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QUESTO VOLUME, SPROVVISTO DI TALLONCINO A FRONTE (O OPPORTUNAMENTE PUNZONATO O ALTRIMENTI CONTRASSEGNATO), È DA CONSIDERARSI COPIA DI SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO, FUORI COMMERCIO (VENDITA E ALTRI ATTI DI DISPOSIZIONE VIETATI: ART. 17, L.D.A.). ESCLUSO DA I.V.A. (DPR 26-10-1972, N.633, ART. 2, 3° COMMA, LETT. D.). ESENTE DA DOCUMENTO DI TRASPORTO.
AM O DI A RT E
A2-C1
Testi semplici e meravigliose immagini per affrontare temi culturali importanti, vari e motivanti. Un nuovo approccio nato per rispondere alla “fame” di arte e cultura italiane degli studenti stranieri, anche di quelli di livello elementare e intermedio.
IL CORSO
CARTA+DIGITALE
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PARLIAMO DI ARTE
9788820137083
9788857730622
PARLIAMO DI ARTE A2-C1
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NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN NELL'ELENCO DEI LIBRI DI TESTO INDICARE L'INTERO CODICE ISBN
Giovanni Garelli
30 spunti per discutere di arte italiana in classe PARLIAMO DI ARTE
Configurazione di vendita
Garelli
30 spunti per discutere di arte italiana in classe
In copertina: Primo piano del volto del David di Michelangelo, copia della celebre statua a piazzale Michelangelo, Firenze. © wjarek/Depositphotos
PARLIAMO DI ARTE
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CLIL
GARELLI PARLIAMO DI ARTE
MULTILIVELLO OLTRE 300 ATTIVITÀ AUDIOLIBRO LIBRO IN DIGITALE
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IL CORSO
DOTAZIONE MULTIMEDIALE
▶ CLIL. Parliamo di arte offre contenuti interessanti e originali attraverso una lingua resa il più possibile accessibile, con un approccio veramente integrato tra contenuti disciplinari e lingua veicolare. Inoltre, una serie di attività mirate invita gli studenti a riflettere sulle peculiarità dell’italiano per lo studio e sulla lingua dell’arte. Tali attività partono da una lingua “semplice” per analizzare e scoprire quella più complessa, ma più frequente nei testi dedicati all’arte.
MATERIALI AD ACCESSO RISERVATO
▶ Multilivello. Per studenti adulti e giovani adulti di livello elementare, interessati all’arte, i trenta capitoli del volume possono rappresentare altrettanti testi input, sfidanti e non nozionistici, da cui partire per un motivante percorso di comprensione e di scoperta dell’arte e della lingua italiane. Per studenti di livello più alto, la varietà e l’originalità degli argomenti può fornire utili stimoli per “parlare d’arte” in lingua italiana. Nonostante una lingua semplificata dal punto di vista morfologico e sintattico, il volume è godibile e utile anche per studenti di livello C1/C2 e per i madrelingua.
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▶ Oltre 300 attività. Per ciascun capitolo vengono proposte attività di stimolo alla discussione, di riflessione sulla lingua dell’arte, di lavoro sulle immagini e di ricerca ed espansione di contenuti. Le attività si prestano ad essere svolte individualmente, in coppia, in piccoli gruppi o in plenaria a seconda dei contesti e delle scelte dell’insegnante. Il libro è anche utilizzabile in lezioni individuali. ▶ Audiolibro. Per lavorare sulla comprensione orale, sulla pronuncia e sulle regole ortografiche gli studenti hanno a disposizione la versione audio di tutti i capitoli.
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Giovanni Garelli
PARLIAMO DI ARTE
30 spunti per discutere di arte italiana in classe A2-C1
IL LIBRO IN DIGITALE
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In alcune immagini di questo volume potrebbero essere visibili i nomi di prodotti commerciali e dei relativi marchi delle case produttrici. La presenza di tali illustrazioni risponde a un’esigenza didattica e non è, in nessun caso, da interpretarsi come una scelta di merito della Casa editrice né, tantomeno, come un invito al consumo di determinati prodotti. I marchi registrati in copertina sono segni distintivi registrati, anche quando non sono seguiti dal simbolo .
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Coordinamento editoriale: Chiara Romerio, Federica Scotti Coordinamento redazionale: Francesca Asnaghi Redazione: Manuela Lazzari Progetto grafico e impaginazione: Laura Rozzoni Rilettura: Eugenia Fumagalli Ricerca iconografica: Giorgio Evangelisti Disegni: Roberto Buffo, C.D.&V. - Firenze, Giovanni Garelli Cartografia: Studio Aguilar - Milano Copertina: Emanuela Mazzucchetti, Davide Cucini Fotolito: Byblos srl - Torino Stampa: Vincenzo Bona S.p.A. – Strada Settimo, 370/30 – 10156 Torino (TO)
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Giovanni, Castiglione Olona; Chiesa di Santa Corona, Vicenza; National Gallery of Art, Washington; Museo Nazionale, Cracovia; Credito Italiano; Roma, Basilica di San Paolo fuori le mura/pbs.twimg.com; Museo Civico, Vicenza/www. comune.vicenza.it; artslife.com; Museo Archeologico Nazionale, Firenze/www.uffizi.it; www. romanoimpero.com; www.lettera32.org; www.ecodisicilia.com; Duomo di Monreale/Yeshiva University; Duomo di Monreale/scrittoridiscrittura.it; Duomo di Monreale/www.posterazzi. com; Silvana Editoriale, 1992; www.vaccarinews.it; www.trevispa.com;Cappella degli Scrovegni, Padova/www.visitabanomontegrotto.com; Palazzo Massimo alle Terme, Roma; Biblioteca Medicea Laurenziana, Firenze; Cappella degli Scrovegni, Padova/padovacultura.padovanet. it; Museo Archeologico, Verona; www.historiesdeuropa.cat; C.Wood, 2012;Publicity & Print Press N.Y., 2001; R.Bertelli, 1933/www.wright20.com; M.Fontana/divisare.com; bookstore. antrodiulisse.eu; Blink Fish/www.porteefinestrenews.it; A.Beltrame, 1942/digilander.libero. it; Duomo di Monreale/Angelico Press, 2015; Duomo di Monreale/Magisteria.ru; www. molisetoursnc.com; www.ilfoglio.it; www.bibazz.it; asiatravelguide.us; www.eyeshenzhen. com; Cappella Paolina, Palazzi Vaticani,Città del Vaticano Fine Arts Museums, San Francisco; Stanley Moss, RL, 1996; Produzione PDS, 1948; Universalia, 1948/CEIAD; Biblioteca Marucelliana, Firenze; British Royal Colection/The Atheaeum; Palazzo Lancellotti, Roma; Szépmüvészeti Múzueum,Budapest/www.lakasaimperfetta.com; Schloss Weißenstein, Pommersfelden; Neues Palais,Potsdam; Cattedrale di San Procolo, Pozzuoli; Museo Civico, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Bassano del Grappa/www.finestresullarte.com; www.giorgioangeli. com; Victoria and Albert Museum, Londra; © Succession Picasso by SIAE, Roma 2020; © G.Severini by SIAE, Roma 2020; www,analisidellopera.it; Pinacoteca di Parigi/arthemisia.it; Palazzo Pitti, Firenze; Museo d’Orsay, Parigi; M.Cattelan, 2004/docplayer.fr; M.Cattelan, 2019/ ilgiornale.it; Museo del 900, Milano/theblogartpost.it; M.Cattelan, 1991/www.perrotin.com; M.Cattelan, 1991/www.art-rite.it; Museo d’Arte Contemporanea, Castello di Rivoli, Torino/Mini Maniaco, 2018; kdsims, 2009/Flickr; Museo dell’Opera della Basilica di Santa Croce, Firenze/ www.analisidellopera.it; Villa del Principe, Genova/www.doriapamphilj.it; Galleria Sabauda, Torino; Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli; Bildergalerie, Potsdam; Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna, Matera; Pinacoteca Nazionale, Siena; Galleria Spada, Roma; Museo dell’Ermitage, Sanpietroburgo; Palazzo d’Accursio, Bologna; Augustinerkirche, Vienna;Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia; Minneapolis Institute of Arts, Minneapolis; Solomon R. Guggenheim Museum, New York; Metropolitan Museum of Art, New York; Helen Birch Bartlett Memorial Collection /The Art Institute of Chicago/www.artic.edu; E.David, 2014/ Michael Werner Gallery, Londra/www.harpersbazaararabia.com; G.Andreotta Calò/Wilfried Lentz, Rotterdam; Gallerie Perrotin/Zeno Zotti, Maurizio Cattelans Archive/Maurizio Cattelan; A.Sicioldr, 2018/www.artribune.com; bolognablog.info; MUS.E/Musei Eventi Firenze; M.Galeotti/ facciamoungiroincentro.blogspot.com; A.Cencetti/fotocommunity.it; M.Pellizzari/Basilica di San Marco, Venezia; larivieraonline.com;(cd): Museo Archeologico Nazionale, Reggio Calabria; Ashmolean Museum of Art and Archaeology, Oxford; Collegiata, San Gimignano/ www.iltesorodisiena.net; Cappella San Severo, Napoli/bta.it;(cd): Cappella Sansevero, Napoli/ altmarius.ning.com; Cappella Sansevero, Napoli/lartediguardarelarte.altervista.org; Cappella Sansevero, Napoli/www.orsanelcarro.it; Basilica di San Michele Arcangelo, Capua; kokomosaico. com; Mario DonÀ Mosaici; www.airbnb.it; Chiesa San Michele in Africisco, Ravenna; www. patrimoniomondiale.it; www.michelacarmignani.it; benedettalopezbani.wordpress.com; Palazzo Ducale, Mantova; cantiereestense.it; Basilica di San Francesco, Arezzo/gogonews.cc; Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Cenacolo Vinciano, Milano; Fondazione Musei Senesi/Google Cultural Institute; Archivio Fotografico di Palazzo Fortuny/www.exibart.com;(b): Villa Giustiniani Odescalchi, Bassano Romano; T.Hirai, 2010/lucamaggio.wordpress.com; Cattedrale di Santa Maria Annunziata, Otranto/polisemantica.blogspot.com; R.Papa/MAR Museo Arte Ravenna/ luoghidelcontemporaneo.beniculturali.it; Castello del Buonconsiglio, Torre dell’Aquila/www. novarmonia.it; M.Ronchetti e M.Sarri/Scala/Temi ed., 2002; Kunsthistorisches Museum, Vienna; www.blinktravel.guide.
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Presentazione
L’
idea di scrivere questo libro nasce dalla mia, ahimè molto lunga, esperienza di insegnamento dell’italiano a studenti stranieri.
La grande maggioranza degli studenti incontrati in questi anni si avvicinava all’italiano spinta da una motivazione “genericamente culturale”, spesso legata alla passione per l’arte. Tuttavia, la difficoltà della lingua italiana colta, da un lato, e il pragmatismo delle indicazioni del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue, dall’altro, sembravano destinati a frustrare questa motivazione, almeno fino a quando lo studente non avesse raggiunto un livello medio-alto di conoscenza della lingua. Sembrava cioè che lo studente fosse, per forza di cose, obbligato ad affrontare solo dialoghi relativi a consumazioni al bar, prenotazioni alberghiere, viaggi in treno, iscrizioni a corsi di lingua, ecc. prima di poter parlare dell’Italia veramente a lui cara: quella dei mosaici di San Marco, della Cappella Sistina, del Barocco leccese. La sfida è stata quindi quella di permettere agli studenti di parlare d’arte senza dover aspettare di raggiungere un livello di conoscenza della lingua italiana tale da permettere loro di affrontare i comuni testi di storia dell’arte. Per farlo è stato necessario, prima di tutto, lavorare sulla lingua, cercando di renderla il più possibile comprensibile, ma senza banalizzare i contenuti. Tale operazione ha tenuto conto di diversi criteri (per l’illustrazione dei quali, invito a leggere la guida per l’insegnante, disponibile online). Mi limito qui a citare il più importante: evitare la sintesi. Sintetizzare un testo significa spesso ridurne la ridondanza e quindi la comprensibilità. Tale principio, unito al limitato numero di pagine a disposizione, ha comportato una “scelta coraggiosa”, quella di selezionare gli argomenti, di rinunciare a qualsiasi velleità di completezza. Il volume è stato costruito intorno a 30 “idee”, a ciascuna delle quali è stato dedicato un capitolo di 4 pagine. Alcune idee possono apparire difficili; si tratta di una scelta consapevole: l’obiettivo non è stato quello di informare, ma piuttosto quello di incuriosire, sfidare, stimolare la riflessione e la discussione. Il volume può essere utilizzato, seppur con modalità differenti, con studenti adulti e giovani adulti aventi diversi livelli di conoscenza della lingua italiana. Con studenti di livello più basso, i diversi capitoli rappresentano testi input su cui costruire un graduale percorso di comprensione, prima globale e poi analitica. Con studenti di livello più alto, l’accessibilità della lingua contribuisce a veicolare rapidamente concetti complessi che stimolino discussioni e lavori di gruppo. Un altro degli elementi caratterizzanti il testo è la sezione delle attività dedicate alla lingua per lo studio. Il principio che le governa è quello “dal basso verso l’alto”. Invece di costellare il testo di note illustrative e semplificanti, si è deciso di partire da un testo molto semplificato, privilegiando la comprensione dei contenuti all’appropriatezza del registro, per poi “risalire” nelle attività, alla scoperta, il più possibile induttiva, delle peculiarità della lingua colta. Giovanni Garelli 3
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Indice
Percorso storico 5
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le note
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gli snodi
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i monumenti
1.1 La firma L’importanza di un nome 6 1.2 L’attribuzione I detective dell’arte 10 1.3 Il mercato Il prezzo dell’arte 14 1.4 Il museo Casa o prigione dell’arte? 18 1.5 L’iconografia Il linguaggio delle immagini 22 1.6 Questo lo so fare anch’io Lo scandalo del XX secolo 26 Attività 30
2.1 Il ritratto romano Il volto della realtà 38 2.2 Ravenna La nascita dell’arte cristiana 42 2.3 Il Rinascimento L’arte come conoscenza 46 2.4 Il Barocco a Roma Il teatro delle emozioni 50 2.5 La macchia La rivoluzione in un caffè 54 2.6 Il Futurismo La velocità in pittura 58 Attività 62
3.1 3.2 3.3 3.4 3.5 3.6
La Colonna Traiana Un antico mistero 70 Il Duomo di Monreale Il cinema del Medioevo 74 La Torre Pendente Il simbolo d’Italia 78 La Cappella degli Scrovegni I Vangeli “poco” nascosti 82 Il Palazzo della civiltà italiana L’arte della politica, la politica dell’arte 86 Il Bosco Verticale Un futuro possibile? 90 Attività 94
4
i personaggi
5
le tecniche
4.1 Michelangelo L’arte del corpo 102 4.2 Caravaggio Il presente legge il passato 106 4.3 Artemisia Gentileschi L’artista dietro al personaggio 110 4.4 Antonio Canova Genio e “regolatezza” 114 4.5 Amedeo Modigliani L’ultimo dei rinascimentali 118 4.6 Maurizio Cattelan La rivincita dell’asino 122 Attività 126
5.1 La carpenteria Il fascino dell’invisibile 134 5.2 La scultura La bellezza di un equivoco 138 5.3 Il mosaico Una bellezza eterna 142 5.4 L’affresco L’arte di non sbagliare 146 5.5 La pittura a olio L’importanza di un filo d’olio 150 5.6 Il restauro Prendersi cura della bellezza 154 Attività 158 Percorso geografico 166 4
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Percorso storico Noi consigliamo di seguire i capitoli nell’ordine in cui appaiono sul libro. La struttura del libro è però modulare, quindi è possibile seguire percorsi alternativi. Qui di seguito, ve ne proponiamo uno.
prologo
le note 1.1 La firma L’importanza di un nome 1.2 L’attribuzione I detective dell’arte 1.3 Il mercato Il prezzo dell’arte 1.4 Il museo Casa o prigione dell’arte? 1.5 L’iconografia Il linguaggio delle immagini
percorso
cronologico 2.1 3.1 2.2 3.3 3.2 3.4 2.3 5.5 4.1 4.2 4.3 2.4 4.4 2.5 2.6 4.5 3.5 1.6 3.6 4.6
epilogo
Il ritratto romano Il volto della realtà La Colonna Traiana Un antico mistero Ravenna La nascita dell’arte cristiana La Torre Pendente Il simbolo d’Italia Il Duomo di Monreale Il cinema del Medioevo La Cappella degli Scrovegni I Vangeli “poco” nascosti Il Rinascimento L’arte come conoscenza La pittura a olio L’importanza di un filo d’olio Michelangelo L’arte del corpo Caravaggio Il presente legge il passato Artemisia Gentileschi L’artista dietro al personaggio Il Barocco a Roma Il teatro delle emozioni Antonio Canova Genio e “regolatezza” La macchia La rivoluzione in un caffè Il Futurismo La velocità in pittura Amedeo Modigliani L’ultimo dei rinascimentali Il Palazzo della civiltà italiana L’arte della politica, la politica dell’arte Questo lo so fare anch’io Lo scandalo del XX secolo Il Bosco Verticale Un futuro possibile? Maurizio Cattelan La rivincita dell’asino
le tecniche 5.1 La carpenteria Il fascino dell’invisibile 5.2 La scultura La bellezza di un equivoco 5.3 Il mosaico Una bellezza eterna 5.4 L’affresco L’arte di non sbagliare 5.6 Il restauro Prendersi cura della bellezza 5
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i personaggi
1. Michelangelo L’arte del corpo
Più di un milione di visitatori entra, ogni anno, al Museo dell’Accademia di Firenze per vedere quella che, secondo molti, è la statua più bella del mondo: il David di Michelangelo [ 1 ]. Moltissime altre persone ne ammirano la copia collocata davanti a Palazzo Vecchio, in Piazza della Signoria. Michelangelo inizia a scolpire questa gigantesca statua di marmo bianco di Carrara (alta più di 4 metri, oltre 5 metri con il basamento) quando ha appena 25 anni. Ma che cosa rappresenta il David? Molte cose, ma una soprattutto: un corpo. Un corpo nudo. Se osserviamo le opere di pittura e scultura di Michelangelo, ci accorgiamo che, in fondo, il soggetto è sempre lo stesso: il corpo, dell’uomo e della donna.
biografia
Michelangelo Buonarroti ha avuto una vita lunghissima. È nato nel 1475 ed è morto nel 1564, a quasi 89 anni! Insieme a Leonardo da Vinci e Raffaello è considerato il maggiore artista del secondo Rinascimento. Scultore, pittore, architetto e poeta, ha lavorato soprattutto a Firenze e Roma.
[ 1 ] ← Michelangelo Buonarroti, David, 1501/1504, Firenze (Toscana), Galleria dell’Accademia.
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i personaggi
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1. Michelangelo
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[ 2 ] ↑ Michelangelo Buonarroti, La creazione di Adamo, 1508/1512, Città del Vaticano (Lazio), Cappella Sistina. [ 3 ] ↘ Michelangelo Buonarroti, Pietà, 1497/1499, Città del Vaticano (Lazio), Basilica di San Pietro.
Il corpo di Adamo [ 2 ], immagine di quello di Dio, il corpo morto di Cristo, disteso in braccio alla madre [ 3 ], il corpo glorioso di Cristo giudice [ 4 ], il corpo prigioniero del marmo dei Prigioni [ 5 ], il corpo della Notte [ 6 ]. La storia dell’arte e della cultura è anche la storia del corpo. Il corpo perfetto delle statue greche, il corpo tormentato delle rappresentazioni medioevali dell’inferno, il corpo nascosto dagli abiti e il corpo “riscoperto” dagli artisti del Rinascimento. In questa storia, se un estremo è Papa Gregorio I (Gregorio Magno), che nel V sec. d.C. definisce il corpo “abominevole rivestimento dell’anima”, l’altro estremo è proprio Michelangelo, che, mille anni dopo, scolpisce il corpo nudo più bello del mondo.
[ 4 ] ↙ Michelangelo Buonarroti, Giudizio Universale (particolare), 1535/1541, Città del Vaticano (Lazio), Cappella Sistina. [ 5 ] ↙ Michelangelo Buonarroti, Prigione, 1525/1530, Firenze (Toscana), Galleria dell’Accademia. [ 6 ] ↓ Michelangelo Buonarroti, La Notte, 1525/1527, Firenze (Toscana), Tomba di Giuliano, Sagrestia Nuova di San Lorenzo.
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Il primo Rinascimento, fa ri-nascere (→ p. 46) il corpo perfetto e nudo dell’arte greca e romana, ma spesso lo nasconde nelle case private (la Venere di Botticelli è dipinta per una villa privata della famiglia Medici). Michelangelo, invece, lo porta nel luogo più sacro della Chiesa Cattolica, dove si riuniscono i cardinali per eleggere il Papa: la Cappella Sistina [ 7 ]. In questo senso, Michelangelo è veramente il punto più alto del Rinascimento. In lui si fondono perfettamente la cultura classica (nella quale era cresciuto, alla corte di Lorenzo de’ Medici) e la fede cristiana. Quando scolpisce o dipinge un corpo nudo, Michelangelo vuole “fare teologia”: parla di Dio, attraverso la sua creatura più perfetta, l’uomo.
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[ 7 ] ↑ Michelangelo Buonarroti, Giudizio Universale, 1535/1541, Città del Vaticano (Lazio), Cappella Sistina. [ 8 ] ↑ Michelangelo Buonarroti, Biagio da Cesena, Giudizio Universale (particolare), 1535/1541, Città del Vaticano (Lazio), Cappella Sistina.
Secondo Michelangelo non c’è niente di scandaloso in un corpo nudo, perché è stato creato da Dio a sua immagine, come dice la Bibbia. “Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Genesi, 1, 27). Ma non tutti sono d’accordo con lui. Il Giudizio Universale della Cappella Sistina non è ancora finito, quando Biagio da Cesena, un collaboratore del papa, critica duramente il lavoro di Michelangelo: “Così tanti corpi nudi sono più adatti a un bagno pubblico o a un’osteria che a una sacra cappella!”. Ovviamente questo giudizio
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negativo fa molto arrabbiare Michelangelo, che, per vendicarsi, dipinge Biagio da Cesena come un mostro dell’inferno con le orecchie d’asino [ 8 ]. Ma la storia del corpo continua e, alcuni anni dopo la morte di Michelangelo, il clima culturale cambia completamente. La Chiesa Cattolica reagisce alla Riforma Protestante di Lutero cercando di costruire una nuova moralità. Il corpo nudo torna a creare scandalo. Il Papa chiede a Daniele da Volterra, un allievo di Michelangelo, di coprire i corpi “troppo nudi” del Giudizio Universale. Daniele dipinge, “a secco”, stoffe e braghe (specie di pantaloni) sui corpi nudi di santi e dannati [ 9 ]. Per questo è anche conosciuto come “il Braghettone”.
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Nei secoli successivi si aggiungono molte altre “braghe” e addirittura, in più occasioni, il grande 10 affresco di Michelangelo rischia di essere completamente distrutto, perché considerato scandaloso. Nel 1980 comincia il grande restauro della volta della Cappella Sistina e del Giudizio Universale. Durante questo restauro, molte delle braghe vengono eliminate [ 10 ]. Solo quelle del Cinquecento, e tra queste le braghe di Daniele da Volterra, sono conservate, per testimoniare un particolare momento storico. Nel 1994, il restauro si conclude. I colori di Michelangelo ritornano a brillare. Molti corpi tornano a essere nudi e il rosa delle loro carni riempie la Cappella. Papa Giovanni Paolo II, il giorno dell’inaugurazione, dichiara: “ La Cappella Sistina è proprio - se così si può dire - il santuario della teologia del corpo umano”. E la storia del corpo continua...
[ 9 ] [ 10 ] ↖ ↑ Michelangelo Buonarroti, Giudizio Universale (particolare prima e dopo il restauro del 1980), 1535/1541, Città del Vaticano (Lazio), Cappella Sistina.
[ 11 ] ↓ Michelangelo Buonarroti, Giudizio Universale (particolare), 1535/1541, Città del Vaticano (Lazio), Cappella Sistina.
approfondimento
A SECCO Nell’affresco (→ p. 146) si dipinge sul muro “fresco”, ancora umido. In questo modo il colore viene integrato nell’intonaco che ricopre il muro. Quando invece si dipinge sul muro ormai asciutto, si dipinge “a secco”. La pittura a secco è molto meno resistente e si può eliminare abbastanza facilmente senza rovinare l’affresco sottostante.
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attivitá 4.1 • MICHELANGELO L’arte del corpo PARLIAMO DI ARTE
1. Perché, secondo voi, il sottotitolo del capitolo è L’arte del corpo? 2. Anche secondo voi il David di Michelangelo è la statua più bella del mondo? Perché sì / perché no? 3. Avete già visto il David di Michelangelo dal vivo? Se sì, raccontate la vostra esperienza ai compagni. 4. Avete già visto la Cappella Sistina dal vivo? Se sì, raccontate la vostra esperienza ai compagni. 5. Come è considerato, nella vostra cultura, il corpo nudo? Nel vostro Paese esistono luoghi dedicati ai nudisti? Voi cosa ne pensate? Che rapporto avete con il corpo nudo? 6. Il XXI secolo è anche il secolo del corpo “trasformato” dalla chirurgia estetica. Cosa ne pensate? 7. I tatuaggi sono, in fondo, opere d’arte dipinte sul corpo. Cosa ne pensate? Vi piacciono? Perché sì, perché no?
RIFLETTIAMO SULLA LINGUA
Riscrivete il testo sul quaderno, sostituendo le espressioni sottolineate con le seguenti, che appartengono a un registro linguistico più alto, caratteristico dei testi di storia dell’arte. infernale • paiono • dipinse • fece • asinine • tale stroncatura • con le fattezze di • criticò • era • infuriare • completato Il Giudizio Universale della Cappella Sistina non è ancora finito, quando Biagio da Cesena, un collaboratore del papa, critica duramente il lavoro di Michelangelo. “Così tanti corpi nudi sono più adatti ad un bagno pubblico o a un’osteria che a una sacra cappella!” Ovviamente questo giudizio negativo fa molto arrabbiare Michelangelo, che, per vendicarsi, dipinge Biagio da Cesena come un mostro dell’inferno con le orecchie d’asino.
GIOCHIAMO CON L’ARTE
Gli artisti della generazione che viene dopo quella dei “tre grandi” (Michelangelo, Raffaello, Leonardo) sono chiamati manieristi. Fanno arte alla “maniera” dei tre grandi artisti che li hanno preceduti, che loro considerano modelli insuperabili. Da Michelangelo prendono soprattutto l’attenzione per il corpo umano: sempre rappresentato nudo, grandioso, in posizioni complesse. Come già in Michelangelo, il corpo nudo diventa protagonista non solo di opere “pagane”, che rappresentano episodi della mitologia greca e romana, ma anche di opere religiose e profondamente cristiane. Osservate le seguenti opere e indicate con una C quelle che, secondo voi, rappresentano soggetti cristiani, e con una P quelle che rappresentano soggetti pagani. Parlatene poi con i compagni.
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Attività
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USCIAMO DAL LIBRO
1. Nelle immagini medioevali del Giudizio Universale, quali personaggi sono nudi? Che cosa significa questo, rispetto al modo di considerare il corpo? Cercate le seguenti immagini del Giudizio Universale, poi parlatene con i compagni. • Giotto - Cappella degli Scrovegni - Padova • Taddeo di Bartolo - Collegiata di Santa Maria Assunta - San Gimignano • Mosaici del Battistero di Firenze • Giovanni da Modena - Cappella Bolognini - Chiesa di San Petronio - Bologna • Beato Angelico - Museo di San Marco - Firenze 2. Cercate su Youtube il video intitolato Federico Zeri commenta il restauro della Cappella Sistina (Federico Zeri è stato uno dei più grandi esperti di storia dell’arte italiana). 3. Nella grande statua scolpita da Michelangelo, Mosè ha le corna. Perché? E che cosa ha a che fare questo con San Gerolamo, il santo che Antonello da Messina dipinge nel suo studio (vedi pp. 150-151). Cercate la risposta su Internet e parlatene con i compagni.
4.2 • CARAVAGGIO Il presente legge il passato PARLIAMO DI ARTE
1. Perché, secondo voi, il sottotitolo del capitolo è Il presente legge il passato? 2. Avete mai visto delle opere di Caravaggio dal vivo? Se sì, dove? Raccontate l’esperienza ai compagni. 3. Vi piacciono le opere di Caravaggio? Perché sì, perché no? 4. Pensate a qualcosa, molto apprezzato anni fa, che adesso non lo è più. Un esempio possono essere i mobili in stile antico, ormai rari nelle case moderne. Parlatene con i compagni. 5. Conoscete i film neorealisti italiani? Ne avete visto qualcuno? Se sì, quale? Raccontatelo ai compagni.
RIFLETTIAMO SULLA LINGUA
Confrontate il testo di sinistra con il testo di destra, individuatene le differenze e parlatene con i compagni. Poi rispondete alle domande. Se necessario, chiedete l’aiuto dell’insegnante. Oggi, se nel titolo di una mostra c’è il nome di Caravaggio, il successo di pubblico è straordinario.
Oggigiorno la semplice presenza del nome di Caravaggio nel titolo basterebbe ad assicurare a una mostra uno straordinario successo di pubblico.
Ma non è sempre stato così.
Tuttavia, il grande artista lombardo non ha sempre goduto del medesimo favore di pubblico e critica. 127
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