Turismo che passione di Marialuisa Ferrarese
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li attesi appuntamenti di fine anno del ‘Natale salentino’ hanno dato filo da torcere alla crisi e alle malelingue, registrando una crescita del 2% del flusso turistico rispetto al 2008. > 7
Epoca di saldi Gli uomini e le donne sono diversi, anche nello shopping: lui svelto e pratico, lei attenta osservatrice. L’importante, però, è essere informati, per tutelare i propri diritti di consumatori >4
L’arte oscurata Regolari o abusivi nascondono i luoghi di rilevanza culturale delle città: i manifesti 6x3. A Roma prolificano quelli abusivi; nei nostri paesi non mancano le concessioni, nei luoghi meno adatti >8
Se un territorio è protetto
Di mestiere verduraio
Valorizzare il territorio, farlo conoscere, impedire che venga malridotto. Questo l’impegno delle associazioni del territorio, che dovrebbe essere quello dei cittadini >12
Mercato settimanale di Tricase: bancarelle di verdure e ortaggi freschi. Vi raccontiamo di chi vende i prodotti coltivati direttamente dalla propria terra >16
“Esistono dei giornali di cui la cosa migliore sono i titoli a caratteri cubitali, poiché occupando tanto spazio impediscono la pubblicazione di cose peggiori” Horst Stern
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PERIODICO INDIPENDENTE
nei campi:
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di Valentina Marra
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unica soluzione attualmente, un rifiuto difficile da smaltire in grandi quantità: la cosiddetta “sintina”, ovvero le acque reflue dei frantoi (che non sono altro che le acque di vegetazione generate dal processo di molitura delle olive per la produzione di olio) dall’odore nauseabondo e dal colore scuro. La ricerca scientifica, invece, ha potuto dimostrare come possa
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a Fiera del Levante di Bari apre i battenti al Bollenti Spiriti Camp, con un’iniziativa intitolata “Yes, We Camp” rivolta ai giovani pugliesi che sono stati beneficiari, nel 2008, del finanziamento ottenuto attraverso il bando Principi Attivi. > 10
anno 2 numero 5
sintinaÓ
di Serena Rollo
Bollenti Spiriti a raccolta
DI INFORMAZIONE
La
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Qualcuno avrà pensato a un miracolo ualcuno avrà senza dubbio pensato ad un miracolo di Natale. Quando finalmente, lo scorso 21 dicembre, il Consiglio Provinciale ha dato il via libera alla rimodulazione degli assetti delle sue società partecipate. > 3
gennaio 2010
rappresentare una grande risorsa. Può diventare un’importantissima fonte di composti ad alto valore aggiunto da utilizzare nel settore alimentare (antiossidanti, coloranti), nel settore agrario (sostanze ad attività antimicrobica, bioinsetticidi, fitoregolatori) e nell'industria farmaceutica e cosmetica (fenoli e sostanze antiossidanti). > 15
TEMI C A L D I
ENTE PROVINCIA
Qualcuno avrà pensato a un miracolo Razionalizzate le risorse da sempre destinate alle aziende partecipate (continua dalla prima pagina)
Già la precedente amministrazione Pellegrino aveva elaborato una serie di interventi in questa direzione, ma tutto era rimasto immutato. Così, molte società avevano continuato tranquillamente a non produrre nulla (eccetto poltrone comode a chi faceva comodo) e altre, altrettanto tranquillamente, a moltiplicare i loro passivi. È il caso di Salento Energia ed Stp, con perdite superiori al milione di euro. La razionalizzazione delle partecipate appariva dunque non rinviabile. Soprattutto quando la giunta appena eletta si è trovata a fare i conti con un deficit di bilancio superiore ai 17
milioni di euro. Ecco allora la delibera di dicembre, con la messa in liquidazione di alcuni enti e società collegati alla Provincia. Mercaflor e Salento Energia scompariranno, così come l’Agenzia per l’assistenza tecnica ai comuni, i cui compiti torneranno alla Provincia; Alba Service ed Stp sopravviveranno, prima tramite un amministratore straordinario e poi con la nomina di un amministratore unico; altri enti, come ad esempio l’Istituto di cultura mediterranea e la Fondazione Ico Tito Schipa, saranno accorpati. L’Assessore al Bilancio provinciale, Silvano Macculi, ha parlato di una riduzione delle spese superiore ai 500 mila euro. Questo nell’immediato,
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perché nel lungo periodo l’obiettivo che la Provincia sembra intenzionata a realizzare è quello di un’amministrazione fondata sull’efficienza, l’efficacia e l’economicità della sua azione. Purché la svolta che oggi appare così positiva non si traduca in un taglio di posti di lavoro finalizzata ad una ridistribuzione di poltrone. Serena Rollo
Carceri italiane, 72 suicidi in un anno Sono stati 72 i suicidi del 2009 avvenuti nelle carceri italiane, un numero altissimo, oltre ogni media europea: in Romania sono avvenuti 5 suicidi in un anno; in Polonia, che ha 80mila detenuti, si è registrata la metà delle morti italiane. Le carceri in Italia, costruite per contenere 44mila reclusi, ne ospitano invece 65mila. Sottodimensionato, invece, il personale di sorveglianza. La Redazione
Il primo passo per una nuova stazione LECCE
Cinque milioni di euro per la riqualificazione delle ex cave alle spalle del nodo ferroviario
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e ne parla da anni: il primo passo è stato fatto, finalmente, lo scorso 11 gennaio. È stato sottoscritto un protocollo di intesa tra Regione, Provincia, Comune di Lecce, Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie del Sud Est per un progetto di rifacimento e “ribaltamento” della stazione di Lecce. Sono previste la valorizzazione delle ex cave di Marco Vito, l’assetto del nodo viario e della mobilità automobilistica, nuovi parcheggi, l’ampliamento e la riqualificazione del piazzale antistante e della biglietteria, per un totale di 330 mila metri quadrati di zona di intervento e infrastrutture necessarie - se non indispensabili - alla città. L’idea di ribaltare l’ingresso della stazione potrà finalmente permettere di collegare il capolinea ferroviario in maniera più scorrevole, decongestionando il traffico di viale Gallipoli e di viale Oronzo Quarta, risolvere l’annoso problema del parcheggio e della sosta, affiancare al nodo ferroviario collegamenti con auto e pullman, recuperare un intero quartiere che verrà dotato di nuovi spazi verdi, commerciali e turistico-ricettivi. I finanziamenti stanziati, pari a 5 milioni di euro, provengono dai piani strategici di “area vasta” del Salento che prevedono il potenziamento delle infrastrutture a servizio
della mobilità e del turismo. Questi primi fondi messi a disposizione basteranno soltanto per avviare la riqualificazione delle ex cave di Marco Vito. La realizzazione dell’intero progetto di rifacimento, riqualificazione e ribaltamento della stazione richiederà infatti all’incirca 40 milioni di euro. La Redazione
In viaggio con Moretti
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iamo il paese del sole e certo la neve ci mette paura, soprattutto perché quando ne cadono 30 centimetri il paese si blocca. Le nostre tanto amate Ferrovie dello Stato sono state il soggetto preferito di paginoni di cronaca giornaliera nel dicembre appena trascorso, quando ritardi su ritardi, hanno fatto rimpiangere a migliaia di persone con valigia, pronti per le vacanze di Natale, il proprio letto, le proprie coperte, il proprio divano. E siamo alle solite: Moretti, amministratore delegato di Trenitalia, amorevolmente ci consiglia di portarci coperte e panini, ma Altroconsumo gli ricorda che dovrebbe garantirle lui, perché il nuovo regolamento europeo, in vigore dal 13 dicembre scorso, prevede obblighi precisi di informazione e assistenza gratuita, in stazione e durante il viaggio, quali alberghi e trasporti alternativi. Battibecchi italiani. È vero, come dice sempre Moretti, che anche negli altri paesi europei ci sono stati treni cancellati e ritardi. Ma perché i quattro giorni di traffico bloccato nel tunnel della Manica hanno dato diritto - ai passeggeri sfortunati - al rimborso del viaggio di andata e ritorno, oltre a un’andata e un ritorno supplementari offerti gratuitamente, al risarcimento delle spese legate al disagio (taxi, hotel,...) e ad un contributo ulteriore di 170 euro? Per quale motivo? Noi siamo passeggeri italiani. E non ha freddo un italiano? Se restiamo una notte in stazione, non soffriamo? Non abbiamo le stesse necessità, la stessa fame, la stessa stanchezza? Non ci ammaliamo della stessa influenza? Il monopolio di Trenitalia, con i nuovi treni di Montezemolo si avvia alla conclusione, anche se solo con l’Alta Velocità ha già avuto i suoi problemi irrisolti. Ci saranno nuove linee, nuovi orari, nuove tariffe a seconda dei posti disponibili o delle fasce orarie. Sempre roba da ricchi benestanti, il 20% dei viaggiatori. Il risarcimento più grande che potrebbe offrirci Moretti sarebbe quello di trascorrere con noi una delle traversate d’Italia, magari sotto le feste, magari quando fuori cadono 30 cm di neve, nell’unica sala d’aspetto di Milano dove sembra di giocare ai quattro cantoni per vincere una poltroncina e i viaggiatori sono stipati su mensole, tavoli, pavimenti e ripiani improvvisati, la toilette costa 1 euro a ingresso, la tua valigia ti ha scorticato le mani, le facce intorno a te sono nere di rabbia e stanchezza, il clima è quello da fine del mondo. Siamo convinti che dopo l’esperienza farebbe qualsiasi cosa per elaborare un piano b, in caso di neve. Chiara Schiavano
TEMI C A L D I
RICERCHE
Dall’età della pietra a quella dei saldi Diversi anche nello shopping: gli uomini, le donne e l’evoluzione
RENDIAMOCI CONTO
Quando comprare
non basta
Prodotti non conformi, venditori disinteressati, consumatori non informati
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o studio condotto dall’Associazione Altroconsumo e presentato lo scorso dicembre presso la Camera di Commercio di Milano è sorto nell’ambito del progetto Rendiamoci conto, realizzato in collaborazione con altre associazioni di consumatori, Acu, Adiconsum, Casa del Consumatore, Centro Tutela Consumatori Utenti e Lega Consumatori, e ha delineato una situazione assai preoccupante sulla mancata applicazione della garanzia di conformità da parte dei venditori, sulla scarsa conoscenza dei propri diritti da parte dei consumatori e sulle soste lunghissime dei prodotti presso i Centri di Assistenza. Secondo il Codice del Consumo (decreto legislativo 24/2002), un prodotto, per essere considerato conforme, deve rispondere a quattro criteri: idoneità all’uso abituale, idoneità all’uso particolare voluto dal consumatore, esistenza di qualità e prestazioni abituali, che il consumatore ragionevolmente si aspetta, e conformità alla descrizione fatta dal venditore. Se anche una sola di queste condizioni viene a mancare, il prodotto viene dichiarato non conforme e il consumatore ha diritto alla riparazione o sostituzione del bene, alla riduzione del prezzo o allo scioglimento del contratto di vendita. Tra i prodotti non conformi, oggetto delle 685 segnalazioni dell’analisi di Altroconsumo, sono al primo posto automobili, seguite da cellulari, prodotti di elettronica e infine elettrodomestici. Le lamentele dei consumatori hanno per lo più denunciato azioni scorrette da parte dei venditori, che, pur a conoscenza delle proprie responsabilità, sono riluttanti nel fornire un servizio d’obbligo per loro e di diritto per chi acquista un bene. Valentina Rosafio
cializzati nel trattamento di questo tipo di dipendenza. Ma per rasserenare un po’ chi si dibatte con moderazione nel mare degli sconti di inizio anno, è arrivato uno studio (serio) condotto da Daniel J. Kruger, dell’Università del Michigan. Il ricercatore sostiene che il diverso atteggiamento di uomini e donne nei confronti dello shopping abbia addirittura ragioni evolutive, che affondano le loro radici fin nell’età della pietra. Nelle società primitive infatti la raccolta di bacche e funghi era affidata alle donne, le quali dovevano stare molto attente a scegliere il giusto colore, aspetto e sapore dei cibi per ridurre i rischi di avvelenamento. Questa attività era condotta in gruppo, spesso con i figli al seguito, e le donne dovevano determinare anche quali fossero i momenti migliori per la raccolta durante l’anno. Agli uomini, d’altra parte, spettava il compito di cacciare, attività troppo rischiosa per dei figli piccoli, e che doveva essere pianificata e svolta con la massima celerità possibile, per evitare il deterioramento della carne. Gli uomini sta-
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opo New York, Boston, Toronto, Londra, San Paolo, Rio de Janeiro, Tokyo, Auckland, Lisbona, Milano e Roma, la mostra scientifica più visitata del mondo “Darwin 1809 – 2009”, con oltre 2 milioni e mezzo di visitatori, approda anche in Puglia, al Castello Svevo di Bari. A duecento anni dalla nascita del grande naturalista e a centocinquanta dalla pubblicazione de “L’origine della specie” (24 novembre 1859), l’esposizione in versione pugliese vanta uno spazio tutto speciale che valorizza il patrimonio archeologico locale. Realizzata con i fondi dell’Unione Europea, in collaborazione con le più prestigiose istituzioni scientifiche del mondo, dall’American Museum of Natural History di New York al Royal Ontario Museum di Toronto e Natural History Museum di Londra, e promossa in Puglia dall’Assessorato al Turismo, la mostra è stata ideata e organizzata da Codice - Idee per la Cultura. L’esposizione“Darwin 1809 - 2009” che, nelle tappe di Roma e Milano, si era già arricchita di due nuove sezioni (la storia italiana della teoria di Darwin e l’evoluzione umana) rispetto alla prima edizione curata da Niles Eldredge dell’American Museum of Natural History di New York, a Bari diventa luogo per scoprire recenti ritrovamenti nostrani. “Sono in pochi a sapere - afferma Telmo Pievani, curatore italiano della mostra - che in Puglia c’è il più ricco e antico patrimonio di reperti evoluzionistici d’Europa. Milioni di anni fa, in questa regione, hanno vissuto il pinguino boreale e l’elefante antico, specie animali oggi impensabili per questo territorio”. I reperti pugliesi vanno dallo scheletro dell’uomo di Altamura, alle Veneri salentine di Parabita, risalenti a 100 mila
bilivano quindi i loro obiettivi prima ancora di partire per la caccia, ed una volta catturata la preda tornavano in fretta a casa. Lo studio conclude ricordando che - per quanto questo tipo di comportamenti non siano determinati geneticamente - esiste comunque una certa propensione da parte di entrambi i sessi a rientrare in queste categorie. Ma noi de Lo Scirocco non ci siamo accontentati della parola del professor Kruger, abbiamo voluto sperimentare di persona la sua teoria. Ci siamo quindi buttati, muniti di carta di credito, al seguito della fidanzata per una giornata di shopping lungo le vie di una grande città del Sud il primo giorno di saldi. Dopo aver girato una mezza dozzina di negozi di vestiti, alcuni anche due volte, ed aver esaminato una serie interminabile di capi d’abbigliamento, scartati per difetti il più delle volte appena percettibili, siamo riusciti nell’intento di trovare la camicetta perfetta. Ovviamente, l’unica di tutto il negozio che non fosse in saldo.
DOVE
Spendi e spandi I centri commerciali di maggiori dimensioni nella provincia di Lecce Ipermac Viale S. De Matteis, Casarano Tel. 0833 599927
Carrefour SS16 Lecce-Maglie, Cavallino Tel. 0832 616111
Famila SS101 Lecce-Gallipoli, Gallipoli Tel. 0833 292600
Mongolfiera - Ipercoop SS Lecce-Brindisi, Lecce Tel. 0832 309205
Centrum - GS Via Leuca, Lecce
Le Vele SP Casarano-Parabita, Matino
Angeli SS Gallipoli-Leuca, Presicce Tel. 0833 727078
Iperstanda SS476, San Cesario di Lecce
Gulliver SS275 Maglie-S.M. Leuca, Surano Tel. 0836 936613
Pietro Fornaciari
neamente, luogo di passaggio sia dell’uomo di Neanderthal che dell’Homo Sapiens. Il che significa non estinzione diretta di una specie a favore dell’altra, pensiero frequente nell’immaginario collettivo di molti, piuttosto convivenza di due generazioni diverse di specie umana che hanno avuto uno sviluppo demografico distinto. La parola chiave della mostra è l’approccio didattico del termine evoluzione che i curatori hanno voluto mettere in luce in un duplice senso. Il primo si riferisce all’evoluzione come racconto della teoria darwiniana, ma anche spiegazione del percorso evolutivo della mente stessa di Darwin, e trasformazione della teoria scientifica con le successive scoperte. Il secondo punta a creare una vivace evoluzione nella mente dei visitatori più giovani attraverso una serie di laboratori e di cosiddetti incontri darwiniani. La mostra propone, infatti, una serie di attività collaterali, tra cui spettacoli teatrali e
Immagine tratta da www.dailycostume.com
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ome tutti gli anni, a ridosso dei saldi di gennaio, si riaffaccia sui giornali il tema dei malati di shopping compulsivo. L’argomento è certamente serio e il fenomeno sta vivendo un’espansione tale che in America si sta discutendo se includerlo o meno nel novero delle malattie psichiche, in quanto causa una dipendenza assimilabile a quella delle droghe o del gioco d’azzardo. In Italia ne è colpito il 5% della popolazione, di cui gli uomini rappresentano una percentuale minoritaria ma in costante crescita, tanto che in tutto il paese stanno nascendo centri spe-
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MOSTRA DARWIN 1809-2009
Raccontare ed educare all’evoluzione della specie Aperta a Bari fino al 15 febbraio 2010 anni fa, alla donna della Grotta di Paglicci nel Gargano, quest’ultima sito paleolitico tra i più importanti del Mediterraneo proprio per le uniche pitture paleolitiche parietali finora conosciute in Italia e la varietà degli oggetti ritrovati, che testimoniano la continua frequentazione di gruppi umani vissuti in quest’area tra 35 mila e 11 mila anni fa. Inoltre, nell’inedita versione pugliese, lo spettatore scopre che la nostra regione sarebbe stata, contempora-
un’articolata offerta didattica organizzata in percorsi guidati interattivi per scuole, gruppi e famiglie, curata dagli esperti dell’Associazione Didattica Museale (Adm), responsabile dei servizi educativi presso i Musei di Storia Naturale di Milano, Genova e Morbegno. Il servizio didattico è realizzato dalla Cooperativa Iris. Per maggiori informazioni www.darwin2009.it Silvia Rizzello
“...dimorando sulle rive del Mediterraneo come formiche o rane intorno ad una palude...” Platone, IV sec. a.C.
LOCARNO (in Svizzera).
“Piombo Fuso”, film documentario del palermitano Stefano Savona, dopo aver vinto un prestigioso premio al festival di Locarno, continua a riscuotere successi e a scuotere coscienze. Racconta l'orrore quotidiano della guerra, direttamente dal fronte, durante i drammatici giorni della violenta offensiva militare lanciata dalle forze armate israeliane, il 27 dicembre del 2008, denominata “Piombo fuso”.
Il presunto sarcofago, vuoto, di S. Nicola, a Demre - Turchia
ANKARA (in Turchia). Le agenzie di stampa hanno riportato la richiesta delle autorità Turche del ritorno in patria dei resti di San Nicola di Myra, attualmente custodite nell’omonima basilica barese. Secondo la tradizione, le ossa del veneratissimo santo furono trafugate da “pirati” baresi nell’XI secolo. Il Ministro turco Ertugrul Gunay auspica il ritorno delle spoglie in occasione della inaugurazione del Museo della civiltà Licia a Demre (l’antica Myra). È inutile dire quanto siano allarmati i cittadini baresi, tanto affezionati al santo che ha dato origine alla tradizione natalizia di Babbo Natale: era famoso per la sua generosità verso i poveri che lasciavano le scarpe fuori dalla porta di casa in modo che San Nicola vi mettesse dentro aiuti in denaro.
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ZAGREB (Zagabria). L’elezione di Ivo Josipovic alla presidenza della Repubblica di Croazia piace molto al governatore del Veneto Giancarlo Galan. Si spera nell’accelerazione dei percorsi di accesso della Croazia nell’UE per la realizzazione del progetto di Euroregione tanto caro a Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Carinzia e Slovenia. Dal canto suo il neo presidente croato, socialdemocratico, ha promesso una lotta dura alla irriducibile corruzione che dilaga nelle alte sfere della giovane repubblica.
Rubrica a cura di Rolando Civilla
MADRID. È iniziato, per la Spagna, il suo turno di presidenza della UE. Pur essendo la quarta volta che Madrid è a capo dell’Unione sarà la prima in cui il suo premier non ne sarà a capo: è questa una delle tante novità del Trattato di Lisbona. Oltre a dover affrontare i problemi derivanti dall’applicazione del nuovo trattato, la presidenza spagnola si è dato un difficile compito: cercare soluzioni alla crisi economica. Per questo obiettivo, oltre ai sei mesi di tempo, avrà un budget di 86 milioni di euro. Zapatero, per approfondire il soggetto, ha consultato un gruppo di saggi: Jacques Delors, ex presidente della Commissione, Felipe Gonzales, ex premier spagnolo, Pedro Solbes, ex ministro ed ex commissario. Secondo gli analisti, il lavoro della presidenza spagnola avrà un ruolo decisivo soprattutto nella messa a punto della transizione, del funzionamento dell’Unione, dalle vecchie regole a quelle nuove imposte dal trattato recentemente entrato in vigore. Di certo non è sufficiente un trattato a che l’Unione abbia una voce sola in politica estera e non basterà il lavoro del semestre spagnolo per raggiungere tale obiettivo. Si spera che Zapatero cominci subito e al meglio.
LONDON. Anche nella vendemmia del 2009, grazie ai noti cambiamenti climatici, i viticultori inglesi sono stati premiati con un raccolto copioso e un ottimo vino d’annata. Per gli enologi Made in England si tratta solo dell’inizio della «rivoluzione dei vini britannici»: se le temperature dovessero aumentare, come affermano tanti esperti, da due a cinque gradi, nel 2080 ci saranno vigneti anche nelle Highlands scozzesi! Il geologo Richard Selley arriva a sognare «vigneti sulla riva nord di Loch Ness» per impiantarvi il Riesling, lo Schönberger e altre rinomate varietà tedesche. In effetti i vigneti ufficialmente registrati sono passati dai 333 del 2002 ai 416 del 2009; da 812 a 1.106 gli ettari occupati dai vitigni tra cui anche quelli tipici delle zone più calde. I consumatori inglesi, come sarebbe stato facile prevedere, apprezzano abbastanza le etichette nazionali. Certamente il record di produzione britanni-
MATERA. L’architetto
co di 3,5 milioni di bottiglie (2006) non fa paura al maggior produttore mondiale, l’Italia, con circa 4,7 miliardi di bottiglie. Non si spaventa neanche la riconosciuta e premiata qualità francese. Ma anche la geografia dei vini sta cambiando notevolmente ad effetto dell’innalzamento delle temperature: un barometro più favorevole durante le fioriture della vite ha permesso l’impianto del Sauvignon Blanc e, addirittura, del Pinot Noir: per tutti i vitigni sono generalmente migliorati sia il punto di maturazione che la diminuzione dell’acidità delle uve d’oltremanica.
Pietro Laureano, esperto dell'Unesco nella lotta alla desertificazione e fondatore della Banca mondiale per le conoscenze tradizionali dell'Onu, nella sua qualità di presidente della società Ipogea di Matera, ha reso noto che si occuperà della realizzazione di un eco-museo in Marocco, a Uadiziz El Rashidija.
Il futuro eco-museo si occuperà, in un progetto di valorizzazione e fruizione, di un sistema di gallerie sotterranee per la raccolta delle acque, le 'foggara' sahariane. Si tratta di eccezionali gallerie drenanti del deserto che hanno garantito, per secoli, l'autosufficienza idrica delle popolazioni del Sahara e che, oggi, rischiano di scomparire. Il noto studioso ha spiegato che, per la realizzazione del progetto, saranno coinvolte attivamente le realtà locali. Per raccontare le foggara sahariane sarà utilizzata anche la tecnologia multimediale «così come abbiamo fatto per i rioni Sassi di Matera e per altri luoghi dell'area mediterranea».
IN PROVINCIA
6 cedere all’abbattimento. Certamente la responsabilità dell’accaduto è del Comune, ma occorre anche sottolineare che la Soprintendenza dovrebbe esercitare una funzione di maggiore controllo piuttosto che intervenire a fatto compiuto. Infatti non è la prima volta che i cittadini magliesi si trovano ad affrontare simili soprusi: basti ricordare la recente distruzione del
stato un Natale all’insegna della deturpazione di beni architettonici ed ambientali quello appena trascorso dalla città di Maglie, in seguito all’abbattimento di un edificio storico in pura pietra leccese, insieme al suo bell’agrumeto, avvenuto nel rione del Sacro Cuore, in via Diaz, così come ci è stato segnalato dal Movimento per la Rinascita del Salento.
È
MAGLIE
Abbattuti un edificio in pietra leccese ed il suo agrumeto L’amministrazione sacrifica i suoi beni architettonici ed ambientali per un condominio
L’edificio, per la sua collocazione, rientrava nella fascia di rispetto prevista per il centro storico. Ma non solo. Autorizzandone la demolizione, l’Amministrazione ha violato una delibera del 2002 del Consiglio Comunale nella quale si prescrive la tutela di tutte le abitazioni in pietra leccese ubicate nella “zona B”, proprio quella in cui era collocato l’edificio. A ciò si aggiunga che il Piano Regolatore di Maglie
Hitler a fumetti In Giappone sono state vendute più di 45mila copie del manifesto nazista Mein Kampf, in versione fumetto. Un successo inaspettato per la casa editrice East Press: “Sebbene il libro sia famoso, sono ancora poche le persone che l’hanno letto qui da noi”. Critiche e polemiche invece dalla Germania che teme che l’iniziativa editoriale possa solo rievocare sofferenze alle vittime del La Redazione nazismo.
prescrive rigorosamente che: “Per quanto riguarda gli edifici della fine del XIX secolo e degli inizi del XX, realizzati in pietra leccese e di ottima fattura anche esterni al centro storico, è necessario che siano previsti interventi di recupero finalizzati alla conservazione delle tipologie originarie e dei prospetti che caratterizzano gran parte del tessuto viario della città storica di Maglie”. In seguito alle polemiche scoppiate nella città, la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali di Lecce ha inviato al Comune una lettera urgente, inoltrata il 5 gennaio e firmata dalla nuova Soprintendente ad interim, Maria Costanza Piedominici. Già il precedente Soprintendente, Attilio Maurano, aveva richiesto all’Ufficio Tecnico di Maglie una documentazione dettagliata inerente l’edificio in questione. Ma, dalla recente lettera della Soprintendenza, si apprende che la documen-
tazione richiesta al Comune è pervenuta incompleta, addirittura mancante di fotografie. Si evince anche che l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto attendere il parere favorevole della Soprintendenza prima di pro-
pergolato monumentale in pietra di località Poligarita e con esso i recentissimi abbattimenti di diverse antiche casette rurali a tegole nella stessa contrada, per lasciare spazio alla speculazione edilizia. Ora resta solo l’augurio che si proceda a recuperare il danno attraverso la progettazione di un nuovo edificio che, in linea con il PGR di Maglie, rispetti le antiche volumetrie dell’edificio abbattuto in pietra leccese e gli spazi verdi originariamente occupati dall’agrumeto selvaggiamente sradicato. Un altro augurio è che la Soprintendenza si impegni ad intervenire tempestivamente e con maggiore rigore di fronte a casi del genere perché non solo i magliesi, ma tutti noi cittadini salentini siamo stanchi di assistere ad eventi di deturpamento del nostro territorio perpetrati da soggetti mossi solo da interessi puramente economici. Elisa Surano
IN PROVINCIA
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’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, in collaborazione con la Camera di Commercio di Lecce, hanno ufficialmente riconosciuto l’albergo “Masseria Panareo”, situato nel tratto costiero che collega Otranto a Santa Cesarea Terme, la migliore struttura turistica della provincia, che nell’edizione del 2008 aveva già ottenuto il Premio Ospitalità Italiana. Il complesso offre uno scorcio incantevole di natura incontaminata, trovandosi di fronte all’antica Torre di Sant’Emiliano, alle cui spalle si incontrano e si fondono i due mari, Ionio ed Adriatico, nonché
M A S S E R I A PA N A R E O
Fare turismo ospitando, non costruendo
Alessandro Zezza, proprietario della struttura otrantina premiata come la migliore della provincia una viva testimonianza storica della diffusione nella nostra penisola del monachesimo medievale e bizantino, in quanto un tempo luogo di lavoro dei monaci del vicino Monastero di San Nicola di Casole. Cerchiamo di scoprire come si fa a diventare struttura di eccellenza con il proprietario e responsabile della Masseria, Alessandro Zezza. Qual è il segreto del vostro successo? Una particolare attenzione alle peculiarità del nostro territorio, che è e rimarrà sempre la nostra risorsa più importan-
te, ma soprattutto una maniacale attenzione e dedizione al nostro capitale d’impresa più importante, ovvero i nostri clienti. Tanto, tanto lavoro, organizzazione e voglia di mettersi continuamente in discussione. Cosa bisogna migliorare per poter offrire un’accoglienza turistica di qualità nel Salento? Cambiare radicalmente l’approccio al perché fare impresa nel turismo. Oggi il settore turistico salentino è caratterizzato da “imprenditori” che fanno investimenti rivolti più alla pura e mera speculazione edilizia che a un reale progetto turistico. In
Turismo, che passione! Il 2009 si chiude in bellezza, tra bilanci positivi e ‘ricchi’ propositi per il nuovo anno
(continua dalla prima pagina)
Premiati l’impegno degli operatori del settore e delle istituzioni; l’ospitalità dei salentini, la qualità dei servizi e, soprattutto, la costanza dell’Azienda di Promozione Turistica che grazie ad un ricco menù di iniziative ha coinvolto tutti i numerosi paesi della provincia. La rassegna di escursioni ‘Città dei Presepi’, in particolare, ha visto la partecipazione di molti turisti, un successone da tutto esaurito insomma, che ha reso il nostro Salento la carta vincente per il rilancio del settore turistico regionale. Stefania Mandurino, commissaria dell’Apt, si dice soddisfatta, ma più che dei risultati ottenuti, si deve parlare dei traguardi raggiunti. Perché quella del 2009 è stata una vera e propria sfida giocata a denti stretti contro chi nel gennaio dello scorso anno aveva previsto un affossamento dei consumi nel turismo pugliese. “Dobbiamo aspettare marzo per avere dei dati certi - afferma la Mandurino - ma penso che il 2009 potrà essere annoverato tra gli anni di successo del turismo salentino, sia perché supereremo il dato dei quattro milioni di presenze turistiche, obiettivo che c’eravamo posti da tempo, sia perché complessivamente c’è stato un incremento della domanda rispetto agli anni passati”. Per l’assessore al Turismo della
Provincia di Lecce, Francesco Pacella, il bilancio di fine anno è straordinariamente positivo: “Dal 15 dicembre ai primi di gennaio molte strutture ricettive hanno registrato il tutto esaurito, segno evidente che il Salento ha un certo appeal tra i turisti che sta determinando il rilancio del settore in un momento difficile come questo. Per il 2010 ci siamo posti obiettivi ben precisi. Primo fra tutti un sistema turistico territoriale che sia in grado di coinvolgere tutti i paesi della provincia, i musei e le aree archeologiche, in modo da indirizzare i flussi turistici verso mete insolite e poco frequentate. Ci sono in cantiere molti progetti, di cui alcuni verranno presentati alla BIT di Milano, e altri resi noti nel corso dell’anno. Il nostro lavoro è costante, e l’impegno è massimo”. A questo si aggiungano gli investimenti, nel quadro dei Fondi Fesr 2007/13, destinati alla riqualificazione dell’offerta turistica regionale. Stando ai dati resi noti il 28 dicembre 2009, ce n’è per tutti, dalle strutture ricettive all’ambiente, dal turismo sociale al recupero di aree urbane degradate. Si parla di complessivi 50 milioni di euro che andranno a finanziare in prima battuta i progetti di destagionalizzazione dei flussi turistici e di miglioramento dell’impatto ambientale. Questa la sfida per il 2010. Marialuisa Ferrarese
questi anni si è stati più attenti a costruire che ad ospitare. Costruire per cosa poi? Noi abbiamo bisogno di ammodernare, potenziare e rendere più competitive le strutture che già operano sul territorio, migliorandone i servizi e l’ospitalità offerta. Cambiare radicalmente l’approccio al perché fare impresa nel turismo significa anche capire che in questo settore si ha bisogno di persone con passione, dedizione, che sappiano innovare le proprie aziende e il sistema turistico salentino, che abbiano professionalità. Basta con l’improvvisazione e con l’arte dell’arrangiarsi. Naturalmente abbiamo bisogno anche di una classe politica all’altezza della situazione, che conosca il proprio territorio e non soltanto i propri elettori, che sia in grado e che abbia il coraggio di fare quelle scelte millantate durante i vari meeting, forum e convention ma poi mai attuate. Quali sono le aspettative per la stagione estiva futura? Come si prospetta? Nutriamo buone aspettative per la stagione estiva che verrà. Del resto siamo una delle mete più ambite e incantevoli che il Belpaese possa offrire. Abbiamo dei luoghi che non hanno nulla da invidiare ad altre località turistiche ma soprattutto abbiamo il calore e l’ospitalità del nostro territorio e della nostra gente che è un valo-
50 milioni per le strutture turistiche pugliesi I fondi si sono resi disponibili in seguito al regolamento approvato nei giorni scorsi dalla Giunta della Regione Puglia riguardo ai fondi Fesr 2007/13. Si tratta di 50 milioni destinati a riqualificare le strutture ricettive pugliesi: si parte da una richiesta minima finanziabile di 30mila euro ad un massimo di 2 milioni di euro. Saranno privilegiati i programmi di destagionalizzazione dei flussi turistici, i progetti per il superamento delle barriere architettoniche, il recupero di aree urbane degradate per realizzare nuove strutture alberghiere, culturali, sportive e congressuali e l’ammodernamento degli stabilimenti balneari. La Redazione
re aggiunto, di non poco peso, a tutti gli sforzi che ognuno di noi fa ogni giorno per far affermare il Salento come importante meta turistica. Se mi permette però, vorrei precisare che la stagione turistica non si limita solo ai mesi estivi ma va da aprile sino a fine ottobre. Fare delle valutazioni solo su un lasso di tempo ristretto, come la stagione estiva, può dare un’immagine distorta della situazione del comparto turistico salentino. Laura Marrocco
PROBLEMI E RISORSE
Per far integrare gli immigrati di Puglia Approvato il disegno di legge regionale
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o scorso novembre, il Consiglio Regionale pugliese ha approvato il disegno di legge “per l’accoglienza, la convivenza civile e l’integrazione degli immigrati in Puglia”. Si tratta di una “grandissima rivoluzione”, ha affermato il presidente Vendola, perché il testo parla di immigrazione non come un problema, ma come risorsa da accogliere e valorizzare sul territorio pugliese. Il provvedimento è passato con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra e quello contrario del centrodestra (32 sì, 16 contrari, 2 astenuti). I punti cardine della legge sono l’assistenza sanitaria, l’istituzione
della consulta regionale per l’integrazione degli immigrati, la creazione dell’Osservatorio Regionale per l’Immigrazione, la regolamentazione dei servizi di mediazione culturale ed interculturale, l’istruzione e la formazione professionale, l’inserimento lavorativo, gli interventi abitativi e di assistenza per le vittime di tratta, violenza e schiavitù. Tra le specificità c’è l’adozione del modello degli “alberghi diffusi” destinati agli immigrati impiegati nei campi agricoli, in via di sperimentazione a Foggia. Nel 2008 in Puglia ci sono stati 63 mila immigrati residenti e circa 51 mila permessi di soggiorno per motivi di lavoro. Silvia Rizzello
IN PROVINCIA
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’articolo 49 del Decreto Legislativo n. 42 (22 gennaio 2004) sancisce il divieto di collocare e affiggere cartelli o altri mezzi pubblicitari sugli edifici, nelle aree tutelate come Beni Culturali e lungo le strade situate nell’ambito di tali aree, previa autorizzazione della Soprintendenza se dalla loro affissione non derivi danno all’aspetto, al decoro e alla pubblica fruizione di monumenti e di aree aventi interesse culturale. Il Codice, all’art. 153, stabilisce che “nell’ambito e in prossimità dei beni paesaggistici è vietato collocare cartelli e altri mezzi pubblicitari”, senza l’apposita autorizzazione rilasciata dagli organi competenti. Se il Codice dei Beni Culturali pone un limite alla collocazione di cartelloni e manifesti pubblicitari, la loro proliferazione nei centri storici delle città d’arte, in prossimità di monumenti di eccezionale interesse storicoartistico e in luoghi di notevole pregio archeologico e paesaggistico, dimostra che tali disposizioni spesso non sono rispettate, oppure vi è un difetto nell’interpretazione della normativa vigente da parte di chi avrebbe il compito di tutelare e difendere dal degrado i monumenti e il paesaggio. Il fenomeno della diffusione dei cartelloni pubblicitari - abusivi e regolari - è in costante crescita e a poco servono le ripetute denunce di Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e noto archeologo, relative all’inquinamento visivo e al danneggiamento della pubblica fruizione del paesaggio prodotti dai manifesti e cartelloni pubblicitari. E non è un caso che ciò accada in città che si caratterizzano per la presenza di aree archeologiche e monumenti storici di maggior interesse e flusso turistico.
Roma, infatti, è la città italiana che detiene il poco invidiabile primato di affissione di manifesti abusivi che, secondo le stime - in mancanza di dati ufficiali - superano i 60mila. Senza contare quelli regolari che l’attuale Amministrazione ha recentemente permesso di posizionare nei luoghi di mag-
L’arte oscurata
gior rilevanza culturale della Capitale: nei pressi della Tomba di Eurisace, in piazza di Porta Maggiore, e a ridosso di un lacerto di mura severiane, in piazza Albania, solo per citare gli ultimi clamorosi casi di affissione “irriverente” nei confronti del patrimonio archeologico di Roma. Occorre precisare, tuttavia, che questo “danno all’aspetto, al decoro e alla pubblica fruizione di strade, piazze e monumenti” ha un vantaggio economico, per le casse comunali dell’Urbe, previsto fino a 20 milioni di euro per l’anno 2009. Si spiega, in
I provvedimenti della Giunta
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questo modo, perché si disattende costantemente il regolamento comunale, del 2006, che ordina di collocare la pubblicità ad almeno 50 metri di distanza dai monumenti archeologici e perché è stata depotenziata la commissione comunale per le affissioni sottraendo potere agli storici dell’ar-
Roma, città intrisa di storia, cultura, archeologia e … réclame
STRADE PROVINCIALI
l 12 novembre 2008 Stefano Rampino, dirigente del Servizio Stradale della Provincia di Lecce, in una nota all’Assessore provinciale ai Lavori Pubblici, denunciava “la presenza di oltre 7000 cartelli pubblicitari e insegne abusivi, il cui numero cresce giornalmente”. Lo stesso dirigente richiedeva l’intervento dell’Ente provinciale per procedere “alla bonifica integrale di tutti gli abusi, stabilendo congrui oneri per l’attività di rimozione degli impianti da porre a carico dei soggetti che commettono gli abusi e dando corpo alla purtroppo sterile attività svolta dagli agenti accertatori, dal momento che alla verbalizzazione degli abusi, ad oggi, non fa seguito l’applicazione delle sanzioni accessorie previste dalla disciplina codicistica”. Il 24 novembre 2008, con delibera n. 368, la Giunta Provinciale dava incarico al Servizio Stradale, tramite gara pubblica, di affidare tutti i servizi di bonifica e di rimozione dei cartelli abusivi - insieme alla contestuale gestione del servizio di pubblicità - lungo le strade provinciali. Veniva stabi-
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lito inoltre che, per la rimozione dei cartelli abusivi, nessun onere doveva essere posto a carico dell’Ente Provincia. All’epoca l’Assessore provinciale ai Lavori Pubblici, responsabile di tale gara d’appalto, era Flavio Fasano, il cui nome è emerso nelle intercettazioni telefoniche relative all’omicidio di Salvatore Padovano, avvenuto a Gallipoli il 6 settembre del 2008. La Provincia di Lecce, sulla base di tali sviluppi investigativi, dapprima ha deciso di annullare la gara d’appalto per la gestione dei cartelloni stradali, poi ha affidato il compito al Servizio Stradale di formulare una proposta organizzativa per la gestione della cartellonistica pubblicitaria e alla rimozione di quella abusiva, questa volta, però, avvalendosi di risorse interne all’Ente o di personale proveniente dalla riorganizzazione delle Società Partecipate in fase di valutazione da parte del Consiglio Provinciale, consentendo così un cospicuo risparmio di risorse economiche. E per la serie, M. C. meglio tardi che mai.
te della Soprintendenza. Se, da una parte, 20 milioni di euro danno un po’ di respiro alle derelitte casse comunali, dall’altra lo tolgo-
E nel Salento?
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ue maxi cartelloni, collocati sulla Strada Provinciale che da Casarano conduce ad Ugento, in direzione di quest’ultima, nascondono alla vista lo splendido scenario rappresentato dall’antica città messapica. I due enormi manifesti, inoltre, sono stati affissi su strutture metalliche sistemate a poche decine di metri dalla Cripta del Crocifisso, importante monumento di età bizantina e meta di numerosi turisti e visitatori nel corso dell’anno. E questo nonostante l’impegno dell’Amministrazione provinciale di Lecce nel contrasto all’abusivismo nell’installazione di cartelli pubblicitari lungo le strade provinciali. Se si inaspriscono i controlli nei confronti di questo fenomeno, per quale motivo poi si rilasciano autorizzazioni alla sistemazione di mastodontici cartelloni pubblicitari in aree che presentano particolare pregio paesaggistico e architettonico? M. C.
no al turista che sceglie di visitare una città intrisa di storia, arte, archeologia, cultura e … cartelloni pubblicitari. Marco Cavalera
SUPERSANO
Un master universitario in Filosofia e Comunicazione Un accordo tra Amministrazione Comunale, Cesfet e Università della Calabria
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ilosofia e Tecniche della Comunicazione, questa la denominazione del Master di I livello, una novità assoluta non solo per Supersano ma per l’intero comprensorio salentino a sud di Maglie. Per poterlo attivare, presso la sede municipale, è stato raggiunto, nei giorni scorsi, un accordo tra l’Amministrazione Comunale di Supersano ed i responsabili del Consorzio “Europa - Servizi, Formazione e Terzo Settore” (CESFET). Il Master universitario porta a conseguire un titolo rilasciato a firma del Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio di Calabria (Unistrada) e garantisce il riconoscimento di 60 Crediti Formativi Universitari (CFU) in materie del medesimo o affine settore scientifico-disciplinare. Verrà attivato previo il raggiungimento di un numero minimo di 40 iscritti ed è valido per concorrere all’assegnazione delle borse di studio istituite dalla Regione Puglia (per giovani laureati, nati dopo il 22/1/1978), con apposito Bando di cui all’avviso n. 18/2009, “Ritorno al Futuro”, relativo all’“Obiettivo 1 Convergenza - Asse IV - Capitale Umano”, del POR Puglia per il F.S.E. 2007-2013. La Regione Puglia istituirà un archivio informativo nel quale saranno inseriti i curricola dei bene-
ficiari di borsa che hanno conseguito l’attestato finale a conclusione del percorso prescelto. La domanda di iscrizione al Master, compilata sull’apposito modello - disponibile presso il Comune di Supersano - dovrà pervenire alla Sede del Consorzio “Europa, Servizi, Formazione e Terzo settore” Soc. Coop. sociale Onlus, Piazza Mazzini, 11 - 73100 Lecce (che cura la Segreteria del Master), entro le ore 12:00 del giorno 22 gennaio 2010 - ai fini della partecipazione al Bando della Regione Puglia ed entro le ore 12:00 del 28 febbraio 2010, in caso di iscrizione senza partecipazione al suddetto Bando. Per ulteriori e dettagliate informazioni rivolgersi a: segreteria.supersano@libero.it La Redazione
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IN PROVINCIA
9 o da telefono cellulare può contattare il numero fisso 06 48078400. Un invito speciale è rivolto ai giovani. La lirica è un genere apprezzato dagli under 30? Sembra proprio di no, ma la Provincia ci prova ugualmente. Con un biglietto ridotto, poco più di 30 euro, chi ha meno di 30 anni potrà assistere ad una delle opere in programma e ai cinque concerti. Questa l’iniziativa fortemente voluta da Simona Manca, Assessore alla
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l 22 gennaio partirà il cartellone della Stagione Lirica 2010 della Provincia di Lecce che si concluderà il prossimo 24 febbraio. In programma tre opere liriche: il Nabucco, la Traviata e il Dittico: Il Campanello - Sheherazade. Tre appuntamenti che, insieme a cinque concerti della Stagione Sinfonica della Fondazione ICO Tito Schipa, intratterranno gli appassionati di lirica e classica per le prossime settimane. La biglietteria del Politeama Greco di Lecce (Via XXV Luglio, tel. 0832 241468), teatro in cui si svolgeranno gli spettacoli, è aperta dal
LECCE
Per una lirica meno noiosa e più giovane La nuova stagione propone ingressi ridotti agli under 30, scommettendo sul loro interesse
Il censimento degli archivi provinciali La Provincia di Lecce ha aderito al progetto Upi-Cuspi che prevede il censimento degli archivi amministrativi delle province, impegnandosi a costituire un gruppo di referenti indicati dai diversi Settori e Servizi dell’Ente, coordinati dall’Ufficio Statistica. Censire e archiviare l’ampio e importante patrimonio informativo provinciale consentirà un risparmio di risorse finanziarie per la realizzazione di indagini statistiche e una maggiore tempestività nei La Redazione risultati.
RUFFANO
Continua l’incessante attività della Pro Loco Giovanissima e già così attiva e dinamica sul territorio
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a Pro Loco di Ruffano si è proposta, fin dall’inizio, come una novità nel panorama culturale ruffanese. È, infatti, una Pro Loco che non rimane chiusa, ma esce dalle stanze della propria sede temporanea, la Domus Bortoniana (una sede prestigiosa ma, purtroppo, anche umida e che necessita di interventi di ripristino), e va incontro al proprio paese, proponendo appuntamenti ed eventi culturali di notevole importanza, nei luoghi più disparati, nelle sedi apparentemente meno consone ad organizzare incontri di cultura. Ma è questo l’unico modo, a nostro parere, di vivere e far vivere il proprio paese, con tutte le bellezze artistiche, paesaggistiche, ambientali che il territorio offre, ed anche con le sue emergenze, le discrepanze, le contraddizioni. Proprio dalla frequentazione dei luoghi proposti può essere solleticata l’attenzione dei ruffanesi e stimolata la loro sensibilità nei confronti di quelle opere incompiute e trascurate che la disattenzione degli uomini o l’incuria del tempo hanno determinato. Nella sua incessante attività, dopo aver aperto da diversi mesi un sito online, www.prolocoruffano.com, la Pro Loco, nell’ultimo mese, è presente con un proprio profilo su Facebook, che già conta, a metà novembre, più di 1700 iscritti, rivelan-
dosi così la prima comunità virtuale di Ruffano. L’attività di promozione on-line si arricchisce con la presenza su Twitter: http://twitter.com/prolocoruffano, social network ancora poco conosciuto in Italia, ma ampiamente usato nei paesi anglosassoni, e la creazione di un canale tematico su Youtube: http: //www.youtube.com/ user/prolocoruffano, dove si possono trovare video sulle varie rassegne organizzate. Inoltre, con l’apertura di un blog, http: //prolocoruffano.blogspot.com, si è voluto dare adito all’approfondimento delle matrici culturali salentine e, soprattutto, coinvolgere scrittori e poeti in una sorta di spazio libero dedicato all’arte (è disponibile il Manifesto programmatico sul blog). Una Pro Loco al passo con i tempi, insomma, che, senza peccare di presunzione, possiamo definire una delle più attive e dinamiche della Provincia di Lecce, tenendo conto che è anche la più giovane in assoluto (non è trascorso nemmeno un anno dall’insediamento dell’attuale consiglio direttivo). Il numero dei soci, ad oggi, è 150, ma siamo in continua crescita. Invitiamo, ancora una volta, tutti gli amici di Ruffano a dare il proprio contributo, sincero e spassionato, alla crescita culturale e sociale del nostro paese. Paolo Vincenti Presidente Pro Loco Ruffano
lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00, il sabato dalle 9.00 alle 12.00. Per le prevendite consultare il sito www.helloticket.it o chiamare il numero verde 800 907080. Chi chiama dall’estero
Cultura e Vicepresidente della Provincia: “Noi vogliamo che i giovani vengano a farsi una propria idea di persona, che provino l’emozione della lirica almeno una volta e che poi giudichino di conseguenza. È un genere che può piacere o meno, ma vogliamo metterli nella condizione di poter provare e a questo scopo abbiamo realizzato una formula di abbonamento dedicata a loro”. La campagna pubblicitaria certamente avrà incuriosito: un uomo che ride, una bimba parruccata o una giovane punk che rifiutano l’idea di noia, di snobbismo e antichità legata alla lirica. Chi e quanti dei giovani salentini accetteranno la sfida? Andrea Sacchi
Tutti pronti per il servizio …civile! M AT I N O
I 21 ragazzi partiranno a gennaio con un nuovo progetto
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ono già tre anni che il Comune di Matino, attraverso i progetti approvati dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, dà la possibilità a ragazzi e ragazze dai 18 ai 28 anni di dedicare un anno della propria vita a favore di un progetto pensato per il bene comune. Assistenza, protezione civile, ambiente, cultura, servizio civile all’estero: sono questi i settori tra cui è possibile scegliere, presentando la formulazione del progetto che si ha intenzione di realizzare. Per il terzo anno consecutivo la scelta del Comune di Matino è ricaduta sul settore assistenza. Il titolo del progetto è “Quel che Nasce” ed ha come obbiettivo fornire un aiuto a persone anziane e diversamente abili, dando un valido sostegno anche alle loro famiglie. Sono stati selezionati 21 ragazzi, di cui 7 presteranno servizio a Matino, gli altri 14 saranno invece destinati ad altri enti e associazioni partner del progetto tra cui i comuni di Acquarica e Presicce, l’associazione “Augusto del Noce” di Casarano, il Centro Sociale “La Piramide” di Taviano
e la cooperativa “Impegno Solidale” di Ugento. Il nuovo gruppo di volontari inizierà le attività a partire da gennaio 2010 e dopo una prima fase di formazione, sarà a disposizione in maniera del tutto gratuita delle famiglie che ne faranno richiesta. I presupposti per la buona riuscita del progetto sono più che positivi, visto anche il riscontro favorevole ottenuto dall’esperienza dei due anni precedenti. Infatti sono circa 38 i ragazzi che, grazie all’impegno del Comune di Matino e in particolar modo del Settore Servizi alla Persona, hanno già vissuto quest’esperienza di crescita e di volontariato offerta dal Servizio Civile. Maria Antonietta Quintana
IN PROVINCIA
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YES, WE CAMP
Bollenti Spiriti a raccolta Tempo di bilanci per l’iniziativa a sostegno dei giovani pugliesi (continua dalla prima pagina)
L’incontro si svolgerà nei giorni di sabato 6 e domenica 7 febbraio, date in cui si farà un bilancio di tutti i progetti attivi finalizzati al miglioramento della precaria situazione economica e sociale pugliese, secondo il comune denominatore che le energie e la creatività giovanili sono una risorsa assolutamente vitale per lo sviluppo generale del territorio, dopo anni di assenza di spazi d’azione e di silenzioso esodo. Protagonisti della due giorni, oltre ai giovani, sarà l’intera comunità regionale: cittadini, istituzioni, mondo delle imprese, media; chi ha un progetto attivo può usufruire di uno spazio espositivo in cui può presentare il resoconto generale dei lavori svolti ed eventualmente proporre attività nuove
nella sezione denominata Programma Aperto. Il programma di Bollenti Spiriti, promosso dalla Regione Puglia, è stato avviato a partire dal novembre del 2005. Si aggirano intorno a 120 milioni gli euro complessivi stanziati a sostegno di lavoro e formazione delle giovani generazioni, uno dei più importanti investimenti realizzati da una regione italiana per le Politiche Giovanili. All’interno del piano d’azione del programma, venne lanciato, nel 2008, il bando Principi Attivi - Giovani Idee per una Puglia, che supporta la realizzazione di idee per la tutela e la valorizzazione del territorio, proposte a vocazione imprenditoriale per lo sviluppo dell’economia e idee per l’inclusione sociale e la cittadinanza attiva. Nel primo bando
hanno potuto presentare progetti i giovani cittadini, italiani e stranieri residenti in Puglia, di età compresa tra i 18 e i 32 anni, organizzati in gruppi di lavoro informali composti da un minimo di due persone che, in caso di approvazione del progetto, si sono impegnati a costituire un nuovo soggetto giuridico a propria scelta. Il contributo massimo per ciascuna proposta è stato di 25.000 euro, con una spesa complessiva di 7,5 milioni di euro, per un totale di 480 progetti finanziati. Per il 2010 sono stati stanziati altri fondi per il secondo ciclo del bando: chi ha delle buone idee da proporre può ottenere informazioni sul sito http://bollentispiriti.regione.puglia.it per partecipare al bando. Valentina Marra
IN PROVINCIA
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Laurea in Archeologia a Igor Mitoraj
Lo scultore polacco verrà insignito del titolo il prossimo 28 gennaio
al festival in un connubio di conoscenza e divertimento. Il programma sarà presto disponibile sul sito www.festivaldellenergia.it. Inoltre, anche quest’anno, i promotori del festival lanciano il bando di concorso Call for papers, in scadenza il 15 marzo 2010, per progetti di ricerca tecnologici ed innovativi in campo energetico. Il bando è rivolto a fondazioni, Università, associazioni e istituti di ricerca pubblici e privati, italiani e stranieri. I progetti, selezionati da un Comitato Scientifico, saranno presentati al pubblico, come nelle precedenti edizioni, nell’apposita area dello Spazio Innovazione, ma la novità assoluta sarà la fruizione di tali progetti su un portale web chiamato Innovazionenergia e creato da I-Com (Istituto per la competitività) e Aris. Il sito darà maggiore visibilità ai progetti innovativi che potranno essere anche scaricati e avrà come obiettivo la creazione del primo database del settore energetico facilmente consultabile on-line.
cheologia, diretta dal professore Francesco D’Andria. La scelta dell’assegnazione della laurea ad honorem a Mitoraj si deve allo stesso illustre direttore della Scuola, che definisce questo momento “significativo per tutto il territorio salentino e l’Italia meridionale, dove le antiche civiltà della Magna Grecia hanno lasciato espressioni straordinarie dell’arte classica”. Grande conoscitore del mondo classico arcaico, Mitoraj si ispira per le sue opere a personaggi mitologici facilmente riconoscibili come Eros, Venere, Icaro, il Centauro, che traduce in sculture sotto la forma di reperti archeologici. Si tratta, infatti, di immagini frammentate, mutilate, attraversate da vuoti che stimolano l’immaginazione a completarne le parti mancanti e l’uso simbolico delle bende acuisce ancor più questo senso di frammentarietà. La sua rilettura dell’arte classica, dunque, può essere paragonabile ad una scoperta archeologica e questa capacità interpretativa in chiave post-moderna dell’antico giustifica il conferimento della laurea ad honorem in Archeologia
Valentina Rosafio
Marco Cavalera
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l 28 gennaio prossimo, presso il Palazzo Ducale di Cavallino, verrà conferita la laurea honoris causa al celebre scultore polacco Igor Mitoraj, in concomitanza con l’inaugurazione del trentesimo anno accademico della Scuola di Specializzazione di Ar-
LECCE
Chiamata in corso per progettisti e innovatori Il Festival dell’Energia lancia un concorso per progetti in campo energetico
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orna per il 2010 il Festival dell’Energia promosso da Aris (Agenzia di Ricerche Informazione e Società) e Assoelettrica (Associazione Nazionale delle Imprese Elettriche), in collaborazione con Federutility. Un evento giunto ormai alla terza edizione che si avvale degli importanti patrocini della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione, della Provincia, del Comune di Lecce e da quest’anno, della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. Tra i partner aggiunti per l’attuale edizione anche il Corriere della Sera. Dal 20 al 23 maggio, a Lecce, sarà così possibile assistere a dibattiti sul tema dell’energia ispirato alla riflessione sul cambiamento, a conferenze scientifiche tenute da esperti e a presentazioni di libri, in un incontro e un dialogo diretto tra esponenti del modo scientifico, del mondo culturale, delle imprese e il pubblico di cittadini. Numerose le iniziative in collaborazione con le istituzioni scolastiche e gli eventi culturali e musicali che si assoceranno
LUOGHI DELLO SCIROCCO - P A E S A G G I
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l Circolo Legambiente di Salve “ Giglio delle dune “ è nato nell’estate del 2005 con lo scopo di promuovere educazione ambientale in un periodo in cui l’aggressione al territorio ed il notevole afflusso di turisti incominciavano a creare la necessità di una regolamentazione “ più seria” della gestione delle coste. In un momento in cui sarebbe fondamentale avere delle risposte anche dalle istituzioni, intervistiamo il Presidente del Circolo di Salve, Giovanni Ponzetta. Professore, il Comune di Salve, rispetto agli altri limitrofi, ha come valore esponenziale il “fattore M” (inteso come Marine) che nel corso degli anni ci ha fatto acquistare visibilità da un lato e subire un’aggressione urbanistica da un altro. Urge un’individuazione specifica degli interventi da proporre all’amministrazione locale. Le vostre linee guida quali sono? Legambiente di Salve crede fermamente nella cultura della legalità e della responsabilità. Individuare le cause e i responsabili di determinate scelte significa affrontare il problema con le competenze e le persone giuste e, quindi, cercare di risolverlo - fatto indubbiamente non semplice a causa della burocrazia vigente presso i diversi enti preposti al rilascio delle necessarie certificazioni. Sono necessarie regole certe per l’edilizia rurale, causa della devastazione del territorio, un problema sollevato più volte dalla nostra associazione. Riguardo a questo spinoso argomento ci sembra che il PDF (Piano di fabbricazione) in un territorio con
questa valenza sia uno strumento a dir poco inadeguato: la vostra posizione qual è? Pensiamo sia giunto il momento di dotare anche Salve di un PUG (Piano Urbanistico Generale), una responsabilità a cui non ci si può più sottrarre. Nell’immediato, inoltre, bisognerebbe apportare delle varianti al Piano di Fab-
vendere”. O ancora, seguire con particolare attenzione l’iter regionale sulla regolamentazione delle attività sul demanio marittimo fino alla dotazione del Piano Comunale delle Coste. Queste le nostre proposte fatte sin dal febbraio 2006, per arrivare alle più recenti del settembre 2009. È un sentore diffuso fra la gente che
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Queste ed altre proposte sono state oggetto di un primo ed unico incontro (febbraio 2007) con gli amministratori comunali ma nulla ne è scaturito. In questi anni Legambiente di Salve ha aderito e promosso tutte le campagne nazionali a favore della tutela e rispetto dell’ambiente. L’ultima inziativa nell’ambito della “Festa dell’albero” in collaborazione con l’amministrazione comunale ha visto partecipare molti bambini impegnati “sul campo”; questo è un obiettivo raggiunto nella sensibilizzazione per un futuro migliore? Sono convinto che dalle nuove generazioni possa ripartire un movimento di cambiamento e miglioramento della qualità della nostra vita. Le nostre iniziative mirano soprattutto al coinvolgimento delle scuole elementari e medie ed il bilancio in termini di partecipazione attiva è sicuramente positivo. Per concludere, una domanda che richiederebbe un’intera intervista. Le-
Se un territorio è protetto vale di più L E G A M B I E N T E S A LV E
“Sono necessarie regole certe per l’edilizia rurale, causa della devastazione del territorio”
bricazione del 1977 per impedire di edificare lungo tutta la fascia costiera che va da Pescoluse a Lido Marini. È necessario anche fare chiarezza sulle strutture che ottengono l’autorizzazione a costruire in quanto “turistico-ricettive” e poi si trasformano, in corso d’opera, in “appartamenti a
Legambiente, quando si occupa di queste tematiche, sia di impedimento allo sviluppo turistico e di conseguenza a quello economico. Lei cosa risponde in merito? È indubbio che la risorsa del Comune di Salve sia il patrimonio ambientale-naturalistico. Tutelarlo significa accrescere il valore del territorio a livello economico. Però le decisioni e le leggi per la gestione della “cosa pubblica” spettano alla classe politica che si dovrebbe assumere tutta la responsabilità delle scelte fatte. Queste scelte devono essere chiare, trasparenti e condivise e nella loro applicazione è fondamentale rispettarle e farle rispettare. Ci tengo a sottolineare per l’ennesima volta che noi non rappresentiamo un partito politico anche se oggi una parte sempre crescente di qualsiasi programma politico-nazionale e locale deve fare i conti con adeguate considerazione ambientali; noi ci riteniamo un soggetto competente e responsabile. L’identità culturale del territorio sembra essere solo ad appannaggio della valorizzazione di dialetti, costumi, folklore musicale, gastronomia e per questo tanto si è fatto e si sta facendo. L’identità ambientale ed architettonica, invece, è innegabile stia subendo un trasformazione irreversibile. Legambiente di Salve cosa propone per bloccare questo processo involutivo? Nel gennaio 2007 abbiamo inviato una lettera al Comune di Salve su questa tematica chiedendo all’amministrazione se riteneva opportuno proteggere dalla speculazione alcune zone del territorio, nello specifico chiedevamo e chiediamo l’istituzione di un’area protetta che, in continuità con il Parco di Ugento, possa salvaguardare per quanto possibile le aree costiere, il paesaggio rurale e le zone archeologiche di Salve.
gambiente, a Salve, cosa propone in concreto perché non si assista allo scempio ambientale dell’estate scorsa che ha visto rifiuti di ogni tipo gettati per strada e nelle campagne? Secondo lei i cittadini incivili si rendono conto che la nostra salute è ad altissimo rischio di patologie gravi? L’informazione e la sensibilizzazione al problema è fondamentale, noi abbiamo indetto un convegno pubblico il 21 marzo 2009 per mettere al corrente i cittadini dei rischi per la loro salute. La partecipazione è stata alta e questo è un dato confortante che ci sprona ad andare avanti in questa direzione. Per gli interventi operativi le nostre proposte nell’immediato sono la realizzazione di almeno un’isola ecologica nel nostro comune ed un posto fisso per la spazzatura differenziata che sia recintato e sorvegliato. La risoluzione tecnica a questi problemi passa attraverso lo scambio delle competenze fra le parti, intese come Legambiente ed amministratori comunali di riferimento. La diversità di posizioni, convinzioni e soluzioni, se esercitata in un confronto di rispetto e stima reciproca, è indubbiamente una via obbligata da percorrere per migliorare la qualità della vita di noi tutti. Donatella Ferrise
4 nuove Bandiere Arancioni Sono state assegnate lo scorso 8 gennaio la quattro nuove Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano ad altrettanti comuni pugliesi: Alberobello (BA), Cisternino (BR), Orsara di Puglia (FG) e Pietramontecorvino (FG). Il riconoscimento premia i piccoli comuni dell'entroterra, con meno di 15mila abitanti, che riescono a proporre un'offerta turistica di qualità a livello storico, culturale ed ambientale. La Redazione
LUOGHI DELLO SCIROCCO - P A E S A G G I
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aia è un’associazione di volontariato che ha sede a Corsano. La sua nascita è stata favorita dall’incredibile consonanza delle aspettative dei suoi promotori, allo stato attuale conta decine di volontari carismatici e intraprendenti, che nei ritagli di tempo coccolano con premura e dedizione il loro paese. I fondatori raccontano che, amici d’infanzia, percorrendo le vecchie strade di campagna come facevano da ragazzi, con loro grande stupore e sgomento si sono ritrovati in una distesa di pattume: l’idea di Gaia parte proprio da qui. È un’associazione che investe in molti aspetti della società: dalla salvaguardia dell’ambiente, alla cultura, al coinvolgimento dei diversamente abili nelle iniziative, sino allo sviluppo economico attraverso l’incremento del turismo. Tra le svariate attività vi è la pu-
corso di formazione, facilitando la conoscenza tra Stati con realtà sociali e territoriali diverse e creando un unico
abili. Gaia a tal fine propone l’escursionismo guidato con dedicati “percorsi multisensoriali” in cui, accanto alla gui-
Lungo la Via del Sale GROTTE MARINE SOMMERSE
L’Associazione Gaia per la promozione e la riscoperta del territorio nella marina di Corsano lizia dell’area parco che comprende la collina di Santa Maura e dei fondali della marina di Corsano: i volontari si sono resi protagonisti di piccole ma importanti scoperte quali interessanti reperti archeologici e una fauna marina ormai in via di estinzione, segnalate alla Sovrintendenza per i Beni Culturali e alla Federazione Speleologica Pugliese. Gaia è una giovane associazione che in poco più di due anni è riuscita a fare tanto, e tanto ancora è disposta a realizzare per perseguire i suoi sogni, che col tempo sono diventati comuni alla maggior parte dei corsanesi. “La Via del Sale” oggi è una delle mete turistiche più ambite ed apprezzate del basso Salento, lo dimostra anche una dichiarazione resa da Brad Miller, tour manager che, trovandosi in visita nel Salento, ha affermato: “Chiunque dovrebbe fare una passeggiata sulla Via del Sale. Ogni passo del sentiero è pieno di storia e tradizioni che rendono il Sud-Italia unico, un luogo mozzafiato. È un modo straordinario per trascorrere la giornata, in quanto si riescono a vedere molti e diversi paesaggi in sole poche ore”. Gaia ha avviato la valorizzazione delle “Vie del Sale” stipulando una convenzione con il Comune di Corsano ma già punta a far emergere la riscoperta delle bellezze nostrane da più punti di vista, valorizzando al contempo le tradizioni locali, ambientali e folkloristiche del territorio. Il presidente dell’associazione, Corrado Russo, puntualizza: «Il progetto “Le Vie del Sale” risponde all’esigenza di educare la cittadinanza a ottimizzare le nostre potenzialità essendo il nostro un paese ricco di storia e tradizioni. L’apertura, il confronto e la solidarietà, sono il punto di partenza per rafforzare l’identità di provenienza, rivalutarne la memoria storica e favorire la crescita del territorio». Gaia, inoltre, è stata scelta dal Comune di Corsano, come referente per il percorso di formazione sulla cooperazione internazionale, tenutasi nel maggio scorso a Romans Sur Isere (in Provenza), assieme ad altri Paesi quali Palestina, Armenia, Tunisia, Marocco e Francia. L’iniziativa ha previsto un
modus operandi per la progettazione dello sviluppo del territorio. Tra gli elementi innovativi del progetto vi è l’apertura alla fruizione territoriale da parte dei diversamente
da esperta, sono presenti anche la psicologa e l’educatrice nel ruolo di facilitatori e, ancora, attraverso escursioni subacquee praticate da istruttori e as-
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sistenti specializzati nelle attività sportive acquatiche accessibili. Le lezioni saranno tenute anche dagli stessi diversamente abili. «Vogliamo inaugurare una nuova “era culturale” in cui il ruolo dello svantaggiato e del protagonista si identificano – sottolinea Corrado Russo. È un messaggio forte che vogliamo lanciare, un sogno ambizioso cui abbiamo lavorato per tutto il 2009 e che finalmente ci accingiamo a coronare». Il Presidente rivolge infine un appello a tutte le organizzazioni di volontariato sensibili alle tematiche ambientali, a seguito di atti incivili che hanno arrecato danni ai tratturi antichi de le Vie del Sale: “Recentemente sono stati divelti alcuni paletti lungo la Via del Sale. Non si tratta di un atto vandalico ma, presumibilmente di un’azione dolosa e premeditata, comportamento da ammonire coinvolgendo le istituzioni, gli inquirenti e soprattutto la cittadinanza, affinché il senso del bene comune diventi il valore preminente nella nostra comunità. Invito pertanto, tutte le associazioni del territorio sensibili all’ambiente e all’etica civile a contattarci per organizzare insieme un evento di sensibilizzazione sul tema”. È possibile contattare l’associazione di volontariato Gaia ai seguenti numeri 0833 534101 - 328 1424495. Daniela Ricchiuto
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o storico Vincenzo Cazzato, nel saggio “Paesaggi di pietra: viaggiatori nel Salento fra sette e novecento”, riassume in modo sintetico la più intima essenza di Salento: “paesaggi di pietra: un ambiente interamente costruito adattando la natura alle necessità della vita; pietre intrise di umanità e di sudore […]. Le pietre sono testimonianze di rapporti remoti tra l’uomo e la natura: menhir, dolmen, tumuli di specchie, ma soprattutto pietre sovrapposte con perizia secolare per costruire una miriade di piccole costruzioni o di muretti […]. In questa regione affamata di terra, la pietra si trasforma da ostacolo in materiale da costruzione, amalgamandosi con la natura”.
CASTRIGNANO DEL CAPO
Ieri paesaggi di pietra, oggi …di tufo L’abusivismo edilizio a ridosso dell’alto litorale di levante
Uno dei luoghi del Salento maggiormente caratterizzato dalla presenza di strutture in pietra a secco è il tratto di costa compreso tra la località Ciolo (Gagliano del Capo) e Punta Ristola (Santa Maria di Leuca), incluso nell’area del Parco Naturale Regionale “Otranto - Santa Maria di Leuca”. La zona è raggiungibile dalla Strada Provinciale 358, con non poche difficoltà dovute ai repentini dislivelli del banco di roccia, ai continui salti di quota e alla presenza di macchia mediterranea. L’area presenta un’interminabile rete di tratturi, muretti a secco - alcuni dei quali realizzati con particolari tecniche costruttive per proteggere le colture dalle forti raffiche di grecale e scirocco provenienti dal mare - e numerosi ripari trulliformi, tutte evidenze legate alla civiltà agropastorale del Salento. Meno caratteristiche delle strutture
in pietra a secco, ma ugualmente eloquenti testimoni dell’inciviltà di una parte della gente salentina, sono le costruzioni abusive realizzate in uno dei punti più inaccessibili e impervi di questo tratto di costa. Si tratta - nello specifico - di due abitazioni, risalenti alla seconda metà del secolo scorso, costruite proprio a ridosso della selvaggia falesia che scende a picco sul mare per circa 60 metri di altezza, laddove si aprono le grotte denominate “Vora” e “Ortocupo”. In assenza di strade e accessi a tali fondi, gli ingegnosi costruttori hanno ritenuto opportuno allestire un sistema di carrucole di ferro alte circa due metri, collegate tra loro da spessi fili metallici, in modo da trasportare il materiale da costruzione necessario all’erigenda “opera d’arte” da una stradina sterrata, appositamente aperta tra la macchia e i tratturi, fino ai ter-
razzamenti sottostanti. La costruzione dei due edifici - uno dei quali presenta una elegante planimetria circolare - è stata sospesa e mai più ripresa, probabilmente perché i proprietari hanno compreso che, se da una parte è facile trasportare blocchi di tufo e sacchi di cemento con la “teleferica”, dall’altra risultava meno agevole riuscire a convincere parenti e amici a farsi portare con le carrucole all’interno delle loro proprietà, nonostante il panorama potesse ripagare tale immane fatica. Se, ai tempi dei nostri nonni, è stata la fame di terra, da sfruttare a fini agricoli, ad indurli a liberare i terreni dal materiale lapideo e a creare il tipico “paesaggio di pietra” salentino, ai tempi dei nostri padri quale fame li ha spinti a realizzarci sopra l’altrettanto tipico “paesaggio di tufo”? Marco Cavalera
SOSTENIBILM E N T E
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in dall’antichità l’amianto è stato usato per scopi “magici” e “rituali”: i Persiani e i Romani vi avvolgevano i cadaveri da cremare per ottenere ceneri più chiare, considerate più pure; più tardi anche i Vi-
fabbriche in Italia. Quando a Casale Monferrato si insediò uno stabilimento di produzione di Ethernit, ai tanti contadini della zona si offriva un’opportunità del tutto nuova, la prospettiva di un benessere impen-
qualcosa di strano succedeva ai lavoratori di Ethernit: morivano. Certo, prima o poi tutti dobbiamo lasciare questa valle di lacrime, questo è il dannato ciclo della vita e non esiste rimedio, ma tra i dipendenti della fab-
Foto: Campo Scuola UBUNTU
La lana della salamandra AMIANTO
Di quel materiale considerato eterno, oggi conoscerne i rischi ci salva la vita chinghi e gli abitanti dell’impero del Catai - lo racconta Marco Polo nel Milione - ne fecero largo uso. Secondo un’antica credenza popolare, l’amianto, altro non era se non “la lana della Salamandra”, cioè il prodotto del piccolo anfibio ritenuto in grado di sfidare il fuoco senza danno. Insomma c’era qualcosa di magico in quella fibra, conosciuta dalla notte dei tempi, ma ancora trascurata dal punto di vista dei possibili impieghi industriali. Il brevetto arriva nel 1901: l’austriaco Ludwig Hatschek crea una formula di cemento-amianto che battezza con il nome di Ethernit, prendendo spunto dal latino aeternitas. Questo materiale - realizzato aggiungendo una piccola percentuale di amianto a un impasto di acqua e cemento - era giudicato resistente ad oltranza, indistruttibile, insomma “eterno”. Da lì a poco tale materiale ebbe un vorticoso sviluppo procurando ottimi profitti. E arrivarono anche le prime
sabile: uno stipendio sicuro, garantito tutti i mesi. L’arrivo dell’Ethernit fu, quindi, un evento salutato con grande entusiasmo e scatenò una corsa all’offerta di manodopera che durò ottant’anni. Ma con il trascorrere degli anni,
brica avveniva qualcosa di molto particolare: quasi tutti soffrivano di una forma di disturbo respiratorio che provocava loro una tosse “eterna” e un numero enorme finiva i suoi giorni precocemente, senza fare in tempo a godersi la meritata pensione, in se-
RIFIUTI SPECIALI
Come smaltire l’amianto
Senza farsi prendere dal panico, alcuni consigli per disfarsene in sicurezza
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’amianto è una sostanza cancerogena e la salute dell’uomo è in pericolo se la polvere di amianto viene inalata. Questa possibilità esiste soprattutto per i materiali friabili, quelli facilmente sbriciolabili o riducibili in polvere semplicemente con le mani; i materiali compatti, invece, sono quelli che si frantumano solo con i mezzi meccanici. L’amianto non è quindi un rifiuto comune e il suo smaltimento deve seguire esatte procedure di sicurezza. Solo le ditte specializzate, iscritte al-
l’Albo Nazionale Gestori Ambientali, possono farlo. È possibile ottenere informazioni in merito sul sito www.albogestoririfiuti.it. Lo smaltimento è a carico del proprietario dell’immobile o del materiale; ogni Comune, inoltre, si rivolge a ditte specializzate con le quali sottoscrive accordi per uno smaltimento più vantaggioso da parte dei cittadini. È un reato abbandonare materiali contenenti amianto. Se esiste la possibilità che un materiale contenga o sia costituito da amian-
14 guito a una micidiale malattia polmonare; un tumore subdolo in grado di rimanere in silenzio anche per più di trent’anni prima di manifestarsi quando ormai era troppo tardi. Il mesotelioma pleurico è una maledetta e inesorabile forma tumorale che si accanisce sulla pleura, la membrana che riveste i polmoni e che poi produce metastasi che aggredisce gli altri organi e le ossa. Il mesotelioma, da malattia rara, sta assumendo i connotati di un dramma collettivo perché gli esposti non sono solo gli ex-lavoratori delle fabbriche di Ethernit, ma tutta la popolazione che in qualche modo è entrata in contatto con questo materiale. Sui rischi legati all’amianto si parla in maniera ripetitiva da quasi un ventennio, sono poche le informazioni che giungono ai singoli cittadini che, ancora oggi, conservano nelle loro abitazioni vecchi ripostigli con copertura in Ethernit. Per tali motivi è necessaria un’efficace azione delle amministrazioni comunali finalizzata a informare i cittadini sui rischi connessi all’uso dell’amianto e tesa a favorire la dismissione di quest’ultimo, promuovendo accordi, con aziende specializzate, che mettano il cittadino nelle condizioni di smaltire le proprie coperture in amianto a cifre ragioNicola Pierri nevoli. (Liberamente tratto dal libro di Giampiero Rossi, LA LANA DELLA SALAMANDRA, LA VERA STORIA DELLA STRAGE DELL’AMIANTO A CASALE MONFERRATO, Ediesse, 2009)
to è necessario: per i materiali friabili, procedere alla bonifica per la loro rimozione; in caso di materiali compatti, rivolgersi ad un tecnico specializzato per valutare il rischio, lo stato di degrado e la quantità di fibre presenti. Alcuni dei materiali che possono contenere amianto sono: gli elementi di copertura (tegole, lastre ondulate), pareti, intonaci, tubi e vasche per l’acqua potabile e le acque reflue, gli isolanti delle caldaie, le guarnizioni tra tubazioni, filati, tessuti, corde e manufatti La Redazione ignifughi.
UGENTO
Uccelli comuni e specie rare nel Parco Naturale Passaggio a Sud ovest, una pubblicazione che raccoglie l’avifauna salentina
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assaggio a Sud Ovest, l’avifauna acquatica del Parco Naturale Litorale di Ugento, è il titolo del nuovo libro del naturalista salentino Roberto Gennaio, edito da Edizioni Grifo di Lecce. Si tratta di un lungo
lavoro di appostamento e di osservazioni che il naturalista ha svolto nel corso degli anni presso le zone umide del “Parco Naturale Litorale di Ugento” fotografando tra i canneti e le zone umide dei bacini, con non poche difficoltà, una serie di uccelli migratori relegati all’ambiente acquatico, molti dei quali rarissimi, come il falco pescatore, e inseriti nel libro rosso dei vertebrati italiani. Il volume, corredato da centinaia di foto a colori, passa in rassegna circa 60 specie di uccelli, alcune comuni come la gallinella d’acqua, la folagha, il tuffetto, il gabbiano, l’airone cenerino o specie rare o poco comuni per il nostro territorio come la gru, l’airone bianco maggiore, il pendolino, il martin pescatore, il gabbiano
corallino, la spatola, il fenicottero e il rarissimo fistione turco che qui ha nidificato. Per ogni specie è stata redatta una significativa carta d’identità utile per il riconoscimento, in cui sono riportate informazioni riguardo l’alimentazione, il periodo in cui è più facile osservare la specie, le leggi di tutela, la presenza nel biotopo, lo stato di conservazione secondo le linee guida IUCN. Molte delle specie descritte e osservate presso l’area umida del Parco Naturale di Ugento possono essere osservate anche presso altre importanti zone umide del Salento come Le Cesine, i Laghi Alimini, i laghetti di S. Cataldo. Arricchiscono la pubblicazione una serie di “finestre”, poste tra le de-
scrizioni delle singole specie dell’avifauna e che illustrano i vari habitat e alcuni aspetti della ricca biodiversità (anfibi, insetti, piante rare) presenti nelle zone umide. Il lavoro di ricerca e di divulgazione svolto dal naturalista, in collaborazione con il Cea, Centro di Educazione Ambientale “Posidonia” e l’Amministrazione Comunale di Ugento, si propone ancora una volta di sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dell’ambiente che ci circonda, spesso poco conosciuto e valorizzato, che si trova spesso a pochi chilometri dalle nostre città e che cela una ricca biodiversità tutta da scoprire, da conoscere e da rispettare. La Redazione
SOSTENIBILM E N T E
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(continua dalla prima pagina)
Invece, l’attuale - unico e solo - metodo di smaltimento impiegato in Puglia delle acque di vegetazione è quello di spargerle sui terreni agricoli. Una soluzione che riduce sicuramente i costi di gestione di questo materiale. Ma così come recepito dal Regolamento Regionale (il n. 27/2007, “Utilizzazione agronomica delle acque di vegetazione e delle sanse umide dei frantoi oleari“), le regole da seguire sono rigide e dettagliate. L’obiettivo è quello di garantire quantitativi limitati sui terreni e la massima cautela nelle modalità di sversamento. E così, oltre ad individuare le tipologie di terreni agricoli idonei, scartando quelli saturi d’acqua, si precisa, soprattutto, che devono esser evitati “i fenomeni di ruscellamento”; si stabilisce il numero di metri cubi per ettaro all’anno da rispettare, ed altre importanti accortezze. Tali considerazioni nascono dalla consapevolezza che queste acque di scarto sono considerate reflui a tasso inquinante fra i più elevati nell’ambito dell’industria agro-alimentare; la loro carica inquinante è legata principalmente all’elevato contenuto di sostanze organiche, con potenziali effetti dannosi per i terreni e con il rischio di inquinamento delle falde acquifere se gli spandimenti sono eccessivi e se non si rispettano le quantità previste per ettaro in un anno. A questo va aggiunta, l’emanazione di cattivi odori dovuta alla fermentazione dei composti organici e il diffondersi d’insetti. Nella provincia di Lecce durante la campagna olivicola, che in genere dura 4-5 mesi, si stima una produzione di “sintina” variabile tra 120.000 e 180.000 metri cubi. Pertanto, è facile comprendere come, nonostante l’origine naturale, il loro smaltimen-
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I giovani su Radio 3 A partire dal 16 gennaio avrà inizio una nuova trasmissione radiofonica, su Radio 3 alle ore 19.00. Il Cantiere di Radio 3, questo il titolo, ha in programma di raccontare l’Italia di oggi con la fantasia delle nuove generazioni, chiamando ai microfoni studenti delle radio universitarie e delle scuole di giornalismo, giovani capaci di trasmettere e dimostrare passione e creatività. La Redazione
che messo a punto, e brevettato, un nuovo processo di trattamento delle acque di vegetazione delle olive che permette di recuperare alcune sostanze e di produrre energia da biogas. Pertanto c’è da augurarsi che nuove scelte di programmazione provinciale e regionale possano stimola-
A G R I C O LT U R A
La “sintina” nei campi: unica soluzione? La gestione delle acque di vegetazione provenienti dal processo di molitura delle olive
to sta assumendo, con l’aumento delle produzioni negli ultimi 20-30 anni, un problema di notevole rilevanza ecologica. Per fortuna la ricerca scientifica non si ferma: ulteriori approfondimenti sono in corso sulle modalità di
estrazione che potrebbero, inoltre, rendere disponibile per un nuovo riuso percentuali di acqua comprese tra l’83 ed il 94% del volume iniziale. L’Enea (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ha an-
Simone Zecca (Si ringrazia il dott. Antonio Cerfeda per le informazioni fornite)
Come i ragazzi vedono l’acqua? Un concorso indetto dall’Aqp e rivolto agli studenti delle superiori
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perte fino al 21 gennaio le iscrizioni per il concorso Visioni d’Acqua indetto dall’Acquedotto Pugliese e riservato ai ragazzi del 4° e 5° anno delle scuole superiori di tutta Italia. I partecipanti dovranno misurarsi con la produzione di un cortometraggio girato con il videofonino che festeggia l’acqua come bene per la vita. Un modo per promuovere la cultura di un bene fondamentale per la sopravvivenza della collettività. Possono partecipare gruppi di lavoro composti da una classe intera, da gruppi ristretti, ma anche da studenti di classi diverse dello stesso istituto. Ogni istituto può partecipare con un massimo di cinque proposte. Il cortometraggio - della durata massima di 3 minuti, realizzato in presa diretta o a seguito di montaggio, gareggiando così per due categorie diverse - dovrà essere inviato per posta elettronica all’indirizzo ufficiostampa@aqp.it. Le migliori proposte, premiate per la pertinenza, la chiarezza espressiva e la creatività, vinceranno una videocamera, un videofonino e un lettore Mp4. Inoltre, tutti i corti che parteciperanno verranno pubblicati sul canale dell’Acquedotto Pugliese su You Tube. Il concorso è realizzato in collaborazione con il BiFest International Film&Tv Festival di Bari. Cristina Polverre
M’ILLUMINO DI MENO
Spegnere gli sprechi per accendere fonti pulite La sesta edizione dell’iniziativa che promuove il risparmio energetico e le fonti alternative
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re un nuovo metodo di gestione di tali “rifiuti”, ottimizzando l’intero processo di trattamento delle olive e riducendo l’impatto sull’ambiente.
nche quest’anno si spengono gli sprechi: il 12 febbraio prossimo con l’iniziativa M’illumino di meno, la giornata del risparmio energetico promossa dalla trasmissione di Radio 2, Caterpillar. Una cerimonia rituale, giunta alla sesta edizione, che quest’anno farà molto di più: accenderà le energie rinnovabili e le fonti alternative promuovendo sviluppo e risparmio. “Ogni edizione è stata accolta con favore sempre maggiore” ricordano gli organizzatori, che sono riusciti a spegnere simbolicamente grandi monumenti ed edifici, piazze e città europee, dal Colosseo all’Arena di Verona, da Vienna a Edimburgo, grazie alla collaborazione di scuole, enti, istituzioni, aziende e cittadini maggiormente consapevoli della necessità di attenzione nei confronti dell’inquinamento e degli sprechi energetici.
Entrare nelle abitudini quotidiane, modificare atteggiamenti sbagliati, collaborare alla diffusione delle fonti alternative, creare energia attraverso il sole, il vento, le biomasse, l’acqua e il terreno sono gli obiettivi che promuove la giornata dell’energia pulita. Così, nelle piazze d’Italia verranno accese luci alimentate con energie rinnovabili, prototipi di consumi efficienti, dimostrazioni creative e alternative delle nuove fonti pulite. La campagna di sensibilizzazione al tema, già iniziata il 4 gennaio scorso, si concluderà proprio il 12 febbraio in una grande festa nei Mercati Traianei di Roma, da dove andrà in onda la trasmissione di Radio 2. Per ulteriori informazioni, materiali, approfondimenti e curiosità, visitare il sito www.caterpillar.rai.it. Andrea Sacchi
PRIMI PIANI
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finocchi hanno ancora il sapore delicato e aromatico dei finocchi, la “paparina” ha ancora il suo colore verde brillante di “paparina”, le rape conservano ancora il loro sapore forte e dolciastro di rape, gli “spunzali” il loro odore robusto che ti entra nelle narici. Il merito è tutto della categoria dei verdurai, specie ri-
moglia se non viene sparsa la semente nel mese giusto e innaffiata quotidianamente. La pianta non cresce se non le viene tolta l’erba, i parassiti molesti. I frutti non arrivano certamente da soli nelle cassette, la sera prima di essere venduti. Tutto
coltivare la terra è un lavoro collettivo. Occorre pazienza e buon umore, anche se i risultati e i guadagni sono scarsi. I nostri verdurai sono sempre cortesi, non badano agli affanni del
16 confessarci che farebbe qualsiasi cosa pur di non farlo più, ma sa bene che è il lavoro che dà dignità, non importa quale esso sia. Tra loro c’è chi ha un ettaro di terreno e chi ne ha quattro; chi fa tutto da solo ma è sempre aiutato dai figli che nel tempo libero gli danno una mano; chi, mentre lui vende al mercato, ha il resto della famiglia che porta avanti il lavoro nei campi; c’è chi
Generazione dal sapore autentico TRICASE
Coltivano i prodotti della terra e li vendono, da sempre, tra i banchi del mercato
spettabile, stimata e purtroppo in via di estinzione. Occupano, ogni martedì, un viale del mercato settimanale di Tricase, uno dei più grandi della provincia. Sembrano essere l’ultima generazione di coltivatori diretti, gli ultimi esemplari di coloro che per tutta una vita si sono preoccupati di assicurarci un’alimentazione sana e naturale. Vendono solo la verdura e gli ortaggi che coltivano nei loro terreni, li sistemano accuratamente su cassette di legno improvvisate banconi e aspettano i loro clienti - li conoscono per nome - per servirli. “Le patate americane?” non le facciamo mica noi, ci confessano “Le fa la terra”. Ma la terra non si coltiva da sola. Ha bisogno di essere arata, preparata e dissodata. Il seme non ger-
questo richiede sveglie all’alba, giornate intere di fatica, condizioni dettate dalla pioggia e dal sole. Sono indispensabili molte braccia, perché
loro lavoro, ogni mestiere ne porta tanti con sé; solo il più giovane tra loro, forse ancora l’unico giovane che fa di mestiere il verduraio, osa
può mettere a coltivazione tutto il terreno, chi invece solo per un terzo perché non ha più le braccia e le forze di una volta. Tutti hanno una storia diversa, un nome differente, una provenienza più o meno comune (il circondario di Tricase, tra Tutino, Caprarica, Sant’Eufemia - sarà la terra fertile o l’acqua dolce). L’esperienza è simile. Ma tutti hanno le stesse mani dal colore scuro dell’ambra, lavorate dal sole, grinzose dalla fatica, segnate dalla confidenza con la terra, piegate dal tempo, dal contatto con la vita. Mani che ogni giorno ci assicurano prodotti freschi, non imballati in cellette asettiche di polietilene e cellophane in un banco frigo, ma bagnati di rugiada, sporchi di terra fresca, profumati di scirocco. Chiara Schiavano (foto: Rolando Civilla)
I cosmetici della nonna Una patata lessa e un cucchiaio di yogurt contro le rughe, il miele e il pomodoro per la pelle grassa, zucca gialla e panna per i punti neri. Sono solo alcuni dei rimedi naturali diffusi, con dettaglio di dosi e di tempi di posa, da Coldiretti, l’associazione degli agricoltori, che per rispondere alle migliaia di prodotti cosmetici in commercio poi sequestrati perché allergenici e nocivi per la salute, ricorda l’efficacia delle antiche ricette. www.coldiretti.it. La Redazione
AGRIC U L T U R E
Buone vacanze con i Buoni Vacanza Italia FINANZIARIA
Provvedimenti tampone che rimpiazzano quelli strutturali. Basterà una settimana bianca?
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al 20 gennaio 2010 è possibile prenotare i “buoni vacanza” che saranno validi fino al 30 giugno 2010. Il contributo, che può essere erogato una sola volta per nucleo familiare e fino all’esaurimento dei fondi disponibili sulla base del criterio di priorità cronologica di inoltro della richiesta e al versamento dell’importo residuo a carico del richiedente, va richiesto attraverso una procedura online: gestore dei buoni vacanza è l’associazione no profit (?) Buoni Vacanza Italia (BVI). Collegandosi al sito buonivacanza.it, nella videata iniziale, il Ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, è “lieta di comunicare - ai cari ita-
liani - che è diventato finalmente esecutivo il decreto da me varato che stabilisce l’erogazione di buoni vacanze da destinare alle famiglie disagiate e permette loro, in un momento di crisi congiunturale come quello attuale, di poter trascorrere momenti di relax e di riposo ad un costo ridotto” La Brambilla ha affermato di avere a disposizione 5 milioni di euro, che pensa di destinare a 20.000 famiglie bisognose. L’idea è senza dubbio generosa, ma viene da pensare se le famiglie che hanno un reddito da “Social card” preferirebbero comprare da mangiare, più che andare sulla neve. E poi. Tutti i lavoratori, anzi ex lavoratori, oggi in cassa integrazione, hanno
I L AV O R I D E L ME S E N E L L’ O L I V E TO
Gennaio, il riposo vegetativo Come meglio intervenire quando le piante rallentano le attività fisiologiche
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el mese di gennaio le piante di olivo si trovano in una fase di riposo vegetativo in cui le attività fisiologiche rallentano anche a causa del limitato numero di ore di luce e delle basse temperature del periodo invernale. Pertanto, nell’oliveto, le attività da svolgere riguardano essenzialmente il completamento delle operazioni di raccolta delle drupe. Negli appezzamenti dove le olive sono state raccolte direttamente dall’albero, mediante utilizzo di attrezzature manuali (agevolatori) o meccaniche (scuotitori), la fase di raccolta può considerarsi già conclusa, mentre ove la raccolta avviene da terra (se pur con mezzi meccanici quali le scopatrici), la fase di raccolta prosegue, in attesa che cada la maggior parte delle drupe non ancora distaccate dall’albero.
Trattamenti fitosanitari Nel mese di gennaio, in generale, non vi sono le condizioni per intervenire con fitofarmaci (insetticidi e fungicidi) o con prodotti a base di rame, salvo il caso siano stati eseguiti interventi cesori (potature, spollonature o slupature) o siano intervenute grandinate, nel qual caso il trattamento a base di rame permette la disinfezione delle ferite più o meno estese presenti sull’albero.
Concimazioni Stante la fase di riposo vegetativo delle piante, la concimazione degli alberi di olivo non è in generale consigliata, in quanto i concimi non verrebbero assorbiti dalle piante e presto dilavati dalle frequenti piogge negli strati più profondi del terreno inquinando le falde sotterranee. Differente è il caso di interventi di concimazione a base di concimi organici (letame, ecc.), specie per coloro che operano in regime di agricoltura biologica. In tal caso, trattandosi di concimi organici a lenta cessione, è consigliata la distribuzione in campo con relativo interramento del concime organico in modo che le sostanze nutritive siano disponibili al momento della ripresa vegetativa. Si rammenta la necessità di utilizzare sempre concimi organici opportunamente maturi.
La stagione produttiva Dal punto di vista economico e di mercato, in generale, va registrata un’annata di relativa “scarica”, ovvero un calo produttivo generalizzato rispetto all’annata precedente che, in alcune zone ha raggiunto anche il 40%. Il calo in termini di produttività si associa a quello della scarsa resa in olio delle drupe in fase di molitura e ad alcuni problemi qualitativi dovuti ad olio che risulta, in alcuni casi, con elevata acidità. Ciò va probabilmente attribuito all’andamento stagionale non particolarmente favorevole nelle ultime fasi di ingrossamento e maturazione delle olive durante le quali, forti ed abbondanti piogge ed il verificarsi, in alcune zone, di attacchi fungini (in particolare si è registrata la presenza di lebbra dell’olivo) hanno compromesso in parte sia il processo di inoleazione Dario De Giorgi delle olive che il loro stato sanitario.
17 mento della Cassa per la proprietà contadina. Peccato che il settore primario si debba accontentare di briciole, a volte prelevate da altre destinazioni, di provvedimenti tampone e mai strutturali e poi, in un periodo, diciamo così, di vacche magre, si eroghino incentivi per “una vera e propria azione concreta al servizio delle molteplici esigenze delle famiglie italiane” come dice il Ministro Brambilla. Buone vacanze, allora! Incentivate, naturalmente. Gianvito Negro Valiani
CROL LO IN E UROPA forse voglia di trascorrere una settimana in albergo, sapendo che al ritorno la loro fabbrica è ancora chiusa? Che dire poi degli agricoltori? Con il loro livello di reddito, anzi di mancato reddito, possono accedere facilmente al bonus vacanze: devono solo essere tempestivi nella richiesta (visto che i fondi sono disponibili sulla base del criterio di priorità cronologica). Quindi il monito è: non pensate a raccogliere le ultime olive rimaste (tanto il prezzo è basso), non pensate a seminare, coltivare, manutenere il territorio e il paesaggio, vera (forse) risorsa dell’economia, meglio sfruttare gli incentivi statali …per farsi una vacanza!! E pensare che nella Finanziaria 2010 sono state prorogate, ma solo fino al 31 luglio, le agevolazioni contributive nelle aree montane e svantaggiate attingendo dalle risorse del contingente defiscalizzato del biodiesel. Così come il Fondo di solidarietà per l’agricoltura è stato rifinanziato con risorse «virtuali» derivanti dai resti dello smantella-
Redditi agricoli in picchiata in Italia
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na recente indagine condotta da Eurostat evidenzia una forte contrazione dei redditi agricoli in tutta Europa. Di agricoltura non si campa più. Soprattutto in Italia. Secondo le prime stime per il 2009, a fronte di un calo medio del 12,2%, in Italia la caduta dei redditi è indicata nel 25,3%, una delle più alte nell’Ue preceduta solo dall’Ungheria (-35,6%). La diminuzione dei redditi agricoli, così come è stata misurata nell’UE, spiega Eurostat, deriva dalla caduta dei redditi reali (-14,2%), accompagnata da una riduzione della manodopera (-2,2%). Una lieve riduzione si è registrata, invece, in Spagna (-1,6%) e Portogallo (2,9%), mentre la Grecia e il Regno Unito fanno registrare un aumento rispettivamente dell’1% e addirittura del 14,3%. G. N. V.
Una polizza per olivicoltori e frantoiani
La copertura assicurativa per tutto il processo di lavorazione
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naprol, Aifo (Associazione italiana frantoiani oleari) e Fata assicurazioni hanno creato la prima polizza assicurativa di filiera a tutela di chi produce Olio Extra Vergine di oliva Made in Italy. Nata dalla collaborazione tra le due associazioni di categoria e una grande compagnia assicuratrice, l’innovativa polizza multirischi, primo caso del genere in Italia, copre, a costi estremamente competitivi, tutti i rischi, anche quelli previdenziali, legati all’attività produttiva, dall’azienda agricola fino alla bottiglia di olio, passando per le singole fasi di produzione, raccolta, trasformazione, stoccaggio e vendita. Ranieri Filo della Torre, direttore generale di Unaprol, parla di “un nuovo servizio alle 500 mila imprese olivicole aderenti a Unaprol, che darà una garanzia in più a tutti quegli imprendi-
tori che continuano ad investire per il miglioramento della qualità dell’olio, la tutela dell’ambiente e del territorio”. La nuova polizza piace anche ai frantoiani perché, come ha affermato Piero Gonnelli, presidente Aifo, “è capace di calarsi nelle realtà dei frantoi in maniera precisa e puntuale (…), coprendo una serie di rischi che fino ad oggi non era espressamente individuata tra le tipologie assicurative presenti sul mercato, garantendo dai rischi tutte le operazioni svolte”. E ha aggiunto: “la polizza frantoio è innovativa perché questa tipologia di copertura garantirà dai rischi oltre i frantoiani anche lavoratori, produttori e conto terzisti coinvolti nel processo di lavorazione e trasformazione delle olive in olio extra vergine di oliva”. A breve saranno attivati i numeri telefonici dedicati per consentire alle imprese interessate di usufruire dei nuovi servizi assicurativi. G. N. V.
SPORT
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ews e interviste on line, web cronaca e match live, sono questi alcuni dei servizi offerti oggi dagli uffici stampa di molte società sportive. Le applicazioni del web hanno indubbiamente consentito al volley, uno sport “minore” da sempre impegnato in una sfida impari contro lo strapotere mediatico del calcio, di avvicinarsi in modo diretto e semplice al proprio pubblico di appassionati e di tifosi. Desideriamo fare un tuffo nel passato e trattare un ambito molto importante dell’informazione sportiva tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, il periodo d’oro della pallavolo ugentina. “In un contesto certamente povero di tecnologie, un ruolo centrale fu ricoperto dalla radio locale” ci racconta Marcello D’Ambrosio, 52 anni, all’epoca responsabile sport di Radio Studio 99. “Dopo l’esperienza di Radio Ugento con Claudio d’Amore e Mino Congedi, negli anni ’70 all’interno della Torre dell’Orologio in piazza San Vincenzo nacque Radio Studio 99. Assieme ad Alberto Ghezzi e a Dino Congedi iniziai a seguire e a commentare le partite dei Falchi. Alle spalle della tribunetta in legno del campo dell’oratorio, sul tetto a terrazza del bagno posizionammo le apparecchiature della nostra radio: fu quella la nostra prima tribuna stampa! Eravamo animati da una smisurata passione per il volley e la voglia di fare superava qualsiasi difficoltà. Insieme ai Falchi scendeva in campo anche la nostra squadra, con in testa gli instancabili tecnici (Mino Scorrano, Mino Santoro e Donato De Maria), la redazione (Biagio, Fernando e Giuseppe Congedi, Davide Cucci e Dario Munitello per citarne qualcuno) e il nostro consulente prof. Mino Congedi”. Poi nel 1983 arrivò la serie A1… “Con la promozione in A1 - la prima volta per una squadra pugliese - la Lega Nazionale Pallavolo si rese promotrice della creazione di un “pool” di emittenti radiofoniche locali che dovevano garantire il collegamento in diretta su tutti i campi. Il palinsesto dei
programmi prevedeva per sabato pomeriggio la radiocronaca della gara dalla Cantina Cooperativa Ozan (adattata a campo ufficiale di gioco!), mentre per le partite fuori casa facevamo i collegamenti in diretta con l’emittente della città ospitante; domenica mattina, un’edizione flash per il commento della partita e le interviste dei protagonisti. Lunedì pomeriggio, la rubrica sportiva “Ugento-Sport” a cura di Pino Lisi”. Ci svela qualche retroscena? “Anche il Vescovo di Ugento, al-
davolley nella redazione milanese di Pallavolo. A coprire parte delle spese della nostra giovane radio ci pensava poi Luigi Mele (il nonno di Simone Spennato, giocatore dei Falchi 200910), il nostro procacciatore in giro per negozi e aziende di Ugento e dei paesi vicini a vendere passaggi pubblicitari alla radio. Com’era il rapporto con la società e con i giocatori? “Alessandro Zecca e in seguito Francesco Zompì curavano i rapporti con i vari media. Con noi, ovvia-
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CALENDARIO PARTITE serie B2 girone H
13ª gior. 23/24.01.2010 • Pol. Masi Foggia vs Pallavolo Falchi Ugento • Aurispa-Isolp Alessano vs Links Calimera • Open D Casarano vs Av Lucera
14ª gior. 6/7.02.2010 • Iesi Volley Altamura vs Pallavolo Falchi Ugento • Aurispa-Isolp Alessano vs Av Lucera • Open D Casarano vs As Cabv Bari Volley
15ª gior. 13/14.2.2010 • Pallavolo Falchi Ugento vs Trivianum Triggiano • Amatori Pulsano vs Aurispa-Isolp Alessano • New Time Putignano vs Open D Casarano Campionato 1984-85 - Il campione argentino Hugo Conte intervistato da Marcello D’Ambrosio
Con il volley alla radio FALCHI UGENTO
Da Radio Studio 99 alla web cronaca
l’epoca Monsignor Mario Maglietta, seguiva la nostra radio e spesso abbandonava le grandi sale del vicino vescovado per recarsi nei nostri angusti studi (20 mq) e complimentarsi con tutti noi per questa interazione con le emittenti del nord. Radio Nettuno Onda Libera di Bologna, Novaradio di Milano e Radio Emilia 1 di Parma guardavano a noi con particolare simpatia anche perché Ugento rappresentava l’unica squadra del centrosud. Ricordo un nome su tutti: Gabriella Mancini (oggi importante firma della Gazzetta dello Sport), in quegli anni responsabile della rubrica On-
mente, c’era un contatto diretto, essendo sempre presenti anche agli allenamenti. Preparavamo insieme la cartella stampa e tutti i giocatori dimostravano sempre una grande disponibilità. In particolare Ferdinando De Giorgi, divenuto molti anni dopo anche commentatore della Rai, dimostrava già una grande dimestichezza con le interviste ed era praticamente inseparabile dal nostro registratore portatile a pile della “Fisher”. Come non ricordare poi un giovanissimo Tiziano Manni che frequentava i nostri studi anche nel tempo libero”. Sono trascorsi quasi 24
TRA GIOCO E SPORT
A Maglie
anni dalla fine di quell’indimenticabile esperienza che consentì ad una piccola radio locale di farsi apprezzare e conoscere in tutta Italia. Oggi a far vivere a tutti i tifosi lontani le emozioni delle partite dei Falchi in diretta, ci pensa il sito ufficiale della società giallorossa (www.pallavolofalchiugento.it) attraverso il servizio di web-radio cronaca. “La comunicazione avviene quando oltre al messaggio passa anche un supplemento d’anima” affermava alla fine dell’800 il filosofo francese Bergson. Sono mutate le tecnologie ma questo concetto resta il vero filo conduttore della comunicazione, specie quando ad essere commentata è la pallavolo che si gioca e che si respira a Ugento e quando ad andare in onda è la passione di una città per il volley. Valeria Carlucci, Donato Provenzano
lita da quattro anni nel campionato di na spiaggia soleggiata, il retro serie A, unica rappresentante deldi un bar di paese, un’atmol’Italia meridionale, con un ottimo sesfera fatta di riti, di modi di sto posto conquistato nel primo anno dire e di fare: è un gioco, quello deldi militanza nella massima serie. le bocce, ma è soprattutto, oggi, una Unica rappresentante dell’Italia meridionale in serie A, La stagione in corso, mentre scridisciplina sportiva che nel Salento anviamo, è giunta al termine del girone novera figure di spicco a livello nagioca ogni sabato alle 14.30 di andata e vede la A.B. Magliese oczionale. A Maglie le bocce hanno radici antiche. La squa- cupare la settima posizione con otto punti in clasIl comitato boccistico provinciale di Lecce comprende 19 società, che partecipano ai vari cam- dra, infatti, è sorta negli anni ’50 e attualmente mi- sifica. La formazione del 2010 allestita dal presidenpionati previsti dalla FIB (Federazione Italiana BocCalendario A.B. Magliese - Serie A te Francesco Abate e guidata dal tecnico Antonio ce), con il fiore all’occhiello rappresentato dalla Puce, è così composta: Emilio Giangreco di Maglie, A. B. Magliese. 23 gennaio 2010 - 11ª Giornata 58 anni e capitano storico del club biancoazzurro; Nel 2008, nella prima edizione della Coppa ItaMontegridolfo - Magliese Rossano Vitto di Martano, 28 anni, già conosciulia seniores a 64 formazioni, un grande risultato è 30 gennaio 2010 - 12ª Giornata to nel mondo boccistico nazionale; Guido Rizzo di stato raggiunto dal comitato di Lecce, che per la Magliese - Fontespina Taranto, 64 anni; Alessio Tommasi di Calimera, 22 prima volta nella storia è riuscito a raggiungere il anni, già campione italiano allievi nel 2005; Antonio 5° posto entrando nell’elite del mondo delle boc13 febbraio 2010 - 13ª Giornata Chica di Zollino, 30 anni; Donato De Papa di Trice. La formazione leccese, accompagnata dal preGs. Lavinese Bocce - Magliese case, 23 anni. sidente Antonio Delle Donne e dal tecnico Cosi20 febbraio 2010 - 14ª Giornata Le partite casalinghe della A.B. Magliese, si svolmo Bascià, oltre all’esperto Leonardo Donno e SiCasagrande Fashion Service - Magliese gono il sabato alle 14.30, con ingresso gratuito, presmone Morello, presentava tre componenti della so il bocciodromo comunale, sito in via Madonna 27 febbraio 2010 - 15ª Giornata A.B. Magliese: Emilio Giangreco, Rossano Vitto e Emiliano Florez di Leuca a Maglie. Magliese - Ciar Colbordolo Alessio Tommasi.
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la storica squadra di bocce
T E R Z A PA G I N A
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i avevo promesso di sciogliere un enigma: come mai, fra i 365 giorni dell’anno, è stato scelto proprio il 25 dicembre per celebrare il Natale del Signore? Man mano che scendiamo nel cuore dell’inverno, il giorno muta le dosi nella sua miscela di chiaroscuri: il dì si accorcia e la notte s’allunga, finché il 21 dicembre arriva la notte più lunga dell’anno. Però il giorno dopo il sole riprende tranquillo il suo giro e inverte il ritmo: impercettibilmente le ore di luce aumentano, fino ad arrivare al picco estivo. E poi di nuovo verrà l’inverno e l’estate, l’inverno e l’estate… Niente paura, ormai s’è capito: il sole ritorna, la vita continua. Facciamo festa! L’uomo ha bisogno di esternare le emozioni che vive, di celebrare ciò che avviene nel suo mondo interiore. Il 25 dicembre, nella Roma pagana, era una data speciale: scaduto il solstizio d’inverno, si celebrava la nascita del nuovo sole che, dopo la notte più lunga dell’anno, riprendeva vigore. ‘Sol Invictus’, invincibile, lo chiamavano i Romani e gli dedicavano i Saturnali, una festa speciale, piena d’allegria, in cui tutti si scambiavano doni; ne ricevevano perfino gli schiavi, che erano invitati alla tavola dei loro padroni e per una volta all’anno potevano sentirsi quasi liberi.
I Saturnali COSA SONO
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olenne festa religiosa dell’antica Roma, di carattere popolare, che si celebrava in onore di Saturno dal 17 dicembre (per tre giorni, al tempo di Augusto, in seguito aumentati). Durante i saturnali che s’aprivano, il primo giorno, con una cerimonia religiosa, e si continuavano con un carattere sempre più sfrenato e orgiastico, era consuetudine scambiarsi doni augurali, abolire le distanze sociali e considerare sospese alcune leggi e norme.
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resce lungo i margini delle strade, nelle zone ruderali, in terreni ricchi di azoto. L’artemisia è un’erba perenne aromatica, appartenente alla famiglia delle Compositae, che con numerose specie è presente in diverse zone del pianeta. Il loro nome deriva dai fiori, che non sono solitari, bensì crescono come infiorescenze a forma di capolino, un insieme di piccolissimi fiori su un ricettacolo comune. Fiorisce da luglio a settembre, è una pianta infestante e il suo polline è fortemente allergenico. Si presenta come un cespuglio di circa un metro di altezza e larghezza, con fusti e foglie di colore grigio argento. Il suo nome si fa derivare da Artemide, la dea greca della caccia e della fertilità, invocata per ottenere buoni raccolti e in aiuto alle partorienti. Sia l’Artemisia vulgaris (Assenzio selvatico) che l’Artemisia absinthium (Assenzio maggiore) erano considerate delle piante con po-
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Come tutte le liberazioni da un incubo, i Saturnali erano un’esplosione di gioia; e idealmente, per un giorno, c’era concordia e pace. Per capire a fondo il senso di questa festa, dobbiamo immaginare di essere non solo ai
solare, misteriosa fontana di luce e calore, dispensatore di vita. Oggi sappiamo che esistono varie fonti di energia, ma un tempo il sole ne era considerato l’unica origine, quindi era ritenuto sacro, onorato come un dio (Ra,
tempi di Roma antica (in cui già conoscevano bene il calendario e il meccanismo delle stagioni), ma molto più indietro, ai primordi dell’umanità. La nostalgia
Shamash, Mitra). Dal nostro mondo, zeppo di tecnologie e di scoperte, dovremmo essere catapultati indietro di millenni e millenni, in un mondo di cre-
La festa del Sole RICORRENZE
L’astro sinonimo di vita, celebrato nel mondo pagano, festeggia anche l’arrivo del Messia della luce è depositata nell’inconscio collettivo, nelle pieghe profonde del nostro animo. Tutti gli uomini desiderano la luce, perché è sinonimo di vita, di calore, di speranza. Cosa sarebbe il mondo senza la luce del sole? L’eterna notte… un brivido solo a pensarci! Inconsciamente si stabilisce una specie di equazione: se viene meno la luce, sparisce la vita; se il sole si spegne, tutto muore, e per l’uomo è finita. Presso tutti i popoli antichi c’erano riti legati al culto dell’astro
denze primitive, per capire cosa significasse, durante le glaciazioni o in occasione di misteriose eclissi, o semplicemente nelle ore notturne e nei lunghi inverni boreali, la paura del ‘grande buio’, del black-out definitivo, il terrore di non trovare, al risveglio, il disco solare che fa capolino alla finestra del cielo. Armati di computer, telescopi e sonde spaziali, ora forse ci fa sorridere una tale ansia, ma nella notte dei tempi avremmo trepidato
anche noi. Bene, proprio in mezzo al nodo di millenarie paure, di tanta ansia di luce e di salvezza, arriva un evento che è ben più della festa d’inverno, dei Saturnali e di quant’altro mai l’uomo abbia inventato per celebrare la festa della vita: arriva Natale, il giorno in cui nasce Gesù Bambino, “sole che sorge dall’alto, per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace” (Lc 1,78-79). Ai cristiani appare subito chiaro che è Gesù il vero sole, luce senza tramonto, fonte inestinguibile della vita. Con la sua nascita, tutta l’umanità rinasce. Non importa la data, basta il fatto. E per rendere ancor più evidente la valenza universale di Gesù Cristo salvatore di tutti gli uomini, la festa della sua nascita fu collocata proprio il 25 dicembre. Era il giorno di una festa pagana, ma esprimeva una grande esigenza del cuore umano, che con la venuta del Messia finalmente riceve risposta. Maria Grazia Labbate
Il Solstizio PARLI AMO DI
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al latino solstitium, composto di sol “sole” e tema di “stare, fermare, fermarsi”. Ciascuno dei due istanti in cui il Sole raggiunge la massima inclinazione, rispettivamente positiva o negativa. In estate cade il 21 giugno quando il Sole si trova nel primo punto del Cancro; il Sole cessa di alzarsi sopra l’equatore celeste e pare si fermi per riabbassarsi (ha inizio l’estate astronomica). Il solstizio d’inverno si ha invece al 21 dicembre quando il Sole si trova nel primo punto del Capricorno; il Sole cessa di scendere rispetto all’equatore celeste e pare che si fermi per iniziare il moto di riavvicinamento all’equatore stesso (ha inizio l’inverno astronomico).
Artemisia, la pianta della dea ERBE OFFICINALI - 1
Spontaneo e infestante, all’Assenzio selvatico sono stati attribuiti anche poteri magici teri magici, perché legate al culto della dea e consumate durante i riti in suo onore. Dall’Artemisia absinthium si ricava l’assenzio, la cosiddetta “fata verde”, una bevanda ad altissima gradazione alcolica che causa allucinazioni visive e uditive. Il commercio della bevanda era proibito all’inizio del Novecento in molti paesi d’Europa. Oggi si utilizza per la preparazione di liquori e vini aromatizzati. Nome volgare italiano Assenzio selvatico, Amarella, Erba di San Giovanni. Habitat Europa Centrale, Penisola Balcanica, Italia. Molto diffusa in pianura non supera generalmente i 1000m. di quota.
Componenti principali Olio essenziale contenente cineolo, terpeni diversi, tujone; una sostanza amara artemisina, tannini, resine, inulina, eucaliptolo, azulene. Modalità d’uso In infuso, tintura, polvere, estratto fluido, essenza, acqua distillata. Viene impiegata per uso esterno in ginecologia per irrigazioni vaginali e nei crampi dell’utero. Per uso interno, come stimolante dell’appetito in infuso, in polvere di radice per l’epilessia, come estratto fluido in tutti i casi di amenorrea, oligomenorrea, turbe nervose isteriche, anoressia nervosa. Cristina Polverre
UN ANNO A TUTTO CINEMA
Esce la graduatoria delle sale di qualità Ma il Salento si vede appena...
stata pubblicata la graduatoria dei cinema ammessi al “Circuito di sale cinematografiche di qualità - Apulia Film Commission” che riceveranno incentivi per proiettare film europei e far diventare le sale dei luoghi di promozione culturale. Il primo a far parte del circuito è il cinema ABC, come dichiarato nel punto 1 del bando, insieme alle prime 19 in graduatoria, che esauriscono il finanziamento previsto dal progetto (complessivamente di euro 364.800,00 per il 2010). Da notare la quasi totale assenza di sale vicine a casa nostra, rispetto a quelle dell’alta Puglia. Perché vi siete fatti sfuggire quest’occasione per distinguersi e migliorare la vostra offerta? Noi questa volta avremmo fatto volentieri a meno Renata Moio dei cinepanettoni...
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BARI IN FE ST IVAL
Il BiFest 2010 in onore di Fellini La rassegna in programma dal 23 al 30 gennaio al Teatro Petruzzelli e non solo
dedicata a Federico Fellini e al suo capolavoro 8 ½ questa edizione del BiF&st - Bari International Film&Tv Festival, con una serie di rimandi al grande regista, del quale il 20 gennaio ricorrono i 90 anni dalla nascita. Dalla serata di pre-inaugurazione, fisssata per il 22 gennaio, con l’anteprima del film Nine di Rob Marshall (musical ispirato a 8 ½, e ai suoi rifacimenti musicali di Broadway) con Daniel Day Lewis nei panni che erano stati nel 1963 di Marcello Mastroianni, alla durata complessiva del festival, 8 giorni e ½ , con la sua conclusione il 30 gennaio, infine ai premi alla carriera, denominati “Premi Fellini 8 ½ per l’eccellenza artistica”. L’inaugurazione ufficiale si avrà il 23 gennaio, nel Teatro Petruzzelli, con la presentazione del film, in anteprima italiana, The lovely bones (Amabili resti) del regista Peter Jackson. Oltre che nel rinato teatro, il festival si snoda per la città in diverse sedi, il Multisala Galleria, il Teatro Kursaal Santalucia, il cinema ABC e il Piccolo di Santo Spirito, il Cineporto (inaugurato il 16 gennaio) nella Fiera del Levante, insieme ad altri luoghi tra cui l’Università, la Libreria Feltrinelli, la Camera di Commercio e il Santa Teresa dei Maschi e la Sala Murat. Tra le altre anteprime fuori concorso del festival, tutte in programma al Petruzzelli, citiamo Away we go di Sam Mendes, Un Prophete di Jacques Audiard, Cendres et Sang, di Fanny Ardant, al suo debutto da regista, I saw the sun di Mahsun Kirmizigül, candidato all’Oscar per il miglior film straniero. I film prescelti a far parte della categoria Italiafilmfest/Lungometraggi, rassegna competitiva dei 15 migliori film italiani del 2009, sono invece: Questioni di Cuore di Francesca Archibugi, Gli Amici del Bar Margherita, di Pupi Avati, Vincere di Mar-
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co Bellocchio, Mar Nero di Federico Bondi, La Prima Linea di Renato de Maria, La Doppia Ora di Giuseppe Capotondi, Lo Spazio Bianco di Francesca Comencini, L’uomo che verrà di Giorgio Diritti, Marpiccolo di Alessandro Robilant, Tutta colpa di Giuda di David Ferrario, Cosmonauta di Susanna Nicchiarelli, Il Grande Sogno di Michele Placido, Fortapasc di Marco Risi, L’uomo Nero di Sergio Rubini e Baaria di Giuseppe Tornatore. Alcuni sono nomi che abbiamo avuto modo di incontrare nel corso dell’ultima Mostra di Venezia e altri hanno fatto il giro delle sale senza che nessuno se ne accorgesse. Ecco quindi un’occasione importante per andarli a recuperare e apprezzare. Sono 18 invece i cortometraggi in concorso, tra i quali Uerra di Paolo Sassanelli, L’arbitro di Paolo Zucca, Luigi Indelicato di Bruno e Fabrizio Urso, L’altra metà di Pippo Mezzapesa e Sa Promissa di Ilaria Godani e Giuliano Oppes. Tra i documentari italiani in corcorso, in totale 13, vogliamo ricordare Alda Merini: una donna sul palcoscenico di Cosimo Damiano Damato, Di me cosa ne sai di Valerio Jalongo, Piombo Fuso di Stefano Savonna, Radio Singer di Pietro Balla, L’Aquila bella mè di Pietro Pelliccione e Mauro Rubeo (supervisione di Daniele Vicari). La serata finale del festival, il 30 gennaio al Teatro Petruzzelli, vedrà la consegna dei vari premi assegnati dalle varie giurie e sarà condotta da Livia Azzariti. In programma un concerto con musiche di Armando Trovajoli eseguite dall’autore e dal Collegium Musicum diretto da Rino Marrone, per la regia teatrale di Piero Maccarinelli. Per maggiori informazioni e il programma dettagliato vi rinviamo al sito www.bifest.it. Renata Moio
P R I S M A Newsletter di cultura, spettacolo e voglia di vivere (meglio)
Viva i film “grigi”!
ualche tempo fa mio figlio Francesco, che oggi ha quasi 10 anni, mi ha chiesto: “papà, perché guardi sempre i film grigi?”. Per “film grigi” Francesco intendeva i film in bianco e nero. È vero, spesso mi immergo con piacere nella visione dei bei film di una volta, con quel bianco e nero che divideva il mondo fra bene e male, ma sapeva anche cogliere le sfumature e raccontare le complessità della vita (il “grigio”, direbbe Francesco). Mi ci immergo con una buona dose di nostalgia per quel cinema pulito, ingenuo forse, ma sempre ricco di emozioni sincere e di avventure allo stato puro. Mai una caduta di stile, mai una volgarità. E poi, solo grandi attori e grandi registi. Penso ai film di Frank Capra (la foto di questo primo numero di “Prisma” è dedicata a lui, un mio mito personale), di Charlie Chaplin, di Billy Wilder, di John Ford e tanti altri. Ma penso anche ai film del giovanissimo Vittorio De Sica, giusto
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Cado… al secondo posto! Tra i dieci film più visti in Italia, del mese scorso, ci sono due produzioni pugliesi, realizzate con il sostegno dell’Apulia Film Commission: “Cado dalle nubi” di Gennaro Nunziante con Checco Zalone e “L’uomo nero” di Sergio Rubini che sono anche gli unici due film italiani tra i primi dieci incassi. Al primo posto “A Christmas Carol” di Robert Zemeckis, film di animazione sulla famosa novella di Dickens a cui segue, al secondo, la commedia di La Redazione Zalone.
per citare qualche italiano, o di Rossellini e Visconti nella stagione del Neorealismo. Se la tv e il cinema di oggi spesso deludono, un vecchio film in bianco e nero, riproposto in dvd, ti sorprende con il suo garbo fuori moda, pulisce gli occhi appannati dalla noia di un lungo pomeriggio invernale, ti “risolve” una serata senza sbocchi alternativi… Non ricordo più chi ha detto (forse Francis Ford Coppola) che quando andiamo al cinema, è come se andassimo a votare. Se paghiamo il biglietto per andare a vedere film noiosi, mediocri o volgari, ingrasseremo quei produttori e quei registi che puntualmente continueranno a rifilarci film noiosi, mediocri o volgari. Se invece premiamo i film di qualità, produttori e registi sono “costretti” a realizzare film di qualità. Ognuno di noi, nel suo piccolo, può contribuire a innescare questo “circolo virtuoso”. Gianni Maritati
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Lettera ai cercatori di Dio
Che il velo sia da sposa!
Il blog della trentenne egiziana in cerca di marito diventa un libro
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hada Abdel Aal è una trentenne farmacista egiziana single, o “zitella”, che scrive un blog wanna-b-a-bride (Voglio sposarmi) dal 2006. Subito un successo di visite, è stato trasposto in un libro, Che il velo sia da sposa! Del blog sono rimasti alcuni elementi ridondanti e vagamente uggiosi, tipo PAROLE SCRITTE IN MAIUSCOLO, taaaante leeetteeereeee più che raddoooppiaaateeee, e troppi punti esclamativi e interrogativi. Se si riesce a prescindere da questo, il libro è sicuramente divertente. Racconta gli sfortunati incontri con aspiranti mariti nel salotto di casa dell’autrice. Perché in Egitto sposarsi è un affare di famiglia. Genitori, zii e vicini si attivano per la caccia allo sposo, e una volta snidato lo scapolo, si organizza l’incontro davanti a un tè. Di “appuntamenti” del genere Ghada ne ha accumulati molti, tutti con elementi maschili antropologicamente interessanti: il simil-talebano con due mogli al seguito, quello che le prende di nascosto impronte digitali e Dna per fare ricerche più approfondite, il giovane collega che punta la sua amica (“Pugnalate, spari, un patibolo come quello di vostro zio Saddam Hussein da cui pendono questo bastardo e, accanto a lui, quell’altra… e io nelle vesti del boia e… zac! Addio per sempre a entrambi!”). Ghada si sfoga contro la società egiziana per cui la donna non sposata praticamente non esiste. Una lettura godibile. Eva Brugnettini
U Ghada Abdel Aal, CHE IL VELO SIA DA SPOSA!, Epoché Edizioni, 2009 (euro 15,00) Ghada Abdel Aal, trentenne del Cairo, ha avuto grande successo con il blog prima e il libro poi. Tradotto in italiano, ma anche in inglese e tedesco, presto arriverà in Egitto la serie televisiva.
Lei dunque capirà
Un canto appassionato e al femminile dello scrittore che indaga la quotidianità e il senso ultimo dell’esistenza
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’è una Casa misteriosa, con un Presidente misterioso, cui una donna misteriosa (ma potremmo chiamarla Euridice) si rivolge per giustificare il suo gesto. Che cosa è successo? In via del tutto eccezionale, le è stato dato un breve permesso di fuga dalla Casa: l’uomo amato, un grande poeta (Orfeo?), verrà a prenderla e per un giorno potranno rivivere la loro grande passione. Ma la donna intuisce che l’uomo la cerca non solo perché l’ama moltissimo e senza di lei si sente perso, ma perché, interrogandola, vuole conoscere i segreti della Casa misteriosa. Lei glieli rivelerà e lui li canterà in poesia. Ma esattamente all’ultimo momento, proprio sulla soglia della Casa, la donna decide di rinunciare al permesso e di tornare indietro, lasciando l’amato dolorosamente deluso. È lei stessa a chiamarlo a gran voce: sentendo il suo nome, lui si volge e lei, che come Euridice, sparisce per sempre nei meandri della Casa. Sembra una crudeltà, invece è un atto d’amore, che nell’ultima pagina il lettore intuirà. E intuirà soprattutto se, oltre la griglia di una drammatica attualità, saprà cogliere le suggestioni mitologiche, che l’Autore richiama con tocchi leggeri e allusioni intriganti, ricavando dalle vicende del mito una sostanza eternamente valida. Maria Grazia Labbate
no, nessuno, centomila regali sono piovuti in questi giorni di feste infinite, nelle nostre case fino all’Epifania. Pacchi variopinti contenenti il meglio che la tecnologia possa offrire in materia di cellulari, computer, ecc.; regali in abbigliamento, scaramantici, intimo rosso porta fortuna, profumi, gioielli, viaggi e vacanze. Il tutto dettato dall’ingovernabile, insaziabile, voglia di felicità che l’uomo ricerca e auspica. Poi ecco aprire un piccolo dono, all’interno un libricino minuto, valore commerciale euro 2.50: “Lettera ai cercatori di Dio” della Conferenza Episcopale Italiana. Il libro sembra proprio cogliere nel segno, aprire una crepa, incunearsi nel pensiero dominante di felicità a tutti i costi e cerca di dare risposte vere a domande epocali. Dirompente l’esordio con un preambolo su felicità e sofferenza, le parole di Giobbe che la Bibbia ci tramanda sembrano uscire dal pensiero di ognuno di noi: Perisca il giorno in cui nacqui… Perché non sono morto fin dal seno di mia madre e non spirai appena uscito dal grembo? Perché due ginocchia mi hanno accolto, e due mammelle mi allattarono? … Come lo schiavo sospira l’ombra e come il mercenario aspetta il suo salario, così a me sono toccati mesi di illusione e notti di affanno mi sono state assegnate… Ricordati che un soffio è la mia vita, il mio occhio non rivedrà più il bene. (Giobbe 3,3.11-12;7,2-3.7)
Claudio Magris, LEI DUNQUE CAPIRÀ, Garzanti, 2006 (euro 9,50) Claudio Magris (Trieste 1939) insegna Letteratura tedesca, collabora con il Corriere della Sera, è autore di saggi sulla letteratura mitteleuropea e opere di narrativa, quali Alla cieca, Danubio, Un altro mare, Microcosmi.
Il viaggio all’interno del libretto è un invito alla ricerca comune, cristiani credenti e non credenti, accattivati però dai temi che la chiesa ufficiale difende: lavoro, pace e giustizia, ecologia e famiglia. Si parla di profeti disarmati, di occidente ricco ed opulento, di sacche di povertà; si fa riferimento a San Francesco d’Assisi e al Cantico delle Creature, si loda Maria Madre con don Tonino Bello, fino a giungere all’argomento morte che nella visione moderna è tabù, cosa da non nominare. La guida tascabile la si può leggere in un respiro, il contenuto fa riflettere per lungo tempo. (CEI, Lettera ai cercatori di Dio, Edizioni Paoline, 2009) Rocco Iasi
Consigli per i lettori Leggere: tutti è una rivista molto importante per la promozione del libro e della lettura. Diretta da Giuseppe Marchetti Tricamo, offre una miniera di informazioni e consigli con una veste grafica che rende davvero molto piacevole la lettura degli articoli (www.leggeretutti.it). Un’altra benemerita rivista è Terza Pagina, trimestrale di editoria e cultura pubblicata da Sovera (www.soveraedizioni.it). Anche qui, tanti consigli di lettura ma anche interviste, riflessioni, analisi dei problemi di oggi. Sovera si distingue per la sua preziosa opera di editore di qualità, sempre attento ai Gianni Maritati nuovi autori e alle nuove idee.
22 L’Uva di Troia è un vitigno autoctono protagonista dei più importanti vini rossi pugliesi. Da un’attenta ricerca condotta da Severino Garofano sembra che il vitigno sia stato introdotto dalla nobile famiglia spagnola D’Avalos che, acquistando la cittadina di Troia nel 1533, impiantò con successo questo vitigno. Secondo la leggenda, invece, i colonizzatori greci attribuirono alla cittadina lo stesso nome della famosa città dell’Asia minore e contestualmente introdussero anche l’omonimo vitigno. In Capitanata fu sperimentata con successo e fu preferita ad altre uve in quanto abbastanza produttiva, resistente alla siccità e ricca di colore e di zuccheri; si diffuse rapidamente nei terreni aridi a nord dell’Ofanto e soprattutto nei territori di Trinitapoli,
Passate le feste, restano però gli avanzi. Ecco un modo per consumare il panettone rimasto, dando vita ad un dolce che piacerà a grandi e piccoli.
DEG USTARE
Emergente e gradevole Uva di Troia Tradizionalmente da taglio, da un ventennio ne è stato riscoperto il prestigio
S. Ferdinando di Puglia, Canosa di Puglia, Castel del Monte, Andria, Trani e Barletta. Gli sono stati attribuiti altri sinonimi: Troiano, Nero di Troia, Uva di Canosa, Uva di Barletta, Uva di Trani, e “Summarello”, prodotto esclusivamente nel territorio di Troia, che si differisce dal clone originario per la grossezza del suo grappolo. Inizialmente compreso nella triade dei vini da taglio più importanti pugliesi, da un ventennio - con l’introduzione del termo-condizionamento del mosto e con un adeguato affinamento in barrique - ha espresso una gradevolezza indiscussa tanto da essere considerato uno dei vini più prestigiosi pugliesi emergenti se vinificato in purezza o se predominante nell’uvaggio con altre uve. Ha sentori fruttati di mora, prugna e loro con-
fetture; sentori vegetali di mallo, noce e pepe verde; chiodo di garofano, pepe nero, note tostate e vaniglia ceduti dalla barrique conferiscono al vino la massima espressione qualitativa ed aromatica. Test guida: degustazione di un ottimo Nero di Troia Doc vinificato in purezza con un grado alcolico di 13.5% vol. vendemmia 2006. Tipicità: 100% Colore: rosso intenso con lievi sfumature violacee; Tonalità ed intensità cromatica: ottima; Odore: fine, note di frutta rossa matura, caratteristico; Finezza olfattiva: molto fine; Intensità olfattiva: lunga; Franchezza olfattiva: franco e gradevole; Persistenza aromatica olfattiva: lunga; Sensazione gustativa: ricco di corpo, gradevole e armonico; Sensazioni retro-olfattive: positive al 100%.
AMICI ANIMALI
Breve guida alla educazione del cucciolo
Pantaleo Provenzano
Esistono molte azioni mento spontaneo e giusbagliate che si possono stificato dalla preoccucompiere, in assoluta pazione per l’incolumiPer un cane adulto buona fede, la cui contà dell’animale, che seguenza è l’affermaperò impedisce la corsenza problemi comportamentali zione della superiorità retta socializzazione con 2ª parte di 3 del cane nei confronti i suoi simili e anzi, podel proprietario: innanzitutto il tendo guardare dall’alto in tutconcedergli dei privilegi che in ta sicurezza dei cani molto più natura sono prerogativa del cagrossi di lui, si convinca di essere pobranco, come il riposare in un soggetto dominante. Di conposti elevati (es. letto e divano), seguenza avremo i classici camangiare a tavola insieme ai gnolini che da adulti, quando proprietari (o addirittura prisono in braccio al proprietario, ma), essere baciati e presi in ringhiano e cercano di mordebraccio di continuo. Nel more chiunque si avvicini e, quandello gerarchico che il cane do lasciati a terra e non al guinha in mente, il capo è infatti chi mangia prima de- zaglio, corrono incontro anche ai cani di grossa tagli altri e viene osservato mentre lo fa, sosta nei luo- glia credendoli dei sottomessi e rimanendo a volghi più elevati da dove può controllare i suoi su- te vittime di reazioni violente e del tutto giustifibalterni e viene leccato sul muso dai soggetti di ran- cate da parte degli altri cani. go inferiore (in sostanza quello che facciamo noi Rieducare un cane adulto con problemi di agquando lo baciamo). L’essere preso spesso in brac- gressività è un’impresa davvero non facile, socio gli dà la possibilità di guardare tutti dall’alto prattutto se gli sono mancati i primi fondamentali e quindi di considerarsi automaticamente il capo. insegnamenti circa la socializzazione con i suoi siSe osserviamo due cani che si incontrano per mili, ed è quello che accade con i cuccioli tolti dalla prima volta in condizioni di libertà (senza la madre prima delle sette settimane e mantenuguinzaglio e quindi non condizionati dal pro- ti in un ambiente povero o addirittura privo di conprietario) si può notare che questi si affiancano te- tatti con gli altri cani nei primi mesi di vita. sta-coda e cercano inizialmente più che annusarSe c’è anche una mancata socializzazione con si, di guardarsi dall’alto (non si fissano negli occhi gli esseri umani, come accade se dopo i primi giorma dirigono lo sguardo verso un punto del dorso ni dal suo arrivo il cucciolo cessa di essere una simdell’altro). Questa “cerimonia” serve subito a patica novità e viene relegato da solo in giardino chiarire le rispettive posizioni e quello che riusci- tutto il giorno, molto probabilmente il risultato rà ad intimorire l’avversario guardandolo dall’al- sarà un cane che agisce solo di testa sua manifeto, affermerà la propria dominanza. Molto spesso stando scarsa considerazione per i proprietari che, i proprietari di cani di piccola taglia quando in- molto presto, si accorgeranno di non essere in gracontrano un altro cane, prendono in braccio il pro- do di controllare il proprio animale. (segue nei prosprio animale, soprattutto se è ancora cucciolo, per simi numeri) Ippazio Aretano paura che possa essere aggredito. Un comporta-
BU D I NO D I PA N E T T O N E E MELE
• 300 gr di panettone • 6,5 dl di latte • 5 uova • 2 mele golden • un limone non trattato • 4-5 cucchiai di rum • 100 gr zucchero semolato • una noce di burro • 2 cucchiai di zucchero di canna Tagliate il panettone a fette spesse 2 cm e sistematele sul fondo di una pirofila di 17×27 cm a bordi alti imburrata; spruzzate le fette con il liquore e distribuitevi sopra, in modo armonioso, le mele sbucciate e tagliate a fette. Portate il latte a ebollizione con la scorza del limone e filtratelo. Sbattete le uova in una ciotola con lo zucchero semolato, incorporate poco alla volta il latte e versate il composto ottenuto nella pirofila. Mettete la pirofila in forno a 160° e cuocete per 20 minuti; quindi cospargete le mele con lo zucchero di canna e proseguite la cottura per altri 20 minuti o finché il dolce avrà la consistenza di un budino e le mele saranno leggermente caramellate. Togliete il budino dal forno, lasciatelo raffreddare e servitelo tagliato a grossi cubi, guarnendoli con della marmellata di fragole o frutti di bosco. Paola Colosso
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G E N N A I O - F E B B R A I O 2009/10
16. SABATO
• CAMPI SALENTINA, nei locali di Viale Stazione, Claudia Spada, mostra d’arte, info: www.ditutto.it • LECCE, Castello Carlo V, fino al 7 febbraio, “Presepi dal mondo”, mostra, info: www.stelledelsalento.ning.c om • LECCE, Libreria Icaro, tutti i sabati e domeniche, ore 17:00 -
18:30, week end in libreria per bambini, info: www.caffeletterario.org
• NOVOLI, fino al 18, Sant’Antonio Abate, festa patronale, accensione della più grande Focara d’Europa, ale 22,00 concerto di Vinicio Capossela
17. DOMENICA
• ARNESANO, Festa di Sant’Antonio, accensione della focara, info: www.ditutto.it • CUTROFIANO, Jack’n jill, ore 22:30, Sugarboy, (Zucchero Fornaciari tribute band), in concerto, info: www.jacknjill.it • RACALE, Piazza Addolorata, ore 20:30, I Calanti, in concerto, festeggiamenti in onore di S. Antonio Abate.
19. MARTEDI
• TIGGIANO, Festa patronale di S.Ippazio, info: www.ditutto.it
Per proporre l’inserimento di appuntamenti in questa pagina utilizzare l’indirizzo e-mail (inprogramma@loscirocco.it) o telefonare (329.39.15.392). 20. MERCOLEDI
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, Francesca Speranza, mostra fotografica, info: www.ditutto.it
trokoreja.it
21. GIOVEDI
Giorno di morte nella storia di Amleto, presentata da: Associazione Teatro di Buti (Pisa) e Fondazione Pontedera Teatro (Pisa), info: www.teatrokoreja.it
• LECCE, Palazzetto dello
Sport, Piazza Palio, ore 21:00,
Alessandra Amoroso in concerto, info: www.bookingshow.com • CUTROFIANO, Jack’n jill, ore 22:30, La Collina dei Ciliegi, omaggio a Lucio Battisti, in concerto, info: www.jacknjill.it • ALEZIO, Techila bum bum, ore 22:30, I Calanti, in concerto, info e prenotazione tavoli: 320 6178673.
22. VENERDI
• CAVALLINO, Teatro Il DucaSarto per signora, commedia francese, info: www.teatroilducale.it
le,
• GALLIPOLI, Teatro Italia, ore 21:00, MUDÙ, Uccio De Santis, esibizione, info e prevendite: www.bookingshow. com • UGENTO, San Vincenzo Martire, Festa Patronale.
24. DOMENICA
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, ore 11:00, Zerogrammi, presentata da: Teatrofficina Zerogrammi, info: www.tea-
29. VENERDI
• UGENTO, Terenga Cafè,
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, fino al 30, ore 20:45,
31. DOMENICA
• LECCE, Teatro Paisiello, ore 21:00, 13° Mendelssohn Festival, Vsevolod DVORKIN in concerto, info: 0833 625033; www.istitutomendelssohn.com • SANNICOLA, Hey That’s Amore organizza: La marcia dei diritti, info: Sebastiano Grasso, seba41@yahoo.it
1. LUNEDI (Febbraio)
• UGENTO, fiera di San Biagio, prodotti e utensili agricoli, bestiame e merci varie.
4. GIOVEDI
• GALLIPOLI, fino al 5, Sant’Agata, festa patronale.
5. VENERDI
• LECCE, Cantieri Teatrali Koreja, ore 20:45, Teatro Delusio, presentato dalla compagnia: Familie Flöz Berlino, info: www.teatrokoreja.it
23
gshow.com
12. VENERDI
• CAVALLINO, Teatro Il DucaOh che famiglia…., commedia teatrale, www.teatroilducale.it
le,
• UGENTO, Terenga Cafè,
“Music live”, start alle ore 21:30, info: Sandro 339 1369039.
7. DOMENICA (febbr.)
• GALLIPOLI, via Roma, ore 14:30, 69esima edizione del Carnevale, sfilata di carri allegorici, info: www.gallipolinelsalento.it
8. LUNEDI
• TRICASE, The Grey Room, fino al 12, ore 21:00, The Lost songs of Anatolia, documentario, info: www.ditutto.it
10. MERCOLEDI
• CAVALLINO, Teatro Il Ducale, Anatra all’arancia, commedia teatrale, www.teatroilducale.it
11. GIOVEDI
• GALLIPOLI, Teatro Italia, ore 21:00, Piergiorgio Odifreddi “La Musica dei Numeri” in concerto, info e prevendite: www.bookin-
“Karaoke”, start alle ore 21:30, info: Sandro 339 1369039.
13. SABATO
• BRINDISI, Hotel Internazionale, PNL (Programmazione Neuro-linguistica) e Legge di Attrazione, seminario di studi, info: www.loadtrainers.it
14. DOMENICA
• GALLIPOLI, via Roma, ore 14:30, 69esima edizione del Carnevale, sfilata di carri allegorici, info: www.gallipolinelsalento.it
15. LUNEDI
• TRICASE, The Grey Room, fino al 19, alle ore 21:00, proiezione del film Il felino, info: 0833 771821.