Intitolare l’Università di Serena Rollo
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a parola è un gran dominatore che con un corpo piccolissimo e invisibilissimo, divinissime opere sa compiere. Basterebbe forse questa citazione di Gorgia a spiegare le ragioni del dibattito che negli ultimi mesi sta animando il mondo accademico leccese, diviso tra vaniniani e sostenitori di Codacci Pisanelli. Cos’è accaduto? Sull’onda emotiva e mediatica creata dall’intitolazione dell’Università degli Studi di Bari ad Aldo Moro, avvenuta il 15 gennaio scorso, l’emittente televisiva Telerama aveva lanciato l’idea di intitolare l’Università del Salento a Giuseppe Codacci Pisanelli (Roma 1913 - Roma 1988), fondatore, rettore e docente dell’ateneo salentino, nonché membro dell’Assemblea costituente e ministro della Democrazia Cristiana. > 5
Ruffano e Sant’Antonio
Alla luce dei lampioni
A Calimera, il 19, 20 e 21 giugno fantastiche figure fatte di carta e di luce colorano le strade del paese: campanili, stelle, navi, aerei... >9
Il parroco, don Nino Santoro, il Sindaco, Carlo Russo, e il presidente del comitato della festa, Rocco Stradiotti, ci raccontano dei preparativi >15-17 R EDAZIONE :
“L’ignoranza fa più male della cattiveria” Igor Righetti
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Questa foto aerea è stata scattata nel 2005 e ritrae in corrispondenza del bacino “Rottacapozza Sud” (Torre Mozza), un particolare dei cambiamenti più significativi lungo la fascia costiera, dove si evidenzia un sostanziale arretramento della linea di costa nell’ordine delle centinaia di metri. La prima linea rossa nel mare indica la linea di costa del 1955.
anno 2 numero 10
Stesso mare, senza spiaggia
di Chiara Schiavano
C Eolico off-shore
a Tricase di Federico Baglivi
oramai risaputo il fondamentale ruolo della Puglia a livello nazionale sul bilancio energetico rinnovabile: siamo la prima regione d’Italia per produzione di energia pulita. Tuttavia è inevitabile che questo ruolo contenga luci ed ombre legate al primato stesso della nostra regione. > 19
È
hi semina vento raccoglie tempesta. Anche quest’anno avremo sempre meno spiaggia per i nostri bagni di sole. Ci dicono che è un fenomeno naturale e ci crediamo, perché è la natura che cambia, muta e decide. Ma noi la natura la violentiamo, la svendiamo per far soldi, aggiriamo i limiti per guadagnare di più, ci sentiamo furbi. Lei tace. E poi fa lo sciopero della spiaggia. Ci dimentichiamo del mare, per un anno intero, per poi farci caso quando l’estate comincia. E invece ha bisogno di gesti quotidiani, la natura, di cure
costanti, come ogni rapporto che si rispetti. Rotto un equilibrio non se ne fa uno nuovo, se non a caro prezzo. Interventi sbagliati nel corso degli anni esplodono tutti insieme. > 3
TEMI C A L D I
DIRITTI UMANI NEL III MILLENNIO
Nelle carceri italiane
Sovraffollamento e condizioni di vita disumane, è emergenza umanitaria
T
ra qualche settimana avrà inizio l’estate: una stagione che fa felici i bambini, le famiglie, gli studenti e, in un territorio a vocazione turistica come quello salentino, gli operatori del settore. Ma non sarà un periodo felice per tutti. Con il caldo torrido alle porte, come saranno le giornate dei detenuti nelle sovraffollate carceri italiane? È facile immaginarlo, pensando al malessere che si prova stando ad esempio in un autobus affollato, con l’impianto di condizionamento rotto, ad agosto. Un disagio che dura un breve lasso di tempo. Così non è per i detenuti. Il sovraffollamento, purtroppo, non è che uno dei tanti mali del nostro sistema carcerario. Un processo che si sia concluso con una sentenza di condanna, spesso comporta per il condannato una “doppia” pena. Quella stabilita dal giudice e quella di una detenzione “disumana”, anticostituzionale si potrebbe aggiungere, visto il mancato rispetto della Costituzione che, all’art. 27 comma 2, stabilisce: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Nella stragrande maggioranza dei casi, ai detenuti non viene garantito l’accesso all’istruzione, né ad attività di formazione, né al lavoro. Sarebbe sufficiente attivare questi percorsi riabilitativi per contrastare il fenomeno della recidiva e facilitare il reinserimento sociale del detenuto al termine del periodo di detenzione. Ma siamo ancora ben lontani da tutto ciò. Anzi, non solo le strutture penitenziarie sono sovraffollate e gravemente carenti sotto il profilo rieducativo, ma sono afflitte da numerosi altri problemi, come l’obsolescenza delle strutture, la carenza d’igiene e, come denunciano molti detenuti dalle frequenze di “Radio carcere”, anche la quantità e la qualità del cibo è scarsa.
Internet senza fili a Specchia L’assessorato alle politiche giovanili di Specchia offre la possibilità a tutti i cittadini di attivare l’accesso a internet a banda larga e senza fili, un servizio superiore alle prestazioni delle tradizionali connessioni, attivo anche nelle zone periferiche. Il contratto prevede un costo minimo di euro 15 al mese più un contributo di euro 198 per l’attivazione del servizio. Tutti i residenti che consegneranno all’Ufficio Protocollo la richiesta di adesione, entro e non oltre il prossimo 20 giugno, avranno diritto a due mensilità gratuite. I cittadini tra i 18 e i 30 anni potranno usufruire di uno sconto di euro 40 sul contributo di attivazione. Per info: www.raganet.it. La Redazione Tel. 800.997.779.
È stato stimato come l’85% delle carceri non sia a norma: i rappresentanti sindacali degli agenti penitenziari addirittura sostengono come tutti gli istituti di pena presenti in Italia siano “illegali”. In altre parole, il sistema carcerario è in piena emergenza e a pagarne le
conseguenze sono i detenuti, ma anche gli agenti penitenziari e gli operatori non appartenenti alle forze dell’ordine. Se, dunque, non possono essere realizzate nuove strutture penitenziarie e non è possibile ristrutturare quelle esistenti per mancanza di fon-
2 di, se la soluzione alternativa (prevista nel ddl Alfano) di conversione dell’ultimo anno di detenzione in carcere in arresti domiciliari è stata rigettata, come si pensa di risolvere le urgenze poste dal sistema carcerario, a partire dal sovraffollamento? Forse accadrà come con l’emergenza rifiuti in Campania: invece di inviare in Germania i rifiuti che la Campania non era in grado di smaltire, si manderanno i detenuti in soprannumero nelle moderne ed efficienti carceri di qualcuno dei nostri partner europei. Del resto, se il “comune sentire” in questo Paese tende a considerare i detenuti alla stregua di “rifiuti umani”, temo saranno poche le coscienze a restarne turbate. Ed è un’amara constatazione in un Paese che ha dato i natali a Cesare Beccaria, il giurista e filosofo illuminista che, nel saggio Dei delitti e delle pene, gettò le basi di un pensiero e una sensibilità nuovi, fondati sul rispetto dei diritti dell’uomo contro la pena di morte e la tortura.
La Casa Circondariale di Lecce
Mery Albertini
La struttura di Borgo San Nicola, tra realtà e numeri
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n base ad un recente rapporto dell’associazione Antigone, da anni impegnata nella difesa dei diritti umani, la Casa Circondariale di Lecce presenterebbe non poche problematiche. Celle adatte ad un solo detenuto, infatti, accolgono invece almeno tre persone, tanto che la direzione ha dovuto adottare un sistema di letti a castello a tre piani. La distanza tra l’ultimo letto e il soffitto, rileva l’associazione, è di appena 50 cm. Nella struttura di Borgo San Nicola, alla data di compilazione del rapporto (30 giugno 2007), sono presenti 809 detenuti, di cui 45 donne, mentre la capienza regolamentare
è di 689 unità. Il 30% della popolazione carceraria è costituita da stranieri, in prevalenza albanesi e slavi. Ci sono inoltre 21 detenuti tossicodipendenti e circa 4 sieropositivi. Da alcuni anni, all’interno del carcere, è attivo un laboratorio editoriale gestito dai volontari dell’associazione “Comunità Speranza”. Dall’impegno comune dei detenuti e dei volontari, guidati dal cappellano don Gigi Fanciano, nasce il periodico di informazione “Piano di Fuga”. Sono inoltre presenti alcuni impianti sportivi, come campi da tennis e da calcio, ma non possono essere utilizzati per mancanza di passaggi
d’accesso protetti. Anche gli spazi verdi presenti non possono essere utilizzati, a causa però di mancanza di personale. Al fine di superare le “barriere” linguistiche e realizzare l’integrazione dei detenuti stranieri, era stato attivato un servizio di mediazione culturale, ma l’iniziativa fu abbandonata per mancanza di fondi. L’istruzione elementare è accessibile sia ai detenuti che alle detenute, ma l’istruzione secondaria e universitaria è assicurata ai soli detenuti uomini, a causa del mancato raggiungimento di un numero sufficiente di donne per l’attivazione dei corsi. Mery Albertini
TEMI C A L D I
Stesso mare, SENZA spiaggia
(continua dalla prima pagina)
La Posidonia Oceanica spiaggiata dalle correnti è stata per anni rimossa ed eliminata come spazzatura: annullandone il ruolo protettivo che aveva sulla spiaggia sono stati tagliati i freni all’erosione. E il fenomeno si acutizza, si fa importante, diventa distruttivo se l’uomo prende più dello spazio necessario. Trasformazioni profonde, costruzioni a ridosso della linea di costa, centri urbani marini che si allargano a macchia d’olio, percentuali non rispettate, stabilimenti vista mare senza più spiaggia. Le soluzioni ci sono, ci dicono gli esperti, ma vanno studiate e programmate a livello provinciale, regionale, in maniera sistematica su tutto il litorale. Quelle veloci, di immediato riscontro si rivelano inutili, forse dannose. Eliminare le cause, non gli effetti. Ricostruire pazientemente i cordoni dunali tramite le foglie di Posidonia spiaggiata, installare pennelli di pietra sotto il livello del mare per controllare il moto ondoso, arretrare l’accesso dei motoveicoli alla spiaggia, combattere l’abusivismo. Educare l’uomo alla misura. Chiara Schiavano
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CAMP OG IOVANI 2010
Una vacanza diversa? Quest’estate si va in Marina
er chi non avesse ancora deciso come trascorrere le vacanze estive, ecco un suggerimento che può essere utile. “Un’esperienza costruttiva e divertente in difesa dell’ambiente, in aiuto alla popolazione e al servizio dell’Italia”: queste le parole del Ministro Giorgia Meloni sul Campogiovani 2010. Presso una delle quattro forze armate della Repubblica Italiana, nientemeno che la Marina Militare Italiana, il Ministero della Gioventù, in collaborazione con la Marina Militare, ha organizzato, per il secondo anno consecutivo, il CampoGiovani dedicato a ragazzi e ragazze dai 15 ai
300 posti per il campo organizzato da Ministero della Gioventù e Marina Militare 17 anni. Sono ben 300 i posti disponibili frazionati per regione, 24 i posti riservati per la Puglia, inoltre è prevista un’agevolazione per gli studenti provenienti da Abruzzo e Messina che nel 2009 sono stati colpiti dalle calamità naturali. Cattive notizie purtroppo per i ragazzi che hanno superato l’anno anche con un solo debito scolastico, l’unico ma fondamentale requisito, infatti, è la promozione senza debiti. Il programma del campo è basato sullo svolgimento di “Corsi velici estivi”, dieci giorni da trascorrere tra prove di nuoto e gare di vela che daranno diritto all’iscrizione nella cate-
goria juniores della Federazione Italiana Vela (F.I.V.). Tre sono le sedi che quest’anno ospiteranno il Campo, l’Accademia Navale di Livorno, la Scuola Sottufficiali di La Maddalena ed il Distaccamento Marina Militare di Napoli. Il corso è completamente gratuito fatta eccezione per le spese di viaggio. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito del Ministero della Gioventù (www.gioventu.gov.it), incluso il modulo di partecipazione, ma bisogna affrettarsi perché la scadenza del bando è prevista entro e non oltre il 15 giugno. Maria Antonietta Quintana
TEMI CALDI
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l Premio Barocco torna nella sua terra d’origine, a Gallipoli, dopo 41 anni dalla sua nascita e dopo essere stato ospite della città di Lecce nelle passate tre edizioni. Verrà trasmesso in diretta su Rai Uno, e in tutto il mondo grazie al satellite, lunedì 7 giugno dal Teatro Italia. L’evento, in prima serata, sarà condotto da Fabrizio Frizzi, diventato ormai uno dei portavoce dello spettacolo sulla rete pubblica. La maestosa scenografia per la serata è curata anche quest’anno dallo scenografo architetto salentino, originario di Mesagne, Luigi Dell’Aglio, che in passato per la Rai si era occu-
In diretta da Gallipoli il Premio Barocco 41ª EDIZIONE
Torna nella città di origine, il 7 giugno in prima serata su Rai Uno
pato delle scenografie di grandi eventi come il “Festival di Sanremo” o il “Pavarotti and Friends”. Sono stati installati 200 metri quadrati di video per la diffusione di con-
Einaudi per la Notte della Taranta L’edizione 2010 della Notte della Taranta - giunta al suo tredicesimo anno - si svolgerà dal 13 al 28 agosto. Il Concertone di Melpignano, che chiude la rassegna, sarà diretto dal Maestro Concertatore Ludovico Einaudi, prestigioso compositore e musicista a livello internazionale. La Redazione
tributi visivi e sonori sulle bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali del Salento. Un’occasione significativa per esportare in tutto il mondo l’incanto del nostro territorio. Durante la serata sarà consegnata la “Galatea Salentina”, opera bronzea firmata dallo scultore Egidio Ambrosetti, a varie personalità che hanno segnato la storia del nostro paese, nel mondo della cultura, dell’arte, della scienza e dello spettacolo, dei quali il Premio Barocco è da sempre promotore. A Renzo Arbore sarà consegnato il premio per il suo impegno nell’associazione Lega del Filo d’Oro, di cui è testimonial da anni. L’associazione,
fondata nel 1964, è nata con lo scopo di assistere, riabilitare e reinserire le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Maria Grazia Cucinotta riceverà la “Galatea Salentina” per la Solidarietà, affidata negli anni passati a personalità di spicco quali Susanna Agnelli e Rita Levi Montalcini. La Cucinotta è testimonial dell’associazione Betania, fondata da Antonietta Vitale nel 1990, che si rivolge ai minori in stato di abbandono, i disabili e gli stranieri, grazie all’appoggio di un gruppo di fedeli volontari. Il Premio Barocco per il Giornalismo andrà invece ad Enrico Mentana. Prima di lui erano stati al suo posto
Enzo Biagi, Vittorio Feltri, Paolo Mieli e Bruno Vespa. Flavia Pennetta sarà la protagonista della serata nella categoria Sport. Alla giovanissima tennista brindisina verrà consegnato un riconoscimento questa volta direttamente nella sua terra, per la quale è diventata motivo di grande orgoglio negli ultimi tempi. Il programma però non finisce qui, perchè nel corso della serata ci saranno altre presenze importanti che gli organizzatori hanno voluto tenere in segreto fino all’ultimo momento. Non ci resta a questo punto che assaporare e gustare con i nostri occhi questo importante appuntamento. Renata Moio
TEMI C A L D I
5 novera addirittura tra i suoi “predecessori”. Hölderlin, uno dei massimi poeti romantici tedeschi, gli ha dedicato un’ode struggente che si intitola proprio “Vanini”. È ormai considerato un “classico della filosofia occidentale”. Proprio per questo la casa editrice Bompiani ha deciso di pubblicare le sue opere nella collana “il pensiero occidentale”, la collana di filosofia più prestigiosa d’Italia, raccogliendole in un volumone di quasi 2.000 pagine che ho avuto il privilegio di curare insieme con Francesco Paolo Raimondi, il più prolifico studioso vaniniano. Ma che valore può avere questa discussione a fronte delle difficoltà che l’ateneo leccese e nel complesso tutto il sistema universitario italiano si trova oggi ad affrontare? In questo preciso momento storico i veri problemi dell’ateneo salentino sono altri e ben più pressanti della sua eventuale intitolazione a questo o a quel personaggio illustre. Me ne rendo conto. Ma intitolare l’Università del Salento a Giulio Cesare Vanini significherebbe andare nella direzione del-
(continua dalla prima pagina)
L’idea di Telerama era stata poi ripresa e fatta propria da Wojtek Pankiewicz (docente di Diritto pubblico dell’Università del Salento, consigliere comunale di Lecce ed allievo di Codacci Pisanelli) e dall’Amministrazione Comunale di Tricase. Nelle scorse settimane, però, una nuova ed interessante proposta è stata avanzata da Mario Carparelli, dottore di ricerca in discipline storico-filosofiche e collaboratore della cattedra di Storia della Filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Salento. Lo abbiamo incontrato per saperne di più.
Vanini, un salentino internazionale UNIVERSITÀ DEL SALENTO
La proposta di intitolazione al filosofo taurisanese avanzata da Mario Carparelli, docente dell’ateneo Ci spieghi la sua iniziativa. Pur essendo contrario in linea di principio a modificare l’attuale nome “Università del Salento”, non solo perché è recente (risale al 2006), ma anche e soprattutto perché risulta perfettamente rispondente alle esigenze di rappresentatività territoriale, identità culturale e - perché no? - promozione e valorizzazione turistica del brand “Salento”, in qualità di studioso vaniniano ed alla luce della Vanini-Renaissance in atto, ho ritenuto moralmente doveroso e scientificamente legittimo contribuire ad arricchire questo dibattito con un’idea forte, seria ed autorevole: intitolare l’Università del Salento alla memoria del filosofo Giulio Cesare Vanini. Per la tua
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Per quale ragione? Giulio Cesare Vanini (nato a Taurisano nel 1585 e giustiziato a Tolosa per ateismo nel 1619, a soli 34 anni) è il salentino più conosciuto e più studiato all’estero, come testimonia la sua bibliografia che conta 8.000 titoli e abbraccia 50 idiomi (tra cui il cinese ed il giapponese) e come dimo-
strano le pubblicazioni che escono ogni anno sul suo pensiero e sulla sua figura in America, in Francia, in Inghilterra, in Scozia, in Germania, in Spagna, in Polonia ecc. Molti grandi filosofi lo hanno elogiato. Hegel lo descrive come uno dei padri della modernità. Schopenhauer lo cita 13 volte nelle sue opere e lo an-
l’internazionalizzazione del sistema universitario, significherebbe guardare all’Europa e non al proprio - seppur splendido - cortile, significherebbe promuovere e valorizzare l’eccellenza nella cultura e nella conoscenza. Insomma, non è solo una questione di forma. Gorgia approverebbe. Serena Rollo
IN REGIONE
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adre Pio, il santo con le stimmate, ha trovato nuova dimora nella cripta progettata dal noto architetto Renzo Piano, i cui lavori, protrattisi per dieci anni, erano giun-
ne, sarà in grado di contenere le migliaia di pellegrini che ogni anno giungono da ogni parte del mondo per venerare il santo e rivolgere a lui le loro preghiere.
cena - così come gran parte della struttura - un materiale molto resistente e antisismico. A Sud, la chiesa è delimitata da un campanile orizzontale, con una gran-
La nuova chiesa per San Pio S AN G IOVANNI ROTONDO
Dopo 42 anni il corpo del santo è stato traslato nel santuario progettato da Renzo Piano
ti a compimento nel 2004. Lo scorso 19 aprile, infatti, le spoglie del frate sono state traslate dal santuario di Santa Maria delle Grazie alla chiesa realizzata in suo onore. L’opera, quasi completamente finanziata dalle offerte dei pellegrini, con i suoi circa 6.000 metri quadri di estensio-
La chiesa sorge sul monte di San Giovanni Rotondo ed è situata, nella parte orientale, proprio accanto al vecchio santuario dove il frate trascorse la sua vita. Per accogliere tutti i fedeli è stato costruito un enorme sagrato, dedicato a papa Giovanni Paolo II, realizzato in pietra di Apri-
de croce, anch’essa in pietra, così come gli otto aquilotti che qui vi si trovano. Nella parte nord, si trova un boschetto con 24 ulivi secolari, a simboleggiare i 12 apostoli e i 12 profeti maggiori, nonché 12 vasche trapezoidali, che conducono l’acqua fino alla fonte battesimale, di forma ottagonale.
7 L’intera struttura inoltre si compone di una Chiesa superiore, divisa in tre ambienti (sala liturgica, cappella dell’eucaristia e sagrestia), nonché una Chiesa inferiore, suddivisa in vari ambienti, come nella basilica di San Francesco d’Assisi. Al padre dei frati francescani, inoltre, si ispirano anche i 54 mosaici che rappresentano scene di vita del santo di Assisi e anche del frate di Pietrelcina, al di sopra dei due archi portanti della struttura dove è situata l’urna con le sue spoglie. Tra le decorazioni della chiesa, commissionate dai frati a diversi artisti famosi, spicca, indubbiamente per la sua bellezza, la vetrata che separa l’aula liturgica dal sagrato, che raffigura le scene dell’Apocalisse, riprodotte su 500 tende motorizzate e sincronizzate che ne permettono l’apertura e la chiusura. Le decorazioni realizzate in oro presenti all’interno del santuario sono il frutto della fusione di oggetti preziosi che negli anni i fedeli hanno voluto offrire, in segno della loro venerazione e della loro riconoscenza d’amore nei confronti del santo. Messaggio fondamentale dell’intera struttura religiosa resta tuttavia, il connubio tra spazio interno ed esterno, ottenuto grazie all’utilizzo di archi ed immense vetrate, che sembra quasi che accolgano i fedeli a braccia 0aperte, offrendo loro il luogo ideale dove abbandonarsi alla comunione Laura Marrocco mistica.
IN PROVINCIA
L
’estate nel Salento è il tempo delle sagre, delle feste popolari. Ormai non si contano più le iniziative dedicate a tutto ciò che è commestibile, le occasioni di incontro “appetitosi”. C’è poi, tra tante feste, qualcuna che ha radici antiche, talvolta molto antiche. È il caso della Festa dei Lampioni a Calimera, una particolare manifestazione la cui età si misura in secoli, parecchi secoli. La festa proviene probabilmente dalla Cappadocia, dove sono stati trovati, graffiti in grotte, dei lampioni rudimentali. La festa (dedicata dal Cristianesimo a S. Antonio e S. Luigi) riprende le tradizioni legate al solstizio d’estate, con la presenza della luce, del fuoco purificatore. A Calimera era vista come gara tra strade. I ragazzi, raggruppati per strada, andavano in campagna a tagliare le canne, in cucina prelevavano della farina che, bagnata, sarebbe diventata colla, poi in giro per il vicinato con un santino raccoglievano degli spiccioli per comprare la carta velina. Si cominciava alcuni mesi prima della festa il lavoro di realizzazione dei lampioni dalle forme e dimensioni più varie (campanili, stelle, navi, aerei ecc.), ma il tutto avveniva di nascosto per non far individuare le tecniche costruttive ai gruppi di ragazzi di altre strade. Spago, fil di ferro, farina, canne erano i materiali poveri con cui venivano realizzate le opere da rivestire poi con carta velina. Il giorno precedente la festa si stendevano per strada, trasversalmente, dei fili di ferro attorno ai quali si avvolgevano tralci di edera. Nel giorno della festa, all’improvviso, comparivano dal nulla tante figure fantastiche che venivano appe-
9 ste popolari: le noccioline, la musica popolare, ma la festa aveva inizio dopo la conclusione della Santa Messa recitata presso un altarino, all’aperto, in onore di S. Luigi. Come tutte le tradizioni, anche la festa dei lampioni ha visto un periodo di declino tra la metà degli anni Sessanta e degli anni Ottanta del secolo scorso. Alla fine degli anni Ottanta, il circolo culturale Ghetonìa si assunse il compito di riproporre la festa che, anno dopo anno, si ingrandiva e si arricchiva di opere. Dopo una ulteriore fase di stanca di due-tre anni, la nascita della Pro Loco ha portato rinnovato entusiasmo e la festa è risorta in via Costantini, nel centro storico. Ghetonìa, che intanto realizzava la Casa-museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika, collaborava
La magia della festa dei lampioni CALIMERA
Il 19, 20 e 21 giugno figure fantastiche fatte di carta e di luce colorano le strade del paese se ai fili e illuminate dall’interno con candele. Sorgeva dal nulla un mondo di fiaba, ma la magia talvolta veniva interrotta bruscamente da qualche folata di vento che incendiava i lampioni. Non si faceva caso più di tanto, anche perché l’incendio era visto come un anticipo del falò finale. I visi rivolti al cielo, di grandi e piccini, decretavano quali opere erano degne di osservazione. Non mancavano gli ingredienti classici delle fe-
nella realizzazione dei lampioni. Oggi la festa è ritornata ad essere di notevoli dimensioni ed è arricchita, grazie alla Pro Loco ed a Ghetonìa, da un raduno nazionale di Madonnari, eventi, musicali, gastronomici, artistici ed i giovani, così come hanno fatto anni fa con la musica popolare, riscoprono l’interesse per le tradizioni popolari. Calimera ed il Salento recuperano i contorni di una identità. Silvano Palamà
CORIGLIANO D’OTRANTO
IN PROVINCIA
Per tre giorni nel Paese dei Balocchi Una festa fatta di giochi, intrattenimento, colori e divertimento per grandi e bambini
Dal 18 al 20 giugno Corigliano d’Otranto diventerà il Paese dei Balocchi grazie all’iniziativa “Alla ricerca di Lucignolo. Interminabile viaggio alla scoperta… dell’eterno bambino tra gioco e passione!” organizzata dall’Amministrazione Comunale, insieme con un gruppo di volontari. Le premesse sembrano allettanti, il programma della grande festa è ben nutrito. Saranno tre giorni dedicati al gioco e al divertimento, con intere strade riservate ai giocattolai; rioni, case a corte, luoghi di ritrovo destinati a giostre ed eventi di ogni genere e per tutti i gusti. Verranno organizzati laboratori in cui mettere alla prova la fantasia, creando oggetti con materiale di riciclo, e seminari nei quali discutere - con psicologi, ex giocatori ed esperti del settore - del gioco come degenerazione e patologia. Un trenino circolerà tra le strade di Corigliano alla scoperta del paese. E ancora: mercatini dell’usato, l’immancabile luna park e una serata di teatro con “Chisciotte Fenicottero”, la rivisitazione del personaggio di De Cer-
vantes che legge tanti libri e assume le sembianze di un fenicottero, con le gambe lunghissime e la testa fra le nuvole. L’occasione per indossare i panni di Lucignolo (per tre giorni) mettendo da parte ogni dovere e ogni tristezza, ma ricordando che senza misura il rischio dietro l’angolo è di trasformarsi… in ciuchino! Andrea Sacchi
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Cittadini si cresce SCUOLA E ISTITUZIONI
Anche ad Ugento il Consiglio Comunale dei Ragazzi
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’uomo è l’animale sociale per antonomasia, ma per diventare un cittadino responsabile ha bisogno di sviluppare un habitus mentale e quale migliore formazione se non l’esperienza di partecipazione diretta alla vita amministrativa, mediata dall’istruzione? È questa la domanda che ha spinto i docenti della Scuola Secondaria Statale di I grado “I. Silone”di Ugento in accordo con la Scuola Primaria e il Comune di Ugento, a condividere, progettare e realizzare l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi con lo scopo di eleggere il Sindaco dei Ragazzi che curerà poi i rapporti con l’Amministrazione Comunale. Ma il Consiglio Comunale dei Ragazzi eletto tra gli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria e classi prime della Scuola Secondaria di I grado, ha la più alta finalità di permettere agli studenti di acquisire una maggiore conoscenza del territorio in cui vivono, sentirsi soggetti attivi della società di appartenenza e maturare un approccio più consapevole ai problemi della collettività, elaborando proposte e assumendo decisioni frutto del con-
fronto con gli altri. Costituito da 28 componenti e affiancato da un gruppo di tutoraggio con funzione consultiva e di sostegno, il CCR resterà in carica per tre anni e potrà esplicare funzioni propositive su tematiche che spaziano dalla generale attività amministrativa del Comune alle varie esigenze e richieste provenienti dal mondo degli adolescenti, da questioni inerenti l’ambiente, l’ecologia e la qualità di vita, allo sport e il tempo libero, alla cultura, alla scuola, alla solidarietà e all’informazione in generale. Il 5 maggio scorso, in occasione del Consiglio Comunale Aperto in sessione straordinaria e in seduta pubblica, i quattro baby-Sindaci temporanei, eletti nella prima fase del progetto, hanno esposto quanto rilevato in merito a problemi ambientali e strutturali del paese e ipotizzato soluzioni. Il progetto nella sua complessa articolazione è solo alle battute introduttive, ma “cittadini si cresce” e formare menti democratiche, critiche e costruttive è un impegno morale che la scuola assume nei confronti della collettività di oggi e di domani. Laura Zecca
IN PROVINCIA
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Cerchiamo corrispondenti L’accademia Salentina degli Scacchi C A L E N D A R I O E S TAT E 2 0 1 0
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n gioco antico e nobile come gli scacchi vanta una scuola prestigiosa che ha sede a Vernole, all’interno dell’antico palazzo Severini-Romano. Si tratta dell’Accademia Salentina degli Scacchi, unica società sul territorio provinciale con una squadra di serie A, un numero rappresentativo di giocatori di serie B, ed un folto gruppo di tesserati. Nata dalla passione e dalla profonda specializzazione di alcuni giocatori di scacchi, l’Accademia si propone di divulgare il gioco e di farne apprezzare le potenzialità ad un numero sempre più ampio di persone, a partire dai bambini. Maestri dell’Accademia sono Giorgio Sansonetti e Alberto Bernabei, che hanno permesso alla scuola di essere conosciuta a livello nazionale. Per l’estate 2010 l’Accademia ha organizzato un nutrito programma per gli appassionati. Il 20 giugno, presso la sede di Vernole, avrà luogo
dalle diverse cittadine del Salento, giornalisti o aspiranti tali, che vogliano collaborare con la redazione de “Lo Scirocco” Richiedere un contatto al seguende indirizzo:
redazione@loscirocco.it LECCE
Un cantiere teatrale per i piccoli La compagnia Koreja organizza un laboratorio per ragazzi fra i 6 e gli 11 anni
L il Secondo Semilampo “Memorial Anna Ingrossi”; sabato 31 luglio sarà presente alla notte bianca a Lecce, in piazza S. Oronzo; l’8 agosto sarà la volta dell’imperdibile partita a scacchi vivente nella piazza del Castello di Acaya. Dal 16 al 20 agosto si svolgerà il 13° Torneo Internazionale “S.Anna” presso la sede di Vernole. Dal 10 giugno al 10 agosto, inoltre, ci sarà l’occasione per avvicinarsi al gioco degli scacchi o per perfezionare le proprie abilità con il Corso di scacchi intensivo e per principianti. La Redazione
a storia alla quale si ispirerà il “Cantiere dei Piccoli” dell’estate 2010 sarà Moby Dick, la balena bianca del famoso romanzo di Herman Melville. I piccoli partecipanti saranno coinvolti in una serie di attività legate al teatro: dalla costruzione di oggetti e scenografie, alla messa in scena vera e propria, attraverso lo studio e l’interpretazione dei personaggi. A guidare il laboratorio saranno Fabrizio Pugliese e Fabrizio Saccomanno, entrambi attori e pedagoghi. Il cantiere teatrale si svolgerà dal 21 giugno al 16 luglio, ogni mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00. Presso i Cantieri Teatrali Koreja in via G. Dorso, 70 a Lecce è possibile iscriversi entro l’11 giugno e chiede-
re ulteriori informazioni (Tel. 0832. 242000 / 240752; info@teatrokoreja.it www.teatrokoreja.it). La Redazione
In mostra le foto di Stanley Kubrick Il Palazzo della Ragione di Milano ospiterà, fino al 4 luglio, un’inedita mostra fotografica: una collezione di 200 foto scattate da Stanley Kubrick tra il 1945 e il 1950 per la rivista americana Look. L’arte della fotografia, per un giovanissimo Kubrick, era già occasione per sperimentare gli elementi che diverranno caratteristiche del suo stile di regia. La Redazione
IN PROVINCIA
A
distanza di un anno dalla nascita, il primo sito dedicato alla promozione della città di Parabita dà i numeri. Numeri eccellenti se pensiamo che la quantità di visualizzazioni della pagina web nell’arco di 365 giorni ha superato il milione, per essere precisi 1.464.354. In dodici mesi i visitatori italiani sono stati 89.789, mentre gli stranie-
denti tutta la realtà salentina. Ottimi risultati anche per la community e i blog dove ogni associazione e ogni partito politico mettono in comune le proprie iniziative e dove chiunque può partecipare attraverso l’invio di messaggi e attraverso la chat room. Una piazza virtuale che ha sviluppato parallelamente anche una Web
Un anno con Parabitalife.com PIAZZA VIRTUALE
Il sito web che racconta in diretta la vita cittadina
ri ben 33.199. Lanciato il 23 maggio del 2009 con l’idea di mettere su un portale tutte le iniziative realizzate dalle associazioni della città e con lo scopo di sviluppare sinergia e comunicazione tra loro - si è poi esteso a centro di raccolta di notizie ed eventi non circoscritti al solo comune ma compren-
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idare vita al centro storico, incrementare il turismo, l’economia e l’occupazione locale, questi in sintesi gli argomenti al centro dell’incontro tenutosi lo scorso 24 maggio presso le scuderie “Marchese del Tufo” di Matino. Oltre all’Amministrazione Comunale e al Sindaco, Giorgio Primiceri, presenti anche importanti esponenti politici tra cui il Senatore Giorgio Costa, il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone e il deputato europeo Raffaele Baldassare, interessati a promuovere e diffondere il concetto di Albergo Diffuso rientrante nel programma del GAL delle
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Tv, trasmettendo tutti gli eventi e la diretta delle partite della squadra di calcio Parabita United, offrendo la possibilità di seguire la squadra del comune, insieme a tutto ciò che riguarda Parabita, a quanti, per motivi di studio o di lavoro, si trovano lontano dal proprio paese. “Raccontiamo attraverso i live un mondo che circonda un
comune, seppur piccolo, cercando di offrire la visibilità di cui ha bisogno”. Queste le parole di Fabio Prete, che insieme al prezioso aiuto di Giorgio Prete, e ad una squadra di tantissimi collaboratori, ha dato vita a un progetto nuovo e originale che promuove Parabita e la rende accessibile anche da lontano.
Tra le idee ancora in cantiere, proprio partendo dal successo avuto dai live del Parabita United, vi è il progetto di una Web Tv per le dirette del calcio dilettantistico da tutti i campi della provincia. Parabitalife cerca inoltre nuovi collaboratori per un’altra futura mission, quella di estendere a tutto il territorio salentino lo standard di Parabitalife.com, sia per quanto riguarda la piattaforma multimediale, sia per ciò che concerne tutta l’organizzazione del sito. Valentina Rosafio
L’albergo diffuso nel centro storico M AT I N O
Un’opportunità per lo sviluppo del paese da cogliere al volo
Serre Salentine. Ma partiamo dall’inizio, il GAL (Gruppo di Azione Locale) è una Srl a cui hanno aderito 14 comuni del Salento: Alezio, Alliste, Casarano, Collepasso, Galatone, Gallipoli, Matino, Melissano, Neviano, Parabita, Racale, Sannicola, Taviano e Tuglie. Lo scopo di quest’ente è promuovere e valorizzare il territorio in tutti i suoi aspetti attraverso azioni mirate. Una di queste è proprio la realizza-
zione dell’Albergo Diffuso. A presentare il progetto Masino Marsano, tecnico del Gal: “Si tratta del recupero di alloggi privati già esistenti nel centro storico al fine di creare una vera e propria struttura di accoglienza turistica, con un minimo di 30 e un massimo di 50 posti letto, che includa tutti i servizi che può offrire un albergo, assistenza, ristorazione, reception ecc.”. A tutto questo si affianca la necessità di agevolare lo sviluppo delle aziende agricole attraverso una maggiore collaborazione, questa l’idea dell’onorevole Baldassarre secondo cui “pur vivendo in una realtà ampia come l’Europa, resta fondamentale la salvaguardia e il potenziamento dell’identità territoriale e dei comuni”. I fondi disponibili per tutti i 14 comuni sono euro 1.700.000, con i quali sarà possibile realizzare almeno 4 realtà di Albergo Diffuso, previsti inoltre altri euro 600.000 a carico del
Gal, finalizzati alla promozione e pubblicizzazione della struttura. Il bando per la presentazione dei progetti verrà pubblicato entro il prossimo autunno. Maria Antonietta Quintana
Musikì! Notte bianca a Sternatìa Ritorna il 26 giugno a Sternatìa, a conclusione del seminario/laboratorio “Musikì. Filmare la musica e il territorio” svoltosi a Specchia tra il 29 maggio e il 2 giugno scorsi, “Musikì! Notte bianca di cinema e musica” ideata e curata da Big Sur e Archivio Cinema del Reale, in collaborazione con il Comune di Sternatìa. Suoni e visioni cinematografiche accompagneranno i più temerari dal tramonto fino all’alba. La Redazione Da non perdere.
TREPUZZI
Aura, la cagnetta incendiata viva Dei ragazzini per gioco le danno fuoco, la cagnetta muore dopo giorni di agonia
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a piccola Aura, di soli otto mesi, ha avuto la sfortuna di imbattersi domenica 25 aprile in degli “sconosciuti” che, per movimentare la loro serata, hanno deciso di darle fuoco senza alcun motivo. Dopo giorni di lotta per sopravvivere, Aura non ce l’ha fatta, ed è morta lo scorso 3 maggio. La notizia, ovviamente rimbalzata su quotidiani e telegiornali locali e nazionali, ha avuto un’eco non indifferente, tanto che il PAE, Partito Animalista Europeo, ha promesso, per voce del presidente nazionale Stefano Fuccelli, un assegno di 2.000 euro a chi fornirà indicazioni utili alla loro identificazione. Intanto tutto il popolo di facebook, indignato, si è mobilitato per dare il via ad una petizione on-line per chiedere al sindaco di Trepuzzi di costituirsi parte civile nel processo contro gli aggressori, qualora venissero riconosciuti. Ricordiamo che nel nostro Codice Penale, in ottemperanza alla proposta di legge approvata dalla Camera il 14/15 gennaio 2003, l’articolo 623 stabilisce che “Chiunque per fini di crudeltà, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre a diciotto mesi”. Laura Marrocco
IN PROVINCIA
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CASARANO
Pubblicato il bando per ampliare il cimitero Un appalto di un milione e mezzo di euro per i lavori di ristrutturazione del camposanto comunale
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l cimitero di Casarano si prepara ad un’ampia ristrutturazione. È stato pubblicato, infatti, il bando per l’affidamento della concessione dei lavori di ampliamento, ristrutturazione e gestione del cimitero comunale. “La necessità di ampliare l’area delle tumulazioni si avvertiva da tempo - dichiara il sindaco di Casarano Ivan De Masi - e dopo un lungo studio di fattibilità si pone rimedio a questa carenza, il tutto senza alcun costo per le casse comunali”. È prevista, infatti, la realizzazione di 78 nuove cappelle, che verranno in seguito messe in vendita ad un prezzo che non potrà superare i 45.000 euro, e di lotti da destinare alle nuove cappelle, in vendita per 9.000 euro. I termini entro i quali partecipare al bando scadono il 30 giugno pros-
simo. Dalla aggiudicazione dell’appalto, la ditta vincitrice avrà 330 giorni per ultimare i lavori. L’importo complessivo dell’investimento ammonta a circa 1.500.000 euro, la durata della gestione sarà trentennale. I lavori di intervento prevedono anche la ristrutturazione degli immobili cimiteriali già esistenti e la ridistribuzione degli ambienti di servizio, tra cui l’ufficio del custode. È prevista, inoltre, la realizzazione di un forno crematorio, il primo nella provincia. L’esistenza dei forni per la cremazione è obbligatoria per legge; il più vicino per i salentini è a Bari ma molti comuni si stanno muovendo nella stessa direzione. Francesco Piscopello
Esposizione d’Interni LECCE
Bipersonale di pittura di Antonio Leo e Alessandro Mangione
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abato 12 giugno, nella Sala Congressi delle Officine Cantelmo a Lecce, si inaugura la mostra di pittura dei giovani artisti Antonio Leo e Alessandro Mangione. L’esposizione, dal titolo “Interni“, sarà un percorso attraverso i lavori più recenti dei due artisti salentini. Opere dal gusto espressionista quelle di Antonio Leo: figure viscerali, sfatte, memori della lezione austriaca dei vari Schiele o Kokoschka, ‘in’definite da una gestualità ruvida, a tratti informe e informale. Corpi disadorni che si disfano nel segno che li contrasta, alieni e alienati che nascondono se stessi dallo sguardo indiscreto dello spettatore. Più plastiche e sensuali paiono invece le presenze nei lavori di Alessandro Mangione: una sorta di Realismo Magico ‘texturizzato’, dalle forme piacevoli e una ornamentazione che ne scherma la visione. Il titolo “Interni“, racchiude poi un senso ancor più ampio delle opere in mostra, un interno fisico, voyeuristiche visioni intime che sfumano in un interno a-fisico, psicologico, spirituale …indagine interiore di cui son preda le immagini che i due artisti presentano. L’arte aiuta a svelare ciò che maschere ogni giorno tendono a nascondere. Inaugurazione 12 giugno 2010 ore 18:00 - chiusura 25 giugno 2010. Orari: lun-ven 8:00 - 20:00. Ingresso libero. www.equilibriarte.org/antoniologic; www.equilibriarte. org/alessandromangione Andrea Mariano
CASARANO
Una nuova casa per i randagi
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na struttura funzionale e curata nei particolari, armonicamente inserita nel paesaggio circostante. Queste le caratteristiche del nuovo canile comunale il cui appalto per la realizzazione è stato affidato alla ditta De Giorgi Daniele di Taurisano. Per circa 158.000 euro verrà costruito un canile nei pressi della zona industriale, area individuata già dalla precedente amministrazione. Sarà provvista di un vasto parco in cui i cani potranno passeggiare accompagnati dal personale di servizio o dai loro padroni. Nella gestione una novità: sarà pos-
sibile adottare un randagio a “distanza ravvicinata” e cioè prendersi cura di lui, andando a fargli visita pur continuando a soggiornare nel canile. Una soluzione che permette anche a chi non ha lo spazio in casa propria di restare in contatto con un animale domestico ed essere utile alla sua crescita e alla sua custodia, sempre sotto la supervisione del personale del canile. “Contiamo, in questo modo - afferma il Sindaco De Masi di contribuire a far sviluppare, soprattutto tra i più giovani, il senso di cura e responsabilità nei confronti degli animali”. Andrea Sacchi
IN PROVINCIA
Le immagini dei Santi NEVIANO
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Dalle nicchie sui muri ai santini devozionali, una tradizione custodita da Rita Stefanelli
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isogna tornare indietro a quando Rita era bambina, per dare seguito ad una storia dai contorni intrisi di passato e di rara bellezza. Tornare a tempi in cui la raccolta differenziata non era conosciuta, ai tempi in cui non si buttava via niente, perché tutto poteva ritornare utile, come utile poi è risultato raccogliere e custodire negli anni le immagini dei santini. Rita Stefanelli, insegnante in pensione, impegnata fra l’altro come presidente dell’Ecomuseo dell’Abbazia di San Nicola di Macugno, nella periferia di Neviano, ha riservato all’interno della sua casa una stanza, diventata quasi una santinoteca. Più di cinquemila i santini collezionati e conservati con cura e maestria; dai più vecchi (fine ‘700) a quelli lavorati a mano, traforati, alle stampe in bianco e nero, alla cromolitografia, alle stampe su francobollo. Venduti dagli ambulanti nelle fiere e nelle feste padronali, da sempre rappresentano un legame intimo e personale con il divino, conservati nei cassettoni e nei comodini, usati e divenuti poi pure segnalibro, dal significato propiziatorio hanno valenza di talismano. Non sono mancate in questi anni le mostre aperte ad un pubblico curioso ed affascinato
da un mondo sospeso tra credenze popolari, quasi pagane, ed una chiesa attenta a seguire i movimenti di una tradizione,“il santino”- la piccola immagine devozionale, divenuta “ la Bibbia dei poveri”. Filo conduttore rimane la giovinezza e il suo aspetto da piccolo esploratore: Rita racconta che da ragazza spesso rincasava tardi, girovagando fra case, cortili e stradoni di campagna, ad ammirare le numerose “nicchie” o edicole votive. Affrescate
su muro o dipinte su piastrelle in ceramica, le immagini sacre di santi e Madonne davano pausa ai sudori di contadini ed operai e alle vibranti giornate delle lavandaie. L’incuria ed il progresso hanno ormai steso un velo pietoso ed amaro, relegando le nicchie a puro elemento di disturbo. Rita Stefanelli ha però ripreso la sua personale esplorazione, portando alla luce, in un primo censimento, più di ottanta edicole votive. Riportarle agli antichi splendori, con un progetto di conservazione e restauro, forse sarebbe un progetto arduo ma inRocco Iasi dispensabile.
LUOGHI DELLO SCIROCCO - R U F F A N O
La consegna delle chiavi della città U N AT T O S I M B O L I C O
Per rafforzare il totale abbandono tra le braccia del Santo Patrono
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a festa di San Rocco è forse quella più conosciuta, probabilmente perché festeggiata d’estate. Ma Sant’Antonio resta il patrono della cittadina e l’evento più importante per i cittadini che lo venerano come patrono e protettore. In occasione della consegna delle reliquie, il giorno della festa, il sindaco Carlo Russo donerà al Santo le
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chiavi della città come segno di profonda devozione. Sindaco Russo, tradizione vuole che il primo cittadino consegni le chiavi della città al Santo. Vuole comunicarci quali sono i suoi sentimenti in proposito? Sono i sentimenti di tutta la cittadinanza: ossia il sentire ancora più vicino il nostro Santo Patrono, attraverso l’atto simbolico di consegna delle chiavi del nostro Comune, quale gesto che va a rafforzare ulteriormente il sentimento di totale abbandono nelle sue prodighe braccia. Tale sentimento trova, ancora, piena rispondenza nel logo stampigliato sulla maglietta indossata dai bambini, vale a dire “Un santo per amico”, che testimonia ancora una volta la comunione tra la Comunità di Ruffano ed il Santo.
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E, a proposito di comunione, in considerazione della notevole presenza di pellegrini attesi nei giorni dell’evento, mi piace sottolineare la predisposizione all’accoglienza che da sempre caratterizza la cittadinanza ruffanese, qualità questa che avrà poi ulteriore estrinsecazione in occasione della festa di San Rocco, durante la quale i miei concittadini daranno, come ogni anno, prova di cordiale ospitalità. Cosa augura ai cittadini di Ruffano? Ai miei concittadini auguro di trascorrere, in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio, delle giornate serene e festose, in cui momenti di profondo raccoglimento religioso si accompagnino ad altri di sana convivialità. Chiara Congedi
L A V I TA D E L F R AT E F R A N C E S C A N O
Antonio, il Santo venuto dal Portogallo Protettore delle donne incinte e dei poveri, è il patrono di numerosi paesi della provincia
iene chiamato Sant’Antonio da Padova, ma si tratta, in realtà, di una denominazione sbagliata poiché non indica la sua città di provenienza - era nato in Portogallo - ma il luogo in cui ha svolto la sua attività più significativa. Per i frati, infatti, è usanza comune prendere il nome di provenienza dal convento a cui appartengono anche se originari di luoghi diversi. Pertanto è più corretto dire Sant’Antonio di Padova, nel senso della sua appartenenza alla città veneta. In Portogallo, invece, il santo del Bambin Gesù è chiamato comunemente Santo António de Lisboa, poiché Lisbona è stata la sua città natale, e il suo
nome di battesimo era Fernando. Nacque il 15 agosto 1195 da Maria Teresa Taveira e Martino Alfonso de’ Buglioni, cavaliere del re e probabilmente discendente di Goffredo di Buglione. La sua famiglia era nobile e benestante, la residenza era nei pressi della cattedrale della capitale portoghese, dove fu battezzato e ricevette la prima educazione spirituale dai canonici della cattedrale. Morì 36 anni dopo a Padova, dopo aver predicato anche in Francia e a Bologna. È stato inizialmente un monaco agostiniano, poi divenne frate francescano, canonizzato dalla Chiesa Cattolica a Spoleto il 30 maggio 1232 da Papa Gregorio IX, e proclamato Dot-
tore della Chiesa. Fu un abile predicatore, insegnante di teologia, dalle grandi doti dialettiche; venne incaricato da San Francesco d’Assisi, che conobbe personalmente, di contrastare in Francia la corrente eretica catara. È venerato come il protettore dei poveri, degli oppressi, delle donne incinte, degli affamati, dei viaggiatori, degli animali, degli oggetti smarriti, dei pescatori, dei marinai e perfino dei nativi americani. Oltre a Ruffano, nella provincia di Lecce, è celebrato come santo patrono anche a Borgagne, Cutrofiano, Felline, Melissano, Minervino, Montesardo, Monteroni, Poggiardo, Soleto e Zollino. La Redazione
LUOGHI DELLO SCIROCCO - R U F F A N O
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onna, cos’è un siqueri?» domandavano ogni volta i bambini alle nonne, quando le sentivano mormorare quella misteriosa litania in latino, che non sembrava tanto una preghiera, perché nel recitarla veniva interrotta da una specie di cupa allegria. «Quando si dice un siqueri è a lui che tocca rispondere, a Sant’Antonio di Padova. È lui che si occupa delle cose perdute» rispondevano fiduciose. Non è un santo qualsiasi, dunque, quello che si erge fiero sopra una folla in festa, ma Antonio di Padova, il santo di quel misterioso siqueri, “adottato” anche dalla terra che « …ebbe in sorte un centurione di nome Ruffo con l’occupazione romana del Salento». Per comprendere quanto il Santo lusitano sia amato anche fuori dalla “sua” città, è d’obbligo pensare ai numerosi angoli del mondo in cui il taumaturgo è venerato con particolare affetto e calore. Una devozione antica, quindi, è quella che lega i cittadini di Ruffano al Santo di Padova. «Non c’è casa, qui, sprovvista di tele o icone raffiguranti il Santo», spiega don Nino, parroco della chiesa della Natività Beata Maria Vergine, che dal 10 al 13 giugno ospiterà le Reliquie del Santo. Nella Chiesa, infatti, il culto delle reliquie è antichissimo e nasce attorno al sacrificio dei martiri. È una pratica che è sempre stata vissuta con equilibrio e chiarezza senza eccessi né indifferenze. Don Nino cosa si onora venerando le reliquie di Sant’Antonio? Sicuramente non la materialità di ciò che vediamo, bensì la persona santa cui si rivolge l’onore. Dunque, nella persona di Antonio di Padova celebriamo l’opera che Dio ha compiuto in lui. Venerare i santi significa mettersi in comunione con Dio, loro che sono già pienamente realizzati e in perfetta comunione con Lui, aiutandoci a realizzare la comune chiamata alla santità, attraverso le vicende della storia. Spesso si è sentito dire: “Ma perché queste ossa? Non è cosa d’altri tempi? E perché la Chiesa permette questo? Che fine ha fatto la purezza della fede? Forse sono proprio queste le persone più coraggiose che danno voce alle domande che molti si pongono, senza però palesare il proprio pensiero, già sottilmente percepito come irriverente. Eppure sono domande sane, che aprono il cuore e la mente a un vissuto di fede comune di cui vale la pena appropriarsi in modo consapevole. È sempre interessante notare gli atteggiamenti di quanti si fermano davanti alle reliquie di un santo. Molti sfilano con l’atteggiamento devoto, altri con curiosità, altri ancora con
Foto: Emanuela Gaetani
Un Santo per amico RUFFANO
La festa in onore di Antonio di Padova, il Santo del Si quaeris indifferenza e malcelata incomprensione. È stato difficile poter avere per il giorno 13 di giugno le reliquie di Sant’Antonio? E come mai, proprio quest’anno, Ruffano ha pensato di riceverlo in una sua “casa tra le sue case”? All’inizio la nostra richiesta è stata respinta. Avere le reliquie in occasione della Festa Patronale ci sembrava un’utopia. Ma è risaputo che Sant’Antonio ha fatto e continua a fare ogni giorno dei miracoli, ne è un segno la Sua presenza tra noi. Da non molto, poi, la nostra Chiesa Ma-
dre si è vestita a nuovo. Sono stati completati, infatti, i lavori di restauro e per dare maggiore risalto e solennità alla festa abbiamo chiesto al rettore della Basilica di Padova il privilegio di avere tra noi le Reliquie del Santo, che ci verranno consegnate, per quei soli giorni, dal frate padovano, Padre Luciano Marini. Accoglieremo le Sante Reliquie nel convento dei cappuccini, Parrocchia “San Francesco d’Assisi”. Il collegamento tra i due santi non è infatti banale. Nel 1221 al termine del Capitolo delle stuoie, che ha visto riuniti per la prima volta oltre cinquemila frati attorno a
16 Francesco di Assisi, Antonio chiede di potersi unire ai frati della Romagna. Partirà con loro, con l’umiltà di chi sa di dover imparare a imparare. Come è stata accolta la notizia dai fedeli? L’intera comunità si sta preparando ad accogliere il Santo con spirito festoso. L’attesa è stata snodata in vari momenti, dedicati alla preghiera, alla catechesi dei ragazzi, dei giovani e delle coppie. Per chi l’ha desiderato ci sono stati momenti dedicati al sacramento della riconciliazione e dell’unzione degli infermi. Dall’1 al 12 giugno, ogni sera in chiesa, si è recitata la tradizionale Tredicina in onore del Santo. Si è fatta ruotare l’attenzione, attraverso la preghiera e la riflessione, attorno a temi centrali come la povertà, la carità, l’amore e la fedeltà coniugale, facendo riferimento all’attualità della figura di Sant’Antonio nella vita dei fedeli. È stata un’opportunità per arricchire la propria formazione cristiana. Domenica 13 giugno, avrà luogo la Solenne Processione partecipata da tutti i bambini e i ragazzi del paese. Ognuno porterà in mano un palloncino bianco e indosserà un abito votivo, una maglietta con su scritto “UN SANTO PER AMICO”. Che significato avrà per i piccoli un gesto del genere? Sant’Antonio ebbe una speciale predilezione per i piccoli, tante volte, infatti, lo ritroviamo raffigurato con il Bambino Gesù tra le braccia. In loro favore operò grandi miracoli. Ricordiamo quando risuscitò quel neonato nella culla o i dieci fanciulli annegati. Per questo i bambini si vestiranno con l’abito votivo. A Lui saranno rivolte preghiere speciali per ogni piccolo e per ogni famiglia che soffre per la perdita di un figlio, perché possa sostenerle con la forza della fede. “Se la predica non poggia sulla Parola non si conducono le persone a Dio”. Sembra quasi che Sant’Antonio abbia voluto fare un regalo speciale con la Sua presenza, in particolare a voi sacerdoti della diocesi Ugento-S.M. di Leuca, proprio in questi giorni in cui l’anno sacerdotale volge al termine. Qual è l’insegnamento di queste parole? Tante persone lottano per una società più giusta, eppure non c’è niente di giusto sotto il sole se è opera solo dell’uomo. Questo ci insegna che la giustizia, la fraternità nascono da un cuore colmo di fede. Sant’Antonio nei Sermoni usa toni duri specialmente coi preti, ma lo fa per scuotere le coscienze e per insegnare che la vera fede non è solo pura osservazione dei precetti. Chiara Congedi
LUOGHI DELLO SCIROCCO - R U F F A N O dei palloncini bianchi che i bambini lasceranno volare nel cielo. Ritornati in chiesa la festa religiosa si concluderà con il Bacio delle Reliquie. Infine l’Associazione Non solo fili..., offrirà a tutti i fedeli il “Pane dei Poveri”. Come ci ricorda, infatti, l’altare policromo, offerto dai Principi D’Amore nel 1724, dedicato ad Antonio di Padova nella Chiesa Madre, il nostro Santo ci ha lasciato grandi insegnamenti e ci ha insegnato soprattutto la Carità, cosa significa donare, stare vicini ai più poveri tra i poveri. Un’ultima curiosità sulla storia della festa … La venerazione di Sant’Antonio qui
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ietro la grande Festa Patronale si nasconde un lavoro prezioso. Le cose vanno fatte bene, non si improvvisano» spiega Rocco Stradiotti, Presidente del Comitato della Festa Patronale. Signor Stradiotti, come state organizzando la festa? Tutti noi ci siamo dati da fare per la buona riuscita dell’evento. Il nostro è un gruppo di volontari che nonostante gli impegni di lavoro e personali ha lavorato costantemente per organizzare al meglio questa grande espressione pubblica. A differenza degli altri anni, quest’anno la festa si svolgerà in quattro giorni, dal 10 al 13 giugno. Oltre ai riti e alle celebrazioni religiose, le serate saranno scandite da momenti festosi preparati e curati dal comitato. Ci potrebbe illustrare dal punto di vista civile, come si svolgerà la festa e cosa state preparando per l’occasione?
Nella serata del 10 giugno, subito dopo l’accoglienza delle Reliquie del Santo nella Chiesa Madre e i relativi saluti delle autorità civili e religiose convenute, i cittadini verranno intrattenuti in piazza con la rappresentazione di una commedia di G. Pacella ,“La Pizzoca Fausa”. Gli attori che ne prenderanno parte sono tutti fa-
17 a Ruffano è molto antica, risale addirittura al XVI secolo, quando la nobile famiglia Giangreco fece voto al Santo per ottenere la guarigione dell’unica figlia, Ninnolina. E il Santo, dagli umili e noti miracoli che ai suoi tempi aveva predicato ai peccatori di ogni risma ma che aveva soprattutto parlato alla gente comune, accolse la preghiera di questa famiglia, donando salute e vigore alla fanciulla. La statua argentea, infatti, che ancora oggi ritroviamo sotto il campanile della chiesa, opera dell’orefice Aiello, di arte napoletana datata 1791, è il dono votivo della nobile famiglia. Chiara Congedi
Un chilometro di luci sempre accese IL PROGRAMMA CIVILE
Tempo e passione che i volontari del Comitato dedicano alla buona riuscita dell’evento
centi parte del Comitato. Siamo persone normalissime, non siamo certo attori di professione, ma con questo vogliamo proprio dimostrare la nostra devozione al Santo. L’11 giugno sarà dedicato, invece, a tutti i bambini che potranno ricevere gratuitamente, in piazza IV Novembre, gelato e zucchero filato. Anche la serata del 12 giugno sarà allietata da un concerto della ex-vocalist dei Matia Bazar, Silvia Mezzanotte. E infine, per soddisfare anche gli anziani, il giorno della festa, il 13 giugno ci saranno due rinomati concerti bandistici. Preparativi per le strade del paese … Per la prima volta avremo delle luminarie molto estese. Da piazza Libertà alla piazzetta Madonna di Lourdes, per circa 1 chilometro, il paese resterà illuminato per tutti i giorni di festa. Il tutto per rendere l’atmosfera più suggestiva e festosa. Domenica 13 giugno, Solennità del Santo, due eventi in particolare caratterizzeranno la festa di quest’anno … Sì. Alle ore 17 nella Chiesa Madre, la Santa Messa sarà presieduta da Sua Eminenza Cardinale Salvatore De Giorgi. Subito dopo la celebrazione, alle ore 18, la Solenne Processione, partecipata anche da tutti i bambini e ragazzi, si snoderà per le strade del paese fino ad arrivare nella vicina frazione di Torrepaduli. Dinanzi la Casa Comunale, poi, il sindaco, Carlo Russo, consegnerà la Chiave della Città al Santo, in segno di profonda devozione. Tutto si svolgerà nella splendida cornice di uno spettacolo pirotecnico, accompagnato anche dal lancio
AGRIC U L T U R E
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La frutta va a scuola! UGENTO
Il Circolo Didattico aderisce all’iniziativa ministeriale
“Frutta&Scuola” Concimazioni e trattamenti di giugno
I consigli dell’agronomo per la programmazione e i lavori nei campi
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anzoncine, filastrocche, storielle, promesse invitanti e… chissà quanti altri espedienti e metodi hanno cercato sempre le mamme, soprattutto quelle odierne, pur di far ingurgitare ai propri figli un pezzettino di mela o una pera grattugiata, una mezza banana o uno spicchio d’arancia. Frullata, spezzettata, con la panna, nello yogurt, col gelato, portata a spasso nel parco e consumata a più riprese tra uno scivolo e un’altalena: ecco come si presenta la frutta oggi ai bambini. E se il vecchio adagio “una mela al giorno toglie il medico di torno” sembra non sortire più alcun effetto o timore nei bambini per spronarli a mangiare la frutta, allora significa che bisogna insegnarlo nel vero senso della parola, educando alla buona salute. Dunque, anche la frutta va a scuola! Un programma sanitario a tutti gli effetti, promosso e attuato dal Ministero delle Politiche Agricole, patrocinato dalla Comunità Europea, e da altri enti, in collaborazione con l’azienda Geosapori Srl e monitorato dalla sezione di controllo e sicurezza della Facoltà di Medicina Veterinaria di Bari, predisposti quest’ultimi alla
formazione di insegnanti e genitori, è entrato nei mesi scorsi in diverse scuole d’Italia. E anche il dirigente scolastico, Rosario Lezzi, della scuola elementare di Ugento ha subito accolto con interesse vivo e coinvolgente la nobile iniziativa nella sua scuola. Secondo un prestabilito calendario, la frutta è stata dunque distribuita a partire dal mese di marzo sino a giugno. I bambini, entusiasti della novità e presi anche dal “gioco” di consumare la frutta tutti insieme a scuola e dalla consapevolezza degli esiti benefici apportati alla loro salute, si sono quindi letteralmente rimpinzati di arance, mele, fragole, kiwi, ma anche di ortaggi come pomodorini, finocchi, dinanzi a divertenti filmati e giochini, tutti “al sapore di frutta”. Soddisfatti dunque, non solo il dirigente scolastico, ma anche e soprattutto i genitori che hanno potuto così scrollarsi un po’ la fatica quotidiana di invogliare i figli ad assimilare vitamine. Insomma un’esperienza sana, bella e sicuramente, come afferma compiaciuto lo stesso dirigente, da ripetersi assolutamente nel prossimo Chiara Congedi anno.
Fase fenologica Allegazione Concimazioni Negli impianti irrigui si può procedere ad una concimazione fogliare a base di azoto, fosforo e potassio ed aggiunta di microelementi (in particolare boro) per migliorare l’allegagione dei frutticini. Trattamenti Fitosanitari In caso di necessità, quando la dimensione media delle olive è pari ad un grano di pepe, può essere opportuno effettuare un trattamento contro la tignola (Prays oleae) con prodotti a base di Fosmet e Dimetoato. La lotta biologica si può effettuare utilizzando il Bacillus Thuringiensis var. kustaki o aizawai.
In caso di attacchi di malattie fungine (Occhio di Pavone, Cicloconio o Piombatura), effettuare un trattamento (associabile a quello insetticida) con prodotti a base di rame. In questo mese può verificarsi una certa attività dell’Oziorrinco che, durante la notte, risale lungo il tronco e si nutre delle giovani foglie: è consigliabile installare delle apposite fasce di fibra sintetica lungo il tronco. Operazioni colturali Si può effettuare una spollonatura alla base del tronco, eliminando i polloni eventualmente presenti e l’erba circostante. In coltura biologica è opportuno effettuare un ulteriore trinciatura delle infestanti. Dario De Giorgi
Presicce, Città dell’olio L’associazione promuove ambiente, paesaggio olivicolo e cultura dell’olio d’oliva
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i è svolta sabato 22 maggio presso Palazzo Ducale di Presicce, la cerimonia di consegna della bandiera dell’Associazione delle “Città dell’olio”. Alla presenza di Francesco Pacella, Assessore provinciale all’agricoltura, al turismo e al marketing del territorio; di Giuseppe Ferro, dirigente regionale per le politiche di sviluppo rurale; e dei Sindaci delle altre “Città dell’olio”, il Presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Città dell’olio, Enrico Lupi, ha con-
segnato al Sindaco Leonardo La Puma la bandiera dell’associazione. Fondata a Larino (CB) nel 1994, l’Associazione Nazionale Città dell’Olio raccoglie oltre 300 Enti, tra Comuni, Province, Camere di Commercio e Comunità Montane, localizzati in 17 regioni, con l’obiettivo comune di valorizzare l’ampio e vario patrimonio olivicolo italiano. Scopo dell’associazione è divulgare, quindi, la cultura dell’olivo e dell’olio di oliva di qualità, tutelare e promuovere l’ambiente ed il paesaggio olivicolo: le “Città dell’Olio” si adoperano per la creazione di occasioni qualificate di incontro diretto tra domanda e offerta, la promozione e valorizzazione dei territori olivetati d’Italia, l’affermazione del concetto di olio d’oliva come alimento protagonista della cucina italiana, attraverso l’educazione del consumatore ad una corretta alimentazione. La presenza nel territorio di Presicce del più alto numero di frantoi ipogei nel Salento testimonia la millenaria e radicata tradizione olivicola e olearia di questo paese; ancora oggi l’economia agricola ruota prevalentemente attorno all’olivo e all’olio e diverse imprese locali, ormai da anni, commercializzano direttamente le proprie produzioni. L’adesione all’associazione delle Città dell’olio è un segno, quindi, di lungimiranza e di attenzione dell’attuale amministrazione comunale verso il territorio e gli operatori del settore: un plauso ed un invito a continuare sulla strada intrapresa! Gianvito Negro Valiani
SOSTENIBILM E N T E
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20 km lontano dalla costa ma vicino alle proteste EOLICO OFF-SHORE A TRICASE
Favorevole al parco anche Legambiente, in contrasto con altre associazioni ambientaliste
(continua dalla prima pagina)
In seguito alla ormai nota Legge Regionale n.31 del 21/10/2008 “Norme in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione di immissioni inquinanti e in materia ambientale” emanata dalla prima Giunta Vendola, il ruolo delle rinnovabili è diventato predominante nella politica energetica regionale. Inoltre si sono aperti nuovi fronti sino ad ora inesplorati nella diversificazione delle fonti energetiche pulite: è il caso degli impianti eolici off-shore, installati in mare a vari km dalla linea di costa. Questa soluzione tecnologica dell’eolico riguarda anche il territorio salentino: è di recente approvazione, infatti, da parte del Comitato regionale di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), il primo parco eolico off-shore al largo delle acque di Tricase. Si tratta di un parco, quello della società Sky Saver, composto da 24 pale e di circa 90 Mw di potenza a distanza di 20 km dalla costa. L’assessore regionale all’ecologia, Lorenzo Nicastro, ha annunciato che si tratta di “un progetto notevolmente innovativo sia per l’aspetto tecnologico (in quanto ciascuna turbina sarà installa-
ta su una piattaforma galleggiante sommersa a spinta bloccata, ancorata ad un corpo morto di fondo), sia perché si tratta del primo parco eolico offshore a livello regionale”. Inoltre, aggiunge, “in considerazione della notevole distanza dalla costa si può affermare che le turbine non interferiscono con le rotte migratorie degli uccelli”. Nonostante ciò, alcune associazioni ambientaliste del territorio come il Forum Ambiente e Salute, il Coordinamento Civico ed Italia Nostra Salento hanno rivolto un appello alla Provincia di Lecce e al Comune di Tricase affinché impugnino dinanzi al Tar il progetto che prevede la costruzione dell’impianto nel Canale d’Otranto. Secondo le associazioni ambientaliste, infatti, si tratta di una scelta che “è dannosa per tutti, è inutile, spe-
culativa e causa di danni persino alle casse dello Stato e agli stessi contribuenti, che finanziano con esorbitanti incentivi tutta questa speculazione, beffati e illusi che si faccia tutto ciò per salvare un pianeta che si sta invece soltanto assassinando”. Secondo Italia Nostra Salento e il coordinamento civico locale si tratta di “un attentato ai danni dell’avifauna, di portata immane e di gravità internazionale”, poiché il Salento è “luogo di approdo, stazionamento, passaggio e partenza per centinaia di specie di uccelli migratori, che si spostano ciclicamente in tutta Europa e nel Mediterraneo, e tra Europa, Africa e Asia”. Di parere contrario è Legambiente Puglia: “Il parco eolico nel Canale d’Otranto - fa sapere l’associazione -
ha una capacità complessiva di circa 90 Megawatt e contribuirà all’aumento dell’energia rinnovabile in Puglia: un modello per il resto del Paese. Per questo chiediamo ad Italia Nostra di rivedere posizioni che rischiano di gettare un’ombra conservatrice e retriva su tutto il movimento ambientalista. La rivoluzione energetica in atto passa attraverso progetti come questo”. Legambiente Puglia chiede quindi la convocazione della conferenza Stato-Regioni per stabilire al più presto delle linee guida per gli impianti, soprattutto per quelli offshore, “per poter garantire la corretta gestione e la tutela del territorio contro autorizzazioni illegittime e dissensi da parte di qualche associazione”.
NOVOLI
Federico Baglivi
Unica soluzione: la raccolta porta a porta Il comune salentino annuncia la rimozione di tutti i cassonetti stradali
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ttraverso una circolare, a firma dell’Assessore all’Ambiente, Gianmaria Greco, l’Amministrazione Comunale di Novoli annuncia una nuova sfida per mantenere il decoro urbano della propria cittadina. Così, in linea con le disposizioni previste dal Piano Generale di Gestione dei Rifiuti, nonché in considerazione del fatto che una corretta gestione dei rifiuti, fondata sul riciclo, possa risultare un’importante risorsa per il territorio, non solo come tutela dell’ambiente ma anche in termini economici, il Comune ha disposto che a partire dal 24 maggio siano eliminati tutti i cassonetti stradali e si proceda alla raccolta dei rifiuti “porta a porta”. Affinché tutti i cittadini avessero chiare istruzioni in merito inoltre, la stessa amministrazione, in collaborazione con la ditta Igeco, ha provveduto ad istituire nella piazza del comune un info point in grado di fornire tutte le indicazioni utili per un corretto espletamento del servizio, procedendo alla distribuzione degli appositi contenitori: quello per la raccolta indifferenziata (verde), per la plastica (giallo) e per la carta (blu). Gli esercizi commerciali, invece, potranno disporre di contenitori di dimensioni correlate alla portata del-
le diverse attività. Contestualmente al ritiro del kit per la differenziata, inoltre, i cittadini potranno richiedere, attraverso la compilazione di un apposito modulo, da consegnare poi presso l’ufficio URP, un contenitore per il compostaggio, al fine di convertire i rifiuti organici da cucina e giardino in concime naturale. Lungo le strade vengono collocate 16 campane per la specifica raccolta del vetro, nonché ripristinati gli appositi contenitori per la raccolta di pile e batterie scariche, oltre che quelli per farmaci scaduti, che si potranno trovare nei pressi di ambulatori e farmacie. Pertanto l’incivile abbandono di rifiuti, presso campagne e zone periferiche del paese, segnalato alle autorità competenti, sarà severamente sanzionato. Tuttavia, in considerazione del fatto che sarà necessario del tempo affinché i cittadini possano adeguarsi al nuovo sistema di raccolta, l’assessorato ha predisposto la presenza di una piattaforma ecologica, “Ecocentro”, dove ad alcune persone sarà concesso di continuare a conferire i rifiuti ancora con la vecchia modalità: sarà appunto tale sistema che riconoscerà e selezionerà automaticamente i materiali di scarto. Laura Marrocco
SOSTENIBILM E N T E
volatili); invece contengono alte percentuali di formaldeide, biocidi, metalli pesanti, con effetti potenzialmente dannosi per la salute (dalle semplici allergie fino ai carcinomi a fegato, vescica e polmoni). I produttori di pitture naturali non ritengono sufficiente la dicitura “zero VOC” che indica una bassa percentuale di solventi, senza specificare quali e quindi senza distinguere tra componenti naturali atos-
Le pareti (e la salute) ringraziano P I T T U R E N AT U R A L I
Le materie prime ecologiche più economiche e meno dannose. Attenzione però alle truffe
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e pitture ecologiche, come tutte le finiture naturali, prevedono la totale esclusione di materie prime di sintesi petrolchimica e l’uso di componenti di origine naturale o di chimica dolce che non creino problemi per l’ambiente e la salute di chi le usa. Attualmente sul mercato sono presenti una serie di prodotti sedicenti ecologici, con suffissi “eco”,
“bio”, “naturale”. Gli “eco furbi” in questo settore sono di casa; del resto i produttori di vernici non hanno difficoltà a darsi qualche “pennellata di verde” e la mancanza di normative permette alle aziende di usare le parole con una certa libertà. Per fare un esempio, tutte le pitture ad acqua convenzionali vengono oggi spacciate per ecologiche e a “zero V.O.C.” (composti organici
siche e sostanze pericolose. Se si considera la vita media di questi prodotti si nota come quelli naturali (olio di agrumi) scompaiono molto velocemente, mentre i clorofluorocarburi si dimezzano in 4.500 anni. Le pitture naturali hanno un effetto equilibrante, mantengono la traspirabilità delle superfici trattate. I pigmenti costituiti da terre naturali, offrono colori molto stabili, piacevoli
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e vivi. Usare pitture e vernici naturali evita di vivere in un ambiente domestico dove i materiali convenzionali sono possibili fonti di allergie e a volte anche di patologie serie. Abitare fra mura o usare oggetti dipinti con sostanze naturali crea un’armonia che il nostro corpo percepisce e lo pone al riparo da possibili effetti dannosi generati dai prodotti petrolio derivati. I prodotti naturali sono semplici da usare e richiedono operazioni di manutenzione a basso prezzo, sia per i trattamenti degli interni che degli esterni. E sono due volte economici: privi di prezzo in termini d’inquinamento e capaci di produrre notevoli risparmi nelle manutenzioni. L’utilizzo del latte, dell’uovo, della cera d’api, dell’olio di lino, gloriosi componenti della storia dell’arte e delle tecniche pittoriche, è affiancato da un sistema di conservazione “naturale” (acidificazione e alcalinizzazione con aceti, oli essenziali, acidi citrici, borati, sali, calce, propoli che stabilizzano il pH e la carica batterica). In etichetta e in scheda tecnica viene spiegata, in modo inequivocabile, la dichiarazione delle materie prime utilizzate; cosa che non succede con i prodotti convenzionali comunemente in commercio. Per evitare spiacevoli sorprese, sarebbe bene che chi voglia indirizzarsi all’uso di questi prodotti, lo faccia rivolgendosi a centri specializzati in bioedilizia. Massimo Fracasso
Un quartiere per soli ciclisti A Vienna è stato costruito un complesso di 244 appartamenti i cui abitanti non devono possedere automobili e motocicli. I garage sono stati sostituiti da spazi comuni, aree benessere, parchi e lavanderie. La capitale austriaca, in particolare, dispone di servizi pubblici elettrici, car sharing, ascensori più grandi per permettere il trasporto delle due ruote e la metà dei parcheggi, coperti e protetti, è riservata alle bici. La Redazione
SOSTENIBILM E N T E
21 gente del posto, un servizio fotografico e cartografico sono diventati il materiale di una relazionedenuncia al Corpo Forestale dello Stato di Gallipoli, che dopo aver eseguito il sopralluogo ha inoltrato tutto il carteggio alla Procura di Lecce. Il capo d’accusa è la realizzazione di opere abusive, come la costruzione di una villa al margine Nord-NordEst del fenomeno carsico, l’esecuzione di diverse colmate sul fondo della voragine per piantumare un palmeto e altri alberi da frutto, con la conseguente distruzione di tutta la macchia mediterranea. Il tutto in barba
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el territorio di Alliste, sulla serra ionica, non distante dal mare, sul pianoro che si inerpica verso NordNordEst, sulla parte più bassa, a quota 30 m sul livello del mare, nella contrada denominata “U Cupu” esiste un pozzo-carsico di origine tettonica che si apre nei calcari duri del Cretacico (calcari di Melissano). Questa voragine, molti anni fa, presentava per tre lati una parete quasi a strapiombo e aveva una circonferenza ovoidale delle seguenti dimensioni: lunghezza 140 m per 90 m circa e una profondità che si
L’opera abusiva che colma la voragine carsica ALLISTE - LOCALITÀ “U CUPU”
Modificata la cavità naturale e distrutta la macchia mediterranea
aggirava intorno ai 50 m. Solo il fronte della parete Est si presentava franato con la presenza di grossi blocchi e pietrisco sul quale vegetava un secolare albero di carrubo (ceratonia siliqua); mentre tutto l’areale circostante era interessato da una folta macchia mediterranea. Rivisitando l’area, un anno fa circa e, nuovamente, pochi mesi orsono, quando si era succeduto un nuovo proprietario della zona, era visibile uno scempio: l’ambiente, relativo al fenomeno carsico, era stato del tutto modificato (in peggio) a causa di una antropizzazione della spallata della serra causata dall’apertura di una nuova strada asfaltata che porta ad Alliste. “U Cupu” è considerato e si pre-
senta a tutt’oggi speleologicamente uno dei fenomeni carsici tra i più grandi e interessanti del Salento, che meriterebbe di essere inserito sulle
carte pubblicitarie degli itinerari turistici. La documentazione su quanto era avvenuto, le informazioni avute dalla
alle leggi urbanistiche regionali preposte alla salvaguardia dell’ambiente paesaggistico, idrogeologico e carsico. Antonio Piccinno
Il fenomeno carsico GROTTE, SORGENTI, VORAGINI
Un vero e proprio reticolo idrografico sotterraneo creato dai movimenti della terra
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iversi sono gli aspetti conoscitivi dei fenomeni geologici e morfologici che il basso Salento subì dal Pliocene (7 milioni di anni fa) al Quaternario (1,5 milioni) a causa dei frequenti abbassamenti ed emersioni delle acque del mare. Nelle prime fasi le dorsali (o serre) si arricchivano di nuovi depositi, mentre nelle fasi successive,
l’erosione superficiale delle acque marine asportava dalle alture terreni e detriti, cementificati precedentemente, ridepositandoli in mare. Nel Cretaceo (100 milioni di anni) si verificarono grandi fenomeni geologici come il formarsi delle “serre”che hanno quasi tutte un andamento parallelo Nord-NordOvest Sud-SudEst, per unirsi verso la punta estrema del Salento ossia a S.M. di Leuca. Il Salento oggi si presenta avaro, o quasi, di fiumi con pochi laghi o zone lacustri, sia sulle coste dell’Adriatico che dello Ionio; sono però rimaste le tracce dei canaloni o alvei che fanno supporre che questa regione, in antico, era attraversata superficialmente o per via sotterranea da vari corsi d’acqua che sfociavano in mare. La provincia di Lecce è una zona carsica dove, inverosimilmente, il fenomeno si presenta quasi in superficie a differenza delle altre regioni
della Puglia; basta prendere, ad esempio, il più grande fenomeno carsico di origine fluviale, scoperto alcuni anni fa a Porto Badisco (Otranto), denominato “Grotta dei Cervi”, dove sono presenti diverse pitture del Neolitico, che è lungo circa 3 km e si trova a 25 m sul livello del mare, con uno spessore della volta, a livello di campagna, di 28 m. Le manifestazioni carsiche, che caratterizzano il nostro territorio, sono dovute ad un intenso sviluppo di un vero e proprio reticolo idrografico sotterraneo, caratterizzato dalle oscillazioni del livello marino soprattutto nelle varie fasi del Quaternario (2 milioni di anni fa); infatti, lungo la dorsale ionica si originarono diversi fenomeni carsici come: grotte, inghiottitoi, sorgenti, voragini e diverse quote nelle falesie lungo l’asse della serra che porta a S.M. di Leuca. Antonio Piccinno
CURA DEL C O R P O
Per un’abbronzatura perfetta
Per monitorare il glucosio ci vuole l’argento
La giusta protezione e una corretta alimentazione per la tintarella Come preparare la pelle ai raggi solari Con l’arrivo della bella stagione il desiderio comune di uomini e donne è ottenere una pelle sana e abbronzata. Si pensa erroneamente che basti esporsi al sole qualche ora al giorno per ottenere una bella tintarella! In realtà l’abbronzatura è la risposta naturale della nostra pelle all’esposizione dei raggi solari e dipende da vari fattori: dal nostro tipo di pelle, dal modo in cui ci esponiamo al sole e soprattutto da come ci alimentiamo. Inoltre, nonostante i benefici che il sole apporta al nostro corpo, occorre ricordare che esposizioni troppo prolungate provocano un prematuro invecchiamento cutaneo che si manifesta con pelle disidratata, rughe e macchie.
I fototipi Il fototipo è determinato dalla qualità e dalla quantità di melanina presente in condizioni naturali nella pelle e varia in funzione di molti parametri, legati alla razza, all’età (la pelle dei bambini è meno protetta dalle radiazioni solari) e alla regione corporea. L’azione dei raggi ultravioletti sulla pelle dipende dalla sensibilità dei soggetti che si espongono al sole. I soggetti di carnagione medio-scura (fototipo III e IV) possiedono elevate capacità protettive e si abbronzano facilmente senza scottarsi, i soggetti biondi o rossi (fototipo I e II) a causa dello scarso contenuto di melanina nella pelle si abbronzano poco e sono soggetti a scottature ed eritemi. L’esposizione al sole deve essere quindi controllata e la pelle deve essere
sempre più protetta, con l’utilizzo di creme protettive e dopo sole. Per tutti i fototipi vale la regola di evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata. L’alimentazione La preparazione per una corretta abbronzatura comincia …a tavola! Con il caldo, infatti, durante il processo di produzione di melanina, la pelle consuma più velocemente gli antiossidanti naturali, le vitamine C ed E che servono a neutralizzare i radicali liberi, primi responsabili dell’invecchiamento. É necessario perciò reintegrarle di continuo per mantenere attivo il processo di idratazione della pelle e di tutto l’organismo. Per questo motivo in estate bisogna curare in modo particolare l’alimentazione e consumare frutta e verdura di colore rosso-arancio e verde scuro come melone, cocomero, albicocche, pesche, carote, peperoni e pomodori. Questi alimenti, ricchi di betacarotene, stimolano la produzione di melanina, proteggono la pelle e favoriscono un’ottima abbronzatura.
Il cibo: alleato della salute SALUTE E BENESSERE
Una corretta alimentazione previene disturbi e patologie
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limentazione e nutrizione sono termini che generalmente si equivalgono anche se il primo si riferisce alla ricerca delle fonti, attraverso gli alimenti, di nutrienti ed energia, il secondo al bisogno e agli effetti che gli alimenti, in eccesso o in difetto, hanno sull’individuo. Il mantenimento dello stato di salute è garantito dal giusto apporto di nutrienti derivante da un’alimentazione varia, che tenga conto delle diverse esigenze fisiologiche ed eventualmente patologiche dell’individuo. Tante patologie del nostro tempo, infatti, possono essere ritardate o in parte “curate” facendo attenzione a ciò che introduciamo nel nostro organismo con gli alimenti. Per questo è importante che il cibo sia considerato un alleato della nostra salute e non un nemico (come tante diete hanno per anni fatto credere). Il termine dieta (dal greco) deve essere inteso come “modo di vivere”, in quanto il concetto di prescrizione della dieta, poco efficace, è ormai ampiamente superato. Nell’approntare un piano alimentare, è necessario considerare non solo l’aspetto nutrizionale-metabolico, ma anche quello psicologico, in considerazione del fatto che le nuove generazioni affrontano la loro insoddisfazione con l’eccesso di cibo, di alcool, ecc. Tutto ciò è da ricondursi alla sfe-
ra familiare, all’abitudine a sapori eccessivamente dolci e alla gratificazione del cibo e della convivialità che da esso deriva. Per cui, un rapporto corretto e sereno col cibo già dai primi anni di vita è il modo migliore per prevenire nell’adolescenza i disturbi del comportamento alimentare. Le diete, pertanto, non devono es-
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sere considerate la fine del lavoro del nutrizionista o del dietologo, ma rappresentano la premessa alla soluzione del problema che ci si trova ad affrontare, sia esso l’obesità o altre disfunzioni del tratto gastro-enterico, che possono essere migliorate con una corretta alimentazione. Loredana A. De Giuseppe
Il laboratorio di Fisica delle nanostrutture del Dipartimento di Scienza dei materiali dell’Università del Salento fa nuovamente parlare di sé. Il gruppo di ricerca ha ideato e realizzato una nuova metodologia per la rivelazione della presenza di glucosio nei fluidi, utilizzando l’interazione di nano particelle di argento (cioè piccoli aggregati di atomi) con il glucosio. Il metodo, efficace e veloce, è utile per monitorare il glucosio in soggetti insulino-dipendenti. I risultati di questa attività sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista NaLa Redazione notechnology. Occorre consumare molta acqua per mantenere la pelle bene idratata, evitare di bere alcool e consumare invece olio extravergine di oliva, che serve a far assorbire più facilmente il betacarotene all’organismo. Buona estate! Francesca Loredana Bello
QUANDO MANGIARE COSA
La frutta di stagione Ci sono tantissimi motivi per prendere la sana decisione di mangiare solo frutta di stagione. Eccone alcuni. La frutta fresca non ha conservanti, è maturata naturalmente, è buona e gustosa anche con la buccia che può essere mangiata senza timore. Contiene, inoltre, meno acqua e più vitamine (il contenuto di vitamina C, in particolare, inizia a calare rapidamente dopo la raccolta). La frutta di stagione del mese di GIUGNO: albicocche, banane, ciliegie, fichi, fragole, limoni, mirtilli, pesche e susine.
CURA DEL C O R P O
Ricca di ferro e di vitamina C ERBE OFFICINALI 5 - CICORIA
Già conosciuta dagli egizi, venne definita “amica del fegato”dai greci
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ichorium intybus L. Composite è presente nell’area mediterranea e in terreni calcarei, argillosi, asciutti e nei campi incolti. È una pianta annuale, biennale o perenne, con fusto rigido, peloso, provvisto di numerose ramificazioni. Le foglie inferiori sono profondamente incise, quelle superiori sono piccole e allungate; i fiori, che si aprono al mattino e si chiudono alla sera, sono di colore celeste vivo (luglio-settembre), raccolti in grandi capolini. La radice è a fittone. Le parti utilizzate sono le foglie (giugno-agosto, prima della fioritura), ottime per insalate, e la radice (novembre). Le radici della pianta, raccolte in autunno, seccate, leggermente tostate e macinate, erano usate per preparare un surrogato di caffè. A nostra memoria, nei periodi di autarchia economica, quando il caffè era un lusso per pochi, nelle nostre case, “i grandi” si consolavano con tazzoni di cicoria che potevano bere anche “i piccoli”: era il cosiddetto caffè dei bambini. Interessante ora ripercorrere la storia dell’uso di questa antica pianta considerata efficace nella cura dell’anemia e dell’astenia, perché ricca di ferro e di vitamina C. Nel 1873 l’egittologo tedesco Ebers venne in possesso di un voluminoso rotolo di papiri. Lo scritto si rivelò il primo trattato medico egiziano conosciuto. Si può affermare quindi che duemila anni prima della medicina greca esisteva
già in Egitto un elenco numeroso di medicamenti di uso comune. Due delle ricette, contenute nei famosi rotoli, risalgono alla VI dinastia, 24 secoli prima della nascita di Cristo. Una ricetta del papiro di Ebers si riferiva alla pianta di
cui ci occupiamo. La scuola greca, e Galeno in particolare, la considera “amica del fegato”. L’uso alimentare delle foglie di cicoria selvatica risale al XVII secolo; coltivata negli orti di conventi e abbazie, essa ha dato origine a numerose
IN ERBORISTERIA
Combattere stanchezza e stress
Tonici per il cambio di stagione, energia naturale per contrastare sforzi e tensioni
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empre più spesso ci si sente chiedere un rimedio per la spossatezza, per lo stress ed i disturbi che ne conseguono. Con l’arrivo della primavera, e del caldo, queste richieste sono sempre più frequenti. Sono il frutto amaro della società in cui viviamo, dei ritmi di vita frenetici e delle mille difficoltà che quotidianamente siamo chiamati ad affrontare. Lo stress non è altro che una reazione fisiologica prodotta da stimoli denominati stressor. Tipici stressor sono i ritmi di lavoro o di vita troppo elevati. Lo stress è sinonimo di cambiamento e rappresenta la risposta di adattamento dell’organismo ad un generico mutamento di tipo fisico, psichico o ambientale. Stress significa letteralmente tensione, sforzo. Per contrastare lo stress e di conseguenza la stanchezza, la medicina naturale mette a nostra disposizione le cosiddette piante adattogene, note per la loro capacità di potenziare la reazione di adattamento dell’organismo. Molte di queste hanno anche proprietà tonico-energetiche. Tra le principali piante tonico-adattogene utilizzate troviamo il Ginseng, del quale si utilizza la radice di pianta di almeno sei anni. Viene consigliata come tonico rinvigorente contro la fatica fisica e mentale, depressione e convalescenza.
Un’altra radice è quella di Eleuterococco. È in grado di contrastare la ridotta capacità di rendimento e di concentrazione, oltre che migliorare le prestazioni atletiche, perché rende l’or-
ganismo più resistente allo sforzo, migliorando la resistenza fisica alla fatica. Anche la Radiola è apprezzata per le sue proprietà adattogene che non esercitano un’azione eccitante, ma un’atti-
23 varietà orticole commestibili, come ad esempio il radicchio e l’indivia, che sono meno amari della specie da cui derivano, ma che posseggono principi attivi meno efficaci. Ora, in tempi di crisi, sarebbe opportuno, per le nostre tasche e per la nostra salute, recuperare l’uso della “cicorietta” o “cicorella”, come viene chiamata in alcune regioni del nostro paese, per la preparazione di ottime insalate primaverili. Noemi di Recoaro
vità antidepressiva con miglioramento del tono dell’umore e del recupero delle energie, anche attraverso una migliore qualità del sonno. Una associazione fitoterapica ed un corretto stile di vita sono pertanto da considerarsi approcci complementari ed utili nel trattamento del sempre più diffuso disturbo dello stress. Anna De Rosa
SPORT
ADS CALCIO UGENTO FEMMINILE
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l Rally del Salento taglia quest’anno il traguardo delle quarantaquattro edizioni, e lo festeggia con il ritorno, dopo il turnover dello scorso anno, nella sua sede naturale: costituirà infatti la terza prova del Campionato Italiano Rally 2010, dopo il rally 1000 Miglia e gli sterrati dell’Adriatico. Il Rally del Salento 2010, in programma dal 17 al 18 giugno, vedrà le Case Ufficiali Abarth, Peugeot e Skoda e i più accreditati team satelliti (primo fra tutti il team Ford Motus) confrontarsi con programmi di alto livello. Il tutto arricchito dalla presenza di un bel gruppo di campioni titolati e di pi-
Le migliori calciatrici della provincia
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Ritorna il Rally del Salento 44° EDIZIONE
Il 17 e 18 giugno il Salento ospita la terza prova del Campionato Italiano Rally loti di rango, in quantità consistente come da molti anni non si verificava nel CIR. A questo si aggiunge il nutrito lotto dei giovani che hanno già aderito all’iniziativa del Campionato Italiano Rally Junior, una serie che ha trovato l’appoggio di un grande costruttore, Renault, con la sua filiazione sportiva italiana, e che offrirà ai piloti emergenti un’importante chance di mettersi in mostra. Ancora con le Renault New Clio R3, al Rally del Salento, vivrà un nuovo appuntamento il competitivo e affollato Trofeo monomarca, cosi come vedremo sui tracciati leccesi le aggressive Abarth 500
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impegnate nella serie monomarca della casa torinese. A completare il quadro delle validità del Rally del Salento, quella per il Challenge di 7° Zona: una ghiotta opportunità per i migliori piloti locali di confrontarsi con tanti piloti “forestieri” e con un percorso impegnativo e probante. La principale novità del 44° Rally del Salento è la struttura organizzativa, che si avvarrà dell’opera di Ciocco Sporting Club, collaudato staff con importanti esperienze nel settore rallistico, del fuoristrada e nella realizzazione di eventi a carattere motoristi-
co. Ciocco Centro Motori, nel lavoro di “costruzione” del Rally del Salento (indetto come tradizione dall’Aci Lecce), usufruirà della competenza della scuderia Piloti Salentini. Il via alla gara sarà dato giovedì 17 giugno a Lecce, nella centrale piazza Mazzini, alle ore 19.00, ed il primo impegno sarà l’avvincente prova spettacolo sul circuito del Kartodromo La Conca. Ci sono dunque tutte le premesse per un grande spettacolo di sport e agonismo, con lo sfondo naturale inimitabile e affascinante di un Salento nella sua stagione più affasciPietro Fornaciari nante.
a Coppa Salento Aics del campionato provinciale, il titolo di miglior attacco, di miglior capocannoniere del Torneo, di miglior difesa e di miglior portiere della Coppa. Ha conquistato ogni prestigioso riconoscimento possibile la squadra Ads Calcio Ugento Femminile, fondata meno di un anno fa con lo scopo di promuovere il “calcetto” femminile a Ugento. La costanza e la passione hanno premiato la squadra allenata da Massimo Zaccaria, offrendo soddisfazione e orgoglio alla dirigenza della squadra e allo staff tecnico, oltre che alla Città di Ugento e agli sponsor che hanno sostenuto le giocatrici. Risultati conquistati affrontando squadre agguerrite, quali l’Olimpica Scorrano e l’Angels Matino, battuta nell’ultimo incontro per 4-3. Il capitano, Barbara Micaletto, con 20 gol realizzati ha portato a casa il titolo di capocannoniere; Valentina Fiordiriso, invece, è stata la miglior portiere La Redazione della Coppa.
SPORT
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ra i molti animali domestici che hanno affiancato l’uomo nella sua evoluzione e nella sua storia, il cavallo ha avuto indubbiamente il ruolo da protagonista. Con il cane l’uomo ha stretto un forte patto di amicizia e fin dall’inizio il rapporto fra i due si è basato sulla reciproca necessità legata alla sopravvivenza. Altri animali sono stati sottomessi dall’uomo per soddisfare necessità di cibo e lavoro. Con il cavallo, invece, la storia è un po’ diversa. Il cavallo, inizialmente considerato alimento, è divenuto col tempo il principale strumento del progresso umano. Possiamo dire con certezza che senza il contributo del cavallo il corso dell’evoluzione e della storia dell’uomo sarebbero stati sicuramente diversi. Come per gli altri animali divenuti domestici, anche sul cavallo l’intervento dell’uomo ha influito in
L’Australia cerca italiani (ed europei) Si chiama working holiday visa, è un visto che permette ai cittadini italiani tra i 18 e i 30 anni di viaggiare e lavorare legalmente per un anno intero in Australia e Nuova Zelanda. Un modo facile per immigrare nei due paesi oceanici: trovato un lavoro stabile è facile poi restare. L’interesse di nuovi cittadini di origine europea nasce dalla necessità di contrastare l’aumento vertiginoso di immigrati asiatici. La Redazione
Uomo e Cavallo, un rapporto speciale Testimone del progresso umano, reagisce con coscienza e intelligenza
modo sostanziale sull’evoluzione delle razze, seguendo anche in questo caso un concetto prettamente utilitaristico. Pensiamo a tutte le attività in cui il cavallo ha affiancato l’uomo: il lavoro nei campi, il trasporto di cose e persone, la guerra e la conquista, l’arte e la cultura.
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Nei paesi in via di sviluppo tutto ciò è ancora molto attuale, mentre per i paesi occidentali il cavallo riveste oggi sostanzialmente una dimensione ecologica e sportiva senza dimenticare l’utilizzo di questo splendido animale nella pet-therapy. Certo è che chi si avvicina al mon-
do del cavallo difficilmente potrà rimanere indifferente alle sensazioni che si provano anche solo guardando l’animale. Se chiediamo ad una persona che va a cavallo perché lo fa, quasi sicuramente risponderà che è una “malattia”. L’equitazione è l’unico sport in cui
l’uomo interagisce intimamente con un soggetto vivente che reagisce con coscienza ed intelligenza agli stimoli cui è sottoposto. Il cavallo non è uno strumento immobile e muto di cui essere fruitori passivi, ma è un soggetto vivente capace di trasmetterci le sue sensazioni e i suoi sentimenti e sensibile al punto di capire i nostri stati d’animo verso di lui. L’appassionato di cavalli sente il bisogno del contatto con l’animale fino a diventarne dipendente. Il rapporto uomo-cavallo non è univoco, ma è un continuo dare-avere; forse è proprio per questo che l’uomo ne sente il bisogno e cerca di appagare questo desiderio non solo fisico, come la maggioranza degli sport, ma soprattutto spirituale. Ippazio Aretano
FOTOGRAFIA
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Messi, te intra i panni te 'nnessi
Comunicare con le immagini, attraverso l’emozione di una foto. Ogni mese l’associazione Photosintesi ne sceglierà una per i lettori de Lo Scirocco, un trampolino fatto di luce e colori per tuffarsi nel mondo.
I
l giallo dei campi di una mietitura appena passata, i solchi che la mietitrebbia ha disegnato sul terreno, il cielo finalmente azzurro di un'estate pazientemente attesa, il sole che scalda l'aria intorno e dà vita a una nuova stagione di amori. Ecco cosa finalmente ci sveste dei pesanti abiti e ci toglie di dosso il grigiore delle piovose giornate invernali. Dati di Ripresa: Canon EOS 400D Obiettivo 18-200/3,5-6,3 - Esposizione Manuale - Otturatore 1/1250 Apertura f:8 - ISO 100
L’Associazione culturale
PHOTOSINTESI
INFO AZIENDALE
SOS INFORMATICA SOS Informatica nasce nel 2007 come valida azienda di consulenza per le installazioni e la manutenzione di personal computer e notebook. Successivamente sviluppa una divisione dedita all’informatica professionale, rivolgendosi da subito come partner ideale di aziende di vari settori e dimensioni che utilizzano l’informatica per la gestione ed il supporto di tutti i processi aziendali. Attraverso l’assemblaggio e la commercializzazione di Personal Computer, reti, stampanti scanner, pac-
chetti software vari e più in generale tutto ciò che ruota attorno all’automazione dell’ufficio, l’azienda si propone come punto di riferimento tecnologico per far fronte alla sempre più rapida crescita ed evoluzione del settore. La divisione informatica risponde alle esigenze di rinnovamento tecnologico delle aziende siano esse piccole, medie o grandi e di qualunque settore merceologico, con soluzioni hardware e software standard e/o personalizzate.
La nostra azienda è strutturata per effettuare i servizi di manutenzione sulle apparecchiature e le reti informatiche. NGli interventi vengono effettuati nel laboratorio della sede, dove tecnici specializzati garantiscono, con competenza e professionalità, il ripristino delle condizioni di funzionamento. Il sevizio viene fornito anche presso la sede dei clienti, impostando dove richiesto, contratti di manutenzione per le apparecchiature e le reti. Si offre anche un servizio di teleassisten-
Photosintesi è un’associazione di fotoamatori che ha sede a Casarano, in via Canova 44, ma opera in tutto il Salento. Ha una scuola di fotografia, organizza concorsi nazionali, fotoviaggi, mostre fotografiche e tra i suoi quasi 100 iscritti ha molti talenti, giovani e meno giovani. Photosintesi ha dato una svolta all’arte fotografica salentina: è un gruppo di persone molto eterogeneo e di ogni estrazione sociale che ha fatto della moralità e della serietà i suoi cavalli di battaglia per stare insieme e vivere la vita associativa. Il 30 giugno scade il termine per partecipare al concorso fotografico nazionale “Photosintesi 2010” al quale si può partecipare proponendo delle foto a tema libero oppure cimentandosi con i due temi obbligati: “Musigrafie” e “Moltitudini e solitudini”. Il sito web ufficiale (www.photosintesi.it) è molto visitato e offre giornalmente nuovi spunti e iniziative, oltre alle informazioni dettagliate sul concorso.
za. Si sviluppano progetti web personalizzati che vanno dalla semplice, ma efficace, vetrina su internet fino ad un catalogo completo di Commercio Elettronico. A disposizione anche consulenza alla legge sulla privacy. Visita il sito www.sos-informatica.it Francesco Corrado
HE INE KEN JAM MI N’ FE S TIVAL 2010
Il video dei Garnet per la finale
L
o staff di RockTv ha scelto tra quasi 3800 band italiane e straniere le migliori 28, tra queste i Garnet, band composta da cinque ragazzi salentini. Il Megaconcerto del 3, 4, 5 e 6 luglio 2010 si svolgerà presso il Parco San Giuliano di Venezia e vedrà la presenza di Aerosmith, Greenday, Black Eyed Peas, Pearl Jam, 30 Seconds to Mars, Massive Attack e tanti altri musicisti di fama internazionale. Perché anche i Garnet si possano esibire sul grande palco di Venezia è necessario votare il loro video girato al Massive Art’s Studio di Milano dalle telecamere di RockTv. Per tutto il mese di giugno sarà in rotazione per essere visto e votato sia su RockTv (nel programma Salaprove) sia nel sito ufficiale dell’HJF www.heineken.it, oppure direttamente su
MUSICA
www.heineken.it/band/garnet. I Garnet, impegnati socialmente, sono da sempre molto apprezzati nel panorama musicale italiano. Il brano “Distanze” è stato premiato come una delle migliori canzoni italiane scritte sulla crisi umanitaria della regione del Darfur e insieme ad un altro brano “Nulla da perdere” è presente nella compilation di Amnesty International “Una canzone per Amnesty” dal titolo “Voci per la Libertà 2010” già in tutti i negozi di dischi dallo scorso 18 maggio. Attualmente lavorano al fianco del loro produttore Paolo Pellegatti alla realizzazione del disco in uscita. La band è composta da Eleonora Passaseo, voce; Ivan “Navi” Ciullo, rap e sample; Max Ratano, chitarra; Tony Apruzzi, basso; Gianmarco Serra, batteria. La Redazione
27
L
’associazione Fidas sezione “Roberto Iacobelli” di Acquarica del Capo lancia la prima edizione del Voce d’Incanto Festival, un concorso organizzato con lo scopo di promuovere i giovanissimi talenti che
portanti ospiti: l’attrice salentina Gegia e l’attore Andrea Balestri, il mitico bambino che interpretò Pinocchio nel film del regista Luigi Comencini, al fianco di grandi attori come Nino Manfredi, Vittorio De Sica e Gina
Voce d’Incanto Festival ACQUARICA DEL CAPO
Al via la prima edizione della rassegna canora
hanno la passione per il canto. Col patrocinio del Comune di Acquarica del Capo e la collaborazione di Radio Venere e Radio Peter Pan, il festival vedrà la partecipazione di bambini e ragazzi, dai 5 ai 17 anni, nella serata del prossimo 24 luglio. Presenterà il festival la cantante Cinzia Corrado, vincitrice nelle nuove proposte del Festival di Sanremo 1985. A valutare le esibizioni una giuria composta da musicisti di grande rilevanza internazionale, da giornalisti e da talent-scout nazionali. Ad intrattenere il pubblico due im-
Lollobrigida. Ospiti della serata anche i vincitori dello Zecchino D’oro 2006, con la canzone Wolfango Amedeo, Madilde e Davide Angelelli, quest’ultimo anche recentemente protagonista nella trasmissione tv Ti lascio una canzone. Le iscrizioni sono aperte fino al 30 giugno. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere alla Fidas di Acquarica del Capo in via Roma, 42 (lunedì, martedì e giovedì dalle ore 18.00 alle 20.30), oppure ai numeri 340.239. 50.27 - 377.195.73.56.
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2 locali commerciali di nuovissima costruzione per stagione estiva o attività annuale. Pieno centro (Corso Annibale) a due passi dal mare. 50mq + 50mq deposito e ampia area circostante cadauno. Max serietà. Per maggiori informazioni chiamare: 080.5306026.
C I N E M A e T E AT R O
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E C O L O G I C O I N T E R N AT I O N A L F I L M F E S T I VA L
Sguardi e visioni su ambiente, ecologia e territorio Ultimi giorni per sottoporre i propri video alla rassegna di Nardò
Un’opera di Maurizio Buttazzo esposta nella edizione 2009 dell’EIFF
C
’è tempo fino al 15 giugno per presentare il proprio lavoro alla terza edizione dell’Ecologico International Film Festival, che si svolgerà a Nardò tra il 16 e il 19 settembre prossimi. Due sono le sezioni in cui è strutturato il concorso: una riservata agli autori e una alle scuole. I lavori potranno essere presentati sotto forma di film o video, appartenenti al genere documentario o fiction e nelle tre sezioni di corto (max 15 min.), medio (tra i 16 e i 50 min.) o lungometraggio (oltre i 51 min.). Possono partecipare al concorso i film sui seguenti temi: Ambiente (la natura, il paesaggio, l’energie rinnovabili, la città, ecc.), Società (la cultura, l’economia, i valori umani, lo sfruttamento, la guerra, ecc.), Diversità (le differenze culturali, il razzismo, la povertà, il disagio psichico e sociale, l’integrazione, ecc.). Ai vincitori del concorso riservato agli autori verranno af-
fidati sei premi (tre premi in denaro per i primi classificati delle sezioni “lungo, medio e cortometraggio” e tre premi in targhe per i migliori film a tema). Per la categoria scuole è prevista una targa per i primi classificati nelle sezioni: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado e scuola secondaria di secondo grado. L’EIFF promuove lo sviluppo di una coscienza ambientale attraverso il medium cinema, uno tra i più ricchi e diversificati strumenti di diffusione di conoscenza e consapevolezza di sè e della realtà circostante. È organizzato dall’Associazione Culturale Contemporary Art Addiction, in collaborazione e con il finanziamento della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Nardò. L’iscrizione al festival è gratuita. Per la visione del regolamento e l’iscrizione vi rinviamo al sito www.eiff.it o www.ecologicofilmfestival.it . Per informazioni: staff@ecologicofilmfeRenata Moio stival.it
F E S T I VA L D I C A N N E S
La nostra vita al Cinema
Il film che ha dato la Palma d’oro ex-aequo ad Elio Germano per la migliore interpretazione maschile
U
n bel film… strano, ma bello!”. “Sarebbe da vedere a casa, alla televisione”. Commenti all’uscita de La nostra vita e radiografia di come oggi il Cinema è percepito dallo spetta-
PRISMA
tore medio. Elio Germano è un giovane operaio, ha una moglie incinta e due figli piccoli, un fratello poliziotto decisamente sfigato (Raoul Bova appesantito e con capelli sale & pepe fuori taglio, sempre in tuta “non è un pigiama!”, geniale). Quando la moglie muore di parto Claudio decide di ricompensare i figli della perdita facendo tanti soldi, chiede quindi un subappalto illegale per terminare la costruzione di una palazzina: gli operai sono immigrati senza documenti, e se anche ne muore uno sul lavoro è più conveniente stare zitti. Questo l’avvio. Un oggetto “strano, ma bello!” questo film. Problemi di forma e contenuto. Sembra infatti accettato che un nuovo Robin Hood sia necessariamente da vedere al cinema per poterne sfruttare la spettacolarità visiva (Robin Hood, Ridley Scott) giacché la televisione male riprodurrebbe la vertigine di certe scene di battaglia filmate a volo d’uccello, gli ampi paesaggi umidi e verdissimi dell’Inghilterra, o i fragorosi effetti sonori di armi che cozzano e frecce che sibilano. Vedere Elio Germano con la cinepresa sempre vicina (ma non addosso), scene di pranzi, di case da mettere a posto, dettagli su cantieri bagnati e
Newsletter di cultura, spettacolo e voglia di vivere (meglio)
La rivincita del teatro
I
l teatro in Italia sta conoscendo una nuova primavera: secondo i dati ufficiali, aumentano gli abbonamenti e i biglietti venduti, i nuovi autori si fanno strada fra i mostri sacri della tradizione (Pirandello e Goldoni, Eduardo e Shakespeare), generi come il musical fanno furore, cinema e letteratura offrono sempre nuovi spunti agli autori, il pubblico sembra trovare sul palcoscenico non solo la risposta alle preoccupazioni legate alla crisi economica ma anche quell’ossigeno culturale che
contrasta l’inquinamento mentale di provenienza televisiva e digitale. Il teatro è una magia senza tempo. Da millenni. Prima del cinema, della radio, della tv, dei cellulari, di Internet. Ti può consolare con i valori forti della tradizione, ma può anche suscitare dentro di te una sana rabbia contro i malesseri e le ingiustizie dei nostri giorni. Il teatro è una stella polare da non perdere mai di vista. È il vero “3D”, dove la parola diventa un suono più avvolgente di un
muri da demolire non giustifica un dolby surround e uno schermo cinematografico di svariati metri quadrati, non giustifica i sette euro del biglietto! E invece dovrebbe. La vita di questo italiano non è chic, anzi: è decisamente squallida e di cattivo gusto. “I soldi servono a comprare cose: ma se poi le cose non lo fai vedere che ce l’hai, che le compri a fare?” dice Elio credendoci e non credendoci, col guizzo del bravo attore, il primo a dubitare del proprio personaggio. Claudio infatti non è granitico; è volgare quanto reale. Luchetti scivola sulla sua storia con distacco, ma non con mancanza di empatia. Coglie la dubbia poesia di un funerale con una cassetta di Vasco Rossi sparata a tutto volume, e in questa scena sta il punto di forza di questo film, perché ne dà la giusta posizione critica: non è filmare lo squallore (morale) per lo squallore, è un prendere atto di scelte e azioni che vengono compiute, una volontà di non chiudere gli occhi di fronte alle molteplici varianti della realtà, che è sempre fatta di storie di uomini. Per questo un primo piano di Elio Germano, con la pelle sgranata che si confonde col cemento del cantiere dov’è sepolto un immigrato scomodo, è spettacolare quanto un esercito che Luca Nieri combatte per l’indipendenza.
Dolby Surround e l’attore un corpo in carne ed ossa che ha qualcosa di importante da dire “a te”, proprio a te, non ad un pubblico generalista e indifferenziato. Siamo sulla strada buona, bisogna solo insistere: abbassare il più possibile i prezzi dei biglietti, intensificare una politica di sconti per giovani, studenti e anziani, pretendere una maggiore attenzione da parte della politica, chiedere più sostengo dal mondo della comunicazione, incentivare la visibilità dei siti web dedicati al teatro. E poi, diffondere l’idea che regalare un biglietto o magari un abbonamento teatrale, non è scontata o snob. Gianni Maritati È un dono per l’umanità.
U N L I B R O A L M E S E x 12 MESI
Vita e Svita Una pagina di vita
La masseria delle allodole
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La strada di Smirne e
ricca di sentimenti ed emozioni uando sembra che le giornate abbiano acquistato quelle certezze, quella serenità che niente e nessuno potrà intaccare. Quando le difficoltà sembrano così lontane e credi che nulla di male potrà mai arrivare, ecco che la vita ti “svita” da quelle sicurezze e ti spinge a vivere una realtà che sai esistere, ma che credevi mai potesse toccarti di persona. A Belit (Carolina Mercurio), donna di successo, accade proprio questo: una telefonata stravolge la sua vita. La malattia colpisce il suo corpo ed entra nella sua quotidianità, nella sua casa, nella vita di suo marito, Conan, e della sua piccola e dolce figlia Mowgly (Valeria Nardilli), ma non lascia che sia lei a vincere. Confida al lettore le sue paure, i suoi pensieri. Racconta la sua avventura, la sua lotta non solo contro la malattia, ma anche contro quella medicina ufficiale, di “professori” accecati dall’interesse e dal guadagno, che la condannano a priori, prima della vita stessa. Sono pagine intense, scritte con la verità non solo della sofferenza, ma anche con il coraggio di chi non si arrende e che incontra il mondo generoso della ricerca, dove i medici, che lavorano con passione e altruismo, combattono insieme al paziente, riuscendo a regalare speranza, riuscendo a far vivere la speranza. La narrazione, scandita dalla penna di Belit, ma anche della piccola Mowgly, che con tenerezza (aveva sette anni allora) offre lo sguardo di una bambina che scopre qualcosa di troppo grande per lei, qualcosa d’incomprensibile ma che vive con forte sensibilità, si muove tra ritmi rapidi e fra note delicate, accompagnando il lettore in una lettura che diventa, pagina dopo pagina, sempre più emozionante, sempre più coinvolgente. Una straordinaria testimonianza, che ci aiuta a scoprire in noi e nella famiglia la forza di lottare e vincere, e scritta con l’intento di aiutare la ricerca: il ricavato del libro sarà, infatti, devoluto all’AIRC.
Q
“Io mi sono seduta, un giorno di maggio, ad ascoltare e a scrivere. Ed è stato come intessere un tappeto”. Ne è risultato un racconto-verità, un tappeto di memorie, nostalgie e inaudite sofferenze. Ne “La masseria delle allodole” l’autrice racconta la storia di una famiglia armena (la sua), che nel maggio 1915 viene distrutta, vittima di un genocidio. Gli uomini e i bambini maschi sono trucidati e per le donne inizia un’odissea segnata da marce forzate, umiliazioni e crudeltà. La diaspora porterà gli Armeni a disperdersi nel mondo, conservando nel cuore la struggente nostalgia per una patria e una felicità perduta. Ne “La strada di Smirne” l’autrice riprende a tessere il tappeto. La tragedia del genocidio, perpetrato dai Turchi sulla popolazione armena nella quasi-indifferenza delle nazioni europee si è compiuta. Nel panorama cupo, di tanto in tanto si accende una piccola luce di pietà e qualche mano - anche fra i persecutori - si tende inaspettatamente in soccorso. Il destino permette che qualcuno si salvi e cerchi di ricostruire un futuro sulle macerie. Ma il sogno dura poco e tutto cade nuovamente in frantumi. La vita, per qualche esule, può riprendere solo al di là dei mari, in Europa o in America. Antonia Arslan ha riscoperto le proprie origini armene traducendo le opere del poeta Daniel Varujan.
Antonia Arslan, LA MASSERIA DELLE ALLODOLE, Bur Rizzoli, 2004 (euro 15,00) Antonia Arslan, LA STRADA DI SMIRNE, Bur Rizzoli, 2009 (euro 10,00) Antonia Arslan è autrice di saggi sulla narrativa popolare e sulla letteratura femminile tra Ottocento e Novecento. La masseria delle allodole è stato premiato con moltissimi riconoscimenti e tradotto in 15 lingue. I fratelli Taviani ne hanno tratto un film.
Maria Grazia Labbate
Vita e Svita di Carolina Mercurio e Valeria Nardilli, LIEDIZIONI, Tricase, 2009.
BELLULA
I
n questa città [Gallipoli, ndc], adunque, fortificatissima per natura e per cura de’ re, nonchè per fatiche degli abitanti, e de’ popoli convicini, libera ed immune di ogni specie di vettigali, viviamo senza timore concordemente, come in una rocca sicurissima. Godiamo di una salubre atmosfera, del giocondo prospetto de’ colli che la circondano; ovunque mare e cielo, divisi onninamente dal resto degli uomini e per commercio, e per costumi. Qui mi servo in modo più parco e di cibo e di sonno e sto bene come un atleta. Vado a dormire alla terza o alla quarta ora della notte e mi levo alla nona o alla decima: leggo o scrivo qualcosa, che potrei fare? Non potrei dormire più a lungo in un lettino casto e ad una piazza e pien d’affanni. Rivedo gli appunti miei, cioè vecchi scritti miei che mi danno soddisfazione e conforto grandissimi, giacché da questi studi io non cerco fama o guadagni, ma penso a quelli che sono i miei doveri del domani. Prima del levar del sole, se è giorno festivo o di lavoro, mi dedico ai pii uffici nella chiesa di Sant’Agata e, se è nefasto, resto a casa a pregar gli dei. All’alba vado in giro per la città, visito i pazienti e quindi, come è mio costume, faccio una sobria colazione, senza raffinatezze e senza ricercatezze. A me piace una cenetta alla buona e mi dispiacciono le pietanze
Q U A D E R N O
S A L E N T I N O
a cura di Giovanni Coluccia
Un invito alla lettura dei nostri autori, attraverso alcune delle loro pagine più significative
La giornata dell’umanista Antonio Galateo ricercate e non soltanto sulla mensa mia ma ancora su quelle degli altri. Dopo di aver mangiato, leggo qualcosa di leggero che non turbi, ma ricrei e diverta la mente; come sogliono fare i medici che ai pazienti che hanno difficile digestione e sono
esauriti prescrivono cibi di facile assimilazione che i Greci dicono ben cotti. È allora che vengono a trovarmi certuni che mi espongono i casi della salute loro e a loro io presto attenzione. A venti ore torno a visitare i pazienti; salgo, scendo, m’affatico, corro su e giù e sudo, nonostante sia già freddo. Finalmente, all’imbrunire, stracco e lasso, rientro a casa dove alcuni di sveglia mente stanno ad attendermi per sentirmi discorrere di filosofia, di morale, di matematica, alla buona, senza accademia. A questo modo vive il tuo Galateo. Dalla lettera (datata Gallipoli, 12.12.1513) a P. Summonte, intitolata Callipolis descriptio, pp. 256-9 del volume Epistole salentine di Antonio De Ferrariis Galateo (traduzione dal latino di V. Dolce, del 1853), a cura di M. Paone, Congedo Editore, Galatina 1974.
Antonio De Ferrariis, detto il Galateo, nacque a Galatone nel 1448. Compiuti gli studi presso l’antico ginnasio greco di Nardò, il giovane Antonio ebbe la possibilità di proseguire la formazione medico-filosofica presso lo Studio di Napoli. La grande preparazione filosofica, la cultura classica, l’amabilità e l’arguzia, la raffinatezza dei modi gli consentirono di entrare ben presto in contatto con la corte reale e con i circoli culturali dell’umanesimo napoletano. Introdotto nella celebre Accademia Pontaniana, strinse sodalizi con i massimi esponenti del mondo culturale italiano dell’epoca. Nel 1474 venne proclamato dottore in artibus et medicina a Ferrara. Visitò Venezia e per molti anni fece la spola tra Napoli ed il Salento, dove nel frattempo si era sposato ed era padre di cinque figli. Esercitò la professione di medico, sia presso la corte reale, sia presso la gente comune, e continuò ad interessarsi di ogni branca dello scibile, dalla letteratura alla politica, dalla geografia alla religione, producendone numerosi trattati in forma epistolare, diretti ad amici, accademici, prelati e uomini politici. Morì a Lecce nel 1517, a 69 anni. Indimenticabile il ritratto dell’umanista, di cui Antonio L. Verri ci fa dono nel suo Il fabbricante di armonia Antonio Galateo, opera alla quale abbiamo dedicato la terza e la decima pagina di questo nostro quaderno.
30 dro. Se il vino stagiona in barrique emergono quelli di chiodo di garofano, di liquirizia, di tabacco, di cannella, di pepe nero, di prugna secca, di carruba, di vaniglia ed eccezionalmente quello di cuoio e di balsamo di pino. Il Cabernet Sauvignon percorre la stessa strada aromatica del precedente, fatta eccezione per il sentore erbaceo che non è presente; mentre, sotto il profilo polifenolico si presenta più tannico e più ricco di antociani. Ha grande capacità di adattamento a climi e terreni diversi, facendo emergere comunque la sua struttura ricca di tannini, che gli consente un lungo periodo di affinamento in barrique. Esige un invecchiamento di 3-5 anni per far emergere il tipico profumo di goudron. Test guida: degustazione di un eccellente “Trenti-
La primavera fa le bizze, l’estate sembra tardare a fare capolino e quindi abbiamo deciso di affrontare questo periodo birichino con “spirito”: desideriamo proporvi il
Cabernet, dalla Francia all’Italia D E G U S TA N D O
Franc e Sauvignon, i due cugini rossi francesi affermati anche nel Belpaese
I
l Cabernet Franc ed il Cabernet Sauvignon, suo stretto cugino, sono entrambi vini rossi francesi presenti nel Medoc e nel Graves. Rappresentano, in uvaggio con il Merlot, i famosi vini del bordolese. Diffusi in molte regioni italiane, hanno trovato nel Veneto, nel Trentino e nell’Alto Adige l’habitat ideale per esprimere al meglio il loro potenziale aromatico. Presentano entrambi sentori ormai consolidati e unanimemente riconosciuti nell’analisi sensoriale: nel Cabernet Franc spicca il sentore erbaceo, caratteristico del vitigno, di peperone verde e di erba fresca, di vite americana e di sottobosco; i profumi floreali sono di viola e di rosa rossa; i sentori fruttati di amarena, di melograno, di mora e visciola, di foglie di ribes nero, di prugna e di legno di ce-
no Cabernet Sauvignon” del 2002, vinificato in purezza con un grado alcolico di 13.5 % vol. Tipicità: 95% Colore: rosso rubino, tendente al granato; Tonalità ed intensità cromatica: eccellente; Bouquet: odori di invecchiamento gradevoli, sentori di spezie dolci, sfumature vegetali; Finezza olfattiva: fine; Intensità olfattiva: molto lunga; Franchezza olfattiva: gradevole; Persistenza aromatica olfattiva: eccellente, molto lunga; Sensazione gustativa: molto gradevole - in equilibrio con la componente tannica - ottima; Sensazioni retro-olfattive: positive al 90%.
AMICI ANIMALI
Pantaleo Provenzano
per tutti gli animali, in er quanto riguarL’alimentazione del cane quanto alcuni soggetti da la frequenza Breve guida ad un corretto approccio alimentare riescono a consumare dei pasti, un cucT E R Z A PA R T E delle quantità di cibo ciolo dopo lo svezzaben oltre le proprie nemento dovrebbe mancessità; il veterinario cogiare 4 volte al giorno, munque sarà un valido poi si potrà passare grapunto di riferimento datamente a 3 pasti giorper stabilire se le quannalieri ed infine a 2 neltità di cibo che si stanno l’età adulta. In quefornendo al proprio anist’ultimo caso è consimale sono adatte o vangliabile far passare circa no modificate. otto ore tra un pasto e Infine come regola l’altro. Tutti i supplegenerale è bene sommenti alimentari come ministrare i pasti a oraleccornie e premi eduri fissi e regolari, nella cativi (croccantini, bistessa ciotola e nello scotti, ecc.) dovranno stesso luogo, evitare che essere considerati come l’animale venga disturbato mentre mangia, eliparte integrante della razione giornaliera. Per quanto riguarda la quantità, se utilizziamo minare residui di alimento umido a fine pasto per degli alimenti industriali (croccantini o scatolet- evitare l’ossidazione del cibo e l’accumulo di inte), è bene attenersi scrupolosamente alle quan- setti. Per evitare che possa accettare alimenti datità indicate sulla confezione dell’alimento, aven- gli sconosciuti è preferibile che siano solo i comdo cura di aumentarle o diminuirle in ragione del- ponenti della famiglia a fornirgli i pasti; a turno l’attività fisica del cane. Per un’alimentazione ca- tutti devono fornirgli il pasto per un buon equisalinga, è possibile calcolare la quantità in funzione librio sociale del gruppo. Per evitare che il cane si della reale necessità che il cane ha di alimentarsi: stanchi di mangiare sempre lo stesso alimento, e come metro di giudizio possiamo considerare le per evitare errori alimentari ripetitivi, è consigliabile condizioni in cui viene lasciata la ciotola dopo il variare di tanto in tanto il tipo o il gusto dell’alipasto (se la ciotola viene svuotata e leccata insi- mento (nel caso degli alimenti pronti il mercato stentemente molto probabilmente la razione for- propone ormai infinite varietà di gusti e formati nita era insufficiente, al contrario una ciotola vuo- tali da soddisfare qualsiasi esigenza). Naturalta con qualche residuo di cibo può essere una spia mente il passaggio da un alimento all’altro dovrà di una razione sufficiente). Naturalmente queste avvenire sempre gradatamente, nel giro di qualche Ippazio Aretano sono solo delle linee guida che non possono valere giorno.
P
L I Q U O R E A L L’ A L B I C O C C A Ingredienti (per ml 750): • gr. 500 di albicocche• gr. 500 di alcool 90gradi • gr. 250 di zucchero • un baccello di vaniglia
Si richiede preliminarmente di snocciolare e tagliare a tocchi le albicocche e di raccoglierle quindi in una brocca insieme al baccello di vaniglia, l’alcool a 90 gradi, lasciando macerare il tutto per 48 ore. Dopo quest’attesa scaldate lo zucchero con 250 gr . di acqua fino a 110°C; successivamente mescolate lo sciroppo ottenuto con le albicocche macerate ed il loro alcool quindi filtrate il tutto e versate in una bottiglia da 750 ml. Fate raffreddare, poi ponete la bottiglia in freezer per far sì che il liquore acquisisca una consistenza sciropposa. Sarà pronto da bere in due setPaola Colosso timane.
MEN SILE IN DIPEN DENTE D’I NFO RMAZ ION E è pubblicato da
SCIROCCO EDITORE di Paolo Schiavano DIREZIONE
E
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Via Piave, 24 - 73059 UGENTO (Le) info@loscirocco.it cell. 380.63.59.149 tel/fax 0833.55.48.43
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G I U G N O 2010
31 Rubrica a cura di Roberto Maruccia
5. SABATO
• GALLIPOLI, Teatro Tito Schipa, ore 10:30, “Le opere dell’ingegno e la “pirateria: cultura della legalità e possibili scenari di contrasto”, info: www.ditutto.it • GALLIPOLI, Parco Gondar, ore 11:00, Sud Sound System in concerto, info: www. sunnyvibes.rototom.com • TAVIANO, Piazza Mercato, ore 9:00, III memorial “Alberto Orazzo”,Motoraduno. • TRICASE, Piazza Cappuccini, fino al 6 giugno, Gira, Rotola e Rimbalza, manif. a scopo benefico pro La Casa di Martina.
Per proporre l’inserimento di appuntamenti in questa pagina utilizzare l’indirizzo e-mail (inprogramma@loscirocco.it) o telefonare (329.39.15.392). 13. DOMENICA
17. GIOVEDI
• LECCE, Teatro Politeama Greco, ore 21:00, Riccardo Muti dirige l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, info: 0832 41468.
• MURO, Piazza Mazzini, ore 44 Rally del Salento, prova spettacolo al Kartodromo “La Conca”
16. MERCOLEDI
• COPERTINO, Campo Delta, ore 22:00, Beenieman in concerto, info e prevendita 328 8354729. • CORIGLIANO d’OTR., fino al 20, “Alla ricerca di Lucignolo: interminabile viag-
• LECCE, Museo S. Castromediano, ore 20:30, Musica al museo - Elena Borlizzi, Flauto; Valerio De Giorgi, Pianoforte in concerto, info: 0832 309901
19:00, fino al 19,
18. VENERDI
gio alla scoperta dell’eterno bambino tra gioco e passione!”, info: 392 4950091. • LECCE, Piazza Mazzini, fino al 19, 44 Rally del Salento, prove speciali Santa Cesarea (km. 10,55) e Miggiano (km. 12,54)
19. SABATO
• CALIMERA, Primo Raduno dei Lampioni e de lu Cuturusciu, info: Pro Loco Calimera
dei Madonnari, Festa
6. DOMENICA
• LECCE, organizzata dalla comunità parrocchiale di S. Sabino, ore 20:30, Sagra dei Sapori
10. GIOVEDI
• CUTROFIANO, Jack’n Jill, Skarlat in concerto, www. www.jacknjill.it
ore 22:00,
12. SABATO
• ARADEO, Teatro Domenico Modugno, ore 21:00, Storia di un ragno innamorato, teatro, info: 328 6179241. • GALLIPOLI, Area bleu Salento, ore 20:30, Miss Mondo Italia, finale nazionale
20. DOMENICA
• CASARANO, Sagra dei piatti tipici, Aria Frisca in concerto, info: www.turismopugliaesalento.com • CAMPI Sal., Piazza Libertà, Raduno auto-moto d’epoca, info: www.motoclub-nordsalento.it • MAGLIE, Piazzetta Madonna delle Grazie, ore 20:30, Sagra delle Orecchiette, info: www.turismopugliaesalento.com
21. LUNEDI
7. LUNEDI
• ARADEO, Cioccolibreria STARDUST, ore 18:00, il Concorso di Poesia - Premio Streghetta, info: 0833 232261, 0836 552467. • GALLIPOLI, Teatro Italia, ore 21:00, 41a edizione del Premio Barocco, diretta Rai 1, info: www.leccenelsalento.it • LECCE, Museo S. Castromediano, ore 20:30, Musica al museo - Carlo Chirizzi in concerto, info: 0832 309901
0832 872412 • LECCE, fino al 19, 44 Rally del Salento, prove speciali: Specchia (km. 14,87), “Lunga” di Palombara (km. 23,44) da ripetere due volte, ore 13:00 con diretta Rai Giuggianello (km. 1,61)
• SANARICA, fino al 23, Sagra di San Luigi, info: www.turismopugliaesalento.com
22. MARTEDI
Neolaureato in lettere moderne offre lezioni private di tutte le materie letterarie nel periodo estivo, info: 320.7057073 Vendesi camera da letto matrimoniale completa (no reti e materassi). In radica, stile classico (lucida). Armadio 5 ante, 3 specchi. Letto matrimoniale. 2 comodini, un comò. Incastri a coda di rondine, buono stato. Solo euro 2.500 tratt. Tel. 339.2077874 Collepasso (Le) Castrignano del Capo - vendo terreno edificabile mq 7.250 elettricità, trulli, uliveto, vista mare e faro. Tel. 338.6016917 Affermata azienda ricerca venditori - rappresentanti per Lecce sud e Brindisi provincia, automuniti, nel settore macelleria, con esperienza. Si offrono alte provigioni - max serietà no perditempo. Tel. 320.1118880
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23. MERCOLEDI
• LECCE, Museo S. Castromediano, ore 20:30, Musica al museo - Francesca Cavallo, Arpa; Marco Schiavone, Violoncello, in concerto, info: 0832 309901 - 368 3177226.
26. SABATO
• CASTRÌ di LECCE, Piazza Caduti, ore: 21:00, Martirio di San Vito, spettacolo teatrale, info: 0832 1830712. • GALATINA, Quartiere fieristico, fino al 30, 60a edizione della Fiera Campionaria, info: www.turismopugliaesalento.com