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La Sinistra e le elezioni prossime venture
Politica
La sinistra e le elezioni prossime
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venture di Aldo AVALLONE
Le elezioni politiche sono dietro l’angolo o la legislatura arriverà alla sua scadenza naturale? Una domanda da cento milioni di euro, la cui risposta, oggi, è legata a molteplici fattori. L’ultimo sondaggio SWG del 22 luglio rivela che, rispetto alla settimana precedente, la Lega guadagna uno 0,1 per cento e va al 37,8 per cento. Ancor più positivo il trend del Movimento Cinquestelle, che sale di mezzo punto percentuale e va al 18,5 per cento. Tre punti sopra il M5s c'è il Partito democratico, che mezzo punto lo perde. Lo scontro tra gli alleati di governo non penalizza nessuno dei due: la Lega resta abbondantemente il primo partito, e il M5s è in crescita per la terza settimana consecutiva. Forza Italia e Fratelli d’Italia si attestano di poco sopra il 6 per cento mentre sono pressoché ininfluenti le percentuali degli altri
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piccoli partiti. Questi dati confermano la luna di miele della maggioranza degli italiani con i due partiti di governo e soprattutto con la Lega di Salvini che non accusa nessuna difficoltà nonostante i rumor del rublogate e il sempre maggiore isolamento in Europa.
Ritornando alla domanda iniziale, non è dato sapere se il governo proseguirà la sua pur perigliosa navigazione o se Salvini deciderà di far saltare il banco andando a raccogliere il premio che gli verrebbe da elezioni anticipate da tenersi, probabilmente, nella primavera prossima. Ma comunque vadano le cose, appare assolutamente necessario confrontarsi su quello che le forze di sinistra dovranno fare nei prossimi mesi, da ora. E sia ben chiaro che non sarà sufficiente limitarsi a criticare le politiche del governo e mettere in evidenza le contraddizioni che lo caratterizzano. Finora non ha dato i frutti sperati e i sondaggi lo confermano. Il 4 marzo 2018 ha rappresentato una vera debacle per il PD e per tutte quelle forze
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che si richiamano ai valori progressisti. L’esperienza Renzi, per fortuna, è tramontata e il neo segretario Zingaretti, tra alti e bassi, sta provando a ripartire su basi nuove ma ancora alquanto confuse. Anche l’esperienza di Leu è da ritenersi fallimentare: il risultato delle urne non ha premiato un’operazione percepita dalla base come di vertice, lontana dai territori e con fini meramente elettorali. Tutto intorno
ruota la solita pletora di partitini, ognuno con le proprie singolarità alla ricerca disperata di una sistemazione che regali loro un minimo di visibilità politica. Labour Italia non è un partito, è un’associazione del terzo settore che nel suo programma si propone espressamente di riunire le diverse anime della sinistra italiana in un progetto laburista che ha come proprio fulcro il lavoro. Sia se si andrà al voto nella primavera prossima oppure tra quattro anni, noi crediamo che la sinistra debba proporsi unita per contrastare la pericolosa deriva di destra che sta inquinando il Paese. I laburisti italiani hanno un loro programma ben articolato consultabile sul sito dell’associazione. Ma non abbiamo ovviamente la pretesa di imporlo a nessuno. Lega e Cinquestelle hanno vinto le ultime elezioni con due parole d’ordine: ri-
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spettivamente abolizione della legge Fornero e reddito di cittadinanza. A oltre un anno dall’insediamento del governo, la Fornero è ancora legge e il reddito di cittadinanza ha raggiunto una platea minima di aventi diritto, per di più non elargendo, nella larghissima maggioranza dei casi, i 780 euro promessi. Noi crediamo che il fronte progressista in vista delle prossime elezioni debba individuare due temi forti da portare aventi con la massima energia. Due proposte che potrebbero riguardare i diritti dei lavoratori (ad esempio l’abolizione dei contratti giornalieri, il ripristino dell’art. 18 e cosi via) e un grande piano di edilizia pubblica (da sempre il settore dell’edilizia è trainante per lo sviluppo economico) per la messa in sicurezza dei tanti edifici ancora non in regola con le norme antisismiche. Sono solo due esempi cui si possono sovrapporre tranquillamente altri temi come l’ambiente, il welfare, l’istruzione e la sanità pubblica. È necessario però che si rivolgano e interessino chiaramente le fasce più deboli della popolazione perché non si dovrà mai più sentir dire che la sinistra sia portavoce degli interessi delle banche e della finanza internazionale. Le risorse necessarie andranno recuperate attraverso un contributo di solidarietà da parte dei redditi più alti che potremo anche non definire “patrimoniale” per non urtare la suscettibilità di qualcuno. Su questi due punti occorrerà la massima convergenza e una grande campagna di comunicazione perché il messaggio giunga chiaro e forte a tutti i cittadini.
Noi Laburisti, fin da ora, impegneremo tutte le nostre energie affinché si possa giungere a un fronte unitario che si riconosca nei valori comuni dell’eguaglianza, della giustizia sociale, dell’accoglienza, della solidarietà. Riteniamo che solo così si possa sconfiggere la destra ora al governo nel nostro Paese.
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