a forza di averli sott’occhio si finisce col non vederli piÚ
piccole riflessioni sui colori
Non è un caso se vediamo rosso, diventiamo verdi di paura, blu di collera o bianchi come un lenzuolo... I colori veicolano tabù e pregiudizi ai quali obbediamo senza rendercene conto e possiedono significati nascosti che influenzano il nostro ambiente, i nostri comportamenti, il nostro linguaggio e il nostro immaginario. L’arte, l’architettura, la pubblicità, gli indumenti, le automobili: tutto è regolato dal codice segreto dei colori.
La loro storia, ricchissima e sorprendente, racconta l’evoluzione delle mentalità, degli usi e delle società, intrecciando arte, politica, religione, psicologia, sociologia (Dominique Simonnet)
Quanti sono i colori? Spontaneamente i bambini ne citano tre, per i
Per Michel Pastoureau, storico e antropologo e forse il maggior
il filosofo Aristotele erano quattro, Newton decretò che fossero sette.
r specialista mondiale dei colori e dei loro significati, sono sei:
il blu è un colore giudizioso
che non vuol farsi notare Forse per questo suo carattere così discreto è diventato il colore preferito tanto dagli uomini che dalle donne. In occidente sicuramente la fa da padrone, regna su jeans e camicie, su simboli e su bandiere, è simbolo di pacatezza, moralità e rappresenta benissimo conservatori e chi vuole passare inosservato.
ma non è sempre stato così...
Nell'antichità non era considerato un vero colore. Era difficile ottenerlo ed è forse per questo che non ha avuto un ruolo nella vita sociale, religiosa o simbolica di un tempo. Solo nell'Egitto dei faraoni si usava come portafortuna per l'aldilà: ne sono esempio le splendide decorazioni verdeazzurro che si possono ammirare sugli oggetti rinvenuti nelle piramidi; era considerato il colore dell'introspezione, dell'infinito. Eppure il blu in natura è forse il colore più presente; basti pensare al cielo, al mare, ai laghi, ai fiori…
A partire dal Duecento il blu viene riscoperto e per la prima volta i cieli vengono dipinti d'azzurro; prima erano neri, rossi, bianchi o d'oro. Dio viene simboleggiato dalla luce e la luce è azzurra. La Vergine Maria, la Regina del cielo, si raffigura con una veste o un manto color celeste. I re e poi anche i nobili iniziano a portare abiti di questo colore, che diventa alla moda nell'aristocrazia. Oggi il vestito blu è indice di eleganza: blu, ad esempio, sono i vestiti da cerimonia; contemporaneamente, però, rappresenta anche il conformismo: tutti i ragazzi portano i blue-jeans che in origine erano blu o azzurri e, nella maggior parte dei casi, sono ancora di questo colore. In ogni caso, il blu è il colore più amato, quello che riscuote l'approvazione di tutti, perché è discreto, non disturba. Suggerisce calma, soddisfazione, pace interiore, quiete e armonia.
Nel mondo dei colori le cose cambiano lentamente: si può scommettere che fra trent'anni il blu sarà ancora il colore preferito dalla maggior parte delle persone.
Il rosso è il colore per antonomasia
I termini coloratus in latino o colorado in spagnolo stanno a significare tanto rosso quanto colorato. In russo, poi, krasnoi vuol dire sia rosso che bello. I pigmenti rossi sono stati disponibili molto presto.
GiĂ nel Paleolitico si usava il rosso per dipingere animali, figure umane, simboli magici, ottenendolo dalla terra. Successivamente venne ricavato anche da elementi vegetali e da alcuni metalli.
Da sempre il rosso è collegato al potere. Presso i Romani i soldati e i sacerdoti portavano vesti di questo colore, e all'imperatore e ai condottieri erano riservati i vestiti tinti con la porpora, una sostanza assai preziosa ricavata da un mollusco. Il rosso è il colore della fisicità e del movimento. Possiede in ogni caso una dualità simbolica: rappresenta l'amore puro e la passione, la luce divina e le fiamme dell'inferno; è il colore del fuoco domestico e dunque richiama calore e protezione, energia, ma contemporaneamente ricorda la violenza, la guerra, la vergogna.
Indica proibizione: per questo i cartelli stradali che avvisano di stare attenti a un pericolo o un divieto sono rossi, e il rosso al semaforo ci intima di fermarci. In Occidente è il colore della festa. A Natale, soprattutto, addobbi, fiori e decorazioni sono prevalentemente rossi, in segno di gioia e allegria. Fino all'Ottocento, poi, era considerato il colore delle spose.
Il rosso rappresenta anche il lusso: un ambiente rosso appare solenne e sfarzoso. Di solito, se ci pensiamo, gli arredi dei teatri e delle sale di rappresentanza sono di questo colore.
In generale, il rosso denota un senso di forza. Chi lo sceglie mostra di avere sicurezza e fiducia in sĂŠ.
Il verde è un colore tranquillo,
che richiama la calma. Per Goethe è il risultato del pieno equilibrio tra giallo e azzurro, e secondo lui in esso il nostro occhio trova il pieno appagamento. Eppure un tempo gli veniva associato un carattere incostante, trasgressivo. Questo significato, con tutta probabilità , è da ricercare nelle difficoltà che i tintori incontravano per rendere il verde durevole. Le stoffe verdi, infatti, si stingevano rapidamente e anche le pitture di questo colore nel tempo erano instabili.
Il verde, dunque, rappresentava tutto ciò che è in evoluzione e che si trasforma. Per questo è diventato il colore della fortuna: i tavoli da gioco sono verdi così come i campi dove si svolgono le manifestazioni sportive; verde è anche il colore dei dollari. Il verde ha un duplice significato: rappresenta la fortuna e la sfortuna, l'amore nascente e l'infedeltà, l'immaturità e il vigore. A noi suggerisce stabilità, forza, tenacia, costanza, equilibrio.
Verde è il colore dell'erba: per questo esso si associa alla natura e all'ambientalismo. Per convenzione con il termine “verde” si indica tutto ciò che è relativo all'agricoltura, alla campagna e in generale alla vegetazione. Verdi sono definite nei centri urbani le zone non edificabili destinate a parchi, giardini e attività sportive.
Il verde brillante della natura nel tripudio primaverile ha fatto sì che questo colore venisse a simboleggiare la giovinezza e la vitalità.
Oggigiorno è uno dei colori più usati. È simbolo di libertà, ma anche di pulizia e di tranquillità. Rimanda a tutto ciò che è fresco e naturale.
Il bianco ci parla dell'essenziale:
la vita e la morte. Si può pensare che il bianco non sia un colore, ma piuttosto l'assenza di colore. Per noi tutto ciò che non è colorato è bianco. Questo, però, è un pensiero molto moderno. L'equivalenza tra l'incolore e il bianco risale infatti a quando la carta è stata adottata come principale supporto per la stampa.
Il bianco, in realtà, è forse il colore più antico e da sempre è investito dei simboli più forti e universali.
Già nelle grotte paleolitiche si usavano materie gessose bianche per dipingere gli animali. Nell'antichità era considerato uno dei tre colori basilari, accanto al rosso e al nero. Gli antichi addirittura avevano due termini per designare questo colore e distinguevano tra il bianco opaco, albus, e il bianco brillante, candidus.
Universalmente il bianco è associato alla purezza, all'innocenza, alla pace. Dio è simboleggiato dalla luce bianca e in candide vesti sono raffigurati gli angeli e i santi. La bandiera bianca è simbolo internazionale di pace, in contrapposizione al rosso che rappresenta la guerra.
Il bianco è anche il colore della saggezza, della serenità . Bianchi sono i capelli di un uomo anziano. Bianca è la neve che scende e ricopre con un candido manto ogni cosa, trasforma il paesaggio e attutisce i rumori.
Il nero è il colore della notte buia, senza luna Come del resto gli altri colori, anche il nero ha una duplice valenza. Da una parte rimanda alla terra e dunque alle tenebre, alla morte e alla paura; dall'altra parte simboleggia le virtÚ della temperanza, dell'umiltà .
e senza stelle, del carbone, dell'inchiostro.
Il nero è difficile da ottenere ed è per questo che è sempre stato usato con parsimonia. Gli antichi avevano una sensibilità più spiccata della nostra e distinguevano il nero brillante o niger, al quale associavano una valenza positiva, dal nero opaco ater, che rimandava a qualcosa di infausto. Considerato un colore “onesto”, a partire dal periodo della Riforma, ha riscosso nel tempo consensi sempre più vasti, diventando il colore degli abiti degli ecclesiastici ma anche dei re. I vestiti neri sono simbolo di austerità, ma parallelamente di eleganza e in determinati contesti persino di lusso e raffinatezza. Il nero rappresenta anche l'autorità: basti pensare alle toghe dei giudici, alle divise dei carabinieri, degli arbitri.
Al giorno d'oggi il nero è spesso abbinato, in contrapposizione, al bianco, con il quale talvolta condivide la sorte di non essere considerato un vero colore. La tesi newtoniana associava i colori alla luce e dunque sosteneva che il bianco era la somma di tutti i colori, mentre il nero, in quanto mancanza di luce, rappresentava la mancanza di colore. La comparsa dell'incisione e della stampa imposero l'uso esclusivo di questi due colori. Anche piÚ tardi nell'Ottocento la fotografia e poi il cinema hanno rappresentato il mondo in bicromia: in bianco e nero.
Al giorno d'oggi, il colore riempie le vie delle cittĂ , campeggia sui manifesti pubblicitari, viene riprodotto in ogni dove. Con la sua onnipresenza diventa quasi sfacciato.
Il bianco e nero diventa allora rivoluzionario, risulta elegante e ricercato. Sembra poter riprodurre il reale in modo piĂš autentico.
Il giallo è un colore dinamico: ricorda la luce radiante,capace di
trasmettere colore, movimento, forza.
Goethe ritiene che sia un colore gradito e che possieda una qualità di gaiezza quando è puro e di tonalità chiara, di serenità e nobiltà nella pienezza della sua energia.
I Romani indossavano vesti gialle in occasione di feste e cerimonie, e nelle loro pitture questa tinta si ritrova di frequente. In Cina fu a lungo considerato il colore riservato all'imperatore e ancora oggi occupa un ruolo importante nella cultura sociale asiatica, associato al potere, alla ricchezza, alla saggezza. In Occidente però nel Medioevo venne considerato il colore dei traditori. L'origine di questo disamore deve essere ricercata nel confronto del colore giallo con l'oro. L'oro rappresentava il sole, il calore e dunque la vita, l'energia, la gioia, mentre il giallo diventava una tinta triste, opaca.
Gli impressionisti hanno restituito al giallo il ruolo importante che per lungo tempo aveva perduto. Si pensi ai campi di grano e ai girasoli di Van Gogh, dove il giallo domina incontrastato sulla tela. L'arte in generale lo ha riabilitato, annoverandolo tra i colori primari, accanto al blu e al rosso.
Il giallo è uno dei colori preferiti dai bambini, che lo usano spesso nei loro disegni per colorare il sole, le stelle, la luna, ma anche tanti altri soggetti. Un po' alla volta il giallo si sta inserendo nella nostra quotidianità : sulle pareti delle case, nelle divise delle squadre sportive, sui vestiti.
Con ogni probabilitĂ sarĂ un colore molto di moda, sul quale vale la pena di puntare.
Sembra banale per una tipografia parlare di colori: ci lavoriamo tutti i giorni. A volte però proprio ai colori non viene dato il valore che meritano, forse perchÊ a forza di vederli si tende a ignorarli. Per questo abbiamo pensato di proporvi alcune riflessioni che li riguardano. Spesso i colori vengono utilizzati senza pensare al loro vero significato, si considerano come un elemento di contorno quando, invece, hanno tutto il diritto di essere protagonisti. Anche le stampe, talvolta, li maltrattano, sminuiscono la loro forza, li snaturalizzano. Nella nostra azienda abbiamo imparato a rispettarli e ad assicurare loro la dignità e l'importanza che nei secoli si sono guadagnati, ad utilizzare le moderne tecnologie per riprodurli con fedeltà .
"Il colore è il tasto, l'occhio è il martelletto, l'anima è il pianoforte dalle molte corde. L'artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, mette opportunamente in vibrazione l'anima umana.” ( V. K a n d i n s k i j )
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