Lo Spettacolo Viaggiante

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nov. dic.

2011 a. XLIX

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Bolkestein e registrazione delle attrazioni Conferenza sulle attrazioni a Reggio Emilia Tempo di meeting per i parchi acquatici ed i parchi avventura



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ANESV e anche:

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e ultime settimane sono state particolarmente impegnative per l’Associazione. Un nuovo Governo è alle prese con di Evelina Christillin una crisi di dimensioni Presidente dell’ANESV eccezionali, ed in questo quadro complesso l’ANESV è chiamata a confrontarsi con i problemi delle imprese che rappresenta. In questa situazione un Fondo Unico Spettacolo 2012 di 428 milioni di euro, con oltre 6 milioni destinati ai contributi per le attività circensi e lo spettacolo viaggiante, costituisce indubbiamente un segnale positivo, ottenuto anche grazie all’attività dell’AGIS. La nostra Associazione ha affrontato il tema delle connessioni temporanee con particolare determinazione, ed ENEL, nei tempi consentiti dalle dimensioni aziendali, ha finalmente accolto la nostra richiesta di riduzione delle cauzioni, come riportato in questa rivista. Ne beneficeranno tutte le imprese itineranti. I contatti con la Direzione Generale e con gli uffici dell’Autorità per l’energia porteranno certamente a risolvere nei primi mesi del prossimo anno alcune problematiche, come quelle dei tempi di allacciamento, del versamento delle cauzioni su ogni singola fornitura, ed alcune complessità nella modulistica. A chi continua a chiedersi se sarà possibile tornare al forfait, devo rispondere che non ci sono le condizioni, perché sono numerose le norme che lo impediscono. L’Associazione sta tentando di ottenere il miglior risultato possibile, nell’ambito del quadro normativo di riferimento. Non sono state tuttavia tralasciate iniziative di sensibilizzazione nei confronti del nuovo Governo, affinché sia affrontato il problema dell’approvvigionamento energetico delle carovane-abitazione. Sul piano associativo sono molte le iniziative messe in campo: per tutte cito il meeting dei parchi acquatici, del quale diamo notizia in questo numero, e di quello dei parchi avventura, che sarà commentato nella prossima rivista. Alle due riunioni hanno preso parte, complessivamente, oltre 120 persone, e credo che in un periodo di difficoltà per l’associazionismo, assistere ad eventi così partecipati costituisca un segnale evidente di interesse per le tematiche categoriali. Anche le attività di tesseramento per il 2012 sono avviate. È un momento non facile per le associazioni di categoria di qualsiasi settore imprenditoriale, ma sono convinta che le categorie professionali non possano rinunciare ad una rappresentanza unitaria dei problemi generali, senza la quale la voce delle imprese non sarebbe ascoltata. Invito tutti a fare la propria parte per sostenere l’Associazione, e con essa l’esercizio della propria attività. Desidero in questa occasione augurare a tutti i lettori un sereno Natale ed un 2012 che veda finalmente premiati gli sforzi compiuti per restare sul mercato in un momento economico così sfavorevole.



Sommario Anesv Informa

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www.anesv.it

Autorizzazioni, registrazioni e regolamenti comunali. Non è tutto scontato

16 Investire sul fotovoltaico: l’Italia paese

del sole, e il solare?

Mondo dei parchi Bolkestein e registrazione delle attrazioni Conferenza sulle attrazioni a Reggio Emilia Tempo di meeting per i parchi acquatici ed i parchi avventura

#11-12 novembre dicembre 2011 anno XLIX Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 565/1996 Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma

24 Un successo il Meeting dei parchi

26 Buttafuori nei parchi di divertimento,

Dalle sezioni Massimo Piccaluga, Amedeo Zanetti, Adriano Rossi, Franco Moruzzi, Fabio Mannello, Ciro Guida, Cosimo Amato, Salvatore Speciale Direzione, amministrazione e pubblicità ANESV–AGIS Via di Villa Patrizi, 10 tel. 0688473-273 o 274 – Fax 064403612 info@anesv.it www.anesv.it www.parchipermanenti.it Grafica Massimiliano D’Affronto mdaffronto@gmail.com

sì o no?

28 L’Associazione in linea con i Soci 30 La gestione della criticità nelle

giornate di alta affluenza

Parchi avventura

38 Il terzo Meeting dei parchi avventura

Direttore responsabile Gianni Da Ronche Vicedirettore Maurizio Crisanti

acquatici italiani

Eventi

42 Trasformare la fantasia in realtà

produttiva

52 39a ENADA. Fiera più piccola,

business più grande

54 Un vescovo al luna park Fuoricampo

56 Il cuore per strada 58 Luci ed ombre nelle fiere del 2011

Stampa Eccigraphica S.r.l.

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».

Occasioni

64 Giostre, Camper, Roulotte e tante altre

occasioni




Anesv Informa

Autorizzazioni, registrazioni e regolamenti comunali.

Non tutto è scontato Abbiamo chiesto a Marilisa Bombi di farci conoscere il suo punto di vista sulla registrazione delle attrazioni e sull’applicabilità della Direttiva Bolkestein al nostro settore. L’autrice

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Marilisa Bombi ha diretto per molti anni il Servizio attività economiche di un comune capoluogo ed ha maturato una significativa esperienza presso il Comando della Polizia locale del medesimo ente. È autrice di diverse opere a carattere giuridico ed ha pubblicato diversi saggi ed articoli su riviste specializzate. È stata, inoltre, relatrice in numerosi convegni scientifici e di studio riguardanti le problematiche della disciplina delle attività economiche. Collabora con un noto quotidiano economico e cura, per un Editore specializzato in testi giuridici, la rassegna delle decisioni del Consiglio di Stato.

n una recente edizione di Enada, la fiera del trattenimento che si svolge a Rimini, è stato lanciato il grido d’allarme da parte dei titolari degli stabilimenti balneari in quanto sembrerebbe che anche i gonfiabili (o gommosi) debbano essere assoggettati agli adempimenti previsti dal d.m. 18 maggio 2007. Eppure qualche dubbio che questa interpretazione sia corretta non può che sorgere, come dubbi permangono sull’applicazione della disciplina relativa allo spettacolo viaggiante ai soggetti a dondolo noti anche come kiddie rides, relativamente a quelli collocati nelle sale giochi, nelle aree aperte al pubblico nei centri

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commerciali ed in tanti bar da nord a sud del territorio nazionale. Insomma, forse sarebbe il caso di iniziare a scoprire qualche velo e smetterla di ritenere oro colato, tutte le parole che escono, in via formale ed informale dal Ministero dell’interno. Come recentemente è successo con il pa-


rere fornito ad un Comune del Friuli Venezia Giulia per il tramite della Prefettura di Pordenone, con la nota di data 30 agosto 2011 nel quale si afferma la necessità di sottoporre a registrazione tutti i soggetti a dondolo ovunque essi siano collocati. Perché l’interpretazione logica e sistematica della disciplina porterebbe a ritenere che è soggetta alla disciplina del comparto dello spettacolo viaggiante, dm 18 maggio 2007 incluso, l’apparecchio impiegato nello spettacolo viaggiante. Nel senso che le attrazioni, piccole medie e grandi esse siano, sono tali se impiegate nello spettacolo viaggiante. Non lo sono, in pratica, “per loro natura”. Se così non fosse, dovrebbero ottenere la registrazione anche le seguenti piccole attrazioni, regolarmente iscritte nell’elenco di cui all’articolo 4 della legge 337/1968, il che sarebbe evidentemente un paradosso: BIGLIARDINI CALCIO BALILLA Piano orizzontale fisso rappresentante un campo di football in cui una pallina viene colpita da calciatori infissi su aste poste in senso ortogonale al piano e manovrati allo scopo di far entrare la pallina in due buchi posti all’estremità del piano. BIGLIARDINI CON STECCA O A MANO Tiro con stecca o a mano di palle su piano orizzontale, in marmo con buche. BIGLIARDINI VARI Bigliardi in miniatura di foggia diversa con i quali si effettuano trattenimenti vari (carambole, carambola funghetto, carambola all’italiana o all’americana, ecc.).

Lo spettacolo viaggiante e la disciplina di comparto La legge che disciplina il comparto dello spettacolo viaggiante è la legge 18 marzo 1968, n. 337 “Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante”. Tale legge, nel premettere, all’articolo 1, che lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante e, pertanto, sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore, precisa, all’articolo 2, che “Sono considerati «spettacoli viaggianti» le attività spettacolari, i tratwww.anesv.it 9


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tenimenti e le attrazioni allestiti a mezzo di attrezzature mobili, all’aperto o al chiuso, ovvero i parchi permanenti, anche se in maniera stabile.” L’articolo 4, della suddetta legge, a sua volta, dispone che “È istituito presso il Ministero del turismo e dello spettacolo un elenco del10 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

le attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni, con l’indicazione delle particolarità tecnico-costruttive, delle caratteristiche funzionali e della denominazione.” Rilevante, nel tentativo di ricostruire la disciplina che regola l’attività degli operatori dello spettacolo viaggiante è l’articolo 9 della medesima legge 337/1968. Tale articolo dispone che: “Le amministrazioni comunali devono compilare entro sei mesi dalla pubblicazione della presente legge un elenco delle aree comunali disponibili per le installazioni dei circhi, delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento. L’elenco delle aree disponibili deve essere aggiornato almeno una volta all’anno. La concessione delle aree comunali deve essere fatta direttamente agli esercenti muniti della autorizzazione del Ministero del turismo e dello spettacolo, senza ricorso ad esperimento di asta. È vietata la concessione di aree non incluse nell’elenco di cui al primo comma e la subconcessione, sotto qualsiasi forma, delle aree stesse. Le modalità di concessione delle aree saranno determinate con regolamento deliberato dalle amministrazioni comunali, sentite le organizzazioni sindacali di categoria. Per la concessione delle aree demaniali si applica il disposto di cui al terzo comma del presente articolo”. Dalla lettura del sopraindicato articolo 9 si ricava, inequivocabilmente, una prima certezza, ed è quella che le attrazioni in uso da parte degli operatori dello spetta-


colo viaggiante possono essere installate soltanto nelle aree appositamente individuate, in quanto adeguatamente attrezzate. Ma allora, se così fosse, nessuna attrazione potrebbe essere installata al di fuori di dette aree. E questo, di per se, dovrebbe escludere l’ipotesi che ogni attrazione sia, di per se, spettacolo viaggiante.

Il sostegno dello Stato Per comprendere, invece, il senso del soprarichiamato articolo 4 della legge 377/1968, che prevede l’istituzione dell’elenco delle attrazioni, è necessaria la lettura dell’articolo 8 del d.m. 20 novembre 2007 “Criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività circensi e di spettacolo viaggiante, in corrispondenza degli stanziamenti del Fondo unico per lo spettacolo, di cui alla L. 30 aprile 1985, n. 163.” Già la rubrica dell’articolo 8 (Elenco di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337 ) di tale decreto che, peraltro, abroga il precedente del 21 dicembre 2005 dal medesimo oggetto, anticipa il significato che le disposizioni intendono mettere in atto. Questo il testo dell’articolo 8 del citato decreto ministeriale «Criteri e modalità di erogazione dei contributi alle attività di spettacolo viaggiante, a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 marzo 1985, n. 163, ed in materia di autorizzazione all’esercizio dei parchi di divertimento» 8. Elenco di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337. 1. Ai fini dell’intervento finanziario dello Stato, è istituito presso la direzione generale l’elenco delle attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337. 2. L’aggiornamento dell’elenco è effettuato con decreto del direttore generale, di concerto con il direttore generale della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno, su conforme parere della Commissione. Competenti all’accertamento degli aspetti tecnici di sicurezza e di igiene al fine dell’iscrizione nel suddetto elenco, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del decreto legislativo 8 gennaio 1998, n. 3, e dell’art. 141, lettera d) del regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 28 maggio 2001, n. 311, sono le Commissioni di vigilanza (3). 3. L’inserimento di nuove attrazioni è effettuato su presentazione, da parte dei soggetti interessawww.anesv.it 11


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Riassumendo

Il nostro punto di vista La nota della dott.ssa Bombi esprime il punto di vista di una professionista assai esperta nella disciplina della attività economiche, e dello spettacolo viaggiante. L’articolo fornisce alcuni spunti interessanti, che vogliamo commentare. Sulla registrazione delle attrazioni, con riferimento agli apparecchi automatici, la tesi sostenuta ci lascia perplessi. In genere le norme che affrontano temi legati alla sicurezza degli impianti, ancorchè di carattere amministrativo come il DM 18 maggio 2007, riguardano aspetti oggettivi relativi ai macchinari in quanto tali. Sarebbe infatti contraddittorio ritenere che sia necessario regolamentare gli aspetti di sicurezza di un soggetto a dondolo, o kiddie ride, se installato a fianco di una giostra e non se operante all’esterno di una gelateria. O c’è un problema di sicurezza della macchina - e lo si affronta normativamente imponendo degli adempimenti - o il problema non esiste, a prescindere dalla collocazione della macchina stessa. Assistere alla verifica sul posto di un bigliardino da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza di Roma – che applica correttamente la procedura - costituisce certamente un’anomalia, che il Ministero dell’interno ha promesso di eliminare modificando la normativa. Questa interpretazione legata al soggetto che gestisce, e non all’attrazione, è – purtroppo - favorita da un’anomalia presente nel DM 20 novembre 2007, che, in materia di elenco delle attrazioni recita “Ai fini dell’intervento finanziario dello Stato, è istituito …” facendo dire alla legge 337\1968 quello che la legge non dice. L’elenco fu infatti creato soprattutto per rispondere ad aspetti fiscali, autorizzatori e previdenziali, visto che il FUS fu istituito quasi vent’anni dopo. Ampiamente condivisibili sono, invece, le riflessioni sul d.lgs 59/2010 (Direttiva Bolkestein). Il ragionamento è chiaro: le attività di spettacolo viaggiante, in quanto “spettacolo”, nelle quali è evidente il legame con la cultura popolare, la forte personalizzazione delle attrazioni negli aspetti estetici e sonori che rende le attrazioni diverse l’una dall’altra – a differenza di quanto avviene, ad esempio, nel commercio ambulante - rende la Direttiva Bolkestein inapplicabile. Le altre attività di spettacolo, anch’esse di competenza del Ministero per le attività culturali, sono infatti escluse. (Maurizio Crisanti)

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ti (operatori del settore, associazioni di categoria, ditte costruttrici), di domanda in bollo con l’indicazione della denominazione dell’attrazione, delle caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali, nonchè della categoria (grande, media, piccola) nella quale si chiede l’inserimento della stessa attrazione. La domanda deve essere corredata della relazione di un professionista abilitato, di adeguata documentazione fotografica e tecnica, nonchè del verbale della Commissione di vigilanza competente da cui risulti il parere favorevole sugli aspetti tecnici, di sicurezza e di igiene. 4. Può essere richiesta, con domanda in bollo, anche la modifica della denominazione e/o della descrizione delle caratteristiche tecnico-funzionali di attrazioni già inserite in elenco, corredata di relazione contenente i motivi della richiesta, supportati, nel caso di modifiche rilevanti, di adeguata documentazione tecnica. In quest’ultimo caso può essere richiesto il parere favorevole della Commissione di vigilanza. La modifica dell’elenco viene effettuata su conforme parere della Commissione. 5. La cancellazione di attrazioni già iscritte in elenco è effettuata su richiesta dei soggetti interessati di cui al comma 3 del presente articolo, su conforme parere della Commissione. Come risulta palese dal comma 1 della sopraindicata disposizione, l’elenco delle attività spettacolari, dei trattenimenti e delle attrazioni di cui all’art. 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337 è stato istituito ai fini dell’intervento finanziario dello Stato. Di conseguenza questa disposizione consente di affermare una seconda certezza, ovvero che gli esercenti attività di spettacolo viaggiante possono ottenere il contributo statale soltanto per le attrazioni che sono iscritte nell’elenco di cui all’articolo 4. La lettura del d.m. 18 maggio 2007 del resto, rende o meglio dovrebbe di per se rendere inequivocabilmente palese che tutta l’impostazione del decreto è stata eseguita senza tenere in alcuna considerazione il sistema complessivo del comparto bensì con un’operazione di copia/incolla del contenuto dell’articolo 1 della circolare del Ministero del turismo e dello spettacolo del 27 settembre 1989 n. 4803/TB30 in GU del 24 novembre 1989, il cui titolo riguarda prevedibilmente l’“Autorizzazione all’esercizio dell’attività di spettacolo viaggiante e concessione dei contributi agli operatori del settore”. È ben noto, ormai, che detta autorizzazione ministeriale è stata soppressa sull’onda lunga delle


Il comparto dello spettacolo viaggiante ed il ruolo del Comune

te in forma itinerante, nei luna park o in sede fissa, nelle aree pubbliche delle città, in occasione di sagre e manifestazioni, secondo i dati forniti dall’associazione di categoria (l’ANESV). Come si è già accennato, l’articolo 9 della legge 18 marzo 1968, n. 337, prevede che le amministrazioni comunali individuino le aree idonee per lo svolgimento di questa specifica attività ed approvino un regolamento di concessione delle stesse. I regolamenti comunali che regolano la concessione di aree allo spettacolo viaggiante, in forma temporanea o permanente, individuano tra i criteri di priorità nell’assegnazione quello dell’anzianità di partecipazione alle precedenti edizioni dei luna park, ovvero la presenza pluriennale sull’area da assegnare. Tenuto conto che alcuni comuni ritengono necessario revisionare le disposizioni regolamentari alla luce del d.lgs 59/2010, risulta opportuno sviluppare alcune considerazioni.

In Italia sono oltre 5.000 le imprese che svolgono attività di spettacolo viaggian-

Il D.Lgs. n. 59/2010, che recepisce la “direttiva Bolkestein” si propone di evitare

semplificazioni della fine del secolo appena concluso. Chi scrive è assolutamente convinto che in materia di sicurezza ogni disposizione debba essere rispettata, e con rigore; ma ben diverso deve essere l’approccio nei confronti di una disciplina che viene a far parte dell’ordinamento in un settore già di per se gravato da un coacervo di disposizioni, e che quindi non può essere trattata in maniera pressappochista. Interpretare, quindi, correttamente l’ambito di applicabilità della disciplina in materia di spettacolo viaggiante, diventa, a questo punto, inderogabile, a partire dal fine che la complessa legislazione intendeva ed intende perseguire.

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Anesv Informa le discriminazioni e prevede che l’accesso alle attività o il rilascio di autorizzazioni non possa essere subordinato a requisiti riguardanti la nazionalità o che possano escludere di fatto il libero svolgimento della propria attività. Ebbene, alcune Amministrazioni comunali, nel modificare il regolamento per lo spettacolo viaggiante, stanno sostenendo che criteri di priorità basati sulla cittadinanza italiana e soprattutto basati sulle anzianità di partecipazione siano in contrasto con al norma citata. Non risulta possibile condividere tale orientamento per i motivi qui di seguito esposti.

Lo spettacolo viaggiante è disciplinato ma non in quanto attività imprenditoriale Una prima considerazione da fare, a proposito dell’attività di spettacolo viaggiante, a prescindere dal fatto se essa sia svolta in forma itinerante o all’interno di

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parchi permanenti mediante l’utilizzo delle attrazioni registrate dal Comune ed iscritte nell’elenco di cui all’articolo 4 della legge 337/1968 è che essa non rileva, dal punto di vista giuridico, come attività imprenditoriale. Tanto per fare un esempio, non ha nulla a che vedere con la disciplina in materia commerciale o artigianale. Se così non fosse, l’aggiornamento dell’elenco stesso non rientrerebbe tra le funzioni assegnate al Ministero dei beni culturali, bensì a quello dello sviluppo economico. È ultroneo, in questa sede, ricordare di quali e quante agevolazioni a carattere fiscale lo spettacolo viaggiante beneficia proprio in considerazione del fatto che, pur essendo un un’attività economica esercitata in forma d’impresa, esprime delle peculiarità che la sottraggono alla disciplina comunitaria e, a scalare, nazionale, in materia concorrenziale. Insomma, se non viaggiasse su un proprio binario, lo spettacolo viaggiante non potrebbe certamente fruire di specifici contributi, a fondo perduto, che vengono erogati direttamente dal Ministero dei beni culturali. In pratica, le disposizioni regolamen-


tari che il Comune è tenuto a predisporre in base alla più volte richiamata legge 337/1968 non hanno subito (e non devono subire) alcuna revisione in conseguenza del decreto legislativo 59/2010 di recepimento della direttiva Servizi 2006/123/ CE. Peraltro, dovrebbe essere sufficiente la lettura dei primi due commi dell’articolo 1 del succitato decreto per avere chiaro l’ambito di applicazione dello stesso, che risulta qui opportuno richiamare: 1. Le disposizioni del presente decreto si applicano a qualunque attività economica, di carattere imprenditoriale o professionale, svolta senza vincolo di subordinazione, diretta allo scambio di beni o alla fornitura di altra prestazione anche a carattere intellettuale. 2. Le disposizioni della Parte prima del presente decreto sono adottate ai sensi dell’articolo 117, comma 2, lettere e) ed m), della Costituzione, al fine di garantire la libertà di concorrenza secondo condizioni di pari opportunità e il corretto ed uniforme funzionamento del mercato, nonché per assicurare ai consumatori finali un livello minimo e uniforme di condizioni di accessibilità ai servizi sul territorio nazionale. In sostanza, dovrebbe essere sufficiente richiamare il fatto che le attività dello spettacolo viaggiante fruiscono dei finanziamenti del FUS, per escludere automaticamente le attività stesse dall’ambito di

applicazione del d.lgs 59/2010 che sono da considerarsi attività economiche in senso stretto e, quindi, protette dalla disciplina in materia pro-concorrenziale. La legge 30 aprile 1985, n. 163 “Nuova disciplina degli interventi dello Stato a favore dello spettacolo” infatti, si applica, come puntualmente recita l’articolo 1: Per il sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché per la promozione ed il sostegno di manifestazioni ed iniziative di carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all’estero, è istituito, nello stato di previsione del Ministero del turismo e dello spettacolo, il Fondo unico per lo spettacolo Insomma, ancora una volta si è dimostrato come nell’affrontare una problematica sia necessario guardare al di là delle apparenze. Come in uno stereogramma, una disposizione va inquadrata all’interno di un più vasto contesto per scoprire che il reale disegno che il legislatore ha immaginato non sempre riguarda ciò di cui, a prima vista, si è ritenuto di vedere. Marilisa Bombi

Assemblea annuale ed incontro al Ministero Bilancio preventivo e forniture di energia sono i temi dibattuti nel corso dell’Assemblea Generale dei Delegati che si è tenuta a Roma il 28 ottobre scorso. In apertura di riunione la presidente Christillin ha commentato la più recente attività associativa, orientata ad affrontare il problema dei contratti per forniture di energia elettrica. Il vicepresidente Piccaluga ha relazionato sugli incontri con i dirigenti di ENEL ed Autorità per l’energia, e sulle richieste presentate dall’ANESV. È stato quindi letto ed approvato unanimemente il bilancio preventivo 2012. Nelle “varie” si è trattato della direttiva Bolkestein, e delle modalità di trasmissione telematica delle istanze tramite i SUAP. Presenti alla riunione i rappresentanti delle Sezioni Piemonte Valle d’Aosta, Triveneto, Toscana, Lazio Abruzzo e Molise, Campania Calabria e Sicilia e Sardegna. Nel pomeriggio al presidenza dell’ANESV è stata ricevuta da esponenti della Direzione Generale per lo spettacolo dal Vivo, alla presenza della nuova dirigente del settore, dott.ssa Donatella Ferrante. Nel corso dell’incontro si è parlato della possibilità di accedere ai contributi per acquisti effettuati in leasing, e dell’aggiornamento dell’elenco delle attrazioni.

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Anesv Informa L’installazione di pannelli solari sulla giostra a cavalli del Woodland Park Zoo di Seattle.

Investire sul fotovoltaico: l’Italia paese del sole, e il solare?

Per approfondire www.sunlite.it www.gse.it

di M. Cristina Cesa

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l fotovoltaico, ci avete pensato? La produzione di energia solare è un argomento che, periodicamente, torna alla ribalta, ma spesso in termini discorsivi e mai troppo approfonditi. In parole povere, gli impianti fotovoltaici consentono di trasformare, direttamente e istantaneamente, l’energia solare in energia elettrica senza l’uso di alcun combustibile. Vale a dire che, a differenza delle fonti energetiche tradizionali (cosiddette fossili) altamen-

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te inquinanti, il fotovoltaico consente di produrre energia senza alcuna emissione di gas serra. Tradotto in numeri, si calcola che in Italia, per ogni chilowattora di energia fotovoltaica prodotta, si evita l’emissione in atmosfera di oltre 500 grammi di anidride carbonica. Non male. Inoltre l’impianto fotovoltaico produce elettricità là dove serve, non richiede praticamente manutenzione, non danneggia l’ambiente ed è costruito secondo le reali necessità dell’utente. Indubbiamente rappresenta una delle fonti alternative del futuro – se ne è fatto un gran parlare in occasione del proget-


to di legge che prevedeva il ricorso alla costruzione di impianti di energia nucleare e a ridosso del conseguente Referendum Popolare abrogativo, che, come sappiamo, ha visto la vittoria del Sì e scongiurato, almeno per 5 anni, la costruzione di centrali nucleari nel nostro paese. Ma perché si dovrebbe decidere di adottare un sistema fotovoltaico e quali sarebbero i vantaggi specifici se a fare questa scelta è un parco divertimenti? Il motivo principale, che non può essere ignorato, è ovviamente il problema del crescente fabbisogno di energia elettrica in Italia, un problema reale e sentito visto che ci rende troppo dipendenti da altri produttori europei di energia, e non può quindi risultare indifferente ad un settore come quello dei parchi divertimento e spettacoli viaggianti che di energia vivono. Ci sono dei vantaggi economici, in forma di incentivi e di futuro risparmio in bolletta, ma quello che ci preme maggiormente sottolineare e da cui andremo a iniziare in questa nostra analisi, è l’aspetto dell’immagine. Oggi il pubblico è molto più attento al fattore ambientale e dimostra sensibilità nei confronti di tematiche come quella delle energie rinnovabili. E poi ovvio che a meno che non sia un’automobile che riduce sensibilmente l’emissione di gas di scarico, per la massa è ancora indifferente sapere se il telefonino che sta acquistando è prodotto o meno con energie rinnovabili. Ma nel caso di una struttura che accoglie il pubblico al suo interno e di esso vive, il discorso è profondamente diverso. Non stiamo parlando di stabilimenti il cui prodotto viene poi venduto altrove, magari in un normale supermercato, ma di strutture nelle quali il pubblico usufruisce direttamente dell’energia elettrica prodotta con impianti alternativi, grazie ad una politica aziendale che dimostra in questo modo grande attenzione al fattore ambientale. E questo sì, può fare la differenza e influenzare positivamente la scelta del pubblico. Può essere, insomma, un’ottima pubblicità, soprattutto se si riesce a comunicare in modo adeguato . Perché allora non pensarci seriamente? Oltretutto non va dimenticato che il fotovoltaico si inserisce in maniera poco invasiva nel contesto ambientale circostante, www.anesv.it 17


Anesv Informa rete di distribuzione. Il che rende l’intero sistema anche facilmente rimovibile in caso di cessata attività.

Il parcheggio di Rainbow Magicland

l’impatto acustico è inesistente, mentre l’impatto visivo è ampiamente ridotto rispetto ad impianti tradizionali e si annulla completamente quando viene integrato nel progetto architettonico, ad esempio sostituendo la copertura dei tetti con i moduli e i pannelli solari. Oltretutto non vengono richieste opere civili importanti, ma anche queste sono ridotte al minimo anche perché con la produzione direttamente nel sito di consumo, non c’è bisogno di costruire una

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E i risvolti economici? In Italia, il 19 febbraio del 2007, è stato emanato un Decreto Ministeriale, noto come la legge italiana di incentivazione del fotovoltaico. Tale legge prevede l’erogazione per 20 anni di contributi in euro per ogni chilowattora di energia prodotta tramite impianti fotovoltaici connessi a rete. Tali contributi variano attualmente sulla base delle dimensioni e del grado di integrazione architettonica dell’impianto. Oltre a questi incentivi, il proprietario beneficia di ulteriori vantaggi economici, che possono essere più o meno elevati a seconda della scelta tra regime di scambio sul posto (che prevede una compensazione tra energia prodotta e prelevata per i propri consumi), o di cessione dell’energia alla rete. Questi ricavi contribuiscono a rendere l’impianto fotovoltaico una forma di investimento ad alto rendimento e basso rischio, con valori di rendita annua fino al 20% e tempi di ritorno sull’investimento iniziale tra i 6 e i 13 anni. Infine, per quanto riguarda l’energia consumata per la produzione dei moduli fotovoltaici, si stima che venga restituita in misura 9 volte maggiore dai moduli stessi nell’arco della loro vita utile.


Parliamo ovviamente di dati puramente generici, ma, con una breve ricerca in internet, è possibile anche trovare piccole applicazioni per avere un preventivo in termini di ritorno di investimenti ad hoc per la propria attività. Insomma, detta così, la scelta di installare impianti fotovoltaici sembra la migliore e la più vantaggiosa. Ma allora perché ancora ci si pensa ancora tanto? Indubbiamente negli ultimi anni il fotovoltaico si sta diffondendo sempre di più, ma ancora molto c’è da fare ed a nostro avviso è importante che siano le grandi strutture a indirizzarsi in questo senso. Perché questo accada bisogna sfatare molti miti ed eliminare diversi pregiudizi che esistono su questo argomento, ed un modo per farlo è non nascondere gli eventuali “svantaggi” che ancora ci sono. Primo fra tutti è il costo ancora elevato dell’investimento iniziale. Perché se è vero, come è vero, che alla lunga il ritorno arriva e il risparmio pure, è anche vero che l’esborso iniziale non è indifferente e va ben pianificato. Gli stessi incentivi o il risparmio in bolletta potrebbero non essere sempre a livelli costanti, ma nel caso di parchi divertimenti o di strutture ricettive è ovvio che la convenienza è sicuramente maggiore rispetto a quella che potrebbe avere, ad esempio, una abitazione privata. Non fosse altro per il fatto che un privato che decide di fare questo tipo di investimento ha una prospettiva futura sicuramente ridotta rispetto ad una struttura ricettiva, e quindi meno tempo per rientrare delle spese e trarre beneficio del risparmio. Ma anche qui va considerato che oggi quasi tutte le società che si occupano di impianti fotovoltaici propongono ulteriori incentivi per incoraggiare l’utenza sia privata che industriale e indirizzarla a questa scelta. Bisogna quindi avere tempo e coraggio di studiare il progetto nei minimi dettagli e intraprendere questa strada. C’è poi una scelta di legare il proprio marchio ad un’immagine attenta alla tutela ambientale. Abbiamo detto che il principale vantaggio del fotovoltaico è proprio la drastica riduzione di emissioni di anidride carbonica, a tutto vantaggio dell’ambiente. Tuttavia non si può nascondere che il processo di produzione dei pannelli solari è altamente inquinante e non sono poche le voci che continuano a ripeterlo, come fosse un controsenso, o un imbroglio, la immancabile “fregatura” di un prodotto presentato come perfetto. Anche questo aspetto non va nascosto, ma va ricordato che tutti i processi dell’industria elettronica, almeno al giorno d’oggi, sono altamenwww.anesv.it 19


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te inquinanti e quello di produzione dei pannelli solari non può essere da meno. Ma in quest’ultimo caso è il prodotto finito a non essere inquinante ed è qui che sta la differenza. Una riduzione di inquinamento c’è comunque e si può star certi come la ricerca scientifica arriverà anche

a ridurre l’inquinamento nei processi produttivi. Altri svantaggi? Un campo fotovoltaico, che pure rimane funzionante sempre, non può essere utilizzato al 100% in tutti i mesi dell’anno e neanche a tutte le latitudini, ma l’Italia è il paese del sole e rispetto a tanti altri paesi potrebbe trarre il vantaggio maggiore da installazioni di questo tipo. E allora, di nuovo, perché non farlo? Forse perché siamo sempre un po’ diffidenti quando si tratta di cambiamenti, forse perché il momento economico mondiale non invita certo a forti investimenti, o forse perché se ne parla ancora troppo poco e sempre sull’onda emotiva di eventi drammatici come l’incidente nella centrale nucleare di Fukushima o l’ormai eterno tira e molla tra nucleare sì e nucleare no. Oggi la nostra Rivista ha voluto dare il proprio contributo informativo, cercando di fare chiarezza su alcuni punti basilari, anche perché riteniamo che i parchi divertimento possano fare molto in questi termini, con un ritorno vantaggioso per la propria struttura non solo economico. I parchi di divertimento stanno facendo la propria parte: Rainbow Magicland ha il più grande impianto italiano presente in

INFO ANESV

Il punto sulle connessioni temporanee Il 12 ottobre si è tenuto a Milano, presso l’Autorità per l’energia elettrica ed il gas, un incontro con le organizzazioni di categoria dello spettacolo viaggiante. L’ANESV ha segnalato le difficoltà che si sono presentate nelle prime settimane di applicazione dei misuratori e proposto alcuni aggiustamenti. I dirigenti dell’Autorità hanno fatto presente che su alcuni punti quali, ad esempio, quello della tempistica massima per gli allacciamenti, l’Autorità assumerà alcune decisioni. Le complesse procedure che regolano la emanazione dei provvedimenti fanno tuttavia ritenere che sia necessario attendere ancora qualche settimana. L’ANESV ha incontrato il 5 dicembre scorso i dirigenti dell’ENEL, presso la Direzione

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Generale di Roma. Nel corso del colloquio, durato oltre due ore, sono stati segnalati i disservizi prospettati all’Associazione dagli esercenti, e proposte delle soluzioni. I dirigenti dell’ENEL hanno assicurato che è in corso un approfondimento sulle cauzioni/ fideiussioni, per pervenire ad un’unica prestazione annuale, sull’attivazione di call center “evoluto”, che sia in grado di gestire disservizi e mancati allacci, e semplificazione della modulistica, nelle parti non obbligatorie per legge. La cauzione è attualmente di 1€/Kw/giorno per allacci fino a 40Kw e di 2€/Kw/giorno per potenze superiori.


un parco, con ben 6Mw e 60.000 mq, a quelli nei parcheggi di Fiabilandia, ad Italia in Miniatura con i suoi 6.000mq, ad Acquavillage, con 200 Kw/h. Sarebbe auspicabile che tutti ne seguissero l’esempio, a totale beneficio del nostro bel pianeta Terra che già vive di sole, e che potrebbe beneficiarne ancora di più se solo i suoi abitanti facessero scelte importanti con lungimiranza e rispetto per le generazioni future.

Fotovoltaico sulle attrazioni? Pannelli sulle attrazioni? Per gli esercenti itineranti non sarebbe semplice, ma coloro che gestiscono attrazioni permanenti possono veramente valutare la convenienza di realizzare impianti ad energia solare. Ma conviene? Lo chiediamo all’ing. Lorenzo Fasanelli, consulente nel campo delle energie rinnovabili e titolare della Sunlite srl di Roma. Pannelli solari sul tetto di attività commerciali. Come vede questa scelta? (potresti parlare del fatto che un imprenditore, a differenza di un privato, deve valutare una serie di parametri, tra i quali anche il ritorno d’immagine che ha un’attività “pulita”). Sono sempre più numerosi gli imprenditori che decidono di realizzare un impianto fotovoltaico al servizio delle utenze elettriche legate alla propria attività: realizzazioni su coperture di capannoni industriali, sulle tettoie dei distributori di benzina, su parcheggi aziendali sono sempre più diffuse. Tre sono i fattori che concorrono a questa rapida crescita: l’esigenza di ridurre i costi relativi all’energia elettrica - che spesso, tra quelle fisse, costituiscono la voce di spesa più importante - la possibilità di sfruttare ampie superfici ben esposte a disposizione e infine il contributo alla riduzione di CO2. Questo elemento è un beneficio diretto alla comunità, che qualifica l’impresa come virtuosa agli occhi della comunità stessa, sempre più attenta ai temi ambientali. Gli esercenti si chiedono se ci sia una reale convenienza in termini economici. I costi di un impianto sono scesi enormemente negli ultimi anni. Nel 2008 i prezzi

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Anesv Informa si aggiravano sui 20.000 Euro per un impianto da 3 kWp (tipico impianto residenziale) che occupava 25 mq. Oggi lo stesso impianto costa sotto i 10.000 Euro occupa circa 20mq e tra incentivi, rimborsi e autoconsumo si ripaga in meno di 7 anni. Poi, per i 13 anni successivi si continuano a percepire gli incentivi e ad azzerare i costi energetici. Dopodiché terminano gli incentivi, ma l’impianto continua a funzionare. Insomma, una convenienza che dura nel tempo: i produttori dei pannelli ormai forniscono garanzie di durata superiore ai 25 anni. Insomma, questo è il motivo per cui nel momento in cui sto rispondendo a queste domande, il numero di impianti in esercizio sfiora le 300.000 unità, per una potenza complessiva di oltre 11 milioni di kW installati. Ed è un numero che sta crescendo in modo esponenziale.

L’impianto non è utile solo per l’“autoconsumo”, ma consente di ottenere una rendita nei momenti di minore assorbimento dell’attività. Come funziona il meccanismo? L’energia solare è ovviamente disponibile in maggiore quantità nei mesi estivi e ovviamente non è disponibile di notte. L’energia che non viene autoconsumata istantaneamente dall’utenza, viene immessa in rete, contabilizzata e infine rimborsata dal Gestore dei Servizi Energetici (lo stesso che provvede agli incentivi per la produzione) attuando il meccanismo noto come “Scambio sul Posto”. Realizzare un impianto conviene anche se si hanno superfici poco rilevanti? La dimensione minima di un impianto, per poter rientrare nel sistema incentivante è di 1 kWp - o chilowatt picco, unità di misura della potenza teorica massima producibile da un generatore di energia elettrica - ed occupa, a seconda dell’efficienza dei pannelli usati, tra i 5 e gli 8 mq. L’importante è che la copertura non sia ombreggiata e sia ben orientata. L’esposizione ottimale è a Sud anche se con alcune tecnologie (come il silicio amorfo) che lavorano bene anche con la luce diffusa questo fattore è meno determinante. E chi disponesse di un ampio parcheggio, come un parco acquatico, potrebbe dotarlo di pensiline fotovoltaiche? Le pensiline fotovoltaiche sono tra le applicazioni più comuni quando non si ha a disposizione una copertura ben esposta, basta viaggiare in autostrada e fermarsi in autogrill per vederlo con i propri occhi. Con le nuove norme entrate in vigore a metà 2011, gli incentivi sono leggermente meno generosi, ma considerando che chi si dota di pensiline generalmente ha grandi spazi a disposizione e quindi più potenza da installare, grazie alle economie di scala, i tempi di recupero dell’investimento (break-even) sono paragonabili a quelli di un piccolo impianto residenziale.

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Parchi di divertimento

Un successo il Meeting dei parchi acquatici italiani I relatori

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mprese che vogliono crescere. Questa l’immagine del settore dei parchi acquatici che è emersa nel corso del Meeting che si è tenuto a Roma, nella sede sociale, il 23 novembre scorso. Circa quaranta partecipanti hanno accolto l’invito dell’ANESV-Parchi Permanenti Italiani, tra i quali titolari e gestori di strutture acquatiche, costruttori di piscine ma anche rappresentanti di due parchi tematici, interessati al trattamento delle “acque scenografiche” ovvero dell’acqua presente in attrazioni acquatiche. L’evento è stato introdotto dal Massimo Piccaluga, il quale ha portato il saluto della Presidente Christillin, occupata a Torino in altra manifestazione, ed ha sottolineato l’interesse dell’associazione per questa tipologia di imprese, 35 delle quali associate. La relazione di apertura è stata svolta da Rossana Prola, la quale ha riassunto la complessa disciplina delle piscine, con l’Accordo Stato Regioni del 2003, il cui testo rinviava alla competenza concorrente delle regioni, alcune delle quali hanno 24 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

La dott.ssa Rossana Prola, è componente del Gruppo di lavoro Piscine, per la revisione della norma UNI10637. È stata amministratore di società di gestione di piscine e gestisce il portale Professioneacqua.it. È autrice di numerose pubblicazioni tecniche e partecipa come relatrice a numerosi corsi e convegni. Il dott. Fabrizio Crestani di Prominent Italiana, leader europeo nel trattamento acque. Il Gruppo ProMinent, fondato nel 1960, ha realizzato le più famose piscine dei Giochi Olimpici e numerosi parchi Acquatici in tutto il mondo.

normato il settore. In sostanza – ha ribadito Prola – la mancanza di una uniformità d’intenti, dovuta alla frammentazione causata dalle modifiche alla Costituzione del 2001, che ha introdotto la competenza concorrente, nella quale lo Stato fissa principi e le regioni legiferano. La competenza regionale, ha fatto sì che medesimi impianti, magari distanti qualche chilometro, debbano sottostare a diverse discipline, a seconda della regione in cui sono realizzati. “Uno degli esempio di questa confusione – ha affermato al relatrice - è la presenza degli assistenti bagnanti, al generico obbligo introdotto dall’accordo, sono seguite leggi regionali e delibe-


re di Giunta che hanno dato indirizzi diversi”. Rossana Prola ha segnalato che è in corso, presso il Ministero della salute, una revisione dell’Accordo Stato Regioni, ed è quella la sede per operare sui parametri che riguardano la qualità dell’acqua e le altre tipologie di prescrizioni. Tra gli aspetti segnalati nell’intervento, quello dell’obbligo di realizzare un “piano di autocontrollo” - che non è quello previsto dalle norme per la sicurezza dei lavoratori, bensì un adempimento derivante dall’Accordo Stato regioni del 2003 – con l’individuazione del responsabile della piscina e degli impianti tecnologici, la registrazione dei controlli e delle manutenzioni e l’indicazione delle procedure da seguire. Nel corso del dibattito è stato evidenziato che le piscine dei parchi acquatici sono state classificate nell’Accordo con autonoma definizione (A/3), alla quale non è però seguita una specifica regolamentazione. Si è discusso anche della previsione della norma UNI che impone un ricambio dell’acqua del 5% al giorno, ritenuto eccessivo per i parchi acquatici. Riguardo alla norma UNI10637 Prola ha informa-

to che è intendimento della Commissione non stravolgere l’impianto del provvedimento, ma operare con alcune modifiche al testo. Dall’intervento è emersa una reale possibilità di operare a livello regionale, affinché sia riconosciuta al settore una specificità rispetto alle piscine degli hotel o dei centri sportivi, così come è avvenuto in alcune regioni a vantaggio di alcuni settori, come i bed and breakfast. La seconda relazione è stata tenuta da Fabrizio Crestani, il quale ha presentato le novità nell’ambito delle metodologie per la sanificazione dell’acqua delle piscine. Nella esposizione, ricca di elementi tecnici e capace di soddisfare anche i più competenti ascoltatori, sono stati valutati costi e benefici dell’utilizzo di impianti ad ozono, con lampade a raggi UV e dell’elettrolisi per la produzione di cloro. Numerosi sono stati i quesiti posti a Crestani, anche perché numerose strutture hanno impianti realizzati con tecnologie di alcuni anni fa, e necessitano di adeguamenti. I parchi acquatici sono considerati luoghi di spettacolo, soggetti pertanto al rilascio dell’agibilità da parte delle Commissioni di vigilanza ed alla registrazione delle attrazioni introdotta dal DM 18 maggio 2007. Molti sono stati i quesiti che hanno riguardato i rapporto con le Commissioni, relativamente alle prescrizioni sul punto di primo soccorso, e sui rapporti con le Ausl, relativamente agli esiti dei prelievi. Un evento categoriale nella sede associativa costituisce l’occasione per parlare anche della rappresentanza del settore, ancora frammentata. Se ne è parlato informalmente, sottolineando soprattutto l’esigenza di una rappresentanza forte e coesa.

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Parchi di divertimento

Buttafuori nei parchi di divertimento, sì o no? di Maurizio Crisanti

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ddetti alla vigilanza nei parchi di divertimento devono essere iscritti al Registro prefettizio? Questo il tema affrontato nel quesito dell’ANESV presentato al Ministero dell’interno. La questione si è posta con l’emanazione del decreto 6 novembre 2009, che imponeva un generico obbligo di avvalersi di personale di vigilanza, debitamente formato, in tutte le attività di spettacolo e nei pubblici esercizi. Nei successivi aggiornamenti del decreto e nel le circolari applicative il ministero dell’interno ha via via esonerato i pubblici esercizi – modificando con una semplice circolare un obbligo introdotto con decreto – poi sono stati sottratti all’obbligo i cinema, i teatri e gli spettacoli viaggianti, prevedendo invece che “Per i parchi di divertimenti, di cui alla predetta lettera i), le disposizioni del presente decreto si applicano al solo personale addetto a svolgere tutte le attività individuate dall’art. 5.”. Ad una interpretazione letterale, potrebbe sembrare che tutti gli operatori che svolgano

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una delle attività individuate dall’articolo 5 siano tenuti all’iscrizione nel registro prefettizio. L’art. 5 prevede infatti che “1. Nell’esercizio dei compiti di controllo, il personale di cui all’art. 1 del presente decreto procede alle seguenti attività: a) controlli preliminari: a.1) osservazione sommaria dei luoghi per verificare la presenza di eventuali sostanze illecite o oggetti proibiti, nonchè di qualsiasi altro materiale che possa essere impropriamente utilizzato mettendo a rischio l’incolumità o la salute delle persone, con obbligo di immediata comunicazione alle Forze di polizia e alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti; a.2) adozione di ogni iniziativa utile ad evitare che sia creato ostacolo o intralcio all’accessibilità delle vie di fuga e comunque a garantire il regolare svolgimento delle attività di intrattenimento; b) controlli all’atto dell’accesso del pubblico: b.1) presidio degli ingressi dei luoghi di cui al precedente art. 4 e regolamentazione dei flussi di pubblico; b.2) verifica dell’eventuale possesso di un valido titolo di accesso qualora previsto e, nel caso di biglietto nominativo o di un’età minima prevista per l’accesso, verifica del documento di riconoscimento, e del rispetto delle disposizioni che regolano l’accesso; b.3) controllo sommario visivo delle persone, volto a verificare l’eventuale introduzione di sostanze illecite, oggetti proibiti o materiale che comunque possa essere pericoloso per la pubblica incolumità o la salute delle persone, con obbligo di immediata comunicazione alle Forze di polizia ed alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti; c) controlli all’interno del locale: c.1) attività generica di osservazione per la verifica del rispetto delle disposizioni, prescrizioni o regole di comportamento stabilite da

soggetti pubblici o privati; c.2) concorso nelle procedure di primo intervento, che non comporti l’esercizio di pubbliche funzioni, nè l’uso della forza o di altri mezzi di coazione o l’esposizione a profili di rischio, volto a prevenire o interrompere condotte o situazioni potenzialmente pericolose per l’incolumità o la salute delle persone. Resta fermo l’obbligo di immediata segnalazione alle Forze di polizia e alle altre Autorità o strutture pubbliche competenti, cui, a richiesta, deve essere prestata la massima collaborazione.” Ha prevalso invece il buon senso, ed il Ministero ha confermato l’interpretazione dll’ANESV, ovvero che con l’espressione “tutte” si intende “coloro che svolgono unitariamente tutte le funzioni previste dall’art. 5” sottraendo così all’obbligo gli addetti alla biglietteria ed all’assistenza al pubblico.

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Parchi di divertimento

L’Associazione in linea con i Soci

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’ANESV si è dotata di strumenti per essere vicina agli Associati, informandoli con immediatezza sulle novità che riguardano il settore. In questo modo i tempi della comunicazione, che la rivista bimestrale dilata a volte in modo eccessivo, vengono ottimizzati. Attualmente ci sono alcune iniziative che consentono una veloce e continua relazione con gli uffici nazionali. Da qualche tempo è stato adottato l’invio ai Soci di SMS con le novità per il settore. Da anni ai parchi permanenti ed ai parchi avventura viene inoltre inviata periodicamente una newsletter edita dall’Associazione, attraverso la posta elettronica, e dal mese di Gennaio l’ANESV pubblicherà una newsletter specificamente riservata allo spettacolo viaggiante. I Soci che desiderino segnalare il proprio numero di cellulare e l’indirizzo di posta elettronica possono sufficiente contattare la Sezione di appartenenza o scrivere direttamente alla casella email soci@anesv.it o al fax 064403612, per

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essere inseriti nell’archivio e ricevere le informazioni sui propri dispositivi. Ricordiamo inoltre la presenza dell’associazione su Facebook, con gli spazi riservati all’ANESV, a Parchi Permanenti Italiani ed a Parchi Avventura Italiani. Questi strumenti consentono di confrontarsi con i colleghi e con l’organizzazione di categoria, in modo immediato. Infine la pubblicazione online dello scorso numero di questa rivista – effettuata in via sperimentale - ha raggiunto le 1.100 visualizzazioni. In sostanza, ai lettori della rivista in formato cartaceo, stampata in 2.800 copie, si sono aggiunti altri 1.100 lettori.



Parchi di divertimento

La gestione delle criticità nelle giornate di alta affluenza I picchi di presenze all’interno di un parco sono fonte di notevoli disagi sia per il pubblico, sia per gli operatori che si trovano, pur nella necessità di garantire le funzionalità principali della struttura, a dover gestire una crescita esponenziale delle problematiche correlate. Quali i presupposti per prevenirle o mitigarle e quali soluzioni adottare per un intervento sul campo?

A cura di Roberto Canovi

Parksmania.it – Amusement Project

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’incappare in una giornata di altissima affluenza è sicuramente una delle paure più ricorrenti per tutte le persone che programmano di visitare un parco di divertimenti. Ma, come vedremo, può essere altrettanto indesiderabile per chi è chiamato ad operare all’interno del parco stesso. Iniziamo con il punto di vista dell’ospite, che ripone legittime forti aspettative nell’esperienza che andrà a vivere con gli amici o con la propria famiglia all’interno di una struttura che nasce appositamente

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per soddisfare il suo desiderio di trascorrere una giornata divertente e, soprattutto, non stressante. Purtroppo a volte è inevitabile che una giornata storta capiti anche in un parco divertimenti e la conseguenza è – specialmente in quest’epoca dominata da internet – che le lamentele degli ospiti più delusi e insoddisfatti assumano grande rilevanza veicolandosi tramite i forum e i blog. Questo può generare su una parte del pubblico che legge questi commenti la convinzione di trovarsi di fronte ad una struttura deficitaria tot court e non solo in giornate così particolari, che con un po’ di buonsenso si potrebbero anche prevedere ed evitare. Commenti al vetriolo che a volte, premesso che chi paga per ricevere un servizio ha


il pieno diritto di lamentarsi qualora non lo ritenga proporzionato alla spesa effettuata, travalicano però anche il limite di un buonsenso che mai dovrebbe essere superato. Questo accade anche perché la stragrande maggioranza degli ospiti, come peraltro è normale che sia, ignora quali siano le enormi problematiche che devono affrontare le persone che stanno “dall’altra parte della barricata”. Asserendo questo non si vogliono certo giustificare tutti i disservizi, alcuni imputabili anche ad errori di chi gestisce, ma del tentativo di fare comprendere a tutti, anche ai non addetti ai lavori, con quanti diversi punti di vista si possa affrontare questo argomento. Il problema maggiore - lato ospite - è sicuramente quello delle lunghe code da affrontare prima di potere accedere alle attrazioni, ma si registrano sovente lamentele che interessano la pulizia dei servizi igienici, i disservizi legati alla ristorazione, il rapporto con il personale front-line, il deflusso dei veicoli in uscita dai parcheggi e - non ultimo - regolamenti che comprendono prima di tutto le limitazioni di accesso alle attrazioni in termini di altezza, di età, di condizioni fisiche, etc.

Chi è chiamato a gestire queste situazioni, dal direttore generale ai vari responsabili operativi d’area, è perfettamente a conoscenza dei disservizi che possono verificarsi in giornate come ad esempio quelle dei ponti primaverili o in occasione di eventi ormai particolarmente attesi come Halloween del 31 ottobre. E altrettanto perfettamente ne sono a conoscenza i progettisti di parchi; il che ci permette di fare un iniziale breve excursus in merito alle problematiche insite nella realizzazione di una nuova struttura del divertimento relativamente alla capacità di soddisfare quanto più possibile al meglio i propri visitatori. Non si deve poi dimenticare un particolare importante: il parco deve essere sinonimo di divertimento per l’ospite, ma allo stesso tempo è anche business per chi lo realizza e gestisce, dove costi e ricavi devono avere e mantenere il giusto equilibrio per garantire la continuità all’impresa. La conseguenza è che nel progettare una struttura decisamente complessa come un parco, di qualsiasi tipologia esso sia, una delle prime valutazioni da farsi è proprio quella relativa al potenziale bacino di utenti che potranno usufruirne e la conseguente capacità di accoglierli dimensionando il più possibile correttamente www.anesv.it 31


Parchi di divertimento gli spazi, i servizi, le attrazioni e il personale preposto alla completa funzionalità dell’intero complesso, sia front-line che backstage. Tutto questo in linea teorica. Infatti dal momento che non è possibile avvalersi - contrariamente a quanto accade ad esempio per un nuovo Centro Commerciale - di previsioni di afflusso determinabili e costanti, rimangono ampi spazi di errore, che amplificano, come abbiamo già visto, il livello già elevato di difficoltà gestionale. Le case history presenti in Italia, ma non solo, dimostrano come ogni parco abbia storia a sé e soprattutto come aldilà degli indici di penetrazione che vengono comunemente utilizzati per stabilire un dimensionamento il più possibile congruo, le variabili che concorrono a produrre l’esperienza più o meno positiva dell’ospite” sono molte. Tra queste, alcune addirittura ingovernabili, come il meteo; altre solo parzialmente, come i picchi massimi di presenze. Per quanto riguarda il meteo, Disneyland Paris ha dimostrato come in fase di progettazione si possano creare numerosi e utilissimi percorsi al coperto e attrazioni al chiuso, ma risulta ovvio che la spesa maggiore conseguente sia meno giustificata in parchi con numeri di ospiti decisamente minori e oltretutto posizionati, come ad esempio quelli italiani, in aree climaticamente più favorevoli. Molto più complicato mitigare l’effetto “picco di presenza”. Nel dimensionare inizialmente un parco, ma anche nel suo restyling, razionaliz-

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zazione o ampliamento, ci si deve infatti confrontare con due parametri molto importanti: design day e in-ground crowd. Molto sinteticamente, il design day rappresenta il numero complessivo di persone che usufruiscono del parco nel corso di una giornata di media affluenza, utile per definire il dimensionamento generale del parco, mentre l’in-ground crowd rappresenta il numero massimo delle persone contemporaneamente presenti all’interno del parco in una giornata di media affluenza e sul quale vengono tarati il numero, il dimensionamento e la portata oraria di attrazioni e servizi. Risulta dunque assai evidente come nei giorni di bassa affluenza i costi fissi di gestione della struttura non vengono coperti dagli incassi, mentre, altrettanto criticamente, nei giorni di alta affluenza il parco vada incontro all’insoddisfazione dell’ospite e a difficoltà organizzative e gestionali tali da annullare completamente i benefici del maggior incasso: si pensi infatti, come già sottolineato, al passaparola negativo che una giornata di questo tipo provoca. Non essendo quindi sostenibile economicamente una struttura che sia costantemente sovradimensionata nel numero di attrazioni, servizi e personale, la possibilità che, in taluni casi, si oltrepassi la “soglia di vivibilità”, risulta purtroppo fisiologica. Detto questo, dal momento che comunque il parco stesso non ha alcun interesse a lasciare insoddisfatti i propri ospiti, quali soluzioni, compatibilmente con il


budget a disposizione, può dunque adottare? E con quali strumenti? Lo abbiamo chiesto a Danilo Santi, direttore generale di tutti i parchi marchiati Gardaland in Italia: “Possiamo sicuramente affermare che le due situazioni di troppo bassa e troppo alta affluenza sono agli antipodi sia per come si affrontano a livello gestionale che per le soluzioni adottate che, va immediatamente chiarito, possono comunque essere sempre e solo parziali. Se partiamo dall’assunto che l’obiettivo fondamentale è assicurare la maggior soddisfazione dell’ospite – e quindi regalargli un’esperienza memorabile – parlando della bassa affluenza possiamo affermare che da un punto di vista organizzativo questa sia la situazione meno ostica ma anche con un minor numero di possibili stratagemmi adottabili. La soddisfazione dell’ospite è fatta salva, anzi tende ad essere più che accentuata dall’assenza di code, mentre gestionalmente la flessibilità del personale – concordata e non imposta – può si limitare i danni economici derivati dal break even giornaliero non raggiunto, ma mai annullarli. Questa azione si estrinseca praticamente nell’adeguare le fonti di servizio al numero di ospiti previsto, ottimizzando, ad esempio: il numero di casse aperte, sia biglietterie che commerciali il numero di persone addette ai servizi di pulizia o di controllo il numero di esercizi commerciali aperti in alternativa si può avere anche il ricorso più massiccio allo strumento delle ferie Alla base di tutto rimane però l’assunto che le attrazioni debbano funzionare tutte, con il relativo e cruciale supporto manutentivo. Assunto che già di per sé definisce e determina dove porre l’asticella del break even. Su questo, nulla incide l’eventuale diminuzione della portata oraria delle attrazioni attraverso l’utilizzo parziale dei convogli perché gli operatori impiegati sono sempre i medesimi. Un elemento fondamentale a supporto dell’organizzazione e della capacità di far fronte a queste “criticità” sono i dati storici di affluenza, che danno vita alla previsione giornaliera di affluenza che, a sua volta, può dettare tempi e metodi con cui affrontare giornate o periodi di bassa stagione ma anche e soprattutto di alta sta-

gione: qui ogni realtà aziendale ha una sua propria “soglia del dolore”, ossia il numero di presenze oltre il quale si moltiplicano in modo esponenziale le disfunzioni nel servizio e in modo direttamente proporzionale cala la soddisfazione dell’ospite. I mezzi per affrontare questi momenti di crisi da alta affluenza sono più numerosi ma anche meno efficaci, se singolarmente presi, tanto la conflittualità – dettata dalla giusta sensazione di aver buttato il denaro – prevale sempre e comunque su una benché minima razionale accettazione e sulla assoluta chiusura a riconoscere che, a volte, l’errore è commesso dal visitatore stesso nella fase di programmazione della visi-

Flash Parchi

La presidenza IAAPA a Roland Mack Roland Mack è il primo tedesco ad assumere la presidenza dell’Associazione Internazionale dei parchi di divertimento e attrazioni IAAPA (International Association of Amusement Parks and Attractions). Martedì 15 novembre 2011 Roland Mack ha accettato il prestigioso l’incarico nella cornice della fiera specialistica di settore più grande al mondo, IAAPA Attractions Expo svoltasi a Orlando, USA. In futuro lavorerà a fianco dei colleghi del consiglio di amministrazione concentrando l’impegno in modo particolare sullo sviluppo strategico del settore, lo scambio internazionale di esperienza e, soprattutto, l’armonizzazione degli standard di sicurezza. “L’ottimizzazione e l’unificazione mondiale degli standard di sicurezza nell’industria del tempo libero sono due temi che mi stanno particolarmente a cuore”, ha sottolineato Roland Mack. www.anesv.it 33




Parchi di divertimento

ta, più che dal parco e da eventuali pecche organizzative. Ad esempio, quando sceglie i ponti, le feste comandate, i quindici giorni a cavallo di Ferragosto, etc, nonostante le molteplici forme di informazione a disposizione. Questi, in sintesi, gli strumenti utilizzabili sono: ampliamento dell’orario di apertura, con lo spostamento in avanti dell’orario di chiusura uno staff potenziato per questi periodi o giornate “top”, specialmente nei presidi commerciali, food & beverage soprattutto,

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e nei punti nevralgici di pulizia e sicurezza utilizzo delle attrazioni “a pieno carico” potenziamento delle occasioni di intrattenimento come show artistici, animazione itinerante, etc. Vi sono poi anche idee non realizzabili come il sempre richiesto “numero chiuso” sul quale vale la pena spendere una parola: non è praticabile mai per motivi di ordine pubblico e organizzativi insieme. Ad esempio, chi accetterebbe di essere “respinto” all’ingresso dopo aver fatto centinaia di km in auto, con i figli che agognano da mesi di visitare il parco? Qual’è lo strumento comunicativo per informare che raggiunto il numero “x” di visitatori il parco chiude? Con un numeratore a scalare? Le prenotazioni come dovrebbero avvenire? Via web, forse, ma non tutti lo usano, lo conoscono, lo utilizzano. E poi l’azienda come potrebbe regolare la propria organizzazione? Sui prenotati e poi nessun altro? Come potrebbe poi informare le persone di NON venire il tal giorno al parco perché “esaurito”? Per esperienza diretta, pur apponendo cartelli informativi alle biglietterie che sconsigliano l’ingresso per alta affluenza, nessuna famiglia ha mai cambiato idea. Per essere propositivi, ritengo che la solu-


zione più praticabile e utilizzabile sia l’informazione quanto più in tempo reale, sia all’ingresso del parco che sul sito. Non è certo una soluzione perfetta, ma può far evitare di spendere i soldi scorrettamente. Oltretutto non dimentichiamoci mai che è un chiaro obiettivo aziendale quello di fare in modo che le persone ripetano nel tempo la visita e quindi è un vantaggio anche nostro il fare spendere bene e con soddisfazione i soldi ai potenziali ospiti. Dunque: affluenza giornaliera prevista segnalata anche direttamente online, usando il sistema del bollino rosso, giallo e verde; call center che informino sia su meteo che afflusso previsto; tempi di attesa alle attrazioni on line o esposti alle biglietterie tramite maxi schermi. Non ultima, la soluzione più razionale: la stagione di apertura è di oltre 200 giorni, di cui ad alta affluenza non più del 25%; basta una telefonata o un’occhiata al sito internet per avere tutte le informazioni sui 150 giorni rimanenti ed evitare quello che tutti noi vogliamo evitare: una giornata memorabile al negativo”. Dopo avere registrato il parere di chi ogni giorno, sul campo, cerca di applicare le soluzioni possibili sull’esistente, resta una considerazione finale che attiene sia all’aspetto progettuale che alla gestione economica. Se, come abbiamo visto, in linea teorica quasi tutti i disagi potrebbero essere eliminati con un sovradimensionamento già in fase progettuale – o nel corso degli anni a parco operativo – del numero di attrazioni e servizi, risulta chiaro che il costo conseguente del biglietto d’ingresso porterebbe il parco fuori del mercato. L’unica soluzione adottabile, almeno per quanto riguarda il problema delle code, è data dall’inserimento di attrazioni ad altissima portata oraria – superiore alle 1200 unità – così come ha fatto sistematicamente Europa Park negli ultimi 10 anni. Il parco tedesco, e non a caso, ha nel frattempo ulteriormente aumentato il numero dei visitatori, ma nonostante questo, ha abbassato comunque la media dei tempi di attesa. È chiaro che Europa Park rappresenta un caso particolare, anche perché da sempre reinveste praticamente tutto l’utile di gestione nella struttura stessa, potendosi permettere interventi ad altri preclusi da

differenti politiche economiche. Ciò non significa che questo tipo di intervento sia sempre impraticabile e soprattutto sbagliato, anzi. I fatti lo dimostrano, dal momento che a fronte dei successi di Europa Park sui tempi di attesa nelle code, una delle cause principali delle enormi difficoltà che ha incontrato Rainbow MagicLand nel corso del suo primo anno di attività è stata proprio la bassa capacità oraria delle attrazioni realizzate. Nel caso specifico, si è trattato di errori – anche clamorosi, come nel caso di “Drakkar” – compiuti su tipologie di attrazioni che normalmente hanno altissima capacità oraria e dunque nel corso dell’inverno sicuramente verranno adottate soluzioni correttive sulle attrazioni stesse in modo da permettere agli ospiti di godere in futuro di un’esperienza di visita migliore. Ma in ogni caso, l’unica soluzione veramente consigliabile per chi decide di investire il proprio tempo libero nel divertimento che solo un parco sa dare, è quella di essere suoi ospiti nelle giornate di media affluenza evitando, proprio come si fa in autostrada, i giorni da “bollino rosso”.

Flash Parchi

Edenlandia, bando europeo dopo il fallimento Entro il 31 gennaio prossimo sarà emanato il bando di gara internazionale per affidare l’area Di Endelnadnia e dello zoo a soggetti qualificati, i quali dovranno realizzare la nuova città del divertimento, che dovrà sorgere sui 138mila metri quadrati di Edenlandia, zoo ed ex cinodromo. «Siamo intervenuti su una situazione critica durata per anni e dovuta al fallimento della società privata che gestiva le strutture — ha commentato il sindaco de Magistris — Ora, con questo atto, si evita la chiusura e si tutelano posti di lavoro, oltre a perseguire l’obiettivo di disegnare un programma di intervento che cambi il quartiere. Con il progetto, la zona sarà inoltre rilanciata anche sul fronte del turismo: potremmo avere una nuova area del divertimento al servizio di napoletani e visitatori. Per quanto riguarda lo zoo, sensibili alle sollecitazioni che arrivano da tutta Italia per un suo superamento, stiamo lavorando per garantire il diritto alla salute degli animali presso idonee strutture, puntando su una completa riconversione».

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Parchi avventura

Il terzo meeting dei parchi avventura

È possibile ascoltare gli interventi in MP3 collegandosi al sito www. parchiavventuraitaliani.it

di Maurizio Crisanti

U

n buon meeting, quello dei parchi avventura, organizzata da Parchi Avventura Italiani, che si è tenuto nella sede dell’AGIS lo scorso 1° dicembre. Circa 80 partecipanti hanno preso parte alla giornata,

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che si è aperta con il saluto di Massimo Piccaluga, vicepresidente vicario dell’ANESV. Franco Di Carlo, presidente di Parchi Avventura Italiani, ha introdotto la giornata segnalando le più recenti iniziative intraprese nei primi mesi del suo nuovo mandato. Di Carlo ha presentato l’iniziativa inerente la cartellonistica turistica, che comporta una integrazione al Codice della Strada e l’accordo con il Collegio Nazionale delle Guide Alpine, inerente la formazione degli addetti. Ha quindi preso la parola Giorgio Gozzi, che ha trattato il tema delle coperture assicurative di responsabilità civile per attività a carattere ludico sportivo. Gozzi ha presentato la polizza che copre gli infortuni degli sportivi che aderiscono ad alcuni enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. “Nei


parchi avventura – ha ricordato Gozzi – non c’è obbligo di assicurazione. Tuttavia è indispensabile avere una copertura assicurativa. Tuttavia mentre negli infortuni tipici dell’attività sportiva il risarcimento avviene sulla base di somme individuate da un’apposita tabella, nella responsabilità civile è un ginepraio. La responsabilità civile copre infatti il mancato guadagno, i danni morali, il danno estetico, il danno morale, il danno che non finisce mai.. e le richieste sono spesso ingiustificate. Le compagnie resistono pochissimo alle richieste sconsiderate perché conviene transare, magari con il 10 per cento della richiesta, che accantonare somme ingenti, come prevede la legge, per anni, fino a che il magistrato non decide”. Ne è seguito un dibattito con il quale si è conclusa la prima parte dell’evento. Dagli interventi sono emerse le difficoltà delle Compagnie a assicurare rischi di questa natura, ed alcune criticità emerse nella gestione della polizza che numerosi associati hanno stipulato con SARA Assicurazioni. Su questo aspetto sono in corso approfondimenti, che coinvolgono l’ISVAP. Nella ripresa pomeridiana, Luigi Silvestri, commercialista, ha presentato ampiamente il regime fiscale delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive. Sono stati numerosi gli spunti derivanti dall’esposizione del consulente fiscale, alcuni dei quali saranno approfonditi dall’Associazione per verificare se, e a quali condizioni, sia possibile gestire percorsi acrobatici attraverso questo tipo di inquadramento aziendale. “Dai verbali che ho visto il problema principale è che in questi casi l’Agenzia delle entrate contesta la temporaneità dell’adesione, perché magari la prestazione avviene una volta all’anno, o una volta nella vita”. Silvestri ha commentato inoltre la risoluzione 38/E del 2010, con la quale è stato confermato che non solo le attività delle ASD fruiscono della presunzione della non commerciabilità delle prestazioni, ma anche la società sportiva dilettantistica può svolgere attività a favore di non soci, “in quanto l’agevolazione si applica lo stesso, a condizione che coloro che usufruiscono della struttura sportiva, anche se non soci, sono affiliati ad un ente di promozione sportiva. In sostanza, l’agevolazione relativa alla non commercialità dei proventi e come tale gode dei benefici relativi. Concludo – ha detto Silvestri – po-

nendo alla vostra attenzione il tema della cooperativa. Questa non era stata prevista dal legislatore, ma con la legge 128/2004 ha esteso alle cooperative le agevolazioni dell’ambito sportivo. Il vantaggio è che, a differenza della società, per diventare soci di una cooperativa non sono necessari gli adempimenti notarili connessi alle società. È sufficiente una domanda: se divento socio della cooperativa e questa è affiliata ad un ente di promozione, in sostanza vengono estesi i benefici già descritti”. In conclusione Silvestri ha tuttavia ribadito il carattere esclusivo di attività di promozione o istruzione e formazione sportiva per usufruire delle agevolazioni del settore sportivo. www.anesv.it 39


Parchi avventura

Bruno Molea, presidente di AICS, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, ha presentato le attività della sua organizzazione, ed i vantaggi derivanti dall’affiliazione. “Abbiamo cinquant’anni, 860mila soci e 111 sedi provinciali. Tra le nostri punti di forza le coperture assicurative, l’aspetto legislativo e fiscale, l’informazione ai soci, attraverso numerosi strumenti stampati ed online, e in seguito quindi l’intervento di Andrea Russo, avvocato e giurista d’impresa, che ha evidenziato le principali tipologie di rapporti di lavoro, segnalandone vantaggi e criticità di ogni singola tipologia di inquadramento. Sul contratto di lavoro intermittente e sul contratto di lavoro ripartito il relatore si è soffermato in modo particolare, segnalandoli per la flessibilità e opportunità di adottarli per attività stagionali a carattere ludico o turistico. Russo si è soffermato anche sul nuovo contratto di apprendistato “che è estremamente conveniente per il datore di lavoro, e molto flessibile. Dal punto di vista contributivo è un contratto quasi a costo zero. Inoltre ora questa formula è rivolta non più ai giovani, ma è stato esteso a qualsiasi settore produttivo e agli inscritti alle liste di mobilità, a prescindere dall’aspetto anagrafico”. All’intervento dell’avv. Russo è seguito un dibattito, nel corso del quale sono emersi i vantaggi derivanti dall’utilizzo dei buoni-lavoro e l’opportunità di

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promuovere la stipula di un contratto collettivo nazionale di lavoro che regolamenti le prestazioni degli addetti ai parchi avventura. Franco Di Carlo ha concluso i lavori ricordando che l’Associazione sta studiano una diversa modalità di organizzazione di eventi di questo tipo, che unisca l’aspetto informativo alle esigenze di una associazione di categoria ed all’interesse per i partecipanti riguardo alla presentazione di prodotti destinati al settore. Nel corso della giornata, particolare interesse ha riscosso infatti l’esposizione di prodotti C.A.M.P., Ferriere G.Cima, Bornack e Edelridl, con i loro sistemi di “moschettoni intelligenti”.



Eventi

Trasformare la fantasia in realtà produttiva Conferenza internazionale del settore. Attrazioni per parchi divertimento

O

ltre 140 persone hanno partecipato alla seconda conferenza internazionale sulle attrazioni si è tenuta a Reggio Emilia il 25 ottobre scorso. La riunione, aperta dall’intervento di Andrea Munari, presidente dell’ANCASVI, ha consentito di fare il punto della situazione sul comparto della produzione di attrazioni. Numerosi i temi trattati dai relatori, tra i quali Jean Pier Lacour, proveniente da Disneyland Resort Paris, il quale ha presentato i criteri con i quali le persone con disabilità vengono ammesse alla fruizione delle attrazioni. La normativa francese, che impone l’obbligo di dare priorità nelle file, viene gestita mediante il rilascio di una sorta di tesserino, compilato da un colla42 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

boratore del parco nel corso di un colloquio con l’ospite, nel quale alcuni pittogrammi illustrano le capacità fisiche dei circa 65.000 ospiti annui con disabilità. Le attrazioni del parco sono fruibili secondo il grado di abilità, e classificate in attrazioni per tutti ed attrazioni per il cui utilizzo sono richieste particolari abilità e condizioni fisiche. A seguire Sergio Silvestre, coordinatore del Coordown, ha presentato la Sindrome di Down e ricordato le difficoltà di accesso ad alcuni parchi di divertimento. Successivamente Barazzoni ha presentato l’attività di progettazione dei parchi di divertimento. Alberto Zamperla ha presentato l’esperienza dell’apertura del parco di Coney Island, a New York, riaperto in 100 giorni con enorme impegno e e massima disponibilità da parte dell’Amministrazione e del Sindaco


Bloomberg. I numeri con Karen Stanley, per IAAPA Europe, ha presentato le attività dell’associazione europea, Molto atteso anche l’intervento di Giulio De Palma, in rappresentanza del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, il quale ha presentato le proposte di modifica del decreto 18 maggio 2007, con la semplificazione delle procedure per la registrazione delle Piccole attrazioni. Gli aspetti assicurativi sono stati trattati da alcuni esponenti della JTL e della compagnia QBE. Ha concluso gli interventi Gianni Chiari, segretario dell’AiCE, che ha organizzato l’evento per ANCASVI, il quale ha ricordato il ruolo dei rappresentanti italiani, il cui merito è

quello di aver offerto un apporto essenziale alla emanazione della norma EN13814. Attualmente i rappresentanti dei costruttori italiani stanno elaborando il testo per la revisione della norma europea, partecipano ai lavori di armonizzazione con le norme ASTM e sono rappresentati nel comitato che sta elaborando un progetto di norma ISO. Una giornata di studio, quella di Reggio Emilia, che ha visto presenti i rappresentanti delle imprese costruttrici, di tutti i più grandi parchi di divertimento italiani ed ospiti internazionali di grande rilievo.

L’intervento di Andrea Munari

S

ono lieto di incontrarvi qui a Reggio Emila in occasione di questa conferenza internazionale, in questo nuovo e moderno Auditoriom – “L. Malaguzzi “ Una breve premessa circa questo luogo… in particolare per informare i ns. Ospiti internazionali… Quando la D.sa Bartoli, della Camera di Commercio di Reggio Emilia ci ha proposto di tenere la conferenza in questo prestigiosa sede, sede di Reggio Children, io e Gianni Chiari abbiamo fatto un sopralluogo allorché ho provato una certa emozione nel ricordare che, è in questo quartiere di Reggio Emilia che avevano la sede ed operavano le ditte storiche del ns settore (ed alcune hanno ancora la sede) – come la Soli, la SDC, la Flli Barbieri, la I.E.Park. Il mio pensiero corre nel pensare che siamo di fianco alla sede storica delle ex-Officine Reggiane ove molti dei fondatori di queste ditte sono stati operai specializzati. Questo per richiamare il legame storico che il settore ha con questo territorio, Oggi alcune di queste ditte non ci sono più ma in realtà continuano, riorganizzate in nuove e più moderne compagini societarie rinvigorendo questa tradizione che per la città di Reggio Emilia ha avuto inizio oltre 80 anni fa.

Se la prima conferenza, due anni fa, era tutto sommato introduttiva del settore, oggi vogliamo addentrarci, spiegare e capire meglio certi problemi e le sue potenzialita’. Il titolo della conferenza non credo abbia bisogno di tante spiegazioni ci è sembrato eloquente – “trasformare la fantasia in realtà produttiva”; Ricorderete la citazione del prof.basini dell’univ.di Parma, …siamo quel settore, sospeso tra l’industria e l’artigianato dei “costruttori dei sogni dei bambini” – “grandi maestri arti-

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Eventi giani” che risolvono problemi delicati con l’inventiva vulcanica dello scienziato unita al tocco del pennello più fine dell’artista

Scenario post crisi – diamo un po’ di numeri…

– Il 93% delle ns ditte prevedono per il 2012 stessi livelli occupazionali (68%) o incrementi (25%) 2/3 delle imprese hanno da 1 a 20 dipendenti; 1/3 da 20 a 50 dipendenti, alcune ditte superano i 50 dipendenti diretti. Indotto La valutazione dell’indotto è fondamentale, ed è ancora argomento da approfondire (72% lo reputa importante) ma è un dato da approfondire in modo più scientifico che nessuno ha avuto modo di fare.

Nell’anno considerato il peggiore nell’economia mondiale, quantomeno da 60-70 anni a questa parte, il 2009 abbiamo accusato, un pesante – 20%; ma nel corso del 2010 abbiamo arrestato la flessione. Quest’anno è in corso la ripresa. I dati di Problemi delle ditte italiane: giungo sono confortanti. Vedremo come si concludeAdempimenti burocratici 87,5% rà il secondo semestre 2011. Concorrenza internazionale paesi emergenti 68,8% Dai dati ufficiali export, di Vendite nel mercato nazionale 53,1% ICE aggiornati al 30/6/11 e proiettati sulla fine di que- Troppe fiere/esposizioni e/o alti costi 56,3% sto anno, dicono che do- Alti costi di promozione 50,0% vremmo essere, comples- Accesso al credito 28,1% sivamente, prossimi al Internazionalizzazione 9,4% raggiungimento di livelli Formazione e/o ricerca del personale specializzato 43,8% pre-crisi. Tra questi dati credo vada segnalato che è in atto una Reperibilità personale tecnico ripresa nonostante l’ulteriore crollo delle Il 65% delle imprese ha difficoltà a reperiesportazioni verso il medio oriente, avve- re personale specializzato. Montatori spenuta pesantemente nel 2010 e continuata cializzati – progettisti e disegnatori tecanche nel 2011. (ricordo che, dati ICE pre- nici meccanici ed elettrici – tornitori ed crisi, il medio oriente valeva circa il 25% addetti alle macchine utensili e/o cnc. nei livelli di export) – pertanto questo è un Riteniamo che, come spesso è successo in segnale importante da tenere in conside- passato, con il dialogo concreto tra le parrazione per i prossimi mesi ed anni. Dal ti (costruttori, operatori, amministraziosondaggio curato dal collega della segrete- ni, enti locali e nazionali), molte delle quali ria tecnica, Claudio Boni di ANCASVI, che sono riunite qui oggi, potremo risolvere tutringrazio a nome di tutta l’associazione, ta una serie di problemi che oggi sentiamo… possiamo ricavare altri dati interessanti La crisi internazionale non è risolta, anzi potrebbe riguardanti i costruttori di attrazioni per ulteriormente aggravarsi, quindi serve massima ati parchi divertimento italiani (dati da 32 tenzione e coesione. ditte italiane): Mi chiedeva una giornalista nei giorni scorsi, cosa serve al vs. settore? La prima cosa che ho risposto è – oltre il 70% delle imprese ha avuto un stata, lasciateci fare gli imprenditori. Vogliamo fare calo dal 1 al 20%; impresa, in uno stato che apprezzi e tuteli l’impresa. – un 18% non ha avuto cali oppure ha avu- Non ci sono ricette speciali. Serve buon senso, semto incrementi di export. plicemente buon senso; l’Italia è un grande ed im– 56% delle ns. Ditte esporta oltre il 60% portante paese. Deve solo trovare spirito di unità, del fatturato. di squadra per affermarsi meglio. La concorrenza – 25% esporta dal 30 al 60% del fatturato internazionale non ci deve spaventare più di tanto, – 18% esporta fino al 30% del fatturato ritengo che alla lunga qualità dei ns. Prodotti ed il – 53% delle ns. Aziende ha fatto assunzio- loro design prevarremo nei mercati. Non è facile reani nel 2009/10. lizzare queste macchine. Necessitiamo di coordina– 8% delle ns. Imprese hanno fatto ricorso re meglio, con minori sprechi e più efficienza le ns. al cio o licenziamenti Azioni… in poche parole essere più competitivi. – Il 90% delle ns ditte confermano o incre- Ci stiamo presentando, credo in un modo mentano il livello occupazionale; nuovo e migliore al ministero dello svi44 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011


luppo economico, le Camere di Commercio, le associazioni di categoria come Cna, Associazione Industriali, Api, ed il mondo finanziario. Anche questo potrà portare risultati. Solo così potremo mantenere (quello che Marco Fortis – docente Università Cattolica di Milano nel 2005 ha chiamato “primato di produzione ed esportazione di giostre” che è riconosciuto tra le eccellenze del Made in Italy.

Ancasvi 2011, 25 anni! La ns associazione celebra quest’anno 25 anni dalla fondazione avvenuta nel 1986. Oggi abbiamo 50 ditte associate e speriamo di incrementare il numero di ditte associate nel prossimo semestre. Stiamo cercando di fare fede alla ns. missione, ovvero di favorire e promuovere tutte le attività volte allo sviluppo del settore, affrontando tematiche comuni alle aziende associate e di porci come autorevole rappresentanza nel settore ed agevolare creazione di proficui rapporti con le varie istituzioni. I miei colleghi negli interventi che seguiranno fino al pomeriggio inoltrato e come descritto nell’agenda della conferenza vi potranno meglio illustrare ed in modo approfondito gli aspetti specifici nei quali siamo occupati o che abbiamo promosso, ed altri che portiamo avanti non solo a livello nazionale ma anche internazionale. Tale mole di lavoro, è in parte descritto nel newsletter che trovate distribuito tra gli atti della conferenza e lo troverete pubblicato su internet nel ns. sito. Non posso, non ricordare e ringraziare il concreto appoggio che la Camera di Commercio di Reggio Emilia ci sta dando a beneficio delle aziende reggiane, ma anche beneficio di tutto il settore nazionale ed internazionale nell’avere co-promosso questa conferenza; senza di loro non avremmo potuto tenere questa giornata. Spero che questa migliore collaborazione tra Ancasvi e Camere di Commercio continui, sia di esempio e sia imitato anche fuori provincia di RE. Siamo appoggiati anche dalla CNA e da INDUSTRIALI REGGIO EMILIA. Dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna e nel mondo assicurativo JLT che sono nostri Sposor per questa giornata; solo con questa sinergia, potremo meglio organizzarci per imporci nel mercato iper-competitivo di oggi.

Ministero sviluppo economico Sapete che è iniziato un dialogo concreto con ministero sviluppo economico. Come Ancasvi siamo stati invitati agli stati generali dell’exwww.anesv.it 45


Eventi port che si terranno a Roma, al palazzo dei congressi tra 3 giorni. Nel corso del 2010 abbiamo concordato un programma per il biennio 2011-2012; ma nel momento di essere messo in atto, come voi tutti sapete ICE che è il braccio operativo di MSE è stata soppressa e quindi attendiamo di riprendere, le attività.

casvi, che terrà la segreteria del comitato tecnico normativo europeo CENTC152. Di questo argomento vi parlerà il collega Gianni Chiari.

Proprietà Intellettuale

Ci sono le premesse per continuare ad essere un settore vigoroso credo che valutare bene il settore di attività sia un aspetto molto importante; operiamo al servizio dell’industria del turismo e del tempo libero, oggi il “divertimento” è un concetto universalmente condiviso e recepito. Mi spiego meglio… La funzione sociale del divertimento è accettata e si è consolidata ovunque. È per questo che esportiamo prodotti praticamente in tutti i paesi del mondo; l’accrescimento di domanda e di sicurezza dei prodotti per i parchi divertimento, associati alla fantasia dei tanti ns. Creativi (designer), coniugata ad una offerta sistemica che includa finanza e servizi si potrà consolidare e mi auguro migliorare i dati export del made in italy dell’amusement, possibilmente… senza trascurare un punto fondamentale… La domanda interna ! Permane il vero ed irrisolto problema – il punto che più mi ha colpito della prima conferenza di due anni fa. Questa leadership produttiva potrà continuare ad affermarsi, ma ha anche bisogno della domanda interna, e qui mi rivolgo ai parchi italiani, che acquistino il made in italy, ma chiedo agli operatori italiani ed alle istituzioni italiane che contribuiscano a spezzare quel circolo vizioso che sta affossando taluni settori del mercato nazionale ripensando ai propri ruoli. La fantasia ed il tempo libero, sono anche opportunità di lavoro e di creazione di valore aggiunto. Circa la necessità di reperire competenze professionali, tecniche diamo maggiore peso a forme più snelle di lungo apprendistato; non è semplice per noi formare personale adatto al ns settore. Per noi il rapporto con il territorio è fondamentale qui troviamo le migliori professionalità e componenti di alta qualità verificare bene e meglio com’e articolato la subfornitura nel ns. Settore è un aspetto importantissimo per essere competitivi. La burocrazia italiana: è

Un argomento importante è la difesa proprietà intellettuale da parte dei ns. imprenditori; è fondamentale per lo sviluppo futuro del ns settore. Riteniamo vada affrontato su due piani, da una parte una migliore comprensione del problema a livello nazionale, ma contestualmente ma il problema è comune a tutto il settore europeo, …ai ns. Colleghi tedeschi, olandesi e non solo….l’aggressione che il settore sta subendo, in modo particolare dai paesi asiatici – Cina in primis è un argomento che ci preoccupante. Di questo argomento ne parlerà il collega di Aice Gerry Robinson, anche in rappresentanza di Eaasi, quindi a nome di tutta le ditte europee del settore. Per il 2013 speriamo di vedere conclusa la fase di revisione della norma tecnica europea del settore. È stato firmato meno di un mese fa a Londra, a margine della fiera EAS, l’accordo tra le associazioni Iaapa-AiceEaasi ed An-

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Prospettive dei costruttori


il primo problema, che assilla il 87% delle ns ditte. È molto difficile sostenere la competizione internazionale con questo gravame di adempimenti burocratici. Ci uniamo con tutti coloro che chiedono, con forza, meno burocrazia e semplificazione, mentre ciò si aggrava anno dopo anno. Proveniamo da una crisi internazionale che ha messo a dura prova i ns margini di resistenza e tutto sommato, grazie all’abnegazione di veri imprenditori, siamo rimasti abbastanza competitivi, ma urge liberare nuove energie in modo tale da consentirci di poter esprimere al meglio il ns. Potenziale.

Conclusioni In questi due anni abbiamo iniziato un dialogo tra imprese-consorzi-associazioni per valorizzare appieno e meglio un progetto di leadership italiana dell’amusement. Vogliamo tutelare il Made in Italy dell’amusement anche con una migliore visibilità. Ancasvi ha migliorato la ns massa critica, siamo passati da 30 a 50 associati e presto mi auguro che si possa raggiungere e superare i 60 associati. Continueremo nel sviluppare una progettualità condivisa con ministero sviluppo economico. Monitoriamo come possa essere sbloccato il mercato interno insieme alle associazioni degli esercenti. C’è un esigenza di fare adottare nei mercati emergenti spesso sprovvisti di normative, le normative europee. Ciò porterebbe al miglioramento della sicurezza in generale e creare maggiore interesse per l’acquisto del nuovo o di un buon materiale usato. Concentriamoci sui mercati emergenti del BRIC. Ci sono problematiche doganali segnalate ed irrisolte da molto tempo. Autorizzazioni e/o problematiche doganali (dazi). Ci sono paradossi per i quali alcuni paesi tra i mercati emergenti non possono ricevere materiali usati (ancorché vengano richiesti dagli operatori). Sono gli stessi paesi che oggi ci fanno concorrenza nei mercati mondiali ed anche in italia, (con prodotti spesso copiati) e fin qui di fatto è normalità. Ma sono gli stessi paesi che ci impediscono di esportare là i nostri materiali usati) per vetuste normative nazionali spesso dovute a ragioni più protezionistiche legate a vecchi modelli economici. www.anesv.it 47


Eventi Bisogna lavorare su questa mancanza di reciprocità commerciale in certi mercati e necessitiamo del supporto delle istituzioni nazionali. Manteniamo aggiornate ed allineate le normative nazionali/europee/ ed americane. Mentre stiamo partecipando al progetto di norma mondiale ISO. Proprietà intellettuali: finora nel nostro settore pochi hanno avuto lungimiranza tutelandosi su questo fronte. Oggi rischiamo di pagare un caro prezzo. Spesso le dimensioni aziendali e le competenze non sono sufficienti per fronteggiare questo problema. Dobbiamo trovare aiuto su questo fronte. Sarebbe bello premiare le ditte innovatrici che investono in sicurezza e nuovi prodotti. Studiamo meglio il settore dell’amusement, il legame con il territorio, organizziamolo meglio in modo più moderno lungimirante e professionale; si conti-

nuerà a creare lavoro-occupazione e ricchezza, come è avvenuto, almeno per questa città a Reggio Emilia da oltre 80 anni a questa parte. Concludo leggendovi un breve ma profondo pensiero di GAETANO TALARICO – presidente ANSVA-CONFESERCENTI – Regione Sicilia – dicembre1991, che ho avuto modo di conoscere ed a cui mando un caro saluto, tratto da una pubblicazione di sue lettere e pensieri sul mondo dei parchi divertimento: Sarebbe meraviglioso poter dimostrare a noi stessi ed a coloro ce gestiscono il potere che noi siamo un a forza lavoro che è riuscita e riesce a trasformare la fantasia in realtà produttiva, che siamo operatori da considerare seriamente e che vuole il diritto di lavorare e vivere. Sarebbe motivo di orgoglio poter dire che noi siamo uniti per costruire il nostro futuro.

L’intervento di Evelina Christillin Evelina Christillin aveva confermato la presenza, ma una forma influenzale non le ha permesso di raggiungere Reggio Emilia. Massimo Piccaluga ha quindi portato il saluto della Presidente dell’ANESV e dato lettura del suo intervento.

È

già un anno, in questi giorni, che sono presidente dell’ANESV. Lo sono diventata perché ho accettato l’invito di un amico, Massimo Piccaluga, a collaborare con un’associazione che, da oltre sessant’anni, rappresenta il mondo dello spettacolo viaggiante itinerante ed i grandi parchi di divertimento. Un mondo variegato, composto da piccole imprese familiari ed aziende con oltre mille dipendenti. Un comparto che svolge un’attività in condizioni difficili, con costi rilevanti. In questi dodici mesi ho partecipato a numerose riunioni in varie 48 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

città d’Italia, ed ho preso contatto con il mondo dello spettacolo viaggiante, che conoscevo solo per le mie esperienze di mamma. Ho incontrato persone capaci di far divertire la gente, con una naturale vocazione alla fatica, alla creatività ed alla manualità. Una categoria, quella degli esercenti itineranti, che è chiamata continuamente a confrontarsi con le nuove forme di divertimento, quelle che trattengono le persone a casa, davanti a enormi schermi televisivi, al computer o alle console per i giochi elettronici. Queste nuove abitudini si pongono all’opposto dell’attività svolta nei parchi di divertimento, temporanei o permanenti, che svolgono ancora oggi quella “funzione sociale”, riconosciuta nel 1968 dalla legge 337. Le giostre, come tutti le chiamiamo, inducono le persone ad incontrarsi in un contesto nato per la socializzazione. Famiglie, gruppi di adolescenti, nonni e nipoti, costituiscono un pub-



Eventi blico intergenerazionale, ormai attratto non solo dallo spettacolo viaggiante, ma dalle nuove cattedrali della Domenica, i centri commerciali, nei quali – non a caso – vengono installate attrazioni da parco di divertimento. Il confronto tra lo spettacolo viaggiante e le nuove forme di impiego del tempo libero è perdente? Dagli elementi di valutazione che raccolgo conversando con gli esercenti, non direi. Porto un esempio di questi giorni: vivo a Torino, dove recentemente ha aperto alla Pellerina un luna park composto da circa cento esercenti. Nelle ultime quattro Domeniche, complice il bel tempo, il parco ha registrato un successo inaspettato. Probabilmente dipende dal fatto che nelle città c’è l’esigenza di fruire degli spazi verdi, di muoversi con i propri familiari ed amici per vivere esperienze da ricordare. Non credo, francamente, che un bambino possa dimenticare, anche a distanza di anni, una bella giornata sulle giostre, siano esse installate in una sagra di paese o un grande parco di divertimenti. È questo il grande valore, anche sul piano direi, della ”offerta commerciale”, di questo settore. Un valore che va assolutamente protetto e sviluppato, conformandosi all’evoluzione che stanno subendo le attrazioni da divertimento. Lo scorso Ottobre, qualche minuto prima di assumere la presidenza dell’ANESV, ho visitato a Roma la fiera europea, ed ho conosciuto alcuni tra i più importanti produttori di attrazioni, o costruttori, come vengono definiti nel settore, valorizzando il passato direi “artigianale” di alcune imprese. Ho apprezzato le belle realizzazioni e sono rimasta sorpresa nell’apprendere alcuni dati relativi al valore delle esportazioni. Anche la ricerca appena presentata da Andrea Munari mi conferma che non sbagliavo quando, visitata l’esposizione, avevo percepito l’importanza di questo comparto produttivo, nel contesto non solo italiano, ma internazionale. La manifestazione di oggi lo conferma. Dobbiamo fare veramente qualcosa per questo settore, nel quale è importante creare sinergie tra il mondo della produzione e quello dell’esercizio. Come presidente dell’Associazione dei gestori, ho affrontato alcune problematiche, che riguardano gli aspetti autorizzatori e le normative di sicurezza, fino a quello più recente, relativo alle tariffe elettriche, ma credo che una più assidua interlo50 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

cuzione con i Ministeri competenti possa restituire al settore una nuova immagine, maggiormente rispondente ai dati produttivi ed occupazionali, ed alla risposta del pubblico. Attualmente disponiamo solo dei dati della SIAE, non completi, dai quali emerge comunque che oltre 13 milioni di persone visitano annualmente i parchi di divertimento soggetti alla raccolta dati dell’ufficio statistico. È facile immaginare che i numeri siano molto più grandi e che, di conseguenza, troppo piccola sia ancora l’attenzione delle istituzioni verso questo settore. A livello ministeriale stiamo operando affinché anche le imprese che acquistano le attrazioni attraverso un leasing siano ammesse al contributo tratto dal Fondo Unico Spettacolo. So che questo è un tema particolarmente sentito in tutto il settore, anche dalle imprese costruttrici. Negli ultimi anni, anche a causa del ridotto numero di istanze, gli acquisti sono stati finanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali con aliquote di circa il 30 per cento, assolutamente non disprezzabili, visto il quadro economico preoccupante. Credo che sia chiaro a tutti che questi contributi, senza un associazione di categoria che ne rivendichi continuamente il diritto e la necessità, sarebbero stati soppressi da anni, a favore di altre attività di spettacolo verso le quali il mondo politico mostra da sempre maggiore attenzione. La nostra Associazione ha da sempre contribuito all’acquisizione di nuove consapevolezze negli esercenti, a promuovere scelte orientate a maggiore professionalità, a formare gli esercenti sui temi della sicurezza. Credo che attualmente la missione dell’ANESV sia quella di operare su due fronti. Quello interno, categoriale, nel quale c’è necessità di nuove regole e di potenziare le conoscenze di alcune imprese, alle prese con la presentazione delle domande online negli Sportelli Unici per le attività produttive, o con l’assegnazione dei codici identificativi delle attrazioni. Indubbiamente, il problema maggiormente sentito dagli esercenti itineranti è la sempre più difficile tutela degli spazi tradizionalmente concessi, e la creazione di nuovi eventi. Il concetto di festa popolare è sempre meno valorizzato dalle Amministrazioni comunali negli aspetti di recupero delle tradizioni, di socializzazione, del riappropriarsi dei centri storici, an-


che se questo comporta inevitabilmente qualche disagio ai residenti. Si sceglie di spostare le manifestazioni in aree periferiche, facendo perdere ad esse la centralità della festa popolare nella vita della città, influendo sulla localizzazione. È una scelta, quella dell’allontanare il luna park dai centri storici, che fa perdere alla festa quella organicità che è alla base del successo di ogni manifestazione. Anche nel settore dei grandi parchi di divertimento la nostra organizzazione, che ne rappresenta oltre cinquanta, ai quali si aggiungono cinquanta parchi avventura, abbiamo operato, ottenendo ad esempio l’estensione dell’utilizzo dei buoni lavoro, che diminuiscono fortemente alcuni costi, e il riconoscimento di imprese turistiche, con l’estensione ai parchi delle condizioni agevolative previste dalle norme nazionali ed europee. C’è ancora da fare, anche nel tutelare gli interessi dei soggetti più grandi, ma la rappresentatività che abbiamo raggiunto dimostra che siamo apprezzati anche da questo importante settore imprenditoriale. Questo sul piano categoriale, ma credo che in questo momento sia ancor più necessario rivolgere attenzione all’esterno, restituendo al settore l’immagine che merita, nello spettacolo viaggiante valorizzando la presenza di esercenti di indubbia professionalità, e nell’ambito dei parchi di divertimento per consolidare in Italia quella che definisco “la cultura dei parchi di divertimento”, ovvero l’abitudine delle persone a recarsi in luoghi ancora non del tutto conosciuti. In Italia i visitatori dei parchi sono circa 12 milioni e un parco si avvicina ai 3 milioni di visitatori, mentre in Germania i visitatori sono oltre 22 milioni e ben più numerose le strutture che si posizionano nella intorno ai tre milioni di visitatori. C’è quindi un problema culturale, che associativamente siamo chiamati a tentare di risolvere, in sinergia con altre imprese del settore del turismo. Mi fermo qui, e ringrazio l’ANCASVI e il suo presidente Munari per l’invito, in un consesso così autorevole e rappresentativo, e confermo la disponibilità della mia associazione, e mia personale a collaborare per uno sviluppo di un settore che sto imparando ad amare. Grazie.

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Eventi

a 39

ENADA. Fiera più piccola, business più grande di M. Cristina Cesa

L

e premesse non erano delle migliori: dopo il cambio di padiglioni per prendere uno spazio minore, l’accresciuta richiesta aveva fatto ritornare l’organizzazione sui propri passi, ai tradizionali padiglioni 1 e 3 (30.000 mq) con un terzo padiglione in opzione. Poi un nuovo ridimensionamento, soprattutto negli ultimi mesi, ha fatto sì che il giorno dell’inaugurazione, il 12 ottobre, ci trovassimo di fronte ad una fiera “concentrata”. Stand più piccoli nella superficie espositiva, molti nomi illustri in meno, ma, a conti fatti, con tanto business in più. Gli espositori sono stati circa 200, tra questi, c alcuni fedelissimi e convinti, altri partiti con poca convinzione e aziende alle prime esperienze. Eppure, alla chiusura di venerdì 14, le voci raccolte stand per stand 52 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011


sono state di grande (e inaspettata) soddisfazione. Forse proprio essere “meno” ha fatto sì che le attenzioni dei visitatori fossero meno disperse e più dirette a chi c’era. Anche perché l’afflusso di gente c’è comunque stato: i dati ufficiali di Rimini Fiera parlano di 14.702 visitatori, vale a dire un +2,1% rispetto al 2010. Non solo, anche i giornalisti accreditati sono praticamente raddoppiati e l’attenzione delle TV accresciuta da servizi su grandi testate come Rai, Mediaset, La7 e Sky. Lo Spettacolo Viaggiante, di solito a ranghi ridotti rispetto all’edizione primaverile, ha potuto contare comunque su grandi nomi del settore: ATM Modena, Franchini Toys, Play Casoria oltre a grandi aziende che si stanno concentrando su di noi, spostando il focus dalle sale giochi ai grandi parchi, come Elmac e Faro Games. Oltre, ovviamente, all’Anesv, presente con uno stand per la distribuzione della Rivista Lo Spettacolo Viaggiante. Questa 39^ edizione dell’Enada, di proprietà della Sapar ma organizzata da Rimini Fiera, ha visto quindi una brusca riduzione degli espositori tra i produttori di Newslot e videogiochi a vincita, a tutto vantaggio dell’intrattenimento di natura diversa. Hanno concluso un buon business, oltre ai nostri associati, anche chi si dedica a calciobalilla, vending e servizi di vario tipo. In-

somma un autunno ricco di promesse per tutti. La cerimonia inaugurale ha visto la partecipazione del Sottosegretario all’Economia con Delega ai Giochi Alberto Giorgetti che, dopo il taglio del nastro, ha preso parte alla conferenza d’apertura dal titolo “Il ruolo delle imprese di gestione per l’affermazione del gioco lecito e per il contrasto dell’illegalità”, che ha visto la presenza anche del Presidente Sapar Raffaele Curcio, del Presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni e dei rappresentanti di AAMS Diego Rispoli e Davide Diamare. Prossimo appuntamento a Rimini, in marzo.

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Eventi

Un vescovo al luna park A Bergamo mons. Beschi ha fatto visita al luna park. Riprendiamo da Migranti, organo della Fondazione Migrantes, una nota sull’incontro, pubblicando anche l’indirizzo di saluto di Carlo Manucci.

I

n ogni territorio in cui approdate, c’è sempre una chiesa che, come una casa aperta, vi accoglie come fratelli. La vostra vita è faticosa, avete tante preoccupazioni, spesso il vostro lavoro dà poco risultato e avete la tentazione di smettere. Non arrendetevi, gettate le vostre

Il saluto di Carlo Manucci

Sono onorato di rendere a Lei, Eminenza, a nome dei presenti un caloroso saluto. Benvenuto nella “città della festa”. Mi esprimerò con parole semplici, non abbiamo effettuato molti studi, la nostra scuola è stata la piazza. E non siamo stati ancora promossi, perché gli esami non finiscono mai. Anni fa un grande regista, Federico Fellini, appassionato del nostro mondo ci definì “Viaggiatori della luna”, definizione geniale per far capire che c’è qualcosa di surreale nella vita che conduciamo. Se si considera solo che quando ci spostiamo da una città all’altra portiamo sulle strade tutti i nostri averi, i nostri cari anche con i pericoli che esistono. Ma in fondo siamo certi che, per noi che cerchiamo di trasmettere con al nostra attività un po’ di allegria e serenità in giro per il mondo, esiste un angelo custode che ci protegge. Ed oggi lei, con al sua gradita presenza, ci fa sentire ancora di più la sua vicinanza. Ha di fronte persone che hanno vissuto tante esperienze, momenti di tribolazione, e tante volte hanno pensato di cambiare vita, sconfortati dalle difficoltà e dai pochi guadagni. Alla fine restiamo, perché sappiamo che finché ci sarà un bambino, ci sarà una giostra a girare per lui.

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reti fra la gente, a cui donate non soltanto il divertimento, ma soprattutto la gioia e la serenità d’animo. Sono fra i doni più belli per l’uomo del nostro tempo». Così il vescovo di Bergamo Mons. Francesco Beschi, si è rivolto, lo scorso 1 settembre, a 70 famiglie di lunaparkisti, durante una messa celebrata sulla pista degli autoscontri, evento pressoché unico nella diocesi di Bergamo. Insieme al vescovo hanno concelebrato il parroco di Celadina, don Mario Carminati, il Direttore dell’Ufficio Migrantes della diocesi don Massimo Rizzi, il cappellano della missione Santa Rosa da Lima don Mario Marassi e don Mathieu. Erano presenti 150 persone di ogni età e con loro anche suor Franca Stevanato, dell’istituto delle suore di Carità, da sedici anni impegnata in questa pastorale. Le parole di saluto di Carlo Manucci, rappresentante del lunapark hanno ricordato al vescovo la difficoltà di un lavoro come questo, che non rende facile studiare e che fa della piazza una grande scuola. Ha concluso, poi, mettendo al centro i bambini, speranza e futuro per ognuno: “Finché ci sarà un bambino, le nostre giostre gireranno”, strappando un applauso ai presenti. “Il vostro lavoro vi porta a cambiare spesso luogo, ma ovunque troverete una chiesa che vi accoglie. Anche facendo bene il vostro lavoro potete vivere la vostra fede”, ha detto ancora Mons. Beschi invitando i lunaparkisti a non gettare la spugna. Dopo la Messa c’è stato un momento di convivialità aperto a tutti che ha visto il vescovo tagliare una bellissima torta raffigurante Piazza Vecchia e il lunapark di Celadina, per poi terminare con uno scatto fotografico su un autoscontro. Un messaggio finale viene dalle parole di don Rizzi che, rivolto al presule ha evidenziato come “con le sue parole ci ha fatto gioiosamente tornare un po’ bambini e ha detto a questa cara gente di continuare ad essere sempre missionari della gioia”.



Fuoricampo

Il cuore per strada La casa di riposo per gli artisti dello Approfondimenti spettacolo viaggiante, circensi e giostrai, sulle Un po’ di storia La Casa di riposo per gli anziani dello spetcolline di Vingone; la viaggiante, in via di Vingone 10 a malinconia e il ricordo tacolo Scandicci (Fi), nacque per volontà di don Dino Torregiani e di Semiramide Cerchi, di una vita itinerante madre del Gratta, celebre clown a cui Fi-

Di Rossana De Caro

V

incenzina ha gli occhi azzurri, i capelli a posto, e sulle spalle porta uno scialle di colore blu notte. È piccolina e cammina appoggiandosi ad una stampella: «ero una contorsionista - mi dice - e facevo la spaccata, così mi sono rovinata le anche». Ha 84 anni ma lo sguardo da bambina; è uno degli ospiti della casa di riposo della gente dello spettacolo viaggiante, cioè dei circensi e dei giostrai.

renze ha dedicato anche una piazza. Oggi appartiene ad una associazione in parte religiosa e in parte formata da gente dello spettacolo viaggiante. In ogni diocesi ci sono dei responsabili, sia religiosi che laici, che si occupano e offrono assistenza a chi non ha fissa dimora, fra cui circensi e giostrai. Nella Casa di Vingone gli ospiti sono tutti residenti e hanno una pensione sociale con cui contribuiscono alle spese.

Si appoggia al mio braccio e l’accompagno nel giardino pieno di aiuole curatissime, vasi e fiori, prospiciente le colline di Vingone, a Scandicci: «guardi bello laggiù», mi indica la Vincenzina, puntando il dito verso l’autostrada, una striscia di asfalto che come una ferita attraversa i campi e i prati antistanti, percorsa da macchine e Tir che scorrono veloci. Rimango allibita, ma mi viene in aiuto la direttrice della Casa, Maria Grassi: «osservare le macchine in movimento è una cosa che li rende felici». Sì, perché a questi nomadi dello spettacolo, sempre in giro di città in città, di piazza in piazza, quello che più manca è questo stile di vita itinerante. Non a caso distinguono le persone “normali” da quelle del circo chiamandole “fermi”. «Anch’io ero una ferma», mi racconta Vincenzina che è di Rovigo e che a 16 anni, per via di un patrigno cattivo, ha mollato famiglia e tutto il resto, e se ne è andata con il circo del po-

56 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011


sto, il Pelleroni. Qui ha fatto la trapezista, la contorsionista, il numero con gli anelli e quello sul tamburo rullante (da cui è anche caduta mentre era incinta di sei mesi) e ha trovato marito: «un gran bell’uomo», un vero circense, più giovane di lei di otto anni e un dongiovanni («mi ha messo pure qualche cornino»). E anche le sue bambine facevano le equilibriste sul filo, ricorda. Ma quello che le manca di più sono le giostre per i bambini e fare lo zucchero filato. Perché, forse non tutti lo sanno, ma molta gente del circo si è riciclata con le giostre. «I titolari di piccoli circhi a conduzione familiare, per via di tutta una serie di normative restrittive, hanno dovuto rinunciare alla loro attività - ci spiega la direttrice - e hanno continuato ad andare in giro con le giostre, un lavoro anch’esso itinerante, per far divertire il pubblico». Ma il momento è difficile anche per i giostrai: «ci sono pochi spazi, tante tasse da pagare per l’occupazione del suolo pubblico e per la sicurezza. Il lavoro d’estate ancora c’è, ad esempio al mare, ma d’inverno la situazione è sempre più critica. Insomma sono mestieri che probabilmente andranno a scomparire», afferma Maria Grassi. Intanto però la casa di riposo nata negli anni ‘50, in una splendida villa che fu acquistata grazie all’impegno di don Dino Torregiani, sopravvive grazie alle donazioni. Oggi gli ospiti, chiamati i “nonni”, sono solo 15 di un’età compresa fra i 65 e i 90 anni; vengono da tutta Italia, ma ci sono anche stranieri, tedeschi, spagnoli e francesi, come Luigi, 65 anni, operaio caduto per un colpo di vento mentre montava un tendone e rimasto paraplegico. «Prima arrivavano più numerosi e soprattutto più giovani: la vita adesso si è molto allungata, inoltre le roulotte sono più calde e comode, e anche le persone più anziane, pure se non sono più in grado di effettuare i loro numeri, possono stare alla cassa o guardare i bambini», prosegue la direttrice. Ad esempio abbiamo conosciuto Mario, 66 anni, ancora molto in gamba e con una grande nostalgia di tendoni e roulotte: «il circo è tutta la mia vita, ci ho lavorato per oltre 40 anni». È stato pattinatore e cuoco del circo sul ghiaccio di Moira Orfei, ma i reni difettosi e la dialisi lo hanno bloccato. Quando parla del circo, sorride e abbandona la sua aria un po’ burbera. Anche lui era un “fermo” e a 18 anni, affascinato da un

circo che si trovava vicino a casa, decise di partire e di abbandonare la famiglia; una passione che non lo lascia neppure oggi, almeno nei ricordi. La casa di riposo, in cui lavorano volontari e dipendenti, fra cui una cuoca, un giardiniere (quasi una famiglia), pur bella e accogliente, con gradevoli stanze comuni in cui “i nonni” possono stare insieme, non potrà mai essere come una roulotte con le ruote, pronta a partire verso nuove mete. Al massimo ci si può sedere davanti alla finestra a guardare le macchine che passano. «C’era Ugo, un tedesco luterano - ci racconta Maria -, che andava a Lourdes pur di muoversi e spostarsi, e Eugenio, un vero piccione viaggiatore, che ogni tanto spariva e prendeva un treno. Molti sono soli e senza una famiglia che hanno abbandonato tanti anni fa». Indubbiamente è la magia del circo che manca: i suoni, gli odori, gli animali, gli spostamenti. Anche se i circhi odierni sono assai diversi da quelli familiari di tanti anni fa, dove ogni membro della famiglia sapeva fare più cose. Oggi ci sono i tecnici del suono, delle luci, gli effetti speciali, il regista! Insomma manca quell’empatia e quella vicinanza fra lo spettatore e i protagonisti, a cominciare dai costumi magari riadattati e rattoppati e dal sapore artigianale: oggi sembra di essere al cinema in 3D o ad uno spettacolo holliwoodiano: con uomini e donne bellissimi, alti, slanciati, con sorrisi luccicanti. Non c’è la donna cannone, la trapezista di coscia forte e corta. E non c’è più neppure la suspence del trapezista che vola: tanto sotto c’è una bella rete di protezione!

Per gentile concessione dell’autrice e di Coop Tirreno, pubblichiamo un bell’articolo apparso sull’Informatore, periodico edito dalla cooperativa.

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Fuoricampo

Luci ed ombre nelle fiere del 2011 di Maria Cristina Cesa

58 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

È

sempre difficile parlare di una fiera a cui non si è preso parte, lo è ancora di più per l’edizione 2011 della IAAPA di Orlando, la più importante del settore dei parchi e delle grandi attrazioni, che si è svolta dal 14 al 18 novembre a Orlando. A leggere i numeri del comunicato stampa finale c’è da rimanere senza parole: 1.106 espositori e 25800 visitatori provenienti da 118 paesi. Tra questi, all’incirca 15.300 erano “executives e buyers” in rappresentanza di 6,975 strutture come parchi divertimento e acquatici, family entertainment centers (FECs), zoo, acquari etc. Nel 2010 erano stati circa 14.600, quindi la crescita di 5 punti percentuali è stata davvero notevole, considera-


to anche il momento economico attuale. Numeri alla mano, il movimento non è certo mancato, ma a questi numeri è corrisposto un business equivalente? Alcune riviste del settore gioco, una per tutte Intergame, ha parlato di un brusco calo di presenze tra gli europei, da addebitare, secondo loro, all’eccessiva vicinanza con altri appuntamenti fieristici del settore: la EAS (che quest’anno si è tenuta a Londra in settembre) e la prossima EAG (sempre a Londra, ma a gennaio 2012, organizzata proprio da Intergame). Abbiamo pensato di chiedere un riscontro sui dati a chi la fiera la vive in prima persona. Ne abbiamo quindi parlato con Andrea Munari, titolare della I.E. Park nonché presidente Ancasvi, e Fabio Martini, titolare della Technical Park. In definitiva, quello che è emerso è che il pubblico c’è stato e il business anche e che la nazionalità dei visitatori, alla fine, ha un valore relativo.

trastanti su afflusso del pubblico, ne ho sentito parlare relativamente ad Eas Londra, ma non per la IAAPA. Su EAS Londra credo vi sia stata un qualche errore. Vi era meno pubblico senza ombra di dubbio”. Anche Martini è d’accordo sull’assenza di visitatori europei, ma dissentisce dalle presunte cause ipotizzate dalla rivista inglese. “Nei quattro giorni di fiera abbiamo lavorato molto di più rispetto alla EAS, ma in effetti non abbiamo visto clienti europei, non so se dipenda dalla crisi, ma per quanto ci riguarda di certo non dipende dalla distanza dall’ultima fie-

“Vi era più pubblico degli anni scorsi, sicuramente” esordisce Munari “Effettivamente ho la sensazione che gli Europei non siano andati in massa oltreoceano, quest’anno. Circa i dati con-

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Fuoricampo sembrano ora prese in considerazione. È un processo che va avanti da 10 anni. Fino al 2000 la IAAPA era solo un’associazione internazionale soprattutto americana”. Se gli espositori sono tornati a casa soddisfatti, va da sé che anche visitatori e compratori, hanno trovato quello che cercavano. Dopotutto la IAAPA resta la fiera più grande del settore, che si estende ad abbracciare anche tutti i settori che ruotano intorno al mondo dei parchi (dal food and beverage ai gadget), è quindi ovvio che richiami tantissima gente ma che poi, ogni singolo espositore, debba fare i conti con la propria fetta di clienti.

ra. È sempre la stessa distanza di tempo da anni oramai. Non leggo i numeri ma vedo i presenti, anche perché i numeri sono sempre gonfiati. È già accaduto a Londra dove, nonostante entusiastici comunicati di chiusura, non abbiamo lavorato molto”. Già queste dichiarazioni potrebbero bastare ad affermare che la fiera è stata un successo. Alla stessa associazione che la organizza viene riconosciuto un ruolo che Munari definisce fondamentale: “IAAPA ha la capacità di rappresentarci a livello internazionale. Si sta evolvendo, gradatamente, verso una vera rappresentatività internazionale. Ci organizza le principali fiere. C’è molta strada da fare ma il messaggio e le richieste, vere e reali, da parte di chi rappresenta oltre il 50% degli associati (ovvero gli M&S Manufacturer and Suppliers) 60 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011

“A noi interessano solo quelli che acquistano attrazioni e sono una minoranza te l’immagini 30.000 potenziali clienti? i numeri non contano ma conta la qualità” continua ancora Martini che specifica anche che, in quanto ad attrazioni esposte, bisogna fare una doverosa distinzione tra attrazioni per parchi mobili e attrazioni per parco fisso. “Nel parco mobile si cercano sempre più l’adrenalina, l’emozione, mentre nel parco fisso la fanno da padrone i costruttori dei grandi Roller Coaster e quelli che hanno investito nelle tematizzazioni. Poi stanno crescendo le attrazioni interattive… Penso che il futuro sia più orientato al parco fisso poiché ci si può sbizzarrire nelle invenzioni senza il problema di studiare un facile montaggio e smontaggio per trasportare le attrazioni da una città all’altra”. Munari parla di una domanda in crescita negli ultimi anni. “Vi è domanda di prodotti sicuri, tecnologicamente avanzati, originali, servizio pre e post vendita. Il settore ha talmente tanti ‘fronti’ di prodotti diversi, che è difficile fare un elenco; tutti incorporano elementi innovativi e soprattutto uso di nuove tecnologie. Il genio italico è particolarmente attento e flessibile. Vedo un’eccellente prospettiva per il Made in Italy nello scenario del mercato dei parchi da divertimento. Nonostante la scarsa crescita dei paesi più sviluppati, l’economia mondiale è in positivo. I parchi divertimento e i FEC stanno sviluppandosi in altri paesi. Vi è mercato. Se fossimo accompagnati anche da più finanza saremmo in un settore boom, in questi e prossimi anni”. Il settore quindi regge ai continui scos-


soni della Finanza mondiale e la IAAPA, resta un punto fisso, innegabilmente la più grande e la più completa esposizione di settore, solitamente anteposta nella scelta proprio dai visitatori europei. Che poi quest’anno il numero sia calato può dipendere da tanti fattori, come abbiamo accennato all’inizio, ma non da una minore attrattiva. Come ipotizza Martini potrebbe essere la crisi economica, lo scarso lavoro della passata stagione funestata dal brutto tempo, oppure, gli europei potrebbero essersi “stufati di venire sempre a Orlando”. E questo potrebbe essere un elemento da prendere in seria considerazione. Già per la EAS si è optato per un format itinerante e non è detto che non possa tornare ad essere la formula vincente anche per la IAAPA. “Orlando alla lunga potrebbe stancare” afferma Martini “a parte 4 o 5 parchi di ottimo livello, non c’è nulla, magari cambiando città ci sarebbe uno stimolo in più per i clienti che da fuori America vengono alla Iaapa. Quest’anno in tanti hanno fatto tappa a New York o Miami”. In conclusione, europei o meno, se volessimo dare un voto alla IAAPA, sarebbe quindi molto vicino al massimo, con qualcosa da migliorare come sempre accade, anche perché a stare fermi e sedersi sugli allori non si cresce. E se abbiamo aperto l’articolo con i numeri, vogliamo anche concludere con delle cifre che, in questo caso, valgono doppio, perché vanno considerate con il cuore e non solo con la calcolatrice. È risaputo infatti che la IAAPA lega la propria edizione america-

na ad un programma di beneficenza che, quest’anno, ha permesso di raccogliere ben 81.000 dollari, a beneficio della Give Kids The World, una residenza sita a Kissimmee, in Florida che ospita bambini che soffrono di gravi patologie che ne mettono a rischio la vita. Un’iniziativa lodevole da parte di un settore che dimostra di avere a cuore un’intera fascia generazionale, sia quella meno fortunata, che quella più sana e vitale che rappresenta il target principale della propria attività.

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NECROLOGI Il 4 dicembre ha raggiunto il suo amato Agostino e le care figlie Velia Cervi in Volpi. Era nata il 21 gennaio 1925. Alle esequie ha preso parte una folta rappresentanza di esercenti romani e rappresentanti della Sezione Lazio e della Presidenza ANESV. Il figlio Antonello ha ricordato la madre con questo scritto ed una foto significativa, che la ritrae con il marito e don Pistone durante un‘udienza con Giovanni Paolo II. Ad Antonello, valido collaboratore dell’ANESV, ed alla nipote Eleonora giungano sentire condoglianze da parte della Presidenza, dei componenti degli organi sociali, e della Segreteria Nazionale. Velia Cervi, mia madre, è stata un esempio di forza assoluta per tutti. Per me, per tutti i familiari ma anche per coloro i quali abbiano avuto la possibilità di frequentarla o soltanto di averla conosciuta. La forza della semplicità e di tanti sorrisi dispensati in ogni momento, anche quelli più bui. Aveva la capacità di far nascere un fiore anche quando tutto poteva far pensare all’esatto contrario. Per usare un’espressione sportiva, più precisamente dell’amato mondo del calcio - era infatti una grande tifosa del “Toro” - aveva la specifica peculiarità di “fare squadra” in ogni contesto ed in ogni occasione. Aveva la forza di uno sguardo intenso ma comprensivo, ben più potente di qualsiasi parola, anche se ogni parola, per lei, aveva un significato importante, con quanto di evocativo ogni parola esprime. Un’idea, un’intuizione e la capacità di sintesi per la miglior traduzione in pratica. Ecco, anche la forza della praticità attraverso la quale si è sempre espressa. E poi, l’incredibile forza d’animo che le ha sempre permesso di reagire alle contrarietà della vita ed alle tante, troppe, tragedie familiari. Guardava avanti, custodendo tutti i dolori nel più profondo del cuore. Era una donna profondamente amante della vita e dei veri valori ad essa attribuiti. Questo lo ha dimostrato sempre e fino al suo ultimo respiro, fino all’ultima pulsazione del cuore. Forte di una profonda Fede cristiana, cattolica ha vissuto una vita semplice ma serena e, per quanto possibile, gioiosa. La sua totale passione, la sua ragione di vita, è stata la famiglia alla quale si è donata totalmente e dalla quale ha ricevuto tutti i più incondizionati e sinceri affetti. Aveva sempre voglia di sapere, capire, informarsi su tutto. Una mente fervida e sempre attiva. È stata un esempio di forza, soprattutto, ma anche di bene, amore, sensibilità, capacità e dedizione in ogni atto della sua lunga, laboriosa e proficua vita. Uno sprone, questo, ad andare avanti. Grazie mamma, per la vita vissuta insieme, per gli insegnamenti e per le tante cose belle che hai saputo donarmi anche a prezzo di enormi sacrifici, al pari di papà che - ahimé - ti ha preceduto nella vita ultraterrena. Tuo, vostro Antonello È mancata recentemente Emilia Piccaluga. La ricorda in uno scritto Mario Nannolo. Ciao Zia Emilia, Buon viaggio. Il 4 ottobre del 1917 alle 11,20 a Genova nasceva una bambina che gli scritti lasciati ai poster) testimoniavano essere una bellissima bambina, figlia di Angelo e Giovanna Piccaluga, sì chiamava Emilia. Seconda di una grande famiglia, ha subito dimostrato di avere carattere ed ha cominciato In tenera età ad occuparsi dei fratelli, della casa e dei problemi che quest’ultima creava. Dopo tanto dedicarsi agli altri, un raggio di luce, conosce Armando Graffi, si innamorano e il 12 ottobre 1945 coronano il toro sogno, con molta umiltà ma con tanto amore si sposano ed incomincia così una vita in due, presto diventarono tre, poi quattro, cosi fino a sei. Il toro amore ha fruttato quattro figli: Angelo, Silvana, Denise e Germana. Così per la zia Emilia inizia la corsa alla sopravvivenza. Appena finita la guerra, periodo difficile ma la grinta e la tenacia, prerogative che fecero della zia Emilia esempio per la gente onesta con voglia di emergere dalla miseria ed il tempo le ha dato ragione. Lei ed il suo Armando sono riusciti, con molti sacrifici, a far crescere i figli con onesta e rispetto per gli altri, di questo ne erano fieri. L’ Oggi 8 giugno 2011 alle ore 19,00 alla veneranda età di 94 anni ha chiuso gli occhi la zia Emilia, sicuro che se n’è andata in pace perché sapeva che i suoi figli erano in grado di gestirsi da soli, facendo anche a meno dei suoi preziosi consigli, finalmente poteva intraprendere l’ultimo viaggio, andare ad unirsi al suo Armando che non vedeva dal 2 maggio 1983. Senz’altro se il viaggio non è troppo lungo, saranno già uno nelle braccia detl’altro. lo che scrivo queste poche righe ero molto affezionato alla zìa Emilia ed ho fatto con lei molte discussioni, sono uno con il carattere forte ma con lei non c’era niente da fare. Dio solo sa cosa darei per poter litigare ancora con lei, ma purtroppo la vita è fatta anche di queste cose. Grandi si diventa quando qualcuno ti piange e ti rimpiange perché non può godere della tua presenza, delle tue parole, dei tuoi consigli e degli attimi d’amore che ti ha sempre donato. Fu un dialogo tra alcuni dei suoi familiari, parole che mi sono rimaste impresse e mi hanno convinto a scrivere queste due righe, dicevano così: “se fossimo costretti a scegliere una mamma, una suocera, una nonna, una zia... la scelta sarebbe una sola: EMILIA PICCALUGA.” Emila e Armando non dimenticatevi di noi tutti.

64 Lo spettacolo viaggiante 11-12/2011


Indice generale 2011

Anesv Informa 6 Registrazione delle attrazioni. Ecco la proroga 8 Mezzi pesanti. Emanato il calendario dei divieti alla circolazione nel 2011 12 Forniture straordinarie di energia. Quando è possibile evitare i contatori

Mondo dei parchi 16 Ammanchi di cassa nei parchi di divertimento. Il parere dell’Agenzia delle Entrate 21 Buttafuori? Intanto c’è la proroga per quelli in attività 23 Tavola rotonda: come investire oggi nel settore amusement 32 Un “Family Park” a L’Aquila dove i “primi attori” sono i bambini. Intervista a Claudio Mazzoli 39 Investire nel sociale. Ma i parchi dove sono?

Parchi avventura 44 A Milano il II° Meeting dei parchi avventura italiani

Eventi 50 Parksmania Awards 2010. Ecco i vincitori 52 Natale nella casa di riposo

Fuoricampo 53 Contributi ministeriali: bene il 2010 ma problemi per gli acquisti di quest’anno

Approfondimenti 54 Problemi di viabilità: negata una licenza. Importante pronuncia del TAR Lombardia

Anesv Informa Anesv Informa 6 Revisioni: dal 2012 cambiano le regole 8 Arriva lo sportello Unico per le Attività Produttive. 10 Distributori automatici. Serve la S.C.I.A. 12 Recepita la “Direttiva Giocattoli”. Nuove responsabilità per gli esercenti 15 Diritto d’autore. Nuovo accordo SIAE per le singole attrazioni

Mondo dei parchi 18 Le novità della stagione 2011 28 E nel resto d’europa? Ecco le nuove attrazioni

Parchi avventura 42 Nuovo sito internet per i Parchi Avventura Italiani

Eventi 44 ENADA primavera 46 FARO GAMES a ENADA prima per i “ticket-redemption”

Fuoricampo 50 “Jody delle giostre”. Vince il David di Donatello 55 Filatelia in Belgio: la nostalgia delle giostre

Approfondimenti 58 Un Nobel per la rete 60 È tempo du Mobile Commerce 62 Sicurezza sul lavoro: nuovo decreto sulle attrezzature

06 Energia elettrica. Un chiarimento dell’Autorità

Mondo dei parchi 8 Storia degli Hotel a tema Disney 20 Mirabilandia, un parco che fa la… differenziata 22 Da Italia in Miniatura grande attenzione all’ambiente 26 Apre Rainbow Magicland. Magia alle porte di Roma 30 Tavola rotonda. Parchi di divertimento a Roma

Parchi avventura 36 Cariche associative. Franco Di Carlo è il Presidente 38 Parchi Avventura Italiani a Rimini Wellness 40 Fly Emotion decolla, l’emozione

Aziende italiane 42 Tutto Gonfiabili.

Eventi 46 Premio Collalti. Tra i premiati Evelina Christillin 48 A Scandicci per la Pasqua 49 Ampliato il Museo della Giostra di Bergantino

Fuoricampo 52 Polemiche a Napoli. A che pro?

Approfondimenti 54 “Spesometro” chi, come, quando. 58 Arriva l’albo degli operatori di apparecchi con vincita in denaro


n.11-12

nov. dic.

2011 a. XLIX

www.anesv.it

Bolkestein e registrazione delle attrazioni Conferenza sulle attrazioni a Reggio Emilia Tempo di meeting per i parchi acquatici ed i parchi avventura

Anesv Informa 6 Forniture straordinarie. In arrivo il contatore 8 ANCASVI 10 Revisione della Norma ENI 3814

Mondo dei parchi 12 I parchi di divertimento si confrontano con le disabilità 15 Protocollo C+1 18 Una bella giornata di divertimento a MinitaliaLeonlandia Park 20 L’ingresso ai parchi divertimento si paga con il cellulare

SPECIALE Normativa 24 L. 18 marzo, n.337. Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante 27 D.M. 20 novembre 2007. Criteri e modalità di erogazione di contributi in favore delle attività circensi e di spettacolo viaggiante 40 D.M. 18 maggio 2007. Norme di sicurezza per le attività di spettacolo viaggiante 44 Circ. RS 1° dicembre 2009. Chiarimenti e indirizzi applicativi 52 Circ. 15 ottobre 2010. Monitoraggio applicativo 56 T.U.L.P.S. 58 Elenco delle attrazioni

Anesv Informa 6 Connessioni temporanee. Gli esercenti alle prese con il nuovo regime 11 A Roma Assemblea dei Soci 12 Dal 1° ottobre istanze attraverso il SUAP online. Sì ma anche no… 15 Nuovi siti per ANESV e PARCHI PERMANENTI 16 Gruppi elettrogeni, aggiornate le norme 18 Certificato di Prevenzione Incendi. Semplificata la disciplina. 22 Abilitazione al rilascio del CPI cambiano i requisiti 26 P.F.U.: pneumatici fuori uso. Ecco gli importi del contributo ambientale

Mondo dei parchi 28 I parchi di divertimento si nel Codice del Turismo 30 I parchi alle prese con le apps. Gli smartphone cambiano la comunicazione 36 Social Marketing per promuovere il parco 40 Euro Attractions Show 2011 di Londra: un successo su tutti i fronti 44 Quando la Magia ti segue anche in camera d’albergo

Parchi avventura 58 I parchi avventura sono social?

Anesv Informa 8 Autorizzazioni, registrazioni e regolamenti comunali. Non è tutto scontato 16 Investire sul fotovoltaico: l’Italia paese del sole, e il solare?

Mondo dei parchi 24 Un successo il Meeting dei parchi acquatici italiani 26 Buttafuori nei parchi di divertimento, sì o no? 28 L’Associazione in linea con i Soci 30 La gestione della criticità nelle giornate di alta affluenza

Parchi avventura 38 Il terzo Meeting dei parchi avventura

Eventi 42 Trasformare la fantasia in realtà produttiva 52 39a ENADA. Fiera più piccola, business più grande 54 Un vescovo al luna park

Fuoricampo 56 Il cuore per strada 58 Luci ed ombre nelle fiere del 2011



n.11-12

nov. dic.

2011 a. XLIX

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Bolkestein e registrazione delle attrazioni Conferenza sulle attrazioni a Reggio Emilia Tempo di meeting per i parchi acquatici ed i parchi avventura


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