PREMIO NAZIONALE DELLE ARTI edizione 2018 - sezione design
Proprietà letteraria riservata Gangemi Editore spa Via Giulia 142, Roma www.gangemieditore.it Nessuna parte di questa pubblicazione può essere memorizzata, fotocopiata e riprodotta. ISBN 978 - 884923662 - 0
DIRITTI E DESIGN Tracce per una qualitĂ civile del progetto
A cura di
Concept del progetto
ISIA FIRENZE Via Pisana 79, 50143 - Firenze, Italia info@isiadesign.fi.it isiadesign.fi.it
Marco Bazzini - Presidente ISIA Giuseppe Furlanis - Direttore ISIA
Presidente
Progetto grafico Valentina Pallacci Lorenzo Tognarini
Marco Bazzini Impaginazione Direttore
Lorenzo Tognarini
Giuseppe Furlanis Direzione amministrativa
Ottimizzazione grafica e coordinamento editoriale
Silvia Battistini
Francesco Fumelli
Direzione ragioneria
Realizzazione tecnica
Gemma Alifano
Francesco Bonomi Biagio Cisotti Francesco Fumelli Antonio Glessi Allestimento mostra Biagio Cisotti IdentitĂ e comunicazione visiva Elpida Constantinou Valentina Pallacci Lorenzo Tognarini Giulia Vitali Ornella Ziino Elisa Del Lungo Silvia Masetti Video editing e compositing Antonio Glessi Ufficio stampa Staff ISIA Firenze
Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti Direttore Generale MIUR
Ringraziamenti Andrea Bianchi Sergio Risaliti Tommaso Sacchi Susanna Scali
Maria Letizia Melina Coordinamento nazionale del PNA Stefania Rizzardi Michele Moretta Mostra promossa da MIUR - Ministero dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca AFAM - Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica Con il contributo di MIUR - Ministero dell’istruzione dell’Università e della Ricerca In collaborazione con Comune di Firenze Dario Nardella - Sindaco Maria Cristina Giachi - Vicesindaca MUS.E - Firenze Matteo Spanò
Un ringraziamento particolare a tutti i docenti e al personale dell’ISIA di Firenze, che a diverso titolo ha contribuito alla messa a punto della mostra e degli eventi collaterali. Un ringraziamento speciale a tutte le istituzioni che hanno aderito al concorso e alla Conferenza Nazionale dei Presidenti e Direttori degli ISIA
Istituzioni partecipanti Accademia di Belle Arti di Bologna Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie Accademia di Belle Arti di Foggia Accademia di Belle Arti di Catanzaro Accademia di Belle Arti di Firenze Accademia di Belle Arti di Frosinone Accademia di Belle Arti di Ravenna Accademia di Belle Arti di Verona Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università di Trieste ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Pescara ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Roma ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Brescia NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano Università degli studi di Napoli Federico II Università di Genova Dipartimento Architettura e Design
Istituzioni invitate - fuori concorso Sissa - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università di Trieste Istituto di BioRobotica - Scuola Superiore S.Anna Pisa Dipartimento ingegneria aereonautica Pisa
Indice
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PRESENTAZIONI E CONTRIBUTI Maria Letizia Melina Cristina Giachi Marco Bazzini Giuseppe Furlanis Giuria
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DIRITTI E DESIGN
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Premio Nazionale delle Arti 2018 Art.2 della Costituzione italiana Art.9 della Costituzione italiana
PROGETTI VINCITORI, MENZIONATI E SELEZIONATI
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Design per i diritti Tipologia progetto Tipologia attività di ricerca
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Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia progetto Tipologia attività di ricerca
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TUTTI I PROGETTI PARTECIPANTI
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LE ISTITUZIONI PARTECIPANTI
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LE ISTITUZIONI OSPITI
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Presentazioni e contributi
Maria Letizia Melina Direttore generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore - MIUR
Il Premio Nazionale delle Arti, arrivato quest’anno alla sua XIII edizione è forse la più rilevante occasione offerta dal MIUR agli studenti del sistema dell’Alta Formazione artistica, musicale e coreutica Italiana, per mettersi in luce nel variegato e complesso panorama delle arti contemporanee del nostro Paese. Si tratta di una manifestazione policentrica, nella quale, a turno, le Istituzioni offrono ospitalità alle commissioni di selezione, per individuare ogni anno i migliori progetti artistici dei giovani creativi in Italia. Forse la frontiera più avanzata di questo tipo di missione culturale è quella del Design, a filo tra arte, creatività e capacità progettuali e tecnologiche, con il fine di adattare il bello all’utile e viceversa, nello spirito che da sem-
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pre contraddistingue la filiera della creatività italiana. La rete degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (ISIA), piccole ma preziose realtà di ricerca avanzata, e geniale intuizione degli anni ’70, con i suoi attuali 5 Istituti, rappresenta una vera eccellenza dell’educazione alla creatività non solo Italiana ma europea e forse mondiale, vantando un numero elevatissimo di premi e collaborazioni con le più importanti realtà del mondo della formazione superiore e dell’industria. Una nuova e sempre più rilevante sfaccettatura di questo tipo di creazione artistica è l’attenzione al sociale ed al sostenibile, con la cura per il riuso, il riciclo e la reimmissione nel ciclo della
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L’istituto di Firenze, che quest’anno organizza ed ospita la sezione Design del Premio nazionale delle arti è stato fondato nel 1975 per “…formare le nuove generazioni di professionisti in grado di dare seguito alla grande esperienza del design italiano. L’ISIA è una scuola moderna, tesa all’innovazione e la cui qualità è stata confermata negli anni dai numerosi riconoscimenti ottenuti.”. Il taglio dato quest’anno alla manifestazione, è di carattere fortemente sociale. Il titolo scelto ovvero: “Diritti e design: tracce per una qualità civile del progetto” si richiama agli articoli 2 e 9 della nostra carta costituzionale, sottolineando come il designer non possa fare a meno di ispirarsi alla società e d’altro canto cercare col proprio lavoro di dare ad essa una forma, nello spirito che da sempre caratterizza l’uomo “faber” del nuovo millennio, capace di percepire i cam-
biamenti del mondo e di imprimere ad essi la direzione più opportuna per migliorarlo. Il possibile incontro tra il tema del “design” e quello dei “diritti” vuole creare uno spazio virtuale, dove i principi della Costituzione, fondamentali pilastri del nostro vivere civile, si fondono con un design attento all’impegno sociale ed ai doveri inderogabili dell’artista contemporaneo verso la solidarietà, interpretata come sviluppo della cultura e della ricerca, tutela del paesaggio e dell’ambiente, valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Nazione.
Presentazione e contributi
produzione, di quei cascami della produzione industriale che sono forse tra i principali problemi delle economie avanzate come la nostra. A questo si abbina la ricerca verso i nuovi e più tecnologicamente avanzati materiali, quali fibre, metalli e polimeri, accoppiati alle più innovative metodologie di studio e di progetto, volte ad ottimizzare la ricerca dell’utile del bello.
Il messaggio per i giovani designer che saranno parte di questa tornata del premio è che tutti hanno l’opportunità di migliorare il mondo con il proprio lavoro, nello spirito con il quale il grande Vitruvio declinò i principi della ricerca etica di progetto: “firmitas, utilitas, venustas”.
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Cristina Giachi Vicesindaca e assessora educazione, università e ricerca Comune di Firenze
Educare alla cittadinanza Favorire lo sviluppo di una educazione alla cittadinanza volto a formare cittadini consapevoli è uno degli impegni del Comune di Firenze. Nello scorso mese di aprile infatti si è fatto promotore di una proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento nella didattica delle scuole di ogni ordine e grado dell’educazione alla cittadinanza come materia autonoma con il suo voto. Una scelta che intende valorizzare il ruolo della scuola, considerando che questa deve avere tra i suoi principali obiettivi il compito di fornire ai giovani una prospettiva ideale che sia capace di favorire la loro crescita come cittadini responsabili e attenti ai valori sociali, a partire dai diritti e dai doveri che costituiscono i principi fondamentali della nostra costituzione. 14
Non per essere genericamente “Bravi”, ma per potersi realizzare pienamente in una società complessa. In occasione della ricorrenza dei settant’anni della Costituzione italiana, il Comune di Firenze ha pertanto accolto con particolare interesse la proposta dell’ISIA di organizzare l’edizione 2018 del Premio Nazionale delle Arti - promosso dal MIUR - invitando tutti gli studenti iscritti alle scuole di design a presentare ricerche e progetti ispirandosi ai principi fondamentali della Costituzione italiana con particolare attenzione alla tutela dei diritti della persona e ai doveri di solidarietà (articolo 2), e allo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e alla tutela del patrimonio naturale e storico-artistico (art.9). Questa bella iniziativa promossa dall’ISIA può essere intesa
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morale astratta, ma sul formarsi di una coscienza critica capace di dare valore alla cultura e all’impegno civile. Con la speranza e l’augurio che nel vostro percorso formativo e nella rilettura della nostra Costituzione sappiate trovare un’ispirazione per il vostro futuro di cittadini e cittadine.
Presentazione e contributi
anche come un’occasione per ricordare l’importante ruolo che Firenze ha avuto nella storia del nostro paese e il contributo intellettuale di illustri personaggi quali Piero Calamandrei e Giorgio la Pira, interpreti della costituzione e protagonisti di un rinnovato umanesimo, basato non su una
Allestimento PNA 2018, Sala D’Arme, Palazzo Vecchio Firenze
Diritti e Design
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Marco Bazzini Presidente ISIA Firenze
Il 1 gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione italiana. Da quel momento la carta fondamentale della nostra Repubblica ha accompagnato la vita sociale, culturale e politica. Ha garantito la partecipazione democratica e assicurato a ogni cittadino le libertà fondamentali e l’accesso al patrimonio culturale ed economico della nazione. In un celebre discorso sul valore espresso da questa carta rivolto a un gruppo di studenti da Piero Calamandrei, tra i membri dell’assemblea costituente, il giurista fiorentino racconta una storiella con protagonista un contadino che durante una traversata oceanica su un piroscafo traballante in una notte di grande tempesta non si preoccupa del possibile naufragio della nave in quanto non di sua proprietà.
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Continuando a dormire ignora, però, il suo esserne a bordo e quindi l’eventuale possibilità di affogare insieme. Una semplice ma troppo spesso reale notarella raccontata come negativo esempio di un atteggiamento d’indifferenza verso il bene collettivo ma anche per stimolare, al contrario, un agire sempre a favore di quegli elementi irrinunciabili della convivenza civile che certo non debbano essere mai cancellati perché, proprio come l’aria, ci accorgiamo che esistono solo quando non ci sono più. Infatti, la costituzione si compie e si rinnova giorno per giorno interpellandola, interpretandola e applicandola nella vita delle istituzioni e dei singoli cittadini. I suoi principi ispiratori devono alimentare non soltanto norme e codici ma soprattutto politiche e servizi, at-
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promosso dal MIUR e organizzato da ISIA Firenze - non a caso dedicato alla necessità di coniugare Design e Diritti. Quei diritti fondamentali che non devono mai essere dimenticati anche quando si opera all’interno della cultura del progetto, perché deve essere sempre presente un orizzonte civile in cui condividere la continua messa in atto dei principi fondamentali che Calamandrei aveva immaginato anche per la stessa Costituzione: “La nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere.”
Diritti e Design
Presentazione e contributi
tività e progetti; devono calarsi dentro scenari di trasformazione e complessità; contribuire a dare forma a nuove sperimentazioni che siano in armonia con quanto è stato lasciato in eredità e al tempo stesso rinnovarlo. Il design da oltre un secolo ha contribuito a migliorare la funzionalità degli oggetti ma anche il loro gradimento verso il pubblico, così come, a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, ha ripensato e progettato i nuovi e diversi comportamenti delle nostre abitazioni; il design da sempre ha orientato in maniera più o meno diretta, più o meno intenzionale le nostre abitudini e i nostri pensieri, non soltanto i nostri gusti. Oggi, con una visione più espansa, il design si interessa anche ai temi sociali, umanitari o ambientali anche se, sarebbe troppo presuntuoso, non può cambiare da solo il mondo. Ma può certamente contribuire a facilitare questo cambiamento, andare verso un rinnovamento in cui condividere valori e principi irrinunciabili. Utopie anche minimali che possono trovare compimento nel portare avanti progetti e ricerche che sappiano ottenere piccoli miglioramenti della condizione di vita, proprio come dimostrano le sperimentazioni più avanzate delle scuole di design italiane, pubbliche e private, esposte in mostra presso la fiorentina Sala d’Arme e pubblicate in questo catalogo in occasione del Premio Nazionale delle Arti 2018 -
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Giuseppe Furlanis Direttore ISIA Firenze
Il progetto utile Si è soliti attribuire alla creatività valori positivi, interpretando questa come la capacità di produrre innovazione nei processi della conoscenza, quindi, come una delle principali attitudini che l’uomo possiede per favorire lo sviluppo scientifico, sociale e culturale. Va però osservato che la creatività, sebbene sia alla base di quel processo di continuo rinnovamento che definiamo genericamente progresso, non guarda sempre al bene comune, molto spesso, obbedendo ad interessi particolari, risulta essere generatrice di gravi problemi sociali e ambientali. Gino Strada, nel suo libro Pappagalli verdi, chiede cosa abbia in testa l’ingegnere che utilizza la sua creatività per inventare mine antiuomo a forma di uccellino perché queste siano capaci, apparendo come giochi magici piovuti
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dal cielo, di attirare bambini ignari della loro drammatica sorte. Domanda che rivela in modo efficace come il nostro giudizio sulla creatività non possa mai prescindere da una analisi critica delle sue finalità, da un’attenta valutazione di quali siano le sue ricadute sul piano sociale, ambientale, scientifico ed economico. Un atteggiamento critico che è ancor più necessario quando la creatività è intesa come parte di un percorso pedagogico e concorre in modo determinante alla formazione dei giovani. È questo il caso delle scuole di indirizzo artistico e, più nello specifico, delle scuole di progettazione che per la loro finalità formativa sono orientate verso processi di innovazione. Il 19 maggio 2015 l’ISIA di Urbino ha invitato Don Ciotti ad un incontro pubblico con
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senso ai loro progetti e alle loro scelte. Con questa consapevolezza l’ISIA di Firenze, in occasione del Premio Nazionale delle Arti 2018, ha chiesto a tutti gli studenti che frequentano scuole di design, di presentare ricerche e progetti avendo quale riferimento gli articoli 2 e 9 della Costituzione italiana. Progetti, quindi, che siano attenti ai diritti della persona e che sappiano tener conto, nei processi di innovazione, delle inderogabili esigenze di equilibrio sociale, di salvaguardia delle risorse naturali e di tutela del patrimonio storico e artistico. In occasione della ricorrenza dei settant’anni della costituzione, la scelta di chiedere agli studenti la realizzazione di progetti orientati ai principi costituzionali ha il fine di riaffermare l’importanza storica della Costituzione e la sua attualità, in quanto questa, utilizzando le parole di Piero Calamandrei, è “soltanto in parte una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere”. In questo senso è possibile guardare ai progetti presentati dagli studenti al Premio Nazionale delle Arti come a isole di pensiero capaci di svelare passioni, interessi, desideri; isole che possono creare arcipelaghi in cui le esperienze individuali divengono patrimonio collettivo e permettono, attraverso l’entusiasmo e il desiderio che è dei giovani, di guardare al futuro con fiducia per contrapporsi ad ogni forma di crepuscolo culturale.
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Presentazione e contributi
l’allora presidente dell’Istituto Nando dalla Chiesa sul tema “Il progetto utile”. La scelta di riflettere sul ruolo del design, coinvolgendo una delle personalità maggiormente impegnate sul fronte dei diritti civili, aveva lo scopo di dar rilievo alla centralità dei temi sociali nella progettazione indipendentemente dai suoi ambiti applicativi. Nel suo intervento Don Ciotti ha definito la progettazione un “esercizio di libertà”, perché è attraverso questa che costruiamo il futuro con l’auspicio che possa essere migliore del nostro presente. Un esercizio di libertà che implica un principio di responsabilità, in quanto non esiste un unico futuro, ma tanti possibili futuri che dipendono dalle nostre scelte e dall’attenzione che abbiamo nei confronti dei problemi di effettiva importanza per l’umanità, primi fra tutti i doveri di solidarietà, di attenzione agli equilibri sociali, di salvaguardia del paesaggio e delle risorse naturali, di tutela del patrimonio culturale. Utilizzando sempre le parole di Don Ciotti, è possibile intendere il “progetto utile” come quello che sa intervenire negli aspetti di maggior rilevanza sociale “guardando al bene comune”. Una concezione del progetto che richiede una sensibilità etica e un continuo desiderio di rinnovamento sociale. Un desiderio che la scuola deve saper valorizzare e coltivare per mantenere sempre viva negli studenti la speranza di un mondo migliore e offrire loro una prospettiva ideale che sappia dare
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Giuria Relazione della giuria, composta da esperti nominati dal MIUR: Andrea Di Benedetto, Medardo Chiapponi, Claudio Germak, Daniela Piscitelli
Non poteva essere occasione migliore quella di affidare all’interpretazione del giovane Design degli studenti AFAM il tema Design e Diritti della tredicesima edizione del Premio Nazionale della ARTI. Diritto di accesso alla cultura e alle chiavi del progresso, recita il Bando riferendosi ad alcuni dei principi fondanti la nostra Costituzione. Il 2018 è infatti il settantesimo anno dall’entrata in vigore della Costituzione italiana ma è anche l’anno europeo del Patrimonio Culturale, dedicato all’accessibilità, all’inclusione sociale e al dialogo tra cultura e creatività. Temi che il Bando propone come oggetto di riflessione e che si declinano nel sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica, alla tutela del paesaggio e alla promozione dell’indirizzo sostenibile.
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Presentazione e contributi
I lavori inviati, a prescindere dalla miscellanea di temi e di riferimenti evocati, narrano di prodotti oggettuali e di servizio, aperti all’inclusione degli individui e alla cooperazione tra professioni, enti e governi; promuovono nuove forme di co-design e attività in filiera, senza rinunciare all’espressività del linguaggio che è condizione irrinunciabile per un’opera di Design. Da un lato sono progetti che non hanno timore (o pudore) di esprimersi in concreto, riaffermando la cultura del prodotto tangibile, d’uso e di comunicazione visiva, che come si insegna in queste Scuole deve essere disegnato in modo creativo e consapevole. La consapevolezza nel Design è oggi qualcosa di più di una risposta funzionale, sostenibile ed espressiva: guarda al prodotto o servizio come veicolo di significato e di valore. Dall’altro lato sono progetti che disegnano un servizio o un processo, per cui ricercano linguaggi intuitivi e accessibili a tutti per comunicare l’intangibile, il suo significato e il suo valore. Progetti che si rivolgono a quell’end user che è al centro del progetto sia come individuo sia come membro
di una comunità, in cui fare Design significa dare vita ad una attività olistica al servizio del diritto di essere e di contare. Un bel balzo in avanti, anche testimoniato da queste proposte progettuali, che il Design inteso come disciplina del progetto consapevole ha compiuto negli anni più recenti, oltre la dimensione primigenia della democratica produzione di massa e dei prodotti di qualità alla portata di tutti. Sezione Cultura e Sviluppo Tipologia Progetto Premio a Cora, barca per il tempo libero, prodotto espressione della cultura materiale, portatore di citazioni contemporanee e di antica poetica. Menzione a Cicno manifattura 2.0, sistema virtuoso in grado di creare una filiera tra artigianato, impresa e design, dando vita ad un laboratorio diffuso non solo di oggetti, ma anche di storie narrate dai fruitori. Tipologia Ricerca Premio a Universo su Roma, dove attraverso installazioni temporanee, interattive e digitali, gli utenti costruiscono una vera e propria “mappa della scienza a Roma”.
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Menzione a Welcome to Utopia2, progetto di artefatti della comunicazione dedicato alla divulgazione scientifica e alla complessità, del pensiero di Antonio Genovese, economista e primo cattedratico europeo del 1700. Sezione Design per i diritti Tipologia Progetto Premio a La forma dell’informazione sulle confezioni farmaceutiche, dove l’informazione è resa accessibile sia a livello fisico sia cognitivo. Menzione a Mimo - device digitale costituito da un’interfaccia fisica e una virtuale. Alter ego del paziente, lo sostiene nella gestione e nel monitoraggio del dolore. Tipologia Ricerca Premio a Igea, progetto multidisciplinare per dispositivi autodiagnosi per patologie croniche, indossabili e a basso impatto emotivo. Menzione a Design is blind, progetto di tesi che ha visto la partecipazione attiva di campioni nazionali ed europei di showdown, calcio e nuoto nonché numerose fasi di testing con l’Istituto dei Ciechi di Milano.
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Claudio Germak (presidente) Presidente della SID (Società Italiana di Design). Ordinario di Disegno Industriale al Politecnico di Torino, dove è stato Coordinatore dei Corsi di primo livello (2005-2012), Vicedirettore del Dipartimento DAD (2012-2015) e membro del CdA (2015-2016). Componente del Tavolo del Design MIUR, è stato Consulente per Torino capitale mondiale del Design (ICSID 2008) e oggi per Torino Città Creativa del Design UNESCO. Studioso delle tecniche di user experience e metodologie interaction design per la progettazione e valutazione di servizi, prodotti e spazi.
Medardo Chiapponi Professore ordinario di disegno industriale dell’Università Iuav di Venezia. Dal 2008 al 2012 è stato preside della Facoltà di design e arti dell’Università Iuav di Venezia. Ha insegnato al Politecnico di Milano, alla Hochschule für Gestaltung di Schwäbisch Gmünd e al Politecnico di Torino. È International Fellow della Society for the Science of Design Studies Japan. È stato presidente della SID (Società italiana design), direttore del corso di laurea magistrale in Design del prodotto e della comunicazione visiva dell’Università Iuav di Venezia e membro di MED (rete di università sui temi del design medicale). È componente del Tavolo del Design istituito dal MIUR.
Daniela Piscitelli Professore associato di Disegno Industriale presso l’Università della Campania “Vanvitelli”. Ha evidenziato una particolare attenzione nei confronti di un design per la comunicazione di impegno sociale con attenzione ai temi delle emergenze della contemporaneità, ai temi delle scritture della complessità con particolare attenzione agli aspetti dell’ecologia visiva. Ha ideato e coordinato le International Graphic design Week dal 2009 al 2015 ed è coautore di AWDA Women in Design Award. È stata presidente Aiap per due mandati e vice-presidente del PoliDesign. Attualmente è coordinatrice della commissione tematica dell’ADI Design Index; è World Regional Representative per il IIID International Institute for Information Design. Da ottobre 2017 è vice-Presidente di ico_D International Council of Design (ex Icograda).
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Presentazione e contributi
Andrea Di Benedetto CEO di 3logic MK, Presidente del Polo Tecnologico di Navacchio, il più importante insediamento italiano di aziende ICT. È Presidente di CNA/ Toscana. Opera in particolare nella promozione di startUp e nello sviluppo di un ecosistema nazionale su lo T, Robotics, Big Data. È stato per 4 anni il presidente nazionale dei giovani imprenditori di CNA. Dal 2011 presiede Linked Open Data Italia e nel 2010 ha fondato CNA NeXT associazione attenta alle nuove forme di artigianato tecnologico. Ha fatto parte del Cantiere MIUR “Chiamata alle arti”.
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Presentazione e contributi
Diritti e Design Premio Nazionale delle Arti 2018
“La nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere.” Piero Calamandrei
Il Premio Nazionale delle Arti - Sezione Design (PNA 2018) promosso dalla Direzione Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore del MIUR si svolge nella città di Firenze dal 19 al 30 ottobre 2018 ed è organizzato da ISIA Firenze, in collaborazione con il Comune di Firenze. Il 1 gennaio 1948 entra in vigore la Costituzione italiana. Dalla sua attuazione la carta fondamentale della Repubblica ha accompagnato la vita sociale, culturale e politica dell’Italia. Ha garantito la partecipazione democratica e assicurato a ogni cittadino le libertà fondamentali e l’accesso al patrimonio culturale ed economico della nazione. Attraverso i suoi 139 articoli ha soddisfatto il suo ruolo di inamovibile punto di fondazione, orientamento e indirizzo del vivere
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comune e democratico. Infatti, in ogni sua parola è possibile leggere la storia, il presente e il futuro del nostro paese. A protendersi in questa estensione temporale sono soprattutto i principi fondamentali che sono stati posticome elementi irrinunciabili della convivenza civile: non possono essere cancellati ma soltanto attuati. La costituzione si compie e si rinnova giorno per giorno interpellandola,interpretandola e applicandola nella vita delle istituzioni e dei singoli cittadini. I suoi principi ispiratori devono alimentare non soltanto norme e codici ma soprattutto politiche e servizi, attività e progetti; devono calarsi dentro scenari di trasformazione e complessità; contribuire a dare forma a nuove sperimentazioni e scenari che siano in armonia con quanto è stato lasciato in eredità e al tempo stesso sappiano rinnovarli.
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Diritti e Design
È all’interno di questo panorama e di questi principi fondanti, che sono alla base della Costituzione, che design e diritti si incontrano.
progettuali (design del prodotto, della comunicazione, dei servizi, ecc.) identificabili in:
Con l’obiettivo di favorire l’attenzione delle scuole di design verso i principi della Costituzione e valorizzare un design di impegno sociale, il tema scelto per la XIII edizione del Premio Nazionale delle Arti - Sezione Design è: “Diritti e design: tracce per una qualità civile del progetto”.
Ambito “Design per la cultura e lo sviluppo”
Ambito “Design per i diritti”
Le istituzioni sono state invitate a presentare ricerche e progetti, ispirandosi a quanto enunciato nell’Articolo 2 e nell’Articolo 9 della Costituzione italiana. L’iniziativa ha voluto mettere in risalto i progetti degli studenti e degli Istituti, con particolare attenzione alle attività di ricerca, sviluppate anche in collaborazione tra più istituzioni, in cui prevalgano l’attenzione nei confronti di questioni di rilevanza sociale, d’innovazione e di sostenibilità. In riferimento ai principi generali enunciati in entrambi gli articoli, e all’importanza della loro complessiva ricaduta socio-culturale, sono individuati due ambiti, aperti a tutti i settori
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Costituzione Italiana
Diritti e Design
Art. 2
Ambito “Design per i diritti”
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Ricerche e progetti che, secondo lo spirito dell’Art. 2, promuovano i diritti inviolabili dell’uomo nella loro ampia accezione di diritti e doveri di solidarietà politica, economica, sociale, con applicazioni nei seguenti campi: - Design al servizio della persona - Design al servizio della collettività - Design al servizio dell’inclusione e dell’accoglienza
Diritti e Design
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Costituzione Italiana
Diritti e Design
Art. 9
Ambito “Design per la cultura e lo sviluppo”
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Ricerche e progetti che, secondo lo spirito dell’Art. 9, prevedano la promozione e lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, nonché la tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico, con applicazioni nei seguenti campi: - Design al servizio della promozione e della tutela del patrimonio culturale, artistico e storico - Design al servizio della ricerca scientifica e tecnologica - Design al servizio della tutela del paesaggio e della sostenibilità
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Progetti vincitori, menzionati e selezionati
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Vincitore - Design per i diritti (Articolo 2 della Costituzione Italiana)
Progetto
Augustina Cocco Canuda
La forma dell’informazione sulle confezioni farmaceutiche ISIA Urbino - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di II Livello in Comunicazione, Design ed Editoria Progetto di tesi Docente: Luciano Perondi
Se si dedica un momento all’osservazione delle molteplici confezioni farmaceutiche che capitano tra le nostre mani, ci si rende conto che esse non sembrano presentare una veste grafica coerente, né vi è la prevalenza di una sulle altre. L’analisi delle norme legislative che regolano la struttura grafica dell’informazione sui packaging medicinali, nello specifico, il Titolo V della Direttiva Europea 2001/83/EC e la “Guideline on the readability of the labelling and package leaflet of medicinal products for human use”, ne ha permesso l’emergere del carattere sfumato e vago. A partire delle norme individuate nell’ambito tipografico, la tesi tenta un loro ampliamento più dettagliato, con lo scopo di rendere più accessibile l’informazione, in un
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ambito tanto delicato come quello della sanità. Le indagini si sono articolate in tre passaggi: la preparazione di coerenti stimoli visivi da somministrare durante alcuni test di lettura a individui tra i 40 e gli 80 anni aventi una bassa scolarizzazione, la raccolta dei dati, e il confronto. Il primo test vuole osservare l’eventuale differenza di tempo, errori e difficoltà nella lettura di parole e cifre uguali, composti in due caratteri tipografici con caratteristiche intrinseche diverse: uno è caratterizzato da terminazioni chiuse mentre l’altro da terminazioni aperte. Ad essere utilizzati sono stati rispettivamente il Frutiger e l’Univers, equalizzati sulla base dell’altezza della loro x.
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Parole inventate ad hoc - “tioccolide” e “tiocoolide” - contenenti al loro interno lettere con simile forma circolare (“c” e “o”) in posizione interscambiabile, e formule composte da cifre confondibili tra loro - “86,5 mg/89 ml” e “65,3 g/83 ml”- sono state inserite tra gli eccipienti su un packaging farmaceutico esistente e riprogettato in maniera consona in occasione della somministrazione del test ai soggetti selezionati. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi omogenei e variegati, composti da 20 persone ciascuno, e testati sulla base della lettura ad alta voce delle informazioni poste sulle scatole. Il confronto dei dati confuta l’ipotesi che un carattere con le terminazioni chiuse possa influenzare negativamente nel processo di lettura a causa dell’eccessiva somiglianza tra le forme delle lettere sopracitate. I dati dimostrano infatti che gli stimoli visivi composti con in carattere aperto sono stati letti più rapidamente e commettendo meno errori, rispetto agli stessi composti in Frutiger. Un altro test, equiparabile al primo nei contenuti, nel supporto e nelle modalità, fu predisposto allo scopo di indagare invece gli effetti della larghezza del carattere nel processo di lettura. I caratteri utilizzati sono stati il Myriad Semi Condensed e il Myriad Condensed, equalizzati sulla base del Frutiger utilizzato nel test uno, con il quale condividono un disegno simile. I risultati di quest’ultimo test hanno permesso di portare in evidenza una tendenza significativa nei soggetti
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analizzati. Nonostante la lettura degli stimoli visivi sia stata rallentata quando composti in Myriad Condensed, l’accuratezza nella lettura degli appositi termini è stata maggiore. Sembra insomma che l’impiego di un carattere più difficile da leggere abbia indotto l’utente ad una maggiore concentrazione e di conseguenza ad una ricezione più corretta delle informazioni, prerogativa fondamentale nel campo farmaceutico. Le ipotesi avanzate in questa sede necessitano di ulteriori verifiche, per esempio su diversi campioni di soggetti, ma se queste dovessero essere confermate, getterebbero le basi per la possibilità della creazione di caratteri tipografici specifici per l’ambito farmaceutico.
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Menzionato - Design per i diritti Articolo 2 della Costituzione Italiana
Progetto
Tommaso Mazzoni
Mimo
Sistema di monitoraggio per cefalee primarie ISIA Firenze - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di I livello in Design Progetto di tesi Docente: Francesca Polacci
Il sistema Mimo sostituisce il cosiddetto “Diario delle Cefalee”, strumento classico per il monitoraggio, la diagnosi e la ricerca delle cefalee con un device portatile dall’interfaccia immediata e non invasiva: basta che l’utente tocchi il dispositivo nella zona corrispondente alla parte interessata al dolore per registrare posizione, tempo ed eventualmente altre caratteristiche dell’attacco di cefalea. Mimo è studiato per gravare il meno possibile sul paziente che registra le caratteristiche del proprio mal di testa durante un attacco: questo avviene immedesimandosi nel prodotto (mimèsi), utilizzato intuitivamente tramite il tatto e la mimica.
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Mimo si compone di due elementi: - un’interfaccia fisica che riduce il grado di complessità nel registrare sintomi della cefalea per il paziente; - un portale con il quale lo specialista può analizzare le anamnesi periodiche degli episodi registrati dal paziente. Rendere l’oggetto diario più tollerabile al paziente significa calarsi nella sua vita e permettere un utilizzo costante del diario nel periodo di monitoraggio. La scelta dei valori sintomatologici è codificata a priori da Mimo secondo le opzioni previste e standardizzate dalla Classificazione Internazionale ICHD-3, agevolando lo specialista nello stabilire una diagnosi.
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Pietro Gnali
Casco 4.0
Progettazione di un casco tecnologico per vigili del fuoco LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Diploma Accademico di I livello in Design Progetto di tesi Docente: Andrea Gallina
Il mio progetto di tesi riguarda il concept di un casco tecnologico studiato per i vigili del fuoco. Essendo vigile del fuoco volontario nel mio paese, dopo un analisi fatta assieme a vari colleghi, e soprattutto grazie agli interventi e all’esperienza fatta direttamente sul campo, ho potuto rendermi conto di come l’elmo in uso oggi ai pompieri presenta diverse problematiche. Mi sono ispirato al concetto di industria 4.0, di cui oggi sentiamo molto parlare, perchè essa è l’ultimo stadio evolutivo, l’ultima evoluzione che tutti oggi conosciamo; e quindi anche il mio casco sarà cosi, si presenterà evoluto rispetto ai suoi predecessori. Quindi, analizzando inizialmente la storia del casco e la sua evoluzione nel tempo, successivamente passando
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a studiare la storia degli elmi dei vigili del fuoco, ed infine analizzando le tecnologie che ho deciso di inserire nel casco, ho elaborato il mio progetto di tesi finale. Il concetto di design che ho voluto applicare al mio casco non è un concetto pienamente estetico, perché il casco rispecchia e riprende le forme di quello odierno, ma è soprattutto sulla funzionalità che ho voluto lavorare. Il casco nella parte frontale ha un obiettivo di una termo camera, strumento in uso già oggi ai vigili del fuoco, che trasmette immagini termiche e permette di vedere attraverso il fumo. Le immagini di questa termocamera saranno trasmesse ed inviate ad una visiera interna, estraibile, sulla quale il vigile del fuoco potrà rilevare alcuni
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
dati, e inoltre vedrà in anteprima le immagini termiche, come se con i propri occhi stesse guardando dentro al fumo. Potrà inoltre rilevare dati sensibili ad esempio la posizione dei compagni di squadra, la temperatura nel luogo dell’intervento oppure la presenza di sostanze pericolose. La seconda, e più semplice, novità tecnologica consisterà nell’inserimento di una radio auricolare all’interno del casco, all’altezza delle orecchie, cosi che il vigile del fuoco potrà comunicare senza problemi con i colleghi e compagni di squadra. Infine, la terza ed ultima novità del casco, prevede il collocamento di una particolare presa per il tubo dell’aria, che sarà posizionata posteriormente, e nella quale il vigile del fuoco inserirà il tubo dell’autoprotettore (quella speciale attrezzatura costituita da una bombola da portare a spalle ed una maschera, strumento utilizzato sempre in presenza di fumo e sostanze tossiche). Questo per risolvere il fastidio problema che è emerso moltissime volte durante gli interventi, quando mi è capitato appunto di indossare l’autoprotettore. Nella soluzione odierna il “tubo dell’aria” viene avvitato frontalmente nella maschera che il vigile del fuoco indossa, e questa è una soluzione molto scomoda perché limita moltissimo la mobilità del vigile del fuoco, ed è anche molto pericolosa perché c’è sempre il rischio di restare impigliati in qualche ostacolo. Con l’ingresso del tubo dell’aria posteriore, andrò a risolvere le problema-
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tiche rilevate e scongiurerò il rischio di impigliamento. Penso che questo mio progetto possa benissimo esser considerato un progetto di sviluppo tecnologico, perché riprende in chiave moderna uno strumento che per tanti anni è rimasto identico, che rappresenta la storia del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e sopratutto visto l’ambito verso cui è indirizzato, spero che un domani possa contribuire davvero a salvare molte vite e a rendere più agevole il duro lavoro che i vigili del fuoco si trovano ogni giorno ad affrontare.
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Davide D’Amelio, Edoardo Maria Manuguerra
Lo stato di Urania Progetto editoriale Accademia di Belle Arti di Firenze Corso di Grafica 1 del biennio di A.V.E.N.L.E. ISIA di Urbino - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di II Livello in Grafica Docente: Paolo Parisi
Un progetto editoriale, frutto della collaborazione tra due studenti di due istituzioni del comparto AFAM: Davide D’Amelio e Edoardo Maria Manuguerra. A partire dal tema d’esame del corso di grafica dell’Accademia di Belle Arti di Firenze condotto da Paolo Parisi, che chiedeva di realizzare un’opera in edizione che raccontasse la propria idea di contemporaneità, Davide D’Amelio ha condiviso il proprio percorso progettuale con quello di Edoardo Maria Manuguerra al quale, il docente di Urbino Mauro Bubbico, aveva richiesto di sviluppare un progetto editoriale che raccontasse l’esperienza di una micro nazione, dalla sua fondazione ai suoi apparati politici e culturali. Davide D’Amelio ha concepito i contenuti di testo e
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immagini e curato l’aspetto del design mentre Edoardo Maria Manuguerra, la struttura grafica dell’impaginazione e del lettering. Il tema scelto da entrambi verte sui diritti civili lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender). La struttura dell’edizione, numerata e a tiratura limitata, è divisa in due parti: una in cui prevale una narrazione testuale accompagnata da immagini illustrative e una in cui la narrazione è affidata esclusivamente alle immagini. Punto d’inizio dell’epopea dello Stato di Urania, nome della fantomatica repubblica, è un evento cruciale per la comunità queer, l’Europride del 13 Luglio 2011 svoltosi nella capitale Italiana. Da qui un gruppo di persone intraprenderà un viaggio in autobus lungo il corso del Tevere che
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
si concluderà con la fondazione della città stato di Urano, un luogo dove le persone, tutelate da una legislatura “ad hoc”, possano vivere liberamente la propria identità. Il racconto prende come riferimento i miti di fondazione antica; in questo caso particolare, quello della fondazione di Roma che vede come capostipiti della progenie latina i troiani in fuga, Enea e il padre Anchise, dalla propria città conquistata dagli Achei. La repubblica, ripercorrendo i riferimenti alla cultura greco antica a cui la comunità lgbt spesso afferisce, è una città stato che garantisce un solido welfare, gestito dai ministeri preposti. Valore fondamentale della Repubblica Uraniana è l’Amore, come è citato nella costituzione della nazione, una rivisitazione del documento costituente italiano (le parole lavoro e lavoratori sono sostituite con le parole amore e amanti). Come affermano gli stessi autori nella prefazione: “Non riusciremo a vivere un’utopia. A noi piace la vita che accade e che accadrà. Abbiamo raccolto qui una storia che lega insieme ciò che ci rappresenta di più nel bene e nel male, che si dimostra nei suoi opposti, facendosi carico delle proprie contraddizioni. Sono piccole ma intense scintille di vita a portata di mano per tutti coloro che, abbandonata la speranza, avranno il coraggio di far abitare Urania nella propria esistenza”.
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Giovanna Tagliasco
Pack & Unpack. Leave your stamp Un toolkit per progettare servizi di design con le persone Università di Genova Laurea di II livello in design del prodotto e dell’evento Progetto di tesi Docenti: Raffaella Fagnoni , Chiara Olivastri
“Pack & Unpack, Leave Your Stamp” è un toolkit, usato per progettare servizi con le persone e per le persone, ognuno è chiamato ad esprimere i propri bisogni e a contribuire a trovare soluzioni per risolvere problemi. Un tale strumento richiama i giochi e le modalità di gioco dei bambini che sperimentano la realtà creandosi un immaginario, con un grosso grado di libertà di simulazione. Questo strumento, bastato su una struttura teorica permette ai progettisti di immaginare e comunicare, grazie ad una linea guida, la storia dell’utente durante il percorso del servizio. Il gioco, composto da pedine magnetiche e timbri, movibili su una mappa, consente di facilitare la co-progettazione, durante la quale intervengono soggetti
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direttamente interessati all’uso del servizio, i quali devono poter disporre di strategie che facilitano la visualizzazione di ciò che si sta progettando. Il toolkit è diviso in due fasi: da una parte la fase di progettazione Pack & Unpack e dall’altra la fase di visualizzazione Leave Your Stamp. La prima fase consente di provare a costruire la rete di connessioni con l’utilizzo di pedine magnetiche e connessioni chiodate; la disposizione può essere costruita e decostruita fino a quando non corrisponde alle esigenze del progettista. Le pedine sono dotate di un magnete che consente di creare collegamenti con altre pedine attraverso elementi di connessione che contengono parti metalliche. Le connessioni, cioè gli
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
elementi chiodati, sono di tre colori differenti, per visualizzare la distinzione tra i flussi di denaro, di informazioni oppure di materiali. Ogni elemento connettivo ha al suo interno un chiodo, parte metallica che permette di congiungersi ai magneti. Ogni connessione è numerata con numeri da 1 a 6, per individuare la successione temporale degli eventi. Gli elementi che compongono il gioco sono duplicati: una parte è dotata di magneti, l’altra parte, con lo stesso connotato simbolico, è dotata di timbri, che consentono di lasciare traccia dello sviluppo del progetto, sperimentato con la costruzione e decostruzione consentita dagli elementi magnetici. Il gioco, da una parte prende ispirazione dal modello narrativo del viaggio dell’eroe di Vogler, che fornisce un modello su cui costruire il “Viaggio” che deve compiere un utente per “colmare la sua mancanza”, dall’altra parte si ispira al gioco di costruzione Geomag. Quello che compie l’utente all’interno della progettazione del servizio, può essere considerato anch’esso come un viaggio. All’interno del viaggio l’utente attraversa delle fasi che possono essere paragonate alle fasi del viaggio dell’Eroe. Il paragone è reso possibile dall’osservazione che l’utente, realmente, è mosso da un problema da risolvere, attraverso il contributo del service design. Per risolvere il problema deve affrontare e rimuovere degli ostacoli e raggiungere un obiettivo che comporterà per lui un decisivo cambiamento e una sorta di ricompensa.
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La prova centrale si concretizza nella costruzione delle connessioni tra l’utente, il provider e gli eventuali stakeholder. Le regole del gioco sono state riportate all’interno di un libretto di istruzioni che accompagna il toolkit. Il service design è un processo complesso in quanto fa interagire elementi diversi: persone che hanno ruoli differenti, soggetti multidisciplinari che si trovano a collaborare, ambiti produttivi che vengono messi in connessione per creare opportunità, un tale strumento, facile da usare, fornisce tutti gli elementi necessari al servizio, è destinato a coloro che si trovano a progettare per sessioni di co-crezioni. Uno strumento che aiuta anche i meno addetti ai lavori e dà la possibilità di avere immediatamente la visualizzazione del sistema creato.
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Vincitore - Design per i diritti (Articolo 2 della Costituzione Italiana)
Attività di ricerca
Camilla Bati, Mario Bernaudo, Ambra Bordacchini, Claudia Cassina, Antonio Conticello, Serena Correale, Andrea Del Prete, Alessio Dipaola, Alessia Izzo, Davide Merlo, Desiree Sisto, Marco Trevisani
Igea Il design al servizio della prevenzione delle patologie croniche ISIA Firenze - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma di Secondo Livello in Design della Comunicazione Diploma di Secondo Livello in Design del Prodotto Progetto di tesi Docenti: Stefano Maria Bettega , Francesco Bonomi, Elisa Del Lungo, Simone Paternich, Andrea Spatari
Il progetto IGEA ha coinvolto ISIA Firenze, il Dipartimento di Ingegneria ed Architettura dell’Università di Trieste e la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, con l’obiettivo di ideare dispositivi indossabili medico-diagnostici in vivo con metodologie non invasive per la prevenzione di potenziali patologie croniche. Il progetto è stato organizzato come un laboratorio con la partecipazione multidisciplinare di oltre 20 esperti, tra docenti, specialisti e imprenditori, che hanno
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seguito gli studenti nella fase di analisi, definizione e sviluppo dei concept. Da sempre ISIA intende il design come una disciplina trasversale in grado di individuare e risolvere i bisogni dei singoli utenti e, quindi, della collettività. La ricerca si è conclusa con la realizzazione di quattro progetti, da parte di altrettanti team di studenti, ciascuno dei quali, utilizzando un approccio user-centered, ha sviluppato un dispositivo per la prevenzione di una specifica patologia.
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RECU - Personal Sleep Care
Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Uno dei quattro progetti, RECU, è stato ospite al padiglione delle start-up italiane a Las Vegas nell’ambito del CES 2017.
proprio stato di osteopenia, consentendo di attivare con largo anticipo efficaci azioni preventive.
ILI - Walk on Ili è una soletta intelligente che rileva pressione e temperatura plantare, per prevenire le ulcerazioni dovute al piede diabetico. Per prevenire le problematiche correlate al piede diabetico si è scelto di sviluppare una soletta intelligente che permette di rilevare variazioni di pressione superficiale e temperatura sulla pianta del piede. Grazie ad Ili e alla relativa applicazione per smartphone, è possibile monitorare il piede diabetico in modo autonomo, quotidiano e invisibile, minimizzando il cambiamento nella routine del paziente diabetico, già costretto a tenere sotto controllo in maniera attiva il proprio livello glicemico.
RECU - Personal Sleep Care Recu è un sistema per lo screening dei disturbi del sonno e un supporto per la diagnosi dell’apnea ostruttiva del sonno. Tra le principali cause di disturbo del sonno vi sono le apnee notturne, una patologia, denominata OSAS - obstructive sleep apnea syndrome - che costituisce un importante fattore di rischio per altre gravi patologie, quali, ad esempio, infarto del miocardio, ictus, difficoltà respiratorie, ecc. Attualmente l’unica indagine clinica in grado di diagnosticare l’OSAS è la polisonnografia, un esame costoso e piuttosto scomodo, che richiede una permanenza in ospedale di svariate ore. Il sistema Recu, composto da un dispositivo indossabile e una stazione di ricezione ed elaborazione del segnale, è in grado di rilevare gli stessi parametri della polisonnografia con un esame semplice e poco invasivo da effettuarsi in ambito domestico.
ORIS - Bite Your Test Un dispositivo, non invasivo e portatile, che in soli 25 secondi misura la densità del tessuto mascellare e permette una diagnosi precoce dell’osteoporosi. L’osteoporosi è asintomatica e indolore e non si manifesta con sintomi evidenti al soggetto nel quale si sviluppa, fino al momento dell’eventuale frattura, il che rende estremamente importante una diagnosi precoce. Le tecniche diagnostiche tradizionali dell’osteoporosi utilizzano radiazioni ionizzanti (raggi X) e questo limita la frequenza delle misurazioni che si possono effettuare. ORIS utilizza invece un sensore ad ultrasuoni, privo di effetti collaterali, e permette quindi all’utente di svolgere più misurazioni ravvicinate nel tempo, di monitorare con grande frequenza la salute delle proprie ossa ed acquisire consapevolezza del
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REI - Define your style, control your health REI è un dispositivo indossabile per il monitoraggio non invasivo, continuo e passivo della pressione sanguigna. La prevenzione all’ipertensione arteriosa rappresenta una delle sfide della società moderna: un italiano su tre ne soffre e nella maggior parte dei casi è conseguenza di stili di vita non corretti. REI è un dispositivo indossabile che utilizza sensori sperimentali di recente concezione per rilevare in continuo la pressione sanguigna in modo non invasivo e non stigmatizzante.
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Progetti vincitori, menzionai e selezionati AttivitĂ di ricerca
ILI - Walk on
Art.2 - Design per i diritti
REI - Define your style, control your health
ORIS - Bite your test Diritti e Design
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RECU - Personal Sleep Care
REI - Define your style, control your health
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PNA 2018 - sezione Design
Art.2 - Design per i diritti
AttivitĂ di ricerca
ILI - Walk on
ORIS - Bite Your test
Diritti e Design
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Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Menzionato - Design per i diritti Articolo 2 della Costituzione Italiana
Attività di ricerca
Giovanni Dipilato
Design is blind
Lo sport per soggetti con disabilità visive NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano Diploma Accademico di I Livello in Design Progetto di tesi Docente: Claudio Larcher
Design is blind è un lavoro di tesi che mira a sensibilizzare il collettivo attorno a progetti per persone, i cui interessi e peculiarità, sono completamente ignorati dalla massa. Educare alla cultura progettuale che tenga in considerazione i punti cardine del modus operandi DfA. Che proponga oggetti di gusto estetico accattivante intenti ad instaurare un affezione con l’utenza finale (che in queste circostanze è solitamente abituata all’esatto contrario). Informare, tramite l’immagine di prodotto, dell’esistenza di sport completamente sconosciuti con gli opportuni ausili. Grazie alla collaborazione con i campioni nazionali ed europei di showdown, calcio e nuoto, sono nati tre progetti strettamente legati alle rispettive attività sportive
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per non vedenti. Puk è la racchetta per lo Showdown, sport che unisce il ping pong all’hockey da tavolo. Nata dalle continue revisioni con i ragazzi dell’Istituto dei Ciechi di Milano, ma soprattutto con i consigli di Luca Liberali (numero uno per categoria a livello europeo) e Maurizio Regondi. Puk risponde alle necessità dell’atleta tenendo in considerazioni le tre fasi principali del gioco: attacco, fase di controllo e difesa. La racchetta vanta di innumerevoli accorgimenti ergonomici legati non solo al buon gusto estetico, ma anche un’accurata scelta dei materiali che, con le loro diverse proprietà, si adattano al meglio alle necessità che un campione esigente dovrebbe avere. Mugl è la maschera protettiva per calciatori
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
non vedenti. Nata grazie alle continue revisioni con Francesco Cavallotto, Nicola Mauro e Marco Lamacchia (campioni di categoria e calciatori della nazionale italiana). Questo progetto mira alla sicurezza dell’atleta prima delle regole imposte dal regolamento. Leggera e lavabile, Mugl, copre fronte il setto nasale, zigomi e parete della fronte, ma anche garantisce l’assenza totale di luce all’interno di essa (dato fondamentale per un ipovedente con residui visivi di qualche tipo). IPO è l’applicazione iPhone per nuotatori non vedenti. Nata dalla collaborazione con Francesco Disalvo e Florinda Trombetta, l’applicazione mira a risolvere una stretta necessità che gli atleti non vedenti hanno quando si trovano tra le corsie di una piscina, l’orientamento. Se per chi è nato nel mondo della luce può risultare una cosa scontata, per un atleta non vedente non lo è affatto. Percorrere una corsia con andamento a zig-zag non solo è causa di scontri continui ai galleggianti che la delimitano, ma è anche causa di perdita di tempo, in quanto ne allungano drasticamente il percorso da svolgere. Per un atleta, si sa, non c’è niente di peggio che perdere tempo, perciò IPO sfrutta la tecnologia all’interno di un iPhone per mandare feedback sonori all’atleta che, durante l’attività indosserà un’auricolare a trasmissione ossea. Per la realizzazione di questo progetto si ringrazia la collaborazione di Mattia Davide Amico, fondatore delle Officine Tesla. Per il corretto funzionamento di IPO sono stati studiati e
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realizzati una serie di prototipi atti a portare il cellulare in acqua, ad esempio la fascia con materiali tecnici. Si è pensato anche ad una concept futura che limiti il tutto al solo uso di un unico auricolare. A completamento del percorso sono stati studiati dei packaging mirati alla vendita ed il trasporto dei singoli oggetti con relativi studi pubblicitari e loghi. Proprio la parte di comunicazione è nata con l’intento di sensibilizzare il prossimo sull’esistenza di questa serie di attività che in molti pensano siano praticabili solo da chi è nato nel mondo della luce.
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Riccardo Righi
Mimicry
Analisi del processo di costruzione dell’identità online ISIA Urbino - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di I Livello in Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva Progetto di tesi Docenti: Luca Capuano, Valentina Rachiele
Mimicry è un progetto che si propone di indagare le forme dell’identità online nell’epoca d’oro del pronome io. Siamo disposti a farci ossessionare dal concetto di ‘identità’ pur considerandolo, a livello di studio della sua evoluzione, inflazionato e ammettendo la mancanza di una sua natura univoca. Le innumerevoli discussioni sul tema hanno portato alla luce i molti, potenziali volti dell’identità e la mia analisi - costruita su basi sociologiche, psicologiche e filosofiche - si propone non solo di indagarli ma anche, dove possibile, di far emergere quelli rimasti sommersi. Il bisogno narcisistico di connotazioni identitarie ci trascina, come soggetti, nell’abnegazione di ciò che è il fulcro stesso dell’esistenza e che ci appartiene già nella forma
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di una potenzialità sconosciuta; così, costruiamo la tendenza a smarrirci nei riflessi degli altri, alla ricerca di un’identità misurabile rispetto all’attenzione sociale ricevuta e impegnandoci a mimare un concetto rappresentato in forme che percepiamo come familiari e rassicuranti. L’oblio della mania relazionale che ne deriva conduce al mito più falso di tutti, ovvero la concezione degli individui come entità sconnesse, separate, singolarmente autosufficienti, e si traduce, infine, in un senso di isolamento assoluto, legato a un mondo digitale che procede più velocemente di quanto siamo effettivamente in grado di controllare. In questo senso, i media digitali hanno ampliato le possibilità di costruzione identitaria, contribuendo in maniera prepon-
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
derante al consumo delle immagini nella quotidianità; le piattaforme social, in particolare, sono diventate parte integrante del nostro approccio con l’altro ridefinendo le interazioni sociali e la loro influenza sull’identità del singolo. Incessantemente siamo chiamati a selezionare, modificare, cancellare e ritoccare ogni elemento che ci caratterizza: corpo, viso, voce fino a toccare il linguaggio e infine il pensiero. Ci sentiamo obbligati e anche gratificati, a plasmare un’immagine di noi stessi perfettamente definita nei suoi contorni: inizia, allora, il gioco delle maschere, la finzione che ognuno sceglie di adottare per mostrarsi secondo i suoi desideri e che genera uno sdoppiamento dell’Io tra corporeo e incorporeo, online e offline. Sulla base di queste premesse, il progetto di ricerca “Mimicry. Analisi del processo di costruzione dell’identità online” tratta a livello teorico alcuni degli snodi principali nell’approccio dell’individuo online e sulle piattaforme social rispetto alla propria percezione identitaria; in particolare si è voluto prendere in considerazione Instagram, dal momento che è da considerare il social network meno indagato e, tuttavia, più caratterizzato rispetto agli altri dalla predominanza del medium visivo. Di conseguenza, il progetto fotografico sintetizza le riflessioni su alcune categorizzazioni visive di identità costruite sui social media. La scelta di un medium visuale per eccellenza nella società contemporanea, quale Instagram, ha permesso di indagare le relazioni oggettuali
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rispetto al confronto con l’altro in un contesto strutturato. Gli influencer diventano così figure virtuali che consentono un’indagine intuitiva intorno ai concetti di identità artificiale, mercificazione e dissociazione dell’Io narrativo. Mimicry perché siamo anche gli altri. Perché le interazioni sociali formano la percezione che abbiamo del nostro sé. Perché, come ci ricorda il termine coniato da Roger Caillois rispetto al gioco dell’imitazione, siamo gratificati dal mascheramento che, in questo caso, deriva da una rigida strutturazione di ruoli identitari artificiali da interpretare. La maschera ci consente di sperimentare liberamente ogni potenziale Io, svincolando la personalità da una realtà limitante, e il gioco è bello fino a quando ci rendiamo conto di aver smarrito il nostro riflesso nella casa degli specchi, di essere tutti eppure nessuno.
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Diritti e Design
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Art.2 - Design per i diritti
AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Vincitore - Design per la cultura e lo sviluppo Articolo 9 della Costituzione Italiana
Progetto
Nicole Giavaldi, Lorenzo Waller
Cora
Barca per il tempo libero NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano Diploma Accademico di I Livello in Design Progetto di tesi Docente: Claudio Larcher
Il progetto Cora nasce inizialmente come una profonda ricerca del mondo artigianale, più in particolare dell’arte dell’intreccio e della cesteria. Queste tecniche sono tra le più antiche sviluppate dall’uomo ed allo stesso tempo si sono diffuse in qualsiasi parte del mondo. Uno tra gli oggetti più insoliti, creati tramite l’intreccio, è il Coracle, piccola imbarcazione gallese che da millenni permette a chi le possiede e costruisce di attraversare piccoli laghi o fiumi. Il nostro obiettivo iniziale è stato dunque apprendere appieno questa tecnica per poi carpirne i punti di forza e traslarli su di un progetto innovativo che unisse la presenza di elementi prettamente artigianali e parti realizzate grazie alle nuove tecnologie.
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Realizzando un Coracle, grazie all’aiuto di un’artigiana cestaia, abbiamo appreso le tecniche della raccolta dei rami nei boschi, come intrecciarli e come essiccarli nelle apposite dime. Il nostro percorso progettuale è stata una successione di errori e conseguenti intuizioni, che ci hanno portato dopo prove e sperimentazioni al prodotto finale, ovvero Cora. Cora non è altro che una imbarcazione di piccole dimensioni; ispirata e intuita grazie alla creazione di un Coracle, è in grado di essere smontata e perciò di essere facilmente trasportata all’interno di uno zaino, pesa circa 8 kg ed è composta da 58 pezzi. Alcuni di essi, come i listelli che ne formano lo scheletro, sono stati realizzati in modo completamente artigia-
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Art.9 - Design per la cultura e lo sviluppo
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
nale, mentre i giunti che li collegano sono stati stampati grazie all’utilizzo della stampa 3D. All’interno di questo progetto è quindi fondamentale il connubio fra artigianalità e tecnologia, persone e macchine. Cora può essere montata in soli 15 minuti, tramite incastri intuitivi e forme semplici che ne agevolano l’assemblaggio. Ciò che la rende impermeabile è la presenza di un tessuto in pvc che viene affrancato allo scheletro grazie ad una cinghia. Le pagaie di Cora sono l’unico mezzo necessario al suo direzionamento e spostamento, mentre la sua seduta è realizzata tramite l’intreccio di una cinghia su di una cornice di legno, per creare un rimando visivo al mondo artigianale di partenza. La sua comodità d’uso e la trasportabilità ne permettono l’utilizzo in luoghi difficilmente raggiungibili, favorendo la scoperta del paesaggio naturale che ci circonda nel suo completo rispetto. Con questo progetto abbiamo inoltre cercato di creare un’ esperienza in cui l’utente si possa sentire coinvolto, infatti montare la propria imbarcazione sulla riva del fiume o laghetto che si vuole esplorare dona un’emozione impagabile, ma soprattutto la soddisfazione di aver creato qualcosa con le proprie mani. Cora è una imbarcazione per chi vuole sfruttare il proprio tempo libero per riscoprire il piacere di essere cullati dall’acqua in cornici naturali inaccessibili altrimenti, una via di fuga dalla quotidianità ed un mezzo con cui riuscire a vivere piccole avventure a misura d’uomo.
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Con Cora chiunque può diventare, almeno per qualche ora, il capitano della propria “nave” ed avventurarsi in questo fantastico mondo.
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Art.9 - Design per la cultura e lo sviluppo
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Menzionato - Design per la cultura e lo sviluppo Articolo 9 della Costituzione Italiana
Progetto
Luca Parodi, Marco Repetto
Cicno: Manifattura 2.0 Design + Territorio + Artigianato
Università degli Studi di Genova Laurea di II livello in Design del Prodotto e dell’Evento Progetto di tesi Docenti: Raffaella Fagnoni, Vito Nesta, Alessandro Valenti
Il progetto Cicno nasce come un sistema di produzione e vendita di oggetti ispirati alla tradizione ligure, realizzati in collaborazione con i maestri artigiani locali, teso a promuovere e tutelare il patrimonio storico, artistico e culturale della regione Liguria. Il cuore pulsante di Cicno è costituito dalle piccole botteghe di eccellenza che operano sul territorio da moltissimi anni, i suoi progetti sono giovani, stimolanti, risaltano l’idea e la forma, senza trascurare la grande abilità artigianale. Cicno è una fabbrica diffusa, un insieme di mestieri antichi, quotidiani, sapienti, tramandati di padre in figlio. Il progetto nasce da una ricognizione intorno alla figura del designer, un tentativo di decifrare com’è cambiato il suo approccio con
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la progettazione degli oggetti e la sperimentazione di nuove collaborazioni con figure appartenenti al mondo dell’artigianato e delle gallerie. Il termine designer sta assumendo la valenza di creatore di valori, ed il modo in cui egli plasma il suo atteggiamento sulla base dei cambiamenti temporali e sociali porta alla ricerca di nuove situazioni e soluzioni progettuali. Oggi si possono rilevare nuove dinamiche disciplinari, intrecci e contaminazioni che portano all’interazione tra mano e macchina regalando alle piccole realtà ed ai giovani designer la possibilità di dare vita a prodotti che possano essere inseriti appieno nel contesto smart di oggi. La raccolta di informazioni riguardanti le botteghe storiche tutt’oggi attive
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Art.9 - Design per la cultura e lo sviluppo
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
in Liguria e le rispettive lavorazioni applicabili al campo del design crea un lungo elenco di prodotti realizzati artigianalmente in questa Regione. La start-up ideata vuole affermare il ruolo dei designer in collaborazione con le piccole imprese artigiane. Designer, territorio e artigiani, non devono essere considerati entità isolate, ma sono chiamati a collaborare alla realizzazione di un progetto comune. Tre elementi fondamentali con gli stessi obiettivi: portare in auge le imprese artigiane liguri, creare reali collaborazioni con i progettisti, intercettare un pubblico sensibile al valore della produzione artigianale ed aprire nuovi canali di commercializzazione. La nuova realtà Cicno, il cui nome deriva dalla storia mitologica della Liguria, vuole essere un laboratorio diffuso, all’interno del quale i designer collaborano con gli artigiani, reinventando le forme e ripensando all’utilizzo dei materiali in funzione di obiettivi comuni innovativi. Una sperimentazione che abbraccia la tecnica e la materia, promettendo una relazione differente tra analogico e digitale. La start-up si traduce inoltre in una piattaforma online, un sito e-commerce, che diventa luogo di incontro all’interno del quale il fruitore può confrontare i diversi prodotti, entrare in contatto con i progettisti ed appassionarsi alle diverse storie che ogni prodotto narra. È un progetto in evoluzione, sviluppato all’interno del Dipartimento di Architettura e Design dell’Università degli studi di Genova, ed attualmente sono state presentate
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le prime due collezioni di prodotti: “Scampoli”, una serie di imbottiti realizzati in collaborazione con la bottega artigiana Figli di Demartini di Lorsica (Ge), maestri del damasco e membri del marchio “Artigiani in Liguria”. I cuscini, realizzati interamente a mano, presentano colori e dimensioni differenti e sono stati assemblati unendo i damaschi (preselezionati dall’archivio della bottega) con altri pregiati tessuti come il raso e il taffetà. “Frammenti”, una collezione di piatti e sottopiatti realizzati in collaborazione con il maestro vetraio Marco Bottaro di Genova e l’azienda Nerardesia di Cicagna (Ge), produttrice di materiali lapidei. I decori dei damaschi di Lorsica vengono incisi sul vetro opale e sull’ardesia della Val Fontanabuona, dando vita a sei coppie differenti di piatti e sottopiatti.
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Progetto
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Alessandro Percallo
Babylon Hut
Impianto acquaponico modulare ecosostenibile Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Diploma Accademico di II Livello, Industrial & Research Design Progetto di tesi Docente: Mauro Martinuz
Il nome del progetto, Babylon Hut, deriva dai leggendari giardini pensili di Babilonia voluti dalla regina Semirmide attorno al 590 a.c., che secondo la leggenda erano situati nell’odierna Baghdad (Iraq). Tale leggenda vuole che la regina, pur trovandosi in un territorio arido e difficile, potesse cogliere ogni mattina una bocciolo di rosa. Per questo nella cultura tradizionale mesopotamica il significato della parola giardino somiglia a quello di paradiso. Parallelo azzardato il mio ma coerente, in quanto la tradizione vuole che questa rigogliosità anomala fosse dovuta a straordinari giochi idraulici in grado di portare acqua fresca ogni giorno nell’intero giardino, senza uso di corrente elettrica. La crisi ambientale è una tematica fondamentale per
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la gestione della vita futura. Crisi di cui non fa parte solo l’effetto serra, l’impoverimento del territorio, il mutamento climatico e la scomparsa delle biodiversità. Con il passare dei secoli le diversità e le disparità tra i diversi popoli si sono accentuate raggiungendo picchi impensabili. Guerre, sfruttamento, schiavitù hanno aggiunto benzina a questo falò. Molte sono le associazioni e gruppi governativi internazionali nati per ridurre queste disparità e rendere la vita più equa per tutti, ma è un percorso molto lungo e complesso, spesso ostacolato dai governi stessi che utilizzano la povertà come martello per assoggettare tali popolazioni a dittature terribili e violente. Babylon Hut affronta, nel suo piccolo, alcuni di questi problemi
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Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
facendo prima un’analisi dei 17 punti dello sviluppo sostenibile stilati dalla FAO. Grazie a questi è stato possibile mettere a fuoco i problemi che più stimolavano l’aspetto sociale e funzionale del design. Si tratta infatti di un modulo, la cui struttura è interamente realizzata in bambu, pianta che cresce rigogliosa in molte zone socialmente critiche. La forma ricalca le soluzioni abitative tipiche di alcuni villaggi africani e asiatici. Il concetto alla base dell’intero progetto è creare una fonte di cibo e occupazione eco-sostenibile e autonoma. Per fare ciò è stato utilizzato un sistema semplice e innovativo quanto spesso ignorato, l’acquaponica. Tale sistema, ampiamente utilizzato già ai tempi dei babilonesi, sfrutta la crescita combinata di speci ittiche quali pesci o crostacei, con quella di una vasta gamma di ortaggi. Questo è possibile perché le sostanza di scarto create dai pesci e rilasciate nell’acqua, sono una ricchissima fonte di nutrienti per le piante che, dal canto loro, sono fondamentali per il filtraggio delle tossine per la vita degli animali. Le piante vengono poste in un letto di coltura basato su un materiale inerte (come l’argilla ad esempio), nel quale le radici possono crescere e assorbire liberamente tutte le sostanza di cui hanno bisogno. Questo sistema, opportunamente ottimizzato, è in grado di accellerare, secondo i recenti studi, di quasi il 30% la crescita dei vegetali. Questo permetterebbe di ottenere 3 cicli interi di crescita rispetto ai 2 solitamente gestiti nelle normali serre.
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Se aggiungiamo poi l’allevamento di speci di pesci commestibili, e con carni a alto contenuto proteico, otteniamo una fondamentale fonte di cibo per tutti i tipi di popolazione, dalle grandi città, ai villaggi più sperduti e arretrati. Una parte di Babylo Hut verrebbe ovviamente prodotta industrialmente (le vasche di coltura, il telo di copertura, i tubi e le pompe fino ai pannelli solari); i materiali palstici sono però bio-polimeri derivanti dallo scarto delle lavorazioni industriali di cibo (patate e mais). La fornitura di questa struttura (nel caso dei paesi in difficoltà, fornita dalle associazioni umanitarie al posto di aiuti temporanei) è pensata per essere accoppiata ad un periodo di istruzione all’utilizzo e alla sostenibilità della popolazione in modo da crescere delle generazioni consapevoli dei proprio mezzi e delle proprie possibilità.
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Progetto
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Tommaso Lucarini
Immersa
Identità territoriali ISIA Firenze - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di I Livello in Design Progetto di tesi Docente: Biagio Cisotti
Una ricerca immersiva all’interno delle botteghe dà vita a una collezione di oggetti d’uso nata dalla volontà di dare libera espressione alla materia e alla sua lavorazione. La collezione Immersa nasce da un lavoro di connessione con le varie competenze artigianali locali. Si parla di identità territoriale espressa attraverso l’utilizzo dei materiali più rappresentativi della zona della Versilia: bronzo e marmo. Una relazione fra i due materiali primordiali, dove al linguaggio spontaneo del metallo si contrappone la lavorazione tradizionale al tornio dei marmi apuani scelti. Scorie di metallo, solitamente smaltite dopo la fusione, ora sono in parte recuperate e mescolate alla fluidità del bronzo fuso attraverso metodologie sperimentali ottimizzate
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all’interno della Fonderia Artistica Versiliese. Immersa è una collezione autoprodotta il cui fine di valorizzare il territorio si sposa con un immaginario primitivo inteso in termini di onestà formale e materiale. Il processo utilizzato per la realizzazione degli elementi della collezione vede come obiettivo l’utilizzo del bronzo in modo sperimentale. Si tratta di un approccio che va oltre il processo standard della fusione a cera persa. Uno studio sui comportamenti del metallo, una ricerca sulla vera natura del materiale stesso attraverso un immaginario inedito. Una sperimentazione verticale sugli effetti superficiali del bronzo volta a ritrovare l’identità prima di se stesso, la sua matericità e la sua spontaneità.
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Progetto
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Rosanna Lama
Non conservare e non esporre Progetto di comunicazione museale
ISIA Urbino - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di I Livello in Progettazione Grafica e Comunicazione Visiva Progetto di tesi Docente: Matteo Guidi
Il progetto nasce dall’urgenza di interrogarsi su come il museo d’arte contemporanea possa essere garante del patrimonio artistico e culturale in maniera attuale e di mostrare il ripensare da parte di tutti i diversi attori culturali allo spazio e al ruolo che questa istituzione deve occupare e rappresentare. Riflessioni indispensabili per la continua riformulazione di nuove forme di gestione e condivisione di un patrimonio pubblico che rispondano ai bisogni, necessità e desideri della società. Il punto di partenza è la costruzione di un quadrato semiotico sulla relazione dei due termini comunemente utilizzati per definire il museo: conservare ed esporre. A partire dall’opposizione di questi due concetti (conser-
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vare rimanda a qualcosa di nascosto e quindi opposto a esporre) il quadrato semiotico presuppone l’esistenza dei due contraddittori “Non Conservare e Non Esporre”. È possibile ripensare il museo di arte contemporanea a partire dalla paradossale negazione dei suoi due atti costitutivi? Il quadrato semiotico - anche visivamente- si offre come espediente adatto a spiegare il percorso metodologico che guida il lavoro: una parte positiva e una negativa. Nel definire positivamente i due termini, si incontrano esempi che negano o sottolineano limiti, contraddizioni e paradossi che questi due atti portano all’interno dell’istituzione museale. Pratiche artistiche, curatoriali, esperienze istituzionali che non conservano e non espongono, secondo
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Art.9 - Design per la cultura e lo sviluppo
Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
una idea di negazione che non è mero rifiuto ma sinonimo di differenza. Il lavoro indaga le possibilità messe in atto da queste pratiche e si configura come un quadro d’insieme creato grazie al contributo di persone operanti in vario modo nel mondo dell’arte contemporanea, attraverso una selezione di immagini e documenti. L’intento è quello di radiografare la questione, per evidenziare la situazione di complessità in cui si trovano ad operare il museo e l’arte contemporanea stessa dovuta ad una costante ridefinizione della società stessa in cui opera. Il museo d’arte contemporanea affronta quindi una realtà che ancor più richiede di riflettere su cosa davvero significhi conservare ed esporre, affinchè l’importante ruolo dell’istituzione non diventi sterile e obsoleto. Il progetto assume la forma di un libro con una struttura che vuole ripercorrere il processo e il pensiero che ne sta alla base, diviso in due parti autonome e - allo stesso tempo - complementari. Due discorsi, con due linguaggi differenti, uno testuale e uno visivo, anch’essi autonomi e complementari. Il primo capitolo contiene considerazioni personali sull’atto del conservare e dell’esporre e sulle loro implicazioni. Il secondo è invece costituito da un apparato iconografico. Immagini in sequenza, dove la successione scelta è una configurazione creata seguendo un ordine di associazioni di tipo contenutistico e formale. Le immagini sono prive di didascalia, proprio per lasciare il loro potere informativo immanente e per dare
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rilevanza al singolo frammento visivo. Nell‘accostamento delle immagini è richiesta una visione capace di guardare attraverso e slittare immediatamente all’immagine accanto, in modo da suggerire una rete di relazioni spontanee. In appendice una raccolta di brevi scritti d‘artista, separati dalle immagini di riferimento proprio con l’intenzione di sospendere il rapporto didascalico e illustrativo, che spesso intercorre fra testi e immagini. L’obiettivo è quello di creare una costellazione di rimandi e riflessioni aperta e potenzialmente infinita, di presentare il libro non come un contenitore definito ma come un’occasione che spinga alla continua riconfigurazione dei materiali presentati e alla fuoriuscita di questi dallo spazio del libro stesso. Infine e soprattutto, è importante specificare che la fase di ricerca di questo lavoro è frutto della relazione con figure partecipi in vario modo dell’istituzione museale. La molteplicità di discorsi non può che provenire da una molteplicità di persone coinvolte.
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Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Anna Battistin,Jessica Bottaro, Desiree Caccaro, Gabriele Colia, Linda Rondini, Andrea Rosar, Giulia Schiatti, Valerio Zanni Bertelli
Poster for the city Progetto di comunicazione sociale attraverso il design di manifesti commemorativi per il Comune di Bologna Accademia di Belle Arti di Bologna Diploma Accademico di I Livello in Design Grafico Corso di I livello di Progettazione Grafica Docente: Danilo Danisi
Poster for the city è un progetto di comunicazione sociale realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Bologna con il Comune di Bologna, per la realizzazione ogni anno di manifesti commemorativi per ricorrenze istituzionali nazionali, con l’obiettivo specifico di rinnovarne e restituirne la memoria, attraverso linguaggi adeguati all’odierno scenario urbano. Le celebrazioni scelte per il progetto sono la Festa della Liberazione (25 Aprile), dei Lavoratori (1 Maggio), della Repubblica Italiana (2 Giugno); e l’anniversario della Strage alla Stazione di Bologna (2 Agosto); in occasione delle quali viene realizzata una effettiva campagna di affissioni. Il progetto è stato ideato da Danilo Danisi, coordinatore del corso di Design Grafico e docente di Progettazione Grafica e mette in gara gli studenti iscritti alle tre annualità del corso stesso, con richiesta di concept innovativi e di un linguaggio visuale che, pur nella
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differenza delle scelte progettuali di ogni proposta, mantenga una stessa matrice di art direction, per garantirne comunque la riconoscibilità. Le proposte sono vagliate da una giuria composta da rappresentanti del Comune di Bologna, dei Comitati inerenti alle celebrazioni, e dell’Accademia di Belle Arti. Le linee guida del progetto tengono conto della grande tradizione italiana (e bolognese) nel settore di quella che fu chiamata la ‘grafica di pubblica utilità’, privilegiando un rapporto di comunicazione diretta, intensa ma neutrale con il cittadino: tra le richieste principali, infatti, c’è quella di evitare il più possibile qualsiasi tipo di deriva ‘partitica’, sottolineando al contrario la partecipazione collettiva ai valori espressi dalle ricorrenze in questione. La scelta del supporto del manifesto rivendica il ruolo istituzionale e la temporalità dilatata (data la durata della campagna di affissione) della loro comunicazione.
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Progetto
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Vincitore - Design per la cultura e lo sviluppo Articolo 9 della Costituzione Italiana
Attività di ricerca
Federica Amato, Irene Carapacchio, Lorenzo Casciaro, Antonella Cerroni, Gretha Coluccia, Mariagrazia Ferraro, Giovanni Gioia, Benedetta Lusi, Federica Russo, Francesca Terrenzio
Universo su Roma Progetto di ricerca per la valorizzazione del patrimonio storico-scientifico di INAF sul territorio romano e limitrofe, attraverso l’utilizzo di metodologie avanzate di comunicazione, adeguate alle differenti tipologie di fruitori ISIA Roma - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di II Livello in Design dei Sistemi Docenti: Alessandro Spalletta, Stefano Salvi, Mauro Palatucci, Mario Fois
L’Istituto Nazionale di Astrofisica è il principale Ente di Ricerca italiano per lo studio dell’Universo. Promuove, realizza e coordina, nell’ambito di programmi dell’Unione Europea e di Organismi internazionali, attività di ricerca nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, sia in collaborazione con le Università che con altri soggetti pubblici e privati, nazionali, ed internazionali. Favorisce la diffusione della cultura scientifica grazie a progetti di didattica e divulgazione
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dell’Astronomia che si rivolgono alla Scuola e alla Società. INAF rappresenta una realtà diffusa sul territorio nazionale, attraverso la presenza degli Osservatori Astronomici e gli Istituti di Ricerca che lo compongono, una realtà consolidata nel tempo attraverso il legame storico e sociale che questi istituti hanno avuto con le città di appartenenza. Esempio importante è l’Osservatorio Astronomico di Roma, presente dagli inizi del ‘900 come struttura moderna ma legato
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S. Maria degli Angeli S. Maria Maggiore
Pincio
Vaticano
Castel Sant’Angelo
MUN
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
MAPPA DI SISTEMA
Cecilia Metella S. Maria sopra Minerva
Piazza Navona
S. Ignazio
C
Attività di ricerca
Mostra Itinerante
M
Y
Osservatorio e Torre del Meridiano MY
CY
INTERVENTO PROGETTUALE
CMY
K
RIELABORAZIONE del Museo Astronomico Copernicano
APPLICAZIONE Chatbot + Gamification
PERCORSI ASTRONOMICI
PUNTATORI REALTA’ AUMENTATA
ALLESTIMENTO ITINERANTE
QUADRILATERO CULTURALE
INSTALLAZIONE INTERATTIVA MUN
ATTRATTORI GONFIABILI
NUBE DI ORT
NUOVO PIANETA
PONTE DELLA MUSICA
SUPER NOVA
PULSAR
ASTEROIDE
COLOSSEO
PANTHEON
AUDITORIUM
Diritti e Design
Art.9 - Design per la cultura e lo sviluppo
CM
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alla città di Roma fin dal 1500 attraverso le specole presenti all’epoca nella Capitale. In realtà il rapporto tra astronomia e città di Roma va ben più in dietro nel tempo ed ancora oggi ne sono visibili le tracce, sui monumenti romani come il Pantheon e nel tessuto stesso della città. L’Osservatorio di Roma inoltre, estende la sua presenza oltre il territorio della città: la sede di Monte Porzio Catone è stata il primo di numerosi enti di ricerca presenti nel territorio Tuscolano. La ricerca 1.0 (Universo su Roma) l’ISIA di Roma in accordo con l’INAF, partendo dal filo conduttore che unisce attraverso la storia i luoghi, gli eventi e le figure che nel tempo hanno costruito il patrimonio culturale scientifico, ha sviluppato una ricerca tenendo conto delle finalità che INAF intende raggiungere, analizzando i targets a cui destinare la comunicazione, in un‘ottica di sistema. La ricerca si è concentrata sullo sviluppo di attività in grado di creare una rete tra i luoghi della cultura, i luoghi astronomici ed in particolare il Museo Astronomico Copernicano, per diffondere ad un target eterogeneo, la conoscenza di INAF e il forte legame con il territorio, in questo caso di Roma e dintorni. Gli obiettivi della ricerca Sono stati definiti gli obiettivi iniziali: Individuare, attraverso l’approccio di sistema, le strategie più consone alla divulgazione dei contenuti storico-scientifici, mediante nuove logiche di design e comunicazione. Migliorare le attività di comunicazione scientifica del Museo Copernicano ed altre realtà d’interesse dell’INAF. Far conoscere al territorio e al mondo intero, i luoghi astronomici della città di Roma e
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dintorni e collegarli al Museo Astronomico Copernicano, sede Nazionale dell’INAF. Approfondire tematiche di comunicazione multimediale avanzate attraverso il design di progetti pilota. Una prima osservazione e analisi ha evidenziato alcune criticità sulle quali si è basato l’intervento progettuale: mancanza di collegamento tra i luoghi dell’astronomia presenti sul territorio romano; scarsa conoscenza dei luoghi stessi dell’astronomia presenti nelle zone più turistiche della città; difficoltà di comunicazione da parte di INAF delle risorse presenti sul territorio di estremo valore culturale, nazionale e internazionale, esigenza di reinterpretare la narrazione del Museo Astronomico Copernicano in termini di interazione, fruibilità e comunicazione; definizione delle strategie costruire una relazione tra i luoghi astronomici nella città, e il Museo Astronomico Copernicano di Monte Mario, per far convergere differenti target a fruire dei contenuti del Museo e dell’area circostante. Individuare degli “attrattori” in grado di catalizzare l’attenzione per veicolare dei messaggi in maniera più efficace; sfruttare delle caratteristiche presenti nel territorio in termini di strutture e di servizi, per agganciare delle azioni progettuali mirate, unendo ad esempio dei nodi presenti in città ma non connessi (tourist pack e quadrilatero culturale).
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C
34% value 78% value
34% value
58% value
34% value 78% value
34% value
M
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
REALTÀ AUMENTATA
Attività di ricerca
ALLESTIMENTO
Y
CM
CY
PERCORSI ASTRONOMICI
CMY
K
Scopri una Roma astronomica
INSTALLAZIONE INTERATTIVA
Diritti e Design
Art.9 - Design per la cultura e lo sviluppo
MY
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Menzionato - Design per la cultura e lo sviluppo Articolo 9 della Costituzione Italiana
Attività di ricerca
Arianna Aldrovandi, Rachele Bozzato, Giulia Cennamo, Arianna Ciuni, Chiara Cognini, Diletta Comini, Laura Fantini, Eva Felletto, Sara Galici, Giulia Garoni, Michelangelo Greco, Alberto Longo, Susanna Lupi, Luca Mantovani, Giulia Mazzali, Noemi Montaquila, Meryll Reinton, Arianna Sacripanti, Erika Serafini, Gina Succi, Federico Trevisan, Maddalena Zanella
Welcome to Utopia2
Progetto di infografica sulle Lezioni di economia civile di Antonio Genovesi Accademia di Belle Arti di Bologna Diploma Accademico di I Livello in Design Grafico Corso di Progettazione Grafica Docente: Marina Gasparni
Welcome to Utopia2. Lezioni di economia civile è un progetto di infografica del Corso di Progettazione Grafica, terzo anno, del triennio in Design Grafico dell’Accademia di Belle Arti di Bologna (docente: Marina Gasparini) ispirato ad Antonio Genovesi, fondatore della scuola napoletana di Economia Civile, e primo cattedratico
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di Economia in Europa, nel 1754, a Napoli, che tra il 1765 e il 1769 pubblicò le sue opere più importanti: Lezioni di economia civile (tradotta in tedesco, spagnolo e portoghese); Logica; Diceosina o sia della filosofia del giusto e dell’onesto. Come per gli umanisti civili e per i francescani, anche per Genovesi il mercato è
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AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
faccenda di philia. Nella Logica, ad esempio, le virtù civili sono concepite come attivatori di tutte le attività umane, anche di quelle economiche. Mentre nella Logica spiega la necessità di coltivare la fede pubblica, intesa come vincolo sociale basato sulla reciprocità genuina, e non solo sui contratti, perché i contratti siano essi stessi legami e leggi civili. Sostanzialmente, una previsione di quella che oggi chiamiamo economia sociale (o della condivisione, o trasversale). Welcome to Utopia2 è un progetto collettivo di aula che allinea diversi linguaggi visuali possibili, dalla facilitazione grafica, alla iconologia, all’infografica, per tentare una traduzione visiva delle ventidue lezioni della prima parte del trattato Lezioni. Queste coincidevano casualmente con il numero degli studenti che componevano la classe; e sono state state quindi assegnate singolarmente per poi essere raggruppate in sei macro tematiche (la popolazione; le arti di lusso; il commercio interno ed esterno; la giusta educazione; l’impiego dei poveri e dei vagabondi; le finanze) che sfruttassero la modernità della visione del Genovesi. La complessità del pensiero dell’autore ha permesso agli studenti di confrontarsi con diverse interpretazioni visuali dell’infografica, concepite inoltre per essere adattabili alla logica di gestione, oggi molto studiata, dei big data.
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AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Elisa Laghi
Brìsul
Grafica editoriale sul territorio di Brisighella ISIA Faenza - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di I Livello in Disegno Industriale e Progettazione con Materiali Ceramici e Avanzati Progetto di tesi Docente: Cinzia Calzolari
Brìsul è un progetto di grafica editoriale nato da un’indagine condotta sul territorio di Brisighella, che utilizza il concetto di “terra” come tematica-cardine. Terra come valore primario da custodire, curare e conoscere. Terra con la quale ristabilire un contatto che si sta pian piano perdendo con la frenesia della quotidianità. Lo scopo di Brìsul è quello di portare il lettore a prendersi una pausa dalla vita di tutti i giorni, riconnettendosi con la materialità, con tutto ciò che è tangibile, non effimero. Ecco perché un prodotto editoriale cartaceo, da toccare e da sfogliare. Brìsul è il prototipo di bookzine pensato per viaggiatori e curiosi come alternativa alle altre pubblicazioni presenti su questo territorio, per far
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scoprire o riscoprire Brisighella e la sua terra. Questo bookzine vuole informare, raccontare e far riflettere; si presenta come “piccola porzione di terreno coltivato”, come punto di osservazione sul significato importante di bene comune. Brìsul è un numero zero, un numero unico, perché rappresenta la fine ma anche l’inizio di un percorso, sia progettuale che personale.
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AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Marcello Massidda
Iconnoisseur
Una guida museale in realtà aumentata ISIA Firenze - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di II Livello in Design della Comumicazione Progetto di tesi Docente: Stefano Bettega
Il progetto Iconnoisseur consiste nello sviluppo di un’applicazione mobile in realtà aumentata che svolge la funzione di guida interattiva per il visitatore del museo. Sfruttando la tecnologia della realtà aumentata l’applicazione è in grado, attraverso la fotocamera, di riconoscere un quadro esposto nel museo e di sovrapporvi in tempo reale elementi virtuali che permettono all’utente di interagire con contenuti digitali relativi all’opera. Tramite questo strumento ogni opera d’arte, da statica diventa attiva e comunicativa, instaurando un dialogo bilaterale con l’utente che attraverso il supporto digitale, viene guidato ad essere un “Connoisseur”, ovvero un conoscitore dell’arte. Lo sviluppo di questa attività di ricerca sperimentale dal respiro innovativo si basa sul dialogo multidisciplinare tra design (ISIA Firenze) e storia dell’arte (Università di
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Firenze, SAGAS) e prende come soggetto per una sperimentazione concreta il Museo Bandini di Fiesole e la sua collezione di primitivi del ‘300: opere di arte sacra dipinte su tavola. L’utente è in grado, per esempio, di visualizzare le diverse fasi di restauro pittorico di un’opera scorrendole nel tempo mentre queste si materializzano digitalmente su di essa. Nel caso di polittici smembrati, di cui solo una parte è conservata al Museo Bandini mentre le altre parti sono disperse in altre istituzioni, è possibile ricollocare visivamente i pezzi mancanti attorno all’opera, ricostruendo così la sua funzione complessiva originaria. Infine, elementi iconografici, dettagli, prospettive, forme e colori del quadro sono messi in luce tramite diverse tecniche grafiche in modo tale da poter confrontare stili di autori e periodi differenti.
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AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Arianna Di Betta
Le Provinciali
Progetto di ricerca su Michele Provinciali ISIA Urbino - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche Diploma Accademico di II Livello in Comunicazione, Design ed Editoria Progetto di tesi Docente: Leonardo Sonnoli
Le Provinciali è un progetto di ricerca su Michele Provinciali (1923-2008), uno dei primi art director italiani, sviluppato in occasione della tesi magistrale in Editoria presso l’ISIA di Urbino nel 2017. La ricerca va innanzitutto intesa come un’opportunità per riflettere sul ruolo del graphic designer. Provinciali è un autore fuori dagli schemi: già negli anni Cinquanta, mentre a Milano domina lo stile svizzero, Provinciali abbraccia un approccio informale offrendo notevoli esempi di design, indipendenti dalle mode e spesso validi ancora oggi poiché senza tempo. La tesi ha compreso una prima fase di sistemazione bibliografica e archivistica dei documenti, nonché la loro schedatura, presenti al CSAC, Centro Studi e Ar-
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chivio della Comunicazione di Parma. Il Fondo Michele Provinciali, frutto di una donazione dell’autore all’archivio negli anni Ottanta, raccoglie e conserva: bozzetti, disegni, collage, prove di fotolito, negativi, fotografie, riviste, pagine pubblicitarie sciolte, libri, cataloghi, brochure, manifesti e opere pittoriche. Grazie a questo progetto l’intero fondo è stato catalogato offrendo la possibilità di ragionare su come archiviare gli elaborati grafici in modo da rendere la consultazione degli stessi più efficace ed efficiente possibile. Successivamente l’indagine si è spostata verso altri archivi e biblioteche tra cui l’Archivio Storico del Progetto Grafico, dove alla fine degli anni Novanta Provinciali fa un’altra donazione, l’Archivio Steiner,
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AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
il museo Kartell, l’Archivio Storico della Triennale, lo Smithsonian Institution Archive e l’archivio dell’Illinois Institute of Technology per un tentativo di studio del periodo americano dell’autore. Infine la ricerca è stata incrementata dalla raccolta di una serie di testimonianze di persone legate a Provinciali che hanno aiutato a ricostruire alcune vicende e la psicologia del personaggio.
legate alla progettazione prese in prestito da canzoni pop. La cultura popolare è infatti una delle fonti principali da cui Provinciali attinge. Lo storyboard che corre a piè pagina proviene dalla pellicola di Antonioni, Zabriskie Point, per la quale Provinciali progetta i titoli d’apertura. La scena dell’esplosione finale simboleggia la rottura tra Provinciali e il design alla fine degli anni Sessanta.
Il risultato finale di questo processo è perciò una monografia che offre una lettura dell’autore cronologica, operazione al momento assente nella bibliografia sul progettista in questione, scandita da una selezione di documenti focalizzata sui progetti di natura editoriale curati dall’autore. Ogni libro, copertina, catalogo, pieghevole e rivista diventa l’occasione per l’analisi di un episodio professionale di Provinciali e per mostrare la sua concezione di libro come oggetto narrativo. L’analisi così strutturata guida il lettore alla comprensione dei fatti, delle collaborazioni e delle motivazioni che stanno alle spalle delle scelte di Provinciali. Si ripercorre la sua formazione alla ricerca di testi, incontri, luoghi, scuole che hanno influenzato la sua visione. La forma stessa del libro vuole enfatizzare le diverse sfaccettature del metodo Provinciali: la struttura proviene dall’indice de Le Provinciali di Pascal; essa rappresenta la connessione tra Provinciali e la letteratura, materia che fortemente influenza la sua pratica. Nel testo è possibile trovare citazioni
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AttivitĂ di ricerca
Progetti vincitori, menzionai e selezionati
Tutti i progetti partecipanti
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Alphabet home Design Alfabeto muto in chiave design, realizzazioni di oggetti per la cucina e non solo Filomena Carbone Accademia di Belle Arti di Foggia Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Casco 4.0 Progettazione di un casco tecnologico per vigili del fuoco Pietro Gnali LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
DB-Shoes Calzatura tecnologica per monitorare le complicanze del piede diabetico Carmen Ianiro ISIA di Pescara Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Ducati Curbuster Studio di una moto da cittĂ per Ducati Federico Marinello Accademia di Belle Arti di Verona Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
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Utili accessori sostenibili per disabili Genny Pierini ISIA di Faenza Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Tutti i progetti partecipanti
Fashion for all - Alida Project
La forma dell’informazione sulle confezioni farmaceutiche Augustina Cocco Canuda ISIA di Urbino Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Limes Il design per la sicurezza urbana Dario Javier Sosio NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Lo stato di Urania Progetto editoriale Davide D’Amelio, Edoardo Maria Manuguerra Accademia di Belle Arti di Firenze, ISIA di Urbino Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Diritti e Design
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Mimo Sistema di monitoraggio per cefalee primarie Tommaso Mazzoni ISIA di Firenze Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Oltre Confine Progettazione di un insolito sito (e video spot) di prenotazione viaggi che diventa archivio di memorie Denise Melfi Accademia di Belle Arti di Catanzaro Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Pack & Unpack. Leave your stamp Un toolkit per progettare servizi di design con le persone Giovanna Tagliasco UniversitĂ di Genova Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Sound Progettazione di tre anelli sonori Jennifer Lagorio Accademia di Belle Arti di Ravenna Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
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PNA 2018 - sezione Design
Poesia ed emotività dallo scheletro fortemente scientifico Elisa Debbi Accademia di Belle Arti di Bologna Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
Tutti i progetti partecipanti
Trottoleo
Wearable system - La protezione è indossabile Indumento di protezione del corpo in tre contesti: Urban, Performance, Emergency Irene Carapacchio ISIA di Roma Tema: Design per i diritti Tipologia: Progetto
CASE - mobility in the fourth industrial revolution Concept di sistema per prodotti e servizi in ambito mobilità urbana delle merci Edoardo Agrò, Giulia Andreoli, Daniele Bolzon, Monica Bortolussi, Aureliano Capri, Jacopo Cardinali, Noemi Carpine, Giacomo Cianni, Davide Ciccotti, Silvia Cucca, Federica De Falco, Valerio Di Mario, Anna Maria Di Matteo, Jacopo Ferrante, Marta Gallone, Ilaria Longo, Giulia Manni, Lavinia Marcozzi, Valeria Michetti, Valentina Militi, Martina Mitrione, Fulvio Monticelli, Andrea Petrucci, Alessandro Rocca, Mercedez Zoroddu ISIA di Roma Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Diritti e Design
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Design is blind Lo sport per soggetti con disabilità visive Giovanni Dipilato NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Igea Il design al servizio della prevenzione delle patologie croniche Camilla Bati, Mario Bernaudo, Ambra Bordacchini, Claudia Cassina, Antonio Conticello, Serena Correale, Andrea Del Prete, Alessio Dipaola, Alessia Izzo, Davide Merlo, Desiree Sisto, Marco Trevisani ISIA di Firenze Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Man mano La fioritura di un individuo, legata alla cultura umanistica, è indispensabile per delinearne gli aspetti più sociali della creatività, un dovere libero progettuale orientato al servizio della persona e della collettività Matteo Bortolotti, Giacomo Driussi, Andrea Giannetto, Elena Roccasalva, Vittoria Roccatelli, Arianna Tamburini, Linda Trevisi Accademia di Belle Arti di Bologna Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
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PNA 2018 - sezione Design
Analisi del processo di costruzione dell’identità online Riccardo Righi ISIA di Urbino Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Tutti i progetti partecipanti
Mimicry
Portale delle Eccellenze Progetto di ricerca per la definizione della brand identity del Portale delle Eccellenze Nicole Gallone, Emanuele Pizzuti, Antonio Anzivino, Matilde Arquilla, Antonio Bocchia, Francesca Brandolino, Camilla Carnevale, Nicola Guido Carrillo, Giovanni Cerimele, Anastasia Ciccarelli, Alessia Cilli, Emanuele Cipressi, Matteo Cirillo, Giovanna Colabelli Gisoldi, Simone Colantoni, Paola D’Agata, Angela D’Alonzo, Claudia D’Angelantonio,Lucia D’Apote, Loris D’Ascenzo, Raffaele Andrea De Simone, Mariapia Dell’Aquila, Valeria Di Benedetto, Maria Letizia Di Gennaro, Silvio Di Pasquale, Camilla Di Stefano, Sonia Di Stefano, Luca Cesario Di Tullio, Mario Falasca, Luigi Ferraro, Annachiara Gesmundo, Carmen Ianiro, Ilenia Laragione, Raffaella Lo Priore, Vittoria Losito, Cecilia Maddalena, Giuseppe Martinelli, Benedetta Marzoli, Andrea Mazzilli, Alessandra Mezzabarba, Andrea Moretti, Vincenzo Mossuto, Federica Nazzaro, Daria Paladino, Andrea Pascali, Alessandro Pedone, Francesca Perpetuini, Antonio Plasmati, Michela Ricci, Simone Scuteri, Federico Starinieri, Ernesto Tanga, Valeria Tarquinio, Emiliano Tricarico, Alessandro Tucci, Caterina Vagnozzi. ISIA di Pescara Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Diritti e Design
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Quieto
Progetto di un sistema di moduli aggregabili per separazione da agenti fisici esterni per soggetti autistici Sara Novelli Accademia di Belle Arti di Firenze Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Revolve A new concept of patient bedside table Sirine Graiaa Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
RIfiuto Progetto di comunicazione per un brand e associata campagna di sensibilizzazione ispirato dai valori della legge n.116 /2016 Sula Chiovenda ISIA di Faenza Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
Touch My Braille Ricerca per uno spazio urbano pensato per persone affette da disabilità Rachele Boccadoro, Francesco Boschetti, Sandro Capitanio, Gloria Degli Espositi, Sara Gorfer, Nicola Scarian, Ilaria Scaroni Accademia di Belle Arti di Verona Tema: Design per i diritti Tipologia: Attività di ricerca
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PNA 2018 - sezione Design
Progettazione per una nuova forma di pasta Eleonora Pezzoli ISIA di Faenza Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Tutti i progetti partecipanti
A pranzo con il design
Alfabraille Alfabeto magnetico per non vedenti Fausto Melchiorre ISIA di Pescara Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Babylon Hut Impianto acquaponico modulare ecosostenibile Alessandro Percallo Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
C.H.I.C. Progettazione di un istallazione itinerante custode della cultura Italiana Ambra Aschieri, Alexandru Pacicovschi Accademia di Belle Arti di Verona Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Diritti e Design
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Cicno: Manifattura 2.0 Design + Territorio + Artigianato Luca Parodi, Marco Repetto UniversitĂ degli Studi di Genova Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Cora Barca per il tempo libero Nicole Giavaldi, Lorenzo Waller NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Immersa IdentitĂ territoriali Tommaso Lucarini ISIA di Firenze Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Kundera Giorgia Bocchini Accademia di Belle Arti di Ravenna Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
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Superfici e nuove gestualità di fruizione della pasta alimentare Jessica Dall’Armi, Naomi Criscuolo ISIA di Roma Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Tutti i progetti partecipanti
Mani in pasta
Non conservare e non esporre Progetto di comunicazione museale Rosanna Lama ISIA di Urbino Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Poster for the city Progetto di comunicazione sociale attraverso il design di manifesti commemorativi per il Comune di Bologna Anna Battistin,Jessica Bottaro, Desiree Caccaro, Gabriele Colia, Linda Rondini, Andrea Rosar, Giulia Schiatti, Valerio Zanni Bertelli Accademia di Belle Arti di Bologna Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Sea through towers Valorizzazione delle Torri Saracene Grazia Romano Università di Napoli Federico II Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Diritti e Design
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Think a ceramic’ s Think Design + Territorio + Artigianato Martina Cantiani, Sofia Carta, Ilaria Cutillo, Elisa Eutizi, Giorgia Ferro, Fedele Matteo, Jason Badayos Mendoza Mar, Barbara Rinelli, Francesca Rodia, GianMarco Vittorelli Università degli Studi di Genova Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Progetto
Arte algoritmica, robotica e neuroestetica Combinare robotica ed intelligenza artificiale per produrre arte figurativa Lorenzo Scalera, Ehsan Ahmadi, Marco Alberto Grimaldi Università di Trieste - Università di Udine Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Brìsul Progetto di grafica editoriale sul territorio di Brisighella Elisa Laghi ISIA di Faenza Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Fabric{action}: sguardi e visioni su Sampierdarena Evento di riuso temporaneo di Villa Grimaldi, la Fortezza, come innesco di un processo di valorizzazione e comunicazione del patrimonio storico-artistico, in un’ottica di riqualificazione urbana del quartiere Alizè Tincani, Sara Guagliardi Università degli Studi di Genova Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
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Una guida museale in realtà aumentata Marcello Massidda ISIA di Firenze Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Tutti i progetti partecipanti
Iconnoisseur
La trasformazione dello stadio Matusa in un parco urbano Giulia Cavallaro, Mariasilvia Chiappini, Chiara Cologgi, Daniela D’arduini, Alessia De Carolis, Matteo Di Manna, Anna Paola Di Giorgio, Silvia Lisi, Maria Martorella, Davide Massa, Noemi Mattone, Christian Odri, Matteo Paniccia, Giada Patrizi, Claudia Proietti, Giulia Raffa, Francesca Rapacciuolo, Erica Retta, Manuel Ruffardi, Carlo Russo, Fralleone Serena, Marzia Traccitto, Claudia Ventura, Annapola Zompanti, Paola Zomparelli Accademia di Belle Arti di Frosinone
Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Le Provinciali Progetto di ricerca su Michele Provinciali Arianna Di Betta ISIA di Urbino Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Diritti e Design
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M.App App multimediale per la città di Matera Giulia Gerini ISIA di Pescara Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Tree water collector Raccoglitore d’acqua piovana Sirine Graiaa Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
Universo su Roma Progetto di ricerca per la valorizzazione del patrimonio storico-scientifico di INAF sul territorio romano e limitrofo Federica Amato, Irene Carapacchio, Lorenzo Casciaro, Antonella Cerroni, Gretha Coluccia, Mariagrazia Ferraro, Giovanni Gioia, Benedetta Lusi, Federica Russo, Francesca Terrenzio ISIA di Roma Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: Attività di ricerca
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Progetto di infografica sulle Lezioni di economia civile di Antonio Genovesi Arianna Aldrovandi, Rachele Bozzato, Giulia Cennamo, Arianna Ciuni, Chiara Cognini, Diletta Comini, Laura Fantini, Eva Felletto, Sara Galici, Giulia Garoni, Michelangelo Greco, Alberto Longo, Susanna Lupi, Luca Mantovani, Giulia Mazzali, Noemi Montaquila, Meryll Reinton, Arianna Sacripanti, Erika Serafini, Gina Succi, Federico Trevisan, Maddalena Zanella
Tutti i progetti partecipanti
Welcome to Utopia2
Accademia di Belle Arti di Bologna Tema: Design per la cultura e lo sviluppo Tipologia: AttivitĂ di ricerca
Diritti e Design
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Le istituzioni partecipanti
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Diritti e Design
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Accademia di Belle Arti di Bologna Fra le più antiche d’Italia, e pressoché unica a rimanere collocata nella sua collocazione originaria, l’Accademia di Belle Arti di Bologna fu fondata nel 1710 per incentivare le industrie artistiche locali, annoverando a oggi fra i suoi docenti grandi maestri come Antonio Basoli, Donato Creti, Giorgio Morandi, Virgilio Guidi. Dopo la riforma del sistema della formazione artistica, l’Accademia di Belle Arti di Bologna ha rapidamente ampliato la propria offerta formativa, sia nel Triennio di primo livello che nel Biennio specialistico, aprendo a discipline che da un lato ne rispettassero la tradizione, e dall’altro la rinnovassero,
all’interno del mercato del lavoro contemporaneo. Così, accanto all’ambito tradizionale delle arti visive e plastiche (Pittura, Scultura, Decorazione) e della Scenografia, si sono affiancati nuovi percorsi formativi di primo e secondo livello come Restauro, Fumetto e illustrazione, Design grafico, Design del prodotto, Fashion Design, Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo, Fotografia, Comunicazione e didattica dell’arte. Un processo fondamentale che vede giovani artisti cimentarsi con nuovi linguaggi e la nostra Accademia svolgere il suo ruolo primario di incubatrice di sperimentazioni creative ed esperienze formative.
Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie AANT, è un’accademia di Design e Comunicazione, che eroga corsi di Diploma Accademico di I Livello in Graphic Design e Design. È una realtà formativa che punta alla qualità in ogni direzione, dalla selezione dei docenti alla scelta dei partner, ma soprattutto all’eccellenza nella preparazione degli studenti. Il Corso di Design forma professionisti in grado di progettare spazi e oggetti facendo acquisire agli studenti competenze specifiche in un mix formativo di creatività, strumenti culturali e tecnici. L’intero percorso formativo è orientato all’innovazione, alla sperimentazione e alla sostenibilità
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ambientale. Il metodo proposto è quello che unisce sapere e saper fare. Lo studente impara gradualmente a risolvere problemi integrando studi teorici e culturali nelle pratiche della progettazione. I laboratori e workshop multidisciplinari consentono di applicare il talento creativo a casi concreti, anche in collaborazione con imprese, istituzioni e associazioni professionali. In questo modo, AANT offre allo studente l’opportunità di realizzare significativi e innovativi progetti dal vivo, con grande attenzione per gli stili di vita contemporanei e per gli equilibri ecologici.
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L’Accademia di Belle Arti di Foggia nasce nel 1970, ha sede nel palazzo della ex Banca d’Italia dove si svolgono i seguenti corsi d’insegnamento: Pittura, Scultura, Decorazione, Decorazione con indirizzo in Arredo urbano, Scenografia, Graphic design, Moda e costume, Nuove tecnologie dell’arte. L’Accademia di Belle Arti di Foggia tende a dare ai propri studenti una formazione di stampo europeo inserendo nell’offerta formativa insegnamenti legati alle problematiche poetiche ed estetiche contemporanee. L’Accademia con lo studio della tradizione rafforza la consapevolezza delle proprie origini e con l’inserimento
di materie e corsi sperimentali favorisce la ricerca e lo sviluppo dei nuovi linguaggi artistici.L’Accademia è sita in corso Garibaldi, 35. L’Accademia di Belle Arti di Foggia, al termine dei percorsi di studio, rilascia il “Diploma Accademico di Primo livello” (triennale) ed il “Diploma Accademico di Secondo livello” (biennale), equipollenti, ai fini dei pubblici concorsi, rispettivamente al Diploma di Laurea e al Diploma di Laurea Magistrale rilasciati dalle Università.
Le istituzioni partecipanti
Accademia di Belle Arti di Foggia
Accademia di Belle Arti di Catanzaro L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro è un ateneo pubblico con due sedi discolcate all’interno della città capoluogo, la prima sede è situata in Via Tommaso Campanella, 182, la seconda appena inaugurata è invece collocata nell’ex edificio Educandato, nel pieno centro storico della città. Secondo l’attuale offerta formativa, l’Accademia di Catanzaro è compresa nel comparto universitario, nel settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale e rilascia diplomi accademici di 1º livello (equipollenti alla laurea) e di 2º livello (equipollenti alla laurea magistrale).
L’offerta formativa comprende ben 18 differenti Corsi di Laurea (di primo e secondo livello) quali Computer Games, Regia Video, Fashion Design, Didattica dell’Arte, Design del Gioiello, Graphic Design, Scenografia, Scenografia Multimediale, Decorazione, Decorazione per l’Arte Sacra, Grafica’Arte – Illustrazione, Illustrazione Grafica, Pittura, Pittura Performativa e Multimediale, Scultura, Scultura Ambientale/Monumentale. Fino dal 1973 la nostra istituzione contribuisce all’attiva dialettica fra la scienza, le lettere e le arti. L’Accademia è sempre stata difatto un polo
Diritti e Design
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aggregante delle diverse realtà e luogo di dibattito sulle arti. In essa non solo si sono formate intere generazioni di artisti meridionali ed italiani, ma vi hanno lavorato famosi maestri e docenti stranieri, creando quel clima europeo che ancora oggi caratterizza la nostra Istituzione attraverso una fitta rete di relazioni e scambi culturali. Nell’ambito dell’adeguamento agli standard europei, particolare importanza viene data dall’Accademia di Catanzaro al processo di internazionalizzazione, incrementando lo scambio di allievi e docenti di altre Istituzioni internazionali e non solo attraverso il Progetto Socrates ed Erasmus, ma
sfruttando ogni possibilità disponibile e molti sono anche i rapporti con il mondo orientale ed in particolare con la Cina, grazie al Progetto Turandot. La volontà è quella di aprirsi sempre più alle istanze socio-culturali della città e della nazione, instaurando collaborazioni di ogni tipo, ma al tempo stesso di restare sempre memore e cosciente della propria tradizione, difendendo il suo specifico know-how laboratoriale, ingrediente essenziale per la diffusione della cultura artistica, in una città ricca di realtà e istituzioni come il Museo Marca, la Fondazione Mimmo Rotella e tante altre ancora.
Accademia di Belle Arti di Firenze L’importanza storica dell’Accademia di Belle Arti di Firenze è sottolineata dalle datazioni e dai personaggi che nel corso dei secoli hanno dato vita a questa istituzione. Le sue origini risalgono alle prime organizzazioni corporative dei mestieri della città; la Compagnia di San Luca o dei pittori nata nel 1339 è da considerarsi infatti il primo nucleo dal quale nel 1563 (18 gennaio di quell’anno secondo l’attuale calendario), sotto la protezione di Cosimo I dei Medici, si sviluppò la Vasariana Accademia delle Arti del Disegno, universalmente riconosciuta come una delle prime istituzioni europee che poneva fra i suoi compiti, accanto a quello di confraternita di eminenti artisti ai quali era demandato il governo e la tutela
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del patrimonio culturale della Toscana, anche quello dell’insegnamento delle arti e delle scienze, segnando così l’inizio del moderno concetto di Accademia. A capo dell’Accademia furono per votazione unanime solennemente designati Cosimo I e il “divino” Michelangelo, al quale l’anno successivo l’Accademia stessa dedicò memorabili esequie. Un istituto culturale di grande valore storico-artistico quindi, che vide fra il Cinque e Seicento fra i suoi membri personaggi quali Vasari, Bronzino, Ammannati, Sansovino, Giambologna, Cellini e fra gli allievi di quell’insegnamento scientifico legato al nuovo concetto di artistaintellettuale, il grande Galileo Galilei. La grande modernizzazione europea
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infatti allestite, all’interno degli spazi dell’Istituto, una Pinacoteca, una Raccolta di statue e di gessi originali, quale il Ratto delle Sabine di Giambologna oggi al Museo dell’Accademia e di calchi. L’Accademia Leopoldina fu stabilita nell’ex “spedale” di San Matteo sulla piazza San Marco, dove ancora oggi ha sede. Con lo statuto Napoleonico del 1811, l’Accademia si arricchì di una Scuola di Musica e Declamazione e di un Conservatorio di Arti e Mestieri.
Le istituzioni partecipanti
di questa Istituzione fiorentina fu voluta dal Granduca di Toscana Pietro Leopoldo I di Lorena il quale nel 1784 riorganizzò l’Accademia, neoclassicamente ribattezzata Accademia di Belle Arti, dandole il carattere di istituto di istruzione artistica pubblico e gratuito. Ai giovani allievi della nuova Accademia, uniti in una base culturale che facendo perno sull’antico non doveva dimenticare la grande tradizione rinascimentale toscana. A corredo della didattica furono
Accademia di Belle Arti di Frosinone L’Accademia di Belle Arti di Frosinone è situata nella parte alta della città, si nota da lontano, sembra che l’edificio con la sua imponenza architettonica vegli sulla città, al suo interno i corridoi accolgono il Museo di Arte ContemporaneA (MACA) che al contempo fa vivere gli studenti a stretto contatto con l’espressione artistica attuale e che si propone come luogo espositivo di eccellenza del territorio circostante. Numerose mostre, conferenze e attività culturali vi si svolgono durante l’anno molte delle quali aperte al pubblico cittadino. Accanto ai quattro corsi tradizionali di Pittura, Scultura, Decorazione e Scenografia, sono stati istituiti i corsi di Multimedia, Fashion Design e Graphic Design. Per ogni indirizzo sono attivi corsi di Diploma Accademico di Primo Livello e Secondo livello caratterizzati dall’indispensabile rapporto tra operatività laboratoriale e
ricerca teorica che assieme esprimono la specificità del sapere fondato sulla creatività artistica. Nel tempo l’Accademia di Belle Arti di Frosinone è divenuta luogo di dialogo e di confronto con il territorio rispondendo alle istanze progressiste della didattica comparata e alla necessità di promozione delle Arti Visive tout court. Avvicinare la città al mondo dell’arte, troppo spesso considerato appannaggio esclusivo degli addetti ai lavori è la vocazione della nostra istituzione che si snoda sia attraverso il racconto diretto delle esperienze dei suoi protagonisti. La proposta progettuale per la Riqualificazione della Stadio Matusa a Frosinone è dimostrazione della vocazione della nostra Istituzione che si propone quale centro di alta cultura, capace di coniugare ricerca creativa e prassi operativa.
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Accademia di Belle Arti di Ravenna L’Accademia di Belle Arti di Ravenna è l’unica in Italia che, nell’ambito dell’Alta Istruzione Artistica, offre un Triennio di Arti Visive-Mosaico e un Biennio Specialistico di Mosaico. Ricerca e creatività sono centrali, poiché il mosaico viene proposto come un linguaggio affascinante in cui tradizione e contemporaneità si intrecciano mescolandosi. Il corso di oreficeria è un’esperienza unica, per creazioni al confine tra fashion-design e mosaico. Continua è la sperimentazione, dai progetti di ricerca multidisciplinare ai numerosi workshop previsti ogni
anno, dalle partnership con istituzioni e protagonisti della scena artistica nazionale ed internazionale alla collaborazione con aziende. Inoltre, eventi ed esposizioni valorizzano le capacità creative degli studenti, mettendoli in contatto con storici dell’arte e curatori. La dimensione internazionale è un particolare punto di forza, grazie al progetto Erasmus e alla partecipazione a stage all’estero. Molti sono anche gli studenti che giungono dall’estero, attratti dall’unicità della scuola.
Accademia di Belle Arti di Verona Nel 1984 l’Accademia di Belle Arti di Verona ha ottenuto il riconoscimento legale delle Scuole di Pittura, Scultura e Scenografia, cui si sono aggiunte nel 1998 la Scuola di Decorazione e nel 2003 quelle sperimentali di Restauro e di Progettazione artistica per l’impresa. Nel 2009 ha ottenuto l’accreditamento e il riordino di cinque corsi triennali di 1 livello e nel 2012 l’accreditamento del corso quinquennale a ciclo unico in Restauro per i profili formativi PFP1 (Materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell’architettura) e PFP2 (Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Arredi e strutture lignee.
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Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti). In data 5 marzo 2012, con l’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli”, il Comune di Verona e la Provincia di Verona, si è costituita la Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona, iscritta nel registro delle Persone Giuridiche dalla Prefettura di Verona con decreto n. 230 del 17 ottobre 2012. La Fondazione Accademia di Belle Arti di Verona prosegue senza soluzione di continuità l’opera svolta dall’Accademia di Belle Arti “G.B. Cignaroli” relativamente all’attività didattica utile a far conseguire dei titoli di studio equiparati alla Laurea di 1 e 2 livello, nell’ambito del sistema
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e diffonde la conoscenza e lo studio delle arti e la cultura storica e artistica della città di Verona e del territorio del Veneto; b) organizza, cura gestisce, tutta l’attività didattica utile al conseguimento per gli studenti di un titolo di studio equiparato alla Laurea. c) concorre alla tutela ed alla valorizzazione dei beni artistici, storici e culturali; d) collabora con le istituzioni pubbliche per la promozione e lo sviluppo dell’arte e della cultura.
Le istituzioni partecipanti
dell’Alta formazione artistica e musicale afferente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. La Fondazione dell’Accademia di Belle Arti di Verona prosegue senza soluzione di continuità l’opera svolta dall’Accademia di Belle Arti G.B Cignaroli, socia fondatrice della stessa, relativamente all’attività didattica utile a far conseguire dei titoli di studio equiparati alla Laurea. La Fondazione persegue i seguenti scopi: a) promuove
Dipartimento di Ingegneria e Architettura, Università di Trieste L’università di Trieste accoglie studenti e studentesse in un ambiente dinamico e moderno, offrendo un’elevata personalizzazione e mettendo a disposizione laboratori d’avanguardia e ricche biblioteche, e li accompagna nell’intero cammino accademico e nel post laurea con servizi dedicati di alto livello. La qualità e varietà del percorso formativo, costantemente rinnovato e sempre più proiettato all’internazionalizzazione, rende i nostri laureati competitivi nel mondo del lavoro, dove l’Ateneo ha stretto partnership importanti con una rete di aziende di eccellenza. La qualità della formazione si accompagna alla qualità della ricerca, che pone il nostro Ateneo in buona posizione nei ranking nazionali ed internazionali. L’università di Trieste vuole consolidare il suo ruolo di Rese-
arch University, puntando sui dottorati, potenziando le collaborazioni con enti di ricerca nazionali e internazionali, investendo sul reclutamento di personale di elevata qualità scientifica. L’Ateneo triestino si è imposto anche a livello nazionale e internazionale per la predisposizione al dialogo con altri paesi. Nelle macroregioni europee ha infatti un ruolo rilevante ed è in prima linea nei rapporti che l’Italia ha con i paesi balcanici, l’Est Europa, l’Iran, il Giappone, l’Arabia Saudita e l’America latina. Il futuro è dinamico e incerto ma i significativi risultati raggiunti dimostrano che è possibile perseguire l’eccellenza. Fondamentale è la collaborazione e l’alto livello scientifico e professionale che l’intero sistema d’Ateneo può esprimere nel dialogo costante e costruttivo con istituzioni
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nazionali e internazionali e con quelle aziende che considerano l’alta formazione, la ricerca e il trasferimento della conoscenza quali valori fondanti del futuro della società. L’università di Trieste ha una forte tradizione di multiculturalità e multidisciplinarietà, come si può riscontrare all’interno del Dipartimento di Ingegneria e Architet-
tura. Con le sue molte lauree offre una formazione specializzata e completa che permette agli studenti di affrontare nuove sfide sociali e lavorative, anche a livello internazionale. Al suo interno sta nascendo un nuovo laboratorio di robotica, punto di riferimento per la ricerca.
ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Faenza ISIA Faenza Design & Comunicazione è un istituto universitario dell’Alta Formazione Artistico Musicale e Coreutica (AFAM) appartenente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che rilascia diplomi accademici di primo e secondo livello in design equivalenti alle lauree universitarie. L’ISIA nasce nel 1980 grazie ad un progetto didattico di Bruno Munari, chiamato in qualità di esperto nella didattica del design, formulato da un comitato scientifico didattico presieduto dallo scultore e ceramista Carlo Zauli. A partire dalla sua fondazione più orientata alla ceramica, nel tempo l’ISIA ha allargato la propria sfera d’azione a tutta la complessa area del Design e della Comunicazione mantenendo un riferimento particolare al Design Ceramico, alla ricerca formale e alla sperimentazione tecnologica avanzata, in collegamento con l’ambito produttivo industriale che caratterizza
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la città di Faenza. L’ISIA è ospitato all’interno del settecentesco Palazzo Mazzolani, recentemente valorizzato da importanti restauri, situato nel centro storico della città. L’offerta formativa universitaria è integrata da molteplici attività, tra cui le mostre dei progetti degli studenti durante la Milano Design Week e in altre città italiane; l’organizzazione del Premio Nazionale delle Arti 2017 - sezione Design; i convegni e i workshop condotti da autorevoli personalità del mondo della progettazione; la summer school d’orientamento rivolta agli studenti delle scuole superiori; i seminari e le conferenze tenute da figure influenti nel campo del design, dell’arte e dell’impresa. Tutte attività sono volte a valorizzare la migliore produzione dei giovani designer in formazione, rispondendo in pieno alla mission istituzionale e alla sua recente politica culturale di apertura e collaborazioni
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zioni europee partner nel programma Erasmus; per le collaborazioni dirette con il mondo dell’industria e della ricerca; per la sperimentazione fisica di ogni specifico linguaggio progettuale attuata nei molti laboratori presenti in Istituto, da quello dedicato ai materiali ceramici a quello per i polimeri, dall’audiovisivo al fashion.
Le istituzioni partecipanti
in ambito nazionale ed internazionale: dal prodotto alla comunicazione, alla ceramica e alla moda, al design ambientale e ecosostenibile, al patrimonio culturale, fino alla digital fabrication e al fenomeno dei makers. L’ISIA di Faenza si distingue per l’ambiente comunitario e internazionale, incentivato da un vitale scambio progettuale che coinvolge studenti e istitu-
ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze “Il design è un pipistrello mezzo topo e mezzo uccello”, era solito ripetere con graffiante ironia Giovanni Klaus Koenig per evidenziare la natura ibrida e multidisciplinare di questa attività dagli incerti confini professionali. Un’attività che in questi anni, ancor più che in passato, si trova a dover rivedere la propria natura per disciplinare e meglio confrontarsi con un mondo sempre più complesso, caratterizzato da accelerati processi di globalizzazione, da forti tensioni sociali e da un crescente degrado dell’ambiente e delle risorse naturali.Un intreccio di problemi che nonostante la loro rilevanza rendono il nostro tempo “liquido” (Bauman), instabile e mutevole, sfuggente ad ogni forma di governo; un tempo in cui il design, orfano di ogni utopia, sembra incapace di proporre alternative a questo stato delle cose. Per raggiungere questo obiettivo l’ISIA di Firenze ha scelto di
caratterizzarsi come un “laboratorio culturale” che, attraverso il continuo confronto tra diverse filosofie progettuali, permetta un costante aggiornamento dei saperi e delle competenze, cosi come è ben testimoniato dal libro di Anty Pansera “La formazione del designer in Italia” edito da Marsilio. Con l’obiettivo di mantenere in suo carattere specialistico, l’ISIA di Firenze propone un solo corso triennale di primo livello in Design e un biennio specialistico con due indirizzi in Design del prodotto industriale e dei sistemi e in Design della comunicazione e del prodotto digitale, ai quali si accede attraverso una prova di ammissione. Una scuola, quindi, di ridotte dimensioni ma capace di essere innovativa grazie anche alle molte collaborazioni con i principali centri di ricerca scientifica e tecnologia che operano nel nostro paese. Di particolare importanza, per la qualità dei risultati raggiunti,
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le collaborazioni con le Università di Pisa e di Trieste, la Scuola superiore Sant’Anna e la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste (SISSA); collaborazioni che hanno permesso all’Istituto di elaborare progetti particolarmente innovativi la cui qualità ha trovato conferma nei numerosi riconoscimenti e premi ricevuti. Partnership queste indispensabili perché il design, chiamato a confrontarsi con una crescente complessità dei processi innovativi, deve necessariamente coinvolgere più soggetti con competenze specialistiche elevate e
differenti; un design, quindi, di sistema, che guardi ai servizi oltreché ai prodotti, che allarghi i propri confini e i propri interessi, che sappia mantenere nel proprio orizzonte il desiderio di un mondo migliore.
ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Pescara L’ISIA di Pescara nasce come corso decentrato dell’ISIA di Roma nel 2009, grazie al supporto della Fondazione Pescarabruzzo. La metodologia che guida l’ISIA di Pescara, ereditata dall’esperienza formativa ultra quarantennale dell’ISIA di Roma, è basata sulla presenza di un team di docenti scelti tra le migliori professionalità del territorio e sui piccoli numeri di studenti. Questo rapporto numerico favorevole consente di formare nel corso triennale di I livello in Design del prodotto e della comunicazione e successivamente nel corso biennale specialistico in Multimedia Design, giovani professionisti in grado di operare nei più attuali e sviluppati settori del design, della comunicazione e della multimedialità.
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Il corso triennale è orientato alla progettazione di prodotti di design e di comunicazione; il piano degli studi coniuga discipline teoriche, teorico/ pratiche e laboratoriali volte a far maturare nello studente una solida base metodologica e progettuale. Il corso biennale specialistico è orientato alla progettazione di prodotti e applicazioni multimediali e di interazione con particolare riferimento all’ambito dei beni culturali.
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ISIA Roma Design, Istituto Statale del MIUR (Ministero Istruzione, Università e Ricerca), fondato a Roma nel 1973, oggi con corsi a Roma e a Pordenone, individua nella progettazione il momento essenziale della dialettica e dell’interazione fra individuo e società, domanda e sostenibilità, espressione e riflessione, intendendo il Design quale configurazione d’eccellenza di ogni genere di produzione strumentale e d’ingegno; grazie al rapporto con
partner esterni, sia pubblici che privati, incentiva nello studente consapevolezza della complessità e capacità di assumere responsabilità di progetto nei sistemi d’impresa. ISIA Roma Design offre un Corso Triennale in “Design” a Roma o “Design del Prodotto” a Pordenone e un Corso Biennale di Specializzazione in “Design dei Sistemi” con orientamento in “Prodotto e Servizi” o “Comunicazione” a Roma.
Le istituzioni partecipanti
ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Roma
ISIA - Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino L’offerta formativa di ISIA Urbino consiste in un triennio in Progettazione grafica e Comunicazione visiva e tre corsi specialistici, rispettivamente in Comunicazione, Design e Editoria; Fotografia dei Beni Culturali e Illustrazione. Il numero programmato di studenti per ogni classe e la frequenza obbligatoria fanno del percorso di studi un’opportunità unica di formazione e scambio con docenti e colleghi. Il triennio forma progettisti grafici in grado di confrontarsi con questioni culturali complesse in un’ottica interdisciplinare: pro-fessionisti capaci di utilizzare gli strumenti pratici e teorici acquisiti in contesti molteplici.
I corsi specialistici, pur approfondendo i rispettivi ambiti disciplinari, formano operatori consapevoli che sanno applicare lin-guaggi specifici con diverse finalità. La scuola favorisce l’integrazione e lo scambio tra i corsi nella consapevolezza di una necessaria contaminazione e ibridazione dei saperi. Alla didattica ordinaria si affiancano una serie di attività con ospiti eccellenti del panorama internazionale che fanno della scuola un luogo aperto per lo scambio di conoscenze. I laboratori di fotografia, tipografia e serigrafia, insieme al centro stampa digitale, arricchiscono l’esperienza formativa e favoriscono l’autonomia degli studenti.
Diritti e Design
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LABA - Libera Accademia di Belle Arti di Brescia Da sempre la Libera Accademia di Belle Arti-LABA di Brescia, diretta da Roberto Dolzanelli, persegue due obiettivi: il forte radicamento sul territorio e l’internazionalizzazione, soprattutto nell’ambito della progettazione e della ricerca per il Design. La LABA, che offre una proposta formativa articolata in percorsi triennali e biennali per il conseguimento dei diplomi di I e II livello (3+2), equipollenti rispettivamente alla laurea breve e specialistica, propone scuole a numero programmato, favorendo una stretta collaborazione tra allievi e professori. I corsi in Accademia, altamente professionalizzanti, sono: Pittura, Architettura d’Interni e Design della Decorazione, Scenografia/Cinema Audiovisivo e Multimedia, Scenografia/Arti Drammatiche e Performative, Graphic Design e Multimedia, Design, Fotografia, Fashion Design. I bienni di Interior & Green Design, di Industrial & Research Design, di Graphic Design ind. Digital Design & Communication, di Pittura, di Fotografia e di Cinema e audiovisivo. La LABA ha sempre più consolidato negli anni il dialogo con enti, istituzioni, imprese. Attiva è la collaborazione con gallerie e con musei (la LABA dispone, inoltre, di una sua galleria in centro storico, Alba Area Gallery, dove espongono studenti e artisti). L’Accademia vanta collaborazioni illustri che consentono agli allievi di partecipare direttamente a produzioni teatrali; a campagne di comunicazione
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per grandi mostre; a progetti di rigenerazione urbana. Preziose sono le collaborazioni con le aziende. La LABA avverte la responsabilità di coltivare la tradizione, ma con lo sguardo al futuro, consapevole che in Italia la cultura deve costituire la risorsa primaria: attraverso una progettualità sostenibile, una comunicazione veritiera, un’applicazione di qualità nell’ambito delle arti e del Made in Italy attraverso la ricerca di LABA Production. Vitali sono i rapporti con i paesi europei attraverso il programma Erasmus+. All’interno dell’Accademia l’ufficio Placement cura stage e collaborazioni a lungo termine degli studenti con le aziende partner.
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NABA - Nuova Accademia di Belle Arti Milano è un’innovativa istituzione formativa e insieme un dinamico centro artistico e culturale. NABA, Nuova Accademia di Belle Arti Milano, è la più grande Accademia privata italiana e dal 1980 è legalmente riconosciuta dal sistema dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), parte del comparto universitario italiano che fa capo al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR). NABA è stata la prima accademia ad attivare corsi di studi riconosciuti di moda, grafica e design e offre attualmente percorsi formativi di primo e secondo livello che rilasciano titolidi studio equipollenti a quelli universitari e consentono allo studente di acquisire
i crediti formativi (CFA) necessari per proseguire gli studi tanto all’interno delle Accademie, quanto nel sistema universitario in Italia ed all’estero. Fortemente orientata alla sperimentazione, NABA punta ad integrare formazione, ricerca e produzione e a promuovere una visione interdisciplinare, interculturale e socialmente responsabile della formazione e della produzione artistica.
Le istituzioni partecipanti
NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano
Università degli studi di Napoli Federico II Il Corso di Scienze dell’Architettura dell’ Università Federico II di Napoli è finalizzato a preparare in tre anni un laureato in grado di comprendere e saper fare quanto occorre per collaborare alla produzione architettonica, sia come libero professionista sia come responsabile in enti pubblici o privati, professionisti che abbiano dimestichezza con le tecniche dell’architettura e della sua costruzione, con conoscen-
ze di base nei campi dell’architettura, della progettazione architettonica,del disegno, della storia, della costruzione, dell’urbanistica, del restauro, della tecnologia, dell’arredamento, dell’architettura del paesaggio, del disegno industriale e cultura generale in tutti i campi dell’architettura, con particolare riguardo alle conoscenze di tipo tecnico applicativo. Lo scopo degli studi è dunque quello di formare un architet
Diritti e Design
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to junior con una solida formazione di base e un’adeguata preparazione nel campo della progettazione, integrando di volta in volta le proprie conoscenze e i propri interessi con corsi monodisciplinari o integrati, laboratori, attività a scelta, tirocini, prova di inglese e infine confrontandosi con la prova finale (tesi di laurea).
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I corsi sono calibrati in funzione dei tempi previsti per le attività in aula (lezioni, seminari, esercitazioni, prove pratiche) e l’apprendimento autonomo, in modo che lo studente possa superare l’esame al termine di ciascun corso o laboratorio e, comunque, all’interno dell’anno in cui l’insegnamento è collocato.
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Il Dipartimento Architettura e Design dell’Università di Genova propone corsi in Design ai diversi livelli: Laurea Triennale in Design del Prodotto e della Nautica, Laurea Magistrale in Design del Prodotto e dell’Evento, Dottorato in Architettura e Design. Il Corso di Laurea Triennale propone due curricula, il primo con sede a Genova, e prepara designer di prodotto, servizi e comunicazione. Il secondo con sede a La Spezia e for-
ma progettisti in ambito nautico. Il Corso di laurea magistrale si caratterizza per una formazione più specifica: l’evento è un’attività a servizio di una filiera o di un territorio, in cui il designer diventa consulente globale, capace di coordinare l’intero processo dall’ideazione alla distribuzione, alla diffusione dell’immagine. Il Corso di Dottorato ADD offre percorsi di ricerca secondo 4 filoni tematici principali.
Le istituzioni partecipanti
Università di Genova Dipartimento Architettura e Design
Le istituzioni ospiti
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Le Istituzioni ospiti
SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati
Fondata nel 1978, la SISSA - Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati è un istituto di ricerca e alta formazione. Le attività della Scuola si concentrano su tre principali aree: fisica, matematica e neuroscienze. A queste si aggiungono le iniziative del LaboratorioInterdisciplinare, dedicate alle relazioni tra scienza e società. La formazione si focalizza su 12 percorsi di dottorato ed alcuni corsi post-laurea (Master). Il 35% degli studenti di dottorato e il 50% dei ricercatori post-dottorato della Scuola viene dall’estero, la lingua ufficiale è l’inglese. La SISSA organizza il Master in Comunicazione della Scienza “Franco Prattico” ed il Master in High Performance Computing in collaborazione con l’International Center for Theo-
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retical Physics (ICTP), oltre a scuole e workshop in diversi campi della ricerca avanzata. In collaborazione con altre Università (Trento, Trieste, Udine, Politecnico di Torino), propone percorsi di Laurea Magistrale in fisica, matematica e neuroscienze. La Scuola inoltre collabora a livello nazionale ed internazionale con le più importanti Istituzioni pubbliche e private impegnate nel trasferimento tecnologico. La statura scientifica della SISSA è confermata dai notevoli risultati ottenuti nella valutazione della qualità della ricerca da parte delle agenzie governative, dagli articoli di ricerca pubblicati sulle principali riviste scientifiche internazionali e dagli importanti finanziamenti europei ottenuti, che pongono la SISSA in posizione di vertice a livello nazionale e mondiale.
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Le Istituzioni ospiti
Il progetto ReOil Il progetto è stato sviluppato all’interno dell’MCA (Master in Complex Actions) di SISSA nel 2013 da Guido Marchesini di ISIA Firenze e Leonardo Venturelli di UniTS. Re-OIL è un elettrodomestico in grado di conservare e riciclare gli olii vegetali, esausti e non, scartati in cucina. Grazie al processo di saponificazione studiato, il device produce in poche ore sapone in polvere per lavastoviglie pronto all’uso. Autori: Guido Marchesini ISIA Firenze biennio specialistico in product design Leonardo Venturelli PhD in nanotecnologia all’Università di Trieste Premi - Top 20 mondiale al James Dyson Award 2015. - Finalista al Premio Nazionale per l’Innovazione 2013. - Vincitore della Smart CUP FVG 2013.
Diritti e Design
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Università degli Studi di Trieste
L’università di Trieste accoglie studenti e studentesse, oggi oltre 16.000, offrendo loro un’elevata personalizzazione mettendo a loro disposizione laboratori d’avanguardia. La qualità dei percorsi formativi, proiettati all’internazionalizzazione, rende i laureati competitivi nel mondo del lavoro dove sono state strette partnership con aziende di eccellenza. La qualità della ricerca pone l’Ateneo in ottima posizione nei ranking nazionali ed internazionali. L’università di Trieste mira a consolidare il suo ruolo di Research University, puntando sui dottorati, potenziando le collaborazioni con enti di ricerca nazionali e internazionali. Le scienze di base, così come le scienze applicate e le ingegnerie che su di esse poggiano, hanno una lunga e solida tradizione, un riconoscimento internazionale, e fungono da fonda-
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mento per un approccio sempre più interdisciplinare per rispondere alle grandi sfide globali sul piano sociale, ambientale ed economico. l’Università di Trieste sta dando sempre più importanza alla collaborazione con le realtà del territorio, avendo come fine la creazione di un sistema universitario regionale, sinergico sul fronte dell’alta formazione, della ricerca, del trasferimento tecnologico e della condivisione di servizi innovativi. L’Ateneo triestino si è imposto a livello nazionale e internazionale per la predisposizione al dialogo con altri paesi. Nelle macroregioni europee ha infatti un ruolo rilevante ed è in prima linea nei rapporti che l’Italia ha con i paesi balcanici, l’Est Europa, l’Iran, il Giappone, l’Arabia Saudita e l’America latina.
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Le Istituzioni ospiti
Hackathon Trieste - episodio 0 Evento organizzato da ISIA Firenze assieme al comune di Trieste, all’Autorità Portuale di Trieste e all’Università di Trieste con il contributo del Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam e Area Science Park. Hackathon Trieste - episodio 0 è stata una due giorni di lavoro e co-creazione, una maratona di 27 ore ininterrotte nel corso delle quali oltre 100 partecipanti si sono sfidati a ideare, progettare e produrre dei servizi digitali per la città partendo dai dati generati in tempo reale da una serie di sensori installati per l’evento nelle vie del centro di Trieste. Il logo Hackathon Trieste è un progetto grafico di Marta Maldini (ISIA Urbino) e Francesco Puccinelli (ISIA Firenze). Fotografie di Paola Di Bella
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Scuola Superiore Sant’Anna Pisa - Istituto di BioRobotica
La Scuola Superiore Sant’Anna è una delle sei Scuole Universitarie Superiori, istituzioni universitarie pubbliche a statuto speciale. Svolge attività di formazione e ricerca nel campo delle scienze applicate. La formazione universitaria (lauree di I livello) è riservata agli studenti ammessi alla Scuola dopo il superamento di un concorso ed affianca ai corsi di laurea dell’Università un percorso di formazione integrativo impostato su criteri di merito e profitto individuale. Le attività didattiche sono svolte all’interno di due Classi Accademiche, ognuna comprendente tre Settori Scientifici: la Classe Accademica di Scienze Sociali (Scienze Economiche e Manageriali, Scienze Giuridiche, Scienze Politiche) e la Classe Accademica di Scienze Sperimentali (Scienze Agrarie e Biotecnologie Vegetali, Ingegneria Industriale e dell’Informazione, Scienze Mediche).
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Le attività di ricerca scientifica e di formazione avanzata (Phd program, lauree magistrali e master universitari di I e II livello), sono di competenza dei sei Istituti di Ricerca e riguardano l’ingegneria biomedica e la robotica con applicazioni in medicina e biologia (Istituto di BioRobotica); le Scienze sociali, con riferimento a scienze giuridiche e scienze politiche (Istituto DirPolis); l’ economia, la macroeconomia, l’econometria, i modelli di sistemi dinamici (Istituto di Economia), l’organizzazione e gestione dell’innovazione, della sostenibilità e della salute (Istituto di Management); le scienze agrarie e biotecnologie (Istituto Scienze della Vita); i sistemi embedded real-time, le reti di sensori, le tecnologie fotoniche e biofotoniche, gli ambienti virtuali e sistemi robotici (Istituto TeCIP
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Le Istituzioni ospiti
Progetto Flickering Studio e progettazione di sistemi indossabili per la diagnosi e il monitoraggio del morbo di Parkinson. Tesi in design medicale di Alessandro Fontana, ISIA, nata dalla collaborazione tra l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’ISIA di Firenze. Docente Massimiliano Pinucci: Progetto vincitore del 1° premio Claudio Abbado” 2015 sezione Design
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Dipartimento ingegneria aereonautica Pisa
La sezione Aerospaziale del Dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale (DICI) è impegnata in diversi campi di ricerca sia nel settore spaziale, specialmente nella dinamica del volo spaziale e della propulsione in particolare elettrica, che in quello aeronautico, specialmente settori delle strutture aerospaziali, della aerodinamica, della meccanica del volo, dei sistemi e dello studio di nuove configurazioni di velivoli. Riguardo alle nuove configurazioni di macchine volanti, così come negli altri campi citati, sono stati condotti a termine importanti progetti di collaborazione con enti esterni sia pubblici che privati finanziati, dalla Regione Toscana e dalla Comunità Europea. Fra questi si deve ricordare il progetto IDINTOS, finanziato dalla Regione Toscana, che ha portato alla realizzazione di un prototipo di un velivolo
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anfibio di nuova configurazione; il velivolo si caratterizza per l’alta efficienza aerodinamica che consente di ridurre i consumi e, quindi, l’inquinamento atmosferico, oltre che il rumore. L’esperienza maturata nel campo delle configurazioni con ali a box (dette anche PrandtlPlane in onore di L. Prandtl, padre della aerodinamica) con cui è stato progettato Idintos, ha consentito al Dipartimento di coordinare un progetto europeo, detto “Parsifal”, tuttora in corso e con la sua conclusione nel 2020, finalizzato alla progettazione preliminare di un velivolo da trasporto civile con apertura alare di 36 metri in grado di operare negli aeroporti regionali come i ben noti B737 e A320, ma in grado di trasportare dal 100% al 50% in più di tali velivoli. A questo progetto partecipano, oltre alla Università di Pisa come coordina-
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Un settore di ricerca nuovo è quello delle macchine volanti non pilotate (dette anche “droni”) la cui diffusione è in costante crescita a livello internazionale e i cui progetti implicano conoscenze nel campo della robotica e della intelligenza artificiale, con la loro capacità di individuare ostacoli e superarli in modo autonomo. Il settore aerospaziale del DICI è impegnato in questo settore ed è capofila di un progetto regionale (Sensornauta) per la messa a punto di un sistema volante con navigazione e ricarica autonome delle batterie di bordo.
Le Istituzioni ospiti
tore, università straniere (Delft- Olanda e ENSAM Bordeaux- Francia), enti di ricerca (DLR – Germania, Onera - Francia),e spin off universitari (SkyBox Engineering – Pisa); un advisory board del progetto è composto da rappresentanti delle industrie Airbus e Leonardo, di gestori di aeroporti, di piloti e di accademici. La sezione aerospaziale del DICI ha partecipato con successo al progetto europeo “Hypstair”, coordinato dalla soc. Pipistrel (Slovenia) che ha prodotto il primo esempio di propulsione ibrida applicata ad un velivolo di aviazione generale.
IDINTOS Prototipo di un velivolo ultraleggero idrovolante di tipo innovativo, detto “PrandtlPlane” concepito in vista di una successiva industrializzazione e produzione di velivoli ultraleggeri in Toscana. DICI - ISIA Firenze 2009/2014 PARSIFAL Parsifal Project è un progetto che nasce nel gennaio 2017 presso il dipartimento di ingegneria aerospaziale di Pisa. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, vede collaborare diverse figure professionali tra le quali lo studente Gian Gabriele Bassanello di ISIA Firenze che si è occupato di analizzare e proporre nuove soluzioni su alcuni aspetti critici dovuti alla struttura non convenzionale del velivolo sulle persone.
Diritti e Design
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