n. 1 31 maggio 13 giugno 2009
Supplemento quindicinale di mag | zine, periodico online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
TUTTA L’INFORMAZIONE CHE VI SERVE
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endoPolis: una comunità in un villaggio di tende, è il giornale distribuito ogni due settimane nei quattro campi coordinati dalla Regione Lombardia. Messo a punto dalla Scuola Superiore di Protezione Civile – IReF della Regione con la Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, vuole informare su quanto avviene dentro e fuori i campi ma soprattutto dare uno spazio in cui riconoscersi. Le storie sono quelle che i nostri giornalisti, cioè i volontari della Scuola di giornalismo, i ragazzi delle scuole di Monticchio e i residenti, raccolgono e propongono. Sono storie che forse già conoscete e che non possiamo dimenticare perché ci aiutano a delineare il futuro. Ma sono anche storie nuove: quelle di chi ci saluta per tornare a casa o riaprire il proprio negozio per far volare di nuovo L’Aquila. Il titolo lo abbiamo scelto noi, ma il fatto che siamo una comunità lo dimostrano il tempo trascorso insieme, aquilani e volontari, e lo dimostrano le tende. Sappiamo che saranno smontate, ma la nostra polis, la comunità, resterà a calpestare e a lavorare in questa terra. Marco Lombardi direttore scientifico Scuola Superiore di Protezione civile Regione Lombardia
La colonna della Protezione civile della Regione Lombardia all’Aquila.
Bertolaso incontra Monticchio
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OCHE CHIACCHIERE e tanti fatti». Si è presentato così Guido Bertolaso, direttore del Dipartimento della Protezione civile nazionale, al centinaio di persone che lo aspettavano sotto al tendone della mensa del campo Monticchio 1. Poche parole ma dirette, per spiegare cosa è stato fatto e cosa si farà per rimettere in moto L'Aquila. Il direttore della Protezione civile ha iniziato elogiando l'operato delle squadre dei volontari: «Se ne sono dette di tutti i colori su di noi ma la Protezione civile ha svolto un gran lavoro, coadiuvata dalle forze dell'ordine». L'attesa di notizie fresche sul nuovo decreto per l’Abruzzo appena approvato in Senato era palpabile. «Quando potrò rientrare a casa mia?
Quando partiranno i lavori di ricostruzione?». Queste le domande ripetute quasi ossessivamente prima dell’inizio dell’incontro. Bertolaso ha affrontato i dubbi punto per punto, spiegando le questioni nodali del provvedimento: «Nel decreto sono state individuate le case a cui serve poco per essere rimesse a posto e quelle che dovranno essere distrutte. Per queste ultime, le spese di ricostruzione saranno coperte al 100% dallo Stato». E per la messa in sicurezza di tutti gli edifici i pubblici, come le scuole, che ripartiranno regolarmente a settembre senza rinvii, ha annunciato, «lo Stato ha stanziato un altro miliardo di euro».
Qui sala operativa
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ONO BASTATI 22 secondi per sconvolgere la vita degli abruzzesi. E coinvolgere l’intero Paese, Lombardia inclusa. Già pochi minuti dopo la scossa la sala operativa della Regione Lombardia stava organizzan-
do gli interventi e la prima colonna mobile composta da circa 400 volontari, 20 mezzi e tutto l’occorrente per assistere i primi sfollati è partita per l’Abruzzo in poche ore. L’impegno continua con gli stessi ritmi delle prime ore
pagina 4 per aiutare l'Abruzzo individuando un obiettivo col quale dare significato vero e profondo a questa ricostruzione. Il Presidente Roberto Formigoni si sta impegnando fortemente per aiutare le popolazioni e interverrà in modo considerevole anche dal punto di vista finanziario. pagina 6
L’Aquila, l’allarme del sindaco: emergenza rifiuti come a Napoli
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segno della ripresa della sanità in Abruzzo dopo il sisma del 6 aprile». Con queste parole il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, ha inaugurato oggi la riapertura dei primi due reparti dell'ospedale S.Salvatore dell'Aquila, inagibile dal 6 aprile. I due reparti riaperti sono quello di diagnostica per immagini e quello di radioterapia. I reparti, ha spiegato il direttore generale della Asl dell'Aquila, Roberto Marzetti, «saranno attivi da lunedì; erano stati danneggiati dal terremoto e sono stati ristrutturati. Sono i primi due reparti in cui si riprende l'attività nell'ospedale S.Salvatore». Marzetti ha inoltre ricordato come ulteriori 50 posti letto saranno disponibili entro il 20 giugno con l'allestimento dell'ospedale modulare del G8, mentre entro settembre la disponibilità totale di posti letto dovrebbe raggiungere quota 280. Procede inoltre, ha concluso Marzetti, anche la trattativa con la
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N PRIMO IMPORTANTE
struttura privata Villa Letizia, con l'obiettivo di avere a disposizione a breve ulteriori posti letto. Sono intanto terminati i carotaggi ordinati al San Salvatore dagli inquirenti dopo il sisma. Le prove potrebbero ora interessare la Casa dello Studente e le altre strutture di via XX Settembre crollate e dove si sono registrate numerose vittime. Le attività d'indagine proseguono e il procuratore capo dell'Aquila, Alfredo Rossini, ha descritto la situazione che si è venuta a creare: «È un'inchiesta molto complessa, con varie sfaccettature ma che presenta alcuni modelli innovativi». Le caratteristiche positive in particolare sono due, spiega Rossini, «l'attenzione e la stima riservata alla magistratura dalla gente che ci sostiene perchè vuole sapere la verità e per questo continua a darci spunti interessanti per arrivare a scoprire la cause dei crolli. E poi c'è la grande collaborazione e compattezza tra quanti stanno lavorando alle indagini. C'è un
gruppo di periti di alto livello che collabora con noi e con i vari esponenti della polizia giudiziaria. Facciamo riunioni continue, è molto dura ma avremo dei risultati». Il procuratore è tornato anche sul rapporto con gli organi di informazione: «Diamo notizie, naturalmente senza violare il segreto istruttorio, cerchiamo di fornire informazioni oneste e chiare per far sapere ai cittadini, interessati in larghissima maggioranza al nostro lavoro, qual è il punto dell'inchiesta e gli sviluppi che ci saranno». Emergenza rifiuti. Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, si è detto preoccupato per l'emergenza rifiuti in città, in relazione alla mancanza di risorse e all'organizzazione dello smaltimento. «Se la situazione rimane invariata - ha detto - fra quindici giorni avrò un'emergenza simile a quella napoletana perchè non ho i più soldi per pagare la società che smaltisce lo smaltimento rifiuti». Cialente ha denunciato la grave situazione della città, nell'incontro con Fazio. «Avremo anche qui il genio civile per liberare la città dall'immondizia, oppure - ha rilevato il sindaco - faremo lo stesso il G8?». Cialente ha inoltre sottolineato come «fra due mesi non si potranno più pagare gli stipendi perchè mancano i soldi, mentre al contempo mi si chiede di aumentare il personale». Per fare il punto della situazione, il sindaco ha annunciato che chiederà un incontro già oggi al commissario Guido Bertolaso. Il segretario della Cisl Sicurezza Pompeo Mannone, denuncia che il governo «ha fornito parere contrario agli emendamenti in favore dei Vigili del Fuoco» e ha ritirato gli emendamenti che aveva presentato «nonostante quanto dichiarato a più riprese dal ministro Maroni». Mannone ha poi sottolineato che «è ora di smetterla con questa commedia». «Siamo addirittura alle comiche. Il ministro Maroni prima si impegna ufficialmente su alcune misure in favore dei Vigili del Fuoco ma poi, in sede di conversione al Senato del decreto legge sul terremoto vengono ritirati gli emendamenti presentati dal Governo, con il rappresentante dell'esecutivo presente al Senato che ha fornito parere contrario agli emendamenti» governativi in favore dei pompieri. «Non riusciamo a capire se il governo prende in giro la categoria oppure siamo di fronte ad un film già visto nel quale le varie correnti o gruppi nella coalizione non riuscendo ad assumere decisioni responsabili creano solo danni». Eppure, «l'intero Governo non ha fatto altro che elogiare i vigili del Fuoco» salvo poi, «quando arriva il momento delle decisioni, dimenticare delle cose affermate in precedenza durante la fase emergenziale». Il Messaggero 22 maggio 2009
Dopo il sisma la città vuole rinascere
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L’Aquila, l’allarme del sindaco: emergenza rifiuti come a Napoli
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sulla ricostruzione è passato al Senato ma all’Aquila sono rimasti dubbi e incertezze. Sindaci e cittadini si interrogano sull’ammontare dei fondi, sulla loro erogazione, sui tempi di abbandono delle tende, sulla realizzazione delle case antisismiche, sui benefici che avranno i 49 comuni del «cratere» ma anche quali sostegni finanziari saranno dati a quei paesi danneggiati ma fuori la fascia A. Oggi ai Giardini della Villa Comunale vicino al Palazzo di Regione ci sarà una conferenza stampa sul tema «Decreto del governo sul terremoto». «Questa assemblea», spiega Stefania Pezzopane, presidente della Provincia dell’Aquila «servirà a produrre una mobilitazione per sollecitare la Camera dei deputati a non fare come è stato fatto al Senato dove alcune cose sono state prese in considerazione e altre ignorate. Le cose cancellate non sono di poco conto. In particolare i fondi non sono aumentati e quelli assegnati non bastano, i soldi ci sono solo per l’emergenza e le casette, ma non per la ricostruzione. È grave, ad esempio, che nella commissione era stato accolto il principio che i fondi dovevano essere assegnati per le case di proprietà, ma poi la norma arrivata in aula è stata cambiata a favore solo dei “residenti”. Ciò significa che non si ricostruirà nei centri storici, perché il 60% delle abitazioni in queste zone sono seconde case, mentre in Umbria e nelle Marche sono state rimborsate le seconde case e anche le terze case». «Altro problema - prosegue la Pezzopane - e che gli enti locali non possono recuperare i mancati introiti dalle tasse. I Comuni da due mesi non hanno più introiti. Il successo più grande finora ottenuto è il rimborso del 100% per le case distrutte. Su questi punti vogliamo che alla Camera siano apportati miglioramenti». L DECRETO
Sulle cose da chiarire e rendere concrete insiste anche Giorgio De Matteis, vice presidente del Consiglio regionale. «Vogliamo segnalare con forza e senza etichette politiche che ci sono difficoltà oggettive reali per la ricostruzione», dice De Matteis, «c’è il problema della casa, del centro storico, delle scuole e attività produttive. Servono indicazioni precise. Abbiamo l’impressione che sul terremoto all’Aquila l’attenzione sia alta, ma nei fatti non ci sono decisioni che segnano svolte importanti». Il decreto dopo il via libera al Senato dovrà essere approvato alla Camera, un passaggio che ora accentra l’attenzione perché tutti sperano che il testo possa essere cambiato. Ieri il senatore Pd Giovanni Legnini ha annunciato le proposte che il gruppo presenterà alla Camera: «Vogliamo evitare l’assalto alla diligenza», spiega Legnini, «i comuni più colpiti e cioè i 49 del decreto Bertolaso, nonché quelli che avranno titolo per entrare devono avere l’assoluta priorità. Non si può ignorare che decine di altri comuni di tutte e tre le province non sanno come dare risposta ai propri cittadini. Al Senato abbiamo combattuto tenacemente ottenendo alcuni importanti risultati ma purtroppo non quelli che riguardano i comuni del cratere. Mi auguro che alla Camera si possa migliorare il testo o che Bertolaso emani ordinanze chiare anche per i comuni esclusi». «Al commissario Bertolaso», conclude Legnini, «ho personalmente citato in Commissione come esempio ciò che è accaduto a Chieti, in Valle Peligna e negli altri comuni delle province di L’Aquila, Pescara e Teramo e ha assicurato che i danni saranno risarciti anche se alle sue parole non sono seguiti i comportamenti concreti del Governo e della maggioranza». Il Centro 25 maggio 2009
e gru che svettano nel panorama del capoluogo abruzzese danno il senso di quanto è stato fatto e si sta facendo per far risorgere la città. La razza abruzzese, sostenuta da tutta l'Italia, reagisce e ha ripreso la sua quotidianità. Le attività commerciali hanno in gran parte riaperto, escluse ovviamente quelle della zona rossa. La sistemazione dei campi è costantemente adeguata alle esigenze degli sfollati. In gran parte delle tendopoli stanno scomparendo i bagni chimici a favore di strutture più comode con tanto di container doccia con acqua calda. I lavatoi per il bucato sono muniti anche di lavatrici. E anche l'emergenza caldo viene affrontata con celerità. In diverse tendopoli hanno distribuito i condizionatori, prima agli anziani e dove ci sono bambini. Poi a tutti gli altri. A Poggio Picenze stanno ovviando all'ondata di calura con ventilatori e con un'ombreggiatura che per ora protegge le tende dove si tengono le lezioni per i bambini delle elementari ma il progetto è di estenderla a tutto il campo. Stesso progetto per la tendopoli di Piazza d'Armi secondo gli intenti della Protezione civile dell'Emilia Romagna che gestisce questo campo. Le scuole hanno ripreso ovunque. Con tanta lena al punto che un bambino delle elementari ha persino rimproverato, nella scuola-tenda a Pile, il ministro della Difesa La Russa che era entrato in classe a salutarli con un «Stiamo studiando qui». Gran lavoro dopo questo mese e mezzo per la messa in sicurezza degli edifici storici e delle chiese in tutta la zona del cratere. I vigili del fuoco del Saf si sono arrampicati su torri e campanili e li hanno «fasciati» con cinghie di sostegno per impedirne il crollo. Adeguata anche l'assistenza sanitaria che a dispetto del crollo delle strutture ospedaliere vede in ogni campo presidi medici specialistici: dal dentista, all'oculista, al pronto soccorso cardiologico. E in tutti i campi le mense offrono menù per diabetici e celiaci. Terromotosto», sullo striscione all'ingresso della città, esprime il sentimento di tutti gli abruzzesi. Il Tempo 24 maggio 2009
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MONTICCHIO 2, UN “FIORE DI CAMPO”
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A come agibilità continua da pagina 1
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PROTEZIONE civile ha poi spiegato la scala di valutazione del danno che va da A (case agibili) ad E (inagibili, da sottoporre a interventi consistenti) e illustrato le procedure da seguire per i lavori di ricostruzione, simili sia per le agibilità di tipo B che per quelle di tipo E. «Il cittadino dovrà attivarsi in prima persona - ha spronato Bertolaso - e sono cinque le cose da fare: contattare un ufficio tecnico per un preventivo, farsi firmare la perizia, andare dal sindaco per il timbro del Comune, scegliere una ditta per i lavori e farsi dare i soldi dal sindaco per pagare». «Il cittadino - ha sottolineato - non maneggerà mai i soldi, che saranno congelati in banca per evitare utilizzi errati». E adesso tutti aspettano l'ordinanza governativa che permetterà di iniziare i L CAPO DELLA
lavori nelle case di tipo B. A breve sarà invece promulgata un'ordinanza che spiegherà come agire per quelle che devono essere abbattute. «Da settembre, quando contiamo di far partire i lavori ha detto il capo della Protezione civile nessuno rimarrà senza casa». In particolare, «lo Stato metterà a disposizione casette di legno e reperirà tra i 500 e i 1000 appartamenti disponibili nella regione». E se qualcuno vorrà rinunciare alla proprietà di una casa distrutta, per costruirne una nuova, «potrà farlo vendendola alla società Fintecna, gestita dal governo». Saranno poi i sindaci a riorganizzare i piani urbanistici coi terreni in possesso dalla società stessa: «Questa ha detto in conclusione - è la risposta migliore a chi ci ha accusati di favorire la speculazione edilizia». Paolo Rosato Alberto Tundo
Le risposte di Bertolaso
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TANTE LE DOMANDE che lunedì 25 maggio aprile gli ospiti del campo Monticchio 1 hanno posto al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. Tra grandi paure e piccoli timori nessuno si è tirato indietro. Ha esordito una mamma, con una richiesta precisa: «Cosa succederà a chi era in affitto,se il proprietario, rimasto senza la prima casa, vuole andarci ad abitare?». «Gli affitti - ha rassicurato Bertolaso - non possono essere annullati. I proprietari non possono buttarvi fuori. Se avete problemi rivolgetevi al COM». Un’altra questione sollevata riguarda gli edifici con agibilità F, cioè agibili ma
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con costruzioni pericolanti attorno. «Per riabitare bisognerà attendere che le case pericolanti circostanti vengano messe in sicurezza, i tempi non possono essere uguali per tutti purtroppo», ha spiegato Bertolaso. In molti non avevano ancora ben chiaro il concetto di prima casa, che, ha ricordato il capo della Protezione civile, è quella «dove si risiede». La questione è soprattutto economica: per le seconde case, quelle cioè dove non si ha residenza, il rimborso non copre tutte le spese ma ammonta a 80 mila euro. Interrogato da un ragazzo, Bertolaso ha spiegato che lo Stato saprà anche
opo la terribile scossa del 6 aprile l’animo di tutti gli aquilani è pervaso dall’esigenza di trovare un rifugio, lontano da quei posti fino a qualche attimo prima confortevoli e sicuri,che erano le abitazioni. A Monticchio c’è un luogo da sempre punto di incontro per gli appassionati di calcio: il campo sportivo “Michele Civisca”. Proprio lì la maggior parte dei monticchiesi si è ritrovata, condividendo la paura e il senso di smarrimento, subito dopo il sisma. I più temerari e intraprendenti del paese hanno deciso di farsi carico delle esigenze impellenti: trovare cibo e attrezzature per distribuire a tutti un pasto caldo. Abbiamo mangiato pasta mista, perché uguale per tutti non ce n’era. Le prime fasi sono state davvero difficili, poi sono comparse le prime tende, i fornelli e le attrezzature da cucina; ma a dare il contributo e l’assistenza fondamentale è stato l’intervento della Protezione civile della Regione Lombardia che dopo 4 giorni dal sisma, con la propria esperienza e tanta dedizione, ha reso questo piccolo punto di ritrovo un campo accogliente e completo di tutti i servizi necessari. Il loro punto di forza è stata l’assistenza che ci hanno offerto,.animati da umanità e altruismo. Così è nato il nostro fiore di campo. Stefania e Gloria Scuola media inferiore Campo Monticchio 2
valutare casi speciali con la dovuta attenzione. Come quello di uno studente, intestatario di una casa lesionata ma residente nell’abitazione dei genitori. «Tecnicamente la tua è una seconda casa - ha risposto Bertolaso -, ma valutiamo diversamente ogni situazione: portando la documentazione alla Com si può chiedere di far cambiare residenza per ottenere alla tua abitazione la qualifica di prima casa». Con le ricostruzioni ci sarà anche la messa in sicurezza per l’antisismicità delle nuove case. «Si ricostruirà con i più moderni criteri antisismici», ha assicurato Bertolaso. Come dire: una tragedia del genere non dovrà accadere mai più. Paolo Rosato Alberto Tundo
La biblioteca è mobile
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UANDO HO UN PO’ DI DENARO
compro dei libri e, se me ne rimane un poco acquisto del cibo e dei vestiti». Lo diceva nel XV secolo Erasmo da Rotterdam ma il pensiero torna attuale oggi per molti aquilani: dopo la scossa del 6 aprile molti hanno perso tutto, comprese le piccole o grandi biblioteche casalinghe. L’interesse comune converge nei beni di prima necessità: una tenda, un piatto caldo, una stufa o un condizionatore a seconda della giornata. Qualcuno però, come Erasmo, potrebbe considerare bene di prima necessità un libro. Leggere un libro può essere considerato una necessità primaria? È la domanda che si sono posti al punto Einaudi di via Cimino all’Aquila, e che poche settimane dopo il sisma, hanno fatto alla redazione di Fahreneheit, il programma di RaiRadio 3, e all’Arci Nazionale. «L’idea è stata di creare una biblioteca a disposizione delle tendopoli», hanno spiegato agli ascoltatori di Fahreneheit, che hanno iniziato a inviare i loro libri in dono.
Non c’è voluto molto per vedere promossa la raccolta di libri da donare agli sfollati delle zone terremotate. Con la partecipazione dell’Ama, l’Azienda mobilità aquilana, la biblioteca ha preso la forma di un autobus, il Bibliobus. Il 1 maggio il Bibliobus è partito carico di 1.500 volumi dal quartier generale del progetto “Libri per l’Abruzzo”, a Centi Colella, seguito in diretta da Faherenheit. Da allora si muove come una spola tra i campi dell’Aquila con a bordo libri e volontari del posto. Da mattina a pomeriggio il calendario non prevede improvvisazioni. Arriva al campo, fa scendere un “ambasciatore” per ottenere il lascia passare e poi si ferma per aprire le porte e accogliere a bordo i residenti. Di tenda in tenda, col megafono dei volontari e con il passa parola dei residenti, la voce fa presto a spargersi. Scelti uno o più libri, alcuni motivano e commentano soprattutto in base al proprio stato d’animo: «Questo libro
l’ho scelto perché è stato scritto da un nostro concittadino, questo perché tratta delle costruzioni in legno e questo perché ci sono le macerie nella foto di copertina», dice un residente del campo di Sant’Elia; una signora romena invece si lascia consigliare da un volontario di Bibliobus un libro sulla storia d’Italia e sulla lingua italiana. Ma i bambini riservano sempre le migliori sorprese: attratti e incuriositi da questa libreria a quattro ruote rovistano con foga nelle cassette e nelle scatole alla ricerca del loro libro e sono molti a scegliere letture impegnative. Tanti si chiedono se questi libri dovranno essere restituiti ma l’Arci assicura che i libri sono in prestito a tempo illimitato. «L’Arci – Nicoletta Bardi, socio del Circolo Arci “Querencia” - non si approprierà dei libri donati: quelli che rimarranno nel Bibliobus saranno donati a biblioteche e associazioni locali». Il progetto andrà avanti fino a quando nelle tendopoli ci saranno lettori a caccia di libri, e fino a quando il campo di Centi Colella sarà operativo Bibliobus garantirà ai suoi residenti anche uno spazio di lettura. Dario Intini
Il “calcio al terremoto” di Andrea Pirlo
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unedì 25 maggio nella tendopoli di Monticchio 1 un ospite speciale ha voluto dare il suo contributo per allontanare lo spettro del sisma: è Andrea Pirlo, maglia 21 del Milan, che con un simbolico calcio ha dato via alla prima sessione di allenamenti dell’iniziativa “Un pallone per ricominciare”. Attorno a Pirlo tanti bambini e ragazzi della tendopoli, i responsabili del progetto: Antonio Di Musciano ed Emidio Sabatini per la Figc, e Daniele Coco, a capo dell’area ludico-sportiva del progetto “Una scuola per l’Abruzzo”. Grazie alla collaborazione con la Figc saranno garantite le attività sportive per i bambini e ragazzi della tendopoli.
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LA SALA OPERATIVA DELLA PROTEZIONE CIVILE DI REGIONE LOMBARDIA
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alle ore 3.52 del 6 aprile 2009 il sistema regionale di Protezione civile si è attivato agendo su due fronti: la sala operativa e le attività a L’Aquila. È la sala operativa, in costante contatto con il Protezione civile nazionale, che ha condiviso le strategie operative con le province della Lombardia per fornire volontari, mezzi e materiali per le attività di gestione dei campi. Oltre al coordinamento delle attività di gestione dell’emergenza, la sala operativa ha organizzato le squadre (in totale 250 persone) di tecnici, dipendenti di enti pubblici e liberi professionisti, che per quasi due mesi si sono avvicendate per le operazioni di verifica dell’agibilità degli edifici de L’Aquila. Dalla sala operativa sono stati inoltre coordinati gli interventi per il soccorso sanitario: in particolare i presidi sanitari curati dall’Agenzia Regionale Emergenza urgenza (Areu) e all’Azienda Ospedaliera di Niguarda Cà Granda di Milano. Con il coordinamento della Direzione Agricoltura, le aziende si sono organizzate per donare derrate alimentari. Infine, la Direzione Casa e Opere pubbliche ha individuato alcuni appartamenti per dare ospitalità a sfollati de l’Aquila presenti in Lombardia e senza autonoma sistemazione.
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Pronto intervento terremoto L’emergenza vista da Milano continua da pagina 1
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ECISIONI IN QUESTO SENSO
saranno prese già nelle prossime settimane. L’obiettivo è garantire che la ricostruzione in Abruzzo avvenga in tempi brevi. Negli ultimi fine settimana, nei capoluoghi della Regione sono stati allestiti i gazebo per informare i cittadini su quello che siamo facendo in Abruzzo. Tutto nel segno della trasparenza e della solidarietà. E proprio i nostri volontari accorsi per aiutare le popolazioni vittime del terremoto meritano un particolare elogio. Da subito, infatti, hanno dimostrato grande competenza, professionalità, disponibilità e anche, voglio sottolinearlo, una grande umanità. Caratteristiche necessarie per chi deve portare conforto e contemporaneamente fornire servizi per migliorare e alleviare la vita di chi non ha più niente, ha subito un danno e vissuto una tragedia con la morte di parenti e amici. L’impegno lombardo si traduce nella gestione di due campi di accoglienza, Monticchio-Garden (per circa 550 ospiti) e Monticchio-campo sportivo (per 250), dotati di cucine che sformano circa 1000 pasti al giorno, postazioni mediche avanzate, farmacia mobile, lavanderia, docce, ambulatorio medico e psicologico, scuola e ufficio postale con bancomat. Sono attivi anche il campo di Paganica 3 per la gestione della mensa per 300 persone e il campo di Rocca di mezzo dove ci sono 700 persone. E’ stata infine data la di-
sponibilità per la gestione di un nuovo campo a Paganica. Da qualche giorno poi, i climatizzatori nelle tende hanno sostituito le stufe. E, ancora, decine di squadre composte ognuna da 2 tecnici, sono a L’Aquila per verificare l'agibilità degli edifici. Un lavoro essenziale che permetterà alle famiglie di rientrare nelle proprie case una volta scongiurato e verificato la staticità degli edifici. L’obiettivo è far tornare i cittadini, per quanto possibile, alla normalità. Una normalità che gli abruzzesi, popolo dignitoso e laborioso, chiedono a gran voce e che Regione Lombardia ascolta e fa propria. Una normalità che si concretizza anche in piccoli gesti, come questo giornale, un filo che rinsalda un’amicizia che in questa terribile circostanza si è ulteriormente rinforzata. Per questo ringrazio tutti i lombardi che hanno espresso solidarietà concreta anche con l’invio di materiale di prima necessità, dai prodotti alimentari alle attrezzature medicali, dai vestiti agli appartamenti per gli abruzzesi che vogliono trasferirsi qui almeno per un periodo. E un grazie particolare ai volontari della Protezione civile che ancora una volta hanno messo il cuore e l’anima per aiutare i nostri fratelli abruzzesi. Stefano Maullu Assessore alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale Regione Lombardia
Anna, in cucina torno a vivere dopo il dramma
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Sei aprile in viaggio verso l’Aquila Diario di bordo di un volontario IL 6 APRILE E ALLE 13, via sms, mi viene comunicato di presentarmi nella sede della Protezione civile del Comune di Milano per partenza immediata. Sono volontario e so che questa è una routine: lascio subito il lavoro e faccio un salto a casa a preparare qualche cambio di vestiario. Carichiamo tutto il pomeriggio l’occorrente per l’allestimento di un campo. Partiamo alle 19, senza sapere l’esatta destinazione e la durata della spedizione. È la prima volta che usciamo per un intervento in emergenza nazionale il giorno stesso dell’evento. Notte tutta in viaggio: ci fermiamo solo per fare rifornimento e per un panino verso le due. Arriviamo a Monticchio alle 7.00 e iniziamo subito a montare. Bisogna pensare agli sfollati, lavoriamo senza sosta; la nostra cucina è altrove ma finalmente verso le 14.45, dopo 12 ore di digiuno, riusciamo a mangiare (con le mani) un po’ di pasta,. Alle 16.30, mentre stiamo lavorando, la terra trema ancora per circa 10-15 secondi. C’è tensione e paura. Ci dicono che ha superato il 5° grado e che è stata avvertita fino a Napoli. Arriva la sera e quando pensavamo di avere un po’ di tempo per noi, dopo le 23, ci viene chiesto di montare una tenda per sistemare una famiglia. Non senti più la stanchezza se mentre lavori lì vicino vedi sette persone che aspettano che tu completi il lavoro. Anche la notte non ci lascia tranquilli: due scosse molto forti svegliano tutti, aquilani e volontari. Quella di mercoledì è un’altra matti-
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nata di duro lavoro. La cosa nuova e bella è che a tutti i bambini ospiti del campo viene donato un uovo di cioccolato. L’idea è buona e molto gradita, anche da noi: è bello vederli sorridere di nuovo. A pranzo lavoriamo per distribuire i pasti. Ci tocca anche accettare moltissimi “grazie” dai cittadini. Tutti si sono resi conto di quanto ci stiamo dando da fare. Ce la mettiamo tutta ma lavoriamo in condizioni difficili. La notte la temperatura scende fino a meno 3 gradi. E come se non bastasse abbiamo a disposizione solo due bagni per 500 persone. E poi c’è il pericolo sciacalli. I carabinieri, presenti al campo giorno e notte, ne hanno arrestati 2 che si aggiravano tra le tende. Anche noi ci attiviamo per fare turni di sorveglianza. Arrivano continuamente auto di privati cittadini con materiale vario raccolto con collette fatte in ufficio o in condominio. La loro solidarietà ci tocca e ora dobbiamo noi dire “grazie” a loro. Due animatrici si dedicano a tempo pieno a far sorridere e giocare i bambini del campo in una tenda adibita a ludoteca. I residenti accettano scope, palette e sacchi neri per tener pulita la tendopoli. Vogliono qualcosa da fare. Per noi che siamo a Monticchio c’è il conforto di una webcam nella piazza del paese, che fa vedere ai nostri familiari da casa possono stare tranquilli.
utti i giorni, senza riposo, le sue mani lavorano frenetiche per dar da mangiare agli ospiti del campo Monticchio 1. Il terremoto ha cambiato la vita ad Anna Caldarelli, 60 anni. «Dopo il 6 aprile non avevo voglia di fare più niente - dice Anna -. Aiutando alla mensa però ho ricominciato a vivere». Anna nella vita ha lottato. «Per 16 anni ho lavorato come governante al Gran Hotel del Parco a L’Aquila e, per arrotondare dopo la morte di mio marito avvenuta 22 anni fa, ho fatto tanti altri lavoretti. Mi sono sempre sacrificata con grande onestà, da dicembre sono in pensione e mi sto dedicando ai miei due nipoti». Poi la tragedia del terremoto: «Mi ha svegliato mio figlio. A fatica, fra le grida, abbiamo raggiunto il piazzale fuori casa. Il mio yorkshire, stretto al petto, era l’unica cosa che mi dava forza. Poi in lacrime, prima di ripararci in auto, ho fatto un giro per le strade distrutte di Cavalletto D’Ocre». I giorni dopo il sisma Anna cercava di tirare avanti nei 2 gazebo allestiti di fianco casa. Al campo Monticchio 1 è arrivata per cercare un po’ di pane ed è avvenuto l’incontro chiave. «Un signore di Brescia della Protezione civile, gentilissimo - racconta Anna - mi ha riempito uno scatolone di alimenti dicendomi che sarei potuta tornare quando volevo». «Muovendomi nel campo - continua - ho visto che serviva una mano alla mensa e mi sono offerta. Mi hanno accolto a braccia aperte». Anna ha instaurato uno splendido rapporto con tutti. «Questa gente della Protezione civile ha grandi valori. Voglio ringraziarli e spronare tutti i presenti al campo: unitevi a loro per dare una mano. on basta sedersi a mensa: la giornata dura 24 ore e c’è tanto da
Luigi Vezzosi Comune di Milano
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Informazioni utili
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se la vostra abitazione è stata dichiarata “agibile A” consultate gli elenchi pubblicati dal Comune dell’Aquila. Se la vostra casa è nell’elenco ufficiale potete procedere con l’allaccio del gas. Da quando la vostra casa è stata inserita nell’elenco ufficiale del Comune dell’Aquila non siete obbligati a lasciare la tenda ma potete iniziare la procedura per il rientro a casa. L’allaccio del gas è l’unica procedura che dovete effettuare prima di rientrare a casa. Per l’allaccio del gas: - Contattate la Linea Amica Abruzzo e lasciate il vostro numero di cellulare e l’indirizzo. Linea Amica Abruzzo risponde a questi numeri: 803.001 solo da telefono fisso, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00; 06828881da telefono fisso e da cellulare, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00; 0684892803 da telefono fisso e da cellulare, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 18.00. - Linea Amica Abruzzo vi ricontatterà per fissare un appuntamento con i tecnici verificatori inviati dal Comune per la verifica dell’impianto del gas. - I tecnici verificatori del Comune rilasceranno un attestato e comunicano la data in cui Enel Rete Gas invierà i suoi tecnici per il riallaccio. Nella bacheca accanto alla scuola/centro sociale e presso l’Info point è disponibile l’elenco delle località dove Enel Rete Gas ha già ripristinato il gas per l’allaccio alle case. - Entro 30 giorni dovete ricontattare i tecnici verificatori per la prova di sicurezza su piani cottura, caldaie, forni etc. - Per l’allaccio del gas non dovete richiedere l’attestazione di agibilità. Se ne avete comunque bisogno potete richiederla presso la Scuola primaria S. Francesco in via Nicola Moscardelli. Se la vostra casa non è ancora nell’elenER SAPERE
co ufficiale ma durante il sopralluogo il tecnico vi ha detto che la casa è agibile, vuol dire che il Comune sta inserendo nell’elenco ufficiale la scheda compilata dai tecnici durante i sopralluoghi. Da quando i tecnici consegnano le schede a quando il Comune pubblica l’elenco passano dei giorni, perché il Comune deve procedere alle pratiche burocratiche indispensabili per rendere ufficiale l’atto di agibilità. Se avete dubbi o bisogno di sapere in maniera non ufficiale (solo gli elenchi pubblicati dal Comune sono ufficiali) se la vostra casa è agibile potete: - chiamare il numero 085.2950125 dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.00; - chiamare il Com 4 al numero 0862751535. Per sapere se la vostra abitazione è stata dichiarata “agibile B con interventi” consultate gli elenchi pubblicati dal Comune dell’Aquila. Se la vostra casa è nell’elenco ufficiale potete rientrare a casa solo per eseguire gli interventi indicati negli elenchi. Questo significa che non siete obbligati a lasciare la tenda ma potete iniziare i lavori per il rientro a casa. Se intendete effettuare i lavori subito, prima che la Protezione civile emani l’ordinanza sulla riparazione e la ricostruzione, dovete depositare la dichiarazione di inizio lavori negli uffici del Settore Territorio del Comune. La dichiarazione di inizio lavori deve essere firmata dal proprietario della casa o dall’amministratore del condominio e da un professionista abilitato che assumerà la direzione dei lavori. Nella dichiarazione deve essere indicato anche il nominativo e i riferimenti del responsabile della sicurezza in corso d’opera. Una copia della dichiarazione dei lavori deve essere in-
LA REDAZIONE Tendopolis è un supplemento di mag|zine, mag|zine quotidiano online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. via Sant’Agnese 2 20123 - Milano tel. 02 72342802 fax 02 72342881 Progetto realizzato da: Regione Lombardia, Scuola Superiore di Protezione Civile- Iref, Almed. Hanno lavorato a questo numero: Stefano Maullu, Marco Lombardi, Matteo Scanni, Ornella Sinigaglia, Paolo Rosato, Alberto Tundo, Dario Intini, Luigi Vezzosi, Stefania e Gloria (Scuola media inferiore, Campo Monticchio 2), Domenico Nardecchia, Assunta Marucci. Tendopolis è distribuito nei campi di: Monticchio 1, Monticchio 2, Rocca di Mezzo, Paganica 5. Per collaborare: tendopolis@gmail.com viata anche al Genio civile della Provincia. Quando i lavori di ristrutturazione saranno completati il proprietario o l’amministratore del condominio dovrà consegnare al Comune una “dichiarazione asseverata” (ve la rilascia il professionista abilitato). Conservate la documentazione dei lavori (fatture, scontrini, certificazioni…) per poter avere un eventuale rimborso. Solo dopo aver completato i lavoro e aver consegnato la “dichiarazione asseverata” potete procedere all’allaccio del gas (indicata nella pagina precedente).
I NUOVI CAPI MISSIONE
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MASSIMO CERIANI
FABRIZIO CRISTALLI
Laureato in Geologia. In Regione si occupa di prevenzione dei rischi presso la Direzione generale Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale. Negli ultimi vent’anni ha seguito tutte le emergenze idrogeologiche in Lombardia, dalla Valtellina del 1987 al terremoto di Salò del 2004.
Laureato in Giurisprudenza. Già Comandante di Polizia locale di Cremona è ora dirigente della Unità organizzativa Polizia locale e Servizi integrati della Direzione generale Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale di Regione Lombardia.