da pag. 7 Quotidiano Venezia
Direttore: Alessandro Russello
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15-SET-2020
da pag. 7 Quotidiano Venezia
Direttore: Alessandro Russello
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15-SET-2020
da pag. 9 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
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15-SET-2020
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Direttore: Luciano Fontana
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15-SET-2020
da pag. 11 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
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15-SET-2020
da pag. 13 Quotidiano nazionale
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15-SET-2020
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Direttore: Marco Travaglio
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15-SET-2020
da pag. 11 Quotidiano nazionale
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da pag. 17 Quotidiano nazionale
Direttore: Marco Tarquinio
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15-SET-2020
da pag. 14 Quotidiano nazionale
Direttore: Luciano Fontana
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15-SET-2020
da pag. 3 Quotidiano nazionale
Direttore: Alessandro Sallusti
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15-SET-2020
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da pag. 4 Direttore: Claudio Cerasa
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15-SET-2020
da pag. 4 Direttore: Claudio Cerasa
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da pag. 3 Quotidiano nazionale
Direttore: Roberto Napoletano
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15-SET-2020
da pag. 7 Quotidiano nazionale
Direttore: Massimo Martinelli
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15-SET-2020
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15-SET-2020
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15-SET-2020
da pag. 9 Quotidiano nazionale
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15-SET-2020
da pag. 7 Quotidiano Bologna
Direttore: Maurizio Molinari
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15-SET-2020
da pag. 14 Quotidiano nazionale
Direttore: Michele Brambilla
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15-SET-2020
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Direttore: Marco Tarquinio
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15-SET-2020
10 VE
VENEZIA E MESTRE
Martedì 15 Settembre 2020 Corriere del Veneto
ULTIMAFERMATA:CA’FARSETTI
Verso le elezioni Intervista in viaggio VENEZIA «Devo pagare anche un euro e 40 (il prezzo del biglietto con carnet, ndr)», dice al momento di avvicinarsi all’imbarcadero di piazzale Roma. Marco Sitran si muove sempre in barca (o in kaiak) tra i canali («Non ho l’abbonamento, non mi serve») sfidando anche le norme, tanto che ha collezionato un centinaio di multe («Ma non ne ho pagata nemmeno una, ho fatto sempre ricorso, perché ad esempio in terraferma durante il lockdown si poteva fare sport o muoversi entro i duecento metri e in barca a remi no? Tutte le forze dell’ordine mi rincorrevano in Canal Grande, come “Caccia a ottobre rosso”, anzi bianco, come il colore del mio kayak»). Avvocato con studio a Cannaregio e a Bucarest, paladino dell’autonomia di Venezia, primo firmatario della richiesta di referendum di separazione per la creazione di due Comuni (Venezia e Mestre), otto mesi dopo è rimasto solo: «Ho cercato con gli altri di creare una colazioni civica autonomista ma non è stato possibile — Zecchi ha voluto correre da solo, Gasparinetti ha una personalità spiccata, Bellati è il vero responsabile dell’elezione di Brugnaro dandogli l’appoggio al ballottaggio, io sono rimasto l’unico baluardo certificato. Per questo chiedo ai cittadini che hanno condiviso l’idea che aveva portato al referendum di votarmi». Anche perché non ha ancora deposto le armi e sepolto la speranza di vedere le due città divise: «Ci arriveremo attraverso la Città metropolitana che necessita
Michele Mognato
Marco Sitran
DapiazzaleRoma(«Togliereitutteleauto»)a Rialto.«FarediAltinolaPompeidiVenezia»
Il paladino dell’autonomia «Mi muovo solo in barca» l’elezione diretta del sindaco, gli organi vanno votati del popolo. Per arrivarci il consiglio comunale del capoluogo deve chiedere la creazione dei due Comuni. E poi statuto speciale per Venezia e Porto Marghera».La linea 1 passa davanti alla stazione («E’ desolatamente vuota, guardi il piazzale, sono gli effetti devastanti della monocultura turistica, il
turismo va riqualificato. Perché non fare di Altino la nostra Pompei? Dobbiamo creare itinerari alternativi che non siano sempre Rialto e San Marco»), sorpassa Ca’ Vendramin Calergi, la sede veneziana del Casinò ancora chiusa dal lockdown, nonostante a Ca’ Noghera si possa puntare da settimane su tavoli verdi e tentare la fortuna con le slot
machine. «Una vergogna, se ci fosse la separazione, visto che la concessione appartiene al Comune di Venezia, la sede alternativa si potrebbe farla al Tronchetto, così facilmente raggiungibile anche in macchina». Fosse per lui libererebbe piazzale Roma dalle auto (dedicandolo solo a tram e bus), fermandole ai Pili dove chiunque potrebbe raggiun-
Chi è ● Marco Sitran è un avvocato, ha uno studio a Cannaregio e uno a Bucarest ● Primo firmatario della proposta di suddivisione del Comune nei due Comuni di Venezia e Mestre. E’ pronto a riprovarci seguendo strade diverse ● E’ candidato sindaco con una lista che porta il suo nome
In vaporetto Sitran con la mascherina che raffigura palazzo Ducale. «Regalata da un’amica candidata»
gere il centro storico con apposite navette («Io non ho comprato casa a Mestre come qualche mio avversario, non mi serve, ci vado però tutti i giorni»); esproprierebbe l’isola delle Grazie in cui realizzare discoteche e spazi per i giovani. Marco Sitran parla con una mascherina che rappresenta palazzo Ducale per coprire naso e bocca («Me l’ha regalata un’amica che è anche candidata», dice), se gli si fa notare che ha in testa solo la separazione risponde sorridendo: «Penso a un modo di amministrare diverso, in cui al governo c’è chi vive davvero nel territorio. E attraverso la leva fiscale vivere a Venezia diventerebbe attrattivo: pensate se si potesse trattenere il residuo fiscale procapite, sarebbero 220 milioni da poter usare per la città e i veneziani». Il vaporetto non fa a tempo a passare sotto il ponte di Rialto che riparte la polemica sull’uso della barca: «Guardi le rive, non c’è spazio per la sosta temporanea dei mezzi dei veneziani. E tutto a servizio del turismo, gondole, taxi, questo è quello che la città riserva, scandaloso». Ballotaggio? «Le civiche saranno determinanti, e questa è la possibilità di questa città per salvarsi dagli interessi delle categorie e delle multinazionali. Io farei anche i patti con il diavolo se avessi l’assicurazione che alcune parti del nostro programma fossero realizzati. Ma Brugnaro non è un uomo di parola, ho già pagato sulla mia pelle la sua infedeltà». Francesco Bottazzo © RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE DOPO IL FACCIA A FACCIA Renato Brunetta
«Baretta,esperienzaeserietà bastaconl’uomosoloalcomando ascoltareleanimedellacittà»
«Brugnaro rifarà il sindaco uno così servirebbe all’Italia Forza Italia suo braccio destro»
MESTRE Lo dice subito senza esitazioni: «Ha vinto Baretta, e anche fuori casa. Ha fatto emergere la sua serietà e l’esperienza di governo, che significa anche fare i conti tutti i giorni con i problemi della gente». Michele Mognato, una vita in consiglio comunale, vicesindaco con Paolo Costa e Massimo Cacciari, questa volta si è fatto da parte lasciando l’attacco ad altri, ma è stato uno dei fondatori della lista Venezia Verde Progressista. «Un elemento di novità nella politica che mette assieme forze civiche, mondo della sinistra e ambientalista, per dare una svolta a questa città e costruire un’alternativa». Sono i tre leoni che compongono il vostro simbolo? «Sono anche i tre pilastri su cui Venezia e Mestre devono essere ripensate: lavori, al plurale, ambiente e diritti sociali. Baretta ha dimostrato di avere un’idea di città in discontinuità con l’attuale amministrazione, ha dimostrato determinazione nel raggiungere gli obiettivi e di disegnare una nuova traiettoria». Quali devono essere le priorità del prossimo sindaco? «Innanzitutto il tema ambientale, ma anche quello dell’occupazione e sociale. La povertà esiste, nonostante questa giunta abbia tentato di nasconderla. Vanno bene “Le città in festa”, ma devi rispondere alle esigenze primarie delle persone». Quello che avete raggiunto sulle grandi navi sembra un compromesso tra le varie anime della coalizione di centrosinistra. «Bisogna comparare tutti i progetti,
VENEZIA «Stravincerà Luigi Brugnaro ma Pier Paolo Baretta non perderà». Quello di Renato Brunetta, uno dei padri nobili del centrodestra in città e uno dei primi a credere nella candidatura dell’imprenditore mestrino cinque anni fa, sembra un gioco di parole. «Nessun calembour, è semplicemente così: la settimana prossima Brugnaro continuerà a fare ottimamente il sindaco e Baretta proseguirà a fare bene il suo lavoro all’interno di un governo di scalcagnati». Un po’ come il fair play del confronto tra i due in tivù. L’ha visto? «Sì, in diretta. E l’impressione è stata quella di un confronto civile tra un ottimo primo cittadino e un bravo sottosegretario. Al di là della campagna elettorale, non li vedo in conflitto o in contrasto tra loro. Vedrà, collaboreranno insieme per il bene della città». Perché un veneziano dovrebbe dare il voto a Brugnaro? «Io ho contribuito alla sua ascesa, cinque anni fa. Sono stato tra i primi a crederci e non mi sono affatto sbagliato. Ha confermato di essere una personalità di rottura rispetto agli amministratori precedenti e con una spiccata capacità di semplificazione è riuscito a far funzionare una macchina comunale in crisi. Eppoi mi ha colpito nella gestione delle emergenze. In questo è molto simile al governatore del Veneto Luca Zaia: pragmatico, concreto, presente e ruvido quando serve. Non solo a Venezia, servirebbe anche all’Italia uno come Brugnaro». In che ruolo? «Uno come lui potrebbe fare tutto. Ma proprio per via delle sue caratteristiche di governo. Se ci pensa sono le stes-
sapendo che uno ha già superato, seppur con prescrizioni, la valutazione di impatto ambientale (il terminal Duferco De Piccoli, alla bocca del Lido, ndr) per trovare la soluzione definitiva. Nel frattempo ne serve una transitoria per non perdere crociere e lavoro. Purtroppo si è perso tempo su soluzioni che non potevano andare bene, dal Contorta al canale di Suez nell’isola delle Tresse del sindaco». Cosa dovrebbe fare il sindaco Baretta di diverso? «Si deve occupare ad esempio della sanità visto che è la massima autorità comunale in materia. Ci ricordiamo tutti il video del sindaco che cantava mentre stava scoppiando la pandemia. La sanità è un bene collettivo, il sindaco Baretta non si terrà la delega della Cultura ma della Sanità, perché deve essere la priorità di qualsiasi atto amministrativo, a partire dalla prevenzione, e dalle indagini epidemiologiche». Non le piace proprio Brugnaro. «E’ superbo, discriminante, un uomo solo al comando, gli assessori sono scomparsi. Vogliamo un sindaco senza conflitti di interesse perché sta decidendo del futuro anche delle sue proprietà, un sindaco che sappia ascoltare e abbia pazienza. Un sindaco libero, lui sarà ostaggio della destra» Che città vorrebbe? «Penso a una città composta da più anime in cui le Municipalità sono strategiche. Non devono essere uffici decentrati, ma devono avere deleghe, poteri e risorse, evitando doppioni». F. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lavori, ambiente e diritti sociali sono i tre pilastri su cui ripensare Venezia
se che accomunano, ognuno con le proprie declinazioni, tutti i politici in auge in questo momento: Zaia, Bonaccini, Toti, Brugnaro e De Luca. Capisce che a Venezia non c’è proprio partita». Baretta davvero di un altro livello? «Con Pier Paolo ci conosciamo da più di 50 anni, facevamo entrambi il liceo Foscarini, poi siamo cresciuti, io facevo l’economista del lavoro e tenevo lezioni ai sindacalisti, lui faceva bene il sindacalista». Non si arriva a fare il sottosegretario se non si hanno le capacità. «Ma infatti lui è bravo, e continuerà a svolgere il suo ruolo». Ritiene che il centrosinistra abbia sbagliato nome, quindi? «No, no, il Pd ha fatto benissimo a candidarlo. Non aveva gente migliore. Lui e Martella erano le alternative». E la sua Forza Italia? Tra Lista Fucsia, FdI in grande ascesa e Lega primo partito in Italia questa volta la strada è più in salita. «Non direi proprio. I voti si contano ma anche si pesano. FI è stato determinante nella gestione di questi 5 anni, Michele Zuin è stato il braccio destro e anche sinistro del sindaco nel risanamento del bilancio. Ma bene hanno lavorato anche Centenaro, Lavini e Onisto. Tutti di spessore». Tre priorità per il futuro della città? «Quattro: Porto Marghera, sicurezza, salvaguardia (leggi Mose) e turismo». Tornelli sì o tornelli no? «Assolutamente sì, e anche una notte al fresco per i piccoli reati. Chi sbaglia paga. In tutta Europa è così». Massimiliano Cortivo © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Quattro priorità: sicurezza, turismo,Por to Marghera, salvaguardia
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REGIONE
MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI
Verso le elezioni regionali Achille Variati, sottosegretario agli Interni, va all’attacco della Lega «Il governo ha raddoppiato i posti in terapia intensiva: da 5.179 a 11.091»
costa e cappelletti
«Limite zero per i Pfas così si risana il Vicentino»
«Zaia è in forte ritardo su Pedemontana metrò e alta velocità Covid, spesi 8 miliardi» L’INTERVISTA Albino Salmaso
S
ottosegretario Achille Variati, le elezioni in Veneto hanno un esito segnato anche per la debolezza del centrosinistra che non riesce a far emergere l’impegno del governo per arginare la crisi del Covid. Per Zaia si annuncia un trionfo clamoroso. Lei che ne pensa ? «Ammetto che Zaia è bravissimo nella narrazione e ha raccontato la favola che il Covid l’ha sconfitto lui con le conferenze stampa. Ne ha fatto una al giorno per quattro mesi. E ha scalato lo share della popolarità, altro che par condicio. Non è affatto così. Il governo ha stanziato 8 miliardi 845 milioni di euro e in 5 mesi le terapie intensive degli ospedali sono passate da 5. 179 a 11. 091 con un incremento del 115%. Il ministro Speranza ha avviato l’assunzione di 5 mila medici e potenziato la sanità nel territorio. Le Regioni sono il braccio operativo dello Stato e il Veneto ha brillato in efficien-
za grazie a una classe medica di assoluta eccellenza, con gli infermieri che hanno affrontato la pandemia con uno spirito di abnegazione mai visto. Purtroppo le liste d’attesa si sono allungate in tutte le Usl e dal 2012 il Veneto ha tagliato 1553 posti letto negli ospedali pubblici. Questa è la realtà». Il consenso però premia solo la Lega: come mai? «Nel suo dépliant Zaia cita tre successi: le Olimpiadi di Milano-Cortina, avviate da governo e Coni a Roma; i mondiali di sci a Cortina
«L’autonomia si farà con i Lep e i costi standard, con Salvini sprecati 14 mesi» 2021 e poi il riconoscimento Unesco alle colline del Prosecco. Grandi eventi mediatici senza una strategia per il futuro. Peccato che da Venezia a Cortina ci vogliano 4 ore perché non si è fatto un passo avanti sulle grandi infrastrutture. Tutto fermo. Io sono convinto che nel 2023, Zaia lascerà il Ve-
neto per dare la scalata alla guida del centrodestra. Il conflitto con Salvini è ormai aperto e insanabile». Sarà mica colpa di Zaia se i treni non ci sono. O no? «Zaia però parla dei treni Pop e Rock come di un grande successo personale ma non dice che da Schio a Bassano si viaggia a 40 chilometri l’ora con una littorina a diesel sul binario unico dell’Ottocento. Dov’è finito il progetto Sfmr per collegare l’area metropolitana del Veneto? È sparito dai radar di palazzo Balbi. Dopo 30 anni di progetti e dibattiti, tutto si è fermato. Zero fondi in bilancio. Il Veneto è soffocato dal Pm10 per 100 giorni l’anno e solo spostandosi con i treni sarà possibile ridurre lo smog. Siamo in grande ritardo anche sull’alta velocità: solo la Padova Mestre ha 4 binari, ora si sta lavorando da Lonato a Verona e poi fino ad Altavilla. Ecco, mi sarebbe piaciuto che Zaia fosse stato al mio fianco per risolvere il nodo di Vicenza e dei Berici, ma quando c’è da discutere con i comitati popolari lui non si fa vedere perché rischia di perdere voti. L’alta velocità è fondamentale anche sulla
Il ministro Sergio Costa SCHIO
Padova-Bologna». In Veneto c’è una sola grande opera avviata, la Pedemontana, finanziata appunto dalla Regione. «Certo, ma è drammaticamente in ritardo, 7-8 anni sulla tabella di marcia. La galleria di Malo sarà completata forse tra un paio d’anni e manca il raccordo con il casello dell’autostrada a Montecchio-Montebello. I pedaggi molto onerosi sono a carico dei residenti e il piano finanziario è stato bocciato dalla Cassa depositi e prestiti e Zaia ha dovuto cambiare strategia. I cantieri procedono lentamente. Sulla mobilità manca la regia della Regione che non ha mai convocato un vertice con i sindaci per discutere di difesa dell’ambiente e riduzione dell’anidride carbonica».
Il Pd sostiene Lorenzoni e attacca «L’Italia è salva senza i sovranisti» Rinforzi da Roma per lo sprint finale della campagna elettorale del Partito democratico. Per sostenere la candidatura di Arturo Lorenzoni, ancora ricoverato per Covid in ospedale, il deputato Pd Stefano Lepri, già assessore a Torino tra gli anni Novanta e Duemila e poi consigliere regionale in Piemonte, ieri a Padova assieme ai candidati in consiglio regionale Alessandro Bisato e Cecilia Alfier: «Sono due ottimi esempi del tipo di competenze che mettiamo in campo» afferma Lepri «quelle di chi ha esperienza come amministratore locale. Allo stesso modo il nostro candidato presidente Loren-
zoni, per la dimostrazione di competenza che ha dato a Padova, può garantire tutta l’autorevolezza che manca alla leadership di Zaia, che si è dimostrato più abile a raccogliere consensi che bravo a governare». Ma la vera garanzia offerta dal Pd, secondo Lepri, è quella di chi ha saputo governare il Paese nella crisi sanitaria ed economica causata dalla pandemia. «Siamo il partito che nel 2019 ha salvato l’Italia dal pericolo di diventare una nazione sovranista senza prospettive, con un grande atto di responsabilità. In questo periodo difficile abbiamo dimostrato di saper governare bene, facendo sì che l’Italia affrontasse la pandemia meglio
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di molti altri paesi. È grazie a noi che l’Europa si è unita nella difficoltà come mai prima d’ora, permettendoci di ottenere 200 miliardi di risorse aggiuntive che con il centrodestra al governo non avremmo mai ottenuto». Anche in Veneto, quindi, la scelta è tra chi ha dimostrato di saper governare e «chi diceva che la mascherina non serviva, negando l’esigenza di una strategia ferrea. Il Veneto, che è una regione così laboriosa e capace di essere una locomotiva per il Paese, dovrebbe riflettere prima di affidarsi a un centrodestra, che significa Lega, così poco attento all’interesse collettivo». Una sfida sicuramente non facile, quella a Luca Zaia, che però non è ancora persa: «Gli indecisi sono ancora molti, continuiamo a lavorare porta a porta anche questa settimana per proporre un cambiamento, un nuovo che si propone con serietà e responsabilità. Se perderemo porteremo comunque tanta esperienza con i nostri amministratori locali, e faremo la nostra par-
te». Lepri è principale promotore della riforma sull’assegno unico per i figli a carico, che se approvato - da gennaio sostituirà e potenzierà tutte le varie agevolazioni attualmente esistenti per le famiglie con figli. «È un altro merito del Pd» sostiene il parlamentare «una riforma che ho definito epocale, paragonabile all’istituzione del Sistema sanitario nazionale. L’obiettivo è quello di fermare la cronica denatalità del Paese, garantendo un sostegno economico fisso a tutti i genitori, ogni mese. Una leva che si è dimostrata efficace nei paesi in cui è stata adottata. Si tratta di una legge che ha riscosso il consenso di tutto il Parlamento, il che la dice lunga sulla sua importanza e completezza. A ottobre prevediamo di approvare la riforma anche in Senato, e da lì inizieranno già i lavori per trovare i fondi necessari – tra i 7 e i 10 miliardi – da inserire nella prossima Legge di bilancio». —
Achille Variati, sottosegretario agli Interni del governo Conte
stefano lepri e la legge sull’assegno unico per i figli
PADOVA
Il ministro Boccia ha annunciato che la legge quadro sull’autonomia arriverà in Parlamento in ottobre: è un successo del Pd o della Lega? «Ma quale Lega. Mi pare che nei suoi 14 mesi di governo, Salvini non abbia fatto un passo in avanti. E Zaia non ha certo contribuito ad accelerare le procedure con la sua bozza in cui chiede le 23 materie e lo statuto speciale come Trento e Bolzano. Propaganda pura. Il ministro Boccia ha proposto una riforma con due cardini: costi standard e Lep uguali in tutt’Italia. Zaia invece non ha ancora dato l’autonomia a Belluno, come prevede la legge 25 del 2014. Insomma, è un centralista in Veneto e un autonomista a Roma». –
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è in Veneto: ieri a Schio con Enrico Cappelletti, candidato alla presidenza per il M5s e con Sonia Perenzoni, che ha guidato la battaglia contro i Pfas e la Miteni a Trissino. «Non ci resta che rimboccarci le maniche e lavorare per raggiungere l’obiettivo del limite zero per il Pfas: su questo obiettivo c’è piena intesa con il ministro Costa», spiega Cappelletti. Gli altri obiettivi? Bloccare gli inceneritori come quello di Fusina e Schio e la Valdastico Nord. «Quando parliamo di Veneto migliore, parliamo di un Veneto libero da inceneritori. Quello di Schio è emblematico per il teleriscaldamento da incenerimento rifiuti. Non sarà possibile da subito -rileva Cappelletti - ma ci poniamo l'obiettivo di portare a livelli ancora più ambiziosi il servizio di raccolta differenziata ora al 76%. Purtroppo Thiene frena». Il M5s ribadisce il no alla Valdastico Nord da Piovene a Rovereto. —
Alessandro Bisato e Stefano Lepri (a destra)
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II
Primo Piano
Martedì 15 Settembre 2020 www.gazzettino.it
La festa a Vo’
«Grazie, avete aiutato l’Italia» Il presidente ai cittadini: «Siete stati un avamposto responsabile, per questo tutto il Paese vi ha seguito» `
LA FESTA PADOVA Non ha voluto mancare
nessuno. Nemmeno Florindo Sinigaglia, 101 anni. Lo hanno messo in prima fila perché era la prima volta che usciva di casa da febbraio. Ma accanto a lui c’erano Vanessa Trevisan e Linda Salvador, due delle parenti delle prime vittime del Covid. Nella piazza davanti al Municipio la gente è rimasta in attesa per ore. Mamme con bambino e biberon, vecchi dal passo incerto e le tiracche. La gelateria e i bar mai stati così pieni. «Ci vorrebbe un presidente al giorno». Tutti sentivano che il presidente Mattarella non li avrebbe traditi. E infatti nel centro transennato, dove splendevano i distintivi della Polizia, il presidente ha onorato quell’atto di coraggio e insieme di amore per il resto del Paese che gli abitanti di Vo’ hanno tradotto in due fasi: chiudendosi in casa e sostenendo per tre volte la campagna dei tamponi.
IL RICONOSCIMENTO Proprio per questo il presidente ha presentato, non senza emozione, l’inchino dell’Italia a quest’atto di fede nella nazione. «Il senso di solidarietà che avete dimostrato è quello che lega il nostro Paese. Quello che avete vissuto è stata un’anticipazione che è servita a tutta l’Italia, grazie per la vostra serietà, siete stati un avamposto responsabile». Un discorso a braccio, quello del presidente, che era stato introdotto da quello del sindaco Giuliano Martini: «Quel fatidico 23 febbraio giorno dell’attivazione del cordone sanitario ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo volontariamente affrontato 3 cicli di tamponi fino al 5 aprile, quando è stato individuato l’ultimo positivo. Ab-
biamo vinto la battaglia. Ringrazio tutti e ricordo un concittadino che ha finanziato con 100mila euro le ricerche dell’Università e quel genitore che al figlio recalcitrante a fare il tampone ha detto: Fallo per l’Italia, per il tuo Paese. Questo ci ha insegnato a essere comunità. E abbiamo fatto un ottimo lavoro per accogliere gli studenti in sicurezza». «Vo’ è oggi capitale d’Italia per la scuola, ma ringrazio il sindaco per ciò che è stato fatto durante l’emergenza sanitaria. Siete stati investiti per primi dal dolore di un lutto, la prima vittima, a cui ne sono seguite altre due. Avete affrontato per primi l’impatto con questo pericolo improvviso, e sconosciuto an-
che alla scienza, e avete affrontato le responsabilità con grande serietà, con senso di dignità. Questi attegiamenti sono stati poi fatti propri da tutt’Italia».
I VALORI «L’impegno di tutta la cittadinanza, dei pochi dipendenti comunali, dei volontari non nu-
POCHI SINDACI INVITATI LA SOTTOLINEATURA DI SIGOLOTTO: «EPPURE NON SIAMO MOLTO DISTANTI E ANCHE NOI ABBIAMO SOFFERTO»
«Vi siete aiutati vicendevolmente e oggi avete vinto dimostrando che la solidarietà lega la nostra comunità» `
merosi, dei giovani medici è stato fondamentale - ha continuato il presidente - È stata una scelta di aiuto vicendevole, ed è questo il modo di rispondere a pericoli così grandi, questo l’unico modo per batterli. Oggi l’apertura delle scuole significa che avete vinto lo scontro con la malattia. Ci vogliono attenzioni e precauzioni ma anche qui a Vo’ si ritorna alla vita ed è un segno del rilancio del Paese». E conclude: «Il Paese ha bisogno di sviluppare sempre di più
il senso di comunità. La solidarietà in Italia è un valore tradizionale ma se qualche volta si appanna in questa emergenza sanitaria ne è stato riscoperto tutto il suo valore ed è proprio questo che ci consente di superare ogni difficoltà. Per questo ci tenevo a venire».
no venuto altre volte a incontrare i parenti delle vittime. Sono quello che ha voluto fare i tamponi a Vò, quei famosi 3.500 tamponi che hanno cambiato il corso della storia, di questa regione e soprattutto del Coronavirus».
ZAIA
I SINDACI
Concetti che sono stati ampliati subito dopo dal presidente della Regione, Luca Zaia: «Io torno sempre volentieri qui, so-
In platea c’erano i sindaci di Lozzo e Cinto, quello di Teolo, di Rovolon, di Cervarese e di Este. Pure di Agugliaro. Nessun
dei primi della penisola insieme a Codogno. Thomas, Michelle, Zaccaria, Letizia, Rebecca e Riccardo: sono loro i sei protagonisti della pellicola. Hanno tra i 6 e i 12 anni e raccontano, intervistati dalla psicoterapeuta dell’età evolutiva Francesca Munegato, come hanno vissuto quei momenti drammatici. Per
poi svelare le loro aspettative e i loro sogni nel cassetto: c’è chi vuole fare il meccanico e chi immagina di poter guidare una macchina volante. Le cose che sono mancate di più a questi bambini? Vedere gli amici ma anche andare in trattore con il nonno. E sull’auspicio per il futuro c’è chi dà una risposta che
L’INCONTRO La gente in piazza a Vo’ nel rispetto delle norme anti Covid. Nel tondo, l’opera dell’artista Thomas Prearo
Il quadro, il video, il diario Artisti e bambini raccontano l’incubo e il ritorno alla vita I REGALI VO’ È “profetico” il quadro che il Comune di Vo’ ha deciso di regalare al presidente Mattarella al termine della visita di ieri. Sì perché segna la sconfitta del coronavirus e il trionfo della vita, proprio come è successo nel paesino collinare che la sua battaglia contro il virus l’ha vinta eccome. Sulla tela, il Covid-19, che nell’intuizione dell’artista Thomas Prearo è una sagoma rossa, si dissolve lentamente per fare spazio a un’esplosione di colori. “L’omino…l’umanità e la sofferenza” è il titolo di quest’opera dipinta durante il lockdown dall’artista 38enne di Gal-
zignano Terme, a cui la lieve disabilità non impedisce di creare capolavori apprezzati dalla critica. Quelli dipinti durante il lockdown sono esposti nella mostra “I colori della rinascita” allestita nella prestigiosa Villa Venier di Vo’ Vecchio. «Mi dispiace non aver scattato una foto insieme al sindaco e
I DONI PREPARATI PER MATTARELLA: DALL’OPERA DI PREARO, PITTORE DISABILE, AL DOCUFILM PRESENTATO A VENEZIA
al presidente ma so che aveva tempi molto stretti – commenta Prearo, sicuro che ci saranno sicuramente altre occasioni per incontrare il Capo dello Stato –. Andrò a trovarlo a Roma».
IL FILMATO Al presidente è stata donata anche una chiavetta usb con il cortometraggio intitolato “I bambini di Vo’”, presentato nei giorni scorsi a Venezia, a margine della 77esima edizione della Mostra del Cinema. Nato dall’idea di Lorenzo Munegato, il corto raccoglie le testimonianze dei piccoli che hanno affrontato in prima persona l’emergenza Covid-19 in quello che è stato il primo focolaio veneto e uno
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III
Primo Piano
Martedì 15 Settembre 2020 www.gazzettino.it
I sindaci: «Le nostre scuole un esempio per tutto il Paese» Ruffin di Lozzo: «Abbiamo sempre investito `La proposta di Cinto: «Encomio per i cittadini di Vo’ nel riammodernamento e i risultati ci sono» Il loro senso civico ci ha salvati dal contagio del virus» `
GLI ESEMPI
IL SALUTO Dal palco il presidente Mattarella ha preso la parola subito dopo il sindaco Giuliano Martini, rendendo omaggio alla serietà della popolazione trasmessa a tutta l’Italia
altro. La sottolineatura arriva dal sindaco di Borgo Veneto, Michele Sigolotto: «I miei concittadini mi dicevano in questi giorni: andrai da «Mattarella! Invece no. Non siamo stati invitati e con noi molti altri sindaci. Eppure non siamo molto distanti. In ogni caso onore ai cittadini di Vò e anche alle maestre delle mie scuole che ieri si sono dimostrate forti e all’altezza». Mauro Giacon © RIPRODUZIONE RISERVATA
la dice lunga su quanto abbiano sofferto: «Basta morti».
IL QUADERNO Anche la scuola elementare Guido Negri di Vo’ ha omaggiato il presidente Mattarella con un regalo denso di significato. A partire dal titolo: “Parole per vincere”. Si tratta del diario dei
PADOVA «Qualcosa è cambiato con quest’anno scolastico. Quando il preside ha detto ai ragazzi che avrebbero potuto usare il cellulare a ricreazione lo hanno ringraziato appena. L’anno scorso sarebbe stato un trionfo. Invece ora c’è più voglia di parlarsi di quello che è successo nella pausa che di guardare il telefono». Il particolare lo racconta il sindaco di Lozzo, Paolo Ruffin. Il suo comune appartiene a quello che il ministero dell’Istruzione lo chiama Istituto comprensivo. Sono un gruppo di scuole elementari e medie. Il ministero dell’Istruzione ha scelto quello di Vo’ quest’anno, come fa da almeno un ventennio, chiedendo al presidente della Repubblica di inaugurare idealmente l’anno scolastico di tutt’Italia proprio da qui. All’Istituto appartengono le scuole di tre sindaci, quello di Lozzo, di Cinto e appunto di Vo’.
RUFFIN Ecco perché sono proprio i tre sindaci i primi protagonisti di questa giornata. Luca Ruffin ne è particolarmente orgoglioso. «Credo che possiamo dire di essere un esempio per il Paese. Dal 2014 ho messo ingenti risorse per riammodernare le scuole. E oggi abbiamo un plesso scolastico con 240 ragazzi fra medie ed elementari che vive in un edificio dove da ogni finestra non si vedono case ma solo il verde dei Colli. Non solo: Il ricircolo dell’aria, fondamentale per eliminare il Covid noi ce l’abbiamo già in automatico. Cinque ricambi totali ogni ora grazie ai nuovi impianti. Così come il riscaldamento a pavimento e la pompa di calore che ci riscalda con i pannelli fotovoltaici. La nostra poi è una scuola senza zaino, i docenti non so-
mesi di lockdown: un quaderno che raccoglie disegni e filastrocche dedicati al coronavirus. Per gli alunni delle due seconde elementari, ora promossi in terza, è stato un modo creativo per esorcizzare questo nemico invisibile e silenzioso, disegnandolo come il cattivo delle fiabe contro cui scagliare ogni genere di maledizione, rigorosamente in rima. Nell’ultima pagina l’omaggio al presidente, a mo’ di fumetto: «Hai sentito che arriva Mattarella?», chiede un alunno. «Sì, come siamo fortunati!», replica la compagna. Anche la scatola di cartone, decorata con disegni, foglie secche e pastelli, è frutto della creatività dei bambini, che hanno dimostrato una resilienza e un senso civico davvero esemplare. Seguendo le lezioni a distanza e, nel caso di Vo’, sottoponendosi ai tamponi e anche al prelievo del sangue per il test sierologico, senza battere ciglio. I genitori gli avevano spiegato che sarebbe servito ad aiutare altri bambini e il mondo intero nella lotta contro il virus. Maria Elena Pattaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
FELICITÁ I bambini e i ragazzi di Vo’ sventolano il tricolore in onore del presidente Mattarella in visita istituzionale
FONDAMENTALE LA COLLABORAZIONE FRA I COMUNI: MESI DI IMPEGNO PER AFFRONTARE L’APPUNTAMENTO GALLANA DI ESTE: «UN IMPORTANTE LAVORO DI SQUADRA CON LA SCUOLA, SISTEMA RODATO ANCHE IN ESTATE»
LA SICUREZZA VO’ (PADOVA) Polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani. Ma anche volontari della Protezione civile e Alpini. Tutti insieme, ognuno con un compito ben preciso, per far funzionare al meglio ogni aspetto legato alla sicurezza e al cerimoniale. La visita a Vo’ del Presidente della Repubblica Mattarella ha mobilitato decine e decine di uomini e donne in divisa e in borghese dalla giornata di domenica alla tarda serata di ieri. Prima i sopralluoghi, poi la bonifica di strade e piazze, infine la chiusura del centro del paese con transenne e posti di blocco. Tutto organizzato nei minimi dettagli per evitare incursioni e disordini. E alla fine tutto è filato liscio, tra centinaia di abitanti affacciati alle finestre e altrettanti cittadini assiepati (ma sempre evitando assembramenti) dietro le barriere metalliche.
IL DISPIEGAMENTO «Abbiamo fatto il massimo sforzo per garantire l’incolumità e la tutela di un’altissima personalità come il Presidente del-
no più frontali ma al centro dei banchi distribuiti a raggera o ad esagono. E non è ancora finita. Stiamo mettendo in sicurezza sismica la scuola media con 150mila euro. In più stiamo progettando un nuovo polo dell’infanzia, materna e nido che saranno in legno. Il progetto è affidato allo studio Colucci e ben 800 mila euro arriveranno dal conto termico cioè i benefici per chi demolisce una vecchia scuola e ne fa una nuova». «Anche quest’anno investirò almeno 10mila euro per nuovi mobili. Servono per la nostra modalità di insegnamento, con i bambini che si autogestiscono anche la pulizia dei banchi, o meglio lo facevano e torneranno a farlo».
ROCCA Il sindaco di Cinto euganeo, Paolo Rocca, invita a guardare le cose da un altro punto di vista. «Sono andate nelle classi della Pascoli e ho gridato: Viva la scuola” con i ragazzi. Ho sentito un po’ di tristezza perché non si potevano togliere le mascherine, ma anche tanto sollievo per il fatto di aver ripreso. L’arrivo del presidente della Repubblica è la testimonianza che adesso le istituzioni ci stanno vicine. PErò vorrei qualcosa di più. Ad esempio che ai cittadini di Vo’ venisse dato un encomio, una sorta di medaglia al valore per il loro senso civico. Ricordo che durante il blocco avrebbero potuto comunque uscire attraverso i sentieri dei colli, ma non l’hanno fatto. Questo ci ha salva-
«Di nuovo blindati, ma stavolta è solo un divertimento»
to. Abbiamo avuto solo sei casi, come paese vicino».
GALLANA Il sindaco di Este, Roberta Gallana. «Sono stata invitata anch’io, con Vo’ abbiamo partecipato a tutte le riunioni in prefettura per l’arrivo del presidente mettendo a disposizione la nostra polizia locale e le transenne. Abbiamo strutturato un sistema, ma non solo noi. La comunità di S. Tecla ad esempio con 210 anziani e 170 operatori non ha registrato nessun caso. Lo stesso la comunità alloggio disabili Irea con una settantina di ospiti. Insomma io credo che questo sia ciò che Mattarella testimonia con la sua presenza». M.G. © RIPRODUZIONE RISERVATA
duta dal prefetto Renato Franceschelli, era stata oltre un mese fa. Poi sono state coinvolte le istituzioni locali, dal sindaco alla Protezione civile, per effettuare i vari sopralluoghi e valutare eventuali criticità. L’impegno è stato molto importante perché di fatto c’erano da organizzare due distinti eventi: quello della Presidenza della Repubblica in piazza e quello del Ministero dell’Istruzione a scuola».
LE PRIME CHIUSURE
L’ORGANIZZAZIONE Forze dell’ordine ma anche alpini e volontari
IL QUESTORE FUSIELLO: «DALLE PRIME RIUNIONI ALLE BONIFICHE, UN MESE DI LAVORO PER TUTELARE IL CAPO DI STATO»
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la Repubblica - spiega il questore Isabella Fusiello - In campo ci sono polizia, carabinieri e finanza anche con reparti specializzati come il Reparto Mobile della polizia, il Battaglione dei carabinieri e i Baschi Verdi della Guardia di Finanza. La prima riunione organizzativa, presie-
I servizi delle forze dell’ordine a Vo’ - nel paese diventato lo scorso marzo zona rosso con tanto di intervento dell’esercito per chiudere gli accessi - sono iniziati domenica e sono proseguiti a pieno ritmo ieri mattina quando sono stati predisposti i vari presidi nel paese e in altre zone dei colli euganei. «Ci sono vari contingenti - spiega il questore Fusiello - e ogni zona è controllata per evitare problemi». Gli anziani alla Locanda al Sole fissano il corteo presidenziale e sorridono: «Quando è venuto l’esercito c’era da aver paura, ora ci meritiamo la festae ci divertiamo». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA