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FIERE DI SUCCESSO

ECONOMIA E POLITICA

PROTAGONISTI NELLE DECISIONI: L’artigianato non è rilevante soltanto a livello locale, bensì anche in ambito nazionale ed internazionale.

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Servono regole chiare sull’uso del cellulare al lavoro

SMARTPHONE, SOCIAL MEDIA E MESSENGER CARATTERIZZANO LA VITA DELLA MAGGIOR PARTE DELLE PERSONE. IL LORO UTILIZZO DOVREBBE TUTTAVIA VENIR REGOLATO DAL DATORE DI LAVORO PER EVITARE SITUAZIONI SPIACEVOLI.

Irrinunciabile Cellulare sempre a portata di mano.

I datori di lavoro vogliono dipendenti attenti alle proprie attività professionali. Ma non sono solo i superiori a pretendere che i collaboratori si astengano da attività private durante l’orario di lavoro: anche i clienti ritengono poco professionale chi effettua telefonate personali durante l’orario di lavoro, chi si comunica privatamente attraverso i servizi di messaggistica o chi naviga su Facebook.

RISCHIO DI INCIDENTI

Se i dipendenti guardano regolarmente lo smartphone per non perdere alcun messaggio, la loro concentrazione per il lavoro vero e proprio ne risente. La produttività diminuisce. Quando i telefoni cellulari vengono utilizzati in modo massiccio, anche l’atmosfera lavorativa inizia a risentirne, perché i processi di lavoro vengono interrotti. Chi è distratto dallo smartphone, può inoltre correre il rischio di incappare in incidenti.

ISTRUZIONI CHIARE

Soprattutto nei momenti di inattività, i dipendenti prendono spesso lo smartphone: ciò avviene ad esempio in cantiere o mentre aspettano il cliente successivo. Spesso ai dipendenti non è chiaro cosa debbano o possano fare durante questi periodi di inattività. I supervisori decidono non solo il lavoro da svolgere, ma anche come farlo. Non esiste un diritto all’uso privato del telefono cellulare.

Pertanto, i datori di lavoro possono in linea di principio vietare l’uso privato dei telefoni cellulari aziendali. Per quanto riguarda l’uso privato del telefono cellulare, si può prevedere un divieto generale di utilizzo durante l’orario di lavoro, consentendo l’uso solo in casi di emergenza e di stretta necessità.

CONTRATTI

Se il contratto collettivo o l’accordo aziendale non vietano l’uso del cellulare durante il lavoro, un semplice utilizzo di breve durata non può costituire motivo di licenziamento, così come un’occhiata occasionale al cellulare per controllare i messaggi o rispondere a una chiamata urgente. Al contempo, il tempo trascorso al cellulare non è sempre da valutare allo stesso modo per tutti. La valutazione deve basarsi sulle mansioni del dipendente: ad esempio, se una guardia giurata si distrae con il cellulare, si tratta di un comportamento grave. Se a distrarsi è un dipendente, la situazione è meno grave.

DIVIETI E PRASSI

Soprattutto i giovani potrebbero scoraggiarsi se durante il colloquio di assunzione viene detto loro che saranno accompagnati da un divieto di utilizzo del cellulare durante l’orario di lavoro. L’uso del telefono è quindi spesso consentito o vengono concordate regole aziendali uniformi che prevedono un uso privato limitato. L’ufficio legale lvh.apa sottolinea tuttavia che nell’artigianato l’uso privato deve essere ben considerato ai fini della prevenzione degli infortuni: si pensi ad esempio alle attività che presentano un rischio di infortunio, come il lavoro su scale, impalcature o macchinari. È inoltre consigliabile una regolamentazione chiara nei

Applicazioni Ogni giorno più variegate.

settori che potrebbero essere minacciati dallo spionaggio industriale. Per evitare di dare una cattiva impressione ai clienti, è opportuno vietare l’uso degli smartphone in loro presenza. I datori di lavoro devono quindi tenere d’occhio i propri dipendenti e intervenire in caso di utilizzo eccessivo. È inoltre importante che le stesse regole si applichino a tutti i dipendenti.

GLI ACCORDI SCRITTI SONO VALIDI

Quelli verbali da soli non bastano. Le regole per l’utilizzo degli smartphone privati, dei social media e dei servizi di messaggeria durante l’orario di lavoro dovrebbero essere definite per iscritto e nel modo più preciso possibile nel regolamento aziendale, idealmente in un accordo aziendale firmato dai dipendenti. In caso di violazione, si può fare riferimento ad esso.

LE POSSIBILI SANZIONI

Secondo la Corte di Cassazione, l’uso del cellulare sul posto di lavoro può portare al licenziamento di un dipendente. In effetti, il telefono è una delle principali fonti di distrazione e può indurre il lavoratore a perdere molto tempo e persino a commettere errori e negligenze. Tuttavia, se il comportamento del dipendente rientra nella “fascia di tolleranza normale”, è sufficiente un richiamo disciplinare. Il licenziamento costituisce la misura più estrema. In linea di principio, un approccio troppo rigido all’uso del cellulare può avere un effetto negativo sull’atmosfera lavorativa, per cui è necessario avere tatto. Viceversa un utilizzo sproporzionato può anche indicare un comportamento di dipendenza. Per le persone colpite, esistono centri di consulenza come il Forum Prävention o HANDS. I datori di lavoro possono ottenere informazioni e, se necessario, rivolgersi ai propri dipendenti.

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