L U G L I O /A G O S T O 2 0 1 1
AT T UA L I TÀ LE
a cura di Maria Luisa Doldi
IDEE
DEGLI
ALTRI
Un’occhiata in “casa d’altri” per vedere, pensare e … – perché no - imitare. Una rubrica in cui “ficchiamo il naso” in quanto succede all’estero in ambito agricolo. Per curiosità, ma anche per capire se le idee degli altri possano essere uno spunto utile per incrementare il business degli imprenditori agricoli di casa nostra.
SVIZZERA
AUSTRIA
Agricoltura contrattuale di vicinanza
Investimenti alternativi
Nella Svizzera francese è molto diffusa la pratica dell’agricoltura contrattuale di vicinanza, conosciuta anche come “Community Supported Agriculture”. Si tratta di una forma di agricoltura basata su un patto di impegno reciproco tra produttori e comunità dei sostenitori che sono anche gli acquirenti dei prodotti delle aziende agricole. Le modalità del funzionamento sono differenziate da progetto a progetto e da comunità a comunità, ma in generale vi è un contratto senza sanzioni tra acquirenti e produttori ed una suddivisione della previsione dei costi in quote annue, pagate anticipatamente dai membri, che hanno anche diritto ad una quantità settimanale di prodotti freschi. Nella Svizzera francese esistono ormai ben 25 progetti che fanno capo alla associazione FRACP - Associazione nazionale per l’agricoltura contrattuale di prossimità – che raduna ormai ben 80 aziende e circa 5000 contratti con acquirenti. Ogni progetto è su base locale, in modo da praticare il più possibile l’agricoltura a Km zero. Le aziende sono per i 2/3 a conduzione biologica. Ai progetti partecipano solo ed esclusivamente piccole aziende, a conduzione familiare o semi-familiare, in modo da assicurare il mantenimento di posti di lavoro a livello locale che, coerentemente con i principi della agricoltura di prossimità, mirano anche a “sviluppare l’offerta regionale di beni alimentari, un’economia locale forte, mantenere il senso della comunità, valorizzare le conoscenze e le esperienze dei produttori che lavorano nelle piccole e medie imprese agricole”. La risposta degli acquirenti a tale forma di produzione e marketing è molto positivo, tanto che nella Svizzera francese vi sono liste d’attesa per poter concludere nuovi contratti con i produttori. La richiesta infatti è per ora maggiore dell’offerta, lasciando intravedere buone potenzialità di sviluppo per questa forma di agricoltura. (www. acpch.ch)
Investire in progetti, prodotti e servizi esclusivamente regionali, che migliorano la qualità della vita e contribuiscono a distribuire in maniera corretta il benessere all’intera regione, tramite conservazione del suolo, produzione di alimenti sani, metodi di coltivazione rispettosi dell’ambiente, produzione di energia solare ed eolica, creazione di posti di lavoro: questo è quanto propone l’azienda agricola Adamah ai suoi clienti, coinvolgendoli finanziariamente nei propri progetti di sviluppo rurale. L’ultimo nato di questi progetti è la costruzione di un impianto fotovoltaico che fornirà all’azienda energia pulita, limitandone quindi le emissioni di CO2. I clienti possono investire nel nuovo impianto tramite l’acquisto di “azioni Adamah” del valore di 100€ l’una. Con l’acquisto di ogni azione l’investitore ottiene 10 buoni trasferibili, validi a tempo
L’agricoltura contrattuale di prossimità o CSA non esclude che l’acquirente possa acquistare i prodotti agricoli dando in cambio il suo contributo lavorativo nel processo di produzione, come in questo caso presso i campi della azienda “La Clef des Champs” in Canton Giura (Fonte: FRACP).
GRAN BRETAGNA
Adattarsi al cambiamento climatico
Eric Wall Ltd, 30 anni nella coltivazione dei pomodori. Mantenere alta la qualità del prodotto pur cercando di minimizzare l’impatto ambientale delle coltivazioni: questo deve caratterizzare le aziende agricole del futuro (Fonte: www.forumforthefuture.org).
Qualcuno afferma che in Gran Bretagna i sintomi di un cambiamento del clima siano già tangibili. Estati ed inverni decisamente più caldi, precipitazioni più irregolari sono un onere anche per l’agricoltura della nazione. “Come azienda agricola, non possiamo fare altro che monitorare costantemente questi cambiamenti ed adattarci al meglio ad essi, ovviamente cercando di contribuire il meno possibile alle emissioni di CO2” afferma Eric Wall, proprietario della azienda familiare Eric Wall Ltd, specializzata da 30 anni nella produzione di pomodori. Nell’ultimo decennio l’azienda ha messo a punto una serie di modifiche per diminuire il proprio consumo energetico. “Abbiamo sostituito tutti i nostri boiler con modelli più efficienti. I 7 boiler sono distribuiti sui 25 acri di serre in modo da ridurre le distanze di trasporto dell’acqua calda e quindi le dispersioni di calore. Abbiamo isolato termicamente tutto il perimetro delle serre e il 70% di esse è stato dotato di pannelli termici mobili. Inoltre abbiamo iniziato a raccogliere l’acqua piovana, a introdurre sistemi di purificazione delle acque
di scarico”. L’acqua piovana viene raccolta in un reservoir di 14.000 m3 e viene poi utilizzata per l’irrigazione. Al reservoir sono stati aggiunti letti di fitodepurazione che incoraggiano anche la nidificazione di avifauna regionale. Dal 2004 ad oggi l’azienda ha raggiunto una diminuzione nel consumo energetico del 12% e una riduzione dei consumi di gas del 29%. Grazie al sistema di raccolta dell’acqua, l’utilizzo di acqua dai pozzi è diminuito del 50% per m2 di area coltivata. Al momento l’azienda sta considerando la possibilità di installare un cogeneratore per poter produrre calore ed elettricità. “Non c’è dubbio che tutte queste modifiche abbiano richiesto capitali iniziali, ma sui tempi lunghi ci stanno facendo risparmiare denaro!”. E ancora afferma l’azienda: “Le aziende britanniche devono portare sul mercato prodotti all’altezza qualitativa di quanto importato dal sud Europa per poter continuare ad esistere. Nello stesso tempo devono ridurre il loro impatto ambientale e migliorare l’efficienza energetica. E non da ultimo devono comunicare al consumatore lo sforzo che stanno facendo!” (www.ericwallnursery.co.uk)
Pannelli fotovoltaici di produzione austriaca, ovvero riduzione delle emissioni di CO2, autarchia energetica e creazione di posti di lavoro: questo l’investimento per il futuro che propone l’azienda agricola austriaca Adamah (Fonte: Biohof Adamah).
indeterminato, del valore di 15€ l’uno per l’acquisto di prodotti dell’azienda (frutta e verdura, produzione biologica). In totale quindi si investe 100 e si ottiene 150! Il vantaggio per l’ambiente e per l’azienda: il nuovo impianto solare sarà un passo ulteriore per l’azienda verso l’autarchia energetica e quindi verso l’indipendenza da fonti fossili. Il nuovo impianto – 42 kWp con cui si otterrà gran parte dell’energia necessaria per il raffreddamento del magazzino di frutta e verdura – è costituito da 200 moduli Bluechip, ovviamente “made in Austria”… ed anche questo contribuisce alla creazione di posti di lavoro! (www.adamah.at)
SVIZZERA
FINLANDIA
Oltre la mietitura
Standardizzare per risparmiare
L’invenzione di Thomas Erni nasce da necessità pratiche: “Eravamo rappresentanti in Svizzera per le motofalciatrici per pendii dell’azienda Brilmaier. Dopo le prove su campo con il nostro strumento, agli agricoltori rimaneva ancora una buona parte di lavoro, dovendo raccogliere il fieno a mano sui pendii delle montagne. È nata quindi l’idea di progettare una specie di rastrello applicabile alla falciatrice che permettesse di meccanizzare anche questa fase del raccolto, in zone altrimenti difficilmente accessibili”. E così è nato il rastrello Hill-Rake, di produzione svizzera, che consiste in un nastro mobile di metallo munito di denti fissi e applicabile tramite dispositivo di attacco rapido sul fronte delle motofalciatrici. Il rastrello Hill-Rake, applicabile a diversi tipi di motofalciatrice, funziona come una forca per balle, i denti raccolgono il fieno dal terreno, non danneggiando la cotica erbosa. Tramite la mobilità laterale del rastrello, il fieno scivola sul nastro e viene ammucchiato lateralmente, facilitando e velocizzando la raccolta. (www.hill-rake.ch)
Spesso la costruzione della stalla è un progetto che avviene una sola volta nella carriera professionale di un allevatore. Per questo non sempre si ha l’esperienza necessaria per decidere quale sia la via migliore in quanto a pianificazione, costruzione, materiali, vie burocratiche ecc. Un progetto portato avanti dall’Unione centrale degli agricoltori e dei proprietari di foreste finlandese - Central Union of Agricultural Producers and Forest Owners - dal titolo “Standard Cattle House” si prefigge di creare delle linee guida generali per la costruzione di stalle per bovini: dalla pianificazione e permessi legali necessari, alla scelta delle strutture e dei materiali, alle misure di sicurezza necessarie, ecc, insomma dalla A alla Z. Lo scopo è quello di arrivare a poter indicare agli allevatori, a secondo del loro bisogno, la soluzione migliore dal punto di vista tecnologico e monetario. Il progetto è appena iniziato ma ha già in cantiere almeno tre stalle che fungeranno da “progetti pilota”. In un anno circa l’Unione sarà in grado di valutare l’impatto della creazione di tali linee guida e di decidere se anche per altre attività simili sia sensato pensare a progetti analoghi (www.mtk.fi).
Hill Rake permette la raccolta del fieno anche sui pendii più ripidi. Anche questa macchina è di produzione al 100% europea. (Fonte: www.hill-rake.ch).
Secondo il responsabile del progetto “Standard Cattle House” questa è una delle migliori stalle finlandesi per bovini, con un ottimo rapporto prezzo/qualità (Fonte: www.mtk.fi).
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