ML N 2 MARZO 2015

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Il direttore de

CULTURA D’IMPRESA E DINTORNI

Il Sole 24 Ore ad Ancona

MAR‘15 N°2 anno XXII euro 2,00

“Questo Paese ce la può fare”

Università & Ricerca Alla Politecnica il Biotech d’eccellenza

LE MARCHE NELLA MODA

SERVIZI PER L’IMPRESA II

Tra calzaturiero e abbigliamento di qualità

L’inserto a cura di Sida Group srl

CITTA’ & BORGHI OSTRA VETERE

SPECIALE ELEZIONI

164 Pagine

I programmi dei candidati alla guida della Regione

Sondaggi ML

Economia.Lavoro Cultura.Attualità Stile.Viaggi.Design

La meccanica è Donna Parola di Lucia Capodagli

Salviamo le TARTARUGHE MARINE

(Dis)Occupazione I dati Istat

Musicultura

Due band marchigiane in finale

Le illustrazioni DI COMICS

GUIDO PICCHIO

Copertina di Riccardo Gabrielli

Fotografo di guerra e paparazzo

AL VINITALY 2015 LE MARCHE DA BERE ∂1∂


Castelli di Jesi Verdicchio Riserva D.O.C.G. / Verdicchio dei Castelli di Jesi D.O.C. Verdicchio di Matelica Riserva D.O.C.G. / Verdicchio di Matelica D.O.C.

I pRODuttORI DI VeRDICChIO pROtaGOnIstI Della nuOVa CaMpaGna pROMOzIOnale aCCaDIa anGelO www.accadiavini.it alBeRtO QuaCQuaRInI www.quacquarini.it anDRea FelICI www.andreafelici.it BaDIalI & CanDelaResI www.badialiecandelaresi.it BalDaRellI ValeRIO www.vinibaldarelli.com BenIGnI MauRIzIO www.benignivini.it BIanChI annalIsa Tel. 071 7108876 BIsCI www.bisci.it BOCCaFOsCa www.boccafosca.it BORGO paGlIanettO www.borgopaglianetto.it BORIOnI GIannI azienda.borioni@libero.it BROCanI GIuseppe www.cantinabrocani.it BROCCaneRa www.broccanera.it BRunORI MaRIO & GIORGIO www.brunori.it CantIna CaValIeRI www.cantinacavalieri.it CantIna COlOGnOla - tenuta MusOne www.tenutamusone.it CantIna DI RusCIO www.cantinadiruscio.it CantIna Ma.RI.Ca www.cantinamarica.it CantIne BelIsaRIO www.belisario.it CapOGROssI BORGIanI alBeRtO Tel. 0731 789254

Casa VInICOla G. GaROFOlI www.garofolivini.it Casa VInICOla pIeRsantI www.piersantivini.com Casaleta www.casaleta.it CasalFaRnetO www.casalfarneto.it CeCI enRICO www.cecienrico.it CheRuBInI cherubini.simone75@gmail.com CIu’ CIu’ www.ciuciuvini.it COllesteFanO www.collestefano.com COlOnnaRa www.colonnara.it COntI DI BusCaRetO www.contidibuscareto.com CROCe Del MORO www.crocedelmoro.it F.llI BuCCI www.villabucci.com F.llI pOlItI www.cantinepoliti.it FattORIa COROnCInO www.coroncino.it FattORIa la VIalla www.lavialla.it FattORIa san lORenzO www.fattoriasanlorenzo.com FazI BattaGlIa www.fazibattaglia.it FInOCChI www.viticoltorifinocchi.it FOnte zOppa www.cantinefontezoppa.com GaMBellI VInI www.gambellivini.it

GattI MaRCO www.gattiagri.it la MOnaCesCa www.monacesca.it la MORCIOla www.lamorciola.it la MuROla www.murola.it la staFFa www.vinilastaffa.it laIla lIBenzI www.fattorialaila.it lanDI luCIanO www.aziendalandi.it luCChettI MaRIO www.mariolucchetti.it ManCInI BenItO www.manciniwines.it MaRanI seRGIO marani-luca@libero.it MaRaVIGlIa FIlIppO www.vinimaraviglia.com MaRCheDOC www.colonnara.it MaRChettI MauRIzIO www.marchettiwines.it MaRCOnI VInI www.marconivini.it MaROttI CaMpI www.marotticampi.it MaRtaRellI FeRnanDa Tel. 0731 267032 MaRtellI GIna martelligina@alice.it MatteI DanIlO www.tenutamattei.com MezzanOtte sanDRInO www.cantinemezzanotte.it MOnteCappOne www.montecappone.it

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EDITORIALE | di Flavio Guidi

IL DORMIENTE SI RISVEGLIERA’? QUANDO? Riflessioni

di Flavio Guidi Management Academy Sida Group srl - Area MacroEconomica

O

biscotto agendo da acceleratore. Oggi l’indebitamento dello stato greco, del sistema imprese e del sistema famiglie si è esasperato. Il rigore e la parsimonia sono valori e principi dimenticati. Tutto ciò con una economia reale non sostenuta da un’industria forte quanto mai competitiva. Una situazione strutturale prospettica drammatica. Oggi la Grecia è uno stato diseconomico, questo è il problema più grave. L’indebitamento può essere superato attraverso lo stralcio e la rimodulazione, ma la capacità di generare risorse resta precaria. Intervenire sulla contrazione della spesa (politica del rigore) oggi può produrre una caduta ulteriore della domanda, caduta degli investimenti, caduta del PIL, ulteriore aggravamento della disoccupazione, della povertà. Al drogato grave non va sottratta repentinamente la droga, anche se questa si rende necessaria, onde evitare squilibri che potrebbero produrre traumi violenti.

sservo ciò che sta accadendo in Grecia, rifletto e confronto il loro stato socio-economico con quello italiano. Trent’anni orsono, mentre viaggiavo attraverso il Paese, rimanevo sorpreso da come la lotta di classe tra il povero ed il ricco si fosse trasformata in lotta tra il privato ed il pubblico. Già da allora il problema della spesa pubblica rappresentava una piovra, che sulla Grecia si è andata avviluppando, sostenuta da un crescente indebitamento (statale, imprese, famiglie). Il sociologo vede la causa in una propensione alla spesa facile, caratterizzata da consumismo e inflazione sospinta da un facilissimo indebitamento. Il credito sostenuto da euforia di domanda ha facilitato ogni processo di spesa, portando il consumatore verso una mentalità di spesa facile con pagamento dilazionato. In questo contesto, il voto di scambio, la speculazione, il potere lobbistico e della conservazione delle corporazioni hanno inzuppato il

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EDITORIALE | di Flavio Guidi Qual e' il quadro italiano? Una politica inefficace e spendacciona, una burocrazia asfissiante, una giustizia lenta, poco coerente, attendista e incerta, una corruzione dilagante, una mafia sempre più presente, una fiscalità subdola, un credito castrato, un lobbismo e un conservatorismo frenante. Un contesto in cui privilegi, spartizioni, interessi consolidati fanno da padroni sui processi decisionali. Risultato: il 42% della popolazione vive in uno stato di povertà, il 62% attinge ai risparmi per far quadrare il bilancio familiare, l’indice di disaffezione verso le istituzioni sale del 70%. La percentuale di cittadini che manifestano il desiderio di cambiare paese sale dal 36% del 2013 al 45% del 2014. Il tasso dei fallimenti e di insolvenza cresce di anno in anno. Il contesto che dovrebbe costituire la molla dell’investimento è spaventosamente negativo, tale da scoraggiare l’entusiasmo

e l’iniziativa, con connotati di bassissima credibilità. L’economia reale italiana ci aiuta con le risorse della terra, del clima, del turismo, della creatività, del patrimonio dei sapori, della competenza artigiana, del made in Italy, della meccanica, dell’elettronica strumentale. Insieme di risorse poco efficace a contrastare le forze negative che vengono dal contesto. Tutto ciò in un mercato internazionale sempre più competitivo e aggressivo. Bisogna svegliarsi: se non si prende consapevolezza di queste forze negative che agiscono producendo frustrazione e declino, ogni prospettiva di ripresa si fa lontana. Anche per l’Italia bisogna rimettere in discussione i paradigmi che stanno alla base del nostro vivere, per cambiare bisogna muoversi da punti di vista diversi, ampliare la visione del divenire, riscoprire

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i sani motivi e valori che determinano il nostro agire. I comportamenti che sono alla base di ogni nostra azione devono essere rivisitati. I desideri e i bisogni che agiscono sui comportamenti devono essere ridiscussi. La semplicità e l’equità devono diventare il motore centrale dei nostri pensieri e azioni e di ogni nostro sogno. In mancanza di consapevolezza non potremo che attenderci ulteriori deterioramenti se non un perdurare dello status quo. L’unico trend positivo in controtendenza è quello della Chiesa sospinta dal carisma di Papa Bergoglio. Fatto che dà una conferma della necessità di ricerca di nuovi valori e di speranza, e che c’è desiderio di nuovi modelli di vita, dove l’egocentrismo, con spinte alla distruttività, alla potenza, alla permanenza, viene controllato, lasciando spazio a quelle dell’empatia e dell’equità.


Un ristorante che ha un nome di donna e la bellezza di un sogno che diventa realtà. Perché mangiare è un’arte, un atto d’amore verso se stessi e al Ginevra Restaurant tutto è preparato con sapienza e cuore, in un connubio originale di tradizione e innovazione.

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presenta in esclusiva nelle Marche

EXPO

TENDE

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5 tende con premio


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CONTENUTI 14

PRIMO PIANO Scraper, il catalogo prende vita con un’App

ALTO ARTIGIANATO Sinfonie del colore e del ricamo

DIRETTORE EDITORIALE Flavio Guidi flavio.guidi@mlmagazine.it

DOSSIER MODA Le Marche a fili e colori

COORDINATORE EDITORIALE Guido Guidi guido.guidi@mlmagazine.it

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COVER STORY Al Vinitaly 2015 le Marche da bere

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ATTUALITA’ Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore

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“Questo Paese ce la può fare”

NEWS DAL TERRITORIO VICENDE DAL TERRITORIO TIPICITÀ: naturalmente avanti EUROPA INFORMA NEWS DAL MONDO ACQUISIZIONI E CESSIONI

LAVORO 45 Jobs Act, nuove regole per crescere

IL SONDAGGIO DI ML

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A CASA DI Benvenuti a Villa Cattani

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LUCI DELLA RIBALTA Petali di margherita contro il femminicidio

CULTURA Guido Picchio

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VOLONTARIATO Afma: “Aiutateci a ricordarlo”

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SALUTE E BENESSERE Aria nuova con Fellowes Abbattere i costi della sanità regionale si può

TURISMO

Lucia Capodagli

Così salviamo le tartarughe marine

La meccanica è Donna

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CONTRIBUTI & INCENTIVI

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VIAGGI Prendi e parti con Maraviglia La Turba di Cantiano

CALICI E FORCHETTE

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L’ESPERTO RISPONDE Crescita: il motore Bce

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La manovra Draghi Voluntary Disclosure

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INNOVAZIONE Esplode il fenomeno Smart City

IMPRESE & IMPRENDITORI Grandinetti

“Vi presento la tenda del futuro”

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CHI ENTRA E CHI ESCE

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FISCO Il credito d'imposta per le attività di ricerca e sviluppo

INCHIESTA Con Cna le imprese marchigiane a Expo 2015

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UFFICIO COMMERCIALE Andrea Fabri commerciale@mlmagazine.it Tel. (+39) 347 0769551 Fax 071 2869888 EDITRICE GGF GROUP www.mlmagazine.it Registrazione tribunale di Ancona n°12 del registro periodici del 14 aprile 1994 REDAZIONE Via Albertini, 36 Gross Ancona 60131 Ancona AN Tel. 071 2912331 ufficiostampa@mlmagazine.it HANNO COLLABORATO AL NUMERO Carlo Badioli Silvia Baldini Michele Barchiesi Apollonia Benassi Sara Bonacucina Letizia Ciaccafava Lucia Fava Graziella Mastronicola Mara Mazzoli Laura Osmani

Fotografo di guerra e paparazzo

“Quelle voci che parlano di noi” A Urbino torna il Festival del Giornalismo culturale I personaggi allo specchio di Alessandra Camilletti Antonio Luccarini, il professore

(DIS)OCCUPAZIONE I dati Istat

GRAFICO IMPAGINATORE Tommaso Costantini t.costantini@ggfgroup.it

CITTA' & BORGHI Ostra Vetere

134 136 138 140 142

48

COORDINATORE DI REDAZIONE Lorenza Radaelli l.radaelli@mlmagazine.it

FOCUS GIOVANI “Il futuro siamo noi”

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DIRETTORE RESPONSABILE Asmae Dachan a.dachan@mlmagazine.it

SPECIALE ELEZIONI I programmi dei candidati alla guida delle Marche

SPORT NEWS

148 Tartalife

156 Dieci anni di Dolce Vita 159 Comics 161 Eventi da non perdere 162 OLQ

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IMMAGINE DI COPERTINA Riccardo Gabrielli, Scuola Internazionale di Comics Chiuso in redazione il 27/03/2015 progetto grafico: Tommaso Costantini stampa: Bieffe spa (MC) Poste italiane Spa d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 1, DCB Ancona autorizzazione direzione provinciale pt Ancona

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L'EDITORIALE di Flavio Guidi

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2015 n°2 MA RZO

Una copia euro 2,00 Arretrati euro 4,00 Abbonamento annuale euro 10,00 Modalità di Pagamento a mezzo versamento su: C.C. Postale n°4072844 bonifico bancario presso Banca Popolare di Ancona Agenzia Ancona 1 – C.C. n°11164 CAB 02684 – ABI 05308 – CIN N IBAN IT81N0530802684000000011164 www.mlmagazine.it/abbonamenti/ ufficiostampa@mlmagazine.it Editore GGF Group


CULTURA 128 Guido Picchio,

terrore dei vip, amico dei militari in missione

ALLEGATO n°2 SERVIZI PER L'IMPRESA a cura di Sida Group srl

SPECIALE MARCHE GIOVANI

DOSSIER

COVER STORY

SPECIALE

La 49^ edizione del Vinitaly di Verona

I programmi dei candidati alla guida delle Marche

LE MARCHE DA BERE

ELEZIONI

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M O DA


I nostri servizi BREVETTI Preparazione e deposito di brevetti nazionali, europei ed internazionali

BREVETTI - MARCHI

MARCHI Preparazione e deposito di domande di registrazione nazionali, comunitarie ed internazionali

MODELLI E DISEGNI Preparazione e deposito di domande di registrazione nazionali, comunitarie ed internazionali

CONSULENZA Preparazione di contratti di cessione o licenza, assistenza tecnica in sede giudiziale

Ing. Claudio Baldi s.r.l.

www.baldipat.it

RICERCHE e SORVEGLIANZE Ricerche e sorveglianze in Italia e all’estero su brevetti, modelli e marchi

DIRITTI D’AUTORE Deposito opere presso SIAE e UPLAS; deposito software presso Registro Pubblico Speciale

Jesi tel. 0731 209096

Pesaro tel. 0721 405013

I consulenti

Civitanova Marche tel. 0733 771527

Foligno tel. 0742 353532

I collaboratori

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AVVISO

Aria di cambiamento

È

arrivata la primavera, si volta pagina. Inizia la bella stagione, con le giornate che si allungano e la voglia di novità. Tanti i temi che affrontiamo in questo numero di ML. La moda è al centro della rivista: una fotografia del settore, con i numeri, le difficoltà e le opportunità attuali, perché dietro le quinte o in passerella le Marche sono protagoniste di spicco del panorama del made in Italy. La parola va a chi la moda la disegna, la produce e ce la fa indossare. Cambio di armadio, quindi, ma anche cambio ai vertici politici. Il prossimo 31 maggio, infatti, si svolgeranno le elezioni regionali. Chi sono i candidati? Quali i programmi? Ne parliamo direttamente con chi scende in campo in uno speciale dedicato a partecipazione e impegno politici. Tra volti nuovi e nomi noti, vi portiamo nell'arena politica marchigiana. Chi guiderà le Marche nel nuovo quinquennio dovrà certamente rispondere alle richieste dei giovani. Al presente e al futuro dei marchigiani è dedicato il nostro focus che,

spaziando dallo studio al lavoro fino al tempo libero, indaga sulle opportunità che offre la regione alle nuove generazioni. Proprio i giovani dicono la loro nel sondaggio 'Senti chi parla': leggete i loro giudizi sulle Marche e fatene tesoro, loro sono anche il vostro futuro. Come sempre nella rivista, una ricca galleria di notizie, approfondimenti su argomenti di natura economica e contributi sul mondo del lavoro e della formazione, per non parlare delle interviste ai volti noti e meno noti della cultura e del turismo. In allegato a ML la seconda uscita dell’inserto a cura di Sida sul tema dei servizi per le imprese che offre spunti di riflessione dedicato a imprenditori e aziende. Anticipazioni: sul prossimo numero parleremo dell'evento dell'anno, Expo2015 e della partecipazione delle Marche all’esposizione universale di Milano. Continuate a seguirci anche sul nostro sito www.mlmagazine.it.

IN COLLABORAZIONE CON:

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NEL RISPETTO DELLA LEGGE 28/2000 SULLA PAR CONDICIO OGNI FORMAZIONE POLITICA E CIVICA CHE, ALLA DATA DELLA CHIUSURA IN REDAZIONE DELLA RIVISTA (SI VEDA GERENZA), AVEVA PRESENTATO LISTA E PROGRAMMA, HA GLI STESSI SPAZI E VISIBILITÀ.

PARTECIPANO:


IL CATALOGO PRENDE VITA CON UN'APP Scraper, la nuova proposta digitale per le aziende realizzata dall’Agenzia di comunicazione Tangherlini di Silvia Baldini

U

n catalogo ‘vivo’ all'interno di un’App aziendale, che consente l’inserimento di contenuti video, audio, 3D e fotografici e permette al cliente un alto grado di interazione. Scraper è un progetto realizzato dall’Agenzia Tangherlini di Ancona basato su piattaforma DPS Adobe™ e destinato a rivoluzionare la comunicazione delle aziende. Frutto di circa due anni di ricerca e studio, Scraper si presenta come un’assoluta novità per le Marche e per il Centro Italia ed è stato concepito per venire incontro alle esigenze di promozione del brand e dei prodotti delle imprese locali, puntando su innovazione tecnologica e interazione con i clienti finali.

Con Scraper è stata inoltre valutata la possibilità di migliorare la reputazione aziendale relativa al rispetto dell’ambiente, oggi molto importante per una valida strategia di green marketing, e per abbattere il consumo di carta e il trasporto. L’Agenzia Tangherlini, in collaborazione con Adobe™, leader mondiale nello sviluppo dei software per la grafica digitale, ha sviluppato con la piattaforma DPS questo nuovo strumento di comunicazione digitale, che il cliente può modulare in base alle proprie strategie di marketing, presentando ad acquirenti e fornitori i contenuti che ritiene più opportuni. Come funziona? È possibile scaricare l’App aziendale su tutti i tipi di tablet e smartphone e, una volta ottenuta l’applicazione, visualizzare il catalogo digitale senza bisogno di accedere alla rete, superando quindi ogni problema di connessione. “La consultazione è possibile rimanendo offline – ha aggiunto Mirco Tangherlini – e verranno visualizzati contenuti in modo mirato, adeguati al fruitore, che può essere cliente, fornitore o forza commerciale. Ognuno utilizzerà l'App con strategie creative diversificate. Rispetto poi all’esigenza di usare più lingue per aiutare l’internazionalizzazione, problema notevole per il catalogo cartaceo, all’interno del nostro contenitore aziendale ogni strumento avrà la propria lingua, permet-

TO

U EN NT CO

“L’idea è nata quando un nostro cliente ci espresse la necessità, per ottimizzare i costi, di diminuire drasticamente la quantità di cataloghi – ha spiegato Mirco Tangherlini, fondatore e titolare dell'Agenzia – e a questo si aggiungeva l’esigenza di raggiungere nuovi mercati mondiali con una distribuzione molto più veloce. Scraper è risultata la soluzione vincente, un catalogo multimediale e interattivo che supera il tradizionale Pdf sfogliabile attualmente molto usato dalle aziende, per la semplicità di creazione e per la possibilità di diffonderlo attraverso il sito aziendale. Una volta compreso che il vecchio catalogo cartaceo non è in grado di raggiungere un pubblico vasto – ha continuato Tangherlini – e ha notevoli costi di stampa, di aggiornamento e di distribuzione, il

nostro cliente ci ha confermato di voler intraprendere la strada dell’App”.

TO

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AM AG AP

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tendo così di realizzare una grafica accattivante indipendentemente dalla quantità di testo”. Il tutto all'interno di un’unica piattaforma aggiornabile e modulabile in tempo reale: l'App aziendale. “Il catalogo cartaceo, elemento fisico finito, immodificabile una volta stampato – ha proseguito Tangherlini – non consente modifiche dei prodotti inseriti, né tantomeno permette di avere una visione a tutto campo di quello che può essere il manufatto o il lavoro dell’azienda”. Con Scraper e la piattaforma DPS Adobe™, invece, il cliente accede offline a pagine multimediali già scaricate sul proprio device e sceglie i percorsi da seguire, visiona il processo di costruzione del prodotto, ne scopre i materiali e vive quasi un’esperienza di realtà aumentata vera e propria, configurando il prodotto a seconda delle proprie esigenze e ottenendo una visione immediata del risultato finale. Questo da tutti i tablet e smartphone esistenti. Scraper è infatti disponibile in versione multipiattaforma per Apple, Android, Windows Phone e Kindle. “Questo strumento consente un’interazione unica con il contenuto, precedentemente non ipotizzabile – ha spiegato il titolare dell’agenzia – e quando si passa la mano sullo schermo per interagire con il catalogo digitale, visualizzando video, foto e testi, si è coinvolti in prima persona in un'esperienza del tutto nuova. Tutto ciò aumenta concentrazione e memorabilità”.


Tangherlini presenterà Scraper alle imprese in un Business Meeting organizzato per il pomeriggio del 15 aprile alla Sogesi di Ancona, in Confindustria, dalle 14.30 alle 17. Per saperne di più scrivere a riccardo@tangherlini.it. È possibile visitare anche il sito della Agenzia Tangherlini, alla pagina: www.tangherlini.it/scraper/index.html

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CONTO RIPRESA

"Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Non costituisce sollecitazione o informativa ai sensi di legge. Prima della adesione chiedere la documentazione d'offerta disponibile gratuitamente presso le Filiali della Banca o nel sito www.bancamacerata.it."

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∂16∂ www.bancamacerata.it


COVER STORY

COVER STORY

Le Marche da bere La 49^ edizione del Vinitaly di Verona, tra le manifestazioni di settore più importanti a livello mondiale, ha visto i riflettori puntati sulle produzioni marchigiane, per qualità e rispetto del territorio in cui vengono coltivati i vitigni. Le scelte dei ‘winelover’ sono sempre più guidate da una profonda conoscenza del prodotto, anche tra i più giovani

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“È

un ‘brindisi’ pieno di fiducia quello che facciamo virtualmente oggi. I tantissimi visitatori che già nella giornata di apertura affollano lo stand delle Marche e l’interesse per i 112 produttori presenti sono la testimonianza che questa fiducia non è effimera ma è supportata dal sentimento di un mercato sempre più dinamico. Il sistema delle imprese vitivinicole marchigiane ha retto bene la crisi, grazie alla strategia, che si è rivelata vincente, adottata dai consorzi e dalla Regione: lavorare non solo sul prodotto in sé, sulla qualità, ma anche sulla


COVER STORY sua identità, sul legame con il territorio, la cultura e il paesaggio. È per questo che il nostro vino si è affermato con successo a livello internazionale”. Così Gian Mario Spacca, presidente della Regione, ha inaugurato la 49^ edizione del Vinitaly che vede le Marche in primissimo piano per le produzioni e per la qualità dei prodotti presenti. “Siamo la seconda regione in Italia per incidenza della superficie bio sul totale di quelle coltivate a vite”, ha proseguito il governatore. “È la ‘certificazione’ della grande ambizione alla qualità che caratterizza le Marche, che ha consentito ai nostri produttori vitivinicoli di registrare un trend di crescita molto positivo nonostante gli anni difficili che abbiamo attraversato”. Nelle Marche, infatti, la superficie vitata bio ha registrato nel 2014 una crescita del 15,5% rispetto al 2013, arrivando così a coprire 3.787 ettari e occupando il 22% dei 17.400 ettari complessivi coltivati a vite e posizionando la regione al secondo posto in Italia per incidenza della superficie bio subito dopo la Sicilia (24%). Delle 112 aziende vitivinicole presenti a Verona, 15 hanno esposto tra gli stand di Vinitalybio e Vivit, 10 delle quali appartenenti al Consorzio di vignaioli bio Terroir Marche. Una partecipazione che riflette un mercato in crescita e un diffuso interesse da parte dei consumatori italiani ed esteri, tanto che vi sono cantine che arrivano ad esportare anche l'85% della propria produzione. Nell'arco della quattro-giorni dedicata al vino, le Marche e i rappresentanti degli principali enti, consorzi e aziende vitivinicole hanno presentato, oltre ai loro prodotti, numerose indagini e studi sul settore in base agli ambiti di interesse di un pubblico, italiano e straniero, sempre più attento e informato. Durante la prima giornata (22 marzo), l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, creato nel 1999 e che conta circa 800 aziende consorziate, forte della collaborazione con enti, università e istituzioni, ha presentato la ricerca “Vino & Giovani” sugli stili del bere negli under 35. Lo studio, condotto da Gabriele Micozzi, docente di Marketing Internazionale all’Università Politecnica delle Marche, fotografa un campione rappresentativo di 1500 italiani tra i 18 e i 35 anni, sfatando molti luoghi comuni sul senso dei giovani

per il nettare degli dei. È, infatti, il vino e non la birra, il simbolo per eccellenza della convivialità e dello stare insieme: è prediletto nelle serate dei giovani italiani, che lo consumano più volentieri tra aperitivo (26%) e cena (59%), in compagnia di amici (58%). Sono quasi 9 su 10 i consumatori under 35 e circa la metà (49%) dichiara di preferirlo alla birra (34%), cocktail (14%) e superalcolici (3%), con un gradimento crescente con l’avanzare dell’età. Non a caso il 55% degli over 25 lo indica come il drink più amato, anche se già nella fascia 18-25 anni il vino conquista il 43% del campione, contro il 38% della birra e il 17% dei superalcolici. Secondo i dati riportati, oltre un terzo lo beve almeno 3 volte a settimana (38%), mantenendo misurato il consumo giornaliero, che solo nel 13% dei casi supera i due bicchieri a pasto. A guidare le scelte di questi consumatori junior non sono, sorprendentemente, la marca (5%), i premi o il packaging (8%), ma l’attenzione al territorio (18%), alla qualità dei prodotti (12%) e alla sostenibilità. Quasi la metà del campione ritiene molto importante o determinante (48%), ad esempio, che un vino sia biologico e l’86% si dichiara disposto a spendere di più per acquistare un prodotto bio. Quella dei 18-35enni è una ‘eno-generazione’ che si affida alle etichette dei prodotti (68%) e si indirizza sulla produzione locale e nazionale (92%), con un’attenzione al territorio che denota una curiosità per l’intera filiera produttiva. Smitizzate le guide enologiche, utilizzate da circa il 12% degli intervistati, questi nuovi consumatori preferiscono rivolgersi ad agricoltori e vignaioli (22%), esperti di vino (20%), sommelier (17%) ed enoteche (15%), laddove si constata una conoscenza diretta del prodotto. Dall’indagine il brunello di Montalcino e l’Amarone di Valpolicella sono risultati ai vertici della classifica, tra i bianchi il Prosecco è al 5° posto e il Verdicchio si attesta 7°, il primo tra i bianchi fermi. Nonostante la propensione maschile ai vini rossi, sono i bianchi i più bevuti dai ‘winelover’ under 35 (53%), scelti dalla maggior parte delle donne (59%) e sempre più apprezzati con l’avanzare dell’età. Il 52% dei 18-25enni preferisce il rosso, mentre il 58% dei 2635enni sceglie il bianco (58%), poi il rosso (40%) o vini rosati (25%). Secondo Micozzi, “il futuro sarà roseo. I giovani di oggi cercano la qualità, la sanno riconoscere e sfidano le cantine a trovare

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nuove vie per valorizzare al meglio la loro identità. Il futuro sarà di coloro i quali sapranno reinventarsi, non legandosi a mode passeggere, ma all’autentico valore culturale e antropologico di un territorio. Le aree che meglio sapranno fare sistema, coglieranno queste opportunità”. Per Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano Tutela Vini, “questa indagine dimostra come anche nel consumo di vino sia valido il sillogismo che lega moderazione e conoscenza con l’atteggiamento responsabile. Per questo a Jesi, nelle terre del Verdicchio, apriremo entro quest’anno, con il polo enogastronomico regionale Food Brand Marche, la prima ‘enoteca didattica’ in Italia esclusivamente dedicata ai ragazzi. Uno spazio conoscitivo, dove scoprire con tecnologia e gioco, il lavoro in vigna e i segreti dei prodotti chiave del Made in Italy”. L’esperienza, infatti, rappresenta la chiave conoscitiva per i winelover in erba, amanti delle degustazioni: il 67% ha già preso parte a eventi di tasting, conservando la voglia di parteciparvi (88%). Solo 1 su 10 legge articoli specializzati di settore, tra riviste, siti e blog, rivolgendosi in primis al web (Winenews.it il più consultato). Food Brand Marche è il primo progetto “multi-filiera” realizzato in Italia e ha l’obiettivo di promuovere e valorizzare in maniera integrata l’enogastronomia marchigiana sotto un unico marchio. Sono 13 i soggetti che hanno inizialmente aderito al progetto, rappresentando complessivamente il 40,2% (circa 439 mln di euro) del valore della produzione agroalimentare regionale. Trasversale la partecipazione che va dal lattiero caseario, con la TreValli Cooperlat, al vino, con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini IMT (capofila, assieme al comune di Jesi, attraverso l’Istituto Marchigiano di Enogastronomia) e il Consorzio Vini Piceni; dalle carni (BovinMarche) ai prodotti a marchio Qualità Marche; da cereali e pasta biologici (Con Marche Bio) ai maccheroncini di Campofilone Igp; dal Consorzio del Tartufo di Acqualagna e delle Marche a quelli della Casciotta d’Urbino Dop e dell’Oliva ascolana del Piceno Dop, fino al Centro Agroalimentare San Benedetto del Tronto. Spazio anche al turismo, con l’adesione del Consorzio Frasassi e del tour operator Esitour. “Il vino ha fatto da apripista a questo grande progetto – ha proseguito Mazzoni. Sulla scia dell’esperienza del nostro consorzio,


COVER STORY

abbiamo creato un polo enogastronomico ad alta rappresentatività che fa da piattaforma a tutti coloro che vogliono interfacciarsi con l’agroalimentare regionale e una vetrina aperta a tutti i prodotti certificati di qualità del nostro territorio. Con Food Brand Marche, infatti, non copriremo nessuno: metteremo anzi tutti in mostra, in un percorso che parte da Acqualagna e arriva ad Ascoli Piceno”. “I vini marchigiani stanno vivendo una fase stimolante, conquistando sempre

più spazi e mercati importanti: nell’ultimo decennio (2003-2013) l’export è cresciuto del 65 per cento”. Lo ha evidenziato l’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina, a Verona, nel corso della seconda giornata del Vinitaly, tra le manifestazioni di settore più importanti a livello mondiale. “Nel 2013 il fatturato complessivo del settore enologico marchigiano è stato pari a 136 milioni di euro e le esportazioni hanno superato il valore di 68 milioni – ha sottolineato la Malaspina -. Il 50 per cento del

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vino marchigiano viene, quindi, venduto all’estero. Dal 2008 al 2013 i risultati migliori sono stati ottenuti in Cina, Russia, Usa, Canada e Giappone, con valori superiori alla media nazionale. In Europa, invece, le migliori performance hanno riguardato il Belgio, l’Olanda, la Germania, la Svezia e l’Inghilterra”. L’assessore ha ribadito che i risultati conseguiti non sono frutto dell’improvvisazione o del caso: con l’Ocm vino (Organizzazione comune di mercato, cioè le risorse europee


COVER STORY destinate alle aziende vinicole), “dal 2008 sono stati messi a disposizione 7,5 milioni di euro in media all’anno, con i quali è stato possibile rinnovare 1.700 ettari di vigneti, pari al 10 per cento della superficie vitata regionale, specializzandola e orientandola alla qualità. Inoltre, sono stati finanziati progetti per aumentare la competitività e l’innovazione aziendale (oltre 6 milioni di euro impiegati, con una media di 2 milioni annui dal 2012) e per favorire la promozione dei vini marchigiani sui mercati esteri (8,8 milioni complessivi utilizzati). Tutte cifre in co-finanziamento che hanno comportato un pari, se non maggiore, impegno finanziario da parte delle imprese”. I risultati raggiunti dalle 21 denominazioni d’origine marchigiane, ha concluso la Malaspina, sono il frutto “di un lavoro sinergico che ha puntato sulla produzione e sulla commercializzazione di un prodotto che ha saputo legare la storia, la tradizione, la cultura e l’innovazione di un territorio a uno stile di vita tra i più apprezzati a livello internazionale”. E, a proposito di export, secondo un'indagine di Nomisma – Wine Monitor per IMT, le esportazioni di Verdicchio, il pluripremiato bianco autoctono marchigiano, crescono più del doppio della media nazionale. Nel 2014 si è registrata una crescita del 2,9% sul 2013, contro un 1,4% nazionale, mentre risultano stabili le vendite sul mercato interno. L'indagine rivela anche che gli autoctoni di Matelica e Jesi lo scorso anno hanno realizzato un fatturato dell'imbottigliato di oltre 37,5 mln di euro, con il 52% (19,5 mln) del valore proveniente dal mercato interno e il 48% (18mln) riservato all'export, con Stati Uniti (22%), Belgio e Olanda (20%), Germania (17%) ai primi posti, seguiti da Regno Unito (8%) e Cina (6%). Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor di Nomisma, ha svolto un'ulteriore indagine tra gli associati IMT (16 denominazioni, 82,1% delle esportazioni regionali), secondo la quale il Verdicchio rappresenta oltre la metà del loro fatturato: “Oltre alla ottima performance sull'export – ha detto Pantini – il Verdicchio ha buone opportunità anche sul mercato nazionale. Infatti, tra i consumatori di

Verdicchio in Italia, sono prevalenti quelli con consumo abituale (almeno 2-3 volte alla settimana), pari al 68%. Le altre leve di espansione del Verdicchio sono il bio e la comunicazione: “Il 70% dei consumatori è interessato a provare vino bio, così come a conoscere l'identità del vino: dai luoghi dov'è prodotto a come è fatto, rappresentando al contempo una potenziale leva per lo sviluppo dell'enoturismo. Per Mazzoni, “negli ultimi 5 anni, a fronte del successo sul mercato, il valore del Verdicchio è cresciuto di circa il 175% a ettolitro. Il rischio adesso è che gli ettari coltivati non bastino più, perché siamo sotto scorta. È perciò necessario impiantare altri 100 ettari di vigneti attraverso il bando che Regione emanerà nei prossimi mesi sulla riserva regionale – di circa 150 ettari – finché sarà disponibile e utilizzabile, ovvero fino al 31 dicembre 2015, altrimenti questo potenziale andrà definitivamente perso”. Altro successo per le produzioni marchigiane è risultato da un'indagine a cura del Consorzio di tutela dei Vini Piceni, presieduto da Angela Velenosi, in collaborazione con il professor Gabriele Micozzi dell'Università Politecnica delle Marche. Questa volta lo studio dal titolo “Identità picena e sviluppo sostenibile” ha coinvolto 1.560 persone tra i 18 e 70 anni con l'obiettivo di analizzare il comportamento degli italiani sul conusmo di vino, indagare il valore del territorio piceno e posizionare i vini piceni sulla base della notorietà a livello nazionale. Risultato: i consumatori italiani preferiscono i vitigni autoctoni. Spostando l'attenzione sul prodotto, il 31% del campione gradisce il bianco strutturato e profumato, il 18% dal rosso strutturato speziato. A seguire, il rosso leggermente fruttato, bianco leggero e sapido, bollicine bianche. Gli intervistati auspicano che i produttori organizzino eventi per far conoscere il vino (14%), chiedono una migliore accoglienza in cantina (13%) ed esprimono interesse per i vini biologici (11%). “La ricerca evidenzia che il meridione delle Marche è apprezzato come un'area importante della viticoltura marchigiana”, ha commentato Armando Falcioni, direttore del Consorzio dei Vini Piceni.

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Alberto Mazzoni Direttore dell'Istituto marchigiano di Tutela Vini

Anche questa edizione del Vinitaly si è conclusa e i commenti a caldo dei protagonisti del settore vitivinicolo marchigiano esprimono la soddisfazione di chi ha tanto lavorato per raggiungere obiettivi importanti. “Oltre al mercato nazionale, su cui si percepisce qualche segnale di ripresa che lascia ben sperare, sono sempre di più gli operatori esteri che apprezzano il carattere distintivo delle nostre denominazioni. Abbiamo consolidato i rapporti con i nostri mercati target in Europa, dove possiamo ancora crescere, ma al Salone sono emerse anche opportunità si diversi Paesi come Lettonia, Lituania, Estonia, Polonia, con cui sono stati avviati contatti interessanti. Nuove relazioni sembrano possano aprirsi pure con l'Armenia”. Queste le parole del direttore di IMT. Più che positivo e in linea con la percezione di Mazzoni, anche il Consorzio dei Vini Piceni che, attraverso il vicepresidente Giorgio Savini, si è detto “soddisfatto per il grande interesse mostrato nei confronti dei vini marchigiani e per una risposta italiana ed estera che si conferma di livello. Abbiamo registrato una forte attenzione dal Nord Europa e dalla Germania e una altrettanto forte presenza cinese attratta dalle Marche”.


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ATTUALITÀ

“QUESTO PAESE CE LA PUÒ FARE”

Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore, arrivato ad Ancona per presentare il suo libro ‘Viaggio in Italia’, ha parlato di sogni e speranze di una nazione che non si arrende “Le istituzioni, però, devono fare la loro parte” di Silvia Baldini

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iducia nelle imprese che fanno bene, sostegno alle migliori realtà industriali e artigianali del Paese e "un governo che abbia la forza di fare scelte coraggiose": è la ricetta di Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore, per far uscire l'Italia dalla palude. Il giornalista è arrivato nelle Marche per un intervento alla Confartigianato di Ancona, in cui ha presentato anche il suo libro ‘Viaggio in Italia - I luoghi, le emozioni, il coraggio di un Paese che soffre ma non si arrende’. Un testo che racconta del viaggio fatto dal direttore del più importante quotidiano economico nazionale nell’Italia della crisi e della speranza. Napoletano ha

esplorato la realtà produttiva del Paese, andando alla ricerca di storie e volti, di persone che potessero narrare la condizione attuale del lavoro e dell’economia. Ha trovato molte eccellenze e tanta forza, in mezzo alla disperazione. Proprio su questo ha chiesto di riflettere, durante l’incontro ad Ancona. Erano presenti anche il pro-rettore dell'Università Politecnica, Gianluca Gregori, il neo-presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giorgio Cataldi, e Vladimiro Belvederesi, presidente di Confartigianato Imprese di Ancona. E’ stata presentata, con l’occasione, anche la decima annualità della Scuola per Imprenditori, promossa dalla ∂22∂


ATTUALITÀ

Confartigianato e dall’Università Politecnica delle Marche. Napoletano si è immerso, per la sua ricerca, nell’Italia delle piccole e grandi realtà aziendali del Paese, stretto nella morsa della crisi e dei giovani senza speranze per il domani. Ha esplorato i comuni meno noti, i distretti industriali e universitari, ma anche i luoghi di aggregazione e socialità. Lo spunto è venuto dalla rubrica domenicale del direttore sul Sole 24 Ore, ma la prospettiva si è poi ampliata: il riferimento scelto da Napoletano per la costruzione del suo libro è stato l’omonimo testo di Guido Piovene, il famoso scrittore e giornalista vicentino che tanto si occupò di reportage di viaggio, oltre che di narrativa. L’autore compì, nel lontano 1957, un viaggio omologo in un’altra Italia, quella che stava per vivere la rinascita con il boom economico, in cui la speranza e la fiducia nel futuro erano sicuramente più forti di ora. Il lavoro di Napoletano vuole essere il proseguimento ideale di quel percorso nel nuovo millennio, in un contesto completamente mutato, più teso alla rassegnazione. Barlumi di speranza, però, rimangono ancora accesi. Nel suo intervento ad Ancona c’è stato infatti

spazio anche per parlare della "forza mai venuta meno dell'Italia, dotata di eccellenze in grado di continuare a esistere, se sostenute dalle istituzioni". Non è possibile "continuare a mettere lacci e lacciuoli a chi vuole e può fare investimenti in Italia - ha continuato - quando in America ci vuole pochissimo per aprire un'attività o sviluppare business". Il direttore del Sole ne ha avute anche per il governo Renzi: "Bene la riforma del lavoro, ma non gli 80 euro in busta paga, che non hanno sortito nessun effetto. Sarebbe stato molto meglio investire quei 9-10 miliardi a disposizione - ha aggiunto - in altri tipi di azioni, più utili al rilancio dell'economia". Poi il suo racconto ha spaziato tra le eccellenze del presente e del passato del Paese, citando esempi illustri di "uomini politici che hanno saputo mettersi in gioco fino in fondo, in passato, quando abbiamo dovuto rialzarci dalla distruzione della Seconda Guerra mondiale - ha spiegato come De Gasperi". Ha ricordato anche nomi noti e meno noti di "industriali italiani, piccoli e grandi, che hanno reso forte l'Italia riuscendo, dagli anni '50 in poi, a trasformarla da paese agricolo in potenza industriale in grado

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di competere coi grandi del mondo". Un pensiero è andato poi anche ai "tanti, troppi giovani che vanno all'estero per studiare, si specializzano, tornano più che formati ma non riescono a trovare opportunità di lavoro valide nel Paese - ha detto Napoletano - e questa è una perdita enorme”. Non a caso nel ‘Viaggio in Italia’ sono diverse le testimonianze di giovani che, pur essendosi formati in maniera eccellente, spesso frequentando anche le migliori università estere, non vengono presi in considerazione da alcuna realtà industriale italiana. Master e alta formazione spesso non servono a emergere o non sembrano fare la differenza, in Italia, almeno non ovunque. Cambiare le cose è necessario, e le novità sul lavoro portate dalla riforma di Renzi, a parere del direttore del Sole, potranno aiutare a rendere diversa la situazione. Non basta, però, un solo intervento. “Le istituzioni devono riuscire a invertire questa tendenza – ha terminato Napoletano – con azioni continuative e incisive, se vogliamo che l'Italia riemerga dalla crisi e sogni un futuro diverso. Ci sono tanti ragazzi capaci di lavorare che aspettano solo un’opportunità”.


NEWS DA P.U. Biesse, risultato netto 13,8 mln La Biesse spa, società attiva nel settore delle macchine e sistemi per la lavorazione del legno e del vetro, ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio 2014, che si chiude con ricavi netti per 427,1 milioni di euro (+12,9%) e un risultato netto pari a 13,8 mln (+115,3% rispetto al 2013). La posizione finanziaria netta di gruppo è negativa per 11,2 mln di euro, ma rispetto a dicembre 2013 l'indebitamento netto del gruppo è sceso di 12,7 mln. Il Cda ha deciso di deliberare un dividendo lordo pari a 0,36 euro per azione, che verrà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea ordinaria dei soci, indetta il 29 aprile in prima convocazione e il 30 aprile in seconda convocazione.

Ricci, defiscalizzazione è la spinta per le nuove Pmi “A Pesaro abbiamo tolto le tasse comunali per tre anni a chi apre un'impresa. A questo si potrebbe abbinare, per lo stesso periodo, la parte relativa all'Irap regionale. Sarebbe una prospettiva che collocherebbe le Marche ai primi posti in Italia come appeal per investimenti e sostegno alle nuove imprese”. È la proposta lanciata dal sindaco di Pesaro e vice presidente nazionale del Pd Matteo Ricci, intervenuto all'iniziativa della Cna ‘Le Marche eccellenti’.

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Urbino, arriva la “Pasqua d'Artista” Il centro storico della città ducale ospita, dal 3 al 6 aprile, una serie di iniziative dedicate alla creatività tra cui “Pasqua d'Artista”. Per l'occasione è nato un legame con la cittadina ungherese di Holloko, sito Unesco dal 1987, famosa nel mondo per le sue tradizionali uova decorate. Le piazze urbinate saranno animate da mercatini d'artigianato e, su iniziativa dell'associazione Keramos, saranno esposte creazioni realizzate nella prima occasione della manifestazione “Uovo d'Artista”, che torna quest'anno rivolgendosi agli artisti under 35.


Uniurb: laurea honoris causa a Bernard Manin Bernard Manin, uno dei più autorevoli studiosi mondiali di Scienza e Filosofia politica, è stato insignito della Laurea ad honorem in Governo e comunicazione politica dall'Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Bernard Manin è noto per i suoi studi sulla “Democrazia rappresentativa” e sulla “Democrazia deliberativa” che hanno influenzato il linguaggio politico degli ultimi venti anni. Nato a Marsiglia nel 1951, consegue il Dottorato in Scienza Politica all’Ecole Normale Supérieure per poi entrare nel 1982 nel Centro Nazionale della Ricerca Scientifica. Dal 1985 è membro dell’Institute for Advanced Study di Princeton. Negli anni ’90 svolge la sua attività di studi e insegnamento in Francia e negli Stati Uniti.

Area verde Villa San Martino intitolata a sorelle partigiane "Un dovere intitolare il parco di Via Becci a Lea e Sparta Trivella. Nelle loro vite c'è anche la storia della nostra città. Non c'è modo migliore di festeggiare l'8 marzo". Così il sindaco di Pesaro Matteo Ricci scoprendo la targa intitolata alle sorelle partigiane e fondatrici dell'Udi pesarese nell'area verde di Villa San Martino. "La loro esistenza potrebbe ispirare un film: è stata un'avventura impressionante - ha proseguito il sindaco -. Una spinta valoriale che ha contagiato la comunità".

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Slow Food a Urbino Dal 13 al 15 marzo Urbino ha ospitato la Conferenza delle regioni e il Consiglio nazionale di Slow Food Italia con i presidenti di tutte le sedi regionali italiane dell'associazione, il presidente Gaetano Pascale e il segretario nazionale Daniele Buttignol. "Un'occasione – ha spiegato Ugo Pazzi, presidente per le Marche - per far conoscere non solo il territorio della nostra regione, ricco di arte e cultura e con il suo incomparabile paesaggio, ma l'altrettanto grande patrimonio enogastronomico e agroalimentare di Urbino e del Montefeltro''. L'evento, sostenuto dall'Assam e dal Comune di Urbino, è ''il più importante appuntamento associativo per discutere le politiche che Slow Food Italia intraprenderà nei prossimi mesi'' ha aggiunto il presidente dell'Assam Gianluca Carrabs. Tra gli eventi collaterali anche un mercato degli agricoltori custodi della Biodiversità Agraria delle Marche e una visita al Palazzo ducale di Urbino alla mostra sullo Studiolo del Duca.


NEWS DA AN Avviato lo sdoganamento in mare al Porto di Ancona Fino a due giorni in meno per sdoganare la merce dalle navi cargo al porto di Ancona con un risparmio di tempi e costi per gli operatori. Dopo lo sportello unico doganale per le autorizzazioni (comprese quelle sanitarie), nello scalo marchigiano parte anche lo sdoganamento in mare che consentirà una sensibile riduzione dei tempi, anche in vista dell'arrivo di ingenti quantità di prodotti diretti a Milano per l'Expo. E' il risultato della sinergia tra Dogane, Capitaneria di Porto e Authority.

Jesi, sindaco e assessori si muovono in bici Il Ministero dell'Ambiente ha consegnato al Comune di Jesi dieci nuove biciclette a pedalata assistita che sostituiranno le auto blu e di servizio nei tragitti all'interno del territorio urbano. L'Amministrazione comunale di Jesi aveva aderito a un bando ottenendo la concessione delle bici (ma anche di 11 mila euro per le spese degli impianti di alimentazione e cablaggio) e prendendo parte ad un progetto sperimentale a livello nazionale che prevede il monitoraggio del loro utilizzo con invio dati ad una apposita centralina. Sulla base delle stime previste dall'amministrazione comunale le 10 biciclette sostituiranno, per i percorsi urbani, 5 autovetture di vecchia immatricolazione, due a diesel e tre a benzina, con una riduzione delle emissioni in atmosfera per complessivi 1.041 chili all'anno di anidride carbonica e 20 chili di ossido di carbonio.

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Trecastelli: approvato piano con benefici per le imprese Con l'approvazione del nuovo regolamento IUC (relativo alle imposte IMU, TASI e TARI) il Consiglio comunale di Trecastelli (Ripe, Castel Colonna, Monterado), oltre alle già annunciate agevolazioni per le famiglie residenti, ha previsto un piano con benefici per le imprese locali. Il nuovo regolamento prevede: esenzioni e riduzioni per le nuove imprese che si insediano nel Comune; agevolazioni per le imprese residenti che assumono cittadini residenti; riduzioni per le utenze non domestiche che avviano autonomamente rifiuti al recupero.


Senigallia, inaugurato il progetto Musa Con l'istallazione della scultura in bronzo "Donna al sole" di Romolo Augusto Schiavoni di fronte al Palazzo Nuova Gioventù, è stato ufficialmente inaugurato il progetto del Museo Urbano di Scultura dell'Adriatico. “Il progetto Musa – ha dichiarato il sindaco Mangialardi - parte dalla nostra realtà per estendersi ben oltre i confini regionali e nazionali, abbracciando l'intera macroregione Adriatico-Ionica. Un percorso artistico in divenire, che parte oggi dai nomi che hanno reso grande la scultura senigalliese, Schiavoni, Silvio Ceccarelli, Enrico Mazzolani, Alfio Castelli e che si arricchirà nel tempo di nuove opere, sia di artisti del passato che contemporanei".

Lo Stabile delle Marche riconosciuto teatro di interesse nazionale Il Teatro Stabile delle Marche è stato riconosciuto dal Ministero dei Beni Culturali di interesse nazionale. Grande soddisfazione del sindaco Valeria Mancinelli: “Se la Mole è un asset del territorio, lo è anche il Teatro Stabile nella sua unicità territoriale. Il terzo asset è la Pinacoteca, i cui due piani terra verranno aperti a giugno. Il teatro Stabile è uno dei modi di essere capoluogo”. Il piano triennale 2015-2017 prevede 21 produzioni per un totale di cinquanta titoli da rappresentare in quattordici teatri. Ad Ancona sono previste, tra le altre, rappresentazioni di registi come Alessandro Sciarroni, e Glen Caci. L'assessore alla Cultura Paolo Marasca ha suggerito di prendere esempio da Torino nella gestione delle strategie a lungo termine.

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Nasce il polo della lirica tra Jesi e Ancona Dall’alleanza tra i Teatri di Jesi e di Ancona nasce il polo invernale della lirica delle Marche con una stagione di 7 titoli da ottobre a dicembre 2015: cinque a Jesi e 2 ad Ancona. Il 2 ottobre al Teatro di Tradizione "G.B. Pergolesi" le Nozze di Figaro di Mozart; per la Fondazione Muse di Ancona si comincia il 9 ottobre con La Bohème di Puccini. Due realtà con stagioni già integrate nella prosa saranno proposte ora al pubblico in un'ottica di "teatro di area vasta" anche per la lirica. Oltre alla vendita in biglietteria e alla promozione nelle grandi vetrine italiane ed estere (a partire da Expo di Milano), si darà spazio anche alla sperimentazione di strategie condivise in tema di contrattualizzazione delle prestazioni artistiche e tecniche per le programmazioni liriche del 2016-2017.


NEWS DA MC Bicentenario della Battaglia di Tolentino: fervono i preparativi Monastero Zoccolanti al 28° posto nella classifica Fai Luoghi del Cuore Al 28/o posto in Italia, il Monastero degli Zoccolanti a Corridonia guida la classifica Fai dei Luoghi del Cuore 2014 delle Marche. È seguito dalla chiesa rurale di San Procolo a Monte Vidon Combatte, dal Parco Archeologico di Suasa, dall'Antico cimitero settecentesco o Ossario di Porto San Giorgio, dal Passetto di Ancona, dalla Villa Romana di Monte Torto a Osimo, da Villa La Quiete o Villa Spada a Treia.

Fervono i preparativi per il Bicentenario della Battaglia di Tolentino, combattuta nel maggio del 1815. Sia l’Amministrazione comunale che l’Associazione Tolentino815 stanno lavorando congiuntamente per definire il programma dei vari eventi che si terranno tra fine aprile e inizio maggio per celebrare questo importante fatto storico, considerato come il primo scontro combattuto per l’Indipendenza italiana. Tante le novità in programma che si affiancheranno alla vera e propria rievocazione della battaglia che vedrà tantissimi partecipanti provenienti da tutta Europa. Intanto, grazie alla collaborazione tra i comuni di Castel Di Sangro, Occhiobello, Rimini e Tolentino è nato un Comitato per celebrare i fatti più importanti strettamente connessi al Bicentenario Murattiano.

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Musicultura: svelati i 16 finalisti Svelati i 16 finalisti della XXVI edizione di Musicultura, il Festival della Canzone Popolare e d'Autore. I brani dei 16 finalisti andranno a comporre il Cd compilation di Musicultura 2015, che sarà presentato il 23 aprile al Teatro Persiani di Recanati, dove gli artisti si esibiranno dal vivo.


Torna “Coltiva il tuo sogno” nelle scuole di Macerata Per il settimo anno consecutivo torna nelle scuole maceratesi “Coltiva il tuo sogno”, iniziativa promossa da ING Bank rivolta ai bambini delle scuole elementari. Per l’edizione del 2015 il progetto si incentra sulla formazione tecnologica dei più piccoli con l’obiettivo di incentivare l’uso del digitale nella didattica: necessità emersa nella ricerca commissionata da ING e condotta da AstraRicerche sui bisogni della Scuola in materia di tecnologia. Il percorso ludico-educativo, sviluppato in collaborazione con consulenti esperti e con gli educatori de La Fabbrica, sarà - per il 2015 - più creativo e interattivo. Gli alunni saranno assistiti e guidati nell’utilizzo critico dello strumento tecnologico attraverso l’esperienza diretta, il coinvolgimento dei genitori e tramite il nuovo sito web.

Macerata si apre alla Cina per l'Expo 2015 A pochi mesi dall'inaugurazione dell'Expo di Milano 2015 il Comune di Macerata è impegnato per promuovere il suo territorio e attivarsi nell'attirare i flussi di turisti stranieri, in particolare cinesi, che arriveranno in Italia per visitare l'esposizione internazionale. Il sindaco Romano Carancini ha incontrato, a questo scopo, il presidente del gruppo societario Maylink Holding Group Limited, che riunisce grandi brand cinesi, incaricato di organizzare il grande flusso di turisti che saranno in Italia nei prossimi mesi – ne sono attesi oltre un milione - . Il primo cittadino, ricordando i rapporti di amicizia e collaborazione che legano Macerata alla Cina nel nome di Matteo Ricci, ha dichiarato la massima disponibilità e collaborazione per formulare proposte che vedano Macerata tra le mete italiane dei turisti cinesi.

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Romano Carancini candidato sindaco a Macerata Ha sconfitto l'altro esponente Dem Bruno Mandrelli con uno scarto di 1.250 voti. Secondo i primi dati ufficiosi, per Carancini hanno votato 2.828 cittadini, pari al 54,11% dei consensi. Mandrelli ha ottenuto 2.401 voti, il 45,89%. Rispetto al primo turno delle primarie Carancini ha incrementato il suo bottino di oltre mille voti. In crescita l'affluenza: dai 3.551 cittadini che si erano recati alle urne il primo marzo si è passati a 5.244 votanti. ''Ha vinto la città'' è stato il primo commento del sindaco. ''Ringrazio la mia famiglia e la squadra che mi ha sostenuto. Ora però dobbiamo tornare al lavoro perché la partita da vincere è ora quella delle amministrative". Un ringraziamento è andato ai partiti che l'hanno sostenuto al ballottaggio, l'Idv e Sel. "Prima dobbiamo valutare bene a mente fredda quanto è successo'' ha detto Mandrelli, che ha inviato un sms di congratulazioni al vincitore.


NEWS DA FM Legambiente: al via un contest fotografico per riscoprire il territorio “Abbiamo deciso di promuovere un’iniziativa di osservazione 'positiva' sullo spazio urbano di Porto Sant’Elpidio: proponiamo, quindi, di ricercare ciò che è 'bello, o che riteniamo sia tale!”: con queste parole il circolo Legambiente di Porto S. Elpidio ha lanciato il suo 'safari' fotografico nella città. Un contest che spinge a ricercate segni vecchi e nuovi riferiti al vivere quotidiano e che sono nascosti dalla distruzione ambientale e dalla frenesia. Si può partecipare entro il 15 aprile inviando fino ad un massimo di tre foto all'indirizzo legambientepse@gmail.com specificando nome, cognome e luogo in cui è stato effettuato lo scatto.

Il Premio Autori di Marca consegnato durante Tipicità Il Premio Autori di Marca, promosso dal Consiglio regionale, è andato quest'anno alla Sorbatti Cappelli di Montappone, alle Cantine Fiorini di Barchi e alla Ambruosi & Viscardi di Massignano (produzione di insalate e verdure). "Il nostro - ha detto il Presidente del Consiglio, Vittoriano Solazzi - è un atto di fiducia nei confronti di quegli imprenditori che hanno saputo osare, contribuendo alla crescita delle Marche".

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Giacomo Morelli disegna sneakers e si fa conoscere nel mondo Viene da Monte Urano e ha 28 anni. È stato definito da Forbes come il designer emergente di sneakers. Infatti, con i suoi modelli ha colpito i gusti di mezzo mondo: Parigi, Londra, Hong Kong. La sua prima linea di calzature risale al 2009 e l’ha presentata in occasione della sua tesi di laurea. Da lì, l’incontro con il suo socio e il crescendo del successo dei suoi modelli e del suo brand. Ora pensa ad una collezione ‘total look’, non prima di aver lanciato un e-store ed essere approdato negli Stati Uniti con le sue creazioni.


Fermo contro il degrado da abbandono di rifiuti

La Galantina marchigiana ottiene il marchio QM

Assegnati ora i fondi per l’alluvione del 2011

Continua a Fermo l’azione di contrasto all’abbandono dei rifiuti e conferimenti impropri intrapresa dall’amministrazione comunale e da Fermo Asite, grazie anche alla sottoscrizione di una convenzione con l’Associazione di protezione ambientale “LIDA”. Oltre alle continue azioni d’informazione, prevenzione e vigilanza sul territorio, quotidianamente vengono effettuati controlli capillari nelle zone dove continuano a verificarsi comportamenti contrari alle più elementari norme di educazione civica. I risultati sono stati immediati, anche grazie alla collaborazione dei residenti che hanno mostrato di gradire l’iniziativa stanchi di dover assistere a fenomeni di degrado dovuti ad una errata gestioni dei rifiuti Sono state comminate alcune sanzioni e debellati fastidiosi fenomeni di abbandoni di rifiuti. La Fermo Asite ricorda che il mancato rispetto delle disposizioni di cui sopra comporta sanzioni fino a 500 euro.

La Regione Marche ha assegnato il marchio "QM", Qualità Garantita dalle Marche al piatto a base di pollo in gelatina. Dopo i disciplinari di produzione del 2006 sul latte e sui prodotti del settore cerealicolo, l'elevato numero di richieste per i prodotti trasformati, fra cui la galantina, ha fatto sì che anche questo ottenesse il marchio. “Un riconoscimento per quanti sono impegnati nell'intera filiera - dice Alessandra Maroni, presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Fermo -, la galantina è nota e si produce soprattutto nel Fermano e nel Maceratese, annoverando una decina di aziende che con il loro lavoro promuovono e valorizzano il territorio”. “E' un prodotto che sta riscuotendo sempre più successo - aggiunge Andrea Maroni del direttivo di Confindustria Fermo e della Sezione Agroalimentare - proseguiremo sulla strada già tracciata della promozione. L'auspicio è che in un futuro non troppo lontano la galantina possa ottenere anche la certificazione Igp come il ciauscolo e i maccheroncini di Campofilone”.

Ammonta a 1.121.518 euro il contributo regionale ad aziende, residenti e patrimonio per l'alluvione del 2011, assegnando alla provincia di Fermo 1/3 delle somme destinate alle Marche. Quattro i Comuni a cui andranno i fondi: più della metà va al capoluogo, con 572.818 euro, 304.488 finiscono a Sant'Elpidio a Mare, a seguire ci sono i 116.442 euro di Monte Urano, i 77.769 di Porto Sant'Elpidio e i 50.000 euro per Ponzano di Fermo. Le singole municipalità provvederanno ora ad erogare le somme ad aziende o nuclei familiari ammessi a ricevere il contributo richiesto.

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NEWS DA AP “Il ricordo di una lacrima”, esce nelle sale Con 'Fritto Misto' vinci Expo Milano 2015 Il concorso promosso dal festival del fritto di Ascoli Piceno (24 aprile-3 maggio) in collaborazione con Food e Relax mette in palio 100 biglietti per visitare l'Esposizione universale di Milano. Scelto per rappresentare insieme ad altri eventi le Marche all'Expo, Fritto Misto richiamerà ad Ascoli Piceno cuochi italiani e internazionali, che friggeranno fianco a fianco in un gustoso percorso nel fritto.

A San Benedetto la Coppa Italia a squadre di Subbuteo A febbraio il PalaSpeca di San Benedetto del Tronto ha ospitato la diciannovesima edizione della Coppa Italia a squadre di Subbuteo. Trentaquattro i club iscritti, provenienti da tutta Italia, da Aosta alla Sicilia, che si sono contesi quello che è considerato il trofeo più ambito a livello nazionale, dopo lo scudetto.

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Sanbenedetto, Giulianova, Colonnella, Montesilvano e Civitella del Tronto: sono le località della Riviera che hanno fatto da sfondo al nuovo film di Mario Santocchio, uscito nelle sale cinematografiche il 9 marzo. Un altro tocco di marchigianità nella pellicola è dato dalla presenza nel cast dell'attore giuliese Renato Marziale, protagonista, insieme ad altri giovani e a volti noti del piccolo e grande schermo come Corrado Taranto, Maria Guerriero, Giovanni de Filippis, Luana Morelli, Valeria Vagnoni di un film sull'amore e le difficoltà di crescere ed affrontare l'età della consapevolezza. Nel trailer si riconosce il porto di San Benedetto e il monumento al Gabbiano.


Giovani e artigianato: distribuite le “Cna Young Card” Continua la collaborazione della Cna di Ascoli Piceno con l’organizzazione del format di 'education itinerante' denominato 'Ke classe', che sta interessando numerosi istituti scolastici di tutta la provincia. Anche questa occasione, di gioco e cultura, è stata colta dalla Cna per proseguire nella distribuzione – avviata in concomitanza con le giornate di orientamento del 'Going' – della nuovissima “Cna Young Card”. “La distribuzione di questa tessera – ha precisato Francesco Balloni, direttore della Cna Picena – ha lo scopo di avvicinare i ragazzi alla nostra Associazione e, grazie a questo, di cominciare a fargli prendere dimestichezza con il mondo del lavoro e dell’impresa”.

Pesca, accordo tra Piceno Promozione e Polo della Pesca di Souss Massa Draa Mohamed Bouayad in Marocco Il presidente di Piceno Promozione, Rolando Rosetti, ha sottoscritto ad Agadir un accordo di partenariato con il presidente del Polo della Competitività per la Pesca e l’Industria della trasformazione dei prodotti del mare della Regione del Marocco Souss Massa Draa Mohamed Bouayad per facilitare le collaborazioni tra le Università e le scuole delle rispettive aree, per consentire iniziative nel settore della ricerca, promuovendo altresì scambi di know-how e competenze. Il polo marocchino ha avviato una serie di studi sulla struttura del settore della pesca del distretto di San Benedetto del Tronto, individuando, proprio nella pesca, la lavorazione, la conservazione, il diportismo, la cantieristica riparazione e i prodotti di consumo, condizioni particolarmente interessanti per sviluppare iniziative di collaborazione fra imprese dei rispettivi territori.

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I giovani chimici del 'Divini' primi in Italia Gli studenti delle classi 3°CH e 4°CH dell'Itis 'Divini' di San Severino Marche si sono aggiudicati rispettivamente il primo e secondo posto al progetto-concorso indetto dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con il ministero dell'Ambiente per favorire la conoscenza dei rischi associati all'uso di sostanze chimiche. Dieci risposte esatte in 11 secondi per la 3°CH, in 12 secondi per la 4°CH. In premio una lavagna interattiva ai primi e un Pc ai secondi, che andranno ad arricchire il materiale in uso nei laboratori didattici. Soddisfatti gli insegnanti Amabili, Battistini, Bruzzecchesse e Maiolati, convinti che i loro ragazzi possano “contribuire a innovare la didattica delle scienze sperimentali e valorizzare le eccellenze degli studenti e la loro creatività nei percorsi di istruzione relativi alle discipline scientifiche e tecnologiche”.


VICENDE DEL TERRITORIO

TIPICITÀ: naturalmente avanti

La manifestazione che affonda le radici nel locale, ma parla un linguaggio universale: quello dell’identità, del confronto, del vivere sano e dell’equilibrio tra uomo e ambiente

“C

’è nel mondo un’idea dell’Italia molto più forte di quella che gli italiani hanno. L’Italia non è solo un Paese, ma un grande Paese e le Marche rappresentano al meglio quella miniera di creatività e ‘saper fare’ che l’Italia esprime”. Così Piero Fassino, Presidente Anci, ha inaugurato la 23° edizione di Tipicità, la tre giorni dedicata non solo al gusto, ma all’arte del vivere bene e genuino valorizzando ciò che la terra ci dona quotidianamente. Tipicità si è svolta a due mesi esatti dall’inizio di Expo2015 e “questo le conferisce, inevitabilmente, un rilievo del tutto particolare” – ha dichiarato Maura Malaspina, assessore regionale all’Agricoltura. Infatti, a ben guardare, Tipicità da sempre si concentra sull’alimentazione nelle sue innumerevoli sfaccettature, trattando, in versione locale, quello che sarà il tema centrale della manifestazione universale di Milano.

Tredicimila metri quadrati di spazi tematici dedicati al cibo, al turismo d’esperienza e alla manualità dell’artigianato di tradizione e di prestigiose griffe. Dall’inaugurazione di sabato fino alla chiusura di lunedì, i visitatori hanno assistito con entusiasmo al susseguirsi di iniziative che hanno animato la tre giorni di Fermo (dal 7 al 9 marzo). Sono stati oltre 90, infatti, gli eventi, incontri, cooking show, lectio magistralis e la presentazione di progetti degli studenti degli istituti alberghieri della regione, in un costante guardare al futuro pur rimanendo ben saldi alle proprie origini. Gli studenti del ‘Varnelli’ di Cingoli, per esempio, insieme all’Associazione italiana celiachia hanno proposto una soluzione che permette di abbandonare il glutine senza rinunciare al gusto, presentando il risultato di un lungo progetto di ricerca che combina anche il contatto con la tradizione gastronomica marchigiana. Le Marche sono da tutti riconosciute come

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VICENDE DEL TERRITORIO

Assessore Regionale Maura Malaspina, Angela Pagliuca, Prefetto di Fermo, Maurizio Mangialiardi, Sindaco di Senigallia e Presidente Anci Marche, Piero Fassino, Vittorio Saladino, Commissario di Fermo, Graziano Di Battista, Presidente Unioncamere Marche

Alcuni Chef del cooking show

la terra che, per un magico connubio di fattori, nasconde l’elisir di lunga vita e per dimostrarlo Massimo Fabbrizi, campione sambenedettese di tiro al volo, neo qualificato alle Olimpiadi di Rio 2016 grazie alla vittoria della prima tappa del Campionato del mondo di Acapulco, ha portato la sua esperienza a Fermo. Longevità, sport, record e viver bene sono stati al centro di un dibattito sulle prospettive delle nutrigenomica legata ai retaggi della tradizione organizzato dal Comune di Ascoli e dall’università degli Studi di Camerino. Inoltre, lo stile di vita e l’influenza che il territorio hanno sull’abitare sono stati argomento del convegno organizzato dall’Ordine degli Architetti di Fermo, che ha analizzato i modelli sviluppo abitativi funzionali alla terza età e compatibili con tecnologie moderne e di impatto ambientale ridotto. Tante e di spicco le dimostrazioni pratiche dell’arte del cucinare con la partecipazione ai cooking show di grandi nomi del gu-

sto, da Gabriele Ferron, maestro del riso, a Mauro Uliassi, esperto del lato oscuro del sapore, da Michele Biagiola, poeta della tradizione, a Danilo Bei, artista di gusti azzurri. Anche la pasticceria ha avuto i suoi quindici minuti di gloria con Roberto Cantolacqua e Claudio Marcozzi. Tante sono state anche le presenze istituzionali e le dichiarazioni di sostegno e apprezzamento per la manifestazione di Fermo, definita all’unisono una “proto-Expo”, come ha dichiarato Marco Ardemagni intervistando Matteo Mauri, responsabile delle relazioni istituzionali di Expo2015. Marco Marturano, responsabile comunicazione Anci per Expo, ha espresso la volontà della manifestazione universale di Milano di voler perseguire gli stessi obiettivi di Tipicità che vedono la “creazione di connessioni per far emergere le eccellenze, incrociare il sapere e il fare, riuscendo a rendere tutto naturale. Il suc-

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cesso di Tipicità dimostra che il modello è vincente”. “L’immagine che proporremo (la Regione Marche, ndr) in vista di Expo – ha spiegato l’assessore Malaspina - è quella di un modello di sviluppo integrato. Una modernità dal volto umano, in cui il benessere tiene conto di una serie di indicatori che mettono al centro la persona, la sua salute, la sua dignità di individuo. […] Integrazione e sinergia non sono più un optional, ma una parola d’ordine: il nuovo soggetto che si è costituito per rappresentare le eccellenze marchigiane a Milano, il Polo enogastronomico regionale, rappresenta un esempio virtuoso, una piattaforma logistica necessario a per non apparire frammentati. Le reti di imprese sono già una realtà nella nostra regione e dovranno avere un ruolo sempre maggiore nel coordinamento delle politiche commerciali e promozionali. Puntiamo sull’integrazione di filiera, anche tra comparti produttivi diversi”.


EUROPA INFORMA di Antonio Morano Management Academy Sida Group srl - Area Europrogettazione

01/04/2015 EU Aid Volunteers. Bando "Assistenza tecnica per le organizzazioni di invio di volontari - Rafforzamento delle capacità ai fini dell’aiuto umanitario delle organizzazioni d’accoglienza" 1^ scadenza.

dallo spazio 2015– 2015 - Leit Space”

03/04/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 2 "rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù”- I scadenza

21/04/2015 Horizon 2020. Bando “Società riflessiva: patrimonio culturale e identità europee”- REFLECTIVE-6-2015

03/04/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 1 "eventi di ampia portata legati al Servizio di volontariato europeo" 08/04/2015 Horizon 2020. Bando “Osservazione della terra – 2015 - Leit Space” 08/04/2015 Horizon 2020. Bando “Leit-Space- Competitività nel settore spaziale europeo ” - 2015 08/04/2015 Horizon 2020. Bando "Applicazioni nella navigazione satellitare-GALILEO-2015" 08/04/2015 Horizon 2020. Bando “Protezione del patrimonio europeo, nello e

21/04/2015 Horizon 2020. Bando "cura e salute personalizzata - ricerca clinica sulla medicina rigenerativa"

21/04/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Attività di coordinamento per la salute" 21/04/2015 Horizon 2020. Bando “Nuove forme di Innovazione 2015- CNECT” 21/04/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Superare la crisi : nuove idee, strategie e strutture di governance per l'Europa" 21/04/2015 Horizon 2020. Bando “Sicurezza digitale: sicurezza informatica, privacy e fiducia” - 2015 28/04/2015 Horizon 2020. Bando "Marie Sklodowska-Curie - Research and Innovation Staff Exchange (RISE)" 29/04/2015 Horizon 2020. Bando per lo

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"strumento pilota Fast Track to Innovation" 1^ data intermerdia 29/04/2015 Horizon 2020. Bando "Migliorare la capacita innovativa delle PMI fornendo un migliore sostegno all'innovazione" 30/04/2015 Horizon 2020. Bando “Cluster Projects - nuove catene industriali ” I scadenza 30/04/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 3 "incontro tra giovani e decisori politici nel settore della gioventù” – II scadenza 30/04/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 2 "partenariati strategici nel settore dell’istruzione, della formazione e della gioventù” 30/04/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 1 "mobilità individuale nel settore della gioventù" – II scadenza 30/04/2015 Europa Creativa, Sottoprogramma MEDIA. Bando: "Sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali


EUROPA INFORMA - Sistema Cinema Automatic" 05/05/2015 Horizon 2020. Quarto Bando 2015 "Energia competitiva a basse emissioni di carbonio" 14/05/2015 Programma Erasmus +. Bando 2014 Azioni nel settore dello sport "partenariati di collaborazione nel settore dello sport solo se non connessi alla Settimana europea dello sport 2015” 14/05/2015 Programma Erasmus +. Bando 2014 Azioni nel settore dello sport "eventi sportivi europei senza scopo di lucro solo se non connessi alla Settimana europea dello sport 2015” 10/06/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "efficienza energetica: ricerca e innovazione per l'efficienza energetica - diffusione sul mercato" 10/06/2015 Horizon 2020. Bando "efficienza energetica: ricerca e innovazione per l'efficienza energetica: soluzioni basate sulle nuove ICT" 10/06/2015 Horizon 2020. Bando "efficienza energetica: diffusione sul mercato" 11/06/2015 Horizon 2020. Bando "Crescita Blu: valorizzare il potenziale dei mari e degli oceani” - II scadenza 11/06/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Bioeconomia innovativa, sostenibile e inclusiva" 2^ scadenza 2015

11/06/2015 Horizon 2020. Bando "Blue Growth: Sbloccare il potenziale di mari ed oceani" 11/06/2015 Horizon 2020. Bando “Sicurezza alimentare sostenibile”- Parte II – 2015 – 2^ scadenza 11/06/2015 Horizon 2020. Bando "Crescita Blu: Mari e Oceani sani e produttivi” 02/07/2015 Europa Creativa, sottoprogramma MEDIA. Bando: Sostegno alla distribuzione transnazionale di film europei, Programma "Cinema Selective" 31/07/2015 Europa creativa – Sottoprogramma MEDIA: bando per il sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali – Framework Partnership,fase di reinvestimento 12/08/2015 Horizon 2020. Bando “Valorizzare il potenziale di collaborazione on-line” II scadenza 27/08/2015 Horizon 2020. Bando "mobilità per la crescita 2014-2015: soluzioni per le infrastrutture di trasporto" 27/08/2015 Horizon 2020. Bando “Veicoli verdi 2015” 01/09/2015 Horizon 2020. Bando per lo "strumento pilota Fast Track to Innovation" 2^ data intermerdia

11/06/2015 Horizon 2020. Bando "Bioeconomia innovativa, sostenibile e inclusiva" 2^ scadenza 2015

01/09/2015 EU Aid Volunteers. Bando "Assistenza tecnica per le organizzazioni di invio di volontari - Rafforzamento delle capacità ai fini dell’aiuto umanitario delle organizzazioni d’accoglienza" 2^ scadenza.

11/06/2015 Horizon 2020. Bando "Biotecnologia: nuovi approcci bioinformatici al servizio della biotecnologia" II scadenza

02/09/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 2 "rafforzamento delle capacità nel settore della gioventù”- II scadenza

11/06/2015 Horizon 2020. Bando “Sicurezza alimentare sostenibile”- Parte I - 2015

08/09/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Nanotecnologie e materiali avanzati" - 2^ scadenza

11/06/2015 Horizon 2020. Bando "Crescita Blu: effetti del cambiamento climatico sulla pesca e dell'acquacoltura” II scadenza 11/06/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Bioeconomia innovativa, sostenibile e inclusiva"

09/09/2015 Horizon 2020. Bando “Cluster Projects - nuove catene industriali ” II scadenza 16/09/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Istruzione e carriera scientifica attraenti

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per i giovani" 16/09/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Integrare la società nella scienza e nell'innovazione" 16/09/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Promozione della parità di genere nella ricerca e nell'innovazione" 16/09/2015 Horizon 2020. Bando 2015 "Sviluppo della governance per l'avanzamento della ricerca e dell'innovazione responsabile" 29/09/2015 Horizon 2020. Bando “Fet-Open – Idee innovative per tecnologie radicalmente nuove”- 1-2014 29/09/2015 Horizon 2020. Bando “Fet-Open – Idee innovative per tecnologie radicalmente nuove”- 3 - 2015 30/09/2015 Bando LIFE 2014-2020 – Ambiente - progetti di rafforzamento delle capacità 01/10/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 1 "mobilità individuale nel settore della gioventù" – III scadenza 01/10/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 2 "partenariati strategici nel settore della gioventù"- II scadenza 01/10/2015 Programma Erasmus+. Bando 2014 Azione chiave 3 "incontro tra giovani e decisori politici nel settore della gioventù” – III scadenza 23/10/2015 Europa Creativa, Candidature "Capitali Europee della Cultura" 01/12/2015 Horizon 2020. Bando per lo "strumento pilota Fast Track to Innovation" 3^ data intermerdia 16/12/2015 Horizon 2020. Bando "Strumento dedicato alle PMI" Fase 1 - 2015. 16/12/2015 Horizon 2020. Bando "Strumento dedicato alle PMI" Fase 2 – 2015


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INTERNAZIONALIZZAZIONE

Il ponte sull'Adriatico potrà diventare realtà con il piano Draghi (Quantitative Easing) di Flavio Guidi Management Academy Sida Group srl - Area sviluppo e strategia

U

n vero piano Marshall per le regioni della Macroregione Adriatico-Ionica, un’opportunità di attrazione di capitale internazionale, un’opportunità di sviluppo di breve, medio e lungo termine. La Bce, con l’operazione Quantitative Easing diretta a finanziare l’investimento dell’economia reale, troverebbe nella finanziabilità del progetto un efficace strumento per realizzare l’obiettivo di rilancio della Comunità europea. Il progetto avrebbe il carattere inclusivo a beneficio delle economie dei paesi che si affacciano sull’Adriatico e le economie limitrofe. La Croazia e i paesi balcanici uscirebbero dalla posizione di marginalità geografica. L’entità dell’investimento diretto (25 miliardi di euro) e quello indiretto genererebbero un impulso, sulle economie dei paesi interessati, di notevole accelerazione. Solo le attese agirebbero da determinate sugli investimenti delle nazioni coinvolte. Capitali italiani ed esteri, fondi sovrani internazionali, Cassa Depositi e Prestiti, FII, ecc., troverebbero interessante investire sul progetto e sulle iniziative collaterali che andrebbero sviluppandosi. Il bassissimo tasso di interesse e la lunga durata del finanziamento renderebbero appetibile l’impiego di capitale di rischio. Il progetto si presenta interessante dal punto di vista economico: 50.000.000 € di transiti per 70 € cadauno genererebbero un volume di ricavi di 3.500.000.000 € all’anno. Lo stesso darebbe vita inoltre a una serie di ricavi collaterali (es. energia,

affitti di piattaforme per servizi e attività varie). Un’occasione per convergere verso l’economia intelligente, fonte di energia e occasione per la localizzazione di attività 'sporche' fuori dai perimetri delle città, creando spazio allo sviluppo della smart city e della lean civilization. Una vera manna per le Marche: ad Ancona si potrebbe dar vita a una prospettiva di crescita verso una configurazione di città metropolitana. L’impulso allo sviluppo che ne deriverebbe sarebbe straordinario, conseguente all’attrazione di capitali e degli investimenti. Il progetto interessa diverse aree geografiche; il primo a farsene carico dovrebbe essere il Governo Europeo, poi a scendere il Governo Italiano, Croato, quello della Macroregione Adriatico-Ionica i governi delle Regioni e degli enti locali interessati. Un’occasione per il mondo della politica di particolare rilievo, strumento per riacquistare credibilità e fiducia. ANCONA - ZARA Un viadotto progettato dall'architetto Giorgio De Romanis (in collaborazione con gli architetti Sonia Suintu e Giorgio Stampa e l'ingegnere Daniele Muzi), lungo 120 Km sorretto da 900 piloni immersi fino a 70 metri di profondità. Secondo le stime sarà attraversato da 50 milioni di veicoli l'anno e farà risparmiare 4 ore rispetto ad un percorso tradizionale via terra.

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NEWS DAL... EAU Solar Impulse 2: in volo con l'energia del sole

USA L'Alabama celebra i 50 anni della Marcia di Selma

ECUADOR Primo Paese al mondo con la moneta digitale

Decollo da Abu Dhabi per Solar Impulse 2, un monoposto alimentato unicamente da energia solare e costruito dal Politecnico di Losanna che, in cinque mesi, farà il giro del mondo. A condurre il velivolo (72 metri di apertura alare per 2,300 Kg) si alterneranno due pionieri: André Borschberg, uomo d'affari e pilota e Bertrand Piccard, passato agli onori della cronaca per aver fatto il giro del mondo non stop su una mongolfiera. I due dovranno riuscire a volare per cinque giorni consecutivi senza carburante e con un solo pilota in una cabina pressurizzata. Con una velocità di crociera tra i 50 e i 100 Km all'ora, serviranno 25 giorni effettivi di volo per compiere la missione, che si snoderà il dodici tappe.

“Ci sono altri ponti da attraversare. Basta aprire gli occhi per sapere che la storia razziale di questo paese getta ancora un'ombra lunga su di noi”. Con queste parole il presidente Barack Obama è intervenuto per ricordare la Marcia di Selma guidata da M. L. King nel 1965 per protestare contro il divieto di votare e finita con violenti scontri. Quel giorno 600 attivisti vennero attaccati duramente dalla polizia che non esitò a usare manganelli e gas lacrimogeni. Le immagini scioccanti trasmesse quel giorno aprirono la strada per l'approvazione del Voting Rights, la legge che consentì anche alla popolazione di colore di votare

L'Ecuador è il primo Paese al mondo ad emettere valuta digitale. Il Sistema de Dinero Electronico, partito a febbraio del 2015, è gestito direttamente dalla Banca Centrale. Secondo alcuni economisti, la scelta di introdurre una valuta elettronica è dovuta all'intenzione del governo ecuadoregno di abbandonare gradualmente il dollaro. Questa analisi, tuttavia, è smentita dall'Esecutivo, sostenendo che il Sistema de Dinero Electronico è pensato per supportare il sistema monetario basato sul dollaro e non per sostituirlo. Nella prima fase la moneta digitale sarà usata per pagare i tassisti; nella seconda per pagare determinati servizi e scambiarsi denaro; nella terza per pagare servizi pubblici attraverso il mobile payment.

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MONDO SVEZIA La Sony taglia mille posti di lavoro La Sony ha annunciato che taglierà mille posti di lavoro in Svezia, nello stabilimento dedicato alla produzione di cellulari Sony-Ericsson e Lund. Nella filiale svedese sono impiegate 2.200 persone, di cui 400 consulenti. Dal 2012 il colosso giapponese ha acquistato la metà della joint venture con il produttore europeo, ma non è riuscita a tenere botta alla concorrenza di Samsung, tornando, quindi, a focalizzarsi su altri settori. Il comparto ha perso 1,2 miliardi di dollari solo nell'ultimo trimestre 2014. Entro il 2016 Sony ridurrà del 30 per cento la forza lavoro nella sua attività smartphone.

CROAZIA Raddoppiate in un anno le auto elettriche e ibride Secondo i dati del ministero degli Interni di Zagabria, in un solo anno è quasi raddoppiato il numero di immatricolazioni di auto elettriche e a propulsione ibrida. Il 2014 si è chiuso con 840 auto ibride e 250 elettriche entrate in circolazione; il numero di posto per ricarica elettrica è passato da 10 a 30. Secondo gli esperti questa tendenza green dovrebbe evolversi ulteriormente nei prossimi anni. La Croazia è in prima fila anche nell'utilizzo di auto elettriche anche in occasione di eventi sportivi come rally e gare di velocità.

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SPAGNA Proposta una corsia ciclabile per raggiungere il Portogallo Pedalare sul Guadiana International Bridge, il ponte che collega la città spagnola di Ayamonte a quella portoghese di Castro Marim: è la proposta avanzata da Luis Gomes, presidente del governo municipale di Vila Real de Santo Antonio. Due gli obiettivi principali dell'iniziativa: ridurre l'incidentalità stradale, con la diminuzione da due a una delle corsie di marcia per senso e la creazione di un'apposita pista per le biciclette e la tutela dell'impatto ambientale, essendo la zona dove nasce il ponte l'habitat di numerose specie di uccelli locali e di altre che migrano tra l'Africa e il Nord Europa.


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Servizi per la vendita o l’acquisto di aziende Il 2015 sarà l’anno del M&A

di Michele Ciocca, Area M&A e Mattia Bocchini Area Formazione Specialistica – Insieme srl

“I

l 2015 sarà l’anno del M&A”, l’anno della finanza straordinaria, dunque. Ne sono convinte le principali società di ‘advisor’ italiane. Le operazioni straordinarie avranno, inoltre, una forte componente cross border (vedi il recente acquisto da parte del fondo sovrano del Qatar della nuova grande area immobiliare di Porta Nuova a Milano per circa 2 miliardi di euro), ossia soggetti esteri interessati ad investire nelle aziende italiane. Un trend con forte possibilità di consolidamento in presenza di progetti industriali solidi e convincenti. Le statistiche segnalano che il mercato M&A, in termini aggregati, sembra aver ripreso lo slancio e la fiducia degli anni pre-crisi. Nel 2014, il valore complessivo delle operazioni M&A a livello globale ha toccato quota 3.200 miliardi di dollari, riportando una crescita del 30% rispetto al 2013. Nello stesso periodo, in Italia, hanno raggiunto i 48 miliardi di dollari, il 6% in meno in termini di valore rispetto al 2013 ma, in termini di volumi, in aumento del 7%. In sostanza stiamo assistendo a un’inversione di tendenza rispetto al recente passato: un incremento di operazioni concluse ma a valori minori, a dimostrazione dell’interesse che tale mercato sta ponendo verso le PMI italiane, in passato troppo spesso trascurate da queste dinamiche e strategie. Sulla scia di tale ripresa si inserisce il piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l’attrazione degli investimenti esteri appena varato dal Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE), per il

quale sono stati stanziati 260 milioni di euro. L’obiettivo, da realizzarsi attraverso una serie di attività di carattere strategico, finanziario e promozionale, è ampliare il numero di PMI che operano sul mercato globale, espandere le quote italiane del commercio internazionale (nel 2014 la bilancia commerciale italiana ha presentato un avanzo record di 42,9 miliardi di euro, miglior risultato dell’area Euro dopo la Germania) e sostenere le iniziative volte all’attrazione degli investimenti esteri diretti (si punta a ottenere 20 miliardi di flussi aggiuntivi). Le direttrici del piano saranno focalizzate verso le economie consolidate (USA, Canada, Cina e Giappone) e verso i paesi emergenti, in particolare quelli della zona del Golfo Arabico, del Sud America e dell’Africa.

Insieme srl, grazie alla pluriennale esperienza dei propri professionisti in tema di operazioni M&A cross border per PMI, è in grado di assistere l’azienda cliente in ogni fase della negoziazione, erogando servizi specialistici personalizzati, tra i quali: • Scouting: ricerca mirata di investitori privati e/o istituzionali italiani ed esteri grazie al proprio Network internazionale di Advisor e all’innovativa piattaforma digitale dedicata all’M&A B2Merger; • Servizi di Advisory: la predisposizione di business memorandum, piani industriali, valutazioni d’azienda, due diligence e ogni altro documento utile nella fase di dealing. • Assistenza sia in fase pre che post deal: Nda, lettera d’intenti, assistenza in fase di due diligence e contratti di closing. La ricetta per il salto di qualità (passare cioè da una dimensione nazionale ad una globale) della piccola ma solida imprenditoria italiana è davanti agli occhi: mercato M&A in ripresa, iniziative ad hoc del Governo e l’intramontabile interesse verso il Made in Italy; non resta che combinare sapientemente gli ingredienti per raggiungere l’obiettivo prefissato; ma come insegna Warren Buffet «negli affari le cose migliori da fare sono le cose semplici, ma farle è sempre molto difficile».

«NEGLI AFFARI LE COSE MIGLIORI DA FARE SONO LE COSE SEMPLICI, MA FARLE È SEMPRE MOLTO DIFFICILE» WARREN BUFFET In presenza di tale effervescenza, risulta fondamentale non farsi trovare impreparati. Le operazioni di M&A con interlocutori internazionali (oltre il 40% delle S.p.A. quotate nella Borsa italiana sono in mani estere), infatti, sono caratterizzate da prassi e costumi standardizzati, dove esperienza, competenza e specializzazione sono fattori imprescindibili per la buona riuscita della negoziazione. La scelta del giusto Advisor, pertanto, è il primo step che una PMI, interessata a operazioni di finanza straordinaria di carattere internazionale, deve considerare.

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ACQUISIZIONI & CESSIONI

PROPOSTE DI ACQUISTO

ID

AREA

SETTORE

OPERAZIONE

DESCRIZIONE TARGET

B1

TUTTA ITALIA

CUCINE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Importante gruppo estero ricerca azienda specializzata nella produzione di cucine con marchio affermato e rete vendita consolidata per acquisizione maggioranza.

B2

TUTTA ITALIA

CALZATURE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Affermato gruppo estero, con sede legale nel Far East, interessato a valutare ingressi qualificati nel capitale di aziende italiane, di piccole e medie dimensioni, specializzate nella produzione di calzature antinfortunistiche.

B3

TUTTA ITALIA

TURISTICO RICETTIVO

ACQUISIZIONE

Catena alberghiera leader a livello internazionale ricerca strutture ricettive di medio grandi dimensioni, in tutta Italia, con l'obiettivo di rilevarne la gestione.

B4

CENTRO ITALIA

ALIMENTARE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Primario Gruppo Cinese ricerca azienda specializzata nella produzione di vino con marchio affermato per acquisizione maggioranza.

B5

CENTRO ITALIA

ABBIGLIAMENTO

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Primario Fondo di Private Equity con sede in Italia, interessato a valutare ingressi qualificati nel capitale di aziende di medie dimensioni, aventi di un brand affermato e riconoscibile, operante nel settore della moda e del lusso.

B6

CENTRO ITALIA

ALIMENTARE

ACQUISIZIONE MAGGIORANZA DEL CAPITALE

Primario Fondo di Private Equity con sede in Italia, interessato a valutare ingressi qualificati nel capitale di aziende di medie dimensioni, aventi di un brand affermato e riconoscibile, operante nel settore alimentare.

PROPOSTE DI VENDITA E PARTNERSHIP

ID

AREA

SETTORE

OPERAZIONE

DESCRIZIONE OPERAZIONE

S1

CENTRO ITALIA

ABBIGLIAMENTO

CESSIONE MAGGIORANZA QUOTE/AZIONI

Affermata azienda manifatturiera nel settore dell'abbigliamento con prestigiosi marchi riconosciuti a livello internazionale cede la maggioranza azioni/ quote per mancato passaggio generazionale

S2

CENTRO ITALIA

TURISTICO

CESSIONE MAGGIORANZA QUOTE/AZIONI

Rinomata e affermata struttura turistica di piccole dimensioni ad elevata redditività cede intera attività per mancato passaggio generazionale.

S3

CENTRO ITALIA

ITC/TLC

CESSIONE MAGGIORANZA QUOTE/AZIONI

PMI specializzata nell’erogazione di servizi ad elevato valore aggiunto in ambito TLC e ITC, con clientela di stampo internazionale, cede maggioranza per scelta strategica dei soci.

S4

CENTRO ITALIA

COMPONENTI PLASTICI

CESSIONE MAGGIORANZA/ MINORANZA QUOTE/AZIONI PARTNERSHIP

Primaria azienda di medie dimensioni specializzata nella progettazione e produzione di compound interessata a valutare ingressi qualificati nel capitale o partnership operative per sviluppo del business.

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LAVORO

PARTE SECONDA: nuove regole per crescere di Stefano Carotti - Carotti Rodriguez Progetti Lavoro S.r.l. Management Academy Sida Group srl – Area Consulenza del Lavoro

N

e strutturate, possono - unitamente alla riforma degli ammortizzatori sociali - , contribuire e regolamentare un mercato del lavoro più flessibile, tutelato e allineato alle esigenze dei nuovi contesti economici nazionali ed internazionali. Se poi tali interventi, come avremo modo di indicare più avanti, vanno anche nella significativa riduzione del costo del lavoro (cd. cuneo fiscale), allora i risultati in termini di aumento dell’occupazione (e corrispondente riduzione della disoccupazione), nonché di ripresa del sistema economico, possono essere ancora più positivi e consistenti. Premesso quanto sopra, vediamo un po’ più nel dettaglio quali sono le misure già introdotte dai primi provvedimenti adottati, oltre a quelli di prossima adozione.

el tentativo di ridare slancio ad un economia nazionale reduce oramai da alcuni anni particolarmente difficoltosi, l’Esecutivo guidato da Matteo Renzi sta conducendo in porto l’ambizioso quanto indispensabile progetto di riforma del mercato del lavoro che lo stesso Premier ha ribattezzato come Jobs Act. Riforma che già dai primi mesi del 2015 sta iniziando a dare - seppur timidi - i primi segnali incoraggianti relativi ad una crescita che, si spera, diventi sempre più consistente in corso d’anno. In effetti, pur se non si possono certo considerare le nuove norme che disciplinano i rapporti di lavoro le uniche a dare slancio ad un’economia da anni in regressione, le stesse, se ben articolate

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LAVORO Legge di Stabilità 2015 Esonero contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato Ancorché non rientri formalmente nel Jobs Act, anche la Legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Legge di Stabilità per l’anno 2015), ha introdotto importanti misure in ambito lavoristico. Quella che senza dubbio porta con sé i contenuti più sostanziosi, riguarda la previsione di un esonero contributivo triennale per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel periodo compreso tra il 01.01.15 ed il 31.12.15. La misura agevolativa riguarda il totale dei contributi previdenziali ed assistenziali a carico del datore di lavoro - mentre resta inalterata la quota a carico del dipendente - , fatta eccezione per i premi INAIL, ed ha una durata pari a 36 mesi. La legge prevede altresì un tetto massimo annuo di fruizione dell’esonero pari ad € 8.060,00 per ciascun lavoratore, frazionabile in quote mensili di € 671,66. Ai fini del riconoscimento dell’incentivo in questione, il lavoratore non deve essere stato occupato a tempo indeterminato presso il medesimo datore di lavoro - o impresa a quest’ultimo collegata - nei 3 mesi precedenti l’entrata in vigore della L. n. 190/2014 (pertanto, ottobre , novembre e dicembre 2014). L’esonero non è riconosciuto qualora il lavoratore sia stato occupato a tempo indeterminato, presso qualsiasi datore di lavoro, nei 6 mesi precedenti la nuova assunzione stabile. Inoltre, stante la “natura occasionale e discontinua” della tipologia contrattuale, l’esonero non spetta in caso di assunzione a tempo indeterminato con contratto di lavoro intermittente, anche nel caso in cui sia previsto il riconoscimento di un’indennità di disponibilità per il periodo in cui il lavoratore non è in servizio. L’esonero contributivo triennale risulta incompatibile con altre forme di esonero o riduzione delle aliquote di finanziamento previste dalla normativa vigente, essendo invece cumulabile con altri incentivi aventi carattere economico. TFR in busta paga Dal 1° marzo 2015 è stata introdotta la possibilità per il lavoratore di richiedere al datore di lavoro di percepire mensilmente la quota maturanda di

TFR - compresa quella eventualmente destinata alla previdenza complementare - , come parte integrativa della retribuzione (Qu.I.R.). Tale possibilità, prevista in via sperimentale per il periodo intercorrente dal 1° marzo 2015 al 30 giugno 2018, è riconosciuta ai lavoratori dipendenti del settore privato (fatta eccezione per i lavoratori domestici ed i lavoratori del settore agricolo), i quali abbiano maturato un’anzianità aziendale di almeno 6 mesi. La scelta risulta irreversibile fino al 30 giugno 2018. Altro rilevante aspetto attiene al profilo fiscale di tale operazione. Infatti, il trattamento di fine rapporto, riconosciuto, appunto, al momento della cessazione del rapporto di lavoro è ordinariamente sottoposto a tassazione separata. Qualora, invece, il dipendente opti per l’erogazione mensile dello stesso come parte integrativa della retribuzione, il TFR sarà soggetto a tassazione ordinaria secondo le normali aliquote progressive, ancorché lo stesso resti esente da contribuzione. Bonus IRPEF Inizialmente introdotto in via sperimentale per l’anno 2014 con il D. L. n. 66/2014, il bonus IRPEF di € 960 (€ 80 mensili) riconosciuto sotto forma di credito d’imposta, è stato reso strutturale dalla L. n. 190/2014. Il credito, erogato a titolari di lavoro dipendente ed ai possessori di redditi assimilati a quello di lavoro dipendente, non concorre alla formazione del reddito del lavoratore e spetta qualora l’imposta lorda sia di importo superiore a quello della detrazione riconosciuta al dipendente, nelle seguenti misure: • € 960, se il un reddito complessivo non è superiore a € 24.000; • se il reddito complessivo è superiore ad € 24.000 ma inferiore ad € 26.000, il bonus viene ridotto progressivamente. Oltre la soglia dei € 26.000 l’agevolazione non compete. Bonus Bebè Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno, il comma 125 dell’articolo unico della Legge di Stabilità 2015, prevede che, per ogni figlio nato dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2017, venga riconosciuto

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un assegno di € 960 annui, da erogare mensilmente fino al compimento del terzo anno di età. Importo elevato ad € 1.920 annui, nel caso in cui il nucleo familiare di appartenenza del genitore richiedente l’assegno sia in una condizione economica corrispondente a un valore dell’ISEE non superiore a € 7.000 annui. Novità in materia di IRAP Ulteriore misura introdotta dalla Legge di Stabilità per l’anno 2015, riguarda la deduzione IRAP per i contratti a tempo indeterminato. Infatti, la L. n. 190/2014 ha anche previsto, quale incentivo per il ricorso al contratto a tempo indeterminato, a far data dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014, la possibilità di dedurre dall’imponibile ai fini IRAP il costo del lavoro relativo a contratti di lavoro a tempo indeterminato nonché, per gli imprenditori agricoli, anche per i contratti a tempo determinato di durata almeno triennale, a condizione tuttavia che nei singoli periodi di imposta il lavoratore abbia prestato attività per almeno 150 giornate. Legge 10 dicembre 2014, n. 183 (Legge delega - Jobs Act) La L. n. 183/2014 potrebbe essere definita a ragione come il vero e proprio cuore del Jobs Act. Con la citata disposizione, infatti, sono state attribuite deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. Proprio in attuazione delle citate deleghe l’Esecutivo ha provveduto ad adottare i due primi decreti legislativi (D. Lgs. n. 22/2015, D. Lgs. n. 23/2015) relativi da un lato alla riforma degli ammortizzatori sociali e, dall’altro, alla disciplina del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. NASpI, ASDI e DIS.COLL Il primo dei due decreti attuativi della Legge delega (D. Lgs. n. 22/2015) riguarda il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di


LAVORO disoccupazione involontaria. Il Decreto prevede infatti che, a far data dal 1° maggio 2015, i trattamenti di ASpI e mini-ASpI vengano sostituiti dalla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI). Il Decreto prevede, inoltre, l’istituzione in via sperimentale per l’anno 2015 dell’Assegno di disoccupazione (ASDI), riconosciuto ai lavoratori beneficiari della NASpI, una volta che questi ultimi abbiano fruito integralmente del trattamento senza che nel frattempo siano riusciti a trovare una nuova occupazione e a condizione che gli stessi si trovino in una situazione economica di particolare bisogno. L’assegno è riconosciuto per un periodo massimo di 6 mesi, in misura pari al 75% dell’ultimo trattamento percepito ai fini della NASpI. Altra importante novità prevista, avente l’obiettivo di universalizzare le tutele in caso di perdita dell’occupazione, riguarda l’introduzione, anche questa in via sperimentale per l’anno 2015 di un’Indennità di disoccupazione per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e a progetto (DIS.COLL). Il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti L’altro Decreto legislativo (D. Lgs. n. 23/2015) riguarda, nei fatti, più una ulteriore nuova disciplina dei licenziamenti dichiarati illegittimi, relativamente ai lavoratori a tempo indeterminato assunti a decorrere dal 7 marzo 2015, piuttosto che una vera e propria regolamentazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato. Più specificatamente, il Decreto ha previsto che, con esclusivo riferimento ai licenziamenti dettati da ragioni economiche, non trovi mai applicazione il regime della reintegra, mentre in caso di licenziamento disciplinare dichiarato illegittimo, la sanzione in capo al datore di lavoro varia in relazione all’entità della violazione commessa. In linea di massima si può pertanto affermare che la regola generale in caso di accertata illegittimità del licenziamento, diventa l’indennizzo crescente (in base all’anzianità di servizio), al posto della reintegrazione sul posto di lavoro. Ciò consente alle aziende una quantificazione più puntuale dei rischi economici connessi ad una eventuale

dichiarazione di illegittimità del licenziamento, pronunciata dal giudice in sede di magistratura ordinaria. Di seguito si riporta uno schema di sintesi relativo alle principali conseguenze che seguono all’accertamento dell’illegittimità del licenziamento: • Licenziamento nullo (ad es. discriminatorio - sesso, religione, razza, opinioni politiche e sindacali, opinioni personali -, ovvero intimato oralmente): –– reintegra del lavoratore (o relativa indennità sostitutiva pari a 15 mensilità di retribuzione), unitamente al risarcimento del danno in misura comunque non inferiore a 5 mensilità; • Licenziamento disciplinare –– insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore: reintegra del lavoratore (o relativa indennità sostitutiva pari a 15 mensilità di retribuzione) unitamente al risarcimento del danno in misura comunque non superiore a 12 mensilità; –– insufficienza delle motivazioni addotte: sola indennità risarcitoria compresa tra 4 e 24 mensilità; • Licenziamento economico –– nell’ipotesi in cui il licenziamento fondato su ragioni economiche venga dichiarato illegittimo, al datore di lavoro non trova applicazione il regime della reintegra sul luogo di lavoro; pertanto, al lavoratore spetta la sola indennità risarcitoria, compresa tra un minimo di 4 ed un massimo di 24 mensilità. • Vizi formali e procedurali –– indennità risarcitoria compresa tra 2 e 12 mensilità; • Aziende con meno di 15 dipendenti –– la nuova disciplina (riferibile, si ribadisce, ai lavoratori assunti a far data dal 7 marzo 2015) trova applicazione anche nei confronti dei datori di lavoro i quali hanno alle proprie dipendenze meno di 15 dipendenti, fatta eccezione per il regime della reintegra previsto in caso di insussistenza del fatto contestato. Tuttavia, gli importi riconosciuti a titolo di indennità risarcitoria sono ridotti della metà e comunque entro un limite massimo che non può in ogni caso superare l’importo di 6 mensilità.

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Testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni Oltre ai già citati Decreti legislativi, il Consiglio dei Ministri tenutosi in data 20 febbraio 2015 ha reso noto lo schema del terzo Decreto delegato, attuativo della L. n. 183/2014, riguardante il testo unico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni. Anche in questo caso, il Legislatore compie un ulteriore concreto passo verso le nuove organizzazioni delle attività produttive e del lavoro presenti in azienda. Lo schema prevede la modifica delle varie norme regolanti le molteplici fattispecie contrattuali attualmente presenti nel nostro Ordinamento, con l’indubbio merito di raccogliere - finalmente - in un testo organico tutte le varie disposizioni regolanti il lavoro part-time, il lavoro intermittente, il contratto a tempo determinato, il lavoro in somministrazione, l’apprendistato, oltre che il lavoro accessorio. Infine, ulteriore intervento dovrebbe riguardare la disciplina della modifica delle mansioni: facendo proprio un orientamento giurisprudenziale oramai consolidato, lo schema di decreto legislativo prevede una riscrittura dell’art. 2103 cod. civ., laddove viene previsto che in caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incidono sulla posizione del lavoratore, lo stesso può essere assegnato a mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore, facendo comunque salvo il diritto alla conservazione del livello di inquadramento e del trattamento retributivo in precedenza riconosciuto. In conclusione, va sottolineato il particolare impegno dell’attuale Esecutivo nel porre in essere una riforma che, stando ai primi incoraggianti risultati, sembra in grado di far ritrovare la giusta rotta al nostro Paese. La bussola indica finalmente la ripresa economica. Le vele sono state spiegate. Aspettiamo che soffi forte il vento.


(DIS)OCCUPAZIONE I dati di Istat ed Eurostat relativi a gennaio 2015 e all’ultimo trimestre del 2014 In Italia il mercato del lavoro mostra ancora molte debolezze di Lorenza Radaelli

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U

na sorpresa per il mercato del lavoro italiano: nel mese di gennaio 2015, il tasso di disoccupazione scende al 12,6%, replicando l’andamento positivo registrato a dicembre 2014 (12,9%) e tornando al livello di un anno fa. Considerate le prime ipotesi degli economisti, che vedevano un ulteriore aumento della disoccupazione dopo il miglioramento di dicembre, questo è certamente un dato positivo. Anche se, e non si può nasconderlo, la percentuale è la peggiore da quando si è cominciato a misurare il tasso in Italia, cioè dal 1977, anno, tra l’altro, che mostra il medesimo valore (12,7%).


LAVORO

Per il mese di gennaio, quello registrato è considerato dagli economisti un dato inatteso, proprio per le previsioni che accennavano ad un possibile innalzamento della disoccupazione attorno al 13%, in seguito al calo di dicembre. Al di là della variazioni mensili, sempre secondo gli economisti, il tasso di disoccupazione dovrebbe potersi stabilizzare nei mesi futuri con segnali continui di aumento degli occupati. Secondo i dati Istat, a gennaio, gli occupati sono 22 milioni 320mila, praticamente invariati rispetto a dicembre (+11mila), ma in aumento dello 0,6% su base annua (+131mila). I disoccupati sono pari a 3 milioni 221mila, diminuendo dello 0,6% rispetto a dicembre (-21 mila), mentre aumenta dello 0,2% su base annua (+7mila). Anche il numero degli inattivi è in calo dello 0,1% mensile e dell’1,3% su base annua. Tra i giovani (15-24 anni) si registra un lieve calo della forza lavoro e un leggero aumento dell’inattività (+7mila mensili,

+47mila sui dodici mesi). Gli occupati in questa fascia di età sono 906 mila, in diminuzione dello 0,6% rispetto a dicembre (-5mila) e dell’1,4% su base annua (-13mila). Il tasso di disoccupazione diminuisce dello 0,1%, arrivando 41,2% (minimo degli ultimi 17 mesi). Nel quarto trimestre 2014, sempre secondo Istat, è proseguito il recupero dell’occupazione con 156 mila persone in più attive rispetto allo stesso periodo del 2013, anche se questo è trainato dai precari e dai lavoratori part-time. La disoccupazione risulta, invece, in crescita in quanto più persone hanno cercato lavoro (+6,5%, 208mila per un totale di 3 milioni 420 mila), soprattutto tra le donne (+144mila rispetto a 64mila uomini) e soprattutto nel Centro Italia e nel Mezzogiorno. La media, in generale, per il 2014, ha fatto registrare il record storico di disoccupazione al 12,7% con punte oltre il 20% nel Sud Italia. Tra i giovani, il tasso di disoccupazione è cresciuto del 2,6% arrivando a

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toccare il 42,7%. L’occupazione è tornata a crescere grazie alla componente straniera (+0,4%, +88mila unità rispetto al 2013). L’Istat, nonostante una previsione di crescita dello 0,1%, ha evidenziato la presenza di numerose debolezze sul fronte del mercato del lavoro che “non mostra chiari segnali di un’inversione di tendenza rispetto a quanto osservato nei mesi scorsi”, si legge in una nota di Istat. Nella zona euro, a gennaio Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, ha rilevato un calo della disoccupazione all’11,2%, rispetto all’11,3% di dicembre, registrando la percentuale più bassa da aprile 2012. I disoccupati nell’Unione Europea, a gennaio, erano 23.815 di cui 18.059 nella zona euro. Rispetto a dicembre il numero dei senza lavoro è sceso di 156 mila unità nella Ue e di 140 nella zona euro. Paragonati a un anno fa (gennaio 2014) i disoccupati sono calati di 1.820.000 unità nella Ue e di 896 mila unità nella zona euro.


L’ESPERTO RISPONDE

CRESCITA: IL MOTORE BCE di Giuseppe Barchiesi Sida Group srl

L

a BCE ha dato avvio alla manovra, annunciata mesi fa, che porterà sui mercati europei una notevole quantità di denaro destinata all'economia reale: 1.140 miliardi di euro entro il settembre 2016. La presentazione ai mercati della manovra ha fatto sì che l'euro iniziasse a deprezzarsi, tanto che ben prima dell'immissione materiale di tanta liquidità sui mercati, il tasso di cambio dell'euro sul dollaro è iniziato a scendere sino a raggiungere circa 1,1, toccando il minimo da undici anni a questa parte. È bastato l'annuncio, quindi, come succede sempre per le linee d’intervento della politica monetaria, affinché i mercati e gli operatori, recepissero perfettamente quello che sarebbe successo alla parità euro con tutte le altre monete, ad iniziare

dal dollaro, anticipandone gli effetti. C'è da ritenere, di conseguenza, che la tendenza della citata parità sia destinata ad una ulteriore diminuzione, a mano a mano che il denaro confluirà materialmente sui mercati, sino a scendere al di sotto dell'unità (come ai tempi dell'avvio della moneta unica), già agli inizi del 2016. Da vario tempo gli addetti ai lavori e non solo, stanno dibattendo sull'opportunità della svalutazione dell'euro, con motivazioni varie ed a volte discutibili, tanto che c'è da chiedersi perché solo ora una manovra che, per esempio, La Federal Reserve americana ha avviato quasi subito dopo la tempesta perfetta del 2007/2008. Senza addentrarci in tecnicismi, si può senz'altro affermare che c'è un momento ∂50∂


L’ESPERTO RISPONDE

migliore di altri anche per svalutare una moneta, soprattutto se si parla dell'euro che rappresenta molte nazioni con economie profondamente diverse. Da aggiungere, che svalutare una moneta significa approfondire molto bene i principali effetti che inevitabilmente si producono in termini reali: più esportazioni in senso lato, ma maggior costo delle importazioni, comprese ovviamente le materie prime e maggiore inflazione; senza tralasciare il principio per il quale una moneta forte costringe ad investire, a migliorare costantemente i processi produttivi e quant'altro è indispensabile fare per vincere la concorrenza sul mercato globale, senza ricorre a manovre svalutative che vanno, invece, rigorosamente tenute sotto controllo e che potrebbero avere, come si diceva, effetti collaterali molto importanti. Come a dire che oggi, sicuramente, ci sono le condizioni per attuare la manovra di deprezzamento destinata al rilancio economico della zona euro. Si pensi solo che il principale “svantaggio” è la spinta inflattiva che oggi, però, è una cura ideale, dato che siamo, già da alcuni

mesi, sotto gli effetti perversi della deflazione, soprattutto in Italia. Quali i vantaggi per l'Italia della manovra BCE? Oltre al fatto che l'Italia (può sembrare una battuta, ma non lo è) è ben esperta in tema di svalutazioni e sa, quindi, bene come queste vanno gestite, siamo un Paese trasformatore, volto all'esportazione, in piena deflazione, come si diceva, in una fase in cui tutte le materie prime sono sensibilmente calate di prezzo e, in particolare, con il petrolio e i suoi derivati (principale nostra voce di import) in forte contrazione. Non ultimo dei vantaggi l'effetto sullo spread dell'indebitamento pubblico, le cui caratteristiche, come noto, sono rappresentate da una qualità e quantità non buone (è un eufemismo). Livelli decisamente contenuti di tale spread, ai minimi mai registrati dalla nascita della moneta unica, “libereranno” alcuni miliardi di euro all'anno di interessi che possono essere meglio utilizzati nella

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creazione di infrastrutture ed investimenti e che non possono che rappresentare una ulteriore spinta alla crescita. In sintesi, abbiamo la miglior situazione per gestire la ripresa e l'occupazione. I principali e immediati benefici saranno, ovviamente, sull'esport e proverranno dal turismo, dall'agroalimentare, dalla moda e dall'arredamento. Più lenti, ma molto interessanti, gli effetti sul nostro punto di forza: l'export: la meccanica e le macchine utensili. Al fine di non crearci inutili illusioni, è bene chiarire che gli effetti sull'occupazione saranno molto lenti, comunque legati alla dinamica della crescita economica. Altra cosa molto importante è che non ci sarà un diritto divino per il quale i benefici della politica monetaria della BCE, come sopra delineati, si presenteranno a prescindere dai nostri comportamenti e dalle nostre scelte. Tutto sarà possibile solo se sapremo gestire bene questa occasione irripetibile. In particolare, sarà indispensabile proseguire la strada delle profonde riforme, non solo strutturali.


ECONOMIA

Il Quantitative Easing di Draghi darà ossigeno alla ripresa economica

Fattori economici positivi già presenti amplieranno gli effetti. Più partecipazione degli operatori del sistema determineranno il grado del successo di Flavio Guidi Management Academy Sida Group srl - Area MacroEconomica

L

a Banca Centrale Europea immetterà 60 miliardi di Euro al mese fino a che il tasso d’inflazione non sarà salito al 2% (QE sta per allentamento della quantità di risorse monetarie sul mercato). Potranno accedere a questa liquidità a tassi pressoché vicini allo zero gli stati europei, le banche e altre istituzioni accreditate. Lo strumento: “acquisto di obbligazioni”. L’effetto maggiore è la riduzione del costo del denaro. Gli stati e gli istituti di credito potranno approvvigionare nuovi mezzi finanziari a condizione che siano destinati a finanziare gli investimenti reali. Primo effetto è il calo dei rendimenti sui titoli, conseguente alla diminuzione del tasso di interesse. Le banche potranno allungare i loro debiti nel tempo (rimodulandoli) disponendo di maggiori risorse per finanziare le aziende e le famiglie nei loro investimenti. L’Euro continuerà a deprezzarsi nei confronti delle altre monete (Dollaro, Sterlina, Yen, ecc.) con corrispondente aumento della competitività dell’intera Europa. I benefici che conseguiranno saranno minori oneri finanziari relativi al debito pubblico e quindi maggiori risorse per finanziare la crescita. A livello economico generale conseguirà una spinta sulle vendite, sulla produzione, sull’occupazione. A livello sistema famiglie

maggiore spesa verso immobili e beni di consumo. Sul mercato ci saranno più mezzi finanziari per sostenere progetti d’investimento pubblici e privati, di rimodulazione o ristrutturazione finanziaria, di innovazione, di ristrutturazione dei business, di ricerca e sviluppo. La caduta ulteriore del cambio favorirà le esportazioni, inibendo le importazioni dai paesi extra UE. La crescita economia degli stati appartenenti alla Comunità Europea favorirà ulteriormente la nostra esportazione verso l’Europa, dove si concentreranno i nostri maggiori volumi. Il rincaro dei prezzi all’importazione e l’espansione della domanda riattiverà il processo inflattivo, ritenuto fisiologico fino al 2%, lasciando più margini alle imprese e al deprezzamento del valore dei loro debiti. Arriveranno inoltre più mezzi per decongestionare il sistema del credito tradizionale e sviluppare la finanza alternativa. Ad ampliare gli effetti positivi della manovra Draghi concorre la riduzione in atto del cambio, la riduzione del costo del petrolio e il già basso livello dei tassi di interesse e dello spread. L’entità degli effetti sull’economia italiana dipenderà in grande misura dalla capacità dei nostri governanti di spingere sull’aumento dell’efficienza paese: più politica economica, più riforme

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per rendere i fattori della produzione più flessibili, più competitivi; nonché dalla capacità delle strutture conservatrici, di cambiare verso un’economia più aperta e intelligente, basata su una visione di medio e lungo periodo. La pressione fiscale dovrà diminuire, la giustizia dovrà rendersi più efficiente, il mercato del lavoro più flessibile, la burocrazia dovrà abbandonare buona parte dei privilegi e impegnarsi nel lavoro più intensamente ed efficacemente. I sindacati e le associazioni di categoria dovranno ridimensionare il loro ruolo di potere e ripianificare le loro attività. Ricordiamo che se il cavallo non ha sete è inutile portarlo a bere ed è quindi inutile versare altra acqua nell’abbeveratoio. Ricordiamo che è l’investimento che determina la crescita. È la crescita del tasso dell’investimento stesso che agisce da acceleratore e a determinare tale crescita, agiscono non solo il tasso di interesse, ma anche la domanda con le sue aspettative, la pressione fiscale e l’efficacia del sistema istituzionale e burocratico. È un’occasione che si presenta particolarmente interessante, un’opportunità da cogliere per ridurre i disagi della crisi; si richiede un atteggiamento positivo e ricordarsi che si vince con il lavoro di squadra.


ECONOMIA

RIENTRO DEI CAPITALI: l’ultima opportunità? di Francesco Corallini Garampi, avvocato

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a Voluntary Disclosure (L. 186/14) è una sorta di “armistizio fiscale” che permette al contribuente di regolarizzare tutti i capitali detenuti all’estero in violazione delle norme sul monitoraggio e/o sulle imposte, usufruendo di sconti sulle sanzioni e della non punibilità per molti reati tributari. Essa costituisce, ad oggi, una (forse l’ultima) occasione per mettersi in regola una volta per tutte. La Voluntary Disclosure, inoltre, equipara ai Paesi ‘white list’ tutti i Paesi ‘black list’ che, entro 60 giorni dalla normativa, avessero firmato un accordo con l’Italia per lo scambio di informazioni. Ad oggi, i Paesi firmatari sono San Marino, Svizzera, Liechtenstein e Principato di Monaco. Occorre fare una precisazione: questi Paesi non possono più essere considerati paradisi fiscali e il segreto bancario è, per essi, praticamente venuto meno. Se prima, dunque, affinché il Fisco potesse conoscere i conti correnti, ad esempio, in Svizzera, occorreva una rogatoria internazionale. D’ora in poi, invece, sarà sufficiente una richiesta e l’Ufficio potrà conoscere tutti i rapporti che il contribuente detiene nel Paese estero. Ma vi è di più: gli accordi citati impegnano i Governi ad attuare, nel breve periodo, anche un effettivo scambio automatico di informazioni. In altre parole, con lo scambio d’informazioni su richiesta è il Fisco a richiedere al Paese estero eventuali rapporti ivi de-

tenuti. Con lo scambio automatico delle informazioni sarà, invece, lo stesso Stato estero a inviare, periodicamente, al Fisco italiano i dati relativi alle consistenze patrimoniali e reddituali di tutti i soggetti che siano fiscalmente residenti in Italia. A quel punto, l’Agenzia delle Entrate, ricevendo informazioni su giacenze non dichiarate all’estero, sarà in grado di valutare se avviare un accertamento nei confronti del contribuente reticente. Per la Svizzera, il termine previsto per lo scambio automatico di informazioni è il 2018. Non può dunque non saltare all’occhio del lettore come il quadro della fiscalità internazionale sia completamente mutato nel giro di appena quattro mesi. Ciò detto, appare arduo, oggi, ipotizzare, per i contribuenti non collaborativi, un’alternativa alla Voluntary Disclosure, se non al prezzo di incorrere in sanzioni di certo molto gravose e di probabili imputazioni penali. Non si può negare che la procedura in questione resti estremamente complessa e delicata, proprio per questo essa richiede l’assistenza di professionisti altamente specializzati e dotati di strutture tali da garantire un servizio adeguato. La scadenza per la presentazione delle richieste all’Agenzia delle Entrate è il prossimo 30 settembre 2015 e gli studi professionali già fanno fatica ad accettare nuove pratiche, tale e tanta è la portata di questo provvedimento. ∂53∂


FORMAZIONE

IL TESSUTO DELLA CONOSCENZA

Tutto è interconnesso. Stiamo studiando i sistemi immunitari dei mammiferi per migliorare le nostre reti di interconnessione informatica, ma già più di duemila anni fa si pensava allo sviluppo urbanistico riferendosi alla struttura di un corpo umano. Rifiutare l’intercambiabilità dei principi della conoscenza è rifiutare l’essenza stessa dell’evoluzione. E visto che, tutto sommato, poco tempo fa eravamo batteri, all’evoluzione dovremmo almeno un po’ di gratitudine e di fiducia di Michele Barchiesi Management Academy Sida Group srl - Area Sviluppo Imprenditoriale

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uando ti tocca leggere sentenze del tipo “economia e medicina sono discipline completamente differenti”, o “è tutta colpa dell’euro”, o ancora “l’intera economia si riprenderà solo dopo che sarà ripartita l’edilizia”, non posso non provare un profondissimo brivido, che scuote prima la mia coscienza poi il mio corpo, ma che comunque arriva rapidamente fino alle mie più lontane periferie. Siamo nel 2015, il che, di per sé, può non voler dire nulla in particolare, ma se pensiamo che i primi segni di civiltà strutturate e dotate di una consistente impronta culturale risalgono a circa 7.000 anni fa, ecco, diciamo che il brivido è ancora più significativo. In questi mesi stiamo progettando di arrivare su Marte e di colonizzare la Luna (bello e malinconico usare questo “noi”, giacché questi fronti dell’evoluzione umana sono sostenuti invero da uno sparuto manipolo di eroi); stiamo scoprendo sorgenti idrotermali extraterrestri (pare che la più vicina sia su Encelado, satellite di Saturno) e, intanto, il Large Hadron Collider si sta riavviando, pronto a indagare sui frammenti più minuti della materia così come la conosciamo. Nel frattempo, però, in troppi sono ancora convinti che il sapere umano vada a comparti stagni, o anche che le

cose veramente importanti siano gli ultimi sviluppi del calciomercato o degli accessori di moda. Che l’ozio mentale faccia fisiologicamente parte del nostro stesso pensare è perfettamente plausibile, direi naturale, ma che diventi la condizione di normalità è preoccupante, se non altro perché raramente questa apatia cognitiva si accompagna a quella discreta dose di umiltà che dovrebbe portare questi soggetti ad un silenzio salvifico per loro stessi e per chi li circonda. Il mondo della scienza e della tecnologia è in costante fermento e sicuramente, da solo, non è in grado di cambiare immediatamente e direttamente le nostre vite, a meno che non iniziamo a riattivare qualche sinapsi e a renderci conto che spesso il problema vero è solo una questione di comunicazione. Molti criticano i videogiochi, ad esempio, ma la verità è che la maggior parte di questi detrattori non si è mai neanche avvicinata ad uno di essi, e perché? Perché non capiscono come si gioca. In troppi criticano la tecnologia portatile rappresentata da smartphone e tablet, o la usano davvero male, per lo stesso motivo. A questo punto mi piacerebbe sapere cosa possono aver detto i primi uomini di fronte ad uno di loro che per la prima volta ha parlato di un’innovazione

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chiamata “fuoco”. I centri di ricerca stanno indagando un po’ ovunque nell’universo della conoscenza e molte innovazioni che ne possono derivare sono sicuramente anche un propulsore di prim’ordine per nuove iniziative imprenditoriali. Pannelli fotovoltaici che sfruttano i principi della fotosintesi clorofilliana o altri super-flessibili (brevetto di un’azienda veneta, ottenuto dopo 5 anni di ricerche, appena venduto a Taiwan per circa 100 milioni di euro); tessuti nanotecnologici flessibili come la seta, antimacchia, antiodore e resistenti come il kevlar; nuove forme di architettura per un’edilizia non semplicemente biocompatibile ed ecosostenibile, ma addirittura probiotica e armonizzata con gli ambienti naturali; nuovi materiali per la conduzione e la conservazione dell’energia (perché l’energia noi non siamo capaci di conservarla così come ci serve, lo sapevate?); elaboratori quantistici; vaccini non aggressivi da somministrare attraverso macedonie; utilizzo delle cellule staminali per curare malattie oggi considerate incurabili. Potrei continuare per pagine e pagine: si tratta di fonti di innovazione, in alcuni casi di salvezza per il genere umano, ma anche di economia e sviluppo del tessuto sociale e culturale mondiale. Perché per ogni incredibile sco-


FORMAZIONE

perta, costata sicuramente anni e milioni, ci sono anche ricadute a cascata in moltissimi ambiti della nostra vita quotidiana. Certo, sapere che mentre si muore ancora di leucemia è stato decodificato il genoma del tartufo bianco (mi spiace, questa non è una battuta, mi piacerebbe tanto che lo fosse) mi lascia quanto meno perplesso (e concretamente amareggiato), ma sono altrettanto convinto che siamo in grado di fare grandi cose, grandissime anzi, a patto che ridimensioniamo il nostro ego e iniziamo a pensare in modo

collettivo (e non ideologico, ma questa è un’altra storia). Ah, quasi dimenticavo: sono sicuro che il campionato mondiale di mangiatori di hot dog sia importantissimo, e che il bastone per il selfie abbia salvato milioni di vite, ma ricordo a tutti che ad oggi non siamo in grado di monitorare efficientemente i corpi extraterrestri che ci orbitano attorno e che uno di essi realmente molto piccolo rispetto agli altri, piovuto verso la Terra un paio di anni fa, semplicemente vaporizzandosi a 40 km di quota, ha danneggiato decine di città

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in Russia, ferendo circa 1.200 persone. E quel casino lo ha fatto solo il suo botto, perché era troppo piccolo per giungere fisicamente al suolo. E pensare che 65 milioni di anni fa il 90% delle forme di vita presenti su questo pianeta sono state sterminate proprio da un impatto meteorico. E sapete cosa siamo in grado di fare oggi se si presentasse una simile circostanza? Niente. Neanche fuggire. Non so, riflettiamoci.


INNOVAZIONE

Esplode il fenomeno “Smart City”

Città intelligenti in quanto modellate tenendo conto in modo organico di aspetti quali l’economicità, la mobilità, il rispetto per l’ambiente, la governace, l’attenzione per le persone e il loro stile di vita di Silvia Battistelli Management Academy Sida Group srl - Area Restyling / Smart City

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on una descrizione più analitica si possono definire intelligenti quelle città che riescono a risolvere i propri problemi e criticità mettendo in campo soluzioni tecnologiche che facilitino la comunicazione e l’informazione, prestando, però, sempre attenzione al capitale umano e sociale e favorendo così una crescita sostenibile del tessuto urbano. L’Europa incoraggia le città smart, poiché in esse vede la capacità di incorporare e integrare soluzioni sostenibili che offrano energia generata in modo sicuro e pulito a prezzi accessibili per i cittadini. Un grande potenziale di risparmio energetico, dunque, su cui s’intende far leva per ridurre le emissioni del 20% entro il 2020. Sono considerate “smart” le città che riescono a migliorare la qualità urbana, concetto quest’ultimo che comprende parametri economici, sociali, culturali, ambientali, abitativi e gestionali. E per favorire la nascita di progetti che si muovano in questa direzione l’Ue ha stanziato da qui al 2018 diverse centinaia di miliardi di euro. In tempi di crisi e di perdita di posti di lavoro, diversi studi condotti da centri di ricerca e dall’Ue dicono che una nuova partenza passa proprio per queste realtà. Come spesso capita quando un nuovo modello viene lanciato o, addirittura,

quando viene realizzato un prototipo, le previsioni che vengono fatte circa il loro successo raramente coincidono con ciò che alla prova del tempo resta di tali idee. Si vede spesso come sistemi inizialmente destinati a rivoluzionare la vita degli utenti, non riescano a dimostrasi effettivamente utili, finendo inesorabilmente nel dimenticatoio. Nel caso della smart city sono state mosse molte critiche relative ad aspetti quali la corretta valutazione degli effetti e delle ricadute sul lungo periodo. Se però nella definizione stessa di smart city si dice che le infrastrutture e lo sviluppo debbano essere sostenibili e ‘citizen friendly’, allora diventa fondamentale che in fase di pianificazione gli impatti siano prevedibili e circoscrivibili. Data la complessità dei fattori e delle variabili è assai complicato fare previsioni, questo tipo di previsione diventa di cruciale importanza poiché chi stabilisce le modalità di crescita di una città non può prescindere, per motivi economici e demografici, da una stima delle conseguenze a lungo termine delle decisioni che vengono prese. Inoltre, è altrettanto importante che chi pianifica e decide non cada vittima di mode passeggere - purtroppo quando si parla di tecnologia questo rischio si presenta troppo spesso - e sia in grado di

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INNOVAZIONE

valutare con oculatezza i rizvolti di medio e lungo periodo. In tal senso un’iniziativa assai interessante è quella di una startup francese fondata nel 2010. La CoSMo Company (dove “CoSMo” sta per Complex Systems Modeling) è specializzata nella produzione di strumenti per la pianificazione e simulazione di sistemi complessi, ovvero software per i settori di pianificazione urbanistica ed energetica. Nel 2013 la start upè riuscita a produrre un modello della città di Versailles nel quale dati vari ed eterogenei relativi ai fattori legati ai trasporti e alle infrastrutture, allo sviluppo del territorio e a quello immobiliare, sono stati integrati. L’obiettivo era quello di delineare scenari utili a prevedere l’im-

patto a 20 anni sulla qualità della vita dei cittadini delle decisioni prese dalla amministrazione pubblica, con conseguenti influssi sui comportamenti demografici I risultati sono stati confortanti ed è stato così possibile evidenziare cambiamenti, in positivo e in negativo, anche in aree in cui non se ne attendevano. Tale modello si è dimostrato talmente efficace che, pochi mesi dopo, lo stesso sistema è stato applicato anche a San Francisco e la città ha potuto valutare vari possibili scenari delineatisi confrontando un vasto numero di dati su scala di quartiere. In fondo essere smart significa anche essere in grado di guardare lontano, superando anche quelli che a volte sono solo ∂57∂

facili entusiasmi per strumenti sì sorprendenti ma che potrebbero avere effetti diversi da quelli inizialmente attesi. A tal scopo il modello della start up francese si presta ad essere uno strumento assai vantaggioso. Di vitale importanza, infatti, è che gli amministratori non si facciano cogliere dalla moda dell’ennesimo ritrovato della tecnologia ma che riescano a valutarne effettivamente l’utilità e le ricadute per il cittadino prima di lanciarsi in progetti più o meno ambiziosi che, a parte un primo ritorni d’immagine, non mantengano poi fede alle aspettative iniziali. Solo con questo approccio sarà possibile far sì che le nostre città diventino veramente smart, ossia, in fin dei conti, a misura d’uomo.


INNOVAZIONE

E-COMMERCE E PMI, come creare un business efficace di Claudia Bartolini Management Academy Sida Group srl – Area Web Marketing

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li ultimi dati statistici evidenziano che la penetrazione del digitale tra le PMI italiane è ancora piuttosto scarsa, ma la rete rappresenta un importante strumento sia per l’esportazione del Made in Italy sia per un business del prodotto che vada oltre i limiti territoriali. L’Italia, conosciuta in tutto il mondo per i propri prodotti di abbigliamento, calzature, accessori moda, arredamento, design, vino e prodotti gastronomici, nonostante la platea di oltre 1 miliardo di consumatori online e di 2,6 miliardi di connessi quotidianamente, sta perdendo competitività a livello globale. Il made in Italy potrebbe facilmente trovare sbocchi in nuovi mercati, visto l’andamento a doppia cifra dei fatturati complessivi (+20% all’anno negli ultimi 6 anni): nel 2014 si sono registrati 13 miliardi di acquirenti online, con una impennata epocale (da 9 a 16 milioni) in soli 3 anni. Nonostante i fattori positivi, però, il nostro Paese rimane tra gli ultimi nelle classifiche. L’E-commerce oggi si presenta come una soluzione. Erroneamente, però, ancora in molti pensano che sia sufficiente un sito web per avere successo nella strategia di vendita. Prima di procedere operativa-

mente alla costruzione della piattaforma di vendita online è fondamentale pianificare il successo attraverso un business plan. Se, infatti, da una parte i costi per avviare un business online sono inferiori a quelli necessari per un’attività fisica, dall’altra ci sono altre variabili economiche fondamentali da valutare, come magazzino e trasporti. Il secondo passo è possedere una strategia di marketing efficace. Il marketing online obbliga al monitoraggio delle statistiche di visita, accessi e acquisti sul sito (utili sono gli strumenti come Google Analytcs), la necessità di applicare le tecniche SEO e PPC (Pay Per Click), comprendere l’importanza di una presenza costante sui social network e l’eventuale affiliazione a piattaforme di vendita o comparazione consolidate, come eBay e Amazon. Per la definizione del prezzo, detta pricing, vanno valutati i costi di approvvigionamento, quelli di vendita e i costi di consegna con l’eventuale opportunità delle spese di spedizione gratuite sempre, o sopra una certa soglia di acquisto, e le strategie di fidelizzazione. Per la transazione economica occorre scegliere la modalità di pagamento (fon-

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damentale che sia una piattaforma sicura come PayPal), tramite carta di credito o permettere la riscossione direttamente al corriere alla consegna ai potenziali clienti più diffidenti. Al centro del processo resta il prodotto, in quanto, negli scambi online viene a mancare la relazione commerciale che spinge all’acquisto. È importante, quindi, calarsi nei panni dei potenziali acquirenti a cui il prodotto è destinato, cercando di soddisfare tutte le curiosità, fornendo testi esaustivi, puntuali, ottimizzati dal punto di vista SEO, ma soprattutto, completi di informazioni accurate e veritiere, descrizioni capaci di colpire l’utente e di evocare emozioni, immagini di qualità per stimolare bisogni e video per analizzare la merce. Fondamentale è anche offrire ai clienti l’opportunità di recensire o di commentare un prodotto venduto: le review positive ed entusiasmanti saranno una leva per tutti i successivi potenziali acquirenti. Infine, la creatività: investire in campagne promozionali, nella progettazione di newsletter e in sistemi di contatto continuo con i clienti, dotando, così, il sito di ogni caratteristica grafica necessaria catturare l’attenzione del potenziale acquirente.


Il padre fondatore del marketing e guru mondiale Philip Kotler e i brillanti storymaker di aziende e istituti nazionali, quali Technogym, Barilla, Telecom, Unicredit, Istituto Paoletti, Ninja Marketing, insieme sul palco per presentare l’evoluzione e la trasformazione del marketing mondiale e italiano. Durante gli interventi i partecipanti al Forum potranno fare domande al prof Kotler e agli storymaker. Il Forum del Marketing è il meeting di eccellenza per le aziende italiane. L'appuntamento è a Milano, Aula Magna Università della Bicocca

Marketing innovativo per un Rinascimento del Made in Italy 8:00

Registrazione

9:00

Saluto istituzionale PRIMA SESSIONE: Marketing, strategie, innovazione

www.pkmf-italy.com

Partecipazione

9:30

Biglietto €400 + Iva Fino al 31 marzo prezzo speciale €369 + Iva Sconto ulteriore del 10% inserendo il codice GGF_PKMF La quota include: - ingresso al Forum - documentazione didattica - traduzione simultanea - attestato con autografo del Prof. Kotler - 2 coffee break Per informazioni e-mail: eventokotler@ggfgroup.it tel.: 071.2133620

Il PKMF Italy 2015 è promosso da:

Relazione introduttiva “Competere con successo: un approccio di marketing umanistico”

11:00 Coffee break 11:30 Marketing innovativo: storie italiane 13:00 Lunch time SECONDA SESSIONE: I territori italiani si aprono al mondo 14:30 Expo 2015: l’Italia e le radici del valore 15:30 Il territorio come risorsa strategica per l’impresa 16:45 Coffee break TERZA SESSIONE: IT, funzione abilitante del Marketing 17:15 Marketing, IT e reti in un mercato globale 18:30 Chiusura dei lavori Carta dei valori del marketing

In collaborazione con:

Kotler Impact Inc. ∂59∂


IMPRESE E IMPRENDITORI

“VI PRESENTO LA TENDA DEL FUTURO” Grandinetti mostra un nuovo prodotto di eccellenza e innovazione Tecnica ed eleganza per veri gioielli tra la casa e il sole

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dalla sua fondazione negli anni ’60. Il percorso Grandinetti si snoda nelle pieghe del tessuto produttivo locale caratterizzandosi per la ricerca continua: inizia il suo lavoro sulle coperture per esterno, negli anni del boom economico, e, grazie all’esperienza acquisita, sviluppa nuovi modelli per il living esterno, adottando soluzioni di tecnologia e stile che fanno la differenza, sul prodotto finito. Tutto sempre secondo creatività, esperienza e competenza: ancora oggi è questa la filosofia Grandinetti. “La originaria produzione di tende da sole – ha raccontato Emanuela - si è evoluta nella realizzazione di strutture outdoor living, come per esempio gazebo, verande, pergole, vele, ombrelloni e vari complementi d’arredo”. Con la caratteristica che “tutti i prodotti vengono fortemente personalizzati, per adattarli alle richieste di una clientela esigente, grazie al fatto che l’azienda, consta di unità produttiva di realizzazione”. Un elemento che fa la differenza. “Abbiamo sempre puntato sulla ricerca e sullo sviluppo dei nostri prodotti – ha spiegato Grandinetti, parlando della storia dell’azienda

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U EN NT CO

randinetti Tende, storica azienda di Porto Potenza Picena, con sede ad Ancona, si apre all’innovazione affiancando alla linea tradizionale una gamma di prodotti di alta tecnologia di livello superiore: si tratta di tende da sole da esterni Markilux, marchio tedesco del settore che è tra i più importanti al mondo per la produzione di tende innovative, pluripremiato per le sue realizzazioni di design. Tende che presentano un forte livello tecnico e che hanno oggi una forte presenza sul mercato mondiale, nella fascia alta. Grandinetti è l’unico partner nelle Marche, dopo aver condiviso gli obbiettivi e opportunamente valutato i vantaggi sinergici. “Abbiamo voluto distribuire questo prodotto – ha detto Emanuela Grandinetti, titolare dell’azienda – in seguito ad una ricerca di mercato approfondita dove abbiamo sentito l’esigenza di presentare dei prodotti di pregio, esclusivi nel design e nell’innovazione tecnologia dei tessuti come è nella tendenza dei mercati europei”. Visione a lungo raggio, dunque, e volontà di innovazione. Qualità che hanno sempre caratterizzato la storia dell’azienda, fin

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AM AG AP

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IMPRESE E IMPRENDITORI Il modello ES-1

Il tessuto hi-tech idrorepellente

Il modello MX-1

e della sua evoluzione – ritenendo che sia fondamentale investire in qualità, elemento che porta risultati”. Oggi, purtroppo, il mercato, “si è omologato a insostenibile ribasso qualitativo”. Il problema è stato aggravato dalla crisi, alla quale si era già preparata, agendo anticipatamente e ottenendo risultati ottimi, per i quali la conferma è pervenuta dal livello di soddisfazione dei clienti che anno avuto la fortuna di utilizzare le tende MARKILUX. “E’ anche per questo che abbiamo deciso di puntare su un prodotto come quello della Markilux, che ci ha scelto come referenti nelle Marche per le sue tende di

altissima finitura e pregio – ha continuato Grandinetti – e questo si sposa benissimo con la nostra filosofia, che è quella di adattare i prodotti alle richieste di una clientela esigente”. I gioielli, o meglio, i veri e propri diamanti della collezione sono la nuovissima tenda per esterni MX-1, vincitrice, come altri 4 modelli, del premio tedesco Reddot Design Award, destinato all’eccellenza nella produzione di design. “Questa tenda è, per così dire, il perfezionamento dell’eccellenza stessa – ha spiegato Grandinetti – una pietra miliare a livello ottico e tecnico per la copertura di esterni, sia di abitazioni di pregio sia

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di altri locali di alto livello”. Tecnica, quindi estetica, esclusività, funzionalità: non mancano certamente elementi che rendono questi prodotti ancora più elevati, quali accessori che radiocomandati, azionabili con telefonino o iPad, modulano situazioni di riservatezza, musica, e illuminazione. Altra novità non secondaria, sono i tessuti realizzati con tecnologia Nano Clean autopulente, che vengono utilizzati in tutti i modelli di gamma. Non ultima, la nuova nata modello ES-1, unica tenda al mondo completamente in acciaio Inox. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti, per chi è alla ricerca dell’eccellenza e della qualità.


IMPRESE E IMPRENDITORI

Tra bulloni e circuiti, la meccanica è Donna

Lucia Capodagli, imprenditrice del Tech alla guida di importanti aziende della regione, racconta il suo percorso: da apprendista meccanico a dirigente, senza dimenticare le origini e quei nonni contadini che le hanno trasmesso l'amore per il territorio di Silvia Baldini

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ei è cresciuta in un ambiente, quello della meccanica, comunemente definito ‘maschile’, e con un papà ingegnere. Come è stata la sua infanzia? “Ho ricordi molto positivi e i miei genitori sono stati un punto di riferimento prezioso, anche per la conquista della mia autonomia personale e professionale. Con mio padre c’è sempre stato un rapporto intenso e delle sue qualità spero di aver raccolto soprattutto la dedizione e lo spirito”. Ha lavorato anche come apprendista meccanico nei periodi estivi del liceo. Che ricordo ha di quella esperienza? “Con il senno di poi, penso debbano farla tutti i figli di imprenditori intenzionati a restare in azienda o a costruire una loro attività imprenditoriale. Per quanto mi riguarda, mi sono messa in gioco e la vera ricchezza di quella esperienza non è stata semplicemente confrontarsi con un ambiente tipicamente maschile, quanto avere la straordinaria occasione di guardare all’azienda dal gradino più basso, carpire i segreti dei colleghi che ne sapevano di più e accettare anche le diversità di ruoli. Sono state conquiste che ora mi fanno dire grazie a chi mi ha permesso di farle e

che mi fanno sentire una privilegiata”. Oggi vede diversa, rispetto ad allora, la situazione delle donne che si affacciano al mondo delle professioni tecniche e scientifiche? “Scienza e tecnica sono parole femminili e, a quanto vedo, le donne non solo ottengono ottimi risultati, ma rivelano capacità che sono molto ricercate e apprezzate nel mondo del lavoro: ad esempio, comunicano meglio, utilizzando strategie corrette ed efficaci, si relazionano con gli altri in modo costruttivo, sanno individuare i problemi e risolverli. In un mondo sempre più complesso e interconnesso le donne sanno mediare meglio tra diverse necessità e fare sintesi, forse per le peculiarità intrinseche del loro ruolo materno”. Lei a 30 anni era già amministratore delegato di una delle sue società, la Realmec. Come è stato divenire responsabile della gestione di un’azienda a quella età? “Il mio percorso in azienda, a cominciare da quello come apprendista e poi quello formativo, mi hanno fatto acquisire conoscenze ed esperienza e mi hanno permesso di instaurare un approccio forse più

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innovativo sia con la generazione di mio padre, sia con i clienti. Sono convinta, infatti, che non basti avere solo un cognome conosciuto e rispettato per avere una responsabilità così grande come la guida di un'azienda”. Le donne offrono soluzioni diverse per il management e per i problemi di business? “La crisi ha profondamente modificato l’organizzazione aziendale e i modelli di sviluppo economico. Ad esempio, oggi i clienti chiamano all’ultimo minuto, chiedono flessibilità oltre ogni logica, spingono perché si possano condividere anche le loro difficoltà: significa capire i nuovi bisogni, intercettare le nuove esigenze, dialogare in modo non tradizionale, anche sul terreno delle piattaforme immateriali. In poche parole, significa maggiore capacità di ascolto, che l’universo femminile ha nel proprio dna”. Lei ha continuato a formarsi sempre, durante la sua carriera, frequentando anche Master in marketing e amministrazione. Interesse personale o necessità? “Me lo impongono il mercato, in continua evoluzione, e i miei interessi personali.


IMPRESE E IMPRENDITORI

E torno a parlare di mio padre e di altri imprenditori della sua generazione: sono partiti dal nulla, affrontando con coraggio, quando si presentavano, i problemi aziendali, in un periodo storico in cui c’era tutto da fare e da costruire. Oggi le cose sono più difficili e nulla si può improvvisare. Per questo sento il dovere di essere in formazione perenne, perché il mio posto di lavoro non dipende da mio padre, ma da ognuno dei nostri clienti”. Dal 2011 è anche presidente della Delegazione Marche di Aidda, l’associazione delle imprenditrici e donne dirigenti d’azienda. Cosa osserva dal suo interno? “Le Marche rappresentano molto bene il Paese: ci sono diverse donne imprenditrici ma molte altre valide restano ai margini del sistema e lontano dalle posizioni apicali delle aziende. Rispetto al resto dell’Italia, soprattutto quella delle regioni più sviluppate, la nostra regione paga un

ricambio generazionale ancora lento e una propensione all’innovazione che non è diffusa né su tutto il territorio, né in tutti i settori della nostra economia”. Di fronte alla crisi, il mondo femminile imprenditoriale delle Marche come ha reagito? “Le storie di tante donne imprenditrici di questa regione, molte delle quali giovanissime, parlano soprattutto di start-up: tante donne si stanno mettendo in gioco, aprendo nuove attività, che fanno dell’innovazione tecnologica, di prodotto, di processo e di comunicazione il loro vero punto di forza”. Da dove vengono le resistenze maggiori al sostegno al lavoro femminile? “Principalmente da una politica fino a ora distante dalla gente e quindi anche dagli imprenditori. Vengono anche da una parte del sindacato che ancora considera lavoratori e datori di lavoro come soggetti

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contrapposti. Eppure basterebbe vedere con più attenzione al clima di coesione sociale che, nonostante la crisi, si respira nelle Marche per capire che anche le relazioni sindacali non possono essere più le stesse del secolo scorso”. Per finire, torniamo alle origini. Quale è l’insegnamento più importante che le hanno lasciato i suoi nonni e quel mondo contadino da cui venivano? “L’amore e il rispetto per la terra intesa come territorio, che mi portano ad avere un profondo legame con la mia città e la mia gente. Anche per questo ho accettato la direzione di una azienda pubblica di servizi locali mettendo a disposizione la mia esperienza per un mandato di scopo: la fusione di due partecipate. Dalle radici contadine della mia famiglia vengono l’amore e il rispetto per la terra intesa come ambiente, che non si imparano sui banchi di scuola e che ho voluto trasmettere ai miei figli”.


CONTRIBUTI & INCENTIVI

Contributi & incentivi a cura della Divisione Strategia e Finanza d’Impresa Sida Group srl

¬ MARCHE ¬

REGIONE MARCHE "Voucher per la progettazione comunitaria" Voucher per la copertura delle spese di progettazione sostenute dalle aziende in fase di presentazione domanda. SCADENZA: in fase di attuazione REGIONE MARCHE "Bando Ricerca e Sviluppo" Cofinanziamento di progetti per imprese singole e in filiera nell’ambito della manifattura intelligente, meccatronica, ecosostenibilità, efficienza energetica. Gli investimenti ammisibili vanno da un minimo di € 200.000 ad un massimo di € 2.000.000. L'intensità di contributo può arrivare fino ad un massimo del 60% delle spese ammissibili." SCADENZA: in fase di attuazione REGIONE MARCHE "Bando vouche per ICT"" Contributo pari al 50% delle spese presentate, fino ad un

massimo di € 60.000. I voucher previsti sono 2 (cumulabili): 1) adozione nuove tecnologie digitali, ottimizzazione processi 2)innovazione dei processi aziendali, servizi di ottimizzazione industriale, consulenze di prototipazione, ecodesign, tutela proprietà intellettuale

vede finanziamenti alle PMI per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. È previsto un contributo in conto capitale nella misura del 65% dei costi del progetto, con un minimo di € 5.000 e un massimo di € 130.000. Sarà possibile precaricare le domande tra il 3 marzo e il 7 maggio 2015.

SCADENZA: in fase di attuazione

SCADENZA: 07/05/2015 MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Fondo Crescita: R&D, settore ICT e industria sostenibile"

MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Credito d'imposta per alberghi e strutture ricettive"

Al via due interventi del Fondo per la crescita sostenibile per la promozione di grandi progetti di ricerca e sviluppo nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione elettroniche (ICT), coerenti con l’Agenda digitale italiana, e nel settore della cosiddetta industria sostenibile. I progetti dovranno prevedere spese ammissibili comprese tra 5 mln € e 40 mln €, con un mix di agevolazioni tra finanziamento agevolato (max 60%) e fondo perduto (max 15%).

Credito d'imposta per la digitalizzazione e la riqualificazione degli esercizi ricettivi. La misura è pari al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di € 12.500 per la digitalizzazione e € 200.000 per la ristrutturazione. I periodi di imposta agevolati sono 2014, 2015 e 2016. SCADENZA: a sportello BANDO INAIL "Incentivi per la sicurezza sul lavoro" Emanato il bando che pre-

SCADENZA: in fase di attivazione

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MISE "Credito d'imposta assunzioni" Le istanze potranno essere presentate dalle imprese, in modalità telematica attraverso una specifica piattaforma informatica, a partire dal 15 settembre 2014 per le assunzioni effettuate dal 26 giugno al 31 dicembre 2012. Per le assunzioni effettuate nel corso del 2013, le istanze potranno essere presentate a partire dal 10 gennaio 2015. SCADENZA: fino a esaurimento fondi FONDI INTERPROFESSIONALI "Sostegno alla formazione" I fondi interprofessionali sono stati istituiti per favorire la formazione dei lavoratori e sono aperti a soddisfare i fabbisogni formativi della singola impresa, partecipando ai bandi emessi dal Fondo. SIDA Group affianca l'azienda, supportandola nella scelta del Fondo Interprofessionale, elaborando e gestendo i progetti formativi aziendali e interaziendali, svolgendo tutti gli adempimenti burocratici previsti.


CONTRIBUTI & INCENTIVI

REGIONE MARCHE "Progetti Bottega-Scuola" Sono a disposizione contributi alle PMI della Regione che prevedono l'assunzione di borsisti con contratto di lavoro a tempo indeterminato. L'entità del contributo è pari ad € 7.000,00. SCADENZA: fino ad esaurimento fondi MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Valorizzazione disegni e modelli"" La misura è volta ad incentivare gli investimenti aziendali per la valorizzazione di disegni e modelli industriali al fine di accrescere la loro competitività sui mercati nazionali ed internazionali. Il contributo massimo sarà pari all'80% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di € 80.000,00. SCADENZA: fino ad esaurimento fondi MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Fondo Crescita Sostenibile" Il bando finanzia, attraverso finanziamenti a tasso agevolato, iniziative e progetti di Ricerca Industriale e Sviluppo Sperimentale per la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi e per il miglioramento degli stessi. I progetti devono avere durata tra 18 e 36 mesi, essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e di importo compreso tra 800 mila e 3 milioni di euro. Le domande potranno essere presentate a partire dal 30 settembre 2014. SCADENZA: fino ad esaurimento fondi

REGIONE MARCHE "Agevolazioni per le imprese del comparto culturale evoluto"

pari all'ammontare complessivo degli interessi calcolato su un tasso favorevole del 2,75%, ripartito in cinque anni in quote annuali costanti.

Finanziamento agevolato per le operazioni di sviluppo a fronte di investimenti e operazioni di riequilibrio finanziario. L'importo del finanziamento non può essere inferiore ad € 50.000 e non superiore ad € 150.000 con un tasso pari all'1%.

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi CAMERA DI COMMERCIO FERMO "Fondo Genesi per credito a PMI" La Camera di Commercio di Fermo, ha stipulato una convenzione con i confidi che operano sul territorio provinciale, con l’obbiettivo di agevolare l’accesso al credito delle nuove Pmi, tramite la costituzione di un fondo (Fondo Genesi), per la concessione di garanzie sui finanziamenti. Destinatari finali sono le PMI iscritte al Registro delle Imprese dal 1° gennaio 2012. L'importo massimo della garanzia potrà essere pari ad € 30.000, nella misura massima del 30%.

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO "Fondo Centrale di Garanzia per le PMI" Con il Fondo di Garanzia le PMI possono accedere a diversi tipi di operazioni sia a breve sia a medio-lungo termine, tanto per liquidità che per investimenti, avendo a supporto una copertura massima dell'80% del finanziamento, fino ad un massimo di € 2,5 milioni.

SCADENZA: a sportello

SCADENZA: fino ad esaurimento fondi REGIONE MARCHE - BANCA MARCHE - SIDA GROUP "Prestito d'onore Regione Marche" Obiettivo è quello di sostenere la creazione di 400 nuove imprese, attraverso finanziamenti agevolati concessi sull'onore ovvero non assistiti da alcun tipo di garanzia (fino a € 25.000,00 per le ditte individuali, e fino ad € 50.000,00 per le società) e la previsione di servizi gratuiti di assistenza tecnica personalizzata (tutoraggio) per i primi 12 mesi di attività.

MISE E CASSA DEPOSITI E PRESTITI "Sabatini Bis" Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico che istituisce un nuovo strumento per accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese.Alle imprese verrà riconosciuto dal Mise un contributo in conto interessi

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SCADENZA: 30/04/2015 ISMEA ”Agevolazioni per il primo insediamento dei giovani in agricoltura” Sono previsti interventi al fine di favorire l’insediamento di giovani nella conduzione di imprese agricole competitive. L’agevolazione prevede contributi in conto interessi per interventi fondiari a cancello aperto, per un massimo di € 1mln per le ditte individuali o società agricole unipersonali, e per un massimo di € 2,5mln negli altri casi. Il premio massimo erogabile è pari ad € 40.000,00. SCADENZA: Bando sempre aperto INVITALIA - AGENZIA PER LO SVILUPPO E L’ATTRAZIONE DEGLI INVESTIMENTI ”Agevolazioni per il subentro in agricoltura” Finanziamenti volti a favorire la nascita di nuova imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura, in particolare nel settore della trasformazione e commercializzazione prodotti agricoli. Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato fino ad un massimo di € 1.032.000,00. L’importo del premio per il primo insediamento consiste in un contributo a fondo perduto fino a € 25.000,00. SCADENZA: Bando sempre aperto


CHI ENTRA E CHI ESCE

Chi entra e chi esce

In questa rubrica presentiamo le novità principali relative a nomine e incarichi in aziende del territorio ed enti pubblici, nonché avvicendamenti che interessano marchigiani

Morena Torreggiani alla direzione del Museo delle Arti Monastiche

segretario generale del Forum delle Città dell'Adriatico e dello Ionio, presieduto, dallo scorso dicembre, dalla città montenegrina di Kotor.

Il Museo delle Arti Monastiche di Serra de' Conti ha un nuovo direttore: la professoressa Morena Torreggiani, docente di filosofia che ha collaborato alla fondazione del museo stesso.

Vittorio Saladino commissario Fermo È il prefetto Vittorio Saladino il commissario del Comune di Fermo. Nominato dal prefetto Angela Pagliuca, che ha sciolto il Consiglio comunale dopo la crisi della giunta di centrosinistra guidata da Nella Brambatti, Saladino avrà i poteri del sindaco, della giunta e del consiglio comunale fino a nuove elezioni.

Fabrizio Mora direttore centro Italia di Veneto Banca Fabrizio Mora è il nuovo direttore per il centro Italia del Gruppo Veneto Banca. A lui, già insediatosi nella direzione di Fabriano, la responsabilità della guida dell'Istituto nelle Marche, in Umbria e Lazio, per un totale di 56 filiali.

Matilde Menicozzi lascia la Provincia di Ascoli Piceno La dirigente della Provincia di Ascoli Piceno, Matilde Menicozzi, dopo una lunga e prestigiosa carriera, ha tagliato il traguardo della pensione. Tra i suoi numerosi impegni politici è stata anche assessore alla Cultura e Turismo del Comune di Grottammare. Ideatrice del festival “Cabaret Amore mio”, ha portato un

Ida Simonella designata segretario generale del Forum delle Città dell’Adriatico e Ionio L'assessore alle Relazioni internazionali del Comune di Ancona, Ida Simonella, è stata designata, dall'amministrazione comunale,

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CHI ENTRA E CHI ESCE

notevole valore aggiunto in ambito culturale.

Torina e Marco Rinaldi sindaco di Ussita.

Ricci responsabile Anci per le riforme

Nuovi membri Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Ancona

Il sindaco di Pesaro e vice presidente nazionale del Pd Matteo Ricci è il nuovo responsabile dell'Anci per le politiche istituzionali e le riforme. La delega gli è stata assegnata dal presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni Piero Fassino. Ricci prende il posto del sindaco di Bologna Virginio Merola. ''Vogliamo contribuire a cambiare profondamente il Paese, dando ai territori un ruolo da protagonista'' dice.

Pasquale Telera coordinatore della Protezione Civile a Porto Recanati Pasquale Telera è stato nominato coordinatore del gruppo comunale di Protezione Civile di Porto Recanati.

Roberto Stronati nominato vice presidente di Confindustria Ancona Roberto Stronati, Presidente di Simonetta Spa, prestigioso brand internazionale di abbigliamento per bambini, è stato nominato vice presidente di Confindustria Ancona. A lui il compito di affiancare la presidenza sulla valorizzazione del settore moda.

Nuovo direttivo del Parco Nazionale dei monti Sibillini Il ministero dell'Ambiente ha emesso un decreto di nomina del Consiglio direttivo del Parco Nazionale dei monti Sibillini. Sono stati confermati gli amministratori locali già designati nel novembre scorso dalla Comunità del Parco, e precisamente: Sergio Fabiani, sindaco di Montegallo, Nico Alemanno, sindaco di Norcia, Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve

La lista di Giampiero Paoli, presidente uscente dell'Ordine degli avvocati di Ancona, ha vinto nell'elezione per il rinnovo del consiglio. I nuovi eletti sono: Serenella Bacchiocco, Massimo Canonico, Paola Terzoni, Francesco Scaloni, Marco Fanciulli, Luca Pancotti, Enrico Carmenati, Paola Mazzocchi, Monica Clementi, Silvia Santoni, Giuliano Natalucci, Roberto Andreoni, Maurizio Miranda.

Cataldi presidente Cciaa Ancona

mandato, entra Noemi Capriotti. L'assemblea congressuale ha scelto la ventenne studentessa di Lingue come nuova coordinatrice del sindacato studentesco maceratese. Vice coordinatore è stato nominato Alessandro Pietrini.

Fabrizio Cesetti presidente Upi Marche Il sindaco di Fermo, Fabrizio Cesetti, è il nuovo presidente dell'Unione della Province marchigiane. I due vice presidenti sono Liana Serrani, Presidente della Provincia di Ancona e Antonio Pettinari, della Provincia di Macerata.

Claudio Bachetti presidente provinciale Acli

Eletto dal consiglio all'unanimità e con voto palese, Giorgio Cataldi, 61 anni, è il nuovo presidente della Camera di Commercio di Ancona. Membro di giunta dal 1998, è stato presidente dell'Azienda Speciale dell'internazionalizzazione Marchet dalla sua costituzione.

Claudio Bachetti, presidente provinciale Ipsia Acli di Ascoli Piceno e dell'associazione 'Cose di questo mondo' è stato eletto all'unanimità presidente provinciale Acli.

Nardocchini presidente della Consulta per la famiglia di Ascoli

L'assemblea dei piccoli Comuni ha confermato, all'unanimità, Roberto De Angelis nel ruolo di Coordinatore dei piccoli Comuni delle Marche.

Guido Nardinocchi della 50 & Più di Confcommercio è stato confermato all'unanimità presidente della Consulta comunale per la Famiglia. ''La famiglia – ha dichiarato Guido Nardinocchi - è forse l’istituzione maggiormente messa in difficoltà dal momento che la nostra nazione sta attraversando, sia dal punto di vista del sociale, che da quello economico e salvaguardarne l'istituzione non può che essere un proposito encomiabile''.

Noemi Capriotti coordinatrice di Officina Universitaria Cambio della guardia all'Officina universitaria: esce Tommaso Alabardi, giunto alla fine del

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De Angelis rieletto coordinatore dei piccoli Comuni

Nomine e incarichi possono essere inviati all’indirizzo email: ufficiostampa@mlmagazine.it


FISCO

IL NUOVO CREDITO D’IMPOSTA per le attivita’ di ricerca e sviluppo di Roberto Antonella Management Academy Sida Group srl - Area Fiscale

V

dalla data della costituzione. Le imprese che si affacciano per la prima volta al mondo della ricerca e sviluppo e le imprese start-up sono notevolmente avvantaggiate rispetto ad imprese che da tempo effettuano questo genere di attività e che quindi si ritrovano, anche in un periodo di recessione economica come il triennio 2012 – 2014, ad aver effettuato investimenti nell’ambito. Si tratta probabilmente dell’unica pecca di questa norma che comunque ha il pregio di stimolare il tessuto imprenditoriale italiano a investire in R&S e favorire l’implementazione di nuovi prodotti e processi ad alto valore aggiunto. In sintesi le attività oggetto dell’agevolazione sono: • lavori sperimentali e teorici; • ricerca pianificata e indagini critiche per lo sviluppo di nuovi prodotti o la messa a punto di prodotti e processi

iene riproposto, ma con maggiore appeal, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo dopo che l’ultima versione (quella contenuta nel Decreto Destinazione Italia n. 145/2013) era stata mal formulata e non è mai entrata concretamente in vigore. Dal punto di vista soggettivo non è stato posto alcun limite alla platea dei soggetti interessati e sono state ampliate le attività di R&S oggetto dell’agevolazione. Il requisito minimo è che gli investimenti siano almeno di Euro 30.000. L’agevolazione interesserà i periodi d’imposta 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 e il credito d’imposta sarà pari al 25% (elevato al 50% per alcune categorie di investimenti) degli incrementi di investimenti in R&S rispetto alla media del triennio 2012–2014. Per le imprese neocostituite si prende come riferimento il minor periodo decorrente

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FISCO esistenti; • attività connessa all’acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica commerciale; • altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi; • realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali; • attività inerenti la produzione e il collaudo di prodotti, processi e servizi. Sono agevolabili gli investimenti in beni strumentali, le spese relative ad alcuni contratti di ricerca, le spese per competenze tecniche e privative industriali e le spese relative a personale altamente qualificato impiegato in R&S. Vi sono alcuni limiti in merito agli investimenti agevolabili; in particolare i beni strumentali devono avere un costo almeno pari ad Euro 2.000 e il personale deve essere in possesso di un dottorato di ricerca, essere iscritto ad un corso di dottorato di ricerca o essere in possesso di una laurea magistrale di una disciplina tecnico-scientifica. Sono esplicitamente esclusi gli investimenti che riguardano modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche qualora rappresentino dei miglioramenti. Il credito d’imposta sarà sfruttabile in compensazione in F24 per il versamento di imposte, tasse e contributi. La componente positiva relativa al bonus R&S non concorre alla formazione del reddito né alla base imponibile IRAP. La documentazione contabile relativa agli importi agevolati deve essere certificata dal soggetto incaricato della revisione legale o dal collegio sindacale o da un professionista iscritto nel registro dei revisori legali. Da evidenziare che le spese sostenute per ottenere la certificazione possono confluire nell’importo agevolabile, fino ad un massimo di 5.000 euro. L’AGEVOLAZIONE PER GLI INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI Un’altra agevolazione che si pone l’obiet-

tivo di stimolare gli investimenti è quella prevista dall’art. 18 del D.L. 91/2014 che prevede l’introduzione di un credito d’imposta per le imprese a fronte di investimenti in beni strumentali nuovi (quelli compresi nella divisione 28 della tabella Ateco 2007) destinati a strutture produttive ubicate nel territorio nazionale effettuati nel periodo compreso tra il 25 giugno 2014 e il 30 giugno 2015. Il credito d’imposta ammonta al 15% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati nei 5 anni precedenti escludendo dal calcolo l’anno in cui gli investimenti sono stati maggiori. Il credito dovrà essere ripartito tre quote annuali e potrà essere utilizzato esclusivamente in compensazione nel modello F24 dal secondo periodo d’imposta successivo a quello di effettuazione dell’investimento. Il credito dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui viene effettuato l’investimento. L’investimento non potrà essere inferiore a Euro 10.000. Non ci sono esclusioni per quanto riguarda i soggetti agevolati, sono interessati tutti gli enti che producono reddito d’impresa, a prescindere dal regime contabile e fiscale adottato. Per i soggetti titolari di attività industriali a rischio di rilevanti incidenti sul lavoro connessi con determinate sostanze pericolose, è previsto che, per poter usufruire dell’agevolazione, debbano documentare l’adempimento degli obblighi e delle prescrizione imposte dalle norme sulla sicurezza sul lavoro. Il primo problema da superare per una corretta applicazione della norma è quello di individuare correttamente i beni oggetto dell’agevolazione. Sebbene la divisione 28 della tabella Ateco sia una classificazione dei codici attività che le aziende dichiarano all’Agenzia delle Entrate ed al registro delle imprese, in questo caso viene utilizzata per individuare i beni oggetto dell’agevolazione. A nulla rileva il codice Ateco del cedente il bene. Sono agevolabili anche i componenti e le parti indispensabili al funzionamento del bene strumentale anche se non compresi nella divisione 28. Oltre all’acquisto, sono agevolate anche l’acquisizione tramite contratto di leasing o di appalto ed anche i beni autoprodotti. Nel costo del bene si

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devono ricomprendere anche tutti gli oneri accessori che sono necessari per la messa in funzione dei beni (trasporto, montaggio…) e dovrà essere nettizzato di eventuali contributi in conto impianti ricevuti per il bene medesimo. Il beneficio viene revocato nel caso in cui i beni agevolati sia ceduti a terzi o destinati a finalità estranee all’esercizio d’impresa prima che siano trascorsi due anni dal loro acquisto e se i beni oggetto di investimento sono trasferiti in strutture produttive poste al di fuori del territorio dello Stato. Occorre evidenziare che mancano solo pochi mesi alla scadenza del beneficio e quindi le aziende che vogliano usufruirne devono concludere i propri investimenti entro il prossimo 30 giugno. LE NOVITA’ DEL DDL CONCORRENZA Alcune novità che avranno un impatto sull’attività di alcune categorie di professionisti sono in arrivo dal Disegno di Legge Concorrenza che è stato varato dal Consiglio dei Ministri ed ha iniziato il suo iter parlamentare. In particolar modo è stato previsto che: • La compravendita di immobili ad uso non abitativo con valore catastale inferiore a Euro 100.000 possa essere effettuata gratuitamente, senza l’intervento di un notaio, ed in presenza di un avvocato con almeno 5 anni di abilitazione e che sia fornito di una polizza assicurativa di valore almeno pari al bene dichiarato; • per costituire una srl con capitale inferiore a Euro 10.000 sarà sufficiente una scrittura privata e quindi non sarà più necessario l’intervento del notaio; • per i farmacisti viene eliminato il tetto di quattro licenze ed è consentito l’ingresso di soci di capitale; • per gli avvocati è eliminato il vincolo di appartenenza ad una sola associazione professionale, è stato reso obbligatorio il preventivo ed è stato dato il via libera ai soci di capitale ed alle società multi-professionali; • alle società di ingegneri sarà consentito acquisire commesse da privati Resta ora da verificare se le puntuali proteste delle varie categorie interessate avranno la forza di attenuare tali novità durante il passaggio in Parlamento del Disegno di Legge.


INCHIESTA

Le imprese marchigiane a EXPO 2015

Lucia Trenta, responsabile Cna Internazionalizzazione, ha presentato ad Ancona le iniziative di Cna Marche per Expo2015, con la partecipazione di Aldo Bonomi, sociologo incaricato da Expo del coordinamento del Padiglione Italia con i territori e Francesca Petrini, vicepresidente nazionale Cna Alimentari e testimonial per le Marche ad Expo 2015 per la “Potenza del saper fare” di Sergio Giacchi

“L

’Expo” - ha dichiarato Bonomi - “rappresenta una grande occasione per le imprese marchigiane, perché la vostra regione, avendo origini agricole, ha sempre fatto manutenzione ambientale, valorizzando la bellezza dei territori e dei borghi. Da queste attività è nata la potenza del saper fare, che è al centro del programma dell’Esposizione Universale e che le aziende marchigiane possono rappresentare al meglio, valorizzando le eccellenze ed il modello di sviluppo plurisettoriale della regione”. “L’Esposizione Universale del 2015 che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre” - ha affermato Francesca Petrini - “porterà l’Italia sotto i riflettori del mondoe si configura come un evento straordinario. Saranno più di 140 i Paesi partecipanti

impegnati sul tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” con una previsione di 20 milioni di visitatori nei sei mesi di durata dell’evento. Un bacino d’utenza eccezionale che rappresenta un’occasione di grande visibilità per le nostre imprese che meritano adeguati spazi commerciali con costi accessibili. Cna sta predisponendo una serie di iniziative appositamente studiate per le imprese artigiane, eventi specifici, e pacchetti viaggio/soggiorno per chi desidera visitare Expo 2015.” Ad illustrare le iniziative della Regione Marche è stato Raimondo Orsetti, dirigente responsabile del programma per “Expo 2015”. “La Regione Marche avrà un presidio all’interno di Padiglione Italia, con il compito di catalizzare l’interesse dei Paesi terzi verso la nostra regione, a

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INCHIESTA

Francesca Petrini

Aldo Bonomi

sostegno dei processi di internazionalizzazione. Inoltre, le Marche saranno presenti con uno spazio nello Showroom Elica di Milano per presentare il territorio dal punto di vista turistico e per promuovere le imprese marchigiane e valorizzare le eccellenze produttive agroalimentari. Sono 3.136 le imprese artigiane marchigiane che operano nei settori dell’alimentazione e ristorazione interessate alle iniziative legate ad Expo 2015 organizzate da Regione Marche e Cna Marche. In particolare, nella regione ci sono 186 imprese trasformatrici di prodotti Dop e Igp, alle quali vanno aggiunte le oltre 6 mila aziende del sistema moda e le 2 mila imprese dell’artigianato artistico e tradizionale che avranno una opportunità unica di far conoscere le produzioni “Made in Marche” ai visitatori internazionali dell’evento milanese. “Nei primi nove mesi del 2014” - ha sostenuto Alberto Barilari - “le imprese marchigiane del comparto alimentare hanno esportato prodotti per 106,9 milioni

di euro. Grazie al traino di Expo, ci aspettiamo che nel 2015 le esportazioni per l’artigianato agroalimentare crescano almeno del 15 per cento, rilanciando un fatturato che è diminuito nel 2014 del 25 per cento rispetto al 2011 e dell’8,6 per cento rispetto al 2013. Tutto questo non solo grazie alla nostra presenza a Milano, ma anche ai presidi nelle province marchigiane di Urbino, Ancona, Civitanova Marche, Tolentino – Urbisaglia e San Benedetto del Tronto e alle iniziative della Regione sul territorio”. A Palazzo Italia le Marche saranno rappresentate dalla Fattoria Petrini per la “Potenza del saper fare”, dalla Riviera del Conero, Piazza del Popolo di Ascoli Piceno e la Santa Casa di Loreto per la “Potenza della bellezza” e da Loccioni per la “Potenza del limite”. LE INIZIATIVE DI CNA MARCHE I lavori, coordinati da Alberto Barilari, delegato Cna Marche per Expo 2015, sono

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stati conclusi da Francesca Petrini. All’interno del Padiglione Italia, Cna Alimentare ha previsto uno spazio per le aziende che operano nella filiera del cioccolato o legate a questo settore, le quali, nell’ambito del progetto “Cluster del cioccolato”, potranno realizzare dimostrazioni e performance interpretando i propri prodotti. In occasione della settimana equosolidale, dal 22 al 24 maggio, le aziende marchigiane del sistema moda potranno esporre abiti e calzature realizzati in modo etico. Inoltre, sarà allestita un’area formata da 15 spazi espositivi che, a rotazione, ospiterà le aziende che vogliono promuovere e commercializzare i loro prodotti. Infine, Cna Export Box ha previsto, per il 6 maggio, un B2B delle imprese Food & Beverage con operatori selezionati di Germania, Austria e Svizzera.


ALTO ARTIGIANATO

Sinfonie del colore e del ricamo

Sulla 'Via maestra' fili del passato che si intrecciano con i gusti del moderno di Asmae Dachan Ph: Elisa Piccinini

A

Ostra Vetere, all'interno delle mura medievali, sorge il laboratorio di Luciana Crescentini, artista artigiana. Tra fili che si intrecciano, colori e ceramiche continuano a vivere gestualità e oggetti antichissimi, come il grande e prezioso telaio Signora Luciana, ci racconti la storia di questo telaio. “È stato amore a prima vista. L'ho trovato per caso, abbandonato in mezzo a tanti oggetti e ho voluto ridargli vita. L'abbiamo messo in funzione aggiungendo solo piccole parti mancanti con l'aiuto di mio padre. Grazie all'Uni3, che mi ha proposto di tenere un corso proprio sulla tessitura, l'abbiamo portato al museo di Ostra Vetere, dove tenevo le mie lezioni”. Quando ha deciso di avviare la sua attività? “Nel 2010 ho acquistato un locale con una bella vetrina sul centro storico di Ostra Vetere proprio per metterci il telaio e in quell'occasione sono stata contattata da Confartigianato, che mi ha spinto ad aprire una vera e propria attività, che ha poi ottenuto il riconoscimento 'Marche

eccellenza artigiana'. Lo stesso ente mi ha inserita nel circuito 'La via maestra', che ha lo scopo di promuovere il territorio della provincia di Ancona con le sue ricchezze, comprese quelle artigianali”. L'attenzione di Confartigianato è stata importante per lei? “Direi fondamentale. Grazie a loro ho seguito diversi corsi su marketing e imprenditoria dove ho avuto come docente il professor Gregori e altri sulla motivazione, con il professor Manocchi. Con il sostegno di Confartigianato ho creato un sito di vendita online e nel 2013 la mia attività è stata inserita in tre itinerari turistici. Col tempo sono diventata delegata all'Artigianato di Ostra Vetere. Particolarmente utile è il sostegno che danno a noi piccoli artigiani per tutte le attività che riguardano la contabilità e la burocrazia. Mi hanno inserita nel regime dei minimi e sono riuscita a portare in laboratorio con me una ragazza grazie ad una borsa studio-lavoro”. Facciamo un passo indietro. Qual è il suo percorso formativo? “Mi sono diplomata all'istituto d'Arte, specializzandomi in ceramica, tessitura

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e pittura su stoffa. Ho frequentato due anni di accademia a Venezia, studiando da progettista di interni, per poi decidere, ancora molto giovane, di sposarmi e rientrare nelle Marche. Ho iniziato a lavorare come modellista per un'azienda fino al '95, quando è stata chiusa l'attività. Mi sono rimessa in gioco, dedicandomi a piccoli lavori di ricamo, dando anche lezioni. Nel tempo libero continuavo a dedicarmi alla pittura su stoffa e a fare mostre”. Ci parli delle sue creazioni. “Sono tutti pezzi artigianali, quindi unici. Si va dai dipinti su stoffa ai lavori di tessitura a mano, dalle ceramiche ai dipinti a olio, fino ai merletti e uncinetti. Non ho un catalogo di prodotti; i clienti visitano il sito o il laboratorio e scelgono, oppure mi espongono la loro idea e io realizzo su misura ciò che mi hanno chiesto. La caratteristica comune è che tutti gli oggetti hanno un loro utilizzo”. Oltre al sito di ecommerce e al laboratorio, come si propone alla clientela? “Funziona molto il passaparola, così come internet, ma anche la partecipazione ad eventi locali o l'allestimento di vetrinette


ALTO ARTIGIANATO Il laboratorio artigiano di Luciana Crescentini

Luciana Crescentini all’opera

e corner in altre zone del territorio, che incuriosiscono i passanti e li spingono a venirci a trovare. La clientela è varia, così come varie sono le richieste che ci giungono: articoli per il corredo, bomboniere, regalistica. Mi trovo a lavorare, insieme alla ragazza che è in stage qui da me, sia per privati, che per istituzioni che mi commissionano oggetti da usare come omaggio a delegazioni straniere, premi e ricorrenze ufficiali”. Quali sono i suoi prossimi impegni? “Il Comune di Serra de' Conti mi ha coinvolta in un bel progetto, che ha ottenuto

fondi Ue e che prevede l'organizzazione di un corso di tessitura all'interno del museo di Arti monastiche. Useremo telai antichissimi appartenuti alle monache di clausura; sarà un corso molto prestigioso, finalizzato a tramandare l'arte del fare, l'antico patrimonio di saperi che altrimenti andrebbe perso”. Può raccontarci un aneddoto legato al suo lavoro? “Qualche tempo fa l'associazione che organizza la festa della Cicerchia ci ha segnalato un cuoco giapponese che aveva seguito uno stage nelle Marche e che, una

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volta tornato in Patria, voleva aprire un ristorante utilizzando prodotti e tecniche di preparazione marchigiani. Ci hanno chiesto di creare un oggetto con cui rendergli omaggio, che unisse i loghi della Regione Marche, del Comune di Serra de' Conti e della Festa della cicerchia. Ho creato uno stendardo dipinto e ricamato a mano che ora è in bella esposizione nel paese nipponico. Sono stata davvero soddisfatta di vedere che la mia opera è piaciuta a tutti. Amo molto il mio lavoro e sono contenta quando le mie idee trovano il consenso di clienti e committenti così diversi”.


DOSSIER

M O DA “Ogni generazione ride delle mode vecchie, ma segue religiosamente quelle nuove” Henry David Thoreau filosofo e scrittore statunitense

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DOSSIER | MODA

Tra luci e ombre di un settore che resiste

Una perdita del 2,9% di imprese calzaturiere e dello 0,8% di quelle dell’abbigliamento, nel 2014: è la fotografia del sistema moda regionale scattata dal Centro Studi Sistema di Cna Marche. Il comparto fatica ma tiene duro, come ci racconta Giammarco Ferranti, presidente di Federmoda Fermo di Silvia Baldini

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ome è cambiata la fisionomia del settore calzaturiero in questi anni di crisi? “E’ rimasto sostanzialmente lo stesso: c’è ancora la qualità delle maestranze che ci contraddistingue e ci ha resi famosi nel mondo. E’ cambiato però il mercato, con nuovi competitor a livello produttivo, come spagnoli, portoghesi e turchi che, a differenza nostra, sono attualmente più penetranti nei mercati grazie ai prezzi e al marketing. Altro discorso va fatto per la scomparsa di molti piccoli brand o marchi che commercialmente non riescono ad essere competitivi, rispetto ai grandi brand della moda che oggi presentano ai propri clienti il total look”. Si riesce a mantenere la produzione in loco oppure le nostre aziende tendono a spostarla all’estero, per risparmiare? “Quella della delocalizzazione è una politica adottata dalle aziende che lavorano con la grande distribuzione. Una politica agevolata, se vogliamo, anche dall'assenza di una normativa sul made in Italy. Attualmente va di moda il rientro in Italia da parte di quelle stesse aziende, sia per una diminuzione dei quantitativi, sia per l'aumento dei salari nei paesi terzisti”. L’export verso la Russia, secondo i dati Cna, per gli articoli di abbigliamento è calato del 9% nel 2014, e anche per il calzaturiero la situazione rimane difficile. Come uscire da questo stallo? "Purtroppo, prima dei problemi sociali, politici ed economici, il mercato di riferimento per il nostro distretto era

appunto quello russo, che assorbiva, in alcune realtà, fino all'80% dei volumi d'affari. Il blocco da parte di buyers e clienti dovuto all'inflazione del rublo e ai giochi di potere tra Putin e l'Europa è devastante, anzitutto per le aziende produttrici. Non dobbiamo poi dimenticare la miriade di piccoli artigiani e fornitori che fanno parte della rete produttiva. Questa particolare situazione deve essere d'insegnamento: le aziende devono diversificare i mercati puntando anche a nuovi o piccoli scenari emergenti, avendo dalla loro parte la qualità e il mito del cosiddetto sogno italiano, che sono il vero valore aggiunto dei nostri prodotti. Ci si può espandere nel continente africano, nei paesi del sud-est asiatico e anche nel mercato interno inteso come Comunità europea. Gli artigiani non hanno bisogno di ordinativi mastodontici e riuscire a entrare su più mercati permette di ampliare il pacchetto clienti, scongiurando situazioni come quella russa". Come stanno andando le cose sul mercato interno, invece? “È lo specchio della situazione italiana. C’è insicurezza nell'investire, perché i clienti evitano di fare magazzino, vista la fase di stallo: si trovano a vendere solo nel periodo dei saldi. Chi riesce si organizza con la vendita diretta, tramite negozi monomarca o outlet e spacci aziendali, con il vantaggio dell'incasso sicuro. I pagamenti nei tempi commercialmente giusti sono pura utopia e le aziende si trovano a fare da 'banca ' per i negozi; questo a cascata ricade su terzisti e fornitori che, a loro volta,

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subiscono la stessa situazione con i committenti”. Per quanto riguarda l’occupazione, a che livelli si attesta attualmente? “Risente dell'attuale crisi del comparto. Parliamo comunque di un settore che sostanzialmente lavora due mesi per ogni stagione, nel caso di produttori di marchio proprio. Negli ultimi anni, proprio per scongiurare uno scenario di licenziamenti e mobilità, molte aziende hanno aperto al ‘private label’, come si dice nell'ambiente, ovvero prodotti e servizi forniti da società terze. Questo permette di riempire la manovia, ovvero il sito produttivo”. Quale peso ha assunto il commercio online per le nostre aziende calzaturiere? “L'ecommerce è una fortuna per le aziende, perché hanno la sicurezza del pagamento e soprattutto consente di avere un utile che non è paragonabile a quello che si ha con i canali di vendita classici. E’ uno strumento che ha anche bisogno di un investimento sul marketing del prodotto e un minimo di magazzino di quello che si propone sul portale. Andrebbe però fatta massa critica tra le aziende che si affidano alle vendite online, così da poter lavorare sulle piattaforme web con maggior riscontro; invece si tende a coltivare ognuno i propri interessi". Per quanto riguarda l’abbigliamento, ci sono zone delle Marche oggi leader nella produzione? “La nostra regione è morfologicamente costituita da vallate e nel tempo


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Fonte: Centro Studi Sistema Cna Marche-Osservatorio congiunturale TrendMarche I dati sono organizzati in serie semestrali a partire dal 2005 e organizzati per indici numerici che indicano la discesa e la salita negli anni del fatturato delle imprese dei due settori

ognuna si è specializzata in un settore: penso ai distretti fermano-maceratesi della pelletteria e del cappello. Poi ci sono sartorie e aziende di confezione tra il maceratese e l'anconetano. Comunque la nostra è una regione votata alla moda e troviamo realtà produttive disseminate su tutto il territorio: dall'artigiano che fa cinture ad Amandola, alla ditta di San Benedetto del Tronto che ha studiato una particolare etichettatura per l’abbigliamento. Si è anche costituita una rete, quella del di-

stretto del denim, la Modart Italia, dove si sono riuniti otto artigiani della calzatura con l'intento di dare vita a una progettualità condivisa. Ne fanno parte anche gli artigiani della cerimonia con gli abiti da sposa e ditte di calzature e accessori. Non manca nemmeno un’azienda che ha trasformato la vetreria di famiglia in un laboratorio dove produce papillon in vetro”. Il 2015 sarà un anno di ripresa o di sostanziale mantenimento della situazione

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attuale? “Mi auguro di poter conservare la speranza di un futuro diverso, perché tecnicamente non può bastare un anno per recuperare il terreno perso. Se poi lo Stato non tornerà ad investire nei propri partner, le aziende, con defiscalizzazioni, agevolazioni per quelle che fanno export, una reale legge sul made in Italy e la diminuzione del costo del lavoro, ci troveremo a parlare del glorioso passato di questo settore, senza avere un futuro certo”.


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SUCCESSO PER LA IX EDIZIONE DELL'INCOMING DELLA CALZATURA E PELLETTERIA Le eccellenze 100% made in Italy conquistano gli operatori esteri

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a IX edizione dell’Incoming della Calzatura e Pelletteria, svoltosi all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova il 10 marzo 2015, organizzata da Confartigianato Imprese Macerata in collaborazione con Ice e Cna, si è conclusa con grande soddisfazione delle imprese partecipanti e degli stessi operatori esteri. Più di 50 aziende, marchigiane e non, hanno incontrato i 13 buyers provenienti da Bulgaria, Croazia, Estonia, Francia, Kazakistan, Lettonia, Norvegia, Polonia, Svezia e Ungheria, con i quali hanno potuto stringere rapporti commerciali e presentare le nuove collezioni aprendosi così al mercato internazionale. “Finalmente il sistema istituzionale italiano – ha dichiarato Giuseppe Mazzarella, presidente Nazionale di Confartigianato Moda e membro del Consiglio di Amministrazione di Ice – sta attuando una politica volta a fornire aiuti concreti per la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese, che costituisco la parte più consistente del sistema produttivo del nostro paese. Le nostre aziende sanno conquistare i mercati esteri con l’alta qualità di prodotti 100% made in Italy, sempre più apprezzati e ricercati, che nascono in larga parte proprio nell’artigianato e nelle

piccole aziende ben radicate nei territori italiani”. “Anche questa edizione dell’Incoming ha ottenuto un grande successo – ha affermato Paolo Capponi, responsabile dell’Ufficio export di Confartigianato Imprese Macerata – e ci riteniamo molto soddisfatti per l’interesse dimostrato dai buyer che hanno tutti programmato, per la giornata successiva agli incontri b2b, delle visite aziendali proprio per proseguire i rapporti commerciali e conoscere meglio le nostre imprese locali”. Questo lavoro sul processo di internazionalizzazione, secondo Capponi, “è quello di cui in questo momento le aziende artigiane hanno bisogno, ed è quello che Confartigianato sta facendo con sempre maggior energia ed investimenti. Il 2015 sarà un anno ricco di opportunità – ha proseguito - a partire dal Fuori Expo di Milano e tutte le altre importanti fiere come l’Outgoing di Jimo, l’Obuv di Mosca, la Chic e theMicam di Shanghai. Ricordiamo, inoltre, che il prossimo evento sul calendario di Confartigianato, oltre all’Incoming Agroalimentare previsto in autunno, sarà l’Incoming Fuori Export che si terrà nella nostra provincia a fine giugno, e che questa volta sarà dedicato al settore abbigliamento”. ∂79∂


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“Voilà, la taglia è servita”

Dal casual agli abiti su misura, la Cpf, azienda di abbigliamento di Filottrano, produce collezioni di qualità e vanta collaborazioni con i più importanti marchi di moda globali Roberto Branchesi, responsabile aziendale, ci ha raccontato come si fa ad arrivare dal territorio al mondo, seguendo una trama di fili e colori di Silvia Baldini

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artiamo dalla produzione. Siete rimasti nelle Marche o avete stabilimenti produttivi anche all’estero? “Le nostre collezioni sono tutte made in Italy, e operiamo soprattutto nelle Marche. Poi abbiamo alcuni partner produttivi nel nord Abruzzo. Attualmente l’intero gruppo conta circa 140 dipendenti, di cui il 10% da fuori provincia”.

tendenze e stagionalità. È un settore di sicuro interesse che ha buone possibilità di incremento ed è per questo che è importante continuare a investirci”. Parliamo delle fiere di settore. Avete preso parte alle manifestazioni del Pitti o alla settimana della Moda di Milano? “I nostri capi hanno sfilato alla settimana della Moda perché presenti nelle collezioni realizzate per i brand per cui produciamo. Noi poi abbiamo esposto come Reign alla Premium di Berlino ottenendo buoni risultati in termini di nuovi contatti con possibili clienti futuri”.

Quanti sono oggi i vostri clienti? “Siamo proprietari del brand Reign, che distribuiamo in Italia, e abbiamo più di 350 clienti. Con questo brand ne abbiamo 10 nelle Marche e distribuiamo anche all’estero, in Olanda, Belgio, Germania, Grecia, Svezia, Spagna e Giappone. Stiamo entrando anche in Cina e Korea. Inoltre produciamo in commercializzato per diversi brand di caratura mondiale: Dolce Gabbana, Polo, Ralph Lauren, Fendi, Ferragamo, ma abbiamo anche Etro, Billionaire, Façonnable, Boggi, Jil Sander e altri ancora”.

Qual è lo stato di salute del comparto moda marchigiano in questo momento? “In difficoltà, come ogni altro settore. Il costo del lavoro e l’inacessibilità al credito sono i mali peggiori. Comunque può continuare a essere un volano per l’economia marchigiana, assieme al turismo. Sono gli unici due ambiti economici, a mio avviso, a poterlo fare con successo”.

Curate anche abiti su misura. Chi li richiede e quanto incide questa linea sul totale della produzione? “Realizziamo sia jeans su misura per il cliente Billionaire, sia abiti classici per nostro conto e la produzione è intorno al 2% del totale. A chiederci abiti su misura sono principalmente clienti facoltosi attenti alla qualità totale e ai dettagli”.

Veniamo al ‘mostro’ di questi anni, la crisi. Vi ha portato a modificare qualcosa nelle scelte di produzione? “Abbiamo risentito tutti degli effetti di questo periodo economico complesso. Noi, collaborando con marchi di altissimo livello, siamo riusciti finora ad andare avanti, ma i veri problemi sono la difficoltà a trovare finanziamenti e la totale mancanza di interventi politici atti a tutelare e sostenere le Pmi, che sono l’ossatura portante della nostra economia. L’occupazione, di conseguenza, ne risente: senza crediti non si possono sviluppare pro-

Esiste un filone ‘moda’ anche per questo settore, rispetto al gemello più famoso del ‘normal size’? “Sì, anche il su misura è condizionato da

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Roberto Branchesi

cessi nuovi e quindi neanche assumere personale”. Come avete visto cambiare il settore abbigliamento in questi 38 anni di attività? “È stata un’evoluzione lenta e graduale, siamo passati negli anni da grandi produzioni veloci a quantitativi sempre più ristretti ma qualitativamente molto elevati. Abbiamo investito tutte le nostre risorse nel servizio e nella qualità, e questo è stato ed è ancora il nostro segreto”. Quali sono le innovazioni che si possono apportare oggi e come vede il futuro? “Nel nostro settore le innovazioni sono importanti ma, paradossalmente, lo sono ancora di più la manualità e il rispetto di

quelle tecniche artigianali che fanno la differenza fra noi cultori del made in Italy e tutti gli altri. Il futuro non dipende da noi ma dai giochi di potere di chi ci governa, sia a livello nazionale sia europeo. Purtroppo i segnali che arrivano non sono affatto rassicuranti, ma noi terremo duro, come abbiamo sempre fatto”. Avete in programma anche l’assunzione di ragazzi qualificati, in questo momento critico per più di una generazione? “Negli ultimi anni l’occupazione è scesa, comunque nel 2014 abbiamo inserito 6 nuovi collaboratori dei quali due under 30 e un under 25. La nostra azienda ha in seno diversi progetti di sviluppo e di crescita che, per essere attuati, necessitano di forza lavoro e quindi di nuovo

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personale. Il problema rimane sempre lo stesso, però: i progetti vanno finanziati e non si può pensare che tali finanziamenti vengano sempre e soltanto dall’interno. E’ il cane che si morde la coda”. Ragionando in termini di nuove frontiere del mercato, puntate anche sull’e-commerce? “Sì, abbiamo già un sito e-commerce e, strategicamente parlando, ci crediamo molto. Pensiamo che il mercato più fertile sia quello on-line, ma anche che debba essere supportato da un’adeguata comunicazione digitale, tramite social network e blog. A tal proposito, stiamo elaborando una strategia di comunicazione ad hoc che sarà operativa da giugno”.


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A passo di Mocassino

È racchiuso in questa parola il segreto del successo di GianRos, azienda calzaturiera del fermano vincitrice del premio ‘Marche Eccellenti’ della Cna Rosita Mecozzi, titolare assieme al fratello Gianluca, racconta l’avventura di una vita, tra cinesi che si scattano selfie in azienda e lo sguardo puntato verso il Medio Oriente di Silvia Baldini

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artiamo dal premio che avete vinto con la Cna. Siete l'unico calzaturificio presente nella lista delle 30 imprese vincitrici. Per cosa siete stati valutati positivamente? “Il premio riguardava l’innovazione sul personale e noi siamo un’azienda familiare, con 16 dipendenti, che ha puntato molto a rinnovarsi, mantenendo fede ai suoi principi ispiratori, ovvero il rispetto dell’artigianalità e della produzione in loco. Di certo è stato apprezzato questo, poi abbiamo voluto mantenere anche una certa fisionomia ‘di fabbrica’ per il nostro outlet, che è all’interno del sito produttivo. È una cosa ormai parecchio rara. Chi compra una scarpa può chiedere una modifica in loco, o il cambio di un laccio, se lo desidera. I cinesi, quando arrivano in azienda, si scattano foto, incuriositi da questo sistema così artigianale di produzione”.

ridimensionare il personale. Visto che la nostra provincia è fortemente caratterizzata dal settore calzaturiero e dal relativo indotto, è facile intuire quanto sia difficile per molte attività, e quindi per altrettante famiglie, arrivare alla fine del mese. Anche noi ne abbiamo risentito, soprattutto per quanto concerne l'accesso al credito: in questi ultimi anni lavorare con affidamenti bancari si è rivelato deleterio e, nonostante lo scoglio del gap generazionale, che siamo riusciti a superare egregiamente, alla fine sono le banche che fanno la differenza”. Vendete in Italia o all’estero? “Il nostro mercato di riferimento è da sempre quello internazionale, anche se una buona percentuale della produzione è comunque destinata al mercato interno, sia attraverso la lavorazione conto terzi per altri brand, tra cui quattro italiani molto famosi, sia attraverso il nostro outlet; qui da oltre vent'anni si può acquistare in fabbrica anche un singolo paio di scarpe. I prezzi così sono più competitivi rispetto ad altri outlet, proprio per via di questo acquisto in loco, senza passaggi e costi aggiuntivi”.

Producete interamente in azienda e non avete scelto di delocalizzare. Come mai? “La delocalizzazione non l'abbiamo mai presa in considerazione perché la nostra azienda è a dimensione artigianale, e poi perché la forza del prodotto e ciò che ne determina la qualità è la manodopera locale; si tratta indubbiamente di un valore aggiunto che, se producessimo altrove, andrebbe perso”.

La crisi vi ha costretto a guardare ad altri mercati, oltre a quelli a cui vi rivolgevate prima? “Siamo andati a ricontattare vecchi clienti del Medio Oriente, vista la situazione della Russia, e ne abbiamo trovati altri in Cina. Arrivano in Italia delegazioni di cinesi interessati ai nostri prodotti ed è successo anche di dover rifiutare qualche commissione, a volte, perché chiedono quantitativi enormi che non siamo in grado di soddisfare. Preferiamo mantenere le nostre piccole dimensioni e la nostra alta artigianalità, piuttosto che snaturarci”.

Nel vostro territorio, quello fermano, quanto è stata forte la crisi per il settore calzaturiero e quanto ne avete risentito? “La crisi ha investito tutto il territorio fermano. L'aspetto più inquietante è stato ricevere tantissimi curriculum vitae, almeno da un paio d'anni a questa parte, di molti lavoratori locali che hanno perso il posto perché le loro aziende hanno chiuso o sono state costrette a

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Gianluca e Rosita Mecozzi

Qual è il vostro target di riferimento? “Da sempre siamo conosciuti per la produzione di mocassini cuciti a mano, anche se in realtà la nostra collezione spazia dal mocassino unisex sportivo allo stivale da donna: la qualità del nostro prodotto è medio-alta, perciò il target è senz'altro costituito da clientela adulta, che cerca la qualità dell'autentico 100% Made in Italy”. Ci racconti qualche aneddoto. Chi sono i clienti più capricciosi e quali, invece, quelli più facilmente accontentabili? “La storia più curiosa riguarda un cliente dell'outlet: si tratta di un episodio che risale a oltre 10 anni fa, ma lo ricordiamo bene. Un distinto signore della provincia di Bologna che si trovava a passare dalle nostre parti per lavoro iniziò a provarsi dei modelli, ma tutti gli davano fastidio sulla punta delle dita. Quindi pensò che fosse un problema di unghie lunghe, ci

chiese un paio di forbici e iniziò a tagliarsele in pubblico senza problemi. La vendita diretta è una fonte inesauribile di episodi più o meno divertenti, invece quella all'ingrosso è più prevedibile, per quanto riguarda le esigenze dei clienti, a seconda che siano compratori esperti o imprenditori improvvisati”.

re nuove generazioni a cui tramandare questo prezioso e prestigioso mestiere. Per il futuro, poi, sarebbe fondamentale un aiuto per affrontare adeguatamente i potenziali mercati di sbocco e imparare a usare sistemi di comunicazione che molte imprese, causa le piccole dimensioni, non riescono a sfruttare”.

Per il futuro avete in mente di introdurre novità in qualche processo produttivo? “Rinnovare i processi è un impegno da cui non si può prescindere: alle nozioni basilari per la realizzazione di una scarpa c'è da aggiungere costantemente la necessità di migliorare il prodotto usando materiali e strumenti sempre più all'avanguardia. La nostra è un'azienda artigianale: ciò significa che le nostre creazioni sono curate singolarmente da esperti calzolai e la vera priorità, attualmente, è forma-

Formare giovani è una vostra priorità. Ne avete inseriti di recente? “Ci abbiamo provato. Volevamo assumere una ragazza con Garanzia Giovani, ma non ce l’abbiamo fatta perché sono terminati i finanziamenti per il tirocinio formativo, nel frattempo; ora speriamo che questa misura venga presto rifinanziata. Ci dispiace perché è riposta nei giovani la sopravvivenza di questo mestiere e ce ne sono davvero tanti che chiedono di imparare e di avere un’opportunità”.

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Made in Italy: cervelli da esportazione anche nella moda

Maria Giulia Battaglini: “Qui a Londra sono visual merchandiser di ruolo con contratto a tempo indeterminato: di cosa posso lamentarmi?” di Asmae Dachan

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alla provincia di Ancona alla City per amore della moda: ci racconti il tuo percorso? “Londra è sempre stata nel mio cuore sin dalla prima volta che l'ho visitata circa tre anni fa, per svolgere il mio primo stage in visual merchandising (allestimento vetrine, spazi espositivi, ambientazione, ndr) per Jigsaw e dopo pochi mesi ho realizzato che era la città in cui mi sarebbe piaciuto vivere e crescere professionalmente. Ma mi stava aspettando la tesi, così mi sono ripromessa di finire gli studi e tornarci. Dopo la laurea, nel 2013, piena di energie ed entusiasmo mi sono messa a cercare lavoro o uno stage per specializzarmi e iniziare a dare il mio contributo nel settore della moda, ma senza risultati, solo i soliti 'le faremo sapere' e 'sei troppo giovane'. Ho fatto vari lavoretti, finché un giorno mi sono ritrovata al Pitti a Firenze a fare da interlocutore con i vari buyer stranieri; in quella occasione ho intrecciato rapporti e relazioni con persone provenienti da differenti realtà. Non ci sono però stati contatti successivi, quindi, per evitare di scivolare nel baratro della depressione, ho prenotato un volo di sola andata per Londra nell'inverno del 2014, intenzionata a rimanere lì. Ancora una volta, però, sono stata richiamata in Italia”.

gere uno stage in visual merchandising. Credo siano stati i mesi più intensi per me, dove ho imparato molto a livello professionale, perché ho avuto modo di vedere in prima persona come funziona una grande azienda e come il fattore moda confluisca nel mercato. Ho avuto l'opportunità di lavorare con un team internazionale che mi ha seguito e aiutato a crescere e ho imparato a fare un po' di tutto: imballaggio e sballaggio di pacchi di abiti, catalogazione di vestiti, relazioni con i vari uffici del press, brand, prodotto fino alla parte creativa della realizzazione di shooting e vetrine per i negozi”.

Perché? “La Diesel Spa mi ha convocata a Bassano del Grappa, dove ho vissuto per sei mesi per svol-

Di cosa ti occupi attualmente? “Sono visual merchandiser per il negozio Diesel da Selfridges e periodicamente visito i punti

Poi è arrivata l'assunzione? “Purtroppo no. Finito lo stage, ecco la storia che si ripete, cv su cv, colloqui a non finire. La rabbia ha iniziato a farsi strada, ma una parte di me era fiduciosa. Tra i vari annunci a cui avevo risposto ce n'era uno per la posizione di visual merchandiser per il punto vendita Diesel da Selfridges, in Inghilterra. In 24 ore ho avuto la risposta, organizzato un volo per un colloquio e dopo un breve meeting con quelli che sono i miei attuali manager, l'Italia l'ho vista solo il tempo di fare i bagagli e partire. E da metà luglio 2014 sono a Londra, dove mi sento davvero a casa mia”.

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DOSSIER | MODA vendita di House of Fraser e John Lewis in Oxford Street, dove allestisco lo spazio commerciale. In negozio ho imparato che ricoprire un ruolo come il mio non vuole dire solamente allestire la collezione in negozio e fare outfit per manichini, ma di più. È un lavoro che mi mette continuamente in contatto con lo store manager per cercare di trovare insieme il giusto compromesso tra "sale&cool" ovvero, realizzare un display esteticamente valido ma che comunque porti a superare i target di guadagno settimanali. 'Be commercial' è la regola del negozio, 'be creative' quella della sede madre da dove provengo. Inizialmente è stato un po' complicato da capire, ma del resto si impara facendo”.

o meglio ne abbiamo uno? Rimanere fossilizzata a 25 anni in Italia a fare la stagista non pagata non è la mia più grande ambizione e vedere persone che a quasi 30 anni e più e purtroppo ci sono sono in questa condizione mi rattrista. Il problema è che in Italia il giovane non viene incentivato, motivato, ma usato. Qui ho l'opportunità di mettermi in gioco, di lavorare, crescere professionalmente, ma anche personalmente, perché Londra è una città che in un primo momento ti mette a dura prova, ma poi ti fa scoprire aspetti del tuo carattere che non conosci. È veramente bella la sensazione che si prova quando qualcuno ti scrive una mail o ti dice: 'Great job, well done'”.

L’Italia è la patria mondiale della moda, ma sei dovuta andare fino a Londra per lavorare. Perché? “Sinceramente? Non ho una buona opinione del sistema lavorativo italiano,

Secondo te, cosa bisognerebbe fare per trattenere “i cervelli” italiani a casa? “In primis dare lavoro e motivare le persone a restare, cercare di farle crescere professionalmente, e soprattutto gratificarle

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per quello che fanno. In poche parole, rispetto. Noi giovani siamo tanti, pieni di energie e voglia di fare, ma dobbiamo sentirci apprezzati e voluti, siamo persone, non automi senza carattere”. In base alla tua esperienza, come considerano all'estero la moda italiana? “Ho avuto spesso discussioni con amici e conoscenti di varie parti del mondo e la prima cosa che mi hanno detto è che la nostra moda è troppo classica, piatta, non molto innovativa. Non sono del tutto d'accordo con loro. Tutti vogliono il made in Italy. Lavorando in questa realtà mi sono resa conto che i compratori, soprattutto dalla Cina, dal Giappone all'Arabia Saudita, guardano alla qualità del prodotto prima di acquistarlo e il nostro, autentico e genuino, possiede ancora quel valore tradizionale che affascina”.


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Il Piede di Frankenstain di Norberto Cenci ha vinto The Micam Creative Award

TheMicam 2015: un'edizione dai “toni pacati” Fiducia e ossigeno arrivano dalle economie emergenti Cleto Sagripanti: “ Le sfide più affascinanti sono certamente il mercato statunitense e il Far East”

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I mercati dell’area russa — ha continuato — mostrano invece grandi difficoltà, che hanno portato a un forte calo di visitatori anche ucraini, quasi dimezzati. Al di là dei numeri, emerge comunque un messaggio di cauto ottimismo dalla kermesse e dai suoi 1.516 espositori, di cui 629 stranieri, che continuano a credere in questo appuntamento e confermano, edizione dopo edizione, la loro fiducia”. Da segnalare la presenza di importanti delegazioni dal Sud Est asiatico e l’aumento di visitatori dalla Spagna, nazione che si conferma al primo posto tra i visitatori della manifestazione, oltre che dal Portogallo. theMicam riafferma la sua centralità come manifestazione di riferimento per le tendenze moda della calzatura. In mostra nei padiglioni di Fiera Milano Rho le

hiusa con successo l'edizione di febbraio di theMicam, l’appuntamento internazionale dedicato alla moda e al business calzaturiero, che ha registrato 32.112 visitatori, di cui 15.697 dall’estero. "theMicam ha mostrato ancora una volta la sua capacità di attirare gli operatori internazionali più importanti e di essere un appuntamento di riferimento per le tendenze moda calzatura, grazie anche alla novità delle sfilate che hanno rafforzato l’aspetto fashion e glamour", ha affermato Cleto Sagripanti, presidente di theMicam e di Assocalzaturifici. Sono "arrivati segnali positivi dai buyer italiani che hanno visitato la manifestazione per finalizzare ordini: le presenze nazionali hanno superato quelle straniere e questo non accadeva da settembre 2011.

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collezioni Autunno/Inverno 2015/2016. Grande novità di questa edizione sono state le sfilate tenutesi nei primi tre giorni di manifestazione a theMicamsquare, organizzate in collaborazione con lo studio Rosemary Ferrari e con Wgsn. In passerella hanno sfilato i modelli donna, uomo e bambino delle aziende espositrici, selezionati da Wgsn, che hanno offerto, con un grande riscontro di pubblico, una panoramica delle tendenze per ognuno dei sei mood dei padiglioni tematici: Contemporary, Street, Urban, Active, Cosmopolitan e Luxury. "A fronte di tanti mercati che presentano situazioni di difficoltà, il valore aggiunto di theMicam – ha sottolineato il presidente Sagripanti- è la sua dimensione internazionale e la capacità di offrire un panorama globale delle principali aziende e dei più qualificati buyer internazionali. Questo significa dare la possibilità di aprirsi a nuovi mercati e diversificare il proprio business. Le sfide più affascinanti sono certamente il mercato statunitense e il Far East”. Di grande importanza la presenza all’inaugurazione del vice ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda, segno dell’attenzione delle istituzioni

rispetto ad un settore importante per la nostra economia. Come ogni anno, le Marche sono state protagoniste a theMicam con una nutrita presenza di calzaturifici artigianali e aziende che producono accessori. Per il Presidente di Confartigianato Moda Macerata Giuseppe Mazzarella si è trattato di “una fiera dai toni pacati che inevitabilmente ha risentito dell'assenza dei buyer russi. Una grande fetta delle nostre piccole–medie imprese è rivolta a questi mercati e il dato sugli ordinativi da parte di questi paesi è decisamente deficitario”. Gli ha fatto eco Paolo Capponi, responsabile Export di Confartigianato Imprese Macerata: “quest’anno il dato delle presenze non ha pienamente soddisfatto le aspettative delle nostre imprese, ma guardiamo comunque al futuro con fiducia, sicuri che il prestigio e la qualità delle nostre eccellenze sapranno farsi apprezzare nei nuovi mercati emergenti che stanno dimostrando interesse verso il 100% made in Italy. Siamo altresì — ha proseguito — fiduciosi per le prossime fiere come la Cpm e l’Obuv di Mosca, Chic e theMicam di Shanghai. theMicam resta comunque la più importante fiera interna∂87∂

zionale per il settore calzatura e pelletteria e prestigiosa vetrina per le nostre realtà artigiane. Bisogna essere ottimisti e aiutare le imprese a cambiare direzione e diversificare la tipologia di mercato a cui si rivolgono, sfruttando le nuove occasioni di business”. Un messaggio fiducioso anche dal presidente Sacripanti: “il settore calzaturiero è un grande esempio di economia reale e una parte importante del nostro Pil: non possiamo quindi cedere alla crisi, ma dobbiamo ritrovare slancio e ottimismo. Le stime di Confindustria per il 2015 ci fanno sperare che i consumi italiani potrebbero fare da volano alla ripresa e il Governo, grazie al supporto del Vice Ministro Calenda, finalmente ha puntato i riflettori sull’eccellenza manifatturiera e sviluppato un progetto concreto di politica fieristica e di supporto al Made in Italy. Anche a livello europeo è in corso una battaglia importante per supportare la manifattura. Forti di questi segnali positivi, non ci arrendiamo e non smettiamo di guardare con fiducia al futuro del nostro settore e delle nostre aziende”. L’appuntamento con la prossima edizione di theMicam è dall’1 al 4 settembre 2015.


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SPECIALE ELEZIONI “Un politico pensa alle prossime elezioni, un uomo di stato alle prossime generazioni” James Freeman Clarke - teologo e scrittore statunitense ∂89∂


SPECIALE | ELEZIONI

“Più forza alle Marche forti”

Gian Mario Spacca si ricandida. In corsa per un eventuale terzo mandato da presidente della Regione, con la nuova espressione centrista Marche2020, è deciso a proseguire il percorso intrapreso dieci anni fa: collaborazione e sintesi tra politica e società civile. Strategia necessaria, per Spacca, per ridonare energia al territorio e ai suoi cittadini di Lorenza Radaelli

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spettiamo Ap e intanto veniamo facendo. […] Metto a disposizione la mia persona per un percorso di condivisione e verifica con altre liste e candidati, per fare le Marche più forti. Mi sembra corretto e naturale vista l’esperienza”. Così, il 21 marzo, ha annunciato la sua candidatura, la terza, con un progetto che parte dal centro dello schieramento politico regionale. Dopo l’annuncio le manifestazioni di sostegno, sia dal mondo politico sia di importanti imprenditori marchigiani è stato notevole. L’attesa per la discesa in campo è stata molto lunga… “In questi mesi il tema della cosiddetta ‘discesa in campo’ non è mai esistito. Ad essere in gioco è la qualità del progetto di governo delle Marche. Su questo c’è stata una chiusura drastica, ostinata e ripetuta da parte del Pd che ha rotto la sintesi tra le varie sensibilità che si esprimevano nella coalizione di centrosinistra. Marche 2020, che è espressione delle forze vitali

della comunità marchigiana, lungamente a confronto per oltre due anni sul nuovo progetto di governo, non se l’è sentita di evaporare. A questo punto l’unica possibilità per rappresentare questo progetto nella competizione elettorale era farlo direttamente dinanzi agli elettori”. Una lunga carriera politica che l’ha vista per ben 10 anni alla guida della Regione. Cosa sente di poter dare ancora alle Marche? “L’impegno politico nasce soprattutto dalla passione e la mia passione per le Marche non si è ancora esaurita. Quello che ci differenzia dagli altri è soprattutto l’analisi e il progetto che ne consegue. Bisogna essere consapevoli che avremo innanzi anni ancora molto difficili. Non si possono gestire pensando di chiudersi e sovrapporre la burocrazia di un partito all’amministrazione regionale. Al contrario, è necessaria una grande apertura, una forte collaborazione con le forze vitali della comunità marchigiana

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SPECIALE | ELEZIONI come in questi anni si è iniziato a fare. Solo qualche esempio: non avremmo avuto il film su Leopardi o una presenza così significativa ad Expo 2015 se non ci fosse stata un’intensa collaborazione tra istituzioni, economia e territorio. Un’altra considerazione assolutamente sbagliata è ritenere che ci siano sacche finanziarie non utilizzate, frutto di inefficienza. Al contrario, ogni risorsa è stata utilizzata in questi anni di crisi per proteggere le famiglie e i cittadini delle Marche, in particolare i lavoratori in difficoltà. Da parte mia sento di dover continuare a sostenere un modello policentrico fondato su un’intensa relazione tra istituzioni e società civile, attraverso una sintesi che viene espressa da un movimento come Marche 2020”. Conosce le Marche nei suoi aspetti più profondi, politici, culturali, imprenditoriali. Su quali fattori bisogna concentrare le forze, citando le sue parole, per fare una regione più forte? “C'è un rallentamento del Pil. Un impoverimento della comunità regionale. Per i prossimi anni occorrerà creare più reddito, recuperare capacità produttiva, migliorare le competenze del capitale umano. Sono questi i punti prioritari su cui lavorare in una regione che è tra le prime in Italia per indice di benessere e coesione sociale. Aver dedicato tante energie e risorse al rafforzamento dei livelli di benessere, alla tutela dei lavoratori in difficoltà, alle politiche sociali e sanitarie, ha alleggerito il focus sulla produzione di reddito e nuova occupazione. Se non si ritornerà a produrre ricchezza, quindi a creare lavoro e occupazione, le Marche non riusciranno nel futuro a conservare gli standard di servizi oggi tra i migliori d’Italia”. A livello di strategia politica (possibili alleanze con altri soggetti politici) state ancora sondando il terreno, ma un programma elettorale è stato abbozzato? Su cosa vi concentrerete? “Il programma esiste, è stato costruito in 13 convention realizzate in oltre due anni su tutto il territorio regionale. Nasce quindi dal confronto con i cittadini, le forze sociali, le categorie produttive. Contiene progetti che riguardano imprese di ogni settore, dall’agricoltura ai servizi, sviluppo, liquidità, lavoro, capitale umano, sanità e sociale, infrastrutture e sicurezza. A

partire da questo programma incontriamo i cittadini e le forze politiche che, con noi, sono disponibili a realizzarlo”. Lavoro e occupazione, cosa manca alle politiche centrali per la ripresa? E Marche2020 come intende affrontare la questione? “La Legge di stabilità del Governo nazionale ha determinato un taglio drammatico ai trasferimenti alle Regioni, 4 miliardi di euro in meno, di cui 2,3 per la sanità. Il bilancio regionale è stato falcidiato. Di fronte a questo scenario, il programma di Marche 2020 prevede il ricorso a risorse integrative rispetto a quelle, pressoché assenti, dello Stato. A partire dai fondi europei e da strumenti come l’emissione di mini bond per sostenere i finanziamenti alle imprese”. Da qui a fine maggio, quando si svolgeranno le elezioni, essendo l’attuale presidente della Regione, continuerà con gli impegni programmati. “Ormai mancano pochi giorni per entrare nella fase di amministrazione ordinaria che caratterizza il periodo elettorale e dove norme specifiche garantiscono l’imparzialità dell’attività amministrativa dinanzi al ruolo dei partiti. Per esclusiva volontà del Pd quello che si sta chiudendo non è la legislatura regionale, bensì un ciclo politico di centro e sinistra che ha garantito il governo efficace del policentrismo marchigiano, anche nella fase economica nazionale più disastrosa dal dopoguerra. In questo scenario, come sempre accade, si verificherà una progressiva sospensione delle mie funzioni istituzionali secondo un principio di correttezza che ho sempre rispettato”. Al taglio del nastro di Expo2015 rappresenterà ancora la Regione. La soddisfazione per aver portato così tanto delle Marche a Milano è tanta, immagino. Cosa si aspetta per il dopo Expo? “Le aspettative sono alte. Expo 2015 è una straordinaria opportunità per aprire le Marche agli oltre 20 milioni di visitatori attesi e un’occasione di visibilità per tutto il sistema economico e di vita marchigiano, per i nostri imprenditori che – spiace che alcuni politici e amministratori regionali sembrino non averlo capito - stanno vivendo con grande attesa questo momen-

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to. La testimonianza è nelle loro parole, come quelle pronunciate con emozione da Roberta Fileni, qualche giorno fa a Milano, alla presentazione della presenza Marche a Expo. «Mio padre mi ha detto: ‘Ripenso ai miei inizi. E ora saremo presenti all’Expo, ci mostreremo al mondo»”. Turismo, altro settore che ha sempre seguito con estrema attenzione. Molti degli ‘avversarsi’ in campagna elettorale criticano una mancanza di programmazione e di ascolto verso gli operatori e una poca sensibilità alle ambizioni della regione. Cosa replica e come strutturerà il futuro piano di rilancio se sarà rieletto? “Le critiche sono la dimostrazione di come il lavoro svolto in questi anni sia giudicato strumentalmente, senza una reale conoscenza. Posso provare con i fatti, le cifre e la testimonianza viva degli operatori, che le cose stanno diversamente. I miei “avversari” non possono dire altrettanto a sostegno delle loro tesi. I fatti sono questi: in controtendenza rispetto all’andamento nazionale, il turismo nelle Marche cresce sia negli arrivi che nelle presenze, soprattutto straniere. Un risultato frutto della strategia regionale basata sull’offerta per cluster di prodotto. Su una presenza spinta sul web, che ha fatto delle Marche la regione più social d’Italia. Su una promozione straordinariamente efficace grazie a testimonial d’eccezione, da Dustin Hoffman alle Winx a Neri Marcorè. Su forti investimenti per migliorare l’accoglienza e formare operatori del settore”. Le Marche del futuro secondo Gian Mario Spacca. “Più aperte al mondo, con una nuova giovane imprenditoria soprattutto agricola, culturale e turistica, che saprà rinnovare anche il suo sistema manifatturiero. Una regione che non sia più vittima dei propri campanili e che, per questo, riesca ad essere forte sullo scenario nazionale e internazionale. Animata da una comunità coesa, solidale, capace di riconoscere la propria identità, ma anche di essere aperta e generosa. Più innovativa e sicura delle proprie certezze per essere protagonista del futuro. In sostanza, dare forza alle Marche forti, perché siano più forti tutte le Marche”.


SPECIALE | ELEZIONI

Il sindaco delle Marche

Luca Ceriscioli, 49 anni, professore di matematica, è candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche. ‘La politica del contatto’ è la sua filosofia: “Più vicini, con politiche concrete, alle esigenze dei cittadini” di Lorenza Radaelli

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indaco di Pesaro per due mandati, attivo in politica da circa 20 anni, ha vinto le primarie del centro sinistra a marzo con il 52,53% dei voti. Si ritiene pronto per guidare una Regione? “Ho avuto l’onore di essere primo cittadino della mia città per 10 anni: un’esperienza straordinaria in un momento storico, sociale ed economico particolarmente complicato per tutto il territorio regionale. Le risorse dei comuni sono sempre meno, mentre i bisogni dei cittadini aumentano. Credo che la concretezza, la trasparenza e la sobrietà che contraddistinguono il ‘mestiere di sindaco’ siano determinanti e abbiano un valore aggiunto importante che può essere speso anche al governo della regione. Il modello ‘sindaco delle Marche’ non è certo una mia esclusiva: Renzi sta facendo bene al Governo dopo l’esperienza di primo cittadino di Firenze. Lo stesso farà Emiliano in Puglia”.

essere la parte più bella per chi decide di fare politica, sia fondamentale per non perdere quella ‘connessione sentimentale’ con i cittadini e le loro istanze. Durante la campagna per le primarie ho percorso quasi dieci mila chilometri in due settimane. Una buona media giornaliera considerato che al mattino continuo a fare il professore. Moltissimi sono stati i contributi arrivati dalle persone con cui ho avuto modo di parlare durante le iniziative per le primarie: un patrimonio che porto con me e che ha contribuito concretamente alla stesura del mio programma elettorale”. Cosa vorrebbe cambiare e cosa, invece, vorrebbe tenere della gestione politica regionale? “Certamente, le cose fatte nel corso di questi anni sono molte, ma non possiamo non accogliere la richiesta di cambiamento che arriva dai marchigiani: cittadini che hanno bisogno di risposte efficaci su temi quali la salute, l’occupazione, i trasporti, gli investimenti, la difesa del suolo e dell’ambiente. Quello che propongo è una ‘rivoluzione copernicana’, in primis nel

Sul suo sito si legge “per me la politica è quella del contatto con i cittadini”. Cosa significa nel quotidiano? “Credo che il contatto umano, oltre ad

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SPECIALE | ELEZIONI modo di governare le Marche: al centro dell’azione di governo ci saranno i bisogni dei cittadini e delle imprese del territorio. La macchina regionale dovrà girare intorno e al servizio delle loro istanze e non viceversa. Il momento che stiamo attraversando vedrà sempre meno risorse disponibili, per questo è necessaria una nuova fase, quella delle scelte che permettano di raggiungere gli obiettivi prefissati”. Nel suo programma elettorale grande spazio è dato alla questione del lavoro e dell’occupazione e al rilancio economico. Quali strade vorrà intraprendere per risolvere, o quanto meno migliorare, la situazione nelle Marche? “Lavoro e occupazione saranno le priorità. La disoccupazione nella nostra regione ha raggiunto livelli allarmanti, soprattutto quella giovanile. I timidi segnali di ripresa che si registrano ci devono spingere sempre di più a cambiare passo: occorre puntare sugli investimenti pubblici, sul rilancio della cultura e del turismo, sui nuovi strumenti finanziari mirati all’innovazione dei nostri settori produttivi, sull’internazionalizzazione delle imprese, la green economy, la pianificazione dell’utilizzo di fondi europei, la riconversione dei siti produttivi dismessi.

cupazione: la riforma del mercato del lavoro proposta dal governo Renzi va nella direzione giusta? E le Marche a che punto sono con le politiche attive al riguardo? “Il Jobs Act è un’occasione importante, se tutti gli attori coinvolti riusciranno a coglierne le grandi potenzialità. Per la prima volta in molti anni, si restituiscono garanzie e tutele a chi per troppo tempo è rimasto abbandonato al proprio destino; un provvedimento che, vorrei ricordare, in nessun modo va a ledere i diritti acquisiti. È una buona riforma anche per le imprese: tre anni di sgravi fiscali per chi assume con il nuovo contratto a tutele crescenti; un’occasione per chi vuole investire sul capitale umano e per chi decide di aprire un’azienda in Italia. Voglio aggiungere che chi deciderà di avviare un’impresa nelle Marche beneficerà di importanti sgravi fiscali (no tasse) per i prossimi tre anni. È una delle prime cose che farò se sarò eletto governatore”.

se. È un ambito che permette la creazione di posti di lavoro favorendo la crescita del territorio. Determinante, anche qui, sarà la pianificazione strategica dei fondi europei che arriveranno alla nostra regione e che dovranno essere utilizzati per attività culturali che possano diventare attrazioni per i turisti. Il nostro territorio è uno straordinario generatore di cultura: ogni provincia ha le sue peculiarità e ricchezze; un patrimonio da promuovere e da organizzare come entità unica, costruendo un’identità marchigiana con piena consapevolezza delle radici storiche, e culturali. L’obiettivo non è conservare, ma innovare il nostro patrimonio di arte, letteratura, paesaggi e ambienti che contraddistingue la regione plurale d’Italia”. Passiamo al turismo. “Turismo e cultura devono camminare sullo stesso binario. Le politiche regionali di entrambi i settori vanno abbinate con risultato sicuramente vincente: la creazione di un vero sistema Marche integrato con le politiche di valorizzazione del territorio, dell’ambiente e delle sue eccellenze di prodotto. Il turismo deve rappresentare uno degli asset principali per il traino economico della Regione: dalle infrastrutture alla riqualificazione delle strutture turistiche, dal miglioramento della capacità attrattiva alla promozione del territorio. Lo scalo regionale, per esempio, deve diventare una porta d’ingresso per facilitare l’accesso alla regione garantendo collegamenti certi con i principali mercati esteri”.

“CHI DECIDERÀ DI AVVIARE UN’IMPRESA NELLE MARCHE BENEFICERÀ DI IMPORTANTI SGRAVI FISCALI (NO TASSE) PER I PROSSIMI TRE ANNI. È UNA DELLE PRIME COSE CHE FARÒ SE SARÒ GOVERNATORE”

Ritiene ci siano margini di miglioramento su quanto è stato fatto finora? “Leva fondamentale saranno i fondi europei, fino ad ora troppo spesso seminati a pioggia, senza una programmazione strategica precisa. È necessario capire quali sono le priorità e indirizzare i 1200 milioni di fondi europei su due o tre direzioni che, sommate, potranno dare respiro e favorire investimenti in determinati settori. Metterli a sistema sarà fondamentale per agganciare la ripresa economica e mettere le imprese in condizione di fare investimenti e creare lavoro. Altro punto fondamentale è che la Regione deve tornare a compiere la sua missione: legiferare. Leggi chiare, efficaci e semplici permetteranno di ripartire. Basta con le norme ben scritte, ma complicate per cittadini e imprese e inapplicabili”. Occupazione, disoccupazione e inoc-

I giovani nelle Marche. Pensa che le opportunità offerte nella regione siano all’altezza delle loro aspettative ed esigenze? “In primis, per il futuro delle giovani generazioni, c’è il diritto allo studio. Credo che un paese per essere competitivo debba far crescere, educare e istruire i propri giovani. Le Marche dovranno essere la regione delle pari opportunità: investire nello sviluppo del capitale umano per uscire dalla crisi e sostenere la competitività”. Da sindaco di Pesaro è stato anche presidente di alcuni enti culturali, come il Rossini Opera Festival, la Mostra del Nuovo Cinema e Pesaro Studi? Come intende promuovere un’idea della cultura proficua, Se crede che questa abbia un qualche potere sull’uscita dall’attuale contesto di difficoltà? “La cultura sarà un elemento centrale delle politiche della nostra azione di governo, un settore su cui concentrare molte risor-

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Tra cinque anni, come saranno le Marche ‘secondo Ceriscioli’? “Immagino una Regione più vicina ai territori, con un presidente che tutti i cittadini avranno modo di incontrare nella piazza del proprio paese per condividere idee, progetti e bisogni. Una Regione che riuscirà a salire sul treno della ripresa economica con il contributo dei tanti imprenditori di questo territorio che, dopo i tanti sacrifici di questi anni, potranno tornare ad investire, produrre e creare lavoro. La Regione delle opportunità e del merito, della solidarietà e della coesione”.


SPECIALE | ELEZIONI

“Sono i cittadini a dover guidare il cambiamento”

Gianni Maggi, attivista del MoVimento 5 Stelle, è stato scelto dalla rete per guidare la lista alle elezioni regionali di maggio. Fedele ai valori e principi dei ‘grillini’, vuole le Marche della politica dal basso che mettano al centro di ogni scelta e iniziativa il bene dei cittadini di Lorenza Radaelli

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elle Marche, a maggio, il Movimento 5 Stelle si presenterà per la prima volta in assoluto alle elezioni regionali con una propria lista e un proprio programma. Come si presenta la sfida? “Per il M5S è molto importante creare, attraverso la presenza dei consiglieri regionali quel collegamento finora mancante tra i Comuni e i nostri parlamentari a Roma e a Bruxelles. Nelle Marche sono 72 i consiglieri comunali che studiano e lavorano su leggi per un territorio che non ha ancora nostri rappresentanti seduti tra coloro che le promulgano. Quella di maggio sarà la prima grande occasione per colmare questa lacuna e rendere più incisiva e produttiva la nostra azione politica complessiva. La sfida che si ci prospetta con le lezioni regionali è quella che il Movimento 5 Stelle ha lanciato fin dal suo ingresso nelle istituzioni: combattere coloro che hanno fatto della politica un mestiere molto remunerativo e che cercano in tutti i modi di conservare la poltrona. Noi, che siamo prima di tutto cittadini, non vogliamo più delegare a loro il nostro futuro e quello dei nostri figli”.

cordo tante teste pensanti è difficile. Secondo lei, come si può fare politica pensandola tutti alla stessa maniera? “Come avvenuto per il M5S nazionale e per altre Regioni e Comuni, anche la nostra lista è stata costruita sulla base della scelta Diretta dei cittadini, quella che definiamo Democrazia diretta. Gli iscritti al Movimento delle Marche volontariamente hanno messo in rete il loro curriculum e, negli incontri pubblici, le ‘graticole’, hanno risposto alle domande dei presenti che hanno potuto così valutare competenze e aspirazioni dei candidati. Sempre attraverso le votazioni online è stato scelto chi avrebbe corso per la presidenza della Regione. Così è nata la squadra per le Marche, formata da tutte persone che, oltre a riconoscersi nei principi del Movimento, hanno sottoscritto pubblicamente gli impregni etici di dimettersi nel caso in cui non dovessero più condividere tali valori e, inoltre, di percepire un’indennità ridotta a 2.500 euro mensili rispetto a quella prevista per la carica di consigliere regionale. Come ho già detto, siamo prima cittadini e poi ‘nuovi volti della politica’, le esperienze di vita e di lavoro, il carattere e le conoscenze di ciascuno di noi saranno una forza e una ricchezza per il cambiamento di questa regione”.

La lista è stata presentata da poco: tutti attivisti, tutti fermamente convinti di dover restare fedeli al Movimento e alle idee di Grillo, ma mettere d’ac-

Più che da proposte concrete, il vostro

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SPECIALE | ELEZIONI programma parte da valori. “Onestà, legalità e trasparenza costituiscono il primo punto del nostro programma. Da troppo tempo ormai la politica guarda agli interessi del singolo e a quelli di parte e non ai bisogni reali della popolazione e del territorio. Infatti, le belle promesse che abbiamo sentito in passato e che sentiremo in questa campagna elettorale, sono rimaste e rimarranno parole vuote, pronunciate solo per prendere voti. Il recente scandalo dei fondi pubblici usati a fini personali, che ha visto indagati 66 tra consiglieri, dirigenti e collaboratori della regione Marche, è la dimostrazione che quello che si è creato è un ‘sistema’ diffuso e consolidato e non uno sporadico caso di mala politica e mele marce. Gli unici a pagare le conseguenze di simili comportamenti siamo noi cittadini. Gli impegni a dimetterci se qualcuno non dovesse più condividere i principi del Movimento e di percepire 2.500 euro mensili non solo li ribadiamo, ma presenteremo una legge regionale per ridurre allo stesso importo l’indennità di tutti i consiglieri marchigiani. Vediamo chi la vota…”. Passando al vero programma del M5S per le Marche, dopo i valori, si parla di tutela del lavoro per uno sviluppo sostenibile, salute come diritto inalienabile, valorizzazione della cultura, turismo e ambiente. Per la questione lavoro, quali le strategie d’attuazione? “Innanzitutto, il Movimento 5 Stelle sta verificando la possibilità di presentare una legge regionale per un reddito minimo garantito per le persone in età lavorativa, iscritte ai centri per l’impiego e residenti nelle Marche da almeno 36 mesi. Un sostegno concreto, soprattutto per chi ha perso il lavoro e ne cerca uno nuovo. Anche nelle Marche, poi, chiunque voglia intraprendere una nuova attività (microimprese agricole, artigianali o commerciali, lavoratori autonomi, società di professionisti) potrà accedere al micro-credito, un prestito immediato e senza garanzie reali, grazie al fondo creato dai parlamentari 5Stelle con il taglio dei loro stipendi, che ora torna ai cittadini. L’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha messo a disposizione gratuitamente i suoi affiliati per la compilazione dei moduli. Chi vuole saperne di più può consultare il sito (www.microcredito5stelle.it). Sempre per il lavoro, chiediamo la rimodulazione

dell’addizionale regionale IRAP secondo scaglioni di reddito; un "personal trainer" per le start up innovative e maggiore trasparenza e informazioni per l’accesso ai fondi nazionali ed europei”. Come pensate di poter rimediare al fenomeno della disoccupazione, soprattutto giovanile? “Il M5S e il gruppo per le Marche sono portatori sani di una nuova cultura per incentivare il lavoro abbandonando la politica delle clientele adottata dalle vecchie amministrazioni e dai loro alleati in questi anni. Tutto il nostro programma è volto a creare nuovi posti di lavoro, dal reddito minimo garantito al microcredito, dalla riqualificazione energetica degli edifici ai rifiuti zero. È un concetto di economia sostenibile che mette il cittadino al centro della politica perchè nessuno deve rimanere indietro”. La sanità, come altre questioni, è legata ai tagli imposti dalla legge di stabilità del governo Renzi. Come si può, secondo voi, non danneggiare ulteriormente la popolazione con ulteriori riduzioni di servizi? “La sanità, assorbendo più dell’80% del bilancio regionale, diventa anche il centro più importante di sprechi e clientele. Il nostro programma si basa su tre concetti fondamentali: sanità pubblica, garantita e accessibile a tutti. Le visite e le prestazioni specialistiche hanno liste di attesa di parecchi mesi, ma se ci si rivolge a strutture private, quindi a pagamento, sono subito disponibili. Noi chiediamo che la struttura pubblica sia in grado di garantire l’assistenza migliore e che, nella ristrutturazione dei presidi sanitari, sia garantita l’accessibilità a tutti. Nessuno deve mendicare la prestazione come succede ora. Stando a quanto detto, i tagli imposti dalla legge di stabilità hanno fatto raggiungere alla regione il pareggio; in realtà, sono stati apportati esigui tagli solo su alcuni ‘sprechi’, mentre tagli lineari sono stati apportati a parecchi aspetti indispensabili per la salute dei cittadini. In una totale assenza di programmazione, l’obiettivo primo è solo spendere meno, senza considerare i diversi percorsi clinici dei pazienti che potrebbero far risparmiare risorse e aumentare la qualità del servizio”.

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Il 17 marzo è stata discussa in Consiglio regionale una proposta di legge, di iniziativa popolare, sul consumo di suolo per la quale hanno firmato 9mila marchigiani. “Per quanto riguarda la tutela dell’ambiente deve valere il principio europeo della prevenzione, che ha lo scopo di proteggere la salute e la qualità della vita di tutti i cittadini. Come le scelte politiche di chi ci ha governato non abbiano rispettato questo principio è evidente dalle cronache dei disastri e degli scempi di questi ultimi anni. Il consumo di suolo Zero, sia agricolo che urbano; l’obbligo di tutti i comuni di aggiornare entro un tempo stabilito i piani regolatori generali; gli interventi preventivi e di ripristino del sistema idrogeologico e un sistema unico e coordinato dei trasporti, sono solo alcuni dei punti del nostro programma. Le Marche sono uno scrigno di bellezze naturali, di storia, di cultura, di enogastronomia. Il sostegno della regione per attirare visitatori e turisti, creare nuove economie e posti di lavoro, deve avvenire con interventi mirati e partecipati, non con finanziamenti a pioggia per fini clientelari”. Le Marche del futuro secondo Gianni Maggi e il M5S? “Sono le Marche nelle quali le scelte e i bisogni sono individuati attraverso la partecipazione pubblica e non seguendo gli interessi personali e di parte; le Marche nelle quali, oltre al lavoro e alla salute, si torna a parlare del diritto di ognuno alla gioia di vivere; dove ai nostri figli sono date pari opportunità di futuro senza dover ricorrere a conoscenze o raccomandazioni… Per raggiungere tutto questo dobbiamo cambiare la politica. La scelta dei dirigenti non deve più essere di carattere meramente politico per mantenere promesse di spartizioni preelettorali, ma deve avvenire sulla base della competenza e della professionalità. L’efficienza si raggiunge e gli sprechi si combattono con la selezione dei meriti e della legalità. Dirigenti mediocri scelgono staff operativi mediocri in grado sicuramente di garantire la fedeltà ai politici, non certo la soddisfazione dei bisogni di noi marchigiani. Non è facile! La rete degli interessi clientelari è diffusa a ogni livello, ma noi ‘grillini’ siamo tenaci e determinati e soprattutto liberi perché non dobbiamo restituire favori a nessuno”.


SPECIALE | ELEZIONI

Libertà è partecipazione

Edoardo Mentrasti, candidato Presidente con “Altre Marche – Sinistra Unita”, crede nella politica partecipata per un futuro prosperoso della Regione: rappresentanza delle esigenze dei cittadini, reddito sociale, sostegno al lavoro, anche indipendente, tutela e valorizzazione dell’ambiente e una legge sulla partecipazione democratica di Lorenza Radaelli

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Alla presentazione, a metà marzo, di una prima bozza di programma elettorale sono emersi subito i punti chiave della vostra proposta. Lavoro e occupazione, sanità e ambiente. Cominciamo dal lavoro: cosa mettete sul piatto? “Iniziamo col proporre una valutazione critica dello stato delle cose. La crisi che perdura nelle Marche, analizzando i dati, vuole essere una critica effettiva alla politica, regionale in primis e, risalendo i vertici, nazionale. I dati per la Regione parlano chiaro: una diminuzione dell’1,7% su base annua del Pil dal 2008 al 2014; una disoccupazione esplosa dal 4 al 10% in pochi anni; un mercato del lavoro formato da precari; uno stato dichiarato di povertà per circa 130.000 marchigiani, senza contare quelli che stanno appena sopra la soglia di non povertà. È manifesta l’urgenza di una svolta radicale della condizione di vita e lavoro dei cittadini. Fino ad oggi, a nostro avviso, è mancata una programmazione strategica degli interventi a favore della popolazione. Fondamentalmente, le nostre proposte sono quattro”.

ltre Marche – Sinistra Unita” nasce a settembre 2014 riunendo sotto lo stesso cappello tutte le espressioni della sinistra marchigiana rimaste fuori dal cosiddetto ‘modello Marche’, ovvero PD, PCDI, PRC, SEL e comitato TSIPRAS-Marche, allargandosi poi alle forze sociali, di movimento e sindacali attive sul territorio. Qual era allora e qual è oggi il vostro obiettivo? “Innanzitutto, al centro del progetto c’è ‘Altre Marche’, un cantiere che studi e valuti la nascita di un nuovo sistema regionale e che coinvolga ugualmente politica e società civile. ‘Sinistra-Unita’ vuole simboleggiare e valorizzare il concetto di unità che ci contraddistingue: l’eterogeneità dei soggetti coinvolti e, quindi, le loro idee e ideologie per uno scopo comune. Questo obiettivo condiviso mira a costruire un’innovazione e aggregazione unitaria, provando a sollevare e rappresentare chi è critico e deluso dell’attuale gestione politica e chiede un governo di alternativa. In una visione più generale, intendiamo dare rappresentanza ai conflitti e alle istanze dei cittadini finora inascoltati, ispirandoci alla partecipazione collettiva generata, per esempio, da Syriza in Grecia e Podemos in Spagna”.

Ovvero? “La prima prevede la costituzione di un’agenzia per l’innovazione economicamente, socialmente e ambientalmente sostenibile

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SPECIALE | ELEZIONI e partecipata dalle forze sociali ed economiche, cioè uno strumento per la pianificazione degli interventi in economia. La seconda proposta riguarda il varo di un reddito sociale, quantificato in una spesa di circa 15-20 milioni di euro, che funzioni come misura di sostegno minimo, circa 600 euro, per un numero dato di persone, dai disoccupati ai precari, ai lavoratori indipendenti a partita IVA ecc.. Parallelo al reddito sociale, abbiamo pensato ad un piano straordinario di lavoro, quantificato in 10 milioni di euro, centrato su interventi per il risanamento ambientale e idrogeologico. A chiudere, una serie di interventi per le opere pubbliche e le imprese: il Fondo regionale per l’edilizia pubblica capace di dare più risposte ai cittadini che chiedono un alloggio popolare e quello per l’agricoltura, attuabile attraverso il blocco della (s)vendita dei terreni demaniali, l'acquisto dal patrimonio pubblico di nuove terre e il loro successivo affidamento a cooperative o giovani che dimostrino la volontà concreta di dedicarsi alla terra (con più credito per gli investimenti e più formazione). Inoltre, il rafforzamento del credito a sostegno delle Pmi e del micro-credito – soprattutto – per finanziare anche progetti minimi, per far partire le più piccole attività del lavoro autonomo e indipendente. Tutto questo come volano per la creazione di nuovi posti di lavoro”.

che sono ormai la regola nel settore pubblico; la stabilizzazione di precari e l’assunzione di nuovo personale medico e infermieristico. Come pensate di realizzare questi progetti? “Siamo consapevoli del fatto che sia una proposta ambiziosa e non è certamente nostra intenzione creare false illusioni. Conosciamo la situazione della finanza pubblica e poniamo in evidenza l’esigenza di svolta sul piano nazionale che, se non avverrà in quell’ambito, sarà impossibile regionalmente e localmente. Come affermano economisti di varia estrazione, attuando politiche di patrimoniali straordinarie e ordinarie su redditi superiori, ingenti risorse potrebbero essere rintracciate e destinate al potenziamento dei servizi ai cittadini, sanità prima di tutto. Di spese secondarie da tagliare per generare risorse utili ce ne sono, anche all’interno dello stesso ambito sanitario e anche a livello regionale: nelle Marche, per esempio, c’è una forte disparità tra l’ambito amministrativo delle strutture e quello del personale medico. Se questi due aspetti fossero riequilibrati già si otterrebbero dei risultati positivi”.

Questo strisciante passaggio verso una sanità a pagamento, di mercato o privata è un problema da affrontare”. Il turismo, grande impegno dell’attuale amministrazione, sta realmente rilanciando la regione nel mondo? “Fermo restando che le Marche sono una bellissima regione, con un’offerta variegata, mi sembra che ancora oggi ogni soggetto coinvolto veda solo le proprie priorità, in una diffusa mancanza di sinergia e cooperazione. Ormai quasi dieci anni fa sono stato presidente di Aerdorica, la società che gestisce l’Aeroporto delle Marche e, già allora, notavo, per esempio, la separatezza fra programmazione turistica regionale e le scelte e i voli dell'aeroporto. Certo la promozione e le missioni sono fondamentali per il rilancio turistico, ma ogni passo va studiato e compiuto con il sostegno e la partecipazione di tutti. Inoltre, prima di pensare alle Marche nel mondo è necessario pensare al patrimonio in loco, valorizzando il territorio e prendendosene cura con politiche che limitino lo sfruttamento del territorio, per esempio, che negli ultimi anni è stato impressionante. Il ricorso all’edificazione ha danneggiato il paesaggio. È la dimostrazione che non c’è una politica condivisa per il rilancio turistico e la ripresa economica”.

“SAPPIAMO CHE NON È SOLO UNA QUESTIONE DI AMMINISTRARE LE MARCHE, MA, NEL CASO VINCESSIMO, SI TRATTEREBBE DI GUIDARE LA REGIONE IN UN PERCORSO DI LOTTA ISTITUZIONALE PER NUOVI RAPPORTI STATO-REGIONE E CERCARE DI FARE QUALCOSA PER CAMBIARE PROFONDAMENTE LE POLITICHE NAZIONALI ED EUROPEE”.

Una battuta di carattere generale sul Jobs Act. “Siamo lontanissimi dall’aver imboccato la strada giusta. La riforma del lavoro, così com’è stata strutturata, toglie diritti a chi ne ha e non ne aggiunge a chi ne è stato privato fino ad oggi”. Altra questione è la sanità, la quale, già a livello nazionale, versa in condizioni disastrose, almeno in quanto risorse; con i tagli alle regioni previsti dalla Legge di Stabilità si presenta un ulteriore aumento dei disservizi ai cittadini. Voi proponete una sanità regionale senza quelle lunghissime liste di attesa

A proposito, qual è la situazione degli ospedali marchigiani? Secondo i risultati di una recente indagine sugli adempimenti Lea del Ministero della Salute le Marche si posizionano al quarto posto della classifica nazionale non solo per la virtuosità dei conti, ma anche per la qualità dei servizi. “Negli ultimi mesi abbiamo organizzato numerosi sit-in e presidi fuori da alcuni ospedali della regione chiedendo ai cittadini un giudizio proprio sui servizi erogati. Non uno di loro ha risposto positivamente, in particolare, sulle lunghe liste di attesa, sui Pronto Soccorso, sul costo delle prestazioni private e sui ticket. A queste condizioni è inevitabile che il cittadino opti per una visita o per una struttura privata, oppure rischia di non curarsi.

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Le Marche tra cinque anni secondo Edoardo Mentrasti e “Altre Marche”? “Rispondo partendo da una premessa. Considerando la laboriosità, l’ingegno e la forza di volontà tipiche dei marchigiani, vedo un futuro ottimista, fatto di crescita e prosperità. Se, invece, penso alla classe dirigente, sarei più pessimista. Per questo sono sempre più convinto che, per cambiare le cose, sia necessario il coinvolgimento della collettività sociale e politica, ancora prima delle risorse economiche. Proprio da questa necessità, nasce la proposta di una legge sulla partecipazione democratica che vede tutti i soggetti egualmente attivi nella guida della Regione e del Paese”.


SPECIALE | ELEZIONI

“Da soli o con alleati, siamo il cambiamento necessario”

L’Onorevole Luca Paolini è, ad oggi, il nome che circola nella Lega Nord Marche per la corsa alla presidenza della Regione. Il braccio marchigiano del partito di Matteo Salvini, principale antagonista di Matteo Renzi, sta ancora valutando eventuali alleanze con il centro-destra. Nel frattempo pensa al cambiamento necessario alla regione e che “solo il Carroccio può attuare” di Lorenza Radaelli

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lle scorse elezioni (2010) la Lega Nord nelle Marche raccolse lo 0,9% dei voti. Attualmente non siete rappresentati nella giunta regionale e la candidatura di una lista della Lega o di un’alleanza con Forza Italia è ancora in discussione. Pensa che una lista mista favorirebbe quell’ala del centro-destra nelle Marche? “La domanda è inesatta. Infatti, le ultime elezioni sono state le Europee 2014 dove la Lega, nelle Marche, ha raggiunto il 3%. Il risultato citato (0,7 per la precisione) è del 2013 ed è stato la diretta conseguenza del cosiddetto ‘scandalo’ di cui il 99% dei leghisti non sapeva nulla. Abbiamo allontanato tutti coloro che sono risultati coinvolti, cambiato lo Statuto e moltiplicato i controlli interni. Gli elettori hanno apprezzato premiando il partito alle Europee con un 6,3%. Oggi i sondaggi ci danno, nelle Marche tra l'8 e il 10% e tra il 13 ed il 15% a livello nazionale. Quanto alla seconda parte della domanda, ad oggi (17 marzo, ndr) il centro-destra non ha

ancora proposto un candidato unitario e lo stesso Spacca ancora non ha deciso se scenderà in campo. Noi siamo partiti da soli, con un nostro candidato e una nostra lista. Dare un giudizio su un candidato e uno scenario politico che ancora non c’è, non è possibile”. Facendo parte di un soggetto politico nazionale, le Lega Nord Marche deve rispettare le decisioni di Salvini e di chi gli gira intorno. L’attesa di direttive dall’alto, non vi limita nell’azione regionale? La data delle elezioni si avvicina velocemente. “È vero che siamo un partito nazionale che agisce in modo coordinato, ma questo coordinamento non avviene per ‘diktat’, ma per valutazioni condivise. Il processo funziona all'opposto. È il territorio che, nell'ambito delle linee strategiche, propone azioni a livello Federale e non il contrario. Infatti, la mia discesa in campo è stata discussa e concordata con Matteo Salvini. Se, poi, in virtù di accordi nazionali

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SPECIALE | ELEZIONI e nell'interesse strategico della Lega, apparirà opportuno un mio ‘passo indietro’ sarò io stesso a proporlo al Direttivo regionale e al segretario Federale Salvini”. Tornando alla campagna elettorale: il suo nome è emerso nelle ultime settimane. A che punto siete con il programma? “È in fase di elaborazione in tutti i suoi dettagli, soprattutto per quanto riguarda il settore sanità. Ci sono alcune proposte innovative e interessanti che verranno annunciate dopo aver depositato ufficialmente le liste. È opportuno fare un passo alla volta, sennò ci copiano...”. Quali sono i punti sui quali farete leva? “Sanità; lotta alle burocrazie; lavoro e formazione; efficientamento della spesa; lotta alla corruzione, incidendo sulle procedure amministrative; trasparenza come presupposto per combattere la corruzione e l’implementazione dell'efficienza generale del sistema regione”. Lavoro e sanità sono le questioni più spinose. Dove e come ritenete fondamentale intervenire? “Dando la priorità agli italiani nell’ambito della formazione; incentivando gli investimenti nella regione; adottando strumenti per ridurre drasticamente il lavoro burocratico per nuovi insediamenti produttivi sul territorio. Sulla sanità, come dicevo prima, abbiamo alcune proposte molto forti che al momento, però, non intendo anticipare”.

Lì, non hanno milioni di baby-pensionati, finti invalidi, profittatori della “legge 104” o intere regioni controllate di fatto dalla criminalità organizzata. Non hanno una giustizia che fa paura solo agli onesti e ridere i delinquenti. Potrei continuare… Una misura del genere – di per sé giusta – andrebbe realizzata in un contesto generale di riforma del welfare, del sistema tributario e sanzionatorio che non mi pare sia previsto nel progetto grillino”. La Lega con Zaffini ha lanciato la pietra dello scandalo sulla questione Aerdorica-Morriale. Avete seguito la faccenda da molto vicino e vi siete opposti alla giunta Spacca e contro l’attuale gestione dell’Aeroporto delle Marche. Com’è la situazione ora? “La Lega, nella persona di Zaffini, più che la pietra ha presentato un formale esposto, documentato, alla magistratura che è qualcosa di più che gridare semplicemente allo scandalo facendo, solo con questo, risparmiare ai marchigiani un fiume di denaro. Il processo è in corso e si vedrà tra anni il suo esito. Sulle responsabilità politiche, che a mio avviso ci sono e sono grandi, se saremo eletti, chiederemo l’istituzione di una commissione regionale d’inchiesta. Sia chiaro che Spacca non c'entra nulla con i fatti oggetto del processo. La sua può essere,

accettati alcuni accordi con società che gestivano altri importanti scali. Inspiegabile. Un aeroporto ben gestito al centro dell'Italia potrebbe essere un volano potente per le Marche, ma occorrerebbe una complessiva azione di risanamento dei conti, di miglioramento dell'offerta e di creazione di sinergie. Per il turismo è fondamentale ridurre al massimo gli ostacoli burocratici e lasciare lavorare nel modo più agevole gli operatori, migliorare i collegamenti da/verso la regione e valorizzare le sue peculiarità. Più che con spot pubblicitari, risultati si potrebbero raggiungere con accordi con i grandi operatori internazionali. Inoltre, i fondi disponibili potrebbero essere utilizzati per grandi progetti più che per interventi di piccolo cabotaggio a pioggia che, in definitiva, servono solo per clientelismi e localismi e che poco o nulla aggiungono all’efficienza del sistema. Poi, rilanciare i settori nautica e pesca, ad esempio, legiferando in modo da poter rendere dragabili i porti di Fano, Civitanova, San Benedetto del Tronto e altri. Vi sembra normale che da lustri non sia possibile dragare i porti perché non si è deciso dove buttare i fanghi? Questa è un’incredibile ‘auto–paralisi’!”. Indipendentemente da una Lega che corre da sola o con una lista mista, come sono le Marche del 2020 secondo Paolini? “Comunque vada, la Lega avrà liste che potranno correre da sole con un proprio candidato, alleate con altre a sostegno di un loro o di un altrui presidente. Ad oggi, gli alleati che vedo più vicini sono Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni con cui, a livello nazionale, da tempo c'è sinergia e Forza Italia, con cui corriamo insieme anche in varie altre regioni. Se si presenteranno altri soggetti con cui ci si potrà alleare su progetti precisi e non su chiacchiere generiche, ben vengano. Se riusciremo a battere il PD e tutto il suo ‘giro’, le Marche respireranno e nel 2020 saranno certamente migliori di quel che sono oggi. Se, invece, i marchigiani continueranno ad avere paura del cambiamento, quello vero temo che perderanno una occasione che rimpiangeranno. La Lega Nord, oggi, è la sola speranza di cambiamento vero che esiste in Italia. E quindi anche nelle Marche”.

"SANITÀ, LOTTA ALLE BUROCRAZIE, LAVORO E FORMAZIONE, EFFICIENTAMENTO DELLA SPESA, LOTTA ALLA CORRUZIONE, TRASPARENZA. QUESTI I NOSTRI PUNTI DI FORZA"

Questioni sociali. Il M5S propone un reddito di cittadinanza. Quali sono le priorità per la Lega nelle Marche? “Il reddito di cittadinanza così com’è stato proposto dai ‘grillini’ non regge sul piano economico, per varie ragioni che è impossibile sintetizzare qui. Dicono che in altri Paesi funziona. Ma in quei Paesi non ci sono, contemporaneamente, un sistema fiscale totalmente inaffidabile, per cui molti ‘poveracci’ sono considerati ricchi e veri ricchi, ma evasori, ottengono benefici sociali di vario genere; un sistema di collocamento nel mondo del lavoro che fa acqua da tutte le parti e che, per lo più, trova impiego solo a chi ci lavora dentro e ai formatori, più che ai formandi.

al più, una responsabilità politica per “culpa in eligendo” e “vigilando”, ma avere un diverso presidente sarebbe, verso gli elettori, un comportamento più coerente con l'opposizione fatta in questi anni. Ecco un altro buon motivo per correre soli o con altro candidato che, ovviamente, Spacca e i suoi potrebbero comunque sostenere. Certo un Paolini sostenuto da Spacca contro il PD sarebbe uno scenario davvero singolare!”. Dall’aeroporto al turismo. Proposte? “L’Aeroporto di Ancona-Falconara ha valore strategico per la regione. Dalla nostra inchiesta è emerso che non vennero

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FOCUS LE MARCHE GIOVANI

“Quando si è giovani e si sbaglia, si presume, si spreca, basta allungare la mano e prendere dal mucchietto un altro anno di vita”

Beno Fignon – poeta italiano ∂101∂


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“Ve lo diamo noi il Biotech”

Nasce all'Università Politecnica ad Ancona un centro di ricerca unico in Italia sulle biotecnologie Si studia come coltivare riso nelle zone povere del mondo e si parla americano Storia di un’eccellenza marchigiana di Silvia Baldini

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rodurre proteine ad altissima velocità e analizzarle in tempi rapidissimi, riducendo i tempi della ricerca: oggi è possibile anche nelle Marche e non solo nei più grandi centri di ricerca internazionali sul Biotech. Questo grazie al nuovo laboratorio di eccellenza sorto all’interno della facoltà di Scienze dell’Università Politecnica, ad Ancona: si chiama NY-MaSBiC, e vanta una collaborazione esclusiva, unica in Italia, con il più importante centro di ricerca al mondo in campo biotecnologico, il New York Structural Biology Center. Il laboratorio marchigiano nasce dall’azione congiunta delle facoltà di Scienze, Medicina e Agraria e, grazie alla sua strumentazione d’eccellenza, consentirà di produrre proteine a una velocità non comune. Queste verranno poi studiate dal grande centro americano. Un lavoro lungo due anni, quello per arrivare all’apertura del laboratorio, partito grazie all’interessamento del precedente rettore della Politecnica, Sauro Pacetti, e con la graduale costruzione dei rapporti con gli Usa. “La Fondazione Marche - ha spiegato il professor Paolo Mariani, direttore di NY-MaSBiC del centro - si è poi interessata della formazione in America dei giovani impiegati nel centro di ricerca e la sua costruzione è partita lo scorso autunno”. A disposizione ora c’è uno spazio di oltre 100 metri quadri, con macchinari finanziati tutti dalla Politecnica, che ha

investito nel progetto oltre mezzo milione di euro. “Vi lavoreranno quattro persone – ha spiegato Mariani – un docente e tre giovani che hanno terminato il dottorato qui da noi”. I tre ragazzi sono Valentina Pozzi, Enrico Jr. Baldassarri ed Eleonora Biagetti, provenienti rispettivamente da percorsi di dottorato in Medicina e Prevenzione, Scienze Biomolecolari e Produzioni Vegetali e Ambiente. Grande la soddisfazione per tutti, scelti per un progetto di forte interesse per il territorio. I lavori di ricerca partiranno a breve e, tra i progetti di interesse, ce n’è uno sullo sviluppo di farmaci attivi su proteine contro la tubercolosi e un secondo “sulla produzione di una proteina che intervenga sui cereali, come il riso, per aiutare la pianta a resistere in mancanza di acqua, come in molte zone povere del mondo”, ha spiegato Eleonora, che porta avanti proprio questo filone. Stretti i rapporti anche con il territorio, “per commercializzare, in futuro, i prodotti di ricerca - ha aggiunto Mariani - confrontandoci con Marche BioTech, associazione di 10 aziende del settore, e con alcune startup nate dall’incubatore JCube di Jesi”. Attivi anche contatti con grandi aziende nazionali e marchigiane, come l’Angelini. “L’idea è di un rapporto innovativo tra università e territorio – ha concluso Mariani – in cui la ricerca diventi occasione di lavoro con la realtà produttiva locale e nazionale”.

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“IO, A CACCIA DI PROTEINE” di Silvia Baldini

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alentina Pozzi, trentatré anni, chiaravallese doc, è una dei tre giovani assegnisti, due marchigiani e una umbra, selezionati per fare ricerca all’interno del NY-MaSBiC. Il sogno nel cassetto: poter continuare lavorare nel suo territorio.

d’origine. Cosa ha significato per te? E’ stata una grande occasione, perché è qui che sono nata e cresciuta e ho scelto di rimanere per formarmi dopo la scuola. Il mio desiderio è quello di vivere e lavorare nelle Marche e spendervi le mie competenze.

La biologia come passione. Raccontaci il tuo percorso all’interno dell’Università Politecnica. Finite le scuole superiori mi sono iscritta alla facoltà di Scienze di Ancona, per studiare Scienze Biologiche. Mi sono laureata nel 2005 e ho frequentato poi la Specialistica in Biometodologie, sempre nella stessa facoltà. Subito dopo ho fatto il dottorato in Medicina e Prevenzione sotto la guida della prof. Monica Emanuelli della facoltà di Medicina e poi sono arrivati diversi assegni di ricerca. Infine, l’anno scorso è arrivata l’opportunità di lavorare nel nuovo laboratorio di biotecnologie dell’Università Politecnica delle Marche, dove sono adesso.

Qual è il tuo compito nel laboratorio? L’attività è in fase di avvio e, quando sarà a regime, io, Eleonora ed Enrico, gli altri due giovani assegnisti selezionati insieme a me, ci occuperemo di progetti comuni, portando ognuno esperienze diverse a servizio della ricerca del laboratorio. Venendo da percorsi formativi differenti, possiamo portare competenze specifiche per più settori di riferimento: io nell’ambito medico, Enrico in quello delle scienze biomolecolari ed Eleonora in campo agrario. Sarà un lavoro che svolgeremo in piena sinergia.

Da quanto tempo sei assegnista di ricerca? Ho avuto assegni tutti gli anni, a partire dal 2011. A novembre è in scadenza quello che mi consente di lavorare nel laboratorio e spero che venga rinnovato per poter continuare questa splendida esperienza. Sei una giovane ricercatrice che è riuscita finora a lavorare nella sua terra

Il vostro è un centro di ricerca universitario diverso dai tradizionali. Cosa ha in più? Ci sono macchinari speciali che consentono la produzione di proteine ad alta efficienza e che permettono di analizzare più campioni contemporaneamente, ottenendo informazioni accurate su un elevato numero in poco tempo. Questi sistemi, rispetto ai convenzionali, consentono di operare con un notevole risparmio di tempo e di materiale. Produrremo proteine che invieremo a centri di eccel-

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lenza, come il nostro partner americano, il New York Structural Biology Center. Si occuperanno dello svolgimento delle analisi strutturali. Il laboratorio sarà aperto anche ad altri ricercatori? Sì, potrebbero esserci docenti o dottorandi dell’Università Politecnica delle Marche interessati a lavorarvi, così come degli esterni, e potremmo produrre anche proteine di interesse biotecnologico, farmaceutico e agroalimentare commissionate da altri laboratori o industrie. Sono stati creati più reparti? Ci sono due locali distinti: uno per la crescita batterica e uno per le colture di cellule d’insetto e di mammifero, entrambi dotati di tutte le strumentazioni necessarie per la produzione ad alta efficienza di proteine d’interesse. Siete stati a New York a fare formazione nel periodo che ha preceduto l’inaugurazione del laboratorio. Che esperienza è stata? Siamo volati negli Usa fra ottobre e novembre 2014, nei laboratori del New York Structural Biology Center, e questo ci ha permesso di apprendere le metodiche impiegate utilizzando le loro strumentazioni. E’ stata una bellissima esperienza sia dal lato umano, sia da quello scientifico, grazie alla quale abbiamo imparato a muoverci in un contesto un po’ diverso


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Valentina Pozzi Da sinistra: Prof Paolo Mariani, Enrico Jr. Baldassarri, Eleonora Biagetti e Valentina Pozzi

da quello al quale siamo abituati e che cercheremo di riprodurre anche qui. Sogni nel cassetto per il futuro? C’è il desiderio di poter rimanere a lavorare in questo ambito, che mi sono scelta per passione, e il sogno sarebbe quello di continuare a farlo nella mia terra. Ora la condizione della ricerca, come sappiamo, non è delle più rosee e i giovani fanno fatica a trovare opportunità di valore, che possano essere durature. Spesso faticano a trovarle proprio nei loro territori d’origine. Sicuramente l’esperienza che sto facendo adesso è una grande occasione di lavoro e spero di poterla proseguire.

C’è anche la collaborazione con Marche Biotech nei progetti del laboratorio. Può essere un’occasione in più per sviluppare contatti con aziende locali, per opportunità di lavoro anche fuori dall’Università? Marche Biotech è un esempio di impresa con la quale speriamo in futuro di poter collaborare, per poter diffondere le applicazioni biotecnologiche del nostro centro nel territorio marchigiano e non solo. La presenza della nostra facility all’interno della Politecnica e la stretta collaborazione con il Centro di New York permetterà di realizzare progetti nell’ambito biologico,

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biotecnologico, farmaceutico, medico e agroalimentare, inseriti in programmi di ricerca nazionali ed europei. Poi potremo potenziare le collaborazioni con imprese private marchigiane e con la sanità pubblica locale, per favorire lo sviluppo delle biotecnologie nelle Marche e, possibilmente, la nascita di start-up. Questo permetterebbe l’inserimento nel mondo della ricerca di giovani esperti in medicina e biologia molecolare. Dunque il futuro è tutto racchiuso in una proteina… Sì, sperando sempre che sia marchigiana.


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SCUOLA DIGITALE? SI PUÒ

Dall’incontro tra studenti e insegnanti si può trovare la via per una scuola efficiente ed efficace, al passo coi tempi. E la startup BeOnSocial racconta come organizzare un evento come il Tablet School

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“La manifestazione dà la possibilità di conoscere diverse metodologie didattiche con l’uso digitale: dopo i workshop e i laboratori del mattino, nel pomeriggio i partecipanti si sono confrontati sulle esperienze degli studenti, veri protagonisti della rivoluzione digitale”, ha dichiarato Dianora Bardi, vice presidente di ImparaDigitale e docente a Bergamo. “Noi docenti - ha proseguito – possiamo solo aiutarli modificando la nostra didattica, che deve essere un percorso graduale e sperimentale, continuamente monitorato”. Per Maria Letizia Melina, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, ‘Tablet School 4’ è stata un’occasione “per verificare, anche attraverso la simulazione di lezioni, l’effica-

opo Bergamo e Milano e prima di Udine, è stata Ancona la capitale della didattica digitale con il progetto “Tablet School – Studenti e Docenti per la condivisione di esperienze sulla scuola digitale del futuro”. L’evento, tenuto alla Mole Vanvitelliana, è stato promosso e supportato dal Centro Studi Impara Digitale e ha coinvolto oltre 700 studenti delle scuole delle Marche e dell’Umbria. La startup BeOnSocial, ‘incubata’ in The Hive–Coworking e Incubatore di Imprese di Ancona, composta da un Team di esperti in Community Management, ha gestito tutti gli aspetti dell’evento, assicurando a tutti i partecipanti un’esperienza social a tutto tondo.

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FOCUS | LE MARCHE GIOVANI cia delle esperienze informatiche messe in atto da molte scuole delle Marche”. BeOnSocial, nella prima fase organizzativa, ha creato l’evento sulla piattaforma EventBrite per permettere la prenotazione degli ingressi e la registrazione ai vari workshop. Come teasing per l’evento sono stati realizzati dei post strategici sui social network, inviata una newsletter a tutti gli associati di ImparaDigitale e pubblicato materiale multimediale relativo alle edizioni passate. Durante il Tablet School sono stati diffusi tra i ragazzi e i docenti gli hashtag

#TabletSchool, #ImparaDigitale e #BeOnEvents per poter commentare con i tweet la giornata vissuta, mostrati poi live sui Social Wall. Un’altra iniziativa ha visto il coinvolgimento dei presenti in fotografare con la cornice in stile Instagram. A tutto questo è stato affiancato l’aggiornamento in diretta degli account sui social network con le testimonianze di partecipanti e speaker. Chiuse le porte del Tablet School, si aprono quelle del post-evento: rassegna stampa con tutti gli articoli pubblicati dalle varie testate online, caricamento di

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foto e video sui social network, tag dei presenti e i ringraziamenti a chi ha partecipato con un messaggio su Facebook o un Tweet. Il lavoro del community manager, però, non è soltanto quello di comunicare, ma è anche quello di misurare. Si è passati, quindi, alla misurazione dei risultati ottenuti. L'evento è stato di grande successo per tutte le scuole marchigiane che si sono mostrate orientate al digitale e anche per ImparaDigitale e per BeOnSocial, organizzatrice della kermesse, che è riuscita a coinvolgere tutti i partecipanti.


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Sunbeam, per la mobilità della conoscenza

Fino al 31 marzo sono aperte le candidature per le partenze entro il 31 dicembre 2015 e potranno durare fino al 14 luglio 2018

È

operativo il progetto Sunbeam ‘Structered University mobility between the Balkans and Europe for the Adriatic-Ionian Macro-region’ (Mobilità universitaria strutturata tra i Balcani e l’Europa per la Macroregione Adriatico-Ionica), promosso da venti atenei della Macroregione Adriatico-Ionica (Italia, Grecia, Albania, Bosnia, Croazia, Serbia, Montenegro e Slovenia) e del Kosovo, che mira a formare studenti universitari di tutti i cicli, oltre a docenti, ricercatori, personale tecnico, attraverso scambi fra le Università. Nell’ambito del progetto Sunbeam, che rientra nell’ambito di Erasmus Mundus, verranno erogate borse di studio di durata e importo variabile, volte a coprire tutti i costi di soggiorno (vitto, alloggio, trasporti, libri, ecc.). Si va dai 1.000 euro mensili per gli studenti di corsi di laurea triennale e magistrale ai 2.500 euro al mese che saranno erogati ai docenti e al personale amministrativo. La formazione di Sunbeam interesserà materie quali comunicazione, porti e relazioni economiche, protezione ambientale, catalogazione e valorizzazione del patrimonio culturale, ambiente e sviluppo sostenibile, turismo culturale e di sviluppo. Capofila del progetto è l'Università Po-

litecnica delle Marche, che si è imposta tra le oltre 120 proposte presentate alla Commissione. Sunbeam intende rafforzare e consolidare la cooperazione accademica tra gli istituti d’istruzione superiore e creare una rete di relazione didattica e scientifica. La rete costituirà l’elemento fondamentale della futura infrastruttura accademica e culturale della Macroregione e creerà una piattaforma per la condivisione di percorsi formativi comuni e per l’assegnazione di ‘titoli congiunti’ tra le Università dei Paesi delle due sponde. Tra i partner del programma ci sono Uniadrion, la rete delle università dell’Adriatico e dello Ionio, il Forum delle città dell’Adriatico e dello Ionio, il Forum delle Camere di Commercio, l’Iniziativa Adriatico Ionica, il Centro alti studi europei e l’associazione studentesca Aiesec. In Italia partecipano anche l’Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Università di Urbino e la Ca’ Foscari di Venezia. “Questa iniziativa rafforzerà il ruolo dell’Ateneo che assumerà una più alta visibilità e posizione a livello internazionale", ha dichiarato il Rettore Sauro Longhi. "Sappiamo già che a livello nazionale all’Ateneo sono state riconosciute la qualità della didattica e della ricerca, posizionandolo

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tra le prime università italiane. Ora l’obiettivo è far sì che l’Univpm abbia un ruolo sempre più importante anche in campo internazionale”. “La nostra volontà – spiega Marco Pacetti, presidente di Uniadrion, la rete delle Università dell’Adriatico e dello Ionio, partner del progetto - è quella di promuovere lo scambio culturale di alta qualità nei Paesi della Mrai, nel breve e medio termine”. Tra le altre cose, il progetto Sunbeam mira alla creazione di un background scientifico proprio della Macroregione Adriatico Ionica.

Info È online la piattaforma per candidarsi, entro il 31 marzo, ad una delle 184 mobilità previste da Sunbeam fra gli atenei della Mrai. L’avvio delle mobilità previste dal progetto dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2015 e si concluderanno entro il 14 luglio 2018. http://www.sunbeam.univpm.it/EN/apply-now


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“Nel lavoro bisogna cogliere l'attimo”

Davide Ercolani, unico italiano del suo corso di studi alla Central Martins di Londra “Ho dovuto spiegare ai miei colleghi stranieri dove si trovano le Marche” di Asmae Dachan

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avide, dalle Marche a Londra per studiare Design. Ci racconti il tuo percorso? “Londra è la tappa di un viaggio che dopo il liceo classico mi ha portato a frequentare l’Istituto Europeo di Design a Milano. Il corso triennale era istituito dalla Westminster University. Fin dall’ingresso nel mondo universitario mi sono trovato a seguire lezioni in lingua inglese ed essere esaminato da professori britannici. Dopo aver presentato la collezione di tesi al consolato svizzero di Milano, sono entrato in Dolce&Gabbana, esperienza illuminante che mi ha consentito di toccare con mano la realtà di uno dei marchi più influenti del made in Italy”. Com’è la vita alla Central Saint Martins? Che effetto ti fa essere l’unico italiano del corso? “I miei colleghi sono americani, canadesi, francesi, giapponesi, cinesi, coreani, russi. È un onore per me poter rappresentare l’Italia in questo microcosmo. Mi fa sempre piacere veder nascere un sorriso sognante quando nomino qualcosa di italiano, che sia una località, una pietanza, un artista rinascimentale o un famoso

stilista! La natura internazionale del corso mi dà molti spunti di riflessione, mi faccio spesso raccontare dai compagni usi e costumi dei loro paesi d'origine. Mi affascina ritrovarmi nello stesso luogo, condividere le medesime ambizioni con persone dalle esperienze così diverse e trovo stimolante confrontare la loro visione con la mia. La Central Saint Martins è prima di tutto una università delle Arti, quindi mi interfaccio anche con altre persone provenienti da corsi di architettura, belle arti, cinema, fotografia, design del prodotto. È questa commistione che rende l'atmosfera molto stimolante”. L’Italia è riconosciuta nel mondo come la patria della moda e del design. Viene quindi spontaneo chiedersi: perché gli studi all’estero? “Ovunque si vada nel mondo il bello parla italiano, soprattutto nella moda e nel design. Ho sempre un guizzo d’orgoglio quando, camminando a Londra o a New York, ritrovo un pezzo d’Italia. Il nostro Paese è inoltre associato a un'idea trasversale di lusso, non solo nella moda ma anche in altri settori produttivi come auto, barche, eccellenze gastronomiche. Il

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solo stile di vita del Bel Paese rappresenta per il mondo un modello e una fonte di ispirazione. Pur amando la mia patria devo riconoscere che il mondo oggi è veramente globale in fatto di istruzione e penso che ogni giovane debba fare esperienza all’estero, sia di studio che di lavoro per avere uno sguardo più ampio del mondo in cui viviamo. Volendo continuare gli studi è stato per me naturale, dopo gli anni milanesi, guardare verso Londra per cogliere l’opportunità che questo nuovo ambiente avrebbe potuto offrirmi”. Quali opportunità ti potrebbe offrire un rientro nelle Marche? “L’Italia è il Paese al mondo con la più alta concentrazione di marchi del settore della moda e le Marche sono sede di importanti gruppi. Nel 2014 i comparti tessile, abbigliamento, pelletteria e calzature hanno fatturato 60 miliardi. È un enorme indotto e in un’industria che si nutre di creatività credo ci sia sempre spazio per persone che vogliano incanalare il loro talento per far nascere e crescere un progetto. D'altro canto anche il Regno Unito assorbe ogni anno molte figure professionali. Credo che sia fondamentale rendersi competitivi


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in un contesto difficile e complesso come quello attuale”. Confrontandoti con i colleghi stranieri, ritieni che la formazione che hai ricevuto in Italia sia adeguata? “Assolutamente sì perché non ho seguito solo lezioni frontali o studi sui libri e la mia formazione è un insieme di esperienze vissute attraverso corsi, visite, partecipazioni a conferenze. La cultura e l’identità italiane sono risorse vincenti per competere nell’arena globale, ma bisogna potenziare l'insegnamento della lingua inglese. Il sistema Italia non privilegia fin dalla scuola primaria un apprendimento efficace delle lingue e questo è un peccato perché a un certo punto della vita adulta ci si troverà a dover comunicare con persone che non conoscono l’italiano: non capire e non essere capiti è frustrante”.

Terminato questo master, cosa pensi di fare? “Sicuramente continuerò a promuovere le mie creazioni e a studiare nuove tecniche, perché non si finisce mai di sperimentare. Per quanto riguarda il lavoro sono aperto a qualsiasi strada, sia in Italia che all’estero, bisogna cogliere l’attimo. Il tempismo è fondamentale soprattutto in un settore che per sua natura cambia a velocità stagionale”. Parli mai ai tuoi colleghi delle Marche? “Ho dovuto innanzitutto spiegare dove si trovano! Tutti conoscono i luoghi simbolo dell'Italia come Firenze, Roma, Venezia, ma le Marche, purtroppo, sono poco conosciute. Mi sono subito trasformato in guida turistica e ho narrato e mostrato foto dei nostri bellissimi paesaggi collinari, del Monte

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Conero, di luoghi unici quali il Palazzo Ducale di Urbino e le Grotte di Frasassi. Molti di loro includeranno le Marche come tappa nelle loro vacanze italiane questa estate”. Cosa ti manca della tua vita nelle Marche e in Italia? Cosa, invece, preferisci di Londra? “Londra è un centro nevralgico non solo britannico, ma europeo, dove convergono ogni sorta di stimoli culturali e avanguardie. È capitale del commercio e dell’arte e ci sono eventi e mostre a non finire. Di tutto quello che succede nel mondo, si può vedere il risultato a Londra. Della mia regione e in generale dell’Italia si sente sin da subito la mancanza di una cucina sana ed equilibrata. La classica dieta mediterranea stenta a diffondersi al di là dei confini geografici!”.


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RETE GG4YOU

Politiche attive del lavoro: il ruolo degli enti accreditati di Francesca De Palma Management Academy Sida Group srl - Area Formazione

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lla luce dell’attuale situazione politico-economica del nostro paese il governo si sta muovendo per “riabilitare” il mondo del lavoro sia attraverso l’attivazione del Jobs Act sia con la promozione di politiche attive che hanno come obiettivo la messa in campo di iniziative, nazionali e locali, volte a promuovere l’occupazione e l’inserimento lavorativo. La programmazione e l'attuazione delle politiche attive del lavoro passa attraverso la costante analisi della situazione locale e la progettazione di misure adeguate a rispondere ai fabbisogni rilevati. Nello specifico, gli strumenti per realizzare questi obiettivi sono: la formazione, la riqualificazione, l’orientamento e i tirocini.

Tuttavia, per aumentare le possibilità di realizzazione delle politiche attive è stato messo in atto un processo di coinvolgimento delle aziende private. Pertanto, i servizi di reclutamento, collocazione e ricollocazione dei soggetti in cerca di lavoro non sono più una prerogativa esclusiva dei centri per l’impiego, anzi, i soggetti in stato di disoccupazione possono rivolgersi sia ai servizi per il lavoro pubblici sia a soggetti privati accreditati dai sistemi regionali. In questo contesto si colloca SIDA Group, ente accreditato dalla Regione Marche, che eroga servizi di reclutamento, placement, ricollocamento professionale, orientamento, formazione e tirocini. Inoltre, SIDA ha firmato la convenzione tra

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la Regione e le Reti private che erogano servizi di Garanzia Giovani nelle Marche. In quest’ottica si possono, quindi, individuare due tipi di beneficiari: le singole persone e le aziende. Le persone (nonché i ‘neet’ di garanzia giovani) posso usufruire di: • Percorsi di orientamento lavorativo: supporto nei momenti di transizione della vita lavorativa (situazioni di scelta di passaggio da uno stato all’altro - perdita di ruolo lavorativo), promuovendo nel soggetto una maggiore consapevolezza in ordine alle risorse da investire in un realistico progetto professionale. • Pianificazione di un progetto formativo: rappresenta uno degli strumenti di supporto per l’attuazione di specifiche scelte formative per incrementare competenze e prestazioni individuali. • Formazione: sviluppo di conoscenze e abilità necessarie per lo svolgimento di specifiche attività di lavoro inerenti con il proprio progetto formativo. • Tirocini formativi: periodo di forma-

zione utile all'acquisizione di nuove competenze da utilizzare per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro.

formativi: erogazione di percorsi formativi progettati ad hoc in base al fabbisogno riscontrato in azienda.

Le aziende posso disporre, in modo agevolato, dei seguenti servizi: • Reclutamento/selezione del personale: insieme delle attività organizzative che hanno come scopo la scelta delle persone che ricoprano determinati ruoli o svolgono determinati lavori. • Placement: incrocio di domanda e offerta di lavoro. • Ricollocazione professionale (outplacement): riorganizzare le competenze professionali e supportare la ricerca di una nuova opportunità lavorativa. • Analisi del fabbisogno formativo: formulazione di efficaci strategie di formazione (nonché alla messa a punto di opportune azioni di programmazione, progettazione e valutazione della formazione), in vista di uno sviluppo delle risorse umane e per la realizzazione degli obiettivi organizzativi. • Progettazione ed erogazione di progetti

Tutto ciò deve, quindi, essere visto come un’opportunità - per gli individui e per le aziende - di intraprendere un percorso di crescita personale/professionale. Inoltre, tramite il sostegno del Gruppo Sida, viene facilitato l’incontro tra i soggetti in cerca di occupazione e le realtà aziendali al fine di diventare maggiormente competitivi nel modo del lavoro riducendo tempi e costi. Al riguardo, per svolgere in modo più efficace la funzione di servizio per il lavoro, Sida Group srl ha dato vita ad una piattaforma denominata “Garanzia Giovani” (ispirata al programma ministeriale omonimo) che raccoglie più di 6000 aziende affiliate che costituiscono uno strumento efficace per lo svolgimento delle attività di individuazione dei fabbisogni, orientamento, tirocini formativi, assunzioni. Un vero strumento di ‘matching’ per l’incontro della domanda e offerta di lavoro.

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FOCUS | LE MARCHE GIOVANI

SENTI CHI

INFORMAZIONI SUL SONDAGGIO

Sondaggio realizzato da GGF Group Srl Sondaggio online, pubblicato sul profilo Facebook, su sito e all'interno delle newsletter di Mondo Lavoro ML Magazine. Indagine gestita attraverso piattaforma CAWI dal 27 febbraio al 23 marzo 2015. Campione non probabilistico. Totale rispondenti: 102

PARLA A

Conosci le Marche?

bbiamo lanciato un sondaggio web aperto a tutti i lettori di ML Magazine per indagare quale sia, allo stato attuale, il giudizio dei marchigiani sulle opportunità per i giovani offerte dal territorio e sui possibili interventi per rendere la nostra regione più attraente a tutti coloro che hanno tra i 20 e i 40 anni. Il 99% dei rispondenti dichiara di risiedere attualmente nella regione; analizzando le città di provenienza si evince che il 66% di questi proviene dalla provincia di Ancona. Per quanto riguarda l’età dei nostri rispondenti si tratta soprattutto di giovani tra i 21 e 40 anni (89% del campione).

Numero rispondenti: 102; 100% del campione intercettato

Per quale motivo vi risiedi attualmente?

Ritieni soddisfacente la qualità di vita nelle Marche?

Numero rispondenti: 91; 89,2% del campione intercettato Il nostro sondaggio evidenzia che ben il 76,92% dei residenti intervistati individua nella famiglia il motivo prevalente di tale scelta, seguito da motivi attinenti il lavoro, citato da una buona percentuale di utenti (20,88%).

Numero rispondenti: 91; 89,2% del campione intercettato

Interrogati sul livello di soddisfazione in merito alla qualità di vita nelle Marche, i nostri lettori rivelano un buon gradimento del territorio; la maggioranza dei rispondenti (63,74% del campione intercettato) dichiara di essere “abbastanza soddisfatto”, ∂112∂

seguito dal 23,08% del campione che si ritiene “molto soddisfatto”. Solo il 13,19% dei rispondenti considera il livello della qualità di vita offerta dalla nostra regione “poco” (12,09%) o “affatto soddisfacente” (1,10%).


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Nel suo complesso, reputi la regione Marche attraente per i giovani?

Interrogati sugli interventi necessari per rendere le Marche più attraenti per i giovani (Tabella 1), tra le azioni proposte la più richiesta risulta essere l’ampliamento dell’offerta di eventi culturali ed occasioni di svago (segnalata dal 73,63% dei rispondenti), seguita dalla creazione di maggiori opportunità occupazionali (71,43%) e dall’ampliamento dell’offerta di servizi (51,65%). Seguono, con percentuali meno rilevanti, la promozione di attività in ambito sportivo (18,68%) e l’ampliamento dell’offerta educativa (10,99%).

Numero rispondenti: 91; 89,2% del campione intercettato

Tabella 1

Abbiamo poi chiesto ai nostri lettori se giudicano le Marche una regione attraente per i giovani; si registra una situazione di equilibrio tra le parti, con i “sì” (52,75%) che superano di pochi punti percentuali i “no” (47,25%).

Quali interventi sarebbero secondo te necessari per rendere la regione più attraente per i giovani?

Ampliamento offerta eventi culturali/svago Creazione di maggiori opportunità di lavoro Ampliamento offerta servizi (trasporto, sanità...)

73,63% 71,43% 51,65%

Promozione ambito sportivo Ampliamento offerta educativa Altro

18,68% 10,99% 2,20% Numero rispondenti: 91; 89,2% del campione intercettato

Secondo te, un giovane marchigiano dovrebbe:

Infine, abbiamo chiesto ai nostri lettori che cosa consiglierebbero ad un giovane marchigiano circa la sua crescita professionale e alle opportunità da cogliere sul territorio. La maggioranza assoluta dei lettori (53,85%) ritiene che i giovani marchigiani dovrebbero formarsi e fare esperienze fuori regione per poi tornare e mettere a frutto le competenze acquisite sul territorio marchigiano. Un’altra percentuale significativa dei rispondenti (25,27%) suggerirebbe ai giovani di cogliere le opportunità offerte dal territorio, non rilevando pertanto la necessità di cercare altrove opportunità di formazione o lavoro. Per contro, il 20,87% dei lettori interpellati consiglierebbe ai giovani marchigiani di andare all’estero (15,38%) o in una diversa regione italiana (5,49%) per avere maggiori opportunità professionali.

Numero rispondenti: 91; 89,2% del campione intercettato ∂113∂


FOCUS | LE MARCHE GIOVANI

EVENTI GIOVANI

Carnevale di Offida (AP) http://www.inoffida.it/programmacarnevale.html Famoso per il carattere goliardico è capace di attrarre tutte le età grazie al piglio easy che viene dato alla tradizione, oltre che all’elevata partecipazione. Per quanti desiderino trascorrere il periodo più pazzo dell’anno facendo attivamente parte del carnevale questa è la proposta più adatta; tra la domenica dei parenti ed il 'bov fint' c’è l’imbarazzo della scelta.

Caterpillar a Senigallia (AN) – Metà/ Fine Giugno http://caterpillar.blog.rai.it/caterraduno-2014/ Ogni anno i due programmi più famosi di Radio2 si trasferiscono per una settimana nella città della Rotonda sul Mare coinvol gendo il pubblico in una serie di iniziative. Il centro città diventa il palco per attività e dirette radio, a cui il pubblico è invitato a partecipare attivamente creando un auspicabile “ascolto condiviso”. ∂114∂

Pesaro DOC Fest – Tra Giugno e Luglio http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/ zingaretti-ricci-cinema-festival-1.461424 I 3-4 giorni in cui si concentra “Hai visto mai?”, titolo per la sua prima edizione, vedono al centro del festival una rassegna di documentari accompagnati da attività culturali. Organizzatore della manifestazione e del concorso sarà un personaggio d’eccezione: Luca Zingaretti. In capo a lui la responsabilità di preparare il centro storico ad ospitare l’evento “popolare e di qualità”, come ha voluto definirlo.


FOCUS | LE MARCHE GIOVANI

favore di un attivo scambio interculturale e intergenerazionale.

Acusmatiq ad Ancona – Luglio http://www.acusmatiq.it/ Linguaggi liberi e trasversali per raccontare il rapporto non sempre semplice tra musica e tecnologia. Tre date per ragazzi e adulti che desiderino esplorare il mondo della sperimentazione e commistione di generi; tre occasioni per conoscere le novità e le tendenze di settore, per ascoltare e scatenarsi su ritmi ibridi presso l’affascinante scenario della Mole Vanvitelliana.

Summer Jamboree di Senigallia (AN) – Dall’1 all’8 Agosto 2015 http://www.summerjamboree.com/ Giunto alla sedicesima edizione, “The Hottest Rockin’ Holiday on Earth”, come recita la locandina, è un festival da vivere per intero o anche solo per una notte. Una settimana immersi nei mitici anni 50: le strade si popolano di ragazze con vestiti a pois e bandane, mentre di sottofondo le note rock di quegli anni le accompagnano tra giacche di pelle e foto di icone.

Montelago Celtic Festival (AN) Primi di Agosto http://www.montelagocelticfestival.it/ Occasione ideale per gli amanti dell’Irlanda, della sua musica e dei suoi sapori. Generalmente si svolge in piena estate in modo da poter vivere la maggior parte delle attività all’aperto; gli elementi chiave sono la musica, gli stand enogastronomici, le attività di stampo storico e le bancarelle di artigianato. Già da diversi anni ormai l’evento è uscito dalla sua realtà territoriale acquisendo una fama nazionale, specie tra i giovani. Halloween a Mogliano (MC) 31 Ottobre http://www.halloweenmogliano.it/ home.php Una notte da brivido dalla lunga tradizione per vestirsi da streghe e lupi mannari. Ad attendere i partecipanti un percorso horror e numerose attrazioni di paura per giocare nel pieno clima della festa nera per eccellenza. Alla sua decima edizione, lo scorso anno i visitatori che hanno affrontato l’esperienza con coraggio e ne hanno portato a casa il ricordo pauroso sono stati 12mila.

Bababoom Festival di Fermo – Luglio http://www.bababoomfestival.it/ Appuntamento con le diverse espressioni artistiche marchigiane, un vero e proprio contenitore culturale capace di soddi sfare i gusti di un vasto bacino di utenti. Musicisti, pittori, fotografi e performer compongono un’offerta che va al di là della singola esperienza o esibizione a

a cura di

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Città&Borghi O s t r a Ve t e r e “All'incrocio della strada che univa Sena Gallica e Sentinum con la Salaria” ∂117∂


Città&Borghi | OSTRA VETERE

OSTRA VETERE Molto più che un paese

Foto e servizio di Asmae Dachan

N

cupola e il campanile della Chiesa di Santa Maria di Piazza. Parcheggiata l'auto fuori dalle mura medievali, si varca la porta IV Agosto e, percorrendo strade di sampietrini, si arriva fino alla piazza centrale. Nelle prime ore del mattino, sotto il Chiostro di San Francesco che sorprende per la bellezza dei suoi antichi affreschi, si riuniscono gli anziani del paese per chiacchierare. In Piazza Cesare Battisti, dietro l'imponente torre dell'orologio, ci si trova su un ampio terrazzo da cui si possono ammirare i silenzi e le meraviglie del cuore della provincia anconetana. L'antica tradizione rurale rivive ogni anno a fine luglio con la tradizionale Sfilata delle attrezzature agricole d'epoca. La kermesse, giunta alla sua XXVII edizione, richiama turisti e appassionati anche da fuori regione e diverte le delegazioni straniere che arrivano in paese in occasione dei gemellaggi. Per l'occasione vengono riaperte le antiche cantine del centro storico con botti d'epoca perfettamente conservate e si offrono degustazioni del Verdicchio locale.

el cuore della provincia anconetana, a cavallo tra il mare di Senigallia e gli Appennini, sorge il comune di Ostra Vetere. Un piccolo gioiello d'architettura, storia e arte arrampicato su un colle dal quale si gode di una vista meravigliosa. Con i suoi circa 3800 abitanti, sembra una cartolina vivente, dove il passato vive ancora nella bellezza dei suoi monumenti e il presente cammina a passo d'uomo, lentamente, senza farsi travolgere dalla frenesia della modernità. Tra i suoi illustri cittadini di ieri Padre Giacomo Bini (1938 – 2014), missionario e ministro generale dell'Ordine francescano. Ci si può arrivare dal mare, attraversando un'infinità di colli che in ogni stagione dell'anno si vestono di colori nuovi. L'alternarsi dei paesaggi, dalla pianura alle vallate, fino ai monti all'orizzonte, è una sintesi perfetta delle Marche e della loro anima poliedrica. Ci si può arrivare anche risalendo la Vallesina, deviando verso Jesi per iniziare la salita e, curva dopo curva, si scoprono in lontananza la suggestiva

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STORIA Sorta sulle rovine dell’insediamento di Ostra, fondato dai galli senoni in epoca successiva al IV secolo a.C., conquistato in seguito dai romani e raso al suolo durante le invasioni barbariche, divenne libero comune nel Duecento. Le sue vicende storiche sono strettamente legate al vicino comune di Ostra, insieme al quale passò sotto l’egida di Ancona e conobbe varie signorie, fino all’occupazione da parte di Cesare Borgia, nei primi anni del Cinquecento, e alla successiva annessione ai territori pontifici. Nel corso del Settecento, al termine di un secolo caratterizzato da rovinose carestie, subì i soprusi delle truppe austriache di passaggio sui territori della Chiesa nonché l’invasione francese. Anticamente denominata Montenovo, ha assunto il nome attuale nel 1882, traendolo da quello dell’antica città romana e aggiungendovi l’attributo Vetere, "vecchia" , per distinguerlo da quello del comune di Montalboddo, che aveva già ottenuto di chiamarsi Ostra.

EVENTI

Gennaio ultimo weekend MONTENOVO IN FESTA 17 Maggio FESTA SI SAN PASQUALE BAYLON Luglio 2° weekend FESTA DEL PESCATORE E SAGRA DELLA TROTA Luglio ultimo weekend SFILATA DELLE ATTREZZATURE AGRICOLE D'EPOCA 1° Agosto FESTIVAL DELLA MUSICA ITALIANA DEDICATO A LUCIO BATTISTI Novembre terzo weekend FESTIVAL DELL'OLIO E … FANTASIA

DA VISITARE La chiesa di Santa Lucia (sec. XVIII) Il Chiostro di San Francesco e laTorre campanaria (sec. XVII) Porta IV Agosto (sec. XV) La chiesa di Sant'Antonio al Borgo Palazzo Peruzzi (sec. XVII) Palazzo Cesarei (sec. XVIII) La Sala San Sebastiano (sec. XVIII) Palazzo Innocenzi (sec. XVII) Palazzo Pocciani (sec. XV - XVI) La Torre civica e Palazzo comunale (sec. XV - XVI) La chiesa di Santa Maria della Piazza (sec. XIX - XX) Palazzo Franceschini (sec. XVII) Palazzo Buti (sec. XVII) La chiesa di San Severo La chiesa di Santa Croce La chiesa del Crocifisso

Campanile e cupola della C hiesa di Santa Maria di Piazza

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Città&Borghi | OSTRA VETERE

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Città&Borghi | OSTRA VETERE

1. IL MONUMENTO AI CADUTI 2. IL CHIOSTRO DI SAN FRANCESCO 3-4. VEDUTE DA OSTRA VETERE 5. SCALINATA DEL CENTRO STORICO 6. PORTA NUOVA CINTA MURARIA DEL CASTELLO 7-8-9. INTERNI DELLA CHIESA DI SANTA MARIA DI PIAZZA 7.

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A CASA DI...

BENVENUTI A VILLA CATTANI STUART ∂122∂

La storia Sulle colline pesaresi, nella campagna di Trebbiantico, attraverso un bellissimo parco alberato, si giunge a questa meravigliosa villa edificata nel XVII secolo dalla famiglia Cattani. La villa è circondata da tre bellissimi giardini all’italiana, ricchi di fontane, vasche, tempietti e statue di pietra, da cui si può ammirare la sottostante valle del Rio Fosso Sejore fino al mare. Costruita nella seconda metà del 1600, la villa raggiunge il massimo splendore nella prima metà del ‘700, quando diviene la residenza di campagna del cardinale fiorentino Alemanno Salviati, delegato pontificio delle province di Pesaro e Urbino nel periodo 1717-1732. Fra i suoi ospiti illustri si ricorda la


A CASA DI...

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A CASA DI...

visita nel 1726 del re d’Inghilterra Giacomo III Stuart, come riportato in latino su una lapide posta al portone dell’ingresso principale della villa. Il nucleo centrale di Villa Cattani Stuart articolato su tre piani, si apre in eleganti saloni arredati con mobili d’epoca e abbelliti da soffitti affrescati da Nicolò Berrettoni ( nato a Macerata Feltria ), allievo del Cantarini e del Maratti. Un’antica galleria porta alla piccola cap-

pella privata, luogo di ritiro e preghiera del cardinale Salviati. Villa Cattani Stuart oggi Accanto alla villa sorge l’hotel quattro stelle, progettato nell’assoluto rispetto dei canoni dell’epoca e della tradizione. La struttura è dotata di 35 camere e accoglie anche congressi, meeting e grandi eventi. L’ampia terrazza panoramica è l’ideale

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per serate di gala e ricevimenti. Da anni specializzata come location ideale per ricevimenti di nozze, ha ospitato matrimoni ed eventi da diverse parti del mondo: da New York a Ginevra, da Londra a Parigi, da Beirut, Dubai, Bruxelles fino a Mosca. Clienti da circa 50 paesi scelgono la struttura come meta dei loro soggiorni, arrivando anche in elicottero e atterrando sull'elisuperficie.


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LUCI DELLA RIBALTA

PETALI DI MARGHERITA CONTRO IL FEMMINICIDIO Speaker radiofonica, decoratrice specializzata, critica e curatrice d'arte: sotto le luci della ribalta questo mese c'è Nikla Cingolani, titolare del sito 'Infinito Spazio' nonché autrice di una delle opere che compongono 'Privata', suggestiva mostra itinerante per denunciare e sensibilizzare sul tema della violenza di genere di Asmae Dachan

U

na margherita contro il femminicidio: come è nata l’idea di questa tua opera? “Ho pensato al gioco degli innamorati quando cercano la risposta in un presagio affidandosi ad una margherita: m’ama non m’ama? Questa domanda, che dà il titolo dell’opera, è frutto di un’incertezza dove ogni petalo strappato segna il processo per arrivare alla risposta finale. Nel caso della mia creazione si spinge verso una riflessione diversa. Ho immaginato una moltitudine di petali composti su un tappeto rosso come simbolo del ciclo eterno della vita e della morte. Nell’opera identificano la vita di ogni vittima. Sono tutti realizzati in ceramica, un materiale resistente ma anche fragile e modellati a mano uno ad uno. Questi diventano la base per la proiezione del video in cui le mani di un uomo sfogliano diverse margherite, facendo cadere i petali a terra. Ad ogni strappo una voce maschile pronuncia il nome di una vittima”.

si sentisse dentro ciascuno di noi rispondere 'Presente'! Il video viene proiettato su questa superficie non uniforme per destare una confusione a livello percettivo, in modo da creare sul piano concettuale la corrispondenza del convivere tra forze opposte cui l’essere umano è sottoposto, come ragione e sentimento, logica e follia, amore e odio, ecc. La lista delle vittime è degli anni 2012-2013. Arriva fino a Stefania Malavolta, morta il 16 novembre 2013 a Castelfidardo. È impressionante! Ricordo ancora il turbamento che scosse Sauro Savelli, la voce maschile, per aver letto così tanti nomi! M’ama non m’ama è anche un progetto condiviso con Tamara Ferrari, giornalista di Vaniy Fair, con cui ci stiamo impegnando a incontrare i parenti delle vittime e consegnare un petalo con il nome della loro cara. A dimostrazione di come un’opera possa evolversi in un altro tipo di condivisione e caricarsi di ulteriori significati sociali”. Che impatto hanno il libro e la mostra 'Privata' sul pubblico, in particolare sui giovani nelle scuole? “Il femminicidio è un argomento scomodo. Il più delle volte mette a disagio sia uomini che donne. Il libro è bellissimo, sia nella grafica sia nei contenuti, grazie ai contri-

Un messaggio molto forte. “Sì, ho voluto che fossero chiamate solo per nome, in modo da sentirle più familiari. Non è solo un ricordare le vittime, ma un farle rivivere nell’attimo della caduta e, come in un appello, ad ogni nome vorrei ∂126∂


LUCI DELLA RIBALTA

ESPOSIZIONI PRINCIPALI Biennale di Malta (19889), Concorso nazionale di Pittura Città di Senigallia (primo Premio, 1988), Artitudes, New York (1989), “Otto Ore”, Macerata (2004), 21° Mostra Mercato del Libro per ragazzi “Le storie e le poesie di Vivian Lamarque, Recanati (2010), “Art.1 Costituzione Italiana”, Museo Villa Colloredo Mels, Recanati (2012), “D’arte e d’amor mai Privata”, Ancona – Sorrento – Penne – Cosenza (2014).

buti di diversi autori. Per la sua caratteristica di non essere un semplice catalogo diventa strumento di riflessione profonda, perché vorrei ricordare che 'Privata' nasce non solo come mostra itinerante ma come progetto culturale e didattico. Nelle scuole i giovani sono sempre molto partecipi grazie agli interventi di esperti come Pina Ferraro Fazio, bravissima a provocare e scatenare accesi dibattiti. La mostra piace perché ha una caratteristica precisa: quella di approfondire le varie forme di violenza, fisica, verbale, psicologica, senza mostrare immagini cruente. Questo è molto apprezzato”. L’8 marzo sei stata (indirettamente) una delle protagoniste di un’iniziativa che si è svolta a Milano, nella casa di Alda Merini: come è andata? Che significato ha la scelta di quel luogo?

“Molto bene, c'è stata grande partecipazione e attenzione. L'amica e collega Federica Amichetti ha portato nella città meneghina il nostro progetto. È grazie a lei se siamo a Casa Merini e mi ritengo onorata di poter esporre in un luogo così carico di valenze simboliche. Senza Federica 'Privata' non esisterebbe, è un'artista di grande sensibilità e una donna piena di determinazione. Per quanto mi riguarda, prenderò parte attivamente al finissage”. L’imprevisto dell’artista e il rigore della giornalista: come si conciliano in te queste due anime? “Direi bene perché entrambe servono a comunicare. Anche l’arte è rigore e disciplina, con l’aggiunta di una tensione interiore cui senti di dover rendere conto”. Radio, penna o video: qual è il tuo stru∂127∂

mento preferito? “Li amo tutti e tre indistintamente, rispettando l’ordine in cui li hai messi tu”. Come si racconta l’arte? “Amandola profondamente”. Quali sono i tuoi prossimi impegni professionali? “La mostra Mangiare (il) Bene all’Expo di Milano dal 26 luglio al 2 agosto 2015, un libro in collaborazione con la Galleria Marconi e l’attività di curatrice nello spazio Idill'io di Pio Monti a Recanati”. Un'ultima domanda: la bellezza salverà il mondo: sei d’accordo con Dostoevskij? “Sì, ma quale forma di bellezza? Forse la vera bellezza è l’idea di salvezza. Potrebbe essere la speranza”.


Guido con militari italiani in Afghanistan

GUIDO PICCHIO,

terrore dei vip, amico dei militari in missione ∂128∂


CULTURA

La paura di un'anziana in fuga da un terremoto, il sorriso di un soldato in un attimo di svago e la 'fuitina' di un vip: con i suoi scatti il fotografo maceratese racconta attimi irripetibili. Ecco come convivono nella stessa anima il reporter di guerra e il paparazzo di Asmae Dachan

Q

uando hai preso in mano per la prima volta una macchina fotografica? “Mio padre me ne aveva regalata una e ho scoperto pian piano la passione per gli scatti. Negli anni '80 ho conosciuto un anziano fotografo di Macerata e ho iniziato a lavorare con lui finché, una decina di anni dopo, ho aperto un mio studio iniziando varie collaborazioni, tra cui quelle con il Resto del Carlino, il Corriere Adriatico, il Messaggero e diverse agenzie di comunicazione. Ho continuato a lavorare in studio, ma sentivo che dentro di me cresceva la vocazione da reporter. Nel '92 ho seguito come inviato l'American Cup in California e in quell'occasione ho fatto anche servizi per l'ambasciata italiana; le mie foto sono state pubblicate su diverse testate, tra cui anche settimanali come Gente e Oggi, allora molto gettonati. Due anni dopo ho conosciuto Sensi e sono diventato fotografo ufficiale della Roma fino al 2001, quando la squadra ha vinto lo scudetto”.

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CULTURA Da tranquillo fotografo marchigiano sei poi diventato un inviato di guerra. Raccontaci questa svolta. “Nel '94 sono partito per Sarajevo, tornandoci per i successivi tre anni, e sono stato sequestrato insieme a Lucia Annunziata e Federico Bugno dell'Espresso. Dopo pochi mesi ero di nuovo lì a raccontare con i miei scatti. Nel '95 ho documentato l'arrivo dei militari italiani, seguendo il loro percorso e festeggiando anche l'ultimo dell'anno insieme, in un ospedale abbandonato, mangiando con le mani, accontentandoci di quello che c'era. I miei scatti sono stati ripresi dalla stampa di tutto il mondo. E’ stata una grande soddisfazione vedere che veniva apprezzato il lavoro che facevo. All'epoca non era come oggi. L'invio delle foto era molto più complicato. Partivo da Falconara per Sarajevo insieme a colleghi della Cnn e di altre testate a bordo di C130 che portavano viveri e altri beni. Facevamo la fila aspettando il nostro turno, non sapevamo mai quando ci saremmo imbarcati; poi avevamo pochi minuti per scendere e andare dietro i sacchi di sabbia e i blindati. Lì si sparava sempre”. Una ulteriore svolta nella tua vita è stata certamente quando sei diventato paparazzo. Quale è stato l'episodio che ha dato inizio alla tua nuova avventura? “La svolta è arrivata nel '95 con il caso Tomba. Diventai paparazzo per un caso della vita. Un giorno ero verso Riccione per un lavoro con l'Ansa; mi chiamarono per dirmi che quella sera avrebbero inaugurato una discoteca a Pedaso e che ci sarebbe stato come ospite proprio Alberto Tomba;. In quel periodo era all'apice della sua carriera e tutti volevano scoprire chi era la sua nuova fiamma dopo la rottura con la Colombari. In quell'occasione non sono riuscito a fotografarlo perché sono stato riconosciuto, ma sono rimasto in allerta per altri due giorni, finché non ho potuto immortalarlo con la sua nuova fidanzata all'uscita di una discoteca. Lui se ne è accorto, mi ha preso la macchina fotografica bruciando la pellicola e a seguito di una piccola colluttazione con i buttafuori mi sono trovato a sporgere denun-

cia. La notizia della denuncia contro Alberto Tomba mi ha fatto salire agli onori della cronaca; tutti volevano che raccontassi la mia storia. Quella è stata la mia prima paparazzata, che mi ha portato poi a conoscere Rino Barillari, 'The king of paparazzi', con il quale è nata una grande amicizia. Altri casi noti sono quelli del mio scoop su Vasco nel '97, della mia incursione in elicottero al matrimonio di Enrico Mentana a casa Della Valle e, sempre in elicottero, alle nozze della Ferilli, con denunce su denunce e tanto clamore”. Alternando reportage di guerra a paparazzate è arrivata poi la volta del Kosovo. “Sì, ho seguito la guerra del Kosovo dal 1998 al 2002. Ho scoperto io lo scandalo della 'Missione Arcobaleno' con i container abbandonati. Diedi l'esclusiva a Panorama e anche quegli scatti divennero storia. Nel 2008 è stata la volta dell'Afghanistan, dove ho seguito la missione Isaf. Da quell'esperienza è nato il mio ultimo libro 'Afghanistan – Italia. Isaf 2001-2014'; un omaggio alle 53 vittime italiane cadute in missione con la testimonianza di 25 giornalisti inviati di guerra”. I vip, le guerre, ma non solo. Vuoi raccontarci degli scatti effettuati in occasione del terremoto del '97? “All'epoca lavoravo per l'Ansa e non usavamo ancora il digitale. Quella mattina fui tra i primi ad arrivare, insieme ai soccorritori, nell'entroterra maceratese dove c'erano state anche vittime. Gli scatti di quel disastro hanno fatto il giro del mondo. Li ho raggruppati in un libro e con i proventi dello stesso ho finanziato la costruzione di una chiesetta in legno nel Maceratese, inaugurata alla presenza di Don Mazzi”. Come si conciliano in te l'anima del paparazzo e quella del reporter di guerra o comunque di situazioni drammatiche? “Sono sempre me stesso con tutti, in ogni circostanza. Dietro ad ogni servizio c'è sempre una grande organizzazione. Amo il mio lavoro; il pericolo ne fa parte, ma cerco di attenermi alle regole. Ho vissuto l'esperienza del sequestro, la paura, la consapevolezza

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che stanno sparando e potresti essere ferito, ma ho affrontato sempre tutto con serenità. Quando sono in mezzo ai vip non cambia nulla. Sono sempre Guido Picchio: sono lì per catturare l'attimo”. Hai parlato di organizzazione del lavoro. Come è cambiata la fotografia nell'epoca digitale? “Quando usavamo i rullini c'era attesa, suspence, bisognava limitare il numero degli scatti e attendere per vedere i risultati. Oggi è tutto diverso. È diventato più difficile scattare la foto che gli altri non hanno. Quello che non cambia è il senso del nostro lavoro: raccontare attraverso le immagini”. Quando sei in una zona di guerra, su cosa concentri il tuo racconto? “Sulla gente del posto. Quando sei lì e incontri persone che sembrano spuntare dal nulla, con i loro costumi, le loro tradizioni, ti sembra di essere come in un film. Non conosco le lingue, ma cerco di farmi capire e di adattarmi. Ricordo una volta a Kabul, mentre ero con Toni Capuozzo: c'erano persone che giocavano con gli aquiloni e mi colpirono molto quelle scene, quasi di normalità, in un paese devastato. Con la fotografia cerco di riportare al centro dell'attenzione l'aspetto umano di ogni contesto, anche in guerra”. Con i tuoi scatti mostri il volto umano anche dei militari. “Sì, stando con loro, ascoltando le loro storie, ti ricordi che sotto la tuta e gli elmetti sono uomini, spesso molto giovani. Quando ho raccontato ai soldati del contingente Isaf la mia vicenda con Tomba, per fare un esempio, li ho visti divertiti e in quel contesto fa un certo effetto. Mi hanno detto: 'Ci hai fatto sorridere, siamo tornati per qualche istante persone normali'. È questo il senso di ciò che vorrei trasmettere anche attraverso i miei libri: raccontare le persone che stanno dietro agli eventi; non solo militari, ma anche persone che stanno in mezzo agli ultimi e lavorano in silenzio, come Padre Moretti, che è a Kabul da 22 anni. I proventi del libro 'Afghanistan, un sorriso, una speranza' sono tutti destinati a sostenere le sue attività umanitarie”.


CULTURA

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1. CON I PREMIATI AL GOLDEN MEDIA MARCHE 2004 2. IN AFGHANISTAN 3. IN KOSOVO 4. CON IL CONTINGENTE ITALIANO DELLA MISSIONE ISAF 5. SARAJEVO 1995 MILITARI ITALIANI ∂131∂

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CULTURA

I Turkish Cafè (foto di Silvia Gambini)

MUSICULTURA, LE MARCHE ALLA RIBALTA

Anche quest’anno fra i 16 finalisti ci sono rappresentanti del panorama musicale regionale. Si tratta dei Turkish Cafè e dei Lettera 22, due giovani band a caccia di musica e sogni di Silvia Baldini

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e dal Comitato artistico di Musicultura, che comprende nomi come quelli di Vasco Rossi, Enrico Ruggeri, Max Gazzè, Enzo Avitabile, Teresa De Sio, Roberto Vecchioni e molti altri ancora. La storia dei due giovani gruppi marchigiani è tutta da scoprire. I Turkish Cafè nascono nel 2008, dall’incontro di tre persone, la cantante Veronica Punzo, il chitarrista Juliàn Corradini e il contrabbassista Simone Giorgini. La loro auto definizione è quella di ‘band elettroacustica subliminale’, e usano la musica elettronica in combinazione con quella degli strumenti classici, creando un connubio molto particolare. Amano viaggiare e contaminarsi con altri luoghi e culture, in un percorso di ricerca

usicultura parla marchigiano anche per il 2015, confermando una tendenza positiva che da tempo si registra: due sono le formazioni della regione scelte per partecipare alle selezioni finali, nella rosa dei 16 che hanno superato la fase delle Audizioni Live. Si tratta della band maceratese Turkish Cafè e dei Lettera 22, gruppo recanatese che ha già partecipato alla kermesse musicale maceratese, piazzandosi, nel 2012, in ottima posizione. Ora entrambi dovranno superare la prossima fase del concorso, in cui si decreteranno gli 8 nomi che arriveranno alle serate finali del 19, 20 e 21 giugno. Verranno selezionati tramite i commenti del pubblico sui social network

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CULTURA

I Lettera 22

Piero Cesanelli

e scoperta continuo, fatto di musica e parole. I Lettera 22, invece, iniziano a suonare assieme nel 2010: sono Gianluca Pierini, Arianna Graciotti, Francesco Fabretti e Luca Orselli, e nel 2012 arrivano in finale a Musicultura, dando alla luce anche il loro secondo album, ‘Le nostre domeniche’, realizzato con la collaborazione e la produzione artistica di Paolo Benvegnù. Interrogati sul perché abbiano scelto proprio il nome di Lettera 22, hanno risposto così: “La famosissima macchina olivettiana è strumento che ha rivoluzionato il modo di scrivere, e in più ci siamo chiesti: visto che le lettere dell’alfabeto italiano sono ventuno, come suonerebbe la ventiduesima lettera? ‘Lettera 22’ è il suono che avrebbe una lettera ulteriore, simbolo per noi di una possibilità di ricerca espressiva che non si deve esaurire mai”. Caratteri definiti e grinta da vendere. E’ questo il profilo dei due gruppi, che hanno tutte le carte in regola per farsi

strada a Musicultura. Ora il loro percorso prosegue e dovranno affrontare gli altri 14 vincitori che hanno superato le Audizioni Live. Provengono da tutta Italia e hanno stili tutti diversi: sono Davide Di Rosolini, Paolo Russo, Mujura, Artù, Gianmarco Dottori; e ancora, Chiara Dello Iacovo, Ivan Talarico, Pierpaolo Mazzulla, Stefano Vergani e Flo; infine, Tiempo Antico, Hilimoni, Valerio Millefoglie e Makay. “Una panoramica affascinante di temi e di linee musicali, quella proposta dai 16 finalisti di questa edizione - ha detto il direttore artistico di Musicultura Piero Cesanelli – e si può dire con tranquillità che la nuova generazione della canzone d’autore esiste e gode di ottima creatività, sia che tratti di emozioni sentimentali, sia che arrivi a parlare di sofferte storie di disagi sociali”. Un mondo in fermento, dunque, quello delle nuove leve di musicisti e cantanti italiani, che proprio in Musicultura trovano uno spazio di espressione di alto livello, in grado di proiettarli poi su palcoscenici nazionali di rilievo.

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Le audizioni live, attraverso cui sono passati i Turkish Cafè e i Lettera 22, anche quest’anno hanno riscosso un successo notevole, con oltre 1.000 canzoni presentate, 3mila spettatori per nove serate e il tutto esaurito ogni sera. Ci sono stati anche ospiti importanti che hanno animato le esibizioni, come Renzo Rubino, Mariella Nava, Enzo Avitabile, e anche Mafalda Minnozzi, Paul Ricci e Vince Tempera. Ora lo scontro si fa duro, perché i 16 presentano generi, musiche e soluzioni armoniche tutte diverse tra loro, tra cui sarà difficile scegliere, per la qualità di ciascuno e per il valore aggiunto portato da ogni band o singolo. Tutti, però saranno inseriti nella compilation di Musicultura, che verrà presentata al Teatro Persiani di Recanati il 23 aprile, con un concerto ufficiale dei finalisti che si esibiranno dal vivo. A giugno, invece, al vincitore assoluto tra gli 8 che accederanno alle serate finali andranno i 20mila euro del premio Ubi-Banca Popolare di Ancona.


CULTURA

“QUELLE VOCI CHE PARLANO DI NOI”

Diciassette scrittrici narrano le Marche nel libro ‘Femminile plurale’ di Cristina Babino, autrice anconetana che qui si racconta, tra la vita in Francia e l’amore mai sopito per la sua città di Silvia Baldini

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i racconti la genesi del testo. Perché un libro che raccoglie le voci di donne delle Marche? “L’idea nasce dalla semplice osservazione di come la definizione ‘Marche plurali’ sia stata largamente – giustamente – enfatizzata a fini turistico-promozionali, per quanto riguarda la dimensione pluriforme e variegata della regione. Al tempo stesso, non si è ancora posto a sufficienza l’accento sulla sua caratterizzazione di genere femminile. L’ennesimo segnale, forse, di quanto la dimensione e l’apporto delle donne vengano troppo spesso sorvolati, sottovalutati, trasversalmente e a più livelli, in modo particolare in ambito artistico, culturale, letterario”.

Da parte dei lettori maschili avete notato interesse? “Devo dire di sì e non era scontato. Qualcuno a volte ha chiesto se una pubblicazione che riunisse sole donne fosse necessaria. Io dico di sì, e la prova sta proprio nel fatto che nonostante le tante autrici, anche di grande valore, attive sul territorio, nessun editore abbia mai pensato finora di realizzare una pubblicazione del genere. E’ la prima volta, infatti, che vengono riunite in un unico volume sulle Marche alcune tra le più significative voci di autrici contemporanee, insieme ad alcune esordienti di valore, con degli scritti che trattano temi legati al territorio. Al di là di qualsiasi considerazione, è un ‘primato’, questo, che rivendichiamo con orgoglio.

State promuovendo il libro in regione già da qualche tempo. Che risposta avete avuto dal pubblico? “E’ stato molto numeroso ad ogni presentazione che abbiamo organizzato sia nelle Marche, sia fuori. Interesse e curiosità non sono mai mancati e il volume è andato in ristampa nel giro di pochi mesi. Questo ci fa particolarmente piacere, soprattutto perché, in accordo con l’editore Vydia, ho voluto che una percentuale di ogni copia venduta venisse devoluta in sostegno alle attività di centri antiviolenza. Un piccolo gesto, ma essendo un libro fatto da donne, ed essendo la violenza di genere uno degli argomento trattati, ci è sembrato doveroso”.

Il titolo, ‘Femminile Plurale’, rimanda a un’idea di regione che ha già nel nome il concetto di differenza. Quali e quante ne ha trovate nelle scrittrici che ha raccolto? “Ogni autrice ha un suo mondo, una sua formazione, un sua esperienza di vita e professionale e quindi una sua personalissima visione delle cose. Tutto questo è stato trasferito nella narrazione di ognuno degli aspetti della regione racchiusi nel libro: che si trattasse di racconti, che si parlasse di eredità storico-artistiche o letterarie, di eventi storici o di attualità, ogni scrittrice lo ha fatto secondo le sue

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CULTURA

Cristina Babino

inclinazioni, in piena libertà di stile, approccio e contenuti. Il risultato è un libro corale, assolutamente variegato - proprio come lo sono le Marche - e composito, che racchiude 17 autrici e la restituzione, da parte di ognuna, della sua porzione di territorio, sia esso fisico, artistico e ideale”. Lei ha scelto di trattare la violenza di genere nelle Marche. Ci racconti cosa ha scoperto sul fenomeno, grazie alla sua ricerca. “Il quadro è sostanzialmente in linea con la tendenza nazionale: sulle donne prevale la violenza all’interno delle mura domestiche, perpetrata in massima parte dal coniuge, dal compagno attuale o dall’ex, quindi con un alto rischio di recidiva, e in moltissimi casi in presenza di figli anche minori. E’ interessante poi rilevare che la maggior parte delle violenze sia a opera di uomini italiani e che non siano discriminanti il titolo di studio più o meno elevato di chi abusa, o la sua situazione lavorativa più o meno buona. Questi dati dimostrano come sia assolutamente necessaria

un’azione culturale profonda che sovverta i troppi stereotipi che ancora influenzano le relazioni tra i generi dentro e fuori il nucleo familiare”. Quanto spazio vede oggi per le donne che vogliono fare cultura e vivere di cultura nelle Marche? “Io ho lasciato la regione proprio perché non ho trovato occasioni di lavoro valide in campo culturale, ma neanche in altri campi, a dire il vero. Quindi non riesco a essere molto ottimista in questo senso. Nelle Marche conosco molte donne, più o meno giovani, impegnate nel settore con competenza e professionalità ammirevoli, ma certo non senza difficoltà e con lo spettro perenne della precarietà e della sottoremunerazione. Una grande ingiustizia, che riguarda certo le donne, ma non solo: un’intera generazione di giovani, se possiamo considerare giovani persone attorno i 40 anni e oltre, specializzati in materia umanistiche”. Un’ultima curiosità: lei è anconetana

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di nascita ma vive in Francia. Pregi e difetti del capoluogo di regione, visti da una donna? “Sono là dal 2008, ma prima ho vissuto e lavorato per diversi anni in Inghilterra, e prima ancora in Irlanda. Ancona resta sempre la mia città, che amo moltissimo; è di una bellezza ruvida e discreta, ma sorprendente e disarmante, a conoscerla. Nonostante la lontananza fisica, sono sempre in contatto con la realtà di Ancona e delle Marche. E’ una città di enormi risorse e di enorme potenziale, in cui, nonostante tutte le difficoltà, operano molte forze creative giovani e validissime, non abbastanza valorizzate a beneficio della comunità. Ad Ancona rimprovero, sia da parte della politica, sia della cittadinanza, un eccessivo sonnecchiare e quel principio sbagliatissimo per cui c’è sempre tanto di peggio di cui preoccuparsi. Il risultato è che alla fine non ci si preoccupa fattivamente di nulla e tutto scorre sempre uguale, anzi sempre peggio, visto lo stato di degrado in cui versa la città ormai da troppo tempo. Un vero peccato”.


CULTURA

URBINO, TORNA IL FESTIVAL DEL GIORNALISMO CULTURALE Il direttore Lella Mazzoli: “Il nostro è un pensatoio pratico” di Asmae Dachan

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l Festival è giunto alla terza edizione: come è nata questa manifestazione? “È stata la conseguenza di dibattiti e collaborazioni fra Giorgio Zanchini e me. La realizzazione e l'organizzazione, partite nel 2013, sono del Dipartimento di Scienze della comunicazione e discipline umanistiche e dell'Istituto per la Formazione al Giornalismo dell'Università di Urbino Carlo Bo. L'evento è reso possibile soprattutto dal lavoro di tanti giovani collaboratori, una per tutti Giulia Raimondi, che studia i temi del Festival per la sua ricerca scientifica. Debbo anche sottolineare la disponibilità di alcune imprese che credono che investire nella cultura sia cosa buona e giusta. Orgogliosamente mi piace pensare che il nostro è un pensatoio pratico dove nei tanti dibattiti si cerca di fare una sintesi pragmatica di idee e proposte per migliorare il panorama culturale italiano. Nel 2013 c’eravamo posti come obiettivo una descrizione generale dell’informazione culturale in Italia, soprattutto per evidenziare il passaggio dalla terza pagina al web, nel 2014 si è cercato di comprendere se e come l’informazione culturale possa contribuire a far uscire il Paese da una crisi etica, economica e sociale. Quest’anno ci poniamo un obiettivo ambizioso, capire dove sia, dove passi, chi faccia e comunichi cultura nell'era del policentrismo e della megaofferta della rete. E lo facciamo scandagliando ciascun medium. Ma l'obiettivo principe è che promuovere la cultura conviene”.

la volontà di allargare il raggio di azione del nostro Festival, proponendo così una sorta di festival diffuso, dove alle storiche location di Urbino, con Palazzo Ducale e il Teatro Sanzio, che accoglieranno i primi due giorni del Festival, il 23 e 24 aprile, si aggiungono anche il Teatro della Fortuna e la Mediateca Montanari di Fano, il 25 e 26 aprile. In questa edizione abbiamo moltiplicato i panel, gli incontri con il pubblico e gli eventi. Gli ospiti di quest’anno sono alcuni graditi ritorni come Piero Dorfles, Marino Sinibaldi e Armando Massarenti, ma ci saranno anche nuovi partecipanti”. Cultura, ma non solo: anche una food writer. Gli orizzonti si allargano? “Nel corso degli ultimi anni il cibo e le sue derivazioni hanno occupato prepotentemente spazi televisivi, scaffali delle librerie, pagine dei giornali, blog, siti, social, questo a significare che la cucina è cultura capace di promuovere il nostro Paese. Tutte le edizioni del Festival hanno dedicato uno spazio allo show cooking. Quest'anno è curato da Elisia Menduni, giornalista, antropologa e deliziosa food writer. Spazio straordinario per lo show cooking: le Grandi Cucine di Palazzo Ducale di Urbino”. Giornalismo e cultura binari paralleli o rette convergenti? “Il giornalismo e la cultura hanno sempre svolto una grande azione di analisi nei confronti della società. Crediamo che una informazione culturale sana, che poggia su un confronto intellettualmente corretto, sia alla base della crescita del nostro Paese. Oggi il web, la crossmedialità,

Oltre alla tappa di Fano, quali sono le novità di quest’anno? “Lo sdoppiamento delle location rappresenta

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CULTURA

le nuove frontiere dei social, ci pongono davanti a nuove sfide dove scoprire il sottile confine tra critica e polemica, tra cultura e incultura, tra giornalismo e opinionismo, diventa sempre più difficile ed è per questo che i produttori dei contenuti sono chiamati a un maggior rigore selettivo”. Quali sono i luoghi della promozione culturale? “I luoghi oggi sono tanti, in potenza, sia per i media a nostra disposizione, sia per le opportunità di accesso, ma restano divide molto forti, culturali, geografici, di accesso. Importante è offrire chiavi di interpretazione che ne permettano la riduzione”. Quali scenari si prospettano per il futuro? “Si prefigurano prospettive interessanti perché da un lato è avvenuta una contaminazione tra mezzi di comunicazione,

dall’altro ci sono ancora molti mondi vergini, molti territori inesplorati. Al momento siamo a una contaminazione, ma non una vera messa a sistema tra i mondi tradizionali e le innovazioni. A questo vorremmo dare qualche risposta”. A digiuno, ma colti, o con la cultura si può ancora mangiare? “'Promuovere la cultura conviene': cito nuovamente il tema di questa edizione, perché se le istituzioni sapessero cogliere appieno la sfida che viene dalla produzione di contenuti, dalla valorizzazione del patrimonio artistico e della filiera produttiva editoriale, il nostro Paese sarebbe all’avanguardia. Se questi fattori venissero applicati, credo si potrebbe dare una mano alla ripresa economica, politica e sociale. Il sistema culturale ha subito un crollo come ogni altro settore toccato dalla crisi, eppure è quello più esposto a tagli. Anche per questo abbiamo lanciato un contest per i giornalisti under 35 dal ∂137∂

titolo 'Con la cultura si mangia?', perché abbiamo bisogno di condividere idee con le nuove generazioni. Un altro concorso è rivolto a tutti i ragazzi delle scuole superiori della regione”. Urbino si conferma polo culturale in fermento: è la degna valorizzazione dell’eredità del Duca? “Urbino ha nella sua storia e nella sua tradizione la cultura. Il Festival vuole rappresentarne un aspetto. Quest'anno le quattro sessioni della kermesse verranno aperte da giovani studiosi dell'Ateneo urbinate. La nostra attività si inserisce, così, nel solco della tradizione accademica e culturale della città e del territorio. Ci aspettiamo, per questo, adesioni e partecipazione ampie”.

Per info: www.festivalgiornalismoculturale.it


LIBRO

PERSONAGGI ALLO SPECCHIO

Alessandra Camilletti racconta gli anconetani: “Spinti dallo Scirocco, sempre a pelo d'acqua” Dalla rubrica di successo sul Corriere Adriatico, giunta alla sua quarta edizione, al libro edito dalla Moretti Comunicazione di Asmae Dachan Ph: Angelo Emma

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en 109 storie di personaggi anconetani: come nasce l'idea del tuo libro? “Da una chiacchierata con il direttore del Corriere Adriatico Paolo Traini, che voleva creare una pagina di lettura e approfondimento dedicata alla città di Ancona e ai suoi personaggi e che non fosse di cronaca. A settembre 2011 mi ha affidato il progetto ed è nata 'Personaggi allo specchio', una rubrica dedicata alle interviste di illustri personaggi del capoluogo, noti nel loro ambiente, ma generalmente lontani dai riflettori. Abbiamo selezionato una prima rosa di nomi e ho iniziato con le interviste. Il successo dell'iniziativa ci ha portati ad avviare quest'anno la quarta edizione. Un giorno, quasi per scherzo, parlando con Giorgio Moretti, ho detto che con tutte le interviste realizzate in tre anni, potevamo farci un libro. Qualche

tempo dopo mi ha ricontattata e abbiamo iniziato a lavorarci sul serio, andando in stampa a dicembre 2014. Ci siamo fatti il regalo di Natale”. Con quale criterio hai scelto chi intervistare? “Abbiamo voluto raccontare le storie di anconetani che hanno lasciato un segno nella storia della città, che godono di notorietà nel loro ambiente di riferimento, ma non sono 'da copertina'. In questo modo abbiamo offerto ai lettori la possibilità di conoscere storie inedite di uomini e donne della loro città che si sono distinti nel lavoro, nella ricerca, nell'arte, non solo nelle Marche, ma in Italia e nel mondo”. Chi, tra i professionisti che hai incontrato, ti ha colpito di più? “Ognuno di loro mi ha lasciato una bellis-

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sima immagine. Forse quello che ricordo con maggiore emozione è stato il primo che ho intervistato, Roberto Barbieri, decano dei commercialisti anconetani. Quando l'ho contattato per l'intervista mi ha detto: 'Forse ha sbagliato persona', perché non si aspettava una simile proposta. È stato il primo a darmi fiducia, ad aprirmi la sua casa. Diciamo che mi ha portato fortuna”. Ti aspettavi in qualche modo di trovare così tante storie da raccontare? “Direi di no, è davvero una sorpresa continua. Sono rimasta impressionata da grandi manager anconetani che ricoprono ruoli cruciali come, ad esempio, Amedeo Giustini, amministratore delegato dell'azienda Giochi Preziosi o Roberto Masi, ad della Mc Donald's Italia, che però ho conosciuto solo dopo essere andati


LIBRO

“La moka. L'odore del caffé fatto in casa. Già, le case. In alcuni casi gli studi professionali e gli uffici. Più raramente il bar o il ristorante, sotto lo sguardo dei curiosi”. Era nata un po' così... È diventata una filosofia. Cercare la città più vera. Persone e personaggi. Personaggi allo specchio”

in stampa col libro. Mi è piaciuta molto anche Jolanda Brunetti, ambasciatore in Birmania, una donna di grande spessore che è stata per molti versi pioniera nel suo ruolo. Sono personaggi che hanno fatto brillanti carriere, senza mai dimenticare le proprie radici e mantenendo vivo il legame col territorio”. Come è andata la presentazione ai lettori? “Un'esperienza indimenticabile. Per l'anteprima, che si è svolta il 18 dicembre 2014 alle ore 18:00, abbiamo scelto come location la suggestiva Loggia dei mercanti di Ancona. Hanno partecipato molti dei protagonisti del libro, alcuni dei quali sono anche intervenuti. Quando la moderatrice Federica Zagni mi ha chiesto se avessi voluto dire qualcosa, ho risposto che li avrei intervistati nuovamente tutti”.

In base al lavoro che hai svolto, che profilo tracceresti degli anconetani? “Al contrario di quello che si potrebbe pensare, con lo stereotipo dell'anconetano chiuso, li ho trovati molto aperti e cortesi. Non si finisce mai di conoscere, si scopre un mondo. Ognuno ha da dire qualcosa in modo profondo; che sia il professionista affermato o il ragazzo giovane che va in barca a vela, sono spaccati di vita fantastici, da cui emerge l'anconetano che non ti aspetti e che ti conquista”. Raccontaci un aneddoto legato a questi tre anni di lavoro. “Ho intervistato l'allora arcivescovo di Ancona il 29 dicembre, sei giorni prima della sua nomina a cardinale. Abbiamo pubblicato una doppia pagina quella settimana, una con la notizia della scelta di Papa Francesco, l'altra con il mio racconto.

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Siamo stati gli unici ad avere dichiarazioni fresche, anche se anteriori al cardinalato, perché nei giorni immediatamente successivi alla nomina monsignor Menichelli non ha rilasciato interviste”. Dopo l'esperienza del libro, hai in mente altri progetti? “Forse una seconda edizione, con le nuove interviste. Amo questo lavoro, ho iniziato a 17 anni e vorrei continuare a farlo, con l'impegno e la passione di sempre. Trattando di cronaca bianca non mi occupo mai delle stesse cose. È come ricominciare ogni giorno da capo, con qualcosa di diverso. È la parte più impegnativa, ma allo stesso tempo più bella di questa professione”.


IL PERSONAGGIO

ANTONIO LUCCARINI, IL PROFESSORE “La mia Ancona, tra memoria e identità in divenire” di Asmae Dachan

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l personaggio di questo mese è, per generazioni di anconetani, il professore. Non è solo la sua figura di storico insegnante a valergli questo nome, ma anche il suo impegno, frutto di una grande passione, per la narrazione. Più che una sintesi della sua biografia, la nostra chiacchierata si traduce nella biografia della sua città natale, detta la Luminosa. L'appuntamento è alla Caserma Villa Rei, che oggi ospita la facoltà di Economia e Commercio e che scopriamo essere...

dalla propaganda fascista e così i velivoli alleati che andavano a bombardare Rimini colpivano anche Ancona. Accanto agli obiettivi veri come il porto e la stazione hanno finito per distruggere l'intera città. Il quartiere che ruotava intorno allo scalo marittimo è scomparso completamente”. Come definirebbe l'identità anconetana? “Un'identità dalla sopita attività simbolica. Questa è una città che non si raccoglie intorno a elementi che la identifichino, perché sono state troppe le comunità presenti ed ognuna si è stretta solo intorno ai suoi valori. C'erano gli armeni, i ragusei, i greci, i romani, diverse comunità ebraiche come quella sefardita, una comunità araba, per questo è stato difficile trovare un simbolo che li riunisse tutti. Questa peculiarità ha resistito fino ai giorni nostri. Nessun monumento, nessun personaggio identificano nell'immaginario collettivo Ancona, tanto che non esistono nemmeno gadget della città. Oggi è vero che ci sono diverse comunità etniche, ma soprattutto confraternite, gruppi, massoneria, lobbyes, clan, famiglie. C'è sempre, quindi, questa frantumazione e questa eterogeneità non trova il momento di fondersi e integrarsi. Poi c'è un'altra caratteristica”.

“Sono nato qui, proprio tra le mura della Caserma il 15 gennaio 1948. La nostra casa era stata distrutta dalla guerra e, insieme ad altre 50 famiglie, ci era stato concesso di vivere in questa struttura, dove siamo rimasti fino alla fine degli anni '50”. Ancona ha subito molto le conseguenze della guerra? “Nel '900 la città è stata massacrata, ma non fu solo il conflitto mondiale. Una serie di catastrofi naturali come terremoti, alluvioni, nevicate ne distrussero diverse zone. I più anziani ricordano il 'nevò' degli anni '30, con 3 metri di neve che paralizzarono la città. In più Ancona è stata bombardata durante la guerra in modo tremendo. La zona dove c'erano i cannoni dell'antiaerea era stata sopravvalutata

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IL PERSONAGGIO

Vale a dire? “Il concetto di limite, retaggio della cultura greca. La misura era il concetto chiave di tutta la filosofia ellenica e ha influenzato il pensiero occidentale, portando alla nascita del mito dell'Oracolo di Delfi e del concetto di 'nulla di troppo'. Nella storia anconetana, nei modi di dire, nelle tradizioni, c'è sempre il richiamo al ridimensionamento, a stare nel proprio. La misura dà alla città saggezza e compostezza, ma allo stesso tempo ha una funzione depressiva perché non spinge ad avventurarsi. Il limite è sempre presente, è ormai un elemento della nostra cultura. Pensiamo a Leopardi, alla siepe: nel suo caso, anima eccentrica e infinita, spinge all'elevazione, all'apertura, ma nella maggior parte delle persone il limite porta ad una irrimediabile chiusura. Questa città ha sempre avuto bisogno di avere delle mura, anche quando non c'erano più guerre. Erano quasi delle mura mentali”. Si identifica in queste caratteristiche? “Ancona è una città poco simbolica, men-

tre io credo nel simbolismo e ho sempre amato la compresenza, l'eterogeneità. Mi piace la diversità mentale e biologica, credo sia espressione della vita. Io amo Ancona, la sento mia, è di una bellezza unica, con tracce di storia notevoli, però capisco che non c'è audacia, amor proprio. Il senso del limite costringe a distruggere e ridimensionare la propria grandezza”. Per generazioni di anconetani lei è il professore. “Era nel mio destino. Quando ero piccolino le anziane che abitavano qui alla Caserma si occupavano di fare le pulizie dei cinema anconetani e mi portavano con sé. Nelle sale, alla mattina, davano i film per verificare che le pellicole andassero bene e così ho conosciuto sin da bambino il mondo del cinema. Quando ho cominciato a parlare raccontavo le storie che avevo visto. Credo che sia nata lì la mia passione per la narrazione. L'insegnamento è sempre stato nel mio dna. Avrei voluto fare il giornalista, ma a 24 anni mi sono trovato giovane padre e ho dovuto

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fare una scelta diversa. I ragazzi per me erano sempre come figli in affido. Volevo aiutarli ad aprire gli orizzonti e volevo che la scuola, oltre che trasmettere nozioni, li spingesse a pensare. Sono stato per nove anni assessore e ora sono docente volontario all'Uni3, dove insegno cinema, teatro, filosofia, storia dell'arte”. Attualmente a cosa si sta dedicando? “Sto lavorando alla biografia di un medico anconetano centenario, il professor Luigi Miti. Con lui racconto la storia di un secolo. Alla facoltà di Ingegneria, per il corso di Urbanistica, insegno Filosofia della città. Inoltre scrivo per il Messaggero, sono pubblicista e mi occupo di cultura”. Cosa si augura per Ancona? “Vorrei che diventi punto di partenza, oltre che di arrivo. Siamo la porta d'Oriente e le porte non vanno chiuse. Quelle mura immaginarie costruite nel passato sono difficili da abbattere e vorrei che Ancona riuscisse a farlo, per tornare ad aprirsi e sognare”.


SPORTNEWS La Nazionale femminile di basket sorde ha il suo sponsor

Consultinvest e Ranocchi sono i due nuovi sponsor che sosterranno la Nazionale femminile di pallacanestro sorde (nata a Pesaro) che a luglio affronterà i Mondiali a Taiwan. A tener vivo il sogno delle cestiste silenziose, quello di vincere una medaglia dopo il quinto posto delle Olimpiadi, ci sono ora due colossi dell'imprenditoria, due imprenditori sensibili che hanno capito che mettere il proprio marchio sulle maglie di una squadra diversamente abile non ha meno valore che posizionarlo sulle casacche di una squadra professionistica che milita in serie A. E che il ritorno d'immagine, a volte, vale quanto un ritorno economico.

Sport in rosa e beneficenza per il nuovo libro di Massimo Pistoni

Il preparatore atletico e scrittore chiaravallese Massimo Pistoni ha pubblicato per la casa editrice Calzetti&Mariucci un nuovo volume dal titolo “Adattamenti di potenziamento muscolare nelle fasi di crescita femminile nello sport” i cui proventi andranno all'associazione 'Disabili no limits', rappresentata da Giusy Versace. “Permettere ad

un bambino disabile di poter correre liberamente attraverso delle protesi è un obbiettivo che gradirei raggiungere attraverso la raccolta di fondi con il mio libro, cosicché lo sport che insegno diventi motivo di avvicinamento tra due realtà sociali che così lontane non dovrebbero essere. Ringrazio Giusy che mi ha concesso la possibilità di attivarmi in questo senso …”.

Nasce il primo distretto cicloturistico nella Vallesina

Cinquanta chilometri di pista ciclabile, dal Parco Gola della Rossa – Frasassi al mare per promuovere i prodotti tipici e le eccellenze storico-culturali: è questo il progetto al centro di un accordo siglato tra il Comune di Jesi e diciotto amministrazioni della Vallesina (Fabriano, Chiaravalle, Monsano, Maiolati Spontini, Castelbellino, Agugliano, Castelplanio, Monte Roberto, Mergo, Serra San Quirico, Genga, Sassoferrato, Cupramontana, Rosora, Montemarciano, Monte San Vito e Camerata Picena) insieme a Legambiente e Fiab (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). I finanziamenti per la realizzazione del distretto cicloturistico verranno attinti dai fondi Por 2014-2020. Cinzia Napolitano, assessore all'ambiente del Comune di Jesi ha ∂142∂

annunciato che “buona parte del percorso ciclabile è già predisposta”, mentre Luigino Quarchioni, presidente Legambiente Marche, ha affermato che si punta a “recuperare il ritardo rispetto ad Emilia Romagna ed Abruzzo nell’ambito della sviluppo di una dorsale adriatica del ciclo- turismo”.

Mille Miglia 2015, le auto storiche sfileranno anche a Recanati, Macerata e Sarnano

Le auto storiche che parteciperanno alla XXXIII edizione della Mille Miglia, che si svolgerà dal 14 al 17 maggio, tornano anche quest'anno nelle Marche, sfilando a Recanati, Macerata e Sarnano, nella seconda tappa Rimini-Roma di venerdì 15. L’Automobile Club Macerata, grazie all’opera del presidente Enrico Ruffini, componente del Comitato d’ Onore Mille Miglia e del presidente dell’organizzazione Roberto Gaburri, ha ottenuto anche lo svolgimento di cinque prove di regolarità che i protagonisti con le loro splendide auto storiche dovranno affrontare durante l’attraversamento della città. Le prove saranno intitolate alla famiglia Scarfiotti, a suo tempo protagonista della Mille Miglia. Lodovico agli inizi della sua splendida carriera sportiva disputò l’edizione del


SPORT NEWS 1956, la penultima, vincendo su Fiat 1100TV la rispettiva classe turismo-gran turismo.

Atletica, Master Indoor: a 72 anni Boranga conquista il doppio titolo tricolore

Si chiude con 7 primati la tre giorni dei Master Indoor che si è svolta ad Ancona dal 28 febbraio al 1 marzo. Sono state stabilite 25 migliori prestazioni italiane “over 35”, un record mondiale e uno europeo. Il lunghista Becatti migliora il record iridato M50, lo sprinter Longo quello europeo sui 60 metri nella stessa categoria, ma ad emergere su tutti è senza dubbio l'ex portiere di serie A del Perugia Lamberto Boranga, che a 72 anni ha conquistato un doppio titolo tricolore nel salto in alto (1,39) e nel lancio del peso (11,12). Boronga detiene il record mondiale di salto triplo nella categoria M70, stabilito il 7 novembre 2012 a San Maricno, con la misura di 10,75 metri.

Nasce 'Senigallia vola', il progetto di Lega Navale e Club Nautico

La Lega Navale e il Club Nautico hanno dato il via al progetto 'Senigallia vela', per promuovere la cultura degli sport di mare tra i giovani. “Senigallia vanta, oltre un porto Bandiera Blu, una tradizione e cultura marinara importante che purtroppo non tutti i cittadini conoscono – ha affermato l’assessore Genna-

ro Campanile -. Ora, grazie a questo progetto, potrà essere riscoperto”. L'anima dell'iniziativa è l'istruttore senigalliese Enrico Clementi, che punta a “far riscoprire l’amore e la cultura per il mare, avvicinando i giovani ma non solo a questo sport. È innegabile che in un progetto ambizioso e su larga scala come questo, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale, il fattore umano è fondamentale. Per quanto mi riguarda non è stato difficile accettare di farne parte. Amo la mia città, la vela e i due sodalizi in cui sono cresciuto. La vela è uno sport che, non lo neghiamo, ha costi superiori rispetto ad altre discipline ma grazie allo sforzo dei due sodalizi, a portata di tutti e capace di suscitare e trasmettere sensazioni speciali”.

Le ginnaste fabrianesi rappresenteranno l'Italia agli Europei di Minsk La Federazione Ginnastica d’Italia ha scelto le sei ginnaste che rappresenteranno l’Italia agli Europei di Minsk del prossimo maggio, tutte nella Ginnastica Fabriano incluse le due allenatrici Kristina Ghiurova e Julieta Cantaluppi. È un evento più unico che raro, in quanto in genere ogni Nazionale prende il meglio da ogni società italiana, ma nella squadra Junior saranno tutte della nostra città. La squadra è composta da Daniela Mogurean, Maria Lavinia Muccini, Milena Baldassarri, Agnese Duranti, Anna Bajraktari e Anna Basta che gireranno un ∂143∂

po' l’ Europa prima di arrivare alla tappa finale in Bielorussia per l’Europeo. Ma il tema di Nazionale Italiana non finisce qui: Letizia Cicconcelli, infatti, è entrata nel Club Olimpico della ritmica, che significa che è tra le ginnaste che avranno la possibilità di arrivare ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. La Ginnastica Fabriano Fondazione Carifac è la società italiana che fornisce più ginnaste alle varie Nazionali di ritmica, segno evidente della grande considerazione che la Federazione ripone nella scuola fabrianese.

Lazzarini presenta il suo team L30 Racing

Dieci piloti capitanati dall'11 volte campione d'Italia Supermoto, 4 volte campione del mondo a squadre, nonché primo europeo a vincere l'X Games negli Usa Ivan Lazzarini: si presenta così il nuovo Team L30 Racing di Pesaro. “Saremo impegnati nel Mondiale, nell’Europeo e nel campionato Italiano - ha detto Ivan aprendo la presentazione - con dieci piloti, me compreso. Questa è la naturale prosecuzione della mia sfida, iniziata nel 2013 quando ho fondato il mio team L30 Racing, dove L sta per Lazzarini mentre 30 è il mio numero di gara da sempre”. "Le moto sono Honda - ha spiegato Lazzarini nel corso della presentazione all’Hangar -, fornite da RedMoto, distributore Honda ufficiale per tutto il settore del fuoristrada, e preparate da mio padre in collaborazione con uno staff composto da preparati tecnici del settore, mentre Lorena, mia moglie, si occupa delle relazioni con la stampa".


VOLONTARIATO

“AIUTATECI A RICORDARLO… VOI CHE NE SIETE CAPACI” L'Alzheimer spiegato da Michele Caporaso, presidente di Afma Onlus Marche Nord di Asmae Dachan

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erdere il proprio io prima che muoia il corpo”: dottor Caporaso, l’Alzheimer è proprio come lo descrive il sociologo Franzen? “Non avere ricordi equivale a non essere vissuti. Possiamo affidarci ai posteri per ricordare il nostro 'io'; ma la delega diventa ancora più gravosa quando restiamo in vita, prima che il corpo muoia e veniamo privati della memoria, del nostro passato e con esso dei nostri momenti affettivi ed emozionali. Il 'testimone' rischia di cadere e di non essere colto”.

mer, acronimo Afma Onlus, nasce nel settembre 2010 dall’incontro di un gruppo di familiari di malati di Alzheimer che, frequentando un Centro Diurno cittadino, sentivano il desiderio di condividere con gli altri il proprio percorso di approccio alla malattia. Costituita come ente morale non a scopo di lucro e subito riconosciuta dalla Regione Marche, ha nello scopo statutario l’operare nel settore socio assistenziale con la finalità di solidarietà sociale”. Come si svolge la vostra attività di sostegno? “A Fano ci sono circa 1.200 persone seguite dall’Unità di Valutazione Alzheimer dell’Asur Marche. L’attività principale è l’organizzazione di servizi rivolta ai familiari dei malati di Alzheimer, sforzandosi di riuscire a stabilire, attorno al paziente e alla famiglia, una rete di sostegno. Le attività a sostegno dei familiari dei malati d’Alzheimer si focalizzano sulla informazione e formazione, senza trascurare la raccolta delle richieste tramite l’attivazione di un contatto telefonico e di posta elettronica. Completano i servizi le consulenze mediche come quelle di geriatri, neurologi, psicologi, farmacisti, assistenti sociali, erogate in casi di particolare disagio o di richiesta specifica”.

Cos'è l’Alzheimer? “È un processo degenerativo che colpisce le cellule del cervello e provoca quell’insieme di sintomi che va sotto il nome di "demenza", cioè il declino progressivo e globale delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione. La malattia è progressiva e attualmente non esiste alcuna terapia che la possa guarire”. Qual è la situazione nelle Marche? “Sono stimati in Italia quasi un milione di pazienti con demenza: di questi oltre 600mila sono casi di Alzheimer e ce ne sono 30mila nella sola regione Marche”. Cosa vi ha spinto a fondare l’Afma? “La creazione di un’associazione Alzheimer è il modo più efficace per coordinare e guidare le attività locali, sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni. L’Associazione Familiari Malati di Alzhei-

Che tipo di formazione devono avere i vostri volontari? “Devono avere sensibilità e pazienza, meglio se hanno anche tempo ma talvolta bastano poche ore. Le competenze

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VOLONTARIATO si acquisiscono con la formazione del volontario mediante corsi appositi che l’Afma organizza ogni anno, spaziando su argomenti differenti, talora con il contributo economico del Csv Marche e spesso con la professionalità e gratuità che i relatori donano ad un percorso educativo e informativo che nel dono trova la moneta del proprio compiacimento”.

ranza. L’obiettivo di Afma in tal senso è quello di 'normalizzare' la demenza, ossia di ricondurla, come altre gravi disabilità, all’interno della comune condizione umana, promuovendo campagne di inclusione

affetta dal morbo di Alzheimer girovagava smarrita per la città (il wandering è uno degli aspetti caratterizzanti la malattia) fino ad incontrare due bambini che giocavano felici. Il maschio, vivace e bulletto, rivolse il suo sfottò alla signora che iniziava ad agitarsi e urlando tremava impaurita. Prima che riuscissi ad intervenire, la compagna di giochi del bimbo riconobbe il disagio della signora e forte di una esperienza familiare diretta della malattia, avendo una prozia con demenza, rabbonì dapprima il bimbo e poi tranquillizzò la signora, fino a prenderla per mano e farla sedere su una panchina, chiedendomi aiuto. Quegli attimi evidenziarono quanta umanità ci sia nelle persone che conoscono le difficoltà, le sofferenze e i bisogni di chi condivide con noi questo cammino dell’esistenza. Spesso gli stessi bimbi sono capaci di ridarci una nuova visione e prospettiva, in quanto le nostre individualità ci educano alla solitudine”.

"IMMAGINATE IL VOSTRO CERVELLO COME UNA CASA ILLUMINATA: ORA IMMAGINATE CHE QUALCUNO SPENGA LE LUCI UNA AD UNA; QUESTO È QUELLO CHE FA L'ALZHEIMER”

Come sostenete le vostre attività? “Il 21 settembre, giornata mondiale dell’Alzheimer, nelle piazze cittadine raccogliamo i ricordi che i passanti vogliono donarci; non soldi ma ricordi, questa è la vera richiesta che facciamo. Talvolta riceviamo donazioni, e queste sono la vera unica entrata economica vista l’irrisoria quota di iscrizione annuale. Sostenerci quindi è davvero alla portata di tutti”.

sociale. Nello scenario italiano dell’assistenza all’anziano non autosufficiente, la famiglia ha sempre rappresentato il cardine principale. I caregiver, prevalentemente donne, condividono quotidianamente la vita con la persona malata, diventano risorsa e interlocutori imprescindibili, dedicando in media sette ore al giorno alla cura diretta del paziente e undici alla sua sorveglianza”.

Secondo lei, c’è un’adeguata consapevolezza sulla realtà di questa patologia? “Assolutamente no, per paura e igno-

Può raccontarci un aneddoto legato alla sua attività di presidente dell’Afma? “Un primo pomeriggio estivo una signora

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1. CONVEGNO AFMA 2. PAZIENTE GENERICO 3. FOTOMONTAGGIO IN RICORDO DELLA NONNA 4. TERAPIA DELLA BAMBOLA

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SALUTE & BENESSERE

ARIA NUOVA AL PRONTO SOCCORSO GRAZIE A FELLOWES Consegnato alla Fondazione Ospedale Salesi l'innovativo sistema di filtraggio dell'aria che elimina il 99,97% di particelle inquinanti

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'azienda Fellowes Leonardi di Camerano ha donato alla Fondazione Salesi un purificatore d'aria ad elevate prestazioni e tecnologia. Si tratta di un sistema di filtraggio dell'aria unico nel suo genere, e che vanta la certificazione Ecarf (European Center for Allergy Research Foundation), attribuita solo a prodotti che sono in grado di apportare benefici alla vita dei soggetti allergici. Attenta anche alla qualità dell'ambiente, la Fondazione Ospedale Salesi, da sempre attiva nell'aiuto e nel sostegno ai piccoli degenti dell'ospedale Salesi e alle loro famiglie, si conferma all'avanguardia nella sperimentazione di ogni tipo di tecnologia che possa migliorare la vita dei giovani pazienti. E anche stavolta il passo è di quelli che aprono una strada maestra. Soddisfatta Annarita Settimi Duca, direttrice della Fondazione Salesi, che ha così commentato la donazione: "Siamo contenti del gesto della Fellowes Leonardi, che ha dimostrato attenzione e vicinanza al nostro territorio, e condivisione della nostra causa. Con questo sistema di filtraggio dell'aria saremo in grado di garantire ai nostri bambini una qualità dell'ambiente veramente migliore, che si traduce anche in qualità della vita più soddisfacente. L'auspicio è che sempre più aziende si avvicinino alla nostra 'crociata', seguendo l'esempio di questa azienda". In merito Monica Leonardi, responsabile marketing della Fellowes Leonardi ha

dichiarato: “Questa iniziativa mi vede coinvolta forse più come madre che come imprenditrice. Ogni volta che mi trovavo in uno studio medico pediatrico o al pronto soccorso di un ospedale la mia preoccupazione maggiore era quella di entrare con un figlio con un mal di pancia ed uscire con l’influenza. Conosco la validità e l’efficacia di prodotti come questi e so quanto possano essere utili. Inoltre mi auspico che l’iniziativa di oggi sia il primo passo per una collaborazione costante con la fondazione Salesi e altre strutture simili a livello nazionale.” Nel corso dell’incontro il dott. Andrea Gentili, del pronto soccorso e Medicina e Chirurgia d'accettazione e d'Urgenza pediatrica ha sottolineato come il purificatore sia “uno strumento utile che ci mancava”. Aeramax - questo il nome del purificatore- sarà attivo nella sala d'attesa del pronto soccorso dell'ospedale Salesi, coprendo così un'area di circa 30 metri quadrati. Con la sua tecnologia di purificazione a quattro stadi e con l'esclusivo brevetto Plasma True, che consente di depurare l'aria senza produrre ozono inquinante, a differenza dei purificatori a ionizzazione, Aeramax sarà in grado di eliminare il 99,97% delle particelle inquinanti della sala. Una vera rivoluzione per la qualità dell'ambiente in cui si troveranno a sostare tanti piccoli pazienti e le loro famiglie.

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SALUTE & BENESSERE

Luca Pierucci Presidente dell'Ordine degli Psicologi Marche

CON LO PSICOLOGO DI BASE SI ABBATTONO I COSTI DELLA SANITÀ

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Quindi come fare perché le Marche siano una regione virtuosa in questo campo? “In riferimento alla prossima elezione del Consiglio Regionale delle Marche, l’Ordine degli Psicologi avanza a tutti i candidati la richiesta di porre estrema attenzione alle nostre proposte affinché si possa finalmente avere nelle Marche una Sanità efficiente e al servizio di tutti i cittadini. Ci auguriamo che il nostro appello non rimanga inascoltato”.

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UT O

Perché con l’introduzione di questa figura al fianco del medico di base, avrebbe una riduzione della spesa sanitaria regionale? “Dalla ricerca condotta negli ultimi 40 anni

Ci fornisca qualche esempio di riduzione della spesa sanitaria grazie a questa collaborazione. “Secondo gli studi condotti in questi anni, con l’introduzione dello psicologo di base nel sistema sanitario nazionale, è stata rilevata una riduzione della spesa sanitaria per i farmaci pari al 31%. Nel dettaglio, si è riscontrata una diminuzione del 30% della spesa nei pazienti con malattie

cardiovascolari sottoposti a trattamento psicologico, a fronte di un aumento del 20% nei pazienti non sottoposti a tali cure. Ma si parla anche di interventi importanti anche nell’ambito dei disturbi di ansia e stress, disturbi alimentari, dolori cronici, ma anche diabete ed asma. Più in generale, da un’analisi della letteratura sulle ricadute economiche degli interventi psicologici nell’ambito delle cure primarie, è emersa una riduzione delle spese sanitarie tra il 33 e il 47%”.

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Dottor Pierucci, andiamo con ordine, chi è lo Psicologo di base? “Si tratta di una figura professionale le cui caratteristiche corrispondono a ciò che, in ambito internazionale, è definito da decenni ‘Psicologo delle cure primarie’ (Primary care psychologist). Si tratta di uno psicologo che opera nell’ambito specifico delle cure primarie, appunto, ambito quest’ultimo che, in Italia corrisponde allo studio del Medico di famiglia”.

sugli effetti della cooperazione tra medici e psicologi nell’ambito delle cure primarie è emerso che tale collaborazione riduce il ricorso a esami, visite specialistiche ed uso di farmaci, nonché la frequenza e i tempi delle ospedalizzazioni e aumenta significativamente il benessere psicofisico dei pazienti. Senza contare che riduce il carico di lavoro del medico di base del 48% e i tempi di attesa dei pazienti. Questi numeri sono giustificati dal fatto che sino al 70% dei pazienti che richiedono un appuntamento dal medico, presentano problemi psicosociali legati a tale richiesta. Si tratta di problematiche sulle quali lo psicologo più intervenire tempestivamente, anche in una logica di prevenzione, oltre che di sostegno”.

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idurre la spesa sanitaria marchigiana del 30%, per un sistema efficiente e di qualità, a vantaggio della salute dei cittadini, si può. Basta volerlo. A spiegare come sia possibile, grazie all’introduzione a fianco del Medico di famiglia di una figura professionale emergente come lo Psicologo di base, è il dottor Luca Pierucci, presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche, che oggi può vantare circa 2.500 iscritti in tutta la regione.


TURISMO

COSÌ SALVIAMO LE TARTARUGHE MARINE Con Tartalife ricerca e formazione per tutelare i rettili marini. Alessandro Lucchetti, biologo marino, ci illustra le finalità di questo progetto di Asmae Dachan

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erché è nato il progetto Tartalife? “Per far fronte alla problematica delle catture accidentali di Caretta Caretta. Capita, infatti, che quando un pescatore vada in mare con la sua attrezzatura, nell'intento di prendere specie commerciali, casualmente ritrovi nelle sue reti o nei suoi ami anche tartarughe. In alcune aree sono più impattanti i palangari, lunghi fino a 60 chilometri, che con centinaia di ami vengono utilizzati soprattutto per la cattura del pesce spada e del tonno. L’esca presente sull’amo attira purtroppo anche le tartarughe. Poi ci sono altri strumenti come le reti a strascico, che essendo trainate sul fondo marino possono casualmente intercettare e catturare tartarughe. Ciò comporta spesso la morte di questi animali o il loro ferimento. Siamo partiti a ottobre 2013 e lavoreremo per cinque anni a questo progetto, che è finanziato dall’Unione Europea tramite lo strumento LIFE. Gode anche di un cofinanziamento del ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e della Regione Marche”.

a strascico. Secondo le stime sono circa 70mila ogni anno quelle che abboccano agli ami dei pesce spada, 40mila nelle reti a strascico, 23mila nelle altre reti. Sono numeri che fanno capire l'entità del problema”. Come si traduce in concreto il vostro operato? “Sono due i filoni di attività su cui ci siamo orientati. Il primo prevede operazioni concrete di conservazione, che consistono in modifiche tecniche agli attrezzi da pesca affinché catturino meno tartarughe. È importante escogitare qualcosa che protegga questi animali, ma allo stesso tempo che consenta di non perdere prodotto commerciale e non danneggiare di conseguenza l'attività economica dei pescatori e dell'indotto. L'altro filone riguarda la formazione dei pescatori stessi e del personale dei centri di recupero tartarughe e la diffusione dei risultati”. Puoi spiegarci in cosa consistono questo modifiche? “Andremo ad agire anzitutto sulle reti a strascico, sperimentando il TED, Turtle Escluder Device (letteralmente “Meccanismo di esclusione delle tartarughe”). Immaginiamo la rete a strascico come un imbuto in cui la parte finale è quella dove viene catturato il pesce. Inseriremo una griglia che consentirà la fuoriuscita di oggetti di grosse dimensioni, quindi anche delle tartarughe, impedendo però la perdita di prodotto commerciale. Dalle prove che stiamo facendo con le uscite e

Che tipo di impatto ha la pesca sulla vita di questi rettili acquatici? “La tartaruga è un grande migratore, ha delle fasi di vita diverse: una pelagica, in cui nuota nelle grandi profondità e può essere catturata dai palangari. Poi c'è una fase in cui si muove nei bassi fondali, ricchi di nutrimento, come il centro-nord Adriatico e capita che nel periodo autunno-inverno rimanga intrappolata nelle reti

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TURISMO

le sperimentazioni in mare, vediamo che funziona. In questo secondo anno, fino a maggio del 2015, metteremo a punto questa soluzione. Da giugno partiremo con la diffusione sui pescherecci commerciali dell'Adriatico. Poi interverremo sui palangari, sostituendo gli ami tradizionali con ami circolari, che, rimanendo impigliati alla bocca dell’animale, risultano meno dannosi degli ami tradizionali. Questi ultimi vengono infatti più facilmente ingoiati, con danni che risultano spesso letali. Infine ci occuperemo delle reti da posta, che rappresentano una sorta di muro di sbarramento e catturano tutti gli organismi che impattano con esse, quindi anche le tartarughe. Sostituiremo queste reti con un nuovo tipo di nasse richiudibili, che hanno ingressi piccolissimi e che, quindi, tengono fuori le tartarughe. Stiamo anche sperimentando dissuasori luminosi, che saranno montati sulle reti con l’intento di spaventare le tartarughe nei paraggi”. Come reagiscono i pescatori a queste vostre indicazioni? “Quando si va a parlare di qualcosa di innovativo ai pescatori, che hanno un loro modus operandi consolidato nel tempo,

inizialmente c'è una naturale resistenza. Bisogna quindi proporre qualcosa che non danneggi il loro lavoro e porti un valore aggiunto. A questo scopo siamo già in contatto con alcune ditte che rilasciano certificazioni. Vorremmo raggiungere un livello qualitativo tale per cui il professionista che vorrà utilizzare queste soluzioni per la pesca potrà avere una certificazione del suo prodotto e quindi un impatto qualitativo notevole”. A chi vi rivolgete per la formazione? “È la parte più impegnativa del progetto. Il problema principale che si ha con le tartarughe non è tanto la mortalità diretta, quanto quella ritardata: quando in una rete o su un amo si trova una tartaruga ancora viva generalmente si ributta in mare. Quello però è un organismo che ha subito stress, urti, spesso anche lesioni e se non riceve cure può morire nel giro di qualche ora o giorno. Per cui è essenziale formare i pescatori su cosa fare successivamente alla cattura, rassicurandoli sul fatto che le nuove normative non prevedono in alcun modo sanzioni a loro carico. C'è poi la necessità di rafforzare i centri di recupero delle tartarughe, sia dal pun-

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to di vista delle strumentazioni, sia con programmi di formazione per chi ci lavora, con corsi di aggiornamento”. I vostri interventi coinvolgono anche turisti e studenti? “Sì, nell'ambito dei progetti Life una grossa parte riguarda proprio la formazione dei turisti e degli studenti nelle scuole. Questo tipo di problemi, infatti, si risolve solo quando c'è una presa di coscienza diffusa. A Numana c'è una caletta, una zona di mare recintata in cui ogni anno da maggio a settembre vengono rilasciati esemplari di tartarughe impigliate, prima di esseri rimessi in mare. Abbiamo pensato di rendere pubblici questi rilasci e far assistere chi desidera. L'iniziativa ha avuto parecchio risalto lo scorso anno, per questo quando inizierà la bella stagione torneremo a proporla”. Per info: Alessandro Lucchetti, Coordinatore progetto Tartalife Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto di Scienze Marine (CNR-ISMAR) Ancona www.tartalife.eu/it


TURISMO

C'È UN TURISMO PER OGNI TURISTA

Per stimolare l'attrattività della regione sono stati creati sette network turistici che rispondono alle esigenze dei viaggiatori del terzo millennio. a cura della Regione Marche #destinazionemarche

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a Regione Marche ha avviato un processo di imlementazione della qualità e innovazione del settore turistico attraverso la costituzione dei “Network di specializzazione dei servizi turistici”, ai quali possono aderire i gestori strutture ricettive, ristoranti, stabilimenti balneari, terme/spa, centri benessere, centri convegni e teatri, che abbiano la sede operativa nelle Marche. Sono sette i network individuati e si rivolgono ai target strategici per lo sviluppo del turismo regionale: Family, Cultura, Trekking, Bike, Benessere, Business, Meeting. Gli operatori turistici che desiderano aderire al progetto, devono dichiarare di possedere le caratteristiche minime richieste dal disciplinare di riferimento e, inoltre, indicare quelle opzionali, che vanno a rappresentare un valore aggiunto per la singola attività. L'inoltro della richiesta di adesione non ha temrini di scadenza. Al momento dell'invio, è sufficiente che l'operatore turistico scelga a quale o quali network intende aderire. Non c'è, infatti,

nessun limite al numero di network di appartenenza. Ad oggi, oltre 120 operatori turistici hanno aderito al progetto, 113 dei quali visibili nel sito istituzionale www.turismo.marche.it nella sezione del network di riferimento. In particolare, 55 strutture ricettive sono già iscritte al network “Family” e ben 50 a quello “Cultura”. Seguono il “Trekking”, con 36 adesioni e “Bike”, con 32, a dimostrazione che gli operatori marchigiani stanno puntando molto sul turismo all’aria aperta cercando di intercettare le esigenze e aspettative di un turista sempre più esigente in questi due settori. Interessante è anche l'analisi della tipologia di strutture ricettive che si sono iscritte: soprattutto B&B e alloggi agrituristici, segno che che sono i proprietari delle strutture ricettive più piccole ad essere maggiormente attivi nel cercare di attrarre il turista del terzo millennio, sempre più attento a costruire la propria vacanza ∂150∂

su misura. A corredo di questa attività la Regione ha pubblicato la prima guida del cicloturismo ricca di itinerari e percorsi ciclabili e per mountain bike, scaricabile anche dal sito www.turismo.marche.it La Regione Marche sta sensibilizzando ancora di più gli operatori turistici per aumentare il livello dei servizi offerti al turista, per questo chi fosse interessato può registrarsi al seguente link http:// www.turismo.marche.it/adesionenetwork/ aderisci. Per informazioni e chiarimenti sulla procedura di adesione si può scrivere a dms. turismo@regione.marche.it o telefonare al numero 071.8062137; 8062453; 8062505; 8062306 tutti i giorni feriali dalle 9:00 alle 13:00, il martedì e il giovedì anche nel pomeriggio dalle 15:00 alle 17:00.


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ITINERARIO

A CANTIANO SI RIVIVE LA PASSIONE DI CRISTO dal sito www.laturbacantiano.it

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a Turba, rappresentazione del Venerdì Santo, trae probabilmente origine dai movimenti popolari di invocazione alla pace che, partendo dall’Umbria, si diffusero intorno alla metà del XIII secolo portati nelle strade e piazze dalle genti più umili e in condizioni di miseria, sofferenti ed esauste delle continue lotte tra guelfi e ghibellini. Uomini e donne di ogni età si riunirono in processioni e, invocando la santa intercessione della Vergine Maria Madre di Dio, presero a percorrere le strade d’Italia e d’Europa. Anche Cantiano (PU) accolse la “turba” dei penitenti di ogni età e condizione che, in povertà di abiti o seminudi, nella luce incerta e tremula delle torce, accompagnati dai canti del “miserere” procedevano nella sofferenza e nella redenzione, battendosi e flagellandosi, implorando il perdono, invocando la pace e la fratellanza. Intorno alla metà del XV secolo e per volontà di San Bernardino da Siena, si formò la compagnia dei Battuti, divenuta poi la Compagnia del Buon Gesù che, al fine di tramandare la devozione, si rifece nel tempo al supremo esempio di penitenza e sacrificio: la Passione e Morte del Cristo. Nello sviluppo della processione, che con il tempo accolse anche la figura del Cristo, prese vita la sacra rappresentazione della Passione con la ripetizione di ritualità, personaggi, dialoghi e dell'azione. Nacque così, nell'ordine immutabile del Gesù e dei Ladroni, dei Sacerdoti e dei Soldati, la sfilata scenica, ancora oggi chiamata “Turba”. La manifestazione, con elementi teatrali di rara suggestione scenica, trasforma l'intero centro storico di Cantiano in un enorme palcoscenico all'aperto, fondendo la ricostruzione scenografica con elementi architettonici e orografici.

Quella alla quale si assiste oggi, non è la stessa che per tanti secoli i cantianesi hanno visto snodarsi lungo le vie del paese: il rinnovamento risale agli anni precedenti il secondo conflitto mondiale ed è proseguito sino a tempi più recenti. La parola, per esempio, ha sostituito la mimica e la recitazione dei passi salienti del Vangelo rende più immediata la comprensione dei fatti narrati ma, immutate sono le caratteristiche popolari che non si discostano di molto dalla tradizione dei misteri medievali. Ma cosa spinge donne e uomini, giovani, adulti e anziani verso tutto questo? “Noi vorremmo pensare non alla superiorità, ma all’utilità di un approccio basato su un ‘progetto’ o meglio un approccio che usi il paradigma del progetto come guida. E allora, tra le molte scelte possibili, vorremmo adottarne una nella quale la manifestazione possa presentarsi come vero ‘laboratorio sociale’, proponendo l'idea che vede più un contenitore che un contenuto, eventualmente declinando quest'ultimo al plurale: come i sentimenti e le convinzioni dei singoli che vengono ad accomunarsi sotto un unico obiettivo. E se ad alcuni può non piacere l’identificazione ‘paraliturgica’ dell’evento, si può comunque concordare sulla definizione di ‘sacralità’ prima ancora che su quella di ‘religiosità’. Sacralità che, nel rigore dei pensieri e delle azioni conseguenti, concretizza per alcuni il senso di appartenenza a una fede, per tutti la consapevolezza e l'adesione a una matrice culturale e sociale”. Molti anni fa, da una ormai “stanca” tradizione secolare, presero forma nuove idee e pur nella povertà dei materiali e semplicità della realizzazione: ci si dotò di

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un linguaggio adatto ai tempi (anni ‘30, ‘40 e ‘50); un impianto scenografico grandioso e un’efficace azione drammaturgica. Senza modificare affatto l’impronta originale, i progettisti filtrarono e pulirono le forme. Su di un impianto strutturale mutuato dalle competenze dei carpentieri edili, fu adagiata la veste delle scene mirabilmente realizzate dai molti falegnami e pittori presenti nel paese. C’è un grande significato che possiamo ritrovare in quest’opera collettiva, che va ricercato principalmente nella materia con cui tutto fu realizzato: il legno, perché era poco costoso, facile da lavorare e, di fatto, l’unico reperibile in quel periodo lontano. Ma c’è di più: c’è una fetta di storia industriale della nostra comunità. Ci sono la forza e l’amore di uomini che nel proprio lavoro affinarono la tecnica potendola poi lasciar liberamente correre nell’impegno del ‘dopo cena’, nella creazione di un effimero nobilitato proprio della caducità del materiale divenuto autentica memoria materica del progetto. Nel segno del rispetto rimane, così, immutato il doveroso tributo a nonni, padri o compaesani per quanto hanno tramandato pur rinnovando. Per ogni generazione ciò che si fissa nel proprio tempo assume il naturale connotato del ‘migliore’ ed è giusto che sia così. Cambiano le forme, cambiano i linguaggi e l’atto corale di una comunità che sente il desiderio, forse il bisogno, di misurarsi in un gesto collettivo per esprimere qualcosa, merita rispetto ancor prima di un giudizio, benevolo o meno che sia. È con questa speranza che si vuol idealmente consegnare il testimone della manifestazione alle generazioni future che vivranno, anche loro il dilemma del tramandare la tradizione affrontando la sfida di esprimerla nei propri linguaggi.


ITINERARIO

È tutta qui la forza della manifestazione. Non essere semplice commento figurato di un atto liturgico, ma creazione di un contenitore vivente, dentro il quale lo stupore e l’emozione sono i linguaggi usati per riconciliare partecipanti e spettatori con la loro intima condivisione del messaggio cristiano. E allora, in quella sera di primavera ora pungente e aspra, ora rassicurante e tiepida, sotto quel cielo velato dal fumo e permeato dall’acre olezzo della paraffina e dell’olio noi, noi tutti, divisi dalle diversità umane ma uniti dal momento, non potremmo non essere portati a credere nell’autentico valore di ciò che facciamo perché “razionalmente” condotti a pensare che: “In nessun altro c'è salvezza; non vi è, infatti, altro nome

dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati” (Atti, 4,12). Più che un momento, la Turba è un percorso la cui lunghezza e asperità ognuno liberamente sceglie. Ognuno ha della manifestazione e del ruolo che in essa riveste una definizione quanto mai peculiare, basta chiedere e ascoltare. Da un momento di commovente partecipazione religiosa sino a una forma altissima di spiritualità laica, passando per le molte sfumature degli atteggiamenti umani: da quello irriverente e canzonatorio, sino a quello ispirato all’atto di fede. C’è persino chi, nel curare l’allestimento delle scene, si sente misteriosamente vicino a mastri e operai, i quali nei secoli del medioevo edificarono le cattedrali piegando spazio

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luce e materia per la gloria di Dio. Originariamente destinata ad un pubblico locale, La Turba si offre oggi ad una platea assai più vasta. La manifestazione è coordinata nelle azioni dai membri di una Associazione culturale non lucrativa (Onlus “La Turba”) e trova sostegno morale e materiale nelle persone che offrono il loro sapere e saper fare consapevoli di dar vita ad un evento importante per la comunità intera e per quella che, come spettatrice, vi si aggrega vivendo un peculiare rapporto dinamico tra spettacolo e spettatore. La Turba si svolge nella sola serata del Venerdì Santo con inizio alle 20 in qualunque condizione atmosferica.


CALICI & FORCHETTE

DIECI ANNI DI DOLCE VITA

Pasqua alle porte, è ora di pensare alle uova. Marco Cascia, maestro cioccolataio, ci apre le porte del suo laboratorio a Moie di Maiolati di Anna Siria

P

artiamo dal nome: perché la Dolce Vita? “Ero inizialmente indeciso tra chiamare la mia attività Chocolat o Dolce Vita, ma poi ho scelto quest'ultimo nome per tutto quello che rievoca. Abbiamo studiato la Roma di Rossellini, via Veneto, l'atmosfera di quell'epoca e abbiamo cercato di ricreare quell'ambiente raffinato, romantico, da sogno. È stata una bella sfida visto il contesto in cui ci troviamo, ma la risposta del pubblico è stata sin da subito positiva. Stando qui tutti i giorni mi ci sono quasi abituato, ma guardando lo stupore e l'apprezzamento che manifestano i nuovi clienti io stesso riscopro che siamo riusciti a creare davvero una bella location”. Qui a Moie il nome Cascia è conosciuto. Sei figlio d'arte? “Sì e no. Mio padre Claudio è stato fornaio-pasticcere per cinquant'anni, ma non si occupava di cioccolata”.

anni ed è una bella soddisfazione. Nel tempo abbiamo dovuto diversificare la produzione, cercando di rispondere pienamente alle nuove esigenze della clientela, che ha un'attenzione sempre più grande non solo per la qualità, ma anche verso la parte estetica del prodotto. Oltre al cioccolato, al gelato e alla pasticceria tradizionale ci dedichiamo anche alla produzione artigianale di torte, semifreddi, millefoglie. Nelle nostre sale, sia quella interna, che quella esterna, serviamo anche aperitivi e apericene”. Portaci nel mondo delle golose praline. “Il cioccolato vero, per antonomasia, è quello fondente, che contiene dal 30 al 70% di cacao. Parto dalla base, ovvero blocchi di cioccolato di 5 o 10 chili di

decorate con grande cura”. A proposito di uova, ne fate anche di personalizzate? “Certamente, con tanto di sorprese e bigliettini da inserire all'interno, che vanno dalle buste con i soldi che i nonni regalano ai nipoti, alle scarpe tacco 12 che i ragazzi fanno preparare per le proprie fidanzate”. Quante persone lavorano con te? “Siamo in tutto tredici persone, tra il laboratorio e la sala. Al mio fianco ho un apprendista che sta imparando sul campo. Purtroppo devo dire che manca una scuola dei mestieri e che che i programmi didattici non sono al passo coi tempi. Di conseguenza, se un giovane vuole iniziare a lavorare nel settore deve seguire diversi corsi e imparare proprio facendo esperienza”.

“LA VITA È COME IL CIOCCOLATO, È L’AMARO CHE FA APPREZZARE IL DOLCE” XAVIER BRÉBION

Come è nata la tua passione per questo prodotto? “Circa dieci anni fa una scuola di Moie ci aveva chiesto di organizzare una festa del cioccolato, così abbiamo chiamato un esperto e da lì mi si è aperto un mondo. Ho frequentato diversi corsi e ho iniziato io stesso a produrre, con grande soddisfazione, mentre pian piano si affacciava in me il sogno di aprire una mia cioccolateria”. Il tuo sogno è diventato realtà. Quali sono le richieste della clientela? “Nel 2015 tagliamo il traguardo dei dieci

primissima qualità, che sciolgo e trasformo. La parte più bella del lavoro consiste proprio nel dargli forma in base agli stampi che ho a disposizione o andando a mano libera. Oggi, ad esempio, ho creato un pinguino immerso nel suo habitat”. Ci stiamo avvicinando alla Pasqua: cosa state preparando? “Soggetti in cioccolato che raffigurano gli abitanti della fattoria: mucche, pecore, oche e altro ancora. La novità di quest'anno sono forme variopinte di frutta. Poi, naturalmente, ci sono le immancabili colombe e le uova, di varie dimensioni,

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Negli ultimi anni abbiamo assistito al moltiplicarsi di trasmissioni televisive dedicate alla cucina e alla pasticceria. Cosa ne pensi? “Sono un'arma a doppio taglio. Da un lato si rischia di svendere un po' il mestiere, di banalizzarlo, dall'altro si scopre tutto quello che c'è dietro alla produzione di un dolce o più specificamente del cioccolato e quindi si finisce per apprezzare maggiormente ciò che si compra”. Raccontaci una giornata tipo in laboratorio. “Sveglia all'alba per preparare le brioches per la colazione del mattino, poi si lavora in base alle esigenze. Il pomeriggio è generalmente dedicato alla preparazione


CALICI & FORCHETTE

delle torte. Ci siamo dovuti adattare alla moda del cake design, trovando però un giusto compromesso tra bellezza e qualità. Altra cosa a cui dedichiamo attenzione è il discorso delle allergie e delle intolleranze: per la pasticceria è un continuo studio, per la cioccolata il discorso è diverso, più insidioso. La giornata termina con la preparazione degli aperitivi”. Nel cassetto hai qualche sogno particolare legato al tuo lavoro? “Mi piacerebbe realizzare nuovamente un

leone di cioccolata. È un bellissimo soggetto e realizzarlo comporta una difficoltà elevata. La prima volta che l'ho fatto mi ha dato grande soddisfazione, sembrava vivo. Ora vorrei rifarlo in dimensioni più grandi”. Che consiglio daresti a un giovane che volesse intraprendere la carriera di maestro cioccolataio? “Di farlo solo se mosso da una reale passione. La passione, infatti, dà la giusta motivazione e aiuta a superare gli imman-

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cabili momenti di difficoltà. Bisogna avere sempre un gran rispetto per i clienti e per le materie prime che si vanno a impiegare, per esaltarle e ottenere la massima resa”. A proposito di maestri, quale tra quelli che hai incontrato ti ha colpito di più? “Carola Stacchezzini, indubbiamente. Chiunque la veda lavorare, finisce per innamorarsi. Quando sono con lei per un corso, il tempo vola. È un piacere guardarla lavorare il cioccolato, è come una danza”.


LA LINEA DELL’ORIZZONTE.

Angoscia, frustrazione, pessimismo. di Malak Illustrazione di: Jennifer Isil Lucertini

RACCONTO

S

entimenti facili, scontati, in discesa in questo periodo. Fa tutto schifo, il mondo è una merda, non c’è speranza. Eppure qualcosa non mi torna, amico mio. Andiamo, ma sei davvero sicuro che vada così? Cioè, realmente, dico, come puoi raccontarmi tutto questo e poi non renderti conto che ci deve essere per forza un passaggio clamorosamente saltato a piedi pari? Il problema è nella percezione, è tutto lì. Il problema è nelle domande che ti poni davvero e delle risposte che hai voglia di trovare. Il problema è nel modo in cui reagisci al problema. Il problema è che non ti sei mai guardato negli occhi mentre dici le boiate che hai sentito dire in giro. Riflettici. Guardati attorno. Tutte sentenze preconfezionate, predigerite, subito offerte a te, per non farti cercare più di tanto, per non farti sudare, per non farti vedere chi sei e dove sei, davvero. Tutto perfettamente calibrato, una sorta di prigione

senza odore e senza ostacoli. Complotti? Altra scemenza, un altro metodo di distorsione delle tue percezioni. Semplicemente, apatia, incapacità di affrontare il cambiamento e di assumersi la responsabilità del mutamento e dell’evoluzione delle situazioni: un comportamento diffuso, comodo, massificato, condiviso, vigliacco. Ma tu, come chiunque altro, sei molto di più, tu sei una sfida che va raccolta, tu sei l’unico che può narrare la tua stessa storia, ma ti occorrono parole nuove, ti occorre di essere libero, senza limiti… Già, hai presente il limite? Quello che quando senti di averlo raggiunto, ti ha già spezzato il respiro, piegato le gambe, frantumato le ossa. No, non quello che ti hanno raccontato, non quello che hai visto nei film o letto nei libri, quello vero, quello tuo. L’hai mai raggiunto? Suppongo di sì. Tutti noi abbiamo incontrato prima o poi quel fottuto dislivello, quella parete verticale maledetta, quel

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muro di spine avvelenate. Io mi ci sono infranto, più di una volta. Tante volte ho sentito il sangue andare da un’altra parte, la voce sparire, gli occhi vagare spaesati. Tante volte ho sentito il rumore sottile di un’anima che si incrina. Immagino che ora io debba dire tante cose… e invece no. Perché, vedi, il fatto è che io, tra una crepa, un fiotto, una bestemmia e cocci sparsi, io sono qui a potertelo dire e tu qui a poterlo ascoltare. E allora non farò niente se non guardare il passato e poi riguardare per bene le mie mani, luride, doloranti, ma aperte, inarcate come artigli, pronte a farsi male ancora, pronte a scavalcarne un altro, di limite. Già, perché se sono qui davanti a te è perché, checché se ne dica in giro, io non sono ancora stato sconfitto. Quindi nessuna verità antica e poderosa, nessuna frase strappa-applausi, ma solo semplicemente inequivocabilmente la verità: io sono ancora qui. Non posso dire la stessa cosa di tanti miei limiti.


COMICSPERML

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LE DONNE E I GIOVANI, FUTURO DELL'UMANITA' E CAPITALE SUL QUALE OGNI COMUNITA', COMPRESE LE MARCHE, DEVONO INVESTIRE IL PIU' POSSIBILE PER GARANTIRE UN AVVENIRE PROSPEROSO ALLE NUOVE GENERAZIONI. SUL NUOVO NUMERO DI ML, GLI ILLUSTRATORI DI COMICS HANNO RAPPRESENTATO I SIMBOLI DEL FUTURO E I LORO POTENZIALI. IN QUESTE PAGINE LE OPERE DI ROSSANA VITALI (1) SIMONE ALTAMURA (2) E RAMONA SETTE (3)

3.

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EVENTI DA NON PERDERE

LA VIVAVOCE DI DE GREGORI ZANICCHI, CLERY E BOUCHET PER “DONNE IN CERCA DI GUAI” SASSOFERRATO, TEATRO DEL SENTINO, 1 APRILE 2015 Una notte tutta in rosa per Sassoferrato. Iva Zanicchi, Corinne Clery e Barbara Bouchet si preparano ad entusiasmare il pubblico con uno spettacolo originale per trama e personaggi. Tre donne single, convinte della loro autonomia e indipendenza dagli uomini, decidono di vivere insieme e sfatare lo stereotipo della casalinga sexy. Tra pantofole e bigodini tutto va bene, fino a quando fa la comparsa un affascinante vicino gay; da quel momento l’equilibrio si rompe e le vicende prendono una piega decisamente comica e intricata. Il 1° aprile 2015, quindi, appuntamento al Teatro del Sentino con lo humor leggero e piacevole di una commedia che parla di sentimenti e di amicizia. Info: http://www.comune.sassoferrato.an.it

ROBERTO VECCHIONI E LE SUE CANZONI MATELICA, TEATRO PIERMARINI, 10 APRILE 2015 Al Teatro Piermarini di Matelica, brividi ed emozioni che solo Vecchioni è in grado di trasmettere. Le sue canzoni, prima come compositore e poi da cantante, hanno fatto sognare intere generazioni: delicatezza, sincerità e dolcezza fanno parte del suo stile colto che sembra quasi abbracciare l’ascoltatore. Il 10 aprile si prepara a regalare una romantica gita immaginaria in musica. Questo è, infatti, l’effetto che produce un suo concerto, una piacevole rivisitazione della realtà in una chiave morbida e lieve, a volte nostalgica ma mai crudele. Biglietti disponibili su http://www.vivaticket.it Info: http://www.vecchioni.org

PORTO SAN GIORGIO, PALASAVELLI, 9 APRILE 2015 Una delle voci più particolari del panorama musicale italiano arriva nelle Marche. Carmen Consoli, con la prima data del tour, sarà al Palasavelli di Porto San Giorgio il 9 aprile. L’attesa è tanta e comprensibile in quanto saranno presentati gli inediti del nuovo album “L’abitudine di tornare”. Biglietti disponibili su http://www.ticketone.it Info: http://www.carmenconsoli.it

CHRISTIAN DE SICA IN CINECITTÀ

PIANO SOLO TOUR

DI GIOVANNI ALLEVI CARMEN CONSOLI IN CONCERTO

ANCONA, TEATRO DELLE MUSE, 20 APRILE 2015 Dal suo nuovo doppio album nasce “Vivavoce Tour”, un percorso attraverso i maggiori successi di Francesco De Gregori di tutti i tempi. Ancona avrà l’onore di ospitare una delle tappe del tour nell’affascinante scenario del Teatro delle Muse. Ventotto canzoni, da ‘Buonanotte Fiorellino’ a ‘Viva l’Italia’, passando per ‘La leva calcistica classe ’68’, per rivivere una vita da cantautore. Grandi sorprese per il pubblico come nuovi arrangiamenti di vecchi pezzi. Quello del 20 aprile sarà un appuntamento dedicato a tutti, appassionati di vecchia data e fan recenti. Info: http://francescodegregori.net

PESARO, TEATRO ROSSINI, 12 APRILE 2015 Aprile è un mese di musica: anche classica. Giovanni Allevi, il pianista ascolano più alla moda del momento, il 12 aprile 2015, sarà al Teatro Rossini di Pesaro con scarpe da tennis e jeans, seduto e con le mani sul pianoforte. Un repertorio stimolante e capace di esaltare le qualità poliedriche dell’artista; una notte per gustare appieno la classica contemporanea. Biglietti disponibili su http://www.vivaticket.it Info: http://www.giovanniallevi.com

SAN BENEDETTO DEL TRONTO, PALARIVIERA, 21 APRILE 2015 Uno spettacolo per ritornare a un mondo lontano, speciale e fatto di grandi menti del cinema. Christian De Sica vi aspetta a San Benedetto del Tronto per accompagnarvi dai tempi di Mussolini fino al neorealismo e alla contemporaneità di Santoro e della De Filippi. Il 21 aprile 2015 non sarà solo dedicato ai nomi importanti e già conosciuti ma anche a tutta quella cerchia di “sconosciuti” che, da dietro le quinte, hanno fatto la differenza: uomini e donne, parrucchieri, costumisti e cameraman… Lasciatevi convincere dal figlio di Vittorio e dalla sua travolgente parlantina. Info: http://www.christiandesicaonline.com

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