Febbraio Lifepeople

Page 1



DESIGN




PISCINE E IMPIANTI DI IRRIGAZIONE


Marotta Macchine Via I. Asimov, 6/8- Marotta di Fano (PU) 0721.967292-969648 info@marottamacchine.it www.marottamacchine.it



INDEX LIFE PEOPLE N° 30 FEBBRAIO

FASHION GREEN CHARME: Doll’s House THE STYLIST: Micaela Ramazzotti GRIFFE STORY: Jean Paul Gaultier EXTRA-ORDINARY FASHION Hot anche sotto zero ICONE DI STILE: Audrey Hepburn STATUS SYMBOL: La Pochette FASHION EVENTS: Pitti Immagine Uomo GOLDEN WOMAN: Stella McCartney GOLDEN BOY: Mark Zuckerberg SHOWROOM CHIC & SHOCK EVENTI: White Donna FROM USA: Strollercize LIFE STYLE: Spesa Hi-Tech EVENTI: Ritratti di Dive non ancora Vip EVENTI: Un anno di Moda GOLD HISTORY: Fabindia FAMOUS: Emma Watson PEOPLE: Samuele Sbrighi PEOPLE: Joe T Vannelli FOLLIE VIP ENTERNTEINMENT: Game passion ENTERNTEINMENT: Game mania a Las Vegas ENTERNTEINMENT: Rapine da film WORLD PROJECT: Il ponte sullo Stretto DESIGN: La sedia basculante HOTEL DI DESIGN: Barbie Suite DESIGN: Antiqua Gioielli DESIGN: Milk, accogliente seduzione TOP DESIGNERS: Alindra Alic DECORTREND DREAM INSIDE: Paradiso Lafayette AUTO: Peugeot Rcz 1.6 L thp 200 cv TRAVELS: Romantico Igloo GLAM PLACES: Madonna di Campiglio TRAVELS: Argentina

11 14 19 22 26 29 32 39 42 47 51 54 60 63 65 67 68 73 74 78 82 86 90 95 101 105 109 113 116 123 129 136 140 146 143 155 163 165


Società proprietaria del marchio LIFE PEOPLE : Nero di Bertulli Giacomo P.I. 02270740414 Società a cui è stata data in concessione la rivista: CONSUL COMPANY

LA REDAZIONE Direttore Creativo Giacomo Bertulli 329.2005433 Direttore Responsabile Silvia Falcioni Grafica Claudio Sperindei www.claudiosperindei.it Direttore commerciale Stefano Marangoni Account Manager Enrico Sanchi Servizi giornalistici: Francesco Furiassi Giulia Giovanelli Jean Claude Poderini Federico Sperindei Francesco Sabbattucci Giovanni Zerba Maria Luna Genzano Alan Parker Erika Facciolla Marcello Tosi Marianna Pilato Marina Savarese Samantha Scaloni Valeria Riccobono Samuele Daves Fotografo Alessandro Omiccioli - 349.5773620 Ass.Fotografo Mirko Cheli Make up - Angela Montrone Hair Stylist Doriana - Eridò Parrucchieri Maurizio - Lounge Parrucchieri Stylist Anna Negusanti PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE MEDIA CALL 071.4608074 348.8552098 - 339.2705653 Distribuzione MEDIA PLAN s.r.l 071.668405 (Società concessionaria del marchio per le province di Rimini, Pesaro Urbino e Ancona) CONSUL COMPANY s.r.l. Senigallia Amministratore Unico Bartocci Augusto 339.1155711 Redazione: Via delle Vele, 10 Fano (Pu) Tel.0721.580448 redazione@lifepeople.it Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright


FASHION GREEN

Samantha Scaloni

FASHION GREEN portati dietro il meglio S

enza le buone idee, il mondo si fermerebbe. Questa sarebbe la dichiarazione alla stampa che farebbero le borse di Maam Project, se potessero parlare. Immagine dell’ultima Fashion Week di Barcellona, sono state realizzate a mano senza l’utilizzo di materiali superflui, dando maggior risalto al percorso delle linee e al potere del design. I pezzi sono unici e l’arcobaleno di tonalità proposte è molto ampio. Promettono grande fortuna e lunga vita, rinunciando all’impatto ambientale che può avere una qualsiasi borsa di carta o di plastica. Sono infatti realizzate con gli scampoli dei tappeti usati durante le esposizioni e lavorate con pazienza e abilità da carcerati o soggetti con problemi fisici o psichici durante appositi workshop. Ecco una bella produzione di buone idee: borse creative che non lasciano la scia nell’ambiente. E che sanno di vita vissuta. E che sanno di vita tessuta.

>>

11


FASHION GREEN

questo sì che è oro buono F inalmente un jewellery brand che fa del bello e sa di buono. È il caso di Fifi Bijoux, il marchio eco-friendly di Vivien Johnson che garantisce un oro etico, proveniente da miniere selezionate con cura che aderiscono al commercio equo e che per la lavorazione del materiale estratto non utilizzano né mercurio né cianuro. Inoltre i profitti ricavati dall’estrazione dell’oro, vengono reinvestiti nella comunità a cui appartiene la miniera per realizzare progetti di sostenibilità e futuro verde. Raramente si pensa all’impatto che un semplice anello può avere sull’intero pianeta: solo in Nigeria, di recente, 400 bambini sono morti a causa dei veleni prodotti dalle vicine miniere aurifere, inquinando terra, aria e acqua. E qui invece no. Il lusso etico di Fifi è scintillante, i pezzi meravigliosi e i materiali tracciabili. Diamanti compresi. Sembra una favola, una storia di tanto tempo fa, eppure esiste per davvero: la bellezza senza spargimento di sangue. Il lusso di regalarle un solitario chiamato Angel, e scoprire che quello è solo un nome.

>>

>>

12


CESARE ATTOLINI ALDEN BALENCIAGA BALMAIN DIOR HOMME DSQUARED EDUCATION ALBERTO FASCIANI FENDI GARETH PUGH GOTI GUCCI JULIUS LANVIN LIDFORT PER NICK & SONS RICK OWENS UGO CACCIATORI UNFAMOUS YVES SAINT LAURENT

MILANO MARITTIMA

rotonda I Maggio 6 e 12 t. +39 0544 993431

RICCIONE

v.le Ceccarini 18/20 t. +39 0541 693356

RAVENNA

via Cavour 129 t. +39 0544 218330 www.nickesons.com


FASHION | CHARME

14


FASHION | CHARME

DOLL’S

HOUSE ludico risveglio

S

e penso alle bambole, ricordo quando le ragazzine guardavano le vetrine e i reparti di giocattoli dei grandi magazzini, ultima propaggine di felicità. Stavano lì, davanti alla vetrina, e per un’oretta buona se la godevano. Poi, inesorabilmente, erano portate via e capivano che era finita. Lì iniziava tutta la fantasia delle bambine. Un desiderio giustificato anche da adulte. Non c’è niente da fare: rimane quel retrogusto difficile da dimenticare. Sono bombe floreali di un fascino irresistibile. Apparenze con una grande anima che emanano e trasmettono candore. Splendide. Resistono inossidabili all’avanzare del tempo. La concorrenza di un esercito di giovanissime, sono solo incolori rivali. Le bambole creano sollecitazioni. Sensazioni artistiche e ingenue emozioni. Vantano un bel bagno di gloria, trascurando palestre, alimentazione e segni del tempo. Un vantaggio niente male. Le vere elette sono loro, non ci sono veline o miss che tengano. Al solo vederle, eleganti, con le facce d’angelo simboleggiano la purezza. Sono oggetti da preda e sono nate per quello. Le bambine scannerizzano le vetrine dei giocattoli, inquadrano le prede e bevono

con gli occhi quelle magie. Ce ne sono per soddisfare tutti i gusti e rispondere a tutte le fantasie. Alcune sono quasi umane, le manca un soffio e null’altro. Il fascino non finisce lì, vicino c’è la casa delle bambole e la provocazione aumenta. Negli anni cinquanta esce quella che è ormai un mito planetario: la Barby. Cambia il concetto, si evolve e da semplice figlia o sorella diventa amica. È piccola, la puoi portare ovunque. Possiede una casa, un folto guardaroba e un fidanzato. Si chiama: Ken. La capitolazione è evidente. Madri e figlie subiscono il fascino. Sono coinvolti anche i maschietti e la famiglia è al completo. Non è più solo un gioco, diventa un fatto sociale. Una vera rivoluzione. Con la Barby cresci e diventi grande. È, e rimarrà, la tua grande amica. Lei consiglia come vestirti, suggerisce come comportarti. La bellezza diventa business. Icone incontrastate per tante coetanee. Nulla è lasciato al caso, il suo guardaroba abbonda di abiti per tutte le occasioni. Non sono trascurati i dettagli e gli accessori completano arricchendo quell’invidiabile cabina armadio. Può essere divertente avere nell’armadio una camicia da dieci euro o un pantalone da trecento euro ma non deve essere tutto il guardaroba così.

>>

15


FASHION | CHARME

Oggi la donna ha una propria cultura del vestire. A questo ha sicuramente contribuito anche lei, l’amica del cuore. Una rivoluzione democratica che ha sconvolto non solo nomi iconici, ma soprattutto il grande pubblico. Le donne sono mature, inseguono la loro identità. La femminilità è evidente in ognuna, un dolce mood accompagna la donna di oggi. Gente magari non elegantissima, ma con carattere. Anche la donna manager ripropone una femminilità che le appartiene. Ce n’è una che si chiama Giovanna, naso a patatina, occhi furbi e pelle d’ebano; quella che si evidenzia dalla mischia è una femmina micidiale. Si chiama Perla. Un’altra ha la mascella pronunciata, diafana e collo alto, si chiama Bianca. In campo c’è anche Monica, una forza violenta, raccontata, è una meraviglia. La vedi in azione e risulta perfetta nel suo ruolo di responsabilità. Indecifrabili movimenti in azione, il campo del fashion risulta un groviglio lacoontico. Le mode sono come la musica da ballo; ognuna ha un suo ritmo, interiore, si chiama anima guida. È un’anima bellissima che trasmette benessere e buonumore, sconfigge la tristezza e dà quel tocco di energia e magia sotterranea. Le bambole sono moderne sculture, sinuose e accattivanti. Praticamente eterne. Rappresentano un candido edonismo. Sormontano tutte le diversità culturali. Ci fanno credere all’energia del potere creativo e all’aspetto ludico della vita. Così, visto che sono sempre in campo e che non c’è casa senza una bambola, guardo e penso… Gli dei dello stile guardano le donne negli occhi per capire l’anima della moda, quando capiscono la loro musa, è troppo tardi. Cercano un messaggio, un codice, l’hanno avuto. Gli stilisti italiani, loro sono più umani, non si atteggiano a degli dei scesi in terra, ma sono uomini che amano la moda. In Italia è così, la moda è un’opportunità cara a molti, e comprensibile ai più. Non c’è messaggio più forte della natura. Non esistono codici che racchiudono più persone. Ognuna è, e vuole essere, se stessa. Gli accessori fanno la differenza. Più volte vi sarà capitato di sentirvi dire “che bello questo vestito, è nuovo?”, eppure avevate solo aggiunto una cintura o magari lo avevate combinato con scarpe di un colore che evidenziava il contesto. Sicuramente il dettaglio crea una personalità irrinunciabile. Quel particolare denota la vostra identità, vi identifica e vi rende uniche. È come il codice fiscale, è unico e non si può più farne a meno. La moda oggi scopre nuovi modelli e ricerca colori innovativi e accattivanti ma la novità è nella ricerca di accessori nuovi e combinazioni nuove. Dopo il low cost della moda possiamo riscoprire, adesso e prima possibile, lo spirito positivo che accontenta tutti i gusti.

>>

16


FASHION | CHARME

La donna riscopre una moda eco-land per un approccio di femminilità naturale e molto sensuale. I modelli sono destrutturati con architetture concettualmente rinnovate. Asimmetrie che ci riportano al passato con un mix di stili. È un new romanticismo, opulento con spille di fiori ovunque e nastri di piume che bordano ogni cosa. I cappucci li troviamo sia sui piumini, sui cappotti, sulle giacche e nei tricot. I più importanti sono sui maglioni, partono dal fondo e ti coprono tutta la testa. Gli accessori hanno un vantaggio, sono capi di gusto trasversale con particolari che si combinano e ben si adattano con tutto. La strada insegna come vestirsi e in che modo abbinare i modelli. Affiorano scarpe con plateaux alti, stivaletti fino alla caviglia, stivali stile caccia con suola carro armato o boots di gomma stile pesca di colori allegri e con fantasie a quadri. I tacchi sono alti ma grossi e facilitano le passeggiate. Stivaletti con lacci e fibbie, necklaces e tacchi killer. Le borse sono a tracolla, con pellami morbidi oppure grosse shopping bag ascellari. Pelliccie ecologiche bordano e foderano borse e stivali. La handbag continua a essere la favorita. Nuovi sono gli zaini e le pochette piccole e con tracolla di catena color oro. Cinture morbide modello fusciacca di pellami di capra morbidissimi chiuse da pompon di pelliccia. Girogola, che danno un tocco di alta femminilità, di ogni foggia e materiale. Cerchietti con fiori e piume. Occhiali grandi sitle anni '60 con lenti color rosso. Sciarpe che ti avvolgono come essere dentro un bozzolo. Guanti con e senza dita da portare, sia per ripararsi dal freddo, sia come dettaglio decorativo. Mantelle che lasciano intravedere come sei vestita. Cappelli di lana e di panno. Cuffie di maglia o pile con fiori applicati. Colbacco di pelliccia ecologica con copri orecchie e visiera rialzata. Ovunque troviamo i leggings, calze di lana con fantasie a jacquard e scaldamuscoli per tenere calde le gambe. È un’opportunità, una celebrazione del settore, per entrare in sintonia con il consumatore in un modo divertente e pieno di significato. L’uomo ha un’aria da motociclista anni '50, non disdegna però il gusto caccia o pesca. Ama inserirsi nella natura e il freddo non lo spaventa. Molto British country è l’uomo di questo inverno. Checks ovunque, su giacche, camicie e pantaloni. Indossa scarpe modello allacciato con tomaia tripartita con finishing differenziati. Ankleboot elasticizzati di suede trattato e invecchiato. Stivaletti con fondo carroarmato, allacciatura stringata e paracaviglia in matelassé e pelli abrasivate. Sono argomenti di evasioni per un’allure nature. Un trekking, bohemien anni '60. In casa l’uomo indossa pantofole di camoscio o di velluto con stemmi e iniziali ricamate. Designer sneakers foderate di pelo. Sempre utili le cinture con fibbie di nuove galvaniche. Dal bronzo all’ottone invecchiato, dall’argento consumato al rame ossidato. Proliferano una moltitudine di modelli di borse: borse da lavoro, brief cases, portadocumenti. Ritornano tanti i guanti di pelle imbottiti di cachemire con cuciture esterne di colori naturali. Una garanzia di trasgressione sono i modelli di cappelli che si vedono quest’inverno. Berretto da macchinista del treno, con piccola visiera e cordicelle intrecciate. Berretti a spicchi piatti che si adattano a diversi modi di indossarlo stile Metello, realizzati con tessuti di lana con micro disegni pied de poule. Patchwork in diverse variazioni di modelli. Spina di pesce stile caccia con tessuto tweed e plaid, colorati rosso e bruciato, con cinturini e piccole fibbie. Berretti di lana con paraorecchie eredità di lavoratori. Cappellino di lana stile portoghese e modelli con risvolto di pile. Basco senza visiera o con piccole visiere di feltro. Grosse sciarpe di lana fatte a mano con frange lunghe. La cagoule, per intenderci il nostro passamontagna, anch’esse di lana conferiscono un look trasandato. Si gioca con sovrapposizioni di diversi capi di maglia di lana. Creano movimento e risultano nuovi. Il comfort è sempre in agguato e alla base del vestire con gusto. La moda va indossata con disinvoltura e comodità. Questo rappresenta il nuovo lusso e il benessere anche con temperature freddissime.

17



FASHION | THE STYLIST

Il look sensuale e romantico di

MICAELA RAMAZZOTTI

Rihanna

H

a cominciato con i fotoromanzi, è passata alla tv e al cinema, dove ha lavorato con cineasti di spessore come Francesca Archibugi e Paolo Virzì (che nel 2009 ha pure sposato). Micaela Ramazzotti attualmente è considerata la nuova bomba sexy del cinema italiano, forse per quel suo fascino particolare che a volte ricorda quello adolescenziale e ingenuo del personaggio femminile di Lolita (come per esempio si atteggia in Tutta la vita davanti,

pellicola comprendente fra l’altro una sua scena di nudo che ha spopolato su YouTube). Ora, con La prima cosa bella, la giovane attrice può sognare Hollywood: il film, infatti, è stato scelto per rappresentare l’Italia alla cerimonia degli Oscar 2011. Per quella occasione, la vedremo indossare sicuramente un abito da gran sera, griffato da qualche famoso couturier (è un’affezionata estimatrice di Dolce & Gabbana).

Marianna Pilato

Jennifer Lopez

>>

19


FASHION | THE STYLIST

Rihanna

In diverse interviste, inoltre, Micaela ha dichiarato di amare molto i vestiti lunghi e romantici, anche se spesso un po’ scomodi. L’importante, secondo lei, è che i capi di abbigliamento abbiano una loro storia alle spalle: “mi piace andare nei mercatini, nei negozi di vintage e trovare qualcosa di vissuto. Non mi piacciono tanto i modelli nuovi, preferisco che essi abbiano già vita propria. La moda è come una vecchia signora che nell’armadio ha di tutto e di più e, quando lo apre, tira fuori un fascino sospeso tra passato e presente”. Di conseguenza, il suo guardaroba comprende cappottini stile anni Settanta con la pelliccia intorno al collo, numerosi trench con la cintura in vita, un soprabito rosso (indispensabile perché a suo parere evoca poesia), oltre a cappelli dalle forme più svariate: a falda larga, a bombetta da caccia in velluto o di tipo maschile. Quest’ultimo genere la diva è solita abbinarlo ad abitini cortissimi stile sottoveste, maliziosi solo in piccola misura, con sopra delle giacche non avvitate a due bottoni, calze pesanti e stivali dal tacco alto. A sorpresa, per di più, Micaela è una delle poche star che evita il nero, perché non è un colore che illumina e che fa passare inosservato chi lo indossa. Di solito, quindi, appare in pubblico con creazioni dalle tonalità chiare, che può permettersi senza problemi avendo un fisico Jennifer Lopezcorti ma sempre eleganti, asciutto. Nel suo armadio, poi, non mancano mai neppure gli abiti aderenti al corpo, che segnano le forme, con le spalle e il décolleté scoperti. Sul red carpet spesso si è fatta notare al braccio del marito proprio così, e a ben ragione: Micaela è molto sexy e raffinata anche con lunghezze sopra il ginocchio. Non essendo altissima di statura, poi, preferisce calzare sempre scarpe chiuse o sandali con il tacco, ad ogni modo confortevoli, possibilmente con lo stiletto mai finissimo e la punta tonda. Passando all’hair styling e al make up, lo stile risulta un po’ selvaggio, dovuto forse al fatto che preferisce tagliarsi i capelli e la frangetta da sola, recandosi dal parrucchiere solo quando strettamente necessario. Da quando ha girato La prima cosa bella, Micaela è diventata mora, ma quando ha cominciato a muovere i primi passi nel cinema tutti la ricordiamo bionda. Se prima stendeva sugli occhi e sulle labbra delle nuance di trucco più delicate, ora con la sua nuova tinta (che lei definisce un passe-partout, poiché facilmente trasformabile in biondo o in castano scuro) sembra non voler più rinunciare al rossetto rosso. Per riassumere, il consiglio generale che possiamo seguire analizzando il look di Micaela Ramazzotti è il seguente: per sedurre meglio non mostrare tutto subito, ma cercare di mantenere un po’ di mistero, giocando con le trasparenze o con tessuti che aderiscono al corpo facendone solo intuire le curve.

20



FASHION | GRIFFE STORY

jean paul

R E I T L U A G Michela Ricci www.artemodascuola.it

giocoliere instancabile della moda 22


FASHION | GRIFFE STORY

D

a sempre giocoliere instancabile della moda, conosciuto principalmente per il suo stile stravagante e provocatorio, l’enfant terrible della moda francese appartiene a quella cerchia di stilisti che creano le collezioni con divertimento, uno di coloro che ha sempre considerato la gioia e l’ironia quali irrinunciabili ingredienti del proprio metodo di lavoro. E, forse proprio in virtù di queste componenti, attraverso gli anni Jean Paul Gaultier è riuscito a fare parlare tutto il mondo di sé e del suo originale percorso. È stato un maestro dell’osare e dello sperimentare; divertire, stravolgere e contraddire ogni parametro precostituito sono stati i suoi ferrei precetti, non a caso è stato considerato il più spiccato erede della grande Vivienne Westwood. Jean Paul Gaultier nacque a Parigi nel 1952 e poco si conosce della sua infanzia che ha sempre custodito con estremo riserbo dalla curiosità dei giornalisti e dei media. Una figura curiosamente importante nella sua crescita fu quella della nonna, che oltre ad avere avuto un ruolo decisivo nell’educazione, soprattutto lo spinse nell’ambito dell’ispirazione, dato che era proprietaria di un salone di bellezza. Fin da bambino amò sperimentare con i pelouche della sua cameretta che venivano utilizzati per i tentativi più folli; creava bracciali con i barattoli di alluminio rimaneggiati e reinventati e i suoi primi modelli furono ovviamente le foto delle riviste femminili che sfogliava nel salone della nonna. La vocazione dello stilista fu da subito presente, infatti all’età di 17 anni con chiarezza e determinazione decise di voler entrare ad ogni costo nel mondo della moda. Guidato unicamente dal suo istinto e dalla sua esperienza di autodidatta, niente scuole di design o di figurino, iniziò a presentare i suoi bozzetti alle più grandi case di moda. Venne assunto da Pierre Cardin, un nome sacro tra gli stilisti del momento, che fu colpito dall’abbigliamento del particolare personaggio e ne intuì presto la forte e precoce dote creativa. Rivelò immediatamente le notevoli capacità ma la sua natura volubile e capricciosa lo portò a girovagare per varie case di moda, per poi tornare infine da Cardin. Decise quindi di aprire una sartoria di moda indipendente a Parigi, assieme a due suoi cari amici d’infanzia, Daniel e François. Nel 1977 presentò la

>>

23


FASHION | GRIFFE STORY

sua prima collezione esordendo già con la chiara intenzione di stupire e scandalizzare il pubblico e la critica. E la collezione molto eccentrica, proprio per il suo gusto kitsch, attirò immediatamente l’attenzione dei media. Proprio in quel periodo si respirava una grande voglia di rinnovamento nel settore, quindi il suo stile e le sue proposte innovative vennero molto apprezzate, principalmente dai giovani e dalla stampa specializzata che capì di essere di fronte a un talento unico. Già dalla prima sfilata la sua passerella fu percorsa da una ventata di novità che sfidava le regole del conformismo, il suo punto forte furono le combinazioni impossibili, tra maschile e femminile, passato e avanguardia, taglio sartoriale e immancabilmente sorprendente. Nel 1984 debuttò la sua prima collezione maschile dal titolo “l’uomo oggetto” che propose un abbigliamento maschile esplicitamente contaminato da capi tipici femminili: emergevano i particolari che svelavano le zone del corpo dell’uomo, e le ironiche scollature profonde, e ancora le gonne beffarde portate con disinvoltura. Nel 1985 la collezione dal titolo “une garde robe pour deux” rappresentò un funambolico tentativo di avvicinare l’identità maschile con quella femminile. La sua sartoria si ingrandì e la sua moda trasgressiva cominciò ad imporsi stabilmente sul mercato. Nell'88 diede vita alla linea Junior Gaultier e nel ‘92 la Gaultier Jeans. Dall’88 la maison Gaultier si espanse alla gioielleria e alla profumeria; ancora oggi rimane famosissimo il profumo lanciato nel 1993 che portava il suo nome, con il flacone a forma di corsetto, racchiuso in una incongrua lattina da conserva. Nel frattempo Gaultier si impegnò anche nel mondo dello spettacolo, mediante la preparazione di splendidi costumi per balletti, film e spettacoli teatrali. Sicuramente la più celebre testimonial del marchio Gaultier è stata la cantante Madonna, la quale desiderò che i suoi costumi per le tournée mondiali del 1990 e del 2006 fossero disegnati dallo stilista in persona: resta nella memoria il reggiseno corazzato a forma di cono e gli originali bustini di raso con stecche in vita. Tra gli altri celebri testimonial del marchio si possono annoverare Marilyn Manson, Nicole Kidman e Uma Thurman. Rimangono nell’immaginario collettivo le sue creazioni più bizzarre e famose, diventate ormai icone della moda, come i tacchi a spillo a forma di Tour Eiffel capovolta, le magliette a più strati stracciate, la gonna kilt in versione maschile, e la reintroduzione e reinterpretazione del corsetto che passa da pezzo di lingerie a capo del vestiario esterno femminile. Nel 2003 Gaultier venne nominato direttore artistico di Hermès, pur continuando a lavorare per il proprio marchio di prét a porter e haute couture. Gaultier è riuscito a infondere alle collezioni della Maison Hermès quel pizzico di trasgressione che brillantemente si amalgama alla tradizione che la caratterizza. Il settenario di collaborazione si conclude con la collezione primavera/estate 2011, uno splendido ed emozionante show consistente in una parata di amazzoni che chiude con il suo saluto portato da una rosa rossa tra le labbra e un sorriso comprensibilmente appagato. Una nuova interessante collaborazione è in fase iniziale con La Perla, che quest’anno ha deciso di presentare la collection créature, collezione di intimo firmata dal celebre stilista francese. I modelli presentati si caratterizzano da un connubio di stili e lavorazioni amate sia dallo stilista francese che dalla casa di moda, chiaro esempio sono le impunture a stella applicate sul raso che evidenziano le forme, processo molto caro a Gaultier, e la lavorazione soutache, uno dei grandi classici de La Perla. Una favolosa esibizione sulla storia della moda, da non perdere per chi ha la possibilità, è in corso al Musée des Arts Decoratifs di Parigi, all’interno del Musée du Louvre, dal 25 novembre al 26 giugno 2011. La mostra propone di tracciare un percorso di analisi e sintesi che riguarda alcuni degli illustri protagonisti della moda che hanno segnato il gusto e lo stile dal 1970 al 2000. Jean Paul Gaultier risulta il creatore più incisivo, con le sue collezioni Les rap-pieuses e Tatouages, simbolo dell’insolenza e dell’assoluta contestazione al conservatorismo.

24



A

nche se ci siamo appena lasciati alle spalle le feste natalizie e, con queste, tante occasioni di mondanità, siamo tornati con idee e novità dal mondo della moda e non solo. Unghie da urlo e pelle scintillante, accessori, borse e scarpe stravaganti quanto basta per dare un tocco unico al vostro look sempre glam–chic: questo è quello che abbiamo scovato per voi e che stiamo per raccontarvi in questo nuovo appuntamento con l'Extraordinary Fashion, questa volta dedicato esclusivamente al gentil sesso. Enjoy!

Ispirazione orientale per Judith Leiber e Alexander McQueen

C

osa hanno in comune Judith Leiber e Alexander McQueen? A parte essere marchi affermati in tutto il mondo e scatenare la shopping-mania in moltissime donne, le due maison hanno realizzato per la stagione autunno-inverno 2010 delle collezioni eleganti ma originali ispirate all'Oriente. Disegnate da Sarah Burton, nuovo direttore creativo di Alexander McQueen, le clutch quest'anno vanno nei tradizionali modelli di sempre (piccole certezze!) ma sono state impreziosite con materiali pregiati ispirati, in particolare, al mondo bizantino. I tessuti finemente ricamati sono stati infatti arricchiti da pietre colorate, mentre, come dicevamo, restano la chiusura a forma di teschio ormai classico della casa di moda, e l'impugnatura ad anello. La punta di diamante della collezione è la Byzantine Queen Skull, la clutch realizzata in coccodrillo e tempestata di pietre preziose, tra le quali due bellissimi rubini. In quanto regina della collezione va a questo pezzo anche il primato di borsa più costosa dell'intera linea, 9.750 dollari. Judith Leiber, invece, si è lasciata trasportare dal fascino dell'Estremo Oriente e ha realizzato una collezione unica con colori, dettagli e simboli iconici dell'Impero del Sol Levante. Decori a fiori di ciliegio, pagode, pesce koi, dragoni sono alcuni degli elementi che ritroviamo nei pezzi della collezione e non possiamo non segnalarvi qui due modelli molto particolari: la borsa a ventaglio e la Kyoto Minaudiere, il più importante della linea. Il primo prende chiaramente l'ispirazione dal mondo delle geishe ed è stata realizzata con cristalli neri e dorati che, intrecciandosi, formano un ricamo floreale. La Kyoto Minaudiere, invece, è la borsetta a pagoda con tre gradini, ognuno dei quali realizzato con cristalli d'Austria. Questo pezzo è realizzato in edizione limitata e al costo di 6.785 dollari.

26

Valeria Riccobono

FASHION | EXTRA-ORDINARY

EXTRA ORDINARY Kirkwood vs Guardiani, lotta all'ultima scarpa

S

i preannunciano dure battaglie per il titolo di scarpa più originale proprio all'inizio del nuovo anno. Nicholas Kirkwood e Alberto Guardiani sono certamente in lizza per accaparrarsi la vittoria, almeno da quanto abbiamo potuto constatare dalle loro nuove collezioni. Da una parte, quindi, Alberto Guardiani, autore della Lipstick Heel, una scarpa che unisce i due strumenti primi della seduzione femminile: il rossetto e il tacco. Una “rossetto-stiletto” che è il fiore all'occhiello della collezione 2010-11 e che già comincia a vedersi in giro, soprattutto tra le dive del jet set internazionale. All'altro angolo del ring, troviamo invece Nicholas Kirkwood, reduce da una fruttuosa collaborazione con la Keith Haring Foundation. Il designer, nuovo direttore artistico di Pollini, ha tratto ispirazione per la sua ultima collezione proprio dalle opere di Haring, il graffitaro originario di New York scomparso all'età di soli 31 anni a causa dell'HIV. Le opere di Haring, famose per i suoi omini stilizzati, sono diventate un cult per l'arte del design moderno ed esposte nelle gallerie più importanti di tutto il mondo. Kirkwood ha sfruttato la sua tendenza al graffito e ha realizzato una collezione di 12 modelli di calzature che verranno lanciate sul mercato nel prossimo mese di febbraio. Una collezione veramente particolare ed originale con la quale sbizzarrirsi. Guardiani o Kirkwood, chi vincerà questo duello virtuale all'ultima scarpa?


A FASHION Y FASHION | EXTRA-ORDINARY

Manicure esclusiva con Gold Rush

L

a manicure è certamente uno dei trattamenti di bellezza entrati a far parte della routine di moltissime donne. La cura delle mani e delle unghie, infatti, è uno di quei dettagli che risulta importantissimo nel look e che può fare apparire ogni donna più bella ed elegante. Non a caso, la tendenza è di porre sempre maggiore attenzione alla manicure con novità, dettagli e applicazioni che stupiscano sempre, in ogni occasione. Quello che vi vogliamo presentare adesso è lo smalto Gold Rush, il must have di questo autunno–inverno. Si tratta di uno smalto che dà alle unghie un tocco brillante e dorato, oltre che unico e costoso. La particolarità di questo smalto, infatti, è che è stato realizzato a mano con dell'oro giallo, una preziosità di per sé, ma arricchita ulteriormente dalla sua confezione, un flaconcino decorato da oltre mille diamanti. L'unicità di questo prodotto, inoltre, è rispecchiata dal suo prezzo, esattamente 130.745 dollari. Impossibile non averlo!

Rosa e oro per una pelle preziosa

E

restando in tema di segreti di bellezza preziosi, vi parliamo anche di Ta'if Gold Dust, realizzata dal marchio Ormonde Jayne. La Ta'if Gold Dust è una polvere d'oro 24 carati ottenuta attraverso l'utilizzo della profumatissima Rosa di Ta'if, una rarissima varietà di fiore originaria del Mar Rosso e raccolta ancora oggi manualmente nell'omonima città di Ta'if, ai confini col deserto arabo. La qualità e la rarità della rosa si uniscono al valore dell'oro rendendo questo prodotto veramente esclusivo e lussuoso, capace di profumare delicatamente e regalare allo stesso tempo un look iridescente e glamour istantaneo alla pelle. Il packaging è stato poi studiato nel dettaglio per riflettere l'eleganza e la raffinatezza del prodotto: la confezione, una scatola dorata e laccata, è realizzata artigianalmente e contiene un morbidissimo piumino, anch'esso fatto a mano, in satin francese e piume di marabou color champagne. Il profumo delicato ma persistente della rosa aggiungerà una nota romantica e misteriosa alla sensualità della polvere d'oro, magari per una serata speciale da “Mille e una notte”.

Cappellini haute couture di Tarina Tarantino

E

torniamo a parlare adesso di Tarina Tarantino, una designer dalle creazioni sempre estrose ed originali. Oggi facciamo un breve accenno alla sua collezione haute couture di cappellini, perfetti da indossare nel periodo natalizio appena trascorso, ma adatti anche a tutto il resto dell'anno. Colorati e glamour, questi modelli sono sempre di tendenza e associano la qualità (sono rigorosamente fatti a mano) con il lusso poiché sono realizzati utilizzando materiali preziosi e Svarowski, eleganti piume, paillettes, tulle e satin. Se desiderati acquistarli, sono tutti disponibili esclusivamente nelle boutiques di Tarina Tarantino e nei flagship store.

27



FASHION

HOT Femminile,caldo e seducente: le donne riscoprono il collant

ANCHE SOTTO ZERO

C

onsentono di scoprire le gambe e mantenere quel tocco di femminilità anche quando le temperature scendono durante l'inverno. Calze e collant sono alleati strategici nella vita di ogni donna, al tempo stesso utili contro il freddo e straordinari strumenti di seduzione. La moda di questo autunno-inverno rispecchia bene questa teoria, dal momento che i collant si presentano super coprenti ma allo stesso tempo chic e ricchi di stile. Via libera, da parte di ogni azienda produttrice, a svariati colori e fantasie, per un tocco vivace anche se la bella stagione è ancora lontana. Abbinabili sia con minigonna che ad un paio di shorts, i collant possono conferire un look moderno, giovane e di tendenza, oppure dare quel tocco classico ed elegante uniti ad una gonna al ginocchio e decollette con tacco.

>>

29


FASHION

Accanto agli accesi colori in voga quest'anno, come il giallo limone, il blu elettrico, il viola ed il fucsia, mantengono il loro posto anche gli intramontabili toni del marrone, del grigio e del nero. I modelli, oltre ai classici monocromatici, si presentano sempre più frequentemente decorati con ricami e stampe che danno quel senso di originalità in più. Fa la sua entrata in scena anche il pizzo, che viene accostato e declinato in mille possibilità, arricchisce e seduce. Poi ci sono pois, ricami floreali, rifiniture che aggiungono varietà ai già tanti modelli proposti; non manca nemmeno l'abbinamento tra calze coloratissime e canottiere coordinate, a cui si può aggiungere lo stesso tono di smalto. Anche lo stile più comodo e sportivo non rinuncia mai all'eccentricità e al glamour, per mantenere quell'aspetto sofisticato tipico di un accessorio dal grande potere seducente.La tendenza di questa stagione è degnamente rappresentata dal brand francese Pierre Mantoux che propone una collezione il cui imperativo è dettato dai colori vivaci, sebbene mantenga la linea elegante in versione nero e bianco. I collant Pierre Mantoux traggono ispirazione dalla natura, con stampe animalier, e vengono realizzati con materiali di elevata qualità, caratteristica che ha fatto guadagnare all'azienda il titolo di leader nel settore. La linea si adatta alle gambe di tutte le donne, si distingue per la femminilità e l'eleganza ideali in ogni occasione. La novità di questa collezione è rappresentata da un collant modellante, che oltre all'aspetto estetico di una donna tiene conto anche del suo benessere. Realizzato in fibra Lycra Fusion, questo collant solleva i glutei attraverso un corpino a compressione media, modellando così fianchi, busto e cosce. Seppur a velatura sottilissima, questo accessorio garantisce una lunga durata, perchè proprio la fibra usata sarebbe più resistente alle smagliature, oltre che veramente comoda. Anche le proposte di Philippe Matignon per l'autunno inverno si allineano alla tendenza generale di utilizzare colori accessi e una gran quantità di ricami. Motivi grafici molto ricercati ed intriganti decorazioni procedono di pari passo con la scelta di filati pregiati e tecniche di lavorazione innovative. In un contesto in cui la donna occupa un posto in continua evoluzione, è necessario proporre svariati modelli per ogni occasione, mantenedo sempre un filo conduttore che lega comodità, eleganza ed intensa femminilità in ogni momento della giornata. Philippe Matignon interpreta le mode ed anticipa le tendenze, con grande attenzione ai dettagli, proponendo ricercati stili. Il filone dell'essential chic si presenta sobrio ed essenziale, con prevalenza di romantici toni pastello; uno stile più metropolitano è quello dello strong appeal con motivi a rombi dal sapore scozzese e colori classici. Molto più che urbano e quasi aggressivo invece il poetic grunge, che introduce la presenza di borchie su sfumature che dal bianco finiscono al nero; lo stile New reinassance punta invece sul contrasto tra storico e contemporaneo, ottenuto utilizzando tessuti come broccato e damascato, pizzi, velluto e raso. Oltre alla gran varietà di collant, Philippe Matignon ha pensato ad un vasto assortimento di autoreggenti, parigine, gambaletti, leggings in grado di stupire e conquistare, non solo la donna ma anche l'uomo. Il collant infatti è da sempre considerato un elemento di seduzione per eccellenza, utile alla donna per valorizzare il suo sex appeal e davvero irresistibile per ogni uomo!

30



PEOPLE | ICONE DI STILE

“L’angelo dei bambini”

“H

o bisogno di Givenchy come le donne americane hanno bisogno dello psicanalista”, questa l’affermazione che spiega il fascino dell’attrice più elegante del cinema Hollywoodiano. Audrey Hepburn, Oscar come miglior attrice, studiò dapprima danza per poi approdare al teatro e infine al cinema. Nel corso della sua carriera lavorò con importanti registi e divenne famosa grazie al ruolo della Principessa Anna in Vacanze romane. Vincitrice di numerosi premi la Hepburn fu una delle figure di spicco del cinema statunitense degli anni cinquanta e sessanta. Il padre inglese e la madre, una baronessa olandese, infusero in lei quell’incedere aristocratico che la distinse per eleganza e raffinatezza. Audrey Hepburn rappresenta dopo decenni un’icona e un punto di riferimento. Immagini indelebili per fascino e carisma dove le foto in bianco e nero sembrano a colori per l’atmosfera che infondono. È uno dei pochi personaggi del mondo dello spettacolo che mette d’accordo sia donne che uomini; ciò è da attribuire alla sua indiscussa bravura e ad una recitazione democratica, per tutti e che piace a tutti, con un messaggio semplice e comprensibile. Ad influire nella sua vita sono stati i disagi della guerra che hanno portato alla giovane Audrey diversi problemi di salute, momenti difficili che hanno condizionato i suoi valori per il resto della vita. Esile, alta, magra con grandi occhi da cerbiatto ispira protezione e simpatia. Diafana, sicura di sé con un’energia senza eguali, ha conquistato il mondo con la favola della principessa che osa vivere per un giorno il fascino della vita semplice e delle piccole cose, umili, ma così profonde che le hanno dato la forza di tagliarsi i capelli e di scorazzare per le strade di Roma su una lambretta. Era a fianco di Gregory Peck nel film Vacanze romane. Racconta Wyler, il regista della fortunata pellicola, che venne scelta perché “aveva tutto quello che stavo cercando, fascino, innocenza e talento. Inoltre era molto divertente. Era assolutamente incantevole, e dicemmo, è lei!”. La critica disse: “E' di una sottile, elfica, malinconica bellezza, al tempo stesso regale e infantile nell’apprezzare i semplici piaceri e l'amore. Benché sorrida coraggiosamente, alla fine della storia, rimane una figura solitaria e penosa che deve affrontare un futuro soffocante”. Fine e semplice, ironica, spiritosa ma credibile e senza eccessi. Una personalità che come un capolavoro diventa ispiratrice per milioni di donne nel mondo. Dai suoi occhi appare una femminilità sofisticata e una sensibilità di autentica bellezza. Comunica e con autorevole abilità emerge un’attrazione

>>

32

by Jean-Claude Poderini

AUDREY HEPBURN


PEOPLE | ICONE DI STILE

33


PEOPLE | ICONE DI STILE

34


PEOPLE | ICONE DI STILE

che si rivela fatale. Un’interpretazione da manuale non convenzionale ma innovativa. Originale, spontanea davanti all’obiettivo il suo personaggio è credibile e affascinante. Dopo l'esperienza di Vacanze romane, fu chiamata ad interpretare il ruolo della protagonista femminile nel film di Billy Wilder, Sabrina, accanto a Humphrey Bogart. Il guardaroba della Hepburn venne affidato allo stilista francese Hubert de Givenchy. La Hepburn volle incontrarlo e subito, tra i due, nacquero un'amicizia e un sodalizio professionale duraturo. Lo stilista ricorda il loro primo incontro: “Le dissi, Mademoiselle, mi piacerebbe aiutarla, ma ho poche cucitrici e sto lavorando a una collezione, non posso farle dei vestiti. Allora lei disse, Mi mostri quel che ha creato per la collezione. Si provò i vestiti e esclamò È esattamente ciò di cui ho bisogno!, e le stavano davvero bene. Sapeva perfettamente ciò che voleva”. La sua era una bellezza allarmante, un simbolo, un vorticoso gioco di seduzione per una sete di magia. Una bellezza fluida che strizza l’occhio alla seduzione più ingenua ed efficace. Guardare i suoi occhi è da rimanere folgorati… Trasmette un magnetismo audace e moderno ancora oggi, che a distanza di generazioni comunica e dialoga ancora. Ha saputo fondere la cultura europea con la nascente e nuova cultura U.S.A. Lei era a casa sua ovunque, sia a Parigi, sia a Roma, sia a New York. Sempre irresistibile ha attratto il glamour del mondo intero. È stata una donna che ha trasmesso una femminilità universale che trascende dal corpo e che parte dall’anima. Il film Sabrina ricevette l’Oscar per i migliori costumi e lanciò la Hepburn nell'Olimpo delle star hollywoodiane. Sicuramente il merito era da attribuire al suo charme naturale, di una personalità, senza latitudini, che univa tutte le culture, con un passaporto universale. Ha sempre evocato una bravura che traduce in emozioni sensazionali. Attrice moderna, stile innocente, portamento discreto. Uno stile fresco, glamour ricercato nel quale identificarsi. I suoi abiti erano semplici per durare nel tempo. La sua classe era di un’eleganza senza tempo. Amava abiti puliti, lineari, di colore nero, bianco e pastello. Essenziali erano gli accessori che conferivano alla sua moda originalità e curiosità. I guanti, oggetto imprescindibile, le attribuivano un’allure francese. Indossava i cappelli di ogni foggia con una straordinaria naturalezza. Con la stessa spontaneità indossava abiti monospalla o pantaloni Capri. Disinvolta passava da un abito da sera a una camicia di taglio maschile. La figura snella e il suo ben noto buon

>>

35


PEOPLE | ICONE DI STILE

gusto erano ammirati e imitati. Diventata la maggiore attrazione del cinema globale, divenne una vera icona di stile impersonando il personaggio di Holly Golightly in Colazione da Tiffany. Davanti alla vetrina più attraente, dominò la scena e sedusse il mondo intero con un semplicissimo tubino nero corredato da una collana di perle e una spilla di diamanti. Questa volta i suoi occhi erano nascosti da occhiali oversize neri, erano Ray-Ban, oggetti di culto che lasciavano la scena a un sorriso che stravolge i canoni della bellezza femminile. Una sensualità interiorizzata, una bellezza da scoprire, molto profonda. Un’allure raffinato di stampo extrasensoriale. Fumava con un lungo bocchino e faceva esplodere una miscela emozionale sempre contemporanea. Sempre inimitabile, fuori dalla moda, senza eguali e senza rivali né allora né oggi. L’interpretazione di quella ragazza estroversa venne considerata come una delle figure più incisive e rappresentative del cinema statunitense del XX secolo. Il simbolo di una donna sofisticata rischiava di oscurare la figura dell’attrice. Chiuse per sempre la bocca a tutti affrontando difficili interpretazioni come la Sorella Luke, Eliza Doolite nel film musicale My Fair Lady e l’eccellente interpretazione di una donna cieca nel film “Gli occhi della notte” che fu per lei una prova difficile per il ruolo particolarmente impegnativo. I personaggi più vicini alla vita quotidiana vedevano l’attrice in vesti più semplici come i famosi lupetto neri, i trench-coat di foggia maschile e le originali scarpe ballerine che indossava con naturalezza sia con un abito di pizzo da cocktail sia con gonne o pantaloni. Una umana debolezza, la perfezione che incarnava con sapiente savoir-faire. Separava ciglia per ciglia con uno spillo per ottenere quello sguardo inimitabile. Una originale chiave che apriva tutte le porte, sia quelle più fredde e oscure, sia quelle più esigenti e calde. Ambasciatrice dell’eleganza, forte e sicura di sé nonostante il suo aspetto fragile, ha dato vita a personaggi importanti con una semplicità e una delicatezza disarmante. Nata per essere una stella del firmamento cinematografico. Come un poeta entra in una dimensione extrasensoriale, così lei recitava con una leggerezza impalpabile entrando là dove ci sono le emozioni. E di emozioni nuove ne ha provate quando è stata chiamata per rappresentare l’Unicef nel mondo. Lei amante degli animali, si era ritirata dalle scene per amore della famiglia e dei suoi due figli decise di usare la sua immagine per aiutare il prossimo. Si occupò molto di beneficenza e affrontò molti viaggi. La sua missione è culminata con un messaggio forte e sincero, essere umili e sensibilizzare l’opinione pubblica ai problemi dei più deboli. Si dedicò assiduamente all’impegno umanitario, trovando così nella missione il modo di ringraziare il suo pubblico e di "chiudere il cerchio" della sua esistenza così breve. Con perseveranza è diventata un incredibile personaggio, sincero e di esempio per molti. Tra l’altro diceva “chi non crede nei miracoli, non è realista”.

36


PEOPLE | ICONE DI STILE

>>

37



LA POCHETTE

FASHION | STATUS SYMBOL

P

Marianna Pilato

accessorio d’altri tempi tornato di gran moda

iccola, raffinata e per di più pratica. La pochette è considerata da sempre un accessorio molto fashion, utile soprattutto se abbinato a vestiti da sera senza tasche. Non importano insomma le sue dimensioni (alcune riescono a contenere solo un rossetto), quel che conta è che essa risulti perfetta insieme all’abito scelto. Le sue origini sembrano essere molto remote, si parla addirittura del Settecento; in quell’epoca in Francia le tasche non erano cucite sugli abiti ma sostituite da piccoli sacchetti da appendere alla vita. La pochette poi è diventata un must irrinunciabile per le donne vissute negli anni Venti, non a caso un periodo in cui avvennero decisivi cambiamenti che contribuirono a loro volta a rivoluzionare il modo di vestire e dell’essere femminile.

>>

39


FASHION | STATUS SYMBOL

Venne quindi delineata una figura di donna inedita che amava guidare, ballare e addirittura fumare. Un tipo insomma un po’ mascolino, che prediligeva abiti corti e leggeri senza maniche ornati spesso da frange, indossati con calze in rayon color carne. Ed è proprio allora che la pochette ha acquisito notorietà e successo, rimanendo comunque attuale per tutto il Novecento. Sembra, infatti, che quest’ultimo secolo non l’abbia trasformata più di tanto. La mini borsetta ha cominciato a far riparlare prepotentemente di sé già durante la stagione 2007-2008, quando Prada lanciò una campagna pubblicitaria raffigurante le testimonial Sasha Pivovarova, Irina Kulikova e Anabela Belikova con in mano delle simpatiche pochette colorate (rosa/nero, arancio/bordeaux, verde acido/verde bosco). Esse, però, erano state rese più moderne da un particolare dettaglio: la classica forma a clutch era stata rimpiazzata da una manica di pelle che terminava nella tasca frontale in cui la proprietaria poteva infilare la mano, portando la borsa come se fosse un guanto. Da quella stagione in poi, molti brand di moda e pelletteria hanno cominciato a produrre variegati modelli di pochette nonché delle vere e proprie linee. Tarina Tarantino, ad esempio, ha affiancato alla storica collezione di bijoux una di borse e pochette da sera. Di ispirazione vittoriana, questi mini capolavori riprendono i soggetti delle più note creazioni proposte finora dalla designer dai capelli rosa: uno stile un po’ vistoso, ma senza dubbio consono per chi vuole un po’ sognare ad occhi aperti. Un’attenzione altrettanto viva verso l’oggetto retrò l’hanno dimostrata in maniera continuativa i marchi Carpisa, Camomilla e Accessorize. Il primo di solito propone delle pochette abbastanza sobrie e monocolori. Il secondo invece, famoso per il suo mood romantico, distribuisce nei suoi punti vendita little bag da sera in raso, in stoffa o in velluto, spesso rese ancora più preziose da applicazioni di strass o da pieghettature originali. A chi adora il vintage si consiglia la visita ad un monomarca Accessorize, dove sono protagoniste diverse pochette ricoperte di brillantini, Swarovski e paillettes, alcune delle quali con la chiusura che ricorda quella delle borsette delle nostre nonne. Disponibili in infinite varianti, non ci resta quindi che andare a scovare nei negozi la nostra clutch (termine con cui si indica sempre più spesso la pochette) del cuore, quella cioè che meglio si sposa con i capi del nostro guardaroba e con il nostro temperamento.

40



FASHION REVIEW

PITTI IMMAGINE UOMO

L’uomo che verrà di Samuele Daves

L

a contaminazione tra il formale e l’informale maschile, la ricerca dell’ossimoro stilistico come forma più alta di perfezione ed eleganza, segna in modo chiaro l’edizione del 79esimo Pitti Immagine Uomo, di scena a Firenze presso la Fortezza da Basso. Certamente la moda maschile che verrà guarderà al rispetto degli ecosistemi con lavaggi naturali per i pantaloni e l’utilizzo di fibre non sintetiche nel look. Grande attenzione verrà posta in tal senso anche nel riciclo di materiali. Un’interessante novità in questa direzione è data dal marchio 959 recycled seatbelt collection che nasce dal recupero e riuso delle cinture di sicurezza dismesse dagli autodemolitori che, dopo essere state lavate, igienizzate e divise secondo le tipologie di superficie, sono tagliate a mano, assemblate e cucite all’interno di laboratori artigianali esperti originando iconiche borse.

>>

42

1. 959 Recycled Seatbelt


FASHION REVIEW

2. Trussardi

43


FASHION REVIEW

3. Brian Dales

4. Annapurna

In decisa caduta libera il piumino (di quelli lucidi griffati Moncler e Duvetica non se ne può certamente più in una visione glamour futura), invece sarà molto fashion per il futuro inverno (stiamo parlando del 2011-2012) un caldo e coprente cappotto-maglione possibilmente chiuso da alamari, dettaglio da gentleman legato storicamente ad un immaginario navale. In questa direzione il marchio più interessante di menswear della manifestazione fiorentina, Brian Dales, ne ha proposto alcune tipologie nei grigi e nei colori boschivi confermando poi con tutte le sue proposte il macro-trend del lusso metropolitano. L’immagine del marchio della nuova campagna stampa è l’esempio più significativo di un perfetto mix-match tra biker-jeanswear ed eleganza degagè. In questa direzione anche lo storico marchio di cashmere Annapurna che, mixando la leggerezza dei materiali e la linearità delle forme, esalta ed accentua questo nuovo urban-chic in un mix fatto di preziosità ed eleganza in cui il cashmere si reinventa e si accende d’inaspettate laccature fluorescenti. La maglieria è importante protagonista anche della collezione Reign con un’interpretazione alternativa della maglia tagliata e innovativa. I pulls, realizzati in materiali diversi, originano un knit-sportswear dove la parte più leggera sviluppa una serie di sottogiacca in morbida lana-cachemire dal singolare effetto maltinto, nell’unica variante colore grigio molto brit and cool. Last but not least va menzionato il marchio ospite d’onore della manifestazione, Trussardi. Storico marchio del Made in Italy la maison del levriero ha festeggiato a Firenze i 100 anni d’attività (fu Dante Trussardi ad aprire infatti nel 1911 nel centro di Bergamo una boutique di guanti di lusso e negli anni '70 Nicola lanciò il marchio nel mondo) con un mini-film e una sfilata dove tutte le proposte sono state caratterizzate da capi in pelle. T-shirt in daino ultrasottile, montone con applicazioni a contrasto sulle spalle, ampie giacche a vento con motivo camouflage in pelle stampata, per “un omaggio alla maison guardando avanti” come ha dichiarato Milan Vukmirovic, head designer da alcune stagioni e guru capace di riportare tutto lo stile glamour metropolitano della Parigi street in una visione maschile fresca e moderna, che tratteggia e conferma il lussuoso guerriero urbano del nuovo millennio.

44

5.Trussardi


FASHION REVIEW

6.Trussardi

45


VICTORIA SPA BEAUTY CENTRE

Anche i sogni hanno bisogno di spazio…per sognare…per immaginare di essere lontano, lontano…per godersi un meritato relax… ecco il giusto spazio...

Per rendere unico e indimenticabile il vostro SAN VALENTINO ... con un tête a tête nel riservato ristorante Victoria con il mare e le luci della Riviera a fare da sfondo. E insieme a chi ami scopri il benessere dei momenti da vivere nell'esclusiva Victoria SPA Beauty Centre. Il centro benessere dell' Hotel Victoria Palace di Cattolica offre i servizi ed i trattamenti per la tua bellezza e per dimenticare la tensione di ogni giorno. Lungo week-end di San Valentino 2011 ...one day SPA con cena romantica, pacchetti speciali da 1 a 3 notti. www.victoriapalace-hotel.it

by Victoria Palace Hotel Viale Carducci 24, Via Bologna Cattolica, Rimini, Italy. Aperto tutti i giorni dalle 09,00 alle 22,00 info e prenotazioni: Tel 0541 962921 www.victoriabenessere.com info@victoriabenessere.com


PEOPLE | GOLDEN WOMAN

STELLA McCARTNEY Il british style reinventato da

Giovanni Zerba

Giovanni Zerba

M

cCartney è un cognome che nel mondo dello spettacolo rimanda subito il pensiero al famoso Sir Paul dei Beatles e a tante sue celebri canzoni. Oggi però McCartney è anche sinonimo di creatività, di stile, di gusto britannico legato al fashion system. Ad aprire la strada verso nuovi spazi artistici in casa McCartney ci ha pensato la figlia di Paul, Stella, una stilista giovane, classe 1971, che nel mondo della moda ha ormai sdoganato il suo stile e la propria personalità. Stella McCartney è divenuta in pochi anni una designer di fama internazionale che è riuscita ad interpretare e riattualizzare il british style. Un percorso lungo che, dopo aver servito importanti case di moda come Chloé e Gucci, ha condotto il suo istinto creativo alla nascita di un proprio brand che porta il suo nome e che permette alle sue collezioni di essere apprezzate ovunque, con punti vendita strategici che hanno fatto conoscere il suo stile nelle più importanti città del mondo. I suoi abiti mettono in luce una donna in grado di sedurre senza essere volgare, una donna che ama essere comoda nella vita metropolitana, sia in ufficio che nel tempo libero. Non mancano le influenze etniche, in particolare quelle indiane, che, soprattutto nella collezione 2011, sono state rielaborate secondo canoni occidentali. La passione per la moda è entrata nella vita di Stella McCartney molto presto. A 13 anni la giovanissima Stella ha incominciato a fare le sue prime composizioni e a 16 anni è riuscita ad entrare nella scuderia dello stilista Christian Lacroix.

>>

47


PEOPLE | GOLDEN WOMAN

Giovanni Zerba

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Il coronamento della sua creatività è arrivato però nel 1995 quando si è diplomata in fashion design al Central Saint Martins College of Art and Design. Gli anni successivi, a partire dal 1997, sono quelli che la vedono lavorare come direttore creativo per la casa francese Chloé e, successivamente, per Gucci. E’ proprio in joint venture con quest’ultimo che, nel 2001, lancia la prima collezione che porta il suo nome. Ci sono poi le importanti e blasonate collaborazioni con artisti e cantanti quali Madonna, Annie Lennox, Gwyneth Paltrow o Jude Law che Stella McCartney ha vestito in occasione di tournè, matrimoni o partecipazioni cinematografiche. Oggi le sue creazioni, tutte visibili e acquistabili anche dal sito di e-commerce www.stellamccartney.com che ha recentemente rinnovato con i disegni dell’artista Barry Reigate, comprendono collezioni femminili pret-à-porter, lingerie, accessori, occhialeria e, dal 2003, anche profumi e creme naturali. Un percorso lineare e simile a quello di tanti altri stilisti. Ma Stella McCartney non si accontenta. Nel 2004 il suo estro si mette alla prova nel mondo dello sportwear. Firma con Adidas un’importante partnership ed avvia il progetto “Adidas by Stella McCartney” che prevede la realizzazione di linee d’abbigliamento in diverse discipline sportive: atletica, yoga, tennis, nuoto, golf, sport invernali e triathlon. Le sue capaci-

48

tà nel creare capi sportivi sono evidenti e permettono alla stilista di accreditarsi anche come direttrice creativa per le squadre sportive della Gran Bretagna che prenderanno parte ai prossimi giochi olimpici di Londra 2012. Stella non rimane lontano dall’abbigliamento casual e, nel 2005, firma un’altra operazione commerciale di successo con la casa svedese H&M: la collezione “Stella McCartney for H&M” si esaurisce in breve tempo e fa segnare importanti record di vendite. Nel suo lavoro di stilista completa ed affermata Stella McCartney non porta solo il proprio stile ma anche la propria vita privata e l’amore per i suoi quattro figli (Miller di 5 anni, Bailey di 4, Beckett di 2 e la neonata Reiley), avuti dal marito Alasdhair Willis. Nel novembre del 2009 è uscita infatti una prima collezione per bambini fino a 12 anni con il marchio Gap e, a marzo 2010, ne è seguita una seconda. Da poche settimane è infine diventata realtà la linea Stella McCartney Kids, una collezione per neonati e bambini che segna il definitivo ingresso della stilista inglese nel segmento dell’abbigliamento per l’infanzia. Un settore molto interessante e su cui la stilista punta molto come testimonia l’immediata apertura di un apposito canale di vendita on-line, già in versione multilingue, www.stellamccartneykids.net.


Un ambiente indovinato nei colori bianco e blu, con legno pregiato e stucchi di ispirazione marina al soffitto, con una bella veranda proprio sulla spiaggia.

Riccione 47838 - P.le Azzarita, 2 - Tel. 0541.648604 - 647866 - www.ristoranteazzurra.com - info@ristoranteazzurra.com



PEOPLE | GOLDEN BOY

Giovanni Zerba

La favola d'oro di

MARK ZUCKERBERG Ecco la storia dell'ideatore di Facebook

L

a vita di Mark Zuckerberg assomiglia un po' ad una favola, nella quale il protagonista -un giovane come tanti- ad un tratto scopre la fama e soprattutto la ricchezza. Grazie ad una felicissima intuizione, Mark Elliott Zuckerberg a soli 26 anni si è già guadagnato il titolo di “miliardario più giovane del mondo”. La sua fortuna inizia come studente di Harvard, quando insieme ad alcuni colleghi e compagni di stanza fonda il sito di social networking Facebook, un sito web di reti sociali ad accesso gratuito che permette di mantere contatti anche a distanza. Il nome si riferisce agli annuari con le foto di ogni singolo soggetto che alcuni college e scuole preparatorie statunitensi pubblicano all'inizio dell'anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti ed al personale della facoltà come mezzo per conoscere le persone del campus. Era il 2004. Nel giro di un mese dalla sua nascita, Facebook contava già più della metà degli studenti di Harvard tra gli iscritti e successivamente coinvolse anche ragazzi di altre università, come Standford, Columbia, Yale, Boston, grazie alla promozione fatta in collaborazione con Dustin Moskovitz e Chris Hughes. Soltanto l'anno successivo però venne registrato il dominio attuale e dal 2006 si estese a scuole superiori e grandi aziende, consine che si estese ben presto alla possibilità di far accedere tutti gli utenti di Internet >>

51


PEOPLE | GOLDEN BOY

purchè abbiano compiuto i 13 anni. Da qui l'esplosione: nel 2007 Facebook era già passato dalla 60° alla 7° posizione dei siti visitati per quanto concerne gli accessi e figura tra i 10 siti più trafficati al mondo. In Italia il social network inizia a spopolare nel 2008 con un incremento di visite vertiginoso del 961%. Secondo il dato più recente a disposizione dell'Osservatorio Facebbok, gli utenti italiani registrati nel mese di ottobre 2010 erano oltre 17 milioni, un numero che avrà sicuramente subito un ulteriore incremento. Il totale degli utenti in tutto il mondo avrebbe già superato i 500 milioni, divenendo il secondo sito più visitato in assoluto, secondo solo al motore di ricerca Google, sebbene lo abbia superato per una intera settimana come numero di accessi negli Stati Uniti. Un numero così alto di utenti non può che generare anche un profitto per il sito e soprattutto per chi lo ha creato. L'azienda, diretta proprio da Zuckerberg e nella quale lavora anche una delle tre sorelle Randi, è stata valutata a inizio 2010 14 miliardi di dollari, mentre si stima che il patrimonio del suo ideatore sia di ben 6,9 miliardi di dollari netti. Il patrimonio e l'immagine del giovane non sono neanche stati scalfiti dalla causa intentata nei suoi confronti dai gemelli Cameron e Tyler Winklevoss nel febbraio 2008. I gemelli erano infatti colleghi universitari di Zuckerberg e lo accusarono di furto di proprietà intellettuale, poiché denunciavano di avere avuto loro l'idea di un social network universitario, per la realizzazione del quale chiamarono il novello miliardario per sviluppare il progetto informatico. Fu così che proprio Mark sviluppò autonomamente il progetto e il suo socio Saverin riuscì a trovare investitori disposti a scommere sull'idea. La causa costò a Zuckerberg 65 milioni di dollari di risarcimento per i fratelli Winklevoss, un'ammenda ben piùabbordabile rispetto ai 600 milioni chiesti da questi ultimi e soprattutto irrisoria rispetto ai guadagni ottenuti in seguito. In ogni caso la storia di Zuckerberg ha fatto il giro del mondo ed ispirato anche l letteratura e la cinematografia: lo scrittore statunitense Ben Mezrich ha pubblicato il best seller “Miliardari per caso - L'invenzione di Facebook: una storia di soldi, sesso, genio e tradimento”, al quale si ispira il film “The Social Networ"k diretto da David Fincher e distribuito nel 2010, in cui il ruolo del protagonista viene interpretato da Jesse Eisenberg. Ovviamente anche l'ideatore di Facebook ha il suo profilo nel social network più gettonato del mondo, ma attenzione: le sue impostazioni sulla privacy sono talmente restrittive che non è possibile nemmeno inviargli una richiesta di amicizia.

52



FASHION | SHOWROOM

SHOW

PHOTOSHOOTING

dandy man style BORSALINO LIMITED EDITION

D

andy & Cappelli vanno sempre insieme. Quando si parla “del cappello” il nome a lui associato è solo uno: Borsalino. La tradizione del classico cappello in feltro con banda in grosgrain assolutamente tono su tono viene accessoriata e customizzata per una limited edition “da signori”. Uno speciale fermasoldi in argento realizzato da Biocchi è posizionato su un lato del copricapo. All’occorrenza può essere staccato ed utilizzato. Chic e comodo, euro 183,00.

UN FIORE ALL’OCCHIELLO

O

rmai non se ne vedono più, se non ai matrimoni. Lanvin ha rimesso in vita quest’accessorio dimenticato, in una variante moderna (e che non appassisce). La spilla fiorata, infatti, è realizzata in tessuto: la rosa in denim lavato o un fiorellone in velluto. Taglio vivo, spilla in argento e colori sobri. Una perla di stile per i più audaci. Euro 112,00.

54

VARIAZIONE SULLA SCIARPA

S

enza sciarpa al collo non si esce! E non è solo colpa del freddo inverno. E’ una questione di stile. Per ovviare ai colori grigi, alle solite varianti rigate, la ditta italianissima Camerucci propone delle sciarpe di lana completamente ricamate a mano con motivi floreali, sobri e dai colori super-mettibili, ma che daranno un tocco di vita al vostro cappotto nero. Euro 109,00.

E PER FINIRE IL GUANTO

A

ltro accessorio usato puramente come anti-freddo è il guanto. Elegante e sportivo insieme è il modello proposto per quest’inverno da Costume National: in pelle e lana, lungo fin sopra il polso, con rivestimento interno in maglia a costine. Sportivo e diverso il dettaglio del cinturino all’esterno. Da avere, con soli 343,00 euro.


PLATINUM FASHION| |CHIC&SHOCK SHOWROOM

ROOM

ACCESSORIES

di Marina Savarese

coco chanel style

IL FILO DI PERLE... REINTERPRETATO

CAT-EYED SUNGLASSES

C

ome una diva nella sua versione elegante e mattutina, nel cuore dell’inverno gli occhiali da sole sono leggeri e signorili... Lenti grigio fumè, montatura leggermente “gattata” e trasparente di un rosa fluorescente ma non invadente. Il logo Prada di metallo è sobrio solo su un lato. Sottilmente glamour. Euro 160,00

I

l filo di perle è un classico da portare al collo su un tailler di giorno o su un tubino per la sera. La designer tedesca Cat Priem ha reinterpretato questo classico dello stile aggiungendo un pizzico di ironia in maniera sobria, delicata e non invadente. Il filo di perle di acqua dolce ha la chiusura in argento con un ciondolo raffigurante il cranio di un topolino che indossa una corona e che in bocca ha un cuore di zircone rosa. Tenero. Euro 1059,00

BORSA SI’, MA CON IL FIOCCO

D

a giorno o da sera, la borsa accompagna tutte le donne. Una forma elegante, che ricorda una pochette, corredata di tracolla fine, il tutto in pelle di vitello... tranne un fiocco appoggiato sul davanti in pelle lucida (ma non troppo). E’ il vezzo stilistico di See by Chloè per questa borsa dai milleusi. Euro 205,00.

PIZZO CON IL TACCO

P

er finire il look una scarpa con tacco, day&night, pizzo&tessuto e naturalmente pelle. Modello decolletè con ovale sulla punta, la scarpa è interamente realizzata in pizzo; i dieci comodi centimetri di tacco sono rivestiti in tessuto lucido nero, la tomaia è completamente in pelle chiara. Un jolly stiloso da giocarsi in ogni occasione. Valentino, euro 580,00.

55


FASHION | SHOWROOM

SHOW

WHITE

uomo - all white... WHITE BELT

C

hi l’ha detto che la “vita alta” è tornata solo per le donne? E che le “fasce” da uomo si indossano solo per le cerimonie? Ann Demeulemeester le ha riproposte in una versione simil-sportiva realizzata in cotone elasticizzato, chiusura con bottoni sul fianco e cinturino con fibbia per regolarlo sul retro. Il top è in bianco, ma disponibile anche in nero. Euro 411,00.

WHITE CRISTALS

L

a base è quella di un “tirapugni”, ovvero un anello che si indossa su quattro dita, ben appuntito per picchiare i cattivi. Ma di cattivo questa versione ha solo un paio di teschi. Alexander McQueen alterna teschi a fiori, con un enorme Swarovski bianco quasi fosse un anello di fidanzamento. In argento e cristalli bianchi, è un vero gioiello per “rude and fashion” boys!

WHITE HEADPHONES

L

e cuffie ormai non sono solo per i dj! Il trend di passeggiare con cuffie enormi e colorate, magari attaccate ad un minuscolo lettore mp3, è ormai esploso dappertutto. SkullCandy, la ditta che produce e distribuisce questo accessorio, ha arricchito la gamma colori con il modello completamente bianco. Tecnicamente ben realizzate e curate in ogni dettaglio, questo modello (con ricami in oro) è disponibile a partire da 98,00 euro.

56

WHITE MASK

A

ggressiva all’inverosimile ma nello stesso tempo elegante e curatissima in ogni dettaglio. E’ il copricapo-proteggitesta realizzato da Givenchy per la sua collezione 2011. Completamente in pelle, con tanto di intarsi ed applicazioni, è senza dubbio l’accessorio maschile più audace della stagione. La passione per i teschi va oltre. Solo per veri uomini.


PLATINUM FASHION| |CHIC&SHOCK SHOWROOM

ROOM

ACCESSORIES

di Marina Savarese

donna - original white... WHITE and CANDY SHOES

ECO WHITE RING

a scarpa bianca ricorda sempre un po’ quella del matrimonio. Ma in questo caso il bianco in questione richiama alla panna, allo zucchero filato, soprattutto se accostato a caramelle coloratissime o a mushmellow color pastello. Questo è il concept ispiratore delle originalissime scarpe della designer Belma Arnautovic (Sarajevo), realizzate in pelle, dalle forme originali ed accessoriate con candys! Come questo modello con il tacco “caramellato”... Solo per chi ama osare!

attenzione al nostro pianeta è sempre più forte. Il riciclo e l’ecosostenibilità sono un argomento che fa aguzzare l’ingegno a tutti i designer contemporanei. Questo è il concetto ispiratore di Patrizia Iacino, di origine italiana, ma trasferitasi a New York. Questo elegante anello è realizzato con gli elastici che tengono unite le verdure. Elegantemente assemblati su una base di argento 925, sono unici, eco e supertrendy. http://www.globalcoolo.com/

SUPER WHITE

WHITE WOOL SCULPTURES

“super” sono ormai super-conosciuti. Gli occhiali da sole anni '80 con montatura in plastica colorata arrivano in una nuova versione matt-white con lenti rosse. 100% made in Italy, sono ideali per la settimana bianca (almeno risalteranno sull’abbronzatura di montagna)! Euro 115,00.

metà tra uno scialle, una sciarpa ed un coprispalle, ma molto più simile ad una scultura che ad un accessorio. Le creazioni di Sandra Backlund sono dei pezzi assolutamente originali realizzati a mano, partendo da un modulo che poi viene assemblato seguendo le linee del corpo femminile. Molto chic, glam, originalissimi e anche caldi. La collezione completa qui www.sandrabacklund.com

L

I

L’

A

57



ritornano i mercoledi e i sabato notte pi첫 belli della spiaggia di velluto

stuzzicheria_aperitivi_ristorantino_after dinner_lounge bar Lungomare Dante Alighieri 60019 Senigallia Ancona info@michelesenigallia.it 071/60288 - 339/7014821


PLATINUM | CHIC&SHOCK

CHIC IL RUGGITO (HOT) DEL CONIGLIO

Samantha Scaloni

&

CHIC

N

on è il fratello minore di Nabaztag, il coniglio wi-fi, ma un suo lontano parente. Più frivolo, più basic. E soprattutto più birichino. Tre indizi: è di silicone al platino, ha sette (e dico sette) ore di autonomia e (aprite bene le orecchie) ha quattro diverse modalità di vi-bra-zio-ne. È chiaro a questo punto che non serva né a segnalare posta in arrivo, né ad annunciare il meteo. Prodotto da My Yoyo, il design si fa guardare. E massaggiare. Non vi ricorda un po’ la storia di Jessica Rabbit? Occhio a non incastrarlo, Roger Rabbit…

SHOCK

CAMPARI, 150 ANNI CON BENICIO D

ecisamente dal gusto discutibile la bag prodotta da Campari in collaborazione con Bric's ed ispirata al celebre manifesto di Bruno Munari creata per celebrare i 150 anni del noto bitter. La storia dell'azienda inizia nel lontano 1860 ad opera di Gaspare Campari, in un piccolo bar di Novara, per poi arrivare fino ad oggi con questa celebrazione importante ed un testimonial d'eccezione: Benicio Del Toro. La borsa è in edizione limitata, ma crediamo sia del tutto sufficiente.

AUDREY APPREZZEREBBE l

colore è inconfondibile. Lo stile, anche. Stiamo parlando di Tiffany & Co. e della sua Bracelet Bags Collection, la linea di preziose borse gioiello che il gigante americano di high jewellery ha appena lanciato sul mercato. Piccole, in raso e con uno splendido manico-bracciale in palladio a memoria dei pezzi più famosi della maison, le pochette costano 8oo dollari e sono disponibili in varie tonalità. Ovviamente, il più ammirato dal fashion system è il Tiffany Blue. Come dargli torto?

60

CHIC


PLATINUM | CHIC&SHOCK

SHOCK SHOCK

PER LA GIOIA DEI KEN E

allora non facciamoci mancare niente, neanche un calcio balilla da 25.000 dollari popolato da Barbie in tenuta da serie A. Si chiama Barbie Foot ed è stato realizzato dalla designer francese Chloé Rochon in collaborazione con Mattel. A stupirci non è l’invasione di cotanto rosa shocking a centrocampo, ma che sia stata proprio una donna ad elaborare il progetto. I maschietti saranno felici di veder sgambettare tanta plastica, figuriamoci i Ken. Per la serie: giochi (di plastica) ad alto godimento.

CHIC

MERAVIGLIE FLOREALI E'

ispirata al magico oriente la nuova linea di gioielli firmata Casato che prende il nome di Dafne. Orecchini e bracciali di alta gioielleria richiamano nel motivo gli esotici fiori e conferiscono un tocco di lussuosa raffinatezza. Una collezione tutta da ammirare, prima che indossare, declinata in ben quattro linee: oltre a Dafne, Maeva, Elea e Fleur D'Orient, tutti nomi che richiamano gli enigmatici e meravigliosi fiori orientali.

SHOCK

IL TEGAME DEL REAME E

ccola qua, croce e delizia di chi ha avuto la fortuna di visitare l’ultima edizione della Millionair Fair, la fiera del lusso che si tiene ogni anno a Mosca. In oro 18 carati e decorata con 300 diamanti applicati da artigiani locali, è la pentola più costosa al mondo: ben 150 mila euro. Il manager dell’azienda produttrice ha tenuto a specificare che non è adatta alla cottura, ma nasce per servire splendidamente il cibo. Certo, come no. E poi chi glielo dice a tua moglie che l’hai appena lavata con il detersivo per i piatti e la paglietta abrasiva?

61



PEOPLE | EVENTI

WHITE DONNA Moda e bellezza solo per lei

M

ilano si appresta ad aprire le porte a White Donna, uno dei più attesi appuntamenti per il settore dell'abbigliamento e degli accessori al femminile. Teatro della kermesse, che anche quest'anno promette tanti eventi e anticipa alcune tendenze fashion, sarà il palcoscenico di via Tortona, nelle date del 25, 26 e 27 febbraio. Un evento molto atteso, soprattutto dopo l'altisonante successo dell'edizione estiva 2010: il Salone ha infatti registrato l’ingresso di 10.172 buyer, con un aumento del 23% rispetto al settembre 2009. In particolare si è notato un significativo incremento di compratori stranieri (+30%), a fianco di un altrettanto aumento di quelli italiani (+17%). “Quello di superare i 10.000 buyer -Commenta Massimiliano Bizzi, Presidente White- era un obiettivo che da anni speravo di raggiungere. Per noi è un risultato molto importante che dimostra oggi il valore del lavoro svolto e la crescente importanza di White. Un altro dato fondamentale è l’incremento delle presenze dei compratori provenienti dall’estero. Questo esito ci conforta sulla scelta di perseguire una strategia comune in sinergia con la città e i principali attori del sistema moda a Milano.” Anno dopo anno, White Milano Show è riuscito a ritagliarsi il proprio spazio tra gli innumerevoli appuntamenti fashion, differenziandosi per il suo design alternativo e di nicchia, fino a diventare un momento atteso ed imperdibile. I numeri ancora una volta dimostrano questa affermazione dell'evento nel panorama internazionale: le tre giornate hanno visto la presenza di 13.200 visitatori e un totale di 360 espositori di moda, accessori e Beauty. Tra i punti di forza di White troviamo un'attenzione particolare all'ecologia e la presenza di giovani talenti del settore. In più la kermesse ha allargato i suoi orizzonti con White Beauty, una sorta di salone nel salone, dedicato alla bellezza che quest'anno giunge alla 4 edizione. Non resta quindi che aspettare il calendario uffiale degli eventi e correre a questo ambito appuntamento con la moda e la bellezza!

63



FASHION | FROM U.S.A.

STROLLERCIZE fitness per neomamme by Silvia Falcioni

N

eo mamme abbandonate l'idea di rilassarvi nelle morbide forme post-parto ed iniziate a pensare di riguadagnare il vostro corpo perfetto. Per voi è in arrivo “strollercize”, un metodo originale che consente di portare a spasso il neonato e contemporaneamente aiutare la mamma a tenersi in forma smagliante. Letteralmente traducibile come “ginnastica col passeggino”, strollercize è diventato ormai una moda in America e New York è letteralmente invasa di passeggini e dinamiche mamme al seguito. Qualunque sia la stagione, per i sentieri di Central Park si aggirano queste ginnaste del nuovo millennio con il loro bambino ignaro di quanto sta succedendo intorno a lui. Praticamente il concetto è molto semplice: mentre passeggia con il neonato, la donna compie una serie di esercizi per ridare tono muscolare al suo corpo. L'idea viene da una personal trainer newyorkese, Elizabeth Trindade, che probabilmente non riusciva a rassegnarsi per la perdita di tonicità del suo corpo dopo il parto. Così ha pensato di brevettare questa trovata sicuramente originale della quale ormai nessuna donna americana può più fare a meno, perchè permette di godere della felicità di essere mamma unita al benessere del proprio corpo. Grazie ad una serie di esercizi, natiche, cosce, braccia e addominali vengono tonificati e rassodati. Il passeggino diventa come un attrezzo da palestra e si comincia con lo “Strollercize signature warmup”, cioè il riscaldamento di gambe e braccia, per passare al “Frollicking aerobic strolls”, una specie di danza aerobica dietro al passeggino. L'esercizio si conclude con il Waist Away Workout, specificamente indicato per addominali e glutei. Una tecnica calibrata che Elizabeth Trindade ha coperto da copyright, arrivando persino a proporre ben 120 corsi al mese ed un programma di formazione per personal trainer. Un metodo efficace, che evita lunghe ed affaticanti ore in palestra in favore di una più salutare passeggiata in famiglia e che sembra destinato a superare ben presto i confini della Grande Mela. Infatti la formazione dei personal trainer è già un primo passo per portare lo strollercize in tutto il mondo e sembra che anche in Italia alcuni comuni si stiano muovendo per organizzare corsi secondo il metodo americano. Contrariamente alle aspettative, che vedevano la città di Milano come pioniera in questa nuova moda, sembra che il primo comune ad aver attivato corsi di fitness di questo tipo sia quello di Torino, aperti -ovviamente- anche ai bambini da 0 a 2 anni. E un pensiero va proprio a loro, a questi piccoli indifesi che vedono la mamma aggirarsi intorno al passeggino compiendo esercizi improbabili... da grandi diventeranno appassionati di sport oppure lo odieranno perchè costretti a subirlo da piccoli?

65



LIFESTYLE |IN THE FUTURE

by Silvia Falcioni

SPESA HI - TECH

…e la sparizione della fila alle casse

F

are la spesa è una prerogativa tutta femminile, nonostante possa capitare di vedere alcuni uomini aggirarsi tra gli scaffali di un supermercato con le idee poco chiare ed in mano un biglietto (in grafia ovviamente femminile) nel quale è riportata la lista della spesa. Purtroppo però fare la spesa di può rivelare un vero incubo quando gli spazi sono affollati e la coda alla cassa è talmente lunga che i tempi di attesa si fanno insopportabili e lo stress sale alle stelle. Ma come fare altrimenti? Ovviamente non è pensabile evitare di fare la spesa, e questo si è visto anche dal fatto che il settore dell'alimentari non è stato toccato in maniera incisiva dalla crisi economica. Certo, si può provare a scegliere giorni ed orari più tranquilli, in cui il supermercato è quasi vuoto e allora i tempi di attesa si accorciano, ma questo non è sempre possibile a causa degli impegni lavorativi e si è quindi costretti a correre a fare spesa nei momenti più critici. Ma si poteva tralasciare questo aspetto nel progresso tecnologico? Ovviamente no ed ecco che è nato Markit Cart, un carrello dotato di speciali sensori in grado di riconoscere i prodotti che vengono inseriti, ideato da un designer australiano, Mark Fraser. Una volta alla cassa, poi, il conto viene fatto automaticamente evitando lunghe e noiose file. Un modo quindi per fare acquisti in fretta e molto semplicemente. Secondo i suoi ideatori, però, esistono anche altri motivi per cui scegliere questa invenzione porta più vantaggi di un normale carrello. Innanzitutto Markit Cart è molto più leggero dei tradizionali carrelli in metallo, si maneggia con più facilità, è davvero capiente ed è anche più sicuro. Alcune mamme oltre alla spesa mettono in questo carrello anche il loro bambino e con grande serenità continuano ad aggirarsi tra scaffali e prodotti. Come se non bastasse, questa invenzione rispetta l'ambiente senza danneggiarlo. Infine l'aspetto commerciale: Markit Cart offre la possibilità di personalizzare le fiancate del carrello con sponsor, offerte e messaggi promozionali, che verranno sicuramente notati da tutti i fruitori del supermercato. Molte grandi aziende (come Virgin e Coca Cola) hanno infatti visto in questo strumento un valido canale di comunicazione e hanno “prenotato” i loro carrelli; allo stesso modo e in poco tempo Markit Cart ha attratto l'attenzione anche di molte catene di supermercati e rivenditori internazionali, tanto da essere presente in più di 45 paesi, con un potenziale di espansione ancora alto. La spesa del futuro però ha in serbo anche altre novità, tra cui il Pure Cart Systems, un sistema di purificazione dei carrelli che richiama un po' quello delle toilette pubbliche. Secondo uno studio condotto dal Center for Desease Control and Prevention dell'Arizona, la pulizia dei supermercati lascerebbe molto a desiderare, non tanto per lo scarso impegno del personale ma a causa di carenze igieniche dei clienti. I ricercatori americani hanno infatti campionato 60 carrelli in vari supermercati di Los Angeles, trovando in più del 70% batteri provenienti da bambini seduti nel seggiolino o da persone senza l'abitudine di lavarsi le mani dopo essere stati alla toilette. Dopo aver letto queste righe, a molti lettori passerà l'abitudine di appoggiare alcuni prodotti nel seggiolino del carrello, oppure di farvi sedere il proprio bambino, ma questi dati seppur da non sottovalutare non devo allarmare, perchè spesso anche i batteri hanno la loro funzione in natura. Comunque per evitare ogni rischio in America è nato Pure Cart Systems, una specie di passerella sulla quale far scorrere il carrello e attendere il getto igienizzante. Come un autolavaggio, il mezzo metallico a quattro ruote scivola sulla passerella che rilascia una soluzione di acqua e diossido di carbonio, in grado di uccidere il 99% di germi, muffa e funghi. L'operazione va ripetuta sia all'entrata che all'uscita del

supermercato per avere non solo un carrello pulito ma persino igienizzato e con un leggero profumo di limone (che non guasta mai). Un eccesso maniacale di pulizia? Forse, ma il sistema è stato adottato in una ventina di supermercati americani, non solo per rimuovere batteri naturali che possono trovarsi nell'insalata o negli alimenti crudi, ma anche per dare un'immagine di pulizia ed affidabilità (che può sempre rivelarsi una buona pubblicità). In più il Pure Cart Systems gode di autorevoli riconoscimenti, perchè è stato approvato dall'EPA, Environmental Protection Agency, e dalla FDA, Food and Drug Administration, che ne hanno certificato efficienza e sicurezza. Se pensate che le follie tecnologiche per fare la spesa siano finite qui, vi sbagliate di grosso. L'ultimissima novità si chiama Sparrow, un erede ultrainnovativo che ricorda il suo predecessore cellulare ma ne moltiplica le funzioni. Ideato dalla designer Rinat Aruh, Sparrow è un vero e proprio assistente durante lo shopping, perchè grazie a sistemi come POS e RFID fornisce informazioni sui prodotti. In pratica il dispositivo effettua la scansione del codice d'acquisto e ne visualizza caratteristiche, prezzo e persino se è già stato venduto in precedenza. Al momento Sparrow è solo un progetto ma la sua ideatrice auspica l'interesse di uno dei giganti della telefonia per la sua realizzazione. Tutti questi dispositivi si propongono un obiettivo che ora sembra fantascienza ma che presto potrebbe diventare realtà, quello cioè di poter pagare il conto del supermarket direttamente con il proprio cellulare, addebitando la cifra nel proprio credito telefonico. Forse a questo punto fare la spesa non sarà più solo un compito femminile!

67


PEOPLE | EVENTI

Marcello Tosi

RITRATTI DI DIVE NON ANCORA VIP U

na passeggiata nell'immagine al femminile per la serata evento che ha inaugurato il 15 maggio a Rimini per un pubblico selezionato lo Studio B di Rosangela Betti. Nello spazio rinnovato dell’atelier è avvenuto l’incontro con la nota fotografa e videomaker, che ritiene la fotografia come strumento per riuscire a determinare in un click uno stato d'animo, un pensiero, un'idea. Esiti artistici ora in mostra al Museo di Spilimbergo, che saranno poi a San Pietroburgo, come gli scatti di “Rimini - Giorno&Notte”, in mostra a Berlino nel 1992, presentati in televisione nel corso di una trasmissione di Corrado Augias. «Fotografo -spiega Rosangela Betti- solo persone che incontro e con

<<

68


PEOPLE | EVENTI

Isabella Santacroce


PEOPLE | EVENTI

Antonella Elia Marina Ripa di Meana


Isabella Santacroce

«Fotografo -spiega Rosangela Betti- solo persone che incontro e con cui entro in sintonia. Una di queste è Lory del Santo che ho incontrato quando ancora non aveva 18 anni ed io non ero fotografa. All'epoca facevo foto a tutti quelli che diventavano miei amici incontrandoli in giro per la Riviera: Gian Maria Volontè fotografato a casa a Rimini, Giancarlo Giannini (che gentilissimo mi ha invitato due volte al ristorante e ad una cena in barca con le mie modelle), Antonella Elia a 18 anni, Isabella Santacroce, Marina Ripa di Meana, Mario Luzi, Erri De Luca, Liliana Cavani». Non ama parlare di sé. Ha scelto di comunicare con le immagini. Fotografa dal 1980 dopo aver sperimentato la pittura e la scultura. Trenta anni di foto in bianco e nero, il solo modo per esprimere tutto quello che vuole dire. Sempre ossessionata dai corpi e da giochi di luce ed ombra. «La mia è una grande passione. La luce, l’ombra, il riflesso allo specchio. L’ombra delle cose mi percuote la mente». «Con Isabella - dice dei vari servizi fotografici svolti con la Santacroce- ho un rapporto particolare. Lei è una scrittrice. Decidiamo insieme come e cosa fare. Il lavoro fotografico nasce da due esigenze, le sue e le mie. È lei che decide le ‘mise’ ed insieme scegliamo le location”. Così come con le eleganti, raffinate immagini di Marina Ripa di Meana. Ma fotografare “vip” puo’ portare qualche sorpresa. “La casta Elia nuda in 19 foto galeotte: peccato di gioventù”, intitolava un noto settimanale fiutando odore di scoop… Foto artistiche, tiene a precisare Rosangela Betti, pregevoli immagini che risalgono all'estate del 1982 . “Antonella aveva 19 anni, era la fidanzata di un mio amico e si prestò come modella con una sua amica durante un workshop a Massa Lubrense. Immagini che non erano destinate alla pubblicazione se non in un contesto artistico. Purtroppo ho fatto un errore: le ho cedute a un'agenzia che penso le abbia passate al giornale. Non doveva succedere".

71



2011 UN ANNO PEOPLE | EVENTI

DI MODA

Marcello Tosi

M

oda femminile in passerella anche nel mese di febbraio con la presentazione di collezioni nell’ambito di importanti rassegne nazionali e all’estero. “Milano Moda Donna”, dal 23 febbraio al 1 marzo a Fiera Milano City, suddivisa nei settori abiti donne, abbigliamento moda, complementi moda, è l'appuntamento semestrale della moda italiana che presenta ad operatori del settore le nuove collezioni autunno/inverno 2011/2012. E' l'appuntamento con il pret-à-porter più atteso del mondo. Ogni edizione offre lo spettacolo raffinatissimo delle collezioni, distribuite in un fittissimo calendario di oltre 230 tra sfilate e presentazioni di aziende specializzate, con la presenza di circa 2.500 giornalisti italiani e stranieri e oltre 15.000 buyers. Via Tortona a Milano sarà scena dal 25 al 27 febbraio dei tre saloni di Pitti Immagine “Touch! NeoZone. Cloudnine. Women’s wear accessory collection’s”. Crescono i visitatori, oltre 8.200 le presenze nell’ultima edizione, all’insegna della ricerca nelle collezioni, e grande qualità e internazionalità del pubblico dei buyer. “Il lavoro di ricerca fatto sulle collezioni ha funzionato bene -afferma Agostino Paletto, vice direttore generale di Pitti Immagine- I compratori hanno apprezzato i contenuti di ricerca, qualità e creatività proposti nelle nuove collezioni, e grande successo hanno raccolto i marchi emergenti delle aree dedicate ai Neodesigners, così come gli accessori originali e creativi presentati a Cloudnine. In questo momento, per i buyer internazionali più attenti, i saloni sono il contesto giusto per fare scouting e trovare nuove proposte di stile. E aggiungo anche che il coordinamento nel calendario e la sinergia tra tutti gli attori della moda a Milano è stato un volano di promozione molto importante, che ha funzionato sotto tutti gli aspetti”. Moda italiana alla ribalta sulla scena internazionale, con “Made in Italy. At C.P.M. (Collection Première Moscow)”, manifestazione di punta per la moda in Russia dedicata ai settori abbigliamento donna, uomo, bambino e accessori, in programma nella capitale russa dal 21 al 24 febbraio a cura dell’Ente Moda Italia, e con la 38° mostra autonoma delle aziende italiane “Moda Italia Giappone”, a Tokio dal 1 al 3 febbraio, a cura dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero. Una kermesse che ormai dal 1992 è diventato un classico imperdibile, considerando la grande ammirazione che i giapponesi hanno per il design italiano in particolare della moda.

73


PEOPLE | GOLD HISTORY

74


FAB INDIA

PEOPLE | GOLD HISTORY

e le tradizioni indiane by Giovanni Zerba

A

pprezzare le tradizioni, le produzioni artigianali o i tessuti di un popolo e di una cultura differente dalla nostra è fondamentale per chi vuole immergersi in ambienti e luoghi esotici o comprendere usi e costumi di etnie a noi sconosciute. Un approccio intelligente ed a cui si è ispirato molti anni fa anche l’imprenditore americano John Bissell, un uomo innamorato dell’India e delle sue tradizioni, che nel 1960, spinto dalla sua passione, ha fondato la catena di negozi Fabindia. Un franchising specializzato nella produzione e nella vendita di stoffe, abbigliamento e complementi d’arredo, tutti rigorosamente Made in India. Bissell, oltre ad essere affascinato dall’India, era un esperto di tessuti, e così decise di dare l’avvio ad una piccola produzione tessile basata su un sistema familiare ed esclusivamente artigianale. Parallelamente Bissell avviò anche un paziente lavoro di recupero di antiche tecniche di tessitura, tintura e stampa sul tessuto. Oggi il suo progetto è portato avanti da Fabindia che, sotto la guida del figlio William dà lavoro a 100.000 artigiani, sparsi per le varie regioni dell’India. Il metodo di lavoro e di business di Fabindia ha messo al centro il lavoro manuale e le tradizioni degli artigiani con un sistema di produzione inclusivo e partecipativo. I principi etici di Fabindia non sono però riferibili solo ai rapporti tra azienda e produttori ma sono evidenti in tutto il ciclo di lavorazione e soprattutto nei materiali utilizzati: il cotone, per esempio, è rigorosamente biologico.

>>

75


PEOPLE | GOLD HISTORY

La storia di Fabindia è un interessante esempio imprenditoriale perché dimostra come uno dei paesi con il più alto tasso di crescita economica del mondo possa creare modelli produttivi vincenti, coniugando tradizione, rispetto per i lavoratori con le regole del capitalismo. Fabindia è oggi uno dei brand più forti nel settore dell’abbigliamento indiano e, anche fuori dai confini dell’India, è sinonimo di tipicità e qualità. L’azienda, partita da New Delhi, conta ad oggi circa 131 negozi, ma le nuove aperture proseguono senza sosta dal 1976, anno in cui è stato inaugurato il primo negozio: oltre all’India, dove è fortemente ramificata, è presente in Nepal, in Italia, a Roma, e nei paesi arabi: sono stati aperti punti vendita fra Dubai, Bahrain e Qatar. Tutti luoghi in cui sono fortemente radicate le comunità indiane anche se il 90% del fatturato, più di 190 milioni di dollari, è comunque generato dalle vendite in India. L’espansione internazionale ha dato molta visibilità a Fabindia tanto da essersi aggiudicata nel 2004 il riconoscimento di “Best Retail Brand” da parte della rivista indiana “The Economic Times”. Ma cosa può trovare un cliente che entra in uno dei negozi della catena Fabindia? Facendo un giro in uno dei punti vendita storici, quello di New Delhi, abbiamo scoperto tanti capi tipici della tradizione indiana: camicie da uomo e da donna, in cotone grezzo lavorato al telaio; giacche in cotone e seta, lunghe o corte, trapuntate, stampate e in mille colori; gilet di cotone, lana o seta ispirati al classico modello “nehru”, abiti ispirati al tradizionale kurta e kaftano indiano, pashmine ma anche borse e oggettistica per la casa. Non poteva mancare, inoltre, una vasta collezione di tessuti per l’arredamento: copricuscini di seta, trapunte di cotone e seta imbottite di cotone, copri letti e copri divani. La gamma di oggetti in vendita si è poi allargata al campo alimentare con the, tisane o marmellate e alla cura della persona con le creme per il corpo. Un universo di prodotti e negozi che sta crescendo rendendo partecipi gli artigiani anche da un punto di vista finanziario: ogni società satellite che rifornisce di prodotti Fabindia è detenuta per il 26% del capitale dagli artigiani. Un sistema quest’ultimo, che si avvicina a quello delle cooperative, e che garantisce ai lavoratori di poter avere maggiori introiti dalle loro produzioni, senza lasciare onerose commissioni ad intermediari e grossisti.

76


*nuova struttura fronte mare

lungomare C. Colombo, 86

Marotta (PU) - tel. 0721/968778


PEOPLE | FAMOUS

EMMA

WATSON ecco la vera Hermione By Annalisa Perazzini

Q

uando mi capita di leggere qualcosa su di lei (solitamente un piccolo trafiletto o qualche riga appena) su qualche sito, blog di cinema o anche periodico di informazione, la prima immagine che mi viene (anzi per la precisione mi torna) in mente di lei, è quella di una ragazzina minutina, magrissima, pallida e lentigginosa, dai lunghi e ricci capelli rossi e un piccolo buffo nasino aquilino insieme a un grande, genuino e simpaticissimo sorriso. Lo stesso sorriso di quella ragazzina che con la bacchetta in mano il 6 dicembre del 2001 in Harry Potter e la pietra filosofale (primo capitolo della saga cult di questo decennio tratta dai romanzi di J.K. Rowiling) gridava contro troll e mostri giganteschi “Vingardium Leviosa!” o “Expelli armus!”. Poi quando l’occhio mi ricade per caso sulle ultime e recenti foto di copertina di giornali e riviste che la ritraggono con il suo ultimo look un po’ Audrey Heburn, un po’ Marylin Monroe mi accorgo di quanto il tempo sia passato. Per tutti, anche per Emma Watson. E’ cresciuta e oggi oltre a vantare un patrimonio in banca da milioni di sterline e un invidiabile, benché ancora povero curriculum di attrice, esibisce anche un’ottima forma fisica. Si è trasformata alla fine: i capelli corti, i giubbotti di pelle attillati, i gioielli al collo e al polso, gli orecchini pendenti e luccicanti alle orecchie, le stanno davvero bene indosso.

>>

78


PEOPLE | FAMOUS


PEOPLE | FAMOUS

Le danno quell’aria da “amo che la gente mi prenda sul serio, ma non troppo, sono pur sempre giovane e ho intenzione di godermi il più possibile a lungo questo periodo della mia vita”. Anche le minigonne, i vestiti scollati e soprattutto i cappelli alla Blues Brothers e le decolletée che lei adora, la classificano ormai come una vera signora, quasi una donna con la D maiuscola. Decisa, combattiva, con fegato da vendere e sempre più bella e più brava, come lo dimostrano sempre la sua eleganza nel portamento, riuscendo ad essere una sera sia se stessa, che qualcun altro, appunto un po’ Audrey Heburn, un po’ Marylin Monroe, un po’ ‘ Hermione Granger’ che di fatto dopo sette, quasi otto film e dieci anni di carriera nel mondo del cinema è diventata per lei quasi una seconda pelle, anche se sta cercando pian, piano di scrollarsi di dosso il personaggio che finora l’ha accompagnata nella sua breve e intensa carriera. La Watson infatti dichiara spesso che una volta chiuso con Harry Potter si dedicherà ad altre produzioni sia cinematografiche che teatrali. Corre addirittura da mesi voce che ci sia in cantiere a Hollywood una commedia intitolata Ragazzo da parete con protagonista lei al fianco di un altro giovane divo: il bel Logan Lermann di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo e Quello strano treno per Yuma. Ma noi giornalisti -si sa- siamo tenaci di natura e ovviamente costantemente a caccia di altarini o notizie piccanti sulla vita privata delle star più invidiate e ricche. L’ammontare in effetti del patrimonio di Emma Watson, nata a Parigi nel 1990 ma di nazionalità britannica e figlia di due avvocati divorziati e divorzisti, finora è di 58 milioni di dollari incassati e messi da parte in un conto corrente segreto di cui ovviamente

conoscono la combinazione solo la stessa Watson e forse i suoi genitori (padre con il quale continua a mantenere un discreto rapporto nonostante la separazione e la lontananza). Inoltre la giovanissima protagonista di Harry Potter e i doni della Morte risulta ultimamente molto più disponibile a concedere interviste sulla sua routine quotidiana fuori dal set o a rispondere alle domande della stampa a caccia appunto di notizie scottanti sulla sua vita privata da regular girl. Ci rivela di investire spesso, come i colleghi Daniel Radcliffe e Rupert Grint, il proprio denaro in opere di solidarietà o nell’acquisto di case e appartamenti; macchine e biancheria intima all’ultimo grido e di non avere una pagina né un profilo su Facebook, ma di essere comunque attratta dalla registrazione sul portale di Mark Zuckenberg per aumentare la sua popolarità e di aver amato veramente in tutto questo tempo un solo uomo o ragazzo.

80


PEOPLE | FAMOUS Su chi sia o sia stato il fortunato destinatario di un po’ del suo amore è purtroppo sconosciuta l’identità. Pazienza. Nulla comunque a questo punto a che vedere con i numerosi flirt che le sono stati attribuiti in passato o le brevi storie con George Craig, Jay Barrymore, Rafael Cebrian rese note dalla stampa. Ancora Rupert Grint di lei ha detto “La sequenza del bacio girata insieme nell’ultimo Harry Potter e i doni della Morte è stata mitica, quanto assai strana e complicata”. In effetti pare ci siano voluti diversi ciak prima di arrivare al buon risultato finale che tutti noi conosciamo e abbiamo più o meno apprezzato, in quanto la Watson ogni volta che si avvicinava al momento cruciale finiva spesso con il perdere la concentrazione o scoppiare a ridere e allontanarsi. Panico da cinepresa o tra i due é nato sotto, sotto un feeling? Non si sa. Mannaggia! Ma dopotutto se ci pensiamo bene sopra, la Watson ha soltanto vent’anni. Dunque tanto tempo davanti a sé per innamorarsi di nuovo o per regalarci altre bellissime e intense storie d’amore magari stavolta a lieto fine. Non c’è due senza tre o quattro, giusto? E chissà, la sua prossima fiamma potrebbe essere quello con cui passerà il resto della vita, come accade a Hermione e Ron alla fine di Harry Potter e i doni della Morte. Ops! Scusate, ho anticipato troppe cose… Buona fortuna Emma!

81


PEOPLE

SAMUELE

SBRIGHI Volto della TV e voce della notte

Enrico Sanchi

U

E' uno dei volti nuovi del piccolo schermo che si è fatto conoscere per la sua spontaneità e per il grande impegno in note serie televisive. Samuele Sbrighi, classe 1975, ha già all'attivo ben 30 film tra cinema e tv, tra i quali “In crociera”, “Dazeroadieci”, “Radio West”, “Carabinieri 5”, “L'ultima Frontiera”, “Crimini”, “Liberi di giocare”, “Chiara e Francesco”, “La squadra”, “Il commissario De Luca”, “Said”,"Una cattiva madre", "Le ali",“Un posto al sole d’estate 2008-2009” e dal 2010 fa parte del cast di “Centovetrine”. Samuele ha al suo attivo anche 2 regie: "La vida es un carnaval" uscito nelle sale italiane nel 2006 e "Ti amo da quando ancora non ero nato" mediometraggio del 2010 nato per la distribuzione via web. Lo abbiamo incontrato ed abbiamo scoperto tante cose di lui, dagli inizi della sua carriera fino alle aspettative per il futuro. La tua carriera da attore è iniziata già quando avevi 4 anni quando hai girato una scena con Roberto Benigni nel film “Chiedo asilo”. E' da qui che hai capito di voler continuare a recitare? Da quel momento ho visto un mondo nuovo e me ne sono innamorato con gli occhi di bambino. E' stato sempre un voler "fare" il mestiere dell'attore il mio e non il voler "essere" nel mestiere. Molti oggi confondono le cose perchè i media ci hanno abituato ad arrivare a ciò che amiamo non tramite lo studio, l'esperienza o il talento ma il messaggio che è arrivato negli ultimi anni è "il fine giustifica i mezzi". Ti ispiri a qualche attore famoso? Hai un modello da seguire?Attingo ispirazioni continuamente da tutto ciò che vedo. Il lavoro dell'attore è un continuo laboratorio. Guardare un film, lavorare con un attore, parlare con un anziano su una panchina, leggere un libro. Tutto può arricchire ciò che facciamo e questo vale per qualsiasi cosa uno scelga di fare nella propria vita. La crescita personale va a braccetto con la crescita professionale.

82

Quali sono le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare ad un attore? Non so esattamente quale sia la formula magica. La cosa di cui sono convinto però è che quando si vede un attore recitare ci si dovrebbe dimenticare della persona e si dovrebbe vedere solo il personaggio. Giacomo Romani [il personaggio che interpreta in Centovetrine, ndr] ha molto successo con le donne... e Samuele? Samuele è molto fortunato in amore perchè ha accanto una persona che ama, stima e viene prima di tutto il resto. Per quanto riguarda Giacomo Romani è un personaggio misterioso, che lavora da solo essendo un agente dell'interpool. Naturalmente si tende sempre a mettere qualcosa della propria persona nel "pentolone" delle caratteristiche del personaggio. Si dice che sul set di Centovetrine tu abbia trovato l'amore... E' vera la storia con la modella ed attrice Sara Zanier? Non parlo del privato se non sotto tortura. :) C'è un'attrice che ritieni potrebbe essere la tua partner ideale sul set? Una c'è, ma non posso dirvi il nome... :) Pensi che questo tuo ruolo di interprete di Soap Opera rischi di far conoscere solo una parte del tuo talento e di lasciarti legato a Giacomo Romani? Penso che qualsiasi cosa si faccia la si debba fare col massimo dell'impegno perchè anche in una soap opera si ha l'opportunità di rendere "vivo" un personaggio. Io faccio l'attore quindi recitare è anche questo. In Italia il panorama non offre tantissimi sbocchi quindi è importante non snobbare certi lavori che fra le altre cose sono rappresentati da tante figure artistiche e tecniche di alto livello.

>>


PEOPLE

83


PEOPLE

Nel tuo curriculum hai varie esperienze televisive, ma ti piacerebbe lavorare un po' più nel cinema?Certamente. Il cinema rimane il primo amore. L'importante è che si facciano cose di qualità. E' vero anche che ormai il cinema in Italia è rimasto un linguaggio per "indipendenti" o di assoluta nicchia in quanto non si investe su di esso. I tagli scandalosi alla cultura sono una forma di fascismo intellettuale. Meno apri la mente al popolo e più lo tieni nella mediocrità dandogli prodottini tipo "GF, Uomini e Donne, ecc." e più il livello di ignoranza ti consente di poterlo manipolare. E' il peggior periodo storico credo per la cultura e per l'educazione. Una volta se volevi fare l'attore chiunque ti avrebbe detto: "Vai a studiare Arte Drammatica?". Oggi ti dicono: "Perchè non vai dalla De Filippi?". Sei conosciuto principalmente come attore, ma hai anche una carriera da vocalist... quale attività preferisci? Il mondo della notte è un mondo più meritocratico a differenza di altri anche se ha i suoi problemi. Io mi diverto a fare serate e sono molto grato a questo lavoro perchè mi ha consentito di studiare e di fare ciò che amo. Comunque per me è sempre una forma artistica e di comunicazione col pubblico. Amo quei locali che investono in scenografie, corpi di ballo, dj e che soprattutto hanno sempre voglia di offrire uno spettacolo. Il Pascià di Riccione dove ci siamo incontrati recentemente è uno di questi. Non amo quei locali invece che fanno ospiti di basso livello che arrivano da percorsi televisivi scialbi solo per avere una immagine da mettere nel biglietto. Quel prodotto è finito. La gente ha voglia di artisti è di persone che siano in grado di comunicare qualcosa. Ora fai parte anche di "In Club Italia". Ci spieghi cos'è? Si. In Club Italia è un nuovo social network nazionale nato per soddisfare tutte quelle persone che vogliono avere sempre un occhio sulla propria città o provincia e quindi avere notizie di approfondimento, essere informati su eventi e conoscere nuove persone. Grande novità per un social network è lo spazio radiofonico con una vera e propria radio collegata 24 ore su 24 che offre, oltre a musica di qualità, diverse nuove cose fra le quali le mitiche pillole di 99 secondi. Andate a scoprire cosa sono su www.inclubitalia.it! Hai qualche hobby? Cosa fai nel tempo libero? Nuoto, studio, vado al cinema, faccio un giretto con Merlino (il mio cocker) e passo il più tempo possibile con le persone che amo. Che progetti hai per il futuro? Conoscere persone e mondi nuovi che più si sposino con i miei ideali di vita e lavoro.

foto: simone manzo

84


PEOPLE


PEOPLE

JOE T

VANNELLI N

on è solo uno dei DJ più conosciuti ed apprezzati della movida italiana, ma il suo nome è sinonimo di successo e di piacevole divertimento. Joe T Vannelli, DJ, remixer, produttore, conduttore radiofonico ed ideatore di one night in discoteca, è una delle figure più poliedriche del panorama dance di tutta Italia e del mondo con i suoi tour in Giappone, Stati Uniti, Germania, Irlanda... La sua è un'attività molto variegata e di successo, che promette un futuro roseo e prospettive positive anche per il 2011, all'insegna del motto di Joe T Vannelli: “La musica è l'unica arte che ti fa muovere”. Lo abbiamo incontrato in esclusiva per i lettori di Life People e ci ha raccontato dei suoi successi e dei suoi progetti per il futuro. Come si presenta il 2011 di Joe T Vannelli? “Il mio 2011 è iniziato con due grandi ritorni: il mio radio show Slave To The Rhythm (ormai prossimo alle 300 puntate – ndr) e Supalova one-night”. Iniziamo dal radio-show. “Si tratta di un programma di sessanta minuti, con le migliori novità ed anteprime per quanto concerne la house music. Lo conduco in lingua inglese e mixo in ogni puntata dodici brani. Grazie al web arrivano centinaia di produzioni ogni settimana e non è facile come possa sembrare sceglierne così pochi. Il programma è anche disponibile in versione podcast in tutti i social network e nelle migliori piattaforme digitali, oltre ad essere trasmesso in tutto il mondo in formato FM”.

86

Enrico Sanchi

Ti senti più dj o produttore discografico? “Entrambe sono parti fondamentali della mia dimensione artistica. Come dj mi diverto sempre tanto. E’ davvero emozionante vedere il pubblico ballare in pista i dischi che suoni”. Autentico globetrotter della consolle, sai indicare ai lettori di Life People Magazine le nazioni dove il clubbing gode di miglior salute? “Lo scorso anno sono rimasto davvero sorpreso dall’ energia e dalla bellezza di un party al Genex di Belgrado, in Serbia. Non c’ è niente di meglio che girare il mondo per scoprire quanti luoghi comuni esistano soltanto per essere smontati. Tralasciando realtà indistruttibili quali Londra, Mikonos e Miami, ricordo inoltre con grande piacere mie serate a Dubai, in Giappone e nell’Est Europeo. Devo ammettere che la dance resta davvero un linguaggio universale”. La tua ricetta per un locale e/o per una serata vincente? “Soundsystem di livello assoluto, all’altezza di un concerto. Un servizio impeccabile, degno di un ristorante stellato. Musica di grande qualità. Personale educato e sempre sorridente. Un’organizzazione perfetta, senza sbavature, dal parcheggiatore all’addetto alle pulizie. A quel punto tocca al dj far ballare tutti, soprattutto le belle ragazze, che poi fanno da traino a tutti gli altri”. La tua opinione sulla tecnologia e sui social network? “Strumenti eccellenti se utilizzati con intelligenza. Dipende in entrambi i casi dal fattore umano. Come ogni cosa”.

Supalova one-night è ripartita lo scorso 20 gennaio. “Tutti i giovedì allo Shu di Milano. Si inizia abbastanza presto, con la musica live degli Hotel Buena Vida, che rivisitano in maniera raffinata le hit degli anni ottanta in chiave latino-americana. A mezzanotte in punto inizio io. Ogni giovedì si alternano altri dj’s, vocalist, percussionisti, animatori ed animatrici. Una serata a metà tra il live, lo show ed il djset”.

I tuoi hobby? “Ho trasformato la mia passione assoluta, la musica, in un lavoro. E in quanto tale mi assorbe totalmente. Il resto oserei dire sia consequenziale: nel mio residuo tempo libero non mancano il fitness (tutte le mattine faccio ginnastica con un personal trainer), ed un'accurata alimentazione. Mi piace tantissimo cucinare, il pesce in particolare”.

Supalova è un brand anche e soprattutto discografico... “Lo scorso Natale è uscita la nuova compilation, intitolata Gold. Un doppio cd. Il primo con le migliori anteprime house del 2011, il secondo invece con il meglio delle precedenti compilation Supalova”.

A marzo sarà il momento del Winter Music Conference di Miami, il più importante raduno per dj’s, addetti ai lavori ed appassionati di musica house. Parteciperai? “Quest’ anno si svolge in anticipo, dall’8 al 12 marzo. Non mancherò. Venite con me?”

>>


PEOPLE

87


GRANDE

CINA

servizio da asporto aperto tutte le sere dalla 19:00 alle 24:0 Via Destra del Porto, 119 (Zona Faro) 47900 Rimini (RN) tel.0541.56336 mail: huxuxuan1801@hotmail.com


grafica_www.claudiosperindei.it

DISCO DINNER S.S. Adriatica Nord 51/4 Senigallia (AN) chiuso la Domenica

DISCO - LAP Via dei Salici 17-21 Marina di Montemarciano (AN)

tel.071.6607859 cell.338.3536721 cell.331.4302656


FOLLIE VIP

EXCLUSIVE

LOFT & CHOCOLATE DA HOLLIWOOD …ecco come alcuni degli uomini piu’ in e alcune delle donne piu’ ricche del pianeta investono il loro tempo e denaro per amore e per capriccio. By Annalisa Perazzini

90


FOLLIE VIP

C

osa non si fa a volte per amore? Lo sostiene anche, in una dichiarazione apertissima di qualche tempo fa al Mail on Sunday, un non meglio precisato amico del sempre bello e affascinante attore italo americano Leonardo DiCaprio. L’attore rivelazione dell’anno 1996 e 2010, nonché protagonista di alcuni film di successo nell’appena passata stagione cinematografica, tra cui “Inception” di Christopher Nolan che lo ha consacrato finalmente nell’Olimpo dei grandi sex symbol di Hollywood, starebbe infatti pensando di convertirsi al giudaismo per amore della top model Bar Refaeli con la quale ha una relazione in pianta più o meno stabile dal 2005, quando si conobbero per la prima volta a un party degli U2 a Las Vegas. Sempre secondo la medesima e indiscreta fonte, questo sarebbe inoltre un chiaro segno dell’intenzione dei due “fidanzati” di convogliare presto a nozze sicure. Stando ai pettegolezzi di Hollywood pare che l’attore, cattolico ma poco praticante, abbia già da tempo fatto la proposta di matrimonio alla stessa Bar e che sia solo una questione di burocrazia e di rispetto dei costumi verso la famiglia di lei, assai tradizionalista, a rallentare un po’ la data ufficiale della celebrazione. “Altrimenti –rivela ancora da ultimo la fonte– Non avrebbero senso i continui viaggi di nascosto che l’attore fa nella Terra di Israele o più precisamente a Tel Aviv per attuare più in fretta possibile il processo di conversione e imparare qualcosa in più sulla cultura e le tradizioni del paese di origine della sua futura sposa”. A questo punto, ditemi voi chi non conosce ormai il detto “Una si pensa e cento se ne fanno”, anche se quando si parla di personaggi famosi o famigerati come quelli citati sopra, si dovrebbe dire il contrario, cioè “Cento ne pensano e una ne fanno” che nel loro specifico caso soprattutto costa parecchio. Vere cifre da capogiro, come il costo dell’anello di fidanzamento che Bonnie Wright ha ricevuto dal fidanzato Jamie Campbell Bower lo scorso anno insieme alla proposta ufficiosa ma non ancora ufficiale di sposarlo. Un pataflone sbiriluccicante che più pataflone non si può, ma che la Wright continua a indossare ed esibire con orgoglio in tutte le loro rare apparizioni pubbliche e alle feste londinesi per la première di “Harry Potter e i doni della Morte” che li vede entrambi protagonisti. Lei nei panni della maga buona Ginny Winsley, fidanzata di Harry, lui nel giovane e cattivo mago Greendewald, secondo la trama, vecchio amico di Silente. Ma l’amore e di nuovo il denaro -si sa- riescono ad appianare ogni cosa, anche le scaramucce cinematografiche fra maghi, mentre sullo stipendio di un operaio di fabbrica o di una comune impiegata d’ufficio peserebbero assai. A un vip sempre come Bower con un’entrata mensile di 23 milioni di dollari o 20 milioni di euro fanno infatti sorridere o per così dire il solletico spenderne anche 15 per un gioiello o un’auto nuova. Dunque delle autentiche “follie dell’altro mondo”, ai quali è dedicato questo primo articolo della neonata “FOLLIE VIP” nuova rubrica di Lifepeople per il 2011. Poco importa poi se le stesse follie vengono imitate dalle persone comuni, decise a emulare i propri idoli; oppure danno o no nell’occhio nella vita di tutti i giorni. L’eccitante e il bello sta proprio in questo: farsi notare. Come il letto a due piazze in ottone e legno antico e prezioso (oggi tornata assai glamour e di moda nel mondo dell’arredamento fashion) chiamato Heldominio, dalla testiera intarsiata di ogni genere di perle preziose che la coppia italo americana, Canalis-Clooney avrebbe acquistato in un negozio di Venezia la scorsa estate e fatto poi sistemare nella loro sontuosa camera da letto matrimoniale della villa di Clooney sul lago di Como dove i “piccioncini” passano gran parte del loro tempo, dividendosi anche tra Los Angeles e la Sardegna: un po’ a casa dei genitori di lui, un po’ da quelli di lei. Capricci e capricetti che bisogna o vale sempre per i vip a ogni costo soddisfare. E ancora, vizi ai quali non si può, anzi non si deve rinunciare anche solo per il gusto di sperimentare cosa si prova e alzare così i propri indici di popolarità come è accaduto ad esempio ad altri due divi “capricciosi e viziati” o follemente vanitosi. Sarah Jessica Parker, protagonista della fortunata serie tv americana e femminista Sex&The City, insieme al marito Matthew Broderick ha infatti acquistato di recente un lussuosissimo appartamento al numero 88 di Central Park, nel cuore di New York per la modica cifra di 21,5 2. Trussardi milioni di dollari. Un grande affare secondo la stessa Parker, un po’ meno per la stampa che critica aspramente la sua scelta o meglio bravata, in quanto per estetica e soprattutto gusto e lusso

>>

91


FOLLIE VIP

nell’arredamento, la nuova abitazione dei coniugi Broderick non ha nulla da invidiare ai costosi attici o alle superaccessoriate ville di città e campagna in cui la signora Parker è ormai abituata a girare gli episodi di Sex& The City. Anche le immagini dell’abitazione pubblicate su internet parlano da sole. Più che altro con questa mossa azzardata la popolarità della quarantenne attrice e la più pagata nell’ultimo anno a Hollywood (seconda solo ad Angelina Jolie) è salita ancor più alle stelle. Da una donna molto raffinata, sempre elegante e al contempo sobria come la Parker ci si aspettava in effetti di più. Che so un palazzo di trenta piani galleggiante sull’acqua o che si innalza in volo tramite un pallone aerostatico. Siamo abituati ormai a vederla stipata in quei lunghi, tubolari e scollati abiti di seta color rosa pastello, indaco, rosso fuoco o celeste cristallo da fata (come solo lei sa indossare con stile), che è innegabile porsi la domanda: “Ma con tutti i soldi che possiede non è un po’ strano e bizzarro che si sia accontentata di un loft per altro rubacchiato a una minore come Laurie Tisch, che era addirittura disposta a venderlo per 65 milioni di dollari a un magnate degli Emirati Arabi? Che cosa davvero è successo, o meglio cosa e quanto soprattutto la Parker e Broderick, oltre ai 21,5 milioni spesi ufficialmente, le hanno offerto in cambio per farle cambiare idea? Bah! Mistero! Misteriose e un po’ surreali anche le foto scattate dai paparazzi alla coppia Megan Fox e Brian Austin Green che si abbracciano e si stringono teneramente, vicino a un vero esemplare femmina di tigre del Bengala, addomesticata per l’occasione del loro strano, stranissimo Safari stile Africa ma non in Africa, bensì in un’area protetta tra le montagne del Nevada. Alla fine comunque si è rivelato un non precisato regalo che il trentasettenne Green (l’ex star di Beverly Hills 90210 e prossimo new entry sexy nella sesta stagione di Desperate Housewives) ha voluto donare alla moglie Fox (27 anni) come consolazione per non essere stata scelta per la parte di Mickaela Bones, partner di Sam Withweekey (Shia Labeouf ) nel film Transformers 3 in uscita l’estate prossima negli USA e in autunno nel resto del mondo. Per la bollente Fox è stato quasi uno scacco matto, anche perché sarebbe stata la terza apparizione per lei all’interno della trilogia action diretta da Michael Bay e prodotta da Spielberg, quasi un coronamento di anni di fatiche, diete e sacrifici vari in qualità sia di modella che di attrice. Invece, secondo fonti non proprio ufficiali, ma ufficiose, la Fox è stata scartata e rimpiazzata dalla più giovane ed esordiente Huntington Rowley perché apparsa di recente molto sciupata e poco in salute, quindi non perché non sia brava o bella soprattutto. Sopra tutto e tutti, ma pur comprensibile da un certo punto di vista, primeggia l’ultima alzata di ingegno di Scarlett Johansson nell’acquistare per 65 mila dollari la serie glamour di cioccolatini preziosi, al rhum e Cointreau pregiato, ricoperti di finissimi perle di cioccolato bianco e nero pregiatissimo che il rinomato Elison Chocolate Bar NYC di New York ha messo in esposizione e in vendita nel suo spazio lo scorso 15 dicembre 2010 per il prossimo San Valentino (per di più con tanto di borsa che li contiene appresso, ricoperta anch’essa di glitters e diamanti; il cui design è stato affidato all’eccentrico stilista Ed Roth). Dunque, anche la giovane divina di Black Dhalia, The Prestige, L’uomo che sussurrava ai cavalli e seconda per i tabloid in fatto di bellezza solo alla compianta icona Marylin Monroe, si sa che è un’altra che non bada a spese e quando esce di casa a fare compere o quando rientra non si preoccupa minimamente di guardare l’estratto conto del suo patrimonio. Beata lei! Pur non avendo, come molte sue colleghe e molti suoi colleghi un profilo o una pagina vera e propria che la riguardi su Facebook, dopo Belen Rodriguez è la più cliccata sul web e anche la più ricercata dagli stilisti più famosi. Armani, D&G, Yamamay, Versace, Calvin Klein, Perla, Biagiotti sono solo alcune delle marche più conosciute per le quali la Johansson ha deciso spesso di posare o di fare da testimonial per la campagna prodotti, indossando spesso solo biancheria intima o ligerie osé o in rare occasioni di farsi fotografare completamente nuda. In quindici anni di attività dal 1996, quando poco più che bambina ha iniziato a calcare le scene e i red carpet internazionali, ha avuto diversi fidanzati e compagni secondo le indiscrezioni sempre della stampa; ma le uniche vere relazioni di lunga duratura che le si possono attribuire ufficialmente finora sono: quella con l’attore Josh Hartnett (suo partner in Black Dhalia di Brian de Palma) con il quale è restata fidanzata per ben tre anni dal 2003 al 2006 e Ryan Reynold, che ha sposato in privato e gran segreto in Canada il 27 settembre 2008. La cerimonia avvenne lontano da paparazzi e macchine fotografiche per scelta della stessa attrice, come a dire “Anch’io ho bisogno della mia privacy ogni tanto”. E brava Scarlett!

92

5.Trussardi


6.Trussardi


grafica_www.claudiosperindei.it

Ristorante - Pizzeria

LONDON EYE Via Spontini, 64 60019 - Senigallia (AN) 071.63399 www.MICHELESENIGALLIA.it


ENTERTAINMENT

GAME PASSION L

a ricerca dell'intrattenimento è da sempre un modo per svagarsi dopo una giornata di lavoro, per lasciare lo stress alle spalle e trascorrere del tempo all'insegna del divertimento. E' su questa tendenza che si stanno sviluppando in tutta Italia nuove forme di intrattenimento, locali in cui il gioco è il protagonista delle serate tra amici ed allegria. Come una Las Vegas nostrana, esplode un po' in tutta la Penisola la moda dei Casinò. Ecco quindi che cambiano abitudini e tradizioni dei giocatori, che nell'arco della giornata si ritagliano momenti di relax di fronte a slot machine, oppure immersi in mini casinò e bingo. Ipertecnologiche e di grande attrattiva, le moderne sale offrono svariate soluzioni di gioco, dalla roulette al poker, senza però trascurare l'accuratezza degli ambienti, accoglienti e allo stesso tempo rilassanti.

>>

95


ENTERTAINMENT

96


ENTERTAINMENT

Queste nuove sale stanno persino sostituendo i tradizionali giochi legati agli eventi sportivi, i famosissimi Totocalcio e Totogol e le scommesse sui cavalli. Se da una parte queste forme di intrattenimento registrano un andamento in pericolosa ascesa, dall'altra i mini casinò toccano traguardi di significativo livello. E proprio sull'onda del successo che in Italia sono nate tante sale da gioco, tra le quali una menzione speciale merita il New Club Casinò Pepita situato nel lungomare di Senigallia, un sapiente mix di musica, svago ed allegria. La formula è quella di un all in one, attivo dal tramonto all'alba nel quale si possono trovare i giochi più richiesti del momento: slot machine, poker, imperial black jack, biliardo, roulette artemide, video lottering.

>>

97


ENTERTAINMENT

In pi첫 per una pausa di piacere il locale di Michele Ercole mette a disposizione American bar e paninoteca. Un luogo in cui luci, colori e suoni si fondono per dare vita ad un vero momento di festa in un'atmosfera gioiosa, all'insegna di un unico grande motivo: il gioco.

foto: alessandro omiccioli

98


Senigallia Lungomare Da Vinci, 69/A | Tel 071 60934 | http://www.michelesenigallia.it | chisura settimanale il martedĂŹ solo nei mesi invernali


COMUNICAZIONE NON VIOLENTA

I

n che cosa consiste la violenza nella comunicazione? E’ la mancanza di controllo delle emozioni come il disprezzo e la collera, o anche forme palesi o subdole di vessazione e di aggressività. E’ possibile, allora, gestire conflitto e cooperazione in maniera non violenta, intendendo con questo non una diplomazia ambigua, ma la mediazione come mezzo per favorire il rispetto nella diversità? CHE COSA É LA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA? Il termine “Non Violenta” si ispira a Gandhi che con la “non violenza” descriveva quello stato naturale di Benevolenza ed Empatia che é in noi allorché é sparita la pur minima traccia di violenza. Benché noi possiamo credere che il nostro modo di parlare non abbia niente di “violento”, succede spesso che le nostre parole siano fonte di incomprensione e di sofferenza per gli altri e per noi stessi. La “Comunicazione Non Violenta” (abbreviata in CNV) è un metodo sviluppato dal dott. Marshall B. Rosenberg con l’obiettivo di scoprire come rinforzare le capacità dell’uomo moderno per migliorare le relazioni con gli altri e come risolvere le difficoltà comunicative in uno spirito di benevolenza. Uno dei concetti fondamentali della CNV è che TUTTO CIÒ CHE FACCIAMO È AL SERVIZIO DEI NOSTRI BISOGNI. Quando questo modo di pensare è applicato al modo di vedere gli altri, ci rendiamo conto che non abbiamo davvero dei nemici e che quello che gli altri fanno a noi è la cosa migliore che sanno fare per soddisfare i loro Bisogni. In questo modo possiamo aiutarli a vedere modi più efficaci e meno dannosi di farlo, non incolpandoli, non facciamo provare loro vergogna e non li odiamo perché non sono come noi vorremmo che fossero. Come ci accorgiamo che stiamo educando noi stessi, e quindi la nostra comunicazione, in modo violento? Ad indicarcelo è la presenza di tre sentimenti: Depressione, Senso di Colpa, Vergogna. Se passiamo gran parte del nostro tempo a sentirci depressi non è perché siamo malati o perché c’è qualcosa di sbagliato in noi, ma perché ci è stato insegnato a vedere noi stessi attraverso giudizi moralistici e ad incolparci. E’ importante che diventiamo consapevoli del fatto che non facciamo mai nulla tranne che per delle buone ragioni. Nessun essere umano fa nulla tranne che per una buona ragione, e cioè per soddisfare un Bisogno. Tutto ciò che facciamo è al servizio di qualche Bisogno. Il modo migliore per imparare dalle nostre azioni è diventare consapevoli del Bisogno che stavamo cercando di soddisfare tramite il nostro comportamento. Chiediamoci: “Quale Bisogno stavo cercando di soddisfare quando ho/ha …. (fatto quello che ho/ha fatto) …. In quel modo?” La CNV fondamentalmente mantiene l’attenzione su due domande: CHE COSA È VIVO IN NOI? (cosa è vivo in me? Cosa è vivo in te?) CHE COSA POSSIAMO FARE PER RENDERE LA VITA PIÙ BELLA? (che cosa posso fare io per rendere la Vita più bella a te? – che cosa puoi fare tu per rendere la Vita più bella a me?) Rosenberg chiama il linguaggio delle interazioni forzate tra le persone “la comunicazione che allontana (taglia) dalla vita“, mentre chiama Comunicazione Non Violenta, quell’insieme di interazioni che rinforzano le attitudini naturali dell’uomo a donare con benevolenza. LA COMUNICAZIONE CHE ALLONTANA DALLA VITA Gli elementi in una comunicazione che, secondo Rosenberg, allontanano dalla Vita sono stati individuati principalmente in cinque punti fondamentali: 1) La critica, 2) Il rifiuto della responsabilità, 3) Il rifiuto della responsabilità dei nostri atti, 4) le esigenze, 5) Le dichiarazioni che indicano chi merita una ricompensa o una punizione. LA COMUNICAZIONE NONVIOLENTA La CNV, invece, è un linguaggio naturale che consiste nell’esprimere semplicemente i nostri bisogni senza criticare o insultare gli altri e ci permette di intendere i bisogni degli altri senza percepirvi la minima critica, giudizio o attacco nei nostri confronti. La CNV porta la nostra consapevolezza su quattro punti fondamentali: 1) - LA PRIMA COMPONENTE DELLA CNV COMPORTA LA SEPARAZIONE DELL’OSSERVAZIONE DALLA VALUTAZIONE (esempio di valutazione: “In classe stavano disturbando tutti gli altri” – esempio di osservazione: “Mentre stavo

Mauro Guerrini studio di counseling Telefono: 338 – 96 65 553 e-mail: natahari2004@yahoo.it sedi: ad Osimo (An) e a Mondolfo (Pu)

spiegando, si sono messi a ridere con un volume più alto di quello che avrei voluto avere in classe”). Quando combiniamo l’osservazione con la valutazione, gli altri saranno propensi ad udire una critica e ad opporre resistenza a quello che diciamo. La CNV è un linguaggio che scoraggia le generalizzazioni, al contrario, le osservazioni dovrebbero essere circostanziate nel tempo e nel contesto, focalizzando l’attenzione sui fatti e non sulle interpretazioni. 2) - LA SECONDA COMPONENTE NECESSARIA È L’ESPRESSIONE DEI NOSTRI SENTIMENTI. Sviluppando un vocabolario di sentimenti che ci permetterà di descrivere le nostre emozioni con chiarezza e specificità, possiamo connetterci più facilmente l’uno agli altri e distinguere i sentimenti veri e propri da quelle affermazioni che descrivono pensieri, considerazioni ed interpretazioni. 3) - LA TERZA COMPONENTE È IL RICONOSCIMENTO DEI BISOGNI CHE STANNO DIETRO I NOSTRI SENTIMENTI. Ciò che gli altri dicono o fanno può essere lo stimolo, ma mai la causa dei nostri sentimenti. La maggior parte di noi sperimenta tre stadi: la “schiavitù emotiva”, in cui ci crediamo responsabili dei sentimenti altrui: lo “stadio scontroso”, nel corso del quale rifiutiamo di ammettere che ci importa di quello che gli altri sentono e desiderano; la “liberazione emotiva”, in cui accettiamo la piena responsabilità dei nostri sentimenti, ma non di quella altrui. In un mondo in cui spesso siamo giudicati con asprezza, se individuiamo e riveliamo i nostri bisogni, esprimerli può far paura, soprattutto alle donne cui è stato insegnato ad ignorare i loro bisogni per aver cura di quelli altrui. 4) - LA QUARTA COMPONENTE RIGUARDA IL PROBLEMA DI QUELLO CHE VORREMMO CHIEDERE AGLI ALTRI PER ARRICCHIRE LE NOSTRE VITE, cercando di evitare le formulazioni vaghe, astratte o ambigue e ricordando di usare un linguaggio di azione positivo, dichiarando quello che vogliamo, anziché quello che non vogliamo. Le richieste sono percepite come pretese quando chi ascolta crede che sarà incolpato o punito se non si conformerà ad esse. Si cercherà di far sì che le persone rispondano alle richieste solo quando sono connesse ad un certo tipo di Energia Divina che esiste in tutti noi. Lo scopo della CNV non è quello di cambiare le persone ed il loro comportamento per fare le cose a modo nostro, è invece quello di creare relazioni basate sull’onestà e sull’empatia, che successivamente soddisferanno i bisogni di tutti. Nel 1984 il dott. Rosenberg ha fondato il CNVC (the Center for NonViolent Comunication), una Organizzazione che attualmente fornisce consulenze e formazioni in oltre 30 Paesi, a manager, mediatori, detenuti e guardie, personale militare, clero, personale della pubblica amministrazione, insegnanti, studenti, genitori, psicologi. Ha dato vita a molti “Programmi di Pace” in Paesi lacerati da conflitti come nel Ruanda, Burundi, Nigeria, Malesia, Indonesia, Sierra Leone, Medio Oriente, Serbia, Croazia, Irlanda del Nord, e molti altri ancora.


ENTERTAINMENT

GAME MANIA A LAS VEGAS >>

G

eograficamente situata nello Stato del Nevada, negli Stati Uniti d'America, Las Vegas è conosciuta come la capitale del gioco d'azzardo, dello shopping e del divertimento. Dal punto di vista amministrativo, la città è composta da tre unità: il centro vero e proprio, chiamato Las Vegas, la città di North Las Vegas e di Henderson, più un'area che include la “Strip”, cioè una strada lunga e dritta co molti negozi, hotel e casinò. E sono proprio i casinò la principale attrattiva di Las Vegas, con il miraggio di un facile guadagno. Tanti sono i nomi delle sale da gioco che hanno fatto la storia della città: il Bellagio, uno dei più grandi e recenti della zona, lo storico Caesar Palace, il nuovissimo City Center, l'Excalibur Hotel and Casino, la piramide del Luxor Hotel, il Mandalay Bay Resort and Casino, l'MGM Grand Las Vegas, il New York New York Hotel and Casino, il Paris Las Vegas Hotel & Casinò, il Planet Hollywood Resort & Casinò,

>>

101


ENTERTAINMENT

>>

il Treasure Island Hotel and Casino, il The Venetian, il Wynn Las Vegas ed il Mirage. Intramontabili senza tempo i giochi a cui si può partecipare, a partire dall'entusiasmante poker. Centiniaia i metri quadrati destinati a questi gioco, decine e decine i tavoli delle varie sale, tutte attrettazze di servizio di ristorazione ai tavoli 24 ore su 24, bevande gratuite, cassette di sicurezza, servizio cassa dedicato, impianto di diffusione musicale all'avanguardia, monitor televisivi al plasma. Dalla domenica al giovedì si svolgono anche tonei giornalieri di poker, la cui quota di partecipazione è di circa 500 dollari (che raddoppiano nei giorni di venerdì e sabato) e le fiche a disposizione dei partecipanti ad inizio gara ammontano a 3000 dollari (5000 nel fine settimana). Esiste poi ed è molto in voga nei Casinò il gioco dei dadi, che si può rivelare semplice a tal punto da diventare una vera e propria mania. Il giocatore lancia i due Dadi ed in base al punteggio da essi determinato, vince o perde. Il giocatore vince se il risultato del lancio dei dadi e' 7 o 11. Il giocatore perde se il risultato del primo lancio dei Dadi e' 2, 3 o 12. Nel caso in cui il risultato del lancio sia 4, 5, 6, 8, 9 o 10, si continua a tirare fino a che non esca un risultato che determini la vittoria o la sconfitta del giocatore. Tra i giochi da tavolo di maggior successo c'è poi il blackjack, anche questo basato su una formula elementare: avvicinarsi il più possibile al punteggio 21, sorpassando, però, allo stesso tempo, il punteggio del banco e non andando mai oltre il 21 (nel caso in cui si sballa e si perde). Gli altri giocatori, accanto a noi, al tavolo da gioco, sono irrilevanti, ciò che conta è solo il punteggio tra noi e il banco. Ampio spazio anche alle elettrizzanti slot machine: solo il Bellagio, che è uno dei casinò più rinomati, se ne contano ben 2400, adatte ad ogni livello di giocatori grazie a gettoni di valore compreso tra 1 centesimo e 1000 dollari. Migliaia di giocatori tentano la sorte cimentandosi con slot machine tradizionali, video slot e video poker, alla ricerca di jackpot da milioni di dollari. Infine c'è la sala scommesse: un locale tecnologicamente avanzato con centinaia di schermi all'avanguardia nei quali vengono proiettati i più importanti eventi sportivi al mondo. Tra i più gettonati restano le corse dei cavalli, per cui si può arrivare fino alla proiezione di 25 ippodromi al giorno in ogni Casinò. Inutile immaginare come con tutti questi numeri sia difficile non farsi prendere dal gioco...

102


@k^^g _Zlabhg _hk gZmnkZe i^hie^

>>

>>

ppp'dbg+)*+'\hf



ENTERTAINMENT

L’ALTRA FACCIA

DI LAS VEGAS RAPINE L DA FILM

as Vegas è sicuramente la capitale del gioco e della bella vita, ma non è certo immune da atti di criminalità come le rapine. Certo, i soldi -tanti e facili- possono attrarre malintenzionati desiderosi di sistemarsi a vita, o quasi. La rapina che ha suscitato maggior scalpore negli ultimi tempi è Enrico Sanchi quella del dicembre 2010 ai danni del più celebre Casinò di Las Vegas, il Bellagio. Proprio come nella pellicola hollywoodiana “Ocean's Eleven” che ha avuto tanto successo al cinema, il Casinò è stato derubato di fiches per un importo di circa 1,5 milioni di dollari. L'impresa è stata compiuta da un uomo che è entrato nella sala armato di pistola e con il volto coperto da un casco integrale, minacciando i presenti e facendo piazza pulita di tutte le fiches trovate sul tavolo da gioco.

>>

105


ENTERTAINMENT

Impossibile per il personale addetto alla sicurezza fermarlo: l'uomo è stato troppo veloce nel compiere il furto e altrettanto celere nel dileguarsi in sella alla sua moto, parcheggiata proprio davanti al Bellagio. Sicuramente il rapinatore solitario ha fatto il colpo del secolo, ma con ogni probabilità non potrà godersi i frutti della sua intraprendenza. L'uomo ha infatti sottratto fiches di taglio compreso fra i cento ed i venticinquemila dollari, da una parte difficili da giocare perchè raramente in circolazione e dall'altra l'importo ha un ammontare tale da non poter essere riscosso tanto facilmente e senza destare sospetti. Ha invece un nome ed un volto il rapinatore del centro “Las Vegas” di Squinzano, che a fine dicembre del 2010 ha pensato di rubare una ingente somma. Si tratta di Vincenzo Sarinelli, trentottenne originario di San Pietro Vernotico, già pregiudicato, che intorno alle 21.30 è entrato nella sala da gioco con il volto camuffato da una sciarpa ed un berretto di lana ed armato di pistola. Il malvivente, dopo aver fatto allontanare alcuni clienti, ha intimato al cassiere di consegnargli l'incasso della giornata, circa 3000 euro, dandosi poi alla fuga. A tradirlo sono state le telecamere di videosorveglianza del locale grazie alle quali i carabinieri sono potuti risalire all'identità dell'uomo che era già noto alla Giustizia. Questa è stata l'undicesima rapina a Las Vegas nel giro di un anno, segno che la città capitale del gioco non attira solo per i suoi divertimenti, ma anche con la prospettiva di facili guadagni!

106



Dal mare all'entroterra, valorizziamo eccellenze, qualita’ e identita’... ...a cavallo tra 2 province e 2 regioni.

menti, strumenti e progetti per l'immagine e la comunicazione integrata delle imprese, delle attività e per il territorio ADIMEMBER

Cattolica (RN) via g. Garibaldi, 55/B tel.0541 961580 info@olivieri.it www.olivieri.it

... contattateci anche per la vostra immagine su Life People Si ringrazia Horses Riviera Resort per la gentile disponibilità


DESIGN | WORLD PROJECT

UN PONTE >>

PER PASSARE ALLA STORIA Il Ponte sullo Stretto di Messina sarà una delle più grandi opere della storia

E'

uno dei progetti più ambiziosi del Millennio, è la costruzione più complessa dal punto di vista tecnologico della storia moderna, è un'opera che dovrebbe portare benefici sociali ed economici sia nazionali che internazionali. Si tratta del Ponte sullo Stretto di Messina, che dovrebbe collegare la Sicilia alla Calabria, quindi al resto dell'Italia e d'Europa. Il progetto preliminare dell'opera prevede il collegamento stabile tra Cannitello in Calabria e Ganzirri in Sicilia mediante la realizzazione di un ponte sospeso con due corsie stradali più una di emergenza per ogni senso di marcia e due binari di traffico ferroviario. Da sempre esiste l'idea di collegare l'isola alla penisola, ma per ragioni sia tecniche che politche il progetto è stato difficilmente attuato, se ne è parlato per poi bbandonarlo e tornare a riprenderlo svariate volte, fino alla >>

109


DESIGN | WORLD PROJECT

data memorabile del 23 dicembre 2009, anno in cui una leggenda millenaria si è concretizzata nell'inizio dei lavori preparatori. Un progetto che per dimensioni e complessità supera ogni altra opera realizzata dall'uomo, con una lunghezza totale dell'impalcato sospeso è pari a 3.666 m mentre la campata centrale del ponte misura ben 3.300 m. Il 21 dicembre 2010 il progetto definitivo è stato consegnato dal contraente generale dell'opera, Eurolink S.C.p.A., alla Società Stretto di Messina che dovrà esaminarlo, ma appunto l'appalto dei lavori risale già all'anno precedente. Molti sono i record che verrebbero superati con la realizzazione di questo ponte: la campata centrale, con i suoi 3.300 metri supererebbe i 1.991 metri di Akashi Bridge in Giappone; la larghezza dell'impalcato di 60,4 metri fa impallidire i 41 metri dello Tsing Ma Bridge ad Hong Kong, mentre l'altezza delle torri di 382,60 metri ed i 4 cavi nel sistema di sospensione si scontrano con i 297 metri e i 2 cavi di Akashi Bridge. Nel giugno 2003 il Ponte sullo Stretto è stato inserito tra i 18 progetti prioritari a livello europeo da rendere operativi entro il 2020. Lo ha stabilito il Gruppo di Alto Livello per la rete di trasporto transeuropea (TEN-T) presieduto da Karel Van Miert, incaricato dalla Commissione di identificare i progetti prioritari e i principali Corridoi sui quali concentrare gli sforzi e gli investimenti dei Paesi membri. Obiettivo principale dell'opera è quello di creare un efficiente sistema di collegamento tra la Sicilia ed il Continente per permettere uno sviluppo infrastrutturale, sociale ed economico. Il Ponte rappresenta infatti una consizione imprescindibile per il pontenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie del Mezzogiorno nonchè per la realizzazione del Corridoio 1, il grande asse viario, a grande capacità, programmato dall'Unione Europea che mira ad unire Berlino a Palermo. Attraverso un più efficace sistema di trasporti poi sarebbe possibile un più ampio rilancio economicosociale del Meridione, che consenta di veicolare rapidamente e a costi ridotti le merci in quest'area. In quest'ottica il Ponte di Messina sarà collegato alla rete stradale e ferroviaria con circa 20 chilometri di raccordi per sponda, raccordi che si svilupperanno principalmente in galleria. Le ricadute occupazionali dell'opera si stimano in 40.000 unità l'anno, sia dirette che indirette, mentre l'indotto economico si aggira intorno ai 6 miliardi di euro.Al Ponte saranno collegati mediante viadotti l'autostrada Salerno-Reggio Calabria (A3) e la futura linea ferroviaria di Alta Capacità/Alta Velocità Napoli-Reggio Calabria e le tratte autostradali Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20). Ma il ponte non sarà solo un collegamento tra un'isola e l'Italia, perchè il progetto è di ben più ampio respiro e intende creare un asse che unisce l'Europa ai Paesi del Mediterraneo. Infatti, una volta realizzata, l'opera diverrà elemento integrante e strategico dei più grandi snodi ferroviari e marittimi europei: il Corridoio VIII, il Corridoio V e Corridoio 1 Palermo-Berlino. Per ora non resta che stare con gli occhi puntati e attendere la fatidica data del 1 gennaio 2017, giorno per il quale è prevista l'inaugurazione di una delle più grandi opere architettoniche della storia.

110

>>


la quercia grafica_www.claudiosperindei.it

cucina d’osteria

cucina casalinga pizza cotta nel forno a legna su richiesta:

maialino alla brace parco giochi con gonfiabili Misano Adriatico (str. per Morciano) Via Laghetti,11 T.0541.616135 C.331.9652682 mail to: osterialaquercia@gmail.com


grafica_www.claudiosperindei.it

Per riscoprire, in un ambiente accogliente e confortevole, i sapori e gli odori della grande tradizione culinaria del territorio marchigiano, accompagnati da un panorama mozzafiato sui monti Catria e Strega.

Tutte le sale sono climatizzate e dotate di ricezione con monitor in risoluzione Full HD, per serate conviviali alla luce dello sport e del calcio italiano, europeo e mondiale. Salette riservate per meeting e cene particolari.

COUNTRY HOUSE

Villa di Monterosso - R&B S.n.c. - Loc. Villa di Monterosso 1, 60041 Sassoferrato (AN) Tel. 0732 974072 - 380 3628867 - www.villadimonterosso.it - info@villadimonterosso.it


DESIGN

LE CORBUSIER E LA SEDIA BASCULANTE E’

un intramontabile del design d'interni, un oggetto che dal lontano 1965 quando è stato inventato continua a far parlare di sé ed è sempre attuale. Stiamo parlando della sedia basculante targata Le Corbusier, un pezzo di sicuro pregio per quanto riguarda l'arredamento. Già il nome del noto architetto e designer, passato alla storia come uno dei fondatori dei Congrès Internationaux d'Architecture moderne, fa pensare ad un prodotto che è garanzia di qualità. Charles-Edouard JeanneretGris, questo il suo vero nome, svizzero di nascita ma naturalizzato francese, presenta la sua prima collezione di mobili a Parigi nel 1925, in occasione dell'"Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes". Per il grande maestro quelli in esposizione non sono mobili, ma preferisce chiamarli "équipement", cioè elementi con ciascuno una sua funzione, che vengono sistemati nelle stanze della casa secondo le esigenze. La novità introdotta non è solo concettuale, ma riguarda anche i materiali con cui vengono realizzati i mobili, non più legno ma metallo, con supporti d'acciaio cromato o laccato, che in un primo momento trovano le titubanze del pubblico fino a conquistarlo una volta capita la filosofia. L'intento del designer è infatti studiare con attenzione le stanze e le necessità, per poi lasciare gli spazi più liberi possibile. A lui va il merito di aver adattato gli arredi alle esigenze dei suoi fruitori, puntando sulla comodità ma senza risparmiare un accurato studio del design. Un esempio ne è questa sedia la cui struttura è realizzata con un tubo d'acciaio lucido che forma una figura cubica e richiama lo stile coloniale. Una reinterpretazione dell'inglese “officers chair”, questa sedia si adatta sia al salotto che all'ufficio ed è stata progettata da Le Corbusier con l’aiuto di Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret. Per garantire il massimo della comodità, lo schienale è basculante e questa è la vera caratteristica innovativa, al fine di adattarne l'inclinazione elevando il confort alla massima potenza. Il rivestimento in pony contribuisce, insieme ai braccioli in vero cuoio, a dare all'aspetto quell'eleganza e raffinatezza in più. Disponibile nei colori bianco, nero e marrone, la sedia ha un costo di 420 euro, un prezzo accessibile se si pensa che a progettarla è stato un maestro dell'architettura.>>

C

113



DESIGN

by Luna Genzano


DESIGN | HOTEL DI DESIGN

UNA BARBIE

SUITE ALL’HOTEL SAVOIA

DI CORTINA C

Erika Facciolla

116

inquant’anni e non li dimostra. Da sempre la Barbie rappresenta una delle icone di femminilità più amate da grandi e piccine, sempre al passo con i tempi e con le mode del momento. La storia di Barbie inizia nel 1938, quando due giovani sposi, Ruth ed Elliot Handler, si trasferiscono a Los Angeles. Le varie vicende professionali che coinvolgono la coppia portano, nel 1945, alla nascita del nome "Mattel" dove "Matt" sta per Mattson ed "el" per Elliot. Hardol Mattson, amico di Elliot, lavora con lui nel garage di casa, trasformato in un vero e proprio laboratorio. Ruth collabora attraverso le sue idee, avviando la Mattel verso una produzione rivolta sempre più al mondo dei giocattoli.


DESIGN | HOTEL DI DESIGN

117


DESIGN | HOTEL DI DESIGN

Ha già in mente l'immagine "moderna" della bambola ideale: gambe lunghe, vita sottile, busto florido e tratti del volto dettagliati. Ma, anche di fronte a tanta precisione, nessuna delle sue idee viene presa in considerazione. Nel 1956, in Svizzera, Ruth Handler vede nella vetrina di un negozio di giocattoli una bambola che corrisponde alla sua. La bambola in questione si chiama Lilli e misura 29,5 cm di altezza. È realizzata in plastica, raffigura una donna famosa le cui fattezze ricordano quelle di Brigitte Bardot. Questo incontro avvia definitivamente il progetto produttivo e convince la Mattel a realizzarlo dando alla bambola il nome ‘Barbie’, suggerito da quello della figlia degli Handler, Barbara. Da lì in poi, il successo della bambola diventerà planetario. Oggi, vivere la favola di Barbie è possibile grazie all’ultima novità in fatto di ospitalità alberghiera. L’Hotel Savoia di Cortina d’Ampezzo, infatti, ha recentemente dischiuso le porte dell’esclusiva Barbie Suite, una stanza ispirata alla mitica bambola della Mattel. L’idea nasce dalla collaborazione fra la nota casa di produzione di giocattoli e la catena Mythos Hotels, degnamente rappresentata dall’Hotel Savoia, splendido cinque stelle posizionato in una delle più note stazioni sciistiche italiane. Dunque, dopo il Plaza Athénée a Parigi, l’Hotel Husa Princesa a Barcellona, il Palm Resorts a Las Vegas, anche l’Italia ha trovato finalmente la dimora perfetta per ospitare la sua Barbie, arredata con i colori e i motivi che l’hanno resa celebre nel mondo. E dopo le sue numerose carriere, Barbie diventa arredatrice d’interni per accontentare e coccolare le clienti più piccole che soggiorneranno nella struttura fino ad aprile 2011. La cameretta, comunicante con quella dei genitori, è rigorosamente pink e concepita in perfetto stile Barbie grazie all’esperienza e la maestria di Doimo Cityline, la suite di Barbie sarà un luogo dove le bambine potranno sentirsi star e principesse per una notte. Il bagno della suite avrà shampoo e bagnoschiuma Barbie prodotti da Medicea Brelil; le pantofoline da camera, rosa e morbide, fanno parte della linea di calzature Barbie di Sport; Gabbiano fornirà un delizioso kit di accessori per capelli mentre Perletti accompagnerà le bambine in caso di neve con i suoi coloratissimi ombrellini. Anche la tv si tinge di rosa con le storie di Barbie visibili sugli schermi di Lexibook.

>>

118


DESIGN | HOTEL DI DESIGN

>>

119


DESIGN | HOTEL DI DESIGN

E per le fans della piscina, accappatoio e accessori Barbie firmati Arena. Infine, per trascorrere più tempo possibile in compagnia della bambola, le bambine avranno a disposizione i libri editi da Giunti della collezione Barbie I Can Be e naturalmente le più recenti novità tra i giocattoli Mattel. E le sorprese non finiscono qui perché, oltre al soggiorno, le piccole ospiti della suite troveranno ad attenderle anche una serie di regali e gadget griffati Barbie. Nato agli inizi del Novecento, l’Hotel Savoia di Cortina D’Ampezzo rappresenta un punto di ritrovo per la clientela più raffinata di tutta Europa. La storia che lo accompagna è lunga e rivive tutt’oggi nei registri con le firme dei clienti che erano soliti soggiornare, sia nella stagione estiva che in quella invernale, tra cui Sofia Loren, Charlton Heston, Winston Churchill, Umberto di Savoia, Mafalda d’Assia Principessa di Savoia, Italo Balbo e Franklin D. Roosvelt. La cornice perfetta per la suite della fashion doll per antonomasia.

120



La tua idea di casa. advclaudiopianelli

Colombini Expò Mobili

Artec Glossy: contemporanea e personale. Oltre alla qualità certificata, alla vasta gamma degli arredi in diversi stili e alle diverse scelte di complementi d’arredo, Colombini è anche sinonimo di servizio impeccabile, ovvero progettazione, trasporto e montaggio, il tutto incluso nel prezzo.

Camere - camerette - cucine moderne e classiche - soggiorni - uffici - contract e miniappartamenti.

punto vendita autorizzato cucine Cerasolo S.S. Rimini - San Marino Km 8.2 - Tel. 0541 759460 Fax 0541 756122 - Orario: da Lunedì a Sabato 9:00 - 12:30 / 15:00 - 19:30 Domenica 15:00 / 19:30 Centro Commerciale Atlante - Dogana di San Marino Tel. 0549 941366 Fax 0549 909852 - Orario: da Lunedì a Sabato 9:00 / 20:00 Domenica 15:00 / 20:00

122

www.colombinimobili.com


DESIGN

ANTIQUA GIOIELLI QUANDO IL DESIGN E’ ARTE

U

n gioiello rappresenta uno status symbol, è quel qualcosa che appaga i sensi e non ha nulla a che vedere con una esigenza vitale ed indispensabile. Possedere e poi indossare un gioiello significarealizzare un desiderio, distinguersi dalla massa ed impreziosire sotto ogni punto di vista la propria vita. Ecco perchè anche i luoghi che espongono le preziose pietre sono accuratamente studiati per comunicare quel concetto di lusso e fascino >>

123


DESIGN

124


DESIGN

di cui non può fare a meno qualsiasi appassionato. La vetrina deve attrarre, far sognare, spingere chi la guarda a desiderare quanto in essa è contenuto. Ilgioiello deve suscitare emozioni, tanto più intense quanto il grado di ricercatezza, e per farlo deve avere una collocazione che sappia valorizzarlo al meglio. Progettare una gioielleria, infatti, non è una semplice soluzione logistica, che tenga conto di spazi, materiali e tecnicismi, ma deve saper tenere conto di tutti quegli aspetti che una pietra preziosa può richiamare, tutto il mondo glamour che evoca. Ecco quindi che all'apparenza il locale può sembrare accogliente, moderno, ma andando ad analizzarne i dettagli si scopre una ben più accattivante progettazione, che considera anche la componente psicologica della clientela. Nascono così dei veri locali innovativi sotto ogni punto di vista, dal design ricercato e d'effetto, con originali interpretazioni di spazi, sia interni che esterni. Non solo ci si trova di fronte ad un esercizio commerciale, ma ad un vero e proprio mezzo di comunicazione in grado di rispecchiare la personalità di chi l'ha creato. Il prodotto finale è infatti studiato su misura del committente, che attraverso i suoi desideri e sogni stimola la creatività del designer e porta quel qualcosa in più a tutto l'ambiente. L'atmosfera così generata si rivela accogliente, piacevole, tanto da invogliare il cliente a tornare. Tutto l'insieme è il risultato di un'attenta selezione di colori, forme e luci che creano quell'effetto di elegante lussuosità che non sconfina mai nell'eccesso. Una fondamentale importanza in una gioielleria è rivestita dall'illuminazione, che deve saper valorizzare gli oggetti, insieme ad un'accattivante logica espositiva. Le più svariate invece sono le scelte dei designer in quanto ad arredamenti e stili: si va da linee essenziali semplici, geometriche, razionali e di grande eleganza, a cromie sofisticate, >>

125


DESIGN

complementi d'arredo esclusivi, dettagli scenografici. I colori privilegiati sono generalmente icontrasti tra nero e bianco, accanto ad un immancabile oro che illumina, riscalda ed impreziosisce gli ambienti. Nel complesso l'effetto è quello di una sensazione inebriante, quasi ipnotica. Adinterpretare questa tendenza è stata anche Antiqua Gioielli di Passarelli Marco, un nome molto noto a Jesi e forte di una decennale esperienza nel settore della gioielleria e dell'orologeria. Dal lontano 1950, anno in cui è iniziata l'attività della famiglia Passarelli, le caratteristiche sono sempre state qualità, cortesia ed affidabilità, tanto da sfociare proprio nella nascita di Antiqua Gioielli, targata 8 dicembre 2010. Tante e delle più famose sono le marche che si possono trovare in questo negozio: per l'orologeria, Breil, Swatch, Citizen, Fossil, mentre per la gioielleria Brosway, Morellato, Ambrosia, D&G e tanti altri. Ovviamente per esporre i principali brand del settore, particolarmente curata è stata la scelta degli interni, privilegiando aspetti che comunicassero allo stesso tempo ordine ed eleganza.Tutti gli arredi sono d'avanguardia e spiccano in particolar modo le teche ruotanti su un tubolare di acciaio inox, il cui colore è stato più volte ripreso per le pareti in alternanza al classico ma sempre d'effetto motivo del legno. Su questo sfondo spiccano e risaltano gli espositori, sapientemente illuminati tramite faretti led, dai quali fanno bella mostra gioielli, orologi e cornici. Una attenta selezione dei materiali completa il tutto: si è preferito puntare su rovere, laccato, vetro e sul gress porcellanato per il rivestimento delle pareti, il tutto per creare un insieme di raffinetezza e preziosità ma senza mai sconfinare nell'eccesso.

126


DESIGN

>>


Se il vetro è tutto il tuo mondo

Vetreria Misa Senigallia, Via Veronese, 36

Tel. 071/6608232

www.vetreriamisa.com


DESIGN

Misano Adriatico

MILK

ACCOGLIENTE SEDUZIONE

Q

uando un locale pubblico è molto più di un ambiente di ritrovo. Quando da locale diventa luogo, con un’anima, una personalità, uno stile e un fascino magnetico che trasmettono emozioni, i clienti, o meglio, i frequentatori, lo scelgono per una sorta di attrazione-identificazione. Certamente per sentirsi a proprio agio, e un po’ anche con la dolce illusione di appropriarsene. È bello sentirsi rappresentati da qualcosa che piace, per dare un’immagine di ciò che si è, o che si vorrebbe essere. Un po’ come ci si può identificare in un’auto, una moto o un abito. Con la differenza che, in questi ultimi casi, risulta più difficile riuscire a vivere compiutamente la sensazione, dato che soddisfare un certo tipo di desideri non è sempre alla portata di tutti. Darsi appuntamento in un luogo come il Milk è, dunque, un biglietto da visita. >>

129


DESIGN

Inaugurato il 31 dicembre 2010, il Milk è nato grazie a un triangolo al cui vertice si posiziona il titolare, Gabriele Maroncelli, sommelier professionista che, nonostante la giovane età (36), vanta già una grande esperienza nel settore, fatta di formazione (scuola alberghiera) e una vita “sul campo”, prima con il ristorante di famiglia (Alla Stazione) e poi con un locale tutto suo, il Bamboo, per anni punto di riferimento della movida estiva. Gli altri due elementi del triangolo sono l’ingegner Vincenzo Lascaro di Cattolica, per la parte progettuale e tecnica, con cui Maroncelli ha rinnovato il sodalizio dopo il successo dell’esperienza del Bamboo, e lo studio di progettazione Sinventa di Gianluca Sanchi, griffe sempre più protagonista nella realizzazione dei locali che dettano le tendenze lungo la riviera romagnola.

130


DESIGN

Aperitivi dalle 18 alle 21, cene e dopocena fino a notte fonda sono i momenti che il Milk dedica ai propri ospiti con una cura particolare del servizio, delle etichette e dei raffinati menu di pesce o carne, rielaborati in ottica contemporanea da parte di chef professionisti, capaci di stimolare la curiosità prima ancora del palato, nel rispetto di uno stile di vita sano, leggero e pieno di gusto. Il tutto in un ambiente moderno, dove l’eleganza e la cura dei particolari non mettono mai a disagio grazie alla perfetta alchimia tra stile, dinamicità e autoironia, in un’atmosfera estremamente invitante e accogliente. Aperto da mercoledì a domenica fino alla stagione estiva (quando potrà essere sfruttato anche l’ampio spazio outdoor e l’apertura sarà quotidiana), dalle 18 a notte fonda, il Milk offre musica ricercata, diffusa da un suggestivo

>>

131


DESIGN

132


DESIGN

registratore a bobine anni ’80, mentre la playlist del venerdì è affidata alla consolle del DJ. Gabriele, affiancato in questa nuova avventura dalla compagna Barbara, ci mostra uno slideshow di immagini proiettate su una parete e spiega che con questo sistema intende mostrare gli scatti di artisti locali, aggiungendo un ulteriore elemento di appeal “artistico” al suo locale. Il titolare di Sinventa Gianluca Sanchi precisa come molti particolari del Milk fossero già ben delineati nella mente del proprietario, Gabriele, che è intervenuto personalmente nella scelta di gran parte di complementi, materiali e soluzioni. Pavimento in malta, soffitto in pino su base rossa, bene abbinato a sedie e pavimento, appliques anni ’70, candelabri e candele, logo retroilluminato su una parete interna perfettamente visibile anche dall’esterno, sedute che giocano con linee classiche, di ispirazione retrò e materiali moderni, tavoli, particolarissime lampade (in lana modello Granny realizzate da Casamania), che dal soffitto scendono verso la bancalina e

>>

133


DESIGN

che sono gli elementi che danno identità al Milk, insieme all’imponente banco bar a ferro di cavallo con pannellatura in marmo indiano, che vanta una lunghezza complessiva di 15 metri. Per la realizzazione del banco bar, dove spiccano le due postazioni cocktail e la linea di retrobasi con vani refrigerati a sportelli trasparenti illuminati, Sinventa si è affidata a IFI, azienda di Tavullia di riferimento per il settore. Top-secret l’esterno per la stagione estiva, fatti salvi due elementi inamovibili: le palme prelevate dal Bamboo, simbolo di continuità col passato, e un maggiordomo d’eccezione, con le stilose sembianze del Kekazzè di Omar Ronda. “Lavorare insieme a professionisti come Gabriele, conclude il titolare di Sinventa, “in quella che è stata innanzi tutto un’attività di art direction e supervising, è sempre un’esperienza stimolante, nella quale il nostro impegno e la nostra professionalità devono servire soprattutto a comprendere a fondo, sviscerare e valorizzare le idee del committente, in modo che alla fine, a prendere vita, sia la sua idea di locale, con la nostra mano… invisibile.

photo by Roberto Rossi - oltreabitare.it

134


soluzioni d’arredo per locali pubblici

via G.Marconi, 54 - Morciano di Romagna - Rimini tel. +39 0541.988988 - info@sinventa.it - www.sinventa.it


DESIGN | TOP DESIGNERS

ALINDRA

ALIC di Federico Sperindei

Alice in Wonderland... e nella vita

136


DESIGN | TOP DESIGNERS

“A

lice’s Adventures in Wonderland”, non solo una fiaba ma anche una collezione di gioielli firmati Alidra Alic: probabilmente l’assonanza fra il nome della protagonista della favola e quello della designer è più di una coincidenza. Come minimo, è una congiunzione astrale che fissa i termini fantastici dell’intera produzione di gioielli della giovane artista danese. La sua più famosa collezione, prendendo spunto e titolo dalla favola di Lewis Carroll, non dimentica il backgrund artistico della Adric, che come in molte sue

>>

137


DESIGN | TOP DESIGNERS

creazioni precedenti si ispira ai modelli floreali dell’Ottocento. Solo che questa volta i gioielli e gli accessori, oltre che vivi, si fanno anche corpulenti sia nell’aspetto che nelle dimensioni (talvolta esagerate al punto che risulta un’impresa indossarli), quasi animati a prescindere dalla forma che rappresentano. La plastica in tonalità spesso rosate (di carne, appunto), che sembra colare sulle strutture in metallo, regala il senso di morbidezza e di rotondità che non può mancare in un paese delle meraviglie. Niente di gotico, ma anche niente di smaccatamente romantico: a prevalere sono semplicemente la magia e la fantasia. Nata nel 1979, e laureata al Copenhagen Institute of Precious Metals nel 2008, nello stesso 2008 la Adric fonda il proprio studio cercando da subito l’espressione di un design concettuale, che esprimesse universi simbolici e atmosfere prima di dedicarsi a estetica e “indossabilità” delle creazioni. Le mani sono la parte del corpo su cui Alidra concentra la propria attenzione e sono gli anelli a dominare Alice’s Adventures in Wonderland. Hyacinth 01 (Giacinto), anello in argento, plastica e quarzo, è ornato dalla rappresentazione di uno stelo da cui sboccia un mazzo degli omonimi fiori, rendendo la decorazione del gioiello quasi più grande della mano che lo indossa, mentre Orchid 03 (Orchidea), altro anello di enormi dimensioni, in plastica, sembra quasi possedere movimento nel dare vita all’estremo sbocciare del fiore che rappresenta e il cui “stelo” avvolge la mano dell’indossatrice. Tulip, nelle sue tre versioni, imita la forma irregolare e le venature di una conchiglia come fondendo l’universo floreale con quello animale e acquatico, la leggerezza dei petali di un tulipano con la solidità di un essere statuario. E ancora, Drink Me non si accontenta di essere una “campanellina”, ma al posto di stami e pistilli lascia partire dalla sua cavità catene di perline che ricordano forse i tentacoli di una piovra. Le diverse versioni di Poppy ci conducono viceversa fra gemme che diventano sanguinolente, con chiara supremazia della carne sul petalo, mentre le spille Marshmallow ci riportano a una dimensione più dolce e fanciullesca, ispirandosi dichiaratamente alle caramelle gommose. Fra le creazioni della Alic precedenti ad “Alice’s Adventures” non si può non ricordare la serie Flora, che ne anticipava le forme con i suoi fiori pronti ad aprirsi come bocche sulle pietre degli anelli, ma anche oggetti meno appariscenti come i Buttons, gemelli a forma di bottone, o i gioielli classici, quasi retrò, della linea Interpretation. Come se il percorso della designer danese prendesse vita dalle meraviglie della Storia (con la S maiuscola) per poi immergersi in quelle della fiaba.

138


d e l

t U o

S t i l e

daVidecontideSiGn.it

l ’ e M o z i o n e

Per i tUoi ProGetti SolUzioni innoVatiVe con ecoMalte all’ acqUa, coccioPeSto, PaViMenti in leGno antico, Pietre natUrali, MoSaico in cocco, baGni e acceSSori, caMini, fontane, tele e ScUltUre d’arte Moderna Via al Mare, 14 - 47842 San GioVanni in MariGnano, (rn) tel. 0541 957 697

www.centrodellaceraMica.it

139


LP DESIGN | DECORTREND

IR A H C GEL

AN

SS E L D EN

LE B A T ILE

N

R O C E

D Y HOLL

140

WH

N G I S E ITE D

E S A V ALL


LP DESIGN | DECORTREND

P O R D GHT

LI

aS Marin

D N E R

T N O O P S

! a l o i c n goc

g i s e d l TI... i

N A L O IEC

IANCH

B

e avares

E L B A ING T

P

DRIP

ET S M OO R H T A

B

141


PLATINUM | DREAM INSIDE

PARADISO LAFAYETTE A di Federico Sperindei

lta moda al centro commerciale. Le Galeries La Fayette, sulla Boulevard Haussmann nel centro di Parigi, si propongono ufficialmente come “grande magazzino” ma sono in verità un paradiso del glamour. Ammaliante anche dal punto di vista architettonico, soprattutto grazie alla cupola bizantina costruita nel 1912, con le sue balconate regali che si affacciano sulla galleria, Lafayette è il più grande magazzino del mondo occidentale (70.000 metri quadri di spazio aperto al pubblico), nonché il secondo luogo più visitato della capitale francese, battuto solo dal Louvre. L’architettura esterna non è meno ammaliante dell’interno: quasi un palazzo storico, straorinario nel periodo natalizio quando le luminarie lo ricoprono per intero. Per comprendere come far shopping a Le Galeries sia un’esperienza quasi surreale basta visitare il reparto profumeria, un intero, immenso piano dedicato solo ai cosmetici, con marchi quali Gucci e Dior a esibire le loro ultime creazioni. I locali del centro commerciale ospitano settimanalmente anche sfilate di moda alle quali il pubblico può assistere gratuitamente, con una semplice prenotazione, in una sorta di tentativo di democratizzazione dell’alta moda che ben si

>>

142


PLATINUM | DREAM INSIDE

>>

143


PLATINUM | DREAM INSIDE

coniuga con il concetto di grande magazzino. Il reparto abbigliamento femminile rappresenta ovviamente l’apice dello sfarzo de Le Galeries, ripartendosi su tre piani ciascuno dedicato a uno “stile”: la moda creativa al primo, la moda di tendenza al secondo, quella seduttiva al terzo. Un’ampia zona, verniciata di bianco quasi a volerle conferire aspetto di boutique, è ovviamente riservata alle scarpe: qualunque tipo di calzatura, centinaia di marche, 25 delle quali sono distribuite esclusivamente da Lafayette. Ma non tutto è lusso, perché accanto ai marchi più “altolocati” se ne trovano anche di “popolari”, in una commistione che apre lo spazio d’acquisto a qualunque tipologia di clientela. E nemmeno è tutto moda: il sesto piano della struttura ospita ad esempio il più grande negozio di souvenir di Parigi, un vero paradiso di idee-regalo preso d’assalto soprattutto durante le festività natalizie. In un’ottica che privilegia sempre la “bellezza”, trasversalmente a prezzi e notorietà dei prodotti, la Fayette è anche luogo per curare l’aspetto del proprio corpo. Vi si trovano saloni di parrucchieri d’alto livello (in particolare quello del noto Jean-Marc Maniatis), servizi di manicure che mettono a disposizione cento colori diversi di smalto, centri estetici multifunzionali. E passando dalla bellezza esteriore al gusto, il piano dedicato alle decorazioni per la casa ospita invece corsi di cucina diretti dai migliori chef parigini, nonché degustazioni di piatti sofisticati. Ovviamente, il servizio di accoglienza è allo stesso livello dei prodotti offerti. Non solo commessi pronti a dare qualche indicazione, ma dei veri personal-shopper, professionisti del look, pronti a guidare il cliente in una ricostruzione adeguata e attuale del proprio guardaroba: più che cambi di vestiario, per chi entra a Le Galeries Lafayette, sono a disposizione veri e propri cambi di identità.

144




SPEED | AUTO

PEUGEOT RCZ 1.6 L THP 200 CV Molto più di una concept-car che diventa realtà, la coupè sportiva rcz segna una nuova tappa del costruttore peugeot, evidenziando un forte rinnovamento del marchio

>>

il leone si veste sportivo

M

di Andrea Latini

ettere il naso in un segmento auto, come quello delle coupè sportive, che da molti anni è dominato da altri non è sempre facile. Colui che intraprende questa sfida deve far si che la sinergia tra design, stile e sportività sia vincente. Peugeot ha iniziato un percorso arduo ma con gli strumenti giusti, cosa che pochi costruttori possono vantare in un segmento così esigente. La scelta di siglare questa 2+2 compatta con la dicitura “RCZ” non è stata casuale ma motivata dalla necessità di evidenziare che è la prima “fuori serie” della casa del leone: lontana dalla gamma>> e lontana dagli schemi classici dell’azienda.

>>

147


SPEED | AUTO

148


SPEED | AUTO

Il primo contatto avvenne al salone di Francoforte nel settembre 2007 e, solo un anno dopo, l’azienda d’oltralpe si convinse della sua produzione in serie. Disponibile dall’estate 2010, RCZ viene prodotta nello stabilimento Austriaco di Magna Steyr e fin dal suo primo ingresso nei saloni l’interesse è stato notevole. Il passaggio da concept a prodotto di massa è spesso difficile, soprattutto per non deludere le aspettative del pubblico, il quale spera sempre in una fedeltà tra i due prodotti, ma spesso questo viene disatteso. In questo caso, nonostante i tempi di ingegnerizzazione siano stati brevi, poco si è perso per strada. Il suo design è decisamente scultoreo e, pur se sembra una contraddizione, dinamico, basato su una architettura particolare da coupè tre volumi. Decisa firma stilistica la doppia curvatura del tetto e del lunotto. La continuità tra parabrezza, il tetto e il lunotto è assicurata da due ampi archi laterali cromati. La vista laterale mostra una linea di cintura spezzata all’altezza del finestrino posteriore, così da permettere una continuità tra il frontale spiovente e il posteriore muscoloso. Di tratti caratteristici la RCZ ne ha da vendere, segno che l’industrializzazione non ha prevalso sullo stile. Comunque stile e prestazioni si sono ben amalgamati tanto da ottenere dati tecnici molto interessanti: l’altezza di soli 136 cm e la doppia curvatura superiore favoriscono il passaggio dei flussi d’aria ottimizzandone l’aerodinamica. Nonostante monti cerchi da 18”, il Cx si assesta ad un valore di 0.32, mentre l’SCx a 0.67. L’abbondante posteriore nasconde uno spoiler attivo che condiziona l’aerodinamica e con essa consumi e tenuta di strada: oltre gli 85 Km/h assume una inclinazione di 19°, per crescere a 34° oltre i 155 Km/h. L’abitacolo è stato creato affinché il guidatore si possa immergere in un ambiente sportivo: la plancia si esalta con un design fluido e pulito, grazie all’impiego di materiali nobili e, non da meno, la strumentazione che in pieno accordo con lo stile atletico è puramente analogica. Ovviamente non mancano i dettagli tecnologici come il display, incassato al centro, e l’ampio “control pannel” centrale che scompare nella plancia quando non necessario.

>>


SPEED | AUTO

Sono tre le motorizzazioni di lancio della RCZ e, dal nostro punto di vista, la più interessante è il 4 cilindri 1.6 da 200 cavalli. Questa versione, oltre alla scontata potenza, vanta dettagli interessanti che gli altri modelli non hanno: volante di diametro ridotto, leva cambio più corta e Sound System. Non stiamo parlando dell’impianto audio, ma bensì della modifica del sistema di scarico allo scopo di rendere il suono della vettura più corposo e ruggente… insomma sportivo. Grazie all’equipaggiamento con turbo compressore “twin scroll", all’iniezione diretta e all’alzata variabile delle valvole, il 1.6 THP si è dimostrato prestante fin dai bassi regimi: la coppia massima, pari a 275 Nm, si raggiunge in un range che va dai 1700 ai 4500 giri/min, per una velocità massima di 237 Km/h. Alla guida la tre volumi del leone si dimostra piacevole sia che a noi piaccia una guida classica e rilassata, sia che il nostro spirito sia più sportivo. La rigidità torsionale dichiarata dalla casa è di 0.69 mrd per una coppia di 100daNm, il che permette di avere tra le mani un prodotto decisamente incline agli inserimenti in curva allegri, magari anticipati da forti staccate. Il particolar modo la 200 cavalli annovera particolari differenti dalle sue sorelle, soprattutto nel ponte anteriore: perni specifici e barra di torsione modificata. Baricentro basso, quindi guida bassa, sportiva, volutamente incline a proiettare il guidatore più a dove stiamo andando che a quello che ci sta dietro. Ovviamente di compromessi, per una vettura del genere, ce ne sono pochi, soprattutto in termini di visibilità ma, più che un difetto, lo vedremmo come un tratto distintivo della categoria. La RCZ fa parte di quelle vetture che puoi amare per differenti motivi: perché si fa notare nella omogeneità quotidiana o perché ha qualcosa da concederti, se le prestazioni sono il proprio pallino, oppure per entrambi gli aspetti. I monopoli non piacciono a nessuno e neppure a noi, quindi apprezziamo in maniera spiccata l’intraprendenza di Peugeot, soprattutto perché il risultato ottenuto in pochi anni di sviluppo si è dimostrato all’altezza delle sue “competitor”. Insomma la RCZ è una sportiva con un proprio dna, poco incline ai banali plagi a cui spesso assistiamo. Decisamente concreta. La 200 cavalli si inserisce in una fascia di prezzo interessante ed in linea con il segmento, poco al di sopra dei Euro 30.000,00.

150



SPEED | AUTO

BOX IN BREVE Gamma motori: 1.6 L THP 156 CV – 1.6 L THP 200 CV – 2.0 L HDi FAP 163 CV Prezzo: Peugeot RCZ 1.6 L THP 200 CV Euro 30.300,00 Gamma completa da Euro 27.500 a Euro 30.300,00 PER SAPERNE DI PIÙ: Peugeot Italia S.p.a. Via Gallarate, 199 Milano Tel. 02.30703239 Fax. 02.30703327 www.peugeot.it ASSISTENZA CLIENTI WEB: www.peugeot.it Email:format su sito www.peugeot.it Numero verde 800.900.901 TEMPI DI CONSEGNA Disponibile presso la rete di vendita GARANZIA E MANUTENZIONE Vettura: 2 anni – Km illimitati Verniciatura: 3 anni – Km illimitati Corrosione passante: 12 anni – Km illimitati Manutenzione: programmata ogni 30.000 Km o due anni IN SINTESI LA PEUGEOT RCZ 1.6 L THP 200 CV MOTORE Tipo:4 cilindri 16 valvole DOHC – iniezione elettronica multipoint cilindrata (cc): 1.598 potenza (CV/kW): 147/200 a numero giri/min: 6800 coppia (Nm): 275 a numero giri/min: 1700 - 4500 classe emissioni – g/km: Euro 5 - 159 velocità massima (km/h): 237 accelerazione 0-100 km/h: 7.5 secondi consumo combinato (l/100 km): 6.9 TRASMISSIONE E TELAIO Trazione: anteriore Cambio: manuale 6 rapporti Dimensione pneumatici: 235/45 R 18 W DIMENSIONI lunghezza (m): 4.287 larghezza (m): 2.107 altezza (m): 1.359 passo (m): 2.612 volume vano bagagli (l): 321 capacità serbatoio carburante (L): 55

152


AUTOLANDIA

grafica_www.claudiosperindei.it

AUTOLANDIA

Original

Fine from best brand recreate PMS

http://www.audi.de/audi/de/de2.html

S.S Adriatca Nord, 41 Senigallia (An) Tel. 071/9882403 Fax 071/9882202 info@autoinsenigallia.com www.autolandiasenigallia.com


ti accompagniamo nel mare della comunicazione

cataloghi per aziende loghi ed immagini coordinate brochure depliant men첫 per ristoranti flyer per discoteche e locali volantini per aziende carte intestate biglietti da visita cartellonistica impaginazione giornali

www.claudiosperindei.it 347.1651482


TRAVELS

ROMANTICO

IGLOO come eschimesi una vacanza sulle nevi dell' Austria

L

e vacanze natalizie sono ormai passate ed abbiamo fatto l'abitudine anche al nuovo anno, ma il periodo delle feste è stato occasione per molti di estraniarsi dalla solita vita per compiere qualche viaggio sognato. Molto gettonate sono ormai le mete balneari, alla ricerca di luoghi caldi per contrastare il rigido inverno, soprattutto grazie alla possibilità di avere un lungo periodo di vacanza. >>

155


TRAVELS

Non sempre però le temperature elevate sono preferite nella scelta delle vacanze invernali, perchè c'è anche chi preferisce godersi il freddo stagionale, in montagna tra baite e sci. Un po' quello che abbiamo fatto noi ma con un'insolita meta: un igloo tra i ghiacci dell'Austria. Prima di partire ovviamente un rapido check up dal medico, visto che il viaggio è adatto a normali condizioni di salute ma è sempre bene cercare di non tornare con la febbre. Poi si controlla il meteo perchè con nevicate abbondanti o tempeste di neve il soggiorno viene rimandato a causa del pericolo slavine. A questo punto ci si mette in viaggio verso l'Austria, per arrivare fino alla vetta più alta a 2.020 metri di quota, la più alta località dedicata agli sport invernali del paese. La destinazione è Kühtai e più precisamente l'Iglu Village, un villaggio turistico fatto di tanti piccoli igloo uno accanto all'altro, immersi nella morbida e candida neve austriaca. All'arrivo il personale del villaggio ci accoglie con un drink e poi veniamo accompagnati a visitare la zona, per finire di fronte alla porta in legno del nostro igloo. Ci viene data una lampada, simile a quelle usate dagli speleologi, per uscire liberamente anche di >>

156


TRAVELS

157


TRAVELS

notte dal nostro igloo. Le stanze sono da due o quattro persone, di circa 20 metri quadrati ognuna, per un massimo di quaranta posti. Se l'esterno è suggestivo perchè circondato dalla neve, l'interno è davvero da perdere il fiato: pareti di pietra finemente decorata, rivestimenti in calda pelle di pecora, candele che generano contrasti di luci e ombre. Un'atmosfera accogliente, sognante, che ci trasforma quasi in eschimesi. Il letto è gonfiabile e fornito sempre di pelli di pelo di pecora, per un effetto morbido ed assolutamente naturale. Una volta posizionati in questo piccolo angolo di paradiso, ci si tuffa nella vasca idromassaggio per un momento di relax, lasciando da parte le tensioni e sorseggiando una tazza di thè. Con le membra rigenerate ed il corpo carico di nuova energia, ci avviamo nella zona dining dove grandi chef hanno preparato per noi una fantastica cena. Subito dopo mangiato si può partire per un'esperienza emozionante ed avventurosa tra la neve. Ben coperti da sciarpe, guanti, cappelli e calzettoni e muniti di racchette da neve partiamo per un'escursione notturna molto suggestiva che percorre gli igloo, segue il sentiero e arriva al vicino rifugio,

>> >>

158


TRAVELS

159


TRAVELS

poi una slitta ci raggiunge e ci riporta al villaggio. A questo punto si può scegliere se tuffarsi in piscina oppure godersi dal letto il cielo stellato avvolti dalle calde coperte di pecora per scacciare il freddo pungente della neve. In questo piccolo paradiso la mattina arriva in fretta ma ha una nota dolce grazie alla colazione preparata dagli chef austriaci. La notte romantica sotto le stelle è passata e adesso possiamo dirigerci verso le vicine località scistiche di cui l'Austria è molto ricca. Il costo di questa romantica vacanza? La nottata in igloo, cena e colazione comprese, ci è costata 299 euro a coppia, ma ne è valsa veramente la pena se si pensa che come moderni eschimesi abbiamo potuto dormire sotto la volta stellata, avvolti in mordibi pelli e in un ambiente davvero insolito e suggestito. Un consiglio: il pernottamento è consigliabile agli spiriti romantici ed alle coppie a prova di “gelate”!

160


TRAVELS

I NOSTRI LAST MINUTE NEW YORK CITY Partenze dai principali aeroporti fino al 31 marzo Volo +3 notti in hotel cat. lusso in solo pernottamento 1090 € per persona Tasse incluse!!

LA TUA FINESTRA SUL MONDO

MARSA MATROUH Partenza del 9 aprile dai principali aeroporti Carols Club ***** all inclusive-soft drink 630€ per persona Tasse incluse!! ZANZIBAR Partenze di febbraio da Milano e Roma White Rose ***sup soft all inclusive 1210€ per persona Tasse incluse!! SEYCHELLES & DUBAI Partenze dai principali aeroporti fino ad aprile 4 notti a Mahè in mezza pensione in cat.turistica + 3 notti a Dubai in B&b cat.prima sup. 1660€ per persona Tasse ed escursione mezza giornata di Dubai incluse!! MALDIVE Partenze di febbraio da Roma e Milano Bandos Island Resort in pensione completa 2080€ per persona Tasse incluse!!

SPECIAL OFFER Partenze 27 e 28 dicembre da Milano e Roma 12 giorni Windsor Suites BANGKOK 3 notti b&b+ Patong Resort PHUKET 6 notti b&b 2300 EURO PER PERSONA TRASFERIMENTI,3 ESCURSIONI A BANGKOK,TASSE, ISCRIZIONE E ASSICURAZIONE INCLUSI

MEDITERRANEO Tunisia,Baleari;Spagna e Francia Partenze fino al 13 maggio Costa Magica in cabina interna pensione completa 559€ per persona Tasse incluse BARCELLONA Partenze fino al 31 marzo Volo da Roma+ Hotel Rialto ***in b&b 316€ per persona Tasse incluse BRASILE Speciale solo volo Natal e Fortaleza a/r Partenze di feabbraio 650€ per persona Tasse incluse CARNEVALE DI VENEZIA Giornaliero 27 febbraio e 6 marzo 45 € per persona

AGENZIA ABILITATA ALL'EMISSIONE DI BIGLIETTERIA FERROVIARIA E IATA


porta Braschi

grafica_www.claudiosperindei.it

cucina e pizza

porta Braschi RISTORANTE PIZZERIA

Largo Puccini, 11 SENIGALLIA (AN) Tel. 071 7931044

www.michelesenigallia.it


GLAM PLACES

Il glamour in montagna

MADONNA

DI CAMPIGLIO Enrico Sanchi

S

econdo il clichè sociale e l’idea tradizionale, i concetti di glamour e di trendy appartengono alle grandi metropoli (Milano, Londra, New York, Berlino) o alle località turistiche di avanguardia (Riccione, Ibiza, Mykonos) .E’ una tendenza invece in forte crescita quella di legare il fashion al concetto di neve, di ghiaccio e di conseguenza alla località turistica invernale.Se Karl Lagerfeld con la collezione autunno-inverno 2010-2011 di Chanel ambientata in un onirico universo di ghiaccio (dove le borsette dalla doppia C sono in piumino tecnico) dà forza e prestigio al mondo montano (D&G conferma il trend), Madonna di Campiglio si propone, con capaci sinergie, come la località più cool in fatto di sperimentazioni di avanguardia “on the mountains” by day and by night. L’inaugurazione e il prosieguo della stagione attestano tutto questo. La discoteca Des Alpes raccoglie i DJ più rinomati e crea relazioni esplicite con il noto club riccionese Peter Pan, mentre sulle

piste da sci viene creato un ritrovo glamour and cool, al rifugio Patascoss, dove è in must presentarsi trendy con l’ultima tuta da sci griffata e gustarsi nel primo pomeriggio musica live (diretta di Radio Studio Più) e incontri interessanti. Il centrale Suisse si conferma una garanzia in perfetto equilibrio con la tradizione spingendo i più mondani verso la sua Cantina, dove musica dal vivo, champagne e prelibati cocktails creano la giusta atmosfera per notti calienti. Un sagace mix-match tra storicità e innovazione spinge infine la scelta del cool-hunter verso un soggiorno presso l’Hotel MIRAMONTI. Centralissimo e armoniosamente gestito, ha la peculiarità di coniugare il suo magistrale mood asburgico con elementi di design ’70 e ‘80, e presenta una Cigar-Room degna dei più esclusivi club londinesi, perfetta per una serata all’insegna del dandysmo moderno più fancy. E così Madonna di Campiglio si proietta sempre più nell’universo del glamour.

163



TRAVELS

alla scoperta dell’

ARGENTINA E’

TRA CIBO E BALLI

uno dei Paesi pù magici e intriganti che si possano visitare, una terra ricca di paesaggi, culture e tradizioni. Situata in America Meridionale, è un paesaggio tutto da scoprire. La sua densità demografica è contenuta, con concentrazioni di popolazione nelle principali città. >>

165


TRAVELS

166


TRAVELS

A differenza di altri paesi latinoamericani, il 95% della popolazione e di razza bianca, con un 85% di discendenti europei, in prevalenza italiani e spagnoli. Lo spagnolo è infatti la lingua ufficiale del Paese ma sono diffusi anche l'inglese e l'italiano. Il fuso orario ha uno scarto di 4 ore in meno rispetto all'Italia. Fino a qualche anno fa visitare l'Argentina comportava costi rilevanti, a causa di una politica economica che fissava il valore di un peso a un dollaro americano, ma successivamente il suo valore è precipitato e questo fatto ha reso il Paese meno costoso. Dal punto di vista geofisico, l'Argentina può essere suddivisa in quattro grandi aree: le Ande a ovest (aridi bacini, colline coltivate a vigne, montagne glaciali e regione dei laghi), le fertili pianure del nord (foreste pluviali subtropicali), le Pampas al centro (una distesa piatta caratterizzata da un misto di espansioni umide e secche) e la Patagonia a sud (steppe tenute a pascolo e aree glaciali). Dal punto di vista climatico il Paese ha registrato le più estreme temperature di tutto il Sudamerica: il record per la temperatura massima di 48,8 °C , venne registrato a Rivadavia, Provincia di Salta, l'11 dicembre 1905 mentre la temperatura minima record fu -32,7 °C, registrata a Sarmiento, Provincia di Chubut, il 1 giugno 1907. In Argentina centrale le estati sono calde ma caratterizzate da temporali, mentre gli inverni sono freschi, invece le regioni meridionali presentano estati calde e inverni freddi e nevosi. Andando in Argentina, non si >>

167


TRAVELS

può non fare visita alla sua capitale, Buenos Aires, che conta ormai ben 12 milioni di abitanti e suscita l'interesse sia di chi cerca una gita storico-culturale che una dedicata allo svago. Una visita al teatro Colon pieno di mostre e rappresentazioni, la tappa alle spoglie di José de San Martín, eroe della lotta per l'indipendenza dell'Argentina, un momento alla chiesa intitolata a Nuestra Senora del Pila oppure una divertente gita sul Rio de la Plata: questi sono solo alcune delle proposte offerte da Buenos Aires, che può vantare anche musei di pregio, come il Museo del Cine, il Museo Histórico Nacional e Museo Nacional de Bellas Artes. Visitando l'Argentina si scopre anche una piacevole sorpresa, il cibo riesce a tenere testa anche alla rinomata cucina italiana.

168

Alla base della cucina nazionale c'è la carne, di ottima qualità e alta digeribilità; tra le specialità troviamo l'“asado”, cioè la carne alla brace, ma molto gustosi sono anche il pesce, la pasta ed i vini. La cucina indigena invece usa come ingrediente principale il mais, per creare piatti come la “Empanada” fatto con il lardo o le “humitas”, avvolte in foglie di mais. Ogni volta che ci si reca al ristorante è usanza lasciare una mancia pari a circa il 10% del conto. Oggi l'Argentina è famosa anche per una forma di intrattenimento che sta spopolando in Italia: il Tango. Nato dall'incontro tra varie culture provenienti da tutto il mondo, il Tango è un ballo basato sull'improvvisazione dal carattere elegante e da una forte carica passionale.


TRAVELS

SABATO 26 FEBBRAIO - HOUSE SESSION NUMBER ZERO MUSIC DRIVER

FABIO PELOSI

DURANTE LA SERATA SELEZIONE E SET FOTOGRAFICO

IN COLLABORAZIONE CON ITALIANOTTE MAGAZINE

PARTNER: INNOXA, LOUNGE PARRUCCHIERI FANO, LIFE PEOPLE MAGAZINE

via brodolini 15 Marotta, Italy, 61037 x info: infoline 3297044471

www.claudiosperindei.it

DIRECTLY FROM


Tango...

Il locale che “non se la tira”

via Trasversale Marecchia 3440 - 47822 Santarcangelo di Romagna Tel./Fax 0541 754209 - www.tangominghina.it - info@tangominghina.it

Minghina

TANGO MINGHINA Mangi e balli...

MERCOLEDI tango VENERDI karaoke SABATO 60’ 70’ 80’ DOMENICA latino




grafica_www.claudiosperindei.it

Via Levata n.40 - 47853 Cerasolo di Coriano (Rn) Per prenotazioni:

Benjy cell. 3339566508 - tel. 0541 729074 cell. 3356353712 www.leterrediberni.com e-mail: info@leterrediberni.com






PARTY AL “47900”




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.