LO SPETTACOLO VIAGGIANTE

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n. 5-6

mag. giu.

2012 anno L

www.anesv.it

Pesche verticali: attenzione al valore dei premi Locali pubblici e privati alle prese con il CPI Parchi avventura in arrivo le modifiche alla norma europea



ANESV-AGIS Presidenza Nazionale

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ANESV e anche:

Editoriale

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uesto avvio di stagione non sta offrendo segnali rassicuranti. Dalla Pasqua in poi, molti fine settimana sono stati caratterizzati da condizioni metereologiche che hanno condizionato fortemente le presenze in tutte le attività che rappredi Evelina Christillin sentiamo, dalle grandi strutture del Presidente dell’ANESV divertimento ai luna park. La flessione rispetto allo scorso anno è significativa, tale da preoccupare gli operatori del settore. Tutti ci interroghiamo sulle cause, sperando vivamente di avere un solo nemico – le avversità atmosferiche – e che sia possibile recuperare presenze con un’Estate all’altezza delle aspettative. Se però la flessione fosse dovuta anche alle difficoltà in cui versano le famiglie italiane, anche il mondo del divertimento dovrebbe prepararsi ad una stagione deludente. In questo contesto le nostre imprese, da sempre, hanno saputo individuare politiche commerciali e strumenti di penetrazione del mercato per affrontare i momenti più difficili, e sono certa che anche in questa occasione si affronteranno le difficoltà con intelligenza, creatività e determinazione. Sul fronte associativo, in questo periodo ci stiamo concentrando su un paio di temi che sono motivo di preoccupazione, ovvero la regolare presenza di familiari che collaborano nella gestione delle attrazioni, con i riflessi sul piano previdenziale, ed il contesto delle recenti liberalizzazioni e la “direttiva Bolkestein”, che rischiano di avere un impatto insostenibile sulle attività che rappresentiamo. I contatti con i Ministri competenti sono avviati e, come sempre, l’Associazione tenterà di portare a casa il migliore risultato possibile, in un contesto che richiede tuttavia un’armonizzazione con la normativa previdenziale e le direttive europee sulla libera circolazione delle imprese. Io mi auguro che vengano colte le specificità del nostro settore, soprattutto delle attività itineranti, le quali hanno difficoltà ad essere inquadrate in normative a carattere generale. Da ultimo un pensiero agli abitanti delle aree colpite dal terremoto, ed alle nostre aziende in quell’area. Problemi stanno sorgendo per i luna park programmati per i mesi di Luglio ed Agosto – che i Comuni non ritengono di far svolgere, al fine di tenere libere aree da utilizzare per ospitare nuovi campi di accoglienza - mentre le disdette delle prenotazioni alberghiere in Riviera Romagnola preoccupano i parchi di divertimento dell’area, la più vocata d’Italia in questo settore. Eppure anche nel mondo dei parchi di divertimento sono state organizzate iniziative di solidarietà per aiutare i territori in difficoltà. Alle raccolte organizzate in molti luna park si sono aggiunte giornate in cui i parchi della Riviera hanno offerto la possibilità di far trascorrere agli abitanti delle aree terremotate una giornata di serenità ed intrattenimento. Sono gesti concreti, questi, che confermano la attitudine dei nostri imprenditori a vivere la realtà sociale dei territori che ospitano le loro aziende, esprimendo anche concreta solidarietà attraverso ciò che esse possono offrire: un sano e popolare divertimento, apprezzato da tutti. Buona lettura.



Sommario Anesv Informa n. 5-6

mag. giu.

2012 anno L

www.anesv.it

Pesche verticali: attenzione al valore dei premi Locali pubblici e privati alle prese con il CPI Parchi avventura in arrivo le modifiche alla norma europea

6 Via la TARSI, arriva il TARES 8 Locali pubblici e privati alle prese con il CPI

12 Ex ENPALS, i requisiti per la pensione 14 Pesche verticali. Il valore dei premi

non deve superare le 20 volte quello della giocata

Mondo dei parchi

16 I tornelli possono essere considerati

uscite di emergenza?

18 Viaggi d’istruzione nei parchi, tra

#5-6 maggio-giugno 2012 anno L Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 565/1996 Rivista bimestrale. Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Direttore responsabile Massimo Piccaluga Vicedirettore Maurizio Crisanti Dalle sezioni Amedeo Zanetti, Adriano Rossi, Angelo Catellani, Franco Moruzzi, Fabio Mannello, Ciro Guida, Cosimo Amato, Salvatore Speciale Direzione, amministrazione e pubblicità ANESV–AGIS Via di Villa Patrizi, 10 tel. 0688473-273 o 274 – Fax 0645481356 info@anesv.it www.anesv.it www.parchipermanenti.it www.parchiavventuraitaliani.it Grafica Massimiliano D’Affronto mdaffronto@gmail.com Stampa Arti Grafiche Agostini S.r.l.

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’articolo 21 della Costituzione che così recita: «Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione non costituendo pertanto tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma».

cultura e divertimento

33 Mirabilandia: inaugurato il Divertical 36 La Disneyland francese compie

vent’anni

42 Disney Universal Studios in

competizione Parchi acquatici

44 L’analisi del livello dei rischi attraverso

i comportamenti degli ospit

Parchi avventura

48 In arrivo le modifiche alla norma

EN15567-1 sui percorsi acrobatici

Eventi

52 I parchi avventura a Rimini Wellness 54 In Campidoglio per la XXX edizione

del Premio Collalti

Approfondimenti

56 Verifiche nei luna park

Occasioni

66 Giostre, Camper, Roulotte e tante altre

occasioni


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Via la tarsi, arriva il tares

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Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

al prossimo 1° gennaio arriva il TARES (tributo sui rifiuti e servizi) , che sostituirà Tarsu, Tari e Tia. Il decreto Salva-Italia ha infatti previsto l’introduzione di questo tributo, che a differenza dei suoi

predecessori, non riguarda solo la gestione dei rifiuti, ma include anche altri servizi locali. Il nuovo tributo è stato istituito anche per definire la questione dell’iva sulla tariffa rifiuti, non dovuta secondo la Cassazione, che ha generato migliaia di contenziosi tra cittadini, imprese e comuni. L’art. 14 della legge 214\2011 prevede infatti che i proventi di questa imposizione coprano anche i costi di alcuni servizi comunali, quali ad esempio polizia locale, anagrafe, illuminazione pubblica e manutenzione delle strade e del verde ecc.. È prevedibile che le tariffe deliberate dai Comuni siano quindi più elevate di quelle corrisposte fino ad oggi, perché esse devono coprire i costi di altri servizi.


Riferimento normativo

Art. 14 della legge 214\2011

Decorrenza

1° gennaio 2013

Novità per i Comuni

Istituzione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES)

Dove

Tutti i Comuni del territorio nazionale

Finalità del provvedimento

Il tributo è volto a coprire - i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento, svolto in regime di privativa dai Comuni; - i costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni.

Soggetto attivo

Il Comune nel cui territorio insiste, interamente o prevalentemente, la superficie degli immobili assoggettati al tributo è soggetto attivo dell’obbligazione tributaria.

Soggetto passivo

È soggetto passivo del tributo chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Il tributo è dovuto da coloro che occupano o detengono i locali o le aree tassate. In caso di utilizzi temporanei (fino a 6 mesi dello stesso anno solare), il soggetto passivo è il possessore dei locali e delle aree a titolo di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e superficie.

Aree escluse dalla tassazione

Sono escluse dalla tassazione le aree scoperte accessorie o di pertinenza a civili abitazioni e le aree comuni condominiali non detenute o occupate in via esclusiva.

Criteri di determinazione del tributo

Il tributo è corrisposto in base a tariffa: - commisurata ad anno solare. Ad ogni anno solare corrisponde un’autonoma obbligazione tributaria; - commisurata alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia di attività svolte. La tariffa è composta da: - una quota determinata in relazione alle componenti essenziali del costo del servizio di gestione dei rifiuti (investimenti per le opere e relativi ammortamenti); - una quota rapportata alle quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione; - i costi dello smaltimento dei rifiuti.

Modalità attuativa di determinazione della tariffa

I criteri per l’individuazione del costo del servizio di gestione dei rifiuti e per la determinazione della tariffa sono stabiliti con regolamento da emanare entro il 31 ottobre 2012, su proposta del Ministro dell’economia e del Ministro dell’ambiente. Tale regolamento si applica a decorrere dall’anno successivo alla data della sua entrata in vigore. In via transitoria, dal 1° gennaio 2013 si applicano le disposizioni del D.P.R. 158/1999 recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani. Alla tariffa così determinata si applica una maggiorazione pari a 0,30 euro per metro quadrato, a copertura dei costi relativi ai servizi indivisibili dei Comuni. I Comuni possono con deliberazione del Consiglio comunale, modificare la misura della maggiorazione fino a 0,40 euro, anche graduandola in ragione della tipologia dell’immobile e della zona dove è ubicato .]

Modifiche al regime fiscale

Il Comune con proprio regolamento può prevedere riduzioni tariffarie, nella misura massima del 30%, nel caso di: - abitazioni con unico occupante; - abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale o altro uso limitato e discontinuo; - locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti a uso stagionale o a uso non continuativo, ma ricorrente; - abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora, per più di 6 mesi all’anno, all’estero; - fabbricati rurali ad uso abitativo. Ulteriori riduzioni della tariffa sono previste: - per le zone in cui non è effettuata la raccolta, il tributo è dovuto in misura non superiore al 40% della tariffa da determinare, anche in maniera graduale, in relazione alla distanza dal più vicino punto di raccolta; - relativamente alla raccolta differenziata riferibile alle utenze domestiche sono assicurate riduzioni nella modulazione della tariffa; - nel caso di recupero dei rifiuti, alla tariffa è applicato un coefficiente di riduzione proporzionale alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero; - altre deliberate dal Consiglio comunale (sotto forma di riduzioni ed esenzioni).

Termini

Il Consiglio comunale determina, con apposito regolamento, la disciplina per l’applicazione del tributo e approva le tariffe del tributo entro il termine fissato dalle norme statali per l’approvazione del bilancio di previsione, in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani.

Tributi soppressi

Dal 1° gennaio 2013 sono soppressi tutti i vigenti prelievi relativi alla gestione dei rifiuti urbani, sia di natura patrimoniale sia di natura tributaria, compresa l’addizionale per l’integrazione dei bilanci degli enti comunali di assistenza.

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Anesv Informa

Locali pubblici e privati alle prese con il C.P.I.

Maurizio Crisanti

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bbiamo già commentato associazioni culturali, palestre ed impiansu questa rivista il recen- ti similari, sono soggette alla disciplina te Regolamento di Preven- della prevenzione incendi. Questa infatti zione Incendi, il DPR n.151 la riga n.65 della tabella qui di seguito ridel 1 agosto 2011, pubblica- portata al provvedimento. to in G.U. il 22 settemATTIVITà A B C bre 2011, che ha modificato la disci65 Locali di spettacolo e di trattenimento in fino a oltre plina delle attività soggette genere, impianti e centri sportivi, palestre, 200 200 al certificato di Prevenzione sia a carattere pubblico che privato, con persone persone Incendi e le modalità di ricapienza superiore a 100 persone, ovvero lascio. di superficie lorda in pianta al chiuso Sale per feste e padiglioni superiore a 200 m2 . Sono escluse le manifestazioni temporanee, di qualsiasi di buone dimensioni, “a cagenere, che si effettuano in locali o luoghi rattere pubblico o privato”, aperti al pubblico. dunque anche se in circoli o

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Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012


Nella precedente normativa, il DM 16/ 02/ 1982, n.83, venivano assoggettati all’obbligo del C.P.I i “Locali di spettacolo e di trattenimento in genere con capienza superiore a 100 posti”, mentre il recente provvedimento inserisce ora un parametro dimensionale e il richiamo a spazi a carattere privato. Le attività elencate nell’Allegato 1 vengono distinte in tre categorie a rischio crescente: categoria A, B e C. I locali di spettacolo sono classificati nel tipo B, che comprende gli impianti fino a 200 persone o di superficie lorda al chiuso superiore a 200mq, e tipo C, che comprende quelli oltre le 200 persone. Sulla definizione di “persone”, in assenza di nuove indicazioni, si dovranno considerare le persone presenti – addetti e visitatori – ma il Ministero, fatto oggetto di richieste di chiarimenti interpretativi, emanerà a breve gli indirizzi applicativi. Questi gli adempimenti per le attività soggette al C.P.I.: Attività a medio rischio (B): per dette attività è stata prevista la presentazione di apposita istanza di progetto al Comando VVF, il quale esamina i progetti ed entro trenta giorni può richiedere documentazione integrativa. La valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio deve essere rilasciata entro 60 giorni. Per avviare l’attività sarà sufficiente presentare la SCIA e i controlli successivi saranno effettuati a campione entro 60 giorni. Attività ad alto rischio (C): anche per queste attività è stata prevista la presentazione di apposita istanza di progetto al Comando VVF, il quale esamina i progetti ed entro trenta giorni può richiedere documentazione integrativa. La valutazione di conformità dei progetti ai criteri di sicurezza antincendio dovrà essere rilasciata sempre entro 60 giorni. Per avviare l’attività sarà sufficiente presentare la SCIA. I controlli, con sopralluogo, saranno svolti entro i 60 giorni successivi dalla presentazione della SCIA, con rilascio del Certificato di prevenzione incendi. Quanto ai tempi per l’adeguamento delle attività, l’art. 11 prevede: “4. Gli enti e i privati responsabili delle nuove attività introdotte all’Allegato I, esistenti alla data di pubblicazione del presente regolamento, devono espletare www.anesv.it 9


Anesv Informa i prescritti adempimenti entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, cioè entro il 7 ottobre 2011; 5. Gli enti e i privati responsabili delle attività di cui all’Allegato I, esistenti alla data di entrata in vigore del presente regolamento ed in possesso del Certificato di prevenzione incendi, alla scadenza del medesimo Certificato devono espletare gli adempimenti prescritti all’articolo 5 del presente regolamento (Attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio);” Il DPR fornisce infine alcune indicazioni sulla gestione delle attività soggette, i cui gestori “hanno l’obbligo di mantenere in stato di efficienza i sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate e di effettuare verifiche di controllo ed interventi di manutenzione secondo le cadenze temporali che sono indicate dal Comando nel certificato di prevenzione o all’atto del rilascio della ricevuta a seguito della presentazione della SCIA di cui all’articolo 4, comma 1, nonché di assicurare una adeguata informazione sui rischi di incendio connessi con la specifica attività, sulle misure di prevenzione e protezione adottate, sulle precauzioni da osservare per evitare l’insorgere di un incendio e sulle procedure da attuare in caso di incendio. 2. I controlli, le verifiche, gli interventi di manutenzione e l’informazione di cui al comma 1, devono essere annotati in un apposito registro a cura dei responsabili dell’attività. Tale registro deve essere mantenuto aggiornato e reso disponibile ai fini dei controlli di competenza del Comando”. In pratica, sarà necessario tenere un registro sul quale annotare le verifiche periodiche di sistemi ed impianti e gli interventi di manutenzione, nonché mettere in atto azioni di informazione sui rischi di incendio e sulle procedure da adottare in caso di pericolo.” È necessario fare attenzione alla nuova disciplina, in quanto molte attività di spettacolo dovranno effettuare i nuovi adempimenti. Le sanzioni per il mancato rispetto degli obblighi di prevenzione incendi sono piuttosto significative, e sono quelle riportate dall’Art.20 del d.lgl. 139/2006, che recita: “Art. 20. Sanzioni penali e sospensione dell’attività 1. Chiunque, in qualità di titolare di una 10 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

delle attività soggette al rilascio del certificato di prevenzione incendi, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del certificato medesimo è punito con l’arresto sino ad un anno o con l’ammenda da 258 euro a 2.582 euro, quando si tratta di attività che comportano la detenzione e l’impiego di prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti, da cui derivano in caso di incendio gravi pericoli per l’incolumità della vita e dei beni, da individuare con il decreto del Presidente della Repubblica. previsto dall’articolo 16, comma 1. 2. Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini del rilascio o del rinnovo del certificato di prevenzione incendi, attesti fatti non rispondenti al vero è punito con la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103 euro a 516 euro. La stessa pena si applica a chi falsifica o altera le certificazioni e dichiarazioni medesime. 3. Ferme restando le sanzioni penali previste dalle disposizioni vigenti, il prefetto può disporre la sospensione dell’attività nelle ipotesi in cui i soggetti responsabili omettano di richiedere: il rilascio ovvero il rinnovo del certificato di prevenzione incendi; i servizi di vigilanza nei locali di pubblico spettacolo ed intrattenimento e nelle strutture caratterizzate da notevole presenza di pubblico per i quali i servizi medesimi sono obbligatori. La sospensione è disposta fino all’adempimento dell’obbligo”.



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Ex ENPALS, i requisiti per la pensione A seguito della recente soppressione dell’Enpals, dallo scorso 1° gennaio si è avviato l’incorporamento nell’INPS. L’Istituto ha recentemente emanato una circolare per riepilogare requisiti e condizioni per ottenere il trattamento pensionistico. Ne pubblichiamo il testo. Direzione Generale Roma, 14/03/2012 — Circolare n. 36 Ai Dirigenti centrali e periferici Ai Responsabili delle Agenzie / Ai Coordinatori generali, centrali e periferici dei Rami professionali / Al Coordinatore generale Medico legale e Dirigenti Medici e, per conoscenza, Al Presidente Al Presidente e ai Componenti del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza / Al Presidente e ai Componenti del Collegio dei Sindaci / Al Magistrato della Corte dei Conti delegato all’esercizio del controllo / Ai Presidenti dei Comitati amministratori di fondi, gestioni e casse / Al Presidente della Commissione centrale per l’accertamento e la riscossione dei contributi agricoli unificati / Ai Presidenti dei Comitati regionali / Ai Presidenti dei Comitati provinciali OGGETTO: Legge 22 dicembre 2011, n. 214. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità’ e il consolidamento dei conti pubblici” con le modifiche apportate dalla legge 24 febbraio 2012, n. 14 di 12 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

conversione con modificazioni del decreto legge 29 dicembre 2011, n. 216, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative. Differimento di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative. Gestione ex-Enpals. SOMMARIO: Con la presente circolare si comunicano le nuove disposizioni in materia previdenziale con riferimento al Fondo Lavoratori Spettacolo e Fondo Sportivi Professionisti. Nella Gazzetta ufficiale n. 300 del 27 dicembre 2011è stata pubblicatala Legge 22 dicembre 2011, n. 214 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici. La legge in oggetto apporta una serie di interventi in materia previdenziale anche con riferimento ai fondi per i lavoratori dello spettacolo e degli sportivi professionisti. Si precisa, a tale proposito, che per i lavoratori iscritti ai suddetti fondi non vi è distinzione tra lavoro autonomo e lavoro dipendente e, pertanto, le due tipologie di rapporto di lavoro sono sempre inquadra-


te con le medesime tutele previdenziali a prescindere dalla natura del rapporto di lavoro. 1. Pensione di vecchiaia (art. 24, commi 6, 7 e 9) 1.1 Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995. (Fondo lavoratori dello spettacolo) Sono esclusi dall’applicazione della nuova disciplina i lavoratori indicati all’articolo 4, commi 2 e 3 del Dlgs n. 182 del 1997, i lavoratori dello spettacolo appartenenti alle categorie dei ballerini e tersicorei nonché gli iscritti al fondo sportivi professionisti, i cui requisiti in oggetto restano confermati in quelli stabiliti dalla previgente normativa fino all’emanazione dei regolamenti di cui all’art 24 comma 18 della medesima legge n. 214/2011, (Cfr. allegato 1, con riferimento alle diverse età pensionabili, sia nel sistema misto sia contributivo, per gli iscritti ai fondi lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti). A decorrere dal 1° gennaio 2012 gli iscritti al fondo lavoratori dello spettacolo, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia al perfezionamento dei requisiti di cui alle successive tabelle, in presenza di un’anziantià contributiva minima pari a 20 anni. a) per le donne:

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 dal 1° gennaio 2018 al 31 dicembre 2020

62 anni 62 anni e 3 mesi* 63 anni e 9 mesi* 65 anni e 3 mesi** 66 anni e 3 mesi**

*Requisito adeguato alla speranza di vita per effetto del D.M. 6 dicembre2011, inattuazione dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. **Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

b) per gli uomini:

dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020

66 anni 66 anni e 3 mesi* 66 anni e 3 mesi **

** Requisito adeguato alla speranza di vita per effetto del D.M. 6 dicembre2011, inattuazione dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. ** Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Segue in APPROFONDIMENTI a pagina 60, www.anesv.it 13


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Pesche verticali

Il valore dei premi non deve superare le 20 volte quello della giocata

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a Gru, come gli esercenti definiscono la “pesca verticale di abilità”, non consente agli esercenti di collocare premi di valore. È l’amara scoperta, fatta a sue spese, da un esercente, al quale AAMS ha contestato il valore dei premi – alcuni telefoni cellulari – collocati all’interno dell’apparecchio. La questione è rilevante, perché sono migliaia gli apparecchi in circolazione, e non tutti rispettano le condizioni previste dalla legge. Due gli aspetti da segnalare: il valore della giocata, che non deve superare 1 euro il valore del premio, che non deve superare le 20 volte il valore della giocata (20 euro) Infatti l l’art. 110, comma 7 del T.U.L.P.S. e il D. Dirett. AAMS 8 novembre 2005 n. 133/UDG (prelevabili dal sito www.aams. it) individuano due categorie di apparecchi senza vincita in denaro , specificandone le caratteristiche: Gli apparecchi di cui al comma 7a) dell’art. 110 TULPS (le gru o le pesche verticali ecc.), che si caratterizzano per: il funzionamento elettromeccanico ovvero con dispositivi meccanici attraverso i quali si possa specificamente esercitare l’abilità del giocatore; l’assenza di monitor; l’interazione con il giocatore, al fine di consentirgli di esprimere la propria abilità fisica, mentale o strategica, con esclusione di elementi di gioco basati specificamente su alea programmata; l’erogazione del premio consistente in piccola oggettistica (di valore non superiore a venti volte il costo della partita, ovvero 20 euro), direttamente da parte 14 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

dell’apparecchio, immediatamente dopo la conclusione della partita, con esclusione della possibilità di conversione del premio stesso in denaro ovvero in altri premi di qualunque specie; l’attivazione dell’apparecchio unicamente con l’introduzione di monete metalliche di valore complessivo non superiore, per ciascuna partita, ad 1 euro; Gli apparecchi di cui al comma 7 c) (videogiochi), chesi caratterizzano, invece, per: l’assenza di qualsiasi vincita; la variabilità della durata della partita, in funzione del livello di abilità espresso dal giocatore durante la partita; l’interazione con il giocatore al fine di consentirgli di esprimere la sola abilità fi-


sica, mentale o strategica e l’assenza di qualsiasi componente aleatoria; il costo della singola partita, che può essere superiore a 50 centesimi di euro. (M.C.)

Rinnovo delle cariche all’ANESV di Bologna La Sezione Emilia Romagna, Marche ed Umbria ha proceduto alla elezione delle cariche associative per il prossimo triennio. Il 14 maggio si è svolta l’assemblea dei Soci e si è proceduto alle operazioni di voto. Nel corso dell’Assemblea Gianni Da Ronche, presidente uscente, ha relazionato sul triennio di attività associativa, segnalando di non essere disponibile a candidarsi nuovamente. Al termine dello scrutinio è risultato eletto Presidente della Sezione Angelo Catellani, noto esercente che opera in Italia e nei paesi arabi, coadiuvato da un consiglio composto da Ermes Fornaciari, Alessandro Bacchiega Alessandro, Luca patrizio Catter, Natale Carbonini, Sergio Amadio ed Ugo Livero.

Buoni lavoro nei parchi di divertimento L’iter parlamentare Abbiamo informato i soci dell’attività effettuata per salvare il sistema dei voucher nel nostro settore, il cui utilizzo la proposta governativa di riforma del mercato del lavoro intendeva limitare fortemente. Mentre questo numero va in stampa, la Camera dei Deputati deve ancora approvare la riforma. Nell’esame del provvedimento al Senato sono stati presentati emendamenti, attraverso il coro unanime di tutte le grandi organizzazioni del turismo e della ristorazione, con le quali sono stati effettuati incontri sul tema. Nel prossimo numero, e attraverso la newsletter daremo informazioni sull’esito dell’iniziativa. Al momento sono previste alcune limitazioni, che rendono più difficile l’individuazione del beneficiari , tuttavia rispetto al testo originario sono stati fatti importanti passi avanti. (M.C.) www.anesv.it 15


Parchi di divertimento

I tornelli possono essere considerati uscite di emergenza? I requisiti individuati dal Dipartimento dei Vigili del Fuoco

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l Dipartimento dei Vigili del fuoco ha emanato la circolare n. 4962/2012 del 04/04/2012 per rispondere ai numerosi quesiti relativi all’uso delle vie e uscite di emergenza in presenza di sistemi di controllo degli accessi mediante “tornelli”. La nota evidenzia che i tornelli non rientrano nel dimensionamento delle uscite di emergenza e che “in casi di particolare sussistenza di vincoli, fermo restando il numero di moduli necessari per l’esodo previsto, con la presente si intende specificare le condizioni minime a cui alcuni tipi di tornelli, rispondenti ai requisiti minimi di seguito riportati, possono essere considerati tra le vie e uscite di emergenza. Pervengono frequentemente richieste di chiarimenti, da parte delle strutture periferiche dei VV.F., relativamente all’uso delle vie e uscite di emergenza in presenza di sistemi di controllo di entrata/uscita degli accessi mediante tornelli. Al riguardo si segnala che i sistemi di vie e uscite di emergenza debbono essere di norma progettati senza tenere conto delle uscite attraverso gli stessi tornelli. Tuttavia in casi

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di particolare sussistenza di vincoli, fermo restando il numero di moduli necessari per l’esodo previsto, con la presente si intende specificare le condizioni minime a cui alcuni tipi di tornelli, rispondenti ai requisiti minimi di seguito riportati, possono essere considerati tra le vie e uscite di emergenza. Considerato che i tornelli di che trattasi possono essere assimilati alle porte chiu-


se a chiave, I’ interpretazione letterale di quanto disposto al punto 1.5.7 dell’allegato IV del D.lgs. n. 81i08 e s.m.i. comporta dei problemi applicativi per quelle attività produttive per le quali emerge la necessità di armonizzare le esigenze di controllo di entrata/uscita del personale a mezzo di tornelli con quelle connesse alla tutela della sicurezza dei lavoratori stessi in caso di emergenza (esodo dai luoghi di lavoro in caso di incendio o altre situazioni di emergenza). Questo Dipartimento, visto il parere favorevole espresso dal Comitato Centrale Tecnico Scientifico di Prevenzione Incendi n. 305 del 5 luglio 20Il e di intesa con la Direzione Generale delle Relazioni Industriali e dei Rapporti di Lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ritiene che nei casi in cui i tornelli siano installati lungo le vie e uscite di emergenza, per garantire il rispetto di entrambe le esigenze summenzionate, si devono applicare le seguenti condizioni minime: 1.I’uscita di che trattasi sia sempre presidiata; 2.un numero di tornelli, la cui larghezza complessiva sia non inferiore alla larghezza necessaria all’esodo, sia dotato di sistemi atti a consentire, in caso di emergenza, lo sgancio degli stessi tornelli in posizione tale da non creare intralcio all’esodo delle persone; 3.i sistemi di cui al punto precedente devono essere azionabili dall’operatore che presidia I’ uscita ovvero dalle persone in esodo attraverso un dispositivo posto in posizione facilmente identificabile e accessibile nel verso dell’esodo; 4.i tornelli devono aprirsi automaticamente e portarsi in posizione di apertura completa a seguito di mancanza di energia elettrica di rete; 5.informazione al personale: ogni lavoratore presente nell’ambiente di lavoro in cui sono installati i tornelli deve essere informato circa I’ ubicazione e la modalità di azionamento del dispositivo di cui al precedente punto 3); 6.informazione al pubblico: il pubblico presente nell’ambiente di lavoro in cui sono installati i tornelli deve essere informato circa l’ubicazione e la modalità di azionamento del dispositivo di cui al precedente punto 3) mediante apposita segnaletica e cartellonistica posta in prossimità dei tornelli in argomento. Tali condizioni richiedono che:

— l’uscita di cui trattasi sia sempre presidiata; — il numero di tornelli, abbia larghezza complessiva non inferiore alla larghezza necessaria all’esodo, e siano dotati di sistemi atti a consentire, in caso di emergenza, lo sgancio degli stessi tornelli in posizione tale da non creare intralcio all’esodo delle persone; — i sistemi di cui al punto precedente devono essere azionabili dall’operatore che presidia l’uscita ovvero dalle persone in esodo attraverso un dispositivo posto in posizione facilmente identificabile e accessibile nel verso dell’esodo; — i tornelli devono aprirsi automaticamente e portarsi in posizione di apertura completa a seguito di mancanza di energia elettrica di rete; — ogni lavoratore presente nell’ambiente di lavoro in cui sono installati i tornelli deve essere informato circa l’ubicazione e la modalità di azionamento del dispositivo di cui al precedente punto 3); — il pubblico presente nell’ambiente di lavoro in cui sono installati i tornelli deve essere informato circa l’ubicazione e la modalità di azionamento del dispositivo di cui al terzo punto mediante apposita segnaletica e cartellonistica posta in prossimità dei tornelli.

Caffè Starbucks a Disneyland Starbucks entra nei parchi Disney. La catena di caffetterie che conta oltre 19.500 aperture, gestirà punti vendita in ognuno dei sei parchi Disney presenti in Florida e California. Il primo negozio frutto della partnership sarà aperto all’interno del parco divertimenti di Anaheim, in California, e il secondo a Orlando, in Florida. Il look delle caffetterie sarà adattato a quello del parco divertimenti e il logo della catena sarà meno visibile dall’esterno. I grembiuli dei dipendenti, inoltre, non saranno verdi come al solito ma riprenderanno i temi del parco.

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Parchi di divertimento

Viaggi d’istruzione nei parchi, tra cultura e divertimento A cura di Roberto Canovi

Parksmania.it – Amusement Project

L

’approssimarsi della fine dell’anno scolastico è sempre stato sinonimo di “gita scolastica”, che fin dagli anni ‘70 ha costituito un preciso punto di riferimento per milioni di studenti italiani. Se un tempo la gita era da considerarsi un vero momento di scoperta e di evasione, magari unico per ragazzi che dati i tempi non avevano altra possibilità di spostarsi al di fuori della propria città, oggi l’approccio è ovviamente diverso.

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Il viaggio è infatti alla portata di tutti e chiunque – o almeno una buona parte - ha la possibilità di visitare città d’arte o altre mete altrettanto interessanti insieme alla propria famiglia a prescindere dalla visita organizzata dalla scuola. Parallelamente sono cresciute le strutture del divertimento puro e sono nate quelle espressamente dedicate all’educazione. Tutte hanno immediatamente intuito le potenzialità insite in questo mercato composto da flussi dell’ordine di centinaia di migliaia di persone e si sono adoperate per rendere sempre più appetibile il loro prodotto alle scuole. Nel frattempo si è iniziato a parlare di “viaggio d’istruzione” con sempre maggiore vigore, enfatizzando la componen-


te educational di tali eventi, ben aldilà di quella che in effetti risulta esserne la vera natura. Oggi, come allora, la componente ludica resta infatti predominante e a maggior ragione quando poi si parla di una visita che interessa un parco di divertimenti, ne costituisce la quasi totalità dell’esperienza. Essendo però necessario – e anche corretto – creare i presupposti per una fruizione intelligente e costruttiva della visita, i parchi hanno investito risorse importanti nella creazione dei cosiddetti percorsi didattici, che vengono dunque declinati nelle più svariate forme anche a seconda della tipologia di struttura in cui vengono ad essere messi in pratica. Quanta cultura, dunque, e quanto divertimento in percentuale durante la visita? Come operano in generale le strutture del divertimento per catturare l’attenzione di insegnanti e studenti e indurli ad effettuare proprio presso di loro la visita? Quali problematiche organizzative caratterizzano l’attività degli uffici marketing che devono promuovere il prodotto? A quali target ci si rivolge? Quali difficoltà affronta l’insegnante nell’organizzare una visita? E quali soddisfazioni riceve? Per rispondere a tutte queste domande abbiamo selezionato tre strutture che si differenziano per tipologia di prodotto offerto al pubblico: Acquario di Cattolica, Italia in miniatura, e Cavallino Matto. Passiamo dunque da una struttura prettamente educational a una edutainment, per giungere infine alla classica entertainment.

Abbiamo inoltre interpellato un’insegnante per conoscere anche il punto di vista di chi è deputato alla scelta finale. Iniziamo proprio da Brunella Malli, professoressa di lettere di scuola secondaria di primo grado - scuole medie - già membro della commissione dei Parksmania Awards per quanto riguarda la valutazione dei progetti didattici proposti dai parchi di divertimento. Per quale motivo un insegnante decide di organizzare la visita presso un parco di divertimenti? “In linea teorica lo scopo di una visita di questo tipo è volto allo sviluppo di un progetto didattico legato al programma scolastico dell’anno in corso. In realtà questo ha un’importanza relativa per i ragazzi, perché l’aspetto più importante della gita diviene infatti quello relazionale. Un rapporto che permette agli alunni di www.anesv.it 19


Parchi di divertimento ti in gita sono diversi. Sono più “simpatici” perché si modifica il loro ruolo, che non è più quello di insegnare, censurare, giudicare, ma quello di accompagnare. La visita all’interno di un parco diviene quindi non solo un’esperienza positiva in se, ma quella più positiva in assoluto perché è un’esperienza divertente che si può fare tutti insieme all’interno di un gruppo con cui di solito, almeno nell’ambito scolastico, si condividono situazioni ben più noiose. Anche il ruolo dell’insegnante in questo caso diviene meno sanzionatorio e dunque i ragazzi si sentono ancora più liberi di quando non visitano magari il parco con i propri genitori”. esprimersi in modo non strutturato al di fuori del contesto abituale. Liberi di relazionarsi e di cambiare le dinamiche che si vengono a creare all’interno delle classi. Quindi un momento di grande socializzazione. Si è tutti più spontanei, insegnanti compresi. Gli studenti, non a caso, spesso riportano come impressione quella che gli insegnan-

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Quali caratteristiche deve avere un parco, a seconda del target di studenti cui si rivolge? “La struttura, specialmente per le scuole di primo grado, non dovrebbe essere particolarmente grande e dispersiva dal momento che, a differenza di classi con ragazzi più grandi, l’insegnante deve seguire costantemente il gruppo per sorvegliarlo”.



Parchi di divertimento

La scelta avviene dunque principalmente per il progetto didattico in se o per la la natura del parco? “Il progetto didattico e come viene presentato è importante, ma principalmente è la natura del parco stesso a determinare la visita. Tendenzialmente, strutture più soft per i più piccoli e parchi più impegnativi - Mirabilandia, Gardaland - per i più grandi”. Una volta deciso il parco e il progetto didattico abbinato, come si svolge il lavoro dell’insegnante? “Sui progetti, in linea teorica, si lavora sia prima che dopo la visita, anche se in alcuni casi può accadere che il tempo dedicato al progetto in aula sia ridotto per una serie di motivi che variano di volta in volta. Generalmente sarebbe necessario dedicare quattro o cinque lezioni all’argomento”. Per una serie di motivi che vorremmo appunto conoscere, oggi è più difficile organizzare una gita rispetto a 15 o 20 anni fa? 22 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

“Sicuramente oggi è più difficile. Innanzitutto è corretto evidenziare che oggi un insegnante che organizza e si assume la responsabilità di una gita diventa quasi un eroe, con genitori - è capitato a me personalmente - che li fermano poi per strada per ringraziarli. Prima di partire l’insegnante firma un documento in cui si assume tutte le responsabilità. Già prima di partire è naturale chiedersi: Chi me lo fa fare? Non siamo pagati per le ore supplementari che impegniamo al di fuori della normale giornata lavorativa che ci viene riconosciuta come se fossimo a scuola e oltretutto hai responsabilità enormi se pensi a tutto quello che può capitare durante una gita, specialmente se composta da più giorni. Un esempio banale, ma significativo, può essere quello di una classe che la sera iniziò un litigio con un gruppo di altri ragazzi tedeschi presenti nello stesso albergo. Anche gli incidenti che sono accaduti nel tempo, come ragazzi caduti mentre tentavano di passare da un balcone all’altro, hanno terrorizzato gli insegnati. Sono deterrenti, a prescindere dal luogo in cui si va. Altro punto dolente, l’aspetto finanziario. Fino a quando le scuole hanno potuto attingere a maggiori finanziamenti da parte dello Stato, era possibile supplire ad eventuali difficoltà economiche in cui si trovavano famiglie meno abbienti. Avevamo creato un fondo per gli alunni in difficoltà che poteva consentire ai loro ragazzi di partecipare alla gita.


In assenza di questo aiuto, dal momento che non si può chiedere a tutte le famiglie - soprattutto per gite di due giorni - di sobbarcarsi l’intero onere della spesa, cala di conseguenza anche il numero dei partecipanti. La legge prevede che i partecipanti debbano essere almeno i due terzi della classe e quindi se non si raggiunge il numero, niente gita. Ora le classi sono oltretutto meno numerose rispetto al passato e anche se si raggiunge comunque la percentuale minima, il rischio è quello di avere in ogni caso troppe poche persone per potere ammortizzare adeguatamente i costi fissi o ottenere sconti particolari grazie al numero di partecipanti. Costi sempre più elevati: pullman, ingresso ai parchi, pasti e, nel caso di due giorni, anche l’hotel”. Abbiamo esaminato gli aspetti negativi, ma vorremmo concludere con qualcosa di positivo. Quanto si diverte però un insegnante durante una visita in cui tutto funziona perfettamente? “Si diverte tantissimo. Si diverte a prescindere e, naturalmente, all’interno di un parco di divertimenti ancora di più. Anche gli insegnanti giocano. Pur di accompagnare i ragazzi si lasciano trascinare e ad esempio salgono su attrazioni che in condizioni normali non avrebbero mai provato. Non si può infatti denunciare apertamente la propria mancanza di coraggio nell’affrontare la velocità di un rollercoaster... devi assolutamente farlo! Alcune insegnanti ritornano, per così dire, studentesse a loro volta e quindi si divertono forse ancora di più dei loro studenti. I ragazzi poi generalmente capiscono il loro sforzo per portarli in gita e dunque ripagano i professori in quell’occasione anche da un punto di vista umano più che professionale”. Cosa ricorda uno studente dell’esperienza effettuata con un viaggio d’istruzione? “Un mese fa una delle mie figlie è andata in gita a Ravenna e Mirabilandia. Al ritorno le ho chiesto se le erano piaciuti i mosaici e la risposta è stata che si era divertita da pazzi a Mirabilandia! Il resto della gita è svanito nel nulla ed è per questo che l’attrazione, è proprio il caso di dirlo, non sono stati i mosaici di Sant’Apollinare, ma Katun”. Per concludere, vale anche per gli insegnanti la regola che nei parchi si diventa tutti bambini? www.anesv.it 23


Parchi di divertimento

“Posso assicurare che si diventa addirittura più bambini dei bambini!”. Appurato dunque che è fortissima la componente ludica che motiva gli insegnanti e i ragazzi alla visita, avvantaggiando in questo modo le strutture del divertimento che per loro stessa natura propongono questo tipo di prodotto, cerchiamo di capire come si svolge il lavoro di chi deve offrire anche la componente educational e cioè i cosiddetti “Progetti didattici”. Andrea Drudi, responsabile marketing di Acquario di Cattolica, ci guida all’interno della realtà di una struttura nata proprio con queste specifiche caratteristiche. In percentuale, quanto incide il pubblico delle scuole sul numero di presenze annuali dell’Acquario? “Circa un 10% e cioè 28.000 presenze. Il valore è alto, ma quello che ci interessa ancora maggiormente è il valore assoluto, che è dato dalla potenzialità educativa. Questo significa che se una riflessione va fatta ovviamente sul bilancio, è importante valutare anche in base a quella che è poi la mission della nostra struttura. Credo sia un risultato straordinario a prescindere dal risultato economico. Il nostro target sulle scuole è incentrato su elementari e medie ma negli ultimi anni sono cresciuti anche i numeri che riguardano superiori e materne. 24 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

Il numero relativo alle superiori è ovviamente piccolo, ma è in crescita perchè l’acquario è più trasversale come prodotto e si presta alla fruizione da parte di tutti. Non avendo, come i parchi di divertimento puri, attrazioni che si rivolgono magari a target specifici, abbiamo anche più possibilità, nel nostro piccolo, di differenziare. Oltretutto negli ultimi anni il lavoro svolto da acquari e parchi faunistici sta incrementando la coscienza dei visitatori e motiva maggiormente la visita per il valore didattico che ha, a prescindere dall’offerta ludica che ovviamente non possediamo se non in piccolissima parte nella sezione all’aperto. È quindi logico il nostro puntare fortemente su un dipartimento didattico che si occupa della valorizzazione dei diversi temi presenti all’interno della struttura. L’acquario è caratterizzato da 4 percorsi e questi stessi percorsi, appunto valorizzati, incidono sulla scelta degli insegnanti e anche delle famiglie che alla fine spesso sono comunque coinvolte nella decisione. Nel caso dell’Acquario di Cattolica si cerca un’esperienza non fine a se stessa e che consenta ai ragazzi di usufruire di programmi all’interno dei laboratori didattici diversificati, come archeologia, geologia e biologia. Tra tutti questi ci sono ovviamente progetti specifici anche per le scuole superiori.


Sul numero totale degli studenti che visitano l’Acquario, non meno del 75% usufruisce di una visita guidata accompagnati da un esperto. Di questi, un ulteriore 30% usufruisce anche dell’attività di laboratorio. Il tempo di permanenza è dunque mediamente di 4 ore perché, appunto, si associa la visita guidata al percorso blu - circa due ore - a un pacchetto di visita con l’esperto in uno degli altri percorsi - un’ora - e ad un laboratorio, il che comporta un’altra ora. Poi è necessario sommare i tempi ulteriori di pausa tra un’attività e l’altra. In alcuni casi abbiamo gruppi che poi alla fine della visita si recano in spiaggia, che è contigua all’Acquario. Ciò significa che la giornata è stata interamente riempita. L’acquario crede comunque nelle sinergie territoriali, per cui abbiamo creato pacchetti che comprendono altri parchi o destinazioni altrettanto interessanti come l’antico borgo di Gradara. Percentualmente il pacchetto che comprende anche la visita a Gradara è quello più gettonato. Al secondo posto, la visita combinata a Italia in miniatura”.

A causa della crisi, avete riscontrato un calo quest’anno nelle presenze scolastiche? “Le dinamiche che determinano le tendenze dei flussi legate al mondo scolastico sono molto varie, per cui un solo elemento, come ad esempio quello della crisi, può essere in certi casi addirittura un vantaggio. Il bacino recettore dell’Acquario è ampio e comprende molte Regioni, ma ovviamente l’area da cui più attingiamo con le scuole è quello che interessa Emilia Romagna e Marche. Questo significa che la difficoltà da parte degli insegnanti di uscire per più giorni è penalizzante, rendendo più interessante di conseguenza la visita nelle vicinanze, poi chiaramente molto dipende anche dai programmi scolastici. Se esiste un programma che comprende tematiche legate al mare è ovvio che la nostra struttura ne risulti avvantaggiata. Negli anni, 2012 compreso, il numero di scuole che hanno risposto al nostro diretto contatto è aumentato e quindi abbiamo riscontrato un momento di crescita. Ma le difficoltà ci sono per tutti, inutile nasconderlo e di conseguenza non è semplice prevedere gli andamenti futuri.

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Parchi di divertimento Il mondo scolastico è in fase di travaglio, se ne parla tanto, il ruolo dell’insegnante è quello più importante perchè poi è lui che decide. Le gite continuano ad essere effettuate, ma cambia in effetti il modo di organizzarle. Ad esempio, abbiamo notato forti cali di prenotazioni da parte di agenzie e tour operator. Si cerca sempre di rispamiare al massimo, ed è per questo che gli insegnanti ci contattano direttamente, bypassando quegli intermediari, come le agenzie, che danno certamente più sicurezza da un punto di vista organizzativo, ma che causano di conseguenza anche costi maggiori. Stiamo già lavorando ora per il prossimo anno, concentrandoci sempre più proprio sul contatto diretto”. A livello territoriale fino a dove vi spingete con il materiale di comunicazione e quali parametri utilizzate per decidere? “Effettuiamo una selezione basandoci sullo storico delle stagioni precedenti. Cerchiamo innanzitutto di capire in quali aree del paese abbiamo avuto maggiori riscontri, mettiamo a confronto il rapporto contatto-risposta e verifichiamo gli indici di conversione andando ad aggiustare di anno in anno il tiro. In termini pratici, di tutte le Regioni d’Italia ne escludiamo praticamente solo tre: Sicilia, Calabria e Sardegna. Non solo perchè oggettivamente risultano essere le più lontane, ma anche perchè nel tempo,

pur con i dovuti calcoli su lontananza e difficoltà logistiche, abbiamo riscontrato minore interesse”. Quando si parla di Regioni d’Italia non si può fare a meno di pensare al grande patrimonio architettonico del nostro paese, composto da strutture che per numero e importanza non hanno eguali al mondo. E proprio su questo nostro patrimonio ha fondato il successo un parco che fa dell’edutainment - educazione e divertimento insieme - il proprio punto di forza: Italia in miniatura. Lisa Rambaldi, responsabile Marketing della struttura riminese famosa per le sue miniature, ci parla della loro esperienza col mercato delle scuole. “Siamo aperti da 42 anni ma soprattutto negli ultimi 15 abbiamo investito sul forte appeal che il nostro prodotto ha sulle scuole. Premesso che conta tantissimo il passaparola tra colleghi, che noi stimiamo addirittura al 40% sul totale delle scuole che vengono in visita, ogni anno investiamo moltissimo in nuovi progetti didattici. Anche quest’anno abbiamo allargato ulteriormente i temi e siamo arrivati addirittura a 30 percorsi didattici diversi proposti. Inoltre, sempre da quest’anno abbiamo effettuato un ulteriore esperimento investendo anche sulle conferenze affidandoci ad esperti di diversi campi. Il progetto “Focus con l’Esperto”, composto da 8 ap-

Un Fastpass gestito da tablet Sul web sono apparse notizie secondo le quali nel parco Disney Magic Kindom, ad Orlando sarebbero in corso dei test con iPad e sensori RFID per quanto riguarda le attrazioni con biglietto Fast Pass. Il noto sistema “saltafile” è ancora gestito con sistema cartaceo, e controllato a vista dai cast members . L’installazione dei lettori a radiofrequenza fa pensare che il Fastpass diventi una card con RFID, e che la gestione del sistema avvenga attraverso un tablet nelle mani degli operatori. Sul web c’è gia già chi ipotizza l’uso di un iPhone 5 o iPad 4 con chip NFC per salvare automaticamente nel dispositivo con un’apposita app tutte le informazioni per l’accesso alle attrazioni di tipo FastPass.

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Parchi di divertimento puntamenti con nomi illustri - tra cui Goldoni, Giugliacci, Bignami, Colombo, Zichichi – ne è l’esempio concreto. Per quanto riguarda in generale i percorsi didattici, questi sono intesi come approfondimenti di temi attuali per lasciare diversi input ai ragazzi, che li utilizzeranno successivamente, a scuola, per effettuare analisi e approfondimenti. In percentuale le gite incidono oggi per circa il 17% sul totale dei nostri visitatori. Tradotto in cifre, oltre 70.000 ragazzi. E siamo oltretutto in crescita”. Come vi muovete in ambito organizzativo e come si svolge l’attività volta a coinvolgere l’anno successivo le scuole? “Il contatto con le scuole è diretto e normalmente contiamo molto sulla fidelizzazione dell’insegnante. Aspettiamo le scuole tra aprile e maggio e a giugno si capisce già quali progetti hanno avuto maggiore successo. Stiliamo un resoconto in cui evidenziamo eventuali criticità per capire dove intervenire e di conseguenza muoverci per l’anno successivo. Tra luglio

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e agosto si raccolgono i pareri di tutti e si decidono poi i temi per la nuova stagione. In questo periodo creativo si controlla se nell’anno seguente vi sono ricorrenze particolari e si valutano i temi più attuali cui legarsi. Ad esempio, per il 2012, in occasione del centenario della morte di Pascoli, in accordo con il comune di San Mauro Pascoli la scorsa estate abbiamo studiato un apposito percorso dedicato. Procediamo poi nei primi giorni di settembre con la comunicazione scritta alle scuole italiane. Cataloghi, foto, rimandi al sito internet e già la possibilità di prenotare perchè i tempi della scuola sono infatti generalmente lunghi. I primi consigli degli insegnanti vengono effettuati già poco dopo l’apertura a settembre e a dicembre solitamente si è già decisa la destinazione e conseguente spesa. Altre scuole decideranno più tardi, ma per poterli coinvolgere tutti, partiamo per tempo fornendo ai singoli insegnanti gli strumenti sia per decidere che per operare nella fase di pre e di post visita al parco. I vari percorsi sono pensati anche in fun-



Parchi di divertimento zione dell’età dei ragazzi e naturalmente dei temi che vengono affrontati nei rispettivi programmi. Il nostro target principale in assoluto è quello delle scuole primarie e nello specifico le classi che vanno dalla terza alla quinta elementare. Anche le secondarie di primo grado rientrano a pieno titolo nel nostro target, mentre è assolutamente logica la scarsa presenza di studenti delle secondarie di secondo grado. Il nostro bacino di visitatori è molto ampio perchè pur coinvolgendo naturalmente le scuole di Emilia Romagna e Marche, interessiamo molto Regioni come Puglia, Campania e Lazio. Questo perchè si tratta spesso di gite di almeno due giorni volte alla visita di città come Bologna, Venezia, San Marino o Firenze. Molto più presente quindi il Centro e Sud Italia rispetto a regioni come ad esempio Veneto, Piemonte e Lombardia”. La presenza in queste Regioni di strutture come Gardaland, Minitalia Leolandia - tra l’altro della medesima categoria - o Parco Natura Viva possono essere una spiegazione? “Sicuramente si, e lo trovo assolutamente naturale. Indipendentemente dalla crisi in atto allo stato attuale, il parco di prossimità ha da sempre maggiore appeal rispetto a quello più lontano, fosse anche a parità di valore. Figuriamoci se poi si parla di Gardaland, che anche se sul fronte puramente ludico, offre decisamente di più”. È ovvio che una gita scolastica dovrebbe avere sia la componente ludica che quella formativa, ma come abbiamo visto, non sempre questo è un dogma assoluto. Se poi consideriamo che la recente apertura di Gardaland Sea Life ha portato anche questa componente, risulta chiaro come i flussi del turismo scolastico delle Regioni più settentrionali si fermino in maggioranza a Bergamo o sul Lago di Garda. Come si svolge la visita a Italia in Miniatura? “Abbiamo notato che rispetto ad alcuni anni fa oggi le scuole programmano di trascorrere da noi l’intera giornata. Entrano la mattina, visitano le miniature, si divertono sulle attrazioni, pranzano e usufruiscono dei percorsi o dei laboratori. Normalmente impiegano non più di un’ora, massimo due, per svolgere il programma o le attività didattiche. Il resto del tempo è puro divertimento. 30 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

Esistono però anche pacchetti che prevedono la visita combinata del nostro parco con altri parchi della zona, per la precisione quattro: Mirabilandia, Fiabilandia, Acquario di Cattolica e Delfinario di Rimini. La combinazione più richiesta è quella che prevede non solo l’ingresso a Mirabilandia, ma anche il pernottamento in hotel. Questo soprattutto per le classi dei ragazzi più grandi”. Cosa possiamo evidenziare relativamente alla situazione attuale? Quali problematiche? “Quest’anno ci sono molti fattori negativi, la crisi in primis. Meno finanziamenti per le scuole e sappiamo che ci sono stati cali di presenze, anche se noi al momento siamo addirittura in crescita. C’è però da segnalare che questo inverno le abbondanti nevicate in Emilia Romagna e Marche hanno generato una situazione decisamente particolare. Molte scuole sono rimaste chiuse per diversi giorni e questo ha fatto si che si siano verificati notevoli ritardi nell’attuazione dei programmi. La necessità di non perdere ulteriori giorni di scuola ha fatto si che alcuni insegnanti abbiano rinunciato alle gite. Le nostre valutazioni però si devono basare sui grandi numeri e di conseguenza almeno per ora, siamo decisamente soddisfatti della risposta ricevuta anche quest’anno dalle scuole”. Da un parco che abbina elementi educativi ad attrazioni, passiamo ad una struttura che si è fino ad ora sempre rivolta alle famiglie in vacanza nei mesi estivi. Come ci spiega però Monica Giuntini, responsabile Marketing di Cavallino Matto, “Ora stiamo lavorando con decisione anche sulle scuole. È difficile parlare di percentuali sul globale perchè è il primo anno che il parco si misura con i progetti didattici, ma mi fa piacere registrare una presenza abbastanza significativa anche da parte delle scuole. I gruppi provengono non solo dalla Toscana, ma anche da Liguria e Lazio. Abbiamo appurato un forte interesse per la parte didattica anche da parte di gruppi di genitori che scelgono di venire da noi perchè ci sono le attrazioni ma anche tre progetti importanti. In breve, didattico-naturalistico con percorso all’interno della pineta in cui siamo inseriti e che permette di osservare le


dune di sabbia sul mare, il bosco con le sue tipiche piante autoctone e gli animali che popolano questo ecosistema tutto sommato unico, oltretutto a diretto contatto con un parco di divertimenti. Il Secondo laboratorio si basa sul riciclo dei rifiuti, molto attuale e di forte interesse. Per ultimo quello sull’educazione stradale, con miniauto parlanti che danno indicazioni sui segnali stradali. È il più apprezzato, anche perchè parte integrante del programma delle materne e delle primarie. Abbiamo poi allo studio per il prossimo anno un progetto che coinvolge lo scenografo del parco. Si rivolgerà ad un target più alto e verterà sul come si realizzano le scenografie delle attrazioni all’interno di un parco di divertimenti. Un’idea che ci pare originale e che ha già suscitato l’interesse di diversi operatori durante l’ultima edizione della fiera ABCD svoltasi a Genova. Molte scuole che ci hanno visitato quest’anno ci hanno chiesto esplicitamente di presentare loro progetti diversi ogni anno. Questo consentirà di fidelizzarle ulteriormente. Esperienze nuove abbinate ad un prodotto ludico di provato successo dal momento che Cavallino Matto ha inserito negli ultimi anni attrazioni di notevole spessore per il target 3-16 anni. Se consideriamo che i gruppi scolastici, magari tramite i genitori, organizzavano già visite esclusivamente ludiche presso di noi, questo è un ulteriore plus che possiamo offrire loro negli anni a venire. Ci siamo quindi attivati e ora siamo presenti su diverse riviste specializzate, abbiamo partecipato a fiere, inviato proposte didattiche alle scuole, chiesto suggerimenti agli stessi insegnanti e verificato poi l’effettiva ricezione dei cataloghi. Dal momento che ci rivolgiamo ad un target composto prevalentemente da scuole materne e primarie, la durata di percorsi e laboratori è limitata a un massimo di 50 minuti e in futuro, per gruppi di ragazzi più grandi, si potrà aumentre un poco l’impegno, ma senza mai dimenticare che poi gli studenti vorranno divertirsi sulle attrazioni”. Quanto costa oggi una visita al parco, comprensiva di percorso didattico? “I progetti didattici sono compresi nel costo dell’ingresso per gruppi di minimo 25 www.anesv.it 31


Parchi di divertimento persone: 14 euro. Il progetto dunque è gratuito. Noi sosteniamo il costo del tutor e dei materiali e stiamo anche lavorando per formare direttamente il nostro personale interno in vista di un utilizzo sempre più marcato. Con un prezzo tutto sommato così ridotto ci siamo resi conto che poi la grande maggioranza dei gruppi si recano a pranzo presso il self-service ed è stato naturale includere anche questo - per chi lo desidera - all’interno di un pacchetto rilasciato a 24 euro. L’adesione è stata decisamente elevata”. Per quanto riguarda eventuali partnership con strutture a voi vicine, come state operando? “Al momento stiamo gettando le basi per una proficua collaborazione con i parchi della Val di Cornia, l’Acquario di Livorno, i due parchi acquatici Acqua Village di Cecina e Follonica e le Strade del Vino. Per creare una rete di strutture didattiche, ma non solo. Oggi è attivo solamente un pacchetto di due giorni comprensivo di pernottamento in albergo e ingresso a Cavallino Matto e presso i parchi della Val di Cornia. Si tratta di una prima, piccola esperienza, ma che per noi è molto significativa in prospettiva.

Crediamo molto nella collaborazione tra strutture dello stesso territorio e a breve contiamo di creare una realtà che ci permetta di crescere tutti insieme” Una delle componenti di questa crescita sarà sicuramente legata al turismo scolastico, che nonostante le difficoltà evidenziate dai protagonisti di questo articolo, resta fondamentale per il settore dei parchi di divertimento, se non altro perchè favorisce indiscutibilmente la destagionalizzazione. Ragionando in termini anticiclici, ogni investimento che verrà effettuato a breve anche su questo specifico settore dovrebbe poi portare risultati incoraggianti nel medio e lungo periodo. Ci pare un buon motivo per continuare ad investire e a credere nei viaggi d’istruzione. Quei viaggi che fanno tornare bambini anche gli insegnanti e che fanno ricordare ai ragazzi i mosaici. Ovviamente non quelli di Sant’Apollinare in Classe, ma quello - finto - disegnato sul pavimento della pedana di partenza di Katun a Mirabilandia.

Collaborazione con il portale Postepayfun La carta Postepay emessa da Poste Italiane ha oltre 8.400.000 clienti. Per offrire proposte relative all’intrattenimento, Poste Italiane, in collaborazione con QMI, ha realizzato il portale Postepayfun. Attualmente il portale veicola offerte relative ai settori del cinema, della musica e dei videogames, ma lo strumento ha forti potenzialità anche per il settore dei parchi di divertimento. All’interno del portale sono ospitati due tipi di contenuti: - concorsi dedicati ai 8.4mln di pospayisti, ospitati sul sito e anche sugli altri media di Poste Italiane (siti internet, ecc) - offerte commerciali esclusive per i pospayisti. Promozioni realizzate con concorsi o vendita di prodotti dedicati (pacchetti, biglietto + gadget, biglietto + ristorazione ecc.) sono facilmente comunicabili attraverso il sito, che è molto visitato. Ai Soci è stata inviata una presentazione delle potenzialità offerte dal portale ai parchi di divertimento. Per approfondire è possibile scrivere ad info@parchipermanenti.it.

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Mirabilandia:

inaugurato il Divertical

A

ncora coaster, e ancora Intamin per Mirabilandia il parco ravennate. Lo scorso 16 giugno è stato infatti inaugurato Divertical, un water coaster con numeri da record: 60 metri di altezza e 110 km/h di velocità, ne fanno il water coaster più alto del mondo. L’ottovolante, il cui percorso inizia con un ascensore che solleva le imbarcazioni all’altezza massima, offre due formidabili “tuffi” nell’ acqua, si aggiunge così agli altri due coaster che rendono famoso il parco, ovvero Katun, inverted coaster da brivido, prima realizzazione B&M in Italia, con i suoi 1200 metri a 110 km orari, loop a 360 gradi e un salto di 50 metri, ed Ispeed , un Intamin con lancio magnetico, dotato di un’accelerazione da 0 a 100 km in 2,2 secondi, a 55 metri d’altezza e con una pendenza di 90 gradi. Un’attrazione che piacerà alla maggior parte degli ospiti del parco, ai quali è destinata. «Abbiamo pensato di offrire agli appassionati – spiega l’amministratore delegato di Mirabilandia, Riccardo Capo – una opportunità unica e irripetibile, consentendo di mettere la firma su DiVertical attraverso la personalizzazione di uno degli scafi. Crediamo sia un modo per premiare la passione e l’entusiasmo coi quali i nostri fans hanno seguito la realizzazione di questa grande attrazione, che cambierà il volto di Mirabilandia. Infatti DiVertical non è solo il watercoaster più alto al mondo, ma grazie alla sua mole imponente e al suo concept innovativo diverrà uno dei simboli del Parco. Non dimentichiamo inoltre

che DiVertical è anche il più alto coaster d’Italia, piazzandosi sul primo gradino di un podio, che con i “gemelli” Katun e Ispeed appartiene totalmente a Mirabilandia». Mirabilandia ha infatti permesso agli stessi fan del parco di poter personalizzare le imbarcazioni che sfrecciano sulla nuova attrazione grazie al contest online “Disegna Divertical”. Le 3 migliori personalizzazioni, scelte dalla commissione tecnica del Parco tra gli oltre 3.000 progetti ricevuti, sono state disegnate da Stefania Farri di Roma, Luca Galassi di Modena e Ilaria Della Bartola di Pisa che, oltre alla soddisfazione di vedere realizzate le proprie opere, erano presenti alla cerimonia di inaugurazione, presentata da Federica Panicucci. Negli ultimi 5 anni Parques Reunidos ha investito nel parco ravennate complessivamente 52 milioni di euro: 12 per Reset (2008), 15 per iSpeed (2009), 5 per Master Thai (2011) ed infine quest’anno 20 milioni di euro per questa nuova, spettacolare attrazione. Una parte del tracciato e il primo lancio: nella imbarcazione, in prima fila Riccardo Capo, AD di Mirabilandia, l’acrobata Stefano Scarpa e, in terza fila, Pietro Lanciotti, Direttore marketing del parco ravennate .

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Parchi di divertimento

La Disneyland francese compie vent’anni

Dreams è il nuovo, incredibile spettacolo 36 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012


di M.Cristina Cesa

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l castello della Bella Addormentata trasformato in tridimensionale, un’esplosione di suoni e luci coinvolgente ed emozionante, fuochi d’artificio che riempiono il cielo di stelle e scintille: è Dreams, il nuovo spettacolo notturno, ideato per celebrare i 20 anni di vita del parco Disneyland Resort Paris, e che è destinato a lasciare un segno nella storia degli show nei parchi di divertimento. L’idea è a dir poco geniale: una serie di fasci di luce colorata e di immagini vengono proiettate sul castello che troneggia al centro del parco e segna l’ingresso di Fantasyland, l’area più fiabesca, magica e “disneyana” del parco.

Peter Pan e Wendy – che appaiono proiettati ai lati del castello – vengono interrotti nella loro conversazione dalla solita, dispettosa ombra di Peter che scappa via e si fa inseguire in un volo comparato nell’universo Disney, in cui il castello di Aurora che – complice il buio e gli effetti di luce – diventa uno sfondo poliedrico e malleabile che ospita tutti i più amati personaggi dei cartoni. L’ombra si trova così a Parigi, prima nel ristorante di Remi di Ratatouille, poi tra le guglie della cattedrale di Notre Dame insieme al gobbo, nel bel mezzo di uno spettacolo stile Broadway inscenato dal Genio di Aladdin, sui tetti di Londra con gli spazzacamini di Mary Poppins (ombre anche loro nell’indimenticabile balletto “Tutti insiem”) e nella città in rovina con Re Luigi e le BandarLog del Libro della Giungla. Le immagini dei personaggi si muovono www.anesv.it 37


Parchi di divertimento

su uno sfondo che si modifica continuamente nei colori e nelle forme per adattarsi alla nuova e diversa scenografia in cui lo spettatore perde la concezione di trovarsi di fronte ad una proiezione, faticando spesso a riconoscere i contorni del castello per un effetto totalmente immersivo. La musica, i suoni, le voci, i giochi pirotecnici che illuminano a giorno fanno il resto suscitando emozioni forti nei grandi – che ritrovano i personaggi che hanno amato da bambini – e nei piccoli che lasciano lo spettacolo con gli occhi ancora pieni di magie che continuerà a colorare i loro sogni. Il culmine di questo gioco di effetti ottici e inganni visivi sono le torri del castello che si trasformano in immensi e coloratissimi razzi che partono, perfettamente sincronizzati con veri fuochi artificiali che esplodono in una cascata colorata, dando veramente l’impressione che il castello stesso sia esploso in scintille La fuga dell’ombra di Peter, lascia il balletto di Re Luigi nella città in rovina introducendo un momento romantico e fatato, scandito dal tema principale di uno degli ultimi capolavori Disney, Rapunzel , la bella principessa dai lunghissimi capelli tenuta prigioniera in una torre sor38 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

vegliata da un drago, che appare insieme al sui bel principe Flin e che poi svanisce per lasciare il campo ad una sfilata di tutte le immortali eroine, da Cenerentola alla Bella e la Bestia, dalla “padrona di casa” la Bella Addormentata a Tiana e il suo principe Ranocchio. Non mancano apparizioni fugaci dei giocattoli di Toy Story, la silhouette di Topolino e tanti altri che quasi si fatica a cogliere, persi come si è nella magia dei suoni e degli effetti speciali. Ma le emozioni continuano quando l’intermezzo principesco sfuma in toni più cupi sia nei colori che nella musica e una carrellata di cattivi si abbatte sul pubblico. Il malefico Capitan Uncino cattura l’ombra di Peter e la getta in mare dove lo aspetta non solo il ticchettante coccodrillo perennemente affamato, ma anche Ursula, la strega del mare che voleva rubare l’amore alla Sirenetta. Il dottor Facilier, artefice della trasformazione in ranocchio del principe Naveen, e la perfida Malefica – che condannò la bella addormentata a morire pungendosi con il fuso dell’arcolaio - che appare in un tripudio di fiamme sia come strega che nelle fattezze di drago. Musica, colori, sogni e fantasia, in uno spettacolo che nasce per i 20 anni del par-



Parchi di divertimento co parigino, ma che di fatto vuole essere un omaggio a tutto il mondo che grazie al vecchio zio Walt ha accompagnato per decenni generazioni di bambini. Oseremmo dire che è la realizzazione a 360° dell’idea portante di Fantasia, il capolavoro cinematografico datato 1940 in cui la musica si fa immagine, in una fusione perfetta delle due espressioni artistiche. Il riuscitissimo esperimento aveva già avuto un seguito all’inizio del nuovo millennio con Fantasia 2000, che aveva potuto godere di tecniche cinematografiche più avanzate attingendo anche a “più moderni” brani musicali (uno per tutti la Rhapsody in Blue di George Gershwin) e che già aveva dimostrato che si poteva osare di più. Oggi, nel 2012, in questo spettacolo ritro-

viamo tutto lo spirito e la filosofia Disney in un continuo giocare con musica e immagini, dove la musica racconta e il disegno suona e, in questo caso l’architettura del castello si trasforma, sparisce, si accende, e si spegne, in un metamorfosi senza fine che ingannare lo spettatore e lo guida in una dimensione onirica fruibile a tutte le età: da puro e semplice volo nel mondo incantato delle fiabe per i bambini, ad esperienza multisensoriale per gli adulti che vi ritrovano piccoli ma intatti frammenti della loro infanzia e che si sorprendono con il naso all’insù incantanti e ammaliati da un qualcosa che profuma davvero di magia. Buon compleanno, DLP!

Apprendistato stagionale anche nei contratti a tempo determinato Apprendisti con contratti a termine. Sembra una contraddizione, in quanto l’apprendistato è la porta per acquisire una professionalità orientata al lavoro stabilizzato. Il CCNL del turismo ha invece previsto che l’apprendistato, ed il conseguente percorso formativo, possano essere compiuti sommando anche esperienze temporanee. Anche il D.Lgs 167/2011 (Testo Unico sull’apprendistato) riconosce a questo meccanismo di avviamento al lavoro una valenza che si coniuga con un lavoro a tempo indeterminato, ha tuttavia riconosciuto una eccezione per le attività stagionali. Lo scorso 17 aprile i rappresentanti delle parti sociali dell’ambito turistico hanno sottoscritto un accordo che dà concretezza all’apprendistato professionalizzante con durata stagionale. E’ dunque possibile svolgere l’apprendistato in più stagioni. L’accordo prevede inoltre che coloro che abbiano concluso già un’esperienza di apprendistato stagionale presso un soggetto, abbiano un diritto di precedenza nell’assunzione per la stagione successiva. Viene infine ribadito l’obbligo di erogare formazione, la cui durata sarà rimodulata sulla base della durata dell’esperienza lavorativa rispetto al monte ore annuale. In carenza di disposizioni attuative da parte delle Regioni, è molto difficile assumere come apprendisti i minori, dai 15 ai 17 anni. In breve: - La disciplina si applica a giovani dai 18 ai 29 anni. Dai 17 anni per chi abbia già una qualifica professionale. - Viene previsto che ai fini dello svolgimento dell’apprendistato si possano cumulare periodi svolti in più stagioni - il rapporto è a tempo determinato - Tra il primo contratto e l’ultimo non devono decorrere più di 48 mesi di calendario - Gli apprendisti che hanno già lavorato per una stagione possono esercitare il diritto di precedenza nell’assunzione per la stagione successiva

40 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012



Parchi di divertimento

Disney e Universal Studios in competizione

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’è una sfida silenziosa che sta tenendo banco ultimamente sui siti di informazione americani, non solo di settore: è quella che vede come agguerriti contendenti la Walt Disnesy e la Comcast, che nel 2011 è diventata maggiore proprietario degli Universal Studios. È una lotta a colpi di parchi da divertimento che come ben sappiamo – al contrario di quanto avviene in Italia – conoscono negli Stati uniti uno sviluppo senza precedenti, classificandosi come la più stabile fonte di reddito per le industrie dell’entertainment americano. L’ultimo punto messo a segno dalla Universal ha visto la luce lo scorso 25 maggio, con l’inaugurazione agli Studios di Hollywood di un nuovo spazio di intrattenimento 3-D dedicato al film “Trasformers” di Micheal Bay, costato 100 milioni di dollari. Non solo, è in progetto anche la ristrutturazione dell’attrazione che ripercorre le avventure di Spiderman, una fontana hig-tech dagli show pirotecnici e una nuova area dedicata a “Cattivissimo me”. Un’impresa ardua e ambiziosa, che vuole tener testa ad una realtà sconfinata come la Disney che, da sola, possiede otto parchi tra Florida e California che attraggono ogni anno oltre 73 milioni di persone da tutto il mondo, con picchi record in estate. Universal gestisce tre parchi, visitati annualmente da 18 milioni di adulti e bambini. Ambiziosa sì ma non impossibile, dopotutto il parco dedicato ai “Transformers” 42 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

fa vivere al visitatore un’avventura ad alta velocità per le strade di Chicago, dove alieni buoni e cattivi si scontrano in battaglie senza esclusione di colpi. Lo spettatore diventa quindi protagonista della scena, grazie al 3D, alla moto su cui si trova seduto e ai 14 schermi che lo circondano di scene raffiguranti gli eroi Trasformers. Il tutto con una risoluzione quattro volte maggiore della media delle immagini HD. In questo progetto di ampliare il parco ci crede Thomas L. Williams, amministratore delegato di Universal Parks & Resort e non potrebbe essere altrimenti. Lo scorso anno nel parco di Orlando le visite hanno fatto registrare un incremento del 30% grazie al nuovo spazio dedicato a Harry Potter, un risultato tale che sta convincendo la società a replicare anche nei parchi in California e Giappone. E Disney? Non resta certo a guardare. Che sia o meno preoccupato della concorrenza, il colosso americano ha deciso di espandere il suo «Magic Kindom Park» di Orlando e spendere 500 milioni di dollari in una nuova area “Avatar” nel vicino «Animal Kingdom». Il progetto parte già il prossimo anno ma verrà aperto nel 2015. I dettagli al momento non si conoscono, ma a quanto pare James Cameron, regista di Avatar, ha confessato che includerà la simulazione di voli. Inoltre il gruppo ha speso 450 milioni di dollari per un nuovo spazio dedicato a “Cars” nel suo «California Adventure Park», visitabile dal 15 giugno.



Parchi acquatici

L’analisi del livello dei rischi attraverso i comportamenti degli ospiti Di Rossana Prola (Professioneacqua.it)

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l tema della sicurezza nei parchi acquatici è sicuramente difficile da trattare nella situazione specifica in cui ci si trova ad operare. Dal punto di vista normativo non vi sono certezze né linee definite da seguire e la disciplina dell’autocontrollo ha di fatto delegato al Responsabile della piscina l’onere di individuare e di correggere eventuali rischi presenti nell’impianto. Si tratta quindi di verificare, in base alla situazione specifica di ogni impianto, gli eventuali rischi possibili e gli interventi correttivi per ridurre questi ultimi a livelli accettabili. È evidente, infatti, che nessuno può im44 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

pedire agli utenti di mettere in atto comportamenti tanto pericolosi quanto imprevedibili che mettano a rischio la salute di chi li compie e di chi eventualmente ne subisce le conseguenze, comportamenti che costituiscono il cosiddetto “rischio residuo”, ma è altrettanto evidente che non basta limitarsi a cercare di tutelarsi nei confronti di una eventuale azione risarcitoria o di responsabilità penale senza preoccuparsi di far si che non avvengano incidenti. La gestione della sicurezza oggi in Italia viene portata avanti con un approccio di tipo “burocratico”, che si preoccupa esageratamente di redigere piani, studi, analisi, ma che dimentica, troppo spesso, il fine al quale tutti dovremmo tendere: cercare di ridurre al minimo gli incidenti. Preoccuparsi della sicurezza non significa far si che il cerino acceso cambi di mano


in tempo, ma significa tutelare la salute e l’incolumità degli utenti. Se gli eventi dannosi non accadono, sicuramente non ci sarà la necessità di delegare a qualcun altro eventuali responsabilità. Gli incidenti sono deleteri per un parco acquatico per molte ragioni. Prima di tutto, chiaramente, per un problema di responsabilità morale. Nessuno può gioire delle disgrazie altrui. Ma secondariamente vanno tenuti in debita considerazione altri effetti assolutamente dannosi, come ad esempio quelli che colpiscono l’immagine pubblica del parco. Quando la notizia di un infortunio, magari grave, viene pubblicata sui giornali sicuramente molti utenti potranno essere negativamente colpiti dalla notizia, decidendo che il parco non è un luogo sicuro al quale affidare i propri figli. Da ultimo vanno considerati i danni concreti causati da un incidente, quali i possibili giorni di chiusura per consentire indagini di polizia giudiziaria o l’esborso di denaro per difendersi in tribunale. Come evitare che si verifichino eventi dannosi in un parco acquatico? La risposta a questa domanda non è sicuramente semplice. La situazione va analizzata caso Tabella 1 PROBABILITÀ (P) 1

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4

per caso, poiché ogni impianto è diverso da un altro così come ogni modalità di gestione. Sicuramente il gestore di un parco conosce il proprio impianto meglio di chiunque altro ed è in grado di individuare i possibili rischi. La presenza delle attrazioni aumenta i rischi in misura decisa rispetto ad una piscina tradizionale. Se in quest’ultima il rischio maggiore infatti è rappresentato dall’annegamento, in un parco questi si differenziano maggiormente, a seconda della tipologia di attrazione. Per ogni situazione va quindi definito il rischio, attraverso il metodo ormai universalmente adottato del prodotto tra la probabilità e la gravità del danno: R=PxD Le linee guida europee danno gli indici seguenti (Tabella 1 e tabella 2) per le entità sopra riportate. Una volta ottenuto il fattore di rischio (R) è possibile identificare una scala di attenzione (indice di attenzione - I.A.). In base alla probabilità di che si verifichi un pericolo - P ed alla massima gravità prevedibile del danno subito – D.

Improbabile

La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili e indipendenti. Non sono noti episodi già verificatisi. Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità.

Poco probabile

La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi. Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa.

Probabile

La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico o diretto. È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno. Il verificarsi dei danno ipotizzato, susciterebbe una modesta sorpresa in azienda.

Molto probabile

Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa azienda o in aziende simili o in situazioni operative simili. Il verificarsi dei danno conseguente la mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore in azienda.

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Parchi acquatici Tabella 2

ENTITÀ DEL DANNO (D)

Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili.

1

Lieve

2

Medio

3

4

Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili.

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale. Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente invalidanti.

Grave

Gravissimo

Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di invalidità totale. Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti.

I parametri di valutazione vanno da 1 a 4 secondo le modalità sotto riportate: 1 < R < 4 5 < R < 8 9 < R < 12 13 < R < 16

Indice di attenzione Indice di attenzione Indice di attenzione Indice di attenzione

1 2 3 4

Esaminando la metodologia sopra riportata, è evidente che piccoli incidenti molto frequenti portano ad un indice di atten-

salmente, quindi, va posta più attenzione nel cercare di evitare gli scivolamenti nelle vaschette lavapiedi che nel predisporre un rapido soccorso in acqua. La statistica degli incidenti accaduti aiuta sicuramente molto nel predisporre un adeguato piano di autocontrollo. È quindi di fondamentale importanza compilare sempre un registro degli infortuni, anche per quelli meno gravi e risolti senza conseguenze.

Tabella 3 I.A. 1 2 3 4

VALUTAZIONE

I rischi sono sotto controllo e ad un livello accettabile. Non necessita attualmente programmare degli interventi I rischi sono sotto controllo e ad un livello accettabile. È utile, tuttavia, verificare annualmente le misure di sicurezza applicate

I rischi sono sotto controllo, ma è legittimo pensare che possano aumentare in futuro. È necessario verificare periodicamente le misure di sicurezza applicate

I rischi sono elevati e non adeguatamente controllati. È necessario programmare degli interventi ed un adeguato controllo delle misure di sicurezza, sino alla riduzione a livelli inferiori di rischio

zione uguale a quello di gravi incidenti molto poco frequenti. Sia una situazione che l’altra vanno quindi considerate con la stessa attenzione. Facendo qualche esempio, gli scivolamenti nelle vaschette lavapiedi nella maggior parte dei casi sono molto probabili ma poco gravi. Potrebbero ad esempio portare ad un rischio R = 4 x 2 = 8 mentre un principio di annegamento prontamente risolto avrà un rischio R = 2 x 3 = 6 . Parados-

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Ogni volta che accade un infortunio è fortemente consigliabile la redazione dell’apposito verbale, che andrebbe fatto firmare ai soggetti coinvolti e ad eventuali testimoni citati. Ciò consente di evitare gli ormai tristemente noti “cambi di versione” nel racconto dell’accaduto da parte dell’infortunato, se c’è di mezzo un tentativo di recupero danni, e di evitare di dover ricostruire successivamente fatti i cui particolari si sono dimenticati.


L’individuazione e la stesura delle procedure da seguire è un passo di fondamentale importanza per la buona gestione dell’emergenza quando questa accade. Non solo le squadre appositamente individuate e formate, quali quella antincendio e quella di pronto soccorso, ma ognuno dei dipendenti/collaboratori del parco deve sapere quale ruolo ricoprire in caso di allerta. Una prassi corretta è quella di stilare veri e propri mansionari per ognuna delle figure impiegate, indipendentemente dalla persona fisica che ricopre il ruolo, in modo che ognuno, occupando quel posto, riceva le istruzioni su come comportarsi in caso di incidente. In questo modo, anche se il personale del parco fosse soggetto ad un forte turn-over, chiunque avrebbe comunque ricevuto le istruzioni che gli competono. Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è la propensione degli utenti a non osservare divieti e regolamenti. In un qualunque parco acquatico tedesco sarebbe sufficiente un semaforo alla postazione di partenza di uno scivolo per far si che le partenze avvengano correttamente, in Italia no. Questo aspetto di tipo comportamentale va tenuto in considerazione, alla stregua di una pavimentazione scivolosa o di una scala troppo ripida. Pensare di aver fatto tutto il possibile solamente perché si è installato un semaforo non è sufficiente, se è noto a tutti il fatto che

questo tipo di dispositivo è totalmente inutile. Arriviamo quindi alla nota dolente: la presenza di assistenti bagnanti. A molti gestori il costo di un bagnino che “resta tutto il tempo a non fare nulla e viene pagato” appare totalmente insensato. Ma il compito di un bagnino è proprio quello di non fare altro che osservare, prevenire ed intervenire. Niente altro. Impegnare un assistente bagnanti in altri compiti apparentemente più produttivi, quali la sorveglianza degli impianti o la pulizia del bordo vasca, significa impedirgli di svolgere il proprio compito e quindi aumentare di molto la probabilità che avvenga un evento dannoso. Nel caso in cui sia difficile reperire sul territorio bagnini opportunamente formati, è possibile utilizzare anche altro personale, se adatto allo scopo. Alla partenza degli scivoli, ad esempio, non è necessario impiegare un bagnino, anche perché dalla sua postazione non potrebbe sicuramente intervenire a recuperare una persona a rischio di annegamento. In altre situazioni, dove sono più probabili traumi che annegamenti, è possibile impiegare personale formato al pronto soccorso e non al recupero di utenti in acqua. Insomma, per garantire la sicurezza in un parco acquatico ciò che non deve mai mancare è il buon senso, dote di cui, purtroppo, siamo troppo spesso carenti.

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Parchi avventura

In arrivo le modifiche alla norma EN15567-1 sui percorsi acrobatici

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on la Risoluzione C5/2012 del 3 maggio 2012, e con il 71% di voti favorevoli da parte degli enti di Normazione europei aderenti, il Comitato Tecnico CEN/TC 136 ha approvato definitivamente la 1^ revisione della norma vigente sui Parchi Avventura EN15567-1 (vedi tabella).

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La revisione della parte 1 della Norma, quella riferita alla Costruzione degli impianti, è il risultato del lavoro di 14 giornate in 7 riunioni del Comitato TC136 degli Esperti Tecnici di tutta Europa, di cui il nostro responsabile Progetti Alberto Pradella fa parte, in rappresentanza dell’Italia. I tavoli tecnici si sono svolti nelle


varie città europee e hanno coinvolto mediamente 16 esperti del settore Parchi Avventura: 1. nov.2010 a Parigi presso AFNOR 2. feb.2011 a Londra presso la BSI 3. apr.2011 a Roma presso Parchi Avventura Italiani 4. set2011 a Madrid presso AENOR 5. dic2011 a Berlino presso DIN 6. feb2012 a Barcelona presso AENOR 7. mag2012 a Chamonix presso AFNOR La revisione ha esaminato tutte le 72 richieste di revisione della Norma ricevute dai vari paesi europei aderenti al CEN. Le maggiori novità sono: l’implementazione di nuovi sistemi di sicurezza semi-passiva ovvero i nuovi sistemi di longe SSB che permettono a un utente di restare sempre agganciato al cavo di sicura; la revisione dei carichi Verticali e orizzontali ammessi applicabili ai cavi di sicura; tipologia di connettori, a seconda se il frazionamento avvenga in posizione stabile oppure precaria;

rinnovo delle perizie delle piante una volta all’anno ma ammesso entro i 15 mesi dall’ultimo controllo; obbligo da parte del Costruttore di produrre un Product Manual dell’impianto da fornire a chi si occuperà della Gestione. Molto impegno è stato profuso nelle migliorie del testo per evitare interpretazioni pericolose. A questo scopo ricordiamo sempre l’incipit che la norma stessa esplicita: I percorsi acrobatici variano tra loro in modo considerevole e possono essere utilizzati per fini educativi, ricreativi, di addestramento o terapeutici. Le attività su percorsi acrobatici prevedono rischi che dovrebbero essere gestiti dagli operatori. Questo obiettivo è conseguito mediante un’attenta supervisione, formazione, istruzione, informazione ecc. Le attività su percorsi acrobatici dovrebbero essere intraprese soltanto da chi è in grado di conformarsi fisicamente e mentalmente ai requisiti di sicurezza specificati dall’operatore. Lo stesso Comitato Tecnico sta lavorando alla par-

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Parchi avventura te 2, quella relativa alla Gestione degli Impianti, su cui ci saranno importanti novità dal punto di vista dei livelli di supervisione per il controllo dei partecipanti. Calendario delle Prossime Riunioni Tecniche TC136

Successo per l’iniziativa “Nerfizziamo i parchi avventura” Otto strutture associate hanno collaborato alla promozione dei Nerf, pistole e fucili che lanciano dardi in materiale sintetico, in collaborazione con Hasbro. Nelle strutture sono state create apposite arene, al cui interno i ragazzi hanno potuto testare i vari modelli, in simpatiche sfide. Queste le strutture che hanno partecipato: Acropark Rio Centa, Acropark Roana, Dolomiti Adventure park, Selva del Buffardello, Cerwood, Parco Avventura Pollino ed Adrenalina Verde. A Cerwood è stata allestita una vera e propria arena con grandi ostacoli gonfiabili, per il gioco a squadre.

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— GIU 2012 – Valencia ESP — NOV 2012 – Edimburgo Scozia



Eventi

I parchi avventura a Rimini Wellness

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28.543 visitatori (quasi 19 mila in più rispetto al 2011 pari a un +9%) con grande affluenza di operatori, buyer e privati, moltissimi stranieri con una massiccia partecipazione da Russia ed Est Europeo. Sono straordinarie le dimensioni del cambio di passo della 7° kermesse dedicata a fitness, benessere e sport di Rimini Fiera conclusa

il 13 maggio. 14 padiglioni, 96 mila metri quadri di cui 66 mila outdoor, più di 1500 ore di lezioni, 500 presenter da tutto il mondo, 42 palchi, c’era anche lo stand di Parchi Avventura Italiani, gestito grazie alla collaborazione di alcuni parchi associati dell’Emilia Romagna. È stata un’occasione per far conoscere il settore a migliaia di visitatori, venuti da tutte le parti d’Italia.

Slitta a fine anno il documento di valutazione dei rischi per le imprese fino a 10 dipendenti. È comunque necessario autocertificare l’effettuazione della valutazione Altri sei mesi di validità per la procedura semplificata di valutazione dei rischi nelle microimprese. Slitta al 31 dicembre, infatti, la scadenza del 30 giugno 2012 prevista dal T.u. sicurezza quale ultimo termine per approvare le procedure standardizzate di effettuazione della valutazione dei rischi nelle imprese che occupano fino a 10 lavoratori. Pertanto, fino a fine anno questi datori di lavoro possono ancora autocertificare la valutazione rischi (procedura semplificata). La proroga è fissata, tra l’altro, dal decreto legge n. 57 del 12 maggio, pubblicato sulla G.U. n. 111/2012. 52 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012



Eventi

In Campidoglio per la XXX edizione del Premio Collalti

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i è svolta il 7 maggio scorso, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, la trentesima edizione del Premio Collalti, per la poesia romanesca, e del Marforio d’oro, il riconoscimento che l’Associazione Romeo Collalti assegna a personalità della cultura e dello sport, che hanno un particolare legame con la città eterna. Hanno ritirato il premio, una bella riproduzione della statua romana di Marforio, la seconda delle “statue parlanti” di Roma, Uto Ughi per la musica, Giuliano Montaldo per il cinema, Antonio Moretti per la regia televisiva, Riccardo Tozzi, per l’imprenditoria, Giampaolo Fabrizio, per la satira, Alberto Maria Felicetti per la cultura e Milena Vukotic, per il teatro. La manifestazione, organizzata da Massimo Collalti, figlio del poeta romanesco al quale è intitolata, si è aperta

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con un’eccezionale carrellata di immagini e servizi televisivi sull’evento, con le immagini dei premiati, tra i quali Vittorio Gassman, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi, Michelangelo Antonioni e, più recentemente, Evelina Christillin.



Approfondimenti

Verifiche nei luna park

Gli ispettori contestano la presenza di minori e il rispetto delle norme sulla sicurezza del lavoro

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a alcune settimane sono giunte notizie di ispezioni e controlli sulla regolarità dei lavoratori e sul rispetto delle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, effettuate nei luna park. E’ accaduto recentemente a Belluno e nella provincia di Cuneo. Il Ministero del Lavoro ha infatti avviato un programma di verifiche a livello nazionale, nel corso di eventi culturali, fieristici ed espositivi. Tra gli aspetti contestati ad alcuni esercenti la regolarità dei dipendenti, la presenza di minori in un luogo di lavoro e il mancato utilizzo di dispositivi antinfortunistici -, quali scarpe rinforzate, casco da cantiere e guanti - per coloro che stavano installando le attrazioni. Quello della presenza di ragazzi non maggiorenni è un fatto che nel settore dei luna park esiste da sempre.. Ci sono varie ragioni, la pri-

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ma è la difficoltà di lasciare soli i minori nelle carovane-abitazione, mentre i genitori sono occupati nella gestione delle attrazioni, e l’altra è dovuta al naturale “apprendistato”, seppure non formalizzato, che i giovani devono compiere per imparare a gestire le attrazioni. Del resto nello spettacolo viaggiante, forse più che in altri contesti, la famiglia è legata da un forte vincolo di solidarietà, in quanto l’attività è fonte di sostentamento per l’intero nucleo familiare. Ciò che fino a qualche anno fa non era considerato un problema, lo è diventato a seguito delle recenti norme sull’impiego di lavoratori minorenni. Negli ultimi decenni la società si è infatti interrogata sulla opportunità di indirizzare al lavoro persone troppo giovani, e le norme emanate prevedono, ovviamente, forti limitazioni. Riepiloghiamo pertanto i principali aspetti, pubblicando una nota del dott. Eufronio Massi, per gentile concessione dell’Autore.


Il lavoro dei minorenni:

Qualunque analisi relativa al lavoro dei

minori non può che partire da quanto affermato dall’art.1 della L. n.977/67, sostituito dall’art.3 del D.Lgs. n.345/99 (che è, innanzitutto, una disposizione di tutela finalizzata a salvaguardare l’integrità psicofisica del giovane): “la presente legge si applica ai minori dei diciotto anni che hanno un contratto o un rapporto di lavoro, anche speciale, disciplinato dalle norme vigenti”. La precisazione, operata con il provvedimento del 1999, è estremamente importante in quanto, troncando alla radice qualunque discussione, ammette, almeno da un punto di vista teorico, la possibilità che un giovane, in possesso dei requisiti di legge (si vedrà in seguito quali essi siano), possa essere assunto con una pluralità di rapporti (apprendistato, contratto a tempo determinato o indeterminato, lavoro accessorio ecc). Come si diceva poc’anzi, la L. n.977/67, come modificata dal D.Lgs. n.345/99, rappresenta il punto di riferimento costante per qualunque discorso concernente il lavoro dei minori: ciò lo si evidenzia dallo stesso co.2 dell’art.1, allorquando venga, ad esempio, adoperata la distinzione tra: Bambino: minore che non ha ancora compiuto i 15 anni o che è ancora soggetto all’obbligo scolastico; adolescente: giovane “under 18” o che non è più soggetto all’obbligo scolastico. Questa semplice distinzione ha, come vedremo, i propri effetti essendo la normativa di tutela ampia in entrambi i casi, ma ben più pregnante di contenuti per i bambini. L’“ombrello protettivo” della L. n.977/67 presenta alcune eccezioni: è l’art.2, come sostituito dall’art.4 del D.Lgs. n.345/99, ad elencarle, facendo riferimento agli adolescenti che svolgono lavori occasionali e di breve durata. Si tratta dei servizi domestici prestati in ambito familiare e delle prestazioni di lavoro non nocivo, né pregiudizievole, né pericoloso nelle imprese a conduzione familiare. La circolare del Ministero del Lavoro n.1/00 ha cercato di fornire alcuni chiarimenti particolarmente significativi, atteso che il Legislatore ha utilizzato termini in uso anche per prestazioni lavorative di diverso contenuto, osservando che “la dizione “lavori occasionali” si riferisce a prestazioni casuali, sporadiche o saltuarie, anche se quest’ultima connotazione non è di per sé sufficiente per escludere un rapporto di lavoro: occorre, quindi, fare una distinzione tra continuità di rapporto e continuità di prestazione, perché è ipotizzabile che alla continuità del

rapporto si coniughi l’intermittenza delle prestazioni, come nel caso di lavori di breve durata ove l’elemento temporale non è tale da raggiungere quel “minimum” necessario affinché l’attività svolta possa essere compresa tra quelle previste dalla normativa; “. La riflessione che segue cercherà di focalizzare gli aspetti peculiari della disciplina e le eccezioni, anche ai limiti minimi di età, riferibili a prestazioni particolari rese da minori nel settore dello spettacolo, della pubblicità, di quello artistico e di quello culturale, nonché dei programmi radiotelevisivi.

Età del minore

Ma andiamo con ordine, partendo dal “problema dell’età”. La c.d. “riforma Moratti” (art.2 della L. n.53/03 e art.1 del D.Lgs. n.76/05) fissava l’assolvimento dell’obbligo scolastico in 8 anni (5 di scuola primaria e 3 di scuola secondaria) e affermava il diritto alla formazione e all’istruzione per almeno 12 anni o, in ogni caso, fino al conseguimento della qualifica entro il diciottesimo anno di età. Con l’art.1, co.662, della L. n.296/06, a partire dal 1° settembre 2007 (si veda nota del Ministero del Lavoro n.9799/07), si è innalzata l’età minima per accedere al lavoro, passando dai 15 ai 16 anni, con obbligo dell’istruzione scolastica per almeno 10 anni, finalizzata al conseguimento di un titolo di scuola media superiore o di una qualifica professionale di durata almeno triennale entro il termine del raggiungimento della maggiore età (D.M. 22 agosto 2007, n.139). I due requisiti appena citati debbono sussistere contemporaneamente, anche se l’obbligo dell’istruzione scolastica per 10 anni non è correlato al conseguimento di un titolo di studio, ma unicamente alla frequenza decennale sui “banchi di scuola” come, in assenza di indicazioni diverse, si desume dal DM n.323/99 del Ministro della Pubblica Istruzione. Se uno dei requisiti non c’è, non può, legittimamente, essere instaurato alcun rapporto di lavoro, atteso che tra i due beni costituzionalmente garantiti (il lavoro e l’istruzione) il Legislatore ha inteso privilegiare la seconda. In un certo senso (relativamente a questo specifico problema) il quadro di riferimento dovrebbe, parzialmente, cambiare con il c.d. “Collegato lavoro”, ove, per combattere il fenomeno della “dispersione scolastica”, si ipotizza un percorso di conclusione dell’obbligo scolastico per i quindicenni che hanno abbandonato gli studi, attraverso un percorso lavorativo legato all’apprendistato inteso come diritto – dovere all’istruwww.anesv.it 57


Approfondimenti zione e formazione individuato dall’art.48 del D.Lgs. n.276/03 che, peraltro, nei quasi 7 anni trascorsi dall’entrata in vigore della norma, non ha ancora trovato attuazione. La disposizione sull’obbligo scolastico ha una portata generale, nel senso che trova applicazione anche nei confronti dei giovani extracomunitari, pur se talora si presenta di difficile applicazione per la difficoltà di computare i periodi scolastici frequentati nei Paesi di origine. Le disposizioni relative al limite di età presentano due significative eccezioni. La prima è quella regolamentata dall’art.4 della L. n.977/67, come sostituito dall’art.6, co.1, del D.Lgs. n.345/99 e dal D.M. 27 aprile 2006, n.218: l’impiego dei minori, anche “under 14”, può essere autorizzato dal Dirigente della Direzione Provinciale del Lavoro competente per territorio (il termine per l’emanazione del provvedimento è di trenta giorni dalla presentazione dell’istanza) in attività lavorative di carattere culturale, artistico, sportivo e pubblicitario e nel settore dello spettacolo, previo assenso scritto di chi esercita la potestà genitoriale, purché ciò non pregiudichi la sicurezza, l’integrità psicofisica e lo sviluppo del minore, la frequenza scolastica o la partecipazione a programmi di orientamento o formazione professionale. È appena il caso di sottolineare come l’atto autorizzatorio debba tenere conto oltre che degli specifici accertamenti sanitari, a carico del datore di lavoro, svolti presso un medico del servizio sanitario nazionale o convenzionato (art.8, co.1), anche dei contenuti della prestazione lavorativa (sovente alla domanda, se si tratta di spettacoli di esercitazione, va allegato anche il testo o “lo spartito” per una valutazione di merito nel “concreto”). Sono escluse dalla preventiva autorizzazione quelle attività che per la loro natura, per le modalità di svolgimento, per l’estemporaneità e per l’episodicità, non sono in alcun modo assimilabili al concetto di lavoro o di “occupazione”, che presuppone una prefigurazione in termini oggettivi, soggettivi, di programma e temporali dell’intervento del giovane (si pensi, ad esempio, - caso verificatosi – al calcio di inizio in una partita di calcio per beneficenza dato da un minore disabile). Ugualmente, l’autorizzazione non è richiesta per quelle prestazioni non retribuite svolte nell’ambito della didattica svolta da organismi pubblici aventi compiti istituzionali di educazione e formazione. Un discorso parzialmente diverso va fatto per l’impiego dei minori di 14 anni in programmi 58 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

radio televisivi, la cui disciplina specifica è rimandata al D.M. 27 aprile 2006, n.218. La portata delle disposizioni appena richiamate è estremamente ampia e tale, comunque, da tutelare i bambini anche in rapporti di “non lavoro” o con il solo utilizzo della voce (art.1, co.1). Da ciò discende la tutela della dignità, dell’immagine, della privacy e della salute, che si concretizza nell’assoluto rispetto delle norme sull’orario di lavoro, sui riposi, sul divieto del lavoro notturno (non oltre la mezzanotte), postulate dalla legge n.977/67, e nel divieto di una serie di situazioni che possono così sintetizzarsi: a) sottoporre i bambini ad azioni o situazioni pericolose per la propria salute psicofisica eccessivamente gravose in relazione alle proprie capacità o violente ovvero, mostrarli, senza giustificato motivo, in situazioni pericolose; b) far assumere, anche per gioco o finzione, tabacco, bevande alcooliche o stupefacenti; c) coinvolgere i minori di 14 anni in argomenti o immagini volgari, licenziose o violente; d)utilizzare i bambini in richieste di denaro o di elargizioni abusando dei naturali sentimenti degli adulti nei loro confronti. Anche per i minori addetti agli spettacoli radio televisivi, compresi quelli di intrattenimento, di carattere sociale o informativo, occorre l’autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro, la quale, su segnalazione della Commissione per i servizi prodotti dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (art.3), competente ad emanare specifiche sanzioni, provvede a revocare il provvedimento in caso di accertata violazione del D.M. n.218/06: è appena il caso di sottolineare come trovino piena applicazione tutte le norme che vietano il lavoro dopo le ore 24 e che obbligano al riposo giornaliero e domenicale e che sono pienamente accertabili e sanzionabili dagli organi di vigilanza attraverso i normali controlli. L’art.26, co.1, della L. n.977/67, dopo le modifiche intervenute con l’art.14 del D.Lgs. n.345/99, punisce l’adibizione al lavoro dei bambini, fatta salva l’autorizzazione del tutto particolare per i settori dello spettacolo, culturali, sportivi, pubblicitari ed artistico, con la reclusione fino a sei mesi, mentre l’impiego senza autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro è sanzionato fino a 2.582,00 euro. Eufranio Massi – Direttore della Direzione provinciale del Lavoro di Modena



Approfondimenti Segue da ANESV INFORMA pagina 12.

1.2 Soggetti con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996. Sistema contributivo. (Fondo lavoratori dello spettacolo e Fondo sportivi professionisti) Sono esclusi dall’applicazione della nuova disciplina i lavoratori dello spettacolo appartenenti alle categorie dei ballerini e tersicorei i cui requisiti in oggetto restano confermati in quelli stabiliti dalla previgente normativa fino all’emanazione dei regolamenti di cui all’art 24 comma 18 della medesima legge n. 214/2011 (Cfr. allegato 1, con riferimento alle diverse età pensionabili, sia nel sistema misto sia contributivo, per gli iscritti ai fondi lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti). A decorrere dal 1° gennaio 2012 gli iscritti al fondo lavoratori dello spettacolo e gli iscritti al fondo sportivi professionisti, con riferimento ai quali il primo accredito contributivo decorre dal 1° gennaio 1996, possono conseguire il diritto alla pensione di vecchiaia al ricorrere di una delle seguenti condizioni: a) maturazione degli stessi requisiti anagrafici e contributivi previsti al punto 1.1, a condizione che l’importo della pensione risulti essere non inferiore, per l’anno2012, a1,5 volte l’importo dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, comma 6, della legge 8 agosto 1995, n. 335 (c.d. importo soglia). Il predetto importo soglia è annualmente rivalutato sulla base della variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL) nominale, appositamente calcolata dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), con riferimento al quinquennio precedente l’anno da rivalutare. In occasione di eventuali revisioni della serie storica del PIL operate dall’ISTAT, i tassi di variazione da considerare sono quelli relativi alla serie preesistente anche per l’anno in cui si verifica la revisione e quelli relativi alla nuova serie per gli anni successivi. Il predetto importo soglia non può in ogni caso essere inferiore, per un dato anno, a 1,5 volte l’importo mensile dell’assegno sociale stabilito per il medesimo anno. Ai fini del raggiungimento dell’anzianità contributiva di cui sopra restano confermate le disposizioni di cui all’art. 1, comma 40, della legge n. 335 del1995 inmateria di accrediti figurativi; b) 70 anni di età e 5 anni di contribuzione “effettiva”, a prescindere dall’importo della pensione. Ai fini del requisito di 5 anni di contribuzione si precisa che è utile solo la con60 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

tribuzione effettivamente versata (obbligatoria, volontaria, da riscatto) con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo. Dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 il requisito anagrafico di 70 anni, al fine dell’adeguamento alla speranza di vita, è incrementato di tre mesi, per effetto del D.M. 6 dicembre 2011, inattuazione dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. 2. Pensione anticipata (art. 24, commi 10 e 11) 2.1 Soggetti in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995 (Fondo lavoratori dello spettacolo) Sono esclusi dall’applicazione della nuova disciplina i lavoratori indicati all’articolo 4, commi 2 e 3 del Dlgs n. 182 del 1997, i lavoratori dello spettacolo appartenenti alle categorie dei ballerini e tersicorei nonché gli iscritti al fondo sportivi professionisti, i cui requisiti in oggetto restano confermati in quelli stabiliti dalla previgente normativa fino all’emanazione dei regolamenti di cui all’art 24 comma 18 della medesima legge n. 214/2011, (Cfr. allegato 1. con riferimento alle diverse età pensionabili, sia nel sistema misto sia contributivo, per gli iscritti ai fondi lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti). A decorrere dal 1° gennaio 2012 gli iscritti al fondo lavoratori dello spettacolo, in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, possono conseguire il diritto alla pensione anticipata ove in possesso delle seguenti anzianità contributive: * Requisito adeguato alla speranza di vita per effetto del D.M. 6 dicembre2011, inattuazione dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. ** Requisito da adeguare alla speranza di vita ai sensi dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122.

Ai fini del raggiungimento di tale requisito è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurato. Ai fini della maturazione del requisito dei 35 anni di contribuzione utile per il diritto alla pensione di anzianità resta ferma la previgente disciplina secondo la quale dalla contribuzione utile resta esclusa quelle figurativa per malattia e per disoccupazione.


Per i soggetti che accedono alla pensione 2.2 Soggetti con riferimento ai quali il anticipata ad un’età inferiore a 62 anni si primo accredito contributivo decorre dal applica, sulla quota di trattamento pen- 1° gennaio 1996. Sistema contributivo. sionistico relativa alle anzianità contri- (Fondo lavoratori dello spettacolo e Fondo butive maturate al 31 dicembre 2011, una sportivi professionisti) riduzione pari ad 1 punto percentuale per ogni anno di anticipo nell’accesso al pen- Sono esclusi dall’applicazione della nuova disciplina sionamento rispetto all’età di 62 anni; i lavoratori dello spettacolo appartenenti alle catetale percentuale annua è elevata a 2 punti gorie dei ballerini e tersicorei i cui requisiti in oggetto percentuali per ogni anno ulteriore di an- restano confermati in quelli stabiliti dalla previgente normativa fino all’emanazione dei regolamenti ticipo rispetto a due anni. Nel caso in cui l’età di accesso al pensiona- di cui all’art 24 comma 18 della medesima legge n. mento non sia intera la riduzione percen- 214/2011. (Cfr. allegato 1. con riferimento alle diverse età pensionabili, sia nel sistema misto sia contrituale è proporzionale al numero di mesi. La predetta riduzione si applica sulla quo- butivo, per gli iscritti ai fondi lavoratori dello spettata di trattamento pensionistico calcolata colo e sportivi professionisti). secondo il sistema retributivo. Pertanto, A decorrere dal 1° gennaio 2012 gli iscritper coloro che hanno un’anzianità contri- ti al fondo lavoratori dello spettacolo e gli iscritti al fondo sportivi professionisti, con riferimento butiva: — pari a 18 anni al 31 dicembre 1995, la ri- ai quali il primo accredito contributivo deduzione si applica sulla quota di pensione corre dal 1° gennaio 1996, possono conserelativa alle anzianità contributive matu- guire il diritto alla pensione anticipata al ricorrere di una delle seguenti condizioni: rate al 31 dicembre 2011; — inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, la cui pensione è liquidata nel sistema a) misto, la riduzione si Decorrenza Uomini Donne applica sulla quota di dal 1° gennaio 2012 al 31 dicembre 2012 42 anni e 1 mese 41 anni e 1 mese pensione relativa alle dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2013 42 anni e 5 mesi* 41 anni e 5 mesi* anzianità contributidal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 42 anni e 6 mesi* 41 anni e 6 mesi* ve maturate al 31 diDal 1° gennaio 2016 42 anni e 6 mesi** 41 anni e 6 mesi** cembre 1995. Al riguardo, si fa pre* Requisito adeguato alla speranza di vita per effetsente che il comma 2-quater dell’articolo 6 to del D.M. 6 dicembre2011, inattuazione dell’art. 12 del decreto-legge n. 216 del 2011 converti- del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, to dalla legge n. 14 del2012 ha stabilito che con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. le disposizioni dell’articolo 24, comma 10, ** Requisito da adeguare alla speranza di vita ai senterzo e quarto periodo, del più volte cita- si dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio to decreto-legge n. 201 del2011, inmateria 2010, n. 122. di riduzione percentuale dei trattamenti pensionistici, non trovano applicazione, limitatamente ai soggetti che maturano Ai fini del perfezionamento del requiil previsto requisito di anzianità contribu- sito contributivo è valutabile la contritiva entro il 31 dicembre 2017, qualora la buzione versata o accreditata a favore predetta anzianità contributiva ivi previ- dell’assicurato, fermo restando che, ai sta derivi esclusivamente da prestazione sensi dell’art. 1, comma 7, della legge n. effettiva di lavoro, includendo i periodi 335 del 1995, ai fini del computo di detdi astensione obbligatoria per maternità, ta contribuzione non concorre quella deper l’assolvimento degli obblighi di leva, rivante dalla prosecuzione volontaria, e per infortunio, per malattia e di cassa in- che quella accreditata per periodi di lategrazione guadagni ordinaria. voro precedenti il raggiungimento del Pertanto, ai fini della determinazione 18° anno di età è moltiplicata per 1,5. dell’anzianità contributiva utile per conse- b) al compimento di 63 anni, a condizioguire, da parte dei soggetti di che trattasi, ne che risultino versati e accreditati alla pensione anticipata senza la riduzione meno 20 anni di contribuzione “effetin parola deve essere valutata esclusiva- tiva” e che l’ammontare mensile della mente la contribuzione prevista dal com- prima rata di pensione risulti essere non ma 2-quater del predetto articolo 6. inferiore ad un importo soglia mensile, pari per l’anno2012, a2,8 volte l’imwww.anesv.it 61


Approfondimenti porto mensile dell’assegno sociale di cui all’articolo 3, commi 6 e 7, della legge 8 agosto 1995, n. 335. Detto importo soglia è annualmente rivalutato sulla base della variazione media quinquennale del prodotto interno lordo (PIL) nominale, appositamente calcolata dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT), con riferimento al quinquennio precedente l’anno da rivalutare. In occasione di eventuali revisioni della serie storica del PIL operate dall’ISTAT i tassi di variazione da considerare sono quelli relativi alla serie preesistente anche per l’anno in cui si verifica la revisione e quelli relativi alla nuova serie per gli anni successivi. Il predetto importo soglia mensile non può in ogni caso essere inferiore, per un dato anno, a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale stabilito per il medesimo anno. Ai fini del computo dei 20 anni di contribuzione “effettiva” è utile solo la contribuzione effettivamente versata (obbligatoria, volontaria, da riscatto) con esclusione di quella accreditata figurativamente a qualsiasi titolo. Dal 1° gennaio 2013 al 31 dicembre 2015 il requisito anagrafico di 63 anni è incrementato di tre mesi, al fine dell’adeguamento alla speranza di vita, come previsto dal D.M. 6 dicembre 2011, inattuazione dell’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. 3. Decorrenza delle prestazioni pensionistiche (art. 24, comma 5) Ai lavoratori assoggettati alla nuova disciplina pensionistica che a decorrere dal 1° gennaio 2012 maturano i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata non si applicano le disposizioni in materia di decorrenze del trattamento pensionistico di cui all’art. 12 del decreto legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010 (c.d. finestre mobili). Pertanto, ai sensi dell’art. 6 della legge n. 155 del 1981 la pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale l’assicurato ha compiuto l’età pensionabile, ovvero, nel caso in cui a tale data non risultino soddisfatti i requisiti di anzianità assicura62 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

tiva e contributiva, dal primo giorno del mese successivo a quello in cui i requisiti suddetti vengono raggiunti; su richiesta dell’interessato dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale è stata presentata la domanda. Per effetto dell’art. 22, comma 5, della legge n. 153 del 1969, la pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda. Ai fini del conseguimento delle predette prestazioni pensionistiche è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro dipendente ai sensi dell’art. 1, comma 7, del d. lgs. n. 503 del 1992 per la pensione di vecchiaia e per effetto dell’art. 22, comma 1, lett. c, della legge n. 153 del 1969 per la pensione anticipata. Per tutti i lavoratori che saranno oggetto del processo di armonizzazione di cui al comma 18 dell’art 24 della legge n 214/2011, punto 6 della presente circolare, continuano a trovare applicazione sia i requisiti prescritti per il diritto a pensione, sia il regime delle decorrenze vigenti al 31 dicembre 2011 (c.d. “finestra mobile” di cui all’art 12 della legge n.122/2010). 4. Deroghe (articolo 24, commi 14, 15 e 15 bis) Secondo quanto previsto dall’art. 24, commi 14 e 15, del decreto in esame, come modificato ed integrato dall’articolo 6, commi 2 ter, 2-quater e 2 septies, del decreto legge n. 216/2011 convertito dalla legge n. 14 del 2012, continuano ad applicarsi, per quanto riguarda i requisiti di accesso e la disciplina delle decorrenze, nei limiti delle risorse prestabilite, le disposizione previgenti alla data di entrata in vigore del decreto, ancorché maturino i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011, ai seguenti soggetti: a) lavoratori collocati in mobilità ai sensi degli articoli 4 e 24 della legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni, sulla base di accordi sindacali stipulati anteriormente al 4 dicembre 2011 e che maturano i requisiti per il pensionamento entro il periodo di fruizione dell’indennità di mobilità di cui all’articolo 7, commi 1 e 2, della legge 23 luglio 1991, n. 223; b) lavoratori collocati in mobilità lunga ai sensi dell’articolo 7, commi 6 e 7, del-


la legge 23 luglio 1991, n. 223, e successive modificazioni e integrazioni, per effetto di accordi collettivi stipulati entro il 4 dicembre 2011; c) lavoratori che, alla data del 4 dicembre 2011, sono titolari di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà di settore di cui all’articolo 2, comma 28, della legge 23 dicembre 1996, n. 662, nonché ai lavoratori per i quali sia stato previsto da accordi collettivi stipulati entro la medesima data il diritto di accesso ai predetti fondi di solidarietà. In tale secondo caso, gli interessati restano tuttavia a carico dei Fondi medesimi fino al compimento di almeno 60 anni di età, ancorché maturino prima del compimento della predetta età i requisiti per l’accesso al pensionamento previsti prima della data di entrata in vigore del presente decreto; d) lavoratori che, antecedentemente alla data del 4 dicembre 2011, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione; e) lavoratori che alla data del 4 dicembre 2011 hanno in corso l’istituto dell’esonero dal servizio di cui all’articolo 72, comma 1, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni con legge 6 agosto 2008, n. 133; f) lavoratori che alla data del 31 ottobre 2011 risultano essere in congedo per assistere figli con disabilità grave ai sensi dell’articolo 42, comma 5, del testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, i quali maturino, entro ventiquattro mesi dalla data di inizio del predetto congedo, il requisito contributivo per l’accesso al pensionamento indipendentemente dall’età anagrafica di cui all’articolo 1, comma 6, lettera a), della legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni; g) lavoratori il cui rapporto di lavoro si sia risolto entro il 31 dicembre 2011, inragione di accordi individuali sottoscritti anche ai sensi degli articoli 410, 411 e 412-ter del codice di procedura civile, o in applicazione di accordi collettivi di incentivo all’esodo stipulati dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale, a condizione che ricorrano i seguenti elementi: la data di cessazione del rapporto di lavoro risulti da elementi certi e oggettivi, quali le comunicazioni obbligatorie agli ispettorati del lavoro o ad altri sog-

getti equipollenti, indicati nel medesimo decreto ministeriale; il lavoratore risulti in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi che, in base alla previgente disciplina pensionistica, avrebbero comportato la decorrenza del trattamento medesimo entro un periodo non superiore a ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201 del 2011. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze saranno definite le modalità di attuazione della disposizione di cui sopra. Inoltre, in via eccezionale, ai sensi del comma 15 bis dell’art. 24 del decreto legge n. 201/2011: — gli iscritti ai fondi lavoratori dello spettacolo possono conseguire il trattamento della pensione anticipata al compimento del 64° anno di età al ricorrere delle seguenti condizioni: • possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012; -maturazione entro il 31 dicembre 2012 dei requisiti per il trattamento pensionistico di cui alla tabella B allegata alla legge 23 agosto 2004, n. 243; — le lavoratrici iscritte al fondo lavoratori dello spettacolo possono conseguire il trattamento di vecchiaia, in via alternativa: • al ricorrere dei presupposti di cui al punto 1.1; • al compimento del 64° anno di età, ove in possesso al 31 dicembre 2012 di un’anzianità contributiva di almeno 20 anni e di un’età anagrafica di almeno 60 anni. Al requisito anagrafico di 64 anni si applica l’adeguamento agli incrementi della speranza di vita di cui all’art. 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Per quanto riguarda la disciplina delle decorrenze rispettivamente della pensione anticipata e della pensione di vecchiaia si fa rinvio a quanto illustrato al punto 3 della presente circolare. 5. Certezza dei diritti per i requisiti di accesso e definizione delle prestazioni pensionistiche (articolo 24, comma 3) I lavoratori che maturano entro il 31 diwww.anesv.it 63


Approfondimenti cembre 2011 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente prima della data di entrata in vigore del decreto legge n. 201/2011, ai fini del diritto all’accesso e alla decorrenza del trattamento pensionistico di vecchiaia o di anzianità, conseguono il diritto alla prestazione pensionistica secondo tale normativa e possono chiedere al proprio Ente previdenziale la certificazione di tale diritto. A tal proposito si rileva che la certificazione del diritto ha una funzione meramente dichiarativa e non costitutiva del diritto. Inoltre, alla luce della vigente normativa così come risulta modificata dall’entrata in vigore dell’art. 15, comma 1, della Legge n. 183/2011 secondo il quale le certificazioni in ordine a stati, qualità personali e fatti rilasciate da P.A. sono valide esclusivamente nell’ambito di rapporti fra privati, anche in caso di mancata certificazione del diritto alla prestazione pensionistica, il lavoratore che maturi entro il 31 dicembre 2011 i requisiti di età e di anzianità contributiva previsti dalla normativa vigente prima dell’entrata in vigore del decreto in esame, sia ai fini del diritto all’accesso alle prestazioni pensionistiche di anzianità o vecchiaia sia ai fini della decorrenza del relativo trattamento pensionistico (c.d. finestra mobile) consegue il diritto alla prestazione pensionistica secondo tale normativa.

na con riferimento ai requisiti minimi di accesso al pensionamento. In particolare, continuano a trovare applicazione sia i requisiti prescritti per il diritto a pensione, sia il regime delle decorrenze vigenti al 31 dicembre 2011 (c.d. “finestra mobile” di cui all’art 12 della legge n.122/2010). (Cfr. allegato 1. con riferimento alle diverse età pensionabili, sia nel sistema misto sia contributivo, per gli iscritti ai fondi lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti).

6. Armonizzazioni (art 24, comma 18)

8. Adeguamento agli incrementi della speranza di vita (articolo 24, comma 13)

Nei confronti degli iscritti ai fondi Lavoratori dello Spettacolo e Sportivi Professionisti, per i quali sono previsti requisiti diversi da quelli vigenti nell’assicurazione generale obbligatoria in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, nonché per i lavoratori appartenenti alle categorie dei ballerini e tersicorei, in attesa dell’adozione dei Regolamenti che saranno emanati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del Lavoro di concerto con il Ministro dell’Economia entro il 30 giugno 2012 (ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni) con i quali saranno elevati i requisiti di accesso al sistema pensionistico delle predette categorie tenendo conto delle obiettive peculiarità ed esigenze dei settori di attività, resta ferma la previgente discipli64 Lo spettacolo viaggiante 5-6/2012

7. Sistema pro-rata (art 24, comma 2) Per gli iscritti ai fondi per i lavoratori dello spettacolo e degli sportivi professionisti, a decorrere dal 1° gennaio 2012 e con riferimento alle anzianità contributive maturate successivamente a tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità, è calcolata secondo il sistema contributivo. Ai sensi della suddetta disposizione, quindi, nei confronti dei soggetti in possesso di almeno 18 anni di contribuzione al 31 dicembre 1995, fermo restando l’applicazione del sistema di calcolo retributivo per le anzianità contributive maturate fino al 31.12.2011, la quota di pensione relativa alle anzianità maturate a partire dal 1.1.2012 è determinata con il sistema di calcolo contributivo. Analogo criterio è applicato ai supplementi di pensione con decorrenza successiva all’1.1.2012.

Il comma 13 del citato art. 24, stabilisce che gli adeguamenti agli incrementi della “speranza di vita”, intervenuti all’età di 65 anni per la media della popolazione residente italiana dei requisiti di accesso al sistema pensionistico, che saranno stabiliti successivamente a quello che sarà effettuato con decorrenza 1.1.2019, avverranno con cadenza biennale. Tali adeguamenti verranno stabiliti, come previsto dall’art 12 della Legge n.122/2010, con decreti direttoriali del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Tali decreti dovranno essere emanati almeno dodici mesi prima della data di decorrenza di ogni aggiornamento. Pertanto, a par-


tire dalla medesima data, i riferimenti al triennio per la determinazione degli incrementi intervenuti sulla “speranza di vita” all’età di 65 anni relativamente alla media della popolazione residente

in Italia (comma 12-ter del citato articolo 12) dovranno riferirsi al biennio. Il Direttore Generale Nori

Notizie brevi

Al 31 ottobre anche gli obblighi per i campi elettromagnetici Slitta dal 30 aprile 2012 al 31 ottobre 2013 il termine per l’operatività delle norme sulla protezione dei lavoratori dai rischi derivanti dall’esposizione a campi elettromagnetici. La proroga, resasi necessaria in considerazione della complessità tecnica della materia, è stata introdotta dalla Direttiva 2012/11/UE, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 24 aprile 2012. L’art. 306, comma 3, del D.Lgs. n. 81/08 stabiliva che le disposizioni del Titolo VIII capo IV “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici” sarebbero dovute entrare in vigore entro il 30 aprile 2012, cioè alla data fissata dal comma 1 dell’art. 13, paragrafo 1, della Direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici). Il predetto articolo 13 della direttiva 2004/40/CE è stato però modificato dalla direttiva 2012/11/UE, che ha fissato al 31 ottobre 2013 il termine per l’attuazione delle disposizioni contenute nella direttiva 2004/40/CE. Il rischio è particolarmente significativo in presenza di specifiche sorgenti di emissione di onde elettromagnetiche ma anche in alcune particolari attività quali ad esempio macchinari ad alto assorbimento di corrente elettrica.

Mobile Payment. Convegno Movincom a Milano il 20 giugno Pagare servizi con il cellulare? Questo il tema del convegno organizzato da Movincom, consorzio al quale l’ANESV aderisce, il 20 giugno p.v. all’Auditorium de Ilsole24ore di Milano. Ecco le informazioni per partecipare.

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