AAA spiaggia libera CERCASI di Simone Zecca
Storie di stelle Tra mito e magia, le costellazioni visibili nelle ultime notti d’estate, uno degli spettacoli naturali più affascinanti. Quella dell’Orsa Maggiore è una storia di caccia…
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o stato attuale delle coste pugliesi risente, in generale, di una disordinata evoluzione, frutto di un insieme di interventi - spesso senza connessioni reciproche - e di una mancata programmazione e gestione a medio e lungo termine. Il nuovo Piano Regionale delle Coste della Regione Puglia, di recente adozione, si pone come strumento finalizzato ad innescare un processo di recupero e risanamento complessivo, al fine di porre fine allo stato di degrado notevolmente diffuso. > 19
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Scoperta in Turchia
Rallentare, autovelox
Puglia sportiva
Un ritrovamento sensazionale ad opera della missione italiana del Cnr e dell’Università del Salento, diretta da Francesco D’Andria: la statua colossale di Apollo, a Hierapolis di Frigia >8
Le nuove norme della direttiva Maroni affidano alla polizia il controllo e la sicurezza sulle strade. Le pattuglie non saranno più nascoste, ma improntate alla massima trasparenza
Atleti, allenatori, competizioni di terra salentina che conquistano successi e grandi risultati nella pallavolo e nel tennis, in campionati nazionali, internazionali e in gare mondiali >13
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“Si scoprono nuovi mari quanto più si naviga”
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Fray Luìs de Leòn
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Il Porto di Leuca
ieri, oggi... e domani?
anno 2 numero 1
di Serena Rollo
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atitudine 39° 48’ N, longitudine 18° 22’ E, velocità di navigazione due nodi. Stiamo entrando in porto. E il porto ci accoglie con i suoi due grandi bracci bianchi, il molo di sopraflusso e quello di sottoflusso, svelando uno scintillio di acque, chiglie che vi si riflettono e alberi che ondeggiano alla lieve brezza pomeridiana. È così che vediamo Leuca al rientro da un bagno estivo. O forse immaginiamo, perché nel porto l’acqua non brilla poi tanto e i due bracci non sono poi così bianchi, tra murales e deterioramento, né così solidi e rassicuranti. Una storia complessa quella del porto di Leuca. Istituito con il Regio Decreto del 1895, per oltre cinquant’anni resta un piccolo porto rifugio e peschereccio. Solo negli anni Ottanta il comune di Castrignano sembra comprendere le straordinarie potenzialità che esso offre e impiega in appena un decennio oltre 28 miliardi di vecchie lire, tra fondi statali e regionali, per creare un porto che possa essere fonte di lavoro per la comunità e soprattutto un volano per il turismo locale. Il risultato: ad oggi il comune si trova ad essere socio di minoranza nella gestione di un porto il cui progetto risulta sbagliato in partenza e che costringe a continui lavori di revisione. > 16
Fuochi d’estate
Indovina...
di Tony Damascelli
di Chiara Schiavano
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i va di attentati. Si usa la minaccia galeotta, vigliacca, l’auto data alle fiamme, il messaggio anonimo, il danneggiamento di saracinesche, vetrine, portoni. La molestia delinquente, l’atto codardo di chi non ha una faccia da esibire se non è già illustrata nei casellari giudiziari. Ultimi fuochi di questa Puglia che non vuole crescere. Ultimi sussulti di un’estate come tante altre, dunque, non migliore di tante altre. A Presicce una storia di donne, sembra, pare, chissà, dietro l’attacco al sindaco La Puma, altrove idem come sopra, prendono corpo abitudini criminali, atteggiamenti e comportamenti che non facevano parte del fumo e del profumo di questa terra meravigliosa, > 3
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siste una nuova lotteria, si chiama “Indovina la carrozza”, promossa dalle Ferrovie dello Stato per movimentare i viaggi lunghi e noiosi. Sulla scia della febbre del Superenalotto, la premiata ex-ditta Trenitalia ha colto al volo la voglia che ha il popolo italiano di tentare la sorte. Funziona così. Si acquista un biglietto Eurostar di lunga percorrenza, preferibilmente un Lecce-Milano e si va in stazione, ipotizzando quale potrebbe essere il numero del posto e il tipo di carrozza che ti verrà assegnato (Attenzione: farselo suggerire dalle indicazioni sul biglietto potrebbe essere un trabocchetto). > 3
...la carrozza
Fuochi d’estate (continua dalla prima pagina)
movimenti mutuati da altre zone maledette, mormorii trasformati in rumori, boati, clamori. Ecco, qualcuno ha deciso di mandare un messaggio, forte ma non chiaro. Dicono che sia una questione di gelosia o affini, storia antica, roba da film d’epoca, rivisto oggi e corretto secondo esigenze di mercato cinematografico. In verità è cronaca bassa, è asterisco di una società che finge di essere moderna, allineata ai tempi ma soltanto nei costumi, nell’esibizione degli stessi, nell’ostentazione, nella volgarità ma è rimasta tale e quale quella di un altro secolo, lontana, fastidiosa, ignorante. Che significa un attentato? Che peso criminale può avere? Che valore politico? Chi pensa di inguaiare? Un cittadino, sia esso sindaco o scarparo, assessore o macellaio, un uomo come tutti, magari colpevole di essersi interessato troppo ai problemi di una femmina del luogo?
Ci sarebbe da ridere se non ci fossero di mezzo le bombe, gli incendi, i coltelli, gli ammazzamenti in alcuni casi. È fumo aspro, è discarica esistenziale, questa sì da portare in corteo, qui voglio vedere le fiaccolate, le parole dei sacerdoti, avanti, fate un passo per dimostrare che ci siete, che ci siamo, che quelli con la mano sporca di polvere da sparo o macchiata di crimine, non meritano di stare al nostro stesso tavolo, nella nostra stessa terra. Via di qua. In caso contrario lasciate che comandino loro, che proiettino i loro film horror dinanzi ai quali partecipiamo atterriti ma curiosi, perversi nel gusto. Presicce è un luogo di passaggio non una stazione di arrivo. Voglio dire che nessuno può pensare di convivere con chi non desidera altro, anche in una vicenda di corna, se non di mettere paura, nascondendosi però dietro il burka del vigliacco. Tony Damascelli
PRESICCE
L’incendio alle auto del sindaco I fatti di cronaca
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ono circa le tre e trenta della notte tra venerdì 28 e sabato 29 agosto quando Presicce viene svegliata dalle sirene dei Vigili del Fuoco. Tre auto completamente carbonizzate preconizzano l’imminente idea di un’intimidazione ai danni del primo cittadino Leonardo La Puma. L’incendio, molto probabilmente, si è propagato dalla Fiat Stilo appartenente al sindaco, alla Punto e alla Peugeot 307 di moglie e figlia, per poi arrivare all’abitazione vicina, per fortuna disabitata, e ai cavi elettrici. Una scena assurda per un piccolo paese che ancora fatica a credere a quanto è accaduto. “Non ho ancora realizzato ciò che è successo” ha affermato La Puma alla fine del consiglio comunale del 31 agosto scorso. Ha inoltre rimarcato di non aver paura, dopo i gravi fatti che hanno colpito lui e la sua famiglia, e che continuerà ad esercitare l’attività amministrativa come se niente fosse accaduto. “Guai a minimizzare - continua La Puma. Non si è trattato di un atto vandalico ma di un atto criminale vero e proprio e per questo non bisogna abbassare la guardia. Credo che quanto sia avvenuto sia da ricondurre alla mia attività di sindaco. Nessuno può permettersi di tirare in ballo la mia vita privata e professionale”. Nel frattempo, le indagini degli inquirenti hanno portato all’arresto dei due presunti responsabili dell’incendio: Luigi Minghetti di Presicce e Paolo Piccinni di Acquarica del Capo. I due avevano dato fuoco, già qualche tempo prima, alle auto appartenenti all’ex compagna di Minghetti e al suo attuale convivente. Inoltre Minghetti aveva precedentemente minacciato La Puma a causa del sussidio concesso dal Comune
alla donna. Molti sono i lati da chiarire soprattutto dopo che la notte del 3 settembre ad andare a fuoco sono state, questa volta, le auto dei due arrestati. Valentina Rosafio
Ad m a i o r a ! Chiara Schiavano è il nuovo Direttore Responsabile de “Lo Scirocco”. L’editore, la redazione, e tutti i collaboratori le augurano
Buon Lavoro
(continua dalla prima pagina)
In stazione si estraggono i vincitori: i fortunati viaggeranno realmente in Eurostar, nella carrozza con presa elettrica e tavolino, e al posto prenotato; tutti gli altri potranno scegliere un numero casuale e una carrozza Espresso o Intercity, magari senza aria condizionata. Lo scopo del gioco è quello di temprare corpo e spirito, ripensare alle comodità di casa propria, dimenticarsi dei progressi della scienza e della tecnica e convincersi che per le lunghe tratte è bene prendere un aereo. Poteva essere un caso, una di-
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sfunzione improvvisa, risolta alla bell’e meglio, quella di giovedì 27 agosto (Eurostar City 9768, Lecce-Milano con partenza alle 13.37), un treno composto da carrozze Eurostar e carrozze da treno Espresso. Invece è risuccesso: Eurostar City 9762, LecceMilano delle 7.04 di martedì 1 settembre. Disagi, vagoni non abbastanza capienti, posti mancanti, servizi non garantiti, 50 minuti di ritardo. Se siete tra i fortunati che hanno partecipato alla lotteria, giocatevi i numeri al lotto. Non si sa mai. Chiara Schiavano
Sopravvissute PUGLIA
Dichiarata illegittima la soppressione delle sei comunità montane
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e comunità montane di Puglia erano state soppresse con decreto del Presidente del Consiglio del 19 novembre del 2008, in applicazione della legge finanziaria 2008. Ma il 24 luglio scorso la Corte Costituzionale con sentenza 237/2009 ha dichiarato l’illegittimità, in particolare del comma 20, di quella stessa legge finanziaria, determinando così la disapplicazione dell’art.15 della legge regionale 36/08 e degli atti amministrativi ad essa collegati. Inoltre, poiché il contenimento della spesa pubblica è materia di competenza delle regioni, per sciogliere le comunità montane ci vorrà un’apposita legge regionale. La mancanza di un riordino delle comunità in questione non era condizione sufficiente, per lo Stato, per sopprimerle automaticamente - dice la Corte il cui compito di contenere la spesa pubblica resta delle regioni. Il principio era giusto in sostanza, aggiun-
giamo noi, ma a quanto pare è stato applicato dall’ente sbagliato. Stiamo parlando di 6 comunità montane: Gargano, Monti Dauni Meridionali, Monti Dauni Settentrionali, Murgia Barese Nord-Ovest, Murgia Barese Sud-Est, Murgia Tarantina. Per i Monti Dauni nulla da eccepire. Per il Gargano una presenza piuttosto variegata delle altitudini, con alti e bassi (da Monte Sant’Angelo, 825 metri, a Vieste, 43 metri). Dalla Murgia Barese in giù non possiamo fare a meno di notare che dei 20 comuni facenti parte delle tre comunità solo uno (Santeramo in Colle nella Murgia Barese Sud-Est) supera i 500 metri s.l.m. necessari affinché un comune si dica montano: conta infatti 514 m. Tutti gli altri sono al di sotto della soglia, con picchi vertiginosamente bassi: vedi Palagiano con appena 39 metri s.l.m. E le chiamano montane. Chiara Schiavano
CONTROLLI SULLE STRADE
TEMI C A L D I
Nuove norme per gli autovelox notizia degli ultimi giorni la nuova regolamentazione in materia di controllo della velocità sulle strade. La direttiva del ministro dell’Interno, Roberto Maroni, affida - infatti - ai prefetti il compito di monitorare il fenomeno della velocità sul territorio e di pianificare le attività di controllo. Prevede, inoltre, che la gestione degli autovelox non potrà più essere affidata a società private ma esclusivamente agli operatori di polizia, che tratteranno anche foto e riprese nel massimo rispetto della privacy. Stop anche alle pattuglie nascoste per rilevare la velocità, con postazioni di controllo improntate alla massima trasparenza. Previste, infine, modalità di accertamento e contestazione delle violazioni di velocità, per le quali, tuttavia, non sarà sempre richiesto il fermo del veicolo. Nelle tabelle che seguono è riportato il calendario, per il mese di settembre, delle postazioni di telelaser e autovelox sulle strade della nostra provincia.
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P O S T
SCRIP TUM
Auto...Tassa CALENDARIO TELELASER
(Per informazioni o chiarimenti: Provincia di Lecce - Corpo di Polizia Provinciale Tel. 0832-683982 / Fax 0832-683980)
Per garantire la sicurezza dei cittadini. Ma davvero i Comuni sono così attenti e probi da voler ad ogni costo difendere e tutelare la salute pubblica? Pare che gli autovelox siano la risposta affermativa all’interrogativo sopra richiamato e pare che siano ben nascosti tra le frasche o posizionati dietro le curve o riparati dietro gli angoli proprio perché da questi spazi “manifesti” la salute pubblica si possa tutelare al meglio… Peccato che lo stesso ente che dissemina trappole pecuniarie su strade e superstrade non abbia pari delicatezza nel garantire la pubblica incolumità prestando attenzione ad aspetti, forse poco remunerativi, ma sicuramente più importanti ed ambiziosi nella tutela spassionata del cittadino. E allora invochiamo sensibilità per le tante buche che attanagliano i piani stradali o per i guard-rail che non sempre accompagnano le carreggiate o per gli arbusti in poderoso stato vegetativo o per gli svincoli tranello o per le curve a gomito che rendono asimmetrico e meno monotono il viaggio. Ma se per fare tutto ciò è necessario battere cassa, allora …risparmiamo le pellicole!
CALENDARIO AUTOVELOX
TEMI C A L D I
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a crisi economica che ha investito il nostro Paese, causando un brusco calo dei consumi, sembra invece aver risparmiato il settore turistico riconfermando la Puglia una delle mete italiane maggiormente preferite dai vacanzieri. Nel Salento, in particolare, la percezione di un buon andamento della stagione turistica trova riscontro nel monitoraggio condotto dal Centro studi ambiente e territorio (Cescat) di Assoedilizia, in collaborazione con l’Associazione italiana amici dei grandi alberghi. Il temuto crollo delle presenze, causato dalla difficile congiuntura economica, è stato, fortunatamente, più contenuto rispetto alle previsioni iniziali. I dati elaborati dal Cescat (riportati dal Nuovo Quotidiano di Puglia), infatti, attestano un calo di partenze e presenze del 2,3% a fronte di una diminuzione del fatturato del 15%. I dati, inoltre, confermano la propensione dei turisti verso soggiorni brevi piuttosto che verso soggiorni lunghi: il 49% del campione decide di trattenersi fino a tre giorni, il 44% oltre sette notti, mentre solo il 7% oltre le ventidue. Il raggiungimento di tali risultati,
La culla della zanzara tigre L’Italia è il paese preferito in Europa dalla zanzara tigre (Aedes albopictus). Colonie del fastidiosissimo insetto, che punge anche di giorno, sono ormai stanziate in Emilia Romagna, nel Veneto e in Friuli e nelle zone costiere del meridione dove trovano l’ambiente ideale per moltiplicarsi. Indispensabili le bonifiche ad opera dei comuni, ma importante anche la prevenzione dei cittadini: pesci rossi nelle fontanelle casalinghe, evitare ristagni di acqua su balconi e tombini, coprire i serbatoi di acqua, usare larLa Redazione vicidi e repellenti.
Gazzetta del Mezzogiorno, attesta, però, un aumento delle presenze pari al 7,4%. Prescindendo dalla piena convergenza dei risultati delle due ricerche,
I D AT I C O N F E R MA N O
Il turismo nel Salento resiste alla crisi L’intervento della Provincia per un turismo tutto l’anno
nonostante il rallentamento dell’economia italiana, si deve anche al lavoro degli operatori del settore per realizzare un turismo di qualità in grado di soddisfare le esigenze sempre più complesse del cliente moderno. In effetti, le strutture ricettive con elevati
IMMIGRAZIONE
Sbarchi dal Mediterraneo Essere clandestini è già reato. E il Salento è ancora nelle rotte degli scafisti
standard qualitativi non hanno subito cali rilevanti nelle presenze rispetto a quelle che, invece, hanno optato per un diverso modello turistico. Secondo le ultime stime diffuse dall’Azienda di promozione turistica di Lecce (Apt), il buon andamento della stagione in corso sarebbe confermato da un aumento del 10,48% degli arrivi, passati dai 132.107 del 2008 ai 145.952 di quest’anno. L’indagine, presentata il 14 agosto e citata dalla
Le rette dei minori clandestini
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n principio c’è la speranza, quell’impeto di cambiare la propria vita oltre che il paese d’origine, la voglia, a volte la necessità, di ricominciare da zero e invertire la rotta della propria sorte. Ma quando è proprio la sorte a girarsi contro mentre il caldo prosciuga i corpi, la sete e la fame insorgono, e le onde sbattono con forza ai lati di quel mezzo di fortuna pagato con i risparmi di una vita e guidato da gente senza scrupoli, pronta a sacrificare donne e bambini per far largo sullo scafo - vittime si diventa prima di toccare terra. A distanza di poche settimane dalla notizia dello sbarco di cinque eritrei a Lampedusa e dalla scoperta della tragedia che avrebbe colpito settanta loro compagni in mare, anche sulle coste del nostro Salento continuano ad arrivare immigrati, anche se in misura minore rispetto agli sbarchi che si verificano puntualmente nell’isola e lungo le coste siciliane. Nel giro di una settimana (l’ultima di agosto), sono stati tre i ritrovamenti di immigrati, quasi tutti di nazionalità afghana, che hanno portato a 57 il numero di persone entrate illegalmente attraverso le nostre coste. L’ultima notizia risale allo scorso 27 agosto quando per le strade di Tricase sono stati individuati una decina di afghani arrivati in circostanze ancora poco chiare. I centri operativi di accoglienza presenti in Puglia sono due: uno a Bari, nel-
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l’area aeroportuale e l’altro a Brindisi. Nel Salento non ci sono strutture adeguate per ospitare gli immigrati e così ogni volta l’iter è dal trasporto in Questura per l’identificazione, al successivo trasferimento in uno di questi due centri. Tra i clandestini approdati molti minorenni che sono stati trasferiti nei centri per minori del sud Salento. Valentina Rosafio
Le disposizioni normative in vigore affermano che le rette dei minori clandestini non accompagnati e non richiedenti asilo che sbarcano nel nostro paese devono essere sostenute dai comuni in cui sono stati rinvenuti, fino al compimento della maggiore età. Il costo per ogni singolo minore si aggira intorno ai 3.000-3.500 euro. Somme che i comuni del Basso Adriatico lamentano di non poter sostenere. La Redazione
è possibile desumere come il comparto turistico salentino non sia in sofferenza ma che, al contrario, abbia le potenzialità per poter continuare a crescere e migliorare, sia dal punto di vista della qualità dei servizi e delle infrastrutture, sia dal punto di vista dell’offerta di tali servizi non più limitata al solo periodo estivo. Si tratta di un nuovo corso che l’amministrazione provinciale di Lecce intende dare al turismo e che il presidente Gabellone, durante il convegno “Salento nel parco” del 28 agosto scorso, avrebbe indicato come la strada da percorrere per realizzare l’obiettivo di un’offerta turistica disponibile tutto l’anno, attraverso la valorizzazione di importanti risorse come parchi, centri storici, beni culturali e architettonici, nonché dei tesori della tradizione enogastronomica, di cui la terra salentina è generosa depositaria. Mery Albertini
P U N T I D I V I S TA
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Pubblichiamo un intervento pervenutoci da una lettrice, che ci auguriamo possa stimolare la discussione sul tema. Invitiamo, quindi, i lettori de Lo Scirocco a inviarci commenti o risposte che esprimano il proprio punto di vista.
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ino a cinquanta anni fa, e ancora prima, costruire una casa significava alzare quattro muri, ricoprirli con un tetto, sistemare il pavimento magari solo di cemento, scavare una cisterna, aprire una fossa per i rifiuti, aggiungere una porta d’ingresso ed una finestra e - da non tantissimo tempo - allacciare la corrente elettrica. Lavoro da esperto naturalmente. I muratori di una volta erano eccezionali considerando la tecnologia che avevano a disposizione. Ma quanti erano gli esperti che partecipavano alla realizzazione di un fabbricato? E chi farebbe oggi una casa così? Sono cambiate le esigenze, sono cambiati i tempi: oggi costruire una casa richiede la partecipazione di un numero consistente di professionisti
30 milioni per scuole più agibili Interventi immediatamente cantierizzabili per quasi 30 milioni di euro sono stati programmati dalla Regione Puglia che ha ottenuto il nulla osta dal ministero per il Piano di attuazione dell’annualità 2009 del programma triennale di edilizia scolastica 2007/09. Verrà potenziata anche l’attività di rilevazione e prevenzione. Un recente rapporto di Legambiente ha dichiarato che in Puglia gli edifici che ospitano le scuole sono vecchi e privi in più del 40% dei casi di certificato di agibilità statica. La Redazione
Come una vecchia casa
e operai di un certo livello. Se vogliamo una abitazione comoda, moderna, funzionale, rispondente alle esigenze contemporanee dobbiamo rivolgerci ad un architetto che progetti in modo adeguato e che razionalizzi gli spazi; dobbiamo costruire con sistemi antisismici; realizzare impianti all’avanguardia siano essi elettrici, fognanti, di riscaldamento e di sicurezza; ricorrere a fonti di energia alternativa; tenere conto dei criteri estetici, dei materiali più attuali, delle novità in campo edilizio. Insomma deve essere una casa in linea con i tempi, che sia in grado di garantire il benessere fisico e psichico di chi ci deve vivere. Non so esattamente quanti siano gli esperti che rientrano necessariamente nella realizzazione di un immobile, so però che sono parecchi e ognuno ha, nel suo campo, una competenza che altri non hanno. Ignorare tutto ciò vuol dire tornare indietro di anni, fingere che la società non sia cambiata, che non chieda nulla altro che erigere quattro muri ed un tetto. Ecco cosa mi sembra che stiano pretendendo dalla scuola. La Cultura è quella Casa che nel corso degli anni è passata da quattro pareti ad una necessaria specializza-
zione dovuta alle - e voluta dalle - mutate e più approfondite richieste della società. Prima era già tanto se i bambini potevano frequentare la scuola, per cui saper leggere e scrivere e far di conto era la massima aspirazione dell’istruzione popolare. Oggi non si giustifica questo ritorno alla approssimazione, alla cultura del “faccio tutto io”. Chi insegna matematica non può essere un esperto anche in lingua italiana e viceversa, chi ha una visione
storica della realtà e la deve comunicare non può ragionare in termini informatici perché la realtà va vista da diverse prospettive ed ogni prospettiva ha obiettivi propri che compongono quell’universo di simboli che tutti noi riconosciamo come Cultura. A meno che non si stia lavorando sotto sotto per un ritorno a quella forma di cultura approssimativa per cui basta saper leggere, scrivere e far di conto e la scuola è fatta. Ciò che è più sbalorditivo è che se in Italia c’era una sola cosa che funzionava a dovere e che ci invidiavano in tutta Europa era la scuola elementare. Oggi, con il ritorno al maestro unico che deve anche conoscere l’inglese (per cui da settembre inizieranno i corsi di formazione per docenti che saranno obbligati ad insegnare la lingua straniera - e ce ne faremo di risate - con la conseguenza che i bambini della Bielorussia e dell’Arabia Saudita e forse anche dello Yemen conosceranno l’inglese molto meglio dei nostri grazie ad una riforma che ha sbandierato la necessità di modernizzare la scuola attraverso il potenziamento delle tre “i”: italiano, informatica ed inglese), anche la scuola primaria perderà il suo distintivo di qualità …però lo acquisteranno le scuole private, consoliaClaudia De Blasi moci!
7 di calcio sponsorizza un prodotto “virtuale”, vale a dire non in commercio. L’obiettivo è quello di trasmettere quanto sia conveniente consumare l’acqua del rubinetto da un punto di vista economico: costa 500 volte meno di quella acquistata. Inoltre è ecologica perché per il suo trasporto non sono necessari involucri e imballaggi che di-
Le due squadre vincitrici della coppa disciplina, nei rispettivi tornei giovanissimi e allievi di Puglia, sono la Scuola Calcio 2000 Parabita e Scuola Calcio G&T Orta Nova. Porteranno entrambe, sulle proprie maglie, il logo “La fontanina, l’acqua di casa tua” e si impegneranno a distribuire nel corso delle partite materiale divulgativo sulla buo-
comune del territorio pugliese fin dal 1902 e che oramai sono quasi del tutto scomparse. Aqp e Figc, con tale iniziativa, premiano da un lato la lealtà, il rispetto delle regole e la cultura dell’ospitalità nel gioco del calcio, sempre più spesso coinvolto in atti di violenza e intolleranza, lanciando un forte messaggio ai gio-
DAL RUBINETTO
L’acqua buona ai più buoni Aqp e Figc insieme per promuovere comportamenti leali ed ecologici
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er la stagione di calcio 2009/2010, l’Acquedotto Pugliese, in accordo con la Figc, sponsorizzerà due squadre giovanili pugliesi vincitrici della coppa disciplina con il marchio “La fontanina, l’acqua di casa tua”. Lo slogan dell’iniziativa sarà “L’acqua buona ai più buoni”. L’intento è quello di sensibilizzare la popolazione pugliese, e non solo, al consumo dell’acqua di rubinetto, creando un’associazione tra il fairplay nel gioco del calcio ed un corretto comportamento domestico. È la prima volta che una squadra
ventano rifiuti, la maggior parte dei quali finiscono in discariche, piuttosto che essere riciclati. Aqp garantisce la qualità dell’acqua che giunge nelle nostre case, evidenziando i numerosi controlli a cui essa è sottoposta annualmente.
na qualità dell’acqua di rubinetto. Dal canto suo, la Figc adotterà i propri canali di comunicazione per raggiungere ampie fasce di popolazione, soprattutto tra i giovani e gli sportivi. Il marchio ricorda le famose fontanelle presenti in ogni
vani; dall’altro, invitano ad adottare il comportamento ecologico del consumo d’acqua di rubinetto. Un’iniziativa virtuosa, ma che sicuramente non farà molto piacere ai melendugnesi… Elisa Surano
Arte in terra …sull’acqua TA U R I S A N O
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a quinta edizione della rassegna d’arte itinerante Arte in Terra ha proposto, nei giorni 4 e 5 settembre, un evento culturale sul tema dell’acqua, al quale gli artisti partecipanti si sono ispirati. La manifestazione, diretta e curata da Carlo Crudo e Fioravante Palese, è stata ancora una volta un’occasione di incontro con gli artisti locali che attraverso le loro opere di scultura, pittura, musica, letteratura e artigianato raccontano realtà e fantasia. Ma l’evento può dirsi riuscito so-
prattutto perché si è rivelato utile a scoprire e valorizzare il borgo antico di Taurisano, i suoi angoli caratteristici e nascosti, facilitando per questo il confronto con l’arte e la creatività. Una conferenza e un musical hanno completato il cartellone degli appuntamenti, organizzati dal comitato Arte in Terra e in collaborazione con il Comune di Taurisano - gli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive. La Redazione
SCOPERTE
8 glia sismica, della cui attività nel corso dei secoli sono ben visibili le tracce e le testimonianze. L’importante lavoro svolto in Turchia dall’Università del Salento, riconosciuto anche dagli amministratori locali con il conferimento al professore D’Andria del titolo di “Cavaliere della Solidarietà Sociale”,
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l 25 agosto del 2009, in una calda giornata di fine estate, su tutti i giornali e telegiornali nazionali riecheggiava la notizia relativa ad un’importante scoperta archeologica effettuata a Hierapolis (odierna Pamukkale, Turchia) dalla missione italiana del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università del Salento, diretta dal professor Francesco D’Andria, responsabile dell’Istituto per i beni archeologici e monumentali del Cnr di Lecce e docente di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana presso l’ateneo salentino. Si tratta del rinvenimento di una statua colossale alta più di 4 metri, costituita da due grandi blocchi di marmo, pertinenti il busto e la parte inferiore della figura.
HIERAPOLIS DI FRIGIA
Ritrovata statua colossale di Apollo La sensazionale scoperta è opera dei ricercatori dell’Università del Salento
La statua rappresenta probabilmente il dio Apollo seduto in trono, che regge la cetra con il braccio sinistro, e si può attribuire al culto consacrato al dio nel vicino tempio di età tiberiana. La figura indossa una tunica drappeggiata con un effetto di trasparenza che lascia intravedere la possente muscolatura. La parte posteriore è sommariamente sbozzata: la statua, infatti, era concepita per una visione frontale. Le braccia, lavorate a parte, erano fissate con una serie di perni.
in onda lo scorso 27 agosto in seconda serata. L’attenzione si è focalizzata, tra l’altro, sugli scavi archeologici e sul
“Il ritrovamento - afferma Francesco D’Andria - assume un valore eccezionale per la qualità stilistica, per la particolarità dell’immagine di culto e per la rarità di queste opere, meno di una decina, in Asia Minore”. Si tratta di una tipologia di statua molto diffusa nell’antichità: “alte più di 7 metri - continua lo studioso - rappresentano Apollo seduto in trono, affiancato dalla sorella Artemide e dalla madre Latona, mentre una replica della stessa statua di Apollo, alta 3 metri, è stata ritrovata di recente a Sagalassos, non lontano da Antalya”. Alla missione italiana (o meglio ancora salentina) di Hierapolis è stata dedicata un’intera puntata del programma di Rai 1 “Heritage”, andato
primo parco archeo-sismologico al mondo. Hierapolis, infatti, sorge su una fa-
è una ulteriore prova di quanto siano opinabili le classifiche annuali redatte da “Il Sole 24 ore”, nelle quali l’ateneo salentino risulta costantemente relegato agli ultimissimi posti, tra le Università italiane ed europee, per quanto concerne “l’impegno nella ricerca” e gli altri “aspetti più importanti della didattica e dell’organizzazione”. Chissà se il direttore del quotidiano economico e i suoi collaboratori hanno visto la puntata di “Heritage” dello scorso 27 agosto… Marco Cavalera
“...dimorando sulle rive del Mediterraneo come formiche o rane intorno ad una palude...” Platone, IV sec. a.C.
MADRID. Negli ultimi 9
MADRID. In luglio è stato
TUNUSIYYA (Tunisia).
anni, sul litorale mediterraneo spagnolo, sono stati costruiti 4 milioni di nuove case, una media di 20-30 alloggi ogni mille abitanti contro la media europea di 8-10. Il crollo del mercato immobiliare sta riducendo l’area a un enorme cimitero di cemento armato. Cantieri fermi per mancanza di fondi, scheletri di ferro e cemento, interi complessi e residence vuoti hanno cambiato il paesaggio irrimediabilmente.
inaugurato il più grande e avanzato telescopio ottico-infrarosso del mondo. Il Gran Telescopio Canarie (GTC) costituisce un potente strumento per l'osservazione dell'universo, capace di percepire la luce del cosmo di oltre 13.800 milioni di anni fa. Consentirà di analizzare la struttura del cosmo su grande scala, con osservazioni per la ricerca di pianeti esterni al sistema solare e per l'esplorazione di galassie remote.
Lo stilista tunisino Larbi Bouguemha ha realizzato il più grande Jeans del mondo per entrare nel Guinness dei primati: lunghezza 50,10 metri, larghezza 36 metri. Per confezionarlo sono occorsi 1.600 metri di tessuto jeans (2.400 metri quadrati di superficie), 15 chilometri di filo, un solo ago e un mese e mezzo di lavoro. È la prima volta che la Tunisia appare ufficialmente nel celebre albo.
LIBIA. Nel giorno delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario della rivoluzione Gheddafi fa un regalo al Mondo: abolisce la pena di morte sostituendo la massima pena con l’ergastolo e grazia oltre 1.200 detenuti. I corrispondenti della stampa estera raccontano che ad ogni angolo di strada e sulle facciate di tutti gli edifici di Tripoli compaiono gigantografie di Muammar Gheddafi, bandiere verdi, luminarie e cartelli con la scritta ‘40’.
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E.A.U. (Emirati Arabi Uniti). Dopo anni di attesa ed almeno un paio di rinvii è stata annunciata, da Arabian Business, la data di inaugurazione del grattacielo più alto del mondo: 2 dicembre 2009, in coincidenza con la festa dell'indipendenza degli Emirati Arabi Uniti. Il gigante edilizio Emaar, ditta costruttrice, mantiene ancora il riserbo sull’altezza finale dell'edificio, circola notizia che il progetto dovrebbe aver raggiunto gli 818 metri!
Rubrica a cura di Rolando Civilla
BARCELONA (Barcellona). Da luglio scorso un quin-
to degli abitanti del capoluogo della Catalogna si approvigiona, per acqua potabile, dal dissalatore più grande d’Europa.
Costato 230 milioni di euro (di cui il 75% da fondi UE) produce 200 milioni di litri al giorno. L'acqua salata è prelevata da una condotta a 2,2 km dalla costa, a 30 metri di profondità. Il riscaldamento, il raffreddamento e l'acqua calda necessari al funzionamento dell’impianto sono ottenuti con energia solare termica. José Montilla, presidente della Catalogna, ne ha già inaugurato un’altro di dissalatore; ne mancano altri due per completare l’opera, il “simbolo della Catalogna del futuro” per i socialisti spagnoli. Il “Piano Idrologico Nazionale” prevedeva il prelevamento dal fiume Ebro con “costi ambientali” ben più alti rispetto alla desalinizzazione voluta dal governo regionale.
GENOVA. In una conferenza stampa a bordo della Rainbow Warrior, Greenpeace ha presentato un rapporto sul Mediterraneo: Un Mare d’Inferno. Con un linguaggio semplice ha voluto mostrare a tutti le “prove” di un fatto ormai ben noto agli scienziati: il Mar Mediterraneo è un ecosistema che si avvicina sempre più velocemente al collasso. Lo stress causato da elevate temperature produce mortalità in massa di spugne, coralli e gorgonie. Le specie “tradizionalmente” presenti sono sostituite da altre che tollerano meglio il caldo. Molto preoccupanti sono le “invasioni biologiche” di specie fino a pochi anni fa totalmente sconosciute nel Mediterraneo. Aggregati di mucillagini sempre più frequenti soffocano i fondali di vaste aree.
Greenpeace propone di istituire una rete di 32 riserve marine a tutela di uno degli ecosistemi più fragili del Pianeta. All’interno di queste aree, zone ricche di biodiversità o siti di riproduzione e accrescimento delle varie specie, devono essere vietate tutte le attività pericolose di prelievo e di immissione. I 32 siti scelti, sia lungo le coste che in acque internazionali, sono le aree più “sensibili” e rappresentano il 40% delle acque e dei fondali del Mediterraneo. La realizzazione di questa rete, al 2012, è stata decisa dalla Convenzione di Barcellona - il principale Accordo Internazionale per la protezione del Mediterraneo con la Dichiarazione di Almeria, adottata nel gennaio 2008. Il sito n. 19 avvolge il Capo di Leuca, le coste albanesi e tratti di costa greca.
LONDON (Londra). Un team di geoingegneri dell’Istituto britannico di ingegneria meccanica (Imeche) intenderebbe “salvare il pianeta” o, quantomeno, il Regno Unito con la installazione di una “foresta di alberi artificiali”, una sorta di serbatoi in grado di assorbire l'anidride carbonica presente nell'aria e immagazzinarla in quantità enormi, migliaia di volte superiori a quella degli alberi naturali della stessa dimensione. Il responsabile del progetto Tim Fox afferma, convinto, che una foresta di 100mila di questi alberi potrebbe essere realizzata nell'arco di 10-20 anni e contribuire in maniera decisiva a risolvere il problema della CO2 del Regno Unito!
Un albero artificiale prodotto in serie costerebbe 20mila dollari e attualmente potrebbe assorbire una tonnellata di CO2 al giorno (si prevede che presto potrà raggiungere le 10 tonnellate). Il responsabile di Solar Botanic suggerisce di utilizzarli «per uso domestico o lungo le autostrade, nelle zone suburbane o (addirittura) nei parchi per apportare un contributo significativo alla rete elettrica nazionale». C’è un piccolo inconveniente però: la CO2 deve essere poi stoccata e, ovviamente, non si sa ancora dove. I fantastici geoingegneri suppongono di «usare i giacimenti petroliferi esauriti, il costo di confinamento potrebbe essere di 30 dollari alla tonnellata». Semplicemente così.
ANKARA (Turchia). Un team di ricercatori della Università del Salento, in collaborazione con l' Università turca di Mimar Sinan, hanno portato alla luce una tomba risalente al periodo Neolitico nella provincia di Mersin. All' interno della tomba uno scheletro, databile tra gli 8.000 e gli 8.200 anni fa, tre ciotole, un chicco di grano ed un seme d'oliva fossilizzati.
La dott.ssa Isabella Caneva, responsabile degli scavi per l’ateneo leccese, ha dichiarato che «vasi, ciotole e prodotti alimentari venivano spesso posti all’interno delle tombe del Neolitico in preparazione alla vita nell’aldilà». Nel tumulo di Yumuktepe gli stessi archeologi hanno rinvenuto 2 teschi umani risalenti a tremilacinquecento anni fa (nel periodo della dominazione ittita dell'Anatolia) e due sigilli fatti risalire al 6.500 a.C. Gli scavi italiani nella provincia di Mersin, voluti fortemente dal Cnr e dalla Università di Lecce sono stati attivati nel 1993. Nel 2009 si è potuto lavorare per 2 mesi.
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ebrei nel meridione d’Italia. La rivisitazione di luoghi e memorie perdute diventa dunque necessario per riappropriarsi della propria identità di popolo, attraverso una serie di proposte culturali, momenti di approfondimento, musica e spettacoli. L’obbiettivo è presentare l’ebraismo in modo propositivo, al di là della pesante situazione politica in cui è coinvolto ancora oggi, anche oltre l’orrore dell’Olocausto subito in passato. Nella cerimonia di presentazione dell’evento, infatti, lo scrittore e giornalista ebreo Alain Elkann, ha dichiarato che “L’ebraismo non è solo la Shoah, il giorno della memoria, ma anche una ricchissima cultura che questa occa-
Negba, la meta è verso Sud F E S T I VA L D E L L A C U LT U R A E B R A I C A
Dopo cinquecento anni, alla riscoperta del proprio passato
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pproda in Puglia, dal 6 al 10 settembre, il primo Festival della Cultura Ebraica, manifestazione che si inserisce nell’ambito della decima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, nata in Francia nel 1996 e celebrata attualmente in 28 paesi. Il Festival pugliese, denominato NEGBA - Verso il Mezzogiorno dalla biblica espressione con cui Dio indica la direzione ad Abramo verso la Terra Promessa (verso sud appunto, fino a Gerusalemme), si presenta essenzialmente come opportunità di incontro e di conoscenza con una comunità che, nel bene e nel male, ha segnato il corso della storia, portando con sé un ricchissimo quanto millenario bagaglio culturale. Quest’anno l’attenzione si concentra in particolare sulle feste e sul-
le tradizioni degli ebrei. Città rappresentante dell’evento è Trani, per via della forte presenza, fino a cinque secoli, di una cospicua comunità ebraica, ancora adesso punto di riferimento per l’intera regione. Coinvolge altri centri pugliesi di notevole interesse storico come Andria, Bari, Lecce, Oria, Otranto, San Nicadro Garganico. Secondo la storia, infatti, l’Imperatore Tito nel 70 d.C., dopo aver distrutto il secondo tempio di Gerusalemme deportò in Puglia i primi ottomila ebrei, che furono raggiunti nei secoli successivi da altri connazionali formando delle comunità dedite al commercio e all’arte: una permanenza che s’interruppe bruscamente nel 1510 quando venne decretata l’espulsione degli ebrei da tutte le terre dominate dagli spagnoli e mettendo fine così anche alla storia degli
Se ti ospito, mi aiuti nei campi? WWOOF
Girare il mondo andando per fattorie biologiche
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i chiama WWOOF (World-Wide Opportunities on Organic Farms) ed è un’organizzazione internazionale che mette in contatto le fattorie biologiche con persone che offrono il proprio aiuto nell’attività agricola della fattoria in cambio di vitto e alloggio. È un nuovo modo di fare vacanza, un modo di viaggiare nel senso più vero del termine, un modo per conoscere persone, stili di vita e di lavoro differenti dal proprio. L’associazione
Esame preventivo gratuito per 21 mila donne Un esame precoce per prevenire il tumore al seno. Questo il servizio gratuito attivato dall’Asl di Lecce per 21.692 donne residenti nella provincia, tra i 50 e i 69 anni. Contattate tramite una lettera di invito, sono state sottoposte allo screening mammografico, consigliato a tutte le donne sopra i 40 anni, preferibilmente ogni due anni. Riscontrati La Redazione 102 casi positivi.
WWOOF é nata nel Regno Unito circa 35 anni fa da un’idea di Sue Coppard, una signora londinese che voleva passare i suoi weekend in campagna, lavorando nelle aziende che le parevano più rispettose dell’ambiente. Da allora l’associazione è cresciu-
sione permette di divulgare, ogni anno, sotto un aspetto diverso” a cui fa seguito l’in-
Fiera del Levante 2009 Dal 12 al 20 settembre si svolgerà l’edizione 2009 della Fiera del Levante, esposizione internazionale di prodotti d’artigianato, attrezzature e tecnologie, beni di consumo, con la classica “Galleria delle Nazioni”. Aperta al pubblico e ad operatori del settore, avrà i seguenti orari: 15.30 - 21.30 (giornata inaugurale); 9.00 - 20.30 (lunedì - venerdì); 8.30 - 21.30 (sabato e domenica). Per info: tel. 080 5366111, messaggi@fieradellevante.it, www.fieradellevante.it La Redazione
tervento del Presidente della Regione, Nichi Vendola, che ha evidenziato per l’occasione un problema molto sentito in questi tempi, ovvero la paura dell’altro: “Questo evento è una semina buona. Un’iniziativa che spero contribuisca a riannodare i fili della cooperazione tra i popoli, della solidarietà e della condivisione, gli unici veri anticorpi che siano in grado di scacciare i fantasmi della paura della diversità e recidere il filo spinato del pregiudizio”.
DAL 6 AL 10 SETTEMBRE
Valentina Marra
Il programma del Festival
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l programma culturale del Festival è promosso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, con la collaborazione e il sostegno dei comuni interessati. L’immagine ufficiale della manifestazione è stata ideata dal designer israeliano Yossi Lemel che ha proposto tre simboli: il fico d’India, il Tallit, lo scialle con cui gli ebrei usano avvolgersi durante i momenti di preghiera, e il Libro Sacro, la Torah. L’intero evento è preceduto, a partire dal tramonto del 4 settembre, per 24 ore, dalla celebrazione dello Yom ha-Shabbat nella sinagoga Scolanova di Trani, una delle più importanti festività del calendario ebraico dove Shabbat letteralmente significa smettere e segna un momento per dedicarsi allo spirito, ai piaceri del corpo e della preghiera. Il Festival ufficiale parte a Trani con lo spettacolo La Bibbia ha (quasi) sempre ragione con Gioele Dix e Cesare Picco, proseguendo poi il giorno successivo con varie manifestazioni in tutte e sette le città coinvolte, tra cui l’inaugurazione di due mostre: Aure di Monika Bulaj, nel Castello Aragonese di Otranto, e Vele d’infinito di Tobia Ravà, nel Castello Svevo di Trani. È possibile visualizzare il programma completo sul sito: www.regione.puglia.it oppure su www.festivaldellaculturaebraicainpuglia.it. V. M.
ta moltissimo e un numero crescente di fattorie e comunità rurali offrono alloggio e cibo in cambio di lavoro. Non solo in Inghilterra, ma in tutta Europa, in America Latina e in Africa, in Australia e in Asia, e, dove non esistono reti nazionali di wwoof, singole aziende che propongono identici scambi. Le regole cambiano a seconda dei luoghi e di chi ospita. In Italia, ad esempio, iscrivendosi all’associazione, si ha copertura assicurativa in caso d’incidenti e l’elenco completo di chi offre un tetto, accanto alla descrizione del tipo di attività svolta, del lavoro richiesto, del periodo migliore e anche della durata del soggiorno: alcuni accettano viaggiatori di passaggio, altri richiedono una permanenza di un weekend, altri ancora di una settimana. C’è chi si occupa di apicoltura e coinvolge i wwofers (si
Errata Corrige Nel numero di agosto de Lo Scirocco, a pagina 13, è stato erroneamente pubblicato il programma dello scorso anno relativo all’evento Notte della Taranta. Ci scusiamo per questo con i lettori, ringraziando coloro che ci hanno segnalato l’inesattezza. La Redazione
chiamano così coloro che aderiscono alla rete) nel nomadismo per lo spostamento degli alveari, chi ha frutteti biologici, chi pascola pecore e mucche allo stato semibrado e chi alleva cavalli, chi ha bisogno di aiuto nella raccolta delle nocciole e chi per la fienagione, chi valorizza vecchie varietà vegetali e animali e chi insegna il mestiere di mulattiere, chi serve solo pasti vegetariani e chi sta ristrutturando, ovviamente con la bioedilizia, la propria cascina. Di certo non è il modo per fare una vacanza “del dolce far nulla”, ma se si ha voglia di lavorare, spirito di adattamento e amore per la terra, sicuramente si vivrà un’esperienza unica in sintonia con la Gianvito Negro Valiani natura.
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isale al 3 agosto scorso l’inizio dei lavori dati in consegna all’impresa Edilgamma di Lecce, che scongiureranno l’imminente pericolo di crollo della Torre cinquecentesca detta Scianuri, collocata sul litorale ionico tra Sant’Isidoro e Porto Cesareo. I continui crolli, con perdite di veri e propri pezzi dalla parte superiore, hanno decretato una situazione di abbandono che più volte è stata lamentata da cittadini, associazioni culturali e ambientaliste e denunciata in alcune lettere di sollecitazione da Marcello Gaballo, medico neretino già ispettore onorario per i monumenti di Nardò, che ha scritto alle autorità competenti (dal sindaco Antonio Vaglio, al Ministro dei Beni e Attività Culturali, al Presidente dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo, al Presidente della Provincia e al Presidente della Regione), portando avanti la causa di una torre bellissima ma rimasta per
Conciliazione gratuita fino a dicembre La Camera di Commercio di Lecce, stando la particolare situazione economica dei bilanci familiari, ha deciso di esonerare i consumatori, per tutto l’anno 2009, dalle spese del servizio di conciliazione, stanziando nel bilancio 2009 i fondi necessari. La conciliazione sarà quindi gratuita per tutti coloro compresi gli imprenditori - che ne faranno istanza nel periodo compreso tra il 1 luglio e il 31 dicembre 2009. La Redazione
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lungo tempo abbandonata a se stessa e proprio dal tempo, come pure dalle frequenti e abbondanti piogge degli ultimi periodi, consumata, degradata, erosa. La torre che si erge silenziosa sulla litoranea di Nardò, risale al 1567 e fu completata nel 1570 da Persino Tarantino, maestro copertinese. Tuttavia è nel corso degli anni che assunse la connotazione che avrebbe dovuto mantenere oggi se non fosse stata abbandonata al degrado, e cioè di un complesso
fettamente conservate e valorizzate, luoghi utilizzati per iniziative ed esposizioni artistiche. Nel 1707 Torre Squillace divenne una prigione per 16 turchi “naufragati lungo la costa, per osservare la rigorosa quarantena prevista per scongiurare la peste”, come attestano i numerosi documenti pervenuti. Nell’800 passò in custodia alle guardie doganali (1820), per poi essere affidata all’Amministrazione della Guerra e della Marina (1829). Nel 1940 l’Esercito vi aprì
Torre Squillace non crollerà NARDÓ
Un atto dovuto per la salvaguardia del patrimonio storico e paesaggistico del Salento a pianta quadrata con conformazione tronco piramidale al cui interno furono costruite scale mobili e una scala esterna in pietra aggiunta nel 1640. Torre Squillace fa parte del complesso delle torri Fiume, S. Caterina, dell’Alto, Uluzzo, Inserraglio, S. Isidoro, Cesarea, Chianca, Lapillo, Colimena, tutte costruite per difendere il territorio dai continui attacchi e saccheggiamenti di barbari e corsari che approdavano con facilità sulle nostre coste. Alcune di esse sono oggi per-
una postazione di artiglieria, rimasta in azione fino all’armistizio del 1949. Sottoposta a vincolo dal Ministero nel 1986, grazie alle continue attività e alle segnalazioni del circolo culturale Nardò Nostra, che ne ha mantenuto viva la storia attraverso una mostra e una pubblicazione, la torre com’è oggi, ingabbiata dall’impalcatura per evitare ulteriori cedimenti, è in attesa che le vengano restituiti lo splendore e la fierezza d’un tempo. Valentina Rosafio
IN PROVINCIA
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n culto e una festa caratteristica, e legata ad una leggenda, a cui gli abitanti di Specchia sono particolarmente devoti: la Madonna del Passo. Si è svolta l’8 e il 9 settembre a partire dalla mattina di martedì con la celebrazione delle messe nella cripta posta lungo la strada che taglia Specchia da Sud a Nord, itinerario da sempre
in una voragine, che ospitava un’antica cripta. Lì il pastore la trovò inginocchiata davanti all’immagine di un affresco della Madonna e per la
GEMINI
In onore di San Francesco La novena, la processione e i festeggiamenti civili
SPECCHIA
La festa della
Madonna del Passo
Il culto nato da una leggenda
di interesse commerciale e strategico del Capo di Leuca. La solenne processione per le strade del paese ha condotto la statua della Madonna del Passo nella Chiesa Madre, restaurata di recente. Il programma civile ha previsto, invece, la tradizionale fiera con la vendita di bestiame, abbigliamento e merci varie con il mercatino dell’usato, antiquariato ed etnico, oltre a quello agro-alimentare. Musica e spettacolo per tutti, con concerti bandistici ed esibizioni musicali. La leggenda racconta che la cripta venne scoperta per caso, da un pastore che, smarrita la sua pecora più grossa, cominciò a girovagare per trovarla. Ci riuscì solo alle prime luci dell’alba quando aveva quasi perso tutte le speranze. La pecorella era caduta
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rande festa in onore del santo patrono della piccola cittadina di Gemini, che rende omaggio a San Francesco con un puntuale e ricco programma civile e religioso. La solenne novena in preparazione alla festa si svolgerà dal 25 settembre al 2 ottobre, alle ore 17.30. Domenica 27 i ragazzi della Casa Famiglia presenteranno un recital sulla vita di San Francesco in piazza Regina Elena alle ore 19.30. Sabato 3, vigilia della festa, alle ore 17.30 avrà luogo la celebrazione della S. Messa nella chiesa di San Francesco, a cui seguirà la processione per le strade del paese (secondo il presente itinerario: piazza R. Elena, via Vittorio Emanuele, Fontana, 24 Maggio, M. Ricchiuto, Imperia, La Spezia, Sondrio, Umberto I°, Diaz, SS. Rosario, Monticelli, P. Veneziano, Donatello, XI Febbraio, Fontana, piazza R. Elena). La giornata sarà, inoltre, allietata dal concerto bandistico Regione Puglia e, al rientro dalla processione, da una fiaccolata e da fuochi pirotecnici. La serata continuerà fino a tardi con canti e pizzica del Salento in compagnia di Stella Grande e del grup-
po musicale Anime Bianche. Domenica 4 ottobre saranno tre le solenni celebrazioni della S. Messa: alle ore 7:00, alle 10:30 e alle 17:30. In serata il grande concerto bandistico Regione Puglia, diretto dal Maestro Giuseppe Casarano e lo spettacolo di fuochi d’artificio a cura della ditta Francesco Mega da Scorrano. Lunedì 5 ottobre, alle ore 19.00, si darà il via alla 3° Sagra di S. Francesco, allestita dagli amici dell’Associazione culturale Gemini; alle ore 20.00 seguirà uno spettacolo di balli aerobici e danza classica offerto dalla palestra Lion Sport di Giuliana Gianfreda; alle ore 21.00 gran concerto di musica leggera con il complesso musicale anni ‘70 e ‘80 de I Santo California, al termine del quale ci sarà l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria di S. Francesco. In attesa della festa, l’appuntamento più prossimo - curato dall’Associazione Culturale “Gemini” sarà l’inaugurazione del monumento dedicato alla Madonna di Costantinopoli, che avrà luogo a Gemini, in Largo Costantinopoli, domenica 13 settembre alle ore 17.45. La Redazione
gioia decise di erigere una nuova chiesa in onore di Maria. Da allora nella devozione e nel cuore degli specchiesi, la Madonna del Passo è diventata punto di riferimento nei momenti più drammatici e frequente meta di pellegrinaggio. La Redazione
In autunno partirà il filobus La metropolitana di superficie del capoluogo salentino- dopo giri di prova, rimpalli di responsabilità, ritardi e rimandi - entrerà in funzione in autunno. Questo è quanto ha dichiarato il direttore in esercizio della società Sgm, Ugo Guacci. Sono previsti tre differenti percorsi: uno che attraversa i viali interni, uno per quelli esterni e uno per collegare Lecce con l’Ecotekne. La Redazione
Una mostra sul tema storico delle crociate TRICASE
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a Battaglia ai Corni di Hattin è stata per l’artista Andrea De Simeis d’ispirazione per una mostra itinerante, curata da Francesca Elvira Nuzzo, in esposizione a Tricase, presso palazzo Gallone, a partire da venerdì 18 settembre (inaugurazione alle ore 18.30) e aperta fino al 22 settembre, dalle ore 19:00 alle ore 23:30. La battaglia, che dà il nome alla mostra, ebbe luogo il 4 luglio 1187, ricordata come la più sanguinosa disfatta dei cristiani in Terrasanta per mano di Saladino, dalla quale ebbe inizio l’inarrestabile avanzata araba. Le analogie, le corrispondenze, e talvolta perfino le sincronie di un conflitto tra civiltà ancora attuale, sono narrate dalle incisioni e dalle pitture al bitume giudaico di De Simeis, artigiano eclettico formatosi presso l’AccadeLa Redazione mia di Belle Arti di Lecce.
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l Salento si conferma terra di grandi soddisfazioni per il mondo del volley. Vanta, infatti, nomi importanti come Camillo Placì, nato a Specchia l’11 novembre del 1956, che inizia il lungo cammino professionale negli anni ’80 nel proprio paese per poi trasferirsi a Cuneo negli anni ’90. In Piemonte avviene la scalata verso il successo, in un rapporto fatto di stima reciproca con la federazione Volley Russa, che lo vuole al fianco di Silvano Prandi nella preparazione tecnica della Bre Banca Lannutti Cuneo per il campionato di pallavolo di serie A1.
La notizia straordinaria e più recente è che l’allenatore specchiese si è qualificato per il campionato mondiale di pallavolo che si giocherà nel settembre 2010. Intanto dal 3 al 13 settembre prossimi la Bulgaria di Placì parteciperà ai campionati europei di pallavolo maschile in Turchia: anche se non alla guida della nostra nazionale, apprezziamo con lo stesso orgoglio la meta raggiunta da un salentino. Alla prima esperienza in nazionale maggiore è invece Massimo Colaci di Ugento, nato il 21 febbraio 1985. Nel 2002 ha esordito nella squadra ugentina giocando fino al 2007 in B1. La prossima stagione, come quella appena trascorsa, lo vede ancora impegnato nel cam-
pionato di serie A1, nel Marmi Lanza Verona. Un’altra presenza importante è quella di Marco Cosimo Piscopo, nato a Gagliano del Capo il 18 luglio del 1983, che esordisce in serie C1 nel 1999 ad Acquarica del Capo per
poi giocare in serie B con Galatone e Molfetta, vincendo in A1 col Trento lo scudetto 2007-2008. E ora la grande occasione. Acquistato dalla Trenkwalder Modena, prestigiosa squadra di pallavolo, potrà esprimere al meglio il proprio talento.
SPORT
Terra di atleti, allenatori e competizioni Il Salento e la pallavolo
Pennetta mondiale
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rindisina, nata il 25 febbraio del 1982, lo scorso 10 agosto ha vinto il titolo mondiale della Sony Ericsson di WTA a Los Angeles, battendo in finale l’australiana Samantha Stosur in poco più di un’ora e venti minuti di partita. Parliamo di Flavia Pennetta, la prima italiana - e salentina - che è entrata a far parte della “top ten” mondiale, con 15 vittorie consecutive, grazie alla grande forma fisica di questo periodo e ad una serenità mentale, come lei stessa ha dichiarato. La sua passione ha inizio all’età di 5 anni, grazie al papà Oronzo che le mise una racchetta in mano, e dopo due anni, alla mamma Concita che la iscrisse alla scuola del “circolo tennis” di Brindisi. Oggi, Flavia Pennetta vive a Barcellona. In Spagna si è fatta conoscere anche per la storia avuta col campione di tennis Carlos Moyà; la cronaca rosa l’ha sempre descritta come una donna forte e decisa. M. B.
13 Autostrada sempre più cara A partire dal maggio 2006 - segnala Altroconsumo - le tariffe autostradali hanno subito un aumento costante che si aggira intorno al 3%. In particolare dal maggio 2008 allo stesso mese di quest’anno, quindi alla vigilia delle vacanze estive, è stato registrato un aumento del 4,2% - il più alto degli ultimi quattro anni - che peraltro non ha comportato nessun aumento nella qualità dei servizi offerti. La Redazione
Il Salento resta anche una terra di eventi pallavolistici importanti. Si chiama “Volley in Salento” la prima edizione di un quadrangolare di volley, che vedrà al via Lube Banca Marche Macerata, Tonno Callipo Vibo Valentia, Andreoli Latina e Prisma Taranto. Sabato 12 e domenica 13 settembre la grande pallavolo italiana di serie A1 giocherà nel nuovo palazzetto di Tricase che sarà ufficialmente inaugurato dalla kermesse.
È la prima volta che una manifestazione di questa portata tecnica arriva nel nostro territorio. Speriamo non resti l’unica: eventi di questo tipo possono non solo promuovere il Salento, ma anche elevare il livello agonistico dei nostri atleti. Manuela Baglivo
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noressia, bulimia, obesità: vere e proprie malattie che se non riconosciute per tempo, se non curate, possono condurre alla morte. Diventa, perciò, di vitale importanza il riconoscimento dei sintomi e la presa di coscienza da parte degli individui affetti, perché solo in questo modo è possibile trovare una soluzione al problema. Moda, cinema e tv hanno diffuso per anni lo stereotipo della donna magra, ridotta pelle ed ossa, come simbolo di bellezza. La vana e continua ricerca dell’apparire sfocia nel malessere psico-fisico. Si trasforma, così, in vere e proprie patologie, spesso trascurate o minimizzate dai più. A questi disturbi alimentari si aggiunge poi l’obesità, altra grande malattia dei nostri giorni, generata dai ritmi di vita disordinati e frenetici. Per contrastare il dilagare di falsi ideali e discutibili principi, Salomè - associazione scientifico-culturale Onlus, con il patrocinio del Ministero della Salute, Servizi Sociali, Cultura, Sport e La-
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’è un monumento in paese, un monumento simbolo che ormai tanto simbolo non è perché sovrastato dalla nascita di angoli o piazze o giardini che ne dirottano l’interesse, o perché alla fine simbolo non lo è stato mai. Però di sicuro è un emblema. Emblema di un paese e di una terra vasta vastissima che è il sud. È il monumento all’emigrante. Emigrante è una parola che rievoca in noi emozioni contrastanti. Amare partenze, treni e valigie; dolci arrivi, incontri, saluti e feste. Niente di particolarmente interessante dal punto di vista artistico, ma sicuramente unico nella sua concezione. Tanto è vero che alcuni anni dopo la nascita nel 1971 la Rai con una sua troupe piombò in paese per farne un bel lungometraggio con interviste e commenti. Oggi, intorno al monumento, rimane una festa: il 1° agosto di ogni anno si incontrano i vecchi
Il monumento all’emigrante NEVIANO
e i nuovi emigranti. I vecchi ormai rientrati dopo una vita di Svizzera e Germania e i nuovi sempre o ancora in bilico nei crocevia della vita. La festa sono balli e canti popolari, vino e pezzetti di carne di cavallo; sono ricordi, passato e speranze. La festa è
Pe(n)sare naturale I N I Z I AT I VE
Tra scienza, sport e cultura: la lotta ai disturbi alimentari voro, organizza per il secondo anno consecutivo la manifestazione Pe(n)sa differente, che si terrà a Lecce nei giorni 1718-19 settembre prossimi. L’evento si inserisce nell’ambito del progetto nazionale di prevenzione e controllo dei disturbi alimentari. Pe(n)sa differente racchiude in sé due importanti concetti: Pesa differente e Pensa differente, per una vita sana e in armonia con il proprio corpo. Concetti che promuovono l’accettazione del peso “naturale” del corpo, influenzato da fattori genetici, fisici, ambientali. Il peso naturale varia da individuo a individuo, è esattamente lo stato fisico che permette all’organismo di sta-
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re bene, e si ottiene con un’alimentazione corretta e con una regolare attività fisica, semplicemente. Nei tre giorni della manifestazione, si alterneranno momenti prettamente scientifici con conferenze inerenti i disturbi alimentari, rivolte principalmente ad adolescenti e giovani - a momenti culturali, artistici, sportivi e di svago. Così, dal connubio tra scienza, teatro, gioco, danza, musica e testimonianze reali di chi lotta giornalmente con anoressia, bulimia e obesità, nasce un evento in grado di coinvolgere, sensibilizzare ed educare grandi e piccini al rispetto e alla cura del proprio corpo, e conseguentemente al rispetto degli altri. Ilaria Greco
la cuccagna sporca di grasso difficile da scalare, come difficile la vita di queste persone sospesa e legata all’eterna partenza. Il monumento si staglia immobile nel cielo, come una cartolina rimasta invenduta, inosservato e dimentica-
to. Forse sarebbe tempo di ridarne splendore, riprendere in mano un angolo del paese di non poco valore storico per quello che l’emigrazione ha rappresentato e rappresenta per la comunità tutta. Rocco Iasi
I N F O R M A Z I O N E P U B B L I C I TA R I A
La Meditazione Trascendentale È inconfutabile che viviamo in una società che viaggia a ritmi sempre più vorticosi, in cui l’uomo si vede costretto ad “inseguire” per non restare escluso. Ma anche quando ci sentiamo realizzati è presente in noi il desiderio di possedere sempre di più: più salute, ricchezza, soddisfazione, successo, più capacità di realizzare i nostri desideri. È la corsa al raggiungimento di obiettivi sempre più alti che causa inevitabilmente “effetti collaterali” che rischiano di far perdere di vista il vero bene comune. Un efficace rimedio agli scompensi provocati dall’inseguimento spasmodico del successo e del protagonismo è rappresentato dalla Meditazione Trascendentale, una tecnica che sviluppa il potenziale mentale e libera l’uomo dagli stress. Questo processo del “trascendere l’attività” porta una grande pace interiore, normalizza il funzionamento del sistema nervoso e risveglia l’infinito potenziale di intelligenza creativa che giace alla sorgente del pensiero. È una tecnica specifica per la mente, un metodo semplice e normale per contattare l’illimitata riserva di creatività, energia e intelligenza che è dentro di noi. La Meditazione Trascendentale ha un approccio individuale che possiede un effetto “Universale” nel senso che influenza contemporaneamente l’ambiente circostante. Essa supera il livello dei pensieri e sperimenta la
sorgente del pensiero stesso che non è altro che arcano illimitato di pura coscienza: la Coscienza Trascendentale. La Meditazione “agisce” su quattro punti essenziali dell’uomo: mente, corpo, comportamento e ambiente. Sulla mente agisce sviluppando l’intenzione, sul corpo rafforza il nesso che esiste con la salute. Per guadagnare una salute perfetta la cosa più semplice da fare è migliorare la qualità del nostro riposo che aumenta l’energia, e quindi la resa, e una resistenza allo stress. Per quanto riguarda il comportamento, sappiamo che l’individuo in pensieri, parole ed azioni tende ad influenzare l’intero ambiente e ad esserne influenzato. Recita un vecchio adagio “Raccogli ciò che semini” quindi per fare un uso ottimale dell’ambiente e stare bene con gli altri è importante che noi ci sentiamo bene con noi stessi possedendo una mente forte e avendo il sostegno della Natura. È infatti la Natura che ammaestra e regola l’intero Universo. Essa ha un infinito potere organizzativo che non bisogna trasgredire violando le “sue leggi” con comportamenti sbagliati. Per questo bisogna rispettare la Natura ed avere il suo sostegno perché è la Natura che stabilisce il risultato delle nostre azioni. L’Universo infatti “reagisce” all’azione individuale. Info: 340/3498424
G(i)USTO NOTTE
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on ci sono dubbi, a Santa Cesarea, dopo la mezzanotte, niente più cornetti alla nutella. Qui il gusto è francese, con un leggero accento greco al gusto di cannella. Sono le crêpes di Zorbas, il chioschetto blu che domina i giardinetti della principale via Roma, di fronte all’hotel Palazzo. I colori e la luce soffusa rievocano atmosfere latine e scorci del Mediterraneo. L’uomo dalla lunga chioma brizzolata si prende subito cura di voi e vi accoglie con tanta calma. Si percepisce lo stesso benessere termale tipico di queste parti. State tranquilli, non mangerete la solita crêpe. Se si arriva prima della mezzanotte si fa presto, ma non c’è gusto. Dopo l’una di notte, la fila è sempre più lunga; perché l’attesa e la pazienza sono gli ingredienti segreti di questa introvabile ricetta. Mentre aspettate, ripassate pure i gusti elencati sul pannello alla vostra destra perché al vostro turno non li ricorderete più. Solo crema, nu-
15 Incentivi per 2.300 alloggi in Puglia Secondo le stime dell’Ance - Associazione nazionale costruttori edili, in Puglia potranno essere costruiti 2.237 alloggi, su un totale di 12.204. Questo grazie al piano casa varato dal governo che prevede la realizzazione di nuovi alloggi popolari, i cui beneficiari principali saranno i nuclei familiari a basso reddito, gli studenti fuori sede, gli immigrati regolari, le gioLa Redazione vani coppie e gli anziani.
SANTA CESAREA
Una crêpe da Zorbas, dopo la mezzanotte
Fragrante e dorato, lo sfizio che mette a nanna il cornetto tella e crema, marmellata di fichi
con nocciole, nocciolata e un’infinità di altre combinazioni con i nomi più esotici. Ancor prima di gustarne il sapore, il vostro palato ne assapora gli odori alleggerendo quel che ancora resta dell’afa estiva; ma ecco toc-
ca a voi. Zorbas inizia a versare la pastella sulla piastra. Sul bancone, sempre a punto e splendente, la luce è fioca, tuttavia essenziale a cogliere le sfumature dell’arte zorbianas. La pastella marroncina e densa si cuoce insieme al delicato profumo di cannella che nell’aria diffonde piacevoli acquoline. Scegliamo una semplice bigusto: crema e nutella. La chantilly by Zorbas ben si abbina alla spalmabile nutella. Una piega e poi un’altra ancora alla vostra crêpe. È fragrante e dorata. Un bianco tovagliolo la avvolge, pronta per essere gustata. Costa 50 centesimi in più rispetto agli altri chioschetti, ma l’arte, si sa, ha sempre fatto la differenza.
Un marchio da esportare
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Silvia Rizzello
l salentino creativo dalla lunga chioma, alias Zorbas, di estro ne ha da vendere. Il fatto che avrebbe avuto una spiccata predisposizione al gusto era evidente già dalla nascita. Forse non è un caso che si chiami Franco Mangia. Ha girato il mondo, vive in campagna con la famiglia e prepara crêpes per riposarsi. È d’inverno che lavora. Fa lo spazzacamino, costruisce strumenti musicali e si inventa di tutto. Le crêpes di Zorbas sono il suo brand, un marchio da esportare. Per chi fosse interessato a seguirlo, sul sito www.crepeszorbas.com potete gustarne un piccolo assaggio. Ma, mi raccomando, Zorbas (con la S finale) dice che “tutto ciò è solo per i tanti Zorbas capaci di innamorarsi del proprio mestiere e di vivere appieno il presente”. S. R.
LUOGHI DELLO SCIROCCO - S . M A R I A D I L E U C A
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ppure il porto turistico di Leuca rappresenta una struttura unica nella regione. Si pensi soltanto al muro paraspruzzi (alto circa 7 metri), o ai tetrapodi da 20 metri cubi che fanno da mantello al molo foraneo. Si tratta di una soluzione senza eguali in tutto il bacino del Mediterraneo per le dimensioni dei massi artificiali. E infatti Leuca è ritenuta dagli esperti un approdo sicuro, dove è possibile ormeggiare alla banchina contando su una profondità di 8 metri oppure, in alternativa, ai pontili galleggianti (26 metri di profondità) posti nella parte settentrionale: un attracco al riparo da tutti i venti, anche quelli meridionali. Ma ciò che rende Leuca non paragonabile agli altri porti è soprattutto la sua posizione strategica rispetto alle rotte da e per la Grecia (solo 45 miglia la separano da Fanò) e per le imbarcazioni che si spostano dall’Adriatico e dal Tirreno attraverso lo Ionio meridionale. E proprio su questo sembra aver puntato nell’ultimo anno la Porto Turistico spa, la società mista 51% Igeco (Comune di Castrignano socio minoritario) mettendo a disposizione per il transito circa settanta posti con tariffe giornaliere inferiori ai 50 euro. E nella stessa direzione sembrerebbe andare anche l’adeguamento dei prezzi che ha portato l’ormeggio annuo per una barca da 6 m da circa 800 euro a 1.500 euro (una cifra spesso superiore al valore delle stesse imbarcazioni). É chiara la volontà di favorire l’ormeggio di scafi di maggiori dimensioni a scapito delle piccole imbarcazioni da diporto e rendere finalmente il porto di Leuca un vero business. Ad oggi non siamo ancora in grado di dire per chi. Abbandoniamo queste speculazioni e proseguiamo il nostro giro nel porto. Superati gli oltre settecento posti barca del Porto Turistico attrezzati con colonnine per l’acqua e l’energia elettrica, dotati di servizi igienici e docce in banchina, strutturati per fornire ogni assistenza alle imbarcazioni - ma dove in caso di furto o danno nessuno sembra assumersi responsabilità - incontriamo prima i pontili galleggianti della Lega Navale, poi quelli dello Yacht Club. Un tempo tra i due avremmo visto il piccolo attracco della Colaci Mare. Da novembre non è più così. Ma questa è un’altra storia, la storia di una concessione demaniale marittima cinquantennale e dell’incapacità talvolta di trovare un accordo. E che diventa oggi la storia della volontà di non rispettare il piccolo compromesso raggiunto, se gli operai che dovevano essere assunti dal Porto Turistico, dopo l’esproprio dei pontili Colaci, sono ancora senza un impiego. Proseguono intanto alla nostra destra i lavori finanziati con i fondi europei SFOP. Nell’area in cui sarebbe
TURISMO E STRUTTURE
Il porto di Leuca,
ieri, oggi e ...domani? Un giro nelle acque dello scalo più a sud, ai piedi del faro dovuto sorgere un grande mercato del pesce ci saranno ora nuovi posti barca. Per il porto turistico. Ecco, se siete in questa posizione, non alzate lo sguardo per vedere il faro che si staglia sul promontorio, rischiereste di incorrere in un rudere che avrebbe dovuto essere trasformato in un albergo di lusso, ma che dopo quasi dieci anni tra denunce e querele sembra destinato a rimanere immutato. Anche questa è un’altra storia, per quanto i protagonisti non siano troppo diversi. Stiamo tornando indietro, questa volta usciamo e i due bracci si apro-
no davanti a noi e ci accompagnano verso il mare aperto. Inutile fermarsi a fare benzina, troppo affollata una sola pompa per quasi mille posti barca, troppo scortesi a volte gli stessi clienti. Si leva un leggero vento di ponente. Ed ecco riaffiorano i ricordi, quando qui c’erano le secche e venivamo a fare il bagno, o quando il porto era ancora piccolo ed era Cosimo che ti portava con la sua barchetta a remi alle barche legate solo ad una boa. Aumenta la velocità del motore mentre ci allontaniamo.
Sentiamo gli alberi delle vele che “tintinnano” agitati da piccole onde. Ad un tratto irrompe il rumore delle gru che scavano e dei camion che trasportano via la sabbia per l’ampliamento del porto. Sembra di sentire risuonare una voce “è mio, è tutto mio”. Bene, non voltatevi indietro, continuate a navigare perché gli antichi miti a Leuca sono ancora vivi come le creature che li popolavano. Hanno un nuovo aspetto e nuovi appetiti, ma i rischi per i comuni mortali non sono mutati. Serena Rollo
LUOGHI DELLO SCIROCCO - O T R A N T O
PORTO DI OTRANTO
Una realtà destinata a crescere
struzione di un’ampia struttura, di cui ancora non si conosce bene la destinazione. Il sindaco Luciano Cariddi spiega che il problema è principal-
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mente quello di ritagliare all’interno del porto un’area, in cui i pontili possano ospitare per brevi periodi le imbarcazioni in transito, dando la possibilità ai turisti del mare di visitare la città e il territorio. Le iniziative ci sono, ma la delicata questione dell’impatto ambientale è ancora sul tavolo di discussione. Intanto, la Condotte Spa di Roma, nove mesi fa, ha presentato il suo progetto di realizzazione e gestione di uno specchio d’acqua interno all’attuale bacino portuale e di una seconda banchina in prossimità delle Orte che andrebbe ad ampliare quella già esistente. L’affidamento ai privati di buona parte del settore marittimo idruntino pare piaccia a tutti, soprattutto agli otrantini votati al turismo, ma i tempi non sono maturi per iniziare a lavorare. Staremo a vedere anche questa volta se alle parole seguiranno i fatti. Marialuisa Ferrarese
A numero chiuso, con pochi turisti ma in cantiere progetti e nuove gestioni
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l porto di Otranto si estende ai piedi della città vecchia ed è noto fin da tempi antichissimi per essere lo scalo marittimo più vicino ad Oriente. In età romana divenne l’approdo commerciale più importante del basso Adriatico, soffiando il ruolo di primo piano rivestito fino ad allora dalla città di Brindisi. Oggi il porto è un’insenatura ben attrezzata, delimitata a nord-ovest dal lungo molo di San Nicola, conosciuto come Banchina tabacco orientale italiano, e a sud da un’ampia area parcheggio. La Lega Navale, presente qui da oltre quarant’anni, gestisce l’area portuale commerciale e turistica, in cui sostano oltre trecentocinquanta imbarcazioni di vario tipo, ormeggiate ai pontili o lungo le vie di transito. Numerose le iniziative sportive e ricreative organizzate dalla Lega in collaborazione con associazioni accreditate di pesca sportiva e vela. La gestione dei servizi, tra cui l’erogazione dell’acqua e dell’energia in banchina, le previsioni meteo, i servizi igienici, la
vigilanza e le riparazioni, sono affidate al Consorzio per il porto di Otranto, una realtà dinamica che opera nel settore dal 1963, anche in qualità di Ente gestore delle linee marittime di collegamento tra il porto e le altre sponde del Mediterraneo, come Corfù e Valona. Il porto di Otranto, pur offrendo numerosi servizi, è una realtà a numero chiuso, in cui trovano un posto sicuro solo i soci della Lega Navale, e i turisti di passaggio sono contati. Gli sforzi compiuti dai politici negli ultimi dieci anni hanno riguardato per lo più l’incremento dei servizi di traghetto e il potenziamento delle infrastrutture. Datata 2001 l’interrogazione parlamentare con cui l’onorevole Dell’Anna chiedeva al Ministro per i Trasporti soluzioni efficaci per l’abbassamento delle tariffe portuali in relazione ai traffici commerciali e turistici, e la qualificazione dell’offerta logistica. Ad oggi gli interventi di ammodernamento hanno interessato solo l’area del parcheggio con la co-
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Interventi e sicurezza in mare Multe salate per abusivismo e imprudenze
Quella del 2009 è stata un’estate piuttosto tranquilla nei mari della provincia. “Non ci sono stati grandi interventi - ha affermato il Capo Sala Operativa della Guardia Costiera di Gallipoli - a parte un uomo che a Santa Maria al Bagno, a causa del cattivo tempo, è rimasto intrappolato su di uno scoglio ed è stato necessario soccorrerlo con l’elicottero”. Si tratta di Marco Meleleo, un infermiere di Collepasso, che il 18 luglio ha raggiunto una piccola isola a nuoto, in località Montagna Spacca-
ta, ed a causa di un improvviso cambiamento di vento che ha fatto gonfiare il mare, non è riuscito a rientrare a riva ed è rimasto bloccato per sei ore. Dopo diversi tentativi falliti di prelevarlo per mare, si è deciso di richiedere l’intervento di un elicottero dell’Aeronautica di Bari. Vi sono stati altri piccoli salvataggi, ma la maggior parte delle attività della Guardia Costiera è consistita in atti di prevenzione per la sicurezza dei bagnanti. Tantissime sono state le multe per acquascooter troppo vicini alla costa, che mettevano in serio pericolo la vita dei bagnanti. Nel solo mese di agosto, infatti, sono stati effettuati circa settanta verbali, molto salati, per un importo complessivo di circa sedicimila euro. A ciò si aggiungono i continui controlli legati al rispetto della legge, come quello sulla regolarità degli stabilimenti balneari. “Non siamo stati molto teneri” afferma il Capo Sala Operativa. L’ultimo evento, risalente a fine agosto, ha riguardato il sequestro di uno stabilimento balneare abusivo a Torre Inserraglio. E conclude: “La stagione estiva deve ancora terminare per poter fare un preciso bilancio, ma possiamo affermare che quest’anno, nel complesso, la gente è stata più diligente”. Elisa Surano
AMICI ANIMALI
La sterilizzazione precoce PREVENIRE
amici a 4 zampe Il veterinario Ippazio Aretano risponde alle
domande dei lettori Alla mia gatta di circa un anno, in seguito ad un incidente (che le ha causato anche una frattura del bacino, dalla quale fortunatamente si è ripresa), si è spezzato uno dei canini (le manca più o meno un terzo del dente). Vorrei chiederle se ricrescerà e se questa mancanza le può impedire qualche funzione in particolare. Grazie.
Benefici per l’animale e per il proprietario
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terilizzare una cagna dalla quale non si vogliono avere cuccioli è un atto di profonda responsabilità, soprattutto alla luce del fenomeno del randagismo e del sovraffollamento dei canili, che ci riguardano da vicino. Anche al proprietario più attento, infatti, può capitare che il suo cane scappi e si accoppi durante il calore con una conseguente gravidanza “indesiderata” e con il grosso problema di dover trovare una casa a tutti i cuccioli.
Chiara
Purtroppo i denti dei gatti, al contrario di quelli di coniglio e dei roditori, sono come i nostri, cioè non sono a crescita continua, e una volta arrivati alla crescita definitiva smettono di crescere. Il dente della sua micia rimarrà così, ma non si preoccupi, questo non le porterà nessun deficit (se non un lieve difetto estetico)! Faccia solo attenzione al fatto che a volte le fratture del bacino possono esitare in un restringimento del canale del parto, fattore che potrebbe rendere difficoltosa la nascita dei gattini.
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La sterilizzazione chirurgica della propria cagna con asportazione delle ovaie (ovariectomia) o di utero e ovaie (ovarioisterectomia) può evitare efficacemente il problema e farlo prima del primo calore ha anche altri grossi vantaggi. Innanzitutto ha un valore preventivo per le infezioni dell’utero che possono seriamente mettere a rischio la vita dell’animale. Inoltre studi recenti hanno dimostrato che la sterilizzazione precoce riduce il rischio di sviluppare tumori mammari (che nella cagna sono di natura maligna nel 50% dei casi).
Si è visto, infatti, che sterilizzare una cagna tra i quattro e i sette mesi di età riduce questo rischio allo 0,05%; dopo il primo calore lo riduce all’8%; dopo il secondo al 26%. Molti proprietari per prevenire o controllare i calori della cagna si orientano verso terapie farmacologiche e non verso la chirurgia perché associano ad un intervento chirurgico dei rischi maggiori per la vita del proprio animale. Questa paura è comprensibile, ma oggettivamente sottoporre ad una chirurgia preventiva (e non curativa, quindi in assenza di una malattia sottostante) un animale giovane ed in buona salute comporta davvero pochi rischi. Al contrario l’utilizzo di farmaci steroidei come progesterone, estrogeni, testosterone ecc., per controllare i calori può portare alla comparsa di effetti collaterali molto gravi come diabete, piometra e tumori mammari. Il controllo farmacologico è poi solo temporaneo e richiede quindi somministrazioni continue e regolari del farmaco per essere sicuri di evitare le gravidanze, e che determinano, a lungo andare, un dispendio economico molto maggiore del costo dell’intervento chirurgico. L’unico fastidio che potrebbe insorgere in alcuni casi dopo la castrazione, in particolare nelle cagne di grossa taglia, è l’incontinenza urinaria che però è facilmente gestibile con terapie farmacologiche adeguate. Altra paura molto diffusa è quella che l’animale ingrassi dopo la sterilizzazione o che modifichi il proprio carattere diventando più pigro e sedentario. Effettivamente alcuni animali tendono ad aumentare di peso, ed è l’aumento ponderale a renderli più sedentari, ma di solito basta una riduzione delle calorie assunte con la dieta e un po’ di attività fisica per ovviare a tale problema. In conclusione si può dunque facilmente capire come la sterilizzazione precoce unisca ad un’efficace controllo delle nascite considerevoli benefici per la salute della cagna. Ippazio Aretano
SOSTENIBILM E N T E
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a redazione del nuovo piano di governo dei litorali è stata preceduta da una fase di analisi e caratterizzazione dei territori costieri, effettuata dal Politecnico di Bari Dipartimento di Architettura e Urbanistica e Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica, al fine di evidenziare gli elementi di criticità presenti e le sensibilità da preservare anche ai fini di una gestione duratura del turismo balneare. Gli indicatori più significativi utilizzati per l’analisi dei litorali pugliesi sono stati: innanzitutto il rapporto tra il numero delle concessioni e la lunghezza del litorale; e, ugualmente importante, il rapporto tra l’area delle superfici concesse e l’area demaniale. Gli studi effettuati hanno evidenziato come, a livello regionale, il numero di concessioni per chilometro di costa è pari ad 1,11, mentre il rapporto tra l’area delle superfici date in concessione e l’area demaniale è pari al 9%. Passando a livello comunale, emerge in maniera preoccupante come il comune - in tutta la Puglia con la maggiore densità di concessioni per chilometri di costa risulti essere Ugento, con un valore di 4,85 e un totale di 64 concessioni, mentre Vieste, il comune con la percentuale di area demaniale in concessione più elevata, con un valore del 38%, pari a 100 concessioni demaniali. Incrociando le diverse informazioni ricavate, si sono ottenuti i riferimenti normativi per tutti i comuni, i quali devono privilegiare le zone con bassi livelli di criticità e sensibilità, mentre le zone ad alto livello devono essere escluse dalle nuove concessioni o interessate da sospensioni di quelle presenti. Tra gli interventi più significativi
PROVVEDIMENTI
AAA spiaggia libera cercasi
Per una gestione sostenibile della fascia costiera: il Piano Regionale delle Coste previsti dalle nuove disposizioni del Piano delle Coste, vi sono l’abbattimento delle strutture fisse e l’eliminazione del cemento e di qualsivoglia altra struttura fissa che possa in qualche modo impedire la fruizione del mare. I concessionari privati saranno chiamati ad adeguare le strutture alle nuove prescrizioni. È ribadito il divieto di transito e parcheggio di automezzi, nonché il campeggio libero in tutte le aree demaniali. I comuni, tra le diverse loro competenze, dovranno consentire il libero accesso all’arenile ad intervalli
Particolare estratto dalla tabella pubblicata in "Allegato n. 7.1.3 - Stato delle concessioni sull'area demaniale"; i campi con asterisco "indicano le carenze di dati riscontrate".
non superiori a 150 metri, qualora vi siano opere di urbanizzazione a delimitazione del demanio marittimo; dovranno inoltre prevedere spazi attrezzati, verde e parcheggi in prossimità delle aree balneari. Il 60% della costa resterà pubblica, mentre il 40% sarà destinato ai privati con una necessaria revisione delle concessioni. Ora, come prevede la normativa,
spetta a tutti i comuni costieri provvedere entro 4 mesi dall’adozione del Piano Regionale, alla stesura del proprio Piano Comunale delle Coste. Obiettivo primario sarà la gestione dei molteplici conflitti che si presentano nelle aree costiere, mediante politiche efficaci ed integrate sul piano economico, sociale, paesistico e amSimone Zecca bientale.
AGRIC U L T U R E
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ettembre è tempo di vendemmia e, anche se in alcune zone vitivinicole sì è già in piena raccolta, in altre aree si fanno ancora previsioni: un dato, però, è certo: il calo dei prezzi di vendita dell’uva. D’altronde il settore vitivinicolo non poteva distinguersi dagli altri comparti produttivi agricoli per i quali (chi ci segue
matiche e i parassiti: peronospora e oidio li hanno costretti a effettuare non pochi trattamenti chimici sulle piante, per cercare di preservare il frutto dalle lesioni. Ottima la vendemmia anche nel Lazio, pur se le attese in termini di rese sono inferiori al solito. A fronte dei buoni dati produttivi e delle stime positive, tutt’altro di-
vano 30), in Toscana il Vermentino della Maremma ha una quotazione intorno ai 70 euro al quintale, a fronte degli oltre 100 euro della scorsa vendemmia. Analogamente per Sangiovese, Merlot, e Cabernet Sauvignon, le cui uve sono quotate 30-40 euro al quintale, mentre nel 2008 spuntavano un prezzo di 60-70 euro al quintale.
Alta qualità e prezzi bassi VENDEMMIA 2009
In una stagione dalle ottime rese calano i ricavi di tutta Italia
con costanza si sarà accorto che non manca numero de Lo Scirocco in cui non si accenni alla crisi dei prezzi agricoli!) i prezzi di vendita riescono a mala pena a coprire i costi di produzione. Secondo Assoenologi la produzione nazionale dovrebbe attestarsi sui livelli dell’anno passato, circa 46 milioni di ettolitri, con incrementi produttivi in Piemonte, Campania e Sardegna, e cali nelle Marche, in Abruzzo e in Puglia. Nel Veneto, cui spetta il primo posto per quantità prodotte, ci si aspetta un ottimo raccolto, dopo un andamento stagionale da manuale, caratterizzato da freddo invernale, piogge primaverili e caldo estivo. Anche in Emilia Romagna le prospettive per avere dei vini di buona qualità ci sono tutte, così come in Lombardia e in Sicilia, dove è prevista un’annata particolarmente favorevole in termini di qualità e quantità. I produttori salentini, invece, hanno dovuto combattere non poco contro le condizioni cli-
scorso è da farsi sul fronte delle quotazioni, che registrano un calo generalizzato, stimabile tra il 10-20%, con punte anche del 40% rispetto allo scorso anno. In Puglia, ad esempio, con 20 euro si acquista tranquillamente un quintale di Chardonnay (nel 2008 ce ne vole-
Non da meno in Sicilia, dove una partita di uve pregiate (Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah) costa 30-35 euro al quintale (nel 2008 occorrevano 45-50 euro): addirittura uve come il Grecanico si possono trovare a 10 euro al quintale, e lo stesso Nero d’Avola, lo si può acquistare con
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Il pericolo della cultura
Un uomo di campagna, che aveva parecchi soldi, tutte le volte che andava in città si amareggiava: sui muri, sui tetti delle case, alle cantonate c’era roba scritta in grande e in piccolo ed egli doveva limitarsi a guardare perché non sapeva leggere. Neanche i nomi delle strade: solo i numeri sapeva leggere, ma i numeri dicono ben poco, e quel che contano sono sempre le parole. Allora una bella volta si chiuse in casa, prese in affitto una maestra e disse: “Ritornerò in città quando avrò imparato a leggere!”. In tre mesi riuscì a risolvere il mistero dell’alfabeto. Allora attaccò il cavallo al biroccio e via verso la città. Giunto alla barriera, la prima cosa che vide su un muro fu una scritta a carbone: ASINO CHI LEGGE. “Pareva che me lo sentissi che c’era sotto la fregatura”, disse tra sé. E fece dietro-front, e ritornò in campagna, e si arrabattò per disimparare a leggere. Ma ormai l’incanto era rotto ed egli era diventato un infelice come tutti gli altri. Giovanni Guareschi, LO ZIBALDINO. STORIE ASSORTITE VECCHIE E NUOVE, Bur Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985
20-25 euro al quintale. Insomma anche il reddito dei vignaioli soffre non poco! Gianvito Negro Valiani
AGRIC U L T U R E
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utto cambia… tranne la Pac. Non è una battuta, ma la realtà! La possibilità, anzi l’opportunità di rendere più equa l’assegnazione degli aiuti europei all’agricoltura italiana, è andata persa e fino al 2013 nulla più cambierà. Entro il 1° agosto 2009, infatti, gli Stati membri dovevano comunicare alla Commissione europea le decisioni nazionali sull’applicazione dell’ultima riforma della Pac (Health check). L’Italia, dopo la conferenza Stato-Regioni, ha deciso di non applicare la forfetizzazione o regionalizzazione degli aiuti, passando quindi dai titoli storici (per il settore olivicolo, per intendersi, i titoli assegnati in base alla media produttiva delle quattro annate dal 1999/2000 al 2002/2003) a titoli dal valore più uniforme su base regionale o di macro area. Uno studio dell’Inea, l’Istituto na-
il grano duro, il disaccoppiamento avverrà nel 2010. Si è poi deciso di escludere i beneficiari degli aiuti che non raggiungono la soglia minima di 100 euro e di applicare l’art. 68, il cosid-
Ma cos’è l’aiuto specifico previsto dall’art. 68 dell’ultima riforma Pac (Health check)? Di fatto è una nuova forma di sostegno che consente agli Stati membri di utilizzare un pla-
Un’altra opportunità persa ARTICOLO 68
Gli aiuti europei all’agricoltura italiana: solo per problemi di breve periodo zionale di Economia agraria aveva evidenziato che ben il 69% degli agricoltori sarebbe stato avvantaggiato dall’applicazione della forfetizzazione e solamente il 31% sarebbe stato penalizzato: viene allora da chiedersi perché mantenere ancora in vita un sistema così diseguale e perché finanziare istituti di ricerca le cui decisioni, poi, non vengono tenute in alcun conto nelle scelte politico-economiche. Ma non è tutto. Le decisioni nazionali hanno previsto il disaccoppiamento totale per le colture proteiche, il riso, la frutta a guscio e le sementi nel 2012, mentre, per
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detto aiuto specifico, a partire dal 1° gennaio 2010. L’importo per l’aiuto specifico è pari a 316,25 milioni di euro, provenienti da fondi inutilizzati per i Pagamenti Unici Aziendali (144,9 milioni), da una trattenuta del 10% dei titoli assegnati ai produttori storici di tabacco e barbabietola, e da una trattenuta del 3,8% del valore dei titoli assegnati a tutti gli agricoltori. Il sostegno specifico è accordato per il miglioramento della qualità delle carni bovine, delle carni ovicaprine, dell’olio di oliva, del latte, del tabacco, dello zucchero e (udite bene!!) della Danaee racemosa pianta in vaso coltivata in Liguria.
Il settore biologico in Italia
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dati elaborati dal SINAB (il Sistema di Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, in collaborazione con le Regioni) evidenziano che il settore dell’agricoltura biologica in Italia, nell’anno 2008, è in una fase di assestamento. Lo si deduce dal calo del numero di operatori di circa un punto percentuale rispetto allo scorso anno, mentre maggiore è la riduzione delle superfici nel confronto con il 2007, che è invece pari a circa il 10%. I dati registrati sono in controtendenza con quanto viene segnalato negli altri Paesi europei, quasi tutti con tassi di crescita positivi sia per superfici che per operatori, e soprattutto in controtendenza con i dati relativi ai consumi di prodotto biologico che, in Italia come nel resto del mondo, continuano a crescere di anno in anno. L’Italia conserva comunque il primato europeo per numero di operatori certificati coinvolti nella filiera dell’agricoltura biologica. G. N. V.
fond fino al 10% del massimale nazionale dei pagamenti diretti per nuove misure, decise a livello nazionale che, dal punto di vista finanziario, sono divise in misure accoppiate e misure disaccoppiate. Le decisioni scaturite dalla Conferenza Stato-Regioni, più che mirare ad un reale e concreto sviluppo del settore primario, si sono rivelate un modo per fronteggiare problemi settoriali di breve periodo piuttosto che scelte virtuose con impatti positivi sul territorio e la società. Le scelte nazionali effettuate, infatti, oltreché fatte tutte al ribasso, sono finalizzate, fondamentalmente, a mantenere lo
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9 milioni per il settore olio
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’applicazione dell’art. 68 in Italia avrà un sostegno specifico anche per il settore olivicolo. A fronte di una richiesta da parte delle organizzazioni di settore pari a 10 milioni di euro, e di una proposta iniziale di 6 milioni di euro, da parte del ministero delle Politiche Agricole, lo stanziamento finale di 9 milioni di euro per i produttori di olio d’oliva, più che un sostegno specifico per il miglioramento della qualità, sembra essere un accontentino. I produttori di olio di oliva che conducono aziende iscritte ai sistemi di controllo per il rispetto del disciplinare di produzione ai sensi del Reg. Ce 510/2006 (DOP/IGP) e/o ai sensi del Reg. Ce 834/2007 (agricoltura biologica) riceveranno, infatti, 1 euro/kg. Ma quale la base di calcolo? La quantità di olio che ha ottenuto la certificazione? E i produttori che certificano le olive prodotte e non l’olio ottenuto, saranno esclusi? Aspettiamo chiarimenti! G.N.V.
status quo o a spartire la torta, come nel caso dell’art. 68. Il Ministro Zaia si è detto entusiasta degli accordi raggiunti, mentre Confagricoltura ha definito l’intesa «un compromesso che consente di applicare le novità dell’Health check e far fronte alle difficoltà di alcuni settori». Per la Cia, invece è «insufficiente per le reali esigenze degli agricoltori e conferma la mancanza di una strategia complessiva e condivisa». Gianvito Negro Valiani
DOPO LA CONFERENZA
Le misure dell’articolo 68 I pagamenti supplementari previsti per ogni settore
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l ministro Luca Zaia ha emanato un decreto ministeriale che fissa definitivamente i pagamenti supplementari dell’articolo 68. Valido dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2013, prevede un importo massimo di 40 milioni di euro per il settore del latte bovino, 21,5 milioni per quello del tabacco, 24 e 27,25 milioni rispettivamente per il settore delle vacche nutrici e per quello dei bovini, 14 milioni per il settore saccarifero, 10 milioni per gli ovicaprini e 9 milioni di euro per l’olio di oliva, cui vanno aggiunti 1,5 milioni destinati specificatamente ad una pianta da vaso, la Danae racemosa cuscus, coltivata esclusivamente in Liguria. Il decreto fissa, inoltre, che l’importo effettivo del premio dipenderà dal numero di domande presentate dagli agricoltori. Per accedere ai pagamenti supplementari, gli agricoltori, che rispettano le condizioni di ammissibilità per l’accesso al sostegno di ogni settore, devono presentare una domanda ad Agea o agli Organismi pagatori regionali, nell’ambito della Domanda
Unica per i pagamenti diretti entro il 15 maggio 2010. Una misura innovativa riguarda l’avvicendamento triennale: finanziata con un plafond di 99 milioni di euro annui, prevede un sostegno di massimo 100 euro/ettaro per gli agricoltori che si impegnano ad effettuare una rotazione colturale triennale, sulla medesima superficie, almeno per un anno di cereali e almeno per un anno di colture proteiche o di oleaginose. L’obiettivo è interrompere la monosuccessione di cereali (soprattutto grano duro) e di favorire la rotazione con colture miglioratrici (proteiche ed
oleaginose): nel caso in cui nell’avvicendamento triennale rientri la coltivazione del grano duro, il premio è concesso solo se l’agricoltore utilizza semente certificata. L’articolo 68 ha poi previsto un finanziamento di 70 milioni di euro per le assicurazioni contro le calamità naturali: tale importo dovrà essere obbligatoriamente cofinanziato con risorse pubbliche nazionali per almeno il 25%, per cui la spesa pubblica complessiva sarà di 93 milioni di euro, comunque largamente inferiore alle aspettative e ai fabbisogni di coperture assicurative in Italia. Gianvito Negro Valiani
PRIMI PIANI
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iuseppe Sabato, 94 anni, ultimo artigiano per anzianità, è venuto a mancare nel maggio scorso lasciando nel più profondo dolore la moglie, i figli, i parenti, gli amici e soprattutto gli artigiani, che lo conobbero. Imprenditore dalle molte risorse e instancabile lavoratore, esempio raro per le future generazioni, è stato una delle ultime testimonianze di un antico mestiere, a vocazione prevalentemente agricola. Mesciu Pippi Sabatu, così veniva conosciuto dovunque andava, ma soprattutto a Ugento, si era trasferito, da alcuni anni, nella sua casa di Torre San Giovanni, anche se per molti anni aveva abitato a Ugento, in via Mare. Mesciu Pippi era nato a Tuglie il 23 aprile 1914 in via Ragona. La madre Eleonora, casalinga, morì molto giovane lasciando tre figli; il padre Giorgio svolgeva l’attività di carpentiere e fu discepolo di Querino Primiceri, a Matino, dove Giuseppe ancora adolescente si recava quotidianamente per dare una mano come garzone e collaborare coi capomastri addetti ai lavori più pesanti e impegnativi. Mesciu Pippi frequentò la seconda elementare e - a differenza degli altri due fratelli, che intrapresero attività commerciali - seguì il mestiere paterno; a 14 anni, nel laboratorio di proprietà del padre cominciò a collaborare utilizzando diversi attrezzi del mestiere come l’ascia e la forgia; a 16 anni, con la collaborazione di altre maestranze, costruì per suo conto il primo “trainu” che gli fu commissionato da un certo Congedi Agostino. Con grande rammarico, perché si allontanava dai luoghi paterni e dal suo
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amatissimo lavoro, dovette svolgere il servizio militare in Marina, dove rimase per otto anni congedandosi nel 1944. Pippi Sabato era un uomo molto dinamico, intelligente, dalle mille risorse, sempre pieno di umanità, dallo spirito imprenditoriale, tanto che aprì alcuni laboratori - oltre a quello che aveva in società a Matino - a Ugento, sulla via per Taurisano, e ancora a Maglie, nelle vicinanze dell’ospedale, e a Brindisi, nei pressi del carcere. Negli ultimi periodi, ormai malfermo e in età avanzata, veniva assistito amorevolmente dalla seconda moglie, Angela, molto più giovane di
L’ultimo carpentiere di Ugento G I U SE P PE S A B AT O
Un mestiere ereditato dal padre, esercitato in tutta la provincia e anche oltre
lui, che a volte lo riprendeva per via della sua scarsa memoria. “Il mio lavoro era quello di spostarmi da
un cantiere all’altro;” ci teneva a dire con voce stridula e altisonante “cinquanta operai erano alle mie dipendenze nei periodi
di maggiore attività, quando l’unico mezzo di locomozione e di lavoro per i contadini era il carro agricolo”. E ancora: “Quanti ‘traini’, ‘sciarabbà’ aggiu costruito e riparato; tutti da me venivano quelli della provincia: da Maglie, da Ugento, da Cursi, da Uggiano la Chiesa; da Cannole, persino da Brindisi; alcune carrozze con la cappotta e con finimenti e tappezzerie di valore le ho costruite per le famiglie nobili di Ugento e alcune mi venivano commissionate anche da Roma”. Qual è stato, gli chiedemmo, l’ultimo traino che ha costruito o riparato?.. “quello dei fratelli Francesco Casciaro di Ugento” ci rispose, il quale da tempo svolgeva l’attività di ‘bovaro’ - aggiungiamo noi - mestiere, anche quello, che si tramanda di padre in figlio. Antonio Piccinno
L’asceta della scultura ANTONIO SODO
Dialogo con l’artista
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o scultore leccese Antonio Sodo è uno dei pochi che alla retorica da oratorio preferisce un linguaggio più efficace, vicino non tanto alla Chiesa quanto alla gente, pregi e difetti compresi. Artista controverso, ma profondamente credente, ha elaborato nel corso della sua lunga carriera un racconto per immagini del vangelo, cercando di stemperare l’insidiosa dicotomia tra l’essere uomo e l’essere Dio della figura del Cristo, e non solo. Nelle sue sculture, forte è il richiamo alla fisicità, alla voluttuosa ebbrezza di corpi nudi che sembrano volersi svincolare dal proprio guscio materno, l’innocente inizio di un percorso in cui pathos, sofferenza, tensione mistica si rincorrono senza vergogna né paura. È così che Antonio svela le inquietudini più profonde e represse dell’animo umano. L’artista - nel suo laboratorio di Lecce, in Corte San Pier di Negro, 2 - racconta a noi de Lo Scirocco che tutto ha avuto inizio nella bottega del nonno, lo scultore Francesco Sodo, autore del pulpito della chiesa della Madonna della Coltura a Parabita. Antonio è poco più che un bambino, troppo presto per affinare la sua idea particolarissima di arte. Dal nonno apprenderà la grazia
e la maestria nel dare vita all’argilla e alla pietra; e dall’esperienza il suo singolare messaggio. Che rapporto ha con la religione? Non frequento più la chiesa. Da ragazzo l’ho frequentata per via dell’oratorio. Non sono praticante, ma credo nella figura di Cristo perché è una bella figura che mi ha sempre suscitato interesse. A Milano ho presentato una cinquantina di volti di Cristo. Diciamo che, mi sono concentrato prima sulla sua immagine e poi sulla sua storia. Non credo nella versione dei Vangeli. In questo sono stato confortato da alcune teorie di persone molto vicine al Vaticano. C’è chi sostiene che Gesù sia stato il frutto di un amore carnale, una teoria affascinante a cui mi sono ispirato nella realizzazione di molte mie opere. Ho rappresentato volutamente Maria con il pancione tra le mani dell’angelo proprio per metterne in risalto la condizione umana. Corpi nudi, sensuali, imperfetti. Santi, madonne, angeli che si spogliano del loro ‘essere divini’. Qual è il messaggio delle opere di Antonio Sodo? Il messaggio è semplice. Nella mia rappresentazione del Divino Amore, ad esempio, racconto il concepimento di Gesù. Una storia come tante, se il bambino nato da Maria non fosse diventato Cristo. Non ci sono angeli o esseri ultraterreni o visio-
ni metafisiche. Nel mio vangelo, Gesù è frutto di un rapporto d’amore tra due esseri umani, come accade per tutti noi. Di divino è l’interpretazione storica fatta attraverso i Vangeli. Siamo noi che nel nostro cuore decidiamo ciò che è giusto o sbagliato, il sacro e il profano. Si parla spesso di arte contemporanea come di un linguaggio troppo difficile e irriverente. C’è chi si chiede se sia davvero arte. Cosa ne pensa? Sono contrario all’arte contemporanea, quella che si fa oggi. Perché si usa la fotografia, meccanismi, insomma, che non hanno niente a che fare con l’arte. E poi la scuola si è dimenticata della tradizione. Bisogna, comunque, dare il merito ad alcuni artisti contemporanei di aver creato delle forme nuove. Nei musei ci sono opere che non valgono nulla perché non trasmettono
nulla. Sicuramente l’arte figurativa non deve essere necessariamente bella. Bisogna credere in quello che si fa, e non dimenticare che lo scopo è quello di trasmettere un messaggio a chi osserva. Limitarsi a dire che un’opera è bella o brutta è riduttivo. Antonio Sodo ha avuto il coraggio di abbandonare i soliti clichè dell’arte sacra, partendo dalla negazione di un’ormai radicata visione indotta della spiritualità. Il suo insegnamento si annida in quei solchi profondi scavati nell’argilla che rendono le sue rappresentazioni sacre così imperfette e vicine a noi. I limiti della condizione umana non sono certo un castigo di Dio, anzi. Tutto sta nel saperli accettare, il vero miracolo dei nostri giorni. Marialuisa Ferrarese
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’area archeologica di Vereto, individuata nei PUTT/P come “Area di Interesse Archeologico 1” e sottoposta a vincolo paesaggistico, è situata a circa 500 metri a Est dall’abitato di Patù. Il sito è raggiungibile dalla Strada Provinciale 192 “Patù - T. S. Gregorio”, seguendo l’apposita segnaletica ben distribuita in tutto il territorio comunale. L’itinerario si snoda dalla strada vicinale Serre II, ossia un sentiero sterrato posto sul versante orientale della collina di Vereto e delimitato ad Ovest da un muro a secco di grandi proporzioni che, in alcuni tratti, ingloba dei blocchi relativi al circuito murario d’età messapica. Volgendo lo sguardo ad oriente, al di là della staccionata in legno, si ammira un pa-
ITINERARI
L’area archeologica della Serra di Vereto
tivo stato di conservazione. Il percorso si conclude in via Uschia Pagliare, dove si conservano i ruderi del circuito murario sud-occidentale di Vereto. Il percorso pedonale, parallelo alle mura, è solo parzialmente fruibile. La pedana, realizzata per rendere più agevole la passeggiata archeologica e per preservare le evidenze antiche, è interessata dalla presenza di piante selvatiche. Il tratto delle fondazioni murarie, messo in luce da recenti scavi archeologici (di cui si attende ancora la pubblicazione dei risultati delle indagini), è quasi completamente occultato dall’erba e i pannelli informativi sono privi del testo. Gli eventuali visitatori, però, che dovessero decidere di visitare l’area archeologica, potranno usufruire di rastrelliere portabicicletta e di alcuni cestini per i rifiuti in buono stato di conservazione. Marco Cavalera
Tra insediamenti e panorami suggestivi si insinua la trascuratezza
LA STORIA
Vereto in età messapica
La posizione in altura garantiva il controllo dell’intera zona
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norama molto suggestivo che spazia da Montesardo al faro di Santa Maria di Leuca. Il percorso, tuttavia, è reso poco agevole dalla presenza di vegetazione spontanea e i sui pannelli informativi non è stato inserito il testo. L’itinerario nella Vereto archeologica prosegue in direzione della Cappella dedicata alla Madonna di Vereto, dove sono visibili alcune strutture
murarie relative alla preesistente chiesa paleocristiana. Si consiglia, per motivi di sicurezza, di non sostare per lungo tempo nei pressi del pericolante edificio di culto. La cartellonistica informativa sistemata nelle vicinanze della Cappella, anche in questo caso, non permette di approfondire le conoscenze sulle vicende insediative della città antica, a causa del suo cat-
ereto, antico centro messapico identificato con la mitica Hyrie ossia la città madre della Iapigia secondo lo storico greco Erodoto, sorgeva su un altopiano, a 140 metri s.l.m. La posizione strategicamente ottimale permetteva ai suoi abitanti di controllare l’intera piana sottostante che da Torre Vado si stende sino a Santa Maria di Leuca e un’ampia area compresa tra gli odierni centri urbani di Montesardo e Castrignano del Capo. Le ricerche archeologiche e i rinvenimenti fortuiti, effettuati nel territorio, hanno consentito di ricostruire la sua articolata storia insediativa d’età iapigio-messapica, a partire dalla prima età del Ferro fino alla romanizzazione del Salento quando la città divenne municipium. La prima età del Ferro (IX secolo - VII secolo a.C.) è documentata dalla presenza, nell’area della collina di Vereto, di ceramica ad impasto e di resti di intonaco riferibili a strutture del tipo a capanna. La fase arcaica (VI secolo - metà V secolo a.C.) è indiziata dal rinvenimento di frammenti di ceramica di produzione locale decorata con bande rosse e brune e da alcune iscrizioni in lingua messapica, incise su
cippi in calcare provenienti da contesti funerari. All’età ellenistica (IV secolo - prima metà III secolo a.C.) risale la realizzazione di una cinta muraria in grandi blocchi di calcare. La struttura difensiva, lunga circa 2250 metri, racchiudeva una superficie di circa 40 ettari. Il tratto maggiormente conservato è visibile, per un’altezza massima di quattro filari e per una lunghezza di circa 8 metri, in corrispondenza del limite sud-occidentale dell’abitato antico. I blocchi di calcare sono messi in opera alternativamente di testa e di taglio, secondo una tecnica costruttiva già nota in ambito messapico. Nell’area dell’insediamento veretino si rinvengono numerosi blocchi, spesso riutilizzati nei muri a secco, e strutture ancora parzialmente interrate che potrebbero essere pertinenti a edifici di età messapica, con fondazioni in grandi blocchi squadrati, alzato in spezzoni di pietre calcaree e copertura in tegole. L’approdo di riferimento di Vereto era Torre S. Gregorio, suggestiva baia protetta dai venti dei quadranti settentrionali, orientali e meridionali e fornita di sorgenti. M. C.
Cerchiamo corrispondenti dalle diverse cittadine del Salento, giornalisti o aspiranti tali, che vogliano collaborare con la redazione de “Lo Scirocco” Se ami il giornalismo e hai voglia di scrivere per noi, invia il tuo curriculum a:
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oesia non è mera esteriorizzazione di sentimenti personali, ma lettura del mondo: dietro l’espressione della soggettività (da
UN’ORA SEMPLICE Non come suggerisce la nostra contronatura non fragile, stiamo salendo una collina, mettiamo insieme i passi, nel color fumo che svanisce. Ah, si annunciano i passi in noi Alla tutta opaca e pesante, ma bella-opaca, bella-pesante, bella collina vanno gli imperfetti passi, dalle giunture alla terra abolito smarrimento Se ne vanno i nostri passi, a me pare immortalmente, per la terra e la mattina sono andati.
Non serviva forse un falco? Ma se mi tieni abbastanza forte, se però tenendo mi guardi, se come sepolto mi tieni, come simile a te, stacco io stesso idea che sa nulla attorcigliato alla mia lingua.
[...] La mia terra per millenni è stata sempre di transito e di emigranti: messapi, illiri, japigi, greci, bizantini, ebrei, svevi, angioini, normanni, arabi, turchi, spagnoli, albanesi, ecc. La mia Maglie da tempo immemorabile ha lo stesso numero di abitanti. Tale molteplicità di genti e famiglie la rese mite e ospitale e gradevole. Qualche turco rimase a Otranto dopo la presa e la cacciata del 1480. Vecchi di Montesano Salentino ricordavano il Mommsen seduto a studiare sotto un immenso ulivo di mio nonno materno. Il Rohlfs, amico e ospite di Germano Torsello, frequentava ad Alessano la farmacia di mia sorella Bianca. [...] Pullulano cognomi magnogreci come Palamà (Giovanni, mio compagno di liceo), Marti (Mario, illustre italianista, caro amico), Panarese (lusitanista), Pisanò (Gino, interprete di miei raccontini), Calò, D’Alema (salentino? “astuto”). Greco è anche il mio cognome; un famoso attore di Atene si chiamava come me, Oreste Macrì, mi ha detto l’amica greca Margherita Dalmati. Da ragazzo vedevo il porto di Otranto gremito di cesti di vimini e asinelli albanesi. Da qualche anno è ripresa l’emigrazione di poveri fuggiaschi dall’est. Nella mia bella pineta otrantina sulla costa, il Calamuri, ho trovato di recente vecchie valige e scatoloni sparsi. Eppure, l’assimilazione e sedimentazione sociale, linguistica, culturale e di costume è stata giusta, coerente e armonica in grazia di un’antica compenetrazione e fusione greco-latina, assimilatrice degli altri elementi socio-linguistici. Si badi bene che quanto sto enarrando
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non confondere col caotico e individualistico divenire dell’io) c’è sempre un quadro, una forma, un ordine conscio o inconscio, voluto o non voluto, prestabilito o automatico che sia - che permette, appunto, al soggetto di esprimere e di comunicare il suo proprio sguardo sull’esterno, la propria interiorità che vive la stranezza o estraneità del fuori. Con ciò infatti il poeta, a cui la lingua d’uso non basta, inventa un linguaggio tutto personale che è poi paradossalmente il solo linguaggio possibile per tutti coloro che lo leggono, quindi comunicabile,
POETI D’OGGI:
Corpo scaltro nella sua lingua del passare passava. Con quanta mirabile calma fa la sua strada la mirabile mattina, le membra delicate non hanno equivalente nel suo specchio. Nella sua lingua dell’approdare approdava.
Cesare Greppi
a cura di Ettore Labbate
cioè universale. È ciò che traspare dalla lettura delle poesie di Cesare Greppi (nato nel 1936 a Pezzana, nel vercellese), raccolte recentemente in Camera selvatica (Novara, Interlinea, 2005): qui la poesia è spazio preciso che contiene l’incompiuto, luogo strutturato, definito, come una stanza o una “camera”, dove il vano disordine della lingua “selvatica” - che ricorda la dantesca “selva oscura”, metafora della lingua vista come ostacolo da attraversare Q U A D E R N O
per poter creare un nuovo linguaggio - si dibatte con la vanità del reale, a cui, in mancanza d’altro, bisogna dare comunque e sempre omaggio. La poesia non è, quindi, apparire di un nuovo “io”, ma è l’apparire di un nuovo linguaggio: il quale, anche se resta pur sempre la manifestazione del poeta, non ci fa tanto leggere il suo “io” - di cui ignoriamo tutto e che poco ci interessa - ma ci fa leggere il mondo che condividiamo con lui e che egli ci fa condividere. S A L E N T I N O
a cura di Giovanni Coluccia
Un invito alla lettura dei nostri autori, attraverso alcune delle loro pagine più significative
Memorie salentine
Oreste Macrì si argina prima dell’avvento delle infami organizzazioni criminali ben note, prima convenute per convegni da altre regioni meridionali, quindi stanziatesi in perpetuo. Trista e inopinata conseguenza dell’accennato nostro spirito ospitale e generoso! [...] Le educazioni familiari dei miei genitori si svolsero tra loro in senso molto diverso, se non opposto. Mia madre, donna bellissima in lunga veste ottocentesca, eretta in antico busto a stecche e abbondante chioma bombata, crebbe fragile e delicata, sot-
to l’occhio vigile, preferita, del padre cattolicissimo di rigida morale gesuitica, autore di libelli antivolterriani (uno s’intitolava Del pensiamoci bene). Ella con gli anni si andò allontanando da noi, in sua solitudine, smarrita in se stessa. Loro dimora, in un paese verso Leuca, un palazzo quasi andaluso, chiuso all’esterno, aperto ai cortili, forni e giardini, non senza chiesetta con proprio matroneo. Mio padre, all’incontrario, aveva carattere estroverso; era laboriosissimo, agrimensore alla lettera, con la
Filologo, ispanista, linguista, Oreste Macrì nacque a Maglie nel 1913, dove trascorse l’infanzia e la giovinezza. Si laureò in Filosofia nel 1934 presso l’Università di Firenze, dove insegnò Lingua e letteratura spagnola. Insieme con G. Comi e con M. Pierri fondò, nel 1948 a Lucugnano, il sodalizio artistico-letterario dell’Accademia Salentina. Morì a Firenze nel 1998, lasciando in eredità al Gabinetto Vieusseux la sua abitazione con l’archivio e una ricchissima collezione di libri e quadri. Il giorno dopo la sua morte il Corriere della Sera (16.2.1998) scrisse: “apparteneva indubbiamente a un mondo letterario che è scomparso da molti anni. Una letteratura che nasceva dall’amicizia tra i giovani intellettuali, critici e poeti, che si ritrovarono a Firenze all’inizio degli anni Trenta. Una generazione che si impose senza bisogno di manifesti o di proclami. Era la generazione ermetica […]. Non aveva nulla del critico laureato: non amava i tecnicismi, preferiva le interferenze, le connessioni, la libertà dell’interpretazione, le scorribande fuori dai metodi prestabiliti. Forse per questo il suo nome, a torto, non è mai stato inserito tra i grandi del secolo”.
Chiama questo luogo appena riconsegnato. Si chiama semideserto, niente di preciso. Mentre riverbera l’assoluto suo niente di preciso e solo attraversa ed esce, lavano questo luogo, il meglio che l’abbondante cielo nella sua sacca stipi, raffiche.
Arriva la tartaruga, l’estremità prima, la prima assoluta, malferma sulla lingua; l’altra parte parimenti estrema, come infraudita danza pastorale, è nei secoli fuorviata. Questa risorsa lenta che arriva a vista bassa il suo caldo merito non sa se minimo è nel mondo.
sua vita nei campi, goniometro e palme a colori, lenza arrotolata e srotolata, al servizio di amici e parenti. Sovente mi conduceva seco sulla canna della bicicletta, prima della moto Mas. Da lui apprendevo, mi si perdoni l’accigliato sintagma, l’etica del lavoro. I miei occhi infantili già s’impressionarono al rigore e nitidezza, all’inchiostro di china e netti colori, di sue mappe topografiche, con arnesi di compassi, squadre, righe, tiralinee su un grande tavolo, sorretto da cavalletti; esattezza ed eleganza della calligrafia su disegni e perizie. [...] L’altro esempio, ma il medesimo sostanzialmente, della sopradetta etica del lavoro, mi era dato dalla intensa e generale attività artigianale del mio paese. Piccole maestranze e scuole popolari operavano parallelamente e di conserva: scuola regia popolare operaia per arti e mestieri, scuola tecnica, scuola industriale, avviamento al lavoro quasi attigua alla nostra casa, scuola di ricamo, scuola per scalpellini; ebanisti come i Piccinno fornitori della Real Casa, ferro battuto, merletti, intagliatori, carrozzieri, mercato del sabato, ecc. Gli stessi artigiani si riunivano in confraternite, sfilando così il popolo, sin dalla remota fusione protocristiana di pagi e parrocchie, in processioni e cortei funebri. Quei miei 17 anni dall’infanzia alla prima giovinezza trascorsero così, industriosi, pacifici e solenni. [...] da Memoria del mio ventunennio magliese (19131930; 1938-1942), di Oreste Macrì, presente nel numero di Marzo 1996 della rassegna trimestrale della Banca Popolare Pugliese “SudPuglia/Apulia”.
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Il grande mestolo
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l cielo estivo trapuntato di stelle è uno degli spettacoli naturali più affascinanti. Grandioso. Misterioso. Sublime. Fonte di stupore e di inquietanti domande, fin da quando per la prima volta l’uomo ha aperto gli occhi sull’universo. Come spiegare quell’accendersi improvviso di luci nel cuore delle tenebre, quel loro viaggiare e tornare? Chi sospingeva ogni notte quello sterminato gregge scintillante a pascolare nei prati celesti? Tremolio di stelle, luci lontane e inestinguibili, così diverse dai fuochi che gli uomini accendevano in terra… Un tempo, prima che la tecnologia costruisse cannocchiali, telescopi e strumenti sempre più raffinati, in grado di sondare le oscure profondità del-
Paese che vai, nome di costellazione che trovi
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Storie di stelle, di cacciatori, di orse PARTE P RIM A
Le costellazioni visibili nelle notti di fine estate, tra mito e magia
l’universo, ai contemplatori del cielo tutto appariva avvolto nel più fitto mistero, circondato da un’aura di sacralità. Per spiegare il prodigio degli astri gli uomini possedevano solo gli occhi, l’immaginazione e i racconti tramandati dal mito. Il mito fornì ai cercatori di verità le primitive spiegazioni: gettò luce sull’origine dell’universo, diede nomi alle stelle, raccontò storie di ninfe e di eroi, di imprese divine. Eterne, belle e inattingibili nel loro sfolgorio, le costellazioni non potevano essere che opera divina, sospese e immortalate nella volta celeste per volontà di Zeus, di Era, di Afrodite, di Artemide, come racconta il mito classico. Alcune stelle in particolare sembravano formare arcipelaghi di luci, disposte in disegni ordinati, ben riconoscibili, come Orione, Cassiopea, le due Orse… Così, contemplando il cielo notturno, gli uomini si tramandavano le sacre storie del mito, che sovente erano storie di caccia, di gelosie, di amore e morte. Quella di Boote, di Arturo e dell’Orsa Maggiore è una storia di caccia. Callisto era una fanciulla bellissima, la più bella del seguito di Artemide. Quando un giorno andavano a caccia nei boschi, Callisto si vide parare davanti un grande orso: le si avvicinava sempre più, ma con fare tutt’altro che minaccioso… In realtà si trattava di un travestimento di Zeus, sempre a caccia di conquiste. E Callisto si lasciò conquistare: rimase incinta e diede alla luce Arcade, chiamato in seguito Arturo. Si scatenarono tremende gelosie, sia da parte di Artemide, scontenta che una fanciulla del suo seguito fosse venuta meno alla promessa di castità, sia e ancor più da parte di Era, la legittima consorte di Zeus. Il mito dice che Artemide volle punire la fanciulla infedele trasformandola in orsa; o forse fu Zeus stesso a farlo, per sottrarre la bella amante alla vendetta di Era. Intanto il ragazzo cresceva e un giorno, andando a caccia nei boschi, s’imbatté nell’orsa che era stata sua madre. Callisto riconobbe il figlio e tentò di abbracciarlo, di parlargli; ma riuscì solo a ringhiare e a muoversi goffamente.
Il giovane cacciatore, ignaro, armò l’arco e si diede a inseguirla, fin dentro il tempio di Zeus, dove l’orsa si era rifugiata. I profanatori del tempio, però, venivano puniti con la morte. Per sottrarre madre e figlio a questo destino,
Zeus li afferrò e li lanciò nel cielo sotto forma di costellazione: l’Orsa Maggiore e Boote, la cui stella più splendente è Arturo, il cui nome significa Custode dell’Orsa.
e sette stelle più luminose della costellazione dell’Orsa Maggiore formano l’asterismo del Grande Carro, visibili tutto l’anno nell’emisfero nord. Ma il Grande Carro non è che il nome mediterraneo. Nel Nord America, così come nei paesi slavi, per indicare lo stesso raggruppamento di stelle si usa la denominazione Grande Mestolo (Big Dipper), nel Regno Unito, invece, Aratro (Plough), in Francia Casseruola (Casserole), in Malesia, infine, Cucchiaio (Buruj Biduk) richiamando, per l’appunto, la forma facilmente riconoscibile di un grande utensile. La Redazione
Maria Grazia Labbate
E U R O M O N E T E T R A A R T E E C U LT U R A
Gladiatori al Colosseo
SECONDA PARTE DI 3
Il monumento della moneta da 5 centesimi, l’antenato dei nostri moderni stadi di calcio
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onostante l’imponenza della mole, il Colosseo si presenta come una costruzione dinamica, piena di movimento; ciò è dovuto soprattutto all’impiego della linea curva, da ogni parte sfuggente (all’esterno dell’edificio) e da ogni parte avvolgente (all’interno). La facciata esterna è articolata in 4 piani; 3 di essi sono ritmicamente scanditi da arcate (80 per ciascun piano), aperte tra semicolonne di 3 stili diversi; il 4° piano è una parete continua, interrotta da finestre a intervalli regolari. Anche l’interno dell’edificio risulta - o meglio risultava - ordinato e insieme movimentato. Oggi all’interno il Colosseo si presenta tutto scavato, scarnificato, poiché, quando cessò l’uso dei giochi, cominciò a decadere e per secoli fu considerato una cava di pietra da depredare. Il saccheggio ebbe termine nel XVIII secolo, quando papa Benedetto XIV lo vietò, perché, secondo la tradizione, il luogo era stato consacrato dal sacrificio dei martiri cristiani. Caro lettore, immagina per un momento di trovarti al centro del Colosseo quando questo era ancora intatto… Non ti senti un po’ come Massimo Decimo Meridio, il gladiatore ispanico? Sei avvolto da un’enorme curva ellittica continua, che si allarga via via verso l’alto. Le ondate successive dei gradini, con un ritmo sempre più largo, sempre più grandioso, ti portano a sollevare lo sguardo su su, fino all’ultima cornice, dove la folla vociante non ha più volto, è solo un miscuglio di teste, di braccia gesticolanti… Finito il combattimento, queste braccia si torceranno in su o in giù? Sarà vita o morte? Brrr, se t’immedesimi troppo nell’Ispanico, forse senti un brivido di
orrore per i giochi cruenti dell’arena e ti chiedi che cosa ci fosse di divertente. Ma, a parte che non tutti i giochi erano cruenti, un antico romano potrebbe sentirsi autorizzato a chiederci conto di quello che combinano le nostre tifoserie dentro e fuori gli stadi; o che gusto c’è nell’aizzare dei cani a sbranarsi, magari incrociando le razze per renderli più feroci; o che gusto troviamo in certi war-games o in altri giochi virtuali che grondano sangue e orrore anche solo per finta, ma intanto ci familiarizzano con la violenza più brutale. Ma lasciamo stare l’Ispanico e torniamo a osservare il Colosseo da normali turisti. Non possiamo fare a meno di ammirare ancora una volta la struttura dell’insieme e la capacità organizzativa dei Romani. Per la costruzione dell’anfiteatro furono allestiti 4 cantieri, che lavoravano contemporaneamente in maniera autonoma, senza intralciarsi, cosicché la costruzione poteva procedere celermente. La cavea si apriva come un immenso catino, solcato da scalette che lo dividevano in cunei e servivano a permettere l’afflusso e il deflusso ordinato degli spettatori. Vi potevano trovare posto circa 50.000 persone, un numero mai visto per quel tempo. Ma anche oggi non molti stadi superano questa capienza: il Maracanà di Rio de Janeiro, lo stadio più grande del mondo, offre 125.000 posti a sedere; il Santiago Bernabeu di Madrid ne offre 85.000; e, per venire in Italia, il Delle Alpi di Torino ha una capienza di 70.000 posti, il Meazza di Milano di 85.000 e l’Olimpico di Roma di 87.000. Maria Grazia Labbate
Vento di Creatività: a cura di Andrea Mariano
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ARTE E DINTORNI
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ontinua il percorso di approfondimento della scena creativa salentina intrapreso nello scorso numero. Una nuova intervista tripla dedicata, stavolta, a tre figure differenti e complementari tra loro, tre professionisti delle arti visive che giorno per giorno, ognuno nel proprio ruolo, contribuiscono a rendere fertile e in costante sviluppo il panorama artistico locale.
LUCA RENNA, 31 anni - Lecce Consulente artistico / Critico d’arte
PAOLA SCIALPI, 58 anni - Lecce Insegnante di discipline pittoriche presso il Liceo Artistico ‘V.Ciardo’ di Lecce / Pittrice
ALESSANDRO MANGIONE 27 anni – San Cassiano, Artista
1) Come è nata la sua passione per l’arte? me come Vittorio Balsebre, Tonino Caputo, Sandro Greco, Rita Guido. LR: La passione per l’arte è nata con me, è qualcosa che non ha una data Povera, invece, circa la veicolazione di queste energie tramite manifedi nascita, sono cresciuto in una casa piena di opere d’arte e per me è stazioni (a parte Art Woman curata da Marina Pizzarelli o la Biennale stata una cosa naturale amare quello che vedevo ogni giorno. di Taviano) di ampio respiro. PS: Ancor prima di imparare a scrivere ho dipinto, dunque la prima gram- AM: È costituita da una generazione di giovani artisti di talento che si conmatica che ho utilizzato per comunicare sono stati i pennelli e i colori. frontano con nuovi mezzi espressivi, per cui l’arte non è più intesa solo AM: È una passione innata, trasmessa da mio padre, che continuo a coltivare con la pittura e la scultura, ma anche con nuovi linguaggi come ingiorno per giorno. stallazioni, performance, computer-art, video, fotografia… 2) Ad oggi... che cosa è per lei l’arte? 5) Pregi e difetti di essa? LR: L’arte è… bella domanda, complicata la risposta. L’arte è la risultante LR: Pregi: molti talenti, tanti creativi, conosciuti più fuori che in casa, pridi una serie di ricerche con un unico denominatore comune: arrivare vati sensibili all’iniziativa artistica locale, grandi speranze. Difetti: Manalla bellezza. Difatti si può asserire che la bellezza è l’essenza dell’arte, canza di musei, poca attività istituzionale e sempre affidata agli stessi pere che l’arte è la creazione umana della bellezza in parallelo alla creazione sonaggi. Mancanza di riciclo. data all’uomo, che è la bellezza perfetta della natura e dell’universo. PS: Scarsa comunicazione tra gli addetti ai lavori e gli operatori culturali. PS: L’Arte non la si può definire in maniera completa ed esaustiva, soprattutto Questo genera dispersione e disorientamento. per chi la fa e la vive sulla propria pelle in ogni momento della sua vita. AM: Artisti giovani di qualità. Mancanza sul territorio di musei, collezioni, I libri di estetica ne danno diverse definizioni, da Argan in poi, le rivifiere, gallerie e manifestazioni internazionali. Le istituzioni pubbliche ste specialistiche creano nuovi generi, quindi penso che debba sospendere dovrebbero valorizzare e tutelare sempre di più l’arte contemporanea. 6) Quali, secondo lei, le possibili prospettive o i possibili interventi? il giudizio … AM: Una sensazione troppo rumorosa da tenere dentro. LR: Bisogna lavorare sulle qualità che abbiamo sul territorio, far emergere 3) Come definirebbe il panorama artistico italiano attuale? il sommerso artistico, svecchiare le strutture e offrire nuovi spazi ai gioLR: Fervente. Certo, l’Italia è grande e non si può fare un discorso generale, vani artisti (attenzione non emergenti) esaltare gli emergenti, omaggiare ma tendenzialmente vedo una grossa attenzione al nuovo. Tanti musei i maestri prima che sia troppo tardi. Bisogna creare una struttura per italiani hanno avuto il coraggio di cambiare direzioni artistiche, affidando il contemporaneo e giocarsi con mostre di grandi maestri del passato. a giovani capacissimi le loro speranze. Penso che sia un atto di grande Tutto questo per portare al Salento una vera cultura artistica, portansignificato, perché l’arte cerca il cambiamento per potersi rinnovare e do dai libri alle pareti il bello in giro per il mondo. quale miglior scelta di affidare a persone nuove il rinnovamento? PS: La creazione di spazi che distribuiscano diverse funzionalità (da ufficio PS: Molto interessante e stimolante. Non più di due anni fa gli artisti erastampa a promoter a image director, ecc…) e professionalità verso un no più concentrati sulla video-art e sull’interattività multimediale, ora unico progetto che è quello della promozione dell’arte e la creazione sembra che ci sia un’attenzione verso una nuova tipologia di figuratidi un mercato. vo, penso all’iper-realismo oggettivo di Luigi Presicce e Adrian Tranquilli. AM: Bisogna sempre creare della nuova energia vitale, favorendo ogni scamAM: Nonostante il buon lavoro di molti giovani artisti e altre personalità del bio culturale e ogni iniziativa che abbia come finalità l’arte contemsettore, mi sembra che il periodo di crisi che stiamo attraversando, e non poranea, non solo nei luoghi tradizionali facenti parte del circuito arparlo solo di quello economico ma anche e soprattutto culturale, stia tistico, ma anche nei luoghi che fanno parte della nostra quotidianità. 7) Progetti personali in cantiere? pesando sul circuito dell’arte. 4) Come descriverebbe la scena artistica salentina? LR: Tantissimi. Ne dico solo due. A metà luglio è partita la nuova avventuLR: Potrei farmi dei nemici! Ci sono molti artisti bravi incapaci di proporra di Spazio Semp10ne, un contenitore emozional-artistico nel cuore si e pochi (grazie a Dio) artisti di Milano, di cui sono il direttore armediocri tendenti allo scarso tistico. Inoltre partirò per Dubai per che si sanno vendere benissimo. chiudere il cerchio su un progetto per Ovviamente non parlo dei maeesportare l’arte salentina negli Emirati. stri riconosciuti, parlo dei cosidMa di questo è ancora troppo presto detti emergenti (sul significato di parlane. Aspettiamo. UN RACCONTO NEL CASSETTO emergente potremmo aprire caPS: Continuare la mia ultima ricerpitoli interi). Le istituzioni sono ca estetica sul senso del libro e quasi assenti, e tutto è affidato aldel suo messaggio, che porterò l’iniziativa privata, inoltre siamo a Bari il prossimo autunno e fuori dai circuiti artistici interuna collettiva a Pechino. Questo Aspetta da tempo di essere letto. Scritto e poi riposto nel buio di un nazionali. Possiamo fare di più. nella più immediata scadenza. cassetto… Se vuoi veder pubblicato il tuo racconto breve su Lo Scirocco PS: Ricca di ottime espressività e AM: Ci sono diversi progetti in cantiere, mandalo al nostro indirizzo e-mail redazione@loscirocco.it scrivendo il tuo densa di rimandi rispetto ad ma è sempre meglio concretizzarli nome, cognome e paese di provenienza. Nota bene: non deve superauna tradizione artistica che va da prima di parlarne. Una mia parre i 2000 caratteri (spazi inclusi). Il più bello, uno per numero, troverà Gioacchino Toma, Vincenzo tecipazione certa è alla Biennale spazio tra le pagine del giornale. di Firenze di quest’anno. Ciardo, sino alle più recenti fir-
CINEMA
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ettere su uno spettacolo teatrale dal nulla non è cosa da poco. In una calda estate italiana siamo dovuti emigrare per due settimane nella patria di Shakespeare, a fare i conti - a parte che con la lingua con i cieli grigi e l’aria da felpa. La sfida era però assai stimolante: riuscire ad allestire con un gruppo di 14-15enni una rappresentazione in cui “l’adulto” avrebbe solo guidato il gruppo di cervelli a lavoro. Poiché una buona base di partenza è quanto di più auspicabile in situazioni d’emergenza come questa, era stato deciso che l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters avrebbe guidato i nostri primi, insicuri passi. Già: un testo di poesia. L’Antologia raccoglie duecentoquarantaquattro poemi, ipotetica
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R A P P R E S E N TA R E
Il Cinema con il Teatro (e la Poesia), inaspettatamente Partire dai versi di Lee Masters per scoprire e far rivivere storie e sguardi diversi trascrizione che il poeta compie dalle lapidi di un cimitero di un paese di metà Ottocento, i cui abitanti sono tutti morti. Ogni lapide parla della vita del morto, versi che sono grida e sussurri di anime che strappano attenzione al viandante. A ben vedere, però, questa moltitudine racconta solo diciannove storie principali, e quindi duecentoquarantaquattro punti di vista su un pugno di storie: altro che due lati della medaglia. Ognuno aggiunge del suo, stravolge con un dettaglio un’intera vicenda data fino a quel momento come inappellabilmente vera. Salta all’occhio l’analogia con la scatola nera da noi adorata: la cinepresa. Quanti miracoli si possono Un premio per la tesi La provincia di Taranto promuove un concorso pubblico destinato a laureati (vecchio ordinamento o specialistica) e dottori di ricerca (o Ph.D.) che abbiano svolto la propria tesi di laurea o di dottorato su temi legati al fenomeno dell'economia sommersa e del lavoro irregolare/sommerso. Il concorso porterà all'attribuzione di quattro premi, due per tesi di laurea (euro 800,00 cadauno) e due per tesi di dottorato (euro 1.200,00 ciascuno). Il bando scade il 05.10.09 ed è sul sito www.provincia.ta.it. La Redazione
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realizzare con l’arte del filmare? Quante storie si possono imprimere sulla pellicola, pur avendo uno stesso spunto? Un’inquadratura cinematografica racconta tutto grazie a quello che comprende all’interno del suo quadro visivo;
ma racconta altrettanto grazie a tutto quello che inevitabilmente (e sapientemente) esclude da quel campo: lascia vuoti da riempire, carichi di significato. Ecco da questi vuoti sono partiti i 14-15enni di cui sopra: una visita ad un tetro cimi-
tero british (perché la letteratura è sempre ancorata ad un sasso, alla materia, a qualcosa che c’è nello spazio e nel tempo, poi da lì si parte per viaggi intorno all’uomo) e qualcuno si è ricordato di quella scena di Indiana Jones e l’Ultima Crociata (Indiana Jones and the Last Crusade, Steven Spielberg, 1989) in cui Harrison Ford non riesce a leggere la lapide del Cavaliere e s’ingegna ponendovi un foglio di carta velina sopra e passando una matita, per far così emergere la scritta per contrasto. I ragazzi hanno iniziato a fantasticare su un paese popolato dalle loro - fantastiche - anime. Sono nate storie magiche, storie tragiche, storie puerili: storie bellissime. Simili, per profondità e leggerezza insieme, a quelle di Lee Masters, le più belle tradotte per noi italiani da quel geniaccio di Fernanda Pivano, che in questo momento se le starà facendo declamare direttamente dal poeta, lassù. Versi che parlano della necessità (cosmica) di un’archiviazione del ricordo, anche quando sembra un atto inutile. Versi, allora, come questi: “Tutto è dimenticato, tranne che da noi, le memorie, che siamo dimenticate dal mondo”. Luca Nieri
CINEMA
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già passato un altro anno dall’ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e anche quest’anno la Puglia non poteva mancare all’appello. Venezia 66, in programma dal 2 al 12 settembre, ospita nuovamente alcune tra le opere sostenute dall’Apulia Film Commission. Si tratta questa volta di tre lungometraggi ed un corto. Il grande sogno di Michele Placido, di cui avevamo già parlato nei mesi scorsi, girato in parte anche in Salento, tra Leuca e Lecce, è in concorso alla Mostra accanto a nomi prestigiosi del cinema mondiale. Le altre due opere compaiono
È
Pellicole pugliesi al Lido di Venezia MOSTRA DEL CINEMA
all’interno della 6° edizione delle Giornate degli Autori - Venice Days, sezione collaterale del festival. Honeymoons (“Lune di miele”), diretto da Goran Paskaljevic, rappresenta la prima collaborazione cinematografica tra serbi e albanesi. Il film è stato girato nella città di Brindisi e affronta una
vicenda sempre più attuale: tre storie di migranti che giungono in Italia con la speranza di una vita migliore. Appare nella stessa sezione, ma come evento speciale, il documentario del regista Cosimo Damiano Damato,
nato a Margherita di Savoia (BT), Alda Merini - Una donna sul palcoscenico, nel quale la poetessa dei Navigli si racconta mettendo a nudo la sua anima. Infine nella sezione Corto Cortissimo come evento speciale è presente l’ope-
ra prima di Paolo Sassanelli, Uerra, ambientata nella Bari del 1946, che racconta l’amore tra un padre e i suoi figli nel tentativo di riemergere dalle macerie di una guerra che li ha segnati per sempre. Renata Moio
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uigi Sardiello, regista e sceneggiatore di Piede di Dio, suo primo lungometraggio, conservava questa storia dentro di sé da circa trent’anni, da quando, lui dodicenne, giocava a pallone in una spiaggia del Salento, con i suoi coetanei. Tra di loro, ricorda il regista, c’era anche “un ragazzino che rideva sempre e non sbagliava mai un calcio di rigore”. Sembrava uno della loro età e invece era già maggiorenne. Un ritardo mentale gli aveva bloccato la crescita qualche anno prima, quando il padre aveva abbandonato lui e la madre per fare carriera nella grande città. Quel ragazzo, nella messa in scena cinematografica, è diventato Elia, interpretato dal giovanissimo Filippo Pucillo, scoperto da Emanuele Crialese in Respiro (2002), e richiamato dallo stesso regista per interpretare Nuovomondo (2006). Nel film, Elia viene notato da Michele (Emilio Solfrizzi), in cerca di
PIEDE DI DIO
Fare goal tra sogni e corruzione Il primo film di Luigi Sardiello, girato tra Roma e Salento
giovani talenti calcistici, che lo porta con sé nella capitale per farlo diventare un campione. Il ragazzo, però, si dovrà scontrare con un mondo corrotto, fatto di interessi, dove lo spirito di gioco - innocente e puro come lui lo conosceva - deve soccombere ad un sistema malato. Elia si farà due con-
ti …e preferirà tornare alla sua vita di sempre, tirando calci ad un pallone che non gli chiederà niente in cambio, se non di arrivare tra le maglie di quella rete, per un momento di sana gloria sullo sfondo di un mare dalle mille sfumature d’azzurro. L’opera è stata prodotta da Achab
Film, con la collaborazione di Apulia Film Commission e Provincia di Lecce - Salento Film Fund. Girata tra Roma e il Salento, vede tra gli altri interpreti anche Rosaria Russo, Paolo Gasparini, Elena Bouryka e Antonio Stornaiolo. Renata Moio
2 L I B R I A L M E S E x 12 MESI
L’ordine animale delle cose
Poesie dall’infanzia e dalla malattia
In origine, in sintonia con la natura c’era l’essenzialità del silenzio
Antonia Occhilupo pubblicherà il suo secondo libro
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l linguaggio degli uomini non vi dice più niente? Lo trovate inespressivo, incapace di andare al cuore delle cose? Ascoltate gli animali. Essi hanno conservato una sintonia con la natura, un’espressività essenziale, primigenia, che gli umani sembrano aver perduto. All’inizio era il silenzio: una condizione di essenzialità, di intimità con la natura. Poi il silenzio ha cominciato a disfarsi, a sfilacciarsi nelle numerose lingue umane, in “parole marcescibili e povere”. Da qui la nostalgia per un linguaggio primigenio, fatto di mormorii, di fruscii di vento, di canti d’uccelli. Tutto questo l’autore lo racconta servendosi di favole, di bestiari fantastici, di emozioni e ricordi d’infanzia. Nel primo racconto, nell’aria vuota e ferma di un anonimo pomeriggio si compie uno strano prodigio: la parola ritorna agli animali, a cominciare dai cani e, dopo qualche giorno, gli individui della specie umana muovono inutilmente le mascelle masticando parole vuote. Alla perdita della parola segue un grave stato di prostrazione, di nero sconforto. Cos’è infatti l’uomo senza la parola? Come un male oscuro, l’epidemia dilaga e la società crolla su se stessa: ogni forma di vita associata si blocca in un silenzio di morte. Ma per fortuna agli uomini rimane una risorsa per ricominciare: le parole silenziose della scrittura, senza le quali l’autore non avrebbe potuto comunicarci il suo pensiero.
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Antonio Prete, L’ORDINE ANIMALE DELLE COSE, Editore Nottetempo, 2008 (euro 11,00) Antonio Prete, nato a Copertino, è professore ordinario presso l’Università di Siena. Autore di traduzioni e commenti per raccolte di poesia, ha scritto numerosi saggi, quali Nostalgia. Storia di un sentimento (1992), Trattato della lontananza (2008).
Maria Grazia Labbate
Il tempo materiale
Riformare il diritto d’autore?
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Eva Brugnettini
ontinua a far parlar di sé la psichiatra scrittrice Antonia Occhilupo. Numerose le presentazioni del suo libro Oggi è il mio domani in tutto il Salento ma anche a Firenze, Bologna, Genova e Novara. Ultima quella del 28 agosto scorso nell’auditorium della Chiesa Cristo Re a Santa Maria di Leuca. A presentare il libro Padre Corrado Morciano, psicologo, psicoterapeuta e frate dell’OFM di Soleto. Nelle parole di Fra Morciano, dense di stima e ammirazione nei confronti della collega, colpita dalla miastenia e da due timomi, la rivelazione del filo conduttore che ha animato, prima ancora del libro, la sua vicenda drammatica: la vita, l’attaccamento ostinato all’esistenza, la lotta contro la malattia attraverso la speranza, il sorriso e il sogno “anche quando ridotti a lumicino”. In molti hanno preso parte alla serata, ricca di emozioni e con un colpo di scena: al termine della presentazione, infatti, Antonia Occhilupo ha comunicato la pubblicazione del suo secondo libro: una raccolta di poesie edita dalla Casa Editrice Martano e intitolata Quisquilie: tra infanzia e radioterapia. 100 poesie in cui la scrittrice questa volta racconta la sua vita prima e dopo la malattia, in un modo sicuramente diverso da come l’aveva precedentemente affrontata nel romanzo, ma ugualmente coinvolgente. Valentina Rosafio
TRA MONOPOLIO E DIFESA
La progressiva disumanizzazione di tre ragazzi sulla scia delle Brigate Rosse carmiglia, Bocca e l’io narrante sono tre undicenni “ideologici e cupi” che frequentano la scuola media a Palermo nel 1978, anno feroce del sequestro di Aldo Moro. I tre ragazzini sono affascinati dalle Brigate Rosse, dal loro linguaggio e dal loro agire, e decidono di emularle. In un progressivo percorso di disumanizzazione, si ribattezzano compagno Volo, Raggio e Nimbo, e fanno della lingua uno strumento di elevazione e isolamento. Attraverso allenamenti fisici estenuanti si rendono delle macchine, creano un linguaggio del corpo, l’“alfamuto”, e passano alle azioni incendiarie e ai sequestri, in una pianificazione serrata di tempi e spazi. Contro l’Italia apatica, allergica alla responsabilità civile, che tramuta tutto in farsa, e contro l’ironia, “nostra unica risorsa e nostra sconfitta”. Li seguiamo nel passaggio brutale e inesorabile da ragazzini incerti a militanti freddi, lucidi, senza sentimenti e senza pietà. Il tempo materiale si fonda su uno stile corposo, lapidario e lirico insieme, che è la sua forza principale, grazie al quale l’autore ci immerge in uno straniamento potentissimo, dove dei ragazzini hanno una profondità di analisi incredibile, espressa con un linguaggio preciso e definitivamente adulto. E ci propone una paradossale ma verosimile sovrapposizione tra la visione del mondo che hanno i bambini, simbolica e mitica, e l’“enfasi puerile” delle Br.
LEUCA
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L’esordio letterario di Salvatore Primiceri analizza il presente (e il futuro) della SIAE
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Giorgio Vasta, IL TEMPO MATERIALE, minimum fax, 2008 (euro 13,00) Giorgio Vasta (Palermo, 1970) vive a Torino e insegna alla Scuola Holden. Il tempo materiale, suo primo romanzo, tra i candidati al Premio Strega 2009, sarà tradotto in francese, tedesco e inglese.
a Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) è l’ente che si occupa di proteggere i diritti d’autore e di regolare i rapporti tra i detentori dei diritti stessi e il pubblico. Il suo carattere monopolistico, però, sempre più spesso viene messo in discussione, sia dagli utenti sia dagli stessi autori, in quanto causa di un mercato poco concorrenziale e di regole controverse, come il divieto per un autore di rilasciare direttamente permessi di utilizzo delle proprie opere anche a titolo gratuito. Di tutti questi aspetti si occupa il saggio di Salvatore Primiceri “Perché abolire la SIAE - Analisi di un ente privilegiato. Ecco perché dovremmo dire stop”. Nel libro l’autore, che lavora da undici anni nel campo della musica e dell’organizzazione di eventi, raccoglie testimonianze, opinioni, proposte e sentenze nazionali ed europee. Un’attenzione particolare viene riservata inoltre alle problematiche introdotte recentemente dalla condivisione via Internet dei contenuti protetti da diritti d’autore e ai possibili sviluppi del download legale. Tutto il materiale raccolto viene utilizzato dall’autore per rispondere ad alcune domande, semplici all’apparenza, ma che nell’ambito di un regime monopolistico come quello italiano appaiono per niente scontate: esistono alternative al monopolio SIAE? Quali? Ma soprattutto: la SIAE è un ente da riformare radicalmente, o da abolire del tutto? La risposta è nel titolo, le motivazioni sono nel libro. Salvatore Primiceri, Perché abolire la SIAE - Analisi di un ente privilegiato. Ecco perché dovremmo dire stop. Disponibile su Internet presso www.lulu.com. Prezzo: 5 euro in e-book pdf, 14 euro in formato cartaceo. Pietro Fornaciari
30 glia per i vini imbottati. Senl Primitivo è coltivato nel tori minerali e iodati sono territorio del Salento, il presenti eccezionalmente nei cui epicentro ricade nel vini provenienti da uve procomprensorio del vino doc di spicienti il mare, coltivate in Manduria; a nord termina terreni sabbiosi. Le uve di Pricon le coltivazioni della città mitivo sono catalogate tra di Gioia del Colle e a sud, nel quelle a sapore neutro in basso Salento, con le coltiquanto mancano di sostanze vazioni dei comuni di Ugenodorose allo stato libero, pur to, Melissano, Racale e CaD E G U S TA R E disponendo di un complesso sarano. aromatico inattivo, cioè non Si pensa che il Primitivo odoroso, che, in un periodo sia di origine illirica e che sia Dall’aroma complesso, intenso nel profumo e nel colore più o meno lungo di invecstato introdotto in Italia dai chiamento, riesce a liberare ugualmente sostanze volatili di conquistatori romani. Un’altra ipotesi riconosce la sua orinatura aromatica. gine nell’impero Austro-Ungarico (A. Calò, 1987), avvalorata dall’analisi di documenti storici di alcuni lavori di ampeloTest guida: degustazione di un ottimo Primitivo di Manduria Doc grafia e di raffigurazioni ampelografiche di Jumg. Si crede, vinificato in purezza, vendemmia 2006, con un grado alcolico di 14 inoltre, che l’attuale vitigno Primitivo sia un biotipo dello Za% vol. Si è attribuita una tipicità del 100% per un vino, quindi, non garese, vitigno ritenuto scomparso, ma ancora presente in sottoposto ad affinamento in barrique. Colore: rosso intenso tendente al granato; Manduria, con poche piante esistenti presso l’azienda agriTonalità ed intensità cromatica: ottima; cola di Antonio Andrisano e, soprattutto, nel territorio di Profumo: intenso, leggermente fruttato, tipico; Ugento, in cultura specializzata (40 are) di proprietà dei baFinezza olfattiva: fine; roni Colosso, cultori della vite e del vino da oltre trecento anni. Intensità olfattiva: molto lunga; L’aroma del vino Primitivo può essere definito complesFranchezza olfattiva: gradevole; so; gli sono stati attribuiti sentori fruttati di marasca matura, Persistenza aromatica olfattiva: eccellente, molto lunga; di ribes, di prugna rossa, di mora, di amarena e loro conSensazione gustativa: molto gradevole - in equilibrio con la comfetture; sentori di timo e rosmarino e, a seguire, di pepe, di ponente tannica - ottima; Sensazioni retro-olfattive: positive al 90% sottobosco, di carruba, di fiori appassiti, di fieno tagliato, di Pantaleo Provenzano tabacco, di caffè tostato, di cannella, di spezie dolci e vani-
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Alla scoperta del Primitivo
P U N T I DI D I S T R I B U Z I O N E G A R A N T I T A Nonostante Lo Scirocco venga distribuito in numerosi luoghi pubblici per ogni città e paese della provincia di Lecce c’è sempre qualcuno che non trova la sua copia. Per questo abbiamo organizzato i “punti di distribuzione garantita” dove ci sarà sempre una copia a tua disposizione. ACQUARICA DEL CAPO MASCAPATI ristorante pizzeria - 0833.721615 ALESSANO CAFFÈ DEL CENTRO - P.zza don T. Bello ALLISTE CAFE’ DEI NAPOLI - 0833.584418 ANDRANO EDICOLA - CARTOLIBRERIA - 0836.929210 ARADEO Tabacchi De Blasi - via Repubblica - 0836.554215 BARBARANO DEL CAPO BAR MOJITO - P.zza San Lorenzo 35 BAGNOLO Tabacchi, Edic., Ricev. De Marco - 0836.318676 BOTRUGNO Riv. STEFANELLI - via Cavour 6 - 0836.992838 CALIMERA Casa Museo Civiltà Contadina e Cultura Grika Edicola Piazza del Sole, 15 CAMPI SALENTINA Tabacchi Pagliara - via Taranto - 0832.792378 CANNOLE Bar Tabacchi, SNAI, Lottomatica - 0836.318095 CAPRARICA La Cartoedicola di Patrizia - via IV novembre, 59 CARMIANO Edicola La Mimosa - via Copertino - 0832.606242 CARPIGNANO NAIMA Caffè - Corso Umberto, 3 - 0836.380410 CASARANO CSI GROUP - Viale Ferrari 43/f - 0833.513218 LE PARMENTE - Via Matine CHIOSCO EDICOLA - Piazzale Ospedale CASTIGLIONE Tabacchi, Cartolibreria Colluto - 0836.929226 CASTRÌ Edicola - P.zza Municipio, 10 CASTRIGNANO DE’ GRECI Edicola, Cartoleria “OLTRE” - 0836.583582 CASTRIGNANO DEL CAPO Tabacchi N° 2 Edicola - via C. Battisti 1 Tabacchi Del Borgo - via Piave, 8 - 0833.530776 CASTRO Marevivo - Isola del Sole - via Panoramica C AVA L L I N O Edicola - via Dante, 10 C O L L E PA S S O Bar La Palma - via C. Rollo - Tel. 0833.345001 C O P E RT I N O Area di Servizio RENIS GAS - 0832.934254 CORSANO Tabacchi N°2 - Via V. Emanuele 30 CURSI Orion Bar f.lli Chilla - 0836.439034 CUTROFIANO Euro News Edicola di Negro - 0836.510084 DISO JOLLYCART di L. Lazzari - 0836.920763 FELLINE BAR ROSA - via Milano GAGLIANO DEL CAPO Manhatan Bar - via II Giugno 2 - 0833.547152 G A L AT I N A Melì & Melò Caffè-Edicola - via Gallipoli, 186 News&School Edicola - via Soleto - 0836.566563 G A L AT O N E Tabacchi - Giornali Canaris - via A. Scorrano, 12 GALLIPOLI Cafè Soc. L’Artigiana - 0833.273707 Fontana Greca - 0833.261295
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AMMINISTRAZIONE
Via Piave, 24 - 73059 UGENTO (Le) info@loscirocco.it cell. 380.63.59.149 tel/fax 0833.55.48.43 DIRETTORE RESPONSABILE
Chiara Schiavano C A P O R E D AT T O R E
Renata Moio REDAZIONE
Mery Albertini Marialuisa Ferrarese Maria Grazia Labbate Roberto Maruccia Serena Rollo Gianvito Negro Valiani Simone Zecca REDAZIONE GRAFICA
E
PROGETTO
Rolando Civilla SEGRETERIA
DI
REDAZIONE
Sabrina Maruccia H A N N O C O L L A B O R AT O :
Ippazio Aretano, Manuela Baglivo, Eva Brugnettini, Marco Cavalera, Giovanni Coluccia Tony Damascelli, Emma De Marco Silvia De Nizza, Pietro Fornaciari, Ilaria Greco, Rocco Iasi, Ettore Labbate, Andrea Mariano Valentina Marra, Laura Marrocco Gigi Montonato, Luca Nieri Maria Grazia Petraglia, Antonio Piccinno, Francesco Piscopello, Pantaleo Provenzano Fernando Rizzello, Silvia Rizzello, Valentina Rosafio, Lara Stendardo, Elisa Surano FOTOGRAFI
Salvatore Bello, Luigi Mauramati UFFICIO COMMERCIALE
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PUBBLICITÀ
Doris Ria 329.39.15.761 Emanuela Gaetani 320.08.85.843 DISTRIBUZIONE Roberto Maruccia, Antonio Chiga, S TA M PA
Master Printing s.r.l Via delle Margherite, 20/22 - Modugno (BA) Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Lecce al numero 986 in data 17.04.2008. Iscrizione al ROC Registro degli Operatori di Comunicazione n. 17431.
La direzione si riserva il diritto di rifiutare, insindacabilmente, la pubblicazione di testi, foto, inserzioni. La collaborazione, sotto ogni forma, è a titolo gratuito.
S E T T E M B R E - O T T O B R E 2009
3. GIOVEDI
• GALLIPOLI, fino al 5, Galleria Palazzo di Città, dalle ore 10:00, Arte Lisanti, mostra
d’arte moderna, ingresso gratuito, info: www.artelisanti.it
4. VENERDI
• CAMPI SALENTINA, Piazza Libertà, ore 21:00, Note di Viaggio. Corpi d’Arco si racconta, resoconto del violinista-compositore salentino Francesco del Prete a dieci mesi dal suo debutto discografico “Corpi d’Arco”, info: Ufficio Stampa: 347 5923045; uff_stampa@hotmail.it
• CARPIGNANO SALENTINO, fino al 6, Festa Te Lu Mieru: 4 sett. Kamafei in concerto, 5 sett. Papa Chango in concerto, 6 sett. Alla Bua in concerto, info: www.festatelumieru.it
• TAURISANO, fino al 5, Arte in “terra”, manifestazione culturale, info: www.arte-interra.blogspot.it
5. SABATO
• CAMPI SALENTINA, fino al 6, II ed. della Rassegna Cinematografica Campi Film Festival, info: 339 4215838
• MIGGIANO, ore 21:30, I nostri cani amici... Esibizione cinofila per cani con pedigree e meticci, info: 0833.
Per proporre l’inserimento di appuntamenti in questa pagina utilizzare l’indirizzo e-mail (inprogramma@loscirocco.it) o telefonare (329.39.15.392). presenta: “Hestia, il Ventre dei Luoghi”, info: www.ditutto.it
• LECCE, Chiesa Cattedrale, ore 20:30, XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, concerto inaugurale, info: www.arsorganigfre-
scobaldi.it
12. SABATO
• BARI, fino al 20, Fiera del Levante, info: www.fieradellevante.it
• NOVOLI, Piazza Margherita, ore 22:30, Vallanzaska e Meganoidi in concerto, ingresso gratuito.
• OTRANTO, Basilica Cattedrale, ore 20:30, XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, L’Organo, l’Orchestra e le Ricorrenze, info: www.arsorganigfresco baldi.it
15. MARTEDI
• MATINO, Piazza Municipio, ore 20:45, AllaBua in concerto.
18. VENERDI
• LECCE, Chiesa di Santa
Maria delle Grazie, ore 20:30,
XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento,
info: www.arsorganigfrescobaldi.it
19. SABATO
• CASTRIGNANO DEI GRECI, Parco delle Pozzelle, ore 21:30, II edizione di Suoni Periferici, trio siciliano dei Marta sui Tubi in concerto, ingresso gratuito.
• PARABITA, Santuario della
Madonna della Coltura, ore 20:00,
XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, L’Organo, gli Strumenti, le Ricorrenze, le novità in prima esecuzione, info: www.arsorganigfrescobaldi.it
20. DOMENICA
• UGENTO, ore 17:30-19:30, Città Aperte 2009 PASSEGGIATE PER CITTÀ, Percorso storico-archeologico per le vie di Ugento con guida gratuita. Info e prenotazioni: Studio di Consulenza Ar-
cheologica 0833 554843, 328 0258310, www.archeostudio.com
25. VENERDI
• LECCE, Basilica di Santa Croce, ore 20:30, XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, info: www.arsorganigfrescobaldi.it
26. SABATO
• LEQUILE, Convento di San Francesco, ore 20:00, XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, L’Organo e le Ricorrenze, info: www.arsorganigfrescobaldi.it
• UGENTO, Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano, fiera mercato. Quelli della Frisa in concerto. • DEPRESSA, I Tamburellisti di Torre Paduli in concerto.
27. DOMENICA
• CALIMERA, Madonna di Costantinopoli, festa patronale, fiera Mercato.
• LEQUILE, Largo San Nicola,
• MIGGIANO, ore 21:30, Giornata Ecologica AMNI Miggiano, info: 0833 761143.
8. MARTEDI
• VILLA BALDASSARRI (fraz. di Guagnano), fino al 9,
Fiera del Maiale Baldassarrese, in concomitanza con i festeggiamenti della Madonna del Monte Carmelo.
11. VENERDI
• CAMPI SALENTINA, fino al 20, Nasca Teatri di Terra
AllaBua in con-
certo.
28. LUNEDI
• UGENTO, Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano, I Cugini di Campagna in concerto.
1. GIOVEDI (ottobre)
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, ore 20:45, Unattimo, di e con Silvia Gribaudi, info: www.teatrokoreja.it
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, ore 21:30, Chiara Frigo (Verona) presenta: Takeya, info: www.teatrokoreja.it
2. VENERDI (ottobre)
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, ore 20:45, Elektra Ballet presenta: Quarantotto, info: www.teatrokoreja.it • LECCE, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, ore 20:30,
XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, info: www.arsorganigfrescobaldi.it
3. SABATO (ottobre)
• MATINO, Chiesa di San Giorgio, ore 20:00, XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, L’Organo, le Ricorrenze e i vincitori di Concorso, info: www.arsorga• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, ore 20:45, Company Blu Danza (Firenze) presenta: Frankenstein’s Beauty + Testimone Modesto, info:
6. DOMENICA
zioni: Studio di Consulenza Archeologica 0833 554843 - 328 0258310, www.archeostudio.com
ore 21:00,
nigfrescobaldi.it
761143
• UGENTO, ore 17:30-19:30, Città Aperte 2009 PASSEGGIATE PER CITTÀ Percorso storico-archeologico per le vie di Ugento con guida gratuita. Info e prenota-
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www.teatrokoreja.it
4. DOMENICA (ottobre)
CALENDARIO MERCATI SETTIMANALI Lunedì: Alessano, Borgagne, Botrugno, Caprarica di Lecce, Cavallino, Collepasso, Lecce, Marittima, Melissano, Melpignano, Minervino di Lecce, Noha, Patù, Seclì, Serrano, Sogliano Cavour, Soleto, Torre San Giovanni. Martedì: Alezio, Aradeo, Carmiano, Casarano, Cavallino, Copertino, Corigliano d’Otranto, Giuggianello, Giuliano, Martano, Morciano di Leuca, Palmariggi, Racale, Ruggiano, San Cassiano, San Cesario di Lecce, San Foca, Specchia Gallone, Trepuzzi, Tricase, Uggiano la Chiesa, Vitigliano. Mercoledì: Acquarica del Capo, Cannole, Castiglione, Cursi, Cutrofiano, Collemeto, Gallipoli, Gemini, Giurdignano, Lequile, Melendugno, Montesano Salentino, Montesardo, Novoli, Otranto, Poggiardo, Salve, Santa Barbara, Squinzano. Giovedì: Alliste, Andrano, Calimera, Campi Sa-
lentina, Castrignano dei Greci, Castrì, Castrignano del Capo, Castro, Galatina, Lucugnano, Monteroni di Lecce, Muro Leccese, Nociglia, Ortelle, Parabita, Porto Cesareo, Ruffano, San Pietro in Lama, Santa Cesarea Terme, Scorrano, Squinzano, Torre Lapillo, Zollino. Venerdì: Bagnolo del Salento, Barbarano, Cerfignano, Cocumola, Corsano, Depressa, Lecce, Martignano, Nardò, Neviano, Vigna Castrisi, Salice Salentino, Sanarica, Specchia, Taurisano, Taviano, Torre Vado, Tuglie, Vernole. Sabato: Arnesano, Carpignano Salentino, Diso, Gagliano del Capo, Galatone, Guagnano, Lizzanello, Maglie, Matino, Miggiano, Presicce, San Donato di Lecce, Sannicola, Spongano, Sternatia, Supersano, Surbo, Tiggiano, Torre dell’Orso, Torre Suda, Ugento, Veglie. Domenica: Gallipoli, Leuca, Matino, Torre Suda, Torre Pali.
• RUFFANO, San Francesco, festa patronale, Ivana Spagna in concerto.
9. VENERDI (ottobre)
• LECCE, Chiesa Santa Maria delle Grazie, ore 20:30, XXVII Stagione Concertistica Internazionale d’Organo di Lecce e del Salento, info: www.arsorganigfrescobaldi.it
10. SABATO (ottobre) • SOGLIANO CAVOUR,
Chiesa di San Lorenzo, ore 19:30, XXVII Stagione Con-
certistica Internazionale d’Organo, L’Organo, le Ricorrenze, il Flauto e l’Ottavino, info: www.arsorganigfrescobaldi.it