viviamo?
MAComE
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MAComE
viviamo?
La casa rappresenta per l’uomo la cella minima in cui potersi rifugiare ed è un’arte riuscire a dargli la forma più adatta e funzionale. Così come un nido, la casa nella nostra concezione primordiale ha una struttura fragile e volubile in cui noi gli attribuiamo grande fiducia e sicurezza, scrutiamo ogni angolo della terra per scegliere con cura il ramo più sicuro per poter costruire il nostro piccolo mondo. Consonno è stato per MAComE il posto adatto e accogliente dove far nascere una nuova comunità e le case Lego incarnano questo concetto, oltre che in pianta anche nell’aspetto generale. Nella concezione dello spazio e degli edifici non è stato necessario disfarsi della casa del custode, il ristorante la Spinada oppure la Casa del Bagno è bastato bensì accostarsi a loro, avvicinando due immagini opposte e che vanno a delinearne una nuovo collage. Chiaramente essendo delle nuove costruzioni volute, ragionate e progettate su misura dei MAComE posseggono alcuni accorgimenti impiantistici e tipologici affini alla filosofia che si intende perseguire e che sono flessibili e adattabili in base alle esigenze dei suoi abitanti.
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MAComE
Editori: Davide Vitali vitalidavide.vd@gmail.com 874999 Nemanja Lukac nemanjalukac.94@gmail.com 873982 Paola Ghiano paola.ghiano19@gmail.com 862858
Relatore:
prof. Stefano Guidarini
Correlatori:
prof. Christian Campanella arch. Samuele Paudice
Professori:
prof. Giancarlo Paganin prof. Paolo De Angelis prof. Daniele Palma
Casa editrice
COMUNITA’ MAComE sede all’interno del centro nevralgico “la Spinada” presso Consonno Olginate (LC)
Stamperia:
Il nostro contatto di Verona
Distribuzione:
Milano e dintorni
Ristampa straordinaria Dicembre 2018 In occasione della tesi di laurea magistrale degli editori
MAComE magazine
In collaborazione con:
rivista di architettura Anno: MMXVIII Mese: IX Numero: 07
AUIC Architettura Architettura delle Costruzioni
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INDICE
indice 00.
MAComE viviamo?
00
01.
I tre
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02.
Residenze LEGO
Stato di fatto Progetto
“Impalcatura� Impianti Tipologie residenziali Struttura Percezione esterna Tecnologia
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I tre
MAComE
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MAComE
Stato di fatto Il piano terra di questa parte di Masterplan interessa i tre edifici esistenti che il Conte Bagno fece costruire durante la sua riforma. I dati a riguardo non sono molti ma possiamo dire che sono tre edifici a un sono piano, con un tetto a falde, aperture piuttosto ampie e senza rifiniture di grande pregio. La Casa del custode, così come viene nominata nei documenti originali depositati al comune di Olginate, è divisa trasversalmente in due appartamenti di piccole dimensioni di cui attualmente rimangono solo i sanitari e senza sapere se è mai stato in uso. Di seguito troviamo il Ristorante Spinada, l’unico edificio che fino ad ora è ancora attivo anche se solo nei mesi estivi. Questo edificio è probabilmente quello che verte nelle condizioni migliori e, anche rispetto al progetto originale, avrebbe dovuto ospitare un piccolo ristorante, motivo per cui si può dire che non ha subito grandi stravolgimenti.
Stato di fatto
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Infine l’ultimo edificio, La casa del Bagno (nominativo desunto dalle iniziali poste sulla porta principale) è quello più ammalorato e danneggiato dalla vegetazione infestante ed è quello che, oramai da molti anni, non è visitato da nessuno. Le piante depositate in comune di tale immobile mostrano uno stretto pergolato che serve il grande
salone centrale, la cucina con affaccio diretto a quest’ambiente e due camere da letto con i rispettivi bagni. Gli edifici in generale sembrano essere in medie condizioni e hanno quindi bisogno di una profonda pulizia e rivalutazione impiantistica. Per la realizzazione di questi nuovi edifici si è voluto per l’appunto ripensarli e
trasformarli, senza modifiche dirette al loro profilo. Le funzioni scelte e distribuite al loro interno, chiaramente, fanno riferimento allo scenario quattro, periodo in cui i MAComE sono in calzante espansione e si predilige l’occupazione degli edifici esistenti, piuttosto che il loro abbattimento.
Stato di fatto
I TRE
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nelle pagine precedenti: vista stato di fatto sopra: piante stato di fatto nelle pagine successive: piante progettuali
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Progetto
Le funzioni scelte però sono strettamente legate alle impalcature che, per tre volte, coinvolgono l’esistente in questo cambiamento. La casa del Custode, per iniziare, è stata convertita in un piccolo spazio didattico in cui, i giovani MAComE possano imparare, studiare e confrontarsi. In pianta è possibile notare che la scissione originale è stata mantenuta e sfruttata per dividere due diverse classi in base alle fasce d’età.In questo caso l’impalcatura, oltre che ad essere l’elemento di risalita per le abitazioni, definisce anche un area esterna protetta per i bambini MAComE. Per quanto riguarda il ristorante la Spinada invece, essendo al centro del nuovo
Progetto
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masterplan e ovviando al fatto che nel Ho(s)tel Plaza e nelle Balera vi siano già rispettivamente un ristorante e un bistrot, è stato trasformato nel centro operativo dei MAComE. Un piccolo punto ristoro introduce ad un ambiente comune in cui è possibile accedere all’ufficio del tesoriere e dell’archivio ufficiale dei MAComE, e dall’altra ad uno spazio lavoro speciale ovvero la stamperia dove vengono create queste
riviste. I lego hanno indubbiamente indirizzato alcune scelte apportate a queste piante ed è soprattutto valido per quest’edificio. Infatti è possibile individuare un locale lavanderia che è di pertinenza delle abitazioni Lego collocato dentro al volume appena spiegato. Infine sia la distribuzione in pianta che la lampante necessità di avere anche questa funzione a Consonno, prevede che l’ultimo edificio sia stato
convertito in ambulatorio medico. La sala d’aspetto centrale ospita i pazienti sia del medico/naturologo che del fisioterapista riservando gli altri spazi a un piccolo spogliatoio e ad un magazzino per i medicinali. Come anche nei casi precedenti l’impalcatura altera il volume, grazie ad una serie di esili tubolari, estrude la facciata ovest dell’edificio fino all’ingresso della nuova residenza sospesa.
Residenze LEGO
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RESIDENZE LEGO
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Concept
RESIDENZE LEGO
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Progetto
sopra: vista residenze lego
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“Impalcature” Operando secondo collage e mantenendo la decisione di abbattere meno volumetria possibile, i Lego trovano la loro sede dietro agli edifici appena visti e, grazie alla loro “impalcatura” giungono a terra quasi smaterializzandosi. I tre volumi pieni e compatti infatti, se osservati dalla Piazza del Mercato, appaiono galleggianti, come sospesi tra le nuvole, concetto che si contrappone in pieno con il loro aspetto esteriore, massiccio, compatto e pesante. Chiaramente per accedere alle abitazioni è stata studiata quest’impalcatura strutturale che è assimilabile ad un telaio in cui incasellare diverse strumenti. La matrice originale da cui parte questo schema prevede che un’area di 6metri x9 possa ospitare sistemi di risalita, luoghi per lo svago, per la vegetazione controllata oppure degli strumenti per l’allenamento. Ciascun accessorio che si può inserire all’interno possiede una taglia: una scala prefabbricata e modulare viene classificata come S, il parcheggio bici di grandezze assimilabili ad una M, il BLACK BOX che porterà la taglia L ed infine un campo da basket avrà dimensioni XL. Ciascuna impalcatura connette il suolo con l’edificio sovrastante ma unisce anche gli edifici esistenti che precedentemente sono stati analizzati con l’appartamento sospeso e nel farlo definisce così nuovi spazi e funzioni. A partire dal nuovo spazio didattico è infatti possibile rintracciare un
sopra: vista delle impalcature nella pagina seguente: abaco elementi impalcature
S
M
L
Ascensore
Scale
Tubo
Rampe
Performances
Mini anfiteatro
Black box
Anfiteatro grande
Pianta
Aiuola piccola
Aiuola grande
Albero
Classici
Tappeto elastico
Rete - Sabbionaia
Playground
Spazi relax
Seduta con albero
Piattaforme
Gradoni
Attrezzi
Parcheggio bici
Arrampicata
Campo da basket
“Impalcature”
RESIDENZE LEGO
XL
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RISALITE
SPETTACOLO
VERDE
GIOCHI
TEMPO LIBERO
SPORT
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piccolo spazio protetto e circoscritto che risulta aperto verso la porzione di edificio destinata ai bambini più piccoli della comunità. Una scala esterna, protetta dal estradosso del volume, segue in alzato l’impalcatura e la sua struttura portante definisce lo spazio sicuro in cui i bambini sono liberi di scatenarsi. Data la stretta vicinanza con il centro didattico si è pensato di aggiungere alla parete dell’ascensore, un sistema di salita alternativo ovvero una parete di roccia che, se stufi di dover fare le scale oppure prendere
l’ascensore, permetterebbe di salire in casa attraverso questo stratagemma. La seconda impalcatura invece, che si va ad allineare col centro nevralgico dei MAComE, possiede al suo interno un BLACK BOX: questa struttura, le quali pareti sono quasi totalmente apribili, accoglie diverse funzioni e manifestazioni. Se utilizzata dall’interno dell’edificio diventa superficie per delle proiezioni oppure una piccola piattaforma in cui poter ascoltare una conferenza; utilizzata verso l’esterno invece può aprirsi
totalmente e proiettare lo spettatore verso il vigneto oppure indirizzare lo sguardo verso il palcoscenico che c’è lì vicino. In questo caso è possibile salire in casa sia tramite la scala che con l’ascensore, con l’aggiunta del fatto che la scelta dell’accessorio dell’impalcatura è stata condizionata dalle esigenze in pianta dell’edificio a cui fa riferimento. Per quanto riguarda l’edificio dell’ambulatorio medico l’impalcatura sembra essere piuttosto arretrata rispetto all’edificio esistente perché
“Impalcature”
RESIDENZE LEGO
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lascia spazio ad una piccola serra in cui è possibile coltivare delle essenze specifiche sia per dei futuri unguenti che per dei prodotti omeopatici. Il chiaro rimando al verde è rafforzato dalla presenza di un albero che si eleva all’interno del Lego galleggiante. In questa circostanza la vegetazione cresce in maniera libera ed è la vera protagonista di questo edificio, tanto che anche la risalita risente di questa presenza ed è obbligata a correre lungo il filo interno dell’impalcatura verticale. L’articolazione di queste strutture
è stata intrapresa per chiari motivi di spazio e sono state occasione di personalizzazione e approfondimento tematico del singolo edificio: l’impalcatura ha il compito di connettere la funzione dell’edificio esistente e il modo di abitare che è possibile trovare galleggiante sopra di essi. Come all’interno del flusso di materia e di particelle, non si ha una chiara suddivisione entro l’elemento contaminato e quello contaminante ma si assiste ad un continuo assestamento uno nei confronti dell’alto.
sopra: sezione prospettica edificio
Impianti La scelta progettuale di alzare l’edificio da terra deve necessariamente fare i conti con una serie di considerazioni e conseguenze impiantistiche fondamentali: bisogna considerare sia i flussi discendenti come quelli degli scarichi delle acque piovane e delle acque nere e sia i flussi ascendenti come l’acqua potabile e la corrente elettrica. Per le sostanze da eliminare dall’abitazione le tubazioni scendono seguendo e sfruttando le diagonali presenti su questa struttura e passano in cavedi progettati al di sotto degli edifici. Il terminale di questi scarichi ha come destinazione una zona dietro al muraglione di cinta che ospita un impianto di fitodepurazione. L’acqua che giunge in questa zona avrà raccolto sia l’acqua piovana che le acque di scarico degli elettrodomestici: questa tipologia di depurazione naturale ed alternativa ad un impianto della fogna prevede una scelta sociale ed ecologia relativa all’uso dei detersivi ecologici. Una volta che le piante hanno depurato ed eliminato le tossine dall’acqua questa può essere utilizzata per l’irrigazione dei campi limitrofi. Per quanto riguarda i flussi ascendenti invece essi proverranno dalla centrale energetica progettata nel piano interrato del Hotel Plaza e correranno sull’estradosso del LEGO.
Pavimento radiante
Scarico acque bianche
Blocco umido
90째 60째
30째
35째
Acque nere
Corrente elettrica
Acqua sanitaria
Scambiatore di calore
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Tipologie residenziali
sopra: piante edifici LEGO
Tipologie residenziali
RESIDENZE LEGO
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Il piano primo delle abitazioni Lego consiste in uno sviluppo simmetrico e aggettante in entrambe le direzioni: l’impalcatura è effettivamente una matrice rigida che permette di gestire i due sbalzi senza gravi impedimenti strutturali. Per ciascun volume l’impalcatura sottostante e il rispettivo tema, entrano nell’abitazione e ne scoprono un pezzo. Emerge che questo atterraggio di diversi elementi
funzionali è occasione per creare un ampio spazio comune su cui affacciano delle unità abitative: la grande e ampia campata libera e la scelta dei serramenti interni apribili a coppie, lascia immaginare una grande apertura verso l’altro sia per quanto riguarda la propria abitazione che per le scelte di vita. Dato l’ingresso dall’estradosso del solaio si tratta di un locale riparato ma non riscaldato forzatamente e con
la possibilità di poter far scorrere dei pannelli esterni, in modo tale da aprire una bucatura verso un panorama sensazionale. Indubbiamente la comunità possiede inclinazioni e aspira a delle scelte di vita che hanno la necessità di essere accolte al meglio, ciò implica alcune conseguenze progettuali. Così come sono state impaginate negli elaborati le piante possono assumere tre
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assetti differenti: una disposizione completamente aperta (verrebbe circoscritta la porzione di scala all’aperto, in modo tale da rendere la parte rimanente, riscaldabile), la seconda che tiene conto della suddivisione generata dall’atterraggio della scala all’interno dell’edificio e infine l’ultima, che prevede un’ulteriore suddivisione entro ciascun braccio del Lego. Ciascuna conformazione
mantiene un elemento che, nonostante cambi la sua posizione, conserva perimetro e arredi. Si tratta infatti di un blocco umido ragionato su misura per questa tipologia abitativa: un piccolo volume completo di due allacciamenti per la cucina e due bagni, i quali accessori sono posizionati lungo il perimetro così da avvicinare il più possibile le tubazioni limitando i fori nella soletta superiore e inferiore.
Seguendo gli elaborati grafici proposti è possibile notare che questo blocco può subire degli spostamenti a seconda delle esigenze tipologiche rimanendo, per ragioni impiantistiche e distributive, nei limiti della prima campata a sbalzo. Bisogna inoltre aggiungere che lo stesso blocco è in grado di accogliere delle modifiche: se necessario è possibile non avere una cucina su entrambi i lati del volume
Tipologie residenziali
RESIDENZE LEGO
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e, dato che i sanitati sono posizionati lungo il perimetro esterno possono essere rimossi solo per metà locale (ad esempio per creare un’armadiatura o una dispensa) oppure rimuovere del tutto la parete divisoria e riposizionare i sanitari in modo tale che una sia agevole anche per una persona su carrozzina. Il blocco umido non è il solo elemento modulare e costante nel disegno di queste nuove abitazioni infatti è
possibile individuare la presenza fissa della loggia che, sfalsata rispetto al blocco umido genera dei nuovi ambienti e spazi. Nonostante l’indipendenza che entrambi i componenti posseggono, il loro impiego combinato e condiviso possiede dei risvolti molto interessanti dato che, come si può vedere in alcune disposizioni, è possibile creare una suddivisione naturale lungo l’asse di collegamento che si genera tra i due elementi.
COLLOCAMENTO DEL BLOCCO UMIDO Per ciascun posizionamento si ottengono diverse configurazioni in pianta
sopra: vista interna residenze LEGO a lato: abaco tipologie residenziali e approfondimento sul blocco umido
Strutture L’edificio di tipo residenziale è caratterizzato da un volume lungo 30 metri per 9 metri,con un altezza di 3,50 metri, posizionato sulla sommità dell’impalcatura con un altezza variabile (dipende infatti dal terreno). Si è ottenuto così uno schema statico caratterizzato da due sbalzi di 12 metri ciascuno e larghi 9 metri. Difronte a questa problematica si è adottato uno schema di tipo “trave parete” ipotizzando tre tipologie di travature: Travatura Warren Inizialmente si è ipotizzata una travatura di tipo Warren che grazie allo schema, caratterizzato da elementi a triangolo equilatero, lavora in modo ottimale permettendoci di ottenere sezioni molto ridotte risolvendo il problema in modo economico. Travatura Pratt In un secondo momento si è ipotizzata la travatura di tipo Pratt, perché quella di tipo Warren è molto limitante dal punto di vista delle altezze; lo schema a triangolo equilatero con un passo di 6 m ha un altezza di 5,20 m non compatibile con le nostre esigenze di tipo residenziale. Abbassando la travatura a 3,50 m il FEM ci ha mostrato che la travatura Pratt lavorava con delle sezioni più ridotte rispetto alla Warren con le medesime altezze. Travatura vierendeel Per via di scelte architettoniche si è deciso di limitare lo spessore degli elementi diagonali proponendo inizialmente una soluzione con dei trefoli pretesati ed infine si è deciso di utilizzare una travatura tipo vierendeel che ci ha permesso di ottenere maggiore flessibilità nel prospetto. Essa è caratterizzata dall’assenza di bielle diagonali ma vi è la presenza telai che lavorano a momento flettente nei nodi con sezioni più spesse e massicce rispetto alle travature precedente descritte.
Schema statico L’edificio è frazionato in due parti: la base e il volume abitativo. Volume abitativo Lo schema statico del volume abitativo è diviso in 3 categorie strutturali: La struttura primaria è composta da due travi vierendeel con un passo di 6 m ed un’altezza di 3,50 m. La struttura secondaria è composta da travi incernierate agli estremi per non trasmettere momenti sulla travatura principale, che genererebbe uno sforzo di torsione nelle sezioni primarie. Si è prevista un ulteriore categoria strutturale di tipo terziario, perché adottando un solaio di tipo “non collaborante” posato a secco non era in grado di coprire una luce di 6 metri con sovraccarico di esercizio di 2kN/m2. Per questa ragione si è deciso di utilizzare delle travi terziarie poste ad un interasse di 2 m, coerenti con la tecnologia del solaio, incernierandole alle secondarie per non trasmettere momenti che genererebbero sforzi di torsione nelle sezioni. Il volume abitativo è stato diviso in 2 parti ben distinte: Le parti a sbalzo hanno delle travi secondarie incernierate alla struttura primaria, e dato che il solaio è di tipo non collaborante, si è previsto un irrigidimento con elementi di controvento per bloccare eventuali cinematismi orizzontali. La parte centrale è concepita come una continuazione della base rigida ma con uno schema a telaio scatolare. Avendo tutti gli elementi incastrati tra di loro non necessità di irrigidimenti orizzontali ed essa risulta libera si verticalmente ed orizzontalmente. Base L’attacco a terra è composto da una struttura rigida, formata interamente da bielle che sorreggono il volume abitativo. Lo schema successivamente scarica i carichi verticali ed orizzontali attraverso delle cerniere a terra.
Materiale Materiale (NTC2018 - 4.2) (NTC2018 – 4.2.)
Materiale Con la filosofia di progetto ci si è posto il vincolo di utilizzare dei materiali riciclabili che fossero facilmente smontabili (NTC2018 – 4.2.)
in qualsiasi momento. Con la filosofia di progetto ci si è posto il vincolo di utilizzare dei materiali riciclabili che fossero facilmente smontabili Si è adottato l’acciaio sia per la sua compatibilità con la filosofia d’intervento che per coerenza strutturale. Si è scelto in qualsiasi momento. di S355, conla snervamento pari acon 355laMPa per sezioni spesseche meno 40mm estrutturale. 335MPa per Si èadottare adottatol’acciaio l’acciaio sia per sua compatibilità filosofia d’intervento perdi coerenza Si èdimenscelto sioni comprese tra 40mm e 80mm. di adottare l’acciaio S355, con snervamento pari a 355 MPa per sezioni spesse meno di 40mm e 335MPa per dimensioni comprese tra 40mm e 80mm.
Spessore nominale “t” dell’elemento Spessore nominale “t” dell’elemento40 mm < t ≤ 80 mm
Norme e qualità degli acciai
t ≤ 40 mm
Norme e qualità degli acciai
fyk [N/mm2] t ≤ 40 mm ftk [N/mm2]
402]mm < t ≤ 80 mm fyk [N/mm ftk [N/mm2]
UNI EN 10025-2
S 355
fyk [N/mm 355 2]
ftk [N/mm 510 2]
fyk [N/mm 335 2]
ftk [N/mm 470 2]
UNI EN 10025-2
S 355
355
510
335
470
L’acciaio ha un coefficiente di sicurezza pari a γM0 pari a 1,05 per sezioni di classe 1-2-3-4 il quale riduce lo sforzo di snervamento del 5% ottenendo la resistenza di progetto MPa. L’acciaio ha un coefficiente di sicurezza pari a γRd-S355 pari pari a 1,05338,09 per sezioni di classe 1-2-3-4 il quale riduce lo sforzo di snervamento M0
del 5% ottenendo la resistenza di progetto Rd-S355 pari 338,09 MPa.
Azioni sulle costruzioni Azioni costruzioni (NTC2018 –sulle Capitolo 3) Azioni (NTC2018 - 3)sulle costruzioni
Azioni (NTC2018 –verticali Capitolo 3) Per quanto riguarda i carichi verticali si è cercato di utilizzare dei solai leggeri che sorreggono dei sovraccarichi di tipo Azioni verticali Azioni verticali residenziale, manutenzione azioni della neve. di utilizzare dei solai leggeri che sorreggono dei sovraccarichi di tipo Per quanto riguarda i carichieverticali si è cercato residenziale, manutenzione e azioni della neve.
Carico del solaio piano residenza G1 - Pesidel propri dei materiali strutturali Carico solaio piano residenza (NTC2018 – 3.1.2.) G1 - Pesi propri dei materiali strutturali (NTC2018 – 3.1.2.) Descrizione
G1 G1
Descrizione Lamiera grecata non collaborante EPS 75/570. 1,2 m sovraccarico massimo 4,47 (luce 2 m) Lamiera grecata non collaborante EPS 75/570. 1,2 m sovraccarico massimo 4,47 (luce 2 m)
Spessore [m] Spessore [m] 0,075
Pesospecifico [kN/m3] Pesospecifico 3 [kN/m - ]
0,075
-
Carico [kN/m2] Carico 2 [kN/m 0,170 ] G1
0,170 0,170
L’acciaio ha un coefficiente di sicurezza pari a γM0 pari a 1,05 per sezioni di classe 1-2-3-4 il quale riduce lo sforzo di snervamento del 5% ottenendo la resistenza di progetto Rd-S355 pari 338,09 MPa.
Azioni sulle costruzioni (NTC2018 – Capitolo 3)
Azioni verticali
Per quanto riguarda i carichi verticali si è cercato di utilizzare dei solai leggeri che sorreggono dei sovraccarichi di tipo residenziale, manutenzione e azioni della neve.
Carico del solaio piano residenza Carico del solaio piano residenza
G1 - Pesi propri dei materiali strutturali (NTC2018 – 3.1.2.)
G1 Descrizione Lamiera grecata non collaborante EPS 75/570. 1,2 m sovraccarico massimo 4,47 (luce 2 m)
Spessore [m]
Pesospecifico [kN/m3]
Carico [kN/m2]
0,075
-
0,170 G1
0,170
G2 - Carichi permanenti non strutturali (NTC2018 – 3.1.3.)
G2 Spessore [m]
Pesospecifico [kN/m3]
0,025
7,00
0,175
-
-
0,500
0,060
2,05
0,123
Lastre per sottofondi greenline
0,010
11,23
0,112
Pavimento in legno
0,030
7,00
0,210
-
-
Descrizione Assito in legno in legno di latifoglie Impianti Isolante acustico Corkflex
Elementi divisori
Carico [kN/m2]
1,200 G2
2,320
qA - Sovraccarichi (NTC2018 – 3.1.4.)
q Cat. A Carico [kN/m2]
Descrizione Cat. A – Residenziale Aree per attività domestiche e residenziali; sono compresi in questa categoria i locali di abitazione e relativi servizi, gli alberghi (ad esclusione delle aree soggette ad affollamento), camere di degenza di ospedali
2,00
qA
2,00
Carico del solaio piano copertura Carico del solaio piano copertura G1 - Pesi propri dei materiali strutturali (NTC2018 – 3.1.2.)
G1 Descrizione Lamiera grecata non collaborante EPS 75/570. 1,2 m sovraccarico massimo 4,47 (luce 2 m)
Spessore [m]
Pesospecifico [kN/m3]
Carico [kN/m2]
0,075
-
0,170 G1
0,170
G2 - Carichi permanenti non strutturali (NTC2018 – 3.1.3.)
G2 Spessore [m]
Pesospecifico [kN/m3]
0,025
7,00
0,175
-
-
0,200
Lastre per sottofondi greenline
0,01
11,23
0,112
Pavimento in X
0,03
7,00
0,500
Descrizione Assito in legno in legno di latifoglie Impermeabilizzante
Carico [kN/m2]
G2
0,987
qH - Sovraccarichi (NTC2018 – 3.1.4.)
q Cat. H Carico
G1
0,170
G2 G2
Carico Carico2] [kN/m [kN/m2] 0,175 0,175 0,200 0,200 0,112 0,112 0,500 0,500 0,987 0,987
qH qH
Carico Carico2] [kN/m [kN/m2] 0,500 0,500 0,500 0,500
G2 - Carichi permanenti non strutturali G2 - Carichi permanenti non strutturali (NTC2018 – 3.1.3.) (NTC2018 – 3.1.3.)
G2 G2
Descrizione Descrizione Assito in legno in legno di latifoglie Assito in legno in legno di latifoglie Impermeabilizzante Impermeabilizzante Lastre per sottofondi greenline Lastre per sottofondi greenline Pavimento in X Pavimento in X
Spessore Spessore [m] [m] 0,025 0,025 0,01 0,01 0,03 0,03
Pesospecifico Pesospecifico [kN/m3] [kN/m3] 7,00 7,00 11,23 11,23 7,00 7,00
qH - Sovraccarichi qH - Sovraccarichi (NTC2018 – 3.1.4.) (NTC2018 – 3.1.4.)
q Cat. H q Cat. H
Descrizione Descrizione Cat. H - Coperture accessibili per sola manutenzione e riparazione Cat. H - Coperture accessibili per sola manutenzione e riparazione
qS - Azioni della neve qS - Azioni della neve (NTC2018 – 3.4.) (NTC2018 – 3.4.) qs=qsk ∙ μi ∙ CE ∙ Ct qs=qsk ∙ μi ∙ CE ∙ Ct Valore di riferimento del carico Valoredella di riferimento del carico neve al suolo della neve al suolo Coefficiente di forma delle Coefficiente di forma delle coperture coperture Coefficiente di esposizione Coefficiente di esposizione
NTC2018 – 3.4.2. NTC2018 – 3.4.2. Zona I - Alpina Zona I - Alpina NTC2018 – 3.4.3. NTC2018 3.4.3. 0° ≤ α ≤–30° 0° ≤ α ≤ 30° NTC2018 – 3.4.4. NTC2018 – 3.4.4. Normale Normale NTC2018 – 3.4.5. – 3.4.5.e docuAssenzaNTC2018 di uno specifico Assenza mentato di uno specifico studio e documentato studio
Coefficiente termico Coefficiente termico
qS qS qsk = 1,39 [1 + (as/728)2] qsk = 1,39 [1 + (as/728)2]
2,444218316 2,444218316
μi μi
0,8 0,8
CE CE
1,00 1,00
Ct Ct
1,00 1,00 qS qS
1,955 1,955
Non si è potuto utilizzare lo strumento “Assign floor loads” a causa dell’interferenza tra le primarie e terziarie. I cariNon si è potuto strumento loads” a causa dell’interferenza tra le primarie e terziarie. I carichi areali quindiutilizzare sono statiloconvertiti in“Assign carichi floor lineari in base alla loro luce. chi areali quindi sono stati convertiti in carichi lineari in base alla loro luce. Descrizione Descrizione Solaio abitazione Solaio abitazione Solaio abitazione Solaio abitazione Solaio abitazione Solaio abitazione Solaio copertura Solaio copertura Solaio copertura Solaio copertura Solaio copertura Solaio copertura Solaio copertura Solaio copertura
Carico areale [kN/m^2] Carico areale [kN/m^2] 0,170 0,170 2,320 2,320 2,00 2,00 0,170 0,170 0,987 0,987 0,500 0,500 1,955 1,955
G1 G1 G2 G2 qA qA G1 G1 G2 G2 qH qH qS qS
Carico lineare (l=2,00 m) Carico lineare (l=2,00 m) 0,340 0,340 4,640 4,640 4,000 4,000 0,340 0,340 1,974 1,974 1,000 1,000 3,910 3,910
Azioni orizzontali Azioni Orizzontali Per quanto riguarda i carichi orizzontali si sono adottati le azioni del vento e del sisma. qW --Azione del vento qW Azione del vento (Eurocode 1 – Section 5) Per quanto riguarda l’azione orizzontale del vento si è adottato l’Eurocodice 1 e l’NTC2018. Friction coefficients (cfr) (Eurocode 1 – 7.5)
(Eurocode 1 – Table 7.10 - Frictional coefficients cfr for walls, parapets and roof surfaces.) Surface
Friction coefficient cfr
Smooth (i.e. steel, smooth concrete)
0,01
Friction coefficients (Vb,0)
(NTC2018 – 3.3.) (NTC2018 – Tab. 3.3.I - Valori dei parametri Vb,0, a0, ks) Zona
Descrizione
vb,0 [m/s]
A0 [m]
ks
Carico lineare (l=1,50 m) Carico lineare (l=1,50 m) 0,255 0,255 3,480 3,480 3,000 3,000 0,255 0,255 1,481 1,481 0,750 0,750 2,933 2,933
Azioni Orizzontali
Per quanto riguarda i carichi orizzontali si sono adottati le azioni del vento e del sisma.
qW - Azione del vento
(Eurocode 1 – Section 5) Per quanto riguarda l’azione orizzontale del vento si è adottato l’Eurocodice 1 e l’NTC2018. Friction coefficients (cfr) (Eurocode 1 – 7.5)
(Eurocode 1 – Table 7.10 - Frictional coefficients cfr for walls, parapets and roof surfaces.) Surface
Friction coefficient cfr
Smooth (i.e. steel, smooth concrete)
0,01
Friction coefficients (Vb,0)
(NTC2018 – 3.3.) (NTC2018 – Tab. 3.3.I - Valori dei parametri Vb,0, a0, ks) Zona
Descrizione
vb,0 [m/s]
A0 [m]
ks
1
Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia (con l’eccezione della provincia di Trieste)
25
1000
0,40
Directional factor (cdir) The value of the directional factor, cdir, for various wind directions may be found in the National Annex. The recommended value is 1,0. Seasonal factor (cseason) The value of the season factor, cseason, may be given in the National Annex. The recommended value is 1,0. Terrain cateogry
(Eurocode 1 – Table 4.1 – Terrain categories and terrain parameters) Terrain category III - Area with regular cover of vegetation or buildings or with isolated obstacles with separations of maximum 20 obstacle heights (such as villages, suburban terrain, permanent forest)
Turbulence factor (Kl) Kl = 1
z0 [m]
zmin [m]
0,3
5
qE - Azione del vento L’azione del vento risulta molto più gravosa rispetto a quella del sisma perché il luogo del manufatto è caratterizzato da sismi sismi di lieve intensità. Si è comunque provveduto alla definizione dello spettro di risposta scaricando dal sito del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il file excel “Spettri-NTCver.1.0.3.xls”, utili per definire lo spettro del sisma nella località in esame. Fase 1 Geolocalizzando il comune di Olginate si ottiene un ag di 0,021g con un tempo di ritorno TR di 50 anni.
Fase 2 Viene definita la vita nominale della costruzione (NTC2018 - 2.4.1 – Vita Nominale di progetto)
(NTC2018 – 2.4.2. Tab. 2.4.I – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni nelle verifiche SL) Tipo di costruzione
Vita nominale VN
2 - Costruzioni con livelli di prestazioni ordinari
≥ 50 anni
Viene definita la classe d’uso (NTC2018 - 2.4.1 – Classi d’uso) Classe II
Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l’ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non pericolose per l’ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe d’uso III o in Classe d’uso IV, reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti.
Viene calcolato il periodo di riferimento per l’azione sismica VR = VN ∙ CU (NTC2018 - 2.4.1 – Tabella 2.4.II – Valori del coefficiente d’uso CU)
Classe d’uso
II
Coefficiente CU 1,0 All’interno del foglio di calcolo si inserisce la Vita nominale (VN) dell’opera di 50 anni e il coefficiente d’uso (CU) in classe III di 1,50.
Fase 3 Viene definita la categoria di sottosuolo.
(NTC2018 – 3.2.2. – Categorie di sottosuolo e condizioni topografiche) (NTC2018 – Tabella 3.2.II. – Categorie di sottosuolo che permettono l’utilizzo dell’approccio semplificato)
C
Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti con profondità del substrato superiori a 30 m, caratterizzati da un miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di velocità equivalente compresi tra 180 m/s e 360 m/s.
Vengono definite le condizioni topografiche
(NTC2018 – 3.2.2. – Categorie di sottosuolo e condizioni topografiche) (NTC2018 – Tabella 3.2.III. – Categorie topografiche)
T3
Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° < i < 30°
Valore massimo del fattore di struttura delle costruzioni in acciaio
(NTC2018 – 7.3.1. – Analisi lineare o non lineare) (NTC2018 – Tabella 7.3.II. – Valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento allo SLV per diverse tecniche costruttive ed in funzione della tipologia strutturale e della classe di duttilità CD) Costruzioni d’acciaio (§ 7.5.2.2) e composte di acciaio-calcestruzzo (§ 7.6.2.2) Tipologia Strutture intelaiate Strutture con controventi eccentrici
q0 CD”A”
CD”B”
5,0 αu/α1
4
Assumiamo un coefficiente di duttiltà CD”A” pari a 5,00
Regolarità in altezza
(NTC2018 – 7.3.1. – Analisi lineare o non lineare)
Regolare in altezza
KR=1
Fattore di struttura q Il valore di q utilizzato per la componente verticale dell’azione sismica allo SLV, a meno di adeguate analisi giustificative, è q = 1,5 per qualunque tipologia strutturale e di materiale, tranne che per i ponti per i quali è q = 1. Per il sisma si è adottata un’analisi lineare dinamica utilizzando una combinazione quadratica completa CQC (Complete Quadratic Combination). Servendosi di MidasGen 2018 con la “RS function” nel sottomenu “dynamic loads” viene importato lo spettro di risposta per lo stato limite salvaguardia della vita umana (SLV). Tutti i carichi sono stati convertiti in masse utilizzando i coefficienti di combinazione (Ψ) della combinazione sismica allo SLU. (NTC2018 – 2.5.5.) E + G₁ + G₂ + P + Ψ21 x Qk1 + Ψ22 x Qk2 + ... E - SLE E – SLE = E + G1 + G2 + 0,3 x qA + 0,0 qH + 0,0 qS E – SLE = E + G1 + G2 + 0,3 x qA
Azioni delle costruzioni (NTC2018 – 2.5.)
Si è provveduto alla definizione delle combinazioni dei carichi allo SLU, SLU sisma e SLE NTC2018 – 2.6.1. Tab. 2.6.I – Coefficienti parziali per le azioni o per l’effetto delle azioni nelle verifiche SL Coefficiente
A1
Carichi permanenti G1
Sfavorevoli
γG1
1,30
Carichi permanenti non strutturali G2
Sfavorevoli
γG2
1,50
Azioni variabili Q
Sfavorevoli
γQi
1,50
Categoria/Azione variabile
Ψ0j
Ψ1j
Ψ2j
Categoria A - Ambienti ad uso residenziale
0,7
0,5
0,3
Categoria H - Coperture accessibili per sola manutenzione
0,0
0,0
0,0
Neve (a quota ≤ 1000 m s.l.m.)
0,5
0,2
0,0
Vento
0,6
0,2
0,0
(NTC2018 – 2.5.2. Tab. 2.5.I – Valori dei coefficienti di combinazione)
Combinazioni delle azioni (NTC2018 – 2.5.3.)
Combinazione fondamentale, generalmente impiegata per gli stati limite ultimi (SLU): (NTC2018 – 2.5.1.)
γG1 x G1 + γG2 x G2 + γp x P + γQ1 x Qk1 + γQ2 x Ψ02 x Qk2 + γQ3 x Ψ03 x Qk3 + ... SLU1 (prevalente cat. A)
SLU 1 = 1,3 x G1 + 1,5 G2 + 1,50 x qA + 1,50 x 0,0 x qH + 1,5 x 0,5 x qS + 1,5 x 0,6 x qW SLU 1 = 1,3 x G1 + 1,5 x G2 + 1,50 x qA + 0,75 x qS + 0,9 qW
SLU2 (prevalente cat. H)
SLU 2 = 1,3 x G1 + 1,5 G2 + 1,5 x qH + 1,5 x 0,7 qA + 1,5 x 0,5 x qS + 1,5 x 0,6 x qW SLU 2 = 1,3 x G1 + 1,5 x G2 + 1,50 x qH + 1,05 x qA + 0,75 x qS + 0,9 qW
SLU3 (prevalente Neve)
SLU 3 = 1,3 x G1 + 1,5 x G2 + 1,5 qS + 1,5 x 0,7 qA + 1,50 x 0,0 x qH + 1,5 x 0,6 x qW SLU 3 = 1,3 x G1 + 1,5 x G2 + 1,50 x qS + 1,05 x qA + 0,9 qW
SLU4 (prevalente Vento)
SLU 4 = 1,3 x G1 + 1,5 x G2 + 1,5 qW + 1,5 x 0,7 qA + 1,5 x 0,5 qS + 1,50 x 0,0 x qH SLU 4 = 1,3 x G1 + 1,5 x G2 + 1,50 x qW + 1,05 x qA + 0,75 qS
Combinazione frequente, generalmente impiegata per gli stati limite di esercizio (SLE) reversibili: (NTC2018 – 2.5.3.) G1 + G2 + P + Ψ11
x Qk1 + Ψ22 x Qk2 + Ψ23 x Qk3 + ...
SLE1 (prevalente cat. A)
SLE1 = G1 + G2 + 0,5 x qA + 0,0 x qH + 0,0 qS + 0,0 x qW SLE1 = G1 + G2 + 0,5 x qA
SLE2 (prevalente Cat. H)
SLE2 = G1 + G2 + 0,0 x qH + 0,3 qA + 0,0 qS SLE2 = G1 + G2 + 0,3 qA
SLE3 (prevalente Neve)
SLE3 = G1 + G2 + 0,2 qS + 0,3 qA + 0,0 qS + 0,0 x qW SLE3 = G1 + G2 + 0,2 qS + 0,3 qA
SLE4 (prevalente vento)
SLE1 = G1 + G2 + 0,2 x qw + 0,3 qA+ 0,0 x qH + 0,0 qS + 0,0 x qW SLE1 = G1 + G2 + 0,5 x qA + 0,3 qA
Combinazione sismica, impiegata per gli stati limite ultimi e di esercizio connessi all’azione sismica E: (NTC2018 – 2.5.5.)
E + G₁ + G₂ + P + Ψ21 x Qk1 + Ψ22 x Qk2 + ... E – SLE (Direzione sfavorevole calcolata automaticamente) E – SLE = E + G1 + G2 + 0,3 x qA + 0,0 qH + 0,0 qS + 0,0 qw E – SLE = E + G1 + G2 + 0,3 x qA
Classificazione delle sezioni (NTC2018 – 4.2.3.1 Classificazione delle sezioni)
Le classi delle sezioni ad I sono state reperite dal “Manuale pratico per la progettazione delle strutture in acciaio” di B. Cordova. Compressione (MPa)
Flessione (MPa)
S355
S355
Tw [mm]
Tf [mm]
HEB 500
Classe 2
Classe 1
10,5
18,0
HEB500
Classe 2
Classe 1
10,5
18,0
Elemento Orizzontate inferiore
HEB500
Classe 2
Classe 1
10,5
18,0
Secondarie superiore
HEA320
Classe 2
Classe 2
9,0
15,5
Secondarie inferiore
HEA260
Classe 3
Classe 3
7,5
12,5
Terziarie inferiore
IPE220
Classe 2
Classe 1
5,9
9,2
Terziarie superiore
IPE180
Classe 2
Classe 1
5,3
8,0
Elemento
Profilo
Elemento verticale Elemento Orizzontate superiore
Le classi delle sezioni ad cave sono state calcolate con la seguente formula: ε=0,81 per l’acciaio S355. Classe 1 compressione: c/t≤33ε c/t ≤26,73 Classe 1 flessione: c/t≤72ε c/t ≤58,32 Elemento
Profilo
Altezza interna (c)
Spessore (t)
c/t
Compressione [MPa]
Trazione [MPa]
Elemento verticale
Profilo rettangolare cavo 500 mm x 300 mm s 20 mm
460
20
23
Classe 1
Classe 1
Pilastro
Profilo quadrato cavo 300 mm x 300 mm s 12,5 mm
275
12,5
22
Classe 1
Classe 1
Controvento pilastro
Profilo quadrato cavo 300 mm x 300 mm s 12,5 mm
275
12,5
22
Classe 1
Classe 1
Sforzi della struttura
Si assume la Rd-S355 dell’acciaio S355 come valore limite pari a 338,09 MPa. Tutti gli elementi Dalla modello si deduce che lo sforzo massimo degli elementi beam è pari a 292,0 MPa e -307,9MPa nella combinazione SLU1 con prevalente il sovraccarico q Cat. 3.
Beam stress SLU1 Combined 292,0 237,4 182,9 128,4 073,8 000,0 -35,2 -89,8 -144,3 -198,9 -253,4 -307,9 Unità: MPa
Elementi secondari e terziari Dalla modello si deduce che lo sforzo massimo degli elementi beam secondari e terziari è pari a 180,0 MPa e -298,9MPa.
Beam stress SLU1 Combined 180,0 136,6 093,2 049,7 000,0 -037,2 -080,7 -124,1 -167,6 -211,0 -254,5 -298,0 Unità: MPa
Elementi primari della travatura vierendee Dalla modello si deduce che lo sforzo massimo degli elementi beam della travatura vierendeel è pari a 311,0 MPa e -299,5MPa nella combinazione SLU3 con prevalente sovraccarico di Neve.
Beam stress SLU3 Combined 311,0 255,5 200,0 144,5 089,0 033,5 000,0 -077,5 -133,0 -188,5 -244,0 -299,6 Unità: MPa
Elementi bielle Dalla modello si deduce che lo sforzo massimo degli elementi truss è pari a 60,0 MPa in compressione. Successvimante questi elementi snelli verrano verificati ad instabilità.
Truss stress SLU3 000,0 -005,5 -011,2 -016,5 -022,0 -027,5 -033,1 -38,6 -044,1 -049,6 -055,1 -060,6 Unità: MPa
Spostamenti della struttura Elementi primari della travatura vierendee Dalla tabella delle NTC2018 - Tab. 4.2.XII - Limiti di deformabilità per gli elementi di impalcato delle costruzioni ordinarie si deduce che l'abbassamento verticale "nei casi in cui lo spostamento può compromettere l’aspetto dell’edificio" è di 1/250 della luce totale. La travatura avendo uno sbalzo di 12 m ha uno spostamento di 34,4 mm che risulta minore di quello limite di 48,0 mm in SLE1 con prevalente il sovraccarico q Cat. 3.
Displacement SLE1 - DZ -01,1 -04,2 -07,2 -10,2 -13,2 -16,2 -19,3 -22,3 -25,3 -28,3 -31,3 -34,4 Unità: mm
Spostamenti orizzontali Dalla tabella "NTC2018 - Tab. 4.2.XIII - Limiti di deformabilità per costruzioni ordinarie soggette ad azioni orizzontali" gli edifici monopiano hanno uno spostamento massimo di 1/500 della luce. L'elemento con una luce di 8m si sposta orizzontalmente 1,6 mm che risulta minore di quello limite di 16 mm in SLE3 in direzione X.
Displacement SLE3 - X 0,0 -0,1 -0,2 -0,4 -0,6 -0,7 -0,9 -1,0 -1,1 -1,3 -1,4 -1,6 Unità: mm
Verifica ad instabilità A causa della presenza di pilastri snelli alti 8 metri che sorreggono l'intero edificio non si può trascurare l'effetto dell'instabilità. Essendo i pilastri delle bielle non soffrono di un ulteriore effetto causato dal momento ma lavorano puramente a sforzo assiale. Nella combinazione più gravosa in SLU3 si ha una forza assiale di 871.623,84 N. Segue che: (NTC2018 – 4.2.4.1.3.1 Stabilità delle membrature con aste compresse) (NTC2018 – 4.2.9. Formula verifica a stabilità delle membrature con aste compresse)
Si verificherà una sezione quadrata cava con 300 x 300 mm spessa 12,5 mm. Descrizione
Valore
Unità di misura
Tipo di acciaio
S355
355
N/mm2
Modulo elastico dell'acciaio
E
210.000
N/mm2
Coefficiente di sicurezza dell'acciaio
γM1
1,05
Carico assiale da verificare
Ned
-871.623,84
Luce dell'elemento
l
8.000
mm
Momento d'inerzia minore
I
18.252
cm4
Area
A
137
cm2
Raggio d'inerzia minimo
rmin = √(I/A)
11,54
cm
Snellezza
λ=(l0/rmin)
69,31
Adimensionale
Sforzo critico
σcr=π² ∙ (E ∙ Jmin)/(l2 ∙ A)
431,45
N/mm2
Carico critico per sezioni di calsse 1,2,3
Ncr = A ∙ σcr
Snellezza adimensionale
λad =√((A ∙ fyk)/Ncr )
Fattore di imperfezione
NTC2018 – Tab. 4.2.VIII - Curve d’instabilità per varie tipologie di sezioni e classi d’acciaio, per elementi compressi
0,21
Adimensionale
Φ=0,5 ∙ [1+α ∙ (λ ad-0,2)+(λad2 ) ]
0,7785
Adimensionale
Coefficiente χ
χ=1/[Φ+√(Φ^2-(λad^2 )]
0,73<1
Verificato
Carico resistente
Nb,Rd=-(χ ∙ A ∙ fyk)/γM1
-3.377.850
N
Ned/Nb,Rd
0,26 < 1,00
Verificato
591.084 0,91 > 0,2
Adimensionale N
N Snellezza non trascurabile
04
06
03 10
05
01 02
09 07
07
12 14
13
Profili 01 - Solaio in lamiera gracata non collaborante 02 - Trave terziaria, profilo IPE 220 03 - Trave secondaria, profilo HEA 320 04 - Trave vierendeel, profilo scatolare 500mm x 300mm sp. 20mm 05 - Trave vierendeel, profilo HEB 500 06 - Controvento, profilo ad L 50mm x 50mm sp. 5mm 07 - Pilastro, profilo scatolare 300mm x 300mm sp. 12,5mm 08 - Controvento, profilo scatolare 300mm x 300mm sp. 12,5mm Giunti 09 - Giunto trave-trave con unione a squadretta 10 - Giunto trave-trave con unione a squadretta 11 - Giunto flangiato 11 - Giunto intermedio trave 12 - Giunto a cerniera 13 - Fondazione in calcestruzzo armato con tirafondi 14 - Strato di riempimento con malta espansiva
03
44
MAComE
Percezione esterna
L’aspetto e lo stile perpetuato e inseguito in questo progetto ha da sempre preso ispirazione e confrontato diverse realtà e situazioni: questi edifici si rapportano con l’immagine ben consolidata che il borgo emana. Non è necessario, a nostro avviso demolire degli edifici perché di qualità scadente ma è possibile accostarvi un’architettura nuova tale per cui i benefici possano interessare entrambe le parti. L’aspetto ricercato e voluto di
Percezione esterna
RESIDENZE LEGO
45
sembrare un vero e proprio gioco Lego, scalato in dimensioni monumentali è stato scelto in modo tale da opporsi agli edifici presenti a Consonno: un volume netto, definito e puro immerso in un contesto dai lineamenti fiabeschi e surreali. Questa scelta architettonica sembrerebbe implicare una conseguenza non indifferente, ovvero l’assenza di finestre in prospetto: quest’aspetto nel nostro caso, è stato ovviato dal posizionamento di una
facciata in lamiera, scorrevole secondo un modulo, in corrispondenza degli spazi finestrati, delle logge e degli spazi comuni. Il pacchetto murario di queste abitazioni risente fortemente della propria struttura, infatti, non avendo necessità delle diagonali in facciata è possibile collocare il pacchetto isolante nello spessore dell’elemento verticale, svincolandosi da una scansione delle aperture condizionata dalla struttura. La monumentalità non è stato motivo
di mobilizzazione anzi, è stata articolata e oculata verso un aspetto chiaro netto, unico nel suo genere, senza dover rinunciare ad alcun dettaglio.
sopra: vista residenze LEGO
Tecnologia Le scelte strutturali e tecnologiche hanno permesso di giungere ad un prospetto il quale ha bisogno di una specifica stratigrafia. Trattandosi di una scatola sospesa è stato preferibile isolare la scatola verso l’interno per due principali motivi: il primo riguarda la consigliata tendenza ad “escludere” dal pacchetto isolante le componenti fredde, come la struttura in acciaio; il secondo motivo riguarda il futuro uso ad abitazione per cui, le scelte strutturali implicano una riduzione dell’altezza utile nell’appartamento. I materiali utilizzati per il solaio definiscono una stratigrafia completamente a secco per cui la soletta non possederà un getto collaborante ma sono stati scelti dei pannelli in fibra di legno che collaborano all’irrigidimento della lamiera sottostante. Per quanto riguarda la partizione verticale l’isolamento dovrà essere posizionato sia tra un montante e l’altro e sia in continuità davanti alla testa del montante, in modo tale da evitare ponti termici. La facciata in lamiera ondulata è ancorata direttamente alla struttura primaria dell’edificio e viene forata per sostenere il binario dei pannelli che scorreranno davanti alle bucature. 01 Travatura Vierendeel in acciaio (S355) con profilo HEB500 02 Nodo a cerniera “Travatura Vierendeel-trave secondaria” 03 Trave secondaria in acciaio (S355) con profilo HEA320 04 Trave terziaria in acciaio (S355) con profilo IPE220 05 Nodo a cerniera “trave secondaria-trave terziaria” 06 Lamiera in alluminio anodizzato con riflettività 90%, sp. 1 mm 07 Sottostruttura in acciaio con profilo a C, B 3mm x 3mm sp. 2mm 08 Solaio in lamiera grecata non collaborante, H 75mm sp. 1,2mm 09 Cemento legno ad alta densità (1350 kg/m3) 10 Isolante a pavimento in fibra di legno, sp. 140mm conducibilità termica λ = 0,040 W/mK 11 Sistema di riscaldamento a pannelli radianti posati a secco , sp. 50mm 12 Pavimento in gomma SBR con bolle antiscivolo 13 Sottostruttura in acciaio con profili composti per il fissaggio della lamiera ondulata 14 Lamiera ondulata in acciaio, interasse onda 70mm profondità 18mm sp. 3mm 15 Sottostruttura in acciaio saldata alla struttura per il supporto della facciata scorrevole con profilo a C, 73mm x 50mm sp. 5mm 16 Binario della parete scorrevole 17 Lamiera ondulata scorrevole in acciaio, interasse onda 70mm profondità 18mm sp. 3mm 18 Parapetto in acciaio inox (AISI 316) con rete in trecce di 7 fili sp. 1,5mm 19 Finestra scorrevole (Uw = 0,7 W/m²K): Vetrocamera antieffrazione (RC2 P4A Pellicola PVB 1.52 Tipo B 100 MR) 1018-10 basso-emissivo, Ug = 0,7 W/m²K. Telaio in alluminio, Uw = 0,7 W/m²K 20 Lamiera ondulata a soffitto, interasse onda 70mm profondità 18mm sp. 3mm
21 Isolante a soffitto in fibra di legno sorretto da una rete in acciaio, sp. 180mm conducibilità termica λ = 0,040 W/mK 22 Trave secondaria in acciaio (S355) con profilo HEA260 23 Trave terziaria in acciaio (S355) con profilo IPE180 24 Sottostruttura in acciaio per coperture 25 Copertura in lamiera verniciata con giunto ad incastro, calandratura 2% 26 Sottostruttura in acciaio con profilo ad omega, 10mm x 4mm sp. 2mm 27 Sottostruttura in acciaio saldata alla struttura per il supporto della facciata con profilo ad L, 3mm x 3,5mm sp. 3mm 28 Barriera al vapore e guaina bituminosa 29 Scossalina in alluminio, sp. 1mm 30 Sottostruttura finestra in acciaio con profilo ad omega 115mm x 75mm sp. 2mm 31 Scossalina in alluminio, sp. 3mm 32 Morsetto in acciaio per travi 33 Travatura Vierendeel in acciaio (S355) con profilo scatolare, 500mm x 300mm sp. 12,5mm 34 Profilo scatolare quadrato in acciaio, 27mm sp. 1mm 35 Sottostruttura in acciaio saldata alla struttura per il supporto della facciata scorrevole con profilo a T, 50mm x 45mm sp. 5mm 36 Sottostruttura in acciaio del binario con profilo a C, 60mm x 30mm sp.2mm 37 Parete a secco lastra singola in cartongesso impermeabilizzato, sp. 15mm 38 Parete a secco isolante in fibra di legno, sp. 100mm conducibilità termica λ = 0,036 W/mK 39 Parete a secco lastra singola in cartongesso, sp. 15mm 40 Parete a secco doppia lastra in cartongesso, sp. 25mm 41 Sottostruttura in acciaio della parete a secco con profilo a C, sp. 1mm 42 Montacarichi a spinta diretta con singolo montante
40 38 39 41 38 37
12 11 10 09 30
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