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Anche Merlin investe per migliorare gli algoritmi del prezzo dinamico
In una recente intervista ad Attractions Management, Scott O’Neil, da 5 mesi CEO di Merlin Entertainment, si definisce un “data junkie”un fissato dei dati - e ha affermato che uno degli obiettivi principali del suo lavoro sarà quello di comprendere meglio i clienti di Merlin e le loro preferenze, piuttosto che semplicemente “costruire nuove montagne russe”. Parlando della attivazione dei dati, O’Neil ha spiegato che questi “ci aiuteranno a capire quali esperienze dovremmo acquistare, ci permetteranno di personalizzare le nostre esperienze sulla base delle caratteristiche dei visitatori e li incoraggeremo a tornare più spesso. Gran parte della nostra attenzione sarà su prezzi, dati, cibo e bevande e vendita al dettaglio per assicurarci che queste siano quattro cose che curiamo a livello globale. … Potrebbe non essere così interessante come costruire un ottovolante o fare il prossimo accordo con Sony Entertainment o Ferrari, ma queste cose sono al centro del business”.
I dati costituiscono per Merlin un modo per fidelizzare i clienti “Io dico investi di più nei dati! Penso che il modo per farlo sia non costruire nuove montagne russe - anche se lo faremo sicuramente – ma soprattutto nel comprendere le preferenze dei nostri clienti, chi sono e cosa vogliono”.
Il prezzo dinamico per migliorare l’esperienza: più dati e meno acciaio
In termini di prezzi, O’Neil ha valutato la necessità di implementare nuove pratiche, come “un modello di prezzo dinamico più sofisticato … L’esperienza degli ospiti è enormemente condizionata da quante persone sono fianco a fianco a voi. Se siete stati in un parco a tema sovraffollato, sarebbe difficile dire che sia stata un’esperienza positiva come se i numeri fossero regolamentati, e un modo per regolarli è con prezzi dinamici”. Si conferma pertanto la tendenza emersa già dal Rapporto TEA/ AECOM sull’andamento dei parchi nel 2022, in cui si rileva che alcuni grandi gruppi stanno valutando di utilizzare il dynamic pricing per limitare l’affluenza nei giorni di picco e offrire una migliore esperienza agli ospiti.
Sull’importanza dei dati, ecco che, come il gruppo Disney, che ha sempre posto attenzione alla raccolta e attivazione dei dati, anche Merlin vuole investire nella raccolta e l’analisi, per migliorare l’esperienza, costruendola su misura rispetto al visitatore e alle sue aspettative.
In tempi di Intelligenza Artificiale è assolutamente condivisibile la scelta di spendere qualche milione di euro in meno su un’attrazione per investirlo nel conoscere meglio il cliente e offrire esperienze sempre più personalizzate. Anche la riflessione sulla determinazione del prezzo di biglietti e F&B sulla base della domanda è molto interessante. Qualcuno dirà “niente di nuovo”, certamente no per l’aspetto teorico, ma quel che ancora manca a una parte del settore è l’execution, il portare questi concetti all’interno del business, adottando strumenti reali per attivare i dati raccolti. In altri termini: “Più dati e meno acciaio”, si potrebbe dire… (M.C)