Issue 08 - MAComE ospitiamo?

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N°08 Settembre 2018 - Milano Ristampa straordinaria - Dicembre 2018

OTTAVO NUMERO


ospitiamo?

MAComE

2 MAComE


MAComE

ospitiamo?

La forza della comunità è quella di poter accogliere sempre nuovi alieni e visitatori: lo scambio di idee e di esperienze di vita permette agli abitanti di crescere continuamente in maniera costruttiva, delineando un idea di mondo sempre più veritiera. La distribuzione delle stanze dell’Ho(s)tel Plaza ruota attorno a dei grandi spazi comuni in cui è possibile, a qualsiasi ora del giorno e della notte incontrare qualche d’uno. Data la sua posizione strategica all’interno del masterplan è catalizzatore di esperienze grazie al fatto che al suo interno ci si possa divertire e intrattenere a prescindere dalla propria provenienza, età, storia o intenzioni. Un’esperienza unica che viene rafforzata dall’edificio limitrofo, il Magazzino, dove diverse attrezzature, strumenti e accessori sono a disposizione per un’avventura nella selva incontaminata e sconfinata. Ma la particolarità di questo masterplan è che, se non si è interessati alla vita comunitaria a tutto sesto è pur sempre possibile essere ospitati da un MAComE all’interno delle Case serra: una perfetta atmosfera intima e ristretta non troppo distante dai rumori e colori sfavillanti che le sale comuni dell’Ho(S)tel emanano.

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MAComE

Editori: Davide Vitali vitalidavide.vd@gmail.com 874999 Nemanja Lukac nemanjalukac.94@gmail.com 873982 Paola Ghiano paola.ghiano19@gmail.com 862858

Relatore:

prof. Stefano Guidarini

Correlatori:

prof. Christian Campanella arch. Samuele Paudice

Professori:

prof. Giancarlo Paganin prof. Paolo De Angelis prof. Daniele Palma

Casa editrice

COMUNITA’ MAComE sede all’interno del centro nevralgico “la Spinada” presso Consonno Olginate (LC)

OTTAVO NUMERO

Stamperia:

Il nostro contatto di Verona

Distribuzione:

Milano e dintorni

N°08 Settembre 2018 Milano

Ristampa straordinaria

MAComE magazine

Dicembre 2018 In occasione della tesi di laurea magistrale degli editori

In collaborazione con:

rivista di architettura Anno: MMXVIII Mese: IX Numero: 08

AUIC Architettura Architettura delle Costruzioni


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INDICE

indice 00.

MAComE ospitiamo?

00

01.

Hotel Plaza

06

02.

Magazzino

Conversione Progetto Impianti

Parco avventura

36


Hotel Plaza

6 MAComE


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01

HOTEL PLAZA


8

MAComE


Concept

HOTEL PLAZA

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MAComE

Conversione

sopra: foto d’epoca Hotel Plaza nella pagina seguente: pianta Hotel depositata in comune a Olginate


Conversione

HOTEL PLAZA

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L’edificio principale di questo quertiere è l’Hotel Plaza e la sua posizione strategica ma che risulta in bilico entro alcune curve di livello, condizione che implicherà l’esistenza di un piano seminterrato. L’Hotel, ai tempi della riforma Conte Mario Bagno venne costruito in contemporanea

con la Balera e in seguito all’Edificio Orientale e avrebbe dovuto accogliere la moltitudine di visitatori diretti a Consonno. La previsione si avverò ma quando tutto il sistema caddè in disuso, anche questo edificio venne abbandonato, fino a quando non venne chiesto in gestione da Fratello Alberto

Bosisio per poterlo convertire in casa di riposo. Lo stabile fu riattivato con un responso positivo fino a quando, nel 2004 la struttura non divenne troppo piccola e l’eventuale espansione non venne concessa sul territorio di Consonno; così questo edificio venne abbandonato nuovamente.


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MAComE

Da allora è stato rovinato e deturpato dai vari vandali e teppisti che in diverse occasioni, hanno sfogato la propria furia sia sugli arredi che sugli interni dell’edificio. Nella fase conoscitiva che interessa quest’edificio si viene a conoscenza di

un stato di fatto che verrà confrontato con i documenti ufficiali. Questi documenti, depositati in comune, sono del tutto discordanti rispetto a quello che è possibile rilevare e notare. L’impianto volumetrico risulta essere sommariamente lo stesso ma

vi sono diverse anomalie ed elementi discordanti: alcuni elementi portanti sorgono in mezzo al corridoio e senza continuità tra i due piani, oltre ad una forzata approssimazione dei muri, disegnati tutti ortogonali tra loro. Date le numerose incognite riguardanti


Conversione

HOTEL PLAZA

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la struttura, si è adottata la strategia di limitare al minimo le demolizioni, consolidando e integrando gli elementi della struttura esistente. Verranno cosÏ utilizzati dei sostegni puntuali che ad esempio, riducono la luce della trave o sostengono una parte di soletta

oppure sostituiscono un elemento strutturale ammalorato. Chiaramente questo metodo di lavoro implica una progettazione degli interni che integra questi nuovi elementi, in modo tale da far coincidere i due disegni in uno solo coerente ed efficace.

nella pagina precedente: ridisegni piante stato di fatto Hotel Plaza sopra: vista Hotel Plaza


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MAComE

Progetto sopra: vista dal terrazzo comune dell’ostello nella pagina seguente: pianta piano terra


Progetto

HOTEL PLAZA

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Nel momento in cui si è innescato il progetto MAComE questo rappresentava la migliore alternativa ed unica possibilità di avere delle camere in cui vivere. Per il primo scenario infatti l’edificio è adibito a residenza per i primi membri della comunità, i quali spazi verranno ridotti nel momento in cui una porzione di MAComE si trasferirà nei piani alti dell’Edificio Orientale, suddividendosi quindi tra residenza e ostello. Facendo riferimento al secondo scenario, la divisione in pianta da la possibilità di avere diversi spazi comuni, sia aperti

che chiusi, i quali rappresentano un’attrazione per tutti gli abitanti di Consonno. A partire dal terzo scenario e arrivando al quarto l’Hotel vede la sua piena conversione in ostello per tutti coloro che sono interessati a vivere a Consonno come ai numerosi viaggiatori che sono solo di passaggio. Come tutti gli altri edifici di Consonno, non vi è un reale possessore dell’immobile ma c’è un gruppo ristretto di componenti della comunità che gestisce le varie funzioni presenti all’interno dell’edificio: le cucine, il ricevimento, l’organizzazione delle stanze sono così coordinate da

una cerchia di persone che risiedono direttamente all’interno dell’Hotel. Le stanze non rappresentano grandi eccentricità rispetto ad altri esempi di ostelli per giovani: camere da 4 o 6 persone con un piccolo bagno privato e una serie di docce e servizi comuni distribuiti sui due piani. Vista l’incognita strutturale coniugata al fattore svantaggioso di avere dei lunghi corridoi cechi e bui che affacciano sulle stanze, sono state pensate delle soluzioni per animare e ravvivare la percorrenza del corridoio che in questo modo prende vita e diventa un


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MAComE

importante spazio comune dell’Hostel. Per il piano terra sono stati inseriti una serie di arredi che, tra una porta e l’altra di accesso alla stanza, permettono di sedersi, poter chiacchierare e fare nuove conoscenze. Il piano del seminterrato ha un problema causato dal posizionamento dell’edificio nei confronti del terreno circostante: la sua giacitura vede infatti un’esposizione Nord-Ovest per la parte con gli ambienti di servizio e invece Sud-Ovest per le stanze. Quest’aspetto, sommato al fatto che il piano seminterrato risulta

arretrato rispetto al primo, ha nette conseguenze all’interno: il corridoio è completamente buio, aggravato dal fatto che sul lato verso Nord vi sono solo aperture alte e sono ostruite da una serie di ambienti di servizio. Per questo motivo la funzionalizzazione di questa porzione di corridoio consiste nella sostituzione della parete divisoria dei bagni con una superficie trasparente, i tamponamenti opachi necessari per garantire un minimo di privacy sono possibile grazie alla creazione di un muro accessoriato di impianti, ovvero

lavatrici e lavasciughe. Osservando le due piante e le sezioni emerge chiaramente che vi sono ampie zone comuni poste in testa all’edificio e ciascuna possiede la sua particolarità. Provenendo dalla strada principale ed entrando dentro al Plaza ci si trova in uno spazio comune ricco e ben calibrato in cui è possibile rilassarsi, prendere un libro dalla biblioteca di quartiere oppure consultare la mediateca dei MAComE. Se ci si addentra verso il corridoio si può giungere ad una sensazionale terrazza


Progetto

nella pagina precedente: pianta piano -01 sopra: spaccato assonometrico

HOTEL PLAZA

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che affaccia sul retro dell’edificio e che scopre un panorama mozzafiato: delle sedute basse e ricche di una copiosa vegetazione delimitano una quota di protezione, che guardano un mini percorso di minigolf che lo accessoria. La connessione tra quest’ambiente e quello di ingresso è rafforzato e sottolineato da una pavimentazione minuziosa e precisa che determina delle piccole isole di pertinenza per ciascuna funzione che è possibile trovare sul piano. All’interno della resina presente su tutto il piano sono state inserite

delle piastrelle che delimitano delle zone relax, dove potersi sedere ad un tavolo, sdraiare su un amaca oppure su un sofà. Questo disegno sfaccettato e alternato viene recuperato e restituito anche all’esterno sul terrazzo dove, le direttrici di colore tentano di seguire e inquadrare le aperture esistenti. Il collegamento con il piano sottostante è possibile sia usando la scala esistente (raggiungendo direttamente il lato delle cucine) oppure servendosi di una delle impalcature che caratterizzano


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MAComE

quest’intervento, elementi a telaio con cui vengono raccordate differenti quote. All’interno troviamo una grande sala da pranzo in cui coesistono sia le attrezzature professionali necessarie per la preparazione dei pasti del ristorante della comunità, che quelle per poter ospitare eventuali corsi e workshop di cucina aperti a chiunque sia interessato. L’ultimo spazio comune presente all’interno dell’Ho(s)tel Plaza si trova alla fine del corridoio del piano seminterrato: per i motivi di quota prima citati quest’ambiente era particolarmente scuro ed è stato quindi deciso di posizionare alcune funzioni che possono godere solo della luce artificiale come una sala giochi; ci sono infatti flipper, un piccolo cinema, dei videogiochi e anche una pista di bowling. L’aspetto interessante di questa edificio e della nuova funzione che gli è stato data, è il fatto che le sue varie attrazioni non sono limitate ai soli ospiti della struttura ma diventano veri e propri luoghi di ritrovo per l’intera comunità.

sopra: vista interna nella pagina seguente: dettaglio pavimentazioni


Progetto

rivestimento zone comuni

19

HOTEL PLAZA

rivestimento corridoi

rivestimento giardini d’inverno

rivestimento bagni comuni


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MAComE

Impianti A Causa del parziale isolamento dell’area di progetto dai servizi primari della città di Olginate, la comunità “macome” per via di fabbisogni interni ha bisogno di queste tipologie di urbanizzazione primarie. Difatti nella previsione di accogliere una comunità si sono dovuti prevedere tutta una serie di opere, che colmassero il fabbisogno giornaliero di una piccola comunità senza la necessità obbligata di riconnettersi con la città. Attraverso la verifica del “Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo” (P.U.G.S.S) si è constato a Consonno vi è la presenza solo di un collegamento di elettrico attraverso una linea aerea di 15kV che successivamente viene trasformata in una linea area a 380V, probabilmente trifase. Invece vi è l’assenza di urbanizzazioni primarie come quelle di tipo idrico, fornitura e del gas fondamentali per i il funzonamento di una piccola comunità. Nei successivi capitoli verranno approfonditi i seguenti argomenti partendo da una scala globale fino a scendere localmente all’interno di un singolo edificio.


Titolo

TITOLO

Fabbisogno idrico Consultando il PGT di Olginate nella sezione dello “Studio Geologico” si evince la presenza di 2 potenziali fonti idriche per la comunità. Dalla tavola “C2 - Caratteri idrogeologici e vulnerabilità dell’acquifero” si evince la presenza di una sorgente libera (icona marrone) e un pozzo privato (icona blu). Quest’ultimo probabilmente scavato ed utilizzato dai precedenti abitati dell’Antico borgo, mantenuti attivi da parte dei proprietari della “Città del divertimento” e dall’ospizio che è stato attivo fino al 2007. Da ciò si evince che il pozzo è potenzialmente attivabile e colmerebbe il futuro i fabbisogno della comunità in termini idrici. Dal PGT non viene precisato lo stato batteriologico e contaminazione da inquinati del pozzo. Nel caso fosse confermata la potabilità dell’acqua si realizzerebbe un impianto di pompaggio con: • 1 pompa principale sempre in funzione • 1 pompa di riserva nel caso quella principale dovesse andare in avaria L’acqua prelevata dalla falda spesso è immediatamente potabile, difatti il Gruppo CAP Holding chiarisce che il 47% dell’acqua nel territorio italiano è proviene da falde di ottima qualità e che non necessita di filtraggi. Nel caso si dovesse intervenire con la potabilizzazione dell’acqua bisogna procedere con degli impianti di: • Osmosi inversa per ridurre la concertazione di nitrati e cromo • Carbone attivo per ridurre la concertazione di composti organici come miserbanti o altri microinquinanti organici di origine industriale. • Ossidazione e filtrazione per ridurre la presenza di sostanze di origine geologica come ferro e magnesio idrogeno solforato, ammoniaca. Per gli impianti di trattamento dell’acqua verrà previsto preventivamente un locale di 60m2 all’interno del vecchio deposito del Ostello che si trova in prossimità dei due pozzi.

Fabbisogno elettrico Come descritto in precedenza vi è la presenza già di un impianto di distribuzione elettrica adeguata alle necessità, effettuata attraverso una distribuzione intercomunale con una linea aerea da 15kV che successivamente viene trasformata in una linea aerea elettrica locale da 380V trifase. Nell’ottica di rendere autonoma Consonno si è destinata un’intera area piana di 5.300 m2 da destinare come impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica per la comunità. L’area è caratterizzata da un ottima esposizione verso Sud-Est, Sud invece sul lato Sud-Ovest vi è la presenza del Monte Regina che genera ombra nelle ore tardo pomeridiane.

Smaltimento delle acque reflue Dal P.U.G.S.S. non si è individuata una rete fognaria nella zona di Consonno anche se vi è la presenza di un sistema interno privato di smaltimento delle acque bianche e nere. Non avendo fonti certe si è trovata una soluzione di depurazione naturale attraverso la destinazione di un’area verde a fitodepurazione. La depurazione delle acque

21


22

MAComE

nere avviene attraverso un azione combinata tra suolo, piante, refluo e microorganismi. Con il passaggio delle acque reflue vi è la formazione di microrganismi che mettono in atto reazioni biochimiche di degradazione delle sostanze inquinanti. Le piante lavorano attivamente fornendo l’ossigeno necessario per le razioni attraverso le proprie radici. Solo alcune specie vegetali che possiedono determinate caratteristiche possono essere destinate negli impianti di fitodepurazione, come le Phragmites Australis, Carex, Juncus, Typha, Iris. La fitodepurazione in uscita produce acque compatibili per destinazioni agricole.

Produzione di biogas Per lo smaltimento dei rifiuti organici, liquami e prodotti palabili si prevede un impianto di produzione di biogas attraverso l’utilizzo di fermentatori. Nel fermentatore, in assenza di ossigeno e a temperatura controllata, un grande numero di batteri degrada la sostanza organica. Il risultato di questa degradazione è triplice: biogas, calore e digestato (fertilizzante liquido naturale). I prodotti che si ottengono dalla fermentazione sono il biogas, calore e fertilizzante liquido naturale inodore. Il biogas viene utilizzato per gli usi domestici, produzione di calore ed energia elettrica. Invece il digestato verrà utilizzato come i fertilizzante naturale per i campi della comunità.

Fabbisogno termico invernale Essendo Consonno una comunità basata sulla condivisione si è prevista una centrale termica comune che soddisfi il fabbisogno di tutti gli utenti. Attraverso un sistema di teleriscaldamento verrà distribuito localmente il calore verso gli edifici esistenti e di nuova costruzione. Si è deciso di adottare un impianto a biomassa per via dell’abbondanza di boschi nelle zone circostanti; grazie alla potatura degli alberi, alla raccolta di rami sul fondo dei boschi si ha la possibilità di soddisfare i bisogni energetici di tutta la comunità, senza andare ad acquistare prodotti esterni rafforzando ulteriormente il principio di autonomia ed ecologia. Si prevederanno delle macchine pellettatrici per la produzione autonoma di prodotti compatibili con l’impianto a biomassa. Nella seguente tabella sono stimati i fabbisogni di tutti gli edifici interessati: Edificio Edificio orientale

Nuovo/Esistente E

Tipologia

Volumetria [m3]

Potenza al m3

Potenza totale [kW]

P3 - Residenza

1691,4

10

16,914

P2 - Residenziale

2150

10

21,5

PT e P1 - Commerciale

2590

15

38,85

PT - Alberghiero

2596

10

25,96

P-1 - Alberghiero

3077

10

30,77

Hostel Plaza

E

La Balera

E

PT - Terziario

2402

15

36,03

Centro medico

E

PT - Terziario

432

25

10,8

Centro operativo

E

PT - Commerciale

876

15

13,14

Spazio didattico

E

PT - Didattico

451

16

7,216

Chiesa

E

PT - Commerciale

401,6

15

6,024

Canonica

E

PT - Commerciale

602

15

9,03

Residenze LEGO 1

N

P1 - Residenziale

1164

Stimata

13,5

Residenze LEGO 2

N

P1 - Residenziale

1164

Stimata

13,5

Residenze LEGO 3

N

P1 - Residenziale

1164

Stimata

13,5

Totale

256,73


Titolo

23

TITOLO

Dalla tabella si stima approssimativamente un carico invernale di circa 260 kW. Per un impianto con una potenza nominale di 300kW si dovrebbe prevedere una superficie minima utile da assegnare al locale tecnico per riscaldamento di almeno 35 m2 con un altezza minima di 2,50 m. Invece per quanto riguarda lo stoccaggio del combustibile si ricava tabellarmente che si ha la necessità di immagazzinare 195 m3 per una potenza una potenza nominale di 260kW. Come per l’impianto di trattamento dell’acqua si è deciso di dedicare una parte di spazio del deposito dell’otesllo come impianto di combustione e stoccaggio delle biomasse. Per quanto riguarda la nuova caldaia verrà utilizzato lo stesso locale del vecchio impianto a gasolio, sfruttando anche il camino esistente per lo scarico dei fumi, adeguandolo alle esigenze dell’impianto a biomassa. Il locale del vecchio impianto ha una superficie di circa 49,8 m2 con un altezza di 4,80m abbondantemente in linea con le esigenze impiantistiche. Lo stoccaggio del combustibile del verrà posizionato in prossimità del locale caldaia per facilitare il trasporto. Per ragioni di sicurezza verrà prevista una zona filtro tra i due locali, dove verrà alloggiata la macchina pellettratrice ed eventuali macchinari per la raccolta e la potatatura dei rami. Si è previsto un locale coperto di circa 127 m2 con un altezza di 4,80m per il deposito della biomassa; Potenzialmente si potrebbe stoccare 609 m3 ma riempiendolo con un latezza di 1,52 m si soddisferebbe il bisogno annuale della caldaia. Gli impianti di scambio del calore adottanti negli edifici sono schematizzati nella seguente tabella: Edificio Edificio orientale

Tipologia

Volumetria [m3]

Potenza totale [kW]

Impianto

P3 - Residenza

1691,4

16,914

Pannelli radianti a pavimento

P2 - Residenziale

2150

21,5

Pannelli radianti a pavimento

PT e P1 - Commerciale

2590

38,85

Pannelli radianti a soffitto

PT - Alberghiero

2596

25,96

Pannelli radianti a pavimento

P-1 - Alberghiero

3077

30,77

Pannelli radianti a pavimento

N/E E

Hostel Plaza

E

La Balera

E

PT - Terziario

2402

36,03

Pannelli radianti a pavimento

Centro medico

E

PT - Terziario

432

10,8

Pannelli radianti a pavimento

Centro operativo

E

PT - Commerciale

876

13,14

Pannelli radianti a pavimento

Spazio didattico

E

PT - Didattico

451

7,216

Pannelli radianti a pavimento

Canonica

E

PT - Commerciale

602

9,03

Pannelli radianti a pavimento

Residenze LEGO 1

N

P1 - Residenziale

1164

13,5

Pannelli radianti a pavimento

Residenze LEGO 2

N

P1 - Residenziale

1164

13,5

Pannelli radianti a pavimento

Residenze LEGO 3

N

P1 - Residenziale

1164

13,5

Pannelli radianti a pavimento

Locale caldaia con turbina ORC

Locale filtro

Stoccaggio biomassa

Locale cisterna autoclave


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MAComE

• Progetto energetico dell’involucro delle residenze LEGO L’intervento in esame è di nuova costruzione , le pareti e le coperture sono state progettate secondo il Decreto Requisiti Minimi 26/06/2015; Olginate ricadendo nella zona climatica E deve essere progettata assumendo i seguenti valori di tramittanza limite: • Trasmittanza termica U delle strutture opache verticali, verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra assume un valore di U=0,26 W/m2k • Trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura, verso l’esterno e gli ambienti non climatizzati U=0,22 W/m2k • Trasmittanza termica U delle opache orizzontali di pavimento, verso l’esterno, gli ambienti non climatizzati o contro terra U=0,26 W/m2k • Trasmittanza termica U delle chiusure tecniche trasparenti e opache e dei cassonetti, comprensivi degli infissi, verso l’esterno e verso ambienti non climatizzati U=1,40 W/m2k

Progetto strutture opache verticali N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Cartongesso esterno

0,015

2

Isolante in Fibra di legno Lape thermoflex

3

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

0,210

900

23

835

0,071

0,100

0,036

50

5

2100

2,778

Cartongesso

0,015

0,210

900

23

835

0,071

4

Isolante in Fibra di legno Lape thermoflex

0,100

0,036

50

5

2100

2,778

5

Cartongesso interno

0,025

0,210

900

23

835

0,119 5,817

ΔR Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,100

2

Resistenza termica superficiale esterna [m K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

5,957

Trasmittanza unitaria (W/m K)

U

0,17<0,24

2

La trasmittanza limite per le pareti verticali negli interventi di nuova costruzione normati dal DM. 26/6/2015 è di 0,24 W/m2k. Verificando dal diagramma di glaser per il calcolo della condensa interstiziale si deduce che la struttura non è soggetta né fenomeni di condensa superficiale né di condensa interstiziale nel mese più critico di Gennaio.


Titolo

25

TITOLO

Progetto strutture opache orizzontali di copertura N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

isolante di fibra di legno Lape gutex thermosafe

0,18

0,040

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

50

5

2100

ΔR

R [m2K/W] 4,500 4,500

Resistenza termica superficiale interna [m K/W]

0,100

Resistenza termica superficiale esterna [m2K/W]

0,040

2

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

4,640

Trasmittanza unitaria (W/m2K)

U

0,22<0,22

La trasmittanza limite per le strutture orizzontali o inclinate di copertura negli interventi di nuova costruzione normati dal DM. 26/6/2015 è di 0,22 W/m2k. Verificando dal diagramma di glaser per il calcolo della condensa interstiziale si deduce che la struttura non è soggetta né fenomeni di condensa superficiale né di condensa interstiziale nel mese più critico di Gennaio.

Progetto strutture opache orizzontali di pavimento N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Assitto in legno Betonwood

0,02

0,260

2

isolante di fibra di legno Lape gutex thermosafe

0,14

0,040

3

Pannello radiante a secco

0,05

4

Pavimento in gomma

0,01

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

1350

22,6

1880

0,077

50

5

2100

-

-

-

-

0,600

-

-

-

-

non rilevante

ΔR

3,500

4,500

Resistenza termica superficiale interna [m K/W]

0,170

Resistenza termica superficiale esterna [m2K/W]

0,040

2

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

4,387

Trasmittanza unitaria (W/m2K)

U

0,23<0,26

La trasmittanza limite per le strutture opache orizzontali di pavimento, negli interventi di nuova costruzione normati dal DM. 26/6/2015 è di 0,26 W/m2k. Verificando dal diagramma di glaser per il calcolo della condensa interstiziale si deduce che la struttura non è soggetta né fenomeni di condensa superficiale né di condensa interstiziale nel mese più critico di Gennaio.


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MAComE

Verifica degli involucri trasparenti Verifica serramento ad 1 anta, “PanormAh!” modello “PH38”. Dati geometrici L

2,20

m

Larghezza finestra

H

2,20

m

Altezza finestra

Lg

2,10

m

Larghezza vetrata

Hg

2,10

m

Altezza vetrata

Ug

0,70

W/(m2·K)

Trasmittanza termica del vetro

Uf

1,20

W/(m ·K)

Trasmittanza termica del telaio

Y

0,06

W/(m2·K)

Trasmittanza lineare

Ag

4,41

m2

Area della vetrata

Af

0,43

m

Area del telaio

Lg

8,40

m

Uw

0,85 < 1,40

W/(m K)

Trasmittanze 2

Valori calcolati 2

Perimetro vetrata Trasmittanza del serramento

2

Verifica serramento ad 2 ante, “PanormAh!” modello “PH38”. Dati geometrici L

2,25

m

Larghezza finestra

H

2,79

m

Altezza finestra

Lg

1,03

m

Larghezza vetrata

Hg

2,69

m

Altezza vetrata

Ls2

0,10

m

Larghezza montante centrale Trasmittanze

Ug

0,70

W/(m2·K)

Trasmittanza termica del vetro

Ufs1

1,20

W/(m2·K)

Trasmittanza termica del telaio nelle sezioni esterne S1

Ufs2

1,67

W/(m ·K)

Trasmittanza termica del telaio nella sezione centrale S2

Yg

0,06

W/(m2·K)

Trasmittanza lineare

2


Titolo

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TITOLO

Valori calcolati Ag

5,51

m

Area complessiva delle superfici vetrate

Afs1

0,49

m2

Area del telaio esterno

Afs2

0,27

m

Area della sezione centrale

Lg

14,86

m

Uw

0,92 < 1,40

W/(m ·K)

2

2

Perimetro complessivo della superficie vetrata Trasmittanza del serramento

2

Carico invernale La dispersione temrica di progetto per uno spazio riscaldato (i), Qi

Qi=QT + QV + fΔT Quota s.l.m. [m]

Temperatura esterna di prgetto (°C)

237 UNI 10349-1:2015 Temperatura interna: 20 °C

-5

Perdite termiche per conduzione

QT = ∑(U ∙ A ∙ fk) ∙ ΔT + ∑(ψ ∙ l ∙ fk)∙ ΔT

Si assume fk pari ad 1 visto che l’ambiente circostante non è riscaldato. Dispersioni termiche per ventilazione

Qv=n ∙ V ∙ Csv ∙ (ti - te)

Si assume un tasso minimo di ventilazione esterna nmin = 0,5 h-1 per gli ambienti abitabili, cucina o bagno nmin = 1,5 h-1. Potenza di ripresa QR=Ai + fR Per la potenza di ripresa si è deciso che la durata del periodo sia fissata ad 1 ora e che il calo previsto dalla temperatura interna durante il periodo di inattività sia di 1K. Tabellarmente si ricava un fattore di ripresa fR=11. Ambiente

Destinazione d’uso

Ti [°C]

Te [°C]

ΔT

Loft (openspace)

Residenziale

20

-5

25

Coefficiente di dispersione termica per la trasmissione attraverso superfici Hd = Uk · Ak · fk N

U [W/m2k]

Descrizione

A [m2]

Hd [W/K]

fk

1

Parete esterna opaca A

0,17

41,548

1

7,063

2

Parete esterna opaca B

0,17

29,27

1

4,976

3

Parete esterna opaca C

0,17

41,548

1

7,063

4

Tetto esterno opaco

0,22

125,4

1

27,588

5

Pavimento esterno opaco

0,23

125,4

1

28,842

6

Finestre di tipo A 2 ante

0,92

25,144

1

22,133

7

Finestre di tipo A 2 ante

0,85

9,68

1

8,228

8

Vetrata di tipo C 1 anta

0,92

38,95

1

35,834

141,727

Coefficiente di dispersione termica per la trasmissione attraverso ponti termici Hpt = ψ · Ak · fk 1

Parete-Finestra

0,006

85,15

1

0,511

0,511


Dispersioni termiche di progetto per trasmissione QT = (Hd + Hpt) · ΔT = (141,727 + 0,511) · 25 = 3.555,95 W ≈ 3,55 kW Coeffciente di dispersione termica per ventilazione HV = 0,34 W/hm3K · Vi · nmin Volume interno

Vi

m3

462,73

Tasso minimo di ventialazione

nmin

h

0,5

-1

72,5441 W/K

Dispersioni termiche di progetto per ventilazione QT = Hv · ΔT = 72,54 · 25 = 1813,50 W ≈ 1,85 kW Dispersione totale per trasmissione e ventilazione QT + QV = 3.555,95 W +1813,50 W = 5369,45 W ≈ 5,4 kW Fattore di correzione per temperatura più alta fΔT = 1; (QT + QV) fΔT = 5369,45 W ≈ 5,4 kW Area del pavimento

Ai

Fattore di ripresa

m2

fRH

125,4

W/m

11

2

Potenza totale di ripresa QR = Ai · fR = 1379,4 W Carico totale di progetto QTOT = Qi + QR = 5369,45 W + 1379,4 W = 6748,85 W = 6,75 KW Il carico di progetto stimato si riferisce alla potenza richiesta da un unità abitativa, dato che l’edificio nel suo insieme è composto da due unità perfettamente modulari e simmetriche, la potenza totale richiesta durante il periodo invernale è di 13,5 kW.

Carico estivo Per quanto riguarda il fabbisogno termico invernale non si prevede alcun impianto di raffrescamento. Grazie all’elevazione di Consonno di 634 m slm e alla presenza di ingenti superfici boscate, il microclima fa si che non si abbia la necessità di un impianto di raffrescamento estivo. Si è comunque stimato il carico estivo in una previsione futura dell’impianto. Coordinate di Consonno: 45°47’07”N 9°23’36”E Orario stimato: 16:00 (4:00 P.M.) Facendo riferimento a condizioni standard si assume che: Esterno • Temperatura bulbo secco: 35°C • Umidità relativa: 40% Interno • Temperatura bulbo secco: 26 °C • Umidità relativa: 50% Radiazioni solari (senza accumulo) Denominazione

Orientamento

Superficie [m2]

Radiazione [W/m2]

Coefficiente fattore di riduzione

Potenza [W]

Serramento A

SUD

12,572

516

0,2

1297,430

Serramento A

NORD

12,572

38

0,2

95,547

Serramento B

EST

9,68

38

0,2

73,568

Serramento C

OVEST

9,68

303

0,2

586,608 2053,153


Calcolo effetto combinato Radiazioni e Trasmissioni – Pareti esterne e tetto Denominazione

Orientamento

Trasmittanza

Superficie

Differenza temperatura equivalente

Potenza [W]

Parete esterna opaca A

SUD

0,17

41,548

14,4

101,709

Parete esterna opaca B

OVEST

0,17

14,635

22,2

55,232

Parete esterna opaca A

NORD

0,17

41,548

5,5

38,847

Parete esterna opaca B

EST

0,17

14,635

7,8

19,406

Tetto esterno opaco

-

0,22

125,4

22,2

612,45

Pavimento esterno opaco in ombra

-

0,23

125,4

9

259,58 1087,224

Calcolo aria esterna e infiltrazioni QAI=nmin ∙ m3 ∙ 0,34 W/m3 K Il calcolo delle infiltrazioni naturali non viene riportato poiché i serramenti garantiscono una buona tenuta. Volume interno

Vi

m3

462,73

Tasso minimo di ventialazione

nmin

h-1

0,5

Differenza di temperatura

9 2082,285 W

Carichi interni Per l’illuminazione si utilizzeranno lampadine al LED che non emettono calore rilevante per il calcolo. Descrizione

Valore

Unità di misura

Potenza [W]

Carico delle persone

5 persone

65 W/persona

325

Altre apparecchiature Fattore di sicurezza

600 10%

92,5 1017,5

Qsens = 6.240,162 W = 6,25 KW. Il carico di progetto stimato si riferisce alla potenza richiesta da un unità abitativa.

• Progetto energetico dell’involucro dell’Edificio Orientale Progetto strutture opache verticali Verifica parete esistente: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Intonaco di sabbia e calce per eserno

0,020

2

Blocchi forati

3

Camera d'aria non ventilata

4

Blocchi forati

0,150

0,333

5

Intonaco

0,020

0,900

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

0,900

1800

20

835

0,022

0,100

0,333

760

5

835

0,300

0,110

0,455

1

1

1000

0,242

760

5

835

0,450

1800

20

835

0,022

ΔR Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

1,037 0,130


Resistenza termica superficiale esterna [m2K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m K/W)

RT

1,207

Trasmittanza unitaria (W/m2K)

U

0,83

2

L’intervento prevederà la rimozione dello strato d’intonaco con l’aggiunta di uno strato di isolante e una parete in cartongesso. Segue che: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Intonaco di sabbia e calce per eserno

0,020

2

Blocchi forati

3

Camera d'aria non ventilata

4

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

0,900

1800

20

835

0,022

0,100

0,333

760

5

835

0,300

0,110

0,455

1

1

1000

0,242

Blocchi forati

0,150

0,333

760

5

835

0,450

5

Isolante Fibra di legno Lape gutex thermosafe

0,100

0,040

150

3

2100

2,500

6

Pannello in cartongesso

0,020

0,580

1200

10

835

0,034

ΔR

3,549

Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,130

2

Resistenza termica superficiale esterna [m K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

3,719

Trasmittanza unitaria (W/m K)

U

0,27

2

La trasmittanza limite per le pareti nelle le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche normate dal DM. 26/6/2015 è di 0,28 W/m2k. Dopo l’intervento di coibentazione la trasmittanza si riduce del -67%. Verificando dal diagramma di glaser per il calcolo della condensa interstiziale si deduce che la struttura non è soggetta né fenomeni di condensa superficiale né di condensa interstiziale nel mese più critico di Gennaio.

Progetto strutture opache orizzontali di copertura Verifica copertura esistente: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

1

Massetto di pendenza quota minima

0,080

2,158

2400

150

875

0,037

2

Solaio 16+4

0,200

0,600

1006

15

835

0,333

3

Intonaco

0,020

0,900

1800

20

835

0,022

ΔR

0,393


Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,100

2

Resistenza termica superficiale esterna [m K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

0,563

Trasmittanza unitaria (W/m K)

U

1,78

2

L’intervento prevederà la rimozione dello strato d’intonaco con l’aggiunta di uno strato di coibentazione con uno strato di cartongesso. Segue che: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

1

Massetto di pendenza quota minima

0,080

2,158

2400

150

875

0,037

2

Solaio 16+4

0,200

0,600

1006

15

835

0,333

3

Isolante Fibra di legno Lape gutex thermosafe

0,140

0,040

150

3

2100

3,500

4

Impianto radiante in cartongesso

0,055

0,400

-

-

-

ΔR

0,134 4,008

Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,100

Resistenza termica superficiale esterna [m2K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

4,178

Trasmittanza unitaria (W/m2K)

U

0,24

La trasmittanza limite per le coperture nelle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche normate dal DM. 26/6/2015 è di 0,24 W/m2k. Dopo l’intervento di coibentazione la trasmittanza si riduce del -87%. Verificando dal diagramma di glaser per il calcolo della condensa interstiziale si deduce che la struttura non è soggetta né fenomeni di condensa superficiale né di condensa interstiziale nel mese più critico di Gennaio.

Progetto strutture opache orizzontali di pavimento Verifica parete esistente: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

1

Intonaco di sabbia e calce per eserno

0,020

0,900

1800

20

835

0,022

2

Solaio 16+4

0,200

0,600

3

Massetto impianti

0,100

2,158

1006

15

835

0,333

2400

150

875

0,046

4

Sottofondo

0,060

2,158

2400

150

875

0,028


ΔR

0,430

Resistenza termica superficiale interna [m K/W]

0,170

Resistenza termica superficiale esterna [m2K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

0,640

Trasmittanza unitaria (W/m2K)

U

1,56

2

L’intervento prevederà la rimozione dello strato d’intonaco con l’aggiunta di uno strato di isolante e una parete in cartongesso. Segue che: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Intonaco di sabbia e calce per eserno

0,020

0,900

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

1800

20

835

0,022

2

Solaio 16+4

0,200

0,600

1006

15

835

0,333

3

Massetto impianti

0,060

2,158

2400

150

875

0,028

4

Isolante Fibra di legno Lape gutex thermosafe

0,120

0,040

150

3

2100

3,000

ΔR

3,383

Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,170

2

Resistenza termica superficiale esterna [m K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

3,719

Trasmittanza unitaria (W/m K)

U

0,28

2

La trasmittanza limite per i pavimento nelle le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche normate dal DM. 26/6/2015 è 0,29 W/m2k. Dopo l’intervento di coibentazione la trasmittanza si riduce del -82%. Verificando dal diagramma di glaser per il calcolo della condensa interstiziale si deduce che la struttura non è soggetta né fenomeni di condensa superficiale né di condensa interstiziale nel mese più critico di Gennaio.

Progetto strutture opache verticali controterra Verifica copertura esistente: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Calcestruzzo

0,300

2,158

C [W/m2K] ΔR

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

2400

150

875

0,139 0,139


Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,130

2

Resistenza termica superficiale esterna [m K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

0,309

Trasmittanza unitaria (W/m K)

U

3,24

2

L’intervento prevederà la rimozione dello strato d’intonaco con l’aggiunta di uno strato di coibentazione con uno strato di cartongesso. Segue che: N°

Descrizione strato

s[m]

λ [W/mK]

1

Calcestruzzo

0,300

2

Isolante Fibra di legno Lape gutex thermosafe

3

Pannello in cartongesso

C [W/m2K]

ρ [Kg/m3]

μ

c [J/kgK]

R [m2K/W]

2,158

2400

150

875

0,139

0,140

0,040

150

3

2100

3,500

0,020

0,580

1200

10

835

0,034 3,674

ΔR Resistenza termica superficiale interna [m2K/W]

0,130

Resistenza termica superficiale esterna [m2K/W]

0,040

Resistenza termica totale (m2K/W)

RT

3,844

Trasmittanza unitaria (W/m2K)

U

0,26

La trasmittanza limite per le pareti controterra nelle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche normate dal DM. 26/6/2015 sono 0,26 W/m2k. Dopo l’intervento di coibentazione la trasmittanza si riduce del -92%. Per quanto riguarda i fenomeni di condensa, essendo l’elemento a contatto con il terreno verrà prevista un’impermeabilizzazione.


34

MAComE


Titolo

TITOLO

35


Magazzino

36 MAComE


37

02

MAGAZZINO


38

A

separare questo edificio e l’Hotel Plaza c’è solo una strada posta a una quota inferiore rispetto al calpestio. Il magazzino si trova infatti più in alto rispetto all’edificio visto in precedenza. Probabilmente da sempre destinato ad essere un magazzino, l’edificio è privato di una parte di copertura che, leggendo la pianta originale doveva essere una tettoia all’aperto; aggiunto il fatto che ora non vi sono più i serramenti e risulta essere colmo di oggetti di scarto di tutta Consonno. Fin dal primo scenario quest’edificio

MAComE

viene convertito ed usato come piccola officina per i macchinari presenti e anche come deposito per la biomassa che, dato il disboscamento necessario per la riattivazione dell’agricoltura, sarà numerosa e divisa tra questa sede e nel locale caldaia dell’Hotel Plaza. Con il passare del tempo però le sue tecnologie e attrezzature si affinano e si specializzano: dato il veto sulle automobili che funzionano a carbon fossile, è possibile trovare dei totem di ricarica per le macchine elettriche, oltre che ad una serie di mezzi alternativi per scendere a valle. Si può spaziare tra l’utilizzo delle mountain bike, un bob

alpino o uno Longboard, assecondando solo il proprio ardore e interesse nello sfidare la velocità. Infine, data la stretta vicinanza con il Castello incompiuto del Conte Mario Bagno è infatti possibile prendere in affitto delle attrezzature che, proprio a partire dal solaio dello scheletro citato ci si può immergere nella foresta inesplorata.

Sopra: vista stato di fatto magazzino nella pagina seguente: pianta magazzino


MAGAZZINO

39


MAComE magazine


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