI IL MONDO AI PIEDI 32
LA STORIA
CHARME: NATALE IN BLACK (E CHIC)
36 BEAUTY: A PROPOSITO DELLA VITA… 38 IL PROFUMO? MEGLIO QUELLO SU MISURA 40
LP - FASHION WEAR
VERRI
LA FENICE DELL'ELEGANZA by Alan A.Parker
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n brand dedicato a molti, se non a tutti, in grado di racchiudere esperienza e storia in collezioni contraddistinte da una qualità sartoriale, sempre e comunque, al passo con i tempi e con lo sguardo rivolto al futuro. Verri ha avuto un lungo percorso nel mondo della moda ed è diventato da più di 35 anni il punto di riferimento per tutti quegli uomini con voglia di affascinare semplicemente e al contempo essere originali. Verri cresce intorno ad un concetto di eleganza senza contrasti e di comfort, creando così abiti da portare indistintamente in qualunque situazione ed in qualunque momento, valorizzando la qualità dei materiali utilizzati, lo stile ed il design. Lo sviluppo della maison oggi trova nuovi stimoli con Marco e Michele Brugognone figli del fondatore Leonardo, con la creatività di Francesca Versace unitamente all'arrivo di Tobia Beretta e alla preziosa esperienza di Giacomo Santucci. Marco Brugognone in particolare riveste una doppia figura in questo brand, essendone amministratore delegato e direttore creativo. Quella di Marco è una figura pionieristica nel campo della moda poiché con-
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fluiscono in lui doppie qualità e responsabilità. Questo nuovo staff ed assetto societario sono il punto di partenza per scrivere la nuova storia Verri che ha un "Dna giovane" ma che resterà sempre legato alla tradizione, allo stile inconfondibile che ha delineato il marchio durante tutta la sua storia. Negli anni novanta comincia lo sviluppo nel mercato mediorientale con le aperture delle boutique di Dubai e Abu-Dhabi e nel 1999 a Kiev. Dal 2000 comincia l’espansione nel mercato cinese con un programma di aperture monomarca nelle più importanti piazze della Repubblica Popolare Cinese. L'espansione del mercato orientale nel Paese del Sol Levante divenne più invasiva grazie ad una partnership ventennale che sostenne Verri durante l'apertura di numerosi negozi su tutto il territorio giapponese. Negli anni successivi alla nascita, grazie allo sviluppo internazionale del marchio, sono state aperte numerose boutique di prestigio nel mondo, tra cui nel 1979 a New York la prima boutique di pret a porter sulla Madison Avenue proprio con Verri e nel 1984 la prima boutique a Tokyo. Alla fine degli anni Ottanta lo stile Verri viene scelto dalla Paramount Pictures per curare il look e l'abbigliamento di Al Pacino, Andy Garcia e Chazz Palminteri nell'ultimo episodio della trilogia de "il Padrino" di Francis Ford Coppola, presentato nelle sale cinematografiche nel 1990, cosi come venne scelto per l'attore Don Johnson nella serie televisiva "Miami Vice". Nel 1972 Leonardo Brugognone, un uomo di origine siciliana, cresciuto da sempre tra i tessuti e la moda, decise di aprire a Milano la prima boutique Verri, dedicata interamente al mondo maschile. Quest’ultima sorgeva nel quadrilatero della moda e più precisamente nella strada che diede origine al nome della boutique stessa: Via Pietro Verri. Nell'arco di pochi anni Verri, grazie alla voglia di andare incontro alle velleità di una clientela sempre più esigente, si trasformò in Verri Uomo, un vero e proprio brand in grado di unire eleganza, qualità e creatività in una collezione unica. Nel 1978 grazie al lancio della prima campagna pubblicitaria, Verri iniziò ad entrare nei mercati esteri con grande successo, espandendo i propri progetti oltre i confini nazionali.
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Nell'anno successivo Verri si presentò per la prima volta sulle passerelle delle sfilate milanesi, con una collezione semplice ma allo stesso tempo di altissima qualità. La filosofia del prodotto sarà contraddistinta da eleganza senza costrizioni, da abiti di pregio che possono essere però indossati in ogni momento ed in qualsiasi occasione.
VERRI - BVS S.r.l. Via della Moscova 46/3 - 20121 Milano Ph. +39.02.30410516 Fax +39.02.63470366 info@verriuomo.com www.verriuomo.com Nuovo punto vendita Rubicone fashion outlet piazza Trattati di Roma 1 47030 Savignano sul Rubicone www.rubiconefashionoutlet.net
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EMPORIO ARMANI ROBERTO CAVALLI ICEBERG KENZO BLUMARINE D&G DOLCE & GABBANA
MARIA GRAZIA SEVERI CALVIN KLEIN GUESS DIOR MOSCHINO JUST CAVALLI BLUGIRL RENATO BALESTRA LIU JO D&G JUNIOR BLUMARINE BABY JOHN GALLIANO G.F. FERRÈ MANOEL COVA BY JUN
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iamo operativi dall’agosto del 1997. Lavoriamo prevalentemente con il mercato estero e in particolare quello russo e della ex u. siovietica. Siamo sempre attenti alle nuove mode ed iniziative del fashion made in italy con uno sguardo particolare alle tendenze attuali. Siamo cresciuti notevolmente nel corso degli anni e siamo sempre impegnati nel cercare di soddisfare la clientela.
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Strada dei Censiti, 1/b - 47891 Rovereta di Falciano - REPUBBLICA DI SAN MARINO - tel. 0549.905250 - fax 0549.908612 - Per info: info@arcainternational.net
a be mo pr cre n p da od di re uo qu ott bile cise mo e o p p , in stio cos rod mo er l r ac ne ì o b ’i da ces na può tto, idez nve s l c ib to a fa za rn m on ile in ver mo ve o 2 er ce a In e u so llu 00 viv cato tto mol dia n u in tat 8- 2 e 0 i di ti, fi n tu a qu ndo n un abb ma no ico tto e ca 09 e u a ig o a so il lo p im sto na ves liam ggi qua lo n mo re, assa p m se te e d lc o nd ca a na orta irac con mo nto opo he me o e rat ttra zio nt ol da lto d e an CA s ter ve o na i g p i l ss no S in ist rs le fir stil iov iù uss ere fa HM oni ich o d e me isti ine pre o, st e ER mo e d ue e a r in c te de o zza t-a- ril to a c E. I di i u car rn ll so . F p an sd on l t pr n at az a no au or ci og si es eg un te t a io m d s i r na od sta tori er, s to s ana era uto io. co istic li. a te di ta ul to to in Un in- he
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LP - FASHION WEAR
Roberta Toccacieli
Cashmere La fibra dei Re by Giacomo Bertulli
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Fotografia Marco Bargnesi
LP - FASHION WEAR
Viola per passione un capo dove la lavorazione a coste combinata ai colori rappresentano la tendenza autunno/inverno 2008-2009.
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Una delle aziende che sta dando grande lustro in tutto il mondo alla produzione italiana, è quella fondata dalla stilista Roberta Toccacieli. La stilista parla di nuove emozioni da trasmettere attraverso colori decisi e intriganti. La “fibra dei Re” come Roberta ama definire il cashmere, passa attraverso 5 stati d’animo, e non a caso questo è stato il leit-motive della nuova collezione autunno inverno 2008-2009 RT: Sensazioni, Suggestioni, Intrighi, Passioni rappresentano la cultura e l’arte dell’emozionare che sapientemente Roberta ha trasmesso in un mix di colori e stati d’animo. Ed è così che prende forma un grigio suggestione, un verde petrolio emozione, un viola intrigo, un blu avio passione, un prugna sensazione. La grande passione della stilista e la sua forte tenacia stanno premiando il duro lavoro fatto in
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LP - FASHION WEAR
L’intrigo del colore avio trasmette sensazioni nuove.
Fotografia Marco Bargnesi
questi anni, la stampa delle migliori riviste accreditate del settore riconoscono ora il talento di questa grande artista dandole ragione e omaggiandola di tutte le più importanti prime pagine, forse questo in parte dovuto anche al grande successo estero ottenuto in territorio russo alla fiera di Settembre 2008.
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Cappello in cashmere accessorio fondamentale per l’inverno 2008-2009. Sciarpa spigata misto cashmere che completa e risalta il lusso di un capo semplice
Capo in cashmere che trasmette tutto il calore dell’inverno
LP - FASHION APPUNTI DI MODA
L’ARMADIO 2009
DI CATHERINE E JELIZA ROSE “ by Laura Camilloni
Un ‘idea ed una matita. La moda, tutta la moda, comincia così.”
Laura Camilloni stilista disegnatrice Launau@libero.it
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Basic Instict
n mondo che interpreta o reinterpreta la realtà alla luce della fantasia, della creatività degli stilisti. Io, Laura, sono una di loro e con “Appunti di stile” proverò, a partire da quest’ultimo scampolo di 2008, a fare entrare ciascuno di voi un pò di più in questo meraviglioso “pianeta” chiamato moda. Mostrandovi ciò che, sostanzialmente, accade prima della… vetrina. IL 2009 DI CATHERINE E JELIZAROSE…
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herine Cat(Sharon Stone) 7
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Catherine (Sharon Stone) e Jeliza Rose (Joelle Ferland), Basic Instinct e Tideland, due film e le loro protagoniste per descrivere le tendenze degli accessori che avremo voglia di indossare nella Primavera/Estate 2009. Abbiamo immaginato di curiosare nel loro armadio e abbiamo scoperto che... Catherine: bionda platino, minimalista ma iper femminile, sceglie un look Urban Chic con pezzi basici ed elementi classici mischiati a forme contemporanee. Colori neutri: bianco, avorio, beige, cuoio. Nuovi must: una borsa basica e capiente per il giorno, la maxi pochette per la sera e una cintura sottile in cuoio da mettere con qualsiasi cosa.
1_Cintura Hermès 2_pochette con chiusura in metallo, Burberry 3_maxi pochette in coccodrillo, Etro 4_pochette piatta, Hermès 5_tracolla in tessuto Canvas, Marni 6_guanto in pelle, Hermès 7_Birkin contemporanea, John Richmond 8_Cintura tubolare in pitone, Etro 9_pochette in plexiglass trasparente, Etro. Gli accessori illustrati sono libere interpretazioni dalle sfilate della Primera/Estate 2009.
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Jeliza Rose: Un’ “Alice nel paese delle Meraviglie” contemporanea, tra sogno e realtà, visionaria ed eccentrica. Gioca con forme e colori, crea uno stile unico mescolando epoche diverse e dando nuova vita agli oggetti trovati nell'armadio della nonna. Colori energetici: arancione, rosso, ciclamino, ottanio. Nuovi must: la sacca arricciata in pelle morbida per tutti i giorni, una borsa piccola e giocosa per la sera, una maxi collana da mettere con tutto, anche sopra una t-shirt.
e s o R a z i Jel
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(Joelle Ferland)
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Tideland
il mondo Capovolto
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1_Orecchino Luis Vuitton 2_Borsa capovolta, Chanel 3_borsa a tracolla, Luella 4_Sacca in pelle, Marni 5_pochette Kimono, Etro 6_borsa a mano, Luella 7_Collana con sfere di metallo, Dries Van Noten 8_ Sfera di origami o pochette, Frankie Morello. Gli accessori illustrati sono libere interpretazioni dalle sfilate della Primavera/Estate 2009.
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Via Gagarin,168 - Pesaro - Zona Torraccia davanti Adriatic Arena - 0721.24193
LP - FASHION GRIFFE STORY
DOLCE & GABBANA
Il tandem dello stile italiano by Matteo Garofoli
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sistono da 24 anni, e da allora non hanno avuto momenti che non siano stati di crescita, consolidamento e popolarita`. Parliamo della coppia piu` famosa nel mondo della moda: Dolce e Gabbana, fondatori dell'omonimo brand.
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LP - FASHION GRIFFE STORY
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sistono da 24 anni, e da allora non hanno avuto momenti che non siano stati di crescita, consolidamento e popolarita`. Parliamo della coppia piu` famosa nel mondo della moda: Dolce e Gabbana, fondatori dell'omonimo brand. Domenico Dolce e Stefano Gabbana, rispettivamente 50 e 46 anni, sono gli eterni ragazzi che hanno dato nuova linfa al made in Italy con le loro creazioni, che donne ed uomini tanto adorano. Un tempo coppia anche nella vita privata, oggi solo lavorativamente; ma forse con più attaccamento di prima l'uno all'altro. Fin dagli esordi dimostrano subito di avere talento e quella marcia in più rispetto ai tanti che si affacciano nel vorticoso pianeta-moda, difficilissimo da superare indenni, in special modo nella terra della couture per antonomasia: l'Italia. Prova ne è la vittoria del prestigioso premio “Woolmark” per la collezione maschile più innovativa dell'anno 1991, ad appena 6 anni dalla nascita del marchio “Dolce&Gabbana”. Tutto comincia, nel 1985 nel piccolo centro di Legnano (appena fuori Milano), dove i due stringono un accordo con l'azienda di Saverio Dolce, padre di Domenico, dedita a creazioni di pret-à-porter. Esordiscono subito con una sfilata a “MilanoCollezioni” nella categoria “Nuovi Talenti”, riscuotendo immediatamente numerosi consensi. Trascorre un anno e i due presentano la loro prima vera e propria collezione autoprodotta a marchio “D&G” presso il loro atelier di Milano, seguita dall'apertura del primo negozio, sempre nel capoluogo meneghino. Da questi primi passi nel “gotha” della moda internazionale ad arrivare ad esserne la punta più elevata ed in vista (in comunione con altri grandi della moda nostrana ed estera), la gavetta non è stata infinita, tutt'altro: dal primo passo, fatto intorno agli anni '80 nella grigia periferia milanese, ad oggi, dove lo scintillio del brand “D&G” risplende sulle passerelle di tutto il mondo, l'ascesa non ha ostentato ostacoli. Uno dei tanti fattori che hanno contribuito al successo del brand, è certamente quello legato alle pubblicità: forti, strane e diverse dalle solite. Provocazioni che hanno delineato la “D&G” come marchio fuori dagli schemi classici del buoncostume e del rigore. Il duo non ha perso tempo a raggiungere albori sempre maggiori attraverso l'apertura di store e show-room in Italia, prima, ed in giro per il mondo, poi. Da New York al Giappone, passando per tutti i continenti, riscontrando apprezzamenti in ogni dove. Tale consolidamento è avvenuto anche grazie ad un'oculata strategia di marketing che non si è limitata unicamente alla creazione e vendita di abiti. Nel corso degli anni, infatti, Domenico e Stefano hanno sconfinato in mercati diversi, realizzando profumi (1991), orologi (2000), oltre che espandere la possibilità di fruizione del vestiario con linee diverse da quella classica (dedicata alla donna) con linee per uomo (sempre 1990), giovane, bambino ed accessori (D&G e D&G Junior). Senza escludere intimo, beach-wear e calzature. Una politica di verticalizzazione aziendale che ha permesso alla “Dolce&Gabbana” di essere presente tout-court su tutto il
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Stefano Gabbana e Domenico Dolce
mercato della moda. Di non solo moda però, vive la coppia. Sia per riconoscenza verso quella Milano che tanto ha dato loro, sia per meri fini economici, (oltre che per piacere personale), gli stilisti stanno spaziando in settori decisamente lontani dalla moda e dai suoi affini: e' di non molto tempo fa. infatti la realizzazione di un progetto che li vede impegnati in favore della “loro” Milano e della cultura, attraverso la ristrutturazione dello storico cinema “Metropol”, luogo cult per Milano e i milanesi, ma non solo; il luogo che ha visto il passaggio di nomi storici come Maria Callas e l'orchestra del Teatro alla Scala, ora ospita gli eventi della maison, ma anche eventi culturali e sociali, all'interno di uno spazio rivisitato secondo lo stile magnificente e ricercato tipico “Dolce e Gabbana”. Non lontano dal “Metropol”, è di ancor più recente realizzazione, il primo ristorante a firma “D&G”: il “Gold”. Il primo ristorante partorito dal duo secondo un “concept” che si rifà pienamente al loro stile e alla loro idea di moda: color oro ed arredamenti in tinta in tutti i piani del locale, suddiviso in 5 ambienti, tutti chic e studiati per agevolare incontri, relax e buon cibo. Il ristorante, un inno al lusso con cucina rigorosamente mediterranea ed una cantina di qualità elevatissima. Il bistrot, quasi un privé del ristorante, più idoneo ai giovani, dove sorseggiare un drink. Ci sono poi una “coffee-room” ed un “lounge-bar” per le pause della giornata: infine la novità di un “food-store”, dove acquistare prodotti italiani di qualità eccelsa. Tutto questo, per sottolineare una volta di piu` come siano forti il brand e l'iconografia Dolce & Gabbana agli occhi della gente. Attualmente l'azienda conta circa 3600 dipendenti: “ l'ufficio stile donna” vede l'impiego di 20 persone, per l'uomo 30. Questo per la sola prima linea “Dolce&Gabbana”. C'e` poi la “D&G” con le sue sottoposte (Junior, accessori,...). L'età media dei dipendenti e` di 26 anni. La collezione presente in questi giorni nelle boutique di tutto il mondo e` stata, in un certo senso, quella della svolta. Se “D&G” è, infatti, da sempre stata riconoscibilissima per i connotati sexy dei suoi abiti, da questo momento in poi i due creatori hanno immaginato una donna più vera; come hanno spiegato anche in una recente intervista “…Una donna più concreta, più vicina alla strada ed al mondo reale, quello fatto di donne che fanno la spesa, lavorano, prendono il tram. Abbiamo creato choc nei nostri aficionados, ma non nel modo fatto finora, bensì non facendo più vedere corsetti e trasparenze…..” Dopo 18 anni nei quali la parola d'ordine tra sarti e modellisti è stata “sexy” e “aderente”, ora la parola d'ordine è l'esatto opposto: “largo” e “comodo”. Un rischio, dopo un quarto di secolo sulla cresta dell'onda grazie a questi dogmi. Ma non è forse rischiando che Domenico e Stefano hanno fatto la fortuna loro e del made in Italy?! Presto sapremo se la scelta è stata, ancora una volta, indovinata. Per tutto il resto, di cui non ci è dato sapere della coppia e delle sue “creature”, dovremo attendere l'annunciata autobiografia che vorrebbero scrivere a 4 mani. Ma non si sa quando. Di certo ne scopriremo delle belle!
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MOON BOOT Camminando sulla storia by Giulia Giovanelli
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celebri stivali da neve voluminosi e ingombranti ma caldissimi per la spessa imbottitura interna in una specie di gommapiuma, hanno spopolato soprattutto tra gli anni ‘70 e gli anni ’80, diventando lo status symbol degli inverni in montagna sia per grandi che per piccini. La parte esterna del modello è in materiale sintetico, lucido od opaco, a colori vivaci, oltre al classico bianco e al blu. Non mancano quelli rivestiti di pelo, usati come doposci. Creati agli inizi degli anni '70, divennero in tempi da record un must dell’abbigliamento fashion sulle piste da sci. Primato che, neanche dirlo, conservano tutt’oggi; a quasi 40 anni dal…lancio. Furono immessi sul mercato, infatti, dopo che il mondo intero li aveva visti ai piedi degli astronauti americani sbarcati per la prima volta sulla Luna. E da allora accompagnano la storia, scandendone i passaggi attraverso la fantasia delle loro “livree”.
Un oggetto di culto dall’evoluzione stilistica e commerciale talmente particolare dall’essere diventato un vero e proprio luogo del vissuto. Adattarsi ai cambiamenti senza mai modificare la propria essenza. Un concetto talmente elevato da risultare quasi inaccessibile per l’essere umano. Figurarsi per oggetti “inanimati” in un mondo di stravolgimenti continui quale quello della moda. I moon boots ce l’hanno fatta. E, con loro, ce l’ha fatta chi li ha voluti ed evoluti, raggiungendo ciò che nel world-wear può essere considerato il vertice massimo: un capo d’abbigliamento che diventa specchio e diario della storia.
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THE STYLIST
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by Luca Paolo Rossi
uno degli imprenditori calzaturieri più famosi al mondo. Le sue “creature” brillano ai piedi delle star internazionali più acclamate negli appuntamenti più importanti.
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n artista così apprezzato forse proprio perché non è soltanto un imprenditore nel senso freddo e pragmatico del termine, bensì lo stilista ed il primo curatore di ogni sua creazione. Dal bozzetto alle ultime rifiniture. Con una peculiarità: per lui quella solitamente comune distinzione tra “lavori portanti” e “dettagli” non esiste. Un ragazzo di 50 anni. Questa è forse l’immagine più adatta a descrivere quel “geniaccio” di Gianni Renzi, laddove “ragazzo” è rimando e simbolo di spontaneità, creatività e dinamismo. Qual è il tuo stile preferito? Elegante con un pizzico d’avanguardia. Ho un debole per il “gessato”. Cravatta, ascot, foulard o papillon? Cravatta. La camicia? Blu (declinato anche nelle più eleganti tonalità dell’azzurro), nera o bianca. Gemelli sì o gemelli no? Sì. Le scarpe? Eleganti. In pelle di coccodrillo o vitello. L’orologio? Graham. Cronografo. I capelli. Brillantina o natural? Natural. Con una leggerissima passata di gel che serva solo a lucidarli. Profumo e dopobarba? Bulgari Blu. Cinta o bretelle? Cinta sportiva. Slip o boxer? Slip. Rigorosamente Parah. Bracciali, ciondoli e anelli? A parte l’orologio, che porto al polso sinistro, indosso solo un piccolo e sottilissimo braccialetto. In generale: l’uomo, meglio depilato o naturale? Naturale. Senza dubbio. La casa? Moderna. con “l’antico” limitato solo a pochi pezzi. Ognuno deve vivere il proprio tempo. L’ufficio Un disordine ordinato. Le vacanze? Mare. a fare immersioni. Quello subacqueo è il mio secondo mondo. Mi diverto tra Croazia, Maldive, Filippine e Caraibi. Il piatto preferito? Pesce. In ogni maniera, purchè fresco. Il vino? Amarone, Sauvignon e pinot Borgogna. Senza escludere il “caro” Verdicchio. L’auto?
Gianni
Il mondo
Renzi
ai miei piedi
Gianni Renzi, imprenditore calzaturiero
Ho tre Mercedes. Ormai lo sviluppo tecnologico rende davvero difficile la scelta tra i marchi, ma Mercedes ha lo stile che credo mi rappresenti di più. Moto o scooter? Moto. Le maxicilindrate. Lucidissime e… cromatissime. Harley Davidson in primis. Per una gita in barca, meglio vela o motore? E’come chiedere ad un astronomo di scegliere tra le stelle del cielo. Dico “motore” soltanto per questioni di tempo. La vela, da questo punto di vista è molto più impegnativa. Il tuo rapporto con lo sport? Lo ritengo fondamentale. Anche se non mi è sempre facile trovare il tempo. Quando posso faccio jogging. Un tuo pregio? L’ottimismo. Un tuo difetto? Ho un’indole accentratrice. Il film preferito? C’era un a volta in America. La musica ascoltata? Adoro le grandi colonne sonore. Su tutti quelle di Ennio Morricone. Ed ho una passione viscerale per i Queen. La virtù più amata in una donna? Quella teoricamente più ovvia ma praticamente più rara: la femminilità. Il tuo rapporto con i media? Personalmente direi più che buono. In generale credo che ci vorrebbe più onestà intellettuale da parte degli addetti ai lavori, e più consapevolezza e senso critico da parte della gente. Un tuo ricordo di bambino? I primi modelli di scarpe da donna disegnati da piccolo accanto a mia madre. Cosa non manca mai nella tua valigia? Neanche a dirlo: le scarpe… Il tuo sogno nel cassetto? Scrivere un libro. Un’autobiografia. Credo di aver avuto una vita che valga la pena di essere raccontata. Tu vendi sogni, sogni da donna. Qual è, secondo te, la donna che oggi maggiormente rappresenta la tua idea, appunto, di “donna”? Angelina Jolie. Indiscutibilmente.
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Black (e chic)
Natale in
by Jean-Claude Poderini
LP - FASHION CHARME
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l fascino. Un termine talmente inflazionato da aver perso gran parte del suo vero significato. Oggi, complice l’improvvisazione di molti, le storpiature e le forzature abbondano. Rispetto a tutto ciò il mondo della moda e quello del self-beauty non fanno, purtroppo, eccezione. E’ dunque con l’intenzione, comunque discreta e mai imperativa, di “fare un po’ di ordine”, che ho deciso, a partire da questo rigido dicembre, di accettare la “sfida” di una rubrica personale con la quale, nell’ambito dei miei settori di competenza, poter arrivare alla mente e al cuore della gente. Di sicuro ci sono cose più importanti dell’esteriorità, ma è pur vero che ciascuno di noi è inserito in una società, un contesto nel quale (se purtroppo o per fortuna decidetelo voi) al cosiddetto “primo impatto” è legata una serie di conseguenze non trascurabili. Sia in un senso che nell’altro. Parte qui un appuntamento mensile che porterà voi lettori di Life People a valorizzare il vostro look. For Man e for Woman indistintamente. E quale start-up migliore per partire con una rubrica legata ai consigli di look se non quello rappresentato dal periodo natalizio, così ricco di occasioni di incontro? In epoca di vintage-mania, posto l’attuale strapotere del grigio e del nero, per il gentil sesso la parola d’ordine è: “petit noir”. Proprio così, quell’abito nero semplicissimo creato da Coco Chanel ed indossato da ogni dama del mondo dello spettacolo. Impossibile sbagliarsi. Un abito che sicuramente ognuna di voi ha, in almeno un esemplare, già nell’armadio. Aggiungete poi una nota di colore: un bel rosso scarlatto o un arancio “becco d’oca”, sempre che non ci si voglia soffermare sul verde smeraldo o su, perché no, un intrigante turchese. Accorciate (o staccate) le maniche ed indossate bracciali moderni, futuristi, senza disdegnare quel tocco etnico che tanto sta facendo parlare di sé in questo momento. Vedrete che non farete fatica a catturare l’attenzione. Magari di qualcuno in particolare. Quello stesso “qualcuno” che magari vi interessa da tempo.
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Audrey Hepburn
LP - FASHION
E i maschietti? Non pensiate che me ne sia dimenticato. Sì, certo, anche voi uomini dovete curare il vostro aspetto. Anche per voi nell’aria di questo dicembre ci sono proposte interessanti La prima, più stravagante, è questa: potete combinare vari stili insieme, l’importante è che il colore principe sia il nero, ricordate: “Black è Chic”. Dunque prendete nel vostro guardaroba un gilet nero, sia tinta unita sia ricamato, una camicia nera unitamente a jeans o pantaloni di lana. Ovviamente neri. Tutto accessoriato da catene argento e sciarpe tricot nero o stampate. Abbinateli con stivaletti o stivali neri e cinture di cuoio nero con borchie. Sopra: giacca, giaccone di pelle o cappotto doppiopetto (stile marine) di panno nero. In questo modo mescoliamo un look tra il gotico ed il nomade dell’est per ottenere un’immagine un po’ rude ed aggressiva ma con un animo romantico e dolce. Per chi poi non volesse rinunciare all’aspetto da “bravo (e bel) ragazzo”, ecco la seconda proposta: un look “total grey” scuro e melange: abito ad un petto con linea asciutta, stivaletti neri e maglia collo alto antracite al posto della camicia. Oppure, per chi ha occasioni importanti e vuole essere originale, consiglio una giacca taglio smoking con tessuto tartan e gli immancabili occhiali da vista con montatura nera che fanno tanto bravo ragazzo. Attenzione però, mi raccomando siatelo anche dentro e non solo esteriormente. Ottimismo e fatemi sapere…
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by Sara Reschigna
LP - FASHION BEAUTY
Foto Gianni Leonardi / Studio Leon
A proposito della vita…
Spa Manager Centro Benessere BaiaSpa di Pesaro – Beauty Specialist Pevonia di 1° livello
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I
l filosofo Shopenhauer affermava che i nove decimi della nostra felicità derivano dal nostro stato di salute. Chi di noi non si è sentito, almeno una volta nella vita stressato: dal lavoro, dallo studio, dagli impegni familiari dalle competizioni giornaliere…? D’altro canto la quotidianità ci porta inevitabilmente a vivere piccoli e grandi momenti di stress che però alla fine esauriscono le energie del nostro organismo. Indagini recenti hanno rilevato come lo stress, oltre ad essere una presenza costante nelle nostre vite, sia capace di minacciare il benessere psicofisico del nostro organismo. Se, pensiamo che tutti i cambiamenti repentini, vissuti durante il giorno, sono fonte di stress, ritengo francamente che non sia possibile eliminare del tutto lo stress nella nostra vita; si può fare però molto per gestirlo con inevitabili benefici per la nostra salute, in primis sicuramente bisogna seguire un’alimentazione corretta. Generalmente l’organismo umano in situazioni di stress, è pronto a combattere; diventa a quel punto importante scegliere la strategia migliore. Una delle soluzioni ideali per gestire una condizione di stress, è sicuramente modificare, nei limiti del possibile, il proprio stile di vita, stabilendo delle priorità e riducendo al minimo le rinunce. Dedicarsi appena possibile a momenti di piacere, a qualcosa di rilassante, senza però sentirsi in colpa. I luoghi della società moderna studiati appositamente per ritrovare l’armonia con se stessi e farsi coccolare sono le SPA, questo è un termine che deriva da una cittadina Belga chiamata appunto Spa, nota fin dall’antichità per le sue acque minerali. Spa cominciò a svilupparsi nel XVI secolo grazie all’afflusso di turisti inglesi che la frequentavano, il nome della città è divenuto un termine generico per indicare questi luoghi. Tuttavia diverse fonti indicano un’etimologia del termine, come ad esempio Salus per Aquam. E’ certamente da attribuire agli antichi romani la passione per le terme, usata da tutta la popolazione romana, come centro di riposo, socializzazione e benessere. Oggi i centri SPA offrono non solo trattamenti termali, balneoterapici, idroterapici ma anche un grande spettro di servizi. Lasciarsi coccolare da trattamenti rilassanti per viso e corpo, massaggi, saune che raggiungono all’incirca una temperatura di 90° mantenendo un caldo secco con un effetto detossinante, lasciarsi avvolgere dal vapore del bagno turco dove troviamo una temperatura tra i 45° e 60°, oppure immergersi in vari percorsi d’acqua come docce emozionali, aromatiche, percorsi Kneipp ed idromassaggi. Questo è il mondo rilassante che potete trovare all’interno di una SPA.
LP - FASHION LIFE STYLE
IL PROFUMO
CREATO SU MISURA by Matteo Garofoli
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l profumo è da sempre elemento distintivo di status, personalità, carattere e gusto. Da sempre si spendono fior di quattrini per le fragranze preferite, le più note o semplicemente quelle in voga in un dato momento. Chi può permetterselo, però, si fa fare profumi….su misura. Questa mania sembra stia tornando in auge più forte che mai. Il profumo, come un abito, è come una seconda pelle che ciascuno indossa per completare la percezione sensoriale di sé offerta, accreditandosi al meglio nelle relazioni sociali, professionali e, non ultime, quelle sessuali.
considera che altre essenze derivano dall'utilizzo, ad esempio, di 26mila petali di rosa di Taif (27 mila euro/kg...non certo acquistabile all'ortomercato della nostra città), oppure estratti di cardamomo e fiori di gelsomino indiano, che servono a produrre il profumo più caro del mondo: 270 mila euro per 500 ml di prodotto. In Italia è Firenze a farla da padrona con la duecentesca Officina di Santa Maria Novella e la bottega di Lorenzo Villoresi, mastro profumiere che per una cifra vicina ai 1000 euro è pronto a crearvi la vostra personale fragranza su misura.
Per venire incontro a richieste di questo tipo, le grandi case di profumeria non hanno perso tempo, adeguandosi per soddisfare le esigenze dei nuovi “dandy” del 3° millennio. Ecco che allora troviamo nientemeno che Cartier proporre sedute simil-psicologiche ai suoi clienti, con i più famosi ed apprezzati “nasi” della maison (e quindi mondiali) a completa disposizione della raffinata clientela. Questi colloqui orali con i “nasi” della maison Cartier, chiamati appositamente a rapporto per il "servizio profumi su misura”, nei molti incontri con il cliente usano il metodo delle parole e lasciano che chi sceglie il proprio profumo su misura arrivi al risultato finale raccontando, prima, tutta la vita con gli odori (dal profumo della madre a quello della torta della nonna, e cosi via per i meandri della memoria soggettiva di ognuno) per poi sfociare nella trasposizione finale in forma “odorosa”.
Ma non finisce qui: l'ultima trovata a favore di chi volesse regalarsi, o regalare, un’eau de toilette fatto su misura riguarda la nascita di veri e propri bar appositamente pensati per “degustare” odori: si può fare un salto in uno dei 'Bar à Parfurm' di Roma, Torino o Milano, nei quali entri, ti siedi e ordini letteralmente un profumo sul menù, che poi un “cameriere” ti servirà gratuitamente in un calice elegante quasi fosse un superbo vino d'annata e dove potrai tranquillamente assaporarne l'aroma (senza, ovviamente, ingerire`...). Una volta decisa la composizione nei corner all'interno del bar, ci verrà preparato il primo di dieci flaconi da 100ml, assieme al quale ci verrà ceduta l'esclusiva della pozione. Prezzo della consumazione: 5000 euro. Non proprio da “bar dello sport” insomma!
Altra grande maison che offre un servizio simile e` Guerlain, dove c'è invece una scatola di legno, con dentro pezzi di stoffe da accarezzare, piume e biglie. Qui per trovare il proprio profumo si gioca sulle associazioni secondarie e richiami con il proprio ego. Alla fine di questo viaggio nel proprio passato, o nei propri ricordi (che può durare anche molti mesi), si arriva all'epilogo di una fragranza propria e personale, unica e unitaria, racchiusa in ampolle più o meno pregiate che raccolgono noi stessi e,quindi, il nostro personale profumo. Naturalmente il piacere di assaporare lampi del nostro passato sulla pelle non è economico come sfogliare un album di foto in bianco e nero davanti al caminetto. Le cifre più abbordabili partono da 3000 euro (per fragranze fatte da nasi parigini pressappoco rintracciabili lungo la senna), ma si può arrivare fino a 60.000 euro per le boccette da 1,5 litri firmate Cartier. Prezzi “scontati” se si
Per chi tuttavia non esigesse una fragranza più unica che rara ma semplicemente “il buon profumo di una volta” non più reperibile, molte case hanno ovviato al problema rispolverando vecchie ricette per pozioni antiche che fecero la storia delle eau de parfum. E` il caso, ad esempio, di Lauder col suo “Private Collection”, o Dior con “Poison” (storico record di vendite nel 1985). In casa nostra ci ha pensato Acqua di Parma con il profumo maschile del 1916 rispolverato qualche tempo fa. Tale rivisitazione dei classici del passato è figlia di quella ricerca di unicità e ritorno a profumi dimenticati che ha dato la luce a quanto fin qui descritto, ovvero la realizzazione di fragranze su misura e personalizzate. Profumi che arrivano da un passato lontano, dai sentori nostalgici che evocano la nostra storia e provocano emozioni. Come diceva il celebre creatore J. P. Guerlain "il profumo è la forma più intensa del ricordo e poter tornare al passato, anche soltanto con la mente, ha un valore inestimabile”. 35
PEOPLE
CULTURA E PERSONALITA’ DAL MONDO
GOLD HISTORY: BUONGIORNO! IL MOBILE ENTERTAINMENT PARLA
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EMILIANO GOLDEN HISTORY: DAVID KARP IL NUOVO TALENTO
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LIFE DELLA NET-ECONOMY VIP: LE MILIARDARIE D’EUROPA
47 MARA VENIER LA MADRINA DI LIFE PEOPLE 50 LIFE BIOGRA-
PHY: DUSTIN HOFFMAN IL PRINCI-
52 THE CLUB: THE CARNEGIE CLUB 56 SELEZIO-
PE DI HOLLYWOOD
NI: BERLUCCHI FRANCIACORTA EXTREME
61 SUA MAESTA’…IL PEPE
63 DREAM INSIDE: SIGNORA DEL VENTO LUSSO A GONFIE VELE 67
LP - PEOPLE
GOLD HISTORY
BUONGIORNO! Il mobile entertainment parla emiliano by Giovanni Zerba
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Mauro Del Rio
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n Italia non c’è una vera e propria Silicon Valley ma l’innovazione della “net economy” ha avuto anche nel nostro Paese degli “attori” di prim’ordine. A Parma, nell’Emilia tanto cara al mondo alimentare e dei motori, è nata 9 anni fa “Buongiorno”, uno dei principali operatori mondiali per il “digital entertainment” e per i contenuti multimediali dedicati alla telefonia mobile. Protagonista di questa storia imprenditoriale è stato l’Ing. Mauro Del Rio, emiliano doc, con una forte passione per internet e per i prodotti multimediali. Del Rio, classe 1964, si è formato come consulente di “Accenture” fino al 1999, quando con l’aiuto economico di alcuni finanziatori locali come “Barilla”, ha dato il via a “Buongiorno”. La società ebbe da subito un forte sviluppo, riuscendo ad esprimersi al meglio nel suo business nonostante il forte ridimensionamento delle “dot.com” del 2001. La bolla della “new economy” non ha fermato l’azienda di Del Rio che è cresciuta in tutto il mondo diventando leader di settore con la
sviluppo del web prima e, in seguito, dei contenuti per cellulari. Molte delle suonerie, dei loghi, dei games o dei contenuti che vengono scaricati sui nostri telefonini sono spesso prodotti o veicolati dalla “Buongiorno”, che si è affermata anche come punto di riferimento nel web marketing aziendale. Una crescita forte che ha avuto bisogno di ingenti finanziamenti e che è stata possibile nel 2001 con l’ingresso nel capitale dei fondi d’investimento come il fondo inglese “3i” e altri “private equità” italiani. Soldi freschi che hanno consentito di costruire le infrastrutture e di estendere l’attività all’estero. La marcia di “Buongiorno!” da allora non si è più fermata. Del Rio ha acquisito “MyAlert”, sbarcando nel segmento della telefonia; la torinese “Vitaminic,” azienda quotata, che ha portato Buongiorno in Borsa e Gsm Box. Nel 2005 Buongiorno è arrivata negli Usa, e nel 2006 in Sudamerica e in Asia, grazie alla “joint venture” con “Mitsui”. Il colosso giapponese ha finanziato soprattutto lo sbarco negli Stati Uniti, entrando al 20% nel capitale di “Buongiorno Usa” e all’1% in “Buongiorno! Spa”. Nel 2007 il salto che ha reso “Buongiorno” la numero 1 al mondo: l’acquisizione per 141 milioni di euro della sudafricana “iTouch”, 73,7 pagati in contanti ed il resto in azioni, ha trasformato “Buongiorno” in un gruppo che ora può contare su 1.100 professionisti sparsi in 20 Paesi e clienti in oltre 40 nazioni. Gli accordi con gli operatori telefonici hanno permesso una crescita nei mercanti emergenti. La Russia e, più recentemente, il Sud America hanno dato notevoli soddisfazioni al gruppo che, con un accordo con “Telefonica”, è riuscita a portare in Sud America i suoi giochi a premi via sms. Che il mobile sia diventato il business principale di “Buongiorno” è evidente anche dai nuovi servizi di social networking per telefonino che sono stati attivati sotto il marchio “Blinko”. La piattaforma “Blinko” racchiude oggi una selezione accurata delle applicazioni di mobile social networking più richieste e utilizzate dagli utenti quando sono in mobilità. Fra queste lo “status update”, una forma di pubblicazione frequente di piccoli contenuti in rete, sotto forma di messaggi di testo, foto, video ma anche segnalibri, citazioni, appunti. Questi contenuti potranno essere pubblicati da tutti gli utenti di “Blindo”, per essere visti dall’intera community o soltanto dal proprio gruppo di amici. Una nuova sfida per Del Rio che punta a diventare la “mobile company” di riferimento anche nel “social network”.
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LP - PEOPLE
GOLDEN BOY
David Karp
by Giovanni Zerba
il nuovo talento della Net-economy
C
’erano una volta i blog…Non si tratta della favola della new economy raccontata a un bambino del 2030, ma della realtà odierna che trasforma ciò che nasce nel web in “vecchio” in tempi brevissimi. E’ la dura legge della net economy. Nelle maglie della rete si annidano nuove idee, nuovi modi di connettersi e di creare community. Questo modo di vivere il web nasce da un’esigenza comunicativa che la generazione X, quella che sta dettando le regole del web 2.0, sta portando nel cyberspazio, creando nuove web company e baby-imprenditori di successo. Se Mark Zuckenberg, patron di Facebook, può ormai considerarsi arrivato, il nome nuovo delle net-economy è quello di David Karp. Sbarazzino, poco più che adolescente, David Karp può oggi essere considerato l’uomo che sta trasformando l’utilizzo e la natura dei diari on line, i blog. Karp ha fondato nell’arco di due anni una società che, come le blasonate blogger o blog spot, vuole permettere a tutti i cybernauti di condividere e raccontare la propria vita. Rispetto ai suoi predecessori Karp vuole però rivoluzionare il blogging attraverso il tumblelog, una forma di blog più breve ma arricchita da multimedialità, rispetto a quelli che sono i lunghi editoriali frequentemente associati ai blog. La forma di comunicazione comunemente usata include collegamenti, fotografie, citazioni, dialoghi di chat e video. A differenza dei blog questo formato è frequentemente usato dall'autore per condividere creazioni, scoperte, esperienze senza la necessità di commentarle. Il fascino esercitato dal tumblelog ha spinto il giovane “smanettone” sempre più in là, fino a fargli fondare la sua Tumblr, una piattaforma di blog dedicata al tumblelogging che gli utenti possono personalizzare come un proprio sito web e che unisce al blog molte funzionalità dei social network. A due anni di distanza, ed a soli 21 anni, Karp si è già costruito un suo piccolo impero. Tumblr sta viaggiando verso il milione di utenti e i venture capital non hanno tardato ad accorgersi della creatura del giovane David. Il 25% di Tumblr è già stato venduto un anno fa ai fondi Spark Capital e Union Square Ventures. Karp ha mantenuto il controllo su Tumblr e si è messo in tasca 750.000 dollari. Ora al giovane Karp non resta che far monetizzare la sua piattaforma. Potrebbero essere predisposte funzionalità a pagamento che completano quelle free o, più semplicemente, potrebbe avvalersi delle opportunità sempre più creative del web advertising a cui farebbero gola tutti gli utenti che frequentano, anche con una certa dipendenza, le potenzialità di Tumblr. Ma Karp non ha intenzione di fermarsi e nella sua società, Davidville, sta facendo confluire, oltre a Tumblr, anche altri portali o piattaforme. Fra queste c’è Senduit, un sistema per la condivisione in rete di file personali, e portali tematici che aggregano comunità di appassionati come Channel Frederetor, una community per gli amanti dei cartoons che permette di ricercare, vedere e postare video di cartoons ma in cui non mancano commenti e feedback dei visitatori. Sulla stessa linea Karp sta sviluppando anche VOD cars, community video per gli amanti delle auto sportive, e Worldwide Fido per tutti gli appassionati degli amici a 4 zampe. La favola sembra une delle tante nate nella Silicon Valley ma David Karp ha già preso le distanze da quel mondo, e non solo geograficamente. Gli uffici della Davidville sono a New York, sulla East Coast, all’esatto opposto della Silicon Valley che si affaccia sul Pacifico. Karp si sente però distante dalla “valle di internet” anche nello stile imprenditoriale, per lui troppo frenetica ed ipercompetitiva. Karp, forse per la sua giovane età, non conosce ancora il valore dei distretti. Ad oggi solo un certo Bill Gates si è potuto permettere il lusso di stare lontano dalla Califonia. Riuscirà a fare altrettanto?
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LP - PEOPLE
31 Dicembre
Servizio Pizzeria e Ristorante alla carta e omaggio ingresso per il...
GRAN CAPODANNO Al
Senigallia - Via Spontini, 64 | Tel. 071/63399 - http://www.michelesenigallia.it
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Chiusura settimanale il lunedĂŹ solo nei mesi invernali | Pizzeria Napoletana - Ristorante con specialitĂ di pesce
LP - PEOPLE
LIFE VIP
LE MILIARDARIE D’EUROPA by Giacomo Bertulli
BIRGIT RAUSING
Al quarto posto ecco affermarsi SUSANNE KLATTEN la quale, dopo la morte del fratello HERBERT QUANDT, ha ereditato un significativa partecipazione in BMW. Ad appena 45 anni, Susanne, può contare su un patrimonio personale di circa 9 miliardi di euro.
Alle spalle della Bettencourt troviamo una svedese: BIRGIT RAUSING. La RAUSING gestisce, insieme alla sua famiglia, una ricchezza pari a 10 miliardi di Euro. Tesoro ereditato dopo la morte di suo marito Gad (avvenuta nel 2000); a suo volta rampollo dell’impero del packaging “TETRA LAVAL”.
GIULIANA BENETTON
LILIANE BETTENCOURT
Al primo, per tutta risposta, si colloca LILIANE BETTENCOURT che, rispetto alla Rowling vanta però una storia molto meno originale. LILIANE è infatti la figlia di EUGENE SCHUELLER, fondatore del colosso della cosmesi “L’OREAL”, di cui ha ereditato la fortuna al momento della morte. Un patrimonio quantificabile in circa 15 miliardi di Euro che la bella Liliane ha in parte finalizzato alla creazione della fondazione “BETTENCOURT- SCHUELLER”, impegnata attivamente nel campo della ricerca medica non che in progetti umanitari e culturali.
U
na ragazza madre che vive con il sussidio statale in un piccolo appartamento scozzese decide di scrivere un libro intitolato Harry Potter. Dodici editori rifiutano il manoscritto. La tredicesima casa editrice ci crede, e quel romanzo che nessuno si filava diventa un successo planetario.
SUSANNE KLATTEN
J.K.ROWLING
Trasformando l’autrice in una milionaria. La storia di J.K.ROWLING è dunque magica quanto le storie del celebre maghetto nato dalla sua fantasia. Oggi il patrimonio della Rowling si aggira intorno ai 700 milioni di Euro. Una cifra che tuttavia, nella classifica relativa alle donne più ricche del vecchio continente, non le permette di andare oltre l’ultimo posto.
Una classifica, quella delle donne più ricche d’Europa, che pur concentrando prevalentemente le proprie esponenti nei paesi di “ceppo” tedesco non si priva di un’ illustre italiana: GIULIANA BENETTON. Il gruppo trevigiano conta al momento oltre 5000 negozi in 120 paesi. Una situazione sicuramente diversa da quella relativa agli inizi dell’attività, quando la stessa Giuliana confezionava a mano i maglioni che i suoi fratelli (LUCIANO, CARLO e GILBERTO) andavano a vendere in bicicletta. E’ stato stimato che il patrimonio di Giuliana ammonti a circa 2 miliardi di Euro.
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Info e Tavoli tel. 071 64760 - cell. 346 1791138 | www.ristorantecasadelmar.it | info@ristorantecasadelmar.it | LUNGOMARE D. ALIGHIERI, 3 - SENIGALLIA (AN)
IL 31 DICEMBRE DOPO IL CENONE CASA DEL MAR DIVENTA DA MEZZANOTTE DISCO DANCE NEW YEAR NIGHT PARTY in collaborazione con
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LP - PEOPLE
LIFE VIP
MARA VENIER LA MADRINA DI LIFE PEOPLE by Alan A. Parker
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e parliamo di classe e femminilità in relazione al piccolo schermo, non esiste margine di dubbio: la regina è lei, Mara Venier, la grande Mara nazionale. Un riferimento ideale per un magazine che si occupa di persone e vita, una persona che stimiamo molto, che ha seguito fin dall’inizio l’evoluzione del nostro magazine e che con molta disponibilità ha deciso di farci da madrina. Ma conosciamola meglio:
Il mondo dello spettacolo é una materia complessa ed una meta ambita per molti. Potresti raccontare ai nostri lettori che cosa rappresenta per te questo ambiente? E’ un mondo folle, nel senso buono del termine: un circo nel vero senso della parola, anzi di più ! E’ composto da personalità variopinte, nevrotiche che lavorano tantissimo. Sei una donna diversa rispetto alle altre che svolgono il tuo stesso mestiere, conservi l’umiltà di chi ama il proprio lavoro e trasmetti agli altri un energia speciale, qual è il tuo segreto? Essere come mi descrivi credo che sia anche penalizzante. Nella vita di tutti i giorni sono una donna molto normale, ed è per questo che alcune cose del mio lavoro mi rendono infelice, a volte, per chi fa un mestiere come il mio, la normalità penalizza. Io sono senza dubbio una donna vera.
Se fosse possibile esaudire un desiderio, che cosa chiederebbe Mara Venier oggi per se stessa? Desideri non ne ho più perché ho avuto molto di più dalla vita di quello che mi sarei mai aspettata. Se devo dirti la verità desidero essere serena e non perdere mai la curiosità nei confronti della vita stessa. Incontrandoti mi hai donato un senso di pace e di profonda serenità; le stesse sensazioni che pervadono il pubblico che da anni ti Segue fedelmente. Quanto sei disposta a donare al tuo pubblico? Tutto! Essere rassicurante nei confronti di chi mi ama per me è una fonte inesauribile di gioia. L’invidia spesso si cela nei volti amici. Come hai sconfitto questo sentimento che in molti hanno provato nei tuoi confronti?
Io non mi sono mai accorta di essere invidiata, sono molto ingenua. Ripeto ho avuto tanto dalla vita e allo stesso tempo ho dato moltissimo, ma non temo nessuna invidia. Chiunque nel nostro paese ti considera la regina incontrastata della tv. Quale, secondo te, tra i numerosi programmi che hai condotto ti ha catapultata nei cuori della gente? Questa è facile…Domenica In ! E devo aggiungere che io sono legata soltanto a Domenica In. I momenti difficili nella vita temprano il carattere e forgiano lo spirito, come hai superato i tuoi? Lasciandomi andare ai sentimenti che prevalgono su tutto; io non sono capace di difendermi dai momenti difficili, li vivo e soprattutto… aspetto che siano passati.
Mara Venier con Alan A. Parker
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Quale rapporto hai con la moda? Mah…(sospira)! Ho un mio modo preciso di vestire e di sentirmi a mio agio, potrei dire che “spizzico” dalla moda e sicuramente adoro John Richmond. Che tipo di programma ti piacerebbe condurre oggi, con la consapevolezza che hai. Raggiunto, e quale messaggio vorresti trasmettere alle nuove generazioni? Sentimentalmente condurrei sino a centoventi anni Domenica In. Concretamente invece mi piacerebbe condurre un programma di un’ora con la gente comune, realizzare una serie di interviste in un salotto televisivo, un format ispirato al modello di un programma americano condotto da Ophra. Vorrei che il mio fosse un programma dallo scopo nobile, mi piacerebbe mettermi al servizio della gente, in particolare delle donne. Mi piacerebbe ascoltare concretamente le persone che ne hanno bisogno e soprattutto le donne. Sogno nel cassetto? Sicuramente di avere ancora tanti nipotini perché ne ho uno soltanto. Adorerei essere circondata dai nipotini e dai miei figli.
LP - PEOPLE
LIFE BIOGRAPHY
DUSTIN HOFFMAN IL PRINCIPE DI HOLLYWOOD
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I non-eroi sono assai più sfumati, più complessi, più umani. I buoni al cento per cento non sembrano neanche delle persone. Forse quando recito una parte faccio vedere cose che non voglio neppure ammettere con me stesso".
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La sua interpretazione di Raymond (l’autistico del film “Rain Man” girato in coppia con Tom Cruise) è considerata, insieme a quella che Jack Nikolson regala in “Shining”, la più grande impresa artistica di un attore nella storia del cinema. Dustin Hoffman nasce l'8 agosto del 1937 a Los Angeles. Le sue inclinazioni artistiche si evidenziano fin da giovanissimo quando intraprende inizialmente lo studio della musica iscrivendosi al conservatorio. Poco dotato dal punto di vista musicale, decide di intraprendere anche lo studio dell'arte drammatica. Nel giro di un anno i banchi del "Pasadena Community Playhouse" lo vedono studente modello e appassionato attore principiante. Nella stessa classe vi era un altro "illustre sconosciuto", tale Gene Hackman, che diventerà anch'egli un altro mostro sacro del firmamento hollywoodiano. Stando a quanto raccontano le cronache i due diventano ottimi amici. Abbandonata definitivamente la musica Dustin Hoffman si trasferisce a New York per approfondire gli studi di recitazione, in particolare seguendo i corsi del rinomato insegnante Lee Strasberg. Giovane spiantato, come vuole il copione di ogni star che si rispetti, inizialmente svolge una lunga gavetta off-Broadway sempre in ruoli marginali o attraverso qualche apparizione di
scarso rilievo (e dire che in seguito avrebbe interpretato un memorabile Willy Loman in "Morte di un commesso viaggiatore", una pièce-capolavoro di Miller). Per sopravvivere si accontenta di svolgere i lavori saltuari più disparati. Frequentando l'ambiente le acque cominciano a smuoversi. La grande occasione arriva con una pièce che farebbe tremare i polsi a più di un professionista, un titolo-simbolo del teatro del novecento: "Aspettando Godot" di Samuel Beckett (in una produzione proprio di Broadway). Dopo la dura prova, superata brillantemente, è la volta di un altro ruolo impegnativo, quello dell'ufficiale nazista e omosessuale di "Noon and nights". E' proprio in questa grande performance che viene scoperto da Nichols che nel 1967 lo vuole per interpretare un ruolo da comprimario nel torbido "Il laureato"; è solo il debutto, ma con questo film ottiene subito la nomination all'Oscar come miglior attore protagonista. In questa occasione apparentemente festosa e che qualunque attore vorrebbe vivere, si sancisce il rapporto di Hoffman con queste istituzioni celebrative e con quella dell'Oscar in particolare. In un primo momento a causa del recente omicidio di Martin Luther King che si è consumato a Memphis, Dustin Hoffman avrebbe desiderato che la cerimonia fosse sospesa, cosa che naturalmente non avvenne. A testimonianza della "sensibilità" degli organizzatori, va detto che invece fu solo rimandata. A tal proposito quando Bob Hope ironizzò sull'aver fatto due volte le valigie, Hoffman scrisse una lettera indignata al presidente dell'Academy (allora Gregory Peck), ma non ricevette alcuna risposta in merito: non fu più invitato al gala per molto tempo. Hoffman non ha perso l'occasione di polemizzare contro la mania di voler attribuire premi, istituzioni, a suo dire, perniciose per il mondo dell'arte e per la mentalità competitiva che instaura fra colleghi. Dichiarazioni, queste, che non gli hanno certo attirato le simpatie dell'establishment cinematografico né tantomeno quelle dei colleghi, incapaci di scorgere la "nobiltà" di queste convinzioni. Il suo talento fortunatamente lo ha sempre salvato da possibili ritorsioni poco gradite. Nel 1970 ottiene un'altra nomination per "Un uomo da marciapiede" e poi ancora per "Lenny", fino a vincere il suo primo Oscar per "Kramer contro Kramer", accettato non senza una punta polemica (sembra avesse detto, guardando la statuetta: "Che strano, non ha le palle eppure tiene una spada in mano"). Il film metteva in luce, in un'epoca ancora "calda" per affrontare queste tematiche, i drammi e le lacerazioni causate dal divorzio e dalla disgregazione della famiglia. Ottiene una nuova nomination nel 1983 per "Tootsie" di Sidney Pollack (con Geena Davis), pellicola in cui letteralmente si sdoppia per affrontare il ruolo di un uomo che diventa improvvisamente famoso in televisione nei panni però di una donna (senza che nessuno sappia che in realtà si tratta di un uomo). Nel 1989 vince il suo secondo Oscar per la memorabile interpretazione, come si è detto, di Raymond, fratello autistico di Tom Cruise in "Rain man"; film drammatico basato sul libro del neurologo Harvey Sacks. A fianco di questi ruoli impegnativi Dustin Hoffman non ha mai disdegnato anche quello più frivoli come quelli sostenuti in "Sono affari di famiglia" (con Sean Connery), oppure "Dick Tracy" e "Hook - Capitan Uncino" (di Steven Spielberg, con Robin Williams e Julia Roberts). Sparito per alcuni anni dal grande schermo, ha fatto il suo ritorno con "Sleepers", grande successo al botteghino, mentre nel 1998 arriva una nuova nomination per "Sesso e potere" (film con Robert De Niro). Attualmente è al suo secondo matrimonio: dopo quello con Anne Byrne si è infatti sposato nel 1980 con Lisa Gottsegen che gli ha dato quattro figli.
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Via Abruzzi, 18 | Lungomare Senigallia Tel. 071. 7925961
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SAN SILVESTRO
SALA PRINCIPALE: GIOVEDI’ SALSA CLASSICA E BACHATA IN CONSOLE DJ ALEX BEDIN ANIMACION ELVIS
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PLATINUM CULTURA DEL LUSSO
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LP - PLATINUM
THE CLUB
THE CARNEGIE CLUB Le mille e una fiaba del castello di Skibo
by Federico Sperindei
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el 1897, dopo aver fatto fortuna negli Stati Uniti, l’imprenditore scozzese Andrew Carnegie ebbe la sua prima e unica figlia, Margaret, e decise che la bambina avrebbe dovuto avere una casa in Scozia. La scelta cadde sulla meravigliosa tenuta di Skibo, vicino a Dornoch, che Carnegie acquistò per 87.000 sterline di allora (più di 100.000 euro) e sulla quale si trovava un castello in rovina che egli ricostruì al prezzo di 2 milioni di sterline (2,5 milioni di euro, e ricordiamo che siamo a fine ‘800).
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Quasi 100 anni dopo, nel 1990, l’imprenditore inglese Peter De Savary fece visita al castello e se ne innamorò come era successo ad Andrew Carnegie, ma aveva progetti molto meno romantici rispetto di quelli del predecessore. Acquistò l’intera tenuta (2.800 ettari) per circa 12 milioni di euro e la rinnovò spendendone oltre 35. Da fine uomo d’affari, De Savary capì subito quale fosse la strategia più redditizia per quel luogo: lasciare inalterata l’atmosfera e l’identità del castello e trasformarlo in una residenza per ricchissimi, eccentrici amanti del lusso. Qualche anno fa De Savary ha venduto a sua volta la tenuta, ma l’identità di “The Skibo Castle” rimane quella che egli gli
assegnò: una sorta di sfarzosissimo hotel immerso nel passato, oggi riservato in gran parte ai membri del club superesclusivo intitolato proprio ad Andrew Carnegie. The Carnegie Club conta circa 700 membri provenienti per lo più da USA e Regno Unito, un circolo internazionale cui si può accedere solo su invito, dietro pagamento di una quota d’iscrizione di circa 6000 euro ed un “fee” annuale di 5000. I membri del club sono gli unici a poter soggiornare a Skibo senza vincoli di tempo, ma anche ai non iscritti (per un prezzo che si aggira attorno ai 1000 euro), è concesso di pernottare nel castello, con una clausola: restarvi una sola notte in tutta la propria vita. Chi vuole tornare, deve necessariamente guadagnarsi l’accesso a
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LP - PLATINUM
THE CLUB
“The Carnegie”. La lista dei vip che hanno pernottato nella residenza è lunghissima (Jack Nicholson, Mick Jagger, Gwyneth Paltrow, Michael Douglas…) e Skibo è stato teatro di illustri matrimoni, come quello tra Madonna e Guy Ritchie nel 2000 o quello tra Ashley Judd e Dario Franchitti nel 2001. Nel 1997, Robert Carlyle programmò con Anastasia Shirley un matrimonio segreto che avrebbe dovuto celebrarsi nottetempo proprio a Skibo, ma un giornalista telefonò al ministro fingendosi un amico, scoprì tutto e sbatté in prima pagina il progetto romantico di Carlyle.
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Trascorrere una notte al castello, tuttavia, non significa tanto immergersi nel mero lusso quanto accedere a una vera e propria “altra dimensione”, sospesa fra presente e passato, fatta di confort e sfarzo ma anche di regole rigide e di un’atmosfera “familiare”. Nella residenza è vietato l’uso dei cellulari e le auto degli ospiti sono inderogabilmente requisite al loro arrivo, per essere riconsegnate solo alla fine del soggiorno. Le Range Rover del castello, d’altra parte, sono pronte a condurre i clienti ovunque desiderino (persino a Londra, ovvero a quasi 1000 Km di distanza) e in qualsiasi momento. Gli ospiti hanno a disposizione una piscina di marmo, campi da golf e impianti sportivi d’ogni
genere, ampi spazi per andare a cavallo, una riserva di caccia e, da qualche anno, una vera e propria stazione termale, costruita sulla riva di uno dei numerosi laghi che si trovano all’interno della tenuta e progettata dalla celebre designer Victoria Fairfax. Oltre a venti lussuosissime camere in stile edoardiano, Skibo offre dodici alloggi indipendenti, non meno sfarzosi, collocati all’interno della tenuta. Ma l’esperienza davvero straniante è soggiornare nel castello, come straniante è l’essere svegliati dalla dolce musica dei suonatori di cornamusa che il Carnegie Club ha assunto appositamente per dare il buon giorno a chiunque apra gli occhi, la mattina, in una delle stanze di Skibo.
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LP - PEOPLE
Domenica 7 Dicembre
SUBSONICA - SAMUELE PISTI
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MERCOLEDI DICEMBRE CENONE E MUSICA
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6 Dicembre RE LIGHT ORCHESTRA Sabato 13 Dicembre DJ GIANLUCA MOTTA Sabato 20 Dicembre SILVIA ROCCA
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SELEIONI
BERLUCCHI FRANCIACORTA EXTREME Le nove mila bollicine Piemontesi by Giulia Giovanelli
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a qualità deve essere costantemente migliorata, la gamma dei vini proposti ampliata e rinnovata, perché il consumatore di oggi è sempre più esperto ed in grado di apprezzare le caratteristiche dei vini che gli vengono proposti. L’azienda vinicola Fratelli Berlucchi ha lanciato le sue nuove bollicine: Franciacorta Extrême, un ulteriore tassello nel variegato mosaico della Franciacorta, territorio a cui l’ azienda si è riavvicinata nel 2004 con il suo primo DOCG, Cuvée Storica. Il nome del vino deriva dal dosaggio Extra Brut (3 grammi/litro) e dall’inusuale affinamento post-sboccatura: il dégorgement, infatti, risale a maggio 2007. Il nuovo Franciacorta è destinato a pochi connaisseur - la tiratura è di sole 9mila bottiglie - e il protocollo di produzione vuole affinamenti postsboccatura importanti, che in futuro potrebbero arrivare fino a due anni. Extrême nasce da uve Chardonnay, ed è composto prevalentemente da basi dell’annata 2004; considerata una tra le migliori dell’ultimo decennio. La morbidezza del vino, in contrasto con il dosaggio contenuto, deriva dalla fermentazione malolattica, pratica solitamente evitata in Franciacorta, dove è, invece, premiata l’acidità delle basi. Le singolari caratteristiche dell’annata hanno reso possibile il ricorso alla malolattica, che rende particolarmente elegante e rotondo il Franciacorta. Quindi un sapore secco, deciso e pulito con una nota fruttata lievemente acidula, ideale come aperitivo, adatto ad antipasti, pesce crudo (sushi) o carpaccio di pesce; ma anche a delicati primi piatti e pietanze a base di pesce alla griglia e al sale.
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LP - PLATINUM
SELEIONI
SUA MAESTA’… IL PEPE Ecco qui i migliori dei cinque continenti: Pepe di Sarawak: Dalla fertile regione malesiana di Sarawak proviene la celebre varietà di pepe nero Kuching. I campi di pepe sono piccoli e i filari sono disposti su un dolce declivio, indispensabile per evitare l’eccesso di acqua nel terreno, causato dalle abbondanti piogge tropicali. La pianta ha la forma di un cespuglio e cresce intorno ad un palo di ironwood (belian), il legno più duro e resistente in natura, l’unico in grado di reggere il clima equatoriale. I grani di pepe vanno raccolti quando dal verde iniziano a tendere al giallo paglierino, lavati in acqua e poi lasciati essiccare al sole. Un pepe dal profumo potentissimo, esplosivo, con un aroma variegato. Pepe nero indiano Tellicherry: E’ considerato tra i più puri al mondo. Di origine indiana è ottenuto lasciando lentamente essiccare al sole le bacche ancora acerbe. Il risultato? Una varietà di pepe dall’aroma pungente e dal sapore intenso e piccante. Pepe della Guinea Malagetta: Frutto della pianta “Aframomum Melegueta” parente del cardamomo, questo pepe è anche chiamato “grani del paradiso”. Dal sapore unico, l’aroma è un incrocio tra il pepe ed il cardamomo. Ottimo per le carni di agnello. Pepe bianco Muntok: E’ il più pregiato al mondo. Nasce nella lontana isola di Bangka vicino a Sumatra. Ottimo per conferire ai piatti un sapore elegante e delicato. Pepe cinese Sechuan: Il pepe di Sechuan, chiamato anche Fagara, non è realmente un pepe, ma una bacca di colore rosso molto scuro proveniente dalla Cina. Dopo l’esportazione dei piccoli semi amari al loro interno, le bacche vengono lasciate seccare al sole. Il sapore del Pepe di Sechuan è fresco, con una leggera nota di gusto di limone. Perfetto con asparagi selvatici ma sorprendente con le carni di vitello di Dam. Ideale anche per mousse al cioccolato e sorbetti d’ananas. Pepe della Giamaica: Si caratterizza per le sue bacche particolarmente grandi e lisce. Abbina i sapori di cannella, chiodi di garofano, noce moscata e pepe in una sola bacca. Consigliato per le nuove creazioni gastronomiche dolci e salate. Per valorizzarne al meglio tutti gli aromi e i profumi si consiglia di spezzettarlo a mano con l’aiuto di un pestacarne o di un mortaio. Pepe di Cubeba: Originario dell’isola di Giava è molto simile, come forma, al pepe nero Tellicherry, si differenzia per un piccolo gambo all’estremità del frutto. È un pepe dolciastro con sfumature di sapore che tendono al cardamomo e al chiodo di garofano; il retrogusto è mentolato. Si abbina ad ogni tipo di piatto. Ideale per chi ama un pepe leggero, ma con forte sapore aromatico.
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ltro che starnuti e fastidiosi pruriti nasali ! Il pepe è uno dei pilastri della cucina.Di qualsiasi cucina; in ogni parte del mondo.Senza distinzioni né riserve di sorta.
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d i s c o c l u b v ia XXIV Maggio, 29 MARZOCCA DI SENIGAGLIA(AN)
DOMENICA 7 DICEMBRE ETHO’ DISCO CLUB PRESENTA LA MAISON DE LA MUSIQUE
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LP - PLATINUM
DREAM INSIDE
Signora del Vento lusso a gonfie vele by Giacomo Bertulli
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a Signora del Vento è un veliero a tre Alberi con una superficie velica di oltre 3000 mq che nasce in Polonia nel 1962 e opera per circa 30 anni nei mari del Nord.
A partire dagli anni ’90 il veliero viene impiegato come Nave Scuola nei mari di tutto il mondo, partecipando ad innumerevoli raduni di navi a vela. Nel 2006 la S.I.N., Società Italiana di Navigazione, la acquista cogliendone le grandi potenzialità e la ristruttura completamente per adeguarla agli altissimi standard di sicurezza necessari all'ottenimento della bandiera italiana e all'iscrizione nei Registri Italiani seguendo la normativa SOLAS del RINA. La Signora del Vento è l’unica nave Italiana a vela che offre l’opportunità di trascorrere a bordo un periodo durante il quale, all’insegnamento di tutti i segreti dell’arte marinara, si alternano momenti di puro relax e di ottima cucina. Grazie all’esperienza dell’equipaggio, gli ospiti potranno apprendere tutte le tecniche della navigazione, partecipare attivamente alle manovre, conoscere la strumentazione di bordo, l’armamento e la gestione delle vele godendo da vicino le bellezze del mare e i panorami più suggestivi. Di giorno la Signora del Vento veleggerà verso porti nascosti e baie incontaminate, luoghi inesplorati del Mediterraneo con acque cristalline in cui immergersi e rilassarsi, luoghi esclusivi dove nessun’altra nave ha la possibilità di sostare. Coloro che vorranno trascorrere la vita a bordo vivendo il mare attivamente e praticando sport, potranno avere a disposizione canoe, windsurf, sci nautici ed attrezzature
subacquee per immersioni guidate da esperti istruttori: un portellone posizionato a poppa della nave renderà più agevole l’ingresso in acqua. Due potenti gommoni di otto metri motorizzati 250 cv faranno da supporto alle attività sportive e saranno comodi mezzi per raggiungere spiagge nascoste e località portuali. Gli ospiti saranno accolti in un ambiente raffinato e rilassante e potranno godere di un comodissimo ponte esterno di 600 mq e di un ampio solarium che può ospitare fino a 200 persone per il Day Cruise. La Signora del Vento è inoltre dotata di 28 cabine, predisposte per accogliere fino a 68 passeggeri, nelle quali soggiornare comodamente. Tutte le cabine dispongono di bagno e doccia privati, climatizzazione, frigo bar, TV, cassaforte e rappresentano il luogo ideale per assaporare momenti di privacy in pieno relax. Un ampio salone ristorante di 200 mq, elegantemente arredato e in grado di ospitare fino a 120 ospiti, sarà il fulcro della vita di bordo, un contesto sobrio ed esclusivo nel quale trascorrere momenti conviviali indimenticabili. A bordo, una cucina internazionale sapientemente arricchita con specialità marinare locali e accompagnata da un'ampia selezione di vini è in grado di soddisfare i gourmet più esigenti. Due bar, di cui uno esterno
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avvolgeranno gli ospiti in una accogliente e magica atmosfera marina. Sobria ed esclusiva cornice per eventi di rappresentanza, la Signora del Vento è un luogo suggestivo, uno spazio incantato ed incantevole grazie al quale contemplare l’opera dell’uomo e i prodigi della natura ammirando dal ponte panorami magici sempre nuovi ed affascinanti. Lo splendido ed accogliente salone, il bar di poppa, le confortevoli cabine, gli ampi spazi della prua, unitamente alla cucina ricercata, rendono la Signora del Vento adatta ad ospitare incontri di lavoro, crociere ed eventi, nella massima discrezione e riservatezza, lasciando nel vissuto degli ospiti ricordi e suggestioni di altri tempi. Contatti Società Italiana di Navigazione Srl - Via Saverio Mercadante,32 - 00198 ROMA Direct: +39 (06) 84.17.000 info@signoradelvento.com
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DESIGN
CULTURA DELL’ARTE DELLA MATERIA
GRIFFE
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ALLESTIRE
L'ALTA
MODA LA MAISON: LE PIU’ BELLE ABITAZIONI DEL MONDO VILLA GIRA-
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SOLE DECORTREND TOP DESINGER: RON ARAD, LA FARFALLA DEL
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DESIGN WORLD PROJECTS: TORRE DELLE ARTI IL SENSO DI MILANO PER L’AVANGUARDIA
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Griffe Design allestire l’alta moda
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Massimo Del Monte Art Designer
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еализовать магазин одежды, это не только воплощение экспонентов которые выставляются на продажу, а гораздо больше. Для проэкта магазина и организации места нужно иметь совместимость интерьера с предложенными моделями одежды. Стиль и особенность помещения запоминаются и ассоциируются,
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ealizzare un negozio d’abbigliamento non è solo creare espositori dove porre la merce in vendita, è molto di più, per progettare un negozio e organizzare gli spazi di vendita bisogna entrare in sintonia con lo stile proposto dai capi in esposizione.
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o stile e la personalità del luogo viene spesso ricordato ed associato a ciò che viene venduto, i brand che sono messi in vendita si riflettono nell’arredo e con esso diventano un tutt’uno. L’identificazione del pubblico in un determinato stile è
в основном, с товаром который продается, марка как бы отражается в обстановке и все это сливается в одно целое. Очень важно чтобы идентификация определенного стиля была найдена так же в интерьере магазина, таким образом создается единодушная атмосфера между покупателем, помещением и одеждой. Например, чтобы реализовать магазины известной марки “Emporio Armani” (Универмаг Армани), очень важно соблюдать определенные характеристики и все это тщательно проэктируется в минимальных подробностях,
D ARCHITETTURA
DARCHITETTURA PROGETTAZIONE E ARREDAMENTO PER INTERNI Massimo Del Monte Art Designer Fano, Via Montevecchio Tel.0721/802612
molto importante che venga ricercato anche nell’arredo del negozio, cosÏ facendo si crea un ambiente adeguato e omogeneo tra prodotto, negozio e cliente. Ad esempio realizzare negozi per brand famosi come Emporio Giorgio Armani non è semplice ed è molto importante rispettare determinate caratteristiche, tutto viene minuziosamente progettato nei minimi partico-
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соблюдая самый важный параметр – определенная обстановка на высоком уровне. Качественная мебель должна соответствовать с качеством одежды в продаже. И еще один важный факт, это узнаваемость стильного помещения в любом уголке мира, в
котором выставляются и продаются фирменные вещи. И тут начинают работать компетентные архитекторы в реализации помещений и интерьеров, не отклоняясь от главных характеристик которые соответствуют стилю марки.
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lari, rispettando un unico grande parametro , la qualità dell’arredo proposto deve essere molto alta. La qualità dei mobili si deve associare alla qualità dei vestiti in vendita. Altro fattore importantissimo è la riconoscibilità del luogo, ovvero in qualunque parte del mondo ci si trovi lo stile
che contraddistingue il marchio deve essere riconoscibile sia nei capi esposti sia nel luogo che li espone, e qui entra in gioco l’abilità degli architetti nel ricreare lo stesso ambiente, con le stesse caratteristiche, in situazioni diverse, a volte molto differenti l’una dall’altra, senza però snaturare l’am-
D ARCHITETTURA
DARCHITETTURA PROGETTAZIONE E ARREDAMENTO PER INTERNI Massimo Del Monte Art Designer Fano, Via Montevecchio Tel.0721/802612
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LP - DESIGN
biente ospitante il negozio. Bisogna evidenziare gli aspetti positivi del luogo abbinandoli alle caratteristiche del brand, riconoscibili ovunque.
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D ARCHITETTURA
DARCHITETTURA PROGETTAZIONE E ARREDAMENTO PER INTERNI Massimo Del Monte Art Designer Fano, Via Montevecchio Tel.0721/802612
LP - NAUTICA
Le realizzazione qui esposte sono state realizzate dallo studio di progettazione DARCHITETTURA di Massimo Del Monte (Fano via Montevecchio, 57.) YEREVAN (ARMENIA) PARIGI (FRANCIA) PESARO (ITALIA) TALLIN (ESTONIA) ZAGABRIA (CROAZIA) MOSCA (RUSSIA)
D ARCHITETTURA
DARCHITETTURA PROGETTAZIONE E ARREDAMENTO PER INTERNI Massimo Del Monte Art Designer Fano, Via Montevecchio Tel.0721/802612
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D ARCHITETTURA
DARCHITETTURA PROGETTAZIONE E ARREDAMENTO PER INTERNI Massimo Del Monte Art Designer Fano, Via Montevecchio Tel.0721/802612
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LA MAISON
Le più belle abitazioni del mondo
Villa Girasole
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imenticata dagli italiani, riscoperta dagli svizzeri. Una sintesi del futurismo nascosta nella campagna Veronese. A Marcellise, per la precisione. E' lì da 71 anni, ma dopo la morte dell'ideatore e proprietario, l'ingegnere civile Angelo Invernizzi, è andata via via dimenticata. Fino alla decisione della figlia Lidia Invernizzi di affidare a una Fondazione (subito appoggiata dall'Accademia di Architettura di Mendrisio e dall'Archivio del Moderno) il rilancio del gioiello futurista e Art Decò del padre. Villa Girasole appunto, e il nome indica già la sua peculiarità. Una caratteristica unica: è la prima casa rotante, in grado di seguire il corso del sole. Angelo Invernizzi, nato a Marcellise nel 1884, ingegnere civile, con esperienze nell'ingegneria ferroviaria e nel Genio militare, socialista, imprenditore edile a Savona e a Genova, nel 1920 concepì l'idea di costruire una villa rotante nella sua terra natìa... Rotante a 360 gradi, come il fiore da cui prende il nome segue il corso del sole. Dice l'avvocato luganese Fiorenzo Perucchi, consigliere della Fondazione: «Quella costruita da Invernizzi tra il 1929 e il 1935 è una vera macchina abitativa che sintetizza il moderno di allora, quello che affascinava l'ingegnere: la meccanica applicata nei treni, nelle navi, negli aerei». E chi entra in Villa Girasole ha tutte queste sensazioni: un edificio che ruota su binari con logiche ferroviarie; mosso da un motore a nafta come quello dei transatlantici, con tanto di terrazza panoramica ad «Elle» come il ponte di una nave da crociera.
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E l'esterno? Ne mattoni ne intonaci. E' completamente ricoperto di lucenti lamine di alluminio come un jet supersonico allora ancora solo favoleggiato. Ma il vero colpo di genio è che la casa segue il sole. L'applicazione dell'elioterapia ad un'abitazione. Era la principale cura di allora: sole contro la tubercolosi, il rachitismo, la depressione. Addirittura un medico d'allora, in una rivista, cita Angelo Invernizzi come un suo collega direttore dell'ultramoderno solarium di Marcellise.
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LA MAISON
In realtà l'ingegnere non voleva perdere un attimo di sole, se non a comando. In nove ore la sua villa compiva una rotazione di 360 gradi sul suo asse seguendo l'astro. Con una leva però si poteva fermare. Oggi purtroppo il meccanismo si è rotto. Occorrono milioni di euro per farlo ripartire. La Fondazione, no profit, cerca di reperirli. Il presidente, Aurelio Galfetti, è deciso: «Dobbiamo far tornare a girare il Girasole». Villa Girasole. Che già così, da ferma, lascia senza fiato. Entrando sembra di visitare la Triennale di Milano, 1933: mobili in tubolare metallico disegnati da Giulio Zappa, parquet e mosaici, linoleum, l'ascensore Otis, l'impianto di illuminazione studiato ad hoc dalla Osram. Tra razionalismo e Novecento... Tutto in perfetto ordine, così come l'aveva concepito, per l'amico Angelo, l'architetto veronese Ettore Fagiuoli. E' lui l'autore del «rivestimento» dell'idea. E l'idea è nella struttura studiata da Invernizzi insieme al collega Romolo Carapacchi: sfidare le leggi di stabilità di un edificio, ponendolo in equilibrio precario facendolo ruotare su enormi carrelli di treno. La casa ruotante. Un perno ne è l'asse portante: oltre 43 metri di altezza, di cui 23 all'esterno fino alla punta del faro che divide l'edificio a «Elle». Tutto ruota attorno al perno. E a un mega-oblò. Un oblò da sommergibile, tipo quelli del Nautilus di capitan Nemo, divide non solo immaginariamente l'edificio: sotto l'oblò ci sono la «sala macchine», i motori, il serbatoio della nafta. Un'opera mastodontica ma precisa nei movimenti come un orologio svizzero. E sono stati appunto gli svizzeri a cogliere subito la richiesta d'aiuto degli eredi dell'ingegnere. Difficili inizialmente i rapporti con le Belle Arti italiane: si chiedevano come era possibile conciliare un «no profit» con l'idea di visite di scolaresche e di studiosi di architettura. Poi lo sblocco.
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azion a r … e ar ser v oM azio a spint avolo p s il t za h n c’è , e no a esigen creare i riposo v o D a t d s z e e e ic u d as lità.Q toskziew he, in f o solido ma c c n ta A enette” un bloc l’arredo, rai h d c t est e i r o “K patt mpleta emente a tutm i ’ l o c i c l ov ha o a tà, semp bo” ritr so. t a n i u l c a st ’u dal “ in re ità d che, le sedie nzional fu endo lassica c a ta l
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diato u. t s Flo o” è pian llini per ford n a a r a“G ario Be er la su che m a i M p a, h Si c ato da uardo ografic si di a g n seg ta lo s e scen ode b n orin m Inca sinuosa ue co nchè u della d a i, no nto ma ntisce eral ngame piazze t a a l r u e l ga ggio pro o a du app issimo sogno l gina ra. Un uro. ie ped 4.500 e circa
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