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Accadde ad aprile
di Riccardo Morandi e Virginia Landi
APPLE VS MICROSOFT. 1 APRILE 1976 VS 4 APRILE 1975 Non potevamo fare due boxini distinti, perdonateci l’errore, visto che celebriamo l’aprile che è arrivato. Le guerre (in senso lato) che piacciono a noi, popolo della rete di ora o popolo dei bar che fu, son queste. Prima era Beatles contro Rolling Stones, poi è stato Brasile contro Argentina, e lasciamo stare i duelli di Coppi e Bartali. Stavolta parliamo del mese che ha visto nascere due delle potenze con cui tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo avuto a che fare. Microsoft e Apple: un contendersi continuo di post sui social, schierati fino a pochi anni fa sul pro o contro l’uno o l’altro, con l’outsider dello spippolone informatico, categoria pericolosissima, che invitava e guardava verso l’open source che a tanti piace, ma che in pochi usano. Questo mese è stato in sostanza il mese che ha battezzato qualunque cosa voi facciate con davanti una tastiera. Questo mese è il mese della Pasqua e del “pesce di”, ma rimane comunque il mese di alcuni ragazzi che in qualche garage si inventarono qualcosa che passò alla storia. Con la buona pace delle questioni sulle icone, sulla gestione profili utenti e periferiche. Enjoy!
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LA PRIMA TELEFONATA CELLULARE - 3 APRILE 1973 The dark side on the moon era uscito da qualche giorno, The Goodfather era il film del momento. Certo che non si pensava che nel giorno di San Riccardo, a New York, un signore ben vestito facesse la prima dimostrazione di qualcosa che avrebbe cambiato, decenni dopo, la vita di tutti noi. Si chiama Martin Cooper, questo signore di 92 anni, che nel 1973, fresco di laurea in Ingegneria volle tentare un esperimento mai fatto davanti a tutti: telefonare senza fili. Esperimento interessante, non propriamente facile visto che il suo apparecchio si chiamava Dyna-Tac, pesava 1,5 kg e aveva una batteria che durava 30 minuti, ma che impiegava 10 ore a ricaricarsi. Ma così fu, in quella mattina di un mercoledì abbastanza freddo per le medie stagionali. La prima reazione di curiosità dei media fu susseguita da studi più mirati che videro in quella dimostrazione l’inizio di un’era, quella della comunicazione senza fili per tutti, in ogni dove. Martin era un fan di Star Trek, e pensò al Capitano Kirk in quella mattina. Bravo o no?
YURI GAGARIN - 12 APRILE 1961 Yuri è stato il primo dei pochi esseri umani eletti a vedere il nostro pianeta dall’alto. “Vedo la Terra. È blu”: queste le sue parole pronunciate dall’interno di un modulo che oggi sembrerebbe più vicino ad una lavatrice che a una capsula spaziale, il 12 aprile 1961. Parole che adesso sembrano lontane, visto che tendiamo a occuparci più delle questioni terrestri che dei sogni spaziali. Parole che in ogni caso contraddistingueranno per decenni quella che è stata chiamata la “corsa allo spazio”. Parole che secondo noi dovrebbero essere più forti e potenti di qualunque riflessione sul nostro essere, che dovrebbero essere pensate e ripetuti da tutti. L’uomo che vede casa propria dall’alto, da un punto di vista che nessun altro aveva mai, prima di allora, visto. Elevarsi e guardare tutto quello che siamo da un punto di vista diverso: questa è la sintesi delle missioni spaziali, negli anni sono avamposti di pace mondiale (ricordiamo le missioni Mir, in anni di guerra fredda), che hanno creato culturalmente un’identità talmente forte da non potere essere spazzata via nel nostro essere cittadini del mondo. Questo è stato Yuri, questa è l’umanità.
IL PICCOLO PRINCIPE - APRILE 1943 “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi. È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”. Molti di voi avranno già indovinato di chi stiamo parlando, probabilmente anche la pagina esatta. Ma forse non tutti sanno che Il Piccolo Principe, venne pubblicato per la prima volta il 6 aprile del 1943 a New York e solo nel 1945 in Francia, patria del suo autore. L’intramontabile racconto di Antoine de Saint-Exupéry, che affronta i temi di amicizia, amore e senso della vita con una semplicità disarmante è una tra le prime letture proposte ai bambini. Ammetto di aver provato anche un po’ d’ansia nel leggere questo piccolo libro dalle sfumature giallo limone ma di non averne mai dimenticato le parole. Non a caso il racconto è dedicato a un amico dell’autore, più precisamente a quando era bambino. La dedica comincia infatti con: “A Léon Werth” ma si conclude con una precisazione: “Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano.) Perciò correggo la mia dedica: ‘A Leone Werth quando era un bambino’.
TWIN PEAKS - APRILE 1990 Era l’8 aprile del 1990 quando sul canale statunitense ABC viene trasmesso il primo episodio di Twin Peaks, la serie tv ideata dai registi David Lynch e Mark Frost che tenne gli spettatori incollati al televisore per ben 2 stagioni e 30 episodi. In Italia si dovette attendere il gennaio del 1991 per scoprire “Chi ha ucciso Lara Palmer” e in quel periodo l’immagine più vicina all’assembramento era il divano ammassato di persone che si riunivano per l’appuntamento settimanale con la serie. Tra mistero ed esoterismo gli episodi ebbero inizialmente un grande successo ma tra le frasi che non ho dimenticato è rimasta questa: “Harry, ti dirò un piccolo segreto. Ogni giorno, una volta al giorno, fatti un regalo. Non pianificarlo, non aspettarlo, fallo solo succedere. Può essere un sonnellino nel tuo ufficio, oppure due ottime tazze di caffè nero fumante” e si può dire, in tutta onestà, che con la storia della fiction non ha niente a che vedere. Sei un amante nostalgico? A Firenze in piazza Nazario Sauro potrai trovare il pub One eyed Jack, celebre locale della (non così) ridente cittadina di Twin Peaks.