REGINA THYSSEN

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M.A.D. GALLERY MILANO

presenta

REGINA THYSSEN Art Directors: Alessandra Magni & Carlo Greco


L’artista austriaca Regina Thyssen realizza opere dalla bellezza suggestiva, solo apparentemente sembrano astratte, poi però se le si guarda con maggiore attenzione si possono cogliere figure e paesaggi. L’obbiettivo principale di Regina è quello di rappresentare il corpo, soprattutto il corpo femminile, in ogni sua forma e sfumatura. I suoi studi di fashion design sono trasferiti nella sua arte: i contorni delle illustrazioni di moda sono trasferiti nei corpi femminili che rappresenta, creando così uno stile unico e distintivo. The Austrian artist Regina Thyssen realizes works of evocative beauty, only apparently they seem abstract, but then if you look at them with greater attention you can grasp figures and landscapes. The main objective of Regina is to represent the body, especially the female body, in all its forms and nuances. His fashion design studies are transferred to her art: the contours of fashion illustrations are transferred to the female bodies she represents, thus creating a unique and distinctive style.

Rappresentative al massimo del messaggio che Regina vuole trasmettere sono le opere che ha realizzato nel 2015 per la mostra "Grenzgänge - Kunst im Bordell" (attraversando i confini - arte nel bordello) tenutasi a Vienna in un vero e proprio bordello. Questi dipinti avevano l’obbiettivo di superare i confini tra soggetto e oggetto: la donna trattata come un’oggetto nel bordello diventa soggetto di un’opera d’arte. Representative to the maximum of the message that Regina wants to transmit are the works that she created in 2015 for the exhibition "Grenzgänge - Kunst im Bordell" (crossing the borders - art in the brothel) held in Vienna in a real brothel. These paintings had the objective of overcoming the boundaries between subject and object: the woman treated as an object in the brothel becomes the subject of a work of art.


Scream, oil on canvas

Questo stesso obbiettivo ha portato poi alla realizzazione di altri dipinti con figure femminili come protagoniste, così colorate che si espandono sulla tela fino a creare dei paesaggi. Questa tela, intitolata “Scream”, rappresenta proprio una donna, con lo sguardo rivolto verso l’alto, che urla. I contorni del volto appena accennati, trasmettono però pienamente il senso di paura e angoscia della donna. I colori del volto e quelli dello sfondo sono un tutt’uno: il viola dell’angoscia della donna è trasmesso anche a tutto ciò che la circonda. This same objective then led to the creation of other paintings with female figures as protagonists, so colorful that they expand on the canvas to create landscapes. This painting, entitled "Scream", represents a howling woman, with her eyes turned upwards. The contours of the face just mentioned, however, fully convey the sense of fear and anguish of women. The colors of the face and those of the background are all one: the violet of the woman's anguish is also transmitted to everything around her.


Heads I, oil on canvas

Il volto è ancora protagonista anche in questo dipinto, intitolato “Heads I”, questa volta però i volti sono due, uno di fronte all’altro. Sotto l’apparenza di questo quadro che sembra totalmente astratto, osservandolo meglio, si colgono quei pochi tratti che riescono a delineare i due volti. Pennellate decise nere e rosse tratteggiano i due volti che si osservano e che sembra quasi si parlino. Lo spazio è riempito solo con poche pennellate e lo sfondo del dipinto è lasciato al naturale, emerge la tela bianca sotto le figure. Due volti, ma senza davvero un volto, ricordano le maschere africane che tanto affascinavano Picasso: gli occhi vuoti e i tratti molto marcati esprimono angoscia. Anche qui l’oggetto diventa soggetto e il soggetto diventa oggetto: il volto, elemento che identifica inequivocabilmente una persona, è reso come se fosse una maschera, però la maschera sembra qui voler parlare ed esprimersi come farebbe un vero volto umano. The face is still the protagonist in this painting, entitled "Heads I", but this time the faces are two, one in front of the other. Under the appearance of this painting that seems totally abstract, by observing it better, we catch those few features that are able to delineate the two faces. Sharp black and red brushstrokes depict the two faces that are observed and that almost seem to speak. The space is filled only with a few brushstrokes and the background of the painting is left to natural, the white canvas emerges under the figures. Two faces, but without really a face, recall the African masks that so fascinated Picasso: the empty eyes and the very marked traits express anguish. Here, too, the object becomes subject and the subject becomes object: the face, an element that unequivocally identifies a person, is rendered as if it were a mask, but the mask here seems to want to speak and express itself as a true human face would.

Art Curator: Silvia Grassi


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