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I Monti Dauni
come Hollywood
Una primavera cinematrografica per i piccoli comuni del preappennino dauno. Film, cortometraggi e docufiction trovano location ideali tra i panorami, i monumenti e i vicoli di questa straordinaria terra: da Ascoli a Rocchetta, da Deliceto a Bovino
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23 settembre 2015
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Un mese di perturbazioni ha messo in ginocchio il crinale preappenninico causando ingenti danni. I sindaci puntano il dito sull’ente di ‘Palzzo Dogana’
Monti Dauni ‘infangati’ dal menefreghismo della Provincia
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cqua e fango mettono in ginocchio i piccoli comuni dei Monti della Daunia. Il mese di ottobre si è presentato sul crinale con una serie di perturbazioni che a più riprese hanno causato ingenti danni e disagi. Sono le ormai temute ‘bombe d’acqua’ a ridurre in brandelli le esili arterie di collegamento con il subappennino dauno, andando a rendere ancor di più la vita difficile ai residenti. Se da un lato è la natura ad essere inclemente con il territorio, dall’altro, anni di incuria e abbandono creano le condizioni ideali per trasformare una semplice pioggia in una tragedia . Dito puntato contro l’ente provinciale che nei giorni di emergenza non è venuto in soccorso dei centri più colpiti. «Abbiamo dovuto affrontare tutto da soli - denuncia il sindaco di Biccari, Gianfilippo Mignogna (nella foto). Non siamo riusciti a fare tutto (è impossibile) ma abbiamo dato priorità a situazioni di grave pericolo ed alle abitazioni isolate. In alcuni casi ci siamo sostituiti alla Provincia di Foggia che non si è vista ancora». Dello stesso avviso il primo cittadino di Orsara
Tommaso Lecce, che in una nota alla stampa fa l’elenco dei danni e attacca l’ente di Palazzo Dogana. Ed è proprio Orsara il paese più colpito con danni per centinaia di migliaia di euro, 5 aziende agricole praticamente distrutte, un agriturismo sommerso da 80 centimetri di acqua e fango, un paese praticamente isolato. «E in tutto questo c’è un grande assente: la Provincia di Foggia”, ha dichiarato indignato il sindaco Tommaso Lecce. “Le nostre strade provinciali sono tutte interrotte da frane, smottamenti, acqua e fango”, ha aggiunto il primo cittadino. «Siamo intervenuti anche sulle arterie che non sono di nostra competenza. Lo abbiamo fatto nell’interesse dei nostri concittadini, ma servono più mezzi ed è necessario prevenire le emergenze, intervenire prima, non quando viene giù l’acqua e la situazione è già compromessa. Abbiamo sollecitato l’intervento della Provincia senza ottenere risposta. Siamo quasi del tutto isolati, poiché l’unica strada ancora parzialmente percorribile per raggiungere il capoluogo è quella per Castelluccio dei Sauri
Ascoli Satriano, Rocchetta Sant’Antonio, Biccari, Faeto e le aree che ricadono ai confini di Lucera dove per giorni la strada statale di collegamento con Foggia è rimasta interrotta. Ingenti danni anche sulla Statale 90 ‘ delle Puglie’ nei comuni di Bovino e nell’area campana e a Castelluccio Val Maggiore dove per giorni l’acqua ha portato in paese una coltre di fango che ha invaso scantinati e abitazioni a piano terra. «E’ inaccettabile che da 50 anni non si faccia un’opera di bonifica dei versanti collinari e montani, con risistemazioni idrogeologiche, pulizia degli assi fluviali, controlli e interventi strutturali sulle criticità con un monitoraggio serio da monte a valle. I comuni non possono essere lasciati soli”, ha affermato Tommaso Lecce. “L’assenza della Provincia di Foggia è drammatica e ha dell’incredibile - conclude Lecce». Nei giorni scorsi in tutti i centri colpiti l’unica macchina messa in moto è quella delle amministrazioni locali che attraverso le associazioni di protezione civile e la polizia municipale hanno lavorato senza risparmiarsi, mettendo in campo mezzi e personale per soccorrere le popolazioni.
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che permette agli orsaresi di arrivare sul tratto della Statale 90 ancora utilizzabile. Siamo intervenuti con i nostri mezzi, supportati da Vigili del Fuoco, volontari, forze dell’ordine, ma senza il minimo intervento da parte della Provincia di Foggia». Parole forti che però non riescono a raccontare il vero dramma nato dalle esondazioni dei torrenti Sannoro, Lavella e Vallone Caselle che proprio in quest’angolo dei Monti Dauni hanno creato danni per centinaia di migliaia di euro alle aziende agricole, distruggendo capanni, attrezzature, inondando di melma i caseggiati. Danni ovunque nelle zone rurali, da Giardinetto ad Orsara fino a toccare Deliceto,
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Rocchetta tra crolli e aziende isolate
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n autunno amaro anche per Rocchetta Sant’Antonio che dopo i danni registrati a causa della bomba d’acqua del 20 settembre, continua a fare la conta dei danni anche con queste ultime perturbazioni. Ad essere maggiormente colpita è la viabilità e il centro storico. In quest’ultimo angolo del paese si sono registrati diversi crolli di abitazioni fatiscenti, abbandonate da oltre 80 anni a seguito del terremoto del 1930. Un patrimonio storico e urbanistico che si sgretola mettendo a rischio anche l’incolumità dei residenti. Alcune vie del centro antico interessate dai crolli, come Via Madonna del Pozzo, erano già state interdette al passaggio già nella scorsa primavera, ma ora il rischio di ulteriori crolli diventa sempre più reale. Critiche anche le condizioni delle strade di accesso al paese e alla stazione ferroviaria. A creare maggiori disagi sono le condizioni della ex SS 303 ora Sp 99Bis che collega Rocchetta allo scalo ferroviario e alla Statale Ofantina. Nonostante il divieto di transito imposto dalla Provincia, questo tratto è l’unica via d’accesso a decine di aziende agricole ora rimaste isolate
a causa del peggioramento repentino di quegli ultimi brandelli di carreggiata che una volta formavano la statale 303. «Sono giorni che devo fare almeno 4 chilometri a piedi per raggiungere la mia masseria - racconta un residente - devo lasciare l’auto lì dove finisce la strada e continuare il percorso a piedi per evitare agli animali che ho in azienda di morire di fame. Non è possibile continuare in queste condizioni. Non vogliamo un’autostrada ma solo il minimo indispensabile per contnuare a portare avanti le nostre aziende. In questo caso basta pulire una decina di canali di scolo e ponti per impedire al fango di invadere la strada puntualmente dopo qualche centimetro d’acqua».
Ascoli fa acqua da tutti i ponti
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tessa storia, stesso posto. Sulla Sp 99 del Casone, all’altezza di Ponte Parrozzo, in agro di Ascoli Satriano, è sempre emergenza. Basta una semplice pioggia che il sottopassaggio ferroviario, costituito da un vecchio ponte, si allaga tra melma e acqua. Diverse le autovetture che negli scorsi giorni sono rimaste impantanate, rischiando anche la vita vista la furia dell’acqua. Un problema annoso, che si ripropone puntualmente, nonostante alcuni lavori di drenaggio realizzati qualche anno fa. Al danno la beffa data dalla mancanza di segnaletica di pericolo. Gli automobilisti, ignari del pericolo, si ritrovano a percorrere la Sp per chilometri per poi improvvisamente imbattersi in un vero lago nascosto dietro una pericolosa curva. A questo punto almeno che non si abbia un mezzo anfibio, si è costretti ad innestare la ‘retro’ e cambiare strada. Anche qui il tratto è di competenza della Provincia di Foggia, ma nonostante le ripetute sollecitazioni il problema resta sempre lì ... e sicuramente passerà ‘altra acqua sotto quel ponte’ .
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Tante le produzioni cinematografiche ai nastri di partenza che hanno scelto come location i piccoli comuni del crinale preappenninico
I Monti Dauni sul grande schermo
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un grande momento per il cinema made in Monti Dauni che, in queste ultime settimane, ha visto i suoi piccoli comuni al centro di film internazionali e documentari. Un periodo di lavoro decisamente intenso che, oltre a sottolineare gli sforzi divulgativi, organizzativi e produttivi dell’Apulia Film Commission, evidenziano le straordinarie caratteristiche di un territorio che, giorno dopo giorno, conquista credibilità sia per le produzioni italiane che estere. Un trend decisamente in crescita che nei prossimi mesi, sfornerà diversi lavori che gireranno le sale d’Italia e d’Europa. In questi giorni, quindi,
il crinale preapenninnico è “invaso” da attori, registi, troupe mettendo in luce le peculiarità paesaggistiche e culturali di quest’angolo di Puglia. Rocchetta, Candela, Deliceto, Bovino e Sant’Agata sono i centri più gettonati ma anche nel subappennino settentrionale le iniziative non mancano con diverse idee progettuali da mettere in campo nei prossimi mesi. L’attenzione del mondo del cinema sul Preapennino Dauno è certamente una concreta conseguenza della politica promozionale e culturale messa in piedi dai comuni. Ora
Foggia Film Festival 2015 Pubblicata sul sito del Foggia Film Festival la selezione ufficiale V edizione 2015, il cui presidente è Giovanni Veronesi. La kermesse si terrà a Foggia dal 14 al 21 novembre 2015, articolata in diverse sezioni con oltre 70 opere in catalogo, 10 di autori e produzioni pugliesi, 20 prime e 26 inedite. Le categorie dedicate alle produzioni in concorso e fuori concorso: Lungometraggi, Italian Movies; documentari, Italian Documentary; Cortometraggi, Italian Short Movies. Le sezioni tematiche: Il cinema narra l’arte, Art in the Movies; Il cinema d’innovazione, Innovation movies; Opere nuovi autori e interpreti, Vetrine FFF2015. 100’MONICELLI sarà l’Omaggio a Mario Monicelli, nel centenario della sua nascita in programma una mostra, incontri e la visione dei film che ne hanno caratterizzato la lunga carriera. Previste cinque Anteprime, Eventi speciali, Library, presentazione libri dai contenuti afferenti alla cinematografia, e la rassegnalaboratorio d’arte cinematografica ‘Lezioni di Cinema’ giunta alla XI edizione, dedicata al cinema italiano e internazionale, nel cui ambito si terranno seminari, incontri e dibattiti con attori, registi, sceneggiatori, produttori e addetti ai lavori. Il festival ha l’obiettivo di promuove il linguaggio audiovisivo del cinema italiano, favorire la conoscenza di nuovi autori, la circolazione del documentario, sostenere la visibilità delle opere sperimentali che non trovano adeguata distribuzione, con particolare attenzione alle cinematografie e tendenze artistiche emergenti; programmare iniziative rivolte alla formazione degli studenti e delle giovani generazioni, organizzando convegni, seminari di studio, laboratori, workshop e tutte le iniziative editoriali funzionali all’obiettivo. Partner della V edizione 2015: Assessorato Cultura Foggia, MiBACT, Regione Puglia, Università degli Studi di Foggia. 24 ottobre 2015
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però bisogna continuare su questa strada dando seguito agli eventi cinematografici con una linea di azione che punti sul cineturismo per ottenere le giuste ricadute in termini di visite e di flussi turistici, come successo per Castellabate con “Benvenuti al Sud”, evitando quanto successo con “Io Non Ho Paura” di Gabriele Salvadores che nonostante il successo non è stato cavalcato a fini turistici dalle cittadine che hanno ospitato il set ad iniziare da Candela e Rocchetta. Infatti non molti sanno che le amene colline con distese di grano sono quelle che ancora oggi spaziano nel panorama che va da Candela a Rocchetta lungo la Sp99. Un luogo caro non solo a Salvadores che lo ha scelto come location ma anche a Niccolò Ammaniti, scrittore del romanzo su cui si basa il film, che proprio in questi luoghi ha tratto ispirazione in seguito ad una fortuita deviazione sull’A16 tra i caselli di Candela e Lacedonia. Ammaniti difatti si trovò a passare per Rocchetta attraversando il movimentato mare di grano accarezzato dal vento e da qui nacque il libro e poi il pluripremiato film. Premi che non mancano anche per l’altro film girato a Rocchetta Sant’Antonio, ‘Ultima Fermata’ che nonostante sia uscito da poco nelle sale, ha già rapito la critica e conquistato diversi riconoscimenti.
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“La scelta” di Ascoli per il grande cinema di Placido
Il regista premia la daunia e girara il film che ha riscosso successo in questa primavera
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opo la gaffe ne “il Grande Sogno” dove l’ascolano Michele Placido nel ricostruire la sua storia asserì di essere nato a Torremaggiore, l’attore regista corre ai ripari scegliendo come set cinematografico de “La Scelta” l’agro di Ascoli Satriano. Difatti alcune scene del suo film uscito nelle sale lo scorso 2 aprile sono state ambientate nella città dei Grifoni. L’attore e regista ascolano ha scelto una masseria nelle campagne vicine al suo paese natale come ambientazione per alcuni “ciak” della pellicola -liberamente ispirata alla commedia “L’innesto” di Luigi Pirandello- che vede come protagonisti Raul Bova, Ambra Angiolini, Valeria Solarino e lo stesso Placido. Ad aver ospitato Placido e la sua troupe, è stata la masseria di proprietà della Congrega di Santa Maria del Soccorso, in località Boschetto. Già a Bisceglie, il regista aveva portato una trentina di giovani comparse di Ascoli, oltre che affidare una piccola parte anche all’attore foggiano
Enzo Marchetti. Il “ritorno a casa” di Placido per girare le nuove scene rappresenta una piccola “festa” per la cittadina del Preappennino daunio. «Con grande soddisfazione ha spiegato l’attore-regista ho girato dalle mie parti, mettendo in evidenza lo spettacolo naturale nascosto nei panorami e nelle ampie distese». «Siamo orgogliosi di poter contribuire all’ultima opera di Placido – dichiara il sindaco di Ascoli Satriano, Nino Danaro. Quest’iniziativa si interseca con molteplici linee di azione per la valorizzazione e promozione del territorio di Ascoli Satriano». L’amicizia tra Danaro e Placido è particolarmente consolidata da anni di frequentazioni che hanno portato lo stesso attore a sostenerlo anche durante la sua ultima campagna elettorale. L’esito della scelta e i panorami ascolani saranno un ottimo spunto continuare a coinvolgere Ascoli Satriano nelle opere del maestro Placido. Colomba Prencipe
o n i v o B e o l e g Colan o t t e f r e p o i n o matrim D
opo anni di militanza nel Bovino Independent Short Film Festival, Francesco Colangelo torna nella sua città natale con una troupe cinematografica. Difatti, Bovino torna ad essere la location preferita per girare produzioni da grande schermo. Ad inizio aprile il borgo più bello dei Monti Dauni ha ospitato una serie di attori e registi che realizzeranno il cortometraggio “Promiseland”, prodotto da Giampietro Preziosa e Marco Puccioni per la Intthefilm in collaborazione con la Regione Puglia, con la regia di Francesco Colangelo. Tra gli attori protagonisti del corto, Valeria Solarino, Giulia Michelini e Massimo Frateschi. Tutto
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si concentra su Rocco, un ragazzino taciturno ed introverso, forse a causa della mancanza della figura paterna ma anche perchè il bambino soffre di problemi respiratori: una forma d’asma dovuta alle polveri presenti in città. La madre, spinta dall’amore e dalla preoccupazione per la salute del suo bambino, decide di tornare nel paese in cui è nata e dove ha trascorso l’infanzia: la Puglia e quindi Bovino. «Lavorare tra Bovino e la mia Capitanata – racconta Francesco Colangelo – è un lavoro facile. Le location hanno già un valore incredibile di paesaggi, colori e volti che rendono molto più agevole il lavoro della troupe. Qui a Bovino conservo il mio cuore ma non solo. Proprio da questo piccolo comune vorrei far ripartire una vera stagione per promuovere i Monti Dauni attraverso il cinema».
‘Ultima Fermata’ non per Rocchetta Al cinema il Film di Giambattista Assanti con Claudia Cardinale
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rande debutto per Ultima Fermata, l’opera prima di Giambattista Assanti, interamente girato in provincia di Foggia tra Rocchetta Sant’Antonio e Cerignola. Un vero successo apprezzato dalla critica francese prima e italiana poi. Il film prodotto dalla Genko Productions di Francesco Dainotti, a s s o c i a to con Silvia Bianculli, Enzo Iannone e Paolo Coviello, produzione esecutiva di Alessandro Verdecchi, distribuito dalla Stemo Production di Claudio Bucci e Rosa Chiara Scaglione e interpretato da Claudia Cardinale, Francesca Tasini, Sergio Assisi, Nicola Di Pinto, Salvatore Misticone e uno straordinario Luca Lionello. Alla a vant-premier del film, nella sede nazionale dell’ANICA a Roma, erano presenti un numeroso pubblico di critici
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Apprezzato dalla critica italo-francesce Ultima Fermata ora approda nelle piccole e grandi sale
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e cineasti tra cui il regista riceve il premio a Mario Martone, Gianfranco OffiCinem D’Angelo ed Enrico Montesano. Da Roma ai piccoli cinema di provincia per invertire la tendenza e promuovere un messaggio a misura d’uomo. Difatti dopo Roma il film è approdato a Lioni, Mirabella , Benevento, Avellino per poi arrivare a Napoli, Milano, Bari e Foggia. Nel Capoluogo Dauno l’associazione LiberaMente che ha coordianto il set su Rocchetta Sant’Antonio, ha organizzato un evento con la direzione della Città del Cinema, nella persona di Domenico Morsuillo, per accogliere Claudia Cardinale e Francesca Tasini e presentare alla stampa in maniera ufficiale il lungometraggio di Assanti. Il film indipendente, “Ultima Fermata”, ripercorre la storia lavorativa e sentimentale di un uomo, attraverso il racconto del figlio, che si è svolta lungo la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta. Il treno, oltre ad essere il simbolo della sto-
ria del paese dei Monti Dauni, nell’immaginario cinematografico, ha rappresentato un importante e sentimentale veicolo di vere emozioni. Le musiche del film sono composte da Paolo Jannacci, figlio del celebre Enzo. “Ultima Fermata”, dopo aver ricevuto grandi apprezzamenti dal pubblico e dalla critica dell’Off Camera International Festival of Indipendent Cinema di Cracovia, ha appena vinto due premi alla 19esima edizione del Terra di Siena International Film Festival. La giuria, presieduta da Antonio e Pupi Avati, gli ha infatti assegnato il Sanese d’Oro, il premio per il miglior film e il Log to Green Movie Award. Dai grandi ai piccoli con un premio alla carriera alla diva del cinema Claudia Cardinale nell’ambito del Concorso Officinema, organizzato a Rocchetta da 11 edizioni e conferito nell’evento tenutosi a Foggia lo scorso 17
Il Film girato tra Rocchetta, Cerignola e l’Irpinia
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ottobre e un premio speciale alla bravissima Francesca Tasini, protagonista femminile di Ultima Fermata, alla quale è andata la stele dauna, icona del premio OffiCinema tra gli applausi del folto pubblico presente. Apprezzata con commozione dal pubblico l’intensa interpretazione di Claudia Cardinale che ha presenziato la serata con la sua classica eleganza evidenziando le suggestive panoramiche dei luoghi raccontati dal film, impegnandosi, tra gli applausi, a ritornare per rivivere le emozioni vissute e a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione della tratta ferroviaria Rocchetta - Avellino, chiusa dal 2010. «Un vero risultato che inorgoglisce me e tutto il cast – spiega Giambattista Assanti – realizzato solo grazie alla disponibilità, ospitalità e impegno di Rocchetta Sant’Antonio, che oltre ad ospitare il set ha rapito i cuori di tutti noi a partire dalla Cardinale. Ci saranno sicuramente dei risvolti positivi per Rocchetta poiché chiunque ha avuto modo
d i vedere il film in anteprima è rimasto positivamente colpito e suggestionato dalla straordinarietà dei luoghi e dalla poesia dei paesaggi. Per questo motivo la prima proiezione in assoluto è stata fatta a Rocchetta all’interno di OffiCinema. Un modo per dire grazie a Rocchetta e Cerignola». Dello stesso avviso Claudia Cardinale che ha promesso di ritornare per apprezzare ancor meglio le location del film. «Ho vissuto dei momenti di molto belli e calorosi – ha raccontato Claudia Cardinale - Non mi sembrava di stare in un set ma in una grande famiglia dal nome Rocchetta. Ritornerò sicuramente prendendomi maggior tempo per vivere quei luoghi che sicuramente faranno grande questo film. La fotografia insieme alle musiche - racconta in esclusiva per Lo Struscio la Cardinale - sono le perle di questo film. Straordinariamente bella Rocchetta, l’ho detto anche in Rai - conclude la dive del cinema italiano - posti così sono difficili da trovare ed in questo film sono stati messi in evidenzia rispettando la bellezza
dei paesaggi e l’ospitalità della gente che li vive». «Ricordo con molta emozione quei giorni passati in provincia di Foggia - fa eco Francesca Tasini - Con Rocchetta è nato un bel rapporto, sia perchè questa è stata la mia prima esperienza con il cinema e soprattutto grazie alla calorosa accoglienza ricevuta in quei giorni». Positiva anche la critica cinematografica che ha plaudito all’opera prima di Assanti. Il Critico cinematografico e docente universitario Valerio Caprara lo ha definito un piccolo film che pensa in grande ed ha aggiunto «ho recepito una poesia che non è leziosa; in questo film c’è un ricordo che non è piagnucoloso, c’è un sentimento delle cose che è profondamente radicato alla terra che si percepisce a pelle dal lavoro di Assanti pur non avendo mai preso la Rocchetta - Avellino». Colomba Prencipe
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Il ‘metano’ da una mano ai Monti Dauni Pioggia di euro grazie alle royalties idrocarburi per Alberona, Ascoli, Biccari, Candela, Deliceto, S.Agata e Volturino
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iù di 9,6 milioni di euro per i Comuni di Alberona, Ascoli Satriano, Biccari, Candela, Deliceto, Sant’Agata di Puglia e Volturino, tutti in provincia di Foggia, destinatari negli ultimi anni di interventi per la ricerca di idrocarburi da parte delle imprese concessionarie. A tanto ammonta l’importo complessivo delle royalty corrisposte ai sette Comuni per gli anni dal 2008 al 2012. L’accordo che ripartisce la somma è stato siglato a Bari dall’assessore Sviluppo economico Loredana Capone, delegata alla sottoscrizione dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, e dai sindaci dei Comuni interessati, presente anche l’assessore all’Agricoltura Leonardo di Gioia. Più di 373mila euro sono destinati ad Alberona, oltre 767mila ad Ascoli Satriano, 1,7 milioni a Biccari, più di 696mila euro a Candela, oltre 2,4 milioni a Deliceto, supera gli 83mila euro la somma destinata a Sant’Agata di Puglia e gli 808mila quella per Volturino. Le spese di progettazione saranno anticipate dalla Regione con una somma di 700mila euro ripartita tra le sette Amministrazioni. “Attraverso le royalties arriva un importante contributo allo sviluppo di questi Comuni, al risanamento dei loro territori e al miglioramento della vita dei cittadini”, ha detto l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone. «Abbiamo lavorato attentamente con le sette Amministrazioni – ha sottolineato – affinché queste risorse fossero
destinate alle infrastrutture e ad ogni azione finalizzata allo Sviluppo economico. Grazie alle royalty che riceveranno, potranno migliorare le loro attività produttive, gli insediamenti industriali e l’ambiente. C’è voluto impegno e determinazione per arrivare a questo risultato, ma ce l’abbiamo fatta e oggi i territori destinatari per anni di ricerche vengono compensati con infrastrutture a servizio della collettività». Nel Comune di Candela sarà realizzato un terminale intermodale passeggeri meglio conosciuto come terminalbus che sarà realizzato nelle vicinanze dell’uscita del casello autostradale dell’A16; ad Ascoli Satriano una nuova viabilità e fogna bianca a servizio dell’Area Pip oltre a una nuova infrastruttura ICT. Nella città dei grifoni è in fase di valutazione la possibilità di realizzare una bretella che vada a bypassare il paese per la viabilità extraurbana, che collegherà l’area di Via Orta Nova con il Pozzello; a Deliceto sono in cantiere opere infrastrutturali a servizio delle attività economiche e del miglioramento ambientale; a Biccari gli interventi riguarderanno l’illuminazione pubblica con tecnologia a led e telecontrollo, il rifacimento marciapiedi nel centro urbano e la pavimentazione stradale; a Volturino sarà sistemata l’area mercatale; Aberona e Sant’Agata di Puglia faranno pervenire le loro proposte nei prossimi giorni. E nei prossimi giorni lo staff dell’assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese provvederà a quantificare
Sindaci al tavolo in Regione Alcuni momenti dell’incontro per l’accordo sulle royalties idrocarburi. Nella pagina precendente i sindaci Danaro, Gatta e Russo. A lato il progetto del terminalBus
le risorse delle royalty per gli anni successivi al 2012. «La sigla di un’intesa che libera risorse per i sindaci dei Monti Dauni tanto decisive – ha sottolineato l’assessore Piemontese – è il segno che la Regione Puglia si è davvero incamminata in quell’opera di “ricucitura dei rapporti tra centro e periferie” programmata dall’Amministrazione Emiliano. So che tutti i Comuni sapranno, adesso, restituire efficienza e responsabilità nella delicata fase della progettazione e della cantierizzazione degli interventi da realizzare con queste risorse». Una pioggia di euro che i comuni dovranno utilizzare unicamente per
infrastrutturare le cittadine del crinale preAppenninico e quindi che serviranno a mettere in sicurezza i paesi e a donare maggiore funzionalità ai centri urbani. «Una vera occasione per Candela di poter diventare la cittadella dei servizi al centro dei Monti Dauni - spiega il sindaco di Nicola Gatta. Il terminal Bus non è un’opera destinata a soddisfare le esigenze solo dei candelesi ma una vera porta di ingresso per i Monti Dauni capace di accogliere, informare e dare servizi alle migliaia di cittadini che ogni giorno fanno scalo in quest’area». Mirko Mastrogiacomo
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Sant’Agata diventa borgo della lettura Un’ulteriore traguardo per la “Loggia delle Puglie” che riesce a coniugare la cultura con le bellezze architettoniche e antropologiche
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rosegue e s’intensifica l’azione di promozione turistico/culturale del paese da parte dell’Amministrazione Comunale di Sant’Agata di Puglia. Dopo gli autorevoli attestati ricevuti in passato, come la “Bandiera Arancione”, marchio di qualità turistico/ambientale assegnato dal Touring Club Italiano, ed il riconoscimento ricevuto solo qualche mese fa dall’organizzazione internazionale “CittàSlow” che, grazie alle specificità locali, ha inserito Sant’Agata di Puglia nel circuito nazionale delle “Città del buon vivere”, da oggi la cittadina dei Monti Dauni da tutti conosciuta ormai col simpatico appellativo di “Loggia delle Puglie” entra a far parte anche del circuito dei “Borghi della Lettura”. La scelta di aderire al progetto culturale che ha come partner istituzionale l’AIB, l’Associazione Italiana Biblioteche, ed è promosso a carattere nazionale dal Centro Studi Storici e Sociali “V. Fusco” di Campobasso, è frutto soprattutto dell’attenzione che l’attivissimo Sindaco Gino Russo riserva alle iniziative che puntano
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a promuovere la praticabilità e la fruizione del patrimonio artistico storico e culturale del paese e che favoriscono, di conseguenza, la possibilità di ulteriori flussi turistici. Il progetto “Borghi della Lettura”, che si concretizza attraverso un’idea dei due molisani, Roberto Colella e Davide Vitiello, nasce appunto con il principale obiettivo di costruire un’offerta di turismo tematico, mettendo in evidenza quelle peculiarità locali in cui ambiente e cultura presentano caratteri di estremo interesse. A cominciare proprio dalle biblioteche dei comuni; ed ha tra gli altri validi obiettivi, la tutela del patrimonio finalizzato alla sua conoscenza, che poi è il proposito istituzionale di ogni intervento nel campo dei beni culturali, e il soddisfacimento diretto dei bisogni della comunità locale, con primario interesse alla crescita culturale che ha sempre implicazioni sociali ed economiche.
N. 18 del 24 ottobre 2015 Periodico d’informazione per giovani sull’intrattenimento e tempo libero dei monti dauni e della provincia di Foggia
Direttore responsabile Alessandro Gisoldi info@lostruscio.it
Direttore Editoriale Andrea Gisoldi redazione@lostruscio.it
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osa hanno in comune una libreria con tanti volumi sistemati con gusto in cassette colorate, e una cabina telefonica, con il suo vecchio telefono a gettoni, che per anni ha raccolto e custodito una somma di emozioni che viaggiavano veloci attraverso fili incantati e trovavano calore in quel piccolo spazio di riservatezza? Il Circolo lettori “Kelvin 310” di Santagata di Puglia una teoria ce l’ha, e l’ha voluta concretizzare trasformando proprio una vecchia cabina telefonica in una piccola biblioteca accuratamente impreziosita con decine di libri lasciati in libertà con lo scopo di continuare a tenere vivi proprio quei sentimenti passati ne-
gli anni in quel metro quadro d’intimità. Amori, inquietudini e sogni che ieri viaggiavano attraverso il cavo del telefono, e che oggi continuano a vivere nelle pagine di libri “liberati” e condivisi con altri. Un’alchimia d’amore, quella messa in atto dal Circolo Lettori Santagatesi, che vince la fredda logica della modernità; quello stesso progresso che con le vecchie cabine telefoniche dismesse rischia di portarsi via anche il ricordo di mille sentimenti narrati. Ed ecco che, allora, la pratica che lega la passione per la bellezza e la condivisione dei sogni con la cultura e la lettura, a Sant’Agata di Puglia oggi si scrive: BookCrossing e si legge “Bibliocabina”, ovvero una piccola biblioteca attrezzata per “liberare” storie
I componenti del Circolo Lettori Santagatesi realizzano una biblioteca con centinaia di libri ordinatamente sistemati in una vecchia cabina telefonica situata nella centrale piazza del paese. Ed è subito festa della lettura raccontate su pagine di libri letti e poi messi a disposizione di chiunque voglia condividerle. Il BookCrossing, che è un’iniziativa mondiale di distribuzione gratuita di libri che consiste proprio nella pratica di “liberare” libri abbandonandoli in giro affinché possano essere ritrovati e letti da altri, che a loro volta possono leggerli e farli proseguire nel viaggio, a Sant’Agata di Puglia ha trovato dimora in piazza XX Settembre proprio all’interno di una vecchia cabina telefonica, per l’occasione ripulita e allestita dal locale e attivissimo Circolo Lettori. Del resto, come recita una bella canzone di
Samuele Bersani, scritta e cantata lo scorso aprile in occasione dell’ultima Giornata Mondiale del Libro, “…le storie che non conosci non sono mai di seconda mano”, anche quando le stesse sono raccontate in libri letti da altri, appunto, e poi “abbandonati” per altri. Un gesto d’amore speciale, dunque, questo di Sant’Agata di Puglia, che crede fortemente nel valore della condivisione. Di libri, certo. Ma anche di sentimenti. Gli stessi che ieri viaggiavano sui fili del telefono di quella vecchia cabina telefonica, e che oggi continueranno il loro viaggio tra le pagine di qualche romanzo d’amore.
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L’Olio dei Monti Dauni tra problemi e virtù
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ella contrazione nella produzione dell’olio extravergine di oliva si parla da mesi, per i danni arrecati alla produzione dall’azione della mosca olearia e dalle bizzarrie del meteo e per il fenomeno dei furti di “oro verde”, diventato raro e quindi prezioso. La situazione della produzione di olio di oliva per quest’anno, quindi è drammatica: anche se la qualità rimane straordinaria, i dati confermano un prodotto poco al di sopra delle 160mila tonnellate, contro una media annuale di circa 470mila. Questo significa che manca circa il 70% del prodotto in Italia su un mercato globale che, contemporaneamente, ha perso qualcosa ma non certo così tanto. Tra le cause di questa riduzione le condizioni climatiche e l’attacco del batterio xylella. Un dato globale del bel Paese e sopratutto della regione Puglia che trova riscontri anche nell’area dei Monti
Dauni, dove le piogge di questi ultimi giorni rischiano di mandare a monte mesi di lavoUN ro e sacrifici già gravemente appesantiti STAGI da un 2014 nefasto. La strada maestra è SEGN puntare sulla qualità e non svendere il Il maltempo ha prodotto. Un percorso possibile solo grai raccolti ma si zie a partner di livello, che nel Preappensulla q nino dauno non mancano. Ed è proprio da questo angolo della Puglia che si può ripartire per fare qualità anche grazie alle certificazioni di qualità che già esistono. Tra queste l’olio extravergine d’oliva a DOP Dauno che si ottiene da olive provenienti dai lussureggianti oliveti che s’incontrano percorrendo i variegati itinerari della
“Daunia”. Dalle pregiate varietà - Peranzana, Coratina e Ogliarola - si ottiene un olio extravergine d’oliva di qualità, apprezzato per la sua fragranza e il suo sapore che lo privilegiano fra tutti gli altri oli vegetali. Com’è noto, l’olio extravergine d’oliva a DOP “Dauno”, per fregiarsi della Denominazione d’Origine Protetta, deve rispettare i parametri fissati dal disciplinare di produzione: le olive, NA raccolte a mano al giusto grado di matuIONE razione negli oliveti ubicati nel territorio NATA dauno, sono molite entro 48 ore per dare compromesso origine ad un olio che è sottoposto ad i può puntare un’attenta e rigorosa valutazione medianqualità te un’analisi chimico-fisica e organolettica da parte di un gruppo panel accreditato. Solo il prodotto che rispetta tutti i requisiti, che abbia un’acidità inferiore allo 0,6 %, può essere confezionato e riportare in etichetta la dicitura “Olio Extra Vergine d’Oliva a Dop Dauno”. Tra queste aziende abbiamo, a Delicato, l’antico Frantoio Ingegno che dal 1960 assicura al territorio qualità e bontà. Qui si producono i diversi oli extravergini, con diverse “varietà” d’olivo danno origine ad oli con differenti caratteristiche organolettiche. I Monti Dauni si difendono con le varietà di olivo “Ogliarola, Coratina, Rotondella” che danno origine ad un
olio dal profumo fruttato medio di oliva; il suo sapore dolce presenta una leggera nota di amaro e piccante, impiegato soprattutto per tutti i sughi, a crudo come nelle fritture raffinate ed in pasticceria. Uno standard qualitativo da difendere nonostante le avversità riscontrate in questi ultimi mesi. Due le principali motivazioni alla base della campagna di promozione dell’olio dei Monti Dauni. La prima è l’assenza del problema xylella che permette all’olio dauno di diventare unico rappresentante per la Puglia nel mondo e il secondo motivo è la straordinaria lavorazione, fatta ancora in maniera artigianale che garantisce al prodotto proprietà impossibili da trovare in coltivazioni intensive. Purtroppo il mercato non aiuta, se si vuol competere in quantità, difatti le olive allo stato attuale vengono vendute a circa 85 euro al quintale, lasciando un lieve margine di guadagno ai produttori. Se il trend sarà questo sulle tavole si porterà un olio che costerà non meno di 8 euro a litro (vista anche la bassa resa). Difendere il prodotto significa anche cercare mercati diversi dove poter piazzare il vero olio dei Monti Dauni senza dover incidere troppo sui produttori. Una scommessa aperta che si potrà dire vinta solo nel 2016 a conti fatti
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Fucacoste, Orsara al centro del mondo
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e radici della ricorrenza, la rilettura attenta della tradizione, lo spettacolo: sono questi gli elementi che, dal 30 ottobre all’alba del 2 novembre, caratterizzeranno l’annuale e attesissimo appuntamento con “Fucacoste e cocce priatorje”, l’evento più grande della Capitanata, capace lo scorso anno di portare a Orsara di Puglia 40mila persone in 48 ore. Non solo la notte dell’1 novembre, dunque, ma un intero fine settimana di iniziative, convegni, laboratori, attività per i bambini, teatro e concerti per conoscere, capire e vivere il giorno più luminoso dell’anno. Il programma, ora, è ufficiale. Il 30 ottobre, alle ore 18, in Piazza Mazzini si terrà “Aspettando i Fucacoste e Cocce priatoje”, convegno di presentazione delle manifestazioni. Sabato 31 ottobre, in Piazza San Pietro, alle 18 prenderà il via “Cuochi e Fuochi”, una gara di cucina orsarese per approfondire uno degli aspetti più importanti dei “Fucacoste”, il significato e le tipologie del cibo preparato e consumato durante la ricorrenza. Sabato 31 ottobre, inoltre, alle 21,
Convegni, mostre, spettacoli, concerti, visite guidate dal 30 ottobre all’1 novembre il Teatro Comunale aprirà il sipario su “L’ubriacone”, spettacolo teatrale della compagnia “I senza nome”. Alle ore 22, sempre sabato, le vie del centro cittadino saranno attraversate dalla musica itinerante dei “Colpi del Wazuka”. 1 NOVEMBRE, IL GIORNO E LA NOTTE DEI FUCACOSTE. L’evento vero e proprio, come sempre, comincerà dalla mattina dell’1 novembre. Già dalle ore 10, in Piazza San Pietro sarà attivo l’Info Point per la distribuzione del materiale informativo ai visitatori. Alla stessa ora, prenderà il via “Truccabimbi”, con animazione e attività per i più piccoli. Come ogni anno, anche stavolta si potrà partecipare ai laboratori per l’intaglio delle zucche. Le migliori opere saranno esposte in piazza e i loro autor i riceveranno un pre-
mio. Per coinvolgere i rioni storici orsaresi, quest’anno è stato organizzato “Nel fuoco della tradizione, 1° concorso di Fucacoste per quartieri”. Saranno valutati l’aderenza ai principali elementi della tradizione (la condivisione del cibo, l’ospitalità) e la bellezza e l’imponenza dei falò. AL RINTOCCO DELLA CAMPANA L’ACCENSIONE DEI FUOCHI. Il momento più suggestivo si vivrà alle ore 19: al rintocco delle campane della Chiesa Madre, saranno accesi i falò che illumineranno il paese. Da quel momento, avrà inizio la lunga notte dei Fucacoste e cocce priatorje (Falò e te-
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ste del Purgatorio), con l’apertura degli stand enogastronomici, la parata di giocolieri, artisti di strada e mangiafuoco dei Liubo. Alle 20.30 cominceranno gli altri spettacoli itineranti che vedono protagonisti la Contourband e il gruppo folk La Pacchianella. Alle 22 e, più tardi, alle 23.30, nel piazzale di via Madonna della Neve si terranno i concerti de Il Laboratorio del Grigio e de La Municipale Balcanica. IL RITORNO DELLA PROCESSIONE DELLE ANIME. A mezzanotte, dopo anni di oblio, tornerà a calcare le vie di pietra del paese “La processione della Confraternita delle Anime del Purgatorio sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie”. I confratelli incappucciati, completamente vestiti di bianco, si avvieranno dall’antica Chiesa dei Morti e attraverseranno il paese accompagnandosi, come vuole la tradizione, alle anime dei defunti. La processione della mezzanotte dell’1 novembre è un’usanza che, secondo le fonti più accreditate, risale al diciottesimo secolo. E’ una tradizione che ha più di 300 anni. Gli incappucciati, con loro, portavano delle zucche-lanterna. QUANDO? L’1 NOVEMBRE. La notte dei Fucacoste è quella che va dalla sera dell’1 novembre all’alba del giorno seguente. Molti si confondono, immaginando si tratti di Halloween: niente di più sbagliato. Sui social sarà lanciato l’hashtag #quinonèhalloween. La notte dei falò è diversa non solo nei significati e nello spirito che la caratterizzano ma anche per ciò che attiene al momento in cui si celebra: Halloween si svolge la notte del 31 ottobre, la notte dei Fucacoste, invece, va in scena 24 ore dopo. Il ‘quando’ è molto importante anche da un altro punto di vista. Per godersi appieno l’evento, è importante essere in paese già del mattino dell’1 novembre o anche prima, e lo è per almeno 2 motivi: fare il proprio ingresso nel borgo prima che lo stesso sia chiuso al transito delle automobili per motivi di sicurezza (di solito accade attorno alle ore 21, in ogni caso dipende dal flusso e dalla quantità di automobili in entrata); vivere l’attesa, la preparazione, la vera e propria trasformazione del paese man mano che si avvicinano il tramonto e i rintocchi delle campane che danno il via all’accensione dei fuochi.
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Un ascolano alla conquista llone d’Oro el PaLuongo, dMassimo calciatore del QPR e della nazionale australiana, è stato inserito nella lista dei 59 candidati al titolo.
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no degli appuntamenti annuali più importanti del calcio europeo è senza dubbio quello organizzato congiuntamente dalla rivista France Football e dalla FIFA per l’assegnazione del Pallone d’Oro, il riconoscimento individuale più ambito dai calciatori che militano nei campionati del vecchio continente. Johan Cruijff, Michel Platini, Marco Van Basten, Roberto Baggio, Ronaldo Luis Nazario Da Lima e Fabio Cannavaro (al culmine del Mondiale vinto nel 2006 dalla nostra nazionale) sono solo alcuni dei campioni che l’hanno vinto in passato. Negli ultimi anni, però, sul premio si è consolidato un vero e proprio duopolio, dovuto allo strapotere dei goleador Lionel Messi (Barcellona) e Cristiano Ronaldo (Real madrid) che si alternano sul gradino più alto del podio da ormai sette stagioni, in virtù di una classe ed un quantitativo di trofei conseguiti -con i rispettivi club- oggettivamente ineguagliabili. Ma quest’anno la musica potrebbe cambiare ed il Pallone d’Oro potrebbe
finire in una bacheca del Subappennino Dauno: si, perché tra i due contendenti potrebbe inserirsi un terzo incomodo certamente meno noto ai salotti dorati del milionario jet-set calcistico ma ugualmente capace di rientrare nella lista dei 59 probabili vincitori finali a danno di fuoriclasse del calibro di Gigi Buffon, Mauro Icardi, Thiago Silva, Mario Götze e Gonzalo Higuain, tutti (abbastanza discutibilmente, in verità) esclusi dal novero dei candidati. Si tratta di Massimo Luongo, centrocampista ventitreenne nativo di Sidney ma originario di Ascoli Satriano che diede i natali a papà Mario, poi emigrato in Australia dove vive tuttora. Il giovane talento, attualmente in forza al Queens Park Rangers, club inglese che milita in Championship (la Serie B inglese), ha meritatamente ottenuto la prestigiosa nomination grazie al trionfo ottenuto con la sua nazionale australiana, condotta alla vittoria nella Coppa D’Asia a suon di giocate d’alta classe e gol spettacolari, come quello siglato nella finale vinta contro la
Il papà, emigrato in Australia da ragazzino, è nativo di Ascoli Corea del Sud. Nato a Sidney il 25 settembre 1992, ultimo di tre fratelli, Massimo Luongo cominciò la sua carriera nel Leichhardt Sidney Tigers Football in cui completò tutta la trafila delle giovanili per poi trasferirsi in Inghilterra, appena maggiorenne, tra le fila del Tottenham. Dopo un paio di esperienze nelle serie minori, ad Ipswich e Swindon, il ritorno nella capitale, quest’anno, stavolta nel Queens Park Rangers, all’indomani del successo da protagonista in Coppa D’Asia, con la medaglia d’oro di squadra ed il riconoscimento individuale come miglior giocatore del torneo. Dal trionfo con i colori della nazionale all’inserimento nella lista dei 59 migliori calciatori del continente, accanto a fenomeni come Ibrahimovic, Lewandowski, Messi e Ronaldo il passo è stato breve. Probabilmente il giovane Luongo non riuscirà a portarsi a casa il Pallone d’Oro ma un primato l’ha già ottenuto: nessun calciatore originario della provincia di Foggia era riuscito a concorrere per quel titolo. Ed in attesa che il Foggia di De Zerbi faccia il resto, è il sintomo che il calcio di Capitanata sta per tornare sui palcoscenici che contano. Francesco Brescia WIFI AREA
A Candela il calcio si tinge rossonero
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a Maroso Candela da quest’anno sarà affiliata al Foggia calcio, il progettoprogiovani si concretizza con il massimo dei riconoscimenti. Infatti nuove figure professionali si affiancheranno allo staff candelese per promuovere la crescita dei giovani calciatori iscritti alla scuola calcio e alle squadre “Giovanisimi” e “Allievi”. Alla corte di Rosario Tucci (nella foto in alto) è arrivato (su segnalazione dello staff tecnico del Foggia Calcio) Giuseppe Zelano ex giocatore rossonero che ha iniziato a guidare la preparazione atletica dei giovani candelesi. «Questo progetto nasce con il fine di promuovere un calcio sano divertente per i nostri ragazzi.- Sottolinea il presidente Tucci - Quindi credo che questa grande opportunità deba essere colta da tutti i ragazzi e le famiglie di Candela e dei paesi limitrofi, aspettiamo chiunque abbia voglia di crescere con una grande prospettiva davanti!»
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