M .A .D . G A L L E RY MODA
ARTE
DESIGN
TATIANA RIVERO SANZ
Analisi critica a cura della Dott.ssa Alessia Lombardo Laureata in Scienze della moda e del costume presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza
TATIANA RIVERO SANZ
Io non volevo essere un albero, un fiore o un’onda. Nel corpo di una danzatrice noi, in quanto pubblico, dobbiamo vedere noi stessi, non l’imitazione del comportamento, delle azioni di ogni giorno; non fenomeni della natura, non creature esotiche di un altro pianeta: ma qualcosa, una piccola cosa di quel miracolo che è l’essere umano. (Martha Graham)
Con le parole della “madre “della danza moderna si rende omaggio ad un’artista che è stata in grado di coniugare questa grande arte a poesia scultura e fotografia e che vede il corpo ma soprattutto il movimento come massima forma di espressione. Le parole che definisce “corde vibranti” nascondono ricordi dimenticati, silenzi urlati, che armoniosamente accompagnano l’esistenza. L’esistenza di Tatiana, nome originato dalla protagonista femminile del romanzo Eugenio Onegin, è una commistione di lingue, culture, luoghi, in cui è l’arte il minimo comun denominatore. La fotografia di Tatiana non si limita a documentare la visione del reale e riprodurla fedelmente, ma è volta alla ricerca del senso più profondo ed insito delle cose e dell’essere. Crea mondi di sogno attraverso le sue istallazioni, dove gli elementi sembrano fluttuare in spazi indefiniti per apparire, manifestarsi dirompenti e poi scompare in un vortice concentrico e continuo. Grazie a quella danza, che per l’artista è esperienza spirituale per eccellenza, permette al corpo di rilasciare paure, angosce e tormenti che i sublimi scatti sono in grado di catturare. In un conturbante “horror vacui” Tatiana mette in scena il proprio mondo interiore in cui brama una bellezza fugace ed inafferrabile che si estrinseca nella rappresentazione delle tre fasi della femminilità: infanzia, adolescenza e maturità.
Il suo sguardo è rivolto all’impulso surrealista di andare in profondità, nei sogni, nelle paure, nel “non detto”, a Frida Kahlo per il suo modo di indagare il mondo interiore attraverso l’immagine, a Vermeer per il sapiente uso della luce, alle immagini poetiche di Julia Margaret Cameron, ai viaggi di Dora Maar verso l'ignoto, al senso di spazio di Ansel Adams. La delicatezza del movimento, la fluidità, il dolce scorrere che anela quasi una dissolvenza e persino un taglio intenso e netto nascondo il senso del tempo, il suo scorrere di eraclitea memoria, in cui come l’artista afferma “l’ormai tende ad essere ancora”. Movimento, tempo ma non solo, la ricerca operata da Tatiana mediante installazioni quali Simmetry e Storm, rappresenta una dicotomia affascinante in cui tutto è e non è il contrario di tutto, dove nella simmetria si trova irrequietezza, una ripetizione continua e congelata, un labirinto da capogiro che rimanda ad una quiete forzata, e l’ordine improvvisamente non appare più così attraente; una tempesta, in cui dinnanzi ad una selva oscura fatta di alberi crollati, rami strappati, si trova un’eleganza sbiadita, un ‘armonia immortale, imperturbabile ed un’improbabile simmetria. Alessia Lombardo
Progetto grafico | Andrea Massucco
MAD GALLERY MILANO – Corso San Gottardo 18 | Milano Curators Alessandra Magni, Carlo Greco
tel: +39 348.28.54.357 |+39 347.36.01.557 info&press office: madgallerymilano@gmail.com web: www.madgallerymilano.com