DIRIGENTE - Gennaio/Febbraio

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PILLOLE DI BENESSERE

benessere

Patrizia Gilardino medico estetico

QUANDO LA PELLE SOFFRE Tre percorsi per renderla sana e giovane

S

Sole, smog e stili di vita non corretti agiscono sullo stato di salute della pelle, indebolendo la sua funzione di barriera contro gli agenti esterni e invecchiandola. Avere una pelle sana significa non solamente poter fare affidamento su una buona difesa, ma anche avere un aspetto più giovane. Prendersi cura della propria pelle però non è una cosa che possiamo fare saltuariamente: occorre un approccio globale e quotidiano che passa dalla scelta di cosa mettiamo in tavo-

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GENNAIO/FEBBRAIO 2020

la e di come la idratiamo e puliamo. Anche la medicina estetica richiede una visione complessiva. Spesso infatti ci si focalizza su una macchia, una ruga o una leggera lassità e non si considera tutto l’insieme. È però importante andare oltre i piccoli inestetismi e intraprendere un percorso di cura. Due i fattori di partenza: arrivare a una stimolazione della produzione di collagene e a una riattivazione delle funzioni cellulari di tutto lo strato cutaneo. Solo così la nostra pelle può riacquisire luminosità e compattezza, riducendo di conseguenza i segni del tempo, quali macchie e piccole rughe, e gli effetti di stili di vita non corretti. Ogni percorso deve essere personalizzato sulla base delle caratteristiche della propria pelle e del grado di photoaging.

I livelli di intervento Nelle situazioni lievi, dove si hanno perdita di luminosità, piccole macchie e rughe sottili, partiamo dal peeling: una leggera esfoliazione per togliere le cellule morte e uniformare l’incarnato. Serve anche come base per trattamenti successivi perché predispone in modo soft la pelle a una stimolazione più profonda. Indicato anche il needling, che va a stimolare la produzione di collagene attraverso un manipolo dotato di sottilissimi aghi. È uno strumento particolarmente versatile che può essere modulato per pelli anche più sensibili di viso, collo e décolleté. Biorivitalizzazioni e biostimolanti invece vanno a restituire idratazione profonda. Con un photoaging più accentuato, ovvero davanti a una maggiore presenza di macchie e una moderata perdita di tono della pelle con un rilassamento iniziale, la strada principe è quella delle

onde d’urto tra i trattamenti più efficaci per la riattivazione delle funzioni cellulari. Queste agiscono direttamente sul metabolismo cellulare: hanno un effetto rigenerativo importante e permettono di restituire tonicità alla pelle e di mantenerla più sana nel tempo. Utili anche il needling più intenso e gli ultrasuoni focalizzati che si basano sulla tecnologia Hifu: qui è possibile agire in profondità per una ridensificazione del derma e ottenendo un aumento del tono dei tessuti, quindi un effetto lifting sull’area trattata. Per le macchie, la luce pulsata. A fronte di una situazione più marcata, con rughe profonde, macchie e cedimenti consolidati, i trattamenti devono essere un po’ più incisivi. Quindi, meglio ricorrere come primo approccio al laser frazionato che, oltre alla produzione di collagene, attenua anche le macchie, elimina le piccole rughe e riduce quelle più profonde migliorando globalmente la texture cutanea. Proseguire poi con un percorso di mantenimento con onde d’urto o ultrasuoni focalizzati. Valgono sempre le raccomandazioni di seguire uno stile di vita corretto, ponendo attenzione all’alimentazione. A tavola, meglio scegliere prodotti con le vitamine A, C ed E. La prima agisce sullo strato profondo dell’epidermide inducendo una rapida moltiplicazione delle cellule e si trova nelle carote, nelle verdure a foglia verde e nei frutti di colore arancione. La vitamina C, essenziale per la sintesi del collagene, si trova negli agrumi, nei kiwi e nell’ananas. La vitamina E, invece, importante per mantenere l’idratazione dei tessuti, oltre che antiossidante, è presente, tra gli altri, negli spinaci, negli asparagi e nei cereali integrali. Inoltre, occorre rispettare i tre cardini: pulizia, idratazione e protezione dal sole.


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