Lo Spettacolo Viaggiante n. 3/4 2013

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n. 3-4 marzo aprile 2013 • anno L1

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Circolare sulle competenze delle Commissioni di vigilanza Forumpiscine ed ENADA La rivincita del bigliardino




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ANESV e anche:

Editoriale

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uante novità in questo avvio di primavera. In poche settimane si sono avuti cambiamenti importanti: l’esito elettorale, che ha reso evidente una profonda frattura nel Paese, la difficoltà ad insediare un nuovo Governo. In tale di Evelina Christillin contesto le nostre attività sono già Presidente dell’ANESV avviate, dopo una Pasqua dal tempo incerto, ed una stagione che tutti attendono con trepidazione. Tutti auspichiamo che avvenga una inversione di tendenza, si attendono segnali di ripresa. Ogni impresa è chiamata a fare la propria parte, in un momento difficile anche per le casse dello Stato: in febbraio è stato determinato l’ammontare del Fondo Unico Spettacolo, con circa 20 milioni di euro di tagli rispetto al 2012, e circa 400.000 euro in meno per il nostro settore. In tale contesto l’Associazione continua ad affrontare alcune importanti questioni, vitali per molti esercenti. Riguardo alla sicurezza delle attrazioni, sono in corso contatti con gli uffici ministeriali, in vista della emanazione di note esplicative del decreto dello scorso dicembre. Il provvedimento ha infatti risolto alcune criticità della procedura di registrazione, e gli attesi chiarimenti contribuiranno a rendere più efficiente il sistema. Anche sul fronte della “Direttiva Bolkestein”, che preoccupa numerose categorie imprenditoriali, stiamo valutando, con la consulenza di professionisti, le implicazioni sul settore delle concessioni temporanee e permanenti. Ne abbiamo trattato anche in ANCI, dove si è insediato un tavolo di lavoro, nel cui ambito potranno essere affrontati alcuni aspetti nella relazione delle imprese con i comuni. Anche sul fronte interno si sta lavorando per offrire nuovi servizi agli Associati con attività itinerante e riorganizzare alcuni ambiti di rappresentatività, tra i quali quello dei parchi di divertimento. In queste settimane l’Associazione è stata impegnata anche nella presenza alle fiere di settore – l’ANESV ha partecipato ad ENADA ed a Forumpiscine – perché proprio nei momenti di flessione del mercato è importante che tutti i soggetti della filiera facciano fronte comune. Nelle fiere si incontrano i soci, si ascoltano storie, si scambiano contatti ed opinioni utili anche al fine di indirizzare l’attività associativa. In attesa che nuovi interlocutori istituzionali possano affrontare le difficoltà delle famiglie, ed assistere le nostre imprese, impegnate a riconquistare quote di mercato. Buona lettura.


Sommario

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n. 3-4 marzo aprile 2013 • anno L1

IN COPERTINA 6 Competenze delle Commissioni di vigilanza sui luna park Una nota ministeriale fa il punto della situazione 36 Convention di parchi acquatici a Forumpiscine 60 Biliardino o Calciobalilla. Un gioco sempre attuale

Circolare sulle competenze delle Commissioni di vigilanza Forumpiscine ed ENADA La rivincita del bigliardino

ANESV Informa 8 8 9 10 12 13

Contributi ministeriali 2013: minimo di spesa a 10.000 euro Buoni lavoro. L’inps conferma il valore nominale al netto Ministero del lavoro: Decreto delle assunzioni di lavoratori licenziati Nuove regole per ii sistemi antincendio Accordo con Glamoo per il social deal INPS. Nuove aliquote

Parchi di divertimento 14 17 18 22 24

Prezzo dinamico a Minitalia Leonlandia Carta dello Studente: collaborazione con il MIUR Un’area Wi-Fi per i visitatori Il parco su tablet e smarthpone Il Merchandise nei parchi di divertimento: l’esperianza di Gardaland

Parchi avventura 40 Ispezioni periodiche dei DPI. Quali gli adempimenti Eventi 46 50 54 55 56 57

Il luna park di Pellerina 25 anni di ENADA. Novità e valore aggiunto Franchini. Un mondo di Kiddie Rides Mondogiochi ad ENADA Il saluto agli ospiti della Casa di riposo di Scandicci Bondeno, la fiera è anche dalla parte dei piccoli

#3-4 marzo aprile 2013 anno LI Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 565/1996 Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Direttore responsabile Massimo Piccaluga Vicedirettore Maurizio Crisanti Dalle sezioni Amedeo Zanetti, Adriano Rossi, Angelo Catellani, Franco Moruzzi, Fabio Mannello, Ciro Guida, Cosimo Amato, Salvatore Speciale Direzione, amministrazione e pubblicità ANESV–AGIS Via di Villa Patrizi, 10 tel. 0688473-273 o 274 – Fax 0645481356 info@anesv.it www.anesv.it www.parchipermanenti.it www.parchiavventuraitaliani.it Grafica Massimiliano D’Affronto mdaffronto@gmail.com Stampa 8x8 S.r.l.

Fuoricampo 58 Doodle Google per San Valentino 64 Le giostre di Betty Zanelli Occasioni 66 Giostre, camper, Roulotte e tanto altro

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».


Competenze delle Commissioni di vigilanza sui luna park. Una nota ministeriale fa il punto della situazione

el testo, apprezzabile per l’aver tentato di fare il punto della situazione su un tema poco normato, si definisce il concetto di “parco di divertimento” facendo riferimento ad elementi oggettivi, quali la recinzione, l’unitarietà della gestione e la presenza di servizi comuni. Dunque singoli gruppi di attrazioni , anche numerosi, ma senza le caratteristiche suddette – un conto è recintare un’area per effettuare un controllo degli accessi, altro è la sua chiusura nelle ore notturne, per motivi di sicurezza – non costituiscono un “parco di divertimento” soggetto alle verifiche delle Commissioni di vigilanza. Allora la Commissione di vigilanza non sarà mai chiamata a visionare un luna park? Non è così, in quanto, evidenzia la nota ministeriale “In argomento, come noto, non vi sono previsioni normative dalle quali possa ricavarsi con certezza 6

Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

Devono intervenire le Commissioni di vigilanza riguardo alle manifestazioni temporanee? Si, ma anche no… Questo il senso di una nota del Ministero dell’interno, indirizzata a tutte le Prefetture lo scorso 14 marzo. con carattere di generalità la “misura” dell’evento o la quantità delle attrazioni al di sopra dei quali l`allestimento è soggetto al regime cui si è fatto cenno, sicché alla loro determinazione non potrà che pervenirsi volta per volta, sulla base di una valutazione dei rischi potenziali per la pubblica incolumità da condurre in relazione alle specifiche caratteristiche del caso concreto, secondo criteri di comune buon senso ed esperienza.”. Viene pertanto introdotto il concetto di valutazione dei rischi, secondo esperienza e buon senso. E’ un approccio più moderno ed efficace rispetto a semplici parametri quantitativi, sicuramente più difficile da gestire da parte delle Commissioni, ma più inerente al tipo di manifestazione di spettacolo che si debba o meno verificare. Altro aspetto interessante riguarda il calcolo della capienza, annoso problema riguardante luna park e manifestazioni all’aperto. La nota ministeriale, in carenza di specifici parametri, richiama la Regola tecnica di prevenzione incendi del 1996, la quale prevede che “ In caso di utilizzo di impianti sportivi per manifestazioni occasionali a carattere non sportivo, la sistemazione del pubblico in piedi nell’area destinata all’attività sportiva è consentita fino ad un massimo di 20 spettatori ogni 10 mq di superficie all’uopo destinata.”. Dunque si tratta di due persone\mq. Ma quali sono le superfici da assoggettare a tale cal-


colo? A nostro avviso è possibile richiamare la nota Prot. n. P2166/4109 Sott. 53 del 20/11/97 Determinazione affollamento locali pubblico spettacolo (art. 4.1 D.M. 19/08/96) che recita “Con la nota, indicata a margine, codesto Ispettorato ha chiesto un parere circa la superficie dei locali di trattenimento o spettacolo da prendere in considerazione ai fini del calcolo dell’affollamento dei locali stessi. Al riguardo, questo Ufficio è del parere che la problematica trovi soluzione calcolando, ai fini dell’affollamento, solo le superfici delle sale che compongono i locali, ricordando che la

definizione di “sala” è presente al titolo I dell’allegato al D.M. 19 agosto 1997. “ Dunque gli spazi non accessibili al pubblico possono essere sottratti alla superficie. Resta aperto il tema, trattato nell’ultima riga della nota, relativo alla esistenza delle Commissioni Provinciali di Vigilanza sui luoghi di spettacolo, soppresse per decreto, ma ancora operative. In questi giorni di Pasqua, si può ben dire che il Ministero stia tentando di “resuscitarle”, ancorché defunte da parecchi mesi. Troppi, in un Paese costretto a convivere con già sufficienti incertezze. (M.C.)

Dipartimento della pubblica sicurezza Ufficio per l”amministrazione generale Ufficio per gli affari della Polizia Amministrativa e Sociale OGG: Verifiche delle Commissioni di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo in occasione di manifestazioni aperte al pubblico con allestimento di attrazioni dello spettacolo viaggiante Alla Prefettura-UTG di Catania PC.: Al dipartimeni o dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile Direzione Centrale per la Prevenzione e la Sicurezza Tecnica Area Prevenzione Incendi a utte le prefetture- UTG / loro sedi

Si fa riferimento alla nota sopra distinta, con la quale viene chiesto l`avviso di questo Dipartimento in merito alla obbligatorietà o meno nonché all’ampiezza delle verifiche delle Commissioni di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo (prescindendo se comunali o provinciali) in occasione di feste tradizionali ed altre manifestazioni aperte al pubblico, sia in spazi aperti che al chiuso. anche a carattere religioso o politico, nell’ambito delle quali vengono organizzati concerti o altre forme di spettacolo o di intrattenimento. La questione viene posta sia con riferimento ad iniziative >>>

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che, pur prevedendo la partecipazione di un pubblico stimabile nelle migliaia di unità, non richiedono allestimenti specificamente destinati al suo stazionamento né specifiche delimitazioni del luogo, sia con riguardo al semplice insediamento di gruppi di attrazioni dello spettacolo viaggiante, tanto nel caso di un numero consistente (30 ed oltre), quanto in quello di un numero assai minore. Va premesso che tutte le ipotesi rappresentate non integrano, come codesta Prefettura correttamente ritiene, la nozione di “parco di divertimento”, per il cui esercizio sono richieste la titolarità della licenza di cui all`art. 68 TULPS e la verifica preventiva delle stesse commissioni provinciali ai sensi dell’art. 142 Reg TULPS. Al riguardo pare utile ricordare che la nozione di “parco di divertimento”, che non ha una definizione esplicita a livello legislativo, pare presupponga in ogni caso la presenza di elementi quali: l’unitarietà della gestione, collegata alla titolarità della licenza citata, una chiara delimitazione mediante recinzione permanente ovvero transenne ovvero con altri sistemi analoghi, la presenza di entrate e di vie di esodo, la presenza di servizi comuni e di strutture a ciò organizzate. Non integrano, pertanto, la figura del “parco di divertimento” neppure i gruppi di poche attrazioni installate in spazi aperti (ad es.: in una piazza o in giardini comunali), non delimitati (come detto), con una capienza limitata alle decine di utenti nonché senza alcuna organizzazione di servizi comuni.

CONTRIBUTI MINISTERIALI 2013: MINIMO DI SPESA A 10.000 EURO

Tali modesti gruppi di attrazioni, dunque, non sono soggetti al regime autorizzatorio di cui all`art. 68 TULPS, ma n quello previsto per le singole attrazioni dello spettacolo viaggiante (licenza di cui all`art. 69 TULPS), rilasciata in relazione ti quelle registrate e munite del Codice identificativo ai sensi del DM. 18.5.2007. Laddove si sia, invece. in presenza di allestimenti che, benché privi dei requisiti dei “parchi di divertimento”, siano comunque suscettibili di esporre a rischi potenziali per la pubblica incolumità e per l’igiene, a causa del numero di attrazioni e della entità prevista dell’affluenza di pubblico, creando uno spazio sufficientemente definito, è opinione di questo Ufficio che sono da ritenete necessari la licenza di cui all`art. 68 TULPS e la verifica tecnica preventiva della competente commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, indipendentemente dalla presenza o meno di strutture destinate agli spettatori. In altri termini, indipendentemente dalla natura e dalle finalità dell’evento nel cui ambito sono collocati, l’allestimento di spazi e strutture finalizzati ad una manifestazioni musicale ovvero l`allestimento di una significativa pluralità di attrazioni dello spettacolo viaggiante classificate come medie o grandi dall’elenco di cui all’art. 4 della L. n. 337/1968 (benché riconducibili ad una pluralità di gestori), tali da costituire un’area aperta al pubblico e dedicata al divertimento, all’aperto, ben possono costituire “locali di pubblico spettacolo”, soggetti alla relativa disciplina e, quindi, alle verifiche della competente commissione di vigilanza.

Occorre ricordare, a questo riguardo. che gli “allestimenti temporanei” di pubblico spettacolo e trattenimento sono Il Ministero per i beni e le attività culturali ha determinano il espressamente soggetti a verifica di detta commissione ai minimale di spesa finanziabile per la concessione dei contri- sensi dell`art. 141, u.c., del Regolamento di esecuzione del buti tratti dal Fondo unico Spettacolo, individuandolo in 10.000 TULPS. che consente una cadenza biennale della verifica euro. stessa solo per quelli di carattere periodico.

BUONI LAVORO. L’INPS CONFERMA CHE IL VALORE NOMINALE È DA CONSIDERARSI AL NETTO

Inoltre già con la circolare del Ministero dell’interno n. 16 del 15 febbraio 1951 e, successivamente, con il D.M. 19.8.1996 (di approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per i locali di intrattenimento e :li pubblico spettacolo) sono stati definiti “locali” di pubblico spettacoE’ di 2.666 euro lordi il valore limite di buoni che ogni lavoratore lo, tutti i luoghi, anche all`aperto, attrezzati e destinati allo può ricevere da ogni singolo committente che gestisca un’atspettacolo, al trattenimento e al divertimento. tività imprenditoriale, e di 6.660 lordi quello annuale. Questo il chiarimento fornito dall’INPS con la circolare 43/2013. PertanIn argomento, conte noto, non vi sono previsioni normative to il valore nominale dei voucher viene elevato del 25%, in condalle quali possa ricavarsi con certezza con carattere di siderazione di quanto spetta ad INPS, INAIL e concessionario. 8

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generalità la “misura” dell`evento o la quantità delle attrazioni al di sopra dei quali l`allestimento è soggetto al regime cui si è fatto cenno, sicché alla loro determinazione non potrà che pervenirsi volta per volta, sulla base di una valutazione dei rischi potenziali per la pubblica incolumità da condurre in relazione alle specifiche caratteristiche del caso concreto, secondo criteri di comune buon senso ed esperienza. Con riguardo alle aree pubbliche in occasione delle manifestazioni in premessa, può determinarsi anche la capienza sulla base dei criteri stabiliti con decreto del Ministro dell`interno del 6.3.2001, che presuppongono una chiara delimitazione dell`area destinata all`allestimento; si richiamano, al riguardo, le indicazioni contenute nella circolare n. 17082/114 dell’1.12.2009 con riferimento alle sfilate di carri allegorici.

in movimento, la presenza di cartelli di avviso per il pubblico eventualmente necessari, eco). fermi restando gli adempimenti cui sono tenuti i titolari o i gestori delle singole attrazioni ai fini del rilascio della licenza di esercizio (produzione di dichiarazione di conformità dell’allacciamento elettrico, di corretto montaggio ecc.). Le considerazioni che precedono prescindono dalla riconducibilità delle verifiche alla competenza delle Commissioni comunali o di quelle provinciali di vigilanza, cosi come dalla nota problematica relativa all’applicazione dell’art. 12, comma 20, del D.L. n. 95/3012, convertito con modificazioni dalla legge n. 135/2012, che interessa quelle provinciali.

Sn tale ultimo punto non può che farsi rinvio alla circolare del Gabinetto del Ministro n. 15005/20 Uff. I –AA. GG. del Va precisato che nei casi di cui si tratta, oggetto della ve- 20 febbraio scorso. rifica della Commissione di vigilanza è, innanzitutto, il controllo sulla sicurezza generale del luogo sul quale e previsto IL DIRETTORE DELL’UFFICIO l’allestimento, delle sue vie di esodo, degli spazi accessibili Mureddu al pubblico e di quelli preclusi all’accesso, della idoneità del terreno, degli eventuali servizi comuni nonché’ delle intera- MINISTERO DEL LAVORO: zioni tra le attrazioni, del loro posizionamento, etc.. DECRETO SU INCENTIVAZIONE Non attiene, invece, ai compiti della Commissione di vigilanza un controllo puntuale della sicurezza specifica delle singole attrazioni dello spettacolo viaggiante. Una preliminare verifica della sicurezza di ciascuna di esse, quanto a completezza e correttezza della documentazione prevista, compete all`Autorità comunale in sede di rilascio della concessione di occupazione del suolo pubblico, che presuppone la “regolarità” di ogni attrazione autorizzata (licenza ex art. 69 TULPS. attestazione di avvenuta registrazione e rilascio del codice identificativo o istanza di registrazione per le “attività esistenti”, documentazione relativa al collaudo periodico, libretto dell’attrazione aggiornato, assicurazione, ecc.). Ciò non toglie che, rispetto alle singole attrazioni, la Commissione, pur senza eseguire una verifica tecnica sul loro funzionamento, debba effettuare un esame, anche solo visivo, nello stato in cui esse si trovano al momento del sopralluogo, di quei profili di sicurezza che non possono emergere se non nel corso o a seguito del montaggio nel luogo di allestimento (distanza minima tra le varie attrazioni, corretta messa a disposizione del pubblico. ad esempio, per quanto concerne l’impianto elettrico, la recinzione di sicurezza delle parti

DELLE ASSUNZIONI DI LAVORATORI LICENZIATI

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali comunica che, in attuazione dell’impegno a suo tempo assunto in considerazione della mancata proroga, in via legislativa, dell’apposito intervento di incentivazione all’assunzione di lavoratori licenziati per giustificato motivo oggettivo (GMO), ha varato un decreto che prevede specifici premi per l’assunzione di tali lavoratori. In particolare, il decreto dispone l’attribuzione di un incentivo, in forma capitaria (cifra fissa mensile, riproporzionata per le assunzioni a tempo parziale), per i datori di lavoro che, nel corso del 2013, assumano a tempo indeterminato o determinato, anche part-time o a scopo di somministrazione, lavoratori licenziati, nei dodici mesi precedenti l’assunzione, per GMO connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro. L’importo dell’incentivo è pari a 190 euro mensili per un periodo di 12 mesi, in caso di assunzione a tempo indeterminato. Il medesimo importo è corrisposto per un massimo di 6 mesi in caso di assunzione a tempo determinato. L’ammissione al beneficio è gestita dall’Inps con procedura informatizzata e automatica, fino a capienza delle risorse stanziate, pari a 20 milioni di euro. Il provvedimento sarà pubblicato nei prossimi giorni. www.anesv.it

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Nuove regole per i sistemi antincendio.

E i parchi divertimento?

Con il decreto 20 dicembre 2012, il Ministero dell’interno ha regolamentato i sistemi di protezione antincendio. Il decreto emana infatti la “Regola tecnica di prevenzione incendi per gli impianti di protezione attiva contro l’incendio installati nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi”. nazionali. Esso deve contenere almeno i seguenti elementi: gli schemi e i disegni planimetrici dell’impianto; una relazione tecnica comprendente i calcoli di progetto, ove applicabili, e la descrizione dell’impianto, con particolare riguardo Il testo fornisce indicazioni alla tipologia ed alle caratteristiriguardo a: che dei materiali e dei componenti da utilizzare ed alle prestazioni da consegli impianti di rivelazione incendio e segnalazione allarme guire. incendio; gli impianti di estinzione o controllo dell’incendio, di tipo au- Il progetto deve essere redatto da un tomatico o manuale; tecnico iscritto ad albo professionagli impianti dl controllo del fumo e del calore. le. Solo se il progetto è sviluppato l provvedimento disciplina la progettazione , la costruzione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti di protezione attiva o Sistemi di protezione attiva contro l’incendio. In questo modi si è voluto coordinare le previsioni del DPR 151\2011, in materia di CPI, normando gli aspetti tecnici degli impianti degli impianti antincendio, e la documentazione necessaria.

Il decreto si applica alle nuove installazioni, ma anche agli impianti esistenti, quando siano assoggettati a modifiche sostanziali. Per modifiche sostanziali nel decreto si intendono le trasformazione della tipologia dell’impianto originale o ampliamento della sua dimensione tipica oltre il 50% dell’originale, ove non diversamente definito da specifica regolamentazione o norma. Il provvedimento, infine, abroga anche le eventuali norme in contrasto con la nuova disciplina. Il provvedimento dispone che nella costruzione degli impianti si debbano utilizzare prodotti conformi a specifiche comunitarie (es. direttiva 89/106, Reg. 305/11) o ad esse conformi. La progettazione dell’impianto deve avvenire nel rispetto delle vigenti disposizioni e nel rispetto della “regola dell’arte” rappresentata dalle norme emanate da Enti di normazione nazionali, europei, inter-

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secondo norme pubblicate da organismi di standardizzazione internazionalmente riconosciuti nel settore antincendio, il progettista dovrà essere un professionista antincendio iscritto negli appositi elenchi ministeriali. Per le attività di tipo B e C di cui al D.P.R. 151/2011 è necessaria la valutazione preliminare del progetto. La documentazione da consegnare ai VV.F. è rappresentata dalla specifica dell’impianto. Il provvedimento, infine, abroga anche le eventuali norme in contrasto con la nuova disciplina.

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Ma cosa cambia per il nostro settore? Il provvedimento si conclude con una tabella, nella quale per ogni attività soggetta al CPI viene indicata la dotazione obbligatoria di idranti e sprinkler. Nella tabella si trattano temi che possono riguardare anche le grandi strutture dello spettacolo e del divertimento (uffici, teatri, magazzini ecc.) ma in particolare, proprio per i parchi di divertimento, viene richiesta la realizzazione di una rete di idranti perimetrale . ’Associazione ha subito evidenziato al Ministero che il termine “parco di divertimento” non dispone di una definizione dimensionale riportata nelle norme, pertanto una struttura di dimensioni poco significative con attrazioni all’aperto o un parco acquatico – che presenta un rischio incendio praticamente inesistente – ed un grande parco tematico, il cui perimetro è di migliaia di metri, sarebbero soggetti ai medesimi obblighi. E’ stato quindi richiesto un chiarimento sulla possibilità di avvalersi di “almeno un idrante esterno soprasuolo o sottosuolo conforme, rispettivamente, alle norme UNI EN 14384 e UNI EN 14339, atto al rifornimento dei mezzi di soccorso dei vigili del fuoco. Tale idrante, collegato alla rete pubblica o privata, dovrà assicurare un’erogazione minima di 300 l/min per almeno 90 minuti”, come previsto al punto 4.2 dell’allegato al decreto, ovvero della possibilità che “La protezione esterna, previa autorizzazione del Comando provinciale nell’ambito dei procedimenti di prevenzione incendi di cui al decreto della Presidente della Repubblica 1° agosto 2011, n. 151, può essere sostituita dalla rete pubblica, qualora utilizzabile, anche per il servizio antincendio e preventivamente autorizzata dal Comando provinciale nell’ambito della valutazione del progetto dell’attività, a condizione che la stessa sia rispondente alle seguenti indicazioni: gli idranti siano posti nelle immediate vicinanze dell’attività stessa. Si considera accettabile un percorso fruibile massimo di 100 m fra un idrante della rete pubblica ed il confine dell’attività; la rete sia in grado di erogare la portata totale prevista per la protezione specificata. Tale prestazione dovrà essere attestata dal progettista anche tramite dati statistici forniti dall’ente erogatore e/o prove pratiche di erogazione; ’attività sia ubicata in un’area facilmente raggiungibile dagli automezzi dei Vigili del Fuoco secondo i criteri di accessibilità stabiliti dalle norme di prevenzione incendi. 3. Ai fini della determinazione della continuità dell’alimentazione idrica, la disponibilità del servizio può essere attestata mediante dati statistici relativi agli anni precedenti, come specificato dalla norma UNI 10779. Analogo criterio può essere utilizzato per la determinazione della continuità dell’alimentazione elettrica. Le predette attestazioni sono rilasciate dagli Enti erogatori o da professionista antincendio.” www.anesv.it 11


Accordo con Glamoo per il social deal

Sono milioni i coupon acquistati sul web. In Italia il fenomeno è in forte crescita, e molte strutture del nostro settore – parchi tematici, parchi acquatici, parchi avventura, laserdromi, gestori di luoghi per feste per bambini, luna park ecc. – hanno già sperimentato questa forma di vendita. L’Associazione ha quindi ritenuto utile stipulare un accordo con Glamoo, la società di social marketing di SEAT Pagine Gialle.

lamoo, pur non essendo leader di mercato, ha oltre due milioni di iscritti ma, soprattutto, offre condizioni più vantaggiose rispetto ai concorrenti. Quanto all’aspetto economico, l’accordo, riservato ai Soci, prevede che l’esercente riceva non meno dell’80% del prezzo del coupon utilizzato, o anche di più, in relazione ai volumi di vendita. E’ una condizione interessante in questo settore in cui, in genere, i competitori non riconoscono più del 58%. Inoltre molti siti trattengono l’intero importo dei coupon venduti ma non utilizzati, mentre Glamoo riconosce comunque una percentuale all’esercente, il quale in questo caso guadagna lo stesso, senza offrire servizi. Del resto, sono già 22 le strutture associate che hanno utilizzato Glamoo nella scorsa stagione, e le nuove condizioni, negoziate dall’Associazione, renderanno maggiormente interessante l’utilizzo di questo canale di vendita e promozione dell’attività. Glamoo, inoltre, è fortemen-

te specializzato nel “geofencing” ovvero nella creazione di “recinti” virtuali, raggiunti i quali l’utente può ricevere sul suo smartphone l’offerta relativa ad esercizi nelle vicinanze, e in generale nella georeferenziazione delle offerte, sfruttando l’esperienza di Seat Paginegialle. In sostanza, chiunque può lanciare l’app di Glamoo dal cellulare e conoscere le offerte nei paraggi. Glamoo è partner di grandi marchi, tra i quali Soc. Autostrade, American Express e Vodafone, che contribuiscono a favorire così la diffusione delle offerte. Due i prodotti offerti, Glamoo24 online, nel quale per ognuna delle 110 città – scelte dall’esercente con i responsabili commerciali del sito - vengono inseriti i daily deals del giorno, che possono riguardare servizi e prodotti, acquistabili online in sole 24 ore, e Glamoo360, l’app di Glamoo su smartphone e tablet, mediante la quale si possono acquistare i deal, ma anche scaricare gratuitamen-

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te buoni sconto con indicazione della riduzione praticata a chi esibisce il buono, anche dal display del cellulare. Un sistema interessante per lo spettacolo viaggiante e per chi vuole praticare una facilitazione, a costo zero per il cliente.

E nel luna park?

L’esperienza di Torino

Da qualche tempo – ne abbiamo parlato sul numero 11/12 di questa rivista – anche alcuni parchi itineranti hanno tentato di utilizzare buoni sconto, promuovendoli attraverso alcuni siti la possibilità di scaricare buoni sconto. La recente esperienza del grande luna park della Pellerina a Torino, ha visto scaricare oltre 6.800 coupon, dimostrando così che anche le manifestazioni temporanee possono avvalersi di alcune delle forme di couponing – questa praticamente senza costi – per ottenere maggiori risultati in termini di visitatori.


Usare il couponing? Sì, con qualche accorgimento. Avvalersi o meno della pratica dei deals – ne abbiamo parlato sul lo spettacolo viaggiante n. 3\4 ed 11\12 2012 – è una scelta che l’esercente deve valutare con attenzione. Non tutti i siti di couponing hanno una buona fama: basta scrivere sui motori di ricerca il nome del maggiore operatore del settore per vedere quanto variegata sia la valutazione di utenti ed esercenti. Anche questo è un elemento da considerare nella individuazione del partner commerciale. Ma cosa offrire? Per decidere, in accordo con la società di couponing, bisogna infatti valutare non solo gli aspetti economici. I professionisti del settore ritengono che il couponing costituisca comunque un investimento in marketing. Innanzi tut-

to, va definito dall’esercente l’obiettivo della campagna, connesso ad esigenze di liquidità ad inizio stagione, operazioni di marketing e visibilità, o crescita in un certo target di clienti. In ogni caso, ci sentiamo di dare qualche consiglio: Giocare sulle combinazioni, evitando di dare la percezione di “svendere” il biglietto, e quindi di posizionare verso il basso ciò che si offre. Se compro a 10 un servizio che vale 30, da una parte avrò la sensazione di aver fatto un affare, dall’altra quella che il servizio non valga effettivamente 30, ma forse la metà. E’ quindi preferibile presentare offerte per prodotti e servizi non facilmente confrontabili con i listini. In altre parole, meglio l’offerta 1 adulti e 2 bambini o ingresso + pasto al fast food che un semplice sconto sul biglietto. Nel

INPS. Nuove aliquote contributive e minimali per il 2013 Gli esercenti spettacoli viaggianti iscritti alle gestioni dei contributi e delle prestazioni previdenziali dei commercianti devono versare, per ogni periodo d’imposta, i contributi previdenziali IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) propri, nonché a favore dei loro collaboratori (coadiuvanti e coadiutori). Con la Circolare Inps n. 24 dell’8 febbraio 2013, sono state rese note le misure di tali contributi per l’anno 2013. Le nuove aliquote 2013 sono pari a 21,84% per i commercianti (per questi soggetti è, infatti, prevista una maggiorazione dello 0,09% ai fini dell’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale). Per i collaboratori di età inferiore a 21 anni che lavorano prevalentemente all’interno dell’impresa continua ad applicarsi l’agevolazione consistente nella riduzione di 3 punti percentuali delle aliquote contributive, valida fino a tutto il mese in cui il collaboratore compie i 21 anni. Per essi, pertanto, le aliquote sono pari al 18,84%. Per gli esercenti di età superiore a 65 anni, già pensionati presso le gestioni dell’Inps, resta valida anche quest’anno la

couponing si vende bene non necessariamente l’offerta economicamente più vantaggiosa, ma anche quella maggiormente rispondente alle esigenze del cliente. In sostanza, si tratta di tentare di non offrire attraverso i deals esattamente gli stessi prodotti acquistabili alla cassa. Porre limiti chiari alla vendita. In sostanza evitare, come è stato fatto in alcuni casi, vendite “al buio”, magari limitate solo relativamente ai tempi. In 48 possono essere venduti 200 o 2.000 coupon, e rinunciare ai ricavi nell’uno o nell’altro caso, non è proprio la stessa cosa. Indirizzare l’offerta, se possibile, orientandola ad un periodo di tempo nell’anno, ad alcuni giorni della settimana o ad alcune fasce orarie.

riduzione del 50% dei contributi dovuti. E’ dovuto, in ogni caso, un ulteriore contributo per le prestazioni di maternità nella misura di € 0,62 mensili (= € 7,44 annui). Sono stati modificati il minimale ed il massimale di reddito. In particolare, il minimale è ora pari a € 15.357, mentre il massimale è pari a: € 75.883 (frazionabile in ragione mensile) per i soggetti iscritti alla Gestione Inps anteriormente al 01.01.1996 o che possono far valere anzianità contributiva al 31.12.1995; € 99.034 (non frazionabile in ragione mensile) per i soggetti privi di anzianità al 31.12.1995. Come noto, questa gestione si caratterizza per la previsione di un reddito minimo annuo (c.d. “minimale”), sul quale deve essere versato, in ogni caso, un contributo minimo obbligatorio fisso, che si calcola applicando le aliquote prima indicate all’importo del minimale di reddito (€ 15.357). Pertanto saranno dovuti non meno di € 3.361,41 (3.353,97 IVS + 7,44 maternità). Nel caso in cui il reddito d’impresa superi, poi, tale livello minimo, devono essere versati anche i contributi variabili sulla quota di reddito eccedente il minimale e fino al raggiungimento del massimale annuo di reddito imponibile.

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Prezzo dinamico a Minitalia Leolandia Non è una nuova compagnia aerea low cost, ma un parco di divertimenti a decidere di introdurre il prezzo dinamico – prima acquisti meno paghi – per la stagione appena avviata.

initalia Leolandia, il parco di Capriate San Gervasio (BG) ha infatti scelto di cambiare sostanzialmente la politica dei prezzi, affiancando alle consuete promozioni – che in un anno decisivo per il nostro settore condizioneranno fortemente la stagione appena avviata – un meccanismo adottato ampiamente da linee aeree, alberghi e villaggi turistici, che tuttavia non aveva ancora coinvolto le attività di spettacolo. Quella di Minitalia Leolandia è una scelta ragionata, anche se non si hanno esperienze dirette di questa modalità di vendita nel settore dei parchi di divertimento. In ambiti assimilabili, come eventi sportivi o concerti, 14 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

il prezzo dinamico è già applicato all’estero, e risponde alla consapevolezza che una fascia di persone, che non possa o voglia riconoscere ad un prodotto o servizio il valore del prezzo intero, è invece disposta a pagarlo di meno. Ciò che viene chiesto in contraccambio è acquistare per tempo, consentendo così una adeguata programmazione. Esperienze in questo campo sono già presenti nella vendita di biglietti da parte del leader mondiale Live Nation, che utilizza anche il couponing sui siti di social marketing, ed il dibattito sul prezzo dinamico è stato presente nel corso delle più recenti fiere europee e americane. Studi recenti evidenziano che nei parchi degli Stati Uniti, ad esempio, la dinamica dei prezzi non è molto applicata. In alcuni casi il prezzo cambia in particolari momenti dell’anno, ad esempio nel corso dell’apertura natalizia, e quasi mai oscilla all’interno dei giorni della settimana. Alcune strutture dividono la stagione in alta e bassa, praticando prezzi diversi. In Olanda, nel parco Slagharen, (40 attrazioni ed oltre 1.500.00 visitatori) lo si applica dal

2010, con l’obiettivo di offrire un parco più confortevole a coloro che pagano il prezzo intero, tentando di orientare una parte dei visitatori verso date che presentino una minore richiesta. Elemento importante dell’adottare il prezzo dinamico rispetto agli sconti tradizionali è quello di non posizionare, nella percezione del cliente, il prodotto troppo al ribasso. In altre parole, chi paga meno è solo più programmato nelle sue questioni, non fruisce di condizioni privilegiate. Infatti, nessuno di noi ritiene che un volo sui 737 di qualche linea low cost valga solo 9 euro, e se è costretto ad acquistarlo a 79 euro se la prende solo con se stesso, per la sua carenza di programmazione. Diverso è invece stare in fila alla biglietteria di un grande parco di divertimenti e veder pagare la metà un biglietto solo perché si è presentato l’incarto di un gelato.



Altro punto di forza del prezzo dinamico è il rafforzamento della vendita online. Meno fila alle casse, migliore programmazione dei flussi, riduzione dei costi, questo l’obiettivo già raggiunto da altri settori: il fatturato delle vendite on line in Italia ha raggiunto complessivamente i 18,97 miliardi di Euro nel 2011, oltre il 25% dei quali nel settore turistico, su-

perato solo dal gioco online, con oltre il 56% di percentuale sul totale. Anche la diffusione dei tablet può contribuire al successo dell’iniziativa: è stata infatti rilevata una maggiore concentrazione di acquisti online da tablet nelle fasce orarie tra le 19 e le 22. Il fenomeno è definito “couch commerce” - da couch = divano – che mostrano come la propen-

Abbiamo formulato alcune domande al direttore Massimiliano Freddi

sione di un acquisto online sia riservata a contesti ed orari di particolare tranquillità, nel tempo libero serale. È una sfida importante, quella accolta da Minitalia Leolandia, che coglie i segnali, evidentissimi, di altri settori, come i servizi turistici, e proietta il nostro settore verso nuove modalità di acquisto dei biglietti.

ridotto l’entità di queste riduzioni, concentrandole nel 99% dei casi in sconti che vanno da 1 € a 5 €. Persino per le tessere Mondoparchi siamo tra i pochi a non offrire il bambino gratuito, ma un semplice sconto. Le ragioni per noi sono molteplici. In primis Leolandia è il parco dedicato ai bambini sotto i 12 anni - farli entrare gratis ci sembra un controsenso. Inoltre non gradiamo che chiunque, solo acquistando un prodotto dal valore di pochi Euro, possa ottenerne 30 in regalo, sotto forma di ingresso al parco. Quale azienda accetterebbe di fare un co-marketing con noi omaggiando i nostri visitatori con un loro prodotto dal valore quadruplo rispetto al singolo biglietto? Ecco, credo serva una riflessione serissima per arginare o addirittura eliminare la parola gratis dal nostro vocabolario: l’ingresso ai parchi non deve essere svenduto, così come il nostro brand. Infine, un altro genere di promozione, riservata alle famiglie che vogliono trascorrere il weekend a Minitalia Leolandia pernottando in uno degli hotel convenzionati con il parco, è il pacchetto 44XTUTTI! Gli ospiti potranno trascorrere 2 giorni al parco, compresa una notte in hotel con prima colazione inclusa alla tariffa di 44€ a persona.

Sono pochissime le esperienze del settore nell’applicazione del prezzo dinamico: quale è l’obiettivo che volete raggiungere adottando questa nuova modalità di commercializzazione? Abbiamo scelto di adottare i prezzi dinamici perché vogliamo dare una risposta all’esigenza di risparmio delle famiglie pur continuando a mantenere alta la qualità del parco e dei suoi servizi. Lo scorso anno, su 5000 interviste realizzate nel parco, il voto medio che ci hanno dato gli ospiti è stato 9,11 su 10: un risultato importantissimo, soprattutto se pensiamo che i visitatori di Minitalia Leolandia sono famiglie con bambini spesso molto piccoli. Gli aspetti più graditi, oltre alle giostre e agli spettacoli, sono stati la pulizia degli ambienti e lo staff sempre gentile e disponibile: noi crediamo che questi aspetti, che ci contraddistinguono, vadano preservati. Essendo un parco che sta crescendo ma ancora fondamentalmente piccolo, per continuare a mantenere un’alta qualità, abbiamo pensato che la strada delle promozioni stracciate non fosse percorribile; tuttavia, volevamo dare la possibilità alle famiglie che hanno una capacità di spesa più limitata ma che sanno organizzarsi per tempo, di venire al parco spendendo davvero poco. Infine, dobbiamo isolare quanto più possibile l’incognita meteo e più ancora il catastrofismo mediatico, che spesso prevede pioggia anche quando non cade una goccia. Ecco perché la scelta dei prezzi dinamici: il visitatore che sceglie con anticipo “rischia” insieme a noi e viene favorito con Questo sistema rafforza la prevendita di biglietti attraverso un siprezzi assolutamente vantaggiosi. stema online: sarà questo il futuro per i parchi di divertimento? In effetti noi crediamo che, anche se in Italia siamo i primi Affiancherete questa modalità alle consuete promozioni? Le promozioni ci saranno ma saranno riservate in primis agli iscrit- ad intraprendere la strada dei prezzi dinamici, tra pochi anni ti alla nostra newsletter, che godranno sempre più di un trattamen- questo sistema diventerà una consuetudine anche per gli alto speciale perché sono affezionati ambasciatori del parco; poi per i tri parchi. Accadrà quello che è già successo con i voli aerei: nostri abbonati, che da anni beneficiano già di un prezzo molto van- oggi nessuno compra più un volo direttamente all’aeroporto (a taggioso, ci sono sconti presso i punti ristoro e i negozi del parco e meno che non sia per emergenza) perché tutti sanno che per convenzioni speciali per altri parchi divertimenti, come Le Caravelle risparmiare la modalità è acquistare online. Nel caso del par- sarebbe bellissimo pensare a un abbonamento che consenta l’in- co, poi, risparmiare è ancora più facile perché, a differenza dei gresso a tanti parchi italiani attenti come noi a qualità, innovazione, voli aerei, il last minute non è applicato: chi acquista a data fisaccoglienza. sa, online e con anticipo è sicuro di avere il miglior prezzo riInoltre ci saranno gli sconti riservati ai partner del parco, le clas- spetto a chi decide all’ultimo minuto o compra alle biglietterie siche convenzioni o le attività di co-marketing. Da anni abbiamo del parco. 16 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013


CARTA DELLO STUDENTE: COLLABORAZIONE CON IL MIUR A seguito di un accordo con il MIUR, è possibile essere inclusi tra le aziende che propongono sconti agli studenti liceali, in possesso della Carta dello Studente. Per entrare nella rete del Ministero dell’istruzione – che offre ampia visibilità attraverso gli strumenti sul web – è necessario compilare un modulo, che può essere richiesto scrivendo a soci@anesv.it, con l’impegno a rispettare le regole previste dal Ministero. Saranno fornite le vetrofanie che segnalano agli studenti la possibilità di avvalersi della riduzione. Lo strumento.

Cosa è la carta dello Studente

La Carta dello Studente è un’iniziativa che promuove l’accesso alla cultura e offre nuovi luoghi di confronto a tutti gli studenti, senza distinzioni. Le agevolazioni, i concorsi e le iniziative proposti dal MIUR e dai nostri partner riconoscono lo status di studente e premiano la partecipazione attiva alla vita scolastica e civile. La Carta – versione base viene distribuita annualmente a tutti gli studenti frequentanti il I anno delle scuole statali e paritarie, e consente ad oltre 4 milioni di allievi di dimostrare il proprio status di studente e, quindi, di usufruire di tutte le offerte loro dedicate, fino al completamento dell’iter scolastico. Il sito Iostudio è tra i più visitati tra quelli delle amministrazioni pubbliche, ed offre un motore di ricerca degli sconti per tipologia di servizio e per localizzazione. Grazie a nuovi accordi raggiunti con l’Alitalia, i giovani (14-18 anni) potranno godere di sconti sui voli (30% sulle tratte nazionali e 20% su quelle internazionali, attraverso e-coupon scaricabili dal Portale dello studente); offerte scontate sul fronte delle telecomunicazioni, da parte di Wind, Tim e Vodafone; sconti del 40% sugli spettacoli cinematografici (dal lunedì al mercoledì tra le sale aderenti). Il progetto “IoStudio - La Carta dello Studente” è stato realizzato anche grazie al contributo degli studenti e gli spazi web del portale e del forum sono progettati per crescere con l’aiuto e la partecipazione attiva dei suoi utenti: lo staff della redazione è sempre disponibile ad ascoltare nuove proposte. IoStudio - La Carta dello Studente è realizzata in collaborazione con Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, MiBAC - Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, UPI - Unione Province d’Italia, ANCI - Associazione Nazionale e Comuni Italiani, CNI - UNESCO Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e AGIS Associazione Generale Italiana dello Spettacolo.

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Un’area Wi-Fi per i visitatori Anche il login diventa social Offrire una connessione gratuita WI FI costituisce un ottimo modo per intrattenere i frequentatori delle piccole e grandi strutture del divertimento. Giostre per bambini, parchi a tema, locali per feste o laser game: tutti possono offrire ai clienti e loro accompagnatori una connessione internet.

di Maurizio Crisanti seguito del “decreto Pisanu” del 2005, nel quale, con finalità anti terrorismo, si imponeva la preventiva identificazione di coloro che accedessero alla rete in luoghi pubblici, lo sviluppo del Wi-Fi in luoghi pubblici è stato molto rallentato. A parte alcune iniziative gestite da enti locali - che risolvevano il problema della identificazione attraverso una registrazione al sito ed un sistema di SMS - non era possibile fino a qualche mese fa offrire il Wi-Fi senza restrizioni. Da qualche tempo il quadro è cambiato: il decreto milleproroghe dello scorso gennaio non ha prorogato la disposizione che impediva di gestire reti aperte al pubblico senza identificazione. Recentemente il Garante della Privacy, in risposta al quesito presentato dalla FIPE, ha chiarito che «i gestori dei locali che vogliono offrire ai loro clienti la connessione Wi-Fi gratuita ed eventualmente mettere a disposizione anche Pc e terminali di vario genere, sono sollevati da qualsiasi responsabilità rispetto alla navigazione dei loro clienti e, nel caso volessero entrare in possesso di informazioni più dettagliate, devono richiedere al consumatore di firmare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali». A sollevare la questione - sottolinea la Fipe - era stata un’interpretazione controversa sollevata da provider che forniscono programmi di archiviazione. Essi sostenevano che sui gestori incombeva l’obbligo di registrazione dei dati da 18 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013


parte degli utenti, così come dovevano essere anche ritenuti corresponsabili dei siti visitati dai loro clienti in caso di connessione alla rete con l’accesso telematico fornito dal locale. La interpretazione del Garante lascia perplessi, in quanto è del tutto ovvio che tutte le attività online che avvengono attraverso una rete ricadono in parte sulla responsabilità del proprietario dell’impianto. Quindi l’aprire la propria rete Wi-Fi non è proibito ma certamente, in caso di utilizzo illecito del web, il titolare dell’impianto ne sarebbe comunque corresponsabile. Resta quindi in capo all’esercente la responsabilità di assumere i rischi del caso. Esistono tuttavia alcuni sistemi per garantirsi, senza troppe scartoffie. Uno che si mostra veramente apprezzabile per semplicità ed economicità è quello presentato da wiMAN (www.wiman.me) , una start up che nasce sul Gargano. L’idea è geniale: si tratta di utilizzare un router che, alla richiesta della connessione, si collega ai principali social network, consentendo ai clienti di accedere da Facebook o Twitter effettuando il login con le proprie credenziali. In questo modo username e password continuano ad essere gestiti sul social network – che ovviamente non li condivide - evitando tuttavia all’esercente qualsiasi procedura di autorizzazione o identificazione. Quali i vantaggi per l’esercente? Innanzi tutto la tranquillità di rispettare la legge, liberandosi delle responsabilità di eventuali illeciti compiuti sul web. Inoltre quando il cliente usa Facebook per loggarsi, può decidere di condividere la sua posizione con gli amici. In questo modo il nome della struttura comparirà sulle pagine dei suoi amici sul social network. Infine il sistema ha un pannello di controllo, attraverso il quale l’esercente può accedere ad informazioni sui suoi utilizzatori. Insomma, alcune di esse saranno utili per iniziative di marketing. Il tutto a circa 80 euro per l’acquisto del router, venduto su internet – in oltre 100.000 dispositivi - anche da Amazon, senza canoni annuali. Non tutti amano condividere la rete privata con la connessione ai clienti, e pagare due abbonamenti per l’ADSL è spesso impossibile. Per ovviare a questo problema il router di wiMAN crea una doppia rete: una ad uso aziendale – protetta da password - per i gestori e l’altra per i clienti della struttura. Il router va collegato ad un modem, e – lo abbiamo fatto notare ai suoi inventori – è del tipo da interno. Funziona già in alcuni stabilimenti balneari, ma va collocato in un chiosco, ad esempio, o sotto una tettoia. Per coloro che necessitano di maggiore diffusione del segnale, è comunque possibile collegare le speciali antenne da esterno, dal costo non ecceziowww.anesv.it 19


nale, che consentono di operare in spazi più ampi. La diffusione del Wi-Fi nel parco deve essere programmata consapevolmente. Si può scegliere di diffondere il segnale in spazi ampi, o realizzare aree Wi-Fi circoscritte. Spazi tranquilli, specificamente attrezzati con sedie e tavolini - magari vicino al punto ristoro o ai distributori automatici di bevande, che possono beneficiarne in termini di vendite – saranno comunque apprezzati dai visitatori.

Ma il Wi-Fi è pericoloso? Onde elettromagnetiche circondano ogni momento della nostra giornata. I cellulari, la radio e i telecomandi di ogni tipo, ed ora anche il Wi-Fi, ci espongono ad un bombardamento elettromagnetico del quale non sono certi gli effetti. Come sempre, sul web è possibile leggere studi che ne evidenziano la pericolosità per l’organismo o articoli di segno contrario. La questione è troppo importante, ha enormi implicazioni di carattere economico, e sarà difficile che in tempi brevi la scienza – che non sempre è libera da condizionamenti – possa dire l’ultima parola. Del resto, fare a meno del cellulare o di tutti gli altri dispositivi elettronici, dai quali ormai leggiamo anche i giornali, è un’opzione che molti di noi non sono più disposti a considerare. E’ tuttavia ragionevole, e sarà apprezzato da un pubblico sensibile, limitare la fruizione del Wi-Fi a specifiche aree, magari restituendo nuova vita agli angoli del parco meno frequentati. In un parco acquatico, ad esempio, si può attrezzare un’area con i lettini, o i tavoli del bar e le aree picnic, decongestionando invece gli spazi più frequentati. In una struttura al chiuso, per feste di compleanno o laser game, è sufficiente realizzare un’ area Wi-Fi con un raggio di pochi metri. Anche il limitare la diffusione del Wi-Fi a pochi, specifici spazi, se le ragioni saranno ben argomentate nella comunicazione, costituirà un punto di forza dei servizi offerti.

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Il parco su tablet e smarthpone La scelta tra una app ed un sito ottimizzato Rendere visibile il parco su tablet e smartphone attraverso una app. Viene da chiedersi se sia necessario investire in questa direzione. Alcuni dati ci aiuteranno ad analizzare il fenomeno. di Maurizio Crisanti nnanzi tutto, secondo una recente ricerca di Adobe, il 15% del traffico web è ormai generato da tablet e smartphone. Se pensiamo che fino a tre anni fa le tavolette intelligenti non esistevano, è evidente che il trend sia in forte ascesa. Secondo un recente studio inglese, entro il 2017 si quadruplicherà il numero di europei in possesso di un tablet, mentre attualmente un euro-

peo su sette ne possiede uno. Dunque, accrescere la visibilità della struttura anche da tablet e smartphone è un’opzione difficilmente rinviabile. Due le scelte che può compiere un parco di divertimento, aggiornare il sito internet - ottimizzandolo per la visione da tablet o smartphone - trasformandolo in una web app in HTML 5, o commissionare una app nativa. Una web app non è esattamente una app, perché non si scarica dagli store di Apple e Google ma si consulta attraverso una connessio-

Nella foto le applicazioni di Minitalia Leolandia, immediata e essenziale, e quella di Gardaland, più articolata. 22 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

ne ad internet. Una app nativa, invece, può essere consultata anche offline e sul piano della “user experience” batte, almeno per ora, le web app visibili sul web. Una app nativa può infatti utilizzare tutti gli strumenti dei dispositivi – fotocamera, accelerometro, gps ecc. – offrendo servizi che un sito internet, anche se organizzato come una app, non riesce ancora ad offrire. Nel settore del divertimento, nel quale l’utente apprezza molto l’interazione, una app ben realizzata può fare veramente la differen-


za. Certo, non tutte le strutture hanno forse bisogno di una vera app, almeno quelle che sul sito hanno solo pagine statiche con informazioni su indirizzo e prezzi, ma i parchi che vogliano offrire di più – dalla mappa interattiva ai video, alle indicazioni sui tempi di attesa ecc. – devono necessariamente orientarsi su applicazioni di tipo nativo, le quali sfruttano al meglio anche i processori e la RAM dei dispositivi, rispetto ad un sito web ottimizzato. Inoltre, anche a livello di posizionamento del parco nei motori di ricerca, avere una app aumenta visibilmente il proprio web ranking. I costi di realizzazione delle due opzioni sono diversi, in genere una web app è più economica, perché non va riscritta per iOS, Android e Windows8, anche se spesso i siti dei parchi di divertimento sono piuttosto complessi, quanto a numero di pagine, e realizzare una web app, comporta necessariamente una selezione o riorganizzazione dei contenuti. Ne vale la pena? Alcune ricerche di società specializzate nell’ambito turistico hanno rilevato che l’utente preferisce ancora digitare un indirizzo internet piuttosto che scaricare un’app. C’è da dire, infatti, che nessuno di noi si riempirebbe il tablet di applicazioni che promuovano alberghi, ma il caso del parco di divertimento è diverso. Innanzi tutto nel nostro settore si offrono esperienze, sensazioni, ed una app ben congegnata, collegata ai social network, può essere apprezzata sia all’interno del parco - perché riporta, ad esempio, gli orari degli spettacoli del giorno – ma anche fuori dal parco, in quanto consente di visualizzare contenuti audio e video capaci di fidelizzare l’utente, anche se non accede al parco da mesi. Inoltre, realizzare una app è indice di dinamicità ed attenzione alle nuove tecnologie: con essa si “entra” nel cellulare o nel tablet del cliente, che ogni giorno, anche solo scorrendo lo schermo, visualizzerà comunque il marchio del parco. Infine un aspetto fondamentale: le app consentono di attivare notifiche push. Chi utilizza Whatsapp o il messenger di Facebook sa bene che l’applicazione consente

di ricevere notifiche ogni volta che qualcuno invii un messaggio. Ebbene, le app, a differenza delle web app, consentono al parco di inviare, praticamente gratis, notifiche a coloro che abbiano scaricato l’app, anche se questa è chiusa. Se non si abusa di questa opportunità, è possibile inviare notizie, promozioni ed aggiornamenti, che saranno particolarmente apprezzati da coloro che amano restare in relazione con il loro parchi preferiti. Gestire un’app, o una web app, comporta tuttavia un impegno per chi si avvale di questi strumenti. Innanzitutto è necessario aggiornare spesso, quanto meno, le news. È inoltre consigliabile realizzare ap-

plicazioni che offrano un valore aggiunto agli utenti, dalla possibilità di acquistare biglietti, magari collegandole a sistemi di biglietteria online, alla geolocalizzazione della mappa, alla visione di video on board delle attrazioni più amate. Nelle immagini, la app di Minitalia Leolandia, intuitiva ed essenziale, e quella di Gardaland, con tempi di attesa e giochi. In tempi come questi, ne quali anche la scelta di stampare volantini va meditata, la possibilità di valorizzare il proprio brand e di poter inviare notifiche ai propri estimatori, con costi inferiori a quelli di un banale prodotto tipografico, è un’opzione da considerare.

Una possibilità

Ecco una possibilità, quella di realizzare una vera app nativa ad un costo inferiore a quello di una ottimizzazione del sito in HTML 5. Attraverso una partnership dell’ANESV con la società MP Mobile (www.make-it-app.com) è possibile realizzare una app nativa, con inserimento negli app store dei vari sistemi operativi, a costi che partono da meno di 800 euro annui, per una app già completa di grafica personalizzata, con aggiornamento comprensivo di 30 news, 20 eventi e 60 notifiche push l’anno, fino a 1.400 euro per app con video, news ed eventi illimitati e 365 invii con notifica push l’anno. Il canone è invariato per i primi due anni – comprende la riscrittura costante per adeguare l’app alle novità introdotte dai diversi sistemi operativi – e ridotto, in modo sostanziale. Per informaione soci@anesv.it.

Le applicazioni Le app, diminutivo per “applicazioni”, sono quei programmi scaricabili dagli App Store e sui moderni cellulari e tablet per aggiungere nuove funzionalità. Con l’avvento degli smartphones le app si sono moltiplicate: da quando nel 2008 fu aperto il primo store online, oggi si contano circa 2 milioni di applicazioni, per iOS, Android, e Windows8. Molte le possibilità di impiego: dai semplici giochi alla lettura di quotidiani, il navigatore, i social network, quelle per ascoltare musica, per vedere gli orari di bus e treni, per trovare la farmacia più vicina. Alcune App sono a pagamento, altre totalmente gratuite. www.anesv.it 23


a cura di Roberto Canovi

Il Merchandise nei parchi di divertimento: l’esperienza di Gardaland Chi avrebbe mai il cuore di strappare dalle avvolgenti calde e paffute manine di un bambino un altrettanto teneroso morbido e dolce peluche appena prelevato da un invitante scaffale ricolmo di Bambi, Simba, Shamu o, per restare sull’italico suolo, Prezzemolo?

E chi avrebbe l’ardire di sostenere lo sguardo della propria compagna - che potrebbe mutare repentinamente da languido a feroce - più che mai decisa a rimpolpare la propria ormai sterminata collezione di mugs (tazze) appollaiate in buon ordine sugli scaffali alti, ma non troppo, della cucina? E, “Guarda quella T-Shirt che quando torniamo dal viaggio devo indossare assolutamente negli spogliatoi prima della partita di calcetto con gli amici... I Survived Jurassic Park The Ride fa un figo tremendo e tanto loro non lo sanno che quell’attrazione potrebbe farla anche mia nonna!”... E, “La foto che ci riprende tutti insieme su quel rollercoaster non possiamo farcela scappare! Costa 15 euro, un vero furto, e non è che le espressioni del viso che abbiamo siano proprio il massimo ma vuoi mettere con la foto da carcerato che ho sul tesserino della mensa aziendale? Quasi quasi ci metto questa, così faccio sorridere un po’ la signora che mi serve tutti i giorni la pasta nel piatto e che ha sempre l’espressione triste di una che un rollercoaster non l’ha mai visto neppure in cartolina!”... Il merchandise, che pur con diverso signi24 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

ficato può comprendere anche il termine merchandising, riveste un ruolo decisamente importante nell’economia di un parco divertimenti. Talmente importante da rappresentare una percentuale che varia generalmente dall’8 al 15% del fatturato totale. Per meglio capire di quali volumi stiamo parlando, basta sottolineare che se è vero che il 10% del fatturato di un medio parco come Minitalia Leolandia significa una cifra comunque non indifferente che si assesta sul milione di euro, fa decisamente impressione pensare a quanto possa essere il fatturato di un parco di grandi dimensioni come Gardaland. Quali sono dunque le voci che concorrono a identificare il settore del merchandise

e che quindi non rientrano nella ristorazione (food & beverage) e negli ingressi? Fatte salve alcune particolari eccezioni, generalmente si considerano come appartenenti a questo settore gli incassi provenienti da punti foto, redemption games e negozi. La gestione dei cosiddetti punti foto non è univoca da parte dei parchi, alcuni dei quali risultano infatti penalizzati dall’appartenere ad esempio alla categoria degli acquatici, contraddistinta dal fatto che l’ospite non ha - se non per ora in rarissimi casi - la possibilità di pagare immediatamente il prodotto. Risulta quindi evidente che sono le strutture tematiche in cui si possono scattare le foto a bordo delle attrazioni più impor-


tanti quelle in cui si ha un ricavo maggiore. Anche in questo caso le cifre sono notevoli e la marginalità, indipendentemente dalla gestione interna o esternalizzata, è decisamente elevata. Tipicamente da parco asciutto - tematico o meccanico che sia - sono anche i redemption games, sostanzialmente l’evoluzione delle classiche “rotonde” da Luna Park conosciuti anche come “giochi a premio”. Fenomeno esploso in modo esponenziale e finanche eccessivo soprattutto nei grandi parchi americani (Universal e Six Flags in testa) negli anni ‘90, è stato replicato poco più tardi con alternante successo anche in diversi parchi europei tra cui, non a caso per primi, PortAventura (gestione Universal) e WB. Se l’inserimento dei redemption games non comporta faraonici investimenti e sono generalmente il volume e il colore dei premi - uniti alla capacità degli operatori - a decretarne o meno il successo, per quanto riguarda invece i negozi il discorso è ben più complesso. Ci troviamo infatti all’interno di un parco divertimenti, un luogo in cui tutto è, o dovrebbe essere, straordinario. Di conseguenza, anche il negozio deve esserlo nella sua specificità, colorazione, volume, arredo e tipologia d’offerta. Il prodotto acquistato deve diventare un po’ come un cioccolatino da scartare e gustare dopo essere stato scelto tra i tanti di una elegante confezione. A pagamento, s’intende! Entrando oggi in un grande parco italiano quale può essere Gardaland, ci si rende immediatamente conto della qualità dei suoi negozi e non è difficile ritrovare caratteristiche tipiche dei parchi Disney o Universal per chi ha avuto la fortuna anche solo di recarsi a Parigi o in Florida. Ma per conquistare questo livello d’eccellenza, condizione fondamentale per raggiungere lo scopo e cioè un’alta redditività d’esercizio, sono stati necessari quasi trent’anni di storia. Una storia che aiuterà sicuramente a comprendere l’evoluzione del merchandise in Italia dalla fine degli

anni ‘80 ad oggi e che ci viene raccontata da quello che ne è stato - ed è tutt’ora - il protagonista principale. A Claudio Perantoni, classe 1962, è infatti affidata da 25 anni la responsabilità del merchandise di Gardaland cui si è aggiunta da alcuni anni anche quella per la ristorazione. Lo incontriamo a cena, seduti al tavolo di quello che è il fiore all’occhiello del parco gardesano: lo splendido ristorante alla carta Locanda del Corsaro Nero. Chi è Claudio Perantoni, come è arrivato a Gardaland sul finire degli anni ‘80 e quale è stato il percorso di crescita che ha vissuto, indissolubilmente legato a quello effettuato parimenti dal parco? “Prima di giungere a Gardaland - esordisce Perantoni - ero impegnato da alcuni anni in molteplici attività nell’ambito del commercio quali affitto di spazi nei centri commerciali e noleggio automatici. Più in generale, però, cercavo di attuare nuove partnership atte a far incontrare le mie idee con chi, nella realtà, avrebbe potuto fornire il capitale per la loro realizzazione. Questa importante esperienza unita all’abilità di aver saputo intercettare le nuove tendenze del mercato, ha costituito una solida base di partenza nella costruzione del mio futuro”. Quando e come arrivò la chiamata da Gardaland? “All’epoca, parliamo del 1987, il Parco era operativo già da 12 anni e le sue caratteristiche erano profondamente diverse

dalla realtà di oggi. Per quanto riguarda le diverse attività interne, ad esempio, la gestione era suddivisa tra vari soci proprietari e così era anche per i negozi, soltanto 6 o 7 in tutto. Conobbi uno dei soci fondatori di Gardaland in ambito esterno e poco dopo mi chiese se fossi interessato a lavorare nei suoi negozi all’interno del Parco. Mi chiese quanto guadagnassi: sparai altissimo, perché non volevo lasciare repentinamente tutto il resto; mi scrutò attentamente e mi offrì quella stessa cifra… aumentandola del 30%! Devi generarmi business! - mi disse. Chi non avrebbe accettato?”. Da lì cominciò tutto, dunque? “Erano anni comunque pionieristici, la strada da fare era enorme ma l’entusiasmo e la voglia di sperimentare erano altrettanto grandi. Nel 1988, ad esempio, inserimmo macchine automatiche del tipo La bocca della Verità che ci diedero risultati strabilianti in termini di ritorno economico.” I primi abbozzi di redemption games, dunque, che oggi vediamo in grande quantità nella stessa Gardaland. E sul fronte degli articoli in vendita nei negozi? “Nei primi anni di apertura i negozi di Gardaland vendevano prodotti generici e ogni proprietario agiva senza coordinarsi con gli altri, anche e soprattutto sul discorso brand, parola che all’epoca non aveva alcun significato per quella realtà. Qualcuno www.anesv.it 25


fondamentale che applico ancora oggi. Con il passare del tempo abbiamo visto che tutti gli investimenti occorsi per scenografare i negozi con tanti particolari e per renderli così coinvolgenti si sono ampiamente ripagati con il maggiore volume di acquisti effettuati dal pubblico. Acquistare oggetti particolari in ambienti d’atmosfera che normalmente non si trovano all’esterno di un Parco Divertimenti diventa senz’altro più facile. In quale altro negozio si potrebbero vendere così tante armature come quelle che abbiamo venduto noi? E quanti sarcofagi egizi? Potrebbe sembrare incredibile ma di sarcofagi alti due metri e mezzo noi ne vendiamo mediamente 5 o 6 all’anno!”.

si ingegnava scrivendo la scritta Gardaland col pennarello sugli oggetti in legno, altri iniziarono a mettere l’immagine di Prezzemolo sui barometri segnatempo. C’era dunque tutto un mondo da inventare e la cosa ovviamente mi stimolava tantissimo. La gente cominciava ad amare Gardaland e si stavano creando le basi per realizzare quella magia che i visitatori desideravano poi portarsi anche a casa”. Cosa ricorda di quei primi anni di lavoro? “I primi peluche e le prime videocassette VHS che illustravano il Parco. I volumi di vendita diventarono rapidamente sempre più importanti e così mi fu proposto di assumere l’incarico di vicedirettore dei negozi quando questi passarono tutti sotto il controllo diretto di Gardaland. L’idea di continuare questo percorso professionale mi attirava e accettai. A fine stagione l’allora presidente del Parco mi chiese di presentare - in veste di nuovo direttore negozi - un piano di sviluppo con la mission di creare Negozi da Favola attraverso i quali Prezzemolo potesse diventare un character internazionale. Tutto questo presupponeva l’introduzione di una nuova grande organizzazione in un settore che, nel tempo, sarebbe diventato strategico per il Parco”. 26 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

Siamo dunque giunti al 1992/1993, epoca in cui si ebbe anche un notevole stravolgimento a livello societario dopo gli entusiasmanti anni in cui vennero inaugurate attrazioni del calibro di La Valle dei Re (1988) e I Corsari (1992). Come proseguì l’avventura dei negozi? “Ebbi la fortuna di incontrare Danilo Santi, attuale Direttore Generale di Gardaland e dei parchi italiani del gruppo Merlin Entertainments. All’epoca Santi era il Direttore Vendite e mi fece partecipe della sua personale esperienza; insieme lavorammo sui nuovi negozi e contemporaneamente imparavo da lui quello che ancora non conoscevo: la lettura e l’interpretazione dei numeri, la gestione del conto economico, in definitiva tutto quello che serviva ad incrementare i profitti.” Come si è passati dai semplici e anonimi negozietti dei primi anni, ai negozi tematizzati? “Ricordo sempre quello che mi diceva Zaninelli (uno dei soci fondatori, n.d.r.) a quel tempo. Il negozio doveva essere la continuità e l’estensione della magia che si provava all’interno di un’area del Parco o su un’attrazione. Era un concetto estremamente importante e, a distanza di così tanto tempo, rimane una caratteristica

È difficile immaginare un’allegra famigliola che esce dal Parco con il peluche di Prezzemolo, un paio di T-Shirt, una tazza marchiata Raptor e... un sarcofago egizio! Ovviamente non è quello il target per questa tipologia di prodotti. “Credo che nel merchandise, indipendentemente dal caso specifico dei sarcofagi o delle armature, sia necessario anche saper osare. Oltre naturalmente a cercare di prevenire le future esigenze degli Ospiti; quando si osa, infatti, lo si deve fare con congruo anticipo tenendo conto dei tempi di progettazione, produzione e consegna degli articoli. Quando poi si parla di un Parco importante come Gardaland, osare significa non solo saper inventare qualcosa di nuovo, lanciare o prevenire una moda, ma anche impegnarsi - magari per centinaia di migliaia di pezzi - con tutto il rischio economico che ne consegue qualora le aspettative vengano disattese”. Quanto conta il personale addetto alla gestione dei negozi? “È assolutamente fondamentale. Per questo motivo effettuo la selezione personalmente e, già dal primo momento, osservo alcuni particolari che possono aiutarmi a capire dove quella persona possa svolgere al meglio il suo lavoro. Cerco di capire



vazione degli Ospiti del Parco: alcuni di loro possono essere definiti precursori di tendenza e saperli individuare e osservare costituisce un primo sicuro importantissimo passo verso la realizzazione di una nuova idea che potrebbe rivelarsi - chissà - il boom dell’estate successiva. A questo proposito ricordo che alcuni anni fa notai nel Parco un gruppo di ragazzi che si distinguevano dagli altri per una serie di caratteristiche che, banalmente, potevano essere ricondotte al termine charme. E’ difficile dire cosa avessero di diverso ma si notavano e tutti avevano ai piedi le ciabatte infradito. Nei giorni seguenti osservai che erano effettivamente pochi i ragazzi, soprattutto giovani coppie, che portavano questo tipo di calzature ma quasi tutti sembravano rientrare nella categoria dei precursori di tendenza. Decisi di commissionare 10.000 ciabatte infradito brandizzate per la stagione successiva; sicuramente un bel rischio. Le ciabatte arrivarono a inizio aprile, scoppiò il boom delle infradito e già a fine giugno erano state vendute tutte!”.

i suoi gusti, pongo attenzione a come si muove, a come si veste, a come è truccata - se donna - in modo da poter indentificare chiaramente un ruolo che possa dare soddisfazione e che metta in luce le sue qualità. È chiaro: si tratta sempre di un lavoro spesso frustrante e pesante ma sono certo che, quando riuscirò a collocare al posto giusto la giusta persona il rapporto con l’Ospite ne beneficerà e, di riflesso, anche le vendite. In alcuni casi non è solo necessario essere professionali, attenti, cortesi e precisi come in ogni altro negozio; nel Parco è d’obbligo anche essere estroversi e spigliati proprio come degli attori perché a 28 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

Gardaland è necessario mettere in campo un’ulteriore spinta, quella che porta l’Ospite verso la decisione dell’acquisto di una foto o di gettoni per i giochi a premio”. Stiamo attraversando un momento di crisi e questa si sente anche nei parchi. Qual è la strategia giusta per continuare a proporre merchandise con buone probabilità che continui ad essere acquistato? “Logicamente non si può prescindere dalla brandizzazione, dal marchio, che in questo caso è legato a Gardaland e a Prezzemolo. Oltre a questo, credo che, mai come in questo momento, sia importante proporre beni che abbiano anche un valore percepito. Altra nota interessante sta nell’osser-

Quanto è legato il prodotto alla tipologia di pubblico? “Il pubblico ovviamente cambia nel tempo. Anche il pubblico di Gardaland sta cambiando; lo si è notato soprattutto negli ultimi anni con l’avvento di attrazioni rivolte maggiormente ai teenagers. Di conseguenza non si può pensare che gli equilibri rimangano identici. Calerà la vendita, ad esempio, dei classici articoli standard ma parimenti, almeno a mio giudizio, aumenterà il prodotto che maggiormente attira i giovani in quel momento e cioè l’articolo sempre più personalizzabile. Alcuni esempi: la penna su cui sarà possibile incidere in 10 secondi il proprio nome, la camicia con le proprie iniziali. Senza dimenticare gli articoli che sono diventati di uso comune tra i giovani: le grandi cuffie per ascoltare la musica alle quali abbiamo pensato con un anno di anticipo e che puntualmente sono arrivate sugli scaffali dei negozi del Parco al momento giusto,


cioè quando la moda è stata definitivamente lanciata dai calciatori. Dunque, le due parole chiave per il prossimo futuro nei parchi, a mio parere saranno tendenza e personalizzazione. Potrebbe sembrare strano ma il brand del Parco non dovrà essere invasivo. Per quanto mi riguarda sono il primo innamorato di Prezzemolo e del marchio Gardaland ma credo che sarà sempre più necessario un ridimensionamento degli spazi loro dedicati, in particolare sugli articoli di tendenza. I simboli del Parco devono dunque diventare, ad esempio, una firma sui capi di abbigliamento: non più la grande immagine di Prezzemolo ma un logo, magari stilizzato; un richiamo al brand che sia, allo stesso tempo, raffinato e che richiami stile ed eleganza”.

incontrare il pubblico all’interno del Parco o rispetto alla realtà del vecchio continente. del negozio stesso a decretare la maggiore Da quell’esperienza nacque, ad esempio, il richiesta di prodotti con la sua effige”. punto foto su Colorado Boat, ma non solo”.

Quanto ha inciso nel successo del merchandise di Gardaland la creazione in passato delle mascotte che si sono affiancate a Prezzemolo nei cartoni animati e sul giornalino e quanto pesa ora la loro progressiva dismissione, parimenti all’abbandono di tutte quelle iniziative che tendevano ad emulare la Disney? “I cartoni animati si sono rivelati una chiave di volta molto importante e hanno determinato la definitiva consacrazione di Prezzemolo, unanimemente riconosciuto - sondaggi alla mano - da tutti gli intervistati come il padrone di casa del Parco e il simbolo inconfondibile di Gardaland. Sul fronte delle vendite dei prodotti con il brand dei personaggi, però, tutte e cinque le mascotte di contorno messe insieme arrivavano a malapena al 10% rispetto al 90% realizzato dal solo Prezzemolo. A mio parere alcuni di questi personaggi avevano delle qualità che avrebbero potuto essere maggiormente sviluppate e che avrebbero portato a un maggiore successo ma, nel frattempo, le strategie sono mutate e quindi il problema non si pone più. Credo in ogni caso che sia la presenza fisica del personaggio in costume e ossa ad

Parlando di merchandise non si può evitare di parlare di Disney. Quanto ha “rubato” Claudio Perantoni all’esperienza Disney? “Considero Disney, ovviamente relativamente all’aspetto ludico-commerciale, come la persona più importante del secolo scorso e ho sempre preso a modello il suo modo di creare magia. Disney è colui che per primo ha capito che si può sognare anche da adulti e che non bisogna vergognarsi di tornare a sentirsi ancora bambini. E soprattutto ha capito che per divertirsi con la propria famiglia si può effettuare un percorso a ritroso nel tempo per rivivere i momenti felici della propria gioventù. Mi sono sempre nutrito di Disney lungo tutto l’arco della mia carriera. Ricordo che nel 1992 mi recai in California e, oltre alla visita di Disneyland, ebbi modo di scoprire anche gli altri parchi dell’area traendone poi idee per quelle che furono le iniziative messe in atto a Gardaland negli anni seguenti. Fino ad allora i parchi europei - poi arrivò Disneyland Paris - non offrivano esempi particolarmente eclatanti e quindi fu decisivo per la mia crescita professionale quell’incontro con realtà tanto diverse e oggettivamente avanti di almeno 10 anni

Nei parchi - Gardaland a maggior ragione non sfugge a questa regola - solitamente il merchandise è legato ai personaggi o alle attrazioni. Quali differenze in termine di appeal? “La differenza è abissale in favore dei personaggi. Almeno per quanto riguarda il nostro Parco. Giusto per fare un esempio: lo stesso punto vendita mobile che nella stagione 2011 vendeva merchandise marchiato Raptor vicino all’attrazione, nel 2012 ha raddoppiato il ricavo medio spostandosi nella zona del Teatro 4D e presentando prodotti marchiati Ice Age, il filmato novità presentato all’interno del teatro stesso”.

Ci fu qualcosa che avreste voluto fare e non siete riusciti? “Una cosa che mi colpì particolarmente e che tentammo di replicare anche a Gardaland, subito però bloccati dalla Zecca di Stato, fu quella delle GardaLire. Il sistema voleva essere il medesimo dei Disney Dollars che venivano acquistati nel Parco e diventavano moneta corrente al suo interno. Nulla di particolarmente sconvolgente se non che la stragrande maggioranza degli Ospiti se li portava poi a casa come souvenir evitando di spenderli e di conseguenza procurando un ulteriore gigantesco introito al Parco”. A conferma di quanto affermato da Perantoni, nella sede di Amusement Project – proprietaria della testata giornalistica online Parksmania.it – campeggiano in bella evidenza due quadri al cui interno sono inseriti altrettanti Disney Dollar datati 1989. Quanto può incidere in concreto questa iniziativa? “Basta un semplice calcolo che, all’epoca, con i miei biglietti da 1, 5 e 10 Disney dollari in valigia, destinati ad essere appesi alla parete, feci sull’aereo durante il viaggio di ritorno. Una media di un solo Disney Dollar portato a casa da ogni singola persona che ogni anno entra nel Parco, moltiplicato per 14 milioni di persone, significa una cifra stratosferica. Io con me ne avevo un totale di 16! Come detto, l’iniziativa fu bloccata ma ricordo molto bene i bozzetti realizzati dall’artista Lorenzo De Pretto, di quella che doveva diventare la moneta corrente all’interno di Gardaland. Ancora oggi rimpiango il fatto di non essere riuscito a metterla in atto, ma ovviamente non dipese da noi”. Lorenzo De Pretto, che fu anche l’autore del restyling grafico di Prezzemolo nel 1993 dopo avere vinto il concorso indetwww.anesv.it 29


to dal Parco, ha recuperato dal suo archivio e messo a nostra disposizione le bozze di questo progetto datato marzo 1998. Come si può notare non è mai stato realizzato il retro delle banconote ed anche il fronte era appena abbozzato ma le immagini che pubblichiamo possono comunque rendere l’idea della qualità con la quale si voleva procedere alla stampa delle stesse. “Era prevista addirittura la filigrana anti contraffazione – ci racconta al telefono De Pretto – e fu forse anche a causa di questa ricerca della perfezione, o forse della difficoltà di fare approvare dall’autorità l’uscita dal Parco delle banconote come souvenir - e cioè lo scopo principale dell’operazione - che il tutto si arenò”. Torniamo da Perantoni. Quanti altri progetti non furono mai realizzati? “Sopra il negozio di Camelot ci sono un paio di stanze ricolme di disegni, idee e prototipi mai passati alla produzione. Ogni tanto entro e salta fuori qualcosa di utile. Nel 1995, ad esempio, creammo una serie di maschere per il carnevale di Prezzemolo. Lo avevo completamente dimenticato. Sono passati quasi 20 anni e ora, ritrovatele, risultano utilissime per l’iniziativa di Prezzemolo in Maschera, operativa dal 2012 (apertura di parte del Parco nei weekend di marzo, n.d.r.). Ricordo poi l’orologio con l’effige di Prezzemolo piccolo e la linea d’abbigliamento di Prezzemolo che poi non riuscimmo a vendere come licenza. Con Danilo Santi si ebbero idee fantastiche in quell’epoca; osavamo e sperimentavamo; anche oggi la prima persona con cui mi confronto sulle idee è sempre lui. Se concordiamo su un’idea, il sostegno non manca mai anche a fronte di eventuali alti rischi intrinsechi. Un esempio? La folle proposta di realizzare ben 300.000 unità di beveroni (portabibite ricaricabili, n.d.r.), che non tutti, a mio parere, avrebbero condiviso con così tanta determinazione”.

Mouse Company e della loro influenza nel settore. “I parchi Disney, e nello specifico i suoi negozi, sono sempre stati fonte di massima ispirazione: la ricchezza dei contenuti, le scenografie e i decori, la disposizione delle merci e soprattutto il colore, sono le armi vincenti che ho sempre cercato di replicare, con le dovute proporzioni, negli anni seguenti a Gardaland. La sensazione che si prova nell’acquistare un prodotto in un negozio Disney è quella di vivere un momento magico e irripetibile perché tu stesso sei calato in un ambiente magico e irripetibile”. Quanto è importante il packaging di un prodotto? “Un tempo il prodotto era dominante e valeva il 100%; oggi, in generale, non più del 70%. Ne consegue che il packaging è oggi fondamentale perché è un plus che aiuta a incrementare le vendite. Un altro fattore importante per l’incremento dei volumi di vendita a Gardaland è stato l’utilizzo delle cosiddette casse intelligenti e della vendita aggiuntiva. Ora lo fanno tutti ma noi abbiamo iniziato nel 1998 quando andammo in California a vedere 8 parchi in 7 giorni. Fu un viaggio massacrante, ma ci servì per capire come si muovevano gli americani. Gli scaffali adiacenti alla cassa erano ricolmi di prodotti di ridotte dimensioni e a basso prezzo. Proprio per questo molto appetibili per un ulteriore acquisto d’impulso. Un esempio concreto sono i contenitori presenti alle casse dei negozi di Mammut e Jungle Rapids”.

Il negozio che diventa quasi un’attrazione, dunque. “Esattamente. Meglio ancora, l’estensione di un’attrazione. La magia non si deve interrompere ma prolungarsi nell’acquisto. Noi dobbiamo essere bravi a realizzare e a proporre un prodotto gradevole e interessante ma è il contesto in cui viene collocato a valorizzarlo ulteriormente, anTorniamo ora a parlare dei parchi della che nei piccoli particolari come, ad esem30 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

pio, l’uso di incensi e drappeggi di stoffe nel Souk per riprodurre quanto più possibile l’atmosfera di un bazar arabo. Pensando appunto alla particolare conformazione del negozio all’uscita di Ramses (ex Valle dei Re), una domanda sorge spontanea: i furti di oggetti nei negozi sono un problema grave? “In verità l’incidenza è tutto sommato minima ma dietro a questo risultato c’è uno studio davvero attento. L’incidenza media nei parchi è di solito intorno al 4% anche se può ovviamente variare da caso a caso. Qui ci assestiamo intorno all’1% perché facciamo un’attenta valutazione delle location in cui più facilmente possono avvenire i furti unitamente alle caratteristiche intrinseche dei prodotti stessi che ne possono facilitare l’asportazione. Ad esempio, i prodotti di dimensioni inferiori ai 5 centimetri vengono scartati perché facilmente asportabili e i portachiavi sono posizionati sempre a fianco della cassa in posizione assolutamente visibile dall’operatore. Siamo quindi sempre molto attenti alla disposizione mentre ovviamente ci preoccupiamo molto meno della grande armatura. Quella, di certo, non può sparire facilmente!” Quanti articoli sono presenti nei negozi di Gardaland? “Abbiamo circa 2.000 referenze. In verità non sono tantissime se consideriamo che, ad esempio, Europa Park ne presenta circa 12.000. Abbiamo sempre valutato come di preminente importanza la qualità rispetto alla quantità”. Osservando le referenze proposte in parchi come, ad esempio, Europa Park e Alton Towers, si nota in effetti una differenza marcata in quello che è lo stile e il design di gran parte dei prodotti in vendita. Frutto anche sicuramente del target cui si rivolgono i diversi parchi. Il gusto di un ospite tedesco o inglese, non ce ne vogliano i nostri amici stranieri, non è sicuramente comparabile con quello tipico degli italiani.


“Gardaland ha solo prodotti marchiati ed è una strategia aziendale. Produrre un prodotto personalizzato lo rende unico ed è possibile avere una marginalità di un certo tipo perché l’Ospite può comprarlo solo qui a Gardaland. L’appeal è ovviamente fondamentale perché legato al nostro brand. Credo anche che, se avessimo accettato di scendere nell’arena del prodotto disponibile anche nel supermercato, avremmo avuto sicuramente problemi con i cosiddetti prodotti civetta. Qualora venisse proposto il sottocosto presso la grande distribuzione, Gardaland ne vedrebbe danneggiata l’immagine. Con questi tipi di prodotto, inoltre, si genera sicuramente un grande indotto ma, per contro, non si arriva ad un margine zemolo. L’evoluzione di un prodotto in sé accettabile”. così semplice ma sempre attuale. I bambini vedevano le bolle uscire dalle pistole Il prodotto che ha dato maggiore soddi- nelle mani dei cast member cui era stato sfazione? dato il compito di promuoverle ed era uno “Il prossimo!” spettacolo vedere le loro espressioni rapite. Risultato: 40.000 pistole vendute. Una La risposta è magnifica ma non esausti- cosa incredibile”. va. Ritentiamo. Quale degli articoli proposti nel passato le è rimasto più impresso Quanto incide percentualmente il mernel cuore? chandise sul fatturato di Gardaland? “Confesso che sono stato innamorato di “Il merchandise inteso come negozi, foto moltissimi articoli ma, se proprio devo e games incide per il 10% circa”. fare una scelta, il Prezzemolo vestito da Natale è quello che più ho amato. Sono stati realizzati due bei negozi anche Quando all’inizio del 2002 abbiamo pen- presso Gardaland Hotel e Sea Life Aquasato di effettuare per la prima volta l’a- rium. Che riscontro avete? pertura invernale del Parco, abbiamo “Il negozio del Gardaland Hotel ci ha dato pensato di vestire anche Prezzemolo. Ri- grande soddisfazione. Siamo riusciti a tecordo che feci impazzire Francesco Isoni, matizzarlo investendo una cifra maggiore titolare di ISCO (azienda veneta leader nel di quanto preventivato: pensavamo avrebsettore dell’oggettistica per i parchi, n.d.r.), be potuto fatturare 500/600 euro al giorno a forza di modifiche e continue aggiunte ma la realtà è che è molto, molto di più. di particolari… Ottimo risultato anche per il negozio del Credo sia stato per lui uno sforzo imma- Gardaland SEA LIFE Aquarium per il quane accontentarmi in tutto senza uccider- le ho ricevuto una grande soddisfazione a mi ma, alla fine, il prodotto risultò fan- livello professionale; lo scenografo Claudio tastico. E la conseguenza fu un risultato Mazzoli, infatti, dopo avere ideato e diseincredibilmente sorprendente sul fronte gnato tutte le stanze della struttura, mi ha delle vendite. Ben oltre le legittime aspet- chiesto di produrre idee e proposte per il tative”. negozio. Quando ha visto su carta le mie proposte ha approvato il tutto affermando Un altro articolo con risultati sorprendenti? Era quello che pensavo anche io! Ribadisco, “Sicuramente la pistola sparabolle di Prez- una grande soddisfazione per me”.

Altri lavori di cui essere particolarmente orgogliosi all’interno del Parco? “Sono orgoglioso dei lavori fatti a Camelot (nel 1975 era una semplice casa adibita a self-service, poi trasformata in negozio e salette per conferenze sul finire degli anni ‘90, n.d.r.) per la realizzazione del suo splendido negozio. In quel caso Mazzoli (grande appassionato di architettura medievale e armature, n.d.r.) ha superato se stesso anche sul fronte della scenografia. Una delle ultime realizzazioni, l’Hacienda Miguel-Cantina Mexicana (ex Bar Mexico, n.d.r.), poi, evidenzia ulteriormente la crescita a livello scenografico anche dei punti ristoro oltre alla incrementata varietà dei cibi rigorosamente in tema. I piatti messicani o il kebab, che meglio si inseriscono all’interno di tematizzazioni tipiche di Gardaland, hanno avuto straordinari incrementi di consumo a scapito dei classici panini. Mangiare a Gardaland non può essere come mangiare all’interno di un centro commerciale, così come ci ha insegnato Disney. Avendo poi uno scenografo di altissimo livello come Gianluca Ghedini non a caso prima allievo e poi successore designato dallo stesso Claudio Mazzoli abbiamo la possibilità di lavorare meravigliosamente sul fronte della scenografia”. Qualche aneddoto sull’Hacienda MiguelCantina Mexicana? www.anesv.it 31


anche bellissima. Nei miei viaggi a Parigi trascorro ore nei negozi e non solo per interesse professionale ma proprio perché vengo rapito da tutto ciò che vedo. Ed è naturalmente obbligatorio comprare. Giusto per fare un esempio, a mia moglie ho regalato ormai una decina di camice da notte; non le ha mai messe ma sono bellissime e mi dà soddisfazione acquistarle e regalarle. E’ più forte di me”.

“Quando abbiamo realizzato l’Hacienda non è stato facile perché partivamo da una piccola struttura obsoleta e ormai completamente avulsa dalla storia che volevamo venisse comunque rappresentata in quell’area. I tempi di realizzazione dei lavori sono sempre ridotti e si concentrano solitamente nei mesi di chiusura del Parco - tra gennaio e marzo. Ricordo che Gardaland avrebbe aperto la nuova stagione 2009 il sabato mattina e il venerdì sera, alle 18.00, furono montati i banchi. Poi con Ghedini e altre due persone abbiamo installato la scenografia che ancora mancava e abbiamo lavorato fino alle 4 del mattino. Qualche ora dopo il Parco apriva puntualmente i suoi cancelli… Il carretto che si trova nell’Hacienda, invece, era stato acquistato un anno prima pensando di poterlo poi utilizzare proprio nell’area messicana”. Stiamo un po’ divagando ma, d’altro canto, anche la Ristorazione, da quando è stata affidata a Perantoni, adotta la medesima filosofia seguita per i negozi condividendone alcuni punti fondamentali. Il punto ristoro, come il negozio, diventa attrazione. E ancora di più, 32 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

per quel target non più così giovane che approccia il Parco in modo decisamente più tranquillo. Un target che può anche trascorrere un buon 30% del proprio tempo all’interno dei locali se questi posseggono determinati requisiti. Concorda? “Assolutamente sì. Se mi trovo in Norvegia, penso ad esempio a Europa Park, e trovo solo un self-service, non può funzionare. Se l’interno è però completamente tematizzato, le cose cambiano. Diventa un’esperienza interessante e soddisfacente per chi non ha voglia di salire e scendere continuamente dalle attrazioni e preferisce magari un momento più dilatato di relax. Se entri in un locale che ti avvolge come un mantello, senti caldo e ti fai rapire dall’atmosfera e sei portato magari a spendere anche di più. Esattamente quello che succede all’interno di un negozio accogliente e ben strutturato”. Torniamo ai negozi, dunque. “Penso a Disney: odori, colori, scenografie da urlo. L’acquisto dei prodotti Disney è d’obbligo. E oltretutto la stragrande maggioranza dei prodotti a marchio Disney non è solo di grande qualità ma

Quali sono i trucchi per rendere un prodotto più appetibile? “Importante è capire e sapere interpretare la differenza tra esposizione verticale e orizzontale e ricercare quanto più possibile la dimensione tridimensionale. L’aumento della superficie espositiva in tal senso è fondamentale per attirare meglio l’attenzione anche di chi è più distratto. Naturalmente abbiamo effettuato nel tempo degli studi teorici e pratici su tanti particolari e ci siamo dati delle regole di base. Ad esempio, i nostri mobili a cassone non devono essere alti più di 45 centimetri perché solo in questo modo anche il bambino piccolo può avvicinarsi, toccare e soprattutto prendere il prodotto. Le pannellature con mensole espositive normalmente vengono installate fino a 2 metri e da lì ai 3,50 di legge si prosegue con oggetti che hanno valenza puramente scenografica. Insieme con tutto lo staff , mi occupo personalmente dell’avviamento di ogni nuovo negozio per garantire continuità e coerenza tra tutti i punti vendita”. Qual è il negozio che in assoluto preferisce e perché? “Senza dubbio La Casa di Prezzemolo, nell’area Fantasy Kingdom. C’è l’acqua che scende dalle pareti, il trenino, il profumo delle caramelle (ovviamente finto, n.d.r.), la costruzione degli spazi ma soprattutto il colore. Devo molto ai miei appunti di viaggio nei parchi americani, loro sono dei veri maestri nell’uso del colore. Poi ci sono tante sfumature che possono sfuggire ad uno sguardo un po’ più di-


stratto ma sono frutto dell’esperienza di tanti anni. Ad esempio, la piccola pedana - con i due gradini per fare meglio risaltare il letto di Prezzemolo - non ha spigoli, proprio per dare un’idea di immagine da fumetto. Inizialmente, per occupare quello spazio, si era pensato ad una piccola sala cinematografica in cui venissero proiettati i cartoni animati di Prezzemolo ma poi optammo per la cameretta. Non avete idea di quante persone hanno chiesto di poterla comprare. Non è possibile però dimenticare il Souk Arabo che è un piccolo capolavoro. In verità io l’ho trovato già impostato (1988) ma credo di averlo saputo migliorare, negli anni successivi, legandolo ancora maggiormente al tema. Infine, il negozio all’uscita di Jungle Rapids. Credo sia quello che, tra tutti, ricalca maggiormente lo stile Disney”. In che percentuali si vendono in un negozio a tema gli articoli brandizzati e quelli più generici? “Oltre il 70% del volume è dato sicuramente dal personalizzato e non dal generico, pur se a tema, presente in quel negozio. Il peluche di Prezzemolo e la tazza, ad esempio, si vendono sempre e comunque. L’oggetto più particolare - tappeto, armatura, sciabola e simili - viene acquistato proprio esclusivamente all’interno di quello specifico negozio. Posto che quello stesso oggetto fosse presente all’interno di un qualunque altro negozio del Lago di Garda, non verrebbe mai acquistato”. Ci troviamo in un periodo in cui, per una serie di motivazioni legate alla crisi, ma non solo, si assiste ad un incredibile fiorire di promozioni sull’ingresso. Usufruendo di un forte sconto ai tornelli, l’Ospite spende poi di più all’interno del Parco? “Generalmente, a prescindere dal periodo che stiamo vivendo, chi aderisce alle promozioni è portato a spendere comunque poco. Quando si portano persone a

prezzo basso, normalmente è esiguo an- quando era bambino. C’è in lui, da semche l’incasso. Sia per il merchandise che pre, una grande sensibilità, professioper la ristorazione”. nalità e capacità. Il suo know-how, che spazia a 360°, lo condurrà sicuramente Questa risposta è comune a tanti altri verso traguardi sempre più importanti. operatori dei parchi che, negli ultimi anni, Non per nulla viene dalla scuola Disney”. hanno verificato concretamente come la svendita del prodotto parco alla bigliette- Sono quasi le 23.00, ci alziamo da tavoria non abbia affatto aumentato la spesa la per uscire dal Parco e un temporale pro-capite all’interno della struttura. violento come solo sul Lago di Garda a Un esempio clamoroso si è avuto nel fine luglio si può sperimentare, si abbat2008 a Movieland quando, in occasio- te sugli Ospiti assolutamente impreparati ne di una giornata in cui l’ingresso era all’evento. gratuito per tutti, l’impressionante nume- Siamo nei pressi di Fantasy Kingdom e ro di persone presenti nel parco (8.000, il negozio La casa di Prezzemolo ci viene mai più raggiunti nemmeno nella som- in soccorso. Un collaboratore, come per ma di un intero weekend di alta stagione) magia, compare con alcuni ombrelli con aveva speso nei negozi e nei punti ristoro l’effige, manco a dirlo, della mascotte di meno della media realizzata in giornate Gardaland. Riusciremo dunque ad arrivadi normale affluenza. re all’auto più o meno sani e salvi. Un articolo che nel passato vi ha dato Ma prima lo sguardo scivola qualche metante soddisfazioni e che ora non viene tro più in là, vicino a un contenitore alto più prodotto? In sostanza, un segno del 45 centimetri dove un peluche di Prezzemutato gusto/esigenza del pubblico. molo pare abbia trovato da pochi secondi un nuovo proprietario. “Se ripenso ai 15.000/18.000 barome- Il papà è abbastanza scocciato per l’imtri segnatempo che vendevamo ogni sta- previsto temporale, la mamma preoccugione una quindicina di anni fa e che oggi pata per le sue scarpe con tacco 6 - ma non esistono più, non è possibile ignorare benedetta signora, per quale masochistiche non solo i gusti ma anche il mondo co motivo entra in un parco divertimenintero è cambiato. Negli ultimi anni ab- ti con i tacchi? - e la sorellina piagnucobiamo invece assistito ad un forte incre- la perché vuole comprare un sacchetto mento della vendita di mugs, ovvero le di quelle belle caramelle colorate nello tazze, assurte a vero e proprio oggetto da scaffale più lontano. Hanno un profumo collezione”. favoloso. E mentre il bambino si coccola il suo Per concludere, in un panorama italiano nuovo amico verde, il papà lo guarda che purtroppo ancora non presenta mol- sconsolato, la mamma vorrebbe avere ai te realtà in cui la figura del responsabi- piedi le infradito e la sorellina continua a le del merchandise possa assumere un piagnucolare annusando il profumo delruolo così decisivo come nel parco gar- le caramelle che si confonde con quello desano, c’è qualche prospetto interes- della polvere bagnata sul selciato, Clausante da monitorare? dio Perantoni ci guarda, strizza l’occhio “Sicuramente molti dei miei collaborato- destro e abbozza un sorriso... ri; sono capaci e motivati e hanno ma- Chi avrebbe mai il cuore di strappare turato nel nostro Parco un’esperienza dalle avvolgenti, calde e paffute manine davvero molto significativa. Per quanto di un bambino, un altrettanto teneroso, riguarda altre realtà mi fa piacere cita- morbido e dolce peluche appena prelere Massimiliano Freddi, giovane diretto- vato da un invitante scaffale ricolmo di re di Minitalia Leolandia, che conosco da tanti Prezzemolo? www.anesv.it 33


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Convention di parchi acquatici a Forumpiscine Lo stand di Piscine Castiglione. In primo piano il plastico di un parco acquatico indoor, completamente tematizzato

Gestori di parchi acquatici in convention, nel corso di Forumpiscine, la fiera di attrezzature per il mondo natatorio che si è svolta a Bologna dal 21 al 23 febbraio scorso.

a manifestazione – organizzata da Piscine Castiglione, leader del settore, fornitore di piscine per le gare degli ultimi tre eventi olimpici – si è svolta in 36 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013


due momenti di approfondimento sulla produzione e su temi legati alle normative di sicurezza. La sessione del 22 febbraio è stata aperta da Giorgio Colletto, presidente di A&T Europe – della quale Piscine Castiglione è il ramo italiano – organizzatrice del convegno, il quale ha salutato i presenti e presentato lo scopo del meeting, realizzato per fare il punto sulle novità della produzione ed approfondire alcuni aspetti normativi. Il primo intervento è stato di Charles Neuman, CEO di WTI, società che ha progettato centinaia di strutture acquatiche, tra le quali il recente Yas Waterworld di Abu Dabi e la maggior parte dei parchi più famosi nei cinque continenti. Il più noto consulente del settore ha presentato e commentato le scelte progettuali di alcune delle realizzazioni che si devono al suo team di circa 50 persone. E’ stata poi la volta di Sohret Pakis, marketing manager di Polin, il marchio di scivoli acquatici di nuova generazione, commercializzato da Piscine Castigione. Nell’intervento è stato sottolineato il valore della produzione in termini di innovazione. Gli scivoli Polin sono infatti realizzati in RTM, un processo produttivo effettuato con iniezione di resina in stampi chiusi. A differenza del sistema a stampo aperto, questa tecnica permette di realizzare un prodotto con caratteristiche eccezionali in termini di lucentezza su tutte le facce dello scivolo, creando superfici estremamente lisce sui due lati, che offrono eccellenti proprietà di scivolamento e resistenza. Sono state poi presentate le diverse soluzioni, che consentono di stampare scivoli a superficie traslucida, attraverso la quale è possibile osservare la scivolata degli utilizzatori, oltre a scivoli con disegno tigrato o rigato, o interrotto da anelli traslucidi, che sostituiscono egregiamente l’illuminazione con led. Infine la responsabile dell’azienda turca ha presentato alcune realizzazioni, tra le quali lo scivolo Intrigo, recentemente installato ad Acquavillage di Cecina, vincitore del Parksmania Award. www.anesv.it 37


Pier Pierucci, direttore creativo di Aquafan, ha quindi preso la parola per offrire ai presenti alcuni spunti tratti dall’esperienza del parco acquatico più noto della riviera, nel contesto del distretto turistico riminese, con le sue peculiarità. Infine Fabio Pignata, direttore creativo di Art&Project, recentemente acquisita da Piscine Castiglione, ha svolto un intervento sul-

38 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

la tematizzazione dei parchi acquatici. Lo scenografo di Rainbow Magicland ha evidenziato la valenza della tematizzazione nel contesto acquatico, elemento che contribuisce in modo sostanziale a realizzare quella offerta di esperienze e sensazioni che caratterizzano da sempre i parchi a tema. Ampi interventi scenografici costituiscono la nuova tendenza anche nella progettazione, o riqualificazione, dei parchi acquatici. La mattina successiva Lionello Ambrosi, a capo della divisione industriale di A&T Europe-Piscine Castiglione – professionista con una pluridecennale esperienza internazionale nei comitati che hanno elaborato le norme tecniche di settore – ha illustrato il valore delle normative tecniche, ricordando che esse sono applicabili su base volontaria, se non recepite da norme nazionali. Ambrosi ha tuttavia evidenziato che la mancata applicazione di norme tecniche comporta comunque l’onere di dimostrare, in caso di incidente, di aver messo in atto accortezze ed interventi con efficacia equivalente rispetto a quelli previsti. Nell’intervento sono state inoltre commentate le norme ISO relative alla cartellonistica, e richiamate alcune norme tecniche inerenti i componenti con i quali sono realizzate le piscine. In merito alla norma UNI EN1069 sugli scivoli acquatici,


Ambrosi – che ha partecipato alla stesura – ha sottolineato l’approccio innovativo rispetto al testo del 2002. Si è infatti scelto di evitare norme morfologiche, troppo focalizzate sulla descrizione di singoli prodotti, che limitano le possibilità di introdurre innovazioni non previste dagli standard, per emanare un testo che evidenziasse i principi e criteri generali di buona progettazione e costruzione, con elementi importanti relativi alla valutazione dei rischi. La norma, divisa in due parti (vedi Lo Spettacolo Viaggiante n. 9\10 e 11\12-2012 ed 1\2-2013) include anche esempi di realizzazione di un’analisi di risk assessment ed è applicabile, a differenza di quella del 2002, a tutte le tipologie di acquascivoli, a prescindere dalla loro altezza minima. È seguito poi un intervento di Maurizio Crisanti, di ANESV, che ha commentato la procedura di registrazione degli scivoli acquatici e delle altre attrazioni, introdotta dal DM 18 maggio 2007, recentemente aggiornato. Nell’intervento sono state descritte le fasi del procedimento che si conclude con l’assegnazione del codice identificativo comunale e tracciato l’ambito di applicazione, che include anche altre tipologie di attrazioni spesso presenti in un parco acquatico, quali playground, apparecchi a gettone o moneta, trenini a percorso libero ecc. Al termine del seminario Alberto Magnani di Demoskopea ha presentato un’indagine statistica sui parchi acquatici. Sono 24 i responsabili delle strutture intervistate, i cui risultati hanno messo in evidenza aspetti interessanti. Dalla ricerca è emerso che, a fronte di un modesto calo di visitatori nella stagione 2012, è stato tuttavia avvertita una significativa flessione della spesa pro capite all’interno del parco. Rilevante in ogni caso, a detta degli intervistati, l’apporto degli oratori e centri estivi, fondamentale nei periodi di minore afflusso. Tra le domande somministrate, alcune hanno riguardato le difficoltà riportate dagli imprenditori del settore: molti degli intervistati hanno sottolineato la difficoltà di districarsi nelle normative di sicurezza e negli obblighi a carico dei gestori. Altra problematica segnalata è stata quella inerente gli aspetti contrattuali ed i costi del personale, che costituiscono mediamente il 30% delle uscite, unitamente ad una media del 7% per costi legati al marketing. Evidenziato dagli intervistati anche il problema delle richieste di risarcimento per lesioni, spesso provocate al di fuori del parco, e la necessità di individuare nuove coperture assicurative. L’indagine ha rilevato una sempre più scarsa marginalità rappresentata dalle spese per ristorazione e bevande. Alberto Magnani ha evidenziato l’esigenza di riverificare le scelte relative al food&beverage, orientandosi verso prodotti maggiormente remunerativi, da offrire a prezzi più contenuti. Una conven-

tion di settore costituisce un interessante momento di conoscenza e scambio di esperienze tra gestori: tra i momenti più apprezzati, la cena in una tipica osteria bolognese, offerta dagli organizzatori, e i coffee break con prodotti della “ristorazione fun”, a cura di Fun Food Italia.

Forumpiscine

150 espositori ed oltre 5.000 visitatori, nei tre giorni di fiera hanno caratterizzato l’edizione 2013 della rassegna bolognese, un veneto che ha raggiunto gli obiettivi. Questa la valutazione dei visitatori di Forumpiscine. Nonostante le abbondanti nevicate, che hanno inciso sui risultati, è stato piacevole vedere i due padiglioni, uno riservato all’ambiente natatorio e l’altro ad attrezzature per palestre e centri fitness, visitati da un buon numero di persone. Certo la presenza di espositori che realizzano parchi acquatici e scivoli era limitata ad un paio di ditte, ma negli stand era possibile trovare centraline di controllo, prodotti per il trattamento acque, liner e vernici da piscina, coperture mobili e molti altri accessori. Molto ben organizzato il Congresso, ovvero il fitto calendario di seminari ed eventi, che caratterizza questa manifestazione. Decine di convegni per quattro percorsi formativi, sui temi della tecnologia e design, progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione di piscine e centri acquatici, aggiornamento normativo, marketing e comunicazione ed opportunità dell’universo “green”. www.anesv.it 39


Ispezioni periodiche dei DPI

Quali gli adempimenti e le figure abilitate? di Luigi Trippa*

Quando l’Associazione mi ha chiesto di approfondire il tema dei DPI e delle ispezioni periodiche da applicare agli stessi, dapprima ho pensato che con qualche schema avrei risolto ma poi come spesso accade, ho provato e riprovato a semplificare l’argomento senza riuscirci, forse perché è molto ampio. Per questo motivo l’argomento “caschi” e “carrucole” non è stato preso in considerazione e sarà oggetto di un altro approfondimento tecnico. a fonte normativa dalla quale abbiamo tratto le informazioni, è utile ricordarlo, è in primis la Direttiva Europea DIR/89/686/CE concernente il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuali recepita dallo Stato Italiano con il Decreto Legislativo N°475 del 1992. Le norme tecniche sono di aiuto per suddividere in due ambiti principali i tipi di DPI che sono utilizzati nell’organizzazione di un “parco avventura”: Ambito sportivo-ricreativo (Comitato CEN/TC 136 Sport, campigioco e altre attrezzature sportive) UNI EN 15567-2:2008 Strutture sportive e ricreative – Percorsi Acrobatici- Parte 2: Requisiti di gestione UNI EN 12572-1:2007 Strutture artificiali per scalate Parte 1: Requisiti di sicurezza e metodi di prova per strutture artificiali per scalate (ACS) con punti di assicurazione UNI EN 12572-2:2007 Strutture artificiali per scalate Parte 2: Requisiti di sicurezza e metodi di prova per pareti boulder UNI EN 12572-3:2007 Strutture artificiali per scalate Parte 3: Requisiti di sicurezza e metodi di prova per le prese per scalata

Ma serve un corso? La domanda ci viene posta sempre più spesso. Certamente è necessario avere una competenza, e poter dimostrare di averla acquisita attraverso esperienza e formazione. I produttori di DPI organizzano corsi, riservati alla verifica della propria produzione, ma tali corsi non sono, in effetti, da considerarsi obbligatori ai fini della verifica dei dispositivi del produttore stesso. (M.C.) 40 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

UNI EN 12277:2007 Attrezzatura per alpinismo – Imbracature – Requisiti e metodi di prova UNI EN 12275:2000 Attrezzatura per alpinismo – Connettori – Requisiti e metodi di prova UNI EN 958:2011 Attrezzatura per alpinismo – Dissipatori di energia utilizzati nelle ascensioni per via ferrata – Requisiti di sicurezza e metodi di prova UNI EN 564:2007 Attrezzatura per alpinismo – Cordino – Requisiti di sicurezza e metodi di prova UNI EN 566:2007 Attrezzatura per alpinismo – Anelli – Requisiti di sicurezza e metodi di prova UNI EN 567:2007 Attrezzatura per alpinismo – Bloccanti – Requisiti di sicurezza e metodi di prova Ambito lavorativo (Comitato CEN/TC 160 Protezione contro le cadute dall’alto, comprese le cinture da lavoro) UNI EN 365:2005 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – Requisiti generali per le istruzioni per l’uso, la manutenzione, l’ispezione periodica, la riparazione, la marcatura e l’imballaggio UNI EN 353-2:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – Dispositivi anticaduta di tipo guidato comprendenti una linea di ancoraggio flessibile UNI EN 361:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – Imbracature per il corpo UNI EN 362:2005 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto - Connettori UNI EN 354:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto - Cordini UNI EN 355:2003 Dispositivi di protezione individuale con-


tro le cadute dall’alto - Assorbitori di energia UNI EN 360:2003 Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto – Dispositivi anticaduta di tipo retrattile UNI EN 358:2001 Dispositivi di protezione individuale per il posizionamento sul lavoro e la prevenzione delle cadute dall’alto – Cinture di posizionamento sul lavoro e di trattenuta e cordini di posizionamento sul lavoro UNI EN 1891:2001 Dispositivi di protezione individuale per la prevenzione delle cadute dall’alto – Corde con guaina a basso coefficiente di allungamento UNI EN 813:2008 Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Cinture con cosciali UNI EN 363:2008 Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Sistemi individuali per la protezione contro le cadute UNI EN 1498:2007 Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Cinghie di salvataggio UNI EN 341:2011 Dispositivi individuali per la protezione contro le cadute – Dispositivi di discesa per salvataggio

un po’ sedentaria, senza passione per l’avventura e che si occupa solo dell’attività lavorativa. tI gestori hanno a che fare con entrambe le famiglie e, quando saranno nell’ambito della Fam. VERDI, devono sapere che i DPI devono rispettare le norme tecniche “lavoro” e la loro gestione ricade nell’ambito delle norme del punto “B”; quando invece si troveranno alle prese con la Fam. Rossi devono sapere che i DPI (che possono essere utilizzati, a parco aperto, dal personale e dagli utenti, mentre per lavori di manutenzione, a parco chiuso, i lavoratori useranno quelli da lavoro) devono rispettare le norme tecniche “sportive” e che ricadono nell’ambito delle norme del punto “A”. La comprensione dei due “contenitori” è determinante ed evidenzia l’ambito entro il quale il gestore dovrà muoversi per affidare l’incarico agli “ispettori” dei DPI e non solo, mette in evidenza anche quale tipo di DPI deve essere utilizzato durante l’attività lavorativa, ai sensi dell’art. 115 del D.Lgs. 81/2008 coord. con il D.Lgs. 106/2009.

Articolo 115 Sistemi di protezione contro le cadute dall’alto

Potremmo dire che è come se avessimo due famiglie nel nostro parco avventura: la prima, che chiameremo Fam. ROSSI è una famiglia sportiva, con la passione per l’arrampicata, le ferrate, l’alpinismo ed anche i percorsi acrobatici; la seconda, che chiameremo 1. Nei lavori in quota qualora non siano state attuate misure di proFam. VERDI è una famiglia che non ammette ci si possa divertire, tezione collettiva come previsto all’articolo 111, comma 1, lettera

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a), è necessario che i lavoratori utilizzino idonei sistemi di protezione idonei per l’uso specifico composti da diversi elementi, non necessariamente presenti contemporaneamente, conformi alle norme tecniche, quali i seguenti: a) assorbitori di energia; b) connettori; c) dispositivo di ancoraggio; d) cordini; e) dispositivi retrattili; f) guide o linee vita flessibili; g) guide o linee vita rigide; h) imbracature. E’ a questo punto importante ricordare che l’ispezione periodica dei DPI deve essere eseguita, ai sensi del D.Lgs. 475/92, per tutti i dispositivi di protezione contro le cadute, sia “sportivi” che “da lavoro” almeno ogni 12 mesi, e l’ispezione deve essere annotata su apposito registro. L’unico settore per il quale non è obbligatorio eseguire l’ispezione periodica è per le attività sportive private, che sono escluse dalle norme in oggetto. Andiamo quindi a vedere cosa dice la normativa di riferimento per quello che concerne le verifiche ispettive sui DPI “sportivi” della Fam. Rossi (fonte UNI EN 15567-2:2008):

Appendice B: controllo e ispezione dei dispositivi di protezione individuale B1 Verifica della frequenza

B.4 Competenza degli ispettori Un ispettore è una persona designata dal proprietario/operatore dell’attrezzatura per eseguire controlli di routine, addizionali e completi dell’attrezzatura, secondo i requisiti specificati nel presente documento.

B.1.1 Verifica di routine Gli ispettori devono: Una verifica di routine deve essere esegui- avere famigliarità con questo documento; ta prima di rendere disponibile l’attrezza- avere le conoscenze per eseguire i controlli tura e dopo averla restituita. descritti in questo documento; avere famigliarità con l’uso e la gestione B.1.2 Verifica completa dell’attrezzatura della cui verifica sono reUna verifica completa consiste di una veri- sponsabili; fica di routine e di una verifica addizionale. essere in grado di azionare lo strumento di Una verifica completa deve essere esegui- monitoraggio. ta da parte di un ispettore: Le seguenti persone possono essere ritenuAlmeno ogni 12 mesi. In base all’effetti- te competenti se: vo uso del DPI, i controlli possono essere sono in possesso di un certificato statale di eseguiti più frequentemente, su richiesta arrampicata (alpinismo, arrampicata, speleodella persona responsabile per il noleggio logia) oppure dell’attrezzatura o del suo proprietario; hanno completato un percorso formativo geDopo un evento eccezionale; stito da un’organizzazione in grado di certificare Dopo che l’attrezzatura è stata ritirata che la persona disponga di competenzespecidall’uso in seguito a una verifica di rou- fiche nell’attrezzatura menzionata nel presente tine. Se l’attrezzatura difettosa che è sta- documento, oppure ta ritirata dall’uso non può essere riparata, possono dimostrare di avere almeno 24 mesi deve essere scartata. di esperienza come ispettori.

Quali caratteristiche dell’ispettore dei DPI? L’ispettore dei DPI da lavoro L’Ispettore dei DPI “da lavoro” deve essere una persona che oltre alla familiarità con la norma tecnica EN 365 e correlate (vedi elenco norme punto B ambito lavorativo) deve avere la possibilità di azionare lo strumento di monitoraggio utilizzato. Può essere utile per l’ispettore partecipare a corsi di formazione presso i fabbricanti o rivenditori autorizzati a svolgere tale attività formativa per conto del fabbricante. La necessità di effettuare un percorso formativo deve essere citato nel libretto informativo del prodotto.Spesso la necessità è dettata dall’impossibilità di riscontrare difetti o usura nel DPI (ad es. dispositivo retrattile EN 360) poiché le parti meccaniche del dispositivo sono chiuse dentro ad un contenitore o il DPI è particolarmente complesso (costituito da elementi complessi quali molle, camme di bloccaggio ecc…) 42 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

In conclusione, il decalogo della corretta gestione dei DPI per i gestori dei “parchi avventura” potrebbe essere questo: accertarsi che i DPI, al momento dell’acquisto, siano correlati dalle istruzioni per l’uso in italiano; accertarsi che tutte le imbracature, i cordini, i moschettoni, i caschi ecc… siano marcati CE e conformi alla DIR/89/686/CE; leggere molto attentamente le istruzioni d’uso allegate ai DPI prima dell’acquisto in modo da verificare la compatibilità dei vari DPI tra di loro e le disposizioni circa le ispezioni periodiche; ricordarsi che per i DPI di terza categoria (tutti quelli contro le cadute dall’alto) è obbligatorio effettuare una verifica approfondita almeno ogni 12 mesi (per i parchi avventura si consiglia prima di ogni apertura stagionale); ricordarsi di rimuovere dall’ancoraggio i dispositivi retrattili e di riporli in luogo adeguato durante i periodi di chiusura del parco avventura; accertarsi che i dispositivi di discesa di salvataggio siano compati-



bili con la fune utilizzata (diametro e tipo) e che siano riposti sempre in luogo non accessibile al pubblico. Informare gli istruttori ed i soccorritori circa le fasi di utilizzo dei DPI “sportivi” e dei DPI da “lavoro”; le ispezioni sui DPI “sportivi” e “da lavoro” più semplici (imbracature, cordini, connettori) possono essere effettuati dal personale con mansione di istruttore (reso competente nel corso di formazione per istruttori percorsi acrobatici o attraverso altro tipo di corso di formazione); le ispezioni sui DPI “da lavoro” più complessi (dispositivi retrattili e/o alcuni dispositivi di discesa di salvataggio) devono essere effettuate dal fabbricante o da persona da lui autorizzata specificatamente per quel modello di dispositivo. molti DPI oggi in commercio sono conformi a più norme tecniche e quindi possono essere utilizzati sia in ambito “lavorativo” che in ambito “sportivo-ricreativo”.

L’ispettore dei DPI sportivi

autorizzato su DPI specifici o altro equipaggiamento per esempio a causa della loro complessità o innovazione o dove sia fondamentale avere nozioni tecniche per lo smantellamento, il riassemblaggio o la valutazione di un DPI o di altro equipaggiamento e può essere necessario prevedere un aggiornamento di tale addestramento a causa di modifiche e miglioramenti. Nota 3. Una persona può essere competente per eseguire le ispezioni periodiche su un particolare modello di DPI o altro equipaggiamento o essere competente per ispezionare parecchi modelli.

L’Ispettore dei DPI “sportivi” deve essere una persona che oltre alla familiarità con la norma tecnica EN 15567-2 e correlate (vedi elenco norme punto A ambito sportivo - ricreativo) deve avere la possibilità di azionare lo strumento di monitoraggio utilizzato. Può essere utile per l’ispettore partecipare a corsi di formazione qualora non possegga un titolo di arrampicata riconosciuto dallo Stato Italiano (ad es. guida alpina) o speleologia, oppure non sia in grado di dimostrare 2 anni di esperienza come ispettore. I corsi di formazione per le ispezioni devono essere gestiti da un’organizzazione in grado di certificare le competenze dei DPI sportivi. Andiamo quindi a vedere cosa dice la normativa di riferimento per 4 REQUISITI quello che concerne le verifiche ispettive sui DPI “da lavoro” della 4.4 Istruzioni per le ispezioni periodiche Le istruzioni per l’ispezione periodica devono comprendere: Fam. Verdi (fonte UNI EN 365:2005): avvertenza per sottolineare la necessità di ispezioni periodiche regolari (…) 3 Termini E Definizioni 3.2 ispezione periodica: Atto di condurre periodicamente un’ispe- raccomandazione relativamente alla frequenza delle ispezioni (…) zione approfondita dei DPI o di altro equipaggiamento per verificare avvertenza per sottolineare che è necessario che le i.p. siano eseguite unicamente da persona competente (…) la presenza di difetti, per esempio danno o usura. 3.3 persona competente dell’ispezione periodica: Persona a co- dove ritenuto necessario dal fabbricante, per esempio a causa noscenza dei requisiti correnti di ispezione periodica, delle racco- della complessità o dell’innovazione dell’equipaggiamento (per mandazioni e delle istruzioni emesse dal fabbricante applicabili al esempio anticaduta retrattile EN 360), un’istruzione specificante che le istruzioni periodiche devono essere eseguite solo dal fabcomponente, al sottosistema o al sistema pertinente. bricante o da una persona o organizzazione autorizzata dal fabNota 1. Questa persona dovrebbe essere in grado di identificare e va- bricante; lutare l’entità dei difetti, dovrebbe avviare l’azione correttiva da intrapren- requisito di controllo della leggibilità delle marcature del prodotto. dere e dovrebbe avere le capacità e le risorse per fare tutto ciò. Nota 2. Può essere necessario un addestramento rivolto alla persona competente da parte del fabbricante o del suo rappresentante (*) www.formazione235.it

44 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013



Il luna park della Pellerina

Foto Fabrizio Esposito

di Enrico Remmert

La Stampa di Torino ha voluto riservare due pagine al luna park della Pellerina, il più grande evento d’Italia nel periodo di carnevale. Un reportage che mette in evidenza alcuni aspetti, poco noti ai lettori. Ne pubblichiamo il testo, evidenzia alcune caratteristiche dell’attività, poco note ai lettori. osì i gestori dei una park chiamano chi, come noi, ha una vita stanziale Il loro è un paese che si sposta: settecento persone che viaggiano di città in città.

baste, Saloon, Autoscontro, Go Kart, Tagadà, Brucomela, Le Canoe. E poi ancora il calcinculo, il castello delle streghe, il labirinto di specchi, la giostra degli aerei e così via: 142 attrazioni, comprese quelle gastronomiche, e lo stand di 1000 mq della Fiera dei vini. Morale: è giovedì grasso e siamo nel posto giusto al momento giusto.

17,30. Giovedì 7 febbraio, Luna Park della Pellerina. Parcheggiamo l’auto tra gli alberi e un improvviso squarcio di sole sfaccetta il parabrezza come l’occhio di una mosca: il cielo è terso, cristallino, l’aria gelida. Manca mezz’ora al 18. Cesare ha 77 anni ed è un pezzo di tramonto, le scritte dicono: Torrone Se- storia. Fa il giostraio da 60 anni: “Ho ini46 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013


ziato nel ’53, allora facevo l’acrobata sul muro della morte, giravo in tondo con la moto orizzontale, avete presente? E poi, be’, questo mondo qui è come una droga, una volta che ci entri dentro non ne esci più. Il fatto è che ti cambia il sistema di vita: sei sempre in giro, cambi magari trenta città in un anno, e vivi in carovana.” “Io sono un po’ un’eccezione, perché in genere questo è un mestiere tramandato da padre in figlio: il motivo è che una volta l’attività di giostraio non era cedibile, solo ereditabile, perciò era giocoforza che figli e nipoti ti seguissero nel mestiere. Ma il vero motivo è un altro, e ve l’ho già detto: se nasci e cresci facendo la vita itinerante è difficile che cambi vita. È impossibile.” 19,09. Il Luna Park della Pellerina dà lavoro a 142 famiglie ogni attrazione è a conduzione familiare - e impiega più di settecento persone. Si è stabilito qui il 25 gennaio e si disperderà il 3 marzo in mille rivoli: alcuni finiranno ad Arona, altri a Casale, altri a Bra, altri ancora a Como, e così via. Ogni giostraio ha il suo calendario fatto di nuovi Luna Park, piazze estive, feste paesane e sagre. Alla Pellerina l’orario è dalle 15.00 alle 23.00, il sabato fino a tardi, la domenica si apre la mattina e si va avanti “fin quando c’è gente”. Il primo articolo della legge 337 dà un indirizzo e suggerisce una riflessione: “Lo Stato riconosce la funzione sociale dello spettacolo viaggiante”. 20,21. Soffia un vento gelido. Di fronte alla ruota panoramica ci sono Daniele e i due figli, Guido e Lorenzo. “Oggi le spese di gestione sono così alte che non possiamo neanche fare la battaglia sui prezzi. Si paga tutto: energia, acqua, suolo pubblico, siamo tartassati, il riscaldamento delle carovane è una sassata. In più abbiamo tariffe altissime, perché non risultiamo mai residenti in nessun posto, anche se le carovane sono la nostra prima e unica casa. Comunque andiamo avanti e ci crediamo: abbiamo appena speso una fortuna per cambiare tutte le 4.000 lampadine dell’attrazione. Ora sono a led. Speriamo di rientrare della spesa.” 20,43. La musica è varia e assordante: da una parte il Meneito e dall’altra i Ramones. In giro poca gente ma “qui funziona soprattutto il week-end”. Paolo, alla giostra aerei, ha deciso che per oggi va bene così e chiude: “Ha cominciato mio nonno nel dopoguerra. Aveva una giostra per aerei come questa, con la ruota centrale, i bracci e i piccoli apparecchi girevoli, tutto costruito con pezzi di recupero. Gli aeroplanini erano realizzati risaldando i serbatoi di combustibile degli aerei. Al centro, il meccanismo che dava il movimento rotatorio della giostra era fatto a partire dalla ralla di un carro armato, cioè il meccanismo che permette di muovere la torretta con il cannone. Altri tempi.” Sì, ma noi italiani continuiamo a essere i primi costruttori di giostre al mondo: il gigantesco Luna Park di Cowww.anesv.it 47


ney Island, inaugurato nel 2010 e consi- birinto degli specchi. Nel suo gabbiotto derato uno dei più moderni in assoluto, è Andrea dipinge a mano un’armata di mitutto italiano. niature fantasy di Warhammer. Si gela. Mezz’ora dopo il Luna Park si è svuotato 21. Come fa uno che è sempre in giro e resistono solo l’autoscontro e Sean, 26 ad andare a scuola? Ce lo spiega Luca, anni, alla pista dei go kart (roba a moto16 anni. “Io frequento il liceo. O meglio: re a scoppio, 200 cc). “Il lavoro c’è, non ne frequento sette diversi, uno per ogni mi lamento. Il problema è che sono capiazza in cui ci spostiamo. Ho più com- lati i margini, perché le spese sono aupagni di classe di chiunque al mondo. mentate a dismisura. Si guadagna poco Il problema è che non mi ricordo mai i rispetto al mazzo che ti fai, perché quenomi.” sto è un lavoro molto impegnativo e faticoso.” Come hai iniziato? “Nella mia fa21,33. Fiera dei Vini. Uno stand coper- miglia tutti giostrai, dal bisnonno in poi.” to, con luci al neon e musica dal vivo. Ci avremmo giurato. Sergio è un altro pezzo di storia. Ci offre un bicchiere di barbera e racconta: 23.38. I giostrai dormono nelle carova“Son 139 anni che esiste la fiera dei vini, ne. Potete chiamarli carrozzoni, roulotte, e io la faccio da 38. Una volta raccoglie- camper o motorhome, ma per loro sono va i contadini con il vino nuovo, pronto carovane. Quelli che lavorano qui sono in febbraio: arrivavano con le damigia- sistemati in più punti della città: il grosso ne in piazza Vittorio, a vendere. Poi ci si è in corso Ferrara, altri sono in via Facè spostati al parco Ruffini e da 25 anni cioli, altri ancora a Settimo. Alcuni sono siamo qui. Una volta però avevamo sei- qui alla Pellerina e perciò decidiamo di mila metri di stand, ora ne abbiamo mil- curiosare. le.” Mangiamo polenta e merluzzo, tutto ottimo. Intorno molta agitazione, gente 24. La piazza delle carovane ha qualcon il foulard verde, il complessino in- cosa di fiabesco. Roulotte enormi una tona il “Va pensiero” e molti cantano. Ci accanto all’altra, verande, tende, sedie chiedono:“Siete qui per il presidente?” fuori, scalette: il sapore è quello delle “Che presidente?” “Il Presidente della diligenze messe in cerchio per combatRegione?” “No. Siamo qui per i giostrai.” tere gli indiani. Roberto ci apre le porte del suo gigantesco motorhome: è di 22,43. Ci perdiamo nei due piani del la- produzione americana, ha le linee di un 48 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

motoscafo e dentro è pulito come uno specchio. “Siamo giostrai da sette generazioni. Mio nonno aveva 12 fratelli, tutti giostrai, partiti da Casale Monferrato e sparsi per l’Italia. Alcuni miei parenti fanno i giostrai a Bari e d’estate traghettano in Albania e in Grecia nei Luna Park estivi. Perciò ho sempre vissuto in carovana, non conosco altri modi di vivere. Questa poi è nuovissima, ha due anni.” Interviene Roberta, la moglie: “Le nostre carovane sono attrezzate in tutto e per tutto. Il bagno qui è grande, abbiamo lavatrice e asciugatrice, siamo collegati a energia, acqua e fogne, abbiamo antenna parabolica, climatizzatore e riscaldamento. E poi qui siamo tutti amici: mica è un condominio dove il vicino di casa manco ti saluta. Questo è come un paese, solo che è mobile.” 1.12. Siamo dentro la carovana, con un bicchiere in mano, di fronte al camino elettrico. Roberto continua: “Questo non è un mestiere, sono più mestieri. Noi giostrai siamo autotrasportatori, siamo esercenti, movimentatori, montatori, idraulici, saldatori, elettricisti, commercianti, pubblicitari e dj. Perciò questo non è solo un lavoro, è una cultura di vita: la vita itinerante. Ma credo che facciamo qualcosa di utile: facciamo uscire la gente dalle case per incontrarsi. E qui al Luna Park si mixano culture: famiglie italiane accanto a famiglie arabe accanto a famiglie romene, tutti vengono alle giostre, di ogni etnia e di ogni età. Ovvio che sentiamo la crisi: il divertimento non è un bene di prima necessità, anche se su questo ci sarebbe da discutere.” 2,26. Stavolta è impossibile aspettare l’alba, troppo freddo. Torniamo alla macchina attraversando il buio, le attrazioni riposano immobili. Una delle cose che mi ha colpito di più stanotte è il modo che hanno i giostrai per definire tutti i non giostrai: ci chiamano “gente ferma”. Non hanno ragione?



25 anni di Enada. Novità e valore aggiunto L’Enada Primavera ha venticinque anni. In un momento storico in cui molte fiere di settore in Europa faticano a sopravvivere, questo traguardo può essere considerato molto di più di un semplice quarto di secolo, anche perché nonostante le difficoltà che interessano tutta l’economia (e non solo in Italia) la fiera di Sapar, organizzata da Rimini Fiera, continua a mantenere alti i propri standard qualitativi.

Questo anche perché l’automatico da divertimento è ancora vivo e vegeto come emerge dalle altre principali fiere come la IAAPA di Orlando e la EAG di Londra. In particolare, la EAG dello scorso gennaio – dove, a differenza dell’Enada Primavera, non è presente il gioco a pre50 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

mi - ha dimostrato che le idee ci sono e la creatività non è morta. Basti pensare al Pac Man Smash della Namco, la geniale rivisitazione di un gioco, l’air hokey, che pur non denunciando ancora segni di cedimento, è stato comunque reinventato. Nel Pac Man Smash, al termi-

ne della partita, il campo di gioco viene letteralmente invaso da centinaia di dischetti più piccoli per una sfida ancora più divertente e appassionante sia per chi gioca che per chi guarda. Lo vedremo in fiera, ma qui lo citiamo come emblema di una voglia di divertimento che


non cala, ma anzi continua a crescere. E se la creatività non è morta, tantomeno lo può essere il settore. Semmai, a rischiare di farlo morire, sono le farraginose pratiche burocratiche che in Italia finiscono per bloccare i processi di importazione privando spesso il mercato di merce nuova entro tempi ragionevoli. Ma visitare una fiera interamente dedicata all’intrattenimento puro, a quegli apparecchi che rendono uniche le sale e completano l’offerta dei parchi, fa ben sperare anche nel prossimo futuro. L’Enada Primavera non è una fiera esclusiva di amusement come la EAG, ma l’abbiamo già altre volte definita una “fiera nella fiera”, dove la presenza imponente degli apparecchi a premio non offusca né soffoca la realtà di un settore che continua ad esistere con orgoglio, come un universo parallelo. L’edizione Primavera, più dell’Enada autunnale di Roma, la sentiamo “nostra” in quanto si colloca nel periodo immediatamente precedente alla stagione estiva, in quell’inizio di primavera in cui aprono i battenti i principali parchi divertimento italiani e si moltiplicano le offerte di spettacolo viaggiante, so-

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52 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

ha la possibilità di inserire numerosi gettoni, divertendosi ed accumulando punti. Perché come è emerso dalle fiere già citate in apertura il futuro del divertimento c’è, va cercato e coltivato soprattutto nelle ticket, redemption, nel merchandising. Ma come ogni cosa va coltivata e curata. Oggi in Italia sembra aprirsi finalmente uno spiraglio per dare al settore delle redemption il riconoscimento che merita e che cerca da anni. E questo, sebbene sia solo l’inizio di un percorso non facile, deve farci guardare al futuro con positività. Alla IAAPA e alla EAG molti seminari collaterali alla fiera trattavano di questo particolare settore, della cura che va messa nell’esposizione dei premi, ad esempio, del personale che va preparato e motivato, di tante piccole grandi tecniche commerciali e comportamentali che possano fare la differenza. In poche parole, quanto di “noi” riusciamo a mettere nel lavoro, in termini di impegno, passione ed entusiasmo. Sarà questo il valore aggiunti dei prodotti e delle novità che troveremo..

E’ con questo spirito che abbiamo visitato la fiera, trovando nei suoi oltre 26mila visitatori la curiosità e l’interesse verso i prodotti.

Un Supplemento per l’ENADA

La nostra rivista è uscita con un supplemento di 32 pagine, distribuito in occasione di ENADA, a conferma del fatto che anche l’ANESV crede nella possibilità di invertire la tendenza del momento. Supplem eto

prattutto nelle zone balneari di cui Rimini è, da sempre, la località costiera più rappresentativa. È quindi soprattutto tra i padiglioni di Via Emilia che abbiamo ritrovato giostrine e i kiddie rides (Adalio, ATM Modena-Motoi, Cogan, Franchini Toys), gonfiabili e playground, peluche e gadget (PTS), gru, calciobalilla, meccanici ed elettromeccanici (Elmac, Faro Games, Mondogiochi), vending e arredi. Tra i prodotti, citiamo il Little Speedy, di Lai Games, la versione mini del ben più famoso Speed of Light, gioco di velocità e riflessi, e il Dizzy Chicken di Baytek (tramite una leva bisogna lanciare le uova verso la gallina alla velocità giusta perché si fermino sul punteggio più alto di un percorso a spirale), ma ci fermiamo qui perché questa Enada sarà tutta da scoprire e, soprattutto, da girare a testa alta. Anche la Mistral di Elmac rappresenta una vera novità: si tratta di un gioco al gettone azionato da ruspe, che integra il ticket con l’offerta di crediti e nuovi gettoni. In sostanza si torna ad una “ruspa” sulla quale il giocatore

n. 3-4 marzo aprile 2013 • anno L1

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Speciale

ENADA

2013



Franchini

Un mondo di kiddie Rides In fiera abbiamo incontrato Mario Franchini, che con Tiziano conduce, da 40 anni, l’azienda nota per la produzione di kiddie rides.

bbiamo chiesto quali fossero i prodotti maggiormente apprezzati “La giostrina lagunare e il piccolo trenino” ci ha risposto il simpatico titolare emiliano. Abbiamo continuato richiedendo come nascono i prodotti di Franchini Toys “noi seguiamo da vicino tutte le fasi della produzione – ci ha risposto Franchini - ma siamo abili nel concepire i nuovi prodotti. Siamo noi a inventare i temi, disegnare i nuovi soggetti individuandone le dimensioni, i colori ed il tipo di movimento”. Quello dei soggetti a dondolo, 54 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

secondo la definizione ministeriale, è un mercato particolare. Nella nostra conversazione abbiamo accennato ai mercati ed alle tipologie di clienti “Forniamo in genere centri d’intrattenimento per famiglie, noleggiatori e spettacolisti viaggianti, con un mercato fortemente legato all’Italia, ma i nostri prodotti sono apprezzati anche all’estero”. Nello stand era presente un “trenino” che si muove su un piccolo binario ellittico. In fiera ne erano presenti diversi, alcuni dei quali di produzione straniera, e non abbiamo resistito a chiedere come si fosse regolato il progettista per evitare che i bambini restassero intrappolati nel binario. Abbiamo avviato il gioco e provato più volte, ma i quattro sensori, non visibili, sui lati del trenino hanno subito arrestato la corsa. La sicurezza è infatti una delle caratteristiche dei prodotti della ditta di Soliera. “I nostri prodotti” ci ha spiegato Franchini ”nascono con un’attenzione maniacale alla sicurezza dei bambini. Li progettiamo prevedendo tutti i comportamenti degli utilizzatori. Vogliamo far-

li divertire senza rischi”. Nello stand era presente il soggetto “lagunare” ed una bella ruspa che scava tra le palline. Esiste da tempo, ma questa ha un innovativo sistema a punti con erogazione di ticket, una vera novità in un apparecchio di quelle dimensioni.


Mondogiochi ad ENADA Anche Mondogiochi, l’azienda di Caserta che progetta e commercializza apparecchi da intrattenimento da oltre 60 anni, era presente ad ENADA Primavera di Rimini con le ultime novità. Questa edizione di ENADA Rimini 2013 ha visto Mondogiochi, ed il titolare Alessandro Brunitto, in prima linea anche per promuovere il messaggio simbolo di questa edizione, il “Gioco di Puro Divertimento”. Ed è proprio su questo tema che Brunitto ed altri operatori del settore hanno organizzato il “Pure Amusement Day”, un vero meeting di addetti ai lavori svoltosi presso il Bowling Seventies dove si sono incontrati e piacevolmente confrontati sul tema del gioco puro, quello che regala un sorriso alle famiglie, ai bambini. E’ stato un momento di scambio di opinioni, di nuove opportunità ed idee, con l’obiettivo di trova-

re la strada per un rilancio del settore. Per quanto riguarda le novità presentate a Rimini, è stato lanciato il nuovo modello di basket All Star MG 638. Con dimensioni ed impatto maggiori rispetto al predecessore, ne conserva le caratteristiche: rilascio ticket e jackpot . E’ stato presentato inoltre il nuovissimo Air hockey Yukon MG 700, più piccolo e veloce rispetto ai Fast Soccer MG 650 e Fast Soccer Double MG 900. Con la superficie in metacrilato che aumenta la velocità di gioco, gli angoli curvati, le linee leggere e una grafica attraente, rappresenta un perfetto appeal per i giocatori. E non poteva di certo mancare la linea “outdoor”,

aggiungendo al già esistente Pool Tempo MG 185, il nuovo Air hockey Tempo MG 500 resistente alle intemperie. Infine sono stati riproposti i grandi successi dei giochi a premi, Marksman MG 130 e Push & Prize MG 125, apparecchi ormai noti per le loro caratteristiche di affidabilità, apprezzati da clienti.

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Il saluto agli ospiti della Casa di riposo di Scandicci Ci sono tradizioni che si rispettano volentieri. Per l’ANESV l’appuntamento con gli ospiti della “Casa famiglia don Dino Torregiani” in occasione delle festività natalizie e pasquali è irrinunciabile.

Il 25 marzo a portare gli auguri alla casa di riposo per l’Associazione era presente Maurizio Crisanti, in compagnia del presidente della Sezione regionale Giancarlo Falorni e di alcuni consiglieri, tra i quali Martini, Lupetti e Savastano, con alcuni congiunti. Nel suo intervento, Crisanti ha portato il saluto della presidente Christillin e del vicepresidente Piccaluga, impossibilitati ad intervenire per impegni istituzionali, e ricordato il particolare legame della categoria con la bella istituzione. Negli anni, ha ricordato il segretario dell’ANESV, la Casa ha saputo evolversi, effettuando una importante opera di ristrutturazione dell’immobile ed adottando scelte gestionali che garantiscono il confort e l’assistenza specializzata nelle 24 ore. Per l’Amministrazione

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di Scandicci l’Assessore Mancini ha evidenziato la attenzione che Comune di Scandicci ha concretamente riservato alla casa di riposo, pur nelle difficoltà che gli enti locali si trovano ad affrontare, ed agli esercenti dello spettacolo viaggiante e circense. Mons. Piergiorgio Saviola ha portato l’augurio di una Pasqua serena, ricordando come l’opera voluta da don Dino Torregiani continui a svolgere – grazie alla dedizione di tutti coloro che collaborano alla gestione ed alla assistenza degli ospiti - la propria funzione, in un clima di familiare ospitalità, che ne fa una vera e propria casa per coloro che vi risiedono. Con la consegna dei doni agli ospiti si è concluso il piacevole incontro.


Dal quotidiano «La Nuova» del 16/10/2013

Bondeno, la fiera è anche dalla parte dei piccoli Lunedì mattina di festa, per gli oltre duecento bambini delle scuole materne statali e parrocchiali, del capoluogo e delle frazioni. I quali si sono rifatti con gli interessi della fiera saltata in giugno, usufruendo gratis delle giostre per i più piccoli del luna park, situato in piazza Garibaldi. Grazie ad una iniziativa degli esercenti spettacoli viaggianti. «La fiera è saltata a giugno e sappiamo,che per i bambini è una delle principali forme di divertimento – spiega il responsabile del luna park, Luca Catter. Era nostra intenzione dedicare una mattina ai bambini della materna, offrendo un giro di giostra gratis. E’ un modo come un altro per aiutare chi ha subito il terremoto a ritornare alla normalità». Questi i titolari che hanno messo le loro giostre a disposizione dei bambini: Fernando Borgonovi, Furlin Dusca, Luca Bongiovanni e lo stesso Catter. L’iniziativa è stata apprezzata dall’amministrazione e resa possibile dallo sforzo organizzativo della ditta Ati di Cornacchini e Sarasini, occupatasi gratuitamente del trasporto dei bambini. «Avere sulle giostre anche i bambini delle frazioni è stato un valore aggiunto – dice l’assessore Francesca Poltronieri. Siamo felici che tutte le scuole materne del territorio abbiano accolto l’invito”. Nel corso della rassegna sono in programma anche iniziative benefiche, a favore della parrocchia e del mondo della scuola. Alla prima saranno infatti devoluti i fondi raccolti attraverso la pesca, che a Panarea mette in palio oltre 2000 premi. La serata di lunedì 22 ottobre sarà invece dedicata a “Una scuola per la vita”, associazione nata per garantire un futuro scolastico migliore e sicuro agli studenti della comunità matildea. Il programma prevede una cena, arricchita da un’asta pubblica che metterà in palio oggetti prestigiosi donati da alcune delle maggiori realtà dello sport nazionale e locale e da personalità del mondo della cultura. www.anesv.it 57


Doodle Google per San Valentino

anno scorso gli sviluppatori di Mountain View avevano messo su un mini-film con una morale sul profondo senso dell’amore, quest’anno invece hanno scelto di celebrare la ricorrenza ricordandone un’altra. Il 14 febbraio, infatti, è il 154esimo anniversario dalla nascita di George Ferris, ingegnere civile americano, nato nel 1859 e celebre per aver inventato la prima ruota panoramica della storia nel 1893. Lo “scarabocchio”, pertanto, attraverso un’animazione, riproduce un parco di divertimento dove il logotipo del brand è riprodotto attraverso due montagne russe (a comporre le “G”), altrettante ruote panoramiche affiancate (le “O”) e altre due giostrine (la “l” e la “e”). Sufficiente cliccare il cuore al centro della scena per far partire gli effetti speciali. Le montagne russe, infatti, entrano in funzione e con il loro movimento producono la reazione a catena delle ruote sulle quali, di volta in volta, compaiono le immagini di due animali diversi, con conseguente spiegazione, in un’altra schermata, della loro “affinità di coppia”. Un fumetto nel quale, di volta in volta, compaiono la papera e il delfino, l’oca e il polpo, il cavallo e la tigre. Solo per citarne alcune. E se ci fate caso, anche quest’anno, Google si è divertito a regalarci una morale sull’amore e la sua forza che prescinde da differenze, ostacoli, presunti impedimenti. Quanto a George Ferris anche la sua è una storia molto particolare. Da ingegnere civile, capace di fondare una delle più grandi case produttrici di metalli, nel 1893 presentò il suo progetto di ruota panoramica alla World’s Columbian Exposition di Chicago. Un progetto maestoso: la ruota, infatti, era in grado di fare due giri completi di 20 minuti, con a bordo 2160 passeggeri distribuiti in 36 vetture da 40 posti, per un investimento complessivo da 400mila dollari. Sul più bello, però, il supporto dell’investitore saltò e a Ferris, che non aveva depositato il brevetto, fu rubata l’idea e costruita da altri, costringendolo a ricorrere alle vie legali per recuperare i profitti su quell’opera di ingegno. 58 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

Un parco di divertimenti celebra George Ferris e l’amore. Una scelta interessante per il doodle del più usato motore di ricerca. Google celebra gli innamorati ricordando anche il 154esimo anniversario dalla nascita dell’inventore della ruota panoramica.

PEC da comunicare alla Camera di Commercio entro giugno 2013 Nell’ottica di semplificare e sviluppare le comunicazioni telematiche con valore legale verso la Pubblica Amministrazione, la legge di conversione 17 dicembre 2012, n. 221 del decreto Sviluppo Bis (D.L. 18 ottobre 2012, n. 179) ha anticipato al 30 Giugno 2013 l’obbligo di comunicazione della casella di Posta Elettronica Certificata (PEC) da parte delle imprese individuali già iscritte e attive (art. 5, comma 2) al Registro delle Imprese competente, con esclusione di quelle soggette a procedure concorsuali. La legge di conversione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 18 Dicembre 2012 ed è quindi in vigore. Come è già avvenuto con riferimento alla pratica di comunicazione dell’indirizzo PEC da parte delle società, la maggior parte delle Camere di Commercio si è concordemente allineata verso l’estensione dell’esenzione dai bolli e dai diritti di segreteria anche alle imprese individuali, pur in assenza di una comunicazione ufficiale.



Biliardino o calciobalilla Un gioco sempre attuale di M. Cristina Cesa

È sicuramente il gioco che più di altri merita di essere definito un evergreen: perché ancora oggi nel 2013, tra Smartphone e Nintendo Wii, TV digitale e automatismi ovunque, il richiamo di questo tavolo e dei suoi ventidue giocatori rossi e blu è ancora forte. Soprattutto d’estate, complici le belle giornate – oggi è più frequente che sia posizionato all’aperto - non c’è calciobalilla che non sia contornato da giocatori di ogni età. arliamo volutamente di giocatori rossi e blu perché sono questi i colori “storici”, quelli che per tutti corrispondono alla “idea di calciobalilla”, per parafrasare Platone. Ma oggi, di calciobalilla ce ne sono di tutti i colori e tutte le dimensioni e l’Enada Primavera di quest’anno ne ha dato un assaggio che ci è parso superiore alle altre volte. Non solo Gar-

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lando, Fas Pendezza e Roberto Sport, ma tanti altri espositori hanno portato in fiera i propri tavoli che si sono ritagliati uno spazio importante tra la merce esposta tra colori nuovi e piccole varianti. Ad essere veramente sorprendente è il fatto che un gioco nato negli anni Quaranta sia ancora così di moda nonostan-


te l’età e altrettanto sorprendete che, almeno in apparenza sembra che nulla sia cambiato. Il gioco è sempre quello così come il gusto di sfidarsi due contro due, uno contro uno, fino a quelle amichevoli in compagnia dove per giocare tutti ci si stringe intorno alla aste tra gomitate e pestate di piedi. Tecnicamente, i dettagli dei tavoli da gioco sono cambiati profondamente: a cominciare dalle aste telescopiche, che rappresentano l’innovazione più evidente per i giocatori anche perché riduce al minimo… gli infortuni! Poi ci sono i piedini e zampe regolabili per adattarli anche a pavimenti irregolari, i cuscinetti a sfera per una maggiore sensibilità, vetro temperato, materiale resistente e ad hoc per l’esterno, fino ad arrivare alle palline anch’esso oggetto di attenzione a favore di una sempre migliore giocabilità. Alle differenti colorazioni abbiamo già accennato, ma oggi di calciobalilla ce ne sono moltissimi: dai modelli speciali pensati per disabili in carrozzina, a quelli omologati dalle Federazioni per le competizioni ufficiali, dai modelli piccoli, a due giocatori, fino a quelli extra per sfidarsi 4 contro 4. Il calciobalilla è stato “rivisitato” anche dal vending, con modelli di distributore di palline con annesso gioco di abilità che altro non è che un piccolo calciobalilla (1 contro 1) in cui si vince anche la pallina che fa goal (Fiam Automazione). In Italia e all’estero sono tante le competizioni, amatoriali e

non, riconosciute da alcuni sodalizi federali, non ancora riconosciti dal CONI, ma il calciobalilla risulta giocatissimo in qualsiasi sala, oratorio, bar, parco giochi, villaggio turistico, o circolo venga posizionato. È l’antistress preferito da molti atleti: tavoli da gioco non mancano nei luoghi di ritiro di molte nazionali sportive e non solo di calcio. La nostra nazionale di Rugby, ad esempio, non se ne fa mai mancare uno e non sembrano alquanto intimiditi dal fatto che di fronte alla loro mole il calciobalilla sembri un modello per bambini!

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Basta posizionarne uno e vedere l’effetto che fa. L’inconfondibile colpo della pallina andata a segno, degli omini che colpiscono o delle aste che entrano e escono con ripetuti tonfi e le grida di giubilo o di sconfitta di chi sta giocando fanno da contorno a questo intramontabile gioco. Tanto che un paio di estati fa, scoppiò il caso del Comune di Villa d’Ogna che ne vietò l’uso dopo una certa ora per disturbo alla quiete pubblica. Un caso isolato ma che ricorda un po’ quanto accadde nel 1954, quando la questura di Roma lo vietò. All’epoca rimase tale per un anno intero. Forse il divertimento fa ancora paura o forse infastidisce;. Come dicevamo all’inizio, siamo troppo abituati all’altissima tecnologia per sopportare il “fastidio” provocato da un sano meccanico a moneta con tutti i suoi annessi e connessi. Il

Un Microparco tratto da una pubblicazione dell’ANESV del 1957.

caso di Villa d’Ogna si è poi sgonfiato con la stessa facilità con cui era balzato agli onori della cronaca. Il calciobalilla ne è uscito indenne, continuando ad allungare la propria storia e la propria fama di immortale. Oggi, alle porte dell’estate, l’unica certezza è che continuerà ad allietare le giornate estive di ancora tanta gente. Con buona pace dei vicini insofferenti.

Il Biliardino: La denominazione italiana

L’Italia è la nazione con il maggior numero di sinonimi, viene spontaneo chiedersi quale sia la dizione esatta. È difficile dirlo, alcuni dizionari riportano per corretta quella di biliardino, molti altri quella di calciobalilla, denominazione, quest’ultima, supportata da fonti storiche. Per quanto riguarda l’origine del termine balilla, l’etimologia è incerta. In ogni modo, balilla era il soprannome, esaltato dal fascismo, di un giovanissimo eroe settecentesco genovese, Giovan Battista Perasso (Giambattista, detto appunto balilla), con il nome di balilla erano infatti identificati i giovanissimi sostenitori del passato regime. Probabilmente il nome deriva proprio dal dialetto genovese, fu infatti nel porto della città della Lanterna che giunsero in Italia i primi esemplari del nuovo gioco, e in genovese balilla è sinonimo di piccolo. Da qui il nome di calcio balilla, calcio piccolo. Curiosità: il primo vocabolario della lingua italiana ad accogliere la definizione di calciobalilla fu edito nel 1952. [Fonte: G. Martufi ]

Storia Ma dove è nato veramente il calciobalilla? Come spesso accade in questi casi, le vere origini sono un mistero. È molto probabile che l’idea di riportare su tavolo l’amatissimo gioco del calcio non fosse un’idea del tutto originale, dato che, a quanto sostengono le fonti più accreditate, la ebbero contemporaneamen62 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

te in Germania, in Francia e indipendentemente anche in Spagna, dove Alejandro Finisterre registrò il primo brevetto nel 1937. Una questione che ricorda un po’ la vicenda dell’invenzione del telefono. Fu il nostro Antonio Meucci o l’americano Alexander Bell il primo a metterlo a punto? Pare che uno abbia avuto l’idea per primo, ma l’altro abbia fatto registrare il brevetto. Ad ogni modo, il primo nome utilizzato dagli americani per il cacio da tavolo fu foosball, che in quanto trasposizione del tedesco fußball farebbe pendere l’ago della bilancia per una paternità tedesca, e precisamente di Broto Wachter, che lo avrebbe inventato tra gli anni ‘20 e ‘30. Per onor di cronaca, citiamo anche Lucien Rosengart, come probabile inventore di nazionalità francese, anche se lo storico di settore Bud Wachter sostiene con forza la versione tedesca. Quello che più interessa a noi, comunque, è l’inizio ufficiale in Italia. Alcune fonti parlano di un artigiano chiamato Poggibonsi che avrebbe realizzato i primi esemplari tra gli anni 30 e 40, ma la il filone produttivo che vide maggiore sviluppo fu probabilmente quello iniziato intorno al 1949 dal francese Zosso che la importò ad Alessandria. La leggenda vuole che Zosso abbia iniziato a cercare i primi fabbricanti tra gli artigiani che si occupavano di casse da morto, data l’importanza del telaio in legno. La manodopera fu invece affidata ai detenuti del carcere di Alessandria.


Che sia verità o leggenda, sta di fatto che in quegli anni inizia la produzione vera e propria anche in Italia, nel primo Dopoguerra, quando cioè la voglia di rivalsa era tanta e le fabbriche avevano smesso di dedicare forza lavoro e materiali alla produzione bellica. Tuttavia, come spesso succede in Italia quando un gioco ha troppo successo e sembra raccogliere troppi giovani distraendoli da più serie occupazioni, il fenomeno iniziò a fare paura solo 4 anni dopo, quando la questura di Roma impose un divieto per i calciobalilla. Un’esagerazione? Sicuramente sì, a vederla oggi, ma se si guarda ai numeri e si prova a immedesimarsi nella mentalità dell’epoca, il motivo c’era: tra il 1951 al 1954, solo ad Alessandria, si costruirono circa 12.000 calciobalilla, di cui 6.000 per la vendita e 6.000 per il noleggio. Non male se si pensa che il primo esemplare era stato prodotto solo nel 1950! Dopo quello del 1954, durato solo un anno, non sembrano registrati altri intoppi sul cammino del calciobalilla, che è arrivato fino a noi mantenendo intatto il proprio fascino e il richiamo su giocatori di ogni età. Nell’ANESV il calcio balilla è presente dagli anni ’50 nei “microparchi”, ovvero le sale giochi al chiuso, che all’epoca avevano già telearmi, biliardini, microguide, microfilm ed altri apparecchi meccanici ed elettromeccanici. Indubbiamente tra i motivi del successo di questo gioco c’è la enorme passione, tutta europea per il calcio. Non a caso a conten-

dersi la palma di inventore sono Francia, Germania e Spagna… A quanto si narra, tra l’altro, Finisterre avrebbe inventato il calciobalilla per permettere ai giovani che avevano perso gli arti inferiori di continuare a giocare a calcio, anche se in un modo un po’ diverso. Affermiamo questo perché la storia del calciobalilla in America ha avuto invece uno sviluppo diverso. Approdato oltreoceano sempre negli anni Cinquanta, rimase ai margini del mercato fino alla fine del decennio successivo. A permetterne la diffusione furono in parte gli americani che tornavano in patria (soprattutto militari) che avevano conosciuto il gioco in Europa, e la consapevolezza che, alla fine, il foosball aveva poco a che vedere con il gioco del calcio che negli Stati Uniti era pressoché sconosciuto. La stessa consapevolezza che si trattasse di un gioco a sé, lo ha piano piano fatto salire al rango di sport vero e proprio, oggi riconosciuto in tutto il mondo con tanto di Federazioni e campionati e mondiali. La prima coppa del mondo, relativamente recente, fu disputata nel 1998 in Francia. Oggi, nonostante l’Italia non figuri come probabile culla del calciobalilla, si è indubbiamente guadagnata i primi posti nella produzione dei tavoli. La qualità e la resistenza del made in Italy è più che mai valida per i calciobalilla che rappresentano una delle nostre bandiere all’estero dove i nostri produttori hanno meritatamente conquistato larghe fette di mercato.

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Le giostre di Betty Zanelli Abbiamo già segnalato la mostra di Betty Zanelli, che si è tenuta a Bologna dal 25 gennaio all’8 febbraio.

L’autrice si è appassionata al mondo delle giostre. Le sue opere, stampate su grandi telai, hanno ricevuto notevole apprezzamento. Ne pubblichiamo alcune, su concessione dell’autrice, certi che le attrazioni costituiscano, da sempre, un soggetto interessante per artisti e fotografi. Per maggiori informazioni, il sito dell’artista è http://www.bettyzanelli.com/

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Arturo MENEGHELLI è deceduto il 30 Dicembre 2012 dopo un lungo periodo di malattia, la vedova Sonia Ferrari, nostra associata, e le figlie con i parenti tutti ne danno il triste annunzio e ringraziano tutti gli amici del “Viaggio” che hanno partecipato alle esequie. Il 10 Febbraio 2013 si è spento a Biella VACCANIO Domenico nostro associato, i figli e i parenti tutti , che ricordano la bontà e la simpatia del loro caro, ringraziano tutti i colleghi del “VIAGGIO” che hanno partecipato alle esequie. Il giorno 5 marzo è venuto a mancare Ciro FIENGO, giostraio appartenente alla generazione che ha scritto la storia dello spettacolo viaggiante della città di Napoli e della sua provincia. La famiglia ringrazia sentitamente tutti gli amici che hanno partecipato al suo cordoglio. “Si unisce al cordoglio l’intera sezione Campania e Calabria dell’ANESV”. All’età di 67 anni è deceduto improvvisamente, Aldo IBBA, esercente siciliano. Alla moglie, ai figli ed ai parenti giungano sentite condoglianze. 66 Lo spettacolo viaggiante marzo aprile 2013

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n. 3-4 marzo aprile 2013 • anno L1

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Circolare sulle competenze delle Commissioni di vigilanza Forumpiscine ed ENADA La rivincita del bigliardino


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