RASSEGNA STAMPA DEL 15 SETTEMBRE 2020

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15-SET-2020 Estratto da pag. 28

ARTICOLO NON CEDIBILE AD ALTRI AD USO ESCLUSIVO DI MINISTERO DELL'INTERNO

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a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


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MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

La visita del Presidente

Mattarella: Vo’ avamposto del Paese «Scuola è decisiva per la ripartenza» Il ministro all’Istruzione Azzolina cita Ulisse e Itaca: «Non ho abbandonato la nave nella tempesta», poi cede all’emozione aver difeso un amico. Il suo volto sorridente resterà un’icona generosa e solidale». Ma se la scuola è «lezione di vita» e «antidoto alla barbarie», la sua ritrovata centralità richiede attenzioni e risorse finalmente adeguate.

Filippo Tosatto / VO’

Alle cinque della sera il cortile dell’elementare e materna “Guido Negri” è un’onda tricolore scandita da dialoghi e canzoni mentre Vo’, luogo eponimo della prima zona rossa nell’Italia aggredita dal Covid, si scopre simbolo della ripartenza nel versante cruciale dell’istruzione. Corazzieri e volti del Palazzo, auto blu e video dal palco; ragazzini, soprattutto: quelli del paesino sui Colli e i coetanei giunti da altre regioni, con i cappellini bianchi e rossi, e una scritta – La scuola è aperta a tutti, Costituzione italiana art. 34 – sulla maglietta verde. Sorride, il Presidente della Repubblica, mentre sale sul palco accolto da un applauso insistito. Rinfoderata la mascherina, parlerà per una decina di minuti, la voce pacata, i toni sobri consueti.

IL GRAZIE CALOROSO AGLI INSEGNANTI

«Penso agli studenti con disabilità e alle loro famiglie, a volte ingiustamente esclusi dal percorso didattico: tutti loro devono avere insegnanti di sostegno, è un’esigenza inderogabile». Una citazione tratta dalle lettere giunte al Quirinale («Non sapevamo che la strada della libertà conduce alla scuola», scrive un bambino genovese di quinta elementare) e un pensiero ai docenti, cire-

Il Capo dello Stato rilancia la didattica digitale: «Banda larga in ogni parte d’Italia»

ZONA ROSSA E RISCOSSA CIVICA

«Care scolare e scolari, studentesse e studenti, la ripartenza della quale siete protagonisti coincide con una sfida decisiva per l’intera società», è l’esordio di Sergio Mattarella; «Qui, dopo l’angoscia e la paura, la vita è ripartita, avete sconfitto l’esplosione della malattia agendo con grande responsabilità e dignità. Siete stati l’avamposto del Paese e, al pari degli altri comuni costretti all’isolamento sanitario, avete fronteggiato con senso civico esemplare un pericolo che non è ancora finito». Dal tributo alla comunità euganea, il Capo dello Stato allarga lo sguardo al Paese, nella dolorosa congiuntura che alimenta disagi e tensioni, invita gli italiani «ad opporre la scienza all’ignoranza, la civiltà alla violenza». Con un cenno diretto al brutale omicidio di Colleferro: «Ci ha sconvolti la morte di Willy, massacrato per

nei instancabili nell’ora più buia: «Avete espresso dedizione e impegno straordinari, tutti vi dobbiamo gratitudine». Ma l’attualità incalza, qua e là mancano cattedre e spazi, c’è incertezza sulle regole e aleggia l’opzione (controversa) del ritorno alla didattica a distanza. «L’innovazione digitale non è sostitutiva del rapporto personale ma in prospettiva rappresenta una grande opportunità. Occorre dotare di banda larga l’intero territorio nazionale». E i ritardi? «Ci sono, scontiamo difficoltà come avviene nel resto d’Europa ma il Paese non può dividersi sulla scuola», è la frecciata alle sette regioni che hanno rinviato la ripresa delle lezioni. IL “DIALOGO” CON IL ROBOTTINO

Il presidente Sergio Mattarella sorridente all’inizio del suo discorso

FOTOSERVIZIO PIRAN

Fin qui Mattarella, che all’arrivo ha visitato il laboratorio in-

Crisanti: è una vera gioia essere qui Zaia: ho voluto io tutti quei tamponi

VO’ «La profilassi a scuola? A questo punto, aldilà di ciò che si sarebbe potuto fare, queste sono le direttive, impegniamoci tutti perché sia un suc-

cesso, poi se qualcosa non va ci attiveremo. Aspettiamoci comunque qualche scricchiolio, aggiusteremo il piano strada facendo. Questo penso sia l’impegno del governo»; parole del professore Andrea Crisanti a margine della cerimonia di di Vo’: «Questa comunità ha collaborato generosamente con la scienza ed è diventata protagonista di un caso di studio internazionale, sono commosso, è una gioia

essere qui», ha aggiunto. A due passi, il governatore Luca Zaia rivendica la scelta, senza precedenti, di isolare la comunità euganea, evitando così una diffusione micidiale del contagio, e avviare poi uno screening di massa: «Io torno sempre volentieri qui, sono quello che ha voluto fare i famosi 3.500 tamponi che hanno cambiato il corso della storia, del Veneto e soprattutto del coronavirus. La presen-

TESTIMONIAL DA SPORT E SPETTACOLO

Non solo istituzioni nell’afa di di Vo’. Il palinsesto – con Flavio Insinna e Andrea Delogu nel ruolo di conduttori – ha riservato un’alternanza di artisti e testimonial espressione della cultura, dello sport, dello spettacolo. Il cantautore Leo Gassman, il ct del calcio azzurro Roberto Mancini, le campionesse di nuoto Simona Quadarella e Benedetta Pilato, il recordman paralimpico di velocità Antonio Fantin; e poi Katia Ricciarelli, Levante, il trio del Volo (che ha dedicato a Mattarella un’aria di Ennio Morricone), fino all’attore bergamasco Alessio Boni, che ha letto un passo dei Promessi Sposi dedicato alla peste di Milano pronunciando parole toccanti: «Sono diventato papà in marzo, intorno a me c’era solo morte. Mi sono quasi sentito in colpa nel festeggiare la nascita di mio figlio. In bocca al lupo a tutti noi». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

za di Mattarella? Il presidente sa benissimo quali sono le istanze, quanto abbiamo performato con il Covid e sa anche che questa è la terra dell'autonomia e lo dimostreremo anche con le prossime elezioni». «Dopo tanti mesi trascorsi lontani dai banchi, questo è un momento di grande emozione», commenta Elisabetta Casellati, la presidente padovana del Senato; «La scuola non è fatta solo di nozioni ma di relazioni, di legami e rapporti tra studenti, insegnanti, famiglie, dirigenti e collaboratori scolastici. C’è bisogno del vostro entusiasmo e della vostra passione», è l’appello «ma anche della vostra prudenza e responsabilità». —

lo scienziato e il governatore del veneto

Casellati presidente del Senato «Tornare sui banchi equivale a ritrovare relazioni e legami Ora c’è bisogno di entusiasmo passione e responsabilità»

formatico dell’istituto, “dialogando” con il robottino Nao e tracciando con il gesso un augurio personale sulla lavagna. Prima di lui, ha preso la parola il ministro all’istruzione Lucia Azzolina, già bersaglio di pesanti contestazioni e visibilmente emozionata: «Le avversità e gli ostacoli di questo viaggio mi hanno fatto pensare ad Ulisse e al suo lungo peregrinare per tornare nell’amata Itaca, aggredita dai nemici. In questi mesi anche la nostra comunità scolastica ha affrontato venti avversi, insidie e tempeste. E, così come Ulisse, oggi torna alla sua isola, alla sua scuola». Conclusa la metafora omerica, con voce rotta, ha rivendicato l’impegno governativo: «È stato un lavoro incessante e complesso, io non ho mai abbandonato la nave. I contagi? Ci sono, ci saranno, li affronteremo insieme».

Andrea Crisanti, davanti al murale di Alessio B dipinto sulla scuola

FILIPPO TOSATTO


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MARTEDÌ 15 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO

REGIONE

riciclaggio, ancora un rogo nel veneto

Brucia di nuovo la Futura di Montebello Impianto di trattamento rifiuti totalmente distrutto: era già stato gravemente danneggiato in aprile da un altro incendio Gianni Belloni / VICENZA

Dopo poco più di quattro mesi un altro furioso incendio ha coinvolto uno stabilimento di stoccaggio della Futura srl di Montebello Vicentino. I vigili del fuoco non hanno ancora potuto mettere in sicurezza l’area e il lavoro degli inquirenti sta muovendo i primi passi. Il sindaco, dopo aver invitato la popolazione a restare in casa ha ora raccomandato di lavare davanzali, poggioli e per sette giorni frutta e verdura su cui siano ricaduti i fumi dell’incendio. L’incendio ha preso il via nella prime ore di domenica ed ha coinvolto una porzione significativa di un capannone densamente stipato di materiale. L’area coinvolta dall’incendio è vicina a quella già andata a fuoco nell’aprile di quest’anno e il materiale andato in fumo sarebbe simile. L’incendio di aprile è tuttora materia d’indagine della procura di Vicenza coadiuvata dai carabinieri forestali di Treviso. Sul fatto la Futura non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. A dare voce allo sconcerto di molti, di fronte al secondo incendio dello stesso impianto

nel giro di pochi mesi, ci pensa l’associazione Libera con una durissima dichiarazione del coordinatore regionale Roberto Tommasi: «Un impianto di trattamento rifiuti non prende fuoco due volte in pochi mesi senza che ci siano dolo o incompetenza». Il segmento di attività colpito dagli incendi riguarda il materiale che la ditta tratta per trasformarlo in cdr – combustibile derivante dai rifiuti – desti-

Il sindaco raccomanda di pulire i poggioli e lavare frutta e verdura sporcati dal fumo nato ad alimentare gli inceneritori tedeschi. Un business che non dovrebbe di per sé essere soggetto alle fluttuazioni del mercato di materie come la plastica e la carta ora pesantemente in crisi. Libera sottolinea la necessità di trasparenza anche per chiarire l’inesistenza di «alcun legame con la rete di relazioni della precedente gestione». L’ex titolare della società in-

fatti - Denis Baldan - è risultato coinvolto in un’inchiesta della magistratura antimafia di Napoli in seguito alle relazioni d’affari che avrebbe intrattenuto con l’imprenditore Carlo Savoia accusato di associazione per delinquere, corruzione, traffico illecito, condotte aggravate dal metodo mafioso. L’inchiesta è ancora in corso. Già da prima Baldan aveva cercato, anche con l’interessamento di Carlo Savoia, di cedere le sue società. Cessione che avviene, nel maggio 2019, nei confronti dell’imprenditore della provincia di Lecco e residente a Milano, Clemente Meoli. La famiglia Meoli è entrata da protagonista nel mercato veneto dei rifiuti: il gruppo è attivo nel settore della raccolta e il trattamento degli scarti urbani collaborando con una serie di comuni del Vicentino e in quello dei rifiuti speciali e delle bonifiche. Il fatturato del gruppo è prossimo ai 19 milioni e conta una quarantina di dipendenti. La famiglia Meoli ha assicurato, dal momento della sua entrata nella gestione, un aumento di capitale di 3 milioni di euro delle aziende del gruppo. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’immagine dei vigili del fuoco impegnati nella notte fra sabato e domenica a domare il rogo

progetto internazionale

Scienziati di Ca’ Foscari sul Grand Combin per conservare la memoria dei ghiacci Verranno estratte delle carote profonde ottanta metri e del diametro di 7,5 centimetri che saranno studiate e conservate anche al sicuro in Antartide VENEZIA

L’Università Ca’ Foscari è tra gli attori principali del programma internazionale “Ice Memory”, la biblioteca dei ghiacci che sarà creata in Antartide. Si sta correndo una vera e propria corsa contro il tempo per portare al sicuro

campioni dei ghiacciai di tutto il mondo, mettendoli a disposizione delle future generazioni di scienziati. Comprendere il clima e l’ambiente del passato permette infatti di anticipare i cambiamenti futuri. I ghiacciai montani conservano la memoria del clima e dell’ambiente dell’area in cui si trovano, ma si stanno ritirando inesorabilmente a causa del riscaldamento globale, ponendo questo inestimabile patrimonio scientifico in pericolo. Insieme a Ca’ Foscari ci so-

tribunale di bari

Bellomo e Nalin, rinviata la decisione sul processo BARI

Slitta ancora la decisione sul rinvio a giudizio dell'ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo. Nell'udienza preliminare dinanzi al gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli, Bellomo, dopo aver parlato quasi sei ore nella scorsa udienza, ha chiesto al termine delle repliche di accusa e difesa di prendere nuovamente la parola. Il giudice ha poi rinviato per

Davide Nalin

no anche l’Università Grenoble Alpes, l’Istituto nazionale francese per le ricerche sullo sviluppo sostenibile (Ird), Cnrs, Cnr, l’Istituto polare francese (Ipev) e il Programma nazionale per le ricerche in Antartide (Pnra) per quanto riguarda le attività alla stazione Concordia in Antartide. Ieri mattina un team italo-svizzero di scienziati è salito sul massiccio del Grand Combin, a 4.100 metri di quota, per estrarre dal ghiacciaio Corbassiere due campioni.

Negli ultimi 170 anni il ghiacciaio Corbassiere ha perso circa un terzo della sua area, con un arretramento della lingua glaciale di circa 3,5 chilometri. Sul ghiacciaio del Grand Combin vivranno e opereranno per circa due settimane 6 glaciologi e paleoclimatologi dell’Istituto di Scienze Polari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isp), dell’Università Ca’ Foscari Venezia e del centro di ricerca svizzero Paul Scherrer Institut (Psi). Le buone condizioni meteo saranno fondamentali per la

la decisione al prossimo 17 settembre. L'ex magistrato, attualmente agli arresti domiciliari, rischia un processo per maltrattamenti, estorsione, calunnia e minaccia. Nella prossima udienza il giudice deciderà anche sulla istanza di revoca dell'arresto e sulla eccezione di incompetenza territoriale presentata dalla difesa. Stando all'ipotesi accusatoria, sostenuta dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dalla pm Daniela Chimienti, Bellomo avrebbe commesso maltrattamenti su quattro donne, tre ex borsiste e una ricercatrice della sua Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura “Diritto e Scienza”, alle quali avrebbe imposto anche dress code. È poi accusato di un epi-

sodio di estorsione ad un'altra ex corsista, per averla costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale. I giudici del Riesame e poi della Cassazione avevano riqualificato i reati in stalking e violenza privata ma la Procura di Bari ha insistito con le accuse originarie. Per i presunti maltrattamenti, la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio anche per l'ex pm di Rovigo Davide Nalin, magistrato padovano di recente sospeso per due anni dal Csm e destinato al ruolo di giudice a Bologna, mentre l'avvocato barese Andrea Irno Consalvo, organizzatore dei corsi all'interno della Scuola, è accusato di false informazioni al pm per aver «taciuto quanto a sua conoscenza» sui rapporti tra Bellomo e le corsiste. —

Una carota di ghiaccio

riuscita dell’impresa: sarà possibile evacuare solo in elicottero. L’obiettivo è estrarre tre carote di ghiaccio profonde 80 metri e del diametro di 7,5 centimetri. Si tratterà dei primi campioni completi del ghiacciaio del Grand Combin. Due verranno conservate per il futuro nell’archivio crea-

to nella stazione Concordia sul plateau antartico, l’altra sarà analizzata nei laboratori congiunti di Ca’ Foscari e Cnr a Venezia ed al Psi. Per “Ice Memory si tratta della seconda missione sui ghiacciai alpini dopo quella del 2016 sul Monte Bianco. Altre spedizioni internazionali hanno permesso di mettere al sicuro gli archivi dei ghiacciai Illimani (Bolivia), Belukha e Elbrus (Russia). Per i ricercatori di Ca’ Foscari è la prima di una serie di spedizioni finanziate dal Miur che proseguirà con i ghiacciai italiani del Monte Rosa, Marmolada, Montasio e Calderone. È anche possibile sostenere l’impegno dei glaciologi partecipando alla campagna di crowdfunding lanciata proprio dall’ateneo veneziano. — ALESSANDRO CESARATO © RIPRODUZIONE RISERVATA

leghisti in ordine sparso

Dopo Zaia anche Fedriga dice “no” agli orsi trentini TRENTO

«Il Friuli Venezia Giulia in questo momento non è in grado di accogliere orsi dal Trentino, purtroppo non siamo organizzati per gestire una situazione di questo tipo. Lo abbiamo detto proprio oggi (ieri per chi legge, ndr) al ministro Costa». Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ieri a Trento per la campagna elettorale. «Penso che la Pro-

vincia autonoma di Trento – ha continuato il governatore del Friuli – stia gestendo molto bene la situazione, malgrado il governo». Insomma il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti non trova alcuna sponda nei governatori, anche loro leghisti di Friuli Venezia Giulia e del Veneto. Come si ricorderà nei giorni scorsilo stesso presidente Zaia aveva detto che il Veneto non è disponibile ad accogliere orsi trentini.—


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PRIMO PIANO

Coronavirus: la situazione in Italia

Azzolina al primo giorno di scuola «Imperativo morale poter ripartire» La ministra dell’Istruzione: «Ci sono difficoltà, ma non dobbiamo aver paura». L’opposizione attacca: «È il caos» Niccolò Carratelli / ROMA

La scuola come Itaca. Gli insegnanti e gli studenti come Ulisse, che finalmente fa ritorno sulla sua isola, dopo «aver affrontato tempeste e peripezie». Ha scelto un paragone epico, Lucia Azzolina, per celebrare il primo giorno di scuola dell’era Covid. Forse, restando nella metafora, la ministra dell’Istruzione ha tenuto per sé il ruolo di Omero, narratore e artefice dell’odissea del rientro in classe. «Non abbiamo mai abbandonato la nave – ha detto orgogliosa e visibilmente commossa davanti al presidente Mattarella e agli studenti di Vo’– c’è stato un lavoro incessante per riuscire a ripartire. Era un imperativo morale». Il capo dello stato ha riconosciuto lo sforzo e ringraziato Azzolina, insieme a insegnanti e studenti: «Questa riapertura è una prova per la Repubblica, una sfida decisiva per la ripartenza della nostra società. Per tutti, nessuno escluso», ha detto. Poi ha provato a stoppare le polemiche, che «saranno inevitabili, come i ritardi, perché ci sono risorse limitate – ha spiegato – ma siamo tutti responsabili, un Paese non può dividersi sull’esigenza di sostenere e promuovere la sua scuola». LE REAZIONI

Appello che Giorgia Meloni accoglie solo in parte: «Nessuno nega che la ripresa fosse difficile – ha attaccato la leader di Fratelli d’Italia – ma quando non ti muovi in tempo, senza accettare i consigli, e poi non concludi nulla, è normale che la gente si arrabbi». A proposito di consigli, Matteo Salvini ha ricordato che «da marzo chiedevamo di stabilizzare gli insegnanti e di comprare i termoscan-

CoSa non FUnZiona

Il ritardo Consegnato un banco su dieci. Il completamento delle consegne è previsto tra un mese e mezzo, per la fine di ottobre. Secondo i presidi, dei 2,4 milioni di banchi acquistati ne sono stati consegnati circa 200mila.

Le mascherine La distribuzione è un caos. Il commissario straordinario Arcuri ha assicurato che fino al termine dell’anno scolastico non ne mancheranno mai. Nelle scuole ieri però regnava ancora molta confusione su come distribuirle, per cui molti hanno permesso di tenere quelle portate da casa.

La ministra all’Istruzione Lucia Azzolina

ner, si poteva fare». Impossibile anche per Azzolina negare le tante criticità di questo avvio: «Ci sono difficoltà – ha ammesso – ci saranno casi da gestire di possibili contagi e focolai, anzi già ci sono stati, ma non dobbiamo avere paura, li affronteremo insieme». L’invito a studenti e insegnanti, che a oggi potrebbe suonare come una provocazione, è quello di «trasformare le difficoltà in occasione di rinnovamento». IL VERTICE

Per ora, però, è necessario concentrarsi sulle criticità e così, terminata la cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, Azzolina si è colle-

gata con palazzo Chigi, per una riunione con il premier Conte e i colleghi di Salute, Trasporti e Affari regionali, Speranza, De Micheli e Boccia. In videoconferenza anche il capo della protezione civile Borrelli e il commissario per l’emergenza Arcuri. «Si è preso atto, con soddisfazione, che la scuola è ripartita e che le attività scolastiche sono riprese in modo ordinato, nel rispetto delle regole sanitarie», ha riferito una nota di palazzo Chigi. Sono stati aggiornati i numeri dei materiali fin qui distribuiti: 445mila litri di gel igienizzante e 136 milioni di mascherine chirurgiche, ogni giorno ciascuno studente ne riceverà

Il presidente inaugura l’anno scolastico nel centro segnato dal Covid «Avete affrontato le settimane di zona rossa con serietà e dignità»

L’omaggio di Mattarella a Vo’ «Il paese avamposto d’Italia» IL REPORTAGE

Nicola Cesaro INVIATO A VO’(PADOVA)

U

n doppio strappo al cerimoniale che ha il senso della riconoscenza,

dell’affetto, della comprensione. Il Presidente Sergio Mattarella prima “abbraccia” e ringrazia la comunità di Vo’nella piazza del paese, poi scende dal palco e va a esprimere il proprio cordoglio alle figlie e alle mogli di Adriano Trevisan e Renato Turetta. I due, entrambi di Vo’, erano amici da

sempre e hanno condiviso l’amaro destino segnato dal virus. Trevisan, 77 anni, è morto il 21 febbraio all’ospedale di Schiavonia: è stato la prima vittima europea del Covid-19. Con la morte di Trevisan l’Italia e l’Occidente hanno compreso all’improvviso che non si muore di Coronavirus solo

una. La fornitura proseguirà con cadenza settimanale e i numeri saranno resi pubblici sul sito del ministero dell’Istruzione e del governo. Quanto alle polemiche sui banchi, «in dieci giorni ne sono stati messi a disposizione 200mila, pari alla stessa quantità che normalmente viene prodotta in Italia in un anno intero». Confermato il termine di fine ottobre per il completamento delle consegne in tutta Italia. IL NODO TRASPORTI

Sul fronte trasporti, le disposizioni sul riempimento dell’80% dei mezzi pubblici «hanno consentito di assicurare regolarmente il servizio,

se si hanno gli occhi a mandorla e si arriva dalla Cina. Turetta, 67 anni, anche lui risultato positivo in quel 21 febbraio, è mancato dopo dieci giorni a Padova. Lo stesso gesto di Mattarella è stato poi replicato dal presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e quindi da quello regionale Luca Zaia. Nel cuore del piccolo paesino, 3. 300 abitanti e – prima del 21 febbraio – il record di Comune italiano con il nome più corto, erano assiepate almeno 700 persone. Solo in 130, tutti rigorosamente con invito alla mano, hanno potuto sedersi in platea. Tra loro anche Florindo Sinigaglia, 101 anni, alla prima uscita

evitando criticità». Da un primo monitoraggio sul trasporto urbano, a Milano è stato registrato il 20% di passeggeri in più, mentre a Roma l’aumento è stato dell’8%. La media nazionale si è attestata su un più 15%, stesso incremento rilevato sul trasporto su gomma extraurbano. Nella riunione di palazzo Chigi si è parlato anche dei rinvii decisi a livello locale, in diversi comuni, per motivi sanitari o per completare gli interventi di edilizia scolastica. Senza contare le regioni che hanno posticipato a dopo le elezioni. Per quasi 3 milioni di studenti la scuola deve ancora cominciare. – © RIPRODUZIONE RISERVATA

di casa dalla “zona rossa”, se si esclude ovviamente il triplo ciclo di tamponi a cui si sono sottoposti responsabilmente l’anziano e tutta la popolazione di Vo’. Proprio il “sacrificio” di Vo’è stato ricordato dal sindaco Martini, prima del discorso di Mattarella: «Abbiamo volontariamente affrontato tre cicli di tamponi. Chi ci guardava con diffidenza, oggi tesse le lodi di un modello vincente». Già, perché il paesino “appestato” dal virus – tutti qui ricordano quando le bottiglie di vino prodotte in zona venivano rispedite indietro per il timore del contagio – in poco tempo è diventato modello per l’Italia intera. «Ricordo il nostro concittadino che

Le cattedre Assunzioni lente, mancano 100 mila docenti. Delle 85.000 richieste di assunzioni annunciate dalla ministra Azzolina ad agosto ne sono andate a buon fine 23.000, meno di una su 3.

Gli istituti Per trovare un’aula si va pure in chiesa. In tutt’Italia lezioni dove possibile, dalle palestre alle cappelle delle chiesa (come è successo a Torino), dai teatri ai monumenti.

Mattarella a Vo’


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PRIMO PIANO

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Coronavirus: la situazione in Italia Il governatore ligure Toti diffonde la foto scattata in una scuola elementare del centro cittadino L’affondo: il governo non mantiene le promesse. Il preside: «Clima sereno nonostante tutto»

Bimbi in ginocchio a Genova «I banchi non sono arrivati» IL CASO Francesca Forleo / GENOVA

n un’aula senza banchi, un gruppo di bambini è inginocchiato davanti alle seggioline vuote. Scrivono composti, utilizzando la seduta come piano d’appoggio di alcuni fogli. La maestra scatta una foto. La manda alla rappresentante della classe con una didascalia il cui senso è: «Siamo combinati così, ma i bambini sono tranquilli». L’effetto però è quello di un boomerang che si ritorce quasi immediatamente contro di lei, contro l’istituto, contro la ripartenza della scuola in Liguria e contro il governo che non ha mandato i banchi alle scuole in tempo per riaprire. Lo stigma prende forma in un attimo, quando il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, pubblica la foto dei bimbi inginocchiati sulla sua bacheca Facebook. I volti dei minori sono coperti da una serie di palloncini arancioni come il colore del suo movimento politico con cui vuole continuare a governare la Liguria (le elezioni, il 20 e 21 settembre). La didascalia di Toti diretta alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, non lascia scampo. «Cara Azzolina, questi sono gli alunni di una classe genovese, che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi che avevate promesso». Segue a stretto giro una lettera di chiarimenti alla direzione scolastica firmata anche dall’assessore alla Scuola, Ilaria Cavo. Succede a Genova, nella scuola elementare statale “Mazzini” di Castelletto, quartiere bene della città: gli alunni iscritti sono 480. Alcuni genitori nell’estate hanno anche collaborato con la scuola per le ristrutturazioni. Come tante scuole della Liguria, la “Mazzini”, la settimana scorsa, aspet-

I

bre. La protesta delle famiglie, non si è fatta attendere. «Su richiesta della direzione scolastica ho fatto di tutto per riaprire - dice il dirigente della scuola, Renzo Ronconi, nominato l’1 settembre - e ho trovato questa soluzione: un orario ridotto a 2 ore per i bambini della primaria e, siccome aspettavo i banchi nuovi martedì pomeriggio, alcune aule sono state allestite solo con le sedie». Ieri, il preside ha parlato al telefono con la maestra che ha scattato e diffuso la foto. «Ha commesso un’ingenuità terribile e valuteremo se sussistano violazioni disciplinari da sanzionare», spiega il dirigente. «Ma difendo le mie maestre perché hanno fatto entrare e uscire dalla scuola dei bambini sorridenti - aggiunge - e la mattinata si è svolta in un clima sereno nonostante la situazione. Se lo rifarei, non lo so, ma ormai l’ho fatto, d’accordo con la direzione scolastica e gli enti locali che alla “Mazzini”,

tava ancora 250 banchi ordinati tramite il ministero. «Sarebbero dovuti arrivare oggi», spiegava ieri sera, furibondo per le polemiche, il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Ettore Acerra. In Liguria, in totale, sono attesi 44 mila banchi: ne sono arrivati 4 mila. Ma torniamo alla genesi del rientro in classe senza banchi di almeno due delle classi che compongono le elementari “Mazzini”: una prima e una seconda. Giovedì scorso, negli incontri con le famiglie, le maestre hanno spiegato ai genitori che per il problema dei banchi e per la mancanza di bidelli, la scuola avrebbe potuto ritardare l’apertura da lunedì 14 a mercoledì 16 settem-

Il governatore ligure Giovanni Toti

ha donato 100 mila euro per lo studio effettuato dall’Università di Padova qui a Vo’» ha aggiunto il primo cittadino «ma anche quel papà che, accompagnando il proprio figlioletto a fare il tampone, ha invitato il bimbo a vincere la diffidenza e la paura dicendo “fallo per l’Italia, fallo per il tuo Paese”». «Siete stati investiti per primi dal dolore di un lutto» ha esordito Mattarella dal palco allestito davanti al municipio di Piazza Liberazione, a fianco del sindaco Giuliano Martini «Avete affrontato, per primi in Italia, l’impatto con questo pericolo improvviso, imprevisto, sconosciuto, anche alla scienza. Avete affrontato le

due settimane di “zona rossa” con grande responsabilità, serietà, dignità. Di questo desidero ringraziarvi molto». Il Capo dello Stato ha definito Vo’«l’avamposto del nostro Paese. I sentimenti e gli atteggiamenti che avete manifestato sono stati fatti propri da tutta Italia durante la chiusura delle attività. Avete vinto questo confronto, questo scontro con la malattia». Mattarella ha dimostrato di conoscere la bellezza dei colli, le ville del territorio e la storia degli Euganei, e ha chiuso con un augurio per il futuro del paese e della comunità. La gente ascolta silenziosa e attenta. Non ci sono applausi scroscianti, ma le parole del Capo dello Stato e i

ricordi di questi mesi toccano sensibilmente gli animi di molti. Il cielo, a suo modo, ringrazia la massima autorità della Repubblica con un tramonto rosa e delicato. I Tricolori appesi alle finestre – non c’è una bava di vento – sono immobili e un po’richiamano la ferma attenzione di chi si è radunato in piazza. Un cartellone, che sporge da un terrazzino, recita “Vo’campione del mondo”. Campione del mondo forse no, ma centro dell’Italia certamente sì. Lo è diventato in quel 21 febbraio di lutti e paure, si è confermato ieri nel giorno in cui l’Italia, attraverso la scuola, ha ribadito la voglia di ripartire. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro a lezione dalla terapia intensiva Alessandro Mondo / TORINO

prima del mio arrivo, hanno anche fatto dei lavori coordinati dal mio predecessore, Marco Adezati. L’ex preside ha fatto tutto quello che poteva per consegnarmi una scuola pronta a riaprire. Per usare una metafora calcistica, è come se ci fossimo allenati per il campionato ma fossimo scesi in campo in 8, senza palloni, alla prima partita». Anche l’Ufficio scolastico regionale ha aperto un’istruttoria sulla vicenda per quanto anche le famiglie dei bambini della scuola abbiano scritto una lettera in difesa dell’insegnante, stigmatizzando la diffusione della foto dei loro figli, per quanto col viso coperto, sui social media. «La foto con mio figlio inginocchiato mi ha fatto rabbrividire ma dopo avergli parlato ho capito che non ha percepito la gravità della situazione - dice Gianluca Pelliccioli, ingegnere - mi ha raccontato che stavano facendo un gioco didattico. Trovo più grave la schizofrenia della situazione: si è perso di vista il senso di ragionevolezza che non doveva portare a questo punto». —

È ricoverato nel reparto di rianimazione ma con la mente è già proiettato al futuro. Sul fronte della scuola non ha voluto attendere: ieri ha seguito il primo giorno online, da un computer fornito dall’ospedale Mauriziano di Torino. In questi giorni Alessandro, quarto anno dell’ITIS Primo Levi, sta combattendo l’incontro più duro con una polmonite bilaterale tutt’ora misteriosa. Niente a che fare con il Covid: anche se l’associazione a seguito dei primi sintomi, immediata e inevitabile, ha fatto passare a lui e alla sua famiglia un brutto quarto d’ora. Nel reparto diretto dal dottor Vincenzo Segala lo curano con due antibiotici ed eparina, quest’ultima somministrata per scongiurare il formarsi di trombi. Intanto i medici continuano ad indagare sulla causa che ha generato l’infezione. Al momento le sole certezze sono due: la polmonite era “severa”, cioè abbastanza grave da meritare il ricovero e gli approfondimenti del caso, gli scambi di ossigeno “critici”; il ragazzo, 16 anni, ha ancora bisogno dell’ossigeno ma risponde bene al trattamento. «Dai primi di marzo è il paziente più giovane che abbiamo ricoverato – spiega il dottor Segala –. Se la situazione resta stabile domani (ndr: oggi per chi legge) lo trasferiamo nel reparto di degenza ordinaria». Lui, Alessandro, ha già vinto il primo round: è passato dal letto alla poltrona. «Quando abbiamo visto che armeggiava con il telefonino gli abbiamo dato un computer per non perdersi il primo giorno di scuola», sorride il dottore. Come è andata? «Bene, anche se dopo quattro mesi di lezioni a distanza ero abituato». –

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Un papà: «Quella foto mi fa rabbrividire, ma mio figlio dice che era un gioco didattico»

La classe senza banchi della scuola elementare “Mazzini” di Genova postata sui social

torino

Le Zone terremotate

Gioia a Norcia, finalmente in classe Rabbia ad Amatrice, istituto chiuso Il ritorno a scuola per chi vive nelle zone terremotate del Centro Italia è come ritornare un po’ alla vita. Lo sanno bene gli studenti di Norcia e di tutti gli altri borghi sconquassati dal sisma del 2016, costretti nei mesi del lockdown a starsene rinchiusi nelle casette di latta, le cosiddette Sae, che quando va bene non superano i 60 metri quadrati. E che ieri si sono ritrovati in classe, felici. Una gioia che ha fatto “urlare” loro: «Viva la scuola». Mancano una manciata di minuti alle 8, quando

ai cancelli del nuovo temporaneo istituto superiore De Gasperi-Battaglia si presentano Martina di Nicola e Valerio Allegrini, entrambi giunti al 5/o anno: «Non ne potevamo più di starcene a casa». Diversa la situazione ad Amatrice. L’ex sindaco e ora consigliere regionale di Fdi Sergio Pirozzi denuncia che l’unica scuola è chiusa per «mancanza di personale». E tuona: «Mancano spazi? No. Mancano banchi? No. Manca il personale!» dice a proposito del mancato avvio dell’anno scolastico.


XI

Guarda Veneta Polesella Melara Badia Occhiobello

Martedì 15 Settembre 2020 www.gazzettino.it

Spinelli in canonica, assolto catechista Era sospettato di aver favorito l’uso della droga da parte `Scagionato anche un ragazzo di origini lettoni insieme di sette adolescenti che frequentavano il dopo-cresima a quattro minori per il reato di cessione della marijuana `

GUARDA VENETA

OCCHIOBELLO SEGGI A SCUOLA

Le canne in canonica avevano fatto finire nei guai un catechista, così come altri cinque ragazzi, quattro dei quali all’epoca minorenni, ritenuti essere i “fornitori” di marijuana di una parte del gruppo del dopocresima della Parrocchia di San Domenico, sette ragazze fra i 14 e i 15 anni. Ieri, tuttavia, sono cadute tutte le accuse formulate nei confronti di Andrea Dolfini, oggi 38enne, difeso dall’avvocato Monica Pedriali, così come per Amirs Martins, di origini lettoni, 24enne, ma all’epoca dei fatti appena maggiorenne, difeso dall’avvocato Canzio Bonatti. I due erano a processo, di fronte al Collegio, per l’ipotesi di reato di cessione di sostanze stupefacenti a minori. Al catechista veniva contestata anche l’agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti, perché secondo l’accusa avrebbe adibito la canonica di cui aveva la disponibilità “a luogo di convegno abituale per l’uso di marijuana”.

(J. Cav.) In occasione del voto referendario e per l‘elezione del consiglio regionale del 20 e 21 settembre, le sezioni elettorali numero 4-5-6-7-8-9-10 avranno sede nella scuola media di via Amendola e non nella scuola primaria di via King. Lo spostamento, deciso dalla giunta, è dovuto a motivi di sicurezza: le aule a disposizione sono più grandi, mediamente oltre i cinquanta metri quadrati (in via King sono di 34 metri quadrati), non vi è possibilità di interferenza tra elettori e componenti del seggio.

BADIA POLESINE ATTENZIONE ALL’ACQUA (F. Ros.) Per consentire un intervento di Acquevenete sulla rete idrica l’erogazione di acqua potrà essere sospesa o ridotta giovedì dalle 8.30 alle 16.30 in via Spagnolo, vicolo Turolla e vicolo Cà Rotte. In caso di maltempo, l’intervento potrà essere rinviato alla prima giornata utile successiva. Alla ripresa dell’erogazione, si consiglia di lasciar scorrere l’acqua per qualche minuto prima di utilizzarla.

TESTIMONIANZA Nel corso del processo e, in particolare, nell’udienza di luglio, le testimonianze di alcune delle ragazze che frequentavano il dopocresima, hanno minato la tenuta della ricostruzione accusatoria. Anche per questo, per Martins, era stato lo stesso pm Sabrina Duò a chiedere l’assoluzione. Non per il catechista, per il quale aveva chiesto invece una condanna a ben 4 anni e 9 mesi. Il tutto risale a ormai sei anni fa: durante l’estate 2014 il gruppetto di ragazzine che si ritrovavano in parrocchia, aveva iniziato a fumare qualche spinello di “maria”, acquistata da altri ragazzi all’uscita di scuola o grazie al passaparola fra giovanissimi, anche in altri luoghi di Rovigo, come l’autostazione delle corriere, in piazza Fratelli Cervi. Sono stati alcuni genitori a far venire a galla la questione ad inizio 2015, interessando anche l’allora vescovo Lucio Soravito de Franceschi, nonché la Questura, dando quindi il via alle indagini della Squadra mobile.

I GENITORI Attraverso gli interrogatori e con l’intreccio dei tabulati telefonici, la polizia era riuscita a ricostruire una sorta di “geografia” della compravendita di marijuana che veniva acquistata dopo aver fatto “colletta” e

BADIA POLESINE ASM SET APRE L’UFFICIO GUARDA VENETA A provocare l’inizio delle indagini della Squadra Mobile erano stati i genitori della ragazzine di 14-15 anni

poi consumata dalle sette giovani ragazze, anche nel cortiletto antistante la canonica. Quattro giovani, ritenuti essere fra i venditori, non avendo all’epoca ancora compiuto 18 anni, furono denunciati alla Procura per i minori di Venezia. Dolfini e Martins, invece, erano stati indagati dalla Procura di Rovigo.

LEGALI SODDISFATTI L’avvocato Monica Pedriali non nasconde la soddisfazione per la sentenza: «Siamo sempre stati convinti che sarebbe arrivata un’assoluzione e della fondatezza delle nostre ragioni, ancor più alla luce dell’istruttoria dibattimentale. Dolfin: non aveva la disponibilità della canonica e non era certo lui a rifornire le ragazze, che fra l’altro si ritrovavano nel cortile, uno spazio aperto». Francesco Campi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sgravi e virus, «opposizione ondivaga» POLESELLA Il consiglio comunale sabato ha approvato il bilancio di previsione 2020, che riportava il calo di entrate legato alla riduzione della Tari per le imprese colpite da lockdown e della Cosap per gli ambulanti, che per diverse settimane non hanno potuto partecipare al mercato del lunedì, secondo quanto auspicato da un documento congiunto approvato nella precedente seduta. Ma il previsionale ha visto il voto contrario della minoranza consigliare di Polesella Viva (assente Rossin)e. La minoranza non ha approvato nemmeno la conferma delle aliquote per il 2020. Il sindaco Leonardo Raito ha

commentato: «La nostra maggioranza consigliare ha approvato, con i soli propri voti, il documento di bilancio che rispecchia

POLESELLA Consiglio comunale

gli impegni presi, predisposto dalla giunta comunale anche seguendo le indicazioni del consiglio dove si chiedevano riduzioni di tasse per le imprese ferite dalla pandemia. La minoranza, votando contro, ha di fatto contrastato un provvedimento che aveva auspicato con il voto nel precedente consiglio. Sarebbe da comprendere se lo ha fatto per confusione, per disinteresse nei confronti del mondo dell’impresa o per semplice odio nei confronti di chi sta governando. Questa posizione è un dato di fatto incontrovertibile. Sarebbe bello sapere che ne pensano anche Zaia e la Lega, cui lo scorso anno, in campagna elettorale, Polesella Viva si appellava». Sofia Muneratti

(F. Ros.) Asm Set è pronto al debutto di un nuovo sportello a Badia Polesine. Lo spazio aprirà al pubblico a partire da domani, nella centrale via Sant’Alberto al numero 19 (accanto al Tigotà) e accoglierà i clienti ogni mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12. “Questa apertura fanno sapere da Asm Set rappresenta un ulteriore sforzo per essere presenti in modo capillare sul territorio, vicini ai 42mila clienti. Lo sportello di Badia Polesine, infatti, si va ad aggiungere a quelli di Rovigo, aperto tutti i giorni anche il sabato mattina, di Occhiobello e di Lendinara”. Anche per l’ufficio clienti badiese, in linea con le disposizioni normative previste, si è provveduto a predisporre tutte le misure cautelative per garantire la tutela della salute

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Fiera della Santa Croce, un bilancio positivo MELARA È calato il sipario sull’edizione 2020 della fiera della Santa Croce a Melara. La tradizionale manifestazione, portata avanti nonostante l’emergenza sanitaria e svoltasi seguendo le misure di sicurezza, è iniziata lo scorso venerdì ed è terminata lunedì.

STREET FOOD Grande successo per lo Street food in piazza, con tante specialità culinarie proposte dalle aziende locali: a deliziare i palati dei commensali sono stati Ok Pizza 2, Giuli in Bottega, agriturismo Ca’ del Nonno, Dade Bar, Buono come il Pane e la Dolce Vita. Lo Street food a

chilometri zero, cominciato venerdì, è proseguito sabato e domenica e ha attirato anche una clientela dai paesi limitrofi. I più piccoli si sono divertiti alle giostre del luna park, sempre accompagnati dai genitori.

Amici della parrocchia sul sagrato della chiesa. Domenica mattina, invece, gli appassionati di podismo di tutte le età hanno partecipato alla corsa “Stramelara”, un percorso unico di sei chilometri.

SANTA CROCE

La fiera della Santa Croce si è chiusa lunedì sera, il sindaco Anna Marchesini ha salutato

Durante la fiera della Santa Croce, i visitatori hanno potuto apprezzare le creazioni artigianali di Sabrina Ragazzi e Silvana Bersani, i prodotti della linea di bellezza Yves Rocher messi in vetrina da Paola Casonati, le ceramiche della signora Rosabianca e l’angolo fiori di Bonatti Piante. La kermesse è poi continuata al sabato pomeriggio, con il “Mercatino delle pulci” allestito dagli

SODDISFAZIONE

IL SINDACO MARCHESINI: «UN SUCCESSO DEL QUALE ESSERE ORGOGLIOSI GRAZIE ALL’IMPEGNO DI TANTE PERSONE ASSOCIAZIONI E NEGOZI»

MELARA Ha riscosso successo la fiera della Santa Croce

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la comunità: «Dopo il grande successo di queste serate è doveroso esprimere il nostro ringraziamento a tutte le persone che hanno collaborato alla realizzazione dello Street food locale. Un grazie a tutti i commercianti, negozianti e ambulanti che hanno accettato la sfida e si sono lanciati in questa avventura, grazie alla Pro Loco, agli Amici della Parrocchia, al gruppo Scout Melara 1, al gruppo Protezione Civile Altopolesine, e a tutte le persone che hanno donato il loro tempo e le loro energie. Ma soprattutto grazie a tutti voi, che siete venuti in piazza e ci avete consentito di vivere delle serate stupende». Alessandro Garbo © RIPRODUZIONE RISERVATA

e della sicurezza del pubblico e degli operatori. Agli sportelli si potrà accedere solo se muniti di mascherina e all’ingresso sarà posizionato un dispenser di gel disinfettante per la sanificazione delle mani. «Qui - aggiungono da Asm Set - i clienti potranno procedere con l’attivazione o la modifica dei contratti di fornitura gas ed energia elettrica, la verifica dello stato dei pagamenti, la domiciliazione bancaria delle fatture oltre a richiedere consulenze personalizzate sulle offerte di gas ed energia elettrica più adatte alle esigenze di ciascuna famiglia o impresa».


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