29-SET-2020 Estratto da pag. 13
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29-SET-2020 Estratto da pag. 13
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29-SET-2020 Estratto da pag. 21
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29-SET-2020 Estratto da pag. 7-1
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-12
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-21
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-11
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29-SET-2020 Estratto da pag. 4
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-14
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-8
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-3
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-9
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29-SET-2020 Estratto da pag. 34
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29-SET-2020 Estratto da pag. 34
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-3
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-3
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29-SET-2020 Estratto da pag. 10
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-19
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-2
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-8
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29-SET-2020 Estratto da pag. 28
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-24
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-2
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-2
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-10
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-10
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-10
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-10
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29-SET-2020 Estratto da pag. 2
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-9
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-9
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29-SET-2020 Estratto da pag. 14-14
ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO
3043
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-34
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-34
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29-SET-2020 Estratto da pag. 20
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29-SET-2020 Estratto da pag. 5
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29-SET-2020 Estratto da pag. 6
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-9
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-9
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-8
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-5
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-2
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-10
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-25
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29-SET-2020 Estratto da pag. 8
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-5
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29-SET-2020 Estratto da pag. 3
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29-SET-2020 Estratto da pag. 1-3
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MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO
REGIONE
13
La tragedia
Batterio killer in ospedale a Verona Il dramma di una famiglia padovana Tra i neonati colpiti dal Citrobacter c’è anche Benedetta. I genitori mercoledì scorso hanno depositato un esposto in Procura Nicola Cesaro / MEGLIADINO S. V.
marzo.
Benedetta nasce il 22 aprile, in 27 settimane e 5 giorni. È prematura ma il suo corpicino è forte, e la piccola risponde bene ai problemi polmonari dei primi giorni. Nella stanza dove passa quei giorni difficili, però, trova qualcosa di molto più forte. Si chiama Citrobacter koseri ed è un batterio come l’Escherichia coli o la Salmonella. Il Citrobacter entra nel delicato ambiente della Terapia intensiva neonatale dell’ospedale Borgo Trento di Verona, dove Benedetta è ricoverata, e colpisce la neonata. Non sarà l’unica: in tre anni oltre 90 bambini entreranno in contatto con il Citrobacter. L’infezione provocata da quel batterio-killer ha causato infezioni cerebrali permanenti a 9 neonati, causando addirittura la morte di altri 4. In questi numeri c’è anche la storia di Benedetta Gennaro.
BENEDETTA NASCE PREMATURA
Benedetta nasce il 22 aprile in 27 settimane e 5 giorni. Da prematura, ha difficoltà polmonari. Ad eccezione di questo grave scoglio, le ecografie parlano di una bimba sana e che risponde bene alle cure. Benedetta viene ricoverata nella Terapia intensiva neonatale con altri 14 bambini. Il 4 maggio però le sue condizioni peggiorano sensibilmente. La neonata viene sottoposta a numerose analisi. Il giorno dopo viene confermata l’infezione da Citrobacter. L’INFEZIONE DA CITROBACTER
La neonata deve combattere contro una meningoencefali-
Il 5 maggio l’ospedale conferma l’infezione I danni cerebrali saranno permanenti
IL COVID E SCHIAVONIA
Il 21 febbraio l’ospedale “Madre Teresa” di Schiavonia viene chiuso dal presidente regionale Luca Zaia: si sono appena scoperti i primi due casi di Covid-19 del Veneto. Sara Farinazzo, che sta aspettando con il marito Alex Gennaro l’arrivo della piccola Benedetta (la famiglia è di Megliadino San Vitale e ha già una bimba di 4 anni), è in cura a Schiavonia ma, in quel giorno, viene dirottata a Legnago (Verona). Qui Sara, in 19 settimane, arriva dopo la rottura del sacco amniotico, quello che protegge il feto. Seguono tre ricoveri a Monza per altrettante amnioinfusioni, quindi Sara e Alex sono chiamati a scegliere un ospedale alternativo a Schiavonia: per nome e prestigio, la scelta ricade sul Borgo Trento di Verona. La futura mamma viene ricoverata nella struttura scaligera il 30
Mamma Sara Farinazzo tiene in braccio la piccola Benedetta. Accanto a lei c’è il marito Alex Gennaro In basso l’entrata dell’Ospedale della Donna e del Bambino, aperto nel 2017 al Borgo Trento di Verona
le inchieste sulla vicenda
Sono 96 gli infetti in reparto Si indaga per morte e lesioni VERONA
Il 12 giugno scorso l’Ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento, aperto nel 2017, viene chiuso. Chiude il punto nascite e viene trasferita la Terapia intensiva neonatale. Lo decide il direttore generale dell’Azienda ospedaliera veronese, Francesco Cobello, che ne ordina contestualmente la totale sanificazione degli spa-
zi. La struttura riapre l’1 settembre. Perché? Nel reparto dell’ospedale scaligero viene individuato un focolaio epidemico che – da aprile 2017 a luglio 2020 – ha coinvolto 89 soggetti, in prevalenza neonati ricoverati in Terapia intensiva: tutti positivi al Citrobacter koseri. Lo confermano i tecnici della Commissione ispettiva dalla Regione Veneto, guidata dal professor Vincenzo Baldo,
professore di Igiene e Medicina preventiva dell’Università di Padova. Il pool di esperti viene inviato dal presidente Luca Zaia dopo le numerose denunce depositate in Procura. Il Citrobacter ha ucciso Leonardo a fine 2018, Nina a novembre 2019, Tommaso a marzo scorso e Alice il 16 agosto scorso. Altri nove neonati hanno riportato lesioni cerebrali permanenti mentre sa-
rebbero addirittura 96 quelli colpiti dal batterio se si estende l’analisi al 2015, quando in realtà l’attività è delocalizzata in altre unità operative in attesa dell’avvio del “nuovo” ospedale. «Un centro di eccellenza nazionale per la cura della donna e del bambino», recitano i titoli dei media locali quando la struttura viene inaugurata. Eppure qualcosa non funziona. La presenza del batterio – lo si legge nel report della Commissione regionale – viene rilevato sui rompigetto di alcuni rubinetti e sulle superfici di alcuni biberon. Gli esperti non escludono che la contaminazione sia dovuta a procedure di gestione non corrette, come ad esempio il risciacquo degli
te frontale, laterale e posteriore, che aggredisce il suo cervello lasciando ferite insanabili. Quei danni cerebrali, per Benedetta, costeranno deficit cognitivi e motori per tutta la vita. Comprendere, parlare, muovere gli arti e camminare saranno funzioni che molto probabilmente la Natura non concederà alla bimba. A breve per Benedetta partirà la fisioterapia, mentre già da tempo assume medicinali antiepilettici. Per lei gli antibiotici sono cominciati il 5 maggio e sono terminati il 20 agosto. A luglio si è manifestato l’idrocefalo, ossia l’accumulo di quantità eccessive di liquido cerebrospinale. Conseguenza di questa patologia, tra le altre, è l’aumento della circonferenza cranica. A poche settimane di vita, Benedetta è già stata sottoposta a un’operazione di
stessi biberon con l’acqua di quei rubinetti. Il Citrobacter è batterio molto resistente agli antibiotici e attacca molto duramente il sistema nervoso. È facile comprendere i danni che può creare in un neonato, che in caso di infezione può arrivare facilmente a sepsi e meningite. La Pro-
L’ospedale è stato chiuso dal 12 giugno L’Azienda ha sospeso tre medici del reparto cura di Verona ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di “responsabilità colposa per morte e lesioni, commessi in ambito sanita-
derivazione ventricolo peritoneale. Ogni notte il suo sonno è vigilato da un saturimetro a cui mamma e papà devono badare in continuazione. LA DENUNCIA ALLA PROCURA
Mercoledì scorso Alex e Sara, i genitori di Benedetta, 44 e 38 anni, hanno presentato un esposto alla Procura di Verona. La famiglia è seguita in questo percorso dall’avvocato Mirko Binco. Nella stessa giornata i due sono stati ascoltati da un magistrato. Il fascicolo della piccola Benedetta si aggiungerà ai già numerosi esposti legati a questa vicenda. Denunce di famiglie segnate per sempre, di piccole vite costrette a combattere battaglie impossibili sin dai primi giorni di vita. «Benedetta è stata l’ultima bimba, tra quelli che hanno contratto l’infezione da Citrobacter, a uscire dall’ospedale» spiegano Alex e Sara «Denunciare quanto accaduto era un atto dovuto, per Benedetta ma anche per tutte quelle famiglie costrette a vivere situazioni come queste. Chiediamo che i responsabili siano individuati senza sconti. E che sia fatta giustizia». I due hanno messo nelle mani dell’autorità giudiziaria importanti elementi: «Abbiamo segnalato ogni anomalia, a partire dal fatto che Benedetta si trovasse nella Terapia intensiva neonatale con due bimbi risultati poi infetti. Perché gli altri neonati, Benedetta compresa, sono stati lasciati lì, nonostante il batterio fosse trasmissibile anche da persona a persona? Perché quando i due neonati venivano visitati, medici e infermieri utilizzavano dispositivi di protezione di ogni genere e poi con gli altri bimbi no?». Domande poste con dignità. Dignità che ora chiede giustizia. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
rio” (articolo 590 sexies del Codice penale). Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Nas di Padova. Parallelamente, anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha inviato a inizio mese gli ispettori ministeriali. Il 5 settembre scorso la direzione dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona ha sospeso in via cautelare tre medici legati al reparto. I medici sospesi sono la dottoressa di Monselice Chiara Bovo, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Verona; la dottoressa Giovanna Ghirlanda, direttore medico della struttura; il dottor Paolo Biban, direttore della Pediatria. — N.C. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PRIMO PIANO
Martedì 29 Settembre 2020 Corriere del Veneto
Politica e infrastrutture
Codicedegliappaltietempilunghi «AllaTavserveuncommissario» 78 ❞ La Pedemontana
Galleria di Malo «Gli scavi termineranno entro l’estate» VICENZA Superstrada
Pedemontana Veneta: in meno di un anno saranno terminati gli scavi della tratta vicentina. A darne notizia è la struttura di progetto della Spv, in risposta ai cittadini di Vallugana di Malo che lamentano disagi e problemi di salute dovuti alla vicinanza al cantiere. «Stiamo facendo di tutto per giungere il prima possibile alla conclusione della galleria - si legge nella nota diffusa dalla Regione e la buona notizia è che sui 6 chilometri circa nella canna sud mancano 2,3 chilometri e in quella nord 2 chilometri. Entro l’estate 2021 miriamo a completare tutti gli scavi». Quanto alle analisi sul capello effettuate su residenti che avrebbero rilevato la presenza di metalli pesanti, quali ferro e alluminio (in un bimbo anche arsenico), «in concentrazioni preoccupanti» stando all’avvocato Giorgio Destro, la struttura di progetto rassicura asserendo come «i controlli in campo ambientale vengono svolti con la seguente catena: concessionario, Regione con Arpav e ministero dell’Ambiente». A oggi sono due i fascicoli aperti dalla procura di Vicenza sulla grande opera viabilistica. Il primo e più datato è quello relativo alla morte dell’escavatorista Sebastiano La Ganga nella galleria di San Tomio di Malo. A distanza di quattro anni e mezzo dalla tragedia, arriva alla prova dell’aula: a novembre ci sarà l’udienza preliminare a carico di dodici persone, del consorzio Sis e della Inc Spa, accusati a vario titolo dell’omicidio colposo del 54enne, che il 19 aprile 2016 era stato schiacciato da un masso staccatosi dalla volta della galleria in costruzione. I familiari sono già stati risarciti con più di un milione di euro. L’altra inchiesta è quella che andrebbe verso la conclusione e che ipotizza, a carico di quattro dirigenti Sis, la frode nelle pubbliche forniture a danno della Regione Veneto, oltre che l’utilizzo di materiali non marchiati Ce e non rispettosi dei requisiti minimi di sicurezza. A quanto trapela, i consulenti nominati dal sostituto procuratore Cristina Carunchio ha concluso carotaggi e accertamenti nell’area del cantiere. (b.cen.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
PADOVA Lungo
la tratta dell’Alta Velocità verso Nordest – che, a dispetto del nome, ha proceduto sinora con passo di lumaca – è tornata la grande stagione delle Prime Pietre. Lunedì prossimo a Lonato, più o meno a metà strada fra Brescia e Verona, il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e Rfi inaugurano ufficialmente i lavori (ripartiti in realtà da qualche mese, con lo scavo della famosa galleria, il cui appalto ha rallentato l’iter di un bel po’) che porteranno una buona volta i binari della Tav verso il Veneto. Per l’occasione, ci sarà anche il rieletto governatore Luca Zaia: «La Tav Brescia-Verona è un’incompiuta che non deve rimanere tale. Fare la Tav – ha sottolineato Zaia - è una priorità per il Paese, significa essere o non essere in Europa. Ora tocca a questo tratto, poi andrà realizzato quello tra Verona e Padova. Se ci sono i soldi si fa, qui in Veneto non c’è opposizione all’infrastruttura, non abbiamo problemi come in Val di Susa». Il punto, come sempre, è come si fa. E in quali tempi. Domenica, sul Corriere del Veneto, ha parlato Nicola Meistro, amministratore delegato del consorzio Iricav Due (il general contractor della tratta fra Verona e Padova) e ha detto con grande chiarezza un paio di cose. La prima: applicando alla Tav veneta il modello utilizzato per ricostruire il viadotto sul Polcevera, a Genova, i tempi di esecuzione possono essere notevolmente ridotti. La seconda: un colpo di acceleratore sarebbe particolarmente necessario sul lotto tra Vicenza e Padova, il più arretrato della tratta, che manca ancora di una progettazione preliminare completa e approvata. Mentre per l’attraversamento di Vicenza – uno dei
Dopo il voto di Mauro Pigozzo
CASTELFRANCO Lo scatolone con le magliette blu del «processate anche me» si è svuotato in pochi minuti. In prima fila, la vestivano tutti. Tanti cellulari rivolti verso al palco, qualche coro e l’applauso che scatta a ogni slogan. Ieri pomeriggio Matteo Salvini era a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, per sostenere il ballottaggio del sindaco uscente, Stefano Marcon, leghista che parte con quasi il cinquanta per cento dei voti e sfida il candidato del centrosinistra, Sebastiano Sartoretto. Ad accoglierlo circa cinquecento persone: molti i militanti, folto anche il gruppo delle forze dell’ordine, e poi tanti curiosi. È stato questo il primo bagno di folla – a proposito: vestiva la mascherina con il Leone di San Marco, le distanze di sicurezza sono
I mesi previsti per la realizzazione della tratta dell’Alta Velocità/Alta Capacità fra Verona e Vicenza
nodi che fin qui hanno strozzato l’avanzamento dell’opera – il progetto preliminare ha ottenuto l’ok della Regione a fine agosto e ora dovrà passare al Cipe, dove si attribuiscono i soldi veri (finora sono coperti soltanto 105 milioni sugli 805 necessari). In tema di soldi, che in parte sono già stanziati e in parte no, si staglia all’orizzonte la massiccia sagoma del Recovery Fund, che stazza per l’Italia 209 miliardi. Un’occasione gigantesca, verrebbe da dire. L’Ad Meistro di Iricav Due l’ha suggerito in modo esplicito: «Con
il Recovery Fund in arrivo, penso ci si dovrebbe indirizzare su progetti che possono partire subito, come la Tav veneta». E anche il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, interpellato in proposito, ha dichiarato di attendersi che la priorità del Veneto per l’utilizzo del Recovery vada, per l’appunto, al completamento dell’Alta velocità/Alta capacità da Brescia a Padova e, di qui, fino a Venezia. Franco Miller, l’uomo delle infrastrutture e della Tav nella squadra del leader regionale di Confindustria, Enrico Carraro,
Miller Il modello da replicare: Vernizzi e il Passante
La «talpa» in azione I lavori per la Tav a Lonato del Garda, lungo la tratta fra Brescia e Verona
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Salvini, tour con Zaia «La Stato-Regioni passi a un leader leghista» state mantenute anche nei selfie – prima di correre verso Portogruaro per un altro appuntamento. La sua agenda politica oggi entrerà nel vivo. Incontrerà il governatore Luca Zaia e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ma anche tutti gli eletti al consiglio regionale leghisti. Il clima è quello delle reciproche cortesie, Salvini non ha risposto nel merito alle punzecchiature sul fatto che Zaia, qui in Veneto, vale più della Lega. «Dobbiamo mettere in piedi la squadra di governo sia per il Veneto che per Venezia», ha tagliato corto. Sui temi: «Parleremo di lavoro: ci sono problemi sia in città, penso al Porto, alle concessioni, alle grandi navi, penso a Marghera e ai tanti cantieri già aperti o da aprire qui in Veneto, parleremo di sviluppo e di Olim-
Sul palco Matteo Salvini ieri a Castelfranco per sostenere il candidato leghista Stefano Marcon
piadi».L’altro tema caldo è quello della conferenza Stato-Regioni, attualmente presieduta dall’esponente dem Stefano Bonaccini (governa-
sottoscrive l’analisi di Meistro ma intravvede un ostacolo non di poco conto sulla strada dei prossimi cantieri: «Il fatto è spiega - che i general contractor hanno le mani legate: il Codice degli appalti, infatti, li obbliga a subappaltare il 70% dei lavori ad aziende esterne. Questa imposizione limita moltissimo l’operatività, poiché di imprese capaci di approntare cantieri complessi come quelli dell’Alta velocità e che, al tempo stesso, siano finanziariamente solide, ce ne sono sempre meno». Potrebbe servire, in quest’ottica, la nomina di un commissario straordinario, com’è avvenuto per il ponte di Genova o, prima, per il Passante di Mestre? Miller risponde così: «Per realizzare un’infrastruttura come la Tav in tempi ragionevoli, c’è assolutamente bisogno di una figura che garantisca un coordinamento tra il general contractor, Rfi e i vari enti pubblici interessati. In questo senso, l’esempio migliore che mi viene in mente è quello di Silvano Vernizzi, il commissario per il Passante: serve una figura competente, capace e che conosca il territorio e i suoi amministratori, per affrontare efficacemente i problemi che si dovessero man mano presentare». In definitiva, se ci dovessimo scommettere una cifra, quando potremmo vedere la Tav completata fino a Padova o, meglio ancora, fino a Venezia? «Se veramente lo volessero - sostiene Miller - si potrebbe portarla a casa per le Olimpiadi invernali di Cortina del 2026, il che sarebbe perfetto anche per tutta la logistica della manifestazione sportiva. Ma, realisticamente, credo che non ce la faremo prima del 2027». Alessandro Zuin
tore dell’Emilia Romagna). Dopo la tornata elettorale, e in attesa della Val d’Aosta, oggi il centrodestra amministra 14 regioni (Liguria, Piemonte,
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Basilicata, Sardegna, Calabria, Sicilia e provincia autonoma di Trento) contro le cinque nelle mani degli avversari politici. Il centrodestra chiede quindi di avere la presidenza e c’è chi propone il nome di Zaia. Salvini risponde così: «Parlerò coi nostri governatori, fortunatamente i presidenti di Regione più amati sono tutti della Lega, abbiamo solo l’imbarazzo della scelta», dice. «Tra Zaia, Fontana, Fedriga, Tesei e Solinas vedremo di scegliere il meglio. È scelta difficile, sono tutti bravi, ma penso che sia giusto che sia una nostra espressione a guidare la Conferenza». Infine, prima di sottoporsi al rito dei selfie – l’hanno voluto praticamente tutti, ci sono voluti più di quaranta minuti - sull’ipotesi di Zaia alla segreteria nazionale del Carroccio: «Noi siamo persone concrete, Luca è appena stato rieletto per fare il governatore per cinque anni. L’obiettivo dell’autonomia è suo, è mio. E quindi fino a che non lo portiamo a casa non ci spostiamo di un millimetro». © RIPRODUZIONE RISERVATA
MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2020 - ANNO XVIII - N. 231
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Il libro
La rassegna
Il viaggio di Cazzullo con Dante tra storia e letteratura
Biennale musica, l’omaggio a Maderna
a pag. 13 Chiamulera
LE ALTRE EDIZIONI: Padova-Rovigo, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona
Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente
19°
Poco nuvoloso 1.8 Km/h 82%
MER
VEN
SAB
14°/ 20° 14°/ 21° 17°/ 21° 17°/ 19°
a pagina 14 Gargioni
VENEZIA E MESTRE
GIO
Michele, Gabriele e Raffaele
corrieredelveneto.it
L’opera Zaia: lunedì sarò all’inaugurazione dei lavori sulla Brescia-Verona. Baretta: avanti con il Recovery fund Covid La Regione al governo
«Un commissario per la Tav» Miller (Confindustria): tempi troppo lunghi. Il governatore spinge: è una priorità
IL LEADER DI FRONTE A UN BIVIO di Stefano Allievi
I
l «monarca» Zaia dispone ormai di un potere assoluto. Non ha più nemmeno un’opposizione che possa non diciamo fare, ma dire qualcosa: in Consiglio regionale perché i regolamenti non glielo consentono; sul territorio perché resterà a lungo, rintronata dalla sconfitta, a rimuginarla e, possibilmente, a cercare di capirla. A questo punto si trova di fronte a un bivio: essere un monarca illuminato, o un satrapo, anche involontario e riluttante. Il primo è quello che usa il suo potere per innovare, cambiare le cose, potendosi permettere di percorrere strade non seguite prima, fare e far fare nuove esaltanti esperienze, accrescendo al contempo il suo stesso potere, il suo carisma, la sua aura, lasciando così un segno nella storia. Il secondo, anche quando non fa nulla di male o di sbagliato, è quello che si accontenta di andare avanti così, in compagnia dei soliti amici, per fare le solite cose, tanto la strada è in discesa, nessuno potrà dirgli niente, e il consenso gli si manterrà in ogni caso appiccicato come i vestiti fino alla fine del suo mandato. Il primo smuove le cose, il secondo le lascia andare avanti come prima. In inglese c’è una parola che negli ultimi anni è diventata abbastanza di moda.
continua a pagina 3
Mentre riparte la marcia dell’Alta velocità verso Verona (lunedì a Lonato inaugurazione dei lavori) , per la Tav veneta oltre Verona ci si interroga su tempi e metodi. Miller (Confindustria): «Con il Codice degli appalti i general contractor hanno le mani legate, servirebbe un commissario straordinario». a pagina 2 Zuin PADOVA
PISTA DA BOB NEL MIRINO
«Stato-Regioni Giochi, ultimatum del Cio a un leghista» muro veneto su Cortina a pagina 2
Veneto Sviluppo il Fondo Pmi entra in Trentino di Federico Nicoletti
SALVINI INSISTE
di Mauro Pigozzo
FINANZA D’IMPRESA
CORTINA Giochi, per il Cio Cortina a rischio per la pista da bob. Il Veneto replica. a pagina 3
VENEZIA Il Fondo Pmi di Veneto Sviluppo si allarga al Trentino. Si sta per chiudere, da parte di Fvs sgr, la raccolta dei 65 milioni di euro per il secondo fondo d’investimento nel capitale delle imprese. Che si allarga al Trentino, da dove arriveranno 5 milioni. Non senza polemiche sulla gestione. a pagina 11
Nel Trevigiano Il padre si era tuffato per cercarlo. Trovato a Bassano
Scuola Zaia chiede a Roma l’uso di tamponi rapidi
«Test rapidi a scuola. E meglio portare sempre la mascherina» di Michela Nicolussi Moro
S
cuole, Zaia al governo: «Meglio i test rapidi per evitare disagi. Le mascherine all’aperto? Invito a metterle ma no all’obbligo». a pagina 5
Asiago Giocatori contagiati
Caso hockey: dieci positivi di Dimitri Canello
I
l Covid coinvolge anche l’hockey costringendo l’Asiago a rinviare il suo debutto nell’Alps League: dieci giocatori positivi, cento in isolamento. a pagina 5
IlcasoDonazzan:nessunrisultato
Sommozzatori I sub dei Vigili del fuoco impiegati nella ricerca del ragazzo buttatosi nel fiume Sile a Treviso (FOTO/Balanza)
Si getta nel Sile e scompare Lo cercano e lui fugge in treno di Milvana Citter
TREVISO Si getta nel Sile davanti alla compagna del padre, scompare nell’acqua mentre il papà disperato si tuffa per cercarlo. Lui si salva e fugge in treno mentre tutti lo cercano pensando al peggio. Alle 18 è stato trovato a casa di a pagina 7 parenti a Bassano.
Minorennipicchianodueturistifrancesi Venezia, i ragazzi erano stati ripresi in un locale per il chiasso e li hanno attesi fuori VENEZIA Li hanno «aspettati fuori», come nella peggiore delle spacconate, poi hanno fatto pesare numero e aggressività, finendo per spedire all’ospedale il turista francese che aveva osato riprenderli. Nella notte tra domenica e lunedì, in campo Santa Margherita, un gruppo di ragazzini ha malmenato una coppia di stranieri, 35 anni e 36 lei, che poco prima li aveva ripresi in uno dei locali perchè facevano troppo chiasso, impedendo agli altri clienti di chiacchierare. a pagina 10 Costa
L’USL APRE UNO SPORTELLO
Giocod’azzardo, Rovigohaspeso mezzomiliardo
Ludopatia Apre il centro d’ascolto
ROVIGO Oltre 2mila euro bruciati in media per ogni maggiorenne della provincia. Contro la ludopatia ora a Rovigo un centro di ascolto per vittime e familiari. «È una dipendenza pericolosa» dicono a pagina 7 dall’Usl.
«Flop di Reddito e Quota cento»
di Stefano Bensa
C
on 29 mila nuclei familiari percettori (66 mila persone), il Reddito di cittadinanza non decolla in Veneto. Donazzan: «Flop». a pagina 6
Necrologie-Lettere 47
IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 29 Settembre 2020
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LETTERA DEL GIORNO
†
†
†
È mancato all'affetto dei suoi cari
Ci ha lasciato l'anima buona e generosa di
Dopo lunga malattia è mancato all'affetto dei suoi cari
DOMENICO TONELLO
GIANCARLO PERTILE
FRANCESCO LONGO
† Circondata dall'affetto dei suoi cari è tornata alla Casa del Padre
«IlmonitodiFrancesco sullemorti dei migranti» Le parole che Papa Francesco ha pronunciato domenica 23 agosto durante l’omelia “Urbi et Orbi”, “Dovete rendere conto a Dio delle morti degli immigrati”, mi hanno fatto riflettere su tante domande che mi sono posta. Non è la prima volta che parla dei clandestini che cercano una vita migliore in altri Stati e che per sfortuna non riescono ad arrivare e muoiono in mare. Ma queste parole sono rivolte verso noi italiani? Siamo noi i responsabili della loro morte? Per caso, dobbiamo andarli a prendere noi? Che colpa abbiamo se partono con mezzi non adeguati avventurandosi in un mare che non conoscono? E non pensiamo a bambini, donne indifese, uomini e vecchi ridotti a scheletri che rimangono nella loro terra e soffrono fame, malattie e guerre? Perché il Papa parla sempre di questi immigrati e con la sua autorevolezza non si impone, non incita tutte le Nazioni che navigano in traboccanti ricchezze ad investire parte dei loro capitali in quelle terre in modo che tutti abbiano il diritto di avere una vita dignitosa? Bisogna aiutarli là dove vivono, così si porrebbe fine a questa fuga disperata. Non si può accogliere tutti e non è giusto che per i troppi arrivi questi immigrati siano stipati in centri di raccolta dove si contagiano a vicenda e vivono da prigionieri. Se anche si
spalancassero porte e portoni per l'accoglienza, poi come sarà il loro futuro se siamo noi così inguaiati? Smerceranno droga o delinqueranno per sopravvivere come succede ora, sfuggendo ai controlli della polizia. Il Governo con una crisi irreversibile, deve occuparsi di tanti Italiani che hanno perso il lavoro per il coronavirus e ora dovrà vedersela anche con quelli che arriveranno e non sono pochi. La situazione è grave, per cui è facile giudicare chi opera nel settore e colpevolizzare ancora di più. Le parole dette dal Papa suonano come un verdetto, ma dobbiamo essere “impauriti” per una cosa più grande di noi? Ci hanno insegnato che Dio è giusto e misericordioso, la paura non serve. Mi ricordo di quando in aereo, in conferenza stampa, fu chiesto al Papa la sua opinione sugli omosessuali e la sua risposta fu: «Chi sono io per poter giudicare?». E ora non capisco: se non può giudicare, come può pronunciare parole così tremende? Lo sappiamo: dobbiamo porgere la mano al nostro fratello più povero ma per questo l’Italia non può diventare un campo di profughi. Ci siamo solo noi? Ma, si sa, aiutare i più poveri e i più deboli fa parte dell’essenza di Papa Francesco e del Vangelo di Gesù, altrimenti non siederebbe sulla poltrona di San Pietro. Wally Cavinato
TRASPORTIESCUOLA
Rispondo alla lettera dell’Ufficio comunicazione Svt di ieri dal titolo “La capienza dell’80% sulle corriere”. Non capisco cosa significa che « le scritte all'interno di bus o nelle aree di competenza di Svt, simili a quella che Zocca riporta nella sua lettera e di cui sembrerebbe condividerne senso e lessico». Ho riportato quello slogan solo perché riassume bene la contraddizione che stanno vivendo i nostri ragazzi e noi genitori con loro: a scuola tutte le regole anti-Covid super rispettate e negli autobus invece non mi sembra proprio, per lo meno adesso. Perché riporto una frase per dare una nota di ”colore” al mio scritto, non significa che condivida i gesti di vandalismo e comunque anche quello slogan rende bene l’idea, di cui condivido il senso, non il lessico poiché non mi sembra di scrivere come una vandala. Chiara Zocca
do tutti i protocolli di comportamento interni alle scuole stesse. Tale tipo di anarchia si vede però anche nelle vie della città, e riguarda sia giovani che adulti (ma anche: quanti baristi preparano caffè e cappuccini con mascherina sottomento?). Al di là dello scarso senso di responsabilità e di rispetto delle persone, certamente queste situazioni vengano anche favorite dalle attuali indicazioni normative che, trattandosi di sicurezza, non dovrebbero assolutamente ammettere dubbi o incertezze interpretativi (a che distanza siamo? come facciamo a valutarla? è un assembramento? mascherina su o mascherina giù?). In definitiva, a favore di chiara certezza e quindi di massima sicurezza, meglio “mascherina sempre”, anche all’aperto, con accompagnamento di controlli serrati (che di fatto ora non ci sono) e di multe un po’ “salate”. Direi, insomma, “bravo” il governatore De Luca. Perché no ad un analogo provvedimento del nostro davvero “bravissimo” governatore Zaia? (o del nostro sindaco?). Mario Gottardo Vicenza
CORONAVIRUS
OPINIONE
«Meglio lamascherina sempre»
«Chiuderegli “abortifici”»
Cavaliere della Patria di anni 86
Lo portano per sempre nel loro cuore i figli ROBERTO, ALBINA, ALESSANDRA, AMELIA, i nipoti NICOLAS, MARIA, CHRISTINE, SOFIA, MARGOT, EUGENIA e MATTIA, le sorelle ed i parenti tutti. Il S. Rosario si reciterà martedì 29 settembre alle ore 19.00 presso la chiesa parrocchiale di Longare. La liturgia funebre avrà luogo nella chiesa parrocchiale di Longare mercoledì 30 settembre alle ore 15.00, giungendo dall'ospedale civile di Vicenza. La tumulazione del caro DOMENICO avverrà nella tomba di famiglia nel cimitero di Costozza. Si ringraziano anticipatamente quanti interverranno alla liturgia funebre. Longare, 29 settembre 2020
di anni 67
Lo portano nel cuore la moglie ANTONIETTA MIROTTI, la figlia CHIARA con STEFANO, gli adorati nipoti LUCA con ANUPA, OSCAR e GIANNI, i fratelli CORRADO, GILBERTO e LUCIANA, cognati, cognate, nipoti e parenti tutti. I funerali saranno celebrati mercoledì 30 settembre alle ore 15.00 presso il Duomo di Sandrigo giungendo dall'ospedale di Vicenza. Dopo le esequie avrà luogo la cremazione. I familiari ringraziano il dott. FLORIO FARESIN e i reparti di Pneumologia e Oncologia dell'ospedale di Vicenza per le amorevoli cure prestate. Sandrigo, 29 settembre 2020 O.F. GASOLI SRL Sandrigo Tel. 0444.659190
O.F. FABIO E ANDREA ROSSI Torri di Quartesolo Tel. 0444.387312
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di anni 79
Lo annunciano con dolore la moglie ANNA, i figli DIMITRI e KATIA, la nuora LISA, il fratello, le sorelle, i cognati, i nipoti e parenti tutti. Il funerale avrà luogo mercoledì 30 settembre alle ore 10.00 nella chiesa Arcipretale di Carrè, partendo dall'Opera Immacolata Concezione alle ore 9.45. FRANCESCO riposerà nel cimitero di Carrè. Si ringraziano quanti parteciperanno alla liturgia funebre. Un ringraziamento particolare a tutto il personale dell'Opera Immacolata Concezione per le amorevoli cure prestate. Carrè, 29 settembre 2020 O.F. PIDO Thiene Tel. 0445.382411
Assistito con molto amore dai suoi cari è mancato all'età di 81 anni
Lo annunciano le figlie LAURA con TIZIANO e CINZIA con TIZIANO, gli amati nipoti ANGELA e MARCO, il fratello ANTONIO con REGINA e i parenti tutti. Le esequie saranno celebrate domani, mercoledì 30 settembre, alle ore 14.45 nella chiesa parrocchiale di S. Carlo, Villaggio del Sole. Un particolare ringraziamento alla dott.ssa CAMILLA FERRONATO e a tutto il personale del reparto Girasole della casa di riposo Villa Caldogno. Un grazie di cuore alla cara ALMERINA. Vicenza, 29 settembre 2020 O.F. ARCANGELO Vicenza Tel. 0444.513961
Ricordatemi con il mio sorriso. La nonna
Il Vescovo di Vicenza, Mons. BENIAMINO PIZZIOL, i confratelli della RSA Novello e il presbiterio diocesano, assieme ai familiari, annunciano con dolore illuminato dalla Fede la morte di
vogliatevi bene
BIANCA STEFANELLO ved. BASTESIN
MANLIO SOLDÀ
«Normeanti Covidrispettate anchesuibus»
Un’osservazione credo ovvia: si può dovunque constatare che all’ingresso e all’uscita delle scuole mascherine e distanziamenti svaniscono nel nulla, così di fatto vanifican-
Ho visto pubblicato sul GdV che alcuni lettori dicono che la caccia dovrebbe essere chiusa. Opinione che io rispetto, ma vorrei che anche la mia fosse rispettata: chiudere gli “abortifici”. Vinicio Bulla
GIUSTINIANA SARTORI BALBO di anni 74
Uniti nel dolore lo annunciano i figli STEFANO con GIULIANA, ALESSANDRA con SAMUELE, MATTEO e MARTA, i nipoti amatissimi GIACOMO, GIOVANNI, PIETRO, BENIAMINO e ANGELA ed i parenti tutti. I funerali si svolgeranno domani, mercoledì 30 settembre, alle ore 10.45 nella chiesa parrocchiale di Campedello. Il S. Rosario sarà recitato questa sera, martedì 29 settembre, alle ore 19.45 nella chiesa parrocchiale di Campedello. Eventuali offerte saranno devolute all'AIL. Si ringraziano anticipatamente tutti coloro che parteciperanno alla celebrazione. Vicenza, 29 settembre 2020 IMPRESA FUNEBRE VARIATI Viale Rodolfi, 24 - Vicenza Tel. 0444.928398
don EFREM GOBBO di anni 83
Riconoscenti al Signore per il dono di una esistenza ricca di anni e di frutti spirituali ricordano il suo ministero pastorale svolto a servizio della Chiesa di Vicenza e lo affidano alla misericordia di Dio. La liturgia di commiato e di suffragio avrà luogo mercoledì 30 settembre alle ore 10.30 nella chiesa parrocchiale di S. Caterina in Villa, preceduta alle ore 10.00 da un momento di preghiera e di testimonianza. Una veglia di preghiera si terrà oggi alle ore 20.30 nella chiesa parrocchiale di S. Caterina in Villa. Vicenza, 29 settembre 2020
Lo annunciano con immenso dolore la moglie GIANNINA, le figlie MICHELA e GIORGIA, i generi PINO e MARCO, le adorate nipoti ASIA, EVA e COSTANZA, la sorella EVI, i nipoti, parenti e amici tutti. Il funerale avrà luogo mercoledì 30 settembre alle ore 15.30 nel Duomo di San Clemente. Il caro MANLIO giungerà dall'ospedale di Valdagno, proseguirà poi per la cremazione. Valdagno, 29 settembre 2020 O.F. ARMANDO SRL Valdagno Cell. 347.9418214
MARICA, MARIO e SAMUELE partecipano al lutto per la perdita del caro amico
MILENA CECCON MORSELLI vi abbraccia tutti. A funerali avvenuti, per sua volontà. Vicenza, 29 settembre 2020 IMPRESA CERA Tel. 0444.321102
ANNIVERSARIO
MANLIO
Colognola ai Colli (VR), 29 settembre 2020
ANNIVERSARIO
Ciò che ha radici nel cuore vive per sempre. Ad un anno dalla scomparsa del caro
A vent'anni dalla scomparsa dell'indimenticabile
Le tariffe delle necrologie sono: Cenni: ¤ 3,00 a parola Ricorrenze: ¤ 2,50 a parola Pacchetto Foto+Croce (colori o B/N): ¤ 110,00 Croce: ¤ 30,00 Partecipazioni: ¤ 4,40 a parola Le tariffe s’intendono al netto di eventuali commissioni o sconti d’agenzia e IVA
Filiale di Vicenza Via E. Fermi, 205 Tel. 0444 396200
NERINA MAISTRELLO BUSSOLARO
Famigliari ed amici la ricordano questa sera, martedì 29 settembre, alle ore 19.00 con una Santa Messa presso la parrocchia di Anconetta. Vicenza, 29 settembre 2020
dott. ERNESTO PADULA la famiglia lo ricorda con una S. Messa presso la chiesa dei Carmini mercoledì 30 settembre alle ore 19.00. Si ringraziano quanti parteciperanno. Vicenza, 29 settembre 2020
MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2020 LA NUOVA
REGIONE
lo stato e i privati
I Cda di Atlantia e Autostrade oggi ribattono al governo Domani scade il termine per definire il passaggio della maggioranza di Aspi a Cdp ma le posizioni restano lontane. E torna la minaccia di revocare la concessione
sier Atlantia non intende chiudere all’ingresso della Cdp, che potrebbe rientrare in entrambi i binari. Nel caso voglia fare un aumento di capitale, può farlo sul nuovo veicolo, oppure potrebbe prendere il 33% del nuovo veicolo che Atlantia al momento ha mantenuto. Quel 33% è una “porta aperta” a Cdp o ad altri investitori. Il problema non è ovviamente il doppio binario ma la manleva su potenziali contenziosi futuri, su questo la holding non può cedere, perché è una condizione non contemplata in operazioni con grandi operatori infrastrutturali. Nella dura lettera inviata dall’esecutivo nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana, si sottolineava la necessità che nell’atto transattivo inviato dal ministero dei Trasporti alle società il 2 settembre restasse l’articolo 10, che di fatto vincola l’efficacia dell’atto stesso (con la chiusura della procedura di revoca e l’ok al Pef) alla cessione della maggioranza di Aspi a Cdp: un punto contestato prima da Aspi e poi da Atlantia e dai suoi soci, poiché di fatto le impedisce di disimpegnarsi dalla controllata attraverso procedure di mercato, ovvero il doppio binario deliberato dal cda della holding giovedì scorso. L’articolo 10 è oggetto di un intenso confronto tra le parti ormai da alcune settimane ed è sicuramente uno dei temi più caldi sul tavolo insieme a quello della manleva, su cui le distanze da Atlantia e Cdp sembrano al momento incolmabili. —
N.B.
formazione professionale
Grazie all’intesa tra Confartigianato Imprese Veneto, Calzolai 2.0, Politecnico Calzaturiero e Istituto Veneto per il Lavoro nasce la prima academy per i calzolai del Veneto e d’Italia. Il progetto, che ha sede al Politecnico calzaturiero in Riviera del Brenta, ha lo scopo di creare una vera e propria scuola nazionale in grado di innalzare la professionalità della categoria dei calzolai attraverso percorsi formativi di vario livello. Si parte dal mettere a disposizione dei calzolai in attività una serie di corsi che potrebbero introdurre nuove lavorazioni all’interno delle loro botteghe o migliorare alcuni procedimenti già conosciuti. «Erroneamente si guarda al calzolaio come a un mestiere in estinzione» affermano i presi-
Nasce nel Politecnico calzaturiero la prima accademia dei calzolai denti Agostino Bonomo (Confartigianato), Eugenio Moro (Mestiere dei calzolai) e Paride Geroli (Calzolai 2.0) «In realtà aggiornamento e innovazione sono oggi le chiavi di successo per un mestiere pronto alle sfide del futuro a cui guardano anche moltissimi giovani che non trovano però una scuola seria dove imparare il mestiere». Oggi ci sono centinaia di botteghe, soprattutto nel centro nord, che prosperano facendo lavori completamente
diversi rispetto al passato. «Il Politecnico Calzaturiero erede della tradizione manifatturiera della Riviera del Brenta» spiega il presidente Franco Ballin «ha saputo aggiornare i saperi artigianali delle aziende del settore, ha innovato le metodologie operative e i contenuti formativi e ha sviluppato nuovi servizi di ricerca e trasferimento tecnologico». «A supporto di ciò» aggiunge il presidente di Ivl, Adriano Baggio «il nostro ente intercetterà le opportunità
dita dell’intera quota dell’88% del capitale di ASPI tramite processo competitivo o, in alternativa, la scissione parziale e proporzionale e il conferimento di, rispettivamente, il 55% e il 33% del capitale sociale di ASPI nella neo-costituita Autostrade Concessioni e Costruzioni Spa da quotarsi in Borsa con l’uscita di Atlantia dal suo capitale. Secondo fonti vicine al dos-
messe a disposizione da fondi interprofessionali, come pure dai Fondi Sociali Europei oltre che la centenaria esperienza nella formazione professionale dei mestieri artigiani». La sinergia tra le organizzazioni di rappresentanza di mestiere, il Politecnico e la società che gestisce la formazione per Confartigianato in regione si concretizzerà nella messa a punto di un catalogo di corsi di aggiornamento di 8/16 ore (2 giornate lavorati-
VENEZIA
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VENEZIA
a minacciare la revoca. Il fatto che a capo di Atlantia ci sia un manager nato e cresciuto in Edizione, cioè Carlo Bertazzo, non cambia che Atlantia è e resta un soggetto quotato, con una folta platea di investitori istituzionali che ha già manifestato apertamente di volere che la procedura di distacco di Aspi da Autostrade avvenga con i crismi del mercato. Il processo prevede o la ven-
Mini bond in rinnovo ed emissione olimpica
NICOLA BRILLO
I cda di Autostrade per l’Italia e della controllante Atlantia sono stati convocati per oggi. I due board saranno chiamati a discutere le repliche da inviare al Governo: il giorno successivo, l’ultimo del mese, scade infatti il termine fissato dallo stesso esecutivo per ricevere risposte che consentano di portare avanti il riassetto di Aspi con la cessione del controllo a Cassa Depositi e Prestiti. In alternativa, il Governo tornerebbe a prendere in seria considerazione l’ipotesi della revoca della concessione, che avrebbe effetti devastanti su Aspi, a livello finanziario ed occupazionale, e di riflesso sulla controllante Atlantia. Torna dunque spinoso il rapporto tra la holding controllata dalla famiglia Benetton che tiene l’88% dei Autostrade - e l’esecutivo. Ma rispetto al passato c’è un dato incontrovertibile, la dinasty trevigiana ha già dichiarato, con un co-
La sede di Atlantia e Autostrade per l’Italia a Roma
federalberghi
«Abbiamo appreso con molto piacere dell’iniziativa di Cassa Depositi e Prestiti in collaborazione con le associazioni del turismo, per creare dei mini bond a 25 anni» dice il presidente di Federalberghi Veneto Marco Michielli «Su questa partita, mi preme sottolineare che servono principalmente capacità organizzative di coinvolgimento delle imprese all’iniziativa, esperienza operativa e concretezza nell’attuazione, come sperimentato nel Veneto». Un’iniziativa simile era stata presa infatti un anno fa da Federalberghi Veneto, insieme a Fidimpresa e turismo Veneto, quando è stato creato Basket Bond (strumento finanziario a supporto delle pmi) destinato al finanziamento delle imprese turistiche delle spiagge venete. In questi giorni il Basket bond è in rinnovo mentre è in fase avanzata di costruzione il nuovo “Bond Olimpico Milano-Cortina 2026” di 50 milioni di euro, che coinvolgerà oltre al Veneto anche le strutture associative della Lombardia, del Trentino e dell’Alto Adige. «La costruzione del Mini Bond Spiagge venete realizzato con una quindicina di primari operatori della costa veneta è stata le conferma della capacità delle imprese di fare realmente sistema se coordinate dalle associazioni» aggiunge Massimo Zanon, presidente di Fidimpresa e turismo veneto e Confcommercio Venezia. Con il supporto tecnico dell’advisor Frigiolini&partner, Fidimpresa e turismo Veneto, unitamente agli altri confidi del sistema Confcommercio, ha organizzato l’emissione e la sottoscrizione di 15 mini bond “short term” in scadenza a giorni e per i quali è già stato predisposto il rinnovo con l’ampliamento dell’importo e con la nuova scadenza a 6 anni. —
municato del 5 agosto che, una volta fatto lo spin off di Autostrade da Atlantia, uscirà di scena. In quel comunicato aveva affermato chiaramente che la quota in Aspi attribuibile ad Edizione «dopo l’eventuale scissione non sarà considerata strategica e quindi verrà posta in vendita a condizioni di mercato entro 18 mesi». E nulla da allora è cambiato a Ponzano Veneto in tal senso. Nessuna marcia indietro. La famiglia si è compattata (come dimostra il nuovo corso della holding con il nuovo cda cui è stato un mandato triennale e la ricerca di un nuovo capo azienda), ha preso atto che il governo li vuole fuori e loro si faranno da parte. Questa vicenda riguarda dunque gli altri azionisti di Atlantia, quindi il resto del 70% del capitale che dovrà votare le modalità di separazione da Autostrade in una assemblea convocata per il 30 ottobre. In mezzo però c’è la scadenza dell’ultimatum del governo che è tornato
Roberta Paolini / ROMA
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ve) da realizzare prevalentemente nei fine settimana partendo da: anatomia del piede; studio dei materiali; modelleria base; giunteria (orlatrice di calzature); realizzazione scarpe su misura uomo (lavorazione Goodyear, lavorazione Blake); assemblaggio ballerina; riparazioni calzature uomo e donna (primo livello e secondo livello); moderne tecniche d’incollaggio e verniciatura. —
padova
istituto zooprofilattiCo
supporto all’istruzione
Flessione del 20,3% nella semestrale Sit
Ricci è stata nominata direttore generale
Crédit Agricole for Future raddoppierà le donazioni
LEGNARO
PORDENONE
Antonia Ricci è il nuovo direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro. È stata nominata ieri dal presidente della Regione Zaia, in accordo con i colleghi di Friuli Venezia Giulia, Provincia di Trento e Provincia di Bolzano, e con il parere favorevole del ministro della Salute Roberto Speranza. —
Le società del Crédit Agricole in Italia lanciano “Crédit Agricole for Future”, iniziativa sociale in risposta alle emergenze emerse durante la pandemia nel campo dell’istruzione. L’invito è rivolto principalmente a enti del terzo settore, della pubblica amministrazione e associazioni senza scopo di lucro, che fino al 14 novembre potranno presentare sul por-
PADOVA
Ricavi consolidati pari a 133,4 milioni di euro e una flessione del 20,3% rispetto al primo semestre 2019 per Sit Group nei primi 6 mesi del 2020. In calo del 28,3% anche l’Ebitda consolidato della multinazionale padovana dei bruciatori per caldaie, arrivato a 15,2 di euro mentre l’utile netto (sceso del 15,5%) si attesta sui 3,8 milioni. La posizione finanziaria netta al 30 giugno era di 88,9
milioni di euro contro i 78,4 di fine 2019. «Ci lasciamo alle spalle sei mesi difficili, fronteggiati al meglio dall’intero team manageriale, così come ci è stato anche formalmente riconosciuto dai nostri principali clienti» ha dichiarato Federico de’ Stefani, presidente ed Ad di Sit Spa «Ora il clima è decisamente cambiato ed abbiamo iniziato a recuperare ricavi e marginalità ai livelli antecedenti alla pandemia». — RICCARDO SANDRE
Antonia Ricci
tale di crowdfunding (www.ca-crowdforlife.it) i propri progetti. Tali progetti possono interessare uno o più settori quali istruzione, sport, musica, arti, gioco, tecnologie digitali e devono preferibilmente affrontare sfide cruciali come l’inclusione di persone vulnerabili. Crédit Agricole in Italia raddoppierà le donazioni raccolte fino ad esaurimento del plafond di 100 mila euro. —
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MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO
REGIONE
Dopo le elezioni
Pd, Camani e Zanoni alzano il tiro In ballo gruppo e vicepresidenza Centrosinistra: Lorenzoni candidato a speaker dell’opposizione ma i dubbi e le rivalità non mancano Filippo Tosatto / VENEZIA
Sparuta pattuglia nello Zaiastan. In mattinata i nove consiglieri del centrosinistra hanno varcato la soglia di Palazzo Ferro-Fini: un ritorno per gli uscenti del Pd Andrea Zanoni, Anna Maria Bigon e Francesca Zottis, nonché per la verde Cristina Guarda; un debutto assoluto nel caso di Arturo Lorenzoni ed Elena Ostanel - i rappresentanti della lista “Veneto che vogliamo” - e delle matricole dem Giacomo Possamai, Vanessa Camani e Jonatan Montanariello. Contatto preliminare, sì, consumato in larga parte nel disbrigo degli adempimenti burocratici che scandiscono l’avvio della legislatura (l’occhiata agli uffici, qualche stretta di mano al personale, la visione dei regolamenti in tema di budget e segreterie) preceduta però da due riunioni politiche distinte: dapprima si sono riuniti i
democratici, poi c’è stato il faccia a faccia “plenario” in seno alla coalizione. DAL PARTITO ALLA COALIZIONE
Ma come saranno ripartiti gli incarichi? A dispetto dell’esiguità degli eletti, le poltrone in ballo sono molteplici e riguardano i ruoli di capigruppo - saranno tre - quello di speaker dell’opposizione e, soprattutto, la carica di vicepresidente del consiglio che per statuto spetta alla minoranza. «Non abbiamo affrontato questi argomenti, l’obiettivo era mettere a fuoco le regole del gioco», fa sapere Lorenzoni «ciò che è emerso è uno spirito unitario, c’è la volontà condivisa di essere presenti e visibili in modo compatto». Tuttavia, proprio la futura collocazione dello sfortunato candidato alla presidenza della Regione condiziona gli assetti dello schieramento progressista, chiamato a fronteggiare una
GRANDI MANOVRE IN CASA DEM
I nuovi consiglieri del partito democratico eletti all’assemblea regionale del Veneto: da sinistra, Anna Maria Bigon, Andrea Zanoni, Francesca Zottis, Jonatan Montanariello, Vanessa Camani e Giacomo Possamai
tour elettorale
Salvini: «Autonomia, obiettivo mio e di Zaia Presto ritornerò in Veneto da premier» Il leader della Lega a Castelfranco e Portogruaro in vista dei ballottaggi «Se pensano di piegarci con i processi hanno sbagliato» VENEZIA
«Luca Zaia è appena stato rieletto per fare il governatore per altri cinque anni. L’obiettivo dell’autonomia è mio e suo, e fino a quando non lo portiamo a casa non ci spostiamo di un millimetro». Così il leader della Le-
ga, Matteo Salvini, ieri prima a Castelfranco e poi a Portogruaro in vista dei ballottaggi nei rispettivi comuni. «Finché ci saranno Movimento 5 Stelle e Partito Democratico al Governo – ha aggiunto – temo che per l’autonomia non ci sia molta prospettiva. Contiamo di tornare al governo presto con una squadra compatta di centrodestra». E da qui, parlando davanti a 500 persone e allo stato maggiore del Carroccio della Marca, il leader della Le-
maggioranza (41 seggi su 50) davvero schiacciante. L’Arturo di Padova concorre, potenzialmente, a più incarichi ma i dubbi e le rivalità già affiorano. Perché Ostanel gradirebbe, a sua volta, capeggiare il gruppo e caldeggia così la destinazione a portavoce del compagno di cordata. Perché Zanoni, forte del consenso raccolto nella Marca leghista, studia da vice dell’assemblea a dispetto delle perplessità di chi lo reputa più avvezzo alla polemica verbale che alla cornice istituzionale. Alternative? Il citatissimo Lorenzoni, le apprezzate Bigon e Zottis.
ga è passato alla promessa rivolgendosi al sindaco uscente di Castelfranco Veneto, e candidato al ballottaggio per il rinnovo, Stefano Marcon. «Spero di venirti a trovare in ufficio con la fascia da sindaco e prima o poi torno da presidente del Consiglio, è l’impegno che mi prendo». Al centro dell’intervento di Salvini anche il tema dei migranti. «Non lontano da qui i nostri nonni hanno combattuto per non fare “passare lo straniero” e non
si capisce perché adesso i governi li vadano a prendere all’estero gli stranieri e li portino in Veneto a spese nostre. Sabato prossimo sarò in un tribunale di Catania e mi dichiarerò colpevole di avere protetto il mio paese, leggi, regole, onore, dignità, sicurezza, confini. Se pensano di piegarci con le inchieste, con le bugie e con i processi hanno sbagliato persona e hanno sbagliato partito». Salvini ha ribadito quindi che al «tribunale di Catania andrò con la
Matteo Salvini a Castelfranco
schiena diritta e a testa alta perché sono orgoglioso di aver difeso l’Italia e gli italiani. Ho commesso - ha aggiunto - il reato di aver difeso l’Italia e gli italiani. Quando tornerò al Governo farò la stessa cosa». Immancabile il rito dei selfie e l’appello al voto.
E la guida del gruppo Pd? Sebbene gli elettori abbiamo premiato Possamai (11.500 preferenze nel Vicentino) a rivendicarla con forza è la padovana Camani: dirigente una e trina (nazionale-regionale-provinciale) è fortemente sostenuta dall’apparato, circostanza che le ha consentito di “bruciare” il malcapitato timoniere del partito Alessandro Bisato. Potrebbe farcela, tuttavia il suo destino sembra intrecciarsi alla scelta del nuovo segretario: a riguardo, la direzione dem prevista sabato è stata rinviata e il nodo cruciale - nomina istantanea o congresso? - è lungi dall’essere sciolto- — © RIPRODUZIONE RISERVATA
«Non importa se abbiamo ottenuto quasi il doppio dei voti degli avversari» ha ammonito il leader della Lega dal palco di Castelfranco. «Con il secondo tempo, la partita ricomincia da zero a zero, no da 47 a 25: è una partita secca che giochiamo con un sindaco e una squadra che hanno già dimostrato quello che sono in grado di fare: e infatti hanno aumentato i consensi rispetto a cinque anni fa». Ultima battute sull’esito trionfale delle ultime regionali. «Abbiamo visto in televisione per una settimana Zingaretti e Di Maio che festeggiavano... Forse non gli hanno regalato il pallottoliere, altrimenti avrebbero scoperto che in Veneto su 49 consiglieri regionali 33 sono della Lega». — © RIPRODUZIONE RISERVATA
FRANCO A. GRASSINI
IL COMMENTO
Draghi alla guida di un movimento capace di riavviare l’economia
È
di tutta evidenza che la crisi provocata dal Covid19 abbia ulteriormente aggravato la situazione della nostra economia, che da molti anni quando cresce lo fa a ritmi molto lenti ed insufficienti per dare lavoro a chi veramente lo cerca. Per questo è un buon segnale che due personaggi della società civile, un ex–sindacalista Marco Bentivogli e un italiano professore di filosofia nella prestigiosa univer-
sità di Oxford Luciano Floridi, abbiano dato vita ad una associazione, Base Italia, per offrire buone idee per aiutare a risolvere i nostri problemi. Significativamente stanno ottenendo adesione da parte di notevoli personaggi. Il vero problema non sono le idee, ma lo strumento per realizzarle, Non vogliono dar vita ad un partito e, dato il discredito di cui gli stessi godono, possono
aver ragione. Senza, tuttavia, disporre di una maggioranza parlamentare non si va molto lontano. È immaginabile formare delle liste. Occorrerebbe, cioè, invitare a candidarsi persone che non siano in precedenza impegnate in politica, nemmeno in un consiglio comunale e sceglierle sulla base delle loro esperienze lavorative. Anche aver fatto l’operaio o il contadino è un merito.
La storia, tuttavia, insegna che in mancanza di un leader non si raccolgono molti voti. C’è un personaggio cui fare appello: Mario Draghi. La circostanza che, dopo aver lasciato la BCE, non abbia fatto scelte professionali ci autorizza a pensare che stia attendendo per mettere a disposizione del Paese le sue notevoli qualità. Il bellissimo discorso da lui fatto a Rimini rafforza notevolmente questa ipotesi.
Molti pensano sia disponibile per la Presidenza della Repubblica. In realtà è superfluo rammentare che in un sistema parlamentare come il nostro pochissimo può fare un Presidente della Repubblica per evitare leggi disastrose per il Paese e conflitti con le diverse istituzioni europee. È, infatti, molto probabile che le elezioni, che quasi certamente si terranno nel 2023 con una legge elettorale proporzionale, daran-
no luogo ad una risicata maggioranza del centro-destra sotto la guida di persone che antepongono gli interessi personali e politici a quelli dell’Italia. Una scelta come quella qui ipotizzata, dati i rischi che la stessa comporta, costituirebbe per Mario Draghi un sacrificio non lieve, ma chi lo conosce sa che ha sempre anteposto gli interessi della comunità a quelli suoi personali. — © RIPRODUZIONE RISERVATA
16 Cronaca
L'ARENA
Martedì 29 Settembre 2020
Dopoleelezioniregionali
Richiesteeproposte allanuova amministrazioneZaia
PresidenzaAgsm, laLegarivendica
«La Lega», dicono i leghisti Anna GrassieVitoComencini,«hafermato la svendita di Agsm e ora ne rivendicalapaternità:siamogli unici adavere sempre creduto con i fat-
ti nel potenziale di Agsm e se oggi lasocietàèancorainmanoaiveronesiègrazieallabattagliadellasegreteria provinciale. Adesso serve unaguida politica che abbia le idee
chiare sul futuro dell’azienda. Lo sviluppo del territorio non passa solo dalla buona gestione del Comune,maancheattraversounavalorizzazionedellepartecipate».
L’ECONOMIAINDICAI TEMI. Associazioni imprenditoriali e dicategoriasonoconcordi.E mettonosul tavoloTav,autonomia, lavoro,formazione. Emeno burocrazia
Le priorità? Infrastrutture e turismo Bauli(ConfindustriaVerona):«Abbiamounsistemalogisticodieccellenzachesebene integratopuòfavorirelosviluppoeconomicoesociale.Dacolmareilgapsulleviedigitali» Enrico Giardini
Potenziare e mettere sempre più in rete le infrastrutture materiali come strade, ferrovie e quindi anche la Tav, aeroporti, sviluppando la logistica. Ma anche investire su quelle digitali. Poi autonomia regionale, lavoro, meno burocrazia. E dare risorse alla formazione professionale. Per rendere più forte anche Verona, città e provincia. Tanto più dopo la crisi Covid. Sono richieste e proposte di associazioni imprenditoriali e di categoria veronesi sui temi economici nei confronti della Regione, interpellate da L’Arena dopo le elezioni di domenica 20 e lunedì 21 settembre. Dalle quali è uscito trionfatore con il 76,79 per cento il trevigiano Luca Zaia, il presidente uscente da un decennio e che ora, alla guida di una maggioranza di centrodestra formata da Lega, Lista Zaia, Lista Veneta Autonomia, Fratelli d’Italia e Forza Italia, si accinge ad amministrare per un altro quinquennio. Sulla Tav Brescia-Padova, peraltro in parte in costruzione e sulla quale il Governo ha già detto che si procede con i progetti come sulla Verona Vicenza, Zaia ieri ha detto che «si farà e io sarò alla posa della prima pietra. È una priorità per il Paese, perché è una linea che si affianca all’esistente velocizzando il trasporto delle persone da una parte e liberando binari per le merci». CONFINDUSTRIA. «Innanzitut-
to a nome mio e di tutti gli imprenditori veronesi auguro un buon lavoro al governatore Zaia e a tutti gli eletti, perché questa decisa conferma sia ancor più di spinta per lavorare per la crescita della nostra regione», dice Michele Bauli, presidente di Confindustria Verona. «Come Confindustrie del Veneto abbiamo segnalato in maniera unitaria una serie di temi caldi che ci stanno particolarmente a cuore», prosegue Bauli, che precisa quindi gli ambiti che ritiene prioritari. «In particolare credo che un aspetto importante e fondamentale sia spingere e concretizzare in tema di infrastrutture. Serve un Piano degli interventi conseguente al nuovo Piano regionale trasporti che integri le esigenze del sistema produttivo e di quello turistico regionale». Bauli sviluppa quindi il nodo infrastrutture. «Sul nostro territorio abbiamo un sistema logistico molto artico-
Arena:«Necessario ancheilsostegno all’innovazioneper lepiccoleemedie imprese.Estopal consumodelsuolo»
lato e di eccellenza fatto di aeroporti, porti, rete ferroviaria, autostradale e interporti logistici, un patrimonio che se bene integrato può non solo essere di supporto, ma anche di sviluppo e spinta per tutto il sistema economico ma anche sociale», puntualizza. «Ma infrastrutture sono anche le grandi vie digitali. La recente emergenza sanitaria ci ha messo davanti alle carenze di alcune zone che risultano scoperte da connessioni adeguate. Penso che questi due aspetti potrebbero essere un ottimo punto di partenza e confido che grazie alla forza del consenso raggiunto la prossima Giunta possa avere la forza per portare a termine tanti progetti».
Intestaallalista
MicheleBauli, presidente diConfindustria Verona
Itreniad altavelocità, unadellepriorità delmondoeconomico
CONFCOMMERCIO. Il presiden-
te di Confcommercio Verona e dell’aeroporto Catullo Paolo Arena chiede in particolare, alla Regione, chiede alla Regione interventi mirati per la promozione del turismo, «settore in grave crisi soprattutto nelle città d’arte come Verona», dice Arena. «Serve poi sostegno all’innovazione, anche digitale, delle Piccole e medie imprese» e inoltre «il miglioramento delle infrastrutture fisiche e digitali, visto che il Veneto non ha una banda ultra larga all’altezza». Arena si sofferma poi sullo sviluppo sostenibile, auspicando «una riduzione dell’inquinamento e dell’utilizzo del suolo, con uno stop a ulteriori grandi insediamenti distributivi. Proponiamo poi un piano regionale delle città, per avviare processi di rigenerazione, in sinergia con i Distretti del commercio». Infine, conclude Arena, sul fronte del mondo del lavoro, «bisogna valorizzare la formazione e l’apprendistato». CONFARTIGIANATO. Le cate-
gorie chiedono anche di «rafforzare il confronto con il Governo per arrivare a una risposta precisa sulla posizione espressa dai veneti con il “sì” al referendum sull’autonomia regionale», dice Roberto Iraci Sareri, presidente di Confartigianato imprese Verona. Che aggiunge: «Va messa in rete l’offerta turistica: per qualificare il sistema turistico e costruire sinergie tra esso e gli altri settori dell’economia regionale occorre una rafforzamento delle strutture formative e una visione condivisa. E alla provincia di Verona, anche sul piano delle risorse di supporto al turismo, deve essere riconosciuta la rilevanza che merita». E infine, «per permettere al Veneto ci accedere alle reti lunghe, occorre rafforzare la connessioni ai corridoi europei, ma anche completare la rete ferroviaria ad alta velocità in direzione di Milano e di Bologna e intervenire sulla rete stradale e ferroviaria regionale, nelle quali Verona deve rimanere snodo centrale». •
Ilrilancio del settoreturisticoèun altro temaal centro dell’attenzione
PaoloArena
RobertoIraciSareri
LEALTRE VOCI. AndreaPrando: «Investimenti strutturali garanzia»
«Servonoaiuticoncreti perleaziendeartigiane» TorlucciodiConfesercenti: «Si prendano lemisure possibiliperaiutarele impresedelcommercio» Soldi, ma mirati, non a pioggia. Come? «Mantenendo ferma la barra del credito, perché servono investimenti strutturali di garanzia per assistere le aziende artigiane, sottocapitalizzate». Lo chiede, alla Regione dove a breve s’insedierà la nuova Giunta del presidente rieletto Luca Zaia, il coordinatore di Casartigiani Veneto Andrea Prando, veronese. Che fa un ulteriore appello in vista di un rilancio dell’economia in considerazione della crisi dovuta al Covid-19. «È necessario introdurre maggiore flessibilità nel sistema del lavoro». La città e la provincia di Verona vivono molto sul turismo. In stagioni preCovid si calcolavano tra città e lago di Garda intorno ai quindici-sedici milioni di presenze annue. La stessa stagione lirica estiva genera un indotto di 400-500 milioni, sull’economia scaligera. Quest’anno però non si è svolta - anche se ci sono comunque stati concer-
ti, con non oltre tremila persone, per le misure anti-Covid - e ora si guarda comunque avanti. «Confesercenti Verona auspica che vengano prese tutte le misure possibili per sostenere le piccole e medie imprese del commercio e del turismo in questo momento di grave crisi economica accentuata dal periodo Covid», dice Alessandro Torluccio, presidente di Confesercenti Verona. Il quale chiede alla Regione, «sull’esempio dell’Emilia Romagna, di decidere presto come applicare la direttiva europea Bolkestein e portare ordine nel mondo delle concessioni. Per finire si chiede ci siano maggiori investimenti sulla formazione e la riqualificazione professionale delle persone che hanno perso il lavoro», conclude, e che «prosegua il lavoro appena iniziato con i bandi per il supporto al credito e allo sviluppo delle imprese». Si articolano in quattro ambiti, in-
vece, le proposte e richieste di Apindustria Verona. «Infrastrutture materiali e immateriali, autonomia regionale e sburocratizzazione: questi sono gli ambiti in cui chiediamo attenzioni e risultati», dice il presidente Renato Della Bella. «Aggiungerei poi il tema dell’innovazione. Nel contesto attuale poi serviranno finanziamenti regionali alle piccole e medie imprese, con Veneto Sviluppo. Auspichiamo poi che si proceda con la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova e con la Pedemontana veneta». Dando seguito anche a quanto chiesto in campagna elettorale, il presidente di Coldiretti Verona e Veneto Daniele Salvagno pone obiettivi precisi: «Dall’assessorato al cibo al completamento delle infrastrutture fisiche e digitali, dall’attenzione verso le nuove generazioni di imprenditori alla strategicità del capitale umano per la ricerca e sperimentazione». • E.G.
Isegretari diCgil, Cisl e Uil
Isindacati:«Incentivi aformazioneegiovani» Formazioneprofessionale, innovazione,ancheutilizzando fondieuropei, visto che transitanodalla Regione. Anchei sindacatiCgil, CisleUil lancianoproposte erichieste allaRegione. «Servono efficienza,qualità, coerenzaed equità»,dice StefanoFacci, segretariodellaCgil diVerona, «nell’utilizzarele risorse disponibiliprovenientidai fondi nazionalied europeiche sarannoattribuiti allanostra Regione,oltrechedauna fiscalitàregionale ecomunale chedeveesserepiù equa.E questoanchenelqualificareil lavoroattraversoinvestimenti pubblicichesiano datrainoa quelliprivati»,aggiunge, «Serve poiuna grandeattenzione al territoriodal puntodivista dellalegalità». PerGiampaoloVeghini, segretarioprovinciale della Cisl,dopo idanni delCovid anchesull’economia,«la complessitàdei fenomeni sociali,politicied economiciha bisognodiesseregovernata nellefasidiindirizzo e decisionedellepolitiche regionali,conuna forte partecipazionee responsabilizzazionedelle
rappresentanzesocialied economichedel territorio», spiega.Per Veghini,dunque,anche laRegionepuò mettereincampo azioni«peril salvataggio eil rilanciodelle impreseche affronterannoperiodi dicrisi e trasformazionistrutturali. Inoltre, unrafforzamento dellepolitiche attiveper il lavoro,a perché diventinouniversalie semplicida attivare.Vapoi considerata un dirittola formazione continua per ognilavoratore,con certificazione dellecompetenzeacquisite».La Cislchiedepoi incentivi e sostegnoal lavorodidonne e giovanielotta allapovertà. IgorBonatesta, segretario provincialedellaUil, sisofferma su«turismoeserviziconnessi, agricolturaesanità: daquesti deveripartirelaRegioneper il rilanciodella cittàscaligera. Il turismoèfondamentale per la nostraeconomia.Il calo delle presenzedall’esteroèstato solo inpartecolmato daquelleitaliane: ilsettore vasostenuto.Connessa conil turismo èl’agricoltura d’eccellenza,i nostrivini:tra il fermodelle attivitàricettiveeil maltempo,chiederemo alla Regionediintervenire inun settorefortemente condizionato dallastagionalità». E.G.
10 Primo Piano
IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 29 Settembre 2020
IlVenetoelalottaalvirus Induegiorniesaminati oltre14 mila tamponi
Dopoaverricopertol’incaricocomefacentefunzionedall’aprile2019, AntoniaRiccièilnuovodirettoregeneraledell’Iszve,IstitutoZooprofilatticoSperimentaledelleVenezie.Èstatanominataalverticedell’Istituto dal governatore veneto Luca Zaia, in accordo con i Presidenti di FriuliVG,ProvincediTrentoeBolzano,eokdelMinisterodellasalute.
ISTIT.ZOOPROFILATTICO
AntoniaRicci èdirettore generale
PROPOSTEALGOVERNO .IlneorielettoZaiaanalizzalasituazioneaoltreduesettimanedalviadell’annoscolasticoespiegacomediventare«piùperformanti»neldaresicurezza
Tamponirapidiinclasseedecisioniaipediatri «Nonc’èemergenzaa scuola.In Nelweekend 90realtàalmenounpositivocon sintomi lievi o senza. Ai compagni Rallentano noisolamento,masubitoiltest» inuovicasi INVIATA A VENEZIA
Giusto a una settimana dalla chiusura delle urne e dal via allo spoglio che l’ha decretato per la terza volta presidente del Veneto, Luca Zaia, ieri, è tornato in diretta social all’unità di crisi a Marghera per parlare di Covid-19. Lo fa con una proposta per il ministero della Salute e l’Iss, istituto superiore di sanità. Accanto a lui c’erano, come prassi, l’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, e l’assessore alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin. Il neo governatore lancia una sorta di sfida a fare meglio, «per diventare ancora più performanti» in tema di scuola. Come? Modificando le linee guida nazionali, come in parte anticipato nei giorni scorsi a Il Giornale di Vicenza. TAMPONI IN CLASSE E PEDIATRI. «Proponiamo - ha esordi-
to Zaia - l’utilizzo del tampone rapido (stecco simile al cotton fioc, si usa solo per la cavità nasale e dà esito in 10 minuti) come strumento per lo screening scolastico. È uno strumento affidabile: la sperimentazione ha dato risultati equiparabili a quelli del tampone molecolare. In pratica, nel caso in cui un alunno fosse positivo, invece di mettere tutti i compagni di classe in isolamento per 15 giorni, verrebbe attivata l’Usca, l’unità speciali di continuità assistenziale, per effettuare il tampone rapido. In caso di negatività, la classe potrà tranquillamente proseguire le attività senza bisogno di chiamare genitori o di quarantena. A distanza di una settimana, poi, un secondo tampone di verifica». Non solo. «Chiediamo che ai pediatri e ai medici di famiglia venga riconosciuta la facoltà di decidere se prescrivere o no il tampone ai loro assistiti, che ben conoscono, nel caso presentino sintomi simili al Co-
vid. Cosi possiamo risolvere molti problemi che stanno incontrando le famiglie evitando le code che in alcune province venete si stanno riscontrando per fare il tampone. Perché succede davvero che un bambino, per un semplice raffreddore, debba fare un tampone». «NONC’ÈEMERGENZAASCUOLA». Zaia lo dice chiaro: «Per
ora nelle scuole del Veneto un’emergenza sanitaria per il Covid non c’è. Queste proposte servono a mantenere lo standard, migliorando su prevenzione e gestione dei casi. Stando ai nostri monitoraggi e al contact tracing che abbiamo fatto finora, è dimostrato che il virus non può definirsi “scolastico“ perché risulta contratto in ambienti familiari e sociali e, solo poi, portato a scuola. Il contagio cioè avviene, per esempio, nelle squadre di calcio, piuttosto che alle feste». I POSITIVI NELLE SCUOLE. E
Zaia lo dice con numeri alla mano. «Da quando è suonata la prima campanella la sanità Veneta ha riscontro 90 “realtà scolastiche” con almeno un caso positivo rilevato in una classe/sezione (il dato è riferito a ieri mattina, ndr)». Risultano poi in quarantena 120 operatori scolastici e per 970 bambini, cioè lo 0,12% di tutti i soggetti in età scolastica. «In quasi la totalità delle situazioni, il caso individuato - precisa una nota della Regione - è l’unico positivo (in 3 casi ne sono stati registrati altri di correlati nella stessa scuola). Nella maggior parte è stato uno studente (85%) e solo in una minima parte si trattava di un docente o un bidello. Tutti i soggetti ad oggi positivi hanno presentato sintomatologia lieve o sono addirittura asintomatici e sono stati sottoposti a test perché contatti di un caso confermato». • © RIPRODUZIONERISERVATA
Totale situazioni scolastiche con almeno 1 caso
34
N. operatori in quarantena preventiva
Inaumento iricoveri
Un rallentamento dei tamponi, come sempre nei week end, e un rallentamento anche dei nuovi casi positivi: il Veneto negli ultimi due giorni ha messo assieme oltre 14 mila tamponi, e ieri sera l’ultimo report della Regione ha ufficializzato che tra sabato sera e ieri pomeriggio sono stati scoperti altri 294 casi di Sars-Cov2, che è un rallentamento se si pensa che tra giovedì sera e sabato pomeriggio il conto era stato di +434, a fronte però di oltre 30 mila tamponi. In particolare si è segnalato un focolaio nei Comuni del Comelico (Bl), con tamponi a tappeto dell’Ulss 1. Quello su cui si concentra l’attenzione, ma senza allarmi come ha ribadito il governatore Zaia, è l’andamento dei ricoveri: rispetto a sabato sera nei reparti medici degli ospedali veneti si è saliti di altre 18 persone, a quota 220 (dei quali 166 attualmente infetti), mentre nelle terapie intensive la situazione in pratica è rimasta stabile: 21 persone attualmente infette su 27 “ricoverati Covid”. In parallelo, le dimissioni dagli ospedali di persone che erano entrate con l’infezione sono state una ventina, e il totale dei “negativizzati” è salito di +140 casi a 21.394. In due giorni il Veneto conta un solo lutto, registrato in un ospedale di comunità del Trevigiano. Infine va detto che in due giorni, e fino a ieri mattina, era calato di oltre 700 unità il numero di persone in isolamento: sono 8611, di cui 3500 circa infetti ma solo 40 con sintomi evidenti. • P.E.
ULSS n. 1 Belluno
N° bambini in quarentena preventiva
ULSS n. 7 Bassano
29
ULSS n. 2 Treviso
5
3
10
416
28
ULSS n. 4 San Donà di Piave
71 ULSS n. 8 Vicenza
122
122
25
2
22
17
ULSS n. 9 Verona
L’EGO-HUB
Cristina Giacomuzzo
La situazione "infezioni e isolamenti” a ieri mattina nelle scuole venete
6
13
16 Padova
14
ULSS n. 6 Padova
165
30
Fonte: Regione Veneto
5
11
ULSS n. 3 Venezia
11
3
TOTALE VENETO 8 i positivi tra gli operatori scolastici (docenti e non)
90 970 120
TAMPONERAPIDOTRAIBANCHI. InunistitutodiBassanoattuatol’esame-lamposututtiglialunni
Eunprofessionalehatestato 400studentiinunasolamattina Esperimentoconl’aiuto diBcc Centroveneto Donazzan:«È unmodello pertutta la scuola» Enrico Saretta BASSANO
Tamponi preventivi in un intero istituto di Bassano per 400 studenti. Ieri mattina è stata svolta un’attività di monitoraggio all’Irigem, scuola di formazione professionale, un’iniziativa d’avanguardia quella che appunto la Regione vuole poter attuare in ogni scuola, se occorre - nel panorama delle diverse che sono messe in campo dagli istituti di tutta Italia per garantire una corretta ripartenza della scuola e che è stata finanziata con un contributo di 2.500 euro da parte di Centroveneto - Bassano Banca. L’iniziativa ha registrato la partecipazione della quasi totalità degli studenti dell’istituto, che
I“tamponirapidi atappeto”sperimentati ierinell’istituto di Bassano
hanno acconsentito a sottoporsi al tampone, previa comunque raccolta delle autorizzazioni dei genitori. Gli studenti fortunatamente sono risultati tutti negativi al termine dei test. A occuparsi dall’esecuzione dei tamponi sono stati cinque infermieri specializzati, che hanno sottoposto gli studenti a dei test rapidi naso-gola.
Ma la vera novità è che gli studenti non hanno dovuto aspettare troppo per sapere l’esito dei tamponi: i risultati, infatti, sono arrivati nel giro di circa 15 minuti. «Ancora una volta la formazione professionale del Veneto “fa scuola” - riferisce l’assessore Elena Donazzan, appena rieletta in Regione -: questo progetto comporta notevoli be-
nefici sia in termini di prevenzione che di educazione ai corretti comportamenti. Con questa iniziativa si mira a creare un gruppo di riferimento utile soprattutto a responsabilizzare i ragazzi nei comportamenti al di fuori della scuola. Essere negativi al tampone, infatti, non è una condizione perenne: al contrario, è una condizione da preservare adottando corretti comportamenti sia dentro che fuori scuola». E ne esce appunto, sottolinea Donazzan , un utile modello che permetterà anche di valutare l’impatto del covid sugli studenti e sul mondo della scuola. Donazzan plaude inoltre al comportamento della formazione professionale del Veneto: «È stata la prima a riaprire in sicurezza lo scorso giugno, per preparare al meglio i propri studenti agli esami di qualifica e al diploma». • © RIPRODUZIONERISERVATA
IL FOCUS. Dal 12 ottobre si potrà effettuare la somministrazione: è gratis per gli over 60 anni e bimbi da 6 mesi ai 6 anni
Vaccino,campagnapotenziata alvia In ospedale si abbassa l’età media deiricoverati chearrivaa 63anni Lunedì 12 ottobre prenderà il via la campagna di vaccinazione antinfluenzale, oggi più che mai al centro dell’attenzione. Anche ieri, dall’unità di crisi di Marghera, l’assessore alla sanità, Manuela Lanzarin, ha ricordato come il Veneto per primo (ancora in fase di emergenza) abbia iniziato a fare scorte importanti. Sono state acquistate un milione e 400 mila dosi (nel 2019 poco più di 700 mila) per 8 milioni di euro.
GRATUITÀ E FARMACIE. «Il
vaccino come noto è facoltativo - premette Lanzarin -. Ne hanno diritto gratuitamente tutti i dipendenti dei servizi essenziali come forze dell’ordine e operatori sanitari. Ma anche gli over 60 (l’anno scorso era over 65). Gratis anche per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni». Come noto, per ottenere la somministrazione basta rivolgersi ai pediatri o ai medici di base. Le dosi saranno in vendita anche presso le far-
macie con le quali è stata siglata, a livello di Conferenza Stato - Regioni, una intesa per ottenerne una quota pari a 1,5%. Nei giorni scorsi, però, dai rappresentanti dei farmacisti, è arrivata la richiesta di aumentare la percentuale, viste le già tante prenotazioni. Spiega Lanzarin: «Ogni Regione potrà aumentare la percentuale. Ministero e Aifa si sono impegnati a recuperare i vaccini per conto delle Regioni che poi le distribuiranno». Di più. Le farmacie si sono anche rese disponibili a fornire un servizio in più: effettuare la vaccinazione vera e propria, la puntura, oltre a
vendere la dose, con personale debitamente formato. La Regione sta valutando la risposta in questi giorni. GIORNO DI RICOVERO ED ETÀ.
Intanto, sull’altro virus influenzale, quello che fa paura, il Covid-19, va segnalato che l’età media dei veneti che sono ammalati e sono ricoverati negli ospedali si sta abbassando. «Siamo lontani spiega il presidente del Veneto, Luca Zaia - da quando lo scorso aprile l’età media dei ricoverati nei reparti non critici era di 82 anni. Adesso, siamo a 66 anni. Nelle terapie intensive, invece, 63 anni e
mezzo. Come mai? Maggiore attenzione, buon uso della mascherina che è il presidio che davvero protegge. Poi è evidente che le cure che oggi si è in grado di offrire sono molto più efficaci rispetto a quelle di inizio emergenza, quando ancora si sapeva pochissimo del virus». Sullo stato di emergenza, prorogato al momento fino al 15 ottobre, Palazzo Chigi pare intenzionato a prolungarlo a gennaio. Ma Zaia è scettico: «Su quali evidenze cliniche? In Veneto, per esempio, non c’è emergenza». • CRI.GIA. © RIPRODUZIONERISERVATA
AssessoreManuelaLanzarin epresidente Luca Zaiaieri aMarghera
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MARTEDÌ 29 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
E mail belluno@corrierealpi.it
CORTINA
Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967
verso le olimpiadi milano-Cortina 2026
Zaia dà lo stop a Bach: «La pista da bob? La faremo funzionare anche in estate...» Il governatore tranquillizza il presidente del Cio: «Dovrebbe sapere che la paga la Regione e si sosterrà anche col fun bob» CORTINA
Il Cio, con il presidente Thomas Bach, non si fida del governo italiano per la riforma dello sport che esautora il Coni? Luca Zaia, governatore del Veneto, prova subito a rilanciare. «Se la preoccupazione del Cio è quella del piano di gestione siamo a posto. Il bob di Cortina lo finanziamo noi», assicura. E annuncia che la pista “Eugenio Monti” di Cortina non servirà solo per l’inverno, ma sarà utilizzata anche d’estate: col bob sulle rotaie. Proprio così. Una specie di fun bob, come ad Auronzo; qui in miniatura, a Cortina permetterà invece di vivere la stessa ebbrezza dei grandi atleti sul ghiaccio. Oggi Zaia e il sindaco Gianpietro Ghedina presenteranno questa novità ed il “pacchetto Cortina” a Sari Essayah, finlandese, ex iridata di marcia, presidente della Commissione di coordinamento Cio di Milano-Cortina
Cortina
2026 che questo pomeriggio terrà la prima seduta. «Bach pone una questione che è quella del ruolo del Coni. Io ho un ottimo rapporto con Bach e anche con Malagò, noi continuiamo a lavorare, andiamo avanti», ha rassicurato ieri (e lo farà anche oggi) il governatore Zaia. Il presidente e il sindaco non credono, per quanto è a loro conoscenza, che il Comitato olimpico internazionale in-
di Eventi, è invece gravemente preoccupata. «Le parole pronunciate da Thomas Bach devono essere prese in serissima considerazione dal governo. Sulle Olimpiadi Milano-Cortina 2026 non bisogna commettere passi falsi. Non ce lo possiamo permettere. Servono leale collaborazione e massima operatività per un obiettivo che deve essere comune: organizzare un grande evento
Ma i dissapori attuali preoccupano Berton (Confindustra Belluno) «Serve collaborazione»
«Le contestazioni sull’autonomia del Coni non m’interessano: bisogna andare spediti» Il governatore Luca Zaia
tenda mettere in discussione il finanziamento da un miliardo perché il governo intende entrare nella pianificazione delle attività sportive. Ma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti e coordinatrice del Tavolo nazionale Sport e Gran-
per il nostro Paese e per i nostri territori che sia da volano per gli anni a venire», afferma Berton. Bach ha avuto da ridire, domenica scorsa, sulla non conformità tra Carta olimpica e leggi vigenti in Italia. «Non entro nel merito del-
le contestazioni del Cio, né nel dibattito attuale sull’autonomia del Coni: dico solo», afferma Berton, «che una soluzione va trovata immediatamente nell’interesse della perfetta organizzazione dell’appuntamento olimpico. Lo si deve fare senza pre-
giudiziali e con la massima propensione all’ascolto, coinvolgendo comunità e imprese», avverte Berton, «in questo momento, aggravato dalla crisi Covid, ogni personalismo, interesse politico o strumentale va messo da parte». Secondo la presidente di
il sindaCo Gianpietro GHedina
Azzurri d’Italia Avviata la campagna tesseramenti CORTINA
Avviata in questi giorni la campagna di tesseramento 2020 per l’associazione nazionale atleti olimpici e Azzurri d’Italia della sezione di Cortina-Belluno. «A causa del Covid il consueto tesseramento per l’anno in corso ha avuto dei comprensibili ritardi», spiega Giorgio Triches, presidente degli Azzurri, «e pertanto, per agevolare la consegna delle tessere a chi di dovere, abbiamo deciso di aprire la sede sociale, in via Marconi, tutti i venerdì dalle 18. 30 alle 19, 30 per regolarizzare appunto il tesseramento. Chi non potrà venire in sede», conclude il presidente, «potrà rivolgersi, in alternativa, al negozio Cicli Cortina, a Cademai, o all’Officina Cadore a Tai, durante gli orari di apertura». — A.S.
La pista da bob di Cortina in una delle ultime immagini prima della chiusura
«Quell’impianto resterà e sarà punto di riferimento per tutte le Federazioni» CORTINA
«Sul progetto della pista da bob noi siamo assolutamente tranquilli. Si sta lavorando bene, come su tutto il progetto olimpico».
Rasserena gli animi il sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, all’indomani delle dichiarazioni del presidente del Cio, Thomas Bach, che si era detto preoccupato per due venues: la pista pattinag-
gio velocità di Baselga Piné e lo Sliding Center di Cortina per bob, skeleton e slittino. «Sapevamo fin dall’inizio che la pista di bob con la sua riqualificazione poteva creare preoccupazione», spiega Ghe-
dina, «e infatti abbiamo inserito nel dossier di candidata tute le garanzie per dipanare ogni dubbio. Innanzitutto la riqualificazione dell’impianto di Ronco, chiuso dal 2008, sarà finanziata dalla Regione Veneto e quindi le risorse sono certe. In secondo luogo abbiamo già una garanzia di sopravvivenza stabile dell’impianto per 12 anni dopo le Olimpiadi che dopo sarà rinnovata. Non accadrà ciò che è successo all’impianto di bob creato per Torino 2006, perché nel dossier olimpico abbiamo già inserito l’accordo di gestione futura della pista. È stata sottoscritta una lettera di intenti tra Regione Veneto, Comune di Cortina e Province autonome di Bolzano e Trento che punta ad una piena utilizzabilità dell’impianto, come centro di riferimento federale per le attività di bob, skeleton e slittino del territorio dolomitico anche dopo i Giochi olimpici. Il documento è entrato a far parte delle garanzie che il comitato di candidatura Milano Cortina 2026 ha inviato al Comitato olimpico internazionale. Si vuole far divenire il sito di Ronco, che sarà l’unico funzionante in Italia, un impianto di riferimento europeo per le Federazioni nazionali che non dispongono di piste proprie per le attività di allena-
Confindustria Dolomiti, ogni ritardo è imperdonabile, così come il rischio di perdere finanziamenti strategici. «Mi auguro che gli stessi rappresentanti politici e istituzionali del territorio, al di là degli schieramenti, «perseguano questo fine. Le tensioni vanno evitate, dobbiamo procedere spediti verso l’obiettivo. C’è da fare tantissimo e il 2026 è dietro l’angolo» avverte Berton. Non nasconde il suo allarme anche Flavio Roda, presidente della Fisi, che a Cortina è di famiglia. «È senza dubbio una situazione che crea disagio, vedo una disputa non funzionale per lo sport: c’è un modo di agire da ambo le parti che non fa bene allo sport», ha dichiarato ieri, «il sistema Coni è smantellato, Sport e Salute non si capisce da che parte stia realmente, il governo fa una legge che è in contrasto con tutto». — FRANCESCO DAL MAS © RIPRODUZIONE RISERVATA
mento pre-competizioni e durante le pause delle competizioni stesse». La pista intitolata al rosso volante, ossia Eugenio Monti, impianto storico e iconico, che è stato in funzione dal 1956 al 2008 senza interruzioni, e stata scelta per rinnovare la tradizione del bob a Cortina, avendo già ospitato numerosi campionati mondiali e continentali. Importanti lavori di ristrutturazione trasformeranno l’attuale struttura in una pista all’avanguardia e performante che diventerà un punto di riferimento per la pratica di queste discipline. Il maestoso scenario delle Dolomiti di Cortina valorizzerà l’esperienza degli atleti e offrirà anche una cornice unica per le trasmissioni televisive. Per i Giochi e prevista una capienza di 9.000 persone con 1.000 posti a sedere. La ricostruzione dell’impianto ampezzano sarà l’intervento di maggior rilievo che si volgerà a Cortina, con una previsione di spesa che si aggira attorno ai 50 milioni. Secondo il corono-programma il cantiere verrà aperto entro l‘estate prossima e si conta di inaugurare la pista per la stagione invernale 2022-2023 così da avere modo di rodarla al meglio in vista delle Olimpiadi. — ALESSANDRA SEGAFREDDO © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Primo Piano
Martedì 29 Settembre 2020 www.gazzettino.it
Il Covid e la prevenzione
La ricetta veneta per evitare il caos: test rapidi in classe Proposta della Regione all’Istituto `Zaia: «Per ora nessuna emergenza di sanità: è il medico che va a scuola E per i tamponi decidano i pediatri» `
IL MONITORAGGIO VENEZI A Il ricordo è stato evocato dal governatore del Veneto Luca Zaia: «In classe arrivava il medico ed era una sorpresa: oggi, visita per tutti. C’erano volte in cui ci guardavano perfino le tonsille e non ho mai capito perché». Rivangando le memorie degli anni Settanta, quando peraltro ancora non esisteva il Servizio sanitario nazionale, Zaia ha ufficializzato ieri a reti unificate venete, quelle delle emittenti locali e della diretta social, la proposta al ministero e all’Istituto superiore di sanità: basta con le code di genitori agli ospedali per sapere se i propri pargoli sono positivi al coronavirus, basta con le quarantene forzate e spesso inutili degli alunni, basta con le attese di uno, due giorni se non di più per avere l’esito dell’esame. La ricetta veneta sui contagi a scuola è di una semplicità unica: tamponi rapidi in classe. Ossia: è il medico che va a scuola, non i genitori in ospedale. Ma, soprattutto, si fanno i tamponi rapidi, con
PIANO ANTI-QUARANTENE I NEGATIVI POSSONO FREQUENTARE, PRELIEVO CLASSICO DI CONFERMA SOLO PER CHI È POSITIVO
ILBOLLETTINO VENEZIA Ci saranno “zone rosse” in Veneto a causa del coronavirus? È ipotizzabile un altro lockdown? Il presidente della Regione, Luca Zaia, scuote la testa: «Al momento no. Non c’è rischio di zone rosse e non c’è emergenza sanitaria. Lavoriamo perché questo non avvenga». Ma, ovviamente, dipende dal comportamentodi tutti.Diquil’invito di Zaia «di continuare a usare la mascherina, questo è l’unica richiesta che facciamo, non mi sembra un grande sacrificio». Ricordando che nei reparti di malattie infettive i medici si sono ammalati solo per 3,8%, il governatore ha ribadito che la mascherina è «a tutela della salute, per noi e per gli altri. Se hai la mascherinailvirusnonlo prendi». Alcuni dati, però, hanno riflettere: «Si è abbassata l’età media dei pazientiinterapiaintensiva-63annie mezzo - ma si è abbassata anche la quantità di pazienti in terapia intensiva rispetto ai ricoverati, oggi siamo al 6% nel rapporto tra ricoverati e rianimazione». Anche la degenza media si è abbassata, da 14 giorni ora si è sull’ordine di 6-9 giorni. «E un terzo dei pazienti di terapia intensiva non è intubato», ha detto Zaia. È cambiato il virus o sono diventati più bravi nelle cure? Di sicuro,
La scheda
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Esame molecolare Il tampone naso-faringeo viene effettuato tramite un bastoncino. Deve essere eseguito da personale addestrato e protetto da mascherina, guanti, occhiali e camice monouso.
Tampone rapido Il tampone rapido per la ricerca dell’antigene si effettua con un prelievo solo nel naso. L’esito si ha in 15 minuti. Se positivo va fatto il tampone molecolare.
lo stecchino infilato solo nel naso e non anche in gola e con l’esito pronto in una decina di minuti. I negativi possono così continuare ad andare a scuola e solo per i positivi si fa il tampone classico di controprova. A Roma accetteranno una simile proposta?
GOVERNATORE Luca Zaia mostra il dato sui sintomatici: 1,10% sul totale dei positivi
I DATI Nel corso della conferenza stampa convocata ieri all’Unità di crisi della Protezione civile a Marghera, il presidente della Regione ha fornito i dati sui contagi a scuola. Al 28 settembre in tutto il Veneto risultavano 90 scuole con almeno un caso attualmente positivo rilevato in una classe/sezione. In quasi la totalità delle situazioni il caso individuato è l’unico positivo (solo in 3 casi sono stati registrati casi secondari nella stessa scuola tra loro correlati). Su un totale di 707.824 studenti, i positivi sono 85, pari allo 0,02%. I ragazzi in quarantena sono 970 (0,14%), mentre gli operatori in isolamento domiciliare sono 120 su 95.786 (0,13%). «L’incidenza è in-
finitesimale», ha rimarcato Zaia. Nel dettaglio ecco dove si sono verificati i casi di bambini/ragazzi positivi al Covid: asili nido 3, scuola dell’infanzia 20, scuola primaria 19, scuola secondaria di primo grado 20, scuola secondaria di secondo grado 27, scuole serali 1. La più alta incidenza di bambini positivi (25) e in quarantena (416) è nel territorio dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.
LE PROPOSTE «Per ora nelle scuole del Veneto un’emergenza sanitaria per il Covid non c’è - ha detto Zaia - ma sulla prevenzione e la gestione
dei casi si può essere più performanti in sole tre mosse, che abbiamo proposto al ministero della Salute». Quali azioni? Il governatore le ha sintetizzate così: «Primo: utilizzo del tampone rapido come strumento dello screening scolastico, la cui sperimentazione ha dato risultati equiparabili a quelli del tampone molecolare. Secondo: effettuazione del tampone rapido antigenico a tutta la classe ove si sia riscontrata una positività e la permanenza a scuola del resto della classe, con un secondo tampone rapido di verifica dopo una settimana». Ma c’è anche una terza propoCONTROLLI Le code in Comelico domenica scorsa per sottoporsi al tampone naso-faringeo
Saponetta o pungi dito Si preleva qualche goccia di sangue (di qui il termine pungi dito). È un test rapido qualitativo. Non è un esame molto affidabile, spesso dà falsi positivi. È sempre meno usato.
(foto QUICK SERVICE)
Sierologico classico Rileva la presenza nel sangue degli anticorpi che il sistema immunitario produce in risposta all’infezione, la loro tipologia (IgG, IgM, IgA), e la loro quantità.
come ha sottolineato il governatore, «abbiamo più esperienza». Fiducioso: «Come è arrivato, il virus se ne andrà. Per noi che veniamo dalla campagna l’imperativo è curare benechi siammala».
GLIESAMI In Veneto sono stati effettuati
IERI ALTRI 154 CONTAGI MA UN RICOVERATO SU TRE IN RIANIMAZIONE NON È INTUBATO NEL BELLUNESE INFETTO L’8% DELL’INDAGINE
sta: «Assegnare ai pediatri e ai medici di famiglia la facoltà di decidere se prescrivere o no il tampone ai loro assistiti, che ben conoscono, e che presentino dei sintomi. In questo modo saremo più performanti nei tempi di risposta senza diminuire l’attendibilità dei test e risolveremmo molti problemi che stanno incontrando le famiglie». Sul ruolo dei pediatri Zaia ha insistito: «Non può essere che ogni volta che un piccolo ha il raffreddore gli si faccia il tampone, è traumatizzante. Solo i medici conoscono i loro assistiti, sanno se si ammalano frequentemente, se sono allergici, se sono frequenti a raffreddamenti e quindi devono essere loro a stabilire se e quando fare il tampone. Non solo perché uno ha una ranzeghea». Anche perché se per ogni raucedine si facesse il tampone, il sistema andrebbe in tilt. Alda Vanzan
«Zone rosse? Al momento no» Ma si abbassa l’età dei malati 1.881.679 tamponi («Tra una decina di giorni arriveremo a 2 milioni»), cui si aggiungono i test rapidi, ben 1.390.000 “saponette” o “pungi dito”. «C’è una evoluzione nei test rapidi - ha detto Zaia - Ricordo che il tampone rapido del dottor Rigoli su nostra richiesta è stato autorizzato per i controlli sui turisti di rientro da Croazia, Grecia, Malta, Spagna e adesso è in dirittura d’arrivo il test conla saliva».
INUMERI In Veneto le persone in isolamento sono 8.611. I morti sono saliti a 2.177, uno in più nelle ultime ventiquattr’ore. Il totale dei casi positivi al Covid è salito a 27.217 (+154), gli attualmente positivi sono 3.646
La caserma blindata
«I migranti devono rispettare le regole» VENEZIA «Dicono di scappare dalla morte e dalla fame, vengono in un Paese che ti vuole fare il tampone perché sta lottando contro una malattia e loro dicono di no?». Così il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha commentato le proteste di un gruppo di richiedenti asilo (175 quelli ospitati nell’ex caserma Zanusso di Treviso) i quali non vogliono sottoporsi al tampone per il Covid-19, dopo che gli
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operatori hanno riscontrato 5 positività tra gli ospiti. «Ma dove siamo finiti? Non esiste che vengono qui, chiedono ospitalità e ci spiegano come fare la sanità dopo che fuggono da Paesi dove non esiste nemmeno la sanità. Tutto quello che posso fare lo faccio ha detto il governatore - Non possono rifiutarsi di fare il tampone e ho già avvertito anche il prefetto». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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(+102). In terapia intensiva sono ricoverati 21 pazienti positivi al Covid (il giorno prima erano 22). «Ma - ha sottolineato Zaia - nei reparti di rianimazione un terzo non è intubato, il quadro clinico è molto diverso dalla passata primavera». Un dato interessante è il rapporto tra sintomatici e i positivi: 40 su 3.621 pari all’1,10%. Il rapporto tra positivi e isolati è di 3.621 su 8.611 pari al 42,05%.
COMELICO Due asili chiusi per “quarantena”, 5 bimbi positivi (oltre ai due casi che già erano emersi) e l’8% del campione scelto per i tamponi positivo. Non si sta mettendo bene il focolaio del Comelico, che interessa in particolare i comuni di Santo Stefano di Cadore e San Pietro di Cadore.Ieriirisultatidi217tamponisugli oltre 300 effettuati domenica in un maxi-screening sugli alunni e abitanti di due classi di età (1950-1954, 1972-1973), scelti dal Dipartimento di Prevenzione in base alla diffusionedel virus:ebbene18sono positivi. Ora l’Usl 1 Belluno proseguirà con l’analisi e i tamponi di tutti i contatti. Al momento in Comelico l’1% della popolazione è infetta. E la Prefettura annuncia tolleranza zero sulle misureanti-contagio (mascherinee gel)econtrolliserrati. Al.Va. ©RIPRODUZIONERISERVATA