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QUANTO TEMPO SERVE?

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TENDENZE E MERCATI

TENDENZE E MERCATI

Quanto a lungo potremo costruire?

IL SETTORE EDILE IN ALTO ADIGE CONTINUA AD ESSERE CARATTERIZZATO DALL’INCERTEZZA E DALL’INCOMPLETEZZA DELLA LEGGE PROVINCIALE TERRITORIO E PAESAGGIO. IL RISCHIO? UNA DRASTICA RIDUZIONE DELLE CONCESSIONI EDILIZIE.

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La nuova legge provinciale Territorio e Paesaggio è stata approvata nel 2018 ed è entrata in vigore nel 2020, ma nel 2022 presenta ancora delle lacune. Un fatto grave, a maggior ragione considerano come l’intera urbanistica provinciale venga quotidianamente frenata da questa normativa incompleta. Privati, aziende, rappresentanti comunali e funzionari stanno facendo i conti con le conseguenze di questa situazione. I progetti edili programmati rimangono infatti bloccati o vengono rinviati a data da destinarsi. Le analisi più recenti hanno evidenziato questo sviluppo: negli ultimi due anni è stata riscontrata una notevole diminuzione delle concessioni edilizie in Alto Adige. Stiamo parlando delle autorizzazioni necessarie per poter mettere in pratica i progetti di costruzione. Solo un progetto dotato di tutta la documentazione necessaria fornita dalla commissione edile del comune di riferimento potrà infatti ricevere anche la concessione edile richiesta.

MARKUS BERNARD Le incertezze finiscono purtroppo per rallenatare i progetti edili

LA SITUAZIONE A LIVELLO LOCALE

Rispetto al 2021, quest’anno è stato registrato un calo di circa il 30% sulle concessioni a livello provinciale. A confermarlo anche Dominik Oberstaller, sindaco di Monguelfo-Tesido, il quale attribuisce questo sviluppo a due fattori: “Purtroppo la nuova legge non permette più molte cose e allo stesso tempo comporta ulteriore burocrazia e incertezza giuridica. Difficilmente vengono definite nuove zone, perché per operare è necessario il piano su territorio e paesaggio previsto dalla legge e non realizzabile nel prossimo futuro”. Il sindaco di Bressanone, Peter Brunner, è concorde: “Purtroppo le norme di attuazione ancora mancanti rallentano i piani di costruzione. A ciò si aggiungono il bonus cubatura, prorogato solo in forma limitata, il cosiddetto “blocco dei posti letto”, gli attuali aumenti dei prezzi e le incertezze sull’andamento dei prezzi nel settore delle costruzioni.” L’evoluzione è confermata dagli operatori del settore edile. “Rispetto al passato, ora ci troviamo in una situazione difficile – ha affermato il presidente del Gruppo Edilizia di lvh.apa Markus Bernard -. Le aziende devono fare i conti con la crescita esplosiva dei prezzi energetici e delle materie prime. Al contempo, l’inflazione elevata impone ai privati di bloccare i propri progetti e di attendere. Anche la pubblica amministrazione sta iniziando a rinviare gli incarichi. Il tutto senza dimenticare l’incertezza dei comuni per quanto concerne l’interpretazione della nuova legge urbanistica.” Al momento la gran parte delle aziende è ancora impegnata, ma al massimo in autunno la situazione potrebbe cambiare drasticamente. Ciò soprattutto in quanto scadranno gli incentivi per diverse misure di risanamento provinciali e nazionali. “Dando uno sguardo alle pianificazioni, un simile scenario potrebbe sembrare inverosimile – ha aggiunto Bernard -. Eppure verso fine anno gli incarichi sono destinati a diminuire sensibilmente. Proprio per questo per l’edilizia e per i lavori secondari legati a questo universo è importante che si riprenda a costruire nuove abitazioni.”

LE CAUSE DELLA PROBLEMATICA

Secondo gli esperti di lvh.apa, molti progetti di costruzione stanno attraversando una fase di stallo proprio a causa del fatto che la legge provinciale territorio e paesaggio non è stata applicata interamente. “Di fatto la legge dipende dai nuovi strumenti di pianificazione – ha spiegato il presidente di lvh.apa Martin Haller -. Questi ultimi tuttavia sono attivi solo quando i comuni hanno attuato i propri programmi di sviluppo comunale e stanno lavorando su questo aspetto.” Nel frattempo si applicano le cosiddette disposizioni transitorie: esse non sono permanenti, ma risultano in diversi casi le uniche chiamate ad essere rispettate.

LE PROPOSTE DELL’ASSOCIAZIONE

Ciò che servirebbe sarebbero di fatto delle disposizioni transitorie, utili ai comuni per poter proseguire nei propri lavori, ottenendo una maggiore autonomia nella definizione dei piani regolatori locali. Per l’attuazione dei programmi di sviluppo comunale, sarebbe stato inoltre necessario definire un calendario con due diverse scadenze: uno per i cosiddetti comuni “pilota” e uno per tutte le altre comunità.

LE PROPOSTE CONCRETE DELL’ASSOCIAZIONE

1 DEFINIZIONE DI NUOVE AREE EDIFICABILI

È necessario elaborare una formulazione più aperta della disposizione, in modo tale che nella designazione delle nuove aree edificabili non abbia importanza se tra la vecchia e la nuova area edificabile sia presente un piccolo torrente, un argine, una strada o altro.

3 PREDISPOSIZIONE DEI PIANI D’ATTUAZIO-

NE DA PARTE DI PRIVATI

Questa opzione avrebbe vantaggi sia per i privati che per il Comune. Per il privato accelererebbe il processo di svolgimento dei lavori, mentre il comune risparmierebbe risorse e tempo, mantenendo il controllo grazie all’atto di approvazione.

2 COSTI DI SVILUPPO

All’art. 79 della legge provinciale si dovrebbe aggiungere un passaggio utile a far sì che negli edifici a destinazione produttiva e con un’altezza dei locali per piano inferiore a 3 metri, i costi di sviluppo si applichino solo ai primi 3 metri di altezza dei locali. Vista la rilevanza, sarebbe auspicabile affrontare immediatamente questo punto.

4 ECCEZIONE PER UN UTILIZZO AD USO MI-

STO DELLA MASSA DELL’EDIFICIO

Nella mini-omnibus è presente una disposizione che aggiunge le parole “a meno che la massa dell’edificio non sia utilizzata per l’espansione di un’attività del settore alberghiero già esistente nel sito in questione” dopo le parole “sarà determinata” all’art. 24, comma 2, prima frase. In questo contesto, le parole “del settore alberghiero” dovrebbero essere eliminate in modo tale che tutte le aziende possano beneficiare dell’esenzione.

ARNO KOMPATSCHER Südtiroler Landeshauptmann

La Giunta Provinciale sta cercando delle soluzioni concrete

Abbiamo parlato con il presidente Arno Kompatscher in merito all’attuale, complessa situazione, alla riduzione delle concessioni e della necessità di alloggi.

Arno Kompatscher © LPA/Ivo Corrà

Attualmente ci troviamo in una situazione difficile: da un lato abbiamo prezzi elevati a livello di energia e materie prime, dall’altro il numero di concessioni edilizie rilasciate è in calo. Quali sono i piani della Giunta Provinciale per contrastare questa evoluzione?

Le varie opzioni di disponibili per le ristrutturazioni ed i risanamenti ad alta efficienza energetica erano e sono fattori di investimento per i privati. Ci stiamo inoltre concentrando sul sostegno alla produzione di energia rinnovabile anche da parte di privati.

Le crisi internazionali e la speculazione, ovvero i due fattori che più condizionano i prezzi globali dell’energia e delle materie prime, sono difficili da contenere. Nel medio termine, saranno probabilmente l’indebolimento della domanda e il ripristino delle caratteristiche dell’offerta a riportare i prezzi a un livello adeguato.

Nel contesto degli appalti pubblici, gli adeguamenti dei prezzi sono stati attuati nell’interesse delle aziende. Quali misure sono destinate a rendere l’edilizia più attraente per i privati? La carenza di alloggi in Alto Adige è in costante aumento. Cosa intende fare il settore pubblico per affrontare il problema?

Abbiamo fatto i primi passi aumentando le aliquote fiscali sulle seconde case inutilizzate e rendendo più facile la conversione degli edifici sfitti in spazi abitativi. Al contempo, in futuro cercheremo di sostenere al meglio i proprietari, in modo tale che un maggior numero di appartamenti venga immesso sul mercato.

CONFRONTO SUL TOTALE DELLE CONCESSIONI EDILIZIE IN ALTO ADIGE

1313

1011 1007 5754

615

273

2019 2022

Val Pusteria

118

2019 2022

Val Venosta

564

284

64

2019 2022

Alta Val d’Isarco

162

2019 2022

Oltradige - B. Atesina

159

2019 2022

Salto - Sciliar

543

124

2019 2022

Val d’Isarco

221

2019 2022

Burgraviato

1201

80

17

2019 2022

Bolzano

2019 2022

Totale

Numero delle concessioni edilizie tra il 2018 e il 2022

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