rassegna stampa 17 settembre 2020

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GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2020 LA NUOVA

REGIONE

Elezioni Il ministro dell’Ambiente annuncia la svolta per difendere le acque avvelenate da Miteni «Dissesto idrogeologico, un miliardo e procedure veloci per guarire la montagna da Vaia»

Costa a Zaia: «Accolga gli orsi anche il Veneto li può ospitare» L’INTERVISTA Albino Salmaso

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inistro Sergio Costa, a che punto siamo con la difesa idrogeologica del suolo? Il Veneto è terra devastata: Vaia, l’incubo acqua alta a Venezia, frane e trombe d’aria. «Il governo ha stanziato 1 miliardo di euro per ricostruire le foreste devastate da Vaia nel 2018. Sto parlando di Friuli, Veneto e Trentino con i rimborsi arrivati ai sindaci e alle famiglie. Ci siamo mossi con grande efficienza ma la svolta più importante riguarda la norma inserita nell’ultimo decreto ambiente. Per agevolare il lavoro dei commissari per il dissesto, e quindi i governatori e a cascata gli amministratori locali, sarà possibile anticipare i fondi di spesa rispetto allo stanziamento. Si saltano tanti passaggi burocratici e si procede veloci. Oggi invece si paga in base agli stati di avanzamento. Il Veneto sarà la prima regione a beneficiare della nuova modalità operativa. Parlo del disastro di agosto a Verona». Il Veneto è stato segnato dai veleni dei Pfas. A che punto siamo con la legge sulle emissioni zero? «Voglio ringraziare le mamme no-Pfas di Vicenza e Padova che ho incontrato al ministero, sono state loro a darmi l’esatta rappresentazione del dramma che vivono migliaia di famiglie. Con la loro determinazione hanno sollecitato l'azione del governo sia a Roma che a Venezia. E quindi ho invitato la regione Veneto a istituire un tavolo nazionale sui Pfas per far tesoro dell’esperienza maturata a Trissino e negli altri comuni della zona rossa. Quel percorso si

L’orso M49 che il presidente Fugatti ha fatto nuovamente catturare in Trentino

sta concludendo con due provvedimenti importanti». Di cosa si tratta? «Il modello di lotta ai Pfas elaborato dal governo con il contributo del Veneto è stato consegnato al parlamento Ue che l’ha adottato nella direttiva acqua. A Bruxelles hanno finalmente preso atto che tutta l’ Europa va tutelata e dico con orgoglio che è proprio l'Italia a dettare la linea ai 27 Paesi sulla difesa dell’acqua. Un grande risultato». E il secondo traguardo? «Tra qualche settimana al consiglio dei ministri presenterò una bozza di 100 articoli sul collegato ambiente, in cui c’è un capitolo sui Pfas. Ma dico subito che non mi soddisfa la soglia inserita dal comitato tecnico. Ho preso un impe-

gno con le mamme e voglio arrivare allo zero laboratoriale come emissioni della catena Pfas. Nella bozza c’è zero virgola qualcosa e non mi va bene, quindi ho deciso di portare in Parlamento il collegato ambientale perché siano Camera e Senato a introdurre lo zero laboratoriale: la politica deve avere il sopravvento sul tecnicismo. Il problema non riguarda solo il Veneto perché ci sono tracce di Pfas in tutt’Italia». Lei fa ha rivolto un appello al presidente Zaia perché il Veneto accolga almeno uno degli orsi del Trentino. Ma si è sentito dire no. «Certo. E ancora oggi rinnovo quell’appello. La provincia di Trento ne ha catturati tre e con la loro autonomia non

Lorenzoni: «Vergogna a Verona contributi per raccogliere voti»

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orenzoni è tornato a casa e va all’attacco del centrodestra, che a Verona ha erogato un contributo a un gruppo carnevalesco, a pochi giorni dal voto firmato dall'assessore comunale allo Sport Filippo Rando,

candidato nel centrodestra per le Regionali. A lanciare la polemica è il capogruppo dem di Verona, Federico Benini: «Rando ha accordato un contributo ad un gruppo carnevalesco del quartiere di San Massimo e, convocandone per il giorno 16 settembre il referente al fine di definire i dettagli dell’operazione, si è caldamen-

te raccomandato di fargli avere anche i nomi e gli indirizzi di ciascuno dei componenti del gruppo. Si tratta, accusa Benini, di uno straordinario esempio di attaccamento alla funzione, si direbbe: vuoi vedere che l’assessore ci tiene a conoscere uno ad uno tutti i carnevalanti destinatari del contributo?».

Il ministro Sergio Costa

«Un modo maldestro di fare campagna elettorale - commenta Lorenzoni - e un pessimo biglietto da visita per la politica. L'utilizzo di fondi pubblici per raccattare qualche voto è una vergogna a cui ci rifiutiamo di abituarci. Se i contributi alle associazioni sono dovuti, vengono erogati dalla città, quindi dall'istituzione e l'assessore pro tempore rappresenta tutta la cittadinanza nell'atto di delibera, anche perché i fondi erogati sono raccolti dalle tasse che cittadini e imprese versano, indipendentemente dalle simpatie politiche». Lorenzoni ricorda che nelle scorse settimane era emerso che un consigliere regionale della Lega a Treviso aveva chiesto e ottenuto i 600 euro del governo «ammettendo poi di

tour con sbrollini

Insulti sessisti e minacce di morte a Bellanova VENEZIA

non può essere geneticamente contaminato». Il tema è delicato, pare ce ne siano 70-80 nei boschi del Trentino e per questo c’è cautela, lei che dice? «Qui non bisogna buttarla in politica, la Lega contro il governo rossoverde. Assurdo. No. Qui c’è da salvare l’immagine dell’Italia che ha fatto della tutela della biodiversità una bandiera internazionale. Ho chiesto a Ispra di verificare il reale carico degli orsi, con un rigoroso studio scientifico. Se fosse confermata la tesi della provincia di Trento, allora non resta che far scattare il piano per il ricollocamento degli orsi su tutto l’arco alpino. Veneto, Friuli e Lombardia fanno parte dell’Italia e sono pronte a condividere un tavolo al ministero per risolvere il problema, o dicono dei no su base ideologica? Dobbiamo ascoltare la scienza. L’emergenza Covid ci insegna che la biodiversità va rispettata. L’orso è uno dei simboli di questa sfida culturale, anche lui fa parte dell’ equilibrio dell’ecosistema che va tutelato». —

Pesanti insulti razzisti e sessisti alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, ieri a Mestre per sostenere Daniela Sbrollini, in pista per Italia Viva contro Zaia. «Insulti alla persona, alla donna e alla politica espliciti e razzisti, che lasciano senza parole» . Sbrollini sottolinea che, appena postato il video del tour elettorale, sono comparse «da subito parole sessiste e con inviti alla morte, con epiteti che non lasciano spazio alle interpretazioni e che dobbiamo denunciare e portare all'attenzione perché chiunque sia il bersaglio, ancor più una donna, è aberrante e al limite della civiltà. L’orrore che scrivono sulla mia pagina Facebook nei miei confronti e verso Teresa Bellanova» osserva Sbrollini è «conseguenza di un clima di odio che qualcuno ha alimentato e che prende di mira le donne coraggiose. Dico con gentilezza ai signori e alle signore che si nascondono dietro i profili fake che io, Teresa Bellanova e tutta la nostra squadra non abbiamo paura di voi. Noi andiamo avanti per aiutare il Veneto. E più ci insultate e minacciate e invitate a morire, come fate oggi sui social, più ci date forza» conclude Sbrollini. La ministra Bellanova ha incontrato i cittadini a Mestre, le associazioni agricole e le cooperative dei pescatori. Poi ha spiegato gli aiuti concreti alle donne. Si tratta di mutui a tasso zero fino a 300 mila euro, per progetti nel settore agricolo, trasformazione e vendita dei prodotti a favore di piccole e medie imprese condotte da donne o società a maggioranza femminile e un fondo rotativo di 15 milioni di euro per garantire mutui agevolati alle imprenditrici agricole. —

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«Secondo l’Ispra anche Friuli e Lombardia sarebbero in grado di accogliere i plantigradi»

Il candidato presidente del centrosinistra attacca l’assessore Rando sceso in campo col centrodestra: «È come per il bonus da 600 euro»

LA POLEMICA

possiamo fare nulla. Purtroppo il ministro dell'Ambiente giuridicamente non può intervenire. Sia chiaro, io non condivido questa procedura e chiedo: perché non hanno messo il radio collare ai tre orsi per poterli monitorare nei loro spostamenti con il corpo forestale? Perché non l'hanno fatto? Possiamo seguire minuto per minuto tutti gli orsi. E conciliare il rapporto tra la vita naturale dell'animale con il carico antropico e la fruibilità dell’uomo. Ho fatto una richiesta formale ai presidenti Zaia, Fedriga, Fugatti e Fontana perché Veneto, Friuli, Trento e la Lombardia hanno le caratteristiche per poter ospitare gli orsi del Trentino. Mi hanno detto tutti di no. Non è il ministro Costa ma l’Ispra ad aver proposto questo piano. Si tratta di orsi bruni e debbono vivere sui boschi delle Alpi e non in Abruzzo, dove c’è già l’orso marsicano che

ARTURO LORENZONI È STATO DIMESSO DALL’OSPEDALE DOPO IL RICOVERO DA COVID

«Chi amministra spende i soldi delle tasse dei cittadini Non si fa beneficenza con i fondi degli altri per essere eletti»

averli elargiti a un’associazione di volontariato, il cui presidente era impegnato nella sua campagna elettorale. Un altro caso di beneficenza con i soldi degli altri», conclude. Quel consigliere non si è ricandidato perché Zaia lo ha escluso dalla liste ma l’eurodeputato Toni Da Re l’ha arruolato nel suo staff di Bruxelles e ciò dimostra che non è incompatibile con la Lega. Da Rovigo fa sentire la sua voce Graziano Azzalin. Dopo la visita del ministro Provenzano, è stato firmato il protocollo d’intesa sulla Zls con la Camera di Commercio per la redazione del piano strategico a Rovigo. «Siamo all’inizio del percorso, e incalzeremo la Regione affinché il Piano sia redatto in tempi brevi ». —© RIPRODUZIONE RISERVATA


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GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2020 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

Coronavirus: i fronti aperti

Zaia accetta l’80% di capienza nei trasporti Nuova ordinanza proroga al 15 ottobre le misure di prevenzione e recepisce il limite di passeggeri indicato dal Governo Filippo Tosatto / VENEZIA

Il virus non batte in ritirata e il governatore del Veneto proroga al 15 ottobre le ordinanze restrittive in scadenza, accogliendo - pur a malincuore - il limite dell’80% di capienza nel trasporto pubblico locale a fronte dell’opzione regionale che prevedeva il cento per cento dei passeggeri omologati, con mascherina obbligatoria a bordo e rinuncia al distanziamento. IL REPORT EPIDEMIOLOGICO

A ispirare Luca Zaia è il quadro epidemiologico, ovvero la permanenza del «rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili». Una scelta prudenziale che esclude però toni allarmisti; a riguardo, l’ordinanza cita l’ultimo report di Azienda Zero «che registra nel territorio regionale 2990 soggetti attualmente positivi, 162 ricoverati in ospedali per acuti in area non critica e 19 in terapia intensiva, in leggera crescita» a fronte di «una dispo-

nibilità in terapia intensiva di 464 posti base, elevabili a 825, con conseguente adeguatezza dell’offerta di strutture sanitarie pubbliche per far fronte ad ogni esigenza sanitaria inerente alla gestione del contagio». In cifre assolute, si precisa, il più recente monitoraggio del ministero della Salute quantifica in 23.039 i casi complessivi nel Veneto con un’incidenza cumulativa di 469,45 per 100

«Il rischio di contagio permane, la sanità del Veneto è attrezzata a fronteggiarlo» mila e un Rt (l’indice di diffusione del contagio) pari a 0,87, inferiore cioè alla soglia critica dell’1% già valicata in altri luoghi del Paese. LE REGOLE PER LE ATTIVITÀ “SENSIBILI”

Le ricadute pratiche del provvedimento riguardano una serie attività soggette a particolari e gravosi vincoli di sicu-

rezza - mercati e fiere, discoteche e spettacoli viaggianti che in assenza di regole regionali sarebbero costrette a chiudere i battenti. La questione più spinosa, tuttavia, investe i mezzi pubblici. Treni, autobus, pullman, vaporetti, scuolabus: in vista della ripresa d’autunno sono stati al centro di un lungo braccio di ferro tra Governo e Regioni. Inizialmente Roma aveva indicato nel 50% il tetto di passeggeri compatibile con il ESPQMFU, poi le proteste dei territori - tenaci nel lamentare l’impossibilità di soddisfare anche parzialmente la domanda in tali condizioni - ha convinto il ministro ad incrementare la quota. EVITARE SCONTRI ISTITUZIONALI

Di qui la scelta di Zaia, che ha inteso evitare uno scontro istituzionale recependo i contenuti del Dpcm sul trasporto, pur consapevole che la disponibilità attuale di mezzi non basterà a garantire la mobilità di lavoratori, studenti e viaggiatori con i disagi (prolungati) conseguenti. —

scuola

Covid, i Consigli d’istituto: fondi divisi in modo iniquo PADOVA

«Segnaliamo la gravissima situazione di alcuni istituti scolastici del Veneto in merito all’assegnazione delle risorse da destinare alle misure per la ripresa dell’attività didattica in presenza». È la denuncia del Coordinamento regionale veneto dei presidenti dei Consigli d'istituto, nato lo scorso agosto con l'obbiettivo di creare un fronte comune formato dai presidenti di istituto delle scuole di ogni ordine e grado. «Sono da poco arrivate queste risorse finanziarie aggiuntive, grazie alle quali gli istituti scolastici affronteranno dal punto di vista didattico e sanitario l’emergenza Covid. Peccato che siano inique», dice il coordinamento. «Un istituto comprensivo ha

Alunni con la mascherina

ricevuto 784.917 euro, un altro ha ricevuto 942 euro, pur trovandosi nella medesima condizione di necessità di tutela della didattica e della salute della popolazione scolastica». Il risultato è che «ci saranno istituti in Veneto che non avranno risorse per af-

frontare la ripresa, mentre altri potranno garantire tutti i servizi necessari». Un problema concreto che si pone in molti casi è ad esempio la mancanza di personale. «C'è bisogno di personale e senza i fondi necessari sarà impossibile far fronte alla situazione in modo adeguato», spiega Roberto Vivian, presidente dell'istituto comprensivo Ilaria Alpi di Favaro Veneto, che conta mille studenti. «Un esempio? Non sono ancora arrivate le mascherine. È vero che costano 50 centesimi l'una ma se consideriamo che a noi dell'istituto comprensivo di Favaro Veneto ne servono 1.200, non è poi una spesa da nulla». Stessa cosa per quanto riguarda i banchi. «Stiamo ancora attendendo che arrivino i banchi più piccoli. Fortunatamente avevamo tenuto i vecchi ma ci sono anche dirigenti che hanno smantellato le aule in attesa dei nuovi banchi e oggi si trovano con le sole sedie». —

OLIVE GREEN IMPARA L’INGLESE CON UN FILM INTERATTIVO

Un corso con dialoghi interattivi che, attraverso la storia e i personaggi di un film, aiuterà ad apprendere con un metodo nuovo, efficace e divertente la lingua inglese moderna. Il film d’azione è suddiviso in episodi e centrato su Olive Green, una ladra ingaggiata per una missione che la porterà a Londra. Durante la visione, potrete decidere quale sarà il corso dell’azione, giocare e risolvere enigmi linguistici che vi permetteranno di proseguire. Mentre la trama si sviluppa, il livello di difficoltà del corso aumenta.

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ALICE FERRETTI © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Venezia

Giovedì 17 Settembre 2020 www.gazzettino.it

«Meno lavoro tra acqua alta e Covid Così suono in taxi per dare allegria»

Paniccia, prescritto il reato di truffa

Riccardo Da Re, 46 anni, riempie le pause in auto `«Sono di Carpenedo, ma è Venezia che mi ispira a piazzale Roma con la musica della sua armonica Ho nostalgia degli anni ‘50, quando ci si rispettava»

IL PROCESSO

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IL PERSONAGGIO VENEZIA A fianco dello sportello

dell’auto c’è scritto “Torino 12”, la sigla del suo taxi, ma dal finestrino esce una melodia blues suonata con l’armonica. All’interno dell’auto non è la radio a diffondere le note, ma c’è la tecnica di Riccardo Da Re, classe ‘74, cappello anni ‘50 e vestito impeccabile. È il codice di abbigliamento del “Tassista musicista”, anche se lui però non ci sta: «No, musicista è troppo, sono solo un autodidatta, non vorrei che quelli veri si offendessero».

OLTRE LA CRISI Eppure Riccardo è una di quelle belle storie di chi non demorde di fronte ai problemi di tutti i giorni, si lascia le difficoltà alle spalle e trova come impiegare bene i tempi “morti” del suo lavoro. Coltiva così una passione, regalando qualche secondo di spensieratezza a chi passa in fianco al suo mezzo grazie alle sue doti. «Ho sempre avuto il

«IMPROVVISO A SECONDA DI COME MI SENTO IL FATTURATO E’ CALATO DEL 70% MA RESTO OTTIMISTA»

vezzo dell’armonica, da novembre dello scorso anno, dopo l’acqua “granda” e il virus, il lavoro è calato notevolmente e così ne ho approfittato per sviluppare la mia tecnica. Con l’aumento delle ore di sosta ho più tempo per praticare il mio interesse», racconta. Da Re è discreto e si definisce una persona che si ispira agli anni ‘50: «Quando il rispetto delle persone era un valore». Oltre a questo, a caratterizzarlo è un forte, innato desiderio di musica. Da giovane suonava la batteria in una band, poi il lavoro e i turni l’hanno allontanato dal gruppo, senza però fargli dimenticare come appoggiare l’armonica e farne melodia. Nei momenti di pausa a piazzale Roma, all’aeroporto di Tessera, alla stazione, in via Poerio, piazzale Cialdini o all’ospedale di Mestre è possibile ascoltarlo: «Se non do fastidio, perché altrimenti tiro su il finestrino», precisa. Le note sono quelle dell’improvvisazione blues-jazz: «Suono dove mi trovo, ma non quando sono il primo della coda, perché lì l’attenzione deve essere massima per il cliente». Da Re mette davanti a tutto l’ospite del suo taxi: «Non faccio un mestiere difficile, un’auto la può guidare anche una scimmia, la differenza la fa come si trattano i clienti, ho nostalgia per gli anni del rispetto delle persone, non

VENEZIA (t. borz.) Scoppia la pole-

mica politica alla Giudecca, dove una famiglia ha donato ai bambini alcune copie del diario “Diversamente veneti”, realizzato dall’imprenditrice da Jesusleny Gomes - brasiliana di origine ma veneta di adozione - con il patrocinio della Regione Veneto. Apriti cielo e pioggia di insulti social agli autori della donazione, accusati di strumentalizzare i bambini “con messaggi pro-Zaia”. Il diario in questione è stato regalato fuori dall’istituto Duca D’Aosta perché la preside ha negato la

POLEMICA ALLA GIUDECCA ALLA DUCA D’AOSTA «MOMENTO INOPPORTUNO» LA DONATRICE: «L’HO FATTO PER AIUTARE LE FAMIGLIE LA POLITICA NON C’ENTRA»

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NIENTE SOCIAL

TASSISTA MUSICISTA Riccardo Da Re a piazzale Roma

Diario veneto regalato ai bimbi Insulti sul web: «Propaganda» IL CASO

Da Re dice di essere né schivo, né social: «Sono totalmente analogico, mi è stato detto che qualcuno mi ha ripreso e messo su Facebook, va bene, non è un problema, io social non ne ho e non ne uso, mi auguro sia stato gradito». Nato a Carpenedo, figlio di un tassista, il “tassista musicista” è sposato con due figli di sei e nove anni, si definisce “100% mestrino”, anche se Venezia ha il suo fascino: «Suonare a piazzale Roma mi piace di più, Venezia ha un’ispirazione particolare. Improvviso e faccio pezzi diversi seguendo un tema a seconda di come mi sento. Non suono né per lucro, né per gli altri, lo faccio per me». Il momento legato al covid non aiuta: «Le ore di sosta non sono un bel segnale, il fatturato è calato del 60-70%, ma non mi lamento continua - perché ci sono persone che hanno perso tutto e fanno fatica a ricominciare». Lui, intanto, suona. E dal finestrino del suo taxi allieta i passanti che per qualche secondo possono dimenticare i problemi della giornata grazie alla sua musica, come se fosse un artista di strada. Tomaso Borzomì

in relazione ad una vicenda che risale alla primavera del 2014, e che ormai è quasi prescritta. Il professor Arduino Paniccia, 74 anni, molto conosciuto in città, era chiamato ieri a comparire al Palazzo di giustizia di Venezia, di fronte al giudice penale Bertolo in qualità di legale rappresentante della società Mpf - I Leoni di Venezia, specializzata nella distribuzione di prodotti alimentari e surgelati. La Procura gli contesta di non aver pagato alcune forniture, agendo con artifizi e raggiri, per far credere alla controparte commerciale che avrebbe adempiuto agli obblighi, in modo da convincerli ad inviare merce per circa 4mila euro, consegnate in due diverse occasioni. Nel capo d’imputazione gli viene contestato di aver inviato al fornitore “copia di un ordine di bonifico, successivamente risultato falso o comunque revocato”. Il tutto tra fine maggio e gli inizi di giugno del 2014. Parte offesa è una società con sede a Mestre. Trattandosi di episodi risalenti e nell’impossibilità di giungere a sentenza in tempo utile, il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo anno in attesa che si prescriva.

ho mai usato pantaloncini corti, nemmeno con 50 gradi all’ombra, penso che sia decoroso così, credo che l’abbigliamento faccia parte del servizio che si offre».

IMPROVVISAZIONE

possibilità di portarlo all’interno per le procedure anti-covid. «L’ideatrice del diario, che ci conosce da tempo, ce ne ha mandati 90, quanti sono i bimbi. Io ho pensato che si trattasse di un risparmio di venti euro a famiglia, non ho pensato alla politica», si giustifica la donna che in buona fede ha portato i diari a scuola. Il nodo della questione è sulle tempistiche: «In tempi di covid e di campagna elettorale il gesto è apparso fuori luogo e inopportuno», ha spiegato Eva Bassi, presidente del Consiglio d’istituto. In realtà nel diario gli unici riferimenti alla Regione - che ha solo dato il patrocinio all’iniziativa come per tante altre - sono le figure del presidente della Regione Luca Zaia e del presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti. Vicino a loro sono raffigurate la principessa “Padova”, la regina “Venezia”, il super “Treviso” e il principe “Rovigo”, oltre a mago “Belluno”, wonder “Vicenza” e fata “Verona”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PAGINA L’unica pagina in cui tra le raffigurazioni delle città compaiono anche i personaggi di presidente e governatore

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VENEZIA È imputato di truffa


GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2020 IL MATTINO

PRIMO PIANO

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Coronavirus: il rischio sanitario nel Padovano

Tamponi, la corsa dei 5.200 scrutatori Due giorni di test prima delle elezioni La Regione invita il personale impegnato nei seggi a fare l’esame. Usl 6: «Grande investimento in prevenzione e diagnosi» Luca Preziusi / PADOVA

Zaia manda tutti gli scrutatori a sottoporsi al tampone. Su base volontaria, tutto il personale che sarà impegnato nei seggi durante il prossimo weekend, potrà eseguire il tampone attraverso corsie preferenziali in sette diverse sedi, messe a disposizione dalla Usl 6 Euganea in tutta la provincia. Parliamo di oltre 5.200 persone. Intanto su 1.500 elettori attualmente in isolamento perché positivi al tampone o perché in attesa del risultato, solamente in 34 tra Padova e provincia hanno presentato la richiesta per poter votare da casa. Tra i 12 padovani anche Arturo Lorenzoni, candidato presidente del centrosinistra. TEST SCRUTATORI

Test gratuiti e ad accesso diretto quindi, per tutelare la sicurezza del personale impegnato nei seggi e degli elettori. L’ingresso sarà libero e senza la necessità di prenotazione. Gli utenti ovviamente saranno obbligati a presentarsi muniti di mascherina, tessera sanitaria e certificato che attesta la nomina a operatore dell’ufficio elettorale. Mentre al punto distrettuale verrà chiesto di compilare un’autocertificazione. «Continua così il grande investimento in prevenzione e diagnosi precoce, con un progressivo aumento della sorveglianza che è andata via via comprendendo i viaggiatori di ritorno da zone considerate a rischio, il personale della scuola e ora il personale impegnato nei seggi» si legge in una nota della Usl 6 «e grazie anche al piano regionale di sanità pubblica, che ha previsto l’effettuazione di tamponi su determinate categorie della popolazione, rivelandosi scelta strategica vincente per il contrasto al

Una scrutatrice durante la preparazione dei seggi nel 2018. A destra un tampone: oggi e domani la Regione invita il personale che lavorerà ai seggi a eseguire l’esame

Sui 1.500 in isolamento solo 34 hanno presentato la richiesta per votare da casa Covid-19, l’Usl 6 Euganea ha provveduto a fare, dall’inizio dell’emergenza a oggi, oltre 220mila tamponi e 32mila test sierologici, con un’organizzazione capillare e sedi distribuite sul territorio con accesso, sia programmato, che libero». DOVE FARLI

L’Usl 6 Euganea offre l’accesso a queste categorie di utenti (presidenti, scrutatori e addetti alla sicurezza) oggi e domani in sette distretti: Padova Bacchiglione, via Temanza 1 (8-17); Terme Col-

li, via Spinelli 1 a Rubano (8-17); Padova Piovese, via San Rocco 8 a Piove di Sacco (8-17); Padova Piovese, via Don Schiavon 2 ad Albignasego (solo oggi dalle 8 alle 13); Alta Padovana, via Cao del Mondo 1 a Camposampiero (8-17); Padova Sud, Via Marconi 19 a Monselice (8-17); complesso Socio Sanitario ai Colli, via dei Colli 4 a Padova (Padiglione 2 Ingresso A, presso il Punto Prelievi dalle 14 alle 18). I NUMERI

In tutto parliamo di 5.240 scrutatori (1.200 solo a Padova città) sugli 888 seggi in totale, a cui vanno aggiunti poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari, che eventualmente potranno usufruire di questa opportunità qualora non si fossero ancora sotto-

posti al tampone. Per controllare che le norme anticontagio siano rispettate, la loro presenza ai seggi sarà comunque raddoppiata. VOTO DA CASA

Essendo in piena pandemia, è previsto che chi è attualmente in quarantena a casa possa votare a domicilio. Sarà l’Usl 6 a occuparsi sia della consegna delle schede che del ritiro. La possibilità di richiesta di voto a casa si è esaurita ieri. Su 1.500 isolati però solamente in 34 hanno presentato la domanda. Numeri che annunciano apparentemente uno scarso interesse alle elezioni regionale del 20 e 21 settembre, soprattutto se si considera che quello della provincia di Padova è il più alto in Veneto. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

le strutture

Accesso diretto nei sette distretti «Da marzo fatti 220mila screening» L’Usl 6 Euganea offre l’accesso a presidenti, scrutatori e addetti alla sicurezza oggi e domani in sette distretti: Padova Bacchiglione, via Temanza 1 (8-17); Terme Colli, via Spinelli 1 a Rubano (8-17); Padova Piovese, via San Rocco 8 a Piove di Sacco (8-17); Padova Piovese, via Don Schiavon 2 ad Albignasego (solo oggi dalle 8 alle 13); Alta Padovana, via Cao del Mondo 1 a Camposampiero (8-17); Padova Sud, Via Marconi 19 a Monselice (8-17); complesso Socio Sanitario ai Colli, via dei

Colli 4 a Padova (Padiglione 2 Ingresso A, presso il Punto Prelievi dalle 14 alle 18). In tutto parliamo di 5.240 scrutatori (1.200 solo a Padova città) sugli 888 seggi in totale, a cui vanno aggiunti poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari, che eventualmente potranno usufruire di questa opportunità qualora non si fossero ancora sottoposti al tampone. Dall’inizio dell’emergenza a oggi, l’Usl 6 Euganea ha eseguito oltre 220mila tamponi e 32mila test sierologici.

Arcella, calciatore positivo: test alla squadra Il bollettino: ripresa dei contagi: rilevati 23 casi. Cala però il numero dei ricoverati agli Infettivi in Terapia intensiva PADOVA

C’è subito un caso Covid nel calcio dilettantistico padovano. Ad essere colpito è stato un giocatore dell’Arcella, che domenica scorsa è sceso in campo nella prima giornata di Coppa Italia di Eccellenza contro il Calvi Noale. Il giocatore ha accusato qualche sintomo nei giorni scorsi e il tampone a cui si è sottoposto ha rivelato la positività. Per

questo tutti i compagni di squadra e lo staff tecnico si sottoporranno al test, mentre la Figc ha già provveduto a sospendere la successiva gara di Coppa che l’Arcella avrebbe dovuto giocare domenica col Borgoricco. Tra martedì e ieri sono stati 23 i nuovi casi di positività al virus rilevati tra città e provincia grazie agli screening con i tamponi. Un numero che rompe con il trend degli

ultimi giorni che faceva registrare in media una decina di nuovi contagi al giorno. Secondo l’ultimo bollettino diffuso ieri pomeriggio da Azienda Zero per conto della Regione, nel Padovano attualmente ci sono 290 persone positive su un totale di 2.998 in Veneto. Da inizio emergenza nella nostra provincia i contagi sono stati 4877, mentre in Veneto hanno raggiunto quota 25. 180. I

Ieri tre ricoverati in meno

padovani guariti dall’infezione da Sars-Cov2 sono finora 4.261, e i guariti hanno superato il tetto dei 20 mila in Veneto (20.031). Nessun decesso si è registrato ieri nel Padovano, e sono scesi anche i ricoveri. Due persone sono state dimesse dal reparto di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova e una è stata dimessa dalla Terapia intensiva. In tutto sono ricoverate 13 per-

sone agli Infettivi e due in Rianimazione. Proprio perché il virus continua a circolare a tutti i livelli si raccomanda di rispettare sempre le norme di prevenzione per limitare il rischio di nuovi contagi: indossare la mascherina, rispettare sempre il distanziamento fisico e curare l’igiene delle mani, lavandole spesso e utilizzando i gel. — ELENA LIVIERI STEFANO VOLPE


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