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Ripartiamo da un 11 di Giugno il 14 di Luglio

l’Editoriale

Ripartiamo da un 11 di Giugno il 14 di Luglio

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di Aldo AVALLONE

Perché una nuova testata online? Domanda più che legittima. Non c’è forse già troppa informazione in rete tra cui il lettore deve districarsi per provare ad avere notizie certe e analisi utili a comprendere la realtà politica attuale? Noi crediamo di no, anzi riteniamo necessaria la presenza di una voce nuova e libera che dia spazio ai temi fondamentali dei diritti, del lavoro, del welfare, dell’ambiente, dell’istruzione e della sanità pubblica.

Abbiamo scelto di chiamarla “l’Unità Laburista” per sottolineare due punti fondamentali della nostra linea editoriale. “Unità” perché la nostra sarà una testata che intende unire le diverse anime della sinistra attualmente presenti nel panorama politico italiano in un’ottica inclusiva, aperta a qualsiasi contributo rappresentativo dei valori comuni di solidarietà, eguaglianza, giustizia sociale. Laburista perché è espressione diretta di “Labour Italia”, l’Associazione laburista che si rifà direttamente al movimento Laburista europeo. Nella nostra copertina è riprodotta l’immagine stilizzata di Enrico Berlinguer. Un o- maggio all’ultimo grande leader della sinistra italiana. Sono trascorsi già trentacinque anni dalla sua morte ma i valori, gli ideali, la sua assoluta dedizione alla causa sono oggi, forse ancora più di allora, necessari e attuali. Noi intendiamo ripartire proprio dal suo insegnamento, dalla sua preziosa eredità politica. Saremo una testata online di opposizione, sia ben chiaro a tutti. Al governo

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Lega - 5Stelle, certo. Perché lo riteniamo un pericolo reale per la democrazia e per le scelte che sta operando in tema di politica economica, di rapporti con l’Unione europea, di accoglienza e solidarietà. Ma non faremo sconti nemmeno al PD che riteniamo responsabile, con i governi Letta, Renzi e Gentiloni, di scelte dannose nei confronti dei lavoratori e dei ceti più deboli. L’abolizione dell’articolo 18 è stato l’atto simbolico maggiormente rappresentativo di una serie di provvedimenti decisamente antipopolari. All’annuale convention di Cernobbio, quando Renzi nel settembre 2015 presentò il programma economico del suo governo ebbe l’approvazione incondizionata di Confindustria e la bocciatura totale dei sindacati. Ecco, se il primo ministro di un governo a guida PD prende applausi dagli imprenditori e fischi dai rappresentanti dei lavoratori noi crediamo che ci sia qualcosa di profondamente sbagliato.

Viviamo un periodo storico difficile, ne siamo assolutamente consapevoli. L’intolleranza, l’odio, un fascismo che sta rialzando la testa, sembrano far presa su una parte sempre maggiore di nostri connazionali. Noi ci proponiamo di contrastare questa deriva con la forza delle idee e della verità. Noi ci crediamo fermamente e dedicheremo le nostre migliori energie a questa battaglia fondamentale per il futuro del Paese.

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