Energie rinnovabili e tutela del paesaggio di Simone Zecca
Mani che ricamano
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a discutere una nota della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Regione Puglia, a firma del direttore e architetto Ruggero Martines, inviata al Presidente della Regione, agli Assessori regionali e provinciali di ambiente e beni culturali ed a tutti i Sindaci dei comuni di Puglia. > 23
“mi bonifico”, ma... di Marco Cavalera
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egli ultimi anni, nel territorio di Tricase, è emerso il problema del conferimento illegale di rifiuti in discariche abusive spesso situate in luoghi di notevole interesse e pregio dal punto di vista paesaggistico. Un’indagine effettuata dal Comune di Tricase, con l’ausilio dell’organizzazione di volontariato “Coppula Tisa Onlus”, ha permesso di verificare la presenza di ben 121 Depositi Incontrollati di Rifiuti (Dir) sparsi uniformemente in tutto il territorio tricasino, e di delimitarne l’area, segnalandola con un apposito nastro. > 20
Acqua pubblica o privata? di Federica Ricchiuto
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iventa legge il nuovo decreto salva-infrazioni comunitarie, che contiene la riforma dei servizi pubblici locali, compresa l’acqua. La Legge Ronchi, dal 16 novembre all’esame della Camera dopo aver ottenuto il via libera dal Senato, è stata approvata il 19 novembre al termine di una seduta infuocata, con 302 voti favorevoli e 263 contrari. Immancabili le proteste sia dentro che fuori l’aula: l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro ha espresso tutta la propria contrarietà e ha preannunciato l’intenzione di promuovere un referendum abrogativo, mentre all’esterno, i rappresentanti del Forum dei movimenti per l’Acqua si sono incatenati alle transenne antistanti Montecitorio al grido di Giù le mani dall’acqua. L’acqua è un diritto e non una merce. > 5
Un laboratorio a Felline custodisce l’arte del ricamo. Liliana e le sue amiche si ritrovano per imparare e stare insieme grazie ad una antica e attuale tradizione artigianale >24
Basta un solo calendario? Giornate commemorative, omaggi celebrativi e ricorrenze internazionali si moltiplicano nei 365 giorni dell’anno fino a quando non avremo più giorni per ricordarci di ricordare >6
R EDAZIONE :
via Piave, 24 73059
Tempo di presepi
L’impresa a Sud
In viaggio tra gli itinerari religiosi e i percorsi artistici a Casarano, Gemini e Tricase, tre delle numerose tappe alla scoperta dei presepi viventi allestiti in tutto il Salento >16-17
La fiducia nel territorio è l’unico modo per lanciare sfide e creare opportunità nel mondo lavorativo, quando i tempi sono duri anche per imprese e liberi professionisti >7 “Il compito di un dottore è guarire i pazienti, il compito di un cantante è cantare. L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede” Anna Politkovskaja
UGENTO (Le) cell.
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anno 2 numero 4
P E R N ATA L E
Eugenio, dai un bacio a Valentina di Paolo Schiavano
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n anno e mezzo da quando Peppino Basile è stato ucciso. Abbiamo preferito non entrare nella vicenda in questi diciassette mesi, ma soprattutto abbiamo scelto di non mescolarci ad inutili, sterili e pretestuose polemiche sorte all’indomani della morte di un uomo, che poco avevano a che fare con la ricerca della giustizia. Un consigliere comunale, un consigliere provinciale ma prima di tutto un uomo. Continuiamo a non farlo. Non ci inseriamo neppure oggi, quando gli inquirenti hanno risolto il giallo e mentre si continua a non avere rispetto del lavoro di forze dell’ordine e magistrati. Affrontiamo l’argomento, in punta di piedi, solo per rivolgere un invito ad Eugenio Ozza, rappresentante di tutta la città di Ugento. Vada a dare un bacio sulla fronte, Sindaco, alla piccola Valentina. Le porti l’affetto di una realtà soddisfatta di averla tra i suoi abitanti, in un contesto dilaniato ma edotto, da una bambina, alla verità. Una piccola donna, libera, senza pregiudizi, senza perverse finalità che non ha obbedito a nessun ordine e a nessun consiglio se non alla disarmante semplicità del dire ciò che si è visto. Le dica, con una carezza, che le siamo vicini, che mai permetteremo ad alcuno di ferire la sua innocenza e che a nessuno concederemo il tentativo, questo sì malefico ed infame, di delegittimare la purezza.
GEMINI - PRESEPE VIVENTE 2008
TEMI C A L D I
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a Puglia, negli ultimi cinque anni, ha registrato uno dei più alti tassi di sviluppo del movimento turistico fra le regioni italiane e mediterranee ed è la regione italiana con il miglior risultato nelle politiche di destagionalizzazione”. Esordisce così, Magda Terrevoli, Assessore al Turismo ed Industria Alberghiera della Regione Puglia, alla terza edizione del Forum Regionale del Turismo, promosso dallo stesso Assessorato e tenutosi al Terminal crociere del porto di Bari. Malgrado la crisi internazionale, la Puglia vanta infatti una serie di iniziative interessanti. Tra queste ci sono: il portale regionale www.viaggiareinpu-
III FORUM REGIONALE
Il turismo del futuro Le iniziative interessanti realizzate in Puglia e quelle da potenziare
glia.it, strumento primario di promozione del territorio premiato come miglior sito italiano sul turismo alla Bit 2008; il piano di co-marketing con Aeroporti di Puglia per l’incentivazione delle tratte low-cost; l’implementazione della cartellonistica turistica realizzata con Anas; la promozione di eventi come Puglia Night Parade (prima notte bianca regionale) e la Settimana Santa in Puglia; la recente mostra internazionale su Darwin; il sostegno ai giovani attraverso il programma “Principi Attivi Turismo” e la collaborazione con il Touring Club Italiano nel progetto Bandiere Arancioni per sostenere lo sviluppo ed il riconoscimento turistico e culturale di borghi autentici. Un meeting, quello dello scorso
novembre, che ha messo in evidenza i punti di forza, ma anche quelli da potenziare per ciò che riguarda lo sviluppo del turismo locale. Con un trend di crescita che, nel 2008, si è attestato attorno all’8%, la Puglia si conferma sì meta preferita di molti turisti per la varietà dell’ampio e pregiato patrimonio culturale che offre; ma necessita un potenziamento nell’incidenza della clientela straniera. In particolare, andrebbero aumentati i flussi provenienti dall’estero attraverso il circuito organizzato ed il turismo individuale. Inoltre, sarebbe opportuno specializzare l’offerta del turismo pugliese intensificando le politiche di promozione e commercializzazione e personalizzandone la tipicità attraverso la creazione di una se-
Tra il dire e il fare… Buoni propositi e riscontri reali
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o scorso 19 novembre il governo ha varato la Carta delle autonomie e, come era logico aspettarsi, delle promesse elettorali è rimasto ben poco, sciolte dal realismo dei rapporti di forza. Si è così passati dalle soppressioni gridate a gran voce, alle più timide e oculate (non si sa per chi) razionalizzazioni. Che riguarderanno soprattutto i comuni con un taglio del 41% degli attuali 35mila assessori e del 24% dei 30mila consiglieri. Più leggere, invece, le disposizioni previste per le Province. Dicevano che andavano abolite, dovranno solo fare qualche rinuncia. Saranno tagliati il 26% dei posti da assessore e il
18% di quelli da consigliere. Si salvano, poi, tutti quegli enti già definiti inutili e dannosi. È il caso dei consorzi di bonifica. Così dei 150 milioni di euro da risparmiare ogni anno nella pubblica amministrazione, probabilmente meno della metà riuscirà a rimanere davvero nelle casse dello Stato. Ma poiché al peggio non c’è fine, sappiate che la riforma prima di entrare effettivamente in vigore, dovrà passare al vaglio delle Camere. Non è detto che dalla soppressione alla razionalizzazione non si possa arrivare alla rianimazione di quanto già abolito. Serena Rollo
Ringraziamo per l’interesse e la partecipazione, le centinaia di lettori che hanno risposto al nostro appello “Aboliamo i Consorzi di Bonifica” inviando il coupon compilato e firmato.
ABOLIAMO I CONSORZI DI BONIFICA
Se vuoi aderire anche tu alla nostra proposta di abolizione dei Consorzi di Bonifica, enti costosi, inutili e improduttivi, compila il seguente coupon con i tuoi dati e invialo alla redazione con un fax, una mail o per posta. Ci faremo portavoce dei risultati raggiunti.
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Redaz. Lo Scirocco - via Piave, 24 73059 Ugento (Le) Fax 0833 554843 info@loscirocco.it
rie di circuiti alternativi per itinerari, città d’arte e destinazioni balneari. È per questo che il nuovo piano strategico di sviluppo turistico in Puglia, per il periodo 2011-2013-2018, prevede di sviluppare un nuovo modo di vivere la vacanza nel tacco dello Stivale. Si tratta del Puglia Slow Tourism inteso come un nuovo atteggiamento e una predisposizione innovativa per “sperimentare” il viaggio ed il soggiorno in Puglia, con una forte identificazione del modus vivendi locale. Il che significherà qualificare e diversificare l’offerta turistica balneare, eliminando, per esempio, la cementificazione delle spiagge, favo-
rendo l’eco-lodge, per una promozione del turismo culturale, naturalisticosalutistico, di relax e del territorio.
Lo Scirocco nasce dalla necessità di creare spazi di discussione e di scambio in cui tutti, proprio tutti possono trovare espressione. Ad una condizione, che non è limitante ma necessaria: il coraggio delle proprie idee unito alla responsabilità delle specifiche asserzioni. Siamo convinti che ogni concetto, ogni pensiero, ogni affermazione è frutto della storia di ognuno, della realtà in cui vive, della propria esperienza e delle proprie convinzioni.
Proprio per questo riteniamo indispensabile firmare e sottoscrivere ogni articolo e ogni scritto che compare sulle pagine de Lo Scirocco. È un gesto di responsabilità e prima ancora di civiltà e di rispetto verso chi legge e verso le tematiche affrontate. Un piccolo passo che invitiamo tutti a fare, perché siamo convinti che il progresso e la crescita sociale di un territorio passino anche attraverso questi Paolo Schiavano segnali di sviluppo.
Silvia Rizzello
Lecce sulla Lonely Planet La casa editrice australiana Lonely Planet, rinomata a livello internazionale per le sue guide turistiche, nella prestigiosa guida Best in Travel 2010, ha inserito Lecce tra le dieci mete internazionali da visitare grazie all’ottimo rapporto La Redazione qualità/prezzo.
Noi ci mettiamo il nome
TEMI C A L D I
Da pubblica a privata:
la gestione dell’acqua
Cosa prevede la nuova legge Ronchi approvata di recente dal governo (continua dalla prima pagina)
Pronta la replica del ministro per le Politiche Europee: “L’acqua è, resta e sarà pubblica: non è privatizzabile e l’art. 15 rafforza questo principio” - ha dichiarato Ronchi. Il decreto è l’attuazione di una serie di obblighi previsti dalla normativa comunitaria già giunti in scadenza, ma non ancora o non correttamente recepiti nell’ordinamento italiano. Numerosi gli argomenti trattati, ma il tema caldo è quello della gestione dei servizi idrici sul territorio italiano. Ma cosa dice il tanto contestato art. 15? Il comma 2 recita: “Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria: a) a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite, individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità Europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento e propor-
zionalità; b) a società a partecipazione mista pubblica e privata, a condizione che la selezione del socio avvenga mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi di cui alla lettera a), le
quali abbiano ad oggetto, al tempo stesso, la qualità di socio e l’attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio e che al socio sia attribuita una partecipazione non inferiore al 40%”. In pratica la quota di capitale in mano pubblica, nelle società di gestione dei servizi, scende sotto il 30%, determinando una prevalenza di capitale e di potere gestionale privato e rendendo di fatto obbligatorie le gare per l’affidamento dei servizi da parte degli enti locali. Le aziende a prevalenza pubblica – le cosiddette gestioni in house - che attualmente gestiscono in varie parti d’Italia il servizio idrico, dovranno pertanto abbandonare l’attività, o trasformarsi in aziende a prevalenza privata, entro la fine del 2011. Da un’indagine di Cittadinanzattiva sulla qualità del servizio idrico emerge che nell’ultimo anno il costo dell’acqua è aumentato mediamente del 5,4%, con punte del 30%. Inoltre, circa il 34% dell’acqua immessa nelle tubature si perde lungo la rete idrica a causa del cattivo stato di conservazione ed il 30% della popolazione
QUANDO I COSTI NON DIMINUISCONO
Regione che vai azienda che trovi Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia
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a realtà italiana in merito alla gestione del servizio idrico è piuttosto eterogenea. Vi sono numerose regioni e province in cui prevale il pubblico, a fronte di altre realtà in cui la gestione è stata affidata a società private. Emblematici i casi di Milano e di Arezzo. Il Consiglio Regionale della Lombardia ha recentemente cambiato in questo senso la legge sull’acqua modificando la norma che disciplinava i servizi pubblici locali; così dal 1° gennaio 2009, Amiacque Srl, ha acquisito la gestione unica per le attività di erogazione del servizio idrico integrato nelle Provincie di Milano e Lodi e in diversi Comuni delle Provincie di Monza e Brianza, Pavia, Como e Varese. All’interno di questa società pubblica sono state incorporate, per fusione, le altre aziende pubbliche operative nel settore, rafforzando il fronte che si batte perché l’acqua rimanga pubblica e non finisca in mani private. L’azienda occupa 600 dipendenti e gestisce, in totale, 242 Comuni, raggiungendo 2.400.000 utenti. Arezzo, invece, ha affidato il servizio idrico a privati nel 1998, quando, per gestire l’Ato numero 4 della Toscana, che comprende 37 comuni, viene creata la “Nuove Acque spa”, una società mista. Nel corso dei primi tre mesi, però, in città e in molti altri comuni dell’area, le tariffe aumentarono mediamente del 45%. Situazione analoga a Latina, dove la gestione di Acqua Latina (i cui dirigenti sono stati arrestati per truffa nel 2008) ha comportato un aumento considerevole delle tariffe senza alcun beneficio per i cittadini. Contro il nuovo DDL anche la Puglia di Nichi Vendola: “Approvare un decreto sulla privatizzazione dell’acqua attraverso il voto di fiducia è una vergogna istituzionale e un crimine contro l’umanità”. Vendola ha inoltre preannunciato che la Regione Puglia ricorrerà alla Consulta contro il Decreto Ronchi e metterà a punto un disegno di legge che tuteli il carattere pubblico della proprietà e della gestione delle risorse idriche. Federica Ricchiuto
Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi e tariffe, 2009 *dati Legambiente – Ecosistema Urbano 2009 e 2008
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Consuma meno e lava senz’acqua È stato costruito un prototipo di lavatrice capace di lavare la biancheria senz’acqua, o quasi, impiegando il 90% di acqua in meno. Utilizza delle palline di nylon che assorbono lo sporco e non bagnano i vestiti. Ulteriore vantaggio è il risparmio di energia: il 40% in meno. La Redazione
italiana è sottoposto ad un approvvigionamento discontinuo e insufficiente (come tristemente sperimentato ormai da diversi anni anche nel Salento, con grave danno causato soprattutto al comparto turistico). Infine, sono ben 8 le regioni italiane che negli ultimi anni hanno usufruito delle deroghe in materia di qualità dell’acqua fornita. Triste primato per la Puglia, che a fronte di bassi livelli di investimenti realizzati e deroghe dal 2004 ad oggi, presenta le tariffe medie più alte dopo quelle registrate in Toscana, ed una percentuale di dispersione di sei punti percentuali superiore alla media nazionale. L’interrogativo dunque è d’obbligo. Riuscirà il nuovo disegno di legge, ancora una volta varato con la Fiducia, a risanare un settore così complesso e problematico? Federica Ricchiuto
C O S A AV V I E N E I N E UROPA
Eau de Paris,
l’acqua pubblica
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a legge Ronchi sembra in netta controtendenza rispetto a quanto registrato negli ultimi tempi nel quadro europeo. Sempre più Stati convertono il servizio idrico in pubblico, registrando un miglioramento degli standard qualitativi e spesso una riduzione delle tariffe medie. Un esempio su tutti è quello di Parigi, dove la gestione dell’acqua tornerà presto pubblica. Alla scadenza del contratto di Veolia, attuale gestore privato del servizio idrico nella capitale francese, nascerà Eau de Paris, un nuovo operatore pubblico, ponendo così termine alla privatizzazione instaurata nel 1985 dall’allora sindaco di Parigi Jacques Chirac. Il movimento di ripubblicizzazione dell’acqua in Francia ha già coinvolto più di quaranta città e comunità urbane: città come Tolosa, Lione, Bordeaux o Lille. Numerose le città europee, in cui l’acqua è pubblica: Madrid, Amsterdam, Bruxelles e Stoccolma tra le altre. A Londra invece, il servizio idrico è totalmente privatizzato, ma dilagano le polemiche sul cattivo stato della rete di distribuzione, dovuto alla cattiva gestione e ai mancati investimenti della società privata Federica Ricchiuto Thames Water.
TEMI C A L D I
RICORRENZE
Quando un solo calendario non basta Più di un terzo dell’anno è occupato per celebrare giornate mondiali o nazionali
ual è il filo rosso che lega la pena di morte, la pulizia delle mani e la menopausa? Apparentemente nessuno, ma se si scorre la lista compilata dal pubblicitario francese Vincent Tondeux (disponibile sul sito www.journeemondiale.com) si scopre che le più disparate attività umane, numerosissime malattie o importanti cause umanitarie vengono celebrate in una giornata mondiale o nazionale. Solo in Italia le giornate nazionali sono una trentina, alle quali vanno aggiunte più di cento giornate mondiali indette dall’Onu e dai suoi organismi principali, come l’Oms e l’Unesco. Più di un terzo dell’anno quindi è dedicato a questo tipo di celebrazioni, con conseguente moltiplicarsi di comitati organizzativi, finanziamenti e marketing di vario genere. E se la “sensibilizzazione”, obbiettivo principale in questo tipo di manifestazioni, è utile ed anzi doverosa quando si ricordano le vittime dell’Olocausto (27 gennaio) o i malati di Aids (1 dicembre), risulta meno efficace e quasi ridicola il 26 marzo per la giornata mondiale della cortesia al volante, o il 6 febbraio per la giornata mondiale senza telefoni cellulari.
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Senza contare le varie giornate nazionali non ufficiali, quelle cioè che non rientrano nella lista approvata dal Parlamento. Tra la giornata nazionale dell’aquilone, la giornata nazionale del Bed & Breakfast Italiano, la giornata nazionale della bicicletta in treno e quella dello “sbattezzo”, i giorni dell’anno rimasti liberi si stanno esau-
rendo, dando luogo a sovrapposizioni imbarazzanti, che sviliscono il senso delle singole manifestazioni: il 14 giugno si celebrano la giornata mondiale dei donatori di sangue, quella dedicata agli orfani ammalati e la giornata mondiale del lavoro a maglia. Ma anche quando queste giornate non si sovrappongono, non mancano perle di rara bellezza: il 19 settembre 2010
6 non dimenticate di celebrare la giornata internazionale dedicata al “parlare come i pirati”. E così, praticamente senza sforzo, si innalza a livello nazionale o mondiale l’ennesima istanza, che va a confondersi con le altre, come se tutte avessero pari diritto e pari dignità. Ed è in questo turbinio di celebrazioni che viene da chiedersi quanto alla fine queste manifestazioni non servano anche a rasserenare un po’ le nostre coscienze, permettendoci di dimenticare per il resto dell’anno quello che ricordiamo per un giorno.
FONDO DI FINANZIAMENTO 2009
Pietro Fornaciari
Gli incentivi al merito per le università A Bari e Lecce le percentuali più basse
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opo la pubblicazione, nel luglio scorso, delle classifiche sugli atenei italiani che avevano delineato uno status generale del sistema universitario, è stata recentemente avviata la distribuzione di una quota del fondo di finanziamento ordinario 2009, assegnata sulla base di meriti e qualità della didattica e della ricerca. Gli incentivi al merito vanno così a premiare le università in base a nove parametri definiti dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca come indicatori di qualità: docenza per corso, dispersione iniziale, esami sostenuti, giudizio degli studenti, occupazione, produzione scientifica, studenti attivi, docenti promossi e successi europei. I dati forniti dall’analisi condotta dal ministero non sono riferibili al solo 2008, ma, quelli relativi alla ricerca, risalgono addirittura al periodo 2001-2003. Sono proprio questi ultimi dati che hanno fatto la differenza in termini di ripartizione dei fondi. Infatti, dei 543 milioni di euro
previsti (7% Ffo), circa 345 milioni sono stati destinati agli atenei risultati migliori dal punto di vista della produzione scientifica. In questa fortunata fascia troviamo La Sapienza di Roma, il Politecnico di Milano e l’Ateneo di Ferrara per quanto riguarda i brevetti prodotti. In merito alla didattica che conta 177 milioni di incentivi, ad essere premiati sono stati gli atenei di Bologna, ancora La Sapienza e la Federico II di Napoli. Gli incentivi più cospicui si fermano qui, a Napoli. Gli atenei del Sud sono risultati infatti i “peggiori”. Sul fronte della didattica, seguendo le quote ottenute sul totale degli incentivi, Bari e Lecce avranno rispettivamente il 2,66 e l’1,32% contro il 6,47 e il 5,70% di Bologna e Roma La Sapienza. Sul fronte della ricerca sono sempre in testa l’ateneo romano e l’Alma Mater di Bologna rispettivamente con il 7,16 e il 6,31% contro il 2,20 di Bari e soltanto l’1,01% dell’Università del Salento. Valentina Rosafio
TEMI C A L D I
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’impresa può essere definita, concepita, finalizzata e attuata in modi diversi. Ho sempre visto l’impresa come quell’indispensabile istituzione attraverso la quale sviluppare le professionalità e le ambizioni, lanciare sfide a se stessi, al mercato ed alla società, fantasticare su quei sogni che, molto spesso, possono tradursi in realtà. L’impresa è un sistema composto da capitali e da persone, organizzati per conseguire obiettivi comuni: produrre ricchezza per i soggetti che in essa operano ed, attraverso l’indotto, per il territorio in cui insiste. Tutte motivazioni che sono alla base del riconoscimento all’impresa di un valore sociale. Ciascun elemento di questo sistema è essenziale per la sopravvivenza dello stesso e chi si pone alla guida dell’impresa deve essere in grado di creare quell’amalgama e quella interazione perfetta che costituisce un “intangibile assets”. È come una banda in cui ciascuno suona uno strumento diverso ma che opportunamente affiancati e guidati dal direttore, riescono a regalare un piacevole concerto. Nel guidare l’organizzazione di un’impresa occorre fare i conti con fattori interni ed esterni, esogeni ed endogeni, variabili spesso fuori dal controllo di chi è a capo della stessa. L’impresa opera in un ambiente con il quale interagisce, influenzandolo e venendone influenzata, ambiente che può essere più o meno sviluppato, più o meno favorevole. È per tale ragione che si parla di “imprese del Nord” e di “imprese del Sud”, quest’ultime chiamate ad affrontare difficoltà di gran lunga superiori a quelle di altre aree d’Italia. La densità di abitanti del grande Salento e la sua posizione geografica rispetto agli altri mercati, di gran lunga più ricchi e fortunati, costituiscono un grosso svantaggio che le imprese del Sud possono superare solo con
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una maggiore dedizione e coscienza collettiva. La Provincia di Lecce arriva a contare poco meno di un milione di abitanti e tutto il grande Salento ne conta poco meno di due, per cui i potenziali clienti-consumatori sono di numero insufficiente per favorire l’insediamento di grandi imprese. Se a questo si aggiunge lo scarso entusiasmo con cui i giovani arrivano nel mondo del lavoro, l’errata concezio-
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pegnarsi per cambiare queste difficoltà e riporre fiducia nelle proprie potenzialità per conseguire obiettivi di crescita. In questo contesto politico, economico e sociale, altri soggetti possono contribuire al raggiungimento degli intenti e questi sono gli istituti di credito. In occasione dell’incontro “La moratoria sui mutui e leasing alle aziende. L’importanza del rapporto Banca-
L’impresa a Sud
Per lanciare sfide e creare opportunità è necessario avere fiducia nel territorio
ne dell’impresa e dell’imprenditore e la negativa considerazione della nostra terra come terra che non offre “opportunità”, si giunge a creare una realtà complessa. Sarebbe opportuno im-
Impresa per reggere e superare la congiuntura economica in atto”, tenutosi lo scorso 30 ottobre a Melissano, nella sala convegni della Gesco Srl, fra i tanti interventi, ho avuto modo di
esprimere alcune considerazioni sul tema. Crisi dei consumi, disorientamento generale, sfiducia nel presente e nel futuro, difficile rapporto Banca-Impresa e gli effetti derivanti dai meccanismi di valutazione previsti da Basilea 2, sono i vari fronti di una battaglia che oggi le imprese sono chiamate a combattere. Gli istituti finanziari esercitano, tra le altre, attività di raccolta e impiego fondi che dovrebbero essere destinati, in primis, per lo sviluppo del territorio in cui sono stati costituiti, supportando in modo attento iniziative in grado di accrescere, direttamente e indirettamente, il benessere. Se si pensa al fatto che l’attuale crisi è stata causata dalla politica irresponsabile perpetrata da alcuni istituti di credito internazionali, diventa incomprensibile il motivo per cui ora a pagarne le spese siano soprattutto le imprese. Negli ultimi mesi la situazione è precipitata: ottenere un finanziamento, un mutuo, è ora un’operazione sempre più difficile che scoraggia l’iniziativa imprenditoriale mentre aumentano le richieste di rientro immediato dai crediti concessi dagli istituti bancari. Fanno eccezione alcuni tra gli istituti di credito nazionali come il Monte dei Paschi di Siena e soprattutto banche del nostro territorio, come la Banca Popolare Pugliese, le banche di credito cooperativo e le banche meridionali che stanno cercando di soddisfare le accresciute esigenze di credito. Per questo mi permetto di invitare i salentini a fare la loro parte orientando il deposito dei propri risparmi verso istituti bancari e imprese con vocazione meridionale e salentina. Tommaso Bruno
Il popolo della Partita Iva M ER C AT O D E L L AV O R O
Obbligata o volontaria: la scelta di diventare lavoratori indipendenti e le sue conseguenze
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assa integrazione. Licenziamenti. Disoccupazione. Sono questi i termini con cui si racconta il mercato del lavoro in Italia in tempo di crisi. Eppure proprio il nostro paese registra una vitalità imprenditoriale senza uguali in tutta Europa, con oltre 117 mila nuove partite Iva aperte nei primi quattro mesi del 2009. A optare per il lavoro indipendente sono state figure professionali variegate, dagli ex-dipendenti licenziati dalle fabbriche ai giovani alla ricerca del primo impiego. Nel primo semestre 2009 le nuove aziende avviate da titolari con età inferiore ai 30 anni sono state oltre 52 mila. Più di 2000 nella sola Puglia. A queste vanno aggiunte le imprese di immigrati che rappresentano oggi oltre la metà delle nuove aperture. Non più solo lavoratori iscritti ad un albo professionale, artigiani e commercianti: il popolo della partita Iva si è ampliato e diversificato arrivando a contare oltre 8,8 milioni di unità. Sono i lavoratori a progetto, i lavoratori interinali, i consulenti e i dirigenti a contratto, i lavoratori della conoscenza, tecnici, manager, designers, ricercatori, comunicatori. Tutti espressione di quel capitalismo personale su cui si fonda l’economia italiana e che rappresenta un modo di fare impresa, che non è solo quello della piccola dimensione tipica del nostro paese, ma molto di più. È un capitalismo che investe sul capitale umano e sociale, sulle persone e sulla loro capacità di intraprendere e che proprio per questo si è dimostrato più in grado di altri modelli di resistere e reagire alla crisi. Non risponde con licenziamento (nella maggior parte dei casi operaio e padrone sono la stessa persona) e taglio dei costi (il patrimonio aziendale è fatto di competenze e risorse
proprie), ma con nuove idee o facendo rete, unisce le forze pur mantenendo l’individualità aziendale. La partita Iva ha dunque confermato l’Italia come patria del lavoro autonomo. Il rischio è che ora la renda anche quella del lavoro precario. È ciò che accade quando l’imprenditorialità diventa forzata. È ciò che accade quotidianamente a migliaia di lavoratori in Italia, costretti dal datore di lavoro a mettersi in proprio, tramite l’apertura di una partita Iva, e continuare a fornire come prima, ma non da dipendenti, la loro opera alla stessa azienda. La ragione sta nel tentativo delle imprese di ridurre i costi. Se anche lo stipendio resta invariato il fornitore rispetto al dipendente perde contributi, assicurazioni, pensioni e assistenza. Un risparmio di circa il 25% rispetto ad un contratto di collaborazione e oltre il 33% rispetto a un contratto di dipendenza. “Le partite Iva diventano sostitutive dei co.co.pro”. Volontaria o obbligata, la scelta di aprire una partita Iva ha portato in ogni caso ad una individualizzazione del lavoro che spesso diventa vera e propria solitudine. Ad eccezione dei professionisti iscritti ad un albo o al registro delle imprese, essa non garantisce ai lavoratori autonomi alcun diritto, lasciandoli fuori da qualsiasi rapporto di lavoro regolato da contratti collettivi, trattative sindacali e relative forme strutturali di previdenza. Sarebbe allora necessaria da parte del governo l’attuazione di politiche volte a definire nuovi modelli di rappresentanza e di welfare, capaci di estendere le reti di protezione sociale alle forme di lavoro non tutelate. Perché non sia solo la tessera Serena Rollo Metro l’unico diritto loro riconosciuto.
G R A N B R E TA G N A
CORRISPONDENZE UE
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Non arrivi puntuale a prendere tuo figlio? E noi ti multiamo!
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n gran numero di asili nido privati della Gran Bretagna ha introdotto multe, che vanno dai £20 fino a raggiungere addirittura i £ 300 all’ora, nei confronti di quei genitori che arrivano in ritardo a prendere i propri bambini dopo il lavoro. Immediata la reazione dei genitori, soprattutto di coloro che si spostano usando mezzi pubblici, considerando che a Londra, ad esempio, è più che normale trascorrere un’ora in metropolitana per raggiungere il posto di lavoro. Se l’orario di ufficio è previsto
fino alle 17 è probabile che il più delle volte i genitori arrivino all’asilo dopo le 18, orario di chiusura del servizio per l’infanzia. Gli asili, dal canto loro, si difendono sostenendo l’elevata spesa a cui fanno fronte nel rimanere aperti dopo l’orario previsto. Ciascuna delle parti difende le proprie ragioni, certo è che un servizio che viene a costare più di £8.000 all’anno potrebbe dimostrarsi più comprensibile e avvicinarsi alle esigenze dei genitori. Renata Moio
AMBURGO-GERMANIA
La chiesa natante
FRANCIA
Il 6 gennaio la proclamazione del re Tradizioni per festeggiare l’Epifania
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n occasione della festività cristiana dell’Epifania, la tradizione francese vuole che le famiglie si riuniscano per proclamare un re o una regina grazie all’aiuto di una fava nascosta in una torta. Chi, nel dolce chiamato gallette de roi, ovvero galletta del re, trova la fava nella sua parte di dolce acquista il titolo (simbolico) di re o regina. Il costume vuole anche che sia il più giovane dei presenti a distribuire le parti di torta ai commen-
sali, scegliendo quindi inconsapevolmente a chi verrà data la fetta con la «sorpresa» nascosta. Questo dolce, piatto e rotondo, inizialmente preparato con una pasta piuttosto pesante, diventa progressivamente più leggero e si arricchisce nel XVII secolo con una deliziosa crema di mandorle importata da Maria de Medici, moglie di Enrico IV. Assaggiare per credere. Maria Grazia Petraglia
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on è un’attrazione turistica. Non è neanche niente di straordinario agli occhi dei marinai autoctoni che qui, da sempre, hanno vissuto cullati dall’acqua. Con uno dei porti più grandi d’Europa, secondo solo a quello di Rotterdam, Amburgo è intersecata da decine di canali e accoglie nel suo centro un lago, l’Alster. E allora, se metà della città segue una logica diversa da quella dei cittadini terrestri, bisogna adeguarsi. La chiesa galleggiante, ormeggiata nei pressi del porto, è il riferimento spirituale
del popolo navigante di Amburgo, quello che guida le barche e i battelli tra i canali interni e lo sconfinato fiume Elba, quello che non ha tempo di calare l’ancora e muoversi a terra. Costruita subito dopo la seconda guerra mondiale e consacrata nel 1952, la prima nave-chiesa di tutta la Germania celebra tuttora le sue funzioni ogni domenica ed è anche luogo particolarmente amato dai romantici cittadini che vogliono pronunciare il loro sì davanti ad un altare Letizia Sarallo fluttuante.
“...dimorando sulle rive del Mediterraneo come formiche o rane intorno ad una palude...” Platone, IV sec. a.C.
AL-ISKANDARIYYA (Alessandria d’Egitto). Enti
culturali italiani ed egiziani hanno inaugurato, nella Bibliotheca Alexandrina, la mostra “Il viaggio della carta. Dall'Oriente all'Occidente: la produzione, la diffusione, l'uso e la conservazione”. Un tappeto di 35 metri quadri con la riproduzione di una carta geografica del '400 delimita lo spazio espositivo sul quale sono allestiti pannelli, oggetti e strumenti per la conservazione e restauro della carta.
MEDITERRANEO. 5,6 milioni di anni fa il Mare nostrum, separato dall'Atlantico, divenne un lago secco per i movimenti tettonici e per le variazioni climatiche: l’evaporazione fu superiore all’apporto dei fiumi. Rinacque dopo 300.000 anni, per una rottura dello Stretto di Gibilterra: le acque atlantiche scesero, come un fiume salato, lungo 200 km, e riempirono il lago secco. L’avvenimento è conosciuto come l'inondazione “Zancleana”. L'acqua avrebbe eroso un canale così ampio da inondare il lago secco al ritmo di 10 metri al giorno! La scoperta-deduzione, avvenuta durante le misure preparatorie per un tunnel sottomarino tra Europa e Africa la dobbiamo ad un gruppo di studio spagnolo guidato da Daniel Garcia-Castellanos.
L’alluvione Zancleana pose fine alla crisi di salinità del Messiniano, iniziata 5,9 milioni di anni fa, quando si depositarono sul fondo grandi strati di sale e gesso e le linee di costa cambiarono fino al punto che il fiume Po incontrava il mare all’altezza di Ancona: l’Adriatico superiore era una vallata asciutta.
MARRAKIŠH (Marrakech in Marocco). I rappresentanti di 21 paesi rivieraschi al Mediterraneo si sono riuniti in novembre con l’obiettivo di avere un’unica voce nella conferenza sul clima di Copenaghen. Il Mediterraneo è l’ecosistema più a rischio per il surriscaldamento del pianeta. Esperti dell’Onu hanno esposto ai 21 l’ipotetico scenario che si verificherebbe se il livello del mare si alzasse di appena qualche centimentro: le foci a delta del Po e del Nilo scomparirebbero, le isole Baleari finirebbero sommerse, Venezia scomparirebbe. Maria Luisa Silva, dirigente del dipartimento Mediterraneo dell’ONU ci fa sapere che «anche se gli obiettivi di riduzione dei gas serra saranno raggiunti, l’impatto dei cambiamenti climatici si sentirà». Ibrahim Thiaw, direttore generale dell’Unep, elenca i motivi per cui il vecchio mare deve essere protetto: è l’ecosistema che ospita la maggior varietà di specie esistenti (rappre-
senta solo l’8% della superficie oceanica del pianeta ma ospita il 7% delle specie conosciute); è la meta del 31% del turismo internazionale (275 milioni di turisti all’anno); è un’ecosistema importante, più della foresta amazzonica, per la sua capacità di trattenere enormi quantità di CO2. La sua temperatura è aumentata al doppio della velocità rispetto a quella degli oceani. Il nord Africa prossimo al deserto, i delta dei maggiori fiumi e le zone costiere particolarmente popolose sono le aree più vulnerabili. Si temono il crollo del turismo che, secondo l’ONU, con la temperatura più alta di un grado, si ridurrebbe del 10%. I 21 si sono impegnati a creare una rete di aree marine protette entro il 2012. Rifinanzieranno iniziative già avviate, come il progetto per ripulire il Mediterraneo entro il 2020 (Horizon) e quello di creare una rete di pannelli solari nel deserto del Maghreb.
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MONCADA (in Spagna). Nel festival internazionale Pani e dolci del Natale, ospite della Spagna in prima edizione, una delegazione di 13 ravennati, tra cuochi, pasticceri e panettieri rappresenterà le nobili tradizioni italiane dell’arte pasticcera producendo in loco la ciambella al marzapane, il certosino dell’Emilia-Romagna, il panettone di Milano, le Caterine e i Galletti tipici di Ravenna; pani speciali alle mele, ai marroni di Casola Valsenio, la pizza. L’Italia si è candidata per l’edizione del 2010.
Rubrica a cura di Rolando Civilla
AL-ISKANDARIYYA (Alessandria d’Egitto). La
moderna Bibliotheca Alexandrina, memoria architettonica della Biblioteca reale di Alessandria, la più grande e ricca biblioteca del mondo antico, riceverà la donazione di ben mezzo milione di libri in lingua francese, editi dal 1996 al 2006. Il benefattore è la Francia.
Il dono è stato definito “il più grande evento culturale bibliotecario a livello internazionale”. An Nahar, quotidiano libanese, scrive: “Dopo quella di New York il prezioso dono farà della Biblioteca egiziana la seconda più grande biblioteca francofila nel mondo”. La storica Biblioteca, fondata dai Tolomei nel 305 a. C. con l'idea di raccogliere tutti i libri del mondo, fu il principale polo culturale ellenistico. Venne misteriosamente distrutta intorno all'anno 270 o verso il 400.
ITALIA. Anche i Call Center vengono trasferiti all’estero. Secondo Cgil, che organizza una campagna nazionale contro il trasferimento all'estero delle attività e dei call center dei principali gestori telefonici italiani, nel 2010, WIND trasferirà in Romania un call-center da 300-400 posti di lavoro.
H3G (il gestore 3) avrebbe gia affidato servizi di call centere in outosourcing ad aziende operanti a Tirana, Bucarest, Tunisi per un totale di 400 lavoratori. British Telecom darebbe lavoro a circa 100 operatori in Romania ed Albania. Vodafone - Tele2 darebbe lavoro a circa 300 lavoratori in Romania e sono in corso trattative per l'Albania. Tim-119 dà lavoro a 500-600 lavoratori in Tunisia, Albania, Romania, Turchia, Argentina. Fastweb ha diversi fornitori che si servono di call center in Albania e Romania.
IN PROVINCIA
Secondo il progetto, l’impianto sportivo si compone di un campo da beach-volley, un campo di calcetto, uno da ping-pong e una palestra, ciascuno con annessi spogliatoi; un po’ più distante dal centro dell’oratorio si estende una piccola pineta dove verrà creata la zona pic-nic; dirimpetto all’ area ludico-relax è stato creato uno spazio “spiritualità”, ge-
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i confini del mare, immerso nel verde delle campagne salentine, troneggia un’imponente struttura ideata da don Lucio Ciardo, parroco di Tiggiano. È un luogo dove il bucolico si sposa armoniosamente con la modernità della maestosa opera ancora, si spera per poco, cantierizzata. Luciperti - precisa Don Lucio - è un centro sportivo polifunzionale. La scelta della sua realizzazione non ha solo natura pastorale: l’idea è quella di creare un luogo d’incontro sia per adulti che per bambini, e anche per famiglie. “L’Oratorio è il ponte tra la strada e la chiesa” disse Giovanni Paolo II in una delle sue encicliche; proprio questo insegnamento, costituisce il baluardo del mio progetto. Infatti, attraverso piacevoli attività ludico-sportive, si insegneranno ai giovani i precetti del saper vivere insieme. Educare-giocando è l’assioma caposaldo che ha ispirato don Lucio, che insieme alla sua tenacia e caparbietà ha contribuito alla crescita, decisamente in “chiave moderna”, della piccola comunità tiggianese. Malgrado l’imprescindibile necessità di tali requisiti, questi non sono stati sufficienti a concretizzare il centro polivalente. Infatti, dopo un lungo e faticoso cammino burocratico e legislativo, nel 2007 è stato approvato dalla Regione Puglia il progetto di Luciperti, finanziato per 150.000,00 euro, circa i due terzi del finanziamento iniziale previsto dal bando di gara, ovviamente insufficienti per realizzare
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TIGGIANO
Luciperti, un luogo dove incontrarsi Il progetto di don Lucio nonostante gli impedimenti sarà presto ultimato
l’opera. Senza mai perdersi d’animo, il parroco ha partecipato ad un altro bando indetto dalla Fondazione Vodafone Italia, che aveva come oggetto “Interventi per combattere e
prevenire il disagio giovanile”. La Fondazione ha ritenuto il progetto degno di essere messo in atto, stanziando cosi 180.000,00 euro per la sua realizzazione.
nerosamente donato da alcune famiglie tiggianesi, che verrà allestito con arredi sacri; infine, nel cuore della struttura (ancora in cantiere), domina un grandioso edificio dalla forma ottagonale che costituisce l’essenza di tutta l’opera. Questa costruzione sarà il nuovo oratorio di S. Ippazio, nel quale si svolgeranno i consueti incontri di catechesi, e soprattutto si terranno i Grest (GRuppo-ESTivo), le attività realizzate nel periodo delle vacanze estive, organizzate dai giovani della parrocchia che dedicano del tempo per far divertire bambini e ragazzi più piccoli attraverso la preghiera, il gioco, la recitazione, il canto, il ballo. Luciperti, progetto così tanto anelato, una volta ultimato potrà certamente offrire benefici e occasioni di incontro ai tigDaniela Ricchiuto gianesi.
IN PROVINCIA
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Studenti al Centro cerca collaboratori LECCE
Disponibili 6 posti con contratti co.co.pro.
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tudenti al Centro, progetto promosso dal Comune di Lecce e cofinanziato al 50% da Anci, prevede la realizzazione di uno Sportello Cerca-Alloggio da realizzarsi presso le Officine Cantelmo. Con avviso pubblico si cerca 1 coordinatore cerca-alloggio e 2 giuristi esperti nella contrattualistica a cui affidare incarico con contratto co. co. pro. Il testo integrale dell’avviso, pubblicato all’Albo Pretorio e disponibile sul sito www.comune.lecce.it, riporta i requisiti di partecipazione, i documenti occorrenti e le altre modalità di partecipazione. Le istanze dovranno pervenire entro le ore 12:00 di venerdì 18 dicembre 2009. Allo stesso progetto appartiene l’iniziativa Studiare a Lecce è scontato che prevede la stipula di convenzioni che consentono agli studenti di accedere a prezzi di favore all’offerta culturale e commerciale del territorio. Nel quadro economico sono stati previsti tre contratti co.co.pro. per lo svolgimento delle attività ed in particolare di 1 coordinatore dell’iniziativa, di 1 Communication Manager e di 1 responsabile del front-office.
Per questo è stato indetto avviso pubblico per l’espletamento di procedura comparativa dei curricula, il cui testo integrale, pubblicato all’Albo Pretorio e disponibile sul sito www.comune.lecce.it, riporta i requisiti di partecipazione, i documenti occorrenti e le altre modalità di partecipazione. Le istanze, anche in questo caso, dovranno pervenire entro le ore 12:00 di venerdì 18 dicembre 2009. La Redazione
Un ufficio urbanistica efficace e tempestivo L’amministrazione comunale di Lecce si è collocata al secondo posto per efficacia e tempestività dell’azione amministrativa nel campo dell’urbanistica e dell’edilizia. È quanto risulta dall’indagine, svolta dall’Osservatorio Permanente della Pubblica Amministrazione Locale, condotta attraverso il monitoraggio di 58 Comuni chiamati a fornire i dati relativi alle tempistiche e alle modalità dei procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio dei titoli abilitativi urbanistici ed edilizi. La Redazione
ISTITUTO COMPRENSIVO CORIGLIANO
Premiati per la Galassia Alimentazione
Il premio “Label Europeo delle Lingue 2009” per un progetto in inglese
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n’iniziativa che è riuscita a stimolare l’apprendimento della lingua inglese attraverso pratiche didattiche innovative ed efficaci. Con tale motivazione, il progetto “On the lookout for Food Galaxy”, ossia “Alla scoperta della Galassia Alimentazione” dell’Istituto Comprensivo di Corigliano d’Otranto è stato considerato meritevole di menzione e ha ricevuto il “Label Europeo delle Lingue 2009” per la qualità del lavoro svolto. Il Dirigente Scolastico, Luigi Martano, e la docente di Inglese referente del progetto, Anna Amato, parteciperanno alla consegna ufficiale del premio il prossimo 14 dicembre a Roma, presso la sede italiana della Commissione Europea. Ottenere il Label Linguistico significa vedere riconosciuto, a livello comunitario, un marchio di qualità al proprio progetto formativo. Realizzato con gli alunni della scuola primaria, “On the lookout for Food Galaxy” è un
progetto ludico-educativo che promuove il linguaggio creativo ed accattivante del fumetto multimediale per stimolare una riflessione sull’importanza dell’apprendimento linguistico associato all’uso intelligente dei nuovi media e contemporaneamente acquisire sane ed equilibrate abitudini alimentari. I punti di forza del progetto sono stati l’integrazione nel curricolo scolastico e la progettualità condivisa tra docenti (Anna Rita Russetti, Anna Maria Sacco, Rita Spagnolo, Maria Carmina Cannazza, Marta Mega, Stefania Renis) ed esperti (psicologo, nutrizionista, esperto del settore agro-alimentare, docente madrelingua); e le metodologie adottate, basate sul metodo dell’ “imparare facendo”: i bambini di quest’età imparano le lingue prendendo parte ad esperienze significative che ne suscitano l’interesse, li coinvolgono nella loro globalità e li rendono pro-
tagonisti.
La Redazione
C A L I C I D I C A R TA
IN PROVINCIA
Storie di viaggi e di migranti Tra storia e quotidiano la II edizione della rassegna letteraria
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igranti & Esploratori di cittadinanza è il titolo della seconda edizione del percorso letterario Calici di Carta, organizzato a Botrugno dall’associazione culturale Il Baco. Un itinerario fatto di appuntamenti con personaggi di rilievo che, attraverso la rilettura delle storie di Ulisse e di Enea, racconterà di viaggi e accoglienza, emergenze e sfide odierne. Le fonti storico-letterarie, inoltre, saranno confrontate e incrociate con storie di migranti, scrittori, editori e politici e con le loro esperienze quotidiane. Saranno presenti alla rassegna Franco Cassano, Mihai Mircea Butcovan, Gianluigi Mele, Adriana Poli Bortone, Antonio Gabellone, Sergio Blasi, Franco Moretti, Paolo Maci, don Pippi Colavero e tanti altri, tra cui gli artisti Scuola di Tarantarte, Donato De Iaco e Daniele Valdasarr Tamborrino, che contribuiranno ad animare Botrugno tra il 12 dicembre ’09 ed il 5 febbraio ’10. Durante la serata del 19 dicembre, inoltre, verrà consegnato a Nabil Salameh, voce e leader dei Ra-
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Parcheggiare? Ora si può Strisce bianche per i nuovi parcheggi di piazza Municipio
diodervish, il “Premio Letterario Calici di Carta”, riconoscimento pensato per chi nel proprio ambito di autore, oltre che caratterizzare la produzione artistica da un raffinato stile e gusto estetico, si sforza di creare “ponti culturali” capaci di traghettarci da uno scontro tra civiltà ad un incontro tra civiltà. Sarà possibile seguire la serata in diretta-streaming su www.asLa Redazione sociazioneilbaco.it.
A Sud più badanti che colf Le province italiane dove le istanze per l’emersione delle assistenti familiari straniere - le cosiddette badanti - sono state più di quelle per le colf, dedite invece ai lavori domestici, sono quelle meridionali. La scarsità dei servizi di welfare, i redditi più bassi e un elevato tasso di indennità le variabili ipotizzate da Il Sole 24ore sul fenomeno. A Lecce, per una popolazione totale di 812.658 persone, il cui 20% ha più di 60 anni, il totale delle domande di emersione delle badanti è stato di 789, pari allo 0,69% sul totale nazionale. La Redazione
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Matino è finita l’era dei parcheggi riservati. Proprio così: i nove posti di piazza Municipio, assegnati a Sindaco e Assessori del Comune di Matino sono spariti. Al loro posto sono finalmente tornate le strisce bianche che probabilmente saranno in seguito accompagnate da parcheggi regolamentati con disco orario. Poco male, se si pensa che sino ad ora per andare nella farmacia vicina o sostare in un bar si era sempre a rischio multa. Infatti non solo quella piazza è sede del palazzo Municipale, e quindi di tutti gli uffici comunali, ma anche di diverse attività commerciali. Non è stato quindi difficile emettere decine e decine di multe nei confronti dei cittadini che, nonostante il divieto, parcheggiavano nelle zone riservate. La decisione è stata presa dal
Sindaco di Matino, Giorgio Primiceri, il quale attraverso l’ordinanza n.33 del 09.11.2009 ha disposto la modifica del regime dei parcheggi. Il motivo di questo cambiamento? Forse un ravvedimento, un ripensamento nato dal dubbio che quei parcheggi in fondo non fossero poi così tanto regolari. Niente di tutto questo. La causa scatenante è stata la protesta del consigliere Mirko Vitali, capogruppo del Pd all’interno del Consiglio Comunale, il quale considerando illegittimi quei parcheggi ed avendo lui stesso subìto una multa, si è subito attivato per dimostrare le sue ragioni e riportare l’ordine in una piazza frequentata quotidianamente, e non solo da Sindaco e Assessori. Lo stesso consigliere ha dichiarato che, per la multa, presenterà ricorso. Maria Antonietta Quintana
IN PROVINCIA
NEVIANO
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nstancabile suor Maria quando la andiamo a trovare: è quasi ora di cena ma lei ci accoglie nel suo ufficio con grande benevolenza e passione, quella passione e quell’amore per la vita che l’hanno portata a dare forma in pochi anni ad un progetto straordinario e qualificante. L’istituto “Agnese Napoli” nasce nel 1929 per volere del canonico Francesco Napoli ed ha ospitato inizialmente bambine orfane. Nel 1938 viene affidato alle cure delle suore Adoratrici del Sangue di Cristo e da allora, al suo interno, si sono susseguite generazioni di minori accompagnati nella loro crescita umana e spirituale. Ed è stata ricordata proprio in questi giorni: il 20 novembre 1989 ricade il ventennale della convenzio-
L’Opera “Agnese Napoli” Un istituto per la crescita umana e spirituale dei minori
13 cessi, dalla sala mensa alla cucina, dagli ambienti riservati alle attività socioculturali e allo studio, all’ampio salone centrale; il primo piano accoglie l’infermeria, le camere per i piccoli ospiti, gli alloggi per le suore, la biblioteca, le sale tv e multimediale. Attualmente la comunità educativa “La Casa” ospita sei bambini; undici, invece, il centro socio-educativo diurno “Crescere”: bambini in attesa di affido o almeno di fare rientro nelle proprie famiglie, non appena il tribunale riterrà opportunamente ristabilite le condizioni socio-ambientali ideali. L’incedere calzante degli impegni non permette soste al lavoro di suor Monica, la più giovane della comunità, e di suor Cosimina, anziana ma caparbia. Davvero impressionante il clima che si respira e la laboriosità che si vive in questa bella realtà. Rocco Iasi
ne ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, diventata legge in Italia nel 1991. L’Opera, che cammina con la storia, ha dovuto fare i conti in materia assistenziale con la legge quadro n. 328/2000: da qui prende il via, nasce la grande intuizione e missione di una persona come suor Maria. Una vera rivoluzione copernicana ha interessato l’intera struttura, dagli ambienti interni, al cortile, alla facciata. L’adeguamento in termini di sicurezza ha portato alla cura di ogni dettaglio, di ogni singolo particolare. Il concetto è quello di casa aperta,
quello di ricreare un’atmosfera, un profumo di famiglia, un senso di protezione, sicurezza, dare normalità a situazioni difficili. Figura fondamentale è quella degli educatori, giovani laureati che collaborano nel complesso compito di guida che non si riduce alla semplice didattica pomeridiana ma ad un quotidiano legame interpersonale, puntiglioso ma fortemente positivo. Più di quattro anni di lavori hanno dato alla struttura - che aveva l’impronta tipica del convento –un’immagine solare ed armonica, un percorso lineare che si snoda nei vari ac-
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IN PROVINCIA
Una corsia davvero preferenziale LECCE
Mezzi pubblici, gioie e dolori del cambiamento
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niziano a farsi vedere i risultati del cambiamento che riguarda l’ordinanza comunale n.265 del 7 luglio scorso, emessa dal dirigente del Settore Mobilità e Trasporti di Lecce, che ha disciplinato l’accesso degli autobus nel centro urbano, con lo scopo di rendere più efficiente il servizio offerto dai mezzi pubblici. Mentre a Lecce si provvedeva alla creazione di adeguate corsie preferenziali, la Società Trasporti Pubblici (STP), che gestisce le linee della Provincia di Lecce, lavorava alla modifica dell’itinerario interno della città. Tutto è proceduto secondo i piani se non per il fatto che, a corsie ultimate, nessuno o quasi rispettava il di-
Codici a barre rivoluzionari I designer giapponesi sono davvero originali. Hanno pensato di rivoluzionare i noiosissimi, e pur indispensabili, codici a barre, reinventandoli graficamente in forme più attraenti e simpatiche. Le righe nere verticali sono diventate la bandiera americana, una bustina di thè, una vasca da bagno, un gonnellino da lottatore, un castello delle fiabe. Una bella idea che arriva a costare fino 4.000 dollari se personalizzata. www.barcoderevolution.com La Redazione
vieto di sosta e fermata segnalato dalle strisce gialle, che di conseguenza erano sempre occupate e impedivano il passaggio dei mezzi, creando disagio e ritardi soprattutto per i pendolari. Dal 1 ottobre, però, l’Amministrazione Comunale ha deciso di adottare il pugno di ferro, consapevole che un “periodo di adattamento” di due mesi fosse più che sufficiente per gli automobilisti leccesi. La situazione effettivamente sembra esse-
re migliorata, si trovano sempre più controlli lungo le strade e meno auto a ostruire il passaggio, con gioia dei lavoratori e studenti fuori sede che ogni giorno percorrono Lecce. Disagi ancora in corso, invece, per gli studenti che usufruivano del “biglietto unico” sospeso dal 1 novembre. L a convenzione sottoscritta da Università del Salento, Provincia e Comune di Lecce, Stp ed Sgm, permetteva: di percorrere la tratta Lecce-Ecotekne-
15 Fiorini e ritorno sia con i mezzi Stp sia con quelli Sgm; di fruire di un prezzo ridotto rispetto a quello esistente e di spostarsi gratuitamente all’interno del complesso, usufruendo degli autobus di entrambe le società. I motivi della rottura sembrano essere di natura economica. L’abbonamento Stp era, infatti, inferiore di 2 euro rispetto a quello Sgm; è facile intuire, quindi, come gli studenti preferissero adottare la soluzione più conveniente, tanto che la Sgm ha avuto da ridire e non riuscendo a trovare un accordo ha rotto la convenzione che, pensiamo, difficilmente potrà essere ripristinata. Maria Antonietta Quintana
Tutti alla Corrida show SPECCHIA
La seconda edizione dello spettacolo per dilettanti e talentuosi
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abato 2 gennaio 2010, alle ore 20.30 si terrà a Specchia la seconda edizione della Corrida show specchiese. L’evento, patrocinato dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Specchia, avrà luogo presso il palazzetto della Scuola Media. Sarà presentata da Angelo Placì e da Federica Ricchiuto, aiutati dalla valletta Ippazia, con la regia dello staff dell’Associazione Culturale Sportiva Eugenia Ravasco e con la partecipazione straordinaria di Antonio Pepe, vincitore de La Corrida - edizione 2007 di Gerry Scotti, del maestro Pregadio (Canale 5) e di Uccio Show, partecipante alle trasmissioni televisive La Corrida e C’è posta per te. I concorrenti, come da tradizione, saranno giudicati dal pubblico a suon di pentole, campanacci, fischietti, coperchi ed applausi. A fine serata, il concorrente più bra-
vo e quello più fischiato saranno premiati da una giuria. La serata sarà, inoltre, allietata dal gruppo dei MalfAttori, uno staff di comici cabarettisti diretti da Gian Paolo Viva e da altri ospiti a sorpresa. La scuola di ballo Giselle di Specchia, invece, curerà le coreografie. Funzionerà anche un servizio di gastronomia. Alla seconda edizione della Corrida potranno partecipare artisti di ambo i sessi di età superiore ai 15 anni, a condizione che siano dilettanti, dotati di una spiccata dose di ironia, di voglia di divertire e divertirsi. Per partecipare e per avere maggiori informazioni è possibile telefonare al numero 339.160.30.65 o 328. 281.50.10. Le iscrizioni sono aperte sino al prossimo 21 dicembre. Emanuela Marrocco
LUOGHI DELLO SCIROCCO - P R E S E P I
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La 4ª edizione del Presepe Vivente GEMINI
Le rappresentazioni si snoderanno in via del SS. Rosario
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nche quest’anno l’Associazione Culturale Gemini organizza la sua edizione del Presepe Vivente che sarà allestito nei giorni 25 e 26 dicembre, 1 e 6 gennaio dalle ore 18.00 alle 21.30. Il percorso si svilupperà quasi interamente in via SS. Rosario, nella chiesa incompiuta e nell’antico palazzo dell’Arciprevitura.
Nella ricostruzione d’epoca saranno rappresentati 120 personaggi e gli antichi mestieri di calzolai, falegnami, venditori di frutta e verdura, erboristi, ricamatrici e donne addette alla preparazione di cibi. Saranno inoltre allestiti gli accampamenti romani e la Natività avrà sede nell’antico palazzo dell’Arcipre-
CITTÀ DEI PRESEPI
10 itinerari natalizi in provincia L’associazione ha raddoppiato i percorsi, numerosi anche i nuovi comuni aderenti
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e vie dei presepi sono 10 itinerari presepistici nel Salento che, grazie a un servizio autobus gratuito messo a disposizione da Provincia di Lecce e Apt, offrono la possibilità di visitare i più bei presepi artistici e viventi realizzati nella provincia. Nel dicembre 2008 è stata costituita l’associazione intercomunale denominata “Città dei Presepi”, al fine di consentire un rapido perseguimento di quegli obiettivi che nel 2007 hanno dato vita al progetto “Città dei Presepi”. L’obiettivo è valorizzare le tradizioni natalizie, l’artigianato locale e offrire un turismo religioso maggiormente strutturato. Venne sottoscritto un protocollo d’intesa tra numerosi enti in collaborazione tra loro: la Provincia di Lecce, l’Apt, l’Agenzia del Patrimonio Culturale Euromediterraneo, la Camera di Commercio, il comitato provinciale Pro Loco e i comuni di Alliste, Castrignano Del Capo, Castro, Cavallino, Cutrofiano, Diso, Galatina, Gallipoli, Leverano, Maglie,
Martano, Minervino, Muro Leccese, Monteroni, Novoli, Poggiardo, Racale, Sanarica, San Cesario di Lecce, San Pietro In Lama, Tricase e Ugento. Grazie al successo riscosso nel 2008, quest’anno i percorsi tra le città dei presepi sono stati raddoppiati poiché hanno aderito al progetto altri comuni ed associazioni: Alliste, Castrignano del Capo, Cutrofiano, Castro, Cavallino, Diso, Gallipoli, Lequile, Leverano, Maglie, Martano, Minervino, Monteroni, Muro Leccese, Novoli, Ortelle, Sanarica, San Cesario, San Pietro in Lama, Santa Cesarea Terme, Tricase, Ugento, Uggiano La Chiesa e sette associazioni di Lecce, Casarano, Galatone, Guagnano, Martignano, Strudà, Taurisano. Per avere maggiori informazioni e per usufruire del servizio (è obbligatoria la prenotazione) rivolgersi all’Info-point del Castello Carlo V di Lecce - Tel. 0832 246517. Le prenotazioni sono valide fino a 15 minuti prima della partenza. La Redazione
vitura, risalente al XVII sec., già sede vescovile e, fino a 50 anni fa, abitato da vari nuclei familiari. La novità dell’edizione 2009 sarà la chiesa incompiuta, mentre - come di consueto - ci sarà la degustazione di alcuni piatti tipici della tradizione salentina, come le “pittule” e le “pucce”. Il giorno di chiusura del presepe vivente, martedì 6 gennaio, verrà rappresentato l’arrivo dei Re Magi in visita a Gesù. Con questa iniziativa l’Associazione Culturale Gemini si propone di valorizzare e far conoscere ai sempre numerosi visitatori le bellezze di una frazione che, nonostante le piccole dimensioni, riesce a caratterizzarsi per la dinamicità e l’originalità delle sue iniziative. Silvia De Nizza
CASARANO
L’avvento del Messia rivive nel
Tra palazzi e frantoi ipogei prende vita la 14
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n luogo assolutamente da visitare, durante il periodo di Natale, è senz’altro il presepe vivente di Casarano, che viene rappresentato quest’anno per la quattordicesima volta. L’evento, organizzato dall’Associazione culturale “Amici del Presepe” registra dei numeri che ne evidenziano le dimensioni: il circuito del presepe è lungo circa 1 km, nel corso del quale si ammireranno, oltre ai suggestivi palazzi del centro storico, anche frantoi ipogei, case a corte e il museo di civiltà contadina. Il tutto sarà immerso nella magia delle luci colorate che, per l’occasione, saranno ben 2000. 150 invece sono coloro che spontaneamente si prodigano per la realizzazione di questo evento (gli uomini per le pulizie e l’allestimento; le donne, in particolare per la cucina). 140, inoltre, sono i personaggi che, giungendo da vari paesi limitrofi, saranno l’anima del presepe, il quale ogni anno conta circa 30 mila vi-
sitatori provenienti da tutta la provincia. Le risorse economiche necessarie ad allestire uno dei più rinomati presepi viventi del Salento provengono esclusivamente dalle offerte, utilizzate sia per la riuscita dell’iniziativa, sia per essere devolute in beneficenza. Proprio così: buona parte del ricavato viene usata per l’acquisto di viveri da distribuire alle famiglie più bisognose del posto. Nel corso degli anni, inoltre, sono state donate somme importanti: 4000 euro in India, per la costruzione di una casa di accoglienza per bambini poveri, gestita dalle suore oppure, ancora, 500 euro all’anno per sei anni ad una famiglia del Ruanda. Gesti di grande altruismo per dimostrare quanto sia importante e bello aiutare il prossimo in modo incondizionato, soprattutto a Natale. Una piccola storia riguarda l’edizione di quest’anno: Anna, una ragazza di Taviano, pochi anni fa si rivolse all’associazione per partecipare al presepe e conobbe
MELISSANO
Il presepe in famiglia, una tradizione e un concorso
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are il presepe in famiglia è la tradizione che fa felici i bambini, che mette a frutto le abilità manuali dei papà, che diverte le mamme, che contribuisce a creare l’atmosfera del Natale e l’attesa della Notte Santa. Spesso queste piccole creazioni artigianali risultano delle vere e proprie opere d’arte, dei ritagli caratteristici di creatività. La XVIII edizione del concorso “Presepe in Famiglia” si propone di premiare quello più bello, di riconoscere, tra i tanti che parteciperanno, quello che meglio rappresenta “un segno tangibile di partecipazione al grande evento della nascita di Gesù Bambino”. Pertanto, se siete residenti nel comuni di Alliste, Felline, Matino, Melissano, Racale o Taviano avete tempo fino al 22 dicembre per iscrivervi al concorso organizzato dal Centro Turistico Giovanile di Melissano, con la
collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Melissano e il Patrocinio dell’Unione Jonica Salentina. Una giuria qualificata verrà nella vostra abitazione per visionare e filmare il presepe da voi realizzato e a suo insindacabile giudizio premierà i primi tre presepi risultati più caratteristici e significativi. La proiezione del video di tutti i presepi, la premiazione dei primi tre classificati e la consegna dei diplomi a tutti i partecipanti, avrà luogo il 6 Gennaio 2010 alle ore 18.30 presso il Centro Culturale “Q. Scozzi” di Melissano, alla presenza delle autorità civili e religiose. Per l’iscrizione rivolgersi presso la sede C.T.G. di Melissano in via Piazza Vecchia n.11, tutti i giorni dalle ore 18.30 alle ore 20.00 o telefonare al 333 1286740 - 0833 588180. La Redazione
LUOGHI DELLO SCIROCCO - P R E S E P I
La mostra natalizia della solidarietà ANDRANO
Dal 1 al 20 dicembre in esposizione i lavori della cooperativa L’Adelfia
A
ngeli, tovaglie, ricami e pendagli, dai colori e dalle forme fantasiose, fatti di argilla, lino e stoffe variopinte. In mostra e in vendita per i regali di grandi e bambini. Sono i manufatti frutto dei laboratori artistici della cooperativa L’Adelfia, in particolare di quelli tenuti presso il “Centro Diurno – don Tonino Bello” di Andrano e la “Comunità Socio Riabilitativa Zoè” di Castiglione. Saranno in mostra dal 1 al 20 dicembre presso il Castello Spinola- Caracciolo di Andrano; l’esposizione è aperta dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00. L’Adelfia è presente sul territorio dal 1982 e conta dodici strutture inerenti la riabilitazione psichiatrica spar-
Sulla collina di Monte Orco al via la 30ª edizione
4a edizione
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se in tutta la provincia di Lecce. Dopo un primo periodo di osservazione delle attitudini personali di ogni singolo utente, confrontate con le risorse umane, strutturali e organizzative della Comunità, vengono pianificati i diversi laboratori con l’obiettivo di avviare i ragazzi ad apprendere le diverse tecniche e l’utilizzo di diversi materiali, puntando sulla socializzazione e il rispetto degli altri. Si tratta quindi di laboratori manuali che favoriscono soprattutto l’acquisizione di abilità cognitive, pratico– manuali, gradualmente sempre più complesse, e incrementano l’acquisizione di ambienti e di conoscenze nuove, teoriche e pratiche. La Redazione
TRICASE
l centro storico
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Vito, il giovane che interpretava San Giuseppe. Tra i due nacque l’amore e in poco tempo arrivò il matrimonio. Quest’anno, a formare la Sacra Famiglia saranno proprio entrambi gli sposi e il bambino, frutto della loro unione: dunque, una famiglia vera e propria. Ciò testimonia che eventi del genere sono anche occasione di incontro e di condivisione. A tal proposito il presidente dell’Associazione “Amici del Presepe”, Giacomo De Masi - il quale insieme con tutta la “squadra” si adopera ogni anno con rinnovata passione per la perfetta riuscita dell’evento - ha evidenziato come tale tradizione sia un’opportunità di arricchimento interiore e di riscoperta dei valori cristiani. Orari e giorni di apertura: si inaugura il 24 notte, dopo la celebrazione della Santa Messa di Natale; nei giorni 25, 26 e 27 dicembre e 1, 3 e 6 gennaio sarà aperto dalle ore 17.00 alle ore 21.00. Marco Centanni
NARDÒ
C’era una volta
il presepe
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ella cornice di una masseria, tra le torri costiere e gli ulivi secolari del territorio di Nardò, è stata allestita una mostra dedicata al presepe, curata dall’associazione Amici Museo di Porta Falsa e dal Gruppo Artistico del Piccolo Teatro di Nardò e inaugurata lo scorso 5 dicembre. L’iniziativa, dal titolo “C’era una volta il Presepe nella Grotta di Capelvenere”, ha lo scopo di promuovere la città con le sue bellezze architettoniche naturali e paesaggistiche, valorizzare il presepe e rivivere i suggestivi momenti della Natività tra arte, tradizione e folclore. È possibile prenotare per visite di gruppi, associazioni e scuole telefonando al La Redazione numero 339 6163658.
Quest’anno ancora più emozionante lo storico tragitto verso la Natività
S
u una superficie di circa 4 ettari sulla suggestiva collina di Monte Orco, si estende ogni anno una bellissima scenografia di siti naturali e capanne ricostruite appositamente per la rappresentazione, non solo della Natività, ma anche degli antichi mestieri che predominavano un tempo nel Salento. Un connubio, dunque, di tradizioni locali e tradizione cristiana che mira dal 1976 e, oggi ancora di più, alla riconquista dei valori del passato e del senso del Natale. Parliamo del Presepe Vivente di Tricase, un evento di cui essere orgogliosi, che l’anno scorso ha attirato più di 130mila visitatori provenienti da ogni parte d’Italia. Il presepe vivente é forse uno dei pochi eventi che ci proiettano nel vero clima del Natale, oggi che la nascita di Cristo è vista solo come una fonte di guadagno o l’occasione per scambiarsi regali: una festa declassata a simbolo del consumismo di massa. Arrivato alla XXXª edizione, col patrocinio della Regione Puglia, della Provincia di Lecce e del Comune di Tricase, il presepe vivente tricasino porta ormai con sé i segni di una tradizione consolidata. Denominato la Betlemme d’Italia dalla stampa nazionale, nel 2004 è diventato un francobollo celebrativo del Natale e continua ad essere ripreso da varie televisioni locali e nazionali. È diventato anche argomento di tesi di laurea da parte di alcuni studenti universitari. Così, anche quest’anno, lungo un percorso di 2 chilometri circa, 200 figuranti in costume animeranno scene di attività legate all’agricoltura e all’artigianato locale. Si staglierà, inoltre, un sentiero di prelibatezze culinarie costituite per lo più da prodotti tipici salentini. Sarà possibile visitare il presepe nei giorni 25, 26, 27, 30 dicembre 2009 e l’1, il 3 e il 6 gennaio 2010, dalle ore 17,00 alle ore 21,30. A tutto ciò, in questa edizione si aggiungono alcune importanti novità: la presidenza del comitato Presepe Vi-
vente Onlus, che ne cura l’organizzazione, è stata affidata al regista cinematografico Edoardo Winspeare; le scene del presepe saranno arricchite dalla presenza di attori che, come nel set di un film, reciteranno delle vere e proprie parti, con l’aiuto della compagnia teatrale Teatro Povero di Pasquale Santoro. La scenografia sarà curata da Alessandra Polimeno, professionista che da anni lavora al fianco del regista di “Pizzicata”. L’organizzazione, di con-
certo con l’amministrazione comunale di Tricase, è in procinto di realizzare anche il gemellaggio civile con la città di Betlemme. Il comitato Onlus, oltre all’organizzazione e realizzazione del Presepe, finalizzata al recupero delle tradizioni e alla valorizzazione del territorio, si occupa in particolar modo delle persone che versano in condizioni fisiche, psicologiche, economiche e sociali particolarmente svanValentina Rosafio taggiate.
IN PROVINCIA stata presentata la XI edizione dell’Alba dei Popoli, il consueto appuntamento che dal ‘99 ha portato nelle strade del centro storico di Otranto numerosi eventi artistici e culturali per tutto il periodo natalizio fino all’Epifania. La manifestazione dell’estrema punta orientale della penisola quest’anno offrirà nuovi spunti di riflessione, cercando di conciliare l’aspetto ludico della manifestazione con tematiche propedeutiche a una sana coscienza popolare: uno spunto ulteriore viene dato dalla celebrazione del ventennale della caduta del muro di Berlino, avvenimento che ben si sposa con lo spirito del-
È
Aspettando il sorriso del primo sole OTRANTO
Goran Bregovic e Giuliano Palma tra i protagonisti dell’Alba dei Popoli
l’Alba dei Popoli. Ad aprire la rassegna concertistica il 20 dicembre alle 19, nella suggestiva cattedrale, sarà il Concerto di Natale con l’esibizione del Coro Gospel A.M. Family, organizzato dal 32° gruppo Radar dell’Aeronautica Militare e dall’Amministrazione Comunale, mentre il 23 dicembre sarà la volta del Concerto della Pace promosso dall’Associazione Culturale Hydruntum Art, in collaborazione con l’orchestra da camera Concentus Musica Antiqua. Per la programma-
zione degli eventi intorno al giorno di Capodanno, si è tenuto conto, quest’anno, del calendario, ovvero del lungo fine settimana che partirà dal giovedì: la serata del 31 dicembre, presso il Lungomare degli Eroi dalle 22,00 in poi, le selezioni musicali degli affermati dj locali, Dj Klaus, Dj Sergio Petio e Dj Adriano Belmonte, avvieranno il conto alla rovescia fino a mezzanotte, momento in cui si assisterà allo spettacolo pirotecnico per celebrare l’arrivo dell’anno nuovo. Il rock blues dei bravi Giuliano
Palma & The Bluebeaters scalderà il palco per il Concerto di Fine Anno fino a notte tarda, a cui faranno seguito nuovamente i dj set che intratterranno il pubblico in un non stop di musica fino alle prime luci dell’alba. Per il giorno di Capodanno dalle 17,00, ci sarà la performance di un gruppo di 30 tamburellisti locali dell’Associazione Musicando, mentre dalle 19,00 la Sugar’s band proporrà il suo tributo al cantautore Zucchero, seguiti dal dj Klaus. Grande trepidazione per la serata
18 di domenica 2 gennaio: di scena dalle 20,00 sul Lungomare l’artista Goran Bregovic, portavoce della cultura multietnica e del dialogo e il suo folk balcanico misto a elettronica, musica concepita direttamente dalla frontiera balcanica, una terra misteriosa dove si incrociano tre culture: ortodossa, cattolica e musulmana. Grandi nomi del panorama gospel anche per la serata del 3 gennaio nella Cattedrale con Tam Tam Gospel Children, diretto dai Maestri Tyna Maria Casalini, Massimo Panarese e Clorinda Stefanelli, con i tamburellisti di Otranto e la partecipazione straordinaria della jazz vocalist italiana Barbara Enrico e dell’attrice Carla Guido. Interamente dedicata ai bambini invece l’iniziativa per la Festa della Befana, con giocolieri, spettacoli di fuoco e una befana che distribuirà caramelle e dolci. Allestita anche una rassegna enogastronomica, Cibo… non solo sapori, presso il Castello Aragonese con degustazione di vini e cibi pugliesi a partire dal 29 dicembre, data in cui si svolgerà il convegno Enoturismo: realtà e prospettive, con il contributo di giornalisti di fama internazionale e di esperti del settore, fino al 2 gennaio con la presentazione del libro Appetite for Abulia da parte della giornalista inglese del settore enogastronomico Cristhine SmalValentina Marra lwood.
IN PROVINCIA
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fruttare le nuove tecnologie per condividere conoscenze e valorizzare il territorio. L’Eco-Museo Virtuale è stato avviato da 22 comuni della provincia di Lecce, con capofila il comune di Maglie, e realizzato nell’ambito del progetto Mo.s@i.c. (Modelli e Servizi Avanzati per l’Innovazione nel Comune). Cofinanziato dall’Unione europea, M.o.s.@i.c. oltre all’Eco-Museo, si sviluppa su due altre linee che riguardano il SIT (Sistema Informativo Territoriale) e il Sistema di Web-Marketing territoriale. “Abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di realizzare uno strumento che valorizzasse le nostre bellezze storiche e ar-
LECCE
Il museo della cartapesta
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POGGIARDO E DINTORNI
Appassionarsi alla cultura con l’Eco-Museo Virtuale Eddy, lo spiritello che invita i bambini ad una visita per i beni culturali
chitettoniche presso un pubblico costituito essenzialmente da ragazzi” ha affermato Silvio Astore, sindaco di Poggiardo, uno dei comuni appartenenti al progetto dell’ecomuseo virtuale. Ad aver vinto la gara nel luglio del 2008 l’azienda Space di Prato, realizzatrice del portale web (www.mosaicecomuseo.it) e degli otto cortometraggi che compongono un cartone animato davvero straordinario, non solo fruibile sul sito ma anche prima delle visite “reali” ai musei dei paesi coinvolti. Il dvd Viaggio nel Tempo alla scoperta del Salento è stato riprodotto e
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inviato oltre che ai ragazzi dei comuni interessati, a 1.500 scuole dell’Italia Meridionale per far conoscere il nostro territorio anche oltre i confini regionali. Le vicende di Eddy, lo spiritello un po’ imbranato che guida con un linguaggio coinvolgente ed immediato un target di bambini e ragazzi dai 3 ai 15 anni, delineano un percorso didattico che ha come oggetto i beni storico-culturali dei comuni di Carpignano Salentino, Cavallino, Cursi, Galatina, Maglie, Muro Leccese, Poggiardo e Sogliano Cavour.
I ragazzi potranno addentrarsi così nella storia della civiltà messapica visitando, ad esempio, il museo di Vaste; potranno scoprire la provenienza della pietra leccese nell’ecomuseo di Cursi e le sue incredibili applicazioni in campo artistico ed architettonico; o ancora osservare l’arte degli affreschi bizantini nella cripta di Santa Maria degli Angeli a Poggiardo, guidati sempre dalla vocina del simpatico elfo, vestito di tutto punto a seconda delle epoche e pronto ogni volta ad una nuova strabiliante avValentina Rosafio ventura.
elle sale del Castello Carlo V, a Lecce, è stata allestita una sezione dedicata all’arte della cartapesta, una mostra che andrà ad arricchire l’offerta culturale della città. Tradizione e artigianato tipico della città barocca, la cartapesta ha sviluppato forme autonome a partire dal Settecento, facendo diventare Lecce, nei secoli successivi, la capitale della cartapesta nel mondo. Ancora oggi tra le strade del centro storico è possibile visitare le botteghe di maestri cartapestai che affascinano turisti e interessati. Il museo sarà un luogo della memoria e della tradizione ma anche un luogo di sperimentazione, concepito - nel nuovo allestimento e nella distribuzione degli spazi e delle sale - come luogo in cui far convivere arte della tradizione e “avventura” espressiva contemporanea. Si anticiperà al pubblico nei prossimi giorni con una serie di azioni che ne illustreranno il percorso di formazione, di realizzazione e noLa Redazione vità.
IN PROVINCIA (continua dalla prima pagina)
Per risolvere in maniera concreta il problema delle discariche abusive di Tricase, Coppula Tisa ha predisposto un progetto di bonifica dei depositi incontrollati di rifiuti censiti nel territorio, di risanamento in profondità dei siti inquinati e di monitoraggio e vigilanza per evitare la ricomparsa delle discariche abusive oggetto di pulitura. Il progetto prevede, inoltre, “un’opera di informazione e di sensibilizzazione capillare sulla tematica ambientale” e l’interessamento diretto della cittadinanza alla questione, “senza delegare più ciecamente gli enti locali, i quali da soli non possono fare nulla”.
una tantum da erogare all’Associazione Coppula Tisa” come “sostegno alle attività di sensibilizzazione alla raccolta differenziata dei rifiuti e in vista del realizzando evento di cui sopra (giornata di presentazione dell’iniziativa “Mi Bonifico”. Progetto per la Raccolta Fondi destinata a “La Bellezza non si Rifiuta”, ndr), avviando formale rapporto di collaborazione con l’associazione Coppula Tisa, soggetto attuatore del suddetto progetto Costa del Mito”. Un ulteriore contributo, infine, è stato stanziato con delibera n. 67 del 19/03/2009, in cui il Comune di Tricase accetta di “accollarsi la bonifica dei siti degradati in collaborazione con l’Associazione
fenomeno dell’abbandono di rifiuti nel territorio comunale. Ricapitolando, tra contributi erogati dal Comune di Tricase (12.500 euro), attestati dalle determine sopra elencate e fondi raccolti a seguito di donazioni volontarie (1.989,36 euro), l’associazione Coppula Tisa avrebbe ricevuto circa 13.500 euro, a cui vanno sottratti circa 8.000 euro impiegati per le spese sostenute per la realizzazione degli eventi di “Mi Bonifico”. La restante quota di denaro sarebbe servita per la bonifica del deposito incontrollato di rifiuti localizzato in contrada “Li Posti”, su una strada comunale che da Tricase conduce a Depressa. La discarica è stata ef-
“Mi bonifico” ma non abbastanza TRICASE
Luci ed ombre del progetto avviato dall’organizzazione di volontariato Coppula Tisa
Gli obiettivi e gli scopi del progetto sono nobili e indiscutibili. Ogni singolo cittadino, infatti, dovrebbe avere a cuore le problematiche relative alla tutela del paesaggio e della propria salute. Senza mettere in dubbio la bontà degli obiettivi del progetto, occorre però effettuare alcune constatazioni. Innanzitutto, dai comunicati stampa di Coppula Tisa, si evince che tale attività di censimento, bonifica e monitoraggio dei siti inquinati è a titolo di “collaborazione volontaria e gratuita al Comune di Tricase”. Nella determina comunale n. 523 del 29/05/2008, invece, si stanzia un contributo di 3.000 euro lordi per il “servizio di supporto alla vigilanza ambientale per la durata di tre mesi a decorrere dal 01.01.2008”. Il Comune di Tricase, inoltre, con determina n. 13 del 21/01/2009, in esecuzione della delibera di Giunta n. 108 del 06/11/2008, autorizzava “lo stanziamento di 3.500 euro quale contributo
CHI È L’associazione Coppula Tisa L’Associazione Coppula Tisa Onlus nasce nel mese di ottobre 2006 come organizzazione di volontariato, dalla trasformazione del Circolo Legambiente Tricase per volontà dell’Assemblea dei Soci e sulla scia della campagna promossa dal comitato Finis Terrae, nato il 6 giugno 2003 e formato da Edoardo Winspeare, Gigliola Bacile di Castiglione, Giorgio Forni e Carla Quaranta, attuale presidente di Coppula Tisa. Nel suo manifesto programmatico l’associazione si dichiara impegnata nella difesa del territorio e dell’ambiente e adotta una lucertola come mascotte per il suo logo.
Coppula Tisa per un importo complessivo di 6.000 euro”. Nella determina n. 717 del 24/06/2009, in riferimento alla delibera di Giunta n. 67/2009, si decide “di concedere all’Associazione di Volontariato Coppula Tisa un contributo di 6.000 euro”. In questo caso non vi è piena corrispondenza tra quanto stabilito nella delibera e quanto scritto nella determina, nella quale in premessa è riportata come giustificazione all’erogazione la realizzazione di una campagna di fund raising per la rimozione di rifiuti abbandonati su un sito in contrada “Li Posti” e la realizzazione della campagna di sensibilizzazione “Mi Bonifico”. Si è trattato, in quest’ultimo caso, di una serie di eventi finalizzati alla raccolta di fondi per la bonifica delle discariche abusive del Salento. La somma complessiva, che ammonta a 1.989,36 euro, sarebbe stata destinata alla realizzazione di un ulteriore progetto, in collaborazione con la sezione di Tricase della Protezione Civile, finalizzato alla prevenzione del
CONSEGUENZE I danni alla salute per lo smaltimento incontrollato Il comprensorio del Basso Salento presenta il più alto tasso di tumori maligni al collo dell’utero per le donne, e alla trachea, bronchi e polmoni per gli uomini, secondo quanto affermato nella “Relazione sullo stato di salute della popolazione pugliese” del 2006. E, secondo quanto dichiarato nel comunicato diffuso dall’associazione Coppula Tisa il 19 novembre 2008, il cancro al polmone sarebbe proprio la conseguenza più immediata dello smaltimento incontrollato dei rifiuti.
fettivamente bonificata, ma a titolo gratuito da parte della ditta AXA di Lecce, che ha messo a disposizione i propri mezzi e servizi per la rimozione di circa 150mila kg di materiale, per un costo totale d’intervento pari a 12.283,20 euro. Il progetto, inoltre, prevedeva il monitoraggio e il controllo dell’area oggetto di bonifica per evitare nuovi conferimenti illeciti di rifiuti. L’area è stata simbolicamente riconsegnata alla cittadinanza il 21 marzo 2009, ma a distanza di tre mesi - pochi giorni dopo la liquidazione del contributo di 6.000 euro all’associazione - la situazione ambientale del sito è quella documentata nelle foto qui accanto. La campagna “Mi Bonifico” è stata inserita, peraltro, tra le attività previste all’interno del programma “La bellezza non si rifiuta”, nell’ambito del progetto “Costa del Mito. Parco Regionale della Cittadinanza Attiva” che l’associazione di volontariato ha promosso con il sostegno dell’Assessorato Regionale alla Trasparenza e Cittadinanza Attiva. Lo stesso progetto è stato approvato con deliberazione della Giunta Regionale n. 571 del 15 maggio 2007, con il riconoscimento di un contributo di 25.000 euro, suddiviso in due tranche di 12.500 euro. Il progetto, occorre puntualizza-
COME È ANDATA La campagna di raccolta fondi Il Comune di Tricase, per garantire lo svolgimento della manifestazione “Mi Bonifico”, aveva accolto la richiesta di Coppula Tisa (nota del 11/02/2009, prot. 2735 del 12/02/2009) relativa all’utilizzo di “spazi comunali per la realizzazione di una serie di manifestazioni aperte al pubblico, che avranno luogo tra il 14 febbraio e il 21 marzo”. Lo stesso Ente aveva stabilito che “l’accesso alle manifestazioni organizzate all’interno di Palazzo Gallone dovrà intendersi a titolo gratuito” (delibera n. 35 del 12/02/2009). Ciò si pone in contraddizione con quanto previsto nell’ambito della manifestazione “Mi Bonifico”, che secondo gli organizzatori “è innanzitutto un piano di raccolta fondi. Il nome, infatti, richiama chiaramente il bonifico bancario […]. Il piano di fund raising, infatti, oltre al versamento bancario, prevede diversi strumenti, tra cui l’offerta d’ingresso agli spettacoli (2 euro sotto forma di contributo volontario, ndr) organizzati nel calendario Mi Bonifico, la donazione fatta tramite salvadanai […]”.
20 re, è stato presentato alla Regione dal Comitato Finis Terrae, firmato dalla sig.ra Carla Quaranta che appare nel gruppo di progettazione con compiti di “ideazione e progettazione generale, coordinamento del gruppo di progettazione e rapporti con i soggetti coinvolti” e firma il progetto in qualità di presidente della sezione di Tricase del Circolo di Legambiente. I fondi a disposizione dell’associazione di volontariato Coppula Tisa per l’attuazione del progetto “Mi Bonifico” promosso dalla stessa associazione sono il risultato sia di erogazioni private ma, soprattutto, di contributi pubblici. I risultati ottenuti non hanno portato - allo stato attuale - i benefici alla comunità locale che risultavano tra i punti di forza del progetto, ovvero la “concreta bonifica dei depositi incontrollati dei rifiuti” e “la sensibilizzazione sulla tematica del conferimento illegale dei rifiuti in discariche abusive”. A seguito di un sopralluogo effettuato in contrada “Li Posti” a Depressa, oggetto di riqualificazione ambientale a spese di una ditta privata, è stato possibile constatare che i cittadini incivili, nonostante gli sforzi profusi dai volontari di Coppula Tisa, ancora una volta si sono dimostrati immaturi e insensibili alle tematiche ambientali. Basterà allora una lucertola a ricucire “lo strappo tra cittadinanza ed istituzioni, responsabilizzare e costruire reti solidali di cittadini e soggetti del mondo economico, superare gli steccati ideologici per poter conseguire l’obiettivo ambizioso di risanare un territorio gravemente compromesso”, nonostante la somma di denaro (circa 40.000 euro) messa a sua disposizione per l’attuazione dell’ambizioso progetto? Dopo una massiccia campagna di informazione, è già terminato il progetto che proponeva di “bonificare tutti i depositi incontrollati di rifiuti censiti”, ovvero 121 discariche? Oppure, tra i rifiuti abbandonati nelle discariche abusive, un giorno troveremo anche i buoni propositi dell’associazione di volontariato Coppula Tisa?
Marco Cavalera
IN PARTICOLARE Collaborando con l’Ufficio Ambiente Nella delibera n. 60 del 4 settembre 2008 la Giunta Comunale di Tricase invitava “la sig.ra Carla Quaranta (presidente dell’associazione, ma nello specifico in qualità di responsabile del progetto Costa del Mito - Parco Regionale della Cittadinanza Attiva, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del Comitato Finis Terrae di Tricase) ad insediarsi presso l’Ufficio Ambiente di questo Comune, per attivare, per un periodo di un mese ed in maniera volontaria, le attività di osservazione e di rilievo delle criticità dei servizi gestiti dallo stesso, sia all’interno, che nel rapporto con i cittadini, al fine di proporre a questa Amministrazione le possibili soluzioni”. Successivamente, nella determina n. 13 del 21/01/2009 in esecuzione della delibera di Giunta n. 108 del 06/11/2008, si concedeva una procrastinazione della collaborazione della sig.ra Carla Quaranta sino al 31 dicembre 2009. È appunto in quest’ultima determina che si autorizza anche lo stanziamento del contributo di 3.500 euro all’associazione Coppula Tisa come sostegno alle attività di sensibilizzazione alla raccolta dei rifiuti.
AGRIC U L T U R E
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FINANZIARIA 2010
L
a Regione Puglia, di concerto con l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari, Area per lo Sviluppo Rurale, tenuto conto del progressivo aumento di casi di palme infestate sul nostro territorio, e in particolare nelle province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto, ha stabilito, con determina dirigenziale n. 144 del 11/03/2008, di contribuire alle spese di abbattimento e smaltimento delle piante attaccate dal “punteruolo rosso”, situate in aree pubbliche e private, con un importo di 400 euro, sino ad esaurimento
Vedi alla voce
Agricoltura
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’agricoltura è salita sul carro della prossima Finanziaria, ma con un pacchetto di misure alquanto esiguo. Sono state prorogate, ma solo fino al 31 luglio, le agevolazioni contributive nelle aree montane e svantaggiate attingendo 120 milioni nel budget del contingente defiscalizzato del biodiesel. Anche il Fondo di solidarietà ha trovato spazio ma con risorse «virtuali» che derivano dai resti dello smantellamento della Cassa per la proprietà contadina. Il regime per il riordino fondiario termina a fine anno e le risorse che resteranno dopo la chiusura dei conti con le banche saranno dirottate alle assicurazioni agevolate. La dotazione è di circa 40 milioni all’anno ma non immediatamente disponibili. Nel «mini pacchetto» anche il fondo di 10 milioni per i prodotti a marchio Ue a lunga stagionatura e la rinegoziazione dei mutui per i giovani che hanno ottenuto gli aiuti per l’autoimprenditorialità. G. N. V.
PUGLIA
Contributi per i danni del punteruolo rosso Fino a 400 euro per lo smaltimento delle piante intaccate dal parassita do, nuovi alberi nel raggio di 1 Km, per poi deporre le loro uova nelle parti più tenere delle piante o, soprattutto, nelle ferite dei tronchi; una femmina può arrivare a deporre fino a 200 uova. Le larve, una volta schiuse, si dirigono all’interno della pianta, danneggiandone il tronco nella parte sottostante la corona di foglie che, in tal modo, perdono la loro robustezza ed arrivano anche a cadere completamente; a quel punto gli ospiti sgraditi abbandonano la pianta per dirigersi verso un nuovo esemplare. È stato riscontrato che alcune spe-
delle risorse a disposizione, da liquidare però solo a quei Comuni che abbiano stipulato convenzioni con enti e società che si impegnino a contenere i costi di abbattimento e smaltimento delle stesse. Coleottero originario dell’Asia, il Rhynchophorus ferrugineus (più comunemente chiamato punteruolo rosso), nel corso degli anni, in conseguenza del commercio di palme infette, si è diffuso in altre zone del mondo, sino a raggiungere il nostro paese intorno al 2004. Gli esemplari adulti dell’insetto sono in grado di raggiungere, volan-
cie sono immuni all’infezione, poiché in grado di produrre una secrezione gommosa che impedisce al parassita di attecchire. Controllare il fenomeno risulta al momento alquanto problematico. L’unico metodo di lotta resta l’utilizzo di trattamenti chimici curativi ma soprattutto, una diagnosi precoce dell’infestazione, sebbene ciò sia reso ancor più complicato dal fatto che nella maggior parte dei casi essa sia asintomatica, per cui ci si accorge che la palma è stata attaccata dal parassita solo quando sta ormai per collasLaura Marrocco sare.
L’Ue chiede il recupero delle accise GASOLIO PER LE SERRE
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a Commissione Ue ha chiuso la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia e ha ingiunto al Governo italiano di richiedere la restituzione delle accise non pagate dal 2000 al 2004 sul gasolio utilizzato per il riscaldamento delle serre, per un importo di circa 200 milioni. Il Mipaaf ha inviato una nota formale all’Agenzia delle Dogane, precisando che il regime attualmente in atto è pienamente valido in quanto non è stato oggetto di
contestazione da parte della stessa Commissione Ue. Questa presa di posizione lascia quindi in vigore un regime di esenzioni che è però identico a quello contestato dalla stessa Commissione fino al 2004, perché incompatibile con il principio della parità di trattamento degli operatori in tutti gli Stati membri. L’Italia, con il sostegno delle regioni, aveva contestato la procedura instaurata dalla Commissione, proprio per evitare il blocco dell’esen-
zione dal pagamento delle accise da parte dell’Agenzia delle Dogane. La Commissione ha peraltro chiesto all’Italia di indicare, per gli anni fino al 2004, gli importi da richiedere ai singoli agricoltori comprensivi degli interessi, nonché le modalità per realizzare tali recuperi. Anche se l’Italia si è rifiutata di fornire tali dati, rimane ancora pendente una grave minaccia per la sopravvivenza della sericoltura italiana. G. N. V.
Pubblicato il regolamento d’uso del marchio PRODOTTI DI PUGLIA
stato pubblicato dall’Unione Europea il regolamento per la concessione d’uso del marchio “Prodotti di Puglia”. Si tratta di un marchio collettivo comunitario con indicazione territoriale che garantisce la provenienza del prodotto (materia prima e trasformazione) dalla regione Puglia. La garanzia di tale provenienza viene fornita attraverso il sistema di tracciabilità informatizzato che le aziende devono adottare e che consente di risalire con certezza dal prodotto al produttore iniziale. Un marchio per promuovere e sostenere la produzione, la valorizzazione e la diffusione dei prodotti agro-alimentari che sono realizzati in Puglia. Per consentire la piena operatività delle procedure applicative per l’uso del marchio si è resa necessaria avviare una fase di sperimentazione su cin-
È
que prodotti, cioè: uva da tavola, carciofi, ciliegie, asparagi e agrumi, allo scopo di validare il procedimento di concessione e perfezionare le modalità attuative, con particolare riferimento alla piena disponibilità da parte della Regione, di un sistema informatizzato di rintracciabilità per garantire la correttezza delle informazioni relative alle produzioni, così come previsto nel regolamento d’uso del marchio. Il marchio potrà essere utilizzato da tutte le imprese agricole singole e associate, nonché dalle imprese agroalimentari pugliesi, che ne faranno richiesta. Per conoscere quali sono i soggetti legittimati a farne richiesta, quale la scheda di adesione e la documentazione da allegare, è possibile consultare la procedura di utilizzo del marchio sul sito della Regione Puglia - Area Politiche Gianvito Negro Valiani per lo Sviluppo Rurale: www.regione.puglia.it.
AR CHITETTANDO
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co-mostro da abbattere senza indugi o bene architettonico da tutelare? Dinanzi all’ex Colonia Scarciglia a Santa Maria di Leuca, che svetta con la sua mole possente sullo splendido litorale di scogliere e grotte a ridosso di Punta Méliso, la questione non può che porsi se non nei termini di un netto aut-aut. Non potrebbe essere altrimenti, quando si ha a che fare con un edificio così duro, un volume chiuso dal carattere incombente, difficile da abbracciare anche solo con lo sguardo, che nelle sue proporzioni mastodontiche e nella modularità reiterata della sua composizione, non si pone il benché minimo scopo di intrattenere rapporti con l’ambiente locale. La storia delle colonie marine, ad
SANTA MARIA DI LEUCA
Che cosa resta della Colonia Scarciglia L’immenso valore economico della struttura a picco sul mare
oggi considerate veri e propri relitti del turismo, trae origine in funzione delle cure talassoterapiche per i bambini malati di tubercolosi, e si intreccia inevitabilmente con la politica fascista di creazione di strutture ricettive per l’infanzia e di sostegno alle famiglie meno abbienti. Costruita nel 1928, la Colonia Scarciglia è un’architettura suprematista, che si scontra alla pari con il contesto preesistente - un estremo lembo di terra che digrada verso il mare - ridisegnando la natura, ridefinendo la realtà, proponendosi come un unicum, nella stessa misura in cui lo erano i templi isolati dell’Attica a picco sull’Egeo. Dimostrazione che a volte, il rapporto con il luogo passa anche attraverso la sua negazione, piuttosto che attraverso un processo di mimesi. Che la prosecuzione di un fianco roccioso può anche essere un volume scatolare e parallelepipedo, invece di un muro a secco. E che, infine, la rimozione non dovrebbe essere fine a sé stessa, ma indirizzata alla risoluzione di problematiche di impatto ambientale. È quindi legittima la posizione di chi considera l’edificio una bruttura che sfregia uno dei tratti costieri più affascinanti del Salento, in contrapposizione a quella, ugualmente valida, di
chi vorrebbe recuperarlo e restituirlo ad un uso intelligente, con ricadute positive sulla popolazione locale. Ciò che è fuori discussione è invece l’immenso valore economico dell’immobile - non fosse altro per un suo fondamentale parametro edilizio, la cubatura - se una grossa società immobiliare come la Apuliae Spa ha investito notevoli risorse per trasformare l’antico edificio in un centro benessere ed albergo di lusso. È una storia complessa e a tratti nebulosa, che va al di là delle opinioni personali ed approdata da anni anche in sede giudiziaria, con il sequestro penale del cantiere per presunte irregolarità sulle concessioni edilizie e sull’attribuzione della proprietà dell’immobile fra Demanio e Provincia, e che pare si sia recentemente risolta con l’accertata regolarità dell’iniziativa imprenditoriale. Ma aldilà di tutta questa storia, abbiamo perso di vista un particolare importante: la Colonia Scarciglia non esiste più, caduta fra il silenzio di ruspe e picconi. Dell’edificio originale resta solo la facciata sul mare, simulacro dietro il quale si sviluppa una nuova selva di pilastri in calcestruzzo, e che rivela la vera natura dell’operazione immo-
biliare. Buona edilizia, sicuramente, ma dispiace constatare che l’edificio, dichiarato “brutto”, fuori luogo, da abbattere senza mezzi termini, non abbia ricevuto neanche l’onore di essere demolito per far posto ad uno spazio nuo-
vo, bonificato e incontaminato. È mancato il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, di abbatterlo in toto, senza lasciarne traccia, o di condurre un serio progetto di restauro conservativo della struttura. Oggi l’aggressione brutale e violenta dell’ambiente naturale, non dovrebbe più far parte della nostra cultura progettuale e civica. Non dovrebbe valere un pensiero forte e positivista, posto a fondamento logico della stessa Colonia Scarciglia, un edificio che aveva senso di esistere in quanto mirabile esempio di archeologia balneare. Invece tutto è cambiato perché nulla cambiasse: oggi non resta altro che una quinta teatrale, che continuerà inesorabilmente ad essere definita “brutta”, ma che serve a nascondere alla vista complesse operazioni immobiliari basate unicamente su considerazioni monetarie, che per quanto importanti possano essere, non hanno avuto rispetto leale della vita e del lavoro dei nostri progenitori, lungo la via dei quali i nostri sforzi possono essere meglio continuati nel futuro ed essere a loro volta meritevoli di conservazione, come componente e salute della città e del costruito nella natura. Umberto Torsello
UGENTO
Inaugurato il nuovo impianto I rifiuti diventano risorse. Ma è indispensabile ridurne la produzione
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ra presente anche il presidente della regione Nichi Vendola all’inaugurazione del nuovo impianto di selezione e biostabilizzazione avvenuta lo scorso 25 novembre in contrada Burgesi, nel territorio ugentino. “La realizzazione dell’impianto assicura oggi una nuova prospettiva nella gestione dei rifiuti urbani” ha affermato il governatore. Il nuovo sistema di smaltimento, infatti, risolverà la maggior parte dei problemi legati alla gestione degli Rsu (Rifiuti Solidi Urbani), la spazzatura indifferenziata. Separando la frazione secca (che diventa combustibile da rifiuto) da quella umida,
si ridurrà il quantitativo finale di oltre il 70% e, nel massimo rispetto ambientale, i rifiuti che prima venivano confluiti in discarica oggi diventano risorsa. Nonostante la lunga gestazione del progetto e i vari impedimenti in corso d’opera, la realizzazione dell’impianto è avvenuta in tempi brevissimi, con un investimento pari a circa 18 milioni di euro. Grande soddisfazione è stata espressa dall’ingegnere progettista e direttore dei lavori, Carmine Carella, che ha illustrato la nuova struttura e il suo funzionamento, uno spazio coperto di circa 5 mila metri quadrati che potrà accogliere fino a 70mila tonnellate di rifiuti annui. Presenti anche il sindaco di Ugento, Eugenio Ozza; l’assessore regionale all’Ambiente, Onofrio Introna, e i sindaci dei 24 comuni dell’Ato Le3, per i quali è in servizio il nuovo impianto. Il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, ha sottolineato come l’impianto costituisce, però, solo un punto di partenza: l’obiettivo più alto da raggiungere nell’immediato è ridurre la produzione di rifiuti, partendo dalla sensibilizzazione nelle scuole e responsabilizzando le nuove generazioni. I cittadini interessati potranno visitare l’impianto di Ugento per conoscerne da vicino il funzionamento, possibilità prevista fin dalla fase progettuale, proprio nell’intento di avvicinare e coinvolgere i cittadini a partecipare direttamente e in maniera più responsabile. Chiara Schiavano
SOSTENIBILM E N T E
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(continua dalla prima pagina)
Oggetto della comunicazione è un forte richiamo verso i soggetti competenti a valutare attentamente ogni progetto per l’installazione di impianti eolici e fotovoltaici, di qualunque dimensione. Il paesaggio pugliese sta cambiando. Il proliferare di “campi” di pannelli fotovoltaici e di pale eoliche sta aggiungendo un elemento nuovo, fortemente invasivo, al tipico paesaggio agrario. Pur riconoscendo la necessità di sviluppare ed incentivare forme di energia rinnovabile, il Direttore Regionale pone l’accento su un processo di trasformazione del territorio che sta producendo “un grave detrimento ad un bene che rinnovabile non è: il paesaggio”. La scelta di siti ad alta ventosità, quali i crinali o la costa, ove posizionare torri eoliche, genera, inevitabilmente, un forte impatto sul paesaggio, nonché un cambiamento dell’originale vocazione dell’area. L’irrompere dei parchi eolici, con decine di torri d’acciaio alte fino a 100 metri, con le ampie strade connesse e con i relativi basamenti interrati di cemento, modifica profondamente l’originale armonia di un paesaggio agricolo o di una serra. La profonda crisi del comparto agricolo induce sempre più frequentemente ad un abbandono di tradizionali coltivazioni per far spazio a parchi fotovoltaici. L’estirpazioni di vigneti o di frutti tipici minori, la rinuncia ad orticole o seminativi dal futuro incerto a fronte di una rendita economica certa e maggiormente
Ma soprattutto, a venir fortemente danneggiata è l’identità di un territorio e la sua immagine che rappresenta uno dei più forti ed indiscussi elementi attrattivi. Diverso è l’atteggiamento delle amministrazioni locali di fronte a questi elementi di cambiamento sul proprio territorio. Per alcune, la produzione di energia rinnovabile rappresenta un potenziale affare con vantaggi economici immediati per le vuote casse comunali. Le amministrazioni locali, messe davanti alla scelta tra un afflusso immediato di “denaro fresco” connesso all’insediamento degli impianti eolici, o di paventate royalties anche per
Là dove c’era l’erba ora c’è… un parco fotovoltaico! Energie rinnovabili da incentivare mettendo in conto la tutela del paesaggio
duratura, rischiano di generare una grave perdita alla biodiversità agraria
e non solo, nonché problemi di erosione del suolo.
Domani non è un altro giorno OPERAZIONE VIA COL VENTO
La truffa dell’eolico: nel mirino della Commissione Antimafia anche aziende pugliesi
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n’operazione della Guardia di Finanza del Nucleo della Polizia Tributaria di Avellino, denominata non a caso “Via col Vento”, ha fatto scattare un’inchiesta ad ampio raggio sull’utilizzo di fondi pubblici per la realizzazione e la messa in opera di parchi eolici nel Mezzogiorno di Italia, dopo il boom dei finanziamenti concessi negli ultimi anni alle imprese che utilizzano energie rinnovabili, Puglia in testa. Più che una scoperta si è trattata dell’ennesima conferma di quanto misure e finanziamenti a sostegno dell’energia rinnovabile siano invece da sempre un pasto appetibile da parte di molti investitori che non hanno alcun interesse ambientale o sociale in merito. Cifre esorbitanti a sostegno dell’energia pulita per un minimo (e a volte sporco) risultato. La manovra si è conclusa con l’arresto dell’avvocato campano Oreste Vigorito, presidente dell’Anev, a cui aderisce con la sua Ivpc (Italian Vento Power Corporation, uno dei principali gruppi a livello nazionale che produce e vende energia elettrica da fonte eolica, molto attivo anche in Puglia), meglio noto in qualità di presidente del Calcio Benevento, e del suo rappresentante in Sicilia Vito Nicastri, definito dal Financial Times “Il Signore del vento”, oltre a undici arresti, quattro ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di parchi eolici riconducibili a dodici società, di cui nove campane e tre siciliane, per un totale di 185 pale eoliche del valore complessivo di 153.227.516 euro. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata: per avere accesso ai fondi pubblici si predisponevano atti e documenti falsi di proprietà terriere destinate alla realizzazione di centrali eoliche e si ostentavano presunte disponibilità di ingenti capitali esteri (soprattutto bri-
tannici) nel budget dell’azienda, in modo tale da dimostrare alte potenzialità di produzione: non si trattava di capitali esteri, bensì di contributi già erogati a un’altra azienda facente parte dello stesso soggetto e magicamente trasferiti nel capitale della società che richiedeva il suddetto contributo, violando in tal modo la legge del 19 dicembre 1992 n. 488, che costituisce il principale strumento giuridico italiano per il cofinanziamento da parte dell’Unione Europea. Parte così il monitoraggio della Commissione Antimafia nelle regioni meridionali e insulari della penisola, per quello che è stato definito, da alcuni, un affare ancora più produttivo del traffico di sostanze stupefacenti: in particolar modo per la Puglia i legami dell’organizzazione avellinese riguardano la Capitanata e Minervino Murge in cui da anni si realizzano impianti eolici in modo selvaggio, controproducente e lesivo al patrimonio paesaggistico e in alcuni casi avviando installazioni senza le necessarie concessioni. Scarsi e intempestivi controlli, associati a una legge, la 488/92, molto vantaggiosa (prevede, per gli imprenditori di Basilicata, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna, un contributo a fondo perduto pari al 31,06% sul totale e un finanziamento che oscilla tra lo 0,5% e il 2%, per il 15,53 dell’investimento), a cui si aggiunge una remunerazione addizionale di 100 euro/MWh, per una durata di 15 anni accaparrata attraverso i Certificati Verdi. Ecco come una buona causa diventa occasione per ricordare come il Sud sia marchiato dai Cent’anni di solitudine, in cui la Storia si manifesta ciclicamente nel suo triste esempio. Valentina Marra
i grandi parchi fotovoltaici, ed un eventuale profitto futuro collegato alla conservazione del territorio per una vocazione turistico-ecologica, optano, per lo più, per la prima. Altri, invece, hanno introdotto delle regolamentazioni al fine di escludere o limitare in modo molto severo l’installazione degli impianti eolici, ma anche di quelli fotovoltaici. L’intento è di salvaguardare l’integrità del patrimonio paesaggistico, riducendo solo ad alcune specifiche aree, la possibilità di tali interventi. Un’architettura fotovoltaica integrata con l’edilizia già esistente e la scelta di aree paesaggisticamente non rilevanti per fini eolici, potrebbero rappresentare il giusto compromesso tra tutela del paesaggio e incremento di energie rinnovabili. La costruzione di nuovi fabbricati con l’uso di tetti solari, la copertura di capannoni esistenti, di stazioni di servizio, di parcheggio auto, di aree industriali dismesse, di ex cave, sono alcune utili superfici da utilizzare per catturare la preziosa energia solare. Nel frattempo, ad entrare nel merito sulla realizzazione di un impianto o meno, non sono gli enti deputati alla pianificazione ed alla corretta gestione del territorio, ma i giudici amministrativi del TAR. E così, un altro parco eolico previsto nel comune di Ruffano, in contrada Mascarane e in contrada Occhiazzi, è stato dichiarato troppo invasivo e pregiudizievole per un paesaggio fortemente meritevole di tutela. I giudici hanno evidenziato come, in maniera superficiale, gli enti regionali avevano ritenuto l’intervento non sottoponibile a valutazione di impatto ambientale, mentre il comune aveva preferito rivolgere tutte le sue attenzioni alle royalties, trascurando altre implicazioni, quali ad esempio quelle relative alla tutela del Simone Zecca territorio.
PRIMI PIANI una passione che mi accompagna fin da quando ero piccola. Iniziai con l’uncinetto, da sola. Osservavo i lavori delle vicine di casa - afferma la signora Liliana De Lorenzis. Volevo realizzare qualcosa per il mio corredo. Solo dopo il matrimonio ho fatto dei lavoretti per la vendita”. Liliana ha imparato tutto da autodidatta, osservando le altre donne, tramite riviste del settore o facendo delle ricerche su Internet. Attualmente, in un antico locale del centro storico di Felline, ha aperto un laboratorio per tutte le donne che vogliono imparare le tecniche del ricamo per passione o per farlo diventare un lavoro, anche se, ci confida: “i tempi sono cambiati. Tanti anni fa, chi svolgeva questo mestiere guadagnava bene. Ora chi lo vuole imparare lo fa per tenere in vita un’arte che appartiene alla nostra tradizione”. In passato, imparare a cucire e ricamare era quasi un passaggio obbli-
24 - in quanto ognuna realizza un proprio lavoro distinto - e quindi venirne stimolata, ma anche un ambiente in cui stringere amicizie, confidarsi e scherzare. Un modo nuovo per insegnare, ma in realtà antichissimo. “Molte donne sono gelose del loro lavoro, io no. Svelo tutti i segreti del mio mestiere. Inoltre a ognuna insegno ciò che più le interessa imparare”. E così oltre al chiacchierino, Liliana trasmette la tecnica del ricamo con il tombolo, supporto che serve a tenere il filo teso, che poi viene intrecciato con dei fusilli. Poi vi è il cantù, una tecnica simile al tombolo, ma che prevede oltre all’intreccio dei fili, anche la realizzazione di particolari riccioli. Inoltre vi sono gli sfilati, vale a dire la sfilatura della trama all’interno del lino o la
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Le incantevoli mani di Liliana FELLINE
Un laboratorio per tramandare l’antica tradizione del ricamo
gato per le giovani donne. Occorreva realizzare il corredo per se stesse e per le proprie figlie. Si trattava di un’usanza fortemente radicata che al giorno d’oggi si è indebolita. È per tale motivo che alcune donne sentono l’esigenza di recuperarla. Liliana ne segue ventitré ed è a loro disposizione ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì. Il suo laboratorio si è trasformato anche in una piacevole occasione di incontro. In passato le donne sedevano per strada o si rita-
gliavano uno spazio all’interno della propria abitazione per cucire e ricamare, e con l’occasione, parlavano, si confidavano, facevano pettegolezzo. “Dal riunirsi e chiacchierare insieme nasce la tecnica di ricamo chiamata chiacchierino, tipicamente pugliese, che consiste nell’intrecciare i fili formando dei nodi tramite l’uso di un occhiello. Una tecnica semplice” sostiene la ricamatrice. Ed è proprio questa dimensione che Liliana ha ricreato: un luogo dove ogni donna può osservare ciò che fanno le altre
tecnica teneriffe, che ha la particolarità di un ricamo realizzato su forme di materiali resistenti, come degli stampi in cartoncino, oppure realizzati su stoffa. La filette è una tecnica antichissima che funziona con ferro e spoletta. Il filo è legato a una sedia ed in seguito lavorato al telaio. E poi altre ancora come il cilaos e l’hardanger. Per tutte le appassionate un laboratorio che vale la pena frequentare. Elisa Surano
SPORT
25 Ugento sembra essere tornato l’entusiasmo dei tempi d’oro. Gli ugentini parlano dei Falchi in piazza, a scuola, nei bar e su facebook. Poi si ritrovano presso il Volley Falchi Club, intitolato al campionissimo Mirko Corsano, e da largo San Nicola partono in pullman per seguire la squadra anche nelle trasferte. Dopo aver superato la recente crisi economica nella scorsa estate, questo 30 novembre, questo 36° anniversario, questo Natale sembra avere decisamente un significato particolare. La pallavolo a Ugento è “il sogno
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orreva l’anno 1973. Era esattamente il 30 novembre ’73 quando, all’interno dell’oratorio di Ugento, veniva costituito il Gruppo Sportivo Falchi, la prima associazione sportiva ugentina affiliata alla Federazione Italiana Pallavolo. Ci sono storie che non ti stanchi mai di sentirti raccontare. Questa storia che quasi sembra essere una favola, ce la racconta il più illustre dei narratori: Antonio Spennato, 58 anni, primo “storico” Presidente dei Falchi Ugento, raggiunto per questa speciale intervista a Lecce dove vive dal 1980. “Sono felice e non nascondo la mia commozione. Una piccola creatura nata con me nel lontano 1973 continua ad appassionare e a generare tanto sano entusiasmo. La pallavolo a Ugento ha dato tante soddisfazioni e opportunità ai giovani e a tutta la cittadinanza”. Quando si iniziò a praticare pallavolo a Ugento? “Tutto ebbe inizio a scuola intorno al 1965. Assieme a Sirio Nicolazzo, Salvatore Congedi e Osvaldo Munitello, frequentavo l’Istituto Tecnico Industriale di Casarano, e il compianto Prof. Garzia, docente di educazione fisica, ci fece conoscere questa nuova disciplina sportiva. In quegli anni il C.S.I di Ugento, coordinato da Antonio Greco, offriva la possibilità di praticare sport e di partecipare ai tornei. Quelle prime partite videro primeggiare sempre i ragazzi dell’Oratorio di Ugento che facevano del collettivo, dell’affiatamento e dell’amicizia il loro punto forte”. Come maturò la decisione di costituire un’associazione sportiva? “Ricordo che un giovanissimo Maurizio De Giorgi non perdeva occasione per chiedermi di costituire un’associazione sportiva e partecipare ai campionati federali. Fu così che un pomeriggio mi recai a Lecce presso gli uffici del Coni per acquisire tutte le necessarie informazioni. Le difficoltà, anche economiche, non mancavano, in quanto la nostra era una squadra composta da studenti che dovevano in un certo senso autofinanziarsi e pensare soprattutto a fare bene a scuola. I fratelli Alfredo e Carlo Stea, pochi giorni dopo, inviarono quella famosa raccomandata alla Fipav di Roma con
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36 anni fa nascevano i Falchi Ugento ANNIVERSARI
Intervista esclusiva con il primo presidente, Antonio Spennato
la richiesta di affiliazione. Nacque così ufficialmente il Gruppo Sportivo Falchi. Cosa ricorda di quel primo campionato? “Ricordo che per comprare le divise da gioco ci rivolgemmo ad un amico che lavorava ad Ugento presso il Maglificio di Mario Gentile che curò la realizzazione delle prime maglie giallorosse. Il primo pallone fu acquistato presso il negozio Toticchio di Lecce. L’età media dei giovani Falchi era di appena 17 anni e i genitori si rivolgevano a me per qualsiasi necessità. Gli allenamenti si svolgevano all’aperto sul campo dell’Oratorio anche quando pioveva. Essendo cresciuti in una parrocchia, le nostre regole erano basate sui valori cristiani. Eravamo tutti veri amici, ci rispettavamo. Nessuno poteva mancare a Messa così come agli allenamenti. Ricordo che le domeniche uscivamo in piazza dove improvvisavamo una questua per le casse della nostra squadra. Da buon presidente, ma direi soprattutto da fratello maggiore, portavo con la mia macchina i ragazzi in pizzeria quando dovevamo festeggiare una vittoria”. La prima formazione giallorossa era composta da Maurizio De Giorgi, Pasquale Molle, Francesco Ozza, Raffaele Riso, Paolo Rizzo, Antonio Spennato (presidente e atleta), Alfredo Stea, Antonio Pacella e Renato Armi-
da, Giovanni Bottazzo, Francesco Carluccio, Ascanio Colaci e Salvatore Congedi. Ascanio Colaci (padre di Massimo, oggi con il Verona in serie A1) era anche l’allenatore di questa squadra. Il primo match venne disputato nel campetto dell’oratorio, il 16 marzo 1974: GS Falchi Ugento Vs Show Boys Galatina, vinta 3/0 dai ragazzi di casa. Nessuno ancora sapeva che quello sarebbe stato solo il primo di una lunghissima serie di successi. In meno di dieci anni, passando dal campetto all’aperto dell’oratorio al campo di gioco della cantina cooperativa Ozan di via Mare, nella primavera del 1983, l’Adovos Falchi Ugento, guidata da Zbigniew Zarzycki (detto Zuzù), raggiunse la serie A1 e nella stagione 1985-1986 disputò tre dei quarti di finale scudetto e la finale di Coppa Italia: nessuna squadra in Puglia, ad oggi, ha saputo fare meglio. Gli elevati costi di gestione e la mancanza di adeguati sponsor posero fine a quella splendida avventura, forse irripetibile, ma non hanno fatto mai venir meno la passione dei giovani e dei cittadini di Ugento per la pallavolo. Negli ultimi anni, grazie anche all’apertura del nuovo palazzetto comunale dello sport di via D’Azeglio, in
SERIE B2
Cenerentola fa la voce grossa
ntusiasmo a fiumi, cori e coreografie delle grandi occasioni: Alessano coccola così i suoi La “Leones” dell’Aurispa-Isolp Pallavolo Azzurra Alessano. Una “cenerentola” che ha stregato e innamorato prima il difficile pubblico alessanese, dall’esaltazione facile e dall’ancora più pronto rinnegamento, poi la critica e la stampa, riuscendo così ad impressionare tutti in questa prima parte di stagione, appaiandosi nelle zone alte della classifica del campionato nazionale di pallavolo di serie B2. Negli ultimi anni, sotto la dirigenza del presidente Massimo Venneri, la squadra ha raggiunto orizzonti insperati da quando, nei primi anni ’90, la A.S Pallavolo Azzurra Alessano fu fondata dalla passione di pochi soci. Reduce da una fantastica stagione da dominatrice incontrastata in serie C, la compagine salentina, guidata dall’esperto tecnico Sirio Nicolazzo, ha raccolto punti importanti e mira decisa alla Storia. L’ambizione è la benzina dei grandi sogni e la società lo sa bene.
lungo una vita”, il sogno che da decenni viene trasmesso di generazione in generazione, il sogno che, per questo motivo, non cesserà mai d’esistere. Ad maiora Falchi! Valeria Carlucci - Donato Provenzano
CALENDARIO PARTITE serie B2 girone H
20 DICEMBRE ‘09 • Pallavolo Falchi Ugento vs Città di Squinzano • Aurispa-Isolp Alessano vs Open D Casarano
9 GENNAIO ‘10 • Pallavolo Matera vs Pallavolo Falchi Ugento • Open D Casarano vs Links Calimera • Pol. E Masi Foggia vs Aurispa-Isolp Alessano
16-17 GENNAIO ‘10 • Pallavolo Falchi Ugento vs Pallavolo Martina • As Cabv Bari Volley vs Aurispa-Isolp Alessano • Amatori V Pulsano vs Open D Casarano
colpo d’occhio vedere la coda di appassionati che la domenica affolla l’entrata della Palestra Comunale Pallavolo Azzurra Alessano rivelazione del torneo Don Tonino Bello di Alessano, casa pro tempore (si spera) dei biancazzurri. La palestra di recente edificazione è ubicata presso il complesso della scuola secondaria statale, a pochi metri da quello che doveva essere il Palazzetto dello Sport, uno degli scheletri viventi dello spreco di denaro pubblico nel paese, oggi una semi discarica a cielo aperto, testimone di una politica disinteressata e ben lontana dal bene comune. Il sogno della società è quello di conLa squadra è un mix perfetto di esperienza, qua- tinuare questa bella favola sportiva e un giorno di lità e gioventù; alle colonne storiche della Pallavolo poter realizzare un vero e proprio Palazzetto delAzzurra, primo tra tutti il capitano Pierandrea Pic- lo Sport dedicato interamente alla pallavolo. cinni, sono assemblati con sapiente alchimia gioQuesto sarà il lieto fine della Aurispa - Isolp Palvani promettenti, frutto dell’instancabile lavoro del lavolo Azzurra Alessano, la cenerentola senza scarsettore giovanile, e talenti di categoria. pette per il gran ballo che, aspettando il suo prinIl tutto in una cornice di sana sportività che ha cipe azzurro (arriverà mai?), continua a incantasaputo riavvicinare i cittadini allo sport. Fiorenti, re tutti scaldando il cuore dei suoi innamorati. Francesco Piscopello infatti, sono i corsi per i più piccini, ed è un lieto
T E R Z A PA G I N A ERMOLAO - Che fragranza di profumi in questa casa, l’odore vigoroso delle tue erbe, dei tuoi infusi, dei tuoi rimedi…, ti adorano anche per questo a Napoli, caro amico, ed anche questo è un modo per essere liberi, per vincere pregiudizi ed altre diavolerie. ANTONIO - Sì, Ermolao, ho la grande fortuna di essere medico. Davvero una grossa fortuna. Non ho bisogno di celebrare nessun principe o di girare di corte in corte per riverire questo o quell’altro. Assolutamente! Curo il corpo e l’anima di molta gente, da sempre, e questo, insieme alla sincerità degli amici, mi può anche bastare. E. - Una grossa cosa la tua scienza, Antonio, vecchie collaudate norme in uno spirito giovane. Sei sulla bocca di tutti, ormai! A. - Vieni, beviamo qualcosa. (Una pausa. Due coppe riempite con un liquido)
A. - Sei buono con me, Ermolao, ed io ho bisogno della tua amicizia, ma devo confessarti - e devi credermi - che molte volte sono io ad essere malato, e la mia medicina, la mia filosofia, servono a poco… E. - Cos’è che ti tormenta, Antonio? A. - Una grande malinconia, amico mio, forse la stessa che spinse i miei padri greci, non certo soldati, non certo predatori, a toccare le coste del mio
Chewing gum all’insulina L’Università della California ha messo a punto una soluzione meno invasiva per assumere l’insulina. Un chewing gum, che contiene delle capsule microscopiche in grado di proteggere la sostanza e passare attraverso l’apparato digerente senza essere intaccate da barriera acida ed enzimi. Così le microsfere, staccandosi dalla gomma, arrivano nell’intestino e rilasciano lentamente l’insulina nel flusso sanguigno. Lo stesso principio potrebbe essere impiegato per farmaci diversi. La Redazione
Q U A D E R N O
S A L E N T I N O
a cura di Giovanni Coluccia
Un invito alla lettura dei nostri autori, attraverso alcune delle loro pagine più significative
Ritorno all’armonia
Antonio L. Verri Salento. Una paura del vivere, uno sfinimento improvviso, una sorta di smarrimento. Le mie conoscenze, allora, non servono, non bastano; il mio corpo mi diventa estraneo, un tonfo, un vuoto. A volte, discutendo sotto il portico con gli amici, rimango come sospeso a mezz’aria, freddo, folgorato dalle mie stesse sciocche sentenze, da un sapere che in quei momenti mi
sembra incerto, inutile. E poi l’insensato domani, che arriverà, se arriverà, incantato e stupendo, con la nobiltà di sempre….. ma quanto sconosciuto, Ermolao, quanto lungo e oscuro! Vedi, a volte mi sembra di non farcela, di essere una cosa piccolissima, una cosuccia nobile e sapiente quanto vuoi, calpestata, però, schiacciata da un corpo grosso, indistinto,
Antonio L. Verri nacque a Caprarica di Lecce nel 1949 e vi morì, a seguito di un incidente stradale, nel 1993. Poeta, narratore, pubblicista, fu ideatore di numerose iniziative editoriali, volte a rinnovare il panorama culturale salentino. Tra le sue opere principali in volume, oltre a quella qui presentata, ricordiamo Il pane sotto la neve, La Betissa, I trofei della città di Guisnes. A. Errico ha scritto di lui che fu “un uomo curioso di ogni fiaba, smarrito nel bosco di letture e di scritture, che aveva cuore di vecchio contadino e pensiero di raffinatissimo intellettuale. […] fu il padre di una generazione stupenda che non ha vinto nulla perché non ha saputo vender parolette al mercato dell'usato, perché non ha voluto arrampicarsi al palo ingrassato. Fu poeta facitore di versi incantevoli, narratore di storie fascinose, maestro di scrittura, complice di sogni e d'avventura”.
26 massiccio quanto rozzo: mi svuoto, allora, perdo la parola, mi muovo senza vedere le cose intorno, scivolo dove tutti camminano, mi nascondo… E a niente servono, credimi, i miei incanti, i miei medicamenti, le cose sagge degli antichi, il continuo ritorno nella memoria, né le norme di vita altre volte accettate. Proprio a niente! E. - Sei l’Antonio di sempre. Inquieto, pieno di domande, di dubbi. Non sei malato davvero e non si è malati quando, come te, si ama la verità, la vita… I tristi momenti fanno l’uomo di scienza, lo rendono forte… Il tuo vuoto, lo sfinimento improvviso, la tua malinconia, le mille paure, non sono, è vero, hai ragione, che il lascito dei tuoi padri greci, un tutt’uno con la loro limpidezza, la loro libertà, la loro smania d’armonia: e questo, tutto può essere, caro mio, meno che impedimento alla vita, a godere della vita, a prendere dalla vita… (breve pausa)
Ma andiamo, è già tardi. Parleremo per via, se vuoi. La sera è serena e molto chiara, ci si riempie d’ebbrezza a respirare l’aria di Napoli. È una delle molte cose da invidiare a questa città… Da Il fabbricante di armonia Antonio Galateo, di Antonio Leonardo Verri, a cura di M. Nocera, Edizioni Kurumuny, 2004 (p. 50-2).
S O N O A D I E TA
Arrivano le feste di Natale… cosa faccio? uanti di voi, che fino ad ora sono riusciti a seguire scrupolosamente una dieta, si staranno già chiedendo come comportarsi durante le feste oppure quale menu scegliere da condividere con parenti ed amici? Tranquilli! Anche chi è a dieta può permettersi di gustare o prepa-
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rare prelibate ricette, l’importante è ricordarsi alcuni utili consigli. È indispensabile, infatti, scegliere alimenti freschi e genuini, moderare la quantità del cibo da consumare e limitare i condimenti quanto basta. Non esagerate, poi, con olio e sale e associate ai vostri primi e secondi piatti, un bel piatto di verdu-
ra di stagione, cruda o cotta. Per completare il pasto mangiate della frutta fresca oppure consumatela durante gli spuntini. L’acqua non deve mancare mai, tutti i giorni, in quantità. Con i dolci attenzione a non esagerare… Sarebbe meglio evitare o comunque limitarsi, soprattutto se ci sono patologie accertate come diabete, ipetensione, ipercolestrolemia, ecc. Ma uno strappo alla regola possiamo concedercelo, durante le feste consumare una fetta o mezza fetta di panettone, magari non subito dopo pasti già abbondanti, ma lontano dai pasti principali e quindi negli spuntini, non farà male. Buone feste a tutti voi. Simona Dongiovanni
Un Teletopo per la Web TV Non sono i Telegatti anche se comunque un premio ambito. In qualche modo boicottano la tv generalista e premiano le eccellenze del web. Sono i Teletopi, un concorso ideato da Altratv.tv che premia le cosiddette “micro web tv” italiane, create da cittadini video maker per caso o per passione. Nella premiazione Teletopi 2009, categoria migliore micro web tv informativa territoriale, si sono classificate tre salentine: InOndazioni TV di Galatina (al 5° posto), Mybox TV di Galatone (al 9° posto) e Salento web TV - Lecce (al 13°). La Redazione
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LE MURA DI OZANTON
Un libro che viaggia nella storia e per l’Italia Presentato a Padova riscuote successo soprattutto nelle scuole tuire assieme all’identità di un popolo (i Messapi), di una città (Ozan, l’antica Ugento), di una regione (il Salento nelle sue relazioni con gli altri paesi del Mediterraneo), i valori e la dimensione sacra della vita. Uno specchio dove nello sguardo di quello antico, l’uomo del nostro tempo può ancora riconoscersi. È un romanzo che si presta a diversi livelli di lettura, e può soddisfare un pubblico eterogeneo, ma è sicura-
mente consigliabile come testo di narrativa per il biennio della scuola superiore, e già vari licei lo hanno adottato. Questo libro, scritto da un’autrice padovana che da quarant’anni ha fatto di Ugento la sua seconda patria, testimonia di quanti legami intercorrano fra persone e luoghi, fatti, vicende, solo apparentemente distanti. Una risorsa, la sua scrittura, per conoscere la storia e le bellezze di una terra, il Salento, che nell’integrazione fra natura e cultura ha fatto del suo paesaggio uno dei più suggestivi del Mediterraneo e della tradizione all’ospitalità, dell’accoglienza, la sua carta vincente.
TORRE MOZZA
colarmente apprezzata perché riesce a fondere, in un linguaggio ricco e di immediata comunicazione, la memoria storica di una civiltà straordinaria, ancorché poco conosciuta, come quella messapica, che ha connotato nel I millennio a.C. il territorio del Salento, con i miti della cultura classica, i sentimenti di un’umanità variegata e i diversi aspetti della vita quotidiana. Nel tono alto di una prosa poetica contrappuntata da illuminanti riflessioni, il romanzo si costituisce come felice esempio di moderno poema epico, capace di resti-
Scoperto un villaggio dell’Età del Bronzo Tracce di buche da palo fanno ipotizzare un insediamento di palafitte
FOTO: MARCO CAVALERA
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scito a fine 2008 sta riscuotendo molto interesse a Padova il romanzo di Maria Grazia Labbate “Le mura di Ozanton”. Il libro è stato presentato lo scorso 12 novembre presso il Centro Universitario di via Zabarella, nell’ambito della rassegna “Incontri con l’autrice”, organizzata dall’Associazione Culturale “Moderata Fonte” in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità del Consiglio di Quartiere 1. È il primo romanzo di una trilogia, di cui l’autrice sta già scrivendo il secondo volume. L’opera è stata parti-
Maria Luisa Biancotto
La festa della Luce DURANTE L’INVERNO
La celebrazione della vita e la nascita di un bambino
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uando nelle strade vediamo accendersi le prime luminarie e le vetrine dei negozi farsi più scintillanti, pensiamo: fra poco è Natale. E, man mano che il 25 dicembre si avvicina, anche nelle case si accendono luci e pennellate di colore: le poinsettiae mostrano le loro belle foglie fiammeggianti, le tavole si ammantano di tovaglie rosse, gli abeti occhieggiano di lucine e festoni dorati. È significativo che questo spolverio di luci, questo fiammeggiare allegro di colori, si accenda proprio nel cuore dell’inverno, quando le giornate si fanno più fredde e buie. Gli uomini lo sanno da sempre: la luce è vita. Tutto ciò che vive ha bisogno della luce per continuare a vivere. E l’uomo ne ha bisogno non solo fisicamente, al modo degli animali e delle piante, ma anche spiritualmente, per il suo benessere interiore. Ne ha bisogno non solo per gli occhi, ma per la mente (ricerca di verità, di certezze) e per il cuore (ricerca di affetto, di calore, di speranza). La speranza è uno sguardo potente, che va oltre le tenebre, protesa alla luce. Come la luce, la speranza è vita. La suggestione della luce è presente nell’esistenza umana dall’inizio alla fine. Quando un bambino nasce è come lo sprizzare di una nuova scintilla; si dice, infatti, che ‘viene alla luce’ (forse per questo sulla torta di buon compleanno si accendono le candeline). E quando giunge il tramonto della vita, come dice il Foscolo, “gli occhi dell’uom cercan morendo / il sole; e tutti l’ultimo sospiro / mandano i petti alla fuggente luce”. Un giorno, nella millenaria storia degli uomini, si è accesa una luce speciale e una persona speciale è venuta al mondo: il Figlio di Dio si è fatto uomo per la nostra salvezza, scegliendo umilmente di cominciare la sua carriera umana da neonato, come tutti noi. È successo duemila anni fa, a Betlemme. Sappiamo che fu di notte, ma non conosciamo la data precisa; gli evangelisti non l’hanno registrata perché per loro non era importante la cronaca ma il messaggio. I Vangeli, infatti, non sono una biografia di Gesù, ma una ‘buona notizia’; e la notizia è: è nato il Salvatore! Però alcuni documenti testimoniano che già nel IV° secolo le comunità cristiane primitive celebravano il Natale del Signore il 25 dicembre. Come mai, fra i 365 giorni dell’anno, è stata scelta proprio questa data? Ve lo dirò la prossima volta. Oggi termino augurando che il vostro cuore - e non solo le vostre case sia pieno di luce, di calore e di pace durante le prossime feste natalizie. E Maria Grazia Labbate che tutto ciò duri anche oltre il 25 dicembre.
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n’importante scoperta è stata effettuata, di recente, nel tratto di spiaggia ubicato tra Lido Marini e Torre Mozza, in località “Macolone”, nel territorio di Ugento, all’estremità di un pianoro che chiude a sud un’ampia insenatura. Si tratta di tracce di buche da palo pertinenti un probabile villaggio palafitticolo databile all’Età del Bronzo. Di esse se ne conservano dodici, allo stato attuale quasi completamente obliterate dal moto ondoso delle maree. L’insediamento di punta del “Macolone” è stato segnalato alle autorità competenti (Comune di Ugento e Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia) che hanno il dovere di occuparsi della sua tutela. L’area in oggetto ha restituito, nel corso di ricognizioni di superficie effettuate negli anni ’70, diverse evidenze archeologiche tra cui si annovera un focolare dell’età del Bronzo, di forma sub-circolare (70x40 cm), costituito da blocchi di pietre cementate e combuste, sabbie, carbone e frammenti ceramici ad impasto. Poco più a nord di punta “Macolone”, nei pressi della località marina di Torre Mozza, a seguito di indagini di superficie è stato individuato un terrapieno, spesso circa 50 cm, al cui interno vi era conservato un deposito archeologico (lungo 7 metri e spesso 0,40 metri), composto da un terreno di colore bruno scuro, con fram-
menti fittili di età protostorica, probabilmente riferibili all’Eneolitico. La recente realizzazione del lungomare di Torre Mozza ha prodotto l’obliterazione di questo eccezionale contesto archeologico. Non di minore interesse si è rilevato il rinvenimento, all’interno dei bacini di bonifica di Torre Mozza - nel corso di operazioni di dragaggio - di reperti archeologici, tra cui un frammento fossilizzato di palco di cervo, numerosi frammenti di ceramica riferibile all’età messapica e romana unitamente a resti osteologici relativi a tartarughe terrestri e palustri e conchiglie di varie specie. Antonio Piccinno
A Lecce un Centro per la Famiglia La Provincia di Lecce - Assessorato alle Politiche Sociali e Pari Opportunità - ha attivato il Centro Risorse per la Famiglia, sottoscrivendo un apposito Protocollo d’Intesa con la Regione Puglia. Il centro risorse si offre come sostegno alle famiglie e alla genitorialità, attraverso attività di mediazione civile e penale, per favorire la ricostruzione delle relazioni interpersonali e del legame sociale, promovendo dialogo e comunicazione. È un modello strategico e operativo di rete tra tutti gli attori sociali e dei servizi, pubblici e privati. Il Centro Risorse è ubicato a Lecce, in Piazzetta Duca D’Enghien. La Redazione
CINEMA
BARI
International Film&Tv Festival
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opo il successo registrato nel gennaio 2009 dell’edizione sperimentale numero zero della manifestazione “Per il cinema italiano”, la rassegna ritorna a Bari, dal 23 al 30 gennaio 2010, con il nuovo nome “BIF&ST - Bari International Film&Tv Festival”. L’evento, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, è promosso dalla Regione Puglia-Assessorato al Mediterraneo e dal Comune di Bari con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, è organizzato dall’Apulia Film Commission ed è ideato e diretto da Felice Laudadio. In questa nuova edizione il festival farà il suo ingresso anche nell’appena risorto Teatro Petruzzelli, dotato di tutte le tecnologie audiovisive più recenti, oltre a fornirsi del Multisala Galleria e del Teatro Kursaal Santalucia. Il programma della manifestazione si snoda in più sezioni. Quella competitiva “Per il cinema italiano” si divide in ItaliaFilmFest/Lungometraggi, rassegna dei migliori 12-15 film italiani distribuiti in sala o passati nei festival nel 2009, ItaliaFilmFest/Cortometraggi, che comprende altri 12-15 titoli selezionati tra quelli visti nel 2009 e ItaliaFilmFest/Documentari, con 10 film documentari passati nel circuito sale o in dvd
Un nuovo titolo al successo dello scorso gennaio
nello stesso anno. Fuori concorso invece la sezione Cinema&Fiction, una novità rispetto all’edizione passata, che rappresenta una carrellata di miniserie, pilots, tv movie, realizzati in Italia e in tutto il mondo da professionisti di cinema. È prevista la presenza di tre giurie indipendenti, ognuna per l’attribuzione dei propri riconoscimenti. La giuria in-
ternazionale, composta da sette personalità del cinema, è presieduta dalla regista tedesca Margarethe von Trotta. La giuria del pubblico, composta da 50 spettatori, è presieduta dalla produttrice e attrice Zeudi Araya e infine la giuria dei critici stranieri è composta da esponenti della Fédération Internationale de la Presse Cinématographique (Fipresci).
L’infanzia secondo Haneke R I M O S S I E M A G I E D I N ATA L E
Il nastro bianco, del regista austriaco, al cinema
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Dicembre ti capita di vedere in tv favole per bambini o racconti di Natale tradotti al cinema. È per questo che siamo andati a vedere l’ultima palma d’oro cannense “Il nastro bianco” (Das weisse Band - Eine deutsche Kindergeschichte” 2009) del regista austriaco Michael Haneke; e questo, ve lo assicuriamo, non è un ossimoro. I racconti di Natale sono frutto del desiderio di fare dell’infanzia una terra privilegiata, dove tutto quello che succede, anche il male più atroce pensiamo a Dickens - è reso bello da un’idea di sacrificio che presto diventa, misteriosamente, un’estetica del sacrificio. La vita è dura, ma gli amici, la famiglia, la comunità sono lì per aiutarci e far tornare a zero la bilancia, e se i conti non tornano nel breve lasso di tempo di una vita umana, c’è sempre l’opzione dell’aldilà per rimediare, viaggiare nel tempo, viaggiare oltre la morte, imbracciare un paio di catene e mettere in guardia i propri compagni di avventure terrene (quello che fa Marley visitando il povero Scrooge in A Christmas Carol ora nelle sale nella nuovissima versione di Robert Zemeckis). Il nastro bianco è la cronaca di quello che accade durante un pugno d’anni in un paesino del nord della Germania, poco prima che esploda la Grande Guerra. Un implacabile bianco e nero fotografa una sinistra escalation di episodi di violenza che nascondono i colpevoli, fino alla fine non individuabili, nelle viscere della comunità: il medico cade sinistramente da cavallo e per questo è costretto ad un lungo ricovero, un’operaia muore
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per il cedimento di un pavimento; il figlio del Conte viene rapito e torturato, come il figlio della levatrice, al quale vengono sfregiati gli occhi. Sono i capitoli sconnessi - nel tempo
e nello spazio - di una più vasta tragedia: la violenza quotidiana che vivono i bambini di quella comunità, ai quali vengono somministrati riti di purificazione e martìri in maniera del tut-
A completare il programma, una serie di rassegne e tributi a personalità del cinema italiano, tra cui quella dedicata al cinema socio/politico italiano e internazionale, che prevede tributi a Francesco Rosi, Elio Petri e Valerio De Paolis. Per i veri appassionati di cinema, soprattutto i giovani studenti e aspiranti registi, in programma, in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari, otto Lezioni di cinema, preziosi masterclass provenienti dalle visioni e dalle parole di importanti registi e personaggi di cinema, tra cui Gianni Amelio, Marco Bellocchio, Francesco Maselli e Francesco Rosi. Un appuntamento con ingresso libero al quale non mancare. E ancora “Lezioni sul cinema socio/politico italiano”, incontri su “Scrivere il cinema - Scrivere la fiction”, sull’ “Essere attori” e sul “Fare critica”. La prima edizione del BIF&ST si presenta così come un evento imperdibile per celebrare il cinema e l’anno nuovo, per avvicinarsi a questa meravigliosa arte con uno spirito, come per il Petruzzelli, rinato. Renata Moio
to gratuita (è questa l’educazione?). Sequenze di campi innevati messe sulle stesso piano di bambini umiliati da attenzioni che non arrivano, da gesti adulti che non tengono presente la distanza fra i mondi, fra le età. Presto, però, verrà la guerra, e come spiega la stessa voce narrante, tutti questi crimini passeranno in secondo piano perché la gente avrà certamente qualcos’altro cui pensare. L’infanzia dopotutto è questo: qualcosa che prima o poi passa in secondo piano. Per quanto bella o difficile, o insopportabile sia stata, passerà. Chi racconta le storie di Natale questo lo sa bene. Sa che il suo destinatario vive in un mondo sì popolato di magia e campi sterminati di papaveri, ma anche di tremendi fantasmi, di fughe da qualcosa che divengono un rimosso finché si diventa grandi, e se ne scrive in un racconto, per poterle forse, finalmente, affrontare. Luca Nieri
III EDIZIONE
A Specchia la rassegna di corti e documentari A Corto di Idee, il 2 e 3 gennaio
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i svolgerà nei giorni 2 e 3 gennaio 2010 a Specchia, nelle sale del Castello Protonobilissimo, la 3ª Rassegna Europea del Cortometraggio e del Documentario “A Corto di Idee – REC/D”, organizzata dall’Associazione Piccolo Teatro Spontaneo Specchiese La Ribalta in collaborazione con il Forum dei Giovani di Specchia. La manifestazione è aperta a giovani filmaker di età compresa tra i 14 e i 35 anni e in quest’edizione è presente anche una sezione dedicata alle Scuole Medie e Superiori. Per le due categorie è prevista l’assegnazione di una serie di premi per il Miglior Cortometraggio, nonchè un Premio Spe-
ciale della Giuria. In contemporanea alla rassegna sono previste mostre fotografiche e di pittura, incontri con scrittori e personalità del mondo del cinema. L’evento è organizzato con il patrocinio del Ministero della Gioventù e del Nuct, Scuola Internazionale di cinema e televisione. Il tema di questa terza edizione, al quale ogni autore dovrà attenersi, è “Sogno di una notte di...”. Attraverso il sogno si possono vivere esperienze inimmaginabili nella vita reale, tutto diventa possibile e il viaggio con la fantasia appare senza fine. Un tema che apre a una moltitudine di interpretazioni e variazioni. Siamo davvero cu-
riosi di vedere cosa ne verrà fuori. Il calendario delle proiezioni sarà disponibile a fine dicembre e consultabile sul sito www.acortodiidee.it. Renata Moio
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2 L I B R I A L M E S E x 12 MESI
La storia di Lutvija
e del chiodo arroventato
La danza della collana
Vite da zingari raccontate come fiaba
Il romanzo della Deledda nell’edizione curata da Gianni Maritati
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e La storia di Lutvija e del chiodo arroventato, Lutvija Belmoldo Aus Shangkai Gav ci racconta le peripezie di quattro generazioni di zingari. A partire dal nonno Jorga Mirga, il “generalissimo tzigano”, che spostatosi dalla Romania verso la Jugoslavia ai tempi di Tito, aveva abbracciato il comunismo, ma poi finì in galera. Passando per il padre Ujaš Mirga, diventato ricco grazie al contrabbando di jeans e calze di nylon sfruttando il confine permeabile tra Italia e Jugoslavia. Fino a Lutvija stesso, che fin da piccolo voleva porre fine alle lunghe peregrinazioni della sua famiglia, e fondò la città di Shangkai Gav, senza fare i conti con l’antica maledizione zingara. Una parentesi è dedicata al figlio, Dono Belmoldo Mirga, “il primo rom del paese che si è dato alla droga”. Ma il destino degli zingari è segnato da un mito, che ha inizio duemila anni fa a Gerusalemme. È un racconto divertente, dissacrante, tragico anche, che mentre dipinge le vite di una famiglia, apre la strada alla grande storia: alle deportazioni di rom durante il nazismo, all’era di Tito in Jugoslavia, fino alle guerre degli anni ’90. Si riconosce un gusto per una sorta di realismo magico alla Hrabal, ma più semplice e più volgare. Vediamo i Mirga compiere ogni tipo di crimine, dal traffico d’armi al tentato stupro o omicidio, ma sempre con una grazia diverEva Brugnettini tita e una leggerezza da fiaba.
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Feri Lainšcek, LA STORIA DI LUTVIJA E DEL CHIODO ARROVENTATO, Barbès Editore, 2009 (euro 12,00) Feri Lainšcek (1959) è uno dei più famosi scrittori sloveni contemporanei. Ha vinto numerosi premi per i suoi romanzi, diversi dei quali sono stati adattati per il cinema, con grande successo.
L’arte della Gioia
La descrizione fisica dei sentimenti
l nome di Grazia Deledda, legato di solito ai suoi grandi romanzi di ambientazione sarda, viene riproposto dall’editore Avagliano con un racconto lungo - straordinario ma poco noto - dal titolo La danza della collana (a cura di Gianni Maritati, pp.160, 12 euro). Risale al 1924 e, pur privo di riferimenti geografici precisi, risulta con ragionevole certezza ambientato a Roma, dove la scrittrice si trasferì dopo il matrimonio, agli inizi del Novecento, rimanendovi fino alla morte, avvenuta nel 1936. Il racconto s’impone all’attenzione del lettore di oggi con il suo suggestivo indagare nelle zone oscure del mistero e della follia nonché della “noia” e dell’“impossibilità a vivere”: sembra portare avanti - assieme ad altri libri dello stesso periodo, come Il segreto dell’uomo solitario e Il paese del vento - una possibile, felicissima linea decadente-simbolista all’interno dell’opera di Grazia Deledda, Premio Nobel per la letteratura nel 1926. L’indecifrabile “collana di giorni” che è la vita, con i suoi enigmi e le sue bizzarre vicende, si colora in queste pagine della grande scrittrice sarda di inquietanti fremiti liberty e dannunziani, trasportando il lettore in stregate atmosfere sospese tra sogno e realtà. Oltre ad una prefazione critica, il curatore - giornalista del Tg1 e autore di numerosi saggi su cinema e letteratura - propone a conclusione del racconto un originale e a tratti sorprendente “excursus” attraverso film e fiction che hanno attinto ispirazione dall’opera deleddiana.
SCUOLA MEDIA UGENTO
Voglia di libri
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onoscere la gioia e il dolore nelle pagine dell’autrice siciliana, Goliarda Sapienza: ecco la sensazione che deriva dalla lettura del suo romanzo L’Arte della Gioia. Le lunghe e accattivanti descrizioni fatte dalla stessa protagonista, Modesta, irrompono sulla scena di una storia ambientata nella Sicilia della prima metà del secolo. La sua storia, le vicende di una ragazza che conosce fin dalla giovane età il gusto dolce e amaro della vita, si presenta al lettore lungo un flusso narrativo che alterna la prima e la terza persona, la voce interiore della protagonista e quella dell’autrice. I tempi che scandiscono la vita di Modesta ridipingono continuamente il personaggio. Cresciuta in un monastero e poi educata dalla severa principessa Gaia, Modesta è caratterizzata da un’insaziabile volontà di ricerca della felicità. La gioia, obiettivo di una donna emancipata in un mondo pieno di pregiudizi, si confonde con la storia di un paese in procinto di vivere anni di profondi sconvolgimenti storici. La volontà di comprendere il suo tempo e di esserne padrona danno vita ad un libro ricco di vivide immagini che permettono di vedere l’intreccio come in una sequenza filmica e di divenirne attori. La lettura di questo romanzo produce nel lettore tanti sentimenti, quante sono le personalità di Modesta, donna, amante, mamma e soprattutto perMaria Grazia Petraglia sona di grande volontà.
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Si è conclusa la terza edizione di promozione del libro
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Goliarda Sapienza, L’ARTE DELLA GIOIA, Einaudi, 2008 (euro 20,00) Goliarda Sapienza (Catania, 1924 - Gaeta, 1996) visse per volere dei suoi genitori in un clima di assoluta libertà dai vincoli sociali. È stata un'attrice teatrale, attrice cinematografica e scrittrice italiana.
i è conclusa la III edizione della Settimana di Promozione del Libro organizzata dalla scuola secondaria statale “I.Silone” di Ugento, cofinanziata dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e realizzata in collaborazione con il Comune di Ugento, Associazione Diotimart di Galatone e Libreria Idrusa di Alessano. Ha visto la presenza di scrittori di levatura nazionale che hanno appassionato e coinvolto i ragazzi nella presentazione dei propri libri e nei laboratori di lettura e scrittura creativa organizzati per l’occasione. Un concorso riservato agli studenti della scuola ha concluso le attività. I ragazzi si sono cimentati nella lettura espressiva, alla presenza di una giuria esterna che ne ha valutato dizione, espressività e capacità di coinvolgimento emotivo. I tre vincitori Alessio Fasano, Giorgia Vincenti e Saverio Toma si sono distinti per aver interpretato il brano di un libro, scelto a loro piacere, con la giusta partecipazione emotiva e l’intonazione adeguata, testimonianza di quanto una pagina di narrativa possa diventare reale esperienza di fantasia e creatività. Un’indagine sulle abitudini di lettura dei ragazzi ha messo in evidenza la notevole quantità dei libri presi in prestito dalla Biblioteca Scolastica, fornita di oltre 700 titoli adatti alla loro fascia di età. La lettura è un metodo educativo indispensabile, riesce ad esercitare e mantenere viva la profondità e la sensibilità dei ragazzi. La lettura è una passione che si può apprendere, trasmettere, esercitare, ma che, appunto, deve essere tramandata come passione, per viaggiare al cuore dei ragazzi su una corsia preferenziale. Chiara Schiavano
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’Aglianico è uno dei vitigni più rappresentativi e più antichi dell’Italia meridionale ed ancora oggi viene detto “ellenico” in alcune zone dell’Irpinia. Assai diffuso in Campania e nella zona del Vulture, in Basilicata, ed in Puglia. L’uso della barrique arricchisce questo grande vino, molto strutturato e ricco di tannini. Gli sono attribuiti molteplici sentori un po’ tutti mirati all’evoluzione che può subire nel tempo. Sono state evidenziate - attraverso i descrittori del colore, olfattivi e gustativi - le caratteristiche di questo vino. Si sono registrati, in molte degustazioni professionali, sentori floreali e sentori fruttati di ciliegia, more, gelso, prugne, arancia, melograno, di marasca e mirtilli; sentori muschiati di bosco e sottobosco,
Arriva la festa più attesa dell’anno. Ecco un delizioso primo piatto che potrete realizzare con qualche anticipo, per godervi l’atmosfera e - perché no? - avere il tempo di scartare i regali. Buon Natale.
CRÊPES AI FORMAG GI
(dosi per 4 persone) per 12 crêpes:
DEG USTARE
Aglianico, più ricco se affinato in barrique Un vitigno antico e rappresentativo dell’Italia Meridionale
confettura di ciliegia, di mirtilli, di miele di castagno, e ancora, sentori di viole appassite, prugna secca, ciliegia sotto spirito, liquirizia, cacao, cioccolato al latte e, per concludere, note di tabacco, caffè tostato, frutta secca, pepe nero, chiodo di garofano e di vaniglia completano il quadro aromatico associato a questo importante vino se affinato in barrique. Abbiamo redatto un test guida di degustazione di un eccellente vino Aglianico vinificato in purezza evidenziando, la tipicità del prodotto a cui si è attribuito un indice di 90 su 100%, in quanto il vino è stato affinato in barrique e, pertanto, suscettibile ad una parziale diminuzione di tipicità. È da dire però che l’Aglianico è uno dei pochi vini dove l’affinamento in barrique si rende quasi necessario, in quanto ricco di tannini “intramontabili” che solo il legno della barrique a grana fine
ne può smussare l’aggressività. Test guida: degustazione di un ottimo Aglianico pugliese (vendemmia 2002) vinificato in purezza di quattro anni, proveniente da vendemmia termo-condizionata, affinato in barrique per 12 mesi e con un grado alcolico di 13.50% vol. Tipicità: 90%; Colore: rosso rubino con riflessi arancio; Tonalità ed intensità cromatica: eccellente; Bouquet: odori di invecchiamento gradevoli - sentori di pepe nero, caffè e legno tostato; Finezza olfattiva: molto fine; Franchezza olfattiva: gradevole; Persistenza aromatica olfattiva: variegata, molto lunga; Sensazione gustativa: molto gradevole- tannini smussati, dolci- ottima; Sensazioni retro-olfattive: positive al 100%.
AMICI ANIMALI
Breve guida alla educazione del cucciolo
Pantaleo Provenzano
Una delle regole basiuando si pensa lari che bisogna sempre all’educazione tenere a mente è che un del cucciolo viecane non deve essere ne subito in mente come Per un cane adulto considerato alla stregua insegnarli a non fare i senza problemi comportamentali di un essere umano; quepropri bisogni in casa o 1ª parte di 3 sto significa che è nea non tirare al guinzaglio cessario conoscere i suoi o ancora a rispondere meccanismi mentali per non adotprontamente al richiamo. È sitare comportamenti che l’anicuramente importante che il cucmale potrebbe fraintendere. Molciolo impari queste cose il più prete volte i problemi più gravi si masto possibile, ma ciò rappresenta nifestano proprio nei cani che solo una parte del compito edusono stati, per così dire, umanizcativo nei confronti del nostro zati e, per questo, troppo coccoamico a quattro zampe. Diversi lati e riempiti di attenzioni. problemi comportamentali, che All’interno della famiglia bisosi manifestano in età adulta, sono gna far sì che il cane rispetti tutdovuti ad errori commessi, molti i componenti e non solo il cate volte in buona fede, nella forpofamiglia, quindi l’animale deve mazione del rapporto tra il cane occupare l’ultimo posto nella gee la sua famiglia, che si instaura rarchia familiare; per fare ciò ocdurante la fase di crescita del cuccorre che tutti i componenti del ciolo. suo “branco” adottino dei comLe prime tappe dello sviluppo psicologico di un cane si compiono tra le tre e le portamenti che inducano il cane ad assumere una dodici settimane di vita e sono fortemente in- posizione di subalterno, per evitare problemi futuri fluenzate dagli insegnamenti materni e dai primi come gli atteggiamenti di ribellione o di aggressicontatti con l’uomo. Innanzi tutto va considerato vità ma anche le manifestazioni di “ansia da sepache il cucciolo non andrebbe separato dalla madre razione” che portano il cane ad abbaiare in contie dai fratelli prima delle 8 settimane di vita: questa nuazione o ad avere atteggiamenti “distruttivi” in fase è importante per la corretta socializzazione del- assenza dei proprietari. Un cane che ha le idee chial’animale con i suoi conspecifici ed influenzerà an- re circa il suo posto nella famiglia crea una situache il corretto apprendimento di alcuni compor- zione di convivenza ideale per entrambe le parti: tamenti, come per esempio l’inibizione del morso. il cane manifesta un’importante stabilità psicologica Per iniziare nel migliore dei modi un rapporto con perché non deve preoccuparsi di dimostrare sotil cane occorre rispettare la sua natura di animale so- tomissione o dominanza ora all’uno ora all’altro ciale; infatti, fa parte del suo patrimonio genetico con- componente della famiglia, inoltre è ben disposto siderarsi parte di un branco. Nel caso di un cuccio- a dare ascolto e fiducia ai proprietari e di conselo che viene adottato, il branco è rappresentato dal- guenza risulta un compagno affidabile e sotto conIppazio Aretano trollo. (segue nei prossimi numeri) la famiglia umana che se ne prende cura.
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• 125gr di farina • 1 uovo
• 300ml di latte • sale q. b.
per il ripieno:
• • • •
2 mozzarelle • 100 gr di taleggio 100 gr di gorgonzola • 100 gr di fontina besciamella • parmigiano burro q. b. Sgusciate l’uovo in una ciotola, unite un pizzico di sale e sbattetelo con una frusta; incorporate la farina setacciata con un colino e, poco per volta e sempre mescolando, il latte. Quindi lasciate riposare la pastella, coperta con un telo pulito, a temperatura ambiente, per circa 30 minuti. Fate scaldare un tegame, preferibilmente antiaderente, del diametro di circa 16 cm, spennellatelo di burro e, fuori dal fuoco, versatevi la quantità di pastella necessaria a velarne il fondo; rimettete il tegame sul fuoco e cuocete la crespella da entrambi i lati, quindi ripetete l’operazione, fino a quando avrete esaurito la pastella preparata, imburrando di volta in volta il recipiente. Tagliate i formaggi in piccoli pezzi e farcite con questi le crêpes, piegatele in quattro e sistematele in una pirofila leggermente imburrata; distribuite sulla superficie la besciamella, dei fiocchetti di burro e il parmigiano. Infornate a 180° per 30 minuti, avendo cura che negli ultimi 20 minuti siano coperte con un foglio di alluminio. È anche possibile preparare le crêpes il giorno prima, conservarle già farcite in frigo e cuocerle mezz’ora prima di andare a tavola. Paola Colosso
MEN SILE IN DIPEN DENTE D’I NFO RMAZ ION E è pubblicato da
SCIROCCO EDITORE di Paolo Schiavano
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Via Piave, 24 - 73059 UGENTO (Le) info@loscirocco.it cell. 380.63.59.149 tel/fax 0833.55.48.43 DIRETTORE RESPONSABILE: Chiara Schiavano
CAPO REDATTORE: Renata Moio REDAZIONE: Mery Albertini, Marialuisa Ferrarese, Maria Grazia Labbate, Roberto Maruccia, Serena Rollo, Gianvito Negro Valiani, Simone Zecca REDAZIONE GRAFICA E PROGETTO: Rolando Civilla SEGRETERIA DI REDAZIONE: Sabrina Maruccia HANNO COLLABORATO: Ippazio Aretano, Manuela Baglivo, Maria Luisa Biancotto, Eva Brugnettini, Tommaso Bruno, Valeria Carlucci, Marco Centanni, Marco Cavalera, Paola Colosso, Giovanni Coluccia, Tony Damascelli, Emma De Marco, Silvia De Nizza, Donatella Ferrise, Pietro Fornaciari, Ilaria Greco, Rocco Iasi, Ettore Labbate, Andrea Mariano, Valentina Marra, Emanuela Marrocco, Laura Marrocco, Gigi Montonato, Luca Nieri, Maria Grazia Petraglia, Antonio Piccinno, Francesco Piscopello, Donato Provenzano, Pantaleo Provenzano, Maria Antonietta Quintana, Daniela Ricchiuto, Federica Ricchiuto, Silvia Rizzello, Valentina Rosafio, Letizia Sarallo, Elisa Surano, Umberto Torsello, Paolo Vincenti, Laura Zecca FOTOGRAFI: Salvatore Bello, Luigi Mauramati UFFICIO COMMERCIALE E PUBBLICITÀ: Doris Ria 329.39.15.761 Emanuela Gaetani 320.08.85.843 DISTRIBUZIONE: Roberto Maruccia, Ivan Argilia, Vincenzo Del Tufo, Antonio Chiga STAMPA: Master Printing s.r.l Via delle Margherite, 20/22 - Modugno (BA)
Iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Lecce al nº 986 in data 17.04.2008. Iscrizione al ROC nº 17431. La direzione si riserva il diritto di rifiutare, insindacabilmente, la pubblicazione di testi, foto, inserzioni. La collaborazione, sotto ogni forma, è a titolo gratuito.
D I C E M B R E - G E N N A I O 2009/10
5. SABATO
• LECCE, Cineteatro DB D’Es-
sai, ore 17:00, info: 0832 390557
Carmen di Georges Bizet • SOLETO, Bloom, risto&disco, ore 22:00, ospite della serata Belen Rodriguez
6. DOMENICA
• CUTROFIANO, Jacknjill, ore 22:00, info: www.jacknjill.it
Per proporre l’inserimento di appuntamenti in questa pagina utilizzare l’indirizzo e-mail (inprogramma@loscirocco.it) o telefonare (329.39.15.392). • LECCE, Cineteatro DB D’Es-
sai, ore 18:30, info: 0832 390557,
Adriana Lecouvreur di F. Cilea, • TAVIANO, Il Teatro della Busacca, “L’uomo, la bestia e la virtù”, Commedia in tre tempi di L. Pirandello
Sunshine (Elisa tribut band) in concerto,
16. MERCOLEDI
• LECCE, Caffè Letterario,
dopo le 19:30, info: 0832 242351, www.caffeletterario.org, Quante storie per un caffè 2009/10,
9. MERCOLEDI
dopo le 19:30, info: 0832 242351, www.caffeletterario.org, Quante
storie per un caffè 2009/10, Dj/Vj set BALLAROCK grunge/rock • LECCE, Teatro Politeama
Greco, ore 21:00, info: www. bookingshow.com, Ivano Fossati
in concerto
10. GIOVEDI
• POGGIARDO, via Pio XII n° 6, ore 18:00, ingresso gratuito, Associazione Socrate organizza: Appuntamenti con la Scienza, l’Arte e la Cultura, La preven-
zione e cura del tumore della mammella, intervento di Luigi Manca, (Chirurgo senologo)
11. VENERDI
• POGGIARDO, Il Teatro della Busacca, “Chi è cchiù felice ‘e me”, farsa in due atti di E. De Filippo
12. SABATO
• BOTRUGNO, Palazzo Marchesale, ore 19:00,“Calici di Carta” atto primo, Stranieri in terra straniera, Eneide libro VII, Enea arriva nel Lazio
13. DOMENICA
• CUTROFIANO, Jacknjill,
ore 22:00, info: www.jacknjill.it,
Italian Republic (Francesco De Gregori tribut band) in concerto, • LECCE, Teatro Politeama Greco, ore 21:00, info: www. bookingshow.com, Fiorella Man-
noia in concerto • POGGIARDO, via Pio XII n°
6, ore 18:00, ingresso gratuito, Associazione Socrate organizza: Appuntamenti con la Scienza, l’Arte e la Cultura, Prima dei
Messapi: le tracce d’arte preistorica tra Lepenice (Valona) e Vaste (Poggiardo), intervento di Ninì Ciccarese (Gruppo Speleologico Salentino)
15. MARTEDI
• LECCE, Caffè Letterario,
“NIENTE PIÙ NIENTE AL MONDO” di Massimo Carlotto, rassegna letteraria, con Antonella Iallorenzi e Giada Giovanile
17. GIOVEDI
• CUTROFIANO, Jacknjill, ore 22:00, info: www.jacknjill.it,
VASCOLIVE (Vasco Rossi tribut band) in concerto
18. VENERDI
• MAGLIE, Living Discoteca
Puglia, zona industriale, info e prevendite: 338 8304451, Very
Special Guest, Sagi Rei
19. SABATO
• BOTRUGNO, Palazzo Marchesale, ore 19:00, “Calici di Carta” atto secondo, Premio letterario Calici di Carta 2010, reading a cura di Ippolito Chiariello, Pier-
luigi Mele autore de “Da qui tutto lontano”, Sergio Blasi, sindaco di Melpignano, Nabil Salameh, voce e leader dei Radiodervish
20. DOMENICA
• OTRANTO, Cattedrale, ore
19:00, concerto organizzato dal 32° gruppo Radar dell’Aeronautica Militare in collaborazione con l’Amministrazione Comunale
L’alba dei popoli 2009-10, Coro Gospel A.M Family,
21. LUNEDI
• LECCE, Palazzetto dello
Sport, ore 21:00, info: www.bookingshow.com, Alessandra
Amoroso in concerto,
22. MARTEDI
• LECCE, Cineteatro DB D’Es-
sai, ore 18:30, info: 0832 390557,
Il trovatore di Giuseppe Verdi
23. MERCOLEDI • LECCE, Caffè Letterario,
dopo le 19:30, info: 0832 242351, www.caffeletterario.org, Quante storie per un caffè 2009/10,
DJ GOPHER, funk/soul/ reggae, rassegna musicale • OTRANTO, Cattedrale, ore 19:00, L’alba dei popoli 2009/10, X edizione del Concerto della Pace
25. VENERDI
NATA L E
IX Mostra del Presepio Esposizione di presepi artistici tradizionali, a cura dell’Associazione Italiana Amici del Presepio, sezione di Lecce. L’esperienza è documentata sul sito www.presepisalento.it. 25 dicembre ‘09 – 6 gennaio ‘10, Conservatorio S. Anna e Chiesa S. Elisabetta, via Libertini. Orari: 10.00-12.30, 16.30-20.30 (festivi 21.00), INGRESSO LIBERO, Info: 800 215 259 - 0832 246517 - 682102 Presepe nell’Anfiteatro Presepe tradizionale con personaggi in cartapesta e paesaggi salentini, all’interno dell’anfiteatro romano, in Piazza S.Oronzo. In concomitanza, piccoli concerti sulle gradinate dell’anfiteatro. L’attigua piazza S. Oronzo è arricchita da suggestive luminarie tra le quali una grande stella. Presepi nel Museo Faggiano Nell’abitazione dove sono state ritrovate importanti testimonianze archeologiche di epoche diverse, sarà possibile ammirare rappresentazioni della Natività in cartapesta, opere di Giuseppe e Antonio Malecore e di Antonio Calogiuri. Il Museo si trova nei pressi di Porta San Biagio vicino alla quale sarà allestito un altro presepe. 8 Dicembre ‘09 - 6 Gennaio ‘10, Via A. Grandi 58.
A
• TAVIANO, Largo Sant’Anna, Il Teatro della Busacca, “Natale in casa Cupiello”, Commedia in tre atti di E. De Filippo
29. MARTEDI
• BOTRUGNO, Palazzo Marchesale, ore 19:00, “Calici di Carta” atto terzo, Quando gli immigrati eravamo noi, Odissea, libro XII, Circe, le Sirene, Scilla e Cariddi, Alessio Stefanelli, autore de “Gli attimi di Vignanera”, Giuseppe Cerfeda, giornalista, Coreografia a cura di Tarantarte, Mario Perrotta, autore di “Emigranti Express” • OTRANTO, Castello Aragonese, ore 17:30, L’alba dei popoli 2009/10, rassegna enogastronomica Cibo… Non Solo Sapori, convegno dal titolo Enoturismo: realtà e prospettive, al termine cocktail e intrattenimento musicale
30. MERCOLEDI
• OTRANTO, Castello Aragonese, ore 17:30, L’alba dei popoli 2009/10, rassegna enogastronomica Cibo… Non Solo Sapori, degustazione di vini e cibi pugliesi
LE C C E
Orari: 9.00-13.00, 15.30-20.30, INGRESSO GRATUITO - con guida euro 2. Info: 0832 300528 Mostra “Presepi dal mondo a Lecce” Mostra itinerante del Museo Internazionale della Natività di Betlemme. Si tratta di una mostraspettacolo che susciterà nel visitatore particolari suggestioni ed emozioni per il particolare allestimento e per il gioco di luci, suoni, colori. Oltre a sviluppare la conoscenza dell’arte del presepio e del Museo, scopo dell’iniziativa è principalmente quello di diffondere universalmente un messaggio di pace e di fratellanza fra i popoli. Il conflitto israelo-palestinese rende ancora più significava questa iniziativa finalizzata a rendere concreta e visibile una prospettiva di dialogo interculturale, di apertura al mondo esterno. 12 Dicembre ‘09 - 7 Febbraio ‘10, Castello Carlo V, via XXV Luglio. Orari: 9.00-13.00, 16.30-20.30. INGRESSO: adulti euro 5,00 - bambini e scolaresche euro 2,00 - studenti, gruppi, over 65: euro 3,00, Info: 800.215259 - 0832 246517 Fiera di Santa Lucia dal 5 al 24 dicembre nella sede degli ex magazzini Upim. Fiera di Natale dal 5 dicembre ‘09 al 6 gennaio ‘10, lungo viale Marconi, in piazza Schipa e in piazza Libertini.
31
• SALVE, Il Teatro della Busacca, “Natale in casa Cu-
piello”, Commedia in tre atti di E. De Filippo
31. GIOVEDI
• OTRANTO, Lungomare degli Eroi, dalle ore 22:00 fino all’alba del nuovo anno, L’alba dei popoli 2009/10, DJ Set… conto alla rovescia, Spettacolo Pirotecnico, esibizione canora di Giuliano Palma e The Bluebeaters al termine si esibiranno, fino alle prime luci dell’alba, i Dj: Klaus, Sergio Petio, Adriano Belmonte
1. VENERDI (gen. 2010)
• OTRANTO, Lungomare degli Eroi, dalle ore 17:00, L’alba dei popoli 2009/10, l’associazione “Musicando” organizza l’esibizione dei Tamburellisti di Otranto, a seguire i Sugar’s Band, tributo a Zucchero, infine si esibiranno i Dj Set e Klaus • OTRANTO, Castello Aragonese, ore 17:30, L’alba dei popoli 2009/10, degustazione di vini e cibi pugliesi
2. SABATO
• OTRANTO, Castello Aragonese, ore 17:00, L’alba dei popoli 2009/10, rassegna enogastronomica Cibo… Non Solo Sapori, presentazione del libro Appetite for Abulia, di C. Smallwood. • OTRANTO, Lungomare degli
Eroi, dalle ore 20:00,
L’alba dei popoli 2009/10, Goran Bregovic in concerto • SPECCHIA, fino al 3, info: 333.8856323 - 329.5647065, Associazione piccolo teatro spontaneo specchiese “la Ribalta”
3ª rassegna del cortometraggio e del documentario “A corto di idee”, “Sogno Di Una Notte Di…”,
3. DOMENICA
• OTRANTO, Cattedrale, ore dei popoli 2009/10, Tam Tam Gospel Children in concerto
19:00, L’alba
5. MARTEDI
• CUTROFIANO, Jacknjill,
ore 22:30, info: www.jacknjill.it,
Rewind in concerto,
6. MERCOLEDI
• OTRANTO, Lungomare degli Eroi, dalle ore 16:30, L’alba dei popoli 2009/10, Festa della Befana, intrattenimento per bambini