M.A.D. GALLERY MILANO
presenta
AL ANNE SOPHIE LE PENRU Art Directors: Alessandra Magni & Carlo Greco
Anne Sophie Le Penru (nome d’arte AL) è una fotografa francese di fama internazionale. La sua passione, che inserisce all’interno di ogni singolo scatto, e le sue opere l’hanno portata ad esporre in importanti rassegne a Mosca, Tokyo, Budapest, Oslo, Sydney, senza dimenticare la sua amata Parigi. Come l’artista ungherese André Kertész, che nonostante la malattia continuò a fotografare la quotidianità dalla finestra di casa; e ancora Angelo Merendino che riprese la moglie Jennifer e ogni sfaccettatura del suo male; Anne Sophie riesce tuttora a godersi ogni attimo della sua vita, ad apprezzare tutto ciò che di più bello la sua carriera possa offrirle, e il suo carisma la spinge sempre di più a migliorarsi e voler condividere il suo dono con chi la circonda. La fotografia intesa come arma di riscatto nei confronti della malattia, dove i sogni e i ricordi rivivono nelle immagini della mente per amplificare la realtà e aprirsi a nuove esperienze. È la prova che l’arte, in ogni sua forma, è pura gioia di vivere! Le opere presentate presso la M.A.D. Gallery di Milano sono esclusivamente in bianco e nero e trattano di oggetti legati all’infanzia. Per quanto riguarda la tecnica utilizzata, quest’ultima dà modo senz’altro all’osservatore di poter colmare, con la propria immaginazione, l’opera di colori, vibrazioni, ma soprattutto di emozioni; inoltre, in tal modo, riesce a rendere ogni singola istantanea un mondo a sé, carico di luci ed ombre. Un altro punto focale della sua arte riguarda appunto i soggetti rappresentati, ovvero legati alla fanciullezza: ricordando il fotografo irlandese Mark Nixon con la serie dei Teddy Bears e dei peluche, lo scopo è quello di colpire sempre lo spettatore, attirando il suo lato più dolce e tenero, e riaccendendo la sua fantasia ormai perduta a seguito dell’età adulta. Attraverso queste dieci opere, l’artista aiuta il fruitore a disimpegnarsi dal mondo circostante al fine di dedicarsi a qualcosa di più vero e puro.
Anne Sophie Le Penru (stage name AL) is a world-famous French photographer. Her passion for photography is shown in each shot, and thanks to her works she exposed in relevant exhibitions which took place in Moscow, Tokyo, Budapest, Oslo, Sydney, not to mention her beloved Paris. In spite of their diseases, the Hungarian artist André Kertész kept taking shots of the daily life form his house’s window, as well as Angelo Merendino who did the same by collecting pictures both of himself and his wife Jennifer. Like these two artists did in the past, Anne Sophie, today, still manages to enjoy every single moment of her life, to appreciate all what the success of her career gives back, due to her charisma which pushes herself always further to improve and to share this innate talent with all the people fascinated by her collection. In this way, the photography is really used as means of redemption from the disease pains, where dreams and memories turn to be alive once again in the mind, in order to amplify the reality and to embrace new experiences. This is a crystal-clear proof that, art in all its forms, is a pure joy of living! The works exposed at the M.A.D Gallery in Milan are exclusively in black and white, dealing with childhood objects. As for the technique employed, it makes possible for the viewer to fill with his/her fantasy the work of colors, vibration, and feelings especially; moreover, as a matter of fact, Anne Sophie is able to make every single snapshot a world apart, full of lights and shadows. Another crucial point of her art refers to the childhood memories: reminding the Irish photographer Mark Nixon with his Teddy Bears and stuffed animals’ series. The aim is always to attract the viewer, by drawing the attention of his/her sweetest side, as a result, turning back the fantasy of that period of life now completely vanished by the adulthood. Through these ten works, the artist helps the viewer to release him/her from the surrounding world to engage in something more sheer and authentic.
In A high-school sweetheart viene enfatizzato, attraverso le figure emblematiche di Barbie e Ken, l’amore tipicamente adolescenziale. L’ampio vestito della bambola ricorda senza dubbio un abito utilizzato durante un ballo o una festa di fine anno scolastico. Attraverso questa fotografia, l’artista invita a continuare ad amare proprio come in quell’età: un sentimento autentico e spontaneo. In A high-school sweetheart is emphasized, through the symbolic figures of Barbie and Ken, the typical teenage love. The dolly wide suite undoubtedly recalls the one used during a dance or a school end of the year party. Through this picture, the artist calls for keep loving in the same way as that time, in what can be referred to be as a genuine and natural feeling.
1. A high-school sweetheart
Merlin is back senz’altro è un omaggio al famoso film d’animazione La spada nella roccia del 1963: in una delle ultime scene viene narrato che il buon mago ritorna da Honolulu (Hawaii); e Anne Sophie ha voluto rappresentare proprio il suo ritorno, presso la corte di Re Artù, immaginandolo mentre racconta tutte le sue avventure avvenute nel XX secolo. 2. Merlin is back
Merlin is back is definitely a tribute to the well-known movie The sword in the stone of 1963. In one of the last scenes is told that the good wizard get back to Honolulu (Hawaii); Anne Sophie wanted to show exactly his comeback to King Arthur palace, to tell all the adventures he lived in the 20 th century.
Con Neverland l’artista ricalca per l’appunto l’Isola che non c’è del fanciullo mai cresciuto Peter Pan: in questo modo, viene sottolineata ancora di più l’importanza dell’età infantile, che viene personificata da questo simpatico porcospino e dalle due bamboline nello sfondo.
3. Neverland
With Neverland the artist traces the famous Peter Pan’s Island, the one belonged to the ever-grown child. In this way, it is underlined once again the importance of childhood, that is represented not only by this funny hedgehog and but also by two small dolls on the background.
Nonostante il timore che potrebbe suscitare un normale clown, questo divertente The little clown riesce comunque ad esprimere il lato più tenero e docile del personaggio, attraverso i cappelli arruffati, il nasino sicuramente rosso e le piccole lentiggini, tutto per addolcire l’animo e il cuore.
4. The little clown
Although the fear that can raise a common clown, this funny The little clown is able to display its sweetest character side, through his messy hair, the little nose which is certainly red and the freckles, all in all to sweeten the viewer heart and soul.
È una delle prime fiabe raccontate dalle proprie madri: The little red riding hood raffigura la dolce Cappuccetto Rosso che attraversa il bosco per far visita alla sua cara nonna. Alle sue spalle è presente come sempre il lupo: in questo caso, la sua immagine così feroce viene ammorbidita dalla sua piccola statura e dalla figura sorridente della bambina.
5. The little red riding hood
This is one of the first fairy tales read by every mother to their children: The little red riding hood shows the sweet little girl who goes into the wood to pay a visit to her dear grandma. Behind her, there is the everpresent wolf: in this particular case, its ferocious appearance is softened by its small stature and by the girl smiling face.
Chi non ha mai sognato di avere un unicorno? The little unicorn rievoca l’età più pura e fantasiosa del bambino, e spinge l’osservatore a continuare ad ambire e a credere nei propri desideri, anche quelli che sembrano meno irrealizzabili. L’oggetto posto in bilico su una superficie piana dà un’ulteriore importanza: fondamentale è continuare ad avere una mente libera di fantasticare, senza esitare davanti ai propri limiti. 6. The little unicorn
Who has ever dreamt of having a unicorn? The little unicorn recalls the most creative time of a child, encouraging the viewer to keep aspiring and believing in his/her dreams, even those which are less achievable. The object put in balance on a flat surface, which gives another one importance: it is essential to preserve an open mind capable of dreaming, with no hesitation in front of our burdens.
The lovely doll: la bambola tanto amata e voluta specialmente dalle bambine, con i suoi grandi occhi azzurri e i capelli biondi. Soprattutto in questo caso, il fatto che la fotografia sia in bianco e nero vuole rimuovere ogni tipo di stereotipo: anche se venisse cambiato un dettaglio (come il colore dei capelli) il giocattolo rimarrebbe sempre dolce e amato ai nostri occhi. Il segreto risiede nel continuare ad immaginare senza fermarsi alle apparenze. 7. The lovely doll
The lovely doll: the doll is especially aspired by little girls, with its big blue eyes and blonde hair. Especially in this case, the artist chose to have a black and white picture in order to remove every kind of stereotype: even if someone changes a detail (as the color of the hair) the toy will always appear sweet and appreciated from our eyes. The secret here lies to keep imagining without stopping in front of appearances.
Oltre agli unicorni, perché non volere anche uno skateboard? The skater girl probabilmente vorrebbe invitare a svagarsi anche con qualcosa che non appartiene alla propria indole: come la bambina che è contenta con questo giocattolo, il fruitore potrebbe a sua volta imparare a sperimentare nuove distrazioni per alimentare la parte più divertente della propria personalità.
8. The skater girl
Why don’t we desire a skateboard instead of a unicorn? Probably, The skater girl would avoid to fun with something which does not belong to her nature: like the little girl who is not happy of this toy, the viewer could learn to try new stuffs to feed his/her funniest side.
The wedding rammenta uno dei giorni più felici di ogni persona: il matrimonio, il fatto di creare un legame indissolubile, e come in una fiaba, vivere per sempre felici e contenti. Un altro aspetto cruciale per l’artista è l’amore, verso sé stessi e in questo caso verso gli altri: un’esperienza unica e che permane nel cuore.
9. The wedding
The wedding recalls one of the happiest days in every person life: the wedding binds two people in love as in a fairy tale, destined to live happily ever after. The artist stresses the importance of the love both for ourselves and the others in what involves a unique experience which last forever in the heart.
Infine, è con Wonderland che l’osservatore è sospinto dalla sua immaginazione verso un mondo incanto: è possibile esplorare nuove dimensioni e sensazioni, lasciandosi trasportare dagli eventi, al fine di imparare a conoscere ulteriori aspetti della propria vita, così come la giovane Alice nel Paese delle Meraviglie.
10. Wonderland
Lastly, it is with Wonderland that the viewer is pushed by its imagination toward and enchanted world: it is possible to explore new dimensions and feelings, going with the flow of events, in order to learn further aspects of our own life, exactly as the young Alice in Wonderland did.
Art Curator: Alessia Perone