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IL SOTTOSUOLO DELLA PERGOLA COME L’INCUBO

di Tommaso Chimenti

Che sia il mese più crudele dissentiamo. È il mese delle allergie e della primavera che scivola nell’estate. È il mese dei “farò”, dei rilanci, delle proposte propositive, del caldo che arriva, delle maniche corte. L’ultimo o quasi per quanto riguarda le programmazioni teatrali, almeno per i teatri al chiuso prima della solita festosa esplosione dei festival all’aperto.

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Al Teatro di Rifredi viene giustamente riproposto un piccolo cult, “Il principio di Archimede” (13-22 aprile), un testo scomodo di Josep Maria Mirò, tutto ambientato negli spogliatoi di una piscina. Il pubblico starà sul palco proprio ai lati dello spogliatoio, immerso nella scena cruda, dura a tratti violenta. È un intreccio dove il non detto si somma alla realtà, dove i sospetti, le paure vengono alimentate come benzina sul fuoco, dove le fake news prendono il sopravvento sul pensiero e sull’intelligenza. Ogni spettatore potrà farsi, alla fine, giustizialista o innocentista. Perché la verità è una sola ma le credenze sono infinite e ognuno giustifica la sua tesi, strumentalizzandola ideologicamente. Un testo attuale, contemporaneo, necessario. Da vedere.

Bell Hooks

Al Teatro della Pergola proseguono le repliche di “Bunker Kiev” (14, 15, 17, 21, 22, 24 aprile) il nuovo instant theatre di Stefa- no Massini per celebrare (meglio ricordare) il primo anniversario (non c’è niente da festeggiare) del meschino e vile attacco russo ai danni dell’Ucraina. Un evento da non perdere il camminare nei sotterranei del teatro fiorentino, che fu bunker nella Seconda Guerra Mondiale, e sentire, in poche decine di spettatori a replica, le parole strazianti del drammaturgo fiorentino che ci porterà dentro quella claustrofobia, quella paura, quel tremore a ogni scoppio di bomba fuori. Il ricavato del progetto andrà a sostenere gli ospedali pediatrici di Kiev e Mariupol. Il testo è la testimonianza diretta dello stato d’animo di un ucraino chiuso sotto terra che spera di uscirne ancora una volta vivo, fino alla prossima sirena d’allarme. Un’esperienza forte.

Al Teatro Verdi invece il musical campione d’incassi che da 40 anni gira in lungo e in largo l’Italia, “Forza venite gente” (1, 2 aprile) basato sulla vita di San Francesco. 3.500 repliche, oltre 2 milioni e 500 mila spettatori, tradotto in innumerevoli lingue, rappresentato all’estero. La trama segue il doppio filone, la vita del Patrono d’Italia e il suo rapporto con il padre. San Francesco è considerato una figura rivoluzionaria nella Chiesa Cristiana. Sarà un viaggio mistico e spirituale.

Un marito fedele

Dalla Danimarca un film targato Netflix dove un povero fedifrago le tenta tutte, ma davvero tutte, pur di lasciare la moglie. Prima con le buone, parlandole della donna di cui si è innamorato, ma lei minaccia di denunciarlo per una truffa per cui lo aveva coperto. Poi si confida con un’amica di famiglia, ma questa lo mette in guardia: pare che la moglie in gioventù avesse ucciso il fidanzato che l’aveva lasciata. Al poveretto non resta che una soluzione: uccidere la consorte. Quando sta per tirare un sospiro di sollievo si accorge però di aver sbagliato vittima.

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