rassegna stampa del 18 settembre 2020

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Rovigo

VENERDÌ — 18 SETTEMBRE 2020 – IL RESTO DEL CARLINO

Verso le regionali

Toninelli punta il dito sulla Lega «Treni, Polesine dimenticato»

Amidei pensa alle politiche «Io ci sono»

Con la candidata dei 5 Stelle Suman, il senatore denuncia la situazione critica dei trasporti su rotaia

«Vorrei portare avanti il lavoro iniziato nel 2014 e interrotto nel 2018»

Ieri il senatore Danilo Toninelli è sbarcato nella stazione di Rovigo. Ad attenderlo Micaela D’Aquino e la candidata dei Cinque Stelle Elena Suman. Forte la denuncia sulla situazione critica della viabilità su rotaia di Rovigo. La candidata si è concentrata sull’allegato dove il Polesine è stato coinvolto in un’unica clausola che interessa la sola velocizzazione della tratta AdriaChioggia. «A Rovigo – ha detto – non ci sono linee ferroviarie regionali efficienti e quelle esistenti sono oggetto di continui tagli nelle percorrenze, con disagi per i pendolari». La linea Verona-Rovigo-Chioggia è stata classificata da Legambiente come una delle dieci peggiori linee ferroviarie d’Italia. «A livello governativo – conferma Toninelli – sono stati stanziati fondi per le tratte ferroviarie. Nonostante questo, il territorio del Polesine

L’ex senatore di Fratelli d’Italia, Bartolomeo Amidei, non sarà in pista alle regionali. Perché ha deciso di fare un passo indietro? «Mi sono fermato per un motivo preciso, c’era il coordinatore del partito Daniele Ceccarello che voleva candidarsi per Venezia, era inutile mettermi in corsa con lui» In tempi di grande concorrenza tra candidati, il suo è un gesto in controtendenza? «E’ stata una scelta concordata con Ceccarello. In virtù della sua storicità nel partito, ho ritenuto opportuno farmi da parte per lasciargli il posto nella corsa per un posto a Palazzo Balbi. Riconosco il valore delle persone che hanno creduto in Fratelli d’Italia fin dalla prima ora» Punta sulle prossime politiche? «Fin d’ora sono disponibile a candidarmi. Vorrei completare

Danilo Toninelli in stazione con Micaela D’Aquino e Elena Suman

è abbandonato. Per le infrastrutture sono stati previsti ampliamenti solo nel nord del Veneto». Tra gli ultimi interventi fatti a fine luglio 2019 dal ministro delle infrastrutture, Toninelli ha portato al comitato interministeriale di programmazione economica un’infinità di opere da sbloccare, anche ferroviarie.

Non solo il contratto della rete ferroviaria è stato sbloccato e aggiornato, ma sono stati anche stanziati i soldi. «Sono le Regioni – precisa – ad avere discrezionalità per gestire i soldi nelle infrastrutture. Purtroppo i piccoli centri vengono tenuti al margine dalla Lega». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Bartolomeo Amidei

il lavoro iniziato nel 2014 e interrotto nel 2018» Lei ha fatto lo stesso percorso politico di Cristina Folchini, anche lei candidata per Fdi alle regionali: siete usciti da Forza Italia. Perché questa decisione? «La ritengo una strada inevitabile. Quando nel 2017 abbandonai Forza Italia dichiarandone l’inizio della fine, sembravo il solito parlamentare che cambia casacca. Invece poi mi riconobbero il fatto di avere colto bene che era iniziata la via del declino per Forza Italia» Tra le liste della coalizione, quale le piace di più fermo restando la bandiera di Fratelli d’Italia? «Pur votando chiaramente Fratelli d’Italia, nella coalizione quella che reputo migliore è la lista Zaia». g. r.


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IL GIORNALE DI VICENZA Venerdì 18 Settembre 2020

VENETO

ILREPORTSULVIRUS.Calanoipositiviattuali,altreduevittime

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

Con11.500tamponieseguiti,ilVenetoierihascopertoaltri135nuoviinfetti,concresciteierisoprattuttoaVeronae Treviso,magraziea160nuovinegativizzatialvirusilcontodegli“attualmentepositivi”èscesodi27unità(elepersonein isolamentosegnano-86).Iricoverinegliospedalicresconoinvece di5unità,mentrecisono2vittimeaVenezia eRovigo.

GLISFIDANTIDIZAIA. Lorenzoni candidatodi Venetochevogliamo, Pd, Verdi,Sanca, +Europa

«Aperturaeintegrazione EpoialVenetoserve competenzascientifica»

Chiè ETÀ:Domani compirà54 anni.È natoa Padova STATOCIVILE: Sposato contrefigli POLITICA:Haesordito comecivicoalle comunali: siè dimessodavice sindacoperleregionali. PROFESSIONE:docente universitario

Il docente universitario, bloccato per il Covid, su banche, Pfas e sanità: «Adesso non si può più sopportare la latitanza di un decisore politico» Cristina Giacomuzzo

Il tampone positivo, l’isolamento, lo svenimento in diretta social e il ricovero nel reparto di Malattie Infettive a Padova. Arturo Lorenzoni è stato dimesso da alcuni giorni, ma ancora è in quarantena, lontano dai suoi familiari. I medici gli hanno imposto di non affaticarsi perché col Covid-19 non si scherza. Quindi, niente confronti elettorali. Ma una chiacchierata per farsi conoscere un po’ meglio dai vicentini in vista del voto di domenica, si può fare. Lorenzoni,intanto,come sta?

Dopo 10 giorni di febbre alta sono debilitato. Ma sto meglio. All’ospedale sono stato sottoposto alla trasfusione di sangue con gli anticorpi dei guariti.

Ai negazionisti senza mascherinachesisonoriunitinellasuaPadovapochigiornifa, cosadice?

Mi chiedo come si possa essere credibili quando non c’è un rappresentante della comunità scientifica che supporta il tuo punto di vista. Io sono molto razionalista. Se ci sono gli strumenti conoscitivi dobbiamo usarli. Ci vuole coraggio a sostenere certe tesi... Come ha trovato la sanità venetachel’ha curata?

La nostra sanità ha dei poli per acuti, come quello dove sono stato ricoverato, che sono di assoluta rilevanza internazionale. La mia esperienza è positiva: hanno unito professionalità e umanità. Per lei come è stata gestita l’ emergenzaCovid-19?

La vera diga alla diffusione

del contagio è stata medicina del territorio: i medici base hanno fatto la differenza. In Lombardia si è indebolita la rete e così le persone si sono riversate negli ospedali. Qui ha salvato la struttura costruita dagli anni ‘70 che, ricordiamolo, era in corso di smantellamento da parte della Lega. Quindi la sua priorità sulla sanitàè ilpubblico. Epoi?

Va migliorata la razionalizzazione della rete sul territorio. Non si può investire solo nei poli per acuti come fatto fino ad ora. Torniamoalei:daprofessoreuniversitarioa vicesindaco diPadova e ora candidato alla presidenzadellaRegione.Cosal’haspinta adaccettareunasfidacontroZaia, una sorta di Everest da scalarevistoil grandeconsenso?

Beh, sull’ Everest possiamo

discuterne. Zaia ha consenso, vero. Ma il quadro ha più cornice che contenuto. Dopo tanti anni di lavoro come consulente per la politica sulle energie per l’ambiente mi sono reso conto che non bastava più solo il mio impegno come docente. C’è bisogno della competenza scientifica per mettere in atto politiche efficaci. Serve una forte capacità di visione che, dopo 20 anni di esperienza a diversi livelli nazionali, europeo e locali -, ho accumulato per affrontare i bisogni economici, sociali e ambientali. Poi è fondamentale il dialogo. Ma non è riuscito a creare una unica coalizione con tutto il centrosinistra.

Mi dispiace di non essere riuscito ad aggregare tutte le forze in campo, ma sono scattate dinamiche che ricondurrei a elementi personali più che politici e quindi mi sono dovuto fermare. Lei è un civico. Come sono i rapporticonilPd?

L’aggregazione del mondo democratico non può prescindere da un Pd forte e dal mondo civico, altrettanto for-

Luisetto? Solo uno scivolone inbuonafede Ilcentrosinistra sipresentadiviso perpersonalismi

AUTO:Honda Insight ibrida COSAHA FATTO DURANTEILLOCKDOWN: «Davicesindacoc’era da lavorare.Appena posso vadoinmontagna.Mi piacela bici.Ilrugby è statola miascuola divita»

ArturoLorenzoni,54 annidomani,è stato vicesindaco diPadova

te, che unisce le voci effervescenti del territorio: uno non può fare a meno dell’altro. Nel Pd ho trovato grande capacità di visione e anche di fare un passo indietro per la mia candidatura per un progetto più ampio.

ma è valido e i risultati arriveranno.

Ci sono parecchi mal di pancia tra i dem per non aver espresso un candidato interno. Come vede il caso Luisetto (ha ricordato aglielettorichesipuòvotareZaiaedarelapreferenzaauncandidatodiun’altra coalizione,ndr)?

E sui nodi del vicentino: sblocco dellaPedemontana ePfas?

Non è un caso: si è trattato di uno scivolone da parte di una persona in buona fede. Con Luisetto sto lavorando molto bene. Noncivolevalasuamalattia:l’ha bloccatanelmomentopiùdelicato di una campagna elettorale. Quantoinciderà?

Non saprei. So che era difficile prima, e poi lo è diventato molto di più fare conoscere ai veneti chi sono e il progetto a cui abbiamo lavorato. Ma rimango fiducioso. Il program-

Unacosa che criticaa Zaia?

L’immobilità. E infatti le chiedo: mi dice una cosa buona che ha fatto Zaia per lei negli ultimi 5 anni?

Sulla Pedemontana Zaia ha caricato sulla Regione un maxi debito per 39 anni. Quella ricontrattazione, dal punto di vista tecnico, è folle. I Pfas? Ma quanto ci ha messo la Regione prima di arginare quella situazione? In zona rossa la gente non è arrabbiata con Zaia. È infuriata. La politica di Zaia ha un solo fine: la gestione del consenso. Non risolvere i problemi. Comevedeilpercorsoperl’autonomia?

Ho votato al referendum che, ricordo, aveva un altro quesito: l’autonomia di Belluno. Su questo la Regione nulla ha fatto. L’autonomia che

sbandiera Zaia è uno slogan non una reale forma federalista. E il centralismo veneziano si sta già concretizzando con l’Azienda Zero in sanità. Il ministro Boccia, invece, sta andando nella direzione giusta. Chevisionedel Veneto futuro?

La destra ha una visione di chiusura. L’economia veneta va invece integrata in Europa e il fatto che i nostri ragazzi fuggano è il segnale più evidente della necessità di cambiare. Il tessuto produttivo va sostenuto e deve poter fare squadra con banche, fiere e logistica integrata. E non si può dire: non è compito mio. È compito della politica difendere gli interessi delle persone e, con queste, le banche del territorio. È compito della politica aiutare a fare squadra e a innescare dinamiche positive, vedi Aim-Agsm. Il Veneto non può più sopportare la latitanza del decisore pubblico. • © RIPRODUZIONERISERVATA

COLPI BASSI VERSO IL VOTO. Il presidenteha dovuto ripristinarei social

HackeratoilprofilodiZaia Insulti e minacce a Sbrollini Lasenatriceannuncia quereledopogliattacchia leieallaministraVillanova «Offesedadestraesinistra» «Sono stato vittima di hackeraggio su Whatsapp e sul mio profilo Instagram». Lo ha denunciato pubblicamente ieri mattina il presidente del Veneto, Luca Zaia (reduce il giorno prima da un incontro a sostegno del sindaco veneziano Luigi Brugnaro), con un post sul proprio profilo Facebook. «Ho ripristinato i social e il numero telefonico ha rassicurato - ma al momento non riesco a ricevere messaggi Whatsapp». L’attacco quindi ha messo in crisi soprattutto il profilo social

LucaZaia eLuigi Brugnaro

DanielaSbrollini,TeresaVillanova

Whatsapp del governatore, che si è accorto di essere bloccato e su Facebook è stato subito inondato di solidarietà dai suoi fan per l’attacco subito: ha dovuto ristabilirlo da zero, mentre per Instagram (399 mila follower) il danno è stato poi superato.

Vittima di attacchi criminali in campagna elettorale anche la candidata presidente Daniela Sbrollini di Italia Viva, che aveva postato sui social il suo incontro con la ministra alle Politiche agricole Teresa Villanova, giunta in Veneto a sostegno della cam-

pagna elettorale renziana: «Insulti alla persona, alla donna e alla politica espliciti e razzisti, che lasciano senza parole». Dopo la pubblicazione sono arrivate «parole sessiste e inviti alla morte, con epiteti espliciti che non lasciano spazio alle interpretazioni» e che, sottolinea Sbrollini, «dobbiamo denunciare perché chiunque sia il bersaglio, ancor più una donna, è aberrante e al limite della civiltà». Sbrollini ricorda che al contrario la sua campagna elettorale è stata costruita «nel segno gentilezza di linguaggio e modi e non andando contro l’avversario. L’orrore che scrivono nei miei confronti e verso Teresa Bellanova è l’esempio più esplicito di quello che sta succedendo verso me sin dal 4 luglio, con insulti e attacchi da sinistra e da destra». Sbrollini sottolinea la mancata solidarietà degli altri candidati e annuncia querele e denunce. • © RIPRODUZIONERISERVATA


2 • 17 settembre 2020

A TRE GIORNI DALLE ELEZIONI REGIONALI

Bozza alza la polemica. Venturi la schiaccia La partita forse verrà disputata all’Agsm Forum col 25% del pubblico: decisione a ore La Lega di pallavolo di Serie A, in collaborazione col Comune di Verona e la Bluvolley, aveva pensato di organizzare in Arena la finale di Supercoppa maschile, in programma il 25 settembre. I sopralluoghi e le questioni tecniche sono andati avanti per settimane, sembrava che la cosa fosse fattibile, le immagini sarebbero finite in tutto il mondo, la pallavolo italiana e la città avrebbero avuto una vetrina di grande prestigio. Domenica, invece, il sindaco Federico Sboarina e l'assessore allo Sport Filippo Rando, che alla partita nell'anfiteatro avevano creduto parecchio, hanno ricevuto la telefonata del presidente della Lega, Massimo Righi, il quale gli ha comunicato che per motivi legati all'umidità e alla scivolosità del terreno di gioco gli atleti sarebbero stati a serio rischio di infortunio. L'esperimento di Vicenza, dove le donne del volley hanno giocato in piazza dei Signori, non ha dato esito positivo. Quindi il cambio di sede per la finale degli uomini. All'amministrazione cittadina non è rimasto che riferire la decisione dei vertici nazionali del volley. Ma il consigliere comunale Alberto Bozza, candidato tosiano nella lista di Forza Italia, si è scagliato contro Sboarina e Rando (anche lui candidato, in Lista Zaia): «Si tratta dell'ennesima promessa non mantenuta. Niente finale di Supercoppa in Arena. Ancora una volta la città paga i fallimenti di questa amministrazione. Si tratta di una nuova occasione mancata per Verona». All'organizzazione dell'evento, diceva-

L’Agsm Forum, Bozza e Venturi

mo, avrebbe partecipato in prima linea la Bluvolley, che per bocca del direttore generale Fabio Venturi ha risposto senza girarci attorno: «Leggiamo con amarezza che la partita che avrebbe dovuto disputarsi in Arena è diventata argomento da campagna elettorale. Spiace dover scendere su questo campo: ci troviamo sicuramente meglio su quello di gioco, il taraflex.

L'umidità che potrebbe depositarsi sulla superficie», ha sottolineato Venturi, «essendo un evento all'aperto, come ci ha insegnato la partita di Vicenza non ci permette di garantire l'incolumità dei giocatori. La certezza di azzerare l'umidità non la garantisce alcuna strumentazione o soluzione tecnica, nonostante i diversi progetti testati di giorno e di notte.

Credo», ha concluso il d.g. della Bluvolley, «che in questo momento avremmo bisogno di sostegno, e non di polemiche. Non solo noi, ma tutto lo sport e tutta la città». La finale potrebbe comunque disputarsi a Verona all’Agsm Forum in presenza del 25 per cento degli spettatori. In queste ore la Bluvolley e il Comune attendono la risposta della Regione Veneto.

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VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 LA TRIBUNA

TREVISO

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Verso le elezioni regionali Per il leghista tre mandati da consigliere, poi la delega al Turismo «Il consenso per Luca è traversale, arriva anche dal centrosinistra»

Scarpa, 23 anni, è indipendente nella lista del Partito democratico «Una rete di metropolitana è fondamentale per studenti e lavoratori»

Caner il veterano «L’aeroporto Canova tornerà a far volare»

L’esordiente Rachele «Non rassegniamoci all’impero di Zaia»

a vent’ anni è in Regione: tre mandati da consigliere (e uno da capogruppo), per poi ricevere la delega al turismo e all’attuazione del programma da parte del govenrtore Zaia. Federico Caner, 48 anni, da poco padre di Adele, è il veterano trevigiano in Regione. Nel 2015 non aveva corso. Ora è tornato in lista, e in Lega, su diktat del partito. «Credo che queste siano polemiche che piacciono a molti ma che non rispecchiano quello che è lo spirito di una squadra. Siamo tre liste, più gli alleati Fi e Fdi, ma di fatto sono l’espressione di un solo Dna, un solo grande gruppo che si riconosce in una scuola amministrativa prima ancora che politica, quella di Zaia, e prima ancora di Gentilini: territorio, ascolto dei cittadini, attenzione continua, concretezza». In realtà, visto il clima interno, c’è chi vede quasi delle primarie, in questo voto, per la neo Lega del Veneto: sarà salviniana o zaiana? «Non è affatto così. La competizione interna c’è sempre stata, storicamente. E credo che i risultati prodotti diano sotto gli occhi di tutti. È stressante, tanto più in questo anno così particolare, in cu sono saltati tempi e abitudini consolidate, anche per la campana elettorale» Scusi, ma proprio i diktat del partito di Salvini hanno finto per colpire, almeno in questa fase , la lista Zaia. «Lo scontro piace a voi giornalisti, ma non è nelle cose. Io li vedo andare d’amore e d’accordo, su due piani distinti,. Zaia pensa al suo Veneto, e soprattutto all’autonomia. E Salvini ha tutto l’interesse ad assi-

a 23 anni, corre da indipendente nella lista del Pd, per Arturo Lorenzoni. Rachele Scarpa, volto nuovo del centrosinistra, studia lettere antiche a Padova – tesi su Pagliarani e “La ragazza Carla” – e comincerà la magistrale. Alle spalle, le esperienze nella Rete Studenti Medi e con le Sardine. Perché la “ragazza Rachele” ha deciso di correre? «In questi 23 anni non ho visto nulla di diverso dalla Lega, in Veneto. Sono cresciuta con una certa idea di Regione che proliferava attorno a me, non voglio rimanere in un Veneto dove la sanità è eccellente ma viene bistrattata, il territorio viene distrutto e cementificato. E dove istruzione e cultura non sono una priorità e dove i ragazzi se ne vanno» Le priorità per Treviso e la Marca? «La mobilità è questione chiave, il metro di superficie è stato abbandonato; decisione gravissima, siamo in forte ritardo. Una rete di metropolitana è fondamentale per studenti, lavoratori e anziani; va ripresa e realizzata. E basta con il consumo di suolo». E altre questioni legate ai giovani come lei? «Il diritto allo studio va ripensato. Ci sono ancora pochi laureati, ma credo sia necessario superare la logica del buono scuola che può essere un incentivo per una fascia di famiglie. Bisogna ragionare su trasporti, caro libri, accesso ai servizi, borse di studio». Qual è il suo obiettivo per una elezione che si presenta oggettivamente difficile, se non proibitiva? «Di fare un bel percorso, e gettare le basi per cominciare

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Gli amici piangono la scomparsa del poeta

NICO NALDINI Maestro e amico indimenticabile che per sempre vivrà nella bellezza dei suoi scritti. L'ultimo saluto verrà dato sabato 19 settembre alle ore 11, all'ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Treviso, 18 settembre 2020 C.o.f. srl - Ag. Pasini - Tel. 0422 543342

curarla nel momento in cui il centrodestra andrà al governo. Questa è la base di un’intesa. Zaia ce l’ha detto chiaramente: l’autonomia è la partita prima dei prossimi anni, bisogna concretizzare il voto dei veneti». Si prevede un consenso bulgaro per Zaia. Le ragioni, secondo lei? «La risposta del veneto al Cobid 19 è stata un modello internazionale. Ma è anche l’ultimo atto di un un’amministrazione presente, che risponde alle esigenze dei cittadini, sempre nel nome di quel buongoverno che ricordavo prima. E la riprova è che il consenso è traversale, arriva a Zaia anche da pezzi importanti del centrosinistra. E poi, lo vediamo quando andiamo sul territorio: tante richieste, ma c’è chi ti chiede come dare una mano, ti spinge e sostiene. Vuol dire che hai lavorato bene, in questi anni. E stando a contatto con il popolo tocchi queste cose con mano». Quali le priorità, per Treviso e la Marca? «Il mio slogan “facciamo volare il Veneto” non è casuale. L’aeroporto Canova, per Treviso, è un volano primario, deve riaprire il prima possibile, per economia e turismo. Chiaro che riapre se Venezia torna a regime, e se riprendono i voli: ora il Marco Polo è al 40%». Da assessore uscente al turismo, è ottimista? «Sempre. E non ci possiamo permettere un altro lockdown. Dobbiamo ripartire, e rilanciare la promozione del territorio: prima della pandemia, la Marca era l’unica provincia con crescita turistica a doppia cifra. Un record». Una questione dolente, per la Marca, è la viabilità.

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Federico Caner

«La Pedemontana è imminente Ora concentrarsi sul quarto lotto della tangenziale, opera fondamentale» «La Pedemontana è imminente, ora ci si dovrà concentrare, capoluogo in primis, sul quarto lotto della tangenziale; bisogna discuterne con Anas, è un’opera fondamentale risolverebbe i problemi di mezza provincia. Si può fare». Un altro tema che le sta a cuore? «Sono due: occupazione e scuola, Va garantita la sicurezza: la regione è l’unica ad aver messo in campo un manuale operativo, insieme ad ufficio scolastico regionale ed enti locali. Dobbiamo evitare ogni psicosi, per ripartire». — A.P.

a cambiare qualcosa, le previsioni non sono buon per noi, ma credo fortemente in questa esperienza, dopo le elezioni non si sparisce, si continua a lavorare per un’alternativa a Zaia e alla Lega». Che avranno un consenso bulgaro, dicono i sondaggi. «Non tutti i veneti sono rasseganti all’impero di Zaia, e non tutti ne sono innamorati. Bisognerà essere in grado di prenderci responsabilità di governare e dimostrare che ne siamo capaci» Forse è più complicato, con un centrosinistra diviso. «È evidente che in Veneto il lavoro da fare sia più complesso, ma non ritengo ci sia un errore solo che ha portato a questa situazione. Da un lato Zaia ha avuto vantaggi impressionanti, e continua la sua propaganda, anche con diari nelle scuole. E dall’altro, se è molto bravo nel comunicare, nasconde i suoi errori e naviga a vista sopra la sue contraddizioni. Ma i nodi verranno al pettine, dal dissesto idrogeologico all’ambiente, dove ha grandi responsabilità per scelte sbagliate compiute sulla pelle di noi veneti». Da dove può ripartire il centrosinistra? «Dalle cose che non funzionano, e ce ne sono davvero diverse. Dalla partecipazione, molti ragazze e ragazzi hanno voglia di fare e di impegnarsi: sono fiduciosa. Nè voglio illudermi con la bolla dei social, ma lì emergono istanze, messaggi, attese. Non c’è un pensiero unico». A proposito, l’affluenza: i giovani voteranno? «Temo un’affluenza bassa, il coronavirus spaventa, ma non è vero che i giovani siano

Rachele Scarpa

«Il governatore è molto bravo nel comunicare Nasconde i suoi errori e naviga a vista sopra la sue contraddizioni» inerti, certo c’è più attenzione a temi come ambiente e diritti. Ma non è vero che sono disinteressati, né tutti di centrodestra». Ha un tema che le sta particolarmente a cuore? «La diseguaglianze di genere: vedo poche donne in politica, nonostante le quote rosa, ma penso al lavoro, ai redditi, ai servizi. E la Regione non fa abbastanza, anzi taglia su prevenzione, sanità, consultori, centri antiviolenza. In Toscana c’è un bilancio di genere che misura l’efficienza delle politiche contro la disparità fra uomini e donne».—

arrestato dai carabinieri

polstrada

Operaio spacciava droga per arrotondare lo stipendio

Raffica di infrazioni e decine di multe

Sesto arresto nel giro di pochi giorni da parte dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Treviso. Nel pomeriggio di mercoledì i carabinieri del reparto operativo hanno arrestato un giovane operaio 21enne, originario del Burkina Faso, ma residente ormai da tempo a Treviso, che nonostante avesse una stabile occupazione per arrotondare lo stipendio spacciava ma-

rijuana nella zona di via Castellana. Agli investigatori non sono passati inosservati gli strani movimenti di un cittadino trevigiano che dopo aver fatto alcuni giri "diversivi" ha preso a bordo il pusher. I carabinieri insospettiti lo hanno seguito ed è scattato il controllo, l'italiano aveva appena acquistato 50 grammi di marijuana divisa in due involucri pagando 350 euro. Lo spacciatore ha tentato

la fuga ma è stato immediatamente bloccato dai militari. Le indagini hanno permesso di accertare che per l'acquirente questo non fosse un caso sporadico ma che si rivolgesse all'arrestato da anni per acquistare, una volta al mese, sempre la stessa quantità di droga. Al termine della convalida il pusher è stato posto all'obbligo di presentazione alle forze dell'ordine in attesa del processo. —

Diciannove pattuglie che hanno percorso 2500 km in un solo giorno (mercoledì) a presidio delle arterie principali della Marca. Sono i numeri del “Safety Days”, la giornata nazionale indetta dalla Polizia Stradale e che ha come obiettivo “zero vittime” sulle strade. I numeri sono interessanti: 56 i veicoli pesanti controllati e 71 le infrazioni contestate per un importo di 20.000 euro di multe. All’alba di mercoledì la

Postrada di Castelfranco ha accertato che due camion trasportavano ghiaia oltre l’eccedenza di peso del carico: 53.000 e 50.000 chili rispetto ai 44.000 consentiti. In A27 sono stati accertati ben 136 eccessi di velocità: un automobilista è stato pizzicato a viaggiare ad una velocità di 200 chilometri orari. Infine: 19 multe per mancato uso della cintura e 31 per l’utilizzo del cellulare alla guida. —


Cronaca 15

L'ARENA

Venerdì 18 Settembre 2020

Versoleelezioni

Cacciaaiconsensi sui temicaldidell’amministrazione

LaPaglia,Melotti Pariseconelettori

Piùinvestimenti per giovani edonne, più prevenzione sul territorio, più aiuti a occupazione e imprese. È l’appello che Elisa La Paglia, candidata alle regionali per il Pd. Temi

che verranno ribaditi oggi alle 20.30 al bar Bortolo di Bussolengo. E Marcella Parise, candidata della Lista Veneta Autonomia, oggi alle 19 parla di sociale e scuola

allo Stravagante hotel, in città, in viaDallaBona8. EClaudioMelotti, candidato di Forza Italia, oggi alle 20 chiude la campagna elettorale alcampo sportivodiGrezzana.

ILVOTO PERLE REGIONALI. Domenica elunedì l’appuntamentoconle urnepereleggereil presidenteeil nuovo Consiglio.Ecittà eprovincia alzano il tiropercontare

«Piùforti inVeneto», ultimi appelli Gelmettidi Fratelli d’Italia chiede l’assessorato al turismo perVerona, il Pd sfidaZaia sulla sanità e la gestione del territorio Verona vuole contare di più in Veneto e nell’ente Regione. Anche in termini di cariche. Ed è questo uno dei temi dominanti negli ultimi appelli al voto per le elezioni regionali di domenica e lunedì, quando si confronteranno otto candidati alla presidenza della Regione, e si voterà anche per il referendum sul taglio dei parlamentari. Nel centrodestra - Lega, Lista Zaia, Lista Veneta Autonomia, Fratelli d’Italia e Forza Italia - a sostegno del ricandidato presidente Luca Zaia, è dal gruppo che sostiene il candidato al Consiglio regionale per FdI Daniele Polato, assessore, che parte la richiesta, formulata da Matteo Gelmetti vicepresidente di Veronafiere, che «l’assessorato regionale al Turismo sia dato a Verona, nella prossima legislatura». Lo dice con Polato e con il coordinatore provinciale di FdI Ciro Maschio, e Adolfo Urso, senatore di FdI che ha presentato un “pacchetto Verona” con tre emendamenti al “decreto agosto” per stanziare risorse per Fiera, aeroporto e sistema turistico-ricettivo. «Così rilanceremo Verona», dice Polato, presente il presidente dell’aeroporto Catullo e di Confcommercio Verona Paolo Arena, che ringrazia Urso e Polato. E da Stefano Casali, ricandidato consigliere di FdI, la promessa «di massimo impegno a sostenere le associazioni degli asili nido privati». Nel centrosinistra - Il Veneto che vogliamo, Pd, +Veneto in Europa, Europa Verde e Sanca Veneta - che candida alla presidenza della Regione Arturo Lorenzoni, «salute e territorio sono priorità assolute e noi vogliamo rimediare agli errori della Lega», dice Anna Maria Bigon, candidata del Pd al Consiglio regionale, lanciata dal capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio, giunto a suo sostegno a Villafranca. Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Andrea Martella, del Pd, ha sostenuto qui il candidato del Pd Giandomenico Allegri. • E.G.

MassimoGiorgetti, diFratellid’Italia

MariaElenaBoschi, diItaliaViva, incittà

«StanziatinelVeronese 150milioniperinterventi»

«ConSbrollinilaterzavia perimpreseesociale»

Alprimopostogli interventie lavicinanza aiterritori. MassimoGiorgetti,60 anni, vicepresidenteuscentedel Consiglioregionale,lancia in piazzaBra,al Liston12,l’ultimo appelloperla nuova sfidacome candidatoal Consiglio regionaleinFratelli d’Italia,a sostegnodelpresidente uscenteLuzaZaia. Eletto per la primavolta nel1995, quindi25 annifa,Giorgetti èilconsigliere regionalecon il primato inItalia perlegislature svolte.Sinora sonostatecinque. Le prime quattrodaassessore- unacon delegaa Politicheper l’ambienteeProtezionecivile, treaiLavori pubblici -el’ultima davicepresidentedelConsiglio regionale.Nel Veroneselasua ricandidaturaalle èsostenuta, tragli altri, da14sindaci ecirca

Unaterza viaper ilVeneto? Cioèmettereinsieme sviluppo economico,infrastrutture, socialeeambiente? «Sìpuò fare.ItaliaViva unanno faè nataper quello. InVeneto candidiamoalla presidenza DanielaSbrollini. Edal 22parte unprogettoper il futuro».Lo diceaVerona Maria Elena Boschi,capogruppodiItalia VivaallaCamera, già ministro perle Riforme nelGoverno Renziesottosegretario in quelloGentiloni,nel suo tour veronesea sostegnodella ListaDanielaSbrollini presidente.Listaformatada Iv, Pri,Psi eCivica per ilVeneto, nellaqualetra gli altri si candidaalConsiglio regionale l’uscenteOriettaSalemi.

150amministratori, che rappresentanooltre80enti locali. «Hovolutoaccantoa megli amministratorilocaliei rappresentantideicittadiniche vivonosulla propriapelle i problemidituttii giorni ein particolarediquestomomento difficile.Idee evalorisono importanti,mase non diventano azioniservono a poco.Echi mi conoscesa chesono interessato allaprogettualità ealla concretezza»,spiega, citando i finanziamentistanziati daluitra il 2005eil2015per il Veronese, «cioè150 milioni difondi regionali perinterventidiedilizia scolastica,religiosa, pubblica e impiantisticasportiva». Etra il 2003eil2020oltre 750 interventidiediliziascolastica, in Veneto,per 85 milioni.«La mia ricandidaturaè meritoanche

MassimoGiorgetticon amministratori di Fratellid’Italia FOTOMARCHIORI loro»,sottolinea Giorgetti. «Molti mihanno chiestodiscendere nuovamenteincampo, anchea frontedellaconoscenzaprofonda conil presidentedel VenetoLuca Zaia,con cui hocondiviso prima l'esperienzadiGiunta epoi quella digovernoregionale,sempre con lealecollaborazione espirito di confronto».Con Giorgetti cisono CiroMaschio, deputatoe coordinatoreprovinciale di Fratellid’Italia, presidentedel Consigliocomunale scaligero,che sottolineadi MassimoGiorgetti «lalunga militanzanelladestraela

sceltadistare con ilpartito di GiorgiaMeloniquando nonaveva i consensidi oggi,ma anchela concretezza».Lo sottolineano ancheFranco Pennacchia, capogruppodiFdI nelConsiglio comunalediVillafranca, Davide Benedetti,sindacodiBrenzone, e MirkoCorrà, consigliere egià sindacoa Salizzole, in rappresentanzadinumerosi amministratorivicinia Giorgetti tracui anche SerenaCubico, sindacodiFerrara diMonte Baldo, purecandidataal Consiglio regionaleper Fratellid’Italia. E.G.

IlviceministroCrimi del5Stelle

«Maiabbassarelaguardia nellalottaallemafie» «Quelladellacriminalità organizzata,della‘ndrangheta soprattutto,èuna piaga che colpisceancheal nord echeva combattutacon unoStato presentein gradodidare supportoeconomicoalle aziendeindifficoltà euna burocraziasemplificata». Sono questele paroledel viceministrodell’InternoVito Crimi,capo politicodel Movimento5Stelle, visitando ilBazarsolidale della FondazioneFevoss, incentro, inviaMarconi21, chehadato vitaal progettoCasadi Rinascita,trasformando un appartamentoconfiscatoa un usuraioinluogo diaccoglienza perfamiglie indifficoltà.In Venetoeincittà inquestiultimi giornidicampagna elettorale

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perportare avantiil frontedel“Sì” referendarioal tagliodei parlamentarieper esortareal «votodicambiamentoancheper leelezioni regionali,tra cuiquelle inVeneto»,Crimi havoluto approfondirei dettaglidel progettoinsieme alladeputata veronesedelMovimento 5Stelle FrancescaBusinarolo, presidente dellacommissione Giustiziadella Camera,al consigliereregionale M5s,uscenteericandidato, ManuelBrusco,eadAntonio Gallo inlistaalleprossime regionalinel M5S,checandida apresidente EnricoCappelletti.«Questo èun ottimoesempio dicome deve esseregestitoun beneconfiscato allacriminalitàorganizzata. Dove c’èbenesserela mafiararamente uccide,ma rimanecomunque una presenzareale,che siinfiltra nelle

Crimi,adestra, conBrusco, Businarolo,Agostinie Simeone societàenelleaziendecome partnersilenziosoma nonper questomenopericoloso. I territori delGarda,tra Lombardiae Veneto,Verona, partedell’Emilia sonoterrenofertile per questo tipodiinfiltrazioni», spiegail viceministro.«Ilfenomeno purtroppoesiste,cosìcome esistonofiguregrigie – i cosiddetticolletti bianchi– che fannodatramite tra le impresee leorganizzazioni malavitose», aggiungela Businarolo. L’appartamentoingestione a

Fevossèorainfase direstauro e potràospitare ilprimo nucleo familiareindicativamentenei primimesidel prossimoanno. «Abbiamopreventivatocirca sei mesidiristrutturazione. Alcuni architettivolontarisono già al lavoro.Abbiamodatoil viaa una raccoltafondi,serviranno almeno altritrentamila euro peri lavori ea seguireandremo allaricerca degli arredi»,riassumono al viceministroPaolaAgostini e MariaElenaSimeone, deldirettivo delprogettoBazardiFevoss. I.N.

InVeneto l’ariaè semprepiù dicentrodestra. Farete mai unabattaglia vera, qui? Zaiagodedigrandeconsenso, nongiustificatodal risultato delsuo lavoroinquesticinque anni,caratterizzati da immobilismoepenso soprattuttoainfrastrutture e turismo.Ela Regionenonha brillatoper l’utilizzo difondi per attivitàcontro laviolenza sulle donne.Lacandidatura Sbrollini nascedall’idea dioffrire un’alternativaachi non si riconoscenelladestra sovranistaenellaLega enelle loropolitiche,manemmeno in Lorenzonieinquella sinistra chesembraormai inseguireil 5 Stellesutantitemi. Dasoliè dura.Con +Europae Azionedi Calendacome va? ConPiùEuropa abbiamo lavoratoinsiemeecandidati comuni,anchese nonin Veneto.Con Azione èunpo’ più complesso.Con Renzi e Calendaa Fucecchio abbiamo organizzatouna bellainiziativa asostegno delnostro candidatopresidentedella ToscanaGiani,e inPuglia

MariaElena Boschi,di Italia Viva sosteniamoinsieme Scalfarotto. ConCalenda ci dividono però alcunesceltepolitiche, ora.

Cioè? Ilfatto chenoi sosteniamo questo governo.Ci sono sìdifficoltà con il M5Smaritenevamo chefosse necessario,per responsabilità, evitareun governosovranistaun annofa.Tantopiù oraper affrontarela crisi daCovid-19 e quellaeconomica, servedare sostegnoal governoper unlavoro forteinEuropa. Con laLega di ZaiaeSalvini algoverno non saremmomai riuscitia portare in Italiatuttiquestifondi. Male risorsedevono arrivare prestoa famiglie,imprese, artigiani. Ilsuoex partito,il Pd renziano, superòinVeneto il40 percento, nel2014. Poiun crollo.Perché? Hainciso tantola guerrainterna al Pd.In Venetoperò pensoci riconoscanoun lavoroimportante perle imprese,come il Jobs Act, poiIndustria 4.0, abolizione dell’Iraperiduzionedelletasse per l’agricolturacome ladetassazione pergli imprenditorisotto i 40anni elacancellazione dell’Imu sui territorimontani. Errori? Nonabbiamo inciso finoin fondo sultaglio dellaburocrazia,la sfida piùdifficileper tuttii governi. RicordiamocicomunquecheLega èstataal Governocon il M5Se conlorohavotato il redditodi cittadinanzaei veneticredo non selo dimentichino. E.G.


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VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO

REGIONE

Verso le elezioni regionali

Sgambetti Lega-Lista Zaia il partito annuncia sanzioni Candidati in foto nei manifesti nonostante il divieto: «Scorretto, saranno puniti» Salvini a Cittadella, frecciate e proteste per lo spot del sindaco a sostegno di Pan per il nostro candidato Giuseppe Pan». Apriti cielo: l’allusione all’assessore regionale ad Agricoltura e Caccia – che corre con il simbolo del Carroccio e in passato ha guidato a sua volta l’amministrazione della città murata – ha fatto inviperire i competitors, scatenando la protesta sulle chat leghiste.

Filippo Tosatto / VENEZIA

Nervi tesi, come in ogni derby che si rispetti. Sul territorio, incuranti dei fragili avversari, i “fratelli-coltelli” di Lega e Lista Zaia si fronteggiano senza esclusione di colpi mentre il traguardo all’orizzonte - leggi maggioranza assoluta all’assemblea legislativa regionale con corredo di poltrone conseguente - infiamma la caccia alle preferenze dell’ultima ora.

Nelle ultime ore si infiamma la caccia alle preferenze e i colpi bassi non mancano

CHAT BOLLENTI

Così, a Cittadella, in occasione del bagno di folla che martedì ha accolto Matteo Salvini e il governatore, si è sfiorato l’incidente clamoroso. È accaduto che, nei giorni precedenti, il sindaco Luca Pierobon abbia pubblicamente definito il comizio «una grande occasione

Cittadella, sul palco Lorenzo Fontana, Matteo Salvini e Luca Zaia

la gestione dell’emergenza sanitaria

Di Gregorio (Spi Cgil): «No soluzioni- tampone più medicina di territorio» VENEZIA

La cattiva gestione dell’emergenza, prima; una mancata previsione puntuale di quello che succederà nei prossimi mesi, poi. Punta il dito contro la Regione Elena Di Gregorio, segretaria regionale di Spi Cgil, sottolineando una volta di più l’urgenza del ripristino della medicina di territorio, per alleggerire gli ospedali. Nelle case di riposo le cose non hanno funzionato durante l’emergenza perché «la Regione si è mossa in ritardo. Mancavano i dpi e le strutture erano spesso troppo piccole per gestire gli isolamenti. In tutto il Veneto, oltre il 40% dei decessi per Covid è stato all’interno degli istituti. Zaia e Lanzarin hanno sempre detto di avere le mani legate, poiché le Rsa non dipendono da loro, ma non è così: i finanziamenti delle quote sanitarie arrivano dalla Regione, sempre dalla Regione passa l’accreditamento delle strutture private e la Regione è responsabile della salute pubblica. Non a caso sono in corso delle indagini della magistratura ed è stata istituita una commissione di inchiesta». A questo è andato ad aggiungersi la carenza di personale: «Medici, infermieri e oss già mancavano prima, in più si sono ammalati durante il Covid».

Di Gregorio per questo chiede: «Assunzioni, una revisione dei criteri e il completo riconoscimento delle Rsa come strutture socio-sanitarie. E la riforma delle Ipab, promessa nei primi 100 giorni del mandato di Zaia. Siamo l’unica Regione italiana che in 20 anni non è riuscita a realizzarla». E poi : «La Regione aveva promesso uno sgravio degli ospedali in favore del ripristino della medicina di territorio, mentre ha semplicemente tagliato i posti letto negli ospedali, realizzando appena il 59% di quelli promessi fra ospedali di comunità, unità riabilitative e hospice. Tra il 2013 e il 2018, il personale nelle Usl è diminuito del 2,4%. Tra il 2017 e il 2019, le impegnative di cura domiciliare per anziani con basso bisogno assistenziale sono calate di 2.566 unità e quelle per anziani con demenza di 956». Pensando all’autunno in chiave Covid, la sindacalista chiede: «Un piano e non soluzioni-tampone come durante l’emergenza; più medici di base e infermieri di famiglia; distretti che funzionino con ospedali di comunità e centri di terapia per la riabilitazione. L’ospedale deve curare l’episodio, ma il resto deve avvenire nel territorio». — L.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Doveva essere un’iniziativa a sostegno di tutti i candidati nel Padovano, non uno spot personale», il ritornello (edulcorato rispetto ai toni originali) echeggiato da più parti. Neppure Luca Zaia l’ha presa bene; fiutata l’a-

ria – eccessivamente favorevole alla corrente del senatore e rivale Massimo Bitonci (altro cittadellese di lungo corso) – ha suggerito lo spostamento della manifestazione elettorale a Padova ma l’eventualità, pur presa in esame dagli organizzatori, è stata rapidamente esclusa «per problemi logistici». MUGUGNI SUL PALCO

Sul palco, comunque, hanno trovato posto i 27 candidati in lizza nelle tre liste (c’è anche Autonomia Veneta) mentre al microfono, prima di cedere il passo alla coppia di big – peraltro applauditissimi – si sono alternati il citato Pierobon e il reggente della sezione Luca Pavan, lesti a rivendicare i successi politici inanellati nella roccaforte salviniana con corollario di mugugni malcelati tra quanti, relegati al ruolo di comparsa, aspiravano a un diverso copione. LA MINACCIA DI PAOLIN

Non bastasse, è spuntata anche la questione dei manifesti. In previsione della campagna elettorale, il direttorio del partito – capeggiato dal commissario Lorenzo Fontana – aveva stabilito il divieto di foto personali nei manifesti affissi negli spazi istituzionali, riservando ta-

Antonio Guadagnini, candidato presidente del Partito dei Veneti «Temo un plebiscito, non siamo la Bielorussia. Par condicio violata»

«Modello Svp per l’autonomia Pedemontana, sprecati 10 miliardi» L’INTERVISTA

C

he idea ha maturato Antonio Guadagnini di questa campagna elettorale che lo vede candidato presidente con la lista il “Partito dei veneti”? «Se giri le piazze la gente ti chiede: quando xé che se vota par Zaia? Temo un plebiscito. Che mal si concilia con la democrazia perché quando un presidente vince con il 70% vuol dire che le opposizioni non hanno diritto di rappresentanza. Il Veneto non può essere la fotocopia della Bielorussia. Gli altri 8 candidati non hanno avuto il tempo di presentarsi e di farsi conoscere dagli elettori». Potevate iniziare a giugno o luglio la campagna elettorale, o no? «No perché c’era il Covid che impediva le assemblee pubbliche. E la pandemia è stata la grande fortuna politica di Zaia, che ha gestito per quattro mesi l’informazione. Un monologo quotidiano su tutte le tv locali che oltre alla diretta hanno garantito la replica alla sera, come un serial: Zaia e il Covid. Popolarità immensa e traino elettorale alle stelle. A Roma il governo ha mandato in tv il capo della

Antonio Guadagnini in gondola sul Canal Grande di Venezia

Protezione civile Borrelli e quando il premier Conte ha organizzato le 3 conferenze stampa, Meloni e Salvini sono insorti. Il resoconto della pandemia poteva essere affidato a Mantoan o a Dall’Acqua che guidano la sanità e la protezione civile. La par condicio è stata calpestata per 4 mesi, altro che pluralismo dell’informazione». Perché avete fondato il Partito dei Veneti? «Il nostro modello è la Svp di

Bolzano, il vero sindacato del territorio. Siamo aperti all’Europa, pronti a discutere come investire i 209 miliardi del Recovery Fund. Ci dobbiamo far rispettare a Bruxelles. La Lega di Zaia non conta nulla rispetto a quella lombarda di Salvini, FdI della Meloni è romanocentrica e Forza Italia prende ordini da Berlusconi. Lo stesso per il Pd e il M5s. Noi siamo l’unica realtà territoriale vera, che vuole introdurre in Veneto lo stesso mo-

le opportunità esclusivamente al governatore-pigliatutto. Così non è stato. Qua e là si segnalano candidati immortalati accanto ai simboli zaiano e lighista. Nuove proteste e segnalazioni con presa di posizione di Giuseppe Paolin, il parlamentare di Possagno responsabile degli enti locali: «Chi ha agito in violazione delle regole riceverà una sanzione disciplinare», l’annuncio minaccioso. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

la denuncia

Il governatore scrive «Attacchi hacker ai miei profili social» «Sono stato vittima di hackeraggio su Whatsapp e sul mio profilo Instagram. Ho ripristinato i social e il numero telefonico, ma al momento non riesco a ricevere messaggi Whatsapp. Conto di risolvere il problema al più presto». L’ha dichiarato il governatore del Veneto, Luca Zaia, sui suoi profili social. Zaia, che ha denunciato l’intrusione, conta 399 mila follower su Instagram e 919 mila su Facebook ed è tra le figure con il più alto numero di contatti nel territorio regionale.

dello di Bolzano». Nella bozza di autonomia non si parla di autonomia speciale: lei cosa propone? «Abbiamo votato 3 anni fa il referendum e siamo al punto zero. Zaia dice che tra 2 mesi l’intesa è firmata, ma sa di raccontare bugie. Il tradimento più grande l’ha consumato Salvini nei suoi 14 mesi di governo: tutto bloccato per non far fallire il progetto della Lega sovranista. La legge quadro di Boccia è una presa in giro, con la perequazione delle infrastrutture si privilegia il Sud pieno di cattedrali nel deserto». Le altre questioni sul tappeto, a partire dalle infrastrutture: quali sono le vostre proposte? «Vanno rinegoziati i project della Pedemontana e degli ospedali, a partire da Santorso. La futura superstrada da Montecchio a Spresiano è una follia e dissanguerà i bilanci della Regione. Il costo dell’opera è di 2,3 miliardi e sale a 13 nell’arco di 39 anni, con 5 miliardi di utile netto alla Sis che l’ha costruita. Per gli ospedali garantiamo rendite dell’8-10 per cento l’anno ai privati, con i fondi Ue possiamo rivedere i contratti e bloccare il dissesto delle casse della Regione». Lei sa che fine ha fatto la metropolitana di superficie del Veneto? «Me lo chiedo anch’io dove sia finito il Sfmr per collegare la metropoli diffusa, il quadrilatero Venezia-Treviso-Padova-Vicenza con le città della Pedemontana. Tutto fermo. Treni moderni mai visti. E così pure per la Tav. Zaia a Roma non conta nulla». — ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

11

Verso le elezioni regionali

Sgambetti Lega-Lista Zaia il partito annuncia sanzioni Candidati in foto nei manifesti nonostante il divieto: «Scorretto, saranno puniti» Salvini a Cittadella, frecciate e proteste per lo spot del sindaco a sostegno di Pan per il nostro candidato Giuseppe Pan». Apriti cielo: l’allusione all’assessore regionale ad Agricoltura e Caccia – che corre con il simbolo del Carroccio e in passato ha guidato a sua volta l’amministrazione della città murata – ha fatto inviperire i competitors, scatenando la protesta sulle chat leghiste.

Filippo Tosatto / VENEZIA

Nervi tesi, come in ogni derby che si rispetti. Sul territorio, incuranti dei fragili avversari, i “fratelli-coltelli” di Lega e Lista Zaia si fronteggiano senza esclusione di colpi mentre il traguardo all’orizzonte - leggi maggioranza assoluta all’assemblea legislativa regionale con corredo di poltrone conseguente - infiamma la caccia alle preferenze dell’ultima ora.

Nelle ultime ore si infiamma la caccia alle preferenze e i colpi bassi non mancano

CHAT BOLLENTI

Così, a Cittadella, in occasione del bagno di folla che martedì ha accolto Matteo Salvini e il governatore, si è sfiorato l’incidente clamoroso. È accaduto che, nei giorni precedenti, il sindaco Luca Pierobon abbia pubblicamente definito il comizio «una grande occasione

Cittadella, sul palco Lorenzo Fontana, Matteo Salvini e Luca Zaia

la gestione dell’emergenza sanitaria

Di Gregorio (Spi Cgil): «No soluzioni- tampone più medicina di territorio» VENEZIA

La cattiva gestione dell’emergenza, prima; una mancata previsione puntuale di quello che succederà nei prossimi mesi, poi. Punta il dito contro la Regione Elena Di Gregorio, segretaria regionale di Spi Cgil, sottolineando una volta di più l’urgenza del ripristino della medicina di territorio, per alleggerire gli ospedali. Nelle case di riposo le cose non hanno funzionato durante l’emergenza perché «la Regione si è mossa in ritardo. Mancavano i dpi e le strutture erano spesso troppo piccole per gestire gli isolamenti. In tutto il Veneto, oltre il 40% dei decessi per Covid è stato all’interno degli istituti. Zaia e Lanzarin hanno sempre detto di avere le mani legate, poiché le Rsa non dipendono da loro, ma non è così: i finanziamenti delle quote sanitarie arrivano dalla Regione, sempre dalla Regione passa l’accreditamento delle strutture private e la Regione è responsabile della salute pubblica. Non a caso sono in corso delle indagini della magistratura ed è stata istituita una commissione di inchiesta». A questo è andato ad aggiungersi la carenza di personale: «Medici, infermieri e oss già mancavano prima, in più si sono ammalati durante il Covid».

Di Gregorio per questo chiede: «Assunzioni, una revisione dei criteri e il completo riconoscimento delle Rsa come strutture socio-sanitarie. E la riforma delle Ipab, promessa nei primi 100 giorni del mandato di Zaia. Siamo l’unica Regione italiana che in 20 anni non è riuscita a realizzarla». E poi : «La Regione aveva promesso uno sgravio degli ospedali in favore del ripristino della medicina di territorio, mentre ha semplicemente tagliato i posti letto negli ospedali, realizzando appena il 59% di quelli promessi fra ospedali di comunità, unità riabilitative e hospice. Tra il 2013 e il 2018, il personale nelle Usl è diminuito del 2,4%. Tra il 2017 e il 2019, le impegnative di cura domiciliare per anziani con basso bisogno assistenziale sono calate di 2.566 unità e quelle per anziani con demenza di 956». Pensando all’autunno in chiave Covid, la sindacalista chiede: «Un piano e non soluzioni-tampone come durante l’emergenza; più medici di base e infermieri di famiglia; distretti che funzionino con ospedali di comunità e centri di terapia per la riabilitazione. L’ospedale deve curare l’episodio, ma il resto deve avvenire nel territorio». — L.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Doveva essere un’iniziativa a sostegno di tutti i candidati nel Padovano, non uno spot personale», il ritornello (edulcorato rispetto ai toni originali) echeggiato da più parti. Neppure Luca Zaia l’ha presa bene; fiutata l’a-

ria – eccessivamente favorevole alla corrente del senatore e rivale Massimo Bitonci (altro cittadellese di lungo corso) – ha suggerito lo spostamento della manifestazione elettorale a Padova ma l’eventualità, pur presa in esame dagli organizzatori, è stata rapidamente esclusa «per problemi logistici». MUGUGNI SUL PALCO

Sul palco, comunque, hanno trovato posto i 27 candidati in lizza nelle tre liste (c’è anche Autonomia Veneta) mentre al microfono, prima di cedere il passo alla coppia di big – peraltro applauditissimi – si sono alternati il citato Pierobon e il reggente della sezione Luca Pavan, lesti a rivendicare i successi politici inanellati nella roccaforte salviniana con corollario di mugugni malcelati tra quanti, relegati al ruolo di comparsa, aspiravano a un diverso copione. LA MINACCIA DI PAOLIN

Non bastasse, è spuntata anche la questione dei manifesti. In previsione della campagna elettorale, il direttorio del partito – capeggiato dal commissario Lorenzo Fontana – aveva stabilito il divieto di foto personali nei manifesti affissi negli spazi istituzionali, riservando ta-

Antonio Guadagnini, candidato presidente del Partito dei Veneti «Temo un plebiscito, non siamo la Bielorussia. Par condicio violata»

«Modello Svp per l’autonomia Pedemontana, sprecati 10 miliardi» L’INTERVISTA

C

he idea ha maturato Antonio Guadagnini di questa campagna elettorale che lo vede candidato presidente con la lista il “Partito dei veneti”? «Se giri le piazze la gente ti chiede: quando xé che se vota par Zaia? Temo un plebiscito. Che mal si concilia con la democrazia perché quando un presidente vince con il 70% vuol dire che le opposizioni non hanno diritto di rappresentanza. Il Veneto non può essere la fotocopia della Bielorussia. Gli altri 8 candidati non hanno avuto il tempo di presentarsi e di farsi conoscere dagli elettori». Potevate iniziare a giugno o luglio la campagna elettorale, o no? «No perché c’era il Covid che impediva le assemblee pubbliche. E la pandemia è stata la grande fortuna politica di Zaia, che ha gestito per quattro mesi l’informazione. Un monologo quotidiano su tutte le tv locali che oltre alla diretta hanno garantito la replica alla sera, come un serial: Zaia e il Covid. Popolarità immensa e traino elettorale alle stelle. A Roma il governo ha mandato in tv il capo della

Antonio Guadagnini in gondola sul Canal Grande di Venezia

Protezione civile Borrelli e quando il premier Conte ha organizzato le 3 conferenze stampa, Meloni e Salvini sono insorti. Il resoconto della pandemia poteva essere affidato a Mantoan o a Dall’Acqua che guidano la sanità e la protezione civile. La par condicio è stata calpestata per 4 mesi, altro che pluralismo dell’informazione». Perché avete fondato il Partito dei Veneti? «Il nostro modello è la Svp di

Bolzano, il vero sindacato del territorio. Siamo aperti all’Europa, pronti a discutere come investire i 209 miliardi del Recovery Fund. Ci dobbiamo far rispettare a Bruxelles. La Lega di Zaia non conta nulla rispetto a quella lombarda di Salvini, FdI della Meloni è romanocentrica e Forza Italia prende ordini da Berlusconi. Lo stesso per il Pd e il M5s. Noi siamo l’unica realtà territoriale vera, che vuole introdurre in Veneto lo stesso mo-

le opportunità esclusivamente al governatore-pigliatutto. Così non è stato. Qua e là si segnalano candidati immortalati accanto ai simboli zaiano e lighista. Nuove proteste e segnalazioni con presa di posizione di Giuseppe Paolin, il parlamentare di Possagno responsabile degli enti locali: «Chi ha agito in violazione delle regole riceverà una sanzione disciplinare», l’annuncio minaccioso. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

la denUncia

Il governatore scrive «Attacchi hacker ai miei profili social» «Sono stato vittima di hackeraggio su Whatsapp e sul mio profilo Instagram. Ho ripristinato i social e il numero telefonico, ma al momento non riesco a ricevere messaggi Whatsapp. Conto di risolvere il problema al più presto». L’ha dichiarato il governatore del Veneto, Luca Zaia, sui suoi profili social. Zaia, che ha denunciato l’intrusione, conta 399 mila follower su Instagram e 919 mila su Facebook ed è tra le figure con il più alto numero di contatti nel territorio regionale.

dello di Bolzano». Nella bozza di autonomia non si parla di autonomia speciale: lei cosa propone? «Abbiamo votato 3 anni fa il referendum e siamo al punto zero. Zaia dice che tra 2 mesi l’intesa è firmata, ma sa di raccontare bugie. Il tradimento più grande l’ha consumato Salvini nei suoi 14 mesi di governo: tutto bloccato per non far fallire il progetto della Lega sovranista. La legge quadro di Boccia è una presa in giro, con la perequazione delle infrastrutture si privilegia il Sud pieno di cattedrali nel deserto». Le altre questioni sul tappeto, a partire dalle infrastrutture: quali sono le vostre proposte? «Vanno rinegoziati i project della Pedemontana e degli ospedali, a partire da Santorso. La futura superstrada da Montecchio a Spresiano è una follia e dissanguerà i bilanci della Regione. Il costo dell’opera è di 2,3 miliardi e sale a 13 nell’arco di 39 anni, con 5 miliardi di utile netto alla Sis che l’ha costruita. Per gli ospedali garantiamo rendite dell’8-10 per cento l’anno ai privati, con i fondi Ue possiamo rivedere i contratti e bloccare il dissesto delle casse della Regione». Lei sa che fine ha fatto la metropolitana di superficie del Veneto? «Me lo chiedo anch’io dove sia finito il Sfmr per collegare la metropoli diffusa, il quadrilatero Venezia-Treviso-Padova-Vicenza con le città della Pedemontana. Tutto fermo. Treni moderni mai visti. E così pure per la Tav. Zaia a Roma non conta nulla». — ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA


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.ROVIGO

... Venerdì 18 Settembre 2020

La Voce

L’INTERVISTA Cristiano Corazzari, assessore uscente e candidato nella lista della Lega

“In Regione per contare davvero” “Le priorità? “Salute, lavoro e infrastrutture per la qualità della vita e per i nostri giovani” La faccia è quella di chi è reduce da una corsa mozzafiato, da venti giorni di campagna elettorale in cui è stato costretto a condensare tutto quello che, solitamente, si faceva in due mesi. O forse più. Ma se cinque anni fa per Cristiano Corazzari - come per tutti i candidati - sarebbe stata un’impresa al limite delle resistenza, questa volta arriva all’appuntamento rodato da un lustro di lavoro con Luca Zaia, che sono un allenamento da maratoneta. Assessore, adesso che siamo in dirittura d’arrivo si possono tirare le prime somme. Come è andata questa campagna elettorale? “E’ stata intensa. Tanto intensa. In pochi giorni abbiamo dovuto mettere in campo iniziative che di solito si facevano in due mesi. Però è stata anche entusiasmante. E’ stata un’occasione per contattare tantissime persone, il maggior numero possibile; un’occasione per stare in mezzo alla gente e per far conoscere i risultati di governo della giunta di Luca Zaia di cui ho avuto l’onore di fare parte”. Vista da fuori è stata però anche una campagna elettorale piuttosto tesa. Ha avuto anche lei questa impressione? “In tutte le campagne elettorali ci sono dei colpi bassi. E’ quasi inevitabile. Chi non ha elementi politici da far valere si limita all’insulto e a denigrare l’avversario. Sono atteggiamenti che squalificano chi li porta avanti. E mi fermo qui”. Da leghista di lungo corso, invece, che clima ha trovato fra i militanti e gli elettori? “Come Lega siamo convinti di avere fatto un buon lavoro e di avere contribuito in maniera decisiva a fare del Veneto una delle Regione di riferimento a livello nazionale. Oggi come oggi l’unico voto politico che può determinare un peso del Polesine in Regione è quello per la Lega. Del resto, nella vita i numeri contano, ed in politica anche di più”. Una curiosità: ma come sono stati questi cinque anni di lavoro con Luca Zaia? “Per me è stata una grande

n Oggi come oggi l’unico voto politico che può determinare un peso del Polesine in Regione è quello per la Lega

Cristiano Corazzari polesano di Stienta, assessore regionale uscente e candidato alle elezioni nella lista della Lega a sostegno del governatore Luca Zaia nella cui squadra ha lavorato negli ultimi cinque anni

opportunità di crescita sia dal punto di vista politico che amministrativo. Luca Zaia è un presidente molto esigente e che chiede ai suoi assessori di dedicarsi con il massimo impegno al loro lavoro. Per quanto mi riguarda è stata anche un’occasione preziosa per portare la voce del Polesine all’interno della giunta regionale, spiegando alcuni aspetti ed alcune peculiarità del territorio che solo chi vive qui può apprezzare fino in fondo”. Una domanda un po’ cattiva: ma è vero - come sostengono molti - che a Venezia il Polesine viene visto ancora come il “parente povero” del Veneto?

“E’ un complesso di inferiorità che respingo con forza. Dobbiamo essere noi polesani a proporci al resto del Veneto per quello che in realtà siamo: una terra di opportunità e non un punto di debolezza. Dobbiamo collegare sempre più la nostra provincia alle dinamiche virtuose del Veneto facendo emergere le peculiarità di un territorio davvero unico, fatto di gente capace, preparata, intraprendente, generosa e solidale. Quella gente che ho incontrato così numerosa durante questa come nelle precedenti campagne elettorali”. A proposito di Zaia: avete già fatto l’ultima riunione di giunta?

“Sì, mercoledì mattina”. E cosa vi ha detto il governatore? “Niente di particolare, è stata una giunta normale. Ci ha solo invitato a lavorare fino all’ultimo giorno nei nostri assessorati, come è nostro dovere fare, e ci ha ricordato che prima della campagna elettorale viene l’impegno di governare che ci siamo assunti con gli elettori”. Facciamo un passo in avanti. Martedì mattina... Quali saranno le priorità di Cristiano Corazzari in Regione? “La prima cosa da fare è riprendere la partita della qualità dei servizi sul territorio, dalla sanità al sociale fino alla

tutela delle categorie più deboli. Durante la pandemia il Polesine si è distinto per l’ottima gestione dell’emergenza. Bene. Adesso vanno avviati, e lo faremo, importanti investimenti nella sanità, ed è un motivo in più per essere presenti e con un peso significativo in Regione. Si dovranno infatti portare avanti le esigenza di un ulteriore potenziamento dei servizi non solo per garantire quel bene primario che è il diritto alla salute, ma anche per rendere più competitivo e attrattivo il nostro territorio per gli investimenti e per nuovi residenti”. A proposito di residenti e di giovani. Il lavoro? “E’ una delle chiavi di volta

per il rilancio del Polesine. Vanno poste concretamente le basi per nuovi investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro. L’occupazione, del resto, è fondamentale per i nostri giovani; per dare loro la possibilità di rimanere qui, di vivere e lavorare nella propria terra”. Parliamo di infrastrutture? “E’ l’altra chiave di volta per il futuro del Polesine, a partire da quelle che vanno completate. Penso alla messa in sicurezza della Romea, arteria fondamentale per tutta la zona del Delta e la sua crescita economica e sociale. Penso al prolungamento della Transpolesana, asse essenziale per lo sviluppo del Polesine. Senza tralasciare la necessità oramai non più rinviabile della realizzazione del collegamento con l’Ospedale di Trecenta. Ma quando si parla di infrastrutture non si può dimenticare il potenziamento delle reti tecnologiche attraverso le quali si giocano le partite dello sviluppo economico di una realtà. E ovviamente non si può dimenticare la Zls, ottenuta grazie ad una grande comunanza di intenti fra Regione, Comuni, Confindustria e associazioni di categoria. La Zls va sostenuta con forza perché rappresenta la chiave di volta per l’economia di un’intera area della Provincia. E in prospettiva si deve lavorare per estenderla ulteriormente”. In questi cinque anni lei è stato assessore regionale ai Parchi ed è riuscito nella “impresa” di portare a casa la nuova Legge sui Parchi. Quale futuro si immagina per il Parco del Delta? “La prossima sarà la legislatura in cui il Parco potrà fare un grande salto in avanti coinvolgendo tutto il Delta. Il Parco è un’opportunità e un motore di sviluppo al quale non si può rinunciare. Sempre però nella consapevolezza che è una grande opportunità nel momento in cui viene costruito attorno all’uomo e alle sue necessità e non viene vissuto solo come un vincolo. La scommessa è grande, ma sono sicuro che il Delta la vincerà”. © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 - ANNO XVIII - N. 222

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: corriereveneto@corriereveneto.it

La rassegna

Alla Fenice

Treviso Giallo: il crime con toghe e scrittori

26°

Ottavia Piccolo e il diario veneziano di Goethe

Sereno

18.36 Km/h 63%

SAB

VENEZIA E MESTRE

DOM

LUN

MAR

14°/ 25° 17°/ 25° 18°/ 25° 19°/ 25°

a pagina 19 Gargioni

a pagina 18

LE ALTRE EDIZIONI: Padova-Rovigo, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona

Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

Arianna, Sofia e Irene

corrieredelveneto.it

Biodiversità aziendale La riapertura Dalla Sicilia alla Campania, i sindacati: per 1300 euro con il rischio Covid non fanno più le valigie per il Veneto»

IMPRESE, ESISTE UNA VIA EMILIA? di Giovanni Costa

A

l recente Festival Città Impresa di Vicenza uno dei temi dibattuti è stato il ruolo dell’Emilia Romagna nel nuovo triangolo industriale formato con Veneto e Lombardia. I numeri sembrano indicare l’esistenza di una via emiliana al rinascimento industriale (vedi Zovico, Le nuove geografie del Pil, Egea). Le comparazioni regionali mi sembrano rischiose per due motivi. Il primo riguarda le modalità del tutto arbitrarie con cui l’Istat agli albori del Regno d’Italia individuò le «circoscrizioni statisticoamministrative».

continua a pagina 15

Il referendum

ANTI-CASTA E BUONA POLITICA

«IprofnonvengonopiùdalSud» Caos graduatorie e attesa per i concorsi, 13mila cattedre vacanti. E manca il flusso dal Mezzogiorno VENEZIA All’appello ne mancano 13.500 e anche se stanno partendo le chiamate ai supplenti annuali, c’è il timore che la carenza di docenti quest’anno sarà strutturale. Anche perché da sud pochi accettano le nomine. a pagina 2

SCONTRO TRA PRESIDI E MEDICI SUL RIENTRO ULTIME SCINTILLE

Pd, un altro appello al voto disgiunto: bufera dem

IL VOTO, LE MISURE

Dalle scuole agli hotel: pronti i seggi Covid di Gloria Bertasi

C’

è chi voterà in un castello, chi nel palazzetto dello sport o in biblioteca. In una settantina di Comuni le amministrazioni sono riuscite sono riuscite a liberare le scuole dai seggi. Ma restano problemi: chi è in isolamento potrebbe non votare e mancaa pagina 2 no scrutatori.

Il caso La Regione sta valutando l’autocertificazione per superare l’empasse

Starnuti e panico, il caso certificati

Un bimbo si ammala e scoppia il caos, a scuola, in famiglia e nell’ambulatorio del medico. Troppo complesse le procedure: la Regione pensa alle aua pagina 3 tocertificazioni.

La storia Panatta e la compagna trevigiana, nozze il 10 ottobre

LUCA ZAIA

«L’autonomia ilnostrofuturo, hogiàpronti grandiprogetti»

di Davide Rossi

C

onsiglio a tutti la lettura de La conquista di Roma, uno stupendo romanzo in cui si dipinge con vigore realistico la vita sociale e politica della nostra Capitale, attraverso gli occhi di un giovane neo deputato della Basilicata, partito dalla sua terra pieno di fiducia e speranza e che, invece, dovrà scontrarsi con i vizi, le mediocrità e il malaffare, dove traspare con nitidezza la sensazione di immoralità che si nutre nei confronti del Parlamento, considerato il vero e proprio luogo dell’affarismo e della corruzione.

continua a pagina 4

VENEZIA Dopo il caso Luisetto sul voto disgiunto, ecco il bis. Con tanto di video e grafiche esplicative, il candidato del Pd, Stefano Artuso, spiega che «se proprio non riesci a non votare Zaia, puoi fare così». Presa di posizione netta del segretario Bisato «inaccettabile» e sanzioni in vista per Artuso. Intanto Zaia denuncia d’essere stato hackerato sul suo profilo Instagram e sul numero WhatsApp. a pagina 4

di Marco Bonet

«D

Adriano e Anna, il sì a Venezia «Il nostro amore nato al mare»

TREVISO Adriano Panatta e la

trevigiana Anna Bonamigo dopo quasi 7 anni d’amore, il 10 ottobre, si sposeranno a Venezia. «È il luogo perfetto». a pagina 7 Madiotto

a pagina 5

San Giuliano, via i sigilli dai cantieri

Arriva l’ok di Comune e Soprintendenza: verso il dissequestro dell’area concerti

VENEZIA Dopo

il clamoroso sequestro del 24 luglio, presto dovrebbero essere tolti i sigilli all’area del «tamburello» del parco di San Giuliano a Mestre, che il Comune sta attrezzando per ospitare concerti e grandi eventi. Nei giorni scorsi gli uffici di Ca’ Farsetti hanno rilasciato l’accertamento di compatibilità paesaggistica, che chiude l’inchiesta aperta proprio perché – secondo la procura e il gip – mancava quell’autorizzazione. Il reato così sarà estinto. a pagina 13 Zorzi

opo aver rivoluzionato la sanità, i prossimi 5 anni saranno quelli in cui porteremo a compimento l’autonomia. Ho molte idee per il futuro, anche per i grandi eventi. I critici? Gente abituata a stare sugli spalti». Il presidente della Regione Luca Zaia è l’uomo da battere: si ripresenta per il terzo mandato.

TREVISO, TRUFFA AGLI ESAMI

Parrucche e barbe: la cricca delle patenti TREVISO «Gemelli» creati ad arte con parrucche e barbe finte e già patentati, facevano l’esame di guida al posto di persone che del codice della strada non conoscevano neppure l’abbiccì. Truffa agli esaa pagina 9 Carcassi mi.


VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 LA NUOVA

REGIONE

11

Verso le elezioni regionali

Sgambetti Lega-Lista Zaia il partito annuncia sanzioni Candidati in foto nei manifesti nonostante il divieto: «Scorretto, saranno puniti» Salvini a Cittadella, frecciate e proteste per lo spot del sindaco a sostegno di Pan per il nostro candidato Giuseppe Pan». Apriti cielo: l’allusione all’assessore regionale ad Agricoltura e Caccia – che corre con il simbolo del Carroccio e in passato ha guidato a sua volta l’amministrazione della città murata – ha fatto inviperire i competitors, scatenando la protesta sulle chat leghiste.

Filippo Tosatto / VENEZIA

Nervi tesi, come in ogni derby che si rispetti. Sul territorio, incuranti dei fragili avversari, i “fratelli-coltelli” di Lega e Lista Zaia si fronteggiano senza esclusione di colpi mentre il traguardo all’orizzonte - leggi maggioranza assoluta all’assemblea legislativa regionale con corredo di poltrone conseguente - infiamma la caccia alle preferenze dell’ultima ora.

Nelle ultime ore si infiamma la caccia alle preferenze e i colpi bassi non mancano

CHAT BOLLENTI

Così, a Cittadella, in occasione del bagno di folla che martedì ha accolto Matteo Salvini e il governatore, si è sfiorato l’incidente clamoroso. È accaduto che, nei giorni precedenti, il sindaco Luca Pierobon abbia pubblicamente definito il comizio «una grande occasione

Cittadella, sul palco Lorenzo Fontana, Matteo Salvini e Luca Zaia

la gestione dell’emergenza sanitaria

Di Gregorio (Spi Cgil): «No soluzioni- tampone più medicina di territorio» VENEZIA

La cattiva gestione dell’emergenza, prima; una mancata previsione puntuale di quello che succederà nei prossimi mesi, poi. Punta il dito contro la Regione Elena Di Gregorio, segretaria regionale di Spi Cgil, sottolineando una volta di più l’urgenza del ripristino della medicina di territorio, per alleggerire gli ospedali. Nelle case di riposo le cose non hanno funzionato durante l’emergenza perché «la Regione si è mossa in ritardo. Mancavano i dpi e le strutture erano spesso troppo piccole per gestire gli isolamenti. In tutto il Veneto, oltre il 40% dei decessi per Covid è stato all’interno degli istituti. Zaia e Lanzarin hanno sempre detto di avere le mani legate, poiché le Rsa non dipendono da loro, ma non è così: i finanziamenti delle quote sanitarie arrivano dalla Regione, sempre dalla Regione passa l’accreditamento delle strutture private e la Regione è responsabile della salute pubblica. Non a caso sono in corso delle indagini della magistratura ed è stata istituita una commissione di inchiesta». A questo è andato ad aggiungersi la carenza di personale: «Medici, infermieri e oss già mancavano prima, in più si sono ammalati durante il Covid».

Di Gregorio per questo chiede: «Assunzioni, una revisione dei criteri e il completo riconoscimento delle Rsa come strutture socio-sanitarie. E la riforma delle Ipab, promessa nei primi 100 giorni del mandato di Zaia. Siamo l’unica Regione italiana che in 20 anni non è riuscita a realizzarla». E poi : «La Regione aveva promesso uno sgravio degli ospedali in favore del ripristino della medicina di territorio, mentre ha semplicemente tagliato i posti letto negli ospedali, realizzando appena il 59% di quelli promessi fra ospedali di comunità, unità riabilitative e hospice. Tra il 2013 e il 2018, il personale nelle Usl è diminuito del 2,4%. Tra il 2017 e il 2019, le impegnative di cura domiciliare per anziani con basso bisogno assistenziale sono calate di 2.566 unità e quelle per anziani con demenza di 956». Pensando all’autunno in chiave Covid, la sindacalista chiede: «Un piano e non soluzioni-tampone come durante l’emergenza; più medici di base e infermieri di famiglia; distretti che funzionino con ospedali di comunità e centri di terapia per la riabilitazione. L’ospedale deve curare l’episodio, ma il resto deve avvenire nel territorio». — L.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Doveva essere un’iniziativa a sostegno di tutti i candidati nel Padovano, non uno spot personale», il ritornello (edulcorato rispetto ai toni originali) echeggiato da più parti. Neppure Luca Zaia l’ha presa bene; fiutata l’a-

ria – eccessivamente favorevole alla corrente del senatore e rivale Massimo Bitonci (altro cittadellese di lungo corso) – ha suggerito lo spostamento della manifestazione elettorale a Padova ma l’eventualità, pur presa in esame dagli organizzatori, è stata rapidamente esclusa «per problemi logistici». MUGUGNI SUL PALCO

Sul palco, comunque, hanno trovato posto i 27 candidati in lizza nelle tre liste (c’è anche Autonomia Veneta) mentre al microfono, prima di cedere il passo alla coppia di big – peraltro applauditissimi – si sono alternati il citato Pierobon e il reggente della sezione Luca Pavan, lesti a rivendicare i successi politici inanellati nella roccaforte salviniana con corollario di mugugni malcelati tra quanti, relegati al ruolo di comparsa, aspiravano a un diverso copione. LA MINACCIA DI PAOLIN

Non bastasse, è spuntata anche la questione dei manifesti. In previsione della campagna elettorale, il direttorio del partito – capeggiato dal commissario Lorenzo Fontana – aveva stabilito il divieto di foto personali nei manifesti affissi negli spazi istituzionali, riservando ta-

Antonio Guadagnini, candidato presidente del Partito dei Veneti «Temo un plebiscito, non siamo la Bielorussia. Par condicio violata»

«Modello Svp per l’autonomia Pedemontana, sprecati 10 miliardi» L’INTERVISTA

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he idea ha maturato Antonio Guadagnini di questa campagna elettorale che lo vede candidato presidente con la lista il “Partito dei veneti”? «Se giri le piazze la gente ti chiede: quando xé che se vota par Zaia? Temo un plebiscito. Che mal si concilia con la democrazia perché quando un presidente vince con il 70% vuol dire che le opposizioni non hanno diritto di rappresentanza. Il Veneto non può essere la fotocopia della Bielorussia. Gli altri 8 candidati non hanno avuto il tempo di presentarsi e di farsi conoscere dagli elettori». Potevate iniziare a giugno o luglio la campagna elettorale, o no? «No perché c’era il Covid che impediva le assemblee pubbliche. E la pandemia è stata la grande fortuna politica di Zaia, che ha gestito per quattro mesi l’informazione. Un monologo quotidiano su tutte le tv locali che oltre alla diretta hanno garantito la replica alla sera, come un serial: Zaia e il Covid. Popolarità immensa e traino elettorale alle stelle. A Roma il governo ha mandato in tv il capo della

Antonio Guadagnini in gondola sul Canal Grande di Venezia

Protezione civile Borrelli e quando il premier Conte ha organizzato le 3 conferenze stampa, Meloni e Salvini sono insorti. Il resoconto della pandemia poteva essere affidato a Mantoan o a Dall’Acqua che guidano la sanità e la protezione civile. La par condicio è stata calpestata per 4 mesi, altro che pluralismo dell’informazione». Perché avete fondato il Partito dei Veneti? «Il nostro modello è la Svp di

Bolzano, il vero sindacato del territorio. Siamo aperti all’Europa, pronti a discutere come investire i 209 miliardi del Recovery Fund. Ci dobbiamo far rispettare a Bruxelles. La Lega di Zaia non conta nulla rispetto a quella lombarda di Salvini, FdI della Meloni è romanocentrica e Forza Italia prende ordini da Berlusconi. Lo stesso per il Pd e il M5s. Noi siamo l’unica realtà territoriale vera, che vuole introdurre in Veneto lo stesso mo-

le opportunità esclusivamente al governatore-pigliatutto. Così non è stato. Qua e là si segnalano candidati immortalati accanto ai simboli zaiano e lighista. Nuove proteste e segnalazioni con presa di posizione di Giuseppe Paolin, il parlamentare di Possagno responsabile degli enti locali: «Chi ha agito in violazione delle regole riceverà una sanzione disciplinare», l’annuncio minaccioso. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

la denunCia

Il governatore scrive «Attacchi hacker ai miei profili social» «Sono stato vittima di hackeraggio su Whatsapp e sul mio profilo Instagram. Ho ripristinato i social e il numero telefonico, ma al momento non riesco a ricevere messaggi Whatsapp. Conto di risolvere il problema al più presto». L’ha dichiarato il governatore del Veneto, Luca Zaia, sui suoi profili social. Zaia, che ha denunciato l’intrusione, conta 399 mila follower su Instagram e 919 mila su Facebook ed è tra le figure con il più alto numero di contatti nel territorio regionale.

dello di Bolzano». Nella bozza di autonomia non si parla di autonomia speciale: lei cosa propone? «Abbiamo votato 3 anni fa il referendum e siamo al punto zero. Zaia dice che tra 2 mesi l’intesa è firmata, ma sa di raccontare bugie. Il tradimento più grande l’ha consumato Salvini nei suoi 14 mesi di governo: tutto bloccato per non far fallire il progetto della Lega sovranista. La legge quadro di Boccia è una presa in giro, con la perequazione delle infrastrutture si privilegia il Sud pieno di cattedrali nel deserto». Le altre questioni sul tappeto, a partire dalle infrastrutture: quali sono le vostre proposte? «Vanno rinegoziati i project della Pedemontana e degli ospedali, a partire da Santorso. La futura superstrada da Montecchio a Spresiano è una follia e dissanguerà i bilanci della Regione. Il costo dell’opera è di 2,3 miliardi e sale a 13 nell’arco di 39 anni, con 5 miliardi di utile netto alla Sis che l’ha costruita. Per gli ospedali garantiamo rendite dell’8-10 per cento l’anno ai privati, con i fondi Ue possiamo rivedere i contratti e bloccare il dissesto delle casse della Regione». Lei sa che fine ha fatto la metropolitana di superficie del Veneto? «Me lo chiedo anch’io dove sia finito il Sfmr per collegare la metropoli diffusa, il quadrilatero Venezia-Treviso-Padova-Vicenza con le città della Pedemontana. Tutto fermo. Treni moderni mai visti. E così pure per la Tav. Zaia a Roma non conta nulla». — ALBINO SALMASO © RIPRODUZIONE RISERVATA


VENERDÌ 18 SETTEMBRE 2020 MESSAGGERO VENETO

REGIONE

il focus

Tre friulani su quattro apprezzano il lavoro della giunta Fedriga I giudizi positivi arrivano all’80% sulla gestione della salute Udine e Pordenone le province più favorevoli, Gorizia tiepida

La gestione della difesa della salute in FVG-Il miglior posizionamento del FVG rispetto alla media nazionale è dovuto anche alla gestione dell’emergenza da parte del Governo Regionale, giudicata «efficace» nelle azioni a difesa della salute pubblica Pensando all’emergenza da COVID-19, quanto giudica efficace l’azione svolta dal Governo della Regione FVG a guida Fedriga per contrastare gli effetti dell’epidemia A DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA? (scala da 0 a 10) Cittadini che giudicano «EFFICACE» Inefficace 20% Efficace 80% l’azione svolta dal Governo della Regione FVG A DIFESA DELLA SALUTE PUBBLICA 21% 24% 12% Udine 82% 12% 10% 81% Pordenone 10% 1% 2% 2% 2% 3% 77% Trieste Gorizia 71% 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Giudizio complessivo sul Governo FVG-Il giudizio positivo è trasversale: riguarda tutti i territori, tutte le età e tutte le professioni

CLASSI D’ETÀ

PROFESSIONE

77% 75% 74% 73% 70% 71% Maurizio Cescon / UDINE

quanto riguarda il turismo, la sicurezza delle città, il riavvio del tessuto imprenditoriale. Certo il “cigno nero” c’è stato, lo abbiamo subito tutti e quei due mesi non li recupererà nessuno. Ma adesso stiamo vivendo un momento magico, migliore rispetto a quello di altre regioni italiane. Per il futuro presenteremo una legge sul riassetto del commercio entro la primavera del 2021, è un settore che ha bisogno di essere riordinato, al passo con i tempi. Se guardo alle prospettive macroeconomiche mi auguro che l’Italia prenda tutti i soldi dell’Europa. Arriverà una quantità di denaro impressionante, dovremo fare la riforma fiscale, perchè oggi il peso delle tasse è asfissiante, e studiare nuo-

«Metterei la firma per partecipare a conferenze stampa come questa». Gongola Sergio Bini, l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo. Confcommercio gli ha appena squadernato un sondaggio, sul gradimento della giunta Fedriga, che farebbe brindare anche i più restii alle celebrazioni e che farebbe inarcare il sopracciglio perfino a un governatore come Luca Zaia, che di popolarità se ne intende. Otto intervistati su 10 giudicano efficace l’azione svolta dalla giunta per contrastare gli effetti della pandemia a difesa della salute pubblica. Tre imprenditori su quattro approvano i provvedimenti a sostegno dei settori economici colpiti dalla crisi. E ancora tre citstegno ai redditadini su quatti delle famitro, senza diffeglie». Bini ha renze sostanpoi voluto spenziali di età, prodere qualche venienza o proparola sull’anfessione, sono damento del tusoddisfatti rismo, che gradell’operato zie a queste setcomplessivo di timane di bel Fedriga & C. Se L’assessore Sergio Bini tempo, sta regavogliamo prolando gioie (e prio trovare il incassi) inapelo nell’uovo, L’assessore Bini: spettati agli possiamo sotto- abbiamo lavorato in operatori. «Sta lineare che la andando bene, provincia di Go- maniera molto intensa mai e poi mai rizia è il territo- per dare risposte avremmo imrio più “tiepimaginato un redo” nei confroncupero così imti dell’amministrazione, ma portante - ha aggiunto l’ascomunque con percentuali sessore -. Da metà luglio in ampiamente sopra il 50%, poi abbiamo avuto risultati mentre Udine e Pordenone superiori a quelli del 2019, sono i territori più entusia- che erano già buoni. E con sti, con punte dell’81 e 82% un settembre che si sta “aldi consenso per la gestione lungando” e che ci permettesanitaria. Insomma un qua- rà di recuperare ulteriordro che sottintende una pro- mente. Sono dati estremamozione su tutta la linea mente positivi che adesso che, più o meno a metà legi- dovranno essere “venduti” slatura, può essere di buo- per le prossime stagioni del nissimo auspicio per i prossi- mare e della montagna. Domi appuntamenti elettorali. vremo raccontare a tutti «C’è grande soddisfazio- quanto la regione Friuli Vene - ha detto ancora Bini -. nezia Giulia si sta dimostranStiamo lavorando pancia a do resiliente, resistente e caterra, in maniera molto in- pace di operare al meglio, oltensa per dare risposte con- trechè veloce nel recuperacrete. I numeri sono pietre e re quello che altre regioni parlano chiaro, sono lì a cer- non stanno al momento retificare quanto abbiamo fat- cuperando». to e stiamo facendo. Noi ci Il padrone di casa, il presiabbiamo messo scienza e co- dente di Confcommercio scienza, anche se a volte rice- Giovanni Da Pozzo, nell’eloviamo giudizi da parte di chi giare il lavoro della Regionon ha studiato. I dati emer- ne, ha precisato come «il sonsi dal sondaggio sono assolu- daggio non ha scopi politici, tamente positivi, sia per la qua non siamo in campagna gestione della fase acuta del- elettorale». — la pandemia, ma anche per © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Il mare e la montagna da metà luglio in poi stanno registrando dati migliori del 2019»

15

18-24 25-34 35-44 45-54 55-64

>64

78%

77%

TERRITORIO 70%

69%

IMPRENDITORE LAVORATORE STUDENTE DISOCCUPATO DIPENDENTE

Udine

78%

Pordenone

76%

Trieste

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Gorizia

65%


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del NordEst

ANNO 134- N° 221

VENEZIA MESTRE

Venerdì 18 Settembre 2020

Spinea Perseguitava la ex di 72 anni condannato un 65enne Amadori a pagina XXIV

La Mostra Marc Chagall a Rovigo: arte e poesia per un sogno

www.gazzettino.it

Calcio Ibrahimovic mette benzina europea nel motore del Milan che passa in Irlanda Drudi a pagina 19

Zanchetta a pagina 15

«Votate me e Zaia». Bufera sul candidato Pd `Video del padovano

Artuso. Il segretario dem veneto: «Intollerabile» L’antico detto, riadattato in chiave politica, dice che «tutto vale in amore, in guerra e in campagna elettorale». Anche girare un video pre-elettorale suggerendo esplicitamente ai propri elettori un voto disgiunto. «Proprio non ce la fai a non votare Zaia? Mettete la crocetta su di lui, ma la preferenza datela a me». L’invito arriva però da Stefano Artuso, giovane candi-

dato alla regione del Pd padovano (nonchè segretario della sezione di Rubano) e scuote pesantemente un partito già in imbarazzo per una lettera dai toni simili inviata pochi giorni fa agli elettori da parte del segretario di un circolo vicentino. «L’invito a votare un candidato diverso da Lorenzoni è inaccettabile» tuona il segretario regionale Dem Alessandro Bisato, rendendo pubblico il disagio dentro il partito e le difficoltà che incontra Lorenzoni anche dentro l’elettorato di centrosinistra. Pipia a pagina 11

Veneto, verso il voto tra veleni e denunce

Pirati informatici: “bloccato” il cellulare del governatore Dopo 50 giorni di calma piatta ieri la sonnolenta campagna elettorale per le Regionali venete si è improvvisamente risvegliata tra attacchi dei pirati informatici, diffide dell’Autorità per le garanzie

nelle comunicazioni, esposti in Procura. Per diverse ore Luca Zaia, governatore uscente si è ritrovato il cellulare fuori uso, vittima di hackeraggio su WhatsApp e sul profilo Facebook. Pederiva a pagina 12

HACKERATO Luca Zaia

Fondi, le condizioni dell’Europa Finanziamenti, Bruxelles detta le regole e stringe i tempi. In Italia slitta il taglio del costo del lavoro al Sud

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La polemica

Bielorussia linea dura Ue ma la Lega si astiene Un duplice voto in Europa su Mosca divide la politica italiana e riaccende le polemiche sui rapporti tra la Lega di Matteo Salvini

e la Russia di Putin. Gli eurodeputati leghisti hanno infatti votato contro la risoluzione che condanna l’avvelenamento dell’oppositore russo Alexei Navalny, chiede l’apertura di un’inchiesta

internazionale sul caso e invita i governi a rafforzare le sanzioni esistenti contro la Russia. E si sono astenuti su una risoluzione sulla Bielorussia nella quale si chiedono sanzioni contro «un regime brutale e i suoi leader». Pollio Salimbeni a pagina 3

I governi dovranno inviare alla Commissione i piani per la ripresa e la resilienza entro fine aprile 2021, però sono «incoraggiati» ad anticipare a metà ottobre la presentazione dei documenti preliminari, che potranno essere chiusi nella loro versione definitiva, appunto, entro aprile. È questa l’indicazione dell’esecutivo Ue che ha pubblicato orientamenti, principi e numerosi dettagli per la preparazione delle manovre anticrisi che i governi stanno predisponendo per utilizzare i 750 miliardi previsti. Intanto in Italia è a rischio la riduzione del costo del lavoro al Sud promesso dal Governo. Sulla carta il taglio del 30% dovrebbe scattare dal primo ottobre, ma la misura prevede l’autorizzazione dell’Ue e la trattativa è ancora in corso mentre il provvedimento che contiene questa novità è ancora fermo al Senato Cifoni e Pollio Salimbeni a pag.2

Il caso I fratelli accusati della morte di Willy avevano il sussidio

Anche a loro il reddito di cittadinanza Gabriele e Marco Bianchi, accusati della morte di Willly Monteiro

Marani a pagina 6

Il commento

Sciopero della scuola, una brutta lezione Carlo Nordio a notizia che la riapertura dell’anno scolastico sarà accompagnata dallo sciopero proclamato da alcuni sindacati di insegnanti e, quantomeno a Roma, da una paralisi dei trasporti urbani, può suscitare indignazione e forse anche rabbia. Ma soprattutto, secondo noi, desta incredulità. Tutti, dal Presidente della Repubblica al Pontefice, avevano predicato, o almeno auspicato, che “le bon usage des maladies” ci avrebbe resi cittadini più virtuosi e cristiani più solidali. E invece ora, dopo la primavera del nostro scontento e l’estate della rifiorita speranza, eccoci ripiombati nell’autunno cupo del conflitto sociale, reso più incomprensibile dalle pregresse sofferenze dei malati e dagli esempi eroici dei tanti che, anche sacrificando la vita, li hanno curati. Ora è ben vero che le ragioni degli insegnanti, soprattutto dei precari, sono in gran parte sacrosante. Si tratta di una categoria sedimentatasi nel tempo senza criteri, senza concorsi e senza programmazione, mal distribuita e peggio pagata. Molti di loro vengono periodicamente “delocalizzati” secondo misteriosi calcoli algoritmici, con il risultato che alcuni giorni fa una maestra di Padova è stata improvvisamente trasferita nel lontano Comelico, e una sua collega del Comelico è finita sulla Riviera del Brenta, con un’insopportabile offesa alla loro dignità e ancor di più al buon senso. Altrettanti docenti attendono (...) Continua a pagina 23

L

Società

Calcio e virus

Guru e falsi miti quando si rischia di morire di dieta

Richiusi i campi dei dilettanti: niente pubblico

«Se dilaga il fenomeno di diete che promettono di fare miracoli e di medici spregiudicati, che prescrivono farmaci pericolosi, è a causa dell’ignoranza e del fatto che le persone preferiscono credere nei miracoli che nella scienza», dice Marcello Ticca, medico, docente di Scienze dell’Alimentazione. Ma i fenomeno di diete che promettono miracoli dilaga.

Sono arrivati solo ieri, a tre giorni dall’inizio dei campionati, i chiarimenti della Figc sul protocollo sanitario per il calcio dilettantistico. Attesa interminabile che ha “partorito” il divieto di assistere dal vivo alle partite almeno fino al 7 ottobre di tutti «i campionati ufficiali che prevedono uno sviluppo continuativo su più giornate». Un provvedimento che in Veneto impone il “porte chiuse” ai tornei di Promozione, Prima e Seconda categoria (più tutti i giovanili regionali) . De Lazzari a pagina 5

Errante e Pierucci a pagina 10 REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE ∆

d2101fa0-ea9f-498a-a95a-06ad50e5ec1e


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