life people regio emilia ottobre 2011

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di Enrico Sanchi


LIFE PEOPLE N° 34 ottobre 2011 PHOTOSHOOTING: Set fotografico PHOTOSHOOTING: Men’s work PHOTOSHOOTING: Factory work ACCESSORI: Nicole Brundage ANTEPRIME: Pitti Immagine Uomo ACCESSORI BAG: Leghilà ACCESSORI: La cintura è donna CHARME: Airport GRIFFE STORY: Kenzo PHOTOSHOOTING: Un tocco androgino GOLDEN BOY: Dsquared2 GRIFFE STORY: J. C. de Castelbajac ICONE DI STILE: Prince PEOPLE: Nicola Zucchi PHOTOSHOOTING: Jeanene Fox THE STYLIST: Bianca Balti FAMOUS: Il mucchio selvaggio FOLLIE VIP ART HOTEL: Hotel Pantone WORLD PROJECT: Your raimbow panorama WORLD PROJECT: Hangzhou TOP DESIGNERS: Giuliano Mazzuoli TOP DESIGNERS: Fabio Novembre DESIGN: Abluzione di lusso PALAZZO MONGARIDNI DECORTREND DESIGN: Le trattorie del sorpasso SALUTE: La salute si conquista a tavola THE CLUB: YCCS AUTO: Range Rover Evoque AUTO: Il tassello mancante AUTO: Pagani

07 14 20 27 30 39 41 44 52 55 60 64 68 72 74 80 84 87 90 95 99 104 107 109 112 114 117 125 127 129 133 139

IND EX


il fashion magazine free-press d’italia

Società proprietaria del marchio LIFE PEOPLE : Nero di Bertulli Giacomo P.I. 02270740414

Concessione per la regione Emilia Romagna PUBBLI7 s.r.l

MILANO PARMA REGGIO EMILIA MODENA FIRENZE

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LA REDAZIONE Direttore Creativo Giacomo Bertulli 329.2005433 Direttore Responsabile Andrea Latini Grafica Life People ADV - www.lifepeople.it 3292005433

Claudio Sperindei www.claudiosperindei.it

where LIFE PEOPLE

Servizi giornalistici: Andrea Latini Annalisa Perazzini Enrico Sanchi Erika Facciolla Giovanni Franciosa Giovanni Zerba Jean-Claude Poderini Katerina Kouzmina Kowalski Laura Bruscia Marcello Tosi Marianna Pilato Michela Ricci Michele Scudo Miguel Chimal Sanchez Monica Pucci Samuele Daves Simone Vegliò Fotografia Life People ADV - www.lifepeople.it 3292005433

Fotografo - Alessandro Omiccioli Make up - Silvia Pigrucci, Lucia Orazi Hair Stylist Lounge Parrucchieri Maurizio Parrucchiere Lucia Orazi Stylist Anna Negusanti 328.9082913 PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE PUBBLI7 - T.0522.331299

LIFE PEOPLE n.26 LUGLIO 2010

ANNO IV n.

26 LUGLIO 2010

®

Ludmilla Radchenko Pop Art, la mia passione

Redazione editoriale: Via delle Vele, 10 Fano (Pu) Tel.0721.580448 redazione@lifepeople.it

Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright


PHOTOSHOOTING

SET

GLI ARTIERI DELLA MODA

FOTOGRAFICO di Jean-Claude Poderini

Gilet in pelliccia di volpe effetto patchwork con bordi in lana e passamaneria in pelliccia, Aamovibile. Borsa in cavallino nero con tracolla di pelle a treccia.

SET La fotografia è una’arte tra le più affascinanti, cattura la magia di un momento, parla con i codici della comunicazione e diffonde una forte energia. All’aperto o nello studio fotografico, il set è creato con cura e con fondali colorati. Questa forma d’arte scaturisce dalla creatività di alcuni professionisti. La loro preparazione ed esperienza e la loro competenza fa sì che in forma ideale converga ad una nuova creazione. La collaborazione di questi artisti: fotografi, modelle, stylist, truccatori e parrucchieri sono uniti da un coinvolgimento in un lavoro ogni volta diverso e importante. Le immagini sono frutto di uno studio che vuole trasmettere un carattere e uno spirito che faccia vibrare la carta stampata. A volte si crea un filo conduttore che accomuna vari elementi. Un personaggio, un periodo storico o un concetto sono alla base dell’ispirazione per aiutare a creare una nuova e particolare atmosfera.

Indubbiamente la personalità della modella è fondamentale, ma non dobbiamo trascurare la valorizzazione dovuta a luci appropriate, trucco, acconciatura e l’abbinamento dei capi da indossare e degli accessori. Dalla post produzione, la fotografia raggiunge un’alta espressione, le immagini diventeranno perfette dopo l’intervento di ritocchi al computer. I professionisti, dotati di gusto artistico, intervengono sull’immagine illuminandola e perfezionandola in modo da catturare l’attenzione del fruitore. Il prodotto finale saranno le immagini che si vedono nelle riviste di moda e nelle affissioni. Sul set a volte si creano situazioni di forte allegria e si lavora in situazioni serene e piacevoli ma non è sempre così. A volte si lavora in situazioni di caldo torrido o di freddo intenso che alla fine della giornata si deve ringraziare che non siano arrivati gli alieni ad invadere la terra. >>

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PHOTOSHOOTING

Gonna a vita alta a tubo in pelle oro con borsa abbinata sempre in pelle oro, collo in pelliccia murmansk. Il modello è a scialle di colore nero con sfumature marroni, la chiusura è una treccia di tessuto nera.

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PHOTOSHOOTING

FOTOGRAFO Il fotografo è quell’artista che con un mezzo altamente tecnologico deve creare un’immagine che emozioni e catturi l’attenzione del pubblico. La sua conoscenza tecnica così come la sua vena artistica si fondono in un’unica persona altamente professionale. Egli deve avere una propria cultura e una vasta conoscenza in vari settori. La filosofia di questo lavoro vuole raccontare, ogni volta, una storia e restituire ai ricordi un’allure di grande fascino. Ricreare una situazione e captare con un click un mood non è decisamente la cosa più semplice. Una location suggestiva, e la libera costruzione di una situazione inesistente assieme al soggetto curato nei minimi dettagli daranno vita ad una nuova creazione. A volte per realizzare un servizio fotografico si usa la tecnica del racconto, vale a dire, con una successione di immagini si intuisce una storia di fondo. Un fotografo che vuole ottenere sempre ottimi risultati deve seguire personalmente tutte le fasi di un servizio fotografico, dall’ideazione, alle riprese e alla stampa. Perché tutto questo avvenga nel modo ottimale, il fotografo deve accettare pochi lavori, in modo che ogni volta possa sviluppare al meglio la sua attività. Un’inquadratura azzeccata non è solo il risultato di una grande professionalità, ma è la risultante di una capacità di emanare sensazioni che acquisteranno un valore sempre maggiore con il tempo. Un’emozione è una cosa irripetibile. Con un semplice sguardo, in un istante può suscitare un’apertura di tante finestre. È questo l’obiettivo che si pone un fotografo di moda.

MODELLA La modella è una crisalide da cui può nascere una farfalla di rara bellezza. Essa, di suo, deve possedere gli attributi indispensabili: lineamenti interessanti, fisico proporzionato e fotogenia. Altro elemento, non trascurabile, è una forte personalità per risplendere di un’insolita bellezza, che serve per conquistare il pubblico. La sua interpretazione e il suo carattere la renderanno unica. Oggi diventare modella è il sogno di molte ragazze che desiderano avviarsi a questa professione. Ma quello che affiora è solo il risultato finale e mai viene detto come si arriva a tanto splendore. I sacrifici sono tanti e a volte insormontabili. Con tanta pazienza e impegno, arriva il momento della gratificazione, specie se si ha la fortuna di riuscire a lavorare con uno staff d’eccezione. Raggiungere poi una copertina di un magazine è la consacrazione e una svolta importante nella carriera di una modella. Classe, bellezza e stile sono tra le doti di una ragazza che vuole essere modella. La postura, la capacità di muoversi davanti all’obiettivo e la spontaneità sono elementi che si possono imparare e correggere con l’esperienza. Il controsenso è che si richiede molte qualità come carisma e sensibilità solitamente a ragazze con una età che varia dai tredici ai diciotto anni. Vedere una modella al naturale e poi le foto in una rivista fa pensare che queste bellezze non si vedono mai per strada, per il solo fatto che non esistono e sono solo il frutto di un lavoro di equipe.

STYLIST La stylist, è una professione che richiede una grande professionalità. È colei che trasmette al fotografo, alla modella, alla truccatrice e alla parrucchiera il tema da interpretare con il servizio fotografico e sceglie i capi e gli accessori da fotografare. Gli >> abbinamenti degli abiti vanno scelti con cura, il trucco e i capelli saranno curati nei minimi particolari e l’insieme dovrà creare un forte interesse. È un lavoro che esprime le passioni personali e la grande predisposizione per l’immagine del mondo della moda. L’esperienza di anni e la passione coltivata nel tempo, portano da un semplice amore a una professione delicata ed indispensabile. Il percorso di questo lavoro nasce in modo diverso da persona a persona e a volte si manifesta in modo spontaneo. >>

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PHOTOSHOOTING

TRUCCATRICE E PETTINATRICE Serve uno spirito artistico molto spiccato per esprimere la propria creatività ogni giorno. È questo il lavoro della truccatrice e della pettinatrice. L’intervento di questi due professionisti, è in grado di dare carattere a un personaggio. Ha il potere di variare un viso dall’innocenza a una intensità maliziosa. Sopraciglia arcuate, occhi intensi e provocanti, lunghi capelli leggermente ondulati possono variare l’intensità di uno sguardo. Diventare truccatrice e pettinatrice permette di disegnare il viso delle persone, usare la pelle come una tela, dipingere il volto come un quadro e pettinare i capelli come una cornice. Valorizzare occhi, bocca e capelli curando il tutto nei minimi particolari, è il compito di queste due importanti figure, visto che l’immagine fotografica non perdona e anche le più piccole imperfezioni vengono evidenziate. D’altro canto il lavoro della truccatrice e della pettinatrice è fondamentale per infondere sicurezza nella modella che si

sentirà più a suo agio. L’aggiornamento sulle ultime tendenze, è alla base del loro lavoro, senza dimenticare una forte dose di creatività e un pò di sensibilità psicologica nell’intuire le esigenze e la personalità del cliente o della situazione. Chi è dotato di un ricco bagaglio di esperienza può cimentarsi anche nel trucco e nelle acconciature di moda. Con molto talento si possono ottenere risultati sorprendenti. Esaltare o smorzare i lineamenti del viso, sono le basi del trucco professionale. Le tecniche più all’avanguardia nel campo del make-up e gli strumenti come cosmetici o spazzole varie non servono a nulla se non si ha la giusta cognizione del cosa fare in un determinato momento. La fantasia e la creatività sono sempre alla base di ogni lavoro sia si voglia ottenere un’impronta di grande eleganza e glamour così come sia necessario evidenziare un look finto trasandato.

Giacca rosa in panno di lana, con maniche leggermente a palloncino e, con collo di volpe rosa.

LINEA SUDAMERICA Bardeggia Pamela Abito lungo in pizzo, color sabbia. Linea a otto teli svasati a sirena con applicazioni di inserti sul fondo e volant sul collo e sulle maniche.

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Photo by: Alessandro Omiccioli Modella: Claudia Nagliati Stylist: Anna Negusanti Make up & Hair Stylist: Doriana by Eridò Parrucchieri Abiti: Abbigliamento Creazioni Accessori in pelle e pelliccia di MICHAELA (stilista-modellista 347 3180971)

Cappotto in lana marrone con collo a mantella in visone e chiuso da cinta in lana. Borsa di lapin con tracolla a treccia in pelle marrone che gira anche intorno alla borsa chiuso da una fibbia oro.

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ARMANI COLLEZIONE ARMANI JEANS BACCAGLINI BAGUTTA BELSTAFF BLAUER BRAYAN DAYLE BRANDO CALVIN KLEIN CAMOUFLAGE CATERPILLAR CLAVER CULT D 21 DENNY ROSE DEKKER DIADORA DIESEL DOCKSTEPS GANESH HAVANA

DONNA

Via Emilia S. Stefano, 3/E (RE) Tel. 0522.438817

Via Emilia S. Pietro, 7/B (RE) Tel. 0522.432691

Via Emilia S. Pietro, 7 (RE) Tel. 0522.434358


JECKERSON MASTAI FERRETTI MELTIN’POT MERREL MONTECORE LI JO JEANS UOMO PAOLONI PALLADIUM PANTANETTI PREVENTI REFRIGIWEAR RELISH RICHLU SEBAGO SHAFT SIVIGLIA SPERRY SUN 68 TATTICA UNLIMITED 9.2

ROBERTO TADDEI AFFARI

Nuovo reparto donna Viale Timavo, 10 (RE) Tel. 0522 791181

Via Emilia Ovest, 48 E Rubiera (di fianco al Mercatone) Tel. 0522.629320

Via Crispi, 2/C (RE) Tel. 0522 433449


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MEN’S WORK La donna e il lavoro maschile di Jean-Claude Poderini

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PHOTOSHOOTING

L

a donna e il lavoro è un argomento serio che non vogliamo analizzare in questa sede ma di cui vogliamo parlare per sensibilizzare le persone. Negli ultimi anni ci sono stati profondi cambiamenti a riguardo della partecipazione femminile in alcuni lavori che sono stati sempre considerati come esclusivo maschile. La strada per l’introduzione delle donne in alcune professioni è stata intrapresa e questo fa ben sperare. Da giovane una ragazza studia di più e più a lungo di un ragazzo. Molte continuano il percorso universitario, mentre i ragazzi tendono maggiormente a interrompere gli studi e a lavorare. Questo fa sì che nel prossimo futuro avremo donne più preparate e più competenti qualitativamente parlando. In società avanzate, l’imprenditoria femminile rappresenta una sfida per la donna. Appare come una scelta coraggiosa sia per il peso dell’impegno professionale, sia perché grava su di essa l’impegno di conciliare la vita personale e professionale. Il nucleo familiare rimane una prerogativa femminile da confrontare con la grande qualità che la donna mette nel gestire un’impresa, che non ha nulla da invidiare contrapponendola a quella al maschile. >>

Abito vintage ’60 di seta nera e balza di chiffon di seta plissettata ci color cipria. Collana di corallo dei mari del giappone con chiusura in oro 18 kt, orecchini in oro 18 kt con sfere di corallo dei mari del giappone. I gioielli sono esemplari unici lavorati a mano (Giorgi gioielli).

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Le donne, con tanto lavoro, sono riuscite a entrare nel campo industriale, con impegno si sono addentrate nella sfera della politica, e con furbizia sono riuscite a inserirsi nel campo professionale (medico, avvocato, notaio, commercialista, pilota, ecc.). Più difficile e più diffidenza si manifesta quando una donna si avvicina, per passione o per curiosità a lavori dove si richiede la forza. Esistono problemi di ragione socio-culturale. Dapprima i posti ritenuti di carattere maschile sono coperti da donne solo quando sono eccedenti. Per contro la donna è considerata manodopera di riserva. Ma questo non soddisfa la sfera femminile che si vuole mettere in prova in ogni campo. E così come l’uomo ricopre lavori che sembrano essere prerogativa delle donne, anche esse vogliono essere gratificate psicologicamente dall’attività lavorativa. Il lavoro per la donna non è solo una distrazione, un passatempo o un vezzo, ma una necessità sia per quelle sposate sia per le single. La donna non è solo la persona che riproduce ma anche quella che produce. >>

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Abito vintage ’60 di chiffon di seta color verde con poi beige stampati. Collo e bordo plissettata. Girocollo "collezione costellazione" in argento rosa con pietra amazzonite, anello "collezione cosmo" in argento, orecchini "collezione costellazione" in argento rosa. I gioielli sono esemplari unici lavorati a mano (Giorgi gioielli).

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Partendo da lavori femminili come l’industria manifatturiera e l’alimentazione, e passando per il terziario come pubblica amministrazione, commercio e formazione, la donna muta atteggiamento nei confronti del lavoro. Le famose leggi delle pari opportunità permettono alle donne di cimentarsi in lavori finora inesplorati. Le ragazze di oggi maturano progetti di vita molto lontani da quelle delle loro madri. Molte giovani donne s’introducono in ambiti lavorativi per tradizione riservati agli uomini. Le donne dimostrano grande fermezza quando acquisiscono spazi nelle attività considerate da uomini. Il riferimento va alla forte presenza nelle forze della polizia, nelle forze armate e nel campo del giornalismo. Per i lavori dove è richiesta maggior forza, ugualmente, la donna, denota predisposizione nel realizzare il suo sogno di camionista, di taxista o operatore ecologico. In Italia, e precisamente a Venezia, ha suscitato scalpore due anni fa il primo gondoliere del gentil sesso. In fondo si tratta di un tipo di codice, ogni donna sceglie il lavoro che sente più vicino alla propria sensibilità. Photo by: Nicola Serafini (3389637920 www.nicolaserafini.com) Model: Anna Matveychuk (Miss Fano 2011) Stylist: Anna Negusanti Make up: Lucia Orazi Hair Stylist: Adriano Lounge Parrucchieri Location: peschereccio Gig Gioielli: Giorgi Agenzia Pubblicità: Montanari Comunicazione – Fano (www.MontanariComunicazione.it - 0721 860061)

Abito vintage ’60 di pizzo color oro con maniche tre quarti e bottoni dorati. Anello in oro 18 kt con quarzo giallo citrino quarzo madera e quarzo fumè, girocollo in oro 18 kt con quarzi giallo citrino, orecchini in oro 18 kt con quarzi giallo citrino. I gioielli sono esemplari unici lavorati a mano (Giorgi gioielli).

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FACTORY WORK La donna e il lavoro in fabbrica

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di Jean-Claude Poderini

l lavoro delle donne non è una invenzione dell’uomo ma bensì una necessità del XX secolo. La condizione si è evoluta in una società sostanzialmente misogina e oppressiva in riguardo alle convenzioni della società. Il ventesimo secolo è il momento dell’industrializzazione del lavoro e la donna, con opportunismo, entra in massa nel mercato. >>

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PHOTOSHOOTING

Gonna longuette a vita alta guaina pi첫 compatto, giacchina jersey compatto (Paola Frani).

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PHOTOSHOOTING

Abito fresco di lana con balze bianche di seta sul davanti (Paola Frani).

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PHOTOSHOOTING

Di seguito tra rivendicazioni sindacali e vari movimenti politico sociale, la donna ottiene i suoi diritti e lo stesso trattamento sociale economico dell’uomo. Se in un primo momento la donna è entrata nel mondo del lavoro in fabbriche che le si addicevano per la mansione richiesta e per l’articolo prodotto, di seguito la sua presenza sarà adoperata per oggetti ritenuti fino a quel momento poco indicati per una donna. Dopo il miracolo economico degli anni del dopoguerra, la donna ha è riuscita a trasformare la sua condizione di vita. L’autonomia economica acquisita dalle donne ha cambiato le carte in tavola. >>

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PHOTOSHOOTING

La sua disponibilità finanziaria le ha permesso di avere accesso a consumi, un tempo inimmaginabili come mobili ed elettrodomestici. Ma non solo, la sua totale autonomia la conquista con l’acquisto di mezzi di locomozione privata. Lo stipendio e l’auto le hanno aperto nuovi spazi e una giusta libertà. Oggi possiamo dire che il rapporto tra la donna e la fabbrica ha aperto tutte le frontiere. Photo by: Alessandro Omiccioli Modella: Asman Anzini Stylist: Anna Negusanti Make up: Silvia Pigrucci Hair Stylist: Maurizio Martire Abiti: ”IL BORGO” di Bravi Ombretta (tel. 0721 801627 Fano) Location: Paoloni

Gonna longuette a vita alta guaina più compatto, giacchina jersey compatto (Paola Frani).

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PHOTOSHOOTING

Abito longuette di seta oro con ricamo di perline a baguette (Paola Frani).

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ACCESSORI

NICOLE BRUNDAGE Uno stile di scarpe che parla da sé di Jean-Claude Poderini

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ultima seduzione del nero. Abiti, giacche, stole e pantaloni giocano con abbinamenti semplici e rendono la donna più femminile e sensuale. Un tocco di colori caldi denotano ingenuità e nuova poesia. Velluto, seta, camoscio e pelle color metallo dorato, sono i nuovi materiali della collezione di calzature “Nicole Brundage” per la prossima stagione fredda. Sull’onda del fascino, il classico diventa design e il dettaglio è seduzione. Dall’Angelo Azzurro al Cigno Nero, il decolleté è la massima espressione di femminilità ed eleganza. Un audace velluto e un pellame mano pesca conferiscono la morbidezza invernale. Giochi di seduzione svelano la pelle ambrata dal sole di fine estate. I sandali perfetti sono rivelatori della personalità di chi li indossa. Le scarpe che s’indossano possono dire di te molto più della tua migliore amica. Ogni modello ha il corpo scolpito dalle sapienti mani di artigiani italiani. Il segreto di tanto fascino è racchiuso in una parola: glamour. Le giuste proporzioni, mai eccessive, accompagnano in un inverno chic.

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ACCESSORI

Con il piede caldamente coperto, il freddo polare è un lontano ricordo. L’audacia denota chi sei, le scarpe possono raccontare un erotismo fatto di gesti e non di parole. Modelli disinibiti accompagnati da uno smoking. L'umorismo mozzafiato tiene a battesimo curve e corsetti ultrafemminili. La designer Nicole Brundage, americana e figlia d’arte dal 2006 ha lanciato il proprio brand di calzature di lusso che presenta ogni stagione a Parigi. Quattro anni dopo lancia una nuova linea di accessori, Acrobats of God, che lei stessa definisce " un modo per esprimere lo straordinario nell'ordinario".

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di Enrico Sanchi

Concessionario Ufficiale

P.zza Matteotti, 11/B - S.POLO d’ENZA (RE) - Tel. 0522 873839


FASHION | ANTEPRIME

PITTI IMMAGINE UOMO

L’uomo si veste nei toni del lavoro

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Anticipazioni collezioni uomo Primavera / Estate 2012

agical Pitti Tour è stato il tema dell’ultima edizione: un viaggio nel mondo di Pitti tra graphic art e destinazioni creative. Il viaggio quindi era il tema guida di questo Pitti Uomo. Ad accogliere i visitatori c’era una grande mappa geografica, una sorta di atlante d’altri tempi, ma con una grafica d’avanguardia. Questa proponeva un viaggio attraverso i saloni e gli eventi di Pitti Immagine, come fossero continenti ancora inesplorati, soste panoramiche, parole e idee chiave, che suggerivano ai visitatori dei percorsi ideali all’interno di questo magico mondo, e dentro la moda e il lifestyle contemporanei. Un modo per dire che la ricchezza di questi appuntamenti, proprio come in un viaggio, risiede nel farci entrare in contatto con tante novità diverse e farle interagire tra di loro. Sempre più importante e articolato era il segmento Sportswear. I grandi brand del settore sportivo, quelli che in questo momento sono impegnati a sviluppare tutto il loro mondo con risultati commerciali in crescita, investono in modo sempre più consistente su collezioni apprezzate a livello globale. Le collezioni nel segno della continuità sono incentrate sulla sperimentazione dei materiali sempre più innovativi. I modelli selezionati sono declinati in una gamma di tessuti con finissaggi e lavaggi sempre più high-tech per una proposta completa per un urban out wear maschile. La sperimentazione delle nuove tinture è realizzata anche su tessuti con fibre naturali, sempre più apprezzate da un vasto pubblico attento a ricercare un prodotto rassicurante. Nel guardaroba estivo

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dell’uomo ritrova spazio la camiceria di ispirazione sportiva degli anni ’60 e ’70. Un modo di vestire disinvolto, in cui i dettagli sono quasi spariti e l’estetica diventa il riflesso della funzione. Toni neutri che si ispirano al colore del gesso, fino ad arrivare ai grigi freddi, si contrappongono alle nuance dei caldi naturali e ai toni del cacao. L’indaco in tutte le sue declinazioni e il rosso nei nuovi toni del porpora. È un’estate da sportivi che accompagna il leitmotive della nuova stagione calda. Immaginiamo gli hobby che in gran parte sono rappresentati da diversi sport e vediamo che lo sport è entrata anche nella sfera del vestire più formale. Tra passato e presente la vita diventa più dolce se vissuta a contatto della natura. È considerata questa la nuova frontiera del lusso, il fattore S ci rende liberi e ricchi di evadere e avere del tempo da dedicare a noi stessi. Oggi è veramente ricco chi può permettersi di decidere del suo tempo quando vuole e dove vuole. È l’olimpo degli Dei del 2000. È lo stile dell’essere e non dell’apparire che, come un eco, risuona da un padiglione all’altro. ll comportamento trasforma il pensiero e l’azione vince sulla teoria di un mondo migliore, più comfort. Gli stilisti hanno finalmente imparato a vestire il pensiero e non il corpo. Non si nota più il vestito ma la persona nella sua forma di essere unico e inimitabile. E se l’abbigliamento riflette gli umori della società possiamo concludere che la massima espressione è vestire senza forzature e nel massimo del comfort. E se la bellezza è qualcosa di tangibile che ha un tempo, il fascino è un mood che si avverte e parte dall’interno.


FASHION | ANTEPRIME

1...LIKE NO OTHER

Bird-watching in 3D I

l mood della collezione primavera / estate 2012 è stato influenzato dall’inizio del XX Secolo quando nella pubblicità, anticipando la fotografia, l’industria invocava con bozzetti realizzati a mano l’aumento del marketing. Dall’estrazione di questo livello di dettaglio e complessità, abbiamo creato delle nostre stampe originali, raffiguranti il tema stagionale. La collezione primavera estate 2012 di camicie s’ispira agli uccelli dipinti su tessuti come antichi Toile de Joule. Le nostre stampe originali individuano il brand “1…LikeNo Other”. Pezzi chiave includono l'uccello Bleu de Joule unica stampa ad inchiostro colorato blu, le stampe a mano disegnano elementi floreali organici e piume. Le immagini sono fatte per la visualizzazione in 3D, tranne che il nostro elemento surrealista ha rubato gli occhiali 3D! Così siamo costretti a visualizzare pennuti con una visione distorta. Nella nuova collezione è prevista l'introduzione di camicie a manica corta, per le calde giornate estive... Lo stile del nostro marchio invita i nostri progettisti a stare fuori dalla folla. I risultati sono disegni visionari che combinano un moderno stile fiammeggiante ricco di dettagli. Il nostro impegno per la qualità limita la produzione di ogni disegno a 500 capi, assicurando loro esclusività. Come suggerisce il nostro nome, vi promettiamo camicie che non hanno concorrenza.

AQUARAMA

Italian Hi-Tech Couture

A

quarama presenta “Pure Jacket”, la tradizione italiana puramente innovativa. Più che mai Italian Hi-Tech Couture la stagione 2012 Aquarama, brand italiano che, fedele alla sua mission di sperimentazione e innovazione in ambito tessile, lancia una novità rivoluzionaria per il l’uomo. Si chiama Pure il nuovo concept, autenticamente Made in Italy, dove la sapienza sartoriale italiana si esprime attraverso riferimenti inconsueti e avanguardia che esaltano l’essenzialità delle linee per un fit aderente. La Pure Jacket è realizzata in un unico tessuto naturale. Una doppia mussola di cotone che acquista le caratteristiche dei materiali tecnici: antigoccia, antimacchia e antistrappo. Una tecnologia quasi invisibile a occhio nudo, così come i diversi passaggi della lavorazione manuale, che sono espressi dall’anima sartoriale e dalla perfetta vestibilità del capo, garantita dalle cuciture sapienti e minimali e dai tessuti doppiati a fusione di resina. Perfettamente sfoderata, ha i bordi tagliati a vivo, con una sagoma pulita senza orli, dove etichette e logo sono stampati direttamente sul tessuto e le tasche sono concepite come tagli invisibili, che esaltano la ricercatezza del capo e la purezza del materiale. Altri particolari che la rendono un capolavoro di tecnica e stile sono: l’allacciatura che può scomparire grazie all’utilizzo di magneti al posto dei tradizionali bottoni e il sottobavero a contrasto. Particolare è anche il suono che la caratterizza: un delicato fruscio, quasi impercettibile, che rende la proposta quanto mai unica e ricercata. Da ripiegare nella sua pratica pochette postino e da indossare in qualsiasi momento senza necessità di stiro, la Pure Jacket si adatta alla perfezione allo stile di chi la indossa. Anche coloratissima! Più trendy che mai nei vivaci rosa, celeste, verde flou e giallo banana; più classica ed elegante nelle varianti blu notte e beige naturale.; più classica ed elegante nelle varianti blu notte e beige naturale.

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FASHION | ANTEPRIME

LOGOSH!RT

La T-shirt con i Super Eroi

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iù di 15 anni fa LOGOSH!RT ha introdotto la sua prima collezione di T-shirt in stile retrò ed è diventata leader nelle t-shirt di design classico. Da quel momento ha introdotto nuove ed entusiasmanti idee ogni stagione e continua a farlo, rimanendo sempre un prodotto originale. Ad oggi conta più di 100 diversi logo. LOGOSH!RT unisce figure classiche provenienti dal mondo della musica, dei film e dei fumetti con uno stile fashion, retrò e vintage. Icone come SUPERMAN, BATMAN, HULK, THOR e altri supereroi DC COMICS e MARVEL, BEATLES, LOONEY TUNES e THE MUPPETS, il tutto realizzato con una caratterizzante abilità produttiva. LOGOSH!RT è anche un marchio profondamente impegnato nella sensibilizzazione di problematiche ecologiche; per questo ha creato una collezione basata unicamente su cotone organico dove non sono utilizzate tinture tossiche. Tra le collezioni più importanti di questa stagione spicca il nuovo marchio SPONGEBOB SQUAREPANTS, con tutti i suoi più famosi personaggi: SPONGEBOB, PATRICK STAR, SQUIDWARD e molti altri. Prossimamente sarà realizzata una nuova collezione con personaggi ripresi dai cartoni animati di SOUTH PARK e LE TARTARUGHE NINJIA. Sono state anche introdotte nuove linee di borse: borsa 48 ore e borsa da viaggio (cabin bag) con i famosi loghi di AIR ZAIRE, HAWAIIAN AIRLINES, PAN AM e molti altri.

LUNETTES KOLLEKTION

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L’avanguardia berlinese incontra la tradizione L

unettes ha lanciato al Pitti Uomo una nuova linea di occhiali dedicata agli appassionati del vintage. Rappresenta uno stile eterno d’ispirazione vissuto con un tocco moderno, onorando la tradizione artigianale europea. Tutti i modelli sono realizzati da piccole manifatture italiane e austriache. Le montature sono create e prendono il loro nome da un chiaro concetto base. Il modello “Zeitgeist”, per esempio, si rifà ai ruggenti anni venti, un’epoca che incarna la congiunzione tra spirito frivolo e agitazione di massa che cambiò drasticamente la storia politica, il costume e l’arte… Marlene Dietrich e le notti trascorse a ballare il Charleston. Quest’epoca ha molto in comune con la Berlino dei giorni nostri. Cattura lo stile dandy del decennio in un modello unisex. Le custodie sono anch’esse dei piccoli tesori, ispirati alle saponette e alle scatole di cioccolatini degli anni venti. “Artsy-Fartsy” è un omaggio autoironico alla nuova scena cosmopolita e modaiola berlinese, creato per il cliente tipo. Riprende le icone degli anni cinquanta e sessanta e gioca con il cliché di un’artista che indossa pesanti e caratteristici occhiali neri, sempre un po’ troppo larghi. La montatura si abbina perfettamente al cashmere e al lino indossati con ironia e arguzia. La Lunettes Kollektion è venduta a livello mondiale da ottici scelti, boutiques esclusive e conceptstore, a Monaco di Baviera, New York, Tokio, Bruxelles, Seoul, Parigi e Zurigo.


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MERIBEL

Back to the origin I

l processo creativo non è astratto, non è inventare ma è ritornare all’essenza e ai tratti distintivi dei modelli, degli stili, delle forme. Il percorso della collezione “Back to the origin” inizia dalla scarpa e continua nella reinterpretazione di quei modelli che hanno una storia, che non hanno mai smesso di essere indossati, che sono ai piedi di diverse generazioni in tutto il mondo. La scarpa è destrutturata per mantenere i suoi elementi fondamentali e allo stesso tempo è arricchita di dettagli, stile, materiale e finitura per darle un nuovo linguaggio che parla al presente ma si ispira alle origini. Meribell ripropone “On board” il grande classico della scarpa da barca mantenendone tutte le caratteristiche: un’eleganza ricercata e mai eccessiva che si unisce al desiderio di libertà, di comfort indossato per godersi appieno la vita con la cura dei materiali e dei dettagli che contraddistinguono ogni modello. Lo stile di bordo è inconfondibile e sempre attuale, riporta immediatamente al passato, alle barche a vela degli anni ‘60 e agli yacht della Riva, magari proprio il celebre Aquarama il cui scafo in legno è ormai un’immagine cult della “Dolce Vita” italiana. E’ dedicata al paesaggio globale la collezione “Urban” unisex, fatta di sneaker, paraboot e desertboot, modelli in cui ognuno di noi si può identificare, in cui tutti ritrovano il proprio essere urbano e il proprio stile distintivo. La città è il nostro mondo, l‘universo in cui la vita s’incontra attraverso lavoro, famiglia, amici, interessi, è il luogo eletto delle contaminazioni da cui la creatività prende spunto.

MONTEZEMOLO

La carezza del tempo

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omini. Universo di forza e debolezza, di rabbia e tenerezza. Volitivi, decisi, imbarazzati, perplessi, imbroglioni, intriganti, oppure schietti, spontanei, innocenti. Ognuno unico e irripetibile. Uomini che comunicano, esprimono il proprio temperamento, sono. Rigorosamente nel rispetto dello stile e dell’estetica sartoriale, la collezione total-look MONTEZEMOLO P/E-2012 presenta un’aria vissuta, ottenuta attraverso trattamenti e processi artigianali e riporta a un’immagine retrò, ma realistica e comoda, adatta ad ogni occasione. I tessuti sono ottenuti da mischie di fibre nobili come lana, seta e lino con una tramatura irregolare dall’aspetto tridimensionale. Anche i capi realizzati con i tessuti a maglia mantengono le stesse caratteristiche estetiche di sobrietà. L’insieme dei colori naturali e pastello mette in risalto la figura di un uomo raffinato ed elegante. La nostra filosofia è:“Essere elegantemente mai fuori luogo, padroni di se stessi, sentirsi bene, senza mai dover spiegare il perchè ed il come delle proprio scelte. Un perfetto incontro fra tradizione sartoriale e innovazione stilistica”. Siamo nati con una missione chiara: vestire gli uomini di tutto il mondo di un’immagine e un’eleganza uniche, con stile e passione italiana. Il Gruppo Sartoriale International comincia la sua avventura con l’obiettivo di soddisfare il proprio cliente in tutte le sue esigenze personali. Una linea ispirata al principio del total look che ha avuto fin da subito l’intento di vestire completamente l’uomo dalle scarpe all’abito, fino all’accessorio. Il brand è oggi presente nelle maggiori capitali dei migliori mercati internazionali emergenti, come Mosca, e Shanghai. La lunga esperienza nella creazione di punti vendita, l’identità e l’immagine ormai consolidata, la continua ricerca delle ultime tendenze di layout e di visual merchandising, fanno dei MONTEZEMOLO Stores dei veri e propri luoghi di accogliente eleganza, piacevolmente rassicuranti e arredati con stile italiano.

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FASHION | ANTEPRIME

MOVEROMA

I cappelli con le foto ricordo

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ello show room di Roma, vengono realizzati i cappelli più originali che possiamo trovare sul mercato. Nel suo laboratorio artigianale, il geniale Max Amicucci (stilista e costumista di cinema e teatro) crea le sue opere con un profondo trasporto di ricordi. La memoria si rivela nell’immagine del cappello con la fotografia del luogo dove trascorreva le sue vacanze durante l’infanzia. I materiali usati per la nuova collezione primavera / estate 2012 sono la paglia intrecciata, la tela e un tessuto di lino. I colori luminosi e, a volte brillanti, subiscono un trattamento di vernici speciali che gli conferiscono un’aria sottilmente vintage. Nastri e decorazioni di piume e fili sottili completano l’opera originale e unica. Si per l’appunto, questi modelli anche se ripetuti hanno quel non so che di unicità, forse proprio per la realizzazione che sono fatti uno ad uno e quindi forzatamente diversi l’uno dall’altro. Interessanti sono i modelli a cilindro bicolore con nastri di corde di cotone con applicazioni di pietre e medaglie antiche.

NATURALLY

Il mondo a righe N

aturally offre momenti di relax senza rinunciare al comfort e allo stile. Sotto la scia del travolgente successo, la nuova collezione primavera/estate 2012 diffonde ottimi consensi. Il punto di forza di questa linea si trova nell’utilizzo del miglior jersey che si contraddistingue per le caratteristiche del tessuto arricchito da puro cotone e filo di scozia. Pantaloni di cotone pettinato, magliette confortevoli e polo alla moda si combinano le une con le altre per offrire la miglior collezione di abbigliamento possibile. Vestire Naturally a casa, dopo una dura giornata di lavoro, o dormire avvolti dalla morbidezza del jersey, e dalla comodità dei pantaloni di cotone, dopo una lunga e faticosa giornata, ci fa rilassare. La novità nella linea è rappresentata dal lancio della lussuosa collezione caratterizzata da un set da notte che rappresenta il massimo della comodità.

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NIYAZI ERDOGAN

Un linguaggio tra moda e design

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treet wear che mixa un vintage look dall’ispirazione anni ’20 ad un fit maschile aderente al corpo. Pattern e disegni che parlano il linguaggio dell’Art Decò e dell’interior design, con un sapiente uso dell’oro e del nero, dialogano con un guardaroba di pezzi easy to wear, ma anche facili da lavare e stirare. Oggi, lo stilista Niyazi Erdogan, inizia a guardare la sua identità da un’altro punto di vista. Con questa prima esperienza di fiera internazionale, soddisfa il bisogno di dare una direzione al suo design... Con la collezione Primavera / Estate 2012, cerca ancora le silhouette del passato. Questa volta ritorno agli anni tra le due guerre. L’ispirazione viene dalla fase di passaggio al modernismo nel quale la funzionalita’ aumenta di importanza, e dalle linee nette e mascoline dell’Art Decò. Essa include una nuance ironica, la circoncisione del modernismo. “Per la prima volta la mia identità di architetto appare così dominante. Devo confessare che, dal profondo sentivo che era ormai ora. Sono contento che ha finalmente preso vita. Come nella mia collezione precedente , ho continuato a cercare di trovare il polso delle strade. Ho creato una collezione formata da cotoni lavati,di facile utilizzo nella vita quotidiana. İ colori, i contorni e i dettagli color oro che ho scelto, contengono i codici sia della ricchezza dell’Art Decò sia del tradizionale rito di circoncisione. İnoltre questa volta propongo una collezione che continua dal giorno alla sera, ancora una collezione più mia... Una collezione ancor più matura ..”

PIRELLI PZERO FOOTWEAR P

Colore e tecnologia

irelli PZero presenta la nuova collezione di calzature per l'occasione di Pitti Immagine Uomo. Gomma e lo sport dei signori sono combinati in un'esclusiva formula che da il nome al nuovo pizzo-ups - Gentlegum. Il comfort delle scarpe da ginnastica si muove allo stesso tasso come nuova mobilità urbana. Mentre l'ingegneria che ha raggiunto il record peso nel modello Sprinter (250 g) si tinge di divertimento multi colori.“Gentlegum sneaker” è un modello bicolore in totale stile inglese con colori e materiali in contrasto. La tomaia è di vitello o di tessuto gommato. La suola è a cassettone gommata di colore bianco o giallo.Tacco nero. Proposta nei colori: bianco, blu navy e giallo. Altra novità estremamente tecnologica è “Velocista”.Sneakers con lacci elasticizzati per una soluzione di chiusura estiva. Registrare il peso: 250 g. di multi colori. La tomaia è in mesh, fibra traspirante a maglia larga. Rinforzi sono di microfibra termosaldati. Colori: bianco, blu e grigio.

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TATEOSSIAN

Il nuovo movement dei gemelli

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uesta stagione il “movement” gioca un ruolo importante nelle nuove collezioni di Tateossian che promettono una continua ricerca della novità, dell'innovazione e dei trend del momento. Tateossian vuole trasmettere movimento e vivacità che sono fondamentali grazie ad accessori moderni, alla moda e dallo stile deciso. Il King Bull Skull è un nuovo gemello malizioso che si aggiunge alla già affermata collezione degli animali stilizzati. E' un tipico toro di Santa Fe che diventa reale grazie alla corona placcata in oro che dà un tocco “rock” e allo stesso tempo rende omaggio al Matrimonio Reale. La collezione RT viene lanciata nella nuova stagione con grande umorismo e con la tipica sfrontatezza britannica! I gemelli Mood and Decision Maker fanno parte di una collezione assolutamente divertente e sono un piacere per coloro che cercano qualcosa completamente unico e piacevole. Con i gemelli Mood puoi esprimere te stesso: ruotando il gemello, puoi scegliere tra lo smile sorridente, triste o arrabbiato! I gemelli Decision Maker, invece, si rifanno al famoso gioco degli anni ’80: Magic 8 ball. Gira il dado e scoprirai il verdetto! I gemelli Vintage Sport fanno parte di una collezione emblematica che rappresenta diversi sport, dal Golf alla Barca a Vela. Lo stile di questi pezzi vintage unisce textures e movimento per dare vita ai nostri sport preferiti. Tateossian è un marchio completo di accessori per uomo che racchiudono raffinatezza ed eleganza, da sempre emblema del marchio. I gioielli consistono in un prodotto di lusso creato artigianalmente con un ethos stilistico unico. Il design è contemporaneo, all’avanguardia e intramontabile con un’enorme pubblico di appassionati.

TOYWATCH

Dal cuore di Pitti Uomo: Fluo Aluminium T

oyWatch, brand esclusivo di orologi fashion, ha debuttato alla 80’ edizione di Pitti Uomo con il meglio delle collezioni estive. Il marchio che ha saputo interpretare in modo ironico e non convenzionale l’evoluzione dello stile contemporaneo, ha scelto il palcoscenico internazionale di Pitti Uomo per irrompere nel mondo della moda maschile, proponendo, attraverso le sue creazioni, un concetto di eleganza chic-contemporanea. Le collezioni giocano con materiali innovativi, puntano su un’ampia varietà di colori e si rivelano gli accessori ideali in ogni occasione. Debutta la collezione Fluo Aluminium, dedicato agli uomini con “il giusto modo di fare”: sei modelli total white in Plasteramic con ghiera in alluminio colorato. L’anima ToyWatch si esprime perfettamente nella pulizia e nell’essenzialità delle linee, nell’ironia delle dimensioni e nella raffinatezza dei colori a contrasto. La Fluo, si veste di bianco e strizza l’occhio ai colori più cool dell’estate, rendendoli dettagli di stile assolutamente originali. Bianco assoluto che si accende di viola, blu oceano, arancio e verde nelle ghiere e nei quadranti. Orologi versatili e perfetti, sono disponibili in due dimensioni: cassa 41 mm e cassa 35 mm. I punti vendita ToyWatch si trovano nelle città come Milano, Roma, Venezia, Firenze, Forte dei Marmi, Hong Kong, Londra, Kuala Lumpur, Parigi e New York. Sono al polso di Michelle Obama e di star internazionali come Alicia Keys, Naomi Campbell, Madonna, Micheal Jordan e Sandra Bullock, solo per fare alcuni nomi.

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FASHION | ANTEPRIME

VIBRAM

Le originali FiveFingers barefoot shoes P

asso dopo passo, il brand Vibram fivefingers continua la sua estrema filosofia. Nasce un nuovo concetto di footwear, direttamente ispirato al fenomeno del barefooting, la pratica di camminare a piedi nudi. Da qui, la caratteristica principale di questa straordinaria calzatura: la suola per i piedi a cinque dita di gomma Vibram che, come un guanto flessibile, facilita una naturale articolazione del piede, provoca la stimolazione dei muscoli degli arti inferiori, e un senso di accresciuto benessere in tutto il corpo. La collezione primavera/estate 2012 rappresenta un’ulteriore tappa di questo cammino, e promette di stupire ancora una volta. È la Vibram fivefingers Bikila LS che offre un veloce sistema di chiusura che assicura una calzata adatta a ogni tipo di piede. E’ costruita con un sottopiede in poliuretano coperto da Dri-lex e una suola dal design anatomico. Questa combinazione offre una protezione più fasciante e distribuisce l'impatto sul piede senza compromettere l’importante feedback del terreno, essenziale per una corretta prestazione di running. La tomaia della Bikila LS è in fibra di cocco per una naturale traspirabilità. Un collare e una linea dorsale, più atletica e imbottita, superfici riflettenti 3M, e protezioni per le dita in TPU, resistenti alle abrasioni, puntano a rifinire questo design davvero rivoluzionario. Il modello Bikila LS è ideale per Corsa e Fitness.

XACUS

La camicia sopra le righe

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amicie lavate, Beluga Washed, in Oxford. Il tema marine, con macro righe, si sviluppa in esclusiva su basi Popeline doppio ritorto. Mantenendo una costante attenzione su capi preziosi ma più destrutturati e morbidi sia nelle linee sia nei trattamenti washed, si affaccia nuovamente l’esigenza di rinnovare la proposta soprattutto nelle dimensioni e strutture dei colli. Sportivo e formale ora si alternano con maggiore equilibrio facendo riscoprire i tessuti rigati. La camicia torna ad essere protagonista del look maschile esprimendo desiderio di rinnovamento e leggerezza. I materiali si presentano freschi e leggeri prediligendo rinnovate tramature naturali. Si alternano quindi sottili mussole di cotone a tessuti in Oxford e Seersucker che, rigorosamente lavati, continuano a esprimere al meglio l’attuale trend sport-chic. Leggere armature e lini naturali sono re-interpretati con speciali trattamenti tinto in capo che donano ulteriore morbidezza e profondità ai colori. Blu e grigi tenui si alternano con rinnovata personalità a colorazioni naturali, passando per le sfumature dell’indaco. I colori tornano ad essere accesi nei temi marina, il rosso, l’arancio, il rosa e il turchese si fondono con i blu, i marroni e i verdi formando disegni freschi e sportivi. Le righe tornano con una forte proposta su diversi materiali, prediligendo i toni del blu e turchese talvolta mescolati con rossi spenti e colori naturali.

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ACCESSORI | BAG

LEGHILA' BACK TO WORK Borse e accessori trovano unicità nell'utilizzo di un materiale insolito come il neoprene, e il colore diventa il suo carattere distintivo. Originalità e inventiva trasformano modelli classici in must have moderni. Modelli storici e borse icona riviste in chiave ironica. Bauletti, shopping bag, pochette e borse lavoro di diverse dimensioni dal design esclusivo.

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di Michele Scudo

l ritorno al lavoro ha quel fascino incomprensibile che si chiama abitudine. Pazzi per la tecnologia e per tutti questi prodotti magici e dannati, che hanno cambiato le nostre usanze, sentiamo l’esigenza di proteggerli. La loro anima ubriaca la sete di curiosità e di conoscenza. Oggi i nuovi strumenti della comunicazione, rivisti e perfezionati nelle dimensioni e alleggeriti notevolmente, hanno bisogno di una nuova veste. Sedotti dal fascino che emanano, sono sempre con noi, in ogni luogo. E come un valido assistente sono custoditi in custodie originali. Disponibili in diversi modelli ben si accompagnano con la personalità di chi li porta. Denota un certo temperamento chi sente l’esigenza di trovare dei modelli che stupiscano sia per la ricerca dei materiali, sia per il gusto di poter scegliere da una vasta gamma di colori. Giovanna Dell’Onte è la designer italiana che, con una formazione londinese, ha creato una perfetta sintesi tra gusto italiano, fatto di particolari unici, e spensieratezza inglese. La Washable Collection è composta di oltre venti modelli di borse in neoprene disponibili in cinquanta

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ACCESSORI | BAG

combinazioni colore differenti. Giovanna definisce il progetto come “una ventata di aria fresca, che non dimentica passato e tradizione, ma cerca di stemperare i toni a favore di un’eleganza moderna.”. Leghila’ (www.leghila.com) è il nome della collezione concepita con modelli classici e cult dell'accessorio borsa rivisitati e trasformati dall’uso di materiali divertenti e inaspettati. Il neoprene s’impone, diventa il presente e il futuro del fashion style. E’ unico per morbidezza e piacevolezza al tatto, non si striscia, non si graffia, non si stropiccia, non perde la forma, è totalmente lavabile. Borse, sacche, cartelle, pc-case, tracolle, astucci e bustine multiuso in neoprene sono state lanciate sul mercato per colorare il rientro al lavoro. Il packaging è un’ironica sacca per lavatrici che consente un utilizzo quotidiano delle borse con la tranquillità di poterle lavare quando necessario.

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FASHION | ACCESSORIES

LA CINTURA

E' DONNA R di Laura Bruscia

affinata senza tempo, originale e amante del bello made in Italy, è la donna moderna che indossa la cintura italiana di alta qualità: il frutto del lavoro dell'artigiano che, con mani esperte, crea l'Alta Moda! La cintura è da sempre un accessorio decorativo, che può fare pendant con la borsa o le scarpe, ma le nuove tendenze hanno imposto una nuova regola: non ci sono più regole! Così, la cintura, essendo dotata di una vera e propria personalità, diventa oggi la protagonista assoluta dell'abbigliamento femminile, la quale incarna il carattere della donna che l'ha scelta. Una cinta ad hoc per ogni donna e per ogni occasione! E' proprio questo il motivo ispiratore della politica aziendale di Andrea Ledaro, un’azienda italiana a livello artigianale con trentennale esperienza nel settore, che crea e realizza cinture in pelle da uomo e da donna. L'Italia è piena di ditte artigiane, il cui prodotto è da sempre disegnato ed eseguito con grande maestria, come una vera e propria Opera d’Arte, avvalendosi di pregiate materie prime ed accessori originali e di qualità. >>

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FASHION | ACCESSORIES

La genialità del design italiano, unito alla sapiente manifattura e alla preziosità dei materiali, rende ciascuna cintura del Bel Paese piacevole, affidabile ed esclusiva. La collezione di ogni griffe regala così alla donna moderna, sia in Italia che all'estero, una vasta scelta per tutti i gusti, proponendo una cintura per ogni particolare momento della giornata. Non a caso, le collezioni propongono da sempre lo stile sportivo, fashion, classico ed elegante. Oggi, in particolare, sono esaltate nuove forme sagomate che abbracciano il punto vita femminile, presentando linee geometriche e spesso multicolore: dal viola-rosso fuoco al verde cedro, dal cuoio-ambra al nero. I morbidi pellami sono costantemente rinnovati e arricchiti da un design moderno e lineare. Nasce così l'Alta Moda made in Italy, che è tanto apprezzata all'estero; Andrea Ledaro ne è un esempio concreto, grazie alle proprie creazioni sempre originali e innovative che conferiscono alla donna moderna charme, semplicità e carattere!

Foto di Giovanni Furlani

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AIRPORT

“Dove vivono le emozioni”

E’

un bagno nella libertà quello che l’uomo cerca quando decide di partire e di ritagliare un po’ di tempo per sé. La vacanza è il parcheggio della mente dove stazioni i problemi per ritrovare la naturale tranquillità. È proprio lì nel parcheggio dell’aeroporto che ti rendi conto che stai partendo, quando lasci la tua auto nel parco a lunga durata. Ti regali un sentimento di comfort in un universo a volte stressante. Personaggi di potere o persone semplici sono tutti accomunati da un dolce piacere, partire. All’aeroporto o alla stazione ferroviaria, al porto pronto per imbarcarti in una crociera o in un parcheggio, se hai deciso di viaggiare in auto, accade l’imprevisto. Trovi Michele, uomo signorile dimentico del suo ruolo nella vita di tutti i giorni, in bermuda e polo di piquet colorata, vedi Giuseppe, dolce compagno di lavoro, con un gruppo di motociclisti un po’ dark e pittoreschi. Quel biondino dal viso efebico del negozio accanto avvinghiato a una mora che non finisce più. Il poliziotto, quel bravo ragazzo, con la divisa stampata addosso, te lo trovi borchiato e tatuato mentre il manager autoritario come per miracolo appare dolce e premuroso con i suoi figlioletti seduto in aereo di fronte a te. Il turista è un popolo gitano che si confonde nella città, nella campagna o in riva al mare. Nei luoghi di partenza incontri tutto il mondo. Il francese dall’immagine sempre impeccabile magro e un po’ nervoso che non perde mai il ritmo metropolitano. Il magrebino con un look occidentale ha un’andatura fiera e incuriosita.

L’africano, avvolto nei suoi colori, con il viso sorridente e tranquillo, ha quell’incedere con le gambe a compasso. L’orientale dal look fashion perbene, tenace e aggiornato. L’americano dall’aspetto rigoroso e aristocratico che non demorde con una impassibilità che sembra sovrumana. Il latino sempre felice e allegro ispira simpatia e buonumore. L’indiano dall’andatura fiera e dignitosa come se non facesse nessuna fatica e sempre pieno di umanità. Quando siamo in vacanza non ci sono vincitori o sconfitti, siamo tutti più sereni e più uguali. Vedi l’emozione di un incontro fraterno, l’impegno dell’uomo d’affari che deve concludere un business importante, l’universitario un po’ timido al suo primo viaggio importante alla conquista del mondo. Per tutte queste ragioni siamo sempre ben disposti a intraprendere un viaggio che arricchirà la nostra sete di cultura e che stimolerà la fantasia. Di certo a malincuore diciamo addio a tramonti da sogno, a paesaggi da favola e a capitali magnifiche ma più rilassati torniamo con i nervi distesi al ritmo serrato della vita quotidiana davanti a impegni ed eventi stressanti ma nobilitanti. Nel viaggio, sia esso di vacanza o di lavoro, si crea un’atmosfera che ci tiene tutti uniti. Finisce il viaggio e si spezza questo cordone di filosofia non scritta dove tutti siamo più predisposti all’incontro e abbracciati da un alone di energia positiva. Un seme è nato dentro di noi che frutterà fino al prossimo viaggio nell’intimo di ognuno.

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Se viaggi per lavoro sei criptato in un hotel d’immagine, e lì per tutto il giorno il tuo devoto assistente ti ha riempito d’impegni con appuntamenti calcolati al minuto, per approfittare al massimo la tua presenza in città. È un viaggio telegramma, ma dopo una giornata di riunioni e impegni di rilievo ti puoi ritagliare qualche ora di sano piacere. Ti puoi ritemprare in un ristorante tipico per poi far perdere le tracce e rilassarti in un locale di cui il giorno seguente non ricorderai neppure il nome e tantomeno di esserci stato. L’uomo d’affari deve essere sempre all’altezza della situazione e dovendo incontrare persone sempre nuove e di diverse culture non può eccedere in fantasie particolari. Inoltre deve dare un’immagine di sé che trasmetta sicurezza e fiducia. Per lui, ALLEGRI ha creato una Linea più formale, di cui segnalo in particolar modo alcuni capi che meglio possono interpretare il travel. Nel dettaglio evidenzia la field jacket beige con doppia allacciatura e cappuccio a scomparsa, e l’impermeabile verde militare anch'esso con cappuccio a scomparsa in city nylon, un nylon leggerissimo compatto, impermeabile e wind proof. La particolarità di questi due capi è che sono entrambi "packable", per cui all'occorrenza si trasformano in una piccola pochette, comoda e ideale per chi viaggia. A seguire l’impermeabile blu con finto gilet staccabile, e un blazer monopetto blu, entrambi in Polytravel, un tessuto adatto all'uomo che viaggia, una gabardine di poliestere natural stretch pronta a tutto. Infine propone un trench corto blu doppiopetto e una giacca beige con doppia allacciatura e finto gilet staccabile, in Microsuede, una microfibra di poliestere ultraleggera impermeabile, windproof e soprattutto ingualcibile per capi funzionali dinamici e polivalenti.

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Partire, è anche scoprire come vivono le persone dei paesi limitrofi. In questo caso la strada è la tua meta dove il vento distrae i pensieri e libera la mente. Sai che la donna che ti accompagna è seduta vicino a te, ma la tua vera amante è sotto di te. È rossa e potente, la tocchi e la accarezzi a tuo piacimento, è fedele e disponibile al prezzo di un semplice drink, è lei la tua fuori strada sportiva. Nuovi indirizzi ti attraggono, vacanze di grande lusso, luoghi unici e ancora tranquilli, la quiete di una vacanza classica al sole. Dieci grandi ragioni per fuggire dalla quotidianità: rifugiarsi nello sport in un club esclusivo, abbandonarsi nella magia della riscoperta della natura, il fascino dell’arte e il divertimento dello shopping oppure l’approccio a nuove culture in un mercatino caratteristico. Il brand italiano ETIQUETA NEGRA, propone una collezione dal mood city-glam , dedicata all’uomo informale.

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Polo, auto d’epoca e bel vivere sono le passioni a cui s’ispira la sua filosofia che fa rivivere nella collezione PE 2011 in altrettanti temi che attualizzano soggetti rigorosamente formali mixandoli a dettagli di tendenza. Ecco allora che il tema auto-moto si caratterizza per una forte connotazione ”militare”: cargo, biker, che diventano metropolitani. Il formale diventa informale e il blazer in doppio petto si abbina a un pantalone cargo, il twin-set in cotone e cashmere completa il look dei bermuda dettando così le regole di un vestire metropolitano ma sempre bon-ton. Tra i colori troviamo le tonalità dei grigi e dei naturali fino ad arrivare alla gamma dei blu e da qui ai toni del verde militare, blu china per il tema auto-moto, pervinca, verde bambù, rosso per il tema sport. Pantaloni, abiti e camicie completano il look che non rinuncia a uno stile city-glam che si esprime attraverso la scelta di tessuti moderni e sofisticati come il cotone, il cashmere e la seta.

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A volte sentiamo il richiamo della vita selvaggia per ricostruire un rapporto profondo con la natura, in un itinerario senza ritorno. Lo spirito libero e avventuriero riappare. Un colpo di fulmine, un viaggio nel blu dove cielo e mare si fondono. È questo che ci intriga, l’aria e l’acqua si tollerano e si completano in una naturale fusione con la luce. Un cammino verso la totale libertà dei sensi. Vogliamo ritrovare la nostra dimensione, dimenticata dietro un futile ingranaggio. Apprezzare fino all’ultimo raggio di sole per poi dormire sereni. Rincorrere un sogno, fare un bagno di iodio, rincorrere i corsari. Il confort è ciò che cerca l’uomo che ama la natura e RODRIGO sa bene come soddisfarlo. Ha creato per lui giacche tinto in capo con maniche sfoderate e vestibilità custom fit corta, da portare con pantaloni cinque tasche in drill stretch sempre tinto in capo con effetto old. Completa l’outfit la camicia lavata, con collo e polsi in jersey in contrasto e un panama in “paper”. Piacevoli ed eleganti sono le proposte di camicie di lino, con collo semifrancese, di vestibilità custom fit da abbinare alle giacche sportive con rever a lancia, quattro tasche, lavate tinto in capo con effetto old. Simpatico la combinazione con pantaloni stile “work” in tessuto misto lino placcato e bicolore. Interessanti le giacche multi pocket in tessuto lavato in lino/cotone, effetto memory, vestibilità regular fit da indossare con i pratici chinos in gabardine e camicia button down e con l’immancabile borsa di tela di cotone con inserti di pelle.

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KENZO Michela Ricci www.artemodascuola.it

"Il sol Levante della moda" 52


FASHION | GRIFFE STORY

L’

immaginario della tradizione culturale asiatica con i suoi colori, le sue pieghe e i suoi profumi, e quello occidentale, così consono alle quotidiane e innovative rappresentazioni provocatorie, trovano una perfetta fusione sotto il nome di Kenzo Takada, una concezione del mondo davvero originale nel panorama internazionale della moda. Kenzo aprì la sua prima boutique a Parigi nel 1970 e dopo appena sei anni allargò la sua attività oltre i confini francesi, contagiando non solo il vecchio continente ma addirittura espatriando rapidamente in tutto il mondo. Ciò si realizzò grazie alla sua virtù estetica densa di ecletticismo: il kimono con spunti folk, gonne a balze, maglie che disegnano fiori in un tripudio di suggestioni sudamericane, scandinave e occidentali, erano le sue invenzioni. L’unione delle profonde atmosfere della vita orientale con le urgenze e le pulsioni di quella occidentale crearono uno stile inconfondibile, definibile al primo sguardo e per certi versi in antitesi alla stessa moda; viveva sulla libera interpretazione di sé, libera da ogni diktat o conformismo modaiolo, al di fuori del previsto, lontano dal già visto. La cultura giapponese più tradizionale, dall’ikebana alle armature da samurai, rappresentava una feroce ispirazione per una moda uomo, donna e bambino, che univa la femminilità delicata e la poesia del Sol Levante alla funzionalità e praticità della vita abitudinaria occidentale. Kenzo fu così il primo artista a portare il disegno tradizionale giapponese nel campo della moda, ponendolo in continua e proficua osmosi con lo stile e le forme europee.

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FASHION FASHION | GRIFFE STORY

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Svincolato da ogni regola, Kenzo portava sulle passerelle un modo nuovo di vedere e immaginare la moda. Lo spirito saggio orientale andava a costituire la materia in una armonia intrisa di spontaneità, originando abbinamenti di tessuti insoliti, fantasie floreali fortemente presenti ma delicate, che sembravano sussurrare storie dai continui rimandi spaziali e temporali. Un’unione inedita di eleganza e leggerezza, gioia velata di malinconia, passione per la ricerca, condotta sotto l’egemonia di una creatività fresca e curiosa che sembrava avere avuto come immancabile obiettivo quello di volersi meravigliare delle proprie scoperte. “Il Sol Levante della moda internazionale”: questa l’etichetta con cui gli anni settanta definirono Kenzo Takada, colui che rivoluzionò il fashion system con la sua antimoda. Scrisse Le Nouvel Observateur nel periodo del suo exploit: «Il discorso di Kenzo è sovversivo perché rimette in discussione non il modo di vestirsi, ma il fatto stesso di vestirsi. Vestitevi come vi piace e non come vi dicono». Un messaggio in linea con il tempo che viveva. Ed infatti la donna Kenzo era multiforme, perfettamente autonoma, nomade e intellettuale, romantica e ribelle, elegante e sperimentatrice, una donna libera. Infine, dopo 30 anni di attività Kenzo lasciò l’azienda, che nel frattempo nel 1993 era entrata a far parte del gruppo LVMH. Nel 2003 la maison francese si tinse dei colori tutti italiani di Antonio Marras, stilista sardo che diventò direttore artistico globale del marchio e che negli ultimi anni ha dimostrato non soltanto di saperne portare avanti i principi, ma anche di rinnovarli in merito di una stravagante rilettura orientata al futuro. Due mondi apparentemente lontani, quelli di Kenzo e di Marras, eppure così vicini per la ricerca e la soggettiva lettura delle culture più diverse, per l’interesse verso le forme di costume popolare che ha sempre rappresentato il marchio di fabbrica di entrambi. «Quel che ammiro di Kenzo è la sua modernità, un universo coerente ed eterogeneo al tempo stesso. Amo la sua capacità di mescolare gli stili ed i generi creando un universo poetico e naturale. Disegnare Kenzo è un’emozione forte ed un’autentica sfida», dichiarò Marras. E così le nuove sfilate Kenzo by Marras sono un’esperienza poetica e teatrale al tempo stesso, immersa in atmosfere oniriche e assolutamente irripetibili, fra stampe prodigiose e ricami eleganti, rivelando tutta la vocazione profondamente artigianale di Marras che si unisce così gentilmente alla dimensione poliedrica di Kenzo Takada.

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UN TOCCO

ANDROGINO E’

uno spirito androgino-sexy quello che affiora dalle immagini di questo servizio. Il look è maschile ma l’anima è fortemente femminile. Il nero e il bianco non lasciano spazio ad altre evasioni di colore. La modella, con il trucco e la pettinatura di notevole impatto, gioca con il ruolo maschile e se lo fa suo. Qui sta il fascino dello stile androgino, sapere mostrare il lato maschile insito in ogni donna sapientemente mescolato all’innata dolcezza femminile. I modelli spaziano da neri pantaloni dal taglio maschile alle bianche immacolate camicie con ruche portate con le divertenti bretelle, dai neri gilet alle mini camicie di pizzo. La donna ama rubare i capi dal guardaroba maschile per inventarsi un nuovo look decisamente accattivante. >>

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olfino color carta da zucchero, fatto a mano, motivo rombi e noccioline con maniche a palloncino e piccola ruches di shantung di seta, shorts di pizzo a vita alta, accessori vintage.

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Credits: Fotografie by: Alessandro Omiccioli Modella: Letizia Giunti Stylist: Anna Negusanti Make-up: Angela Montrone Hairstyle: by Maurizio Martire Accessory: vintage Location: Fano

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olfino color carta da zucchero, fatto a mano, motivo rombi e noccioline con maniche a palloncino e piccola ruches di shantung di seta, shorts di pizzo a vita alta, accessori vintage.

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PEOPLE | GOLDEN BOY

Lo stile dei fratelli Caten Anima e corpo del brand

DSQUARED2 by Giovanni Zerba

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riginali, provocatori e sperimentatori. Con questi tre aggettivi potrebbe essere riassunto lo stile dei gemelli Dean & Dan Caten, i due stilisti canadesi che animano e interpretano, con la loro creatività, la moda di Dsquared2. Un brand che questi due stilisti, classe 1964, hanno costruito sapientemente in oltre 15 anni di attività e che hanno portato in tutti i settori della moda: abbigliamento, calzature, profumi e occhialeria. L'attento mix tra ironia canadese e raffinata sartorialità italiana, unite alla cura maniacale per il dettaglio, hanno fondato la Dsquared2 Philosophy: un concetto unico, inedito, di lusso. Negli anni il brand ha raccolto i consensi di un pubblico sempre più in ampio, in linea con la maturità crescente del marchio che è divenuto sempre più sofisticato e chic, senza perdere quella sottile vena provocatoria. Un’evoluzione possibile anche grazie alla vocazione sempre più internazionale dei gemelli stilisti. I due dividono la loro vita e il loro lavoro tra Londra e Milano mentre l'Italia rimane la loro base operativa per le creazioni: "Born in Canada, living in London, made in Italy”. Dalla collezione FW 2002 il marchio è infatti prodotto e distribuito in esclusiva mondiale, per l'abbigliamento e gli accessori, dall’italiana Staff International SpA. L'immagine è grintosa e ironica: dal ranger canadese al beach boy, ogni uomo riesce a trovare il proprio stile. Anche la donna vista dai gemelli Caten ha tante facce: la donna

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PEOPLE | GOLDEN BOY

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PEOPLE | GOLDEN BOY

dark dei primi tempi sta ora facendo spazio a look più androgini. Il viaggio dei gemelli Caten nel gotha della moda internazionale è partito però da lontano. Nel 1983 frequentano a New York la Parson's School of Design. Sette anni più tardi, e dopo tanta gavetta, i due gemelli decidono di lasciare il Canada e di trasferirsi in Italia. E’ il 1994 quando debutta il marchio Dsquared2. Un brand, oggi affermato, che può contare su store monomarca nelle principali “piazze” occidentali, asiatiche e mediorientali. Diversi sono anche gli accordi di licensing siglati in vari settori. Le linee di calzature femminili, introdotte in occasione della sfilata Autunno/Inverno 2004, sono state prodotte in licenza da Galizio Torresi. Ha fatto poi seguito la diversificazione nel comparto dei profumi. Un accordo di licenza con ITF per la produzione e commercializzazione di profumi e cosmesi griffata Dsquared2 è stato siglato nel 2006. Nel 2008 Dean e Dan Caten hanno siglato un accordo con il gruppo Marcolin, leader nel settore dell’occhialeria, per la produzione e commercializzazione a livello mondiale di occhiali da sole e da vista a marchio Dsquared2. Il brand ha sviluppato la sua notorietà soprattutto avvicinandosi al mondo della musica. Sin dagli inizi il brand ha saputo attrarre un'ampia schiera di celebrità internazionali: Lenny Kravitz, Justin Timberlake, Ricky Martin, Nelly Furtado, Simon Webbe e Robbie Williams sono tutti grandi fan di Dsquared2. Il fortunato incontro tra i gemelli Caten e Madonna è stato l'occasione per lasciare un segno indelebile e ottenere un definitivo successo nell'universo della moda e dello show business. I gemelli hanno creato 150 outfit per la cantante e i suoi ballerini per il video "Don't Tell Me". Sulla scia di questo successo nel 2003 Dean e Dan hanno presentato l'intera collezione Donna Autunno/Inverno. Top models del calibro di N.Campbell, Eva Herzigova, Karolina Kurkova e Fernanda Tavares sono state presentate come rock-star che scendono da un jet privato dal rosa acceso. Altre importanti collaborazioni musicali hanno fatto seguito. L'anno successivo Dsquared2 ha disegnato il guardaroba per Christina Aguilera e il suo corpo di ballo in occasione dell'apertura dello "Stripped World Tour 2003". Tra le collaborazioni significative ci sono state anche quella con Laura Pausini e con Rihanna che ha debuttato sulla passerella Dsquared2 per la collezione S/S Donna. L'esplosiva Pop-Star ha calcato la passerella sotto le note della sua hit "Umbrella" in un succinto abito effetto baby-doll disegnato per l'occasione dai gemelli Caten. Oltre agli onori del pubblico sono arrivati anche i riconoscimenti ufficiali di stampa e critica. Nel 2003 Dsquared2 ha ricevuto il "La Core" Award, considerato l'Oscar della moda italiana, come "Most Original Designers". Dean e Dan sono stati poi nominati "Men of the Year" da GQ Magazine USA, nel corso del 2003, per la categoria "Best Backthrough Design Team". Nel 2006, in competizione con i designer che più si sono distinti per l'originalità, Dean e Dan si sono aggiudicati il prestigioso premio spagnolo "Aguja de Oro". Per l'occasione un abito Dsquared2, creato appositamente per l'evento, è stato esposto al Museo de Traje a Madrid. Risale invece a Dicembre 2007 la consegna del premio come "Men of the Year", consegnato da GQ Spain. Nel 2008 la prestigiosa organizzazione Fashion Group International durante il Gala "Night of Stars" ha premiato Dean e Dan assieme ad altre personalità di origine canadese che si sono distinte a livello internazionale nell'ambito della moda e del design. Nel Novembre dello stesso anno Dean e Dan hanno ricevuto di nuovo il prestigioso riconoscimento "Men of the Year" per la categoria "Best Designer of the Year" anche da parte di GQ Germania.

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Amarcord www.amarcord-novecento.it

ristorante sale per banchetti e cerimonie pizzeria sala convegni cucina per celiaci

Salottini per intrattenimento. Sala convegni da 90 posti. Giardino con piscina adiacente al ristorante. Aperti tutte le sere, escluso il lunedĂŹ.

Reggio Emilia Via Martiri Di Cervarolo, 76 Tel. 0522 555017 Fax. 0522 331349 info@amarcord-novecento.it63


FASHION | GRIFFE STORY

JEAN -CHARLES

de CASTELBAJAC

Abiti come quadri o fumetti Michela Ricci www.artemodascuola.it

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l mondo della moda è celebre per i suoi repentini cambiamenti, per le stravaganze e le perentorie provocazioni, una quantità avvolgente di segni e simboli che gli artisti inseriscono nelle loro creazioni, partecipando in tal maniera a quel singolare universo dell’espressione artistica e a tutte le sue peculiarità. E se a questa dimensione raffinata dell’abito accostiamo la parola sogno, ebbene il primo pensiero non può che raggiungere immediatamente Jean-Charles de Castelbajac, colui che più di ogni altro ha cercato di trasporre la dimensione del desiderio, specificatamente nelle sue connotazioni fanciullesche, al regno della moda.

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FASHION | GRIFFE STORY

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Castelbajac, classe 1949, nasce a Casablanca e già nel ’69 lascia intravedere lo spessore del suo talento: la prima collezione la inscena con materiali a dir poco d’occasione, spugne da bagno e tende delle docce realizzano gli abiti della sfilata d’esordio. L’azzardo e la genialità sono subito premiati. Nel ’72 lavora assieme a Issei Miyake, notissimo artista giapponese, conosciuto per il carattere innovativo ed eccentrico: i due sfilano assieme. L’anno successivo apre una boutique a Parigi. La moda internazionale lo celebra come fosse il suo Peter Pan. Riuscendo a fondere le esperienze di due orizzonti così lontani quali fanciullezza ed età adulta, le sue folgorazioni lo consacrano ad un successo sempre maggiore. Ecco allora i versi poetici che decorano vestiti trasparenti, personaggi dell’infanzia che irrompono armoniosamente nella vita dei grandi; Topolino e Bambi, ma anche Van Gogh e gli irriverenti di South Park. Castelbajac centra il bersaglio giusto. Il fascino, la spensieratezza e l’illusione dei suoi abiti è inconfondibile. Facendo uno sforzo per indicare soltanto una delle sue opere centrali, la memoria corre al 1976, anno in cui il suo poncho a due piazze vale una

chiamata di Woody Allen per partecipare a Io e Annie, disegnandone gli abiti. Da quel momento le richieste si moltiplicano, l’ambiente mediatico non riesce a resistere a questo artista che ridesta fanciulli negli adulti. Ma anche donne vestite in mimetica e abiti in spirito futurista, mantenendo costante la ricerca verso la metamorfosi e il riciclo del materiale. Nel 1982, nella collaborazione per Iceberg, predilige abiti che rappresentano celebri quadri, e fumetti impressi su pullover di cashmere. Verrà definito un Piccolo Principe in merito alle sue visioni, a quel miscuglio di giochi, ironia e odori dell’infanzia su cui domina la scrupolosa attenzione alla dimensione del colore. Nella collezione Bellaintelligentia si realizza questa fusione di età e sogni di cui rimane celebre la scena in cui Bambi si specchia nel fiume osservata da Jimi Hendirx, mentre Van Gogh indifferente dipinge la sua camera. Risale infine al 2001 il suo primo profumo omonimo, il Castlebajac, sempre costruito con la mente rivolta al mondo dell’infanzia, le tre versioni sembrano essere l’estratto di quella che è sempre stata una frase ispiratrice per le sue creazioni: ascolta il bambino che c’è in te.


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PEOPLE | ICONE DI STILE

PRINCE I

by Jean-Claude Poderini

“Le diable au corps”

lluminato da una forte carica erotica, nasce a Minneapolis un personaggio che a modo suo rivoluzionerà la musica moderna. Prince Rogers Nelson, in arte Prince, è musicista, compositore, cantante, attore e produttore, un autentico genio della scena musicale degli anni settanta, ottanta e novanta. Dalle sue note affiorano stili combinati tra loro come rock-funk-pop, rock melodico-rap o rhytm’n blues e electric boogie. Ha realizzato un crossover musicale che ha stupito e messo d’accordo fan e critici. Il piccolo Prince eredita, dal padre musicista, l’orecchio musicale, imparando a suonare una notevole quantità di strumenti. Per lui diventare una grande star è stata una cosa innata che faceva parte del suo DNA. Ora possiamo dire che lo è veramente, ma lo era già agli esordi. Il principe nero, istrionico compositore, agli esordi esce fornito della tipica capigliatura afro e di un abbigliamento dai più giudicato stravagante, con pantaloni a zampa d’elefante e camicia perfettamente stirati, berretto alla Sly Stone ed eccessivi ma piuttosto utili zatteroni. Rogers parla poco, la sua timidezza è cronica, cerca di farsi notare il meno possibile e alle feste non fuma, non beve, non balla! Ma quando sale sul palco si scatena, ha carisma e appare subito uno strumentista ricco di talento. Sarà il più giovane produttore discografico. Prince produce, scrive, suona e interpreta il suo primo album dal titolo “HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/For_You_(Prince)" \o "For You (Prince)"For You”. Il disco segue la tendenza HYPERLINK "http://it.wikipedia.org/wiki/Disco-music" \o "Disco-music"discomusic dell'epoca. Prince suona tutti gli strumenti dimostrando il proprio talento artistico di polistrumentista. Da subito si evidenzia una natura da folletto che ha inciso sul cambiamento della black-music. Bizzarre performance hanno fatto di lui un mostro da palcoscenico, dagli anni settanta a oggi, passando per trasformazioni, sparizioni e resurrezioni continue. Un vero istrione della scena musicale che non si è fatto mancare nulla, sia dal punto di vista artistico, sia dal punto di vista scenografico. Il suo look non è passato indifferente, così come i testi delle sue canzoni. Se gli argomenti trattano piccanti situazioni di sesso sfrenato e allegorico, il suo stile di proporsi era altrettanto condito di estremismi e provocazioni. Tutto è pronto per l’accesso al club delle superstar, che avviene con “Purple Rain”. Il grande merito di questo album e il motivo principale dell' enorme successo del disco è che Prince produce, canta, scrive e

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PEOPLE | ICONE DI STILE

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PEOPLE | ICONE DI STILE

suona una musica che pur restando profondamente legata alla tradizione nera ha fatto propri elementi del rock, del funk, del pop, in una miscela urbana, elettrica, nervosa e che, sottilmente, ribadisce costantemente la sua natura nera. Dobbiamo riconoscere però che da lui, sia il pubblico sia la critica hanno ben accettato le sue performance e le sue mise perché non erano costruite ma semplicemente spontanee. Espressione di una naturale idea e filosofia della vita. Con stile è stato a volte irriverente ma senza eccedere nella volgarità. La sua religione è il sesso, e da questo concetto parte uno stimolo che accomuna le persone di tutto il mondo, di qualsiasi cultura o gusto. L’argomento è di forte impatto, interessa tutti e rende partecipi le persone a interessanti confronti. La sua musica è dinamica, non è mai noiosa, attrae come un bel corpo e trascina i sensi in una danza vorticosa. È un balletto cui non è possibile sottrarsi. Forse non si è tutti partecipi dei suoi dettami, ma sicuramente siamo tutti simpatizzanti della fantasia sensuale che ci avvolge quando ascoltiamo la sua musica. Le sue interpretazioni sono apocalittiche e riesce sempre a sorprendere. È una vera mina-culturale e rappresenta un fenomeno inquietante. I suoi tratti demoniaci si trasformano in romantiche pose e il suo essere androgino esprime una virilità latente che destabilizza. Rappresenta la musica U.S.A. unendo due culture: la nera, più sofferta, perfettamente fusa con il nuovo ritmo rock dei bianchi. È un grande personaggio che è riuscito, senza vendere l’anima a nessuno, a farsi apprezzare da due culture così distanti tra loro. Nel confronto con i suoi colleghi Prince si propone come un artista decisamente insolito, nuovo è il suo atteggiamento, originali le sue interpretazioni e provocante il suo look. Interessanti gli abiti di scena, il suo stile era personale e unico, non seguiva le mode ma le creava ottenendo seguaci ovunque. Prince è un protagonista insolito, strano e originale alla ricerca di un’identità artistica che lo consacri come unico nel suo genere. Molto lontano dai gruppi allora emergenti o già consacrati o dalle figure angeliche e confezionate a tavolino che il mercato della musica offriva in quei tempi. Lui non era ambiguo, era legato ai piaceri della carne e quindi sicuramente più terreno. Per meglio esprimere il suo indiscusso narcisismo si vestiva con abiti assai curiosi e infinitamente provocanti. Famose le camicie con jabot al collo e volant sui polsi rigidamente di color bianco immacolato. Conferivano un legame con la sfera dandy che ben gli si addiceva. Adeguate al suo temperamento, le giacche di foggia militare gli donavano un tocco autorevole in netto contrasto con la sua personalità passionale. Ai suoi concerti le donne impazzivano veramente. Emanava quel contatto, pur da lontano, facendo esplodere sensi e percezioni feroci. Molti giovani perdevano il controllo e uscivano di senno. La sua musica li trascinava in vicoli sconosciuti, la sua figura elargiva un piacere che colmava una dimensione ignota. E cosa dire dei testi, erano come pietre laviche espulse da un vulcano in eruzione e rese legge di vita. Inconsciamente ha sollevato una nuova filosofia di vita che lo pone come un guru della libertà sessuale e di espressione. Prince è un personaggio curioso, provocante sul piano sessuale, astuto sul lato commerciale. Innovativa fu l’iniziativa di vendere i suoi dischi on line. Dal vivo poi, Prince non assomiglia agli artisti neri della "Black music"black music contemporanea, il suo show è fatto di carne e sudore, è fatto soprattutto di sesso. Sesso che compare senza mascheramenti nelle canzoni, nei gesti, nell'immagine stessa di Prince. "Il sesso è qualcosa che tutti possono capire, è senza limiti" ha detto "e il messaggio è un messaggio universale, di pace, di unione, di comprensione. È una celebrazione all' amore, e l' amore è divino". I primi fan rimangono allucinati di fronte a un Prince a petto nudo coperto solo da autoreggenti e da un paio di slip zebrati. I concerti sono un furente impasto di funk stradaiolo contornato da atteggiamenti dissacranti. >>

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PEOPLE | ICONE DI STILE

Se il primo look era di stile prettamente afro, si proponeva a dorso nudo con lunghi capelli morbidi e baffetti. Di seguito ha stupito non poco la fotografia dove appare nudo vestito con ridotti slip neri e cappotto con foulard al collo. Gli anni ottanta lo vedono rinnovato nell’immagine con abiti rosso fuoco e bombetta dello stesso colore, giacche di raso lucido color bluette con collo a guru e camicia blu notte a pois bianchi. Stile principesco da favola invece incontriamo nella proposta total look white con camicia dal collo alto e grandi jabot sul davanti. Nelle esibizioni dal vivo amava le ampie camicie di seta colorate aperte sul davanti di color turchese e giallo forte. Indossava aderenti canottiere nere stile femminile con giromanica americano e collo alto portati con aderentissimi pantaloni neri. Nella copertina di Love sexy invece diventa recidivo ritornando a proporsi totalmente nudo con posa provocatoria. È ripreso ammiccante e seduto su dei petali, manifesta un forte egocentrismo ed esibizionismo. Possiede un vero stato d'animo animale e spirituale al tempo stesso, difficile da frenare. Era la fine degli anni ottanta. Famose e decisamente più tranquille le sue giacche con larghi revers impreziositi da ricami dorati e lunghe giacche di tessuto broccato. Poi cambia look e si propone in stile hippie con influenze indiane con lunghi camicioni bianchi ricamati sui bordi. Con piglio minimale, impreziosisce il retrogusto medio-orientale per un effetto da capogiro. Un segno di maturità? Chissà forse è stato utile per guardarsi allo specchio e riscoprire la propria spiritualità. Ha curato molto anche le pettinature con tagli moderni creando nuove mode e barbette originali. Accessori spiritosi come cappelli completano l’immagine di un artista che si è sempre rinnovato e messo alla prova. Cappellini neri con nastro bianco che enfatizza l’alone misterioso del suo sguardo accattivante. Magro, anzi magrissimo, ha saputo incarnare e mantenere l’immagine di un idolo pop di importanza globale. Dai primi anno ‘80 il tocco di Prince è il tocco di Mida. Scrive canzoni di enorme successo, produce film che vincono premi ambiti, si diverte a raccogliere allori su allori, a far impazzire le folle. Le sue performance sono un’estasi pop, i suoi tour sono estenuanti e allo stesso tempo spettacolari. Si scatena in danze senza fine, la sua chitarra emana rabbia e lacrime. I suoi abiti invocano un vizio isterico, è un trasformista che ama stupire affermando di non essere né uomo né donna, ma solo un comprensivo amante. Lo stile vocale è ossessivo, invoca una disperazione tribale con una ossessiva affermazione di sé. Tutto il mondo è ai suoi piedi con le sue interpretazioni sanguigne e raffinate facendo emozionare con la sua voce che ansima, grida, a volte è suadente e fa acrobazie come nella celebre “Kiss”. Non ama i jeans, ma il problema non esiste, lui è già sexy anche senza.

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NICOLA ZUCCHI I MIEI PRIMI TRENT’ANNI

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Un autunno alquanto intenso per il DJ modenese.

icola Zucchi inizia la carriera di DJ nel 2000. E' stato il DJ resident del Pineta di Milano Marittima dal 2001 al 2010 mentre dall'estate 2010 è DJ resident del Peter Pan e della Villa Delle Rose di Riccione. Come Freelance, nella propria carriera, ha animato le serate dei più importanti club della penisola: "Hollywood" e "The Club" di Milano, il "Des Alpes" di Madonna di Campiglio, il "Bilbò" di Cortina d'Ampezzo, il "Piper" di Roma, il "Mela" di Napoli, il " Matis" e il "Kinky Club" di Bologna, il "Seven Apples" di Forte dei Marmi, il "Dobermann" di Perugia, il "Pepero" di Porto Cervo, il "Ritual" di BaiaSadinia , il "Raja" di Panarea, il "Covo Di Nord Est" di Santa Margherita Ligure e tanti altri. Nella propria carriera Nicola ha condiviso la consolle con diversi artisti del calibro di Bob Sinclair, Norman Doray, The Croockers, James Zabiela, Steve Angello, Sebastian Ingrosso, An21, Ralf, Nari e Milani, Maurizio Gubellini, Stefano Gambarelli, Claudio Coccoluto, Stefano Fontana, Ricky Montanari e molti altri. Il suo eclettico stile musicale è fortemente ispirato alle attuali sonorità nord europee passando anche per i classici Funk e Disco fino alla Tech Electro House. Dal 2003 è socio dello Snoopy Club, storico locale situato nel centro di Modena. In veste di Direttore Artistico negli anni ha proposto DJ e produttori di fama nazionale e internazionale. Nel 2007 inizia la propria carriera di produttore discografico con il progetto Housefeller insieme al produttore Davide Riva e dal 2008 inizia un nuovo progetto musicale artistico chiamato "Variavision" con il DJ/producer Christian Lena e il musician/producer Gianluca Tavaroli. Nel 2011 il suo ultimo singolo "Waiting" entra nelle chart di diversi top DJ & producer mondiali quali: Tiesto, Bob Sinclair, Alex Gaudino, Abel Ramos e tanti altri, inoltre la sua presenza in consolle all'Arc Club di Parigi durante la Fashion Week, e l’ultimo Size Matters Show con AN21 Max Vangeli e Steve Angello al Palazzo dei congressi a Roma consolida la propria carriera in costante ascesa. Dove suona Nicola Zucchi quest’autunno? “In Emilia Romagna sarò al Peter Pan di Misano, allo Snoopy di Modena e al Sali&Tabacchi di Reggio Emilia. A Milano sarò tutti i giovedì

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Enrico Sanchi

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all’Armani Cafè. Senza dimenticare l’evento Stereotto al Vox di Nonantola (Modena) di sabato 24 settembre, insieme a Erick Morillo, in collaborazione proprio con lo Snoopy, il Sali&Tabacchi e diversi gruppi di pubbliche relazioni della regione”. In Romagna sei decisamente di casa. “Da buon emiliano, la Romagna è davvero la mia seconda casa. Ho scelto il Peter Pan di Misano Adriatico per festeggiare il mio trentesimo compleanno (la scorsa primavera – ndr). Eravamo in buona compagnia. C’erano Cesare Cremonini, Ballo, Martin Solveig, Aida Yespica e gli amici della Kontatto… Cesare poi mi ha davvero sorpreso, con un session piano solo a sorpresa a inizio serata, tutta dedicata a me”. Ci risulta in realtà che tu abbia anticipato i tuoi festeggiamenti a Miami e poi a Cannes. “Chi ve l’ha detto? Sono stato come tutti gli anni al Winter Music Conference di Miami, il più grande raduno mondiale per i DJ’s. Tante feste spettacolari, in particolare quelli con gli Swedish House Mafia, il party F*** I’ m Famous di Cathy e David Guetta e la serata Playboy Mansion con Sinclar. A Cannes – durante il Festival del Cinema - invece non mi sono perso il concerto privato di Jamiroquai e un altro paio di feste. Celebrities a go-go, Leonardo Di Caprio su tutti”. Suoni spesso insieme ai DJ’s top internazionali. Con quali ti trovi particolarmente meglio? “Non riesco a sceglierne uno in particolare, posso soltanto dire che mi trovo bene con tutti i DJ’s aperti mentalmente, che abbiano voglia di costruire qualcosa insieme, rispetto a quelli che invece pensano un po’ troppo a se stessi e basta. In questo aspetto, gli italiani hanno tanto da imparare dagli stranieri”. Le tue novità sul fronte discografico? “Dopo i miei remix per Bingo Players e Point Blank, proprio in questi giorni esce il mio remix di “Running” di Fedde Le Grand, un lavoro del quale sono alquanto soddisfatto. Il mio nuovo singolo s’intitola “2 Lights” ed è firmato Variavision”. Hobby e tempo libero, quali sono e come lo trascorri? “Non ho moltissimo tempo libero, e quel poco lo dedico sempre e soltanto alla musica, sono uno dei tanti DJ che vive di musica ventiquattro ore su ventiquattro. Per il resto, mi considero un grande amante della buona cucina. Se non fossi un disk jockey, credo che adesso, sarei uno chef oppure un critico gastronomico”. I tuoi siti internet? “www.nicolazucchi.com e www.myspace.com/nickzucchi”.


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PHOTOSHOOTING

UN SOGNO A COLORI

Dal mondo ludico del Luna Park, la modella di fama internazionale, Jeanene Fox ha posato per noi e nell’occasione ha aperto i suoi cassetti più segreti rispondendo alle domande della nostra redazione.

di Jean-Claude Poderini

Vorremmo conoscerla meglio! Da dove viene e cosa ha fatto fino ad oggi nel mondo dello spettacolo? Io arrivo dalle Bahamas, una splendida isola dei Caraibi, diciamo che ho fatto tante cose iniziando da Los Angeles, nel mondo della pubblicità, nella moda, e un pò di cinema. Poi sono arrivata in Italia, sono approdata a Striscia La Notizia e ho girato lo spot di WIND. Attualmente cosa fa nel mondo dello spettacolo, in cosa è impegnata? Ho appena finito di girare un film internazionale che si chiama “AMERIQUA” (con gli attori Alec Baldwin, Giancarlo Giannini, Bobby Kennedy III e Alessandra Mastronardi) e una nuova fiction che vedremo presto sulle reti Mediaset che si chiama “THE BODYGUARD” con Adriano Giannini e Enrico Silvestrin. Quali sono i suoi progetti per il prossimo futuro, nello show business? Con il mio agente stiamo valutando un percorso che sia adatto per me….. ci sono delle interessanti prospettive ma per scarmanzia non dico nulla….vedremo nel corso di questi mesi. È stato difficile creare un proprio stile di modella? Assolutamente no, perchè mi hanno sempre detto che è una qualità innata. Con l’esperienza professionale acquisita, cosa le piacerebbe fare da grande? Mi piacerebbe avere l’opportunità, un giorno, di girare un film come “James Bond 007” o “I Pirati Dei Caribi” perché, un mese fa, andando alla prima di quest’ultimo film a Hollywood e parlando con Johnny Depp, mi ha affascinato il suo racconto nel girare questo film. Vediamo l’aspetto esteriore di una bella donna, ma come avviene la crescita interiore nella professione di una modella? La crescita interiore avviene nel tempo giorno dopo giorno lavorando con me stessa, facendo meditazione e leggendo libri tipo “La Bibbia”,“The Secret” e parlando con il mio Lifecoach. Ha creato una sua immagine con dei messaggi ben precisi, ma ha mai pensato di creare dei modelli di moda, una sua collezione? Visto che mi sono laureata in Apparel Manufacturing e International Business, mi piacerebbe creare assieme ad un’azienda del settore una linea di calzature firmata “Jeanene Fox”. La linea editoriale di questo mese è “il colore”. Qual’è il suo rapporto con i colori e il suo colore preferito? Dipende. Durante l’estate mi piacciono i colori vivi (fucsia, arancio e turchese…..) perchè questi colori fanno risaltare il colore della mia pelle. In inverno diciamo che sono più classica quindi nero e crema. Cosa è per lei l’eleganza? È solo una parola con delle regole o qualcosa di più profondo? Per me l’eleganza è fondamentale nella vita, è una cosa che viene dal profondo, che non si può sicuramente acquistare, ma è una cosa innata. La imbarazza posare seminuda? Che rapporto ha con il suo corpo? No, non mi imbarazza posare seminuda. Diciamo ho un buon rapporto e non mi posso lamentare del mio corpo. Se dovesse essere un animale, quale animale le piacerebbe essere? Be……..guardando il mio cognome potrei essere solo che una Volpe! “Sly like a Fox, but harmless as a Dove” (Scaltro come una volpe, ma innocuo come una colomba)! Se la moda fosse un fiore, quale fiore sarebbe? Una orchidea perché la trovo un fiore elegante. Quando si spengono le luci, chi è Jeanene Fox nella vita di tutti i giorni? Jeanene è una ragazza che gli piace vivere in maniera semplice e tranquilla dedicandosi ai suoi hobby tipo chitarra elettrica, giocare a tennis e stare in famiglia. Ha un corpo statuario ed è una donna seducente! Cosa è rimasto di lei dell’infanzia? Dell’infanzia mi sono rimasti tutti gli insegnamenti dei miei genitori come il rispetto e il sacrificio, valori importanti che indipendentemente da chi sei o da quello che fai, bisogna sempre avere verso gli altri. Io l’ho vista al lavoro e posso dire che ha una profonda sensibilità e rispetto per il lavoro degli altri! Come si trova a lavorare in Italia? Il mio modo di lavorare arriva dalla scuola americana, quindi credo molto professionale e organizzato dove ognuno sa fare bene il proprio lavoro. In Italia credo che ci sia più fantasia e creatività ma anche un po’ più di approssimazione. Ha un mito o una icona di riferimento, per il suo lavoro? Nella moda mi piace molto Veruschka, è una ex modella degli anni ‘60, e Grace Jones perchè le ritengo due modelle talmente brave che erano di un’altro pianeta. Nessuno sa niente della tua vita privata! Qual è il suo uomo ideale? Ce ne vuol parlare? Il mio uomo ideale sicuramente deve essere sportivo, simpatico, gli deve piacere viaggiare, attento nel rapporto di coppia, e che abbia una buona dose di passione. Lei come si veste? Dove prende spunto per il suo abbigliamento? Credo che in Italia ci sia la possibilità di prendere spunto in ogni situazione per vestirsi, visto che questo paese è conosciuto nel mondo per essere il numero uno nella moda. Quale è il capo d’abbigliamento che le piace di più e indossa più volentieri? C’è un accessorio che ama particolarmente? Una cosa che non posso fare a meno sono i miei jeans della Dondup, e la mia collezione di anelli particolari.

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Blusa in seta giallo fluo (Suoli), con arricciatura sullo scollo, e short mimetico in cotone elasticizzato (Meid-i). Orecchini in metacrilato verde acido (Mercantia,) bracciali in lucite (Tarina Tarantino), occhiali gialli (Ottica Valentini)

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Abito in seta, color arancio fluo, con drappeggi in vita e taglio sulla manica(Very). Collana nera con cuore in lucite e swarovsky, orecchini arancio e nero con swarovsky e bracciale con fiori in tessuto e swarovsky (Tarina Tarantino).

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Abito lungo in fantasia stampata di seta con scollatura sulla schiena (Suoli), orecchini viola con swarovsky e bracciali in lucite (Tarina Tarantino).

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Abito in seta e viscosa, color arancio, con fascia elastica nera in vita (Very). Bracciali e collana in lucite (Tarina Tarantino), occhiali arancio (Ottica Valentini).

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Abito in seta, color arancio fluo, con drappeggi in vita e taglio sulla manica(Very). Collana nera con cuore in lucite e swarovsky, orecchini arancio e nero con swarovsky e bracciale con fiori in tessuto e swarovsky (Tarina Tarantino).

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BIANCA Una indossatrice appassionata di moda anche nella vita

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ianca Balti, classe 1984, è una fra le attuali top model italiane che ha più successo all’estero. Scoperta da Dolce & Gabbana, grazie ai quali ha cominciato a calcare le passerelle, ora sta cominciando ad imporsi anche in campo pubblicitario. Di recente, infatti, ha sostituito la showgirl Belen Rodriguez nello spot della compagnia telefonica Tim, interpretando la Gioconda e la Dama con l’Ermellino dei dipinti di Leonardo. La celebrità raggiunta da Bianca in America è dovuta in gran parte al fatto che lei stessa ha abitato a lungo a New York. Al momento, però, risiede stabilmente a Milano, in compagnia della figlia di quattro anni di nome Matilde dalla quale cerca di separarsi il meno possibile. Non per questo, comunque, la star della moda ha rinunciato alla sua passione per il viaggiare: spostandosi spesso, ha raccontato durante un’intervista di aver imparato ad ottimizzare gli spazi in valigia, cercando di portare l’indispensabile anche per quanto riguarda i prodotti di bellezza nel beauty case. Se, ad esempio, la destinazione è

Marianna Pilato

BALTI una località esotica o balneare, non dimentica di sicuro di portare vestiti lunghi per il giorno, uno corto elegante per la sera, il costume da bagno e vari accessori: dalle borse agli occhiali da sole, fino ai cappelloni in paglia e ai parei ultra colorati. Fra gli articoli di beachwear che secondo lei meritano più attenzione questa estate, c’è un costume di pizzo sangallo di Emamò, da abbinare possibilmente a una gonna lunga, a flip flop o a sandali gioiello, o a macrobijoux dorati che fanno risaltare l’abbronzatura. Meglio poi evitare di comprare capi e oggetti che non si è mai portato finora su Internet, perché è meglio provarli prima personalmente nei negozi. Bianca ha dichiarato inoltre che fra le sue abitudini c’è quella di cambiare borsa ogni mese, mentre per ciò che concerne i gioielli è molto più fedele: non si separa mai, infatti, da un bracciale di Delfina Delettrez che le ha regalato il fidanzato, da un bracciale – rosario in oro donatole dalla mamma e da una fedina in oro rosa con diamanti che ha comprato per se stessa.

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FASHION | THE STYLIST

In generale, il suo stile appare molto semplice e definito. Non è molto trasformista come quello di altre dive. Gli abiti più lussuosi preferisce lasciarli per i party mondani, mentre nella vita di tutti i giorni, per destreggiarsi pure fra i suoi impegni di mamma, opta per completi molto comodi, composti da tute, felpe, legging, magliette, scarpe da ginnastica o jeans. Come dichiarato da Bianca in persona, del resto, per apparire subito più chic con queste mise, basta aggiungere una collana, degli orecchini intonati o una giacca. Anche quando si veste in maniera più sensuale, insomma, la Balti non appare mai aggressiva, bensì con un’allure innocente. Uno dei vestiti eleganti con i quali si sente più a suo agio, non a caso, è un modello a sottoveste bianco candido di Ermanno Scervino, abbinato agli immancabili tacchi alti. Le star del passato che l’indossatrice ammira di più e a cui cerca di ispirarsi, sono di conseguenza le grandi attrici del cinema italiano degli anni Sessanta (Claudia Cardinale, Silvana Mangano, Sophia Loren, ecc…), tutte ricordate per la loro immagine pulita e a prima vista naturale, ma in realtà molto studiata e costruita. Viste queste premesse, senza dubbio sentiremo parlare ancora molto a lungo di Bianca Balti, una ragazza che grazie alla sua semplicità sembra aver conquistato proprio tutti, donne comprese.

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di Enrico Sanchi


PEOPLE | FAMOUS

IL MUCCHIO

SELVAGGIO Caccia al sex symbol 2011… di Annalisa Perazzini

“S

paccalegna, mascalzone e…perché no, qualche volta anche un po’ nerd e gay, ecco man come ti vorrei!” E’ un motto che ultimamente si sente spesso in bocca alle ragazze ma anche alle donne mature o “Cougar”( “pantere” come qualche paparazzo le definisce) che fanno girare sempre di più la testa ai maschi tra i venti e i quarant’anni. Comunque attenzione per quello sciocco o per quegli sprovveduti ( sia maschi che femmine) che ancora oggi pensano che la bellezza sia solo una componente prettamente femminile e così la seduzione dall’altra parte una componente in maggioranza maschile, perché non è vero. A parità di vedute, sia donne sia uomini se vogliono, con le giuste qualità o più precisamente i giusti mezzi, sono in grado di sedurre o piacere gli altri. Kant diceva: “ Non è bello ciò che è bello di per sé, ma ciò che piace” e ormai lo sanno anche i sassi, e soprattutto le case di moda e l’industria del cinema che in quest’anno 2011, non ancora concluso ma che volge comunque al termine, hanno investito in maniera massiccia proprio su questa idea, ma soprattutto, a differenza del passato, sull’immagine di un uomo che di per sé non è eccezioBradley Cooper

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PEOPLE | FAMOUS

James Mcavoy

nalmente supersexy ma sicuramente un grande lavoratore, un simbolo di sicurezza e fortezza. Un uomo multitasking, rude e macho come un qualsiasi maschio con la “M” maiuscola che si rispetti, ma all’occorrenza anche capace di farci divertire e provare emozioni più o meno forti come un ragazzino; oppure coinvolgerci in avventure mozzafiato quanto un pirata e infine essere dolce, premuroso, sensibile, disponibile e soprattutto in grado di azzeccare sempre, sia sul piano sentimentale che su quello sociale e lavorativo, i nostri gusti di donna con la D maiuscola, come farebbe un amica o in questo caso un “amico gay”, stando affettuosamente vicino in primis alla partner e consigliandola. Ed è proprio ciò appunto che le donne preferiscono oggigiorno o che ricercano nel partner o quanto meno nell’uomo per sentirsi appagate il più possibile, nessuna esclusa. Che si tratti infatti di una teenagers o di una “cougar”, si sa, noi femminucce siamo esigenti talvolta e la perfezione non sempre ci soddisfa, aspiriamo sempre al top del top. Così per incarnare questo tipo d’immagine, Hollywood e la Haute Couture delle passerelle si sono uniti insieme scegliendo come volti rappresentanti o sex symbol della tendenza di quest’anno quattro giovani uomini, quattro attori di grido: Bradley Cooper, James McAvoy, Chris Evans, Shia LaBeouf, al momento fra i più quotati e super pagati, forse non al pari forse di Leonardo Di Caprio e Brad Pitt, ma comunque abbastanza conosciu-

ti al pubblico italiano e internazionale, che in testa hanno solo pare una sola parola: Work, work, work, ovvero “Lavoro”, “Carriera”,“Sacrificio” (per il grande pubblico di donne che li ammirano ovvio!): il tema sul quale si concentra anche la nostra rubrica di questo mese… Un vero mucchio selvaggio, eletto appunto a celebrità rivelazione del 2011, capace di regalarci almeno dietro la macchina da presa o davanti all’obbiettivo di una macchina fotografica o sulla foto di un poster o un cartellone “schiaffato” all’interno della vetrina di un negozio, quello che ci manca spesso nella vita quotidiana: persone che ci “salvino” da noi stessi. Ancora una volta modelli di uomini non con un superpotere ma migliori degli altri, che arrivano dal basso, facendosi le ossa o costruendosi un nome e una posizione con il sudore della fronte, alla vecchia maniera, dopo mille rinunce e porte sbattute in faccia. Come è capitato spesso al primo personaggio della nostra lista, Bradley Cooper, 33 anni, americano di nascita e adozione, 1,85 di altezza e occhi azzurri… Quasi un dio praticamente, ma scartato varie volte ai provini prima di diventare il grande attore che pare sia adesso, perché troppo sincero e diretto nel parlare, quasi senza limiti come il titolo di uno dei suoi ultimi film usciti al cinema a maggio 2011. Dopo le Torri Gemelle, ma anche dopo Watchmen e Spiderman non abbiamo più bisogno di Superman ma ancora di Capitan America: non il bene assoluto e garantito, non un alieno ma qualcuno

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PEOPLE | FAMOUS

Chris Evans come noi, che sbagli, soffra e combatta anche assieme a noi, come ci mostra un altro americano, il ventinovenne “ragazzone della porta accanto” Chris Evans, prima come testimonial dell’ultima campagna profumo Gucci Uomo 2011 insieme alla collega Evan Rachel Wood ( un vero spot innovativo e fresco, un inno alla seduzione maschile in tutte le sue componenti); poi con il suo emarginato e fragile Steve Rogers, infine sdoppiato e trasformato nel supersexy e superdotato Capitan America : eroe vero, genuino, nel primo film omonimo di Joe Johnston sul primo e più spettacolare tra i vendicatori e personaggi dei fumetti Marvel mai portato al cinema finora. Non certo da meno è nemmeno lo scozzese trentaduenne James McAvoy, conosciuto sempre al nostro pubblico come protagonista di film di gran classe e adrenalinici tra cui horror, fantathriller, commedie romantiche, cinema bellico: L’ultimo Re di Scozia, The Last Station, Wanted, Penelope, Il Quiz dell’amore,Espiazione, Becoming Jane, come co spalla di altrettanti attori di gran classe tra cui Angelina Jolie, Anne Hathaway, Judy Dench, Robert Redford e da ultimo intelligente e caparbio professor Charles Xavier in X-Men – L’inizio di Vincent Vaughn. Sì, forse è esagerato definire McAvoy un affascinante manipolatore, perché a pensarci bene e a guardarlo bene appare ancora un po’ troppo acqua e sapone per gli anni che ha, un liceale in sostanza, però resta comunque il fatto che.. per citare poi parole testuali di una mia carissima amica: “Ha uno sguardo magnetico, così dolce e al tempo stesso ingannatore che quando lo guardi anche solo in fotografia non puoi fare a meno di sbarellare di brutto!” Concludiamo con l’ultimo della lista: Shia Labeouf (Sam Withweekey nella trilogia Trasformers di Michael Bay) , 26 anni, metà americano metà ebreo, paranoico quanto basta quanto Batman, un po’ nerd quanto Spiderman, bipolare alla Hulk, ma tanto sexy addirittura per il 70% delle donne ( non lo dico io, lo appurano le statistiche) con quell’aria apparentemente innocente e furbesca alla “Pierino e il Lupo”, con una spruzzata di James Bond e un pizzico di Twilight, unita alla migliore delle performance recitative sempre di quest’anno alla Kick-Ass: superbarbone, scaltro e affascinante! Cavolo! E adesso ditemi: Quale donna sulla faccia della terra ( a meno che non sia una suora di clausura o una lesbica) non vorrebbe almeno una volta uscirci a cena fuori? Oppure: quale ragazza non desidererebbe trovarlo la mattina sotto la finestra della propria camera da letto, o davanti alla porta di casa ad aspettare di accompagnarla a scuola? “Ehi piccola? Dai, monta in macchina che ti porto a fare un giro”!

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Shia Labeouf


FOLLIE VIP

FOLLIE VIP

TUTTO SULLE ULTIME NEWS DA HOLLYWOOD

C

By Annalisa Perazzini

asetta mia, casetta mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia… anche se Tigger Woods ce l’ha più grande di tutti, anzi meglio una vera reggia! Sono infatti apparse di recente su internet le foto dello splendido maniero che il campione olimpico si starebbe costruendo da quattro anni a uso personale in Florida, ampliando una precedente struttura sempre a suo nome e carico, costata di suo già 44 milioni di dollari e che a lui serve ovviamente non solo per allenarsi. Curiosi di saperne di più su questa mega villa? Sì? Bene, allora eccovi alcuni dettagli in anteprima, raccolti dal settimanale americano People e dal nostro giornale: campo da golf a quattro buche interno alla proprietà (e beh ci vuole, che cosa ci si aspettava in fondo da un golfista?), piscina di 30 metri, con un'altra adiacente solo per i tuffi; terme, campo da tennis, beach tennis e basket (dopo il golf e il football americano lo sport preferito dagli americani); due piccoli moli per attraccare con le barche o più precisamente con traghetti, panfili, catamarano e yacht e immancabilmente un laghetto come in tutti i moderni castelli dei moderni viziati principi del business. Ah! E naturalmente non scordiamoci il fitness center da 500 metri quadrati. Dunque non esattamente solo noccioline e popcorn... come del resto la nuova casa di Nicole Kidman, una tra le star femminili più pagate di Hollywood, proprietari di una residenza, anzi un appartamento nuovo di zecca da 10 milioni di dollari situato a Manhattan (New York) nel quartiere di Chelsea con vista splendida sul fiume Hudson. E poi dicono che la ricchezza non compra a volte anche la felicità. Sì, come no! Anche se da un certo punto di vista è vero: più sono ricchi, più sono egoisti, viziati e persino divorziati o sfidanzati. Fanno a gara a chi riesce per primo e in maggioranza a infilarla per così dire nel sacco all’altro o agli altri, a volte rimettendoci però in salute fisica e psichica come la Demi Lovato, la divina di origini ispaniche supersexy e supericca della tv internazionale, protagonista di molti programmi tv per teenagers targati Disney “ Sonny tra le stelle”, “My camp rock”, “Programma protezione principesse”, tornata, si può dire, sul mercato dopo la separazione fresca, fresca con l’ultimo boy friend accreditatole, Wilmer Valderrama, 31 anni, a causa pare della differenza di età, 13 2. Trussardi anni, tra i due e di altre varie incomprensioni classiche da innamorati dell’ultimo minuto.

>> Demi Lovato

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FOLLIE VIP

Si chiude così per l’attrice e cantante appena 18 enne un anno particolarmente difficile, precipitato dopo la rottura con Joe Jonas, dei Jonas Brothers e il ricovero in “rehab” in una clinica privata di L. A. per problemi emotivi e fisici appunto, conseguiti pare da tale rottura. Ma le brutte notizie qui per la Lovato, perché anche la madre, Dianna Hart de la Garza, è finita di recente in riabilitazione per lo stesso motivo della figlia: a causa di un amore non corrisposto. E se di nuovo, come si suole dire, piove sempre sul bagnato, mai sulla terra asciutta dobbiamo aspettarci altre polemiche, “petardoni” o notizie bombe che riguardano stavolta altri due divi teenager o diciamo prodigio del cinema internazionale: Alex Pettyfer visto quest’anno sul grande schermo in ben due pellicole di grande effetto per il pubblico Under 25 e Dakota Fanning, nuovo volto della campagna moda e testimonial per Oh Lola! La nuova fragranza femminile targata Marc Jacobs. Solo ieri, in effetti, la prima immagine di Angelina Jolie per Louis Vuitton o di Kate Winslet per Lancome, oggi ecco arrivare lei, Dakota Fanning, la bambina prodigio e attrice di grido già dall’età di 7 anni. Protagonista al cinema di molte pellicole importanti per registi altrettanto noti come Spielberg, Marshall, Bruckheimer e considerata dal grande pubblico ancora adesso per certi aspetti una “ ragazzina”, la minorenne è stata infatti non solo scelta da Jacobs ma anche fotografata da Juergen Teller, mentre guarda in maniera provocante l’obbiettivo fotografico stringendo tra le cosce seminude sotto un vestito, altrettanto succinto e trasparente, un flacone del profumo Oh Lola! Ovvio che gli scatti abbiano suscitato dunque non poche polemiche, sulle quali però il direttore del marchio pensate si gongola entusiasta e favorevole, convinto che non farà che giovare alla pubblicità gratuita e quindi anche alle vendite del suo prodotto. Da questo lato non gli si può dare del tutto torto, nonostante comunque abbia esagerato un tantino a paragonare in conferenza stampa Dakota Fanning a una dolce Lolita contemporanea, seducente, elegante, provocante. E voi che ne dite? Quanto al discorso Alex Pettyfer, 21 anni e qui chiudiamo in bellezza, anche lui attore e ragazzino

Nicole Kidman

Alex Pettyfer

Dakota Fanning

Tiger Woods

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cresciuto in fretta prima nel campo della moda, seguendo le orme della madre top model, posando per alcuni marchi famosi come Burberry e Ralph Loren, poi intraprendendo la carriera di attore debuttando in Storm Breaker all’età di 16 anni accanto a Ewan McGregor nella parte dell’agente segreto teenager Alex Ryder, è un grillo che salta come la Lovato e Di Caprio da una relazione all’altra con la stessa facilità con cui beve un bicchiere d’acqua. A detta di alcuni giornalisti cinematografici per farlo innervosire alla grande basta poco, addirittura pochissimo: per esempio, parlandogli della sua carriera precedente nella moda e paragonandolo più a un modello che a un attore di grido. Aggiungono anche che sia viziato ed egoista e pretenzioso come all’inizio il personaggio di Kyle Kingsdon che lui interpreta in “Beastly” nel scegliere le sceneggiature e i film a cui partecipare, oltre ad essere un fanatico dei Police, della fantascienza, dei tatuaggi. Presto comunque lo vedremo di nuovo sul grande schermo, accanto ad Amanda Seyfried in una pellicola sci-fi Now, ambientata in un futuro non lontano dal nostro attuale dove gli anni, pensate, si possono acquistare. Chissà se esiste una formula facsimile anche per la bontà, il pudore e l’umiltà? Sicuramente un pizzico male non farebbe a nessuno dei protagonisti della nostra rubrica di questo mese. Critico di liberazione.


di Enrico Sanchi

Concessionario Ufficiale

P.zza Matteotti, 11/B - S.POLO d’ENZA (RE) - Tel. 0522 873839

6.Trussardi

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DESIGN | ART HOTEL

HOTEL PANTONE Un nuovo concetto di ospitalità

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spirato alla famosa gamma di colori della prestigiosa azienda statunitense Pantone Inc., creatrice dello standard internazionale di classificazione e identificazione grafica dei colori, l’ Hotel Pantone rappresenta una delle strutture ricettive più ricercate d’Europa. L’hotel sorge nella centralissima Avenue Louise di Bruxelles, uno dei quartieri più glamour della città, dedicato allo shopping e agli affari. Neanche a dirlo, il concept di questo particolarissimo design hotel è basato su una palette colori associata ad ognuna delle 59 stanze distribuite sui sette piani dell’albergo, inclusi gli arredi, i complementi e gli artwork fotografici realizzati dal famoso fotografo belga Victor Levy. Quello che attende l’ospite dell’hotel Pantone è una vera e propria full immersion nel colore, tra sfumature ed effetti cromatici imprevedibili, ideati per ‘animare’ tutti gli spazi dell’edificio, a cominciare dagli esterni, illuminati da tavolozze di colori diversi. >>

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Erika Facciolla


DESIGN | ART HOTEL

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DESIGN | ART HOTEL

Perfetto per gli avventurieri e i turisti cosmopolita, il Pantone è frutto del genio creativo del designer Michel Penneman e dell’architetto belga Olivier Hannaert, artefici di un capolavoro architettonico unico nel suo genere. Ogni camera è una piccola opera d’arte, caratterizzata da installazioni fotografiche personalizzate e una gamma esclusiva di vivaci colori Pantone che rendono ogni ambiente diverso da tutti gli altri. Perfino i vetri delle finestre sono colorati di blu, giallo, viola, verde, in armonia con il tema di ogni stanza che l’ospite può abbinare al suo stato d’animo, personalizzando il proprio viaggio e trasformando il soggiorno in un’esperienza emozionale irripetibile: dal rosso, audace e sensuale, al turchese, tranquillo e calmo. Le pareti delle stanze sono bianche per far risaltare la luminosità dei colori dei prodotti, del copriletto e delle fotografie di Victor Levy appese sulle testate dei letti. Sul comodino e in bagno, tazze di W2 e scatole in metallo di Seletti, ispirate allo stile Pantone. Appese alle pareti di ogni stanza i codici dei colori Pantone che ne hanno ispirato l'arredo. L’interior design si basa su un eccezionale gioco di contrasti e di colore sviluppato sulla tela bianca delle superfici nude, dalle quali prendono vita saturazioni inaspettate di colori ed effetti cromatici ‘pop’ declinati ad ogni oggetto o arredo. Sono dunque le combinazioni di colori sgargianti, chic e brillanti che arredano le camere. E non potevano non essere personalizzati i portachiavi, realizzati da Sonia Spencer Accessories Collection, come tutti gli altri complementi d’arredo (cuscini, divani, tazze da cocktail e tazzine), ispirati al brand americano amato da Tiffany e da Victoria’s Secret. All'ultimo piano dell'hotel, si trovano due meeting room, che possono essere affittate per eventi privati. Ideale per cocktail e party, la terrazza sul tetto, completa di bar, può ospitare fino a 100 persone. >>

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DESIGN | ART HOTEL

Un inno alla diversificazione, dunque, che richiama un concetto di ospitalità non standardizzato e assolutamente ‘fuori’ dai rigidi e impersonali schemi che i brand alberghieri tendono a imporre alle loro strutture. Al Pantone hotel la parola d’ordine, infatti, è non-convenzionalità: un concetto che si palesa sin dall’ingresso nella lobby dove al bianco Corian della reception e alle pareti verticali in acciaio verniciato bianco, si contrappongono coloratissime biciclette firmate Pantone, sedie pieghevoli, poltroncine, divani e strisce magnetiche intercambiabili applicate ai muri rappresentanti la gamma di colori Pantone, ognuna con il suo riferimento indicato in basso. Completano l’opera una serie di scaffalature, vetrinette e librerie ricche di riferimenti ai prodotti Pantone e ai prodotti più conosciuti di questo marchio. Grazie alla partnership con Pantone Universe, infatti, nell’hotel è possibile trovare un’ampia scelta di articoli ispirati al prestigioso brand Pantone: dalle Pantone Mugs di W2, ai prodotti per il bagno HYpro Cosmetics. Lo stile minimal, la cura del dettaglio, l’approccio grafico nella codifica dei colori scelti per ogni ambiente e la qualità del servizio, fanno del Pantone Hotel il posto ideale in cui vivere un’esperienza fuori dai luoghi comuni.

Pictures by Sven Laurent

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LA NUOVA FRONTIERA DEL GIOCO

VIDEO LOTTERIES / SLOT MACHINES

IPPICA

By Andrea Orlandi

Via Copernico, 24 B-C-D Reggio Emilia (a fianco al nuovo McDonald’s) Tel. 0522 308944


YOUR RAIMBOW PANORAMA P Da quando il geniale Artista danese OLAFUN ELIASSON ha creato la passeggiata arcobaleno sul tetto dell’Aros Kunstmuseum (museo dell’Arte), la città danese di Aarhus è diventata “La città arcobaleno”.

di Jean-Claude Poderini

DESIGN | WORLD PROJECT

ensare cosa è successo ad una tranquilla e sconosciuta cittadina danese, ha il sapore dell’incredibile. Il genio di un artista con la fissa delle luci e dei colori ha fatto conoscere questa città e il suo museo a tutto il mondo. La novità è una passeggiata circolare di 150 metri che come un corridoio sul tetto del museo ha sbalordito visitatori sia dall’interno sia dall’esterno. Poi la magia dei colori ha fatto il resto. Da un paio di mesi sul tetto dell’Aros Aarhus Kunstmuseum in Danimarca, è possibile visitare l’installazione permanente “Your Rainbow Panorama”. Progettato dall’Artista danese Olafur Eliasson, si tratta di un gigantesco anello di vetro colorato con i colori dell’arcobaleno. >>

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DESIGN | WORLD DESIGN

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DESIGN | WORLD DESIGN

La struttura occupa tutto il perimetro dell’edificio ed è visibile da molto lontano, suscitando curiosità negli spettatori e dando un’immagine differente della città a seconda del punto di osservazione, cambiando non solo la prospettiva ma anche i colori. Ma ancor più suggestiva è la passeggiata all’interno di questo lungo corridoio circolare. Anche qui camminando cambia non solo il panorama ma anche i colori con cui lo vedi. Ammette Olafur che l’opera intende congiungere l’architettura preesistente con una nuova visione panoramica della città; un luogo in cui i confini tra interno ed esterno si confondono, suscitando incertezza e stupore in chi si trova sospeso nella passeggiata d’autore. L’emozione è spontanea e infantile. Affascinati dalla magia dell’arcobaleno e sorpresi dal genio di quest’artista, apprezziamo il nuovo panorama di una città che ora ha un suo elemento di riconoscimento. È come un faro, multicolore, alto sopra tutti i tetti della città, grande e nuovo come concetto decorativo. Non è un’architettura, non è una statua, non la possiamo definire una scultura, tutt’altro. È semplicemente qualcosa di trasparente con una forma rotonda, che trasmette buonumore come solo i colori sanno fare. Sappiamo che i colori hanno un potere terapeutico e in questo caso non è una piccola luce che ci conforta ma un’enorme struttura che proprio per la sua mole riesce a emettere tutti i colori dell’arcobaleno. >>

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DESIGN | WORLD PROJECT

A seconda di dove ci troviamo vediamo la struttura di un colore diverso e la stessa cosa avviene trovandosi all’interno dell’anello. Di notte l’effetto è maggiore per l’intensità delle luci. La trasparenza è più evidente e nella notte aumenta l’effetto luminoso , sullo sfondo nero i colori risaltano dando spazio ad un’immaginazione intensa. Sembra che silenziosamente un arcobaleno appaia all’improvviso di notte e irrompa una profondità veramente di forte impatto visivo. Come il mistero dell’arrivo di una navicella spaziale, non ha la consistenza della materia e ha una nuova collocazione nell’arte plastica. L’artista pone letteralmente gli spettatori di fronte ad un’indagine artistica. Puoi pensare che sia utopico, rivoluzionario oppure semplicemente originale. L’artista spiega che vuole unire la natura con la ricerca scientifica. Crea una struttura per stimolare nel visitatore una unicità irripetibile di capacità visiva. Tra l’incontro dell’artista e dello spettatore si trova la parola Arte, cioè l’elemento effimero che crea una emozione indimenticabile. Non sarà più l’opera d’arte ad essere indimenticabile, ma l’emozione vissuta nel momento della percezione. La luce di tanti colori ci accarezza come una irripetibile sensazione che pervade la nostra psiche, entra nel nostro corpo e fa parte di noi. Camminando nel corridoio, passando attraverso i colori, si rivive un percorso conosciuto. Ci porta ad una nuova rinascita, quella della luce sulla materia. Il percorso offre una dimensione scientifica poetica della vita e fa riflettere sul passato. Giochi di luce e riflessi colorati, sorprendono gli occhi, è una illusione tra spazio chiuso e infinito. La dimensione non inquieta, al contrario, l’artista ci aiuta e ci rivela descrivendo nuovamente la natura nella sue installazioni. Oggi lo sguardo dell’uomo scivola sulle strutture architettoniche, mentre Olafun vuole, tramite lo stupore creato delle sue strutture, aprire gli occhi di chi osserva e far riscoprire la funzione dell’occhio che non si deve limitare solo a vedere ma anche a guardare.

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DESIGN | WORLD PROJECT

HANGZHOU S LA CAPITALE DEL FUMETTO di Jean-Claude Poderini

ono state le caratteristiche vignette dei fumetti a consacrare MVRDV vincitore del concorso internazionale del progetto per il China Comic and Animation Museum (CCAM) – il Museo del fumetto e dell’animazione – promosso dall’Ufficio di pianificazione urbana di Hangzhou, in Cina. Il progetto di MVRDV (Studio di Architetti olandese) fa riferimento alle vignette dove sono inseriti i dialoghi delle storie. Le otto grandissime vignette previste di cemento e vetro, saranno intersecate tra loro, e permetteranno al visitatore un percorso circolare di tutto il programma del museo. Ogni edificio avrà una specifica funzione.

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DESIGN | WORLD DESIGN

La forma degli elementi permetterà l’esposizione di una collezione permanente esposta in una spirale cronologica e un’esposizione temporale. Il complesso di 30.000 metri quadri include aree di educazione, tre teatri-cinema per un totale di 1.111 posti seduti e una biblioteca di fumetti. Nel parco ci sarà anche una serie di isole nel White Horse Lake, una piazza pubblica e un centro di esposizione di 13.000 metri quadri. L’inizio dei lavori è previsto per il 2012, e il costo previsto ammonta a 92 milioni di euro. Il clou della visita sarà l’area interattiva, dove si potrà sperimentare direttamente diversi tipi di tecniche di animazione tramite un dispositivo ottico che permetterà di visualizzare immagini e disegni in movimento.

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DESIGN | WORLD DESIGN

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DESIGN | WORLD PROJECT

Ora i giovani considerano il fumetto non solo una forma d’intrattenimento ma una vera forma d’arte. Il museo darà la consacrazione definitiva di riconoscimento conferendo il titolo di tempio dei cartoni animati. Hangzhou è una metropoli di 6,4 milioni di abitanti a 180 km a sud-ovest di Shanghai. Il Museo sarà il punto focale, e considerato la città cinese dell’industria dell’animazione. Il nuovo Museo sarà un’icona per un grande sviluppo, del Comic and Animation Centre. La struttura è stata concepita con un profilo sostenibile, il disegno aerodinamico permetterà la totale assenza di bisogno di aria condizionata. Gli enormi spazi espositivi, ogni anno, ospiteranno fiere ed eventi del China International Comic and Animation Festival (CICAF).

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GIULIANO

MAZZUOLI “Emblema del fashion maschile”

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alle agende agli orologi. Quando iniziò la sua carriera di designer ereditando l’azienda del padre in Val di Pesa (nella zona del Chianti) nel 1953, Giuliano Mazzuoli si dedicava “semplicemente” alla produzione di rubriche e block notes destinati ai pellettieri fiorentini. Ma l’estro dell’artista sarebbe presto emerso esplorando nuovi, accattivanti orizzonti. Prima, nello stesso ambito della tipografia: a partire dagli originali quaderni a spirale con le righe non diritte ma storte, ad onda, all’insù o all’ingiù, fino ad arrivare

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DESIGN | TOP DESIGNERS

alla celebre penna “Moka” a forma di caffettiera, espressione dell’amore del designer toscano per il riutilizzo di oggetti d’uso comune al di fuori della loro funzione originaria (non a caso, Mazzuoli trasse l’ispirazione per la “Moka” dalla serie di caffettiere che sua nonna teneva in credenza come oggetti decorativi rifiutandosi di usarle per fare il caffè). Poi, in un settore nuovo del tutto nuovo: l’orologeria. L’elemento di continuità è l’attenzione alla figura del businessman, dell’elegante uomo d’affari, come consumatore privilegiato. Lo scarto è nel valore e nella preziosità dell’oggetto, che schizza ovviamente alle stelle nel passaggio dalle rubriche agli orologi. Nel 2004, Mazzuoli dà così alla luce la sua creatura di più grande successo, il Manometro, un orologio da polso che, ispirandosi in alcuni tratti ai vecchi strumenti per misurare la pressione sanguigna, ribadisce ancora una volta il fascino che gli oggetti quotidiani esercitano sul designer. Il limitatissimo numero di pezzi prodotti trasforma immediatamente il Manometro in oggetto di super-nicchia, difficile da trovare e quindi ambitissimo da VIP e collezionisti, nonostante il prezzo accessibile. Alla prima versione del Manometro, negli anni successivi, ne seguono altre, spesso in edizione limitata, come il Manometro Titanio, prodotto nel 2006 in soli 365 esemplari (uno per ogni giorno dell’anno) e caratterizzato da cassa cilindrica in titanio satinato bronzè, una colorazione ottenuta con lo stesso trattamento sul titanio che alcune casa automobilistiche usano per i pezzi di ricambio delle loro auto di lusso. Sempre del 2006 è Manometro Cronografo, nel quale una reimpostazione del quadrante favorisce l’uso dello strumento come cronometro, mentre il 2007 è l’anno di Manometro S, la versione sportiva dell’oggetto, con cassa in fibra in carbonio e un’estetica del più “giovane”. Nel 2009, ancora in limited edition da 365 pezzi, arriva invece sul mercato il Manometro Millesimato (termine mutuato dall’enologia dove indica un trattamento eseguito su vini di alta qualità), con nuove rifiniture e una particolare “simbologia” del quadrante: ogni pezzo riporta sul quadrante stesso, scritto a mano in blu stilografica, un numero della serie da 1 a 365, mentre su richiesta il fondo cassa evidenziato il giorno dell’anno corrispondente (ad esempio, al numero 1 corrisponde il 1 Gennaio 2009, al numero 365 il 31 Dicembre). Nel frattempo, Mazzuoli affianca a Manometro un altro orologio destinato a diventare emblema del fashion maschile: Contagiri. Ispirandosi naturalmente al contagiri delle automobili, al sapore di antico e di “umano” che Manometro porta con sé, si affianca in questo caso la più esemplare espressione della potenza e del’eterna dialettica fra tempo e velocità.

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FABIO

NOVEMBRE F “Dare la vita agli oggetti” di Jean-Claude Poderini

abio Novembre è oggi decisamente il design e l’architetto più geniale al mondo. Il suo talento originale e la sua sorprendente potenza visionaria sorprendono l’attuale generazione del design sia italiano sia internazionale.

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DESIGN | TOP DESIGNERS

Si può ammettere che esiste un periodo prima di Novembre e uno dopo Novembre. In pratica ha cambiato le regole del design e della progettazione. Lui pensa e crea un oggetto con una dimensione sartoriale come se dovesse coprire un corpo, gioca con la materia e la lavora alla sua condizione. Si fa positivamente coinvolgere da altre discipline come il cinema, la musica, l’arte e la moda traducendo e filtrando un gusto inaspettato e attuale. Protagonista del suo tempo suggerisce che il design deve essere frutto delle esperienze di ognuno di noi, a partire dai sentimenti ai piaceri della vita passando per le debolezze fino ai sogni. I sogni diventano proprio la sua anima guida per realizzare tutto ciò che sembra impossibile mettendo, ogni giorno, alla prova le sue aspettative. È un vero artista che precede il gusto del pubblico. Ammette che “i progettisti corrono dietro alla capacità femminile di creare la vita. Noi realizziamo dei progetti statici e vorremmo dargli dinamicità. Siamo come Geppetto, noi facciamo Pinocchio ma poi ci vuole la fatina per farlo animare”. È affascinato dal concetto del bohemien come sottotraccia di un percorso poetico che soddisfa un momento della nostra vita. Per lui il design va verso la comunicazione e in questo senso crea una nuova teoria non più basata sul marketing ma basata su un concetto di soddisfazione personale. Confessa “non amo l’architettura e il design, è solo un mezzo di comunicazione che mi sono accorto di usare bene e quindi mi ostino a usarlo”. Lui osserva la vita e le persone che gli trasmettono un messaggio che poi è quello che mette il punto a ogni cosa. Che Fabio Novembre sia interessato alla comunicazione si capisce dai tanti lavori extraprogettuale come libri, riviste, conferenze, allestimenti mostre e seminari. Ama la carta stampata, il digitale e Internet che disseta la sua enorme curiosità e sete di cultura.

Ama la nudità e il corpo umano e lo dimostra con uno dei suoi ultimi lavori. Si chiama “Robox” ed è la stravagante libreria ideata e progettata per Casamania e presentata in occasione dell’appuntamento milanese con il Salone del Mobile 2011. È una libreria uomo, cioè con sembianze umane abbinate a forme geometriche ma con un cuore rosso che pompa. Semplicemente fantastica è l’ultima lampada ideata e realizzata per il prestigioso brand Driade. Si chiama “Luciola” ed è una stupenda lampada da sospensione a forma di antica voliera all’interno della quale tante e piccole lampadine assomigliano a simpatiche lucciole luminose. Il risultato è un prodotto di grande classe caratterizzato da tanta eleganza e un pizzico di follia che da sempre contraddistingue i capolavori del nostro designer. Si chiama “Nemo” la originalissima seduta caratterizzata da grandi dimensioni e da una curiosa forma di volto umano che di certo non può passare inosservata. Realizzata in materiale plastico polietilene monoblocco è disponibile in tre varianti di colore: bianco, nero e rosso. Con ragione può ammettere “quando il design ci mette la faccia”. Si dice di essersi ispirato alla genesi per creare due dei pezzi di design più fotografati e discussi dell’ultimo anno. Parliamo delle sedie “Him&Her”. Due sedie che davanti sembrano comode e normali sedute ma da dietro lasciano senza fiato perchè riproducono perfettamente due corpi nudi, l’uomo e la donna. Visionario, eccessivo, Novembre lancia dei semi creando spazi seducenti e oggetti iconici. E se il design è fatto delle intuizioni di grandi sognatori, gli auguriamo sogni d’oro.

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ABLUZIONE

DI LUSSO “Le vasche da bagno più belle”

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gni volta che vogliamo prendere un bagno, ci sorge il dubbio, faccio il bagno nella vasca o mi prendo una bella doccia. In parte dipende dal tempo che si ha, ma non solo. Sono diverse le correnti di pensiero a riguardo. C’è chi pensa che un bel bagno nella vasca sia rilassante ma però allo stesso tempo dobbiamo avere molto tempo a disposizione per fare tutto in maniera rilassante. Altri pensano che una bella doccia ci da quella carica di energia che serve per intraprendere una giornata più o meno difficile. Ci da la sensazione di esserci fatti scivolare via tutti i problemi. Oggi nelle case si hanno due bagni, di solito uno con la vasca e l’altro con la doccia e quindi il problema si risolve da solo. Quindi quando, al mattino, dobbiamo svegliarci ed essere pronti in pochi minuti faremo una bella doccia rigenerante, mentre la sera al rientro dal lavoro e prima della cena ci prenderemo un bel bagno nella vasca per rilassarci e prepararci per la serata. Tra l’altro con quello che costano le vasche da bagno, non adoperarle sarebbe un vero peccato. Vi suggerisco alcuni modelli interessanti, ognuno con una caratteristica originale, a voi la scelta. La scintillante “Diamond Bathtub” di Lori Gardner vi permette di fare

un bagno rilassante in mezzo a quasi 45.000 cristalli Swarovski, rosa: ecco come coccolarvi davvero. Una vasca, sì, ma non una qualsiasi. La designer californiana Lori Gardner ne ha realizzata una veramente unica, originale e stravagante, che non è solo una semplice vasca da bagno, ma un oggetto da mettere in mostra in salotto. Nel settore dei prodotti di lusso, specialmente per quello che riguarda le linee di prodotti per la casa, sembrano non esserci limiti all'immaginazione di un artista, che può tirar fuori dal cilindro capolavori veramente unici per la casa. La designer Lori Gardner è già nota per la sua capacità di modernizzare pezzi classici. E lo stile un po' retrò della forma ricorda le vasche dell'800 con i piedi in stile Rococò ma, e qui viene la novità, innanzitutto è di un bel rosa sgargiante e inoltre la sua superficie è interamente tempestata di cristalli Swarovski. Ognuno di questi è stato fissato a mano per un totale tre anni di lavoro. La Diamond Bathtub è attualmente in esposizione a Costa Mesa, in California. La versione originale non è in vendita ma è possibile ordinare delle copie personalizzabili. Altra opzione da valutare: la Diamond Bathtub si può anche noleggiare. >>

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La vasca idromassaggio con DVD by Baden Bath marchio del lusso all’interno del bagno di ogni casa. La particolarità di questo splendido prodotto di arredo per il bagno è che ha un bel televisore posto su di un lato, che funziona da lettore DVD. In tutto il vostro relax potrete godervi un bel film, mentre vi fate coccolare dall’acqua calda e rigenerante della vasca idromassaggio. Se invece di un film preferite musica di sottofondo, c’è a disposizione anche un bel sistema stereo con controllo remoto e un mini wine bar per quelli più audaci che vogliono farsi un aperitivo durante un bel bagno. Per godere di questo lusso così extra, preparatevi a sborsare ben 12.700 dollari. Questo è il prezzo per questo meraviglioso prodotto di altissima qualità.

La vasca da bagno “Infinity” realizzata da Aleksander Mukomelov sta spopolando, dal punto di vista dell’innovazione. Molte sono state le vasche idromassaggio e tutte hanno un tocco di originalità a questo settore industriale. L’infinity in particolare ha un bel computer che riesce a farvi decidere la qualità del bagno che state ricevendo. Un vero lusso per tutti coloro che amano fare i bagni in vasca, a dispetto delle docce. Si può anche ascoltare un po’ di musica e aggiungere oli e profumi, ideali per avere comfort rigenerativo sia a livello fisico che mentale.

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istrutturare antichi casolari, adattarli all’esigenze dei committenti utilizzando anche materiali eco-compatibili, intervenire in situazioni estreme di decadenza dell’immobile riportando alla luce la primordiale bellezza, sapere riutilizzare al meglio i materiali di risulta delle demolizioni e integrarli con nuove forniture sono alcuni dei punti di forza di chi, da due generazioni, opera nell’edilizia di recupero. L’assistenza totale dalla progettazione alla realizzazione, dall’impiantistica termica e elettrica ai serramenti, dalle opere di stuccatura e tinteggio al movimento terra e giardinaggio sono la naturale conseguenza dell’entusiasmo, la serietà e professionalità dedicata ai piccoli o grandi progetti da realizzare.

via 25 aprile 42034 Casina, REGGIO EMILIA www.massimoserri.it info@massimoserri.it


PALAZZO MONGARDINI di Enrico Sanchi

Un recupero conservativo di uno dei palazzi pieni di storia all’interno delle antiche mura della nostra città, una proposta che unisce ampi ambienti a rifiniture di lusso, il sapore dell’abitatare la storia.

In questo numero Prima Immobiliare ci fa entrare all’interno di uno dei palazzi piu storici della nostra città: Palzzo Mongardini. In queste pagine le immagini e le piante ci illustrano l’attico ricavato dal restauro del prestigioso palazzo e che Prima Immobiliare propone: l’appartamento si sviluppa tra il secondo e il terzo piano su una superficie di ben 200 metri quadrati. Dall’ingresso posto al secondo piano si accede ad un ampio salone che può essere suddiviso tra zona soggiorno e sala pranzo, ad una cucina abitabile, ad una camera matrimoniale con cabina armadio, ampio bagno ed un ripostiglio lavanderia. Un disimpegno accoglie la scala che porta al secondo piano dell’attico dove troviamo ben tre camere matrimoniali, un ampio studio e un grande bagno con vasca; il sottotetto con travi in vista rende ancora più particolare questo elegante e storico appartamento.

dettagli L’attico qui illustrato sarà completato con un pavimento di legno in plancia, con sanitari Boffi e Nic Design mentre la rubinetteria sarà firmata Fantini, le porte saranno invece di Rimadesio, in cristallo e vernicite in tonalità; il tutto sarà poi completato da mosaici di Casa Dolce Casa e da corpi illuminanti di design. Il progetto degli interni è curato da BB Studio degli Architetti Andrea Bergianti e Francesco Bombardi.

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Situato tra Via Emilia Santo Stefano e Via Guasco, a poca distanza da Piazza Gioberti e nei pressi della Chiesa di Santo Stefano, si trova all’interno dell’antica cinta muraria del centro storico. Se già in una mappa del 1591 si trovano tracce dell’edificio, sicuramente nel 1720 ci sono conferme della presenza de la “casa delle Putte”,che nel 1907 prende il nome di Palazzo Mongardini a seguito dell’acquisto fattone da Giovanni Mongardini e dalla Marchesa Ines d’Affitto. Attualmente il complesso restaurato risulta composto da un blocco principale derivato dalla prima costruzione sulla Via Emilia, che si sviluppa fino al grande cortile interno sotto al quale sono stati ricavati posti auto, con un androne passante volto a crociera, su cui si affacciano gli scaloni e gli accessi agli altri tre cortili. L’intervento di restauro di questo Palazzo, si è proposto di recuperare l’intero complesso nel pieno e completo rispetto delle parti originali e/o modificazioni storiche progressivamente intervenute, valorizzandone le componenti architettoniche e materiche. Il fine del progetto di restauro è sempre stato quello del completo riutilizzo del complesso secondo gli usi originari: commerciale nelle “botteghe” del piano terra sulla Via Emilia, principalmente residenziali nelle altre parti e in tutti gli altri livelli. Gli interventi sono stati comunque limitati, grazie al buono stato di conservazione delle parti, sono state infatti effettuate opere di consolidamento che non hanno mai leso gli elementi storicamente importanti della struttura come, per esempio, le pregevoli pavimentazioni in “terrazzo veneziano” e i soffitti finemente decorati per i quali è stato previsto il fedele recupero. Considerando che già in origine il complesso risultava suddiviso in unità abitative, il mantenimento di tutti i pregevoli vani scala esistenti permette un accesso molto frazionato, quasi indipendente, a tutte le nuove unità abitative, servite da ascensori.

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LE TRATTORIE DEL SORPASSO di Jean-Claude Poderini

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hi non conosce il famoso film “Il sorpasso” di Dino Risi girato nei primi anni Sessanta? È una commedia all’italiana, con un inconcludente quarantenne magistralmente interpretato da Vittorio Gassman e un giovane studente di legge impersonato da un famoso attore francese: Jean-Louis Trintignant. Roma, Ferragosto, la capitale è deserta e i due decidono di intraprendere un viaggio in auto per una meta occasionale. La trama si sviluppa in poche ore, e la >>

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maggior parte di esse in auto.Per questo motivo la pellicola è considerata una “pellicola da strada” ovvero come dicono gli americani un “road-movie”. È la strada, e precisamente la Via Aurelia che dal centro di Roma porta verso l’alto Lazio, lo scenario dove si svolge la vicenda da un lato comica e dall’altro tragica.I due protagonisti, nel comportamento, diventano dei simboli di quel periodo storico dove finisce il sogno del benessere collettivo. E proprio questo simbolismo, vissuto nel percorso lungo l’arteria consolare, conduce verso l’evasione, la vacanza e il benessere nelle sue diverse raffigurazioni. L’Aurelia attraversava dapprima i quartieri borghesi della capitale per poi allungarsi, attraversando la campagna, verso le spiagge popolari della riviera laziale fino a quella toscana. In questo rito della festa, il viaggio si snoda tra soste in trattorie tipiche. Da allora sono state chiamate “Le trattorie del Sorpasso” quelle trattorie dal gusto triviale e sublime poste a bordostrada. Sono locali nati dall’entusiasmo di persone che, per necessità e per la passione della buona tavola, hanno saputo con fantasia e tanti sacrifici creare un ambiente dove il cliente si sente a casa e restituisce un concetto di semplicità e familiarità. Il modello è molto lontano dagli stereotipi dei ristoranti da classifica.Oltre alla struttura che più o meno li contraddistingue, sono anche i nomi che li rendono appetibili. Ricordano per esempio nomi >>

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di persone, femminili o maschili, accompagnati da una certa parentela come: Zia Emma, Nonna Lucia oppure Da Pino o Mamma Giuditta. Sono posti dove non vai solo perché il cibo è sano e ben cucinato, ma lo scegli perché ti offre delle sensazioni, dei ricordi e delle emozioni che non hanno prezzo. Questa premessa introduce l’anima di un’organizzazione di ben 29 trattorie in giro per l’Italia. L’ultima nata tra queste è il concept food court “Porto di Mare” di Riccione. È una struttura nuova, ricostruita sulle ceneri di un vecchio ristorante, di cui sono state recuperate le attrezzature tecnologiche come cucina e banconi.Situato sul porto, è un insieme di diversi concetti del mangiare. C’è la “Trattoria del Porto” dove si mangia, il “Chiosco del Porto” dove puoi fare uno spuntino sia dolce sia salato e infine la gastronomia da asporto dove propongono: antipasti, primi e secondi da asporto. La cucina è al centro e con la griglieria a vista dove puoi osservare i cuochi cucinare. In pratica si vuole recuperare un ristorante già esistente e dargli una seconda possibilità di vita. Con un intervento dell’ottanta per cento di restauro, la nuova trattoria riscopre un concetto più balneare stile anni ’50 e ’60 eliminando le parti più barocche esistenti in precedenza.

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E se l’esterno è di colore bianco e grigio chiaro, le pareti interne sono state caratterizzate da giornali tipicamente anni Cinquanta e Sessanta incollati ai muri come carta da parati. Altro dettaglio sono le bottiglie multicolore che ci ricordano i messaggi provenienti dal mare e il pavimento sapientemente decorato da mille mattonelle disegnate con tipici disegni pieni di colore. E se dal filone del film “Il sorpasso” sono nate diverse trattorie, sulla strada della memoria e sulla via della tradizione è stato creato un menù sulla via della terra e un menù sulla rotta del mare. Infatti mare e monti sono le specialità di chi ama la cucina che riprende i prodotti della montagna e dei boschi fino a coloro che gradiscono consumare il sapore tipico del mare. Lo Studio “Tausani Ferrini e Partners” non ha trascurato nessun dettaglio. Parte dall’esterno un percorso verde con piante rampicanti, fino all’intervento ecologico con orto all’interno della struttura dove i cuochi attingono le verdure per cucinare. Oltre al “Porto di Mare”, per chi si trovi dalle parti di Milano Marittima c’è il locale gemello che si chiama come da tradizione “Zi Teresa”. Il metodo della cucina è antico e ha una storia, i piatti attingono dal territorio e dalla tipica tradizione italiana. E se il principio dell’alternanza cambia il menù per assecondare le disponibilità dei prodotti stagionali, siamo altrettanto sicuri che le pietanze siano cucinate con le mani e anche con il cuore.

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SALUTE

LA SALUTE SI CONQUISTA A TAVOLA C

resce il problema delle intolleranze alimentari, ma d'altra parte crescono anche le produzioni alternative che, si scopre sempre più spesso, sono in grado non solo di prevenire problemi e malattie, anche gravi, ma a volte anche di curarle. E' il caso perfino dei tumori: una ricerca durata sei anni, effettuata dall'Istituto dei Tumori di Milano in collaborazione con la Cascina Rosa, ha testimoniato l'efficacia dei cereali integrali sia nella prevenzione che nella cura del camcro. Questo ha dato nuova spinta alla produzione di questo tipo di alimenti, che già erano molto richiesti per le loro proprietà e per il diverso apporto che erano in grado di dare all'organismo.La Cooperativa Appennino a Reggio Emilia è nata nel 2010 concentrandosi proprio su questo tipo di produzioni: farro, kamut, orzo e altri prodot-

ti non convenzionali, che però risultano maggiormente dietetici, meglio digeribili e utili sia per le intolleranze che, appunto, per la lotta ai tumori, al punto che sui pacchi di prodotti della cooperativa campeggia anche il marchio della LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori). Lavorando in stretta collaborazione con i produttori locali , la cooperativa fa parte del sistema di certificazioni biologiche, etiche e ambientali. Usando solo coltivazioni che considerano questi aspetti, compreso il basso impatto ambientale e la vicinanza delle aziende agricole, gli consente di avvicinarsi ad una produzione a KM 0. Il problema principale degli alimenti prodotti con le farine tradizionali sta nelle aggiunte e nei cosiddetti “miglioratori”, tra cui il glutine di cui viene aumentata la quantità. In questo caso parliamo di prodotti il più possibile naturali, poco lavorati, proprio come una volta. Fra questi cereali alternativi, il più amato risulta essere il Kamut, che è un po' diverso dagli altri, anche perchè prodotto solo in America e quindi non a KM 0 come gli altri utilizzati. Essendo però un grano molto antico, ha una percentuale di glutine non riconosciuta dall'organismo e le sostanze utili rispetto al grano normale sono di otto volte superiori oltre alle proprietà nutritive. Il kamut non gonfia, non dà senso di appesantimento ed è molto utile per tanti tipi di problemi.

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YACHT “IlCLUB COSTA SMERALDA potere dell’azzurro”

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on poteva che essere l’azzurro il colore ricorrente nella storia e nei simboli dello Yacht Club Costa Smeralda, a Porto Cervo: molto azzurro è il mare su cui il club si affaccia, ma soprattutto Azzurra è il nome dell’imbarcazione che nel 1983 lo rese celebre diventando la prima partecipante italiana della storia all’America’s Cup, dove raccolse un pregevole terzo posto. L’azzurro è il colore dominante del logo del club (il cosiddetto “guidone”), Azzurra è il nome della piazza antistante la sede, teatro dei principali eventi organizzati (comprese le premiazioni delle regate). L’azzurro, infine, punteggia l’arredamento della bellissima Clubhouse, fra i cui locali (oltre al ristorante, il centro benessere, le suite con terrazza a disposizione dei soci…) si distingue nemmeno a dirlo la cosiddetta Sala Blu. Fondato nel 1967, lo Yacht Club Costa Smeralda ha scritto nel corso dei decenni una storia gloriosa fatta di lusso e mondanità ma anche e soprattutto di sport, promosso in primo luogo con l’organizzazione di regate prestigiose. Se già nel 1972 si svolse la prima edizione della “Settimana delle Bocche”, destinata a diventare una delle regate simbolo del Club e presto seguita dalla One Ton Cup e dalla Sardinia Cup, è probabilmente il 1980 l’anno in cui lo Yacht Club si guadagnò definitivamente un ruolo di rilevanza internazionale organizzando due importanti campionati mondiali come il Maxi Yacht World Championship e la Swan World Cup. Venendo alla stretta attualità,

all’interno del calendario 2011 si possono invece segnalare l’Audi TP52 World Championship, l’Audi Invitational sui Melges 32 e il campionato mondiale per Mini Maxi all’interno della tradizionale Maxi Yacht Rolex Cup. Tra i numerosi successi ottenuti nel corso della storia da imbarcazioni battenti il guidone del Club, oltre alle gesta di Azzurra è invece d’obbligo ricordare l’impresa compiuta nel 1992 da Destriero, il motoscafo che fu capace di compiere in 58 ore, 54 minuti e 50 secondi la traversata dell'Atlantico dall'Ambrose Light, il faro di New York, al faro inglese di Bishop Rock nelle isole Scilly (3.106 miglia percorse alla media di 53,09 nodi pari a 98,323 chilometri all'ora). Gli accordi di piena reciprocità che legano lo Yacht Club Costa Smeralda allo Yacht Club di Monaco e al New York Yacht Club testimoniano il ruolo di primo piano che l’associazione sarda ha assunto ormai stabilmente nella promozione dello yachting a livello mondiale. Del resto il Club non vive certo di sola gloria passata, come dimostrano alcune importanti novità dell’ultimo anno: l’apertura dello YCCS Virgin Gorda - una nuova sede invernale e una marina per superyacht ai Caraibi – e il debutto del nuovo TP52 Azzurra con l’equipaggio Audi Azzurra Sailing Team sui campi di regata internazionali. Anche il futuro, per lo Yacht Club Costa Smeralda, sembra essere azzurro. Federico Sperindei

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DREAM CAR

RANGE ROVER EVOQUE STILE DECISO

Piccola e compatta, leggera ed elegante, lussuosa e innovativa. Irrimediabilmente fuoristrada. Decisamente Range Rover. di Andrea Latini

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la piccola di casa, la sorella minore che ha il compito ingrato di segnare il passo tra tradizione e futuro in un segmento come quello dei SUV ormai inflazionato di vetture di tutti i gusti e, permetteteci, in alcuni casi di dubbio gusto. Prima di tutto partiamo con il dire che non è un mid SUV o un urban SUV o un cruise SUV. È un SUV! Non ci sono vie di mezzo perché una Range Rover in ogni caso non è una vettura da via di mezzo, non puoi esserlo se sei il punto di riferimento del segmento; questo Land Rover lo sa bene e lo sapeva bene quando ha messo mano a questo progetto. Per questo la Evoque si piazza subito in quella fascia di auto che o ti piace, e se ti piace ti piace veramente tanto, o non ti piace.

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Cos’altro? Ah, particolare non da poco, è un’auto nata SUV, non come un SUV, costruita da chi fa mezzi fuoristrada e non ha intenzione di cedere il passo, in un Paese ancora molto legato alle tradizioni e quindi attento ai percorsi storici anche di un prodotto. Disponibile anche in un’inedita versione a tre porte denominata Coupè, termine per la prima volta associato a quello di Suv, la Evoque, come già prima di lei la Range Rover e soprattutto la Range Rover Sport, è un prodotto raffinato, esclusivo, particolare, non comune. Da capire. Ancora al vertice per lusso, comfort e dettagli, non toglie nulla alla tradizione a cui però aggiunge una maggior attenzione all’efficienza dei consumi, che in questo caso si traduce appieno nel binomio di dimensioni compatte e propulsioni affidabili. Maneggevolezza e dinamismo, ma anche tecnologia e meccanica ai vertici poi sono le prime cose che saltano all’occhio a chi la prova per la prima volta, stupito dalle sue prestazioni quando dall’agilità conquistata. Appena arrivata sul mercato con un prezzo d’attacco

importante, a partire da poco più di 35.000 euro nella sua versione cinque porte, allestimento Pure e motore 2.2 Td4, è pronta a mangiare terreno, e non solo letteralmente parlando, ai vari prodotti del segmento a cui rischia di togliere quella fetta di utenti che pur entro un certo budget ambisce a un SUV lussuoso e un brand affidabile. Alcuni particolari, come la possibilità di optare per la vernice a contrasto su tetto e spoiler, o scegliere fra otto cerchi in lega con misure tra i 17 e i 20 pollici, o di avere il tetto panoramico piuttosto che le barre trasversali nere o cromate ed il battitacco illuminato, cromato o in alluminio, sono caratteristiche che per la Range Rover Evoque non sono solo semplici dettagli. Sono il segno distintivo di un concetto di Suv oggi ancora più accattivante, se vogliamo tendenzioso verso un brand specifico, ma comunque caratterizzante e innovativo nel suo essere costante ai principi base di forza, lusso, comfort, a volte pregiudicati in virtù di una folle corsa all’abbassamento di costi e pregiudicanti per il mercato. Fino ad oggi, in cui l’Evoque conferma il perfetto equilibrio tra mezzo da fuoristrada, veicolo di

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lusso, e simbolo di prestigio con efficienza di consumi ed emissioni e costi contenuti. Previste diverse versioni, con la trazione anteriore, la coupĂŠ diesel e la D4, che consentiranno consumi molto bassi ed emissioni di CO2 al di sotto di 130g/km. Gli allestimenti disponibili sono tre, Pure e Prestige, che sottolineano il lusso Range Rover, e il Dynamic, che propone una rivisitazione sportiva del design della Evoque. Per saperne di piĂš: Land Rover Italia S.p.a. Via Alessandro Marchetti 105 00148 Roma Telefono: 06.658531 Fax: 06.65853701 Sito web: www.landrover.it Prezzo: a partire da Euro 35.400,00

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ANTEPRIMA: JOHN COOPER WORKS COUPÉ

IL TASSELLO

MANCANTE UN SUCCESSO ANNUNCIATO? NON LO SAPPIAMO! MA QUELLO CHE È CERTO È CHE MINI HA RIEMPITO LO SPAZIO MANCANTE DELLA PROPRIA GAMMA, CREANZO QUESTA SPORTIVA COMPATTA PERFETTA COME UNA GIOVANE ATLETA. di Andrea Latini

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rivo di ogni dubbio il successo che Mini recuperò con la riscoperta >> della storica vettura degli anni ‘50. Simbolo di una generazione e alfiere delle mini car da città, Mini si è ricollocata come status symbol della nuova generazione di giovani: esuberanti, amanti dello stile e della moda. Però, nonostante le innumerevoli versioni e motorizzazioni, mancava sempre qualcosa; insomma la ciliegina sulla torta non era ancora stata messa. Probabilmente questo senso di non sazietà aleggiava anche ai vertici di BMW. Detto fatto, il prossimo autunno vedrà tra le protagoniste del Salone di Francoforte, la Mini Cooper Coupè, evoluzione due posti su base tre volumi.

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Tutto nasce dall’idea di voler creare un prodotto che non scomunichi il marchio e le precedenti versioni, con una estremizzazione del carattere atletico. La configurazione della scocca si basa su un’interpretazione autentica del design MINI che ne valorizza soprattutto il dna sportivo. La combinazione di superfici tese che ricordano i muscoli di un atleta, di angoli elegantemente smussati e di linee parallele riprende un linguaggio delle forme che riunisce i principi fondamentali del design MINI. Anche la MINI Coupé ha una architettura caratterizzata dalla scocca che poggia in modo robusto sulle ruote, completato da una serie di inconfondibili stilemi di design MINI, come la forma esagonale della calandra del radiatore, le cornici nere che avvolgono senza soluzione di continuità la sezione inferiore della carrozzeria, numerosi listelli e cornici cromati e, naturalmente, i grandi doppi proiettori con indicatori di direzione integrati e le luci posteriori montate verticalmente a isola alle due estremità della coda. Un’innovazione fondamentale è costituita dalla scocca della MINI, realizzata per la prima volta nel threebox-design, ovvero tre volumi. A differenza delle altre versioni, il vano motore, l’abitacolo e il bagagliaio sono nettamente separati uno dall’altro. Le dimensioni esterne donano alla MINI Coupé delle proporzioni fortemente sportive, caratterizzate da una linea bassa che tende a scattare in avanti. Decisamente caratterizzante la forma del tetto, ispirata ad un casco motociclistico, con chiari richiami grafici a prodotti attualmente utilizzati in Moto GP. Per la prima volta in una MINI viene utilizzato uno spoiler posteriore attivo per migliorare il flusso d’aria nella guida ad alta velocità. Non appena la MINI Coupé raggiunge la velocità di 80 km/h, fuoriesce automaticamente l’alettone integrato nel cofano del bagagliaio. Nella guida ad alta velocità, lo spoiler posteriore attivo riduce la portanza nella zona

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dell’asse posteriore, ottimizzando così l’equilibrio aerodinamico e, conseguentemente, il contatto con il fondo stradale. Ancora più estremizzata la versione John Cooper Works, dove il flusso d’aria è stato ottimizzato attraverso degli interventi particolarmente ampi. Il carattere minimal dell’automobile sportiva trova la propria espressione anche nell’allestimento interno. Anche la MINI Coupé è equipaggiata con un grande strumento centrale e un contagiri montato direttamente dietro al volante. I sedili sportivi di serie offrono un’ottima ritenuta laterale durante la guida sportiva. Indipendentemente all’abbinamento selezionato per i rivestimenti dei sedili, dalle modanature e dalle Colour Lines preferite, nella MINI Coupé la tinta degli interni è sempre Carbon Black. L’equipaggiamento di serie comprende inoltre un cielo del tetto colore antracite. Al fine di aumentare lo spazio per la testa, il cielo del tetto si distingue per le proprie forme ellittiche. Questo esclusivo elemento di design sottolinea il concetto di due posti; la linea bassa della scocca della MINI Coupé ne valorizza ulteriormente l’indole sportiva. Il generoso e versatile bagagliaio da 290 litri assicura il massimo livello di flessibilità. Grazie a un portellone posteriore grande, dall’ampia apertura, e a una soluzione di carico passante larga 36 centimetri e alta 20 centimetri, apribile anche dal sedile del guidatore e del passeggero, il bagagliaio soddisfa le più svariate esigenze di trasporto. Le vetture altamente sportive del marchio John Cooper Works, integrato sotto il tetto di MINI, occupano sempre un posto speciale nella gamma di modelli. Queste automobili si contraddistinguono dagli altri modelli per essere dotate di una tecnologia di propulsione derivata direttamente dalle competizioni. Un motore quattro cilindri da 211 CV con turbocompressore Twin-Scroll e iniezione diretta di benzina gli conferisco-

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no una forza enorme, assicurando così le premesse ideali per marcare nuovi primati nella disciplina principale di MINI, il divertimento di guida. Il turbocompressore modificato sviluppa una pressione di sovralimentazione superiore a quella del motore della MINI Cooper S Coupé. L’impianto di scarico speciale è immediatamente riconoscibile per il doppio terminale in acciaio inox lucidato, mentre la tipica sonorità viene percepita anche all’interno come una caratteristica del modello altamente sportivo. Il propulsore raggiunge la propria massima potenza a un regime di 6.000 g/min, la coppia massima è di 260 Newton metri e tramite la funzione di overboost è temporaneamente potenziabile a 280 Newton metri. In solo 6,4 secondi la MINI John Cooper Works Coupé accelera da 0 a 100 km/h, la sua velocità di punta è di 240 km/h. Questa evoluzione due posti di MINI non può che legare il marchio inglese ancor più ad una generazione di giovani che amano vetture sportive a tutto tondo; compatta, generosa nelle curve, semplicemente bella, per uno status symbol che non può che riconfermarsi nell’ambito delle sportive compatte.

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BOX IN BREVE BMW Italia S.p.a. Via dell’Unione Europea 1 20097 San Donato Milanese (MI) Telefono: 02/51610111 Fax: 02/516100187 Partita IVA: 12532500159 Assistenza clienti: +39 02 51610511 MINI JOHN COOPER WORKS COUPÉ motore quattro cilindri a benzina con turbocompressore Twin-Scroll, iniezione diretta di benzina cilindrata: 1.598 cm3 potenza: 155 kW/211 CV a 6.000 g/min, coppia max.: 260 Nm a 1.850 – 5.600 g/min (280 Nm con overboost a 2.000 – 5.100 g/min), accelerazione (0–100 km/h): 6,4 secondi, velocità massima: 240 km/h, consumo medio di carburante su base UE: 7,1 litri/100 chilometri valore CO2: 165 mg/km.


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PAGANI Ognuno di noi ha un sogno nel cassetto e coloro che hanno l’auto nel cuore ne hanno sempre avuto uno: la Super car Pagani ha preso in mano la bacchetta magica e ha creato l’autentica dream car. il sogno “proibito” di molti riservato a pochi.

Quando i sogni si materializzano di Andrea Latini

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pesso quando parliamo di “dream car” mettiamo nel mazzo un po’ di tutto: basta che il prezzo sia elevato, il design aggressivo e il gioco è fatto, quell’auto diventa il sogno di molti e realtà per pochi. Onestamente, sarà per eccesso di zelo o per sfrenato amore per l’artigianato made in Italy, ma mi sento di scremare questa lista dei desideri e inserire al suo interno solo poche auto. Auto che spesso la maggior parte di noi non ha mai sentito pronunciare ma che, al solo articolarne il nome, provocano dentro di noi sensazioni uniche, un desiderio di ammirarne, anche solo di sfuggita, la bellezza. All’interno della mia lista delle top car del mondo – e penso in quella di molti intenditori e professionisti del >> settore – rientra a pieno titolo la Pagani Huayra, ultima nata della Pagani Automobili, artigiano, nel vero senso del termine, modenese. Onestamente parlare di una vettura del genere è difficile: sarebbe più onesto che ciascuno sogni guardando le immagini, ammiri le sue linee che trasudano aerodinamica ovunque, sognandosi al suo interno avvolti in un ambiente da formula 1 vestito di materiali pregiati. >>

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Dopo il mito Zonda, arriva Huayra, nome decisamente significativo per questa vettura figlia dell’aereodinamica. Dio andino del vento, ha facoltà di scatenare tempeste e muovere masse d’aria. L’affinità tra vettura e nome è pressoché azzeccata: figlia del vento, il suo arrivo è come la quiete spezzata dall’arrivo del fortunale. Un turbinio di potenza che coinvolge chi la osserva ma che, al contempo, avvolge e incorpora chi è al suo interno: il guidatore. Le sue forme sono puri tratti di matita portati nel reale, un insieme di onde che solcano i fianchi lungo una linea di cintura marcatissima. Dolce nelle linee ma al contempo muscolosa, forte di un insieme di tratti decisi che ne delineano la formula di puro sport. Cinque anni di studi e ricerche, partendo dalla base della Zonda R, hanno prodotto la vettura simbolo nel segmento super sportive. L’applicazione di materiali altamente tecnologici nella realizzazione della scocca, quindi in zone strutturali e

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non, hanno portato ad un peso complessivo di soli 1.350 Kg. Cifra da far rabbrividire se paragonata alla meccanica che compone Huayra. Particolare attenzione al propulsore M158 realizzato dalla Mercedes-AMG, un biturbo 12 cilindri V da 5980 cc. La potenza? Parliamo di 700 cavalli che rapportati al peso della vettura non lasciano spazio ad ulteriori considerazioni. Nella migliore delle tradizioni Mercedes-AMG il contenuto tecnologico di questo propulsore incorpora una serie di particolari tecnici volti a portare le prestazioni agli alti livelli imposti dalla classe senza mettere da parte l’affidabilità. Ecco quindi che la tradizionale coppa dell’olio scompare in favore di un carter a secco apportando il vantaggio di poter collocare il motore più in basso con conseguente discesa del baricentro. La presenza di un carter a secco permette anche di avere una lubrificazione calibrata in base al carico motore applicato e in qualsiasi condizione di accelerazione laterale.

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La sovralimentazione biturbo sviluppa una notevole sensibilità fin dalle minime aperture della farfalla, dando al contempo anche una enorme regolarità nell’erogazione. Il serbatoio, collocato dietro i sedili, è rivestito con materiale balistico e collegato ad una doppia pompa. Alla primaria, sempre in funzione, subentra l’ausiliaria, in base al carico motore. L’ampia bocca anteriore crea il flusso d’aria ottimale sui due radiatori collocati sui suoi fianchi. Il cambio, prodotto dalla Xtrac, è trasversale e di tipo sequenziale a sette marce con frizione bi-disco. Il suo peso è di soli 96 kg. Grazie alle dimensioni ridotte è stato ridotto il suo ingombro, garantendo un comportamento più neutro in condizioni limite e migliorando la sicurezza in caso di crash posteriore. La geometria delle sospensioni è tale da esaltare ulteriormente il comportamento preciso di Huayra grazie anche ad un interasse maggiore rispetto a quello di Zonda. Le sospensioni indipendenti a doppio braccetto, forgiate in AvionAl, sono state lungamente testate sulla Zonda R. La loro lega, che offre una riduzione di peso del 30% rispetto agli allumini comuni, ha consentito di ottenere dei portamozzi leggerissimi. Quest’ultimi sono stati collegati a dei condotti di raffreddamento, che prevengono il surriscaldamento dei cuscinetti collegati ai mozzi, assicurandone una maggiore durata. Gli ammortizzatori, prodotti dalla Öhlins, sono stati collegati ai gruppi ruota mediante appositi bilancieri, disposti secondo angoli che hanno ottimizzato le caratteristiche dinamiche della vettura. Huayra può essere paragonata ad un’ala, in grado di mutare attivamente il proprio angolo d’ attacco: può variare l’altezza del frontale rispetto al suolo e azionare in maniera indipendente i quattro flap disposti agli estremi. Il risultato è che la macchina modifica continuamente la

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propria sagoma, per garantire di volta in volta il minimo coefficiente d’attrito ed il massimo coefficiente di deportanza. A comandare questa sensazionale metamorfosi è una centralina, che riceve ed elabora informazioni su velocità, imbardata, accelerazione laterale, angolo di sterzata e posizione della farfalla, ed agisce in modo da ottenere un’auto dal comportamento neutro in tutte le condizioni, correggendo aerodinamicamente il rollio e la frenata. In queste poche ma significative informazioni avrete ben capito come tanta tecnologia trasli nelle caratteristiche guida; Huayra è in sostanza un conglomerato di tutto ciò che una super sportiva deve avere: tecnologia, lusso, potenza, controllo. Ovviamente ciò che la caratterizza è anche una maniacale attenzione nella realizzazione degli interni, puro frutto del miglior artigianato, che crea un feeling uomo macchina ai massimi livelli. Inutile parlare dei suoi difetti: sicuramente c’è ne sono, ma una macchina di questo livello non dà adito a compromessi: la si ama perche estrema, in tutto.

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PER SAPERNE DI PIÙ: Pagani Automobili S.p.A. Via dell'Artigianato, 5 - Vill. La Graziosa 41018 San Cesario sul Panaro (MO) - Italy Tel. +39 059 4739201 Fax +39 059 927377 ASSISTENZA CLIENTI WEB: www.pagani.com Email: info@pagani.com

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IN SINTESI LA PAGANI HUAYRA MOTORE Tipo: 12 cilindri Mercedes AMG M158 Bi-Turbo cilindrata (cc): 5.980 potenza (CV): > 700 coppia (Nm): > 1000 Nm classe emissioni – g/km: Euro 5 - 159 velocità massima (km/h): > 370 TRASMISSIONE E TELAIO Trazione: posteriore Cambio: 7 marce sequenziale trasversale sistema robotizzazione AMT con programmi di guida DIMENSIONI lunghezza (m): 4.605 larghezza (m): 2.036 altezza (m): 1.169 passo (m): 2.795 capacità serbatoio carburante (L): -Peso a secco (Kg): 1.350 Kg

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