ROTARY CLUB di Alessandria

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Rotary Club di Alessandria. Ottant’anni di presenza nella società locale di Roberto Livraghi Comitato di redazione: Maurilio Aguggia, Bartolomeo Berello Roberto Demartini Pier Giacomo Guala Roberto Livraghi Domenico Mignone Progetto grafico: Giorgio Annone/LineLab Ritratti a china: Mario Annone Impaginazione, photoediting: Giorgio Annone Valentina Vitali Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito ad arricchire l’apparato iconografico del volume.

LineLab.edizioni Via Palestro, 24 Alessandria www.linelab.com info@linelab.com @ 2017 Rotary Club di Alessandria per i contenuti @ 2017 LineLab.edizioni per l’edizione ISBN: 88-89038-64-0


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Giuseppe Artuffo, Governatore Distretto 2032, anno 2017-2018, Presentazione

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Francesco Musante, Presidente Rotary Club Alessandria, anno 2017-2018, Presentazione

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Roberto Livraghi, Introduzione

IL ROTARY CLUB: UNA PRESENZA COSTANTE NELLA STORIA DELLA SOCIETÀ ALESSANDRINA CONTEMPORANEA 15

Gli esordi del Rotary in Italia

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La fondazione del Rotary Club di Alessandria

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La ricostruzione nel 1948 e il primo dopoguerra

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Mezzo secolo di storia: l’azione del Rotary dal 1950 al 1997

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Gli ultimi 20 anni (1997-2017): l’età dei service

IL ROTARY ALESSANDRINO: UNA CLASSE DIRIGENTE PER LA SOCIETÀ E PER IL CLUB 123

Il Rotary International e il Rotary Club di Alessandria

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I Presidenti

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I governatori espressione del Rotary Club di Alessandria

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Elenco dei soci del Rotary Club di Alessandria dalle sue origini

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Alcune statistiche sui presidenti e sui soci

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I soci onorari

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Le “Paul Harris Fellow”

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Le “Targhe della Probità”

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Alcune delle pubblicazioni realizzate dal Rotary Club di Alessandria

I SERVICE DEL ROTARY DI ALESSANDRIA: UNA FILOSOFIA E UN MODO DI CONCEPIRE IL SERVIZIO 149

Il Rotary e i giovani. I congressi dei giovani, il programma di Scambio Giovani, il Rotaract, l’Interact.

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Il progetto G.R.A.P.P.O.L.O. 1992-2012

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La “Donazione Taverna” e l’amicizia rotariana

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Bibliografia minima



Cari Amici, ottant’anni di vita per un Club sono un traguardo estremamente importante; se si considera poi che il Rotary International, a cui il Club in questione appartiene, ha poco più di cent’anni, vuol dire che esso ha vissuto buona parte di tutta la storia dell’Organizzazione internazionale e quasi tutta quella nazionale. In questi ottant’anni il Rotary, soprattutto quello italiano, è cambiato molto: quando sbarcò nel nostro Paese fu estremamente elitario, riservato a poche categorie di professionisti e dedito soprattutto alla beneficenza, oggi si presenta un po’ meno esclusivo e dedito al “civic work”, cioè al diretto coinvolgimento qualificato dei Soci nelle iniziative sociali e di opinione. Non tutti i Club di più antica istituzione sono riusciti a stare al passo con questa evoluzione del Rotary, ma quello di Alessandria c’è riuscito perfettamente: possiede professionisti di elevatissima qualità, è pienamente inserito nel contesto sociale in cui opera, lavora con i suoi Soci in collaborazione con le Istituzioni del territorio, fa opinione. Tutto ciò si deve all’ottima direzione da parte dei Presidenti e dei Consigli direttivi del passato fino agli attuali, che hanno saputo interpretare ed attuare al meglio le indicazioni che giungevano dal Rotary International, riuscendo a conservare sempre l’entusiasmo tra i Soci, indispensabile vero collante di un Club. Ottant’anni e non sentirli: giungano quindi da parte mia i migliori auguri di buon compleanno al sempre giovane Club di Alessandria! Giuseppe Artuffo Governatore Distretto 2032, anno 2017-2018

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Ottanta anni rappresentano un traguardo importante tanto nella vita delle persone quanto in un sodalizio come il nostro ed anche il momento opportuno per tracciare un bilancio complessivo di tutto ciò che si è realizzato, forti della lunga attività svolta e dell’esperienza acquisita. La testimonianza di tutto quello che è stata la vita del club e la storia dei personaggi che si sono succeduti negli anni, di quello che è stato creato e realizzato rispondendo ai criteri della solidarietà, amicizia e leadership rotariana la abbiamo voluta documentare in questo volume, con fini non di vanto od autocelebrazione, ma per il desiderio di avvicinare chiunque alla conoscenza della realtà rotariana nei suoi aspetti più qualificanti. Definirei questo documento “storico” perché si basa, in una prima parte, sul parallelo tra la crescita del club nel tempo e la storia dello sviluppo della città nel corso degli anni e poi sulla classificazione delle opere di servizio compiute negli anni sotto le varie presidenze. Il tutto è stato reso possibile dalla dedizione e dal sacrificio volontario di un gruppo di “rotariani amanuensi”, Maurilio Aguggia, Bartolomeo Berello, Roberto Demartini, Piergiacomo Guala e Domenico Mignone, che per mesi hanno raccolto e riordinato la documentazione di archivio relativa alla storia ed alle opere dei rotariani che mi hanno preceduto, ad integrazione e completamento della pubblicazione edita in occasione del nostro 65° compleanno, fornendo alla felice penna di Roberto Livraghi la base sulla quale costruire il parallelo storico. Questo momento vuole essere anche un’occasione per dimostrare ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, come l’energia che alimenta lo spirito rotariano fondato sull’amicizia, sul servizio e sulla ricerca della pace, sia una fiamma che non si spegne e che arde più viva che mai al nostro interno. Durante questo anno rotariano soci giovani stanno facendo il loro ingresso ed altrettanti sono chiamati a ricoprire posizioni direttive: questa scelta di gioventù, unita alla volontà di essere sempre interlocutori aggiornati dei problemi della città e del mondo che ci circonda, contribuisce a rendere il nostro club ottantenne più vivo che mai. Auguri Rotary Club Alessandria, ti aspettano tanti anni di vita grazie alle radici profonde della tua storia ed all’energia dei tuoi soci che si rinnova ogni anno! Francesco Musante, Presidente Rotary Club Alessandria, anno 2017-2018

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Si sollevano gli anni alle mie spalle a sciami. Non fu vano, è questa l’opera che si compie ciascuno e tutti insieme … (Mario Luzi)

Ottant’anni di presenza nella vita della città, di impegno personale e sociale di tanti, di responsabilità individuale e collettiva. Come raccontarli in modo adeguato, senza appiattire inevitabilmente il corso dei giorni? Come ricostruire le tante storie di solidarietà, di senso civico, di serietà personale e professionale, senza cadere nel rischio del banale? Come fare sintesi di tanta energia e tanto entusiasmo, senza scivolare nella semplificazione (e nella dimenticanza di tanti nomi e tante persone)? Un compito difficilissimo, un obiettivo realisticamente impraticabile, che però abbiamo voluto affrontare ugualmente. Il risultato di questo tentativo - e della ricerca storica che lo ha accompagnato e sostenuto - è presentato nelle pagine che seguono. Con mille difetti, scelte arbitrarie, lacune: certamente. Ma anche con la volontà di rappresentare fedelmente, o almeno il più fedelmente possibile, il lavoro di un gruppo di persone (sono esattamente 411 dal 1937 al 2017) che si è fatto carico dell’impegno di tradurre in terra alessandrina gli ideali di amicizia, socialità e professionalità che collocano il Club di Alessandria nel gran solco della tradizione del Rotary International e del Rotary italiano. Della capacità dell’autore dirà con giudizio insindacabile il lettore. Quel che conta ora è invece l’aver colto l’obiettivo di delineare con efficacia e oggettività il percorso di un soggetto collettivo che ha voluto e saputo incidere nel contesto sociale in cui si è trovato a operare. Perché il Rotary di Alessandria che emerge da questa indagine è indubitabilmente questo: un’associazione che ha sempre privilegiato la dimensione del servizio, cercando di dare risposta ai bisogni della comunità di appartenenza, e insieme della comunità più grande, planetaria, partecipando ad azioni umanitarie. Ma anche un gruppo di persone determinato a porre le professionalità dei soci al servizio della società locale, cercando di fare opinione, di influenzare chi deve decidere verso l’obiettivo rotariano di fondo: “fare del mondo un posto migliore in cui vivere”. Questa tensione verso i due poli della charity e del civic work (per richiamare con due termini di origine anglosassone la riflessione che a livello mondiale è in atto su questi temi), o, se vogliamo, della beneficenza e dell’impegno sociale, è un fenomeno positivo ed efficace, che si traduce ogni giorno in atti concreti e scelte di servizio compiuti da oltre un milione e duecentomila rotariani associati in più di 33.000 club. Anche ad Alessandria è stato - ed è ogni giorno - così. Dipanando un filo di fedeltà lungo ottant’anni, che unisce i padri fondatori del maggio 1937 ai soci di oggi, passando attraverso i contributi che ciascuno dei rotariani alessandrini ha voluto assicurare lungo il filo ininterrotto di quei 4.160 mesi che uniscono il momento della fondazione (di cui non sopravvivono più testimoni diretti) alla cronaca del presente. Roberto Livraghi

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A conclusione di questo lungo cammino, l’autore della ricerca deve confessare un profondo debito di riconoscenza verso molte persone che generosamente ne hanno agevolato il lavoro. Nei confronti di alcuni di questi compagni di viaggio è scattato un sentimento che va oltre la gratitudine e che spero si possa definire con l’appellativo (molto rotariano) di amicizia. Mi riferisco al gruppo di lavoro che con me ha vissuto ogni istante di approfondimento e che ha alimentato l’indagine con contributi scritti, ricerche ad hoc, ricerca di fotografie, documenti e contatti: Maurilio Aguggia, Bartolomeo Berello, Roberto Demartini, Piergiacomo Guala, Domenico Mignone. A loro si sono presto aggiunti Marcello Pittaluga, Mario A. Rossi e Vincenzo Rossi. Profonda gratitudine devo anche a tutti coloro che mi hanno fornito notizie biografiche. In particolare: Angelo Arlandini, Maria Ludovica Astuti, Federico Bortolotti, Paolo Camagna, Nicola Canessa, Stefania Corte, Luigi Frati, Elisabetta Gandini, Luca Gastini, Federico Marsi, Alessandra e Siro Mazza, Beppe Monighini, Renzo Penna, Giacomo Piola, Carlo Poggio, Roberta e Augusto Ravazzoni, Cesare Raviolo, Giovanni Re, Vincenzo e Felice Rossi, Carlenrica Spantigati, Massimo Taverna.

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IL ROTARY CLUB: UNA PRESENZA COSTANTE NELLA STORIA DELLA SOCIETÀ ALESSANDRINA CONTEMPORANEA


Il Rotary Club di Alessandria nasce il 3 maggio 1937, in una stagione storica di grandi difficoltà, che peraltro non intaccano in alcun modo l’entusiasmo di quella pattuglia di soci fondatori capaci di dar vita a un’esperienza che, ben lungi dall’essere esaurita, continua a produrre i suoi frutti ancora a ottant’anni di distanza. Anzi, quella passione e quell’energia – che si inseriscono naturalmente nel gran solco della tradizione del Rotary International e del Rotary Italiano – costituiscono una sorta di imprinting iniziale, una peculiarità del club alessandrino, che sarà riconosciuta spesso come carattere distintivo nel corso della sua lunga storia e che oggi costituisce la cifra dell’essere rotariani in Alessandria. Le origini del club alessandrino sono già state indagate da Marcello Pittaluga in

occasione del 65° anniversario di fondazione, nell’ambito di una pubblicazione che ha meritoriamente radunato sia documentazione d’archivio sia testimonianze a stampa. Peraltro, il problema della mancata conservazione dei verbali delle adunanze del Direttivo alessandrino incide sensibilmente sulla possibilità di ricostruire in modo dettagliato e continuativo il lungo arco di attività di un club che ha raggiunto nel 2017 gli ottant’anni di vita. Il presente lavoro si pone l’obiettivo di tracciare i momenti più significativi di questo dispiegarsi di ideali, di socialità e di professionalità in terra alessandrina, ovviamente confrontandosi con l’ampia bibliografia che negli ultimi anni è stata prodotta sul tema e cercando di collocare la vicenda locale in un contesto più generale.

Premessa

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A sinistra. Paul Harris, fondatore del rotary Club nel 1905.

Il Rotary nasce ad Alessandria con un certo ritardo nei confronti non solo dei tre maggiori club dell’area settentrionale dell’allora Distretto 46 (Milano, Genova, Torino), ma anche di altri più legati alla dimensione provinciale, come quello di Cuneo (sorto nel 1925). Occorre quindi soffermarsi sulle fase iniziali della storia, cominciando da una rapida ricostruzione dell’avvento degli ideali rotariani nel nostro Paese. Un’ampia messe di lavori, talora di taglio celebrativo, talora dotati di maggiore scientificità, ha messo in luce gli aspetti più significativi del trasferimento in Italia dei principi dell’organizzazione fondata nel 1905 dall’avvocato Paul Harris. L’idea di “riunire insieme singoli esponenti di professioni diverse, tolleranti delle reciproche opinioni, delle fedi religiose, degli orientamenti politici”, definita a Chicago in una gelida serata del 23 febbraio 1905, impiega circa quindici anni per attraversare l’oceano Atlantico: se si esclude la creazione del circolo di Dublino, di pieno ambito anglosassone, il primo club dell’Europa continentale ad essere costituito è infatti quello di Madrid (1920). Al di là degli inevitabili aspetti agiografici, gli storici hanno da tempo messo in rilievo come il progetto di mutuo soccorso del movimento rotariano delle origini fosse comune ad altre istituzioni di servizio nate oltreoceano come l’Exchange (1912), il Kiwa-

nis (1915), il Lions (1917). Del resto, sono questi gli anni in cui la visione sociologica propria della Scuola di Chicago, elaborata a partire dai lavori di John Dewey e fondata su radici razionaliste e pragmatiche, conquistava fama e visibilità mondiale, ponendosi l’obiettivo di una trasformazione della società (americana) a partire da un impegno etico personale, dalla parità dei diritti e dal rilievo progressivamente assunto dalla coscienza civile. Valori, questi, che faticano a imporsi nel contesto politico-culturale di un’Europa appena uscita dall’incubo di un conflitto sanguinoso come la prima guerra mondiale, rivelatasi capace di fare oltre 15 milioni di morti e più di 20 milioni tra feriti e mutilati. Le numerose rievocazioni delle origini del Rotary in Italia, sovente derivanti dalle ricerche di Ernesto Frumento e integrate in tempi recenti dall’indagine appassionata di Giuseppe Viale e di altri storici, collocano la fase cruciale del movimento rotariano nel nostro Paese tra il novembre 1923, anno della fondazione del Rotary di Milano, il marzo 1924 (Trieste) e l’inverno 1924 (fondazioni dei club di Genova e di Torino). L’ispiratore del movimento in Italia, l’ingegner Leo Giulio Culleton, direttore generale a Milano della ditta statunitense Worthington, nei primi anni del fascismo riesce nell’impresa di espansione del Rotary in

GLI ESORDI DEL ROTARY IN ITALIA

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Ammissione, la carta del 1937

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Italia, impresa che era già stata tentata con alterna fortuna nel periodo bellico e che non era mai andata a buon fine, ora per la mancanza di interlocutori giudicati affidabili, ora per i dubbi ingenerati presso i dirigenti d’oltreoceano dall’instabilità della situazione politica italiana. Sono le personalità dei presidenti dei club di Milano, Genova e Torino (rispettivamente lo scozzese James Henderson, direttore generale della Cucirini Cantoni Coats, l’ingegner Felice Seghezza, costruttore edile ligure, e il senatore Giovanni Agnelli) a svolgere un’azione di traino per la prima volta efficace in un contesto sociale in precedenza animato da diffidenze e scarso interesse per un’iniziativa americana ancora poco conosciuta. È, anzi, proprio l’ingegner Agnelli nel discorso d’investitura pronunciato nei saloni del ristorante Cambio di Torino a delineare con precisione la “traduzione italiana” del messaggio rotariano: “In questo periodo, in cui le economie dei singoli Stati, ancora scosse dalla crisi bellica e post-bellica, cercano affannosamente un definitivo assetto, è più che mai necessario che si formi tra tutti gli uomini d’affari del mondo una cordiale intesa, perché più facile sia lo studio e la preparazione di quei mezzi che, coordinando le diverse forze economiche, le dirigano verso il raggiungimento di una pace sicura, in cui produzione e lavoro possano nel modo migliore esplicarsi per la sempre maggiore elevazione morale e materiale dell’umanità”. Tra i primi club dell’Italia di Nord-ovest vale la pena di sottolineare la specificità di quello di Cuneo (sorto precocemente, nell’ottobre 1925): tra gli obiettivi delineati dal presidente ing. Luigi Burgo, titolare delle omonime cartiere, figura infatti un preciso interesse per la promozione del territorio, finalità espressa mediante l’intento di “far convergere le energie dei più significativi rappresentanti della società locale in una concorde operazione di stimolo delle istituzioni pubbliche ai fini della valorizzazione dell’intera area”. In questo senso il club cuneese si fa promotore di un progetto di creazione di biblioteche popolari ambulanti per le otto vallate in cui si articola la “provincia granda”. Se invece si guarda ai temi di interesse della generalità dei club intorno alla metà degli Anni Venti, si possono individuare al-

tre linee direttrici più vicine ai programmi iniziali. Ad esempio il Rotary di Genova sin dai suoi esordi si dedica alla realizzazione di un servizio di terapia radiologica presso gli ospedali civili della città, mentre il club torinese sembra mostrare subito un’attenzione rilevante nei confronti del ripristino del patrimonio storico-artistico, il restauro di palazzo Madama, progetto che richiederà lo sforzo di diversi anni. Sostanzialmente omogenei sono anche gli argomenti delle relazioni tenute in questi anni presso i vari club: conseguentemente al fatto che le componenti di gran lunga più rappresentate sono quelle dell’industria, del commercio e della finanza, i temi che predominano sono legati all’economia: innovazioni in agricoltura e nella produzione industriale, ma anche riforma monetaria, a seguito dell’abolizione del costo forzoso della lira, e altri provvedimenti della politica economica del governo (come il cosiddetto “cambio della lira a 90”). L’impronta fondamentale delle discussioni rimane orientata, almeno in questi primi anni, all’influsso del liberalismo e dell’internazionalismo, ma sempre più evidente – specialmente dopo la prova di forza imposta da Mussolini dopo il delitto Matteotti – si fa la necessità di venire a patti con il regime, come ha scritto Danilo Veneruso, “per salvare il salvabile dell’organizzazione sindacale ed economica dell’industria, e consentirle una sfera sia pure limitata di autonomia”. Se nei paesi di cultura anglo-sassone il Rotary era nato (ed era vissuto) come un’associazione in grado di esprimere fondamentalmente ispirazioni proprie delle classi dirigenti, gli uomini di affari locali, il cui successo dipendeva dalla capacità di creare e ampliare una rete di connessioni con la business community, in Italia i club assumono fin dagli inizi un carattere elitario. Moralità, competenza, senso di responsabilità civile, accoppiate sempre a “una linea inamovibile di rettitudine” erano nella vulgata rotariana le caratteristiche degli “uomini migliori”, ma l’interpretazione che di questi principi viene data nel nostro Paese fin dal primo Congresso dei Club (Milano, 19 aprile 1926) fa del Rotary il luogo esclusivo e blasonato dei “numeri uno” (sulla base del principio secondo il quale “tutte le persone che occupano delle altissime cariche nella vita so-


ciale dovrebbero senz’altro essere ammesse al Rotary”). Per fare soltanto due esempi, gli esponenti dell’imprenditoria armatoriale, industriale e finanziaria genovese (i vari Campanella, Fassio, Pozzo, Raggio, Bruzzone, Cerutti, Serra) e della borghesia imprenditoriale torinese (quali i due Agnelli, De Benedetti, Garbagnati, Ponti, Schiaparelli, Valletta), con le loro personalità carismatiche danno un’impronta di esclusività che è caratteristica del Rotary Italiano e che provoca da parte di alcuni osservatori stranieri il riconoscimento del club “più aristocratico del mondo”. Una seconda caratteristica del movimento

rotariano in Italia è certamente la grande rapidità nell’espansione iniziale. Già il 3 febbraio del 1925 uno studio notarile di Milano vede la costituzione del Distretto italiano alla presenza degli otto club già inaugurati (Milano, Trieste, Genova, Torino, Roma, Napoli, Palermo, Venezia) e di un rappresentante dei tre in formazione (Livorno, Firenze, Bergamo). A dare il senso dell’importanza della riunione sono presenti il rappresentante dell’Ufficio di Zurigo, Fred Warren Teele, e Chesley Perry, segretario generale del Rotary International: presidente del neo-costituito 46° Distretto viene acclamato James Henderson, presidente del club di Milano.

Gli ultimi Anni Venti, quelli immediatamente precedenti la nascita del Rotary alessandrino, sono turbati dal primo affacciarsi di quei problemi di rapporto sia con il regime sia con la chiesa cattolica che porteranno entro il decennio successivo allo scioglimento della struttura rotariana in Italia. L’appartenenza di molti tra i più rilevanti esponenti dell’industria italiana sia al partito fascista sia al neonato Rotary sembrava originariamente sufficiente a garantire una sostanziale comunità d’intenti tra le due organizzazioni. Nel contesto alessandrino, solo per fare un esempio (sia pure per un periodo di circa un decennio successivo), è esemplare di questa commistione una figura come quella di Franco Delle Piane, industriale cotoniero di Novi Ligure, già parlamentare liberale dal 1913 al 1919, iscritto al PNF dal 1926 e da quel momento, anche attraverso il ruolo di consigliere della Lega Industriale, tenace sostenitore degli obiettivi di politica economica del regime. A livello italiano, il segretario generale del 46° Distretto, l’avvocato Achille Bossi, fin dal 1925 si preoccupa di sottolineare in ogni suo intervento che “partecipando alla vita rotariana si compie anche opera di italianità”. Ma, se gli atteggiamenti di devozione al regime diventano sempre più abituali nei resoconti degli incontri conviviali, non è con questi strumenti che si vince una crescente diffidenza degli ambienti vicini al governo. Anzi, è proprio in questo periodo che gli ideologi più attenti a costruire le basi della

futura immagine imperialista del fascismo iniziano a individuare un pericoloso antagonista nell’ispirazione internazionalista del movimento rotariano. Ha inizio così una lotta dapprima strisciante, poi sempre più determinata, che mette in gioco la sopravvivenza stessa dell’organizzazione e che si concluderà una dozzina d’anni dopo con la nota decisione di autoscioglimento del Rotary in Italia. Nella prima fase, però, che corrisponde alla seconda metà degli Anni Venti, da parte dei responsabili rotariani non si lascia intentata alcuna strada per tenere aperto il dialogo. Ad esempio, uno strumento per testimoniare una genuina attitudine di italianità è rappresentato dal conferimento della qualifica di socio onorario a vari esponenti della Casa regnante, dai duchi d’Aosta e degli Abruzzi (associati rispettivamente nel 1926 e nel 1927), al principe ereditario Umberto (associato al piccolo club di Cuneo nel 1927), fino allo stesso sovrano Vittorio Emanuele III, che nel 1928 sarà ascritto al club di Roma, ovviamente, e senza alcun senso di ironia, quale unico esponente della categoria “Re”. In questo dialogo con il potere politico il club di Torino arriva ad appuntare il distintivo di socio onorario all’occhiello del quadrumviro Cesare Maria De Vecchi, ma nell’opinione pubblica sapientemente turbata dall’azione della stampa di regime, sta per esplodere la prima crisi, costruita sull’accusa di contiguità tra appartenenza rotariana e massoneria. Un’accusa che, come molti studi hanno di-

Il controverso rapporto con il fascismo e con la chiesa di Roma

Riammissione, la carta del 1948

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LA FONDAZIONE DEL ROTARY CLUB DI ALESSANDRIA

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mostrato, non si basa su stringenti elementi di grande oggettività (pur non potendo escludere qualche caso di significativa doppia appartenenza), ma che rapidamente diventa oltremodo più grave, in quanto ripresa e rilanciata anche da alcuni influenti settori della chiesa cattolica. La prima crisi con il fascismo si apre e si chiude nel biennio 1928-1929 con due passaggi importanti: da un lato, l’accoglimento della richiesta del Segretario del PNF, Achille Starace, di “ inserire [nei club] fascisti fidati alle funzioni direttive” e di “impedire che si iscrivessero e frequentassero elementi non devoti al Regime”, dall’altro, la pubblicazione sul periodico “Critica fascista” di un articolo di Alessandro Pavolini in cui si prende atto di una scelta opportunistica che il fascismo ha compiuto nei confronti del Rotary, chiedendo al contempo che se ne sorveglino accuratamente le attività. Ma forse è utile richiamare direttamente alcuni passi dello scritto di Pavolini: “Che il Rotary Internazionale sia un’istituzione che a un italiano non sarebbe mai venuto in mente di creare, è certo. Che in molte nazioni la Massoneria se ne sia impadronita, o quanto meno infiltrata, è probabile...Ora noi vediamo che di fronte ad associazioni internazionali che, come il Rotary, sono nate da una mentalità non congeniale alla nostra di fascisti (da una mentalità demo-

cratica, o pacifista, o massonica, o protestante, o ebraica) il Regime ha generalmente scelto il criterio di essere presente. Si è fatto rappresentare dai propri uomini... Quello che ci si può chiedere è che il Partito dia ai fascisti che sono nel Rotary... una direttiva precisa”. Risolto, se così si può dire, visto il prezzo altissimo da pagare, il conflitto con il partito di governo, i rotariani si trovano al centro di un secondo attacco, quello che viene da alcuni ambienti della chiesa cattolica che riprendono l’accusa di legame organico con la massoneria. Il 15 febbraio del 1928 l’”Osservatore romano” in un articolo dal titolo “Che cosa è il Rotary”, afferma che si tratta di un’organizzazione “di origine massonica, i cui membri provengono tutti dalla Massoneria”. Nell’estate dello stesso anno “La civiltà cattolica” ritorna sullo stesso argomento. Il 4 gennaio del 1929 un decreto della Congregazione concistoriale sancisce il “non expedit” alla partecipazione dei religiosi al Rotary. Anche in questo caso solo un’intensa attività diplomatica dispiegata dai dirigenti italiani e internazionali con il cardinale Merry del Val e con la mediazione di alcuni ambienti gesuitici porta a una composizione del dissidio: il pedaggio da pagare, questa volta, è l’abrogazione del Codice etico del Rotary adottato nel 1915.

La seconda metà degli Anni Trenta vede la nascita del Rotary alessandrino, alla conclusione di otto anni di sostanziale (e complesso) equilibrio tra il movimento rotariano e il regime fascista. La presenza dei gerarchi nelle posizioni di responsabilità alla guida dei circoli, i ripetuti omaggi formali indirizzati all’azione governativa, rappresentano lo scotto necessario al mantenimento in vita del sodalizio e al proseguimento della sua azione internazionale. Perché il Rotary italiano omaggia Il Duce, ma non abbandona mai né le proprie convinzioni di stampo pacifista e internazionale, né le opinioni in materia di politica economica che si pongono all’esatto opposto di quelle del regime: dal sostegno alla prospettiva del disarmo alla riduzione delle barriere doganali, dal-

la limitazione agli interventi dello Stato in economia al sostegno da dare all’iniziativa privata. Questo esercizio di sottile equilibrismo reca i suoi frutti: sorgono nuovi Club nell’Italia di Nord- ovest: Novara (Maggio 1928), La Spezia (luglio 1930), Savona (dicembre 1930), Sanremo (luglio 1931). Per arrivare alla costituzione di quelli di Alessandria e Biella occorre arrivare al 1937: la recente proclamazione dell’impero e la stagione delle sanzioni conseguente alla ripresa della guerra in Etiopia danno sostanziale coesione al Paese. Sono poche le voci critiche e i vari Rotary non figurano tra queste, pur continuando a perseguire con tenacia la via del dialogo internazionale con una scelta molto remota rispetto a quelle di Palazzo Venezia.


Il 3 maggio 1937 si raduna ad Alessandria “presenti S.E. il Prefetto della Provincia, il Podestà, il Segretario federale e circa 50 altre personalità della plaga, rappresentanti di tutte le principali attività locali... il primo nucleo costitutivo di un nuovo Rotary Club nell’alacre città piemontese”. La presenza delle massime autorità fasciste che, come vedremo, figureranno anche tra i soci fondatori con l’eccezione del Prefetto Soprano, è la testimonianza di un contesto di rapporti ancora distesi. Nel salone superiore dell’Albergo Roma, e alla presenza del Segretario generale del Rotary italiano, Avv. Achille Bossi, “furono proposti per acclamazione alla presidenza provvisoria del costituendo club il gr. uff. Luigi Vaccari ed alla Segreteria il dr. Marocco”. Così la cronaca dell’evento pubblicata sull’Annuario del Rotary del biennio 1937-1938 e ripresa con rilievo anche dalla stampa locale, in particolare dal periodico “Il Piccolo” che per tutto il periodo successivo seguirà puntualmente le singole sedute del club. Non conosciamo purtroppo la trama degli eventi preparatori di quell’adunanza e di conseguenza non sappiamo su iniziativa di chi sia nato quello che era destinato a diventare il 34esimo Rotary del Distretto 46. Abbiamo però una preziosa testimonianza orale, resa 45 anni più tardi dall’ing. Domenico Corte, testimone oculare di quei giorni e protagonista tra i fondatori del club: Corte, infatti, nel 1982 racconterà di aver vissuto personalmente la consegna della “carta costitutiva” da parte dei dirigenti rotariani milanesi Piero Pirelli, già presidente del Rotary di Milano nel 1925-1926, e Senatore Borletti, presidente dello stesso Rotary nel biennio 1936-1938. Dal 3 maggio 1937 ha comunque inizio ad Alessandria una prima ufficiosa attività che troverà riconoscimento ufficiale solo qualche mese dopo, il 13 dicembre, in una più solenne adunanza convocata presso l’Albergo Savoia, in via Piacenza, 8. L’inaugurazione della sezione rotariana di Alessandria, la sera del 13 dicembre, non lascia presagire le difficoltà che in meno di un anno porteranno allo scioglimento del Rotary italiano. Vi sono presenti infatti tut-

te le principali autorità cittadine e i vertici del Rotary nazionale: il Prefetto Soprano, il Comandante il Corpo d’Armata, generale Bertini, il Segretario Federale dei Fasci di combattimento, cav. Callori, il Governatore del Rotary italiano, generale Ruggero Laderchi, già fondatore del Rotary di San Remo, ex combattente e fascista della prima ora, il Segretario generale avv. Achille Bossi, i Presidenti del Rotary di Torino, gr. uff. Voli, e di Savona, comm. Astengo, oltre a rappresentanti dei Rotary di Piemonte, Liguria e Lombardia. I rotariani alessandrini sono presenti al gran completo, con solo tre eccezioni, e di questo gruppo di 35 soci fondatori avremo modo di occuparci presto. Ma prima di venire a questo importante aspetto, è opportuno rifarci alla puntuale cronaca apparsa su “Il Piccolo” del 18 dicembre. “Appena aperta la riunione, il Governatore generale del Rotary italiano ha reso noti ai convenuti i nomi del Consiglio direttivo della sezione alessandrina, che è così composto: presidente gr. uff. Vaccari; vicepresidente on. Delle Piane; segretario dott. Marrocco; tesoriere dott. Cesa; componenti cav. Baravalle e prof. Viora: ed ha quindi offerto al Rotary alessandrino il simbolico campanello di bronzo sormontato dall’emblema rotariano. Il gr. uff. Vaccari ha ringraziato le autorità e tutti gl’intervenuti; quindi ha ancora preso la parola il generale Laderchi che ha illustrato le finalità del Rotary. Infine fra vive acclamazioni ha parlato S.E. il Prefetto, il cui forte discorso ha suscitato una vibrante dimostrazione di fede per S. M. il Re Imperatore e per il Duce. Nella mattinata i rotariani, accolti con signorilità dal Senatore Borsalino, hanno visitato il Cappellificio Borsalino, interessandosi vivamente alle complesse lavorazioni del cappello, e nel pomeriggio, ricevuti dal proprietario barone Cataldi e guidati dal Podestà gen. Rosso e dal prof. Mensi, il Castello di Marengo”. Analoghe notizie vengono fornite nel resoconto pubblicato sull’Annuario “Il Rotary” del dicembre 1937 (se si escludono i riferimenti alla “forza” del discorso del Prefetto e alle “vibranti dimostrazioni” di fede fascista cui la stampa locale non poteva evidentemente sottrarsi).

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Un’élite per il governo del Rotary provinciale: i soci fondatori del circolo alessandrino.

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È sicuramente opportuno, e di grande interesse, dedicare alcune considerazioni al gruppo dei 35 soci fondatori del Rotary Club di Alessandria. I loro nomi sono noti, in quanto già ricordati nell’ambito della citata indagine di Marcello Pittaluga in occasione dei 65 anni di fondazione del club, ma crediamo valga la pena approfondire almeno gli aspetti biografici di alcuni di loro, fornendo comunque di tutti l’indicazione dell’attività svolta e del luogo di provenienza. Soprattutto è da sottolineare il fatto che anche Alessandria sembra confermare il criterio rigorosamente elitario che già da molti osservatori era stato individuato come specifico dei Rotary italiani. Quello che segue è infatti un elenco che raccoglie, salvo qualche eccezione, i migliori nomi dell’élite imprenditoriale e delle professioni: geom. Enrico Arezzi, proprietario azienda agricola (vitivinicoltura), Pontecurone; cav. Giovanni Baravalle, rappresentante commercio all’ingrosso, Alessandria; comm. Giovanni Beccaro, titolare casa vinicola, Acqui Terme; geom. Giuseppe Benedetto, preside (presidente) della Provincia di Alessandria, Alessandria; comm. Alessandro Berruti, segretario federale PNF, Alessandria; dott. Mario Enrico Borghero, notaio, Novi Ligure;

dr. Renato Bortolotti, otorinolaringoiatra, Alessandria; cav. uff. Giovanni Battista Boscaro, amministratore azienda agricola, Novi Ligure; ing. Giulio Cappa Bava, industriale (Soc. It. Lav. Alluminio), Alessandria; march. ing. Angelo Cattaneo, direttore stabilimento ILVA, Novi Ligure; dott. rag. Alfonso Cesa, socio Argenteria Cesa, Alessandria; ing. Domenico Corte, ingegnere edile, Novi Ligure (prefetto); on. Francesco Delle Piane, proprietario industria cotoniera, Novi Ligure (vicepresidente); prof. Otello Finzi, primario chirurgia Ospedale civile, Alessandria; cav. uff. Biagio Gaia, commerciante vini all’ingrosso, Alessandria; ing. Luigi Gastini, libero professionista, Alessandria; avv. Mario Levi De Veali, libero professionista, Alessandria; prof. Francesco Maiocco, direttore Ist. Naz. Coniglicoltura, Alessandria; dott. Francesco Marrocco, sostituto direttore Ufficio Prov. delle Corporazioni, Alessandria (segretario); rag. Ugo Melchiorre, Proprietario azienda agricola, Valenza Po; dott. Ambrogio Michetti, consigliere delegato Terme di Acqui, Acqui Terme;


Cesare Migliori, agente Reale Mutua Assicurazioni, Alessandria; avv. prof. Alberto Montel, libero professionista, Alessandria; cav. Giovanni Monti, proprietario azienda agricola La Stortigliona, Alessandria; Giuseppe Orsi, proprietario industria macchine agricole, Tortona; cav. prof. Guido Ortalli, procuratore superiore delle Imposte Dirette, Alessandria; prof. dr. Edoardo Poggio, primario medicina interna Ospedale civile, Alessandria; Primo Polenghi, commerciante (pellicceria), Alessandria; dott. Mario Revelli, agente generale INA Assicurazioni, Alessandria; rag. Francesco Rossi, libero professionista, Alessandria; gen. Camillo Rosso, podestà, Alessandria; comm. Luigi Vaccari, proprietario azienda agricola, Valenza Po (presidente); prof. avv. Mario Viora, docente universitario, Alessandria; Mosé Vitale, commerciante all’ingrosso, vice presidente Saves, alessandria; comm. Vincenzo Vizioli, direttore filiale Banco di Napoli, Alessandria. Alla carica di presidente viene chiamato – come si è visto, per acclamazione – un esponente di rilievo della vita politica locale, il gr. uff. Luigi Vaccari (Valenza, 1868 –1943). Geometra, possidente agricolo, erede di una famiglia emiliana di impresari edili e a sua volta impresario nella costruzione di strade fer¬rate, si dedica fin dall’età giovanile alla vita politica. Eletto nel 1899 nel consiglio comunale di Valenza, è più volte assessore, sindaco per molti anni ed infine commissario prefettizio nel 1939. Entrato nel 1923 nel consiglio provinciale ed iscrittosi al Partito nazionale fascista nel 1925, riceve l’incarico di presidente della deputazione provinciale dal 1926 fino al 1928, anno in cui diviene podestà di Alessandria. Ricopre tale carica fino al 1934, quando nuovamente torna ad occuparsi dell’amministrazione provinciale, di cui fino al 1936 è preside, commissario straordinario ed infine commissario prefettizio. Nel 1928 diviene presidente della sezione agricoltura e foreste del Consiglio provinciale dell’economia di Alessandria, del quale dal 1929 al 1940 è vicepresidente. Presidente dal 1925 al 1934 della commissione provinciale di propaganda per la battaglia

del grano, è anche presidente della commissione distrettuale delle imposte di Valenza e membro della commissione provinciale del catasto. Molto attento alle istituzioni culturali, in qualità di podestà di Alessandria, dota la Società storica di una nuova sede e sostiene la rivista culturale «Alexandria». Vice presidente del club è Francesco Delle Piane (Novi Ligure, 1881–1953): industriale tessile, appartiene ad una nobile famiglia di origine genovese, tradizionalmente impegnata in attività d’impresa. Già il padre Mariano (1844-1916), al quale era intitolata l’azienda, aveva abbracciato con decisione l’industria tessile, abbinando all’azione imprenditoriale un’intensa attività in campo sociale che lo rese famoso con l’appellativo di “amico dei poveri”. Lasciato presto l’incerto settore della lavorazione della seta, i Delle Piane scelgono l’ambito cotoniero, dando vita a quattro stabilimenti: due a Genova, nonché il cotonificio Delle Piane Mariano fu G.B., localizzato a Novi Ligure, specializzato

Luigi Vaccari (1937-38, 1938-39), proprietario terriero e primo presidente del Rotary.

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nella tintoria e stampa di tessuti in cotone, e il cotonificio Delle Piane di Tortona, dedicato alla produzione. Il giovane Francesco (detto anche Franco) entra presto in azienda – alla morte del padre ha 35 anni – ed è subito impegnato in attività di rappresentanza degli interessi di categoria. La sua prima esperienza è al Parlamento: alle elezioni del novembre 1913 viene eletto deputato per il collegio di Novi Ligure e rimane alla Camera dei Deputati per tutta la XXIV Legislatura, che comprende il periodo della guerra fino al settembre del 1919. È anche vice presidente dell’amministrazione provinciale di Alessandria. Di orientamento liberale, incontra le idee del fascismo in materia di difesa della proprietà produttiva e se ne fa portavoce lungo tutto il successivo ventennio. Tenente di complemento di artiglieria in congedo, durante la grande guerra presiede il comitato novese di assistenza civile e di resistenza interna. Iscritto al PNF dal 1926, è membro del direttorio del sindacato provinciale fascista dei dirigenti delle aziende commerciali e delegato di zona dell’Unione fascista dei commercianti. Entra nel Consiglio provinciale dell’Economia di Alessandria nel 1928 e da quella data fino al 1940 ricopre l’incarico di presidente della sezione industriale. Quasi negli stessi anni, dal 1921 al 1936, è ininterrottamente consigliere della Lega Industriale. Come commissario prefettizio e poi presidente dell’Ospedale civile di Novi Ligure, ne finanzia la costruzione del tubercolosario. Nel luglio 1940 è nominato vice presidente del Consiglio provinciale delle Corporazioni, ove lavora per poco meno di due anni a fianco del prefetto Domenico Soprano. Segretario è nominato Francesco Marrocco, sostituto direttore dell’Ufficio Provinciale delle Corporazioni, ente ministeriale che nell’ambito della politica economica di Mussolini ha preso il posto della Camera di Commercio ed Arti, di ispirazione liberale. Tesoriere è il dottor Alfonso Cesa: nato a Torino nel 1909 e figlio di Alessio, è l’erede di una vicenda imprenditoriale che ha contribuito a creare il mito dell’argenteria alessandrina e un vero primato del capoluogo piemontese nel settore della lavorazione artigianale dell’argento. Infine, col semplice titolo di componenti del direttivo, compaiono i nomi del cav. Giovanni Baravalle, che ha il solo merito di essere vice segretario dei 22

Fasci di combattimento alessandrini, e del prof. Mario Viora. Quest’ultimo (Alessandria 1903-Gerusalemme 1986), figlio di un avvocato, si laurea in giurisprudenza a Roma nel 1925 e vince giovanissimo una cattedra di Storia del diritto italiano all’università di Sassari (1930). Insegna negli atenei di Messina, Parma, Trieste, Padova, Milano e Torino. Più volte preside e rettore di facoltà, direttore a Torino dell’Istituto Patetta, presidente dell’istituto Toniolo a Milano, fondatore della “Rivista di storia del diritto italiano”. Accademico instancabile e con una grande produzione scientifica, non abbandona mai i legami con la città natale. Sarà per 50 anni (1936-1986) presidente della Società di Storia Arte e archeologia della provincia di Alessandria e per 13 (1952-1965) presidente della Cassa di Risparmio di Alessandria. Al di là dei tributi inevitabili da pagare alla politica (in un’ottica che, come si è detto, potremmo definire pavoliniana), il gruppo dei fondatori del 1937 è ricco di altre personalità importanti. Otello Finzi (Ferrara 1885-San Salvador 1946): laureato a Pisa in medicina nel 1911, ottiene dopo soli cinque anni la libera docenza in Patologia chirurgica. Partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale medico in un ospedale da campo e nel 1926, dopo una brillante carriera in varie città italiane, viene nominato primario di chirurgia all’Ospedale civile di Alessandria. Medico stimatissimo (tanto che per indicare l’estrema gravità di un ammalato si diceva “ul salva nonca Finsi” (non lo salva neanche Finzi), fu attivo in vari campi: Libero docente all’Università di Genova, socio fondatore della Società piemontese di Chirurgia, membro del Consiglio provinciale sanitario di Alessandria, commissario straordinario degli Orfani di guerra della provincia di Alessandria, promotore del Gruppo Donatori di sangue, presidente dell’Alessandria Unione Sportiva (1934-1936). Il 3 settembre 1938, a seguito delle prime leggi razziali del governo fascista, rassegna le dimissioni da direttore sanitario dell’ospedale e nel dicembre si mette in viaggio per l’America del Sud, fermandosi a San Salvador, capitale dello stato di El Salvador, dove le autorità gli chiedono di trattenersi e gli offrono una docenza all’Escuela de medicina. Sepolto a San Salvador, ove muore mentre si stava preparando al


ritorno in Italia, nel cimitero di Alessandria rimane la sua tomba vuota accanto a quella della moglie, Gina Pirani. Una lapide in suo ricordo presso l’Ospedale civile è stata rimossa e mai più ritrovata. Francesco Maiocco (Castagnole Monferrato 1883-Alessandria 1966): veterinario, fondatore dell’Istituto di coniglicoltura. Dopo la laurea conseguita a Torino, ricopre il ruolo di veterinario provinciale a Sondrio, Modena, Piacenza, prima di arrivare ad Alessandria. Qui fonda nel 1924, insieme all’industriale milanese Carlo Pacchetti, l’Istituto Nazionale di Coniglicoltura, dando avvio a un’attività che ha presto importanti risvolti produttivi, anche per il collegamento con il cappellificio Borsalino. A Maiocco si deve anche l’importazione in Italia di animali da pelliccia (volpi argentate, nutrie, pecore karakul). Antesignano della coniglicoltura in Italia, in contatto con eminenti zoologi europei, autore di studi di alto livello scientifico e fondatore della “Rivista di coniglicoltura”, nel 1935 lascia l’incarico di veterinario provinciale per dedicarsi interamente all’istituto da lui fondato. Giuseppe Orsi (Tortona 1882-1948): industriale, uno dei più importanti protagonisti del processo di industrializzazione dell’agricoltura italiana. Lavorando nell’azienda del padre, fabbro ferraio che nel 1881 aveva iniziato la produzione di semplici attrezzi agricoli, nel primo decennio del Novecento costruisce la trebbiatrice che porta il suo nome, realizzando tra i primi in Europa l’attacco completo per la trebbiatura: locomobile, trebbiatrice e pressapaglia. Dal 1917 l’azienda conta 120 unità lavorative. Nel 1935 Luigi, figlio di Giuseppe, costruisce un trattore agricolo da 35 hp, con motore monocilindrico, detto anche a testa calda: da quel momento la Orsi entra in competizione con i grandi costruttori mondiali di trattori agricoli. Nel 1934, anno al quale risale l’immagine di Mussolini che dà il via al taglio del grano nell’Agro Pontino a bordo di una mietitrebbia Orsi, l’azienda conta circa 170 dipendenti e all’inizio della seconda guerra mondiale, prima di iniziare un rapido declino, arriva a occuparne circa 350. Primo Polenghi (Córdoba 1898-Alessandria 1952): nato in Argentina da genitori di origine italiana, ritorna in Italia negli Anni Trenta e si stabilisce ad Alessandria, ove

acquista la pellicceria Monferrini, nell’attuale piazza della Libertà. Apre in seguito altri negozi a Casale Monferrato e Novara, occupandosi anche di altre attività, fondando e gestendo l’Elettrica a Casale Monferrato e la Suberit, per la produzione di conglomerato di sughero, a Moncalieri. Dal 1938 al 1940, presidente dell’Alessandria Calcio e per tutto il periodo della seconda guerra mondiale presidente dell’Associazione commercianti. Nel 1946 fonda a Milano il Gruppo industriale Pelliccerie per il commercio internazionale di pelli grezze e conciate. Camillo Rosso (Asti 1882-Alessandria 1973): insegnante nell’Istituto superiore di Guerra, durante la prima guerra mondiale è comandante di compagnia durante la battaglia di Exilles. Decorato con tre medaglie d’argento al valor militare per atti di coraggio sul Monte Nero, Santa Lucia di Tolmino e Monte Rosso, con il generale Badoglio diventa Sottocapo di Stato Maggiore. Dopo l’adesione al fascismo (1923), tra il 1928 e il 1932 partecipa ai combattimenti per la riconquista della Libia. In seguito diventa presidente dell’Unione Nazionale Ufficiali. Nel 1934 viene nominato Podestà di Alessandria. Rimane in carica fino al 1940, quando viene posto a capo dell’Amministrazione provinciale. Nel 1943 si ritira dalla vita politica e continua a risiedere ad Alessandria per i successivi trent’anni. La ricostruzione dei nomi degli appartenenti al gruppo dei “fondatori” alessandrini si presta a una serie di considerazioni che cercheremo di sintetizzare. In primo luogo, è evidente la presenza dei vertici politici del fascismo provinciale: dal podestà, il generale Camillo Rosso, al segretario federale Alessandro Berruti e al suo vice, Giovanni Baravalle; dal presidente della Provincia, Giuseppe Benedetto, fino alla figura del presidente del club, il valenzano Luigi Vaccari, che in anni recenti aveva ricoperto le cariche sia di podestà che di preside della Provincia e che in quel momento era vice presidente del Consiglio Provinciale dell’Economia, l’ente corporativo che aveva sostituito la Camera di Commercio ed Arti. Meno prevedibile, forse, ma ugualmente significativa, la presenza di quattro esponenti della comunità ebraica: il dr. Otello Finzi, gli avvocati Mario Levi de Veali e Alberto Montel e il commerciante Mosè Vitale. Tra 23


Cronaca di una breve stagione: maggio 1937-dicembre 1938

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questi, la figura di maggior rilievo è sicuramente quella di Levi de Veali, membro di una famiglia che per decenni aveva espresso il rabbino della comunità israelitica alessandrina: Levi de Veali era uno dei principali intellettuali del fascismo alessandrino, fino al 1937 presidente dell’Istituto fascista di cultura e nel 1938 vincitore di concorso per la libera docenza in Legislazione del Lavoro. Dal punto di vista delle appartenenze “categoriali” (come noto, lo statuto rotariano richiede che i soci vengano classificati in base a un criterio di rappresentanza di categorie professionali), il gruppo dei 35 poteva contare su 5 esponenti del mondo agrario (Arezzi, Boscaro, Melchiorre, Monti e lo stesso Vaccari), 6 rappresentanti dell’industria provinciale (Beccaro, Cappa Bava, Cesa, Cattaneo, Delle Piane, Orsi: imprenditori tutti assai rappresentativi, ma come non notare l’assenza di un nome come quello di Teresio Borsalino?), 4 del commercio (Baravalle, Gaia, Polenghi e Vitale). Piuttosto ricca la pattuglia dei liberi

professionisti, con 6 presenze (gli ingegneri Conte e Gastini, gli avvocati Levi de Veali e Montel, il ragionier Rossi e il notaio Borghero), cui si aggiungevano 3 medici: il dottor Bortolotti e i due primari ospedalieri Finzi e Poggio). Il quadro veniva completato da 3 rappresentanti del settore credito-assicurazioni (Migliori, Revelli e Vizioli), 4 della Pubblica amministrazione (Maiocco, Marrocco, Michetti, Ortalli) e da un unico esponente dell’istruzione superiore (il docente universitario Mario Viora). Se il quadro della varietà categoriale era stato ben studiato, analoga considerazione non si può fare sul piano della rappresentatività territoriale: su 35 componenti, ben 24 erano espressione del capoluogo, 5 erano di Novi Ligure, 2 di Tortona, 2 di Acqui e 2 di Valenza, mentre le aree di Ovada e soprattutto quella di Casale non potevano contare su alcun rappresentante. Il club nasceva dunque fortemente caratterizzato dalla presenza di uomini del centro provinciale.

L’analisi delle cronache rotariane di quel rapido inizio evidenzia in modo chiaro due elementi: il primo, la prevalenza delle relazioni e delle conferenze rispetto ad ogni altra forma di attività sociale; il secondo, la grande attenzione a non compromettere i rapporti con l’autorità fascista. I ripetuti omaggi formali all’azione del regime sembrano appartenere in prevalenza a una sorta di rituale imposto dalle circostanze. Significativi sono dunque gli argomenti trattati nelle prime sedute del sodalizio alessandrino a partire da quell’estate del 1937: il 5 giugno il socio prof. Otello Finzi, primario ospedaliero della cui grande fama abbiamo già detto, interviene sull’istituzione presso l’Ospedale di un reparto di anatomo-patologia, obiettivo voluto dal Prefetto Soprano in parallelo alla creazione di un consorzio per la lotta ai tumori. Il 14 giugno il socio prof. Francesco Maiocco è chiamato a riferire sui programmi e gli obiettivi dell’Istituto Nazionale di Coniglicoltura, ente di ricerca e studio che da lui stesso era stato appena creato. Il 25 settembre l’ing. Vittorio Torniel-

li, storico dell’architettura del Monferrato, riferisce sull’industria del cemento, tema particolarmente rilevante nel contesto della città di Casale Monferrato, e sull’utilizzo del cemento armato nelle moderne tecnologie costruttive. Insieme a queste scelte tematiche, le cronache di quell’anno sono punteggiate da un evidente interesse con cui i soci del sodalizio seguono le imprese sportive della squadra di calcio cittadina: non estranea a questi entusiasmi è sicuramente la circostanza che il socio Primo Polenghi sia proprio in quel biennio presidente dell’Alessandria Calcio. Peraltro, il cronista sportivo dovrebbe ricordare che nel campionato 1936-1937, dopo diversi anni di permanenza nella serie maggiore, il sodalizio grigio era per la prima volta nella sua storia retrocesso in B. Il 6 dicembre, infine, ancora uno dei soci, l’avvocato Alberto Montel, relaziona in merito al tema della riforma del Codice civile approvata dal Governo. Dopo la solenne inaugurazione della sede a dicembre e la nascita ufficiale del club, circostanze di cui abbiamo già riferito in


precedenza, l’attività sociale prosegue in un contesto in cui convivono la calma apparente della vita interna e le grandi tensioni del quadro politico nazionale e internazionale. Sono i mesi in cui il panorama politico generale conseguente all’adozione delle sanzioni economiche conferisce grande attualità al tema dell’autarchia: e il Rotary alessandrino si dedica con impegno a trattare l’argomento con occhio rivolto alla realtà locale. Nella seduta del 17 gennaio 1938 è presente come ospite d’onore il senatore Arturo Marescalchi, di fresca nomina a presidente della Commissione provinciale per l’autarchia. Già collaboratore della famiglia Ottavi a Casale Monferrato, fondatore della Società dei Viticoltori Monferrini (oltre che del periodico “L’Italia vinicola e agraria”), Marescalchi è personalità di livello nazionale nel mondo agricolo: dal 1929 al 1935 è il potente sottosegretario all’Agricoltura che bandisce e gestisce le Campagne del Grano. L’invito a partecipare alla riunione del Rotary alessandrino e a tenervi una relazione sui caratteri dell’enologia italiana suona perciò come un atto di omaggio alle politiche economiche del momento. Il 7 febbraio sarà l’on. Franco Delle Piane a trattare il tema dell’autarchia in rapporto all’industria cotoniera, mentre altri svolgimenti in ottica autarchica sono affidati nell’adunanza del 21 marzo al socio Giovanni Beccaro (“Gli spumanti in Italia, sistemi di produzione”) e il 4 aprile al socio Giulio Cappa Bava (“L’industria dell’alluminio”). Il 2 maggio il marchese Luigi Incisa tiene una relazione sulle possibilità di colonizzazione dell’Impero: qualche giorni più tardi il ridicolo è quasi sfiorato nella scelta del titolo della relazione del socio prof. Edoardo Poggio, il quale accetta di intrattenere i colleghi su “L’autarchia e la batteriologia”. Nel mese di luglio il pittore alessandrino Alberto Caffassi intrattiene i soci sulla figura di due artisti del territorio, Angelo Morbelli e Giuseppe Pellizza da Volpedo. Lo scultore torinese Angelo Balzardi si sofferma sulla figura di Leonardo Bistolfi. Il presidente Vaccari presenta nuovi soci entrati a far parte del club alessandrino: tra loro l’avv. Paolo Calleri Gamondo, segretario amministrativo dei Fasci di combattimento; il dott. Clemente Castoldi, farmacista; il gr. uff. Stefano Menghi, titolare del Banco omonimo; l’ing. Vittorio Tornielli, già relatore in una seduta

precedente; il dott. Mario Torre, presidente della Federazione fascista del commercio. Ma, nonostante ogni sforzo di normalità, è il clima complessivo nei confronti del Rotary ad essere cambiato. La decisione con cui i vari Distretti nazionali (e quello italiano non fa eccezione) si impegnano a tener vivo il carattere positivo dei rapporti tra i singoli Paesi, quella che è stata definita la “vocazione rotariana all’internazionalità”, non possono lasciare tranquillo il regime. La crisi nei rapporti tra Rotary e fascismo scoppia, come è noto, in occasione del Congresso internazionale di Nizza (6-11 giugno 1937) tenuto in un Paese non amico e frequentato da troppi rotariani italiani: ben presto anche su questo piano l’Italia si avvia a seguire fedelmente gli indirizzi dell’alleato tedesco che proprio nel 1937 aveva sciolto il Rotary in Germania con l’accusa di essere un’istituzione ambigua, segnata da un internazionalismo incompatibile con i principi costruttivi della nuova, grande nazione voluta da Hitler. L’estate del 1938 registra una serie di fallimenti dei tentativi messi in atto dai responsabili rotariani che cercano di ricucire un’intesa cordiale con Mussolini, e a nulla vale il cambio di Governatore (il bolognese Angelo Manaresi si dimette un anno prima della scadenza del suo mandato per lasciare il posto al senatore Attilio Pozzo, già presidente del club di Genova). La tensione cresce ancora in occasione dell’uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioni e forse soprattutto della promulgazione delle leggi razziali antiebraiche (“Carta della Razza”, luglio 1938). Un rappresentante del club alessandrino partecipa, insieme ai colleghi di Biella, Cuneo, Genova, Novara, San Remo, Savona e Torino, alla drammatica seduta del Consiglio nazionale rotariano che si tiene a Milano, a palazzo dei Giureconsulti, il 10 settembre 1938. A fronte delle aperte critiche della stampa di regime alcuni club avevano infatti già deciso autonomamente di autosciogliersi (è il caso di Trieste, di Bologna e di Pisa, i cui soci avevano dichiarato “di voler essere prima fascisti e di dovere quindi abbandonare il club”) e quello di Verona aveva proposto che la decisione dello scioglimento dovesse essere condivisa da tutto il Rotary italiano. La proposta di Verona divide i presenti e Alessandria si schiera con la 25


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maggioranza delle sezioni (17) che intendono invece continuare l’attività. Tra le maggiori cause di criticità si inseriscono presto le conseguenze della questione razziale. Una lettera riservata-personale viene indirizzata dal segretario generale del Rotary italiano, avv. Achille Bossi, al suo omologo del Rotary di Alessandria (e presumibilmente non solo a questi). Il contenuto della nota, rintracciata e già pubblicata da Marcello Pittaluga, merita di essere citato per intero: “Vi prego di volermi far sapere in via confidenziale, in base alla Vostra diretta conoscenza e alle ulteriori indagini che vorrete personalmente svolgere, senza far luogo alla diramazione di circolari o di questionari, se e quali soci di razza ebraica appartengono a codesto Club, precisando possibilmente se lo sono per parte dei due genitori o per parte di uno solo”. La lettera, inviata da Milano il 26 settembre, richiede perentoriamente una risposta entro il primo ottobre… Pur non possedendo la risposta fornita dal segretario di Alessandria, dottor Mario Revelli (che nel frattempo era succeduto al Marrocco), non è difficile immaginare che il Rotary alessandrino non possa essersi sottratto all’incombenza delatoria, segnalando i nomi dei quattro professionisti e imprenditori ebrei che abbiamo già indicato. Sappiamo anche che uno di essi, il prof.

Finzi, pochi giorni prima si era già dimesso dall’incarico di primario e direttore sanitario dell’ospedale e si stava preparando alla fuga in Sud-America. In poche settimane gli eventi precipitano. L’ultima riunione del Consiglio nazionale del Rotary si tiene a Roma il 14 novembre 1938, quattro giorni dopo l’approvazione dei decreti legge anti-ebraici a difesa della razza: la decisione finale e inevitabile, assunta all’unanimità dei presenti (gli alessandrini non mandano alcun delegato), è quella di sciogliere tutti i club del Distretto con il 31 dicembre. Riferiscono le cronache che il Segretario del PNF, Starace, abbia seguito puntigliosamente lo svolgimento della seduta, sollecitandone la conclusione “con rabbiosi richiami telefonici”. Emblematico del clima negativo ormai instauratosi è il modo in cui a Torino il 15 novembre il quotidiano “La Stampa” si occupa del problema: sotto il titolo “Il Rotary si è sciolto”, compare l’articolo forse più breve della storia del giornale: “Finalmente il Rotary Club si è sciolto”. Finisce qui la storia del Rotary italiano prima del secondo conflitto mondiale (e insieme ad esso anche la più breve vicenda del Rotary alessandrino). Il 15 dicembre 1938 il segretario Revelli aveva già risposto a una nota di Bossi, precisando che “per ragioni di carattere locale non verrà più tenuta alcuna riunione”. L’articolo del quotidiano “La Stampa” del 15 novembre 1938 che riporta lo scioglimento del Rotary.

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A sinistra. Una ricostruzione del dopoguerra: la cupola della galleria Vittorio Emanuele di Milano.

Con il gennaio del 1939 inizia per il Rotary italiano un lungo periodo di silenzio che si concluderà soltanto nel settembre del 1946. Artefice della ripresa è sempre l’infaticabile avvocato milanese Achille Bossi, che fin dall’estate del 1945 allaccia contatti con la Segreteria europea di Zurigo e in particolare con L. B. Struthers, segretario generale aggiunto del Rotary International, inviato in Europa col compito di “ristabilire i Rotary Club nei Paesi liberati”. Dopo una visita negli Stati Uniti, Bossi riceve l’incarico di organizzare un convegno rotariano nazionale a Pallanza il 15 settembre 1946, con la partecipazione di rappresentanti dei club già informalmente ricostituiti e di quelli in via di ricostituzione. Per il club alessandrino l’attesa è ancora più lunga: occorre aspettare la data del 24 giugno 1948 per poter trovare sulle colonne del giornale locale “Il Piccolo” la notizia della avvenuta ricostituzione del sodalizio. Il presidente Vaccari è morto nel 1943, molte cose sono cambiate nella società italiana che è profondamente impegnata nei processi di epurazione politica e nella (faticosa) ricerca di vie che consentano di riprendere ritmi e abitudini precedenti all’esperienza traumatica della guerra civile. Un elemento interessante che presiede alla rinascita dei club è la ripresa del dibattito sulla “democratizzazione” dei soda-

lizi dopo la parentesi fascista. Non solo è necessario che i nuovi soci non “abbiano peccati politici sulla coscienza”, ma si fa strada l’ipotesi che ai club possano iscriversi anche uomini “che per la giovane età e la non compiuta esperienza siano attualmente di secondo piano, ma che si elevino a poco a poco fin ai primissimi piani”. Cuneo e Torino sono le prime realtà rotariane del Nord-Ovest a riprendere formalmente la vita associativa, seguite da Genova e Savona. Secondo l’annuario del 1949 “nell’estate del 1947 ad Alessandria, Biella, La Spezia e Novara sono in atto alacri iniziative per l’immediata ripresa”. In questo contesto sono di particolare importanza i nomi dei sette membri del “nuovo” Rotary alessandrino che costituiscono i superstiti della precedente esperienza. È sicuramente dal loro lavorio sotterraneo e dal loro ritrovato impegno per la rinascita del club, che la vita sociale ha potuto riprendere. I sette ri-fondatori sono: l’otorinolaringoiatra prof. Renato Bortolotti, l’argentiere dott. Alfonso Cesa, il direttore dell’Istituto di Coniglicoltura, prof. Francesco Maiocco, il gr. uff. Stefano Menghi, l’avv. Prof. Alberto Montel, il ragionier Francesco Rossi e il cavalier Mosè Vitale, consigliere della società SAVES. Un ruolo fondamentale nella ricostituzione del Rotary alessandrino è stato riconosciu-

LA RICOSTITUZIONE NEL 1948 E IL PRIMO DOPOGUERRA

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Igino Tomassini (1948-49, 1949-50), primario di Chirurgia Ospedale Alessandria.

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to al prof. Renato Bortolotti (Alessandria 1909-2002). Già componente, non ancora trentenne, del gruppo dei primi rotariani di Alessandria sul finire degli Anni Trenta, Bortolotti è una figura importante nella storia della medicina alessandrina. Eredita la passione per l’otorinolaringoiatria dal padre Lorenzo, che si era trasferito in Alessandria da Bologna fin dal 1908 ed era stato il primo chirurgo a svolgere attività specialistica in città. Renato, laureato all’Università di Torino sotto la guida del prof. Malan, dopo gli studi di specializzazione a Bordeaux ottiene la specializzazione e la libera docenza. Primario dell’Ospedale civile di Alessandria dal 1945 al 1976, nel 1983 verrà insignito della medaglia d’oro per i cinquant’anni di laurea. Uomo attivo ed entusiasta è tra i fondatori del Circolo Canottieri e dell’Avis. All’inizio degli anni Sessanta viene eletto sindaco a Portofino: in quel ruolo favorisce l’acquisto del castello da parte del Comune, sottraendolo a speculazione edilizia. Esperto velista, trasmette questa passione ai figli Lorenzo e Federico, e negli anni Settanta è protagonista con il suo yacht Moby Dick di tutte le più importanti regate d’altura del Mediterraneo. Coronerà quest’attività nel 1977 con la partecipazione nella squadra nazionale italiana all’Admiral Cup (trofeo per nazioni che si svolge in Inghilterra), arrivando secondo nella Channel Race. Continua la professione medica fino a pochi mesi dalla morte che sopraggiunge all’età di 94 anni nella sua casa di campagna a Valle San Bartolomeo. Il prof. Bortolotti è il vero artefice del rilancio del Rotary ad Alessandria nel dopoguerra, ma nel nuovo sodalizio si limita a occupare il ruolo di segretario (peraltro presto lasciato all’avvocato Giovanni Spantigati). Alla presidenza viene invece eletto un altro medico, il prof. Igino Tomassini (Acquaviva Picena 1903- Alessandria 1993), medico chirurgo originario della provincia di Ascoli Piceno, trasferitosi presso l’Ospedale alessandrino nel 1938, dopo aver ottenuto la specializzazione e la libera docenza. Tomassini, personaggio fondamentale nell’evoluzione della chirurgia alessandrina, opererà come primario fino al 1973. Un ruolo altrettanto importante per l’introduzione della chirurgia to-

racica avrà suo fratello, Manlio (Teramo 1922-Alessandria 2010), che dopo la laurea in Lettere e quella in Medicina e Chirurgia, entra in servizio presso l’Ospedale alessandrino nel 1948 e ne rimane primario di clinica chirurgica dal 1966 al 1986. Il quadro dei soci, quanto alla composizione sociale, non è sostanzialmente mutato rispetto a quello della fine del decennio precedente. Vi sono imprenditori, quali l’avv. Camillo Borasio, presidente della fabbrica di biciclette Maino, l’argentiere Alfonso Cesa, il calzaturiere Remo Colombino, Italo Filippa, amministratore della Imcaradio, il cav. Francesco Franco dell’ARFEA, il comm. Giuseppe Giraudi del mulino omonimo, il valenzano Carlo Illario titolare di una grande azienda orafa, l’avv. Aldo Moraschi della omonima società di rappresentanze, l’ing. Giuseppe Scavia della Ceramica Gattinara, il geom. Augusto Simonelli, titolare di impresa edile, e infine figura anche la Borsalino nella persona del suo amministratore Teresio Usuelli, nipote del senatore Teresio, scomparso nel 1939. Molto più ridotta la presenza del mondo agricolo (il solo Giovanni Spinolo, tra i titolari di aziende agricole, e i tecnici Mario Plosa, capo dell’Ispettorato agrario, e Ilario Zannoni, presidente dell’associazione dei Dottori in agraria) e anche del comparto dei liberi professionisti: gli avvocati Pietro Ballestrero, Edmondo Ferrari, Giuseppe Oneglia, Giovanni Spantigati, oltre ai già ricordati Renato Bortolotti, Alberto Montel e Francesco Rossi. Completano il quadro il presidente della Cassa di Risparmio di Alessandria, dottor Lorenzo Capriata, il presidente dell’Alessandria U.S., comm. Mario Moccagatta, e un nutrito stuolo di direttori: Aldo Barozzi (Casa di cura Salus), Ermete Ferlini (vice direttore della Cassa di Risparmio), Giovanni Griffa (Officina del Gas), Milziade Maggioni (Ovesticino), Raffaello Petracchi (Credito Italiano), Ferruccio Ravazzoni (Sanatorio Borsalino). C’è nella società alessandrina di questi anni, come in tutta la realtà italiana, il desiderio di ricostruire: non solo le case e le infrastrutture distrutte dai bombardamenti alleati e dalla guerra civile, ma anche i rapporti tra le persone, le parti sociali, le istituzioni.


All’inizio del 1949 tutti i nove club dell’allora Distretto 46 già esistenti negli Anni Trenta sono ricostituiti, la loro attività di servizio è evidentemente caratterizzata, nei primi anni, dalle circostanze che si trovano ad affrontare nell’immediato dopoguerra: ancora alla fine del 1947 il foglio rotariano informa che numerosi club statunitensi stanno provvedendo “all’invio di pacchi vestiario destinati a famiglie bisognose”. Il Rotary alessandrino intanto ha stabilito come sede delle adunanze il ristorante “Guglielmo” in via San Giacomo della Vittoria: per tutto il quadriennio 19481952 le adunanze si tengono il secondo e quarto mercoledì del mese (poi diventato giovedì) alle ore 20. Sotto la guida del prof. Tomassini, il Rotary di Alessandria partecipa a San Remo nel giorno dell’Epifania del 1949 a un importante incontro con il club di Nizza in cui si ribadisce il concetto di internazionalità che sta alla base dell’idea rotariana. Analoghi contenuti ha, l’anno successivo, un raduno interclub organizzato a Cuneo (15 ottobre 1950) con la partecipazione di rappresentanti dei club di Alessandria, Asti, Genova, San Remo, Torino, Milano, Modena, Nizza e Principato di Monaco. I temi dominanti la discussione interna di questi anni sono l’unione doganale franco-italiana e, di più vasto respiro, la formazione di uno spirito europeo che consenta di combattere gli esasperati egoismi nazionali. Ben prima del Trattato di Roma (25 marzo 1957), le sessioni rotariane si concentrano sull’obiettivo dell’unificazione europea, sottolineando come la libera circolazione degli uomini, delle merci e dei capitali, formi il substrato economico dell’unione europea. Di non minore importanza la riflessione che nel 1950 si apre intorno ai sovvertimenti intervenuti in Europa nel corso degli Anni Trenta: le conclusioni di tale dibattito interno portano ad affermare la necessità che il Rotary si faccia parte attiva nel sostenere “l’azione difensiva della civiltà occidentale”, nella convinzione che gli ideali e gli obiettivi originariamente individuati da Paul Harris fossero ormai divenuti “trincee vitali per la sicurezza dei beni spirituali minacciati da eventi come la recente stagione delle dittature”.

I club vengono pertanto invitati a focalizzare l’attenzione su argomenti di carattere sociale ed economico, nonché a problemi di politica internazionale. Emblematico del rinnovato clima di questo periodo si presenta il messaggio con il quale il Presidente del Consiglio, il democratico cristiano Alcide De Gasperi, accompagna l’inaugurazione del club di Roma il 24 febbraio del 1948. Lasciato cadere un accenno alla propria “abilità roteatoria” (che suscita nell’uditorio ilarità e approvazioni), De Gasperi chiede di essere considerato virtualmente socio dell’organizzazione rotariana “nel senso che anch’io condivido con voi il senso del dovere, del servizio per la causa della Patria, del servizio per il pubblico, del servizio per tutti i nostri fratelli. Ora questo senso del servizio, del dovere, noi lo mettiamo a tributo non solo del popolo italiano, ma anche di quello spirito di roteazione, di libertà nelle idee, nelle forme democratiche, nei rapporti economici, che rivive e ricostruisce, che nella libertà dona le forme della convivenza democratica, che deve ricostituire la fraternità e permettere veramente a noi di servire la causa della Patria e contemporaneamente la causa della pace internazionale”. La presidenza del prof. Tomassini, apertasi nel giugno 1948, si estenderà anche all’anno rotariano successivo, concludendosi nell’estate del 1950. Il primo consiglio direttivo del dopoguerra è costituito da Teresio Usuelli (vicepresidente), Renato Bortolotti e Alessio Ceva (consiglieri), Ermete Ferlini (tesoriere) e Giovanni Spantigati (segretario). Il Rotary appena ricostituito si trova ad operare in una città e in una provincia duramente provate dagli anni di guerra: il problema della casa e quello della ricostruzione di infrastrutture pubbliche è sicuramente il più sentito dalla popolazione e il più urgente. Nel capoluogo una figura di riferimento è presto rappresentata dal sindaco Nicola Basile, eletto nel 1947. Basile è un maestro elementare che considera Edmondo De Amicis come figura di riferimento (e con il quale aveva intrattenuto rapporti epistolari). Uomo all’antica, di origine marchigiana, ma in Alessandria fin dal 1904, antifascista e di ideali vicini alla sinistra, Basile incarna un modello che pia31


MEZZO SECOLO DI STORIA: L’AZIONE DEL ROTARY DAL 1950 AL 1997 Gli Anni Cinquanta

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ce agli alessandrini: resterà alla guida del Comune per diciassette lunghi anni, fino al 1964. È considerato il sindaco della ricostruzione: gli anni del suo mandato vedono il ripristino dei servizi pubblici essenziali

e la realizzazione di numerose opere pubbliche, dall’acquedotto al mercato ortofrutticolo, dall’ampliamento della rete fognaria all’edificazione di impianti sportivi come la piscina e il palazzo dello sport.

Gli anni della prima legislatura repubblicana, detti anche del centrismo (1948-53), vedono la realizzazione di alcune riforme economico-sociali che preparano di fatto un notevole progresso economico: la riforma agraria, l’istituzione della Cassa per il Mezzogiorno, la riforma tributaria, il piano per la casa, conferiscono più solidità al paese e gli danno la base per un’accelerazione che porterà con sé una crescita del reddito medio pro capite del 25 per cento e un raddoppio della produzione industriale rispetto al 1938. L’Alessandria degli anni Cinquanta è una città che “si deve” risollevare per partecipare allo sforzo straordinario che tutto il Paese sta compiendo dopo le rovine della guerra. Grande attenzione viene dedicata all’emergenza casa: partono i primi piani di edilizia popolare, ma si mette in moto anche il “piccone risanatore” che cancella intere parti del centro storico e alcuni monumenti. Si cerca di provvedere anche alla programmazione urbanistica: il 1950 è l’anno dell’adozione di un primo piano regolatore, che però dopo tre anni di lavoro non sarà approvato. La ripresa del tessuto economico viene certificata dalla prima mostra campionaria delle attività produttive, che si tiene in piazza Garibaldi: si inizia a discutere intanto del declino della tradizionale fiera cittadina, fiera agricola plurisecolare, dedicata a San Giorgio, che non regge la concorrenza di rassegne specializzate come quella di Verona. Il 1951 è anno di elezioni (il socialista Basile viene riconfermato sindaco, il democristiano Giuseppe Giraudi viene eletto alla guida della Provincia) e di alluvioni (due volte esonda la Bormida e una il Tanaro). L’alluvione del Polesine provoca un esodo interno di immigrati che dal Veneto raggiungono le aree occidentali della pianura padana. L’anno successivo vede entrare in funzione i primi filobus. In piazza Gobetti si inizia la

costruzione delle prime case popolari. Basile pubblica il volume “Città mia”, che viene distribuito nelle scuole. Avvicinandosi alla metà del decennio, la ricostruzione prosegue: nel 1954 l’architetto Ignazio Gardella, architetto di fiducia della Borsalino, realizza la Casa per impiegati. Si inaugura in spalto Marengo la nuova Centrale del latte. La cronaca nera registra il duplice omicidio commesso dal calzolaio Olmo e nel 1955 la condanna in tribunale di Fausto Coppi e Ilaria Occhini che fa discutere l’Italia. Ha un certo successo il Gran Carnevale alessandrino con tanto di battaglia del borotalco in piazza Garibaldi. Nasce il Circolo del cinema, fondato da Adelio Ferrero; I Pochi, sotto la guida di Ennio Dollfus, danno vita alla scuola di recitazione “Città di Alessandria”. Nel 1956 Gardella realizza anche la Taglieria del pelo e l’anno dopo la Borsalino festeggia i cento anni di fondazione. Nonostante la lunga storia, per l’azienda alessandrina è iniziata una parabola discendente, a seguito di una crisi di mercato che porterà i dipendenti dai 2200 del 1947 ai 960 del 1961. Il quadro economico locale, infatti, vede altri settori in evidenza: il calzaturiero (Lancav, cioè Cavallero & Lanzavecchia, Grand’Italia, Bima, Marengo), il profumiero (Paglieri, Gandini), l’argentiero (Cesa, Ricci, Ima Guerci, Lima, Goretta, Bagliani), il metallurgico (Sila e Thedy), il meccanico (GB Mino, Pivano, Olva, Panelli), la produzione di cicli e biciclette (Maino, Quattrocchio, Girardengo). Si preparano gli anni del boom e assume crescente importanza il polo industriale di Spinetta Marengo (Montecatini, Zuccherificio, sugherifici Canepari e Bocchio). Nel 1957 la squadra di calcio ritorna in Serie A, nel 1959 Giovanni Gronchi è il primo presidente della Repubblica a far visita ad Alessandria. Quanto alla vita rotariana, occorre segnalare che nell’estate del 1950 l’avvocato ales-


sandrino Giovanni Spantigati succede al prof. Tomassini nella carica di presidente. Spantigati (Alessandria 1906-1991), dopo la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Torino, inizia la carriera in magistratura, ma presto si sente maggiormente attratto dalla dimensione del diritto dell’economia e abbraccia la carriera professionale, dedicandosi a due temi in particolare, quelli della concorrenza sleale e delle politiche energetiche. Questi interessi prediletti lo portano presto a fondare e dirigere la rivista scientifica “Notiziario petrolifero”, una testata di circolazione europea che negli anni Settanta si aprirà anche a ospitare tematiche connesse alla nuova sensibilità ambientale. Un altro tema che appassiona l’avvocato Spantigati è quello della navigazione aerea e sarà conseguenza di tale interesse il progetto, condiviso con il cav. Francesco Franco dell’ARFEA, di realizzazione di un aeroporto ad Alessandria. L’anno 1950 (e per la verità anche il 1951) registrano a livello nazionale una breve ripresa della querelle con le gerarchie della chiesa cattolica che già sembrava esser stata risolta dopo le tensioni della fine degli Anni Venti. In ragione della “presunta derivazione delle idee rotariane dalla massoneria”, e alla luce dell’articolo 684 del Codice di diritto canonico, il Sant’Uffizio pubblica un decreto che sancisce l’illiceità per i chierici di “dare il nome al Rotary Club”. La crisi questa volta viene superata rapidamente, ancora con la mediazione dei gesuiti di “Civiltà cattolica” e dell’allora Sostituto alla Segreteria di Stato, il cinquantaquattrenne mons. Giovanni Battista Montini, futuro pontefice con il nome di Paolo VI. Già il 1 febbraio 1951 il club di Alessandria, insieme a quelli di La Spezia e Novara, viene informato dal presidente Spantigati sui caratteri della “polemica” e sui “definitivi chiarimenti” che avevano portato alla soluzione della questione. Certamente non si possono dire superate, almeno ancora per qualche anno, le diffidenze di parte della chiesa; a tale scopo occorrerà aspettare la fine degli Anni Cinquanta e il pontificato di Giovanni XXIII. Il decennio dei Cinquanta vede i club italiani molto impegnati su un altro fronte, ben più consistente di quello “difensivo” nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche: il

tema della ripresa del carattere di internazionalità, declinato in particolare attraverso il rilancio di quelle relazioni privilegiate con la Francia che erano state guardate con tanto sospetto dal fascismo e che, peraltro, almeno sul piano dei contatti personali, non erano mai state interrotte neppure durante gli anni della guerra. Il congresso di Rapallo (2-4 ottobre 1953) pone al centro dei propri lavori l’argomento dell’unione europea, un tema tutt’altro che scontato (che infatti registra anche prese di posizione non plebiscitarie e sovente critiche, fino al capolavoro diplomatico di qualche relatore che si definisce “favorevolmente contrario”). Nei mesi successivi la questione viene ampiamente dibattuta all’interno dei singoli club. In una riunione tenuta ad Asti il 13 dicembre 1953 alla presenza del governatore distrettuale Cesare Chiodi (per lunghi anni anche presidente del Touring Club Italiano), “numerosi rappresentanti dei Club di Alessandria, Bergamo, Brescia, Cuneo, Pavia e Torino” sottolineano il concetto che si debba fare il possibile per “dare una soluzione positiva del problema dell’Unità Europea”. Con questi accenni, peraltro, si andrà presto a esaurire, almeno per questo periodo, l’interpretazione che Giuseppe Viale ha definito “politica” della visione internazionalistica del Rotary italiano. L’avvento del livornese Gian Paolo Lang alla presidenza internazionale (1956-1957), carica che per la prima volta viene affidata a un italiano, rende la svolta ancora più evidente. L’atteggiamento di disimpegno verso la complessa attualità dei rapporti politici a livello mondiale porta a definire presto una nuova visione dell’internazionalità, in cui ciò che maggiormente conta più che i rapporti tra i singoli Stati sono i legami amichevoli tra i vari Club. Da questo stato di cose trae sviluppo in particolare l’istituto della Rotary Foundation, alla quale fino ad allora nessun club italiano aveva aderito. La Foundation, come è noto, è un progetto del Rotary International, nato nel 1917 e potenziato nel 1947, rivolto alla costituzione di un fondo per finanziare alcuni grandi servizi educativi in favore dell’umanità. Già nel luglio del 1956, all’inizio della presidenza Lang, Alessandria figura tra i 72 club italiani (sul totale di 117) divenuti “associati al 100%” alla Rotary Foundation.

Giovanni Spantigati (1950-51, 1951-52), avvocato libero professionista.

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Ferruccio Ravazzoni (1952-53, 1953-54), direttore dell’ospedale Borsalino di Alessandria.

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Nel settembre del 1951 il Rotary alessandrino riceve una visita importante, quella del presidente del Rotary International, l’americano Frank E. Spain, accompagnato dal segretario generale per l’Europa, il signor Walter Panzar di Zurigo: i due ospiti vengono accolti dal presidente Spantigati nei locali di palazzo Cuttica. In sede locale la presidenza dell’avvocato Spantigati segna anche un mutamento nel luogo di ritrovo dei soci: dal 1952, infatti, le adunanze sociali non si svolgono più presso il ristorante “da Guglielmo” in via della Vittoria, ma si trasferiscono nei locali del ristorante “Venezia”, in corso Roma 24. Cambia anche la giornata di incontro: non più il mercoledì, ma il giovedì (il secondo e il quarto del mese, alle ore 20, ma per l’anno 1952-1953 si sperimentano anche il primo e il terzo, alle ore 12.30). Ad Alessandria i problemi della ricostruzione sono in primo piano e non è affatto casuale che una delle prime iniziative promosse dal presidente Tomassini fosse stata una visita alla fabbrica Borsalino, gravemente danneggiata dai bombardamenti del 1944. Il 7 dicembre 1949 Teresio Usuelli, presidente dell’azienda e presidente anche della Federazione Italiana Industrie del Cappello, aveva accolto la delegazione rotariana e presentato una relazione sugli andamenti di mercato. La visita si era conclusa con un rinfresco, offerto nella vicina villa dalla signora Giovanna Usuelli. Di notevole interesse è altresì la scelta degli argomenti per le relazioni conviviali: tra questi vanno citati almeno l’intervento del prof. Giuseppe Alpino, collaboratore economico della “Gazzetta del Popolo” sul tema della “Cooperazione economica internazionale” (colloquio dedicato in realtà alla prospettiva della creazione di un mercato unico europeo e della libera circolazione dei lavoratori – siamo, si badi bene, nel marzo del 1950), la discussione su “Traffico, viabilità cittadina e incidenti” (17 novembre 1951), cui prende parte anche il sindaco Basile con la famosa affermazione sull’indisciplina dei suoi concittadini appiedati (“E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un pedone cammini a sinistra”), la presentazione da parte dell’avvocato Spantigati in veste di presidente dell’AeroClub del progetto particolareggiato di campo

d’aviazione (22 ottobre 1955), o, ancora, la rievocazione della battaglia di Marengo ad opera del professor Bortolotti (16 marzo 1957). Al termine del mandato di Giovanni Spantigati, il club torna per il biennio 1952-1953 e 1953-1954 sotto la presidenza di un medico, il professor Ferruccio Ravazzoni (Vercelli 1898-Alessandria 1962), figura di primo piano della medicina piemontese e italiana, pioniere nella cura della tubercolosi e per lunghi anni direttore dell’ospedale Borsalino. A vent’anni Ravazzoni partecipa alla prima guerra mondiale come ufficiale degli Alpini: una ferita sul Monte Grappa gli vale la medaglia d’argento al valor militare. A ventisei, si laurea a Torino e subito si indirizza verso la tisiologia, iniziando la carriera presso l’ospedale sanatoriale San Luigi. Nel 1932 viene nominato “consulente tecnico per la costruzione, arredamento e organizzazione” del Sanatorio provinciale antitubercolare che la famiglia Borsalino sta realizzando ad Alessandria. Il sanatorio sorge con la sua impronta, come dimostra l’attenzione per il verde, l’aria e la luce. Due anni dopo, nel 1934, ne diviene direttore iniziando un trentennio di lavoro intensamente vissuto. Dal 1927 al 1954 pubblica oltre 40 studi specialistici nel settore, conseguendo nel 1941 la libera docenza. Sempre attento ai problemi della società in cui vive, Ravazzoni viene insignito della carica di Grand’Ufficiale della Repubblica e ottiene la medaglia d’argento della Provincia di Alessandria. Il professor Ravazzoni sarà anche il primo presidente alessandrino ad essere insignito (nel 1957) della Targa della probità, un’onorificenza rotariana che era stata istituita dal club di Alessandria nel 1954, in occasione del 50° di fondazione del Rotary International, quale riconoscimento a persone – sia rotariane che non – che avessero improntato la propria vita all’ideale del “servire”. I primi due destinatari della Targa sono due non rotariani, la prof. Isabella Bobbio (1954), direttrice della scuola medico-pedagogica “De Amicis” e il noto pediatra dottor Andrea Laguzzi (1955), seguiti nel 1957 proprio dal prof. Ferruccio Ravazzoni, e poi da mons. Amilcare Soria, cappellano del carcere (1958), e dall’avvocato Perpetuo Bruno Chenna, ex presidente del Tribunale (1959). Il mandato successivo a quello del prof. Ra-


vazzoni (1954-1955) viene affidato a Ermete Ferlini (Castelnuovo Scrivia 1898-Alessandria 1986). Ferlini, dopo la laurea, una prima in Economia e Commercio e una seconda in Giurisprudenza, svolge la sua attività in prevalenza presso la Cassa di Risparmio di Alessandria sino a divenire direttore generale della stessa. Per tutta la vita collabora con riviste specializzate nei settori dell’economia, del credito e del risparmio. Appassionato di musica, come autodidatta in particolare del pianoforte, collabora anche con riviste di settore a cui propone recensioni di critica musicale. Rotariano dal 1948, e quindi membro del gruppo dei rifondatori con il prof. Tomassini, partecipa alla vita del club assumendo fin dall’inizio la carica di tesoriere. Dopo il collocamento a riposo si trasferisce a Genova Nervi. La metà degli anni Cinquanta porta con sé anche una serie di novità quanto all’organizzazione territoriale. Il Rotary italiano era sorto come entità indivisa e con la denominazione di 46° Distretto, ma fin dal 1949 aveva assunto il nome di 87° Distretto: questa modifica non era solo numerica, poiché

Ermete Ferlini (1954-55), vice direttore della Cassa di Risparmio di Alessandria.

costituiva il preludio a una quadripartizione che sarebbe avvenuta nel 1955, motivata con la necessità di contare nei consessi rotariani “per più di un voto”. E così nell’aprile del 1955 il periodico distrettuale pubblica una cartina in cui la denominazione di 87° Distretto si applica soltanto alla suddivisione nord-occidentale (che comprende Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia, e che dal 1 luglio 1957 assumerà il numero 184) e viene affiancato dai Distretti 88°, 92° e 93°. Alla guida del nuovo distretto viene chiamato l’avv. Orazio Quaglia, past president del club di Torino. Come ha ricostruito con accuratezza Giuseppe Viale, della nuova partizione fanno parte inizialmente 32 club, con 1757 soci: ai club dell’anteguerra (e a quello alessandrino) si aggiungono quelli di Aosta, Asti, Borgomanero, Ivrea, Pallanza-Stresa, Pinerolo, Tigullio, Vercelli, Alba, Casale Monferrato, Chieri, Saluzzo. La presenza in questo gruppo del club di Casale Monferrato (secondo Rotary in provincia di Alessandria) ci porta ad approfondire il tema cosiddetto dell’espansione rotariana, un argomento molto importante, che va inteso sia in senso territoriale (la creazione di nuovi club sul territorio, anche all’interno di una circoscrizione provinciale o dei confini di un’area metropolitana), sia nel senso dei criteri di ammissione di nuovi soci. Il nuovo club di Casale Monferrato viene costituito nel 1956 e il Rotary alessandrino ne è il padrino: il primo presidente ne sarà l’ing. Vittorio Tornielli, che abbiamo già incontrato tra i soci del club alessandrino del 1938. L’anno seguente, 1957, è la volta del club di Tortona, il cui primo presidente sarà il dottor Marcello Bottazzi. La politica di sviluppo territoriale del Rotary alessandrino trova un sostenitore particolarmente convinto nella persona del senatore Giacomo Piola, presidente del club nel biennio sociale 1955-1956 e 1957-1957. Nato ad Acqui Terme nel 1890, l’avvocato Piola è una figura di riferimento per la storia rotariana alessandrina. Laureato in Giurisprudenza a Torino nel 1912, esercita la professione di avvocato dal 1919, è consigliere comunale ad Acqui dal 1919 al 1921, sindaco di Cassinelle nel 1922-1923. Partecipa alla guerra come ufficiale di artiglieria di complemento presso il Comando della IV Armata. Non avendo aderito al fa-

Giacomo Piola, (1955-56, 1956-57) avvocato libero professionista e senatore della Repubblica.

Istituzione della Targa di probità nel 50° di fondazione del Rotary International.

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Il presidente Ermete Ferlini consegna la Targa di probità alla prof. Isabella Bobbio, direttrice della scuola medico-pedagogica “De Amicis”.

Consegna della Targa di probità al pediatra, dr. Andrea Laguzzi.

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scismo, viene arrestato dalle Brigate nere nel 1944 e rinchiuso a lungo nella casa penale di Alessandria. Torna alla vita politica proprio negli anni in cui è presidente del Rotary: sarà infatti sindaco di Acqui Terme dal 1951 al 1963. Nel 1955 viene anche eletto al Senato della Repubblica per il collegio di Acqui-Novi: mantiene tale incarico nella II e nella III legislatura e dal 1955 al 1961 è sottosegretario di stato al Ministero delle Finanze. Nella sua feconda attività parlamentare è autore e relatore di molte proposte di legge. Muore nel 1963 e nel 1969 riceve, postuma, l’onorificenza della Targa della probità. L’attenzione di Piola verso le tematiche fiscali ed economiche locali è testimoniata anche dalle scelte che caratterizzano i temi da trattare convivialmente durante il suo mandato. Due esempi possono essere significativi. Il 20 settembre 1957 il Rotary alessandrino è chiamato ad ascoltare una sua relazione sulla crisi commerciale che stanno attraversando il vini piemontese e italiano: nella stessa giornata a Torino aveva presieduto una riunione dei dirigenti degli uffici finanziari del Piemonte, convocata sul medesimo tema, e visitato il comando della Guardia di Finanza. Nel giugno del 1960 ancora Giacomo Piola sarà tra i protagonisti di un importante appuntamento convegnistico, dedicato allo sviluppo di Torino, del Piemonte e della Valle d’Aosta, un fondamentale momento di riflessione organizzato e promosso con l’intervento di tutti i Rotary piemontesi. Dopo la presidenza del senatore Giacomo Piola è il turno dell’avvocato Pietro Ballestrero, altra figura importante per la storia non solo del Rotary alessandrino, ma più in generale di quello italiano. Ballestrero (Alessandria 1904-Quargnento 1968) è uno dei penalisti alessandrini più noti. Discende da una famiglia di professionisti, in particolare medici: dopo aver frequentato il Liceo Plana, si laurea giovanissimo all’Università di Torino, come allievo di Luigi Einaudi. Inizia la professione forense mettendosi presto in luce p enso di giustizia. Nell’immediato dopoguerra prende parte ai processi nei confronti degli aderenti alla Repubblica di Salò, poi balza agli onori delle cronache per avere assunto la difesa di Fausto Coppi nella nota vicenda della separazione dalla moglie Bruna e del processo sostenuto con Ilaria Occhini. Per

lunghi anni amministratore dell’Ospedale civile di Alessandria e tra i soci più attivi fin dalla ricostituzione del club, Ballestrero viene chiamato alla presidenza nei due anni rotariani del 1957-1958 e 1958-1959. Dopo un biennio ricco di iniziative, nel 1960 gli viene affidato, primo tra i rotariani alessandrini (ma anche primo esponente di un club non metropolitano), il delicato incarico di Governatore distrettuale. L’archivio del Distretto, recentemente digitalizzato, conserva una ricca documentazione sulla sua figura e sulle azioni da lui condotte, ma prima di prenderle in esame conviene soffermarsi su un documento che ci consente di disporre di una preziosa istantanea sulla vita del club alessandrino alla fine degli anni Cinquanta. Infatti, il 23 novembre 1959 il Governatore ing. Eugenio Radice Fossati svolge una visita ufficiale al circolo alessandrino e ce ne offre un ritratto nel verbale di visita. Presidente il dr. prof. Edoardo Balbi, vicepresidenti il tortonese Barattini e il casalese

Pietro Ballestrero (1957-58, 1958-59), avvocato penalista, governatore 1960 – 1961.


Marchino, segretario l’ing. Luigi Gastini e tesoriere Francesco Franco, i soci iscritti nell’anno 1959-1960 sono 57, in rappresentanza di 26 categorie professionali. Il Governatore dà atto del regolare svolgimento della vita sociale, nonché dell’abituale pubblicazione del bollettino, che esce con cadenza settimanale (e viene scambiato con quelli di tutti i club del Distretto 184°). Il consiglio ha recentemente deciso, “in via eccezionale e riservatissima”, una riduzione della quota al 50% per favorire l’apertura alla categoria degli insegnanti medi, mentre giudica “ormai saturata” la possibilità di costituire nuovi club sul territorio dopo la nascita di quelli di Casale Monferrato e di Tortona (e infatti, per quasi un ventennio, fino al 1977 non si parlerà più di espansione). Peraltro, nel 1956 il Consiglio ha deciso di conglobare Acqui Terme, tanto che le riunioni conviviali del periodo invernale si tengono ad Alessandria e quelle del periodo estivo nella città termale. L’aspetto certamente più interessante – e significativo sia dello stile di conduzione del club sia della costante ricerca di collegamento con l’attualità politica, economica ed amministrativa – è quello delle relazioni su temi di pubblico interesse, con inviti a rappresentanti di enti, istituzioni, ecc. Due sono i filoni principali. Da un lato, quelle che il verbale chiama “relazioni legate all’attività professionale dei soci”. Qui le sorprese non mancano: insieme a argomenti evidentemente ben conosciuti dai relatori, ma non particolarmente stimolanti (è il caso della conferenza di G. Canepa su “La fonderia per conto di terzi”, oppure di quella dell’inossidabile F. Maiocco su “Il coniglio come elemento essenziale nell’economia alimentare della nazione”), figurano infatti temi sorprendenti per il loro tecnicismo (E. Piola “Fecondazione artificiale e adulterio”, F. Durando “La misura dell’indennità del danno per la perdita di un occhio”). La tipologia delle “relazioni sulle attività di pubblico interesse” presenta caratteri di altrettanta curiosità: insieme a temi di attualità economica (G. Beccaro “Previsioni del settore vitivinicolo nel Mercato Comune Europeo”, G. Spantigati “Il Trattato di Roma svilupperà in Italia un’economia concorrenziale?”) vi sono interessanti conferenze legate alla realtà locale (R. Bortolotti “Le origini storiche

dei castelli del Monferrato”, L. Illario “La Mostra permanente di oreficeria e gioielleria a Valenza”), mescolate a tematiche inattese come quella affidata proprio all’avvocato Ballestrero (“Lo sfruttamento delle prostitute”). Analoghi caratteri presenta la produzione di relazioni nell’anno successivo (1959-1960), quando la presidenza del club viene assunta dal dottor Edoardo Balbi, primario di Dermatologia presso l’Ospedale civile. Il mandato del dottor Balbi, peraltro, sarà di brevissima durata perché interrotto da morte improvvisa. Ecco alcuni titoli degli incontri: F. Saia “La politica agraria nel nostro paese”, L. Smania “I corsi d’acqua nella provincia di Alessandria”, F. Ballestrero “La congiura di Catilina”, F. Durando “La piccola riforma INAM”, G. Spantigati “La moneta e l’oro secondo l’opinione di Mr. Pick”, C. Isaia “Maglie azzurre per Roma 1960”, A. Barattini “L’organizzazione aziendale nella concezione moderna”, V. Krachmalnicoff “Eurostar 1959”, E. Belimbau “I Clubs contact”, G. Piola “Agevolazioni tributarie in materia edilizia”. Questi pochi esempi danno comunque efficacemente il senso delle attività di approfondimento chiamate a dare sostanza alle riunioni conviviali: una specifica attenzione dedicata agli andamenti e ai fenomeni economici generali si coniuga con il richiamo ad aspetti storici, artistici, culturali del territorio alessandrino, senza ovviamente trascurare il grande repertorio delle conoscenze professionali dei singoli soci, non sempre magari di interesse generale, ma comunque utili per il richiamo alle singole attività da essi svolte, e, di conseguenza, alle categorie professionali dagli stessi rappresentate.

Edoardo Balbi (1959-60), primario di Dermatologia ospedale di Alessandria.

Consegna della Targa di probità al dott. Perpetuo Bruno Chenna, ex presidente del Tribunale.

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Gli Anni Sessanta

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Verso la fine degli anni Cinquanta il PIL italiano cresce di oltre il 6 per cento all’anno, le esportazioni aumentano a un ritmo del 14 per cento all’anno e la produzione industriale raddoppia ancora: nel 1960 la lira viene riconosciuta come la moneta europea più stabile. In poco meno di quindici anni l’Italia si è trasformato da paese prevalentemente agricolo a uno dei più industrializzati del mondo. Il 3 gennaio 1954 era nata la Rai, che ha significato cambiamento nelle abitudini degli italiani, ma soprattutto pubblicità per i prodotti di consumo che spingono il boom economico. Ma la crescita non è lineare: gli anni Sessanta sono anche anni di fratture: geografiche (tra regioni del nord e del sud) ed economiche (tra poveri e ricchi). Si emigra per andare a lavorare in Germania e Svizzera, ma il flusso più imponente è quello che dalle regioni del Sud raggiunge i centri industrializzati del Nord, con Torino che a fine decennio diventa la terza città “meridionale” d’Italia, subito dopo Napoli e Palermo. Gli effetti di questa crescita disordinata coinvolgono ovviamente anche la città di Alessandria, impegnata sul fronte dello sviluppo urbano, demografico e infrastrutturale. Se a livello nazionale il boom economico si accompagna con le prime affermazioni del centro-sinistra e le politiche di nazionalizzazione dell’energia elettrica, localmente

il decennio si apre con la riconferma del sindaco Basile (anche se è il Partito Comunista a rafforzarsi nelle varie prove elettorali). Ci sono grandi attese per il decollo di una provincia che vuole sfruttare al meglio la propria collocazione geografica al centro del nascente triangolo industriale, ma intanto la crisi mondiale del cappello provoca una grave crisi nella principale industria cittadina, quella con cui per circa un secolo si sono identificati gli alessandrini, e si deve registrare (nel 1962) una nuova occupazione della fabbrica da parte degli operai della Borsalino. Nel 1964 il professor Amaele Abbiati diventa nuovo sindaco della città alla guida di una coalizione di centro-sinistra che pone il tema dello sviluppo al centro dell’agenda politica: a fine decennio la giunta di un altro socialista, il dottor Piero Magrassi, con il sostegno dei democristiani guidati dall’ingegner Attilio Castellani, concluderà l’accordo per l’insediamento di uno stabilimento della Michelin a Spinetta Marengo, negli stessi anni in cui si inaugura l’autostrada A21 (Torino-Piacenza) e il CIPE approva la realizzazione del tronco Voltri-Alessandria dell’A26. Un altro democristiano, il professor Giovanni Sisto, viene eletto presidente della Provincia. Sul piano della vita culturale un giovane intellettuale, nato ad Alessandria all’inizio


degli Anni Trenta, porta il nome della città agli onori delle cronache: nel 1965 viene pubblicato sul settimanale “L’Espresso” il celebre articolo di Umberto Eco intitolato “Pochi clamori tra Tanaro e Bormida”: proprio quel breve saggio, che riscuote grande attenzione, darà il nome a un importante convegno con cui la città vorrà celebrare nel 1968 l’800esimo anniversario di fondazione, alla presenza, tra gli altri, di personalità come Norberto Bobbio e il nunzio pontificio mons. Girolamo Prigione. Negli anni in cui il panorama internazionale si deve confrontare con l’assassinio del presidente Kennedy, l’indizione del Concilio Vaticano II, la destituzione di Kruscev, la rivoluzione culturale in Cina, la vita in città scorre tranquilla: si inaugurano il nuovo palazzetto dello sport (1962), la colonia comunale di La Salle (1965), il Villaggio Commercianti e il cinema Alessandrino (1966) che sostituisce il vecchio Politeama, le nuove sedi del Liceo Scientifico e dell’Istituto tecnico-industriale (1967). Intanto, il giornale “Il Piccolo” diventa bisettimanale: potrà raccontare da vicino l’esplosione dell’autunno caldo e la contestazione nelle fabbriche, l’occupazione di alcune scuole cittadine da parte del movimento studentesco. Ma nel biennio 1968-1969 gli anni della speranza di sviluppo sono già terminati. In effetti, la città e la provincia di Alessandria, nonostante le premesse favorevoli, non conoscono a lungo gli effetti benefici del boom. L’industria chimica, con la presenza della Montecatini, si rafforza: i suoi circa 1500 operai sono il doppio di quelli della Borsalino, ma presto nell’azienda di Spinetta Marengo nasceranno problemi di sicurezza e salute dei lavoratori, nonché di inquinamento ambientale. Altre aziende della città – Sila, Baratta e Panelli sono tra queste, con circa 350 occupati ciascuna – forse troppo orientate ai mercati domestici, non tarderanno invece a conoscere i morsi della recessione. Il primo presidente del decennio è il tortonese di adozione, dottor Aldo Barattini (Parma 1905-Collecchio 1975) dirigente industriale dello stabilimento della Liebig a Tortona. Dottore in chimica, arriva a Tortona da Collecchio nell’aprile 1953. La Brooke & Liebig, società multinazionale anglo-argentina attiva nel settore agroalimentare

e dell’allevamento del bestiame, si insedia a Tortona nel 1951 e Barattini viene presto chiamato a dirigere lo stabilimento: vi si tratterrà per dieci anni, fino all’estate del 1963. Si trasferirà poi a Parma, ove fino al 1974 ricoprirà l’incarico di consigliere della SSIC (Stazione Sperimentale Italiana delle Conserve). Barattini, socio del Rotary dal 1955, presidente nell’estate 1960, in occasione della visita del Governatore, viene definito “persona di grande coscienza, serietà e impegno, valorosissimo e molto esperto della vita e del mondo. Ottimo”. La carenza di documentazione conservatasi per attestare l’attività svolta in questi anni viene compensata dall’attenzione che il settimanale locale “Il Piccolo” dedica alla vita del Rotary: per tutto il decennio e con cadenza quasi settimanale il periodico pubblica in prima pagina i resoconti delle sedute conviviali, permettendoci di seguire nel dettaglio le personalità, le tematiche, gli orientamenti del club alessandrino. In parallelo, ci soccorrono anche alcuni documenti dell’archivio distrettuale. In particolare, sembra molto importante una nota compilata dal Governatore Ballestrero in occasione della visita periodica compiuta il 14 novembre 1960. Premessa la difficoltà di esprimere un giudizio su una realtà di cui è stato segretario e presidente, l’avvocato Ballestrero sintetizza in questo modo la fotografia del Rotary alessandrino: “In questo club non vi sono mai state “crisi” ed è sempre regnato l’entusiasmo. Tra i suoi meriti: un grande fervore di iniziative concrete, un grande e sentito spirito rotariano, un grande e valido entusiasmo”. Altrettanto significativa una memoria compilata dall’ingegner Emanuele (Lele) Gastini, in veste di segretario del club, in cui si sintetizzano le elargizioni di beneficienza deliberate all’inizio dell’anno 1961: si tratta della rilevante cifra di 420.000 lire, erogata in favore di dieci realtà della provincia, tra cui il Piccolo Ricovero della Divina Provvidenza, l’Istituto Sordomuti, l’orfanotrofio Opera Pia San Giuseppe, l’istituto Arti e Mestieri Don Orione, la Curia Vescovile (per la Crociata della Carità), l’istituto scolastico Pasino (tutti di Alessandria), l’asilo infantile Moizo di Acqui e un istituto di Novi Ligure. Se si deve individuare un fil rouge che collega tante iniziative rotariane degli Anni

Aldo Barattini (1960-61), direttore dello stabilimento Liebig di Tortona.

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Sessanta l’elemento che balza agli occhi con maggiore evidenza è l’attenzione alle problematiche del mondo giovanile. Nel settembre del 1960 il Rotary alessandrino, con la collaborazione di quello di Casale Monferrato, organizza presso il castello di San Giorgio Monferrato il terzo Congresso distrettuale dei giovani. L’iniziativa, dedicata al tema “Il cinema nel linguaggio universale”, riscuote grande successo e vede la partecipazione di oltre 150 iscritti. Il taglio della giornata è molto originale: i relatori sono la casalese Paolo Luparia, che interviene sul tema “Il cinema e il costume”, l’alessandrino Claudio Simonelli (“Il cinema e la cultura”) e il vercellese Carlo Sarasso (“Il cinema e la censura”). Alcune carenze nella documentazione disponibile non ci consentono di avere un’idea dei temi dei due congressi precedenti, probabilmente impostati su un profilo più localistico: sappiamo però che il primo si svolse ad Acqui Terme nel 1958 e il secondo l’anno successivo alla Fons Salera. Da quel momento nel club alessandrino prende piede l’idea di organizzare questo appuntamento con un respiro più ampio - a livello distrettuale – con l’aiuto di un contributo finanziario specifico del Governatore. Nel settembre 1961 il quarto Congresso Giovani si svolge a Pallanza nel salone della società Rhodiatoce ed è dedicato a “Come si conquista e come si difende la libertà”; il quinto a Ovada (settembre 1962), presso il Motel Conca d’Oro, ha come tema “la ricerca del successo”; il sesto Congresso ha luogo ad Alessandria il 15 settembre 1963 e ha per tema “Lo spirito internazionale nei giovani”. A partire dalla settima edizione il Convegno dei Giovani assumerà la natura di Convegno Interdistrettuale. Di questo appuntamento sono da sottolineare sia l’originale struttura (si presentano tre relazioni selezionate attraverso un bando di concorso: si noti bene che uno dei tre vincitori è il torinese Mario Deaglio, destinato a una brillante carriera giornalistica), sia il fatto che gli atti del convegno sono pubblicati a stampa. Un’altra delle azioni lanciate dal Governatore Ballestrero a livello distrettuale riguarda il prestito d’onore ai giovani universitari. Si tratta di un’iniziativa importante che dimostra l’attenzione con cui la sensibilità rotariana si rivolge a temi quali la condizione 40

giovanile, il rapporto scuola-industria, la riforma dell’università. L’idea di base è quella di costituire una sorta di fondo di rotazione che alimenti una serie di prestiti in favore di giovani studenti iscritti all’università: il meccanismo, mutuato da esperienze americane, prevede la restituzione del prestito dopo un ragionevole periodo di tempo, a conclusione del conseguimento della laurea e dell’inserimento nel mondo del lavoro. Uno studio, affidato al prof. Giovanni Pia, evidenzia le potenzialità del progetto: il Distretto 184 con i suoi 51 club e 3000 soci avrebbe in quel momento una capacità di raccolta pari a 30 milioni di lire l’anno per un periodo di almeno cinque anni. Si tratta di una somma importante per i tempi, ma la discussione presto accesasi all’interno dei direttivi dei singoli club pone in evidenza alcuni problemi che finiscono col dimostrarsi insuperabili, quali la misura del contributo, l’impegno pluriennale a carico di ogni realtà locale, le modalità di assegnazione (“poco a molti, oppure molto a pochi?”), i rischi a cui si espongono i giovani nel momento in cui contraggono un vero e proprio debito. L’idea del Governatore finisce col rimanere nel cassetto e, comunque, restare limitata a un ambito di minor respiro rispetto a quello immaginato dal suo ideatore. Hanno invece miglior fortuna le borse di studio finanziate dalla Rotary Foundation, per cui ogni distretto può proporre un candidato ogni due anni, nonché le borse supplementari istituite “per la comprensione internazionale”. Infine, l’attenzione per il mondo giovanile trova spazio in questi anni nell’azione tipicamente rotariana che conduce alla creazione del progetto Interact (sintesi dell’espressione “International action”), un progetto di amicizia mondiale tra giovani al di sotto dei 18 anni, invitati a riunirsi in club locali patrocinati dai singoli Rotary, ma in possesso di una rilevante capacità di autodeterminazione e di autonomia gestionale. Ad Alessandria se ne inizia a parlare fin dal 1964, sotto la presidenza del notaio Canessa, anche se poi l’Interact sarà realizzato soltanto nel 2002. E, a proposito di azione internazionale, grande impegno viene rivolto anche in tale direzione in questi anni, orientando l’attività del Rotary al conseguimento della pace, come risulta dall’ordine del giorno della riu-


nione dei Comitati Inter-Paese (C.I.P.) tenutasi a Strasburgo il 4 marzo 1961. Di fatto si apre un dibattito sulle funzioni e sul ruolo del C.I.P. che si può considerare a buon diritto un’azione di sostegno alla definizione di una politica comune europea. Un altro ambito di lavoro che riceve grandi attenzioni è quello relativo all’azione professionale. Nei mesi a cavallo tra il 1961 e il 1962 prendono vita i Gruppi professionali di settore: il primo è quello dedicato all’Agricoltura (il club di Alessandria vi partecipa con il cav. Carlo Abbiati e il dottor Cesare Tafuri), presto seguito da quelli dell’Elettricità e dei Medici. La presidenza di Franco Santarelli, romano, si prolunga per due mandati, dall’estate del 1961 a quella del 1963. Santarelli, dirigente della Montecatini, arriva a Spinetta Marengo nel 1950 come responsabile del settore Pigmenti colorati, poi nel 1955 assume la guida dello stabilimento alessandrino, subentrando al dottor Alfani. Nel ruolo di direttore Santarelli rimane a Spinetta per altri otto anni, fino al 1963, quando passerà a dirigere un altro stabilimento Montedison, quello di Linate. Con l’attribuzione di questo incarico si inaugura anche una linea di continuità tra il Rotary e l’impianto chimico di Spinetta: infatti, attraverso tutte le varie trasformazioni che si verificheranno nella compagine societaria (oggi gli impianti sono di proprietà della Solvay Solexis), il direttore dello stabilimento sarà costantemente (forse con una sola breve eccezione) socio del club. L’attività rotariana di Santarelli si caratterizza per uno sguardo particolarmente acuto rivolto ai problemi e alle prospettive dell’industria locale: in materia è lui stesso a intervenire personalmente almeno quattro volte. Di grande interesse le sue testimonianze su “Attività e progresso dell’industria chimica italiana” e sulla “Storia dell’industria chimica a Spinetta Marengo”, ma importante (e di prima mano) anche quella sul reattore nucleare che Fiat e Montecatini realizzano a Saluggia all’inizio degli Anni Sessanta. Nella sua veste di dirigente di stabilimento, Santarelli coltiva anche un interesse professionale verso le tematiche del lavoro: ne sono prova le due conversazioni dedicate al “Fabbisogno di risorse umane nell’industria” e alla “Socialità nell’industria”.

Non secondaria, negli anni in cui faticosamente si avvia il percorso che condurrà anche la città di Alessandria ad avere un proprio strumento urbanistico, l’attenzione che il Rotary dedica al tema del Piano regolatore: nel giro di pochi mesi si concentrano, infatti, intorno alle problematiche dello sviluppo urbanistico cittadino gli interventi dell’ingegnere-capo del Genio Civile, dottor Smania, e di un appassionato cultore di storia locale come Fausto Bima (“Studio critico del PRG”). Altro filone di interesse, tenuto vivo dall’orafo valenzano Luigi Illario, presidente della Camera di Commercio fino a metà degli anni Settanta, è quello legato allo sviluppo del distretto industriale della gioielleria di Valenza: nel 1962 Illario riferisce della partecipazione al Royal Show di Adelaide (e informa i colleghi rotariani del giro del mondo da lui vissuto in 12 giorni per raggiungere l’Australia, visitare gli USA e rientrare in Europa); nel 1963 parlerà dell’estrazione e lavorazione del diamante, soffermandosi successivamente sulle tappe di una mostra viaggiante organizzata

Visita del Governatore Giacomo Costa.

Franco Santarelli (1961-62, 1962-63), direttore dello stabilimeno Montecatini di Spinetta Marengo.

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Luigi Gastini (1963-64), ingegnere edile, libero professionista.

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dagli orafi attraverso gli Stati Uniti. Storie di imprenditoria locale, forse meno scintillante di quella valenzana, ma di robusto contenuto produttivo, sono affidate di volta in volta a protagonisti come V. Krachmalnicoff, consigliere delegato della “Vosa” di Novi Ligure, Agostino Fulignani, direttore del Consorzio Agrario, l’ing. Locardi della fabbrica di lampadine “Fulgens” ancora di Novi Ligure. Ad esse si alternano contenuti che si agganciano all’attualità e alle sfide della politica internazionale: si pensi solo, che nel 1961, in tempi in cui si preannunciano la competizione per il dominio dello spazio tra USA e URSS e il rischio della guerra nucleare, questi problemi sono già presenti nelle relazioni dell’avvocato casalese Francesco Cappa in tema di “Diritto cosmico” e del dottor Renzo Penna, direttore della sezione medico-micrografica del Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi e futuro presidente rotariano, su ”La guerra atomico-biologica e batteriologica”. A fine febbraio del 1963 il Rotary alessandrino celebra i suoi primi 25 anni: i festeggiamenti si svolgono secondo uno stile di grande sobrietà, in quanto si sceglie di dare la parola ai presidenti che hanno ricoperto la carica nei cinque lustri di attività dell’associazione, ricordando con particolare commozione i tre scomparsi, Ravazzoni, Balbi e Piola. Il compito di ricostruire il cammino compiuto viene affidato anche ad alcuni “pionieri” che hanno seguito la vicenda alessandrina fin dagli anni iniziali, come il professor Mario Viora. All’incontro partecipano i rappresentanti dei due club di Tortona e di Casale Monferrato, nati per iniziativa del Rotary di Alessandria. In conclusione, il presidente Santarelli annuncia che il consiglio ha deciso di celebrare l’importante anniversario anche istituendo due premi riservati ai giovani diplomati delle scuole alessandrine per una monografia sullo sviluppo di Alessandria nel campo della cultura. Il giornale “Il Piccolo” esce con la prima pagina dedicata ai “25 anni del Rotary Club”. Nel mese di luglio 1963 si apre il mandato di presidente dell’ingegner Luigi Gastini. Gastini (Alessandria 1899-1971), dopo la laurea in Ingegneria edile al Politecnico di Torino, si dedica con successo alla libera professione. Le attività dello studio di

ingegneria, importanti nel definire l’immagine novecentesca della città, saranno poi proseguite dal figlio Emanuele (Lele), anch’egli rotariano e attivo segretario del club alessandrino per lunghi anni. Luigi Gastini sposa Maria Boggiani, originaria di una nota famiglia di Bosco Marengo cui aveva appartenuto il Cardinale Tommaso Pio Boggiani. Esercita la professione di ingegnere prevalentemente in Alessandria dove è ricordato, tra l’altro, per la ristrutturazione dell’Ospedale civile Santi Antonio e Biagio e per il rifacimento della facciata di palazzo Figarolo di Gropello (piazza Marconi). Appassionato di musica, disegno, gastronomia, nonché raffinato intenditore di vini francesi, l’ingegner Gastini allieta le serate con gli amici suonando sapientemente il suo pianoforte a coda, cucinando per loro e talvolta rendendoli protagonisti di ritratti o caricature a matita o china. In omaggio a questa natura colta e conviviale, il mandato di Gastini mostra un’interessante apertura ai temi della cultura. Un contributo importante in questa direzione viene dalla scelta dei temi per le relazioni, in cui svolge una parte di rilievo la figura di Michele Pittaluga, destinato a diventare presidente in anni successivi. Il presidente del Liceo Musicale, da musicofilo qual è, si occupa del centenario di Pietro Mascagni, ma non trascura le altre arti, in particolare quelle figurative, soffermandosi sulla pittura italiana del Novecento. Un altro centenario, quello di Gabriele d’Annunzio, viene celebrato dall’avvocato Giuseppe Ravazzi. Nel marzo del 1964 il Rotary organizzerà poi nei prestigiosi locali di palazzo Ghilini, prestati dalla Prefettura, un concerto di musica da camera con quartetti di Haydn, Boccherini e Mozart: a eseguirli, il Complesso Strumentale Italiano, formato da quattro docenti del Liceo (i maestri Giaccone, Migliazzi, Tafuri e Roveda). A maggio del medesimo anno i rotariani di Alessandria, guidati dall’ingegner Gastini, partecipano in forze all’importante convegno di Torino su “Cultura economica e comprensione sociale e internazionale”, mentre dal mese successivo avrà inizio una collaborazione con l’Associazione Goliardica Alessandrina (A.G.A.) e il suo presidente, Nuccio Buongiorno, che porterà a organizzare la mostra di pittura “Il vicolo”. La metà del decennio vede svolgersi il


mandato (1964-1965) del notaio Giovanni Battista Canessa (Torino 1912 – Alessandria 1988). Il piccolo Giovanni Battista, rimasto orfano della madre Francesca Garnerj Brunati poco dopo la nascita, viene portato dal padre, Andrea, notaio a Santa Margherita Ligure, nella casa di famiglia a Rapallo, dove crescerà insieme alla nonna Anna. Terminati gli studi liceali, a 23 anni si laurea in Giurisprudenza a Genova con 110 e lode e diritto di pubblicazione. Con voti altrettanto brillanti supera a 25 anni il primo concorso notarile cui partecipa. Sceglie Alessandria come prima sede ove svolgere la sua attività di notaio, perché la più vicina a Rapallo tra quelle a disposizione. Partecipa alla seconda guerra mondiale come ufficiale nel genio pontieri; fatto prigioniero dai tedeschi in Jugoslavia, viene portato in un campo di concentramento a Deblin Rena (Polonia), ove rimane fino al termine della guerra. Dalla Polonia, con un viaggio rocambolesco e con mezzi di fortuna, riesce a tornare a Rapallo, dal padre e dall’amata nonna Anna. Nel 1945, torna ad Alessandria e riapre lo studio notarile in via dei Martiri; la sua prima segretaria, Emma De Benedetti, lo seguirà con dedizione per tutto il suo percorso professionale, fino alla pensione. Ad Alessandria conosce Carla Floré con cui si sposa e condivide per tutta la vita un amore profondo e intenso, circondato dall’affetto di figli e nipoti. Alla fine degli anni Settanta costituisce insieme ai Notai Busso, Mussa, Oneto e Parodi, l’Associazione Notai di Alessandria, una formula innovativa di servizio notarile, soprattutto per il periodo e per un centro di provincia come Alessandria. La morte improvvisa e inaspettata della moglie Carla, il 4 febbraio 1985, lo segna profondamente; la morte lo coglie altrettanto improvvisamente tre anni dopo, per un male incurabile che lo toglie all’affetto dei suoi cari in soli otto giorni. Gli interessi di approfondimento e discussione del club presieduto dal notaio Canessa si orientano fortemente sulle tematiche locali: la società di gestione dell’Interporto di Rivalta Scrivia (dottor Costa), il progetto di museo archeologico ad Acqui Terme (conte Paolo Chiabrera), le nuove autostrade che attraversano il territorio (ing. Giuseppe Antona Cordara, Ufficio tecnico della Provin-

cia), sono alcuni dei titoli delle relazioni di questo periodo. Di altrettanto interesse la conversazione che il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, ing. Agostino Bianconi, tiene nell’ottobre 1964 su un argomento destinato a diventare sempre più di attualità, quello della “protezione civile”. Merita una segnalazione, in un’età in cui la politica locale inizia a trattare sistematicamente il tema dei rapporti tra il porto di Genova e il suo naturale retroterra piemontese, l’invito rivolto all’ing. Agostino Capocaccia, preside della facoltà di Ingegneria dell’Università ligure, a parlare sul tema “Il porto di Genova e il suo hinterland”. Quattro anni più tardi, nel maggio del 1969, sarà un altro genovese illustre, il prof. Giuseppe Dagnino, presidente del Consorzio Autonomo del Porto di Genova, a trattare analogo argomento (“i porti liguri e il retroterra piemontese”), in occasione di un importante convegno che le due Amministrazioni Provinciali di Alessandria e di Genova organizzano in città. Con il presidente Canessa ha anche inizio con particolare evidenza un filone di relazioni che si potrebbero definire di “aggiornamento e divulgazione medico-scientifica”, un ambito che avrà sempre uno spazio abbastanza ampio nella programmazione annuale grazie ai tanti medici presenti nel club. Nel corso del mandato 1964-1965, ad esempio, intervengono il prof. Francesco Durando, presidente dell’Ordine dei Medici, su “La protezione sanitaria”, il prof. Pietro Gamalero, primario di Pediatria all’Ospedale Infantile, su “La malnutrizione infantile”, il prof. Pietro Calvetti, primario di Ortopedia, su “La chirurgia plastica”, l’anno successivo il prof. Giuseppe Manaj su “L’assistenza agli anziani”, il prof. Giuseppe Pino su “La sperimentazione clinica dei farmaci” e “I danni del fumo”. Un aspetto di una certa curiosità – segnale certo del ruolo che la TV sta assumendo nella vita della società - è rappresentato dalla prima serata dedicata all’analisi di una trasmissione televisiva: l’idea è dell’ing. Giuseppe Bigatti che si esibisce in una lettura critica dello sceneggiato “I grandi camaleonti” del regista Federico Zardi, trasmesso sul Primo canale della Rai nell’autunno del 1964. L’interesse suscitato nell’uditorio è certamente grande.

Giovanni Battista Canessa (1964-65), notaio genovese naturalizzato alessandrino.

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Guido Testore (1965-66), imprenditore meccanico (Soc. Ormig).

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Nell’anno 1965-1966 viene eletto presidente l’imprenditore Guido Testore (Milano 1907-Ovada 1983), ovadese di adozione, fondatore nel 1949 della società Ormig (Officine Riunite Macchine Industriali Genova), specializzata nella produzione di autogru. Testore ha subito l’intuizione nel primo dopoguerra che il Paese necessiti di mezzi per la ricostruzione e si dedica alla costituzione di un’azienda diventata presto leader nel proprio segmento di mercato. Di formazione culturale classica, rimane sempre legato al mondo della religiosità salesiana: con don Fiorello Cavanna dà vita al centro professionale Casa di carità Arti e Mestieri, ancora oggi attivo in Ovada. Dapprima nella sede di via Galliera, poi nell’attuale sede di circa 100mila mq, Testore trasforma una manodopera agricola in maestranze specializzate, subito in grado di distinguersi per l’alta tecnologia. Nel corso di mezzo secolo la Ormig realizza di volta in volta le prime autogru a traliccio girevole, macchine idrauliche telescopiche, gru per la movimentazione e il sollevamento dei container, le grandi gru portuali e una vasta gamma di gru montate su camion. Nel 1983 la figlia di Guido, Gemma, eredita la guida dell’azienda, che oggi conduce con i figli Guido e Gian Paolo Aschero. Della presidenza Testore abbiamo un dato di consuntivo molto importante: durante il suo mandato le riunioni conviviali (che si è tornati a svolgere presso il ristorante “Alli due buoi rossi”) sono ben 41, animate da 21 relazioni, con la media ferrea di due al mese. Durante il suo mandato, l’industriale ovadese ha la possibilità di ospitare ad Alessandria, in veste di Governatore del Distretto in visita, l’industriale casalese Luigi Buzzi. E le questioni di politica economica e industriale sono certamente tra i temi preferiti da Testore, che invita, ad esempio, il collega acquese Giovanni Beccaro a parlare sull’industria dei vini e dei liquori, il direttore di progettazione della Fiat, ing. Guido Giacosa, il past president Franco Santarelli (“L’importanza dell’impresa di grandi dimensioni”), il presidente della Camera di Commercio Luigi Illario (“Le esportazioni dell’artigianato orafo di Valenza”), l’avvocato Giuseppe Ravazzi (“L’impresa agricola oggi”), oltre a due illustri docenti di politica economica dell’Università di Pavia, il prof. Bruno Leoni (“La politica

degli investimenti, pubblici e privati”) e il prof. Onorato Castellino (“La programmazione economica” e “La politica dei redditi”). Appartiene infine a questo periodo l’avvio di un progetto di assegnazione di borse di studio dal nome che oggi forse, a più di mezzo secolo di distanza, suona alle nostre orecchie politicamente non del tutto corretto: è il progetto IARD, acronimo che significa “Individuazione e Assistenza Ragazzi Dotati”. Una iniziativa, come tante altre, in favore dei giovani che si impegnano nello studio, ma che raccoglie qualche critica, proprio a causa del nome, nello stesso ambiente rotariano. Con l’estate del 1966 ha inizio il mandato del dottor Mario Ballestrero (Quargnento 1908-1987). Laureato nel 1935, dopo essere stato assistente chirurgo presso l’Ospedale civile di Alessandria dal 1939 al 1941, e assistente volontario del prof. M. A. Dogliotti dal 1947 al 1950, Ballestrero opera per il resto della sua vita professionale come aiuto Primario e poi vice Primario all’O-

Mario Ballestrero (1966-67), medico chirurgo ospedale infantile, presidente Ordine dei Medici.


spedale infantile. Impegnato direttamente nella conduzione dell’ordine professionale di appartenenza, ne ricopre la qualifica di Segretario dal 1946 al 1970, divenendo prima presidente dell’Ordine provinciale dei medici dal 1971 al 1981 e poi presidente della Federazione piemontese (dal 1978 al 1979). Altro caposaldo della sua attività è l’azione in favore dello sviluppo della previdenza di settore: in questa veste, nel lungo trentennio dal 1957 al 1985 ricopre gli incarichi di revisore, poi di consigliere e infine di vice presidente dell’ENPAM, l’ente nazionale di assistenza e previdenza dei medici. Il dottor Mario Ballestrero ha una chiara ascendenza rotariana, in quanto fratello di Pietro, suo predecessore alla presidenza e già Governatore distrettuale. Con lui proseguono i ragionamenti per verificare la possibilità di costituire un Interact, mentre si consolida la tradizione delle riunioni Interclub. Di particolare interesse è la conviviale che si tiene presso il castello di Camino Monferrato, nel corso della quale lo studioso astigiano prof. Luigi Baudoin tratteggia la storia del Marchesato di Monferrato. Una particolare presenza istituzionale caratterizza il primo semestre del 1967: nel giro di un solo mese il Rotary di Alessandria rice-

ve la visita del Sottosegretario alla Pubblica Istruzione, il piemontese Pier Luigi Romita, e dell’on. Edoardo Martino, alessandrino di origine, membro dell’Esecutivo della Comunità Europea e prossimo Ministro della stessa. Il decennio si conclude con due presidenze significative per la storia del club, quelle dell’ing. Domenico Corte e dell’avv. Enrico Piola. Domenico Corte, (Novi Ligure 1904-1999), ingegnere edile, libero professionista, viene chiamato alla presidenza, succedendo a Mario Ballestrero nel luglio del 1967, esattamente trent’anni dopo aver fatto parte del nucleo dei fondatori del Rotary Club alessandrino (a soli 33 anni vi aveva rivestito la carica di prefetto). Questa scelta indica dunque il desiderio dei rotariani locali di segnare in modo consapevole e senza troppi clamori un trentennale importante. L’ingegner Corte svolge tutta la sua attività professionale, per oltre mezzo secolo, a Novi Ligure, ove ne viene apprezzata la capacità progettuale nei vari campi dell’edilizia industriale, commerciale, ospedaliera, scolastica, religiosa (progetto dell’ateneo salesiano a Roma 1969) alberghiera, oltre che popolare e privata. Molto impegnato nel sociale, affianca alla passione rotariana

Domenico Corte (1967-68), ingegnere edile, libero professionista.

Consegna dell’autoambulanza all’ospedaletto Infantile di Alessandria (giugno 1968).

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La notizia della nomina del presidente Enrico Piola.

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anche una prolungata presenza nella Croce Rossa Italiana, assumendo per lunghi anni la presidenza del Sottocomitato di Novi Ligure, dopo essere stato tra i soci fondatori. Nel corso dei tre decenni di vita del club alessandrino – ricorda lo stesso Corte in un apprezzato intervento – il Rotary International, che pure vanta una vita più lunga, è diventato un fenomeno mondiale dai grandi numeri: è presente con 13.000 club in 134 Paesi, potendo contare sull’apporto di 600.000 soci. In questo contesto l’Italia rappresenta poco più del 2%, con i suoi 211 club e 13.100 soci. A ben guardare, due più di altre sono le linee guida della presidenza di Corte: i temi dello sviluppo territoriale, antico leit motiv del club alessandrino, ma più in generale della politica cittadina e provinciale, e quello dell’ottavo centenario di fondazione della città. Il 1968 rappresenta infatti un appuntamento a cui tutta la città si prepara, dando vita già diversi mesi prima a un dibattito appassionato. La politica della programmazione territoriale è al centro dell’intervento dell’avv. Claudio Simonelli (che abbiamo già incontrato come “giovane” relatore al Congresso di San Giorgio Monferrato di qualche anno prima). Simonelli, ora assessore comunale allo sviluppo, è uno dei fautori del dialogo con Genova e la sua spinta appassionata porta nel dicembre 1967 allo svolgimento di un Interclub Alessandria-Casale-Vercelli-Novara dedicato al tracciato della nuova autostrada Voltri-Sempione, il cui percorso resta indeciso fino all’ultimo. Sul medesimo tema interverrà negli stessi mesi anche l’arch. Luigi Mazza, responsabile del PRG di Alessandria, mentre il presidente della Camera di Commercio, Luigi Illario, si occuperà di tenere aperti i rapporti con Torino, presentando – anche in forma scritta – una relazione dal titolo eloquente: “Per una Torino più aperta al Piemonte”. Si tratta di contributi di alto livello scientifico, che pongono correttamente il problema della collocazione geografica della provincia di Alessandria, ma che troveranno soltanto ostacoli nei decenni successivi. Il tema degli 800 anni di Alessandria non è estraneo a queste riflessioni, poiché la ricerca storica sulle vocazioni della città vuole avere anche un riscontro positivo e

Enrico Piola (1968-69, 1969-70), avvocato penalista, governatore distrettuale 1979 - 1980.

concreto nella definizione di ciò che sarà la realtà urbana del futuro: ed è questo il senso dei due interventi che proprio al Rotary svolgono due tra i più importanti studiosi del periodo, i professori Mario Viora (“Albori alessandrini”) e Luigi Baudoin (“Un Natale di 800 anni fa”). A luglio del 1968, nel cuore delle celebrazioni anniversarie è Enrico Piola (Acqui Terme 1920-2012), avvocato penalista di Acqui Terme, figlio del senatore Giacomo, ad assumere la guida del Rotary per il biennio 1968-1970. Laureato in Giurisprudenza nel 1942, Piola svolge un’intensa attività professionale e sociale, coronata nel 1976 dalla nomina a Grande Ufficiale al Merito della Repubblica. Consigliere comunale, assessore e poi vicesindaco del Comune di Acqui Terme, per 29 anni è presidente del Sottocomitato acquese della Croce Rossa Italiana. Sul fronte della professione, per 22 anni è apprezzato presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Acqui Terme (poi rimarrà presidente onorario) e vicepresidente della Federazione Ordini Forensi d’Italia. Socio del Rotary di Alessandria dal 1955, dopo il biennio da presidente, sarà chiamato all’incarico di Governatore del Di-


stretto 2030 nel 1979-1980. Il mandato di Piola è denso di eventi significativi per la nostra storia e per la vita del Rotary alessandrino. A novembre 1968 il Distretto decide di istituire una borsa di studio intitolata alla memoria dell’avvocato Pietro Ballestrero per ricordarne l’azione svolta da presidente e da governatore in favore dei giovani. A pochi mesi di distanza (marzo 1969) si costituisce il Rotaract, l’associazione riservata ai giovani tra i 18 e i 30 anni. Il Rotaract (il cui nome deriva dalla combinazione delle parole Rotary e Action) svolge attività di raccolta fondi, riunioni formali, azioni culturali, relazioni su temi di pubblico interesse. Molto significativa la data di nascita del club alessandrino a solo un anno di distanza da quella del primo Rotaract nel mondo, quello di North Charlotte nella Carolina del Nord (13 marzo 1968). Il primo presidente, l’acquese Gianni Grillo, resta in carica per un brevissimo mandato: Germano Buzzi lo sostituirà entro la fine dell’anno. Il 6 marzo 1970 il club riceve ufficialmente la carta di fondazione. La tradizionale attenzione del movimento verso gli ideali e le istituzioni europee trova poi un importante momento di visibilità con

la pubblicazione sul periodico “L’Espresso” del 7 giugno 1969 di un articolo intitolato “Il Rotary e l’Europa”. Ne è autore Guido Pugliaro, figura di spicco nel panorama del giornalismo torinese e italiano. In un’ottica più alessandrina (ma non troppo) occorre dire che nell’autunno dello stesso 1969 Michele Pittaluga sceglie l’ambito rotariano, che sente evidentemente più congeniale di altri, per lanciare due idee di grande importanza per la vita musicale alessandrina. La sera del 18 novembre, alla presenza del grande chitarrista argentino Alirio Diaz, tiene una relazione dal titolo “Musica … Musica!”, nel corso della quale annuncia la decisione di trasformare il premio istituito per il concorso di chitarra delle celebrazioni del 1968 in un vero e proprio “Concorso internazionale di chitarra classica”, sostenuto dall’istituzione di due borse da 60.000 lire ciascuna. E non è tutto. Perché il dottor Pittaluga comunica anche la ormai imminente trasformazione del Liceo musicale, da lui presieduto, in quello che è destinato a diventare da lì a poco il 20° Conservatorio italiano. La musica alessandrina ha dunque in questi anni il proprio cuore nelle adunanze rotariane…

I malesseri che già agitavano l’Italia negli anni del boom vengono a galla in una data tragica e precisa, il 12 dicembre del 1969, con l’attentato di piazza Fontana. L’autunno caldo coinvolge circa 7 milioni di scioperanti con una perdita di 300 milioni di ore di lavoro. La risposta, uguale e contraria, si chiama strategia della tensione e vede coinvolte forze oscure in cui talvolta si intravedono le ombre di servizi deviati. L’Italia si avvia con decisione sulla strada della crisi. Le riforme deludono e dividono: l’istituzione delle regioni si traduce nella creazione di realtà amministrative prive di sufficienti risorse e poteri; il ricorso al referendum spacca profondamente l’opinione pubblica in schieramenti ferocemente contrapposti, prima (1974) divorzisti contro antidivorzisti; poi (1976, 1978 e 1981) abortisti contro antiabortisti. Il boom si è esaurito e la china della crisi si fa sempre più ripida: inflazione, riduzione

del potere d’acquisto, disoccupazione divengono termini famigliari nella vita di ogni giorno. La crisi energetica del 1974 (quella delle domeniche a piedi) colpisce in modo particolare l’economia italiana, perché una delle più vulnerabili sul mercato energetico: l’Italia dipende dal petrolio al 75 per cento. Il risultato è una crescita dei prezzi stimata intorno al 6 per cento e un calo del reddito nazionale del 2-3 per cento. E anche in politica l’orizzonte non è meno plumbeo: le Brigate Rosse e la strage di Brescia (28 maggio 1974) insanguinano il paese, mentre la breve durata dei governi non riesce a dare risposte ai problemi strutturali. I Settanta sono anche gli anni in cui nascono le prime forme di cultura ambientalista (un ministero dell’ecologia nel 1973, la legge Merli sugli scarichi idrici nel 1976, ma quello stesso anno registra la nube tossica dello stabilimento Icmesa di Seveso). La fine del decennio vede poi la crisi di una

Gli Anni Settanta

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Presentazione al club del primo modello di videoregistratore (Il Piccolo 23 marzo 1970).

Interclub tra Alessandria, Aix Les Bains e Marburg, con i rotariani ricevuti dal sindaco (Il Piccolo 26 settembre 1970).

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“democrazia bloccata” dalla corruzione (lo scandalo Lockheed, 1977) e dalla violenza terroristica (la stagione della P38). La breve esperienza dei governi di “solidarietà nazionale” tra DC e PCI viene chiusa tragicamente nel 1978 con il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro e della sua scorta. Emergono i limiti di uno sviluppo sociale e produttivo nato senza una precisa pianificazione. Questo fenomeno, che interessa prima di tutto il Paese, si avverte anche ad Alessandria, ma come se fosse leggermente attenuato dall’alone di conservazione tipico della provincia. Mentre la città raggiunge il traguardo storico dei 100.000 abitanti, la crisi economica emerge progressivamente, ma non si manifesta attraverso manifestazioni sociali particolarmente traumatiche (anche se il mondo sindacale è in fermento: la prima sede unitaria della FLM, la Federazione Lavoratori Metalmeccanici, sarà proprio quella di Alessandria). Sul piano politico la vera novità è rappresentata dalla fine del centro-sinistra (al governo della città da otto anni): a marzo del 1972 nasce una giunta di sinistra, guidata dal socialista Felice Borgoglio. L’alleanza di ferro tra socialisti e comunisti è destinata a reggere per circa un ventennio, sino ai primi anni Novanta, anche quando, negli ultimi Ottanta, andrà in crisi in tutti gli altri capoluoghi di provincia piemontesi. Con il 1973 la crisi economica si fa più acuta, sotto i colpi di un’inflazione che si accompagna alla recessione: è il periodo della cosiddetta austerità, in cui i cittadini riscoprono forzatamente le domeniche a piedi. Il 1974 è un anno terribile per Alessandria: l’opinione pubblica viene messa a dura prova dalla strage nel carcere che provoca sette vittime tra ostaggi, guardie carcerarie e detenuti. In questi stessi anni inizia la vicenda tipicamente alessandrina dell’isola pedonale (che mentre scriviamo sta arrivando a sfiorare il mezzo secolo di vita): un argomento che altrove unisce e che in città è invece destinato a sollevare periodiche contrapposizioni. Altro tema che appassiona è quello relativo al contributo che la tradizionale fiera agricola dedicata a san Giorgio può dare al rilancio della città: anche questo è un argomento che, visto a pochi decenni di distanza, sembra aver inghiottito inutilmente tante risorse intellettuali ed economiche.

Intanto nel panorama produttivo della città si fa strada un soggetto imprenditoriale che si presenta come un classico caso di capitalismo famigliare, quello della Guala. Nata dall’intraprendenza del cav. Angelo, l’azienda diventa progressivamente riferimento di mercato nel settore della plastica: proprio a metà degli anni Settanta, dopo aver superato con una politica globalizzata una fase di crisi produttiva, l’impresa alessandrina si consolida e si appresta a diventare leader mondiale di settore. Se nel 1976 la città si pone all’avanguardia nella terapia delle malattie cardiocircolatorie con l’apertura dell’unità coronarica, l’anno successivo passa invece alle cronache per la tragica alluvione del 7 ottobre: 11 vittime e danni per 100 miliardi di lire sono le conseguenze di un evento che sarà destinato a ripetersi dopo nemmeno vent’anni. Nel 1979, quando Borgoglio decide di candidarsi alle politiche, un altro socialista, Francesco Barrera, viene eletto sindaco. La DC rimane a lungo il secondo partito della città, ma la tenuta dell’alleanza a sinistra la esclude dal governo del Comune. La parte finale del decennio viene anche segnata da vari fatti di cronaca nera, dal rapimento della figlia dell’ex presidente dell’Alessandria Calcio, ing. Remo Sacco, all’inquietante verificarsi dei primi delitti di matrice mafiosa e di molti, forse troppi, delitti di delinquenza comune. Il Rotary alessandrino è pienamente partecipe di questa evoluzione sociale complessa e sovente apportatrice di disorientamento: l’attenzione tradizionale ai problemi della società in cui è inserito fa anzi del Club una cassa di risonanza dei problemi e sovente un luogo in cui gli stessi vengono preannunciati con qualche anno di anticipo. La prima presidenza del decennio (per l’anno sociale 1970-1971) è affidata al primario ospedaliero prof. Pietro Cesare Gamalero. Il prof. Gamalero (Alessandria 1920), dopo aver frequentato il Liceo “Plana” e dopo la pausa forzata della guerra, si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1948. Inizia la sua lunga attività (oltre 66 anni di professione) come assistente volontario e specializzando in Pediatria presso la Clinica pediatrica dell’Università di Torino, proseguendo peraltro anche la carriera universitaria. È tra i primi in Italia a svolgere ricerche cliniche e strumentali in fisiopatologia respiratoria


e bronco-pneumologia nel bambino. Nel 1959 consegue la Libera docenza in Clinica Pediatrica all’Ateneo torinese; una seconda Libera docenza arriverà nel 1964, questa volta in Puericoltura. Per tutta la vita svolge attività didattica e una costante attività di produzione scientifica, avendo all’attivo 76 pubblicazioni. Dal 1962, dopo aver vinto il concorso, è primario pediatra e direttore sanitario dell’Ospedale infantile “Cesare Arrigo”. Conserva quest’incarico per 28 anni, fino al 1990, dando un contributo decisivo all’incremento dell’attività assistenziale, all’ampliamento dell’edificato e attivando tutte le specialità pediatriche. Appassionato di motociclismo, ama ricordare di aver praticato tale attività fino all’età di 92 anni. Grande anche l’amore per il mare e la navigazione a vela. La parola d’ordine del suo mandato è semplice e si richiama al concetto di efficienza: la vita sociale deve conseguire i propri obiettivi in modo diretto, dando attuazione locali ai principi-guida del Rotary International. Pur essendo un’autorità riconosciuta nel settore della medicina, Gamalero orienta l’azione rotariana verso due campi completamente diversi, quello dello sviluppo tecnologico nell’industria e quello dell’informazione. Nel 1970 fa così la sua comparsa in una se-

Pietro Cesare Gamalero (1970-71), primario di Pediatria all’ospedale infantile.

duta di club un oggetto misterioso destinato a una rapida quanto effimera evoluzione: il video-registratore viene presentato ai soci come il protagonista di una rivoluzione ormai non lontana nel campo della televisione: sono gli ingegneri Franco Lodi e Renzo Aimone, dirigenti della Philips, a presentare l’innovazione tecnologica in assoluta anteprima cittadina. Ma il secondo caposaldo della tecnologia che riceve attenzioni da parte degli incuriositi rotariani è il calcolatore elettronico: il dottor Angelo Aschieri, dirigente dell’istituto bancario San Paolo, ne presenta le future possibili applicazioni aziendali. L’intendente di Finanza, Luigi Sami, socio del Rotary, a fine anno amplierà il tema alla pubblica amministrazione, presentando il progetto di digitalizzazione del Massimario della Cassazione. La rivoluzione informatica è dietro l’angolo. Toccherà poi all’imprenditore Giuseppe Codrino, dirigente della Cavis di Quattordio (genero dell’ing. Giuseppe Fracchia, uno dei due fondatori di quel “polo industriale”) intrattenere l’assemblea sull’utilizzo delle materie plastiche nell’industria automobilistica, mentre un altro dirigente aziendale, Federico Patrucco, caposervizio della Ferrero di Alba, relaziona sull’evoluzione che dagli Stati Uniti ha coinvolto le grandi aziende europee in materia di management. Sul piano dell’informazione, invece, il prof. Gamalero si mostra attentissimo a uno dei temi che diverranno cruciali di lì a pochi anni, soffermandosi sui meccanismi della comunicazione. Per la prima volta, infatti, il Rotary organizza un incontro specificamente dedicato ai rappresentanti della stampa (locale e regionale): la riunione ha luogo a fine ottobre 1970 presso il castello di San Giorgio Monferrato. A meno di un mese di distanza sarà il condirettore de “La Stampa” di Torino, Giovanni Giovannini, a intervenire a una conviviale in cui, partendo da un tema occasionale, quello dei rapporti tra l’Italia e il Giappone, terrà un’autentica lezione sulle leggi che regolano il mondo dell’informazione. Il quadro sarà completato con una “visione” più interna, ma non meno interessante, con l’intervento del socio Ottavio Staiti, barone di Cuddia, sull’informazione rotariana. Durante il mandato di Gamalero hanno luogo anche due importanti eventi di natura

Articolo de Il Piccolo del 4 agosto 1972.

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Luciano Ghione (1971-72), commercialista.

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interna all’organizzazione: lo svolgimento in città dell’Interclub Alessandria-Aix en Provence-Marburg (Rotary con i quali quello alessandrino è gemellato: per questo motivo la delegazione italo-franco-tedesca viene ricevuta in Comune dal sindaco Piero Magrassi), e lo svolgimento del primo Interclub Rotary-Soroptimist, con l’intervento della scrittrice genovese Minnie Alzona a parlare sul tema “Le tre Ligurie”. Nell’estate del 1971 assume la presidenza Luciano Ghione, dottore commercialista con studio in Alessandria, ascoltato consulente di molte aziende di primaria importanza. Ghione (Alessandria 1920-2001), dopo il diploma di ragioneria si laurea in Economia e commercio, iniziando una carriera durata oltre 50 anni. La professione di dottore commercialista lo porta a ricoprire importanti incarichi: è censore della Banca d’Italia, revisore dei conti dell’Automobile Club, membro del collegio sindacale della Unicem a Torino. Tra le società di cui Ghione è presidente del collegio sindacale si possono citare la ORMIG di Ovada, la Olicar di Bra, la Schiavetti di Stazzano, i calzaturifici Carlo e Alexandria di Alessandria, la Metlac e la Ceritec di Bosco Marengo, la A. Cesa e la Salus ancora di Alessandria. Uomo di grande cultura e umanità, un “vero signore d’altri tempi”, molti ancora lo ricordano con il sigaro tra le dita alla guida della sua “Fiat 500” blu. Sono presenti all’attenzione del club in questo anno molti dei temi di attualità (nazionale e anche locale) che si affacceranno tumultuosamente da lì a poco, basti pensare alla crisi petrolifera (“Petrolio per l’Europa” è il tema trattato dal past president avvocato Spantigati a novembre del 1971), al divorzio (ne parlerà l’avvocato Giovanni Taverna ad aprile del 1972), o alla situazione economica internazionale in vista della crisi energetica (vi si sofferma il past president Guido Testore a gennaio 1972). Ma assai elevata è anche l’attenzione rivolta alle novità che si preparano nel tessuto economico locale: l’avvento, per ora solo ipotizzato, della grande distribuzione (della creazione di un possibile ipermercato Carrefour in provincia parla ancora il dottor Federico Patrucco), l’insediamento Michelin ad Alessandria (relazione di prima mano, da parte dell’ing. Giancarlo Borella, diret-

tore dello stabilimento di Spinetta Marengo), l’industria del cemento a Casale (della sua natura sempre più multinazionale parla l’imprenditore Teresio Viale Marchino). Non secondaria è l’attenzione che viene dedicata a un volume importante, quello in cui il presidente della Provincia e futuro parlamentare della Democrazia Cristiana, prof. Giovanni Sisto, con grande lungimiranza ipotizza per la realtà alessandrina una natura di “provincia turistica”. Durante il mandato di Luciano Ghione il Rotary incassa anche un’apertura di credito da parte di un protagonista della vita civile e politica cittadina di cui non si possono certo sospettare propositi di affiancamento, il vecchio sindaco socialista Nicola Basile. Uno dei primi cittadini più amati dagli alessandrini scrive infatti sul bisettimanale “Il Piccolo” un lungo articolo che si intitola semplicemente “Rotary Club”: per comprenderne il taglio basterà citarne il passaggio in cui il militante socialista, umanitario e deamicisiano quanto si vuole, ma non certo troppo

Giamberto Fraccari (1972-73), imprenditore (Fraccari Metallica).


vicino ai riti della borghesia, dice del Rotary alessandrino: “E’ una luce cittadina, la quale fa onore alla Cronaca e alla Storia di Alessandria”. Poche settimane prima il club aveva consegnato all’Ospedale civile una complessa e costosa apparecchiatura radiologica, acquistata in memoria del presidente Ballestrero. Un altro riconoscimento che arriva al Rotary di Alessandria, spesso citato dai Governatori distrettuali come “realtà-guida”, è la nomina del giovane Germano Buzzi, già presidente del Rotaract provinciale, alla guida del Rotaract distrettuale: la chiamata arriva nell’aprile 1972 e un altro giovane, Maurizio Canuti, è indicato a sostituire Buzzi nell’ambito alessandrino. Le problematiche dell’equilibrio ambientale e di un uso consapevole delle risorse, destinate a diventare centrali nella considerazione planetaria almeno per il mezzo secolo successivo, fanno un prepotente ingresso in scena (sotto il nome di “ecologia”) nella prima metà degli anni Settanta. A questi temi, declinati sotto diversi aspetti, sono orientati sia il mandato di presidente di Giamberto Fraccari (1972-1973), sia quello dell’ing. Alberto Panelli (1973-1974). Giamberto Fraccari, (Milano 1924-Alessandria 2008), di origini venete, vive gli anni della gioventù tra Milano, Vicenza e Valenza. Consegue la laurea in Economia e Commercio all’università Bocconi di Milano e successivamente la laurea in Scienze Politiche all’università di Pavia. Nel primo dopoguerra, come dirigente e ispettore della “Metalli Preziosi S.p.A.”, vive dal 1948 a Genova e dal 1952 a Milano. Nel 1960, insieme al fratello Piercesare, fonda a Valenza il Banco Metalli Preziosi “Fraccari s.r.l.”, operante nel commercio dell’oro e dei metalli nobili, destinato a diventare presto leader nel campo delle leghe preziose per uso sia orafo che odontoiatrico. Grande interprete dello spirito rotariano, Fraccari è a lungo segretario del club di Alessandria prima di assumerne la presidenza. Alla figura di imprenditore di successo unisce un profondo affetto per la famiglia, una grande passione per il mare, la musica e un alto senso dell’amicizia. Il nuovo presidente istituisce fin dal suo insediamento nel luglio del 1972 una commissione interna dedicata ai problemi dell’ecologia e chiama a presiederla colui

che sarà il suo successore, l’ing. Panelli. Nasce così, in modo quasi automatico, un programma di lavoro organico, destinato ad avere durata biennale e con contenuti di elevato interesse. Si affrontano le varie forme di inquinamento: atmosferico (ing. Francesco Paolo Rivera, comandante provinciale dei Vigili del Fuoco), dell’acqua e del terreno (dr. Antonio Sircana, medico provinciale), di uso del suolo, o urbanistico (ing. Vincenzo Rossi), in campo alimentare (comm. Giovanni Conta), idrico (prof. Renzo Penna), agricolo (prof. Francesco Saia). Sarà poi l’ing. Panelli, coordinatore di questa équipe interna, a tradurre in un documento conclusivo le proposte del Rotary per combattere le varie forme di inquinamento in provincia di Alessandria. Due altri temi intanto, uno generale e uno locale, anch’essi destinati a una lunga permanenza nelle cronache, tengono banco nelle riunioni del club: la diffusione della droga in ambito giovanile è l’argomento affidato allo specialista prof. Ugo Zandrino, mentre a Vercelli il 31 gennaio 1973 si parla della prospettiva di un piano organico per gli insediamenti universitari in Piemonte. Intervengono tra gli altri gli assessori Claudio Simonelli e Delmo Maestri. Da segnalare, infine, che con il 1 di luglio del 1973 il vecchio distretto 184° si divide in due: il Rotary di Alessandria con quelli di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta farà parte del 183°, i club lombardi del nuovo 184°. Alberto Panelli, industriale meccanico del settore pompe idrauliche, subentra a Fraccari nell’estate del 1973. Unico figlio maschio del comm. Angelo Panelli, fondatore di una ditta artigianale che si occupa della perforazione di pozzi per ricerca acqua, Alberto Panelli (Alessandria 1913-1977) si laurea al Politecnico di Milano in Ingegneria idraulica e si inserisce subito in azienda, dando impulso, con felice intuizione, alla progettazione e produzione di elettropompe sommergibili con motore a bagno d’acqua che, con il marchio “Alpha” e poi “Alpha-Panelli”, vengono vendute in Italia e presto esportate in Europa, Africa, Medio ed Estremo Oriente. Nel 1959 Alberto trasferisce l’attività dalla sede originaria di via Verona a quella di via Giordano Bruno e orienta la propria azienda verso il settore della potabilizzazione delle acque di superficie e

Alberto Panelli (1973-74), industriale meccanico (Panelli pompe).

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Michele Pittaluga (1974-75), farmacista, presidente Conservatorio “Vivaldi”, primo presidente del Rotary Club di Novi Ligure.

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depurazione delle acque luride, progettando e realizzando impianti importanti con la francese S.G.E.A. (ad esempio a Genova e Venezia). Nel 1964 conclude un accordo tecnico commerciale con la multinazionale svizzera Sulzer: quando nel 1977 un ictus lo stronca all’età di soli 64 anni, l’ing. Panelli è a capo di un’impresa che, con oltre 500 addetti e filiali proprie in tutta Italia, produce motori per oltre 50.000 kw/anno ed è considerata leader nel settore delle elettropompe e degli impianti di depurazione. Il programma di presidente rotariano di Alberto Panelli si articola in quattro punti strettamente legati ad aspetti concreti del vivere sociale e quotidiano: il problema dei parcheggi, che tanto fa discutere la città di Alessandria; il servizio antincendi in provincia, diretta conseguenza dell’attenzione dedicata l’anno precedente al fabbisogno idrico; la medicina preventiva applicata alle tematiche ambientali; e infine, il patrimonio artistico della provincia, un tema poco praticato, che localmente solo il volume di Giovanni Sisto ha iniziato a portare all’attenzione dei cittadini. Ma sicuramente la questione che segna il mandato di presidente di Panelli è un’altra, assolutamente imprevedibile nelle cause quanto drammatica negli esiti: la già citata rivolta nel carcere di Alessandria del maggio 1974, con il suo convulso svolgimento e gli interrogativi sulla possibilità di evitare tante vittime, piomba come un fulmine sulla comunità cittadina e colpisce direttamente anche la più piccola comunità rotariana. Tra i feriti, infatti, c’è anche l’ingegner Vincenzo Rossi, socio del club, autore di tante relazioni sui temi legati alla sua professione di architetto urbanista (e destinato a ricoprire la carica di presidente da lì a poco e di governatore negli anni Novanta). Per fortuna la ferita d’arma da fuoco non mette a repentaglio la vita del professionista, ma l’accaduto segna in profondità l’ambito rotariano e l’opinione pubblica alessandrina. Nell’anno successivo Enzo Rossi, ripresosi dal trauma, tornerà sul tema dedicando una conversazione alla scuola fondata da don Amilcare Soria proprio presso il carcere di Alessandria (e a servizio della quale il professionista si trovava impegnato al momento del ferimento).

Un altro segnale dei tempi, ben evidente all’interno del programma del presidente Panelli, è una inedita attenzione per i valori di quelli che iniziano a essere definiti in questi anni i “beni storico-artistici” o, più in generale, i “beni culturali”. Si costituisce, infatti, un gruppo di lavoro presieduto da Michele Pittaluga e si vara un programma che prevede varie relazioni: la prima, affidata all’architetto Luigi Visconti, sulla chiesa alessandrina di Santa Maria di Castello, oggetto di importanti lavori di ricerca archeologica; la seconda, sulle pievi romaniche in Valle Scrivia, è tenuta dalla figlia di un past president, l’architetto Stefania Corte; la terza sul barocco in provincia è affidata alla dottoressa Maria Alba Camagna, mentre la quarta, che dovrebbe vedere l’architetto della Borsalino Ignazio Gardella intervenire sulle architetture contemporanee in città, non si potrà tenere per impegni dello stesso relatore. E l’attenzione speciale per lo sviluppo “culturale” accanto a quello, più tradizionale “economico”, è la cifra che connota il mandato di presidente (1974-1975) del dottor Michele Pittaluga. Michele Pittaluga (Alessandria 1918-1995), come già si è detto, è stata una personalità importante dell’Alessandria della seconda metà del Novecento. Insieme alle due lauree conseguite in Chimica e in Farmacia, fin dagli anni della giovinezza dimostra una precoce passione per la musica (e anche per altre forme di espressione artistica, come la pittura). Una personalità dai molteplici interessi, dunque, ma animata da un amore più forte di ogni altro, quello per la musica, così profondamente radicato da diventare nel tempo quasi esclusivo. Una passione già preannunciata dal progetto di formare un’orchestra d’archi nel campo di concentramento in cui fu tenuto prigioniero dopo il 1943. Il 1968, ricorrenza dell’800esimo anniversario di fondazione della città è il momento in cui nascono sia l’idea del Concorso di chitarra classica, poi diventato internazionale, sia l’attenzione per il Liceo Musicale che, sotto la sua guida, diventa Conservatorio statale. A diversi decenni di distanza la sua impronta è ancora distintamente avvertibile nella conduzione dell’istituto, nato per suo impulso, e diventato oggi una delle più belle real-


tà culturali del panorama musicale italiano. Di portata pari a quello per la musica è però anche l’impegno rotariano. Presidente del club alessandrino nel 1974-1975, presidente e fondatore del club di Novi Ligure nel 1977-1978, insignito nello stesso anno della massima onorificenza rotariana, (la “Paul Harris Fellow”), Pittaluga ha vissuto seriamente l’ideale del servire e ha alimentato questa fedeltà per oltre trent’anni, dal 1962 al 1995. La condivisione dei principi rotariani è sempre stata una base importante su cui far nascere e alimentare l’interesse profondo e l’amore che ha dedicato ad Alessandria. Durante la sua presidenza i temi dell’economia locale e del patrimonio culturale sono messi al centro: il “maestro d’arte” Enrico Goretta, viene chiamato a parlare dell’artigianato in provincia; l’ingegner Domenico Mignone tratta della situazione dell’agricoltura ricorrendo all’efficace titolo “Stalle vuote”; Giovanni Conta parla dell’Italia “senza zucchero”; due imprenditori di punta, Elio Camagna e Wilmer Graziano (più tardi definito “un eretico in Confindustria”) si confrontano sul recente accordo sottoscritto in tema di contingenza. La presenza dello scultore Goretta merita di essere ricordata anche perché sarà proprio l’artista alessandrino a donare al Rotary un mazzuolo in argento che diventa presto simbolo del passaggio da un anno rotariano all’altro, e di conseguenza oggetto di trasferimento dalle mani di un presidente uscente a quelle del successore. Ma che i tempi si siano fatti ormai difficili lo dimostra un breve corsivo che appare su “Il Piccolo” in calce all’articolo che celebra i 70 anni di fondazione del Rotary International, richiamando tutti i principali fronti di attività dell’organizzazione e ricordando gli obiettivi conseguiti. “Quanto sopra – scrive un anonimo rotariano che vuole togliersi qualche sassolino finito nelle scarpe – arriva puntuale ad illuminare gli estensori di un volantino ciclostilato distribuito alla Michelin – i quali non sanno bene cosa sia il Rotary (un’associazione culturale? e sportiva …) sulla effettiva consistenza di un’associazione di uomini liberi che, in 70 anni di vita, ha dimostrato al mondo, coi fatti, la vera essenza dell’amicizia tra gli uomini, della comprensione tra i popoli, del “servire” la

collettività ed in modo particolare quella che ha più bisogno”. La questione dell’impegno sociale del Rotary trova grande spazio anche nell’anno successivo sotto la presidenza di Bruno Robotti, originario di Genova, direttore della società Beccaro di Acqui Terme. Robotti, laureato in Economia e Commercio, partecipa alla seconda guerra mondiale come maggiore degli Alpini e durante il conflitto rimane mutilato della mano destra. Dopo aver diretto una ditta di autotrasporti (fino al 1960), assume l’incarico di dirigente amministrativo contabile nella società “Fratelli Beccaro” di Acqui Terme. In pensione dal 1983 e risiedendo ad Arenzano, si trasferisce al Rotary club Genova est. Attraverso la figura di Bruno Robotti (e successivamente anche con quella di Giorgio Schenone) si consolida quel particolare legame che fin dall’inizio ha unito al Rotary l’azienda vinicola acquese, presente nel club alessandrino con il titolare, comm. Giovanni Beccaro, fin dall’epoca della fondazione nel 1937. Durante l’anno rotariano presieduto da Robotti l’anziano avvocato Giovanni Spantigati, già primo segretario del Rotary nel 1948 e poi presidente nel biennio 1950-1952, ritorna sui valori guida dell’associazione svolgendo il tema “Amicizia verso chi?”, ribadendo che elemento fondante dell’amicizia rotariana è la solidarietà, mentre il parlamentare monferrino Giuseppe Brusasca, già membro del governo, precisando di voler intervenire come rotariano, sottolinea che il servizio agli anziani può diventare, in vista dell’evoluzione demografica, una nuova importante missione di solidarietà per i club. Mentre le serate conviviali registrano il succedersi di ospiti prestigiosi come il rettore dell’Università di Torino, prof. Giorgio Cavallo (“La crisi dell’università in Italia”), lo scultore genovese Sandro Cherchi, cofondatore del movimento artistico denominato “Corrente”, il magistrato Mario Garavelli, consigliere di Cassazione (“Esperienze dei decreti delegati nella scuola”), un importante riconoscimento al Rotary di Alessandria arriva con il conferimento delle insegne di “Paul Harris Fellow” alla memoria del governatore Pietro Ballestrero. L’impegno del club alessandrino viene anche riconosciuto attraverso il conferimento di una borsa di studio al giovane studente di fisica Pietro Frè.

Bruno Robotti (1975-76), direttore generale Soc. Beccaro.

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Vincenzo Rossi (1976-77), ingegnere edile libero professionista, governatore 1993-1994, primo Presidente del Rotary Club di Acqui Terme - Ovada (1989) Medaglia d’oro al valore civile.

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Tra i fatti salienti da segnalare in questo mandato vi è sicuramente anche la prima presenza di una donna come relatrice a una seduta di rotariani alessandrini: si tratta della docente universitaria Bice Garavelli Mortara che lascia per una volta gli studi di linguistica applicata e di retorica – di cui è autorità riconosciuta - per raccontare insieme a Giovanni Savant Levra la “Cina di ieri e di oggi”. Nel luglio del 1976 viene chiamato alla presidenza l’ing. Vincenzo Rossi, ingegnere edile, libero professionista. Vincenzo Rossi (Alessandria 1927), laureato in Ingegneria nel 1952, dedica gli anni giovanili alla professione. Direttore dei lavori di importanti opere pubbliche (come il reparto Monoblocco dell’Ospedale civile di Alessandria e il tronco autostradale Alessandria-Felizzano dell’A21 Torino-Piacenza), ricopre per 20 anni l’incarico di presidente dell’Ordine provinciale degli ingegneri e di sindaco della Cassa di previdenza di settore. Entra nel Rotary di Alessandria nel 1967 e anch’egli, come già gli avvocati Pietro Ballestrero e Enrico Piola, avrà l’onore di essere successivamente chiamato al delicato incarico di governatore distrettuale nel 1993-1994. Sarà il primo presidente del Rotary Club di Acqui Terme - Ovada (1989). L’incarico di presidente del Co.Re.Co (Comitato Regionale di Controllo sugli atti degli enti locali) e l’elezione a Consigliere comunale del capoluogo ne testimoniano il profondo impegno verso la società, sancito nel 1977 dal conferimento della Medaglia d’oro al valor civile. Rossi si pone subito, già al momento dell’enunciazione del proprio programma, l’obiettivo di riprendere l’attribuzione della Targa della Probità, non più assegnata negli anni immediatamente precedenti. La morte avvenuta poco dopo, nel marzo 1977, dell’avv. Carlo Isaia, fondatore del Panathlon alessandrino e per lunghi anni responsabile del Rotary per i rapporti con la stampa, convince tutti a un’unanime attribuzione della Targa alla memoria. Isaia, già delegato provinciale del CONI per lunghi anni, viene ricordato anche per aver ceduto in quella veste il campo-scuola di atletica, facendone generosamente dono alla città. Il mandato dell’ing. Rossi coincide anche con la nascita del Rotary Club di Novi Ligure, deliberata nel novembre del 1976 e

realizzata formalmente a partire dal 1977 con l’elezione di Michele Pittaluga a primo presidente. Una importante iniziativa di solidarietà vede coinvolti tutti i club del territorio in una raccolta fondi straordinaria in favore delle vittime del terremoto in Friuli, raccolta che consente al Distretto di acquistare e inviare alle popolazioni terremotate una fornitura di 15 roulottes. Tra le tematiche delle serate conviviali spiccano quella della finanza degli Enti locali (all’incontro molto acceso partecipano gli esponenti di quattro forze politiche: Adriano Boselli, Claudio Simonelli, Luciano Vandone e Carlo Taverna), la situazione del Piano urbanistico per il centro storico di Alessandria (l’urbanista arch. Luigi Mazza), le difficoltà di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro (Aldo Lucini, presidente Unione Industriale di Alessandria) e la complessa situazione del giornalismo italiano e dei giornalisti (affidata alla giornalista alessandrina Emma Camagna, figlia d’arte). Con l’avvento alla presidenza del comm. Giovanni Conta (1977-1978) si verifica ancora un cambiamento nella numerazione del Distretto al quale appartiene il Rotary

Giovanni Conta (1977-78), commerciante.


alessandrino: il 183°, infatti, diventa 203°. Giovanni Conta (Alessandria 1921-1996) è un personaggio di spicco nel panorama cittadino e si fa conoscere soprattutto come imprenditore lungimirante nel campo degli zuccheri: l’azienda da lui creata negli anni Sessanta si sviluppa e si trasforma in società per azioni, realizzando e gestendo un ampio complesso produttivo nell’area di Spinetta Marengo. Nel tempo si dedica anche alla consulenza commerciale nel settore saccarifero e dirige un importante magazzino generale a Rogoredo. Ma nella sua città Conta è noto soprattutto per la presidenza della Croce Rossa, un impegno durato dal 1976 al 1993. È stato anche presidente della Federgrossisti, del Moto Club Madonnina dei Centauri e sindaco del Comune di Frascaro. Per i suoi meriti viene insignito del titolo di commendatore della Repubblica. Il neo-presidente offre al club una rinnovata sede presso i locali di sua proprietà in piazza Garibaldi: in questo ambiente vengono ospitati un ufficio e l’archivio, mentre, come ormai tradizione fin dal 1955, le conviviali si continuano a tenere presso il ristorante “Alli due buoi rossi” di via Cavour. Conta apre il Rotary anche alla collaborazione con il Circolo di Cultura Economica, una interessante realtà di approfondimento e documentazione nata in città per impulso dell’Unione Industriale, per iniziativa di Elio Camagna e sotto la presidenza di Luigi (Nini) Paglieri. Uno dei primi incontri frutto di questa collaborazione è quello con l’on. Giuseppe Petrilli, convinto europeista, già Commissario europeo (19591960), poi presidente dell’IRI (1960-1979) e presidente della Giunta per gli affari della Comunità Europea (1983-1987). La lotta alla diffusione della droga, fenomeno fattosi assai preoccupante in quegli anni, spinge Conta a darle la priorità nel proprio programma di mandato, invitando a parlarne due relatori di rilievo come il dottor Giuseppe Emiliani, giudice di sorveglianza del Tribunale di Alessandria, e il prof. Primino Ronco, noto primario ospedaliero. Altri temi di attualità trattati in quel periodo sono la delicata situazione finanziaria delle PMI di fronte alle banche (ne parlano due direttori di istituti di credito, Massimo Bacci, Credito Italiano, e Franco Saracco, San Paolo), e il dibattito che accompagna il faticoso iter della legge regionale sull’urbanistica (Vincenzo

Rossi e Aldo Lucini). Il direttore della Camera di commercio, Paride Ceci, è chiamato a riferire sui danni che l’alluvione dell’ottobre 1977 ha procurato al sistema provinciale delle imprese. L’8 aprile 1978 Alessandria ospita l’incontro distrettuale dei rotariani impegnati nella pubblica amministrazione: il tema è fondamentale, vista la crisi di credibilità che il sistema di governo italiano sta attraversando (“Rotary e politica”), ma è anche significativo del ruolo sociale che i seguaci di Paul Harris intendono continuare a presidiare pur in un contesto di grandi difficoltà e contraddizioni. Il presidente Conta e il suo consiglio si rendono infine protagonisti di altre due iniziative di carattere interno: l’attribuzione della “Paul Harris Fellow” alla memoria del past president ing. Alberto Panelli, appena scomparso, e la celebrazione del decennale di fondazione del Rotaract, a proposito della quale emerge una testimonianza inedita secondo la quale il gruppo nacque per iniziativa “di uno sparuto gruppo di giovani riunitosi presso il locale di Gigi Capra”, luogo mitico di ritrovo per tutta una generazione di alessandrini. Il mandato di Conta si conclude con l’attribuzione della Targa della Probità alla professoressa Giuliana Paravidino, docente e preside, esponente molto popolare del mondo scolastico provinciale. A luglio del 1978 l’imprenditore alessandrino Elio Camagna, industriale calzaturiero, riceve il testimone di presidente. Camagna (Alessandria 1929–1997) figlio di Sebastiano, uno dei fondatori dell’industria calzaturiera piemontese, nel 1954 si laurea con lode in Giurisprudenza all’Università di Torino. Durante il periodo universitario divide la stanza con il noto penalista Claudio Dal Piaz, al quale rimane legato per tutta la vita. Rientrato in città, entra in azienda e ne costruisce il nuovo stabilimento di via Piave, trasferendolo da via Parma angolo corso Lamarmora. Inizia anche l’internazionalizzazione dei prodotti Alexandria (marchio di proprietà del padre e di Renato Besussi), che culmina con il conferimento della medaglia d’oro alla Esposizione Universale di Bruxelles. Il suo impegno imprenditoriale è legato ai molti incarichi svolti: presidente dell’Unione Industriale di Alessandria, dell’Associazione Nazionale Calzaturifici

Elio Camagna (1978-79), titolare calzaturificio Alessandria.

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Italiani, vice presidente Europeo Associazione Calzaturifici, più volte membro di Giunta di Confindustria Italiana, vice presidente di FederPiemonte, Presidente del Comitato Organizzatore Fiere Calzaturiere a Milano. Ma è anche membro del Comitato di controllo della Banca d’Italia, del Comitato fidi della Banca di Novara, più volte fa parte della Giuria del Premio letterario Strega, è cofondatore del Circolo di Cultura Economica di Alessandria e dell’A.R.E.L., nonché Commendatore al merito della Repubblica. Grande appassionato di calcio, è consigliere del Presidente del settore Tecnico della Federazione Italiana Gioco Calcio (F.I.G.C.), Walter Mandelli, ma anche del Presidente dell’Alessandria Calcio, Amedeo Ruggiero: per sua scelta non appare mai ufficialmente, ma frequenta attivamente gli ambienti sportivi della serie A, incontrando molti personaggi per stabilire i primi contatti in vista di futuri contratti. Predilige l’intervento in forma anonima anche in campo sociale, e solo in occasione del terremoto in Friuli, nel 1976, esce un poco allo scoperto organizzando l’invio di due TIR con generi di prima necessità a Gemona del Friuli dopo soli 5 giorni dal disastro. Si appoggia all’Associazione Alpini di Alessandria per trovare referenti in loco e viene insignito dall’allora Presidente, Domenico Arnoldi, con una medaglia e il titolo di Alpino onorario. In occasione dell’alluvione del 1994 deciderà di devolvere gli aiuti ricevuti per la distruzione del negozio di piazzetta della Lega alle famiglie del rione Orti, nella convinzione che la perdita della casa sia maggiore della perdita di un magazzino di merce. Se la presidenza Conta era stata ricca di ospiti e iniziative, certamente Camagna riesce a inanellare una serie straordinaria di presenze esterne, utilizzando ancor di più il collegamento con il Circolo di Cultura Economica. Tra gli ospiti si contano personalità del calibro di Carlo De Benedetti, vicepresidente e amministratore delegato di Olivetti, Claudio Del Piaz, il compagno di studi, illustre amministrativista torinese, i giornalisti Domenico Bartoli, Livio Caputo, Enzo Bettiza e Mario Cervi, il fondatore del Gruppo Abele, don Luigi Ciotti, il segretario nazionale del Partito Liberale, on. Valerio Zanone, l’imprenditore torinese Sergio Pininfarina, 56

per concludere il 23 giugno 1979 con Umberto Agnelli, amministratore della FIAT e in quel momento senatore della Repubblica. Durante il mandato di Elio Camagna si celebra anche, con grande sobrietà, il 40esimo di fondazione del Rotary alessandrino: nella circostanza si decide di dare alle stampe il volume dell’avvocato Giovanni Spantigati, primo segretario del club al momento della ricostituzione del 1948. L’anziano avvocato, esperto da sempre di una materia diventata di bruciante attualità, ha infatti raccolto le proprie esperienze in un testo che si intitola “Petrolio. Gli anni della crisi e le incognite future”: il Rotary lo pubblica a proprie spese e ne cura la diffusione. Nel mese di ottobre Alessandria è scelta dal 203° Distretto per ospitare la “Giornata d’informazione rotariana”: l’incontro si svolge presso l’Unione Industriale e vi prendono parte oltre 150 ospiti di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. L’ultimo anno del decennio vede infine l’elezione a presidente di Vittorio Marsi, imprenditore operante nel settore dello stoccaggio criogenico. Vittorio Marsi (Livorno 1940 - Milano 2013) fonda nel 1967 la “Fri-

Vittorio Marsi (1979-80), imprenditore titolare Soc. Fridocks.


docks srl” di Pozzolo Formigaro, un’azienda che gestisce magazzini generali e frigoriferi ed è presente oltre che a Pozzolo Formigaro, anche a Milano, Vedano al Lambro e Castelnuovo Piacentino. Una delle peculiarità aziendali che Marsi cura con costante attenzione è la qualità del servizio ai clienti, garantita attraverso la progressiva realizzazione di magazzini a temperatura controllata, muniti di sezione doganale, spazi di temporanea custodia, centro intermodale e infine terminal per container. Marsi, reduce istriano, introduce la tradizione di esporre la bandiera italiana nelle riunioni rotariane. Il suo mandato si apre con l’invito a Franco Mattei, ex direttore generale di Confindustria, che nell’autunno del 1979 viene ad Alessandria per dare un quadro complessivo e aggiornatissimo del-

lo sviluppo dell’industria italiana. Purtroppo con l’anno successivo si apre un periodo – non breve – in cui i periodici resoconti pubblicati su “Il Piccolo” non ci soccorrono più nel lavoro di ricostruzione puntuale dell’attività rotariana. Forse la circostanza non si verifica per caso: solo pochi mesi prima, nel 1978, si spegne Mario Odisio, direttore storico del giornale, e con lui si perdono, ma solo temporaneamente, alcune consuetudini redazionali durate per oltre un ventennio. Occorre peraltro precisare che proprio in quegli stessi mesi del 1978 l’avvocato Mario Augusto Rossi inizia la propria preziosa attività di estensore delle cronache rotariane di Alessandria, con un impegno che proprio in questi giorni si avvicina ai 40 anni di ininterrotta attenzione e passione.

A livello nazionale, il penultimo decennio del cosiddetto “secolo breve” si apre nel peggiore dei modi, con gli 85 morti e i 200 feriti della strage alla stazione di Bologna, ultimo colpo di coda della strategia della tensione. Ma si capisce presto che il periodo sarà segnato da forti contraddizioni: il primo segnale forte è la “marcia dei 40.000” quadri intermedi della FIAT che si oppongono alla strategia dei sindacati confederali. L’allarmante vicenda della loggia massonica P2 accresce la sfiducia verso le soluzioni politiche praticate in tutto il secondo dopoguerra e ha l’effetto di portare al governo del paese i “laici”: prima il repubblicano Giovanni Spadolini e poi, dal 1983, il socialista Bettino Craxi. La cosiddetta “svolta dell’82”, in un’Italia che si libera dalla cappa di piombo, è marcata da due fatti di natura profondamente diversa: la liberazione del generale James Lee Dozier, clamoroso successo dello Stato contro l’eversione armata, e la vittoria della Nazionale di calcio ai Mondiali di Spagna. La diffusione dell’informatica è un segnale nuovo, di modernizzazione ma anche di ripresa dei consumi e del consumismo. La seconda metà degli Ottanta con la crisi del comunismo e dell’impegno post-sessantottino marca l’avvento del disimpegno politico o, meglio, del riflusso. La forma fisica, la

salute, la vacanza divengono i nuovi ideali degli italiani, in un contesto in cui – come dice qualcuno – “c’è più culturismo che cultura”. Restando nel campo degli slogan, è il tempo della “Milano da bere”. La riduzione del costo del petrolio fa volare l’economia: alla fine del decennio l’Italia avrà il più alto rapporto al mondo tra numero di automobili e numero di abitanti, seconda solo agli USA. Il 1 luglio 1987 entra in vigore l’Atto unico europeo che porterà 5 anni dopo al trattato di Maastricht. Entriamo in Europa, ma i riti della politica italiana non cambiano: la stanchezza del pentapartito mette fine anche alla relativa longevità dei governi guidati da Craxi. Ma le turbolenze, ormai, hanno respiro mondiale: il 19 ottobre 1987 il “lunedì nero” delle borse mondiali trascina i mercati in una crisi paragonabile a quella del 1929. Nella notte del 9 novembre 1989 cade il muro di Berlino (e con esso l’intero sistema sovietico, anche negli equilibri internazionali). In Italia nascono il PDS (dalle ceneri del PCI) e la Lega Nord, movimento autonomista regionale. Alessandria vive questa stagione nel segno dell’affermazione politica del PSI: alle elezioni del 1985, a fronte di un forte calo del PCI (che resta comunque il primo partito della città con il 31,3% dei voti), il

Gli Anni Ottanta

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Luigi (Nini) Paglieri, il sottosegretario agli interni Franco Mazzola, il presidente Giorgio Schenone (1980).

partito socialista diventa la seconda forza cittadina col 25,5%: Giuseppe Mirabelli è il nuovo sindaco di una giunta di sinistra, mentre alla Provincia il PSI sceglie l’alleanza con la DC e Francesco Franzò diventa presidente. Alle politiche del 1983 si fa sentire l’effetto Spadolini, con il PRI al 6%, mentre in quelle del 1987 prevale l’effetto Craxi con il PSI al 20%. Gli anni Ottanta sono quelli del trasferimento della Borsalino nella zona D5 e dell’abbattimento (con relative grandi polemiche) della ciminiera nel maggio 1987: la vicenda segna la fine di un capitolo della storia aziendale, ma anche l’inizio di una presenza sempre più decisa della grande distribuzione in città. La crisi tocca anche il settore argentiero, un vanto di Alessandria destinato a spegnersi nel giro di pochi anni. Raggiunta quota 100.000 abitanti, prende il via anche l’inversione di tendenza demografica che in 30 anni ridurrà la popolazione di un decimo. Il dibattito sull’inquinamento – che aveva preso le mosse dalla situazione della Montecatini, poi Montedison e Montefluos – si amplia a considerare lo stato delle acque dei fiumi: si discute e ci si mobilita per la situazione della Bormida, inquinata dai depositi degli scarti di lavorazione dell’ACNA di Cengio. Ma non basta: oltre all’acqua, c’è anche il vino, con il caso nazionale del 58

metanolo (1986) che porterà tutto il settore dell’enologia a ripensare il proprio modo di essere e di produrre. Sul piano dei lavori pubblici gli Ottanta portano l’apertura della tangenziale (1981), del sottopasso di piazza Mentana (1988), del penitenziario di San Michele, del nuovo blocco operatorio e del reparto Rianimazione dell’Ospedale civile (1985). La tossicodipendenza raggiunge forse i suoi sviluppi più tragici e Alessandria non ne è risparmiata: le cronache sono ricche di notizie relative a giovani morti per eroina, e forse il caso più drammatico è quello di una madre disperata che nel 1984 uccide il figlio tossicodipendente. Sul piano della vita culturale vi sono almeno due buone notizie: nel 1987 l’avvio dei primi corsi decentrati dell’università di Torino (primo tempo di un processo che porterà successivamente al costituzione dell’ateneo tripolare del Piemonte Orientale), e, per tutto il decennio, l’attività intensa e sovente meritoriamente citata dalle cronache nazionali del Teatro municipale, riaperto dopo lunghe polemiche e discussioni nel 1978. Molto meno bene, invece, vanno le cose sul fronte degli istituti culturali, tradizionalmente poco considerati da una città che punta su altro: il complesso Biblioteca-Pinacoteca-Museo viene aperto per un giorno in occasione della visita del Presidente della Re-


Giorgio Schenone (1980-81), direttore commerciale Società Beccaro.

pubblica Sandro Pertini (1983), ma subito chiuso e sottratto alla fruizione dei cittadini. Venendo alla storia associativa, come abbiamo già ricordato, in questo periodo il Rotary alessandrino ha l’onore di esprimere per la seconda volta un proprio rappresentante nel ruolo di Governatore distrettuale: si tratta dell’avvocato Enrico Piola, past president del 1968-1970, e Governatore per l’anno 1979-1980. Purtroppo la documentazione dell’archivio distrettuale non ci consente di disporre di particolari informazioni sulla sua attività in quel ruolo, ma le testimonianze indirette confermano che il suo impegno viene concretamente apprezzato e arriva a conseguire buoni risultati. E restando a parlare di buchi nelle nostre conoscenze, anche a livello alessandrino il “vuoto informativo” creatosi a fine del 1978, dopo la morte di Mario Odisio, direttore del bisettimanale “Il Piccolo”, interessa purtroppo anche le prime presidenze degli anni Ottanta, in particolare quelle di Giorgio Schenone e Luigi Paglieri. Giorgio Schenone (Genova 1929) è il presidente dell’anno rotariano 1980-1981. Diplomato al Liceo Classico, lavora dal 1949 al 1963 nell’azienda di famiglia, un’impresa del settore grafico, poi nel 1963 entra alla società Beccaro di Acqui Terme, ove assume

dapprima il ruolo di ispettore e poi quello di direttore commerciale. Conclude la sua lunga attività lavorativa con un decennio di presenza presso lo stabilimento della Paglieri Profumi a Spinetta Marengo, come direttore dell’Ufficio acquisti. Del suo mandato siamo riusciti a trovare le tracce di due appuntamenti di una certa rilevanza. Il 22 novembre del 1980, nel cuore degli anni cosiddetti “di piombo”, è infatti ad Alessandria l’on. Franco Mazzola, Sottosegretario di Stato con delega ai servizi di informazione e sicurezza, e interviene sul tema “Come battere il terrorismo”. La sala della Camera di Commercio in cui l’oratore parla, invitato da Rotary e Circolo di Cultura Economica, è affollatissima, un chiaro segnale dell’attenzione della società civile verso il rischio della violenza e del ruolo che il Rotary svolge nell’invitare tutti alla riflessione e all’azione. Un mese prima l’avvocato Alberto Boyer, Presidente del Credito italiano, genovese con qualche ascendenza alessandrina, considerato a buon diritto tra i civil servant dello Stato, aveva parlato della sua esperienza come presidente di Finmeccanica e poi dell’IRI, con particolare attenzione al tema dei salvataggi industriali. Boyer tornerà anche nel 1985 a parlare dei fondi d’investimento e di altre forme d’innovazione finanziaria. Lo stato dell’industria, quella provinciale come quella nazionale, è al centro delle attenzioni rotariane anche del nuovo presidente Paglieri. Luigi (Nini) Paglieri (Alessandria 1939-2011), figlio di Elio, per diversi decenni è impegnato nella conduzione della Paglieri Profumi spa, insieme ai cugini Aldo e Mario, figli di Ludovico. In particolare, nella prima metà degli anni Novanta, Nini sarà coinvolto nella strutturazione della Paglieri in gruppo, assumendo con i cugini la conduzione dell’azienda. Il cambio di decennio (e di millennio) assisterà poi all’avvio di una nuova organizzazione aziendale, con Nini ed i propri famigliari che passano ad occuparsi della Paglieri Sell System a Pozzolo Formigaro. Paglieri, peraltro, non rinuncia mai ad un ruolo molto attivo (anche se apparentemente defilato) nella vita sociale: presidente di Confindustria, membro di giunta della Camera di Commercio, consigliere della Cassa di Risparmio di Ales-

Luigi Paglieri (1981-82), imprenditore, contitolare società Paglieri.

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Giuseppe Poggio (1982-83), imprenditore, titolare Quattrocchio.

sandria, segue da vicino e con attenzione l’evoluzione della società in cui l’azienda di famiglia è così tenacemente radicata. Paglieri introduce un importante elemento di novità nella vita del club: la sede delle riunioni che per circa un trentennio è rimasta presso il ristorante “Alli due buoi rossi”, gestito dalla famiglia Balza, si trasferisce in un altro locale storico della ristorazione alessandrina, “Il Grappolo” di Beppe Sardi in via Casale. Altro uomo d’impresa che nel 1982 prende il posto di Paglieri alla guida del Rotary è Giuseppe Poggio (Alessandria, 19152004). Dopo la laurea in Economia e Commercio a Torino, Pino Poggio inizia la sua collaborazione con il cav. Carlo Quattrocchio, divenendo amministratore delegato della ditta omonima, leader nel settore della produzione di biciclette, fondata nel 1918 nel sobborgo alessandrino di Lobbi, con sedi ad Alessandria e Rosario di Santa Fé. Nel giro di pochi anni la piccola fabbrica di Lobbi lavora su doppi turni per soddisfare richieste che vengono dal mercato italiano e da quello sudamericano. Nel 1943 Pino Poggio sposa Olga Quattrocchio (da cui avrà due figli, Maura e Carlo) e affianca il suocero nella conduzione dell’azienda che nel frattempo 60

ha iniziato anche un’attività come squadra corse. Negli anni Quaranta la “Quattrocchio” si trasferisce ad Alessandria: a Pino Poggio si deve il progetto imprenditoriale del celebre “Mosquito” (motore 38 cc. Garelli, montato su bicicletta Quattrocchio). Alla fine degli anni Cinquanta Poggio intraprende una nuova attività, diventando in breve tempo il primo produttore in Italia di display ed espositori pubblicitari (Oscar europeo della pubblicità a Parigi). Negli anni Sessanta fonda la Arpex Italia, che produce insegne luminose, con la quale realizza e installa su tutto il territorio nazionale le insegne Total. Per molti anni nel Consiglio dell’Unione Industriale, presidente del Consorzio Fidi, membro del Consiglio della Cassa di Risparmio: Poggio pratica per tutta la vita i valori di onestà, servizio, amicizia che sono anche i fondamentali del Rotary. Del club di Alessandria fa parte attivamente per decenni, ricoprendo i ruoli di segretario, presidente, segretario del governatore Piola, cofondatore del Rotaract, e organizzando, fra l’altro, il meeting dei Rotary di tutti i Paesi del Mediterraneo a Montecarlo. E proprio a Pino Poggio tocca l’onere (e l’onore) di celebrare il 45esimo di fondazione del Rotary alessandrino nel dicembre del 1982. Viene consegnato un distintivo in oro all’ing. Domenico Corte, fondatore del 1937, e viene distribuita a tutti i presenti una copia dell’elenco dei soci fondatori. Corte rievoca brevemente, ma con grande commozione, alcuni passaggi preliminari alla costituzione del club da lui vissuti in prima persona. Durante gli anni di presidenza Poggio continuano gli appuntamenti di rilievo: basterà citare la presenza del giornalista Vittorio Mangili, in partenza per la spedizione al Polo Nord in compagnia dello scalatore ed esploratore, nonché conduttore televisivo, Ambrogio Fogar. L’impresa di Fogar sarà poi oggetto di qualche polemica, ma il Rotary di Alessandria ha il merito di essere “sul pezzo” e “sulla notizia”. Un secondo giornalista riceve un invito per parlare di un tema di attualità: è l’alessandrino Roberto Salvio, che racconta ai rotariani l’avventura editoriale del rilancio del secondo quotidiano piemontese, la “Gazzetta del Popolo”. La breve rinascita del glorioso giornale fondato da Felice Govean nel 1848 e chiuso nel 1981 si deve alla buona volontà di un


gruppo di giornalisti sostenuti dalla testata “Tuttosport”. Ma anche in questo caso ci si muove come Fogar sul ghiaccio sottile e la vicenda si chiude definitivamente dopo un paio d’anni di esperimenti. Il maggio 1983 registra ancora due importanti appuntamenti di vita interna: l’Interclub con Marburg e Aix-en-Provence, che si svolge ad Acqui Terme, e il convegno sul tema “Il Rotary e i giovani”, in cui si parla di una sigla ancora poco nota in Italia ma destinata ad accrescere la propria importanza, il RYLA, cioè l’iniziativa per la formazione del giovane dirigente rotariano. A luglio dello stesso anno assume la presidenza il professor Augusto Ravazzoni, figlio del past president professor Ferruccio, che abbiamo incontrato alla guida del club nel biennio 1952-1954. Ravazzoni, nato a Torino nel 1933, si laurea in Medicina e Chirurgia a Genova nel 1958 e inizia prestissimo una collaborazione col suo maestro, il prof. Cesare Enrico Pini, uno dei pionieri della chirurgia maxillo-facciale in Italia. Negli anni Sessanta è attivo a Milano, dapprima presso l’Istituto Stomatologico, poi, dal 1966 al 1972 svolge attività chirurgica e didattica presso la Cattedra di Maxillo-Facciale dell’Università di Milano e presso l’Ospedale San Giuseppe. Dal 1969 è ad Alessandria, dapprima come dirigente ospedaliero, poi come primario di Stomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale. La sua carriera presso l’Ospedale civile copre un lungo trentennio, dal 1969 al 2000. A partire dal 1965 pubblica una ricca messe di lavori specialistici e consegue la Libera docenza in Clinica Odontoiatrica nel 1969. Appassionato di motori, ma anche di volo aereo, è uomo dai molteplici interessi che vive con entusiasmo e metodicità: l’adesione ai valori rotariani è vissuta come una fedeltà a un’appartenenza di famiglia. Il suo mandato si apre con la consegna della “Paul Harris’ Fellow” a mons. Ugo Guarona, storico cappellano dell’Ospedale civile. Prospettive dello sviluppo industriale e problematiche della sanità pubblica (significativamente estesa a comprendere il nuovo campo della Protezione civile) sono i due fil rouge che accompagnano l’attività 1983-1984. In particolare sul primo filone intervengono alcuni ospiti di grande rilievo: il casalese Carlo Patrucco, vice presidente di

Confindustria italiana (“Il futuro del sistema industriale italiano”), Carlo E. Rossi, direttore di Fiat Energia (“Le energie alternative”), il past president Vittorio Marsi (“Verso il freddo artificiale”). Tra gli ospiti si registra anche, a raccontare il contributo che la città di Alessandria sta dando allo sviluppo del settore della plastica, l’imprenditore Pier Giacomo Guala (“Breve storia delle materie plastiche”). Su tutt’altro fronte, un altro past president appassionato di vela, il prof. Gamalero, anticipa ai soci un argomento destinato a diventare abituale nelle cronache non solo sportive di quegli anni: la partecipazione dell’imbarcazione “Azzurra” alla Coppa America. Dopo la presenza della barca italiana alla Louis Vuitton Cup del 1983, il prof. Gamalero svela ai suoi sodali il progetto di partecipazione anche all’America’s Cup del 1987. Alle regate del 1983 prende parte come skipper anche Lorenzo Bortolotti, figlio del rotariano prof. Renato, che, avendo ereditato la passione velica dal padre, la onorerà con diverse partecipazioni all’Admiral’s Cup e alla Coppa America, ma soprattutto con 5 vittorie in altrettanti campionati del mondo. Per l’anno rotariano 1984-1985 viene elet-

Augusto Ravazzoni (1983-84), primario Maxillo-facciale Ospedale di Alessandria.

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Luigi Mazza (1984-85), primario laboratorio analisi, presidente ACI- Alessandria.

to presidente un altro medico, il prof. Luigi Mazza. Il professor Mazza (Alessandria 1927-2012) è un clinico molto conosciuto: dopo la laurea in Medicina e Chirurgia a Pavia, consegue la libera docenza sia in Anatomia che in Ematologia. Dal 1968 dirige da primario il Laboratorio di Patologia Clinica dell’Ospedale di Alessandria: nel 2000 viene nominato Professore emerito del nosocomio alessandrino. Autore di molte pubblicazioni specialistiche, coltiva anche con passione e competenza la Medicina dello Sport: medico di gara alle Olimpiadi di Roma del 1960, medico sociale dell’Alessandria Calcio dal 1963 al 1990, medico della Rappresentativa della Lega Calcio di Serie B, crea - primo in Italia - un Centro Provinciale di Medicina sportiva. Stella d’Argento al merito sportivo, è socio fondatore e presidente del Panathlon Club Alessandria. Dal 1991 al 2012 ricopre l’incarico di presidente dell’Automobile Club di Alessandria. Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana nel 1994, nel 2008 il suo legame speciale con la città di Alessandria viene sancito con la consegna del Gagliaudo d’Oro. “Scoprire nuovi spazi al servire” è il motto che il presidente Mazza si sceglie al mo62

mento di presentare il proprio programma di lavoro. Contribuire in modo fattivo al progetto del Rotary International di completare la vaccinazione anti-polio su tutto il pianeta è in particolare l’obiettivo che il neo-presidente indica ai soci. E’ infatti proprio nel 1985 che nasce la campagna denominata “PolioPlus” per eliminare la poliomielite. Vale la pena ricordare che nel corso di oltre un trentennio il movimento rotariano, con un contributo economico di oltre 1,3 miliardi di dollari e innumerevoli ore di volontariato, ha ridotto il numero di casi da 350.000 l’anno a meno di 400 (nel 2014). Inoltre, le iniziative del Rotary hanno giocato un ruolo chiave nelle decisioni dei governi di contribuire con più di 10 miliardi di dollari, proteggendo oltre due miliardi di bambini nel mondo. Oggi la distanza dall’obiettivo finale è minima, ma gli ostacoli non mancano e resta intenso l’impegno del Rotary, associato a quello di altri partner internazionali, per un mondo “polio free”. Tra gli interventi tematici di quell’anno rotariano si segnalano quelli di due futuri presidenti, il geometra Mariano Pastore (“Anziani in agricoltura e fuga dai campi”), e il dottor Giovanni Re (“L’argento nella stagione del dollaro”): sono due aspetti intimamente legati allo stato di malessere che l’economia provinciale alessandrina sta attraversando, sia nel settore primario, che conosce una doppia crisi demografica, sia in una delle lavorazioni artigianali – l’argenteria - per cui il nome di Alessandria per un abbondante mezzo secolo è stato conosciuto nel mondo. Aldo Lucini, imprenditore del settore dei cinturini da orologio e futuro presidente dell’Unione Industriale, porta in anteprima all’attenzione del Rotary un tema destinato a far molto discutere negli anni successivi: parlando di rilocalizzazioni industriali preannuncia il caso specifico che interesserà il più glorioso tra i cappellifici, quella Borsalino il cui nome (con la minuscola) è diventato sinonimo di copricapo in tutto il mondo. Nell’annuncio di Lucini, dunque, la Borsalino si trasferirà nella zona produttiva D5 a Spinetta Marengo e il centro urbano subirà importanti modificazioni. Tra le curiosità degne di nota di quel programma d’incontri vale la pena citare ancora l’acuto intervento del dottor Carlo Frati, direttore dell’Unione Industriale di Alessan-


dria, che in pieno dibattito sullo Statuto dei lavoratori e sul diritto di sciopero interviene sul tema “La serrata nell’ordinamento italiano”. Altrettanto ricca di spunti è la relazione del dottor Dario Panizza, responsabile del Servizio veterinario provinciale, intitolata “Animali in città”: un intervento che in realtà dimostra grande capacità previsionale perché anticipa di una ventina d’anni il fenomeno della diffusione capillare degli animali d’affezione nelle famiglie italiane. Nell’estate del 1985 il mazzuolo d’argento della presidenza passa all’ingegner Francesco Paolo Rivera, già comandante provinciale dei Vigili del Fuoco. Francesco Rivera (Palermo 1915- 2005) è titolare di una doppia laurea: in Ingegneria Industriale (sottosezione Aeronautica) conseguita a Palermo nel 1939, e in Ingegneria Aeronautica (Roma, 1942). Con questa specializzazione trascorre gli anni del secondo conflitto come Ingegnere collaudatore nel corpo del Genio militare. Già nel 1944, però, si arruola come volontario nei Vigili del Fuoco in concomitanza col suo ritorno a Roma e nell’immediato dopoguerra sceglie definiti-

Francesco Paolo Rivera (1985-86), ingegnere comandante provinciale dei VVFF di Alessandria.

vamente questa carriera. Sarà Comandante provinciale nel 1949 e nel 1951 a Cosenza e ad Agrigento, poi a Cremona ove rimane per undici anni, a partire dal 1953. Nel 1963 è vice Comandante della Colonna mobile di soccorso ai terremotati del Friuli e, dopo un ulteriore periodo trascorso a Trieste, nel 1970 raggiunge il Comando di Alessandria, che conserverà fino al 1980. Il primo appuntamento dell’annata è dedicato alla celebrazione degli ottant’anni del Rotary International e il presidente Rivera svolge in prima persona una esauriente relazione su questo tema. Ma tutta l’annata 1985-1986 è ricca di spunti, tanto che è difficile farne una sintesi. Il preside dell’Istituto tecnico industriale, ing. Della Valle, introduce con diversi anni di anticipo il tema del computer a scuola; Nini Paglieri, in veste di amministratore delegato della Paglieri, interviene sul tema prediletto della sponsorizzazione; il prof. Armando Pianese, preside del Liceo classico “G. Plana”, diverte gli astanti parlando sul “Linguaggio di caserma”, oggetto anche di un suo brillante pamphlet; il prof. Primino Ronco traccia, a dieci anni dall’entrata in vigore, un bilancio sullo stato di applicazione della famosa legge 180 sulla malattia mentale; Elio Camagna si rende protagonista di un appassionato intervento su “Politica sindacale e appiattimento salariale”. Ma sono presenti ad Alessandria anche illustri ospiti che vengono da fuori e sono sovente di statura nazionale: tra loro Paolo Annibaldi, direttore generale di Confindustria (“Meritocrazia ed equalitarismo”), il prof. Elio Rondanelli, direttore della Clinica delle malattie infettive del Policlinico di Pavia (“L’Aids”), l’ing. Attilio Viziano, presidente nazionale di Confedilizia (“I problemi di chi costruisce case in Italia”). Quest’ultimo tema, di bruciante attualità in quella metà decennio, viene ripreso da un convegno distrettuale sulla “crisi della casa”, ospitato ad Alessandria il 17 maggio 1985. Un’idea della ricchezza e della varietà dei temi trattati emerge ancora dalla citazione di tre titoli: il prof. Giovanni De Sandre, dell’Università di Padova, interviene su un tema oggetto dei suoi stuti accademici (“Andamenti demografici in Italia”), il noto ginecologo alessandrino prof. Giovanni Garrone indossa invece i panni del fondatore

In occasione del 50° di fondazione il Rotary alessandrino offre alla Città una scultura di Enrico Goretta, San Giorgio che uccide il drago, in argento sbalzato e cesellato.

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Articolo “Il Rotary sempre più coinvolto nei problemi della società”.

Giovanni Re (1986-87), direttore commerciale società Argenti Goretta.

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del Veteran Car Club Pietro Bordino e parla su “La sicurezza in automobile”, mentre uno dei pilastri storici della profumeria alessandrina, Aldo Paglieri, sceglie come tema “Tutto lo scibile sulla forfora”, suscitando l’interesse di un uditorio inizialmente perplesso. Molto attenta ai valori fondativi del Rotary è la presidenza (1986-1987) del dottor Giovanni Re, dirigente dell’argenteria Goretta. Re, nato a Predosa nel 1939, dopo la laurea in Farmacia all’Università di Parma, intraprende la carriera di dirigente d’azienda e presto diventa responsabile commerciale e della produzione presso l’Argenteria E. Goretta di Alessandria, un’impresa che sotto la guida del maestro d’arte Goretta tiene alta la tradizione locale della lavorazione artigianale e artistica dell’argento. Giovanni Re affianca all’impegno in azienda anche una profonda sensibilità verso la dimensione sociale: sarà Consigliere prima della Cassa di Risparmio di Alessandria e poi della Fondazione Cassa di Risparmio; all’Unione Industriale, durante la presidenza di Pier Giacomo Guala, svolge l’incarico di tesoriere.

Entrato al Rotary nel 1981, Giovanni Re ne diventa segretario (1982-1985), poi presidente, rappresentante distrettuale del Rotaract, rappresentante del governatore per tre anni, e segretario distrettuale nell’anno rotariano 1993-1994. Nel saluto natalizio il presidente Re, richiamati i drammatici eventi legati alla recente vicenda di Cernobyl, e dopo aver affermato che la vera scommessa per l’umanità debba essere la formazione di una nuova coscienza ecologica, evidenzia che “i rotariani hanno il dovere di chiedersi se abbiano fatto tutto il possibile per stabilire un rapporto ottimale con la natura e un colloquio costruttivo con le nuove generazioni”. Tra i progetti che il nuovo presidente presenta all’attenzione dei soci, vi sono il proseguimento dell’operazione “Polio plus”, e l’avvio di nuove campagne per sconfiggere in modo definitivo le sei malattie dell’infanzia che ancora affliggono intere aree del pianeta, insieme allo svolgimento di un’indagine epidemiologica sulle varie tipologie d’intossicazione che colpiscono le nostre società, cosiddette sviluppate.


Tra i vari temi per le conviviali, se ne possono selezionare almeno tre. Il primo è certamente il destino della ciminiera Borsalino, oggetto di una appassionata difesa da parte dell’architetto Pino Astuti nel corso di una serata rotariana. Il dibattito esce dall’ambito associativo, coinvolgendo tra i favorevoli al mantenimento l’intero direttivo del PRI, e tra i contrari anche il rotariano prof. Oreste Cassiano, che la giudica “un monumento orribile”. Il secondo tema è la relazione tutta speciale tra il Rotary e il Concorso di chitarra classica (giunto nel frattempo alla 19^ edizione): ne parla Michele Pittaluga ricordando tra gli amici del concorso artisti di fama mondiale come Andrés Segovia e Alirio Diaz. Il Rotary decide nella circostanza di istituire un premio per il miglior esecutore dei brani obbligatori. Infine, una terza tematica di interesse associativo viene sollevata dal dottor Franco Ilotte, incoming governor, che nel trattare dei rapporti tra Rotary e Rotaract vuole ricordare il ruolo speciale svolto dal club di Alessandria nel 1969 e i “Quaderni di azione giovanile”, frutto dell’intraprendenza del past president Pino Poggio. Un quarto tema, che purtroppo trae spunto dall’attualità, è quello dedicato al delicato momento attraversato dall’enologia italiana dopo la crisi del cosiddetto “vino al metanolo”: Giuseppe Colla, enologo albese di grande nome, viene invitato a trattare l’argomento suscitando un notevole e comprensibile interesse. A fianco di una programmazione molto ricca di incontri e di ospiti, la parte conclusiva del mandato di Giovanni Re vede infine la formulazione di una nuova proposta che nasce in ambito rotariano e che dimostra l’attenzione per la qualità della vita cittadina: è ancora l’architetto Pino Astuti a farsi protagonista dell’idea di realizzare un sottopasso di collegamento tra l’ospedale civile e il parcheggio costruito nello spazio antistante, al di là dello spalto di circonvallazione. Il tema si traduce in una progettazione esecutiva (realizzata dallo stesso arch. Astuti in collaborazione gli ingegneri Domenico Mignone e Carletto Vescovo) che l’amministrazione comunale avvierà nei mesi successivi e che, peraltro, non sarà realizzata soltanto per seri problemi intervenuti in fase di scavo. Il 1987 si lega alla memoria del Rotary anche per due eventi culturali importanti.

Il primo è un concerto dello chansonnier astigiano Paolo Conte realizzato ai primi del mese di maggio per raccogliere fondi in favore del progetto “Polio Plus”: ospitato in Alessandria, al teatro Comunale, l’appuntamento (unica data italiana di quell’anno) riscuote un grande successo di pubblico, ma l’organizzazione è del Rotary di Asti. Il secondo è invece un tour delle ville venete che registra una rilevante partecipazione di soci, ma soprattutto un grande successo destinato a rimanere nella memoria di molti. Nell’estate 1987 si apre il mandato del professor Renzo Penna. Nato a Moncalvo nel 1925 da una famiglia di viticoltori e commercianti di vino, trasferitasi in Svizzera per seguire il commercio di vini italiani in quel paese, Penna effettua oltralpe gli studi elementari e medi. Al rientro completa il liceo a Casale e successivamente frequenta la facoltà di medicina a Torino. Dopo la laurea vince il concorso di Direttore del Laboratorio di Igiene e Profilassi della Provincia di Alessandria. In seguito vince anche il concorso di Direttore del 2° laboratorio dell’Ospedale Gaslini di Genova, dove rimane fino alla pensione, assumendo nel frattempo l’incarico di Docente Applicato all’Università di Torino, sotto il Rettorato del Prof. Cavallo. E’ in questo periodo che diventa socio del Rotary Club di Alessandria, dedicandosi con molta passione e ricoprendo tutte le cariche del club fino a quella di Presidente nell’anno rotariano 1987–1988. Quando nel 1998 Il Rotary di Alessandria avvia la creazione di un nuovo club a Valenza diventandone “padrino”, Penna ha il compito di coordinare il nuovo club e viene distaccato con un gruppo di altri soci da Alessandria a Valenza. Alla consegna della “Carta Istitutiva”, avvenuta nel 1999, Penna viene chiamato ad assumere la carica di primo Presidente del Rotary di Valenza. Dopo il primo anno, completato il periodo di affiancamento, i soci di Alessandria ritornano al Club di appartenenza. Il prof. Penna decide di fermarsi a Valenza, portando la sua profonda conoscenza e stimolo alle attività rotariane. Solo recentemente ritorna ad Alessandria lasciando un grande vuoto nel club di Valenza che lo nomina Socio onorario. Tornando alla presidenza del club di Alessandria, tocca al prof. Penna il compito di

Renzo Penna (1987-88), direttore laboratorio di igiene e profilassi, primo presidente Rotary Club di Voghera (1999).

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Giuseppe Astuti (1988-89), architetto, libero professionista.

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preparare adeguatamente le celebrazioni del 50esimo di fondazione. Nel giugno del 1988 hanno luogo due significativi eventi: da un lato, l’offerta alla città di Alessandria (e segnatamente alla Pinacoteca) di una magnifica scultura in argento sbalzato e cesellato, opera del maestro d’arte Enrico Goretta, che raffigura “San Giorgio che uccide il drago”; dall’altro, la consegna di ben sei onorificenze “Paul Harris’ Fellow” ad altrettanti rotariani (e non) meritevoli di menzione per la serietà del proprio impegno: il dottor Mario Ballestrero (alla memoria), l’ing. Domenico Corte, il prof. Giovanni Sisto, l’arpista Elena Zaniboni, lo scultore Enrico Goretta e l’avvocato Enrico Piola (che viene insignito per la seconda volta). Vale la pena sottolineare che a dicembre del 1987 un altro rotariano alessandrino, il dottor Michele Pittaluga, era stato insignito della stessa “Paul Harris’” da parte del Rotary di Novi, di cui era stato primo presidente. A novembre del 1987 Alessandria ospita un altro evento di carattere distrettuale: è il convegno intitolato “Il Rotary per i giovani. Lavoriamo insieme”, al quale prendono parte il presidente alessandrino Penna e l’ing. Pier Bordiga, coordinatore del progetto “Azione con i giovani”. Vengono ricordate le antiche benemerenze alessandrine in questa materia, mentre si deve prendere atto che la risposta da parte dei club del Distretto è solo parziale: se ne contano presenti con propri delegati soltanto 23 su 57. Tra le proposte di questo periodo, il Rotary conferma il proprio legame con la città anche facendosi portavoce di una originale proposta di arredo urbano: ne parla l’ing. Domenico Mignone la sera del 18 febbraio 1988 invitando l’amministrazione comunale a svolgere uno studio sull’aspetto notturno di Alessandria e proponendo un ritorno all’antico mediante l’adozione di un sistema di illuminazione in stile belle époque. Giuseppe (Pino) Astuti (Alessandria 19272017), vivace protagonista della vita rotariana negli anni Ottanta, viene incaricato di assumere la presidenza del club verso fine decennio (1988-1989). Già studente del Liceo Classico Plana, ai cui ricordi rimane legato per tutta la vita, si laurea in Architettura al Politecnico di Torino, proseguendo l’attività di costruttore già propria della famiglia e unendola quella di progettista. Nel cuore

del centro cittadino si possono annoverare tra le sue opere la ristrutturazione della sede della Banca Commerciale e dell’ex Banco Ambrosiano, il palazzo per uffici della Regione e il cinema “Corso”, oltre a edifici di edilizia convenzionata nel quartiere Borsalino. Negli anni più recenti si occupa del recupero conservativo del Distretto Militare (lasciando il progetto incompiuto a causa di un cambio di amministrazione) e della conservazione della Cittadella (battendosi per il non abbattimento del ponte). Presidente dell’Ordine degli Architetti dal 1984 al 1998, membro della Commissione amministratrice dell’ATM, Consigliere dell’Alessandria Calcio negli anni di presidenza di Remo Sacco, vive con passione e grande indipendenza intellettuale la vita della propria città. Astuti guida il Rotary attraverso un passaggio delicato che si verifica alla fine del 1988, il dilemma se l’associazione fondata da Paul Harris si debba aprire o meno alla presenza femminile. La questione viene posta, naturalmente, a livello internazionale, ma è interessante constatare che sulla questione Alessandria, forse rappresentando un “dato medio” utile per capire anche altre situazioni, si spacca praticamente a metà. Il voto (consultivo) per l’ammissione delle donne vede infatti i 59 votanti divisi tra 30 favorevoli, 28 contrari e 1 astenuto. La mozione passa, ma la divisione è evidente. Sarà soltanto cinque anni dopo, nel 1993, con l’ingresso nel club della dottoressa Anna Maria Ceppi, direttrice della sede alessandrina della Banca d’Italia, che la “questione femminile” potrà dirsi positivamente risolta. Un altro problema “istituzionale” che viene affrontato in questi mesi è la creazione di un secondo club in città, tema posto dal governatore distrettuale, l’avv. Franco Borachia di La Spezia, nel corso del convegno “Rotariani responsabili in un mondo che cambia”. Avendo raggiunto la quota di 83 soci, numero che consente di procedere solo a poche nuove adesioni, il presidente Astuti propone che venga costituito un secondo club, con la denominazione di “Alessandria Marengo”: questo progetto, però, rimarrà sulla carta e non avrà seguito. In attesa di sciogliere questi delicati nodi, si celebra intanto il ventennale di fondazione del Rotaract, la speciale realtà associativa


che riunisce i giovani tra i 18 e i 30 anni, un’area di impegno in cui Alessandria si è distinta con grande anticipo rispetto ad altri: il delegato ai giovani, avvocato Taverna e il presidente Rotaract, Giovanni Beccaria, predispongono un sobrio programma che ripercorre i valori della “Rotary Action” e il ruolo assunto nel tempo dal club di Alessandria. L’immagine di un “Rotary sempre più coinvolto nei problemi della società” viene restituita da un’efficace articolo del giornalista Corrado Testa, in cui il giornale “Il Piccolo” il 10 gennaio 1989 dedica un’intera pagina ai programmi e alle attività del club di Alessandria e a quello di Novi Ligure. Tra i relatori della presidenza Astuti è opportuno ricordare almeno la presenza di Delia Castelletti, alessandrina, direttore creativo dello Studio Armando Testa di Torino (“Che cos’è la pubblicità”), la studiosa Silvana Finocchi (“Archeologia romana in provincia di Alessandria”), Nini Paglieri (“Tendenze demografiche, livelli di reddito e cambiamenti nelle abitudini di consumo degli italiani”). Due grandi nomi di livello nazionale si aggiungono alle voci citate, e sono quelli di Giancarlo Lunati, manager e scrittore italiano (originario di Rivarone), in quegli anni amministratore delegato de “Il Sole 24 Ore”, venuto a presentare il proprio volume “Etica e lavoro”, e di Enzo Bearzot, tecnico della nazionale di calcio italiana al “Mundial” di Spagna del 1982. Nella seduta conclusiva del proprio mandato il presidente Astuti consegna a nome del club l’onorificenza “Paul Harris’ Fellow” alla docente universitaria di origine alessandrina Bice Garavelli Mortara, e alla memoria del past president, notaio G. B. Canessa. L’ultimo presidente degli anni Ottanta è, a partire dal mese di luglio del 1989, l’avvocato alessandrino Giovanni Taverna (Alessandria, 1927-2006). Conseguita la Laurea in Giurisprudenza, Taverna svolge per tutta la vita l’attività di avvocato civilista e amministrativista. L’impegno professionale non gli impedisce però di dedicarsi anche ad altri importanti ambiti di servizio e di governo. Consigliere comunale di Alessandria nel 1951, dal 1965 al 1972 è presidente della Cassa di Risparmio (di cui era già stato sindaco nel biennio 1964-1965), poi assume la guida della Centrale del Latte (1975-1980). La passione politica lo porta ad accettare

nei primi anni Settanta la nomina nel Comitato centrale del PSI. In anni più recenti è consigliere di amministrazione della Locat Spa (1986-1995), della Cassa di Risparmio di Torino, nonché presidente della Findatasystem. La passione rotariana accompagna tutto questo lungo percorso e porta l’avvocato Taverna alla decisione di istituire un legato, la cosiddetta “donazione Taverna”, in favore del club di cui ha fatto parte da sempre. Il club la gestisce dal 2006, anno della morte dell’avvocato, inserendola come fonte di finanziamento per i service più importanti. Visto in ottica interna, il mandato di Taverna è rilevante perché avvia la nascita di un nuovo club sul territorio provinciale: dopo quelli di Casale Monferrato, Tortona e Novi Ligure, è infatti la volta di Acqui Terme – Ovada. I lavori per la costituzione del nuovo sodalizio hanno inizio nell’autunno del 1989 e si concludono il 14 dicembre dello stesso anno presso l’abbazia di Santa Giustina a Sezzadio con la consegna della “carta istitutiva” da parte del Governatore distrettuale Franco Pejrone. Come di consueto, il club padrino, quello di Alessandria, esprime il primo presi-

Giovanni Taverna (1989-90), libero professionista, presidente Cassa di Risparmio di Alessandria.

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Gli Anni Novanta

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dente del nuovo Rotary territoriale e la scelta cade sull’ing. Vincenzo Rossi. Il 1989 trascorre per il resto su binari di impegno e di consueta operatività. Prosegue soprattutto la ricerca di un ruolo propositivo nei confronti della politica amministrativa, come avviene in occasione della presentazione di un progetto per piazza della Libertà, elaborato dal professionista alessandrino arch. Enzo Testa. Al dibattito, molto acceso e appassionato, partecipano anche il sindaco della città, Giuseppe Mirabelli, e l’assessore all’urbanistica, Giovanni Ghè. Il dialogo del Rotary con le istituzioni, comunque, non si arresta ai livelli locali: a dicembre del 1989

l’ospite di turno è il senatore Roberto Cassola e con lui si discute dei grandi scenari della politica internazionale. Altri temi sono affidati a personalità di settore, quali il casalese avvocato Piero Grignolio (“L’arte della falsificazione dell’arte”), l’alessandrino Guido Barberis (“Il calo demografico nel capoluogo”), il colonnello (poi generale) Carlo Gobbi (“Il ricorso all’esercito nella protezione civile”), fino ad arrivare alla curiosa presenza di una tematica sportiva di bandiera realizzata mediante l’incontro con il presidente della squadra di calcio “Internazionale F.C.”, Ernesto Pellegrini, imprenditore nel settore del catering.

Sul piano politico generale gli ultimi dieci anni del Novecento sono stati consegnati alla storia con lo slogan di “fine della prima repubblica”. La vicenda di Tangentopoli, che scatta con l’arresto di Mario Chiesa il 17 febbraio 1992, svela quanto fosse esteso il sistema della corruzione e quanto legato all’eterno problema dei costi della politica e al finanziamento dei partiti. In breve, le inchieste si allargano a tutta l’Italia e una pioggia di arresti e avvisi di garanzia si abbatte su amministratori nazionali e locali. Il decreto per depenalizzare il reato non viene firmato dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro e il 30 aprile 1993 l’on. Bettino Craxi viene fatto oggetto di uno storico lancio di monetine all’uscita dall’hotel Rafael a Roma. A gennaio del 1994 il panorama viene modificato dalla “discesa in campo” del cavalier Silvio Berlusconi: con questo fatto nuovo e, soprattutto, con il passaggio da un sistema elettorale proporzionale a uno maggioritario, sembra realizzarsi un sistema basato stabilmente sul bipolarismo, in grado cioè di assicurare una reale alternanza di governo. E in effetti, le cinque legislature che si succedono dal 1994 al 2013 vedono avvicendarsi coalizioni di centrosinistra e di centrodestra, a partire dalla XII legislatura (primo governo Berlusconi, 1994-1996). La seconda repubblica è iniziata. Anche Alessandria conosce da vicino la crisi dei partiti: i primissimi Novanta vedono ancora l’ascesa del PSI locale, che nelle elezio-

ni comunali del 1990 diventa il primo partito della città con il 30,8 per cento, davanti al PCI e alla DC, scesi al 26,3 e al 21,1 per cento, e con l’elezione a sindaco di Giuseppe Mirabelli (ma già nel 1992 la sua nomina al Parlamento porterà a due amministrazioni dalla vita breve: prima con Giovanni Priano e poi con Gianluca Veronesi). L’anno veramente terribilis sarà in realtà il 1993, e proprio per l’incrocio con le vicende di Tangentopoli. A febbraio la crisi della maggioranza di sinistra provoca il commissariamento del Comune. Ad aprile il PSI viene colpito dall’arresto di tre esponenti di primo piano. A novembre le nuove elezioni comunali vengono vinte da Francesca Calvo, esponente della Lega Nord, il cui mandato sarà riconfermato anche nelle consultazioni del 1997. Ma anche il 1994 non sarà da meno, e questa volta per tutta la comunità cittadina: l’alluvione del 6-7 novembre mette in ginocchio la città, provoca morti e distruzione, colpisce ulteriormente un’economia che già l’anno precedente aveva conosciuto uno degli anni più bui della sua storia recente e un drammatico calo occupazionale. Tra gli eventi più negativi occorre segnalare la cessione della Borsalino, bandiera della produzione alessandrina da quasi un secolo e mezzo, a una cordata di imprenditori astigiani. Tra le luci che si accendono, invece, in questi anni difficili, l’università rappresenta il dato più ricco di promesse. Nel 1997 il progetto di ateneo tripolare, denominato


“Università del Piemonte Orientale” e articolato nei tre centri di Alessandria, Novara e Vercelli, ottiene il riconoscimento dell’autonomia da parte del Ministero e può finalmente avviarsi a una gestione autonoma, non più configurata come corsi distaccati di atenei già esistenti. A breve questo inizio sarà accompagnato dalla creazione di corsi anche da parte del Politecnico di Torino, ma purtroppo questa seconda esperienza – legata alle eccellenze produttive dell’industria locale e sostenuta con convinzione da alcuni imprenditori alessandrini - sarà interrotta dopo pochi anni da scelte interne dello stesso Politecnico. In questa realtà multiforme, e spesso di grande complessità, segnata in prevalenza da fatti negativi che sovente rendono difficile lo stesso desiderio di mettersi disinteressatamente al servizio della comunità, continua l’azione del Rotary alessandrino. Il primo presidente degli anni Novanta (anno rotariano 1990-1991 è l’ing. Domenico Mignone (Alessandria, 1942). Mignone, laureato in ingegneria civile idraulica a Genova, dopo una parentesi di assistentato presso la stessa Facoltà, svolge la propria attività presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Alessandria, dapprima come dirigente di

Domenico Mignone (1990-91), titolare di azienda agricola.

settore e poi come responsabile dell’Ufficio, dal 1967 al 1993. Non dimentico di essere “figlio della terra” conduce nell’agro alessandrino l’azienda agricola “Castellana” ad indirizzo cerealicolo, senza trascurare alcuni incarichi professionali e dedicandosi alla gestione degli immobili di proprietà. Una sua caratteristica non trascurabile, frutto di una scelta personale, è il rifiuto di ogni incarico pubblico, ad eccezione dell’impegno nell’ambito del “servire” rotariano. Il mandato di Mignone, che inizia con il conferimento della “Paul Harris Fellow” all’avvocato Giovanni Taverna, si caratterizza per alcuni aspetti innovativi. Il primo è certamente l’impegno per la valorizzazione della Cittadella, un monumento di arte militare, opera dell’architetto settecentesco Ignazio Bertola, di cui si parlerà molto nei decenni successivi in termini di valorizzazione e di tutela, ma che trova fin dai primi anni Novanta il Rotary come promotore di attenzioni. In quegli anni il manufatto è ancora di proprietà del demanio militare, ma la ormai prossima dismissione pone problemi alla comunità cittadina che, almeno in termini di custodia, è chiamata ad occuparsene. Una seconda tematica è legata ancora all’insediamento universitario: il futuro sindaco Gianluca Veronesi e il rettore del Politecnico di Torino, prof. Rodolfo Zich, presentano in anteprima per il Rotary un argomento destinato a riempire le cronache degli anni successivi, l’introduzione nell’ordinamento accademico italiano della cosiddetta “laurea breve”, che caratterizzerà da lì a un lustro il nuovo corso degli studi universitari, ma che sarà sperimentata in ambito politecnico. La tradizionale attenzione con cui il Rotary segue le tematiche della formazione scolastica viene poi confermata da un’iniziativa che decolla nella primavera del 1991: il club alessandrino e il Centro di Orientamento Scolastico e Professionale, diretto da Sergio Bettini, pubblicano infatti una guida intitolata “Come passare alle superiori”: il volumetto tratta in modo innovativo il delicato passaggio dalla media inferiore a quella secondaria e lo collocandosi “dalla parte degli studenti”. Non casualmente viene realizzato in una tiratura elevata, così da poter essere distribuito a tutti gli studenti che frequentano la terza media. Tra i molti ospiti delle serate rotariane di 69


Angelo Faccini Migotto (1991-92), agente generale INA Assicurazioni.

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questo periodo merita ricordare, oltre ad alcuni nomi di rilievo locale (l’avvocato Mario A. Rossi “Il diritto di sciopero dei pubblici dipendenti”, il presidente della Camera di Commercio, Franco Stradella “Luci e ombre nell’economia della provincia”, Franco Saracco “La qualità in banca”, Gianfranco Calorio “La questione del centro storico”, Luciano Vandone “Banche e legge Amato”), anche la presenza – la prima di un vescovo come relatore – di mons. Fernando Charrier, pastore della diocesi alessandrina, che intrattiene i presenti su “La Rerum Novarum e il mondo del lavoro”. Nel corso della serata dell’8 luglio 1991 il presidente Mignone attribuisce la Targa della probità alla figura della prof. Laura Garavelli, stimata docente e, soprattutto, protagonista di un inedito e lungimirante esperimento di integrazione di alcuni giovani africani nella realtà cittadina. Nella stessa serata si apre il mandato di presidente di Angelo Faccini Migotto. Di origini venete (Padova 1939-Milano 2003), nel 1959, dopo il diploma di geometra, Faccini entra nel mondo delle assicurazioni come ispettore di produzione e di organizzazione presso la sede milanese delle “Assicurazioni Generali Venezia”. Dal 1961 inizia la sua lunga attività di Agente principale delle “Generali” e, dopo una permanenza a Roma come sub-agente di città “INA Assitalia”, nel 1969 inizia l’attività di Agente generale “INA Assitalia” ad Alessandria, ove resterà per 26 anni, fino al 1995, prima di diventare Agente a Lodi e poi a Milano. Delegato nazionale degli Agenti generali “INA Assitalia”, Faccini diviene anche vice-presidente dell’associazione che li riunisce e Commissario di vigilanza alla Banca Popolare di Novara. Impegnato in beneficenza e sponsorizzazioni, assume diverse responsabilità nel mondo dello sport (al quale resterà sempre legato): socio del Panathlon dal 1972, poi presidente dal 1991 al 1995; presidente anche della “PGS Don Bosco” e della “Canottieri Tanaro”. Sarà consigliere comunale al Comune di Alessandria nel mandato 1994-1998. Riceve importanti premi di carattere sportivo, quali “La Spiga d’oro INA Assitalia” e il “Premio Gaetano Scirea”. Il tema della sponsorizzazione caratterizza l’impegno di Faccini anche come presidente del Rotary di Alessandria. È sovente lui

stesso a sensibilizzare i soci sul tema della ricerca sul cancro, oppure a organizzare interventi a sostegno di associazioni di diversamente abili. Il mandato di Faccini si concluderà, un anno dopo, con una seconda onorificenza, questa volta una “Paul Harris Fellow”, assegnata a Paolo Berta, fondatore e promotore dell’associazione “Idea” per l’assistenza ai diversamente abili. Importanti presenze istituzionali onorano le serate conviviali di questo scorcio di anni Novanta: dal ministro delle Politiche Comunitarie, il novarese Pier Luigi Romita, al ministro dell’Agricoltura, l’astigiano Giovanni Goria, reduce dall’esperienza di presidente del consiglio; dall’on. Antonio Baslini, presentatore di una proposta di legge in tema di riforma elettorale, al colonnello Francesco Delfino, comandante della Legione Carabinieri di Alessandria, che tratta il tema dell’evoluzione dell’Arma nella società italiana del dopoguerra. Tra le curiosità, la presenza del campione Livio Berruti, oro olimpico di Roma 1960, e del navigatore solitario Vittorio Malingri, in partenza per la regata oceanica “Ostar ‘92”. In questo contesto di inizio decennio si affaccia come conferenziere alle serate rotariane anche l’autore di questa ricerca, appassionato cultore di storia locale: l’ap-

Franco Saracco (1992-93), direttore filiale Istituto San Paolo.


puntamento, primo di una lunga serie, è per il 20 luglio 1991, con una proiezione di diapositive dedicate ad “Alessandria nel Settecento”. L’anno rotariano di presidenza Faccini è anche quello che vede una nuova modifica della numerazione dei distretti: il “vecchio” 203°, pur mantenendo la stessa rappresentanza territoriale, diventa nel 1991-1992 il Distretto 2030° (denominazione che manterrà fino al 2012-2013, quando sarà scisso in due componenti: il 2031 che comprende il Piemonte Nord e Valle d’Aosta, e il 2032 a comprendere Piemonte Sud e Liguria; e, come è noto, è proprio questa l’attuale collocazione del club di Alessandria nella geografia rotariana). La già ricordata carenza di documentazione ufficiale impedisce di avere notizie puntuali sul periodo che copre il biennio 1992-1994, relativamente alle due presidenze di Franco Saracco, direttore della filiale alessandrina dell’Istituto San Paolo, e di Luciano Montanari, dirigente impegnato in un’azienda di commercio dello zucchero. Franco Saracco (Nizza Monferrato 19292004) svolge tutta la propria vita lavorativa come dirigente dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, dapprima ad Alba poi ad Alessandria, contemporaneamente all’incarico di direttore della locale filiale. Continua la propria appartenenza al club di Alessandria anche dopo essersi trasferito a Torino per assumere la direzione del Credito Agrario dell’Istituto, arrivando a concludere il suo legame agli ideali rotariani come socio del club Canelli-Nizza Monferrato, presso cui si trasferisce al termine della carriera. Saracco è ricordato anche per un aspetto curioso, l’aver prestato la propria fisionomia a uno dei personaggi del romanzo “Il pendolo di Foucault” di Umberto Eco, lo scrittore con cui aveva condiviso momenti dell’adolescenza al tempo dell’ultima guerra mondiale. Luciano Montanari (Alessandria 1937), dopo aver condotto gli studi primari e aver frequentato le prime tre classi di ragioneria nella città natale, nel 1956 emigra insieme alla famiglia in Perù, ove continua gli studi e consegue il diploma di “contador” (ragioniere). Rientra in Italia nel 1960 per il servizio militare e due anni dopo inizia a lavorare presso l’azienda del comm. Conta, sposandone la figlia nel 1964. Entra nel Rotary nel

1976 e già due anni dopo gli viene affidata quella carica di segretario che manterrà per diversi anni. Dopo gli anni Novanta, trasferisce la propria residenza nel comune di Fabbrica Curone per motivi di famiglia e per questa ragione deve presentare le proprie dimissioni dal club alessandrino. Tra gli eventi importanti di questa fascia cronologica poco documentata spicca la visita del generale di Corpo d’Armata Bonifazio Incisa di Camerana, già sindaco di Saluggia, comandante la Regione Militare di Nord-Ovest e successivamente Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, presente ad Alessandria la sera del 26 ottobre 1992 (il generale Incisa di Camerana, vero grande amico del Rotary alessandrino, appena insediato nella nuova importante carica, tornerà ad Alessandria anche l’8 novembre 1995, per parlare delle Forze Armate italiane). Su un altro fronte, quello della costante attenzione ai problemi della condizione giovanile, il club alessandrino si dedica in questi mesi alla messa a punto di un nuovo strumento per aiutare gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori nella ricerca di un orientamento professionale: in collaborazione con il Centro di Orientamento, con il Lions Club e come naturale prosecuzione del lavoro già iniziato con la guida all’orientamento scolastico, i responsabili alessandrini del Rotary organizzano una serie di incontri con professionisti, nel corso dei quali i giovani possono farsi un’idea approfondita del concreto svolgersi di alcune attività professionali. L’idea piace e ottiene molto successo, costituendo per qualche tempo una costante nelle azioni rotariane. Nel 1993, peraltro, il Rotary Club di Alessandria ha l’onore di poter esprimere il terzo governatore distrettuale di origine alessandrina nella persona dell’ingegner Vincenzo Rossi, già alla guida del Rotary di Alessandria nel 1976-1977. In quella circostanza il club alessandrino esprime anche le figure del segretario distrettuale e del tesoriere nelle persone di Giovanni Re e di Renzo Zaio. Enrico Piola siede nel Consiglio e il novese Giancarlo Boggero svolge l’incarico di coordinatore dei club del Piemonte Orientale. Già nell’aprile del 1993 l’incoming governor Rossi lancia l’idea del progetto “Vita per l’Albania”, che si propone di realizzare un piano di vaccinazione triennale di tutti i

Luciano Montanari (1993-94), direttore Magazzini Generali Novi Ligure.

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Vittorio Illario (1994-95), imprenditore, titolare società Illario.

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nuovi nati nel Paese, al fine di contrastare i terribili effetti dell’epatite B, particolarmente virulenta nella fascia sotto i 15 anni. Tutti i distretti Rotary italiani e il Rotary di Tirana rispondono all’appello lanciato dal governatore e il progetto si avvia con rapidità inusuale. Ad esso collaborano i Ministeri degli Esteri italiano e albanese, il Ministero della Sanità albanese, le Forze armate e la Croce Rossa italiana, il Consiglio d’Europa e l’Unicef. Il progetto “Vita per l’Albania” diventa un grande successo internazionale e consegue in tempi brevissimi tutti i suoi obiettivi. Il Governatore Rossi avrà poi la possibilità di presentare il proprio programma in occasione dell’assemblea distrettuale che si tiene a Casale Monferrato il 19 giugno 1993, ma l’impronta del suo mandato è già presente e chiara nell’iniziativa in favore dei bambini albanesi. L’intensa attivitá di quell’anno viene ricordata in una pubblicazione distrettuale, “1993-94. Momenti di un anno rotariano”, che raccoglie anche le “Lettere” inviate mensilmente dal Governatore ai vari club. Si giunge così al 1994, anno drammatico nella vita della città e del territorio, a causa dell’alluvione dei primi giorni di novembre. Il Rotary, fedele alla propria ispirazione solidaristica, è coinvolto direttamente e profondamente sia nelle operazioni di soccorso che in quelle di ricostruzione. Il presidente è Vittorio Illario, (Valenza 1934-2014) titolare di una delle imprese storiche della gioielleria valenzana, la “Illario Carlo & Fratelli”, fondata nel 1920 dal padre Luigi e dagli zii Carlo e Vincenzo. Illario, insieme ai fratelli segue le orme paterne (Luigi è stato uno dei grandi protagonisti del consolidamento del distretto orafo valenzano a metà Novecento). Dopo gli studi di ragioneria, entra in azienda, ove riveste vari ruoli: nel 1975 è amministratore, nel 1997 presidente. Consigliere della Camera di Commercio (di cui il padre fu presidente dal 1953 al 1975), presidente dell’Associazione Orafa Valenzana, di Immobiliare Orafa Valenzana e di Fin. Or. Val., Illario dedica ampia parte della sua vita alle cause associative. Già il 6 dicembre, a un mese esatto dai tragici eventi, Illario firma a nome di tutto il Rotary un appello per la realizzazione di nuove strutture ospedaliere nell’area a rischio

interessata dai fatti alluvionali. Ma è tutta la struttura rotariana a muoversi e i risultati sono evidenti: a Natale vengono consegnati i primi 167 milioni di lire destinati all’Istituto Michel e a 27 famiglie dei quartieri Orti e San Michele, i più colpiti dalle acque del Tanaro (la somma complessiva raccolta salirà nei mesi successivi a 345 milioni). A gennaio del 1995 i parroci delle due aree, don Gino Casiraghi e don Ivo Piccinini, sono ospitati a un incontro conviviale nel corso del quale recano la propria testimonianza di pastori di una comunità religiosa costretta a confrontarsi col corso della natura e con gli errori dell’uomo. La tragedia ha assunto dimensioni rilevanti, sia in termini di perdita di vite umane, sia di danni alle strutture abitative e alle infrastrutture, ma ha anche liberato energie inattese e sviluppato un grande senso di solidarietà: a entrambe queste dimensioni il Rotary partecipa pienamente e si ricava un ruolo di primo piano nella considerazione della città ferita. Dopo una prova del genere, ripartire con la vita di sempre non è affatto facile, ma è anche necessario per recuperare almeno alcuni ritmi della normalità. Il club alessandrino lo fa il 17 marzo 1995 chiamando il professor Rosario Ferrara, preside della facoltà alessandrina di Giurisprudenza, a parlare in tema di tutela ambientale, un argomento sul quale la sensibilità dell’opinione pubblica è enormemente aumentata e sul quale, anche con vari accenti polemici, si continuerà a discutere per parecchio tempo. Il mandato del presidente Illario registra ancora alcuni eventi importanti non legati all’alluvione di novembre: il primo è il conferimento della “Paul Harris Fellow” a padre Vincenzo Tolu, missionario alessandrino impegnato in Madagascar, e al dottor Bonifacio Prigione, primario di Anestesia; il secondo è il sorgere di uno specifico interesse per la tutela dei beni culturali, un tema presente fin dagli anni iniziali tra le priorità rotariane che viene ora ad assumere un rilievo (e, soprattutto, un’operatività) nuovi. Ne reca testimonianza la visita al cantiere di restauro della chiesa alessandrina di Santa Maria di Castello, per la cui messa in sicurezza si adoperano gli enti locali ma – dal 1997 – anche e soprattutto la “Consulta per i beni culturali dell’Alessandrino” presieduta dal rotariano Pier Giacomo Guala.


Carlo Gobbi (1995-96), generale dell’Esercito, comandante Presidio Militare.

L’attenzione per il patrimonio storico-artistico in relazione ai danni dell’alluvione si evidenzia poi (e siamo a novembre 1995, a un anno di distanza dai tragici eventi) con l’organizzazione della mostra “Il Rotary per l’arte”, in cui vengono esposti tre dipinti restaurati a spese del club, scelti tra le opere d’arte più gravemente danneggiate. La mostra ottiene un lusinghiero successo e viene abbinata anche a un concerto – tenuto a palazzo Cuttica – organizzato in favore del reparto di Nefrologia dell’Ospedale Gaslini di Genova. È il nuovo presidente per l’anno rotariano 1995-1996, il generale Carlo Gobbi, a orientare l’azione del club in queste direzioni. Carlo Gobbi, nato a Recanati nel 1935, è protagonista di una brillante carriera militare, che lo vede chiamato a responsabilità diverse, anche se per motivi famigliari non può frequentare la Scuola di Guerra. Gli viene assegnato un importante incarico esterno a Bruxelles presso la Nato, mentre ad Alessandria, col grado di colonnello, è dapprima responsabile del Deposito dell’Esercito in viale Milite Ignoto e poi comandante del Presidio militare. Già fondatore del Rotary Viverone Lago, partecipa con entusiasmo alla vita del club alessandrino, per poi diventare membro del Rotary Torino Europa. Non è assolutamente casuale che la nuova proposta di Targa della Probità sia rivolta a un soggetto collettivo, l’Associazione Nazio-

nale Alpini, e non a una persona singola. Il presidente dell’associazione, commendator Caprioli, riceve l’onorificenza come ringraziamento che tutta la comunità alessandrina, e non solo il Rotary, desidera esprimere per l’opera svolta dagli Alpini in mezzo al fango del Tanaro. Un’altra iniziativa che lega vari aspetti tradizionali dell’operato rotariano è, nel mese di maggio del 1996, una serata musicale che vede protagonista il Quartetto d’archi del Conservatorio “Vivaldi”: in questo caso, l’amore per la musica si sposa con il legame tradizionale che il Rotary ha con la principale istituzione musicale cittadina e con una finalità benefica, ancora una volta la raccolta di fondi per l’Ospedale Gaslini. Una sorta di bilancio dell’ingente impegno finanziario che il movimento rotariano nel mondo ha saputo avviare nel tempo, consolidare e gestire con grandi risultati, viene tracciato in quegli stessi mesi dal past president (e past governor) Vincenzo Rossi, il quale conclude il suo mandato di respiro distrettuale con una approfondita relazione sugli obiettivi conseguiti dalla “Rotary Foundation”. Nei primi mesi del 1996 il 50esimo anniversario di proclamazione della Repubblica italiana, che si andrà a celebrare da lì a pochi mesi, viene anticipato in una brillantissima esposizione dello storico Aldo A. Mola. Si perviene così alla presidenza di Luigi Frati (1996-1997). Frati, nato ad Alessandria nel 1947, si laurea in Economia e Commercio all’Università di Torino. In una prima fase della sua attività professionale si dedica alla formazione imprenditoriale, dapprima come assistente alla Scuola di Amministrazione Industriale a Torino, poi come formatore dei dirigenti all’Isvor Fiat di Marentino. Rientrato in Alessandria nel 1977, assume l’incarico di responsabile commerciale della Olva Srl, azienda alessandrina attiva nel settore meccanico, della quale diventerà amministratore unico dal 1996 al 2008. In quella veste ricopre per diversi anni la carica di presidente dell’UNAC l’associazione di categoria che raccoglie i costruttori italiani di automazioni per cancelli. Anche nel suo caso, l’impegno imprenditoriale si è sempre accompagnato ad una profonda sensibilità verso i temi sociali: socio del Rotary dal 1988, è stato più volte

Luigi Frati (1996-97), direttore società Olva.

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Una cesura (parziale)

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nel consiglio, e prefetto nel 2016/2017. Da anni è consigliere del Banco Alimentare per la provincia di Alessandria. Tra gli eventi degni di nota del suo mandato di presidente va certamente ricordata l’istituzione di dieci prestiti d’onore per studenti universitari e medi superiori, un’iniziativa che riprende l’antica idea del governatore Ballestrero. Sul piano dell’approfondimento culturale, ormai imboccato con decisione da qualche anno, il Rotary, in occasione del Congresso Internazionale Napoleonico che si tiene in Cittadella dal 21 al 26 giugno 1997, organizza in collaborazione col Comune di Alessandria una mostra di grande successo dal titolo: “Napoleone in Alessandria. Collezionismo pubblico e privato”. Il direttore del Museo Civico, Giulio Massobrio, interviene a una serata sui progetti di riapertura del sistema museale alessandrino, l’architetto Pino Astuti si sofferma sulle tematiche relative al recupero dell’area dell’ex-Ospedale militare. Infine, per quanto riguarda

l’ospitalità a conferenzieri di livello, occorre ricordare almeno la lezione che il grande enologo Donato Lanati tiene a Villa Sparina di Gavi, presentando il proprio volume dedicato ai “Dialoghi sul vino e la salute”. Lanati, negli anni successivi, ospiterà altre conviviali presso la propria sede, la Cascina Meraviglia di Cuccaro Monferrato. Il sessantesimo anno di vita del Rotary (1997-1998) si apre con una cerimonia al castello di Marengo, presso l’azienda agricola di Giampietro Cellerino, la cui moglie è discendente di Federico Campana, primo prefetto del Dipartimento napoleonico di Marengo. Si procede alla proclamazione del nuovo presidente (Mariano Pastore) e alla consegna delle onorificenze rotariane. Nell’occasione vengono attribuite sei “Paul Harris Fellow” a Enrico Goretta, Domenico Corte (per la seconda volta), Elio Camagna (alla memoria), Enrico Piola, Pino Poggio e Vincenzo Rossi. L’ing. Rossi, in particolare, è il 41° socio alessandrino insignito della “Paul Harris”.

Con le presidenze di Luigi Frati e Mariano Pastore si compiono sia i sessant’anni dalla fondazione del Rotary Club Alessandria, sia il mezzo secolo di vita rotariana continuativa dopo la ricostituzione del 1948. Questo termine ci sembra assumibile come una perfetta “linea d’ombra” tra la dimensione della storia e quella della cronaca. Sessant’anni ormai entrati nella storia, del Rotary e della città, e altri vent’anni, gli ultimi, dal 1997 ad oggi, che fanno ancora pienamente parte della quotidianità, e vivono in quella dimensione per cui è ancora prematuro tracciare giudizi o bilanci. Questa scelta che potremmo definire narrativa, perché impatta sulla modalità di ricostruire l’intero arco degli 80 anni, richiede pertanto due stili diversi, due modi differenti di ricostruire il passato meno recente e più recente. Per questo motivo la nostra ricostruzione, avviatasi dal quel lontano giorno dell’estate 1937 e condotta secondo uno schema discorsivo, si interrompe qui. La parte mancante della parabola non viene trascurata, ma si ricorrerà a diversi strumenti per ricostruirla. Concludiamo la nostra carrellata con una

lunga citazione, tratta dal “Discorso di fine anno” del presidente Carlo Poggio. Il riferimento è a una data precisa (che ha segnato anche la fine del secolo), ma può essere considerato come un discorso di conclusione che vale per ciascuno dei tanti anni che abbiamo cercato qui di raccontare. Per questo lo riprendiamo, per il suo valore simbolico, perché, meglio di tante altre parole, racconta davvero con efficacia cosa significhi aver vissuto insieme un “anno rotariano”: Siamo arrivati fino a questo momento per festeggiare insieme l’ultimo Natale del Novecento. Siamo arrivati fino a questo luogo speciale fatto realizzare nel 1570 da un cittadino di questa terra, Antonio Ghislieri, papa Pio V, unico pontefice che il Piemonte ha dato alla Chiesa. Siamo riuniti in questo refettorio accanto alla chiesa di Santa Croce ancora emozionati dal volto di Madre Teresa, dal canto di Laura e dalla vicinanza dell’Adorazione dei Magi e del Giudizio Universale di Vasari. Siamo partiti da lontano, per aspri sentieri, abbiamo percorso chi più chi meno, il cammino di questo secolo. Durante il per-


corso, a volte in solitario e altre volte in carovana, siamo passati zigzagando attraverso disastri e negatività: la guerra in trincea e l’Olocausto; la distruzione della dignità umana; la bomba di Hiroshima e i defoglianti al napalm; il Muro di Berlino; i buchi nei muri di Sarajevo e i buchi nell’ozono; la paglia della miseria che imputridisce nell’acciaio dei cannoni. Attraverso sommosse, alluvioni e terremoti …, siamo arrivati fin qui con i nostri padri e le nostre madri, con i nostri figli, coi nostri mariti e con le nostre mogli, coi nostri compagni e con gli amici. Siamo a pochi metri dallo spartiacque tra la vallata di questo secolo e l’orizzonte amplissimo di un prossimo millennio; appena al di sopra delle nostre teste si staglia contro il cielo la linea orlata del 2000. Ci arrampichiamo tutti insieme in equilibrio instabile fra curiosità e ansia di vedere al di là. Eccoci, siamo a carponi col corpo ancora nella valle del Novecento e gli occhi che già scrutano oltre; siamo lì come canne che sfidano il vento, sospesi tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande. Cosa aspettiamo dunque a tuffarci nella Vallata del nuovo Millennio dalle infinite prospettive? Ancora un attimo di pazienza: prima, occorrono alcune istruzioni per l’uso. 1. Ricordiamoci dell’umanità, dimentichiamo il resto, dimentichiamo l’egoismo dell’immunitas e tuffiamo le nostre mani e i nostri cuori nella vitalità della communitas, anche a rischio di contaminazioni. 2. Perseguiamo il bello, il progetto che sa abbinare positività e bellezza. La parte creativa ed emozionale della nostra mente, ancora imperscrutabile al momento, può dare, se in equilibrio con la coscienza etica, uno straordinario valore aggiunto di qualità di vita. 3. Applichiamo l’etica al nostro comportamento, al nostro lavorare, alla nostra scienza. Il cervello umano dà

il massimo delle sue capacità quando gli si dà la possibilità di abbinare conoscenza ed etica. Noi possiamo sperare, grazie anche a personaggi quali Rita Levi Montalcini e Renato Dulbecco, che sia possibile far fronte ai pericoli che minacciano la specie umana, utilizzando cognitivamente ed eticamente la scienza. 4. Pratichiamo la regola rotariana del servire, ricordandoci almeno una volta al giorno che il fine primo non è il nostro benessere personale, ma è quello di liberarci dall’ignoranza, dai pregiudizi, dall’odio e dall’integralismo. È arrivato il momento di dire a noi stessi e ai giovani soprattutto che si deve parlare non solo dei diritti ma anche dei doveri umani. Ai ragazzi dobbiamo dare un messaggio di amore e di fiducia, la vita è bella e vale la pena di essere vissuta, dobbiamo dare a voi ragazzi la consapevolezza positiva della prevalenza della fiducia sulla ineluttabilità dell’odio e dell’ignoranza. Voi ragazzi siete l’immane iniezione di energia di cui il mondo ha bisogno: conservate il bagaglio di stratificazioni scientifiche e culturali che vi consegniamo, ma se dovesse essere necessario utilizzate anche la ribellione intellettuale per proporre modelli più adeguati che ci possono far sperare in un futuro di sopravvivenza qualitativa della specie umana. Da questa postazione ove mi trovo ora, voglio dire a voi ragazzi e a me, e a tutti noi, ricordando Gandhi, che guardando oltre, una cosa si vede chiaramente: sul fiume Gange dei diritti umani si erge l’Himalaya dei doveri umani! Siamo pronti ora? Per quanto mi riguarda, sì. Mi infilo sulle spalle uno zaino leggero, dove ho messo in buon ordine la mia collezione di emozioni, guardo l’immensa valle del nuovo millennio che mi si para davanti e … calzati gli ski mi ci butto dentro, invitandovi a seguirmi in questo nuovo slalom speciale.

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Attraversiamo ora la zona d’ombra che separa l’attività del Club che abbiamo definito “storica” da quella che possiamo trattare come cronaca. La documentazione di cui disponiamo per questi ultimi vent’anni è decisamente copiosa e necessita di opportuna decantazione: sarà compito di chi un domani vorrà riprendere la storia del Club alessandrino, valutare con visione prospettica e serenità di giudizio questo periodo. Si può comunque osservare come il Rotary tenda a dare priorità ai progetti di servizio, a scapito della semplice beneficenza, riducendo anche le analisi volte alla soluzione di problemi locali e l’attività di orientamento dell’opinione pubblica. Questo cambiamento nasce da una maggiore sensibilità ai problemi concreti: il Rotary privilegia progetti con obiettivi definiti, assicurandosi della realizzazione. C’è poi una causa esterna, legata anche al cambiamento del clima politico: le posizioni si polarizzano e diventa difficile esprimere un parere, un’opinione, senza che una delle parti politiche contrapposte non se ne appropri o li contesti. E’ il tempo dei talk show, dei confronti urlati, degli slogan e il Rotary vuole starne fuori aumentando invece l’impegno di servizio. Verso la fine del primo decennio del nuovo secolo, poi, la situazione si fa critica con l’emergere rapido di una crisi che pare

senza ritorno, cresce la disoccupazione e le vecchie povertà sono affiancate da quelle nuove, da cui sono aggrediti soggetti che tentano invano di nasconderla… D’altra parte, realizzare azioni di servizio è fondamentalmente la ragion d’essere del Rotary e risponde all’obiettivo di fondo “fare del mondo un posto migliore in cui vivere”. L’attività dei soci rotariani si concentra sempre di più nell’individuare i bisogni della comunità (sia locale che internazionale) e dar loro risposta attraverso appositi progetti di servizio e iniziative mirate: i cosiddetti “service”. Resta la vocazione all’impegno civile, il cosiddetto “civic work” che, a livello di club, trova espressione nella testimonianza personale dei soci, portatori dei valori rotariani di fondo all’interno delle professioni. Riteniamo opportuno passare in rassegna in modo schematico le ultime venti annate del club ales-sandrino elencando i principali service realizzati unitamente agli ospiti-relatori e agli eventi più significativi, corredando la lista di immagini che fanno rivivere i momenti di solidarietà vissuta. Prima di scorrere l’elenco vorremmo soffermarci proprio sui service degli ultimi vent’anni, mostrandone, più in generale, alcune caratteristiche, quali genesi e natura, attraverso un’analisi sintetica delle iniziative portate a termine.

GLI ULTIMI VENT’ANNI: L’ETA’ DEI SERVICE

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La realizzazione dei service si articola, all’interno del Club, grazie al lavoro di una “commissione progetti” che propone le azioni di servizio che possono essere realizzate, su indirizzo del Presi-dente e del Consiglio Direttivo, raccogliendo anche i suggerimenti dei soci. I service possono essere realizzati dal Club in autonomia, oppure formando una sorta di consorzio ad hoc con altri sodalizi: a questo proposito è da citare la creazione, nel 2003, del raggruppamento spontaneo di una decina di club (liguri e piemontesi) denominato G.R.A.P.P.O.L.O. con la formazione di un fondo finalizzato alla realizzare in comune di service, in specie di carattere internazionale, che difficilmente un solo club avrebbe potuto sostenere. In precedenza, i club operavano in comune sotto l’egida della Commissione Distrettuale A.P.I.M. (Azione di Pubblico Interesse Mondiale). Alcuni service, proposti dal Club, possono essere cofinanziati, a seconda del loro interesse, dal Distretto rotariano di appartenenza e/o dalla Rotary Foundation. In quest’ultimo caso, il meccani-smo di finanziamento è particolarmente interessante in quanto premia la qualità del progetto pre-sentato, che deve rispondere a particolari requisiti (carattere internazionale, dimensioni e natura del progetto), erogando somme che arrivano a raddoppiare quanto messo a disposizione dal Distretto e dal Club.

Passiamo in rassegna i service degli ultimi 20 anni realizzati dal RC di Alessandria, classificandoli secondo la consistenza dell’esborso operato dal Club, ben sapendo che il valore di ogni progetto dovrebbe prendere in conto anche l’apporto del volontariato dei soci, un sostegno professionale che va oltre la semplice assistenza, rendendo le iniziative sostenibili ed amplificandone l’impatto sociale. L’ammontare delle spese, a carico del Club di Alessandria, dedicate ai service degli ultimi 20 anni vale circa 1.200.000 € in moneta corrente (1.450.000 € in valore attualizzato). La spesa dedicata ai progetti realizzati dal Club in autonomia corrisponde al 57% del totale. Osservando l’andamento annuale delle spese, riscontriamo una crescita pressoché continua nel tempo (+3% l’anno, mediamente) delle risorse finanziarie dedicate ai service. Questa tendenza sembra seguire la sempre maggior sensibilità del Rotary (e del nostro club) allo spirito di servizio in termini concreti, attraverso progetti di diversa natura. In altre parole, con gli anni 2000 e la crisi generalizzata, si privilegia la tendenza all’azione, fornendo aiuto a chi ha bisogno. La ripartizione geografica dei service, distinguendo tra quelli locali, i nazionali e gli internazionali, mostra un buon equilibrio

22 22

LocaliLocali 45 45

Internazionali Internazionali

Nazionali Nazionali

Ripartizione geografica dei service (RC Alessandria - periodo 1997-2016)

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tra la risposta ai bisogni locali (certamente crescenti da un decennio) e l’orizzonte del Rotary, internazionale per definizione. Il valore dei service locali ammonta in media al 45% del totale. Questo dato, per i diversi anni rotariani, mostra una certa variabilità, in relazione anche alla diversa sensibilità dei presidenti del club. Si nota comunque una maggiore uniformità negli ultimi anni, legata probabilmente alla crescente tendenza al lavoro coordinato dei presidenti. Possiamo ripartire i service internazionali (circa 20.000 € l’anno) in tre categorie: quelli realizzati direttamente dal Club (20%) tra cui ricordiamo le azioni in Bosnia, in Togo, presso la missione delle suore Immacolatine, gli interventi in Madagascar e in Gabon, oltre al sostegno agli orfani dei VVFF di New York dopo l’11 settembre i service realizzati da diversi club in tutto il mondo, grazie ai contributi versati dal nostro Club (circa 2/3 della nostra spesa per service internazionali): si tratta di azioni proposte dai club e cofinanziate (se rispondenti ai requisiti richiesti) dalla Rotary Foundation con i fondi versati dai club.

il service “Polio plus” (13%) che si pone un obiettivo di fondo del Rotary: l’eradicazione della polio. I service nazionali sono in gran parte (94%) realizzati con i fondi del Distretto, versati dai diversi club (13.000 € l’anno per il nostro club). Alcuni service, in risposta a catastrofi naturali, sono realizzati direttamente dal club. Passiamo ora all’analisi della natura e dei destinatari dei service. Delle 5 vie d’azione del Rotary (Azione Interna, Professionale, di Interesse Pubblico, Internazionale, a favore dei Giovani) le prime due riguardano il comportamento dei soci, che deve premiare l’amicizia e l’etica professionale, mentre le ultime tre trovano espressione soprattutto nelle azioni di servizio, volte a migliorare la comunità in cui si vive e rispondere al tempo stesso a bisogni internazionali; l’attenzione alle giovani generazioni è stata evidenziata di recente in maniera autonoma, come bisogno crescente. Abbiamo ripartito i service del nostro Club in 9 categorie, rientranti a pieno titolo nelle vie d’azione rotariane. I grafici che seguono ne mostrano il valore (€/anno) e l’ammontare percentuale.

14000 12000 10000 8000 6000 4000

Anziani

Arredo urbano

Protez. civile

Giovani

Istruzione

Aiuti alimentari

Sociali

Cultura

0

Salute

2000

I progetti del RC Alessandria per natura (periodo 1997-2006)

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4

Salute Cultura 4

Sociali Aiuti alimentari

2

Istruzioni Giovani Protez. Civile Arredo urbano Anziani

La categoria di progetti a cui il club ha dedicato le maggiori risorse è quella della salute, con tre progetti l’anno, in media, per 13.000 €. Ne fa parte il progetto Polio Plus ma vogliamo ricordare il service in Madagascar, le attrezzature per l’hospice “Il Gelso”, l’ambulanza per Castellazzo Soccorso, il rifacimento dell’infermeria in Togo, il progetto PASS sui controlli urologici, gli interventi al Borsalino e all’ospedale infantile e numerosi altri. Seguono i progetti culturali (6500 €/anno), che comprendono il contributo all’annuale concorso di chitarra classica, quello alla Consulta per la valorizzazione dei Beni Culturali, e il Concerto per la città, offerto insieme agli altri club di servizio cittadini. Si tratta, in molti casi, di service ricorrenti. I service sociali sono differenziati e vanno

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dal microcredito al sostegno agli indigenti e alle nuove povertà. I service che vertono sul tema dell’istruzione (2.500 €/anno) comprendono borse di studio e premi. I destinatari sono giovani, così come quelli della specifica categoria che comprende i contributi alle associazioni giovanili del Rotary (Rotaract e Interact). Ne fa parte il progetto di “scambio giovani”, che offre la possibilità di trascorrere fino a un anno scolastico all’estero, presso una famiglia, con l’assistenza del Rotary. La rassegna si chiude con i progetti dedicati alla protezione civile, a cui abbiamo già accennato, l’arredo urbano (cartellonistica e manutenzione di rotonda stradale) e un’iniziativa rivolta agli anziani con l’abbonamento al giornale locale per case di riposo.


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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

1997•1998

Mariano Pastore Direttore Unione Agricoltori

RELAZIONI ED EVENTI

Visita allo stabilimento Ausimont di Spinetta Marengo Carlo Cogliati, Corrado Tartuferi

Finanziamenti agli alluvionati Alfredo Izeta

Il Banco Alimentare Enrico Carità

La presunzione d’innocenza Cinzia Miniotti

Visita del Governatore distrettuale Giuseppe Capone

L’antiriciclaggio

Presentazione della Giuria del 30° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga”

Il Tricolore: simbologia dei valori

Franco Caponi

Carlo Gobbi

Micaela e Marcello Pittaluga

La stampa locale Luciana Mariotti

La security

Bruno Palermo

L’AVIS

Augusto Ravazzoni

La globalizzazione del mercato e l’entrata in U.E. dei Paesi PECO Augusto Bocchino

Visita allo stabilimento Michelin di Spinetta Marengo

Le zanzare

Flora Andreucci

Il Regolamento del nuovo club Mario Augusto Rossi

Euro: un impegno per tutti Federico Quinto

Gli Alpini nella Protezione Civile Bruno Pavese

Il valore del paesaggio nell’ottica di un economista Bruno Giau

Bartolomeo Berello

Un’imposta nuova: l’IRAP Visita alla Cantina sociale di Mantovana

Alberto Zaio

Mariano Pastore

Fai da te La trasparenza

Osvaldo Guzzardella

Stefano Moro

La dimensione internazionale del Rotary e della sua Fondazione. Interclub Alessandria-Tortona-Novi-Gavi-Acqui Terme-Ovada

Tavola rotonda sul caso Di Bella

Commenti alle visite degli stabilimenti Ausimont e Michelin

La Sacra Sindone vista da un biologo

Carlo Monticelli

Moderatore: Giovanni Taverna. Sono intervenuti i Primari: Pauli, Prigione, Ravazzoni, Cassiano, Spinoglio, Penna, Pesando, Gatto, Moratti, Besana, Ronco

Silvano Scannerini

Corrado Tartuferi, Bartolomeo Berello

Serata delle Forze Armate Bonifacio Incisa di Camerana

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Il progetto dell’Ospedale Teresio Borsalino Paolo Tofanini


Franco Allocco Visita alla Michelin Montascale per la scuola “Pavese” Programma Polio Plus Progetto Togo Due

Sanità al bivio tra diritto alla salute e compatibilità economica: il caso del Laboratorio di analisi chimiche Renzo Penna

Il sale: notizie e curiosità sull’affascinante e sconvolgente storia di questo prezioso minerale Franco Nicola

L’esperienza RYLA Erika Venezia

Il CONI e l’impiantistica sportiva in provincia di Alessandria Carlo Gandini

Il teatro prima del teatro: l’attività scenica in città prima della ricostruzione del teatro municipale Piero Bottino

L’introduzione dell’euro e le ripercussioni sui sistemi informatici Roberto Demartini

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Progetto Togo Due: Acqua per la vita Interclub con RC Tortona Sostegno finanziario al Rotary Club di Nola per aiuto ai danneggiati dalla frana che ha devastato Sarno il 5/6 maggio 1998

AZIONE ROTARIANA Donazione di un cingolato montascale SUL TERRITORIO alla scuola Pavese del complesso Don Orione di Alessandria per permettere l’accesso ad alunna disabile

Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

1998•1999

Giovanni Andrea Pesce Amministratore Edilnova

RELAZIONI ED EVENTI

Il telesoccorso a Novi

Claudio Grignoli-Gianfranco Orengo

L’influenza dell’attività sportiva sulla colonna vertebrale

Il risparmio oggi: orientamenti e aspetti fiscali

Giudice unico: sarà nuova giustizia?

Alberto Zaio

Renato Gatto

Giacomo Piola

Il risparmio energetico: la gestione del calore nei condomini

I primi 50 anni della Invex

Ezio Restiani

Michele Venezia

Il problema del 2000

Informazione rotariana: la rivista distrettuale

Varisto Preti

Presentazione della Giuria del 31° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

L’aeroporto di Alessandria

Andrea Corte, Andrea Veronese

II ruolo di Alessandria nel contesto regionale Carlo Beltrame

Visita del Governatore distrettuale Fiorenzo Squarciafichi

Stefano Delfino

Motori: lo stato della ricerca Claudio Lombardi

Lo sbiancante “EURECO”: primo premio del concorso ENEA “Energia e ambiente” Ausimont

La grande distribuzione Renato Viale

Ridiamoci su!

Pier Cesare Gamalero, Mariano Pastore

Aneurismi cerebrali: trionfalismi e realtà

Pellizza da Volpedo

Paolo Pauli

Luigi Tosi

Euro, cosa cambia con l’arrivo della moneta unica

Agenda 2000: una nuova politica agraria

Riccardo Garosci

Vittorio Viora

Il Viagra

Visita allo stabilimento Guala

Francesco Musante

Le Forze Armate in Italia Bonifazio Incisa di Camerana

Piergiacomo Guala

II Conservatorio “A. Vivaldi” di Alessandria Federico Ermirio

La tutela della privacy (L. 675/96) Giorgio Rosso

La Guida Michelin Gianpaolo Galloni

Alessandria: una raccolta di libri antichi sulla città Franco Stradella, Pier Ciriaco Astori

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II nuovo Piano regolatore di Alessandria Enrico Pelizzone


Claudio Lombardi Progetto Corumba Stabilimento Invex di Quattordio (AL) Opera di Pietro Morando Varisto Preti

Il Progetto CORUMBA

Carlo Boveri, Lorenzo Pero, Carlo Borasi

L’ospedale: ieri e oggi Oreste Cassiano

Presentazione della mostra di opere di Morando Gianfranco Cuttica di Revigliasco

Le esperienze di un manager Cesare Vaciago

Impressioni sul RYLA Barbara Berello

Dalla Banca d’Italia alla Banca Centrale Europea Oscar Menicucci

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Promozione per la costituzione del protocollo d’intesa per azioni rotariane Interclub (APIM/G.R.A.P.P.O.L.O.) Partecipazione al progetto Corumba (al confine tra Bolivia e il Brasile) per la costruzione di una casa di accoglienza per bambini

AZIONE ROTARIANA Costituzione del Rotary Club di Valenza SUL TERRITORIO

Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

1999•2000

Carlo Poggio Amministratore Società Quattrocchio

RELAZIONI ED EVENTI

“Vignaledanza”. Spettacolo “La lupa”

Il trapianto di fegato alle soglie del 2000 Mauro Salizzoni

Il Progetto IRMA in Bosnia Dante Besana

Il Progetto giovani: attività formativa in Alessandria Giorgio e Piergiacomo Guala

Visita del Governatore distrettuale Sergio Vinciguerra Informazione rotariana

Un progetto di Musica Contemporanea per Alessandria Alberto Colla

Agricoltura biologica e biotecnologie Filippo D’Onofrio

Il mondo dei giornali Ernesto Mauri

Franco Coffano

Presentazione della Giuria del 32° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

L’aeroporto di Alessandria. Interclub con Lions Club (S. Michele) Andrea Corte e Andrea Veronese

Le quattro vie d’azione Enrico Piola

Presentazione della mostra: “Gli affreschi di Re Artù” Gianfranco Cuttica dì Revigliasco

L’università in Alessandria Piergiacomo Guala

Gli Alessandrini che volarono su Vienna

Luigi Oneto

Un ponte fra Impresa e Cultura: il Guggenheim Museum Michele Bondardo

Francesco Carrer

Norme statutarie

Incontro con Filippo Mancuso. Interclub con Rotary Casale Monferrato

Il Giusto processo. Interclub con Soroptimist

La Rotary Foundation Claudio Prelli Bozzo

L’effetto serra Mario Visca

La transiberiana da Mosca a Pechino Vittorio Mangili

Funzioni e ruoli del Notariato Italiano alle soglie del 2000 Raffaella Ricaldone

Una testimonianza su 50 anni di Italian Design Donato D’Urbino, Paolo Lomazzi

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La coppa America

Vincenzo Rossi

Paolo Zancan

Dall’Esercito di leva al volontariato Carlo Gobbi

La Guida Michelin Gianpaolo Galloni

L’azione internazionale del Rotary e le attività dell’APIM Franco Pejrone, Maurizio Robbiano, Gianluigi Azzali

Ludovico Straneo e le sue opere in Alessandria, a cavallo tra Otto e Novecento Cristina Boido e Alberto Ferretti


Carlo Gobbi

La tredicesima ascensione di Reinhold Messner sull’Himalaya

Donato Lanati

Vittorio Mangjli

Sarajevo centro storico

Considerazioni sull’incendio del tunnel del Monte Bianco

Guggenheim Museum Vignale danza

Ugo Riccobono

La chimica per la salvaguardia dei beni culturali Walter Romussi

Le opere di Ignazio Gardella in Alessandria Jacopo Gardella

Seminario sui vini degustati nell’anno (Enoteca n. 1) Donato Lanati

I risultati del Progetto Irma in Bosnia Dante Besana, Marco Santi

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Intervento operativo del Rotary Club di Alessandria per il trattamento medico dei bambini epilettici bosniaci, che comprende: visita in Bosnia (ospedali di Sarajevo e Travnic) del presidente e del Dott. Besana per organizzare interventi in comune; Collegamento telematico di questi ospedali con l’Ospedale infantile di Alessandria, specializzato nel trattamento della epilessia infantile; Adozione a distanza di bambini bosniaci Adesione al progetto “Borama” per la cura della TBC

AZIONE ROTARIANA Invio di studente alessandrino al corso di SUL TERRITORIO formazione Ryla sulla comunicazione Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2000•2001

Giacomo Piola Avvocato - Libero Professionista

RELAZIONI ED EVENTI

Visita del Governatore Giuseppe Raffiotta

II mais: polenta, aspirina, cemento, ecc.

RYLA: la nostra esperienza

Presentazione del volume: “Guida artistica dì Alessandria”

Claudia Pesando, Valeria Vismara

L’Università delle tre età Francesco Allocco

Attività rotariana del Distretto 2030

Pierangelo Marconi

Roberto Livraghi

Spunti dì dibattito sul nostro Club Maurilio Aguggia

Franco Coffano

L’industria calzaturiera

Presentazione della Giuria del 33° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga”

Cardiochirurgia fra mercato e scienza medica

Micaela e Marcello Pittaluga

Dante Medici

II ruolo della banca agricola nello sviluppo dell’agricoltura

Un’esperienza di residenza teatrale in Alessandria. Interclub con Soroptimist

Nicola Cavanna

Beppe Novello

Interclub con Rotary Acqui Terme-Ovada

Prevenzione del rischio geologico nella piana di Alessandria

AMIU: una realtà di Alessandria

Paolo Camagna

Roberto Oberti e Carlo Piccini

Franco Trussi

Edilizia agevolata e risparmi energetici La moderna biologia: una cultura tecnologica democratica Giovanni Caudino

La Fondazione Rotary Osvaldo Acanfora

FIAT: un gruppo che cambia Gualtiero Ranieri

Venezia-New York: gli alessandrini sponsor dell’architettura americana Carlo Poggio

Il sistema dei pagamenti in Europa: l’Italia tra i migliori? Camillo Venesio

Il vino e l’olio del Monferrato Luigi Veronelli

Cash change-over Eugenio Musco

Gli infortuni sul lavoro in Italia

L’imballaggio nel mondo

Maurilio Aguggia, Mariano Pastore, Giovanni A. Pesce, Corrado Tartuferi

Visita agli stabilimenti Paglieri

Le grandi concentrazioni bancarie: quale futuro? Il caso della Banca CRT

Scambio gruppi di studio (SGS)

Cinque anni al Parlamento

Stefano Guala

Luigi Paglieri

Giuseppe Colombo

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Giovanni Andrea Pesce

Edoardo Massaglia

Franco Stradella


Concorso internazionale di musica classica

La Bse: situazione attuale

Stabilimento Paglieri

Prospettive per l’Università del Piemonte Orientale

Luigi Veronelli Incontro con Annalena Tonelli Università del Quindio

Luciano Scavia

Ilario Viano

Advertising Music (immaginando musica...) Corrado Carrosio - Pierangelo Fornaro

Progetto “Armenia Columbia-Nyeri Kenya”. Interclub Possiamo fare a meno degli occhiali Federico Tedoldi

Il Progetto Borama Annalena Tonellì

Le cavità del sottosuolo di Napoli Raffaele Ruggiero

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Acquisto arredi per residenza universitaria presso università di Quindio - città di Armenia – Columbia Acquisto di un’attrezzatura completa di sterilizzazione per la sala operatoria dell’Ospedale di North Kinangop in Kenya Incontro con Annalena Tonelli per lo sviluppo del progetto Borama in Somalia.

AZIONE ROTARIANA Consistente intervento economico a SUL TERRITORIO favore di Asti - Casale Monferrato Vercelli, colpiti dall’alluvione

Soluzione di alcune problematiche strutturali dei disabili maggiorenni della San Carlo Onlus di Castelnuovo Scrivia anche dotando la struttura di un nuovo mezzo di trasporto Ristampa con aggiornamenti della Guida artistica di Alessandria (R. Livraghi) Istituzione di premio speciale “Rotary Club Alessandria”nel Concorso internazionale di musica classica Michele Pittaluga Pubblicazione di Informazione rotariana: riflessioni ad opera dei Past-Governors e di Past President del Rotary Club di Alessandria Invio di studente alessandrino al corso di formazione Ryla sulla comunicazione Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2001•2002

Mariano Pastore Direttore Unione Agricoltori

RELAZIONI ED EVENTI

Visita del Governatore Franco Grasso La nuova frontiera della certificazione di qualità Lorenzo Morandi

Il Rotary in Francia Bartolomeo Berello

Il trapianto di fegato con slit-liver: un piccolo dono per due grandi necessità Enzo Andorno

Presentazione della Giuria del 34° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

Rotary International: il Consiglio di legislazione 2001 Giovanni Re

Il volontariato in Alessandria Franco Allocco

La viabilità extra urbana Piergiuseppe Dezza

Georgia, Azerbaijan, Armenia: le macerie di un impero Giorgio Montanaro

Le Forze Armate

Alessandro Tornabene

La Rotary Foundation Franco Grasso

Visita all’Università di Alessandria

Paola d’Alessandro

Le Camere di Commercio oggi in Italia Renato Viale

Farmaci e Sanità Marcello Pittaluga

Gli stranieri in Italia Luigi Paglieri

Lo show dei tre cuochi

Paolo Camagna, Giorgio Montanaro, Giuseppe Ferraris

La Guardia di Finanza Pierantonio Calza

I grandi trafori alpini e la linea ad alta velocità in provincia di Alessandria Franco Grasso

Tre modi di fare commercio: negozi tradizionali, franchising e settore outlet Roberto Bonati

L’intelligenza artificiale: tra fantascienza e realtà Lorenza Saitta

Proposte di modifica del diritto di licenziamento Gianluca Gorretta

Giuseppe Ferraris, Pier Giacomo Guala

Iniziative di carattere locale

Anima e ragione nei procedimenti di nullità matrimoniale della Rota Romana

L’artigianato, da sempre proiettato nel futuro

Don Massimo Marasini

Valerio Bellero

O.G.M.: la situazione attuale

Parliamo di Rotary

Maria Grazia Calzoni

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La scuola che sarà

Mariano Pastore

Giuseppe Colombo


11 settembre Acceleratore del CERN Alessandro Tornabene Service Polio Plus Vittorio Ghisolfi

Telecomunicazioni oggi: opportunità e problematiche della liberalizzazione del mercato Adriano De Luca

L’economia industriale di Alessandria Vittorio Ghisolfi

Nuove guerre: internet, strumento per scontro bellico ed economico Umberto Rapetto

Automobilismo Formula 1: dietro le quinte Fabiano Vandone

Interclub sulle Azioni internazionali APIM Conversazioni sul CERN. Un esempio: la costruzione del grande anello di collisione elettrone-positrone Emilio Picasso

Doping e integratori Luigi Mazza

Presentazione del volume: “Leopoldo Valizone, architetto in Alessandria” Annalisa Dameri

La tracciabilità nei prodotti alimentari Bartolomeo Bianchi

Visita inaugurale della sede del Rotary Club di Alessandria

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Azioni APIM: service realizzati in comune con altri Rotary Club in 7 differenti paesi Offerta ad orfani dei Vigili del Fuoco di New York deceduti a seguito attacco 11 settembre

AZIONE ROTARIANA Azione, con Soroptimist, per Ospedale SUL TERRITORIO Infantile Pubblicazione del volume dell’Arch. Annalisa Dameri “Leopoldo Valizone, architetto in Alessandria” Contributo a Concorso internazionale Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2002•2003

Marcello Pittaluga Titolare Farmacia

RELAZIONI ED EVENTI

Visita del Governatore Giuseppe Viale Intrattenimento musicale: “Suggestione della voce” Monica Elias

Napoleone Bonaparte Giulio Massobrio

Visita di Villa Guerci

Presentazione del volume sui 65 anni del Rotary Club di Alessandria Marcello Pittaluga

Celebrazioni per il 65° anniversario del Rotary Club di Alessandria La storia delle malattie infettive o le malattie infettive nella storia. Interclub Pier Luigi Viale

Enzo e Felice Rossi

Evoluzione del Rotary lnternational: pericoli e opportunità. Interclub

Consegna della Carta Interact. Interclub con Rotaract e Interact Enrico Piola

Filippo Giusto

Incontro con Gustavo Thoeni

La fondazione del Rotary Club di Casale Monferrato. Interclub

Presentazione della giuria del 35° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga”

Dal rumore del mare alla dolcezza metropolitana (o viceversa?)

Micaela e Marcello Pittaluga

RYLA: la mia esperienza Elena Melchionni

L’Inner Wheel nel Distretto 2030. Interclub Luisa Vinciguerra

Il progetto Polio Plus e altre iniziative del Club

Mario Tesio

Il paracadutismo sportivo

Giovanni Dolce- Jonathan Vitali

La Camera di Commercio. Interclub Renato Viale, Bruno Fara

Andamento demografico globale Franco Allocco

Donne musulmane: tra diritti negati e letteratura

La Pinifarina nelle difficoltà dell’industria dell’auto di oggi

Anna Vanzan

Paolo Pininfarina

Le Forze Armate Pierantonio Calza

L’impossibile dialogo tra il Rotary italiano e il regime fascista

Evoluzione del mercato e delle tendenze degli sport della neve

Incontro con Gianni Rivera

Antonio Frattarelli

L’Azione professionale. Interclub con Acqui Vincenzo Rossi

L’arpa, strumento indipendente Elìsabetta Zanaboni

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Enrico Piola

Romain H. Rainero

Un alessandrino nelle maglie della legge razziale - Interclub Vittorio Finzi

Visita al palazzo Borsalino, sede dell’università A. Avogadro Ilario Viano


Concerto Concorso Pittaluga

Concerto per Polio Plus: orchestra fiati conservatorio

Apparecchiatura per service Borama

Farmacia, Farmacista e Cittadino. Interclub

Federico Ermirio Giorgio Siri

Visita a Clermont Ferrand Il Rotary internazionale e le oppurtunità Gianni Rivera Staffetta Panizza Pittaluga

di servizio della nostra rete Carlo Monticelli

Concerto in Interclub con i club di servizio cittadini Micaela Pittaluga

Fondazione di origine bancaria: operatività sul territorio e vincoli Gianfranco Pittatore

Visita al conservatorio Federico Ermirio

Torino 2006

Evelina Christillin

Incontro col vescovo di Alessandria Fernando Charrier

AZIONE ROTARIANA Raccolta fondi attraverso apposito ESTERNA concerto e CD, per service Polio Plus Partecipazione a progetto APIM: realizzazione di 8 service internazionali Fornitura di apparecchio radiologico a tubercolosario diretto da Annalena Tonelli in Borama (Somalia)

AZIONE ROTARIANA Fornitura di 25 materassi pneumatici SUL TERRITORIO antidecubito all’Ospedale di Alessandria Fornitura di 10 PC al centro Down di Alessandria Completamento della sistemazione di cartelli turistici in città (monumenti, edifici storici e giardini pubblici) Pubblicazione di opuscolo illustrativo delle caratteristiche architettoniche dell’8-900 alessandrino Istituzione di “Premio Rotary Club di Alessandria” Restauro affresco del refettorio del Chiostro della chiesa di S. Maria di Castello Pubblicazione di un libro per i 65 anni dalla fondazione del Club con riferimenti alla storia cittadina Contributo Concorso internazionale Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2003•2004

Renzo Panizza Primario Chirurgia Plastica Ospedale Alessandria

RELAZIONI ED EVENTI

Le nuove forme di lavoro

Fragranze

L’infinito e i suoi paradossi nella storia del pensiero

Gli OGM

Serata a casa di Luigi Frati: rivisitiamo il Rotary

La Porsche in Italia

L’ultima esperienza fatta a Borama

“La musica che ci ha girato dentro”. Armonie e parole tratte dal volume “Mi, gli altri e la musica”

Gianluca Gorretta

Fabio Gastaldi

Giorgio Montanaro

Presentazione della Giuria del 36° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

Stefano Bader

Marco Visca

Loris Casadei

Franco Rangone, Ugo Boccassi

Le fabbriche Borsalino e la storia di Alessandria Marina Pizzorni

Animali non umani Giancarlo Nervi

Conversando con gli Stati Uniti d’America

Visita del Governatore Sebastiano Cocuzza

Anna Maria Saiano

RYLA: la mia esperienza

Filippo Introini

Marta Renieri

Le buone maniere sono tornate di moda. Interclub con Soroptimist Elda Lanza

“II Piccolo”: un giornale, una città Roberto Gilardengo

ICR: Vie di comunicazione rotariana La bellezza delle cose piccole Mario Visca

Hospitale Hospitalis Alberto Peracchio

La Sindone vista da un chimico Piero Savarino

Le Forze Armate nell’era informatica Umberto Rapetto

Rotary Foundation: il G.R.AP.P.O.L.O. Roberto Napolitano, Mario Cappetti

Palazzo Asperia Bruno Fara

L’archivio di Stato di Alessandria: i giacimenti della memoria

Paolo Carlo Pesando

L’ospedale di Alessandria Paolo Tofanini

L’etica e i rotariani Piergiacomo Guala

Gian Maria Panizza

Concerto di Filomena Moretti a palazzo Asperia

La passione per le barche d’epoca

La battaglia di Marengo

Luigi Oneto

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lo, arbitro di pallacanestro

Giulio Massobrio


Fornitura per sale giochi dell’Asilo della Scuola G.Galilei e Rodari Spettacolo “Vero o falso” La Sindone vista da un chimico Prima edizione premioTartuferi Visita centrali idroelettriche fiume Tanaro

Spettacolo “Vero o Falso”, con Andrea Brambilla (Zuzzurro) e Nino Formicola (Gaspare). Teatro Comunale di Alessandria

Visita alle due centrali idroelettriche sul fiume Tanaro Franco Trussi

II villaggio fotovoltaico di Alessandria Giovanni Andrea Pesce

L’attività del NAS nella provincia di Alessandria Paolo Belgi

AZIONE ROTARIANA Partecipazione a progetto APIM: ESTERNA realizzazione, in collaborazione con

altri 16 club del Distretto, di service internazionali Fornitura di apparecchiature al centro diretto da Annalena Tonelli in Borama (Somalia) Serata teatrale “Vero o Falso” con Gaspare e Zuzzurro: raccolta fondi per progetto Polio Plus (offerta più elevata a livello distrettuale)

AZIONE ROTARIANA Fornitura di 20 materassi antidecubito SUL TERRITORIO alla Chirurgia Generale dell’Ospedale SS. Antonio e Biagio di Alessandria

Fornitura di 2 “Sollevapersone” elettrici per l’Istituto Divina Provvidenza (Istituto Michel) Fornitura completa di due sale giochi per l’Asilo della Scuola G.Galilei e Rodari, intitolate a Paul Harris. Assegnazione Borsa di Studio “Corrado Tartuferi” Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2004•2005

Dante Besana Primario Neuropsichiatria Infantile Ospedale Alessandria

RELAZIONI ED EVENTI

Incontro con il prof. Mario Baldassarri Celebrazione del centenario di fondazione del Rotary International. Progetto “Bollicine per il Rotary” Visita del Governatore distrettuale Giuseppe Nuzzo L’agricoltura e il packaging alimentare: la Cascina Gioia e l’industria Guala Mariano Pastore, Pier Giacomo Guala

RYLA: impressioni e commenti sull’attività svolta Nicolò Poggio

Presentazione ufficiale dell’iniziativa “Bollicine”: vino del Rotary per il progetto Polio plus Donato Lanati

Rafting in Africa. A bagno nello Zambesi Giorgio Montanaro

Il pneumatico: una variabile discriminante nel trasporto su strada Bartolomeo Berello

Savona: visita guidata alla nave crociera Costa Fortuna La situazione economica attuale con particolare riferimento al territorio dell’alessandrino

Evoluzione di una società di calcio: la Juventus Roberto Bettega

Cittadella e Marengo: prove tecniche di valorizzazione Massimo Carcione

Iniziative della Questura di Alessandria Antonio Nanni

Percorso verde tra gli alberi di Alessandria

Franco Allocco, Giacomo Sacchi, Valentina Paravidino

La storia del cioccolato Giacomo Boidi

Il turismo dopo lo tsunami Gianni Bianchi

Il 114: uno strumento per l’emergenza nell’infanzia e nell’adolescenza Ernesto Caffo

La nuova sede di Giurisprudenza in Alessandria Paolo Garbarino

Visita alla mostra “Arte necessaria: Gaetano Pesce e nobody’s perfect” Maria Luisa Caffarelli, Carlo Poggio

Alessandro Profumo

Visita del Politecnico e del Consorzio Proplast

Pier Giacomo Guala, Daniele Borioli, Gianluca Capra, Piero Cavigliasso, Pietro Appendino

L’aviazione generale e la sua realtà nell’alessandrino

Paolo Berta

Riforma dei servizi ispettivi e certificazione dei rapporti di lavoro Mario Augusto Rossi

Paulo Pauli, Jonathan Vitali

Il cimitero dei soldati inglesi a Catania

Evoluzione e specializzazione dei Vigili del fuoco

Il mal di schiena

Marco Cavriani

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Il progetto “Idea”

Giancarlo Costanza

Renato Gatto, Marco Polverelli


Alessandro Profumo La Cuvée del Centenario La storia del cioccolato Progetto IDEA - Paolo Berta Visita Costa Crociere

Presentazione della Giuria del 37 concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Marcello e Micaela Pittaluga

A.V.O.I: un sorriso per i bambini

Luisa Guala Ferrari, Maurizio Cremonte

Presentazione del volume “La pianura del Po” Vittorio Ziliani

AZIONE ROTARIANA Contributo per service Polio Plus ESTERNA

Partecipazione a progetto APIM: realizzazione, in collaborazione con altri 16 clubs del Distretto, dei seguenti progetti: sala ginecologica in Costa d’Avorio; raccolta fondi per intervento del Distretto per il disastro Tsunami; progetto per la connessione con Romania di un sistema video ripresa collegato all’encefalogramma

AZIONE ROTARIANA Giornata Alessandria al Rotary Campus di SUL TERRITORIO villa Figoli – Arenzano CD “Percorso verde tra gli alberi” con Assessorato LLPP e Unitre Ripristino cartelli apposti dal Rotary ai monumenti di Alessandria Borsa di studio per la migliore tesi del 2005 degli allievi del Conservatorio di Alessandria Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2005•2006

Osvaldo Guzzardella Amministratore di Kimono S.p.A.

RELAZIONI ED EVENTI

L’accesso alla val Borbera: l’intervento di ristrutturazione e riapertura del ponte sullo Scrivia

Il Barocco ad Alessandria - Architettura e Città Annalisa Dameri, Roberto Livraghi

Piergiuseppe Dezza

Visita allo stabilimento Solvay Solexis di Spinetta Marengo

Illustrazione del progetto della Galleria di base del San Gottardo Andreas Henke

Luigi Guarracino

Parliamo di TAV Progetto Scambio giovani: l’esperienza americana di un dottorando in informatica Ugo Galassi

Franco Grasso

Per tornare a crescere. Interclub con Rotary Tortona Giacomo Vaciago

Visita del Governatore distrettuale Luigi Salvati Prima esecuzione europea del concerto per chitarra classica e orchestra. Interclub con Soroptimist Micaela e Marcello Pittaluga

Visita all’Accademia Militare di Livorno. Interclub con Rotary Casale Monferrato Presentazione della pubblicazione: “Una Piazza, tre Storie” Roberto Livraghi

Un biologo con l’hobby della ricerca di nuove specie di farfalle Giorgio Baldizzone

Forze Armate: la Marina Militare Italiana oggi Carlo Cellerino

Interclub con Rotary Valenza-TortonaNovi-Gavi-Ovada Maurizio Sella

Presentazione del volume: “Sconosciuto 1945” Giampaolo Pansa

“Serata sotto le stelle”. Interclub con Rotary Casale Monferrato Roberto Vittori

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Una spedizione sci-alpinistica nella terra di Baffin Paolo Gardino

Presentazione del volume “Il nuovo volto della città. Alessandria nel Settecento” Annalisa Dameri, Roberto Livraghi

Visita alla mostra: “Sogni e visioni tra simbolismo e libertà” (Alessandria, Palazzo Monferrato) Severino Bruno Fara

Il Robot nel reparto di Chirurgia dell’Ospedale di Alessandria Giuseppe Spinoglio

Il dialetto alessandrino: “Du ciaciaradi an crus sensa preteisi” Antonio Silvani

Progetto SGS India: Relazione sull’attività Chiara Zavanone, Roberto Esposito

La nuova squadra dell’Alessandria Calcio Gianni Bianchi

Visita alla mostra “Il papiro di Artemidoro”, Torino, Palazzo Bricherasio. Interclub con Rotary Torino


Una piazza, tre storie Visita all’Accademia Navale di Livorno Gemellaggio con Rotary Club francese Visita a Interflora Gianpaolo Pansa

Presentazione del dossier “L’impatto dell’Eternit sulla salute” Paolo Tofanini

Abitare il presente; servire il futuro. Interclub con Rotary Casale Monferrato e Novi Ligure Politecnico di Torino, sede di Alessandria

Visita alla Mostra Interflora di Genova Visita all’azienda Enosis (Cascina Meraviglia, Cuccaro) Donato Lanati

Congresso Distrettuale in Alessandria Presentazione della Giuria del 38° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Marcello e Micaela Pittaluga

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Service in comune con altri club aderenti al “G.R.A.P.P.O.L.O.”

AZIONE ROTARIANA Pubblicazione del volume “Alessandria SUL TERRITORIO nel 700” Interventi di carattere conservativo in piazza Giovanni XXIII: “Una piazza: tre Iniziative culturali” Restauro “Madonna dell’Uscetto” Consegna della Torre Faro ai Vigili del Fuoco Assegnazione Borsa “Corrado Tartuferi” Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2006•2007

Roberto Demartini Titolare Società Globo Informatica

RELAZIONI ED EVENTI

Riunione benefica presso Casa di Riposo di corso Lamarmora

Suggestioni dal Perù Dante Besana

Giorgio Montanaro

Visita del Governatore distrettuale Gino Montalcini

Visita guidata alla mostra di Ugo Martinotti (palazzo Asperia) Comunicare per costruire la pace

Relazione su RYLA 2006

Iginio Gagliardone

Rotary e rotariani

“Il teatro leggero” di Massimo Bagliani (presso il Conservatorio “A. Vivaldi”)

Camillo Sacchetto

Alberto Motta

HOSPICE: una nuova realtà sociale per la città di Alessandria Gianpaolo Zanetta

Dall’artigianato all’impresa globale Santo Versace

Interclub con i club cittadini: Lions Marengo, Lions Host e Soroptimist (presso La Bollina) Dalla Silva Urbis alla Solvay Solexis Katia Castellani

La Banca d’Italia oggi Emilio Gazzotti

La realtà virtuale nell’informatica Jonathan Vitali

La mia esperienza professionale Bruno Vittone

Ricerca, sviluppo e produzione del cuore artificiale italiano Marco Ercolani

La Provincia di Alessandria Agostino Gatti

“Baleta” Interclub con le associazioni di servizio cittadine

L’archeologia e gli aeroporti militari

Il Bob in Italia oggi

Incontro con il Presidente dell’Enel, Piero Gnudi. Interclub con Rotary Club Valenza

Il sistema formativo professionale nella Polizia di stato

Presentazione della Giuria del 39° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga”

Gino Gemme

Antonio De Sanctis

Vincenzo Marra

Il futuro del rapporto Banca – Impresa Francesco Lenoci

Antonio Manari

Micaela e Marcello Pittaluga

Visita della nuova Biblioteca di Alessandria Roberto Livraghi

Buon compleanno Rotary Club Alessandria Roberto Demartini

I sigari cubani si vestono in Alessandria Lorenzo Morandi

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Alessandria e il fantacalcio Fabio Caressa

Sciare sul tetto del mondo Giorgio Montanaro


Alessandria e il fantacalcio con Fabio Caressa e Benedetta Parodi Attrezzature per l’Hospice - Il Gelso Il teatro leggero di Massimo Bagliani Lotteria per l’Autismo Visita alla nuova Bbiblioteca Civica

Visita all’arazzeria Scassa Famiglia Scassa

Scambio Giovani. Gli Ospiti argentini La lebbra nel terzo millennio fa ancora paura? Fulvia Milano

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Service “biblioteca per Università di Nassa” in Mozambico

AZIONE ROTARIANA Attrezzature per l’Hospice “Il Gelso” in SUL TERRITORIO memoria dell’avv. Giovanni Taverna Contributo ad associazione ADISCO Contributo alla casa di riposo “Soggiorno Borsalino” Pubblicazione libro sull’Autismo Raccolta fondi per asilo Monserrato Contributo per “Borsa di studio degli Ambasciatori” al dott. Iginio Gagliardone, cofinanziata da Rotary Foundation Premio Rotary Club di Alessandria in memoria dell’ing. Corrado Tartuferi Contributo alla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Culturali Contributo Concorso internazionale Chitarra Classica “Michele Pittaluga” Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

101


ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2007•2008

Bartolomeo Berello Direttore stabilimento Michelin

RELAZIONI ED EVENTI

Innovazione in Italia: lo stato dell’arte Mario Gibertoni

Calzature Alexandria: il piacere di camminare…verso l’eccellenza Paolo Camagna

Bonsai: tecnica ed arte

Franco Allocco

Celebrazioni del 70° anniversario del Club e auguri di Natale Bartolomeo Berello

Associazione Mama Salomè: dall’assistenza alla collaborazione

Domenico Picchio

Guglielmo Calci

La protezione dei dati nella società contemporanea. Interclub con Valenza, Casale, Novi, Tortona

Gioie e dolori di un Governatore

Franco Pizzetti

Microinformazione locale: l’esperienza di “Castellazzo notizie” Nicola Ricagni

Presentazione della giuria del 40° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

I soci si esprimono: come migliorare le riunioni del club? Bartolomeo Berello

Una freccia che buca le tenebre Massimo Oddone

Visita del Governatore distrettuale Marco Canepa Nascita, vita e morte della critica enogastronomica italiana Paolo Massobrio

Noi e il Medio Oriente. Interclub Andrea Margelletti

Serata delle Forze Armate Michele Risi

Comunicare la salute Piergiacomo Betta

Scoutismo: 100 anni di strada. Storia ed attualità del movimento Giancarlo Lombardi

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Parliamo della terza età

Gino Montalcini

Visita guidata alla mostra “Le Corbusier, dipinti e disegni” Guido Fara e Davide Oneglia

La politica agricola della C.E.E. ed i riflessi sui prezzi al consumo Gian Paolo Coscia

Calice sicuro: al rosso fermati Maria Teresa Dacquino

Il Banco alimentare Maria Paola Scarsi

Il manifesto della lunga vita Paolo Marandola

Berretti Verdi in Marina. Memoria di un incursore Franco Bianchi

La Costituzione ha 60 anni. Portati bene? Renato Balduzzi

Il Sole-24 Ore ieri ed oggi. Interclub con Casale e Valenza Ferruccio de Bortoli e Gian Carlo Cerutti

La Divina Proporzione Fabio Gastaldi

Presentazione Cronosfera Festival di Cavatore Maria Maddalena Cultrera

Dalla sedentarietà giovanile alla valorizzazione del talento Giuseppe Gazzotti, Diego Maranetto


Automezzo per Banco Alimentare La Guida Michelin Massimo Oddone - Una Freccia nel buio Il 70° anniversario del Rotary Club di Alessandria Visita Proplast Rivalta Scrivia

La guida rossa Michelin: da 108 anni con noi Gian Paolo Galloni

Zerodisegno dalla bicicletta a Mimmo Rotella: un secolo di creatività in Quattrocchio Carlo e Nicolò Poggio

Visita ai nuovi impianti del Consorzio Proplast Pier Giacomo Guala

AVIS: il valore della donazione Augusto Ravazzoni

Profili varietali di alcune uve autoctone italiane e tracciabilità dei territori d’origine dei vini Donato Lanati

Leggendo una vecchia relazione: essere rotariani Vincenzo Rossi

Dare un pasto a chi non se lo può permettere Bartolomeo Berello

Assemblea consuntiva anno rotariano 2007-08 e indagine guidata sull’identità del rotariano Bartolomeo Berello

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Service in Togo presso missione Suore Immacolatine Partecipazione a progetti comuni G.R.A.P.P.O.L.O.

AZIONE ROTARIANA Fornitura di veicolo per Banco Alimentare ESTERNA Studio per sistemazione logistica Banco Alimentare Contributo a Bottega solidarietà Borsa di studio in memoria di Dario Panizza Premio Rotary Club di Alessandria in memoria di Corrado Tartuferi Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la Valorizzazione dei Beni Culturali Contributo a Concorso internazionale Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

103


ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2008•2009

Franco Trussi Presidente società AMIU

RELAZIONI ED EVENTI

Visita del Governatore distrettuale Ermanno Bassi

L’arte del cerimoniere

Visita alla Biennale di Alessandria: mostra di videofotografia contemporanea

Informazione rotariana: parliamo del G.R.A.P.P.O.L.O.

Sabrina Raffaghello

Giacomo Piola

Responsabilità civile dei professionisti: criteri di liquidazione

Le certezze … dubbie del fisco. Presentazione del volume “100 chiese”

Gianni Mezzalira

Carlo Natta, Natale Spineto

Serata musicale blues e jazz: presentazione delle attività e dei laboratori dell’Associazione culturale “Alice Claudia Lenaz”. Interclub con Rotary Club Novi ligure e Valenza

Storia dello yachting

“Beruschi fa il verso a Guareschi”. Interclub con Casale Monferrato, Novi ligure, Tortona e Valenza. Enrico Beruschi

Francesco Paolo Castaldo

Giorgio Melchionni

Immagini della Jacuzia Frantisek Cunderlik

Un grazie dal Togo. Service effettuato in collaborazione con la Congregazione delle Suore Immacolatine Carlo Favargiotti

Presentazione della giuria del 41° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga”. Micaela e Marcello Pittaluga

Informazione rotariana

Bartolomeo Berello, Marcello Pittaluga

Campagna nastro rosa 2008 della Lega italiana per la lotta contro i tumori Pier Giacomo Betta

Il Distretto Rotaract 2030: storia e prospettive Francesco Malvicini

Serata delle Forze Armate. Un’esperienza alla Nato e la Nato oggi

Giuliano Urbani

La rivoluzione del microcredito Sergio Bortolani

Due anni come ambasciatore del Rotary: dall’Etiopia al Darfur Iginio Gagliardone

Lo sviluppo sostenibile nell’industria chimica Mario Visca

Carlo Gobbi

Un progetto per la città: il restyling di piazzetta della Lega e di corso Roma

Il Rotary in Italia, tra chiesa e fascismo, 1923–1938

Considerazioni sulla malattia celiaca

Giorgio Rosso

Fernando Pesce

Il Piano strategico di sviluppo comunale

Le penne stilografiche e la città

Valerio Malvezzi

104

In Cina, per amore (del nostro paese). Due casi emblematici: i marchi di eccellenza, la televisione

Marco Neri

Fernando Pesce, Piercarlo Fabbio


Biennale Alessandria

Expo 2015. Interclub con Acqui terme Paolo Massobrio

Enrico Beruschi

Matematica che serve, matematica che

Francesco Paolo Castaldo piace: esiste una senza l’altra? Fabio Gastaldi

Rotary in rotonda Service per suore Immacolatine Togo

La pubblica amministrazione tra fannulloni e stakanovisti Franco Bassanini

ADHD: bambini vivaci o bambini malati? Dante Besana

Il Rotary e la Chiesa Giuseppe Versaldi

SGS. Scambio gruppi di studio: opportunità di cooperazione internazionale Fabio Rossello, Bartolomeo Berello

Crisi e banche … o banche in crisi? Giuseppe Pernice

Inaugurazione ufficiale della ruota del Rotary Franco Trussi

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Partecipazione al service “missionari in Jacuzia” Contributo per ricostruzione post terremoto Abruzzo Service in comune con altri club aderenti al “G.R.A.P.P.O.L.O.”

AZIONE ROTARIANA Service “Banco Alimentare” SUL TERRITORIO

Inserimento di ruota rotariana in rotonda cittadina Sostegno ai frati Cappuccini di Alessandria Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

105


ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2009•2010

Alberto Peracchio Responsabile Servizio Sicurezza Lavoro Ospedale Alessandria

RELAZIONI ED EVENTI

Presentazione del volume: “Costruire una cattedrale”

Lo scudo fiscale: il rientro dei capitali dall’estero

Enrico Letta

Tommaso Rossini

Visita del Governatore distrettuale Alessandro Pastorini

A che punto siamo con l’influenza H1N1? Pierluigi Viale

Reati informatici e mezzi di difesa Salvatore Rossi

RYLA: un’importante esperienza Arathy Bo

Beppe del Grappolo ci parla di… Beppe Sardi

Scrivere musica “colta” oggi Alberto Colla

Presentazione giuria del 42° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

Alla riscoperta della chiesa di san Giovannino

Roberto Piccinini, Roberto Livraghi, Maria Grazia Vinardi, Barbara Poggio, Pier Giacomo Guala

Servizi di intelligence. Interclub con Rotary Valenza Paolo Inzerilli

Il nuovo centro CT – PET dell’Ospedale di Alessandria Francesco Musante

Parliamo di Rotary Visita alla mostra “Paglieri storia di essenze” Debora Paglieri

I problemi aperti della logistica e l’antica Roma

Solvay: una multinazionale familiare ed i tempi che cambiano

Agostino Villa

Service per i bambini della Romania

Giovanni Bachelet

Stefano Bigini

Giacomo Piola

Mente e decisione: verso un’economia delle istituzioni e della creatività Salvatore Rizzello

I Vigili del fuoco raccontano l’Abruzzo Marco Cavriani

Il digitale terrestre Jonathan Vitali

La Rotary Foundation. Interclub Mario Quirico

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I soci del club

Fuga dei cervelli o internazionalizzazione della ricerca? Le armi dei garibaldini Adriano Farello

La donna nella letteratura classica tra eros e misoginia Maria Clotilde Bruno

Enel Sole: la luce come innovazione e risparmio Luca Rainero

Lo spazio dello spettatore. I riti del teatro a palchi: guardare ed essere guardati Franco Ferrari


Derrate per Banco Alimentare Giovanni Bachelet Ospedale infantile Service in Romania Informatizzazione per Banco Alimentare

Quattro chiacchiere in tema di sicurezza alimentare: quale rischio reale per il consumatore? Gian Pietro Molinari

Il CAI alessandrino e la Cima Alessandria Bruno Penna, Roberto Mandirola

A che servono le corti costituzionali? Ugo De Siervo

Il ruolo dell’Arma dei Carabinieri nelle missioni internazionali Carlo Gualdi

Bmw: novant’anni di innovazione Davide Rolandi

Il Rotary per i giovani: gruppo SGS (Scambio Gruppi di Studio) e Scambio giovani Bartolomeo Berello

Nanotecnologie tra passato e futuro Salvatore Coluccia

La scrittura geroglifica egiziana Paulo Pauli

Sport e diversa abilità

Tiziana Nasi, Bruno Panucci, Franco de Ambrogio, Paolo Bonino

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Service a favore di Congregazione Piccole Suore della Divina Provvidenza Contributo per ricostruzione post terremoto Abruzzo (Università dell’Aquila)

AZIONE ROTARIANA Service “Microcredito diocesano” SUL TERRITORIO

Partecipazione operativa dei soci alla giornata del “Banco Alimentare” Sostegno a Bottega solidarietà Premio Rotary Club di Alessandria in memoria di Corrado Tartuferi Borsa di studio Conservatorio Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2010•2011

Giancarlo Nervi Responsabile servizio veterinario ASL Alessandria

RELAZIONI ED EVENTI

Il mistero del tic-tac

Formazione Rotariana

Cavour e Rattazzi: due vite parallele?

La fabbrica della TV: dalla linea editoriale al palinsesto minuto per minuto

Claudio Ferrando

Renato Balduzzi

Pillola rotariana: la Convention di Montreal Giancarlo Nervi, Bartolomeo Berello

Visita del Governatore distrettuale Gianni Montalenti

Lorenzo Perinetto

Antonio Visca

Informazione e arte: un connubio felice Lorenza Saitta

L’importanza della comunicazione nella terapia intensiva neonatale

Serata dell’impegno solidale

Claudio Fabris

Le paure alimentari

Colombi viaggiatori: una passione senza limiti

Giorgio Melchionni, Marco Bologna

Maria Caramelli

Francesco Malvicini

Visita al Museo Naturalistico di Pralormo

Un’emozione al tramonto

Felice Sandri

La moda maschile nell’ultimo secolo Pier Luigi Arzani

Trentacinque anni di missioni all’estero Alessandro Lombardi

Mode e Modi Vittorio Ferrari

Serata dell’amicizia rotariana: uno sguardo verso il futuro Giancarlo Nervi

Ricominciare a vivere: amicizia, solidarietà e amore ai tempi di Facebook Stefania Mariotti, Pier Enrico Re

Dibattito: le regole del Rotary Vincenzo Rossi

Il Moto Mondiale Carlo Pernat

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Giuseppe Ferraris, Augusto Ravazzoni

Basilea 3: Nuove regole per il sistema bancario Paolo Lastrico

Economia e Felicità Alessandro Lanteri

Italiani dopo 150 anni e il ruolo dei Cattolici nel Risorgimento Francesco Paolo Castaldo, Renato Balduzzi

Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia Antonio Martino

Presentazione del progetto del Ponte Meier Dante Benini

Aeronautica militare: un futuro senza pilota? Giancarlo Naldi

Assemblea di Club. Seminari RYLA e RYPEN 2011 Maria Berton, Ilaria Frascarolo, Ginevra Galanzino, Giulia Grossi, Carolina Piola


Saluto di Umberto Eco Donazione a ospedale Borsalino

L’Italia ricomincia da zero Carlo Poggio

Pubblico e Privato in Sanità: quali prospettive?

Progetto Marengo

Gianni Giorgi

Service Afganistan

Presentazione del service in Togo: ospedale e Ambulatorio presso la missione delle Suore Immacolatine

Visita Museo Naturalistico Bartolomeo Berello, Osvaldo Guzzardella, Giacomo Piola

Presentazione della giuria del 43° concorso iInternazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga Serata in ricordo di Michele Pittaluga: Concerto di chitarra e clavicembalo Micaela Pittaluga, Giancarlo Nervi

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Partecipazione a service in Afghanistan

AZIONE ROTARIANA Fornitura di apparecchio di videoripresa SUL TERRITORIO per EEG a Ospedale infantile Fornitura di apparecchio solleva-malati per Ospedale Borsalino Partecipazione al restauro busto Gen. Desaix al museo Marengo Fornitura di container lavanderia per associazione Due Fiumi (Volontariato Protezione Civile) Contributo a Bottega solidarietà Premio Rotary Club di Alessandria in memoria di Corrado Tartuferi Borsa di studio in memoria di Alberto Mutti Corso di educazione sanitaria (gratuito), ai sensi della normativa vigente, per gli addetti al Banco Alimentare Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2011•2012

Paolo Camagna Amministratore Calzaturificio Alexandria

RELAZIONI ED EVENTI

Acquarelli italo – brasiliani Jole di Natale

Gli ospedali alessandrini

Globalizzazione, sviluppo e povertà: qualche riflessione Stefano Bigini

Nicola Giorgione

Dal bosco al giardino

Visita del Governatore distrettuale Antonio Strumia

Il Service Banco Alimentare

Elena Accati

Maria Paola Scarsi, Luigi Frati

Twin Towers: dieci anni dopo Anna Maria Saiano

Comunicazione digitale e multicanalità Mauro Conta

Concerto dell’Orchestra “Disegni di Luce” di Andrea Morricone (Prima mondiale) Il senso della vita secondo le ostriche. Breve lezione di perlicoltura Enrico Lorenzi

Alessandria Calcio: cento anni di passione Mimma Caligaris

Energia …

Alberto Alberti

Serata della solidarietà (ai fornelli Emilio Ursino)

L’infarto cardiaco oggi: ruolo della cardiologia, ruolo della popolazione Gianfranco Pistis

Rotary

Giovanna Mastrotisi

Made in Italy: oggi e … domani Daniela Bulgarelli, Matteo Rota

Un anno di manovre fiscali. Quali prospettive per la ripartenza?

Il Decreto Salva-Italia … salverà l’Italia?

Paolo De Capitani di Vimercate

Pietro Bianchi

Il futuro del Piemonte: crescita e sviluppo

Il Service “Polio Plus” Paolo Camagna

Roberto Cota

Serata delle Forze Armate alla Caserma Scapaccino di Alessandria Marcello Bergamini

La Banca del territorio Carlo Frascarolo

La tutela dei patrimoni ed il passaggio generazionale Pietro Bianchi

Riflessioni sul Natale Stefano Commodo

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Lorenzo Trotti Bentivoglio: un pittore alessandrino da riscoprire Rino Tacchella

La cooperazione internazionale di Polizia Filippo Dispenza

La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Pier Angelo Taverna

L’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella


Alberto Alberti - L’energia Il bambino e il dolore

Giorgio Comazzi, Fernando Pesce

Donazione ambulanza

Storie di essenza Scambio con Rotary Kabul

Debora Paglieri

Incontro con il Sindaco di Alessandria,

Visita Paglieri - una storia Rita Rossa di essenze Presentazione della giuria del 44° Giovanni Pitruzzella concorso internazionale di chitarra

classica “Michele Pittaluga”. Micaela e Marcello Pittaluga

Consegna di automezzo per trasporto disabili al presidente di Castellazzo Soccorso Enrico Barberis, Paolo Camagna

La cultura della pubblicità Valentino Cagnetta

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Service “Associazione Volunteers” Service in Gabon Partecipazione a Service Distrettuale pro alluvionati Levante Ligure

AZIONE ROTARIANA Fornitura di veicolo per disabili a SUL TERRITORIO “Castellazzo Soccorso” Service pluriennale e donazione di libri a favore di Ospedale Infantile Service per casa di riposo “Soggiorno Borsalino” Fornitura di derrate alimentari a Banco Alimentare Fornitura di derrate alimentari a Asilo del Monserrato Contributo a Parrocchia Orti Borsa di studio Istituto Europeo Design Service “Giovani – strade sicure” con Prefettura di Alessandria Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso Internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2012•2013

Lorenzo Morandi Titolare tenuta La Fiscala

RELAZIONI ED EVENTI

Riviviamo insieme una notte magica Livio Berruti

La clinica mobile: la casa degli eroi. La vittoria di Marco

Lorenzo Morandi, Paolo Biondi, Guido Gallese

Claudio Costa

Gelindo per il Rotary. La Divota Cumedia presso il Teatro San Francesco

Visita del Governatore distrettuale Paolo Biondi

Cure palliative

Education: ascensore sociale dei giovani Pietro Gemma

Il ruolo del medico nell’era dell’imaging Paolo Diotallevi

Presentazione della Giuria del 45° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Micaela e Marcello Pittaluga

Fabio Bellinaso

Gabriella D’Amico, Maria Odone

Professionalità ed etica nel Rotary: il ruolo del rotariano Anselmo Arlandini

I grandi fatti di cronaca nera: verità e inganno Marco Neirotti

Per una storia dell’Amministrazione Civica di Alessandria Roberto Livraghi

Bollicine rotariane a confronto a casa di Donato Lanati

L’Italia dei cartoni animati: un’industria che cresce

Centro di solidarietà. Un pozzo per l’Ospedale di Kpalimé (Togo)

Come vorresti fosse il tuo Club

Donato Lanati

Carlo Favargiotti, Francesco Gho

Volunteers: Progetto di clinica mobile oftalmica Maurizio Mortara

Serata delle Forze Armate: l’Accademia Navale di Livorno Giuseppe Cavo Dragone

Il FAI - Fondo Ambientale Italiano: realtà e prospettive nell’area alessandrina Ileana Spriano

Caritas Diocesana: le nuove povertà Gianpaolo Mortara, Marco Santi

L’informazione che non c’è Enrico Sozzetti

Cena della Solidarietà

Lorenzo Morandi, Emilio Ursino, Gino Casiraghi

Visita alla Guala Closures Marco Giovannini

112

Il Rotary Club di Alessandria 1937-2012: 75 anni di servizio

Silvia Coscia

Lorenzo Morandi, Carlo Frati

Flessibilità: lavoro umanitario e formazione Serena Barberis

Su-sci: in Giappone … dal Libro delle avventure di Giorgio Giorgio Montanaro

Vi racconto Caravaggio Ottorino Zanchetta

Il ruolo delle Fondazioni di origine bancaria oggi Luca Remmert

Il potere dell’informazione, linfa vitale del mondo moderno Luigi De Concilio

Che cosa è la frenologia Emilio Ursino

Gli ultimi tre mesi della vita pubblica italiana, letti da un costituzionalista Federico Sorrentino


Riconoscimento a Vincenzo Rossi

Virginia Marini un’alessandrina tra le ‘Divine’ del Teatro ottocentesco

Serata benefica con Gelindo

R.Y.L.A. – R.Y.P.E.N.

Visita azienda IDA

Le Banche e il Paese: attualità e prospettive

Visita Enosis Meraviglia Volontari service Togo

Franco Ferrari

Marta Bocca, Lorenzo Lo Monaco

Carlo Fratta Pasini

La viticultura italiana fra problemi internazionali e realtà nazionale Riccardo Ricci Curbastro

Guida sicura per migliorare la vita Andrea Gilardi

Banda 328: trent’anni di storia raccontata a tempo di musica (Serata benefica per “End Polio Now”)

AZIONE ROTARIANA Raccolta fondi per progetto Polio Plus ESTERNA Service presso missione suore

Immacolatine in TOGO: realizzazione di ambulatorio medico Partecipazione al progetto distrettuale “Casa Maria”

AZIONE ROTARIANA Ristrutturazione giardino terapeutico SUL TERRITORIO Hospice “Il Gelso” Progetto “Aiuti a Km zero” per Banco Alimentare Attrezzature per Clinica Mobile Borsa di studio per studente meritevole Raccolta fondi per: Associazione S. Francesco con “Serata Gelindo” Parrocchia degli Orti con “Cena Solidarietà” Caritas Diocesana col progetto “Nuove povertà” Service “RilanciAmo Alessandria”: palizzata viale Brigata Ravenna (realizzato con altri club cittadini) Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Ospedale Infantile C. Arrigo Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

113


ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2013•2014

Debora Paglieri Presidente e amministratore delegato società Paglieri

RELAZIONI ED EVENTI

Buone maniere contemporanee Laura Lombardini

“Assolo di coppia”. Spettacolo a favore del Banco Alimentare

Storia inusuale del cinema italiano

La sicurezza nelle attività domestiche

Steve della Casa

Calogero Tortorici

Visita del Governatore distrettuale Fabio Rossello

Presentazione del volume “Gli Agnelli segreti”

Visita a un’eccellenza del nostro territorio: le Cantine Maccari

I futuri possibili

Gianni Veggi

Facciamo giustizia Michele Vietti

E’ ancora possibile oggi per un giovane la vocazione religiosa? Don Franco Anfossi

Quando, quanto e come siamo felici noi italiani? Enrico Finzi

Fra romanzi e interviste famose Silvana Giacobini

I Carabinieri del N.A.S. da cinquant’anni a tutela della salute Cosimo Piccinno

Il Rotary per il Banco Alimentare Paolo Bertolini

Basta crisi: pensieri, idee e provocazioni per guardare finalmente allo sviluppo Maurizio Dallocchio

I risultati della ricerca: “Valorizzazione del Monferrato per lo sviluppo della Provincia di Alessandria” Valerio De Molli

I Templari

Nicola Giorgione

114

Tiziana Foschi, Roberto Ciuffoli

Gigi Moncalvo

Mauro Sponza

Le onde elettromagnetiche: rischi potenziali Giuseppe Rinaldo Firpo

La rivoluzione nella chimica verde Guido Ghisolfi

La mediazione

Roberto Demartini

Uno spaccato economico della Provincia Gian Paolo Coscia

Penne Aurora: fabbrica italiana di penne a serbatoio Cesare Verona

Impresa, territorio e beni culturali: la Consulta di Torino Lodovico Passerin d’Entreves

Visita allo stabilimento Michelin di Spinetta Marengo Mauro Sponza

L’Istituto di Istruzione Superiore Lagrange di Milano per i Servizi Alberghieri e la Ristorazione Neva Cellerino

Come svecchiare le Pubbliche Amministrazioni Enzo Balboni


Passaggio Consegne Che Spettacolo Pico Maccario Silvana Giacobini Visita Michelin

Le priorità di Confindustria per l’Europa Licia Mattioli

Presentazione della giuria del 46° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga Micaela e Marcello Pittaluga

Invisalign: l’ortodonzia invisibile Gianfranco Santamaria

La riforma della professione forense e della nuova figura di avvocato, dopo la legge n. 247/2012 Piero Monti

La chirurgia robotica in Alessandria Giuseppe Spinoglio

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Prosecuzione service in TOGO, presso la missione delle suore Immacolatine Service in Madagascar presso ospedale di Henintsoa con contributo G.R.A.P.P.O.L.O. Sostegno finanziario per alluvione Olbia

AZIONE ROTARIANA Supporto a Banco Alimentare (Raccolta SUL TERRITORIO fondi con spettacolo teatrale) Progetto “PASS”: screening urologico nelle scuole Progetto “Aiuti a Km zero” Contributo a progetto Rotaract “In fondo alla rete” Contributo al progetto “Professioni e professionalità” Raccolta fondi per Parrocchia degli Orti Assegnazione Borsa “Corrado Tartuferi” Borsa di Studio IED Contributo a studente per partecipazione a Olimpiadi della matematica Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

115


ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2014•2015

Mario Visca Ricercatore società Ausimont

RELAZIONI ED EVENTI

Il G.R.A.P.P.O.L.O. Storia e prospettive Teodoro Lechner

Visita del Governatore distrettuale Gianni Vernazza La nuova Africa: dall’influenza della Cina ai nuovi mezzi di comunicazione Iginio Gagliardone

Telerilevamento via interferometria radar: per la sorveglianza da satellite di zone vulcaniche o a rischio di terremoti e frane, edifici e beni architettonici, impatto di attività estrattive, grandi opere e tracciati Alessandro Ferretti

Uso di bio-fertilizzanti per il miglioramento della qualità delle colture

Note e parole a 20 anni dalla scomparsa di Giovanni Sisto e dalla tragica alluvione. Mario Visca

Presentazione del service shelter box Gianmaria Bianchi

Numeri: oggettività o fumo negli occhi? Lorenza Saitta

Una storia... in fumo Gabriele Ferretti

Ricerca e sviluppo per gli effetti speciali: arte e tecnologia vanno al cinema Francesco Giordana

Il teletrasporto

Giulia Alice Fornaro

Graziella Berta

Nuovi mondi: c’è un’altra terra là fuori? Presentazione della giuria del 47° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga Marcello e Micaela Pittaluga

Alessandro Sozzetti

Nuovi metodi e materiali per la conservazione del patrimonio culturale Piero Baglioni

Visita al nuovo reparto di radiologia dell’Ospedale di Alessandria Nicola Giorgione, Francesco Musante

Come il CSM può contribuire alla riforma della giustizia Renato Balduzzi

La Bottega della solidarietà Suor Adalberta

Serata delle Forze Armate. Gli aspetti giuridico-legali delle operazioni militari all’estero Paolo Caviggiola

La ragion comica: far ridere è una cosa seria. Viaggio nel mondo della comicità. Un mondo popolato di attori ed autori che cercano di ottenere la cosa più difficile in assoluto: far ridere la gente Massimo Bagliani

Leghe a memoria di forma Giorgio Vergani

116

Una giornata a bordo della stazione spaziale internazionale. Come si vive e lavora nello spazio Massimo Volante

Nuove forme d’arte: download design e manifattura digitale Denis Santachiara

Il ruolo degli animali nella prima guerra mondiale Mario Marchisio

Mafia e antimafia al nord: dall’infiltrazione al radicamento Carlo Piccini


La Pubblica Amministrazione

Incontro con i giovani del RYLA nazionale

Bottega Solidarietà PHF a Suor Adalberta

Pier Giacomo Guala

Sabino Cassese

Visita allo stabilimento Bisio Progetti – Gruppo Guala Cosa fare per svecchiare la pubblica amministrazione Sabino Cassese

Service per Togo Visita Bisio Progetti

La disfunzione erettile: la sessualità oltre l’età Armando Serao

Statistiche e sicurezza alimentare Marco Demartini

Banche e tecnologia: alba di un mondo nuovo? Carlo Frati

I Vigili del fuoco italiani in Nepal Ciro Bolognese

Il jobs act

Mario Augusto Rossi

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Partecipazione al service distrettuale “GAZA” Fornitura di SHELTER BOX da utilizzare nei casi di disastri ambientali

AZIONE ROTARIANA Partecipazione al Progetto “PASS”: SUL TERRITORIO screening urologico nelle scuole Fornitura di defibrillatore a Volley Club Alessandria Fornitura di ambulanza a Castellazzo Soccorso Sostegno a persone indigenti Manutenzione rotonda cittadina Raccolta per Banco alimentare Raccolta fondi per Bottega della Solidarietà, Frati Cappuccini Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

117


ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2015•2016

Stefano Bigini Direttore stabilimento Solvay Solexis

RELAZIONI ED EVENTI

L’EXPO e l’agricoltura Mario Guidi

Presentazione del volume “La storia del Corpo Nazionale Italiano dei Vigili del fuoco”

Valeria Emanuelli

Visita del Governatore Distrettuale Gianni Vernazza

F35 e Aeroporto di Cameri

Marco Cavriani

Dieta mediterranea: elemento vitale dell’EXPO

Rapporti tra Islam e Occidente. Interclub Magdi Cristiano Allam

Andrea Tortora

Giorgio Calabrese

La comunità ebraica protagonista di primo piano nel passato in Alessandria

Presentazione della Giuria del 48° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga”

Presentazione progetto “Adotta una scuola”

Micaela e Marcello Pittaluga

Franco Calcagno, Antonella Talenti

Visita all’EXPO Milano

Investimenti immobiliari esteri. I principali aspetti fiscali

I bambini abbandonati nel mondo. Attività Care&Share in India Antonio Benci

Il ruolo geopolitico della marina militare in relazione anche alle attività di soccorso ai migranti Roberto Camerini

Basket, lo sport di una vita Alice Pedrazzi

L’Ospedale di Alessandria: quali progetti per il futuro? Giovanna Baraldi

Giovani, responsabilità, futuro Marco Gabriele Gay

Sicurezza dell’Ambiente Alfio Pini

Aldo Perosino

Nicolò Poggio

Emigrazione: la rete di accoglimento per emigrati nella provincia di Alessandria Romilda Tafuri

Il Rotary contro l’ictus

Emilio Ursino, Carlo Gandolfo, Nicoletta Reale

Dalla pellicola alla Nuvola Jonathan Vitali

La Cittadella misteriosa. Visita notturna della Fortezza Ileana Gatti Spriano

La “buona chimica”

Stefano Bigini, Mario Visca

Le riforme costituzionali Gian Candido De Martin

Cena della solidarietà a cura di Emilio Ursino

Rivera: primo pallone d’oro italiano

E’ ancora possibile credere? Ha ancora senso la vita religiosa?

L’enologo Donato Lanati si racconta

Luca Pozzi

118

Il mondo delle costruzioni ed il ruolo di ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili tra passato e futuro

Gianni Rivera

Donato Lanati


Adotta un bambino in India Adotta una scuola Donazione muletto a scuola professionale Visita Expo Visita Stabilimento Solvay

Presentazione del volume “Il fuoco dentro” di Oriana Fallaci Riccardo Nencini

Visita alla Scuola Professionale CNOS-FAP e consegna di un muletto Maurizio Rena, Pier Giacomo Guala

Percorso del “Giubileo della Misericordia” con il Vescovo di Alessandria, mons. Guido Gallese I compiti dei NAS

Biagio Fabrizio Carillo

AZIONE ROTARIANA Contributo per Service Polio Plus ESTERNA

Partecipazione al service distrettuale “Music for hope”- Gaslini Fornitura di SHELTER BOX da utilizzare nei casi di disastri ambientali

AZIONE ROTARIANA Prosecuzione del Progetto “PASS”: SUL TERRITORIO screening urologico nelle scuole Partecipazione a service “cure odontoiatriche per disabili” Borsa lavoro per chirurgia plastica e ricostruttiva Assegnazione Borsa “Corrado Tartuferi” Raccolta per Banco alimentare Manutenzione rotonda cittadina Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Contributi per assistenza a bisognosi Assoc. S. Vincenzo de Paoli, Istituto Salesiano don Bosco Fornitura stoviglie a Padri Cappuccini Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

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ANNO ROTARIANO

PRESIDENTE

2016•2017

Vittorio Alberto Ferrari Amministratore Giovanni Ferrari s.a.s.

RELAZIONI ED EVENTI

Visita alla Sinagoga di Alessandria Paola Vitale, Andrea Milanese

Visita al Complesso di Santa Croce: un altro Luogo del Cuore del FAI Ileana Gatti Spriano

Il restauro dei gruppi lignei di San Giovannino Antonio Silvestri

Tatiana Pedrazzi

L’antica arte dei presepi napoletani di via San Gregorio Armeno: il significato simbolico ed allegorico Gabriele Casillo e Amedeo Mango

Visita della Governatrice Tiziana Lazzari

Natale ad Alessandria: Gelindo, storia e storie

Un Alessandrino in Giappone nel XIX secolo. Storia e vita del cav. Pietro Savio: incontro fra culture

Parliamo di noi. Il Rotary Club Alessandria: storia, storie e aneddoti

Teresa Ciapparoni La Rocca

Presentazione della Giuria del 49° concorso internazionale di chitarra classica “Michele Pittaluga” Marcello e Micaela Pittaluga

L’arte di fumare il sigaro Ivano Mozzone

“Grey BearToss”. Iniziativa a favore di Unicef in occasione della partita Alessandria-Cremonese Il Referendum Costituzionale: farsi un’idea Renato Balduzzi

Visita allo stabilimento Guala Dispensing. Interclub con Rotary Club Valenza Stefano Guala

Visita alla mostra “Carlo Carrá da Quargnento (1881 – 1966). Cinquant’anni dopo”

Fabio Bellinaso, Mauro Caselli

Marcello Pittaluga

Il 70°anniversario della fondazione della Polizia Stradale: organizzazione ed attività nella Provincia di Alessandria Marina Di Donato

Il terroir nel piatto Sergio Capaldo

Visita alla mostra “Pietro Morando. Disegni di guerra dalle collezioni private alessandrine” Rino Tacchella

Visita alla mostra “Napoleone e Canova. Il Pantheon dell’Imperatore a Marengo” Visita alla mostra “Quanti ritratti, caro Umberto” disegni di Tullio Pericoli Incontro con Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato BPM. Interclub con Lions Club Alessandria host

Rino Tacchella

Cosmetica: i segreti di un’eccellenza italiana. Interclub con Rotary Valenza

L’azione dell’Arma dei Carabinieri a contrasto del terrorismo internazionale

Servizi e segreti

Spazzorunners, puliamo il mondo di corsa

5 x 4 = 20 icone del design italiano

Enrico Scandone

Fabio Savio, Roberto Gardino, Maria Pia Dusio

120

Agatha Christie e la Mesopotamia, il contributo della “Signora in giallo” all’archeologia del Vicino Oriente

Fabio Rossello

Mario Mori

Carlo Poggio


Passaggio consegne Museo Marengo Ospedale Infantile Mostra Carrà Visita Sinagoga Alessandria

Visita alla Mostra “Eterne Stagioni. 円 環する季節. Corrispondenze poetiche tra antichi byōbu giapponesi e artisti contemporanei Giampiero Campese

Uno scrittore in Alessandria Giulio Massobrio

Evoluzione e prospettive della giustizia amministrativa Filippo Patroni Griffi

L’acqua che mangiamo Luigi Frati

Da Torre Bert a Sputnik. A 60 anni dal lancio raccontiamo il momento epocale del primo messaggio nello spazio Claudio Gilardenghi, Andrea Ferrero

AZIONE ROTARIANA Contributo a service “End Polio now” ESTERNA Sostegno a fondo distrettuale di solidarietà per calamità naturali

AZIONE ROTARIANA Prosecuzione del Progetto “PASS”: SUL TERRITORIO screening urologico nelle scuole Progetto di orientamento scolastico “Adotta una scuola” Manutenzione rotonda cittadina Concerto per la Città (con i club di servizio cittadini) Raccolta fondi per Parrocchia Orti Partecipazione a service realizzati con altri Club: “Un aiuto per la diagnosi – Sistema Video EEG” Cure odontoiatriche per disabili Apparecchiatura di indagine precoce di malattie neurologiche dell’infanzia Contributo a Consulta per la valorizzazione dei beni culturali Contributo a concorso internazionale di Chitarra Classica Rinnovo dell’abbonamento annuale del giornale “Il Piccolo” per 6 ricoveri per anziani

121


IL ROTARY ALESSANDRINO: UNA CLASSE DIRIGENTE PER LA SOCIETÀ E PER IL CLUB

122


Il Rotary International è l’organizzazione che riunisce i Rotary Club (ad oggi oltre 33.000) in quasi tutte le nazioni del mondo, con complessivamente oltre 1,2 milioni di soci, denominati “rotariani”. Il Rotary (fondato nel 1905) ha ispirato la nascita di altri club di servizio quali: Kiwanis (fondato nel 1915), il Lions (fondato nel 1917), lo Zonta (fondato nel 1919) e il Soroptimist (fondato nel 1921). Il Rotary è strutturato in Club, raggruppati in Distretti, a loro volta riuniti in Zone. Ciascun Rotary Club sceglie i propri soci tra i rappresentanti delle categorie professionali presenti nella città o nel territorio; sono considerati possibili candidati le persone adulte di buona reputazione, in particolare titolari, soci, amministratori o funzionari di un ente o di un’impresa, le persone che esercitano un’attività professionale stimata, i leader nelle proprie comunità, nonché persone con particolari meriti culturali. La regola rotariana prevede, in aggiunta alla categoria dei soci ordinari, quella del soci onorari, che sono rappresentati da persone che si sono distinte per importanti azioni ispirate alla realizzazione di ideali rotariani. In ambito rotariano viene spesso indicato come “famiglia rotariana” l’insieme del Rotary e delle sue associazioni giovanili Rotaract e Interact e l’associazione femminile Inner Wheel. In diverse occasioni, le iniziative umanitarie, sociali o culturali, vengono svolte in comune tra i diversi partner che condividono i valori rotariani. L’Interact è un’associazione di Club di servizio istituita dal Rotary International per i giovani di età compresa tra i 12 e i 18 anni. Ciascun Club Interact è patrocinato dal Rotary Club locale, che fornisce sostegno,

consulenza e supervisione. A livello mondiale l’Interact ha oltre 200.000 soci, in più di 10.700 Club di 109 Paesi. Il Rotaract Club è una associazione di giovani tra i 18 e i 30 anni, patrocinata anch’essa dal Rotary Club locale. Al Rotaract appartengono oltre 8.000 Club in 155 Paesi. Anche i Club femminili Inner Wheel, fondati nel 1924 e composti da circa 100.000 socie, in oltre 100 nazioni, sono un’emanazione del Rotary. La famiglia rotariana è presente anche in Alessandria, dove al Rotary Club si affiancano il Rotaract (dal 1969), l’Interact (dal 2002) e l’InnerWheel (dal 2007). Nel Rotary Club di Alessandria, dalla sua fondazione ad oggi (giugno 2017) sono entrati 411 soci (di cui 16 onorari). I 37 soci del primo anno rotariano, salvo l’interruzione del periodo bellico, sono andati gradualmente aumentando, fino a raggiungere valori intorno ai 90. L’effettivo attuale conta 83 soci. (cfr. grafico). Il valore storico del turn over annuale oscilla intorno al 5%. La prima presenza femminile nel Club di Alessandria risale al 1993 (dott.ssa Anna Maria Ceppi – direttore Banca d’Italia filiale di Alessandria) e, ad oggi, le donne rappresentano nel Club il 10% circa dell’organico. Le categorie professionali presenti nel tempo all’interno del Club di Alessandria rispecchiano, in buona misura, l’effettiva evoluzione delle attività operanti nel territorio (cfr grafico). In particolare, emergono mutamenti importanti in diversi settori: il declino occupazionale dell’agricoltura, la significativa ripresa industriale dopo la seconda guerra mondiale con il calo degli ultimi decenni e l’emergere delle attività di servizio.

IL ROTARY INTERNATIONAL E IL ROTARY CLUB DI ALESSANDRIA

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I Presidenti

Anno di presidenza

Presidente

1937-1938 e 1938-1939

Geom. Luigi Vaccari

Posizione professionale

1937

Proprietario terriero

1939-1947

sospensione attività

1948-1949 e 1949-1950

Prof. Igino Tomassini

1948

Primario chirurgia Ospedale Alessandria

1950-1951 e 1951-1952

Avv. Giovanni Spantigati

1948

Avvocato libero professionista

1952-1953 e 1953-1954

Prof. Ferruccio Ravazzoni

1948

1954-1955

Dott. Ermete Ferlini

1948

1955-1956 e 1956-1957

Sen. Avv. Giacomo Piola

1952

Direttore Sanatorio Borsalino Vice direttore Cassa di Risparmio Alessandria Avvocato libero professionista

1957-1958 e 1958-1959

Avv. Pietro Ballestrero

1948

Avvocato libero professionista

1959-1960

Prof. Edoardo Balbi

1957

1960-1961

Dott. Aldo Barattini

1955

1961-1962 e 1962-1963

Dott. Franco Santarelli

1957

1963-1964

1937 1949

Notaio

1965-1966

Ing. Luigi Gastini Dott. Giovanni Battista Canessa Sig. Guido Testore

Primario dermatologia Ospedale Alessandria Direttore stabilimento Liebig Tortona Direttore stabilimento Montecatini Spinetta Marengo Ingegnere edile, libero professionista

1958

1966-1967

Dott. Mario Ballestrero

1961

1967-1968

Ing. Domenico Corte

1937

Imprenditore, titolare società Ormig Medico chirurgo Ospedale infantile, Presidente Ordine dei medici Ingegnere edile, libero professionista

1968-1969 e 1969-1970

1955

Avvocato libero professionista

1963

Primario pediatria Ospedale Alessandria

1971-1972

Avv. Enrico Piola Prof. Pietro Cesare Gamalero Dott. Luciano Ghione

1961

Commercialista

1972-1973

Dott. Giamberto Fraccari

1963

Imprenditore, titolare Fraccari Metallica

1973-1974

Ing. Alberto Panelli

1966

1974-1975

Dott. Michele Pittaluga

1962

1975-1976

Dott. Bruno Robotti

1966

Imprenditore, titolare Panelli Pompe Farmacista, presidente Conservatorio “A. Vivaldi” Direttore società Beccaro

1976-1977

Ing. Vincenzo Rossi

1967

Ingegnere edile, libero professionista

1977-1978

Sig. Giovanni Conta

1971

1978-1979

Dott. Elio Camagna

1966

1979-1980

Sig. Vittorio Marsi

1974

Commerciante Imprenditore, titolare Calzaturificio Alexandria Imprenditore, titolare società Fridocks

1980-1981

Sig. Giorgio Schenone

1973

Direttore commerciale società Beccaro

1981-1982

Sig. Luigi Paglieri

1973

Imprenditore, contitolare società Paglieri

1982-1983

Dott. Giuseppe Poggio

1967

1983-1984

Prof. Augusto Ravazzoni

1973

1984-1985

Prof. Luigi Mazza

1975

Imprenditore, titolare Quattrocchio Primario maxillo-facciale Ospedale Alessandria Primario laboratorio analisi Ospedale Alessandria

1964-1965

1970-1971

1985-1986 1986-1987

124

Anno d’ingresso

Ing. Francesco Paolo Rivera Dott. Giovanni Re

1985

Ingegnere, comandante provinciale VV.FF.

1981

Direttore commerciale società Argenti Goretta


Anno di presidenza

Presidente

1987-1988

Prof. Renzo Penna

1962

Direttore laboratorio igiene e profilassi

1988-1989

Arch. Giuseppe Astuti

1981

1989-1990

Avv. Giovanni Taverna

1969

1990-1991

1974 1988

Agente generale INA Assicurazioni

1992-1993

Ing. Domenico Mignone Geom. Angelo Faccini Migotto Rag. Franco Saracco

Architetto libero professionista Presidente CRA, avvocato libero professionista Titolare azienda agricola

1976

Direttore filiale Istituto San Paolo

1993-1994

Sig. Luciano Montanari

1977

Direttore Magazzini Generali Novi

1994-1995

Rag. Vittorio Illario

1968

Imprenditore, titolare società Illario

1995-1996

Dott. Carlo Gobbi

1991

Generale Comandante Presidio Militare

1996-1997

Dott. Luigi Frati

1989

1997-1998

Geom. Mariano Pastore

1984

Direttore società OLVA Titolare azienda agricola, direttore Confagricoltura

1991-1992

Anno d’ingresso

Posizione professionale

1999-2000

Ing. Giovanni Andrea Pesce Dott. Carlo Poggio

2000-2001

Avv. Giacomo Piola

1988

2001-2002

Geom. Mariano Pastore

1984

2002-2003

Dott. Marcello Pittaluga

1997

2003-2004

Dott. Renzo Panizza

1996

2004-2005

Dott. Dante Besana

1991

2005-2006

Sig. Giacinto Guzzardella

1997

2006-2007

Dott. Roberto Demartini

1998

2007-2008

Ing. Bartolomeo Berello

1995

2008-2009

Geom. Franco Trussi

2001

2009-2010

Ing. Alberto Peracchio

2003

2010-2011

Dott. Giancarlo Nervi

2003

2011-2012

Dott. Paolo Camagna

2000

2012-2013

Dott. Lorenzo Morandi

1990

2013-2014

Sig.ra Debora Paglieri

2009

2014-2015

Dott. Mario Visca

1999

Titolare Società Globo Informatica Direttore stabilimento Michelin Spinetta Marengo Presidente soc. AMIU, Geom. libero professionista Responsabile HSE Ospedale Alessandria Responsabile servizio veterinario ASL Alessandria Imprenditore, titolare Calzaturificio Alexandria Imprenditore agricolo, titolare Tenuta La Fiscala Presidente e amministratore delegato Paglieri Ricercatore società Ausimont

2015-2016

Ing. Stefano Bigini

2009

Direttore stabilimento Solvay Solexis

2016-2017

Dott. Vittorio Ferrari

2010

Amministratore Giovanni Ferrari s.a.s.

2017-2018

Dott. Francesco Musante

1995

Primario radiologia Ospedale Alessandria

1998-1999

1993

Ingegnere edile, imprenditore

1988

Amministratore società Quattrocchio Avvocato libero professionista Titolare azienda agricola, direttore Confagricoltura Farmacista Primario chirurgia plastica Ospedale Alessandria Primario neuropsichiatria infantile Ospedale Alessandria Amministratore società Kimono

125


I GOVERNATORI

espressione del Rotary di Alessandria

Segretari dei Governatori

espressione del Rotary di Alessandria

Rappresentanti/assistenti dei Governatori

espressione del Rotary di Alessandria

126

Periodo di incarico

Governatore

1960-1961

Pietro Ballestrero

1979-1980

Enrico Piola

1993-1994

Vincenzo Rossi

Periodo di incarico

Segretario

1979-1980

Giuseppe Poggio

1993-1994

Giovanni Re

Assistente 1996-1997

Giovanni Re

2002-2005

Renzo Penna

2006-2009

Marcello Pittaluga

2010-2013

Paolo Camagna


ELENCO DEI SOCI DEL ROTARY CLUB DI ALESSANDRIA DALLE SUE ORIGINI Arezzi

Enrico

comm.geom.

proprietario azienda agricola

1937

rappresentante di commercio

1937

titolare azienda Beccaro

1937

preside Provincia Alessandria

1937

Baravalle

Giovanni

cav.

Beccaro

Giovanni

comm.

Benedetto

Giuseppe

cav.geom.

Berruti

Alessandro

comm.

Borghero

Mario Enrico

dott.

segretario federale P.N.F.

1937

notaio libero professionista

1937

Bortolotti

Renato

dr. prof.

primario otorinolaringoiatria Ospedale Alessandria

1937

Boscaro

G.Battista

cav. p.a.

amministratore azienda agricola

1937

Cappa Bava

Giulio

ing.

Cattaneo

Angelo

marchese ing.

consigliere azienda Sila

1937

direttore azienda Ilva

1937

Cesa

Alfonso

dott.

socio accomandatario azienda Cesa

1937

Corte

Domenico

ing.

ingegnere libero professionista

1937

Dellepiane

Francesco

Finzi

Otello

cav. prof.

Gaia

Biagio

cav.

commerciante settore vinicolo

1937

Gastini

Luigi

ing.

ingegnere libero professionista

1937

on.

proprietario industria cotoniera

1937

primario chirurgia Ospedale Alessandria

1937

Levi de Veali

Mario

avv.

avvocato libero professionista

1937

Maiocco

Francesco

prof.

dir. Istituto Coniglicoltura

1937

Marrocco

Francesco

cav. dott.

sostituto direttore Ufficio Provinciale Corporazioni

1937

Melchiorre

Ugo

rag.

proprietario azienda agricola

1937

Michetti

Ambrogio

dott.

consigliere Terme di Acqui

1937

Migliori

Cesare

sig.

agente società Reale Assicurazioni

1937

Montel

Alberto

n.h. avv. prof.

avvocato libero professionista

1937

Monti

Giovanni

cav.

proprietario azienda agricola

1937

Orsi

Giuseppe

Ortalli

Guido

Poggio

Edoardo

sig. n.h.cav.prof. cav. prof.

proprietario azienda Orsi macchine agricole

1937

procuratore superiore Ufficio Imposte

1937

primario medicina interna Ospedale Alessandria

1937

Polenghi

Primo

sig.

commerciante titolare pellicceria

1937

Revelli

Mario

cav. dott.

agente società Assicurazioni INA

1937

Rossi

Francesco

Rosso

Camillo

rag. comm. gen.

libero professionista

1937

podestà di Alessandria

1937

Vaccari

Luigi

grand.uff. geom.

titolare azienda agricola

1937

Viora

Mario

prof.

docente universitario, presidente Cassa di Risparmio di Alessandria

1937

cav.

vice presidente società Saves

1937

direttore Banco di Napoli

1937

Vitale

Mosè

Vizioli

Vincenzo

Calleri Gamondi

Paolo

Castoldi

Clemente

comm. cav uff. avv. dott.

segretario amministrativo Fasci di combattimento

1938

farmacista

1938

Tornielli

Vittorio

ing.

ingegnere libero professionista

1938

Torre

Mario

dott.

presidente Federazione Provinciale Fascista del commercio

1938

Ballestrero

Pietro

avv.

libero professionista

1948

Barozzi

Aldo

dott.

direttore Casa di cura Salus

1948

127


Borasio

Camillo

avv.

presidednte società Maino

1948

Capriata

Lorenzo

dott.

presidente Cassa di Risparmio Alessandria

1948

Cartocci

Virio

comm.

Cerrato

Ettore

sig.

agente società assicurazioni INA

1948

direttore società Prosidea

1948

Colombino

Remo

sig.

titolare calzaturificio Colombino

1948

Ferlini

Ermete

dott.

Vice direttore Cassa di Risparmio di Alessandria

1948

Ferrari

Edmondo

avv.

libero professionista

1948

Filippa

Italo

sig.

amministratore società Imcaradio

1948

Franco

Enrico

prof.

docente in Microbiologia

1948

Franco

Francesco

cav.

direttore società Autotrasporti Alessandrina

1948

Giraudi

Giuseppe

comm. rag.

procuratore Molino Giraudi

1948

Griffa

Giovanni

ing.

direttore Officina Gas

1948

Illario

Carlo

sig.

titolare società Illario

1948

ing.

direttore Ovesticino

1948

titolare Banco Menghi

1948

Maggioni

Milziade Enrico

Menghi

Stefano

Moccagatta

Mario

comm.

Moraschi

Aldo

avv.

Oneglia

Giuseppe

avv. rag.

Petracchi

Raffaelo

dott.

Plosa

Mario

Ravazzoni

Ferruccio

grand uff.

dott. dr. prof.

presidente Alessandria U.S.

1948

amministratore società Moraschi

1948

amministratore società Oneglia

1948

direttore Credito Italiano

1948

capo Ispettorato Agricolo Provinciale

1948

direttore Sanatorio Borsalino

1948

Scavi

Giuseppe

ing.

amministratore Ceramica Gattinara

1948

Simonelli

Augusto

geom.

titolare azienda edile

1948

libero professionista

1948

titolare azienda agricola

1948

Spantigati

Giovanni

avv.

Spinolo

Giovanni

geom.

Tomassini

Igino

dr. prof.

Usuelli

Teresio

dott.

primario chirurgia Ospedale Alessandria

1948

presidente società Borsalino

1948

Zannoni

Ilario

prof.

presidente associazione dottori in agraria

1948

Canessa

G.Battista

dott.

notaio libero professionista

1949

Antonellini

Giovanni

maestro

direttore Liceo Musicale

1950

Quaglia

Mario

dott.

titolare azienda Laterizi

1950

Saia

Francesco

prof.

docente universitario

1950

Zacchi

Giuseppe

avv.

prefetto

1950

Simonelli

Alberto

dott.

direttore Credito Italiano

1951

Borgoni

Ferruccio

dott.

direttore Credito Italiano

1952

Casuzzi

Mario

ing

direttore società Piemonte elettricità

1952

Crespellani

Tito

ing

direttore Zuccherificio

1952

Maggi

Pierino

rag.

titolare azienda gomma

1952

Manai

Andrea

dr. prof.

Pettazzi

Cesare

ing.

primario medicina Ospedale Alessandria

1952

gerente società Inves

1952

Piola

Giacomo

sen. avv.

libero professionista

1952

Giacheri Fossati

Eugenio

ing.

libero professionista

1953

Ami

Mario

avv.

libero professionista

1954

Amisano

Riccardo

ing.

direttore società Dinamo

1954

Governa

Luigi

dott.

presidente Consorzio Agrario

1954

Isaia

Carlo

avv.

presidente Coni

1954

Massucco Degola

Stefano

rag.

titolare azienda agricola

1954

128


Ravazzi

Giuseppe

avv.

libero professionista

1954

Adami

Arnaldo

dott.

prefetto

1955

dott.

direttore società Liebig

1955

comm.avv.

consigliere società Orsi

1955

Barattini

Aldo

Beccaria

Giacomo

Ciarli

Paolo

comm.

Cometto

Mario

dott.

Cremonese

Nicola

rag.

direttore Banca d'Italia

1955

Di Giovanni

Filippo

avv.

prefetto

1955

Durando

Francesco

Marchino Viale

Teresio

dott.

dr.

direttore Banco Ambrosiano

1955

direttore società Piemonte Elettricità

1955

presidente ordine medici

1955

amministratore società Cementi

1955

Parazzoli

Carlo

dott

intendente di Finanza

1955

Piola

Enrico

avv.

libero professionista

1955

Re

Giuseppe Aldino

ing.

Unione Cementi Marchino

1955

Bigatti

Giuseppe

ing.

libero professionista

1956

Caraccia

Giuseppe

dott.

titolare società Bioindustria

1956

sig.

presidente società Dellepiane

1956

titolare società Illario

1956

Dellepiane

Mariano

Illario

Luigi

comm.

Krachmalnicoff

Vittorio

dott.

Balbi

Edoardo

dr. prof.

direttore società Vosa

1956

primario dermatologia Ospedale Alessandria

1957

Maranzana

Piero

prof.

direttore sanitario INAIL

1957

Santarelli

Franco

dott.

direttore stabilimento Montecatini

1957

Sassi

Mario

dott.

direttore Banca d'Italia

1957

Savini

Augusto

dott.

direttore Banca d'Italia

1957

Smania

Luigi

Verdiani

Armando

ing. cav. dott.

ingegnere capo Genio Civile

1957

direttore amministrativo Ospedale Alessandria

1957

Abbiati

Carlo

cav.

titolare azienda agricola

1958

Beccaro

Francesco

sig.

amministratore società Beccaro

1958

Divano

Angelo

Garroni

Carlo

grand uff.

titolare società Fidass

1958

ing.

direttore società Ilva

1958

direttore società Fulgens

1958

titolare società Mulini

1958

Locardi

Antonio

ing.

Moccagatta

Filippo

comm.

Municchi

Armando

rag.

direttore Credito Italiano

1958

Sircana

Antonio

dott.

medico provinciale

1958

Tafuri

Cesare

dott.

direttore stabilimento Gambarotta

1958

Testore

Guido

sig.

titolare società Ormig

1958

Belimbau

Eugenio

cav. dott.

titolare azienda agricola

1959

Fulignani

Agostino

cav.

direttore Consorzio Agrario

1959

Gastini

Emanuele

ing.

ingegnere libero professionista

1959

Savio

Vero

avv.

libero professionista

1959

Antona Cordara

Giuseppe

ing.

ingegnere Ufficio tecnico Provinciale

1961

Ballestrero

Mario

dr.

Bruni

Pietro

cav. uff.

Calvetti

Pietro

dr. prof.

D'Alessandro

Ernesto

ing.

medico chirurgo Ambulatorio Inam

1961

direttore San Paolo

1961

primario ortopedia Ospedale Alessandria

1961

direttore società Piemonte Elettricità

1961

Ghione

Luciano

dott.

commercialista libero professionista

1961

Hoz

Vittorio

ing.

direttore società Coseder

1961

Montemagno

Luigi

dott.

direttore società Arfea

1961

129


Morasso

Carlo

dott.

Rossi

Paolo

cav. uff. dott.

titolare Calzaturificio Morasso

1961

direttore INAIL

1961

Speranza

Carmine

cav.

direttore Banca d'Italia

1961

Mulas

Eugenio

prof.

preside liceo Plana

1962

Penna

Renzo

prof.

direttore Laboratorio Microbiologia

1962

Pittaluga

Michele

dott.

titolare ditta Pittaluga M.& M.

1962

Staiti di Cuddia delle Chiuse

Ottavio

n.h.

direttore società Dinamo

1962

Barabino

Elio Stefano

cav.

titolare impresa edile

1963

dott.

vice direttore Cassa di Risparmio Alessandria

1963

titolare studio pubblicità

1963

Begliomini

Enzo

Cei

Giorgio

comm.

Fraccari

Giamberto

titolare società Fraccari Metallica

1963

Gamalero

Pietro Cesare

dr. prof.

dott.

primario pediatria Ospedale Alessandria

1963

Giustozzi

Giusto

cav.rag.

direttore Banca Nazionale Agricoltura

1963

Manfredi

Francesco

rag.

direttore Istituto Federale Credito Agrario

1963

Bianconi

Agostino

ing.

comandante VV.FF.

1964

Buffa

Carlo

dott.

Cassiano

Oreste

dr. prof.

titolare Banca Buffa

1964

primario anestesia Ospedale Alessandria

1964

Gatti

Franco

ing.

direttore stabilimento Montecatini

1964

Vegni

Mario

dott.

prefetto

1964

Concina

Enrico

prof.

direttore Sanatorio Borsalino

1965

Mutti

Alberto

dott.

veterinario libero professionista

1965

direttore Istituto Zooprofilattico

1965

Intendente di Finanza

1965

Panizza

Dario

dott.

Sami

Luigi

comm.dott.

Camagna

Elio

dott

amministratore Calzaturificio Alexandria

1966

Canuti

Alberto

rag.

direttore Credito Italiano

1966

Manai

Giuseppe

Negrone

Vittorio

dr. prof. dott.

primario geriatria Ospedale Alessandria

1966

titolare azienda agricola

1966

Panelli

Alberto

ing.

amministratore società Panelli

1966

Pasino

Enrico

cav.

contitolare Carrozzeria Pasino

1966

Piazzo

Carlo

Pino

Giuseppe

avv. dr. prof.

direttore Banca Popolare di Novara

1966

primario medicina Ospedale Alessandria

1966

Robotti

Bruno

dott.

direttore società Beccaro

1966

Canepa

Guido

ing.

titolare Fonderia Acquese

1967

Canepa

Mario

sig.

contitolare Fonderia Acquese

1967

Carturan

G.Battista

ing.

direttore Zuccherificio

1967

Codrino

Giuseppe

dott.

direttore società Cavis

1967

Gazzaniga

Cesare

Poggio

Giuseppe

comm. rag. dott.

direttore Credito Italiano

1967

direttore società Quattrocchio

1967

Rossi

Vincenzo

ing.

ingegnere libero professionista

1967

Violin

Almo

ing

direttore Genio Civile

1967

Abate

Guido

ing.

direttore società Morteo Soprefin

1968

Arena

Guglielmo

prof.

agente assicurazioni INA

1968

Cassani

Andrea

dott.

direttore Raffineria Rol

1968

Dal Negro

Dario

ing.

direttore società Ilva

1968

Illario

Vittorio

rag.

titolare società Illario

1968

Allocco

Francesco

rag.

direttore San Paolo

1969

Gumiero

Antonio

direttore Fiat

1969

130

cav. uff. ing.


Migliazzi

Luigi

maestro

direttore Istituto musicale Vivaldi

1969

Sonn

Mario

cav. dott.

direttore Banca d'Italia

1969

Tacchella

Franco

p.i.

presidente società Tacchella

1969

Taverna

Giovanni

avv.

presidente Cassa di Risparmio di Alessandria

1969

ing.

direttore Zona Enel

1969

titolare società Conta

1971

Volterrani

Cesare

Conta

Giovanni

Urciuoli

Luigi

Borella

Giancarlo

comm. cav.uff. ing.

ingegnere Genio Civile

1971

ing.

direttore stabilimento Michelin

1972

De Liguori

Cesare

sig.

direttore Banca Nazionale Agricoltura

1972

Ferraris

Aldo

arch.

libero professionista

1973

Giordano

Bruno

avv.

libero professionista

1973

Lo Faro

Epifanio

dott.

direttore Ufficio IVA

1973

Paglieri

Luigi

sig.

direttore società Paglieri

1973

Ravazzoni

Augusto

dr. prof.

Schenone

Giorgio

sig.

primario maxillo-facciale Ospedale Alessandria

1973

direttore vendite società Beccaro

1973

Taccone

Giulio

cav. prof.

docente Liceo Plana

1973

Torriani

Carlo

gen.

comandante Squadra Aerea

1973

Visconti

Luigi

arch.

libero professionista

1973

Caponi

Franco

rag.

direttore B.N.L.

1974

Ceci

Paride

dott.

direttore Ufficio Provinciale Industria e Commercio

1974

Ciarli

Carlo

sig.

titolare azienda pubblicità

1974

Gadeau

Pierre

Gallo

Giacomo

ing

Goretta

Enrico

maestro

Guido

Vittorio

comm. rag.

dott.

direttore società Baratta

1974

direttore Filiale Fiat

1974

titolare argenteria Goretta

1974

presidente Cassa di Risparmio Alessandria

1974

Marsi

Vittorio

sig.

amministratore società Fridocks

1974

Mignone

Domenico

ing.

titolare azienda agricola

1974

Valditerra

Sergio

ing.

titolare azienda Valditerra

1974

Aguggia

Maurilio

ing.

direttore stabilimento Montedison

1975

Aschero

Napoleone

Carella

Giuseppe

dott. dr. prof.

procuratore società Ormig

1975

primario oculistica Ospedale Alessandria

1975

De Donno

Giorgio

ing.

direttore società Schiavetti

1975

Lucini

Aldo

sig.

amministratore delegato società Lico

1975

Mazza

Luigi

dr. prof.

primario laboratorio analisi Ospedale Alessandria

1975

Moratti

Maurizio

dr.

primario otorinolaringoiatria Ospedale Alessandria

1975

Ronco

Primino

dr. prof.

primario psichiatria Ospedale Alessandria

1975

direttore società Pernigotti

1975

direttore tecnico società Ares

1976

Rosso

Bruno

dott.

Berni

Renato

geom.

Rabossi

Gianfranco

ing.

amministratore delegato Officine Panelli

1976

Saracco

Franco

rag.

direttore Istituto San Paolo

1976

Valeri

Wladimiro

dott.

direttore Filiale Fiat

1976

Bacci

Massimo

dott.

direttore Banca Commerciale

1977

notaio libero professionista

1977

titolare azienda

1977

Cassinelli

Ernesto

dott.

Corte

Gianluigi

geom.

Montanari

Luciano

sig.

direttore Magazzini Generali Novi

1977

Zaio

Renzo

dott.

direttore Cassa di Risparmio Alessandria

1977

Bianchi

Giuseppe

dott.

direttore Banca d'Italia

1978

131


Vescovo

Carlo

ing.

direttore Zona Enel

1978

Zaio

Alberto

dott.

commercialista libero professionista

1978

Grignolio

Carlo

cav. lav.

Lechner

Bruno

sig.

Nicora

Ernesto

dr. prof.

Rossi

Mario Augusto

presidente società Grignolio

1979

amministratore società Lechner

1979

primario chirurgia ospedale Acqui Terme

1979

avv.

libero professionista

1979

Sacchetti

Alfredo

sig.

direttore Credito Italiano

1979

Sassetti

Roberto

rag.

direttore Banca Commerciale

1979

Venezia

Angelo

dott.

direttore generale società Invex

1979

Bertieri

A. Luciano

prof.

primario anestesia Ospedale Acqui Terme

1980

Camanni

Giuliano

dott.

direttore Filiale B.N.L.

1980

Frati

Carlo

dott.

direttore Unione Industriali

1980

Gianniotti

Giorgio

primario neurologia Ospedale Alessandria

1980

dr. prof.

Guanti

Benito

dott.

medico provinciale

1980

Paglieri

Aldo

dott.

direttore tecnico società Paglieri

1980

Pettazzi

Francesco

dott.

direttore generale società Alfa Cavi

1980

Astuti

Giuseppe

arch.

libero professionista

1981

Bellin

Ezio

prof.

segretario generale Provincia di Alessandria

1981

Re

Giovanni

dott.

direttore Argenteria Goretta

1981

Sartoris

Sergio

D'Afflitto

Raffaele

dr. prof. dott.

primario dermatologia Ospedale Alessandria

1981

direttore B.N.L.

1982

Giusti

Piero

dott.

direttore Banca Commerciale

1982

Riccobono

Ugo

ing.

comandante provinciale VV.FF.

1982

Dellavalle

Aldo

ing.

preside istituto tecnico Volta

1983

Giordano

Piero

prof.

preside istituto da Vinci

1983

Guala

Piergiacomo

Barone

Luciano

Bellofiore

Giuseppe

Carnevale Miino

Cesare

rag.

Ferioli

Luciano

arch.

direttore Genio Civile

1984

Fois

Giancarlo

rag.

direttore Banca Nazionale Agricoltura

1984

titolare Pastificio Moccagatta

1984

direttore Unione Agricoltori

1984

cav. lav. ing. ing. comm. dott.

Moccagatta

Gianluca

sig.

Pastore

Mariano

geom.

Ravera

Giovanni

Cermelli

Pier Giuseppe

Rivera

Francesco

arch. cav. uff. dott. ing.

presidente società Guala

1983

direttore SIP

1984

questore

1984

direttore Credito Italiano

1984

titolare impresa costruzioni

1984

direttore Banca d'Italia

1985

comandante provinciale VV.FF.

1985

Arzani

Franco

sig.

amministratore società Pielle

1986

Calini

Mario

dott.

consigliere società Conteuro Rigas

1986

Patrucco

Carlo

Sacchetti

Claudio

dott. avv. prof.

vice presidente Confindustria Italiana

1986

docente universitario

1986

Comelato

Gianfranco

ing.

direttore SIP

1987

Mignone

Andrea

prof.

docente universitario

1987

Faccini Migotto

Angelo

geom.

agente generale INA Assicurazioni

1988

Mazzinghi

Sergio

comm.

direttore Banca d'Italia

1988

Menicucci

Oscar

dott.

direttore Banca d'Italia

1988

Piola

Giacomo

avv.

libero professionista

1988

Poggio

Carlo

dott.

amministratore società Quattrocchio

1988

132


Ponzano

Bruno

dott.

Stradella

Franco

on. geom.

procuratore società Fraccari

1988

presidente società Scp

1988

Toso

Emilio

ing.

direttore società Michelin

1988

Zuccotti

Carlo

dott.

titolare farmacia

1988

Bertini

Giorgio

dr.

primario ortopedia Ospedale Alessandria

1989

Calcia

Carlo

sig.

titolare società Master's Diffusioni

1989

Frati

Luigi

dott.

direttore società Olva

1989

Moro

Stefano

dott.

direttore Ufficio imposte dirette

1989

Roaro

Fernando

dott.

direttore Banco di Napoli

1989

Borasio

Giuseppe

dott.

libero professionista

1990

Capogrosso

Leonardo

dott.

direttore stabilimento Montefluos

1990

Ferraris

Giuseppe

sig.

amministratore Molino San Giuliano

1990

Figlioli

Antonio

sig.

direttore Banca Commerciale

1990

Massobrio

Carlo

geom.

libero professionista

1990

Mignone

Giovanni

geom.

titolare azienda agricola

1990

Morandi

Lorenzo

dott.

titolare Tenuta La Fiscala

1990

Santamaria

Gianfranco

dott.

titolare studio dentistico

1990

Besana

Dante

D'Oria

Clemente

Gobbi

Carlo

gen. dott.

Laguzzi

Sergio

dott.

Montanaro

Giorgio

Tagliavini

Fabio

Carli

Andrea

Cellerino

Gian Pietro

Venezia

Michele

Cavanna

Nicola

dr. dott.

dr. dott. ing. prof. dott.

primario neuropsichiatria Ospedale Alessandria

1991

tit. azienda agricola

1991

comandante presidio militare

1991

notaio libero professionista

1991

primario medicina Ospedale Alessandria

1991

direttore azienda chimica

1991

amministatore società Cofisal

1992

docente universitario

1992

p.i.

direttore commerciale società Invex

1992

dott.

direttore Filiale Istituto Federagrario

1993

Ceppi

Anna Maria

dott.

direttore Banca di Italia

1993

Pernice

Giuseppe

dott.

direttore Cassa di Risparmio di Alessandria

1993

Pesando

Paolo Carlo

dr.

primario ginecologia Ospedale Alessandria

1993

Pesce

Giovanni Andrea

ing.

amministratore società Edilnova

1993

Restiani

Ezio

ing.

presidente società Restiani

1993

Setti

Giorgio

rag.

agente Assicurazioni Generali

1993

Spinoglio

Giuseppe

dr.

primario chirurgia Ospedale Alessandria

1993

Gatto

Renato

dr.

primario fisiatria Ospedale Alessandria

1994

Berello

Bartolomeo

ing.

direttore stabilimento Michelin

1995

Codrino

Pietro

dott.

amministratore delegato società SDC

1995

Goglino

Agostino

avv.

libero professionista

1995

Lanati

Donato

Malvicini

Giannino

dott. dr. prof.

titolare società Enosis

1995

primario chirurgia Ospedale Alessandria

1995

Musante

Francesco

dr.

primario radiologia Ospedale Alessandria

1995

Prigione

Bonifacio

dr.

primario rianimazione Ospedale Alessandria

1995

Rossi

Felice

arch.

libero professionista

1995

Natta

Carlo

dott.

commercialista libero professionista

1996

Panizza

Renzo

Tartuferi

Corrado

dott.

dr.

Carrer

Roberto

comm. rag.

primario chirurgia plastica Ospedale Alessandria

1996

dirigente società Ausimont

1996

direttore Credito Italiano

1997

133


Guzzardella

Giacinto

sig.

amministratore società Kimono

1997

Pauli

Paulo

dr.

primario neurochirurgia Ospedale Alessandria

1997

Pittaluga

Marcello

dott.

titolare farmacia

1997

Demartini

Roberto

dott.

titolare società Globo Informatica

1998

Miniotti

Cinzia

dott.

pretore

1998

Oneto

Luigi

dott.

notaio libero professionista

1998

Preti

Varisto

ing.

dirigente società Cedacri

1998

Rosso

Giorgio

avv.

libero professionista

1998

Colla

Alberto

maestro

Gaudino

Giovanni

prof. dott.

1999 1999

Medici

Dante

primario cardiochirurgia Ospedale Alessandria

1999

Ricaldone

Raffaella

dott.

notaio libero professionista

1999

Visca

Mario

dott.

ricercatore società Ausimont

1999

dott.

amministratore Calzaturificio Alexandria

2000

direttore Conservatorio A.Vivaldi

2000

Camagna

Paolo

Ermirio

Federico

dr.

compositore docente universitario rettore ateneo UPO

maestro

Musco

Eugenio

dott.

direttore Banca d'Italia

2000

Rossetti

Massimo

dott.

direttore Banca Commerciale

2000

Vittone

Bruno

rag.

direttore Banco Roma

2000

Guala

Stefano

dott.

direttore società Guala

2000

dott.

provveditore agli studi

2001

comandante provinciale Carabinieri

2001

D'Alessandro

Paola

Tornabene

Alessandro

Trussi

Franco

geom.

Bonati

Roberto

dott.

Calza

Pierantonio

Dezza

Piergiuseppe

gen. dott.

dott. dott. ing.

presidente società AMIU

2001

commerciante abbigliamento

2002

comandante provinciale Guardia di Finanza

2002

dirigente Ufficio Tecnico Provincia di Alessandria

2002

Gastaldi

Fabio

prof.

preside Facolta Scienze UPO

2002

Gilardengo

Roberto

sig.

direttore giornale Il Piccolo

2002

Gorretta

Gianluca

dott.

Saitta

Lorenza

prof. dott.

consulente del lavoro libero professionista

2002

docente universitaria

2002

Fara

Bruno

dott.

segretario generale Camera di Commercio Alessandria

2003

Nervi

Giancarlo

dott.

veterinario sanità pubblica

2003

Peracchio

Alberto

ing.

responsabile servizio sicurezza sul lavoro Ospedale Alessandria

2003

Cavriani

Marco

ing.

comandante provinciale VV.FF.

2004

ing.

direttore stabilimento Solvay Solexis

2004

Castellani

Catia

prof.

insegnante scuola media

2005

Gatti

Agostino

rag.

capo gabinetto Provincia di Alessandria

2005

Gazzotti

Emilio

sig.

direttore Banca d'Italia

2005

Betta

Piergiacomo

dr.

primario anatomia patologica Ospedale Alessandria

2006

Guarracino

Castaldo

Francesco

dott.

prefetto

2006

Marra

Vincenzo

dott.

comandante Scuola di Polizia

2006

Ricagni

Nicola

dott.

titolare impresa costruzioni

2006

Versaldi

Giuseppe

mons.

vescovo

2006

Mezzalira

Gianni

sig.

titolare agenzia assicurazioni Toro

2007

Balduzzi

Renato

prof.

docente universitario

2008

134


Pesce

Fernando

dr.

Rossini

Tommaso

dott.

Vitali

Jonathan

p.i.

esperto multimedialità

2009

Bigini

Stefano

ing.

direttore stabilimento Solvay Solexis

2009

prof.

preside facoltà Giurisprudenza UPO

2009

presidente e amministratore delegato Paglieri

2009

Rizzello

Salvatore

Paglieri

Debora

cav. lav.

primario pediatria Ospedale Alessandria

2008

commercialista libero professionista

2009

Lastrico

Paolo

dott.

direttore filiale Banca Passadore Alessandria

2009

Arzani

Pierluigi

sig.

titolare Srl Unipersonale Alfieri

2010

Ferrari

Franco

dott.

direttore Fondazione Teatro Regionale Alessandrino

2010

Gimenez de Cordoba

Miguel

ing.

direttore stabilimento Michelin

2010

Villa

Agostino

prof.

docente universitario

2010

Ferrari

Vittorio Alberto

dott.

amministratore società Giovanni Ferrari

2010

Visca

Antonio

dott.

Presidente CDA

2010

Penna

Renzo

dott.

consulente scientifico Istituto Clinica Salus

2010

Malvicini

Francesco

avv.

libero professionista

2010

Diotallevi

Paolo

medico chirurgo cardiologo

2010

Aschero

Gian Paolo

dott.

dr.

vice presidente società Ormig

2011

Dezza

Piergiuseppe

ing.

dirigente Provincia di Alessandria

2011

Bergamini

Marcello

col.

comandante provinciale Carabinieri

2011

Ursino

Emilio

dr.

Primario neurologia Ospedale Alessandria

2011

Cellerino

Neva

prof.ssa

dirigente scolastico liceo scientifico Galilei

2011

Bianchi

Pietro

dott.

commercialista libero professionista

2011

Alberti

Alberto Maria

ing.

presidente ENI Power

2011

Sozzetti

Enrico Angelo

sig.

giornalista "Il Piccolo"

2012

Dispenza

Filippo

dott.

questore

2012

Distefano

Maurizio

dott.

vice presidente Warner Bros Consumer Products Italia

2012

Gemma

Pietro

ing.

imprenditore società IDA

2012

Frati

Carlo

dott.

partner Mc Kinsey & Company Inc.

2012

Turturici

Calogero

ing.

comandante provinciale VV.FF. Biella

2013

Scacheri

Giovanna

sig.ra

Sponza

Mauro

ing.

Giorgione

Nicola

dott.

Serao

Armando

dr. dr.

titolare Hotel Londra

2013

direttore stabilimento Michelin

2013

direttore generale Azienda Ospedaliera Alessandria "SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo"

2013

vice direttore urologia Ospedale Alessandria

2014

Gabriele

Ferretti

direttore malattie apparato respiratorio Ospedale Alessandria

2014

Gabriella

Berta

prof.ssa

docente universitario

2014

Pedrazzi

Alice

dott.ssa

direttore Confcommercio Alessandria

2015

Emanuelli

Valeria

ing.

direttore tecnico Impresa Emanuelli srl

2015

Poggio

Niccolò

dott.

dottore commercialista

2015

Gatti Spriano

Ileana

dott.ssa

Marsi

Federico

dott.

Mozzone

Ivano

dott.

Bellora

Aldo

dr.

Rossi

Simone

ing.

direttore stabilimento Michelin

2017

Racca

Fabrizio

dr.

direttore dip. anestesia, rianimazione e blocchi operatori Ospedale Alessandria

2017

capo delegazione FAI Alessandria

2016

amministratore Fridocks Magazzini Generali e Frigoriferi srl

2016

direttore finanziario e amministrativo Kimono S.p.A.

2016

direttore geriatria Ospedale Alessandria

2017

135


ALCUNE STATISTICHE SUI PRESIDENTI E SUI SOCI

Presidenti dal 1937 al 2017 Presidenti dal 1937 al 2017

Presidenti:

63

con cariche biennali:

9

con cariche annuali

54

Dei 63 Presidenti del Rotary Club di Alessandria attualmente risultano: deceduti:

37

trasferito ad altro Club Rotary 1

136

dimissionari:

4

presenti nel Club AL:

21


100

91

90

83

80

83

74

70 60 50 40 35 30

Numero Soci

36

20 10 2017

2012

1997

1987

1948

1937

0

137


138 Agricoltura

Commercio

Industria

Edilizia

SocietĂ Assicurazione

Pubblica Amministrazione

Bancari

Docenti universitari

Avvocati

Ingegneri

Medici

Categorie Soci Rotary Club AL 1037/1938

Notai

Ragionieri

9

8

7

6

5

4

3

2

1

0


2 2

Valenza

5

Tortona Novi Acqui 2

Alessandria

Residenza soci Rotary Club Alessandria 1937/1938

24

139


140 1937 1948 1988 1997 2012 2017 1937 1948 1988 1997 2012 2017 1937 1948 1988 1997 2012 2017 1937 1948 1988 1997 2012 2017 1937 1948 1988 1997 2012 2017 1937 1948 1988 1997 2012 2017

Notai

Dentista/Farmacista

Ing./Arch./Geom.

Giornalista

Avvocato

Commercialista

Servizi tecnologici

0% 1937 1948 1988 1997 2012 2017

Sport

Edilizia

Scuola

Ospedali

Libere professioni

Assicurazioni

Industria

Commercio

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

Banche

Agricoltura

1937 1948 1988 1997 2012 2017

1937 1948 1988 1997 2012 2017

Amministrazione statale

0% 1937 1948 1988 1997 2012 2017

Settori di attivitĂ e dettaglio Liberi Professionisti 50%

45%

40%

35%

30%

25%

20% 19

15% 19

19

10% 19

5% 20

20

70%

60%

50%

40%

30%

20%

10%


100,0% 90,0% 80,0% 70,0% 60,0%

Medie

50,0%

Diploma

40,0%

Laurea

Titolo di studio

30,0% 20,0% 10,0% 0,0% 1937

1948

1988

2012

2017

141


I SOCI ONORARI

142

1958-1962

prof. Ferruccio RAVAZZONI

1968-1994

prof. Igino TOMASSINI

1969-1972

comm. Francesco FRANCO

1979-1993

avv. Giovanni SPANTIGATI

1986-1987

Gr. Uff. Ermete FERLINI

1989-2000

Ing. Domenico CORTE

1991-1995

Geom. Giovanni SPINOLO

1991-1995

Dott. Fabio TAGLIAVINI

1993-1994

Arch. Luigi VISCONTI

2002-2003

Prof. Renato BORTOLOTTI

2002-2004

Dott. Alfonso CESA

2007-2015

Mons. Giuseppe VERSALDI

2007

Dott. Francesco CASTALDO

2011

Col. Marcello BERGAMINI

2012-2014

Dr. Filippo DISPENZA

2015

Prof. Renzo PENNA


LE “PAUL HARRIS FELLOW�

Assegnate a soci, a non soci e al Club di Alessandria (aggiornata al 26 aprile 2017)

Aguggia Maurilio, 2002 - 2017 Allocco Franco, 2002 - 2011 Arzani Franco, 1996 Aschero Napoleone, 2011 Astuti Giuseppe, 1990 - 1993 Baldelli Renato, 2008 (non rotariano) Balduzzi Renato, 2010 Ballestrero Mario, 1988 Ballestrero Pietro, 1976 Berello Bartolomeo, 2003 - 2010 - 2011 - 2012 Berta Paolo, 1992 (non rotariano) Bertieri Angelo Luciano, 1986 Besana Dante, 2001 - 2005 Camagna Elio, 1997 Camagna Paolo, 2010 - 2012 - 2012 -2013 - 2014 - 2015 Canessa Giovanni Battista, 1989 Codrino Giuseppe, 1987 Conta Giovanni, 1993 Corte Domenico, 1988 - 1997 Demartini Roberto, 2008 - 2011 - 2017 Faccini Migotto Angelo, 1992 Favargiotti Carlo, 2013 (non rotariano) Ferraris Giuseppe, 2012 Fraccari Giamberto, 1983 Frati Luigi, 2011 - 2017 Gastaldi Fabio, 2008 Gatto Renato, 2011 - 2014 Gemma Pietro, 2016 Ghione Luciano, 1998 Gho Francesco, 2013 (non rotariano) Gilardengo Roberto, 2010 Gimenez De Cordoba Miguel, 2012 Gobbi Carlo, 1996 - 1997 Goretta Enrico, 1988 - 1996 - 1997 Grignolio Carlo, 1996 Guala Pier Giacomo, 1996 - 2011 - 2012 -

2014 - 2017 Guarona Ugo, 1983 (non rotariano) Guzzardella Osvaldo, 2002 - 2006 - 2011 Illario Vittorio, 1996 Lanati Donato, 2005 - 2011 Lechner Teodoro, 2015 Malvicini Francesco, 2009 - 2009 Marsi Vittorio, 2011 Mezzalira Gianni, 2010 Mignone Domenico, 1991 - 2007 - 2016 2017 Mignone Giovanni, 2005 Moccagatta Gianluca, 1996 Montanari Luciano, 1990 Montanaro Giorgio, 2001 Montemagno Luigi, 2005 Morandi Lorenzo, 2008 - 2011 - 2014 Moratti Maurizio, 2011 Mortara Garavelli Bice,1989 (non rotariana) Mutti Alberto, 2010 Natta Carlo, 2011 Nervi Giancarlo, 2011 Panelli Alberto, 1978 Panizza Dario, 2001 Panizza Renzo, 2005 - 2011 Pastore Mariano, 2001 - 2002 - 2011 - 2012 Penna Renzo, 1989 - 2001 - 2003 - 2005 - 2009 Peracchio Alberto, 2010 - 2016 Pernice Giuseppe, 2011 Pesce Giovanni Andrea, 2011 - 2014 Pettazzi Francesco, 1996 Piola Enrico,1980 -1988-1997- 2002 Piola Giacomo, 2002 - 2011 Pittaluga Marcello, 2003 - 2003 - 2007 2011 - 2014 Pittaluga Micaela, 2005 (non rotariana) Pittaluga Michele, 1989

Poggio Carlo, 2001 Poggio Giuseppe, 1981 - 1986 - 1997 Prigione Laura, 1994 (non rotariana) Rabossi Gianfranco, 2011 Re Giovanni, 1986 - 1993 - 1996 - 2011 Restiani Ezio, 2001 - 2011 - 2014 Ricaldone Raffaella, 2010 Ronco Primino, 1998 Rossi Felice, 2010 Rossi Mario A., 1990 - 2003 - 2011 - 2017 Rossi Vincenzo, 1991-1995 - 1996 - 1997 2000 - 2001 - 2007 Rossini Tommaso, 2006 - 2014 Rosso Giorgio, 2011 Rubiolo Adalberta, 2015 (non rotariana) Santamaria Gianfranco, 2011 Santi Marco, 2000 (non rotariano) Saracco Franco, 1994 Sisto Giovanni, 1988 (non rotariano) Spantigati Giovanni, 1991 Spinoglio Giuseppe, 2011 - 2014 Tafuri Romilda, 2016 (non rotariana) Tagliavini Fabio, 1991 Tartuferi Corrado, 2004 Taverna Giovanni, 1990 Testore Guido, 1983 Tolu Vincenzo, 1994 (non rotariano) Trussi Franco, 2010 - 2011 Venezia Angelo, 1996 - 2011 Visca Mario, 2008 Vitali Jonathan, 2008 - 2017 Vittone Bruno, 2002 Zaio Alberto, 1996 Zaio Renzo, 1994 - 1996 Zaniboni Elena, 1988 (non rotariana) Zuccotti Carlo, 2011 Rotary Club Alessandria, 2003 - 2004 - 2012

143


LE “TARGHE DELLA PROBITÀ”

È stata istituita dal Rotary Club di Alessandria nel 1954, in occasione del 50° di fondazione del Rotary International, quale riconoscimento a persone – rotariane e non – che hanno improntato la loro vita all’ideale del “Servire”

144

Bobbio prof. Isabella, 1954 (non rotariana) Laguzzi dott. Andrea, 1955 (non rotariano) Ravazzoni prof. Ferruccio, 1957 Soria prof. don Amilcare, 1958 (non rotariano) Chenna comm. avv. Perpetuo, 1959 (non rotariano) Piola sen. avv. Giacomo, 1969 Isaia avv. Carlo, 1977 Paravidino prof. Giuliana, 1978 (non rotariana) Garavelli prof. Laura, 1991 (non rotariana) A.N.A. (Associazione Nazionale Alpini), 1995 Prigione dott. Laura, 1998 (non rotariana) Rossi ing. Vincenzo, 2016 Allocco rag. Francesco, 2016 Guala cav. lav. ing. Pier Giacomo, 2016 Betta dr. Pier Giacomo, 2017.


Il presidente Ermete Ferlini consegna la Targa della Probità alla prof. Isabella Bobbio, direttrice della scuola medicopedagogica “De Amicis”. Consegna della Targa della Probità al pediatra dr. Andrea Laguzzi. Consegna della Targa della Probità al dott. Perpetuo Bruno Chenna, ex presidente del Tribunale. Consegna della Targa della Probità alla professoressa Laura Garavelli. Il presidente Stefano Bigini consegna la Targa della Probità all’ing. Vincenzo Rossi. l’ing. Pier Giacomo Guala riceve la Targa della Probità dal presidente Vittorio Alberto Ferrari.

145


ALCUNE DELLE PUBBLICAZIONI REALIZZATE DAL ROTARY CLUB DI ALESSANDRIA

146


147


I SERVICE DEL ROTARY DI ALESSANDRIA: UNA FILOSOFIA E UN MODO DI CONCEPIRE IL SERVIZIO

148


Se in generale l’attenzione che l’organizzazione rotariana ha dedicato fin dalle origini al mondo dei giovani è stata di un livello superiore alla media, si può dire che il club alessandrino abbia coltivato in modo particolare questa dimensione. Fin dal 1958, a soli dieci anni dalla propria ricostituzione, il Rotary di Alessandria organizza già un congresso che si distingue nel panorama di quegli anni non solo perché si occupa di problematiche proprie del mondo giovanile, ma soprattutto in quanto si rivolge direttamente a un pubblico giovane. L’iniziativa assume rapidamente la dimensione di appuntamento distrettuale e nel 1960 l’incontro che si svolge al castello di San Giorgio Monferrato può già fregiarsi del titolo di terzo “Congresso distrettuale dei giovani”. Quattro anni dopo il congresso dei giovani assumerà carattere interdistrettuale. Gli anni Sessanta vedono nascere anche il progetto del governatore distrettuale Pietro Ballestrero sul prestito d’onore ai giovani e registrano un tentativo del presidente Giovanni Battista Canessa di costituire un Interact con quasi quarant’anni di anticipo sulla data di nascita effettiva del circolo alessandrino (poi costituito nel 2002). Questi programmi, destinati a favorire rapporti di amicizia mondiale tra i giovani, in un clima di autodeterminazione e autonomia gestionale, sembrano trovare in terra alessandrina un terreno particolarmente fertile. Il programma denominato “Scambio giovani” è uno dei mezzi più efficaci per la promozione della pace e della comprensione tra i popoli è il contatto diretto con culture diverse. In Italia, e quindi anche ad Alessandria, esso ha permesso a migliaia di ragazzi e ragazze di incontrare altri popoli e conoscere la loro cultura, facendo un’esperienza duratura e sovente capace di lasciare un’impronta per tutta la vita. I vantaggi offerti sono grandi per i par-

tecipanti, ma anche per i Rotariani che li ospitano e la comunità in generale. I giovani che prendono parte al programma allargano i propri orizzonti e così facendo imparano a conoscere meglio se stessi. L’immersione in una realtà diversa rappresenta un’esperienza di crescita accademica e personale per i ragazzi e di arricchimento culturale per le comunità che li ospitano. I primi scambi risalgono all’inizio del Novecento, e più precisamente agli anni Ven-

IL ROTARY E I GIOVANI. I CONGRESSI DEI GIOVANI, IL PROGRAMMA DI SCAMBIO GIOVANI, IL ROTARACT, L’INTERACT.

149


ti: sulla base di un modello tipicamente anglosassone, interessano solo alcuni club europei. Dopo l’interruzione dovuta alla seconda guerra mondiale, il programma viene ripreso nel 1946 e si diffonde a partire dagli anni Cinquanta sino a diventare il principale programma rotariano rivolto ai giovani. Nel 1972 il Consiglio centrale del Rotary decide di raccomandare lo Scambio giovani ai club di tutto il mondo. Oggi sono diverse migliaia gli studenti che ogni anno si recano all’estero sotto gli auspici del programma e degli 80 Paesi che li ospitano. I principali tipi di scambio sono tre: quello a lungo termine, che dura normalmente un anno accademico, durante il quale lo studente viene ospitato da più di una famiglia e segue i regolari corsi scolastici. Gli scambi a lungo termine possono comprendere il periodo delle vacanze estive o parte di esse; quello a breve termine, che dura da alcuni giorni ad alcune settimane nel periodo estivo e non comprende programmi scolastici. Può prevedere l’ospitalità in famiglia o può essere organizzato come un campo internazionale per giovani di diverse nazionalità; infine, lo scambio nuove generazioni: dura tre-sei settimane, spesso con una componente professionale, e si rivolge a giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni. I candidati possono scegliere il tipo di scambio che meglio si adatta alle loro esigenze. Come avviene con tutti i programmi del Rotary, anche lo Scambio giovani deve il suo successo all’opera dei volontari. Dal punto di vista amministrativo il programma è gestito dai diversi distretti sotto la supervisione dei rispettivi governatori; pertanto i club interessati a partecipare al programma devono farlo in concertazione con i loro distretti. L’efficacia del programma dipende in gran parte dalla dedizione dei rotariani a cui sono affidati incarichi direttivi – incarichi 150

che possono variare nei diversi distretti e club ma che devono comunque essere definiti con la massima chiarezza. Sul finire del decennio – siamo nel 1969, durante la presidenza dell’avvocato Enrico Piola – si costituisce il Rotaract, l’associazione riservata ai giovani tra i 18 e i 30 anni. Il Rotaract (il cui nome deriva dalla combinazione delle parole Rotary e Action) svolge attività di raccolta fondi, riunioni formali, azioni culturali, relazioni su temi di pubblico interesse. Molto significativa è la data di nascita del club alessandrino a solo un anno di distanza da quella del primo Rotaract nel mondo, quello di North Charlotte nella Carolina del Nord (13 marzo 1968). Il primo presidente, l’acquese Gianni Grillo, resta in carica per un brevissimo mandato: Germano Buzzi lo sostituirà entro la fine dell’anno. Il 6 marzo 1970 il club riceve ufficialmente la carta di fondazione. All’inizio del nuovo millennio il Rotary e il Rotaract di Alessandria, in perfetta sintonia di intenti, collaborano e concentrano i loro sforzi per creare un Interact Club nel territorio alessandrino. Il progetto si concretizza ufficialmente il 13 dicembre 2002, in occasione del 65° anniversario della fondazione del Rotary padrino, avvenuta lo stesso giorno del 1937. Il 27 gennaio 2003 la Carta costitutiva dell’Interact club di Alessandria viene consegnata da parte del presidente Rotary, dott. Marcello Pittaluga, e dal presidente Rotaract, Francesco Malvicini, presenti i rappresentanti di tutti i Rotary club della provincia (Casale Monferrato, Tortona, Novi Ligure, Acqui Terme-Ovada, Gavi-Libarna, Valenza). La Carta, insieme al gonfalone, alla campana e al martello da quella data accompagnano i giovani interactiani nella loro esperienza. L’avvocato Enrico Piola, presidente dei Giovani del distretto 2030 nel 1979-1980, nella circostanza ricorda proprio le tappe stori-


che dell’associazione di servizio nella città di Alessandria, iniziando nel 1937 con il Rotary, proseguendo nel 1969 con il Rotaract, ed infine con l’Interact. È stata proprio la presenza del Rotaract, che ha permesso e agevolato il processo costitutivo del club più giovane della famiglia rotariana, dando i segnali di una proficua azione verso le

giovanissime generazioni. Pochi mesi dopo la nascita il neonato club partecipava già attivamente alle iniziative di servizio rotaractiane e anche a quella rotariana finalizzata a cancellare la poliomielite. Quello di Alessandria è il settimo Interact club del distretto 2030. Primo presidente del club è stata Cecilia Borsino.

151


IL PROGETTO G.R.A.P.P.O.L.O. 1992-2012

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Questa iniziativa, di cui si descrivono qui i risultati dei primi 20 anni di attività, è tutt’ora operante nel Distretto. Il 4 maggio 2012 si sono incontrati al Centro orionino “Mater Dei” di Tortona i Club Rotary che fanno parte del gruppo del G.R.A.P.P.O.L.O., per festeggiarne i primi vent’anni. Ma cos’è esattamente il gruppo del G.R.A.P.P.O.L.O.? Tutto ebbe inizio dal XIV congresso distrettuale del Rotary, governatore in carica Umberto Tommaselli, dal tema: “Oltre i confini: tra libertà e necessità”. Il presidente del Rotary club di Tortona, Franco Nicola, illustrando il suo programma per l’anno 1991-92, dichiarava: “Intendiamo intraprendere una strada innovativa, volta a dimostrare all’esterno chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Vogliamo interpretare non nei discorsi, ma nei fatti, nelle opere, l’anima del Rotary, che ha la sua radice profonda nel servire”. Scelta la solidarietà come risposta alle nuove emarginazioni, si decise per l’istallazione di un ambulatorio odontoiatrico in Costa d’Avorio, presso una missione della piccola Opera della Divina Provvidenza. Giovanni Re, nella sua veste di coordinatore, assicurava la collaborazione dei club di Alessandria, Acqui, Asti e Casale e nel 1992 la struttura era funzionante e lo è tutt’oggi. Poi venne nel 1996 l’iniziativa “Acqua per la vita” per il finanziamento di un acquedotto nel Togo, terminato nel 1998 con la fornitura di acqua potabile a una popolazione di circa 2.500 unità. In quell’anno si aggiunsero due club liguri il Chiavari-Tigullio (Presidente Mario Cappetti) e il Rapallo-Tigullio (Presidente Marcello Steidler) e, sulla spinta del loro formidabile entusiasmo e della competenza in materia di sovvenzioni della Rotary Foundation, il sodalizio ebbe un grandissimo sviluppo. Mario Cappetti, oltre al logo che tuttora distingue il gruppo, elaborò un protocollo d’intesa che consentiva, di anno in anno, l’aggregazione di un gruppo di Club per

attuare importanti interventi nel campo dell’Azione Internazionale. Questa iniziativa, formalizzata col nome di G.R.A.P.P.O.L.O., ha permesso ai club aderenti di realizzare numerose e rilevanti operazioni in vari Paesi dell’Africa, del Sud America e dell’Est Europa e ha il suo punto di forza nell’assoluta libertà di aggregazione per i club, che annualmente possono decidere di partecipare a una o più iniziative comuni, con la possibilità di raggiungere obiettivi che un solo Club non potrebbe attuare. I legami d’amicizia e collaborazione che vengono a instaurarsi tra membri di Club diversi, per il compimento di queste azioni, sono stati la miglior gratificazione e stimolo a proseguire in questa direzione. In questi anni il G.R.A.P.P.O.L.O. ha portato a termine ben 65 service internazionali, praticamente in tutti i continenti del globo, per un controvalore che supera i 2 milioni di Euro, cui, cosa assolutamente straordinaria, i Club partecipanti hanno contribuito per il 15%, mentre ben l’85% sono stati frutto di sponsorizzazioni e finanziamenti distrettuali e della Rotary Foundation, che i Club stessi hanno saputo catalizzare attorno ai loro progetti. I Club che attualmente fanno parte del G.R.A.P.P.O.L.O. sono:

Acqui-Terme Alessandria Chiavari Tigullio Gavi Libarna Novi Ligure Ovada del Centenario Rapallo Tigullio Tortona Valenza

Nella sua storia il G.R.A.P.P.O.L.O. è orgoglioso di aver contribuito ad alleviare le sofferenze di oltre 100.000 persone, di cui il 65% residente in Africa. I progetti finanziati hanno riguardato per il 53% il problema delle forniture idriche, per il resto l’alimentazione, la salute, l’istruzione e il lavoro.


Giovanni Taverna, presidente nell’anno rotariano 1989-1990, avvocato di prestigio, limpido nell’agire, illuminista per vocazione, legato alla cultura francese, scompare nel maggio 2006 stabilendo un lascito in favore del club. Il contenuto di quella donazione, secondo le volontà espresse dal testatore, dev’essere connesso a una iniziativa annua, ispirata alle finalità umanitarie e sociali del Rotary, rimettendone l’individuazione alla saggezza del presidente e del consiglio in carica. Per ben comprendere le motivazioni che hanno portato l’avvocato Giovanni Taverna a istituire il legato in favore del club di appartenenza, può essere utile rileggere un suo breve scritto relativo a “L’amicizia rotariana”, pronunciato il 5 marzo del 2001. “L’art. 4 dello Statuto individua lo scopo del Rotary Internazionale nella diffusione dell’ideale del servire, inteso come motore e propulsore di ogni attività. Elementi basilari sono le quattro vie d’azione: l’azione interna, che promuove e sviluppa le relazioni amichevoli tra i soci; l’azione professionale, che vuole l’esercizio di ogni attività lavorativa ispirato ai concetti della più alta rettitudine; l’azione di interesse pubblico, che orienta ai concetti di servizio l’attività dei membri del club; l’azione internazionale, che persegue l’ideale della pace fra le nazioni mediante la diffusione di relazioni amichevoli fra persone unite nel comune proposito e nella volontà di servire. Non vi sarà sfuggito coma la prima e l’ul-

tima via fondino sull’amicizia l’inizio – nel club – e la conclusione – nel mondo – dell’agire rotariano. Lo strumento organizzativo per il conseguimento dello scopo è il club; elemento spirituale che rende vitale e vivente lo strumento è l’amicizia fra i soci. Non senza motivo il presidente internazionale 2001/2002, Richard King, rispondendo alla domanda “Perché scegliere il Rotary?”, l’ha posta come prima delle venti ragioni enunciate. I concetti di servizio e di amicizia nascono insieme. Nel libro “My road to Rotary” Paul Harris ricorda quando si trasferì dalla natia vallata del New England a Chicago: durante la settimana lo impegnava l’attività forense, la domenica mattina la partecipazione alla vita religiosa, ma domenica pomeriggio si sentiva disperatamente solo fra migliaia di visi sconosciuti. Frequentando parchi e giardini pubblici il suo pensiero si rivolse alle donne e agli uomini altruisti che con la loro azione avevano reso possibile a chiunque di godere la piacevolezza della natura senza pagare il biglietto. Sorse così il concetto di servizio. Quello di amicizia trovò confluenza quando egli, nel 1905, fondò il Rotary con tre amici: “Scoprimmo la gioia di essere l’uno al servizio dell’altro”. L’amicizia rotariana non è facile: essa è incompatibile con l’egocentrismo, con i personalismi, con la vuota retorica, con la costruzione di gruppi ristretti, vale a dire

LA “DONAZIONE TAVERNA” E L’AMICIZIA ROTARIANA

Giovanni Taverna

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S. Em. Giuseppe Versaldi

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con i mali che cronicamente affliggono le forme associative, a cominciare da quelle politiche. Meno che mai si scambi con la cortesia formale, che appartiene non al sentimento, ma alle regole della buona educazione. Si può cercare di definirla come la volontà di capire quanto vi è fra noi di comune e nel tentativo incessante di fondere, pitagoricamente, tanti cuori in un solo cuore”. Dal 2006 ad oggi il lascito Taverna ha orientato una vivace dialettica interna al club, che è servita per avviare una riflessione profonda e partecipata sulle modalità di attuazione concreta dell’ideale rotariano. Ma forse, per comprendere a fondo le ragioni che hanno mosso Giovanni Taverna alla sua decisione non vi è nulla di meglio dei contenuti di una riflessione compiuta nel 2001 dall’allora vicario vescovile di Vercelli, poi vescovo di Alessandria e oggi cardinale S.R.E., S. Em. Giuseppe Versaldi. Il presule, nel commentare il possibile imbarazzo di un sacerdote nell’entrare a far parte del Rotary, svolgeva le seguente considerazioni in un intervento intitolato “Rotary: una scelta di vita”. “Prendendo consapevolezza dei fondamenti della identità rotariana, quali Paul Harris ha voluto, e cioè la fede nell’uomo, i valori della libertà, della uguaglianza, della solidarietà e della democrazia, non ho potuto che scorgervi l’emanazione storica di quella radice cristiana che ha innervato la cultura e la storia dei nostri popoli. Come infatti spiegare l’intuizione del Fon-

datore, secondo il quale l’essere umano ha nella sua natura la spinta alla relazionalità segnata dall’amicizia, dal rispetto, dalla solidarietà disinteressata, senza vedere la connessione con quella antropologia cristiana che, fondata sulla Rivelazione, non nell’individuo, ma nella coppia umana, fatta a immagine e somiglianza di Dio-Amore, pone l’atto costitutivo della specie umana? … E se la realtà storica si discosta da questo progetto originario, ecco allora ancor più rifulgere l’alto valore della scelta di chi si impegna in uno sforzo di restaurazione dei valori perduti con una associazione, quale è il Rotary, che unisce uomini di tutti i tempi e luoghi in un’aurea catena di amicizia” per un servizio reso all’umanità intera. … L’esperienza di questi mesi mi ha confermato l’intuizione iniziale, in quanto seguendo più da vicino l’attività del Rotary, posso testimoniare della fedeltà ai principi ispiratori e della efficacia del servizio alle persone e alle istituzioni che traspare nelle iniziative intraprese nel nostro territorio. Questa esperienza mi sostiene nel formulare l’auspicio per un incremento della cooperazione sia a livello personale come istituzionale. … se, come ricordava Giovanni Paolo II nella sua Esortazione apostolica “Pastores dabo vobis”, il sacerdote è un “uomo di comunione”, io mi sento pienamente a mio agio nel Rotary come sacerdote in mezzo a uomini che hanno capito e condividono l’ideale di creare unione di amicizia e solidarietà tra le genti”.


All’interno dell’ampia bibliografia esistente sulla storia del Rotary International e del Rotary Italiano si segnalano qui soltanto i titoli direttamente consultati per gli approfondimenti storici sulla vita del Rotary Club di Alessandria. Rotary Italiano, Annuario 1927-1928 e segg. Rotary Internazionale, Annuario del Distretto Italiano 1937-1938, Milano 1938 “Il Rotary. Organo ufficiale del Rotary d’Italia”, n. 5, maggio 1937, XV Rotary Internazionale. 184° Distretto, Club di Alessandria, Lo spirito internazionale nei giovani, Atti del VI Congresso dei giovani (Alessandria 15 settembre 1963), Alessandria 1963 R. Mariani, Ricordo del Prof. Ferruccio Ravazzoni, in “Minerva Medica”, vol. 54, n. 40 (19 maggio 1963), pp. 1506-1508 F. Ogliari, Cinquant’anni di Rotary in Italia, Milano 1973 A. Frumento, Nascita e rinascita del Rotary a Milano e in Italia, Milano 1975 E. Cianci, Il Rotary nella società italiana, Milano 1983 Rotary Club di Alessandria, 50° Anniversario di fondazione, Alessandria 1988 Enciclopedia alessandrina. Vol. I. I personaggi, Alessandria 1990 Rotary Club Novi Ligure, 1997. Anno del ventennale, Novi Ligure 1997 M. Salvati, Rotary e storia d’Italia fra le due guerre, in “Annali ISAP”, 1998

Rotary Club Acqui Terme-Ovada, Abbiamo fatto 13, Acqui Terme 2002 Rotary Club Alessandria, 65° Anniversario di fondazione, Alessandria 2002 AA.VV., Il Rotary in Italia, Rotary International, Distretto 2030, 3 voll., Genova 2003 Giuseppe Viale, Un itinerario rotariano attraverso ottant’anni di vicende italiane, Rotary International, Distretto 2030, Genova 2005 Delmo Maestri, Ul salva nònca Finsi. Otello Finzi primario chirurgo dell’Ospedale civile di Alessandria, in “Quaderno di storia contemporanea”, n. 38 (2005), ISRAL, pp. 153-161 Alberto Ballerino, Anni rimossi. Intellettuali, cinema e teatro ad Alessandria dal 1925 al 1943, Alessandria 2006 Giuseppe Monighini, ORMIG: i 60 anni dell’industria ovadese, in “Accademia Urbense”, 2009, pp. 164-166 Gianfilippo Casanova, Nini Paglieri, l’abc di un imprenditore, in “Rassegna economica della Camera di Commercio di Alessandria”, n. 4/2011, pp. 16-19 Rotary International, P.A.S.S. Progetto andrologico di screening per studenti, Novi Ligure s.d. Alberto Ballerino, Novant’anni, la nostra storia. Alessandria e il suo giornale, edizioni Il Piccolo, Alessandria 2014 Alberto Ballerino, Stefano Picciano, Frédéric ZIGANTE, Michele Pittaluga e il Concorso Internazionale di chitarra, edizioni Comitato Promotore del Concorso “Michele Pittaluga”, Alessandria 2017

BIBLIOGRAFIA MINIMA

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Comitato di redazione (ottobre 2017): da destra: Maurilio Aguggia, Bartolomeo Berello, Roberto Demartini, Roberto Livraghi, Pier Giacomo Guala, Domenico Mignone, Giorgio Annone. Finito di stampare nel dicembre 2017

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