? DICEMBRE 2010
DESIGN
Anche i sogni
hanno bisogno di spazio… per sognare… per immaginare di essere lontano, lontano… per godersi un meritato relax… ecco il giusto spazio...
VICTORIA SPA BEAUTY CENTRE by Victoria Palace Hotel Viale Carducci 24, Via Bologna Cattolica, Rimini, Italy Tel 0541 962921 www.victoriabenessere.com info@victoriabenessere.com Aperto tutti i giorni dalle 09,00 alle 22,00
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uest'anno a Natale... regala il piacere ... per te e per chi ami riscopri il benessere dei momenti da vivere nella splendida SPA del Victoria Palace Hotel. Il centro benessere VICTORIA SPA BEAUTY CENTRE è un regalo esclusivo, una magica atmosfera per passare un momento indimenticabile in coppia o in compagnia ... un luogo speciale dove festeggiare un compleanno, un anniversario, un momento importante.All'interno del centro puoi trovare : piscina riscaldata con nuoto controcorrente, effetto pioggia e cascate d'acqua, vasca idromassaggio, bagno turco in roccia con acqua corrente e sauna finlandese, area relax, cromoterapia, aromaterapia, massaggi e cure estetiche, prestigiose linee di prodotti Sothys e St. Barth.
DESIGN
by Luna Genzano
stuzzicheria_aperitivi_ristorantino_after dinner_lounge bar
ritornano i mercoledi e i sabato notte pi첫 belli della spiaggia di velluto Lungomare Dante Alighieri 60019 Senigallia Ancona info@michelesenigallia.it 071/60288 - 339/7014821
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LIFE PEOPLE N° 28 NOVEMBRE 2010
13 FASHION GREEN 17 GRIFFE STORY: Vivienne Westwood 20 CHIC & SHOCK 24 ICONE DI STILE: Maria Callas 26 ANTEPRIME: Milano Fashion Week 33 PHOTOSHOOTING 39 EVENTI: Food Fashion 49 FASHION: Cioccolato in passerella 51 IN THE FUTURE: Pillow-tie 55 NEW BRANDS: Mocinha 57 EXTRA-ORDINARY FASHION 64 STATUS SYMBOL: Stampe animalier 67 SHOWROOM 70 FROM U.S.A.: Spalding 75 THE STYLIST: Festival del Cinema di Venezia 79 GOLDEN MAN: Alfio Bardolla 82 FASHION: Bagheera 85 THE CLUB: Orologio Vip 89 DREAM INSIDE: Godiva 90 PEOPLE: Il Catering 96 UN) CONVENTIONAL ART: Takashi Murakami 99 THE ARTIST: Lisbeth Dal Pozzo d’Annone 102 TOP DESIGNERS: Thierry Lasry 105 DESIGN: Atmosfere vintage, dettagli contemporanei 108 HOTEL DI DESIGN: La Loggia 115 DECORTREND 120 DESIGN: Appuntamento alla Bicchia 123 DESIGN: Re Divano 129 AUTO: BMV serie 5 GT 137 TRAVELS: Bora Bora 145 CHARME: Blue power, mistery blue
Photo by Alessandro Bucci
Società proprietaria del marchio LIFE PEOPLE : Nero di Bertulli Giacomo P.I. 02270740414 Società a cui è stata data in concessione la rivista per la regione Marche: CONSUL COMPANY s.r.l.
LA REDAZIONE Direttore Creativo Giacomo Bertulli 329.2005433 Direttore Responsabile Silvia Falcioni Grafica Claudio Sperindei Direttore commerciale Stefano Marangoni Account Manager Enrico Sanchi Servizi giornalistici: Francesco Furiassi Matteo Garofoli Giulia Giovanelli Jean Claude Poderini Federico Sperindei Francesco Sabbattucci Giovanni Zerba Maria Luna Genzano Alan Parker Erika Facciolla Marcello Tosi Marianna Pilato Marina Savarese Samantha Scaloni Valeria Riccobono Samuele Daves Fotografo Alessandro Omiccioli Make up & Hair Stylist Lounge Parrucchieri PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE MEDIA CALL 0721.580448 348.8552098 - 339.2705653 Distribuzione MEDIA PLAN s.r.l (Società concessionaria del marchio per le province di Rimini, Pesaro Urbino e Ancona) CONSUL COMPANY s.r.l. Senigallia Amministratore Unico Bartocci Augusto 339.1155711 Redazione : Via Delle Vele, 10 Fano (Pu) Tel. 0721.580448 redazione.lifepeople@gmail.com Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright
Photo Index by: Alessandro Bucci info@alessandrobucci.net www.alessandrobucci.net +39 349 66 04 839
FASHION | CHARME
BLUE POWER mystery blue M
istico, enigmatico, elettrizzante, il blu è il nuovo passaporto del buongusto. La magia di questo colore ci porta a una riconciliazione con la natura. Misterioso e religioso, il blu è il colore classico e nello stesso tempo moderno, è contemporaneo e spaziale nei nuovi toni di blu cobalto e di titanium-blue e rassicurante nei toni blue-marine e blu notturno. Tonalità fredde che evocano un feeling mascolino, androgino. Colori di lacche blu cinesi che si combinano in maniera sublime e armoniosa a toni di blu imperatore e prussian blue. Infinite sono le tonalità e gradazioni del blu che creano un outfit sicuro e accattivante. Si abbina con tutti i colori e si adatta a qualsiasi tipo di donna. Blue-power è una riaffermazione di un proprio stile grintoso e irriverente declinato in toni abissali e cupi ma illuminati da bagliori ed effetti diamante. Note dark riviste in chiave ludico-trasgressiva conquistano la moda in un’impronta atelier per soluzioni originali e inedite in mix improbabili fra materiali e decorazione. Forme in contrasto fra voluminosità e slancio verticale, ricerca di nuove figure per imporre inedite icone. Effetti calza rimarcano la voglia di silhouette stagliate. Cangiantismi e opacità insolite, voglia di eccessi nei volumi.Riconferma di simboli e status con modelleria sofisticata esaltata da brillantezze glossy. Accessori convertibili con tentativi di mix espressivi per libere interpretazioni. Mystery blue è una serena riconciliazione di classic-urbano e outfit con convinta adesione a principi tradizionali. Desiderio di evasione dal caos metropolitano per una creativa riconquista di spazi fiabeschi espressi con adolescente spensieratezza. Aspetti rigorosamente chic, declinazioni cromatiche, sobrietà grintosa interpretano temi contaminati da uno spirito unisex e androgino. Revisione dei materiali in chiave finto rustico con fondi corposi e stratificati. Decisa volontà di recupero e conservazione di icone classiche con risalto di valori. Accentuazione ed esaltazione di aspetti artigianali fino all’imperfezione. La donna vive una rinnovata
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FASHION | CHARME
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FASHION | CHARME
sensualità in linea con la nostalgia. Il blu inteso come colore lead attraversa in modo trasversale ogni stile e ogni tendenza. Una moda che trasmette un’energia positiva, che comunica una reale sicurezza e uno stile celebrativo. È la frontiera di un nuovo concetto del fasto visto non più come capo perfetto e prezioso ma al contrario come indumento da vivere per un tempo breve. Sono state abbandonate le vecchie idee dello sfarzo per dare spazio a un pensiero che crea l’illusione. La donna mantiene la femminilità e lo charme non solo con l’abito ma anche con la postura e il comportamento. Tessuti di materiali diversi in molteplici texture, di toni scuri e sbiaditi con lavaggi conferiscono una mano morbida e dolce al tatto. Nasce il bisogno di strutture innovative per realizzare nuovi volumi e silhouette over e small. I tagli sono scolpiti in strutture immaginarie dal contrasto tra ampio e aderente. Abiti architetture, design, abiti che propongono un corpo tutto da scoprire racchiuso nel suo bozzolo caldo e avvolgente. Tessuti tecnici per un look moderno e futurista. Tocchi luminosi con tessuti glossy lycra che riflettono una lucentezza in contrasto con la profondità di toni blu ultramarine e bleu roi. Una rappresentazione di tecnicismo che ci ispira modelli con equilibri simmetrici. La donna diventa l’asse centrale che bilancia volumi inattesi. Esperimenti di esagerate proporzioni, giacche dal taglio sartoriale overwear con misure mascoline da abbinare a gonne e a pantaloni aderenti che bilanciano i volumi. Necessità di tagli geometrici per cappotti avvolgenti e caldi. Uno stile piacevole e moderno che riflette un romanticismo che evoca emozioni e sogni con contrasto di materiali caldi e lanosi per tessuti dall’aspetto fragile e trasparente. Tagli dinamici, linee curve sperimentali nelle proporzioni di un look spettacolare. Maglie dai filati grossi, di lana bouclé, irruviditi da mischie di fibre insolite, abbinate a piccoli golf di lana babyalpaca mélange in modelli attillati color azure-blue sbiadito. Abiti casual-side con strutture assenti, coperti dalle nuove cappe eleganti e sportive nello stesso tempo, realizzati di cachemire, di seta opaca e lucida, di tessuti trasparenti laminati e di tessuti preziosi ma discreti per un sontuoso inedito. Tessuti di lana mohair, voluminosi, leggeri, con texture fantasia sono realizzati con filati malfilè e bottonati, garzati e pelosi. Lane tweed e shetland vibrano in tradizionali costruzioni rilavorate con tecniche agugliate. Il tutto subisce trattamenti di lavaggi e invecchiamento. Textures techno di viscosa e nylon cangianti per un look glamour-sportivo. I colori vanno da hipnotic-blue a cosmic-blue e metallic-blue abbinati ai laminati argento. Modelli di giubbetti corti, trapuntati con dettagli esagerati che evocano un aspetto vagamente military-rétro. L’uomo intraprende uno stile commerciale che abbraccia la realtà e denota una sicurezza nell’acquisto. Un’eredità del passato che lo conduce a una nuova realtà fatta di comfort e certezza. Modernità di un concept che ha un riferimento e un’influenza nel total blue. Il colore chiave, anche per lui, è il blu con le sue molteplici varianti, che possiamo abbinare alle infinite gradazioni dei grigi e alle tantissime tonalità dei colori neutri come cammello, miele, brown e le terre. Un nuovo approccio con la maglieria o giochi di tessuti di lana e maglia per un look di rottura, espressivo, bello che evoca conquiste di nuovi ideali del lusso. Modelli giacconi rustici con lana grossa e nodosa, cardigan di lana moulinè con volumi over fatti a mano, V-nek aderenti di maglia sottile lambswool mélange. I tessuti sono di lana, panno, velluto liscio e a coste, flanella, double-face, cachemire, materiali lavati dall’aspetto usato. Molteplici stili vanno dal marine al militare, dall’aviatore al college, influenza di gusto romantico e misteriosamente tradizionale. Casual outerwear, urban-blue, una totale immersione in un mix di abbinamenti inusuali. La silhouette è allungata e sottile. I tagli sono stilizzati per un approccio formale classico di una couture tradizionale. Giacconi di lana tweed con grosse tasche, caratteristici lupo di mare doppiopetto, caban di panno lavato con ampi colli e grossi bottoni di metallo dorati. Nylon per capi protettivi high-tech, lane robuste idrorepellenti, contrasti tra opaco e lucenti superfici per uno stile street-casual e high-tech sportswear. Interessanti le giacche di nylon e lana dentro, e combinazioni di microfibra e panno per giacche di stile vittoriano, vissute in ambienti scuri e notturni di colore blue navy, dark-blue, blue violet. I pantaloni hanno linee aderenti, realizzati di lana flanella, portate con polo a quattro bottoni di lana mélange light-blue. Molta importanza conquistano gli accessori come guanti di pelle, cappelli di feltro, grosse sciarpe di lana, baschi di tweed e la borsa che è diventata un must.
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FASHION GREEN
FASHION GREEN Samantha Scaloni
la vispa natura
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ddio farfalle nello stomaco. Ora sono dappertutto, e super colorate. E’ proprio tempo di innamorarsi. Di Abigail Brown, illustratrice e designer che ormai ha invaso il mondo con i suoi magici artworks. Le sue spille-farfalla, realizzate con tessuti riciclati e cucite a mano, svolazzano da tempo tra le novità green più creative, posandosi con leggiadria sugli abiti più cool del globo: belle da vedere, buone da indossare. Ma anche i suoi uccellini, anch’essi tutti handmade con materiali di riuso, non sono da meno. Tutta questa poesia di ali e filo, tra passerotti vispi e farfalle fluo, ci ricorda quanto sia favolosa la natura di cui troppo spesso ci dimentichiamo: bellissima nella sua straordinaria varietà di forme e colori, adorabile come solo un delicato sbatter d’ali o un timido cip-cip sa essere. Adoriamole queste creature che per esser belle non hanno bisogno d’altro che di mostrarsi, innamoriamoci di loro ancora una volta: l’incanto è nell’aria.
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FASHION GREEN
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fall sprint
hi l’ha detto che l’autunno porta con sé solo malinconia a tinte grigie? Quest’anno i tre mesi più nostalgici dell’anno parlano di colore, vivacità e materiali con una storia alle spalle. A raccontarci questa favola è Miss Ruby Sue, brand nato nel 2008 dall’estro di Lori Ward, giovane designer del lontano Idaho che nasconde un cuore e un’immaginazione degni della più raffinata fra le urban girls. “Colorful, Classic, Vintage”: ecco le tre parole d’ordine per entrare nel suo meraviglioso mondo fatto di collane e accessori handmade, tutti rigorosamente realizzati con materiali reused e dettagli vintage. Alcuni pezzi della sua strabiliante collezione completano alla perfezione una mise speciale, da cerimonia o addirittura lo stesso wedding dress: su etsy.com i suoi “Accessories for Happy People” fremono per essere visti, vestiti e vissuti. Buona felicità!
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non chiamatele scarpe
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alla Svezia con amore ecco Recycle Shoes, un progetto che riunisce arte, riuso, design e moda in un’unica collezione di calzature. Vietato trattarle da scarpe: le visionarie creazioni della giovane e innovativa designer Liza Fredrika Åslund rispettano l’ambiente e trasformano la vecchia mobilia in uno spettacolare red carpet per signore. Il trucco sta nel tacco, rigorosamente 12, scrigno prediletto del fascino al femminile. Barocco e sorprendente, ad ogni modello svela il segreto dell’arte svedese con ironia e creatività e mostra i materiali di seconda mano impiegati per realizzare queste Luigi XV da passerella. Per nostalgici antiquari che non sanno rinunciare al carisma del design più futuristico e che tra uno stiletto e una consolle in stile Luigi Filippo, preferiscono una decolleté con plateau Liberty. La donna, d’altronde, è mobile. La scarpa anche.
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FASHION | GRIFFE STORY
VIVIENNE WESTWOOD l’avanguardia Britannica Michela Ricci Associazione Arte Moda
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ttualmente considerata una delle più irriverenti e geniali personalità del mondo della moda, da sempre interprete delle avanguardie e in continua esplorazione e trasformazione, Vivienne Westwood, o meglio Queen Viv come viene chiamata a Londra, può indubbiamente essere considerata una regina della moda e del suo più profondo spirito ribelle. Vivienne Swire nacque nel Derbyshire nel 1941, già nel corso dell’infanzia si trasferì a Londra, dove poi sposò con Mark Westwood, da cui ebbe un figlio: ma la sua vita venne completamente stravolta nel 1965 dall’incontro con Malcolm Mc Laren, che la sviò dal destino di maestra elementare per avvicinarla a quello della moda. Già nel 1971 aprirono il primo negozio, Let it rock in King’s Road; immediatamente si notò uno stile controcorrente, energico e trasgressivo che portò il punto vendita ad essere considerato un locale caratteristico nel quale trovare abiti hippy e dischi anni ‘50. Invece di adagiarsi sulla stabilità, il negozio subì rapidamente varie trasformazioni con l’intenzione di seguire senza sosta le tendenze del momento, e cambiò in maniera ciclica nomi e stili. Diventò prima centro dell’anima rock variando il suo nome in Too Fast to Live, too Young to Die, per poi passare a Sex, uno stile più audace fatto di abiti in lattice e accessori bondage in pelle, e infine nel 1976 Seditionaries, ispirato alla nascita del movimento punk. E fu la svolta. Malcom Mc Laren diventò una sorta di pioniere del movimento, in quanto fu manager e soprattutto
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FASHION | GRIFFE STORY
vestì, assieme alla sua Vivienne, quello che di lì a poco è stato il gruppo musicale di riferimento della scena punk inglese, i Sex Pistols. Il loro negozio diede l’impronta estetica a tutto il movimento. Vivenne si ispirava allo street style, lo reinventava e ne proponeva i risultati al mercato londinese. In breve tempo il negozio si convertì in punto di riferimento e di incontro di tutta la scena avanguardistica della capitale, erano creazioni provocatorie e stravaganti con borchie, lamette, spille, lacci, collari, creste punk dai mille colori, accessori sadomaso, piercing, magliette trasformate in simboli di anarchia e di contestazione. Invenzioni di una donna che aveva dipinto un nuovo stile di vita, un’epoca irriverente e trasgressiva in cui si delineava una femminilità mai saggiata prima. Il risultato fu reso ancora più elettrico dall’accostamento delle nuove invenzioni ad elementi tradizionali dello stile britannico come il tartan; la miscela era esplosiva. Vivienne Westwood si affermava così come stilista internazionale al sorgere degli anni ‘80 quando, già simbolo dell’avanguardia britannica, la sua collezione venne presentata a Parigi, privilegio che in precedenza era spettato soltanto a Mary Quant. Per l’occasione creò una collezione epocale, quella dei Pirati, che lanciò il look New romantic e venne accolta con un enorme successo. Sicuramente poi da ricordare, come pietra miliare sulla scia della carriera di Vivienne, è l’innovazione della Crini Collection, composta da mini crinoline e dalle zeppe stratosferiche mock-croc.
Quella sua intuizione che la portava a solcare le continue oscillazioni dei cambiamenti e dei fremiti generazionali, aggiunta all’ambizione di creare una moda inconfondibile e adeguata ai tempi, la portò ad allontanarsi dallo street style che fino ad allora l’aveva caratterizzata e resa celebre. Era l’inizio di una nuova fase creativa. Si avvicinò alla tradizione sartoriale e in preda al fascino del passato attraversò l’ispirazione dei costumi del XVII e XVIII secolo, delle arti pittoriche e letterarie del Rinascimento: ripropose con innovazioni il corsetto come capo di abbigliamento e il faux-cul, figure che sembravano ormai irrimediabilmente scomparse. Le è risultata fondamentale la capacità di rinnovarsi continuando a mantenere l’essenza del suo stile, camaleontico e rivoluzionario, nel quale non c’è stata mai traccia della consuetudine. E non solo. Da sempre sensibile all’impegno politico e sociale, giunse ad appoggiare pubblicamente nel 2005 il movimento Liberty creando le famose t-shirt con lo slogan “I’m not a terrorist, please don’t arrest me”, in segno del forte dissenso verso le politiche di Blair e Bush. Infine nel 2009, affascinata dalla realtà nomade e con l’intenzione di porgere un omaggio a una minoranza etnica con una storia e una cultura antiche, portò in passerella alla settimana della moda i rom; furono proprio loro, pelle ambrata e tatuaggi sparsi, a sfilare la collezione primavera-estate, certo non senza suscitare polemiche. Continuando a concepire il lavoro come mezzo di sensibilizzazione e di denuncia, il prossimo febbra-
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FASHION | GRIFFE STORY
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io usciranno le Africa Bags, firmate da Vivienne Westwood in collaborazione con l’Ethical Fashion Programme. Borse in limited edition prodotte a mano a Nairobi da comunità di donne emarginate che utilizzano materiali dismessi, tende da safari inutilizzate, con lo scopo di aiutare in un modo sostenibile, sotto gli occhi dell’occidente, un popolo che vive in estrema povertà. Ancora nel suo impegno verso il rispetto dell’ambiente ricordiamo la famosa borraccia SIGG, la bottiglia ecologica in alluminio per sostenere la sensibilizzazione all’eccessivo consumo di bottiglie in plastica. Nonostante la sua carriera abbia conosciuto anche momenti di allontanamento dalle luci principali, il nome di Vivienne ha goduto di una profonda stima da larga parte di coloro che hanno conosciuto il prestigio e l’immancabile originalità della sua opera, e l’aurea particolare di cui è sempre stata circondata ha portato le più famose top model a sfilare perfino gratuitamente per lei. In conclusione ricordiamo che per i suoi 35 anni di carriera, il mondo della moda ha dedicato a Vivienne Westwood una grande retrospettiva itinerante dedicata al suo lavoro, che ha vagabondato dal 2004 attraverso le maggiori esposizioni internazionali, consacrandola definitivamente sul palcoscenico mondiale.
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PLATINUM | CHIC&SHOCK
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Samantha Scaloni
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SHOCK
BUGATTI NON PER TUTTI B
ugatti Veyron Diamond Edition, realizzata grazie alla partnership tra Stuart Hughes e Robert Gulpen. La buona notizia è che è una miniatura: identica all’originale, il modellino in scala 1:18 riproduce fedelmente perfino le ruote girevoli collegate al volante. Ergo: pesa 7 kg, non è una Bugatti vera. La cattiva notizia è che è stata realizzata in oro 24 carati e platino e che un diamante da 7,2 carati è stato incastonato nella parte anteriore della mini-car. Ergo: il prezzo si aggira intorno ai due milioni di sterline, come una Bugatti vera. Ma attenzione: è in limited edition, per cui solo tre fortunati al mondo potranno aggiudicarsi il gioiellino. Gli stessi che nel garage hanno una Bugatti vera. Quando si dice che piove sul bagnato…
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IL CULTO DI HERMES A
mata dai più eleganti business-men del globo, Hermès non ha deluso neanche stavolta i suoi fedelissimi. E anzi premia cotanta dedizione con una valigia per cravatte lussuosissima, perfetta per i viaggi a lungo raggio e cravatte sempre in ordine. Il “porta e stira” della maison può custodire fino a sei cravatte e include un apposito manico in cuoio per essere appeso e riposto in armadio. 2.000 dollari per la regina delle valigie pour homme, rigorosa e iperchic come gli accessori per cui è stata ideata: simbolo di eleganza maschile per eccellenza, la cravatta è prodigiosa. Con una semplice striscia di tessuto trasforma qualsiasi uomo in gentil-uomo, e se non è magia questa…
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UN TESORO DI CUPCAKE I
l lieto evento si avvicina, il menù è stato fissato ma non avete ancora deciso cosa servire col caffè? Tranquilli, vi viene incontro la Mervis Diamond Importers, piccola catena di negozi di high jewellery dell’area di Washington D.C. che ha inventato il Fantasy Diamond Cupcake, cugino ricco del classico tortino americano. Otto diamanti fanno il girotondo sul dolcetto al cui centro troneggia fiero e imperioso un diamante da due carati certificato Taglio Asscher: 30.000 dollari per un assaggio di lusso sfrenato (e un matrimonio indimenticabile). Consolatevi: a fine festa i diamanti potete portarveli a casa.
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PLATINUM | CHIC&SHOCK
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SEI UNA SPECIE RARA A
casa Pomellato è nato un nuovo cucciolo. Per celebrare i quindici anni di collaborazione con WWF Italia, il nuovo ciondolo di DoDo ritrae un panda in oro bianco ricoperto da un fitto pavé di diamanti bianchi e neri. L’omaggio al celebre simbolo dell’associazione è evidente, l’impegno dell’azienda nella difesa del pianeta continuativo: finalmente un tesoro bello ma soprattutto buono, irrinunciabile per le fashioniste più coscienziose e le animaliste più glamourous che non sapranno resistere alla goia di portare al collo un amico così prezioso. Perché l’eleganza, quella vera, sta nel rispettare l’ambiente e tutti i suoi abitanti. E questa non è filosofia, ma moda responsabile.
SOGNI D’ORO È
la Ferrari dei letti, l’ultima parola in fatto di home design: Hi-Can rielabora e modernizza il classico concept del letto a baldacchino trasformando l’alcova d’altri tempi in un esclusivo tempio consacrato al dio Design. Un giaciglio lussuosissimo che presenta in dotazione tecnologie all’avanguardia e funzioni straordinarie sempre a portata di mano. Hi-Can trasforma il rito del riposo in una cerimonia mistica e riduce con innegabile ricercatezza la distanza tra il sonno e il sogno. Per notti (e risvegli) da re.
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NON AVRAI ALTRO TABLET ALL’INFUORI DI ME E’
il nuovo must have per i tecnomani e i fan Apple di tutto il globo: è l’iPad, il nuovo personal device di Apple che in un solo dispositivo convoglia le funzioni di uno smartphone, di un netbook e di un iPod. User friendly e multifunzione, il nuovo tablet di casa Apple promette scintille; musica, Internet, e-mail, e-books, film, giochi, foto e Gps per l’ennesimo gioiello della mela che Steve Jobs ha presentato in pompa magna: “L’ultima volta che una tavola è stata così importante per l’umanità, c’erano scritti sopra i comandamenti”. Esultate e gioite, dunque, la terra promessa è vicina.
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PEOPLE | ICONE DI STILE
CALLAS la voce del secolo
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aria Callas è considerata la cantante lirica più grande del secolo scorso. Il colore, l’estensione e la vibrazione della sua voce nonchè l'intensità delle sue interpretazioni hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo e hanno segnato la scena lirica del 900. Oltre ad avere una voce unica, la Callas ha reso incisivi e credibili i personaggi che ha interpretato con un'energia drammatica che le veniva da una vita passionale e tormentata. Il conflitto con la madre, la separazione dei genitori, il matrimonio con il suo pigmalione, ma soprattutto l’unico amore, immenso e impossibile, quello per Onassis e la morte del loro unico figlio maschio, hanno segnato profondamente l’arte della cantante. Maria Callas, nome d’arte di Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheròpoulos, regina indiscussa della lirica, appellata come Divina, Diva e Dea, è nata il 2 dicembre 1923 a New York, dove risiedevano i genitori, di origine greca. Il cognome originario del padre fu da questi semplificato dapprima in Kalos al suo arrivo negli USA, dopodiché diventò Callas. Dall’infanzia sembra già ben avviata alla carriera musicale: a tre anni ascolta arie d'opera e a quattro si arrampica sul pianoforte, con il quale comincia a mettere assieme le prime melodie. Maria segue una brillante carriera scolastica, e parallelamente, dal 1931 prende lezioni di canto e pianoforte. Maria coltiva la passione per il bel canto anche quando si trasferisce in Grecia. La Callas studia in Atene, dove canta dal 1939 al 19 45 concludendo un settennio prezioso per la sua formazione e per l'intensa esperienza accumulata e i successi mietuti. È un susseguirsi di interpretazioni che riscuotono grandi consensi. Comincia così la folgorante carriera guadagnandosi l’appellativo di Divina. La Callas ha comunque nel cuore New York e, soprattutto suo padre che amava definire “il mio babbino caro”. Tornare negli Stati Uniti per abbracciarlo e soprattutto per il timore che le sia sottratta la cittadinanza americana è il suo scopo primario. Saranno due anni non particolarmente felici, di glorie artistiche, che spingeranno Maria Callas, ancora una volta a una decisione importante. Questa volta la meta è l’Italia e precisamente Verona dove Maria Callas conosce il suo futuro marito, Giovanni Battista Meneghini. Li dividono 37 anni di differenza e la Callas, forse, non amò mai l’uomo che sposò nel 1949.
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by Jean-Claude Poderini
MARIA
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PEOPLE | ICONE DI STILE
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PEOPLE | ICONE DI STILE
L’Italia porta fortuna alla scalpitante soprano. Verona, Venezia, Firenze e Milano hanno il privilegio di sentire le sue interpretazioni e di tributarle un successo memorabile. In Italia nascono amicizie importanti, fondamentali per la sua carriera e la sua vita tra cui Arturo e Wally Toscanini. Nuovi amori, nuove passioni, entrano nella vita privata e artistica della Callas, come: Luchino Visconti, Pierpaolo Pasolini, Franco Zeffirelli e Giuseppe Di Stefano. Dotata di una voce particolare, che coniuga un timbro unico a volume, estensione e agilità notevoli, la Callas inaugura la stagione lirica della Scala di Milano nel 1951 ove trionfa ne i Vespri Siciliani di Verdi, un successo strepitoso, e continuerà così, su quella scia, interpretando le più grandi figure femminili della lirica: da Norma a Lucia di Lammermoor, da Tosca a Turandot e Madama Butterfly. Tra i suoi cavalli di battaglia vi sono Vincenzo Bellini e Gaetano Donizzetti di cui è riuscita a dare una lettura personale, in chiave tragica e drammatica. Comincia così la parte più folgorante della sua carriera esibendosi in tournée nei più prestigiosi teatri del mondo quali l'Opera di Chicago, il Metropolitan di New York e il Covent Garden di Londra. Alla nuova stella del firmamento lirico si aprono anche i battenti della discografia, incisioni che renderanno immortale la voce della Divina. Trionfi e consensi entusiasti si susseguono in tutto il mondo. La sua voce incanta, commuove e stupisce. Anche la sua figura cambia drasticamente, Maria perde 30 chili e dà un nuovo look al suo personaggio. Si affida per la sua immagine alla sarta italiana Biki, con la quale inizia un rapporto di collaborazione che va al di là della semplice fornitura di abiti ed ha a che fare con la creazione di una divinità sofisticata ed elegante. Si parlò di trasformazione della Callas e rilevantissime furono le conseguenze sull'arte scenica, che la Callas portò ad altezze inimmaginabili: libera e fluida nei movimenti, le creazioni, come in senso coreografico, impongono un modello di recitazione fortemente espressionistico, dalla gestualità nervosa. Maria Callas divenne così uno dei più grandi, controversi e durevoli miti del '900. La stampa, anche scandalistica, contribuì a renderla popolarissima. Il 1959 è l’anno della rottura con il marito. Conosce l’armatore greco Aristotele Onassis, l’uomo più ricco al mondo. Il loro è un amore tormentato, distruttivo e violento. Anni di passione, di amori sfrenati, di lusso e sregolatezza. Quest’uomo farà soffrire moltissimo la Callas. Il suo volto, una maschera greca, che racconta un mondo, una vita, una storia. Il mondo con i cambiamenti sociali del momento, la vita segnata da avvenimenti che incidono e la storia di un personaggio. La sensazione che trasmette è che il personaggio prenda il sopravvento sulla persona. La sua non privata privacy si mescola con la figura di diva creando un dramma d’identità. Il problema sarà sempre insoluto come lo sarà il dubbio. Si aggiunga a tutto ciò un’eleganza innata della figura e uno charme di un portamento maestoso e di forte sensibilità. Maria Callas ha un carattere e un temperamento che provoca e alimenta i pettegolezzi e gli scandali. Fu, come si dice oggi nel linguaggio della moda, la testimonial di Biki. Maria dimostrò anche in questo di avere un grande talento, si vestiva con gusto innato, di uno chic incredibilmente naturale. Si capisce che è capace di vivere forti passioni, è una protagonista nata, un temperamento vibrante di emozioni. Il suo incedere e la sua immagine riflette la potenza del suo fascino, Maria ha la capacità di creare un palcoscenico ovunque. La Callas è una vera bellezza greca, una figura giunonica e una gestualità naturalmente imperiosa. La sua folta chioma mora incornicia un viso espressivo, intenso e generoso. La sua bellezza statuaria ben si presta alle
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creazioni di Biki e di suo nipote Alain. Creano per lei abiti di leopardo e visone che si addicono a un temperamento indomabile. Abiti leggiadri, eterei di raso color porpora, oro e ampie stole per soddisfare quel senso di conquista di un mondo che è già ai suoi piedi per l’enorme talento che emana in modo così regale. Maria è sicura di essere sempre all’altezza delle situazioni, abito di raso color miele con profili di zibellino per la serata in onore di Charles De Gaulle all’Opéra di Parigi, abito di velluto cremisi e raso nero con scollatura profonda per un concerto a New York, pelle nera per un mantello foderato di zibellino per i pomeriggi viennesi. Gli abiti di Maria fanno scalpore, incantano le folle, sono oggetto di innumerevoli articoli su rotocalchi di tutto il mondo. La sua inclinazione per l’eleganza e la vocazione di stupire con inimitabile disinvoltura non ha eguali. Il guardaroba della Callas è ricco di fantastici modelli, realizzati in tessuti preziosi e colori superbi. Per il giorno in crociera, eleganti completi pantalone, corte gonne aperte sul davanti, abiti lunghi scollati, prendisole sofisticati, costumi da bagno che mettono in risalto la silhouette di Maria, abiti da giorno leggeri come nuvole, e foulards, cappelli e accessori. Proprio alla passione è imputata la causa del declino della cantante. L’amore con Onassis sarà costellato da tradimenti, litigi e gelosia: la Callas ne soffrirà terribilmente e con lei la sua voce e la sua carriera. Il magnate greco la tiene lontano dalle scene, le promette un matrimonio, che non le concederà mai. Sono dieci anni di amore tumultuoso e appassionato che offuscano lo splendore della Divina. Maria Callas era felice con il suo uomo ma con il passare degli anni, la felicità si appannò. Con pudore mostrava le ferite di una vita non facile. Gli specchi riflettevano ombre e l’immagine della donna di un tempo non era altro che un’illusione. Le confessioni mute di un animo brillante si smarrivano negli sguardi. Inizia per Maria Callas l’epoca dell’espiazione e della solitudine. È il declino della cantante, anche se forse più in senso psicologico che artistico. È un’impetuosa discesa verso l’oblio. La divina si ritira dal mondo e si rifugia nella sua casa a Parigi. Qui paga il tributo al dolore, rifà i conti con un destino che tutto le ha dato e tutto le ha tolto. La Callas vive completamente isolata dimenticata e senza contatti con l’esterno. Nel 1975 muore il suo unico amore: il magnate greco Aristotele Onassis. Due anni dopo a soli 53 anni, Maria Callas esce dalla scena. La voce del secolo non ha più voglia di cantare e di vivere. Sarà ricordata come una donna nata per cantare e stare sulla scena, una voce che entra nel cuore e raggiunge le cellule più segrete della mente, un mito che vive per l’eternità. Una figura piena di magia, appassionante e coinvolgente, ci ha lasciato le sue perle, gemme di rara bellezza.
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SUPERMAN SINCE 1977
solo per uomo da oltre trent’anni
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FASHION | ANTEPRIME
MILANO FASHION WEEK >>
Audace seduzione per la primavera-estate
2011 N Silvia Falcioni
uove tendenze, grandi firme ed eleganza sfrenata: questo e molto altro è stata la Settimana della Moda che ha animato Milano dal 22 al 28 settembre. I più grandi stilisti di fama mondiale hanno acceso le passerelle di Palazzo dei Giureconsulti, a pochi passi da piazza Duomo, dettando i loro canoni che stanno già diventando un must della collezione primaveraestate 2011. E c'erano proprio tutti: da Armani a Gucci, da Ferrè a Dolce&Gabbana, senza dimenticarsi Fendi e persino Prada per un totale di ben 71 brand. A fare da padrone ovviamente il prestigioso Made in Italy, declinato da ogni stilista con un tocco di originalità per dettare le tendenze della prossima stagione. Iniziamo subito a vedere quali sono state le
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proposte degli stilisti, partendo da Dolce & Gabbana che per la primavera-estate 2011 propone un look minimal color, con il prevalente utilizzo del bianco e nero e la quasi totale assenza di fantasie. Tanto spazio invece a pizzi e merletti che impreziosiscono i capi femminili, spesso eleganti e lussuosi. Una perfetta alternanza tra capi lunghi, generalmente scuri, e corti di colore più chiaro, in un contrapporsi di rigore e classico romanticismo. Negli abiti da sera, tuttavia, fa la sua comparsa il colore, con stampe floreali e lunghi abiti di chiffon a fiori per un party sotto le stelle. Caratteristica di questa collezione è l'assoluta portabilità dei capi, adeguati anche per una passeggiata in città, che coniugno perfettamente eleganza e praticità.Totalemente diversa invece la scelta di Giorgio Armani che punta a shockare e stupire con il suo intrigante blu che ha acceso la Fashion Week milanese. Ispirandosi ai Tuareg, cioè gli uomini del deserto, Armani colora tutti i suoi capi di blu tenue, acceso, elettrico, opaco, trasparente: tante sfumature per una sola tonalità. Anche in questa stagione Armani si rivela capace di stupire: reinterpreta una moda propriamente maschile in chiave femminile, mantenendone il sapore etnico dal quale si ispira. Tutto è di colore blu, dai pantaloni lunghi ed attillati ai top fatti di delicate trasparenze fino alle giacche corte e sagomate. Le gonne sono lunghe, spesso i capi si sovrappongono con tuniche che cadono morbide sui pantaloni fino a coprire le gambe. Stesso stile anche per il cappello, annodato come un turbante, e per i gioielli costituiti da pietre foderate di tessuto e cordoncini. Le scarpe invece hanno tacco alto per i
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pantaloni mentre sono sandali piatti per i vestiti da sera. Questi ultimi, ispirati alla perfezione greca, con i loro drappeggi e stili impero sembrano vere e proprie opere d'arte. Altrettanto d'effetto lo stile animalier proposto da Roberto Cavalli e che è diventato ormai inconfondibile. In occasione dei 40 anni di attività della nota maison, la sfilata milanese è stata un vero tripudio di originalità, stupore, sensazione e colore. Sexy ma con garbo, l'animalier ha dominato le passerelle, pregiatissimi pitoni, leopardi, coccodrilli, uniti a bustini minimal ed eleganti minigonne. I pantaloni, audaci con qualche strappo, sono attillati e con vistose stampe floreali, le gonne sono vaporose e coloratissime con un tocco hippy d'alta moda. Tutto è impreziosito con frange che sottolineano i movimenti del corpo. Uno stile giovane, moderno, dinamico, per chi non vuole passare inosservato tra la folla. Di tutt'altro genere invece la linea di Laura Biagiotti, che si ispira alla leggerezza frutto di pieghe, volant, intarsi. Come una dama bianca, la donna indossa abiti in pizzo, lino, seta e organza, nelle tonalità chiare come bianco e pastello. Altra caratteristica di Laura Biagiotti sono i tagli asimmetrici, morbide pieghe, arricciature strategiche e tessuti fluttuanti, che di volta in volta scoprono la schiena, la spalla, il décolletté. L'abito si adatta così al corpo, ma anche all'occasione, che può essere un party informale o una serata di gala, il capo avvolge il corpo come una seconda pelle e seduce con grazia. Collane ed accessori diventano essenziali, le borse assumono forme estreme ed extra large oppure si riducono a mini pochette d'effetto, le scarpe presentano tacchi che richiamano le dancing shoe con il tacco a rocchetto. Un ritorno al passato invece la collezione primavera-estate 2011 per Iceberg che si ispira a icone come Farrah Fawcett
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ed ai richiami anni '70. Abiti in seta stropicciata, con stampe mutuate dalla natura, colori neutri come sabbia e ardesia: queste le caratteristiche che non possono mancare nel guardaroba femminile. Ma da non perdere sono anche i capi di maglieria, le camicie e i pantaloni “rubati” dall'armadio dell'uomo, da arricchiare con trame e frange per un tocco sofisticato. Parla Africano, infine, la sfilata di Alviero Martini 1A Classe. Il richiamo alla savana si specchia in capi con temi animalier e texture “giraffa”. Di giorno il look è semplice ed essenziale, una tunica con top e gonna corta, ma la sera fa la sua comparsa l'oro con una maglia che si sovrappone al jersey. I toni sono quelli propriamente africani, come il marrone, il beige, il sabbia. Ma la settimana della moda milanese non è solo un appuntamento per il fashion mondiale, è anche un appuntamento frequentatissimo dai Vip, di casa nostra e non solo. Tra i più ammirati (e chiacchierati) la coppia Elisabetta Canalis e George Clooney, fan dichiarati di Cavalli e prede privilegiate dai paparazzi di tutto il mondo. Immancabile anche Naomi Campbell, musa ispiratrice di Dolce & Gabbana. Non si sono sottratti a microfoni e telecamere anche Laetitia Casta, Valeria Mazza, Federica Panicucci, Ilaria D'Amico, Leona Lewis e Afef presenti alla sfilata di Cavalli, Maria Grazia Cucinotta per Armani, Alba Parietti, Nina Moric, Natasha Stefanenko per John Richmond, Mara Maionchi, Sergio Muniz, Piero Chiambretti ed Elio per Elena Mirò. A far parlare è stata anche Valeria Marini con il suo “Seduzioni Diamonds”. Nel portare la sua collezione femminile per l’autunno-inverno 2010- 2011, Valeriona è rimasta fedele al suo stile, proponendo un modello sexy, lussuoso ed eccentrico. Abiti ricoperti di strass e paillettes, pizzi, effetti vedo-non vedo assecondano le curve femminili, per un effetto di efficace seduzione. Anche il capelli, pettinati in morbide onde, e le labbra rosso fuoco richiamano le dive di altri tempi e impogono la bambola sexy come icona del nuovo millennio.
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STYLE Silvia Falcioni
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a classe non è acqua” recita un classico detto di cui la moda ha sempre fatto tesoro. Nel tumulto vorticoso di eventi che ci troviamo quotidianamente a vivere è facile farsi un'idea di una persona partendo dal suo aspetto fisico e soprattutto da ciò che indossa.
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Vera è anche l'altra scuola di pensiero, cioè che “l'abito non fa il monaco”, ma chi vuole distinguersi sa sempre come fare. Puntando sull'eleganza, sullo stile e su un pizzico di ricercatezza, la donna può conferire alla sua immagine quel qualcosa in più che caratterizzi il suo fascino e la distingua dalle altre. Nel tempo la sua posizione nel tessuto sociale ha occupato sempre più spazio e anche l'abbigliamento del gentil sesso è cambiato: da un look incentrato unicamente su gonne ampie e lunghe, è passato a comprendere una molteplicità di capi come mini, pantaloni, vestiti... Ma anche gli stili si sono ampliati, spaziando dallo sportivo all'elegante, dal casual al classico, sempre con grande attenzione ai trend dettati dalle affermate case di moda. Stessa sorte è toccata all'uomo, storicamente meno attento al suo abbigliamento, ma che si è dovuto ricredere, fino a ricorrere (non senza trovarlo piacevole) ad una maggiore cura della persona. Ad un look formale e neutrale, si sono aggiunti toni di vivacità, in particolar modo con l'introduzione
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del colore e di motivi decorativi. In entrambi i sessi, tuttavia, la regola imprescindibile per la quale si scelgono i capi di vestiario è quella che si adattino all'aspetto fisico di ognuno, che ne mantengano ed esaltino le proporzioni. Trovare l'abito giusto, che stia bene al proprio corpo, può dare un contributo anche all'autostima esaltando la personalità. Ecco quindi che l'abbigliamento ideale non è solo quello delle grandi occasioni, bensì è quello di tutti i giorni: comodo, adatto alla situazione, in linea con le tendenze del fashion system. Un guardaroba dalle tante sfaccettature, dal quale attingere abiti di lusso per i momenti importanti, capi sportivi per il tempo libero, vestiti casual per il quotidiano. Il tutto però accomunato da alcune caratteristiche e cioè la qualità e la longevità dei materiali, che non sempre si ottiene a caro prezzo. Anche la scelta dei colori non è da sottovalutare perchè devono abbinarsi tra loro e già un buon coordinamento delle tinte può essere una base di partenza per un prodigioso effetto. Esistono studi relativi ai significati dei
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colori, abbinabili alla personalità, che qui non approfondiremo, ma dobbiamo dire che alcuni di essi sono considerati dei must intramontabili. E' il caso del nero, colore che contraddistingue l'eleganza per eccellenza e che si adatta ad ogni occasione, oppure il bianco, sempre di moda e facilmente abbinabile. Nello scegliere l'abbigliamento, quindi, ognuno può fare ricorso al suo gusto personale e a ciò che sta bene al suo corpo, ma la scelta degli stili spesso è subordinata ai luoghi che si frequentano ed alle attività che si svolgono. Diventa quindi importante individuare l'abito adatto alle diverse circostanze, seguendo i trend ma mantenendo sempre la propria personalità. Ad esempio lo stile casual e sportivo è adatto alle situzioni più informali e per il tempo libero: abiti comodi come jeans, scarpe da ginnastica, felpe e cardigan sono perfetti per una passeggiata in centro, per un'uscita con gli amici o per fare acquisti. Questi abiti però sono assolutamente vietati per chi fa un lavoro d'ufficio o di rappresentanza che deve attenersi ad un
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look più formale, puntando sempre su capi classici, non troppo appariscenti e senza tanti accessori. Per l'uomo consigliate anche camicia e cravatta, di colore diverso ma ben abbinate. Tuttavia è nelle occasioni più importanti che l'aspetto va curato in modo particolare e l'abito diventa fondamentale. Gli stylist di tutto il mondo concordano sul fatto che, in un cocktail, un matrimonio, un party o una serata di gala, il vestito da indossare deve essere innanzitutto comodo e per la donna non deve presentare scollature troppo ampie o essere troppo corto. Il colore deve essere scelto nei toni basic, in modo da poter essere sfruttato in più occasioni, da abbinare a sandali con tacco largo e borsetta a tracolla per avere le mani libere. Anche il classico tubino nero può fare il suo effetto. Importante è ricordarsi sempre di abbinare perfettamente borsa e scarpe, dettagli chic che conferiscono grande stile e gusto. In alternativa, si può scegliere di puntare su un accessorio, borsa o scarpe, di colore acceso come il rosso o l'oro, che possa impreziosire la figura ed attirare l'attenzione, abbinando un braccialetto o degli orecchini che ne riprendano la tonalità. Infine per le donne il tocco che completa il tutto: il make up. Non necessariamente del colore del vestito, il trucco sottolinea l'eleganza dell'abito conferendo a chi lo indossa femminilità e sensualità. Quindi un abito per ogni occasione, uno stile per ogni persona.
fotografo: Alessandro Omiccioli modella: Debora Cofini makeup: Angela Montrone Organizzazione e direzione artistica: Associazione ArteM - Alessandro Bucci
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MADE IN ITALY
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IN PASSERELLA E... A TAVOLA
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Silvia Falcioni
angiare bene vuol dire mantenersi sani, in forma, ma da oggi è anche l'ultima tendenza della moda. L'importanza di una corretta alimentazione è un messaggio proposto nelle passerelle di Milano durante la settimana della moda. L'idea, nata dal presidente di Milano food week, Federico Gordini, e promossa dall’assessorato alla salute di Milano e Assem (Associazione servizi moda), prende il nome di “Food is fashion and healt”, cioè “il cibo è trendy e salutare”. In dieci giornate, dal 18 al 28 settembre, sono state distribuite ben 5.000 borse dedicate al progetto. All'interno di ciascuna di esse, un vero e proprio kit mediterraneo per una sana alimentazione: quattro mele, una bottiglia d'acqua, un succo d'ananas, tre snack di grana padano, mini cracker con fibre e due snack biologici, tutti prodotti italiani di qualità provenienti dalle migliori aziende. In questa prima edizione di “Food is fashion” le bags sono state consegnate a modelle, personaggi del mondo dello spettacolo, stilisti, giornalisti ed operatori del settore. Obiettivo dei promotori è stato quello far di sfilare in passerella bellezza e benessere, agendo proprio sulle icone della bellezza femminile: le modelle. Sempre più spesso si vedono corpi troppo gracili e sempre più spesso il modello proposto è filiforme fino all'eccesso. Dai palchi di tutto il mondo parte quindi un messaggio distorto, che colpisce soprattutto gli adolescenti; è contro questi canoni che nasce “Food is fashion”, per trasmettere il culto di una corretta alimentazione: dal Made in Italy della passerella a quello delle tavole. Anche la città non è una scelta casuale, poiché una metropoli dai ritmi frenetici come Milano può favorire cattive abitudini e disturbi alimentari. Lotta dichiarata, quindi, all'anoressia che secondo dati medici colpisce lo 0,5% dei giovani nella fascia d'età compresa tra 14 e 20 anni ed è letale nel 15% dei casi. Una malattia che si pensa sia soltanto femminile, ma che non lascia immuni gli uomini, il 17% dei quali ha una dieta non adeguata che potrebbe essere fonte di disturbi in futuro. “Mangiare sano deve diventare di moda -sostiene l'assessore alla salute del Comune di Milano Giampaolo Landi di Chiavenna- perché una buona alimentazione è la migliore strategia preventiva contro obesità, malattie e disturbi alimentari. E' proprio per raggiungere i giovani,
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Giampaolo Landi di Chiavenna Assessore alla Salute del Comune di Milano
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Combattere le malattie alimentari, in primis anoressia e bulimia, usando le sfilate di moda come veicolo dell'alimentazione sana. Questo il piano di "Food is Fashion and Health" (il cibo è trendy e salutare), iniziativa di Federico Gordini, organizzatore di eventi culinari come la Milano Food Week e di Assem, associazione che riunisce il 90% delle agenzie di modelli, maschi e femmine. I creatori della campagna fanno notare come l'anoressia sia un problema di primo piano. Secondo stime mediche, la malattia colpisce lo 0,5% dei giovani nella fascia d'età 14-20, nel 90% ragazze, con un tasso di mortalità del 15%. E' sbagliato pensare che il problema sia esclusivamente femminile: l'anoressia colpisce un 17,7% di ragazzi, dando il via ad una dieta sconsiderata e forse a problemi più seri. E, spesso la malattia è favorita dalle immagini di dive filiformi e modelli palestrati. Tuttavia, è sbagliato usare il mondo della moda come capro espiatorio. Precisa Giampaolo Landi di Chiavenna, assessore alla Salute: "Sarebbe tuttavia sbagliato sostenere che l'origine della malattia sta solo nella propagazione di modelli estetici partoriti dalla moda. Negli ultimi 20 anni l'acutizzarsi del problema ha stimolato numerosi studi, che hanno evidenziato come alcuni fattori di rischio sociale, interagendo con altri fattori di rischio genetici e ambientali, svolgono un ruolo determinante nello sviluppo dei disturbi dell'alimentazione". Ciò detto, Food is Fashion and Health trasformerà la settimana della moda a Milano (22-28 settembre) da potenziale alleata della malattia a mezzo di lotta e prevenzione. Dopo dieci giornate di lavoro e 5mila borse consegnate, si è chiusa la prima edizione di Food is fashion and healt. L’iniziativa, ideata dal presidente di Milano food week, Federico Gordini, e promossa dall’assessorato alla salute di Milano e Assem (Associazione servizi moda), sarà ripetuta a febbraio a Milano, mentre a settembre 2011 sbarcherà a New York, in occasione della presentazione delle collezioni spring-summer 2012. Durante la Milan fashion week le borse sono state distribuite in prossimità delle sfilate a tantissime modelle ma anche a vip, stilisti, giornalisti, buyer e a tutti gli operatori del settore. “Mangiare equilibrato rende più sani e più belli è una comunicazione forse scomoda poiché spesso i modelli che vengono proposti non vanno in questa direzione. Ma si tratta di un concetto sul quale vale la pena di insistere concretamente perché in questi giorni le modelle e tutte le persone a cui abbiamo distribuito le bag, ci hanno fatto capire di condividere questo messaggio, che è di grande rilevanza mediatica, forse maggiore di quanta vorrebbero lasciargliene i media”, ha commentato Federico Gordini.
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in particolare le ragazze sempre più alle prese con problemi di anoressia e bulimia, che si è voluto intervenire su quelli che considerano punti di riferimento, modelli da imitare: le indossatrici. Proprio dalle passerelle deve arrivare il nuovo dictat della moda: bella e in salute, mangia bene e vivi sano”. L'iniziativa sarà ripetuta a febbraio a Milano, mentre a settembre 2011 sbarcherà a New York, in occasione della presentazione delle collezioni spring-summer 2012. Mangiare sano deve diventare di moda. Perché una buona alimentazione è la migliore strategia preventiva contro obesità, malattie e disturbi alimentari. Seguire un corretto regime dietetico soprattutto a Milano, con i suoi ritmi di vita frenetici, però non è facile, ma nemmeno impossibile. E’ quanto con “Food is Fashion and Health” si propone di dimostrare l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano durante la Settimana della Moda, perché salute e bellezza devono sfilare assieme in passerella. E non solo, il messaggio deve arrivare anche a tutti i milanesi, soprattutto ai giovani. Ed è proprio per raggiungerli, in particolare le ragazze sempre più alle prese con problemi di anoressia e bulimia, che si è voluto intervenire su quelli che considerano punti di riferimento, modelli da imitare: le indossatrici. Testimonial per una settimana, con al braccio la “Food is Fashion and Health bag”, del mangiare sano e del made in Italy. Quello stesso made in Italy che sfila in passerella. E da dove deve arrivare il nuovo dictat della moda: “bella e in salute, mangia bene e vivi sano”.
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my secret night ore venti:30 cena con menĂš alla carta fino a tarda notte ore ventidue live music e dj set ore una ingresso in discoteca
Riviera Adriatica | uscita A14 Marotta (PU) Info e prenotazioni 0721 967389 335 5769917 Aperto venerdĂŹ e sabato
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CIOCCOLATO IN PASSERELLA A Parigi le migliori prelibatezze mondiali
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embra una passo verso la riconciliazione tra moda e cibo quello compiuto dal Salon du Chocolat di Parigi per il ponte di Ognissanti. In un periodo come questo, quando l'estate lascia il posto (non senza malinconia) all'autunno, si riscoprono i piaceri del palato e soprattutto di un alimento che con la calura estiva si era accantonato, il cioccolato.
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Proprio a questa prelibatezza vengono dedicate svariate fiere in questo momento dell'anno e in Italia si è appena concluso Eurochocolate a Perugia, gotha del settore, che come ogni anno ha dato spettacolo con le sue statue di cioccolato ed i profumi dolci sparsi per tutto il centro storico. E ora spazio a mousse e prelibatezze nella romantica Parigi, che dal 28 al 1 novembre diventa la capitale del cioccolato. La festa, giunta alla 16° edizione, si pone come il più grande salone mondiale a tema, localizzato a Paris Expo Porte de Versailles che per l'occasione si riempie delle migliori creazioni artigianali in esposizione per oltre 3 milioni di persone. Salon du Chocolat quest'anno ospita i più famosi maestri pasticceri che si sfidano per l'assegnazione del titolo di miglior chef di Francia; il vincitore prenderà poi parte alla finale internazionale che si svolgerà proprio a Parigi ad ottobre 2011. Tanti i nomi dei grandi pasticceri francesi come Jérôme Chaucesse di Le Crillon, Christophe Adam di Fauchon, Christophe Michalak di Le Plaza Athénée ed Eddie Benghanem di Le Trianon Palace, che sveleranno ai visitatori alcune delle loro ricette preferite a base di cioccolato. Il Salone ideato dai coniugi Jeantet, nato come un appuntamento dedicato al vasto numero di golosi, è anche un'occasione per far incontrare due mondi spesso inconciliabili, quello della pasticceria e della moda. Cibi troppo calorici come il cioccolato infatti non sono ben visti sulle passerelle e i chili di troppo sono assolutamente aboliti. La riappacificazione avviene però nella
capitale francese, dove le modelle sempre bellissime e soprattutto filiformi indossano abiti a base di cioccolato. Creazioni strabilianti, all'insegna dei più rigidi canoni fashion ma in particolar modo all'insegna del gusto (in tutti i sensi!). Abiti particolari, a volte poco coprenti, con una caratteristica comune: il brown del cioccolato. Sono veri e propri capolavori stilistici ma al tempo stesso di pasticceria, realizzati in una stretta collaborazione tra designer e cioccolatieri. Non solo i vestiti ma anche gli accessori, come cappelli e gioielli sono fatti con il cibo degli dei. Così come negli stand espositivi che animano il quartiere fieristico, anche sulle passerelle si assiste ad una varietà di forme e qualità del cioccolato che difficilmente la fantasia può immaginare.Quest'anno la manifestazione si è imposta anche un dettame da seguire, quello della sostenibilità ambientale, tema sempre più in voga di questi tempi. I vestiti saranno infatti realizzati con cioccolato biologico, all'insegna di una moda ecologica ed ispirata al mondo rurale. Un programma ricchissimo di eventi, che va dalle dimostrazioni di cucina ai workshop per bambini, passando per i Chocolate Awards che riuniranno i più grandi cioccolatieri mondiali, sono la ricetta esplosiva del Salone 2010. Se tutto questo però dovesse portarvi ad un'indigestione di dolcezze, niente paura perchè c'è sempre una delle capitali europee più belle da visitare, con la Torre Eiffel, gli Champs Elysee e Notre Dame. State solo attenti a non far salire alle stelle il vostro tasso glicemico!
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LIFESTYLE |IN THE FUTURE
PILLOW-TIE: LA CRAVATTA DEI SOGNI by Silvia Falcioni
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ssere preparati ad ogni evenienza: è una massima popolare ma in questo caso si adatta bene all'idea. Se siete in treno, in autobus oppure in ufficio schiacciare un pisolino non sarà più tanto scomodo, perchè adesso c'è pillow tie, cioè la cravatta-cuscino. Ecco quindi che un accessorio elegante (necessario per le grandi occasioni ma non sempre ben visto dal pubblico maschile) acquista anche una certa utilità. In pratica si tratta all'apparenza di una semplice cravatta realizzata in seta e microfibra, con all'interno la “rivoluzione”: un cuscinetto gonfiabile in PVC. Nascosta sotto il tessuto una piccola valvola per l'aria, assolutamente invisibile alle altre persone. Una volta gonfiata, la cravatta si trasforma in un pratico cuscino per un pisolino pomeridiano. Utilizzarla è semplice: basta prendere il cuscinetto, soffiarci per gonfiarlo e poi mettersi a dormire. Terminato il suo scopo, la cravatta si sgonfia premendo sulla valvola come un normale canotto o materassino. Tra i punti di forza dell'invenzione ci sarebbe la resistenza alle pieghe, la necessità di poco fiato e soprattutto un cuscino che non lascia pieghe sul viso. Secondo i suoi creatori, pillow tie nasce per proporre una soluzione a chi lavora in un ambiente che provoca sonnolenza ma non offre un modo per alleviarla, tuttavia non è un semplice cuscino, ma può rivelarsi -sempre per chi l'ha brevettata ma con grossi dubbi per gli altriun'ancora di salvataggio miracolosa in caso di naufragio. Inutile dire che l'accessorio è davvero una trovata geniale per molti lavoratori d'ufficio ed è estremamente comoda in alcuni momenti, ma una volta utilizzata cosa ne facciamo? Gli ideatori hanno pensato anche a questo: pillow tie è del tutto identica alle cravatte tradizionali e si presenta con svariati colori e stili per un totale di 65 modelli. Dal giallo al rosso, dal viola al blu, dall'arancio al marrone e dal grigio al nero; a ciascun colore si può anche abbinare uno stile per un tocco fashion: pois, righe, fiori, quadri... Sul sito ufficiale www.pillowtie.com si può scegliere il proprio articolo preferito ed ordinarlo direttamente, ad un prezzo del tutto abbordabile di 19,95 $ (poco più di 16 euro) più spese di spedizione. A questo punto, però, ci chiediamo: un pisolino al lavoro quanto ci può costare?
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FASHION | NEW BRANDS
Unconventional
Woman
MOCINHA N
on l'apparenza ma la pura essenza, nessun assecondare le mode ma mantenere la propria identità. Da questi imperativi nasce il brand mocinha, dalla parola portoghese che significa monella. Come il suo significato lascia intendere, i capi sono rivolti ad un pubblico femminile, prevalentemente giovane, che non si sottomette ai dettami della moda e che vuole distinguersi. Sempre. Sara Comeri, creatrice del marchio, ha iniziato la sua avventura nel 2005 presentando una tesi di diploma in fashion design incentrata su una collezione taglia 46, sostenendo “La taglia ideale non esiste”. Successivamente nel 2009 Sara, approfondendo lo studio delle mode, è arrivata ad ideare un brand che la rispecchiasse e nel quale si potessero rispecchiare molte altre donne. E' così che Mocinha coniugando stile, fashion e praticità, vuole andare controcorrente, interpretare e vestire il corpo senza alterarne la personalità. Nella filosofia del brand, tra ogni donna ed un capo di abbigliamento deve crearsi un feeling, un legame che renda unica ed irripetibile ogni storia. Le collezioni si rivolgo alle donne moderne, intraprendenti, indipendenti, grintose e giocano sull'ironia, su quel saper stare al gioco, non prendersi seriamente, pur mantendo uno stile ed un'eleganza unici. Chic sì, ma anche comodità: i tessuti sono morbidi e di grande portabilità, come viscosa, jersey, velluto e panno. Per la donna indipendente è stata studiata anche la collezione autunno-inverno 2010-2011 che si distingue per lo stile anticonformista con richiami velati ai punk anni Ottanta. Non possono mancare jeans, magliette, canotte, t-shirt e capispalla, oltre ai pantaloni alla zuava che sono il simbolo della collezione. Ricche di particolari le canotte fatte di strass e borchie, mentre le t-shirt presentano contrasti >> di stampe, applicazioni e intagli lucidi. Jeans e leggings sono aderenti, quasi una seconda pelle, sui quali cadono morbide maglie larghe fatte di tessuti di qualità. E poi le giacche, i cappotti caldi ed avvolgenti, bomber in ecopelle, felpe con spille a balia discrete e un po' punk. In tutto 45 capi che possono sovrapporsi strato dopo strato, all'insegna dell'anticonformismo, dell'ironia, dell'intraprendenza. E' partito in questo modo un po' ribelle e deciso il brand Mocinha, ma a distanza di quasi due anni dlla nascita si è fatto già conoscere ed apprezzare, grazie alla partecipazione a Mi milano prêt-à-porter. E chissà che cosa ci riserverà per la stagione estiva...
Silvia>> Falcioni
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FASHION | ANTICIPAZIONI
MICAM
2010
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FASHION | ANTICIPAZIONI
Le borse che verranno....
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el fashion viaggiando viene voglia di tuffarsi di nuovo nel caloroso vortice estivo. Crea un appetito di moda vedere soluzioni inedite e originali. L’arte del pellame, la tecnologia che va incontro a soluzioni nuove e originali. La mania degli intrecci ci conduce ad un mondo sopito ma non per questo sparito. È l’estate della pelle e della paglia nonché delle stampe. Presentazioni dei marchi più nuovi e le tendenze che tutte le fashion addict devono conoscere. Una passeggiata tra le varie aree della fiera, che sono contraddistinte dalle varie tipologie di merce presentate. Questa è l’anteprima della 98esima edizione di Mipel, Mercato Internazionale della Pelletteria, e degli Accessori, e di Micam, Salone Internazionale della calzatura svoltasi a Milano a settembre. Parlando di borse, l’estate 2011 è all’insegna dell’arte moderna. Pittura e scultura popolare, quasi naif, con uno sguardo al Sud America. Tatuaggi, murales dipinti da writers e madonnari si trasformano nel trait-d’union tra design e arte. C’è anche un’impronta di pop-art, di follie legate ai Beatles e di modernità incarnata dai VIP attuali. Vimini e paglia sono i must di stagione per soddisfare la voglia di natura, ma con forme e finiture inconsuete. Protagonista anche la pelle, con lavorazioni e trattamenti originali. Tessuti e pellami intrecciati per forme a sacca e spiritosi bauletti; importanti gli accessori, portati solitari o applicati a secchielli e buste da tenere sotto braccio, con manici di pelle intrecciata e annodata o bambù. Per le borse un po’ più seriose, quelle per la donna che lavora, si alla pelle ma nel senso più estivo del termine. Traforata, per un’idea di estrema leggerezza. Grande ritorno della tracolla sia per borse da donna sia per il borsello da uomo. Nelle borse artistiche, per le donne un po’ fuori dagli schemi, largo spazio alla fantasia nelle forme, nei manici, nei materiali e nei volumi. Per l’uomo libertà di scelta che porterà a volumi comodi ma non eccessivi. Si alla vernice, alle applicazioni, ai tessuti classici ma importanti. Si anche agli abbinamenti di materiali e al poco contrasto. Proposte di sacche marinare, marsupi, borsoni e gli zaini in qualsiasi forma e dimensione. Per la donna totale evasione dalle solite borse delle ultime stagioni. La Boston, le shopping un po’ meno shopping. E se proprio non si rinuncia alla pochette, che almeno abbia la giusta dimensione per farci entrare qualcosa. E, anche qui, grande e dichiarato ritorno della tracolla. Piacevole il ritorno del colore vivo. Colori da zonzo come: bianco, nero e toni freddi di estrema eleganza. Colori da mare, nella doppia lettura che amano il mare come: giallo solare, azzurro delle acque, glicine, verde ma, per equilibrare lo chic, anche i taupe. Colori da bere: i colori delle borse e degli accessori per passare il tempo con gli amici, fra questi i rossi, i verdi, i rosa confetto e gli aranci caldi dell’estate. La borsa si colora di toni tenui, eleganti e sobri per poi tornare, caleidoscopica e accesa, quando l’occasione consente un po’ più di follia. Borsa vista come praticità, creazioni innovative e di fresco respiro, adatte ai giovani che hanno l’esigenza di coniugare alla praticità di una borsa, la particolarità del decoro e una serie di accessori come i bijoux più originali. Borse intese come tesori che fanno il look. Proseguendo la passeggiata in fiera abbiamo trovato borse tra lusso e riciclo. Da una parte c’è il trend ecologista, con borse ricavate dal recupero di cartelloni pubblicitari in Pvc o con un’azienda che incolla insieme
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FASHION | ANTICIPAZIONI
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FASHION | ANTICIPAZIONI
...le scarpe di domani
pelle e pagine di vecchi giornali e con questo materiale, rifinito e reso idrorepellente, crea pezzi unici come borse, cinture, cappelli. All’estremo opposto c’è invece il lusso di più alta gamma: pelli di pitone, coccodrillo, piume di struzzo ma anche materiali hi-tech come il titanio, che insieme all’acciaio va a rivestire classici modelli da sera. Tra questi due poli, una varietà di stili e sfumature animano il mondo della borsa per la prossima stagione calda. Alcuni esempi: pochette gioiello tempestate di cristalli e borse ultraleggere, secchielli e bauletti un po’ più seriosi e modelli ornati da farfalle e insetti giganti. Fino agli accessori: ombrelli parasole di seta, cinturoni con fibbie d’argento floreali, borsette abbinate a cappello e sciarpa. Possiamo dire che una forte sensibilità alla natura ecocompatibile con una serie di proposte rispettose dell’ambiente nella scelta dei materiali e nei procedimenti di lavorazione. La pelletteria riparte dai viaggi e dalla tecnologia. Finalmente gli uomini hanno capito che la borsa non è un accessorio solo femminile. Il manager hi tech del terzo millennio, incapace di staccarsi da cellulare e computer portatile, vuole infatti avere sempre a portata di mano le proprie appendici elettroniche. E allora ecco rispuntano modelli maschili, rielaborati per diventare trendy che coniugano praticità e stile. Borse tra design, travel e funzionalità per l’uomo che viaggia per lavoro. Sono state create linee di custodie per Netbook, Laptop, iPhone e iPad. Per donne borse Urban-Tech. Modelli con tracolla, zainetti, anche monospalla e borsoni da viaggio. Realizzate in tessuti di nylon con texture a rilievo e pelle e nastri tracolla personalizzati. La prossima primavera estate ai piedi delle donne sarà un po’ elegante e un po’ spiritosa, con décolleté eleganti e moderati in perfetto urban style, abbinati a dettagli di pregio. La semplicità e l’ironia non cedono però terreno, con proposte di stivaletti western in cuoio naturale, sandali con zeppe di legno di sapore asiatico e suggestioni tribali. Sono le tendenze che emergono dal salone milanese dedicato alle scarpe di alta gamma, per la prossima stagione calda. Due anime insomma per gli accessori più importanti per il guardaroba femminile: la prima, sofisticata ed elegante, la seconda più creativa e sbarazzina. Nella bella stagione del 2011 le donne porteranno ai piedi tomaie ispirate al mondo selvaggio, materiali come la canapa, cuoio naturale e ancora sughero, ma senza dimenticare pizzi e trafori stile lingerie, per modelli sexi e ironici. Tra le novità in mostra, i materiali spaziano dal PVC utilizzato per ballerine trendy in bianco e nero, fino ai pellami più pregiati, modellati come una ragnatela che si avvolge intorno al piede. All’estremo opposto c’è invece il lusso più puro, con l’impiego di pelli animalier e materiali hi –tech sempre di altissima gamma, come il titanio, protagonista insieme all’acciaio del rivestimento di classici modelli da sera. Veri gioielli di leggerezza, spesso colorati, con frange e merletti in modelli techno-retrò. È il bello degli accessori, scarpe e borse ormai libere e fuori da ogni coordinamento, feticci di stile che riscoprono forme e fogge vintage, riedizioni anni Cinquanta, Sessanta e Settanta, con materiali spesso preziosi e sempre innovativi. Décolleté supereleganti con tacchi vertiginosi e sandali con zeppe di legno. Sandali iperfemminili, tacchi architettonici e décolleté di lusso sofisticato. Sarà un’estate in bilico tra folk e bon ton. Le nuove calzature per la prossima estate vivranno di forti contrasti. Liberarsi dagli schemi. Mescolare gli opposti creando accostamenti inediti.
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Riparte il concorso per i volti da copertina con un nuovo format in collaborazione con la ditta Innoxa (profumi e prodotti di bellezza) e Lounge Parrucchieri Hair Style and Make up. Collaboreranno per la realizzazione dei set fotografici Alessandro Omiccioli e per la programmazione delle serate musicali gli staff di Chic House e Black Diamond. Cover Girl vuole essere un momento di aggregazione e di divertimento al di fuori degli standard. Se hai un locale, un bar, un pub o una disco, contattaci!
in collaborazione con ITALIANOTTE x info: 348.8552098 Mercoledi 10 Novembre: Marakella (Senigallia) Dj Set: Fabio Pelosi, Frank Nastri Sabato 13 Novembre: New Life Cafè (Fano) Sabato 27 Novembre: Ristorante De Luca (Torrette di Fano) credits
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ari lettori, eccoci di nuovo al consueto appuntamento con Extraordinary Fashion! Passata la pausa estiva, torniamo carichi di novità strane dal pianeta dell'iper-ultra-mega lusso... Oggi faremo una panoramica nel mondo del design e del packaging, soprattutto in previsione dei festeggiamenti natalizi. Vi sembra ancora troppo presto per parlare di Natale? Errore! Chi vuole sempre sorprendere ed essere d'effetto non può mai lasciare nulla al caso...
Valeria Riccobono
FASHION | EXTRA-ORDINARY
EXTRA ORDINARY Vini, spumanti e distillati per intenditori di lusso...
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passiamo subito in rassegna le novità proposte da tre prestigiosi marchi di bevande alcoliche che, come anticipavamo prima, hanno già messo a punto uno speciale packaging natalizio. Cominciamo dal produttore di vino italiano Distilleria Bottega, che ci regala quest'anno un vino spumante davvero speciale per i momenti di festa da passare in dolce intimità. Lo spumante in questione è un Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese caratterizzato da un perlage sottile e persistente, con l’aroma di ciliegia nera e da un retrogusto leggermente piccante, con sentori di cannella e menta. Questa specialità è conservata in una bottiglia di cristallo dall'esclusivo design, perché impreziosita da diamanti che disegnano il logo stesso del marchio Distilleria Bottega. Inoltre la bottiglia, nella sua versione Gold Magnum, viene confezionata all’interno di un sacchetto dorato con una spilla d’oro a forma di cuore, il tocco che vi serve se cercate il regalo perfetto per rendere una serata assolutamente speciale... E parliamo adesso di Moet&Chandon. La celebre azienda produttrice di champagne ha dato alla luce la Golden Jeroboam. Si tratta di un'edizione limitata di una particolare bottiglia, fatta rigorosamente in maniera artigianale e rivestita in foglia d'oro. Il numero delle bottiglie che verrà commercializzato durante il periodo natalizio è di 1743 e saranno disponibili al costo di 1.050 dollari circa ciascuna. Insomma, bollicine che daranno davvero alla testa...
Nuovo look per Evian, by Issey Miyake
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estiamo in tema di design, anzi per la precisione di restyling. Evian infatti si appresta a cambiare il look della sua acqua con una nuova limited edition. Dopo Christian Lacroix, Jean Paul Gaultier e Paul Smith, la marca francese si affida adesso alle sapienti mani dello stilista giapponese Issey Miyake. A lui è quindi stato dato il compito di pensare al new look della celebre acqua e, detto-fatto, ecco un design minimalista e dai colori allegri per la bottiglia che sarà presto disponibile nei negozi Issey Miyake.
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Infine, vogliamo presentarvi una bottiglia di whiskey che diventerà presto la più costosa del mondo, oltre che una delle più vecchie. Parliamo di un whiskey Macallan che verrà venduto a metà novembre a New York, durante un'asta Sotheby's. Il distillato vanterà ben oltre 64 anni di vita, verrà conservato in un particolare decanter realizzato a mano in cristallo Lalique e avrà una base d'asta di 150.000 dollari. La buona notizia è che mentre il fortunato acquirente potrà sorseggiare il prezioso liquore, magari dopo il lauto pranzo del 25 dicembre, i soldi ricavati saranno stati già devoluti interamente in beneficenza a un'associazione che lavora nei Paesi in via di sviluppo per portare l'acqua potabile alle popolazioni dei villaggi più disagiati. Questa volta davvero un buon modo di unire utile e dilettevole.
AYFASHION FASHION | EXTRA-ORDINARY
Trimatt Luxury Bicycle
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possibile associare benessere e lusso? Fare attività fisica ed essere al contempo trendy? Il mondo dello sport può associarsi a quello del fashion? La risposta è senza dubbio sì ed oggi ci sono tantissimi modi per dedicarsi alla bellezza, al proprio corpo e allo star bene senza perdere nulla in stile e comdità. Un esempio è la Trimatt Luxury Bicycle, una bicicletta presentata all'edizione 2010 del Salone del Lusso di Como. Il modello è davvero esclusivo e presenta il rivestimento del telaio, della sella, dei pedali e degli inserti del manubrio in pelle naturale di struzzo cucita a mano. Non contenti, gli artigiani della Trimatt hanno deciso di impreziosire gli snodi del telaio, i galletti, le estremità del manubrio e gli inserti dei pedali con circa 8.500 Swarovsky nelle tonalità black diamond e crystal in 3 differenti misure. Il manubrio, infine, è stato realizzato in massello di ebano, le scritte ed i decori realizzati a mano ed impreziositi ancora una volta dall’applicazione di cristalli Swarovsky.
Damien Hirst per copriruota stylish
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ccentrici, collezionisti e maniaci dell'arte: parliamo di qualcosa di molto particolare che potrebbe interessarvi o almeno risultarvi sfizioso. Damien Hirst, artista britannico contemporaneo ormai di fama internazionale, ha disegnato e dipinto un pezzo decisamente unico al mondo e anche definito il più costoso al mondo nel suo genere. L'oggetto in questione è un copriruota, ma attenzione, è doveroso specificare che è solo e rigorosamente per il ruotino di scorta e il suo valore tocca i 1.300 dollari. A quanto pare, l'artista sta diventando avvezzo agli accessori del settore automobilistico: qualche mese fa, infatti, si era occupato di dipingere un'Audi A1 venduta ad un'asta – alla quale aveva partecipato anche Elton John tra l'altro - per il valore di 527.000 dollari.
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FASHION | STATUS YMBOL
Marianna Pilato
Le origini e il ritorno delle tanto discusse
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è chi le adora e chi invece non le può nemmeno vedere. Stiamo parlando delle stampe animalier, ovvero delle particolari fantasie che compaiono su abiti e accessori, ispirati al manto maculato o alle strisce di certi animali (zebre, leopardi, pitoni, tigri, ecc…). Il primo a lanciare il trend nel mercato del lusso già a partire dagli anni Settanta è stato lo stilista Roberto Cavalli, tanto da trasformarlo in un must della maison stessa, la quale poche settimane fa ha festeggiato i suoi quarant’anni di attività presso l’Ecole Nationale des Beaux Arts di Parigi. Non a caso, anche i divani della sala dove si è svolto il party erano rivestiti da una stampa animalier in seta. A celebrare degnamente l’importante traguardo professionale di Cavalli ha contribuito in egual misura il volume Anniversary, che ripercorre le tappe fondamentali della carriera dello stilista e l’evoluzione dello stile dell’atelier, attraverso delle immagini realizzate appositamente per l’occasione dai fotografi Mert & Marcus. Ecco allora che possiamo ammirare all’interno del libro splendide modelle come Maria Carla Boscono (già volto del brand in passato) con indosso un tailleur formato da giacca e pantaloni leopardati, o come Jessica Miller, qui molto appariscente con un abito lungo sottoveste stampato
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FASHION | STATUS YMBOL
con il manto e il muso di una tigre. Cavalli non ha abbandonato le sue fantasie predilette neppure nel corso del 2010. Durante la scorsa primavera-estate, grazie alla relativa collezione del prestigioso marchio che le ha rimesse in primo piano, esse sono tornate di gran moda. La cosa non è sfuggita neppure a star del calibro di Jennifer Lopez e Naomi Campbell le quali, ai World Music Awards la prima e al Festival di Cannes la seconda, hanno brillato di luce propria grazie a creazioni tigrate o pitonate in paillettes. Il discorso non cambia di molto neppure per la stagione autunno inverno 2010-2011 di Just Cavalli, dove le stampe animalier in vari colori fanno di nuovo capolino su camicie di seta, calze velate in chiffon, pantaloni aderentissimi, gonne mini, borse e persino altri accessori. Un’altra casa di moda molto importante che sembra aver preso in seria considerazione tale tendenza è Blumarine. Sempre per la stagione invernale in corso, essa propone appunto vari capi zebrati, dai mini cappotti alle gonnelline, dagli stivali alle maglie. Un leopardato marroncino, ma su vestiti meno aggressivi e di taglio più classico, è stato adottato di recente pure da Dolce & Gabbana, sebbene con moderazione visto che la stampa compare solo su qualche modello. Ricercatissimi e ultra-modaioli, infine, sono già i nuovi accessori di vari brand, accumunati appunto dalla propria stampa maculata. La nostra ipotetica carrellata di oggetti potrebbe cominciare dai tronchetti con ampio plateau e tacco nero di Yves Saint Laurent, per poi proseguire con le decolleté “a macchie” e suola rossa di Christian Louboutin. Passando alle borse, è già comparsa su molti siti web di moda la bag leopardata di Valentino a un solo manico, la cui forma ricorda quella di un fiocco, mentre la versione di Fendi, identica nella tinta, richiama nel modello l’intramontabile Kelly di Hermès. Insomma, come si può facilmente evincere da questo breve excursus sulle ultime linee della fashion industry, se decenni fa le stampe animalier erano esclusiva di alcuni marchi (fra cui il sopraccitato Cavalli), ora questo stile è dilagato un po’ dappertutto e non è più possibile considerarlo come carattere distintivo di chi lo ha lanciato in origine nel mondo.
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Gisele Bundchen - Roberto Cavalli Adv
FASHION | SHOWROOM
SHOW
uomo
stranezze di stile, SCIARPA DECORATIVA ANCHE PER LUI
CALZINO... CON PAPILLON
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noto che il calzino da uomo è sempre un tasto dolente, che sia di filo di scozia, nero o di un sobrio blu, ha sempre quell’allure di tristezza. A dare un tocco di vita a questo accessorio sottovalutato ci ha pensato la toscana Francesca B, che li propone colorati e rigati, con punta e tallone in contrasto e con... un papillon fiorato coordinato! Da mettere alla caviglia o da indossare al collo, è comunque un originale vezzo stilistico. Da euro 91,00.
PERCHE’ ACCONTENTARSI DELLE BRETELLE... …quando potete tenere su i pantaloni con un’imbracatura elastica nella quale si impiccherebbe chiunque? Il giovane ed innovativo designer Gareth Pugh, diplomato alla St. Martins di Londra e super-osservato da tutte le riviste “cool”, ha rivisitato la bretella, che da semplice (ed utile) accessorio, è diventato un vero e proprio motivo decorativo, con fasce elastiche che si intrecciano sul corpo nudo, o su una camicia. Sperando ci siano le istruzioni, può essere vostro con soli 234,00 euro.
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ciarpe, sciarpine e foulard sono al collo di tutti, dai giovanissimi agli uomini adulti, non solo con l’utile funzione di tenere caldo, ma sempre più con la futile funzione di decorare un look particolare. M-ojo Risin’ ha proposto la sua per un uomo un po’ romantico e un po’ rock’n’roll: in lana infeltrita, quasi fosse vecchia, dalla forma irregolare, quasi si fosse strappata impigliandosi in un albero, ma con una rosa delicata a guarnire il tutto. Solo per uomini parecchio stilosi, 330,00 euro.
IL BASTONE NON E’ UN ACCESSORIO PER VECCHI... ...ma sempre più un segno distintivo. E se volete davvero distinguervi, Tami ne propone una vasta gamma: bastone in legno colorato (bordeaux, verde, blu) con dei pomelli davvero “regali”. In argento e pietre raffigurano facce di animaletti, un po’ inquietanti, ma che non passano davvero inosservati. Per reggere il prezzo uno di questi potrebbe tornarvi utile. Euro 1525,00.
PLATINUM FASHION| |CHIC&SHOCK SHOWROOM
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ovvero quando accessori assurdi scendono dalle passerelle e sono pronti nelle vetrine per voi...
di Marina Savarese
donna
CAPELLI... AL COLLO
GUANTI GRAFFIANTI
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guanti sono un accessorio utile durante l’inverno. Peccato coprano la vostra manicure appena fatta! Ad ovviare a questo inconveniente ci ha pensato il designer londinese Dominic Jones con la sua collezione di guanti decorati con... unghie d’oro! Ogni modello è infatti dotato di unghiette sopra al guanto: chic e kitsch allo stesso tempo, sono sia stilose che comode (potete grattarvi senza levarvi il guanto)... il vero problema è se uno di questi artigli si stacca! Aggressivi, soprattutto nel prezzo, da euro 682,00.
E PIUME IN TESTA
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cappelli sono ormai fuori moda. I berretti di lana o i classici “Borsalino” lasciano il posto a qualcosa di più esotico: perchè non indossare una bella cuffietta di piume? Un po’ retrò, un copricapo che è anche un’acconciatura, e se tiene caldo ai pennuti, sarà sicuramente ottimo anche per noi animali terrestri. Euro 365,00
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a sfilata parigina di Martin Margiela ha fatto scalpore: i suoi abiti di capelli e le modelle con parrucche girate sul volto fino a coprirle hanno sollevato non poche polemiche. Ma si sa, in passerella tutto è permesso. Fino a quando non ho visto in un negozio la sciarpa di capelli umani! Da arrotolarsi al collo come prolungamento della propria capigliatura, od eventualmente acconciabile sulla propria testa come un tupè, la sciarpina è disponibile sia in biondo che in castano. Con soli 286,00 euro potete avere parrucca e sciarpa insieme.
CALZINO CON LA CRESTA
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a elemento portante sono diventati accessorio: ovvero pezzi di pelliccia per adornare le scarpe più improbabili... con un risultato non sempre esteticamente accattivante. Gli stivaletti alla caviglia con la punta di pelo potrebbero far assomigliare i vostri piedi agli zoccoli di un muflone! Consigliato solo a donnestambecco con gambe chilometriche.
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FASHION | FROM U.S.A.
SPALDING American Style by Silvia Falcioni
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ella collezione autunno-inverno 2010 gli accessori seguono le tendenze americane. In particolare le borse quest'anno si chiamano con un solo nome: Spalding. Il brand è ormai affermato a New York, dove trova la sede nella via più prestigiosa della metropoli, la Fifth Avenue. Il suo fondatore, Albert Goodwill Spalding, nato nel 1850 in Illinois, è una giovane promessa del baseball tanto da militare nella National Association a soli 22 anni. Il giovane mostra ben presto un sorprendente talento imprenditoriale, aprendo una sua azienda di articoli sportivi ed attrezzature da gioco, la Spalding Company. La ricerca
costante dell'innovazione porta Albert ad interessarsi anche ad altri sport, fino ad arrivare all'ideazione della prima palla da tennis, da football e da golf degli Stati Uniti e la prima palla da basket del mondo. Nel 1885 apre i battenti lo shop newyorkese, prendendo il nome con cui è conosciuto oggi di A.G. Spalding & Bros. A questo punto accanto alla produzione sportiva si affianca una nuova linea di pelletteria ed accessori di gran classe. L'eleganza di borse, orologi e portafogli, che presentano pelle di qualità e con rifiniture perfette, richiama l'età dell'oro americana, reinterpretata secondo i canoni attuali. Proprio su
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FASHION | FROM U.S.A.
questo stile, che unisce serietà e fashion, si basa la nuova collezione stagionale: una linea di cartelle e borse professionali ma allo stesso tempo informali e versatili, realizzate con materiali morbidi ed abbellite con accessori in ottone. Diverso invece lo stile fashion che propone tracolle, borse e valigette da viaggio in tessuto gommato waterproof, pellami naturali ed accessori particolari, con un tocco di apparente semplicità: nastri di cotone per i manici. Le novità Spalding mostrano borse all'insegna della morbidezza, finiture in cuio, manici regolabili e gemelli in ottone. Ogni articolo Spalding è caratterizzato da un'ispirazione classica, “alleggerita” da rifiniture e arricchita da dettagli originali. Ogni prodotto, sia piccola pelletteria, cintura o cartella, è realizzato con materiali vegetali e si contraddistingue per la sua robustezza. Pratici in viaggio, comodi nello sport, resistenti agli agenti atmosferici, eleganti nelle occasioni di lavoro: gli accessori Spalding sono la materializzazione dell'American Style. In Italia e in Europa le creazioni arrivano dal 2009 grazie a Sergiolin, gruppo bolognese gestore di numerose marche prestigiose su scala mondiale.
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PEOPLE | GOLD HISTORY
SOSUSHI la creatività italiana reinventa la cucina giapponese by Giovanni Zerba
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iffondere la cucina giapponese in Italia può sembrare un’impresa ardua e difficile. La creatività italiana ed una buona strategia di marketing possono però rivelarsi fondamentali, come insegna la storia della catena di ristoranti giapponesi SoSushi. In appena 4 anni SoSushi ha fatto scoprire la cucina e la cultura giapponese in molte parti d’Italia con oltre 20 punti vendita, proponendo un “sushi creativo” che unisce il mondo dei manga all’esperienza culinaria. Dietro questa idea non c’è però un imprenditore giapponese ma la bolognese Sara Roversi. Trentanni e una Laurea alla Europen School of Economy Sara ha intrapreso, insieme al marito Andrea Magelli, questa ed altre avventure imprenditoriali, legate al marketing ed al design che sono oggi riunite nella “You can Group”. Sara la tua società “You can Group” opera in molti settori, dal marketing emozionale, al design, alla cucina giapponese. Tante storie imprenditoriali. Come nasce il tuo gruppo? La prima società ad essere nata è Lifeinaclick. E’ partita da un’idea di
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mio marito Andrea ma poi ha coinvolto altri soci. C’è un Docente di Ingegneria e Telecomunicazioni che è la persona che ha creato il nostro software, l’Ing Mazzini. Poi c’è Lorenzo Cavina che è con noi dal primo giorno di vita di Lifeinaclick, nel 2004, e poi è operativo anche mio fratello che è la persona che va sul campo dove ci sono i grandi eventi. “Lifeinaclick” è un software che permette di legare un momento particolare del cliente a un codice a barre e a un marchio aziendale. Molti gadget vengono buttati mentre una foto che ti ritrae in un momento felice della tua vita con sotto un marchio non verrà mai buttata perchè ritrae un momento emozionante. Il sistema può essere applicato a molte situazioni, dalle convention aziendali dove c’è la necessità di creare dei database ai grandi eventi e il brand vuole rimanere nella memoria del cliente per più tempo possibile. E’ il nostro concetto di marketing emozionale. Il consumatore vuole essere protagonista. Questo lo si vede nei grandi eventi come le Olimpiadi di Vancouver dove eravamo presenti per Coca-Cola.
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PEOPLE | GOLD HISTORY
L’utente veniva fotografato al termine del suo percorso emozionale e poteva decidere di mettere questa foto nel profilo di Facebook. Al termine della settimana migliaia di utenti che erano passati per gli stand avevano foto su Facebook associate al brand di Coca-Cola. E dopo Lifeinaclick è arrivata la passione per la cucina giapponese con SoSuhi che oggi vi sta dando tante soddisfazioni. La passione per la cucina giapponese è nata per golosità. Io e mio marito abbiamo vissuto per un anno a New York dove sono molto diffusi ristoranti che cucinano Sushi. Al ritorno in Italia abbiamo voluto sperimentare questa nuova avventura. A Bologna non si poteva mangiare Sushi e abbiamo voluto provare ma ci abbiamo messo 2 anni per trovare un cuoco giapponese. Non avevamo una grande conoscenza del ristorante Sushi tradizionale giapponese ma di un Sushi contaminato che si è affermato nelle metropoli, un sushi manga, un sushi della Tokio di Ginza e a quello ci siamo ispirati. Abbiamo conosciuto una ragazza giapponese, figlia di ristoratori, che cura
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tutta la nostra cucina e recluta i nostri cuochi. E’ con noi dall’inizio ed ha creato l’unione fra la nostra cucina ed il Giappone. Poi c’è tutta la parte di marketing che è quella di cui mi occupo io e che mi diverte di più. Oggi avete molti punti vendita di SoSushi. Come sono organizzati? Abbiamo una società che gestisce i punti venditi diretti, Masabi, e quella che gestisce il franchising, SoSushi Italia. I punti vendita diretti sono 3 a Bologna, uno a Riccione, e compartecipati abbiamo quello di Roma,Torino Porta Nuova e Rimini. La società che gestisce il francishing si occupa di tutta la logistica, del prodotto, del marketing, della comunicazione e degli eventi. Nel suo staff ci sono molti creativi con 2 grafici, una copywriter, un architetto interno. A loro lasciamo molta libertà. Per ogni progetto abbiamo un manga ad hoc, abbiamo pubblicato un libro, edito da Pendragon, che descrive la nostra attività. Noi non facciamo advertising classico ma facciamo tanti eventi, sponsorizzazioni di mostre e festival all’interno dei ristoranti. Uniamo la cultura giapponese agli eventi.
PEOPLE | GOLD HISTORY
Vogliamo far vivere un’esperienza al nostro cliente. Ci piace poi molto unire la cultura giapponese al Made in Italy, visto che SoSushi significa “sushi creativo”, e per questo ai nostri chef diciamo di lavorare anche con prodotti tipici italiani. SoSushi è poi “venduto” in diversi formati. Una novità sono i chioschi mobili. Negli ultimi tempi abbiamo pensato diversi formati che portano SoSushi in spazi diversi, dentro negozi, stazioni, aeroporti piuttosto che sulla strada. L’anno scorso abbiamo lanciato al Salone del Francishing la nostra Street sushi che è un’ape Piaggio che ci ha permesso di arrivare su spiagge o all’interno di eventi con un simbolo del Made in Italy come l’Ape dentro cui cucina il nostro cuoco giapponese. Per SoSushi avete anche realizzato un primo bilancio sociale. Vi state affacciando al mondo della Responsabilità sociale d’Impresa? Partecipiamo alla vita associativa di Unindustria Bologna e abbiamo steso con Carlo Luison, un esperto nel campo della Corporate Social Responsibility, un manifesto per le piccole e medie imprese sulla CSR. Quindi siamo stati invitati a fare un bilancio sociale anche per la nostra azienda.
Tu appartieni al gruppo giovani di Unindustria Bologna. Come si articola il tuo impegno in questa realtà? Ora sono molto coinvolta in Unindustria Bologna perché sono stata nominata, per Lifeinaclick, Presidente della sezione Fiere, marketing e comunicazione e Vicepresidente del terziario di Bologna. Ora il vostro gruppo si occupa anche di design a livello promozionale e commerciale. Come ci siete arrivati? Youcan è distributore dal 2006 di Molo Design, oggetti di carta canadesi che abbiamo scoperto per caso io e mio marito in viaggio di nozze incontrando i designers. Sono oggetti di carta alveolare che espandendosi creano oggetti, tavoli e scenografie. Gli utilizziamo in allestimenti fieristici, sfilate o eventi. Di recente distribuiamo anche i divani di Blofield, divani gonfiabili che abbiamo presentato quest’anno alla fiera Sun di Rimini. In questo modo possiamo completare tutto un allestimento fieristico senza trasporti particolari perché sono richiudibili in un trolley.
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DISCO DINNER S.S. Adriatica Nord 51/4 Senigallia (AN) chiuso la Domenica
DISCO - LAP Via dei Salici 17-21 Marina di Montemarciano (AN)
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FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA una mostra sempre più glam
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Rihanna
C Jessica Alba
Marianna Pilato
FASHION | THE STYLIST
Jennifer Lopez
a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, oltre a essere sempre stata un’importante vetrina per i film di prossima uscita nella stagione successiva, è ormai considerata un vero appuntamento mondano durante il quale le star fanno a gara per mostrarsi in tutto il loro splendore. Una cosa che ad esempio riesce molto bene a Violante Placido e a Hiam Abbass che, per la premiere dell’opera Miral di Julian Schnabel, hanno scelto degli abiti molto eleganti di Moschino. L’attrice italiana, figlia del grande interprete e regista Michele Placido, ha indossato un modello corto, in pizzo nero e con base giallo limone, appartenente alla pre-collezione primavera/estate 2011 del brand. Di tutt’altro genere, invece, il vestito sfoggiato dalla seconda diva: qui la stoffa color fucsia torna a ricoprire tutta la figura, accompagnata da una scollatura molto interessante ricamata da pietre e gioielli. Appartiene sempre a una pre-collezione 2011 la creazione monospalla in stile Antica Grecia indossata dall’attrice Michelle Yeoh per la presentazione della pellicola Jianyu di John Woo. Si tratta per la precisione di un abito color verde chiaro di Alberta Ferretti, che sembra essere tornata a privilegiare le tinte pastello. Ma Michelle Yeoh non è l’unica celebrità ad aver scelto i lavori sartoriali di quest’ultima fashion designer. Un suo capo monospalla nero, lungo e con arricciatura sul fianco è stato messo da Jo Champa per la premiere del film Somewhere di Sofia Coppola, mentre Andrea Oswart, intervenuta al medesimo evento, si è fatta notare sul red
Natalie Portman
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FASHION | THE STYLIST
Isabella Ragonese
carpet grazie a un vestito da gran sera con spalline e balze in taffetà nero, parte della linea autunno-inverno 2010/2011 dell’affermata creatrice di moda. Che dire poi del particolare look della madrina della 67esima edizione della kermesse Isabella Ragonese? Il tubino di Gucci in georgette, impreziosito da un ricamo di piume e abbinato a sandali con plateau in vernice nera, l’ha resa davvero molto sofisticata, trasformandola in vera e propria fashion icon. Stesso discorso vale per la bellissima Natalie Portman, che per l’anteprima di Black Swan ha sfoggiato l’abito più ardito della Mostra: rosso fuoco con drappeggi, cristalli Swarovski, scollatura e spacco profondi, il modello di Rodarte, in sé e per sé decisamente eccessivo, coadiuvato dalla grazia della talentuosa artista americana è apparso più contenuto di quel che fosse. Molto contestata, infine, la mise dell’affascinante protagonista di Machete Jessica Alba: essa era composta da un vestito asimmetrico della collezione invernale di Valentino (corto e ampio sul davanti, con lungo strascico trasparente), oltre che da scarpe e borsa di Ferragamo. L’insieme non è piaciuto molto ai critici di moda presenti, perché dalla tonalità un po’ funerea e non adatto alle gambe poco esili dell’attrice. Tirando le somme, anche per quest’anno si può affermare che il tappeto rosso veneziano ne abbia viste di tutti i colori, non deludendo le aspettative dei fans delle star e dei giornalisti, ai quali di certo non sono mancati gli argomenti su cui scrivere in fatto di look e nuovi trend.
Rihanna
C Violante Placido
Jennifer Lopez
Michelle Yeoh
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PEOPLE | GOLDEN MAN
A scuola di wellness finanziario con
ALFIO BARDOLLA L
a febbre del superenalotto a cui abbiamo assistito in questi giorni ci manda un segnale molto chiaro, forte e, forse, un po’ banale: la sete di denaro dell’uomo è molto alta. Molte persone affidano la speranza di diventare ricchi a giochi e lotterie mentre altre cercano di acquisire il loro benessere economico seguendo i consigli di chi afferma di averlo raggiunto. Alfio Bardolla, uno dei più noti traider italiani, ha deciso di cavalcare questa richiesta di informazioni economiche e finanziarie degli italiani. Una richiesta molto forte da parte di piccoli e medi investitori che magari si sono trovati “scottati” in passato da pessimi investimenti e che non vogliono commettere gli errori del passato. Seguendo quest’onda speculativa Alfio Bardolla ha fondato una società di formazione che offre corsi dedicati agli investimenti per operatori non professionisti del settore finanziario e immobiliare. La Alfio Bardolla Training Company, ABTC, è oggi un’azienda che, dal 2005, anno della sua fondazione, ha fornito corsi nel settore della formazione finanziaria personale, attraverso seminari, azioni di coaching personalizzate e prodotti editoriali. La società di Bardolla conta oggi 45 collaboratori e nel 2007, anno che ha preceduto la crisi economica, è arrivata ad avere oltre 2000 corsisti. L’obiettivo dichiarato di Bardolla è quello di aiutare chi frequenta i suoi corsi nel raggiungimento del “wellness finanziario”. Un concetto su cui Bardolla ha basato tutta la sua attività e che consiste nell’acquisire una metodologia adeguata e competenze appropriate per diventare abili amministratori del proprio patrimonio personale. Per fare questo occore conoscere bene la natura degli “asset” su cui si vuole investire ed il grado di rischio che comportano. Molti dei corsi che la sua società di formazione propone sono infatti focalizzati sulla natura degli strumenti finanziari come le opzioni sulle azioni o sulle regole del mercato immobiliare, dalle tecniche di compravendita alle aste immobiliari. Sono stati sviluppati per questo motivo 2 attività formative dedicate: “AB Trading School”, destinato a chi vuol acquisire gli strumenti del trader di borsa, e “Investire in immobili” per chi vuole concentrare gli investimenti sul mercato immobiliare. Cambiano i nomi ma il suo motto è sempre lo stesso: “Se non siete ricchi è perché nessuno ve lo ha ancora insegnato”. Uno slogan ad effetto che sicuramente ha invogliato molte persone a seguire il 38enne coach di tecniche speculative, e che fino ad oggi ha sicuramente reso più ricco lui: due giorni di corsi costano dai 1000 euro in su e permettono alla sua società di formazione di fatturare oltre 3 milioni di euro l’anno. I corsi di Alfio Bardolla non hanno mancato di attirare molte critiche. A fronte di persone che affermano di aver ottenuto dei benefici ve ne sono altre che lo criticano. L’ADUC, l’associazione dei consumatori, ha più volte criticato la legittimità e la validità delle proposte formative di Bardolla e così han fatto anche alcuni promotori finanziari. Quel che è certo è che oggi molte persone si sentono inadeguate di fronte a tanti strumenti di risparmio e di credito e, per questo, aumenta il desiderio di avere una “educazione finanziaria” di base. Alcuni dei corsisti di Alfio Bardolla hanno creduto talmente tanto in lui da averlo anche scelto come partner in affari. E’ il caso di Andrea Comelli. Fino a poco tempo fa manager aziendale ed oggi socio di Bardolla nell’Arnold Coffee, la prima caffetteria all’americana ad aver aperto i battenti in Italia. Bardolla, insieme al suo socio, sta proponendo un’idea di caffetteria all’americana nel Paese dell’espresso, dove nemmeno il leader mondiale dl settore, Starbucks, aveva provato ad
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Giovanni Zerba
entrare. Dopo un anno e mezzo i punti vendita aperti sono tre, due a Milano e uno a Genova, ed hanno raggiunto un fatturato pari a circa 450mila euro. Lo stile americano, alla Starbucks, in grado di coniugare caffè e tempo libero sembrano essere le ricette vincenti di questi locali che offrono ai clienti un concentrato di prodotti americani, bagels e donuts in primis, ad una clientela giovane ed esigente, composta, per lo più , da studenti universitari e professionisti. Il caffè è però solo uno degli ultimi business ad aver attratto Bardolla che, ad oggi, ha acquisito quote in ben 28 aziende che operano nei settori più disparati: dalle acque minerali, alle auto di lusso, fino ad arrivare alle energie alternative.
Una vacanza lunga un anno
Viale Romagna, 38 61032 Fano (PU) tel +39 0721 803039 info@extraspa.it www.extraspa.it
FASHION
BAGHEERA
moda hi-tech Alan Parker
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agheera: il concetto di base vincente, che ispira il brand, fin dalla sua nascita, è quello di allargare l’immagine, legando il prodotto lifestyle a quello della tecnologia che diventa moda, esaltandola nelle sue forme e nella peculiarità dell’insostituibile “Made in Italy” con l’anima, che Bagheera utilizza per una continua ricerca di materiali nobili e tecnologici per raccontare un’emozione che non si nega al sogno. Un brand che mette a disposizione di tutti non solo la cura del dettaglio ma prodotti innovativi, sempre ricercati e che possono soddisfare sia gli uomini che le donne più esigenti. >>
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FASHION
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FASHION
Elemento di punta della collezione sono le felpe, che possono essere indossate in qualsiasi occasione e circostanza. Abbigliamento per la donna, la loro punta di diamante ma aperti anche alla produzione per l'uomo, con polo e felpe dal sapore ed il ritmo metropolitano. Tessuti all'avanguardia e semplicitĂ accattivante fanno di questo brand un vero e proprio must, se si vuole essere alla moda e come tutti sappiamo, la moda ormai la fa da padrone in molteplici settori. Lo stile e la novitĂ rappresentano per questo marchio un vero e proprio punto di eccellenza, d'altronde le foto della modella scelta per questa campagna sono sotto gli occhi di tutti, a testimonianza di come spesso non sia sempre l'abito a fare il monaco.
Photo: Daniela-Jessica Paw Editing: Marco Volpi Make-up: Andrea Gaetani www.alanparker.it www.studiob5.net
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piano bar stuzzicheria serate a lume di candela pernottamento accoglienza
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i accogliamo per coccolarti in un ambiente intimo e discreto, dove a luci soffuse potrai organiz zare le tue serate a lume di candela, cene aziendali, addii al celibato, compleanni... L’atmosfera scandita dalle note di un pianoforte garantirà in qualsia si occasione una serata piacevole e rilassante da ricordare. E se l’etilometro sconsiglia di partire si potrà pernottare in confortevoli camere.
Misano Adriatico
via A. Ascari, 5 c/o
Ingresso Autodromo
Tel. 0541 615083
Livio 335 68 28 114
Aldo 338 90 88 489
PLATINUM | THE CLUB
OROLOGIO VIP by Federico Sperindei
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pazio di incontro e condivisione per gli appassionati (possibilmente VIP) dell’alta orologeria: è questa la funzione dell’Espace Connaisseur della gioielleria Les Ambassadeurs (i cosiddetti “Ambasciatori della Marca”, storica firma internazionale del settore) di Lugano. Un vero e proprio circolo esclusivo con arredamento adeguato alle circostanze, pavimento in parquet pregiato e impianti hi-tech alle pareti, per consentire ai più illustri amanti degli orologi di ammirare modelli preziosi (naturalmente prodotti da quotatissimi artigiani del settore e griffati da marche celebri) e disquisire su quadranti, calibri e lancette, nonché, possibilmente, acquistare qualche esemplare a pezzi esorbitanti. Per accedere al salotto, i privilegiati aventi diritto sono forniti di una speciale chiave elettronica, ma l’Espace Connaissur mostra anche una dimensione democratica: in occasione di mostre temporanee o conferenze di specialisti del settore, il circolo si apre al pubblico e accoglie una clientela più vasta. Come ha dichiarato la responsabile della comunicazione della gioielleria, Soraya Schiel Giannini, l’Espace Connaissur è il luogo dove meglio si rivela e valorizza l’incredibile lavoro che sta dietro la creazione di ogni pezzo proposto, quasi che >>
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PLATINUM | THE CLUB
consentire il pieno accesso solo a personaggi qualificati fosse un atto di rispetto verso i pezzi esposti. Del resto, afferma il branch manager Giovani Frey, il salotto buono di Les Ambassadeurs è anche una riverente passerella per i grandi artigiani dell’orologeria, un modo “per rendere omaggio a questi straordinari artisti, ma anche per permettere loro di incontrare, in un ambiente all’altezza delle loro creazioni, le persone che indossano i loro orologi”. Alla valorizzazione estetica degli orologi si affianca, come in ogni pratica collettiva davvero altolocata, l’esaltazione della dimensione più pratica e manuale del mestiere: ecco allora, all’interno della lussuosissima boutique, la presenza di un orologiaio pronto a riparare i guasti degli orologi acquistati. Essere davvero appassionati dell’arte orafa, in altre parole, non vuol dire solo ammirare forme eccentriche e materiali preziosi, ma
anche amare i movimenti ruvidi degli ingranaggi e le innovazioni della tecnica. Proprio dalla necessità di questa doppia attitudine nasce inevitabilmente l’elitarismo del circolo, poiché l’esperienza di Les Ambassadeurs insegna come pochi sappiano apprezzare fino in fondo, e in modo autentico, Il fascino del prodotto fatto a mano dove stile e tecnica, arte e meccanica, bellezza e funzionalità si fondono in un unico gesto produttivo. L’unicità degli esemplari esposti, e attorno ai quali i membri del circolo possono discutere, è del resto uno dei marchi di fabbrica dell’Espace Connaiseur come di ogni gioielleria Les Ambassadeurs, i cui mastri orologiai sono pronti a soddisfare qualunque richiesta dei clienti, personalizzando un orologio o anche creando un esemplare su misura. L’importante, neanche a dirlo, è sapersi distinguere.
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GODIVA un piacere per il palato e per gli occhi di Federico Sperindei
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ra la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka e la casa di marzapane di Hansel e Gretel: la boutique Godiva Chocolatier nel quartiere Harajuku di Tokyo punta tutto sull’eterno, golosissimo sogno di ritrovarsi in un mondo in cui qualunque oggetto, pezzo d’arredamento o struttura architettonica sia dolce e commestibile. In questo caso, tutto di cioccolato. Ovviamente si tratta solo di una simulazione affidata al design, ma il soffitto, che pare liquefarsi lasciando scendere verso il pavimento immense gocce di cioccolato, regala davvero la sensazione di essere immersi nel cacao. Lo stesso motivo “a scioglimento” domina la decorazione di alcune pareti, mentre l’arredamento, inevitabilmente dominato dal colore marrone, simula la forma di innumerevoli tavolette piatte di cioccolato. >>
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Autori del prodigio sono i designer dello studio Wanderwall -secondo i quali le particolari caratteristiche delle boutique vogliono “regalare un po’ d’aria fresca all’immagine tradizionale del marchio Godiva”– che si sono preoccupati di progettare la facciata esterna del locale in modo che le meraviglie dell’interno si possano ammirare anche dalla strada. Del resto, lo stesso studio si era cimentato già nel 2004 in un progetto analogo, il 100% Chocolatecafe (sempre a Tokyo), bar di lusso dove il soffitto simula la forma di una tavoletta di cioccolato a scacchetti. E ancora, nel 2000 Wanderwall era stato protagonista di un'esposizione in cui la stessa, immensa tavoletta di cacao assumeva la funzione di tappeto. Una sorta di passione per il cioccolato elevato a modello della creazione artistica che nel Godiva Chocolatier ha trovato la sua definitiva (almeno finora) espressione. A completare la magia dello store, naturalmente, ci
pensano gli straordinari assortimenti di dolciumi prodotti dalla leggendaria pralineria belga, il cui nome è un omaggio alla celebre Lady Godiva, nobildonna dell'Inghilterra dell’XXI secolo la quale, secondo la leggenda, cavalcò nuda per le vie di Coventry per protestare contro un tributo imposto da suo marito ai propri sudditi… una paladina dei meno abbienti che rappresenta una fonte d’ispirazione curiosa per un produttore di cioccolato che vende le sue prelibatezze a prezzi non propriamente economici. Del resto, anche dal punto di vista estetico, i dolciumi Godiva sono largamente all’altezza del locale che li ospita a Tokyo: le foglie cadenti, le fragole o le zucche di cioccolato, rigorosamente tematizzate dalla stagione climatica in corso e in alcuni casi vendute esclusivamente all’interno delle boutique Godiva, sono un piacere per gli occhi prima ancora che per il palato.
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IL CATERING molto di piu di un buffet. Intervista a Gian Luca Francioni
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ikipedia scrive, con una straordinaria ma efficace sintesi, “Catering significa provvedere al cibo, rifornire”. Tutti sappiamo che per Catering s'intende il servizio offerto da aziende organizzate con grandi cucine e importanti risorse preposte alla somministrazione di cibi e bevande, per eventi, cerimonie e feste di grandi dimensioni. Ma come è cambiato questo servizio negli ultimi 10 anni? L'abbiamo chiesto a Gian Luca Francioni, chef del ristorante dell'hotel Primavera di San Marino, nonché titolare della società “EVENTI CATERING”, importante realtà ristorativa ormai conosciuta non solo nella Repubblica sammarinese ma anche in tutta la Romagna. Gian Luca, come e' cambiato il catering negli ultimi anni? Il Catering oggi è una moderna forma di ristorazione, un servizio che non riguarda più solo la somministrazione di vivande a favore di banchetti aziendali e matrimoni; la perfetta organizzazione di queste strutture, unita alle moderne tecniche di conservazione, hanno fatto sviluppare fortemente il business della ristorazione ''a domicilio''. “Negli ultimi anni” - ci dice Gianluca “le richieste per questo servizio si sono quadruplicate grazie anche all'apertura di nuovi mercati: dal piccolo nucleo familiare ai ricevimenti per la politica e personaggi dello spettacolo; feste di compleanno, banchetti di nozze nelle splendide location, light lunch aziendali, welcome drink, fino al Catering Disco Service per le grandi feste in discoteca. Oggi, con i ritmi frenetici che l’attività lavorativa ci impone e il poco tempo che ci rimane a disposizione, il cliente è ben lieto di potere contare su un servizio sempre più flessibile e dinamico.” I Prezzi? Davvero oggi è possibile richiedere un catering anche per poche persone? “Assolutamente si. Molto spesso mi rendo conto che la maggior parte delle persone sono convinte che questo servizio sia declinabile solo ai grandi eventi poiché si pensa a costi elevati. E' interessante sapere, invece, che è possibile ordinare un pranzo o una cena anche per sole 2 persone; noi, per esempio, siamo in grado di preparare un buffet Finger Food o semplicemente una pausa aperitivo, con prezzi alla portata di qualsiasi fascia di clientela.”
Quindi quasi non conviene più cucinare a casa? [ride] “Abbiamo clienti che serviamo regolarmente a domicilio da molti anni... il catering non è e non è mai stato un lusso, semplicemente oggi si vanta un'organizzazione e un know how tale da poter erogare questo servizio ad un numero molto più basso di persone senza che il prezzo aumenti in modo iniquo. Quali sono i prodotti che si possono ordinare? “Ogni azienda di Catering propone le proprie specialità. Eventi Catering, per esempio, propone una scelta molto ampia di portate; per fare qualche esempio, tra gli antipasti più richiesti spiccano le delizie fritte: mozzarelline panate, verdure pastellate, fiori di zucca farciti al cotto e formaggio, e le immancabili olive all’ascolana. La linea finger food è decisamente appetitosa ma soprattutto artistica: le composizioni di questa linea, infatti, sono sempre realizzate con materiali di grande effetto come vetro, legno, porcellana, plastica alimentare, bambù, carta alimentare, plexiglas e paglia. Come proposta di pesce è possibile ordinare alici marinate al pepe sul crostone, insalatina di seppia con verdure, carpaccio di spada al finocchio fresco e grana, gamberi al sale di Cervia su insalatina e pomodoro, san pietro alla catalana, filetto di sgombro con cipolla di Tropea al balsamico e panna fresca; Tra i primi piatti, l'immancabile pasta al forno, dalle famose classiche lasagne verdi a quelle più particolari, bianca con porcini, vegetariane, al pesce dell’adriatico; oppure cannelloni di ricotta e spinaci, crespelle ai funghi di montagna o ai crostacei, nidi di rondine al cotto e formaggio. Tra i secondi petto di tacchino farcito, la julienne di pollo al pepe verde, il coscio di maiale in porchetta, il vitello steccato al rosmarino in salsa, l’agnello con carciofi e timo... e potrei continuare!” Per ottenere un preventivo su misura ? A parte il nostro numero di telefono (0549/9117269 e la nostra e-mail ilponte@omniway.sm) tra pochi giorni sarà on line il nostro nuovo sito www.cateringsanmarino.com che offrirà >> la possibilità di ottenere un preventivo su misura sulla base delle reali necessità del cliente.
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Giulia Giovanelli
TAKASHI
DESIGN | (UN)CONVENTIONAL ART
MURAKAMI l’Andy Warhol nipponico
Giulia Giovannelli
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oda e consumismo sfrenato diventano l’ispirazione più profonda del giapponese Takashi Murakami, ad oggi uno dei grandi artisti del panorama artistico mondiale. Takashi nasce a Tokyo da padre tassista e madre casalinga. Nel 1986 intraprende gli studi di pittura giapponese tradizionale presso l'Università delle Arti di Tokyo. Fin qui nulla di strano, se non fosse per i suoi protagonisti che imperterrito ritrae in ogni opera. Non si tratta di persone in carne ed ossa, personaggi esistiti o esistenti, ma pura finzione che proviene dai mitici manga giapponesi e dai cartoni animati. Mostri dai denti affilati immersi in un bagno di colori, piccoli fiori sorridenti simili agli emoticon e formose ragazzine con seni extralarge davvero sfacciate, prendono vita tra tele e sculture, quotate centinaia di migliaia di euro. Una vera disarmonia di grande contrasto tra contemporaneità, cioè il pop e la
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DESIGN | (UN)CONVENTIONAL ART
tradizione, i manga e le anime. Quello che si nota maggiormente di fronte a sculture di questo calibro è una sorta di infantilismo multi cromatico, un’esplosione di colori dentro forme e personaggi che appartengono all’infanzia. Ovviamente questa è la visione di chi non si addentra nella storia e nella cultura che hanno reso Murakami uno degli scultori più quotati nel gotha dell’arte contemporanea. Egli stesso, commenta in una battuta, l’essenza delle sue opere: “Se la mia arte sembra positiva, allegra, metterebbe in dubbio la sua stessa accettazione nella scena dell'arte contemporanea. La mia non è arte Pop. Si tratta di una testimonianza della lotta dei popoli discriminati di cui esprimo la disperazione”. Egli è fortemente commosso dai temi e dagli stili cari all'iconografia di massa del suo paese, dalla cultura e della società del Giappone contemporaneo. Sinora, l’artista ha esposto nei musei principali e in residenze reali di tutto il mondo. Con Superflat, mostra itinerante da lui curata nel 2001, diventata in seguito il manifesto programmatico ed estetico di Murakami e poi un nuovo movimento d'arte giapponese, egli punta il dito sul lato più superficiale dell’era consumistica e sulla cultura fetish giapponese. Da allora Murakami promuove il valore di un'arte giapponese autonoma, completamente svincolata dalle influenze occidentali, capace di esprimere la realtà culturale del Sol levante contemporaneo. BiographyEra un vero estimatore dalla cultura Otaku, subcultura che a suo avviso rappresentava il Giappone in cui stava vivendo. L'arte Nihon-ga che studiava invece non rispecchiava più il nuovo Giappone. Il 1989 è l'anno del suo esordio a Tokyo, dove si tenne la sua prima mostra personale. Nel 1994 dopo aver conseguito la laurea in pittura tradizionale Nihon-ga all'Università delle Arti di Tokyo, vinse una borsa di studio del MoMA PS1 e si trasferì a New York, dove rimase affascinato dal lavoro di Jeff Koons. In quel periodo, per soddisfare le necessità produttive del suo lavoro, raccolse intorno a sè un gruppo di collaboratori, e si interessò all'idea di Factory di Andy Warhol e alle filosofie produttive di aziende cinematografiche come Disney, LucasFilm e Studio Ghibli di Hayao Miyazaki.
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THE ARTIST
LISBETH DAL POZZO d'ANNONE
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Immagini Spazio Arte - Cremona
leganti arabeschi cromatici scompongono delicatamente la luce, frammentano lievemente lo spazio geometrico, raccontandoci il percorso artistico di Lisbeth dal Pozzo d’Annone. Tramite un raffinato utilizzo del dripping e del collage, l’artista ci dona equilibrate sinfonie cromatiche sospese in una dimensione atemporale. Vorticose e dinamiche declinazioni tonali donano alle composizioni una prorompente forza vitale che si dirama in uno spazio dilatato da estetizzanti ed inedite cromie. Nelle opere di Lisbeth dal Pozzo d’Annone aleggiano con pari dignità due componenti ideative rappresentate da un ordine formale sempre elegante e rigoroso e da un innato desiderio di ricerca e sperimentazione. Astrazione e informalità del tratto creano un nuovo limite espressivo, addolcito da una raffinata armonia compositiva, sottesa in una realtà reinventata e inesplorata. Prof.Arch Gianluigi Guarneri
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THE ARTIST
Nata a Lund (Svezia), vive a Milano via S. Mansueto 5, tel.02/58.30.58.35. E-mail: lisbethdp@tiscali.it Qualifica: pittrice, disegnatrice , diplomata al Liceo tecnico Malmoe (Svezia). Fa parte dell’Accademia Santa Sara con il grado di Senatrice, Dama e Consigliere internazionale dell’Ordine ad honorem. Le sono stati conferiti importanti riconoscimenti accademici internazionali Mostre personali e collettive: 1966-67, Malmoe - Kockum, disegnatrice di sistemi di areazione per navi e sottomarini; 1967, Malmoe - Roos Neon, disegnatrice di insegne luminose pubblicitarie al neon; 1968, Amburgo, studio di architettura, disegno ville monofamiliari; 1969, Parigi, Christian Dior, indossatrice ed hostess, traduttrice in francese, tedesco, svedese, inglese; 1970- 71, Milano, Accademia di Brera e Marangoni, corso serale di disegno anatomico a mano libera e disegno di moda (figurinismo); 1972-73, Legnano, cotonificio Bernocchi, disegno di tessuti e varianti di colori; Como, studio Perrone, disegni su seta per camiceria, cravatte sciarpe; 1974-76, free lance: disegni per tessuti in Germania e Svezia; 1976- 77-1977, San Remo-Bordighe ra- 1978, Milano: mostra personale all’Hotel Milan Milano: mostra collettiva al Museo della scienza e della tecnica; 1979, Copenhagen: frequentato corsi di pittura su porcellana, pittura ad olio – 1996, Milano, Mostra personale paesaggi presso Galleria Bolzani; 2000/02,
mostra collettiva, Oleggio Castello; 2004 - 2005, Galleria Bolzani; Milano; 2005, Banca Mediolanum, Milano; 2007, Museo di Milano; 2008, Castello di Piovera, 2008, Membro Wardnasse Gallery, New York 10012.- NAC fiera d’arte contemporanea di Milano Novegro, presentata dalla Galleria d’Arte “ Immagini Spazio Arte “ di Cremona – 2009 Mostra Personale Galleria Immagini di Cremona- Galleria Alba di Ferrara- Galleria Modigliani di Milano-Galleria di Michele Paianini Santisaia di Bologna Hanno scritto di lei: Gaetano Balbiano Di Belgioioso, Xavier De Maistre, Maria Teresa Prestigiacomo, Giorgio Falossi. Gianluigi Guarneri, Flavio De Gregorio, Sandro Serradifalco, Paoplo LeviGianni Latronico. Premi e riconoscimenti Palma d’oro 2010 - Aquila d’oro 2010 – Premio Leonardo da Vinci 2009 - Accademia S. Sara – Premio della Critica- Premio Web Art 2010- Premio Italart 2010 Le interviste: www.bluarte- <http://www.bluarte-> Logo Video Milano- RTS Video CremonaContatti e-mail : lisbethdp@tiscali.it cell. 00393472287613 www.arteimmagini.it www.youtube.com/immaginispazioarte Immagini Spazio Arte - Cremona - tel. 0372422409
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THIERR LASR
DESIGN | TOP DESIGNERS
Occhiali, Tocco glamour
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di Federico Sperindei
a classe di Thierry Lasry si rivela nella scelta di non applicare alcun logo alle asticelle degli occhiali che disegna, come a non voler interrompere con un mero elemento commerciale l’armonia raffinata di creazioni che aspirano a un concetto di fashion autentico, non banalmente modaiolo, ed elaborato nel corso di una carriera finora dirompente. Figlio d’arte, Lasry comincia a occuparsi di design di occhiali nel 2000, per arrivare nel 2006 a presentare la sua prima collezione, ispirata al concetto di vintage futurista che rappresenta, per dichiarazione dello stesso artista, il filo conduttore della sua intera opera. Solo apparentemente si tratta di una contraddizione in termini. Lasry spiega che la sua fascinazione per le forme degli anni ’50 e '60 non si riduce a un tuffo nel passato, ritenendo che le idee espresse dalla produzione di quegli anni, benché particolarmente valide dal punto di vista estetico, trascurassero il confort e la funzionalità degli occhiali, viceversa indispensabili in epoca contemporanea: elementi che il designer francese cura invece in modo maniacale, aggiungendo ai suoi accessori una componente avanguardistica che definisce “rock”, o “elettronica”, grazie alla quale il passato si confonde definitivamente con la modernità. È una ricerca artistica continua che non può prescindere dalla realtà quale fonte ulteriore di ispirazione, tanto che Lasry –come lui stesso riferisce- prende continuamente appunti sul suo taccuino mentre cammina per le strade delle metropoli più caotiche del pianeta, dove qualsiasi passante, qualsiasi scorcio può rappresentare l’input per una nuova rielaborazione del vintage futurista. Parallelamente, la scelta dei materiali da
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y r s a rr y l
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usare non è mai banale, né economica: il designer è perennemente alla ricerca di stock limitati di materiali a base di acetato (utilizzati per la produzione delle lenti), meglio se risalenti agli anni ’80. In tempi recenti, Lasry ha presentato una piccola collezione di occhiali realizzati utilizzando vecchi materiali scoperti in una fabbrica italiana che aveva appena cessato l’attività. Richiamando le caratteristiche del proprio nome e cognome, Lasry battezza con nomi che terminano in Y quasi tutte le sue creazioni, destinate ad associarsi ai più importanti marchi della moda. Così, per citare uno degli esempi più recenti, lo stilista russo Igor Chapurin ha usato i modelli Skully, Misoginy e Battery - fra le forme più sobrie nella produzione di Lasry ma ravvivati dalle sue tipiche texture colorate “a tartaruga” – per presentare la propria collezione autunno/inverno 2010. Lo scorso aprile, Lasry ha invece creato per il marchio Sretis una limitatissima collezione di occhiali a tema floreale, con forme tondeggianti e uno stile retrò che tuttavia intercetta perfettamente una certa, modernissima ispirazione al concetto di fanciullesco. Le piccole margherite applicate ai lati delle lenti sono solo apparentemente kitsch, mentre i nomi dei modelli (Daisy Asphixy e Daisy Vulgary) terminano al solito in Y. Una trasgressione a questa regola “grammaticale” è viceversa arrivata, sempre nel 2010, con The 79, un modello di occhiale, questa volta molto più futurista che vintage, che Lasry dichiara essere ispirato al look di Paul Newman in occasione della partecipazione alla 24 Ore di Le Mans nel 1979. Sempre negli ultimi mesi, Lasry è arrivato addirittura a disegnare un paio di occhiali per supereroi. Commissionato dalla boutique parigina di Colette, a sua volta impegnata in un’iniziativa di celebrazione del settantacinquesimo compleanno della casa editrice di fumetti DC Comics, Lasry ha accessoriato il supereroe Plastic Man, dotandolo di un paio di occhiali bianchi: i brillanti che ricoprono interamente una delle lenti lasciano credere che davvero solo un supereroe possa farne uso. Eppure gli occhiali, nella boutique, sono in vendita anche per i comuni mortali…
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e Austin Powers in missione in Romagna potesse scegliere un locale dove fermarsi a sorseggiare il tè delle cinque, sceglierebbe la pasticceria Politelli di Rimini. LÏ, mescolati tra i clienti, potrebbe incontrare icone dei Sixties come Elvis, Brigitte Bardot e Patty Pravo nel fiore degli anni, insieme a tanti giovani con il gusto del bello e della pasticceria di alta qualità . >>
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Marco e Luigi Politelli, già gestori di un locale di successo come il caffè ristorantino Skyline, hanno deciso di cominciare una nuova avventura, creando una nuovissima pasticceria a Rimini, in via Montescudo. ( “Villaggio primo maggio”) Per realizzarla, si sono rivolti ai professionisti di SINVENTA, che negli ultimi anni hanno firmato locali di grido lungo la riviera romagnola, sconfinando spesso e volentieri in città come Milano, Dublino e Hong Kong. “I gestori”, spiega Michele Carletti (chief designer di SINVENTA), “desideravano un locale né troppo classico né troppo moderno, e ci hanno lasciato carta bianca per il concept e la realizzazione. In questo modo abbiamo potuto giocare liberamente con idee, suggestioni e materiali, dando vita a un locale con una precisa identità e allo stesso tempo dall’atmosfera estremamente gradevole per chiunque vi entri”. E in effetti, entrando, si ha l’impressione di trovarsi in
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un luogo che evoca le pasticcerie degli anni 50/60, con cornici, masselli, linee morbide e credenze “della nonna”. Come precisa Carletti, la cura del dettaglio è quasi maniacale, con le finiture del legno spazzolate a mano, verniciate a poro aperto color argilla e una carta da parati a “rigoni” verticali bianchi e rosa davvero esclusiva, appositamente realizzata da artigiani specializzati. Atmosfere tra il d’antan e il contemporaneo, con colori pastellati che strizzano l’occhio ai Candy Shops inglesi old style con sensibilità ed equilibrio d’insieme tutti italiani. Il locale si compone di un ambiente pasticceria e di un bio corner, dove è possibile acquistare prodotti biologici di altissima qualità come vino, olio, pasta, pane,dolci e così via. Come contrappunto al vintage, tutta l’illuminazione dell’arredo – nicchie, credenze, mensole – è a led, e i piani di lavoro sono in staron, come gli zoccoli a lavorazione tridimensionale molto ricca, contemporanei nel materiale e barocchi nella forma.
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DESIGN
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DESIGN
I lampadari di foggia retrò sono in vetro di murano bianco, color latte come le sedie e i tavolini. Spiccano sopra il banco bar le sospensioni Lumetto della Vesoi, che reinterpretano le lampade da comodino di una volta. L’attenzione alla qualità e al design del locale si completa con l’apparato tecnologico, con la parte estetica e con le vetrine pasticceria professionali con controllo umidita’ ed illuminazione a led il tutto firmato IFI pesaro.
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DESIGN | HOTEL DI DESIGN
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DESIGN | HOTEL DI DESIGN
LA LOGGIA di Gradara Relais Erika Facciolla
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rroccata sulle creste del colle che sovrasta la via Flaminia, sul confine tra Marche e Romagna, in una posizione panoramica invidiabile, Gradara è un luogo carico di fascino e suggestioni dove la storia si intreccia indissolubilmente con la leggenda. Un posto magico, simile a quelli descritti nelle fiabe, le cui mura trecentesche narrano storie e miti d’altri tempi. L’antico borgo medievale è dominato dal Castello Malatestiano, posto sulla sommità del colle, dove si consumò la tragedia amorosa di Paolo e Francesca cantata anche da Dante nel V Canto dell’Inferno. Oggi Gradara è considerata uno dei siti medievali meglio conservati d’Italia, crocevia di turisti e amanti dell’arte desiderosi di perdersi nei camminamenti di ronda del perimetro esterno e nei vicoletti della cittadina fortificata. Proprio nel cuore di Gradara, in uno dei suoi scorci più suggestivi, sorge ‘La Loggia’, relais di proprietà della famiglia Baldassarri che vanta una tradizione di ospitalità familiare di oltre mezzo secolo. Concepita come una vera e propria Dimora dedicata al benessere del viaggiatore, La Loggia di Gradara è una delle strutture ricettive più esclusive e ricercate del territorio, capace di coniugare tradizione e modernità con gusto e raffinatezza. Un concetto di lusso non scontato, mai banale, che caratterizza tutti gli ambienti della struttura accentando-
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ne ogni particolare, ogni dettaglio. Alla Loggia di Gradara nulla è lasciato al caso: dai nomi delle stanze ispirati ai rispettivi affacci panoramici, alla scelta dei materiali terrestri e minerali, fino ad arrivare alla perfetta disposizione degli spazi dedicati al benessere e al relax che fanno di questo relais il luogo ideale dove trascorrere un soggiorno denso di suggestioni paesaggistiche e sensoriali. L’hotel dispone di 6 camere, tutte diverse fra loro, un piccolo ma attrezzatissimo centro benessere, una terrazza-pontile con vista sulla Rocca dotata di sistema di nebulizzazione per lenire la calura delle sere estive. L’andamento della struttura è ondivago e culmina sulla sommità con un abbaino affacciato sul cielo. Il concept -sviluppato dagli architetti Silvia Caringi e Omar Toni– è progettato intorno all’ospite e all’idea di un viaggio realmente ‘emozionale’ che si materializza in una sequenza di spazi fatti di ferro, rame, pietra, legno e vetro. Trasparenze, luci e profumi rarefatti si rincorrono lungo la solidità dei profili in ardesia e vetro di murano, si confondono nella luminescenza delle pareti in rame per scivolare lungo il lino dei tessuti che corredano le dotazioni degli alloggi. Un binomio perfetto che unisce l’arte più antica all’architettura più moderna sapientemente ispirato agli elementi naturali del luogo: terra, aria, acqua. Le sei stanze in cui si scompone il relais sono testimoni di questa ispirazione: la camera ‘Alla Torre’ è orientata lungo il bastione est del castello, proprio di fronte ad una delle torri di avvistamento. ‘In Piazzetta’ è invece disposta a sud e affaccia verso la piazzetta in selciato che accoglie la porta principale di ingresso al castello. Il bagno è dotato di doccia a due posti con tre soffioni Orchidea, impreziosita da finiture in vetro murano e ardesia. Solenne e romantica è la camera ‘Paolo e Francesca’, posta a sud-ovest della loggia, con un balcone esclusivo che guarda proprio alla porta principale di ingresso al castello caratterizzata dalla torre con l’orologio. ‘Alla Chiesa’ è la stanza rivolta a nordovest con viste all’interno delle mura del castello, in particolare verso la facciata della chiesa di San Giovanni Battista ubicata lungo la via principale che conduce alla rocca. Particolarmente ampia la dotazione dei servizi con doccia a vista, idromassaggio, sauna a vapore, soffione pioggia, hi fi, wireless, doccia tropicale, aromaterapia e cromoterapia. Sviluppata proprio lungo il primo quarto del cammino del sole, è la ‘Camera alla Rocca’ che
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volge lo sguardo verso il camminamento di ronda e le torri di avvistamento del castello e al di là di esso verso l’orizzonte sconfinato delle colline. Dal suo terrazzino esclusivo interno si può ammirare la Rocca di Gradara con i suoi merli. Il bagno è dotato di doccia con cromo terapia, getto a pioggia, radio, casse acustiche, tastiera di comando. Infine c’è la ‘Camera all’Orologio’ , a sud-ovest della Loggia, le cui vedute sono scandite dalle lancette dell’orologio della torre di ingresso del castello, e al di là di queste, dalle morbide colline marchigiane. Il benessere è un ingrediente fondamentale nel soggiorno pensato per gli sopiti delle Loggia ed è per questo che nel progetto architettonico ha trovato spazio un angolo dedicato alla cura del corpo perpetrata attraverso le proprietà benefiche del sale - l’oro bianco - utilizzato sin dall’antichità per purificare la pelle e lenire le infiammazioni articolari. All’interno dell’area wellness è stata quindi realizzata una ‘stanza del sale’, capace di ospitare una o due persona alla volta. In questo luogo si percepisce immediatamente una sensazione di relax, per effetto del colore bianco del sale che riveste tutto l’ambiente e per le sensazioni olfattive prodotte. Le proprietà benefiche del sale creano un microclima puro, che viene poi mantenuto costante per temperatura e umidità. Oltre a questo, l’offerta dei pacchetti relax è completata da massaggi corpo e viso, trattamenti estetici per la cura della pelle, sauna e scrub salini. Ma le magie di Gradara e della sua Loggia non finiscono qui. Occorre cercare nella pietra delle mura centenarie il ricordo vivo della storia e perdersi nei sentieri ciottolati che si rincorrono fino al castello per godere appieno l’emozione di trovarsi in un luogo senza tempo.
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APPUNTAMENTO ALLA BICCHIA E’
il punto di ritrovo più in voga della Riviera Adriatica, la Bicchia. Nata attorno al 1950, sempre situata nella città di Senigallia presso Piazza del Duca, era una cantina dove i lavoratori si ritrovavano il pomeriggio per trascorrere momenti di svago in compagnia. Il locale, chiuso per un certo periodo, ha riaperto i battenti sette anni fa diventando un punto di ritrovo per l’happy hour. L'aperitivo è diventato ormai un appuntamento di tendenza al quale giovani e meno giovani non possono rinunciare, tanto da scatenare una vera e propria battaglia a colpi di bollicine e stuzzichini. Ciò che distingue l’aperitivo della Bicchia è la genuinità dei suoi prodotti, poichè vengono proposti i migliori vini locali, oltre che di tutte le regioni italiane, accompagnati a cibi di qualità per palati sopraffini. Il locale ha fatto strada anche come ameri-
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can bar, grazie all’utilizzo di frutta fresca, erbe e prodotti di prima qualità, accostandosi al modello statunitense anche per quanto concerne i prezzi modici. La clientela è prevalentemente giovane, va dai 25 anni ai 40… ma non disdegna il cinquantenne “rampante”! Dato il crescente apprezzamento (e quindi consumo) di birra, la Bicchia si è adattata a questa tendenza e negli ultimi 3 anni ha trovato estimatori pari a quelli del vino, servendo gustose birre alla spina e oltre 30 etichette in bottiglia provenienti da tutto il mondo con prevalenza da Germania, Belgio, Cecoslovacchia, America e Olanda; dalle pils alle weizen gli amanti della “bionda” hanno di che far contenti i palati. Durante la settimana il locale gode di un’atmosfera, ideale per consumare un pasto ma anche per provare tisane e cioccolate calde, perfette per le giornate invernali; frequenti poi sono le degustazioni di dolci e vini. Il locale è perfetto anche per bere un long drink, un semplice analcolico o un cocktail più elaborato. Entrando alla Bicchia, il personale, sempre molto professionale, accoglie i clienti con un saluto ed un bel sorriso. Di recente il look del locale ha subito un restyling ad opera di G Arredamenti che ha reso l’ambiente accogliente e gli ha conferito quel tocco in più che lo contraddistingue dagli altri. Infine grande attenzione all'intrattenimento: nel fine settimana non manca mai il dj con musica selezionata per trascorrere belle serate in allegria e in compagnia.
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Restyling del locale By G ARREDAMENTI
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by Luna Genzano
Lounge Bar “La Bicchia” Senigallia
Se il vetro è tutto il tuo mondo
Vetreria Misa Senigallia, Via Veronese, 36
Tel. 071/6608232
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RE DIVANO Per accogliere gli amici, rilassarsi o guardare la TV, il divano è il centro della casa
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uando un dettaglio può cambiare tutto: è questo il caso dei divani che con il loro tocco di design raffinato possono rendere unico ed originale un ambiente. Ci sono infinite varietà di divani e la scelta va fatta tenendo conto dei rivestimenti (in pelle o in tessuto) e della forma (singolo, ad angolo, a pouf ), ma in ogni caso a guidare le preferenze deve essere la comodità. Sia che la sua destinazione debba essere quella di accogliere gli ospiti o di semplice riposo davanti alla TV, il divano deve essere comodo. Lo hanno capito i fondatori di Arketipo, azienda toscana nata nel 1982 che progetta e realizza imbottiti dal design semplice ma ricercato. La realtà artigianale tessile della Toscana si è affinata al punto da sviluppare negli anni un know-how riconosciuto ed apprezzato a livello mondiale e dal 2008 si è estesa l'offerta, oltre che a divani e poltrone, ad una serie
di complementi d'arredo come librerie, tappeti, tavoli, appendiabiti ed accessori. Tutti i prodotti sono realizzati con materiali di qualità selezionata, la maggior parte è in legno che garantisce una struttura solida, leggera ed adattabile a diverse forme. Si fa ricorso anche al metallo che garantisce una maggiore durata nel tempo e consente al designer una forte libertà creativa; alluminio, ferro e acciaio vengono lavorati in diverse finiture quali verniciature, laccature e cromature. Di tutt'altro genere i cuscini, per la cui imbottitura si utilizzano poliuretano o piuma d'oca.
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La prima soluzione consente l'indeformabilità del cuscino, coniugando confort ed estetica, mentre la piuma risponde più a canoni estetici, impreziosisce e dona la sensazione di morbidezza e calore.Arketipo ha fatto del design uno dei suoi punti di forza ed ha investito nei professionisti del settore. Gli articoli portano le firme di Adriano Piazzesi, Calvi e Brambilla, Carlo Bimbi, Christophe Pillet, Francesco Rota, Gordon Guillaumier, Lievore Altherr Molina, Maria Porro, Massimo Lorusso e Oki Sato di Nendo. Secondo questi professionisti, il design non un accessorio, ma una parte integrante della produzione ed un efficace elemento di marketing. Grazie al contributo di questi esperti il divano diventa il pezzo più importante della casa, quello a cui dedicare momenti di piacere e relax. E' così che nasce il modello Coast di Francesco Rota, una confortevole seduta circondata da braccioli sinuosi e cuscini ad effetto avvolgente. Il maltese Guillaumier mette un po' del suo rigore anglosassone nella famiglia di imbottiti Malta, mentre Calvi e Bramilla propongono pouf versatili ed innovativi. Non può mancare la poltrona, che porta la firma di Pillet in Monterrey: un arredo classico reinterpretato con un tocco di originalità grazie all'introduzione di un pouf. Questi e tanti altri sono stati i prodotti presentati al Salone del Mobile di Milano: oggetti classici, intramontabili, che ci introducono ai piaceri della vita.
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Nelle immediate vicinanze delle Grotte di Frasassi si trova l'Hotel Ristorante Frasassi. La struttura dispone di 35 camere tutte con servizi privati, TV color, frigobar, telefono ed aria condizionata. Offre un ristorante che propone piatti tipici regionali accompagnati da eccellenti vini DOC.
Hotel Ristorante Frasassi Via Marconi,33 - 60040 GENGA (AN) Tel. 0732 905003 - Fax. 0732 905914 www.hotelfrasassi.com - info@hotelfrasassi.com
COSTELLAZIONI
FAMILIARI
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na forza interiore molto potente, spesso ci spinge a fare delle scelte che sono in contrasto con quello che veramente sentiamo. Inconsciamente crediamo che con il nostro sacrificio possiamo salvare qualcuno a cui siamo legati. Spesso un irretimento familiare porta un individuo a vivere, a sua insaputa, il tragico destino di un altro membro della famiglia, anche se non l’ha mai conosciuto. Le Costellazioni Familiari e Sistemiche Il termine non deve indurre in confusione. Non stiamo parlando di Scienze Astrologiche o Astronomiche, ma di un metodo messo a punto più di 25 anni or sono da un filosofo tedesco, Bert Hellinger. In senso lato si guarda al nostro Sistema Solare come ad un Sistema di Pianeti che ruotano attorno ad una Stella, con delle orbite ben stabilite, con delle posizioni ben precise sovvertendo le quali anche di un solo millimetro, forse, la Vita come noi la conosciamo non si manifesterebbe e le conseguenze della variazione influenzerebbe ogni Pianeta dell’intero Sistema. E’ una metafora. Ciascuno di noi può essere considerato come un Pianeta, ed ha un posto che solo lui può occupare e che è in stretta relazione con tutti gli altri membri del suo Sistema ed ogni cambiamento influenzerà tutto il Sistema. Tutti noi veniamo al mondo in una famiglia. Nasciamo dai genitori, e prima di loro c’erano i nonni ed i bisnonni, poi ci sono stati o ci saranno i nostri fratelli e sorelle e quindi i nostri figli e nipoti. Alcuni di loro non li abbiamo mai conosciuti o sentiti nominare, ma quello che è evidente è che ciascuno di noi rimane collegato, nel bene e nel male, a tutti i componenti della famiglia, a livello dell’Anima, e ciò per varie generazioni, al di là di quanta distanza fisica e culturale possa essersi creata tra noi e loro. Ogni essere umano da sempre ha sentito l'esigenza di appartenere ad un "Gruppo sociale"gruppo sociale (famiglia, nazione, religione, clan, tribù, squadra, setta, ecc.). L'appartenenza ad un gruppo ha tutelato e tutela, ed in certi termini, ha garantito e garantisce la sopravvivenza. Dai nostri Antenati non riceviamo solo i geni che costituiscono la storia del nostro corpo, ma riceviamo anche tutte le esperienze dei loro vissuti. Questo è un “espediente” che la Vita ha “inventato” affinché i nuovi nati di ogni specie avessero una bagaglio di conoscenze già formato in modo da affrontare in modo vincente le difficoltà che avrebbero necessariamente incontrato. Accanto a questa saggezza, però, ciascuno di noi eredita anche le esperienze non completate. Una sorta di crediti e debiti che fa parte integrante della nostra “eredità”. Il “Sistema” Secondo Bert Hellinger, il creatore di questo metodo, ciascun gruppo è un Sistema che stabilisce e fa percepire a tutti i suoi componenti cosa è "corretto" o "giusto" e cosa è "scorretto" o "sbagliato", creando i cosiddetti "Ordini di Appartenenza". Il concetto di "Ordine" viene considerato sia in un aspetto "cronologico" (ad esempio, l'ordine di arrivo nella Vita: chi è arrivato prima e chi è arrivato dopo), sia in un aspetto di disposizione giusta, legittima, appropriata, corretta, equilibrata delle cose. L’esperienza ha mostrato che ogni Sistema ha una sua “memoria” o almeno un suo equilibrio che cerca di mantenere a favore di tutti i membri, indistintamente. Questo comporta, ad esempio, che se un membro è escluso o dimenticato a causa, magari, di un destino difficile (ad esempio: un fratello o un fidanzato sparito in guerra, un bimbo morto in giovane età o abortito dai genitori, una donna morta di parto, ecc.) peserà molto nel destino della famiglia. Fintantoché questi non sarà reinserito ed avrà il posto e il rispetto che gli compete nel nucleo di appartenenza, un altro membro della famiglia, spesso della generazione seguente, sostituisce inconsapevolmente chi è stato escluso e ne imita il destino, manifestando le sue stesse emozioni ed i suoi sintomi. Queste dinamiche nascoste influenzano il nostro modo di essere: nelle relazioni affettive, nel lavoro, perfino nel rapporto con i soldi e la nostra salute fisica, fino al punto che, inconsapevolmente, ripetiamo schemi di comportamento, reazioni, scelte ed emozioni già appartenuti ad altri del nostro sistema prima di noi, seguendone, per così dire, il "destino". Ecco allora che malattie, sentimenti, scelte onerose, si ripetono, nonostante gli sforzi ed i desideri di cambiamento, come se fossimo "irretiti" da un legame nascosto che ci fa ripetere traumi antichi. Spesso questo è un modo del Sistema stesso di riportare alla memoria dei presenti il dolore di chi ha subito in passato esclusioni e sofferenze. In che modo si procede Il lavoro con le Costellazioni Familiari è rivolto a tutti coloro che sono interessati a riconoscere le dinamiche (che spesso restano nascoste) che li legano alla propria famiglia, o al gruppo di riferimento, e che influenzano e condizionano le loro scelte personali, a livello inconscio. Nello svolgimento del lavoro, l’interessato vede vivere la propria famiglia davanti a sé attraverso una messa in scena. In tal modo, con un solo sguardo, egli può cogliere relazioni di cui ignorava l’esistenza, comprese quelle relative alle generazioni passate. La "Costellazione" si svolge di norma, ma non esclusivamente, in gruppo, dove uno o più partecipanti sono potenzialmente interessati a rappresentare la propria “costellazione familiare". I seminari riguardanti le "Costellazioni Sistemiche", cioè
Mauro Guerrini studio di counseling Telefono: 338 – 96 65 553 e-mail: natahari2004@yahoo.it sedi: ad Osimo (An) e a Mondolfo (Pu)
riguardanti gruppi o strutture sociali, come quelli del lavoro, di nazioni, di religioni, di società, si svolgono con una struttura simile. Tutti i presenti si dispongono, seduti, in un cerchio molto ampio e tra loro si pone anche il conduttore, detto anche "facilitatore". Questi aiuta i presenti a raggiungere uno stato di rilassamento e presenza attiva e verifica chi tra i partecipanti intenda mettere in atto la propria costellazione; in linea di principio è data la precedenza a chi non manifesta apprensione, ansia, fretta e si fa percepire come sicuro di poter formulare la propria questione in maniera chiara e precisa. Nella messa in scena l’interessato sceglie, dal gruppo di partecipanti, dei rappresentanti per alcuni membri della famiglia e li dispone nello spazio in relazione tra loro. In tal modo i rappresentanti, non appena sono al loro posto, sentono esattamente come le persone che sono chiamati a rappresentare. Questo accade senza che i rappresentanti conoscano alcunché di queste persone. Così viene alla luce una relazione verso un altro membro della famiglia fino ad allora nascosta. Si vede, dunque, che nella messa in scena della famiglia i rappresentanti si fanno guidare da qualcosa che li connette con gli assenti, e ciò non avviene solo esteriormente o in superficie, ma anche in un ambito in cui si sente una forza che li guida tutti insieme. Questa forza Bert Hellinger la chiama “Grande Anima”. Anche la persona che mette in scena viene guidata da questa forza. Quando mette in scena la famiglia, stando interiormente raccolta, lo fa in connessione con quest’Anima ed in seguito egli stesso si meraviglia di quello che in questo modo è venuto alla luce. La messa in scena della famiglia, oltre che portare alla luce quello che fino a quel momento era nascosto, mostra anche delle vie verso la soluzione. Nel lavoro delle Costellazioni Familiari, mostrare la via verso la soluzione di un irretimento e condurre le persone colpite dal destino su questa via, è il fattore decisivo. Bert Hellinger spiega che alla base di tutto questo c’è sempre l’Amore, anche se è un amore distorto, inconsapevole e cieco, che non porta mai alla soluzione, ma solo alla ripetizione del problema. Questa “visione interiore” della nostra famiglia rivela con sorprendente chiarezza le inspiegabili sofferenze e le dinamiche nascoste che si trasmettono di generazione in generazione. Irretimenti e tendenze distruttive possono essere visti e compresi e il potere inconscio dell’”amore cieco” può essere dissolto e trasformato in “amore saggio e consapevole” che finalmente è a disposizione per realizzare la nostra felicità e il nostro vero essere. E’ l’Amore che guarisce.
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a chiamano “la perla del Pacifico” ed è un appellativo senza alcun dubbio meritato. Bora Bora, isola compresa nell'arcipelago delle Isole Sottovento della Polinesia francese, a 250 km da Tahiti, è il sogno di ogni viaggiatore, un luogo paradisiaco ai confini con la realtà. Spiagge ampie dal colore candido e quasi fantastico, mare limpido e incontaminato, paesaggi variegati e mozzafiato: Bora Bora non delude mai le aspettative di chi decide di trascorrervi una vacanza. Definita a ragion veduta la più bella dell'arcipelago, l'isola sorge al >>
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centro di una laguna, con a nord est l'affascinante spettacolo della barriera corallina. Già dall'alto dell'aereo il panorama è stupefacente, le isole sembrano gioielli incastonati nella distesa dell'Oceano Pacifico, le lagune sono cristalline e ornate di coralli, le spiagge alternano contrasti scuri ad altri dorati; il tutto è circondato da montagne coperte di fitta vegetazione. A questo punto occorre fare una distinzione tra isole alte (di cui Bora Bora fa parte), montuose e impervie, circondate da isolotti verdi che prendono il nome di motu, ed isole basse che affiorano appena dal livello del mare. Appena arrivati iniziamo a cercare il bungalow con vista mare che sarà il nostro punto di riferimento per qualche giorno. E' una soluzione un po' più costosa rispetto alle >>
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camere in affitto oppure al campeggio (tutti con prezzi abbordabilissimi), ma di sicuro è anche quella che offre il panorama più bello. La cosa che si nota, dopo la bellezza dei luoghi che colpisce a prima vista, è il calore delle persone, che accolgono i turisti con calore e con un bel sorriso. Ormai si sono abituati a condividere il loro piccolo paradiso con migliaia di visitatori ogni anno ed è proprio il turismo, insieme alla pesca, una delle principali risorse per il paese. Una menzione speciale va alle donne del luogo, bellissime con il tiare, il fiore bianco tra i capelli, ed un dolce profumo che aleggia nell'aria. I costumi attillatissimi in spiaggia lasciano il posto a vestiti coprenti in tutte le altre occasioni. Presto scopriremo anche come a questo popolo piaccia la danza, tanto da mettersi ad improvvisare balli alle feste popolari o persino nelle spiagge. Impossibile non farsi tentare già dal primo giorno da un'immersione subacqua nella barriera corallina, che offre oltre 500 specie di pesci e ben 170 coralli diversi. L'immersione che ci è stata consigliata parte da Anau, mezzo chilometro al largo di Tuivahora Point: si parte con l'acqua bassa vicino alla scogliera per scendere fino a >>
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21 metri di profondità. La difficoltà non è eccessiva e anche per esploratori poco esperti si può rivelare una vetrina sorprendente alla scoperta della natura: si possono ammirare squali, mante, murene, tartarughe di mare, pesci angelo... Le spiagge più belle invece sono nella penisola di Matira o quelle dei motu, con sabbia bianca e fine e numerose palme di cocco. E' proprio sul mare che si possono ammirare i panorami più belli e si può rivoluzionare completamente il modo di prendere la vita. I minuti si dilatano, il tempo è sospeso, la fretta non esiste più e lascia spazio ad una dimensione contemplativa che permette di assaporare i luoghi in ogni singola sfaccettatura. Anche gli abitanti dei piccoli villaggi sono soliti fermarsi ad ammirare con calma i paesaggi nei quali vivono, immersi in una cultura fatta di piccole cose e lontana dal caos.La quiete regna anche nel villaggio principale dell'isola, Vaitape, che ospita ben due chiese, una protestante e una cattolica, l'ufficio postale, la gendarmeria, un bazar cinese. Tutta l'isola è attraversata da una strada, in parte asfaltata e a tratti sterrata, che costeggia i mare per 32 km. La zona turistica dell'isola invece si trova a Sud, lungo le penisole Raititi, Matira e Paoaoa. Proprio nelle zone turistiche è facile trovare >>
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ristorantini tipici che preparano piatti molto gustosi. Richiestissimo è il pesce crudo, pietanza che non manca in alcun ristorante e che viene servita a tutte le ore del giorno. La ricetta tipica locale è il “poisson cru”, pesce crudo alla tahitiana, marinato nel succo di limone con verdure e latte di cocco, oppure preparato alla giapponese. Anche cotto il pesce è assolutamente prelibato, come nel caso del Mahi Mahi alla vaniglia o al cocco. Il pesce si trova a buon prezzo anche al mercato, insieme a frutta in gran quantità ed altri prodotti locali come parei, statuine di legno, collanine. Da non perdere, oltre che il giro dell'isola in bicicletta che si fa in poco tempo, è l'esperienza della barca. Dal mare infatti è possibile ammirare completamente le bellezze dell'isola. La visita si fa a bordo di piroghe, tipiche imbarcazioni polinesiane, con una guida un po' bizzarra che spiega le bellezze ed i segreti del luogo ballando e cantando. La sosta per fare il bagno è d'obbligo e il tuffo è ovviamente immersi tra pesci di tutti i tipi. Dopo il pranzo su un mutu, a base di pesce e vino, si parte per vedere l'oceano e la spiaggia ricoperta di coralli e palme di cocco. Insomma, una meta sicuramente da non perdere che saprà mettere d'accordo il viaggiatore alla ricerca del relax a quello che vuole una vacanza di esplorazione, il tutto immerso in un panorama da favola.
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GRUPPO PRITELLI Inaugurato il nuovo punto vendita “Acquasalata”
I
l Gruppo Pritelli, nota azienda di abbigliamento uomo-donna, allarga i suoi orizzonti per diventare leader della riviera romagnola. A seguire il successo di “Spazio Pritelli” e “Acquasalata” a Cattolica, sarà un nuovissimo showroom Acquasalata a Rimini in via Gambalunga 25. Originale semplicità e sconfinata modernità fanno di questo luogo il punto d'incontro di più stili, si fondono e danno vita a una dimensione nuova, nella quale l'essenzialità del design e degli arredi lascia trasparire un'anima in costante divenire, sempre in linea con il nuovo millennio. E' in questa dimensione che antico e moderno si scontrano, il primo rispecchiato dai materiali utilizzati ed il secondo ottenuto grazie al ricorso alla tecnologia, un binomio che genera inevitabilmente un locale del quale è difficile dimenticarsi. L'impiego di materiali di recupero viene riletto in chiave futura, dando nuova vita a ciò che non si usa più. Persino l'assoluta semplicità degli arredi, la sobrietà degli stili e i colori sempre tenui contribuiscono a creare quell'effetto di modernità metropolitana, adatta ad un contesto internazionale e giovanile. Ed è in questo vasto spazio di ben 350 mq, suddivisi su due piani, che trovano spazio collezioni uomo-donna dei migliori brand di tutto il mondo, all'insegna della raffinatezza e di tutto ciò che fa tendenza. Un noto artista, di comprovata esperienza, ha elaborato il progetto: l'architetto Vincenzo De Cotiis, la cui impronta si nota nell'ingresso che come una grande vetrina funge da biglietto da visita dell'intero negozio. Con questi promettenti presupposti, il gruppo Pritelli apre una finestra su Rimini, sulla moda e sul futuro.
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Largo Puccini, 11 SENIGALLIA (AN) Tel. 071 7931044
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