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Lettere da Sherwood
Lettere da Sherwood
di Antonella GOLINELLI
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Politica
Mi è arrivato l'invito per partecipare alla Costituente delle idee del PD, che si terrà ad inizio autunno dalle mie parti.
Intanto sono contenta di non essere sparita dagli archivi, come immagino tanti altri.
Sono anche abbastanza contenta che ripartano da una costituente aperta, un campo largo di civismo e associazionismo (ok, le parole le ho usate tut-
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te giuste).
Già me l'immagino l'infilata di rappresentanti dei vari mondi, che sono importantissimi sia chiaro e imprescindibili nella costruzione dei principi.
Sono apportatori di necessità di una piccola porzione di mondo, una tessera del mosaico delle sofferenze, dei problemi, dei disagi.
Altrettanto importanti sono i punti cardine sui quali dispiegare la discussione.
Ancora più importante è ribadire che non è l'elaborazione di un programma ma lo sviluppo di cosa si vuole essere e come si vuole essere.
È già un bel passo avanti.
Solo mi chiedo se e quando, oltre agli inviti e alle convocazioni, si andrà alla ricerca di quelli che stanno a Sherwood, noi forestali; volendo, anche noi “imboscati”.
Siamo parecchi sapete.
C'è un fitto qui a Sherwood che tocca realizzare sentieri a senso unico e rotonde per governare il flusso dei pedoni.
Davamo fastidio a Renzi e veniamo tuttora ignorati se non per essere pubblico.
Beh, io pubblico posso anche esserlo però mi devi convincere.Vedremo.
Nell'assemblea di sabato scorso si è insediata, credo, la Commissione Statuto, per la revisione e la riscrittura dello Statuto del PD.
Lasciatemi dire: era ora!
Quello statuto è nato in pieno delirio di americanismo, sull'onda del blairismo che già era agli sgoccioli.
Ma noi siamo sempre provincia e da provinciali ci comportiamo.
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Nato incompleto, lo integrammo (più o meno) tutti noi delle Commissioni provinciali e regionali sottoponendo quesiti specifici.
Anche noi di Ravenna contribuimmo doverosamente in quota parte.E io, che ne ero presidente, ne vado ancora fiera.
Dicevo, lo statuto si basa su due principi: la coincidenza tra leader (segretario) e candidato premier e le primarie.
Finalmente si sono resi conto che in un sistema proporzionale non ha più senso far coincidere le due figure.
Non ha valore.Non che ne avesse molto anche prima, lo abbiamo visto bene.Di fronte al rampantismo non c'è regola che tenga.
Le primarie invece sono una vera e propria sciagura: spero con tutto il cuore che le tolgano definitivamente.
Non c'è necessità di lasciarle a nessun livello.
Torniamo al principio base che il segretario se lo eleggono gli iscritti e non i passanti.
Perché gli iscritti hanno il dovere di partecipare ai congressi, schierarsi, riconoscersi e votare.
Non i passanti.Quelli servono per i colpi di stato, per l'appropriazione del potere.Uno qualsiasi a qualunque livello.Lo so.Ho provato.
Una struttura definita, scevra di forme bislacche, è necessaria per capire e definire cosa si vuole essere, chi si vuole rappresentare e come.
Essere un po' meno impegnati ai gazebo e un po' più nelle sezioni forse aiuta.
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Magari il confronto e anche il conflitto portano un risultato.
Certo magari non è utile per chi vuole riconquistare un potere che non ha più, ma cosa vuoi farci?
Non ci si può sempre avventare sulla ciccia, spolpare il tutto e lasciare le ossa.
Non bastano pochi mesi di pace, più o meno pace, serve più tempo per ricostruire il muscolo.
Non ce n'è ancora abbastanza per sfamarvi.
Detto questo, sabato scorso si svolgeva anche l'assemblea di Art. 1.Non pervenuta; non c'è stata copertura.Ma si potrà!
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