Volti del Mondo. 50 anni di vagabondaggi

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LUIGI ZOBELE

VOLTI DEL MONDO 50 ANNI DI VAGABONDAGGI


Nato nel 1921 a Trento, si è laureato in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano nel 1946, dopo aver trascorso quasi tre anni di guerra, districandosi in situazioni spesso drammatiche con il suo incrollabile ottimismo e spirito d’iniziativa. Nel 1950 si è sposato felicemente con Adriana Stabile (santa donna, che gli ha sempre lasciato le briglie sciolte, e tuttora lo guarda compiaciuta quando fa le valigie, meno quando le riporta piene di sabbia di un qualche deserto‌). Le due grandi passioni della sua vita sono state la montagna (oltre 30 vette oltre i 4000, e vari trekking sull’Everest e sull’Annapurna) ed i viaggi. Facciamo rientrare nella “passione per la montagnaâ€? anche il suo pluriennale impegno per la montagna, sia come presidente della commissione nazionale ed internazionale per lo sci-alpinismo rispettivamente della FISI e dell’UIAA, poi come membro del Consiglio Centrale del CAI, in seguito Vicepresidente dell’UIAA, e LQÂżQH 3UHVLGHQWH GHOOD 6$7 &HQWUDOH Nel corso della sua vita ha visitato oltre 130 paesi: FRPH YLDJJLDWRUH VL DFFHWWDQR VÂżGH Gli altri interessi, coltivati da sempre, sono la musica, OÂśDUFKHRORJLD OÂśDUWH H OD IRWRJUDÂżD


LUIGI ZOBELE

VOLTI DEL MONDO 50 ANNI DI VAGABONDAGGI


Grazie Osvaldo!

Senza di te non si sarebbe fatto nulla!

Lineagrafica Bertelli Editori snc, Trento Š Foto di Luigi Zobele ISBN: 978-88-95841-00-7


PerchĂŠ questo libro...

Gino Zobele è il nostro babbo, quindi giĂ di per se una persona molto speciale. La sua carta d’identitĂ rivela un’etĂ di tutto rispetto (86 anni, per la precisione), ma è piĂš che evidente che si tratti di un falso, uno spiacevole e banale errore di interpretazione. La vivacitĂ intellettuale, la curiositĂ mai sazia, la voglia di cimentarsi sempre in nuove imprese fanno di lui un eterno ragazzo, mai adagiato nel presente e sempre aperto alla possibilitĂ di nuovi LQFRQWUL /D SLJUL]LD ÂżVLFD HG LQWHOOHWWXDOH q TXDOFRVD FKH QRQ OR riguarda, e forse questo è il segreto del suo essere al di fuori di ogni schema temporale ed in fondo anche spaziale. PerchĂŠ papĂ , ne siamo convinti, si impadronisce dell’anima dei luoghi che temporaneamente lo ospitano, cogliendone l’essenza e la bellezza, FRQVWDWDQGRQH OH GLIÂżFROWj R OH DVSUH]]H PD VHQ]D PDL SURYDUH un sentimento di estraneitĂ . Empatia, una parola molto congeniale al suo modo di essere, empatia con i luoghi e con le persone, HPSDWLD GL VJXDUGL FKH FROJRQR VJXDUGL H OL ÂżVVDQR SULPD GL WXWWR nella mente, poi su una pellicola, per poterli raccontare meglio alla mamma e a noi; a distanza di decenni ancora ricordiamo il tono della sua voce mentre ci commentava l’ultima frontiera varcata. Abbiamo viaggiato attraverso le sue parole ed attraverso le sue immagini, abbiamo vissuto atmosfere lontane in tempi in cui viaggiare era prerogativa di pochi, e siamo cresciuti con l’idea privilegiata che il mondo è grande, ma non poi cosĂŹ tanto,


e comunque accogliente, ed ogni luogo vale la pena di essere visitato. Ed il fascino, e le vibrazioni nella voce, erano piĂš intense quando la meta era lontana piĂš nel tempo che nello spazio, quando i luoghi percorsi erano pervasi da civiltĂ basate sullo scambio invece che sulle trattative commerciali di tipo occidentale, oppure permeate da una sacralitĂ che condizionava e guidava ogni gesto della vita quotidiana. Con una preferenza, nettissima, per i luoghi PRQWDJQRVL SHU OH DJULFROWXUH GLIÂżFLOL SHU OH YDOOL GRPLQDWH GDL giganti della terra, ai quali papĂ ha dedicato molti ritorni, con speranze mai disattese. Appassionato tanto d’arte quanto di QDWXUD PDL LQWLPRULWR GDL GLVDJL H GDOOH GLIÂżFROWj KD ÂłFXOODWR´ ogni viaggio documentandosi prima di partire nella speranza di far tesoro dell’esperienza di chi avesse visitato prima di lui i paesi che si accingeva a percorrere; la conclusione, poi, era tutta sua, e ce la comprovava con le sue foto, mai convenzionali, mai retoriche, sempre tese a cogliere ciò che maggiormente lo aveva sorpreso. Non c’erano i telefonini, ovviamente, spesso nemmeno i telefoni convenzionali. Capitava di non avere sue notizie per settimane; questo accresceva il fascino della lontananza, e ci faceva attendere con crescente curiositĂ il suo ritorno. Potremmo elencare, a distanza di 40 anni, i regali che sceglieva per ognuno di noi, e OD JUDWLÂżFD]LRQH FKH QH GHULYDYD /ÂśDSHUWXUD GHOOD YDOLJLD DWWRUQR alla quale ronzavamo come le mosche, era meglio della notte di Natale: un Natale proiettato in un presepe grande come il mondo. Ed è proprio rievocando le emozioni che queste sue esperienze KDQQR VXVFLWDWR LQ QRL FKH DEELDPR YROXWR ÂżVVDUQH TXDOFKH WUDFFLD VX TXHVWR SDU]LDOH H VLQWHWLFR GRFXPHQWR IRWRJUDÂżFR OLPLWDQGRPL all’aspetto secondo noi piĂš personale della sua interpretazione dei luoghi: l’uomo, eternamente uguale a se stesso, per ogni dove.


E questo perchĂŠ nell’attenzione verso l’altro si coglie la grande umanitĂ di questa persona tutt’altro che banale che, per destino e per mestiere, può essere apparsa frettolosa o astratta nell’incontro occasionale, ma che in realtĂ , complice forse anche questo suo eterno viaggiare, è sempre stata ben consapevole delle differenze, quelle ingiuste, quelle che generano morti innocenti per fame e malattia. Da qui, la sua esigenza di compenetrare le realtĂ piĂš disagiate dando il suo aiuto, tramite persone che agli altri hanno dedicato la loro vita. In tempi in cui la parola globalizzazione (ma DQFKH OD SDUROD 21/86 QRQ DYHYDQR VLJQLÂżFDWR H JOL XQLFL DWWL GL caritĂ umana gravavano sulle spalle di generosi quanto sconosciuti missionari, lui cercava di supportarli, sia in termini economici che con la sua grande esperienza organizzativa. Poi, in tempi piĂš recenti, l’incontro con Carlo Spagnolli ha calamitato la sua attenzione, orientando il suo contributo sull’Ospedale di Mutoko (Zimbawe) destinato alla cura ed al recupero dei malati di AIDS, che Carlo gestisce con competenza e abnegazione da oltre un decennio. Banale per noi, di conseguenza, l’associazione tra le due cose: abbiamo voluto ricostruire un diario di viaggio, di un viaggio principalmente attorno all’uomo, non solo come omaggio al nostro viaggiatore preferito ma, certi di interpretare il suo desiderio, inteso anche come un’affettuosa mano tesa verso chi, come Carlo, sa aiutare nel modo giusto.

Enrico e Giovanna



Ăˆ stato creato, pensandolo con amore, un libro di splendide foto che valgono di piĂš perchè sono anche presenze e memorie di una vita. &KL OÂśKD ÂłFRVWUXLWR´ FRQGLYLGH OD VHQVLELOLWj GL *LQR =REHOH YHUVR JOL ultimi della terra. Perciò, dal dono per uno speciale anniversario e GD XQÂśRFFDVLRQH FKH SRWHYD OLPLWDUVL DG XQD VHPSOLFH ÂłIHVWD LQ IDPLJOLD´ q VFDWXULWD XQD LQL]LDWLYD D IDYRUH GHOOÂś$VVRFLD]LRQH Âł$PLFL GHO 6HQDWRU *LRYDQQL 6SDJQROOL´ HG LQ SDUWLFRODUH SHU OH DWWLYLWj GHO ÂżJOLR GRWWRU &DUOR 6SDJQROOL GD ROWUH DQQL LPSHJQDWR LQ $IULFD da 12 in Zimbabwe come chirurgo ed organizzatore di attivitĂ di cura per i malati di AIDS e di promozione della donna. Affetti domestici ed amicizie che si aprono ad una dimensione di solidarietĂ , per facilitare l’azione promozionale dell’Associazione. Essa concretizza il suo impegno a favore di situazioni di grande bisogno in varie parti del mondo, attraverso il coinvolgimento, sul nostro territorio trentino e altrove, delle piĂš varie persone per lo sviluppo di una rete di solidarietĂ in cui ciascuno mette a GLVSRVL]LRQH FDSDFLWj RUJDQL]]DWLYH ULVRUVH HFRQRPLFKH ÂłWHPSR OLEHUR´ FRQWDWWL H UHOD]LRQL LGHH FUHDWLYHÂŤ FRPH LQ TXHVWD IHOLFH occasione! A nome dell’Associazione e del suo Presidente Giuliano Tasini, grazie! Paolo Spagnolli


AMERICA

Huaraz – Perù, 1970



/D ³5HJLQD´ 0HUFDWR GL +XDUD] ± Perù, 1970


Huaraz – Perù, 1970


Genitori dei fratelli minori. Huaraz – PerÚ, 1970



Mercato di Pisac – Perù, 1970



Neve inattesa sul Lago Titicaca. Copacabana – Bolivia, 1970



Lago Titicaca – Bolivia, 1970



Isola galleggiante di canne, bambini di etnia Huros. Lago Titicaca – Bolivia, 1970



In chiesa. Chichicastenango – Guatemala, 1970


A colloquio con i defunti. Chichicastenango – Guatemala, 1970


Chichicastenango – Guatemala, 1988



Chichicastenango – Guatemala, 1988


Mercato di Huaraz – Perù, 1970


Chichicastenango – Guatemala, 1988


Antigua – Guatemala, 1988


Venditori di legna sacra.


Chichicastenango – Guatemala, 1988


Mercato di Chichicastenango – Guatemala, 1988



Otavalo – Ecuador, 1989


Otavalo – Ecuador, 1989


Nei pressi del Lago Atitlan – Guatemala, 1988



9LOODJJLR GHOOD JLXQJOD DPD]]RQLFD VHSDUDWR GD NP GL IRUHVWD ULVSHWWR al piÚ vicino nodo di collegamento. Iquitos – PerÚ, 1970



Nella hall di un hotel. Pont Eveque – Australia del nord, 1999


In un saloon. Gran Canyon – USA, 1994


AFRICA


Tamanrasset – Algeria, 1988


Tamanrasset – Algeria, 1988


Ghardaia – Algeria, 1988


Akakus – Libia, 2002



Colloquio nel deserto. Akakus – Libia, 2002



Guida Tuareg con vipera ceraste. Akakus – Libia, 2002



Ghat – Libia, 2002



³0RWRFLFOHWWD´ %XMXQEXUD ± Burundi, 1982



Signora con marabÚ. Bukavu – Zaire, 1992



&RPSOLFLWj WUD GRQQH +LPED 2WMLYHURQJR ± Namibia, 1993



2WMLYHURQJR ± Namibia, 1993


Pastore Himba (sopra) e donne Herero con abiti di foggia boera (sotto) – Namibia, 1993


In miniera. Witbank – Sudafrica, 1993



ASIA

&RQWDGLQR GL XQD FRPXQH UXUDOH FRQ ¿RUL GL JHOVRPLQR SHU LL WKH Wusih (South Jiangsu) – Cina, 1963



Operaia in una tessoria di seta. Wusih (South Jiangsu) – Cina, 1963



L’asilo. Wusih (South Jiangsu ) – Cina, 1963



Tiratore di rickshaw. Alto Yang-Tze (Yunnan) – Cina, 2003



Yunnan – Cina, 2003



Antichi strumenti, per caso sfuggiti alla distruzione perpetrata durante la rivoluzione culturale.


Yunnan – Cina, 2003


A pesca con il cormorano. Yunnan – Cina, 2003


Tagliatore di bamboo (foto sopra) e mercato del pesce (foto sotto). Yunnan – Cina, 2003


9HUVR LO FRQ¿QH FRO 7LEHW ± Cina, 2003



³)DU ZHVW´ LQ <XQQDQ ± Cina, 2003



'LI¿FLOH DWWULEXLUH XQ¶LGHQWLWj HWQLFD H FXOWXUDOH QHOOH UHJLRQL GL FRQ¿QH


<XQQDQ VHWWHQWULRQDOH ± Cina, 2003


In attesa della mamma. Yunnan – Cina, 2003


Ospedale a 4800 metri d’altitudine, costruito a favore dei pastori abitanti in queste lande desolate. Tsomè – Tibet, 1999


Un nomade a Tsomè, a 5000 metri di quota – Tibet, 1999



L’incontro con il ciclo-turista giapponese non sembra stupire troppo il Panchet Lama nel tempio di Shigatse. Shigatse – Tibet, 1999



Pellegrino vicino alla meta, dopo un itinerario percorso alternando passi e prostrazioni (da ciò gli spessi guanti, ausilio a questo faticoso modo di procedere).


Tempio di Jonkhang, Lhasa – Tibet, 1999


Lungo una strada di Shigatse – Tibet, 1999



Lhasa – Tibet, 1990



Sugli altipiani sovrastanti il Brahmaputra, a 4500 metri di altezza. Lhasa – Tibet, 1990



Tra Lhasa e Gyantse – Tibet, 1990



Un eremita indietreggia davanti ai viaggiatori occidentali. Campo base dell’Everest, Periche – Nepal, 1972



Per le strade di Kathmandu – Nepal, 1972



Sulla strada di Namche-Bazaar – Nepal, 1973



Tenda riccamente decorata di un giovane principe nomade. Tenggpoche – Nepal, 1972



Stupa presso l’aeroporto di Kathmandu – Nepal, 1999



,Q TXHVWD ORFDOLWj YLFLQD DOOœ,QGR VL QDUUD FKH $OHVVDQGUR 0DJQR DWWRUQR DO D F si rese conto che non avrebbe potuto proseguire nella sua spedizione, alla conquista dell’Asia meridionale, e pianse davanti ai suoi uomini. Ladakh, 1991



,PPDJLQH ³ELEOLFD´ WUD OH ULVDLH GHO EDFLQR GHOO¶,QGR 6ULQDJDU ± Kashmir, 1991



Sacerdote indÚ nel tempio di Shalimar. Srinagar – Kashmir, 1983


La bottega del sarto. Srinagar – Kashmir, 1983


1HL SUHVVL GL XQ VDQWXDULR D PHWUL GL DOWH]]D DL FRQ¿QL FRO .DVKPLU Lamayuru – Ladakh, 1988



Tibetane a Lamayuru – Ladakh, 1988



Tibetano in preghiera. Lamayuru – Ladakh, 1988



Pastore sulla strada in quota (4500 m) che collega il Kashmir alla città di Leh – Ladakh, 1988



Orgoglio di autista Sikh. Leh – Ladakh, 1988



Pellegrina ad Hemis – Ladakh, 1988



Hemis – Ladakh, 1988



Poliziotti indiani al festival di Hemis – Ladakh, 1988



Monaci al festival religioso di Thimphu. Bhutan, 2003



Giovane monaco ripone i libri sacri. Bhutan, 2003



Maschere allegoriche al festival di Thimphu – Bhutan, 2003



Donne al festival di Bumthang – Bhutan, 2003



In preghiera davanti alla tomba reale. Thimphu – Bhutan, 2003



Davanti al Tempio d’Oro. $PULWVDU 3XQMDE ± India, 1989



Davanti al Tempio d’Oro. $PULWVDU 3XQMDE ± India, 1989



-DLVDOPHU 5DMDVWKDQ ± India, 1983



6SHWWDFROR GL PDULRQHWWH 5DMDVWKDQ ± India, 1983



1HO 7HPSLR GHL 7RSL 'HVKQRNH 5DMDVWKDQ ± India, 1983



3HU VWUDGD 5DMDVWKDQ ± India, 1983


2UD GL VFXROD 6KHNDYDWL 5DMDVWKDQ ± India, 1983

Per strada. Dacca – Bangladesh, 1962


Per strada. Delhi, India 1983


2UJRJOLR -DLSXU 5DMDVWKDQ ± India 1983


Male Nord – Maldive, 1979



OCEANIA

Sing-sing. Highlands – Papua-Nuova Guinea, 1983



Scene da un matrimonio. Highlands – Papua-Nuova Guinea, 1980



Invitati al matrimonio. Highlands – Papua-Nuova Guinea, 1980



Sing-Sing. Mount Hagen – Papua-Nuova Guinea, 2002



Gruppo di famiglia al Sing-Sing. Mount Hagen – Papua-Nuova Guinea, 2002



Al mercato. Mount Hagen – Papua-Nuova Guinea, 1980



³PXG PHQ´ XRPLQL GL IDQJR DO 6LQJ 6LQJ 0RXQW +DJHQ ± Papua-Nuova Guinea, 2002



Il poliziotto. Mount Hagen – Papua-Nuova Guinea, 1980


Sing-Sing. Mount Hagen – Papua-Nuova Guinea, 1980


Sing-Sing. Mount Hagen – Papua-Nuova Guinea, 2002



Sing-Sing in un piccolo centro, sugli Highlands – Papua-Nuova Guinea, 1980



Villaggio alle foci del Sepik – Papua-Nuova Guinea, 2002



$QGDQGR D VFXROD VXO ¿XPH 6HSLN Papua-Nuova Guinea, 2002



Giochi di bimbi. Madang – Papua-Nuova Guinea, 2002



Chi è più strano, io o voi? Highland – Papua-Nuova Guinea, 1980



A colloquio. Nuova Zelanda, 1985


In attesa degli squali. Bora Bora – Polinesia Francese, 1985



L’Associazione La nostra Associazione è impegnata in progetti internazionali di aiuto e sostegno in aree particolarmente bisognose ubicate prioritariamente nei paesi africani. Ăˆ stata costituita nel dicembre 2000, fondata dalla famiglia, da alcuni amici GHO 6HQ *LRYDQQL 6SDJQROOL H GD DOWUL DPLFL FRPXQL DO ÂżQH GL PHWWHUQH in pratica l’esempio e gli insegnamenti nel mondo della solidarietĂ internazionale. Questo gruppo ha inteso trarre dalla testimonianza umana e cristiana del sen. Giovanni Spagnolli motivi ed incitamenti di amore e fratellanza fra uomini che guidino la mente ed il cuore al superamento dei limiti ristretti delle egoistiche abitudini quotidiane e all’impegno della risoluzione dei problemi che assillano la civiltĂ in cui viviamo, in una missione di servizio all’umanitĂ in cammino! In Zimbabwe dove da oltre dieci anni svolge la sua attivitĂ di medico il dr. Carlo Spagnolli, si è fatta carico della costruzione della Scuola Infermiere Professionali Giovanni Spagnoli e dell’Ostello-Sala Conferenze Matteo Leopardi; entrambe le strutture sono annesse al Luisa Guidotti Hospital a Mutoko. Ad Harare ha costruito il Villaggio del bambino San Marcellino. *UD]LH DO SURJHWWR Âł8Q DPLFR LQ SL SHU IHUPDUH OÂś$,'6 LQ =LPEDEZH´ promosso in collaborazione con il Gruppo POLI-REGINA sostiene l’acquisto di terapie antiretrovirali per circa 1000 pazienti (mamme e bambine) ammalate di AIDS conclamato. Inoltre invia costantemente via container e via aerea alimenti, farmaci, attrezzatura medico-ospedaliera. Attendendo all’appello del missionario trentino Padre Gabriele Ferrari sostiene alcune comunitĂ in Burundi. In particolare a Gasura ha costruito il Villaggio dei Batwa, i centri polifunzionali nelle frazioni di Gahè e Butsimba e sostiene l’attivitĂ delle Suore Polacche che si prendono FXUD GHO ORFDOH GLVSHQVDULR D %XMXPEXUD VRVWLHQH OÂśRUJDQL]]D]LRQH GHL Campi di lavoro estivi per i giovani del Centre Jeunes di Kamenge: a Ruyigi, provincia all’estremo sud del Burundi ha costruito l’acquedotto di Musongati; a Gatumba, rione periferico della capitale ha ristrutturato ed ampliato la locale Scuola Elementare e a Mudende (Diocesi di Buyengero) sta costruendo il Centro Sanitario dedicato a Catina Gubert ed ai suoi


amici Aldo e Ottorino. In Uganda, ad Arua sostiene la Scuola Professionale Ma-Ecora, in Tanzania invia farmaci a suor Magda Boscolo presso il Consolata Ikonda Hospital Organizza inoltre le adozioni a distanza del Villaggio San Marcellino (Harare-Zimbabwe), del Centro Giriteka (Ngozi-Burundi), della Scuola Soeira (Salvador Bahia – Brasile, opera proposta da don Guido Zendron) e del Collegio Le Balù (Lubumbashi-Congo). Con il suo impegno l’Associazione desidera affermare una solidarietà concreta, che coinvolge innanzitutto le risorse (tempo, capacità, soldi) e comincia cambiare la vita, il modo di vedere il mondo e di rapportarsi agli altri di chiunque in essa presti il proprio servizio. L’Associazione vive ed opera grazie al dono del tempo libero e della propria professionalità da parte dei Soci e Volontari. I Soci Fondatori ne sostengono le spese generali di funzionamento. Informazioni più complete sono disponibili sul nostro sito: www.assamicispagnolli.org



Questo volume è stato stampato nel mese di novembre 2007 da LINEAGRAFICA BERTELLI EDITORI snc 9LD 0DHVWUL GHO /DYRUR ± 7UHQWR



ISBN: 978-88-95841-00-7


Nato nel 1921 a Trento, si è laureato in Ingegneria Chimica al Politecnico di Milano nel 1946, dopo aver trascorso quasi tre anni di guerra, districandosi in situazioni spesso drammatiche con il suo incrollabile ottimismo e spirito d’iniziativa. Nel 1950 si è sposato felicemente con Adriana Stabile (santa donna, che gli ha sempre lasciato le briglie sciolte, e tuttora lo guarda compiaciuta quando fa le valigie, meno quando le riporta piene di sabbia di un qualche deserto‌). Le due grandi passioni della sua vita sono state la montagna (oltre 30 vette oltre i 4000, e vari trekking sull’Everest e sull’Annapurna) ed i viaggi. Facciamo rientrare nella “passione per la montagnaâ€? anche il suo pluriennale impegno per la montagna, sia come presidente della commissione nazionale ed internazionale per lo sci-alpinismo rispettivamente della FISI e dell’UIAA, poi come membro del Consiglio Centrale del CAI, in seguito Vicepresidente dell’UIAA, e LQÂżQH 3UHVLGHQWH GHOOD 6$7 &HQWUDOH Nel corso della sua vita ha visitato oltre 130 paesi: FRPH YLDJJLDWRUH VL DFFHWWDQR VÂżGH Gli altri interessi, coltivati da sempre, sono la musica, OÂśDUFKHRORJLD OÂśDUWH H OD IRWRJUDÂżD


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