Lein Werrit, Artista

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M .A .D . G A L L E RY MODA

ARTE

DESIGN

LEIN WERRIT Analisi critica a cura della Dott.ssa Marta Pisani Laureata in Archeologie a Storia dell’Arte all’ Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano

e della Dott.ssa Jessica Sottile Laureata in Storia delle Arti e Conservazione dei beni artistici presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed in Lettere Moderne all’ Università Alma Mater di Bologna


LEIN WERRIT


“Le emozioni e i pensieri, sono rispettivamente i colori e le linee di demarcazione con le quali dipingi e crei la tua vita, la restante realtà apparente è il sogno inconscio che aleggia in ognuno di noi” Daniel Lavrano, in arte Lein Werrit (“Lein” abbreviazione di “Daniel” e “Werrit” anagramma di “writer”, idioma che racchiude la doppia anima di visual artist e scrittore), è un giovanissimo artista italiano. Autore di un libro intitolato Il teatro nell’attore, e di una serie di poemi, disegni e dipinti. Il suo percorso artistico comincia da una solida e poliedrica formazione letteraria: dai poeti classici del panorama scolastico, sino a quelli un po’ meno conosciuti di origine araba, che influenzeranno non solo le sue creazioni letterarie ma anche quelle artistiche. Un posto d’onore viene occupato dal poeta simbolista Rimbaud, che con le sue opere, ha avvicinato Lein ai concetti astratti dell’ego e del senso di sé, portandolo prima a scrivere un libro e successivamente a considerare più seriamente l’espressione pittorica come valido mezzo sostitutivo per veicolare i propri messaggi. Grazie alla sua propensione per la meditazione e le pratiche orientali si è interessato di alchimia, di “fantomatici guru più o meno famosi” (come li descrive lo stesso Lein), che andavano a fondere l’aspetto scientifico con quello “religioso”, trovando nella spiritualità una ragione di vita e una giusta dose di ispirazione. Autorevoli sono anche i nomi dei pittori da cui ha tratto ispirazione, chi per un aspetto chi per un altro, che hanno influenzato il suo modo di dipingere e a cui è molto legato: Mark Rothko, Francis Bacon, Emma Kunz, Basquiat, Frank Stella e Escher. Artisti/maestri di oggi, verso cui prova un’ammirazione, sono invece Agostino Arrivabene, Martin Daniel Diaz e Rafael Araujo.


Le parole chiave della sua pittura sono INTROSPEZIONE, ALCHIMIA e SPIRITUALITA’. Nella produzione su tela è chiara l’urgenza gestuale della genesi creativa. È la corposità materica del colore a dominare la tela e il suo approccio è, secondo quanto detto dallo stesso artista, più ”libero” ed “aggressivo”. Nella grafica, invece, il rigore geometrico e l’astrattismo delle forme dominano la composizione: un’ottica più meditativa ne accompagna la realizzazione. Così se in Dimensional Portal la viscosità dell’acrilico sfonda la tela e crea uno spazio profondo e multidimensionale (spazio in cui ognuno di noi è chiamato a ricercare sé stesso “per ambire a dimensioni più elevate” e a “percepire il mondo che [lo] circonda da una prospettiva migliore e più limpida”), in Toro e Lo Zodiaco (Moto del sole), grafiche su cartoncino, si nota subito una grande influenza del lavoro della Kunz per la composizione lineare e geometrica, rielaborata con un tocco fortemente personale, dato dall’inserimento nelle opere di elementi di astrologia e soprattutto di alchimia. “Sono sempre stato attratto dal modo in cui gli antichi vedevano e leggevano il cielo, da come interpretavano la vita, e ho cercato di riportare su carta, con la massima precisione che mi è consentita, alcuni aspetti di vari pensieri e possibili verità del sottoscritto”. Non è un caso, forse, che per i titoli delle sue opere abbia scelto il nome di una delle costellazioni più importanti e dello zodiaco stesso, proprio per sottolineare questo contatto con il mondo alchemico e astrologico. La ricerca degli elementi magici e alchemici passa attraverso la scelta di figure geometriche che si compongono tridimensionalmente in uno spazio bidimensionale. Da un punto centrale, origine del cosmo e generatore di vita, si dipartono linee/direttrici che generano nuove forme nello spazio e nel tempo.


Dimensional Portal, invece, diversa per composizione e per tematiche, è l’opera che secondo lo stesso Lein racchiude tutto il suo percorso artistico. Mostra la vita come una serie di possibilità: porte da dover attraversare per superare le proprie paure ed entrare in nuove realtà. L’opera rappresenta l’ignoto in fondo a questo corridoio immaginario, in cui non sappiamo cosa ci aspetti, cosa ci riservi il futuro, ma che dobbiamo attraversare. La composizione è studiata come una convergenza di linee prospettiche verso il centro della tela, forse l’infinito inesplorato che ciascuno di noi è chiamato presto o tardi a dover affrontare. Altre opere si avvicinano stilisticamente al Portale Dimensionale, rappresentando una sorta di variazione sul medesimo tema. La tavola cromatica di Werrit si radicalizza quasi sempre sulla scelta di due soli colori per opera, uno scuro e uno chiaro. Una lotta tra il bene e il male che si svolge all’interno della tela. La superficie pittorica si sgretola sotto i nostri occhi svelando una sorgente di luce, attraente, misteriosa e impalpabile che è all’origine della vita stessa. Riuscirà Werrit, percorrendo l’oscuro corridoio delle sue opere, a raggiungere la verità che si cela alla fine di esso e a rivelarcela attraverso nuovi percorsi e creazioni?


Progetto grafico | Andrea Massucco

MAD GALLERY MILANO – Corso San Gottardo 18 | Milano Curators Alessandra Magni, Carlo Greco

tel: +39 348.28.54.357 |+39 347.36.01.557 info&press office: madgallerymilano@gmail.com web: www.madgallerymilano.com


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