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QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.
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Alessandro Masi
con Chiara Barbato e Gaia Chiuchiù
IN VIAGGIO CON L’ARTE IN VIAGGIO CON L’ARTE
L’italiano dell’arte non è solo una lingua settoriale. Il vasto repertorio lessicale che definisce tecniche e materiali artistici, che denomina elementi architettonici e urbanistici, che esprime le qualità visive e formali di un’opera d’arte, è parte integrante del nostro patrimonio culturale. Ne condivide le caratteristiche e la “bellezza”: un linguaggio mimetico e descrittivo, creativo e funzionale, da sempre punto di riferimento e modello internazionale. Questo libro nasce per rendere accessibile al pubblico straniero, in modo piacevole e divertente, tale straordinaria ricchezza. Articolato in dieci situazioni “tipiche” ambientate in alcune città d’arte del Bel Paese, sceneggiate e illustrate, il volume introduce ad altrettanti settori specialistici del mondo dell’arte e comprende esercitazioni e schede di approfondimento su una selezione di 200 lemmi. L’obiettivo è accompagnare e guidare il lettore e lo studente in un contesto di vita vissuta, alla scoperta di aspetti essenziali e significativi della nostra storia artistica, mettendone in luce e aiutando a comprenderne l’assoluta eccellenza.
Masi
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Dieci racconti illustrati per scoprire la meravigliosa lingua dell’arte
In copertina: © Frelly (Enrico Focarelli Barone)
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IN VIAGGIO CON L’ARTE
Alessandro Masi è storico dell’arte e Segretario Generale della Società Dante Alighieri. È docente presso l’Università Uninettuno e l’Università IULM. I suoi studi sono incentrati sull’arte italiana dal Futurismo alla Pop Art. Ha curato opere monografiche ed esposizioni su artisti del Novecento. È autore di pubblicazioni inerenti la politica e la legislazione delle arti e di una storia della letteratura futurista. Si è occupato inoltre di pittura romana degli anni ’60 ed è stato consulente scientifico del film Ombre elettriche, prodotto da Rai Cultura (2019). Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e palinsesti televisivi, in ultimo Terza Pagina, in onda su Rai5.
Dieci racconti illustrati per scoprire la meravigliosa lingua dell’arte
B1-C2 CON ESERCIZI E DIZIONARIO AUDIOLIBRO LIBRO IN DIGITALE
Chiara Barbato si occupa di storia dell’arte e dell’architettura, in particolare del Novecento in Italia. È tutor di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università Uninettuno. Dal 2001 collabora con la Società Dante Alighieri, per la quale ha tenuto corsi di Storia dell’arte per stranieri e coordinato numerosi progetti culturali e editoriali. Ha curato mostre tematiche e monografiche, tra le quali Lucio Fontana. Los Origínes (Rosario di Santa Fe, Museo Castagnino, 2019).
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Gaia Chiuchiù è laureata in Lingue, indirizzo glottodidattico. È attualmente responsabile delle attività di ricerca, sperimentazione e programmazione nei corsi dell’Accademia lingua italiana Assisi per la quale è coordinatrice dei corsi di lingua e cultura italiana e lingua e cultura inglese. È autrice di materiali didattici per l’insegnamento dell’italiano L2.
NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN
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© Loescher Editore - Torino 2020 www loescher it I diritti di elaborazione in qualsiasi forma o opera, di memorizzazione anche digitale su supporti di qualsiasi tipo (inclusi magnetici e ottici), di riproduzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche), i diritti di noleggio, di prestito e di traduzione sono riservati per tutti i paesi. L’acquisto della presente copia dell’opera non implica il trasferimento dei suddetti diritti né li esaurisce. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da:
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ISBN 9788858341308 In alcune immagini di questo volume potrebbero essere visibili i nomi di prodotti commerciali e dei relativi marchi delle case produttrici. La presenza di tali illustrazioni risponde a un’esigenza didattica e non è, in nessun caso, da interpretarsi come una scelta di merito della Casa editrice né, tantomeno, come un invito al consumo di determinati prodotti. I marchi registrati in copertina sono segni distintivi registrati, anche quando non sono seguiti dal simbolo .
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Nonostante la passione e la competenza delle persone coinvolte nella realizzazione di quest’opera, è possibile che in essa siano riscontrabili errori o imprecisioni. Ce ne scusiamo fin d’ora con i lettori e ringraziamo coloro che, contribuendo al miglioramento dell’opera stessa, vorranno segnalarceli al seguente indirizzo: Loescher Editore Sede operativa - Via Vittorio Amedeo II, 18 10121 Torino - Fax 011 5654200 - clienti@loescher.it Loescher Editore Divisione di Zanichelli editore S.p.a. opera con Sistema Qualità certificato secondo la norma UNI EN ISO 9001. Per i riferimenti consultare www.loescher.it Gli autori ringraziano Barbara D’Annunzio, Marisol Burgio Di Aragona, Federico Cinquepalmi. Hanno collaborato con gli autori: Paola Vecchio, Silvia Nardinocchi e Maria Paciotti (revisione), Officine06 (progetto grafico e impaginazione), Frelly (Enrico Focarelli Barone, illustrazioni).
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Catanzaro Palermo
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Coordinamento editoriale: Chiara Romerio Coordinamento redazionale, finalizzazione tecnica e redazione: La Linea - Bologna Cartografia: Studio Aguilar – Milano Stampa: Vincenzo Bona S.p.A. - Strada Settimo 370/30 - 10156 Torino
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Alessandro Masi
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IN VIAGGIO CON L’ARTE Dieci racconti illustrati per scoprire la meravigliosa lingua dell’arte B1-C2
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Presentazione Il Paese dove “SI” crea “Le lingue sono davvero essenziali sia per l’identità di gruppo, sia per i singoli individui, per garantire una convivenza pacifica. Costituiscono un fattore strategico di progresso verso lo sviluppo sostenibile e una relazione armoniosa tra il contesto globale e quello locale. Solo se si accoglie pienamente il multilinguismo, tutte le lingue possono trovare il loro posto nel nostro mondo globalizzato. L’UNESCO invita quindi i governi, le organizzazioni delle Nazioni Unite, le organizzazioni della società civile, gli istituti di formazione, le associazioni professionali e tutti gli stakeholders interessati a incrementare le proprie attività per favorire il rispetto, la promozione e la salvaguardia di tutte le lingue, in particolare le lingue a rischio di estinzione, in tutti i contesti individuali e collettivi.” 1 Nel corso della storia alcune lingue cosiddette “franche” hanno sempre giocato un ruolo fondamentale negli scenari globali: il greco antico, il latino, l’arabo, lo spagnolo, l’italiano, il francese e l’inglese; tutte, in tempi diversi, sono state considerate lingue franche in determinati periodi della storia umana, magari riferendosi a specifici contesti sociali, culturali oppure economici. Si attribuisce all’imperatore Carlo V, l’uomo sul cui impero non tramontava mai il Sole, la celebre frase: “Parlo spagnolo con Dio, italiano con le donne, francese con gli uomini e tedesco con il mio cavallo”. Se non è vera questa frase, è sicuramente ben trovata, e fotografa la realtà di un impero sconfinato come quello spagnolo all’alba del sedicesimo secolo, che, estendendosi dall’oceano Pacifico al Caucaso e dal mare del Nord all’Africa, necessitava, da un lato, di un forte multilinguismo e, dall’altro, di lingue franche per i commerci e il governo. La conoscenza delle lingue straniere è considerata da sempre strumento fondamentale per le attività internazionali e, nella maggior parte dei casi, è vero. Anche per quanto riguarda l’ambito accademico la conoscenza di altre lingue oltre la propria è un utile supporto per interagire proficuamente con i sistemi esteri. Lo stesso programma ERASMUS, forse il più importante programma di mobilità accademica mai concepito a livello globale, è fortemente basato sull’apprendimento delle lingue, considerate basilari per la comprensione del contesto culturale nel quale gli studenti e il personale accademico in mobilità si trovano a interagire durante i loro periodi di studio e ricerca all’estero. Nel mondo moderno l’italiano non è certamente tra le lingue più usate, almeno in termini assoluti. Eppure esistono alcuni settori, prevalentemente ad alto valore culturale, nei quali la lingua di Dante prevale sulle altre: l’arte, la musica e la creatività in generale parlano molto in italiano, e coloro che se ne occupano lo conoscono e lo studiano, forse non come lingua “franca” ma certamente come lingua della bellezza.
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Messaggio del Direttore generale dell’UNESCO Koïchiro Matsuura in occasione dell’Anno internazionale delle lingue 2008.
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Il progetto della Società Dante Alighieri di creare un sillabo per la lingua delle arti, realizzato all’interno di un rapporto convenzionale finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, va nella direzione di supportare questo approccio culturale, al fine di facilitare l’apprendimento della lingua italiana per quegli studenti internazionali che scelgano di completare la propria educazione in Italia nei settori della creatività e del progetto, nelle nostre Università e nelle nostre istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Questo volume vuole essere uno strumento semplificato e chiaro per raggiungere lo scopo di rafforzare la conoscenza della lingua italiana negli studenti internazionali in Italia, dando seguito ai principi della salvaguardia delle diversità linguistiche sostenuti dall’UNESCO, probabilmente l’Agenzia delle Nazioni Unite maggiormente coinvolta nella promozione della diversità linguistica e del multilinguismo come strumento di pace. In un momento complesso come quello che tutti i sistemi educativi stanno vivendo in questo anno 2020, a causa della pandemia che ha costretto per alcuni mesi studenti e docenti alla modalità di apprendimento digitale, è necessario rilanciare continuando a promuovere a livello internazionale la qualità del sistema della formazione superiore italiana. Certamente la mobilità accademica da e verso il nostro Paese si sostiene anche grazie all’uso delle lingue franche di uso comune, ma questo fatto non ci può in nessun caso indurre a rinunciare a diffondere la conoscenza della lingua italiana, strumento irrinunciabile per comprendere la cultura del nostro meraviglioso Paese. Prof. Gaetano Manfredi Ministro dell’Università e della Ricerca
In viaggio con l’arte è un progetto della Società Dante Alighieri realizzato e cofinanziato nell’ambito di una Convenzione tra la Società e il Ministero dell’Università e della ricerca ® 2020
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Indice Presentazione del Prof. Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della Ricerca 2 1 - Roma. Una mattina ai Musei Vaticani L’arte delle parole La lingua dell’arte: Le parole del museo
2 - Roma. Studio d’artista: conoscere gli strumenti del mestiere L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Gli strumenti dell’artista
3 - Firenze. Uffizi: “leggere” le opere d’arte L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Le parole dell’iconografia e dell’iconologia
4 - Firenze. Anche l’arte “invecchia”. Al laboratorio di restauro L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Le parole del restauro
5 - Bologna. All’Accademia di Belle Arti: imparare le tecniche L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Le tecniche artistiche
6 - Milano. Partecipare a un’asta: il mercato dell’arte L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Le parole del mercato dell’arte
7 - Arte contemporanea: la Biennale di Venezia L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Le parole dell’arte contemporanea
8 - Per le strade di Torino L’arte delle parole
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La lingua dell’arte: Architettura e urbanistica
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9 - Pompei. Viaggio indietro nel tempo L’arte delle parole
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La lingua dell’arte: Le parole dell’archeologia
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10 - Palermo e la sua cattedrale L’arte delle parole
La lingua dell’arte: Le parole dell’architettura cristiana
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1 - Roma. Una mattina ai Musei Vaticani 1 Jorge e Pilar sono una coppia di nazionalità argentina, felicemente sposata da venti anni. Lui è un affermato manager del settore delle comunicazioni, lei è un’insegnante di letteratura con la passione per la pittura, alla quale si dedica nel fine settimana. I due figli adolescenti, Paula e Santiago,
hanno ereditato dalla mamma l’amore per l’arte. I ragazzi inizieranno presto a frequentare l’università e così la famiglia decide di compiere un viaggio in Italia per approfondire la conoscenza della lingua (Jorge e Pilar hanno lontane origini italiane) e ammirare le meraviglie artistiche del Bel Paese.
Oggi è proprio una bella giornata di sole a Roma. Dopo aver fatto un’abbondante colazione, Jorge e Pilar sono pronti ad accompagnare Paula e Santiago ai Musei Vaticani. I ragazzi sono molto emozionati: è la prima volta che entrano in un MUSEO così importante, uno fra i dieci più visitati al mondo e uno dei più antichi.
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6 - IN VIAGGIO CON L’ARTE
Quando la famiglia arriva a destinazione non rimane sorpresa dalla lunghissima CODA che si è creata davanti all’INGRESSO dei Musei. Per questo motivo l’agenzia che ha organizzato il loro viaggio ha provveduto già da tempo alla PRENOTAZIONE dei biglietti: con questa si recano direttamente in BIGLIETTERIA.
Un gentile addetto consegna ai ragazzi le AUDIOGUIDE e la mappa illustrata dei Musei, validi aiuti per ottenere informazioni sulle opere d’arte che i VISITATORI incontreranno.
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Roma. Una mattina ai Musei Vaticani
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PANNELLI e DIDASCALIE saranno altri utili strumenti per arricchire la loro visita.
2 I Musei Vaticani riuniscono diverse COLLEZIO NI di opere d’a rte acquisite dai pontefici nel corso dei secoli, ospitate negli stessi ambienti del Palazzo Apostolico dove alcuni papi hanno vissuto fin dal Medioevo. Gli oggetti esposti nell’ALLESTIMENTO attuale sono più di 70.000 (e altri 50.000 sono conservati nei DEPOSITI): 42.000 metri quadri, pari a 7
km di cammino. Che grande responsabilità hanno il DIRETTORE e i CURATORI museali! Non sarà possibile, purtroppo, visitare tutto in un solo giorno. «Sicuramente torneremo!» dice speranzoso Santiago.
Così Jorge e Pilar scelgono di avventurarsi in uno dei PERCORSI ’brevi’ suggeriti dallo stesso Museo. Con alcune tappe obbligate: le impressionanti mummie del Museo Gregoriano Egizio e la GALLERIA delle Carte Geografiche: un’Italia in miniatura del XVI secolo!
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8 - IN VIAGGIO CON L’ARTE
Naturalmente, non possono mancare le Stanze di Raffaello e la Cappella Sistina di Michelangelo, CAPOLAVORI assoluti del Rinascimento, di fronte ai quali Santiago e Paula rimangono senza parole.
Dopo un paio d’ore di visita, Jorge ha bisogno di una breve pausa: la famiglia segue le indicazioni per la CAFFETTERIA, dove possono sorseggiare un buon cappuccino. La visita ai Musei Vaticani si conclude con la PINACOTECA. Tra le opere delle diciotto SALE Pilar sa cosa cercare: Giotto, Leonardo e Caravaggio sono i suoi artisti preferiti. I quattro lasciano infine i Musei uscendo dalla spettacolare scala elicoidale. Un’esperienza indimenticabile!
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Roma. Una mattina ai Musei Vaticani
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L’arte delle parole 1. Dire la stessa cosa in modi diversi. Leggi le parole e trova nel testo introduttivo i sinonimi. a. Di successo, famoso, noto, stimato: b. Attuare, eseguire, fare, realizzare:
..................................................................................................................
.....................................................................................................................
c. Eccezionale, incredibile, straordinario:
.............................................................................................................
d. Commosso, impressionato, entusiasmato:
....................................................................................................
2. Leggi le definizioni: a quali parole del testo introduttivo corrispondono? a. Persona assegnata a svolgere un lavoro o una funzione particolari: b. Guardare con attenzione e interessamento: c. Bere a piccoli sorsi: d. A forma di elica:
...........................................
................................................................................................
........................................................................................................................................................
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3. Solo una è giusta! Completa con una delle opzioni proposte. fortunatamente a. Jorge e Pilar sono
allegramente
sposati da 20 anni.
felicemente nella zona b. Pilar è
nel settore
delle comunicazioni.
nello spazio
c. I pontefici hanno acquisito molti capolavori
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nel corso nella via
dei secoli.
nel tempo
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10 - IN VIAGGIO CON L’ARTE
4. Mancano delle parole! Alcune le hai incontrate nel testo introduttivo, cerca di ricordarle o individuale nelle pagine precedenti. a. Se si acquistano gli ingressi alla b. Purtroppo senza la
b.............................................. online, c’è uno sconto del 15%.
p........................................... non è possibile partecipare alla visita guidata.
c. Borse e zaini devono essere lasciati all’
i............................................... negli appositi armadietti.
d. Il viaggio è stato lungo, siamo finalmente arrivati a e. Guarda quante persone in fila alla biglietteria! La f. Il biglietto d’ingresso include l’uso delle
d..................................................... .
c.............................................. è lunghissima!
a.............................................. in 16 lingue diverse.
g. Ci sono dei bellissimi laboratori pensati per i bambini: i giovanissimi v..................................... del museo troveranno esperimenti, giochi e avventure tutti da scoprire. h. Nelle principali vie della città ci sono circa 20 p.............................................. con informazioni utili e i QR-code con cui accedere alle informazioni su ogni monumento. i. Il breve testo che in un quotidiano, o in un museo, descrive il contenuto di un’immagine, si chiama d.............................................. . l. C’è una mostra temporanea in cui è possibile ammirare alcune recentemente restaurate.
c..............................................
5. Leggi ancora il testo e immagina il dialogo fra Jorge, Pilar e i loro figli. Scrivi tu il seguito del dialogo (circa 50 parole). Oggi è proprio una bella giornata di sole a Roma. Dopo aver fatto un’abbondante colazione, Jorge e Pilar sono pronti ad accompagnare Paula e Santiago ai Musei Vaticani. Jorge: Guarda che sole! Non vedo l’ora di uscire… Pilar: Anche io! Andiamo allora! Ho già i biglietti per l’autobus, dobbiamo prendere il numero 64. Santiago: Aspettate, non ho ancora finito! Questi cornetti sono buonissimi! Ne prendo un altro. Paula: Sei sempre il solito! ............................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................
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6. Il testo è danneggiato! I paragrafi dopo il primo non sono in ordine: riordina le parti della storia inserendo tra le parentesi i numeri della sequenza corretta. [1] Il primo museo viene identificato con il complesso nato ad Alessandria d’Egitto, intorno alla sua celebre Biblioteca, nel III secolo avanti Cristo: era un luogo di culto che ospitava una comunità scientifica e letteraria, la quale svolgeva le proprie attività consacrandole alle Muse. Ma il museo come lo intendiamo oggi nasce in epoca piuttosto recente, tra la fine del Settecento e la seconda metà dell’Ottocento. [.....] Qualcosa cambiò tra la fine del XV e il XVI secolo, quando crebbe il numero dei collezionisti. Le raccolte avevano un carattere privato e di documentazione enciclopedica: accanto alle sculture classiche e alle opere d’arte c’erano oggetti esotici, strumenti alchemici e curiosità naturali, conservati in “studioli”, cioè piccoli ambienti destinati alla riflessione intellettuale. [.....] Durante il Medioevo la Chiesa cattolica romana diventò il centro dell’arte occidentale. Nel 1471 la donazione di antiche statue bronzee che fece papa Sisto IV al popolo romano rappresenta il primo atto ufficiale della fondazione dei Musei Capitolini. Le opere, collocate nel cortile del Palazzo dei Conservatori, divennero il primo museo pubblico all’aperto del mondo. [.....] Dal Cinquecento in poi nei palazzi nobiliari comparve la “quadreria”, uno spazio destinato ai dipinti, in cui opere di tutte le epoche ricoprivano interamente le pareti. Grandi collezionisti furono i cardinali Borghese, Del Monte, Aldobrandini, Barberini, Colonna, Ludovisi, Pamphilj e Spada. La trasformazione da collezione a museo è all’origine di molti dei musei che oggi visitiamo. [.....] Per quanto non si trattasse di musei come li intendiamo oggi, raccolte di opere d’arte esistevano già in età romana. I Romani, infatti, prendevano dai popoli conquistati anche le opere d’arte, che erano parte del bottino di guerra. Mancava, però, il concetto di patrimonio artistico come bene da tutelare e da offrire al pubblico. [.....] Nel Settecento si diffuse la consapevolezza del valore delle collezioni d’arte per l’educazione e la conoscenza universali. Nacquero in questo periodo alcuni dei più grandi musei pubblici di oggi: il British Museum di Londra, inaugurato nel 1753; la Galleria degli Uffizi, donata a Firenze da Anna Maria Luisa de’ Medici nel 1737 e, a seguito della confisca delle collezioni reali francesi, dichiarate proprietà del popolo, il Museo del Louvre di Parigi, aperto nel 1793.
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7. Vai sul sito dei Musei Vaticani: www.museivaticani.va, vai nella sezione “Sapori & Dintorni” e scopri quanti punti di ristoro ci sono all’interno del museo. Leggi la descrizione dei locali e dei piatti che vi si possono assaggiare e scrivi le tue preferenze. ............................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................
8. Guarda la mappa di uno spazio da allestire e immagina il posto più adatto in cui collocare servizi, opere o supporti informativi. Scrivi direttamente sulla mappa. a. Ingresso b. Biglietteria c. Spazio per mostre temporanee d. Pannello/i con mappa del museo e. Pannello/i con nomi del direttore e dei curatori f. Sale espositive permanenti g. Caffetteria
9. Confronta la tua mappa con quelle degli altri. Avete scelto le stesse soluzioni? Decidete insieme le soluzioni migliori. Avete 15 minuti per discutere e giungere a un accordo.
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La lingua dell’arte
Le parole del museo
1.1 Allestimento Etimologia: dal francese lester (= fornire, munire) con prefisso a(d)
Ti è piaciuto il museo? Cosa ti ha comunicato? Con l’allestimento il museo “ci parla” L’allestimento è il modo con cui le opere d’arte vengono sistemate e presentate in un museo o in uno spazio espositivo, nel caso di esposizioni museali permanenti (= stabili) o di mostre temporanee (= di durata limitata). Con questa parola si definisce sia il progetto, solitamente affidato a un architetto, sia la sua applicazione pratica. Attraverso l’allestimento vengono stabiliti tutti gli elementi che qualificano lo spazio e l’esperienza di visita: il posizionamento delle opere, i materiali e il design dell’eventuale arredamento (teche, vetrine, piedistalli, pannelli), il tipo di illuminazione, di strumenti tecnologici, di attrezzatura, di mezzi didattici e comunicativi (visivi, audiovisivi, multimediali). I criteri di allestimento dipendono dunque dalle caratteristiche architettoniche dello spazio, dalla natura delle opere che verranno esposte e dal genere di percorso (cronologico, geografico, tematico, tipologico, narrativo, evocativo ecc.) che si vuole far compiere al visitatore. Di recente, ad esempio, soprattutto in occasione di importanti mostre, gli allestimenti puntano a un forte coinvolgimento emotivo dello spettatore grazie all’utilizzo di immagini, filmati, suoni, ricostruzioni “virtuali” e altri effetti speciali resi possibili dalle nuove tecnologie.
1.2 Audioguida Etimologia: parola composta da audio (dal latino audire = udire) + guida (dal provenzale guidar, derivato dal franco witan = indirizzare)
genere attivate digitando il numero segnalato in corrispondenza delle opere commentate. Grazie alla diffusione degli smartphone, oggi la “classica” audioguida è spesso sostituita da app o altri mezzi di produzione e trasmissione dei contenuti culturali.
1.3 Biglietteria Etimologia: derivato da biglietto, dal latino bulla (= cedola, bollo di piombo)
Prima di entrare al museo bisogna comprare il biglietto… In un museo o in uno spazio espositivo, la biglietteria è il luogo dove si vendono o si distribuiscono gratuitamente i “titoli di accesso” (= biglietti). Esistono tre tipi di biglietti: ordinario (= intero), ridotto o convenzionato (= a prezzo inferiore) e gratuito, al quale hanno diritto alcune categorie di persone. Se il visitatore ha già prenotato o acquistato il biglietto in “prevendita”, è necessario che mostri in biglietteria la ricevuta. La biglietteria, situata in genere nelle vicinanze dell’ingresso, può essere di “tipo aperto”, composto cioè da un semplice bancone attrezzato, oppure di “tipo chiuso”, con la postazione interna isolata da pannelli verticali vetrati. L’operatore della biglietteria ha il compito di rilasciare i biglietti, di verificare la validità dei titoli in caso di prezzo ridotto o di gratuità, e può rispondere a richieste del visitatore, anche attraverso la distribuzione di dépliant e altro materiale informativo. Vicino alla biglietteria è spesso possibile trovare il “guardaroba”, area dotata di scaffali o armadietti dove si possono lasciare in custodia al personale del museo cappotti, zaini o altri oggetti personali.
1.4 Caffetteria
Vuoi conoscere meglio le opere d’arte? Prendi l’audioguida!
Etimologia: dallo spagnolo cafeteria, derivato da cafetero (= produttore o venditore di caffè)
L’audioguida è un apparecchio elettronico portatile che permette di ascoltare informazioni su un monumento, un museo o un sito di interesse storico o artistico. Le origini di questi strumenti risalgono alla metà del Novecento: il primo esperimento fu condotto in Italia all’interno del Duomo di Milano dove, nel 1959, vennero installate guide elettroniche multilingue (= in varie lingue). Le audioguide portatili sono nate negli anni Ottanta, mentre dal decennio successivo si è passati a usare sistemi di registrazione digitali (formato audio MP3). Le audioguide possono essere prese a noleggio o ricevute gratuitamente dai visitatori sul posto, e vengono in
Pausa caffè!
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La caffetteria fa parte dei servizi “aggiuntivi” di ospitalità offerti ai visitatori di un museo o di uno spazio espositivo per rendere più piacevole la loro permanenza. Questi servizi possono essere di tipo strettamente commerciale (bookshop, ristoranti) o svolgere una funzione di assistenza culturale (visite guidate, attività didattiche, prenotazione e prevendita biglietti, noleggio audioguide); in Italia sono in genere affidati dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) a società private, tramite convenzione e dietro
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pagamento di una cifra annuale. La caffetteria può essere riservata al pubblico del museo oppure può essere aperta anche all’esterno e avere un’entrata indipendente. La prima caffetteria in un museo è stata aperta negli anni Sessanta dell’Ottocento a Londra, all’interno del Victoria and Albert Museum. Oggi tutti i principali musei ne possiedono almeno una, per consentire al pubblico di fare uno o più intervalli durante il proprio percorso di visita, che può essere lungo e fisicamente impegnativo. A volte sono progettate da designer o architetti famosi, e presentano stili diversi, dal più raffinato a quello più contemporaneo. Ecco cosa puoi trovare in una caffetteria di un museo italiano: caffè, cappuccino e altre bevande calde, dessert, panini e tramezzini, piatti caldi e freddi ecc.
1.5 Capolavoro Etimologia: parola composta da capo (dal latino caput = testa) + lavoro (dal latino labor = fatica)
Questo è un vero capolavoro! Un capolavoro è un’opera d’arte (figurativa, musicale, letteraria) universalmente conosciuta per il suo straordinario valore. È, nell’ambito della storia dell’arte, l’opera più importante di un maestro, di una “scuola” (= gli artisti che appartengono a uno stesso ambito geografico) o di un periodo, quella che più di tutte ha lasciato un’impronta fondamentale e si è imposta come esempio da seguire, distinguendosi per la sua unicità nel panorama artistico del suo tempo. La parola si diffuse in Italia nel XVIII secolo con questo significato, ma il termine francese chef d’oeuvre era già utilizzato nel Medioevo per indicare l’opera che l’“apprendista” (= colui che apprende un lavoro) doveva produrre alla fine del suo periodo di formazione all’interno della bottega per dimostrare le sue competenze (= capacità) e per diventare anche lui “maestro”. I capolavori sono il risultato della più alta capacità creativa, del genio e della fantasia dell’uomo. Per questo vengono attentamente custoditi all’interno di prestigiosi musei, rispettando le migliori condizioni di conservazione, e sono molto famosi, anche a distanza di diversi secoli dalla loro creazione. L’eccezionale pregio della Cappella Sistina di Michelangelo e delle Stanze Vaticane di Raffaello, due capolavori del Rinascimento italiano riprodotti nei libri d’arte di tutto il mondo, è infatti ancora oggi ben noto.
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1.6 Coda Etimologia: dal latino cauda (= parte terminale posteriore di un animale)
Al museo la coda non è quella degli animali! Capita spesso, quando si vuole visitare un museo o un monumento molto famoso o vedere una mostra d’arte di grande attrazione, di trovarci circondati da tante altre persone che hanno avuto la nostra stessa idea! All’ingresso o alla biglietteria del museo si formerà una lunga coda (= fila) di visitatori, e l’attesa per entrare potrà durare molto tempo: per le principali mete turistiche internazionali viene considerato normale fare una fila di un paio d’ore. I musei sconsigliano di organizzare la propria visita in alcuni giorni e orari di punta (= momenti di maggiore affollamento), e prevedono la possibilità di acquistare o prenotare i biglietti in anticipo online o presso agenzie specializzate. In diverse città italiane sono inoltre disponibili speciali carte turistiche che hanno una durata variabile e sono valide per l’accesso veloce nei principali musei e monumenti locali. In questo modo possiamo dirigerci verso l’ingresso “salta-coda” a noi riservato. Un bel risparmio di tempo!
1.7 Collezione Etimologia: dal latino collectio, derivato da colligere (= raccogliere)
Dalla collezione al museo Una collezione è un insieme di oggetti dello stesso tipo, raccolti da una persona (il collezionista) per il proprio piacere. Si possono collezionare molte cose, di diversa natura: dai francobolli alle pipe, dalle monete alle conchiglie o alle opere d’arte; più gli esemplari sono rari, più sono ricercati e considerati di valore. La storia del collezionismo d’arte è molto antica, infatti risale all’epoca greco-romana. Durante l’età imperiale, i cittadini romani più ricchi acquistavano statue per abbellire le proprie ville e giardini: queste opere, spesso raffiguranti divinità mitologiche, perdevano la loro funzione religiosa e ne acquistavano una estetica. Ma è soprattutto dal Rinascimento in poi che la pratica di raccogliere opere d’arte (in particolare reperti archeologici e sculture classiche) diventò un fenomeno rilevante. Ogni famiglia nobile, molti pontefici ed ecclesiastici e diversi intellettuali crearono le proprie collezioni artistiche, segno distintivo di prestigio politico, sociale e culturale. Alcune di queste collezioni oggi formano il nucleo principale di altrettanti musei: è il caso, ad esempio, dei Musei Vaticani, che riuniscono le opere appartenute alla Chiesa, o delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, nate dalle immense raccolte della famiglia de’ Medici. La collezione di un museo è, più in generale, l’insieme delle opere d’arte e degli oggetti che si conservano al suo interno. La più grande al mondo è probabilmente quella dell’Ermitage di San Pietroburgo, in Russia, che conta circa tre milioni di pezzi.
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1.8 Conservatore
1.10 Didascalia
Etimologia: dal latino conservator, derivato da conservare (con+servare = tenere con sé)
Etimologia: dal greco didaskalìa (= insegnamento), derivato da didáskalos (= maestro) e didáskein (insegnare)
Conservare l’arte significa mantenere vivi il nostro passato e la nostra identità
Chi ha dipinto questo quadro? Leggi la didascalia!
Il conservatore è un funzionario (= impiegato pubbli co) responsabile della conservazione, della sicurezza, della gestione e della valorizzazione delle collezioni di un museo o di una sua sezione. Ha diversi compiti da portare avanti nel “lungo termine” (= in un periodo di tempo abbastanza lungo): programmare i piani di manutenzione e di restauro delle opere, coordinare le attività di catalogazione (= registrazione), stabilire come esporre le collezioni e come ingrandirle, attraverso acquisizioni e donazioni, valorizzare il patrimonio conservato nel museo con la ricerca scientifica, le attività culturali ed educative, le esposizioni temporanee (= di durata limitata), le pubblicazioni. Il conservatore è, infine, insieme al direttore, la persona che verifica che tutte queste attività rispettino le leggi nazionali e le indicazioni internazionali per la protezione e la valorizzazione dei beni culturali e artistici, e siano corrispondenti all’identità (= insieme delle caratteristiche) e alla missione del museo per il quale lavora.
La didascalia, in un museo o in uno spazio espositivo, è un breve testo scritto, posto nelle vicinanze delle opere d’arte. Contiene informazioni essenziali, riportando di ogni opera, in maniera ben leggibile: il nome dell’autore (= l’artista), il titolo, la data di esecuzione, il materiale e la tecnica utilizzati, le dimensioni (in centimetri), la provenienza e il numero di inventario, ovvero il numero che identifica il pezzo all’interno della collezione museale. La didascalia può riportare altre brevi notizie descrittive o storiche sull’opera, la traduzione dei dati nelle lingue di maggiore diffusione, segni “parlanti” che rimandano ad altri approfondimenti (ad esempio, “codici QR”). Può essere realizzata su vari supporti (= superfici) di materiale, grandezza e colore diversi, e sistemata ad altezza variabile, sulla parete o su altro sostegno. All’interno di un museo, tutte le didascalie devono seguire uno stesso modello e stile grafico.
1.9 Deposito Etimologia: dal latino depositum, derivato da deponere (= tenere da parte)
… E quello che non vediamo è nei depositi Ogni grande museo ha un proprio deposito (o “riserva”), una vasta area dove sono conservate le opere che non vengono mostrate al pubblico all’interno del normale percorso espositivo. Le sale e gli spazi destinati all’esposizione, infatti, non sono in genere sufficienti per accogliere interamente le collezioni. I criteri alla base di questa “esclusione” sono diversi: nei depositi si possono trovare opere ritenute meno interessanti per i visitatori, lavori molto fragili (ad esempio disegni) che rischiano di rovinarsi con la luce, oppure donazioni recenti, per le quali bisogna ancora trovare una collocazione adatta. Negli ultimi anni, tuttavia, molti musei, come la Galleria Borghese di Roma o le Gallerie degli Uffizi di Firenze (i cui depositi ospitano circa 3.000 opere), hanno deciso di rendere accessibile parte di questo grande patrimonio “nascosto”, attraverso nuovi allestimenti, esposizioni “a rotazione” (= a turno), prestiti a lungo termine, mostre, aperture agli studiosi e al pubblico.
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1.11 Direttore Etimologia: dal latino directore(m), derivato da dirigĕre (dis+regere = condurre, guidare)
Alla guida del museo Il direttore è la figura professionale più importante di un museo. È responsabile della sua gestione, della conservazione e della valorizzazione della collezione museale. Contribuisce, insieme al conservatore, a definire i percorsi espositivi e gli allestimenti, a coordinare le attività di inventario e catalogazione (= registrazione) dei materiali, di documentazione e di ricerca. Organizza, regola e controlla i servizi al pubblico, le attività didattiche ed educative, programma piani di ricerca e di studio, cura la realizzazione di iniziative scientifiche. Coordina l’attività del personale interno e gli interventi necessari per garantire la sicurezza degli ambienti e degli impianti. Rappresenta il museo nei rapporti con l’amministrazione responsabile, con gli studiosi e con i cittadini. Oltre a essere esperto della materia relativa alla collezione esposta, deve dunque avere approfondite conoscenze “museologiche” e capacità di tipo economicoorganizzativo. Per diventare direttore di un museo bisogna superare un concorso pubblico.
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1.12 Galleria
1.14 Museo
Etimologia: dal francese galerie, derivato dal latino medievale galilaea (= portico davanti a chiese e monasteri)
Etimologia: dal latino museum, derivato dal greco museĩon (= sacro alle Muse)
Una lunga passeggiata in galleria
Cos’è un museo e a cosa serve?
La galleria è una lunga sala all’interno di un palazzo antico, utilizzata per collegare diversi ambienti di un edificio e spesso caratterizzata da una serie continua di grandi arcate, aperte o chiuse. Dal Rinascimento, in Italia e in Europa, le gallerie cominciarono a essere riccamente decorate con affreschi e sculture, e a ospitare collezioni di oggetti artistici, che i proprietari degli edifici mostravano con orgoglio ai loro ospiti: da ambiente di passaggio la galleria diventò una delle stanze più importanti del palazzo, luogo di intrattenimento e di rappresentanza. A partire da questa tradizione la parola ha poi assunto anche il significato di “contenitore” di opere d’arte, di "spazio espositivo": molti musei, infatti, mantengono la denominazione di galleria, come, ad esempio, le Gallerie degli Uffizi a Firenze o le Gallerie Borghese, Barberini, Corsini a Roma. La parola, inoltre, iniziò a essere utilizzata in epoca moderna anche per indicare i luoghi di commercio delle opere d’arte. La galleria interna (nel senso originario del termine) più lunga del mondo è quella delle Carte Geografiche dei Musei Vaticani, lunga ben 120 metri: dieci in più di un campo di calcio!
La parola museo significa “luogo dedicato alle muse", le nove dee protettrici delle arti. Nel mondo antico il museo era una scuola nella quale venivano insegnate la poesia, il canto, la danza: la più famosa si trovava ad Alessandria d’Egitto. Il termine museo, non più utilizzato per molti secoli, venne recuperato solo nel XV secolo, nella Firenze di Lorenzo de’ Medici, per indicare le raccolte di antichità e opere d’arte di personaggi ricchi e di intellettuali. A Roma, intanto, nel 1471 papa Sisto IV donò al popolo romano un gruppo di statue, la prima collezione d’arte pubblica della storia. Il museo nel suo significato moderno nacque, tuttavia, nel Settecento: i Musei Capitolini, inaugurati nel 1734, sono considerati il primo museo del mondo. Secondo una definizione internazionale, il museo è un’istituzione al servizio della società e del suo sviluppo; raccoglie le testimonianze dell’uomo; le conserva, le comunica e le espone a fini di studio, educazione e diletto (= piacere). Il museo è espressione di identità (= insieme delle caratteristiche di una persona o di un popolo) ed è aperto al pubblico: non esiste un museo che non sia fruibile da tutti. Sono dunque cinque le funzioni principali di un museo: acquisizione delle opere, loro conservazione, ricerca, comunicazione ed esposizione del patrimonio. In Italia esistono più di 4.000 musei, piccoli, medi e grandi e di diversa tipologia; i musei, infatti, hanno differenti specializzazioni: arti figurative, archeologia, etnologia, storia, tecnologia, scienze naturali ecc. Il museo italiano più visitato è la Galleria degli Uffizi di Firenze, mentre il primo posto della classifica mondiale è da molti anni occupato dal Louvre di Parigi. La disciplina (= scienza) che si occupa di musei si divide in due campi: la “museologia”, che riguarda temi di carattere generale e teorico, la storia del museo e la sua evoluzione, e la “museografia”, che affronta aspetti relativi all’allestimento delle collezioni, alla progettazione degli spazi, dei percorsi e del sistema comunicativo.
1.13 Ingresso Etimologia: dal latino ingressus, derivato da ingrĕdi (= entrare)
Da dove si entra? L’ingresso di un museo è il primo spazio che il visitatore incontra ed è un’area più o meno vasta in relazione alla grandezza dell’intera struttura. Normalmente nell’ingresso possiamo trovare, oltre alla biglietteria, la segnaletica direzionale (= l’insieme dei segnali che mostrano le direzioni) per orientare in modo rapido il pubblico: pannelli con la mappa dei piani e delle sale, l’indicazione dei vari servizi (guardaroba, bookshop, caffetteria, ristorante, bagni ecc.), dell’inizio del percorso e dell’uscita, eventuali testi di presentazione e benvenuto da parte dei responsabili del museo o dei curatori della mostra. La parola viene inoltre utilizzata per indicare il modo con cui avviene l’accesso al museo: l’ingresso può essere a pagamento, ridotto (= scontato) oppure libero (= gratuito). Iniziative periodiche prevedono ingressi liberi anche nei musei che normalmente richiedono il pagamento del biglietto: la prima domenica del mese, ad esempio, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) ha stabilito che negli istituti museali di proprietà statale si può entrare gratuitamente.
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1.15 Pannello Etimologia: dal latino pannellus, derivato da pannus (= panno)
Occhio al pannello! Durante la visita a un museo o a una mostra incontriamo spesso dei cartelli di grandezza variabile, che si distinguono dalle più piccole didascalie: sono i pannelli esplicativi (= di spiegazione), strumenti molto preziosi per la comunicazione museale. Nel pannello, infatti, testi, fotografie e disegni ci aiutano a capire meglio le opere d’arte, la loro storia, la loro collocazione e funzione originarie. I pannelli vengono sistemati su parete o altro sostegno in posizione strategi-
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ca (all’inizio e alla fine del percorso, in ogni sala ecc.) e, per essere efficaci, devono rispondere ad alcune caratteristiche: usare un linguaggio semplice, dare precedenza ai concetti più importanti, suddividere le informazioni in piccole sezioni, scegliere un’impostazione grafica unica, che catturi l’attenzione e agevoli la lettura dei contenuti. In alternativa o insieme ai pannelli nel museo o in una mostra possiamo trovare i “fogli di sala”, testi scritti conservati in appositi contenitori che possono essere presi, mantenuti e consultati dal visitatore durante la sua permanenza nella sala, per poi essere restituiti.
1.16 Percorso Etimologia: dal latino percurrĕre (per + currĕre = correre attraverso)
A ciascuno il suo percorso Il percorso è il giro che il visitatore compie alla scoperta della collezione di un museo o delle opere presentate in occasione di una mostra. In genere è suddiviso in sezioni e ha lo scopo di valorizzare il patrimonio esposto e di comunicare al meglio il suo significato. Viene stabilito dal conservatore, con l’approvazione del direttore o, nel caso di mostre, dal curatore, in collaborazione con l’architetto incaricato dell’allestimento. Il percorso può seguire diversi criteri di ordinamento (= disposizione) degli oggetti: cronologico o geografico, se le opere sono distribuite in relazione alla data di esecuzione o alla provenienza; tematico, se riguardano una stessa o simile area di argomenti; tipologico, se la distribuzione viene fatta per categorie di oggetti (dipinti, sculture, documenti, oggetti quotidiani ecc.); narrativo o evocativo, se alle opere viene affidato il racconto di un determinato evento o la sua rievocazione. Un museo può anche scegliere di suggerire ai visitatori altri percorsi “trasversali”, originali e divertenti: le brochure della Tate Britain di Londra, ad esempio, consigliano percorsi per chi preferisce determinati colori, per i giorni di pioggia o per chi ha appena avuto una delusione d’amore.
1.17 Pinacoteca Etimologia: dal latino pinacotheca, derivato dal greco pinakothéke (pínacs + théke = deposito per quadro)
Qui troverai solo dipinti La pinacoteca è un museo, o una sezione di un museo, che accoglie prevalentemente opere dipinte: quadri su tela, tavola o altro tipo di supporto. La parola era utilizzata nel mondo greco per indicare una raccolta di immagini di carattere religioso e i locali in cui era ospitata, sia nelle vicinanze di grandi templi, sia presso le abitazioni private di ricchi cittadini. Nel XVII secolo entrò a far parte del vocabolario italiano e, soprattutto nell’Ottocento, venne utilizzata per indicare le
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numerose collezioni civiche (= comunali) che si formarono in quel periodo. La maggior parte delle pinacoteche vennero sistemate in antichi edifici religiosi non più utilizzati, raccogliendo prima di tutto le opere sacre provenienti da chiese e conventi del territorio circostante e poi le donazioni da parte di collezionisti privati. I dipinti che vi si trovano esposti sono spesso sistemati in ordine cronologico, per “scuola” (= ambito geografico) o per stile. Alcune pinacoteche, come quella di Brera a Milano o quella di Bologna, sono nate nel Settecento e nell’Ottocento per le finalità didattiche di vicine Accademie di Belle Arti, per consentire agli allievi lo studio e l’esercitazione alla copia. L’esempio delle opere d’arte dei grandi maestri del passato era infatti considerato il punto di partenza nel processo di formazione dei giovani aspiranti artisti. Simile alla pinacoteca è la “quadreria”, un museo in cui, tuttavia, la raccolta di dipinti, quasi sempre di origine privata, non è presentata al pubblico con rigorosi criteri di datazione o di provenienza geografica ma seguendo i gusti del collezionista.
1.18 Prenotazione Etimologia: dal latino tardo praenotare (prae + notare = scrivere prima)
Meglio prenotare prima… La prenotazione dei biglietti d’ingresso è un’operazione consigliata soprattutto per i musei o le mostre che attirano un gran numero di visitatori. È possibile prenotare e acquistare i titoli d’ingresso (= biglietti) pagando una “commissione” (= somma aggiuntiva al costo normale) sia presso punti vendita specializzati, sia online, sui siti internet dei musei o presso agenzie di biglietteria elettronica. In alcuni casi la prenotazione è obbligatoria, ad esempio per i gruppi organizzati o le scolaresche. Con la prenotazione il visitatore si garantisce l’accesso al museo, con la possibilità, spesso, di scegliere giorno e orario. Chi prenota via internet, una volta sul posto, ha a disposizione biglietterie “dedicate” (= riservate), dove la prenotazione stampata viene scambiata con i biglietti veri e propri. Nei musei provvisti di tornelli elettronici (= sistemi di controllo che consentono l’entrata di una persona per volta) è anche possibile accedere direttamente con le prenotazioni digitali caricate su smartphone. Altri servizi, in un museo, sono prenotabili, gratis o a pagamento: visite guidate, laboratori didattici, conferenze ecc.
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1.19 Sala Etimologia: dal germanico-longobardo sala (= abitazione)
indagini sui motivi della mancata presenza dei visitatori potenziali e sperimentare possibili forme di coinvolgimento di un pubblico nuovo.
Scusi… dov’è la sala di Raffaello? L’architettura museale, specializzata nella costruzione di edifici destinati a ospitare musei, è nata tra il XVIII e il XIX secolo, producendo il modello standard dei più importanti musei esistenti: palazzi monumentali dalle forme severe, rigorosamente divisi in sale, dove venivano collocate le opere d’arte. Questo esempio di architettura, nel corso del Novecento, è stato gradualmente abbandonato, anche in base all’evoluzione delle funzioni del museo e del rapporto tra il “contenitore” e il “contenuto”, cioè tra la forma dell’edificio e la collezione museale. Il museo stesso, oggi, è diventato un’opera d’arte, con una concezione spaziale molto più libera: l’idea di sala è stata sostituita da quella di “sezione” che, se necessario, può essere modificata con elementi di separazione. Il museo italiano con il maggior numero di sale è la Galleria degli Uffizi di Firenze: sono ben 101 e custodiscono celebri capolavori. Le sale di un museo sono solitamente numerate e a volte assumono nomi più specifici, ispirandosi a un artista, una “scuola” (= gli artisti che appartengono a uno stesso ambito storico o geografico), un’opera o una collezione lì presenti, oppure a una caratteristica architettonica dell’ambiente. Nelle sale le opere del museo vengono allestite lungo le pareti o all’interno di “espositori” (teche, vetrine ecc.), insieme ai relativi materiali didattici (pannelli, “fogli di sala”, postazioni “multimediali” ecc.), che aiutano il visitatore a comprendere la storia e l’importanza della collezione.
1.20 Visitatore Etimologia: dal latino tardo visitator, derivato dal latino visĕre (= andare a vedere)
Il visitatore “al centro” del museo Tra le motivazioni principali che spingono una persona a visitare un museo è il desiderio di crescita personale. Il visitatore, tuttavia, possiede diversi profili, in relazione a numerosi fattori: l’età, la formazione culturale, la condizione sociale, gli interessi, le capacità di concentrazione e di apprendimento. Il museo deve dunque sapere offrire, a vari livelli, gli strumenti per far compiere a tutti i visitatori un’esperienza significativa e trasmettere i propri contenuti culturali come forma di “intrattenimento educativo” (Edutainment). Più in generale, il pubblico si divide in: abituale, quello che frequenta regolarmente i musei; occasionale, composto dalle persone che vi vanno poche volte; e potenziale, che comprende coloro che, pur non entrando spesso nel museo, potrebbero essere interessati a farlo. Rinnovare spesso le proprie iniziative e comunicarle efficacemente con l’uso di social network, newsletter e siti web, è utile per mantenere viva la risposta dei visitatori abituali e occasionali. Il museo dovrebbe inoltre effettuare
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