Anthony Rodrigues, Artist

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ANTHONY RODRIGUES


M .A .D . G A L L E RY MODA

ARTE

DESIGN

Analisi critica a cura della Dott.ssa Rebecca Rossetti

“The patterns which life assumes are not necessarily conscious ones in their inceptions, consciousness begin oftentimes later achieved through the painful press of circumstance on the nerve of rebellious sense.” Samuel Putnam, François Rabelais, Man of the Renaissance


Giovanissimo artista, 25 anni, Anthony è un ragazzo che si è fatto da sé, autodidatta dove vede nell’atto della pennellata il momento perfetto per staccarsi dalla realtà. Quando gli ho chiesto -come ti racconteresti ?- mi ha lasciato poche parole, ma tra queste ne sono emerse tre importanti: viaggio, arte e persone; concatenate tra loro, hanno creato la storia di Anthony, i diversi viaggi lo hanno portato a stare a contatto con culture e popoli, studiarne i particolari per poi infine riportali sulla tela e far nascere la sua arte. Al primo sguardo, le sue opere ci regalano un senso di leggerezza e pacatezza date dall’uso di tanti colori e dalla scelta dello sfondo chiaro ma osservando più attentamente, i dettagli ci fanno ondeggiare tra le due correnti come Action painting e Pop. Action painting in quanto l’artista si pone davanti alla tela utilizzando un metodo che gli permette di diventare strumento della sua stessa arte; Rodrigues ci rende perfetta l’idea di non staccare mai la spatola dalla tela all’interno della quale, un movimento sempre diverso e ripetuto crea l’immagine che desidera; anche i colori sono elementi da non dimenticare negli esempi come “Power of lion” o “Dancer” , qui i colori, evidenziano alcune caratteristiche del soggetto raffigurato: nel ritratto del leone i colori caldi evocano un carattere forte e deciso mentre per la ballerina la scelta del blu va a sottolineare la leggerezza e allo stesso tempo la tensione muscolare della gamba che sorregge l’esile corpo.


Invece Pop per quanto riguarda la scelta di immagini provenienti dalla tv, come “Woody” o “Mickey Wars”, alla mia domanda, -come mai proprio questi soggetti?- l’artista mi risponde che sono un legame alla sua infanzia e qui che capiamo il messaggio che ci vuole comunicare cioè il non basarsi a colpire il consumismo di massa, come poteva esserlo per la Pop americana ma di inviare un input espressivo-concettuale ad un pubblico giovane, coetaneo facendo suscitare in chi osserva le sue opere a non dimenticare la propria infanzia costruita grazie ai capisaldi di cartoni animati, fumetti, favole e magari proprio attraverso questi semplici elementi riscoprire noi stessi.

Rebecca Rossetti



Progetto grafico | Andrea Massucco

MAD GALLERY MILANO – Corso San Gottardo 18 | Milano Curators Alessandra Magni, Carlo Greco

tel: +39 348.28.54.357 |+39 347.36.01.557 info&press office: madgallerymilano@gmail.com web: www.madgallerymilano.com


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