Guida Pisa e Litorale

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SOMMARIO/SuMMARy

PISA IL TERRITORIO

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A PORTRAIT OF THE LANDSCAPE

LA STORIA

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THE HISTORY

PISA DA VEDERE

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PISA TO BE SEEN

ITINERARI ITINERARY mappa degli itinerari / itinerary map Itinerario rosa: Piazza dei Miracoli Pink itinerary: the Piazza del Duomo ("Cathedral Square") Itinerario arancio: il Quartiere Santa Maria Orange itinerary: “the quarter of Santa Maria” Itinerario blu: il Quartiere di San Francesco Blue itinerary: “the quarter of San Francesco” Itinerario verde: i Quartieri a Sud dell’Arno Green itinerary: the southern quarters along the River Arno

OLTRE GALILEI, in nome della cultura

16-17 14 19 23 28 30 32 35 38

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BEYOND G. GALILEI, In the name of the culture

PISA ED IL LITORALE IN TAVOLA

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WHAT TO EAT IN PISA AND AROUND

LE SFUMATURE DELL’ARTIGIANATO

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HIGHLY NUANCED LOCAL HANDICRAFTS

“PER GIOCO È TROPPO, PER GUERRA È POCO!”

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“FOR JOKE IS TOO MUCH, FOR WAR IS NOT ENOUGH!”

SEDICI NAVI SENZA IL MARE SIXTEEN SHIPS WHITOUT THE SEA

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LITORALE PISANO LE RAGIONI DI UNA VISITA

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GOOD REASONS FOR A VISIT

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E STORICO

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A GEOGRAPHIC AND HISTORICAL SETTING

SCENARI NATURALI

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NATURAL SCENERY

MARINA DI PISA Un po’ di storia e d’arte

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THE MARINA DI PISA A little piece of history and art

SPIAGGE PER OGNI GUSTO

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BEACHES FOR EVERY TASTE

TIRRENIA Prima e dopo le bonifiche

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TIRRENIA Before and after the reclamation

UN LIMPIDO AFFACCIO SUL TIRRENO

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A CLEAR VIEW OVERLOOKING THE TYRRHENIAN SEA

CALAMBRONE Terra di colonie

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CALAMBRONE The land of holiday camps

GABRIELE D’ANNUNZIO: un amore di Toscana 65 GABRIELE D’ANNUNZIO: a love of Tuscany

IL PORTO DI MARINA DI PISA

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THE MARINA DI PISA HARBOUR

LE SECCHE DELLA MELORIA

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THE MELORIA SHALLOWS

DOVE, QUANDO, COME

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WHERE, WHEN, HOW Agenzie immobiliari / Real Estate Agencies Alberghi e Residence / Hotels & Residences Arti e Mestieri / Arts & Craftsmanships Bar, Pasticcerie, Caffè / Cafés, Bars & Pastry Shops Benessere & Salute / Health & Wellness Camping Divertirsi un po’ / To have fun! Ristoranti e Pizzerie / Restaurants & Pizzerie Shopping e Alimentari / Shopping & Grocer’s Shops Sport Stabilimenti balneari / Bathing Establishments

NUMERI UTILI

71 71 74 79 80 81 81 82 90 94 94

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USEFUL INFORMATION

GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 5


PISA I monumenti simbolo della Pisa medievale: la piazza dei Miracoli The Monuments as symbols of the medieval Pisa

n IL TERRITORIO dI PISA dA un PunTO dI vISTA AMBIEnTALE

Raccolta attorno all’ultima ansa del fiume toscano per eccellenza - l’Arno di dantesca memoria - Pisa è il capoluogo di una ricca e fiorente provincia, incuneata fra i territori di Lucca, Firenze, Siena e Grosseto e l’alta costa Tirrenica. Un territorio di circa 2.450 chilometri quadrati, abitato da oltre 390.000 abitanti che, forte di una storia plurimillenaria e di una ricchezza ambientale di grande pregio, è da sempre meta turistica d’eccellenza. Racchiusa a Nord dalla pur modesta catena montuosa preappenninica del Monte Pisano, e a Sud dai dolci rilievi che costituiscono un prezioso tassello della campagna toscana, la provincia occupa per la maggior parte la vasta pianura al“PEndE E MAI nOn luvionale generata dal corso dell’Arno, in vIEn gIù” cui si adagia anche il capoluogo. E proCosì diceva il ritornello di una canzone! La Torre di prio a quel fiume sul quale si è disegnaPisa iniziò a pendere quasi subito e ancora oggi il ta gran parte della storia delle città tosuo mistero affascina i turisti come gli studiosi, per scane -in particolare Firenze che bagna quell’inclinazione di 5,2 metri rispetto alla verticale, poco più a monte- si deve parte del terriche l’ha resa famosa. La soglia massima di pericotorio pisano, frutto di depositi portati dallo fu raggiunta nel 2001, quando applicando cerle sue acque, che con i secoli hanno fatchiature, contrappesi e trivellando il suolo sul lato to avanzare la linea costiera fino all’atopposto fu finalmente arginata la sua corsa. tuale litorale, spostando sempre più a

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Ovest l’antico Porto Pisano. La rete idrica che innerva l’area, in parte naturale, in parte frutto di secolari interventi umani, ha reso a lungo difficile l’insediamento dell’uomo, finché un’ampia campagna di bonifiche attuate all’inizio del Novecento non ha definitivamente convertito questo territorio, permettendone la completa colonizzazione. Oggi la provincia di Pisa è una delle più fiorenti della Toscana, per l’elevato numero di imprese nei settori metalmeccanico, conciario, tessile, ceramico, farmaceutico, che, pur mantenendo caratteri propri della produzione artigianale di qualità elevata, procedono a grandi passi verso la modernizzazione tecnologica. In questo contesto resta tuttavia rilevante il settore agricolo, nel quale il Pisano si distingue ormai per produzioni di particolare pregio e rinomanza, grazie al territorio pianeggiante e ben irrorato dalle acque e grazie alla dolcezza del clima, mitigato dalle basse catene montuose che circondano la pianura e dalle brezze marine che vi soffiano miti.

Vedute della città: la Torre pendente e, sotto, uno scorcio della piazza Garibaldi View of the city: the Torre Pendente (Leaning Tower) & below a point of view of the Piazza Garibaldi

n A PORTRAIT Of ThE LAndScAPE Collected around the last handle of the river of Tuscany for excellence - the Arno of Dante’s memory - Pisa is the capital of a rich and flourishing Province, situated between the territories of Lucca, Florence, Siena, Grosseto and the high Tirrenic coast. An area of approximately 2.450 km2, with beyond 390.000 inhabitants, it is always recognized as tourist destination of excellence. The Province occupies, for a great part, the immense generated alluvial plain from the course of Arno, in which the capital is also lain down. And it is just on the river that history has been designed a great part of tuscan cities - above all Florence. The water net that innervates the area, in part in a natural way, in part fruit of secular human participations, has rendered along a bit difficult the settling of human being. That wide campaign of reclamations started at the beginning of the 1900's and it has definitively converted as princiGUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 7


cOME ARRIvARE TRAvEL InfORMATIOn

In auto/by car: Autostrada A12 (uscita/exit Pisa Centro) + S.S. 224 In aereo/by airplane: Pisa + S.S. 224 In nave/by boat: Livorno + S.S. 224 In treno/by train: Pisa + bus CPT (Tel. 050.884284)

“PEndE E MAI nOn vIEn gIù”

pal territory, allowing some important colonizations. Today the Province of Pisa is one of the most flourishing So that said a famous song! The Tower of Pisa cities of Tuscany, for the great number began to hang, quite early and still today, its of enterprises in the metal fields, mystery fascinates tourists like students, for leather tanning, textile, ceramic and that inclination of 5,2 meters regarding the verpharmaceutical industry which protical one, which it has rendered so famous for. ceed with great steps towards the The maximum threshold of danger was caught technological modernization. In this up in 2001, when applying circles, counterbacontext the agricultural field remains lances and drilling the ground on the opposite however important, the Pisan one can side it was finally checked its race. be distinguished for its production of particular artistic qualities, thanks to its flat territory and very sprayed-waters and thanks to the sweetness of its climate, very mitigated from chains because encircled the plain and of marine breezes.

n PISA: LA STORIA A dispetto della fama attuale che lega i suoi monumenti più noti al periodo medievale, in realtà Pisa avrebbe origini molto antiche. Alcuni storici avanzano ipotesi circa una fondazione ligure o ad opera di mercanti greci, forse legati al mitico Enea, che si insediarono nella zona tra il VII e il VI secolo a.C.. Ma di certo si sa soltanto che fu insediamento del popolo etrusco che l’avrebbe occupata forse scalzando una precedente comunità. Dal II secolo a.C. Pisa si allea con Roma, che ne fa una colonia 8 PISA E IL LITORALE GUIDA 2008


militare strategica nel disegno di conquista dei territori peninsulari del Nord. Punto di forza della città, il suo porto, nell’ansa naturale del sinus pisanus, là dove allora il Tirreno penetrava fino alle porte della città. La potenza economica e militare pisana va rafforzandosi sotto i Longobardi, che avviano la fortificazione delle strutture navali e quindi sotto i Franchi, per porre le basi della supremazia pisana sul Mediterraneo occidentale che si affermerà nell’XI secolo. Il Tirreno era allora flagellato dalle scorrerie dei pirati saraceni, nella cui lotta il ruolo di Pisa sarà determinante. Con la proclamazione a libero Comune, nel 1081, per Pisa inizia infatti un periodo di grande splendore che la porta a estendere il controllo su parte delle coste tirreniche e sull’intera Sardegna e si ripercuote anche sul fulgore dell’arte locale, lasciando preziosa testimonianza nei monumenti di Piazza dei Miracoli. La parabola aurea della Repubblica Marinara Pisana è tuttavia destinata a concludersi rapidamente, a causa dei cruenti scontri con Lucca e Firenze e con Genova, che sconfigge la flotta di Pisa nella Battaglia della Meloria del 1284 arrestandone così inesorabilmente l’ascesa economica. Il lungo periodo di crisi che seguì, si interrompe solo alla fine del XV secolo, quando, ormai dominio della potente Firenze, la città risorge sotto il governo mediceo. Spettano a Lorenzo il Magnifico l’apertura dell’Università (1472) -dove nel 1610 è docente di matematica G. Galilei- e ai granduchi Cosimo I e Ferdinando I le imponenti opere di bonifica e di irregimentazione delle acque tese a risollevare le sorti dell’economia locale. La loro attenta politica ha naturale prolungamento nell’opera dei Lorena e in particolare di Pietro Leopoldo che regala alla Pisa del secondo Settecento un periodo caratterizzato da riforme nel campo dell’economia, dell’istruzione e del sistema penale. Superata la breve parentesi napoleonica (1808-15), Pisa viene infine annessa nel 1861 al Regno d’Italia. Colpita gravemente dai bombardamenti bellici della seconda Guerra Mondiale, Pisa è risorta fino ad essere eletta oggi una delle più rinomate mete turistiche di Toscana.

La Croce Pisana d’argento in campo rosso, data dal Papa nel 1017 (sopra) The silver Pisan Cross, given by the Pope in 1017 (above)

I Lungarni Simonelli e Sonnino (sotto) e uno scorcio notturno della città (pag. a fianco) The Lungarni (riversides) Simonelli & Sonnino (below) & a night view of the city (left)

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n PISA: ThE hISTORy In spite of the present reputation that puts its famous monuments addressed to the medieval period, Pisa would have more ancient origins. Some historians advance hypothesis about a Ligurian foundation, or about the work of Greek merchants with a possibly Greek origin, perhaps belongs to the mythical Enea, who took over in the zone between the 7th and the 6th Century. Pisa became an important naval base under Rome and remained a significant port for many centuries. But for sure we only know that it was took over of the Etruscan people who would have occupied that instead of a previous community. From the 2nd Century. Pisa realized an alliance with Rome with a strategic military colony in the design of conquest of the peninsular territories of the North. Point of force of the city, its port, in Là dOvE c’ERA the natural handle of sinus pisanus, L’AcquA there where the Tyrrhenian one peneDista dalla Torre più famosa del mondo trated until the doors of the city.The solo 700 metri, lo scavo che ha portato di Pisan economic power and military recente in luce i resti di una nave di epogoes strengthening itself under ca romana, riconducibile a quel Porto PisaLongobardi population, they start the no che lambiva la città quando la linea fortification of naval structures and litoranea era molto più arretrata dell’attherefore under Franchi population, in tuale. order to place the bases of supremacy through the western Mediterranean that will be asserted on11th Century. The Tyrrhenian was flagellated from the raids of the Una vivace veduta di Pisa del XIV secolo, (chiesa di Saraceni pirates, in whose fight the role of Pisa will be San Nicola) dove si ricodetermined. With the free proclamation of Municipal dinoscono il Duomo e la strict, in 1081, for Pisa begins in fact a period of great Torre (sopra) brightness that extends its control on the tirrenic coasts A lively view of Pisa in and the entire Sardinia. That is also visible in the local XIV century (the chiesa Art, leaving precious testimony in monuments of Piazza di San Nicola) where dei Miracoli. The city’s golden days began late in the 10th there is the Cathedral century, when it became an independent maritime repuand the Leaning Tower blic and a rival of Genoa and Venice. The good times rol(above) led on into the 13th century, by which time Pisa controlled Corsica, Sardinia and all the Tuscan coast. Most of the city’s finest buildings date from this period, when the distinctive Pisan-Romanesque architectural style flourished. Gold parabola of the Republic Pisa is however de12 PISA E IL LITORALE GUIDA 2008


stined to conclude itself quickly, beThERE whERE OncE cause of the bloody battles with wAS ThE wATER Lucca, Florence and Genoa, that The digging is only 700 meters far from the inexorably defeats the fleet of Pisa in most famous Tower in the world – the Leathe Battle of the Meloria in 1284 arning Tower. It recently carried out the rests resting therefore the economic rise. of a Roman age ship. It belonged to the Along a period of crisis that followed, pisan Port which lapped the city when the interrupted at the end of XV Century, coastline was much more rear according when, by now dominion of powerful to the present one. Florence, the city revives under the Medicean Government. The opening of University (1472) can be assigned to Lorenzo il Magnifico where in 1610 G. Galilei taught Mathematics- and to Grand Dukes of Tuscany as Cosimo and Ferdinando the reclamation works of stiff waters arising the fates of the local Economy. Their careful Politics has natural extension in the work of Lorena population and in particular of Peter Leopoldo’s that gives to Pisa in 1700 a period characterized from reforms in the field of Economics, the instruction and the penal system. Exceeded short Napoleonic parenthesis (1808-15), Pisa I lungarni ieri e oggi (sotcomes finally annexed in 1861 to the Reign of Italy. to) Seriously hit by the battles of the Second World War, Pisa The Lungarni (riversides) rises again until being elected today one of the most today and during the past (below) Tuscan beautiful and artistic cities.

n PISA dA vEdERE Tante le storie e tanti i percorsi di visita a cui l’aristocratica Pisa si può piegare, il più facile da tracciare è quello che tocca i monumenti di Piazza dei Miracoli, eppure Pisa è anche la città dell’Università, la città di Galileo, la città che dispiega un anello di inimmaginabili mura, è la Pisa dei Lungarni e la Pisa che fa da quinta per il Palio del Giugno Pisano, pittoresco connubio tra Medioevo e modernità. Ecco allora, per chi di Pisa vuol vedere anche “oltre” il Piazza dei Miracoli, quattro itinerari che si dispiegano a piedi nel centro. E non solo.

n PISA TO BE SEEn Many the stories and many the itineraries which the aristocratic Pisa can be folded, the easiest can be traced in the monuments of “Piazza dei Miracoli”, nevertheless Pisa is also the city of the University, the city of Galileo, the city that unfolds a ring of unimaginable walls, it is the Pisa of “Lungarni coasts” and the Pisa of Palio during the Pisan June, colorful alliance between Middle Ages and modernity. Here then, for who wants to see Pisa also "beyond" the “Piazza dei Miracoli”, four routes that are unfolded on foot in the centre. And not only! GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 13


LA cuPOLA BIcOLORE Può sembrare il frutto di un lungo degrado e invece fu scelta strategica quella fatta dai Pisani di coprire il loro Battistero con due materiali diversi. Per evitare infatti che i venti che dal mare spirano verso l’interno (e la salsedine da questi portata), rovinassero la copertura della cupola, la semicalotta esposta a Est fu realizzata nel più duraturo cotto.

n PISA ITInERARI Itinerario Rosa: Piazza dei Miracoli

La magnifica piazza su cui si concentrano i maggiori e più noti monumenti pisani che si apre oltre la Porta di Santa Maria, prende l’attuale conformazione nella seconda metà del Duecento, quando, su iniziativa dell’arcivescovo Federico Visconti, sul luogo in cui si trovavano più antichi insediamenti etruschi e poi romani, sorgono il Camposanto (1277) e lo Spedale Nuovo (1257). Tra questi, la candida mole del ThE TwO-cOLOuREd Duomo, vegliata dalla Torre e introdotta dOME dal Battistero, in un unicum di grande It can seem the fruit of a long degradation, suggestione. Arricchita negli stessi anni but the choice to cover the Baptistry with two con l’attuale sede dell’Opera Primaziale, la different materials by Pisans was instead a piazza è espressione della volontà di autostrategic solution. In order to avoid, in fact, celebrazione della potenza pisana, sancita that the winds of the sea ruined the cover of dalla vittoria contro i Saraceni nel 1064 the dome, the eastern semi-calotte was made che permetterà il finanziamento del granby the most long-lasting cooked. dioso progetto con l’enorme bottino di guerra. La governa un ambizioso progetto religioso ma anche civile: dopo il Battesimo si accede alla casa di Dio, percorso spirituale cui corLa cupola in cotto e risponde quello materiale rappresentato dallo Spedale e dal rame, con il caratteristiCamposanto. co cono centrale sopraeLa costruzione del Duomo inizia nel 1064, su progetto dell’arlevato The brick-work & chitetto Buscheto. Ma è Rainaldo che lo completerà con la nacopper Dome with its vata e la fronte in arenaria, ornata da quattro ordini di loggette, characteristic elevated al culmine delle quali si eleva una Madonna col Bambino attricentral cone (below) buita a Andrea Pisano (XIV sec.). Alla Vergine è dedicato anche

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il seicentesco portale maggiore che sostituisce quello originario di Bonanno Pisano (1180) perduto a causa di un incendio. L’interno è a pianta basilicale con cinque navate e profondo transetto, all’incrocio del quale si innalza la cupola ellittica affrescata da O. Riminaldi con l’Assunzione (1625-33). Nella chiesa, Buscheto riuscì a fondere mirabilmente spunti orientaleggianti (la cupola) con la classicità dell’insieme, conferendo alla chiesa solennità e bellezza. Molti gli artisti impegnati della decorazione del Duomo, tra cui Andrea del Sarto, il Sodoma e D. Beccafumi. Ma è nel presbiterio e nell’abside che si concentrano le opere maggiori: il mosaico del catino absidale del 1301-1302 e il San Giovanni, ultima opera di Cimabue. Di grande bellezza sono le sculture che ornano il Duomo: il Portale di San Ranieri, patrono della città, opera di Bonanno Pisano e il Sarcofago di Arrigo VII, eseguito da Tino da Camaino (1315-15), entrambe nel Transetto destro, occupato dalla Cappella di San Ranieri. E’ tuttavia il Pulpito (pergamo), una delle opere più interessanti della chiesa. Scolpito da Giovanni Pisano nel 1302-11, raffigura Scene del Nuovo Testamento dove la composizione quasi stilizzata evidenzia lo slancio drammatico dei gesti, ormai pienamente gotico. Lo sovrasta la lampada di G. Galilei (1587), che celebra la scoperta del moto perpetuo del pendolo. Anche nel Battistero si trova un Pulpito che è opera somma della scultura trecentesca: lo eseguì nel 1246 Nicola Pisano, padre di Giovanni, che vi seppe infondere drammaticità e ritmo compositivo totalmente nuovi, facendo della scultura del tempo un riferimento anche per la pittura. Il Battistero, di forma circolare, fronteggia il Duomo, di cui, con le arcate dell’esterno è prolungamento decorativo ma anche spirituale, poiché alla Chiesa si accede dopo il Battesimo. Iniziato nel 1152 dall’architetto Diotisalvi,

Il Duomo (in alto) Particolare della Torre, con la battaglia delle Secche della Meloria (sopra) The Dome (above) A particular of the Tower, with the battle of the Meloria Shallows (above)

Il soffitto cassettonato del Duomo, (sopra) The coffered ceiling of the Dome, (above)

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n MAPPA dEgLI ITInERARI Itinerario Rosa / Pink itinerary p.14/19 Itinerario Arancio / Orange itinerary p.23/28

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n ITInERARy MAP Itinerario Blu / Blue itinerary p.30/32 Itinerario Verde / Green itinerary p.35/38

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Il Camposanto e l’edicola trecentesca dell’ingresso Sud (sopra) The Camposanto (cemetery) & the fourteenthcentury shrine in the southern entrance (above)

Arcate e loggette del Duomo e il Pergamo del Battistero, di Nicola Pisano (1246) NorsiArches & loggias of the Cathedral & the Pergamo del Battistero, by Nicola Pisano (1246)

sarà completato nel 1306 con la cupola coronata dalla statua del Battista (1395). Tra le porte, è di particolare rilievo quella a Est, opera di artigiani di cultura bizantina. Modellato sull’esempio del S.Sepolcro di Gerusalemme, ha un interno è ampio e luminoso, con la vasca battesimale racchiusa dal recinto presbiteriale, di G. Bignarelli (1246). Sul Duomo e sul Battistero domina la Torre campanaria, mirabile esempio dell’arte gotica, sulla cui misteriosa stabilità ancora si discute. Ignoto l’autore (Bonanno Pisano o forse Diotisalvi), che, come ricorda una lapide all’ingresso, la innalzò nel 1173. Fu fin da subito afflitta da problemi statici dovuti al cedimento del terreno, per la presenza di una falda acquifera nel sottosuolo, tanto che nel XIII e nel XIV secolo la sua pendenza fu corretta “visivamente” proseguendo la costruzione con una pendenza contraria a quella indotta dal cedimento. Restaurata nel 2001 con un discusso intervento che ne ha arrestato l’inclinazione (ferma al 55% rispetto all’asse verticale), la spettacolare torre incanta per leggiadria e raffinatezza, regalando a chi sfida i suoi 294 gradini una magnifica vista sulla piazza. Il lato Sud della piazza è chiuso dal Museo delle Sinopie, istituito nel 1979 nella sede dello Spedale della Misericordia fondato nel 1257, dove sono esposti i tracciati preparatori degli affreschi del Camposanto (XIV-XV sec.) e dal Museo dell’Opera del Duomo, già sede dei Canonici del Duomo, che dal 1986 espone oggetti legati alla storia del Duomo, tra cui anche la Croce in rame che, secondo la tradizione servì da sprone ai Pisani per l’assalto di Gerusalemme. Il lato Nord è invece chiuso dal recinto marmoreo del

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Camposanto, che con le sue arcate si ricollega dal Duomo e al Battistero. Fu l’ultimo degli edifici della piazza, quando nel 1277 sorse come cimitero e per accogliere la Terra Santa portata dai Pisani come reliquia al termine della terza crociata. Tra i sepolcri, da notare quello che fu di Beatrice di Lorena, madre di Matilde di Canossa, istoriato con il Mito di Fedra e Ippolito (II sec.). Magnifico il ciclo di affreschi che lo ornano, il più vasto complesso di pitture murali del Medio Evo, con circa 1500 metri quadrati di superficie dipinta, dove spiccano opere di Bonamico Buffalmacco, Taddeo Gaddi, Benozzo Gozzoli (1467-

unO SPETTAcOLO MOZZAfIATO Gabriele D’Annunzio ne rimase incantato, ribattezzandola, con un appellativo che è ormai è entrato nella toponomastica comune, “piazza dei Miracoli”, con allusione ai suoi monumenti. Ma è ancora più incantevole, se possibile, lo spettacolo che si offre di notte, quando il gioco di luci tra i bianchi ricami marmorei è una delle più suggestive immagini della città.

An AMAZIng vIEw

Il Lungarno illuminato per S. Ranieri (sopra) La Torre, su cui per scaramanzia gli studenti universitari pisani non salgono (sotto) The lighted Lungarno for S. Ranieri (above) The Leaning Tower, on which university students do not go up for good luck (below)

Gabriele D' Annunzio was really hit by the square, he renaming it with a name that nowadays is very popular and recognized as "piazza dei Miracoli", with reference to its monuments. But it is still more charming, if possible, the show during the night, when the game of lights between the white marble embroideries, it is surely the most evocative & beautiful picture of the city.

84).

n PISA ITInERARy Pink itinerary: the Piazza dei Miracoli ("cathedral Square") The Piazza dei Miracoli ("Cathedral Square") is a wide, walled public area at the heart of the city of Pisa, recognized as one of the main centers for medieval art in the world. A magnificent square on which all monuments are concentrated - The heart of the Piazza dei Miracoli is the Duomo, the medieval cathedral, entitled to Santa Maria Assunta (St. Mary of the Assumption). This is a five-naved cathedral with a three-naved transept. It was begun in 1064 by the architect Buscheto and is the originator of the distinctive Pisan Romanesque style in architecture. The mosaics of the interior show a strong Byzantine influence, while the pointed arches point to Muslim influences. Above the doors there are four rows of open galleries with, on top, statues of Madonna with Child GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 19


and, on the corners, the Four evangelists. One of these galleries contains the tomb of Buscheto. The Baptistery, was starded in 1153 by Diotisalvi, remodelled and continued by Nicola Pisano and finally completed in the 14th century – hence the hybrid architectural styles. The Baptistery is dedicated to St. John the Baptist, stands opposite the west end of the Duomo. The round Romanesque building was begun in the mid 12th century: 1153 Mense August fundata fuit haec ("In the month of August 1153 was set up here..."). It was built in Romanesque style by an architect known as Diotisalvi ("God Save You"), who worked also in the church of the Holy Sepulchre in the city. The construction was not, however, finished until the 14th century, when the loggia, the top storey and the dome were added in Gothic style by Nicola Pisano and Giovanni Pisano. The Camposanto monumentale ("monumental cemetery") lies at the northern edge of the Campo. It is a walled cemetery, which many claim is the most beautiful cemetery in the world. It is said to have been built around a shipload of sacred soil from Golgotha, brought back to Pisa from the Fourth Crusade by Ubaldo de' Lanfranchi, archbishop of Pisa in the 12th Century. They say that behind the white wall of this exquisite Camposanto is soil shipped from Calvary during the crusades – and reputed to reduce cavaders to skeletons within days. The cemetery was only completed in 1464. It contained a huge

L’ingresso del Museo delle Sinopie (sopra) La fronte a capanna spezzata del Duomo (a lato) The main entrance of the Museo delle Sinopsie (above) The forehead broken hut of the Dome (right) 20 PISA E IL LITORALE GUIDA 2008


sa dell’edificio, costruito in pianta e in alzato sulla stella regolare a 5 punte e sulla sezione aurea. Magia che fa sì che nel giorno di San Giovanni, cui l’edificio è dedicato, la luce penetri da una finestra andando a illuminare la statua del Santo davanti al Fonte.

A PuBLIc SquARE LIkE cALEndAR And ThE BAPTISTRy ThAT RESOundS unA PIAZZA cOME cALEndARIO E IL BATTISTERO chE RISuOnA Recenti studi hanno evidenziato come la piazza dei Miracoli sia governata da una complessa geometria che ne fa un sofisticato orologio cosmico. Il sole infatti, battendo in precisi punti della piazza segnerebbe l’inizio dell’anno Pisano (25 marzo), l’entrata del sole nelle costellazioni e tutte le fasi della vita umana. Il Battistero, in particolare, è dotato di un’acustica eccezionale, come ha mostrato uno spettacolare concerto qui tenutosi nel 2006 (“Progetto Siderisvox”). Esso può infatti essere paragonato a una gigantesca canna d’organo capace di innescare onde sonore superiori a 10 secondi e di esaltare ogni riverbero. A questo contribuisce la struttura stes-

Recent studies have evidenced as the public square Piazza dei Miracoli is governed by a unique complex geometry and a sophisticated cosmic clock. The sun in fact, striking in precise points of the public square would mark the beginning of the Pisan year (25th March), the entrance of the sun in the constellations and all phases of the human being life. The Baptistry, in particular, is equipped of an exceptional acoustics, like it has shown a spectacular concert here located in 2006 ("Siderisvox Project"). It can be compared in fact to a gigantic cane of able organ with its advanced and sonorous waves to 10 second. The acoustics beneath the dome are remarkable; risk a low whisper and hear it resounds. The magic is that in the day of S.Giovanni, which the building is dedicated to, the light penetrates from one of the windows… and going at least to illuminate the statue of the Saint in front of the Source.

collection of Roman sculptures and sarcophagi, but now there are only 84 left. Many of these interesting sarcophagi are of Greco-Roman origin, recycled in the Middle Ages as the last resting place of prominent Pisans. The walls were once covered in frescoes, the first were applied in 1360, the last about three centuries later. The Leaning Tower of Pisa (Italian: Torre pendente di Pisa) or simply The Tower of Pisa (La Torre di Pisa) is the freestanding bell tower, of the cathedral of the Italian city of Pisa. Only a limited number of visitors are allowed up ech day. To be sure you are one of them, reserve well in advance, either online or in person. If a view of Pisa by night appeals, take advantage of the nightly tour until 11 pm between midJune and August. The Tower is situated behind the Cathedral and it is the third structure by time in Pisa's Piazza del Duomo (Cathedral Square). Although intended to stand vertically, the tower began leaning to the southeast soon after the onset of construction in 1173 due to a poorly laid foundation and looGUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 21


Una tomba del Camposanto (sopra) A grave of the Camposanto (above)

se substrate that has allowed the foundation to shift direction. One of the most probable authors is Diotisalvi, because of the construction time and affinities with other buildings in Pisa. The South side of the public square is closed from the Museum of the Sinopie, instituted in 1979 in the center of the Spedale of the Misericordia founded in 1257, where coaches are exposed to the tracings of fresco of Camposanto (XIV-XV sec.) and from the Museum dell’Opera del Duomo, already centre of the Canonical ones of the Dome, than from 1986 exposes to objects legacies to the history of the Dome, between which the also Cross in branch that, second the tradition served from sprone to the Pisani for the onslaught of Jerusalem. The north side instead is closed from the marble fencing of the Camposanto, with its arched is referred from the Dome and to the Baptistry. It was the last building of the public square, when in 1277 it rose like cemetery and in order to receive the Saint Earth capacity from the Pisan holy relics. Between these, to be noticed is the one of Beatrice di Lorena, mother of Matilde di Canossa, decorated with figures of the Myth of Fedra and Ippolito (II century). Magnificent is the cycle of frescoes with its approximately 1500 meters square of painted surface, masterpieces of Bonamico Buffalmacco, Taddeo Gaddi, Benozzo Gozzoli

La cella campanaria alla sommitĂ della Torre (a lato) The bell cell at the top of the Tower (right)

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LungO LE SPOndE dELL’ARnO I Pisani li chiamano Lungarni: sono le sponde del fiume che con una profonda ansa attraversa la città e che ha determinato nei secoli il suo sviluppo dei quartieri a Nord (Tramontana) e in quelli a Sud (Mezzogiorno). Veri e propri viali eleganti ritmati da eleganti dimore di nobili famiglie ma anche da edifici legati all’attività commerciale che ruotava attorno al fiume. Devono l’aspetto attuale all’opera degli Ingegneri L. Bellini e R. Simonelli. (1467-84).

n Itinerario Arancio: il quartiere di Santa Maria L’itinerario si snoda lungo la via Santa Maria, antico tracciato delle mura altomedievali che, con l’ampliamento del 1100 divenne asse nevralgico della città e sede di mercato. Vi si allineano alcuni eleganti palazzi, tra cui l’Ospizio dei Trovatelli (n° 108), fondato nel XII secolo; il Collegio Ferdinando I (n° 102), destinato agli studenti di Medicina; i Palazzi dello Stellino (n° 83) e da Scorno-Agonigi (n° 30); il cinquecentesco Palazzo Quaratesi (n° 25), con il busto di Ferdinando I e il Palazzo delle Vedove (angolo con via Trento), dimora delle vedove dei granduchi. Il lato occidentale della via è occupato dall’Orto Botanico e dalla Domus Galilaeana. Trasferito in questa sede nel 1591, l’orto è il più antico in Europa ed era provvisto di una fonderia (attiva fino al Settecento), per la preparazione di medicamenti con le piante officinali. La Domus Galilaeana è sede dell’omonima fondazione che si occupa della raccolta del materiale inerente lo scienziato. Poco oltre sorge la chiesa di S.Nicola (XII sec.), esempio di romanico pisano, dominata dall’elegante campanile, leggermente pendente, con all’interno la bellissima scala elicoidale che fu forse

Due immagini dell’Orto Botanico (sopra) Two pictures of the Orto Botanico (above)

Il Palazzo “alla Giornata”, così detto per il motto sul portale (sotto) The Palazzo “alla Giornata” so-called for its traditional saying on the portal (below)

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La chiesa di S.Nicola (sopra) The chiesa di S.Nicola (above)

Antonio da Sangallo il Giovane, per il Pozzo di San Patrizio a Orvieto. Nella chiesa, è un bel Crocifisso ligneo (1300 ca) di Giovanni Pisano. Un arcone collega la chiesa al Palazzo Reale, allungato sul Lungarno Pacinotti, eretto da B. Buontalenti per Francesco I de’ Medici su preesistenti edifici medievali. All’interno si visita il Museo Nazionale di Palazzo Reale, che custodisce arredi del XVII-XIX secolo, dei Lorena e dei Savoia che vi risedettero, oltre ai cartoni preparatori eseguiti da G. Chini per Palazzo Vicenti (1927), uno dei rari edifici liberty di Pisa. Dal Lungarno Pacinotti, piegando a Ovest e superando il Ponte Solferino (1875) e la chiesa dei SS. Vito e Ranieri, sorta sul luogo in cui secondo la tradizione morì il patrono di Pisa, si raggiunge l’Arsenale Mediceo voluto nel XVI secolo da Cosimo I. Persa la propria funzione già nel Settecento, per la concorrenza di Portoferraio e Livorno, fu convertito in Deposito per

QuESTIOnE dI STILE… Tre sono gli stili che a Pisa si trovano maggiormente rappresentati e corrispondono alle fasi di splendore della città. Il Romanico si caratterizza, come in S.Paolo a Ripa d’Arno (XI sec.), per gli archi a tutto sesto animati dal ricco bestiario medievale e per le proporzioni ampie che danno solidità alla costruzione. Elementi superati negli edifici del Gotico Pisano, come S.Maria della Spina (XIII-XIV sec.) dove l’uso di pinnacoli e archi a sesto acuto accelerano lo slancio verticale. Rientrano nella fase barocca, che ridisegna diverse piazze pisane, edifici come S.Stefano dei Cavalieri, in cui il marmo si presta a un gioco di colori e di linee sinuose che movimentano la superficie conferendole fasto e ricchezza.

A mATTER Of STyLE… Three are the Art styles that in Pisa are easily found and which mainly represent the beauty of the city. The Romanesque is characterized by simplicity, it was a model that would be adapted throughout western Europe and it emerged from the collapse of the Roman Empire, an example is S.Paolo a Ripa d’Arno (XI sec.), very special for its arches, for the rich medieval animal figures and for the huge proportions but also for solidity gives to the construction. Gothic features into some other constructions like in the Chiesa di S.Maria della Spina (XIII-XIV century). Key characteristics of the Baroque variant was one of the first medieval buildings to be constructed entirely of marble, like the Chiesa di S.Stefano dei Cavalieri, with its game of colours and beautiful lines.

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gli Stalloni (scuderie) e diverrà sede del Museo della Navigazione, destinato a esporre le navi (I sec. a.C.VI sec.) rinvenute con gli scavi nell’antico Sinus Pisanus. La Cittadella che si apre poco oltre, fu eretta dai Medici presso l’antico Arsenale ed è dominata dalla Torre Guelfa. Attivo tra XIII e XIV secolo, l’Arsenale fu fortificato come difesa della città. Ripercorrendo il Lungarno, su cui si affacciano i Palazzi Lanfreducci (XVI sec., n°43), e La Cittadella e la Torre Guelfa (sopra) Agostini, con decori in cotto, si raggiunge via Curtatone e The Citadel & the Torre Montanara che conduce all’antico centro della Pisa Guelfa (above) Repubblicana, in corrispondenza di piazza dei Cavalieri. La sua forma irregolare, data dalla convergenza delle Sette Vie a cui prima era intitolata, fu dissimulata da G. Vasari creando uno spazio teso all’esaltazione del potere mediceo. Due i fulcri della piazza: la statua di Cosimo I, committente del Vasari e la Fontana del Gobbo (1596), che nobilitano il Palazzo dei Cavalieri o della Carovana, già sede degli Anziani del Popolo e poi convertito in sede dell’Ordine dei Cavalieri di S.Stefano (1562), in occasione della nomina di Cosimo I a gran maestro dell’Ordine. Reso solenne dallo scalone centrale, il palazzo ha la fronte dipinta con figure allegoriche e segni zodiacali, su cui spiccano i busti dei granduchi medicei e gli stemmi dell’Ordine e del casato. Oggi vi ha sede la Scuola Normale La Domus Galilaeana (sopra) Superiore, istituita nel 1810 da Napoleone come sede staccata The Domus Galilaeana dell’École Normale Supérieure di Parigi, a tutt’oggi una delle più (above) prestigiose scuole italiane, da cui sono usciti anche G. Carducci, E. Fermi e C. Rubbia. Due edifici del Vasari inquadrano la Scuola: il Palazzo ALOng ThE dell’Orologio (1605-8) che si collega alShORELInES Of ThE la Torre dei Gualandi o della Fame, così ARnO RIvER detta poiché nel 1288 vi perirono il conThe Pisans call “Lungarni”: they are the te Ugolino e i suoi figli, come ricordato sides of the river that with a deep handle nel XXXIII Canto dell’Inferno di Dante e la crosses the city. In the centuries they have chiesa di S.Stefano (1565), dedicata al determined the development of the city Protomartire patrono dell’Ordine dei quarters to the North () and to the South (as Cavalieri, dove si ammira un prezioso Southern Italy). Really elegant avenues soffitto ligneo intagliato (1606). characterised from elegant dwellings of Chiudono il lato Ovest della piazza la noble families but also from buildings chiesetta di S.Rocco e la retrostante chiebelonged to the business activity around the sa romanica di S.Sisto in Cortevecchia, river, the design of the boulevards will take una delle più antiche della città (1087) e the present aspect only in XIX century, by tuttora sede di celebrazioni che ricordano Engineers: L. Bellini and R. Simonelli. le vittorie pisane sui Musulmani. GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 25


La fronte elegante del Palazzo Agostini e il complesso dell’Arsenale (sopra, a sinistra e a destra) The elegant front side of the Palazzo Agostini & the Arsenale (above, on the left & on the right)

n Orange itinerary: “the Quarter of Santa maria” The itinerary winds up along the way of Santa Maria, ancient tracing of medieval walls – that, with the widening of the 1100 became a strategic axis of the city and the centre of market. Some elegant buildings are aligned, between which the Ospizio dei Trovatelli (n° 108), was founded in XII Century; the Collegio Ferdinando I (n° 102), destined to students of Medicine; the Palazzi dello Stellino (n° 83) and Scorno-Agonigi (n° 30); the sixteenth-century Palazzo Quaratesi (n° 25), with the murble bust of Ferdinando I and the Palazzo delle Vedove (angle with via Trento) for widows of Granduchi. The Orto botanico di Pisa, also known as the Orto Botanico dell'Università di Pisa, is a botanical garden operated by the University of Pisa, and located at via Luca Ghini 5, Pisa, Italy. It is open weekday mornings without charge. Today the garden is divided into sections containing the botanical school, gardens, ponds, greenhouses, and various buildings. Major collections include herb gardens and arboreta, as well as the old botany institute, built 1591-1595, with a facade ornamented with sea-shells. The historic centre of Pisa is roughly in the shape of a quadrilateral surrounded by 12th-century walls, with sides measuring one and a half kilometres. The River Arno crosses the city from east to west, cutting it into two parts named Tramontana

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(north) and Mezzogiorno (south). The Domus Galilaeana is the centre of the dALLA TAzzInA AL same foundation that takes care of the colgRAndE SchERmO lection of the inherent material of the Il Palazzo Agostini che si affaccia sul scientist. Little beyond the Chiesa di Lungarno Pacinotti con i suoi bei decori in S.Nicola rises (XII sec.), an example of cotto, fu teatro dal 1905, delle prime Romanesque masterpiece, dominated from proiezioni cinematografiche pisane. the elegant bell tower, softly hanging, with Prima di allora, dalla fine del Settecento vi beautiful scale that was perhaps source of aveva sede il Caffè dell’Ussaro, famoso Coveting inspiration by Antonio da circolo culturale e politico risorgimentale. Sangallo. In the church, it is a beautiful Crocifisso (1300) of Giovanni Pisano. The Church of San Nicola, built by 1097, was enlarged between 1297 and 1313 by the Augustinians, perhaps by the design of Giovanni Pisano. The octagonal belfry is from the second half of the 13th century. An arch connects the church to the Palazzo Reale, lengthened on the Lungarno Pacinotti, erected by B. Buontalenti for Francisco de' Medici on medieval buildings. Inside the National Museum of Palazzo Reale of the Lorena and the Savoia families, that guards furnishings of the XVII-XIX century it is possible to visit Palazzo Vicenti (1927) one of the rare “liberty style” buildings of Pisa. The Palazzo Reale ("Royal Palace"), once of the Caetani patrician family. Here Galileo Galilei showed to Grand Duke of Tuscany the planets he had discovered with his telescope. The edifice was erected in 1559 by Baccio Bandinelli for Cosimo I de Medici, and was later enlarged including other palaces. In the citadel that was opened little beyond, it was erected from the Medici near the ancient Arsenal and it is doLa fronte del Palazzo dell’Orologio, in piazza minated from the Torre Guelfa. The Arsenal were fortified as a dedei Cavalieri (sotto) fense of the city. The main building on the square is Palazzo delThe frontside of the la Carovana, the palace of the Knights of St. Stephen. It was moPalazzo dell’Orologio, in dernised in renaissance style by Giorgio Vasari. The awesome Piazza dei Cavaglieri façade is decorated with sgraffiti, equally by Vasari, and contains (below)

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Il Palazzo dei Cavalieri sede della famosa Scuola Normale Superiore (sopra) The Palazzo dei Cavalieri, headquarter of the famous Scuola Normale Superiore (above)

six niches with busts of grand dukes of Tuscany. It now houses the prestigious Scuola Normale Superiore di Pisa. In front of the palace stands the large statue of Cosimo I de Medici. In the other corner of the square stands the Palazzo dell'Orologio (1605-8) which occupies the site of a tower where, in 1288, Counte Ugolino della Gherardesca, his sons and grandsons were starved to death on suspicion of helping the Genoese enemy at the Battle of Meloria, an incident recorded in Dante’s Inferno. In the same place is the chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri, also designed by Vasari. It had originally a single nave; two more were added in the 17th century. It houses a bust by Donatello, and paintings by Vasari, Jacopo Ligozzi, Alessandro Fei, and Jacopo Chimenti da Empoli. It also contains spoils from the many naval battles between the Cavalieri (Knights of St. Stephan) and the Turks between the 16–18th century, including the Turkish battle pennant hoisted from Ali Pacha's flagship at the 1571 Battle of Lepanto.

fROm ThE cuP TO ThE cInEmA The Palazzo Agostini shows oneself on the Lungarno Pacinotti with its beautiful embellishment in cooked, it was the ideal set since 1905 of the first pisan cinematographic projections. Before that, from the end of the 1700's, there was the Caffè dell’Ussaro, a famous cultural & political circle of Risorgimento.

n Itinerario blu: il Quartiere di San francesco

L’itinerario interessa i quartieri storici orientali di cui è perno il trafficato Borgo Stretto, la via porticata che riprende il tracciato delle mura medievali, prima dell’espansione del 1155. A Ovest della via è infatti ancora oggi leggibile il reticolato viario medievale nelle tortuose piccole vie, tra cui si apre inaspettata la cinquecentesca piazza delle Vettovaglie. L’affaccio della via sull’Arno avviene in piazza Garibaldi, aperta sul culmine dell’ansa dell’Arno, in corrispondenza del Ponte di Mezzo. Nonostante il Ponte sia stato ricostruito nel 1950, in epoca medievale fu importante collegamento tra i quartieri a Nord e a Sud del fiume. A testimonianza della sua impor-

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tanza strategica il Ponte è ancora oggi cuore della variopinta festa del Gioco del Ponte, che celebra la sua contesa tra i due quartieri. All’inizio del Borgo Stretto si erge la chiesa di S. Michele in Borgo, dove convivono elementi romanici e gotici e sulla cui facciata si notano scritte rosse fatte durante una campagna elettorale cinquecentesca per l’elezione del Rettore dell’Università. La via si allunga in direzione delle mura nelle vie Oberdan e Carducci, che conservano la veste medievale a portici, su cui si affacciano la chiesa di S.Giuseppe e la chiesa di S.Torpè, dedicata all’antico patrono della città. Una deviazione conduce in largo Parlascio, ampio slargo che precede le mura, qui forate nella cinquecentesca Porta a Lucca. Qui si raccolgono le vestigia romane più importanti della città: si tratta dei Bagni di Nerone, ampio complesso termale di epoca imperiale (I-IV sec.) che sfruttava le acque del vicino corso dell’Auser. Un’altra porta si apre nelle mura più a Est e prende il nome dalla vicina chiesa di S. Zeno: grande edificio del primo romanico pisano preceduto da un portico. Sconsacrata nel 1809, è oggi suggestivo teatro di manifestazioni culturali. La zona a Est di via Carducci fa perno su due grandi chiese: quella di S. Caterina e quella di S. Francesco. La prima, eretta nel 1251, fu sede del potente e colto ordine dei Domenicani che vi aprì un’importante scuola di teologia e custodisce nel vasto interno begli affreschi del XIV secolo e il monumento funebre dell’arcivescovo S. Saltarelli di A. e N. Pisano (XIV sec.). I Francescani edificarono invece nel 1261 la non lontana chiesa di S.Francesco, mascherata dalla fac-

Il Ponte Di Mezzo durante il Giugno Pisano The Ponte Di Mezzo during the Pisan June

Il suggestivo Borgo Stretto (sotto) The suggestive Borgo Stetto (below)

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La chiesa di S.Michele in Borgo (sopra, a sinistra) The chiesa di S.Michele in Borgo (above, on the left) Il Polittico di S. Martini, Museo Nazionale di S.Matteo (sopra, a destra) The Polittico by S. Martini, Museo Nazionale di S.Matteo (above, on the right)

ciata seicentesca. Magnifica la pala con Madonna e Santi di T. Pisano (1360-70), come pure i cicli pittorici trecenteschi che ornano il maestoso interno e per cui Cimabue dipinse la Maestà che oggi è al Louvre. La chiesa è impreziosita dal campanile innalzato da Giovanni di Simone. Proseguendo oltre piazza S.Paolo all’Orto si supera via Palestro dove sorge il Teatro Verdi (1867), sede del Museo Titta Ruffo, che documenta i costumi del baritono pisano e quindi la medievale via delle Belle Torri, che immette sul Lungarno Mediceo. Da qui si raggiunge il Museo Nazionale di S. Matteo, insediatosi nel convento benedettino femminile del XI secolo, già sede del carcere fino al 1940. Il Museo accoglie opere di straordinaria importanza, tra cui la collezione di bacini ceramici impiegati come decorazione, per impreziosire le facciate delle chiese e provenienti dal bacino del Mediterraneo; notevoli sculture che documentano in particolare l’arte di Lupo di Francesco (XIV sec.); numerose Croci dipinte (da notare quelle di B. Berlinghieri e Giunta Pisano) e dipinti di Simone Martini (Polittico del 1319-21), Masaccio, Gentile da Fabriano e Beato Angelico. Tra le sculture va menzionato anche il Busto reliquiario di S. Lussorio, capolavoro di Donatello (1427).

n Blue itinerary: “the Quarter of San francesco” Il Crocifisso di Nino Pisano nella chiesa di S.Michele in Borgo (sopra) The Crocifisso by Nino Pisano inside the chiesa di S. Michele in Borgo (above)

The itinerary interests the historical quarters oriented through Borgo Stretto, the way that resumes the tracing of medieval walls, before the expansion of 1155. Going to the west of the way it is easy to meet in fact still today the small tortuous alleys between which the sixteenth-century public square of the Vettovaglie is unexpected opened. The way on the Arno happens from Garibaldi public square, ope-

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E PER dIfESA...I PETTI dEI cITTAdInI! Secondo alcune antiche cronache il primo anello di mura di cui Pisa si dotò sarebbe quello ancora esistente, poiché a difendere la città bastavano, prima di allora, i petti dei suoi abitanti. Ma fu mera leggenda, dato che ben due cerchie, la romana e quella altomedievale, la precedettero. Iniziate nel 1155, le mura medievali di Pisa, erano alte 11 metri e provviste di un raffinato paramento murario bianco-rosato. Con uno sviluppo di quasi 7 chilometri (contro i 5 di Firenze!), erano tra le maggiori dell’Occidente medievale. Provviste di torri ogni 300 metri, le mura erano l’espressione della potenza della Repubblica Pisana e cuore di un sistema di fortificazione che si estendeva su gran parte dell’attuale Toscana.

Il perimetro delle Mura medievali The perimeter of the medieval Walls

And fOR dEfEncE... ThE chESTS Of ThE cITIzEnS! According to some ancient reports, the first ring of walls of which Pisa was equipped would be that one already nowadays existing, because to defend the city of Pisa the chests of its inhabitants were enough. But it was a mere legend, since two circles, the Roman and the Medieval preceded. Begun in 1155, the medieval walls of Pisa, were 11 meters high and with a refined building white-red vestment. With a development nearly 7 kilometers (against the 5 ones of Florence!), they were between the greater ones of the medieval West. Supplied of towers every 300 meters, the walls were the expression of the power of the Pisan Republic and the heart of a fortification system that extended itself on a great part of the present Tuscany.

La Torre di Santa Maria e una porta dell’ingresso della città medioevale The Torre di Santa Maria & a front door of the medieval city

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La semplice facciata della chiesa di S.Francesco (sopra) The simple façade of the chiesa di S.Francesco (above)

ned on the apex of the handle of the Arno, in correspondence of the Ponte di Mezzo. Although the Bridge has been reconstructed in 1950, in medieval age it was important connection between the quarters to North and South of the river. To testimony of its strategic importance the Bridge is still today heart of the festivity so-called “Gioco di Ponte”, which is disputed between the two quarters. At the beginning of the Borgo Stretto is the Chiesa di S. Michele in Borgo, where Romanesque and Gotic elements cohabit together and on whose facade it is possible to notice a written red symbol made during the sixteenth-century electoral campaign for the election of the Chancellor of the University. The boulevard following the direction of via Oberdan and via Carducci, which both conserve the medieval garment , there is the Church of S.Giuseppe and the Church of S.Torpè, dedicated to the ancient patron of the city. A shunting line leads to largo Parlascio, a wide road that precedes the walls, here pierced in the sixteenth-century Porta a Lucca. Here

TRA SAnTI E uLIvI A ridosso del Monte Pisano che nei secoli passati fu cava di materiali da costruzione ed è oggi preziosa risorsa economica per i suoi ulivi, si trova la Certosa di Calci, una tra le maggiori testimonianze del barocco toscano. Fondata in realtà nel 1336, ma ampiamente rimaneggiata tra XVII e XVIII secolo, come mostrano i cicli di affreschi dell’interno e la sontuosa facciata, era la sede dei Certosini, ordine di semiclausura i cui monaci vivevano in piccole celle autonome affacciate sul cortile centrale. Da non perdere, anche il chiostrino priorale con giardino su due livelli e superba vista sul Monte Pisano.

BETwEEn SAInTS & OLIvE TREES In the shelter of the Monte Pisano which during the past centuries was quarry of materials and today is a precious economic resource for its olive trees, you can find the Certosa di Calci, one of the greatest testimony of the tuscan baroque. It was the centre of the “Certosini monks”, where they lived in small independent cells pointed out on the central courtyard. Do not loose the “chiostrino priorale” with its garden on two levels and the supreme view on the Monte Pisano. 34 PISA E LITORALE GUIDA 2008


are collected the most important Roman vestiges of the city: like the Bagni of Nerone, wide thermal complex of imperial age (I-IV sec.) that took advantage of waters because of the closed course of the Auser river. Another door opens at the East and it takes the name from the near Chiesa di S. Zeno: a great building of the first Pisan-Romanesque period preceded from a porch. The church was unhallowed in 1809 and it is today an evocative theatre of cultural manifestations. The eastern zone of via Carducci makes hinge on two great churches: one of these is S. Caterina’s one the other it is S. Francesco’s. Before, erected in 1251, it was centre of the powerful order of Dominican period, it is possible to see the immense inside beautiful frescoes of XIV the century and the funeral Monument of archbishop S. Saltarelli di A. e N. Pisano (XIV sec.). The Franciscans built up, in the 1261 and not so far the Chiesa di S.Francesco, masked from the façade. Magnificent is the Pala con Madonna e Santi di T. Pisano (136070), like pure the fourteenth-century pittoresque cycles which adorn the majestic inside and for which Cimabue painted the Maestà, today positioned at the Louvre Museum. The church is embellished from the bell tower raised from Giovanni di Simone. Continuing the way beyond S.Paolo public square to the Garden it is exceeded via Palestro where the Teatro Verdi rises (1867), centre of the Museum Titta Ruffo. From the National Museum of S. Matteo, collects extraordinary masterpieces from the collection of ceramic river basins; remarkable sculptures that document in particular to the art of Lupo di Francisco (XIV sec.); numerous Crosses painted by B. Berlinghieri and Giunta Pisano) and spectacular paintings of Simone Martini (Polittico 1319-21), Masaccio, Gentile da Fabriano & Beato Angelico. Between the sculptures it has must mentioned also the bust of S. Lussorio, a masterpiece of Donatello (1427).

La piccola chiesa di S.Maria della Spina affacciata sul Lungarno (sopra) The small chiesa di S.Maria della Spina shown on the Lungarno (above)

L’eroina pisana Kirzica (sotto) The pisan heroin Kirzica (below)

n Itinerario verde i Quartieri a Sud dell’Arno L’itinerario parte da piazza XX Settembre, che si apre oltre il Ponte di Mezzo a Sud del fiume e che fu ridefinita nel Seicento, insieme a piazza Garibaldi. Il Ponte immette nel quartiere di Mezzogiorno o di Kinzica, dal nome dall’eroina pisana che nel 1004 salvò la città dai Saraceni. Secondo la tradizione, una sua raffigurazione sarebbe da identificare su un sarcofago del II secolo che orna la fronte di una casa torre in via S.Martino, l’antica strada per Firenze che è GUIDA 2008 PISA E LITORALE 35


La chiesa ottagona del Santo Sepolcro, di origine templare (sopra) The chiesa ottagona del Santo Sepolcro, of Templar origin (above)

L’elegante facciata bicroma del Palazzo Gambacorti (sotto) The elegant façade of the Palazzo Gambacorti (below)

anche perno del quartiere. Lungo il suo tracciato si aprono i chiassi, le stradine dal sapore medievale disposte a pettine, tra cui si apre inaspettata la vista sulla chiesa ottagonale di S.Sepolcro. Sorta nel 1153 per un ospizio dei Cavalieri di S.Giovanni di Gerusalemme, fu eretta da Diotisalvi sul modello del Santo Sepolcro. L’edificio, di grande suggestione, è stato ricondotto nell’Ottocento all’originaria semplicità, che esalta le alte arcate dell’interno, su cui si imposta la cupola conica. Non lontano si erge la chiesa di S.Martino, (XIV sec.), che custodisce un bel Crocifisso duecentesco e una lunetta con S.Martino e il povero di A. e N. Pisano (1350), oltre a pregevoli opere del XVI-XVII secolo. Lambisce l’Arno il Giardino Scotto, creato come “giardino di delizie” dalla famiglia Scotto nel Settecento e dal 1939 aperto al pubblico. Il giardino ingloba i resti della Cittadella Nuova (o Fortezza di Sangallo), prima fortificazione eretta dai Fiorentini nel 1406 e poi aggiornata, secondo le più moderne tecniche militari, da Giuliano da Sangallo (1512). Il camminamento delle mura che si staccano dalla fortezza è stata convertito in panoramico passeggio, ed è oggi uno degli elementi caratteristici della città. Da qui procedendo verso Ovest, si giunge in piazza Vittorio Emanuele II, su cui converge l’antico corso Italia, sistemato dopo la realizzazione della Stazione Ferroviaria (1862) e su cui prospetta la trecentesca chiesa di S.Maria del Carmine. Per i Carmelitani che vi risiedevano, Masaccio dipinse il Polittico del Carmine (1426) oggi in parte esposto nel Museo di S.Matteo. La piazza è nota anche per una delle più interessanti opere d’arte contemporanea: il murale Tuttotondo che Keith Haring dipinse nel 1989 sul fianco dell’ex Convento di S.Antonio. Un inno alla pace di 180 metri quadrati, composto da 30 figure simbolicamente intrecciate, che rappresentano l’umanità intera, realizzato in una settimana. L’opera ebbe origine dall’incontro casuale avvenuto per le strade di New York tra l’artista e uno studente pisano e vide la partecipazione attiva della cittadinanza che contribuì a dipingere le figure. A Ovest, la città era protetta dalla Cittadella Vecchia e, a Sud dell’Arno, dalla Porta a Mare e dal Bastione Stampace, teatro di tante battaglie condotte dai Pisani contro i Fiorentini (XVXVI sec.). La Porta costituisce anche lo scenografico accesso al Duomo Vecchio, ovvero alla chiesa di S.Paolo a Ripa d’Arno la cui fronte romanica a loggette si inquadra fra il verde degli alberi del viale d’accesso. Più volte rimaneggiata, la chiesa si presenta nelle forme impartite nel X-XI secolo. L’interno, a pianta basilicale, è diviso in tre navate da colonne con capitelli figurati e doveva essere in origine coperto da affreschi di cui resta traccia nei pilastri dell’arco trionfale (dipinti attribuiti a B. Buffalmacco, 1330-40); nel Cristo Triumphans (metà del XIII sec.) del Maestro di Calci e, soprattutto, nella Vergine con il Bambino, eseguito da T. Vanni nel 1397 (transetto destro). Dietro l’abside della chie-

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sa sorge isolata la cappella ottagona di S.Agata (XI sec.), attribuita a Diotisalvi, architetto del Battistero. Fiancheggiando la mole neogotica del Convento delle Benedettine (1850), affacciata sul Lungarno Sonnino, si raggiunge quel piccolo gioiello che è la chiesa di S.Maria della Spina. Eretta nel 1230, la chiesa fu ricostruita nel 1323 per accogliere una Spina della Corona di Cristo, di cui resta all’interno il reliquiario del 1534. Oggi la Spina è custodita nella chiesa di S.Chiara, ma la chiesa conserva intatto il fascino dei ricami gotici che ornano l’esterno: sia in facciata, con i due timpani traforati dai rosoni centrali e divisi dalla edicola marmorea con la Vergine, il Bambino, attribuita a G. Pisano; sia sul fianco destro, coronato dalle edicole con gli Apostoli, attribuite a Lupo di Francesco. Nel presbiterio, si ammira inoltre una Madonna con il Bambino, opera di A. e N. Pisano. Dalla chiesa di S. Cristina, dove nel 1375 S.Caterina da Siena ricevette le stigmate, piega la via Toselli, che riporta nella piazza XX Settembre. All’angolo si erge il Palazzo Gambacorti, dal 1689 sede del Municipio, importante edificio gotico eretto alla fine del XIV secolo per Pietro Gambacorti, signore della città. La bella fronte, è ingentilita da eleganti bifore, contornate ai piani più alti da archetti trilobati, mentre nel cortile spiccano eleganti capitelli quattrocenteschi. La fronte su via Toselli fu risistemata nel XVII secolo, quando il palazzo divenne sede dei Consoli del Mare, per volere di Cosimo II de’ Medici, il cui stemma campeggia sopra il grande portale. All’interno si conservano sale riccamente decorate e la Sala delle Baleari, affrescata con le imprese pisane. Chiudono la piazza, in linea con il ponte di Mezzo, le Logge dei Banchi, edificio a grandi arcate voluto da Ferdinando I nel 1603-05, per accogliere il mercato della seta e quello della lana. Ancora oggi vi si tiene ogni mese un vario-

Il Murale di K. Haring, sulla parete del Convento di S. Antonio (sopra) The Murale di K. Haring, on the wall of the Convento di S. Antonio (above)

Il Giardino Scotto, presso la Cittadella Nuova (sotto) The Giardino Scotto, at the Cittadella Nuova (below)

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La chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno (sopra) The chiesa di San Paolo a Ripa d’Arno (above)

pinto mercato antiquario che ne rinnova la vocazione commerciale. Attribuite a B. Buontalenti, furono ampliate con l’aggiunta di un sopralzo dove, dal 1865, fu alloggiato l’Archivio di Stato.

n green itinerary: the southern Quarters along the River Arno The way of the itinerary starts from piazza XX Settembre and it opens beyond the Ponte di Mezzo to the South of the River Arno which was redefined in the 1600's, together with piazza Garibaldi.The Bridge goes to the southern quarter di Mezzogiorno or Kinzica, from the name of the pisan heroin who in 1004 saved the city from the Saracens. Kinzica dei Sismondi was a legendary young woman who protected the city from an attack of the Turk army in the XI century. According to the tradition, one of her pictures would be identified on a sarcophagi of the II century which adorns the forehead house tower in via S.Martino, the ancient road to Florence that is also the hinge of the same quarter. Along its road, the narrow lanes from a medieval flavour can open, between which the unexpected view on the octagonal chiesa di S.Sepolcro. Risen in 1153 for a hostel of the Cavalieri di S.Giovanni di Gerusalemme (i.e. The Knights Square), it was erected by Diotisalvi on the model of the S.Sepolcro. A Romanic octagonal church of the XII century, built to preserve the relics of the Holy Sepulchre, which had been brought here from Jerusalem. The building, of great suggestion, has been led back in 1800's to the original semplicity that exalts the high arches of the internal part. The well-known Piazza dei Cavalieri (i.e. The Knights Square) is also a part of the Santa Maria quarter, here we find the University called La 38 PISA E LITORALE GUIDA 2008


Normale founded by Napoleon in 1810, on the model of the ĂŠcole Normal of Paris, in the palaces where once lived the knights of the Order of Santo Stefano. Not far away it is the chiesa di S.Martino, (XIV sec.), with its beautiful Crocifisso and a lunetta with S.Martino and the poor one by A.and N. Pisano (1350), beyond some prestigious works of the XVI-XVII century. The Giardino Scotto goes to the River Arno, created as "garden of delights" from the family Scotto in the 1700's and from 1939 opened at the public. The garden has got the rests of the New Citadel (or Fortress di Sangallo), first fortification erected from the Florences in 1406 and then modernized, according to the most modern military techniques, by Giuliano da Sangallo (1512). A big green garden inside an old fortification (Fortezza Sangallo) turned into a public garden (in 1930). The name comes from the name of a rich family that acquired the fortification in the end of the XVIII century. The communication trench of walls are detached from the fortress which has been converted in a panoramic walk and it is one of the characteristic elements of the city. From here proceeding towards the West, it is reached the piazza Vittorio Emanuele II, on which the ancient corso Italia converges; it was made after the realization of the railway station (1862) and on which it shows the chiesa di S.Maria del Carmine. A little west of the piazza Vittorio Emanuele II, there is the Polittico del Carmine (1426) painted by Masaccio and today exposed in the Museo di S.Matteo. The public square is also famous for one of the most interesting work of contemporary art: the Murale Tuttotondo painted by Keith Haring in 1989. The idea of creating a mural in Pisa happened by chance when a young Pisan student met Haring in the street of New York. The theme is that of peace and harmony in the world, which can be read

il Convento delle Beneddettine e la sua bella costa (sopra) The Convento delle Benedettine (above)

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Una bellissima immagine del giardino di Scotto A beautiful picture of the Giardino di Scotto

through the links and divisions between the 30 figures which, like a puzzle, occupy 180 square metres of the south wall of the chiesa di S.Antonio. In the West, the city was protected by the Old Citadel and in the South of the River Arno by the Porta a Mare and by the Bastione Stampace, theatre of many battles conducted from the Pisans against the Fiorentini (XV-XVI cent). The door also constitutes an approach to the Old Dome, that is the chiesa di S.Paolo a Ripa d' Arno. It is one of the most outstanding Romanesque churches in Tuscany. Going forward there is Santa Maria della Spina, is a small Gothic church in the Italian city of Pisa. The church, erected in 1230, was originally known as Santa Maria di Pontenovo: the new name of Spina ("thorn") derives from the presence of a thorn allegedly part of the crown dressed by Christ on the Cross, brought here in 1333. In 1871 the church was dismantled and rebuilt on a higher level due to dangerous inflitration of water from the Arno river: the church was slightly altered in the process, however. Palazzo Gambacorti, a Gothic building of the 14th century, is now the town hall. The interior shows frescoes boasting Pisa's sea victories.

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XVI secolo, vi sono attivi A. Vesalio, Falloppio, Malpighi, oggi noti per scoperte scientifiche che ne portano i nomi. Quella antica e illustre tradizione rivive oggi nelle università pisane (frequentate da un numero di studenti pari a circa la metà dei residenti) e nelle due scuole di alta formazione: la Scuola Superiore di S.Anna e la Scuola Normale Superiore istituita nel 1810 da Napoleone e da cui sono uscite figure eminenti della cultura italiana come E. Fermi, G. Carducci e il Premio Nobel C. Rubbia.

BEyOnd g.gALILEI, In ThE nAmE Of ThE cuLTuRE Galileo Galilei 1564-1642

OLTRE gALILEI, In nOmE dELLA cuLTuRA Per tutti il nome di Pisa si lega a uno degli scienziato più noti, Galileo Galilei (15641642), reso celebre, suo malgrado, per il processo che l’Inquisizione gli intentò nel 1615 per aver diffuso la Teoria Copernicana e da cui si difese scrivendo le Lettere Copernicane. In realtà Galilei si ricorda per la sua teoria sull’Isocronismo del pendolo, cui arrivò osservando le oscillazioni di una lampada che ardeva nel Duomo e per la Teoria sulla Gravità, formulata dopo gli esperimenti condotti sulla caduta libera di un corpo dalla Torre di Pisa (1589-92). Autore anche della prima opera scritta con linguaggio scientifico –Il Dialogo- Galilei non fu in realtà caso isolato per una città che fin dal 1343 ottenne il riconoscimento papale del proprio Studium universitario. Nel 1170 per esempio, vi nasceva L. Fibonacci, che scoprì la serie numerica che governa i processi naturali e nel Liber Abaci (1202) introdusse nella numerazione occidentale il sistema decimale. E più tardi, a partire dal

For everybody the name of Pisa belongs to the famous scientist Galileo Galilei (15641642) later taught at the university. Galilei is also remembered for the process of the Inquisizione in 1615 where he answered with the diffusion of the Copernican letters. In truth Galilei is remembered for its theory about Isochronism of the Pendulum and for the Theory on the Gravity, formulated after the experiments about the example of a body that falls from the Tower of Pisa (1589-92). Author also of the first text written with a scientific language - the Galilei Dialogo was not an isolated case for a city which since 1343 obtained the acknowledgment of the Pope for its University. In 1170 for example in Pisa was born L. Fibonacci (mathematician) who discovered the numerical series that governs the natural processes and in the Liber Abaci (1202) introduced the western numeration system of decimates numbers. And later, from the XVI century, there are active A. Vesalio, Falloppio, Malpighi, today remembered for their scientific discoveries that carry out their names. Today Pisa is famous for its universities and Institutes as the high School of S.Anna and the Scuola Normale Superiore built in 1810 from Napoleon. But anyway Pisa is also recognized for eminent figures like E.Fermi, G. Carducci and the Nobel Prize C. Rubbia.

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Un dolce toscano rappresentante la “Piazza dei Miracoli” A typical tuscan cake represented the “Piazza dei Miracoli”

n PISA Ed IL LITORALE In TAvOLA

Da sempre terra fertile e ricca di acque, la campagna che da Pisa si allunga verso il Litorale riflette nella sua variegata cucina la duplice natura di un territorio diviso tra mare e colline, dove è facile rintracciare i contributi che provengono anche dal contatto con i territori di espansione della Repubblica Marinara. E’ per questo che sulle tavole pisane la scelta può accontentare tutti i palati, spaziando dai gustosi primi conditi con sughi di selvaggina (cinghiale e lepre, in particolare), a piatti della tradizione contadina come la testicciola alla pisana preparata con la testina di vitello, ma anche a piatti di pesce che sono altrettanto tipici, come il muggine della foce dell’Arno o le cee alla pisana, in origine cucinate con gli avannotti delle anguille dell’Arno (convertiti oggi con i bianchetti, per il blocco della pesca degli avannotti). Ugualmente significativo è il contributo offerto dal baccalà o stoccafisso, preparato con porri o pomodori, ma anche con i ceci. E proprio questi legumi sono base della cecina, piatto tipico che i Pisani si contendono con i Liguri. La tradizione vuole che proprio ai ceci sia riconosciuto il merito di aver salvato i Pisani che, imprigionati dai Genovesi durante la battaglia della Meloria (1284), se ne cibarono, scampando così alla morte per fame. A salvarli, i sacchi di ceci inzuppati di acqua salata che erano conservati nelle stive insieme ai prigionieri. Leggenda a parte, restano indiscusse le proprietà benefiche di queSTRAnI ORTAggI sto legume, di cui si usano anche foglie e Pomodoro pisanello, zucchina mora germogli. Una cucina tanto ricca non può pisana, pera del Curato della Toscana, non contemplare i dolci: dalla torta con i bicavolfiore toscano: non sono strani scheri (pasta frolla arricchita da un composcherzi del vocabolario della cucina sto con riso, latte, uvetta, maraschino, tipica toscana, bensì prodotti di varietà che del periodo dell’Ascensione), ai kinzica con i appartengono soltanto a questo territorio pinoli. Prodotto tipico del Parco di Migliarino e che si stanno ritagliando sempre più che si stende sul Litorale Pisano, i pinoli si una nicchia di appassionati golosi. declinano anche a piatti salati, come nei torProvare per credere! telloni rustici o nel baccalà in agrodolce. Un tempo questi frutti si ricavavano dalle pinete

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costiere che crescevano spontanee, ridotte per effetto delle bonifiche della zona e di recente ripopolate sia per valorizzare un prodotto tanto prezioso, sia come simbolo di naturalità della macchia mediterranea di cui il Pino Domestico da pinoli è ormai un simbolo. Il Parco di Migliarino è famoso anche per altri prodotti che rientrano nel “Cesto pisano”: dall’agnello che vi si alleva semibrado; al Mucco pisano, con la cui carne saporita si preparano i pici toscani; al pecorino del Parco di Migliarino, stagionato su assi di legno, usato nelle tagliatelle verdi al pecorino o nello sformato di cardi con fonduta, pecorino e tartufo, fino al miele di spiaggia, che profuma di macchia mediterranea e al tartufo bianchetto del litorale. Piatti e prodotti che non troverebbero adeguata cornice senza l’olio che si produce nella zona a Est di Pisa, percorsa oggi dalla Strada dell’Olio e senza il buon vino tra cui spicca il Bianco Pisano di San Torpé Vin Santo Secco. Il tutto naturalmente accompagnato dall’immancabile pane toscano, quel pane privo di sale che i Toscani chiamano “sciocco”.

Prodotti tipici toscani (sopra) e un gustoso piatto di pappardelle alla lepre (sotto) Typical tuscan products (above) & a good dish of pappardelle alla lepre (below)

dEL BuOn PAnE E “SALAmE” Delle tante virtù che hanno consacrato la Toscana (e con essa il pisano) come terra di buongustai, un posto speciale è occupato dai salumi, i cui sapori decisi emergono ancor più se accostati al pane toscano sciapo. Sono tipici di Pisa la finocchiona, una sorta di salame aromatizzato al finocchio o il lardo vergine di maiale, preparato ancora con una tecnica antica, dato alle partorienti come energetico e considerato un simbolo di verginità, o ancora quella particolare pancetta speziata che è il rigatino.

SOmE gOOd BREAd wITh “SALAmI” Between virtues that have consecrated the Tuscany as land of gourmet, on the top of the list there is the “salami” which is sublime to taste with the typical bread of Tuscany. Traditional of Pisa is the “finocchiona”, a kind of salami aromatized with fennel and lardon. The finocchiona is prepared with an ancient recipe and it is considered a symbol of virginity and it is also important to remember a particular bacon - the so-called “rigatino”. GUIDA 2008 PISA E LITORALE 43


La colorata vetrina di una pasticceria pisana (sopra) The coloured window of a pisan pastry shop (above)

n whAT TO EAT In PISA And AROund

Restaurants in Pisa and around its Coastline serve predominantly traditional local food from the region, with emphasis on the ingredients of nature, for a territory shared by sea and hills where it is easy to find recipes that remember the expansion of the Repubblica Marinara. Wherever you go, you will find the cooking simple, with dishes that make full use of the traditional local ingredients to enjoy every kind of taste. Traditional Tuscan specialities rely on the freshest of seasonal produce. Alcune etichette di vini Pasta is eaten here, as all over Italy, but it is typical the pasta tipici (sotto) with a sauce of furred games (wild boar & hare). Some labels of typical wines (below) In the north of Pisa there are traditional ingredients from the land found in some dishes like the testicciola alla pisana and prepared with the head of year-old calf, but also a huge variety of fish and seafood like il muggine della foce dell’Arno o le cee alla pisana in origin cooked with fry of the Arno eels (iconverted today with ceruses, for the block of the peach of fries). Equally meaningful it is the contribution offered by the baccalà or stoccafisso, prepared with leeks or tomatoes, but also with the ceci (chickpeas). And just for these combination it is possible to find the base of the cecina recipe, a typical plate contended with the Liguria region. The beneficial property of this legume is proverbial. A cuisine so much rich of inSTRAngE gredients cannot forget to propose its vEgETABLES desserts: from the torta con I bischeri Pomodoro pisanello (pisan tomato), pisan (enriched from a compound with rice, marrow, pear of the Curato of Tuscany, tuscan milk, grapes, maraschino, a typical cauliflower: are not strange jokes of the pasta frolla of the period of the dictionary, but they are varieties of products Ascension), to the kinzica with pine that only belong to this territory and reserved nuts. Typical product of the Parco di to a niche of people. Taste to believe! Migliarino and the pisan shoreline, pine nuts are declined also to salty pla44 PISA E LITORALE GUIDA 2008


tes, like tortelloni rustici or baccalà in agrodolce. The Parco di Migliarino is famous also for other products that re-enter in the "Cesto pisano" like the lamb or the pecorino del Parco di Migliarino or the tagliatelle verdi al pecorino or the sformato di cardi con fonduta, miele di spiaggia, tartufo bianchetto del litorale. Plates and products are adapted with the Tuscan oil which is produced in the East of Pisa covered from the Strada dell’Olio (Route of the Oil). Tuscany has been making wine for over 3,000 years, and production in the Tuscany reflects this, with the largest output of superior DOC wines. The area produces an abundance of different wines, which include not only well-known names such as Vin Santo Secco but many others which are also excellent strong wines as Bianco Pisano di San Torpé. The so-called Tuscan bread “sciocco” is served with the mentioned plates.

La tipica “ torta coi bischeri” (sopra) The typical “ torta coi bischeri” (below)

TORTA cOI BISchERI INGREDIENTI PER IL RIPIENO DI 3 TORTE / INGREDIENTS FOR THE STUFFING OF 3 CAKES: 200 gr. di riso bollito in acqua con un po' di cannella / boiled rice with a little bit of cinnamon in the water 200 gr. di cioccolato fondente / plain chocolate 100 gr. di pinoli / pine nuts 100 gr. di cacao amaro/ bitter cocoa 150 gr. di uvetta passita / raisins 100 gr. di canditi (preferibilmente cedro e arancio)/candide fruits 100 gr. di zucchero vanigliato / vanilla sugar 200 gr. di zucchero / sugar 3 uova ben sbattute/ eggs Una spolverata di noce moscata / a little dredging of nutmeg 1 bicchierino di Strega e 1 di Rum / 1 small glass of Strega brandy & 1 of Rum INGREDIENTI PER LA PASTA / INGREDIENTS FOR COVERED PASTA: 4 uova / eggs, 250 gr. di zucchero / sugar 100 gr. di burro / butter 100 gr. di zucchero vanigliato / vanilla sugar 5 gr. di lievito da dolci o ammonio bicarbonato / baking powder for cookies Farina quanto basta e la buccia di un limone grattugiata / A little bit of flour and the peel of a lemon

Pinoli del Parco di Migliarino (sopra) Pine nuts of the Parco di Migliarino (below)

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n LE SfumATuRE dELL’ARTIgIAnATO

La Torre diviene marchio dellla tipicità pisana (sopra) The Tower as symbol of the pisan tradition (above)

Difficile tratteggiare i contorni di un artigianato che appartenga solo a Pisa o a quel tratto del litorale tirrenico al quale il capoluogo resta comunque indissolubilmente legato anche nel nome –Pisae, appunto- ovvero “estuario”, con riferimento forse a quell’ansa del Tirreno che si spingeva nell’antichità fino quasi alle porte di Pisa. L’artigianato più tipico è infatti da porre in relazione proprio con la presenza delle acque che spiegano la ricchezza dei tanti prodotti agricoli d’eccellenza, volàno economico della zona, ma che in passato erano anche motivo dell’abbondanza di vegetazione delle zone costiere, come si intuisce visitando il Parco di Migliarino San Rossore. Tutta la zona infatti, prima delle bonifiche, subiva periodici allagamenti che permettevano lo sviluppo di salici, con cui produrre botti, scope o fiaschi di vino. Pisa è inoltre un’ottima vetrina sia per i prodotti locali (pelle e nappa, già impiegati nel XIII secolo), sia per quelli di tutta la provincia, come i cesti in castagno di Buti (Monte Pisano); le ceramiche di Vicopisano; per finire con gli alabastri di Volterra, che per le loro magiche trasparenze erano noti già agli Etruschi.

n hIghLy nuAncEd LOcAL hAndIcRAfTS

Una bottega artigiana del centro (sotto) A crafts shop in the centre (below)

It is difficult to outline the contours of the Pisan handicraft that only belongs to Pisa. While the most prestigious ancient architecture lies outside the region, Tuscany, Pisa still have a decent smattering of Romanesque art. The most typical handicraft is to be placed in relation with the presence of the waters of Arno which explains the wealth of many agricultural products of rare excellence like the abundance of vegetation on the Coastline, for example Parco di Migliarino San Rossore. Pisa is moreover a good location for local products (leather goods) the ceramics of Vicopisano and in order to complete the description we find the alabasters of Volterra which, for their magical transparencies, were already famous at the time of Etruscans.

n “PER gIOcO è TROPPO, PER guERRA è POcO!” Così si espresse la regina Maria Luisa nel 1807, davanti alla stessa manifestazione che tuttora si svolge a Pisa l’ultima domenica di giugno. Un evento che ha il sapore 46 PISA E LITORALE GUIDA 2008


caldo e colorato del folclore in cui si sfidano i quartieri a Nord e a Sud dell’Arno. Teatro dell’azione: il Ponte di Mezzo, che scavalca il fiume nel cuore della città e per il cui “possesso” si duella. Trenta uomini per squadra, allenati fin da gennaio, a cui spetta il compito di spingere nella parte avversa del ponte un carrello di sette tonnellate. Il Gioco del Ponte, seguitissima manifestazione che richiama folle di turisti e di Pisani, sarebbe, insomma, tutta una questione di spinte! Non fu sempre così. Quando la Repubblica Marinara infatti necessitava di un campo per fare esercitare i propri uomini in caso di attacco, il gioco era un vero scontro fisico, noto come Mazzascudo, dall’arma impiegata che poteva essere sia per difesa che per attacco. Tanto forte era per la città la simbologia dello scontro, che i Fiorentini nel XVI secolo lo vietarono per non alimentare il ricordo dell’antica autonomia pisana, sostituendolo con il germe del Gioco attuale. Ma il Gioco è “solo” il culmine degli eventi che compongono il Giugno Pisano: lo precede infatti un’altra manifestazione con cui gareggia per spettacolarità. E’ la Luminaria di San Ranieri, che il 16 giugno (notte prima della festa del Santo) ricorda la processione con cui le reliquie del patrono furono traslate nella neonata cappella di S.Ranieri in Duomo. Memore delle processioni mariane per un culto da sempre molto sentito per i Pisani, dal 1668 la Luminaria prevede che ogni casa venga illuminata dai lumi a olio che i Pisani appendono a un reticolato ligneo (biancheria) da appoggiare ad ogni palazzo e con il quale si ridisegna una città di luce, per una commovente scenografia conclusa dai fuochi d’artificio. Il giorno successivo la manifestazione si prolunga nella Regata storica, durante la quale quattro imbarcazioni che simboleggiano i quartieri di Pisa si sfidano a pelo d’acqua, dimostrando il proprio valore. A dare il via alla gara, l’arrivo sul ponte di uno spettacolare corteo storico composto da 709 figuranti che sfilano per le vie della città in raffinati costumi rinascimentali.

Due momenti delle celebrazioni del Giugno Pisano (sopra e sotto) Two moments of the celebrations of the Pian June (above and below)

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n “fOR jOkE IS TOO much, fOR wAR IS nOT EnOugh!”

Folclore pisano lungo l’Arno (sopra) The Pisan folklore alog the Arno River (above)

It is the past saying of the Queen Maria Luisa, dated 1807. An event which has got a warm and coloured view of the folklore (but that it is also an historical revival of 709 figurings in custom) The quarters - North and South of the Arno decide to defy themselves. Theatre of the action: the Ponte di Mezzo, which is in the middle of the river and in the heart of the city. Thirty men for team have to push in the adverse part of the bridge an undercarriage of seven tons. The Gioco del Ponte is a revival very significant for Pisa, many people are attracted by it. Every year, in fact, special regattas and jousting competitions are organised in memory of Pisa’s ancient maritime prowess. The grandest spectacle takes place on 27 June on the Ponte di Mezzo, when the ancient rivalry between north and south is re-enacted in the highly contested “Gioco del Ponte” (tug of war) across the bridge. But the Gioco del Ponte is not the only event that composes the Pisan June - there is another manifestation which is very spectacular. It is the Luminaria di San Ranieri, on 16th June (a night before the festivity of the Saint) which remembers the procession for the patron S.Ranieri in Duomo. The day after the manifestation is dedicated to the historical Regatta, during which four boats - symbol of the quarters of Pisa- decide to demonstrate their value.

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SEdIcI nAvI SEnzA IL mARE

SIxTEEn ShIPS wIThOuT ThE SEA

Comincia per caso nel 1998, l’avventura che dà il via a uno degli scavi archeologici recenti di maggiore interesse in Italia. Poco lontano dal Duomo e dalla Stazione di Pisa – San Rossore, scavando le fondamenta di un centro di controllo delle Ferrovie dello Stato, furono rinvenuti reperti lignei in quantità tale da fermare i lavori e far aprire il Cantiere delle Navi Antiche di Pisa, oggi aperto al pubblico. Sedici le navi che riemersero in pochi mesi, cariche di anfore per vino, conserve di frutta, ma anche per prodotti pregiati che testimoniano l’importanza di Pisa nei traffici marittimi fin dall’epoca etrusca e poi con i Romani, che ne fecero la base portuale verso il Nord. All’origine di una posizione tanto arretrata delle navi rispetto al Litorale attuale, l’avanzamento della linea costiera, per effetto di ripetute alluvioni su tutta la zona del delta dell’Arno in cui si adagiava anche Pisa. Eventi traumatici per il territorio che furono originati principalmente dal disboscamento sistematico prodotto dalla centuriazione del territorio ma anche dall’industria del legname, come dimostra il rinvenimento di tronchi semilavorati e forati in punta, per il trasporto al traino delle navi. Le imbarcazioni furono allora travolte e sepolte dalla furia delle acque che strariparono, portando con sé depositi sabbiosi da cui dopo nove secoli stanno ora riemergendo. Dal 2005 il cantiere è visitabile.

Begun by chance in 1998, the adventure that gives the way to a recent archaeological digging of great interest in Italy. Little far away from the Dome and the rail station of Pisa - San Rossore, a foundation about archeological finds was recovered in a great amount. That happened and the works stopped immediately because it was built the Cantiere delle Navi Antiche di Pisa, today open to the public. The sixteen ships got out in a month, with amphoras for wine, conserves of fruit, but also with valuable products that testify the importance of Pisa in the marine traffics during the Etruscan age and the Roman’s one than it became the harbour base towards the North. In the origin the advance of the coastline, for effect of alluviums on all zones of the delta of the Arno was lained down. Traumatic events for the territory were mainly originated by a systematic deforestation The ships then were swept up and buried from the fury of the waters that overflowed, carrying with themselves a lot of water deposits which after nine centuries they reemerged. Since 2005 the shipyard is possible to visit.

Cantiere delle Navi Antiche di Pisa via R. Bianchi Bandinella, già via A. Pisano 64, Pisa tel. +39 050 830490 (call center 7,30-17,30) www.cantierenavipisa.it

L’antico delta dell’Arno The antique delta of the Arno River GUIDA 2008 PISA E LITORALE 49


LITORALE PISANO La suggestiva costa del Litorale (sopra e sotto) The suggestive Coastline (above & below)

I  NUMERI PER PASSEGGIARE Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli: Tel. 050.525500 Centro Visite San Rossore: Tel. 050.530101 Lago di Santa Luce - Oasi LIPU: Tel. 0521.273043 Apertura: sett-giu, festivi 9-18; lug-ago, sab 15,30-21,30; dom 8,30-12,30 e 15,30-21,30 50 PISA E LITORALE GUIDA 2008

n LE RAGIONI dI UNA vISITA Acque limpide, spiagge attrezzate ma anche una natura incontaminata e soprattutto quiete: chi è alla ricerca di luoghi che sappiano ancora offrire vacanze riposanti eppure capaci di emozionare, può darsi appuntamento qui. Una lingua di terra, affacciata sul Tirreno, a 10 chilometri da Pisa, con vista sulle aristocratiche perle dell’Arcipelago Toscano: così si può semplificare questo territorio, con una sintesi che però non lascia immaginare le tante opportunità di questa terra. Al riparo dalla mondanità della più nota Versilia, il Litorale Pisano offre spiagge ampie e sabbiose, un mare tanto pulito da meritare l’ambìto riconoscimento della Bandiera Blu europea, ma è anche vicino alle città d’arte della Toscana, scrigni d’arte famosi in tutto il mondo. Altrettanto ricca è l’offerta per gli amanti della natura, tra macchia mediterranea e pinete, perfette anche per fare sport. In tutto ciò non può mancare un approccio… gastronomico: partendo dal vino e dall’olio, per arrivare al pesce, ai formaggi e ai dolci tipici, per una vacanza insomma da godere e da gustare, giusta miscela di relax e cultura.


n GOOd REASONS fOR A vISIT

L’ammofila, tipica graminacea delle coste Tirreniche (sopra) The ammofila, typical plant of the Coastline (above)

Clear waters, well-equipped beaches, but also an unpolluted and, GETTING AROUNd above all, tranquil environment. Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Anyone seeking destinations that Massaciuccoli: Tel. +39 050.525500 still offer relaxing yet exciting holiSan Rossore Visit Centre: Tel. +39 050.530101 days can certainly make a date Lake Santa Luce - Oasi LIPU: to visit here. Tel. +39 0521.273043 A strip of land facing the TyrrheOpening: Sept-June, 9,00 a.m – 6,00 p.m. ; nian Sea, 10 kilometres from Pisa, July-Aug., Sat. 3,30 p.m. - 9,30 p.m.; overlooking the aristocratic pearls Sunday 8,30-12,30 a.m & 3,30-9,30 p.m. of the “Arcipelago Toscano”. This is a simple description of the area, Sport sul Litorale (sotto) a summary that does not, however, allow you Sport on the Coastline (below) to imagine the many opportunities that the area has to offer. Sheltered from the worldliness of the more renowned Versilia, the Pisa Coastline not only offers wide, sandy beaches, but is also close to the Tuscan art cities, the treasure chests of art renowned throughout the world. What the area has to offer the nature lover is equally attractive, everything from Mediterranean scrubland through to pine forests. The area also offers a wide range of gastronomic attractions, from wine and oil through to fish, cheeses and typical desserts.

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n INqUAdRAMENTO GEOGRAfIcO E STORIcO

Navigazione tra Arno e Tirreno Sailing between the Arno & the Tyrrhenian

Già sede del porto pisano nel periodo in cui Pisa era Repubblica Marinara, il Litorale Pisano è sempre stato lo sbocco a mare della città, sia per la vicinanza, sia per la naturale conformazione arcuata dell’area. Lo attraversano i fiumi Serchio e Arno, che bagnano le maggiori città toscane e originano ambienti suggestivi: come la foce del Serchio, mossa da dune sabbiose, o la Bocca d’Arno, segnata dai tipici “retoni” o “bilance”, usate dai pescatori locali. Intorno, due importanti zone di interesse naturalistico: la Tenuta di San Rossore a Nord e la Tenuta di Tombolo, sua ideale prosecuzione a Sud dell’Arno, che si impongono per le lame, le vaste zone acquitrinose di ristagno dell’acqua piovana, che si creano nei periodi estivi e che furono ampiamente ridimensionate con la bonifica del 1920. Accanto a Marina di Pisa e Tirrenia, i centri di maggiore richiamo, rientrano nella zona anche le più tranquille Marina di Vecchiano e Calabrone. Oggi tutta la zona è interessata da un progetto di salvaguardia, sia a livello regionale che nazionale, teso a preservare l’unicità dell’ambiente e a proteggere le coste dall’erosione.

SE LA bASE è IL  LITORALE PISANO (distanze da Tirrenia) Oltre al mare limpido, il Litorale Pisano può essere base di escursioni che, declinandosi secondo i più svariati interessi, prolungheranno il piacere della vacanza. Oltre alla vicinissima Pisa (16 km), che con la piazza dei Miracoli è uno dei centri di maggiore interesse della Toscana, si può raggiungere Lucca (52 km), città murata dove si visitano il Duomo, la Torre con giardino pensile e la piazza dell’Anfiteatro, mentre a Livorno (11 Km), punto d’imbarco per l’Arcipelago Toscano, si visita il porto mediceo. Più lontane ma ugualmente meritevoli, l’etrusca Volterra (70 km) e S. Giminiano (92 km), città delle torri, e infine Firenze (89 km), superba culla dell’arte da Giotto a Michelangelo.

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n A GEOGRAPhIc ANd hISTORIcAL SETTING Formerly the site of the Pisa Harbour in the days when Pisa was a Maritime Republic, the Pisa Coastline has always been the town’s gateway to the sea, both because of its proximity and the area’s natural bayshape. The Serchio and Arno rivers cross the area, flowing through the major Tuscan cities and creating evocative environments such as the Serchio River mouth with its sandy dunes, or the Mouth of the Arno River, marked by the typical “nets” or “weighing scales” used by the local fishermen. There are two important areas of environmental interest in the immediate surroundings, namely, the “San Rossore Estate” to the north, and the Tombolo Estate on the southern stretch of the Arno, impressive


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If ThE bASE IS ThE PISA ShORELINE (distances from Tirrenia)  Beyond to the limpid sea, the Pisa coastline can be the base of excursions for the pleasure of a vacation. Beyond to the nearest Pisa (16 km), than with the public square of the Miracles it is one of the centres of greater interest of the Tuscany, can be caught up Lucca (52 km), city bulwark where they visit the Dome, the Tower with hanging garden and the public square of the Amphitheater, while to Livorno (11 Km). Farther but equally deserving, the Etruscan Volterra (70 km) and S. Giminiano (92 km), city of the towers, and finally Florence (89 km), arrogant crib of the art from Giotto to Michelangelo.

Il ginepro della macchia di Migliarino The juniper of the macchia di Migliarino

because of the swamps, the vast wetlands formed during the summer season by stagnant rainwater that were greatly upgraded during the reclamation of 1920. Adjacent to the more renowned centres of Marina di Pisa and Tirrenia, there are also the more peaceful Marina di Vecchiano and Calabrone. This entire area is currently covered by an environmental protection project.

n ScENARI NATURALI Il Parco di Migliarino e altre storie

Un soggiorno sul Litorale Pisano non riserva solo mare, ma può essere arricchito dal contatto, a tratti sorprendente, con una natura che si impone prepotente su tutta la fascia costiera, tra dune sabbiose che muovono le spiagge e pinete lussureggianti, per un’immersione nella natura che non può non lasciare il segno. Uno degli ambienti che più merita attenzione è il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli: 23.000 ettari di territorio, dove i viali alberati periferici cedono il passo all’interno a percorsi sabbiosi attraversati da canali e ponticelli e dove vivono daini, ghiri, volpi rosse e scoiattoli, ma anche vipere. Cuore del Parco, la Tenuta di San Rossore: 4.800 ettari di fascia costiera affacciata sul Tirreno, fra le foci del Serchio e dell’Arno, dove si trova anche l’Ippodromo di San Rossore, nato per effetto dell’allevamento dei cavalli purosangue avviato dai Lorena. Già riserva di caccia dei Medici, dei Lorena, dei Savoia, e poi Tenuta Presidenziale, è oggi area protetta dalla Regione Toscana e con accesso al pubblico limitato. Parte della Tenuta è occupata da coltivazioni biologiche e dall’allevamento del “Mucco Pisano”. Il territorio del Parco si caratterizza per la presenza di numerose zone umide di elevato interesse naturalistico –le lame- specchi d’acqua stagnante che, soggetti a periodici allagamenti, permettono lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa e richiamano una ricca avifauna, tra cui anche l’ormai raro tarabuso. Tra le specie arboree più diffuse, vi sono la farnia, una delle essenze autoctone che predilige i terreni umidi, il pino domestico, preziosa risorsa economica introdotta dall’uomo per la coltivazione dei pinoli, ma anche frassini e ontani, che non è raro vedere emergere dall’acqua. Il tratto costiero è dominato dalla macchia di Migliarino, popolata di

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pini, ginepri, Pini d’Aleppo e jucche, le basse palme I daini del Parco e le lame di Massaciuccoli importate dal Centro-America, mentre lungo la costa di The bucks of the Park San Rossore si allinea la foresta di alberi scheletriti dall’a& the lames of Massareosol marino che offre uno scenario di impareggiabile ciuccoli suggestione (per visite, anche in trenino, contattare il Centro Visite). Il Parco è noto infine per due curiosità: la presenza del Gambero Rosso Americano, sfuggito ad alcuni allevamenti e ribattezzato “gambero killer” per le sue doti di temibile predatore e il Camelus Dromedarius, introdotto nel XVII secolo per il trasporto di materiali in città e documentato nel 1798 e ancora nel 1815, quando L. Porte nel volumetto Del Cammello Toscano ne suggeriva l’impiego per il trasporto dell’allume, nella miniera di Montione. Oltre l’Arno si estendono la Tenuta di Tombolo, sede dell’antico Porto Pisano, solcata da canali navigabili e la Riserva vEGETAzIONE multicoloNaturale Cornacchiaia-Ulivo, con le re tipiche lame, raggiungibile da Cambia colore con il mutare delle stagioni: per queCalambrone. sto il Litorale merita una visita in ogni periodo dell’anno. In primavera sono i ciclamini a tingere di rosa alcune zone del Parco, qua e là interrotti dalle n NATURAL ScENERy : morchelle (o spugnole), quei funghi assai ricercati the parks, the flora and che prediligono i terreni sabbiosi. Le lenticchie d’acthe fauna qua tingono invece di un bel verde brillante le lame, gli specchi d’acqua che nel passato ricoprivano queA sojourn on the Pisa Coastline should not ste terre . Più vicine alla costa fioriscono infine le only involve the sea; it can also be enhansilene, dal tipico colore rosso e i cisti dai fiori bianced by the sometimes surprising contact co-rosati. with a natural environment that imposes its irresistible presence on the entire coastal strip, from the sandy dunes that define the beaches through to the luxuriant pine forests. The Migliarino scrubland is dominated by endemic pine trees, planted specifically for the cultivation of pine kernels, an important business in the area, and English Oak. If you go to the Salviati Estate in Migliarino, permission can be obtained from the local Parks Board to visit the “Quercia del Cinto”, an oak tree reputed to be more than 300 years old, which

MULTIcOLOUREd vegetation

The vegetation changes colour with the changing of seasons. In spring we can find “cyclamens” which dye of pink colour some zones of the Park, interrupted here and here from “morchelle” (or spugnole), some kind of mushrooms. The “lenticchie” of water dye instead of a beautiful shining green the lames , which in the past covered the swamps of the Arno River. Close to the coastline bloom finally the “silene”, with their typical red colour and the “cysts” with white flowers. GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 57


Il viale del Gombo, ingresso alla tenuta di San Rossore (sopra) The viale del Gombo, the entrance of the San Rossore Estate (above)

is encountered on the more adventurous cycling routes. Juniper trees and Aleppo pines, Cistus, Silenoideae and Yukkas, as well as the lowgrowing palms of Central America inhabit the dunes of the Migliarino scrubland. The Migliarino Nature Park, San Rossore and Massaciuccoli stretch for 23,000 hectares and include the prized San Rossore Estate, offering a variety of natural environments (some of which are protected by no entry signs): tree lined avenues along the perimeter make way for the more impassable sandy paths of the interior, interrupted by canals and bridges, inhabited by deer, wild boar, wild rabbits and woodpeckers, while Duckweed dominates the swamp. The San Rossore coastline includes a virtually unique panorama of a forest of trees turned to skeletons by the sea mist. On the other side of the Arno River lies the Tombolo Estate, location of the former Pisa harbour. Those whose love of nature still seeks more, can push on to Lake Santa Luce which has been an LIPU oasis since 1992, created around a man-made lake that is ideal for bird watching.

n MARINA dI PISA  Un po’ di storia e d’arte

Il cippo dannunziano (sopra, above) Lungo le sponde dell’Arno (sotto) Along the shorelines of the Arno River (below)

“O Marina di Pisa….. qual sia la sua bellezza non so dire”, con questi versi Gabriele D’Annunzio descrive la “sua” Marina di Pisa, piccolo centro marinaro dove, secondo la tradizione il Vate scrisse La pioggia nel Pineto. Quando tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento sorsero sul litorale le prime ville, Marina di Pisa era solo un borgo di pescatori. All’origine dell’insediamento, nel 1869, lo spostamento di uno stabilimento balneare della zona proprietà di G. Ceccherini, in cambio di una grossa somma di denaro elargita dai Savoia, che disdegnavano il clamore di comuni bagnanti vicino alla propria Tenuta di San Rossore. Nel primo Novecento, con l’arretramento della spiaggia, la località perse importanza a vantaggio dei più rinomati

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L’abitato di Marina di Pisa (a sinistra) The village of Marina di Pisa (left)

centri della Versilia. Nell’abitato, che si allunga parallelamente alla costa, numerose ville tra cui Villa Bondi in piazza Baleari, sorta al posto di piccoli chalet in legno usati per il commercio. Tra i monumenti più antichi si annoverano invece l’antica Torre della Meloria e, verso Livorno, la Torre del Marzocco (XV sec.). Il lungomare, ideale meta di shopping, si caratterizza per i cosiddetti bagni di scoglio, la passeggiata a mare, dove è anche possibile prendere il sole. Fuori dal paese, in direzione di Pisa, merita una sosta San Piero a Grado, sede dell’antico porto pisano dove, secondo la leggenda, nel 44 d.C. mentre viaggiava verso Roma, l’Apostolo Pietro fu costretto a sbarcare a causa del maltempo. Di tale porto, poi avanzato di cinque chilometri sull’attuale linea litoranea, sono ancora visibili i resti. A San Piero a Grado sorge l’omonima basilica, magnifico esempio romanico riedificato nell’XI secolo sulla preesistente chiesa paleocristiana. L’interno, a pianta basilicale triabsidata, conserva affreschi con le Storie dei SS.Pietro e Paolo (opera di Deodato Orlandi del XIV sec.). Curiosamente la chiesa manca della facciata, distrutta forse nel XII secolo da un’alluvione dell’Arno, e del campanile, perso con la ritirata delle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale. Da visitare anche l’abitato di Vecchiano, di cui Marina di Vecchiano rappresenta la parte a mare. La località, al margine settentrionale del Litorale Pisano, ospita la pieve romanica di S.Alessandro, e l’eremo di Santa Maria in Castello, trasformata dai Pisani in postazione difensiva contro le rivali “O Marina di Pisa, quando folgora il solleone! Le lodolette cantan su le pratora n MARINA  di San Rossore dI PISA e le cicale cantano su i platani A little piece of d’Arno a tenzone. history and art  (…) Come l’Estate porta l’oro in bocca “O Marina di Pisa ….. I cannot speak L’Arno porta il silenzio of its beauty”. With these words, alla sua foce.” Gabriele D’Annunzio describes “his” Gabriele D’Annunzio, Marina di Pisa, a small seaside spot Alcyone, 1903 where, according to legend, the “Prophet” is said to have written “La pioggia nel Pineto”. When the first vilGUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 59


Natura, svago e passeggiate a misura d’uomo (sopra) Nature, entertainment & walks (above)

Sabbie e fondali bassi adatti ai bimbi (sopra) Sands & beaches, ideal for children (above)

las started appearing on the coastline sometime from the late 1800s to the early 1900s, Marina di Pisa was little more than a fisherman’s village. The settlement was originally established in 1869, when a Lido was moved onto a piece of property owned by G. Ceccherini, in exchange for a large sum paid out by the Savoia family, who objected to the noisy presence of common bathers so close to their San Rossore Estate. Within the residential area, which extends parallel to the coastline, we find numerous villas, including Villa Bondi in Piazza Baleari, built on the former location of a number of small wooden chalets used for business purposes. Amongst the oldest monuments on the other hand, we find the ancient Meloria Tower and, further towards Livorno, the Marzocco Tower (15th Century). The beachfront, an ideal shopping destination, features the so-called rock pools and promenade. Outside the town, going towards Pisa, a place that is worth a visit is San Piero a Grado, the location of the old Pisa harbour where, according to legend, the Apostle Peter is said to have been obliged by bad weather to come ashore in 44BC whilst on his way to Rome. The remains are still visible at the old harbour, which is now five kilometres away from the site of the present harbour. At San Piero a Grado, there is the basilica of the same name, a magnificent example of Romanesque architecture rebuilt during the 11th Century on the site of the pre-existing paleochristian church. The interior, built on the typical tri-apse basilica plan, houses frescoes telling the story of Saints Peter and Paul (14th Century works by Deodato Orlandi). Surprisingly, the church is missing its facade, perhaps de-

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Le quiete spiagge intorno a Marina di Pisa (a sinistra e sotto) The peaceful beaches around Marina di Pisa (on the left & below)

stroyed by the flooding of the Arno River in the 12th Century, and its bell tower, lost at the time of the German troop withdrawal during the Second World War. Also worth a visit is the Vecchiano settlement, with Vecchiano bay facing the sea.

n SPIAGGE PER OGNI GUSTO:  coste da bandiera blu Con un’offerta turistica variegata che si concentra a Sud dell’abitato, il litorale di Marina di Pisa, bagnato da un mare insignito della bandiera Blu europea e classificato con 2 Vele da Legambiente, si compone di piccoli golfi sabbiosi ideali per i bambini, creati dalla diga foranea che protegge la costa dall’erosione e da cui si pescano orate e saraghi. Strutture balneari, ristoranti, alberghi e camping, oltre a ormeggi sull’Arno completati, a breve, dal porto turistico alla foce del fiume, rendono competitiva Marina di Pisa rispetto alle più frequentate coste toscane, offerta completata da un traghetto estivo che la collega alle Cinque Terre. Altrettanto attrezzata, anche se meno affollata è Marina di Vecchiano.

n bEAchES fOR EvERy TASTE: coastlines classified with the prestigious blue flag  With a great tourist offer, that is concentrated above all in the South, the coastline of Pisa is classified Blue flag with 2 Sails from Legambiente. Bathing establishment, restaurants, lodge and camping, beyond to moorings on the Arno river get really competitive the Marina di Pisa, one of the most fascinating beach of the territory. GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 61


n TIRRENIA Prima e dopo le bonifiche:  storia di un insediamento nato… ieri In effetti quello che oggi è un importante centro turistico del Litorale Pisano, ha meno di un secolo di vita. La zona, un tempo paludosa e caratterizzata da una pianura alluvionale che alternava una fitta boscaglia a larghi acquitrini (lame) e popolata da cinghiali e bufali, fu bonificata intorno al 1920. E’ così che negli anni La terrazza di accesso agli stabilimenti Trenta Tirrenia diviene elegante stazione balneare, la “Perla del balneari di Tirrenia Mediterraneo”, luogo ideale per la formazione fisica e ideologica (sopra) delle nuove generazioni del Fascismo, dopo esser stata a lungo The entrance of Tirrenia’s spiaggia tranquilla, prediletta dai pittori Macchiaioli. A dominare la bathing establishments costa, un fortino che si ergeva sopra la pineta, memoria di un pas(above) sato in cui la zona difendeva i centri maggiori di Pisa e Livorno. Ben collegata dall’autostrada, dal porto di Livorno e dall’aeroporto pisano, Tirrenia si estende oggi fino alla ormai dismessa linea ferroviaria del “Trammino” ed è valorizzata anche dalla presenza di quel che resta della Pineta di Tombolo, meta ideale per passeggiate nella natura.

Le spiagge del Litorale sono ampie e ben attrezzate (sotto) The equipped beaches of the Coastline (below)

n TIRRENIA                                before and after the reclamation: the story of a settlement established … just yesterday  Actually, what is today an important tourist destination on the Pisa Coastline, is less than one century old. The area, which was at one time a marshland consisting of an alluvial plain alternating between dense bush and extensive swamps (bayou) inhabited by wild boar and buffalo, was reclaimed around 1920.

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And so, during the Thirties, Tirrenia became an elegant bathing area, the “Pearl of the Mediterranean” and the ideal location for the physical and psychological training of the new generation of Fascists, this after having been, for a long time, a tranquil beach much loved by Macchia painters. Overlooking the coast is a small fort rising up above the pine forest, a lasting memory of earlier times when the fort provided protection for the main centres of Pisa and Livorno. Easily accessible by motorway, from the Livorno Harbour and from Pisa Airport, Tirrenia now extends as far as the disused “Trammino” railway line and is also enhanced by what is left of the Tombolo pine forest, an ideal location for nature walks.

n UN LIMPIdO AffAccIO  SUL TIRRENO

Mari limpidi e pescosi, bagnano Tirrenia (sopra e sotto) Clear sea waters, ideal for diving (above & below)

L’arenile di sabbia fine con le tipiche dune, raggiunge una profondità di 70-80 metri ed è in parte tutelato dal WWF. Eppure Tirrenia è uno dei centri meglio attrezzati per il turismo, con spiagge libere e tanti stabilimenti balneari divisi dalle terrazze in muratura che ospitano le cabine e numerose strutture sportive (due campi da Golf e un Centro di Addestramento del CONI) e per il tempo libero, tra cui uno dei primi parchi italiani per l’educazione stradale, destinato ai più piccoli. Il mare pescoso e attrezzato per tutti gli sport acquatici è tanto pulito da meritare il riconoscimento della Bandiera Blu europea e le 2 Vele di Legambiente, mentre a servizio di chi naviga lungo il canale Navicelli sono distribuiti sulle sponde diversi punti di assistenza.

n A cLEAR vIEw OvERLOOkING ThE TyRRhENIAN SEA The seashore, with its fine sand and typical sand dunes, is about 70-80 metres wide and is partly protected by the WWF. Yet Tirrenia is one of the best equipped centres for tourism, with public beaches and numerous Lidos separated by the masonry walls of the cabins, and sports (two Golf courses and a CONI training centre), as well as leisure time facilities, including one of Italy’s premier road safety training parks aimed at the little ones. GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 63


Poetici tramonti sul Tirreno (sopra) Poetic sunsets on the Tyrrhenian Sea (above)

n cALAMbRONE Terra di colonie  Nel tratto a Sud del Litorale Pisano sorge Calambrone. La sua ampia spiaggia di sabbia fine, profonda anche 50 metri, si caratterizza per le sue selvagge dune sabbiose, che ne fanno una delle zone più tranquille del Litorale e comunque ben attrezzata, prediletta da chi non ama le spiagge affollate. Nel primo Novecento vi sorsero diverse colonie balneari, oggi inserite nel progetto di rilancio paesistico e turistico della zona, teso a valorizzarle e a convertirle in strutture che amplifichino la ricettività del Litorale. La maggior parte di esse risale agli anni Trenta, come appare anche dai nomi a tema: “Vittorio Emanuele III” (1934-40), “Principi di Piemonte” (1932), “Figli italiani all’estero” (1934). Nel gruppo “Regina Elena” rientra l’edificio di A. Mazzoni (1932), destinato a colonia marina talassoelioterapica. Calambrone rientra nel Parco Naturale che tutela le ultime dune dell’antico territorio di Tombolo, popolato da specie comuni (ginestra e fillirea) e da essenze più rare quali il giglio di mare e la solidago litoralis savi, nota anche come “Verga d’oro delle spiagge”.

n cALAMbRONE The land of holiday camps  Calambrone rises up in the area towards the South of the Pisa Coastline. Its wide beach of fine sand, which is about 50 metres wide in places and is characterised by wild sandy dunes that make this one of the most tranquil parts of the coastline, is well equipped and the favourite destination of those who do not enjoy crowded beaches. In the early 1900s, several seaside holiday 64 PISA E IL LITORALE GUIDA 2008


camps were established here, which are today included in a project to re-launch the countryside and tourism of the area, aimed at enhancing and converting these camps into structures that will extend the level of accommodation along the coastline. Most of these camps date back to the Thirties, as reflected in their names, such as “Vittorio Emanuele III” (1934-40), “Principi di Piemonte” (1932), “Figli italiani all’estero” (Italian children abroad)(1934). The “Regina Elena” camp includes the A. Mazzoni building (1932), built as a seaside thalassic-heliotherapy centre. Calambrone forms part of the Nature Park set up to protect the last few remaining sand dunes of the ancient area of Tombolo, inhabited by common species (Broom and Phillyrea) and rarer varieties such as the Sea Lilies and Solidago Litoralis Savi, also known as the “Golden Rod of the Beach”.

n GAbRIELE d’ANNUNzIO:  un amore di Toscana “Bisogna fare la propria vita come si fa un’opera d’arte”, così si pronunciava Gabriele D’Annunzio, il poeta di origini pescaresi che forse più di ogni altro fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento seppe descrivere i lidi toscani. Di lui, intellettuale stimato da Debussy, Proust, Montesquieu e Sarah Bernhardt, si ricordano soprattutto i componimenti poetici, ma anche gli eccessi che difficilmente gli furono perdonati e le imprese eroiche, come la beffa di Buccari o quel volo su Vienna nel 1918 a bordo dell’aereo SVA 10, i cui cimeli oggi attraggono i turisti nella residenza del Vittoriale, sul Lago di Garda. Assai meno nota la sua predilezione per la riviera toscana: per la Versilia, dove possedeva un’elegante residenza, come per Marina di Pisa, dove soleva rifugiarsi spesso, per respirare la quiete e il silenzio che alimentavano il suo estro poetico. E’ quanto si percepisce leggendo la raccolta dell’Alcyone, dove compaiono alcune delle più intense liriche del Vate, ispirate da una natura vista in chiave intima e semplice, incontaminata. I versi “spontanei come le schiume delle onde” che egli compone nel laboratorio qui allestito durante i soggiorni estivi, danno vita a una vera e propria mappa che racconta le emozioni e le suggestioni di una zona ancora sconosciuta e grazie alla quale il Litorale toscano sarà consacrato quale meta turistica ambìta, subito prima che l’afflusso della borghesia italiana la scopra.

Gabriele D’Annunzio prediligeva la costa pisana (sotto) Gabriele D’Annunzio prefered the pisan coastline (below)

n GAbRIELE d’ANNUNzIO:  a love of Tuscany “Life must be lived just like the creation of a work of art”: so said Gabriele D’Annunzio, the Pescara poet who, perhaps more than any other between the end of the 1800s and the beginning of the 1900s, was able to capture the spirit of the Tuscan Lidos. What we remember above all else about this intellectual, who GUIDA 2008 PISA E IL LITORALE 65


was highly esteemed by Debussy, Proust, Montesquieu and Sarah Bernhardt, are not only his poetic compositions, but also his excesses, for which he was seldom forgiven, and his heroic exploits, such as the Buccari joke or the flight over Vienna in 1918, on board the SVA 10 aeroplane, the remains of which still attract tourists to the Vittoriale residence on Lake Garda. Far less renowned is his predilection for the Tuscan Riviera, namely for Versilia, where he owned an elegant home, and Marina di Pisa, where he often sought refuge in order to revel in the peace and silence that fed his poetic drive. So much can be perceived simply by reading his Alcyone collection, containing some of the Prophet’s most intense lyrics, inspired by a very intimate and simple environment and made up of pure and uncontaminated nature. Gabriele D’Annunzio si prepara al decollo Gabriele D’Annunzio is taking off

n IL PORTO dI MARINA  dI PISA Una scommessa (futura) contro l’erosione e il degrado Sono 197.000 i metri quadri di terreno su cui sorgerà a breve il nuovo porto turistico di Marina di Pisa (fine lavori previsti: 2011). Un’area compresa tra l’Arno e Marina di Pisa, in parte ricavata dalla dismissione dello stabilimento industriale della Motofides (circa 14 ettari), che dal 1922 al 1988 vi ha prodotto aeroplani. Sfidando i difficili problemi legati all’erosione della costa e all’insabbiamento della zona a causa dei detriti trasportati dall’Arno, gli imprenditori locali della Borello s.p.a. hanno acquisito l’area per una trasformazione che è da tempo oggetto di discussione, anche perché l’area insiste per il 70% sul territorio del Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli. Al progetto del nuovo Porto Turistico, destinato a imbarcazioni di piccola e medio-piccola dimensione, hanno lavorato con la Società Modimar di Roma anche Isola Architetti Srl di Torino, Studio 3C+T e Capolei Cavalli Architetti Associati di Roma, includendo passeggiate e spazi verdi pubblici di collegamento con l’abitato esistente; un insediamento turistico-ricettivo immerso in un vasto parco pubblico; residenze; parcheggi; strutture commerciali a completamento dei necessari servizi portuali (depositi carburanti, officine per la manutenzione delle imbarcazioni, etc.), mentre saranno mantenuti e valorizzati tre edifici storici preesistenti. Il porto si inserisce in una fitta rete di collegamenti, data la vicinanza a importanti centri infrastrutturali nevralgici per la Toscana, quali il Porto di Livorno, l’Autostrada A12 (a circa 20 chilometri), la stazione ferroviaria e l’Aeroporto “G. Galilei” di Pisa, a soli 12 chilometri. L’intento è quello di valorizzare e potenziare l’offerta turistica locale e il relativo indotto, ma anche quello di sottrarre al degrado la vasta area industriale della Motofides, con un grande progetto di riqualificazione ambientale e di bonifica.

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n ThE MARINA dI PISA hARbOUR A (future) battle against erosion and decay An area of 197,000 square metres of ground is where the new Marina di Pisa yacht basin has to be built in the near future (the end of the works : 2011). The area between the Arno River and Marina di Pisa, partly recovered from the vacated industrial, premises formerly used by Motofides (approximately 14 hectares), which manufactured aeroplanes here between 1922 and 1988. The area due to the debris brought downstream by the Arno River, the local businessmen of Borello S.p.A. have purchased the area for a transformation which has been under discussion for some time, mainly because 70% of the area falls within the Migliarino Park, San Rossore and Massaciuccoli land. To the plan of the new tourist harbour, destined to medium and small boats dimension, the Modimar of Rome, the Isola Architetti S.r.l. of Turin, the Studio 3C+T and Capolei Cavalli and the Architetti Associati of Rome have worked a lot of time , they have included the project of walks and green spaces as connection with the existing habitat; a dipped tourist location which take place in an immense public park; residences; parkings; trade & business building which complete the important harbour services - while three historical buildings will be maintained. The harbour is located within a peculiar net of connections, close to infrastructural centres such as the Harbour of Livorno, the A12 Freeway (20 kilometers), the railway station and the Airport "G. Galilei" of Pisa (only 12 kilometers). The aim of the project is to value and to upgrade the local and tourist offer, but also to avoid the degradation of the immense industrial area of the Motofides, with a great plan of restyling and reclamation.

Progetto per il futuro porto turistico di Marina di Pisa (sopra) The project of the future touristic harbour of Marina di Pisa (above)

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Il fascino pericoloso delle Secche della Meloria

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uesta torre, contrastante al tormento dei secoli, serba l’infanda memoria del conflitto, che trasse Pisa alla rovina, e Genova non fé lieta del fraterno trionfo.”. Così comincia la lapide apposta sulla Torre della Meloria, punto di vedetta fortificato che si erge solitario nel cuore delle Secche della Meloria. Correva l’anno 1284, quando Genova e Pisa si sfidarono davanti alle coste toscane per il predominio sul Tirreno in una battaglia che sancì il tramonto della supremazia navale pisana. Lo scontro si concluse con la demolizione dell’antica Torre della Meloria, poi più volte ricostruita: nel 1598 e poi nel 1709, quando l’erosione delle acque ne aveva minato la stabilità. Con la battaglia, restò imperitura la fama della Secche e del pericolo da esse rappresentato per le navi in transito che a frotte vi affondarono, fino a quel 9 novembre 1971 quando vi perirono cinquantadue uomini della Brigata Folgore. Quello che però la sinistra storia delle pericolose secche non può raccontare è il fascino che emana da questa porzione di mare, di cui la torre, il più famoso esempio di torre costiera medicea, resta custode silenziosa, attraversata com’è dalle acque che scorrono tra i piloni che la

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sorreggono. La torre domina una piattaforma naturale che sfiora il pelo dell’acqua, sei chilometri circa al largo di Livorno, quando cioè generalmente le navi possono invece contare su fondali assai più alti. Ai suoi piedi un mare così limpido da essere habitat ideale dalla Posidonia oceanica, una pianta acquatica che necessita di fondali bassi e acque trasparenti da cui ottiene la forte illuminazione che le è indispensabile. La sua presenza è fondamentale sia perché le vaste “praterie” nelle quali si raggruppa offrono rifugio a molti organismi, sia perché esse sono un naturale strumento di protezione delle coste dall’erosione provocata dal moto ondoso. Oggi l’area delle Secche della Meloria, di proprietà demaniale, è, con il vicino Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano un tassello importante di un più vasto progetto di tutela delle coste, al termine del quale l’area sarà gestita dal Parco di Migliarino. Il progetto, che coinvolge enti pubblici e associazioni locali, prevede interventi destinati sia alla tutela dell’area, che sarà attrezzata con percorsi turistici e un centro visite, sia a progetti di studio.

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his tower, having stood up to the test


The dangerous fascination of the Meloria Shallows of time, bears testimony to the conflict that brought Pisa to ruin, and Genoa was not pleased with the brotherly triumph”. This is what is written on the memorial stone mounted on the Meloria Tower, the fortified lookout point that rises up all alone in the heart of the Meloria Shallows. It was the year 1284, when Genoa and Pisa faced each other off the Tuscan coast, fighting for supremacy over the Tyrrhenian, in a battle that decreed the end of Pisa’s naval supremacy. The battle ended with the destruction of the ancient Meloria tower, subsequently rebuilt on numerous occasions in 1598 and then again in 1709, when erosion by the water had undermined its stability. With this battle, the reputation of the Shallows became everlasting, as did the hazard it represented to passing ships, which floundered in droves, right through to the 9th November 1971, when fifty two men of the Folgore Brigade lost their

lives. What the sinister story of the Shallows’ dangers does not mention, however, is the fascination that this part of the sea holds, here where the tower is located, where the most famous of the Medicean coastal towers stands as a silent witness, surrounded as it is by the waters that flow between its supporting pillars. The tower overlooks a natural platform that barely breaks the water’s surface, about six kilometres offshore from Livorno, in an area where ships can normally count on much deeper waters. At the foot of the tower, the sea is so clear that it constitutes an ideal habitat for Posidonia oceanica, an aquatic plant.

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