MILES DAVIS
1959
A DAY-BY-DAY CHRONOLOGY
ENRICO MERLIN
Miles Davis’ Chronology...
why?
Often when writers approach a new book – at least this is what happens to me – they find themselves asking themselves this question: «Does the world really need a book like this?». In fact, the adventure of writing could lead to the answer: «No». At that point the game is over. We do not proceed, and the problem ceases to exist. Sometimes, however, this question arises when one finds himself at the final stages of the book. Even at that point, however, the game is again over. The volume is there. It looks at you. It whispers: «Now I’m already here!». At first, you can be hijacked by the larger question if you are diverted down secondary paths—for example, as you review what you wrote for the first time, you wander through the pages of the manuscript and notice errors. Sometimes they are insignificant, appearing suddenly, dancing across the pages. After reading and re-reading the texts many times, you can find typos, conceptual errors, and repetitions. They have hidden themselves, those cursed ones, and you could swear they have never appeared there before. But the most important question is simply this: «Why write another book about Miles Davis after all that has been written, and why limit it to just 1959?» A great deal of my life has been spent studying and cataloging the music of Miles Davis, and this volume is an excerpt from a seemingly infinite database, covering the entirety of Miles’ career. At the beginning of my task, there was only a database containing an exorbitant amount of information, and the structure of the book itself was actually revealed to me as I worked. Only after completing the layout did I realize what I was actually holding in my hands. There are a countless books about Miles Davis, but this volume I think is a unique case at least in its nature and construction; and perhaps not only among writing dedicated to the American trumpet player. The idea from the beginning was to document thoroughly the artistic life and biography of the artist, through all the activities he performed day by day, covering the entire life of Miles Davis. My intention is a volume for each year of his career. From this point on, thanks mainly to my research of the press coverage of the time (daily, weekly, monthly, etc.), along with the activity that distinguishes my work as a musicologist, I have built a framework of this process. The articles become an iconographic apparatus as well as carrying out the documentation function. The book contains reproductions of the most significant articles and clippings where the name of Miles Davis is mentioned. This mass of materials is interpolated with the description of the recording sessions, the concert activity, biographical information, the activities of the collaborators. For each record, released for the first time in the year under examination, the story of the creation process is told, complete with details related to all the main re-releases and organized with a complete set of iconographic materials, covers, record labels, etc.
Spesso quando ci si accinge a scrivere un nuovo libro – almeno a me accade così – ci si ritrova a farsi la domanda: «ma davvero serve un libro come questo?». In effetti la domanda posta prima di iniziare l’avventura della scrittura potrebbe anche portare alla risposta: «No». Al quel punto i giochi sarebbero fatti. Non si procede e il problema cessa di esistere sul nascere. A volte questa domanda però ce la si pone quando si giunge alla chiusura di un libro. Anche a quel punto, però, i giochi sono fatti. Il volume è lì. Ti guarda. Ti sussurra: «Ora esisto!»... Inizialmente puoi anche venire distratto dal senso principale della domanda in quanto attratto da questioni assolutamente secondarie, come per esempio quando lo guardi per la prima volta, ne scorri le pagine della stampa di prova e vedi un mare di piccoli – a volte quasi insignificanti – errori che compaiono all’improvviso, quasi animati di vita propria... compaiono di soppiatto, dopo che avevi letto e riletto i testi un’infinità di volte. A volte sono errori di battitura, a volte sono piccole mancanze come la didascalia di una fotografia, altre volte si tratta di errori concettuali, ripetizioni... Si erano nascosti, quei maledetti, potresti giurare che non c’erano mai stati prima. Poi la domanda torna perentoria: «Ma al netto degli errori, questo libro ha davvero ragione di esistere?». Inutile, non se ne esce. Allora la domanda più specifica diventa: «Ha senso scrivere un libro su Miles Davis nel 1959, dopo tutto quello che già è stato scritto?» Bene, questo poderoso volume è per l’autore una tappa fondamentale. Alla musica di Miles Davis, al suo studio e alla sua catalogazione, ho dedicato moltissimo tempo della mia vita e il volume rappresenta un estratto da un database infinito (nella pluralità di significati che il lessema rappresenta), che copre l’intera carriera di Miles. All’inizio della scrittura c’era solo un database contenete una quantità esorbitante di informazioni, ma la struttura del libro stesso si è configurata realmente in corso d’opera. Solo una volta ultimata l’impaginazione mi sono reso conto di cosa effettivamente avessi in mano. Libri su Miles Davis ne esistono una quantità cospicua, ma questo volume credo sia un caso abbastanza unico perlomeno per la sua natura e costruzione; e forse non solo tra gli scritti dedicati al trombettista americano. L’idea fin dall’inizio è stata quella di documentare in volumi di grande formato la vita artistica e non dell’artista, attraverso tutte le attività da lui svolte giorno per giorno, coprendo l’intera vita di Miles Davis. Nelle intenzioni nostre, un volume per ogni anno di carriera. Ecco quindi che grazie soprattutto alla ricerca sulla stampa dell’epoca (quotidiani, settimanali, mensili, ecc.), associata al lavoro di analisi che contraddistingue la mia attività di musicologo, si è costruito lo scheletro di questa narrazione. Ma la teoria degli articoli diviene anche apparato iconografico oltre che espletare la funzione di documentazione. Fondamentalmente nel libro vengono presentati tutti gli articoli e trafiletti, di cui si è trovato traccia, in cui il nome di Miles Davis è citato. Tutta questa messe di materiali si interpola con la descrizione delle sedute di registrazione, l’attività concertistica, informazioni di carattere biografico, le attività dei comprimari. Di ogni disco poi, uscito per la prima volta nell’anno preso in esame, viene
Why start from 1959? The year 1959 was a transformative one in Miles Davis’s life and career. Porgy and Bess is released. Kind of Blue is recorded and released, an album that will change the history of jazz, as well as the life of Miles. For the first time, the CBS television dedicates a special half-hour to his music. Recordings for «Sketches of Spain» also started in November. The most important magazines interviewed him, even those that are not strictly in the musical field. Many colleagues and critics come to see him as a kind of guiding light for modern jazz. But then, on a sultry August evening, the artist is beaten and arrested by the police under circumstances that illuminate the everyday racism of the time. And this last event will mark the life of Miles, who from that moment will be drastically changed. Through careful analysis of all the available articles, we reconstruct the sequence of events as never attempted before. Now the press, in addition to writing about his music and reviewing his concerts, speaks of him as a political phenomenon as well as fashion trendsetter. The year 1959 is therefore an important turning point not only for Miles Davis, but for jazz in general. In reconstructing his story and transferring it to print, I have chosen to publish this work myself. In this way, I can proceed without editorial compromises. Have a good trip, my friends, in time, in space, in sound. Sincerely yours, Enrico Merlin Sincerely yours, Enrico Merlin
raccontata la storia della realizzazione, completa di dettagli relativi a tutte le riedizioni principali, organizzate in un apparato completo di materiali iconografici, copertine, etichette discografiche, ecc. E perché partire proprio dal 1959? Il 1959 è un anno fondamentale nella vita di Miles Davis, potremmo addirittura definirlo catartico. Esce Porgy and Bess. Viene registrato e pubblicato Kind of Blue, un album che cambierà la storia del jazz, oltre che quella di Miles. La CBS-TV dedica per la prima volta uno speciale di mezz’ora alla sua musica. Iniziano le registrazioni per Sketches of Spain. Le riviste più importanti lo intervistano, perfino quelle non strettamente musicali. Moltissimi colleghi e critici lo vedono come una sorta di guiding light del jazz moderno. Ma poi, in un’afosa sera di agosto, l’artista viene picchiato e arrestato dalla polizia in un atto di ordinario razzismo dai contorni quantomeno nebbiosi... E quest’ultimo evento, come è noto, segnerà la vita di Miles, che da quel momento sarà diversa. Attraverso attenta analisi di tutti gli articoli disponibili si ricostruisce la sequenza degli avvenimenti come mai era stato tentato prima. Il 1959 è quindi un importante anno di svolta per Miles Davis e per il jazz in generale. Ma con questo volume si vuole porre anche e soprattutto l’accento sul fatto di come ormai Miles Davis fosse un’icona intergenerazionale e trasversale, con una presenza sulla stampa pressoché quotidiana. E, con il pestaggio subito, la presenza mediatica e l’assunzione a figura simbolica aumentano in modo esponenziale, acquisendo dimensioni ciclopiche. Sulla stampa oltre a raccontare della sua musica, recensire i suoi concerti, si parla di lui come fenomeno politico, ma anche della sua nuova giacca di taglio italiano o delle sue macchine. Nel gioco delle parti ognuno dei due emisferi alimenta l’altro. Miles è un fenomeno mediatico perché è un gigante del jazz, ma è anche sempre più popolare perché è quotidianamente sulla stampa. Un’azione combinata che sembrerebbe studiata a tavolino, ma invece non è così. Ecco quindi che per costruire questa storia e poterla trasferire in una pubblicazione cartacea, abbiamo scelto di procedere con un’autoproduzione in modo da poter procedere senza compromessi nelle scelte editoriali. Anche la tiratura limitata diventa giocoforza un limite necessario per svariati motivi. Ecco, non sono ancora certo che un libro come questo servisse, ma se state leggendo questa introduzione vuol dire che qualche interesse in voi lo ha suscitato. Quindi forse la risposta è «sì, almeno per noi». Buon viaggio nel tempo, nello spazio, nei suoni. Vostro, Enrico Merlin
Publisher’s note At this moment the memory of when this challenge began becomes more nuanced. It’s been only a year and a half since we have undertaking this first volume but the perception is that much more time has passed. In fact all the material has always existed. There were already newspaper articles, photos, posters, microfilms and above all there was always the music and recordings of Miles Davis. There was already a perception of how important this artist was to music, to the history of Black Americans and to all of us. There was already the monumental, maniacal work of filing and cataloging in strict chronological order by Enrico. A work, alive and constantly expanding, made of passion, sleepless nights spent in archives of magazines, fanzines and local newspapers, journeys, endless hours of listening and listening to «takes» unknown seeds, interviews. An interminable work, unique in the world, translated and stored in two invaluable databases, dynamic in nature, capable of highlighting the relationship between the personal history of Miles Davis, his artistic life, the historical and cultural context in which he lived and of course the legacy that has left us. Our job has been to try to harness this complex being in a real, analogical form by its nature more rigid, but more easily interpreted. Our first challenge is to make you feel the real value of all of this. The second challenge is to be able to publish all the material in our possession, retaining our voice without interference from the big publishers or financiers. Small but autonomous, free to interact with anyone who has loved and loves Miles Davis, free to accumulate, rearrange and then divulge more and more information, to keep alive the memory, to keep lit, as some suggest, the candle. Believe me it will not be easy, but we persevere. Here was the first step. «Let’s start from 1959». Andrea Bertelli P.S.: A small note that I decided to add at the last minute. I wanted to thank all of you who have decided to invest your money in this book. But I would not like it to seem a device to win the readers’ sympathy. With the author we decided that this would remain an independent production. Each copy is produced on demand, printed with the most advanced technology available and proudly bound by hand by skilled artisans. So what you find in your hands exists because you wanted it to exist. This is the copy that you have commissioned out of a total of 500; each copy then becomes greater that the sum of his parts and your purchase enables us to arrive at the final figure of 500. Each copy makes a difference and we thank you.
In questo momento il ricordo di quando è cominciata questa sfida si fa più sfumato. E’ da circa un anno e mezzo che stiamo impaginando questo primo volume ma la percezione è che molto più tempo sia passato. In effetti tutto il materiale è sempre esistito. C’erano già gli articoli di giornale, le foto, le locandine, i microfilm, ma soprattutto c’erano già la musica e i dischi di Miles Davis. Esisteva già anche la percezione di quanto questo artista sia stato importante per la musica, per la storia delle persone di colore negli stati uniti, e per tutti noi. E c’era già anche il monumentale, e maniacale, lavoro di archiviazione e catalogazione in rigoroso ordine cronologico di Enrico. Un lavoro, vivo e in continua espansione, fatto di passione, notti insonni passate in archivi di riviste, fanzine e giornali locali, viaggi, interminabili ore di ascolto e riascolto di “take” semi sconosciute, interviste. Un lavoro interminabile, unico al mondo, tradotto e conservato in due preziosissimi database, per natura dinamici, capaci di evidenziare le relazioni tra la storia personale di Miles Davis, la sua vita artistica, il contesto storico e culturale in cui ha vissuto e, naturalmente l’eredità che ci ha lasciato. Il nostro lavoro è stato quello quello cercare di imbrigliare questo essere vivo in una forma reale, analogica se vogliamo, per sua natura più rigida, ma più facilmente divulgabile. La nostra prima sfida è riuscire a farvi percepire il valore aggiunto di tutto ciò. La seconda sfida è quella di riuscire a pubblicare tutto il materiale in nostro possesso, rimanendo piccoli, lontani dai grossi editori o finanziatori. Microscopici, ma autonomi, liberi di interagire con chiunque abbia amato ed ami Miles Davis, liberi di accumulare, riordinare e successivamente divulgare sempre più informazioni, per mantenere viva la memoria, per mantenere accesa, come suggerisce qualcuno, la candela. Credetemi non sarà facile, ma abbiamo fiducia. Ecco il primo passo, cominciamo dal 1959. Andrea Bertelli P.S.: Una piccola nota che ho deciso di aggiungere all’ultimo minuto. Volevo ringraziare tutti voi che avete deciso di andare investire il vostro denaro in questo libro. Ma non vorrei che sembrasse la classica frase per accattivarsi le simpatie dei lettori. Con l’autore abbiamo deciso che questa rimanesse una produzione indipendente, ogni copia è prodotta on demand, stampata con il massimo della tecnologia disponibile ed orgogliosamente rilegata a mano da sapienti artigiani. Quindi ciò che vi trovate tra le mani esiste perché voi avete voluto che esistesse. La vostra non è la copia che avete scelto, o che vi è capitata, tra le 500; la vostra copia è il contributo che avete dato perché si arrivi alla cinquecentesima copia. Sarà una piccola differenza, ma per me è importante. Grazie.
How to read this book This book is (mostly) made up with different files; each entry refers to a single event of the life of Miles Davis (something he did, or something happened to him, or something somehow related to him). Each file is marked by its header, with the core information about the detailed event; under the header you’ll find the rest of the content, with the text both in English and Italian. A page can contain more than one item, as well as a single item can be stretch for more than one page.
This content varies depending on the type of entry; it can be a short summary of the event, an address or the name of a newspaper.
Besides this title, different types of files are marked by different colors; see the key in the next pages!
PRESS
August 1, Saturday
The Dubois County Daily Herald • Article
Jazz Festival in Full Swing at French Lick, article about the «2nd French Lick Jazz Festival».
Jazz Festival in Full Swing at French Lick, articolo sul «2nd French Lick Jazz Festival».
The sources: where did we find the information
◊ Jazz Festival in Full Swing at French Lick, The Dubois County Daily Herald, August 1, 1959, pp. 1 and 7
BIOGRAPHY
August 1, Saturday Four members of the Sextet move from Chicago to French Lick. The other two will arrive behind schedule and the concert will be moved to the next day.
sources
The date(s) of the detailed event; the entries are in chronological order.
sources
312
◊ Articolo su Johnny Coulon: http://maltaboxing.net/blog/tag/chicago/
Part of the Miles Davis Sextet moves to French Lick Quattro membri del sestetto si muovono da Chicago a French Lick. Gli altri due arriveranno in ritardo e il concerto si dovrà spostare al giorno successivo.
When a live performance lasts more than one day you’ll find this black stripe on the outer border of the page, starting from the first day and repeated until the last day of the performance. In the days off, the stripe shades from black to white.
When a entry is about a performance or a recording, you’ll find the crew members that played with Miles Davis just under the header. In certain cases, you’ll find other names too; for example, interviewers, sound engineers, producers, famous people attending to an event.
LIVE PERFORMANCE San Francisco, California - The Black Hawk, 200 Hide and Turk Streets
Miles Davis (tp); Cannonball Adderley (as); John Coltrane (ts); Wynton Kelly (p); Paul Chambers (b); Jimmy Cobb (d). One night Red Garland (p) subbed for Wynton Kelly Monday off; Sunday matinee (3:00–7:00 pm)
No recording is known
After a more than two years hiatus, the Miles Davis Sextet was at the Black Hawk in San Francisco, in Spring 1959. The engagements at Black Hawk usually started on Tuesday, but for an unknown reason, this time the band opened on Friday. We find a lot of information about this gig in the press of the period. ◊ The beginning date of the engagement is reported in the «Strictly Ad Lib – San Francisco – In Person» column in Down Beat, in The Pittsburgh Courier, «Where They Are» column, and in the Oakland Tribune (various dates). ◊ Russ Wilson, in the Oakland Tribune, covers exhaustively the gig, starting with a extended review (published on June 4, 1959), followed by an article reporting Coltrane’s will to leave Davis to form his own band, replaced by James «Little Bird» Heath (June 14, 1959). On June 10 we read in a note that Miles Davis goes to attend to ballet shows in his free time at Black Hawk. Some of the tunes performed during the first nights are mentioned in the aforementioned review: Autumn Leaves, Billy Boy, Two Bass Hit and «a still-untitled blues (a Davis original) that starts and ends in three-quarter time» (clearly he refers to All Blues). Another untitled original composition is mentioned «(a tune) that employs an Afro-Cuban beat», but its identity remains a mystery. ◊ A Ralph J. Gleason review, originally published in the San Francisco Sunday Chronicle, on June 7, 1959, was reissued in full in other newpapers of the period and reproduced in the additional booklet to Kind of Blue 50th Anniversary Collector’s Edition box. Ralph J. Gleason also later reported that both Coltrane and Cannonball Adderley were planning to leave and form their own groups in the San Francisco Sunday Chronicle, on June 28, 1959. ◊ Variety («On the Upbeat: San Francisco», July 1, 1959) reported that Davis
Nella primavera del 1959 il Miles Davis Sextet fu al Black Hawk di San Francisco, dopo quasi due anni dalla volta precedente. Abitualmente gli ingaggi al Black Hawk avevano inizio di martedì, ma per ragioni ignote questa volta si aprì di venerdì. Sulla stampa dell’epoca troviamo diverse informazioni inerenti questo ingaggio. ◊ La data di inizio dell’ingaggio è riportata nella rubrica «Strictly Ad Lib – San Francisco – In Person» di Down Beat, nel riquadro «Where They Are», su The Pittsburgh Courier e sull’Oakland Tribune (in varie date). ◊ Russ Wilson, sull’Oakland Tribune, copre in modo esaustivo l’ingaggio, a partire da un’estesa recensione (pubblicata il 4 giugno 1959) a cui fa seguito un articolo in cui si dice che Coltrane sta prendendo in considerazione l’idea di lasciare Davis per formare un suo gruppo, venendo sostituito da James «Little Bird» Heath (14 giugno 1959). Il 10 giugno anche una nota su Miles Davis che nel tempo libero si reca a vedere spettacoli di danza. Nella recensione vengono citati anche alcune dei brani eseguiti, tra cui: Autumn Leaves, Billy Boy, Two Bass Hit e «un blues (originale di Davis) ancora senza titolo che si apre e si chiude in tempo di tre quarti» (chiaramente All Blues). Si cita anche un altro brano originale senza titolo «basato su di un ritmo Afro-Cubano» che rimane però un mistero. ◊ Una recensione di Ralph J. Gleason, originariamente apparsa sul San Francisco Sunday Chronicle del 7 giugno 1959 è stato poi ripubblicata integralmente in altri quotidiani del periodo e quindi riprodotta nel libretto d’accompagnamento al box Kind of Blue - 50th Anniversary Collector’s Edition). Anche Ralph J. Gleason ha poi riferito che sia Coltrane che Cannonball Adderley stavano progettando di andarsene e di formare gruppi loro, sul San Francisco Sunday Chronicle del 28 giugno 1959. ◊ Variety («On the Upbeat: San Francisco», 1 luglio 1959) riferisce che Davis non si sarebbe presentato per l’ultima notte al Blackhawk, ossia domenica 21 giugno 1959. Evidentemente Davis partecipò al matinée della domenica, ma non ritornò per i set serali programmati con inizio alle 21.00. Il gruppo,
San Francisco - The Black Hawk - From May 29 through June 21
San Francisco - The Black Hawk - From May 29 through June 21
236
From May 29 through June 21
In the case of a live performance, we’ll note if recordings of it are known.
Come leggere questo libro Questo libro è composto (quasi completamente) da diverse “schede”; ognuna di esse fa riferimento ad un singolo evento della vita di Miles Davis (qualcosa che ha fatto, o che gli è successa, o che in qualche modo è collegata a lui). Ogni scheda inizia con una testata che contiene i dettagli più centrali dell’evento in questione; sotto la testata si trova il resto del contenuto, con il testo riportato sia in inglese, sia in italiano. Le pagine di questo libro possono contenere più di una scheda ciascuna, così come una scheda può estendersi su più pagine.
Il contenuto nella parte destra della testata cambia a seconda del tipo di scheda; può essere un breve riassunto degli eventi, un indirizzo o il nome di un giornale.
Oltre che da questa dicitura, i diversi tipi di scheda sono contrassegnati da diversi colori; controllate la legenda nelle prossime pagine!
PRESS
August 1, Saturday
The Dubois County Daily Herald • Article
Jazz Festival in Full Swing at French Lick, article about the «2nd French Lick Jazz Festival».
Jazz Festival in Full Swing at French Lick, articolo sul «2nd French Lick Jazz Festival».
Le fonti: dove abbamo trovato queste informazioni?
◊ Jazz Festival in Full Swing at French Lick, The Dubois County Daily Herald, August 1, 1959, pp. 1 and 7
BIOGRAPHY
August 1, Saturday Four members of the Sextet move from Chicago to French Lick. The other two will arrive behind schedule and the concert will be moved to the next day.
sources
La data (o le date) dell’evento descritto. Le schede sono in ordine cronologico
sources
312
◊ Articolo su Johnny Coulon: http://maltaboxing.net/blog/tag/chicago/
Part of the Miles Davis Sextet moves to French Lick Quattro membri del sestetto si muovono da Chicago a French Lick. Gli altri due arriveranno in ritardo e il concerto si dovrà spostare al giorno successivo.
Quando un’esibizione in pubblico dura più di un giorno, troverete questa fascia nera sul bordo esterno della pagina, a partire dal primo giorno e fino all’ultimo giorno dell’esibizione. Nei giorni liberi, la striscia sfuma dal nero al bianco.
Quando una scheda riguarda un’esibizione o una registrazione, troverete i componenti della band che hanno suonato con Miles Davis subito sotto la testata. In certi casi, troverete anche altri nomi: ad esempio intervistatori, tecnici del suono, produttori o altre persone famose presenti ad un evento.
LIVE PERFORMANCE San Francisco, California - The Black Hawk, 200 Hide and Turk Streets
Miles Davis (tp); Cannonball Adderley (as); John Coltrane (ts); Wynton Kelly (p); Paul Chambers (b); Jimmy Cobb (d). One night Red Garland (p) subbed for Wynton Kelly Monday off; Sunday matinee (3:00–7:00 pm)
No recording is known
After a more than two years hiatus, the Miles Davis Sextet was at the Black Hawk in San Francisco, in Spring 1959. The engagements at Black Hawk usually started on Tuesday, but for an unknown reason, this time the band opened on Friday. We find a lot of information about this gig in the press of the period. ◊ The beginning date of the engagement is reported in the «Strictly Ad Lib – San Francisco – In Person» column in Down Beat, in The Pittsburgh Courier, «Where They Are» column, and in the Oakland Tribune (various dates). ◊ Russ Wilson, in the Oakland Tribune, covers exhaustively the gig, starting with a extended review (published on June 4, 1959), followed by an article reporting Coltrane’s will to leave Davis to form his own band, replaced by James «Little Bird» Heath (June 14, 1959). On June 10 we read in a note that Miles Davis goes to attend to ballet shows in his free time at Black Hawk. Some of the tunes performed during the first nights are mentioned in the aforementioned review: Autumn Leaves, Billy Boy, Two Bass Hit and «a still-untitled blues (a Davis original) that starts and ends in three-quarter time» (clearly he refers to All Blues). Another untitled original composition is mentioned «(a tune) that employs an Afro-Cuban beat», but its identity remains a mystery. ◊ A Ralph J. Gleason review, originally published in the San Francisco Sunday Chronicle, on June 7, 1959, was reissued in full in other newpapers of the period and reproduced in the additional booklet to Kind of Blue 50th Anniversary Collector’s Edition box. Ralph J. Gleason also later reported that both Coltrane and Cannonball Adderley were planning to leave and form their own groups in the San Francisco Sunday Chronicle, on June 28, 1959. ◊ Variety («On the Upbeat: San Francisco», July 1, 1959) reported that Davis
Nella primavera del 1959 il Miles Davis Sextet fu al Black Hawk di San Francisco, dopo quasi due anni dalla volta precedente. Abitualmente gli ingaggi al Black Hawk avevano inizio di martedì, ma per ragioni ignote questa volta si aprì di venerdì. Sulla stampa dell’epoca troviamo diverse informazioni inerenti questo ingaggio. ◊ La data di inizio dell’ingaggio è riportata nella rubrica «Strictly Ad Lib – San Francisco – In Person» di Down Beat, nel riquadro «Where They Are», su The Pittsburgh Courier e sull’Oakland Tribune (in varie date). ◊ Russ Wilson, sull’Oakland Tribune, copre in modo esaustivo l’ingaggio, a partire da un’estesa recensione (pubblicata il 4 giugno 1959) a cui fa seguito un articolo in cui si dice che Coltrane sta prendendo in considerazione l’idea di lasciare Davis per formare un suo gruppo, venendo sostituito da James «Little Bird» Heath (14 giugno 1959). Il 10 giugno anche una nota su Miles Davis che nel tempo libero si reca a vedere spettacoli di danza. Nella recensione vengono citati anche alcune dei brani eseguiti, tra cui: Autumn Leaves, Billy Boy, Two Bass Hit e «un blues (originale di Davis) ancora senza titolo che si apre e si chiude in tempo di tre quarti» (chiaramente All Blues). Si cita anche un altro brano originale senza titolo «basato su di un ritmo Afro-Cubano» che rimane però un mistero. ◊ Una recensione di Ralph J. Gleason, originariamente apparsa sul San Francisco Sunday Chronicle del 7 giugno 1959 è stato poi ripubblicata integralmente in altri quotidiani del periodo e quindi riprodotta nel libretto d’accompagnamento al box Kind of Blue - 50th Anniversary Collector’s Edition). Anche Ralph J. Gleason ha poi riferito che sia Coltrane che Cannonball Adderley stavano progettando di andarsene e di formare gruppi loro, sul San Francisco Sunday Chronicle del 28 giugno 1959. ◊ Variety («On the Upbeat: San Francisco», 1 luglio 1959) riferisce che Davis non si sarebbe presentato per l’ultima notte al Blackhawk, ossia domenica 21 giugno 1959. Evidentemente Davis partecipò al matinée della domenica, ma non ritornò per i set serali programmati con inizio alle 21.00. Il gruppo,
San Francisco - The Black Hawk - From May 29 through June 21
San Francisco - The Black Hawk - From May 29 through June 21
236
From May 29 through June 21
Nel caso di un’esibizione dal vivo, vi faremo sapere se esistono delle registrazioni.
How to read this book
The colors
There are different kind of entries in the book. Above the top right corner of the header we give a label about the following entry content associated to different colors to identify its nature! It is possible to find the color-codes also outside their file: for example, in the body of a RECORD RELEASE (hence a red file), you’ll also find dark blue charts detailing the LIVE RECORDINGS of material from that record.
LIVE PERFORMANCE
RECORD RELEASE
When Miles and his band play live
embly Hall, «Jazz for Civil Rights» (8:30 pm)
Kind of Blue
LIVE RECORDING If there are known recordings of a live performance, we’ll tell you!
rmed Forces Radio Service) Radio Broadcast August 25 and 26), «Your Treasury of Music»
STUDIO RECORDING
Jack Maher writes the liner notes for Workin’ with the Miles Davis Quintet
New York City - WCBS-TV, Studio 61, 76th St. and 1st Avenue, «The Robert Herridge Theater»
REHEARSAL SESSION
York City - Miles apartment, 881 10th Avenue
Brooklyn Daily • Concert ad
When Miles or his work are mentioned in newspapers and magazines
BIOGRAPHY
Publishing of books about Miles Davis or containing references to his work
INTERVIEW
Biographical entries regarding Miles, not directly related to his music
New York City - Miles apartment, 881 10th Avenue
New York Cityis- interviewed, Village Vanguard When Miles Davis we’ll • Mile tell you!
EVENTS Lester Young died in New York City
New Y
BOOK
Other activities by Miles band members
«Jorgen Grunnet Jepsen: Discography of Miles Davis, Kobenhavn, 1959
es Davis attending Dinah Washington’s show
When a video taping does exist, we’ll tell you!
PRESS
Rehearsal to prepare a recording or a live performance
IN THE MEANTIME... Blue Mitchell Quintet recording session
New York City - Columbia 207 E 3 Documents and papers of anyStudios, kind
STUDIO VIDEO RECORDING
What makes a record after the recording
Columbia Studios
Notes about the production of a (overnight recording between A record
DOCUMENTS
When Miles and his band are in the recording studio
POST PRODUCTION
about a specific record release
RECORD PRODUCTION New York City - Birdland, 1678 Broadway • AFRS (Ar Columbia Papers
30th Street (2:30 to 5:30 pm, and 7 to 10 pm)
NewInformation, York City - Hunter Auditorium, Asse details,College discographies
Other events, not closely related to Miles
ember 21, Monday
Miles’ travels around the U.S., and the world, if any info are known
Come leggere questo libro
I colori
Ci sono diversi tipi di schede in questo libro. Il contenuto di ogni scheda è identificato sia dalla diversa colorazione, sia dalla dicitura che si trova sopra l’angolo destro della testata di ogni scheda. Può succedere di trovare un colore anche al di fuori della sua scheda: ad esempio, nel corpo della scheda di un RECORD RELEASE (che è rossa), troverete anche dei box blu scuro che elencano i LIVE RECORDINGS del materiale tratto da quel disco.
LIVE PERFORMANCE
RECORD RELEASE
Quando Miles e la sua band si esibiscono in pubblico
embly Hall, «Jazz for Civil Rights» (8:30 pm)
Kind of Blue
LIVE RECORDING Se esistono registrazioni di un’esibizione in pubblico, ve lo faremo sapere!
rmed Forces Radio Service) Radio Broadcast August 25 and 26), «Your Treasury of Music»
RECORD PRODUCTION Columbia Papers
STUDIO RECORDING
Jack Maher writes the liner notes for Workin’ with the Miles Davis Quintet
POST PRODUCTION
New York City - WCBS-TV, Studio 61, 76th St. and 1st Avenue, «The Robert Herridge Theater»
REHEARSAL SESSION
York City - Miles apartment, 881 10th Avenue
Brooklyn Daily • Concert ad
«Jorgen Grunnet Jepsen: Discography of Miles Davis, Kobenhavn, 1959
BIOGRAPHY
es Davis attending Dinah Washington’s show
Quando Miles o il suo lavoro sono citati in riviste e giornali
BOOK
Altre attività dei membri della band di Miles
Schede biografiche riguardanti Miles, non direttamente correlate alla sua musica
Se esiste un video, ve lo faremo sapere!
PRESS
Le prove per preparare un disco o un’esibizione pubblica
IN THE MEANTIME... Blue Mitchell Quintet recording session
Documenti e scartoffie di ogni tipo
STUDIO VIDEO RECORDING
Come si realizza un disco dopo la registrazione
Columbia Studios
Note sulla produzione di un disco
DOCUMENTS
Quando Miles e la sua band si trovano nello studio di registrazione
30th Street (2:30 to 5:30 pm, and 7 to 10 pm)
Informazioni, dettagli e discografie riguardanti l’uscita di un singolo disco
Pubblicazione di libri riguardanti Miles Davis o contenenti riferimenti al suo lavoro
INTERVIEW New York City - Miles apartment, 881 10th Avenue
Quando Miles viene intervistato, ve lo faremo sapere!
EVENTS Lester Young died in New York City
Altri eventi, non strettamente legati a Miles
ember 21, Monday
I viaggi di Miles negli Stati Uniti e nel mondo sono documentati, se esistono informazioni in proposito
PRESS
January
HiFi Review • Article and record reviews
Miles Davis is mentioned in several pages of Hi-Fi Review: • In Jazz at Budget Prices by Peter J. Welding, pp. 32-34. • In Nat Hentoff’s review of Portrait of Cannonball by Cannonball Adderley (Riverside), p. 87. • In Ralph J. Gleason’s review of Milestones (Columbia Records), p. 87. • In Nat Hentoff’s review of Manteca by Red Garland Trio (Prestige), p. 88.
Miles Davis è citato in diverse pagine della rivista Hi-Fi Review: • articolo di Peter J. Welding, Jazz at Budget Prices, pp. 32-34; • recensione di Nat Hentoff di Portrait of Cannonball di Cannonball Adderley (Riverside), p. 87; • recensione di Ralph J. Gleason, di Milestones (Columbia Records), p. 87; • recensione di Nat Hentoff di Manteca del Red Garland Trio (Prestige), p. 88.
sources
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◊ HiFi Review, January 1959
LES BALLETS AFRICAINS On Monday, February 16, 1959, Les Ballets Africains open at Martin Beck Theatre Les Ballets Africains arrived in New York, after Philadelphia (February 2–7) and possibly a week in Boston. Les Ballets Africains was at the Martin Beck Theatre through March 28, 1959, for a total of 48 performances. Miles Davis, with Frances Taylor, attended to the show.
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Les Ballets Africains in performance, New York, 1959 Photos by Friedman-Abeles. Collection of Jerome Robbins Dance Division, New York Public Library.
Recording analysis and dialogue transcription
No Title 1 (Freddie Freeloader) Miles Davis
take 1, alt (0:07), studio chatter CO62290-1
0:52
The two chords played by the horns are reminiscent of the theme of Soft Winds by Benny Goodman. The version of Art Blakey Jazz Messengers, released on At Cafe Bohemia (Blue Note), is very well known to modernists. ----- Take 1 content ----[the events positions are given upon the tape tuned at 443 Hz - slight differences could occur if compared to other versions] ★ 00:01 - opening dialogue, while Townsend calls for «Take 1» Miles Davis: «Him, me, him, and you». Irving Townsend: «Here we go. CO 62290, no title, take one...» unknown (poss. Wynton Kelly): «[?] on the B-flat on the end?» Davis: «Hey Wynton, after Cannonball, you play again and then we’ll come in and end it...» ♫ 00:14 - CO62290-1, false start (0:07) ★ 00:21 - studio chatter Davis: «It’s too fast.» Townsend: «Miles... Where are you going to work now?» Davis: «Right here.» Townsend: «Okay, ‘cause if you move back we don’t get you. You, you were right when you played before...» Davis: «When I play it I’m gonna raise my horn a little bit...» Townsend: «Ah, OK [?]» Davis: «Can I move this down a little bit?» -- silence - Townsend: «It’s against policy to move a microphone...» (Laughter) Fred Plaut: Just remain... [recording stopped] 46 seconds from this take released on Kind of Blue - 50th Anniversary Collector’s Edition, Columbia Legacy 88697 33552 2 (2 CD + DVD) as part of Freddie Freeloader – studio sequence 1. The released track starts with Irving Townsend announcing: «The machine’s on,» but this audio snippet doesn’t appear in any of the analyzed copies of the complete sessions. Could this passage be excerpted from a different recording?
No Title 1 (Freddie Freeloader) Miles Davis
take 2, alt (0:51 & 0:04), studio chatter CO62290-2
1:04
★ 00:00 - studio chatter Townsend: «Here we go! Ready? Take 2» ♫ 00:05 - CO62290-2, not complete (0:51) ★ 00:56 - studio chatter ♫ 01:00 - CO62290-2, fragment (0:04) Miles and Coltrane, with Kelly, play the final musical phrase of the theme. The first 5 seconds from this take released on Kind of Blue - 50th Anniversary Collector’s Edition, Columbia Legacy 88697 33552 2 (2 CD + DVD) as part of Freddie Freeloader – studio sequence 1.
No Title 1 (Freddie Freeloader) Miles Davis
take 3, alt (1:21), studio chatter CO62290-3
1:28
★ 00:00 - studio chatter Beep from booth Townsend: «Take 3» ♫ 00:04 - CO62290-3, not complete (1:21) THEME x 2 times; Wynton Kelly solo (stopped by Miles at measure 7 of 2nd chorus) ★ 01:25 - studio chatter Davis to Kelly: «Hey look, Wynton, you don’t play no chord goin’ in to A-flat...» Miles doesn’t want Kelly to play the root (B-flat) on the 11th measure, as he did during the solo. [recording stopped] Take 3 was officially released, in almost complete form (except for the very beginning when Townsend calls for «take 3»), on Miles Davis & John Coltrane: The Complete Columbia Recordings 1955-1961, Columbia/ Legacy C6K 65833, as Freddie Freeloader (False Start) The same excerpt is also on Kind of Blue - 50th Anniversary Collector’s Edition, Columbia Legacy 88697 33552 2 (2 CD + DVD), Freddie Freeloader – false start
No Title 1 (Freddie Freeloader) Miles Davis
take 4, alt (0:03), studio chatter CO62290-4
0:05
This brief fragment (less that 5 seconds) consists of less than three measures played by the rhythm section only. It appears to be something not intentionally left on tape. It is probably a rehearsal before take 4, or the very beginning of take 4, as we can hear the beep coming from the booth. Moreover, we have no announcement before the final take (we know this will be the fourth – and definitive take – from the Columbia Studio papers). [recording stopped] • «Freddie Freeloader. That song was named after this black guy I knew who was always seeing what he could get from you free, and he was always around the jazz scene.» Miles Davis, The Autobiography • The tune’s namesake, Fred Tolbert, was a Philly bartender and hanger-on whose business card cheerfully read «Freddie the Freeloader» and who was described by Miles’s soon-to-be-wife Frances as a harmless kook. For contemporaneous Americans, the name also evoked the comically endearing tramp character played by Red Skelton on his long-running TV show. So think of Freddie Freeloader as the Skelton in Kind of Blue’s closet. Alan Kurtz, http://jazz.com/music/2009/1/9/miles-davis-freddie-freeloader • We find an exhaustive picture of Fred Tolbert, alias Freddie Freeloader in Ashley Kahn book, Kind of Blue – The Making of the Miles Davis Masterpiece, Da Capo Press, USA, 2000.
BIOGRAPHY
March 3, Tuesday
New York City - Village Vanguard • Miles Davis attending Dinah Washington’s show
Miles attended to the opening night of a Dinah Washington engagement at the Village Vanguard. Let’s recall that Wynton Kelly had been Dinah’s piano player until December 1958. It was a great success for the singer – see the review in The Billboard on March 9, 1959.
Miles è presente alla serata d’apertura dell’ingaggio di Dinah Washington al Village Vanguard. Ricordiamo che Wynton Kelly era stato pianista di Dinah fino al dicembre del 1959. Successo enorme per la cantante – si veda la recensione pubblicata in The Billboard del 9 marzo 1959.
◊ Comment also in The Pittsburgh Courier published on March 28.
◊ Un commento apparirà anche in The Pittsburgh Courier del 28 marzo;
◊ Dinah Washington shared the bill with the Red Garland Trio, as advertised in New York Age, on February 28.
◊ L’ingaggio di Dinah Washington è condiviso con il trio di Red Garland, come annunciato in New York Age del 28 febbraio.
The New York Age (New York, New York) · Sat, Mar 14, 1959 · Page 14 Downloaded on Mar 19, 2016
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sources
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◊ New York Age, February 28, 1959, p. 15 ◊ The Billboard, March 9, 1959 ◊ The Pittsburgh Courier, March 28, 1959, p. 22
THE CANCELED BRASS RAIL GIGS IN MILWAUKEE, from March 23 through 30 ◊ «Coltrane also fell ill, and although Miles had signed a contract to play a Milwaukee night club, he canceled the booking, thus risking legal proceedings and a fine. This gives some indication of how highly he rated his two saxophonists; if either of them had been fit, he would certainly have fulfilled his part of the contract and played at the club.» [Ian Carr, Miles Davis: The Definitive Biography, Thunder’s Mouth Press, 1999, p. 153] ◊ The John Coltrane Reference: «The Miles Davis Sextet was scheduled to open on Monday 23, 1959, at the Brass Rail in Milwaukee, but canceled.» ◊ The engagement cancellation was recollected by Kevin Lynch, in Miles Davis Returns, with Some Question Marks, published in The Milwaukee Journal, February 13, 1983, p. 9, talking about the forthcoming concert in the city.
◊ «Anche Coltrane si ammalò, e benché Miles avesse siglato un contratto per suonare in un night club di Milwaukee, cancellò l’ingaggio, rischiando quindi conseguenze legali e una multa. Questo ci dà un’indicazione di quanto lui tenesse in alta considerazione i suoi due sassofonisti; se almeno uno dei due fosse stato bene, sicuramente avrebbe onorato l’impegno, suonando nel club.» [Ian Carr, Miles Davis: The Definitive Biography, Thunder’s Mouth Press, 1999, p. 153] ◊ The John Coltrane Reference: «Il Miles Davis Sextet era programmato per aprire lunedì 23 marzo 1959, al Brass Rail di Milwaukee, ma l’ingaggio fu cancellato.» ◊ La cancellazione dell’ingaggio verrà ricordata anche in un articolo di Kevin Lynch, Miles Davis Returns, with Some Question Marks, pubblicato su The Milwaukee Journal (13 febbraio 1983, p. 9), in occasione dell’imminente concerto in città. [Special thanks to Bobby Tanzilo]
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IN THE MEANTIME...
March 23, Monday
Nat Adderley Sextet recording session
Nat Adderley (cornet); Slide Hampton (tb, tuba); Laymon Jackson (tuba, b); Wynton Kelly (p); Sam Jones (b, cello); Albert Heath (d)
• Reeves Sound Studios, New York
Wynton Kelly joined Nat Adderley for a studio session. The recorded tracks were originally released on Much Brass (Riverside RLP 12-301), along with other material recorded on March 27, 1959 session.
Wynton Kelly è in studio con Nat Adderley. Il materiale è stato originariamente pubblicato in Much Brass (Riverside RLP 12-301), insieme ad altre tracce registrate il 27 marzo 1959.
sources
• Reeves Sound Studios, New York
◊ www.discogs.com ◊ www.jazzdisco.org
The Duke
MD (flh); JC (as); WK out
Dave Brubeck
3:23
✄ 10:30
- The broadcast restarts with the announcement by Robert Herridige, then the next three songs are played in medley. Wynton Kelly didn’t play in this part of the show, while John Coltrane sits in in the reed section playing alto saxophone – probably subbing for Cannonball Adderley.
★ 10:32 | 10:55 - Robert Herridge annoucement #3 (this time no voiceover): «Very briefly, because music, we feel, should be listened to and not talked about, part two of The Sound of Miles Davis will consist of The Duke by Dave Brubeck, Blues for Pablo by Gil Evans, and New Rhumba by Ahmad Jamal. The arranger and conductor of these three is Gil Evans, and these, some of the finest musicians of our time, are the men of the orchestra.» • 10:55 - The camera move to a blackboard, where all the names of the musicians are transcribed, then to the orchestra while the music starts.
♫ 10:59 - In The Duke, Miles Davis plays flugelhorn except for the last phrase of the song, when he switches to trumpet to be ready for the next song. The theme of the «A» section is played by a sort of updated «pep section» (one of the tricks of Duke Ellington) composed of Miles Davis (flh), Jimmy Cleveland (tb), and John Coltrane (as). Miles is the only soloist in this song. The last note played by Miles it was considered here as very ending of The Duke. The transition drone by the horns, was taken as the introduction to Blues for Pablo.
Blues for Pablo
JC (as); WK out
Gil Evans
5:54
♫ 14:23 - In Blues for Pablo the only soloist is Miles Davis. In the Warner Bros. VHS, the song is simply entitled Orchestral Sketches No. 1.
New Rhumba Ahmad Jamal
4:25
♫ 20:17 - In New Rhumba the only soloist is Miles Davis. In the Warner Bros. VHS, the song is simply entitled Orchestral Sketches No. 2.
So What
take 2, part of the closing sequence, edited master, voiceover
Miles Davis
0:51
★ 24:44 | 24:56 - Robert Herridge annoucement #4 (voiceover mainly): «There are many ways of telling a story. And what you have been listening to for the past half hour has been a story told in the language of music, the sound of Miles Davis.» ♫ 24:46 - A reprise version of So What is performed, attacked in a very informal way. Wynton Kelly is again on the piano, but his microphone seems to be off duty. The rhythm section kicks off with the groove just two seconds after Robert Herridge starts to talk. No theme exposition. ✄ 25:00
- The music is cut short, and the broadcast is faded to black, probably to leave space for a final commercial advertisement.
♫
In the end credits we have the final proof that Cannonball Adderley was expected to be part of the show. His name appears as member of the Miles Davis Sextet! Unfortunately, we have the usual spelling errors in the names of the musicians: Adderly, Coltraine, and a new entry, Jommy Cobb.
25:01 - As the broadcast is on again, the music starts from the point it was faded out. As for the beginning, my suspicion is that the band didn’t stop playing and the cut was done in post-production. - The music is abruptly cut. On this spot, a copy of the opening version of So What is pasted in and goes ahead for 19 seconds.
✄ 25:37
sources
158
JC (as); WK out
◊ Martin Codel, in Television Digest, Vol. 7, No. 39, September 29, 1951 ◊ Down Beat, August 18, 1960
◊ Jan Lohmann, The Sound of Miles Davis: The Discography. 19451991, Jazz Media, Denmark, 1992
◊ https://web.archive.org/web/20160424112806/www.jazzwax. com/2015/01/robert-herridge-jazz-on-tv.html
◊ Discographical details, some pictures and discussion with Piergiorgio Cupellini, Jan Lohmann, Peter Losin and Rodman Marymor
Known Live Recordings ‘Round Midnight is the only tune released on Miles Davis and the Modern Jazz Giants of which live recordings do exist.
L’unico brano, pubblicato in Miles Davis and the Modern Jazz Giants, di cui esistono registrazioni dal vivo è ‘Round Midnight.
The first known live version is the one recorded on September 13, 1953. The last documented live version was recorded at Teatro Sistina in Rome, on October 27, 1969.
La prima registrazione conosciuta è quella del 13 settembre 1953. L’ultima versione live documentata da una registrazione è quella eseguita il 27 ottobre 1969 al Teatro Sistina di Roma.
Monk’s theme will unexpectedly show up played by Miles Davis alone when a power outage happened during the concert in Honolulu, Hawaii, on May 8, 1988. While waiting for power to be restored Miles plays an unaccompanied blues chorus and a series of melodic phrases including a fragment of the theme of ‘Round Midnight.
Inaspettatamente però, il tema di Monk ricomparirà eseguito da Miles Davis in solitaria nel corso di un black-out elettrico avvenuto durante il concerto a Honolulu, Hawaii, dell’8 maggio 1988. Nell’attesa del ripristino dell’impianto elettrico Miles dialoga con il pubblico e suona un chorus di Blues in completa solitaria e una serie di frasi melodiche tra cui un frammento del tema di ’Round Midnight.
Known Live Recordings night ‘Round MId The Lighthouse Hermosa Beach, California 13
(VOA) Radio Broadcast Festival» • Voice of America z Jaz t por ew «N k, Par dy ebo Newport, Rhode Island - Fre July 17 Radio Broadcast Paris (F) - Olympia • ORTF November 30 Radio Broadcast unkt Jazz» ) - Concertgebouw • VARA (NL dam ster Am (SDR) TV Broadcast, «Treffp unk 8 ndf ber Ru cem er De tsch deu Süd • 57 thoven-Saal, Stuttgart (D) - Liederhalle, Bee «Bandstand USA» December 18 l Network Radio Broadcast, tua Mu • e ung Lo e tlit Spo Washington DC 58 August 9 io Broadcast ia, 2nd concert • Europe-1 Rad mp Oly (F) is Par cert March 21 seum, Kongreß-Saal, 1st con München (D) - Deutsches Mu adcast Bro April 3 io Rad gen Kurhaus • VARA Den Haag (NL) - Schevenin 9 ril ast Ap 60 t • Europe-1 Radio Broadc Paris (F) - Olympia, 1st concer October 11 riges Radio Broadcast ncerthuset, 1st concert • Sve Ko (S) olm ckh Sto October 13 e Black Hawk San Francisco, California - Th 22 ril Ap 61 Illinois - Plugged Nickel Broadcast 65 December 12 Chicago, California - University of California, Harmon Gymnasium • KALX-FM Radaio(VO A) Radio Broadcast eric Berkeley, April 7 Jazz Festival» • Voice of Am t por ew «N k, Par dy ebo Fre ast Newport, Rhode Island evision (BRT) Radio Broadc July 2 zaal • Belgian Radio and Tel eth sab Eli in nig Kö (B) n ‘67» Antwerpe October 28 Gaumont Palace), «Jazz Expo mmersmith Odeon (formerly Ha ) (UK n ndo Lo October 29 n • VARA radio broadcast Rotterdam (NL) - De Doele October 30 io TV Broadcast - Koncerthuset • Sveriges Rad (S) olm ckh Sto 31 er Octob • Yleisradio (YLE) broadcast 67 November 1 Helsinki (SF) - Kulttuuritalo adcast ncertsal • Danmarks Radio Bro Kobenhavn (DK) - Tivolis Ko November 2 rliner Jazztage» Berlin (D) - Philharmonie, «Be November 4 ropa, «Jazz Festival» Lecco, Como (I) - Teatro Eu November 5 Radio Broadcast Paris (F) - Salle Pleyel • ORTF November 6 nk TV Broadcast California Jazz Festival» (D) - Stadthalle • Südwestfu uhe rlsr Ka 7 ber Theater, «2nd University of vem eek No Gr t ars He , nia ifor Cal y of Berkeley, California - Universit April 19 rkshop [take 1] Wo z Jaz s Boston, Massachusett 5-8 ber cem De 68 Workshop [take 2] Boston, Massachusetts - Jazz December 5-8 io Broadcast New York City - Village Gate May or June «Festival du Jazz» • ORTF Rad Antibes (F) - Pinede Gould, , ins s-P n-le tgers Jazz Festival» Jua Ru l t Annua July 25 tgers University Stadium, «1s Ru sey Jer w Ne , ick nsw Bru New 69 July 27 ning concert Milano (I) - Teatro Lirico, eve 26 October (RAI) TV Broadcast tina • Radio Televisione Italian Sis tro Tea (I) ma Ro October 27 Bandshell [theme snippet] Honolulu, Hawaii - Waikiki 8 y Ma 88
53 55
September
219
PRESS
July
HiFi Review • Article and record review
Miles Davis is mentioned in several pages of Hi-Fi Review:
Miles Davis è citato in diverse pagine della rivista Hi-Fi Review:
• Miles Davis is mentioned in Don Gold’s article, Placid Jazz Artist, «feature review» of Portfolio of Ahmad Jamal (Argo), p. 38.
• Miles Davis è citato nell’articolo di Don Gold, Placid Jazz Artist, «feature review» di Portfolio of Ahmad Jamal (Argo), p. 38;
• In Ralph J. Gleason’s review of Porgy and Bess (Columbia Records), p. 75.
• Ralph J. Gleason, recensione di Porgy and Bess (Columbia Records), p. 75.
Se non ci fosse stata una precedente collaborazione Gil Evans/ Miles Davis, questo LP avrebbe avuto molto più impatto di quanto non ne abbia avuto. Comunque, il particolare stile Evans/ Davis sommesso, brillante e incarnito, qui diventa un po’ stucchevole. I brani sono eccellenti, naturalmente, e Davis è particolarmente commovente in Summertime e There’s a Boat That’s Leaving. Estratte dall’LP, le due registrazioni hanno un grande valore jazzistico; ma complessivamente l’esecuzione odora un po’ meno d’arte che d’artificio.
sources
TRADUZIONE
◊ HiFi Review, July 1959, pp. 38 and 75
PRESS
July/ August
sources
Bertil Sundin, Porgy and Bess review (Fontana 682 044 TL). [★★★★★].
◊ OrkesterJournalen (Sweden), July/ August 1959 • Document scan by Per Husby
OrkesterJournalen (Sweden) • Record review Bertil Sundin, recensione di Porgy and Bess (Fontana 682 044 TL). [★★★★★].
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Flight from Los Angeles to Toronto
Probably July 22, Wednesday
© OpenStreetMap contributors - ODbL 1.0
The Miles Davis Sextet, with Jimmy Heath subbing for John Coltrane, flies to Toronto.
Jimmy Heath
PRESS
July 23, Thursday
From the title and the content of the article published in The Evening Republican, IU Will Broadcast Entire Jazz Program, it is clear that the entire «French Lick Festival» should have been recorded by the Indiana University Radio and Television Service, under the supervision of Prof. E. G. Sulzer. If they really did it (net of contractual issues), how is it possible that the recording has never surfaced in any place and any time?
The Republic (Columbus, Indiana)
https://www.newspapers.com/image/138074414
· Thu, Jul 23, 1959 · Page 6
Dal titolo e dal contenuto dell’articolo apparso su The Evening Republican, IU Will Broadcast Entire Jazz Program, si evince che l’intero «French Lick Festival» sarebbe dovuto essere stato registrato dall’Indiana University Radio and Television Service, sotto la supervisione del Prof. E. G. Sulzer. Se ciò è realmente avvenuto (al netto delle questioni contrattuali) è possibile che la registrazione non sia mai emersa in nessun luogo e tempo?
Downloaded on Jun 7, 2016 https://www.newspapers.com/image/138074603
The Republic (Columbus, Indiana)
· Thu, Jul 23, 1959 · Page 23
Downloaded on Jun 7, 2016
Friday will be Miles
Davis,
Cannonball Adderley, Dukes of Dixieland, Dakota Station [sic], Andres [sic] Previn, Chico Hamilton, Roy Eldridge and Coleman Hawkins
Copyright © 2016 Newspapers.com. All Rights Reserved.
sources
302
The Evening Republican • Article
◊ The Evening Republican, July 23, 1959
Copyright © 2016 Newspapers.com. All Rights Reserved.
LIVE PERFORMANCE Chicago, Illinois - Regal Theater, 4719 South Parkway, «1st Annual Regal Jazz Festival»
Miles Davis (tp); Cannonball Adderley (as); Jimmy Heath (ts); Wynton Kelly (p); Paul Chambers (b); Jimmy Cobb (d) Friday through Thursday; matinees.
No recording is known After Toronto, the band moves to Chicago for a week-gig at the Regal Theater, presented as the «1st Annual Regal Jazz Festival». The relatively new definition «Festival» (associated with the Jazz world) was, as we see, used with some meaningful diversification. The engagement included a number of artists who appeared on all evenings. On the bill the bands were presented as follows: «Miles Davis (and His Terrific Quintet), Dakota Staton (America’s Dazzling Queen of Song), Sonny Stitt (and His Prestige Recording Orchestra), Nipsey Russell, Leon Thomas and Jimmy Smith, plus a great screen attraction.» The announcement on the poster says also: «The greatest array of Jazz Stars ever to appear in a single stage show production.» ◊ The week at the Regal was a big success as reported in the brief article printed in Jet, on August 20, 1959 (p. 62). Costs for $18,000 developed a $44,000 income (respectively c. $150.000 and $365.000, in today’s value)! ◊ Marc Crawford, The Evil Genius of Jazz - Some devotees of trumpeter’s music damn man who makes it in Ebony. One of the photos depicts Miles with Jimmy Heath, Wynton Kelly and Jimmy Cobb, probably shot during this Regal Theater engagement. • Spelling issues: the name of Nipsey Russell is wrongly reported on the bill (Nipsy) and in the Jet article (Nippsy).
E il giorno dopo Toronto, la band si sposta a Chicago per un ingaggio di una settimana al Regal Theater, presentato come «1st Annual Regal Jazz Festival». La relativamente nuova definizione «Festival» (associata al mondo del Jazz) veniva, come si vede, utilizzata con una certa diversificazione di significato. L’ingaggio prevedeva una serie di artisti, che si esibivano in tutte le serate. In cartellone le formazioni erano presentate come segue: «Miles Davis (and His Terrific Quintet), Dakota Staton (America’s Dazzling Queen of Song), Sonny Stitt (and His Prestige Recording Orchestra), Nipsey Russell, Leon Thomas e Jimmy Smith, plus a great screen attraction». L’annuncio sul manifesto recita inoltre: «The greatest array of Jazz Stars ever to appear in a single stage show production». ◊ La settimana al Regal fu un enorme successo, come raccontato nel breve articolo apparso su Jet del 20 agosto 1959 (p. 62). A fronte di un costo organizzativo di $18,000, ne fruttò ben $44,000 (rispettivamente circa 150.000 e 365.000 dollari, al valore odierno)! ◊ Marc Crawford, The Evil Genius of Jazz - Some devotees of trumpeter’s music damn man who makes it in Ebony. Tra le foto a corredo di questo esteso articolo-intervista ve ne è una che ritrae Miles con Jimmy Heath, Wynton Kelly e Jimmy Cobb, scattata probabilmente nel corso del presente ingaggio al Regal Theater.
Jimmy Heath, Wynton Kelly, Jimmy Cobb, and Miles Davis in Chicago, 1959, from Ebony, January 1961, p. 71
sources
Chicago - Regal Theater - From July 24 through 30
Chicago - Regal Theater - From July 24 through 30
From July 24 through 30
◊ Marc Crawford, The Evil Genius of Jazz - Some devotees of trumpeter’s music damn man who makes it in Ebony, January 1961, pp. 69-72, 74, 76 and 78 ◊ Jet, August 20, 1959, p. 62 ◊ AA.VV., The Complete Miles Davis Illustrated Story, Voyageur Press; First edition (November 19, 2012)
• Note ortografiche: il nome di Nipsey Russell è riportato sbagliato sia sul manifesto (Nipsy) che nell’articolo su Jet (Nippsy).
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KIND OF BLUE • main releases and significant variations
Kind of Blue, Columbia, CS 8163, US, 1959 (LP, stereo, promo)
Kind of Blue, AFRTS, P-6923-6, US, 1959 (16 1/3 rpm, mono)
B-Side track–order: wrong on cover and label
B-Side track–order: wrong on cover and label
B-Side track–order: wrong on label (no cover)
Kind of Blue, Columbia, YL-143, Japan, 1959 (LP, mono)
Kind of Blue, CBS Coronet, KLP 893, Australia, 1959 (LP, mono)
B-Side track–order: wrong on cover and label
B-Side track–order: wrong on cover and label
Kind of Blue, Columbia, CL 1355, Canada, late 1959 (LP, mono)
Kind of Blue, CBS Coronet, KLP 893, New Zealand, 1960 (LP, mono)
B-Side track–order: correct on label, still wrong on cover
B-Side track–order: correct on cover and label
Kind of Blue, Columbia, YS-127, Japan, Oct. 1960 (LP, stereo, promo)
Kind of Blue, Columbia, YS-127, Japan, Oct. 1960 (LP, stereo)
Kind of Blue, Columbia, CS 8163, US, 1961 (LP, stereo)
B-Side track–order: wrong on cover and label
B-Side track–order: wrong on cover and label
B-Side track–order: wrong on cover, correct on label
AUGUST-SEPTEMBER 1959 In several European countries, the local Fontana companies release Kind of Blue with this alternative cover (please check the previous pages for details)
LATE 1959 After Teo’s letter to Floyd L. Kershaw at Columbia Records, the
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first versions with track-titles in correct order are released in USA. However, at the beginning, the corrections were applied to the labels only, probably in waiting to run out of the already printed jackets. But also in most recent times sometimes the old errors still continue to reemerge. It seems impossible that the corrections were applied in such discontinuous way.
Kind of Blue, Columbia, CQ 379,
Kind of Blue, CBS, S 62.066, France, 1962 (LP)
Kind of Blue, Columbia, CL 1355, US, 1963 (LP, mono)
US, possibly 1962 (Reel-to-Reel, Stereo)
Order correct but All Blues mispelled on label: All Blue
... back again: B-Side track–order: wrong on cover, correct on label
New York City - Birdland - From August 13 through 25
New York City - Birdland - From August 13 through 25
Kind of Blue, Columbia, CL 1355, US, 1959 (LP, mono, promo)
DAY OFF
In the following two pages are the pictures documenting the Miles Davis arrest. It’s very difficult to accurately determine the moment in which the single photos were taken, but this is a possible sequence. ont of rrested in fr a is is v a D on with Miles an altercati r e ft a , d n Birdla or are the police s are taken h p ra g to o h No p xist known to e
Nelle pagine successive le fotografie conosciute che documentano l’arresto di Miles Davis, a partire dal momento del trasferimento presso il West 54th Street Station House—18th Precinct. Difficile affermare con certezza in che momento siano state scattate, ma questa è una probabile sequenza.
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est 54th Street Arrival at the W 18th Precinct Station House— s hasn’t not In this series Mile Handcuffs on been bandaged. earing tie. right arm. Still w
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From West 54 to St. Clare th Street Station H ouse—18th ’s Hospita l Precinct Miles Dav is is carried by ambula Hospital, w nce to St. C he lare will be app re he will be treated . Stitches o ’s lied. Still w n the scalp earing the tie.
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PRESS
September 12, Saturday
The Pittsburgh Courier • Article
sources
New article about Miles Davis case published in The Pittsburgh Courier, Miles’ Head Aches As ‘Gas’ Is Delayed, Sept. 18 Date for Case.
Nuovo articolo sul caso Miles Davis pubblicato dal The Pittsburgh Courier, Miles’ Head Aches As ‘Gas’ Is Delayed, Sept. 18 Date for Case.
◊ Miles’ Head Aches As ‘Gas’ Is Delayed, Sept. 18 Date for Case, in The Pittsburgh Courier, September 12, 1959, p. 3
Thomas M. Tryniski 309 South 4th Street Fulton New York 13069 www.fultonhistory.com
PRESS
September 12, Saturday
Miles Davis appears on two pages in Melody Maker, September 12, 1959:
Miles Davis compare in due pagine di Melody Maker del 12 settembre 1959:
• This Is What They Did to Miles Davis, p. 1
• This Is What They Did to Miles Davis, p. 1
• Cannonball Adderley and Burt Korall, Miles Davis's Band Is a Laboratory, p. 12
• Cannonball Adderley and Burt Korall, Miles Davis’s Band Is a Laboratory, p. 12
Miles’ group is as it should be. It’s a laboratory. New and exciting music is played each night. I learned so much being around him.
Cannonball Adderley, in Melody Maker, September 12, 1959
sources
414
◊ Melody Maker (UK), September 12, 1959, pp. 1 and 12
Melody Maker (UK) • Articles
PRESS
November
Ebony • Article about Miles’ father with pictures
In the November 1959 Ebony issue there is an extensive article on Miles’ father’s farm and his livestock operation. Many photos, including one of Miles in his Ferrari, with his father and others in domestic situations. ◊ The news about Miles father’s farm is repeated some time later in Jet, in a item with a photo published on April 12, 1962.
Nel numero di Ebony del novembre 1959 vi è un esteso articolo sulla fattoria del padre di Miles e sulla sua attività di allevatore. Molte le foto, tra cui anche una di Miles nella sua Ferrari, con il padre e altre in ambiente domestico. ◊ La notizia dell’allevamento del padre di Miles riecheggia anche a distanza temporale su Jet, in un trafiletto con foto pubblicato il 12 aprile 1962.
488
ALLEVATORE DI MAIALI LANDRACE Medico dell’Illinois importa speciale bestiame da allevamento dall’Europa Tra un’estrazione e l’altra ad East St. Louis, Ill., un mite dentista nero dirige, principalmente per piacere, una delle più insolite fattorie in America. Il dott. Miles D. Davis, Sr., esperto dentista, alleva oltre 300 maiali di razza Landrace importati nella sua tenuta da 160 acri nella cittadina a prevalenza tedesca di Millstadt, Illinois. L’unico nero nella zona e l’unico allevatore di maiali Landrace non-bianco d’America, la sua proprietà è stimata a $250.000. Sebbene abbia iniziato ad allevare maiali per hobby, ora li vende all’asta tra i $14.000 e i 21.000 ciascuno e ha vinto cinque e sei primi premi alle fiere nazionali sia in Missouri sia Illinois. È uno dei 3000 membri dell’American Landrace Association, di cui fanno parte facoltosi allevatori di maiali del Missouri, Georgia e Texas. Ricordando una delle sue prime esperienze, il dott. Davis afferma che E. E. Cummings, un fattore della Georgia, e Robert E. B. Fielder, un texano discendente del generale della guerra civile Robert E. Lee, sono diventati suoi soci fidati quando un compratore razzista tentò di superarlo all’asta per un bel maiale dalla fattoria dell’ex Primo Ministro Winston Churchill. Cummings aiutò Davis ad ottenere il maiale per $2.500. IL DENTISTA ACCOLTO CON OSTILITÀ QUANDO SI È TRASFERITO NELLA ZONA Sebbene il dott. Davis sia gentile e accomodante, ha dimostrato la sua militanza quando si è trasferito nella zona di Millstadt 11 anni fa e gli abitanti ostili hanno preso a molestare la sua famiglia con telefonate e lanci notturni di pietre. Dopo aver iniziato a sparare a tutte le macchine che transitavano di notte nella sua strada privata, gli attacchi si sono fermati e i vicini hanno cominciato a chiedergli il permesso per passare. Molti di quelli che in origine avevano protestato, ora sono suoi amici. Il Dott. Davis, che è anche un esperto cacciatore e pescatore, ricorda di aver sparato una notte a qualcosa che faceva rumore in un cespuglio, e di aver trovato un paio di ciabatte in strada la mattina dopo. Una volta si è fatto valere alla National Landrace convention per opporsi ad una risoluzione che mirava a fermare l’allevamento di maiali Landrace maculati. La mozione è stata rinviata dopo il suo appello in cui si affermava che tutte le persone lentigginose o di colore diverso non sono certo meno valide delle altre. In November, Elmore James cuts The Sky Is Crying; the tune will be covered, among others, also by Lacy Gibson and Sun Ra
SECTION 4 November 15 or 20 • Unidentified take According to th Columbia Legacy/ Mosaic boxes lines notes the Alternate Insert Ending should have been recorded on November 20, but the take it’s not present on the analyzed session reel of that date. We don’t even know if the released track corresponds to a continuous take or to an edited master. With all these discrepancies we can assume that the tune could also have been recorded on November 15 (!).
Adagio from «Concierto de Aranjuez» Joaquin Rodrigo (arranged by Gil Evans)
alternate insert ending (1:02), studio chatter CO63971
♫
00:00 | 01:02 - CO63791, alternate insert ending (1:02)
★
01:02 - studio chatter Macero: «You’ll have to do it again, Gil» Evans: «Why?» Unknown: «Why?» Davis too: «Why?!» Putnam coughs, Feldman (clarinet) plays three notes... Macero: «OK, stand by...» (probably it was a joke as there are laughings coming from the booth - even a female voice, maybe Frances was there too?) [recording stopped]
1:11
Location on the two box sets Legacy CD-Box
Mosaic LP-Box
Released as
Disc 6, Track 29
Disc 11, Side B, Track 5
Concierto de Aranjuez (alternate insert ending)
525
sources
◊ Down Beat, November 12, 1959. p. 11 ◊ Nat Hentoff, Miles Davis. Now Recording, in Hi-Fi/ Stereo, February 1960 • Traduzione di Carlo S. Tedeschi ◊ Liner notes from Sketches of Spain and The Complete Columbia Studio Recordings by Miles Davis and Gil Evans
Sketches of Spain, CBS European LP alternative cover with a photo by Jean-Pierre Leloir, 1967, mono version
◊ Peter Losin website – http://www.plosin.com/milesahead/
«Miles is a leader in Jazz, because he has definite confidence in what he likes and he is not afraid of what he likes. A lot of other musicians are constantly looking around to hear what the next person is doing and worry about they themselves are in style. Miles has confidence in his own taste, and he goes his own way.» Gil Evans, as reported in Nat Hentoff’s article, Miles the Last Trump, in Esquire, March 1959
The Author
L’autore
Enrico Merlin is one of those unusual cases of an accomplished musician and composer who is at the same time an acclaimed expert on the subject of 20th century music. These two worlds which rarely come together in a single person, have infused the artist with an exceptionally creative and expressive performing talent and at the same time have inspired numerous successful literary publications. As a musician he has played on c. 50 different recordings alongside artists such as Steven Bernstein, Giorgio Gaslini, Michael Manring, Markus Stockhausen, the Rova Saxophone Quartet, to name but a few, and has also performed at numerous international Music Festivals together with artists such as Carla Bley, Médéric Collignon, Garrison Fewell, Paolo Fresu, Mark Baldwin Harris, Lee Konitz, Boris Savoldelli, Maria Schneider, Giovanni Sollima, Elliott Sharp, John Surman, Steve Swallow, Henry Threadgill, Tino Tracanna, and many more besides. He has been the founder and leader of several bands including Tiger Dixie Band, Funky Football, and the Merlin UN-Covered Music Project which was selected by the Italian Magazine JazzIt to represent the new wave of Italian Jazz at Webnotte, a television broadcast hosted by Repubblica TV / Radio Capital TV. Worthy of note amongst his more recent musical endeavors are his solo guitar and electronics album Unframed... Straight Ahead! (a successful crowd-funding project); Pale Blue Dot (incidental music for the the theatrical piece by the same name), That Voice from Space inspired by-and-to Frank Sinatra (seen as a devilish alien) with Francesco Cusa under the name Frank Sinapsi, Social Music with the sextet named Molester sMiles (dedicated to Miles Davis’ electric period) and Area Music with the electric-guitar-duo Maledetti! with Valerio Scrignoli, the last four released in 2017.
Enrico Merlin all’attività di musicista e compositore, da molti anni, affianca con grande successo quella di storico della musica del ‘900. Questi due mondi, che raramente si incontrano nella vita di un artista, danno vita ad una capacità creativa e divulgativa di rara forza espressiva. Nel ruolo di chitarrista e manipolatore sonoro ha partecipato ad circa 50 produzioni discografiche (tra cui con Steven Bernstein, Giorgio Gaslini, Michael Manring, Rova Saxophone Quartet, e Markus Stockhausen) e a molti Festival internazionali al fianco di artisti di primo piano (tra cui Carla Bley, Médéric Collignon, Garrison Fewell, Paolo Fresu, Mark Baldwin Harris, Lee Konitz, Boris Savoldelli, Maria Schneider, Giovanni Sollima, Elliott Sharp, John Surman, Steve Swallow, Henry Threadgill, Tino Tracanna). E’ stato leader di diverse formazioni tra cui Tiger Dixie Band, Funky Football e il Merlin UN-Covered Music Project, gruppo selezionato dalla rivista JazzIt per rappresentare il nuovo Jazz italiano alla trasmissione televisiva Webnotte di Repubblica TV/ Radio Capital TV. Tra le produzioni discografiche più recenti spiccano il disco in solo Unframed... Straight Ahead! (realizzato grazie alla tecnica del crowdfunding), Pale Blue Dot (musica di scena per l’omonimo spettacolo teatrale), That Voice from Space ispirato a Frank Sinatra (visto come un alieno vendicativo) in duo con Francesco Cusa a nome Frank Sinapsi, Social Music con il sestetto Molester sMiles (allegato anche come disco del bimestre alla rivista JazzIt e dedicato al periodo elettrico di Miles Davis) e il duo Maledetti! con Valerio Scrignoli, questi ultimi quattro usciti tutti nel 2017.
He also writes music for the theatre and for documentaries and promotes, together with Andrea Brunello, an innovative form of interaction between words and sounds which they call «Jazz Teatrale» (Theatre Jazz). At the Fringe Festival of Edinburgh in 2013, Enrico performed for an entire month in the show The Principle of Uncertainty. In 2015, 2016 and 2017 he was elected one of the 10 best Italian guitar players by Jazzit Magazine readers. On the musicology front, Enrico has an undisputed worldwide reputation as one of the most important experts on the music of Miles Davis. His comprehensive and painstakingly detailed catalogue of released and unreleased works, parts of which have been published both in written and in multimedia form (first and foremost the DVD A Different Kind of Blue – Miles Davis at Isle of Wight, Eagle Vision), led to his nomination back in the 90’s by Gordon Meltzer (Davis’ last producer) as the official discographer for the milesdavis.com website. In 1996 he was invited to the annual Miles Davis Convention, held in St. Louis at Washington University, where he presented a paper on the subject of non verbal communication and coded phrases. The transcription of the presentation was later integrated in a course at the Harvard University Extension School: «Music E-145, Electronic Music, History and Aesthetics of Popular Music Since the 1960s». He has been the inspiration and guiding light for a number of multimedia exhibitions including I Suoni di Miles Davis for the Veneto Jazz Festival in 2006, Miles Davis, tra visibile e invisibile for Clusone Jazz in 2009, and Kind of Miles for I Teatri di Reggio Emilia in 2011. In September 2009, he published the book Bitches Brew – Genesi del capolavoro di Miles Davis, written with Veniero Rizzardi and published by Il Saggiatore. The book was subsequently translated into Spanish and published by Global Rhythm.
Scrive musica per il teatro e per documentari e con Andrea Brunello promuove una forma innovativa di interazione tra musica e parola, definita «Jazz Teatrale»; con lo spettacolo Il Principio dell’Incertezza (The Principle of Uncertainty), nel 2013, si è esibito per un mese intero al Fringe Festival di Edimburgo. Nel 2015, 2016 e 2017 è stato eletto dai lettori della rivista Jazzit tra i 10 migliori chitarristi dell’anno ed ha portato il suo solo anche a Time in Jazz, a Berchidda (due concerti e un seminario con Paolo Angeli) ed è stato scelto per condurre la due giorni invernale «Mediterraneo Digital Project», sempre per Time in Jazz, interagendo con Paolo Fresu, Gianluca Petrella, Debora Petrina, Gavino Murgia e Alessio Bertallot. Sul versante musicologico è riconosciuto quale uno dei massimi esperti della musica di Miles Davis e negli anni ‘90 è stato nominato da Gordon Meltzer (ultimo produttore dell’artista) discografo ufficiale. Dell’artista ha inoltre compilato il catalogo commentato delle opere edite ed inedite, in parte pubblicato in edizioni cartacee e multimediali (tra cui il corredo discografico del DVD A Different Kind of Blue – Miles Davis at Isle of Wight, Eagle Vision). È stato ideatore e curatore delle mostre multimediali I Suoni di Miles Davis per Veneto Jazz Festival nel 2006, Miles Davis, tra visibile e invisibile per Clusone Jazz nel 2009 e Kind of Miles per i Teatri di Reggio Emilia nel 2011. Nel 1996 è stato invitato al convegno annuale dedicato a Miles Davis, tenutosi presso la Washington University di St. Louis, dove ha presentato un’innovativa teoria relativa all’uso di «frasi in codice» come sistema di conduzione non verbale. La trascrizione dell’intervento è stata successivamente assunta quale testo di riferimento nel corso «Music E-145, Electronic Music, History and Aesthetics of Popular Music Since the 1960s» presso la Harvard University Extension School. Nel settembre del 2009 ha pubblicato per Il Saggiatore il libro Bitches Brew – Genesi del capolavoro di Miles Davis, scritto in coppia con Veniero Rizzardi; il volume è stato tradotto anche in spagnolo e pubblicato da Global Rhythm. Nel novembre del 2012, sempre per Il Saggiatore, è uscito 1000 dischi per un secolo. 1900-2000, volume di 960 pagine dedicato alla storia della musica occidentale del XX secolo vista attraverso l’evoluzione del supporto fonografico
In November 2012, he published the book 1000 dischi per un secolo. 19002000, (960 pages, Il Saggiatore) dedicated to the history of Western Music seen through the evolution of recording techniques and the innovation in musical languages. Enrico holds regular seminars and workshops in many of the most important music schools and italian conservatories and in 2014 he became a member of the prestigious teaching staff of the Nuoro Jazz Seminars. He has also been the artistic director of the NonSoleJazz Festival (now known as TrentinoinJazz) from 2003 through 2016.
e i principi innovativi dei linguaggi musicali. Tiene con regolarità seminari presso scuole di specializzazione musicale e conservatori nazionali. Nel 2014 entra a far parte del prestigioso corpo docenti dei Seminari di Nuoro Jazz. Dal 2003 al 2016 è stato direttore artistico di NonSoleJazz Festival, ora TrentinoInJazz.
Special thanks
Ringraziamenti
The first readers, proofreaders and consultants were Steve Asetta, Piergiorgio Cupellini, Allen Michie and Carlo Sebastiano Tedeschi, with a great help from Rodman Marymor who also contributed unpublished materials from his collection.
I primi lettori, correttori di bozze e consulenti sono stati Steve Asetta, Piergiorgio Cupellini, Allen Michie e Carlo Sebastiano Tedeschi, con un grande aiuto di Rodman Marymor che ha anche contribuito con materiali inediti dalla sua collezione.
I’m grateful to Nicola Battista, who has dealt with all the issues related to the verification of copyright.
Persona speciale è Nicola Battista, che si è occupato di tutte le questioni legate alle verifiche di copyright.
It is almost impossible to give here a detailed list of all those who have contributed to provide even minimal information to assemble this volume, as the material has been collected in over thirty years of research. For the most important contributions, please refer to the sources in the individual entries. However, special thanks go to some people who were fundamental for the exchange of information and opinions in the final stages of the volume’s construction. First and foremost, Jan Lohmann and Peter Losin, probably the two greatest experts of the Davisian discography I know along with Frederik Freddan Adlers, Roberto Arcuri, Enzo Carpentieri, Ashley Kahn, Francesco Martinelli and Veniero Rizzardi.
È quasi impossibile fare qui una lista dettagliata di tutti i coloro che hanno contribuito a fornire anche minime informazioni per realizzare questo volume, in quanto il materiale è stato raccolto in oltre trent’anni di ricerche. Per i contributi più importanti si prega di fare riferimento alle sources nelle singole schede. Ringraziamenti particolari vanno però ad alcune persone che sono state fondamentali per lo scambio di informazioni e opinioni nella fasi finali di costruzione del volume. Primi fra tutti Jan Lohmann e Peter Losin, probabilmente i due più grandi esperti della discografia davisiana che io conosca. E poi Frederik Freddan Adlers, Roberto Arcuri, Enzo Carpentieri, Ashley Kahn, Francesco Martinelli e Veniero Rizzardi.
My thanks to Frances Elizabeth Taylor Davis who agreed to be interviewed and providing extremely interesting details, as we were nearing the end of this project.
Grazie a Frances Elizabeth Taylor Davis, che quando eravamo ormai in chiusura del libro ha accettato di essere intervistata fornendo dettagli inediti estremamente interessanti.
Thanks to Joseph Haynes Davis, stepbrother of Miles, who made available part of his photo archive and supported the project.
Grazie a Joseph Haynes Davis, fratello di Miles, che ha messo a disposizione parte del suo archivio fotografico e ha sostenuto il progetto.
Thanks to Vincent Wilburn, Jr., who, representing the Miles Davis Estate, has always supported the project with enthusiasm.
Grazie a Vincent Wilburn, Jr. che, in rappresentanza del Miles Davis Estate, ha sempre sostenuto il progetto con entusiasmo.
For the interest and support actually shown by Eleana Tee Cobb and Jimmy Cobb, I have no words. Having dedicated their time and having shared their thoughts with me has no real price.
Per l’interesse e il supporto dimostrati fattivamente da Eleana Tee Cobb e Jimmy Cobb, non ho parole. Avermi dedicato il loro tempo e l’aver condiviso con me i loro pensieri non ha davvero prezzo.
Thanks to the whole family of Lineagrafica Bertelli, who gave me confidence by supporting this absurd project, with great professionalism, competence and, above all, incredible enthusiasm. In particular, Alessandra Bertelli, who studied the initial graphic project, which then evolved, almost animated by its own life, to cope with all the different styles of entries.
Grazie a tutta la famiglia di Lineagrafica Bertelli, che mi ha dato fiducia sostenendo questo assurdo progetto, con grande professionalità, competenza e, soprattutto, incredibile entusiasmo. In particolare, Alessandra Bertelli, che ha studiato il progetto grafico iniziale, che poi si è evoluto, quasi animato da vita propria, per far fronte a tutte le diverse tipologie di schede.
The great Andrea Mattevi who has made effective and adapted with great imagination and creativity (in a year and a half of exhausting work) my delirious requests, finding - as you can see - always effective solutions.
Grande Andrea Mattevi che ha reso efficace e ha adattato con grande fantasia e creatività (in un anno e mezzo di estenuante lavoro) le mie deliranti richieste, trovando – come potrete verificare – soluzioni sempre efficaci.
Andrea Bertelli, what is there to say? Indeed, without your contribution, trust and enthusiasm, this volume could never have existed, at least in this opulent form.
Andrea Bertelli, che dire? Davvero senza il suo apporto, fiducia ed entusiasmo questo volume non sarebbe mai potuto esistere, almeno in questa forma così opulenta.
And in closing, Denise Bernabè, who has taken on the uncomfortable role of production manager, assuming the burden to verify the iconographic and historical data. This volume is also undoubtedly a creature of hers.
E in chiusura, Denise Bernabè, che si è accollata oltre al ruolo scomodo di direttore di produzione, anche l’onere (per alcuni noiosissimo, per lei fonte di continua ispirazione e curiosità) di molte ricerche iconografiche e verifiche storiche. Questo volume è in parte anche una sua creatura, indubbiamente.
Infinite thanks to the whole community of Miles Davis enthusiasts, who throughout the globe are united by love for the music and a sense of extraordinary communion. Many of my most true and lasting friendships were born thanks to the sharing generated around the music of Miles Davis. It is
E ovviamente un grazie infinito a tutta la comunità degli appassionati di Miles Davis, che attraverso il globo è unita dall’amore per la musica e da un senso di comunione straordinario. Molte delle mie amicizie più vere e durature
incredible, literally, how his figure, his music, his spirit, have united so many people scattered all over the planet. Meeting by common passion, they discover the many things they have in common. And here we are ready for another adventure. To what year will the next volume be dedicated? We’ll find out soon together! Thank you for your wonderful support.
sono nate grazie alla condivisione generata intorno alla musica di Miles Davis. È incredibile, letteralmente, come la sua figura, la sua musica, il suo spirito, abbiano unito così tante persone sparse in tutto il pianeta, che incontrandosi per comune passione scoprono di avere un sacco di cose in comune. Ed eccoci qui pronti per un’altra avventura. A che anno sarà dedicato il prossimo volume? Lo scopriremo presto insieme! Grazie per il vostro meraviglioso supporto.
Thank YOU for doing this book, keeping the flame burning! [Ashley Kahn]
I’m breathless. Great job done. [Jan Lohmann]
000/500
ISBN 978-88-95841-16-8